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PREMESSA
Il Piano Triennale dell'Offerta Formativa in ottemperanza alle norme legislative e contrattuale, esplicita
l'intenzionalità pedagogica e le azioni educative che la scuola deve portare in essere per seguire i fini
istituzionali che le sono propri.
Il documento, sintesi culturale dell’identità dell'Istituto, trova la sua unitarietà nell'idea centrale che lo
percorre e lo sostanzia e che è sintetizzabile nella finalità primaria: la piena formazione dell'uomo, del
cittadino e del cristiano.
L'idea di scuola che ha ispirato il nostro progetto educativo è quella di un servizio capace di rispondere ai
bisogni di insegnamento e di apprendimento che richiede la complessità del mondo odierno.
La presente progettazione educativa intende far perseguire alla scuola la capacità di esplicitare e diffondere
le scelte formative coerentemente alle esigenze espresse dal contesto sociale, culturale ed economico del
territorio.
La scuola ha il compito di includere tutti gli alunni garantendo il diritto di apprendere, di sviluppare le
capacità potenziali presenti in ognuno di loro e valorizzare la diversità, personalizzando i percorsi.
PEDAGOGIA CALASANZIANA, OGGI
La scuola, oggi, è l’erede viva del Fondatore dell’Ordine, San Giuseppe Calasanzio. Egli non è solo una figura
storica ma il promotore di un'identità vigorosa e attuale coi tempi e con le urgenze educative del momento.
L'espressione "Il Calasanzio vive!" sintetizza in modo pregevole quanto è stato accennato. La scuola di oggi
non tradisce il suo Fondatore ma si adopera perché tali principi sboccino in accordo con le urgenze
educative del momento.
Sono due i documenti istituzionali che meglio esplicitano la pedagogia del Calasanzio: uno nato nell'ultimo
Capitolo Generale, nel 1997, Il carisma scolopico, oggi" e nei numeri 26-28 dove viene sintetizzata la nostra
missione nella Chiesa e nella società di oggi; l'altro, nato su istanza del Capitolo Generale, ha questo titolo
significativo: "II ministero scolopico: evangelizzare educando con stile calasanziano”.
Eccone gli elementi essenziali:
Il "bambino profondo", presente in ogni persona, è il soggetto attivo della propria educazione; lo si
rende sensibile a se stesso, cosciente e impegnato in tutte le potenzialità della sua crescita
L'azione educativa s’intende come un progetto sempre più approfondito, di cui è protagonista
l'educando (più che l'alunno), che si mette gradualmente in processo
L’importanza dell'accompagnamento: "ufficio evangelico e divino" lo chiamava il Calasanzio
(Memoriale al Card. Tonti) . Accompagnare processi; non- forzarli; ottimizzare i talenti personali
La personalizzazione in tutto: rispetto e accettazione delle singolarità e delle diversità
La “diligenza” nell’educatore: gioia e responsabilità. La motivazione è alimentata costantemente
dal credere in ciò che si fa e deve possedere naturalmente umiltà, pazienza, carità e povertà
La centralità del maestro cooperatore della Verità, selezionato e formato permanentemente nella
specificità della pedagogia – pastorale – calasanziana che la rendono unica. Il "maestro" è dunque
in formazione continua per poter assolvere al meglio il suo compito
La disciplina del cuore, della mente, degli ambienti, delle dinamiche: dominio di sé e dei mezzi e
degli strumenti
La formazione del carattere (oggi sono valori mentre prima si chiamavano, semplicemente, virtù)
La formazione integrale dell’alunno che lo abiliti a comprendere la realtà attraverso il conoscere, il
saper fare e il cooperare con gli altri per una cultura di pace: in una parola "essere
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L’accessibilità a tutti, facendo il possibile per risultare efficace nel raggiungimento suoi obiettivi di
sviluppo in tutte la dimensioni della personalità dell'educando. Conseguentemente è una scuola
popolare e non elitaria e rispettosa della libertà religiosa
La qualità educativa si esprime, nella specifico, attraverso la semplicità, l'utilità e l'efficacia dei
metodi di insegnamento, nell’apertura critica e nell’inserimento dei ragazzi nella società e nella
vita. Una formazione "piena": maturità psicologica, atteggiamento critico verso i valori culturali e
possibilità di iniziare a stabilire le fondamenta della propria identità personale e la propria libertà
interiore
Non separare "l'aquila dalla gallina" (Boff). Sarebbe l'ennesima traduzione del binomio: pietà e
lettere, fede e cultura; interagendo con una feconda reciprocità e una forte carica umanista
L'azione scolastica e parascolastica è, primariamente, “educativa", non solo istruttiva (valore)
Semplicità nelle 'relazioni, nelle strutture, nella metodologia, nell'ambiente, nella liberalità, che
formano l’unità degli intenti
BREVE STORIA DELL’ISTITUTO
Le prime notizie relative all'istituzione di una scuola del Calasanzio a Empoli risalgono al 1876, quando un
gruppo di cittadini, attraverso una petizione pubblica, chiedeva al Cancelliere di concedere i locali dell'ex
convento degli Agostiniani per collocarvi un "Istituto degli Scolopi” destinato alla "Pubblica Istruzione,
morale, civile e letteraria", di cui il territorio empolese era assolutamente mancante.
Dopo numerose e problematiche vicissitudini che fanno ormai parte della storia della città, il 26 ottobre
1860 con decreto ufficiale del Governatore della Toscana, veniva concesso di fondare a Empoli un
insediamento Scolopio.
Nel 1861 veniva aperta la Scuola Elementare, un Ginnasio e una Scuola Serale per adulti; ne1 1870 fu
inaugurato un Istituto Tecnico inferiore che continuò la sua attività fino al 1939 quando furono soppressi in
Italia tutti gli Istituti Tecnici Inferiori per l'introduzione della Scuola Media Unica. Nello stesso 1870 venne
inaugurato l'Osservatorio Meteorologico per opera di Padre Liverani. Nel 1874 fu aperto un Liceo Classico
frequentato tra gli altri da Giuliano Vanghetti.
Ne 1880 gli Scolopi realizzavano il Convitto nei locali di Via Jacopo Carrucci, sede attuale della scuola; nel
1890 veniva realizzato un semiconvitto per consentire una più assidua partecipazione all'attività didattica
anche agli alunni provenienti dalle località vicine e agli alunni delle famiglie locali che non potevano seguire
i propri figli nelle ore pomeridiane.
Da allora non sono mancati momenti di crisi dovuti sempre a cause esterne, come la requisizione dei locali
durante la Prima Guerra Mondiale e i danneggiamenti subiti durante la Seconda. Tuttavia la scuola non ha
mai interrotto il suo rapporto con la città ed il territorio.
Nel 1941 veniva legalmente riconosciuta la Scuola Media, nel 1946 fu aperto il Liceo Scientifico su pressante
richiesta delle famiglie della zona.
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Oggi la scuola è strutturata in un complesso edilizio costituito da tre piani fuori terra e due piazzali adiacenti
su cui si affacciano le strutture di corredo come le aule speciali, l’aula cinema, la palestra.
L’Istituto comprende tutti i cicli di Istruzione paritaria: Asilo Nido, Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria,
Scuola Secondaria di primo e secondo grado.
1. IL TERRITORIO – CARATTERISTICHE, BISOGNI FORMATIVI E RISORSE
1.1 Le caratteristiche socio economiche e culturali del territorio
L’Istituto comprende il territorio della Media Valle dell'Arno e corrisponde alla zona urbana ed extraurbana
prevalentemente a destinazione industriale. Dal punto di vista socio-economico, le attività prevalenti sono
di piccola e grande imprenditoria e di lavoro dipendente.
La più marcata caratteristica attuale della popolazione è quella multirazziale in quanto, in questi ultimi
tempi, si sono aggiunte persone immigrate da altri regioni del mondo: ucraini, albanesi, cinesi, ecc.
Questo non ha consentito il mantenimento delle radici, delle tradizioni e dei valori propri del territorio,
molto presenti nella popolazione originaria, ma ha permesso di arricchire il patrimonio culturale della città.
Tuttavia sono presenti anche fenomeni di disgregazione sociale e di disagio giovanile seppure in misura
minore ed in forme diverse, rispetto alle realtà urbane.
I nostri studenti provengono prevalentemente dal territorio empolese e dai comuni limitrofi. Essi
appartengono ad una fascia socio-economica media e le famiglie evidenziano aspirazioni e aspettative
piuttosto omogenee nei confronti della Scuola: un percorso educativo e didattico armonico e continuo che
tenga conto dei bisogni socio-affettivi dei figli e si esprima in una “formazione integrata” sensibile che alle
nuove strategie basate sulla flessibilità, sulla modularità e sulla progettualità.
La nostra Scuola, inserita in un contesto territoriale sempre più diversificato, si vuole identificare come
un'agente di promozione culturale, ispirandosi, in un’ottica sistemica, ai bisogni ed alle attese dell’utenza.
La qualificazione delle scelte educative per l’ampliamento dell’Offerta Formativa rappresentano una sfida a
misurarsi, grazie ad un atteggiamento progettuale, aperto e pronto al cambiamento, con la volontà di
ottimizzare il percorso e raggiungere un’efficace realizzazione degli obiettivi: sapere, saper fare, saper
essere e, quindi, conoscenze, competenze, capacità. Essa valorizza le componenti motivazionali e
relazionali, nonché gli stili cognitivi di ciascuno.
Il P.T.O.F. rappresenta la piena attuazione dell’autonomia e il nucleo delle forme organizzative della scuola.
1.2 I bisogni del territorio
La richiesta di partecipazione della comunità alla promozione educativa dei giovani che si esprima in una
“formazione integrata” sensibile sia alle nuove strategie metodologiche che all’uso delle nuove tecnologie
come strumenti di comunicazione di cui la società moderna richiede la padronanza, è molto forte.
In particolare emerge l’esigenza di:
differenziare i percorsi formativi nel rispetto dei bisogni e dei ritmi di apprendimento di ciascun
alunno
ampliare l’offerta formativa con progetti e attività che sviluppino sia le abilità cognitive che quelle
operative (attività sportive, musicali, teatrali)
potenziare lo studio delle lingue e l’uso delle nuove tecnologie
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1.3 Le risorse del territorio
A disposizione della collettività agiscono Uffici pubblici , Associazioni di servizi sociali e numerose
Associazioni culturali.
Particolarmente importante è la presenza di varie Parrocchie, del Centro Emmaus e dell’Oratorio, che
rappresentano un punto di riferimento per tutta la comunità.
Sono presenti associazioni di tipo sportivo, culturale e di volontariato (Misericordia e Pubbliche Assistenze).
Da anni, la Biblioteca cittadina svolge il proprio ruolo di promotore di iniziative culturali di qualità, rivolte
sia agli adulti che ai ragazzi.
Contemporaneamente il Comune e la AUSL presentano progetti annuali a favore delle istituzioni
scolastiche.
1.4 L'integrazione col territorio
L'Offerta Formativa dell'Istituto concorre, insieme alla politica formativa del territorio, a rispondere alla
domanda di mediazione e di trasmissione educativa.
L’Istituto, integrato nel territorio empolese, tiene conto da una parte della specificità e
delle esigenze locali, dall'altra delle problematiche e degli sbocchi della formazione scolastica in un quadro
di riferimento internazionale.
Le risorse esterne sono costituite, oltre che dall’utenza, da una vasta rete di soggetti pubblici e privati.
1.5 Le necessità formative degli alunni
La popolazione scolastica, appartenente alla fascia d’età (dai 3 ai 18 anni), è caratterizzata dai bisogni
formativi tipici dell’infanzia, fanciullezza, preadolescenza e adolescenza. Pertanto è possibile riscontrare un
ampio nucleo di bisogni formativi comuni e d’altra parte presentare anche differenze significative all’origine
di bisogni formativi diversificati ai quali occorre prestare attenzione.
Nel rispetto della liberta di insegnamento, sancito dalla Costituzione Italiana, la scuola garantisce tutti gli
alunni il diritto di apprendere, di sviluppare le capacità potenziali presenti in ognuno di loro e di valorizzare
la diversità.
Bisogni formativi comuni
L’Istituto risponde ai bisogni dei giovani e del territorio aggiornando continuamente la sua Offerta
Formativa e valorizzando tutte le risorse disponibili. In particolare evidenzia i bisogni educativi nell’
acquisizione dell’identità personale, attraverso il raggiungimento di questi obiettivi:
far propria la consapevolezza delle trasformazioni del proprio corpo, dei cambiamenti nelle
relazioni con gli altri e della crescente complessità del proprio sviluppo intellettivo
stare bene con gli altri, relazionandosi in modo corretto, costruttivo e collaborativo con i compagni
e con gli altri soggetti scolastici nel rispetto dei ruoli e della dignità di ciascuno
migliorare la propria autostima esprimendo le proprie idee in modo chiaro, sostenendo le proprie
opinioni motivandole e con la disponibilità anche a rivederle
affermare la propria autonomia sia nell’uso degli spazi sia nell’organizzazione del tempo e degli
impegni scolastici
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compiere scelte consapevoli circa il proprio futuro, con una matura e compiuta sensibilità etica e
civile, attraverso esperienze di una ricerca attenta e articolata delle disponibilità umane e
territoriali
sapere orientare positivamente la propria vita con la predisposizione alla riflessione e alla
conoscenza
sviluppare il senso dei valori morali e dei principi etico-politici alla base della convivenza civile
e nella formazione culturale, col conseguimento di questi traguardi:
riconoscere nella scuola un ambiente rassicurante che offra punti di riferimento socio-culturali
avviare ad una serena ed efficace comunicazione fra alunni e docenti, come presupposto per la
comprensione, la collaborazione e la solidarietà
arricchire la motivatizazione allo studio, rendendosi disponibile al lavoro scolastico che segue con
viva attenzione e vi partecipa in modo attivo e costruttivo
aderire in modo attivo e produttivo ad iniziative che possono accrescere il merito e l’identità della
scuola (ad es. concorsi, gare, conferenze)
acquisire la padronanza degli strumenti linguistici nello scritto e nel parlato, nella lingua madre e
nelle altre lingue comunitaria per la conquista delle competenze disciplinari
utilizzare i mezzi espressivi e i linguaggi non verbali in senso fruitivo e produttivo, selezionando i
contenuti, le metodologie, le strategie in risposta a specifici problemi
acquisire un’adeguata preparazione scientifica e tecnologica
conoscere il passato per comprendere il presente
comprendere la realtà complessa, in continua trasformazione
usufruire dell'educazione integrale in modo strategico e differenziato per:
- offrire a ciascuno l’opportunità di esprimersi usando il linguaggio più congeniale in
relazione alla specifica tipologia di intelligenza
- facilitare l’accoglienza di tutti favorendo l’acquisizione delle competenze di codifica,
decodifica, ricodifica
- stimolare la trasferibilità delle competenze possedute da un contesto ad un altro,
utilizzandole in maniera originale
- sollecitare negli alunni la consapevolezza dei propri processi cognitivi ed emotivi e dei
propri punti forti e deboli per migliorare l’immagine di sè anche all’interno di un gruppo,
contribuendo all’apprendimento comune ed alla realizzazione di opere collettive
organizzare di un metodo di studio e di lavoro che permetta di conquistare le competenze
fondamentali per la vita e per gli studi successivi o la vita lavorativa e che si possono riassumere in
sapere (conoscenze), saper fare (competenze), saper essere (capacità)
educare attraverso la conoscenza ad una nuova sensibilità verso i problemi dell'ambiente che,
come tale, costituisce un bene di tutti da cui nessuno può prescindere per la sua stessa
sopravvivenza
Bisogni formativi diversificati
rimuovere gli svantaggi e gli impedimenti legati all’ambiente socio-familiare di provenienza
promuovere le rispose personali di ciascuno nella logica del successo formativo
riconoscere e valorizzare la provenienza da altri contesti culturali
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1.6 Le attese delle famiglie
Le famiglie avvertono la necessità che il passaggio dalla scuola Primaria alla scuola Secondaria avvenga nella
continuità del Progetto educativo e formativo che esprima la centralità della persona in tutti i suoi aspetti e
dimensioni, tenendo conto che la libertà del singolo trova il suo limite nel rispetto di quella degli altri.
La scuola risponde a queste attese, in termini operativi, con il conseguimento degli obiettivi dei bisogni
formativi comuni e diversificati.
2. CONFIGURAZIONE ATTUALE DELL’ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO
L'Istituto Calasanzio dei PP. Scolopi è gestito dalla Fondazione Scuole Libere, il cui Presidente è il Dott. Fabio
Fabbri.
La Fondazione Scuole Libere nasce nel 2008 a Firenze, come si legge nel suo statuto: " non ha scopo di lucro
e persegue esclusivamente finalità culturali, educative e di utilità sociale operando nel territorio della
Regione Toscana".
La Fondazione trae origine e mantiene il proprio riferimento ideale nella esperienza cristiana secondo le
indicazioni della dottrina sociale della Chiesa Cattolica.
L'attività della Fondazione è finalizzata alla promozione culturale, etica e spirituale della persona nella
consapevolezza della centralità della questione educativa per lo sviluppo della società ed il benessere della
comunità. Riconosce ed intende promuovere, sostenere e valorizzare il ruolo primario della famiglia in
ambito educativo.
In tale specifica prospettiva le attività della Fondazione mirano a favorire l'esercizio del diritto all'istruzione,
alla cultura, alla formazione nonché alla valorizzazione delle attitudini e delle capacità personali dei giovani,
al pluralismo scolastico e formativo, alla libertà di insegnamento e di educazione, alla libera scelta delle
famiglie.
La Fondazione ha il compito principale di sostenere la scuole cattolica garantendo la continuità delle
esperienze scolopiche.
Da settembre 2009 la Fondazione collabora con i Padri Scolopi dell’Istituto Calasanzio di Empoli.
L’Istituto è un polo scolastico e comprende cinque cicli di istruzione:
Scuola del Nido
Scuola dell’Infanzia
Scuola Primaria
Scuola Secondaria di I grado
Scuola Secondaria di II° grado: Liceo Scientifico tradizionale e Liceo Scientifico Scienze Applicate
Il Corpo docente comprende numerosi insegnanti e Collaboratori scolastici e addetti del personale
ausiliario. Il numero è variabile negli anni (scelte scuole statali e pensionamenti). Collabora coi docenti una
Pedagogista clinica. L'Istituto si qualifica all'interno del sistema scolastico integrato nazionale come Istituto
Paritario.
Il contratto formativo risponde alle esigenze di trasparenza, di efficienza e d'efficacia dell'azione
amministrativa ed è alla base dell'autonomia dell'Istituto.
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I soggetti del contratto educativo – formativo sono gli Organi collegiali e le componenti educative che
gravitano intorno alla scuola:
Consiglio di Istituto
Collegio dei Docenti e sue articolazioni
Consiglio di classe
Comitato Pastorale – Didattico
Dirigente Scolastico
Collaboratore del Dirigente Scolastico
Ente Gestore
Docenti
Alunni
Alunni, anche in forma organizzata (Associazione Ex-Alunni, Fondazione Calasanzio)
Genitori, anche in forma organizzata (AGESC)
Soggetti esterni pubblici e privati (Asl, Amministrazioni comunali e statali)
La composizione e la funzione degli Organi collegiali è esplicitata nel Regolamento di Istituto allegato.
2.1 Mission
L’idea generale a cui l’Istituto scolastico si ispira è quella della formazione integrale della persona umana
nel rispetto dei bisogni comuni e delle differenze secondo i principi ispiratori del Fondatore e della
normativa vigente. L’obiettivo primario è quello di educare integralmente ogni persona sia sul piano
cognitivo che culturale e formativo, attraverso percorsi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali di
ognuno.
In questo modo è basilare e indispensabile il valore umano dello studente, senza metterne in discussione la
sua dignità, senza subordinarla nè al talento, nè alle conoscenze e neppure alle abilità che lo studente
stesso possiede.
Il compito formativo unitario si articola in un pluralità di obiettivi riferiti ai diversi aspetti o dimensioni della
persona. Nella costruzione e nella gestione quotidiana il nostro Istituto si ispira alle seguenti linee guida:
L’idea di scuola come servizio: in sintonia con i processi dell’autonomia in atto, la nostra scuola intende
connotarsi come servizio alla persona e alla comunità. Per questo è aperta e disponibile al dialogo ed al
confronto con l’utenza, nella consapevolezza che sia necessario il rispetto reciproco.
Un giusto equilibrio tra istituzione e comunità: la scuola, nonostante sia per sua natura un’istituzione al cui
interno vi sono dei ruoli e delle regole necessari al buon funzionamento, è una comunità educativa,
accogliente e flessibile, che si basa sul consenso, sulla condivisione, sulla motivazione positiva e individua
nel dialogo uno strumento essenziale per perseguire al meglio le proprie le proprie finalità di istruzione e
formazione.
Il Collegio dei Docenti, preso atto del punto di partenza dell'allievo, sulla base delle Indicazioni Nazionali,
dei Programmi Ministeriali, del Carisma calasanziano, dei mezzi disponibili, delle tecniche, della
metodologia, dei contenuti appositamente individuati (non in relazione alla specificità della disciplina, bensì
sul piano complessivo del pensiero, delle manifestazioni comportamentali, delle condizioni sociali, della vita
affettiva dei destinatari dell'azione educativa) indica gli Obiettivi Educativi Generali.
Formazione personale
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Gli Obiettivi Educativi sono necessariamente interdisciplinari e investono tutta la sfera della personalità del
ragazzo.
Costituiscono le linee guida, gli orientamenti di fondo, i principi di azione a cui tutti i docenti devono
attingere per sviluppare un'azione didattica unitaria relativamente alla situazione di partenza dell'alunno.
In essi si riconoscono le famiglie, la comunità locale, le esigenze e le risorse del territorio e le associazioni
scolastiche e extrascolastiche.
Tenuto conto di procedere partendo da un apprendimento elementare (ascoltare o vedere, conoscere,
comprendere, applicare) per arrivare ad un apprendimento superiore (analizzare, sintetizzare, valutare); di
seguire l’alunno secondo le sue possibilità di ricevere, rispondere, valorizzare, organizzare, caratterizzare le
conoscenze; di osservare la sua vita scolastica secondo il ricevere, partecipare, collaborare, modellare
(costruire), progettare, strutturare e osservare la sua motricità; si individuano le seguenti priorità:
Sviluppare un processo personale e autonomo nella forma della propria identità e nella
valorizzazione delle proprie capacità e delle proprie attitudini
promuovere e sviluppare delle relazioni con gli altri in modo corretto, costruttivo e
collaborativo con i compagni e con gli altri soggetti scolastici nel rispetto dei ruoli e della dignità
di ciascuno
sviluppare la propria identità sia attraverso la conoscenza dei propri bisogni , interessi e
attitudini sia attraverso l’elaborazione di un proprio progetto di vita, anche ai fini
dell’orientamento scolastico e professionale
sviluppare l’autonomia e il senso di responsabilità personale rispettando le norme che regolano
la convivenza
Formazione sociale
Gli obiettivi comportamentali mirano a formare nella persona dell'alunno un complesso di atteggiamenti
fondamentali per la convivenza nella scuola e nella società attraverso i rapporti interpersonali fondati sul
rispetto e sulla collaborazione, sui diritti e sui doveri e sull'autonomia personale.
Essi devono essere perseguiti con gradualità e continuità lungo tutto il corso degli studi.
I parametri che si prendono in considerazione sono:
sviluppo del senso di appartenenza e dell’esigenza di socializzazione e incontro, avendo il
gruppo - scuola come riferimento
rispettare i diversi punti di vista mostrando (di avere e/o di sviluppare) l'attitudine all'ascolto, al
confronto e alla comprensione verso culture diverse e riconoscere il valore positivo delle
diversità, per inserirsi in una realtà complessa, in continuo mutamento, qual è l’attuale
sviluppare il senso dei valori morali e dei principi etico-politici alla base della convivenza civile
sviluppo della coscienza civile, giuridica e sociale
Formazione culturale
Le valenze formativo-educative di ciascuna disciplina formano studenti maturi sotto il profilo educativo,
culturale e professionale.
Gli obiettivi specifici di apprendimento che originano dagli obiettivi formativi non prescindono dalla
consapevolezza che :
l’ordine di presentazione delle conoscenze non si identifica con l’ordine di svolgimento psicologico
e didattico con gli allievi
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le conoscenze non sono mai chiuse in se stesse, ma sempre in continuo riferimento le une con le
altre
le competenze standard hanno l’unico scopo di individuare nella maniera più chiara possibile i livelli
essenziali di prestazione personali
In quest’ottica sono stati individuati, per ogni singola disciplina, gli obiettivi specifici di apprendimento che
costituiscono la base dalla quale partire per arrivare successivamente all’acquisizione di un livello di
preparazione ottimale.
Gli Obiettivi Specifici di Apprendimento fanno riferimento, per ogni disciplina, alle Indicazioni Nazionali.
acquisizione di una strumentalità di base per sviluppare la capacità di esprimersi nel linguaggio
scritto e parlato
capacità di comprendere, utilizzare e valorizzare i linguaggi non verbali, con particolare riguardo
alla gestualità, alle immagini e ai suoni, sia in senso fruitivo che produttivo
preparazione scientifica con particolare riguardo all’acquisizione del metodo scientifico nel porre e
risolvere i problemi
preparazione tecnologica, con particolare riguardo all’acquisizione di un adeguato sviluppo delle
capacità operative e della manualità
formazione e sviluppo della coscienza storica intesa come consapevolezza del radicamento storico
del presente, del futuro nel passato
acquisizione di una coscienza critica e valutativa del presente per progettare il futuro
comprensione dell’evoluzione dell’ambiente anche in relazione all’intervento dell’uomo e coscienza
dell’importanza del rispetto ambientale
acquisizione di corretti comportamenti per la salvaguardia dell’equilibrio ambientale
Per una più precisa definizione degli obiettivi si fa riferimento alla programmazione disciplinare dei singoli
Consigli di classe, depositati in segreteria.
2.2 Le scelte educative e didattiche
La scuola non vuole tralasciare alcuna possibilità di disperdere il patrimonio di potenzialità che ogni alunno
porta con sé ma vuole essere un centro essenziale per stimolare e aiutare la valorizzazione al massimo delle
potenzialità di tutti.
Vuole essere uno strumento fondamentale per conseguire un pieno successo formativo nella formazione di
una persona integrale, dell’uomo e del cittadino attraverso la lotta al fenomeno del disagio, dello
svantaggio e della dispersione scolastica (nelle sue varie forme: abbandoni, ripetenze, frequenze irregolari,
ecc.) e l’attenzione ai fenomeni di eccellenza.
Azione educativa: il nostro Istituto si ispira ai seguenti principi generali:
Principio della sussidiarietà: non si sostituisce alla famiglia, ma le si affianca e ne sostiene la funzione
nel difficile compito educativo, agendo nel proprio ambito specifico; da parte sua richiede alla famiglia
di sostenerla nella propria azione.
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Principio della collaborazione: è aperta alla collaborazione con le altre agenzie educative presenti sul
territorio, al fine di promuovere una formazione coerente e globale della persona.
Principio del pluralismo valoriale: è aperta al confronto con diverse prospettive valoriali, purché
compatibili con la convivenza civile e coi principi calasanziani.
Metodologia dell’esperienza e dell’esempio: nella pratica educativa, mira a trasmettere i valori,
privilegiando le esperienze concrete e gli esempi positivi.
Azione didattica: il nostro Istituto si richiama alle seguenti consapevolezze:
Complessità del processo di insegnamento/apprendimento: l’apprendimento e l’insegnamento non
sono solo un fatto cognitivo; coinvolgono anche processi affettivi e relazionali; esserne consapevoli
e tenerli in debita considerazione è indispensabile al buon andamento dei processi stessi.
Curricolo, programmazione didattica e imprevisti: l’azione didattica si attiene ai principi della
progettazione e della programmazione che lasciano spazio alla concretezza delle situazioni che si
determinano.
Varietà delle metodologie didattiche: i docenti si ispirano alla varietà delle soluzioni, così da venire
incontro alle caratteristiche, agli stili cognitivi, ai tempi e ai ritmi di apprendimento propri di
ciascuno alunno.
Lezioni frontali e laboratori: l’azione didattica del nostro Istituto si impegna a sviluppare la didattica
laboratoriale, accanto alla tradizionale lezione frontale che si avvale di testi e di strumentazione
digitale.
Gruppo classe, personalizzazione e individualizzazione: la proposta didattica è elaborata, nei limiti
del possibile e nel rispetto dei vincoli di legge, tenendo conto del riconoscimento e della
valorizzazione delle differenze: diversità di interesse, di attitudini, di ritmi di apprendimento, di
motivazione, di stile cognitivo, ecc. Essa mette in atto un modello organizzativo e didattico
flessibile, usando metodologie pluralistiche e modalità individualizzate.
Nel rispetto delle diversità, verrà privilegiata e attuata una metodologia attiva e interattiva che, partendo
dalle pre-conoscenze possedute dagli alunni e valorizzando le esperienze e i vissuti individuali e collettivi,
favorisce la costruzione personale dei concetti fondamentali comuni e specifici agli ambiti disciplinari
ponendo attenzione:
allo sviluppo delle abilità di studio
all'operatività pratica per stimolare la motivazione e la partecipazione
alla promozione dell'apprendimento cooperativo attraverso il lavoro di gruppo
alla valorizzazione dei diversi stili di apprendimento e delle diverse intelligenze
alla promozione della creatività
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alla necessità di partire sempre da situazioni problematiche, fornendo domande aperte e
valorizzando l'errore come spia per cogliere le difficoltà cognitive degli alunni
all’acquisizione delle conoscenze attraverso il confronto, le riflessioni, il ragionamento sui dati e,
laddove sia necessario, anche attraverso il potenziamento della memoria
2.3 Le scelte organizzative
2.3.1 Le risorse
Le risorse della scuola sono utilizzate per ampliare l’Offerta Formativa e sono:
Interne alla scuola:
L’aula ordinaria è il luogo privilegiato per le pratiche dell’insegnare e apprendere ed è attrezzata secondo le
esigenze della metodologia didattica prevalente. Nella maggior parte delle classi i banchi sono disposti in
modo tale da avere come punto di riferimento la cattedra e la lavagna. Gli arredi, le suppellettili, i materiali
sono essenziali. Ogni aula è dotata di LIM e di accesso al segnale wireless.
Sono presenti i laboratori in comune con gli ordini di scuola presenti nell’Istituto:
- Osservatorio astronomico
- Laboratorio di Informatica con rete wireless
- Laboratorio scientifico
- Laboratorio degli audiovisivi
- Biblioteca con la relativa sala di lettura
- “Aula Magna” per incontri, conferenze, mostre e cinema
- Palestra
In misura limitata sono presenti ai piani dei Plessi della scuola altri laboratori (Primaria: laboratorio di
Informatica e laboratorio di artistica).
Sono presenti anche aule speciali dedicate a una determinata disciplina o gruppo di discipline (aula di
musica, aula degli audiovisivi, aula di motoria, aula di psicomotricità).
Infine sono annessi due cortili interni adibiti: uno a giardino dell’Infanzia e spazio motorio e l'altro a spazio
motorio e ricreativo
La mensa è interna.
Il materiale è inventariato.
Per l’uso delle attrezzature e dei laboratori valgono le seguenti norme:
l’accesso alle aule di laboratorio è indicato nell’apposito registro almeno con tre giorni di anticipo
l’attività svolta fa parte del programma d’insegnamento e viene indicata nel registro
dell’insegnante e nel giornale di classe
ogni insegnante è responsabile del materiale e di tali ambienti durante le lezioni; deterioramenti e
scomparsa di materiale sono segnalati al Preside
l'accesso e l'uso della Biblioteca per quanto concerne il prestito ed la consultazione e possibile solo
in presenza di un docente. I docenti che vogliono svolgere attività didattica in Biblioteca con le loro
classi sono tenuti a prenotarsi sull’apposito registro depositato presso la segreteria didattica. I
docenti dovranno, inoltre, avere cura di rimettere i libri nel corretto ordine di collocazione e di
segnare opportunamente i prestiti sugli appositi registri depositati in Biblioteca
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tutti gli studenti, gli insegnanti e il personale non docente sono ammessi al prestito. E' concesso il
prestito dei libri della Biblioteca secondo l’orario stabilito all’inizio dell’anno scolastico, affisso in
bacheca ed alle seguenti condizioni:
- chi riceve libri in prestito si impegna a conservarli con cura e a restituirli nello stato in cui li ha
ricevuti
- possono essere dati in prestito sino a tre libri alla stessa persona, per un tempo non superiore
ai 15 giorni; il prestito deve essere documentato con la firma del richiedente, l'indicazione della
classe e della sezione di appartenenza sugli appositi registri
- il prestito è rinnovabile non più di una volta e comunque solo nell'ipotesi che i volumi non
siano stati nel frattempo richiesti da altri; si intende che il prestito va in ogni caso rinnovato di
persona presentando il libro ogni 15 giorni
- sono esclusi dal prestito i dizionari, le enciclopedie e le riviste (che possono essere consultati in
loco e fotocopiati, sempre nei limiti stabiliti dalla legge)
- per gli studenti la data ultima di restituzione e fissata al 20 maggio e per gli allievi
dell’ultimo anno la data ultima di restituzione è il giorno di inizio delle prove scritte d’esame
La Dirigenza osserverà le seguenti sanzioni:
chi non ottempera alle disposizioni verrà immediatamente invitato dal responsabile della Biblioteca
o dai suoi collaboratori ad adeguarvisi e, in caso di persistenza, verrà sospeso dal prestito per tutto
l'anno scolastico
nel caso di mancata restituzione o di danneggiamento, verrà richiesta al responsabile la refusione
del danno, mediante l’acquisto del libro smarrito o danneggiato. Qualora il libro non fosse più in
commercio, la Dirigenza deciderà se potrà essere sostituito con uno diverso, di uguale valore,
oppure se potrà essere pagata la somma corrispondente al suo valore, calcolato secondo i prezzi
dei nuovi listini
altri utilizzi del locale Biblioteca da parte degli studenti dovranno essere autorizzati dal Dirigente
Scolastico
l’accesso alla palestra è consentito soltanto con tenuta ginnica e scarpette con suola di gomma,
avviene con ordine e senza arrecare disturbo allo svolgimento delle altre lezioni
l'uso della palestra e dei cortili interni, al di fuori dell’orario scolastico è regolato secondo gli accordi
presi tra la Presidenza e le Associazioni interne alla scuola (Fondazione Calasanzio e AGESC)
Le risorse professionali:
Affinché l'opera educativa sia efficace, il personale docente arricchisce la sua professionalità (competenze
progettuali, relazionali, organizzative, informatiche) attraverso l'autoformazione, la partecipazione a corsi
di aggiornamento e di formazione integrale, la presenza a convegni culturali e educativi.
La formazione e l’aggiornamento coinvolge tutto il personale direttivo, docente e non docente, in quanto
necessari e indispensabili per migliorare la qualità del lavoro didattico e, conseguentemente l’Offerta
Formativa dell'Istituto.
Pertanto, in accordo con quanto stabilito dal Contratto di lavoro e le direttive ministeriali, la formazione
continua viene disciplinata dal Dirigente Scolastico e dall'Ente Gestore.
Verranno prese in considerazione, nel corso dell'anno, tutte le proposte che perverranno all'Istituto,
ponendo l'attenzione alle nuove metodologie disciplinari, al territorio nei suoi aspetti innovativi,
all'inclusione di tutti gli alunni e delle loro difficoltà (handicap cognitivi e comportamentali, B.E.S., D.S.A.) in
13
quanto risultano utili al miglioramento delle strategie metodologiche culturali e formative. Inoltre, la
formazione riguarda anche la conoscenza delle caratteristiche del territorio locale e del suo patrimonio
ambientale, artistico, storico e culturale. Una particolare attenzione verrà data ai convegni, alle conferenze,
agli incontri di approfondimento di particolare valore formativo e spirituale.
Riguardo alla scelta delle iniziative finalizzate alla formazione in servizio e all’aggiornamento del Dirigente
scolastico e regolamentata dalla Direttiva Ministeriale n.46/2007, la quale prevede i piani di interventi
formativi sulla gestione delle risorse umane.
Esterne alla scuola:
Enti Pubblici, Associazioni culturali e sportive presenti nel territorio
Privati: commercianti, familiari, professionisti
Le reti di cui questa scuola e parte integrante: rete per l’orientamento con le scuole Pie Fiorentine e
di Sesto Fiorentino
Sponsorizzazioni e collaborazioni varie
2.3.2 Il “tempo scuola”
Il tempo scuola nei plessi Primaria e Secondaria del nostro Istituto è suddiviso in due periodi didattici,
corrispondenti al primo e secondo quadrimestre.
L’orario delle lezioni è gestito su base settimanale e l’unità oraria è di 60 min per tutti gli ordini di scuola.
Sono previsti, nei tempi scuola extracurricolari, attività opzionali di doposcuola, catechismo e attività
liturgiche e extracurricolari programmate annualmente e verbalizzate nel Registro dei rispettivi Collegi.
Il calendario scolastico si attiene a quello nazionale e regionale valorizzando l’autonomia organizzativa, la
didattica e la flessibilità curricolare.
L’orario e il piano di studi di ogni ciclo d’istruzione presenti all’interno dell’Istituto è esposto nella parte
relativa al PTOF del Nido, della Scuola dell’Infanzia, della Primaria e della Secondaria di I° e di II° grado.
2.3.3 Organizzazione dei “gruppi di apprendimento”
L’unità di base per lo svolgimento delle attività didattiche e organizzative è costituita dal gruppo classe,
destinatario privilegiato delle attività didattiche e delle pratiche di verifica. Talvolta si ha la formazione di
macrogruppi per i momenti progettuali. Più frequente e diffusa è il ricorso gruppi ristretti di alunni della
stessa classe o di classi diverse, per attività legate al potenziamento e al recupero stabiliti nei Consigli di
classe.
Le forme dell’insegnamento personalizzato e individualizzato, come momento separato dall’attività
didattica di classe, riguardano solo gli alunni diversamente abili e con gravi difficoltà di un qualche genere.
2.4 Orientamento e alternanza scuola-lavoro
L’Orientamento, nei corsi di studio dell’Istituto, è articolato secondo i Progetti di continuità interni e sono organizzati con le risorse interne. Inoltre, nel periodo dei mesi di dicembre-gennaio-febbraio sono programmati gli Open Day con attività educative e culturali affinchè le famiglie coi propri figli possano osservare le metodologie attive nella scuola. Nella scuola Secondaria di II° grado le attività di orientamento e di alternanza scuola-lavoro sono parte integrante della formazione scolastica (legge 13 luglio 2015, numero 107)
14
L’orientamento è inteso come un processo progressivo di scelta consapevole verso le attività di studio e lavoro più vicine alle personali attitudini. L’alternanza scuola-lavoro rappresenta un passaggio molto significativo di questo processo, per assicurare ai giovani l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. Affinché lo studente possa vivere il mondo del lavoro come un tema vicino e non scollegato dal percorso
formativo personale, la scuola si prende carico dell’orientamento formativo teso a garantire a tutti gli
alunni il sostegno dei momenti di scelta e di transizione per promuovere inclusione sociale e crescita e una
futura occupazione. Gli studenti della Secondaria di II° grado hanno garantito il diritto all’informazione
chiara, trasparente e puntuale sulle attività che andranno a svolgere e al riconoscimento degli
apprendimenti conseguiti nelle fasi formative teoriche e pratiche. Vengono definiti anche i loro doveri,
come il rispetto del Patto formativo e delle regole di comportamento e l'acquisizione delle norme
antinfortunistiche. La scuola si impegna a rispettare, per quanto possibile, le attitudini e le aspettative degli
alunni che fruiscono di tale servizio. Le specifiche della legge prevedono 200 ore da effettuare nel triennio
del liceo, suddivise indicativamente in 60 ore in terza, 60 in quarta e 60 in quinta liceo.
In tema di tutela e sicurezza nei luoghi di lavoro, viene realizzato per tutti gli studenti un percorso di
formazione della durata di 12 ore online e 6 ore con un operatore in classe. Queste ore si sommano alle
precedenti. La certificazione di tale formazione è nella nostra scuola un necessario prerequisito per lo
svolgimento dell’alternanza scuola-lavoro.
L’alternanza scuola-lavoro già avviata nel nostro Istituto dall’a.s. 2009-2010 sotto forma di stage formativi,
è coordinata dalla prof.ssa Carla Bianchi.
Tutte le attività svolte dagli studenti sono concordate dalla scuola insieme all’azienda ospitante e vengono
valutate e certificate come competenze acquisite dall’alunno. Infatti in ogni fase del processo un tutor
formativo esterno fornisce all’istituzione scolastica una valutazione del lavoro svolto dallo studente. A
conclusione dell’anno scolastico tale valutazione servirà ai docenti del Consiglio di Classe per integrare il
giudizio finale dell’alunno secondo le modalità indicate dal Ministero.
Sono state stipulate convenzioni della durata triennale con studi privati di professionisti della provincia, con
settori del terziario, con enti di volontariato, con l’Università di Firenze in ambito sanitario, con associazioni
culturali, con testate giornalistiche ed enti preposti alle telecomunicazioni.
Tali convenzioni attivate permettono ad alcuni nostri studenti di frequentare lezioni universitarie presso
l’ICOM, istituto per lo studio dell’osteopatia e presso il Polimoda di Firenze.
Il Collegio docenti ha deliberato che gli alunni del triennio siano impegnati nelle ore di alternanza scuola-
lavoro nel periodo del mese di settembre.
L’Orientamento della classe quinta si sviluppa attraverso la programmazione di Open Day Universitario che
ogni Ateneo organizza per gli studenti dell’ultimo anno si scuola superiore.
2.5 I bisogni educativi speciali e inclusione scolastica
L'Istituto, per il carisma calasanziano e per i principi ministeriali che sono alla base del modello di
integrazione scolastica, assume il ruolo di essere il riferimento per le politiche di inclusione e contribuisce a
far essere la scuola un luogo di conoscenza, sviluppo e socializzazione per tutti, rispondendo in modo
efficace alle necessità di ciascuno. A tal fine si intende:
creare un ambiente accogliente e supportivo
promuovere l’attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento
favorire l’acquisizione di competenze collaborative
15
promuovere pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione fra tutte le componenti
della comunità educante
Il Consiglio di Classe elabora una programmazione specifica che prevede contenuti, metodi e strategie
individualizzati con obiettivi sia di apprendimento che di socializzazione.
La programmazione disciplinare rispetta i seguenti criteri:
delinea gli obiettivi educativi didattici generali e specifici
individua le metodologie e le tecniche ritenute più idonee con particolare riferimento alla pluralità
dei modi di comunicare con linguaggi verbali e non verbali
stabilisce le unità didattiche e le sequenze di apprendimento con la precisione di obiettivi intermedi
da raggiungere e delle verifiche da effettuare
analizza gli strumenti ed i materiali che possono essere considerati utili per favorire l'attuazione di
potenzialità dell' alunno
organizza le attività e la verifica dei risultati e degli obiettivi raggiunti, modifica le eventuali
strategie, le unità didattiche ed corregge gli obiettivi ove lo ritiene necessario
I Referenti del “Coordinamento e gestione degli aspetti educativi e didattici relativi al sostegno e al disagio
scolastico” insieme alla Pedagogista clinica e ai docenti di sostegno, diventano il punto di riferimento
all’interno della scuola ed, in particolare, assumono, nei confronti del Collegio dei docenti, la funzione di
fornire le informazioni circa le disposizioni normative vigenti, di collaborare, ove richiesto, alla elaborazione
di strategie volte al superamento dei problemi e di mediare le problematiche tra i colleghi, le famiglie, gli
operatori professionisti che seguono l'alunno.
In questo quadro assume un ruolo rilevante la diagnosi funzionale che deve porre in evidenza le principali
aree di potenzialità e di carenza. In questo modo gli interventi nell'ambito della programmazione, sono
corrispondenti ai bisogni e alle possibilità dello studente. Tuttavia, non sempre la famiglia collabora col
corpo docente. Esso, secondo la normativa vigente, ha la responsabilità pedagogico-didattica dove non sia
presente certificazione clinica o diagnosi. Conseguentemente, il Consiglio di classe o il team dei docenti, per
realizzare pienamente il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà,
può decidere di programmare un percorso didattico–formativo. Questa possibilità di scelta può avvenire
dopo un’oggettiva osservazione, con adeguata motivazione verbalizzata, sulla base di considerazioni
pedagogiche e didattiche, ciò al fine di evitare contenzioso” (CM n. 8/2013).
Il lavoro in itinere ha funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate.
La diagnosi funzionale, il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.), il Piano Educativo Personalizzato (P.E.P.) e
il Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.), si presentano come momenti fondamentali nella realizzazione del
Piano dell'Offerta Formativa.
2.5.1 Organizzazione di Istituto per l’inclusione
L’Istituto, sulla base delle linee programmatiche della Direttiva Ministeriale, dei decreti e delle successive
circolari, il Piano di Miglioramento, ha analizzato i punti di forza e le criticità degli interventi per l’inclusione
scolastica, le pratiche didattiche e le risorse esistenti, e annualmente elabora una proposta di Piano
Annuale per l’Inclusività (PAI) per orientare la programmazione e il monitoraggio degli interventi per
l’inclusione. Il P.A.I. dell’istituto è depositato all’Albo, in segretaria.
2.5.2 Risorse e organizzazione didattica per l’inclusione
Si prevedono:
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Azioni di supporto ai docenti direttamente coinvolti nella didattica gestite dalla pedagogista clinica
della scuola
Interventi di alfabetizzazione e di mediazione per gli alunni migranti con attività individualizzate
attuate dai mediatori linguistici e con operatori qualificati
2.5.3 Integrazione alunni disabili
Il lavoro e l’impegno collegiale tra tutti gli operatori della scuola, la famiglia, l’ASL e gli enti locali permette
l’attuazione del diritto allo studio e la promozione della piena formazione della personalità di ciascun
alunno. La legge n. 104/92 prevede la predisposizione di strumenti normativi e operativi oggettivi, quali la
Diagnosi Funzionale (DF), il Profilo Dinamico-Funzionale (PDF) e il Piano Educativo Individualizzato (PEI). Tali
documenti permettono di effettuare l’analisi, la conoscenza delle potenzialità e la definizione dei “bisogni
educativi” per l’inclusione dell’ alunno diversamente abile.
2.5.4 Figure specifiche
All’interno del nostro Istituto opera congiuntamente un Gruppo di lavoro per l’inclusione che viene
aggiornato, in genere annualmente, per ogni alunno disabile, composto da:
il Dirigente Scolastico
i docenti che seguono l’alunno (curricolari e di sostegno)
gli specialisti dell’ASL referenti per il bambino/alunno
la pedagogista clinica dell’Istituto
i genitori dell’alunno diversamente abile
Il Gruppo di lavoro concorda e verifica il Piano Educativo Individualizzato e il Profilo Dinamico Funzionale,
quindi approfondisce le problematiche dell’alunno, verifica il processo d’integrazione, l’andamento
didattico-disciplinare, individua le strategie più adeguate e cura l’orientamento.
Nella realizzazione del processo inclusivo di ogni alunno con disabilità, si individuano gli elementi essenziali
di un curriculum formativo che possa garantire:
il pieno conseguimento dello sviluppo psico-affettivo in rapporto alle proprie potenzialità
il massimo delle autonomie individuali e sociali conseguibili e la conoscenza della realtà in cui vive
le competenze disciplinari raggiungibili
2.5.5 Alunni con disturbi specifici di apprendimento
In applicazione della Legge 8 ottobre 2010, n. 170 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di
apprendimento in ambito scolastico” (GU n. 244 del 18-10-2010 ) e seguendo le indicazioni espresse dalle
“linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento”
allegate al decreto ministeriale 12 luglio 2011, il nostro Istituto promuove lo sviluppo delle potenzialità e il
successo formativo degli studenti con DSA. La scuola attiva, mediante la predisposizione del PDP (Piano
Didattico Personalizzato), percorsi di didattica individualizzata e personalizzata e ricorre agli strumenti
compensativi e alle misure dispensative adeguati.
Il PDP, una volta redatto, deve essere condiviso con le famiglie per consentire l’attivazione di indispensabili
sinergie tra le azioni della scuola, della famiglia e dell’allievo.
2.5.6 Accoglienza e integrazione di alunni migranti
La presenza di alunni migranti è un fenomeno che caratterizza il nostro territorio da vari anni. Emerge
l’esigenza di fronteggiare, in un’ottica di continuità e di stabilità, l’inclusione di alunni senza alcuna
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conoscenza della lingua italiana, talvolta anche durante l’anno scolastico. L’Istituto mette in atto procedure
di potenziamento della lingua italiana.
2.5.7 Valutazione alunni con disabilità:
Verifiche periodiche
PEI: Le verifiche sono svolte secondo i criteri educativi e didattici stabiliti nel PEI e potranno essere uguali,
semplificate o differenziate rispetto a quelle previste per la classe, sulla base di quanto declinato nel
documento.
2.5.8 Valutazione alunni con DSA:
Verifiche periodiche
Le verifiche saranno preventivamente concordate ed effettuate in relazione al PDP e con l’uso degli
strumenti compensativi e/o le misure dispensative; le verifiche e la valutazione sono coerenti con quanto
stabilito nel PDP.
2.5.9 Valutazione alunni con altre situazioni BES:
Verifiche periodiche
lo svolgimento delle verifiche avviene secondo le condizioni abituali individuate per lo studente.
Nella stesura delle prove in itinere e finali ogni docente tiene conto, in particolare, degli obiettivi
irrinunciabili e degli obiettivi essenziali della propria materia, anche nella prospettiva di un curricolo
verticale, soprattutto al fine di evitare riduzioni del curricolo di studio che precluderebbero l’ottenimento di
un titolo con valore legale.
La valutazione degli studenti che vivono altre situazioni di BES sarà soprattutto formativa e terrà conto:
della situazione di partenza
dei risultati raggiunti dallo studente nel suo personale percorso di apprendimento
dei risultati riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti previsti per la classe frequentata e
per il grado di scuola di riferimento
delle competenze acquisite nel percorso di apprendimento
L’uso di strumenti compensativi e, solo se necessario, di misure dispensative deve mettere l’alunno in
condizione di superare eventuali ritardi e problematicità o complicanze dell’apprendimento.
L’esame di Stato conclusivo della Secondaria di I° e II° grado, anche in presenza della possibile dispensa
dallo scritto o all’esonero totale dalla/e lingua/e straniera/e, fa riferimento alla normativa vigente e tiene
presente quanto espresso in ogni documento dell’alunno in disagio (Piano Educativo Individualizzato
(P.E.I.), Piano Educativo Personalizzato (P.E.P.) e Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.).
2.6 La verifica e valutazione - criteri e modalita’
La valutazione è un processo formativo e di orientamento, teso a attestare gli esiti dell’apprendimento e lo
sviluppo dell’identità personale dello studente. Concorre al miglioramento degli apprendimenti e al
18
successo formativo. Documenta lo sviluppo dell’identità personale e promuove l’autovalutazione in
relazione all’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze.
I riferimenti normativi che regolano i processi di verifica e valutazione sono la legge n. 107/2015, il D.lgs. n.
62/2017, il DM n. 741/2017, il DM n. 742/2017 e la nota n. 1865/2017
Rappresenta l’espressione dell’autonomia professionale dei docenti che si attengono a quanto definito dal
Collegio dei docenti (DPR 122 del 2009 e Decreto 62) per i criteri e le modalità di valutazione degli
apprendimenti e del comportamento.
Essa è coerente con l’Offerta Formativa, con la personalizzazione dei percorsi e con le Indicazioni Nazionali.
Ai sensi dell'articolo 1 del decreto legislativo n, 62/2017, la valutazione ha per oggetto:
il processo formativo e i risultati di apprendimento degli alunni in ciascuna delle discipline di
studio previste dalle Indicazioni Nazionali per ogni ciclo di Istruzione
concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo
documenta lo sviluppo dell'identità personale
promuove l'autovalutazione in relazione all'acquisizione di conoscenze, abilità e competenze
La valutazione viene espressa con voto in decimi e viene effettuata collegialmente dai docenti della classe.
La valutazione periodica e finale di tutti gli alunni esprime il livello globale di sviluppo degli apprendimenti
conseguito.
La valutazione del comportamento degli alunni (articolo 2) viene espressa, per tutto il primo ciclo, con un
giudizio sintetico che fa riferimento allo sviluppo delle competenze di cittadinanza e, per la scuola
secondaria di primo grado, allo Statuto delle studentesse e degli studenti e al Patto di corresponsabilità. Per
la Secondaria di II° grado viene espressa in decimi.
La valutazione dell'insegnamento della Religione Cattolica viene riportata su una nota separata dal
documento di valutazione ed espressa mediante un giudizio sintetico riferito all'interesse manifestato e ai
livelli di apprendimento conseguiti.
Il Collegio dei docenti esplicita:
la corrispondenza tra le votazioni in decimi e i diversi livelli di apprendimento (ad esempio
definendo descrittori, rubriche di valutazione, ecc.)
definisce i criteri generali per la non ammissione alla classe successiva e all'esame di Stato
conclusivo
definisce i criteri per la valutazione del comportamento.
Essa documenta lo sviluppo dell’identità personale e promuove l’autovalutazione in relazione
all’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze.
Essa è coerente con l’Offerta Formativa, con la personalizzazione dei percorsi e con le Indicazioni Nazionali
per il curricolo e le Linee guida. E’ effettuata dai docenti nell'esercizio della propria autonomia
professionale, in conformità con i criteri e le modalita' definiti dal Collegio dei docenti e inseriti nel Piano
Triennale dell'Offerta Formativa.
La delibera in materia viene inserita nel PTOF e resa pubblica, e i Consigli di classe dispongono i tempi della
comunicazione alle famiglie per garantire equità e trasparenza.
19
2.7 Il dispositivo di verifica / valutazione
Le metodologie di accertamento e valutazione variano e si adattano con metodologie adeguate, utilizzando
strumenti di vario genere per raccogliere dati e valutare le conoscenze e abilità, e soprattutto le
competenze e il comportamento.
Le fasi della verifica e della valutazione segue la scansione operazioni di verifica/valutazione nel corso di un
anno scolastico, distinguendo tra valutazione in ingresso, valutazione progressiva e complessiva.
La valutazione in ingresso ha come scopo quello di accertare il possesso dei prerequisiti di un alunno o di
una classe nel momento di avvio delle attività didattica, al fine di calibrare al meglio la programmazione
educativa e didattica.
La valutazione progressiva (o in itinere) è costituita dall’insieme delle operazioni di verifica e valutazione,
che seguono da vicino, passo dopo passo, l’attività educativa e didattica nel suo svolgersi e hanno per
oggetto singoli apprendimenti o esperienze di apprendimento.
Le operazioni specifiche della valutazione progressiva sono costituite da:
l’osservazione sistematica e progressiva delle singole esperienze di apprendimento (prove di
verifica per conoscenze e abilità; compiti unitari in situazione per le competenze; osservazione in
situazione per il comportamento)
la registrazione di dati e osservazioni e nella valutazione di queste esperienze, mediante il registro
elettronico in uso nella scuola
La valutazione complessiva (o sommativa) ha per oggetto, non i singoli apprendimenti, ma l’andamento
complessivo del processo di apprendimento nelle sue articolazioni ed i risultati raggiunti. La valutazione
complessiva non segue passo dopo passo l’attività educativa e didattica, ma ha cadenze periodiche
quadrimestrali.
Le operazioni costitutive della valutazione complessiva sono le seguenti:
trattamento dei dati raccolti
valutazione dei risultati mediante l’espressione di un voto
documentazione
comunicazione e certificazione
La valutazione del comportamento degli alunni fa riferimento allo sviluppo delle competenze di
cittadinanza.
Nella scuola secondaria di primo grado si aggiungono anche i riferimenti dello Statuto delle studentesse e
degli studenti e del Patto di corresponsabilità e dei Regolamenti interni approvati dall’Istituto. Nella
Secondaria di II° grado viene tenuto conto dell’atteggiamento dello studente in classe e nella scuola, della
frequenza e dell’impegno.
La non ammissione alla classe successiva dovuta al comportamento, in base a quanto previsto dallo Statuto
delle studentesse e degli studenti, riguarda coloro cui è stata irrogata la sanzione disciplinare di esclusione
dallo scrutinio finale (articolo 4. commi 6 e 9 bis del DPR n. 249/1998).
La valutazione dell'insegnamento della Religione Cattolica viene riportata su una nota separata dal
documento di valutazione ed espressa mediante un giudizio sintetico riferito all'interesse manifestato e ai
livelli di apprendimento conseguiti.
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2.8 La validità dell’anno scolastico
La validità dell’anno scolastico dipende dalla frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale
personalizzato. In caso di assenze che superano tale quota l’alunno non è ammesso alla classe successiva o
all’esame di Stato. I Collegi, tuttavia, definiscono eventuali dispense da tale quota.
3. IL FABBISOGNO DI PERSONALE DOCENTE – TRIENNIO 16/19
Il fabbisogno dei docenti di sostegno e di potenziamento della Lingua Italiana (per gli alunni stranieri) ha un
carattere ipotetico, in quanto si basa sui dati attuali, sui transiti degli alunni.
4. IL PIANO DI MIGLIORAMENTO – 2016/19
4.1 Normativa di riferimento
«124. … Le attività di formazione sono definite dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il
piano triennale dell'offerta formativa e con i risultati emersi dai piani di miglioramento delle istituzioni
scolastiche previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013,
n. 80, …»
C.M Miur prot. n. 7904 del 1 settembre 2015. Pubblicazione rapporto di autovalutazione e primi
orientamenti per il piano di miglioramento
4.2 Soggetti responsabili
Dirigente scolastico e “nucleo interno di valutazione” (o “unità di autovalutazione”)
4.3 Funzioni del piano
Il Piano, principalmente, connette gli esiti dell’autovalutazione e del RAV alla pianificazione di
miglioramento e pianifica, monitora e valuta gli interventi.
4.3.1 Piano di Miglioramento
Prima sezione: Anagrafica e contesto
Periodo di riferimento:
a.s. 2014/2015: Autovalutazione e individuazione delle Priorità strategiche triennali
a.s. 2015/2016: Definizione del Piano di Miglioramento ed avvio azioni di miglioramento
a.s. 2016/2017: Realizzazione delle azioni di miglioramento
a.s. 2017/2018: Conferma delle azioni di miglioramento
Istituzione Scolastica Scuola primaria paritaria Codice meccanografico FI1E02500D
Istituzione Scolastica Scuola secondaria I° Codice meccanografico FI1M00500D
Istituzione Scolastica Scuola secondaria II°: Liceo
tradizionale
Codice meccanografico FIPS035009
Istituzione Scolastica Scuola secondaria II°: Liceo Codice meccanografico FIPS15500B
21
scienze applicate
Coordinatore Scuola Secondaria I° E II° Padre Romeo Piroli
Coordinatore Primaria Presidente Fondazione Scuole Libere (Ente gestore)
Dott. Fabio Fabbri
Referente per l’Autovalutazione ed il Miglioramento Padre Romeo Piroli
Unità interna per l’Autovalutazione ed il
Miglioramento (componenti fissi)
Giovanni Canzani
Simone Gemmi (dal 2014 al 2017)
Roberta Gori
Lorella Mancini
Anna Maria Zalli
Presidente del Consiglio di Istituto Valentina Ciabattini
La rete di trasporti e di collegamento non è carente.
La fisionomia dei gruppi sociali presenti è di tipo omogeneo, anche se recentemente sono in aumento
elementi di disagio sociale ed economico.
Si evidenziano quali vincoli esterni:
differenziare i percorsi formativi nel rispetto dei bisogni e dei ritmi di apprendimento di ciascun alunno
ampliare l’offerta formativa con progetti e attività che sviluppino sia le abilità cognitive che quelle
operative (attività sportive, musicali, teatrali)
potenziare lo studio delle lingue e l’uso delle nuove tecnologie
ed interni:
la ricerca attenta e articolata delle disponibilità umane e territoriali
la costruzione di canali di circolazione di materiali e di informazioni
la motivazione allo studio
lo stare bene con gli altri
il migliorare la propria autostima
l'avviamento ad una serena ed efficace comunicazione fra alunni e docenti, come presupposto per la
comprensione, la collaborazione e la solidarietà
la conquista delle competenze disciplinari
Si evidenziano quali opportunità:
Il personale della scuola
L'Osservatorio astronomico
Il laboratorio di informatica collegato ad Internet, collocato al 2° piano dell'Istituto
Laboratori scientifici
Laboratorio degli audiovisivi
La biblioteca con la relativa sala di lettura collocata al 1° piano
L'“Aula Magna” per incontri, conferenze e mostre e sala cinema La palestra
Due cortili interni adibiti: uno a giardino e spazio motorio e l'altro a spazio motorio e ricreativo
Tutte le aule dotate di LIM
La mensa
Seconda sezione: Rapporto di Autovalutazione e Piano di Miglioramento
22
Processo di Autovalutazione: l’unità interna per l’AveM, nella composizione prima indicata, ha realizzato il
Rapporto di Autovalutazione; per aspetti specifici dell’analisi è stato di volta in volta integrato dal DSGA, dai
collaboratori del dirigente scolastico e da docenti referenti di attività specifiche. Ha collaborato al processo
il presidente del Consiglio di circolo/istituto in rappresentanza delle famiglie. Dopo un attento esame dei
risultati emersi dal Rapporto di Autovalutazione, la scuola ha fissato i seguenti obiettivi prioritari espressi
in termini di traguardi attesi:
Stesura di un curriculo verticale
Miglioramento nei risultati delle prove Invalsi, in tutti i plessi.
Motivazione delle priorità: l'autovalutazione condotta ha evidenziato che è necessario sviluppare il
confronto collegiale sul curricolo per dare un assetto unitario e allo stesso tempo specifico al percorso
formativo.
Terza sezione: Le azioni di miglioramento
Relazione tra obiettivi di processo e priorità strategiche
Area di processo Obiettivi di processo E’ connesso alle priorità 1/2*
Curricolo, progettazione e
valutazione
Raccordo tra i vari plessi
per la ridefinizione del curricolo
in termini di competenze degli
alunni
Somministrazione di prove
standardizzate intermedie
1
2
*1 = Curricolo verticale
2= Miglioramento nei risultati delle prove Invalsi
Pianificazione e tempistica delle azioni
1
Descrizione
dell’obiettivo di
processo
Risultati attesi
Attività previste
Raccordo tra i vari plessi
per la ridefinizione del
curricolo in termini di
competenze degli alunni
Costruzione di un nuovo curricolo
d’istituto progettato per
competenze
Incontro dei responsabili di plesso per
coordinare l’intervento
Riunioni di lavoro per plessi Redazione
del curricolo per
competenze
Monitoraggio dell’ azione
1
Data
di rilevazione
Indicatori scelti
Risultati attesi
Risultati riscontrati
Proposte di
eventuali
integrazioni e/o
modifiche
Settembre 2015
Conoscenze,
competenze e abilità
Ottimizzazione
della didattica
In fase di
elaborazione
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Quarta sezione: Diffusione e divulgazione
Diffusione e divulgazione interna
Periodo Strumenti Figure coinvolte Modalità
Ottobre 2015
Giugno 2016
Organi collegiali
Personale docente
Presentazione durante il Collegio
docenti
Diffusione e divulgazione esterna
Periodo Strumenti Figure coinvolte Modalità
Ottobre 2015
Giugno 2016
PTOF
Coordinatori di
Plesso
Presentazione durante il Collegio
docenti
5. IL PIANO DELLA FORMAZIONE IN SERVIZIO – 2016/19
Nell'ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente, la formazione in servizio dei docenti di
ruolo e' obbligatoria, permanente e strutturale. Le attività di formazione sono definite dalla scuola in
coerenza con il PTOF e con i risultati emersi dal Piano di miglioramento. Inoltre, la scuola programma
le attività formative per la promozione dello sviluppo professionale dei docenti, del personale
amministrativo, tecnico e ausiliario.
Pianificazione e tempistica delle azioni
2
Descrizione
dell’obiettivo di
processo
Risultati attesi
Attività previste
Miglioramento nei
risultati delle prove
Invalsi
Somministrazione di prove standardizzate
intermedie
Monitoraggio dell’ azione
2
Data
di rilevazione
Indicatori scelti
Risultati attesi
Risultati riscontrati
Proposte di
eventuali
integrazioni e/o
modifiche
Successivamente
alla pubblicazione
dei risultati
Punteggi
Maggiore
conformità ai
risultati medi
nazionali
24
6. I SERVIZI AMMINISTRATIVI
I servizi amministrativi contribuiscono al buon funzionamento dell’Istituto mediante:
la disponibilità a rispondere alle richieste dell’utenza
la celerità nel disbrigo delle procedure
la pubblicità degli atti
In particolare, la segreteria, situata al primo piano dell’Istituto, è aperta al pubblico da lunedì a venerdì,
dalle ore 8:00 alle ore 14:00.
I tempi di rilascio delle certificazioni sono di norma solleciti.
Nell’atrio dell’Istituto sono collocati:
Informazioni (orario dei docenti con relativo ricevimento, orario settimanale della Secondaria di I° e
II° grado, la distribuzione mensile della dieta alimentare alla mensa)
la bacheca delle Associazioni (AGESC e Fondazione Calasanzio)
la bacheca degli organi collegiali
la bacheca dei cinque Plessi scolastici
Nella Segreteria dell’Istituto sono collocati:
l’Albo dell’Istituto stesso
7. ALLEGATI
7.1 Atto di Indirizzo
7.2 Regolamento d’Istituto e allegati (Statuto delle studentesse e degli studenti, Il Patto di
Corresponsabilità)
7.3 RAV
7.5 Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-18 Direttiva M. 27/12/2012 e CM n° 8 del 6/3/2013
7.6 POF NIDO
7.7 POF INFANZIA
7.8 POF SECONDARIA I° GRADO
7.9 POF SECONDARIA II° GRADO