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Plone siterassegna.uniud.it/media/files-rassegna/30-01-2010/VITCAT_Universita_al_bivio_.pdf30 GEN...

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30 GEN 2010 La Vita Cattolica Speciali pagina 4 Apertura Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. L'UNIVERSIT A DIFE N DE Cambia il finanziamento re?i?nale. Compagno: resta la competìzìone LA SUA AUTONOMIA Settimanale 1/7
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  • 30 GEN 2010 La Vita Cattolica Speciali pagina 4

    AperturaRitaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

    L'UNIVERSIT AD I F E N D E Cambia il finanziamento re?i?nale.Compagno: resta la competìzìone

    LA SUA AUTONOMIA

    Settimanale

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    Uniy~rsità altaml)la Imilnzlamemoregionale agli atenei

    a ìbìano le norme per il finanziamento regionale al sistemauniversitario del Friuli-VeneziaGiulia. La Giunta ha infatti approvatoun disegno di legge che ha l'obiettivo di premiare le eccellenze, da unlato, e di favorire collaborazione tra gli enti, dall'altro. Ma il Comitatoper il rilancio e l'autonomia del Friuli lancia l'allarme: «Il documentonasce da evidenti contrarietà degli ambienti triestini all'ateneo friulano»e vuole «controllarne l'autonomia». Imaggiori pericoli, secondo ilComitato, stanno nella Conferenza del sistema universitario, che dovràesprimersi sulla destinazione dei finanziamenti, in cui ci sarà unaprevalenza di rappresentanti di enti triestini (4 a 2). Da parte sua ilpresidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, ribatte che «nelddl non vedo rischi per Udine. Problemi potrebbero sorgere quandoverranno fatti i documenti attuativi: quello sarà un momento delicatoin cui bisognerà controllare che la nostra Università non siapenalizzata»

    bivio

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    "«E a rischio 11autonomiadelll ateneo del Friuli»UNACCORATO «APPEL-LO a tutti i friulani,alle istituzioni, alleforze politiche, aglienti e associazioni

    sociali e culturali del Friuli per-ché intervengano con decisio-ne su Giunta e Consiglio regio-nali per difendere e valorizzarel'autonomia e l'identità dell'a-teneo friulano».

    A pronunciarlo è il Comitatoper l'autonomia e il rilancio delFriuli, in un documento firma-to dal suo presidente, GianFranco D/Aronco (nella foto).L'intervento arriva all'indoma-ni della diffusione di un dise-gno di legge da parte dellaGiunta regionale che dovrà di-sciplinare i finanziamenti dellaRegione al sistema universita-rio regionale.

    Secondo il Comitato, innan-zitutto, la Regione con questodocumento «non prevede al-cun intervento riequilibratoredel grave sottofinanziamentoche subisce da anni l'Univer-sità friulana, né si impegna, peril futuro, su un forte interventoa sostegno dell'Università Vuo-le imporre, invece, un fortecontrollo sul riparto dei pochifondi che oggi mette a disposi-zione».

    A suscitare preoccupazione èsoprattutto l'articolo 2 del ddlin cui si prevede una Conferen-za del sistema universitario,

    quella che dovrà esprimersi sulriparto dei fondi. Qui «apparechiara l'intenzione della Giun-ta regionale di porre, in via pre-giudiziale, l'Università del Friu-li sempre in minoranza nelledecisioni che verranno prese».

    In essa, infatti, saranno pre-senti tre rappresentanti di entitriestini (Università, Sissa eConservatorio Tartini) e solodue di Udine (Università eConservatorio Tomadini). «Irettori o direttori di questi enti- secondo il ddl regionale - do-vranno proporre alla Giunta ifinanziamenti per i progetti,decidendo a maggioranza. As-sieme ad essi, avrà diritto di vo-to anche il presidente dellaConferenza che, per legge, do-vrà essere l'assessore regionalecompetente. Su 6 membri-vo-tanti, quindi, soltanto 2 rappre-senteranno le istituzioni friula-ne. È evidente - prosegue il do-cumento - che con tale rappor-to di forze l'Università del Friulinon potrà sostenere e far pas-sare senza difficoltà le sue pro-poste che nascano dalla pro-pria autonomia e dall' esigenzadi corrispondere alla propria i-dentità fissata dall' art.26 dellaLegge 546/77, che la chiama "acontribuire al progresso civile,sociale, alla rinascita del Friulied a divenire organico stru-mento di sviluppo e rinnova-mento dei filoni originali della

    cultura, della lingua e delle tra-dizioni e della storia del Friuli".Visto che questo organismonon ha compiti decisionali(che rimangono in capo allaGiunta), ma solo consultivi,perché non è stato previsto al-meno il voto all'unanimità, in-vece di quello a maggioranza?».

    Ecco allora che questo prov-vedimento, secondo il Comita-to, «nasce, sul piano politico,da evidenti contrarietà degliambienti triestini, prima al sor-gere e poi allo sviluppo dell'A-teneo del Friuli e con l'intentodi porre, finalmente, sotto con-trollo la sua crescita ed autono-mia. Si evince questo dal fattoche il disegno di legge parla di"premi" alle Università virtuo-se, ma senza riconoscere che,per competere, come peraltro ègiusto, bisogna però prima as-sicurare ai competitori le me-desime condizioni di parten-za».

    A oltre un anno dal Patto, i problemirestano: 95 milioni di sottofinanziamento

    A PIÙ DI UN ANNO dalla sua firma, non ha an-cora dato i risultati sperati il Patto tra l'U-niversità di Udine e i rappresentanti delterritorio friulano, sottoscritto nel novembre2008 per salvare l'ateneo dalle difficoltà dovuteallo storico sotto finanziamento.

    Il patto era stato sottoscritto dal presidentedella Provincia di Udine, Fontanini, dal sindaco,Honsell, dall'arcivescovo, mons. Brollo, dai rap-presentanti delle categorie (Ccia, Coldiretti, Con-findustria, Api, Confcommercio, Confartigianato,Confcooperative, Legacoop), sindacati, comitato

    per l'autonomia del Friuli, Filologica, Bee, Adi,Banca di Cividale, Consorzio universitario, gli o-norevoli Saro (Pdl), Pittoni (Ln), Strizzo lo (Pd), .Come ha ricordato il rettore Compagno all'inau-gurazione dell'anno accademico, in un quadro ditagli lineari nella Finanziaria 2008 «che prescin-dono da merito e qualità», l'università di Udine èancor più penalizzata alla luce del cronico sottofinanziamento, che dal 2000 a oggi si attesta aben 95 milioni di euro». Ciò nonostante i rispar-mi che faranno sì che il prossimo bilancio facciaregistrare 500 mila euro di avanzo di gestione.

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    Arrivala conferenzadel sistemauniversitario

    SI CHIAMA DISEGNO di legge recantenorme in materia di «Finanzia-menti al sistema universitarioregionale» e con esso la Giunta regio-nale e 1'assessore Alessia Rosolen con-tano di modificare i criteri di finanzia-mento alle Università di Udine e Trie-ste, ma anche alla Sissa di Trieste e aiConservatori Tomadini, di Udine, eTartini, di Trieste, che la Regione ha in-serito nel sistema universitario regio-nale. Tutto ciò nella logica di «premia-re le eccellenze» e nello stesso tempodi «favorire le iniziative congiunte e lacollaborazione» tra gli atenei. Appro-vato dalla Giunta, ora dovrà passare alvaglio della VI commissione e appro-dare poi al Consiglio regionale.

    La principale novità è costituita dalnuovo organo, la «Conferenza del si-stema universitario regionale» chesarà composta da 6 persone: l'assesso-re regionale all'Università (presiden-te), i rettori di Udine, Trieste, Sissa, idirettori dei due Conservatori. Que-st'organo avrà il compito di collabora-re «alla predisposizione del program-ma triennale», lo strumento che, conaggiornamenti annuali, disciplinerà ifinanziamenti al sistema universitario.

    Nel programma triennale sarannocontenuti: gli obiettivi da realizzarenel triennio; i risultati attesi; la desti-nazione delle risorse tra le tipologie diintervento sulla base degli indirizzidefiniti dalla legge; la destinazionedelle risorse tra le tipologie di benefi-ciari' sulla base delle dimensioni deglistessi, del fabbisogno, degli obiettiviprevisti e dei risultati attesi; le attivitàche sono oggetto della misurazionedegli effetti sul territorio della regionee gli indicatori per la misurazione.

    Sarà però un successivo «regola-mento regionale» a definire i «requisi-ti, le condizioni, le modalità e i criteridi valutazione delle procedure per l'at-tuazione degli interventi da finanziare,le eventuali modalità di coordinamen-to' nonché l'individuazione delle pre-mialità e delle modalità di attribuzio-ne delle stesse. Sul regolamento è pre-visto un parere preventivo e non vin-colante della Conferenza».

    Inoltre, per il finanziamento dellalegge è prevista la costituzione di unfondo specifico. Il primo programmatriennale dovrebbe essere approvatoentro il31luglio 20 l O.

    Fontanini:lo non vedorischi. Vigilaresui regolamenti

    VIGILARE su COME VERRANNO for-mulati i regolamenti che da-ranno attuazione alla legge re-gionale sul finanziamento al sistemauniversitario. Questa la posizione delpresidente della Provincia di Udine,Pietro Fontanini, sul disegno di leggeapprovato dalla Giunta. «Nel testo - af-ferma Fontanini - non vedo problemipreoccupanti per Udine. Si tratta di unlavoro di razionalizzazione dei capito-li di spesa per una lettura migliore deirapporti tra le due università. Il pro-blema potrebbe sorgere quando sa-ranno fatti i regolamenti attuativi:quello sarà un momento delicato incui bisognerà controllare che la nostraUniversità non sia penalizzata».

    Non preoccupa, Fontanini, la mag-gioranza triestina nella Conferenza:«La Sissa è sul territorio di Trieste, peròha finalità diverse da quelle di quelterritorio».

    Anche il sindaco di Udine, FurioHonsell, che non ha ancora analizzatoil testo di legge, si preoccupa, però, diquali saranno i parametri per la distri-buzione delle risorse: «L'importante èche si tratti di parametri oggettivi, chenon devono essere solo, ad esempio, ilnumero degli studenti, ma consentiredi misurare la qualità».

    Dal canto suo, l'onorevole IvanoStrizzolo (Pd), anch' egli tra i firmataridel patto per l'Università, nel novem-bre 2008, ravvisa il perdurare del sot-tofinanziamento per l'ateneo friulano,«che, negli anni, ha raggiunto quasi100 milioni di euro. Nonostante l'ac-coglimento da parte del Governo, nel2008, di un mio ordine del giorno chechiedeva che, in fase di revisione dellerisorse, si tenesse conto delle Univer-sità sottofinanziate, a Udine è arrivatopoco più di niente. Senza contare cheanche per il prossimo anno è previstauna riduzione di trasferimenti al siste-ma delle Università di circa 7 milioni».Quanto al rapporto tra Udine e Trieste,Strizzolo elogia «il positivo lavoro diintegrazione e collaborazione avviatodai rettori Compagno e Peroni». Sulnuovo disegno di legge regionale,Strizzo lo afferma di non averlo ancoravisto, ma «di certo non si può rinun-ciare all'autonomia dell'Università,come lasciava intendere l'idea di unaFondazione, annunciata in un primomomento dalla Regione».

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    con Trieste resta»COMPAGNO: «II ddl contiene in sé quel

    concetto di competizione che carat-terizza i sistemi della ricerca più evo-luti. Ma è molto importante, a questofine, che i meccanismi di distribuzio-ne delle risorse fra università regiona-li vengano adeguatamente studiati econdivisi. Su questo sarà necessariaun'ampia discussione con tutti i por-tatori d'interessi dell'Università delFriuli».

    CONFERENZA. Secondo il rettore Compa-gno, che temeva che l'annunciataFondazione in cui riunire le universitàsarebbe stata un carrozzone, la Con-ferenza di cui si parla nel ddl «è unorgano snello di tipo consultivo. Difondazione non c'è cenno nel dise-gno di legge».

    CORSIINTERATENEO. Gli studenti di Udi-ne e Trieste temono che l'unificazionedi alcuni corsi di laurea porti disagi efuga di iscritti. Il rettore Compagnorisponde che sarà compito della Re-gione affiancare strumenti di suppor-to alla mobilità degli studenti.

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    NON VEDE RISCHI per l'autonomia dell'Ateneofriulano, il rettore Cristiana Compagno (nellafoto), nell'impostazione generale del disegnodi legge regionale sul finanziamento regionaleal sistema universitario, ma chiede l'aiuto delterritorio affinché si vigili sui regolamenti che do-vranno dare attuazione a tale legge, affinché nonpenalizzino l'Università di Udine a favore di quel-la di Trieste.

    Prof. Compagno, che valutazione dà del dise-gno di legge regionale sui finanziamenti al siste-ma universitario del Friuli -Venezia Giulia?

    «Il ddl si inserisce nella scia della riforma nazio-nale del sistema universitario e va nella direzionedi rivedere i meccanismi di finanziamento del si-stema universitario regionale superando la fram-mentarietà dei finanziamenti, tradizionalmenterealizzati attraverso norme e assessorati diversi.Tali risorse, che ci auguriamo adeguate ai fabbiso-

    gni di funzionalità e di svilup-po dell'università, andrannopoi a costituire un fondo unicoper il finanziamento del siste-ma. Da questo punto di vista,se sarà così, si avvierà un serioprocesso di semplificazione erazionalizzazione. Il tema cen-trale e le potenziali criticitàpotranno emergere dal mecca-nismo decisionale previsto edai criteri di distribuzione del-le risorse tra le università re-gionali. E questi criteri, in baseal ddl, verranno stabiliti da ap-

    positi regolamenti regionali. Su questi criteri sarànecessaria un'ampia discussione e riflessione al-l'interno degli organi di governo collegiali di ate-neo e con tutti gli stakeholders, vale a dire i porta-tori d'interessi, dell'Università del Friuli».

    Per la ripartizione dei finanziamenti è previstauna Conferenza, con poteri consultivi, in cui cisarà una prevalenza di membri triestini. Udine nesarà penalizzata?

    «Innanzitutto voglio pensare che l'assessore re-gionale all'Università sia l'assessore di tutte le uni-versità. Lo squilibrio della numerosità è un dato difatto. Certamente nella dinamica di funzionamen-to dell'organo potrà pesare la forza dei numeri, macredo che dovrà pesare di più la forza dei program-mi. E su questo l'Università di Udine credo chenon abbia nulla da temere».

    Secondo il Comitato per l'autonomia del Friulitale norma rischierebbe di cancellare l'autono-mia dell'Università del Friuli.

    «Attualmente esiste il Coreco, organo di coordi-namento regionale delle università e accanto aquesto, durante il 2009, ci sono affiancati tavolitecnici tra l'assessore, i rettori, i direttori ammini-strativi, i presidi di facoltà con l'obiettivo di trovare

    insieme formule di coordinamento e di razionaliz-zazione. L'autonomia e l'identità della nostra uni-versità è sempre stata un punto di forza nel con-fronto e nelle fasi negoziali. Oggi siamo seduti adun tavolo paritetico nel sistema delle università,con la forza che deriva dalle nostra legge istitutivae dal rispetto dei nostri percorsi virtuosi, ricono-sciuti esplicitamente anche dal ministero, pur inuna situazione di gravissimo sotto finanziamen-to».

    Mesi fa, lei aveva paventato il rischio che laFondazione potesse essere un carrozzone. Lo saràanche la Conferenza?

    «No la conferenza è un organo snello di tipoconsultivo. Di fondazione non c'è cenno nel ddl.Rimango contraria a sovrastrutture che governinodall'alto le università, limitandone, in qualunqueforma, l'autonomia».

    I firmatari del Patto per l'Università chiedevanoun rapporto di cooperazione-competizione tra U-dine e Trieste. Sarà possibile con questo ddl?

    «Le università, nella proposta normativa, com-petono nell'accesso alle risorse. E se, come dichia-rato nel ddl, le risorse verranno allocate secondocriteri di merito, qualità, premialità, allora sarà lastessa struttura regionale a incentivare dei saniprocessi competitivi fra università. Il ddl contienein sé quel concetto di "competizione" (competi-zione/ cooperazione) che caratterizza i sistemi del-la ricerca più evoluti. Ripeto, è molto importante, aquesto fine, che i meccanismi di distribuzione del-le risorse fra università regionali vengano adegua-tamente studiati e condivisi, tenendo conto dicondizioni eque di partenza».

    Udine, sottofinanziata, e Trieste, sovrafinanzia-ta, non partono da eque condizioni di partenza, eil ddl non sembra risolvere il problema.

    «È vero non risolve il problema. È anche veroche non spetterebbe alla Regione sanare le situa-zioni di sottofinanziamento statale, ma la Regione,se vuole istituire le premialità su merito, non puòneppure far finta che non ci siano squilibri se que-sti ci sono. Se ci sono premi significa che c'è unagara ed i competitori, nella gara, devono partiredalle stesse condizioni di partenza altrimenti la ga-ra è falsata».

    Al nostro giornale arrivano molte lettere preoc-cupate sul futuro dell'Università come strumentodi sviluppo del Friuli.

    «Voglio rassicurare i tanti amici dell'universitàdel Friuli. La nostra università continuerà ad esse-re la "loro" università. Ci rafforzeremo solo se con-tinueremo a svilupparci partendo dalle nostre soli-de basi territoriali e dalla nostra autonomia istitu-tiva. Sono convinta che il nostro ateneo si stiarafforzando a livello regionale, nazionale ed inter-nazionale. E questo è condizione indispensabileper continuare a dare sempre nuovi e qualificatiimpulsi allo sviluppo territoriale».

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    INTERATENEORegione provvedaalla logistica

    CON«ILPRESIDENTEdell'Erdisudi Udine abbiamo già inizia-to ad analizzare possibili so-luzioni per il problema della mobi-lità degli studenti iscritti ai corsi in-terateneo tra Udine e Trieste».

    Così il rettore dell'ateneo friula-no, Cristiana Compagno, rispondealle preoccupazioni degli studenti,sia di Udine che di Trieste, in meri-to ai problemi logistici che potreb-bero sorgere da questa innovazio-ne organizzativa.

    Le due università regionali, in-fatti, hanno avviato un processo diaccorpamento di alcuni corsi ma-gistrali, di Fisica e dell'area umani-stica. Un provvedimento, aveva su-bito chiarito il rettore, che non pre-figurava alcuna fusione tra le dueUniversità, ma serviva solo per sal-vare alcuni corsi che, per il numerodi iscritti, in base ai nuovi requisitiministeriali si sarebbero dovutichiudere, sia a Udine che a Trieste.

    Gli studenti delle due Univer-sità, tuttavia, pur approvando ilprogetto, hanno messo in eviden-za il rischio di disagi agli studentistessi.

    Secondo Compagno «si sono co-stituiti dei comitati di coordina-mento tra le facoltà interessate perdefinire i percorsi di studio e la 10-gistica. Va tuttavia rilevato che ilprogetto della Regione di incenti-vare le sinergie didattiche interate-neo potrà dirsi efficacemente rea-lizzato solo se accanto agli incenti-vi alle Università vengono contem-poraneamente affiancatistrumenti di supporto alla mobi-lità, alla residenzialità e all' accessodegli studenti. E questi non sonostrumenti universitari, ma appar-tengono al sistema del diritto allostudio, di pertinenza regionale. Itempi di soluzione di questi pro-blemi dovranno essere necessaria-mente maggio 2010, mese in cuiviene presentato il Manifesto deglistudi per le nuove immatricolazio-ni».

    ERDISUCinque masterall'estero

    L 'UNIVERSITÀDIUDINE,assiemeall'Erdisu, e ad un pool dienti attivi sul territorio friu-lano, punta sull'internazionaliza-zione della formazione di terzo li-vello.

    Lo fa grazie ad un bando chepermetterà a cinque laureati spe-cialistici/magistrali, con meno di26 anni, di frequentare un Masternell'anno 2010/2011 all'estero.È stato l'Erdisu, come ha spie-

    gato il suo presidente AdrianoIoan, a coinvolgere nel finanzia-mento dell'iniziativa i ConsorziAussa-Corno e Friuli centrale, Au-tovie venete, Mediocredito Friuli-v.G. Lo stanziamento sarà di 100mila euro e consentirà di finanzia-re cinque borse di studio (20 milaeuro l'una) che permetteranno aivincitori del bando di coprire spe-se di viaggio, vitto ed alloggio ed i-scrizione al corso.

    Il corso di master potrà esserescelto tra quelli indicati dall'Uni-versità di Udine oppure propostodal candidato stesso e dovrà esse-re comunque incentrato su urba-nistica ed impatto ambientale (2candidature finanziabili); proget-tazione zone industriali (2), scien-ze economiche (l). Le domandedi candidatura dovranno esserepresentate all'Erdisu di Udine(viale Ungheria, 43, 33100 Udine)entro il 30 aprile 20 l o. «Si tratta diun'occasione molto importanteper i ragazzi - ha affermato Ioan -che avranno delle esperienze in-ternazionali ed anche possibili ri-cadute occupazionali».

    Secondo il rettore, CristianaCompagno, l'iniziativa si inseriscenella strategia di internazionaliz-zazione dell'Università di Udine,ed in particolare nel terzo livellodella formazione, molto impor-tante, poiché, grazie ai contattiche si stringono con queste espe-rienze, «si crea una classe dirigen-te internazionale».

    SERVIZI DI STEFANO DAMIANI

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