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Date post: 09-Mar-2016
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Selezione di progetti curatoriali dal 2009 al 2012
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SELEZIONE DI PROGETTI CURATORIALI 2009-2012 Matteo Efrem Rossi
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Selezione di progetti curatoriali 2009-2012—Matteo efrem rossi

alepH Krossing - evento collaterale della 53° esposizione internazionale d’arte la Biennale di Venezia—Forte Marghera, Venezia.Dal 9-10 al 22-11-2009.—Progetto a cura di Matteo Efrem Rossi in parternariato con la Regione del Veneto e con il sostegno e patrocinio del Comune di Venezia – Assessorato all’Ambiente, alle Politiche Giovanili e alla Città Sostenibile. Prodotto da Associazione Eventi-Arte-Venezia. Promosso e coordinato da Marcopolo System geie.

Un parco fortificato di 48 ettari, edificato tra la laguna e la terraferma veneziana, e un capannone adibito a studi d’artista sono lo spazio espositivo decisamente bizzarro in cui ha preso corpo questa esposizione collettiva. Dieci artisti sono stati invitati a relazionarsi con questo paesaggio creando un percorso espositivo mutevole fatto di oggetti, luci, suoni, distanze e spostamenti.

Un bicchierino di pseudo-cognac,» ordinò «e ti tufferai in cantina. Come sai, il decubito dorsale è ndispensabile. Lo sono anche l’oscurità, l’immobilità, una certa assuefazione dell’occhio. Ti sdrai sul pavimento di mattonelle e fissi lo sguardo sul diciannovesimo gradino della relativa scala. Me ne vado, abbasso la botola e tu resti solo. Qualche roditore ti farà paura, ci vuol poco! Dopo pochi minuti vedrai l’Aleph… J. L. Borges

Alberto Scodro, Caduceo, installazione ambientale, 2009.

Alberto Scodro, Caduceo, 2009.

Nella fotografia, a sinistra: Martino Genchi, Complementari della misura (valis), 2009.A destra: Claire Scoville, Senza titolo, video, 2009.

Martino Genchi, Complementari della misura (valis), 2009.

Martino Genchi, Complementari della misura, 2009.

Carlo Borin, Senza titolo, installazione audio, 2009.

Andrea Fabbro, Senza titolo, 2009.

Marcello Spada, Senza titolo, installazione audio, 2009.

Sara Mazzoni, Tutte le immagini di Beatriz, 2009.

tWo in one—Ciclo di residenze ed esposizioni per artisti.Dal 2010.—Progetto ideato e curato da Matteo Efrem Rossi.

Two in One e è un progetto che nasce immaginando le suggestioni e le sensazioni che scaturiscono dall'incontro tra i lavori di due artisti in un unico spazio. Il programma si coniuga in una serie di mostre e residenze temporanee durante le quali una coppia di artisti condivide il luogo di lavoro e uno spazio espositivo. Gli accostamenti tra gli artisti sono sviluppati, di volta in volta, per contrasto o similitudine di tematiche ed estetichedifferenti. L'obbiettivo è indagare le relazioni percettive e estetiche che si sviluppano in un accostamento serrato fra due ricerche artistiche, come pure l’osservazione del processo creativo che porta i due artisti alla produzione dei lavori. Two in One è un laboratorio curatoriale che vuole indagare e approfondire le dinamiche che si sviluppano all'interno di un modulo minimo di aggregazione artistica. In ogni appuntamento gli artisti e i curatori vivono, per un arco di tempo limitato, a stretto contatto tra di loro e lavorano assieme ad un progetto che mira all'espressione creativa dei pensieri e degli interrogativi posti.

two in one #1Carlo Borin, Kaitlin McDonough —Residenza ed esposizione presso la Galleria ModenArte Venezia.

two in one #2Marta Maldini, giulia tamanini—Residenza ed esposizione presso la Galleria ModenArte Venezia.—Per una settimana una sala espositiva della Galleria ModenArte di Venezia è stata adibita ad atelier residenziale. Un luogo di creazione ma anche di incontro e scambio tra le artiste invitate al progetto ed il pubblico.

two in one #3daria tommasi, rachele Maistrello—Residenza a Massimeno (TN).Esposizione A PLUS A centro espositivo pubblico sloveno di Venezia.—Una mostra tra grafica e fotografia contemporanea: come vedono e percepiscono il luogo del Bosco i due artisti invitati alla residenza? E come possono i loro mezzi espressivi descriverlo ad un pubblico?

Daria Tommasi, View-master, 2012. Daria Tommasi, The waterfall, 2012.

Rachele Maistrello, Holzwege #1, 2012.

20,66 mt. S.l.M.—Atelier 7, Palazzo Carminati, Fondazione Bevilacqua la MasaSanta Croce 1882/A, Venezia.—Progetto a cura di Matteo Efrem Rossi all’interno della rassegna Rodeo, a cura di Blauer Hase.

20,66 mt. S.L.M. è l’undicesimo appuntamento della rassegna Rodeo.Blauer Hase mi ha commissionato la curatela e l’organizzazione di una mostra all’interno dell’atelier7 di Palazzo Carminati.

Le regole dettate da Blauer Hase per realizzare questo appuntamento di Rodeo sono :

- Il curatore incaricato dovrà curare una mostra personale di un artista che risieda stabilmente in uno dei seguenti paesi a scelta: Cuba, Mauritania, Nepal,Nuova Zelanda

- L’artista selezionato non dovrà mai incontrare di persona il curatore né entrare nellospazio dell’atelier 7.20,66 mt.

— — — — — — — — — — — — — 16 agosto alle ore 11.21

My concept is - modification how used object can lead you on the process of good karma. Materials after using, thrown in garbage will take you in the path of god, enlighten your soul, keeps a calm meditative mind…

Reason I want to do on this particular subject:

1. the atelier looks like more historical, old, meditative place than concrete new modernize gallery2. it seems like the atelier is on the top floor of the house3. the coordination of the work and the area takes the vital role for the creative result4. the material I am using on this creation is easily available there, and it costs nothing as I guess 5. the most important thing is flexibility of the material and can be installed on your’s atelier circumstances. For my work, I need: # many cylindrical cans (used one) with different sizes # pipes, thread - depends on the size and area # 5 color cloths (may be I have to send from here) # 2 parts- One is with light and one is dark; it can be made with the curtain well, I wish to give more detail on this after your selection.

triFaSedolomiti contemporanee next—Taibon Agordino, FABRICA EX VISIBILIA.Dal 4 agosto al 9 settembre 2012.—Progetto espositivo a cura di Matteo Efrem Rossi e Elisa Decet realizzato per Dolomiti Contemporanee. In collaborazione con Dolomiti Contemporanee e Parco del Contemporaneo.—Una mostra che mette in forte relazione le opere di tre diversi artisti: Thomas Braida, Roberto De Pol e Martino Genchi. La progettazione e l’allestimento dell’esposizione tendono ad amalgamare il più possibile le opere esposte creando una situazione di fruizione sinestetica.

Martino Genchi, Questo mondo non ha il tetto, 2011.

Roberto De Pol, Electrical cables, window, hooks, wood, adhesive tape, electrical hand saw, timer, 2010.

La macchina scultura ogni 15 minuti provoca la vibrazione della finestra e della parete di cartongesso della piccola stanza che la ospita. Le vibrazioni, di durata irregolare e gestite da un timer preimpostato, trasformano l’ambiente in un enorme cassa armonica condizionando l’intero spazio espositivo.

Thomas Braida. Sulla parete, a sinistra: Armageddon, olio su tela, 2012.A destra: Senza titolo, oli su carte, 2012.

Thomas Braida, La Cittadella, scultura e pittura ad olio, 2012

Thomas Braida, Armageddon, particolare.

atelier eVe ar:V. in eSterno 2012—Parco di Forte Marghera, Mestre-Venezia.Dal 7 luglio al 2 settembre 2012—Progetto a cura di Matteo Efrem Rossi in parternariato con la Regione del Veneto e con il sostegno e patrocinio del Comune di Venezia – Assessorato all’Ambiente, alle Politiche Giovanili e alla Città Sostenibile; prodotto da Associazione Eventi-Arte-Venezia; promosso e coordinato da Marcopolo System geie.—Sei artisti sono stati invitati a progettare degli interventi di arte pubblica nel Parco di Forte Marghera. Le sei opere sono state installate, una dopo l’altra, ogni fine settimana del mese di luglio creando un percorso a tappe che si snoda dall’area centrale del Forte fino alla sua baia.

Ryts Monet

Peeta Matthew Attard

Andrea Fabbro

Mario Ciaramitaro

Martino Genchi

Peeta, Local Kitty set.

Una pannellatura in legno piana e sagomata prende vita e spessore grazie ad un velocissimo e meticoloso lavoro di velature a vernice spray. L’installazione, sospesa a dei sottili cavi metallici, è allestita ad una certa distanza dalla parete dell’edificio; l’occhio del visitatore ne completa l’illusione.

Matthew Attard, Senza titolo.

Fili di ferro neri corrono all’interno di una vecchia guardiola militare, intersecando due piani di plexiglass posti alle piccole finestre. L’accostamento tra materiali nuovi, lucidi e trasparenti e l’evidente azione del tempo sulla struttura dell’edificio invitano lo sguardo a ruotare attorno alla piccola struttura. Le linee nere tracciano così infinite soluzioni prospettiche fino a comporre con sorpresa un disegno inaspettato.

Ryts Monet, Oltre la scomparsa delle lucciole.

Un’installazione per mettere in collegamento l’isola della baia alla terraferma di Forte Marghera. Appesi fra le fronde degli alberi dell’isola duecento campanelli in ottone, sollecitati dal vento, mettono in relazione con il loro suono i due ambienti – l’uomo con la natura. Gli sguardi più attenti e fortunati potranno anche cogliere dalle sponde della baia piccoli riflessi metallici tra la vegetazione incolta.

Andrea Fabbro, UR- scavo.

Il senso del limite è avvicinarsi, mettere a nudo l’origine - non ripetere la cosa visibile, renderla visibile. Un lavoro poco intellettuale, un gesto ambiguo e assurdo di delicatezza e precisione chirurgiche; all’origine della proprietà che, nella terra, è in realtà un reciproco spogliarsi. Senza alcuna parola, dare luce a una radice.

Mario Ciaramitaro, Bob salutes Sir Francis Drake as he completes the first Circumnavigation of the Earth.

Un omaggio ad una grande impresa e un riferimento simbolico (non senza una buona dose di ironia) alla storia che l’accompagna. Una boa segnavento - struttura di tre metri in legno, corde e metallo – quasi alla deriva nella laguna ricorda avventure grandi e piccole avvenute in questo luogo come altrove.

Martino Genchi, Sfera.

Una scultura di 3 metri d’altezza, composta da 3 triangoli isosceli in tessuto rosso e bianco, ferma sulla sua superficie le palle da golf lanciate a gran velocità dai visitatori posizionati li vicino come pure le proiezioni video di missili nucleari e traiettorie balistiche. Un’installazione e un azione che mettono in collegamento due campi forse solo apparentemente distanti della tecnica umana.

—Matteo efrem rossi+39 333 5982859matteoefrem.blogspot.comeventiartevenezia.com


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