Date post: | 02-May-2015 |
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PRESENTAZIONE RITA MARIA SIMONETTI
Il Piano Didattico Personalizzato
Il percorso di personalizzazione individuato va esplicitato attraverso:
• PEI per gli alunni con disabilità L.104/92, redatto con i servizi sociosanitari in collaborazione con la famiglia, frutto del PDF, che si riferisce ad un arco temporale più ampio generalmente triennale.
• PDP per gli alunni con DSA previsto nella L.170/10 ed esplicitamente richiamato nelle linee guida «tale documentazione può acquisire la forma del Piano Personalizzato Didattico», di sola competenza della scuola, che può (non deve) chiedere la collaborazione di specialisti esterni, diverso anche il ruolo della famiglia.
• PDP per altri alunni BES, a totale competenza della scuola che deve aver chiaro cosa serve a quello specifico alunno, quali forme di personalizzazione sono opportune. Determinante il ruolo della famiglia che diviene soggetto portatore di interessi(tutela del figlio) fonte di informazione, risorsa educativa.
Documenti a Confronto
PEI PDP/DSA PDP/BES
ObbligatorioL 104/92
Obbligo sancito dalla L.170/10 e linee guida 2011
Contestuale all’individuazione dell’alunno con Bes.
Redatto congiuntamente in tutte le sue fasi
Redatto dalla scuola che può avvalersi di esperti ma ne resta responsabile
Redatto dalla scuola che può avvalersi di esperti ma ne resta responsabile
Azioni coerenti con precedente documento D.F.
Le azioni coerenti con quanto indicato nella certificazione
Tiene conto se estino eventuali diagnosi consegnate alla scuola
La famiglia collaboraRedatto in raccordo con la famiglia
Risultato dello sforzo congiunto scuola/famiglia
La normativa definisce gli obiettivi generali
I contenuti minimi sono indicati nelle linee guida
Non vengono indicati contenuti minimi
La famiglia collabora alla redazione(DPR 24/02/94))
Redatto in raccordo con la famiglia(MIUR linee guida 2011)
Risultato dello sforzo congiunto scuola famiglia(C.Mn.n 86/03/2013)
Obiettivi generali definiti dalla normativa. L’articolazione dettagliata è concordata a livello locale
I contenuti minimi sono indicati nelle linee guida del MIUR
Non vengono indicati dalla normativa
Modelli, risorse di personale e ausili sono scelti e concordati dalla scuola e Servizi che ne sono congiuntamente responsabili.
La scuola è libera di scegliere o costruire modelli o strumenti che ritiene più efficaci
La scuola è libera di scegliere o costruire modelli o strumenti che ritiene più efficaci
PDP
Strumento
Formale
Cambiamento
Previsto introdotto dalla legge Moratti
Obbligo per gli alunni con DSA
Scelta del Consiglio di classe per gli alunni con B E S
Esplicita concretizza la azioni della scuola per l’alunno che ha bisogno di didattica e risorse speciali.
Efficace
• Idoneo a raggiungere gli obiettivi• Modificare le modalità di insegnamento
Significativo
• Individuare e selezionare attività in grado di determinare il cambiamento
• Poche e ben fatte
Realistico
• Analizzare i vincoli esistenti• Fare promesse che si possono
mantenere• Considerare risorse • Personale-Materiale-Contesto
Caratteristiche
Carattrristiche -2
Coerente
• Evitare contraddizioni interne• Disparità di trattamento, palese o
ingiustificato tra le diverse discipline o tra gli insegnanti.
Concreto
• Le azioni individuate devono essere contestualizzate e definite
Verificabile
• Tutti compresa la famiglia devono essere in grado di verificarne l’attuazione.
E’ buona prassi :• redigere una verifica inziale (baseline della
situazione che si intende modificare); • eseguire valutazioni/verifiche in itinere, e finali che
validino la correttezza e la direzione delle scelte fatte e messe in atto.
Va attivato solo se il risultato del rapporto costi/benefici è nettamente positivo.
Non va sottovalutato il rischio di etichettamento (labeling) che, in queste situazioni è sempre in agguato.
Il monitoraggio e la verifica delle azioni messe in atto deve essere costantemente sottoposto a verifica.
La sua formalizzazione non rappresenta la conclusione del documento ma l’ avvio del suo ruolo di supporto all’attività didattica.
E’ un documento dinamico, va periodicamente rivisitato, può essere periodicamente modificato, sia a seguito di verifiche, sia per sopraggiunte difficoltà/cambiamenti.
Il PDP contiene dati sensibili
Va custodito in luogo idoneo e sottoposto alle restrizioni di legge
E’ uno strumento di lavoro pertanto da consultare e monitorare con frequenza
Va strutturato in modo in modo da favorirne la consultazione( è opportuno creare dei moduli da usare separatamente contenenti un identificativo di riferimento non riconoscibile)
Dati anagrafici
Tipologia di disturbo
Attività didattiche individualizzate
Attività didattiche personalizzate
Strumenti compensativi
Misure dispensative adottate
Forme di verifica e valutazione adottate (MIUR 2011 pag .8)
Contenuti minimi (Linee Guida 2011)
Compensare – Dispensare
Parole chiave che sintetizzano le azioni chiave messe in atto quando si parla di personalizzazione della didattica.
Compensare: dare qualcosa in più a chi ne ha bisogno
Dispensare: consentire che siano svolte delle azioni in meno
E PER I BES?
Intervento qualitativo diverso
Non hanno una specifica diagnosi
Le misure attuate devono avere :
Funzione di miglioramento; Essere limitate nel tempo; Volte all’estinzione.
La compensazione:
Deve far diminuire gli effetti negativi del disturbo Far raggiungere prestazioni funzionalmente adeguate.
Le misure dispensative:
Possono essere necessarie ma non rappresentano una soluzione
Sono un riconoscimento e un’accettazione dei limiti Rappresentano una presa d’atto Evitano che il disturbo possa comportare un generale
insuccesso scolastico con ricadute personali gravi
L’azione efficace non riduce il disturbo , ma fa diminuire le difficoltà operative e funzionali che esso comporta.
Le strategie compensative danno autonomiaLe dispensative evitano problemi più grandi
In questo modello di azione la didattica è assente
Obiettivo del PDP (BES):«Portare l’alunno ad imparare superando i suoi limiti»
Far sperimentare allo studente, nonostante le difficoltà il successo formativo.
Intervento si fonda su:
Didattica efficace, individua e fa leva sulle potenzialità dell’alunno
3Misure
dispensative2
Intervento compensativo
Sistema alternativo per
ottenere lo stesso effetto
1Abilitativo
Insegnamento
Gerarchia Funzionale
Il primo intervento è quello abilitativo
Quando l’intervento abilitativo fallisce si ricorre ad un intervento Compensativo
Se l’intervento abilitativo non ha funzionato e non si individuano sistemi compensativi efficaci è possibile prevedere misure dispensative.
Problema Intervento abilitativo:insegno ad allacciarsi le scarpe
Non ci riesce
Intervento compensativo
Scarpe con strech
Non riesce ad allacciareNeanche queste
Intervento dispensativoLe allaccio io
Abilitativo:Insegno ad eseguire il calcolo con strategie diverseL’alunno non ci riesce
Compensativo:Fornisco un aiuto per superare la difficoltàL’abilità di calcolo è importante per la vita
Dispensativo:Se proprio non ci riesci troviamo la strategia per farti sopravvivere in classe.
A scuola:Difficoltà: l’alunno non sa eseguire un calcolo
Strumenti compensativi
• Sono entrati a far parte nel linguaggio comune della scuola con la legge 170/2010• La legge 104/92 indicava gli ausili• Presentano un Vantaggio funzionale indiretto ,sono un mezzo per superare alcune difficoltà ma non eliminano il problema.• E’ possibile usarli solo quando la difficoltà è accomunabile ad un DSA.
Chiedersi:
• Ci sono strumenti idonei per questa difficoltà?• Ci sono le condizioni perché funzionino?• Sono convenienti?
Osservare bene la modalità di funzionamento prima di attuare qualsiasi strategia.(In una difficoltà dell’area matematica relativa al problem solving può la calcolatrice risolvere il problema?)
Lo strumento compensativo deve funzionare :
• Valutare i costi e i benefici.
• Valutare la presenza o meno delle competenze compensative necessarie all’uso. (Nel caso di tecnologie compensative le competenze individuali del soggetto sono determinanti per la buona riuscita dell’intervento)
• Pianificare un adeguato training prima dell’uso
• Valutare l’efficacia
• Valutare il miglioramento della performance
Deve essere conveniente:
I vantaggi derivanti dall’uso devono essere superiori agli svantaggi.
La personalizzazione non ha solo aspetti positivi,ha anche,degli effetti «collaterali», dei costi per lo studente che devono essere previsti, governati, contenuti, ridotti.
Soprattutto quando si decide di dare una dispensa verificare la presenza di un’adeguata compensazione.
Dispensare dal prendere appunti, dal copiare alla lavagna, non è sempre vantaggioso.
(Lo studente, a casa, non avrà a disposizione quel materiale di studio, è necessario prevedere un altro modo per fornire le necessarie autonomie).
La dispensa va accompagnata dall’uso di strategie, strumenti, o aiuti alternativi.
Svantaggi
Le misure dispensative
• Sono una presa d’atto della situazione, non la modificano.
• Evitano che il disturbo o la difficoltà possa generare insuccesso scolastico con gravi ricadute personali.
• Dipendono dagli altri e non danno autonomia.
• Quando sono riferite ad attività importanti per lo studio vanno sempre accompagnate da misure alternative per svolgere in modo diverso, e possibilmente in autonomia, le medesime prestazioni richieste ai compagni.
La normativa di riferimento ha indicato, per gli alunni con BES, la personalizzazione dei percorsi di apprendimento attraverso la formalizzazione di un PDP, ma a differenza di quanto previsto per gli alunni con DSA, i contenuti sono liberi.
Per loro non ci sono prescrizioni rigide.
Il percorso personalizzato non è irreversibile e stabile, è pensato per superare una difficoltà, o un ostacolo temporaneo
L’eccessiva attenzione al binomio compensazione/dispensazione rischia di oscurare altre categorie di interventi didattici che nel caso di alunni con BES sono da prediligere.
La Facilitazione
La Strutturazione
Facilitazione come scaffolding (Bruner) - metafora dell’impalcatura che sostiene, ma è facilmente rimovibile quando la sua funzione è terminata.
Facilitazione per portare l’apprendimento nella zona di sviluppo prossimale (Vigotskij 2008)per rendere possibile l’apprendimento anche per gli alunni in difficoltà.
La facilitazione
• Tecnica fondata sull’aiuto• E’ temporanea• E’ inserita in un processo che porta all’acquisizione di
obiettivi che l’alunno da solo non avrebbe raggiunto
E’Fornire un aiuto che permette allo studente di raggiungere gli obiettivi della sua età
Non è:- Sconto- Esonerare- Accontentarsi di meno
Facilitazione per portare l’apprendimento nella zona di sviluppo prossimale (Vigotskij 2008) per rendere possibile l’apprendimento anche per gli alunni in difficoltà.
La facilitazione andrà inserita tra le strategie didattiche nel PDP. Si fonda sull’aiuto che:
• E’ finalizzato all’autonomia
• Non è mai eccessivo
• Non è deresponsabilizzante (l’alunno collabora attivamente in tutte le fasi in relazione alla sua difficoltà)
• E’ programmato verso l’estinzione.
Strutturazione
Strategia che adatta il contesto di apprendimento sia all’alunno che alla classe, puntando a rendere strutturale, insito nel processo, un approccio educativo corretto e funzionale.
Gli interventi di strutturazione agiscono su più livelli:
Comunicazione: messaggi chiare e comprensibili, che in altre situazioni vengono considerati scontati o impliciti.
Prevedibilità: le situazioni di apprendimento sono inserite in un contesto prevedibile, in routine esplicite e codificate.
Riduzione delle variabili ambientali, dei rischi di distrazione, dei margini di discrezionalità rendere più probabile che il comportamento desiderato si attui
La CM. N° 8 del 6/03/13 non definisce come deve essere redatto il PDP, a differenza di quanto previsto per i DSA non ci sono contenuti.
Strumento flessibile in grado di adattarsi a situazioni diverseE’ redatto dai Docenti di classe La diagnosi se presente va allegataDeve riportare le azioni che si intendono mettere in attoGli obiettivi devono essere chiari e significativiPuò essere cartaceo o digitaleStrutturato in più moduli consultabili singolarmenteUna sezione riguarderà i dati dell’alunno:Anagrafica dell’alunnoUna le strategie e gli strumenti, i criteri di valutazione.Gli esami Ed infine la sezione riguardante la famiglia
PDP
Sezione anagrafica
Dati relativi all’alunno ed alla diagnosi se presente
Presentazione del caso
Analisi del bisogno
Definizione degli obiettivi
Programmazione dell’intervento didattico/educativo
Tempi, organizzazione , strategie e strumenti
Criteri per la valutazione degli apprendimenti
Questa sezione va inserita solo se degli strumenti compensativi adatti all’alunno ci sono, sono efficaci (funzionano), e sono convenienti.
Misure Dispensative
Inserita solo se il Consiglio di C. ritiene utile e necessaria la dispensa in alcune prestazioni
Criteri di valutazioneL’esplicitazione dei criteri e delle forme di valutazione è uno dei punti cardine del PDP, va sempre prevista .
Impegni con la famigliaL’inserimento di questa sezione va condiviso in Consiglio di Classe
La pagina finale deve ripotare le firme del Dirigente Scolastico, dei Docenti che hanno redatto il documento e dei genitori che in questo modo esprimono il consenso allapersonalizzazione del percorso secondo le modalità espresse nel PDP