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Prof. T. Basiricòprofgiuseppeclemente.altervista.org/alterpages/files/P... · 2017. 2. 19. ·...

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EDILIZIA RESIDENZIALE Prof. T. Basiricò a.a. 2014-2015 Edilizia residenziale
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  • EDILIZIA RESIDENZIALE

    Prof. T. Basiricò a.a. 2014-2015

    Edilizia residenziale

  • EDILIZIA RESIDENZIALE

    Prof. T. Basiricò a.a. 2014-2015

    1. Classificazione dell’edilizia residenziale

    2. Spazi significativi della residenza e loro requisiti

    3. Informazioni per la progettazione degli spazi elementari, degli alloggi, dei moduli tipologici dimensionali e degli organismi abitativi

    4. Minimi funzionali ed abaco degli arredi

    5. Classificazione dell’edilizia residenziale dal punto di vista tipologico

    6. Leggi e norme di riferimento

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    1 - CLASSIFICAZIONE DELL’EDILIZIA RESIDENZIALE

    Per tempo di permanenza e ubicazione nel territorio si possono

    distinguere abitazioni:

    • Permanenti (urbane ed agricole)

    • Temporanee (per vacanza o per emergenza)

    A seconda del numero dei nuclei familiari, del numero e della

    distribuzione dei collegamenti verticali e orizzontali, si

    distinguono:

    § residenze unifamiliari (casa a schiera, a patio, etc.)

    § residenze plurifamiliari (in linea, a torre, a ballatoio, etc.)

    § residenze collettive (residenze universitarie, recidence, case

    di cura, etc.)

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    L’edilizia residenziale si può distinguere secondo le modalità di

    finanziamento in:

    1) Privata - finanziata dai privati e realizzata all’interno delle aree

    edificabili a uso residenziale previste dal PRG

    2) Pubblica, che può essere a sua volta “sovvenzionata”,

    “convenzionata-agevolata”, “convenzionata” ed “agevolata”, a secondo

    che sia totalmente o parzialmente finanziata dallo Stato

    La scelta del tipo di residenza dipende da fattori di carattere

    socioeconomico, dal rispetto delle tipologie esistenti, dalla compatibilità

    con la morfologia del territorio e con il paesaggio e da regole imposte

    dagli strumenti urbanistici.

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    Individuate le principali attività che si svolgono all’interno di una

    residenza è possibile dimensionare gli spazi caratteristici (spazi

    elementari) che corrispondono ai singoli vani in cui si svolgono

    categorie di funzioni.

    La dimensione e la conformazione di tali spazi sono dati dalla somma

    o sovrapposizione dei diversi minimi funzionali forniti dagli studi

    antropometrici ed ergonomici.

    2 - SPAZI SIGNIFICATIVI DELLE RESIDENZE

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    Dall’aggregazione dei vani si risale agli elementi unitari della residenza:

    1) alloggi

    2) moduli tipologici elementari

    3) organismo abitativo

    La composizione di questi oggetti spaziali consente di ottenere diversi

    tipi edilizi e tessuti urbani più o meno complessi.

    3 - PROGETTAZIONE DEGLI ORGANISMI ABITATIVI

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    SPAZIO ELEMENTARE

    ALLOGGIO

    ORGANISMO ABITATIVO

    MODULO TIPOLOGICO

    ELEMENTARE

    Il più piccolo spazio della residenza corrispondente

    ad una vano che permette lo svolgimento di una

    più attività residenziali elementari (es. mangiare,

    cucinare, lavare, dormire, etc.)

    L’insieme di spazi elementari aggregati secondo

    criteri di relazione. Esso costituisce la più piccola

    struttura della residenza.

    Insieme strutturato costituito dal numero minimo di

    alloggi e dei relativi collegamenti verticali necessari

    per configurare una unità funzionale autonoma.

    L’aggregazione di diversi moduli tipologici compone

    l’organismo abitativo ossia un edificio (casa isolata,

    casa a schiera, casa in linea, casa a torre).

    Spazi elementari, alloggi, moduli tipologici elementari ed organismi abitativi costituiscono:

    n gli elementi unitari della progettazione tipologica

    n gli oggetti edilizi da comporre tra di loro e con altre attrezzature fino ad ottenere trame edilizie e tessuti urbani più o

    meno complessi

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    Modulo tipologico elementare

    Organismo abitativo

    Alloggio Spazio elementare

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    Modulo tipologico

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    ALLOGGIO Spazi individuali

    Spazi collettivi

    Servizi

    MODULO TIPOLOGICO

    ELEMENTARE

    Alloggio

    Elementi di

    distribuzione orizzontale

    o verticale

    ORGANISMO ABITATIVO

    Distributori

    Alloggi

    Spazi di servizio

    Spazi collettivi interni

    Spazi collettivi esterni

    Organizzazione funzionale degli spazi

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    Gli spazi elementari della zona collettiva dell’alloggio e le relative

    funzioni sono:

    Relazioni funzionali tra gli spazi dell’alloggio

    Spazi elementari

    ingresso

    cucina

    cucina-pranzo

    pranzo

    soggiorno

    cucina-pranzo-soggiorno

    soggiorno-pranzo

    spazio all’aperto

    Funzioni

    comunicare con l’esterno

    cucinare, svolgere lavori domestici

    cucinare, mangiare, svolgere lavori

    domestici

    mangiare

    rilassarsi, intrattenere gli ospiti

    cucinare, mangiare, rilassarsi,

    intrattenere gli ospiti

    mangiare, rilassarsi, intrattenere gli

    ospiti

    stare all’aperto

    SP

    AZ

    I C

    OL

    LE

    TT

    IVI

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    Spazi elementari

    camera da letto matrimoniale

    camera da letto doppia

    camera da letto singola

    studio-lavoro

    ripostiglio

    lavanderia-lavori domestici

    bagno

    bagno-lavanderia

    Funzioni

    riposare, vestirsi

    riposare, vestirsi, studiare

    riposare, vestirsi, studiare

    svolgere lavori intellettuali o

    manuali

    riporre oggetti

    lavori domestici

    curare l’igiene personale

    curare l’igiene personale,

    svolgere lavori domestici

    SE

    RV

    IZI

    SP

    AZ

    I IN

    DIV

    IDU

    AL

    I

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    La dimensione ottimale degli spazi elementari può essere definita

    analizzando il tipo di attrezzature necessarie allo svolgimento di ogni

    attività e le dimensioni che queste attrezzature (arredi) devono avere in

    funzione del numero di abitanti che le utilizzano.

    Calcolando, quindi, l’ingombro delle attrezzature necessarie a svolgere

    un’attività e lo spazio di movimentazione necessario per compiere tale

    attività è possibile definire i cosiddetti minimi funzionali, cioè gli spazi

    minimi necessari per lo svolgimento di una data attività.

    4 – MINIMI FUNZIONALI ED ABACO DEGLI ARREDI

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    Attività: consumare i pasti

    Attività: intrattenimento ospiti

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    La conformazione e la dimensione degli spazi elementari e

    dell’alloggio variano al variare delle funzioni dell’abitare.

    Per esigenze economiche e per il mutare delle abitudini è diminuita

    notevolmente la superficie dei vani d’abitazione. Il “salotto” tipico delle

    residenze borghesi utilizzato esclusivamente per ricevere gli ospiti,

    corrispondente all’ambiente più grande della casa, oggi si è trasformato

    in uno spazio vissuto, ove coesistono spazi destinati alla

    conversazione, alla visione della TV, al pranzo, etc.

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    Attività: dormire Attività: vestirsi e svestirsi

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    Nella distribuzione dei vari ambienti all’interno dell’alloggio si predilige

    la separazione tra:

    - la zona degli spazi collettivi (ove si conversa, si ascolta musica, si

    pranza, etc.)

    - la zona degli spazi individuali (dove si riposa, si studia, etc.)

    E’ importante, inoltre, il rapporto tra interno ed esterno (es. una loggia,

    un balcone o un terrazzo sono più sfruttabili in corrispondenza delle

    zone collettive, meno nelle zone notte). Necessario, invece, risulta uno

    spazio esterno in corrispondenza dei servizi (cucina, bagni,

    lavanderia).

    Relazioni tra gli spazi caratteristici

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    Spazi elementari

    alloggi

    percorsi orizzontali

    percorsi verticali

    autorimessa collettiva

    autorimessa singola

    parcheggio

    locali tecnici

    locali dispositivi di controllo

    sala riunioni, sala gioco bambini

    verde attrezzato

    Funzioni

    risiedere

    accedere, spostarsi dentro

    l’edificio

    parcheggio veicoli al coperto

    parcheggio veicoli al coperto

    parcheggio veicoli all’aperto

    caldaia, riserva idrica, etc.

    lettura contatori etc.

    DIS

    TR

    IBU

    ZIO

    NE

    S

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    Relazioni funzionali tra spazi dell’organismo

    abitativo

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    Classificazione dell’edilizia residenziale dal punto di vista

    tipologico:

    • casa isolata

    • casa a schiera

    • casa in linea

    • casa a torre

    • casa binata

    • casa con patio

    • casa a piastra

    • casa a spina

    • casa a galleria

    • casa a ballatoio

    5 – CLASSIFICAZIONE TIPOLOGICA

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    I vari tipi di classificazione naturalmente si sovrappongono:

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    La casa isolata è nello stesso tempo

    alloggio, modulo tipologico elementare

    ed organismo abitativo.

    Può essere ad un solo piano o a più

    piani con l’aggiunta di un piano

    interrato o seminterrato destinato a

    servizi o depositi.

    Sono sconsigliati più di due piani per

    non affaticare i movimenti interni

    quotidiani.

    La casa isolata appartiene alla

    tipologia delle residenze unifamiliari. E’

    costituita da un alloggio più o meno

    ricco di spazi e pertinenze posto isolato

    all’interno di un lotto fabbricabile.

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    Non pone limiti nell’apertura di finestre.

    Si possono aprire su tutti i prospetti

    lasciando prevalere nella scelta le

    condizioni di orientamento e

    soleggiamento, le visuali di particolare

    interesse, ecc.

    Questa condizione consente anche

    una grande libertà aggregativa degli

    spazi elementari.

    Gli spazi per le attività di relax e le

    camere dovrebbero essere orientati tra

    sud ed est e prospettanti sulla parte

    migliore del giardino. Mentre i servizi

    possono essere orientati tra nord ed

    ovest e prospettare sulla strada.

    Questa tipologia è molto utilizzata per residenze temporanee per

    vacanze.

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    Le caratteristiche sono le

    stesse delle case isolate

    solo che con

    caratteristiche

    dimensionali ridotte

    rispetto alla media delle

    dimensioni delle case

    isolate. Inoltre nelle case

    binate i due alloggi

    presentano un muro in

    comune limitando gli

    affacci agli altri tre lati ma

    sempre sufficienti per

    ottime possibilità

    distributive.

    La casa binata due mezze case unifamiliari per lo più speculari, unite

    al fine di aumentare la densità dell’insediamento.

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    La casa a schiera è una tipologia di abitazione caratterizzata dall'accostamento di più unità abitative, una a fianco dell'altra.

    La singola unità abitativa presenta in genere un fronte stretto per svilupparsi in profondità e in altezza su più piani (1 o 2).

    Presenta spesso un orto o un cortile retrostante e internamente una scala può portare ai piani superiori.

    La casa a schiera appartiene alla tipologia delle residenze unifamiliari. I suoi alloggi si identificano con i moduli tipologici elementari. Gli organismi abitativi sono costituiti sempre da più di 2 alloggi.

    L’unicità della fruizione verticale dell’unità abitativa assicura i livelli di privacy e di libertà tipici della casa unifamiliare.

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    L’aggregazione degli alloggi avviene per addizione laterale con accostamento totale o parziale nel senso trasversale;

    Ciò comporta che le fiancate degli alloggi siano cieche per consentire l’aggregazione e che, quindi, le possibilità di affaccio siano limitate agli altri due lati contrapposti.

    Questo vincolo influisce sulla conformazione planimetrica dell’alloggio.

    In genere la pianta dell’alloggio ha forma rettangolare.

    Tali alloggi presentano un fronte stretto di circa 3-5,4 metri che vincola l’organizzazione interna degli spazi. In genere tali alloggi sono adatti ad orientamenti est-ovest.

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    Un problema particolare è dato dalla posizione e dalla forma della scala interna, per ragioni sia distributive che costruttive.

    Di solito negli edifici a schiera vengono utilizzati come portanti i setti trasversali di separazione tra un alloggio e l’altro se la luce tra essi è ragionevole per la stesura del solaio (compresa tra 3 e 6 metri).

    Di solito la casa a schiera presenta la zona giorno (cucina, soggiorno, pranzo e un servizio) a piano terra e la zona notte ( camere da letto ed un altro servizio igienico) a primo piano.

    Il piano terra viene in genere dedicato a portico polivalente (autorimessa e/o spazio per il gioco e il soggiorno all’aperto).

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    Molto interessanti sono le soluzioni a piani sfalsati che consentono di adattarsi meglio all’andamento di un eventuale terreno in pendenza e che consentono di ottenere particolari trasparenze interne tra varie zone della casa.

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    La casa in linea è una tipologia di abitazione caratterizzata

    dall'accostamento di uno o più moduli tipologici costituiti con 1, 2 o 3

    alloggi per piano.

    Appartiene alla tipologia delle residenze plurifamiliare.

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    La casa in linea costituisce il tipo edilizio plurifamiliare più diffuso in

    Italia sia per l’economia dell’impianto costruttivo che per i valori di

    densità abitativa che si possono ottenere.

    La casa in linea presenta dei sottotipi dipendenti dalla morfologia

    dell’aggregazione dei moduli tipologici:

    - A stecca, quando i moduli tipologici si aggregano secondo un asse

    rettilineo per accostamento totale.

    - A catena, quando i moduli tipologici si aggregano sempre secondo un

    asse rettilineo ma con accostamenti parziali determinando un

    andamento obliquo;

    - a virgola, quando l’accostamento è totale ma secondo una linea

    curva;

    - Ad angolo quando tra i moduli tipologici ci sono soluzioni speciali di

    raccordo ad «Y», ad «L», a «T».

    - A corte come caso particolare, quando i moduli tipologici si

    aggregano formando una corte interna.

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    L’aggregazione dei moduli

    tipologici comporta quasi sempre

    che le testate dei moduli siano

    cieche per consentire

    l’aggregazione. Quindi le

    possibilità di affaccio sono

    limitate ai lati maggiori

    contrapposti.

    Normalmente il vano scala è

    posto al centro e serve due

    alloggi per piano. Nel caso in cui

    si prevedano tre alloggi per

    piano deve essere comunque

    consentito il doppio affaccio agli

    altri due alloggi. Il terzo alloggio

    è in genere di taglio minimo ed è

    posto in corrispondenza del vano

    scala.

    La possibilità di affaccio sui soli

    due fronti influisce anche sulla

    profondità del corpo di fabbrica.

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    Il piano terra può essere totalmente o parzialmente porticato oppure può

    contenere residenze per categorie di utenti particolari (anziani e portatori

    di handicap). Nel caso di residenze al piano terra queste possono essere

    dotate di giardino privato.

    La possibilità di affaccio sui soli due fronti influisce anche sulla profondità

    del corpo di fabbrica. Dato che gli ambienti abitabili devono essere aerati

    e illuminati direttamente è obbligatoria la loro collocazione sulle fasce

    esterne; la parte centrale viene quindi utilizzata come zona disimpegno.

    La profondità del corpo di fabbrica oscilla in tal caso tra 9 e 12 m.

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    La casa a torre appartiene alla classe tipologica della residenza

    plurifamiliare.

    E’ sempre a più piani ed i suoi organismi abitativi sono costituiti da un

    solo modulo tipologico elementare, non aggregabile con altri. Ciò

    consente di potere disporre di affacci su tutti i fronti dell’organismo

    abitativo.

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    Sono classificati a torre anche edifici di 2 o 3 piani purchè isolati e

    aperti in tutti i lati. Ciò consente di collocare bene 4 alloggi per piano

    ognuno dotato di ventilazione trasversale ottenibile con aperture su lati

    perpendicolari.

    Dal punto di vista morfologico il tipo a torre presenta una grande

    varietà di soluzioni:

    - Pianta compatta con asse di

    simmetria semplice o doppio

    - Pianta ad «H»

    - Pianta dentata

    - Pianta a pale di mulino

    - Pianta aperta e articolata

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    Gli alloggi della torre possono

    essere tutti uguali oppure diversi

    sia per taglio che per

    conformazione.

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    La casa a ballatoio appartiene alla classe tipologica della residenza

    plurifamiliare.

    E’ sempre a più piani.

    Il suo carattere principale è posto nella distribuzione degli alloggi che

    avviene da un percorso orizzontale esterno all’organismo abitativo che

    si dirama dai nodi di collegamento con i percorsi verticali.

    Il ballatoio è in pratica la trasposizione del concetto di marciapiede

    portato a livello di qualsiasi piano.

    Il modulo tipologico elementare è dato dall’unità di aggregazione di

    alloggi (1,2 o 3) serviti dal ballatoio.

    L’organismo abitativo risulta dall’aggregazione di moduli tipologici per

    accostamento laterale lungo il ballatoio e per sovrapposizione con

    ripetizione del ballatoio stesso.

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    Nel ballatoio possono essere

    aperte luci e non finestre per

    evitare l’introspezione visiva dal

    ballatoio all’alloggio, oppure si può

    abbassare il livello del ballatoio

    rispetto a quello degli alloggi.

    Questa limitazione nell’apertura di

    finestre sul ballatoio si ripercuote

    comunque sulla destinazione degli

    spazi che confinano con il

    ballatoio (zone di servizio o di

    distribuzione) ad esclusione di

    camere, soggiorni, zona pranzo,

    studio, ecc. Quindi gli spazi

    abitabili vengono posti sul lato

    opposto al ballatoio.


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