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Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 19

Date post: 24-Mar-2016
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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore
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008 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 5, numero 19, dal 19 al 25 maggio 2008 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona 19 2 ORDINI FNOVI, FOFI e FNOMCEO avviano un tavolo comune. Per la prima volta i Co- mitati Centrali delle principali professioni sanitarie si riuniranno per analizzare te- mi e problemi comuni. Un primo mo- mento di confronto è fissato per il 22 maggio. L’unione, ha dichiarato il Presi- dente della FNOVI “potenzierà le capa- cità di incidere nei processi decisionali della politica e delle istituzioni”. ENP A V L'ENPAV ha autorizzato la sospensione temporanea dei contributi minimi 2008 per i veterinari che, per espressa dichia- razione delle Amministrazioni datrici di lavoro, nel corso dell'anno 2008, abbia- no intrapreso o intraprendano un rap- porto di lavoro convenzionato ai sensi dell'ACN del 23 marzo 2005. CONFPROFESSIONI Sarà firmato il 6 giugno il nuovo contrat- to collettivo nazionale di lavoro dei di- pendenti dei professionisti. Confprofes- sioni ha trovato l'intesa per il rinnovo della parte economica e normativa. Au- mentato anche il contributo a Previprof per la previdenza complementare dei professionisti. BLUE TONGUE Il Ministero della Salute ha invitato i Ser- vizi Veterinari preposti ai controlli a verifi- care la conformità delle partite di animali vivi spedite dalla Francia alle condizioni fissate dal recente accordo con il nostro Paese. Gli animali viaggiano con una di- chiarazione suppletiva proposta dalle autorità sanitarie d’oltralpe, attestante il secondo intervento vaccinale. A VIARIA La Commissione Europea ha autorizza- to GlaxoSmithKline alla commercializza- zione in tutti i 27 stati membri del vacci- no prepandemico adiuvato contro il vi- rus H5N1 dell'influenza aviaria. Il vacci- no è attualmente indicato per persone di età compresa tra i 18 e i 60 anni. BSE Sbloccati gli indennizzi che per carenza di fondi non vennero pagati agli alleva- tori per l'emergenza BSE del 2001. Do- po sette anni arriva il saldo degli aiuti promessi per superare una crisi senza precedenti. Nel 2004, a causa della ca- renza della disponibilità di fondi, l'AGEA aveva provveduto all'erogazione solo del 70% dell'aiuto spettante, per un to- tale di 27.833.976,92 euro. 59° Congresso Internazionale SCIVAC scrivente, opportuna una ulteriore verifica che valuti, in riferimento alle tecniche veterinarie specificatamen- te richiamate, quali possano essere le applicazioni della disciplina così come riformulata nel trattato sche- ma, riportato al livello pratico e orga- nizzativo”. In queste settimane è poi tornata alla ribalta la proposta, cara alle Regioni, che chiede una sorta di revisione federalista della contratta- zione pubblica che consenta di snellire i tempi e le procedure, per chiudere i contratti e garantire alle Regioni di poter esercitare la lo- ro potestà. Il riferimento in particolare è al Servi- zio Sanitario Nazionale, ma la proposta non e- sclude di estendere il meccanismo a tutte le situazioni regionali e al sistema degli enti collegati. Si tratterebbe di crea- re una ARAN delle Regioni sul mo- dello della SISAC, la Struttura Inter- regionale dei Sanitari Convenzionati. La riforma contiene le premesse per una modifica del testo unico sull’or- dinamento del lavoro alle dipenden- ze delle pubbliche amministrazioni e la riorganizzazione delle aree della dirigenza del SSN con l’inserimento della dirigenza sanitaria non medica nell’area della dirigenza medica e veterinaria. Si vuole essere ottimisti, ma di certo c’è aria di cambiamento e non è chiaro se la veterinaria avrà da perderci o da guadagnarci. LA COMPOSIZIONE DEL PARLAMENTO DOVREBBE ORMAI ESSE- RE DEFINITIVA. Può darsi che ci sia ancora qualche rinuncia da parte di e- letti che si aspettavano ruoli di Governo e di fronte a questa impossibilità pre- feriscano tornare agli incarichi precedenti in Regione. Dopo la scelta di Formi- goni altri della Lombardia stanno tornando sui loro passi. Saranno comunque modifiche minime che non cambieranno nella sostanza la composizione di Ca- mera e Senato. Rispetto alle elezioni del 2006 il mondo professionale è mag- giormente rappresentato. Le categorie più rappresentate sono gli Avvocati che esprimono il 14% alla Camera ed il 14,3% al Senato, con un buon incremento rispetto alle elezioni precedenti, rispettivamente 12,5% e 11,7%, i Giornalisti che restano più o meno stabili con il 10,5% ed il 7,3% ed i Medici che restano fermi alla Camera, 5,6% (5,1%) e crescono bene al Senato 7,6% (3,1%). Le al- tre professioni, secondo i dati de Il Sole-24 Ore, sono raggruppate in un valore unico che vede comunque un forte incremento: 12,9% rispetto al precedente 5,7% alla Camera e 16,2% al senato contro l'11,7% del 2006. Ovviamente, al- tre categorie a fronte di questi incrementi hanno visto ridursi il numero dei loro rappresentanti, in particolare: operai, impiegati e docenti. Negli Altri professio- nisti ci sono anche i Medici Veterinari, 2 alla Camera: Gianni Mancuso e Ro- dolfo Viola, gli stessi della passata legislatura, due colleghi seri e sempre impe- gnati per la categoria, nessuno al Senato. La nostra rappresentanza non si è rafforzata ed anche questo è il segno della nostra debolezza rispetto ad altre categorie professionali. PARLAMENTO: RESTANO DUE I VETERINARI Disoccupati? Sottoccupati e sfruttati. Mille veterinari dichiarano la loro condizione di lavoro A PAGINA 3 NUOVA STRUTTURA ALL’ISS A PAGINA 10 A PAGINA 12 A PAGINA 20 A PAGINA 27 A PAGINA 30 VETERINARY PRACTICE MANAGEMENT ECOGRAFIA DELL’APPARATO GASTRO-ENTERICO AGGRESSIVITÀ LINEA DURA IN FRANCIA LEISHMANIOSI CANINA NEL NORD ITALIA UN'INDAGINE ANMVI BREVI TUTTO A POSTO NIENTE IN ORDINE ORGANO DI INFORMAZIONE DELL ’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. la PR O FESSI O NE VETERINARIA I nuovi Livelli Essenziali di As- sistenza preoccupano la FNO- VI e lasciano indifferente il sin- dacato della dirigenza medico- veterinaria. Per la FNOVI “risulta palese che le attività veterinarie so- no aggregate in maniera diversa da quella tradizionale” e quindi “a fronte di questa nuova strutturazione esi- ste il rischio non secondario di una diversa articolazione e strutturazio- ne dei servizi veterinari. Nel precedente assetto l’area di sanità pubblica veterinaria era articolata in tre settori corrispon- denti alle tre aree funzio- nali di sanità animale, i- giene degli allevamenti e delle produzioni zootecni- che e tutela igienico sani- taria degli alimenti di ori- gine animale. Nell’attuale strutturazione si parla invece di otto aree di intervento, delle quali solo due (la D Salute animale e igiene urbana veterinaria e la E Sicurezza alimentare - Tutela della salute dei consumatori) fanno riferimento alle attività medico veterinarie ricom- prendendo tutte le attività delle tre precedenti aree funzionali. La FNO- VI “auspica che l’attuale impianto or- ganizzativo della sanità pubblica ve- terinaria non venga destrutturato”. Il sindacato invece produce un contro parere che vuole essere rassicuran- te, ma che a ben guardare non lo è: la conclusione dei legali è infatti la seguente: “Risulta, a parere dello la PR OFESSI O NE VETERINARIA
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Page 1: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 19

000088SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 5, numero 19, dal 19 al 25 maggio 2008Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

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ORDINIFNOVI, FOFI e FNOMCEO avviano untavolo comune. Per la prima volta i Co-mitati Centrali delle principali professionisanitarie si riuniranno per analizzare te-mi e problemi comuni. Un primo mo-mento di confronto è fissato per il 22maggio. L’unione, ha dichiarato il Presi-dente della FNOVI “potenzierà le capa-cità di incidere nei processi decisionalidella politica e delle istituzioni”.

ENPAVL'ENPAV ha autorizzato la sospensionetemporanea dei contributi minimi 2008per i veterinari che, per espressa dichia-razione delle Amministrazioni datrici dilavoro, nel corso dell'anno 2008, abbia-no intrapreso o intraprendano un rap-porto di lavoro convenzionato ai sensidell'ACN del 23 marzo 2005.

CONFPROFESSIONISarà firmato il 6 giugno il nuovo contrat-to collettivo nazionale di lavoro dei di-pendenti dei professionisti. Confprofes-sioni ha trovato l'intesa per il rinnovodella parte economica e normativa. Au-mentato anche il contributo a Previprofper la previdenza complementare deiprofessionisti.

BLUE TONGUEIl Ministero della Salute ha invitato i Ser-vizi Veterinari preposti ai controlli a verifi-care la conformità delle partite di animalivivi spedite dalla Francia alle condizionifissate dal recente accordo con il nostroPaese. Gli animali viaggiano con una di-chiarazione suppletiva proposta dalleautorità sanitarie d’oltralpe, attestante ilsecondo intervento vaccinale.

AVIARIALa Commissione Europea ha autorizza-to GlaxoSmithKline alla commercializza-zione in tutti i 27 stati membri del vacci-no prepandemico adiuvato contro il vi-rus H5N1 dell'influenza aviaria. Il vacci-no è attualmente indicato per personedi età compresa tra i 18 e i 60 anni.

BSESbloccati gli indennizzi che per carenzadi fondi non vennero pagati agli alleva-tori per l'emergenza BSE del 2001. Do-po sette anni arriva il saldo degli aiutipromessi per superare una crisi senzaprecedenti. Nel 2004, a causa della ca-renza della disponibilità di fondi, l'AGEAaveva provveduto all'erogazione solodel 70% dell'aiuto spettante, per un to-tale di 27.833.976,92 euro.

59° Congresso Internazionale SCIVAC

scrivente, opportuna una ulterioreverifica che valuti, in riferimento alletecniche veterinarie specificatamen-te richiamate, quali possano esserele applicazioni della disciplina cosìcome riformulata nel trattato sche-ma, riportato al livello pratico e orga-nizzativo”. In queste settimane è poitornata alla ribalta la proposta, caraalle Regioni, che chiede una sorta direvisione federalista della contratta-

zione pubblica checonsenta di snellire itempi e le procedure,per chiudere i contrattie garantire alle Regionidi poter esercitare la lo-ro potestà. Il riferimentoin particolare è al Servi-zio Sanitario Nazionale,ma la proposta non e-sclude di estendere ilmeccanismo a tutte le

situazioni regionali e al sistema deglienti collegati. Si tratterebbe di crea-re una ARAN delle Regioni sul mo-dello della SISAC, la Struttura Inter-regionale dei Sanitari Convenzionati.La riforma contiene le premesse peruna modifica del testo unico sull’or-dinamento del lavoro alle dipenden-ze delle pubbliche amministrazioni ela riorganizzazione delle aree delladirigenza del SSN con l’inserimentodella dirigenza sanitaria non medicanell’area della dirigenza medica eveterinaria. Si vuole essere ottimisti,ma di certo c’è aria di cambiamentoe non è chiaro se la veterinaria avràda perderci o da guadagnarci.

LA COMPOSIZIONE DEL PARLAMENTO DOVREBBE ORMAI ESSE-RE DEFINITIVA. Può darsi che ci sia ancora qualche rinuncia da parte di e-letti che si aspettavano ruoli di Governo e di fronte a questa impossibilità pre-feriscano tornare agli incarichi precedenti in Regione. Dopo la scelta di Formi-goni altri della Lombardia stanno tornando sui loro passi. Saranno comunquemodifiche minime che non cambieranno nella sostanza la composizione di Ca-mera e Senato. Rispetto alle elezioni del 2006 il mondo professionale è mag-giormente rappresentato. Le categorie più rappresentate sono gli Avvocati cheesprimono il 14% alla Camera ed il 14,3% al Senato, con un buon incrementorispetto alle elezioni precedenti, rispettivamente 12,5% e 11,7%, i Giornalistiche restano più o meno stabili con il 10,5% ed il 7,3% ed i Medici che restanofermi alla Camera, 5,6% (5,1%) e crescono bene al Senato 7,6% (3,1%). Le al-tre professioni, secondo i dati de Il Sole-24 Ore, sono raggruppate in un valoreunico che vede comunque un forte incremento: 12,9% rispetto al precedente5,7% alla Camera e 16,2% al senato contro l'11,7% del 2006. Ovviamente, al-tre categorie a fronte di questi incrementi hanno visto ridursi il numero dei lororappresentanti, in particolare: operai, impiegati e docenti. Negli Altri professio-nisti ci sono anche i Medici Veterinari, 2 alla Camera: Gianni Mancuso e Ro-dolfo Viola, gli stessi della passata legislatura, due colleghi seri e sempre impe-gnati per la categoria, nessuno al Senato. La nostra rappresentanza non si èrafforzata ed anche questo è il segno della nostra debolezza rispetto ad altrecategorie professionali.

PARLAMENTO: RESTANO DUE I VETERINARI

Disoccupati?Sottoccupatie sfruttati.Mille veterinari dichiarano la lorocondizione di lavoro

A PAGINA 3

NUOVASTRUTTURA

ALL’ISS

A PAGINA 10 A PAGINA 12 A PAGINA 20 A PAGINA 27 A PAGINA 30

VETERINARYPRACTICE

MANAGEMENT

ECOGRAFIADELL’APPARATO

GASTRO-ENTERICO

AGGRESSIVITÀLINEA DURAIN FRANCIA

LEISHMANIOSICANINA NELNORD ITALIA

UN'INDAGINE ANMVI

BREVI TUTTO A POSTO NIENTE IN ORDINE

ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

laPROFESSIONE VETERINARIA

I nuovi Livelli Essenziali di As-sistenza preoccupano la FNO-VI e lasciano indifferente il sin-dacato della dirigenza medico-veterinaria. Per la FNOVI “risultapalese che le attività veterinarie so-no aggregate in maniera diversa daquella tradizionale” e quindi “a frontedi questa nuova strutturazione esi-ste il rischio non secondario di unadiversa articolazione e strutturazio-ne dei servizi veterinari.Nel precedente assettol’area di sanità pubblicaveterinaria era articolatain tre settori corrispon-denti alle tre aree funzio-nali di sanità animale, i-giene degli allevamenti edelle produzioni zootecni-che e tutela igienico sani-taria degli alimenti di ori-gine animale. Nell’attualestrutturazione si parla invece di ottoaree di intervento, delle quali solodue (la D Salute animale e igieneurbana veterinaria e la E Sicurezzaalimentare - Tutela della salute deiconsumatori) fanno riferimento alleattività medico veterinarie ricom-prendendo tutte le attività delle treprecedenti aree funzionali. La FNO-VI “auspica che l’attuale impianto or-ganizzativo della sanità pubblica ve-terinaria non venga destrutturato”. Ilsindacato invece produce un controparere che vuole essere rassicuran-te, ma che a ben guardare non lo è:la conclusione dei legali è infatti laseguente: “Risulta, a parere dello

laPROFESSIONE VETERINARIA

Page 2: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 19
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Su un campione di 1100 nominativi presentinel database sono stati attivati 907 contatti.Come considerazione preliminare, se da unlato risulta particolarmente lusinghiero il tassodi risposte valide, che è piuttosto elevato inraffronto alla media riscontrata nelle indaginieffettuate con metodo CATI su settori profes-sionali equivalenti, dall’altro si riscontra unanotevole difficoltà ad attivare il contatto, cheha generato un forte rallentamento nello svi-luppo dell’indagine. Si è ottenuto un grado diattenzione dei professionisti soddisfacente e-sclusivamente nella fascia oraria che va dalle18 alle 19:30 e parzialmente soddisfacentenella fascia dalle 13 alle 14:30. I contatti atti-vati in altre fasce orarie, nel tentativo di acce-

lerare il processo di raccolta delle informazio-ni, hanno evidenziato una drastica riduzionedel tasso di risposta. In considerazione delnumero limitato di nominativi disponibili in re-lazione alla popolazione complessiva e dellapresenza di una percentuale significativa dinominativi non validi (17,5%), verificati in cor-so d’opera, si è ritenuto di procedere con u-na raccolta lenta ma che garantisse il mag-gior numero possibile di risposte valide. Allo stato dell’arte, su 1100 nominativi, ha ri-sposto il 67,0% del campione originario, ma lapercentuale sale al 81,3% se si consideranosolo i contatti possibili e si escludono i contattinon raggiunti per “Numero errato/inesistente”,“non raggiungibile” e le “anomalie” dei soggetti

che, per varie motivazioni che verranno analiz-zate nel dettaglio in seguito, non possono es-sere considerati congruenti all’indagine. Il pre-sente lavoro costituisce una prima “survey pi-lota” e ha pertanto richiesto un profondo lavo-ro di pulizia della banca dati. Rappresentadunque non tanto un punto di arrivo quanto unpunto di partenza per la costituzione di un os-servatorio permanente sulla situazione occu-pazionale nella professione veterinaria e dalquale cogliere gli spunti per ulteriori indagini diapprofondimento emerse nel corso della ricer-ca. Il monitoraggio sistematico delle diverseproblematiche e criticità della professione rap-presenta uno strumento indispensabile perun’associazione per farsi portavoce sui tavoli i-stituzionali delle istanze degli associati.L’elevato tasso di partecipazione testimonia il

fortissimo interesse verso le tematiche tratta-te dalla presente indagine e assume ancoramaggiore rilevanza se si considera che il tar-get non è costituito da soggetti ad elevata re-peribilità quali gli studenti, ma da giovani pro-fessionisti che da pochi anni si sono affacciatial mondo del lavoro.

LA DESCRIZIONE DEL CAMPIONESono state dunque validate 737 interviste purrilevando una eccessiva eterogeneità rispettoal focus dell’indagine dal punto di vista del-l’età anagrafica e dell’anzianità professionale:da un lato sono stati rilevati professionisti dietà anagrafica superiore ai trent’anni ma lau-reati da meno di cinque anni, dall’altro il 5,6%del campione è risultato laureato da più didieci anni.

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 2008 Analisi della professione Anmvi Informa 3

Più che disoccupati, sottoccupati!

ESITO n° %

INTERVISTA VALIDA 737 67,0%

NON RAGGIUNGIBILE 99 9,0%

NUMERO ERRATO/INESISTENTE 94 8,5%

RIFIUTO 149 13,5%

ESTERO 21 1,9%

TOTALE 1100 100,0%

Anno Laurea N° %

prima del 1990 21 2,8%

Dal 1990 al 1999 50 6,8%

2000 18 2,4%

2001 36 4,9%

2002 109 14,8%

2003 143 19,4%

2004 72 9,8%

2005 66 9,0%

2006 184 25,0%

2007 38 5,2%

Totale 737 100,0%

Cl-età n° %

fino a 30 264 35,8%

31-35 327 44,3%

36-40 85 11,5%

41-50 51 6,9%

51-60 9 1,2%

oltre 60 1 0,1%

Totale complessivo 737 100,0%

Un'indagine dell'ANMVI sulla situazioneoccupazionale dei veterinari italiani

di ANTONIO MANFREDI

Già da tempo il CentroStudi dell'ANMVI avevain progetto un'indaginesulla situazione occupa-zionale dei veterinari i-taliani per avere dati

precisi da poter portare al mondo istituziona-le e politico a sostegno delle nostre richieste.La mancanza di uno studio preciso ci hasempre reso fragili di fronte alle contestazioniche spesso ci vengono portate in riferimentoa nostre affermazioni che sono la base su cuisosteniamo le richieste del mondo veterina-rio. L'urgenza di questa indagine è nata dagliultimi confronti, in qualche caso anche scon-tri, sviluppatisi con il mondo universitario in al-cuni recenti convegni, in particolare quello or-ganizzato in autunno 2007 a Roma dalla Fno-vi e questa primavera dall'Università di Pisa.Nello stesso tempo i dati che ogni anno ven-gono pubblicati dal Consorzio Alma Laurea,Consorzio che riunisce la maggior parte delleUniversità Italiane, e che noi abbiamo semprecontestato ritenendo questo sistema di rile-vazione dei dati incapace di rappresentare larealtà della situazione del nostro settore, habisogno di altri dati per poter essere invalida-to, altrimenti rischiamo di parlare di aria fritta.Noi possiamo continuare a dire che non è ve-ro che dopo un anno dalla Laurea (2006) il37,2% dei giovani veterinari ha un'occupazio-ne, ma dobbiamo anche dimostrarlo. Poi, ov-viamente, ci sono anche aspetti interpretatividi questi dati che noi non condividiamo, co-me abbiamo sempre contestato l'ISTAT cheritiene occupati tutti quelli che sono iscritti al-l'Ordine, non siamo neppure d'accordo sullalogica che sia "occupato" un professionistache svolge qualsiasi attività ed a qualsiasiprezzo. Non è neppure facile trovarsi in sinto-nia sul significato da dare ai dati. Se dopo 5anni dalla Laurea l'11% dei veterinari è anco-ra senza lavoro, noi pensiamo che sia pazze-sco, altri potrebbero, come fanno, sostenereche è una percentuale molto positiva. Primacomunque di entrare in queste discussionidobbiamo avere dei dati nostri che ci permet-tano ragionamenti e confronti. Sulla base diqueste esigenze è derivata quindi l'urgenza difare un'indagine conoscitiva sulla situazioneoccupazionale, indagine che abbiamo realiz-zato, come Centro Studi ANMVI, in collabo-razione con la FNOVI, che si è resa subito di-

sponibile a sostenerci nel progetto, e con ilsupporto professionale del Dr. Luca Sanlo-renzo, ricercatore e cultore della materia di e-conomia industriale, Università degli Studi diTorino, e dell’ing. Luigi De Giovanni, ricerca-tore e docente di ricerca operativa, Universitàdegli Studi di Padova. Mi fa piacere ricordareche questa indagine darà l'avvio anche allarealizzazione di un Osservatorio permanentedel nostro settore, progetto che sarà svilup-pato sempre con la collaborazione della FNO-VI e degli stessi professionisti che ci hannoseguito. Colgo l'occasione, prima di entrarenel merito dell'indagine, di ringraziare MarcoViotti, Presidente del Gruppo di Practice Ma-nagement dell'ANMVI per il supporto che ciha dato nello sviluppo del progetto.L'indagine, sviluppata con il metodo dell'in-tervista telefonica, si poneva l'obiettivo di do-cumentare la reale situazione occupazionaledel settore veterinario e, per arrivare a questoavevamo pensato di limitarci agli ultimi 5 annidi laureati in Medicina Veterinaria per averedati anche direttamente confrontabili conquelli pubblicati da Alma Laurea che fa riferi-mento ai laureati dello stesso periodo. Con laFNOVI abbiamo quindi selezionato casual-mente un campione di nominativi di iscritti a-gli Ordini dal 2003 al 2007 prendendone cir-ca 200 per ogni anno, più o meno il 20%. Ilprimo problema che abbiamo incontrato èstato quello che l'anno di Laurea non corri-spondeva spesso all'anno di iscrizione e cheall'interno del nostro elenco vi erano anchenominativi, sia pure pochi, che per vari motivi(trasferimento, cambio di sede, iscrizione tar-diva, riiscrizione, ecc.) risultavano iscritti negliultimi 5 anni ma che in realtà si erano iscrittianni prima. A questo punto avremmo potutotranquillamente escludere tutti questi nomi-nativi che non rientravano nel nostro obiettivoiniziale, ma considerato che queste condizio-ni venivano da noi recepite solo al momentodel contatto telefonico, abbiamo ritenuto diraccogliere anche queste interviste che co-munque ci permettevano di avere maggioriinformazioni sia pure riferite a laureati di altrianni. Abbiamo così deciso di sviluppare duediverse indagini e di proporle entrambe. Laprima, quella che trovate di seguito, è quellacompleta con tutti i dati raccolti, mentre pros-simamente pubblicheremo quella limitata agliultimi 5 anni di Laurea con il confronto con idati di Alma Laurea e tutti i ragionamenti e leriflessioni che ne possono derivare. ■

La situazione occupazionale:il campione e le risposte

Tabella 1

Tabella 2

Tabella 3

Page 4: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 19

Tuttavia, a parziale revisione delle impostazio-ni iniziali della ricerca, si è ritenuto utile inclu-dere nell’indagine tali soggetti come clusterparametrico di confronto. Due dunque sono le motivazioni che si intrec-ciano nello sviluppo di tale approccio meto-dologico: la prima, strumentale alla seconda,risiede nella volontà di determinare in modopuntuale il trend evolutivo della professione,cogliendone le diversità in termini di posizio-namento sul mercato e di evoluzione del per-corso retributivo; la seconda ragione di moni-torare percorsi professionali a più ampio spet-tro temporale consiste nella volontà di ricer-care percorsi di “eccellenza” che possono es-sere oggetto di approfondimento in ulterioriindagini.La tabella 2 mostra la stratificazione del cam-pione per anno di laurea, da cui si evince cheil 90,4% del campione si è laureato nel nuovomillennio, con la maggior frequenza nell’anno2006 che rappresenta un quarto del campio-ne complessivo. L’analisi per anzianità anagrafica, indica chesolo il 35,8% del campione ha meno di 30 an-ni mentre la classe più rappresentativa è quel-la da 30 a 35 anni (44,3%) (tabella 3).Se incrociamo l’età del professionista con glianni della laurea scopriamo che più del 17%del campione si è laureato oltre i 30 anni dietà (tabella 4).L’incrocio a livello territoriale, (tabelle 5 e 5bis)mostra che i “laureati ritardatari” sono preva-lentemente al centro e al sud, dove rispettiva-mente il 18% e il 25% degli intervistati si è lau-reato con più di trent’anni, mentre la percen-tuale più elevata di laureati giovani è al nord:nell’Italia nord-orientale un terzo degli intervi-stati si è laureato entro i 25 anni contro il 24%medio mentre solo il 13% ha conseguito la lau-rea oltre i 30 anni di età e nessuno oltre i 35.Dopo aver fornito una prima analisi statisticadel campione individuato, osserviamo il cam-

pione rispetto alla sua distribuzione spaziale.A seconda del livello di dettaglio dell’analisi,utilizzeremo come unità territoriale d’indaginele regioni di residenza o macro-aree, e comevariabili esplicative le informazioni relative alnumero dei veterinari presenti, il numero deglioccupati e la densità della distribuzione delreddito. Verificheremo poi in una matrice di o-rigine-destinazione se esistono flussi migra-tori dal comune di iscrizione all’ordine e il co-mune in cui si esercita la professione. La scel-ta di utilizzare le rappresentazioni cartografi-che è secondo noi funzionale a una migliorecomprensione dei comportamenti territoriali

dei fenomeni oggetto di osservazione. Attra-verso una mappa tematica, infatti, è possibileevidenziare graficamente le modalità di distri-buzione di un fenomeno costruendo così gra-duatorie di eccellenza o di disagio. Anche sel’unidimensionalità della rappresentazionenon consente di evidenziare la complessità difenomeni economici di natura intrinsecamen-te multivariata, permette tuttavia di evidenzia-re regolarità nei fenomeni oggetto d’analisi edi offrire una prima stima delle relazioni eco-nomico spaziali tra le sub-aree (aggregati re-gionali) dell’unità territoriale oggetto dell’anali-si (Italia).L’interazione tra informazioni cartografiche etematiche, infatti, consente l’utilizzo di nuovimodelli descrittivi e simbolici e permette dicollegare dati di varia natura, ma con pro-prietà spaziali comuni.La tabella 6, e la sua trasposizione cartografi-ca in figura 1, mostra la distribuzione di fre-quenza del campione per regione di residen-za, dalla quale si rileva in particolare una so-vra campionatura di Lombardia e Veneto edelle regioni del sud e una bassa rappresen-tatività di Piemonte e Lazio.

I RISULTATI DELL’INDAGINEAttualmente dichiara di essere occupato il90,1% del campione intervistato, mentre soloil 9,9% risulta in cerca di occupazione.Com’era ampiamente previsto, è di gran lun-ga preponderante l’occupazione nel settoreprivato (83,6%) rispetto al pubblico (14,8%),mentre è esigua, ma tuttavia da rimarcare, lapresenza di soggetti che operano in entrambii comparti (1,7%).Tra gli ambiti d’occupazione osservati nelsettore pubblico (tabella 9), l’Università(37,8%) precede di poco l’ASL (34,7%), men-tre segue distanziato l’IZS (11,2%).

All’interno del settore privato prevale net-tamente la libera professione con l’84,5%mentre il lavoro subordinato è pari al 14,4%così ripartito: l’8,8% con contratto da dipen-dente a tempo indeterminato e il 5,6% conforme contrattuali flessibili e temporanee,quali apprendistato, tirocinio o stage. Sei in-tervistati non hanno dichiarato la forma con-trattuale (tab. 10).Sempre restando all’analisi del settore privato,l’ambito a maggiore frequenza è risultato quel-lo degli animali da compagnia (75,1%) seguitoa grande distanza dall’ambito degli animali dareddito (12,6%) e degli equini (6,5%). L’incrocio delle due variabili appena conside-rate mostra che la tendenza a sfruttare formedi collaborazione a titolo gratuito prevale net-tamente negli studi che operano nel settoredegli animali da compagnia e negli equini,mentre risulta sotto la media nel settore degli

animali da reddito e assente nel settore deglianimali esotici e nelle associazioni di allevatori(grafico 1).Analoga tendenza si ritrova nella distribuzionedel reddito per ambito da cui si potrebbe e-vincere una fotografia dei più richiesti: i redditimedi più elevati sono infatti negli ambiti in cuisi fa meno ricorso ad apprendistato/stage (ta-bella 12).

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 20084 Anmvi Informa Analisi della professione

Denominazione regione N° %

LOMBARDIA 150 20,3%

VENETO 115 15,6%

CAMPANIA 92 12,5%

PUGLIA 92 12,5%

TOSCANA 42 5,7%

SICILIA 32 4,3%

MARCHE 31 4,2%

UMBRIA 28 3,8%

CALABRIA 26 3,5%

EMILIA-ROMAGNA 24 3,2%

ABRUZZO 21 2,8%

LAZIO 16 2,2%

PIEMONTE 15 2,0%

LIGURIA 13 1,7%

SARDEGNA 10 1,3%

VALLE D’AOSTA 9 1,2%

FRIULI-VENEZIA GIULIA 9 1,2%

TRENTINO-ALTO ADIGE 6 0,8%

MOLISE 5 0,7%

BASILICATA 1 0,1%

Totale complessivo 737 100,0%

Attualmente occupato N° %

SI 664 90,1%

no 73 9,9%

Totale 737 100,0%

Settore d’occupazione N° %

Privato 555 83,6%

Pubblico 98 14,8%

Pubblico e privato 11 1,7%

Totale 664 100,0%

Ambito nel settore pubblico N° %

ASL 34 34,7%

IZS 11 11,2%

università 37 37,8%

Centro di ricerca 4 4,1%

ministero/Regione 6 6,1%

Borsa Regionale 1 1,0%

Associazione Regionale Allevatori 1 1,0%

acquario di Milano 1 1,0%

n.d. 3 3,1%

totale 98 100,0%

Settore d’occupazione N° %

libero professionista 469 84,5%

dipendente 49 8,8%

apprendista/tirocinante/stagista 31 5,6%

(vuoto) 6 1,1%

Totale 555 100,0%

Dati Totale %

Animali da compagnia 417 75,1%

Animali da reddito 70 12,6%

Equini 36 6,5%

Animali esotici 15 2,7%

Industria 7 1,3%

Ricerca 1 0,2%

Associazione allevatori 7 1,3%

Convenzionato struttura pubblica 25 4,5%

Totale 555 100,0%

Ambito reddito medio

Animali da compagnia € 735

Animali da reddito € 964

Equini € 831

Animali esotici € 589

Industria € 1.400

Ricerca € 1.750

Associazione allevatori € 1.143

Convenzionato struttura pubblica € 1.391

Totale € 810

Età di laurea

Età anagrafica fino a 25 26-30 30-35 oltre 35 Totale

fino a 30 127 137 264

31-35 42 240 45 327

36-40 2 27 50 6 85

41-50 7 18 11 15 51

51-60 2 4 1 2 9

oltre 60 1 1

Totale 180 427 107 23 737

Età di laurea

Ripartizione geografica fino a 25 26-30 30-35 oltre 35 Totale

NORD-OCCIDENTALE 49 113 22 3 187

NORD-ORIENTALE 51 83 20 154

CENTRALE 26 70 18 3 117

MERIDIONALE 43 135 43 16 237

INSULARE 11 26 4 1 42

Totale 180 427 107 23 737

Età di laurea

Ripartizione geografica fino a 25 26-30 30-35 oltre 35 Totale

NORD-OCCIDENTALE 26% 60% 12% 2% 100%

NORD-ORIENTALE 33% 54% 13% 0% 100%

CENTRALE 22% 60% 15% 3% 100%

MERIDIONALE 18% 57% 18% 7% 100%

INSULARE 26% 62% 10% 2% 100%

Totale 24% 58% 15% 3% 100%

Tabella 4

Tabella 5

Tabella 5bis

Tabella 6

Tabella 7

Tabella 8

Tabella 9

Tabella 10

Tabella 11

Tabella 12

Figura 1

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La tabella 13 rappresenta una delle variabilifondamentali dell’indagine: gli anni che inter-corrono dalla laurea al primo impiego. Il19,5% del campione ha dichiarato di aver tro-vato lavoro nell’anno di laurea, e il 39,5% a unanno dalla laurea, mentre poco meno dell’1%lavorava già prima del completamento delpercorso di studio. Appare curioso e per certi versi preoccupan-te la quasi totale incorrelazione tra l’età di lau-rea e il tempo trascorso dalla laurea al primo

impiego, ad eccezione dei laureati “precoci”,ovvero la fascia entro i 25 anni d’età, chesembrano avere una maggior facilità a trova-re impiego entro il primo anno dalla laurea(20,2% contro il 19,4% dei laureati tra 26 e 30anni e il 15,9% di quelli tra i 30 e i 35 anni, intabella 14). Non desta sorpresa che la quasitotalità dei soggetti occupati prima della lau-rea sia compresa nella classe di chi ha con-seguito la laurea oltre i 35 anni d’età.Si evidenzia invece una correlazione abba-

stanza significativa tra il tempo necessario pertrovare un impiego (Purgatorio) e la retribuzio-ne. Se sul totale degli occupati solo l’8,6% di-chiara di lavorare a titolo gratuito, tale percen-tuale è più che doppia per chi trova impiegoentro l’anno di laurea (17,4%) e decresce inmaniera lineare con l’aumentare degli annitrascorsi dalla laurea, salvo riesplodere dopoil quarto: ovvero per trovare impiego appenalaureato il giovane deve prestarsi a lavoraregratuitamente altrimenti rischia di restare di-

soccupato per due o tre anni. Se dopo due otre anni di “purgatorio” non è ancora riuscitoa trovare un impiego retribuito, si rassegnasuo malgrado ad un impiego a titolo gratuito(grafico 2).È altrettanto significativo il legame tra la re-tribuzione e l’anzianità professionale: inter-polando i punti, la retta di regressione evi-denzia chiaramente la tendenza a cresceredella retribuzione al crescere dell’anzianità(grafico 3).

anni per trovare lavoro N° %

Prima della laurea 6 0,8%

Senza occupazione 73 9,9%

Nell’anno di laurea 144 19,5%

A un anno dalla laurea 291 39,5%

A due anni dalla laurea 127 17,2%

A tre anni dalla laurea 44 6,0%

A quattro anni dalla laurea 22 3,0%

A cinque anni dalla laurea 18 2,4%

Oltre cinque anni 12 1,6%

Totale 737 100,0%

anni per trovare lavoro fino a 25 26-30 30-35 oltre 35 Totale

Prima della laurea 0,6% 0,7% 0,0% 8,7% 0,8%

Senza occupazione 6,1% 10,3% 15,0% 8,7% 9,9%

Nell’anno di laurea 20,6% 19,4% 15,9% 30,4% 19,5%

A un anno dalla laurea 37,2% 39,8% 43,9% 30,4% 39,5%

A due anni dalla laurea 21,1% 16,2% 15,9% 13,0% 17,2%

A tre anni dalla laurea 7,8% 5,9% 3,7% 4,3% 6,0%

A quattro anni dalla laurea 3,3% 2,8% 3,7% 0,0% 3,0%

A cinque anni dalla laurea 1,7% 3,3% 0,0% 4,3% 2,4%

Oltre cinque anni 1,7% 1,6% 1,9% 0,0% 1,6%

Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Difficoltà Totale %

Mancanza di preparazione 334 45,3%

Scarsità di spazi occupazionali 392 53,2%

Offerte rivolte solo a chi ha già esperienza 23 3,1%

Offerte solo di pratica gratuita 157 21,3%

stipendi bassi 31 4,2%

precariato 9 1,2%

concorrenza / mercato saturo 27 3,7%

poca pratica 104 14,1%

essere donna 4 0,5%

limiti dell’università / troppe facoltà 60 8,1%

Totale 737 100,0%

Motivazioni Totale %

Troppi neolaureati 388 52,6%

Troppi veterinari 494 67,0%

Crisi del settore 148 20,1%

Blocco assunzioni nel settore pubblico 62 8,4%

Totale 737 100,0%

Aspettative Totale %

Aprire una mia struttura 161 21,8%

Lavorare nel campo degli animali da reddito 4 0,5%

Impiego part time presso clinica\ambulatorio 7 0,9%

Impiego full time presso clinica\ambulatorio 79 10,7%

Ottenere una borsa di studio in università 17 2,3%

Ottenere un impiego nel settore pubblico 147 19,9%

Ottenere un impiego in azienda privata 36 4,9%

Totale 737 100,0%

Tabella 13

Tabella 14

Tabella 15 - Le difficoltà maggiori incontrate nel trovare un’occupazione professionale

Tabella 16 - I motivi che hanno portato alle difficoltà del settore

Tabella 17 - Le aspettative per il futuro

Grafico 1

Grafico 2

Grafico 3

Grafico 4

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Si individuano tuttavia due raggruppamentiabbastanza distinti: in media, nei primi diecianni di esercizio della professione, i redditirestano sostanzialmente ancorati entro i1500 euro mensili, con un valore che superadi poco i 500 euro per i neolaureati, mentretendono ad aumentare anche significativa-mente oltre la soglia dei dieci anni.Il trend è piuttosto definito ma la natura nonrappresentativa del campione impone pru-denza nell’interpretazione del dato. Come sievince dal grafico 4, la quasi totalità del

campione si addensa nella classe fino a cin-que anni di attività lavorativa.

LE DOMANDEDopo aver disegnato l’identikit del giovaneveterinario attraverso l’analisi delle variabiliquantitative della survey, passiamo a esplo-rare le domande poste per cogliere le perce-zioni soggettive. Alla domanda su come ritenesse la sua at-tuale condizione occupazionale (grafico 5), il27,8% ha dato un giudizio negativo (8,3%

pessima e 19,5% insufficiente), il 25% suffi-ciente e il 16% discreta. Malgrado solo il2,4% giudichi ottima la propria situazione, lafotografia appare abbastanza ottimistica sesi considera che i giudizi positivi sono circadoppi rispetto ai negativi.Se il presente dei giovani veterinari non ge-nera gravissime preoccupazioni, le prospet-tive future, pur rimanendo nell’insieme sullestesse proporzioni, hanno evidenziato unatendenza dicotomica: da un lato si è osser-vato un lieve incremento del pessimismo,con il giudizio “pessimo” che passadall’8,3% all’11,1%, dall’altra cresce sensi-bilimente la percentuale delle prospettive“discrete” e “buone” che passano rispettiva-mente dal 16,1% a 21,6% e dal 17,6% al26,9% (grafico 6)Alla domanda sulle difficoltà maggiori incon-trate nel trovare uno sbocco professionale(tabella 15), emerge significativamente lapercezione di un eccesso di offerta che ge-nera la compressione degli spazi occupazio-nali (53,2%), che a catena comporta unapressione verso il basso degli stipendi(4,2%) o spesso l’offerta di pratica a titologratuito (21,3%). Le motivazioni che hanno portato a questedifficoltà sono in ordine di frequenza di rispo-ste (tabella 16): per il 67% del campionel’eccessivo numero di veterinari, per il 52,6%il crescente numero di neolaureati mentresolo a distanza si trovano il blocco delle as-sunzioni nel settore pubblico (8,4%) e la crisidel settore (20,1%).In conclusione, le aspettative dei giovani ve-terinari sono ripartite in maniera paritetica trala libera professione, con l’apertura di unastruttura privata (21,8%) e ottenere un im-piego nel settore pubblico (19,9%). La scel-ta di lavorare come dipendente presso unaclinica ambulatorio (10,7%) o in una aziendaprivata (4,9%) riscuotono un gradimentodecisamente più contenuto. In linea con leattese la percentuale di intervistati che am-bisce alla carriera accademica (2,3%).

CONCLUSIONILa fotografia che emerge dall’osservazionedella situazione occupazionale dei giovaniveterinari non presenta una chiara chiave dilettura. Emergono elementi variegati di luci

e di ombre che sono difficilmente ricondu-cibili ad un’unica direttrice. In generale losbocco professionale dei laureati in veteri-naria non sembra presentare difficoltà sen-sibilmente superiori ad altri settori profes-sionali, tenuto conto della generale rigiditàdel mercato del lavoro in Italia. Tuttavia lafase di consolidamento del percorso dispecializzazione, avviene attraverso un per-corso accidentato che prevede nei primianni basse retribuzioni e forme di precaria-to diffuso, che richiederebbero ulteriori ap-profondimenti per poter definire con chia-rezza se sono riconducibili ad un eccessodi offerta o a una scarsità di domanda pereffetto di una saturazione del mercato. Dalpunto di vita settoriale, emerge in manieraevidente la scarsità di opportunità offertedal settore pubblico che rende quasi obbli-gatoria la scelta della libera professione.Tale scelta tuttavia trova nella difficile fasecongiunturale generale dell’economia italia-na un sicuro elemento di compressionedella domanda, a cui si associa la cronicaassenza di strumenti di supporto o di finan-za agevolata o di sgravi fiscali che possanofavorire l’avvio di un’attività imprenditorialeautonoma. Sul fronte formativo emergono elementi diforte criticità sull’attuale organizzazione delsistema universitario: il numero delle facoltàè in genere giudicato eccessivo, il percorsoformativo è ritenuto poco qualificante etroppo improntato alla teoria a discapitodella pratica. Tutto ciò, unitamente ad un e-same di iscrizione all’ordine professionalegiudicato spesso eccessivamente agevole,sortisce il risultato di presentare sul mondodel lavoro un numero di giovani laureati su-periore alla potenzialità di assorbimento delmercato e spesse volte non sufficientemen-te formati per affrontarlo con serenità. Tuttavia, a differenza di altri ambiti profes-sionali che si impattano con un mercato infisiologica compressione per effetto del-l’impoverimento del sistema industriale ita-liano, la professione veterinaria sembra af-flitta da una crisi organizzativa tipica di unmercato in evoluzione, che richiederebbeun’attenta analisi per favorire i policymaker nella pianificazione degli strumenticorrettivi. ■

Grafico 5

Grafico 6

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di LUCARELLI M. & C.

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 20088 Anmvi Informa Analisi della professione

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E’ stato pubblicato in Gaz-zetta ufficiale (GU n. 296del 21-12-2007) il DecretoModifiche ed integrazionial decreto 24 gennaio2003, recante norme per

l’organizzazione strutturale e la disciplina delrapporto di lavoro dei dipendenti dell’Istitutosuperiore di sanità. Il decreto formalizza unatto del luglio del 2007, approvato dal Mini-stro della Salute, con cui l’Istituto ha delibera-to, fra l’altro, la costituzione di una nuovastruttura dipartimentale denominata Diparti-mento di sanità pubblica veterinaria e sicurez-za alimentare. Per conoscere da vicino lanuova struttura abbiamo intervistato il suo Di-rettore, il dott. Agostino Macrì. L’occasione diquesto colloquio è nata al convegno “Alimen-tazione e Salute: un Approccio Multidiscipli-nare” che, il 9 maggio scorso, a Roma, ha te-nuto a battesimo la nuova struttura. Organiz-zato insieme alla FIMMG, l’incontro ha vistoveterinari, medici e nutrizionisti approfondire ilrapporto tra nutrizione e qualità della vita.

La nuova struttura dell’ISS, Il Dipartimen-to di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicu-rezza Alimentare ricomprende alcunefunzioni già proprie dell’Istituto.

In che cosa consiste questa riorganizzazio-ne e quali sono le attività di nuovo corso?Il Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinariae di Sicurezza Alimentare (SPVSA), nascedalla fusione di due strutture già esistenti nel-l’interno dell’ISS (Dipartimento di Sanità Ali-mentare ed Animale e Centro per la Qualitàdegli alimenti e Rischi Alimentari), che pur la-vorando nello stesso settore, utilizzavano co-munque laboratori, strumentazioni, persona-le, ecc. diversi e con “politiche” di interventoe di ricerca che alle volte si diversificavano.Considerando che in Italia esiste una grandeframmentazione delle strutture scientificheche si occupano di questa vasta tematica, èstato deciso di avviare, almeno nell’internodell’ISS, un processo di razionalizzazionenella utilizzazione delle risorse disponibili. Si deve anche considerare che l’ISS è lastruttura tecnico scientifica di riferimento delServizio Sanitario Nazionale che opera instretta collaborazione con il Ministero dellaSalute e le strutture Regionali (ASL e IIZZSSin particolare), per cui è divenuto fondamen-tale unificare le competenze e porsi come in-terlocutore unico. Nella nuova organizzazio-ne sono state individuate le tre grandi areeche riguardano gli alimenti e l’alimentazionee che sono: Sanità Pubblica Veterinaria, Si-

curezza Alimentare intesa come contamina-zione chimica e microbiologica degli alimenti,Patologie Nutrizionali.Il Dipartimento SPVSA è quindi caratterizza-to da un’ampia interdisciplinarietà e nellastessa struttura lavorano medici, veterinari,biologi, chimici, farmacisti; in pratica tutte leprofessioni sanitarie sono rappresentate edhanno come finalità comune quella di svilup-pare conoscenze da utilizzare per la preven-zione e la tutela della salute pubblica nei set-tori della Sicurezza Alimentare e della SanitàPubblica Veterinaria.

Il Convegno organizzato il 9 maggio incollaborazione con la FIMMG è stato unasorta di battesimo del nuovo dipartimen-to. Come si evolverà d’ora in poi l’attivitàe quali ripercussioni avrà per la sanitàPubblica Veterinaria e sui cittadini?L’attività del Dipartimento sarà indirizzata allosviluppo delle conoscenze scientifiche neisettori della Sanità Pubblica di propria com-petenza al fine di poter fornire la propria col-laborazione nelle diverse situazioni di inter-vento che richiedono la presenza di espertiqualificati dell’ISS. Tali obiettivi potranno essere raggiunti defi-nendo e sviluppando dei progetti di ricercasu argomenti prioritari e di reale interesseper il Servizio Sanitario Nazionale. Al mo-mento le zoonosi emergenti, alcuni contami-nanti chimici e microbiologici degli alimentied alcune patologie nutrizionali (quali la ce-liachia e l’obesità), risultano essere i proble-mi più importanti da affrontare. Sarà neces-sario focalizzare meglio gli obiettivi su cui in-dirizzare le risorse umane e finanziarie dispo-nibili ed anche attivare delle collaborazionicon altre strutture scientifiche nazionali edinternazionali.Questo lavoro già avviato nell’interno dell’ISSnelle strutture preesistenti, ha portato alla as-segnazione degli incarichi di Laboratori di Ri-ferimento Comunitari e Nazionali su argo-menti di interesse prioritario (Coli O157, TSE,micotossine, botulismo, latte, residui farmaciveterinari, ecc.). L’esperienza acquisita dai ricercatori del Di-partimento continuerà ad essere messa a di-sposizione degli organismi scientifici interna-zionali che si occupano di valutazione dei ri-schi (EMEA, EFSA, OMS, FAO, OIE, CodexAlimentarius) e nazionali (CSS e le varie com-missioni tecniche e scientifiche). Particolareattenzione sarà dedicata anche ai rapporticon le strutture sanitarie centrali e territorialiitaliane sia per la collaborazione tecnicoscientifica per lo sviluppo di procedure dicontrollo, che nella formazione del personalesanitario. Per quanto riguarda le ripercussioni del no-stro lavoro sulla Sanità Pubblica Veterinaria,esse dipenderanno in gran parte dalla nostracapacità di inserirci nella “rete” delle strutturetecnico scientifiche nazionali, cercando di e-vitare duplicazioni di attività sperimentali emettendo in comune i risultati ottenuti.

All’Agenzia AdnKros lei ha dichiaratoche la sicurezza alimentare è un proble-ma da affrontare anche dopo che la spe-sa è entrata nelle case degli italiani.

Ci sono cioè comportamenti individualiche possono compromettere la salubritàdi prodotti perfettamente sicuri all’ac-quisto. Da questo momento in poi cheruolo possono avere le istituzioni veteri-narie e i medici veterinari.Nel corso degli ultimi decenni sono staticompiuti degli sforzi formidabili per migliora-re la sicurezza degli alimenti sia nella fasedella produzione primaria che in quella dellatrasformazione. I dati disponibili, ottenuti dal-le intense attività di controllo pubblico e diautocontrollo, dimostrano ampiamente che icasi di alimenti potenzialmente pericolosi al-l’origine sono veramente pochi. Il raggiungi-mento di questo obiettivo è stato il frutto diun lavoro che ha visto impegnate le strutturepubbliche responsabili della gestione dei ri-schi, quelle sanitarie in particolare, ed anchequelle private. Ovviamente in tale contestoun ruolo fondamentale, almeno per quantoriguarda gli alimenti di origine animale, è sta-to svolto delle strutture veterinarie del Servi-zio Sanitario Nazionale e dai Liberi Professio-nisti che forniscono la loro assistenza agli al-levatori ed anche nelle aziende di trasforma-zione.Il lavoro svolto per immettere sul mercatoprodotti sicuri viene alle volte vanificato da u-na pessima gestione degli alimenti da partedei consumatori che può riguardare modi diconservazione inadeguati in grado di favorirelo sviluppo di microrganismi responsabili ditossinfezioni alimentari, sistemi di cottura cheproducono sostanze potenzialmente perico-lose (es. cottura alla “brace”) ed infine gli a-busi alimentari.Le istituzioni veterinarie ovviamente non pos-sono intervenire sui comportamenti dei sin-goli cittadini, ma in collaborazione con i me-dici possono svolgere un ruolo fondamentalenella educazione collettiva ad una corretta u-tilizzazione degli alimenti sia con interventi di-retti che attraverso i “media”.Si tratta di una nuova e forse imprevista atti-vità che deve essere affrontata con determi-nazione anche per la probabile scarsa recet-tività dei consumatori all’ascolto di argomen-ti sgradevoli quali mangiare poco e mangiaresano in un periodo di tempo dove imperanola gastronomia ed il gusto.Tra i compiti del nuovo Dipartimento dell’ISSc’è anche quello di studiare il problema della“gestione” del cibo da parte dei consumatorirelativamente ai pericoli microbiologici, chimi-ci ed abusi alimentari con il fine di rendere di-sponibili i risultati ottenuti sia agli operatori sa-nitari che, più in generale, alla collettività. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 200810 Intervista Sanità e Ricerca

L’ISS si riorganizza e crea una nuova strutturaIl Direttore Agostino Macrì spiega il funzionamento del Dipartimento diSanità Pubblica e Sicurezza Alimentare, fra razionalizzazione delle struttureesistenti e nuovi compiti

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Ultimamente gli incontriofferti da ANMVI e SCI-VAC di Practice Manage-ment stanno raccoglien-do notevole interessesoprattutto in chi si ritro-

va a gestire una struttura veterinaria. Proprioin virtù di questa aumentata attenzione si èpensato di ospitare, nella rivista, la pubblica-zione di alcuni capitoli del testo "Manage-ment a Veterinary Practice" di Caroline Je-vring Back autrice (già relatrice in Italia) cheunisce la conoscenza teorica all'esperienza

veterinaria, e per questo in grado di affronta-re le diverse tematiche in maniera pratica. Lascelta dei capitoli, infatti, si è orientata ad ar-gomenti che avessero un risvolto utile per larealtà Italiana, cercando di abbracciare gli a-spetti, come il finanziario o il rapporto con iclienti, su cui la professione ha la possibilitàdi lavorare per migliorare qualitativamente ilservizio offerto. Nella speranza che questarubrica possa offrire un valido contributo vo-gliamo ringraziare l'azienda Hill's Pet Nutri-tion che ha reso possibile la realizzazione delprogetto.

ne delle tecniche di comunicazione e la capa-cità di riuscire a lavorare come parte di unteam. Queste sono competenze “di sopravvi-venza”, senza le quali un veterinario non puòandare avanti nella professione.Tuttavia, esiste un’area della conoscenza chesembra ancora sfuggire ai veterinari ed è la di-sponibilità a comprendere la relazione fra l’usodelle proprie nozioni scientifiche e delle propriecapacità di comunicazione con il cliente e l’e-spressione di queste nozioni in termini di im-presa. Questo legame mancante è ciò che tra-sformerebbe la conoscenza veterinaria in sag-gezza; la sua assenza determina un vago sen-so di rassegnazione e di risentimento nei con-fronti di ciò che la vita è diventata, mentre lasua presenza converte questo sentimento nel-la profonda soddisfazione di vivere una vita chesia davvero come la volete.Nel corso di un anno, io visito molte, moltestrutture veterinarie. Scalda il cuore incon-trare i clinici e lo staff che operano al loro in-terno e sperimentare di prima mano la dedi-zione e l’impegno genuino nel loro lavoroper curare gli animali malati e favorire il le-game uomo-animale. Spezza il cuore vede-re come i veterinari di alcune aree sianocontinuamente in difficoltà per mantenere u-no standard ed una qualità della vita che ri-flettano le loro conoscenze, le loro capacitàed i servizi di cura che offrono. Vi sono an-

cora molte strutture che si oppongono a la-vorare sistematicamente secondo i principidella gestione di impresa o ritengono di es-sere troppo piccole per impiegare un diret-tore. Queste strutture generano tipicamentedelle entrate che sono ben al di sotto del lo-ro potenziale, sono travolte da problemi re-lativi allo staff, non osano farsi pagare ade-guatamente i propri servizi e si affannano afornire il livello di cura per il quale si sonoimpegnati. Nell’arco dei prossimi mesi, l’ANMVI pubbli-cherà una selezione di capitoli tratti dal libro,Managing a Veterinary Practice. Ci auguria-mo che troverete queste informazioni una uti-le guida per comprendere meglio l’importan-za di condurre la vostra struttura come un’im-presa e di arrivare alla qualità della vita che vimeritate.

Caroline ed Erik Bäck

La gestione managerialedella professione veterinaria

www.anmvioggi.itAGGIORNAMENTO PROFESSIONALE A CURA DI HILL'S PET NUTRITIONVeterinaria On Line

CAROLINE JEVRING-BACK

BVetMeds, MRCVS, Nordic Veterinary Af-fairs Manager, Hill's Pet Nutrition, Glostrup,DenmarkCaroline Bäck, BvetMed, MRCVS si èlaureata in medicina veterinaria presso ilRoyal Veterinary College di Londra nel1983 e da allora in poi ha lavorato nelcampo della professione, della ricerca edell’industria nel Regno Unito, in Kenyae nelle regioni nordiche. Attraverso ilproprio studio di consulenza di gestioneaziendale veterinaria, Nordic ConnectionConsulting, e ora nel suo ruolo attuale diNordic Veterinary Affairs Manager dellaHill’s Pet Nutrition, ha tenuto lezioni econdotto workshop di successo sulla ge-stione di impresa applicata alla medicinaveterinaria in tutta Europa, USA ed Au-stralia sia a livello di singole struttureprofessionali che presso molti congressiveterinari di primaria importanza. È an-che stata il Managing Director di due deipiù grandi ospedali per animali da com-pagnia di Stoccolma, in Svezia, che im-piegano circa 120 persone e hanno un gi-ro d’affari annuo di oltre 7 milioni di euro.Caroline ha pubblicato molti lavori sugliargomenti della gestione aziendale vete-rinaria, con articoli su riviste di manage-ment come Veterinary Economics (USA)e Veterinary Business Journal (UK), conle quali collabora facendo parte dell’Ad-visory Board, ed ha scritto parecchi libricorrelati al management.Contatti: Caroline Bäck, BvetMed,MRCVSNordic Veterinary Affairs Manager,Hill’s Pet Nutrition, Parallelvej 16, 2800Kgs Lyngby, DenmarkTel: 0045.4068.9488Email: [email protected]

ERIK BACK

MSc, Frodo Consulting, Saltsjo-Duvnas,SwedenErik Bäck, si è laureato in Business Ad-ministration and Economics presso laStockholm School of Economics di Stoc-colma nel 1985. Da allora ha operatoprincipalmente come consulente e comeline manager nell’ambito del businessdevelopment e dell’IT in finance.È coautore di Managing a VeterinaryPractice, second edtion (2006) ElsevierLtdContatti: Erick BäckFrodo Konsult.Ola Brorssong väg, 39, 218 36 Bunkeflo-strand, SvedenTel: 0046-703-199 122Email: [email protected]

Una persona una volta ha detto: Non confon-dete mai la conoscenza con la saggezza. U-na vi aiuta a procurarvi di che vivere; l’altra viaiuta a farvi una vita. Nel corso delle loro esi-stenze professionali, i veterinari accumulanouna conoscenza vasta e profonda sul mododi gestire e trattare con successo le malattiedegli animali. Con il tempo, imparano metodichirurgici più complessi, si tengono aggiorna-ti sui progressi della medicina, apprendononuove tecniche diagnostiche non invasive,sviluppano procedure che consentono di ri-sparmiare tempo e spesso si specializzanosempre di più nello studio di una specie ani-male o persino di un apparato. Naturalmente,imparano anche che ogni animale ha un pro-prietario e che per riuscire a trattare con il pri-mo devono essere in grado di instaurareun’autentica relazione con il secondo. Ciò ri-chiede lo sviluppo di un rapporto empaticocon le esigenze del proprietario, l’acquisizio-

PRESENTAZIONE

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 200812 Practice Management Introduzione

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Il 29 aprile la Direzione Generale perlo Studente del Ministero dellaPubblica Istruzione ha firmato unanota sull’impiego di animali nellescuole primarie e secondarie suldivieto di uso di animali e obbligo

di utilizzo di metodi alternativi. In indirizzo fi-gurano i direttori generali degli Uffici Scolasti-ci regionali e i dirigenti degli uffici scolasticiprovinciali, ai quali si rivolge l’invito a diffon-dere la nota presso le istituzioni scolastiche“sostenendo al contempo iniziative di sensi-bilizzazione al rispetto nei confronti della na-tura e del mondo animale”.

LE NORMERicorda la nota ministeriale che proprio la Le-ga Antivivisezione ha segnalato il verificarsi diepisodi non isolati e diffusi su tutto il territorionazionale di impiego di animali o loro parti peresercitazioni didattiche in scuole primarie esecondarie, relativamente alle quali sono at-

tualmente in corso indagini preliminari anchea seguito di denunce da parte dell’Associa-zione stessa.La nota cita la normativa vigente sulla tutelagiuridica degli animali e i risvolti penalmenterilevanti (Legge 189/2004), nonché il decretolegislativo 116/92 in base al quale l’impiegodi animali va evitato quando esistono metodialternativi e che “in ambito didattico è moltovasta e variegata la disponibilità sul mercatodi supporti didattici alternativi utilizzabili per lostudio dell’anatomia, la fisiologia, la biochimi-ca e discipline affini, riconosciuti come meto-di scientificamente e pedagogicamente piùvalidi dell’uso degli animali stessi”.

L’INTESA CON LA LAVIl Ministero dell’Istruzione informa inoltre i diri-genti scolastici di aver rinnovato il 1 febbraio2007 un protocollo d’intesa con la LAV con loscopo di “promuovere la diffusione e l’ap-profondimento dei temi dell’educazione al ri-

spetto di tutti gli esseri viventi nelle scuole diogni ordine e grado”. In particolare, il proto-collo d’intesa riconosce la promozione dellaeducazione al rispetto degli animali nellescuole come un “importante passaggio dellaformazione dei giovani” e impegna a preveni-re forme di maltrattamento e ad informare gliinsegnanti sul legame tra violenza sugli ani-

mali e violenza sugli esseri umani. “Siamo soddisfatti che il Ministero abbia ac-colto positivamente le nostre istanze, facen-dole proprie - dichiara Roberta Bartocci delSettore Vivisezione della LAV - L’applicazionedella nota consentirà di risparmiare la vita dicentinaia di animali, selvatici e da allevamen-to”. L’impiego di animali nelle esercitazioni di-dattiche, infatti, può prevedere la loro catturain natura (in particolare nel caso di invertebra-ti quali lumache e lombrichi, o piccoli verte-brati come gechi e rane); l’acquisto di animalimorti o di parti di essi presso mercati o ma-cellerie (pesci, conigli, parti di altri animali), oancora, in rari casi, l’uccisione apposita nellastessa scuola. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 200814 Attualità Educazione

No all’uso di animali per le lezionidi scienze Lo ha deciso il Ministero dell’Istruzione che ha inviato una nota ufficiale agli UfficiScolastici di elementari, medie e superiori

LE ALTERNATIVE

Per prevenire “episodi penalmente rilevanti che avrebbero ricadute negative an-che in termini pedagogici, la Direzione suggerisce supporti alternativi all’impie-go di animali, o parti di animali, per l’insegnamento delle discipline scientifiche,

supporti indicati al sito www.interniche.org (modelli, video). Inoltre, “gli insegnanti in-teressati a diffondere nei propri alunni una conoscenza più profonda del mondo anima-le e a creare un consapevole e corretto approccio con gli animali potranno contattare ilsettore educazione della LAV”.

Si è concluso l'iter del decreto perl'assegnazione per l'anno 2008 delFondo di Finanziamento Ordinario

dell'Università pari a circa 7,5 miliardi dieuro. Il decreto prevede un fondo straor-dinario di 550 milioni di euro, di cui 200distribuiti su criteri qualitativi stabiliti daiComitati di Valutazione. È prevista anchel'assegnazione di 40 milioni di euro ag-giuntivi per la rivalutazione nel 2008 delleborse di dottorato di ricerca. L’assegna-zione del FFO porta ancora la firma delMinistro Mussi. Per la XVI legislatura èl’onorevole Mariastella Gelmini (foto) ilnuovo Ministro dell’Istruzione, dell’Uni-versità e della Ricerca. Con il Berlusconiquater Istruzione e Università tornano adessere un unico Dicastero.Bresciana, Mariastella Gelmini è avvoca-to ed è stata eletta nella circoscrizioneLombardia 2.

UN FFO DA 7,5 MLD

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di PAOLA GHERARDI

ANMVI INTERNATIONALha mosso un ulteriorepasso in avanti versol’Europa con il progetto“studenti”. L’iniziativapromossa da Regione

Lombardia e ANMVI si è svolta a Cremona dal5 all’11 di maggio con la collaborazione e la di-sponibilità di aziende ed istituti lombardi chehanno aperto le porte a studenti di medicinaveterinaria provenienti rispettivamente dalle fa-coltà di Varsavia (Polonia), Bucharest (Roma-nia), Kosice (Repubblica Slovacca) e Budapest(Ungheria). Per ogni paese è stata prevista lapartecipazione di 5 studenti più un professoreaccompagnatore. Ospiti eccezionali, inoltre,due medici veterinari provenienti dal Sudan ar-rivati a palazzo Trecchi in veste di presidente evicepresidente dell’associazione dei medici ve-terinari sudanesi e del Governo di quel Paese,in rappresentanza dell’area nord africana.Gli studenti, frequentanti l’ultimo anno del cor-so di studi e spiccatamente interessati all’am-bito zootecnico e alla filiera agro-alimentare,sono stati preventivamente selezionati, infor-mati e preparati all’iniziativa.

LA SETTIMANA EUROPEALa “settimana europea” è stata caratterizzatada una serie di incontri, approfondimenti teori-ci e visite didattiche che hanno permesso aglistudenti di avere una visione delle produzionitipiche, delle tecnologie di trasformazione, deimetodi di controllo sanitario, degli interventiclinici e chirurgici e dei quadri patologici piùfrequentemente riscontrati nel nostro territo-

rio. Non ultima, la partecipazione al congres-so internazionale SIVAR che ha permesso diincontrare colleghi e affrontare diverse temati-che di interesse europeo.La settimana è iniziata in sede ANMVI, con lapresentazione e l’accoglienza del Dr. Giancar-lo Belluzzi (vicepresidente ANMVI) responsa-bile di ANMVI International che ha focalizzatol’attenzione sugli obiettivi e gli scopi del pro-getto. Gli ospiti stranieri, inoltre, hanno avutomodo di acquisire informazioni sul sistema ve-terinario italiano e sull’organizzazione universi-taria delle facoltà di medicina veterinaria italia-ne e sulle prospettive lavorative.Ad aprire le visite, il primo appuntamento alcentro di essiccazione del consorzio Agrario diCremona Cà d’Andrea per una dimostrazionedella metodologia di essiccazione e stoccag-gio dei fieni di qualità. Grazie alla disponibilitàdel Dr. Galli e del Dr. Berti che hanno conces-so l’entrata nello stabilimento e condotto la vi-sita è stato possibile fornire nozioni di notevoleinteresse sull’alimentazione bovina e sulle rela-tive particolarità alimentari richieste dai proto-colli alimentari che variano in base alla produ-zione. A seguire, la visita presso il mangimificiodel stesso consorzio, ha permesso una visio-ne della produzione e della gestione degli ali-menti, del controllo qualità e della distribuzionedegli stessi presso gli acquirenti. Una visione sull’organizzazione, il ruolo e lecompetenze degli Istituti zooprofilattici è statadata nella mattina successiva grazie alla di-sponibilità del Dr. Cordioli (direttore sanitarioIZS BS). Infatti, gli studenti, sono stati accom-pagnati in visita all’Istituto zooprofilattico “U-bertini” di Brescia dove hanno assistito a di-versi interventi teorici sulle metodiche diagno-

stiche, sui diversi problemi epidemiologici esull’organizzazione dei vari settori seguiti dallevisite nei rispettivi laboratori.Nel pomeriggio, una lezione teorico-praticadel Dr. Tolasi ha coinvolto studenti e professo-ri che hanno avuto modo di partecipare atti-vamente alla presentazione di quadri cliniciparticolarmente frequenti nelle bovine del no-stro territorio.Nella giornata di mercoledì mattina hanno fattola parte dei protagonisti Grana padano e pro-volone, che ancora una volta hanno attrattocon la loro tipicità non solo l’interesse degli o-spiti stranieri, ma anche il loro palato. Il Dr. Stra-diotti, ha condotto la visita presso il caseificioCà de Stefani e risposto alle numerose doman-de riguardanti le tecnologie di trasformazionedel latte per la produzione dei formaggi.Nel pomeriggio, ha contribuito a dare un’ulte-riore fotografia sul panorama produttivo lom-bardo il Dr. Fioni, medico veterinario suiatra,che ha mostrato le caratteristiche gestionali,le profilassi sanitarie e le peculiarità di un alle-vamento suino a ciclo chiuso.Giovedì, presso la facoltà di medicina veterina-ria di Milano (Lodi) grazie alla partecipazione dialcuni docenti tra i quali il prof. Savoini, è statopossibile un momento di confronto accademi-co, di scambio e di incontro tra le varie univer-sità, oltre, naturalmente, alla visita presso le di-verse strutture dell’ospedale veterinario.A conclusione una visita guidata nel centrostorico di Cremona ha interessato e affasci-nato studenti e professori che non hannomancato ad acquistare le leccornie tipichedella città.Ultimo appuntamento, il congresso internazio-nale Sivar, in cui ognuno ha potuto incontraree approfondire argomenti di interesse europeocon relatori di fama internazionale.

IN FUTUROANMVI International si identifica in un entedi formazione e divulgazione in ambito me-

dico veterinario universitario con il fine prin-cipe di promuovere la formazione veterinariaattraverso l’esempio delle filiere produttivelombarde, come modelli di sviluppo in mate-ria di sicurezza alimentare e sanità animalee nel contempo promuovere le universitàtramite la costituzione di una associazione dimedici veterinari interessati alla formazioneinternazionale di laureandi in modo da forni-re loro strumenti di confronto per meglio af-frontare differenti scenari e raffrontare situa-zioni economicamente ed epidemiologica-mente diverse.ANMVI INTERNATIONAL prosegue il suocammino. Per la parte che riguarda il progettocon la Regione Lombardia, intende attuare al-tre iniziative internazionali al fine di contribuireattivamente a fornire gli strumenti per l’acqui-sizione di competenze professionali utili ai lau-reandi di veterinaria interessati alle produzionianimali e all’area alimentare, affinché siano ingrado di stabilire e riconoscere produzioni o-rientate alla qualità e rispondenti ai requisiti eagli standard igienico-sanitari condivisi a livelloeuropeo ed inoltre, attivare, sostenere e diri-gere sistemi di allevamento rispettosi dei crite-ri necessari per il benessere animale, migliora-re la redditività ottimizzando cure mediche,produzioni ecc. Altro motivo di impegno daparte di ANMVI International è quello di favori-re il diretto contatto con altre realtà dell’UE perun confronto immediato e una concreta e ve-loce comunicazione tra colleghi di altri statimembro. In questo modo ANMVI intende fornire ilcontributo all’armonizzazione dei vari paesiUE con lo scambio ed il confronto di espe-rienze nel campo del Controllo Ufficiale de-stinato al monitoraggio della Sicurezza Ali-mentare nei 27 Paesi dell’Unione ed oltre; èin progetto, infatti, un altro passo in avanti,aprendo la collaborazione alla Russia, il Pae-se col quale l’Italia e la Lombardia hannoscambi di derrate. ■

ANMVI Internationalsempre più vicinaall'Est EuropaDocenti e studenti dei Paesi dell'Est in visita a Cremona per il progetto finanziato dalla Regione Lombardia. Ospite di ANMVI anche una delegazione di veterinari sudanesi

In prima fila da sinistra: Paola Gherardi -Tutor del progetto, Hashim Mohamed Elhadi- Presidente Sudan Veterinary Association insieme ai professori Bogdan Debski - Po-lonia e Zita Faixova - Repubblica Slovacca. In seconda fila a partire da sinistra: YassirYousif Alian - Segretario Esecutivo Sudan Veterinary Association, i professori Horia E-lefterescu - Romania e Erdosi Orsoly - Ungheria insieme al Vice Presidente ANMVI,Giancarlo Belluzzi.

Gli studenti accompagnati dal dr. Vari-sco in visita all'IZS di Brescia

Il gruppo di studenti durante la visita alCaseificio Cà de Stefani.

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 200816 Anmvi Informa Formazione specialistica

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Va incontro a una condan-na chi non si cura del fa-stidio che l’odore dei pro-pri animali può causare aivicini. Secondo la Cortedi Cassazione (Cass. III

sez. pen. sentenza n. 19206/2008) i proprieta-ri degli animali debbono adoperarsi per conte-nere gli “odori nauseabondi” dei loro amici aquattro zampe. Il reato previsto dall’art. 674c.p. non punisce soltanto “le emissioni di gas,vapori o fumo idonei a imbrattare o cagionaremolestie alle persone provenienti da attivitàproduttive nei casi non consentiti dalla legge,ma anche tutte quelle esalazioni maleodoranticomunque imputabili all’attività umana, qualiad esempio quelle provenienti dalla presenzanel proprio giardino di numerosi animali senzal’adozione di cautele idonee ad evitare distur-bo o molestie ai vicini”.È stata così confermata dalla Corte una multadi 105 euro nei confronti di una signora “per a-vere, mediante la detenzione nel proprio giardi-no di 30 gatti e 4 cani, provocato emissioni digas nauseabondi proveniente da escrementi eurine degli animali”. Per quelle molestie la don-na è stata anche condannata a risarcire il dan-

no alla sua vicina. I giudici ritengono che nel ca-so preso in esame la padrona degli animali èresponsabile di avere creato “molestie ai vici-ni”. I fatti risalgono al 2003 quando sulla basedelle dichiarazioni della Polizia municipale, cheaveva rilevato che dal giardino della proprieta-ria degli animali “provenivano odori nauseabon-di” la donna era stata condannata dal Tribunaledi Messina. Il caso è finito in Cassazione ma iGiudici della Corte hanno dichiarato inammis-sibile il ricorso, ricordando che il reato previstodall’art. 674 c.p. non punisce soltanto “le emis-sioni di gas, vapori o fumo idonei a imbrattareo cagionare molestie alle persone provenientida attività produttive nei casi non consentiti dal-la legge, ma anche tutte quelle esalazioni ma-leodoranti comunque imputabili all’attività uma-na, quali ad esempio quelle provenienti dallapresenza nel proprio giardino di numerosi ani-mali senza l’adozione di cautele idonee ad evi-tare disturbo o molestie ai vicini”. Legittima-mente, rileva piazza Cavour, il Tribunale ha fat-to scattare la multa dando atto che poco im-porta se “gli animali, dal punto di vista sanita-rio, erano tenuti bene”. La colpa della padronaè quella di avere evitato “specialmente nei mesiestivi il propagarsi di odori nauseabondi”. ■

Trasferimento di iscrizioneall’Albo conautocertificazione

La FNOVI ha emanato una circolare dichiarimenti sulla modalità di iscri-zione all’Albo per trasferimento ad

altra provincia. È infatti nella facoltà dell’iscrittoin un Albo provinciale di chiedere il trasferimen-to dell’iscrizione nell’Albo della provincia doveha trasferito o intende trasferire la propria resi-denza o la propria attività. Nell’ipotesi di iscri-zione per trasferimento da altro Ordine dei me-dici veterinari italiano la legge prevede che acorredo della domanda debba essere prodot-to un certificato (cosiddetto “nullaosta” - in bol-lo), rilasciato all’instante dal Presidente dell’Or-dine nel cui Albo l’interessato si trova iscritto.Le vigenti disposizioni consentono tuttavia so-stituire il certificato di “nullaosta” avvalendosidell’istituto delle dichiarazioni sostitutive.

L’AUTOCERTIFICAZIONEL’autocertificazione consiste nella facoltà rico-nosciuta ai cittadini di presentare, in sostituzio-ne delle tradizionali certificazioni richieste, pro-pri stati e requisiti personali, mediante apposi-te dichiarazioni sottoscritte (firmate) dall’inte-ressato. L’autocertificazione sostituisce i certi-ficati senza che ci sia necessità di presentaresuccessivamente il certificato vero e proprio.La pubblica amministrazione ha l’obbligo diaccettare le dichiarazioni sostitutive riservan-dosi la possibilità di controllo e verifica in casodi sussistenza di ragionevoli dubbi sulla veridi-cità del loro contenuto. L’Ordine che riceve lacomunicazione di avvenuta iscrizione con ri-corso alla “autocertificazione” non deve in al-cun caso deliberare il “nullaosta” ma soltantodeliberare la cancellazione dall’Albo.

L’ORDINE CHE CANCELLAL’Ordine in sede di cancellazione, dovrà verifi-care: che il soggetto non sia, da parte dellostesso Ordine, sottoposto a procedimento di-sciplinare o sospeso dall’esercizio della profes-sione; che sia in regola con il pagamento deicontributi dovuti al medesimo Ordine. Ove nonsi rilevino irregolarità, l’Ordine dovrà deliberarela cancellazione dell’interessato dal proprio Al-bo per avvenuto trasferimento di iscrizione; incaso contrario non potrà procedere alla can-cellazione e ne dovrà tempestivamente infor-mare l’Ordine presso il quale l’interessato ha ri-chiesto e ottenuto l’iscrizione per trasferimen-to, il quale Ordine dovrà immediatamente de-nunciare il caso alla competente autorità giudi-ziaria - essendo il rilascio di dichiarazioni nonveritiere punito ai sensi del codice penale e del-le leggi speciali in materia - e annullare la giàdeliberata iscrizione con effetto dalla data del-la stessa.

L’ORDINE CHE ISCRIVEDovranno, invece, essere effettuati esclusiva-mente da parte dell’Ordine di nuova iscrizione,e nell’ambito di normali controlli, anche a cam-pione, gli accertamenti relativi a quanto dichia-rato in “autocertificazione” in merito a: even-tuali procedimenti penali, o per l’applicazionedi misure di sicurezza, pendenti a carico del-l’interessato, regolarità dei versamenti dei con-tributi all’ENPAV; eventuali procedimenti disci-plinari avviati o eventuale sospensione dall’e-sercizio della professione disposta, a caricodell’interessato, dalla Federazione Nazionaledegli Ordini o dalla Commissione Centrale pergli Esercenti le Professioni Sanitarie (CCEPS).(per la consultazione integrale della circolare:www.fnovi.it) ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 200818 Legale Sentenze e circolari �

Il cattivo odore degli animalipuò diventare un reatoI proprietari degli animali debbono adoperarsi per conteneregli “odori nauseabondi”

Il reato previsto dall’art. 674 c.p. non pu-nisce soltanto “le emissioni di gas, va-pori o fumo idonei a imbrattare o cagio-

nare molestie alle persone provenienti daattività produttive nei casi non consentitidalla legge, ma anche tutte quelle esala-zioni maleodoranti comunque imputabiliall’attività umana, quali ad esempio quelleprovenienti dalla presenza nel propriogiardino di numerosi animali senza l’ado-zione di cautele idonee ad evitare distur-bo o molestie ai vicini” (Cass. III sez. pen.sentenza n. 19206/2008).

IL CODICE PENALE

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Il 15 maggio il Parlamento franceseha approvato, dopo dodici letture, ilprogetto di legge sui cani pericolo-si proposto dal Ministero dell’Inter-no. Il testo rafforza le misure di pre-venzione e di protezione delle

persone, risalenti al 1999, contro i “cani pe-ricolosi”. Voluto dal Ministro Michèle Alliot-Marie, questo testo mira a rafforzare l’arse-nale legislativa esistente in Francia come erastato promesso a settembre dell’anno scor-so dal Presidente Nicolas Sarkozy a seguitodell’emotività suscitata nell’opinione pubbli-ca dal susseguirsi di casi di aggressione ca-nina. La Francia conta una trentina di decessi nel-l’arco degli ultimi 20 anni. Il testo prevede fi-no a 10 anni di reclusione per i proprietari dicani responsabili di aggressioni mortali.

IL PROPRIETARIOLa nuova legge è incentrata sulla responsabi-lità del proprietario/detentore e prevede chevengano obbligatoriamente formati al posses-so di cani d’attacco e da difesa con rilascio diun attestato attitudinale alla detenzione. L’ob-bligo vale per i nuovi proprietari e riconosce dasei mesi a un anno a chi è già detentore di ca-ne pericoloso per conseguire il “patentino”. Ilrilascio dell’attestazione prevede che i canisiano comunque sottoposti a periodica valu-tazione comportamentale. I proprietari di canimorsicatori, indipendentemente dalla razza,dovranno seguire analoghi percorsi formativi esottoporre gli animali a visita comportamenta-le. La nuova legge interviene anche sugli in-croci e stabilisce il divieto di riproduzione per icani pericolosi di prima categoria colmando u-na precedente lacuna normativa. È inoltre pre-

visto l’intervento del veterinario ogni volta chei cani vengono ceduti, a titolo oneroso o gra-tuito, per informare i riceventi sulle modalità disicurezza da adottare.

L’AUTORITÀL’autorità amministrativa e quella giudiziaria

avranno la possibilità di intervenire in manierapiù rapida ed efficace in particolare sui casi didetenzione illecita dei cani pericolosi, di man-cata identificazione e di omessa denuncia incaso di morsicatura. Il sindaco, per responsa-

bilizzare i proprietari, potrà prescrivere la fre-quenza di corsi di formazione a tutti i posses-sori di cani per far conoscere principi di edu-cazione del cane e di sicurezza, da applicarenei luoghi pubblici e privati. Sarà inoltre il Sin-daco a valutare la soppressione eutanasica incaso di “pericolo grave ed immediato”, unafattispecie rilevabile quando il proprietario nonha rispettato le disposizioni di legge per la de-tenzione di un cane pericoloso. In questo ca-so viene richiesto il parere di un medico vete-rinario appositamente nominato. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 200820 Europa Tutela pubblica

Linea dura in Francia contro i cani pericolosi

DUE CATEGORIE DI PERICOLOSITÀ

LLa legge francese distingue fra duegradi di pericolosità: primario (ca-ni d’attacco) e secondario (cani da

guardia e da difesa). Queste due catego-rie sono state individuate dai Ministeridell’Interno e dell’Agricoltura. Nel primocaso si tratta di Pit bull, Tosa inu e Boerbulls; nel secondo gruppo rientrano i ca-ni da guardia e da difesa iscritti al LOF(Livre des Origines Français). Il Rottwei-ler rientra in questa seconda categoriaanche se non iscritto nel LOF. Secondoil rapporto parlamentare preliminare aldibattito, in Francia ci sono oggi 600.000cani pericolosi: 270.000 cani da attaccoe 410.000 cani da guardia e da difesa. Nella foto il Ministro dell’Interno france-se Michelle Alliot-Marie.

Rafforzati i divieti e la prevenzione. Attestato attitudinale per i proprietari e divieto di riproduzione per i pitbull. Il Sindaco può decidere l’eutanasia

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In considerazione dell’aumento diproduzione e commercializzazionedel latte di equidi ed al fine di ga-rantire un costante ed elevato livel-lo di tutela della salute pubblica, laDirezione Generale di Sanità Ani-

male e del Farmaco Veterinario ha anticipatoalle organizzazioni di settore un comunicatosul divieto di destinazione al consumo uma-no del latte di equidi. Il comunicato saràpubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e le dispo-sizioni che lo stesso contiene entreranno invigore.Le aziende titolari di AIC di medicinali per u-so veterinario da somministrare alla famigliadegli equidi destinati al consumo umano (D-PA) devono inserire in modo chiaro ed ine-quivocabile negli stampati (foglietto illustrati-vo, sommario delle caratteristiche del pro-dotto ed etichette esterna ed interna) deimedicinali prodotti a far data dalla pubblica-zione nella Gazzetta Ufficiale della Repubbli-ca Italiana del comunicato di pari oggetto, ildivieto di destinare il latte degli equidi stessial consumo umano, poiché il regolamento2377/90/CE (Regolamento (CEE) n.2377/90 del Consiglio, del 26 giugno 1990,che definisce una procedura comunitaria perla determinazione dei limiti massimi di resi-

dui di medicinali veterinari negli alimenti di o-rigine animale) non prevede la determinazio-ne dei limiti massimi di residui in questo ali-mento di medicinali somministrati alla sud-detta famiglia. I lotti di medicinali già prodot-ti possono rimanere in commercio. È neces-sario, tuttavia che dalla sopraccitata data dipubblicazione il medico veterinario in fase diprescrizione indichi chiaramente nella ricettache il latte proveniente da equidi trattati contali medicinali non deve essere destinato alconsumo umano. Tali modifiche devono es-sere apportate immediatamente nel riassun-to delle caratteristiche del prodotto. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 200822 Attualità Sicurezza alimentare

Il latte di cavallo non è un alimento per l’uomoIl latte prodotto da equidi DPA non può essere destinato al consumo umano. Il veterinario dovrà indicare il divieto in ricetta

NO AI DECONTAMINANTI

IIl sottosegretario alla Salute France-sca Martini, partecipando ai lavori delConsiglio dei ministri Ue dell’Agricol-

tura svoltosi il 19 maggio a Bruxelles, haespresso un “forte dissenso’’ sulla linearecentemente annunciata da una partedella Commissione europea circa la pos-sibilità di modificare le attuali regole co-munitarie per consentire la decontami-nazione chimica delle carni di pollameprodotte ed importate sul territorio co-munitario. Circa le discussioni in corsotra Unione Europea e Stati Uniti sullapossibile decontaminazione delle carnidi pollame, si legge in una nota del mini-stero del Welfare, il sottosegretario Fran-cesca Martini “ha espresso un forte dis-senso circa la possibilità di modificare leattuali regole comunitarie al fine di con-sentire la decontaminazione chimica del-le carni di pollame prodotte ed importatesul territorio comunitario. Tale pratica -ha dichiarato il sottosegretario - ridur-rebbe potenzialmente gli standard igieni-co sanitari e qualitativi per i quali i con-sumatori italiani ed europei sono già datempo garantiti e su cui si basa la fiduciadei mercati internazionali’’. Inoltre, ha ri-levato, “l’intero settore avicolo del nostroPaese, in applicazione delle regole attua-li, ha investito in tecnologie avanzate chehanno consentito di evitare, al contrariodi altri Paesi extracomunitari, la compar-sa di emergenze igienico sanitarie. È au-spicabile, quindi, da parte della Commis-sione, in nome di una politica sanitariatesa alla protezione del consumatore e disostegno ad un comparto così rilevantedella zootecnia europea - ha commenta-to Martini - una difesa delle attuali normesanitarie che vanno ad incidere favore-volmente anche sulla qualità delle nostreproduzioni’’.

UUno studio dell’EFSA pubblicato il13 maggio (Report of the TaskForce on Zoonoses Data Collec-

tion on the Analysisof the baseline sur-vey on the prevalen-ce of Salmonella inturkey flocks, in theEU, 2006-2007 - PartA: Salmonella preva-lence estimates) hamesso in luce l’inci-denza della salmo-nella enteritidis edella salmonellatyphimurium negliallevamenti comuni-tari e italiani. Sul pa-rere, che la Commis-sione Europea utiliz-zerà per fissare gliobiettivi di riduzionedella contaminazio-ne negli allevamenti,il Direttore del Dipartimento di sanità ali-mentare e animale dell’ISS ha dichiarato

TACCHINI ALLA SALMONELLA?

a Italia Oggi: “che la carne di tacchinoproveniente dagli allevamenti italiani, inparticolare da quelli intensivi nei quali il

contatto fra i volati-li e l’ambiente e-sterno è ridotto alminimo, possaconsiderarsi ragio-nevolmente sicura.In primo luogo per-ché il sistema diautocontrollo at-tuato dagli stessiallevatori per bloc-care la malattia ne-gli animali dà la ra-gionevole certezzache i volatili amma-lati non venganoimmessi sul merca-to. E, in secondoluogo, perché lacarne di tacchinonormalmente è

consumata cotta e la cottura distrugge lesalmonelle”.

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laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 2008 Eventi Veterinari 25

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proiezioni ed aspettiradiografici

17.30 Displasia del gomito:classificazioneinternazionale

18.00 Esercitazionesull’interpretazioneradiografica della displasiadel gomito

18.30 Pausa

DOMENICA 15 GIUGNO

9.00 Protocollo FSA e protocolloENCI per il controllo delladisplasia dell’anca e delgomito

10.15 Rapporto dei veterinari congli allevatori e con iproprietari dei cani11.00 Coffee break

11.30 Valutazione precoce delladisplasia dell’anca nel canein accrescimento

12.15 Valutazione precoce delladisplasia del gomito nel canein accrescimento13.00 Light lunch

14.30 Possibilità terapeutiche perla displasia dell’anca

15.00 Possibilità terapeutiche perla displasia del gomito

15.30 Valutazionedell’apprendimento ediscussione

16.00 Fine del corso

CORSO A NUMERO CHIUSOmassimo 100 partecipanti

QUOTA D’ISCRIZIONE€ 100,00 + IVA 20% = € 120,00

L’ISCRIZIONE COMPRENDE• abstract delle relazioni• goniometro per la misurazione del-l’angolo di Norberg• attestato di frequenza• attestato con crediti ECM• coffee break e light lunch offerti

PER INFORMAZIONI E PER RICE-VERE LA SCHEDA D’ISCRIZIONESegreteria FSA Monica BorghisaniVia Trecchi, 20 - 26100 CremonaTel. 0372/403511 Fax 0372/[email protected] www.fondazionesaluteanimale.it

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 200826 Eventi Veterinari

Richiesto accreditamento

FSAFONDAZIONE SALUTE ANIMALE

Corso diPREPARAZIONE AL CONTROLLO DELLA DISPLASIA

DELL’ANCA E DEL GOMITO NEL CANEPalazzo Trecchi - Cremona - 14-15 Giugno 2008

RELATORI

ALDO VEZZONIMed. Vet., SCMPA, Dipl.ECVS,Libero Professionista aCremonaPresidente FSA, ESVOTe SIOVET, Chairman

della Commissione di Lettura FSA,Componente della CTC dell’ENCI

FEDERICA ROSSIMed Vet, SRV, Dipl.ECVDILibero Professionista aSasso Marconi (BO)Presidente EAVDI e

SVIDI, Componente dellaCommissione di Lettura FSA

OBIETTIVI DEL CORSOIl controllo e la prevenzione delle ma-lattie ereditarie, ed in particolare delladisplasia dell’anca e del gomito del ca-ne, vengono sempre più richieste aimedici veterinari per un’aumentataconsapevolezza, da parte di allevatorie proprietari di cani, dell’importanza diuna selezione riproduttiva finalizzataanche alla salute ed al benessere.Il Corso, nell’ambito della Centrale diLettura della FSA e del protocollo ENCIper il controllo della displasia dell’ancae del gomito del cane, si propone di for-nire ai medici veterinari la competenzaspecifica per poter meglio inserirsi nelsistema di controllo di queste malattiescheletriche ereditarie e aumentare leproprie conoscenze su queste patologieper poter offrire ai propri assistiti unaconsulenza competente ed aggiornata.Il Corso comprende anche due sessionipratiche interattive di interpretazione ra-diografica della displasia dell’anca e delgomito del cane.

P R O G R A M M A

SABATO 14 GIUGNO

8.30 Registrazione dei partecipanti9.00 Saluto ai partecipanti ed

obiettivi del Corso9.15 Displasia dell’anca: sviluppo

ed aspetti clinici10.45 Displasia dell’anca: aspetti

radiografici11.30 Coffee break

12.00 Displasia dell’anca:proiezioni e posizionamentocorretto per l’esameradiografico

12.30 Displasia dell’anca:classificazioneinternazionale13.00 Light lunch

14.30 Esercitazionesull’interpretazioneradiografica della displasiadell’anca

15.15 Displasia del gomito:sviluppo ed aspetti clinici16.00 Coffee break

16.30 Displasia del gomito:

COORDINATORE DEL CORSO Francesco Carù, Tesoriere SIVAL

RELATORI Katia Bencardino (Milano)Medico chirurgo, specialista in OncologiaMedica, opera presso l’Ospedale San Raf-faele di Milano, ove svolge attività assisten-ziale ambulatoriale, di Day Hospital e di Re-parto. Ha partecipato in qualità di co-inve-stigator a studi clinici multicentrici per neo-plasie ematologiche e tumori solidi. È autri-ce di pubblicazioni scientifiche su riviste in-ternazionali e relatore presso convegniscientifici nazionali/internazionali.

Roberto Biffi (Milano)Medico Chirurgo. Direttore della nuova Divi-sione di Chirurgia Addomino-Pelvica dell’I-stituto Europeo di Oncologia. Tra i suoi prin-cipali ambiti di ricerca l’oncologia gastroen-terologica chirurgica, i sistemi di accesso ve-noso centrale totalmente impiantabili perchemioterapia infusionale e la nutrizione pa-renterale ed enterale nel paziente chirurgicocritico. Ricopre l’incarico di Tutor dell’ Univer-sità degli Studi di Milano per la Scuola diSpecializzazione in Chirurgia Generale adindirizzo d'Urgenza. È autore di pubblicazio-ni scientifiche su riviste internazionali e rela-tore presso convegni scientifici nazionali/in-ternazionali.

Maurizio Buononato (Cremona)Medico Chirurgo. Dirigente Medico pressol’Azienda Ospedaliera “Istituti Ospitalieri diCremona” nella Divisione di Chirurgia Gene-rale. Ha contribuito alla stesura dei protocollilocali di trattamento dei pazienti affetti dacarcinoma del colon-retto metastatici, di ge-stione dei Cateteri Venosi Centrali nonchédi quello per la riduzione delle complicanzeinfettive. È coinvolto in corsi di formazionesugli accessi vascolari per medici ed infer-mieri, attualmente coordinatore scientificodel Corso avanzato di formazione per Infer-mieri “Il Nursing nella prevenzione delle in-fezioni degli accessi venosi”. È autore dipubblicazioni scientifiche su riviste interna-zionali e relatore presso convegni scientificinazionali/internazionali.

Costantino Campisi (Roma) Medico Chirurgo. Specialista in ChirurgiaGenerale, Chirurgia dell’Apparato digerentee in Oncologia Medica. Lavora presso l'O-spedale "San Pietro-Fatebenefratelli" di Ro-ma, U.O. di Chirurgia "San Raffaele". Ricer-catore presso il Consiglio Nazionale delleRicerche (Istituto di Ingegneria Biomedica).Docente di Fisiopatologia Chirurgica pressola Scuola di Specializzazione di ChirurgiaGenerale presso la Facoltà di Medicina del-l'Università degli Studi "D'Annunzio" di Chie-ti. È autore di pubblicazioni scientifiche suriviste internazionali e relatore presso con-vegni scientifici nazionali/internazionali.

Francesco Carù (Milano)Medico Veterinario, Specialista in Scienza eMedicina degli Animali da Laboratorio, Dot-tore di Ricerca in Scienze Chirurgiche e deiTrapianti. Tutor in Microchirurgia presso laFacoltà di Medicina di Milano.Opera in oncologia preclinica in qualità di re-sponsabile del Benessere Animale, occu-pandosi in particolare dello sviluppo di tec-niche mini-invasive, di sistemi di accesso ve-noso centrale totalmente impiantabili e ac-cessi vascolari a lungo termine.Tra i suoi principali interessi scientifici il refi-nement/replacement in chirurgia e l’oncolo-gia interventistica. È autore di pubblicazioni

GIORNATA DI APPROFONDIMENTOACCESSI VENOSI CENTRALI A MEDIO E LUNGO TERMINE

Basi tecniche e campi di applicazione preclinici e clinici 13 Giugno 2008 - Palazzo Trecchi, Cremona

e con il patrocinio diGAVeCeLT (Gruppo Accessi Venosi Centrali a Lungo Termine)

Società federata ANMVI

In collaborazione con

Società federata ANMVI

scientifiche su riviste internazionali e relato-re presso convegni scientifici nazionali/in-ternazionali.

OBIETTIVILo scopo del Corso è di introdurre ai principi base per l’u-tilizzo di accessi venosi centrali, nello specifico di port va-scolari (VAPs), per l’impiego in ambito preclinico e clini-co. Durante il Corso verranno forniti gli elementi di baseper la conoscenza degli accessi vascolari (classificazio-ne, materiali, campi di applicazione in preclinica, medici-na umana e veterinaria) e per attuare adeguati criteri discelta e mantenimento degli stessi.Il corpo docente è composto da professionisti del settore(medici chirurghi e medici veterinari).

PROGRAMMA

8.45 Registrazione dei partecipanti 9.15 Apertura dei lavori9.30 Classificazione degli accessi

vascolari a medio e lungo termine eloro uso clinico in medicina umana R. Biffi

10.15 Pausa10.30 Materiali e biocompatibilità

C. Campisi11.15 Port vascolari in medicina

veterinaria: allestimento e tecnichedi impianto (sessione video)F. Carù

11.50 Domande e discussione12.30 Pausa pranzo13.30 Port vascolari in medicina umana:

prevenzione delle complicanzeinfettive e tromboticheR. Biffi

14.15 Indicazioni e criteri di sceltadell’accesso vascolare nellachemioterapia dei tumori solidi K. Bencardino

15.00 Indicazioni e criteri di sceltadell’accesso vascolare in onco-ematologiaM. Buononato

15.45 Pausa16.15 Port vascolari in preclinica e clinica:

valutazione del rapporto rischio-beneficioF. Carù

17.00 Tavola rotonda conclusiva “Possibilicampi di applicazione in medicinaveterinaria trasposti dall’esperienzain medicina umana”

17.45 Domande e discussione18.15 Test di valutazione

dell’apprendimento, consegna degliattestati e chiusura lavori

PARTECIPAZIONE E ISCRIZIONEIl Corso è rivolto principalmente a Medici Ve-terinari e professionisti del settore biomedi-co.Verranno accettate 50 iscrizioni. Nella se-lezione delle domande si terrà conto delladata di spedizione, come riportato sulla let-tera. Le domande di iscrizione spedite dopoil 1° giugno, come da data riportata sulla let-tera, non saranno prese in considerazione.Il corso verrà effettuato solo al raggiungi-mento di un minimo di 20 partecipanti.

QUOTA DI PARTECIPAZIONESoci SIVAL € 50 + IVA 20% = € 60Soci SCIVAC € 80 + IVA al 20% = € 96Non Soci € 120 + IVA al 20% = € 144

PER INFORMAZIONI E PER RICEVE-RE LA SCHEDA D’ISCRIZIONESegreteria SIVALTel. 0372/403541 - Fax 0372/403540E-mail: [email protected] site: www.sivalnet.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

Page 27: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 19

di DOMINIQUE PENNINCK

Nella giornata di domenica 20 aprile, Domi-nique Penninck relatrice dell'incontro SVIDIha sviluppato in modo approfondito gli a-spetti ecografici delle neoplasie dell'appara-to gastro-enterico.

ECOGRAFIA DEITUMORI GASTRICI

Per individuare le anomalie morfologiche, è es-senziale conoscere bene l’aspetto dello stoma-co normale nelle radiografie e nelle ecografie.L’accumulo di fluidi all’interno dell’organo asso-ciato ad una scarsa motilità gastrica si osservacomunemente nei pazienti con disordini gastri-ci. La raccolta liquida può essere di gravità va-riabile, ma spesso tende a facilitare la valutazio-ne della parete gastrica nelle ecografie dal mo-mento che offre una migliore finestra acustica.In questa presentazione, la discussione sarà in-centrata principalmente sui più comuni tumorigastrici: linfoma, (adeno-)carcinoma e tumoridella muscolatura liscia. Verranno inoltre tratta-te le possibili diagnosi differenziali pertinenti aquesti quadri di diagnostica per immagini.Le radiografie senza mezzo di contrasto di soli-to sono utili per valutare le dimensioni comples-sive, la distribuzione e la localizzazione dei dif-ferenti segmenti del tratto gastroenterico.Le radiografie servono a rilevare l’eventuale pre-senza di una massa o l’ispessimento della pa-rete gastrica; tuttavia, l’identificazione di questiriscontri dipende in larga misura dalle dimen-sioni e dalla localizzazione della lesione, non-ché dal contenuto gastrico.Ecografia: nel cane e nel gatto, il riscontro eco-grafico più comune nei tumori gastrici è un mar-cato ispessimento della parete con completaperdita della stratificazione.Il linfoma gastrico si presenta come un ispes-simento transparietale associato a perditacompleta della stratificazione della parete nor-male, riduzione della ecogenicità parietale, di-minuzione della motilità e linfoadenopatia regio-nale. Queste caratteristiche sono simili nel canee nel gatto. L’ispessimento della parete gastri-ca può variare ampiamente da 5 mm ad oltre25 mm. Le masse gastriche possono essereparzialmente mascherate dalla presenza di gasnel lume, in particolare quando sono localizzatein corrispondenza della piccola curvatura. Lalinfoadenopatia regionale è un riscontro comu-ne nel linfoma. Quando è ulcerato, quest’ultimosi può presentare come una superficie mucosairregolare o un ampio difetto incentrato sullaporzione colpita dello stomaco.I più comuni riscontri ecografici del carcinomagastrico sono l’ispessimento transparietale del-la parete associata ad alterazione della suastratificazione. Questa alterazione si presentasotto forma di una zona moderatamente eco-gena circondata da linee esterne ed internescarsamente ecogene di spessore variabile.Questa caratteristica, quando viene riconosciu-ta, è presente in molti cani colpiti. Tuttavia, altrealterazioni parietali associate come l’edema,l’infiammazione, la fibrosi o l’emorragia posso-no mascherare questo quadro distintivo. A cau-sa di questo particolare aspetto dei piani infil-trati e per evitare confusione con il termine “pa-rete stratificata” riservato alla descrizione dell’a-spetto normale della parete gastroenterica,questa caratteristica viene chiamata “pseudo-stratificazione”. Questa con tutta probabilità ècorrelata alla distribuzione non uniforme del tu-

more nei vari piani notata istopatologicamente.Si tratta di una particolare caratteristica ecogra-fica che, quando è presente, è fortemente indi-cativa di carcinoma gastrico. La linfoadenopa-tia regionale (gastrica) si osserva molto comu-nemente al momento della diagnosi ecografi-ca. Il linfonodo ingrossato è scarsamente eco-geno oppure presenta un aspetto a bersaglio.Altre strutture ed organi adiacenti devono es-sere valutati accuratamente alla ricerca di pos-sibili metastasi.Parecchie caratteristiche ecografiche di tumoridella muscolatura liscia dello stomaco o dei tu-mori stromali gastroenterici (GIST, gastrointesti-nal stromal tumors) sono utili per differenziarequeste formazioni da altri tipi di neoplasie ga-striche. I leiomiomi costituiscono tipicamenteun riscontro incidentale all’interno dei pazientiin età geriatrica. I leiomiosarcomi sono spes-so lesioni intraparietali grandi (oltre 3 cm) checrescono al di fuori della sierosa sotto forma divoluminose masse eccentriche/extraluminali.Quando originano dal piloro tendono ad inva-dere il lume dello stomaco o proiettarsi al suointerno, causando una progressiva ostruzionedel deflusso. A causa delle loro grandi dimen-sioni, è difficile valutare l’origine anatomica dellamassa, ed ancor più determinare con precisio-ne il piano di origine del tumore. I grandi leio-miosarcomi tendono ad essere eterogenei conun quadro ecogeno misto. La presenza di areeanecogene ed ipoecogene all’interno dellamassa è correlata alle aree di necrosi e dege-nerazione centrale che si riscontrano frequen-temente in queste grandi masse.

Sono stati segnalati anche altri tumori comecarcinoidi, neurilemomi, tumori delle guaine deinervi, sarcoma istiocitario/istiocitosi maligna,mastocitomi. Le lesioni tendono ad apparirecome masse scarsamente ecogene oppurecome ispessimenti focali con perdita della stra-tificazione. Al momento attuale, nessuna carat-teristica ecografica specifica è risultata utile perdifferenziare fra loro queste diverse neoplasie.

DIAGNOSI DIFFERENZIALII tumori possono presentare ulcerazioni focalio estese. I segni ecografici dell’ulcerazione ga-

strica sono solitamente costituiti da ispessi-menti parietali localizzati con perdita della stra-tificazione e possibile cratere centrale. Quest’ul-timo appare come una distruzione distinta dellostrato mucoso con bolle di gas iperecogenee/o coaguli sanguigni accumulati in corrispon-denza della sede dell’ulcera.Dal momento che altre modificazioni della pa-rete gastrica possono simulare i tumori, verran-no illustrate parecchie condizioni non neopla-stiche come l’edema/emorragia della paretegastrica e la gastrite granulomatosa, confron-tandone le caratteristiche con quelle riscontra-bili nelle condizioni neoplastiche.Passo successivo? L’aspirazione con ago sot-tile per via percutanea e sotto guida ecografica(ago da 22-20 G) o la biopsia microcore auto-matizzata (ago da biopsia tru-cut da 18 G) co-stituisce una valida e sicura alternativa alla bio-psia endoscopica o chirurgica mirata alle lesio-ni gastriche e/o alla linfoadenopatia adiacente.Presso il nostro istituto, la procedura si eseguesotto sedazione o anestesia (propofolo). Pergarantire la sicurezza dell’intervento è essenzia-le un’accurata valutazione di una finestra sicura(lontano dal lume) per il tragitto dell’ago.

ECOGRAFIA DEITUMORI INTESTINALI

Lo scopo principale di questa relazione è valu-tare il posto occupato attualmente dall’ecogra-fia addominale nella valutazione dei tumori inte-stinali.La neoplasia gastroenterica è spesso associa-ta a disturbi della motilità che determinano fre-quentemente un accumulo di fluidi nel lume checonsente di ottimizzare la visualizzazione dellalesione. Il segno ecografico primario del tumoreintestinale è un marcato ispessimento parietaleassociato alla completa perdita della stratifica-zione.I riscontri ecografici più comuni nel linfoma in-testinale sono l’ispessimento transparietale as-sociato alla perdita diffusa della normale stratifi-cazione della parete, diminuzione della ecoge-nicità parietale, calo della motilità localizzata elinfoadenopatia regionale. L’ispessimento dellaparete intestinale può variare ampiamente da 5

mm ad oltre 25 mm. La linfoadenopatia mesen-terica è un riscontro comune nel linfoma intesti-nale ed in alcuni casi può essere responsabiledella maggior parte degli effetti di massa nellazona intermedia dell’addome. Il linfoma ulcera-to si può presentare sotto forma di una superfi-cie mucosa irregolare o come un ampio difettoincentrato sulla porzione colpita del tratto ga-stroenterico. Nel gatto, è stato dimostrato cheil linfoma alimentare colpisce il tratto intestinalesenza distruggere completamente la stratifica-zione della parete.Nel cane e nel gatto sono stati documentatidei carcinomi intestinali, sebbene presso lanostra struttura queste neoplasie siano stateriscontrate meno frequentemente nel gatto. Ipiù comuni rilievi ecografici sono l’ispessi-mento transparietale con una perdita comple-ta di stratificazione che è spesso associata alinfoadenopatia. Nella maggior parte di questicasi, prossimamente all’ispessimento/massaintestinale vi sono segni di accumulo di fluidiassociati ad un ileo localizzato. Il carcinomaintestinale condivide alcune delle caratteristi-che ecografiche osservate nel linfoma intesti-nale, ma la lunghezza della lesione tende adessere minore nel primo piuttosto che nel se-condo e l’ileo meccanico è più comune nelcarcinoma che nel linfoma.Diverse caratteristiche ecografiche dei tumoridella muscolatura liscia intestinale o GISTsono utili per differenziarli da altri tipi di neopla-sia gastroenterica. I leiomiosarcomi sono spes-so grandi (oltre 3 cm) lesioni intraparietali che siaccrescono al di fuori della sierosa sotto formadi voluminose masse eccentriche/extralumina-li. Poco comunemente, invadono il lume o siproiettano al suo interno. A causa della loro co-

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 2008 Diagnostica per Immagini Focus 27

Argomenti di ecografia dell’apparatogastro-enterico

Adenocarcinoma del piccolo intestino in un gatto maschio di 13 anni. La parete inte-stinale, normale nel tratto destro dell’immagine ecografica, si ispessisce e perde lanormale stratificazione in corrispondenza della lesione (a sinistra nell’immagine).

Linfoma del piccolo intestino in un gat-to femmina di 6 anni. La parete dell’in-testino è uniformemente ispessita ed i-poecogena, non è visibile la normalestratificazione. Il lume è moderatamen-te dilatato con contenuto misto liquidoe gassoso.

Linfonodo mesenterico dello stessogatto, che si presenta ingrossato, conperdita della normale forma e disomo-geneo.

Page 28: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 19

mune distribuzione exofitica e delle loro grandidimensioni, è difficile valutare l’origine anatomi-ca della massa ed ancor più determinare conprecisione il piano di origine tumorale. Durantela valutazione in tempo reale, è importante i-dentificare all’interno della massa ogni eventua-le presenza di gas e/o la piccola quantità di flui-di localizzata nel lume distorto. I grandi leiomio-sarcomi tendono ad essere eterogenei, con unquadro ecogeno misto. La presenza di aree a-necogene ed ipoecogene all’interno della mas-sa può essere correlata alle zone di necrosi edegenerazione centrale che si riscontrano fre-quentemente in queste grandi lesioni.Sono stati segnalati altri tumori, come l’istioci-toma/sarcoma istiocitario, il mastocitoma e l’e-mangiosarcoma. Le lesioni tendono a presen-tarsi come masse scarsamente ecogene o i-spessimenti focali con perdita della stratifica-zione. Non esiste alcuna specifica caratteristi-ca ecografica utile per differenziare fra loro que-ste diverse neoplasie.

DIFFERENZIARE I TUMORIINTESTINALI DA ALTRI DISORDINI

L’enterite può determinare aspetti ecograficidifferenti a seconda della localizzazione, delladurata e della gravità della condizione infiam-matoria. Le comuni alterazioni flogistiche comel’enterite linfoplasmocitaria possono essere in-dividuate sulla base di un ispessimento lieve omoderato di uno o parecchi segmenti intesti-nali. La stratificazione della parete è spesso vi-sibile, ma può essere alterata in vari modi. Lamucosa prominente mostra un aumento nonuniforme dell’ecogenicità e la demarcazione frala mucosa e la sottomucosa può essere indi-stinta. La sottomucosa può apparire ispessitae non uniforme. In alcune condizioni, lo stratomuscolare è moderatamente ispessito. Ciòpuò riflettere un’ipertrofia idiopatica dello stratodella muscolatura liscia. Nelle malattie infiam-matorie si incontra spesso un ingrossamentolieve o moderato dei linfonodi reattivi regionali.È stato segnalato che l’ispessimento mediodella parete intestinale delle lesioni infiammato-rie è di 0,7 ± 0,4 cm, mentre nei tumori intesti-nali questo valore è di 1,9 ± 1,3 cm.Nei casi gravi, si può avere la perdita della stra-tificazione della parete. L’enterite granulomato-sa si può presentare sotto forma di un marcatoispessimento parietale con perdita della stratifi-cazione.Passo successivo? L’aspirazione con ago sot-tile per via percutanea e sotto guida ecografica(ago da 22-20 G) o la biopsia microcore auto-matizzata (ago da biopsia tru-cut da 18 G) co-stituisce una valida e sicura alternativa alla bio-psia endoscopica o chirurgica mirata alle lesio-ni gastriche e/o alla linfoadenopatia adiacente.

ECOGRAFIA DEITUMORI

PANCREATICI

La neoplasia pancreatica è un riscontro pococomune in confronto alla pancreatite. I tumoriendocrini del pancreas che originano dalle cel-lule di Langherans, dalle cellule alfa (tumori glu-cagone-secernenti = glucagonomi), dalle cellu-le beta (tumori insulino-secernenti = insulinomi)o dalle cellule delta (gastrinomi) sono poco co-muni. All’interno di questo gruppo gli insulino-mi sono quelli più frequentemente riscontratinel cane. La maggior parte dei tumori endocri-ni è di natura maligna e si estende ai linfonodiregionali ed al fegato.I tumori del pancreas esocrino (provenienti dal-le cellule acinose o carcinoma dell’epitelio deidotti) sono rari. Tendono a svilupparsi nella por-zione centrale della ghiandola. Quando si ac-crescono possono comprimere il dotto biliare

comune, invadere i segmenti gastrici e duode-nali adiacenti e, frequentemente, dare origine ametastasi epatiche.

RADIOGRAFIEIn un piccolo numero di casi, nelle radiografiesenza mezzo di contrasto della regione delpancreas è possibile individuare segni radio-grafici come diminuzione localizzata del detta-glio delle sierose, effetto di massa, dislocazio-ne laterale del duodeno discendente o devia-zione caudale del colon trasverso. Questi ri-scontri sono incostanti e si osservano soltantoin presenza di significative alterazioni delle di-mensioni di quest’organo.

ECOGRAFIAL’ecografia addominale è di gran lunga più affi-dabile delle radiografie per identificare e valuta-re le malattie del pancreas. L’esame ecograficonel caso di sospetti insulinomi viene effettuatonel tentativo di identificare il nodulo pancreati-co e la presenza o meno di forme metastati-che. L’identificazione ecografica di noduli tu-morali isolati o multipli nel pancreas può esseredifficile. Oltre ai problemi intrinseci riscontratinella diagnostica per immagini di quest’orga-no, i piccoli noduli pancreatici possono essereal di là dei limiti di risoluzione del sistema di dia-gnostica utilizzato. Per identificare i piccoli in-sulinomi è necessario impiegare un trasduttoread alta frequenza (7,5-10 MHz). In uno studio retrospettivo su 42 cani con insu-linomi condotti presso il nostro istituto, è stataidentificata una lesione pancreatica nel 79% deicasi. Il 44% delle lesioni è stato individuato nellobo destro del pancreas, il 26% nel lobo sini-stro, il 12% nel corpo ed il resto come formemultifocali con differenti localizzazioni. Nel 76%dei cani è stato visualizzato un nodulo isolato ouna massa, noduli multipli sono stati osservatinel 12% ed un’area maldefinita di ecogenicitàanormale è stata descritta nel 9% dei casi. Le

dimensioni delle lesioni pancreatiche variavanoda 0,6 a 4,5 cm, con l’80% dei cani colpiti daformazioni di misura pari o inferiore a 2,5 cm. Il91% delle lesioni pancreatiche era ipoecogeno.I noduli epatici e la linfoadenopatia regionalesono spesso indicativi di una diffusione meta-statica. Dal momento che la maggior parte de-gli insulinomi, secondo quanto descritto in let-teratura, è isolata, la presenza di masse o no-duli multipli può suggerire quella di metastasilinfatiche.Per aiutare il chirurgo ad identificare i piccoli no-duli all’interno del parenchima pancreatico oper differenziare l’iperplasia nodulare dal tumo-re, è possibile eseguire un esame ecograficointraoperatorio. Al momento attuale, questatecnica non viene utilizzata di routine in medici-na veterinaria.Nei tumori del pancreas esocrino, i segni clinicipossono essere rappresentati da perdita di pe-so, vomito, distensione addominale (ascite) edittero. Nella nostra esperienza clinica, gli ade-nocarcinomi si presentano sia sotto forma dinumerosi noduli ipoecogeni che come unagrande massa invasiva ed eventualmente mi-neralizzata. La presenza di noduli pancreaticinon può essere differenziata con certezza dallalinfoadenopatia regionale, che si riscontra co-munemente nei carcinomi dell’organo. Per ladiagnosi finale possono essere utili l’aspirazio-ne con ago sottile o la biopsia.Nel pancreas del cane e del gatto sono statioccasionalmente riscontrati altri tumori: cistoa-denoma, carcinoma metastatico e linfoma. Tut-tavia, le informazioni disponibili sull’aspetto e-cografico di queste lesioni rare sono scarse.

DIAGNOSI DIFFERENZIALENella pancreatite, il pancreas è spesso in-grossato e diffusamente ipoecogeno mentre ilgrasso circostante si presenta più brillante (sa-ponificazione). La testa dell’organo viene iden-tificata più comunemente nei pazienti colpiti. Inassociazione con la pancreatite è anche possi-bile osservare un ispessimento della parete ga-strica/duodenale ed un versamento peritonea-le regionale. Occasionalmente, la pancreatite èfocale e può essere associata a lesioni cavita-rie quali pseudocisti o ascessi. Al contrario, untumore pancreatico focale può essere ma-scherato da una concomitante pancreatite. Inquesti casi, è impossibile differenziare l’infiam-mazione/infezione del pancreas dalla neoplasia Occasionalmente, nella pancreatite cronica sipossono riscontrare focolai iperecogeni mine-ralizzati e distribuiti a chiazze associati ad om-breggiature e focolai ipoecogeni.L’iperplasia nodulare si può presentare sottoforma di noduli singoli o multipli di dimensionivariabili, che simulano tumori primitivi o meta-statici.

PROCEDURA DI INTERVENTOUn’aspirazione con ago sottile e una biopsiatissutale a core possono contribuire alla dia-gnosi di tumori pancreatici e delle alterazioni adessi associate (metastasi epatiche o linfoade-nopatia regionale).

ECOGRAFIA DEITUMORI EPATICI

La radiografia e l’ecografia sono ancora le piùcomuni modalità di diagnostica per immaginiutilizzate per valutare le alterazioni morfologi-che del fegato.Gli esami radiografici senza mezzo di contra-sto possono fornire utili informazioni sulle di-mensioni, la forma, la posizione e la radiopa-cità epatiche. In condizioni normali, l’organo ècontenuto all’interno dell’arco costale. Radio-graficamente si può osservare epatomegalia

generalizzata o grandi masse focali. È anchepossibile individuare un sedimento mineralizza-to all’interno della cistifellea, calcoli colecistici omasse mineralizzate.L’ecografia è spesso il mezzo diagnostico d’e-lezione per valutare il parenchima epatico, iltratto biliare e la vascolarizzazione del fegato,nonché gli organi circostanti. Le dimensionidell’organo vengono giudicate in modo sog-gettivo basandosi sulla sua posizione rispettoalla localizzazione ed all’orientamento dellasonda. Le modificazioni epatiche diffuse sonopiù difficili da individuare rispetto alle lesioni fo-cali. Tuttavia, alla luce di un’anamnesi clinicapertinente e dei risultati degli esami ematochi-mici, queste sottili variazioni devono essere ac-curatamente valutate e può essere giustificatoil ricorso all’aspirazione/biopsia.I tumori epatici primari (adenomi/carcinomi e-patocellulari, adenomi/carcinomi colangiocellu-lari ed altri), le neoplasie metastatiche (carcino-mi o sarcomi) possono invadere il fegato in mo-do diffuso o focale (masse/noduli singoli o mul-tipli). Le caratteristiche tissutali dei processineoplastici primitivi e metastatici, come la den-sità tissutale, la trama vascolare, la necrosi, laliquefazione e la calcificazione, determinano lacomparsa di quadri ecografici variabili. Non e-siste alcuna caratteristica ecografica specificaper i singoli tipi tumorali; tuttavia, sono stati de-scritti alcuni quadri. Ad esempio, i linfomi ten-dono ad essere diffusamente o localmente i-poecogeni e la concomitante presenza dilinfoadenopatia regionale può far nascere il so-spetto della loro presenza. Il riscontro di unamassa isolata e principalmente iperecogenanel fegato (cane) è indicativa di un carcinomaepatocellulare. Le masse focali o multifocali i-perecogene o miste sono solitamente costitui-te da carcinomi, mentre lesioni ipoecogene fo-cali o multifocali non sono correlate ad alcun ti-po cellulare di tumore.L’ìperplasia nodulare benigna è comune in par-ticolare nel cane e spiega molte lesioni epati-che focali identificate ecograficamente. Ben-ché possano variare per ecogenicità e dimen-sioni, questi noduli rigenerativi tendono a pre-sentarsi come formazioni ipoecogene che mi-surano meno di 5-15 mm di larghezza. Comeper la maggior parte delle lesioni focali di altrotipo, i loro margini possono essere ben circo-scritti oppure scarsamente definiti. Gli adenomiepatici benigni o epatomi possono apparire co-me una massa focale di dimensioni variabili,solitamente quasi isoecogeni, oppure legger-mente iperecogeni, rispetto al normale paren-chima epatico. Le lesioni ipoecogene focali con un centro ipe-recogeno, anche dette “lesioni a bersaglio”, so-no più comunemente associate a metastasi,benché anche i processi benigni, come l’iper-plasia nodulare, possano causare la comparsadi un quadro simile. È stato riferito che il riscon-tro di almeno una lesione bersaglio nel fegatoo nella milza aveva un valore predittivo positivoper la malignità pari al 74% nei piccoli animali.Le neoplasie istiocitarie ed il linfoma possonopresentare analoghe caratteristiche di diagno-

Adenocarcinoma pancreatico in un ca-ne maschio di 8 anni. Il pancreas è no-tevolmente aumentato di volume, conecogenicità mista prevalentemente i-poecogena associata a piccole aree i-perecogene di mineralizzazione. Il peri-toneo che circonda il pancreas presen-ta un’aumentata ecogenicità.

Insulinoma in un cane meticcio femmi-na di 10 anni. La lesione si presenta co-me un nodulo ipoecogeno rotondeg-giante di circa 1 cm, localizzato dorsal-mente al duodeno e circondato da tes-suto pancreatico normale

Carcinoma epatocellulare in un canefemmina di 10 anni. Il lobo epatico è oc-cupato da una lesione costituita da no-duli iperecogeni di cui uno presentacontenuto cavitario.

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 200828 Focus Diagnostica per Immagini

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stica per immagini. Benché i riscontri possanovariare, in particolare nel caso del linfoma, inquesti processi si trovano comunemente mas-se o noduli multifocali, ipoecogeni o di ecoge-nicità mista. In presenza di queste neoplasieche originano da cellule rotonde è anche co-mune una significativa linfoadenopatia epatica,che spesso contribuisce a rafforzare il sospet-to di questi tumori.I cistoadeomi biliari sono tumori epatici benigniche si riscontrano più spesso nei gatti anziani.Si presentano sotto forma di lesioni cistiche (si-milacinose) focali e multifocali e dalla paretesottile. Nel gatto sono stati descritti alcuni car-cinomi biliari con dotti biliari periferici tortuosied irregolarmente distesi.

DIAGNOSI DIFFERENZIALENel coinvolgimento epatico diffuso, l’epatite ela colangioepatite possono somigliare ad unadiffusione neoplastica come si osserva nei tu-mori a cellule rotonde.Nelle lesioni focali, le cisti complicate, gli asces-si, la necrosi epatica ed il granuloma possonosimulare l’aspetto dei tumori focali.La valutazione dell’intero addome può contri-buire a caratterizzare ulteriormente il processopatologico.

PROCEDURE INTERVENTISTICHEE DI ALTRO TIPO

La diagnosi finale può venire formulata median-te aspirazione con ago sottile oppure biopsia acore della lesione, del parenchima adiacente edi altre modificazioni addominali.Per differenziare i tumori benigni da quelli ma-ligni possono risultare utili le ecografie Dop-pler (spettrale, a codice di colore e Powermode); per valutare il ruolo di queste tecnichein medicina veterinaria saranno necessari ul-teriori studi.È stato riferito che i mezzi di contrasto ecogra-fici accentuano il contrasto tissutale dei tumorie possono anche contribuire a differenziare leforme benigne da quelle maligne.

ECOGRAFIAINTERVENTISTICA -

APPARATODIGERENTE

La guida ecografica può risultare utile per mol-te procedure interventistiche come l’aspirazio-ne con ago sottile, le biopsie a core, il drenag-gio di fluidi e ascessi, l’inserimento di un cate-tere, le centesi delicate e le iniezioni in situ difarmaci. Guidando con precisione l’ago all’in-terno della lesione e di conseguenza diminuen-do il numero degli errori di localizzazione, è pos-sibile prelevare dei campioni diagnostici in mo-do più efficiente e sicuro che con le tecniche al-la cieca. Il numero delle complicazioni succes-sive alla biopsia quali emorragie, pneumotora-ce, peritonite, ascessualizzazione del parenchi-ma, perforazione della cistifellea o del tratto ga-

stroenterico diminuisce in modo significativo inconfronto ai metodi di biopsia alla cieca.In medicina veterinaria, l’aspirazione con agosottile e la biopsia tissutale a core di fegato, re-ne e prostata sono le più comuni procedure e-seguite sotto guida ecografica. Tuttavia, moltialtri organi addominali come il tratto gastroen-terico, il pancreas, la vescica e i linfonodi pos-sono anche essere raggiunti con questa meto-dica. L’apparecchiatura necessaria per esegui-re queste operazioni varia a seconda del tipodi ecografo e della tecnica scelta.Si possono utilizzare due tipi principali di tecni-che di aspirazione e biopsia sotto guida diret-ta: quella “a mano libera” e quella “con l’aiutodi una guida” che si serve di un apposito adat-tatore sul trasduttore.Nella tecnica a mano libera, operatore tiene iltrasduttore in una mano e l’ago nell’altra. Conl’allenamento, si può arrivare a visualizzare inmodo continuo l’ago all’interno del piano del fa-scio ecografico. La visualizzazione dell’ago èottimale quando la posizione dello stesso èquasi perpendicolare al fascio ecografico. Latecnica a mano libera sta acquisendo popola-rità, dal momento che presenta parecchi van-taggi come la versatilità dell’approccio, la com-patibilità con qualsiasi sistema ed eventualmen-te la riduzione della lacerazione degli organi inconfronto alla metodica che prevede l’aiuto diuna guida. Per acquisire esperienza nelle pro-cedure a mano libera, è possibile fare praticamirando a piccoli oggetti all’interno di fantoccirealizzati artigianalmente o di tipo commerciale. La tecnica con l’aiuto di una guida richiede l’u-so di un apposito strumento da biopsia che èspecifico per ogni tipo di trasduttore. La guida

consente all’operatore di prevedere il percorsodell’ago con precisione. L’accuratezza di que-sta tecnica spesso la rende più facile di quellaa mano libera, ma rispetto a quest’ultima l’a-dattatore applicato sul trasduttore può limitarel’accessibilità alla sede interessata.Il paziente deve essere preparato in modo ap-propriato prima di qualsiasi procedura inter-ventistica. Bisogna effettuare come di routine ildigiuno, lo screening per la valutazione dei di-sordini dell’emostasi e l’inserimento di un cate-tere endovenoso. Il livello di sedazione varia infunzione delle condizioni del paziente e del tipodi procedura da eseguire. Nei casi in cui il ber-saglio è vascolarizzato, piccolo o adiacente adorgani critici, spesso è necessaria l’anestesiacompleta.Per il prelievo di campioni dalle lesioni è possi-bile utilizzare un’ampia gamma di aghi differen-ti per tipo (spinale, di Westcott, Tru-cut) e di-mensioni (da 14 a 22 G). L’uso di una pistolaautomatica da biopsia può significativamentemigliorare la velocità, l’efficienza, e la sicurezzadella procedura rispetto alla tecnica manuale.La pistola da biopsia è dotata di un sistema co-stituito da una molla e un grilletto che determi-nano il rilascio automatico del movimento del-l’ago. Questo metodo automatico richiede sol-tanto un singolo operatore e consente di otte-nere campioni tissutali soddisfacenti per la va-lutazione istopatologica. Oggi si trovano incommercio ad un costo ragionevole vari tipi diaghi da biopsia a molla monouso. Se l’ago dabiopsia non può essere visualizzato nel pianodi scansione, l’introduzione di aria all’internodel lume dell’ago ne accentua l’identificazionedeterminando la comparsa di forti echi a livello

della punta; anche muovere il mandrino avantie indietro può aumentare l’ecogenicità del fu-sto e della punta dell’ago. Inoltre, si può miglio-rare la visualizzazione ecografica dell’ago irruvi-dendone la superficie esterna.Durante la presentazione, verranno fornite lespecifiche linee guida per le procedure inter-ventistiche su fegato, pancreas e tratto ga-stroenterico.Indipendentemente dalla tecnica usata, si rac-comanda di effettuare un esame ecograficopost-biopsia per valutare l’eventuale comparsadi emorragie o ematomi. Il riscontro di una e-morragia recente può variare a seconda dellalocalizzazione e della ecogenicità del tessutocircostante. Ad esempio, il sanguinamento diuna biopsia epatica in un animale con ascite sipresenta sotto forma di numerosi getti turbo-lenti ecogeni che determinano lo spostamentodel fluido peritoneale. Dopo parecchi minuti, igetti di solito diminuiscono di numero e inten-sità. Occasionalmente, è possibile osservare u-na raccolta sottocapsulare di fluidi/sanguecoagulato ecogena o con un’ecogenicità chesi riduce progressivamente. Le complicazionisuccessive alla biopsia sotto guida ecograficadelle strutture addominali sono state prese inesame in uno studio condotto su 195 cani e 51gatti. Il rischio di complicazioni gravi è statoconsiderato basso (1,2%). Ricerche condottenell’uomo sono giunte a conclusioni simili.Oltre all’uso della guida ecografica per il prelie-vo di campioni per aspirazione o bioptici dallestrutture addominali, è possibile eseguire inter-venti terapeutici o palliativi come la sommini-strazione intralesionale di farmaci come gli an-tibiotici in situ o l’alcool. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 2008 Diagnostica per Immagini Focus 29

Nodulo di iperplasia rigenerativa nel fe-gato di un cane maschio di 14 anni. Ilmargine epatico è arrotondato e si os-serva una lesione rotondeggiante ipoe-cogena ben delimitata.

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Il clima, l’ambiente, l’uomo e la dif-fusione della leishmaniosi caninanelle regioni continentali del nordItalia è stato il tema principale del-la relazione che il Dottor MicheleMaroli (nella foto), Istituto Superio-

re di Sanità, ha tenuto il 5 maggio all’Univer-sità di Teramo in occasione della giornata distudio sulla leishmaniosi canina.La leishmaniosi viscerale umana (LV) causa-ta da Leishmania infantum è endemica intutti i paesi del bacino del Mediterraneo. Iparassiti sono trasmessi all’uomo attraversola puntura dei flebotomi e i cani infetti da L.infantum costituiscono il principale serbatoiodomestico. L’endemia della LV è associataalla distribuzione ed abbondanza dei vettori,rappresentati da diverse specie di Ditteri e-matofagi del sottogenere Phlebotomus (Lar-roussius).

Il cane è altamente suscettibile al parassita,manifestando, nell’oltre il 50% dei casi, unagrave sindrome viscero-cutanea nota comeleishmaniosi canina (LCan). Indagini sierolo-giche e molecolari hanno rivelato che i tassidi prevalenza della LCan nei focolai del Me-diterraneo sono più alti di quanto non sipensasse in precedenza.In Italia, le zone classicamente endemiche

per LV sono le coste Tirreniche, le regionimeridionali della penisola e le isole, dove l’in-setto Phlebotomus perniciosus funge daprincipale vettore e la sieroprevalenza neicani può superare il 40%. La LV ha avuto unandamento sporadico con meno di 40 ca-si/anno durante gli anni ’80. A partire dall’i-nizio degli anni ’90 si è avuto un costanteaumento dell’incidenza con nuovi casi in tut-to il paese fino a raggiungere più di 200 ca-si/anno negli anni 2000. Oltre alla comparsadi frequenti co-infezioni di LV in pazienti af-fetti da HIV, evidenze scientifiche dinostranoche attualmente la parassitosi si sta espan-dendo in territori precedentemente non en-demici dell’Italia continentale.

Per la loro elevata suscettibilità a L. infantumi cani infetti rappresentano gli ospiti sentinel-la per la diffusione della LV in un dato territo-rio. Da una rassegna pubblicata a metà de-gli anni ‘80 risulta che tutte le regioni conti-nentali dell’Italia settentrionale, tranne alcuniterritori dell’Emilia Romagna, erano appa-rentemente non endemiche per LCan nonessendovi stato alcun caso autoctono. Negli ultimi anni l’incidenza nazionale di L-Can è in costante aumento con nuovi foco-lai nelle aree tradizionalmente endemiche econ la comparsa di focolai per la prima voltaanche in regioni settentrionali precedente-mente considerate non endemiche per que-sta zoonosi. Per monitorare questa emergenza, nel 2003è stato creato un network, “LeishMap”, diFacoltà di Medicina Veterinaria coordinatodall’Istituto Superiore di Sanità, con lo sco-po di un’attiva sorveglianza nelle regionicontinentali dell’Italia settentrionale. L’areainteressata corrisponde a circa 1/3 del terri-torio nazionale con 25 milioni di abitanti. Lasorveglianza comprendeva: 1) un’analisi deicasi LV registrati nel periodo 1990-2005; 2)un’analisi retrospettiva dei casi di LCan pub-blicati in letteratura e della presenza di fle-botomi fino al 2002; 3) un monitoraggio sie-rologico nei cani delle aree dove erano staticonfermati casi di LCan autoctoni (2003-2005); 4) una indagine entomologica dei fle-botomi vettori durante la stagione calda

2003-2004. Nel periodo in esame, si sonoverificati quattro casi di LV in pazienti chenon si erano mai spostati dall’area sotto stu-dio. A partire dal 1990 sono stati identificatiretrospettivamente sette focolai di LCan,mentre lo studio sierologico attivo ha rivela-to 47 casi clinici positivi e 106 sieropositiviautoctoni tra i 5.442 cani saggiati (2,1%)provenienti da 16 focolai di 6 regioni. I pa-rassiti isolati sono stati tipizzati come Leish-mania infantum MON-1. La ricerca entomo-logica ha messo in evidenza la presenza diben quattro diverse specie del sottogenerePhlebotomus (Larroussius). Dal confronto con i dati storici appare evi-dente come due vettori di leishmaniosi, P.perniciosus e P. neglectus, verosimilmente acausa dei cambiamenti climatici ed ambien-tali, hanno ampliato densità ed areali geo-grafici nelle aree del nord Italia. I risultati delpoderoso studio epidemiologico sono statipubblicati di recente sul secondo numero2008 della rivista Tropical Medicine & Inter-national Health1. Appare quindi evidente co-me le regioni continentali dell’Italia setten-trionale siano diventate oramai focolai ende-mici di LCan e che esiste un moderato ri-schio per l’uomo di contrarre la LV, anche sein queste aree l’intensità di trasmissionesembra essere minore di quella dei territoritradizionalmente endemici del Mediterraneo.La valutazione del rischio di diffusione dellaleishmaniosi in regioni continentali del NordEuropa, quale emergenza associata a fattoriclimatici e ambientali ivi compreso il com-portamento dell’uomo, è uno degli obiettividel Progetto integrato EDEN (Emerging Di-seases in a changing European eNviron-ment) che la Comunità Europea ha lanciatonel 2005.Sempre il 2005 ha visto la nascita del Grup-po di Studio sulla Leishmaniosi Canina(G.S.L.C.) con la finalità di ottenere un razio-nale ed omogeneo approccio al paziente lei-shmaniotico. L’attività del gruppo è rivolta adottimizzare, nell’ambito della patologia indot-ta da L. infantum nel cane, gli aspetti relativialla diagnostica, terapia, gestione in assen-za di crisi leishmaniotica e prevenzione. Ilgruppo, presieduto dal Dott. Andrea Zatelli,è composto da 12 membri con specifichecompetenze sulla patologia clinica, farmaco-terapia, medicina interna, nefrologia, derma-tologia, oftalmologia, ematologia, epidemio-logia, istopatologia, immunologia clinica eparassitologia.Le Linee Guida sull’approccio diagnostico aicani affetti da leishmaniosi redatte dal GSLCsono state presentate al 58° Congresso Na-zionale SCIVAC 2007 e successivamentepubblicate sulla rivista Veterinaria2. Per il prossimo futuro il GSLC ha “in cantie-re” la preparazione della terza parte delle Li-nee Guide relative al controllo preventivodella leishmaniosi nel cane. La prevenzionedall’attacco dei flebotomi vettori, di solitonon considerata nell’iter gestionale del pa-ziente leishmaniotico, dovrebbe essere in-clusa nel protocollo terapeutico quale unaraccomandazione prioritaria da parte delmedico veterinario ai padroni di cani affettida leishmaniosi. È noto infatti che, sebbenealtre specie selvatiche di animali possanoessere coinvolte nel mantenimento della lei-shmaniosi zoonotica dovuta a L. infantum, ilcane domestico rimane il principale serba-toio di questo parassita in tutto il mondo as-sumendo pertanto un ruolo epidemiologico

fondamentale ed unico. Attualmente il caneè al centro di molte ricerche sul controllo del-la leishmaniosi viscerale zoonotica, ed inparticolare sulla possibilità di disporre quan-to prima di un vaccino efficace. In attesa del vaccino, la prevenzione dallapuntura dell’insetto vettore è l’unica misuradi profilassi per proteggere i cani dalla leish-maniosi e per ridurre il rischio d’infezione an-che nell’uomo. Vi sono stati vari studi suprincipi attivi da utilizzare direttamente sulcane come misure efficaci per controllare lamalattia in aree endemiche. I biocidi ad usoveterinario con efficacia provata sui vettori dileishmaniosi sono limitati ai piretroidi sinteti-ci. Fra questi la deltametrina e la permetrina,il primo formulato in una banda protettiva edil secondo in spot on per applicazione topi-ca, sono stati lungamente sperimentati edhanno ricevuto il “marketing approval” nel-l’ambito dei paesi della Comunità Europea.Il protocollo gestionale di prevenzione in pre-parazione da parte del GSLC, prevede, inaccordo anche con quanto raccomandatonelle Linee Guida dell’Istituto Superiore diSanità3, che tutti gli animali risultati infetti e/omalati e quindi potenzialmente infettanti peril flebotomo vettore, devono essere sottopo-sti a misure di protezione contro la punturadei vettori durante la stagione dei flebotomi.Tali misure devono essere intese a prevenirela re-infezione del soggetto malato e/o adottenere il controllo della leishmaniosi caninamediante la prevenzione di massa. ■

1 Maroli M, Rossi L, Baldelli R, Capelli G, Fer-roglio E, Genchi C, Gramiccia M, MortarinoM, Pietrobelli M, Gradoni L (2008). Thenorthward spread of leishmaniasis in Italy: e-vidence from retrospective and ongoing stu-dies on the canine reservoir and phleboto-mine vectors. Trop Med Int Health 13(2):256-264.

2 Castagnaro M, Crotti A, Fondati A, Grado-ni L, Lubas G, Maroli M, Oliva G, PaltrinieriS, Solano-Gallego L, Roura X, Zatelli A, ZiniE (2007). Leishmaniosi canina: linee guidasu diagnosi, stadiazione, terapia, monitorag-gio e prevenzione. Parte I: Approccio dia-gnostico e classificazione del paziente leish-maniotico e gestione del paziente proteinuri-co. Veterinaria, 21 (3): 19-32.

3 Gradoni L, Gramiccia M, Khoury C, MaroliM (2004). Linee guida per il controllo del ser-batoio canino della leishmaniosi visceralezoonotica in Italia. Rapporti ISTISAN, 04/12:1-20.

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 200830 Focus Zoonosi

La diffusione della leishmaniosi caninanel nord Italia

La seconda parte delle Linee Guide sul-l’approccio terapeutico sarà presentataa Rimini nell’ambito del 59° CongressoNazionale SCIVAC, in programma perVenerdì 30 Maggio, ore 15:20, Sala 1.

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di MARIA GRAZIA MONZEGLIO

Uno studio ha valutato larisposta immunofisiologi-ca del cavallo a diversemodalità di trasporto sustrada. Trentotto cavallimaturi venivano equa-

mente assegnati a uno di due gruppi per va-lutare i seguenti due trattamenti: 1) trasportocontinuo su strada per 24 ore (24T) e 2) duefasi di trasporto della durata di 12 ore, sepa-rate da 12 ore di sosta con scarico degli ani-mali, riposo e alimentazione (12/12T). Unsottogruppo di sei cavalli di ciascun grupposerviva come controllo per l'altro gruppo. Icavalli erano caricati su un trailer commercia-le e fatti viaggiare liberi in uno dei due scom-parti di dimensioni standard. Dopo il viaggio,i cavalli venivano ricoverati nei loro paddock

per un periodo di riposo di 24 ore. Prima delcarico, dopo il carico e dopo il periodo di ri-poso di 24 ore si effettuava un prelievo disangue venoso.Il trasporto aumentava significativamente laconcentrazione di cortisolo, il numero deineutrofili e il rapporto neutrofili:linfociti (NL), eriduceva il numero di tutte le sottopopolazio-

ni linfocitarie. Nell’insieme, non si osservava-no differenze significative tra i due gruppi nel-la concentrazione di cortisolo, conta leucoci-taria totale, numero di neutrofili e linfociti,rapporto NL e sottopopolazioni linfocitarieCD8A+ e CD21+. Tuttavia vi erano differenzenell'entità delle sottopopolazioni linfocitarieCD3+, CD4+ e CD8B+.L'introduzione di una pausa di riposo di 12ore interrompeva il declino delle sottopopo-lazioni linfocitarie correlato al trasporto e neconsentiva il ritorno ai normali ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 2008 Attualità scientifica Vet Journal 31o

Risposta immunofisiologica del cavallo adue diversi sistemi di trasportoUna pausa di dodici ore consente il ripristinodelle popolazioni linfocitarie

Uno studio ha analizzato gli aspetticlinici di sei gatti affetti da disco-patia intervertebrale lombosacra-

le. I segni clinici includevano riluttanza alsalto, portamento basso della coda, min-zione e defecazione al di fuori della let-tiera, riluttanza al movimento, paresi de-gli arti pelvici, incontinenza urinaria e co-stipazione. Tutti i gatti mostravano iper-patia lombosacrale alla palpazione. Latomografia computerizzata rivelava inquattro gatti una compressione midolla-re extradurale nello spazio intervertebra-le L7-S1. La compressione veniva con-fermata mediante mielografia in tre deiquattro soggetti, mentre nel quarto gattola conferma avveniva al momento dellalaminectomia decompressiva. Tutti i pa-zienti venivano sottoposti a laminecto-mia dorsale decompressiva nello spazioL7-S1. Il follow-up clinico post operato-rio aveva durata di 3-35 mesi e la mag-gior parte dei gatti mostrava un esito ec-cellente. (M.G.M.)

DISCOPATIALOMBOSACRALE

IN SEI GATTI

Vet Journal è un periodico di informazione scien-tifica di proprietà di E.V. srl iscritto nel PubblicoRegistro della Stampa periodica presso il Tribu-nale di Cremona al n. 396 dal 18.12.2003. È di-retto dal dottor Enrico Febbo e dalla dottoressaMaria Grazia Monzeglio. Fornisce un flusso infor-mativo continuo sugli eventi della medicina vete-rinaria e sul mondo delle bioscienze, con tre edi-zioni alla settimana.

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Page 32: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 19

L’uso dei repellenti rimane lamigliore misura di profilassiper i cani contro la crescen-te minaccia di malattie tra-smesse da parassiti. Questaaffermazione del Dr. Jean-

Pierre Dedet dell’Università di Montpellier,Francia, riassume la posizione di 36 esperti inscienze naturali, veterinaria e medicina umanadi Europa, Nord America, e Asia riunitisi per ilterzo Simposio Internazionale CVBD (CanineVector Borne Diseases, malattie del cane tra-smesse da vettori) che si è svolto a Wiesba-den, Germania. I membri del CVBD World Fo-rum hanno passato due giorni discutendo gliultimi dati scientifici e i possibili sviluppi futuri. Iltermine CVBD si riferisce alle malattie infettivedel cane trasmesse da vettori. Molte di questemalattie possono trasmettersi anche alle per-sone. Oltre ai flebotomi e alle zanzare, le zec-che si sono dimostrate i parassiti più pericolo-si. I cambiamenti climatici, così come la mag-giore mobilità delle persone e dei loro animalid’affezione, hanno contribuito all’aumento del-la loro diffusione geografica. La leishmaniosicanina è stata l’argomento predominante delSimposio CVBD di quest’anno, essendo at-tualmente una malattia zoonosica primaria, en-demica in più di 70 Paesi nel mondo (recente-mente rilevata anche negli USA). Sulla base distudi di sieroprevalenza effettuati in Italia, Spa-gna, Francia e Portogallo, circa 2,5 milioni dicani in questi paesi hanno contratto l’infezio-ne. Ciò nonostante molti di questi cani nonmanifestano sintomi clinici. Il Dr. Gad Banethdella Hebrew University di Rehovot, Israele, af-ferma: “Questo fa della leishmaniosi una sfidaper i medici veterinari, patologi clinici e sanitàpubblica dei paesi in cui la malattia è endemi-ca ma anche per quelle regioni in cui l’arrivodell’infezione rappresenterebbe un grande ri-schio”. La leishmaniosi canina, presente neiPaesi più caldi come quelli dell’area mediterra-nea, in futuro può diventare endemica anchein Germania? Il Dr. Torsten Naucke dell’orga-nizzazione tedesca “Parasitus Ex”, Niederkas-sel ha riferito di 11 casi di leishmaniosi (uma-na/ canina/ felina/ equina) riscontrati in Germa-nia dal 1991. I flebotomi della specie Phlebo-tomus mascittii sono stati identificati quali vet-tori potenziali. Nell’estate 2007, le segnalazionipiù settentrionali sono state accertate lungo ilfiume Moselle, vicino a Cochem. Nel Febbraio2008 è stata riscontrata per la prima volta inEuropa la presenza durante l’inverno degli a-dulti di P. mascittii in Corsica. Per il Dr. Nauckequesti sono due indicatori di una crescente dif-fusione di parassiti veicolanti malattie trasmis-sibili e di una loro prolungata attività stagionaledovuta ai cambiamenti climatici. In un pro-gramma di sorveglianza nazionale (1977,2004), basato sulle informazioni raccolte dallecliniche veterinarie il Dr. Patrick Bourdeau dellaEcole Nationale Vétérinaire de Nantes, Fran-cia, ha visto un’espansione della leishmaniosianche nel suo Paese. Nel 2004 nuove zone(dipartimenti) vennero trovate infette, special-mente nel sud-ovest del Paese. Il numero di di-partimenti enzootici in cui le cliniche avevanoaccertato più di 50 casi per anno è aumenta-to, passando dalle 6 del 1986 alle 12 del 2004.Negli ultimi studi, il Dr. Bourdeau conclude chein Francia la prevalenza nazionale complessivadella leishmaniosi canina è cresciuta da 1,3 a

9,6 casi per mille. Nel Nord Est dell’Italia, laDr.ssa Gioia Capelli dell’Istituto ZooprofilatticoSperimentale delle Venezie, Legnaro, ha pro-vato a colmare il vuoto di informazioni sullezecche e le malattie da queste trasmesse rac-cogliendo e analizzando esemplari della spe-cie Ixodes ricinus, vettori tra l’altro della malat-tia di Lyme (borreliosi), dell’encefalite da zec-che e dell’anaplasmosi. Il suo obiettivo princi-pale è stato quello di accertare, prevedere eprevenire il rischio di infezione nell’uomo. I ri-sultati preliminari mostrano un’ampia varietà edensità nella popolazione di zecche e tassi diinfezione che sottolineano la necessità di sti-mare il rischio di malattie trasmesse da zecchesu base locale. La Dottoressa Barbara Kohndella Free University di Berlino, vede nell’ana-plasmosi una nuova malattia emergente per glianimali poiché la popolazione del suo vettoresembra essere in costante crescita. In Europa,la sieroprevalenza di Anaplasma phagocy-tophilum nei cani è in una fascia compresa trail 7,5% (Svizzera; la ex Ehrlichia phagocytophi-la) e il 22% (Svezia; Ehrlichia granulocitica ssp),fino al 43-50% (in Germania; a seconda dellaregione) e al 56,5% (in Austria). Per quanto ri-guarda i segni clinici, i più frequentemente ri-scontrati sono stati febbre, letargia o depres-sione e anoressia, riscontrati nel 75% dei cani.Durante il terzo Simposio Internazionale CVBD,sono stati trattati molti altri aspetti importantiriguardanti i patogeni e i vettori di malattie in-fettive per il cane e per l’uomo. Per il Dr. Nor-bert Mencke Direttore del Global VeterinaryServices di Bayer HealthCare, Animal HealthDivision “è stato affascinante constatare quan-to la medicina veterinaria e quella umana simuovano insieme quando si parla di malattiedel cane trasmesse da vettori. Il ruolo dei canicome serbatoio per alcune malattie umane ecome potenziali sentinelle per altre non è an-cora del tutto chiaro, ma è certamente degnodi essere studiato. Quando si arriva alla dia-gnostica o alla epidemiologia, si possono crea-re sinergie interessanti”.Il CVBD World Forum è un gruppo di lavoro in-dipendente, composto da preminenti esperti inscienze naturali, veterinaria e medicina umanaprovenienti da Europa, USA, Australia e Asia. Ilgruppo è stato fondato durante il 1º SimposioInternazionale sulle CVBD, tenuto in aprile 2006a Billesley, in Gran Bretagna, come conseguen-za della crescente minaccia globale costituitadalle malattie canine trasmesse da vettori(CVBD). Il principale obiettivo del CVBD WorldForum è lo scambio di conoscenze e scopertesull’interazione ectoparassita-patogeno-ospite,nonché sulla distribuzione dei patogeni e deivettori, al fine di aumentare la consapevolezzadei rischi regionali specifici delle CVBD e di pro-muovere il ricorso a misure preventive. Questolavoro è supportato dalla Divisione Sanità Ani-male di Bayer HealthCare. Per ulteriori informa-zioni www.cvbd.org. (M.G.M.) ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 200832 Vet Journal Attualità scientifica o

Il punto della situazione europea e nel mondo al terzo CVBD Symposium

Malattie trasmesse da vettori: repellere ciò che non si puòcontrollare

Page 33: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 19

ILeavet come soluzione applicativaalla Dgr n. 484 del 4 marzo 2008“Proposte integrative nella lotta alrandagismo”. A proporlo è ANMVIVeneto che con una nota inviata al-la Federazione Regionale Veneta

degli Ordini dei Veterinari e ai Presidenti degliordini provinciali della Regione ha sottopostoall’attenzione dei colleghi, il Progetto ANMVIsui Leavet come proposta applicativa per lalotta al randagismo e all’abbandono caninoper migliorare la realtà esistente sul territorioregionale. Per ANMVI Veneto l'opportunità diuna valutazione da parte della FederazioneRegionale e dei Presidenti di Ordine provin-ciali del Progetto LEAVET sarebbe “preziosaai fini di testare Provincia per Provincia l'ap-plicabilità effettiva sul territorio, raccogliendoin seno agli Organi Istituzionali rappresentati-vi di tutte le componenti della ProfessioneVeterinaria, i pareri e le critiche nell'ambitospecifico della professione, ben prima di in-staurare il dialogo con le Associazioni Anima-liste e gli Assessori competenti”. “In un mo-mento nel quale il risparmio delle pubblicherisorse nelle amministrazioni comunali limitafortemente ulteriori impegni economici perla lotta all'abbandono - randagismo canino -si legge nella nota a firma del Presidente An-tonio Castellucci - la soluzione rappresenta-ta dalle convenzioni con le strutture ambula-toriali private, ai fini di quanto previsto dallaL.281/91, dalla L.R. 60/93 e nell'ottica delpiù recente Dgr. n. 484 del 4 marzo 2008dell'Assessore alla Sanità Martini, consenti-rebbe di fruire di strutture ambulatoriali auto-

rizzate ai sensi del DPR 447/98, DPR440/00, distribuite capillarmente sul territorioRegionale, fornite debitamente delle attrez-zature e delle competenze specifiche neces-sarie per erogare prestazioni clinico - chirur-giche ottimali”. “Questo - continua la nota -nell'ottica di una gestione competente e ri-

spettosa del Codice Deontologico e delle li-nee guida delle Buone Pratiche Veterinarieapprovate dalla FNOVI, strumenti altamentequalificanti ed imprescindibili tanto per gli a-nimali da compagnia di proprietà quanto pergli animali vaganti e/o senza proprietario chespesso, proprio per i limiti economici delle ri-sorse a disposizione, devono necessaria-mente fruire di prestazioni medico - chirurgi-che limitate ed ovviamente limitanti il benes-sere degli animali stessi”. Il progetto Leavet

frutto del lavoro della componente pubblicadella nostra Associazione, è stato creato nel-lo spirito di migliorare la prevenzione sanita-ria in ambito pubblico, finalizzato a due obiet-tivi: la prevenzione sanitaria delle zoonosi(trasmissione delle malattie animale-uomo) el’utilizzo razionale delle pur scarse risorse i-stituzionali, agendo sul contenimento del fe-nomeno “randagismo” e, conseguentemen-te, sul risparmio in strutture di rifugio e rico-vero per gli animali senza padrone. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 2008 Medicina Veterinaria di base Anmvi Regione 33

Randagismo, ANMVI Veneto scrivealla Federazione RegionaleProposto il progetto LeaVet come soluzioneal fenomeno del randagismo

CONGRESSO NAZIONALE ANMVI

Sabato 18 e domenica 19 ottobre 2008

Cremona, Palazzo Trecchi

Scrivi le date in agenda!

A.N.M.V.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

Page 34: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 19

Il calendario approntato dalla strut-tura commissariale guidata dall'as-sessore regionale all'agricoltura,Andrea Cozzolino, prevede chenelle prossime dieci settimane fini-scano al macello più o meno 250

bufale al giorno. «Fatti salvi, ovviamente, gliimprevisti», come sottolinea il capo della taskforce operativa di Cozzolino, nonché direttoredell'Istituto zooprofilattico di Portici, Giusep-pe Iovane. E in realtà, qualche «imprevisto» siè già verificato: perché dalle indagini promos-se sulla diossina è emerso che gran parte del-le aziende risultate contaminate erano le stes-se nelle quali in precedenza era stata rinvenu-ta la presenza della brucella. Almeno per ilmomento, quindi, quegli abbattimenti reste-ranno in stand by, in attesa di trovare una so-luzione idonea. Nel frattempo le organizzazio-ni di categoria avevano concordato con lastruttura di Cozzolino anche gli ultimi dettaglirelativi al ristoro economico, che sono stati in-seriti con un decreto nel piano operativo. Leassociazioni hanno non solo chiesto ed otte-nuto certezza sui tempi (gli indennizzi dovran-no arrivare al massimo entro 90 giorni), mahanno anche rivendicato una modifica dei pa-rametri di risarcimento: il valore dei capi, do-vrà essere riferito alla tabella Ismea sui prezzimedi nazionali relativi al gennaio 2008 e nonal dicembre 2007. Sei le sottoclassi compresenel nuovo prezzario. Nella prima, i vitelli fino atre mesi, per i quali è previsto un rimborso

massimo di 500 euro, e quelli già svezzati, peri quali si potrà arrivare a 870 euro. Per unamanza, invece, l'allevatore potrà essere risar-cito con una somma variabile tra i 1050 ed i1550 euro, per gli esemplari dai sei ai quindicimesi; di 1775, per quelle che hanno già oltre-passato la soglia dei quindici mesi ma nonhanno mai partorito. Mentre per le giovenchegravide, la valutazione va da un minimo di2200 ad un massimo di 2600 euro. Per quelleal primo parto l'indennizzo sarà di 2700 euro;per quelle che abbiano affrontato fino a treparti il limite massimo scende a 2400 euro; ol-tre i cinque parti, a 2200. Risarcimenti ancheper i torelli (fino a 2800 euro per quelli che ab-biano superato un anno di vita) ed i tori (tettomassimo 3mila euro). Ma alle aziende verran-no corrisposti contributi anche per il mancatoreddito dovuto al blocco della produzione dellatte, per gli obblighi di quarantena e per le dif-ficoltà di ripopolamento. (Fonte: animalieani-mali.it) (da Il Corriere del Mezzogiorno) ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 200834 Info Regioni Aviaria e brucellosi

La Regione del Ve-neto propone alMinistero delleSalute l'approva-zione di un pro-getto pilota per

l'utilizzo dei richiami vivi nella cac-cia agli uccelli acquatici e comesentinelle nel monitoraggio perprevenire la diffusione dell'influen-za aviaria. È quanto deciso da unvertice - tenutosi a Venezia, negliuffici regionali - tra i responsabilidegli uffici tecnici della Regione edell' Istituto Zooprofilattico delle Venezie di Le-gnaro (PD), referente a livello nazionale ed in-ternazionale per l'Influenza aviaria. Presente al-la riunione l'Assessore regionale Elena Donaz-zan, oltre al deputato europeo Sergio Berlato(che sta seguendo la questione sia a livello na-zionale che a livello europeo), Maria CristinaCaretta, presidente nazionale della Confede-razione delle Associazioni Venatorie Italiane ecomponente della Task Force, appositamen-te costituita presso il Ministero della Salute,per affrontare le problematiche legate al peri-colo di diffusione dell'influenza aviaria. All'or-dine del giorno della riunione c'era la predi-sposizione di un progetto pilota da parte del-la Regione del Veneto, che sarà sottoposto neiprossimi giorni al Ministero della salute, per

consentire l'applicazione in Italiadella Decisione CEE 2006/574 inmerito all'utilizzo dei richiami viviappartenenti all'ordine degli an-seriformi e dei caradriformi. Nelcorso dell'incontro si è unanime-mente concordato sulla neces-sità di predisporre una serie di i-niziative per consentire l'utilizzodi questi richiami sia nell'attivitàvenatoria ma soprattutto comesentinelle per favorire il monito-raggio sullo stato di salute dell'a-vifauna, consentendo alle auto-

rità competenti di attivare immediati intervential fine di prevenire il diffondersi dell'influenzaaviaria. Nel progetto pilota sono previste dellerigide prescrizioni alle quali i possessori diquesti richiami vivi si dovranno attenere pergarantirne l'utilizzo nel rispetto della Decisio-ne comunitaria. L'Assessore Donazzan, a no-me della Giunta del Veneto, si renderà promo-trice presso il Ministero delle Salute affinchéla questione venga affrontata dalla Task For-ce appositamente costituita presso il Ministe-ro e sia posta successivamente all'attenzionedella Conferenza Stato - Regioni per l'appro-vazione del progetto pilota da applicarsi sul-l'intero territorio nazionale a partire dalla sta-gione venatoria 2008/2009. (Fonte: RegioneVeneto) ■

Aviaria, dal Veneto proposte al Ministero della Salute Predisposto un progetto pilota per prevenire la diffusione dell’influenza aviaria

Brucellosi, avviati gliabbattimenti in CampaniaNelle prossime settimane al macellocirca 250 bufale al giorno

Page 35: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 19

Èpubblicato sul BollettinoUfficiale della RegioneLombardia di venerdì 9maggio il Regolamentoregionale 2/2008 di attua-zione della legge regio-

nale n. 16 del 20 luglio 2006 “Lotta al randa-gismo e tutela degli animali di affezione”. A partire dal 12 maggio sono entrate in vigorele nuove disposizioni per i canili.Sei mesi è il termine entro il quale i canili pos-sono presentare domanda di rinnovo dell’au-torizzazione al sindaco, corredata da un pro-getto di adeguamento. I lavori di adeguamen-to devono essere ultimati entro il termine mas-simo di due anni. Le strutture già autorizzatealla data di entrata in vigore del regolamentoed in possesso di tutti i requisiti previsti, devo-no richiedere al sindaco, senza alcun onere, ilrinnovo dell’autorizzazione. Le strutture pub-bliche e private adibite a ricovero di animalid’affezione non possono essere autorizzate alricovero di più di duecento cani. Può essereconcessa una deroga per le strutture realizza-te secondo il criterio dei moduli di ricovero se-parati, previo parere favorevole, motivato evincolante del dipartimento di prevenzione ve-terinario dell’ASL e unitamente alla valutazio-ne della Consulta (art. 6 della l.r. 16/2006). An-che i Comuni dovranno rivedere le convenzio-ni siglate con i gestori delle strutture di ricove-ro che secondo il Regolamento dovranno es-sere distanti non più di 30 km dal comune ap-paltante. Per quanto riguarda le procedure di catturadei cani vaganti l’ASL assicura, direttamenteo tramite apposita convenzione, l’attività di ac-calappiamento dei cani vaganti organizzando-

la d’intesa con i comuni. Chiunque rinvengaun cane vagante è tenuto a darne pronta co-municazione al dipartimento di prevenzioneveterinario di una ASL, anche diversa da quel-la in cui è avvenuto il rinvenimento consegnan-dolo al canile sanitario o fornendo le indicazio-ni necessarie al suo ritiro. Il veterinario accre-

ditato al quale venga presentato un cane rin-venuto deve provvedere alla ricerca in anagra-fe del proprietario e, nel rispetto della discipli-na in materia di trattamento dei dati personali,attivarsi per contattarlo. Il regolamento contie-ne anche alcune novità riguardanti le adozio-ni. La cessione dei cani a favore di persone re-sidenti fuori dalla Regione deve essere regi-strata utilizzando la procedura prevista nell’a-nagrafe. I cani potranno essere adottati soloda persone maggiorenni e non potranno es-sere affidati se non già sterilizzati o con l’im-pegno, da parte dell’affidatario, a procederealla sterilizzazione. È vietato affidare l’animalea chi abbia riportato condanne per reati indanno agli animali. Salvo per particolari moti-vazioni sanitarie, non potranno essere affidatigli animali di età inferiore ai sessanta giorni. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 2008 Randagismo e tutela animale Info Regioni 35

Lombardia, in vigore le norme per i caniliI canili hanno sei mesi di tempo per presentare un progetto di adeguamento

PIEMONTE, CAMPAGNAEDUCAZIONE SALUTE

ANIMALE

CCon la determinazione n. 199 del 15aprile 2008, la Regione Piemonteha approvato l’erogazione della

somma di Euro 47.068,00 a favore deiServizi Veterinari delle ASL del Piemon-te per una campagna di educazione sani-taria sulle tematiche inerenti gli ani-mali d’affezione. Bollettino Ufficiale dellaRegione Piemonte n. 20 del 15 maggio.

Page 36: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 19

Èstata approvata dal Con-siglio Regionale della Pu-glia nella seduta del 13maggio scorso la nuovalegge regionale "Normein materia di terapie e

attività assistite dagli animali" che regola-menta la Pet Therapy. In una nota, Pina Mar-mo consigliere del PD, ribadisce l’importan-za dell’intervento normativo che “riconosceufficialmente la validità dell’impiego di quegli

animali che sono specificamente addestratiper aiutare le persone a superare limiti e di-sabilità. Allo stesso tempo la legge promuo-ve lo sviluppo di programmi per addestraretali animali e assicura che la conoscenzadella loro capacità sia inclusa nell'insegna-mento base delle professioni sanitarie e so-ciali”. La consigliere Marmo sottolinea che “ilrapporto uomo-animale, affettivo ed emozio-nale, è in grado di arrecare benefici emotivie psicologici, dal momento che il legame

che si viene a creare tra uomo e animalepuò, almeno in parte, compensare la man-canza eventuale di quello interumano, e, co-munque, favorire lo sviluppo di legami di at-taccamento basati sulla fiducia, che potran-no, in seguito, essere anche trasferiti ad altriindividui”. Diversi i destinatari di questa par-ticolare forma di terapia, i cui benefici sonostati riconosciuti anche dal Comitato Nazio-nale di Bioetica e dall'Istituto Superiore diSanità: “si va dalle persone con difficoltà re-

lazionali, a quelle con disabilità psico-moto-rie; da coloro che hanno deprivazioni senso-riali ai malati terminali; dai pazienti affetti dapatologie mentali e degenerative agli anzianie ai bambini”. La legge definisce e promuo-ve le Terapie e Attività Assistita dagli Animali(AAT/AAA), ne sancisce gli ambiti applicativie le modalità di intervento. Stabilisce i para-metri da adottare per assicurare il benesse-re psico-fisico degli animali coinvolti e deifruitori dell’intervento terapeutico al fine diregolamentare gli interventi di AAT/AAA edevitare che siano oggetto di improvvisazionecon il rischio di gravi danni a carico dei frui-tori e degli animali. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 200836 Info Regioni TAA

Puglia, riconosciuta la leggesulla Pet Therapy

NAPOLI, L'ORDINE SCRIVE

ALLA REGIONE

IIl Presidente dell'Ordine dei Medici Ve-terinari di Napoli, Domenico Mollica,ha scritto al dirigente del Settore Ve-

terinario della Regione Campania chenella sua lettera del 28 aprile scorso ave-va chiesto di conoscere la posizione del-l'Ordine in merito alla vicenda dell'Ospe-dale Veterinario inaugurato alla ASL NA1.La nota del 14 maggio, a firma del Presi-dente Mollica, ribadisce una posizionegià comunicata all'Assessorato Regiona-le, ovvero che "sarebbe stato e sarebbeauspicabile in futuro che nelle problema-tiche interessanti la categoria veterinariavenisse coinvolto anche quest'Ordine,sia per dare il proprio apporto e sia perpoter dissipare (anche preventivamente)ogni equivoco, come le preoccupazionisorte tra i liberi professionisti e conse-guentemente riportate dai loro rappre-sentanti in seno al Consiglio, secondo iquali l'apertura dell'Ospedale veterinarioda parte della ASL NA1 possa inciderenegativamente sulla loro già precaria at-tività lavorativa". Nello stesso giorno, u-na nota ufficiale firmata da tutti i Consi-glieri dell'Ordine di Napoli è stata inviataall'ANMVI per "esprimere a nome dei col-leghi di Napoli il vivo ringraziamento atutti i colleghi che hanno espresso la pro-pria solidarietà circa la problematica a-pertura dell'Ospedale Veterinario dell'A-SL NA1".All'invito dell'ANMVI di scrivere alla Re-gione ha aderito circa un centinaio dicolleghi da tutta Italia, un dato sicura-mente parziale basato solo sulle testimo-nianze inviate a cura degli interessati an-che all'ANMVI per conoscenza. L'Asso-ciazione stima che siano molte di piùconsiderando anche le mail e i fax diquanti hanno scritto ai soli destinatari re-gionali. Solidarietà è stata espressa an-che dall'Ordine dei Medici Veterinari diBologna. Nel frattempo, anche per inter-vento della FNOVI, sono maturate le con-dizioni per un incontro in Regione.

Page 37: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 19

di ANTONIO MANFREDI

Perdonatemi l'approccioprovocatorio, ma credoche sull'argomento sia ca-lato un silenzio ingiustifi-cato mentre sarebbe op-portuno riprendere al più

presto un approfondito dibattito sul tema.Sono sempre più frequenti le notizie, che leg-giamo sui giornali o sentiamo in televisione, diomicidi, spesso stragi, compiute con armi dafuoco. È stato calcolato che se negli USA ve-nisse modificata la legge sulla vendita di armi,rendendola molto più rigida e severa, gli omicidisi ridurrebbero enormemente, almeno del 50%.Si può ammazzare anche in tanti altri modi maè evidente che un'arma da fuoco rende tuttopiù semplice ed invitante. Chi è contrario allamodifica della legge sostiene che cambierebbepoco perché la colpa non è delle armi, ma di chile detiene e le usa in modo scorretto, esageratoo folle. Dal loro punto di vista non hanno del tut-to torto. Se una pistola resta nel cassetto nonfa male a nessuno. In questi giorni un pit bullfemmina ha aggredito ed ucciso la sua padro-na, non si capisce il perché. Certamente il caneavrà avuto i suoi motivi ed il suo comportamen-to sarà derivato da una selezione o da un'edu-cazione/ addestramento sbagliati da parte del-l'allevatore o dei proprietari, ma se: "al posto diun Pit Bull ci fosse stato un barboncino", comecommentava un articolo su un quotidiano, pro-babilmente non ci sarebbero stati problemi ocomunque le conseguenze sarebbero stateben diverse. Qualche giorno fa, sul Corso Gari-baldi, a pochi metri dai nostri uffici, ho assistitoad una scena che credo capiti spesso e nonsolo a Cremona. Sullo stesso marciapiede dauna parte arriva un signore con un Pit Bull algiunzaglio, senza museruola, dall'altra una si-gnora con un Cocker. La signora come ha vistoin lontananza il Pit Bull ha preso in braccio il suocane ed ha attraversato di corsa la strada. È lo-gico questo clima di paura? Sappiamo tutti cheun comportamento errato del Pit Bull non sa-rebbe stato colpa sua, ma derivante probabil-mente dalla stupidità del padrone, ma in casodi aggressione chi lo racconta alla padrona delCocker? Giustamente l'ANMVI ha difeso gli ani-mali, separando nettamente le loro responsabi-lità da quelle dei padroni. Si è opposta ad ordi-nanze senza senso che volevano mettere albando alcune razze o portare sotto accusa, in-giustamente e senza motivo, migliaia di cani,ma ho l'impressione che le decisioni prese dalMinistero siano risultate del tutto inutili, comedel resto tutti gli altri interventi. Indicare alcunerazze come pericolose, in una lista di "cattivi",quando poi risulta dai dati statistici che i mag-giori casi di morsicature sono causati da altrerazze decisamente più diffuse, è del tutto ridi-colo. Pensare di fare controlli attraverso l'ana-grafe canina, che continua a non funzionare percolpa di molte Regioni, è una vera illusione.D'altra parte, anche regole che possano valuta-re la fedina penale del proprietario, lo obblighi-no a fare corsi preparatori/ attitudinali o impon-gano precisi comportamenti, rischiano di esse-re difficilmente applicabili in un paese dove ilmenefreghismo è dilagante. Avete mai visto unvigile dare la multa ad un proprietario perché ilsuo cane non era al giunzaglio o non aveva lamuseruola? D'altra parte a cosa servono que-ste norme, che nessuno si preoccupa di fareapplicare, se i dati statistici rilevano che la mag-gior parte di aggressioni da cani avviene all'in-terno di case o giardini privati? Possiamo pen-sare "fatti loro!"? Non so se il prossimo Ministro,

o Viceministro che sia, avrà l'intelligenza e lasensibilità di affrontare seriamente il problemainvece di reiterare ogni anno la stessa ordinan-za, lavandosene sostanzialmente le mani, macredo che il problema debba essere affrontatourgentemente ed il compito dei veterinari, equindi dell'ANMVI e della SISCA, sia di ripren-dere subito uno sforzo di sensibilizzazione delleistituzioni affinché si arrivi al più presto a solu-zioni logiche ed applicabili. Non basta difenderei diritti degli animali, ma si deve anche fare inmodo che questi diritti possano essere rispet-

tati senza ledere quelli dei cittadini che devonopoter passeggiare per strada o nei giardini sen-za paura o preoccupazioni. Dobbiamo quindi a-vere la capacità, e lo dico come ANMVI, di por-tare subito al nuovo Governo proposte chepossano essere ampiamente condivise. Se nonavremo questa capacità propositiva rischiamoseriamente che di fronte al prossimo caso dibambino azzannato da un cane in un parco gio-chi, il Ministero decida di allungare la lista dei ca-ni pericolosi o di mettere al bando alcune razze.La nostra capacità deve essere quella di trovaresoluzioni equilibrate fra la salute ed il benesseredegli animali ed i diritti dei cittadini, perché unasituazione di conflitto fra questi due aspetti por-terà certamente a tensioni, come abbiamo giàavuto modo di constatare, che allontanerrannoogni possibile e logica soluzione. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 2008 Aggressività Riflessioni 37

E se li proibissimo?Pit Bull azzanna ed uccide la sua padrona

Page 38: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 19

di MEDARDO CAMMIPresidente SIVAR

La SIVAR compie dieci anni.2008, sono passati dieci an-ni dal giorno in cui un grup-po di veterinari liberi profes-sionisti che operano nel set-tore degli animali da reddito

decidono di fondare una nuova societàscientifica veterinaria, decisamente insoddi-sfatti dell’attività di aggiornamento che veni-va proposta da quelle allora attive in Italia.Gli aspetti contestati dal settore veterinarioprivato a queste società erano diversi: scar-sa attività di aggiornamento, taglio troppo u-niversitario e possibilità di adesione anche a-gli allevatori. Il desiderio della SIVAR eraquello di far crescere culturalmente e profes-sionalmente i veterinari liberi professionistiper prepararli ad assumere nuovi ruoli ecompetenze per affrontare le grandi trasfor-

mazioni previste nel settore zootecnico, pro-ponendo iniziative di aggiornamento indiriz-zate a queste nuove esigenze. L’altra novitàdella SIVAR è stata quella di pensare adun’unica società scientifica per tutti gli ani-mali da reddito, sia per avere una maggiorforza di confronto in ambito scientifico ed i-stituzionale, sia per sviluppare temi di inte-resse comune ai diversi settori. Queste scel-te negli anni si sono dimostrate vincenti sepensiamo che nel 2004 la SIVAR ha supera-to i mille iscritti ed oggi, nonostante la crisidel settore, è ancora oltre gli ottocento, epuò vantare un congresso nazionale con piùdi 600 presenze e la capacità di proporre i-niziative di aggiornamento, pensiamo al re-cente convegno sulla Blue Tongue a Piacen-za, con 430 veterinari intervenuti.10 anni quindi possono essere pochi sepensiamo ad altre società scientifiche, manon lo sono di certo se guardiamo il lavorosvolto: congressi nazionali ed internazionali,

seminari, iniziative regionali, una rivista (Lar-ge Animal Revue) in via di indicizzazione,prontuari, manuali, ecc. A tutto questo pos-siamo aggiungere l’impegno in ambito pro-fessionale, svolto oggi nell’ANMVI, associa-zione che la SIVAR ha fortemente contribui-to a far nascere e continua a sostenere.Parlavamo di manuali pratici, strumenti rea-lizzati con la collaborazione di colleghi, chehanno voluto rendere disponibile la loro e-sperienza a tutti i veterinari interessati, e conil sostegno della Pfizer che fin dal primo gior-no ha sempre dato fiducia ai progetti dellaSIVAR, credendo nella nostra serietà ed im-pegno. Questi manuali, molto apprezzati datutti, sono spesso esauriti ed introvabili, edabbiamo quindi pensato di riproporli in un u-nico volume realizzato, anche in questa oc-casione, con il forte contributo della Pfizerche ci ha fatto un bel regalo di compleanno.I manuali, ora capitoli di questo volume, sonostati realizzati negli anni e potrebbero averequalche riferimento datato, ma sinceramente,rileggendoli non ci sembra che abbiano mini-mamente perso del loro valore e della loro u-tilità pratica. Nei prossimi mesi sarà anche in-viato gratuitamente a tutti gli iscritti alla SIVARil nuovo Prontuario Terapeutico Veterinario(Medicina animali da reddito).Con l’occasione desidero ringraziare tutti iconsiglieri, i relatori, gli iscritti e tutte le a-ziende del settore che ci hanno permesso inquesti dieci anni di continuare a crescereculturalmente e professionalmente nell’inte-resse della veterinaria italiana, del settorezootecnico e di tutto il paese che, speriamo,possa superare le criticità che tutti noi stia-mo soffrendo. Buon compleanno a tutti edarrivederci alle prossime occasioni.

PROGRAMMA SCIENTIFICO Il programma scientifico, sviluppato su diver-se sale ha permesso ai colleghi che si occu-pano di animali da reddito di modellare il pro-prio aggiornamento sulla base di una ricca of-ferta formativa. Sono stati infatti trattati temiriguardanti la salute e il benessere dei bovinida latte e da carne, fauna selvatica, filiera ali-menti, avicoli ed infine una sessione è statadedicata alla medicina pubblica. Di seguito ri-

portiamo in sintesi un resoconto sulle sessio-ni di maggior interesse per i partecipanti.

PIANI DI PROFILASSI PER IBR,BVD E PARATUBERCOLOSI

Nelle aree in cui la Brucellosi, la Tubercolosie la Leucosi sono eradicate o sotto control-lo, queste malattie costituiscono la nuovafrontiera delle profilassi organizzate. Conbuone prospettive per gli allevatori. La Pa-ratubercolosi, ci riferisce la dr.ssa Arrigoni èla malattia che causa il maggior danno eco-nomico calcolabile in un’azienda ad altaprevalenza in oltre 100 euro per capo alle-vato. Per il controllo aziendale va impostatoda parte dell’allevatore e del veterinario difiducia un piano di controllo che si basa sul-la biosicurezza. Particolarmente importantila sala parto e la gestione dei vitelli perspezzare la catena dell’infezione. In Provin-cia di Lodi è stato attivato un ProgrammaVolontario di Certificazione della Paratuber-colosi Bovina attivato da oltre un anno. Il dr.Luini ha illustrato il programma e ha riferitoche 10 aziende sono già certificate al primolivello su un totale di 29 che hanno aderito.Il dr. Boldini e il dr. Nardelli hanno illustratole loro esperienze sulle infezioni da IBR eBVD rispettivamente in un’area ad altissimadensità di popolazione ed aziende di eleva-ta consistenza come Cremona e in regionia bassa densità di popolazione bovina e a-ziende di piccole dimensioni come l’Alto A-dige, il Trentino e il Friuli Venezia Giulia. Bol-dini ha enfatizzato molto il problema dellacircolazione territoriale di queste infezioni eil fatto che l’eradicazione nelle singole a-ziende è possibile perché si dispone di stru-menti efficaci (vaccini protettivi e test di la-boratorio molto validi), ma che nel corso de-gli anni non vi è stata una riduzione dellaprevalenza nel territorio a causa di nuove in-fezioni. Solo un’azione territoriale e l’appli-cazione di norme di biosicurezza applicatecon costanza e convinzione possono con-durre ad un miglioramento apprezzabile ecostante nel tempo. Nardelli ha parlato di u-na situazione molto differente, nella qualesono attivi piani di controllo obbligatori neiconfronti sia dell’IBR che della BVD. I pianiapplicati hanno portato ad un progressivocalo degli indici di prevalenza, sia dei capiche delle aziende, che fa ritenere la possibi-lità di arrivare alla eradicazione dell’IBR nel-l’arco di un decennio. I test a disposizionesono molto efficaci, ma è fondamentale co-noscere l’anamnesi di allevamento (i.e. vac-cinazione) per interpretare i risultati dubbi.

PATOLOGIE E LESIONIRESPIRATORIE DEI BOVINI

La sessione bovini da carne si è avvalsa,così come 10 anni orsono, della amichevo-le collaborazione dei colleghi Francesi i qua-li hanno voluto mettere a disposizione deicolleghi italiani la loro esperienza di campo.In particolare questa continuità si è espres-sa con la partecipazione del Prof. Cabaniégià relatore al primo congresso SIVAR. Dalpunto di vista tecnico le relazioni hanno for-nito numerosi spunti di riflessione nell’ap-proccio alle malattie respiratorie dei rumi-nanti. La sessione pomeridiana del venerdì,gestita dal dott Hervé Cassard, è stata de-dicata alla interpretazione dei dati diagno-stici complementari per integrare la diagno-si clinica delle principali affezioni respiratoriealle cause che ne favoriscono l’insorgenza.Sono stati indicati, oltre ai segni clinici perdistinguere le varie affezioni bronco polmo-nari, tutti i metodi diagnostici diretti e di la-

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 200838 Dalle Associazioni X Congresso Nazionale SIVAR

10 anni non sono pochi…Con il suo Congresso Nazionale la SIVAR hafesteggiato il decennale. Per l’occasione è statopresentato il manuale “Argomenti in buiatria”

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boratorio per poter giungere ad una diagno-si eziologica finalizzata allo sciolglimento diuna prognosi ed alla impostazione dei pianidi profilassi diretta, indiretta e dei protocolliterapeutici atti a contenere le problematicherespiratorie. La lezione del Prof. Cabanié hainvece indicato quale importanza possa ri-coprire l’esame delle lesioni polmonari inambito necroscopico al fine di completare ilquadro diagnostico e prognostico illustratonella sessione del giorno precedente. Lapartecipazione dei colleghi ha superato o-gni più rosea previsione e le domande po-ste dai partecipanti hanno ricevuto risposteprecise e circostanziate.

MASTITI BOVINERisolvere le infezioni mammarie durante ilperiodo dell’asciutta: “la frontiera finale”: conquesto accattivante titolo il Prof. Ynte H.Schukken della Cornell University ha iniziatola sua lunghissima giornata di venerdì 9maggio 2008 al congresso SIVAR davanti acirca 180 veterinari. Il periodo dell’asciuttainfatti sta assumendo sempre più importan-za non solo per la rigenerazione dell’epiteliomammario ma soprattutto per la prevenzio-ne delle mastiti cliniche che si possono poimanifestare nei primi 50 giorni di lattazione.È infatti stato ampiamente dimostrato negliultimi anni da parecchi ricercatori che duran-te il periodo in asciutta non tutti i capezzolisono chiusi ma soprattutto prima del partopuò aumentare il rischio di infezioni da mi-crorganismi ambientali tipo E. coli e Strep-toccoccus uberis. Appare quindi fondamen-tale la gestione ed il management igienico diquesto periodo ma sottolinea ancoraSchukken anche lo stato alimentare-meta-bolico dell’animale deve essere controllatoper una efficace risposta del sistema immu-nitario. La seconda parte della giornata haevidenziato il rischio dei nuovi patogeni am-bientali Gram -, Klebsiella, Serratia, che avolte si comportano come contagiosi a voltecome ambientali ed il loro controllo non è difacile attuazione in quanto anche la terapiain lattazione a volte può fallire. Diventa quin-di molto importante il momento della mungi-tura per l’identificazione dei quarti problemama anche per la trasmissione di questi pa-togeni emergenti.

ZOPPIA NELLA VACCA DA LATTELa mattina dell’8 maggio, nella sessione bo-vini da latte, il professor Karl Nuss, della Fa-coltà di Medicina Veterinaria di Monaco diBaviera ha tenuto una relazione sul “Tratta-mento chirurgico delle infezioni delle struttu-re profonde del dito bovino”. Ha introdotto iltema con la classificazione generale dellemalattie del piede bovino; enfasi è stata da-ta all’origine di tali lesioni e alle cause delprevalente interessamento del dito posterio-re esterno. Il professor Nuss ha riportato idati ottenuti in un suo studio sulla deambu-lazione del bovino su tapirulan effettuato conriprese video (500 fotogrammi al minuto). Ilfilmato ha mostrato chiaramente che è il ditoposteriore esterno ad avere il primo e “vio-lento” impatto sul terreno, ricevendo tutto ilpeso che grava sull’arto, e che, solo succes-sivamente, anche il dito interno riceve peso:questa maggiore sollecitazione dinamica èprobabilmente uno dei fattori che predispo-ne il dito esterno alla malattia. Casi clinici e filmati di interventi chirurgicihanno poi illustrato la diagnosi e la terapiadelle sepsi profonde. Importante è la prepa-razione chirurgica del paziente: il professorNuss ha riferito che esegue personalmenteun lavaggio accurato e la tricotomia dellaparte perché questo gli consente di fare ul-teriori valutazioni sulla natura della lesione.

La resezione dell’estremità del tendine fles-sore profondo e dell’osso navicolare infettosono effettuate con un approccio palmare /plantare verticale; in caso di interessamentoanche dell’articolazione interfalangea distalesi può procedere ulteriormente con la rese-zione articolare e l’artrodesi delle superficiarticolari: la completa rimozione di tutti i tes-suti infetti ed il fissaggio del dito, sono fon-damentali per la riuscita dell’anchilosi e perevitare l’iperestensione del dito operato.Queste tecniche, a causa delle difficoltà nel-l’attuazione e per la complessa gestione po-st operatoria, vanno riservate alla cura di bo-vine di pregio. Come alternativa, per l’artritesettica dell’articolazione interfalangea dista-le, ha suggerito due tecniche di amputazio-ne del dito: l’amputazione a livello dell’estre-

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 2008 X Congresso Nazionale SIVAR Dalle Associazioni 39

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mità distale della prima falange, seguita dal-la sutura dei flaps cutanei, e la disarticola-zione tra prima e seconda falange; nel primocaso la guarigione è più rapida e per primaintenzione, a patto che, anche in condizionidi campo, venga rispettata l’asepsi e venga-no rimossi tutti i tessuti infetti; nel secondocaso la guarigione avviene per seconda in-tenzione, quindi più lentamente, ma il dre-naggio della ferita è migliore. Il professorNuss ha anche trattato l’artrite settica delnodello, in cui consiglia l’artrotomia con l’in-cisione dei legamenti collaterali, in modo dapoter raggiungere e curettare anche i fondiciechi posteriori; nella tenosinovite setticadei tendini flessori del dito consiglia la rese-zione sino alla biforcazione sia del t. flessoresuperficiale che del profondo, così da poter

raggiungere in modo completo le guaine si-noviali. Per concludere ha ribadito che in ca-so di sepsi profonda la sola terapia risolutivaè quella chirurgica: lavaggi delle cavità sino-viali e terapia medica sono da riservare soloa quei casi in cui non vi sia presenza di puso fibrina.

MONITORAGGIOTRANSITION COW

Venerdi 9 maggio nella sessione vacche dalatte il Prof. James Drakley dell’Illinois Uni-versity (Urabana-Chanpain) ha trattato il te-ma dell’influenza dello stato metabolicodella vacca in transizione sull’incidenza del-le patologie post-partum e i disturbi dellafertilità. Nella prima relazione il Prof. Drakley ha

puntualizzato, con particolare semplicità echiarezza, i meccanismi che sono alla basedel bilancio energetico negativo della vac-ca da latte subito dopo il parto e le conse-guenze di questo sull’insorgenza delle ma-lattie metaboliche e la ripresa del ciclo ova-rico. Di estremo interesse è risultata l’ipo-tesi fatta dal relatore sul ruolo dell’accumu-lo del grasso periviscerale durante la gesta-zione sui possibili meccanismi che questopuò avere sul determinismo del bilancio e-nergetico negativo e sull’incidenza dei di-sturbi post-partum. Nella seconda parte della relazione il prof.Drakley ha messo in evidenza due aspettipratici fondamentali: 1) che la valutazionedel BCS non è in grado di valutare l’accu-mulo del grasso periviscerale nella bovina

gravida; 2) che il tipo di alimentazione in a-sciutta influenza in maniera determinantel’accumulo del grasso periviscerale e la ca-pacità di ingestione dopo il parto. Il relatoreha concluso che la sfida più importante perl’ottimizzazione della fase di transizionedella vacca da latte è quella di evitare l’ac-cumulo di grasso periviscerale durante leultime fasi della gestazione e nel contempofavorire l’aumento di ingestione subito do-po il parto per ridurre al minimo gli effetti delbilancio energetico negativo.

RIPRODUZIONELa sessione del sabato, focalizzata sulla sfe-ra riproduttiva, ha visto nella mattinata avvi-cendarsi due liberi professionisti: dott. Artu-ro Ruggeri e dott. Gianni Gnemmi, i qualihanno confrontato davanti ad una gremitaplatea il proprio metodo di lavoro. La relazio-ne del dott. Ruggeri ha messo in evidenzal’importanza della raccolta dati e della cor-retta elaborazione di questi per individuare ifattori di rischio all’interno di una mandria.Mentre il dott. Gnemmi affianca alla raccoltadei dati l’ecografia per perfezionare la pro-pria diagnosi a livello uterino ed ovarico nellavisita ginecologica. L’obiettivo comune di entrambi è quello di a-vere un’alta percentuale di animali gravidi al-la prima fecondazione.La discussione è entrata nel vivo dell’argo-mento grazie alle puntuali domande postedai partecipanti.Nel pomeriggio la professoressa Silvie Cha-stant- Maillard ha sviluppato in maniera bril-lante ed esaustiva lo stato dell’arte dellemetriti puerperali e delle endometriti clini-che e subcliniche. Concentrandosi in parti-colar modo sulle problematiche che ac-compagnano nel quotidiano i liberi profes-sionisti nell’affrontare la diagnosi e la tera-pia di queste. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 200840 Dalle Associazioni X Congresso Nazionale SIVAR

UN MANUALE PER IL DECENNALE

IIn occasione del Congresso è statopresentato il manuale SIVAR “Argo-menti di buiatria”, un’edizione di oltre

200 pagine, realizzata con la sponsoriz-zazione e la collaborazione della PFIZER.Il manuale sarà inviato in omaggio, neiprossimi giorni, a tutti gli iscritti alla so-cietà in ricordo dei suoi dieci anni. Il vo-lume raccoglie tutti i manuali pratici pro-posti negli anni dalla SIVAR e realizzati incollaborazione con la Pfizer. Questi ma-nuali, molto apprezzati da tutti ed ormaispesso esauriti ed introvabili, vengono o-ra riproposti come capitoli di un libro,mantenendo il loro valore e la loro attua-lità per la pratica professionale.

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di FEDERICA ROSSI

La giornata di aggiornamen-to del 20 aprile 2008, orga-nizzata dalla SVIDI (SocietàItaliana di Diagnostica perImmagini) in collaborazionecon la Facoltà di Medicina

Veterinaria di Ozzano dell’Emilia, ha visto co-me protagonista la Professoressa DominquePenninck, docente di radiologia presso laTufts University di Boston e uno dei massimiesperti di ecografia dei piccoli animali. Le a-spettative del foltissimo auditorium sono stateampiamente soddisfatte: la relatrice ci ha gui-

dati in una presentazione approfondita e com-pleta degli aspetti ecografici delle neoplasiedell’apparato gastro-enterico (vedi Focus apag. 27, ndr). Tutti i presenti, ecografisti più omeno esperti, hanno potuto, grazie ad una ec-cellente documentazione con fantastiche im-magini e numerosissimi video, rinsaldare fon-damentali concetti di base e portare a casanuove informazioni e suggerimenti derivantidalla grandissima esperienza della relatrice. Lavivace discussione dopo le relazioni ed i casiclinici ha completato una giornata di grandesoddisfazione, che è stata una occasione uni-ca di aggiornamento per i più di 300 parteci-panti. Ancora quindi un ringraziamento a tuttiquelli che hanno contribuito alla buona riusci-ta di questa giornata, e soprattutto alla Dott.s-sa Penninck che ha acconsentito anche dipubblicare in questa rivista gli atti delle relazio-ni. A tutti i soci SVIDI un particolare saluto edarrivederci al prossimo appuntamento dellasocietà, il 5 ottobre a Cremona, in cui verràtrattata la diagnostica per immagini, e non so-lo, delle patologie delle ghiandole surrenali. Per informazioni consultare il sito SVIDIhttp://cms.scivac.it/SocietaSpecialistica.a-spx?id=496 ■

Dominique Pennincka BolognaUn successo per la SVIDI

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 2008 Attività Dalle Associazioni 41

NNei giorni 1/4 Maggio si è svolto aJesolo il tradizionale quadrango-lare della Sanità di calcio, giunto

quest’anno all’11a edizione, che vedevacome protagonisti i 4 Ordini sanitari: Ve-terinari, Medici, Farmacisti e Biologi.Anche quest’anno i Veterinari hanno vin-to e dominato il torneo aggiungendo unaltro trofeo (il sesto!) alla sua già riccabacheca di successi.Dopo la prima preziosa vittoria (4-0) suiMedici, l’avventura è proseguita con unascoppiettante partita contro i Farmacisti( 5-2 il risultato finale) per poi concluder-si con l’incontro più difficile, quello con iBiologi, che, dopo unprimo tempo incerto,si è concluso con unnetto 4-0 a nostro fa-vore. Gli atleti sonostati i protagonisti elo sport mescolato alpiacere di rincontrarevecchi e nuovi amicie colleghi ha fatto sìche questi giorni pas-sati insieme siano stati, semmai ce nefosse stato bisogno, un modo per raffor-zare la nostra amicizia.Vorrei ricordare inoltre che la nostra Na-zionale ha vinto anche la Coppa Discipli-na, essendo risultata sul campo la squa-dra più corretta. Ho l’onore e il piacere di menzionare lapresenza al torneo di colleghi di molteregioni italiane e questo per dimostrarela voglia di vivere insieme l’impegno (nonsenza spese) di questo quadrangolare dicalcio; ricordo Frola e Ronco fra i Pie-montesi, Maggi, Abrami e Antonelli (ca-pitano e capocannononiere del torneo)della Lombardia, Duca, Fabbro e Dri del

QUADRANGOLARE DELLA SANITÀ, I VETERINARI VINCONO IL 6° TITOLO

Triveneto, Giunti e il nostro allenatore O-nofri dell’Emilia Romagna, Falcioni, Lan-ci e De Fanis i marchigiani, Della Torre a-bruzzese, Brecchia e Cesaroni dell’Um-bria, Ricci, Cannella e l’indissolubile Ca-vallin del Lazio, Albanese della Campa-nia e Cappai, De Nurra e Fois i nuovi 3 ar-rivati dalla Sardegna.La possibilità di poter avere tanti colleghial seguito della Nazionale di molte regio-ni diverse lo si deve anche al Torneo re-gionale dei veterinari che si svolge ognianno a giugno e che si terrà tra un mesein quel di Sirolo e Numana organizzatodai colleghi marchigiani.

Un grosso in bocca allupo a tutti per que-sta speciale e attesamanifestazione giun-ta alla 9a edizione, edin particolare al ge-neral manager e fac-totum delle MarcheDr. S. Girolimini.Un grazie sentito alCircolo Veterinario

Bolognese nella persona del Dr. Rubini ealla Dr.ssa Frisini, per avermi concessodi “appoggiarmi” a loro per tutta la parteburocratico/ economica, all’Ordine deiMedici Veterinari della provincia di Bolo-gna per il patrocinio accordato alla ma-nifestazione e alla Novartis AnimalHealth, Sponsor unico della Nazionaleper il quadriennio 2008/2011, che mi hapermesso di sostenere le spese neces-sarie per la migliore riuscita di questo edei futuri tornei.Arrivederci alla 12° edizione!

Stefano Biondi Responsabile Nazionale Calcio

Medici Veterinari

Page 42: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 19

di OSCAR GRAZIOLI

Non vorrei suscitare l’irafunesta dei farmacistiche infiniti lutti addusseai veterinari già in passa-to, però non posso esi-mermi da qualche rifles-

sione circa la liberalizzazione, voluta dal pre-cedente governo, della vendita di specialitàmedicinali da banco.Proprio pochi giorni fa leggevo sul “giornalino”della Coop (così definiamo ancora familiar-mente, a Reggio Emilia, l’eccellente rivista pa-

tinata) della comparsa, nel reparto sanitariodei suoi supermarket, di una prima specialitàa marchio Coop. Si tratta di un’aspirina dota-ta del suo bell’acido ascorbico, che, vendutaa 2 euro la scatola, avrà facile vittoria sui variVivin C ecc. che vengono quotati attualmenteattorno ai 5 euro nelle farmacie. Mentre l’“a-spirina Coop” è già presente nel reparto far-maceutico del supermarket, entro un paio dimesi è già previsto un altro pezzo da 90 deimedicinali da banco, quello che milioni di per-sone, dai bambini agli anziani, assumono peruna febbricola o un dolore muscoloscheletri-co: il paracetamolo. Poi verrà il resto.

Ricordo le roventi polemiche quando l’alloraministro Bersani si oppose, senza tanti com-plimenti, alle esilaranti rivendicazioni dei far-macisti, scandalizzati per la loro perdita diprofessionalità e per lo svilimento dei loro pre-ziosi consigli. Figuriamoci! Vendere vitamine easpirina di fianco al banco del pesce (peraltrocon l’obbligo della presenza di un loro colle-ga a dispensare consigli). Un vero e proprioattentato alla professionalità di quei camicibianchi che peraltro non si sentivano espro-priati della loro dignità di sanitari, all’atto di in-trattenersi con la cliente sulla sfumatura di co-lore della cremina antiaging (anallergica, siachiaro!), mentre si formava la coda di malati,giustamente mugugnanti, che avevano biso-gno di un antiepilettico o di un antitumorale.Di fronte ai piagnistei dei colleghi farmacisti

che, diciamo le cose come stanno, vedeva-no portata via più una fettina di torta grassae zuccherata che un pezzo di camice bian-co con spilla sanitaria annessa (ed erano ter-rorizzati che si toccasse il possesso genea-logico della “bottega”) mi sono sempre chie-sto perché non si è mai levato nessun gemi-to, da parte loro, quando le specialità veteri-narie per animali da compagnia si trovavanonei negozi accanto alle scatolette a base ditonno. O i loro preziosi consigli erano super-flui per la salute animale o la briciola dellatorta era talmente piccola da permettere allaformichina di turno di appropiarsene, senzaprotestare. Fate voi.Una battaglia decisa da portare avanti unitipresso il nuovo governo è quella della dispen-sazione del farmaco veterinario (senza se esenza ma) che aggiungerebbe una cilieginazuccherata a una torta ipocalorica, per diabe-tici e celiaci. E se i farmacisti dovessero stril-lare qualcuno gli chieda dov’erano quando sidecideva che antiparassitari potenzialmenteletali, vermifughi, polivitaminici e parasanitari,si potessero acquistare al Pet Shop Gardencon i 50 bollini accumulati acquistando sca-tolette con polpa di granchio per gatti e con-cime per le ortensie. ■

Curarsi alla COOP

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 200842 L’opinione Società

Grazie ad un accordofra @nmvi Oggi eLibero, gli articoliscritti dal Collega

Oscar Grazioli per ilquotidiano di VittorioFeltri sono disponibili

on line.@nmvi Oggi pubblica

regolarmente gliarticoli dopo le ore

12.00.La rubrica LiberOscarli mantiene in archivioper la consultazione.@nmvi Oggi ringrazia

Oscar Grazioli.www.anmvioggi.it

Page 43: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 19

Ein arrivo per i proprietari dianimali la guida Pets & thecity con i consigli utili perla primavera e l'estate2008. Pets & the city, lacittà dalla parte degli ani-

mali, è una guida pensata per chi possiedeanimali in città. Con 469.000 copie gratuite,l'editore AG Guide pubblica tutte le rispostealle domande più frequenti su norme e leggi,diritti, salute, prevenzione e viaggi. Pets &the city raccoglie in forma esaustiva ed e-splicativa tutti i dati e le informazioni indi-spensabili ai proprietari di pet con chiari-menti di decreti, normative, regolamenti lo-cali e nazionali che definiscono i diritti deglianimali e i doveri dei loro padroni. Ampiospazio è dedicato al turismo a quattro zam-pe, con articoli, informazioni e curiosità. Unelenco di tutti gli ambulatori, studi, cliniche epronto soccorso cittadini fornisce gli indiriz-zi, i recapiti e gli orari di apertura. A soste-gno dell'iniziativa per la città di Milano - an-che l'ordine dei medici veterinari della pro-

vincia. Nella guida, Carla Bernasconi - Pre-sidente dell'Ordine dei Medici Veterinari diMilano ha sottolineato che tramite questapubblicazione "che è un ottimo mezzo di co-municazione con i proprietari di animali, iMedici Veterinari desiderano ricordare che:la visita clinica è uno strumento importantedi prevenzione; l'iscrizione all'anagrafe cani-na è un obbligo di legge; l'identificazione dei

cani combatte il randagismo e che l'abban-donare e il maltrattare gli animali è un reato".Oltre che per la città e la provincia di Milano,quest'anno la guida è stata realizzata ancheper la città e la provincia di Torino, per Ge-nova e per Firenze. La guida potrà essere ri-tirata in omaggio presso il proprio medicoveterinario di fiducia. La guida è stata realiz-zata con il patrocinio dell'ANMVI. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 2008 Novità Recensioni 43

Pets & the city, una guida per i proprietariRealizzata con il patrocinio dell’ANMVI sarà distribuita in 469.000 copie

L’INFORMATOREFARMACEUTICO DI VETERINARIA

E ZOOTECNIA

IIndispen-s a b i l estrumen-

to di lavoroper veterina-ri sia di pic-coli animalisia di anima-li da reddito,cliniche ve-terinarie, al-levatori, a-ziende agri-cole, con-

sorzi e cooperative provinciali, farmaci-sti, produttori di mangimi medicati, ASL,centri di sperimentazione e ricerca, uni-versità. Il volume, che comprende oltre 8.000voci di prodotti a uso veterinario, è sud-diviso nelle sezioni: medicinali, omeo-patici, alimenti e agenti nutrizionali e ar-ticoli vari di interesse veterinario (at-trezzature e strumenti, accessori, co-smetici, disinfettanti, prodotti naturali eomeopatici). Di tutti i prodotti presenti nell’opera so-no riportati, in ordine alfabetico di nomecommerciale, le specie animali alle qua-li è destinato il prodotto, l’azienda pro-duttrice, la composizione, le indicazio-ni, la posologia, gli eventuali tempi disospensione e le avvertenze, oltre alleinformazioni commerciali quali le confe-zioni in commercio, la modalità di di-spensazione e il prezzo. Ampia e strutturata la sezione dedicataai tempi di sospensione e alla normati-va vigente.Il volume raccoglie le schede tecnichedi farmaci, alimenti e articoli vari per u-so animale, così come informazioni dinormativa e indirizzi utili.

Page 44: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 19

Tempo fa, Professione Veterinaria aveva ini-ziato a pubblicare alcune lettere, arrivate in re-dazione o all’indirizzo dell’ANMVI, firmate daproprietari. Nella maggior parte dei casi sitrattava di lettere di lamentela e, proprio perquesto, la pubblicazione voleva essere unmodo per capire i nostri clienti e ragionare in-sieme su quello che in management si chia-ma “gestione della lamentela”. E magari fareanche un po’ di autocritica. L’iniziativa, che ovviamente non faceva né no-mi né cognomi, non piacque a molti nostri let-tori e fu abbandonata, più per rispettare la vo-lontà dei Colleghi che per convinzione. In viaeccezionale, torniamo a pubblicare la letteradi una famiglia di proprietari e lo facciamosenza nessuna pretesa di analisi, ma sempli-cemente per compiacerci del fatto che i clien-

ti sanno capire, apprezzare e, a volte, ringra-ziano… Nel caso in questione siamo lieti di fa-re nome e cognome.

Carlo Scotti

A VOLTE RINGRAZIANO …Scriviamo questa lettera, che se possibilechiediamo di pubblicare, per ringraziaresentitamente il dottore veterinario AgugiaroUgo, per ringraziarlo della sua professiona-lità e competenza nell’affrontare il caso mol-to grave della nostra cagnolina Sissi che hacontratto un’infezione al sangue che sem-brava fatale.Il dottore Ugo ha dimostrato nei nostri con-fronti un grande senso di responsabilità e bra-

vura ed è riuscito a salvarle la vita e per que-sto vogliamo ringraziarlo pubblicamente.Grazie se pubblicate la lettera

Famiglia Maragno Danilo, San Pietro in Gu (PD)

DA SISSIBuongiorno dott. Ugo, sono Sissi e ti scrivosu questo giornale per ringraziarTI di avermisalvato la vita! Caspita ne ho preso di pau-ra, tutti i dottori che mi hanno vista mi han-no solo fatto le punture e io anche se avevopaura non ho mai mollato volevo ancoragiocare con il mio fratellino Billi. Tu invece e-ri diverso e hai detto alla mia mamma cheavresti tentato tutto il possibile!! Ma quelgiovedì mi sentivo così male che avevo co-

minciato quasi a piangere, tu però non haimollato e hai detto che avevo bisogno disangue perché il mio si era ammalato e nonc’era niente da fare. Lo so che anche tu eripreoccupato ma tu credevi in me e mi haidato un po’ sangue buono (che viene dalmio cuginetto il grande Leone), giorno pergiorno sono migliorata e adesso corro e sal-to come prima (e poi sai, adesso mi dannol’omogeneizzato da mangiare ... che buono...) Ti ho scritto per ringraziarti perché daquel giorno con il tuo aiuto, la tua professio-nalità e la tua gentilezza mi hai permesso dicontinuare a vivere con la mia famiglia. Tivoglio bene dottore e adesso verrò a trovar-ti più spesso per fare dei controlli ... ciao ea presto. P.S. per chi non lo sapesse io sono una ca-gnolina molto simpatica .... Più o meno!!!!

Sissi

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 200844 Lettere al Direttore @

"Non è più possibile avere tre milioni emezzo di bambini viziati"

Renato BrunettaMinistro della Pubblica Amministrazione

LLeonid Stadnik, il veterinario più al-to del mondo, avrà un maxi quad.Lo riferisce la Collega Alessandra

Rossi, in rappresentanza dell’Associa-zione Avemus, promotrice della collettaavviata l’anno scorso. Il quad è stato ac-quistato il 2 aprile 2008 presso il riven-ditore Italia Quad (nella foto un modelloGOES 520 max come quello acquistatoper il collega ucraino). “Purtroppo -spiega Rossi - non è stato facile racco-gliere i fondi sufficienti in tempi brevi eancora più difficoltosa si sta rivelandol'organizzazione della spedizione delmezzo al collega ucraino. Sono perso-nalmente da mesi in contatto con il si-gnor Yaroslav Moshkola, addetto allePR del consolato ucraino a Roma, ilquale parla di alcune settimane neces-sarie per concludere l'organizzazionedella consegna del Quad. Ci auguriamoquindi che l'operazione Stadnik si pos-sa concludere felicemente entro finegiugno. Ringrazio l'Anmvi a nome di Avemus peraverci aiutato a pubblicizzare la raccol-ta fondi”.

MAXI QUAD

Page 45: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 19

Si chiama “Vinci l’AtlanteBOA®” il concorso ad e-strazione promosso daInnovet, che mette in pa-lio dieci copie del nuovomanuale di diagnosi or-

topedica edito da Innovet e scritto da CarloMaria Mortellaro, Massimo Petazzoni e AldoVezzoni.Il regolamento è molto semplice: compilarein ogni sua parte la scheda di partecipazioneal concorso presente nella cartellina con-gressuale; inserirla nell’apposita urna dellostand Innovet; presenziare all’estrazione disabato 31 maggio alle ore 15.00, presso lostand Innovet; sperare, infine, di essere tra iprimi dieci nominativi estratti, che vincerannouna copia della pubblicazione, con dedicapersonale degli Autori.Il premio in palio è la novità dell’anno nel pa-norama dell’editoria veterinaria italiana. L’A-tlante BOA® è, infatti, molto di più di un sem-plice testo di Ortopedia del cane. È piuttostoun vero e proprio strumento per applicare,nella pratica ambulatoriale corrente, quelladiagnosi, identificata dagli autori con l’acro-nimo BOA® (Breed-Oriented OrthopaedicApproach), e basata sulla conoscenza delladiversa distribuzione delle malattie ortopedi-

che in rapporto alle specifiche razze canine.Un insostituibile aiuto diagnostico - quellofornito dall’Atlante - che, già nelle fasi inizialidella visita clinica ortopedica, può offrire im-portanti e tangibili vantaggi: dalla formulazio-

ne di una diagnosi precoce; allo snellimentodel percorso diagnostico differenziale; alla ri-duzione di tempi e costi, necessari per tran-sitare dal sospetto diagnostico alla diagnosidefinitiva.Il congresso SCIVAC 2008 sarà dunque iltrampolino di lancio di questa novità editoria-le, con ben due appuntamenti da non perde-re: presentazione ufficiale dell’opera ed in-contro con gli autori (venerdì 30 maggio2008, alle ore 16.40); concorso “Vinci l’Atlan-te BOA®” (sabato 31 maggio 2008, alle ore15.00). Arrivederci a Rimini e… buona Fortuna!

Per guardare il video e la demo dell’AtlanteBOA®, ed iscriversi all’evento lancio di pre-sentazione www.innovet.it ■

Concorso “Vinci l’Atlante BOA®” In occasione della presentazione ufficialedell’Atlante BOA® al 59° congresso SCIVAC diRimini, Innovet lancia un concorso che prevedel’estrazione di 10 Veterinari che vinceranno unacopia del nuovissimo volume

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 2008 Comunicati Dalle Aziende 45▲

ROYAL CANIN AL MONDADORIMULTICENTER

DI MILANO

RRoyal Canin, azienda produttricedi alimenti di alta gamma per ca-ni e gatti, sarà presente da lunedì

2 a domenica 8 giugno presso il Monda-dori Multicenter di via Marghera a Mila-no. Un’occasione speciale per chi, pro-prietario di un gatto o a spasso con ilproprio cane, durante le fresche giorna-te di inizio estate, vorrà ritagliare qual-che minuto per raccogliere preziosisuggerimenti sul benessere e l’alimen-tazione del proprio animale, soprattuttocon l’avvicinarsi di un momento delica-to, come quello estivo. Presso il Corner Royal Canin, situato alpiano terra del Mondadori Multicenter,specialisti nutrizionisti saranno a dispo-sizione dei pet-lovers per rispondere al-le loro domande e curiosità; potranno i-noltre elaborare un profilo del cane o delgatto, in base alla taglia, all’età, alla raz-za e allo stile di vita e indicare succes-sivamente gli alimenti Royal Canin svi-luppati su misura, adatti alle loro esi-genze specifiche. Per maggiori informazioni e dettagli suiprodotti Royal Canin puoi consultare ilnostro nuovo sito all’indirizzowww.royalcanin.it

Page 46: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 19

Edizioni Veterinarie E.V. srl

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Questo periodico è associatoall’Unione Stampa Periodica Italiana

laPROFESSIONE VETERINARIA 19 | 200846 Calendario attività Dal 13 giugno al 28 settembre

13 GIUGIORNATA DI APPROFONDIMENTO SIVAL ACCESSI VENOSI CENTRALI A MEDIO E LUNGO TERMINE. BASI TECNICHE E CAMPI DI APPLICAZIONE IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC PRECLINICI E CLINICI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accredita-

mento

13 GIUSEMINARIO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON GESTIONE SANITARIA DELLE ZOONOSI E SISTEMI DI PREVENZIONE - Ordine Dei Medici Veterinari, Cuneo - ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CUNEO Via Mameli, 4/bis - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39

0372 403541 - E-mail: [email protected]

14 - 15 GIUCORSO FSA IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC CORSO - CONTROLLO DELLA DISPLASIA DELL’ANCA E DEL GOMITO NEL CANE - Centro Studi Palazzo

Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segre-teria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

17 - 20 GIUCORSO SCIVAC CORSO DI BIOCHIMICA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accredita-

mento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

23 - 24 GIUCORSO SCIVAC GIORNATE DI APPROFONDIMENTO IN PRACTICE MANAGEMENT AVANZATE - Centro Studi SCIVAC, Cre-

mona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC -Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

26 - 28 GIUCORSO SCIVAC ADVANCED VETERINARY DIAGNOSTIC IMAGING: PRATICAL AND INTERACTIVE MRI WORKSHOP - Centro

Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Crediti non previsti

27 - 29 GIUCORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC SARDEGNA: CORSO REGIONALE BASE DI PRONTO SOCCORSO - Sassari - ECM: 16 Crediti - Per informazio-

ni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

29 GIUINCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC MARCHE SCRIPTA MANENT... AVES VOLANT... PER FAVORE CHIUDETE LA FINESTRA. LE BASI DELLA MEDICINA A-

VIARE - Marche - Jesi - Via San Francesco - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Se-greteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: [email protected]

2 - 5 LUGITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CARDIOLOGIA: VII PARTE - DIAGNOSI E TERAPIA DELLE CARDIOPATIE ACQUISITE E MALATTIE SISTEMI-

CHE CON EFFETTI CARDIOVASCOLARI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Ac-creditamento - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

9 - 12 LUGITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 3° IT. NEUROLOGIA VETERINARIA: II PARTE - LE DIAGNOSI DIFFERENZIALI - Centro Studi SCIVAC, Cremo-

na - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC -Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

5 - 7 SETCORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE SICILIA - CORSO REGIONALE DI ORTOPEDIA - Ragusa, Villa Di Pasquale - Viale delle Americhe - ECM:CON IZS RAGUSA Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel.

+39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

7 SETINCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA RUOLO DELLA FISIOTERAPIA NELLA CORRETTA GESTIONE DEL PAZIENTE AFFETTO DA ERNIE DISCALI

- ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC- Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

11 - 13 SETCORSO SCIVAC CORSO DI MEDICINA FELINA I PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Ac-

creditamento - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

13 SETINCONTRO SIMIV EMOGASANALISI ED EQUILIBRIO ACIDO-BASE NELLA PRATICA CLINICA DEL CANE E DEL GATTO - Cen-

tro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni -Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

14 SETINCONTRO SIMEF SIMPOSIO DI MEDICINA FELINA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accredita-

mento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail:[email protected]

14 SETINCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA LE ERNIE IN CHIRURGIA GENERALE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani -

Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

14 SETINCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA EMATOLOGIA: UN GIOCO DI LUCI E COLORI - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Bor-

ghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

18 - 20 SETITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLI: VI PARTE - CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA - Centro Studi SCI-

VAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - SegreteriaSCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

20 SETSEMINARIO SIVE SEMINARIO “ECOGRAFIA TORACICA ADDOMINALE NELL’ADULTO” - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona

- ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

20 - 21 SETCORSO SIVE CORSO BASE DI ECOGRAFIA TORACICA ADDOMINALE NELL’ADULTO - ECM: Richiesto Accreditamento -

Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

21 SETINCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO VALUTAZIONE DELL’OCCLUSIONE E TRAUMATOLOGIA DENTALE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per

informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

21 SETINCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA DIFFICOLTÀ DEAMBULATORIE: IL RUOLO DELLE MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO - UN

APPROCCIO CLINICO, DIAGNOSTICO E (FISIO)TERAPEUTICO - Milano - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

25 - 27 SETITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 2° IT. DERMATOLOGIA: II PARTE - APPROCCIO DIAGNOSTICO AI PROBLEMI DERMATOLOGICI (2°) - Cen-

tro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti- Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

27 - 28 SETEVENTO SIVAE ORTOPEDIA NEGLI ANIMALI ESOTICI - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richie-

sto Accreditamento - Per info: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: [email protected]

27 - 28 SETINCONTRO SCVI LA CARDIO-CHIRURGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento -

Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

27 - 28 SETCORSO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA D’URGENZA - Roma - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informa-

zioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

28 SETINCONTRO SIDEV AGGIORNAMENTI IN MALATTIE FUNGINE SUPERFICIALI DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC,

Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc.Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

28 SETINCONTRO ANMVI IN COLLABORAZIONE INCONTRO GPM ANMVI 2° SEMESTRE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: RichiestoCON SCIVAC E GPM Accreditamento - Per informazioni: Milena Migliavacca - - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: [email protected]

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