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Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 39

Date post: 07-Mar-2016
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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore
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009 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 6, numero 39 dal 16 al 22 novembre 2009 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona 39 2 RIFIUTI ELETTRONICI È in arrivo il regolamento che manderà a regime il ritiro “uno contro uno”, pre- visto dal Dlgs 151/2005 sui rifiuti elet- tronici: sarà obbligatorio per i distribu- tori di apparecchi elettrici ed elettronici garantire, al momento della fornitura di una nuova apparecchiatura, il ritiro gra- tuito di quella usata, a condizione che sia di tipo equivalente. IRPEF “Finalmente il Governo si è accorto di noi”. Confprofessioni commenta soddi- sfatta il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri che riduce l'anticipo dell'Ir- pef di fine anno. La percentuale dell'an- ticipo, in scadenza il 30 novembre, vie- ne infatti ridotta del 20% passando dal 99% al 79%. Per i professionisti che a- vessero già versato l’anticipo a giugno, il versamento di novembre è ridotto al 39%. BC4Z Il progetto "Buon cittadino a quattro zampe BC4Z" è stato presentato a Pe- scara nella sede dell'amministrazione provinciale. L'iniziativa, promossa da SISCA e ANMVI Abruzzo si affianca alla campagna "Un cane per tutti" per l'in- centivazione alla sterilizzazione. Il Presi- dente della Provincia, Guerino Testa, ha invitato i Comuni del pescarese ad ade- rire. MINSAL Via libera definitivo della Camera allo scorporo del Ministero della Salute dal superdicastero del Welfare. Il Vice Mini- stro Fazio: "Serviranno almeno tre setti- mane per la nomina del nuovo ministro della Salute". Critiche dall'Udc: niente più che un ministero "della veterinaria". CODE Dopo tre giorni di dibattito, la Camera ha rimandato in Commissione Giustizia il Disegno di Legge per la ratifica della Convenzione europea per la protezione degli animali. Iter bloccato per dissensi sull’articolo 3 e sul taglio della coda non terapeutico. RANDAGISMO Durante la discussione sulla Legge Fi- nanziaria 2010, dodici senatori hanno lamentato la carenza di fondi per la lot- ta al randagismo e firmato un ordine del giorno per impegnare il Governo "a re- perire le risorse necessarie". Il program- ma Prevenzione e assistenza veterina- ria "reca una riduzione di spesa - rispet- to alle previsioni assestate per il 2009 - di 6 milioni di euro". La Commissione Bilancio non ha approvato. SIAMO CERTAMENTE UNO STRANO PAESE DOVE ACCADONO COSE CHE NEPPURE NEL BURUNDI (povero Burundi sempre preso ad esempio e magari anche senza motivo) si potrebbero immaginare. Forse ave- va veramente ragione Basaglia quando diceva che i veri matti, almeno quelli pericolosi, non erano negli ospedali psichiatrici (manicomi). Da anni in Italia abbiamo una situazione di inaccettabile ed insostenibile disoccupazione nel settore veterinario. Perché? Ci sono troppi veterinari. Perché? Ci sono troppi iscritti al Corso di Laurea in Medicina Veterinaria, e quindi va rivisto il numero programmato riducendolo di almeno un 40/50%. Come si può fare? L’unico modo è quello di ridurre il numero delle Facoltà visto che ne abbiamo 14, nu- mero che corrisponde alla somma di quelle di Francia, Germania, Gran Bre- tagna, Belgio, Olanda, ecc. Sono d’accordo tutti: ANMVI, FNOVI, Conferenza dei Presidi e, soprattutto, il Ministero dell’Università. Tutto a posto quindi? Mi- ca tanto. Il Comune di Anagni ha intenzione di acquistare dal demanio un ex deposito militare, circa 187 ettari di terreno più diverse costruzioni. Per farne cosa? Molti hanno pensato ad un bel parco verde, ad un’area con strutture sportive, a zona residenziale. Niente di tutto questo: “la realizzazione di un polo universitario di agraria o veterinaria”. In effetti se ne sentiva la mancanza. Basaglia, cosa possiamo fare? UN PAESE DI MATTI A PAGINA 3 LA CITOLOGIA VOLA IN RETE A PAGINA 4 A PAGINA 6 A PAGINA 8 A PAGINA 18 A PAGINA 21 CERTIFICAZIONE IL REGOLAMENTO DI CSQA PEC NESSUNA SANZIONE L’ARTICOLO 81 RESTA COSÌ DIRIGENTI SSN INTRA ED EXTRA MOENIA CENTRO STUDI EV BREVI L’OBBLIGO È TUTTO DA DIMOSTRARE ORGANO DI INFORMAZIONE DELL ’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. la PR O FESSI O NE VETERINARIA Come fa ad esserci prima l’obbligo della norma? L’inver- sione cronologica e di logica è un’altra delle meraviglie del mondo ECM, per cui ci chiediamo: a cosa siamo obbligati? Il nuovo sistema di formazione continua in medicina è stato approvato dalla Conferen- za delle Regioni e il Mi- nistero ha pubblicato il testo definitivo che, nelle ultime pagine (di per sé sintomatico), si occupa dei liberi pro- fessionisti. Per l'ANMVI l'indeterminatezza del capitolo sui liberi pro- fessionisti è tale da non poter ritenere vincolan- te per questi operatori sanitari il consegui- mento dei crediti ECM. L'Associa- zione ribadisce in un comunicato che "senza garanzie normative e fi- scali, l'obbligo ECM dei professio- nisti privati è tutto da dimostrare". Del resto, il nuovo sistema di edu- cazione continua in medicina dovrà essere tradotto dalla Commissione ECM nei relativi regolamenti attua- tivi. Andiamo con ordine. Il testo “defi- nitivo”, lascia molti interrogativi a- perti. Nel testo si legge che i liberi professionisti sono "destinatari" della formazione continua e che "sono impegnati ad assolvere l'ob- Come cambia la didattica La tecnologia e le nuove metodologie migliorano l’efficacia dell’ apprendimento bligo, essendo eguali le loro re- sponsabilità deontologiche e legali nei confronti dei pazienti e della qualità delle prestazioni erogate". Poi l’obbligo diventa “eventuale”: “È evidente come ogni eventuale obbligo per i liberi professionisti debba fondarsi su alcune precise garanzie normative e individuare agevolazio- ni sui costi sopportati; parimenti potrebbe es- sere diversamente indi- viduato il debito com- plessivo dei crediti e la composizione del Dos- sier formativo". Le age- volazioni non sono sta- te definite e siamo nel campo delle ipotesi (studio di settore?), per il debito formativo è prevista, ma non si sa come, “la possibilità di u- na diversa individuazione del debi- to complessivo dei crediti”, salvo ravvisare la necessità di privilegiare la modalità blended (diversificare la tipologia degli eventi). Per la con- tabilità, si annoti che sono stati confermati i 150 crediti da acqui- sirsi dal 2008 al 2010 sulla base di 50 ogni anni (minimo 25, massimo 75). Per questo triennio possono essere considerati nel calcolo del 150 crediti, anche 60 crediti acqui- siti negli anni precedenti. Anche qui la chiarezza fa difetto. ANMVI 1999 DIECI ANNI AL SERVIZIO DEI MEDICI VETERINARI 2009 ANMVI la PR OFESSI O NE VETERINARIA ® LABORATORIO ANALISI VETERINARIE PER ANIMALI DA COMPAGNIA E DA REDDITO Via Amedeo d’Aosta, 7 20129 MILANO tel. +39. 02. 29 40 46 36 fax +39. 02. 29 40 46 44 e-mail [email protected] [email protected] ISO 9001:2000 Certificato Qualità www.biessea.com Da 30 anni il nostro lavoro e la nostra esperienza al servizio dei Medici Veterinari
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Page 1: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 39

009SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 6, numero 39 dal 16 al 22 novembre 2009Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona392

RIFIUTI ELETTRONICIÈ in arrivo il regolamento che manderàa regime il ritiro “uno contro uno”, pre-visto dal Dlgs 151/2005 sui rifiuti elet-tronici: sarà obbligatorio per i distribu-tori di apparecchi elettrici ed elettronicigarantire, al momento della fornitura diuna nuova apparecchiatura, il ritiro gra-tuito di quella usata, a condizione chesia di tipo equivalente.

IRPEF“Finalmente il Governo si è accorto dinoi”. Confprofessioni commenta soddi-sfatta il decreto approvato dal Consigliodei Ministri che riduce l'anticipo dell'Ir-pef di fine anno. La percentuale dell'an-ticipo, in scadenza il 30 novembre, vie-ne infatti ridotta del 20% passando dal99% al 79%. Per i professionisti che a-vessero già versato l’anticipo a giugno,il versamento di novembre è ridotto al39%.

BC4ZIl progetto "Buon cittadino a quattrozampe BC4Z" è stato presentato a Pe-scara nella sede dell'amministrazioneprovinciale. L'iniziativa, promossa daSISCA e ANMVI Abruzzo si affianca allacampagna "Un cane per tutti" per l'in-centivazione alla sterilizzazione. Il Presi-dente della Provincia, Guerino Testa, hainvitato i Comuni del pescarese ad ade-rire.

MINSALVia libera definitivo della Camera alloscorporo del Ministero della Salute dalsuperdicastero del Welfare. Il Vice Mini-stro Fazio: "Serviranno almeno tre setti-mane per la nomina del nuovo ministrodella Salute". Critiche dall'Udc: nientepiù che un ministero "della veterinaria".

CODEDopo tre giorni di dibattito, la Cameraha rimandato in Commissione Giustiziail Disegno di Legge per la ratifica dellaConvenzione europea per la protezionedegli animali. Iter bloccato per dissensisull’articolo 3 e sul taglio della coda nonterapeutico.

RANDAGISMODurante la discussione sulla Legge Fi-nanziaria 2010, dodici senatori hannolamentato la carenza di fondi per la lot-ta al randagismo e firmato un ordine delgiorno per impegnare il Governo "a re-perire le risorse necessarie". Il program-ma Prevenzione e assistenza veterina-ria "reca una riduzione di spesa - rispet-to alle previsioni assestate per il 2009 -di 6 milioni di euro". La CommissioneBilancio non ha approvato.

SIAMO CERTAMENTE UNO STRANO PAESE DOVE ACCADONOCOSE CHE NEPPURE NEL BURUNDI (povero Burundi sempre preso adesempio e magari anche senza motivo) si potrebbero immaginare. Forse ave-va veramente ragione Basaglia quando diceva che i veri matti, almeno quellipericolosi, non erano negli ospedali psichiatrici (manicomi). Da anni in Italiaabbiamo una situazione di inaccettabile ed insostenibile disoccupazione nelsettore veterinario. Perché? Ci sono troppi veterinari. Perché? Ci sono troppiiscritti al Corso di Laurea in Medicina Veterinaria, e quindi va rivisto il numeroprogrammato riducendolo di almeno un 40/50%. Come si può fare? L’unicomodo è quello di ridurre il numero delle Facoltà visto che ne abbiamo 14, nu-mero che corrisponde alla somma di quelle di Francia, Germania, Gran Bre-tagna, Belgio, Olanda, ecc. Sono d’accordo tutti: ANMVI, FNOVI, Conferenzadei Presidi e, soprattutto, il Ministero dell’Università. Tutto a posto quindi? Mi-ca tanto. Il Comune di Anagni ha intenzione di acquistare dal demanio un exdeposito militare, circa 187 ettari di terreno più diverse costruzioni. Per farnecosa? Molti hanno pensato ad un bel parco verde, ad un’area con strutturesportive, a zona residenziale. Niente di tutto questo: “la realizzazione di unpolo universitario di agraria o veterinaria”.In effetti se ne sentiva la mancanza. Basaglia, cosa possiamo fare?

UN PAESE DI MATTI

A PAGINA 3

LA CITOLOGIAVOLA

IN RETE

A PAGINA 4 A PAGINA 6 A PAGINA 8 A PAGINA 18 A PAGINA 21

CERTIFICAZIONEIL REGOLAMENTO

DI CSQA

PECNESSUNA SANZIONE

L’ARTICOLO 81 RESTA COSÌ

DIRIGENTI SSNINTRA

ED EXTRA MOENIA

CENTRO STUDI EV

BREVI L’OBBLIGO È TUTTO DA DIMOSTRARE

ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

laPROFESSIONE VETERINARIA

Come fa ad esserci primal’obbligo della norma? L’inver-sione cronologica e di logica èun’altra delle meraviglie del mondoECM, per cui ci chiediamo: a cosasiamo obbligati? Il nuovo sistemadi formazione continua in medicinaè stato approvato dalla Conferen-za delle Regioni e il Mi-nistero ha pubblicato iltesto definitivo che,nelle ultime pagine (diper sé sintomatico), sioccupa dei liberi pro-fessionisti. Per l'ANMVIl'indeterminatezza delcapitolo sui liberi pro-fessionisti è tale da nonpoter ritenere vincolan-te per questi operatorisanitari il consegui-mento dei crediti ECM. L'Associa-zione ribadisce in un comunicatoche "senza garanzie normative e fi-scali, l'obbligo ECM dei professio-nisti privati è tutto da dimostrare".Del resto, il nuovo sistema di edu-cazione continua in medicina dovràessere tradotto dalla CommissioneECM nei relativi regolamenti attua-tivi. Andiamo con ordine. Il testo “defi-nitivo”, lascia molti interrogativi a-perti. Nel testo si legge che i liberiprofessionisti sono "destinatari"della formazione continua e che"sono impegnati ad assolvere l'ob-

Comecambia la didatticaLa tecnologia e le nuove metodologiemigliorano l’efficacia dell’apprendimento

bligo, essendo eguali le loro re-sponsabilità deontologiche e legalinei confronti dei pazienti e dellaqualità delle prestazioni erogate".Poi l’obbligo diventa “eventuale”:“È evidente come ogni eventualeobbligo per i liberi professionistidebba fondarsi su alcune precise

garanzie normative eindividuare agevolazio-ni sui costi sopportati;parimenti potrebbe es-sere diversamente indi-viduato il debito com-plessivo dei crediti e lacomposizione del Dos-sier formativo". Le age-volazioni non sono sta-te definite e siamo nelcampo delle ipotesi(studio di settore?), per

il debito formativo è prevista, manon si sa come, “la possibilità di u-na diversa individuazione del debi-to complessivo dei crediti”, salvoravvisare la necessità di privilegiarela modalità blended (diversificare latipologia degli eventi). Per la con-tabilità, si annoti che sono staticonfermati i 150 crediti da acqui-sirsi dal 2008 al 2010 sulla base di50 ogni anni (minimo 25, massimo75). Per questo triennio possonoessere considerati nel calcolo del150 crediti, anche 60 crediti acqui-siti negli anni precedenti. Anchequi la chiarezza fa difetto. ■

ANMVI 1999 DIECI ANNI AL SERVIZIO DEI MEDICI VETERINARI 2009 ANMVI

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Questa volta a sedersi frai banchi saranno i rela-tori. Il corso pratico“Strategie didattiche edi comunicazione” chela SCIVAC terrà nel mar-

zo del 2010 è sintomatico della costante evo-luzione della formazione continua offerta dalCentro Studi EV di Palazzo Trecchi. Un’evolu-zione che non attiene solo ai contenuti scien-tifici ma anche alle metodologie didattiche eche testimonia della costante qualificazionedei programmi di continuing education pro-posti da EV, in ossequio anche ai dettami del-la certificazione ISO 9001: 2000.Non deve quindi stupire che per “insegnare ainsegnare”, la SCIVAC abbia chiamato un do-cente teatrale come il torinese Giacomo Vol-pengo, organizzatore di percorsi di formazio-ne per aziende sanitarie, enti pubblici e orga-nizzazioni private, specialista anche in teleco-municazioni. Il suo approccio si basa sulletecniche attive d’aula, tecniche che la SCI-VAC sta incoraggiando da tempo, proponen-do corsi ad alto contenuto di interazione epartecipazione diretta. L’esempio più recente si è avuto con l’AOMaster Class Course on Advance correctiveOstheotomies, durante il quale i partecipantihanno messo subito in pratica quanto appre-so. “Ritengo che un corso intensivo debbaessere congegnato in modo tale da obbligareil partecipante ad imparare il know how daportarsi poi subito a casa per applicarlo -commenta Aldo Vezzoni, Course Chair - a-vevano tutti degli esercizi da fare di misura-zioni e di planning guidati dagli istruttori, maobbligati a farli subito in modo da memoriz-zare quanto appreso. Avevo poi previsto unapiccola pausa di studio prima di riprenderenel pomeriggio ed avevo poi dato anche deicompiti a casa, da fare alla sera. In effetti èstato impegnativo - chiosa Vezzoni - ma allafine erano tutti molto contenti”.

INSEGNARE A INSEGNAREIl senso dell’iniziativa di marzo del 2010,“Strategie didattiche e di comunicazione”,che sarà a numero chiuso, è ben spiegato daBruno Peirone, direttore del corso: “un pa-

trimonio della SCIVAC è il suo parco relatori eper essere competitivi e migliorare l’aggior-namento bisogna aggiornare la didattica conle nuove strategie”. Spesso, relatori moltopreparati, “non hanno una formazione per ladidattica e magari dispongono di una casisti-ca magnifica - prosegue Peirone - ma nonhanno gli strumenti per trasmettere la loro e-sperienza clinica in maniera efficace”. Il puntoè questo: l’apprendimento efficace da mette-re subito in pratica e da applicare proficua-mente al rientro in ambulatorio. Tutto questopassa attraverso una metodologia didatticaconsapevole e innovativa. “L’obiettivo del corso - spiega il suo Direttore- è di consentire a ciascun relatore di fare unavalutazione di partenza sull’efficacia del suomessaggio didattico e, dopo aver intrapresodelle azioni di miglioramento, viene filmatodurante una performance didattica, in mododa poter vedere la differenza tra un prima eun dopo”.

ORGANIZZARE LA DIDATTICAQuali sono i limiti che si incontrano più fre-quentemente nella didattica? “La tendenzada parte dei relatori è quella di proporre tanticasi, forse troppi, con presentazioni troppodense e con troppi contenuti - risponde Pei-rone - mentre invece è importante identifica-re 4 o 5 messaggi didattici principali che l’al-lievo è in grado di recepire”. Ma l’obiettivo delcorso è anche di “aiutare i relatori ad organiz-zare la didattica e i contenuti delle relazioni,in maniera da trasmettere i contenuti essen-ziali. Il relatore infatti - sottolinea il collega -deve avere bene in testa i learning objectives,gli obiettivi educazionali della relazione, nondeve essere un personal show, una perfor-mance fine a se stessa, ma qualcosa di pro-gressivo, che coinvolge l’allievo e che alla finegli dà la sensazione che anche lui riuscirà afare la stessa cosa, a mettere in pratica ciòche gli viene insegnato.Vorremmo insegnare a preparare delle pre-sentazioni semplici, che non devono distrar-re, senza l’uso di troppi aspetti speciali e conun uso logico dei colori e delle animazioni, adesempio, con equilibrio tra parte scritta eparte grafica, tra note e iconografia”.

NON FAR SUBIRE IL CORSOLe strategie più avanzate che Bruno Peironeriassume nella filosofia del “coinvolgimi e im-parerò”, prevede relazioni più corte, più partiinterattive, momenti di laboratorio, applicazio-ni pratiche in corso di apprendimento, test diautovalutazione immediata. Spiega Peirone:“non si deve subire, ma crescere durante lelezioni. Il messaggio didattico arriva in maniera più di-retta ed efficace se c’è coinvolgimento attivodell’uditorio, più che con la tradizionale lezio-ne frontale diretta in cui il partecipante subi-sce l’apprendimento. Si può pensare ad e-sempio di inserire dei casi che possano sti-molare una discussione, una rielaborazione,cosa certamente più complicata e impegnati-va, ma il messaggio didattico è certamentepiù efficace”. La comunicazione del relatoredeve essere, per linguaggio e contenuti, mo-dulata e rispondente all’uditorio che sia ha difronte.

LA CHIRURGIA IN DIRETTAE la videoconferenza? Bruno Peirone è statoun pionere delle webconference sperimentalidi EV live: “Da un punto di vista dell’efficiaciala videoconfernza può diventare più appeti-bile se interattiva tra il docente e il pubblico,quasi un talk show”.Al riguardo interviene Fulvio Stanga, Diretto-re Scientifico di EV: “La FAD o Formazione ADistanza fino ad ora solo testata da EV SCI-VAC con teleconferenze di relazioni potrebbefacilmente diventare interattiva attraverso varistrumenti quali la chat o l’intervento in diretta

telefonica. Sono strumenti semplici, ma chepermettono all’utente delocalizzato di interve-nire con domande da rivolgere presso la se-de dove si sta svolgendo in diretta l’eventotrasmesso in teleconferenza. Un’opportunitàsimile l’avranno anche i partecipanti al PrimoCorso dell’Itinerario di Chirurgia previsto insede SCIVAC a Cremona il prossimo 11 Di-cembre durante il quale si assisterà in direttaad un intervento chirurgico che si svolge a di-stanza in una struttura veterinaria presso laquale il chirurgo e un moderatore commente-ranno l’intervento e risponderanno alle do-mande dei corsisti in sala. Un nuovo strumen-to didattico e un nuovo passo avanti verso laformazione a distanza. Le idee corrono men-tre noi possiamo rimanere fermi”.

L’INGLESE NELLA DIDATTICA

Da qualche tempo, la SCIVAC propone corsiavanzati in lingua inglese. “La lingua ingleseè un obbligo oggi per chi vuole trarre vantag-gio del progresso scientifico in campo medi-co - dichiara Aldo Vezzoni - solo usando unasola lingua ci si può scambiare le esperienzee le conoscenze e trarre vantaggio da tuttoquanto viene prodotto a livello mondiale. Per quanto uno possa essere un genio, lasua intelligenza non potrà mai essere supe-riore alla somma di tutte le intelligenze”. ■

“Coinvolgimi e imparerò”: nuove strategie didattiche Bruno Peirone: le metodologie più efficaci richiedono il superamentodella docenza tradizionale

Nelle comunicazioni brevi del 64° congresso SCIVAC (5-7 marzo 2010) avrete let-to che “i lavori devono basarsi su principi etici. Pertanto, devono essere evitateper quanto possibile le procedure sperimentali e le inutili sofferenze su animali

vivi. I lavori che non rispettano tali principi sono respinti automaticamente”. Questoprincipio, spiega Fulvio Stanga, Direttore Scientifico di EV, si applica già in tutte le atti-vità didattiche della SCIVAC. Non provocare inutili sofferenze negli animali e arrivare adevitare di usare animali porta progressivamente all’impiego di manichini, modelli e pre-parati anatomici che spesso si rivelano più efficaci dell’animale stesso. Non solo per-ché la didattica ne è agevolata - conclude Stanga - ma anche perché l’approccio deldiscente è più rilassato”.

L’ETICA DEI CORSI SCIVAC

Bruno Peirone assiste i partecipanti dell’“AO Master Class Course”

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Il penultimo appuntamento della fa-se sperimentale delle videoconfe-renze di EV ha registrato un consi-stente aumento degli spettatori(più di 1500), a testimonianza che laformula della diretta web di un

evento scientifico è una forma di comunica-zione ormai matura dal futuro pieno di aspet-tative. La relazione del dr. Bonfanti sulla cito-logia del sedimento urinario (più di un’ora) haevidenziato come l’esame citologico del sedi-mento urinario e di lesioni vescicali rappre-senti ormai un approfondimento diagnostico

relativamente diffuso in ambito veterinario.Sono stati trattati i più comuni reperti citologi-ci che si possono riscontrare all’esame delsedimento urinario o che si ottengono cam-pionando direttamente ispessimenti o neofor-mazioni vescicali. Dopo una breve parte intro-duttiva relativa alle tecniche di prelievo e adeventuali rischi connessi, sono state prese inconsiderazione le varie componenti del sedi-mento, con la descrizione degli elementi or-ganizzati e non organizzati. Tra i primi, in par-ticolare, maggiore interesse citologico rivesto-no gli elementi cellulari presenti all’interno dellume vescicale in condizioni di normalità, in-fiammazione, iperplasia/displasia e neoplasia.Sono stati inoltre illustrati diversi quadri cito-logici riferiti a campionamento diretto di alte-razioni della parete vescicale e di neoforma-zione intraluminali.Dal punto di visto tecnico lo streaming web siè rivelato impeccabile per tutta la durata dellalezione, anche in virtù del fatto che la piat-taforma di trasmissione consente di servirepiù di 10.000 contatti contemporaneamentesenza alcuna perdita di qualità video, che an-

zi potrebbe essere impostata su HD, soluzio-ne che al momento EV preferisce rimandarea un prossimo futuro (penalizzerebbe gli uten-ti con connessioni ADSL più lente). Qualcheappunto ci è stato mosso circa la qualità del-le immagini fisse, soprattutto a riguardo dellascarsa leggibilità dei caratteri; tale inconve-niente sarà risolto già dalla prossima video-conferenza, in quanto i relatori adeguerannola grafica delle diapositive a semplici linee gui-da emanate da EV.Quindi appuntamento a venerdì 11 Dicembre2009, ore 12:00-13:00 gmt:+01 per l’ultimavideoconferenza dell’anno, con la quale sichiude il ciclo sperimentale. È ormai aperta lastrada verso la creazione di un canale televi-sivo permanente con tanto di palinsesto edeventi speciali dal vivo. Il pensiero corre almarzo 2005, quando pubblicammo il primoprogramma FAD in vista della definitiva ap-provazione del piano ECM. Dopo 5 anni ab-biamo la TV veterinaria, ma dell’ECM si sonoperse le tracce. ■

Enrico Febbo, Responsabile sistemi informativi EV srl

laPROFESSIONE VETERINARIA 39 | 20094 Dalle Associazioni Aggiornamento permanente

Bonfanti 1531: la citologia vola in rete

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIASOCIETÀ FEDERATA ANMVI

PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVACPer informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: [email protected] - www.scivac.it

International practical WorkshopCOMPUTED TOMOGRAPHY

Cremona, March 25th-27th, 2010Centro Studi SCIVAC

DIRECTORFederica Rossi, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI,

Bologna

FACULTYGabriela Seiler, DVM, Dipl ECVDI, Dipl ACVR, North

Carolina (USA)Tobias Schwarz, DVM, Dipl EAVDI, Dipl ACVR, Edinburgh

(UK)Federica Rossi, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI,

BolognaIngrid Gielen, Med Vet, MSc, PhD, Ghent (B)

Henry Van Bree, Med Vet, PhD, Dipl ECVDI, Dipl ECVS,Ghent (B)

Massimo Vignoli, Med Vet, SRV, Dipl ECVDI, Bologna

Max Number of participants: 36

Language: English

REGISTRATION FEE:EAVDI, ESVN, SVIDI or SINVET members:

€ 800,00 + VAT 20%SCIVAC members and foreign delegates:

€ 900,00 + VAT 20%Not members: € 1.000,00 + VAT 20%

VISITA OCULISTICA E ANATOMIA.PATOLOGIE DELLA ORBITA, SCLERA,

CORNEA ED ANNESSICremona, 30 Marzo – 2 Aprile 2010

Centro Studi SCIVAC

ECM: In fase di accreditamento

DIRETTOREAlberto Crotti, Med Vet, Genova

RELATORIAlberto Crotti, Med Vet, Genova

Adolfo Guandalini, Med Vet, Dipl ECVO, RomaClaudio Peruccio, Med Vet, Dipl ECVO, Torino

Antonella Vercelli, Med Vet, Torino

ISTRUTTORECristina Giordano, Med Vet, Torino

ISCRIZIONEPartecipazione a numero chiuso (36)

QUOTESoci SCIVAC: € 650,00 + IVA 20%

Non soci: € 850,00 + IVA 20%

ESTRAZIONI DENTALI NEL CANE E NEL GATTO

Cremona, 7/9 Aprile 2010Centro Studi SCIVAC

ECM: In fase di accreditamento

DIRETTOREMargherita Gracis, Med Vet, Dipl AVDC, Dipl EVDC,

Milano

RELATORI ED ISTRUTTORIStefano Bo, Med Vet, Dott Ric, Torino

Dea Bonello, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl EVDC, TorinoAlessandro De Simoi, Med Vet, Dipl EVDC, Feltre (BL)Margherita Gracis, Med Vet, Dipl AVDC, Dipl EVDC,

Milano

ISCRIZIONEPartecipazione a numero chiuso (24)

QUOTESoci SCIVAC: € 650,00 + IVA 20%

Non soci: € 850,00 + IVA 20%

CORSI PRATICI

organizzato da Soc. cons. a r.l. certificata ISO 9001:2008

CAB ABSTRACTS -VETMED RESOURCE

Anche per ilprossimo an-no SCIVAC ha

rinnovato per i pro-pri iscritti l’abbona-mento annuale a

Cab Abstracts - Vet-Med Resource.VetMed Resource è un motore di ri-cerca basato sul Veterinary ScienceDatabase, un sottoinsieme del CABAbstracts Database, il database bi-bliografico più grande al mondo nelsettore della medicina veterinaria.Circa il 90% dei records contiene unabstract e il database è stato mi-gliorato con link automatici dal re-cord al full-text dell’articolo origina-le. L’accesso a CAB Abstracts - Vet-Met Resource è un servizio offertoin esclusiva ai soci SCIVAC ed aisoci delle Società SpecialisticheSCIVAC in regola con il pagamentodella quota associativa per l’anno incorso. Per accedere al servizio ènecessario entrare nella propria pa-gina di ego al sito http://ego.evsrl.ittramite le user name e passwordstampate su tutte le ricevute di i-scrizione o versamento di caparrerilasciate da EV.

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di FULVIO STANGADirettore Scientifico SCIVAC

Chiara Valtolina è la primadiplomata italiana al Col-lege di Medicina d’ur-genza ACVECC. La noti-zia del prestigioso tra-guardo è del 2 novembre

e ci siamo affrettati a congratularci e a scam-biare due chiacchiere. Chiacchiere si fa perdire, naturalmente, perché chi l’ha sentitaparlare agli appuntamenti scientifici della SCI-VAC, per esempio all’ultimo seminario di Pa-dova (Seminario nazionale sulla ospedalizza-zione del paziente felino organizzato da SCI-VAC, in collaborazione con SIMEF e SINUV,v. Professione Veterinaria n. 36 ndr), ne cono-sce la preparazione e le qualità di relatrice.

Chiara, cosa vuol dire per te fare medi-cina d’urgenza e terapia intensiva?La medicina d’urgenza e terapia intensiva èuna disciplina meravigliosa. Si lavora semprea contatto con gli animali più critici e ogni de-cisione deve essere presa velocemente, per-ché anche la minima esitazione può a volte in-fluenzare la stabilizzazione del paziente. Il cri-ticalista deve infatti avere una ottima nozionedella fisiologia, patofisologia delle principalipatologie mediche e chirurgiche, delle tecni-che diagnostiche e delle terapie a disposizio-ne e deve sapere utilizzare al meglio tuttequeste informazioni, adattandole alle diversecondizioni del paziente. Queste ampie cono-scenze fanno del criticalista ed emergentistaun clinico ad ampio spessore. È una specia-lità difficile e a volte frustrante, specialmentequando i nostri sforzi non sono servititi a sta-bilizzare o a migliorare le condizioni clinichedel paziente, ma è anche piena di grandi sod-disfazioni e piccole vittorie.

Che differenza c’è tra fare medicina d’ur-genza in Italia e all’estero? Credo non di essere la persona più adatta al-la quale rivolgere questa domanda, perchéormai manco dall’Italia da sei anni. Quandome ne sono andata solo poche strutture, perlo più private, avevano cominciato ad occu-parsi di terapia intensiva e medicina d’urgen-za in modo serio. Mi sono però resa contoche molte cose sono e stanno cambiando nelmodo di lavorare e di vedere la disciplina del-la medicina d’urgenza e terapia intensiva in I-talia, sopratutto da parte dei veterinari piùgiovani e di alcune strutture veterinarie. Sonorimasta positivamente colpita dal numero dicolleghi italiani che ho incontrato agli ultimiconvegni SCIVAC, che si dedicano con entu-siasmo e in modo fantastico alla medicinad’urgenza e terapia intensiva e che hannotanta voglia di migliorare e di imparare cosenuove. Purtroppo in Italia rimane il problemache questa disciplina non viene ancora rico-nosciuta pienamente come specialità. Nonviene considerata importante dalle Università,che non la incorporano nel curriculum deglistudenti in medicina veterinaria, né da unabuona parte delle strutture veterinarie, cheancora utilizzano neolaureati senza molta e-sperienza o training per gestire le emergenze,

anche quelle più complesse. Per la mia esperienza, non tutto “l’estero” èpoi così diverso dall’Italia. Non ho mai lavora-to negli Stati Uniti, dove questa disciplina èparte integrante degli insegnamenti universi-tari da decenni, e la maggior parte delle strut-ture universitarie e private riconoscono l’im-portanza di persone dedicate ed esperte nelcampo della medicina d’urgenza e della tera-pia intensiva per una migliore gestione dei pa-zienti. In Inghilterra soprattutto, dove ho svol-to il mio residency, viene dato molto spazioed una sempre crescente importanza a que-sta specialità; gli studenti ricevono un buoninsegnamento sia teorico che pratico nelle u-niversità e molte strutture - private ed univer-sitarie - ricercano specialisti e sono pronte adinvestire risorse ed energie nella medicinad’urgenza e terapia intensiva. È un diverso at-teggiamento mentale da parte dei colleghi u-niversitari e che lavorano nel privato e dei pro-prietari; i veterinari riconoscono la presenzadi specialisti in questo settore e non hannoproblemi a riferire i pazienti più critici a clinicicon maggiori capacità ed esperienza, ed iproprietari sono disposti a spendere soldi,quando è necessario, per avere il loro anima-le trattato in terapia intensiva.

Perché non ci sono specialisti diplomatiin Italia e tu che sei l’unica italiana vivi al-l’estero? La ragione per la quale io sono, per ora, l’uni-ca DACVECC italiana è perché la medicinad’urgenza e terapia intensiva è, come dicevoprima, una specialità nascente nella maggiorparte dell’Europa ed in Italia non esiste nes-suna struttura che offra la possibilità di unprogramma di residency. Quindi la scelta diandare e vivere all’estero inizialmente è stataforzata dalla mancanza in Italia, della possibi-lità di fare un percorso formativo in questa di-sciplina. La scelta di rimanere all’estero, al-meno per il momento, è dovuta ad una pre-stigiosa offerta sia da un punto di vista lavo-rativo, sia per la mia carriera ricevuta dall’Uni-versità di Utrecht.

Perché non esiste il college europeo, masolo quello americano? Il college Americano è un college giovane, se

paragonato alle altre specialità più conosciu-te e rionosciute (chirurgia e medicina interna),ma ormai quasi tutte le strutture universitariee molte private hanno specialisti che sono ingrado di offrire un programma di training. InEuropa ci sono, al momento, solo tre Univer-sità dove è possibile fare un programma di re-sidency (Royal Veterinary College di Londra,l’Università di Medicina Veterinaria di Glasgowin Scozia e l’Università di Medicina Veterinariadi Berna, in Svizzera) e tutte hanno comin-ciato meno di 10 anni. Non ci sono molti spe-cialisti in emergenza e terapia intensiva in Eu-ropa e quindi il college Europeo al momentonon esiste. La società europea di emergenzae terapia intensiva (EVECCS) sta però datempo, lavorando alla costituzione di un col-lege Europeo, ma probabilmente ci vorrannoancora molti anni prima di poterne vedere lasua realizzazione.

Quali sono gli sbocchi professionali dellamedicina d’urgenza in Italia e all’estero?Non conosco bene quali siano le possibilitàprofessionali in Italia; devo dire che all’estero(parlo sempre di Olanda ed Inghilterra che so-no i due paesi che conosco meglio), criticali-sti ed emergentisti sono sempre ricercati al-meno nelle strutture private. Specialisti inquesta disciplina sono e diventeranno, sem-pre più richiesti dalle Università che stannosempre più riconoscnedo l’impotanza di que-sta specialità. È una disciplina in continua e-voluzione ed espansione.

Quale è stato il tuo iter formativo per ar-rivare al diploma? Il mio iter formativo per arrivare al diploma èstato lungo e non sempre facile. Dopo la lau-rea, ho lavorato per quattro anni come dotto-randa di ricerca in università a Milano. In quelperiodo mi ero già appassionata di terapia in-tensiva e medicina d’urgenza, ma purtroppoero conscia che per poter imparare questa di-sciplina e migliorare come veterinario avreidovuto andare all’estero. Quindi con unaborsa di studio per giovani laureati all’estero,avevo preso contatto con il dr. Robben, re-sponsabile della terapia intensiva all’Univer-sità di Medicina Veterinaria di Utrecht, in O-landa. Sono rimasta a lavorare in Olanda per

due anni esclusivamente in ICU come partedello staff, con piena responsabilità nella ge-stione dei pazienti e nella stesura dei proto-colli clinici. Quei due anni mi sono stati riono-sciuti come externship specialistica e mi han-no permesso di venire considerata per il resi-dency in Emergency and Critical Care alRoyal Veterinary College di Londra. Nel mag-gio del 2006 mi è stata offerta la posizione diresidency al Royal Veterinary College, doveper i successivi tre anni (2006-2009) ho svol-to il mio programma di training. Nel Settem-bre 2009 ho sostenuto l’esame di specialitàper il college americano e dopo averlo passa-to, ho ottenuto il mio diploma.

Lo consiglieresti ad un neolaureato? È una bella domanda. Spesso ho ripensatose rifarei lo stesso percorso un’altra volta, sa-pendo a cosa sono andata incontro e la miarisposta è sempre: probabilmente sì! Mi sonoperò resa conto di una cosa importante inquesti anni passati all’estero, ed è che comeveterinari laureati italiani, non veniamo moltoriconosciuti ed apprezzati all’estero e perquesto motivo, se vogliamo andare avanti ecompetere con i colleghi stranieri, purtroppodobbiamo lavorare 10 volte più duramenteper dimostrare quanto valiamo e la strada pernoi è sempre più lunga. Quindi questo per-corso lo consiglierei decisamente ad un neo-laureato che ha tanto entusiasmo, che vuoleimparare questa nuova disciplina, che non hatimore di lasciare l’Italia, amici e famiglia perun lungo periodo di tempo, che non ha pauradi lavorare duramente e tanto e che non si fafermare davanti, almeno inizialmente, a portechiuse.

Quali vantaggi pratici ti aspetti nella car-riera professionale e nel quotidiano cli-nico?Non saprei cosa rispondere adesso a questadomanda, visto che ho ottenuto da pochissi-mo il mio diploma... credo che nel quotidianoclinico il vantaggio è una migliore gestione deimiei pazienti e la possibilità di offrire loro il mi-gliore trattamento possibile e la possibilità diinsegnare agli studenti, agli interns e residentsolandesi questa meravigliosa disciplina. Perquanto riguarda la mia carriera professionale,la possibilità di poter lavorare ed insegnare inuna delle migliori università europee è già perme un successo, e spero di poter continuaread insegnare alle persone interessate con icorsi post laurea e tramite i congressi. Nel fu-turo, spero non troppo lontano, c’è anche l’i-dea di cominciare in Olanda un programma diResidency in Emergency and Critical Care!Come vedi ho appena cominciato, le idee so-no tante, la strada davanti a me è ancora lun-ga e molte cose possono e devono ancorasuccedere. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 39 | 2009 Traguardi Intervista 5

Chiara Valtolina primadiplomata italiana ACVECCLa medicina d’urgenza e la terapia intensiva sono discipline giovani. Andare all’estero è quasi inevitabile. Siamo bravi, ma per noi italianidimostrarlo è sempre un po’ più difficile

Chiara Valtolina

http://acvecc.org/

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Il processo di certificazione delleBuone Pratiche Veterinarie instruttura per animali da compa-gnia segue un iter definito dal C-SQA in un apposito Regolamento.Gli step sono noti: si parte dal Di-

sciplinare (Manuale) dell’ANMVI e dalla suaattuazione in struttura per poi arrivare ad unaudit (verifica ispettiva) che porterà, o meno,al rilascio del certificato di conformità (certifi-cazione).

ANMVI: LA CONSULENZALa prima fase, quella dell’applicazione del Di-sciplinare BPV, è seguita dall’ANMVI che,non solo ha realizzato il Manuale, ma ne haanche curato il materiale documentale se-guendo i principi e le procedure dei sistemidi qualità. È la fase dell’avviamento alla certi-ficazione, il cui prossimo appuntamento è fis-sato al 22 di gennaio e consiste in una gior-nata di consulenza in cui i titolari di strutturapersonalizzano il Disciplinare e impostano leprocedure da seguire nella propria struttura.Un anno di consulenza a distanza (anchemeno per chi ha già qualche dimestichezzacon i sistemi di qualità) garantisce una attua-zione guidata delle BPV. Fin qui le BuonePratiche sono una questione veterinaria chesi sposa ad una razionale organizzazione del-la loro attuazione.

CSQA: IL REGOLAMENTOLa seconda fase, dalla domanda di certifica-zione all’eventuale rilascio del certificato diconformità, è esclusivamente curato dal C-SQA. È questo l’ente terzo, indipendente,che, in base ad una convenzione con ANMVI(solo gli enti di certificazione che hanno alme-no 7 accreditamenti 45011 e che hanno fir-mato un contratto con i proprietari dello stan-dard possono condurre audit in conformitàallo standard BPV), sottopone ad audit lestrutture veterinarie. Il Regolamento di certi-ficazione descrive l’insieme di regole, proce-dure ed attività svolte dall’Organismo di Cer-tificazione (il CSQA), per l’attestazione dellaconformità al Manuale BPV. Altri documentiapplicabili sono: il Regolamento per la certi-ficazione di prodotto, il Regolamento per l’u-so del marchio di CSQA (“bollino di qualità”),il Codice deontologico Fnovi. Su richiesta, lastruttura veterinaria può chiedere ad ANMVIdi essere affiancata da un consulente anchein questa fase. Il consulente ANMVI tuttavianon potrà esprimersi sul rilascio (o mancatorilascio) della conformità.

VALIDITÀ QUADRIENNALELa certificazione che è rilasciata dall’ODC havalidità quadriennale. È applicabile a qualun-que struttura rientri tra le seguenti: Studi ve-terinari, Studi veterinari associati, Ambulatoriveterinari, Cliniche veterinarie, Ospedali ve-terinari, Laboratorio veterinario di analisi. Ilcampo di applicazione del certificato deveessere dichiarato dalla struttura richiedente eriferibile alle prestazioni sanitarie erogate nel-la stessa, tra le seguenti: area medica, areachirurgica e anestesiologica, diagnostica perimmagini, laboratorio analisi interno alla strut-tura, medicina d’urgenza/terapia intensiva,ricovero e degenza.

CAMPO DI APPLICAZIONEDELL’AUDIT

Lo standard si applica quando la strutturache chiede la certificazione effettua diretta-mente o tramite l’ausilio di liberi professioni-

sti i servizi dichiarati in una apposita “cartadei servizi”. Il campo di applicazione dell’au-dit deve essere concordato fra struttura edente certificatore prima dell’audit. Il campodi applicazione verrà formulato in maniera

chiara e priva di ambiguità nel contratto trastruttura e CSQA, nel rapporto di audit e nelcertificato. L’audit e di conseguenza il certi-ficato, è specifico della struttura. Nel casoche la stessa struttura richiedente abbia u-nità operative differenti con differenti servizierogati, l’audit dovrà essere effettuato pres-so tutti i siti e il certificato potrà essere uni-co e riportare tutte le unità operative.Quando si conduce un audit BPV l’auditorvaluta se i vari elementi del sistema qualitàstrutturale sono documentati, implementati,mantenuti e costantemente perfezionati. Gliaspetti di assicurazione qualità ritenuti ap-plicabili da tutte le strutture e che l’auditordovrà esaminare sono quelli descritti nello

Il Regolamento di CSQAper la certificazione BPVDall’audit iniziale all’audit di sorveglianza: la conformità allo standard BPV non è definitiva, ma un impegno da mantenere

✁Centro Studi Veterinari E.V. Soc. Cons. a r.l. - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona - Tel. 0372/40.35.37- [email protected]

GIORNATA DI AVVIAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE BPV

DOMANDA DI PARTECIPAZIONEDA INVIARE ENTRO IL 20 DICEMBRE 2009

al fax 0372/40.35.26 o in busta chiusa: ANMVI Via Trecchi 20 - 26100 Cremona o via posta elettronica all’email [email protected]

IL SOTTOSCRITTO

COGNOME...................................................................................................... NOME ............................................................................................................

VIA ........................................................................................................................................................................................ CAP. .........................................

CITTÀ .................................................................................................................................................................................... PROVINCIA .............................

TEL. ............................................................... CELL. ............................................................... EMAIL ...................................................................................

CODICE FISCALE ........................................................................................... ORDINE DEI VETERINARI DI .........................................................................

CHIEDE DI ISCRIVERSI ALLA

❑ GIORNATA DI AVVIAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE BPV - venerdì 22 gennaio 2010VERSANDO LA QUOTA DI 600,00 EURO + IVA (20%)(N.B. comprensiva di un anno di assistenza a distanza, del Manuale ANMVI per le BPV e del Sistema Documentale)

E REGOLA LA QUOTA DI ISCRIZIONE TRAMITE:

❑ VAGLIA POSTALE intestato a EV Soc. Cons. a r.l. - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona. Causale del versamento: Avviamento alla certificazione.Si prega di allegare copia del versamento alla presente scheda di iscrizione

❑ CARTA DI CREDITO

❍ CARTA SI ❍ MASTERCARD ❍ VISA(non sono accettate carte di credito elettroniche)

NUMERO DELLA CARTA SCADENZA (MESE E ANNO)

FIRMA PER L’ADDEBITO .......................................................................................................................

� AVVERTENZA: I partecipanti possessori di CARTA DI CREDITO ANMVI-VISA possono richiedere la rateizzazione (finanziamento a tasso ze-ro) del pagamento.

❑ PAGAMENTO RATEIZZATO TRAMITE CARTA DI CREDITO ANMVI-VISA (Finanziamento a TASSO ZERO)

mediante: ❍ 6 rate mensili, senza interessi ❍ 12 rate mensili, senza interessi

NUMERO DELLA CARTA DI CREDITO ANMVI-VISA SCAD. (MESE E ANNO)

CVV2 (NUMERO DI 3 CIFRE RIPORTATO SUL RETRO DELLA CARTA)

TITOLARE CARTA (NOME / COGNOME) ...............................................................................................................................................................................

DATA DI NASCITA (GIORNO / MESE / ANNO) ........................................................................................................................................................................

FIRMA PER AUTORIZZAZIONE ALL’ADDEBITO CON RATEIZZAZIONE ..........................................................................................................................

FATTURAZIONE (indicare i dati per l’intestazione) ..................................................................................................................................................................

PARTITA IVA ................................................................................................................................................ (per i non titolari vale il Codice Fiscale sopra riportato)

DATA ............................................................................................ FIRMA ..........................................................................................................................

ACCOGLIMENTO DELLE DOMANDE - La Segreteria dei corsi accoglierà le domande nell’ordine cronologico di ricezione e fino ad esaurimento dei posti disponibili, il nu-mero dei quali è stabilito dalla Direzione dei corsi nel numero di 25, sulla base delle esigenze didattiche e dell’ ottimizzazione delle risorse logistiche. La Segreteria non consi-dera vincolanti eventuali espressioni di interesse alla frequenza, scritte o verbali, ma considererà valide solo le domande di iscrizione regolarmente pervenute.

RINUNCE ED ESUBERI - Le richieste di rinuncia verranno totalmente rimborsate solo se pervenute entro 5gg dalla data di attivazione del corso. Per le domande in esuberonon si procederà all’addebito della carta di credito e all’iscrizione.

CONFERMA - Agli iscritti ammessi alla frequenza della giornata di consulenza verrà inviata una comunicazione di conferma della partecipazione.

PRIVACY - Ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (G.U. 29 luglio 2003, Serie generale n. 174, Supplemento ordinario n. 123/L), il sottoscritto consente al trat-tamento dei dati sopra indicati, consapevole che l’esecuzione dei servizi richiesti non può avere luogo senza le comunicazioni dei dati personali all’ANMVI e/o ai soggetti acui la stessa deve rivolgersi.

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A.N.M.V.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI ANMVI SERVIZI BPV

QUALITALIA®

laPROFESSIONE VETERINARIA 39 | 20096 Anmvi Informa 22 gennaio 2010

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standard di riferimento come obbligatori. Infase di verifica l’ispettore potrà acquisiretutti i documenti previsti dal manuale BPV.Tutti i processi e le procedure dovranno es-sere comprensibili e il personale responsa-bile dovrà avere una chiara comprensionedei principi del sistema di qualità.

AUDIT INIZIALEUn audit iniziale è il primo audit di una strut-tura basato sul manuale BPV. Viene esegui-to nell’orario e nella data convenuta tra entedi certificazione e struttura. Nel corso di ta-le audit l’intera struttura viene sottoposta adaudit, sia in relazione alla sua documenta-zione, sia in relazione ai processi. Durantel’audit, l’auditor provvederà a valutare tuttirequisiti BPV. Qualora vi sia un audit prelimi-nare, l’auditor che lo esegue potrà essere lostesso auditor che esegue l’audit iniziale. Infase di certificazione deve essere sottopo-sto ad audit il 100% delle strutture richie-denti la certificazione da parte di ODC.

AUDIT DI FOLLOW UPIn una situazione specifica in cui i risultati

dell’audit sono stati insufficienti per consen-tire il conferimento del certificato si rendenecessario un audit di follow up. Nel corso di questo tipo di audit l’auditor siconcentra sull’implementazione delle azionimesse in atto al fine di correggere le nonconformità individuate nel corso del prece-dente audit. L’audit di follow up dovrà essere eseguitoentro un periodo di 6 mesi dalla data delprecedente audit. Se dopo 6 mesi non èstato fatto l’audit di follow up si rende ne-cessario un nuovo audit completo. Nel caso in cui l’audit di follow up abbia unesito negativo si rende automaticamentenecessario un nuovo audit.

AUDIT DI SORVEGLIANZAL’audit di sorveglianza viene effettuato - nelquadriennio di validità del certificato - sul100% delle strutture certificate al fine di va-

lutare il mantenimento dei requisiti di certifi-cazione. Annualmente il CSQA sceglie ilcampione da sottoporre ad audit. Il campio-ne viene scelto in modo casuale ma consi-derando almeno numero e tipo di nonconformità emerse in occasione dell’audit i-niziale. Viene data precedenza alle struttureche in fase di audit iniziale hanno dimostra-to un minore grado di conformità allo stan-dard.

LE FASI DI CERTIFICAZIONELa certificazione BPV prevede i seguentistep:1. sottoscrizione contratto quadro fra ANM-VI e OdC2. invio richiesta di certificazione a CSQAtramite ANMVI3. sottoscrizione accordo contrattuale fraOdC e struttura richiedente(validità 4 anni)4. verifica di certificazione5. emissione del certificato di conformità(validità 4 anni)6. verifica di sorveglianza7. rinnovo del certificato di conformità

VALORE AGGIUNTOIl Regolamento descrive le procedure chedevono essere osservate nelle strutturesoggette ad audit e chiarisce perché vi siainteresse a sottoporle ad auditIl valore aggiunto è costituito dal fatto chela struttura veterinaria che aderisce al Ma-nuale BPV ha uno strumento che è in gradodi permetterle di confrontare e migliorare (o-ve carenti) le proprie prestazioni sanitarie erisorse rispetto ad uno standard minimocondiviso. Altro valore aggiunto è costituito dal fattoche la corretta applicazione o meno delleBuone Pratiche Veterinarie (di seguito BPV)è valutata e certificata da un ente terzo, cioènon è soggettiva ma oggettiva. Infine la cer-tificazione ottenuta offre alla struttura veteri-naria per animali da compagnia maggiorevisibilità nei confronti dell’utente finale. ■

La riforma delle professionidovrebbe essere varata conuna Legge quadro di indiriz-zo generale, con esplicitorinvio all’adozione di un or-dinamento di dettaglio la-

sciato per le singole professioni che, nella fat-tispecie delle professioni sanitarie, è il SettoreSalute del Ministero. È la prima delle conside-razioni generali trasmesse da ANMVI a Conf-professioni per il documento che la Confede-razione delle libere professioni ha trasmessoall’On Maria Grazia Siliquini, relatrice per lariforma alle Commissioni riunite Giustizia e At-tività Produttive.Nel testo di riforma, è il parere dell’ANMVI. sidovrebbe leggere l’espressa esclusione (co-me già nella “direttiva servizi”) delle professio-ni sanitarie dalle norme che disciplinano laconcorrenza e il mercato (cfr Sentenza dellaCorte di Giustizia Europea - Grande Sezione- 19 maggio 2009), in netta rottura e discon-tinuità con le interpretazioni del Trattato Eu-ropeo fornite dall’Antitrust nazionale e pre-senti nella Legge Bersani. Il testo dovrebbe e-spressamente differenziare il ruolo e le com-petenze della rappresentanza istituzionaledelle professioni (riforma degli Ordini) e dellarappresentanza sindacale (riforma delle pro-fessioni).Il testo dovrebbe anche prevedere che que-st’ultima sia sempre consultata dalle Pubbli-che Amministrazioni, in tutte le sedi, nazio-

nali regionali e provinciali, ogniqualvolta sia-no in atto modifiche dell’ordinamento pro-fessionale e che la consultazione avvenga,quando opportuno, per gruppi omogeneiprofessionali (area sanitaria). La riforma, infi-ne, dovrebbe escludere la questione del “si-stema duale” e correggere l’errato recepi-mento della direttiva, qualifica che in sedenazionale ha confuso le professioni regola-mentate con le associazioni delle professioninon regolamentate.La relatrice della riforma delle professioni, OnMaria Grazia Siliquini, a sua volta firmataria diuno dei migliori progetti di legge per il riordinodella materia, ha rinnovato la sua posizionefavorevole al ripristino delle tariffe minime.

MINIMI INDEROGABILIA margine delle audizioni parlamentari per losvolgimento di una indagine conoscitiva sulleprofessioni intellettuali, la parlamentare ha di-chiarato, infatti, “noi siamo per il ritorno ai mi-nimi tariffari, siamo d’accordo con gli Ordiniche dicono che l’abolizione delle tariffe ha fat-to perdere qualità alla prestazione professio-nale e danneggiato i clienti”. L’On Siliquini ha aggiunto che quando il Par-lamento concluderà i lavori per la riforma sitornerà ai minimi tariffari obbligatori aboliti nel2006 dalle liberalizzazioni di Bersani. Le Com-missioni riunite Giustizia e Attività produttivehanno ascoltato il Cup e alcuni Ordini aderen-ti, fra cui la Fnovi. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 39 | 20098 Anmvi Informa Attualità e iniziative

Riformare le professioni, non solo gli OrdiniANMVI: i liberi professionisti hanno bisogno dipolitiche economiche

L’ANMVI aveva firmato con laFNOVI una lettera alle com-petenti autorità ministeriali eparlamentari sulla tenutadelle scorte di farmaci in a-zienda. La nota esprimeva la

preoccupazione di eventuali modifiche sullanorma che regola la gestione delle scorte difarmaci in allevamento stabilendo che i veteri-nari che ne sono responsabili “non possonosvolgere incarichi di dipendenza o collabora-zione presso enti o strutture pubbliche, azien-de farmaceutiche, grossisti o mangimifici”.L’iniziativa ha suscitato le critiche dell’asso-ciazione OMNIVET, pubblicate da 30giornicon una risposta del Presidente della FNOVIin cui si legge che “l’incompatibilità è un isti-tuto giuridico e deontologico, non è un’offe-sa, non nasconde retropensieri o secondi finie non è nemmeno una dichiarazione di osti-lità”. Affermare il principio dell’incompatibilità nellagestione delle scorte di farmaci in allevamen-to significa, puntualizza la Federazione “raffor-

zare l’affidabilità del medico veterinario che,delimitando il proprio campo d’azione, offregaranzie di indipendenza e di imparzialità.L’incompatibilità, in ultima analisi, qualifica l’o-perato del medico veterinario rispetto al fineultimo del Legislatore e della sua stessa mis-sione professionale”. Per l’ANMVI il principiodell’incompatibilità “deve restare un puntofermo, contro i conflitti di interesse che squa-lificano la professione veterinaria, non solo incampo zootecnico ma in tutti i settori profes-sionali”. ■

Scorte in allevamento:l’articolo 81 resta cosìL’incompatibilità è un punto fermo

• Consultazione della rappresentanza sindacale delle professioni liberali ai tavoli di pro-grammazione universitaria (accesso alla professione)

• Regolamentazione del praticantato post-laurea e post abilitazione, con agevolazionie sostegno ai veterinari/strutture che ospitano praticanti

• Riconoscimento del ruolo di formazione e aggiornamento permanente delle Scuole eSocietà scientifiche e professionali

• Ripristino delle tariffe minime obbligatorie e inderogabili nel settore libero-professio-nale, riconosciute per decreto dal ministero della salute

• Adeguamento della disciplina Iva sulle prestazioni veterinarie al principio europeodell’armonizzazione delle aliquote e della libera circolazione dei professionisti

• Riconoscimento del modello contrattuale che regola i rapporti di lavoro fra liberi pro-fessionisti come definito da Confprofessioni, in quanto parte sociale riconosciuta, edella disciplina dei rapporti di lavoro (subordinato-parasubordinato - di collaborazio-ne, ecc.)

• Società tra professionisti veterinari (STP) che abbiano la maggioranza del capitale,nel Cda e nella responsabilità gestionale; ammessi i soci di capitale, anche non pro-fessionisti, purché in quota di minoranza oppure si all’ingresso di soci di capitale mala governante in mano ai professionisti

LE NOSTRE RICHIESTE

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In qualità di stakeholder, ANMVI hapartecipato il 9 novembre scorsoalla "missione Outreach", una ini-ziativa promossa da Dg Sanco edFVO per fare il punto su alcuni te-mi della politica comunitaria: pac-

chetto igiene, nuove strategie per la salute eil benessere animale e revisione della legisla-zione comunitaria relativa all'importazione dianimali e alimenti. Le autorità europee hannoscelto l'Italia per realizzare la "missione" an-che per comprendere meglio aspetti nazio-nali come ad esempio le relazioni tra lo Statoe le Regioni.Quattro i punti affrontati da ANMVI nel docu-mento consegnato alle autorità ministeriali,nel quale si sottolinea come nel nostro Pae-se, aspetti organizzativi ed istituzionali pro-pendono per una integrazione dei settori del-la veterinaria pubblica e privata, sulla base disinergie unitarie che l'Associazione auspicae incoraggia.

BIOSICUREZZA1. La Biosicurezza e l'attività convenzionatastanno dimostrando che le due branche(pubblico e privato) possono e devono lavo-rare insieme. ANMVI è convinta che la Sicu-rezza Alimentare e la Nutrizione dei cittadinihanno beneficiato di questo connubio perchésolo così si può raggiungere la copertura i-gienica e sanitaria dell'intera filiera produtti-va. Quindi sì al veterinario d'azienda, comeveterinario di fiducia inserito in una vera epropria responsabilità di filiera.

PACCHETTO IGIENEANMVI, ribadendo la posizione della Medi-cina Veterinaria nell'ambito delle disciplinemediche del nostro Paese, propone un le-game ancora più saldo tra la nostra Asso-

ciazione, il Ministero e gli organismi regio-nali e periferici. Il legame odierno (costruitosul coinvolgimento, su audizioni e su parericondivisi) ha già dato i suoi frutti, specie nel-l'ambito della Sanità Animale; ANMVI auspi-ca altrettanto in quello della Sicurezza Ali-mentare, col coinvolgimento dei Medici ve-terinari clinici nella prima fase della produ-zione e quelli igienisti nel sistema di Auto-controllo, oltre a quello strutturato della Ve-terinaria Pubblica.

BENESSERE ANIMALEAnche in FVE e UEVP, con riferimento allestrategie di benessere animale e all'approc-cio del Legislatore comunitario, ANMVI sot-tolinea la necessità di conciliare una visione

etica dell'animal welfare con la più efficacericaduta pratica dei principi di benessere a-nimale sulle attività produttive, anche in ter-mini di costi, senza eccessi idealistici sul da-to scientifico, sanitario, produttivo ed eco-nomico.

SALUTE E AMBIENTENon da ultimo, ANMVI ritiene che le nuovepolitiche ambientali debbano stabilmentecoinvolgere la medicina veterinaria per l'evi-dente intreccio tra ambiente, animali e ali-menti (cfr. One health policy). Lo stesso oriz-zonte allargato e interdisciplinare non potràtrovare impreparati i medici veterinari del fu-turo sul piano delle biotecnologie applicatealla zootecnia e all'alimentazione. ■

Apparecchiature Radiologiche

Sistemi digitali

Camere oscure

Pellicole RX

Elettromedicali

Assistenza tecnica

VIA ISONZO, 8 - 20095 CUSANO MIL. (MI)

Telefono: 02.66401060 - Fax: 02.66400884 - e-mail: [email protected]

di LUCARELLI M. & C.

Quattro proposte per la missione OutreachIl veterinario di fiducia nella filiera. Benessere animale: eccessi idealisticisul dato scientifico

laPROFESSIONE VETERINARIA 39 | 200910 Anmvi Informa Europa

S i sono svolti il 12 novembre scor-so i lavori dell'assemblea del-l'UEVP a Bruxelles con il nuovo

Board al tavolo. La Romania era presen-te come membro osservatore e, cometale, rimarrà per due anni, dopo di chepotrà essere parte della Unione o uscire.Il questionario sulla Blue Tongue, pro-mosso dall’Unione dei veterinari praticiha messo in evidenza la prevalenza deisierotipi 8 e 1 in Europa con 12 paesi chevaccinano su 22 che hanno risposto altest. In 10 Paesi la vaccinazione è obbli-gatoria in 2 facoltativa (UK e NL) e nei 10rimanenti non si vaccina. In 9 Paesi è loStato a pagare il vaccino. Preoccupantela situazione della Q Fever in Olanda do-ve, nel 2005 si sono verificati 10 casi dimalattia nell'uomo, ma nei primi novemesi del 2009 si è già raggiunto quota2236! Da settembre vaccinazione è obbli-gatoria per le capre, che rappresentanoil serbatoio della malattia, monitoraggiobimensile sul latte e isolamento delle a-ziende infette. Ad oggi non esiste vacci-no per l'uomo che, comunque, può assu-mere senza richio il latte. Naturalmente irisultati del programma si avranno nel2011. In entrambe le patologie sono i iveterinari che vaccinano!All'interno del capitolo che portava allaribalta la diminuzione del lavoro in Euro-pa (- 40% settore cavalli, -32% bovini, -26% animali da compagnia, -15% suini),ho ancora una volta perorato la causadell'armonizzazione dell'IVA in Europacon scarsa solidarietà: la nostra causaviene vista solo come richiesta di dimi-nuzione di una tassazione che portereb-be ad un aumento in altri Paesi e nean-che lo spostamento di professionisti al-l'interno dell'UE viene considerato, inParlamento, una buona ragione per la ri-chiesta. Mi sto rendendo conto che l'IVAdiviene sempre più intoccabile!Dal 1° novembre in Norvegia si micro-chipperanno anche i gatti e solo i vetspotranno farlo. Ultimo capitolo interes-sante, la Farm Visitation System applica-ta in Slovenia. Giuliano Lazzarini

DALLA UEVP

Professione Veterinaria 39:Professione 39-2009 18-11-2009 9:58 Pagina 10

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laPROFESSIONE VETERINARIA 39 | 2009 Eventi Veterinari 11

OBIETTIVI Negli ultimi anni la falconeria, sia come sport che come attività lavorati-va con dimostrazioni di volo e allontanamento di volatili nocivi a mezzofalchi, ha subito un enorme sviluppo in Italia, tale da richiedere semprepiù prestazioni di qualità sui rapaci impiegati in questa disciplina. L’o-biettivo della giornata è quello di fornire tutte le informazioni utili allapratica quotidiana nella Medicina dei Rapaci con conoscenze tecniche,mediche, chirurgiche e legislative indispensabili a chiunque desideri for-nire un servizio Medico Veterinario di qualità per il cliente falconiere.

PROGRAMMAVENERDI 22 GENNAIO 2010

9.00 Registrazione dei partecipanti e ve-rifica presenze

LA MEDICINA VETERINARIA E L’ARTEDELLA FALCONERIA

9.30 La Falconeria: L’ultima Delle AnticheArti Medievali

10.15 La Gestione Dei Rapaci In Clinica EIn Ambiente Controllato

11.00 PausaMEDICINA DEI RAPACI11.30 La Visita Clinica Nei Rapaci Ad Alte

Prestazioni12.15 Medicina Preventiva Nei Rapaci:

Screening Stagionali,C. Peccati13.00 Pausa Pranzo14.00 Principali Malattie Infettive Ed Infe-

stive Dei Rapaci: Come Raggiunge-re La Diagnosi

14.45 La Gestione Sanitaria Dei Rapaci InUn Centro Di Recupero: Cosa FareE Cosa Non Fare

15.15 PausaESERCITAZIONI16.30 Gestione Dei Rapaci In Clinica, Con-

tenzione Dei Rapaci Ed EsecuzioneDi Una Visita Clinica Corretta

17.15 Esercitazione Batteriologia E Mico-logia

18.00 Gestione E Principali Patologie Tra-smissibili Dalle Prede: Come FarMangiare Sani I Rapaci

18.30 Termine della giornata

SABATO 23 GENNAIO 2010 CHIRURGIA (M. Bedin, T. Collarile, C. Pec-cati, L. Crosta)

9.00 Le piume, fragili e indispensabili: Letecniche dell’imping

9.30 L’occhio, un potente mezzo nellamani del falconiere: Oftalmologia neiRapaci

10.00 L’ala, battiti potenti verso la preda:l’ortopedia nei Rapaci

10.30 Pausa11.00 Il piede, arma letale: il bumblefoot e

la chirurgia del piede nei rapaci DIAGNOSTICA COMPLEMENTARE NEI

RAPACI11.30 Ematologia e diagnostica di labora-

torio nei Rapaci12.00 Radiologia ed Ecografia nei Rapaci

12.30 Pausa Pranzo13.30 Endoscopia ed Anestesiologia nei

RapaciPARTE PRATICA14.30 Dimostrazione di volo15.15 Pausa15.45 Imping e tecniche ortopediche16.30 Tecniche di esecuzione di prelievi e-

matici, posizionamento RX17.15 Tecniche anestesiologiche ed Endo-

scopia nei Rapaci18.00 Termine della giornata

20.30 CENA IN UN RISTORANTE A Cremona o dintorni(tutti i partecipanti e i falconieri sono invitati)

DOMENICA 24 GENNAIO 2010 ALIMENTAZIONE DEI RAPACI(T. Coll. Peccati)

9.00 L’alimentazione nei Rapaci: differentirichieste per differenti momenti fisio-logici

9.30 Patologie alimentari e gestionali deiRapaci

LEGISLAZIONE10.00 CITES: documenti necessari alla

corretta detenzione dei rapaci. Ob-blighi legislativi per il proprietario edil Medico Veterinario

10.30 Test di valutazione dell’apprendi-mento e discussione finale

DALLA TEORIA ALLA PRATICADalle 11.30 al tramonto Dimostrazione pratica di falconeria in un’a-zienda faunistico venatoria nei pressi diCremona:Un pomeriggio con i Falconieri

SEDECremona, Centro Studi SCIVAC, Via Trecchi20, Cremona

NUMERO PARTECIPANTI: 36LIMITE ISCRIZIONE: 1 Gennaio 2010 ESTRATTI: previsti su cartaceo e CD-RomFORMAZIONE A DISTANZA FAD: Febbraio 2010 - Maggio 2010 QUOTE:Soci SIVAE - SCIVAC € 650 + IVA Non Soci € 900 + IVA

PER INFORMAZIONI: Elisa - [email protected] Tel. 0372/40.35.00 - Fax. 0372/45.70.91

CORSO TEORICO PRATICORAPTOR BIOMEDICINE: LA MEDICINA VETERINARIA

E LA FALCONERIA “ARTI A CONFRONTO” Palazzo Trecchi, Cremona, 22-24 Gennaio 2010

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICISOCIETÀ FEDERATA ANMVI

IN FASE DI ACCREDITAMENTO

OBIETTIVI In questo convegno verranno presentate elaborazioni di dati rile-vati in alcuni allevamenti del Nord Italia nel periodo Aprile 2008-Settembre 2009 sull'incidenza delle mastiti cliniche e sulle riper-cussioni di queste sulle produzioni. Attraverso l'analisi delle cur-ve di produzione effettive e stimate (EVM) sono state valutate leperdite in latte e le relative perdite economiche. Negli ultimi anni l’approccio terapeutico alle malattie polmonarinel settore bovino ha visto l’introduzione – oltre ai farmaci anti-microtici – dei FANS, il cui utilizzo sta sempre più riscontrando ifavori dei veterinari pratici. La comprensione dei meccanismi d’a-zione di questi farmaci ed il loro reale campo di attività costitui-sce sicuramente un aspetto fondamentale nell’aggiornamentodei veterinari impegnati su campo.

L’INCIDENZA DELLE MASTITICLINICHE: ANALISI PRODUTTIVA EDECONOMICA

RELATORINorma ARRIGONI (IZSLER sede di Piacenza)Valerio BRONZO (Facoltà Medicina Veterinaria di Milano)Marco COLOMBO (Medico Veterinario LP, Milano)

Chairman: Gaddo VICENZONI

9.15 Registrazione partecipanti everifica presenze

9.30 Saluto del Moderatore aipartecipanti ed inizio lavori

9.40 Mastite bovina: focus sui principaliagenti eziologici e sui problemiemergentiNorma Arrigoni

10.10 Incidenza della mastite clinica sulleproduzioni nelle stalle italianeValerio Bronzo

11.00 Pausa11.30 Analisi delle curve di lattazione

effettive e previsteValerio Bronzo

12.10 I costi della mastite clinica nellarealtà italianaMarco Colombo

12.40 Discussione13.00 Termine lavori

L’IMPIEGO DEI FANS NELTRATTAMENTO DELLE PATOLOGIERESPIRATORIE BOVINE

RELATORIPierre LEKEUX (Facoltà di Liège, Belgio)

Giovanni RE (Facoltà Medicina Veterinariadi Torino)

Chairman: Alberto CASARTELLI

14.15 Saluto del moderatore aipartecipanti ed inizio lavori

14.30 Farmacologia dei FANS edimplicazioni cliniche nel bovino da carneGiovanni Re

15.15 Discussione15.30 Pausa15.45 I vantaggi dell’uso dei FANS nel

trattamento della BRD nel bovinoda carne Pierre Lekeux

16.30 Nuovi risultati relativi all’eziologiadella patologia polmonare delbovino adultoPierre Lekeux

17.30 Discussione18.00 Questionario apprendimento ECM,

consegna attestati e terminegiornata

ISCRIZIONE Iniziative riservate a laureati e studenti in Medicina Veterinaria.

L’iscrizione ai convegni dà diritto a:• Atti delle relazioni• Traduzione simultanea• Attestato di frequenza• Attestato crediti formativi ECM

SEDE Veronafiere - Viale del Lavoro, 8, Verona

PER INFORMAZIONISIVAR - Paola OrioliTel. 0372 - 40.35.39, Fax 0372 - 40.35.54E-mail: [email protected] Website: http//www.sivarnet.it

CONVEGNI NAZIONALIL’INCIDENZA DELLE MASTITI CLINICHE: ANALISI PRODUTTIVA ED ECONOMICA

L’IMPIEGO DEI FANS NEL TRATTAMENTO DELLE PATOLOGIE RESPIRATORIE BOVINE

Veronafiere - Centro CongressiGiovedì 4 Febbraio 2010

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITOSOCIETÀ FEDERATA ANMVI

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC MOLISE DERMATOFITOSI E DERMATITE ATOPICA: COME GIUNGERE AD UNA CORRETTA

DIAGNOSI ED EFFETTUARE UNA ADEGUATA TERAPIACampobasso, 29 Novembre 2009

OBIETTIVILo scopo della giornata è di fornire elementi conoscitivi con-creti per la gestione e risoluzione di due malattie dermatologi-che frequenti nella pratica ambulatoriale: la dermatofitosi e ladermatite atopica. Per ogni argomento verranno trattati l'ezio-logia e la risposta dell'organismo alla malattia, le differenze dispecie, le manifestazioni cliniche comuni e quelle inusuali.L'approccio diagnostico più idoneo verrà spiegato tramite unreview degli esami complementari e delle diagnosi differenzialida formulare al momento della visita clinica. Infine si darà am-pio spazio alle attuali strategie di trattamento ed alle novità far-macologiche e non. La giornata sarà completata da casi clinici interattivi con ap-proccio POA ed il test di valutazione finale.

RELATORELuisa Cornegliani

PROGRAMMA8.30 Registrazione dei partecipanti e ve-

rifica presenze9.25 Saluto ai partecipanti del Presiden-

te, presentazione del relatore ed i-nizio dei lavori

9.30 Dermatofitosi: eziopatogenesi, ma-nifestazioni cliniche e diagnosi nellediverse specie; strategie di tratta-mento

11.00 Pausa11.30 Dermatite atopica: eziopatogenesi,

manifestazioni cliniche e diagnosinelle diverse specie; strategie ditrattamento

13.00 Spazio per eventuale relazione com-merciale (nel caso non si svolga larelazione il programma nel pomerig-gio sarà anticipato di mezz'ora)

13.30 Pausa14.30 Casi clinici interattivi15.30 Pausa16.00 Casi clinici interattivi17.00 Test di valutazione dell'apprendi-

mento e discussione finale

17.30 Consegna degli attestati di parteci-pazione e termine della giornata

SEDEHotel don Guglielmo, Rione San Vito, 15/B86100 Campobasso

3 CREDITI

IN FASE DI ACCREDITAMENTO

Società federata ANMVI

Professione Veterinaria 39:Professione 39-2009 18-11-2009 9:58 Pagina 11

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laPROFESSIONE VETERINARIA 39 | 200912 Eventi Veterinari

PARTECIPAZIONELa partecipazione agli incontri delle Delegazioni Regionali è riservata ai Soci SCIVAC,

indipendentemente dalla regione di appartenenza, in regola con la quota associativa dell’anno in corso.I Soci SCIVAC possono partecipare a qualsiasi incontro regionale organizzato da SCIVAC in qualsiasi re-

gione e a titolo gratuito (portare con sé la tessera SCIVAC con il bollino dell’anno in corso).

PER INFORMAZIONISegreteria SCIVAC, Monica Borghisani Tel. 0372403506 - [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LAZIOFACILE COME RESPIRARE? UN VIAGGIO FRA I FATTI

E I MISFATTI DELL’APPARATO RESPIRATORIOPomezia, 13 Dicembre 2009

OBIETTIVILa funzione principale dell’apparato respiratorio consiste nelloscambiare, a livello degli alveoli polmonari, ossigeno con anidri-de carbonica. Questo evento, di vitale importanza per l’organi-smo, è associato alla costante lotta per impedire ad elementi e-stranei di qualsiasi natura di penetrare a livello alveolare. Sononumerosissimi ed apparentemente perfetti i sistemi di difesa del-l’apparato respiratorio ma esistono molteplici cause che posso-no alterare, a vari livelli, il funzionamento di questo complessomeccanismo difensivo. Le relazioni di questa giornata hannol’intento di illustrare, in primis, i vari sistemi di difesa dell’appa-rato respiratorio superiore e inferiore (i “fatti”) e le conseguenzederivanti dalla inattivazione di uno o più di questi meccanismidifensivi (i “misfatti”). Verrà illustrato come, in presenza di ele-menti patogeni della più svariata natura, le difese possono di-ventare inefficaci e come questo si possa manifestare clinica-mente con una o più alterazioni all’attività respiratoria normale.Numerosi casi clinici, inseriti nelle relazioni, avranno lo scopo diillustrare al clinico quali indagini diagnostiche possono esseremesse in atto per individuare le alterazioni a carico delle difesedell’apparato respiratorio nonché le principali opzioni terapeuti-che per tentare di ripristinare, quando possibile, le funzioni di-fensive alterate

RELATOREDavide De Lorenzi

PROGRAMMA8.30 Registrazione dei partecipanti e ve-

rifica presenze8.30 Registrazione dei partecipanti e ve-

rifica presenze9.25 Saluto ai partecipanti del Presiden-

te, presentazione del relatore ed i-

nizio dei lavori 9.30 Le difese dell’apparato respiratorio

in salute e malattia: i possibili puntideboli di un sistema difensivo ap-parentemente perfetto

11.00 Pausa 11.30 Misfatti delle vie aeree superiori13.00 Spazio per eventuale comunicazio-

ne commerciale13.30 Pausa 14.30 Misfatti delle vie aeree inferiori16.00 Pausa 16.30 Alcuni misfatti molto complessi17.30 Test di valutazione dell’apprendi-

mento e discussione finale18.00 Consegna degli attestati di parteci-

pazione e termine della giornata

SEDEHotel Selene Via Pontina km 30 - 00040Pomezia (Roma)

3 CREDITI

Società federata ANMVI

AGGIORNAMENTI IN PATOLOGIA COMPARATA DELL’APPARATO LACRIMALE

Palazzo Trecchi, Cremona, Sabato 28 e Domenica 29 Novembre 2009

OBIETTIVILe problematiche a carico della produzione, distribuzione, persistenzae drenaggio delle varie componenti del film lacrimale sono delle entitàpatologiche di frequente riscontro nella pratica clinica, sia in ambitomedico umano che veterinario. Non di rado però non sono corretta-mente inquadrate e diagnosticate e di conseguenza non vengono trat-tate in maniera idonea. La scelta dell’approccio comparato al proble-ma in varie specie animali ed il confronto con la realtà della medicinaumana consentono ai partecipanti di acquisire maggiori conoscenze ecompetenze specifiche e di avere inoltre un’anteprima sulle futurefrontiere della medicina veterinaria in ambito oculistico.

RELATORIAdolfo Guandalini, Roma - Federica Mag-gio, Walpole, Massachusetts (USA) - Ric-cardo Stoppini, Brescia - Fausto Trivella,Med Chir, Pisa

PROGRAMMASABATO 28 NOVEMBRE 2009

8.30 Registrazione dei partecipanti8.55 Saluto del chairman ai partecipanti9.00 Embriologia, anatomia, fisiologia e

patologie dell’apparato lacrimalesecretore nell’uomo - F. Trivella

9.45 Stato dell’arte sulle terapie medichee chirurgiche dell’apparato lacrima-le secretore nell’uomo - F. Trivella

10.45 Discussione11.00 Pausa11.15 Anatomia, fisio-patologia e terapia

dell’unità funzionale lacrimale nelcane e nel gatto - F. Maggio

12.30 Pausa pranzo14.00 Embriologia, anatomia, fisiologia e

patologie dell’apparato lacrimale e-scretore nell’uomo - F. Trivella

14.45 Stato dell’arte sulle terapie medichee chirurgiche dell’apparato lacrima-le escretore nell’uomo - F. Trivella

15.45 Discussione16.00 Pausa16.30 Anatomia, fisio-patologia e terapia

della componente escretoria del-l’apparato lacrimale nel cane e nelgatto - A. Guandalini

17.00 Accenni anatomici, fisio-patologicie terapeutici dell’apparato lacrima-le nel cavallo - R. Stoppini

18.00 Discussione18.15 Termine dei lavori18.30 Assemblea Soci SOVI

DOMENICA 29 NOVEMBRE 20098.30 Casi clinici presentati dai soci SOVI

10.30 Pausa11.00 Casi clinici presentati dai soci SOVI13.00 Valutazione dell’apprendimento,

consegna degli attestati e chiusuradei lavori

ISCRIZIONEL’incontro è gratuito per tutti i soci SOVI inregola con l’iscrizione 2009.Non è necessaria la pre-iscrizione. Presen-tarsi in sede congressuale per la registra-zione.Quote di partecipazione (verrà rilasciata u-na ricevuta fiscale per la quota versata):Soci SOVI: GratuitoSoci SCIVAC: € 50,00Non Soci: € 100,00

PER INFORMAZIONISegreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 - Email: [email protected] - Web:www.scivac.it

SOVISOCIETÀ DI OFTALMOLOGIA VETERINARIA ITALIANA

IN FASE DI ACCREDITAMENTO

CHIRURGIA INTRACRANICA:DALL’ANESTESIA AL MONITORAGGIO

POST-OPERATORIOPalazzo Trecchi, Cremona,

Sabato 28 e Domenica 29 Novembre 2009OBIETTIVIIl congresso SINVet di Novembre chiude in ogni senso il 2009 annoche è stato in gran parte dedicato alle patologie oncologiche del si-stema nervoso. In Marzo il congresso di apertura ci ha introdotti al-l’argomento affrontando il discorso dal punto di vista clinico con parti-colare riferimento alle nuove conoscenze acquisite nel settore delladiagnostica per immagini avanzata ed alle possibilità di poter confer-mare i sospetti effettuando esami bioptici. A Novembre la diretta con-seguenza non poteva essere che un congresso di chiusura dedicatoagli aspetti terapeutici chirurgici e non chirurgici. Le relazioni stabilitevogliono innanzitutto chiarire in quali casi i pazienti vadano indirizzatiad una terapia chirurgica ed in quali casi ad una chemioterapia o aduna radioterapia. Le relazioni ad argomento chirurgico affrontano leprincipali tecniche e gli approcci standard in relazione alle neoplasiema anche ad alcune patologie non neoplastiche. Particolare attenzio-ne è stata data alla preparazione preoperatoria ed al monitoraggio in-traoperatorio e postoperatorio dei pazienti.Le relazioni di Domenica mattina affrontano invece il discorso da unpunto di vista medico, con ampie informazioni sulle reali possibilità disuccesso attraverso l’impiego di chemio o radioterapia. Sia Sabatoche Domenica sarà lasciato spazio sufficiente per la presentazione dicasi clinici attinenti all’argomento e non da parte dei soci.

RELATORIMassimo Baroni, Pistoia - Federico Corlet-to, Cambridge (UK) - Alberto Franzin, Mila-no - Stefania Gianni, Milano - Barbara Ka-ser-Hotz, Zurigo (CH)

PROGRAMMASABATO 28 NOVEMBRE 2009

9.00 Registrazione dei partecipanti9.30 Indicazioni per la chirurgia intracra-

nica - Stefania Gianni10.15 Approccio anestesiologico al pa-

ziente intracranico - Federico Cor-letto

11.15 Pausa11.30 Chirurgia dei tumori intracranici -

Massimo Baroni12.30 Discussione13.00 Pausa pranzo14.30 Chirurgia dei tumori intracranici in

medicina umana - Alberto Franzin15.15 Monitoraggio postoperatorio - Fe-

derico Corletto

16.00 Pausa16.30 Casi clinici18.00 Assemblea annuale SINVet

DOMENICA 29 NOVEMBRE 20099.30 Chemioterapia dei tumori del siste-

ma nervoso - Barbara Kaser-Hotz10.15 Radioterapia dei tumori del sistema

nervoso - Barbara Kaser-Hotz11.00 Pausa11.30 Casi clinici13.00 Valutazione dell’apprendimento,

consegna degli attestati e chiusuradei lavori

ISCRIZIONEPrevisto il servizio di traduzione. È neces-sario compilare il modulo di pre-iscrizionee inviarlo alla Segreteria entro il 15 novem-bre 2009. È possibile scaricare il modulodal sito www.scivac.it sezione SOCIETÀSPECIALISTICHE oppure richiederlo diret-tamente alla Segreteria al n. 0372/40.35.09Quote di partecipazione (verrà rilasciata u-na ricevuta fiscale per la quota versata):Soci SINVET/SIATAV/SIMUTIV: € 50,00Soci SCIVAC: € 100,00Non Soci: € 150,00

PER INFORMAZIONISegreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 - Email: [email protected]

IN FASE DI ACCREDITAMENTO

SINVETSOCIETÀ ITALIANA DI NEUROLOGIA VETERINARIA

Incontro aperto ai Soci

SIATAV e SIMUTIV

OBIETTIVILa ventilazione meccanica non deve essere considerata una dispera-ta ed ultima alternativa alla terapia medica su pazienti con problemirespiratori.Alcune patologie acute non responsive alla terapia medica come l’e-dema polmonare, contusione polmonare cardiogeno e non, stato epi-lettico, hanno come unica alternativa terapeutica questa procedura, laquale deve essere considerata una vera e propria scelta terapeutica adisposizione del medico veterinario.La giornata avrà come scopo quello di fornire le informazioni neces-sarie per decidere quale ventilatore acquistare, quando e come utiliz-zarlo posizionando la ventilazione meccanica tra le naturali scelte te-rapeutiche a nostra disposizione.Nel pomeriggio verranno presentati casi clinici gestiti da emergenzistifront office fino alla decisione di passare il paziente ad anestesisti e-sperti per la gestione della meccanica ventilatoria.

RELATORIValerio Di Marzio, Med. Vet. - RomaPaolo Gaglio, Med. Vet. - Roma Enrico Stefanelli, Med. Vet. - FerraraChiara Valtolina, DVM, Dottore di Ricerca,MRCVS - Hatfield, UK

PROGRAMMA8.30 Registrazione partecipanti9.00 Tecniche di ventilazione polmonare

- Chiara Valtolina10.00 Quale ventilatore acquistare? - En-

rico Stefanelli11.00 Pausa 11.30 Ventilazione del polmone traumatiz-

zato - Chiara Valtolina12.30 Pausa pranzo14.30 Esempi di ventilazione polmonare,

presentazione di casi clinici video-filmati (sistema trigger e Peep) - En-rico Stefanelli e Paolo Gaglio

15.30 Esempi di ventilazione polmonare,

presentazione di casi clinici video-filmati (ipercapnia permissiva) -Paolo Gaglio e Valerio Di Marzio

16.30 Valutazione dell’apprendimento,consegna degli attestati e chiusuradei lavori

ISCRIZIONIL’incontro è gratuito per tutti i soci SIMU-TIV/SIATAV (SIARMUV 2009) in regola conl’iscrizione 2009. Non è richiesta la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressua-le per la registrazione.Quote di partecipazione (verrà rilasciata u-na ricevuta fiscale per la quota versata):Socio SIMUTIV/SIATAV (SIARMUV 2009):gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00

PER INFORMAZIONISegreteria Società Specialistiche SCIVAC- Tel. 0372/403509 - Fax 0372/457091 Email: [email protected]

SIMUTIVSOCIETÀ DI ITALIANA DI MEDICINA D’URGENZAE TERAPIA INTENSIVA VETERINARIA

LA VENTILAZIONE POLMONARE IN PRONTO SOCCORSO E TERAPIA INTENSIVA

Palazzo Trecchi, Cremona, Domenica 29 Novembre 2009

IN FASE DI ACCREDITAMENTO

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di GIOVANNI STASSIDottore Commercialista, Torino

Entro il prossimo 30 novem-bre 2009 tutti i contribuentiinteressati saranno chiamatial versamento del secondoacconto delle imposte diret-te IRES, IRPEF ed IRAP non-

ché dei contributi INPS artigiani e commercian-ti e dei contributi INPS ex Legge 335/95 (ge-stione separata). Nel presente articolo ci occuperemo solamentedegli acconti IRPEF ed IRAP che interessano iprofessionisti che svolgono la loro attività in for-ma individuale o sotto forma di associazioniprofessionali.I termini di versamento non sono variati rispettoallo scorso anno.La misura dell’acconto IRPEF è stata variatadal recente Decreto Legge (ancora in corso dipubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale). Riman-gono invariate le percentuali di acconto ai fini I-RAP ed IRES (società di capitali).Si ricorda che gli acconti di novembre nonpossono essere rateizzati diversamente da-gli acconti di giugno/luglio che invece potevanoessere pagati in unica soluzione oppure rateal-mente.In linea teorica tutti coloro che hanno presenta-to il modello Unico 2008 sono tenuti in al ver-samento degli acconti d’imposta.

IRPEFSono tenuti al pagamento dell’acconto IRPEF isoggetti che hanno presentato (o che avrebbe-ro dovuto presentare) il modello UNICO 2009PF (persone fisiche) con l’indicazione al rigoRN 31 di un importo pari o superiore a 52,00Euro.

Misura dell’accontoL’acconto IRPEF per il 2009 è pari al 79% (laprecedente misura era del 99%) dell’impostacomplessivamente dovuta per il periodo d’im-posta precedente, indicata al rigo “RN 31 - Dif-ferenza” del predetto modello UNICO 2009.

Importo da versareIl recente decreto legge non ha modificato le re-gole per il calcolo degli acconti, ha solamentedifferito al momento di versamento del saldodelle imposte dovute per l’anno 2009 il paga-mento del 20% (99% - 79%) dell’IRPEF dovutaa titolo di acconto. Nulla viene regalato al con-tribuente; viene solamente spostato il momen-to dell’incasso.Nel caso in cui l’importo complessivo dell’ac-conto (rigo RN 31 x 99%) sia inferiore o ugualead Euro 103,00 il versamento dovrà essere ef-fettuato in unica soluzione entro il 30 novembrenella misura del 79% di quanto indicato alrigo RN31 del Modello Unico PF 2009.Nel caso in cui l’importo dell’acconto (rigo RN31 x 99%) sia superiore a 103,00 Euro il ver-samento dovrà essere effettuato come segue:• la prima rata, pari al 40% dell’acconto co-

me sopra calcolato (rigo RN 31 x 99%), en-tro il termine previsto per il versamento delsaldo dovuto in base alla dichiarazione relati-va all’anno d’imposta precedente, cioè, dinorma, entro il 16 giugno di ciascun anno (oentro il 16 luglio con maggiorazione dello0,40%).

• la seconda rata (che prima del D.L. risulta-

va pari al 60% dell’acconto totale dovutocalcolato in misura pari al 99% di rigo RN31)verrà invece determinata come segue ed an-drà versata entro il 30 novembre 2009:

• acconto totale ricalcolato pari al 79% di rigoRN31;

• dall’acconto ricalcolato si toglie l’importo del-la prima rata di acconto versata a giu-gno/luglio 2009;

• alternativamente il calcolo potrà essere effet-tuato calcolando il 39,4% dell’importo indi-cato al rigo RN31.

Facciamo un esempio:Importo risultante al rigo RN31 pari ad euro1.000Prima rata di acconto pari al 40% del 99% di ri-go RN31 e quindi pari ad euro 396(1.000x99%x40%).Seconda rata di acconto pari al 79% di rigoRN31 meno l’importo versato come prima ratae quindi pari a euro 394 (1000x79%-396).La seconda rata si può più facilmente calcolareapplicando la percentuale del 39,4% all’impor-to che compare nel Rigo R31 (1.000 x 39,4%= 394)

Credito d’impostaL’articolo 1, comma 2 del citato Decreto Leggestabilisce che ai contribuenti che alla data di en-trata in vigore del Decreto hanno già provvedu-to al pagamento dell’acconto, senza avvalersidella riduzione di cui sopra, compete un credi-to d’imposta in misura corrispondente alla ridu-zione di cui avrebbero potuto usufruire, da uti-lizzare in compensazione ai sensi dell’art. 17 delD. Lgs. 9 luglio 1997, n. 241 (in altre parole incompensazione sul modello F24). Si segnala che la data di entrata in vigore delDecreto sarà lo stesso giorno della sua pubbli-cazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubbli-ca Italiana.

Soggetti esclusi dal versamento dell’accontoSono esclusi dal versamento dell’acconto:i soggetti che non hanno avuto redditi nell’eser-cizio precedente;• i soggetti che non hanno presentato la di-

chiarazione modello UNICO 2009 in quantonon erano tenuti a farlo (ad esempio coloro i

quali erano titolari nell’anno 2008 solamentedi redditi di lavoro dipendente oltre a redditiderivanti dal possesso dell’abitazione princi-pale);

• i soggetti che al rigo RN 31 del modello UNI-CO 2009 hanno evidenziato un’imposta diimporto inferiore a 52,00 Euro;

• i soggetti che hanno presentato la dichiara-zione dei redditi nell’anno 2009 (per il 2008)per l’ultima volta in quanto ad esempio han-no cessato l’attività nel corso dell’anno 2008e nel 2009 non hanno conseguito redditi dadichiarare nel modello UNICO 2009;

• gli eredi dei soggetti deceduti fra il 1°gennaioed il 30 novembre del 2009;

• i soggetti che hanno evidenziato nel modelloUNICO 2009 un credito d’imposta IRPEF (ri-go RX 1), non utilizzato in compensazionecon altri tributi, di importo pari o superiore al-l’acconto dovuto;

• i soggetti che hanno dichiarato nel modelloUNICO 2009 solamente redditi di lavoro au-tonomo o di impresa soggetti all’imposta so-stitutiva prevista dall’articolo 13 della Legge388/2000 (nuove iniziative produttive);

• i soggetti che presumono di non dover pa-gare imposte per l’anno 2009 (dichiarazioneda presentare nell’anno 2010);

• i soggetti che per la prima volta nel 2009 per-cepiscono redditi assoggettabili ad IRPEF;

• i soggetti falliti.

Soggetti che hanno aderito al regime dei minimiColoro che hanno aderito al regime dei mini-mi (introdotto dall’articolo 1, commi da 96 a117 della Legge 24.12.2007) sono comunquetenuti al versamento dell’acconto secondole normali regole:• Nel caso in cui l’importo complessivo dell’ac-

conto (rigo CM15 x 99%) sia inferiore o u-guale ad Euro 103,00 il versamento dovràessere effettuato in unica soluzione entro il30 novembre.

• Nel caso in cui l’importo dell’acconto (rigoCM15 x 99%) sia superiore a 103,00 Euroil versamento dovrà essere effettuato comesegue:

• la prima rata, pari al 40% dell’acconto co-me sopra calcolato, entro il termine previstoper il versamento del saldo dovuto in base

alla dichiarazione relativa all’anno d’impostaprecedente, cioè, di norma, entro il 16 giu-gno di ciascun anno.

• la seconda rata, pari al 60% dell’accontocome sopra calcolato, entro il 30 novembre2009.

Dalla lettura del Decreto Legge non sembrainfatti che la riduzione della misura della secon-da rata di acconto possa essere applicabileanche all’imposta sostitutiva dovuta dai con-tribuenti minimi. L’articolo 1 del Decreto Leg-ge in corso di pubblicazione fa infatti esclusivoriferimento alla “imposta sul reddito delle per-sone fisiche”. Sul punto si è in attesa di chiarimenti da partedell’Agenzia delle Entrate. L’articolo 1, comma105 della Legge 244/2007 dispone infatti cheper il versamento dell’imposta sostitutiva even-tualmente dovuta dai contribuenti minimi, si os-servino le disposizioni in materia di versamentodell’imposta sui redditi delle persone fisiche.Naturalmente ove il contribuente minimo abbiadichiarato altri redditi nel 2008 e nel rigo RN31del Modello Unico PF 2009 compaiano importidovuti, per l’acconto IRPEF si potranno appli-care, per quanto riguarda il versamento dell’ac-conto IRPEF, le norme agevolative di cui al ci-tato Decreto Legge.Per il versamento dell’acconto dell’imposta so-stitutiva, come chiarito dalla circolare AgenziaEntrate n. 13 del 26.02.2008, è escluso il ri-corso al metodo previsionale (di cui si diràin seguito).

Metodo previsionaleAi sensi dell’articolo 4, comma 2, del DecretoLegge 2 marzo 1989 n. 69 il contribuente ha lafacoltà di non utilizzare il metodo “storico” per ilcalcolo degli acconti ma di ridurli od anche an-nullarli basandosi sul cosiddetto “metodo pre-visionale”.In altre parole il contribuente che prevede perl’anno 2009 di realizzare ad esempio un reddi-to inferiore a quello dell’anno precedente o cheabbia avuto nell’anno 2009 maggiori oneri de-ducibili o maggiori spese che consentano de-trazioni d’imposta, potrà calcolare l’impostapresunta dovuta per l’anno 2009, al netto deglioneri deducibili o detraibili e delle ritenute subi-te in corso d’anno, e, sulla base di tale calcolo,determinare gli acconti da versare.Naturalmente eventuali errori nella determina-zione dell’imposta presunta comporteranno l’ir-rogazione delle sanzioni previste nei casi di in-sufficiente versamento.In ogni caso eventuali errori di stima nel versa-mento degli acconti potranno essere sanati ri-correndo all’istituto del ravvedimento opero-so di cui si dirà in seguito, entro il termine dipresentazione della dichiarazione dei redditi re-lativa al periodo d’imposta nel corso del qualela violazione è stata commessa e cioè entro il30 settembre 2010.

IRAPLe modalità di determinazione degli acconti I-RAP seguono le normali regole stabilite perl’IRPEF sia per quanto riguarda la misura del-l’acconto sia per quanto riguarda i termini pre-visti per il versamento.

Misura dell’accontoL’acconto IRAP per il 2009 è pari al 99% del-l’imposta dovuta per il 2008, indicata al rigo “IR22 - Totale imposta” del modello IRAP 2009

IRPEF ed IRAP - Acconti di novembreAcconti IRPEF ridotti di 20 punti

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Page 15: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 39

Persone fisiche o del modello IRAP 2009 So-cietà di persone.

Importo da versareNel caso in cui l’importo dell’acconto (rigo IR22 x 99%) sia inferiore o uguale ad Euro103,00 il versamento dovrà essere effettuato inunica soluzione entro il 30 novembre 2009.Nel caso in cui l’importo dell’acconto come so-pra calcolato sia superiore a 103,00 Euro ilversamento dovrà essere effettuato come se-gue:• la prima rata, pari al 40% dell’acconto come

sopra calcolato, entro il termine previsto peril versamento del saldo dovuto in base alladichiarazione relativa all’anno d’imposta pre-cedente, cioè di norma entro il 16 giugno diciascun anno (o entro il 16 luglio con mag-giorazione dello 0,40%).

• la seconda rata, pari al 60% dell’acconto co-me sopra calcolato, entro il mese di novem-bre.

Soggetti esclusi dal versamento dell’accontoSono esclusi dal versamento dell’acconto:• i soggetti che non hanno presentato la di-

chiarazione modello IRAP 2009 in quantonon erano tenuti a farlo (ad esempio coloro iquali nell’anno 2008 non svolgevano alcunaattività soggetta a tale imposta);

• i soggetti che al rigo IR 22 del modello IRAP2009 hanno evidenziato un’imposta di im-porto inferiore a 52,00 Euro;

• i soggetti che hanno presentato la dichiara-zione IRAP nell’anno 2009 per l’ultima volta(ad esempio coloro i quali nel corso del 2008hanno cessato l’attività imprenditoriale o dilavoro autonomo);

• gli eredi dei soggetti deceduti fra il 1°gennaioed il 30 novembre del 2009;

• i soggetti che hanno evidenziato nel modelloIRAP 2009 un credito d’imposta IRAP (rigoIR 33), non utilizzato in compensazione conaltri tributi, che copre tutto l’acconto dovuto;

• i soggetti che presumono di non dover pa-gare IRAP per l’anno 2009 (dichiarazione dapresentare nell’anno 2010);

• i soggetti falliti.

Metodo previsionaleAnche per la determinazione dell’acconto IRAPè consentito utilizzare il metodo previsionale co-

me per l’IRPEF.

SANZIONILe sanzioni che si applicano agli omessi, insuf-ficienti o ritardati versamenti di acconti, sia IR-PEF che IRAP, sono quelle stabilite dai decretilegislativi numero 471 e 472 del 18 dicembre1997.In caso di omesso, insufficiente o ritardato ver-samento degli acconti si applicano:• la sanzione amministrativa del 30% dell’im-

porto non versato o versato in ritardo;• l’interesse annuo del 3,5% previsto dall’arti-

colo 20 del D.P.R. 602/73 calcolato per igiorni di ritardo.

RAVVEDIMENTO OPEROSOAi sensi dell’articolo 13 del Dlgs. n. 472 del 18dicembre 1997 il contribuente può provvedereal versamento delle somme dovute e non ver-sate nei termini, pagando contestualmente lasanzione ridotta e gli interessi.Il termine “contestualmente”, secondo la circo-lare dell’Agenzia delle Entrate 10 luglio 1998, n.180/E, “.... non deve essere inteso nel sensoche tutte le incombenze previste ai fini del rav-vedimento (rimozione formale della violazione epagamento delle somme dovute) debbano av-venire nel medesimo giorno ma, com’è logicoche sia, entro lo stesso limite temporale (trentagiorni, un anno, eccetera) previsto dalla nor-ma”.La misura della sanzione è diversa a secondache il versamento venga effettuato entro trentagiorni dal termine di legge oppure oltre i trentagiorni ma entro il termine per la presentazionedella dichiarazione dei redditi relativa al periodod’imposta nel quale la violazione è stata com-messa:• versamento effettuato entro 30 giorni dal

termine ordinario: sanzione pari ad un dodi-cesimo del minimo e cioè in misura pari al2,5% (30% diviso 12);

• versamento effettuato oltre 30 giorni daltermine ordinario: sanzione pari ad un deci-mo del minimo e cioè in misura pari al 3%(30% diviso 10).

Oltre alle sanzioni il contribuente dovrà versaregli interessi di mora calcolati al tasso legale (pa-ri al 3% annuo) per i giorni di ritardo.

Ravvedimento operoso nel caso di presenta-zione di dichiarazione integrativaCi sembra doveroso segnalare il parere dell’A-genzia delle Entrate espresso nella circolare nu-mero 47/E del 18 giugno 2008.Al punto 4.2 della predetta circolare l’Agenziaafferma infatti che ove il contribuente abbia pre-sentato una dichiarazione integrativa a suo sfa-vore, maggiorando quindi uno o più redditi e ri-calcolando maggiori imposte dovute, dovrà an-che provvedere ad utilizzare il ravvedimento o-peroso per gli insufficienti versamenti calcolaticon il metodo storico.

Codici tributo per il versamento delle im-poste, delle sanzioni e degli interessiNella tabella seguente si riportano i codici tribu-to per il versamento degli acconti IRPEF, IRAP,delle relative sanzioni in caso di ravvedimento edegli interessi. ■

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Codice tributo Descrizione Periodo di riferimento4033 IRPEF - acconto prima rata 2009

4034 IRPEF - acconto seconda rata 2009

1798 Imp. sost. L. 244/2007 - acc.to prima rata 2009

1799 Imp. sost. L. 244/2007 - acc. seconda rata 2009

3812 IRAP - acconto prima rata 2009

3813 IRAP - acconto seconda rata 2009

8901 Sanzione pecuniaria IRPEF 2009

8907 Sanzione pecuniaria IRAP 2009

1989 IRPEF - Interessi su ravvedimento 2009

1993 IRAP - Interessi su ravvedimento 2009

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di MARIA GRAZIA MONZEGLIO

Le implicazioni per la sanitàpubblica delle zoonosi emer-genti son state il tema di unagiornata di studio e aggiorna-mento organizzata dall’IZ-SLER (Istituto Zooprofilattico

Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Ro-magna) a Brescia (9 ottobre 2009).

EPATITE ELa giornata è stata inaugurata da un argomen-to di estrema attualità e poco conosciuto: l’e-patite E. Il Prof. Ostanello, la dott.ssa Romanòe il dott. Lombardi hanno presentato un chiarostato delle arti in campo umano e veterinarioper questa patologia. Da queste presentazioniè emerso che il virus dell’epatite E (HEV) è ilmaggior responsabile delle epatiti nonA/nonBa trasmissione enterica (via oro-fecale). L’agen-te eziologico di questa patologia è un virus adRNA che può infettare uomo, suini, cinghiali evolatili. Recenti studi hanno evidenziato la pre-senza di RNA virale nel 20-30% degli alleva-menti intensivi suini. Nei Paesi in via di sviluppoil virus può facilmente contaminare l’acqua po-tabile e gli alimenti che diventano quindi impor-tanti veicoli di trasmissione. Data la termo-resi-stenza (1 h a 56 °C) del virus e l’assenza di stu-di che ne evidenzino l’inattivazione in seguito alavorazione delle carni, una delle cause di ma-lattia potrebbe essere proprio l’assunzione diprodotti suini poco cotti, come già evidenziatonei paesi asiatici. Le caratteristiche cliniche dell’epatite acuta Enell’uomo sono simili a quelle dell’epatite A. L’e-patite E è una malattia che si autolimita senzacronicizzare; la sovrainfezione con altri virus e-patitici può tuttavia aggravare il quadro clinico.Se l’infezione è contratta in gravidanza (special-mente nel 3° trimestre) la malattia è spesso le-tale, con tassi di mortalità fino al 30%. Nei Pae-si industrializzati la prevalenza di anti-HEV variadall’1 al 6 % in donatori di sangue, con valoripiù elevati tra tossicodipendenti (soprattutto seHIV+), emofilici, emodializzati, omosessuali epazienti con epatite C cronica. La diagnosi di malattia nel suino può essere ef-fettuata al macello mediante isolamento del vi-rus dalla bile, oppure in allevamento valutandola presenza di anticorpi nel siero o di virus nellefeci. Le stesse metodiche possono essere im-piegate nell’uomo. La prevenzione dell’epatiteE è affidata alle misure generali volte al control-lo delle infezioni a trasmissione enterica, quali ilmiglioramento delle condizioni igienico-sanita-rie e il controllo delle acque potabili.

VIRUS A DNA CIRCOLAREDopo questa prima parte dedicata alla valuta-zione delle problematiche legate all’insorgenzadi epatite E nei suidi ed i conseguenti rischi perla salute umana, la dott.ssa Kekarainen ed ildott. Maggi hanno esposto le attuali conoscen-ze sui virus a DNA circolare. Questi virus furonoisolati per la prima volta nel suino. Oggi sappia-mo che questi possono infettare piante (Gemi-niviridae, Nanoviridae), batteri (Inoviridae, Mi-croviridae) ed animali (Circoviridae, anellovirus).Nell’ultimo decennio, hanno suscitato notevoleinteresse i virus appartenenti alla famiglia circo-viridae, in particolare Porcine circovirus 2 (PCV-2) e Torque Teno Virus (TTV), appartenenti ri-

spettivamente ai generi circovirus ed anellovi-rus. Questi virus sembrano essere in grado dimodulare la risposta immunitaria, rendendo glianimali più sensibili ad altri patogeni.PCV-2, virus ubiquitario nei suini domestici e neicinghiali, è responsabile di una sindrome multi-sistemica che colpisce il suino dopo lo svezza-mento (PMWS). L’associazione del virus all’in-sorgenza di patologia e la sua correlazione allaPMWS è un evento recente (1998). La PMWSè una patologia multifattoriale che determinagravi perdite economiche negli allevamenti. Isuini colpiti da questa malattia presentano de-plezione linfocitaria, infiammazione granuloma-tosa e sono maggiormente esposti ad infezionisecondarie, probabilmente a causa della pre-senza di virus nelle cellule del sistema immuni-tario (S.I.). Lo stato del S.I al momento dell’infe-zione è fondamentale per lo sviluppo della ma-lattia; infatti animali che presentano una rispo-sta efficace avranno un’evoluzione sub-clinicadella malattia, mentre soggetti con una rispo-sta inadeguata svilupperanno la PMWS. Il tipodi risposta è correlato alle lesioni a carico del si-stema immunitario che il virus è in grado di de-terminare. Uno studio in vitro ha evidenziato co-me PCV-2 sia in grado di incrementare la rispo-sta in Interleuchina (IL)-10 e conseguentemen-te ridurre la produzione di interferone (IFN)-alfa,IFN-gamma ed IL-2. Inoltre, è stato dimostratoche la modulazione della risposta immunitaria èattribuibile al DNA virale e non alle proteine, co-me inizialmente supposto.Per quanto concerne i TTV, furono isolati per laprima volta nell’uomo nel 1997, successiva-mente virus simili furono descritti nel suino, nelcane, nel gatto ed in altre specie animali. Sonoattualmente conosciuti due genogruppi di TTVsuini, che sembrano essere coinvolti nell’insor-genza di patologie suine non direttamente maindirettamente. Studi recenti, infatti, indicano unpossibile coinvolgimento di TTV nella modula-zione delle difese del sistema immunitario inna-to, in modo similare a PCV2. La modulazionedel sistema immunitario può rendere poi gli ani-mali più sensibili ad altri agenti patogeni. Per-tanto, virus che non sono direttamente consi-derati agenti eziologici di malattia, ma ritenuti ingrado di modulare la risposta del sistema im-munitario dell'ospite, devono essere conside-rati e oggetto di una certa attenzione.

I VIRUS INFLUENZALIOvviamente, come evidenziato dal dott. Terre-gino, vi sono altri virus che pur non avendoun’azione immuno-modulatoria sul S.I. devonoessere oggetto di una certa attenzione, primitra tutti i virus influenzali. I virus umani pande-mici identificati fino ad oggi appartengono aisottotipi H1, H2 e H3, tali sottotipi sono stati i-solati anche nel suino (H1 ed H3), nei volatili(H1), nel cavallo (H3) e nei mammiferi acquatici(H1, H3). È quindi evidente che questi viruspossono infettare ospiti diversi, anche se i cep-pi aviari richiedono recettori alfa 2-3, i ceppi u-mani recettori alfa 2-6, mentre i ceppi suini si a-dattano ad entrambi i recettori. Studi recenti,tuttavia, hanno evidenziato la presenza di recet-tori di tipo alfa2-6 anche nei volatili e recettorialfa 2-3 nell’uomo, con la conseguente possi-bilità che ceppi umani possano infettare gli avi-coli e viceversa. Questo crea non pochi proble-mi correlati soprattutto alla capacità di riassorti-mento di questi virus, infatti quando due diversi

virus influenzali infettano la stessa cellula vi puòessere riassortimento virale ed un’eventualepandemia. A tale proposito, sono esempi cal-zanti l’influenza aviaria e suina: il primo di questivirus a tutt’oggi sta circolando nelle popolazionidi volatili domestici in Asia, Medio Oriente e A-frica e probabilmente anche in alcune popola-zioni di uccelli selvatici del continente Euroasia-tico. Attualmente il tasso di mortalità negli es-seri umani infettati dal virus è pari al 50%; il vi-rus è divenuto letale anche per uccelli acquati-ci, sia domestici che selvatici, e ha colpito an-che altri ospiti atipici, quali felini e cani. Le co-munità scientifiche medica, veterinaria e agrariadevono fronteggiare un virus che si muove inmodo tridimensionale, che si modifica adattan-dosi alle diverse specie e si ricombina con altrivirus influenzali contagiando nuove specie.

PERVSe virus influenzali hanno sicuramente suscita-to l’interesse dell’opinione pubblica e dei me-dia, tale successo non è stato però ancora rag-giunto dai PERV (retrovirus endogeni del suino).Questi virus, come chiaramente esposto daldott. Villa, sono attualmente poco conosciutituttavia, sono noti a causa della loro possibileimplicazione nella trasmissione di patologie aisoggetti sottoposti a xenotrapianto. È interes-sante rilevare che la presenza di retrovirus en-dogeni nelle varie specie animali risale a ben25-30 milioni di anni fa, come rilevato nellescimmie sia del vecchio che del nuovo mondo.Peraltro i PERV paiono favorire sia la riprodu-zione dei mammiferi, sia la loro protezione ver-so gli analoghi retrovirus esogeni. Ciò non e-sclude comunque la loro rilevanza e potenzialepericolosità nel caso degli xenotrapianti. Attual-mente, sono scarse le conoscenze relative allapresenza e alle caratteristiche di retrovirus en-dogeni in specie domestiche di interesse zoo-tecnico deputate alla produzione di alimenti de-stinati al consumo umano. Al fine di acquisire maggiori conoscenze in que-sto settore, il dott. Villa ed i suoi collaboratori sisono preposti di mettere a punto un metodo diidentificazione di sequenze retrovirali in campio-ni di latte di origine animale e, in caso di positi-vità, di saggiare l’eventuale presenza di attivitàenzimatica retrotrascrittasica. Le prove effettua-te hanno permesso di mettere a punto una rea-zione in Real-Time PCR diretta ad una regioneconservata della polimerasi. Con tale metodi-ca, si è rilevata la costante presenza dei retrovi-rus endogeni nei campioni di latte suino, suc-cessivamente identificati tramite PCR tradizio-nale come appartenenti alle classi A, B e C.L’indagine è stata quindi estesa a campioni dilatte bovino, di capra e di bufala, provenienti daallevamenti convenzionali, rilevando anche inquesti campioni la presenza dei retrovirus. I risultati ottenuti hanno suggerito la necessitàdi valutare un ulteriore aspetto: l’indagine in va-rie tipologie di latte commerciale (liofilizzato, pa-storizzato, fresco, a lunga conservazione). An-che le analisi condotte su questi tipi di campio-ne hanno evidenziato la presenza di retrovirus,ma solo nei campioni non sottoposti a tratta-menti termici uguali o superiori alla pastorizza-zione. Prove mirate alla ricerca di attività enzi-matica hanno successivamente confermato lapresenza di retrotrascrittasi attiva nelle tipologiedi latte non sottoposte a trattamento termico.Tale risultato evidenzia la termolabilità dei retro-

virus, mentre trattamenti con tripsina e pH aci-do (mimanti il processo digestivo) non inattiva-no il virus, che mantiene la sua capacità di tra-smissione a cellule umane in coltura.

INSETTI NON PIÙ ESOTICINella parte finale di questa giornata è stato af-frontato un problema che ha acquisito notevolerilevanza negli ultimi anni. Le variazioni climati-che e i conseguenti cambiamenti negli ecosi-stemi hanno portato alla diffusione nei nostriterritori di insetti un tempo definiti esotici. Il dott.Dottori e la dott.ssa Maioli hanno chiaramenteillustrato le possibili patologie causate da questiinsetti, prestando particolare attenzione alle pa-tologie trasmesse da zanzare e zecche. Oggi conosciamo molte specie di zanzare ca-paci di trasmettere arbovirus. In Europa alcunidi questi virus si presentano ciclicamente epossono definirsi autoctoni, altri possono esse-re introdotti casualmente ed endemizzarsi inpaesi normalmente indenni. All’origine di que-st’ultimo fenomeno, si collocano i cambiamenticlimatici e la globalizzazione; tuttavia la presen-za degli arbovirus trasmessi da culicidi nonsempre risulta evidente. Spesso tali virus sonocoinvolti solo in cicli silvestri ed i loro effetti nonsi evidenziano nell’uomo o negli animali. In al-cuni casi le specie di vertebrati coinvolte (ser-batoi o ospiti a fondo cieco) non manifestanosintomi di malattia, pertanto non è semplice or-ganizzare e predisporre monitoraggi sierologici. Un problema analogo è dato dalle malattie tra-smesse da zecche. In natura, le zecche vengo-no considerate parassiti di animali selvatici esolo il 10% delle specie conosciute è ben adat-tato agli animali domestici. Attualmente le infe-stazioni umane vengono considerate un even-to accidentale, conseguente a condizioni am-bientali e culturali generate dall'uomo stesso.Negli ultimi cinquant'anni, soprattutto nel nordItalia, i cambiamenti dei sistemi di allevamentoe il progressivo abbandono delle zone ruralihanno determinato una diminuzione dell'inci-denza delle malattie trasmesse da zecche neglianimali da reddito. Tuttavia le zecche sono pos-sibili vettori di agenti zoonosici e affinché la tra-smissione dell’agente patogeno abbia luogo, ènecessario che si verifichino tre eventi:1. L’ospite vertebrato deve sviluppare infezionetrasmissibile durante il pasto di sangue;2. La zecca deve acquisire il patogeno e riusci-re a ritrasmetterlo a un altro ospite vertebrato;3. Deve essere presente un adeguato numerodi ospiti vertebrati suscettibili.Recentemente zoonosi trasmesse da questiparassiti (TBE, Malattia di Lyme, Rickettsiosi,Febbre Q) hanno subito un incremento nell’in-cidenza. Le cause però sono ancora da verifi-care e la comunità scientifica si sta preoccu-pando del rischio di introduzione di altre gravimalattie, come la Crimean Congo Haemorragicfever. Il moderatore della giornata prof. Poli haevidenziato come il 70% delle malattie trasmis-sibili emergenti è di origine animale. Si rendepertanto necessario uno sforzo collaborativo,in un ambiente scientifico trasparente, tra vete-rinari e medici per poter ottenere dati e soluzio-ni che contribuiscano in maniera efficace allasalvaguardia della salute animale ed umana. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 39 | 200916 Vet Journal www.vetjournal.it o

Zoonosi emergenti: implicazioniper la sanità pubblicaFocus su epatite E, Circovirus, Torque Teno Virus, virus influenzali, PERV earbovirus in un convegno organizzato dall'IZSLER

Professione Veterinaria 39:Professione 39-2009 18-11-2009 9:58 Pagina 16

Page 17: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 39

di ANTONIO MANFREDI

L’esame di Stato, per essereabilitati alla professione diMedico Veterinario e potersiquindi iscrivere all’Ordine esvolgere la professione, do-vrebbe essere selettivo, nel

senso che dovrebbe veramente valutare se ilgiovane laureato esaminato ha effettivamenteacquisito, attraverso il Corso di laurea ed il ti-rocinio, le nozioni teoriche e pratiche che glipermettano di iniziare un’attività professionalecome Medico Veterinario. Siamo sinceri, l’e-same di Stato non è questo. Quello che oggidovrebbe essere il momento di controllo dellecapacità del laureato per poter iniziare un’atti-vità professionale in totale autonomia non èassolutamente questo. Ho l’impressione chea volte ci sfugga che superato questo esameil giovane veterinario potrà svolgere qualsiasiattività veterinaria. Siamo certi che bastino 5anni di studi e qualche mese di tirocinio du-rante il Corso di laurea, spesso svolto all’inter-no dell’Università, per poter fare il veterinario?Non credo che questa preparazione, soprat-tutto teorica, metta in grado un giovane, siapure appassionato, serio ed impegnato, disvolgere le più ampie e diverse attività previstenella professione. Pensate che sia in grado difare una diagnosi su un cane? Un interventosu una bovina? Curare una colica ad un caval-lo o controllare la qualità di prodotti alimenta-ri? Forse a volte sfugge che il Medico Veteri-nario è un Medico, un operatore sanitario almassimo livello, dal quale possono dipenderela vita o la morte di molti animali e non solo. Onon è così? Si parla sempre di qualificare la fi-gura del Medico Veterinario, ma il primo pas-so di questa qualificazione è proprio il control-lo per l’accesso agli Ordini. Sono anni chel’ANMVI chiede un esame di Stato serio e che

a questo si possa accedere solo dopo un pe-riodo di pratica post laurea svolta nel mondoprofessionale. Ho sempre pensato che il Cor-so di Laurea in Medicina Veterinaria, pur es-sendo una laurea specialistica, fosse in realtàun percorso formativo molto, se non troppo,generico. Rispetto a Medicina mancano infattiindirizzi e specializzazioni e questo credo chesia un limite già in partenza. L’esame di Statofinisce per subire questo peccato originale, di-venta generico, non potendo approfondireniente, e quindi superficiale abilitando a tutto.Non sarebbe più logico che abilitasse a preci-si settori della veterinaria, prevedendo magarigià nel corso di laurea, nel tirocinio e, soprat-tutto nel praticantato, l’indirizzo o il settore incui si vuole svolgere la propria attività? Un e-same di Stato che promuove tutti, il 99,40%dei candidati, ed è più o meno così da sem-pre, perdonatemi, ma è inutile farlo, se non al-tro si risparmia, tempo e soldi. Non è credibileche tutti i laureati in Medicina Veterinaria, indi-pendentemente dalla Facoltà presso la qualesi sono laureati, siano tutti dei fenomeni. È ve-ro che ci sono altre professioni che hanno per-centuali molto elevate di abilitati, ma quellecon cui possiamo rapportarci, quelle sanitarie(Odontoiatria 96%, Medico Chirurgo 95%)hanno percorsi formativi diversi e fortementespecialistici. Questi dati si riferiscono al 2007ma da quanto sappiamo nulla è cambiato nel2008 o nell’anno corrente. È solo calato il nu-mero totale di abilitati (nel 2007 1136) perchéè leggermente diminuito il numero dei candi-dati. Mi rendo conto che la mia proposta di e-liminare l’esame di Stato possa sembrare solouna provocazione, ma non vi è dubbio che lariforma delle Professioni, che forse sarà affron-tata dal Parlamento nei prossimi mesi, dovràtenere conto che un esame di Stato fatto inquesto modo e senza un periodo di pratican-tato è veramente del tutto inutile. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 39 | 2009 Abilitazione Riflessioni 17

Eliminiamol’esame di StatoA cosa serve un esame se tutti sono promossi?

Anno 2007 candidati abilitati tasso differenza % % di successo con il 2006

Veterinario 1143 1136 99 invariato

Farmacista 4304 4177 97 1

Odontoiatra 1127 1084 96 -4

Biologo 2727 2594 95 3

Medico Chirurgo 7146 6780 95 -3

Dottore

Commercialista 10388 5195 50 6

Geologo 816 347 43 -8

Consulente del

Lavoro 4065 1272 31 -5

Avvocato 40936 9905 24 -15

Notaio 2970 230 7 2

(per i notai i dati si riferiscono al concorso iniziato nel 2005)

Professione Veterinaria 39:Professione 39-2009 18-11-2009 9:58 Pagina 17

Page 18: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 39

di MARIA TERESA SEMERAROAvvocato, Bologna

La P.E.C. (Posta ElettronicaCertificata) è stata introdot-ta ed istituita nel nostro or-dinamento con il D.P.R. N°68 del 11.02.2005 (“Regola-mento recante disposizioni

per l´utilizzo della posta elettronica certificata”).In termini alquanto sintetici si può dire che laP.E.C. consiste in una e-mail sostitutiva diuna raccomandata a/r, purché anche l’indi-rizzo del destinatario sia di P.E.C. e purchévengano rispettati ulteriori requisiti e presup-posti, che vengono assicurati dal provider alquale ci si rivolge per acquisire la casella.Il D.L. 29.11.2008 N° 185 (convertito in LeggeN°2 del 28.01.2009) ha stabilito all’art.16,comma 7 che “I professionisti iscritti in albi edelenchi istituiti con legge dello Stato comuni-cano ai rispettivi ordini o collegi il proprio indi-rizzo di posta elettronica [certificata, nds] en-tro un anno dalla data di entrata in vigore

del presente decreto”, vale a dire entro il29.11.2009 essendo il decreto de quo entratoin vigore il 28.11.2008, Ciò significa che, entro il 29.11 p.v. anche i me-dici-veterinari (in quanto professionisti iscritti adun Ordine) dovranno comunicare al proprio Or-dine di appartenenza il proprio indirizzo diP.E.C. In realtà è consigliabile che il veterinariosi rivolga al proprio Ordine anche per avere lu-mi sulla ditta di software alla quale richiedereuna casella di P.E.C. (tanto più che molti Ordiniprofessionali hanno stipulato delle convenzionicon ditte specializzate allo scopo di ottenerecosti più favorevoli per gli iscritti).Non è nemmeno da escludersi che anche gliordini dei Medici-Veterinari abbiano stabilito(come altri Ordini professionali) l’acquisizione ela distribuzione gratuita della casella di postacertificata ai propri iscritti.Nella legislazione vigente, all’oggi non si ravvi-sano sanzioni a carico del professionista che,entro il 29.11.2009, non comunichi il proprioindirizzo di P.E.C. al proprio Ordine professio-nale, né sussiste un obbligo, per il professioni-

sta, di dotarsi di casella di P.E.C. e quindi nem-meno di computer (nella poco verosimile ipo-tesi che ancora esistano professionisti non do-tati di pc).La situazione legislativa va comunque monito-rata, allo scopo di verificare che non venganopromulgate leggi che stabiliscano sanzioni acarico di chi non adempie all’obbligo de quo.In ogni caso, tali eventuali sanzioni non sareb-bero retroattive.Non vi sono dunque conseguenze per il pro-fessionista che, entro il suddetto termine, nonsi sia dotato di una casella di P.E.C.Mi sento però di affermare che tale mancanzadetermini una conseguenza negativa di tipoprofessionale, nel senso che il veterinario (edin generale il professionista) che non sia fornitodi indirizzo di Posta Elettronica Certificata e ri-ceva una mail da un indirizzo di P.E.C. non po-trà usufruire di tale sistema “rapido” di acquisi-zione di una raccomandata a/r, né potrà “spe-dire” un’e-mail con valore di raccomandata a/r:

al professionista la scelta se utilizzare o menouno strumento che, comunque, nel tempo èpresumibilmente destinato a diffondersi neirapporti con i clienti e con i colleghi.Diversa è la casella di P.E.C. attribuita dallaPubblica Amministrazione ai privati cittadiniche ne facciano richiesta (D. Lgs. 07.03.2005n° 2005 e DPCM 06.05.2009), che è gratuitae consente, in alcuni casi, l’utilizzo della postaelettronica nei rapporti tra P.A. e cittadini coneffetto equivalente alla notificazione di atti amezzo posta.In questo caso, in mancanza di una richiestaalla P.A., da parte del cittadino “professionista”,dell’attribuzione di una casella di P.E.C. per lenotifiche, gli atti saranno comunicati nelle for-me consuete (a mani dell’ufficiale giudiziarioe/o per posta).Ulteriormente diversa è, infine, la firma digitale,che ha l’obiettivo di trasferire il concetto di fir-ma autografa nel mondo dell’informatica, lad-dove la posta certificata ha lo scopo di sosti-tuire la raccomandata A/R con un mezzo piùmoderno ed efficiente. In realtà i due strumentipossono essere utilizzati insieme, formando u-na raccomandata A/R con firma autografa. ■

PEC: nessuna sanzione ma averla è meglioI veterinari devono avere una casella di postaelettronica certificata. Obblighi, conseguenze evantaggi

laPROFESSIONE VETERINARIA 39 | 200918 Legale Posta Elettronica Certificata �

L’introduzione dell’obbligo per i pro-fessionisti iscritti agli Ordini e Col-legi di dotarsi di una casella di Po-

sta Elettronica Certificata (PEC) è ormaiprossimo alla scadenza (29 novembrep.v.). La Federazione, dopo aver provve-duto a dotare di una casella PEC gli Ordi-ni provinciali, e dopo aver contribuito afornire gli stessi di strumenti con i qualiraggiungere ciascuno i propri iscritti perl’attivazione delle caselle di PEC a costicontenuti, è tornata in argomento per illu-strare i compiti e le responsabilità che so-no in capo agli Ordini professionali.Con una nota trasmessa in questi giorni(Circolare n. 4/2009) ha spiegato che l’in-troduzione della PEC obbligatoria per iprofessionisti iscritti all’Albo coinvolgeanche gli Ordini professionali che dovran-no istituire un “elenco telematico dellePEC”.L’art. 16, comma 7, della legge n. 2 del2009 (pubblicata nella Gazzetta Ufficialedel 28 gennaio 2009) recita testualmente:“I professionisti iscritti in albi ed elenchi i-stituiti con legge dello Stato comunicanoai rispettivi ordini o collegi il proprio indi-rizzo di posta elettronica certificata o a-nalogo indirizzo di posta elettronica di cuial comma 6 entro un anno dalla data dientrata in vigore del presente decreto. Gliordini e i collegi pubblicano in un elencoriservato, consultabile in via telematica e-sclusivamente dalle pubbliche ammini-strazioni, i dati identificativi degli iscritticon il relativo indirizzo di posta elettroni-ca certificata”.Al fine di gettare le basi per una pubblica-zione uniforme dei dati, non rimessa alleinterpretazioni dei singoli Consigli Diretti-vi, la Federazione ha informato di averprovveduto ad inserire nel software di ge-stione degli iscritti all’Albo presente sulproprio portale - nell’area riservata agliOrdini - un apposito campo destinato agliindirizzi PEC degli iscritti. La nota tra-smessa dalla FNOVI si chiude con l’invitodi rendersi parte diligente non solo nel di-vulgare presso tutti gli iscritti la notiziadell’introduzione dell’obbligo di PEC, maanche nel raccogliere gli indirizzi dei pro-fessionisti. L’auspicio è che la suddetta o-perazione possa completarsi entro la finedel mese di novembre. (fonte: fnovi.it)

LA FNOVI: NON È UN OPTIONAL

Professione Veterinaria 39:Professione 39-2009 18-11-2009 9:58 Pagina 18

Page 19: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 39

Non solo Udine, ma anchele altre Provincie del FriuliVenezia Giulia e la Provin-cia di Belluno devono at-tenersi alle disposizionisulla vaccinazione anti-

rabbica precontagio, previste dall’Ordinanzaministeriale 12 ottobre 2009: Misure urgentiper la prevenzione del contagio da rabbia ne-gli animali al seguito di persone dirette nellaprovincia di Udine. (GU n. 262 del 10-11-2009 ). “Preso atto della evoluzione della dif-fusione della malattia nei territori delle rima-nenti provincie della Regione Friuli VeneziaGiulia”, la Direzione Generale della Sanità A-nimale e del Farmaco Veterinario ha dispostoche le misure previste dall’Ordinanza “sianoapplicate anche nei territori delle Province diTrieste, Gorizia e Pordenone“. Inoltre, “considerata che la localizzazione piùa ovest dei casi evidenziati coincide con il Co-mune di Travesio (PN) e che nel raggio di 40chilometri misurati a partire da detto Comunerientra anche parte della Provincia di Bellunosi dispone, nelle more dell’emanazione di mi-sure specifiche da parte della Regione Vene-to, che quanto previsto alla citata O.M. sia ap-plicato anche alla provincia di Belluno”. L’e-

stensione delle misure di prevenzione è statacomunicata il 13 novembre in una nota dellaDirezione ministeriale in cui si raccomanda “lapiù scrupolosa applicazione” delle misure pre-viste dall’ordinanza (in vigore dall’11 novem-bre) “e di tutte le disposizioni impartite dalleautorità sanitarie regionali”. La vigilanza è as-

sicurata dai Servizi veterinari dell’Azienda sa-nitaria locale territorialmente competente.

VACCINAZIONELe misure previste dall’ordinanza 12 ottobre2009 erano state preannunciate dalla Direzio-ne Generale della Sanità Animale e del Far-

maco Veterinario, in considerazione dell’evo-luzione della situazione epidemiologica nellaregione Friuli-Venezia Giulia. Il Ministero ha ri-tenuto necessario limitare il più possibile il ri-schio di diffusione del contagio.Pertanto, i cani, i gatti e i furetti al seguito dipersone dirette nel territorio delle province diUdine, Trieste, Pordenone e Belluno devonoessere sottoposti a vaccinazione antirabbicaprecontagio, secondo le istruzioni del produt-tore del vaccino utilizzato, almeno ventunogiorni prima dell’arrivo nella provincia medesi-ma e da non oltre undici mesi. I costi relativialla vaccinazione sono a carico dei proprietaridegli animali.

OBBLIGHI E DIVIETIL’introduzione nel territorio delle province in-dicate di cani, gatti e furetti che non sono sta-ti preventivamente sottoposti alla vaccinazio-ne antirabbica precontagio è vietata. L’Ordi-nanza prevede anche l’obbligo di conduzioneal guinzaglio o comunque di contenimentodegli animali, che devono essere tenuti sem-pre sotto sorveglianza, in particolare nell’am-bito di zone silvestri e montane. Nei territori interessati dall’Ordinanza, è an-che vietato avvicinare animali selvatici e inqualsiasi modo venire a contatto con essi, inparticolare con volpi.

CACCIALe pratiche venatorie che prevedono l’impiegodi cani, nell’ambito del territorio a cui si applical’ordinanza, sono consentite solo con animalivaccinati secondo le modalità stabilite dall’Or-dinanza (fatto salvo quanto disposto dall’art. 90del Regolamento di polizia veterinaria). ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 39 | 2009 Zoonosi Info Regioni 19

PRONTUARIOTERAPEUTICOVETERINARIO

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2009Medicina del cane e del gattoMedicina degli animali esotici

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Estesa al Veneto laprevenzione della rabbiaVaccinazione precontagio per cani, gatti e furetti diretti in Friuli e a Belluno

Professione Veterinaria 39:Professione 39-2009 18-11-2009 9:58 Pagina 19

Page 20: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 39

Idebiti informativi a carico dei servi-zi veterinari locali e regionali nonpossono essere soddisfatti in mo-do efficiente con la modulistica delvigente Regolamento di Polizia Ve-terinaria. Inoltre, gli uffici periferici

dei servizi veterinari delle ASL non sono an-cora uniformemente attrezzati alla gestionecompletamente informatizzata dei debitiinformativi.Pertanto, la Regione Sardegna ha ritenutonecessario "aggiornare e razionalizzare lamodulistica e le procedure di notifica dellemalattie infettive e contagiose degli animali,in modo armonico con lo sviluppo contem-poraneo e la diffusione dei nascenti sistemiinformativi informatizzati".Con il Decreto per la notifica delle malattie in-fettive e trasmissibili degli animali, l'Assesso-rato regionale alla sanità ha disposto chel'obbligo di denuncia di malattia infettiva, acui sono tenuti ai sensi dell'art. 2 del Regola-mento di Polizia Veterinaria tutti i veterinari edi proprietari o detentori pubblici e privati di a-nimali, è considerato soddisfatto anche me-

diante la presentazione della denuncia me-desima al competente Servizio Veterinario.Il Servizio Prevenzione attua opportune ini-ziative di informazione e aggiornamento con-tinuo sulla notifica delle malattie e sul siste-ma di epidemiosorveglianza nei confronti delpersonale dei Servizi Veterinari, dell'IstitutoZooprofilattico, dei veterinari dipendenti diEnti pubblici e privati e dei veterinari liberiprofessionisti.Il Servizio Prevenzione, i Servizi Veterinari, l'I-stituto Zooprofilattico, i veterinari liberi pro-fessionisti o dipendenti pubblici e privati, iComuni, le Forze dell'Ordine e gli allevatori,ciascuno per la parte di propria competenza,sono incaricati di rispettare e far rispettare ilpresente Decreto, "che entra immediatamen-te in vigore".L'elenco delle malattie degli animali notifica-bili è aggiornato ed integrato nella lista unicaallegata al Decreto. Allegati anche i modelliaggiornati per la notifica di malattia infettiva otrasmissibile e per la revoca di misure sanita-rie (notifica di estinzione e notifica esclusionedi malattia infettiva o trasmissibile). ■

Malattie notificabili: aggiornate leprocedure, l’elenco e la modulisticaIn Sardegna l’obbligo è soddisfatto presentando la denuncia al Servizio Veterinario

Nel corso delle celebrazioni per gli80 anni dell'Istituto Zooprofilatti-co Sperimentale delle Venezie, la

nuova sezione in provincia di Verona èstata dedicata a Giovanni Vincenzi, peroltre vent'anni al vertice dei Servizi vete-rinari della Regione del Veneto. Igino An-drighetto, direttore generale dell'IZSVe:“Abbiamo avviato diversi progetti fra cuila costruzione della nuova sezione di Ve-rona nel comune di Buttapietra e unanuova collaborazione con l'Università diVerona per sviluppare ricerche nel setto-re della nanomedicina”. Stefano Maran-gon, direttore sanitario dell'IZSVe: “L'Isti-tuto sta puntando su sicurezza alimenta-re e lotta alle malattie emergenti, conparticolare attenzione all'impatto di que-ste tematiche a livello globale; in questosenso, le attività svolte nella sezione IZ-SVe di Verona hanno sempre rappresen-tato un criterio di misura per testare in-terventi a livello nazionale e internazio-nale”.

IZSVE: INTITOLATA A VINCENZI LA

SEZIONE DI VERONA

Un polo universitarioad Anagni?

Mentre da una parte siragiona per ridurre ilnumero programmatoc'è da augurarsi chedall'altra non ci sia u-na moltiplicazione di

sedi, non sarebbe coerente con gli indirizzidel tavolo avviato con il Ministero dell'Univer-sità e nemmeno con la riforma Gelmini". Car-lo Scotti, Presidente Senior di Anmvi, com-menta con preoccupazione la notizia di unapossibile sede universitaria in Lazio.Il consiglio comunale di Anagni ha infatti de-ciso di acquisire per 6 milioni di euro la pro-prietà dell'ex deposito militare sito nei pressidella stazione ferroviaria cittadina. La zona e-ra stata offerta in acquisto dal Demanio il 23ottobre scorso. Si tratta di circa 187 ettari di

terreno più diverse costruzioni. Vari progettisono allo studio per la valorizzazione dellazona.Tra gli altri, si legge sulla stampa locale, "larealizzazione di un polo universitario di agra-ria o veterinaria".Il Comune di Anagni pagherebbe l'acquistocon un mutuo di 28 anni, a 400.000 euro l'an-no, a partire dal 2011. Il Demanio aveva offer-to al comune di Anagni la possibilità di acqui-stare la zona esercitando questa opzione en-tro il 7 novembre scorso, diversamente tuttal'area sarebbe finita all'asta a dicembre. Ac-quisiti i pareri tecnico legali e valutati i vincolidi bilancio, il Sindaco ha convocato il Consi-glio Comunale che il 5 novembre ha delibera-to l'acquisto, sulla base di dichiarazioni con-siliari favorevoli al rilancio del territorio. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 39 | 200920 Info Regioni Sanità e Formazione

Professione Veterinaria 39:Professione 39-2009 18-11-2009 9:58 Pagina 20

Page 21: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 39

L’esclusività del rapporto el’attività libero-professionaledei dirigenti medici e sani-tari del Servizio sanitarionazionale è stata riscritta inCommissione Affari Sociali

della Camera, nel corso dell’iter di esame delDDL sul Governo delle attività cliniche. Vienedi fatto eliminato qualsiasi ostacolo all’eser-cizio della libera professione per la dirigenzaSSN che potrà svolgere attività privata anchein strutture non convenzionate con il serviziopubblico.Le procedure per lo svolgimento della liberaprofessione saranno disciplinate dalle Regioniche dovranno salvaguardare “il ruolo isti-tuzionale del servizio svolto dall’azienda, di-retto ad assicurare l’accessibilità alle curesanitarie necessarie a chiunque ne facciarichiesta secondo i principi di universalità e diequità che regolano il SSN”. Il Disegno diLegge sul “governo clinico”, all’esame delParlamento stabilisce che chi ha scelto dimantenere il rapporto in esclusiva - e la relati-va indennità - potrà dedicare alla libera pro-fessione un impegno orario massimo pari al50% di quello prestato in azienda; il dettagliodelle modalità sarà fissato con atto aziendaledal direttore generale. La norma sulla liberaprofessione “sarà certamente impugnatadalle Regioni” osserva l’ex Ministro Livia Tur-co. “Va nella direzione indicata dal Vice Min-istro Ferruccio Fazio” affermano il Presidentedella XII Commissione, Giuseppe Palumbo, eil relatore del Ddl, On Domenico Di Virgilio.

L’ARTICOLO 9Esclusività del rapporto e attività libero-pro-fessionale dei dirigenti medici e sanitari delServizio sanitario nazionale. 1 Le Regioni di-sciplinano l’attività libero-professionale deidirigenti medici e sanitari del Servizio sanitarionazionale nel rispetto dei seguenti princìpifondamentali: a) il dirigente medico e sanitariodipendente del Servizio sanitario nazionale in-trattiene con lo stesso un unico rapporto dilavoro. Tale rapporto è incompatibile con ognialtro rapporto di lavoro dipendente, pubblicoo privato, e con altri rapporti, anche di naturaconvenzionale, con il Servizio sanitarionazionale; b) l’esercizio dell’attività libero-pro-fessionale del dirigente medico e sanitariodipendente del Servizio sanitario nazionale ècompatibile con il rapporto unico d’impiego,purché sia espletato fuori dell’orario di lavoroall’interno delle strutture sanitarie o all’ester-no delle stesse, con esclusione di struttureprivate convenzionate con il Servizio sanitarionazionale; c) il dirigente medico e sanitariodipendente del Servizio sanitario nazionalepuò svolgere l’attività libero-professionalenelle seguenti forme: con rapporto non esclu-sivo; con rapporto esclusivo e attività libero-professionale intramuraria; con rapporto es-clusivo e attività libero-professionale intramu-raria allargata; d) il dirigente medico e sani-tario dipendente del SSN esercita il suo dirit-to allo svolgimento dell’attività libero profes-sionale in una delle forme predette medianteapposita opzione; d-bis) salvaguardando ilruolo istituzionale del servizio svolto dal-l’Azienda diretto ad assicurare l’accessibilitàalle cure sanitarie necessarie a chiunque nefaccia richiesta secondo i princìpi di universal-ità ed equità che regolano il Servizio sanitario

nazionale.2. Le modalità di esercizio dell’attività libero-professionale sono definite dalle Regioni nelrispetto dei seguenti princìpi: a) i volumiprestazionali di attività libero-professionalenon devono comportare, per ciascun dipen-dente, un volume di prestazioni superiore aquello assicurato per i compiti istituzionalinonché un impegno orario superiore alcinquanta per cento di quello di serviziorichiesto all’azienda per i compiti istituzionali,al fine di assicurare un corretto ed equilibratorapporto tra attività istituzionale e attivitàlibero-professionale, anche al fine di concor-rere alla riduzione progressiva delle liste di at-tesa, nel rispetto dei piani di attività previstidalla programmazione regionale e aziendale;b) la tariffa professionale per l’attività libero-professionale è definita, previo accordo-quadro aziendale con le organizzazioni sinda-cali della dirigenza sanitaria firmatarie del con-tratto collettivo nazionale di lavoro, dal singo-lo dirigente, d’intesa con l’azienda; c) è fa-coltà dell’azienda non attivare, o attivare soloparzialmente, la libera professione intramu-raria. In caso di attivazione, la stessa saràgestita dall’azienda mediante un Centro uni-co prenotazioni, con spazi e liste separati e

distinti tra attività istituzionale e attività libero-professionale e con pagamento delleprestazioni e ripartizione dei proventi secon-do modalità e termini fissati da linee guida re-gionali; d) l’esercizio dell’attività libero-profes-sionale svolto all’esterno delle strutture azien-dali non deve comportare oneri per l’aziendané per il professionista nei confronti del-l’azienda stessa. Detta attività è consentitapresso studi professionali privati, anche in for-ma associata tra più sanitari dipendenti delServizio sanitario nazionale, oppure pressostrutture private non convenzionate con ilServizio sanitario nazionale; e) la Regione, an-che avvalendosi dell’Agenzia nazionale per iservizi sanitari regionali (Agenas), svolge attiv-ità di monitoraggio e di controllo sullo svolgi-mento della libera professione in termini ditempi e di prestazioni per garantire il rispettodei princìpi di cui alla lettera a); f) ai dirigenticon rapporto di lavoro esclusivo è attribuitaun’indennità di esclusività nella misura pre-vista dai contratti collettivi di settore. Tale in-dennità non è revocabile, se non in caso diopzione per il rapporto non esclusivo, e nonè destinabile dalle Aziende ad altre funzioni;g) le modalità di svolgimento dell’attivitàlibero-professionale sono stabilite dal diret-

tore generale con apposito regolamentoaziendale, in conformità alle linee guida re-gionali e alle previsioni dei contratti collettivinazionali di lavoro. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 39 | 2009 Governo clinico Parlamento 21

Dirigenti SSN: libera professioneintra ed extra moeniaLe nuove regole approvate in Commissione Affari Sociali

Sono 541 i veterinari dirigenti arapporto esclusivo con incaricodi struttura complessa; nessuno

fra questi è a rapporto non esclusivo. Perquanto riguarda gli incarichi di strutturasemplice, i veterinari SSN a rapporto e-sclusivo sono 1089 contro 2 senza esclu-siva. A rapporto esclusivo anche 4.048veterinari con altri incarichi professionalie 84 fra questi a rapporto non esclusivo. Sono dati pubblicati dal Sole 24 Ore Sa-nità e riferiti al 2007, che fotografano an-che l’età anagrafica dei veterinari del S-SN: su 5.790 totali, 245 superano i 60 an-ni di età. Il Parlamento ha passato un col-po di spugna sulla “rottamazione”, con-fermando l’età pensionabile a 70 anni.

I VETERINARI SSNSCELGONO L’INDENNITÀ

DI ESCLUSIVA

Professione Veterinaria 39:Professione 39-2009 18-11-2009 9:58 Pagina 21

Page 22: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 39

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laVETERINARIAPROFESSIONE

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laPROFESSIONE VETERINARIA 39 | 200922 Calendario attività Dal 29 novembre al 7 febbraio

2. Quale fitoterapico può essere utile neltrattamento delle patologie metabolichedell’Iguana?

a Ginseng

b Cardo mariano

c Zenzero

d Tarassaco

e Agno casto

1. L’Aspergillosi degli uccelli è favorita da:

a Fattori immunosoppressivi di varia natura

b Vicinanza industrie chimiche

c Vicinanza deposito cereali

d Stagione anormalmente calda

e Stagione anormalmente fredda QUIZ 1Risposta corretta: a)Congresso SIVAE:

“Aggiornamento in medicinadegli animali esotici” -Cremona, Marzo 2006

QUIZ 2Risposta corretta: d)Congresso SIVAE:

“Aggiornamento in medicinadegli animali esotici” -Cremona, Marzo 2006

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29 NOVINCONTRO SIMUTIV LA VENTILAZIONE POLMONARE IN PRONTO SOCCORSO E TERAPIA INTENSIVA - Centro Studi SCIVAC,

Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc.Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

29 NOVINCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE DERMATOFITOSI E DERMATITE ATOPICA - Campobasso - Hotel Don Guglielmo - RIONE SAN VITO 15/B -

ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC -Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

29 NOVINCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA L’ESAME ENDOSCOPICO IN GASTROENTEROLOGIA E PNEUMOLOGIA - Hotel Internazionale - Cervignano

del Friuli - Via Ramazzotti, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - SegreteriaDelegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

29 NOVCORSO ANMVI CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI ALLA PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIO-

NE DELL’EMERGENZA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 3 CreditiPer informazioni: Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: [email protected]

30 NOV - 1 DICCORSO SCIVAC CORSO AVANZATO INTENSIVO - CHIRURGIA DELL’ORECCHIO (TECALBO E BULLECTOMIA) - Centro Studi Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 9 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC -

Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

9 - 12 DICITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 2° IT. CHIRURGIA: I PARTE - CHIRURGIA 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 29 Crediti -Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

10 - 12 DICSEMINARIO SIVE 4TH SKIVE RESORT MEETING - Corvara / Colfosco (BZ) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: E-

lena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

13 DICINCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO FACILE COME RESPIRARE? UN VIAGGIO FRA I FATTI E MISFATTI DELL’APPARATO RESPIRATORIO - Hotel

Selene - Pomezia - ViaPontina km 30 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delega-zioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

14 - 18 DICCORSO SCIVAC CORSO DI MEDICINA D’URGENZA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 33 Crediti - PerAttenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

18 - 19 DICCORSO SIVE CORSO AVANZATO “ECOGRAFIA TENDINEA E ARTICOLARE DEL CAVALLO” - Centro Internazionale del Ca-

vallo, Venaria (TO) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +390372 403502 - E-mail: [email protected]

22 - 24 GENCORSO SIVAE “RAPTOR BIOMEDICINE: LA MEDICINA VETERINARIA E LA FALCONERIA: “ARTI A CONFRONTO” - Palazzo

Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: [email protected]

22 GENCORSO ANMVI GIORNATA DI AVVIAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE BPV

Centro Studi EV- Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 Per informazioni: Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403547 - E-mail: [email protected]

25 - 28 GENCORSO SCIVAC ALL ABOUT CRUCIATE - CRANIAL CRUCIATE INTERNATIONAL WORKSHOP - Centro Studi SCIVAC, Cremo-

na - Via Trecchi, 20 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +390372 403508 - E-mail: [email protected]

29 - 31 GENCONGRESSO SIVE XVI CONGRESSO MULTISALA SIVE - CarraraFiere - Marina di Carrara - ECM: Richiesto Accreditamento - Per

informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

30 - 31 GENCORSO SCIVAC / SIDEV CORSO AVANZATO SIDEV - AGGIORNAMENTI E PROTOCOLLI TERAPEUTICI BASATI SULL’EVIDENZA IN

DERMATOLOGIA VETERINARIA - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richie-sto Accr. - Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

30 - 31 GENINCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA PATOLOGIE TRAUMATICHE DELLO SCHELETRO APPENDICOLARE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per

informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

31 GENINCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA QUANDO LA CHIRURGIA DIVENTA INTRIGANTE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica

Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

4 - 6 FEBCORSO SCIVAC EMATOLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informa-

zioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

4 FEBSEMINARIO NAZIONALE SIVAR FIERAGRICOLA INTERNATIONAL AGRI - BUSINESS SHOW - AGGIORNAMENTI IN BUIATRIA:”L’INCIDENZA DELLE MASTITI CLINICHE: ANALISI

PRODUTTIVA ED ECONOMICA” - “L’IMPIEGO DEI FANS NEL TRATTAMENTO DELLE PATOLOGIE RESPIRATORIE BOVINE”. - VeronaFiere - AuditoriumVerdi, Verona - Viale del Lavoro, 8 - ECM: Rich. Accr. - Per info: Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

6 - 7 FEBINCONTRO SCVI CHIRURGIA PERINEALE, ANALE E PERIANALE - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi,

20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC -Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

7 FEBINCONTRO SIMVENCO NASCITA, INFANZIA, ADOLESCENZA, VECCHIAIA E MORTE: L’IMPIEGO DELL’OMEOPATIA NEI DUE ESTREMI

DELLA VITA, CON NOTE DI MATERIA MEDICA - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM:Rich. Accr. - Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

7 FEBINCONTRO SICIV / SIONCOV / SIMEF IL LINFOMA FELINO: SIMILITUDINI E DIFFERENZE CON QUELLO CANINO - Centro Studi E.V. - Palazzo Trec-

chi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - SegreteriaSoc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

7 FEBINCONTRO SIATAV ANESTESIA TOTALMENTE INTRAVENOSA: PROSPETTIVE IMMEDIATE E FUTURE IN ANESTESIA VETERI-

NARIA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per infor-mazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

7 FEBINCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE COSA C’È DI NUOVO NELLA DIAGNOSI PROGNOSI E TERAPIA DEI DISORDINI INFIAMMATORI CRONICI

DELL’APPARATO GASTROENTERICO DEI PICCOLI ANIMALI - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informa-zioni: Monica Borghisani - Segreteria Del. Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

10 - 12 FEBITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 2° IT. CARDIOLOGIA: II PARTE - PRINCIPI DI ELETTROCARDIOGRAFIA, DIAGNOSI E TERAPIA DELLE ARIT-

MIE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: PaolaGambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

13 - 14 FEBINCONTRO SINUV CHRONIC KIDNEY DISEASE: QUANDO L’EZIOLOGIA È NOTA. PARLIAMO DI DIAGNOSTICA - Centro Studi

E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Tara-vella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

13 FEBINCONTRO SIMIV IMMUNOLOGIA CLINICA - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Ac-

creditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 -E-mail: [email protected]

14 FEBINCONTRO SIMEF NEUROLOGIA ED ORTOPEDIA FELINA: COME AFFRONTARE AD ARMI PARI UNA SFIDA CLINICA QUOTIDIANA

ED USCIRNE POSSIBILMENTE VINCITORI - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Ri-ch. Accr. - Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

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il paziente ospedalizzatodalla terapia intensiva alla riabilitazione

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA

SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

MILANO ATA QUARK HOTEL, 5-7 MARZO 2010Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona

Tel. 0372-403508 - Fax 0372-403512 - [email protected] - www.scivac.it

Organizzato da Soc. cons. a r.l.

certificata ISO 9001:2008

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