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PROGRAMMA DI INTERVENTO - agire.it · migliaia di bambini/e e ragazzi/e poveri dell’area:...

Date post: 15-Feb-2019
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1 PROGRAMMA DI INTERVENTO PROGRAMMA DI INTERVENTO PROGRAMMA DI INTERVENTO PROGRAMMA DI INTERVENTO Presentato dagli Associati al Segretariato entro 4 settimane dal lancio dell’appello Riferimenti Manuale Operativo: artt. 3.2.1, 3.2.4, 3.3.3 Istruzioni per la compilazione Il Programma di intervento è il formato standard per la presentazione delle proposte al Segretariato di AGIRE. Si tratta di una versione in parte semplificata del single form adottato da ECHO. Il documento va compilato in modo chiaro e sintetico, in lingua italiana o inglese, e deve essere inoltrato in forma elettronica al Segretariato entro 4 settimane dal lancio dell’appello. Al Programma di Intervento devo essere allegati i seguenti documenti: Logframe Matrix, Budget di intervento e, qualora il soggetto implementatore sia un partner locale o l’alleanza internazionale, il relativo Accordo di Partenariato. In aggiunta, si può allegare sintetica documentazione relativa al needs assessment condotto dall’Associato. Il formato si basa sulla metodologia del ciclo di progetto (PCM). Prima di compilare la parte narrativa del Programma, si suggerisce di lavorare in modo organico sulla Logframe Matrix annessa. Qualora il programma sia multisettoriale, compilare un master logframe, che presenti il programma nel suo insieme e, a cascata, un logframe per ciascuno dei settori inclusi. Per maggiori informazioni sul PCM applicato a questo formato, consultare l’ECHO Manual Project Cycle Management (June 2005) 1 e le Logical Framework Guidelines 2 , Ulteriori indicazioni sull’uso del formato sono disponibili sul documento di ECHO Single Form Guidelines 3 . Per compilare il Budget di Intervento (anch’esso costruito sul formato ECHO), si faccia invece riferimento alla Budget Nomenclature indicata nelle Budget Guidelines 4 di ECHO. In generale il budget iniziale può essere presentato con il livello di dettaglio indicato nel formato (titolo + capitolo: 4 digit), tuttavia il rapporto finale dovrà prevedere almeno 6 o 8 digit (titolo, capitolo, articolo, elementi). 1 Vedi http://ec.europa.eu/echo/pdf_files/partnership/guidelines/project_cycle_mngmt_en.pdf . 2 Vedi http://ec.europa.eu/echo/pdf_files/partnership/guidelines/logical_framework_guidelines_en.pdf . 3 Vedi http://ec.europa.eu/echo/pdf_files/partnership/guidelines/annex1_single_form_en.pdf . 4 Vedi http://ec.europa.eu/echo/pdf_files/partnership/guidelines/annex2_budget_en.pdf .
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PROGRAMMA DI INTERVENTOPROGRAMMA DI INTERVENTOPROGRAMMA DI INTERVENTOPROGRAMMA DI INTERVENTOPresentato dagli Associati al Segretariato entro 4 settimane dal lancio dell’appello

Riferimenti Manuale Operativo: artt. 3.2.1, 3.2.4, 3.3.3

Istruzioni per la compilazione

� Il Programma di intervento è il formato standard per la presentazione delle proposte alSegretariato di AGIRE. Si tratta di una versione in parte semplificata del single form adottatoda ECHO. Il documento va compilato in modo chiaro e sintetico, in lingua italiana o inglese, edeve essere inoltrato in forma elettronica al Segretariato entro 4 settimane dal lanciodell’appello.

� Al Programma di Intervento devo essere allegati i seguenti documenti: Logframe Matrix,Budget di intervento e, qualora il soggetto implementatore sia un partner locale o l’alleanzainternazionale, il relativo Accordo di Partenariato. In aggiunta, si può allegare sinteticadocumentazione relativa al needs assessment condotto dall’Associato.

� Il formato si basa sulla metodologia del ciclo di progetto (PCM). Prima di compilare la partenarrativa del Programma, si suggerisce di lavorare in modo organico sulla Logframe Matrixannessa. Qualora il programma sia multisettoriale, compilare un master logframe, che presentiil programma nel suo insieme e, a cascata, un logframe per ciascuno dei settori inclusi. Permaggiori informazioni sul PCM applicato a questo formato, consultare l’ECHO Manual Project

Cycle Management (June 2005)1 e le Logical Framework Guidelines

2,

� Ulteriori indicazioni sull’uso del formato sono disponibili sul documento di ECHO Single Form

Guidelines3.

� Per compilare il Budget di Intervento (anch’esso costruito sul formato ECHO), si faccia invece

riferimento alla Budget Nomenclature indicata nelle Budget Guidelines4 di ECHO. In generale il

budget iniziale può essere presentato con il livello di dettaglio indicato nel formato (titolo +capitolo: 4 digit), tuttavia il rapporto finale dovrà prevedere almeno 6 o 8 digit (titolo, capitolo,articolo, elementi).

1 Vedi http://ec.europa.eu/echo/pdf_files/partnership/guidelines/project_cycle_mngmt_en.pdf.

2 Vedi http://ec.europa.eu/echo/pdf_files/partnership/guidelines/logical_framework_guidelines_en.pdf.

3 Vedi http://ec.europa.eu/echo/pdf_files/partnership/guidelines/annex1_single_form_en.pdf.

4 Vedi http://ec.europa.eu/echo/pdf_files/partnership/guidelines/annex2_budget_en.pdf.

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Emergenza ALLUVIONE PAKISTAN

Associato VIS – VOLONTARIATO INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO

Titolo del programma

Indicare un titolo il più

specifico possibile [max 120 caratteri].

Attività di assistenza e riabilitazione a favore delle popolazioni colpite dalle inondazioni in Pakistan

Sommario

Fornire riassunto “giornalistico” del

programma: localizzazione, obiettivi, strategia,

beneficiari, risultati attesi. [max 10 righe]

Il presente programma è strutturato in due fasi principali, una prima fase di emergenza, nella quale saranno assistiti gli sfollati che a seguito degli alluvioni hanno raggiunto la località di Quetta e le popolazioni colpite presenti nelle quattro aree identificate in fase di assessment di Lorolai, Multan, Sibi e Jakubabad; una seconda fase volta a realizzare un programma a favore delle famiglie che rientreranno nei loro luoghi di origine, attraverso la realizzazione di attività di assistenza e interventi basilari di ricostruzione e riabilitazione e per il riavvio di attività generatrici di reddito.

1. ANALISI DEI BISOGNI / NEEDS ASSESSMENT

1.1 Periodo di assessment / Date(s) of assessment Indicare le date e il periodo di copertura del needs assessment. [max 5 righe]

L'analisi dei bisogni sul campo è iniziata subito dopo l'evento attraverso la controparte salesiana in loco e il personale locale coinvolto. Nelle primissime fasi, infatti, i contatti con i salesiani hanno permesso di comprendere la situazione e mettere in luce i bisogni primari. Nella prima fase di assessment sono state inoltre coinvolte le Ong internazionali partner del Don Bosco Network attive per dare una risposta all’emergenza.

1.2 Metodologia di analisi / Methodology and sources of information used Specificare in quale modo è stata condotta l’analisi e quali sono state le fonti di informazione utilizzate. [max 30 righe].

L'analisi dei bisogni è stata condotta in stretta collaborazione con la controparte locale in Pakistan, i Salesiani di Don Bosco, presenti nel paese dal 1999 in particolare nella diocesi di Hyderabad, nella città di Quetta, capitale del Balochistan, e nella diocesi di Lahore. Le informazioni rilevate dal campo sono state quelle relative al diretto contatto con la controparte e i suoi operatori nel Paese. Ad oggi infatti i Salesiani di Don Bosco hanno realizzato una vera e propria Rete Don Bosco Quetta, al fine di offrire servizi e un futuro più umano e dignitoso alle migliaia di bambini/e e ragazzi/e poveri dell’area: pakistani, profughi afghani e sfollati del terremoto del 2005. La Rete Don Bosco Quetta assiste quotidianamente quasi 3.500 bambini/e, ragazzi/e e giovani in condizioni di estrema vulnerabilità, senza distinzioni di etnia, sesso o religione: orfani, bambini/e abbandonati, bambini/e malnutriti e denutriti, ragazzi/e di strada o in strada, figli di famiglie pakistane o afghane che versano in estrema difficoltà, rifugiati di guerra dall’Afghanistan. Un simile radicamento nel territorio e una rete siffatta hanno pertanto permesso di individuare in tempi rapidi i bisogni primari e di intervenire immediatamente con le azioni di risposta all’emergenza. La controparte salesiana ha basato pertanto la sua analisi sulle risultanze delle informazioni e indicazioni pervenute durante lo scambio di contatti avutisi con tutte quelle realtà con i quali comunemente lavora e coopera. Il VIS ha infine privilegiato, ove possibile, un approccio condiviso e partecipativo con tutti gli attori

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presenti sul campo cercando di favorire un coordinamento e una condivisione di informazioni non solo all'interno delle organizzazioni di AGIRE, ma anche con tutte quelle realtà che per tipologia e/o area di intervento fossero risultate affini al VIS. Sono stati infine consultati e coinvolti a vario titolo anche le istituzioni nazionali e internazionali, gli enti e le autorità locali di competenza per area settoriale e/o territorio.

1.3 Definizione dei problemi /Problem statement Riassumere i risultati dell’analisi dei bisogni, indicando le conclusioni più rilevanti ai fini della programmazione dell’intervento. Qualora sia disponibile, allegare eventuale rapporto. [max 1 pagina].

L'analisi dei bisogni effettuata subito dopo l'evento ha evidenziato una situazione gravissima e la vastità dell'impatto del disastro sulla popolazione rende ancora più difficile realizzare una risposta rapida ed efficace. A causa delle forti alluvioni che hanno devastato il Paese, infatti, migliaia di famiglie hanno raggiunto delle aree vicine e più sicure, tra cui la città di Quetta e si sono accampate nelle periferie della città e nei villaggi circostanti, che versano in condizioni molto precarie. Il VIS, attraverso la comunità salesiana e i suoi collaboratori, si è attivato per prestare aiuti e assistenza immediata agli sfollati. Team guidati da Don Peter Zago, direttore dell’opera salesiana di Quetta, hanno già condotto un censimento generale nei campi e un’analisi dei bisogni immediati, per individuare soprattutto le famiglie più bisognose, cioè quelle con numerosi bambini, donne e persone anziane. I bisogni immediatamente rilevati sono quelli legati all’assistenza alimentare e alla mancanza di generi di prima necessità, alla penuria di acqua potabile, alla precarietà delle condizioni di salute e ai rischi di epidemie. Il clima mite di Quetta rende più tollerabile la scarsità di vestiario e la totale deficienza di strutture idonee per l’accoglienza temporanea degli sfollati (tende e temporary shelter). Tuttavia tali condizioni di vita non potranno procrastinarsi per lungo tempo e occorrerà intervenire anche in questo specifico ambito.

2. STRATEGIA GENERALE DELL’ASSOCIATO / GENERAL STRATEGY

2.1 Strategia paese / Strategy in the country Fornire indicazioni sulla presenza e il lavoro già svolto nell’area o nella regione, dando particolare risalto ai collegamenti esistenti con il presente programma. [max 1 pagina].

Il VIS ha iniziato a collaborare in maniera continuativa con i Salesiani di Quetta dal 2005, quando un terremoto colpì il nord del Paese. Da quel momento, il VIS è intervenuto con diversi progetti che hanno riguardato sia azioni di emergenza che di sviluppo. In particolare è intervenuto supportando il "Programma di assistenza per le vittime del terremoto", costituito sia da aiuti umanitari sia da interventi di ricostruzione di case e scuole; sostenendo centinaia di ragazzi poveri pakistani e afgani (cristiani e musulmani) con il progetto di Sostegno a Distanza; dando anche un importante contributo per il progetto "Promozione della Donna" per la formazione di ragazze e giovani musulmane.

Il VIS ha poi continuato negli anni a collaborare e supportare le diverse attività della Rete Don Bosco Quetta che attraverso i suoi vari Centri offre servizi di prima accoglienza, alloggio, protezione, ascolto, istruzione formale e informale, assistenza medica e formazione igienico-sanitaria di base, sostegno alimentare ed economico. Tutti questi servizi erogati dalla Rete Don Bosco Quetta sono gratuiti: scuola elementare, medie e superiori per complessivi 1.200 bambini/e e ragazzi/e cristiani e musulmani; 5 scuole elementari e medie per bambini profughi afghani sfollati nel 2001 (Millat / Al Baruni / Danish / Kamiab / Kahan) per complessivi 1.600 bambini/e e ragazzi/e; due centri di accoglienza per bambini abbandonati (un centro di accoglienza maschile ed uno femminile per complessivi 95 bambini/e e ragazzi/e), due cliniche, un centro per malnutriti e attività di aggregazione giovanile.

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2.2 Esperienze precedenti / Previous operations Indicare esperienze nell’implementazione di programmi simili a quello presentato. Indicare quali lezioni sono state apprese da esse e come hanno influenzato la progettazione dell’intervento proposto. [max ½ pagina].

Il VIS ha una mission orientata prevalentemente allo sviluppo umano e sostenibile. Tuttavia il VIS ha sempre fatto fronte con risorse umane e finanziarie a molte situazioni d'emergenza impostesi in Paesi del Sud del mondo ove l'ONG era già presente, valorizzando in tal modo il proprio radicamento sul territorio per assicurare il reintegro delle condizioni di normalità e la ripresa dello sviluppo; tra le altre si ricordano: - realizzazione di un campo profughi presso il Centro Don Bosco di Tirana, Albania, nel 1999,

durante la guerra del Kosovo;

- assistenza a orfani e sfollati a Goma, Repubblica Democratica del Congo, durante la guerra dei Grandi Laghi e l'eruzione del vulcano Nyiragongo, 2000-2002;

- campagna Pane per Betlemme, per sopperire alle carenze alimentari della popolazione palestinese a seguito della seconda Intifada, 2002-2004;

- attività d'assistenza alimentare a favore delle popolazioni etiopi del Sud a seguito della carestia, e realizzazione di pozzi e reti idriche in molti villaggi in diverse regioni dell'Etiopia (Tigray, Oromia, Gambella), 2002-2003;

- accoglienza, sostegno psicologico, realizzazione di abitazioni e riavvio di attività generatrici di reddito alle popolazioni colpite dallo tsunami nel Sud est asiatico (India, Indonesia, Sri Lanka e Thailandia), 2005-2007;

- progetti di emergenza finanziati dalla Cooperazione italiana realizzati in Angola negli anni 2001-2004;

- campagna di informazione e prevenzione del colera a Luanda (Angola) durante l’epidemia insorta a marzo 2006;

- interventi di emergenza in Libano attraverso i fondi e i programmi approntati dalla Cooperazione Italiana in loco dal 2007;

- assistenza con distribuzione di beni di prima necessità e temporary shelter alle popolazioni colpite dal ciclone in Bangladesh in coordinamento con altre Associate Agire, nel dicembre 2007 e successivamente grazie al programma di emergenza della Cooperazione Italiana in Bangladesh;

- progetti di emergenza in Congo nell’autunno/inverno del 2008 per fronteggiare la grave crisi umanitaria del Nord Kivu;

- interventi di emergenza e riabilitazione ad Haiti a seguito del Terremoto del Gennaio 2010. Le suddette esperienze hanno permesso al VIS di acquisire competenze nella gestione delle emergenze, sia nella fase di assessment che nella fase di implementazione e di coordinamento degli aiuti in sinergia con altri attori presenti sul campo. Altresì il VIS, in funzione della propria mission orientata allo sviluppo, ha sempre offerto un significativo contributo anche nelle successive fasi di ricostruzione, riabilitazione e progressivo ripristino delle condizioni di normalità, ottemperando al contempo alle specifiche richieste dei donors in termini di monitoraggio e relativo reporting operativo e finanziario delle iniziative. A tali esperienze e capacità maturate nell’ultimo decennio è importante aggiungere il valore del lavoro svolto dalla controparte salesiana in loco nei diversi contesti di riferimento. Il radicamento di queste realtà nei diversi Paesi coinvolti, infatti, contribuisce a garantire efficacia all’intervento sia in fase d’implementazione che di successiva sostenibilità nel tempo.

3. QUADRO OPERATIVO / OPERATIONAL FRAMEWORK

3.1 Localizzazione / Exact location of the operation Specificare esattamente dove viene realizzato il programma.

L’assistenza di prima emergenza per gli sfollati sarà realizzata nei campi sorti alle periferie di

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Quetta, in Pakistan. Anche la comunità dei Salesiani presenti nella località di Lahore sta pianificando degli interventi per raggiungere le popolazioni colpite dall’alluvione spingendosi fino ai confini con l’India nelle zone abbandonate oltre Hyderabad. In seguito, il progetto prevederà azioni di supporto e sostegno alle famiglie direttamente nei luoghi di provenienza, per la realizzazione di attività di assistenza e interventi basilari di ricostruzione e per il riavvio di attività generatrici di reddito. Saranno interessate in particolare le seguenti città e aree limitrofe:

- Multan a circa 450 km a sud Di Quetta

- Sibi a circa 150 km a sud Di Quetta

- Jakubabad a circa 350 km a sud Di Quetta

- Lorolai a circa 250 km a nord Di Quetta

Mappa dell’interventoMappa dell’interventoMappa dell’interventoMappa dell’intervento

3.2 Periodo di implementazione / Implementation period Indicare data di avvio delle operazioni e durata del programma in mesi. L’eleggibilità della spesa può anche essere retroattiva: in tal caso occorrerà specificare le azioni già realizzate nel successivo riquadro delle attività.

Il presente programma è stato avviato il 01/09/2010 e avrà una durata di 9 mesi.

3.3 Beneficiari / Beneficiaries Indicare: 1) stima attendibile dei beneficiari diretti (per settore di attività); 2) informazioni sulla popolazione potenzialmente interessata (“catchment” population); 3) modalità di coinvolgimento dei beneficiari nella definizione, implementazione e valutazione del programma. [Max 1 pagina]

La presente iniziativa è orientata ad azioni di emergenza e assistenza da realizzarsi nell’area di Quetta, ove sono attualmente stanziati gli sfollati, nonché ad attività basiche di riabilitazione e ricostruzione da compiere nella fase di rientro nei luoghi di provenienza. Del progetto, in un periodo massimo di 9 mesi (a meno del verificarsi di condizioni esterne aggravanti e/o ostative),

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beneficeranno direttamente:

• Almeno 700 nuclei familiari, composti mediamente da 8-10 persone e, pertanto, in totale circa 7.000 persone colpite dalle conseguenze delle inondazioni, che beneficeranno di assistenza primaria (in particolare distribuzione alimentare e generi di prima necessità) nell’area di Quetta e nelle restanti quattro aree identificate nell’intervento (cfr. punto 3.1). Almeno la metà del numero totale di beneficiari risulta costituita da bambini e adolescenti di età compresa tra i 0 e i 17 anni.

• Almeno 25 famiglie, le cui abitazioni e attività produttive e/o di sussistenza (campi e attrezzature agricole, bestiame, magazzini, ecc.) sono state distrutte o gravemente danneggiate, che beneficeranno di azioni basilari di supporto per la ricostruzione di shelter e per il riavvio di piccole attività produttive.

Beneficiari indiretti dell’intervento saranno il tessuto sociale, la comunità locale e le istituzioni presenti nelle aree target, che gioveranno e saranno a vario titolo coinvolte dal miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie colpite.

3.4 Settori di attività / Sectors of activity Specificare, sottolineandoli, i settori di attività del programma.

Food security Non Food Items Water & Sanitation Rehabilitation/continuum Health Disaster

preparedness & mitigation Nutrition Special mandates Shelter Specific actions Demining and

awareness

3.5 Obiettivi generali / Principal objectives Specificare gli obiettivi generali a cui il programma intende contribuire. [Max 40 righe]

Obiettivo generale del programma è quello di contribuire a ripristinare normali condizioni di vita per le popolazioni colpite dalle alluvioni nelle aree target dell’intervento.

3.6 Obiettivo specifico / Specific objective Indicare, per ciascun settore di attività, l’obiettivo specifico che si intende realizzare. L’obiettivo specifico deve essere uno solo per ciascun logframe. [Max 1,5 pagine]

Contribuire a garantire le condizioni necessarie per la sopravvivenza di una parte della popolazione colpita dalle inondazioni in Pakistan e rifugiata attualmente nell’area di Quetta e nelle altre aree identificate nel progetto, rendendo disponibili generi di prima necessità e realizzando attività di supporto e sostegno utili al soddisfacimento dei bisogni primari.

L’intervento mira altresì a favorire il rientro a condizioni normali di vita degli stessi gruppi beneficiari, attraverso la realizzazione di attività volte a facilitarne il rientro nei luoghi di provenienza e azioni di riabilitazione, ricostruzione di base e riavvio di attività generatrici di reddito.

3.7 Risultati e indicatori / Results and indicators Definire gli “output” del programma, indicando per ciascuno di essi l’obiettivo specifico a cui si riferiscono. I risultati sono sostanzialmente i “prodotti” finali delle attività intraprese. Aggiungere anche i relativi indicatori (“smart”) e le fonti di verifica per il successivo monitoraggio del programma. [Max 2 pagine]

Risultati 1: Assistiti e sostenuti nei loro bisogni primari gli sfollati accolti nei campi intorno all’area di Quetta e nelle località di Lorolai, Multan, Sibi e Jakubabad. Indicatori:% di kit alimentari distribuiti; % di famiglie accolte nei campi identificati; Fonti di verifica: registri della distribuzione dei kit alimentari; rapporti degli operatori sul campo e rapporti di monitoraggio; documentazione fotografica.

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Risultati 2: Sostegno al rientro degli sfollati verso i propri luoghi di provenienza. Indicatori: % delle abitazioni riabilitate; % degli shelter temporanei realizzati; % attività economiche riavviate; % dei capi di bestiame e delle sementi distribuite. Fonti di verifica: liste dei beneficiari coinvolti nelle distribuzioni; rapporti degli operatori sul campo e rapporti di monitoraggio; documentazione fotografica.

3.8 Attività / Activities Descrivere le azioni che si devono intraprendere per ottenere i risultati sopra indicati e indicare una tempistica generale di realizzazione. Mantenere anche in questa sezione la suddivisione per settori di attività. [Max 3 pagine]

La tragedia delle inondazioni in Pakistan ha coinvolto, come sopra delineato, i salesiani ed il VIS nella gestione degli aiuti e nella elaborazione degli interventi di assistenza, non solo perché presenti con proprie strutture presso alcune delle zone diventate luogo di rifugio degli sfollati, ma anche per l’inerzia (nella stessa area target) delle Istituzioni locali e delle agenzie umanitarie.

Sebbene ancora non sussistano informazioni e dati ufficiali precisi, tuttavia le verifiche compiute nei campi sfollati di Quetta e delle altre aree identificate, rilevano che l’evento calamitoso ha certamente aggravato le condizioni di vita delle fasce più povere della popolazione e, al suo interno, dei segmenti più vulnerabili, quali i bambini, gli adolescenti e le donne. Di rilievo che, all’interno di tali fasce, ancora più drammatica appare la condizione delle famiglie appartenenti alla minoranza cristiana, che nel Paese vive già normalmente una situazione decisamente precaria. Il progetto sarà orientato, senza discriminazioni religiose o etniche, al vasto corpo degli sfollati presenti nell’area target, ma sarà condotto con un’opzione preferenziale per quelle categorie il cui status, nell’attuale fase di emergenza, rappresenta la condizione più problematica e delicata nel contesto di riferimento.

Il progetto si articolerà nelle principali due azioni di seguito esposte, che saranno coordinate da rappresentanti della controparte locale e del VIS:

Attività 1 Assistenza primaria agli sfollati dei campi sorti nelle periferie e nei villaggi attorno a Quetta e nelle restanti quattro aree identificate dal progetto

Il progetto intende innanzitutto affrontare le gravi condizioni di vita in cui versano le decine di migliaia di famiglie riversatesi nell’area di Quetta per sfuggire alle inondazioni, nonché raggiungere le 4 località di Lorolai, Multan, Sibi e Jakubabad. I bisogni che presentano le persone sono primari in quanto vitali per la loro stessa sopravvivenza. Per questo motivo le attività che saranno realizzate in questa fase sono quelle tipiche di assistenza nella prima emergenza, in particolare:

1.1 Distribuzioni di cibo, acqua potabile, suppellettili da cucina, kit sanitari, altri generi di prima necessità.

1.2 Allestimento nei campi sfollati di tende e/o temporary shelter e di altre utilità (es. latrine) ad uso comunitario.

E’ stato studiato e predisposto un kit alimentare per circa un mese per una famiglia (tra 8-10 pp.), che è già oggetto di distribuzione nei campi e che risulta così composto:

OGGETTOOGGETTOOGGETTOOGGETTO QUANTITA’QUANTITA’QUANTITA’QUANTITA’ COSTO IN RUPIECOSTO IN RUPIECOSTO IN RUPIECOSTO IN RUPIE

Farina e/o riso 50 Kg 1,950

Olio da cucina 5 Kg 1.200

Legumi 10 kg 1,200

Zucchero e tè 6 kg 950

Medicine For different sicknesses 1,200

Spezie e altri generi variety 1.100

Utensili da cucina variety 1,200

TOTALETOTALETOTALETOTALE 8,8008,8008,8008,800

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Totale costo di un kit in euro: 81,50euro: 81,50euro: 81,50euro: 81,50.

L’acqua potabile è distribuita separatamente e non è inclusa nel kit.

Poiché i campi identificati non sono attrezzati con tendopoli, shelter, latrine, presidi sanitari e altre utilità logistiche considerate fondamentali in queste situazioni, le famiglie vivono sotto drappi, tende o lenzuola di fortuna. Ove possibile l’intervento renderà disponibili alcune strutture di base che, durante la permanenza delle famiglie, allevieranno le condizioni di vita degli sfollati. Non sarà possibile compiere distribuzioni o assegnazioni generalizzate per le famiglie e, pertanto, saranno allestite solo strutture e utilità temporanee di uso comunitario.

Come precedentemente specifico l’intervento sarà localizzato non solo nell’area di Quetta ma anche nelle località di Lorolai, Multan, Sibi e Jakubabad che saranno raggiunte da appositi convogli e dove saranno realizzate delle distribuzioni alimentari ad hoc con l’ausilio degli operatori già coinvolti nelle attività a Quetta e dal personale locale delle diverse diocesi presenti nelle altre quattro aree coinvolte. Ciò permetterà di contribuire a garantire un corretto svolgimento delle attività e una sensibile riduzione dei costi di supporto per il personale coinvolto.

Attività 2 Sostegno al rientro degli sfollati verso i luoghi di provenienza

Secondo le analisi compiute dal VIS e dalla controparte locale, una volta cessate le conseguenze delle inondazioni (con il ritiro delle acque nell’alveo naturale dei fiumi), le famiglie riparate nell’area di Quetta faranno ritorno nei villaggi di provenienza (principalmente la regione di Sindh e Swat). Il periodo di permanenza nei campi spontanei si prevede duri ancora da due a quattro mesi. Tuttavia, gran parte dei nuclei familiari ha subito gravi danni dall’alluvione, che ha portato via casa e quanto necessario per vivere, e pertanto al rientro dovrà affrontare il gravoso compito della ricostruzione.

Con la presente iniziativa si intende facilitare il processo di ritorno degli sfollati nei luoghi di provenienza e supportare le famiglie nella ricostruzione di shelter e nel riavvio delle attività produttive di sussistenza. Tali attività saranno orientate a favore dei nuclei familiari più numerosi e più bisognosi (perché più poveri e/o più gravemente colpiti), la cui identificazione è già oggetto di accertamento attraverso i survey condotti nei campi attorno a Quetta ove si realizzano le distribuzioni. Le famiglie beneficiarie saranno altresì selezionate con il coinvolgimento delle diocesi e, soprattutto, delle parrocchie.

In particolare, saranno condotte le seguenti attività:

2.1 Facilitazione del rientro attraverso sussidi per i trasporti.

2.2 Prosecuzione delle distribuzione di kit essenziali (alimenti, medicine, generi di prima necessità) nei villaggi di provenienza.

2.3 Sostegno alle famiglie per la riabilitazione delle abitazioni danneggiate e per la ricostruzione, attraverso sussidi o assegnazione di materiali edili e attrezzature.

2.4 Riavvio di attività produttive di sussistenza e/o generatrici di reddito, prevalentemente in agricoltura e nell’allevamento, attraverso sussidi o assegnazione di sementi, attrezzature e utensili, capi di bestiame.

Le attività sopra specificate saranno realizzate a un livello basico: esse consentiranno cioè la ripresa di condizioni normali di vita (a un livello di sussistenza), ma non comprenderanno le attività di ricostruzione ex novo e in toto di unità abitative durevoli e le azioni di supporto permanente per le attività produttive.

In quanto di livello base, le attività specificate nei punti b) si configurano come una necessaria prosecuzione dell’assistenza di prima emergenza. Ciò spiega, ad esempio, la prosecuzione delle distribuzioni di generi di prima necessità (b.2) anche nei luoghi di provenienza degli sfollati, così da garantire agli stessi le condizioni minime di sopravvivenza per il tempo necessario allo sgombero dei detriti, alla pulizia delle proprietà e al ripristino sia delle relazioni sociali ordinarie, sia delle attività produttive minime.

L’azione potrà beneficiare, a seconda dei bisogni effettivi e dei risultati delle valutazioni condotte in loco, sia le famiglie già coinvolte nelle attività svolte nei campi sfollati di Quetta, sia nuclei familiari diversi.

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3.9 Monitoraggio e valutazione / Monitoring and Evaluation Indicare i meccanismi di monitoraggio e valutazione previsti dall’Associato come complementari a quelli disposti dal Segretariato di AGIRE. [Max 1 pagina]

Il monitoraggio del presente programma sarà realizzato in maniera costante per tutto l'arco della durata dell'intervento attraverso la supervisione garantita dalla sede dell'organismo e dalle missioni in loco che saranno realizzate ad hoc. Il personale e gli operatori in loco garantiranno inoltre un costante monitoraggio sul campo informando periodicamente la sede e il Segretariato di AGIRE nei modi e nei tempi prestabiliti. Il forte e profondo radicamento della controparte salesiana del progetto, nonché la permanenza nell'area e nelle zone identificate, contribuiranno infine all’efficace monitoraggio e valutazione del progetto.

4. RISCHI E CONDIZIONI / RISKS AND ASSUMPTIONS

4.1 Pre-condizioni / Pre-conditions Identificare le ipotesi favorevoli che devono essere soddisfatte prima che abbia inizio la realizzazione del programma. [Max ½ pagina]

Le pre-condizioni per la realizzazione del presente programma sono date in particolare da: - non deterioramento delle attuali condizioni socio-politiche e di sicurezza nel Paese; - non verificarsi di nuovi eventi calamitosi che potrebbero modificare radicalmente le condizioni

rilevate in fase di assessment.

4.2 Analisi dei rischi / Risk assessment Identificare i fattori esterni che possono impedire il raggiungimento di obiettivi generali e specifici e la realizzazione delle attività previste. Definire per ciascuno di essi le strategie di risposta previste. [Max 1 pagina]

L’impossibilità da parte di alcune famiglie beneficiarie accolte nei campi di rientrare nei luoghi di origine a causa delle difficili condizioni ambientali o per ragioni di sicurezza, potrebbe far si che le famiglie rimangano più a lungo nei campi e nelle aree di accoglienza richiedendo un aggravio di costi per quelle attività riguardanti prevalentemente l’assistenza di base. In una simile eventualità si farà ricorso necessariamente all'utilizzo di ulteriori risorse che saranno messe a disposizione dalla ONG e/o dalla controparte salesiana in loco per far fronte al prolungarsi della permanenza degli sfollati nei campi e al coinvolgimento delle Organizzazioni Internazionali presenti nelle aree interessate. Saranno altresì intraprese parallelamente delle attività volte a rimuovere, ove possibile, quegli ostacoli che impediscono o limitano il rientro delle popolazioni nelle aree di origine.

5. SICUREZZA /SECURITY

5.1 Situazione sul terreno / Situation in the field Fornire una valutazione sulla sicurezza sul terreno relativa all’attuazione del programma. [Max 30 righe]

Sebbene il Paese e alcune delle aree identificate dal progetto, risultino aree particolarmente difficili e oggetto di attentati come quello avutosi recentemente a Quetta, il radicamento della controparte e il lavoro svolto in questi anni dalla stessa rappresentano una sufficiente garanzia di sicurezza per operare sul terreno. Tutti gli operatori coinvolti, infine, sono operatori locali e/o lavoro da anni nel Paese ed hanno pertanto un’ottima conoscenza del contesto e delle problematiche legate alla sicurezza.

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5.2 Protocolli di sicurezza / Security protocol Riassumere i protocolli di sicurezza adottati dall’organizzazione e quelli specifici messi in atto per questo programma. [Max ½ pagina]

Il personale coinvolto nelle attività, rimarrà per tutta la durata dell’intervento in stretto contatto con le Istituzioni (civili e militari) e le Organizzazioni nazionali e internazionali preposte a garantire la sicurezza nel Paese e adotterà protocolli di sicurezza basati sulle effettive condizioni rilevate nel Paese e che saranno costantemente monitorati e aggiornati secondo l’evolversi della situazione.

6. RISORSE NECESSARIE / RESOURCES REQUIRED

6.1 Budget di programma / Total budget Indicare il budget complessivo dell’intervento e fornire eventuale giustificazione dei centri di costo considerati più rilevanti [Max ½ pagina].

Il Budget complessivo del programma è di 100.000,00 euro.

Allo stato della presentazione del presente programma si evidenzia che non sono stati inclusi costi di personale espatriato e personale locale poiché le azioni saranno realizzate degli operatori della controparte locale che sono in parte già caricati su altri donatori coinvolti nella realizzazione del più vasto programma di aiuti che l’organismo sta svolgendo nel Paese o sono direttamente a carico della controparte e/o stanno svolgendo le loro attività a titolo gratuito. Analogamente non sono stati imputati al seguente intervento costi relativi alle risorse materiali necessarie all’implementazione del progetto, ma solo una quota di costi correnti per il corretto svolgimento delle attività previste e i costi relativi al monitoraggio dell’intervento.

6.2 Risorse umane / Human resources Indicate le figure di staff necessarie alla realizzazione del programma, evidenziando quali sono direttamente coinvolte nelle attività e quali svolgono invece funzioni di supporto. Specificare eventuale staff a livello di headquarters. [Max ½ pagina] Cfr. Punto 6.1

6.3 Risorse materiali / Material resources Indicare veicoli, equipaggiamenti e attrezzature da acquistare o noleggiare per la realizzazione del programma. Specificare le modalità di procurement e successivo hand-over. [Max ½ pagina] Cfr. Punto 6.1

7. SOSTENIBILITA’ E TEMI TRASVERSALI / SUSTAINABILITY AND MAINSTREAMING

7.1 Exit Strategy Indicare strategie di hand-over, coordinamento con organizzazioni e/o autorità locali, iniziative di capacity building,etc.

Il presente progetto verrà realizzato in stretta collaborazione con la comunità salesiana del Pakistan, sia per quel che riguarda le azioni di emergenza, sia per quel che concerne il programma di sostegno e accompagnamento per le famiglie che rientreranno nei propri luoghi di origine. La rete Don Bosco di Quetta, così come le altre realtà presenti nelle aree identificate dal progetto operavano già da anni nell’aree interessate e pertanto, alla conclusione delle attività proseguiranno esse stesse delle attività di follow up dei beneficiari coinvolti favorendo un loro

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graduale inserimento nella rete di protezione e promozione sociale che è rappresentata dai servizi offerti dalla rete Don Bosco in Pakistan.

7.2 Linking Descrivere come si intende collegare il programma di risposta all’emergenza con le attività di ricostruzione e sostegno allo sviluppo già in corso o previste per il futuro.

Una componente del presente intervento contiene già degli elementi che superano la fase di emergenza stessa prevedendo un graduale ritorno a normali condizioni di vita delle famiglie beneficiarie. Ciò garantirà già in fase di implementazione delle attività, la possibilità da parte della controparte di proseguire tali azioni orientandole in un’ottica di ricostruzione e sviluppo. Come precedentemente specificato, infatti, sarà possibile avviare un percorso di inserimento dei beneficiari coinvolti nelle attività di sostegno sociale tipiche della mission della controparte locale nel Paese.

7.3 Cross Cutting Issues Indicare in che modo si intendono tenere in considerazione i seguenti temi trasversali: diritti umani, genere, impatto ambientale, prevenzione dei rischi [Max 1 pagina]

Il presente programma sarà realizzato secondo la metodologia dell'approccio basato sui diritti umani. Sin dalle fasi di assessment, è stata posta una particolare attenzione alle problematiche di genere così come a quelle legate alla tutela dei gruppi più vulnerabili (bambini e adolescenti) e all’ambiente. Ciò si rifletterà nella strategia d’intervento e nella metodologia d’implementazione delle attività attraverso l'attenzione che sarà rivolta in tutte le fasi (ad esempio in quelle di distribuzione degli alimenti, dell'assistenza e del supporto offerto agli sfollati, etc.) alla protezione delle fasce più deboli.

8. COORDINAMENTO / COORDINATION

8.1 Accordi con autorità nazionali e locali / National and local authorities Indicare se sono state ottenute autorizzazioni ad operare, oppure sono stati siglati MOU o accordi con le autorità nazionali e locali.

Per la realizzazione delle attività del presente programma, in particolare la distribuzione alimentare e il supporto al rientro delle popolazioni nelle aree di origine, non sono richiesti particolari permessi e/o autorizzazioni poiché le attività riguarderanno terreni di proprietà privata, prevalentemente della controparte locale o degli stessi beneficiari. Ad ogni modo, sono stati avviati contatti con tutte le autorità locali competenti e con le istituzioni e organizzazioni nazionali e internazionali presenti.

8.2 Comitati di coordinamento / Field co-ordination fora Descrivere l’eventuale partecipazione dell’Associato a comitati di coordinamento sul campo con altre agenzie umanitarie.

Date le particolari condizioni del contesto di riferimento e la difficoltà dell'intervento in termini di vastità e complessità dei bisogni, il coordinamento con le agenzie umanitarie operanti sul terreno è stato, in queste prime fasi, limitato a quelle organizzazioni e/o istituzioni che intervenivano direttamente nelle aree identificate dal progetto. Durante la fase di implementazione delle attività, sarà pertanto incrementato, ove possibile, il coordinamento con tutte le organizzazioni che per area geografica e/o tipologia di intervento risulteranno affini al VIS. Sarà inoltre migliorato il coordinamento sul campo con le altre organizzazioni di AGIRE.

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8.3 Soggetto/i implementatore/i / Implementino partner(s) Specificare se il programma è realizzato attraverso partner locali e/o alleanze internazionali. Indicare tipo di coinvolgimento e precedenti collaborazioni. Allegare gli Accordi di Partenariato (art. 3.3.3 del Manuale Operativo).

Il progetto sarà realizzato dal VIS attraverso la sua controparte storica, i Salesiani di Don Bosco, presenti nel Paese dal 1999 e con cui il VIS collabora già dal 2005, quando un terremoto colpì il nord del Paese. Da quel momento, il VIS è intervenuto con diversi progetti che riguardato sia azioni di emergenza che di sviluppo. In particolare è intervenuto supportando il "Programma di assistenza per le vittime del terremoto", costituito sia da aiuti umanitari sia da interventi di ricostruzione di case e scuole; sostenendo centinaia di ragazzi poveri pakistani e afgani (cristiani e musulmani) con il progetto di Sostegno a Distanza; dando anche un importante contributo per il progetto "Promozione della Donna" per la formazione di ragazze e giovani musulmane.

9. INFORMAZIONI AMMINISTRATIVE / ADMINISTRATIVE INFORMATION

9.1 Desk Officer Segnalare nominativo e contatti per il desk officer, responsabile del programma a livello di Headquarters

Riccardo Giannotta, Desk Emergenze [email protected] Tel. +39.06516291

9.2 Programme coordinator Segnalare nominativo e contatti per il rappresentante dell’Associato, responsabile del programma a livello di paese.

Sarà oggetto di successiva segnalazione.

9.3 Coordinate Bancarie / Bank Account Specificare le coordinate bancarie a cui effettuare i trasferimenti dei fondi di programma.

CREDITO ARTIGIANO - IBAN: IT81P0351203200000000020000

9.4 Revisione contabile / Audit Indicare a quali società esterne è stata richiesta la revisione contabile, specificando – in caso di programmi implementati attraverso partner locali o alleanze internazionali – il mandato e il livello di coordinamento tra le società.

L’audit del presente intervento sarà realizzata da una società di revisione contabile, la Crowe Horwath AS srl, che svolgerà tale servizio anche per altre associate di AGIRE coinvolte nell’ambito degli interventi in Pakistan.

10. CONCLUSIONI / CONCLUSIONS

10.1 Conclusioni e commenti / Conclusion and comments Indicare in questo spazio [max 1 pagina] eventuali aspetti che il Segretariato di AGIRE dovrà tenere in considerazione esaminando il Programma di Intervento.

Si evidenzia che l’intervento in oggetto rientra in parte in un programma più vasto che la ONG sta realizzando a favore delle popolazioni colpite dalle alluvioni grazie alla collaborazione con i Salesiani del Pakistan. L’analisi dei bisogni effettuata, infatti, dimostra l’esigenza di operare su diversi fronti e con diverse risorse per contribuire a rispondere a tali necessità. Alcune attività di questo programma, infine, sono state già avviate in loco per rispondere ai bisogni immediati e più urgenti.

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Gianluca Antonelli – Direttore Generale ___________________________________

Firma del legale rappresentante o procuratore

Roma, 30-09-2010 Allegati: � LogFrame Matrix � Budget di Programma � Eventuali rapporti di needs assessment � Eventuali accordi di Partenariato con i soggetti implementatori (partner locali e/o alleanze

internazionali

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01. Goods & services delivered to beneficiaries NUOVO BUDGET INTERIM REPORT FINAL REPORT

01.01. Food Security 72.050,00 €

01.02. Water and Sanitation - €

01.03. Health - €

01.04. Nutrition - €

01.05. Shelter - €

01.06. Non food items 15.000,00 €

01.07. Rehabilitation/continuum - €

01.08. Disaster preparedness and mitigation - €

01.09. Special mandates - €

01.10. Specific actions - €

01.11. De-mining and awareness - €

01.12. International transport - €

01.13. Personnel - €

02. Support costs

02.01. Personnel 2.450,00 €

02.02. Local logistic costs 3.150,00 €

02.03. Durable equipment - €

02.04. Security - €

02.05. Feasibility, needs assessment and other studies - €

02.06. Specialised services 1.000,00 €

02.07. Insurance costs - €

02.08. Visibility and communication programmes - €

02.09. Others: as specified in the proposal

Subtotal: direct costs 93.650,00 €

03. Indirect costs 6.555,50 €

Total Eligible Costs : 100.205,50 €

BUDGET SUMMARY and FINANCIAL PLAN

A. ELIGIBLE EXPENDITURE

Budget Summary and Financial Plan Grant Agreement

Ver. 041221 Page 1 of 1

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PRIMO RAPPORTOPRIMO RAPPORTOPRIMO RAPPORTOPRIMO RAPPORTO / RAPPORTO INTERMEDIO / RAPPORTO INTERMEDIO / RAPPORTO INTERMEDIO / RAPPORTO INTERMEDIO Presentato dagli Associati al Segretariato entro il 5° mese successivo al lancio dell’appello.

Riferimenti Manuale Operativo: artt. 3.4.1

Emergenza ALLUVIONE PAKISTAN

Associato VIS – VOLONTARIATO INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO

Titolo del programma

Indicare il titolo del

programma.

Attività di assistenza e riabilitazione a favore delle popolazioni colpite dalle inondazioni in Pakistan

Periodo di riferimento

Indicare a quale periodo fa

riferimento il rapporto.

20 Agosto 2010 – 20 Novembre 2010

1. QUADRO OPERATIVO / OPERATIONAL FRAMEWORK

1.1 Localizzazione / Exact location of the operation Specificare esattamente dove viene realizzato il programma.

L’assistenza di prima emergenza per gli sfollati si sta realizzando nei campi sorti a Quetta e nella sua periferia. Anche la comunità dei Salesiani presenti nella località di Lahore, sta svolgendo degli interventi per raggiungere le popolazioni colpite dall’alluvione spingendosi fino ai confini con l’India nelle zone abbandonate oltre Hyderabad. In una seconda fase dell’intervento, il progetto realizzerà delle azioni di supporto e sostegno alle famiglie direttamente nei luoghi di provenienza, per l’implementazione di attività di assistenza e interventi basilari di ricostruzione e il riavvio di attività generatrici di reddito. Durante tale intervento, saranno interessate in particolare le seguenti città e aree:

- Multan a circa 450 km a sud Di Quetta

- Sibi a circa 150 km a sud Di Quetta

- Jakubabad a circa 350 km a sud Di Quetta

- Lorolai a circa 250 km a nord Di Quetta

1.2 Beneficiari / Beneficiaries Aggiornare le informazioni fornite nel Programma di Intervento relativamente a: 1) beneficiari diretti (per settore di attività; 2) popolazione potenzialmente interessata (“catchment” population); 3) coinvolgimento dei beneficiari nella [Max 1 pagina]

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La presente iniziativa, orientata ad azioni di emergenza e assistenza da realizzarsi nell’area di Quetta, ove sono attualmente stanziati gli sfollati, nonché ad attività basiche di riabilitazione e ricostruzione da compiere nella fase di rientro nei luoghi di provenienza, durante il periodo del presente rapporto intermedio, ha visto il coinvolgimento dei seguenti beneficiari diretti:

• Almeno 200 nuclei familiari, composti mediamente da 8-10 persone e, pertanto, in totale circa2.000 persone colpite dalle conseguenze delle inondazioni, stanno beneficiando di assistenzaprimaria (in particolare distribuzione alimentare e generi di prima necessità) nell’area di Quettae nelle restanti quattro aree identificate nell’intervento (cfr. punto 3.1).

Beneficiari indiretti dell’intervento sono stati il tessuto sociale, la comunità locale e le istituzioni presenti nelle aree target, che saranno a vario titolo coinvolti dal miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie colpite.

1.3 Risultati e indicatori / Results and indicators Indicare quali risultati parziali sono stati perseguiti nella prima fase di attuazione del programma [Max 2 pagine]

Risultati 1: Assistiti e sostenuti nei loro bisogni primari gli sfollati accolti nei campi intorno all’area di Quetta e nelle località di Lorolai, Multan, Sibi e Jakubabad. Indicatori: Circa il 70% delle famiglie sono state accolte nei campi identificati e sono stati distribuiti circa il 30% dei kit alimentari previsti; Fonti di verifica: registri della distribuzione dei kit alimentari; rapporti degli operatori sul campo e rapporti di monitoraggio; documentazione fotografica.

Risultati 2: Sostegno al rientro degli sfollati verso i propri luoghi di provenienza. Tale risultato sarà raggiunto nel corso del secondo rapporto intermedio del programma, nel corso del primo rapporto intermedio, infatti, non sono state realizzate azioni specifiche di tale natura. Indicatori: % delle abitazioni riabilitate; % degli shelter temporanei realizzati; % attività economiche riavviate; % dei capi di bestiame e delle sementi distribuite. Fonti di verifica: liste dei beneficiari coinvolti nelle distribuzioni; rapporti degli operatori sul campo e rapporti di monitoraggio; documentazione fotografica.

1.4 Attività / Activities Descrivere le azioni che si sono intraprese, eventualmente indicando modificazioni alla tempistica inizialmente prevista. [Max 3 pagine]

La tragedia delle inondazioni in Pakistan ha coinvolto i salesiani ed il VIS nella gestione degli aiuti e nella elaborazione degli interventi di assistenza, non solo perché presenti con proprie strutture presso alcune delle aree diventate luogo di rifugio degli sfollati, ma anche per le difficoltà riscontrate (nella stessa area target) dalle Istituzioni locali e dalle agenzie umanitarie.

Dai dati e le verifiche compiute nei campi sfollati di Quetta e nelle altre aree identificate, si rileva che l’evento calamitoso ha certamente aggravato le condizioni di vita delle fasce più povere della popolazione e, al suo interno, dei segmenti più vulnerabili, quali i bambini, gli adolescenti e le donne. Di rilievo che, all’interno di tali fasce, ancora più drammatica appare la condizione delle famiglie appartenenti alla minoranza cristiana, che nel Paese vive già normalmente una situazione decisamente precaria.

L’intervento si sta svolgendo senza discriminazioni religiose o etniche, al vasto corpo degli sfollati presenti nell’area target, e si sta svolgendo con un’opzione preferenziale per quelle categorie il cui status, nell’attuale fase di emergenza, rappresenta la condizione più problematica e delicata nel contesto di riferimento.

Alla data del presente primo rapporto intermedio sono state svolte le seguente attività:

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Attività 1 Assistenza primaria agli sfollati dei campi sorti nelle periferie e nei villaggi attorno a Quetta e nelle restanti quattro aree identificate dal progetto

La presente azione ha inteso innanzitutto affrontare le gravi condizioni di vita in cui versano le decine di migliaia di famiglie riversatesi nell’area di Quetta per sfuggire alle inondazioni, nonché iniziare a raggiungere le 4 località di Lorolai, Multan, Sibi e Jakubabad. Per questo motivo le attività che sono state realizzate in questa fase sono quelle tipiche di assistenza nella prima emergenza, in particolare:

1.1 Distribuzioni di cibo, acqua potabile, suppellettili da cucina, kit sanitari, altri generi di prima necessità.

1.2 Allestimento nei campi sfollati di tende e/o temporary shelter e di altre utilità (es. latrine) ad uso comunitario.

E’ stato studiato e predisposto un kit alimentare per circa un mese per una famiglia (tra 8-10 pp.), che è già oggetto di distribuzione nei campi e che risulta così composto:

OGGETTOOGGETTOOGGETTOOGGETTO QUQUQUQUANTITA’ANTITA’ANTITA’ANTITA’ COSTO IN RUPIECOSTO IN RUPIECOSTO IN RUPIECOSTO IN RUPIE

Farina e/o riso 50 Kg 1,950

Olio da cucina 5 Kg 1.200

Legumi 10 kg 1,200

Zucchero e tè 6 kg 950

Medicine For different sicknesses 1,200

Spezie e altri generi variety 1.100

Utensili da cucina variety 1,200

TOTALETOTALETOTALETOTALE 8,8008,8008,8008,800

Totale costo di un kit in euro: 81,50euro: 81,50euro: 81,50euro: 81,50.

La distribuzione alimentare, che ha impiegato la maggior parte delle risorse rese disponibili da AGIRE in questa prima fase, si è svolta prevalentemente all’interno dei campi sfollati che si trovano nella Città di Quetta o in aree limitrofe. Tale attività è stata svolta grazie all’impiego di volontari e/o operatori della Rete Don Bosco di Quetta che si sono impegnati in queste attività, attraverso le operazioni di acquisto, trasporto e distribuzione dei generi alimentari.

Sono state inoltre realizzate altre distribuzioni alimentari nelle altre località identificate dal progetto e ciò ha richiesto un impegno maggiore per il reperimento e soprattutto il trasporto del cibo sino ai siti prescelti. Per la realizzazione di tale attività è stato a volte necessario noleggiare o contrattare dei trasportatori privati o, al contrario, sono stati resi disponibili i mezzi della controparte cui si è provveduto a rimborsare i costi relativi al carburante e all’utilizzo ordinario del mezzo.

Attività 2 Sostegno al rientro degli sfollati verso i luoghi di provenienza

Secondo le analisi compiute dal VIS e dalla controparte locale, una volta cessate le conseguenze delle inondazioni (con il ritiro delle acque nell’alveo naturale dei fiumi), le famiglie riparate nell’area di Quetta faranno ritorno nei villaggi di provenienza (principalmente la regione di Sindh e Swat). Il periodo di permanenza nei campi spontanei, purtroppo, sembra però destinato a durare di più di quanto inizialmente previsto, e quanto meno sino a Marzo 2011, date le problematiche emerse durante questo primo periodo d’implementazione e le condizioni climatiche particolarmente rigide dei mesi da Dicembre a Marzo.

Durante il periodo di realizzazione di questo primo rapporto intermedio, non si sono pertanto realizzate azioni specifiche riferite all’attività in oggetto, fatto salvo per la distribuzione di medicine che si è svolta anche in questa fase, e che si è resa necessaria al fine di rispondere alla carente situazione sanitaria riscontrata e di prevenire eventuali malattie e/o epidemie.

Durante la seconda fase del presente intervento, pertanto, saranno realizzate le attività necessarie a facilitare il processo di ritorno degli sfollati nei luoghi di provenienza e supportare le famiglie nella

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ricostruzione di shelter e nel riavvio delle attività produttive di sussistenza. Tali attività saranno orientate a favore dei nuclei familiari più numerosi e più bisognosi (perché più poveri e/o più gravemente colpiti), la cui identificazione è già oggetto di accertamento attraverso i survey condotti nei campi attorno a Quetta ove si realizzano le distribuzioni. Le famiglie beneficiarie saranno altresì selezionate con il coinvolgimento delle diocesi e, soprattutto, delle parrocchie.

In particolare, saranno pertanto condotte le seguenti attività:

2.1 Facilitazione del rientro attraverso sussidi per i trasporti.

2.2 Prosecuzione delle distribuzione di kit essenziali (alimenti, medicine, generi di prima necessità) nei villaggi di provenienza.

2.3 Sostegno alle famiglie per la riabilitazione delle abitazioni danneggiate e per la ricostruzione, attraverso sussidi o assegnazione di materiali edili e attrezzature.

2.4 Riavvio di attività produttive di sussistenza e/o generatrici di reddito, prevalentemente in agricoltura e nell’allevamento, attraverso sussidi o assegnazione di sementi, attrezzature e utensili, capi di bestiame.

Le attività sopra specificate saranno realizzate a un livello basico: esse consentiranno cioè la ripresa di condizioni normali di vita (a un livello di sussistenza), ma non comprenderanno le attività di ricostruzione ex novo e in toto di unità abitative durevoli e le azioni di supporto permanente per le attività produttive.

In quanto di livello base, le attività specificate nei punti b) si configurano come una necessaria prosecuzione dell’assistenza di prima emergenza. Ciò spiega, ad esempio, la prosecuzione delle distribuzioni di generi di prima necessità (b.2) anche nei luoghi di provenienza degli sfollati, così da garantire agli stessi le condizioni minime di sopravvivenza per il tempo necessario allo sgombero dei detriti, alla pulizia delle proprietà e al ripristino sia delle relazioni sociali ordinarie, sia delle attività produttive minime.

2. RISCHI E CONDIZIONI / RISKS AND ASSUMPTIONS

2.1 Pre-condizioni / Pre-conditions Fornire aggiornamenti su come le ipotesi favorevoli alla realizzazione del programma si sono soddisfatte. [Max ½ pagina]

Le pre-condizioni evidenziate per la realizzazione del presente programma si sono, nella loro maggior parte, verificate. In particolare: - non deterioramento delle attuali condizioni socio-politiche e di sicurezza nel Paese; Si

evidenzia ad ogni modo un attentato svoltosi nella Città di Quetta, tale da ribadire le difficoltà e la particolare condizione presente nel Paese;

- non verificarsi di nuovi eventi calamitosi tali da modificare radicalmente le condizioni rilevate in fase di assessment.

2.2 Analisi dei rischi / Risk assessment Aggiornare sull’analisi dei rischi: fattori esterni e strategie di risposta. [Max 1 pagina]

L’impossibilità da parte di alcune famiglie beneficiarie accolte nei campi di rientrare in tempi rapidi nei luoghi di origine a causa prevalentemente delle difficili condizioni ambientali, ha fatto si che le famiglie siano rimaste più a lungo nei campi e nelle aree di accoglienza e posticipando l’avvio della fase rivolta al rientro delle famiglie nei luoghi di origine. Tali attività sono state pertanto pianificate dopo il mese di Marzo 2011, quando le condizioni renderanno la loro esecuzione più agevole. Se ad ogni modo tale situazione dovesse prolungarsi oltre, si farà ricorso necessariamente all'utilizzo di ulteriori risorse che saranno messe a disposizione dalla ONG e/o dalla controparte salesiana in

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loco per far fronte al prolungarsi della permanenza degli sfollati nei campi e al coinvolgimento delle Organizzazioni Internazionali presenti nelle aree interessate. Saranno altresì intraprese parallelamente delle attività volte a rimuovere, ove possibile, quegli ostacoli che impediscono o limitano il rientro delle popolazioni nelle aree di origine.

3. SICUREZZA /SECURITY

3.1 Situazione sul terreno / Situation in the field Fornire informazioni aggiornate sulla sicurezza sul terreno relativa all’attuazione del programma. [Max 30 righe]

Sebbene il Paese e alcune delle aree identificate dal progetto, risultino aree particolarmente difficili e oggetto di attentati come quello avutosi recentemente a Quetta, il radicamento della controparte e il lavoro svolto in questi anni dalla stessa, rappresentano una sufficiente garanzia di sicurezza per operare sul terreno. Tutti gli operatori coinvolti, infine, sono operatori locali e/o lavorano da anni nel Paese ed hanno pertanto un’ottima conoscenza del contesto e delle problematiche legate alla sicurezza.

4. RISORSE / RESOURCES

4.1 Budget di programma / Total budget Fornire informazioni sugli eventuali scostamenti delle macro-voci rispetto al budget presentato. Gli scostamenti superiori al 15% devono essere oggetto di una separata richiesta di variazione del budget. [Max ½ pagina].

In data 22/12/2010 è stata comunicata da parte del Segretariato di AGIRE la disponibilità di fondi aggiunti al programma nella misura di 16.000 euro. Tali risorse saranno impiegate per le attività già previste nel presente programma (cfr. Nuovo Budget allegato), in particolare: 01.01 Food Security: Voce di costo in cui tale ammontare aggiuntivo sarà impiegato prevalentemente per far fronte al prolungarsi della permanenza delle famiglie nei campi sfollati rispetto ai tempi originariamente previsti. 01.06 Non Food Items: Voce di costo in cui le risorse aggiuntive saranno impiegate per favorire il rientro delle famiglie nei luoghi di origine. 02.01 Personnel: Voce di costo in cui le risorse aggiuntive permetteranno di migliorare le attività d’implementazione e monitoraggio delle attività previste, costi peraltro già contenuti poiché la maggior parte delle azioni saranno realizzate dagli operatori della controparte locale che sono in parte già coperti da altri donatori coinvolti nella realizzazione del più vasto programma di aiuti che l’organismo sta svolgendo nel Paese o sono direttamente a carico della controparte e/o stanno svolgendo le loro attività a titolo gratuito. 02.02. Local logistic costs: Voce di costo in cui le risorse aggiuntive saranno utilizzate per far fronte alle ingenti spese di trasporto relative alla particolare dislocazione dei siti coinvolti nel programma.

4.2 Risorse umane / Human resources Indicare le figure di staff effettivamente coinvolte nella realizzazione del programma, segnalando eventuali variazioni rispetto a quanto preventivato. [Max ½ pagina]

Nessuna variazione di rilievo.

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4.3 Risorse materiali / Material resources Indicare veicoli, equipaggiamenti e attrezzature acquistate o noleggiate per la realizzazione del programma. [Max ½ pagina]

Nessuna variazione di rilievo.

5. CONCLUSIONI / CONCLUSIONS

5.1 Conclusioni e commenti / Conclusion and comments Completare il rapporto con ulteriori commenti e considerazioni. Indicare qui eventuali variazioni significative del programma e del budget relativo. [max 1 pagina] .

_____________________________________

Firma del coordinatore di programma

Roma, 23/12/2010 Allegati: � Rendiconto finanziario (riempire colonna “Interim Report” del foglio “Budget Summary”) � In caso di variazione di budget, utilizzare colonna “Nuovo Budget” nel foglio “Budget

Summary”. � Richiesta di trasferimento (qualora la cifra rendicontata superi il 70% dell’anticipo ricevuto). � Richiesta di trasferimento fondi aggiuntivi.

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