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Puglia d'oggi numero 5

Date post: 25-Mar-2016
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Il numero 5 di Puglia d'oggi, in distribuzione a partire da venerdì 10 febbraio 2012
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Vi ricordate quei car- toni animati dove il pro- tagonista, a bordo di una bagnarola, tenta con ogni centimetro del suo corpo di coprire le falle che si stanno aprendo sotto di lui? Questa è l’immagine che potrebbe sorgere a chi pensasse all’Italia in que- sti giorni. Tra l’emergenza dovuta al maltempo e la necessi- tà di studiare le necessraie ed indispensabili riforme per salvare il Paese, il Go- verno si deve barcamena- re alla bene e meglio tra i freddi rigori del Generale inverno e i caldi bollori dei partiti che sembrano sciogliere la neve in vista delle riforme da portare in Parlamento. Sarà davvero una sta- gione calda? O è soltanto un fuoco di paglia e vince- rà ancora la neve e il catti- vo tempo? Questa testata non riceve contributi pubblici 10 febbraio 2012 • anno III n. 5 nuova serie • 1 euro Settimanale a diffusione gratuita Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella IL RICORDO A 13 anni dalla scomparsa gli amici ricordano il Ministro dell’Armonia A PAG 3 FUTURO E LIBERTA’ Da Bari per Bari, salpa la nave delle idee e dell’ascolto A PAG 7 Nel fine settimana ci aspetta freddo e gelo sulle strade, clima caldo nella politica L’Italia delle emergenze tra la neve e le riforme REGIONE PUGLIA Atenei non virtuosi. Profumo di complotto? A PAG 5 IL COMMENTO Difendiamo le nostre Istituzioni “Scriveremo Monti buffone su ogni muro del Nord”. Strano modo hanno i giovani padani di inten- dere la democrazia e la libertà: questi due pilastri della nostra civiltà si tra- durrebbero imbrattando incivilmente i muri delle nostre città e insultando il “padano” Mario Mon- ti che fortunatamente guida il Paese in questo momento così diffici- le. Evidentemente l’aver perso le cadreghe a Roma ha fatto perdere la testa a quelli della Lega Nord. Ci auguriamo che le For- ze dell’ordine e la Polizia municipale contrastino severamente questa ini- ziativa sporca, brutta e cattiva. In nome della bellezza della nostra Ita- lia oltre che per difendere chi rappresenta le istitu- zioni. L’EDITORIALE La forza di un fecondo dialogo di Salvatore Tatarella Anch’io mi trovo d’accordo in larga mi- sura con Franco Cas- sano, condividendo il lusinghiero giudizio di Peppino Caldarola sul testo di Cassano pub- blicato dal Corriere del Mezzogiorno. Mi interessa poco la data di nascita e la pa- ternità della cosidetta primavera pugliese e non me ne occuperò, sia perchè molte volte queste stagioni sono frutto più di una sem- plificazione giornali- stica, che di un vero e proprio movimento po- litico, sia perchè a certi- ficarne la fine vi hanno già provveduto Michele Emiliano, per un verso, e Sergio Blasi, per un altro. Mi interessa, invece, il dibattito su Emiliano, posto che è ancora il sindaco di una impor- tante città italiana, can- didato già in pista per le prossime regionali pugliesi e fautore di una costituenda lista politi- ca nazionale. Ha ragione da ven- dere Franco Cassano, quando sottolinea che l’autocandidatura ce- saristica di Michele Emiliano è la esatta ne- gazione del movimen- to politico di base, del quale Emiliano si diceva espressione. Ha ragione ancora di più Caldarola, quando evidenzia che Emiliano combatte una partita contro un nemi- co, il partito, che ormai, e purtroppo, non c’è più. La traiettoria politica di Michele Emiliano è singolare, ma non nuo- va. Non è il primo uomo politico che [...] BARI Multiservizi: a volte ritornano A PAG 6 FOGGIA I misteri della Vallée A PAG 12 CERIGNOLA Sindaco ostaggio da due anni A PAG 13 POSTE ITALIANE Spedizione in abb.to post. d.l. 353/2003 (conv. in legge 27 febbraio 2004 n. 46) art. 1 co. 1 - DCB BA A PAG 2 SEGUE A PAG 4 www.pugliadoggi.it il corsivo di Enrico Ciccarelli È andata così: quelli del- la Protezione Civile hanno chiamato al telefono Gian- ni Alemanno, e gli hanno det- to: “signor sin- daco, fischia il vento, infuria la bufera…” e il primo cittadino della Capitale ha immediatamente reagito. “Comunisti bastardi! Chi credete di intimidire con queste canzoni provocatorie?” e ha attaccato di scat- to. Così, con la mente ormai rivolta alla guerriglia urbana, ha letto 9 millimetri anziché 35 centimetri. Il resto è pala. di Gianmario Mariniello
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Page 1: Puglia d'oggi numero 5

Vi ricordate quei car-toni animati dove il pro-tagonista, a bordo di una bagnarola, tenta con ogni centimetro del suo corpo di coprire le falle che si stanno aprendo sotto di lui?

Questa è l’immagine che potrebbe sorgere a chi pensasse all’Italia in que-sti giorni.

Tra l’emergenza dovuta al maltempo e la necessi-tà di studiare le necessraie ed indispensabili riforme per salvare il Paese, il Go-verno si deve barcamena-re alla bene e meglio tra i freddi rigori del Generale inverno e i caldi bollori dei partiti che sembrano sciogliere la neve in vista delle riforme da portare in Parlamento.

Sarà davvero una sta-gione calda? O è soltanto un fuoco di paglia e vince-rà ancora la neve e il catti-vo tempo?

Questa testata non riceve contributi pubblici

10 febbraio 2012 • anno III n. 5 nuova serie • 1 euro Settimanale a diffusione gratuita

Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella

IL RICORDO

A 13 anni dalla scomparsagli amici ricordanoil Ministro dell’Armonia

a Pag 3

FUTURO E LIBERTA’

Da Bari per Bari, salpa la nave delle idee e dell’ascolto

a Pag 7

Nel fine settimana ci aspetta freddo e gelo sulle strade, clima caldo nella politica

L’Italia delle emergenzetra la neve e le riforme

REGIONE PUGLIA

Atenei non virtuosi. Profumo di complotto?a Pag 5

IL COMMENTO

Difendiamole nostreIstituzioni

“Scriveremo Monti buffone su ogni muro del Nord”.

Strano modo hanno i giovani padani di inten-dere la democrazia e la libertà: questi due pilastri della nostra civiltà si tra-durrebbero imbrattando incivilmente i muri delle nostre città e insultando il “padano” Mario Mon-ti che fortunatamente guida il Paese in questo momento così diffici-le. Evidentemente l’aver perso le cadreghe a Roma ha fatto perdere la testa a quelli della Lega Nord. Ci auguriamo che le For-ze dell’ordine e la Polizia municipale contrastino severamente questa ini-ziativa sporca, brutta e cattiva. In nome della bellezza della nostra Ita-lia oltre che per difendere chi rappresenta le istitu-zioni.

L’EDITORIALE

La forzadi un fecondodialogo

di Salvatore Tatarella

Anch’io mi trovo d’accordo in larga mi-sura con Franco Cas-sano, condividendo il lusinghiero giudizio di Peppino Caldarola sul testo di Cassano pub-blicato dal Corriere del Mezzogiorno.

Mi interessa poco la data di nascita e la pa-ternità della cosidetta primavera pugliese e non me ne occuperò, sia perchè molte volte queste stagioni sono frutto più di una sem-plificazione giornali-stica, che di un vero e proprio movimento po-litico, sia perchè a certi-ficarne la fine vi hanno già provveduto Michele Emiliano, per un verso, e Sergio Blasi, per un altro.

Mi interessa, invece, il dibattito su Emiliano, posto che è ancora il sindaco di una impor-tante città italiana, can-didato già in pista per le prossime regionali pugliesi e fautore di una costituenda lista politi-ca nazionale.

Ha ragione da ven-dere Franco Cassano, quando sottolinea che l’autocandidatura ce-saristica di Michele Emiliano è la esatta ne-gazione del movimen-to politico di base, del quale Emiliano si diceva espressione. Ha ragione ancora di più Caldarola, quando evidenzia che Emiliano combatte una partita contro un nemi-co, il partito, che ormai, e purtroppo, non c’è più.

La traiettoria politica di Michele Emiliano è singolare, ma non nuo-va.

Non è il primo uomo politico che [...]

BARI

Multiservizi: a volte ritornanoa Pag 6

FOGGIA

I misteri della Valléea Pag 12

CERIGNOLA

Sindaco ostaggio da due annia Pag 13

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www.pugliadoggi.it

il corsivo

di Enrico Ciccarelli

È andata così: quelli del-la Protezione Civile hanno chiamato al telefono Gian-ni Alemanno, e gli hanno det-to: “signor sin-daco, fischia il

vento, infuria la bufera…” e il primo cittadino della Capitale ha immediatamente reagito.

“Comunisti bastardi! Chi credete di intimidire con queste canzoni provocatorie?” e ha attaccato di scat-to. Così, con la mente ormai rivolta alla guerriglia urbana, ha letto 9 millimetri anziché 35 centimetri. Il resto è pala.

di Gianmario Mariniello

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2 venerdì 10 febbraio 2012In primo piano

Puglia d’oggiFondato nel 1959

da Pinuccio Tatarella

***Direttore

Fabrizio Tatarella

***Coordinamento Redazionale

Roberto Mastrangelo

RedazioneVia Abate Gimma, 163 70121 Bari

[email protected]. 080/5213360fax. 080/5220966

www.pugliadoggi.it

EditorePublimedia Sud srl

StampaRotostampa - Lioni (Av)

DistribuzioneAgenzia Lobuono

Bari

Ufficio pubblicitàStefania Verardit. 080.5739832

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Archivio FotograficoMichele Falcone

Sostenere Puglia d’oggi

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080/5220966 o una mail a [email protected] informazioni 080/5739832 o scrive-re ad [email protected].

Registrazione presso il Tribunaledi Bari n. 47/2010 del 12/11/2010

Questo periodico èassociato all’Unionestampa periodica italiana

L’Italia delle emergen-ze ha mostrato ancora una volta il suo volto duplice: quello della paralizzata e deprimente inefficien-za dei pubblici poteri e quello dell’abnegazione, a tratti dell’eroismo di tanti semplici cittadini.

La novità è venuta dal cattivo esempio del sin-daco di Roma: vogliamo bene a Gianni Alemanno, e non ci piace che sia di-ventato il capro espiatorio di una situazione che ha molteplici responsabili e responsabilità; ma è chia-ro che c’è un tempo del lavoro e uno delle pole-miche. La fretta con cui ha cercato di additare colpe altrui mentre ancora in-furiava la tempesta è stata obiettivamente indecoro-sa, e poco importa che nel merito avesse probabil-mente la sua quota di ra-

gione. In realtà il fatto che Roma sia l’unica grande capitale europea a poter essere messa in ginocchio dal maltempo chiama in causa problemi che van-no molto oltre Gabrielli e Alemanno; ed è prova dell’inesausta faziosità di buona parte della stampa italiana che la catastrofe capitolina sia stata enfatiz-zata mentre è stato taciuto il disastro fiorentino, dove l’enfant prodige Renzi è

stato del tutto incapace di tenere botta.

Come ha giustamen-te chiosato un anonimo umorista su internet, ciò che l’Italia chiama “emer-genza neve” nel resto d’Eu-ropa si chiama “inverno”, e questo clima appena un po’ più rigido del norma-le ha dato alimento ad un altro capisaldo della carta di identità nazionale, ossia l’attitudine al melodram-ma sgangherato, all’im-provvisazione esclamati-va. Un Paese che ama la straordinarietà nel bene e nel male, il cui epos collet-tivo si fonda sulle vittorie in rimonta, sui gol in zona Cesarini, sul culto dello stellone.

Che negli ultimi anni ha aggiunto a questo medi-terraneo vezzo dell’impre-videnza e dell’indolente fatalismo una fibrillazione emotiva permanente, una peculiare altalena.

L’Italia si sveglia forca-iola e si corica garantista, invoca il linciaggio per Schettino all’ora dell’ape-ritivo e lo compatisce a ora di cena, segue Luxuria che

conduce l’Isola dei Famosi e ridacchia per la battuta da trivio di Silvio Berlusco-ni sui gay.

Mutevolezza della folla e della pubblica opinione che non è nuova, ed è anzi incastonata nella celebre orazione di Antonio nel Giulio Cesare di Shake-speare; ad essere nuova e la proclive abitudine della nostra classe dirigente ad assecondarla o addirittura ad anticiparla.

L’ultimo esempio di questa altalena è la Prote-zione Civile.

Una struttura fonda-mentale, di cui l’Italia si è dotata molto tardi rispetto agli altri Paesi europei (la prima legge che si sforza di dare forma compiuta agli interventi di soccorso in caso di calamità è del 1970) , e che a un certo punto diventa la panacea di tutti i mali. La ragione è semplice, e ci dice molto sull’italico culto dell’emer-genza e della commissa-rialità: la Protezione Civile può agire in modo rapido, efficiente, efficace, per l’ottimo motivo che la si libera dal fastidio dei con-trolli, delle gare, degli iter complessi.

Quando poi ci si ac-corge che –ovviamente- questa “semplificazione” permette a speculatori e affaristi di fare ottimi af-fari, allora si fa retromar-cia e la Protezione Civile non deve occuparsi più di nulla, a cominciare –ovvia-mente- dalla protezione civile. Benvenuti nel Paese dell’altalena.

Destinare almeno il 30 per cento delle somme previste dalla Finanziaria 2010 e dei successivi stanziamen-ti per il ‘Piano carceri’ ad interventi urgenti di manutenzione or-dinaria e straordinaria

delle infrastrutture car-cerarie esistenti e adot-tare procedure volte a garantire un utilizzo quanto mai tempestivo e celere di tali risorse. È quanto prevede un ordine del giorno di Fu-turo e Libertà al decreto

Bisogna adeguare lestrutture carcerarie

piano carceri - l’ordine del giorno di futuro e liberta’

di Enrico Ciccarelli

Il Paese dell’altalenaNelle emergenze il solito duplice volto, inefficienza dei pubblici poteri, grande abnegazione dei cittadini

LA POLITICA - Il Premier Monti è chiamato a fare quelle riforme che nessuna coalizione è stata in grado di concretizzare

La grande nevicata del 2012 potrebbe esse-re un domani annove-rata fra i grandi punti di svolta della storia della comunicazione. È suc-cesso infatti che la te-levisione, il grande Mo-loch dell’informazione nella seconda metà del Novecento, ha dovuto fare i conti con la forza puntiforme e invasi-va dei sociali network. Anche se l’immagine che la tv tende a dare di sé è quella del ripe-titore planetario, di un illuminatore la cui luce si stende in modo uni-forme sull’intero globo terracqueo, in realtà le radici hanno la loro im-portanza. Così, siccome le emittenti televisive nazionali hanno la loro sede a Roma, ciò che avviene nella capitale, si tratti dello scudetto gial-lorosso o biancazzur-ro o dell’ingorgo, della visita di Sarkozy o del soggiorno di Brad Pitt, avrà sempre rilievo ed importanza superiori.

La tragedia del pic-colo Alfredino Ram-pi non sarebbe stata la prima diretta fiume della tv italiana e non sarebbe diventata psi-codramma nazionale se fosse avvenuta a Stilo o a Gallarate, anziché a Vermicino. Così i tren-tacinque centimetri di coltre innevata sui sette

colli sono diventati più alti e proibitivi del metro e mezzo della Ciociaria e dell’Abruzzo, la circo-lazione singultante dei mezzi pubblici e privati in alcuni quartieri supe-riore per gravità al tota-le isolamento dell’Ap-pennino forlivese e via discorrendo. Ma questa volta twitter e facebook hanno cambiato le carte in tavola.

Come direbbero i mediologi, c’è stato un intervento dal basso sull’agenda settino, sul quadro delle priorità e delle cose da fare, che non è stato gestito dai centri decisionali del potere mediatico, ma dalla galassia dell’on-line. Un processo non privo di deformazio-ni e di incognite, visto che il cosiddetto citizen journalism ha confer-mato la sua attitudine a diffondere notizie non sempre precise, spesso inutilmente enfatiche e incontrollate, con il pre-vedibile effetto “al lupo! Al lupo!”.

Ma anche la presa della Bastiglia fu relati-vamente ininfluente dal punto di vista delle li-bertà politiche e accom-pagnato da inutili ecces-si sanguinari. Ciò non le ha impedito di cambiare la storia.

Per sempre.Enrico Ciccarelli

Una piccola grande rivoluzione italiana

la grande nevicata

Il Colosseo imbiancato

Neve sulle strade di Roma, mezzi pubblici in tilt

cosiddetto ‘svuota carce-ri’. “Il sovrappopolamen-to del sistema carcerario nazionale, causato an-che dall’inadeguatezza delle strutture che ospi-tano gli istituti di pena – osserva Fabio Granata, primo firmatario dell’or-dine del giorno - oltre a determinare un peggio-ramento delle condizio-ni di vita dei detenuti, produce evidenti effetti

negativi dal punto di vi-sta della tutela dei diritti degli stessi reclusi. Per cui l’adeguamento, il potenziamento e la mes-sa a norma delle infra-strutture penitenziarie costituiscono, oggi – sot-tolinea il deputato di Fli - misure indispensabili non più procrastinabi-li. Al fine di fronteggiare la situazione di estrema criticità in atto ed as-

sicurare, così, la tutela della salute e la sicurezza dei detenuti – conclude Granata - è quindi quan-to mai urgente proce-dere tempestivamente all’espletamento delle procedure necessarie per la realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie, nonché ad opportuni in-terventi di adeguamen-to e di manutenzione di quelle esistenti”. Fabio Granata

Page 3: Puglia d'oggi numero 5

venerdì 10 febbraio 2012 3

L’8 febbraio 1999 mo-riva Giuseppe Tatarella. Lo chiamavamo Pinuccio. Ero stato l’ultimo a veder-lo a Bari. Volle che lo ac-compagnassi in aeroporto con la mia BMW 730.

Ho sempre sospetta-to che lo divertisse avere come autista un consiglie-re regionale.

Doveva raggiungere Torino per il trapianto.

Era un pomeriggio inol-trato. C’erano D’Erasmo, Roca, e naturalmente la moglie. Angioletta come amava chiamarla lui. Due auto. Due equipaggi.

La moglie e D’Erasmo nell’auto che seguiva. In aeroporto c’era suo fratel-lo Salvatore con la moglie Pao-la.

N o n sembra-va spa-ventato. Tra va-rie tele-f o n a t e mi parlò di politica.

Con me lo f a c e v a

raramente. Appartenevo alla schiera degli amici con cui passava le serate a Bari.

Ed il fatto che fossi consigliere regiona-

le era un particola-re irrilevante.

Fu l’unico momento in cui mi preoccupai per la sua sorte.

S a p e v o

che con quelli come me staccava la spina. Ed in quel momento non lo sta-va facendo.

Il giorno dopo mi chia-mò Saccomanno: “Pinuc-cio è morto”.

R i c o r d o che ero sul lungomare a Bari, all’Hotel delle Nazioni.

L’ a u t i s t a guidava.

Guardai il mare. Piansi. Ci eravamo i n c r o c i a t i p o l i t i c a -mente per-ché io, consigliere regiona-le dei Verdi, volevo schierare l’ambien-talismo a destra e lui voleva andare oltre il polo.

Avevo costituito in Puglia Ambiente club. I verdi di centrodestra. Si entusiasmò, mi det-te spazio. E fui rielet-to.

Tatarella era un mae-stro di contaminazioni. Ascoltava sempre e con più interesse i segmenti e le intelligenze diverse dal suo percorso politico. Ave-

va la curiosità di un quindi-cenne. E non perdeva mai il suo para-digma politi-co e mentale. Portava le diversità ed innovazioni politiche de-gli altri alla propria sin-tesi politica. Aggregava sul

proprio schieramento e non concedeva mai nulla agli avversari.

Uniti nella diversità. Per questo voleva un

solo grande partito del centrodestra. Grande va-riegato, ricco e rappresen-tativo della maggioranza degli italiani.

* ex Consigliere Regionale pugliese

In primo piano

Noi, uniti nella diversitàTatarella, un maestro di contaminazioni, ascoltava sempre le intelligenze diverse dal suo percorso

IL RICORDO DI PINUCCIO TATARELLA - Era capace di portare le innovazioni degli altri nella propria sintesi politica

Per favore riaccendete la luce. Lui lo farebbe. Spiegherebbe che continuare ad agitarsi nel buio serve a poco. Direbbe che dopo le polemiche e gli scontri, anche duri e aspri, deve venire il tem-po delle soluzioni. All’insegna della capacità di costruire nuovi approdi, senza mai dimentica-re la riva dalla quale si è partiti e le ragioni della navigazione. Perché lui – Tatarella Giuseppe da Cerignola, universalmente conosciuto come Pinuccio – era uomo di governo nel senso più

nobile del termine.È curioso constatare come, a

furia di strappi e scontri, la poli-tica sia rimasta al buio, commis-sariata proprio da quei poteri che il grande leader della destra non esitò a definire «invisibili». Sono passati 13 anni dal giorno in cui il suo cuore appassionato cessò di battere, ma per chi av-verte la necessità di riaccendere la luce, il pensiero di Tatarella resta un illuminato riferimento. Per capire il passato, ma soprat-tutto per costruire il futuro. Il

Con Pinuccio Tatarellaoltre il tunnel della politica

il ricordo pubblicato dal “roma”

Il giorno dopo mi chiamò Sac-c o m a n n o :

“Pinuccio è morto”. Ricor-do che ero sul lungoma-re a Bari, all’Hotel delle Nazioni. L’autista guida-va. Guardai il mare. Piansi.

di Enrico Balducci *

conservatorismo modernizza-tore, l’opzione presidenzialista per la democrazia decidente, il suo meridionalismo mediterra-neo e lontano anni luce dall’as-sistenzialismo statalista, la con-vinzione che politica e cultura dovessero andare a braccetto, la costante ricerca di alleanze con tutte le energie alternative allo schieramento progressista sono gli strumenti che il mini-stro dell’Armonia individuò per «dare all’Italia la sua maggioran-za naturale».

Lezione che resta più che mai valida, mentre il sistema politico attraversa il tunnel di una nuova transizione per molti versi simi-le a quella che lo stesso Pinuccio

visse tra il 1992 e il 1994.Enormemente frammenta-

ta, con i partiti in piena crisi d’identità e che si scambiano confusamente i ruoli, popola-ta da personalismi, la politica italiana dovrebbe approfittare di questo 13esimo anniversario per riflettere sulla necessità di operare nuove sintesi nel rispet-to delle tradizioni politiche pro-fonde della Nazione. E quella moderata, riformista, di destra, nazionale e liberale lo è senz’al-tro.

Manca però l’idea forte, cata-lizzatrice. Con l’uomo in grado di offrirla per ricostituire un rin-novato schieramento in grado di contendere alla sinistra il Gover-

no del Paese. Insomma, manca Tatarella.

Fu Pinuccio a scrivere che “chi lavora per rafforzare co-munque il centro in qualsiasi versione ma sempre in collega-mento con la destra e viceversa, avrà dato un contributo per la formazione prima e la vittoria poi del fronte articolato del cen-trodestra rinnovato e allargato. Ben venga quindi il centro. Fate-lo subito, forte e visibile. Questo è l’appello che viene dalla destra democratica”. Era l’agosto del 1998 e queste parole uscirono su “Millennio”, l’ultima delle sue creature di carta.

Vincenzo Nardiello(Il Roma - 8 febbraio 2012)

Tredici anni fa il mondo politico italiano perdeva Pinuccio Tata-rella, colui che era sta-to capace di sdoganare una destra emarginata e all’ombra di un passa-to (il fascismo) che pe-sava come una zavorra. Un peso che lievitò con tanta leggerezza da di-ventare armonia.

Tatarella fu capace di conquistare Silvio Berlusco ni, che lo volle vicepremier, ma anche di dialogare con Massi-mo D’Alema e Rober to Maroni. Capace di in-ventarsi una “politica di cuore e passione” che andasse “Oltre il Polo”, ma con la forte con-vinzione che a crescere dovesse essere Alleanza nazionale.

Il partito. Ca pace di giocare a carte con il pescatore barese, ma di dialogare di cultura con i più grandi espo-nenti del settore. Dia-logare, ma soprattutto portali a Bari (uno su tutti Eugenio Scalfari al quale ebbe il “corag-gio” di dire accoglien-dolo: “Quando due sor-risi si incontrano non ci sono più parole!”).

No, non era un politi-co comune.

Oggi, nell’anniversa-rio della sua morte, le celebrazioni laiche e re-ligiose si sprecheranno come al solito.

Da Roma a Bari pas-sando da Cerignola il nome di Pinuccio Tata-rella passerà di bocca

in bocca su politici di centrodestra e centro-sinistra: tutti si dicono eredi.

Tutti sostengono di essere coloro che proseguiranno il suo progetto politico: da Michele Emiliano a Lu-igi D’Ambrosio Lettieri, sem bra una continua litania “la città di Pi-nuccio”… “la politica di Pinuccio”…

Ma è molto probabi-le che chi si rifà alla po-litica di Pinuccio, chi lo cita in continuazione in questi giorni, Tatarella non l’ha mai conosciu-to, non ci ha mai parla-to, non ci ha mai riso… e perché no: non si è mai pre so una “cazzia-tone” da lui… Insomma si appropria di un ricor-do che non è il suo.

Ora può accadere che questa avvenga per millanteria politi-ca – della serie “io ero a mico di Pinuccio Ta-tarella…” – e non ci sarebbe da scandaliz-zarsi, ma se il ricordo viene spudoratamen te utilizzato per giustifi-care le proprie mano-vre politiche, per giu-stificare improbabili alleanze e allora chi lo rischia grosso…. Pinuc-cio Tatarella – quello vero, quello ruspante – è capace di inseguirli nei loro sogni nottur-ni e politici e farvi quel “cazziatone” che solo lui era in grado di fare!

articolo tratto da www.barisera.net

Attenti che Pinucciovi compare in sogno

l’intervento

di Maria Teresa D’Arenzo

Pinuccio Tatarella a Fiuggi con Gianfranco Fini per la nascita di Alleanza Nazionale

Page 4: Puglia d'oggi numero 5

4 venerdì 10 febbraio 2012RegioneFORMAZIONE E POLEMICHE - I finanziamenti quasi sempre gestiti male

Ritorno al futuro, gli errori del passato

“Se io fossi il direttore del personale di una qual-siasi azienda non assu-merei laureati con stage e master nel curriculum”

Saranno felici di sa-perlo tutti i vincitori dell’ avviso pubblico “Ritorno al Futuro”, o almeno quelli che davvero credono che il master rappresenti una plusvalenza per il proprio curriculum.

Come riassunto in un recente cortometraggio vincitore di un concorso dedicato al lavoro giova-nile, nella vita ci vogliono o il cognome o la fortuna e speso le due cose vanno a braccetto. Ma il futuro di tanti talenti non può ridursi alla dea bendata, e ahinoi neanche ai soli buoni proposito di un si-stema di stanziamento fondi che ha l’ aria di un contentino più che di un investimento sul futu-ro del territorio. Intanto

di Maria Pia Ferrante

dalla pubblicazione della graduatoria lo scorso di-cembre, sono seguiti una seri di stop all ‘ erogazio-ne dei contributi, per via dei ricorsi al TAR di tanti partecipanti che in quel susseguirsi di cognomi e date di nascita non hanno trovato le loro credenziali. Una svista. E giù la regio-ne a stilarne una nuova.

Molti vincitori inoltre, erano ignari del fatto che l’importo della borsa è destinato ad essere tassa-to come reddito.

Riceveranno anche un CUD, come fossero dipen-denti regionali.

Un’altra svista. Mol-

ti enti privati gonfiano il i co-sti dei prodot-ti formativi in vista del bando regionale. E su la benda. Dalla compilazione all’ uscita della graduatoria la favola del “ma-

ster pagato dalla regione” è un sentiero ad ostacoli in cui non mancano buoni propositi, cuor di leone e promesse di latta.

Perché non rendere più sensata l’erogazione di un’ ingente somma come i 25.000.000 di euro disposti dalla regione?

E se l’obiettivo fosse quello di offrire a giovani scienziati italiani in grado di proporre un innovativo progetto di trasferimento tecnologico, l’opportunità di frequentare corsi di for-mazione imprenditoriale presso università straniere o enti di ricerca in Italia o all’ estro e di svolgere un

periodo di tirocinio (aca-demic training) presso un’azienda, per acquisire le capacità necessarie per lanciare e gestire una pro-pria start-up?

Anche la definizione dei requisiti dovrebbe es-sere curata e non “frettolo-sa”, priva di sviste. Insieme alla laurea specialistica e/o al dottorato di ricerca perché non introdurre la presentazione di un pro-getto imprenditoriale da sviluppare in Puglia nei campi di studio considera-ti prioritari (biotecnologie, nanotecnologie, scienze biomediche, tecnologia delle comunicazioni, in-gegneria aereospaziale e dei nuovi materiali, design industriale, tecnologie per la protezione ambientale e la produzione energetica e altri campi ad alto con-tenuto tecnologico) come già previsto per altre borse di studio?

La borsa Fullbright- BEST, per esempio, pre-

L’Associazione dei comuni pugliesi esprime piena condivisione alla posi-zione del presidente Anci nazionale Del Rio per una immediata ed indifferibile modifica del Patto di stabilità da parte del governo, entro e non oltre il mese di febbraio. A sostenere l’appello dell’Anci c’è anche Peppino Longo consigliere re-gionale dell’Udc. “Lo sforzo deve essere comune e bipartisan - afferma Longo - e mi auguro vivamente che tutti i sogget-ti che ricoprono cariche istituzionali, al di là della colorazione politica, facciano fronte comune per evitare che il patto di stabilità sia sempre più un cappio al collo

degli enti locali. In Puglia c’è una infinità di Comuni che hanno soldi in cassa ma che non possono spendere per le regole così restrittive del patto: in questo modo si blocca l’economia”.

“Per fortuna qualcosa nei mesi scorsi è stato fatto - prosegue l’esponente Udc - anche la Regione ha cercato di sblocca-re quanto più possibile il pagamento dei fornitori, ad esempio, ma la situazione economica del Paese impone una nuova revisione”.

“Mi auguro vivamente - conclude Longo - che il governo possa ripensare alle regole del patto di stabilità”.

Rivediamo il patto di stabilitàl’appello dell’anci

Il potere di acquisto degli italiani diminuisce: questa la fotografia che emerge dall’Osservatorio di Casa.it che ha preso in considerazione l’arco temporale da luglio 2011 a gennaio per capire qua-li sono le reazioni degli Italiani di fronte alla crisi economica.

Le notizie relative a ICI, IMU, rendite ed esti-mi catastali hanno su-scitato negli scorsi mesi grande clamore. Negli ul-timi sei mesi c’è stata una lieve anche se costante riduzione dei prezzi, ma il dato che maggiormente

ha risentito delle novità è quello relativo alla forbi-ce tra offerta e potere di acquisto, dove si registra una contrazione. Impor-tanti città italiane hanno fatto registrare un gene-rale disallineamento della domanda e dell’offerta. “L’arco temporale che abbiamo preso ci ha per-messo di fare un’analisi dettagliata e un confronto prima e dopo la manovra Monti”, ha commentato Daniele Mancini, Am-ministratore Delegato di Casa.it. “Al momento no-tiamo come il potere di spesa degli Italiani si sia

Mercato immobiliare,anche in Puglia è calo

i dati diffusi dall’osservatorio casa.it

ridotto mediamente da nord a sud”.

I grandi centri di Mi-lano, Roma e Torino però evidenziano ancora in media un allineamento del mercato immobiliare grazie alla stabile richiesta di soluzioni di prestigio a fronte della diminuzione di quelle più economiche.

Bari e la Puglia non sono da meno, con un calo del 5%.

E cosa succede invece al mercato degli affitti? Se una volta l’acquisto della casa era senza dubbio un obiettivo primario oggi sembra diventare sempre più una chimera. Si conti-nua infatti ad assistere ad un trend sostanzialmente positivo e stabile del mer-cato.

vede la copertura delle tasse universitarie per la frequenza dei corsi (tuition and fees) e un contribu-to alle spese di soggiorno negli Stati Uniti Business. Business Exchange and Student Training è infatti un programma promosso dall’Ambasciata degli Sta-ti Uniti d’America, volto a stimolare lo spirito im-prenditoriale quale moto-re della crescita economi-ca in Italia e comprende il Fulbright-BEST Steering Committee che svolge un’attività di fundraising e di supporto ai borsisti al loro rientro in Italia per facilitare la realizzazione dei loro obiettivi impren-ditoriali.

Quello del Fullbright Best è l’esempio virtuoso di un programma di ero-gazione di fondi destinati

alla crescita formativa di giovani indubbiamen-te meritevoli. Traslato al programma di “Ritorno al Futuro” promosso dalla Puglia, lo spirito impren-ditoriale può arricchirsi di esperienze di giovani in Italia o all’ estero che intendano trasferire in knowhow acquisito nella propria regione.

Tanto per evitare le at-tese incresciose, e soprat-tutto le aspettative di una carriera opengate garanti-te dalle pubblicità spesso ingannevole, di tenti ma-ster-parcheggio.

Dal web si deduce che ci sarà un Ritorno al Futu-ro anche per il prossimo anno. E speriamo futuro sia davvero. Che a furia di sviste si costruisce un ca-stello di false speranze.

[2 - continua]

L’ingresso della Giunta Regionale

La forza di un fecondo dialogol’editoriale - di salvatore tatarella

[...] nato da movimen-ti di base, rivendicanti più democrazia e più partecipa-zione, ha poi concluso il suo percorso politico su sponde autocratiche.

Persino Napoleone, spe-rando che il paragone non inorgoglisca ancora di più Michele Emiliano, era figlio della Rivoluzione france-se. Francamente, i segnali c’erano tutti ed evidenti sin dall’inizio. La stagione dei forum e dell’ascolto fu solo una trovata propagandisti-ca e durò lo spazio di una campagna elettorale. Dopo, Emiliano ha fatto tutto da solo. Per la verità, non solo dopo. Con tutta la conside-razione che si può avere per Franco Cassano e i suoi ami-ci intellettuali, faccio fatica a credere che furono loro a imporre la candidatura di Emiliano ai riluttanti vertici dei Ds. Penso, piuttosto, che più decisivo fu l’incontro con D’Alema, e forse anche i modi spicci, dell’ancora ma-gistrato Michele Emiliano, il quale si muoveva anche sul lato destro, chiedendo pure a noi di An l’appoggio per la sua candidatura.

Quanto alla sua persi-stente, e a volte burrascosa, contestazione della forma partito, fermi i pertinenti rilievi di Caldarola sulla ine-sistenza del nemico, ormai passato a miglior vita, è di-vertente annotare che, di un partito, lo stesso Emiliano è

tutt’ora il presidente regio-nale, eletto da un congresso, che, della ortodossa liturgia partitica, è pur sempre la manifestazione più alta. E v’è di più.

Forse, l’impetuoso pri-mo cittadino di Bari non si è ancora avveduto della grande trasformazione por-tata nella politica italiana da Mario Monti e dal suo governo. Emiliano, insieme ai Vendola e ai De Magistris, e in singolare prospetti-ca compagnia dei Bossi e dei Calderoli, è uno dei più dei più fieri oppositori del governo, al quale contesta ogni giorno di più le doloro-se e necessarie misure, che è costretto a varare per colpe esclusive dei suoi predeces-sori.

A Emiliano sfugge ancora il dato politico più rilevan-te di questo governo, che è quello di aver mandato a casa Silvio Berlusconi e chiuso definitivamente un’epoca della politica ita-liana.

E quel dato sfugge, a Emiliano e ai suoi compa-gni di cordata, perchè an-che tutti loro sono figli di quell’epoca, ormai archivia-ta. Sia pur collocati a sini-stra in misura diversamente coerente, Emiliano, Vendo-la e Demagistris sono tutti epigoni di re Berlusconi. Non hanno ancora compre-so che finito l’inventore e il maggior interprete del par-

tito personale, populistico e di plastica, anche per i suoi imitatori, ineluttabilmente, stanno per scorrere i titoli di coda.

Finiti i partiti, finito an-che il liderismo personale e carismatico, che piega progetti e politiche alle sole ambizioni personali, spes-so anche sproporzionate, la politica non finisce, perchè la società non conosce al-tri modi per la gestione dei beni comuni. Si impone, quindi, una sua rigenerazio-ne e nuove sperimentazioni.

Al governo nazionale, oggi con l’attenta regia del Presidente della Repubbli-ca, e prima con la miccia esplodente del dissenso-distacco di Gianfranco Fini, hanno messo in cantiere una prima sperimentazio-ne. Più in piccolo, a Bari, con la innovativa conferen-za cittadina di Fli, ne stiamo tentando un’altra. Non ba-steranno, ma lascia molto ben sperare che uomini di diversa estrazione, e acco-munati dalla voglia di una buona politica, trovino il tempo di dialogare e tentare di costruire nuove strade.

Il mio sincero auspicio è che anche una personalità generosa come Emiliano trovi al più presto la sere-nità e la lungimiranza per avviare un fecondo dialogo. Non per le nostre personali fortune politiche, ma per il bene del nostro paese.

SEguE Da Pag 1

Page 5: Puglia d'oggi numero 5

venerdì 10 febbraio 2012 5Regione

Sull’Asl della Bat il putiferio in RegioneEra da tempo che alla

Regione Puglia non vola-vano gli stracci tra i gruppi consiliari.

Sarà stato il freddo e le nevicate dello scorso week-end, ma nell’ultima seduta della Commissio-ne Sanità, con all’ordine del giorno la questione del trasferimento della sede dell’Asl della Bat da Andria a Barletta, la se-duta è stata “riscaldata” dalle polemiche volate tra il Presidente Dino Marino (Pd) e gli esponenti delle opposizioni, che hanno prima abbandonato la sala in segno di protesta, e poi hanno ufficialmente e duramente chiesto la te-sta del Presidente della III Commissione.

L’abbandono dei lavo-ri è avvenuto dopo che al capogruppo dell’opposi-zione Rocco Palese è stato dato del “Pierino” da parte del presidente della com-missione Dino Marino, in merito alle indicazioni fornite sulle modalità di carattere finanziario con-nesse allo spostamento della sede legale della ASL BT da Andria e Barletta (argomento non iscritto all’ordine del giorno della commissione).

Dopo la lettura ef-fettuata dal Presidente

Marino del parere (pre-cedentemente richiesto) espresso dal Servizio fi-nanziario del Consiglio regionale, secondo cui il trasferimento in questio-ne non comporta oneri aggiuntivi a carico del Ser-vizio sanitario regionale, Palese ha espresso la ne-cessità di corredare la pdl in questione con il referto tecnico, confermato dal centro di responsabilità (in questo caso l’assesso-rato alle politiche della sa-lute) della Regione Puglia.

Questo passaggio è stato ritenuto meramen-te tecnico e superfluo da Marino e anche da Giu-seppe Romano (Pd) non essendo previsti oneri fi-nanziari aggiuntivi.

Nell’enfasi del con-tradditorio l’appellativo “Pierino” è volato, a segui-to del quale l’intero centro destra ha abbandonato i lavori, nonostante le scu-se presentate prontamen-te dal presidente della commissione.

Quest’ultima ha poi proseguito i lavori, pas-sando all’esame di uno dei progetti di legge iscrit-to all’ordine del giorno, quello relativo alla “Tito-larità sedi farmacie rura-li”. Esame dell’articolato che non è neanche inizia-to, visto che si è posto lo stesso problema del prov-

Certamente in po-chi sono al corrente della “truffa” di fine anno 2011 sul piano per il recluta-mento straordinario di professori di II fascia. Con un decreto depositato il 23 dicembre (DM n.393/2011, pubblicato in Gazzetta Uf-

ficiale il 16 gennaio 2012), il neo Ministro Profumo, già Rettore del Politecnico di Torino, ha escluso dal piano 16 Università, defi-nite “Non Virtuose”, che al 30 Dicembre 2010 hanno superato il tetto del 90% di spese fisse per il persona-le sul Fondo per il Finan-ziamento Ordinario. Pur-

Atenei “non virtuosi”, Profumo di complotto?

troppo l’Università degli Studi di Bari, il Politecnico di Bari e l’Università degli Studi di Fog-gia sono tra queste.

Ciò signi-fica che i ri-cercatori degli atenei baresi e foggiano sa-ranno esclusi da ogni possi-bilità di pro-gressione di carriera a cau-sa di una va-riabile “conta-bile” che nulla ha a che fare con il merito. Il Piano Straordinario così strutturato è un chiaro atto discriminatorio che, tra l’altro, contraddice la ratio originaria della sua previ-sione: esso, infatti, fu previ-sto dalla legge Gelmini per consentire la progressione verticale dei ricercatori

a tempo indeterminato, a parziale compensazio-ne della messa in esauri-

mento del ruolo e della c o n s e g u e n -te esclusio-ne di questa categoria dal nuovo asset-to universita-rio disegnato dalla riforma. Molti ricerca-tori italiani, e non solo pugliesi, però sono tagliati fuori dal Pia-

no Straordinario, in virtù del loro “domicilio profes-sionale”.

Perché decreto “truffa”? Fondamentalmente per-ché si adottano criteri ad hoc e noti solo a posterio-ri. Ma mentre il ministero definisce, ad esempio, il Politecnico di Bari “Non

Virtuoso”, nelle stesse ore, viene pubblicato il SIR 2011 World Report, la più completa ed autorevole classifica delle istituzioni di ricerca nel mondo, che ne ha valutate 3.042, per una produzione comples-siva pari a più dell’80% di tutte le pubblicazioni scientifiche raccolte dal database Elsevier Scopus nel periodo 2005-2009. Re-port che, oltre a misurare la quantità complessiva di ricerca prodotta, valuta il livello di eccellenza delle pubblicazioni internazio-nali, attraverso il loro im-patto scientifico normaliz-zato (rapportato cioè alla medie mondiali per ogni ambito di ricerca). E da questa valutazione, certa-mente “sprovincializzata” e “non autoreferenziale”, emerge che il Politecnico

I ricercatori degli ate-nei baresi e foggiano

saranno esclusi da ogni possibilità di progressio-ne di carriera a causa di una variabile “contabile” che nulla ha a che fare con il merito

LA POLEMICA IN COMMISSIONE - Marino dà del “Pierino” a Palese. Poi la seduta con solo il centrosinistra che si blocca sulla stessa questione

L’INCHIESTA - Tre università pugliesi escluse dal piano per il sostegno alla ricerca

L’Ateneo di Bari. In alto a destra le Grandi Aule del Politecnico

di Bari è al primo posto assoluto in Italia tra le uni-versità statali!

È importante sottoli-neare che, nonostante sia un ateneo virtuoso, anche l’Università del Salento ha risentito di un sottofinan-ziamento. Infatti, per il 2011 il taglio complessivo ha raggiunto la somma di 13.000.000 di euro rispetto al dato 2008, in cui lo Stato aveva trasferito 83.000.000 di euro all’Ateneo leccese. Infatti, il finanziamento dello Stato è legato prin-cipalmente alla spesa storica, e Lecce, come ha ricordato il Rettore Dome-nico Laforgia in un recente intervento pubblico, ha un Ateneo giovane che è stato in espansione tumultuosa fino a 7-8 anni fa. La spesa storica non ha mai segui-to la crescita dell’Ateneo, anzi è stata in forte ritardo mantenendo l’Università in sostanziale sottofinan-ziamento.

Deve essere chiaro, e non solo alla comuni-tà scientifica, che, al di là degli specifici e legittimi interessi di categoria, si è di fronte ad un vero e proprio atto discrimina-torio. L’effetto del decreto in questione è, in poche parole, questo: se il valore scientifico di un ricerca-tore di un Ateneo ‘escluso’ supera quello di un suo collega di un Ateneo ‘in-cluso’, quest’ultimo potrà diventare associato, men-tre il primo resterà al palo, probabilmente a vita. Non avranno alcuna sanzione, però, i responsabili di que-sta variabile “contabile” del 90%, ampiamente ma-nipolabile (e manipolata, a detta perfino di alcuni Rettori), mentre i ricerca-tori a tempo indetermina-to saranno esclusi da ogni possibilità di progressio-ne: pagano individual-mente la colpa o le scelte di altri. Non più membri della comunità scientifica internazionale, non più ricercatori “italiani”: ai fini della carriera il singolo è un ricercatore “di Univer-sità Non Virtuose”. E per questa appartenenza, solo per questo, il proprio ope-rato scientifico non conta nulla. Non potrà nemme-no essere preso in consi-derazione. A priori, è fuori dalla competizione.

E il discorso si com-plica. Torneremo ancora sull’argomento.

[1 - continua]

di Luigi De Filippis

Questo il comunicato dei consiglieri regionali di centrodestra Francesco Da-mone, Maurizio Friolo, Massimo Cassa-no, Giammarco Surico, Andrea Caroppo e Francesco De Biasi.

“Riteniamo inaccettabile l’atteggia-mento del Presidente della terza Com-missione, Dino Marino: probabilmente non sapendo come venir fuori da un em-passe che blocca l’iter di alcune proposte della maggioranza in materia sanitaria, ha chiamato ‘pierino’ il capogruppo del Pdl Palese, che invece poneva problematiche di merito alle quali ovviamente non è sta-ta fornita risposta. Né possono bastare le sue scuse, tanto più alla luce del fatto che nonostante noi del centrodestra abbiamo abbandonato i lavori della Commissio-ne, la seduta è andata avanti. Peraltro a

riprova di quanto fossero fondate le pro-blematiche poste dal capogruppo Palese, registriamo che i lavori della Commissio-ne sono stati sospesi dopo che su un altro provvedimento all’ordine del giorno, an-che il consigliere di maggioranza Brigante ha posto la medesima questione, ossia la necessità che su alcune di queste propo-ste in esame, vi sia il visto del centro di responsabilità amministrativa e della Ra-gioneria. A nostro avviso si è trattato di un episodio di gravissima scorrettezza istitu-zionale, per il quale riteniamo che il Presi-dente Marino debba dimettersi. Ci appel-liamo al Presidente del Consiglio Introna, affinchè atti di simile arroganza da parte della maggioranza non si ripetano più da parte di Marino e di tutto il centrosinistra che ha proseguito i lavori”.

Chieste le dimissioni del Presidentela reazione del centrodestra

Dino Marino, Presidente della Commissione Sanità della Regione

vedimento precedente in ordine alle modalità per la copertura finanziaria.

Di qui, su richiesta del consigliere Giovanni Bri-gante (LPpV), la decisione di investire della questio-ne l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale onde arrivare a una diret-tiva uniforme sulla que-stione.

Insomma, una seduta in bianco (come la neve caduta sulla Murgia), di cui ci ricorderemo soltan-to per il “Pierino” e le po-lemiche.

di Roberto Mastrangelo

Page 6: Puglia d'oggi numero 5

6 venerdì 10 febbraio 2012

Nasce nel 1998, come società mista fra Comune di Bari e Italia Lavoro spa, con lo scopo di impiegare i lavoratori socialmente utili in attività di manu-

tenzione e guardiania del patrimonio comunale, giardini compresi.

In realtà sin dal prin-cipio si rivela quello che sostanzialmente è anco-ra oggi, divenuta intanto una spa con unico socio

il Comune: un carrozzone paraelettorale con pesan-ti e costanti “interventi” da parte di alcune delle cosche malavitose baresi, fra cui quella che fa capo al clan Parisi, che ha di-versi lavoratori al suo in-terno.

Politicamente si adat-ta a chi comanda nel momento: ai tempi di Simeone e del centro de-stra trionfante a Bari era guidata da Vito Ferrara, storico esponente di quel socialismo camaleontico alla Fabrizio Cicchitto che, di fatti, non ebbe proble-mi a passare, armi e bagagli con Forza Ita-lia.

Ferrara si affrettò a pas-sare dalla par-te di Miche-le Emiliano non appena quest’ultimo divenne sin-daco di Bari, mantenendo insieme al resto del consi-glio di amministrazione, il posticino sicuro. In que-sto cda c’era anche Ono-frio Daniello, zio di Nicola Canonico, il consigliere regionale eletto (con una barca di voti) nel Pd e su-bito fuoriuscito non ap-pena gli è stata negata la poltrona che pensava di meritare dal partito, visto il suo contributo elettora-le.

E Canonico, di riffa o di raffa, ha controllato la Multiservizi soprattutto in quanto macchina elet-torale: facendo assumere, anche se a rotazione e per brevi periodi, molti suoi

concittadini di Palo del Colle, città di cui è l’indi-scusso ras politico, a pre-scindere dalla sigla per cui si fa eleggere. Alcuni di questi erano anche cal-ciatori del Liberty, la sto-rica squadra di calcio ba-rese, una delle tante cose belle che Bari ha perso per sempre.

Poi, ad aprile del 2010, un’inchiesta giornalistica seguita da una seria presa di posizione da parte del Comune, manda a gam-be all’aria quest’allegra

combricco-la di para… politici: salta il CDA, Fer-rara se ne torna a go-dersi la me-ritata pen-sione, viene nominato un Co m m i s s a -rio. E sicco-me il gior-nalista che aveva fatto l ’ i n c h i e s t a

nel frattempo subisce pesanti minacce, la ma-gistratura apre un’inchie-sta, ancora in corso.

Si allenta un po’ la mor-sa della mala, sembra che soffi aria moralizzatrice, le storture più evidenti (il lavoratore che vendeva birra sul posto di lavoro, quello che faceva l’addet-to alle pompe funebri du-rante l’orario di servizio, solo per citarne due diver-tenti) vengono “raddriz-zate”. Ma dura poco: pian piano l’andazzo riprende come sempre, anche per l’evidente responsabilità di alcuni dei funzionari e dirigenti che comunque non hanno mai reso con-

Bari

Multiservizi: a volte ritornanoIl Sindaco assegna la Presidenza a Giacomo Olivieri, che in tutto e per tutto è un uomo di Nicola Canonico

LE AZIENDE MUNICIPALIZZATE - Emiliano non ha mai nascosto il suo desiderio di chiudere una volta per tutte il carrozzone

Il sindaco di Bari ha ormai fatto un doppio coming out: vuole di-ventare Presidente della regione Puglia e ha di-chiarato urbi et orbi di non essere di sinistra. Il primo punto sembrava abbastanza scontato da alcuni mesi. Solo che il presidente del Pd ades-so sembra fare spalluc-ce all’idea di sottoporre la sua candidatura al vaglio delle primarie.

La cosa non ha reso felicissimo Michele Pe-lillo che evidentemente covava in seno qualche speranzella di far valere quanto prodotto come Assessore al Bilancio di Nichi Vendola. “Senza primarie mi ritiro”, ha fatto scrivere sul fido quotidiano tarantino cui assegna ogni sua confidenza e commen-to. Minaccia (?) che non sappiamo quanta paura possa fare a Emiliano.

Emiliano ha comun-que già incassato la be-nedizione di Nichi Ven-dola, impegnatissimo a rivedere le sue allean-ze politiche nazionali mentre, dal punto di vista degli schieramen-ti e delle appartenenze alle “vecchie ideologie” del novecento, siamo in pieno marasma.

E sì perché, forse ispirato dal tredicesi-mo anniversario della scomparsa di Giusep-pe Tatarella, Emiliano ha proclamato coram populo che no, lui non è di sinistra e che “se ci fosse Pinuccio avrebbe fatto come me”. Va dato atto a Emiliano che è la prima volta che tira

Pinuccio per la giacca (cosa che si vede fare da troppo tempo e da troppa gente), ma an-che così ci pare ugual-mente una forzatura.

Sono insomma tem-pi duri per i notisti po-litici, costretti a con-frontarsi con quella che viene spacciata per l’ultima idea geniale di Raffaele Fitto: candida-re Enzo Magistà contro Michele Emiliano per la carica di Presidente della regione.

Per comprendere la follia di questa pro-posta basta guardare (solo per pochi minu-ti, altrimenti è narco-lessia garantita) una conduzione tv dello stesso Magistà. Il bello è che l’unico a creder-ci è proprio Magistà che da qualche giorno non perde occasione per attaccare il sindaco di Bari con qualunque pretesto.

Tornando alle cose serie: resta da sapere se avendo un candidato autoproclamatosi non di sinistra, la sinistra pugliese continuerà ad appoggiarlo per la corsa regionale.

Fortunata Dell’Orzo

Michele Emilianospariglia le carte

l’outing: “non sono di sinistra”

to a nessuno di quello che fanno o che non fanno.

Fino al colpo finale, di questi giorni: Michele Emiliano, che non ha mai nascosto il suo desiderio di chiudere la Multiser-vizi, assegna l’azienda ai c o s i d d e t t i “ M o d e r a t i per Emiliano” (ossimoro…) e nomina P r e s i d e n t e il consiglie-re regiona-le Giacomo Olivieri che, bontà sua, ha dichiara-to che non prenderà un euro per questa splendida carica.

Intanto va specificato che Olivieri ha nell’arma-dio politico più giacche di George Clooney: dalla Margherita all’Italia dei Valori, da Forza Italia ai Moderati e popolari: il

classico uomo per tutte le stagioni, anche quelle che eventualmente devono ancora arrivare.

E va specificato inol-tre che Olivieri è in tutto

e per tutto uomo di Ni-cola Canoni-co. Si tratta di due grossi ras di voti, uno è imprendi-tore, l’altro amministra-tivista. Come di dice, una mano lava l’altra con quel che se-gue.

Per cui oggi possiamo affermare che Nicola Canonico si sia ripreso in pieno il con-trollo sulla Multiservizi, per quel che potrà servir-gli. A meno che Michele Emiliano, che è l’unico a poterlo fare praticamente motu proprio, non decida di chiudere il carrozzone.

N e l l ’a p r i l e del 2010 una inchie-sta giorna-

listica seguita da una seria presa di posizione del Comune ha manda-to all’aria questa allegra combricco-la di para...politici

Sabato 11 febbraio, per il dodi-cesimo anno consecutivo, la Fon-dazione Banco Farmaceutico On-lus e Federfarma, Associazione dei titolari di farmacia, organizzano in tutta Italia la giornata Nazionale di raccolta del farmaco. La giornata di raccolta del farmaco si svolge con l’Alto Patronato del Presidente del-la Repubblica, con il patrocinio del Segretario sociale della RAI e della Fondazione Pubblicità e Progres-so, con il contributo, anche econo-mico, dei farmacisti partecipanti e dell’ANIFA (Associazione Naz. In-dustrie Farmaceutiche farmaci da

automedicazione).L’iniziativa ha lo scopo di aiutare

le persone indigenti rispondendo al loro bisogno farmaceutico. Recan-dosi presso le farmacie aperte per turno di servizio sabato 11 febbraio e che espongono la locandina del Banco Farmaceutico, si potranno acquistare farmaci da banco (sen-za obbligo di ricetta) e donarli a chi non può permettersi di acquistar-li (8 milioni 272 mila persone, dati ISTAT povertà in Italia, 2010).

Nelle province di BARI e BAT più di 200 volontari presenti nelle 53 farmacie di turno che hanno ade-

Bari e Bat, sono duecentoi volontari per la raccolta

la giornata nazionale di raccolta del farmaco

Oggi pos-siamo af-fermare che C a n o n i n o

si sia ripreso in pieno il controllo sulla Multiser-vizi, per quel che potrà servirgli. A meno che E m i l i a n o non decida di chiudere

Giacomo Olivieri, nuovo Presidente della Multiservizi

di Fortunata Dell’Orzo

Michele Emiliano

L’insegna della Multiservizi

rito alla giornata di raccolta, spie-gheranno l’iniziativa ai cittadini e gli stessi farmacisti consiglieranno il farmaco da banco di cui maggior-mente è avvertito il bisogno. A be-neficiare dell’iniziativa saranno le oltre persone che quotidianamente vengono assistite dai 35 enti cari-tatevoli convenzionati con il Banco Farmaceutico nelle nostre provin-cie.

Lo scorso anno sono stati raccol-ti nelle nostre province più di 13.000 farmaci distribuiti ad enti ed asso-ciazioni di beneficenza. I farmaci utili alla raccolta sono principal-mente: farmaci antipiretici, farmaci antinfiammatori, farmaci antidolo-rifici, farmaci antinfluenzali, farma-ci lassativi, colliri e disinfettanti.

Andrea Dammacco

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venerdì 10 febbraio 2012 7Bari

Politica dell’ascoltocontinuo e costante

Introducendo i lavori della Conferenza citta-dina di Futuro e Libertà (sabato 11, ore 15.30, Ter-minal crociere al Porto di Bari) non farò una rela-zione di parte. Potrebbe risultare condizionata dai miei giudizi. Mi atterrò, invece, ai punteggi e ai dati risultanti dalla gra-duatorie sulla qualità del-la vita delle città italiane pubblicati a dicembre dal Sole 24 ore e a gennaio da Italia oggi. Dalle indagini dei due maggiori quoti-diani economici del Paese emerge, comunque, un quadro complessivo della città e della provincia di Bari non molto lusinghie-ro. Bari non occupa l’ulti-mo posto della classifica,

come la vicina Foggia, ma si colloca in una posizio-ne molto lontana da Bo-logna, prima classificata. Bari occupa, infatti, la 98* posizione, retrocedendo di cinque postazioni ri-spetto all’anno preceden-te. Peggio di Bari solo altre nove province, tutte meri-dionali.

Non approfondirò in questa sede il dettaglio dei dati, che sarà, invece, oggetto, della relazione. Mi limito a dar conto del senso della nostra inizia-tiva. Non sarà polemica e, pertanto, non esprimerà giudizi sulla amministra-zione in carica. L’espe-rienza del Sindaco Emi-liano, come da lui stesso annunciato, volge ormai al termine. Egli non è più ricandidabile e altri sono

L’INTERVENTO - La navicella salpa dal Porto di Bari con un carico di progetti e idee

La conferenza stampa con Lillino D’Erasmo e Salvatore Tatarella

Salpa la nave di Futuro e Libertà. Il varo è pre-visto al Terminal Crociere del Porto, sabato 11 feb-braio alle ore 15.30, in occasione della prima con-ferenza cittadina del movimento finiano. “Da Bari per Bari” la qualità è della vita. Messaggio diretto e positivo per una città migliore, dove la qualità della vita non sia solo uno dei fattori, ma la cifra stessa della città.

Quindici opinion leaders della città sono stati in-vitati a fornire il loro contributo di idee per il futuro di Bari. Sono previsti interventi di Corrado Petro-celli (Rettore dell’Università di Bari), Nicola Co-stantino (Rettore del Politecnico), Lorenzo Lorusso (Rettore della Basilica di San Nicola), Giandomeni-co Amendola (sociologo), Vittorio Andidero (Pres. Commissione Turismo di Confindustria Bari), Ben-ny Campobasso (Pres. Confesercenti Bari), Dome-nico De Bartolomeo (Pres. Sezione Edili Confin-dustria), Domenico Dipaola (Amm. Aeroporti di Puglia), Domenico Favuzzi (Amm. Exprivia Spa), Cosimo Lacirignola (Dir. Ist. Agronomico Mediter-raneo), Alessandro Laterza (Pres. Comm. Cultura Confindustria), Francesco Mariani (Pres. Autorità Portuale), Lino Patruno (Editorialista de La Gaz-zetta del Mezzogiorno), Aldo Pugliese (Segr. Reg. Uil), Gianfranco Viesti (Pres. Fiera del Levante). Il confronto sarà avviato anche sui socialnetwork e attraverso un Free Point di Fli, per coinvolgere il maggior numero di cittadini. Con la conferenza cit-tadina, Fli inaugura un percorso che, attraverso tre tappe serrate, porterà alla elezione del Coordinato-re cittadino di Bari il prossimo 8 marzo.

Un contributo di ideeper il futuro di Bari

l’appuntamento di sabato

i suoi obiettivi dichiara-ti. Per la città, è già storia vecchia. La nostra confe-renza, invece, guarda al futuro e, più che giudizi, intende sollecitare idee,

suggerimenti, proposte, e progetti.

Il titolo scelto per la convention assume la qualità a cifra della vita dei cittadini e della città. Su questo tema abbiamo chiamato ad esprimersi più di una decina di per-sonalità e opinion leaders della città che, per la loro cultura e professionalità, e per i ruoli istituzionali ricoperti oggi e in passato, possono offrirci contribu-ti di grande rilevanza.

Noi intendiamo farne tesoro e base di successivi approfondimenti tema-tici, che si svilupperanno nel tempo. Vogliamo, in-fatti, distinguerci anche da una abusata politica dell’ascolto, spesso pra-ticata in campagna elet-torale e poi sistematica-mente abbandonata nella esperienza di governo. Il nostro colloquio con le personalità e le istituzioni chiamate a questo primo round, per quanto possi-bile, sarà continuo e co-stante.

Pensiamo, infatti, che anche a Bari, come già al governo del Paese, la po-litica debba dare prova di umiltà, saggezza e re-sponsabilità.

In periferia, in misura direi ancora più vistosa, abbiamo assistito, nell’ul-timo decennio in modo particolare, a un progres-sivo depauperamento culturale e qualitativo della rappresentanza po-litica. È nostro primario impegno, per quanto è nelle nostre possibilità, porvi urgentemente ri-medio. La nostra navicella salperà, dunque, dal por-to di Bari, con un carico di idee e di progetti, ma con l’auspicio e l’intendi-mento che presto a bordo salga anche il meglio della società barese.

* Presidente AssembleaNazionale Fli

di Salvatore Tatarella *

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10 venerdì 10 febbraio 2012dal Territorio

Mediterre, l’edizione 2012mantiene tutte le promesse

IL BILANCIO DELLA MANIFESTAZIONE - E’ stato un momento collettivo di riflessione sulle emergenze e sulle politiche ambientali

La settima edizione di Mediterre 2012 – Cantiere euromediterraneo della sostenibilità ha offerto un terreno ancora più ampio di confronto sulle questio-ni ambientali di più strin-gente attualità, ma anche sulle grandi emergenze cli-matiche e ambientali dei paesi europei e mediter-ranei. In cinque giorni, dal 31 gennaio al 4 febbraio, 9 convegni, 24 workshop, conferenze stampa, riu-nioni operative, sottoscri-zione di accordi: un ricco programma che si è realiz-zato nel nuovo padiglione

della Fiera del Levante.L’utenza principale che

in questi giorni ha goduto delle opportunità offerte da Mediterre è quella de-gli studenti. L’Agenzia Re-gionale per la Tecnologia e l’Innovazione (Arti), in-fatti, ha organizzato ogni giorno attività inerenti il progetto “A scuola di Ri-cerca”, laboratori didattici per le scuole secondarie superiori di tutto il territo-rio regionale.

Nel corso della gior-nata dedicata a quell’im-prenditoria giovanile che sviluppa brevetti sosteni-

turale Regionale di Lama Balice nel quale opera-no. L’intento è avviare il progetto delle “masserie didattiche” dove accoglie-re i ragazzi delle scuole e accrescere in essi quella consapevolezza ecologica e quell’educazione alla so-stenibilità che rappresenti il principale investimento per sperare in un futuro davvero “green” della no-stra città.

Clini: il Ministro pun-ta alle rinnovabili

“Dobbiamo sostenere la crescita, ridurre il con-sumo di territorio e poten-ziare la riqualificazione di aree industriali dismesse, che sono un rischio per l’ambiente. Non abbiamo

Difficile un futurosu posizioni diverse

l’efficientamento energetico

Mediterre 2012: lo stand della Guardia di Finanza

La Puglia detiene il primato nelle energie rinnovabili, e la presidente dell’Agenzia Regionale per la Tec-nologia e l’Innovazione, Giovanna Trisorio Liuzzi, durante uno dei tanti convegni dedicati da Mediterre al ri-sparmio energetico, ha voluto riba-dirlo soffermandosi sui progetti e le attività che passano anche attraver-so il loro sistema, un soggetto di sno-do per la progettazione e la realizza-zione di iniziative mirate alla nascita e al consolidamento di star up inno-vative. “L’Arti è da tempo impegnata nello sviluppo dei settori dell’econo-mia verde – ha detto la presidente –

in raccordo con le diverse strutture regionali ma anche a livello europeo e internazionale. L’aspetto più inte-ressante è che l’Arti cerca di trasfe-rire le competenze maturate nella professione e la Regione ci supporta per offrire nuove prospettive di futu-ro”.

Ricerca e sviluppo vanno a brac-cetto per trarre benefici nell’inno-vazione delle tecnologie di nuova sperimentazione ma anche in quelle più mature per migliorarsi: secondo l’Isfol il 60% dei laureati trova lavo-ro nell’arco di due anni nel settore dell’economia verde.

Ricerca e futuro devono andare a braccetto per trarne beneficio

il primato della puglia

Un progetto degno di nota è quello illu-strato da Andrea Ditu-ri sull’efficientamento energetico del sistema aeroportuale pugliese con interventi previsti per l’aeroporto di Bari. Il costo totale dei finan-ziamenti è di 14milioni e 500mila euro (fondi Fesr 2007-2013) relativi a quattro cantieri.

La conferma è arriva-ta dall’assessore all’am-biente della regione Pu-glia, Lorenzo Nicastro che ha ribadito l’impor-tanza dello sfruttamen-to delle energie rinno-vabili per una strategia di sostituzione del fos-sile in una sorta di logi-ca universale che va dal pensare globalmente all’agire localmente. Il ruolo della Regione nel-lo sviluppo delle ener-gie rinnovabili è una priorità delle strategie politiche dell’ammini-strazione con il pregio di non compromette-re la cifra ambientale: “abbiamo detto tanti ‘no’ a parchi off shore eolici di dimensioni ci-clopiche ed impattanti, vorremmo dire tanti ‘sì’ agli impianti di auto-consumo, o a un tipo di

programmazione verde strutturale che sia an-che esteticamente ap-prezzabile”.

Poi un ritorno senza polemica sul confronto con il ministro dell’Am-biente Corrado Clini, all’indomani del suo ar-rivo a Mediterre. “Non si tratta di prendere parti-to tra sviluppo ambien-tale e cura del pianeta – conclude l’assessore Nicastro - ma di pensa-re al futuro della Puglia. Ed è difficile pensare ad un futuro costruito su posizioni diverse”.

Lorenzo Nicastro

più bisogno dei grandi pe-trolchimici, ma di chimica verde, che consenta di va-lorizzare le matrici natura-li per produzioni competi-tive”. Lo ha sottolineato il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, interve-nendo al convegno sulle politiche di supporto alla sostenibilità ambientale del territorio, che si è te-nuto oggi nell’ambito di Mediterre.

“Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è potenziare la ricerca sulle fonti rin-novabili e la Puglia è un punto centrale per que-sto. Abbiamo bisogno di immaginare che il futuro dell’energia solare sia di-verso: la sfida tecnologi-ca sull’energia solare è la stessa che abbiamo avu-to sulle comunicazione e l’informazione”.

“Per l’economia ita-liana – ha aggiunto – è cruciale investire in ri-cerca e sviluppo per af-frontare questa sfida. Su questo vanno concentrati gli investimenti pubblici. Un’altra sfida è rappre-sentata dalla capacità di facilitare gli investimenti con norme semplici, per attrarre investitori inter-nazionali. Una partita che deve riunire Stato, Regioni e sistema del credito e che può costituire una grossa opportunità per le regio-ni dell’Adriatico, a partire dalla Puglia”.

Sulle trivellazioni dei fondali per la ricerca del petrolio, infine, Clini ha precisato che nel Paese c’è “un’opinione importante che ritiene sia un errore non sfruttare appieno le risorse energetiche che abbiamo per sostenere la crescita. Questa opinio-ne, fortemente radicata nell’economia italiana, non si combatte con pre-ghiere o buoni propositi ma con progetti industria-li diversi”.

bili, sono state racconta-te “storie di straordinaria innovazione” da quattro giovani imprenditori che hanno trasformato la loro idea di impre-sa in settori della green economy. In particolare si è parlato di Progettazio-ne meccanica per il recupe-ro dei residui di materiali preziosi; della Serra Fotovol-taica pensata da un gruppo di ricercatori biologi di Lecce; di Car po-oling, mediante un social network per la condivisio-ne del mezzo di trasporto; di Progettazione di im-pianti di mini eolico.

Durante la seconda giornata di Mediterre 2012 vi è stata la sottoscrizione di un importante proto-collo tra il Servizio Ecolo-gia della Regione Puglia e i Comuni teso a portare nelle scuole “la discipli-na” dell’educazione alla sostenibilità. Soddisfatto Lorenzo Nicastro, Asses-sore regionale alla Qualità dell’Ambiente, per il qua-le “il rapporto privilegiato con le scuole è strategico” poiché è fondamentale avviare quel processo di “formazione delle nuove generazioni destinatarie di questo nostro impegno essenziale rispetto ai temi ambientali e della sosteni-bilità”.

Nel convegno “Nuova Pac e Rete Natura 2000” (Natura 2000 è lo strumen-to politico dell’Unione Eu-ropea per la conservazione della biodiversità), sono

stati illustrati i dati relativi all’intero e ricco patrimo-nio naturale pugliese: 47 habitat della regione me-diterranea su 110 in Italia;

2.500 specie di piante; 62 specie di m a m m i f e r i su 102 pre-senti nell’Ita-lia peninsula-re; 179 specie di uccelli sui 250 che nidi-ficano in Ita-lia. La princi-pale proposta emersa, per tutelare e cu-stodire la bio-

diversità, è stata quella di potenziare il Sistema dei Parchi, che rappresentan-do il principale microco-smo ecologico sono anche il luogo dove l’agricoltura può tornare ad avere la va-lenza sociale che le com-pete.

Tra le novità più inte-ressanti, la Cooperativa Sociale Tracceverdi. Que-sta realtà barese, compo-sta da giovani professio-nisti locali, ospitata nello stand del Comune di Bari, sta raccogliendo con-sensi con una “mission” notevole: valorizzare il patrimonio naturalistico e culturale del Parco Na-

D o b b i a m o s o s t e n e r e la crescita, ridurre il

consumo di territorio e la riqualificazione di aree industruali dismesse, che sono un rischio dell’am-biente. Ora ci serve chi-mica verde.

Uno dei tanti convegni organizzati da Mediterre 2012

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venerdì 10 febbraio 2012 11dal Territorio

Le campagne dell’entroterra barese sommerse dalla neve

Danni per quasi 20 mi-lioni di euro, ossia il 5% del Prodotto Interno Lor-do Agricolo e di 4 decimi del Pil dell’intera econo-mia della regione Puglia. Questo è il dato allarman-te che emerge da un’ana-lisi delle ripercussioni che l’ondata di maltempo ha avuto sul settore agricolo, per cui la Coldiretti Puglia ha chiesto la dichiarazio-ne di calamità naturale.

“Purtroppo, perman-gono condizioni di eleva-to ed incombente rischio - dice il presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - oltre alla severità dei danni occorsi e degli interventi di massima ur-genza da doversi attuare, per cui abbiamo richiesto lo stato di calamità. Deci-ne di imprenditori stanno in queste ore collaboran-do con l’Unita’ di Crisi, istituita presso la Prefet-tura di Foggia, per libera-re le aziende dalla neve e per la messa in sicurezza degli alberi che sotto il peso della neve crollano sulle strade con danni a

persone e automezzi. E’ l’ennesimo duro colpo al settore - prosegue - dopo lo sciopero degli autotra-sportatori rientrato solo qualche giorno fa”.

“La straordinaria on-data di maltempo che ha colpito la regione Puglia - dice il direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - con forti e

incessanti nevicate sulle province di Foggia, Bari e Taranto e le piogge bat-tenti sulle province di Brindisi e Lecce, ha cau-sato gravi disagi a carico delle popolazioni nelle aree rurali e danni ingenti alle colture autunno-ver-nine e agli allevamenti. In particolare, gli allevamen-ti avicoli della provincia di

Foggia sono al collasso, a causa dell’interruzione dei collegamenti stradali e delle dune di neve alte fino a 4 metri che hanno isolato le aziende, ren-dendo impossibile l’ap-provvigionamento di mangimi e di carburante per il riscaldamento degli impianti”.

Come se non bastasse

anche la pioggia inten-sa sta causando enormi danni. Nelle province di Bari, Brindisi e Lecce nu-merose sono le zone alla-gate a causa delle piogge persistenti che interessa-no le suddette aree da più di 96 ore. Sono schizzati i costi per il riscaldamento delle serre, aumentati del 30% rispetto allo stesso

periodo dell’anno scor-so, mentre in decine di stalle numerose mandrie di animali rischiano di rimanere senza acqua e cibo per le difficoltà di garantire l’approvvigio-namento dei mangimi e per i danni provocati dal gelo alle condutture che portano l’acqua agli ab-beveratoi.

L’agricoltura conta i danni della neve

MALTEMPO IN PUGLIA - Persi oltre venti milioni di euro secondo la Coldiretti

Gravi disagi per le popolazioni delle aree rurali, gli amministratori chiedono lo stato di calamità

di Andrea Dammacco

L’ordinanza “anti-freddo” del sindaco di Bari, Michele Emiliano, che ha previsto la chiu-sura per due giorni di scuole e uffici pubbli-ci, ha diviso l’opinione pubblica barese. Alcu-ni l’hanno considerata esagerata ed eccessiva-mente allarmistica, per altri invece ha rappre-sentato un decisione saggia e previdente. La verità probabilmente sta nel mezzo: la scelta di evitare grandi disa-gi ed eventuali pericoli alla popolazione bare-se, viste le esperienze della scorsa settimana negli altri comuni ita-liani, è stata giusta. Pro-babilmente, però, non è mancato un pizzico di protagonismo tipi-co del sindaco barese. Dal canto suo Emiliano, come al solito, ha uti-lizzato i social network e ha consigliato viva-mente ai baresi: “Rima-nete a casa se possibile. Non uscite da territorio di Bari verso l’interno perché le strade sono

impercorribili e lo di-venteranno sempre di più nelle ore della sera a causa del ghiaccio”. Contenti ovviamente gli alunni delle scuole baresi che hanno go-duto di due giorni di vacanza inaspettata. Molto meno felici i loro genitori, che doven-do recarsi comunque a lavoro in città han-no avuto disagi per la custodia dei figli. Ma i presidi degli istituti scolastici hanno visto di buon occhio l’ordi-nanza del Sindaco poi-ché ravvisano nella loro utenza molti pendolari, sia tra i docenti che tra gli studenti, perciò non avrebbero potuto ga-rantire il servizio scola-stico.

Intanto le attività didattiche e lavorative degli uffici pubblici ri-prendono a Bari, come già deciso mercoledì scorso in base agli esiti della riunione del Co-mitato Operativo Co-munale per la Protezio-ne Civile.

La troppa prudenzadel sindaco di Bari?

l’ordinanza di michele emiliano

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12 venerdì 10 febbraio 2012Foggia

IL COMMENTO

Quelle domande pressanti

di Fabrizio Tatarella

Il dibattito in casa socialista è stato in-tenso, come la gra-vità della situazione richiedeva. Che fare? Si sono chiesti Lello Di Gioia e compagni sulle orme di Cherni-chevsky e Lenin? La-sciare la maggioranza al Comune di Foggia e abbandonare al suo destino l’assessore Federico Iuppa? Te-nersi le mani libere e disimpegnarsi da un appoggio organico, riservandosi di vota-re solo quei provve-dimenti che saranno ritenuti convincenti? Abbozzare e rimane-re nei ranghi?

Il Partito Socialista guarda decisamente in cagnesco la cosid-detta Giunta tecnica varata da Mongelli, che pure compren-de, insieme al cita-to Iuppa, un uomo d’area come Pippo Cavaliere. Ma pas-sare all’opposizione, si sa, è un’arte per pochi. Sicché i prodi militanti del garofa-no hanno optato per una decisione inter-locutoria.

La risoluzione fer-mamente presa è di chiedere al sindaco se è ancora valido il patto elettorale del 2009, se cioè stanno partecipando ad una maggioranza di cen-trosinistra allargata per cause contingen-ti con il centro mode-rato.

Se Mongelli li de-gnerà di una rispo-sta, passeranno a chiedere all’acquaio-lo se l’acqua è fresca e all’oste se il vino è buono.

La notizia, fatta filtra-re da Bari, è stata ripresa con grande ampiezza ed evidenza dalla Gazzetta del Mezzogiorno: la ripre-sa dei voli dal “Gino Lisa” è cosa fatta. A partire da aprile i Dornier della Air Vallée decolleranno dallo scalo di viale degli Avia-tori alla volta di Milano e Torino. Voli assistiti da contributi pubblici, come è abbastanza normale che sia: la Regione Puglia ha trovato fra le pieghe del suo bilancio un mi-lioncino di euro, la Ca-mera di Commercio si è

Anche l’amministrazione comuna-le del capoluogo, pur non registrando alcun accumulo di neve e strade ghiac-ciate ha disposto la chiusura delle scuole per quattro giorni, suscitando svariate reazioni sui so-cial network.

C’è chi , tra i giovani, erge il Sindaco Mongelli a santo o beato, chi gli promette il suo voto o addirittura chi rivaluta ironicamente l’intera esperienza di governo fino all’altro giorno fal-limentare, e chi tra colo-ro che giovani non sono più, plaudono all’inizia-tiva per risparmiare dal freddo i propri figli e chi polemizza l’incoerenza di trattamento scuole – uffici pubblici.

Evitando l’intera polemica, noi Ge-nerazione Futuro non vogliamo schie-rarci né a favore né contro la scelta del sindaco Mongelli. Non ci schieriamo contro il sindaco per spirito di oppo-sizione, pur considerando oggi la sua esperienza amministrativa fallimenta-

re.Proviamo però ad immaginare cosa

sarebbe accaduto se qualcosa si fos-se verificato alla luce della mancanza dell’ordinanza di chiusura delle scuo-

le: probabilmente chi oggi critica l’emissione del provvedimento sa-rebbe esattamente dalla parte opposta, ancora una volta per immaturo spirito di opposizione.

Invece che polemiz-zare sull’emissione di un’ordinanza , necessa-ria e indispensabile, i cit-tadini foggiani , politici al governo e all’opposizio-ne, farebbero meglio a discutere sul perché tale provvedimento è diven-

tato talmente necessario, farebbero meglio a discutere cosa manca e quali sono le criticità delle scuole foggiane , dall’edilizia scolastica agli ormai noti problemi di riscaldamento. Perché per ogni studente avere una scuola acco-gliente è un diritto, non un privilegio.

Francesco Lasalvia

Generazione Futuro, una nota sul maltempo a Foggia

i giovani di fli

Il mistero della VallèeMinervini annuncia l’accordo come fatto,ma dalla Camera di Commercio Zanasi smentisce

LA SITUAZIONE TRASPORTI - Nonostante le indiscrezioni resta il dubbio sulla ripresa dei voli dall’aeroporto gino Lisa

di Claudio Aquilano

Zanasi ha chiarito che in realtà l’accordo è tutto da fare, anche se c’è una favorevole disposizione delle parti. Ha bocciato senza appello ogni ipotesi di voli su Milano con sca-li diversi da Linate (per la verità si è limitato ad escludere esplicitamen-te Orio al Serio e l’arrivo a Parma con navetta; ma la sua insistenza sui voli “business” lascia credere che il diniego riguardi an-che Malpensa), e questo potrebbe creare problemi di slot alla compagnia su-balpina. Inoltre ha preci-sato che l’erogazione del contributo potrà avvenire solo in presenza di orari ragionevoli, in particolare che permettano l’andata e il ritorno in giornata dal-la metropoli ambrosiana.

Importante vertice su formazione e lavo-ro in Agricoltura, lu-nedì scorso a Palazzo Dogana. All’incontro, convocato dall’asses-sore provinciale alle Politiche del Lavoro, Leonardo Lallo, hanno partecipato l’assesso-re regionale al Welfare, Elena Gentile; Giulia Campaniello, respon-sabile della gestione dei fondi comunitari per la Regione Puglia; Luisa Maraschiello, dirigente del Settore Formazione Professionale della Pro-vincia di Foggia; Nicola Russo dell’associazione “Cuochi del Gargano”; Grazia Francavilla della “Smile Puglia”; Mauro Sinigaglia e Luigi Orsit-to della Confagricoltura Foggia; Angelo Mar-seglia della Coldiretti provinciale. Erano inol-

tre presenti i presiden-ti delle Commissioni consiliari “Agricoltura”, Nicola Sgarra, “For-mazione Professiona-le”, Giuseppe La Torre, e “Programmazione”, Franco De Monte, del Consiglio provinciale, e i responsabili regionali di “Italia Lavoro S.p.A.” (la società di assistenza tecnica del Ministero del Welfare).

Lunga e articolata la discussione che ha messo in evidenza la necessità di una imple-mentazione e di una riorganizzazione stra-tegica della formazione professionale in provin-cia di Foggia “in modo – ha sottolineato l’as-sessore Lallo – da mi-gliorare ulteriormente i risultati fin qui ottenuti e immaginare una pro-grammazione”.

Agricoltura dauna,lavoro da formare

il vertice a palazzo dogana

L’Aeroporto Gino Lisa di Foggia

La perplessità maggio-re, comunque, riguarda la politica tariffaria. Con una capienza massima di trentotto posti, i Dornier, immaginando che parta-no sempre pieni, hanno un costo per passeggero piuttosto elevato; e se il costo del biglietto A/R fosse superiore ai due-cento euro l’attrazione dei voli in partenza da Bari si farebbe troppo for-te. È un po’ presto per ca-pire se questi nodi riusci-ranno ad essere sciolti in tempo per la primavera. Ma di sicuro non è tutta discesa.

Francesco Lasalvia

Eliseo Zanasi

detta disponibile ad ero-garne quattrocentomila. Una colletta che i valdo-stani (attivi al momento sulle tratte Parma-Parigi e Pescara-Torino) avreb-bero giudicato sufficiente.

L’assessore Minervini, che parte dell’opinione pubblica di Capitanata aveva indicato come il Grande Nemico dei desti-ni aeroportuali del Fog-giano, si è quindi inopina-tamente rivelato come il loro maggior sostenitore: la notizia della possibile ripresa dei voli segue in-fatti quella, ben più im-portante, dello sbocco dei quattordici milioni di

euro necessari all’indi-spensabile allungamento della pista.

Un’opera che mette-rebbe lo scalo foggiano in condizione di ospita-re velivoli con capienza fino a centosettanta posti, preziosi per il segmento charteristico, il più fun-zionale alle esigenze del bacino turistico garga-nico. Ma le perplessità sull’operazione Air Val-lée restano consistenti, e se ne è fatto interprete lo stesso presidente del-la Camera di Commercio Eliseo Zanasi, nel corso di un convegno sulle nuove prospettive del turismo. Guglielmo Minervini

Lello Di Gioia

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venerdì 10 febbraio 2012 13Cerignola

Sono in molti a chiedersi cosa avrebbe fatto oggi Pinuccio Tatarella. A tredici anni di distanza è davvero difficile dirlo. Una sua citazione storica potrebbe aiu-tarci a immaginare un possibile scenario : “Se il Polo si allarga, se la destra coniuga qualità e quantità, ragio-ne e consenso si può costruire la coalizione che vin-ce”. Non possiamo essere certi di quello che avrebbe fatto, ma di alcune cose possiamo essere sicuri. Tata-rella, oggi, sarebbe a lavoro per costruire una nuova coalizione vincente con l’obbiettivo di andare al Go-verno e riformare il Paese. Avrebbe di certo affrontato il nodo della riforma elettorale, (suo il “Tatarellum”, sistema elettorale regionale, la migliore legge eletto-rale vigente nel Paese secondo gli esperti), e si sareb-be battuto per reintrodurre le preferenze, a lui molto care, promuovendo il ricambio della classe dirigente. Si sarebbe sbizzarrito a inventare nuove formule po-litiche , creando ponti che oggi nessuno riesce a co-struire su sponde opposte per fare uscire l’Italia dalla crisi e aiutare il Mezzogiorno di cui era profondamen-te innamorato.

Per ricordare Pinuccio, discutendo dell’attualità politica, oggi, venerdì 10 febbraio ore 18:00 nella sala consiliare del Comune di Cerignola, sua città natale, i circoli di Futuro e Libertà per l’Italia di Capitanata e il settimanale Puglia d’oggi, da lui fondato nel 1959, hanno promosso il convegno “Se ci fosse.. Pinuccio. L’Italia fra la seconda e la terza Repubblica” Si con-fronteranno Fabrizio Tatarella, Coordinatore provin-ciale FLI e Direttore Puglia d’Oggi, Rocco Buttiglione, Vice Presidente della Camera dei Deputati, Michele Emiliano Sindaco di Bari, Carmelo Briguglio, Vice Pre-sidente Deputati FLI, Gennaro Sangiuliano Vice diret-tore del Tg 1 e già direttore del quotidiano “Roma” di Pinuccio Tatarella.

Che cosa avrebbe fatto oggi Pinuccio Tatarella?

il convegno per ricordare pinuccio

Il Sindaco è ostaggiodi ricatti da due anni

AL COMUNE E’ CRISI CONTINUA - E intanto la città senza un governo muore

A pensarci bene, non sono passati neanche due anni dalla sofferta e raccogliticcia vittoria del centrodestra al Comune di Cerignola. Lacerato da mille divisioni, con Ruoc-co che voleva Onofrio Giu-liano e Giannatempo che la spuntava in extremis sul suo attuale Vice Sindaco ed eterno rivale, l’attuale Sindaco batteva uno stan-co Berardino Tonti al bal-lottaggio per una mancia-ta di voti.

Strenui difensori del Sindaco oggi sono proprio quelli che ieri avevano osteggiato la candidatura

di Carlo Dercole a Sindaco del ginecologo. Passeranno ala storia le in-dimenticabili ed esilaranti trasmissioni di Casarella che diceva che mai avreb-be appoggiato Giannatem-po. Veti incrociati, liti, ri-composizioni. Eppure già un anno fa Giannatempo è stato sul punto di cade-re, poi la crisi fu risolta con le dimissioni dalla giunta di Enzo Pece, colpevole di aver scelto Fini e FLI. Tar-diva, inopportuna e pre-testuosa fu la polemica su Pece e Fli portata avanti dai 4 dissidenti che dopo un anno ancora continua-no con le rivendicazioni. Dopo un anno possiamo dire che bene ha fatto Pece

a dimettersi e lasciare il Sindaco al suo solitario de-stino.

Oggi siamo ancora alle prese con una crisi. Gian-natempo ha affermato che la nuova crisi, causata sempre dai 4 “ominicchi”, parafrasando Leonardo Sciascia, ormai senza più dignità davanti alla cittadi-nanza, sarebbe durata una settimana massimo dieci giorni.

E invece ancora nulla. Cosa accadrà? Si inventerà agenzie per accontentare qualcuno a spese dei con-tribuenti e del Comune in tempi di crisi? I cerignola-ni già come tutti gli italiani pagano la crisi dell’Italia,

figuriamoci se vogliono pagare quella personale del Sindaco. Verrà nomi-nato un ingegnere di fi-ducia dei 4 dissidenti per gestire le manutenzioni? Avranno qualche delega per stare buoni? Qualche incarico legale o qualche appalto per qualche per-sona riconducibile ad un noto consigliere regio-nale del Pdl foggiano? E i 4 che avevano chiesto azzeramento di giunta e dei dirigenti si caleran-no, per l’ennesima volta, le braghe pur di ottenere qualcosina? La politica a Cerignola ha toccato vera-mente il fondo.

Sono in molti ad esse-

re convinti che non ac-cadrà nulla, perché il Pdl ha messo in conto che, in caso di elezioni anticipa-te, non vincerà mai più Incapace di organizzare comizi, convegni è, or-mai, un partito fantasma, un desolante deserto. Sedi chiuse, bilanci in rosso, calo di iscritti. Intanto, la Città, indifferente alla crisi continua e all’inefficienza amministrativa, assiste al ritorno della politica par-tecipata con i comizi de La Cicogna e di FLI. Solo Met-ta e Tatarella riescono a ri-empire piazze dimostran-do interesse da parte della cittadinanza. Un loro co-mizio insieme da molti nel

Pdl è visto con terrore. Del Pdl e del Pd, invece, nessu-na traccia. Due partiti ine-sistenti. Il Pdl però è carat-terizzato dalla spericolato assalto alla diligenza per prendere tutto quello che si può prendere, accon-tentando amici e parenti, prima che finisca la consi-liatura comunale. A patto che durino per i restanti tre anni, cosa che allo stato appare improbabile. Il Sin-daco ha riposto nel casset-to i sogni di una candida-tura a Roma o in Regione a Bari e nel Pdl conta meno di Ruocco. Per cui dovrà tirare fino alla fine. Dissidi, contrasti e crisi continua permettendo.

Cerignola, il Palazzo di Città

Pinuccio Tatarella insieme a Giorgio Almirante

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14 venerdì 10 febbraio 2012Europa

Crisi Europea e paesi BricsRAPPORTO SULLA POLITICA ESTERA - La mappa dei rapporti internazionali è cambiata, all’Europa tocca capire i nuovi assetti

La crisi dell’Eurozona è appurata da tempo e men-tre si cerca una soluzione tra consigli direttivi per salvare i paesi in possibile default e meeting privati tra le “rimanenti potenze europee” bisogna dare uno sguardo anche a cosa ac-cade al di fuori dei nostri confini.

Pochi giorni fa infatti, è stato publicato il rap-porto sulla politica estera dell’Unione europea. I eu-rodeputati soprattutto in questo momento di crisi in-vitano a stringere delle re-lazioni più forti con il Bra-sile, la Russia, l’India, Cina e l’Africa del Sud (i cosidetti paesi BRICS). Bisogna te-nere in considerazione che il prodotto interno lordo dei BRICS è ormai al 17% di quello globale, la Cina po-trebbe sorpassare gli Stati Uniti nel 2027, mentre il Pil del Brasile ha già superato quello dell’Italia. Nel 2030 i

BRIC potrebbero produrre il 47% del Pil mondiale. Si considera invece che l’eco-nomia indiana raggiungerà il suo apice nel 2050.

“Gli Stati membri e i pa-esi emergenti hanno inte-resse a lavorare insieme. Perché? Per una maggiore stabilità e più sicurezza a livello internazionale, due elementi che minaccia-no la crescita economica globale.” ha ribadito Jacek Saryusz-Wolski, relatore della risoluzione. “La cre-scita dei paesi emergenti non è certo un ostacolo agli obiettivi che l’Unione europea si è posta rispetto alla sua politica estera. Una cosa non esclude l’altra. Il legame tra UE e BRICS rappresenta al contrario un’opportunità per costru-ire un sistema di politica multipolare, capace di af-frontare efficacemente i problemi del presente” ha concluso l’eurodeputato polacco.

Nel 2011 è successo più

Secondo il Quadro valutativo dell’Unione dell’innovazione 2011, le prestazioni in materia di innovazione di qua-si tutti gli Stati mem-bri sono migliorate. La crescita di è tuttavia in rallentamento e l’Ue non riesce a ridurre il ritardo dai risultati dei leader globali dell’in-novazione: Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, rispetto ai quali il divario è ancora par-ticolarmente marcato per quanto riguarda l’innovazione nel setto-re privato.

L’Ue è ancora in netto vantaggio rispetto alle economie emergenti

di Cina, Brasile, India, Russia e Sud Africa.

All’interno dell’Ue, la Svezia conferma la sua posizione in cima alla classifica genera-le, seguita da vicino da Danimarca, Germania e Finlandia. In questo contesto l’Italia è rima-sta indietro.

Il Ministro dell’Istru-zione Francesco Profu-mo, partecipando a una conferenza sull’inno-vazione al Parlamento europeo, ha sottoline-ato come l’Italia deve cogliere le nuove pos-sibilità offerte dall’Ue in termini di ricerca e innovazione: “è ora im-portante invertire que-sta tendenza - ha di-chiarato - preparandosi alle sfide che verranno aperte dal programma ‘’Orizzonte 2020’’che dal 2014 al 2020 metterà a disposizione circa 80 miliardi di euro”. Inol-tre, ha aggiunto il mi-nistro “fondamentale per raggiungere questo obiettivo è rafforzare la cooperazione tra le università e il mondo imprenditoriale per col-legare strettamente la ricerca al mercato”.

Vincenzo Matano

Innovazione in Europa, l’Italia deve migliorare

crescita in rallentamento

volte che i paesi BRICS abbiano trovato un’intesa sulla politica estera. Vota-no in modo simile alle Na-zioni Unite e organizzano vertici fra loro. Si presenta-no come pro-tagonisti del nuovo mon-do e usano il club per crea-re egemonie, ad esempio quando si di-scute di clima. Oppure quan-do decidono di mettere piede nel con-tinente africa-no e aprono le porte al Sudafrica diven-tando BRICS.

Naturalmente questi paesi non sono omoge-nei, ognuno di loro deve affrontare problematiche interne enormi, la Cina per esempio, ha basa-to il proprio modello di sviluppo degli ultimi 30 anni sull’espansione delle esportazioni e sugli inve-stimenti dominati dalle grandi imprese statali, a scapito del consumo inter-no. Il paese dovrà progres-sivamente ricercare un nuovo equilibrio espan-dendo il consumo dome-stico e riorientando gli investimenti verso le pic-cole e medie imprese che producono per i mercati locali. Mentre sul fronte enrgetico lo sviluppo mas-siccio di energie rinnova-bili potrebbe farla diven-

Il Parlamento Europeo

Il legame tra Ue ed i pa-esi in forte espansione

rappresenta una oppor-tunità per costruire una politica multipolare ca-pace di affrontare effi-cacemente i problemi del presente

di Eliona Cela

re l’ importanza di questo nuovo assetto geopolitico, incoraggiare tutte le forme di cooperazione multila-terale senza trascurare le organizzazioni macro-re-gionali come l’ASEAN o il MERCOSUR.

Uno sviluppo economi-co e sociale dei BRIC favo-rirà sicuramente la crescita

delle società civili e con questo le spinte dal basso per un maggiore rispetto dei diritti fondamentali. Questo sviluppo non potra’ sicuramente arrivare con l’imposizione di standard che gli stessi paesi indu-strializzati non hanno ri-spettato e di cui ora si fan-no eccelenti predicatori.

Comincia chiudersi il cerchio sul cammino per adottare il regolamento sulla Tobin Tax. La tassa sulle transazioni finan-ziarie entrerà nel dibatti-to europeo già dal pros-simo vertice del primo marzo e l’Ue e si dovrà discutere su una prima bozza del documento. Nove governi si sono già messi in moto, inviando una lettera alla presiden-za danese con la quale hanno chiesto una cor-sia preferenziale per il provvedimento. Per que-sto motivo si pensa a una procedura “ristretta” di cooperazione rafforzata che non coinvolga tutta l’Unione. Su questa ma-novra c’e’ il marchio del governo italiano. Sono settimane, infatti, che Monti pone all’attenzio-ne dei partner europei il tema della crescita e, so-

prattutto, di come finan-ziarla.

La lettera, oltre che dall’Italia, è stata fir-mata anche da Germa-nia e Francia, e chiede alla presidenza di turno dell’Unione di incardi-nare un percorso forma-le che porti a stretto giro all’approvazione di una bozza di regolamenta-zione della nuova tassa-zione.

“Crediamo ferma-mente che ci sia biso-gno di una tassa sulle transazioni finanziarie introdotta a livello eu-ropeo come strumento cruciale per assicurare un contributo equo da parte del settore finan-ziario ai costi della crisi e per regolare meglio i mercati finanziari eu-ropei”. La lettera pone anche l’accento su altre due funzioni che avreb-

be la tassazione: imporre ai mercati di contribuire a riequilibrare le casse europee in dissesto e colpire la speculazione, rendendole più diffici-le il compito attraverso un carico maggiore sul-le singole transazioni. La tassazione dovrebbe generare un gettito di 57 miliardi di euro che dovrebbero essere impe-gnati per l’occupazione e la crescita.

Gli ostacoli maggiori alla Tobin tax vengono dal veto della Gran Bre-tagna. I britannici, infat-ti, sono poco propensi a perdere competitività

rispetto a mercati com-petitor come l’Asia e gli Usa e pensano che que-sta tassa possa causa-re una fuga dei capitali dalla city. Proprio per questo veto annunciato, i firmatari della missiva starebbero ipotizzando una strada alternativa, aperta a una minoranza di paesi membri: la pro-cedura di cooperazione rafforzata, che consente di coinvolgere almeno nove stati senza avere bi-sogno dell’approvazione di tutti. Gli altri potranno decidere se aderire in un secondo momento.

Vincenzo Matano

L’Italia spinge perla Tobin Tax subito

la tassa sulle transazioni finanziarie

tare un leader mondiale in pochissimo tempo.

In Brasile gli investi-menti equivalgono invece al 19% del Pil ma con un altissimo livello di consu-

mi. Questa si-tuazione non è sostenibile in quanto il Brasile dovrà diminuire i consumi e a u m e n t a r e la sua quota di risparmio, s o p r a t t u t t o per finanziare un’infrastrut-tura ancora n e t t a m e n t e

insufficiente. Le risorse dei nuovi giacimenti petrolife-ri off-shore potrebbero of-frire al Brasile il suo slancio piu’ grande.

L’India si trova ancora nel bel mezzo del suo cam-mino, grandi investimenti ma poca intermediazione del settore bancario. Ed infine la Russia, a lei guar-diamo con preoccupazio-ne in questi giorni, il piu’ importante esportatore del gas naturale per l’Europa con grossi problemi di go-vernance.

La mappa della politi-ca internazionale è quindi decisamente cambiata, si assiste alla creazione di un nuovo equilibrio interna-zionale, raggruppamento dei paesi sviluppati da una parte e uno dei paesi emer-genti dall’altra.

Ora sta all’Europa capi-

I leader dei Paesi Brics durante il convegno di Hokkaido

Francesco Profumo

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venerdì 10 febbraio 2012 15Spettacoli e Cultura

Carnevale, lo sprint finaleSfilate, balli, canti, carri allegorici e laboratoriper arrivare al tradizionale funerale del carnevale

PUTIGNANO - Tutti gli appuntamenti della manifestazione più antica d’Italia dedicata alle maschere e ai travestimenti

Domenica 12 febbraio sarà la seconda settima-na dedicata al “Carnevale a pedali” nell’ambito del Carnevale di Putignano, arrivato alla sua 618ma edizione, con biciclette mascherate da cavalli con cui i turisti potranno an-dare in giro.

Ma il fine settimana inizia stasera, con il ballo mascherato “Latin fer-ver – Musica e cultura latina”, in collaborazione con Imake all’ex Macello Comunale. Espressioni d’arte, musica, danza e video itineranti. Una festa che farà da apripista al se-condo, attesissimo, corso mascherato di domeni-ca 12 febbraio, ore 11. E, per i bambini che non si fossero ancora stancati di giocare e di ballare, dalle 15 all’ex Macello Comu-nale, sarà disponibile un Ludobus, ovvero un fur-gone carico di giochi di legno della tradizione ita-liana ed europea, e tanto divertimento con clown e animatori.

Dal 13 al 19 febbraio ci sarà poi la settimana del Circo contemporaneo a Putignano, con lo Chapi-teau in piazza Belinguer. In scena la compagnia EL Grito con lo spetta-colo “20 decibel. Non c’è storia senza ascolto”, per la stagione teatrale del Comune di Putignano in collaborazione con l’as-sessorato alla cultura e il Teatro Pubblico Pugliese.

Il giro di boa del Carne-vale più longevo d’Europa arriva giovedì 16 febbraio. La giornata sarà animata in modo predominan-te dall’Accademia delle corna. Sarà questo il più folkloristico fra i quattro giovedì della tradizione carnascialesca putigna-nese. Nel giorno dedica-to ai cornuti, ancora una volta sarà portato in piaz-za l’affascinante rituale per cancellare i segni del tradimento. La giornata inizierà di buon ora, alle 6.45, con il richiamo, per poi proseguire con l’am-masso e il corneo. Il tutto si concluderà alle 19 con il taglio delle corna e la saga del maiale, insieme ai fe-steggiamenti in Piazza Plebiscito. Per gli amanti del buon cibo, invece, alle 17.30 ci sarà il terzo ap-puntamento con i “Labo-ratori del gusto” dedicato ai salumi.

L’edizione 2012 del

di Isabella Battista doli” nell’Auditorium Fondazione Conservato-rio S. Maria degli Angeli, a cura del conservatorio “Nino Rota” di Monopo-li. In contemporanea, gli amanti del tango potran-no fare un viaggio in ar-gentina grazie alla serata “La maschera del Tango a lume di candela”, organiz-zata da Imake all’ex Ma-cello Comunale.

Dal 17 al 19 febbraio, sarà inoltre attivato un la-boratorio di costruzione di maschere in cuoio con-dotto da Andrea Cavarra. Il fine settimana prose-guirà con una giornata dedicata allo sport. Saba-to 18 febbraio, Vito Intini proverà a correre per 24 ore di fila per battere il record italiano di corsa su tapis roulant, stabilito nel 2005.

L’appuntamento, per chi volesse assistere all’inizio di questa lun-ghissima corsa è alle 10.30 in piazza Aldo Moro. E mentre Intini continue-rà a correre sul suo tapis roulant, alle 18.30 pren-derà il via la 18esima staf-fetta di Carnevale, a cura della A.S.D. Amatori. Alle 19 ci sarà la quarta esibi-zione degli N’de Jos’r (le prime tre saranno il 9, 12 e 16 febbraio) con balli, maschere ed enogastro-nomia nei bassi. La serata si chiuderà con la musica dei Broken Cords, giovane e promettente band pu-gliese dall’ineguagliabile carica rock. Domenica (19 febbraio), alle 11, ci sarà la terza parata di maschere e

giganti. E all’ora di pranzo ci si potrà tuffare in un’at-mosfera medievale gra-zie all’iniziativa “A tavola con i cavalieri di Malta”, a cura dell’associazione “La Chiancata”. Il centro stori-co di Putignano riscoprirà le sue tradizionali fattezze medievali trasformandosi in un borgo in cui assa-porare i piatti del passato circondati da falconieri, giocolieri e buffoni. Ma il viaggio nel tempo non si fermerà. In serata (ore 21 Largo Porta Nuova) con un balzo in avanti ci si ritroverà negli anni Cin-quanta con i “Rekkiabilly” per scatenarsi nel ballo al ritmo dello swing e del rock tipici di quegli anni.

Lunedì 20 febbraio (ore 20), tradizionalmente chiamato “A deie d’minz” inizieranno le ultime 24 ore di vita del Carnevale. Un gruppo mascherato con parametri sacerdotali si aggirerà per le città dan-do l’estremo saluto alla festa.

Questo antichissimo rito annuncia l’ultimo corso mascherato, quello

del martedì grasso. Alle 19 del 21 febbraio, partirà infatti la quarta ed ultima sfilata dei Giganti di Carta. In questa ultima giornata di feste e bagordi prima della Quaresima, nella sfilata guidata dalla ban-da cittadina, ci sarà uno spazio appositamente dedicato alla sfilata di un gruppo mascherato atipi-co, ovvero quello dei pa-zienti psichiatrici del Cen-tro polifunzionale “Marco Cavallo” di Latiano.

L’ultima giornata del carnevale si concluderà con il funerale del carne-vale (un corteo masche-rato che attraverserà le vie cittadine per segnare la fine degli eccessi in un’at-mosfera, però, tutt’altro che funebre) e con l’ulti-ma grande abbuffata con “La campana dei macche-roni”.

La festa si chiuderà (ore 23) come sempre in via Roma a suon di musica sulle note dei “Carnival Inna Sound System Style” e il “Gran ballo in masche-ra di Martedì Grasso”, nel-la zona industriale.

Dopo l’anteprima del febbraio ad Aprice-na e le successive date di Foggia, stasera Pe-truzzelli di Bari andrà in scena il recital “Il bene mio. Le canzoni di Mat-teo Salvatore”, un viag-gio poetico e musicale che racconta la vita di Matteo Salvatore, uno dei padri della musica popolare del Sud scom-parso nel 2005.

Il monologo, scritto dal regista pugliese Co-simo Damiano Dama-to, con la supervisione di Raffaele Nigro, riper-corre l’infanzia di Mat-teo, la povertà, i soprusi dei “padroni” e la vita di strada, tutta vita vissu-ta che poi ha ispirato le sue canzoni. Pagine in-tense che narrano di un Sud magico e maledet-to ma anche straordina-riamente puro nella sua bellezza.

Sul palcoscenico del Teatro Petruzzelli rivi-vranno i motivi palpi-tanti di un uomo che ha fatto della musica il mezzo del riscatto per-sonale e per tanti versi anche di quello puglie-se.

Lo spettacolo, anda-to già in scena a Man-fredonia il 14 settembre

scorso realizzato con il sostegno di Puglia Sounds, ha già accolto oltre 10.000 spettatori che si sono riuniti per riascoltare i versi del cantautore di Apricena. A Foggia il 15 ottobre invece, sempre ispira-to alla vita e all’arte di Salvatore, è stato realiz-zato uno spettacolo di Sergio Rubini intitolato “Di fame, di denaro, di passione”

Il recital del Petruz-zelli si muove attraver-so il repertorio di Sal-vatore ed è eseguito dal vivo da Lucio Dalla, Raf, Moni Ovadia, Teresa De Sio, Radiodervish, Sa-vino Zaba, Erica Mou e Vito Signorile, Mimmo Epifani e Fausto Meso-lella accompagnati da H.E.R e i Famenera. La Puglia, il Gargano, sono sue terre di elezione e di studio, di canto e di scoperta: “L’anima del Sud impregna le canzo-ni di Matteo Salvatore, una autentica bandiera sociale, per il modo in cui ha condotto la pro-pria esistenza, ed un artista che ha conferito alla sua musica una for-te funzione provocato-ria di denuncia”. Parola di Lucio Dalla.

Matteo Salvatoreal teatro Petruzzelli

bari

Giovedì 16 febbraio si chiude un’interessante esposizione fotografica all’Alliance Française di Bari a cura di Nicola Amato, fotografo pro-fessionista dal 1980 che collabora con case editrici nazionali ed estere producendo ser-vizi fotografici a tema e fornendo immagini d’archivio. Promotore di iniziative culturali, si dedica anche alla pit-tura, sperimentando un’ideale fusione tra questa e l’immagine fo-tografica. Il fotografo barese ha realizzato una

serie di scatti dedicati al territorio pugliese, visto sotto l’aspetto del cam-biamento imposto dal-le trasformazioni delle condizioni ambientali del nostro territorio. La costante presenza del-le nuove tecnologie e la mancanza di controlli adeguati, fa subire al nostro paesaggio abusi e violenze a volte irre-parabili, denunciati in modo attento e pun-tuale da Amato. Il fo-tografo ritrae paesaggi deturpati a livello am-bientale da copertoni, frigoriferi sparsi per le

Gli scatti di Nicola Amatodedicati al nostra Regione

allianze française

campagne, i resti di un incendio e la prepoten-te presenza delle pale eoliche. Nonostante la tematica molto forte, Amato riesce a cattu-rare la bellezza della natura, anche nel caso dello scatto post incen-dio, che trasmette la denuncia sulla brutalità del gesto compiuto, ma che nello stesso tempo descrive in modo poeti-co i colori di ciò che ne resta. Come afferma lui stesso«Quello che resta dopo un incendio in un bosco, immagini mono-cromatiche e sinesteti-che è spaventoso, tutto muore così velocemen-te e tutto si confonde, lasciando solo un odore acre di terra bruciata»

carnevale di Putignano strizza l’occhio alla soste-nibilità, e non solo con gli innovativi ciclo-carri: ve-nerdì 17 febbraio infatti, ci sarà l’iniziativa “M’il-lumino di meno”, pro-mossa dalla trasmissione di Radio2, Caterpillar, in collaborazione con Agesci Putignano e il Consiglio

Comunale dei ragazzi. Il tardo pomeriggio e la se-rata, invece, saranno dedi-cati alla musica. Si comin-cia alle 19 con la musica a impatto zero dei “A’SUrD Batukada” in collabora-zione con l’associazione “Le Arabe Fenici Onlus” per proseguire, alle 21, con “La lirica dei corian-

I carri di cartapesta, protagonisti del Carnevale di Putignano

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16 venerdì 10 febbraio 2012Cinema

Come un pugnonello stomaco

Ci sono dei film che ci restano indelebili nella nostra memoria, ed altri che dimentichiamo facil-mente, Polisse della regista Maiwenn Le Besco, al suo terzo film, é uno di quelli difficilmente dimenticabi-li, un pugno allo stomaco, un film realista che rac-conta le difficoltà quoti-diane di un reparto di po-

liziotti parigini alle prese con la tutela e la difesa del mondo minorile.

Premio speciale della giuria all’ultimo festival di Cannes, Polisse, già nella sgrammaticatura (poli-ce/polisse) nasconde un mondo infantile di emar-ginazioni e difficoltà.

L’occhio della regista Maiwenn, qui anche in-terprete nel ruolo di foto-grafa, analizza con duro

POLISSE - Il terzo lavoro della regista Maïwenn Le Besco

AlfieriCorato (Ba)

Acabh 17:30 - 19:30 - 21:30

Hugo Cabret (3D)h 17:00 - 19:30 - 21:45

Mission Impossibile - Prot. Fant.h 16:45 - 19:10 - 21:40

MetropolisMola (Ba)

Millennium - Uomini che odiano...h 18:30 - 21:40

The Iron Ladyh 19:10 - 21:30

Benvenuti al Nordh 17:30

CorsoCerignola (Fg)

Lhe Artisth 22:30

La chiave di Sarah 20:15

L’incredibile storia di Winterh 18:00

Maïwenn Le Besco

con rabbia e decisione un sistema duro, difficile fat-to di complicazioni quo-tidiane, situazioni dram-matiche, mondi lontani dal nostro quotidiano, ma autentici e purtroppo veri.

E’ un film importante, essenziale commovente, a tratti anche fastidioso per la crudezze delle situazio-ni, ma essenziale, un’ope-ra coraggiosa che ha la forza di raccontare con grande capacità le grandi difficoltà quotidiane di un mondo, quello infantile, complesso fatto di abusi che spesso avvengono tra le mura di casa per mano dei loro stessi genitori o parenti stretti.

Il merito della riuscita di questa difficile opera-

di Michele Falcone

REGIA: Maiwenn Le BescoSCENEGGIATURA: Emmanuelle Bercot, Mai-

wenn Le BescoATTORI: Maiwenn Le Besco, Joey Starr, Karin

Viard, Marina Foïs, Nicolas DuvauchellePRODUZIONE: ChaocorpDISTRIBUZIONE: Lucky RedPAESE: Francia 2011DURATA: 127 MinGENERE: Drammatico

la scheda dei film - polisse

realismo, quasi in stile documentaristico le vi-cissitudini di una squadra dedita alla protezione mi-norile.

Uomini e donne che svolgono il loro lavoro con passione e realismo, una squadra sincera e viscerale alle prese con le difficoltà quotidiane di un mondo minorile, fatto di bambini in pericolo, indifesi, vit-time di abusi e violenze e condannati ad una vita se-gnata da traumi.

Maiwenn Le Besco, ex bambina prodigio, qual-cuno la ricorderà nella piccola attrice protagoni-sta sotto la regia del suo pigmalione Luc Besson in Leon e Il quinto elemento, già talentuosa e sponta-nea, giovane artista dal fu-turo brillante.

Film corale sul bene e sul male dove la regista non prende le distanze nel raccontare, anzi denuncia

zione va all’ottima sceneg-giatura, scritta dalla regi-sta insieme a Emmanuelle Bercot, sull’onda dell’inte-resse suscitato da un do-cumentario su questo par-ticolare reparto e da altri lavori di Virgil Vernier.

Ma il plauso va anche ad un’altrettanto ottima prova del cast, che forma un gruppo affiatatissimo anche se mai di idilliaca compattezza. Troviamo molti volti noti, anche se i nomi qui in Italia non sono conosciutissimi: Ka-rin Viard (Niente da di-chiarare, Potiche, Parigi), il turbolento rapper fran-cese Joey Starr, Frédéric Pierrot (La chiave di Sara), Marina Foïs, Emmanuelle Bercot, anche una com-parsa veloce del figlio di Alain Delon, Anthony, ed il nostro Riccardo Scamar-cio, un intruso in questa bellissima storia.

Un drammatico finale, dal significato metafori-co, chiude una storia che impressionerà chi nutra il timore di potersi trova-re in certe situazioni, chi magari ci è già passato, chi magari non si è mai interrogato, senza dimen-ticare di mostrarci quasi di sfuggita come anche i poliziotti abbiano figli, che devono ogni giorno lasciare a mani estranee, a districarsi da soli, e spesso indifesi, nella giungla che è la società.


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