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Quali compiti e quali rubriche per le competenze sociali e ... · Format per compiti autentici (in...

Date post: 26-May-2020
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Quali compiti e quali rubriche per le competenze sociali e civiche? Corso di formazione su competenze civiche e sociali, compiti autentici e Uda. Docente formatrice: Moira Bortoluzzi Secondo incontro: 2 dicembre 2016
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Quali compiti e quali rubriche per le competenze sociali e civiche?

Corso di formazione su competenze civiche e sociali,

compiti autentici e Uda.Docente formatrice: Moira Bortoluzzi

Secondo incontro: 2 dicembre 2016

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Attività

- Analisi di caso e rilevazione degli errori che si possono commettere volendo applicare una didattica per sviluppare competenze civiche e sociali(mezz’ora).

- Presentazione dei principi del Cooperative Learning (mezz’ora).

- Presentazione dei compiti autentici attuati e del format per progettarli (dieci minuti).

- Presentazione di un modello di rubrica (cinque minuti).

- Realizzazione di compiti autentici e di rubriche a gruppi, applicando il Cooperative Learning (un’ora).

- Autovalutazione dei lavori svolti, utilizzando un questionario per l’autovalutazione dell’attività di gruppo (quindici minuti).

Obiettivi- Realizzare compiti autentici e rubriche e sperimentare altre metodologie legate alla didattica per competenze tra cui il Cooperative Learning.

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Studio di caso: Il professor Rossi e l’applicazione del lavoro di gruppo

Un giorno il prof. Rossi, pensando di aver compreso come applicare il CooperativeLearning in classe, prepara un compito autentico che richieda la collaborazione tra i suoialunni. Arriva a scuola e presenta il lavoro ai suoi studenti in questo modo: «Nelleprossime ore di geografia per tre settimane, lavorerete in gruppo per realizzare deicartelloni da apprendere in classe su alcuni stati europei. I gruppi saranno formati da 4alunni, quindi, visto che siete in 20, ci saranno cinque gruppi. Potete scegliere tra iseguenti cinque stati che vi propongo: Francia, Germania, Regno Unito, Spagna ePolonia». Lasciando scegliere ai ragazzi lo stato, passa molto tempo prima che si forminodei gruppi eterogenei, in quanto inizialmente molti studenti optano per la stessa scelta.Infine però, grazie alla mediazione dell’insegnante, qualcuno cambia la sua scelta iniziale.

Il docente dà indicazioni su come ricercare le informazioni utili nel manuale, decide chicoordina il gruppo, assegna a ciascuno una parte e prepara i fogli 50x70cm per i cartelloni.Il lavoro di gruppo procede in modo caotico, qualcuno lavora, qualcuno invece non segue.L’insegnante è costretto ad intervenire diverse volte, non solo per ripetere come varealizzato il compito, ma anche per ascoltare le lamentele di chi lavora sostituendosi a chinon collabora e per appianare i conflitti che si creano.Alla fine i cartelloni sono pronti e vengono affissi alla parete della classe. Ogni alunnoespone la parte che ha approfondito, mentre gli altri prendono appunti. La volta dopol’insegnante verifica tramite un questionario gli apprendimenti di ciascuno.

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Che cos’è il Cooperative Learning?È un metodo di insegnamento e di apprendimento che favorisce e sviluppa la cooperazione tra gli alunni. Ma in che cosa differisce dai gruppi tradizionali o spontanei?

Come avvengono i lavori di gruppo tradizionali o spontanei?

- Gli alunni interagiscono poco.

- Spesso viene nominato un coordinatore che è leader.

- Ognuno è responsabile del compito che deve svolgere.

- L’attenzione principale è sul compito e sui risultati.

- Spesso vengono scelti nello stesso gruppo studenti simili per capacità, cultura, …

- L’insegnante interviene spesso per dare indicazioni sul compito da svolgere.

- Le competenze sociali non vengono insegnate, l’insegnante interviene solo se emergono problemi.

- I gruppi non si controllano nella loro interazione mentre lavorano, non c’è autovalutazione.

- Poca attenzione alla valutazione del gruppo e/o individuale e senza un riconoscimento per incentivare il miglioramento.

Slides 4, 5 e 6 ispirate a Insegnare e apprendere in gruppo. Il Cooperative Learning di Mario Comoglio e Miguel Angel Cardoso.

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I principi fondamentali del Cooperative Learning: L’interdipendenza positiva e interazione faccia a facciaOgni alunno dipende dagli altri per portare avanti il progetto del gruppo, quindi è spinto a collaborare e a relazionarsi in un faccia a faccia continuo.

La leadership distribuita e responsabilità individualeOgni alunno è leader, perché tutti gli studenti sono in grado di svolgere compiti, di assumersi delle responsabilità per il gruppo, se sentono che gli è data fiducia e vi è un riconoscimento all’interno del gruppo.

Raggruppamento eterogeneoPiù i componenti sono diversi per sesso, background culturale, capacità, stile cognitivo, … più c’è possibilità di scambio di idee e di conoscenze. La diversità arricchisce il gruppo.

Acquisizione delle competenze socialiL’insegnante è presente come guida, egli infatti segue i gruppi nell’acquisizione delle competenze civiche e sociali, insegna, consiglia, suggerisce come approcciarsi agli altri, come superare i conflitti, quali atteggiamenti sono più positivi, …

Autonomia del gruppo e sua valutazione/autovalutazioneIl gruppo deve cercare di lavorare da solo, senza chiedere aiuto all’insegnante, ma ricorrendo invece all’aiuto dei pari. Si autovaluta durante l’attività e alla fine.

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Tipi di Cooperative Learning e principali caratteristiche

Learning Together (Johnson & Johnson)Gli studenti sono chiamati ad imparare in gruppo un argomento, un tema, un concetto, che poi verrà presentato agli altri. Il risultato dipende dal lavoro di tutti. Student Team Learning (Slavin)Gli studenti collaborano per svolgere il compito assegnato al fine di ottenere una ricompensa; è un lavoro di squadra per competere con altre squadre. Group Investigation (Sharan & Sharan)Gli studenti lavorano in gruppo per attuare una ricerca complessa. I lavori prodotti vengono presentati e valutati insieme.Structural Approach (Kagan & Kagan)Gli studenti per svolgere un compito o raggiungere un obiettivo, si relazionano seguendo delle sequenze, chiamate strutture (es. Intervista a tre passi). Complex Instruction (Cohen)L’insegnante dà da svolgere compiti complessi, che richiedono diverse abilità, in modo che anche gli studenti visti come svantaggiati possano sentirsi riconosciuti per il loro lavoro.

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Compiti di realtà

Consentono lo sviluppo della competenza

Consentono l’osservazione della competenza nel suo

farsi

GRAZIE AL CONTESTO

Più sono complessi e aperti più sono validiComplessità: dover collegare contenuti diversi, attivare vari processi di pensiero, avere più fasi di lavoro, …

Apertura: possibilità di più soluzioni nuove o alternative, uso della creatività, del pensiero divergente, …

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Esempi di compiti di realtà attuati

• Notizie dall’Europa: dai giornali ai telegiornali.• Discussione di classe sulla crisi ambientale: quale soluzione?• Discussione di classe sui totalitarismi: potevano essere evitati? Come?• Diario di viaggio in Europa o negli altri continenti: 5 tappe.• L’antologia realizzata dai ragazzi: «L’antologia dei ragazzi» e «La nostra

antologia».• Pagine introduttive di un capitolo di un manuale di storia (linea del tempo,

mappa concettuale, cause e conseguenze di un argomento).• Role play sulla condizione degli operai del 1800.• Incontro G8 sul possibile rallentamento della corrente del Golfo.• Conferenza nello stato del Mali sull’ISU partendo dal confronto tra piramidi

d’età di paesi ricchi e paesi poveri.• Lettera ad un giornale sulla globalizzazione.• Lettera aperta ai rappresentanti dell’ONU sui conflitti attuali.

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• Corrispondenza in classe «Ti scrivo una lettera o preferisci un’e-mail?».• Siamo all’università: prendere appunti con il metodo Cornell.• Interpretiamo le nostre favole.• Scenetta sulla corte signorile.• Parliamo di emozioni nel circle time.• Intervista a lavoratori dei tre settori dell’economia: preparazione,

somministrazione, condivisione e riflessione (cosa farò da grande?).• Oggi l’insegnante di grammatica sono io: dagli esempi alla regola.• La tratta degli schiavi: parlano i protagonisti.• Il manuale sul verbo.• Prendiamo in giro Pipino il Breve con poesie in rima.• Realizzazione di giochi da tavola per memorizzare gli stati dei diversi

continenti.• Mostra per la giornata della memoria: «Disegni e poesie leggendo Il

bambino di Auschwitz»

Esempi di compiti di realtà attuati

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• Conversazioni sui libri letti.• Conversazioni su argomenti storici.• Programmi televisivi imitando Superquark.• Akihiro Takahashi ci ha raccontato la sua storia. Rispondiamogli.• Lezione alla classe partendo dalla mappa concettuale preparata insieme.• L’orto della grafia: filastrocche per bambini più piccoli.• Facciamo i meteorologici imitando Bernacca.• Incontro e confronto tra un ostrogoto e un longobardo.• Intervista a Gengis Khan e a Marco Polo.• Conversazione tra un malato di peste bubbonica e un medico.• Gara a gruppi per memorizzare modi e tempi verbali.• Preparazione di una verifica da somministrare ad un compagno.• Testimonianza scritta da uno storico percorrendo una città medievale.• Realizzazione di libricini con storie scritte dai ragazzi da leggere ai coetanei.

Esempi di compiti di realtà attuati

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La progressione di una competenza si definisce in termini di

responsabilità e autonomia = più l’alunno dimostra

responsabilità e autonomia in ciò che fa, più aumenta il suo

livello di competenza.

Quindi la competenza si può valutare …

Come?

La rubrica è lo strumento di valutazione che permette di:- Definire quali competenze si vogliono sviluppare

- Stabilire quali evidenze osservare- Monitorare i livelli di progressione della competenza

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Format per compiti autentici

(in “Valutare e certificare le competenze di Mario Castoldi)

Esempio

Traguardo di competenza

Competenze europee: Comunicazione nella madrelingua.

Competenze specifiche: l’alunno impara a riflettere sulla lingua e sulle sue regole di

funzionamento, comprendendone la ricchezza e l’efficacia nelle diverse situazioni

comunicative.

Livello di classe: I A scuola sec. I grado.

Consegna operativa e prodotto atteso: Sei un linguista e stai preparando una sezione del

manuale di grammatica per ragazzi della scuola secondaria di primo grado, che si intitola:

“L’italiano creativo: ecco cosa ci racconta questa frase!” Hai deciso di riempire qualche pagina

strutturandola seguendo le indicazioni elencate qui sotto.

- In alto al centro posiziona questo breve testo:

“Un riso sinistro, una luce fioca, un odore amaro. La paura cominciò a bussare alla porta e ogni

angolo della stanza apparve inquietante, come fosse l’avanzo della digestione di qualche

orribile mostro. In attesa dell’ignoto, intanto, la terra sotto i piedi cominciò a mancare.”

- Partendo dalla vicenda narrata nel brano proposto, inventa una situazione comunicativa in cui

siano presenti tutti gli elementi della comunicazione, chiari ed approfonditi.

- Con l’uso del vocabolario, partendo da una parola primitiva presente nel testo, inventa una

famiglia di parole il più numerosa possibile.

- Partendo da una parola presente nel testo costruisci il suo campo semantico.

- Trova per almeno cinque parole del brano il maggior numero di sinonimi e contrari.

- Indica se ci sono parole omonime o parole polisemiche e trascrivine i significati.

- Dimostra che il nostro linguaggio è composto di significanti e di significati, prendendo in

esame tre parole presenti nel testo.

Risorse a disposizione: due ore, vocabolari, quaderno, penne colorate.

Rubrica di prodotto per valutare la riflessione linguistica.

Traguardo di competenzacompetenza europea da sviluppare oppure competenza specifica relativa ad una disciplina; oltre alle competenze possono essere inserite anche le abilità e le conoscenze.

Livello di classeciclo d’istruzione e anno.

Consegna operativafasi del lavoro.

Prodotto attesoproduzione orale, scritta, iconografica, musicale, motoria ...

Risorse a disposizionemateriali, tempi, risorse umane, …

Rubricaper valutare il prodotto, la prestazione e/o il processo osservato.

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Format per compiti autentici(in “Valutare e certificare le competenze di Mario Castoldi)

Esempio

Traguardo di competenza

Competenze europee: comunicazione nella madrelingua, competenze civiche e sociali, competenze digitali.

Competenze specifiche: l’alunno impara a realizzare un progetto di classe, producendo un testo adeguato alla situazione comunicativa e interagendo nel gruppo in modo efficace e costruttivo.

Livello di classe: I A scuola secondaria di primo grado

Consegna operativa e prodotto atteso: dopo aver rilevato le caratteristiche dei miti, la classe è sollecitata a rispondere al seguente quesito: «Quali conoscenze mancano a noi oggi a cui vorremmo dare delle risposte?». Emersi i temi di interesse, ogni ragazzo sceglie quello che gli piace di più. Si formano i gruppi. Ogni gruppo produrrà un mito, seguendo le indicazioni date dall’insegnante per la pianificazione e attenendosi a questa consegna «Scrivete il mito sapendo che sarà inserito nel libro intitolato «Le nostre narrazioni» da presentare ai coetanei della scuola secondaria di Ponte nelle Alpi, attraverso l’uso di una piattaforma. Loro valuteranno i vostri elaborati».

Risorse a disposizione: tre ore in classe ed eventuale altro tempo a casa, utilizzo del computer, dei quaderni, della fotocopia con indicata la procedura per la pianificazione del mito.

Rubrica di processo per la valutazione delle competenze sociali e civiche

Rubriche di prodotto per la valutazione del testo scritto e del testo multimediale.

Traguardo di competenzacompetenza europea da sviluppare oppure competenza specifica relativa ad una disciplina; oltre alle competenze possono essere inserite anche le abilità e le conoscenze.

Livello di classeciclo d’istruzione e anno.

Consegna operativafasi del lavoro.

Prodotto attesoproduzione orale, scritta, iconografica, musicale, motoria ...

Risorse a disposizionemateriali, tempi, risorse umane, …

Rubricaper valutare il prodotto, la prestazione e/o il processo osservato.

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Competenza europea

Competenzaspecifica o dimensione

Criteri o evidenze

osservabili

Abilità o indicatori

Livello D Livello C Livello B Livello A

La rubrica riprende alcune parti del modello proposto dalla prof.ssa Lucia Mazzella durante il corso sulle competenze (ricerca-azione) tenuto nell’Istituto Comprensivo di Puos d’Alpago nell’anno scolastico 2015/2016 e riproposto nella ricerca azione

“Progettare e valutare per competenze” 2016/2017, organizzato dall’Ufficio IV – Ambito Territoriale di Belluno.

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«Le idee, cacciate una volta che siano nel mondo dell'intelletto, non muoiono più.

Altri le raccoglie, anche dimenticandone la sorgente. Gli uomini ammirano la quercia:

chi pensa al germe dal quale esciva? »

(Doveri dell’uomo. Cap. VII Doveri verso se stesso)Giuseppe Mazzini

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Bibliografia essenziale di riferimentoAccorsi Maria Grazia, Insegnare le competenze, 2013, Maggioli S.p.A., Rimini.Castoldi Mario, Progettare per competenze, 2011, Carocci editore S.p.A., Roma.Castoldi Mario, Valutare e certificare le competenze, 2016, Carocci editore S.p.A., Roma.Cardoso Miguel Angel e Comoglio Mario, Insegnare e apprendere in gruppo. Il Cooperative Learning, 1996, Las, Roma.

Czerwinsky Domenis Loredana, La discussione intelligente. Una strategia didattica per la costruzione sociale della conoscenza, 2000, Edizioni Erickson, Trento.Da Re Franca e Scapin Caterina, Didattica per competenze e inclusione, 2014, Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A., Trento.Deiana Giuseppe, Insegnare l’etica pubblica, Gentili Giuseppina, Intelligenze multiple in classe, 2011, Edizioni Erickson, Trento.Guasti Lucio, Competenze e valutazione metodologica, 2013, Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A., Trento.Guasti Lucio, Didattica per competenze, 2012, Edizioni Erickson, Trento.McTighe Jan e Wiggins Grant, Fare progettazione. La teoria di un percorso didattico per la comprensione significativa, 2004, Las, Roma.McTighe Jan e Wiggins Grant, Fare progettazione. La pratica di un percorso didattico per la comprensione significativa, 2004, Las, Roma.

Roche Olivar Robert, L’intelligenza prosociale. Imparare a comprendere e comunicare i sentimenti e le emozioni, 2002, Edizioni Erickson, Trento.Tessaro Fiorino, Metodologia e didattica dell’insegnamento secondario, 2002, Armando Editore, Roma.Trinchero Roberto, Costruire, valutare, certificare competenze. Proposte di attività per la scuola, 2012, Ranco Angeli, Milano.

Circolare Ministeriale 84, del 2005Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006.Indicazioni nazionali per il curricolo per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo d’istruzione (2007).Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (2012).

Siti utili:www.francadare.itwww.obiettivo 2020.orgwww.piazzadellecompetenze.itwww.scintille.itPer il dialogo socratico: www.cervari-consulting.com


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