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Radiografia del Ramazzini 8/9 · Il sole può scaldarti la vita. Calda d’inverno e fresca...

Date post: 26-Jun-2020
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A Carpi e Limidi una grande festa per l’ordinazione sacerdotale di Andrea Mistrorigo I genitori: auguriamo a tutte le famiglie una gioia così grande Un sì a Dio, per sempre Radiografia del Ramazzini Si fa sempre più caldo in città il dibattito sull’ospedale. Insicuro, insufficiente, vecchio. Ma con ottimi professionisti che salvano una situazione muraria e logistica critiche Borgo del Sole Carpi - Zona Morbidina cmb immobiliare Il sole può scaldarti la vita. Calda d’inverno e fresca d’estate, pur risparmiando energia. Questa sarà la nuova casa CMB, ispirata ai principi della moderna architettura bioclimatica: giusta esposizione al sole, materiali termoregolatori, ottima luminosità, ampia presenza di vegetazione. E in più dei pannelli solari in grado di coprire buona parte del fabbisogno di acqua calda in tutte le stagioni, con un notevole abbattimento dei costi per il riscaldamento domestico. Un’altra casa è possibile, con CMB immobiliare. www.cmbcarpi.it - tel. 059 6322301 Tra origini e futuro: le donne per la costruzione del bene comune Quale 8 Marzo? Una copia 1,00 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46) art. 1, comma 1, DCB Ufficio Postale di Carpi (MO) Numero 9/996 - Anno 23º Domenica 9 marzo 2008 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI Il 6 EDITORIALE EDITORIALE 10 PAGINA Handicap e scuola Più sostegno all’integrazione Nadia Lodi Gherardi* Centro Italiano Femminile (Cif) è una grande associazione femminile nata nel 1944 per so- stenere la partecipazione femminile al voto, il rispetto dei diritti umani e della dignità della persona, in accordo con lo spirito ed i principi cristiani. L’im- portante appuntamento dell’8 marzo, “Giornata Inter- nazionale della Donna”, vede tutte le sedi locali impegnate a cercare, all’interno del tema indicato dal Cif Nazionale, un proprio specifico approfondimen- to. Quest’anno un forte stimolo è pervenuto dalla 45ª settimana sociale dei Cattolici, cui il Cif ha offerto il proprio contributo. L’obiettivo del protendersi al bene comune, secondo il Cif, scaturisce dall’impegno etico di ogni persona, a prescindere dal proprio credo religioso. Tale visuale apre ai cattolici “spazi nuovi” al dialogo ed alla collaborazione con persone di cul- ture diverse, animate dalla medesima passione civile. Il Cif ritiene che occorra ripensare il senso della democrazia non come insieme di procedure, ma come rispetto della libertà e dei valori umani, valorizzando l’apporto che le formazioni sociali, come le associa- zioni, possono dare al bene comune. A Carpi, in occasione del prossimo 8 marzo, il Cif desidera riper- correre, attraverso una lettura scenica con accompa- gnamento musicale realizzata da alcuni giovani, la propria storia locale proponendo aspetti del vissuto di donne carpigiane che hanno operato per il bene comu- ne. Diversi sono quindi i motivi dell’iniziativa: non disperdere gli aspetti che hanno rappresentato a livel- lo locale una scuola di democrazia ed un fermento di solidarietà; far acquisire all’associazione, ope- rando in rete, un nuovo ruolo quale laboratorio di proposte, di individuazione di bisogni e di 13 PAGINA 15 PAGINA 21 PAGINA Carpi - Palazzo Pio Il ritorno del Principe Radiografia del Ramazzini Si fa sempre più caldo in città il dibattito sull’ospedale. Insicuro, insufficiente, vecchio. Ma con ottimi professionisti che salvano una situazione muraria e logistica critiche 8/9 PAGINE A Carpi e Limidi una grande festa per l’ordinazione sacerdotale di Andrea Mistrorigo I genitori: auguriamo a tutte le famiglie una gioia così grande 4/5 PAGINE Mirandola Ci vuole Mister prezzi Don Zeno su Rai3 Un prete nella storia Un sì a Dio, per sempre 8 marzo con il Cif a pagina 7
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Page 1: Radiografia del Ramazzini 8/9 · Il sole può scaldarti la vita. Calda d’inverno e fresca d’estate, pur risparmiando energia. Questa sarà la nuova casa CMB, ispirata ai principi

A Carpi e Limidi una grande festa per l’ordinazione sacerdotale di Andrea MistrorigoI genitori: auguriamo a tutte le famiglie una gioia così grande

Un sì a Dio, per sempre

Radiografiadel Ramazzini

Si fa sempre più caldo in cittàil dibattito sull’ospedale.

Insicuro, insufficiente, vecchio.Ma con ottimi professionistiche salvano una situazionemuraria e logistica critiche

Borgo del SoleCarpi - Zona Morbidina

cmbimmobiliare

Il sole può scaldarti la vita.Calda d’inverno e fresca d’estate, pur risparmiando energia. Questa sarà la nuova casa CMB,ispirata ai principi della moderna architettura bioclimatica: giusta esposizione al sole, materialitermoregolatori, ottima luminosità, ampia presenza di vegetazione. E in più dei pannelli solari ingrado di coprire buona parte del fabbisogno di acqua calda in tutte le stagioni, con un notevoleabbattimento dei costi per il riscaldamento domestico. Un’altra casa è possibile, con CMB immobiliare.

www.cmbcarpi.it - tel. 059 6322301

Tra origini e futuro: le donneper la costruzione del bene comune

Quale 8 Marzo?

Una copia 1,00Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46)

art. 1, comma 1, DCB Ufficio Postale di Carpi (MO)

Numero 9/996 - Anno 23ºDomenica 9 marzo 2008

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI

Il

6

EDITORIALEEDITORIALE

10PAGINA

Handicap e scuola

Più sostegnoall’integrazione

Nadia Lodi Gherardi*

Centro Italiano Femminile (Cif) è una grandeassociazione femminile nata nel 1944 per so-stenere la partecipazione femminile al voto, il

rispetto dei diritti umani e della dignità della persona,in accordo con lo spirito ed i principi cristiani. L’im-portante appuntamento dell’8 marzo, “Giornata Inter-nazionale della Donna”, vede tutte le sedi localiimpegnate a cercare, all’interno del tema indicato dalCif Nazionale, un proprio specifico approfondimen-to. Quest’anno un forte stimolo è pervenuto dalla 45ªsettimana sociale dei Cattolici, cui il Cif ha offerto ilproprio contributo. L’obiettivo del protendersi al benecomune, secondo il Cif, scaturisce dall’impegno eticodi ogni persona, a prescindere dal proprio credoreligioso. Tale visuale apre ai cattolici “spazi nuovi”al dialogo ed alla collaborazione con persone di cul-ture diverse, animate dalla medesima passione civile.Il Cif ritiene che occorra ripensare il senso dellademocrazia non come insieme di procedure, ma comerispetto della libertà e dei valori umani, valorizzandol’apporto che le formazioni sociali, come le associa-zioni, possono dare al bene comune. A Carpi, inoccasione del prossimo 8 marzo, il Cif desidera riper-correre, attraverso una lettura scenica con accompa-gnamento musicale realizzata da alcuni giovani, lapropria storia locale proponendo aspetti del vissuto didonne carpigiane che hanno operato per il bene comu-ne. Diversi sono quindi i motivi dell’iniziativa: nondisperdere gli aspetti che hanno rappresentato a livel-lo locale una scuola di democrazia ed un fermento disolidarietà; far acquisire all’associazione, ope-rando in rete, un nuovo ruolo quale laboratoriodi proposte, di individuazione di bisogni e di 13PAGINA 15PAGINA 21PAGINA

Carpi - Palazzo Pio

Il ritornodel Principe

Radiografiadel Ramazzini

Si fa sempre più caldo in cittàil dibattito sull’ospedale.

Insicuro, insufficiente, vecchio.Ma con ottimi professionistiche salvano una situazionemuraria e logistica critiche

8/9PAGINE

A Carpi e Limidi una grande festa per l’ordinazione sacerdotale di Andrea MistrorigoI genitori: auguriamo a tutte le famiglie una gioia così grande

4/5PAGINE

Mirandola

Ci vuoleMister prezzi

Don Zeno su Rai3

Un pretenella storia

Un sì a Dio, per sempre

8 marzo con il Cif a pagina 7

Page 2: Radiografia del Ramazzini 8/9 · Il sole può scaldarti la vita. Calda d’inverno e fresca d’estate, pur risparmiando energia. Questa sarà la nuova casa CMB, ispirata ai principi

Carpi - Via Zappiano 1/aTel. 059 637411 - Fax 059 637477

fondazione

Fondazione Cassa di Risparmio di Modenain collaborazione conFondazione Cassa di Risparmio di CarpiFondazione Cassa di Risparmio di MirandolaFondazione di Vignola

presenta:

giovedì 13 marzo ore 16.30Aula Magna Facoltà di Ingegneriavia Vignolese 905 · ModenaInfo: Fondazione Cassa di Risparmio di Modenatel. 059.239888 - www.fondazione-crmo.it

fondo di Venture Capital che investe in progetti di impresa ad alto contenuto di ricerca

tracce.com

Ore 16.30 aperturaAndrea LandiPresidente FondazioneCassa di Risparmio di Modena

Ore 16.45Il capitale di rischio:Private Equity e Venture CapitalGiuseppe CampanellaAmministratore delegatoState Street Global Investments Sgr

Ore 17.15TTventure e le sue modalità operative Mauro OdoricoCIO, Responsabile team di gestioneTT Venture

Ore 17.45Dibattito e interventi liberiCoordina: Andrea Landi

TT Venture è un fondo costituito dal sistema delle fondazioni allo scopo di fi nanziare imprese, strutture di ricerca e singoli inventori che intraprendono progetti per la nascita o lo sviluppo di iniziative economiche ad alto contenuto di ricerca.

Il fondo è promosso da:

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39 marzo '08

V Domenicadi Quaresima

Io sonola risurrezionee la vita

L’episodio della morte e re-surrezione di Lazzaro, il fra-tello di Marta e Maria, ami-ci carissimi di Gesù, si com-menta da sé. Un cadavere,già in fase di decomposi-zione, torna in vita per laforza dell’appello del Fi-glio di Dio che lo chiama avenir fuori dalla tomba. Chela morte sia il caso seriodella vita, lo testimonia an-che un altro particolare delracconto evangelico: Gesùsi commuove, si turba pro-fondamente e scoppia a pian-gere. Anche se questa re-surrezione è “premeditata”,tuttavia Gesù, dinanzi allatomba, “scoppiò in pianto”.Gesù, pur consapevole dipoter vincere la morte, pian-ge l’amico.Morte e vita sonoindisponibili alla manipo-lazione. Noi, invece? Cre-diamo di aver messo le manisul mistero della vita per-ché è stata scoperta la cate-na del dna, perché c’è chi saclonare gli animali e “fare”un figlio per una coppia d’an-ziani o per donne sterili.Eppure, quando la morte cisorprende improvvisa o ine-luttabile, sprofondandoci inuna tristezza inconsolabi-le, comprendiamo comeessa, insieme al mistero dellavita, sia il caso serio e ulti-mo.Molta letteratura oggi mo-stra un risveglio dell’inte-resse per la fine dell’uomo,quasi nessuna riflessioneinvece per il fine della vitaumana. Si parla della mor-te, non della vita eterna. Ladomanda che Gesù pone aMarta, la sorella di Lazzaro,è la stessa che egli pone aciascuno di noi: “Io sono laresurrezione e la vita. Creditu questo?”. Marta dà unarisposta che, a prima vista,sembra fuori posto. Invecedi dire se ha capito o no ciòche Gesù le ha detto, ri-sponde che crede in lui ebasta. Per credere le bastache l’abbia detto lui. È lafede in Gesù che ci salva,perché è lui che è risorto.L’uomo è il solo essere co-sciente di morire, che sa diessere-per-la-morte. Tutta-via, c’è modo e modo divivere e di morire. I cristia-ni sanno che si può viverel’amore fino a dare la vita esperimentano una morte cheè per-la-vita. Certo, occor-re il dono della fede e biso-gna chiederlo, implorarlo,anche con le lacrime. Dio,che pure le ha versate, nonresisterà alla nostra richie-sta.

Da Angelo Sceppacerca

Maura Bondi

ome si fa a descrive-re in poche paroleun’esperienza così

intensa, terribile e nello stes-so tempo talmente impor-tante e determinante da averimpresso una svolta defini-tiva alle nostre vite?”E’ la mamma di Marcelloche parla. Marcello è statoaccolto nel Luglio del 2005presso Casa Santa Teresa,appartamento condotto dallaCooperativa SocialeNazareno ed ora vive pres-so Casa Sant’Ermanno, invia Montecassino a Carpi,nuovo appartamento dellastessa Cooperativa.“Come si fa – continua lamamma – a descrivere lostupore che ti coglie all’im-provviso, una mattina quan-do, quasi per caso, tutto sem-bra normale come al solitoe invece ti accorgi che ècambiato qualcosa. E’ suc-cesso qualcosa di grave enon sai cos’è, non sai co-glierne il senso, non hai sa-puto leggerne le avvisaglie.E nessuno che sapesse dartiuna spiegazione plausibile.Marcello era entrato, pianopiano, sotto sotto, in un tun-nel di depressione, popola-to di mostri orribili che glidilaniavano l’anima. Unasofferenza difficile da ac-cettare, difficile da diagno-sticare, difficile da curare.E nel tunnel ci siamo entratiinsieme. E come descrivereil mio senso di paura, diimpotenza; le notti a pensa-re come poterlo aiutare,come prendere su di me lesue angosce. E a pensareagli errori commessi in nomedi un amore che non ha piùconfini. I sensi di colpa, diinadeguatezza, lo strazio di

quegli occhi smarriti e quelpianto sommesso, dispera-to, talmente doloroso dastrapparti l’anima. E quan-do sembrava non ci fossefine a tanta sofferenza, cosìsorda da fare rumore, comeun tamburo che batte inces-santemente, ecco presentarsiuna speranza… L’inseri-mento di Marcello in SantaTeresa prima e in Sant’Ermanno poi è stato l’ini-zio di un cammino verso laluce”.I primi passi sono difficili.Marcello è molto sofferen-te e fissato su pensieri ri-correnti e su comportamen-ti inadeguati. L’unica via difuga dalla realtà, che fa fa-tica ad accettare, è dormire.“All’inizio non è stato faci-le affidarsi e fidarsi: ma pianopiano, con delicatezza, cihanno presi per mano conamorevole fermezza. Lagiusta diagnosi e l’adegua-ta terapia, l’ambiente, gliuomini recettivi e accoglien-ti, attenti e presenti, deter-minati e competenti, i tem-pi giusti per lui e per me, unprogetto di vita nuova perlui e per me”. Marcello siapre, cominciano ad emer-gere i suoi interessi, i suoidesideri: riparte la vita.“Marcello ha ora una suapropria vita indipendente,una casa sua, con amici solosuoi, con programmi e atti-vità che lui stesso ha deci-so. Marcello è sereno, hauna vita piena di interessi, asua misura, la migliore pos-sibile”.Anche per la mamma hainizio un vero e proprio cam-biamento. “Non è stato fa-cile staccarmi da lui, accet-tare la sua indipendenza,accettare che altri si occu-passero di lui. Ho dovuto

ragionare a lungo, da sola econ altri, per capire che ilmetro di giudizio non erapiù il mio pensiero ma ilsuo benessere: era lui, e sololui, a dettare tempi e modi.Ho fatto fatica a capire chegli dovevo rispetto e fidu-cia”. E’ il dramma del rap-porto con l’altro, del rap-porto con la diversità che siripete ogni giorno per tuttinoi nel rapporto con quellia cui vogliamo bene. Se siaccetta l’altro per quel cheè, allora si puòrincominciare. “E quando,faticosamente, sono arriva-ta a capirlo consapevolmen-te, anche per me è iniziatoun percorso del tutto nuo-vo. Ho dovuto però rilegge-re la nostra storia partendoda molto lontano, ho dovu-to scavare molto profonda-mente nel mio cuore, allaricerca di me stessa, ho do-vuto aprire porte che avevosigillato, ho dovuto impa-rare ad accettare i miei li-miti, a gestire i miei sensidi colpa, ad avere fiducia inlui e negli altri. C’è voluto

Un figlio con gravi problemi, l’inserimentoin una realtà accogliente, il graduale distaccoe una vita nuova fino a trovare la forzadi donarsi agli altri: il raccontodi una mamma che è ritornata a vivere

Un dolore fecondoA Sant’Ermanno

è intitolatala nuova casa

della CooperativaNazareno

Il 18 luglio dell’anno 1013Eltrude, sposa di Goffredo,conte di Altshausen diSvevia , diede alla luce unfiglio maschio. Gli sposiappartenevano entrambi anobilissime famiglie. Ep-pure di nessuno di costorosi è serbata durevole me-moria, salvo che del pic-colo essere che venne almondo orribilmente defor-me.Fu soprannominato “il Rat-trappito”, tanto era stortoe contratto: non poteva starritto, tanto meno cammi-nare; stentava perfino astar seduto nella sedia cheera stata fatta appositamen-te per lui; le sue dita stesseerano troppo deboli e ri-tratte per scrivere; le lab-bra e il palato erano defor-mati al punto che le sueparole uscivano stentate edifficili a intendersi. Checosa fecero quei poverettiancor sommersi in quelleche abbiamo la faccia to-sta di chiamare le “tene-bre del Medioevo”? Lomandarono in un mona-stero, a Reichenau, e pre-garono per lui. Qui il ra-gazzo che poteva a malapena biascicare poche pa-role con la sua lingua in-ceppata, trovò che la suamente si apriva. E, lo cre-dereste? con quelle sue ditatutte rattrappite,l’indomabile giovane riu-scì a fare astrolabi, orolo-gi e strumenti musicali. Èper altro quasi certo cheegli fu il compositore del-lo stupendo inno SalveRegina, dell’AlmaRedemptoris, e di alcunialtri. Ma oltre a questo,Ermanno, era dotato di uncervello straordinariamen-te attivo: scrisse trattati chepurtroppo andarono per-duti. Morì tra i suoi fratel-li monaci esortando cosìl’amico e biografoBertoldo: “Preparati conogni energia per intrapren-dere lo stesso viaggio,poiché, in un giorno e inun’ora che tu non sai, ver-rai con me, con me, il tuocaro, caro amico”. In que-sto povero, contorto omettodel Medioevo, brilla iltrionfo della Fede che ispiròl’amore e il trionfo del-l’amore che fu leale allaFede professata.

molto tempo, ho letto e stu-diato pensieri importanti dicui avevo un gran bisogno,ho iniziato un percorso diconversione verso una fedematura e consapevole, hocercato di indirizzare la miavita verso una indispensa-bile semplificazione. E quasicon naturalezza mi sonoaccorta degli altri, dei tantiche soffrono e che hannobisogno”. Il dolore, che nes-suno di noi vuole, quando èinevitabile può diventare,riscoprendo la fede in Gesù,punto di partenza per unariscossa dell’umano. “Oggi– conclude – faccio parte diun gruppo caritativo che sioccupa dei poveri e per loroimpegno le capacità, le com-petenze, il metodo acquisi-to nei tanti anni di lavoroper cercare di alleviare al-meno in parte le loro soffe-renza. E’ un modo per indi-rizzare verso chi ha biso-gno tutta quella riconoscenzache sento traboccare dal miocuore e per far sì che ildolore di Marcello e mionon sia accaduto invano”.

“C

Domenica 9 marzoCattedrale di Carpi

Ore 10.45

Nel 70° anniversariodella vestizione

di Mamma Nina e delle primecinque Figlie di San Francesco

Le Sorelle della Casa della Divina Provvidenzae Mamma Teresa

nei suoi 50 anni di direzione della Casarinnoveranno i voti religiosi

nel corso di una solenne concelebrazionepresieduta da S. E. monsignor Elio Tinti,

vescovo di Carpi

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4 9 marzo '08

Una bella festa di popolo in Cattedralee a Limidi per l’Ordinazione e la Prima Messadi padre Andrea Mistrorigo

Come Maria, per farela volontà di Dio

n anticipo di prima-vera ha fatto da cor-nice tra sabato 1 edomenica 2 marzo

all’ordinazione sacerdotaledi Andrea Mistrotrigo, ungiovane di Limidi, religiosodella famiglia dei Servi delCuore Immacolato di Ma-ria. In Cattedrale il vesco-vo Elio ha presieduto l’or-dinazione di padre Andreadopo la presentazione delcandidato da parte di pa-dre Eugenio Pozzoli, mi-

U

Benedetto XVIai Superiorie alle Superioredei religiosiPiù fedeltàradicaleal Vangelopiù vocazioni

Non bisogna tuttavialasciarsi prendere dalloscoraggiamento…Lo Spirito Santo soffiapotentemente dapper-tutto nella Chiesasuscitando un nuovoimpegno di fedeltànegli Istituti storici edinsieme a nuove formedi consacrazionereligiosa in consonanzacon le esigenze deitempi. Oggi, come inogni epoca, non man-cano anime generosedisposte ad abbandona-re tutti e tutto perabbracciare Cristo e ilsuo Vangelo, consa-crando al suo serviziola loro esistenza entrocomunità segnate daentusiasmo, generositàe gioia. Quel checontraddistinguequeste nuove esperien-ze di Vita Consacrata èil desiderio comune,condiviso con prontaadesione, di povertàevangelica praticata inmodo radicale, diamore fedele allaChiesa, di generosadedizione verso ilprossimo bisognoso,con speciale attenzioneper quelle povertàspirituali checontraddistinguono inmaniera marcatal’epoca contempora-nea. (…) Ed è interes-sante notare che sonoricchi di vocazioniproprio quegli Istitutiche hanno conservato ohanno scelto un tenoredi vita, spesso moltoaustero, e comunquefedele al Vangelovissuto “sine glossa”.Penso alle tante comu-nità fedeli ed allenuove esperienze diVita Consacrata chevoi ben conoscete;penso al lavoro missio-nario di molti gruppi emovimenti ecclesialida cui scaturiscono nonpoche vocazionisacerdotali e religiose;penso alle ragazze e aigiovani che abbando-nano tutto per entrarein monasteri e conventidi clausura. E’ vero –lo possiamo dire congioia - anche oggi ilSignore continua amandare operai nellasua vigna e ad arricchi-re il suo popolo ditante e sante vocazioni.

Una bella festa di popolo in Cattedralee a Limidi per l’Ordinazione e la Prima Messadi padre Andrea Mistrorigo

nistro generale della con-gregazione. Una liturgiaricca di gesti simboliciche i numerosi partecipantihanno seguito nel silenzioe con intensa partecipazio-ne condividendo la visibi-le trepidazione dell’ordi-nando e dei suoi famigliari.Fino all’applauso gioiosoe coinvolgente che ha ac-compagnato l’abbracciodel Vescovo al novellosacerdote e il bacio delpalmo della mano da parte

dei genitori. Al terminedella celebrazioneeucaristica le parole di rin-graziamento di padrePozzoli, ai genitori, allaparrocchia di Limidi, al Ve-scovo e alla Diocesi diCarpi dalla quale proven-gono oltre a padre Andreaanche padre StefanoGalavotti che opera in unaparrocchia in provincia diPisa e fratel MarcoSguotti attualmente in Bra-sile.

L’omelia del vescovo Elio Tinti

Porta nel mondo la luce della fedeCome Davide, haesordito monsignorTinti nella sua omelia,padre Andrea è statoscelto da Dio, il qualenon guarda all’appa-renza ma al cuore: “IlSignore ha visto ilcuore di padre Andrea elo ha scelto, realizzandoquanto ha detto ai suoidiscepoli nell’ultimacena: ‘Non voi avetescelto me, ma io hoscelto voi e vi ho costi-tuiti perché andiate eportiate frutto e ilvostro frutto riman-ga’”. Una scelta e unamissione assicuratedalla forza e dallapotenza dello SpiritoSanto che, irrompendosul neo-sacerdote, lotrasforma radicalmentein “Cristo Gesù, unicoSommo ed EternoSacerdote” e dà inizio

alla sua “paternitàspirituale”. L’ordinazio-ne presbiterale, come haosservato il Vescovo,crea inoltre “un legamesacramentale, un vincolodi comunione” tra padreAndrea, il Vescovo, iSuperiori e i confratellipresbiteri dell’Istitutodei Servi del CuoreImmacolato di Maria etutti i sacerdoti con iquali padre Andrea sitroverà a collaborare infuturo.L’impegno del sacerdoteServo del Cuore Imma-colato di Maria, hasottolineato monsignorTinti, è quello di contem-plare la Vergine “che

compie la volontà diDio” e “di volerlaimitare accogliendoCristo”, e contribuendoa generarlo negli uominiche incontra. “La realtàdi Fatima” ha prosegui-to il Vescovo “è ilrichiamo forte allaconversione e allapenitenza, è l’appelloche si rivela oggi piùattuale e urgente chemai” e padre Andrea èchiamato ad accoglierloe promuoverlo, “con unrinnovato spirito dipreghiera, privilegiandoil Santo Rosario, e conuna vita sacramentale,particolarmente con iSacramenti della Eucari-

stia e della Riconcilia-zione, favorendo decisa-mente l’adorazioneeucaristica”. Da quil’invito ad essere “mae-stro di preghiera”,“testimone dell’Assolu-to”, “costruttore dicomunione, servitoredella missione; uomodella Chiesa e uomo pergli altri”.“Vedendo gli squilibri ele angosce dell’umanità,inquinata dall’ateismosistematico, dalsecolarismo e dalpermissivismo, che tantogravemente insidiano ivalori fondamentali dellamorale cristiana” ilVescovo ha infine esor-

tato padre Andrea aportare luce con ilproprio ministero ecompiere “con Maria econ Gesù il miracolo diguarire tanti ciechispirituali con la paroladi salvezza “Converti-tevi e credete al Vange-lo” (Mc 1,15). Accom-pagneranno padreAndrea, ha concluso ilVescovo, l’affetto e lapreghiera deifamigliari, della comu-nità diocesana diCarpi, dei confratelliServi del Cuore Imma-colato di Maria, dellaparrocchia di Limidi edi tutti gli amici perchéAndrea “possa esseresempre un sacerdoteconsacrato a Maria,entusiasta di fede etestimone gioioso eforte di Cristo Risorto,speranza del mondo”.

Come Maria, per farela volontà di Dio

COPERTINACOPERTINA

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59 marzo '08

Dal servizio educativo al sacerdozioIl ruolo della famiglia e le esperienze lavorative

Nel presentare alla comunità di Limidi il novellosacerdote Andrea Mistrorigo, Ferdinando Zanoli, haricordato il ruolo positivo della sua famiglia,profondamente religiosa e generosa. Andrea dopo ildiploma di perito agrario si era iscritto all’Universi-tà per conseguire la laurea in agraria. Le necessitàdella famiglia nella conduzione dell’azienda agrico-la lo fecero desistere dal proseguire gli studi perdedicarsi al lavoro con totale disponibilità. Accantoagi studi prima e all’impegno lavorativo poi,seguiva le attività parrocchiali curando la formazio-ne dei giovani del gruppo scout. Nel racconto deigenitori emerge il profilo di un giovane che viveval’umiltà, non si curava di possedere cose e denaro.Certamente nel vivere queste esperienze Andreaavvertiva di essere chiamato a qualcosa di diverso ecosì comunicò il desiderio di “coltivare la vigna”del Signore. I genitori assecondarono Andrea inquesta sua decisione e insieme a lui si sono affidatialla volontà di Dio sempre disponibili ad aiutarlo ea sostenerlo. Lasciata la casa di famiglia ha intra-preso gli studi e la formazione presso il Seminariodei Servi del Cuore Immacolato di Maria dove èprogredito nella fede e ha confermato la volontà didedicare tutta la sua vita al Signore e per i fratelli.

Una grande festa di popolo quella che Limidi ha preparato persalutare e festeggiare un suo figlio divenuto sacerdote. Adaccogliere padre Andrea Mistrorigo domenica 2 marzo c’era-no davvero in tanti dalle autorità civili, ai Superiori dellaCongregazione con i confratelli, i famigliari e tanti, tantiamici. Un cerchio di amicizia che via via si allargava semprepiù per poter accogliere l’arrivo di padre Andrea, con il suonodella banda e delle campane ad annunciare con riconoscenzail dono che la Provvidenza ha fatto a Limidi e a tutta la Chiesacon il “sì per sempre” di un giovane, ora sacerdote in eterno.Una scelta di responsabilità e di impegno, che il sindaco diSoliera Davide Baruffi ha voluto additare ai giovani comemodello positivo per tutti.Ad accogliere il corteo all’ingresso della chiesa gli scouts diieri, di cui padre Andrea è stato educatore, e quelli di oggicon i loro vessilli innalzati in segno di saluto e di vicinanzaall’inizio di questo impegnativo cammino. Tanti i segni delritorno a casa, a cominciare dalla poesia e dai fiori offerti dauna cuginetta fino al saluto di Ferdinando Zanoli, giàmedico di famiglia del paese, che a nome della comunitàparrocchiale ha accolto il novello sacerdote tracciandone unprofilo dagli anni dell’infanzia fino alla vocazione sacerdo-tale.Pronunciando le parole della Consacrazione del Pane e delVino padre Andrea per la prima volta ha fatto nascere fra lesue mani Gesù Eucaristia, il mistero della fede che solo ilsacerdote può condividere con i fratelli. Nei suoi occhi inquel momento tutti hanno potuto scorgere la fede e la gioiagrande.La piccola chiesa di Limidi non poteva contenere tutti, perquelli rimasti all’esterno erano stati allestiti due gazebo perriparo. Cinque sacerdoti hanno distribuito l’eucaristia e laCorale di Limidi ha accompagnato la liturgia con canti chehanno riempito d’armonia le navate e i cuori. Nell’occasio-ne la comunità ha festeggiato anche i dieci anni dell’ordina-zione di padre Stefano Galavotti, anche lui di Limidi emembro della stessa famiglia religiosa dei Servi del CuoreImmacolato di Maria. Al termine padre Andrea ha ringra-ziato la famiglia, la congregazione religiosa e la parrocchiaper l’aiuto dato alla sua formazione e alla vocazione.

COPERTINACOPERTINA

Federico e Antonietta Mistrorigo raccontano la vocazione del figlio Andreae ringraziano i tanti amici della 3ª Zona Pastorale

Un dono per tutta la famigliaVirginia Panzani

una bella testimo-nianza di fede e diunione quella che

viene dalla famigliaMistrorigo di Limidi, com-posta dai genitori Federicoe Antonietta, e dai figliAndrea, Nicola e France-sca. Un “focolare” in cui lavocazione di “padre” An-drea ha potuto porre le sueradici e germogliare. “Quan-do mio figlio mi disse divoler abbracciare la vitareligiosa – racconta papàFederico – per me è statauna sorpresa. Andrea lavo-rava con me nell’aziendaagricola di famiglia ormaida quattro anni e mi aspet-tavo che continuasse suquesta strada. Tuttavia, pas-sata la sorpresa iniziale,abbiamo rimesso tutto nel-le mani del Signore accet-tando la Sua volontà e so-stenendo sempre il cammi-no vocazionale di Andrea”.Per mamma Antonietta in-vece la decisione del figlionon si può definire una verae propria sorpresa: “Nellamia famiglia abbiamo avu-to un grave lutto in passato,

la morte di mio fratello cheera seminarista. Ciò ha pro-vocato in noi un grande sensodi vuoto, che però abbiamosempre cercato di riempirecon la preghiera. Mia ma-

dre, in particolare, ha pre-gato in tutti questi anni per-ché nella nostra famiglia cifosse qualcuno che potesseriprendere il cammino di miofratello. Fin dall’inizio ho

3ª zona pastorale hannovoluto offrire alla famiglianell’organizzazione dellafesta per Andrea. “E’ statodavvero commovente – os-serva papà Federico - vede-re come i parrocchiani diLimidi e di Cortile hannocontribuito ad organizzareil rinfresco, il pranzo e icanti in chiesa e in Comu-ne. A loro si sono aggiuntianche alcuni fedeli dellaparrocchia di SanBernardino Realino. Altri,invece, hanno offerto la loroospitalità ai nostri parentiche sono venuti da lontanoper l’occasione. A tutti loroe ai parroci va il nostro piùsentito ringraziamento”. Unaugurio finale viene dalleparole di mammaAntonietta: “Un figlio chediventa sacerdote o religio-so non è un figlio ‘perduto’dai genitori. Da parte miaposso infatti testimoniarequanto grande sia il donoche Dio fa ad una famigliacon la chiamata di un figlioalla consacrazione. E’ unagioia talmente grande chemi sento di augurarla a tuttele mamme”.

E’

dunque pensato che la vo-cazione di Andrea si potes-se spiegare alla luce di tuttociò”. Tante persone si sonopoi unite alla famigliaMistrorigo, sostenendo spi-

ritualmente il giovane reli-gioso con le loro preghiere.Una condivisione fraternache si è manifestata ancheconcretamente, attraversol’aiuto che tanti amici della

La Prima Messa di padre Andrea nella “sua” Limidi

Antonietta e Federico Mistrorigo

Padre Andreacon il VicarioGenerale dellaCongregazioneAdriano Cozzi

Padre Stefano Galavotti con Padre Andrea Mistrorigo

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6 9 marzo '08

Ru486:quante ragioni

per non«adottarla»

di Viviana Daloiso

Per i ‘tifosi’ della Ru486 èuna vittoria. Non importa sela stessa Agenzia del farma-co italiana – l’Aifa, che mar-tedì ha espresso un primo giu-dizio sulla possibilità che lapillola abortiva sia introdottanel nostro Paese – abbia smen-tito la notizia enfatizzata ierida molti quotidiani, spiegan-do come la decisione costitu-isca solo una tappa formale inun percorso ancora tutto dacompiere. I problemi del-l’aborto chimico rimangonogli stessi che abbiamo tantevolte spiegato in queste pagi-ne. Qui vogliamo ricapitolar-li, anche per ribadire che cisembrano insormontabili perl’adozione del farmaco in Ita-lia. LE MORTILa pillola abortiva – che vie-ne spacciata per «aborto dol-ce» – ha già ucciso. Rispettoa quanto sostenuto nel bollet-tino Aifa n. 4 del 2007“Ru486, efficacia e sicurezzadi un farmaco che non c’è” –che si è avvalso di unabibliografia medica non ag-giornata –, le donne morte inseguito all’assunzione dellapillola sono state sedici. L’ul-timo caso risale all’anno scor-so: una diciottenne america-na è deceduta per l’infezioneletale da batterio ClostridiumSordelii (che non causa feb-bre, e perciò è difficilmenteindividuabile) in seguito al-l’assunzione della Ru486 pervia orale, cioè la modalità fi-nora usata negli ospedali ita-liani. L’INDICEDI MORTALITÀTale indice di mortalità è sta-to confermato dalle autoritàscientifiche mondiali: nel2005 il New England Journalof Medicine ha sta- bilito conchiarezza che il rischio dimorte per aborto chimico èdieci volte maggiore rispettoa quello per aborto chirurgi-co.

LE COMPLICAZIONIAnche gli eventi avversi cau-sati nelle donne dall’assun-zione della pillola abortivariportati nel bollettinodell’Aifa risultano sotto-dimensionati. Comunicazio-ni pubbliche della Fda (l’ente

E’

A colloquio sulla RU 486 con mia figlia e le sue amiche

Da madre: è un inganno dolorosoMarina Corradi

un gran giorno per ledonne italiane, ha di-chiarato il ginecologo

radicale Silvio Viale in oc-casione del primissimo pas-so «istruttorio» in sede Aifadella procedura per l’in-troduzione della Ru486. Eper il presidente della Ca-mera Fausto Bertinotti èuna decisione che rassicu-ra sul «grado di civiltà esul rispetto della persona».Poi, Bertinotti ha definitola Ru486 un «anticonce-zionale», in un lapsus in-felice che però dice qual-cosa di come la pillola perabortire, in quanto «pillo-la», e dunque all’apparen-za cosa semplice che simanda giù con un bicchierd’acqua, viene comune-mente percepita.Leggendo di tanto entusia-smo e civiltà e progresso,mi è venuta in mente miafiglia. Caterina avrà undi-ci anni in estate. È ancorauna bambina, ma è già diquella generazione che –se il Progresso procedecome deve – dai giornali,dagli amici, dalla tv, datutto il mondo attorno saràeducata a pensare che, sem-mai ci si ritrovasse ad aspet-tare un bambino, è sempli-ce: c’è una pillola. Forse lepiù avvertite delle sue ami-che sapranno che non è unama sono due, e che nonfunzionano proprio inun’ora ma in molte, e chete le danno solo in ospeda-

le. Però, insomma, un paiodi pillole, ci si dirà nelleconfidenze fra quindicenni,e il problema è risolto. Dicerto l’idea di una pillolapreoccupa di meno che iferri del chirurgo addosso.Sembra – sembra, soltanto– una soluzione più lieve. Ese la soluzione sembra lie-ve, non diventa meno graveanche la paura di trovarsinella situazione di aborti-re? Se accade, pazienza, c’èla pillola che rimette a po-sto le cose.Non ragioneranno così quel-le che oggi hanno l’età dimia figlia? Non è del tuttonaturale che comincino aragionare così? Ma a miafiglia e alle altre vorrei dire,da madre: guardate che è uninganno doloroso, quello incui vi conducono. L’intro-

durre un sistema che abbas-sa la percezione del dram-ma che l’aborto in realtà è,non è farvi un favore. Èinvece una mistificazione,che pagherete voi. Ci ca-scheranno dentro le più sole,e quelle che riflettono meno.Scopriranno con un sussul-to di aspettare un figlio chenon vogliono, e sirincuoreranno: beh, c’è lapillola, ora. Una pillola sem-plice, e nessun complicatopensiero. Lo crederanno,perché glielo avranno fattocredere. Poi, nelle lungheore in cui il veleno agisce,si affacceranno nelle ragaz-ze educate a non pensare ipensieri negati, e ombre, edubbi, e forse tacitiambivalenti desideri di quelfiglio annientato. Ma saràtroppo tardi, in una solita-

ria silenziosa agonia.L’aborto ‘semplice’ saràl’aborto più ferocementecensurato tra sé e sé; quel-lo di cui non si dice con glialtri, non si fa cenno, nonsi piange. Quello che peròtorna tagliente come unalama di coltello il giornoin cui stringi felice fra lebraccia un figlio (in unpensiero lacerante: il fi-glio che non è nato, eracome lui). Quello che rodedolorosamente se poi nes-sun figlio, quando lo vuoi,arriva, e tu continui persempre a ricordarti di ‘lui’.(Queste cose i notiginecologi non le sanno, eneanche i presidenti dellaCamera. Le sanno, e ledicono poco, le donne).Caterina e le altre, quelloche voglio dirvi è che que-st’ultimo ritrovato del Pro-gresso servirà a non rico-noscere con chiarezza cosaè davvero in gioco, quan-do si rifiuta un figlio, aconfinare l’aborto in unainsostenibile leggerezza.Ma, non esiste un aborto‘leggero’. C’è una radicenella donna, di questi tempinegata, eppure c’è: un fi-glio, voluto o rifiutato, re-sta per sempre nella pelle,e nel cuore. Vi diranno:ora basta una pillola. Vidiranno: un bicchier d’ac-qua, e via. E, spensierata-mente, nulla vi diranno deldolore.

Da Avvenire, venerdì29 febbraio 2008

di controllo Usa) risalenti al2006 riferiscono di almeno950 ‘incidenti’ segnalati spon-taneamente, con 9 casi di pe-ricolo di vita, 116 trasfusioni,88 infezioni, 6 eventitrombotici e altri 232 casi diospedalizzazione. “Inoltreesiste il rischio frequente diemorragie endoaddominali edi gravidanze extrauterine –spiega Filippo Maria Boscia,ginecologo pugliese, presi-dente della Società italianaper la bioetica – con la con-creta possibilità che vengacompromessa la capacità

gestazionale della donna infuturo”. I CONTROLLIDavanti a tante morti e com-plicazioni documentate, stu-pirebbe un via libera all’ado-zione da parte di un’autoritàrigorosa come l’Aifa che hasempre svolto con grande se-verità il controllo sui farmacicandidati allacommercializzazione in Ita-lia. Lo dimostra il caso cla-moroso del Lipobay, popola-re anti-colesterolo ritirato 6anni fa dal commercio, e quel-

lo di molti altri farmaci chenon hanno causato morti masoltanto reazioni allergiche(come, recentemente, il vac-cino Morupar). LE MODALITÀIl protocollo per la Ru486prevede una prima pillola, checausa la morte del feto, se-guita dopo due giorni dall’as-sunzione per via orale (ovaginale) di misoprostol, cheprovoca le contrazioni uterinee permette l’espulsione delfeto. “Questo significa – ag-giunge l’ordinario di Clinica

ginecologica e ostetrica al-l’Università di Bologna, Lu-ciano Bovicelli – che l’abor-to da Ru486, in condizioni‘ottimali’ di riuscita dura 72ore e che per essere compati-bile con la legge 194 richiedeun’ospedalizzazione di alme-no tre giorni per la donna”. Ilche non è avvenuto, per esem-pio, nel caso dell’OspedaleSant’Anna di Torino, dal qua-le il ginecologo Silvio Viale(per questo motivo indagatodalla Procura torinese) ha di-messo ben 289 donne (su 362)prima che l’aborto fosse ef-

fettivamente avvenuto, per-mettendo che per 38 di loro –parte lesa nell’inchiesta –l’espulsione del feto avvenissea domicilio. LA SECONDA PILLOLASi è detto che la prima pillolanel protocollo Ru486, ilmifepristone, da sola non ba-sta a indurre l’aborto. Per espel-lere il feto serve un secondofarmaco in grado di produrrele contrazioni uterine. Il piùutilizzato è il misoprostol, unap r o s t a g l a n d i n a ,commercializzato con il nomedi Cytotec, e che tuttavia èregistrato e venduto dall’azien-da che lo produce (la Searle)come farmaco antiulcera. Lastessa Searle, peraltro, ha dif-fidato dall’usarlo come abor-tivo, spiegando di non avermai svolto studi sui suoi effet-ti in questo senso. Ecco dun-que un altro freno all’introdu-zione della Ru486 nel nostroPaese: quello di un uso nonautorizzato (off label) delCytotec, fuori cioè dalle indi-cazioni previste. I DOSAGGIC’è disaccordo sui dosaggilegati al protocollo Ru486.Mentre il padre della pillolaabortiva, il francese EmileBaulieu, sconsiglia vivamenteun dosaggio di mifepristonesottodimensionato – comequello di 200 mg –, è proprioquest’ultimo a essere statoapprovato dall’Emea (l’agen-zia del farmaco europea),mentre negli Usa se ne usano600 mg. LA SALUTEDELLA DONNASecondo chi la vuole adotta-re, la Ru486 dovrebbe rende-re la procedura dell’abortomeno traumatica per la don-na, che non deve ricorrere aun intervento chirurgico. “Inrealtà la donna vive in primapersona l’evento dell’uccisio-ne del figlio – spiega lapsicoterapeuta Giuliana Mieli– e viene lasciata sola sia nel-lo svolgimento di quell’evento(l’espulsione del feto spessoavviene a casa) sia nelle ri-percussioni psicologiche diquest’ultimo”. Secondo l’uni-co studio effettuato in questosenso, e pubblicato sul BritishMedical Journal, il 56% del-le donne che ha abortito conRu486 ha riconosciuto l’em-brione espulso. Non basta perdire no alla Ru486?

da E’Vita - Avvenire

ontinua dalla primaCQuale 8 marzo?

risorse nel territorio; con-tribuire ad una formazioneintegrale di giovani donnevalorizzando i rapportiintergenerazionali; rendereconsapevoli le stesse don-ne, presenti trasversalmen-te in tutte le istituzioni, apartire dalla famiglia, di rap-presentare una forza di co-esione, formazione e comu-nione quale base essenzialeper la costruzione del benecomune. L’appuntamentosarà sicuramente un’occa-sione di confronto, visibili-tà e presenza sociale delle

donne soprattutto per inter-rogarsi su quesiti come:“Qual è il ‘valore aggiunto’che oggi offrono le don-ne?”, “Con quali propostele donne riescono ad ‘uscirfuori’ in termini personali ecollettivi circa il bene co-mune, superando forme diindividualismo, riduzionimediatiche della femmini-lità ad oggetto di consumoe forme di omologazionedel femminile al maschi-le?”.A tale riguardo, in occasio-ne del 20° anniversario del-

la pubblicazione della Let-tera Apostolica MulierisDignitatem, si ritiene signi-ficativo ricordare il docu-mento laddove emergono lemirabili parole: “la forzamorale della donna, la suaforza spirituale si unisce conla consapevolezza che Diole affida in un modo specia-le l’uomo, l’essere umano(tale affidamento riguardain modo speciale la donnaproprio a motivo della suafemminilità)” (GiovanniPaolo II, MulierisDignitatem, 30). La stessa“unità duale”, iscritta “neicorpi e nelle anime”, è stata

ribadita recentemente, difronte ad una mentalitàmaschilista ancora diffusa,dallo stesso Benedetto XVI,che ha ribadito come il cri-stianesimo “riconosca eproclami uguale dignità eresponsabilità della donnarispetto all’uomo”, secon-do il disegno di Dio che hacreato “l’essere umanomaschio e femmina, con un’unità ed allo stesso tempouna differenza originaria ecomplementare”.Da alcuni sondaggi effet-tuati recentemente dai me-dia, sembra emergere unsentimento che accomuna i

cittadini e le cittadine delnostro Paese: infelicità (adeccezione dell’ambito pri-vato) e sfiducia nelle istitu-zioni. Il Cif, organismo cheannovera tra le proprie fi-nalità quella di contribuirealla crescita ed allo svilup-po della persona e delle sin-gole comunità in ordine allavita sociale, culturale e po-litica (Art. 3 dello Statuto),ribadisce il proprio impe-gno, in occasione di talericorrenza, per la costruzionedi una società che rispetti leistituzioni e le consideristrutture essenziali della vitacollettiva. La nostra inizia-

tiva, concludendosi con ilcoinvolgimento e l’ascoltodei giovani per trattare leloro problematiche eprogettualità, intendeevidenziare l’importanza difarsi interpreti di valori ispi-rati alla libertà, alla giusti-zia e all’amore, per guidarescelte legate alla vita con-creta di tutti, donne e uomi-ni, onde poter uscire insie-me da conflitti ed incertez-ze che pervadono la vita delnostro Paese.

Nadia Lodi Gherardi* Consigliere Nazionale Cif

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79 marzo '08

41012 CARPI (Modena) - Via Giovanni XXIII, 113 Tel. 059 686985

Confezione materassia mano e a molle

Arriva l’8 marzo: l’emancipazione femminile è un dato di fatto o è ancora un traguardo da raggiungere? Praticamenteassenti in un centro di potere vero come la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, presenti in Comune, un po’ menoin Ospedale. Non si smentisce il fatto che, da noi, le donne lavorano praticamente tutte – in fabbrica o in ufficio, titolario dipendenti o lavoratrici autonome non conta - ma a testa bassa, troppo spesso ancora emarginate dalle stanze deibottoni. I bottoni, li attacchiamo ancora in casa. Sono quelli delle camicie dei nostri uomini

Libere ma non (ancora) potenti

Il Centro Italiano Femminile per l’8 marzo

Ore 15.30: Saluto di monsignor Elio Tinti, vescovo di Carpi, di EnricoCampedelli, sindaco di Carpi, e di Rachele Imperia Allegretti, presidenteCif Carpi. Coordina Nadia Lodi, consigliera nazionale Cif.Ore 15.50: “Tra passato e presente: un cammino di impegno”. Lettura scenicae accompagnamento musicale a cura di Maria Giulia Campioli (attrice) eGiulia Annovi (flautista).Ore 17: Relazione di Sabrina Ravagnani, responsabile nazionalecoordinamento giovani, sul tema “Essere giovani: quali parità e qualiopportunità”. Interverranno Marcella Valentini, assessore Pari Opportunitàe Politiche Giovanili del Comune di Carpi, e Renato Bigliardi della PastoraleGiovanile Diocesana. Seguirà dibattito.Ore 18.45: Conclusioni

In occasione della Festa della donna, il Cif di Carpi, unitamente ad Acli, Agee Aimc, organizza per sabato 8 marzo alle ore 15.30, presso la SalaCongressi (in via Peruzzi, a Carpi), un incontro sul tema “Tra origine e futuro:le donne per la costruzione del bene comune”. L’iniziativa è resa possibilegrazie al contributo e al patrocinio del Comune e della Fondazione Cassa diRisparmio di Carpi.

N

CRONA CARPICRONA CARPI

Donne nella Chiesa carpigiana

E’ di pochi giorni la notizia della nomina di Ilaria Vellanialla guida della più importante associazione del laicato catto-lico, l’Azione Cattolica.Da oltre trent’anni l’Agesci presenta in tutte le sue strutturela doppia nomina di un uomo e una donna, per la Zona diCarpi l’attuale responsabile è Tiziana Venturi.Al femminile le responsabili di Comunione Liberazione,Nadia Bertelli, e del Movimento Focolari, Angela Masetti.Donne anche ai vertici di alcuni uffici diocesani come AntoniaFantini, già dirigente scolastica con una grande esperienzache ora mette a disposizione della pastorale per la scuola e perl’educazione.Alla guida del segretariato per l’Ecumenismo e il DialogoInterreligioso c’è Brunetta Salvarani che da anni guida ilsettore con sensibilità e preparazione.Sul fronte dei servizi caritativi è recente l’elezione di MariaLuisa Bignardi a presidente di Porta Aperta. Numerose poile presenze femminili con ruoli di responsabilità nei Consiglidi partecipazione a livello diocesano, di zona e parrocchiali,nella direzione delle scuole cattoliche e nelle associazioni.Senza dimenticare le Religiose che, dalla clausura alle corsiedell’ospedale passando per le scuole e le case delle nostrecittà, esprimono con la loro presenza l’originale contributo didonne e consacrate alla vita della Chiesa e della società.

La mappa del “potere”rosa in città

PoliticaManuela Ghizzoni, parla-mentare Ds. Mastica politicasin da bambina. È intelligen-te, colta, volitiva. Ha avutouna madre straordinariamentegenerosa, ha una sorella fineartista e una zia vulcanica.Donne, belle, di famiglia.

ComunePatrizia Mantovani, respon-sabile della Ragioneria. Haun incarico ed è lei che tienei cordoni della borsa di Pa-lazzo Sacchetti.Miriam Bulgarelli, respon-sabile del Personale. Assun-ta, sa mettere tutti in fila conuno sguardo.Paola Fregni, dirigente set-tore Ambiente. Assunta, èpassata dall’architettura atutto il resto.Maria Luigia Raineri, co-mandante della Polizia delleTerre d’argine. Assunta. Chia-ra, preparata, rappresenta laforza racchiusa in un pugnodi velluto. Rosso, come ilsuo caschetto, birichino edeciso al tempo stesso.Manuela Rossi, direttore deiMusei Civici. Assunta. Buo-na cultura, buone maniere,buone ambizioni: una“castellana” a tutto tondo.Ada Menozzi, presidente delConsiglio. Paziente, tolleran-te, sa ascoltare. Speriamosappia farsi ascoltare.Cinzia Caruso, assessore allePolitiche sociali. Sta per di-ventare mamma, gli auguripiù sinceri.Cleofe Filippi, assessore allePolitiche scolastiche. Se fos-se un’alunna sarebbe quelladell’ultimo banco, sempreintenta a parlare con la suacompagna. Schietta, dice paneal pane e vino al vino.Lella Rizzi, assessore alCommercio. Un’istituzione.Marcella Valentini, asses-sore part time alle Politichegiovanili. Avvocato, deveavere un buon carattere, ridespesso. Punto debole: fumail sigaro.Francesca Cocozza, consi-

gliere comunale Ds. Sinda-calista anche in aulaconsiliare.Daniela De Pietri, consiglierecomunale Ds. Poliedrica, la-voratrice, sa cosa vuole e comeraggiungerlo. Farà strada, elo sa anche lei.Stefania Gasparini, consi-gliere comunale Ds. Giova-ne, ambiziosa, eloquio flu-ente. Una giovane promessadiessina, chissà se con il Pdsarà mantenuta.Eola Papazzoni, consiglie-re comunale Ds. Rassicuran-te, è la faccia emiliana delPd: Pci, Ds, Feste dell’Unità.Tortellini in salsa “rossa”.Cinzia Principi, consiglierecomunale Ds. Pacata, non haniente dello stereotipo delladonna di sinistra. E potrebbeessere un complimento.Enrica Annovi, consiglierecomunale Forza Italia. Mam-ma, moglie, figlia,imprenditrice, ma anche

berlusconiana di ferro. Sepotesse preparare unmanicaretto al Cavaliere sa-rebbe la donna più felice delmondo.Lorena Borsari, consiglie-re comunale GruppoConsiliare Indipendente. Pre-parata, tosta, vuole essere ilcapo. Quando non ci riesce,se ne va e fonda un nuovogruppo.Leda Tirelli, consigliere co-munale An. L’età anagraficanon conta, conta lo spirito elei, un pezzo della storia im-prenditoriale di Carpi, ne hada vendere. Una donna… conla camicia, ma se l’è guada-gnata.

CommissionePari OpportunitàGabriella Contini, presiden-te. Voce calda, tono persua-sivo, aspetto delicato. Conun’anima d’acciaio.

Fondazione Cassadi Risparmio di CarpiElisetta Bellelli, consigliered’amministrazione. Ieri, oggie domani.Sandra Righi, consigliered’indirizzo. Rappresenta Noviche ha saputo indicare unadonna. Pacata, sa prendere lemisure al nuovo che sta af-frontando.Angela Pirondi, revisore deiconti. I numeri sono il suopane quotidiano, ma quandoinizia a parlare, le parole,peraltro sempre a proposito,non si contano.

Ospedale RamazziniTeresa Pesi, direttore sanita-rio. Se è brava come è bella,siamo in una botte di ferro.Elisabetta Bertellini, diret-tore Unità operativa diRianimazione e Anestesia. Unlavoro durissimo, sempre conil sorriso.Adriana Borghi, direttoreUnità operativa di Pediatria.Chissà se pensa che i bambi-ni sono il meno, e che i gran-di sono ben più impegnativi.

Fondazione PaltrinieriGiliola Pivetti, presidente.E’ come il vino buono, con iltempo migliora. E’ brava,competente, saggia. Moltotempo fa è stata vicesindacoe si è fatta rispettare. Poi,come presidente delle OperePie, si è fatta apprezzare eamare. Per molti sarebbe unottimo primo cittadino.

ImprenditoriaAnna Molinari, stilista e ti-tolare Blufin. Con lei rac-chiudiamo tutte leimprenditrici, piccole e gran-di, del territorio. Ha la deter-minazione, la creatività, ilcoraggio, tutte qualità cheservono per osare. Lei ce l’hafatta, alla grande, e porta ilnome di Carpi in giro per ilmondo. E’ uno dei casi, rari,in cui il figlio ha saputo faremeglio del genitore.Mollare? Mai. Andare avan-ti, sempre. Con un pizzico difollia e la certezza delle pro-prie capacità. E che, lassù,Qualcuno ci guarda.

nonne, zie, amiche. Di cer-to senza di noi la societàsarebbe più povera e i biso-gni molto maggiori.Occorre il nostro contribu-to, adesso più che mai. Rin-graziamo tutte quelle don-ne che ci hanno spianato lastrada, ma siamo consape-voli che c’è ancora un lun-go cammino da fare. Nonsiamo migliori degli uomi-ni, ma diverse sì, e sappia-mo che quando arriviamo araggiungere qualcosa, l’im-pegno è stato totalizzante eabbiamo dovuto dimostra-re due-tre volte tanto quelloche fa abitualmente un uomo.La società è ancora a misu-ra d’uomo, e i risultati sonosotto gli occhi di tutti.

Annalisa Bonaretti

on si può generaliz-zare parlando di per-sone, dunque nem-meno parlando di

donne. Non credo che l’es-sere donna sia garanzia diintelligenza, sensibilità,equilibrio, etica, coraggioe altro, ma so di certo chelo sguardo delle donne sarendere migliore la socie-tà. E che il nostro contri-buto è necessario per far sìche, nel mondo, partendodal nostro piccolo mondo,ci sia più giustizia.Siamo abituate a lavorareduro: una casa, un mestie-re, un’infinità di ruoli: fi-glie, sorelle, mogli, madri,

Allora, sorelle, forza. Li-miti ne abbiamo a volontàe, su tutti, quello di nonsaperci alleare. Sarebbemeglio affrontare la que-stione e vincerla, una voltaper tutte. Abbiamo acquisi-to dei diritti ma sappiamoche il mondo ha bisogno diuna trasformazione: voglia-mo una società più umana,più rispettosa, più flessibi-le.Non sopportiamo più que-sta politica fatta di meschi-nità, di volgarità e, troppospesso, di illegalità, voglia-mo dire la nostra e fare lanostra parte. Nel nostro Pa-ese non siamo più conside-rate un accessorio, una “de-liziosa mogliettina” o una

sorta di “macchina” per farefigli, ma se abbiamo fattodella strada all’interno dellacoppia e della famiglia, nel-l’organizzazione socialesiamo ancora terribilmen-te arretrate.Ci consoliamo, comunquevada a finire e qualunquesia il nostro credo politico,guardando Hillary RodhamClinton. Che sta combat-tendo come un leone perdiventare… l’uomo più po-tente del mondo. Ma non ènemmeno lei il nostro veromodello, anche se sappia-mo che, quasi sempre, laperfezione è un sogno. Però,dice il poeta, la vita è fattadella stessa materia del so-gno.

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8 9 marzo '08

Si sta facendo vivace la discussione in città sulla opportunitàdi un nuovo ospedale. Abbiamo cercato nelle pieghedel Ramazzini. Ecco cosa abbiamo trovato

Nel bene e nel malesicuri che è da rifare?

CRONA CARPICRONA CARPI

– era il 1 gennaio 1998 -,Greco ha un mezzo corrido-io per reparto. Quattordici iposti letto, il bagno in ca-mera ma non basta per ga-rantire quegli standard dimodernità a cui nessunovuole più rinunciare. “Sodella mancanza di posti let-to in Medicina eLungodegenza, i letti in ap-poggio sono un’altra piagadi questo ospedale. Che hatanto, ma in alcune cose èimpresentabile. La mancan-za di spazi, ad esempio. Peri pazienti, i famigliari e pernoi medici. Quando sonoarrivato eravamo in due ol-tre a me, adesso siamo insette, me compreso. Quan-do dobbiamo parlare con ifamigliari lo facciamo in unostanzino certamente nonadatto, è un momento fon-damentale della loro vita emeriterebbe maggior deco-ro. Non sono cose insignifi-canti – commenta – non cisi può anestetizzare davantia tutto quello che non va”.Pezzature sui pavimenti,macchie di umidità, ancoraamianto in una struttura chedovrebbe fare della salubritàil suo centro e dell’acco-glienza il biglietto da visita.“Per me il nuovo ospedaleva fatto – prosegue Gabrie-le Greco -, ma è doverosopensarci e parlarne prima,soprattutto affermarne la ne-cessità non deve diventare,per i politici, un modo percongelare il problema. Peradesso non facciamo nienteperché poi, tanto, si farà ilnuovo ospedale… No, cosìnon funziona, anche se,come mi auguro, si farà ilnuovo ospedale, bisognapensare adesso ai problemipresenti oggi e risolverli.Per quanto riguarda il nuo-vo ospedale – osserva Gre-co – ritengo che l’idealesarebbe una struttura comu-ne per Carpi e Mirandola.In un certo senso, c’è giàvisto che noi, ad esempio,due volte alla settimana, arotazione andiamo aMirandola per consulenzeai ricoverati e l’ambulato-rio. Io vado una volta almese per il coordinamentoe i miei medici vanno duevolte al mese anche a Fina-le. Insomma, ci sono duestrutture ma le persone spes-so sono le stesse, allora ètempo, per davvero, di pen-sare a un unico ospedale.Sarebbe un bene per tutti,anche per chi deve vincerel’idea di non avere un ospe-dale sottocasa. L’importan-te è che sia una struttura diqualità e che i professioni-sti che ci lavorano sianocompetenti. Ecco – conclu-de Gabriele Greco -, un’al-tra questione che mi pongoè proprio questa: siamo pro-prio sicuri che i medici chelavorano al Ramazzini, senon vedono la volontà digarantire la bontà della strut-tura, continueranno a starequi e non penseranno inve-ce ad andare là dove mezzi,

Annalisa Bonaretti

ell’Ottocento ilSant’Agostino, nelNovecento il Policli-nico, nel 2000

Baggiovara: davvero biso-gnerà attendere un secoloper il nuovo ospedale diCarpi oppure tra qualcheanno avremo un modernonosocomio? Del futur nonv’è certezza, ma di certobisogna lavorare “come se”.Come se ci fossero tutte lerisorse, come se Baggiovaranon frenasse la periferia,come se il direttore genera-le, Giuseppe Caroli, nonavesse come obiettivo prio-ritario, peraltro doveroso,ridurre il deficit.Che l’opinione pubblica sidica favorevole a un nuovoospedale è fuori discussio-ne, tutti siamo attratti dalnuovo, dal bello, dall’effi-cace; che i politici ne parli-no è ovvio visto che siamoin campagna elettorale e che,tra poco più di un anno, cisono le amministrative. Allaricerca di un facile consen-so, tutti si schierano per unsì, è da fare, ma vediamo dicapire il perché e il come.

Per anzianità di servizio, Ste-fano Galli è il primario piùvecchio del Ramazzini.“Sono arrivato nel dicem-bre 1989 – ricorda –, Fabri-zio Artioli c’era già ma nonera ancora diventato prima-rio”. In quasi 20 anni havisto passare tante persone,ha potuto notare molti cam-biamenti ma non è tipo daguardare troppo al passato,si lancia volentieri nella pro-grammazione del futuro. “Ilfatto che tanti, penso tutti, iprimari del Ramazzini sia-no d’accordo sul fare unnuovo ospedale dovrebbe farcapire a tutti che, questa ne-cessità, c’è. Se i tempi direalizzazione saranno lun-ghi, quei 10-12 anni per tro-vare accordi politici ed eco-nomici, nessuno di noi nepotrà usufruire, quindi ilnostro è un parere disinte-ressato, vogliamo solo ungran bene a questo ospedalee a questa città che, se an-che non è la mia, (Galli èmodenese, ndr), stimo mol-tissimo per l’affetto e l’at-tenzione che continua a di-mostrare nei confronti delRamazzini che è davverol’ospedale dei carpigiani”.Non lo dice Galli, ma il suoragionamento non fa unagrinza e induce a pensareun po’ più in profondità. Lacittà non dovrà mai smette-re di ringraziare GuidoMolinari, la FondazioneCassa di Risparmio di Carpi,le associazioni di volonta-riato e tutti quei privati chedonano costantemente risor-se al Ramazzini, ma è veroche, nonostante questa ge-nerosità che ci viene rico-nosciuta, la città non “co-manda” nel suo ospedale.Potrebbe contare decisamen-te di più. E soprattutto ora

che si parla di nuovo ospe-dale, sarebbe utile non di-menticare anche come farlofunzionare. Se ci guardia-mo intorno, scopriamo chenel reggiano ogni ospedaleè un dipartimento, ovveroche ogni struttura ha la pro-pria autonomia. Inutile na-scondersi dietro a un ditodicendo che la Regione nonvuole, se Reggio può farlo,perché Modena non potreb-be? Allora è una questionedi volontà e se il cittadino-elettore ci riflette, di certo

non lo dimenticherà quan-do andrà a votare.Va poi ricordato che i duegrandi ospedali modenesi,il Policlinico e Baggiovara,godono di autonomia, il pri-mo avendo un’amministra-zione tutta sua, il secondoperché, di fatto, è sede ditutti i capi-dipartimento. Perinciso, a Carpi ne è rimastouno solo, Giuseppe Masellis(Ostetricia-Ginecologia),mentre fino a un paio d’an-ni fa erano quattro: CarloCarapezzi (Medicina), En-rico Zirilli (Laboratorio),Giuliana Frigieri (Pedia-tria).Contano i muri nuovi, è in-dubbio, ma senza autono-mia amministrativa perdo-

no di valore. Lo sa beneSassuolo che con la sua strut-tura mista, pubblico-priva-to, contratta alla pari conModena. Indiscutibili i van-taggi.Tornando a Galli e al suovecchio reparto, diciamo chela dotazione di posti letto è“una bella domanda. Tecni-camente sono cinque e unodi Day surgery, più due ap-poggi in Pediatria. Il pro-blema è logistico, inoltre ab-biamo delle difficoltà per-ché capita di trovare dei posti

letto occupati dalle Medici-ne che soffrono moltissimo,ma succede anche che, no-nostante la loro grande buo-na volontà, anche i pediatriqualche volta vadano in cri-si. Poi – continua StefanoGalli – se abbiamo un inter-vento importante con unadegenza di 7-15 giorni, ab-biamo dei problemi noi alnostro interno”. Non potreb-be essere altrimenti e la con-ferma arriva dando un’oc-chiata alle liste d’attesa, dueanni per naso e orecchie(gode di un richiamo nazio-nale), un anno per le sem-plici tonsille. Non si lamen-ta Galli, ma davanti all’evi-denza non serve. Desumereche manchino le sedute in

sala operatoria è un giocoda ragazzi.

Lo sa bene Gianni Natalini.E’ arrivato da qualche meseda Baggiovara per dirigerela Chirurgia del Ramazzini.Nonostante tutto, non rim-piange il grande centro, vedetutte le positività e lepotenzialità del Ramazzinima ammette che qualcosada modificare c’è, eccome.“Il nostro reparto è stato ilprimo ad essere ristruttura-to, perciò è diventato il più

vecchio. Rispetto a un nuo-vo ospedale ci sono certecarenze, ma resta comun-que una situazione più chedignitosa. Ventidue posti let-to, due stanze da due e lealtre da tre letti, tutte co-munque con bagno. Tenen-do conto che, adesso, ledegenze in ospedale sonopiuttosto brevi, la situazio-ne è più che sopportabile.Dove occorrerebbe metteremano presto – ammette –sono le sale operatorie”. Efa un esempio per semplifi-care il discorso. ABaggiovara ci sono otto saleoperatorie e quattro di Daysurgery, a Carpi le sale ope-ratorie sono sei. Modena,170 mila abitanti, ha due

grandi ospedali, Carpi, 65mila abitanti, ha un ospeda-le; se poi si considera il ba-cino d’utenza, Carpi arrivafacilmente a 150 mila abi-tanti.“Le liste d’attesa ci sono –osserva Natalini – e noi pos-siamo farci ben poco. In pro-vincia ci sono liste d’attesamolto diverse tra di loro,per questo vorrei fossero reseil più omogenee possibili.Posso anche accettarle, manon devono superare i due-tre mesi mentre per certi

interventi ritenuti non ur-genti arrivano anche a unanno. In Chirurgia – spiegail primario – il lavoro nonmanca, oltre agli interventiprogrammati abbiamo leurgenze, più o meno una algiorno”. Con un Pronto Soc-corso che eroga 40 mila pre-stazioni all’anno diventa na-turale.

“Dottore, posso andare a casaper fare una doccia?”, da-vanti a questa domanda l’im-barazzo di Gabriele Grecosi fa palpabile. “Ovvio cherispondo di sì – ammette ildirettore dell’Unità opera-tiva di Neurologia -, chealtro posso fare?”. Arrivatoal Ramazzini dieci anno fa

Si sta facendo vivace la discussione in città sulla opportunitàdi un nuovo ospedale. Abbiamo cercato nelle pieghedel Ramazzini. Ecco cosa abbiamo trovato

Nel bene e nel malesicuri che è da rifare?

N

Tubi a vista

Eliporto troppo vicino al Parco

Bonilauri si è trasferito l’anno scorso,a quando il nome di Natalini

Parolaccein ascensore

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99 marzo '08

modernità e altro sono ga-rantiti?”.

E’ arrivato a Carpi con Car-lo Carapezzi che ha sostitu-ito, è andato a dirigere laMedicina di Pavullo e poiquella di Vignola, è ritorna-to a dirigere quel repartoche l’aveva visto giovanemedico. Carlo Di Donatonon ha faticato ad ambien-tarsi visto che il reparto èrimasto lo stesso… Obsole-to, con una carenza struttu-rale di posti letto, appoggiun po’ ovunque che signifi-ca pazienti sparpagliati perl’ospedale, per non dire poiche le Medicine sono su duepiani. Tanto da migliorarein una struttura nuova, quellaattuale è rabberciata comemeglio si può ma semprerabberciata è. Di Donato sasoffrire come il suo maestroche è stato praticamente persempre senza aria condizio-nata in studio perché, dice-va, “se non ce l’hanno i mieipazienti, non la voglio nem-meno io”. Con una scuolacosì, ovvio che dica, nonrassegnato ma comprensi-vo, “io vengo da situazionipeggiori dal punto di vistaalberghiero”. Ma pure quimolte cose non vanno: tremalati in una stanza posso-no anche essere accettabilisoprattutto adesso che DiDonato ha fatto mettereovunque un separé per ga-rantire, comunque, una cer-ta privacy, ma nelle camerenon ci stanno le poltrone,decisamente più comode,così i pazienti si fanno se-dere su una carrozzina cheoccupa meno spazio.Anche Carlo Di Donato am-mette che mancano spaziper i medici, per effettuarecolloqui con pazienti e

famigliari, poi indica unacriticità. Il Day hospital dellaMedicina registra migliaiadi accessi per quasi 400 pa-zienti all’anno e gli ambientisono molto, ma molto ri-stretti. “Oltre al Day hospital– spiega il primario – abbia-mo il Day service utilizzatoanche dai nefrologi, dun-que un giro di pazienti piut-tosto alto. L’ambiente è unaex stanza di degenza cheserve a reception delle in-fermiere e ad archivio, inol-tre è sempre lì che montanogli holter pressori. In un’al-tra stanza si fanno i prelievie le terapie. Il Day hospital– prosegue Di Donato – èmolto gradito dai pazienti ealleggerisce il reparto, Fa-bio Gilioli è il referentemolto apprezzato da tutti.Ovvio che avremmo biso-gno di altri spazi – ammette-, ma so che non è possibile,almeno con questa situazionemuraria. Penso che le cosepotrebbero migliorare un po’per noi e per chi ha postiletto fuori dal proprio re-parto se si realizzasse il co-siddetto “polmone” come aBaggiovara, un luogo fisi-co ben preciso dove mettereuna ventina di posti letto.Naturalmente sarebbe im-portante, anche se non indi-spensabile, fosse uno spa-zio contiguo alla Medicina,ma non mi illudo. Io – dicepacato – penso che se si faràun ospedale nuovo i tempisaranno medio-lunghi, per-ciò la mia preoccupazione èche si faccia quanto occorrefare per mantenere dignito-so quest’ospedale. Che puòreggere, se c’è la prospetti-va di un ambiente nuovo”.

Che dovrà avere una bellasala riunioni che manca al

Ramazzini, adesso i medicivanno in giro a elemosinareuno spazio e se pensano aun’iniziativa qualsiasi checoinvolge più di 30-40 per-sone, devono rivolgersi al-l’esterno. Prima utilizzava-no la Biblioteca che di fattoera una sala riunioni, maadesso dove c’era la Biblio-teca c’è la chiesa. Nella salaBlu, in direzione sanitaria,si fanno i corsi di computer,quindi non resta che chie-dere ospitalità fuori dal-l’ospedale.Carenza di personaleinfermieristico, medicheriasenza finestre dove i mediciincontrano pazienti efamigliari per i colloqui,mancanza di erogazione aorario continuo di acqua cal-da, un eliporto con alberialti troppo vicino, è questol’ospedale che vogliamocontinuare ad avere?Di certo vogliamo mantene-re la qualità sanitaria. Medi-ci di livello eccellente, otti-mi, anche se insufficienti,infermieri, buoni tecnici. Maallora cos’è che non ha fun-zionato? Qualunque cosa sia,ricordiamoci tutti, politici edirettori in testa, che la salu-te è un bene primario e cheogni promessa è un debito.Forse per questo, interpel-lato, il direttore generaleGiuseppe Caroli, ha prefe-rito non rispondere. ComeTeresa Pesi, direttore sani-tario del Ramazzini, cheperò, comprensibilmente,non ha fatto che ubbidireall’ordine dei superiori.Sbagliano i vertici del-l’Azienda Usl a non parla-re. Quanche imbarazzo for-se, anche pensando a quan-do hanno presentato laRadioterapia in pompamagna un anno fa e non si èmosso ancora niente, ma pro-prio niente. Sarà così ancheper il nuovo ospedale che, aquanto pare, è una vera epropria esigenza? Sarà beneche si abituino, i signori chehanno il potere di decidere,che anche i cittadini hannoun potere, e piuttosto forte,quando decidono di farsisentire.

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CRONA CARPICRONA CARPI

Ruben Saetti,Cmb: “In cinqueanni si può fareil nuovoospedale”

“Un ospedale nuovo? Miastengo da qualunque giu-dizio, ma invece possodire tranquillamente cheun ospedale come quelloche si potrebbe ipotizza-re per Carpi, con circa360-380 posti letto, perdimensione e tipologiasimile a quello che ab-biamo realizzato aFidenza, si può fare in treanni. La procedura di pro-gettazione e l’affidamentodei lavori richiedono dauno a due anni. Insom-ma, in cinque anni, par-tendo da zero, si può ave-re l’ospedale nuovo”.Parole chiare, concettiprecisi quelli espressi daRuben Saetti, architettomanager, in Cmb puntodi riferimento dell’edili-zia e della gestione dellestrutture sanitarie.“Con un project financingo un leasing che consen-te di realizzare in un col-po solo l’opera, i tempisono davvero questi”,precisa Saetti. Dove la-vora in project, Cmb ge-stisce i servizi all’inter-no degli ospedali mentredove realizza e basta, par-tecipa comunque alle gareper i servizi. “Abbiamoinvestito parecchio inquesto settore – spiegaSaetti -, tanto in risorseumane e abbiamo note-voli soddisfazioni. L’at-tività di servizio è signi-ficativa e ci qualifica comeimpresa Abbiamo un por-tafoglio ragguardevole,oltre un miliardo di euroin servizi”. Naturalmen-te spalmati su 20 anni,ma la cifra è di quelle dacapogiro, per di più de-stinata da aumentare.Alla domanda, imperti-nente forse, se Cmb è in-teressata all’area occupataattualmente dalRamazzini, la risposta diRuben Saetti è di quelledisarmanti proprio per lasua sincerità. “L’area èinteressante per lo svi-luppo della città, è in pros-simità del centro storico,vicina a un parco. Perun’impresa di costruzio-ne non può che essereinteressante, naturalmenteoccorre sapere quale saràla destinazione d’uso e ilprezzo per dire l’ultimaparola”.

La cappella al posto della Biblioteca Mozziconidi sigarette,ma non èvietato fumare?

Nessun bar, solo punto di ristoro

Pavimenti indecorosi e pericolosi

Affacciati alla finestra...

Più chiaro di così...

Una scala interna

L’ingresso del comparto operatorio, insufficiente

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10 9 marzo '08 CRONA CARPICRONA CARPI

Il Premio “Donata Testi” giun-ge quest’anno alla sua sestaedizione. L’iniziativa, forte-mente voluta da Amo onlusdi Carpi, nasce dalla convin-zione che capacità professio-nale, rigore morale, disponi-bilità all’altro vadano segna-lati non fosse altro per indi-care che i valori ci sono e sipossono perseguire nella “nor-malità di una vita qualun-que” e che la società può girare intorno a persone ricchedi significati.I vincitori delle scorse edizioni sono stati Meri Leporati,responsabile del Servizio di Mammografia della Radiolo-gia del Ramazzini; Annamaria Marzi, responsabiledell’hospice Madonna dell’Uliveto di Montericco diAlbinea; Antonio “Pippo”Prandi, fondatore del Movi-mento carpigiano Terza Età;nel 2006 ha vinto GraziellaFerraresi Bergamaschi, pre-sidente di “Insieme per leMissioni”onlus e per la pri-ma volta nella storia del pre-mio è stata segnalata unamenzione di onore per Ar-mando Violi, figura di spic-co del volontariato carpigiano;nel 2007 ha vinto il “DonataTesti” Carlo Carapezzi, giàdirettore del Dipartimento diMedicina dell’Azienda Usl ecofondatore di Amo; men-zione d’onore a CarloPezcoller, chirurgo al Poli-clinico, fondatore della As-sociazione degli stomizzatidi Modena e provincia.Come dice l’art.4 del regola-mento, “i soggetti designatia ricevere il premio dovran-no, indipendentemente dallaresidenza anagrafica, esserericonosciuti espressione d’ec-cellenza dalla comunità lo-cale: possono operare nellarealtà locale o esserne un’espressione eccellente”.Il compito di individuare il vincitore della sesta edizionetra le candidature che dovranno giungere presso la segre-teria di Amo entro il 26 marzo prossimo è demandato allaGiuria del premio, nominata nei giorni scorsi dal Consi-glio Direttivo della associazione e composta da AnnalisaBonaretti, presidente della giuria, giornalista e consiglie-re Amo; Franca Bortolamasi, presidente Lions A. Pio;Gabriele Greco, Primario dell’Unità operativa di Neuro-logia del Ramazzini.Si è deciso poi di dare ampio spazio al territorio nominan-do in Giuria, per la prima volta, un medico di Medicinagenerale, Giuliana Tassoni e un famigliare di un ex-paziente, Sida Cucconi.Info: Segreteria Amo, Associazione Malati Oncologicionlus di Carpi, presso Ospedale “Ramazzini” – tel./fax059.659965 lun –ven dalle ore 9 alle ore 12

L’eccellenza abita quiSesta Edizionedel Premio“Donata Testi”

D e t t o F a t t o&LA REGOLA DELLE E

La parte più divertente di Carpicittà è quella degli inter-venti dei gruppi consiliari. Sull’ultimo numero GrazianoMalaguti (Pd) titola il suo intervento “la regola delle treE”. Di cosa si tratta? Forse del plagio delle 3 I (Inglese,Internet, Impresa), uno dei più sonori flop del governoBerlusconi? No. Qui si tratta dei concetti di Efficienza,Efficacia ed Etica applicati alle scelte della Giunta.Scrive Malaguti che “l’Amministrazione di Carpi è effi-ciente nei servizi [...], ha dimostrato di essere efficace edincisiva [...], ha dimostrato di rispettare l’etica.” Per suasfortuna, però, gli è stato stampato accanto l’interventodi Leda Tirelli (An), intitolato “Invasi dalle Ecoballe”.Ogni riferimento è puramente casuale, ma tra Efficienza,Efficacia ed Etica si sente puzza di… Ecoballe.

Saverio Catellani

Daniele Franda

a un lato c’è un mini-stro (GiuseppeFioroni) che nel 2007decide per un taglio

netto degli insegnanti di so-stegno, lasciandone a casa12 mila. Dall’altro lato cisono enti locali che metto-no in atto strategie di colla-borazione straordinarie perfar fronte a questa emer-genza, a questa assurditàgenerata dal meccanismoperverso delle modalità dicertificazione dell’handicap.Il nodo sta proprio qui: conil sistema introdotto nel 2006dal governo Berlusconi sa-rebbero stati disconosciutioltre 20 mila casi, ai qualinon spetterebbe più il dirit-to al sostegno. Tagli giusti-ficati dunque? Fioroni, som-merso dai fischi ad ogniuscita pubblica, non com-menta, anzi, nega tutto.Eppure esistono storie diragazzi disabili che sono staticostretti a rinunciare al di-ritto allo studio per man-canza di personale assisten-ziale, con conseguenze so-ciali e psicologiche disa-strose.Se ciò non è accaduto nelnostro territorio è meritodella perspicacia e dellasensibilità che gli enti loca-li hanno speso sul tema.“Nell’ottobre del 2006 –spiega Cleofe Filippi, as-sessore all’istruzione delComune di Carpi – la na-scente Unione delle Terred’Argine concertò con lescuole e con le Asl un ac-cordo che prevedeva l’in-troduzione di nuove figurechiamate ad ingrossare lefila degli insegnanti di so-stegno. E’ nato così il Pea,Personale educativo assi-stenziale”. Con grande lun-gimiranza l’accordodistrettuale ha previsto inol-tre nuove modalità di clas-sificazione dell’handicap,basate sulla divisione in trelivelli, secondo la gravitàdel soggetto. Questo ha por-tato ad un riconoscimentodelle responsabilità da par-te delle istituzioni di frontealla situazione: “Ci siamofatti carico dell’emergenza– continua Filippi –, se pri-ma il rapporto insegnante-alunno era di uno a quattro,lo abbiamo riportato in pa-rità. L’anno scolastico 2006/2007 è stato il primo abeneficiare dell’accordo,abbiamo riscontrato ottimeimpressioni”.Con quali criteri vengonoassunti i Pea? Chi gestiscela loro formazione e chi sioccupa della retribuzione?“Sono i comuni a pagarli, lanomina e il percorso

formativo sono invece statiaffidati in appalto, tramitegara, ad una cooperativa.Per i comuni dell’Unionel’accordo ha comportato unimpegno economico impor-tante. E’ eloquente l’esem-pio di Carpi, dove si è resanecessaria una significati-va variazione di bilancio”.Prendendo in considerazionealcuni dati si può notarecome la previsione del 2008,pari a 622 mila euro sulcomplesso dei servizi sco-lastici all’handicap, denotiun incremento del 26% ri-spetto alla previsione del2007 e del 5% rispetto aldefinitivo. Nello specifico,l’intervento relativo allafornitura del personale ne-cessario alle scuole ha fattosegnare un aumento del 10%rispetto al bilancio dell’an-no scorso. Le ragioni di talivariazioni sono riconduci-bili all’aumento dei ragazziche necessitano di sostegnoe alle diverse situazioni didifficoltà educativa e so-ciale che hanno condottoall’incremento dellecertificazioni sanitarie. “Ri-tengo che l’accordo rappre-senti un’assunzione di re-sponsabilità importante;porteremo avanti il proget-to nonostante sia difficol-toso e impegnativo sul pia-no economico. Abbiamorealizzato una scelta politi-ca a favore delle fasce piùdeboli, che ci ripaga ampia-mente degli attacchi che ilconsiglio comunale ha do-vuto subire per aver aumen-tato alcune imposte. Stia-mo lavorando per una pro-roga dell’accordo fino al2009”.L’intesa non coinvolge solole scuole dell’obbligo ma siestende alle scuole superio-ri. Un altro vantaggio è ri-cavato dalla “libertà con-

trattuale” del Personaleeducativo: mentre un inse-gnante statale è vincolatoalla scuola in cui lavora, iPea possono seguire il ra-gazzo disabile lungo tutto ilsuo percorso scolastico, finoall’università. Sembra su-perfluo sottolineare i bene-fici di questa situazione. “Siinstaura un rapporto di fi-ducia – spiega l’assessore –che giova al ragazzo sia dalpunto di vista scolastico cheda quello umano erelazionale. La possibilitàdi essere seguiti dalla stes-sa persona per tanti anni èsinonimo di sicurezza an-che per la famiglia dell’alun-no”.L’attenzione al problemadell’handicap nelle scuoleè da sempre uno dei baluar-di dell’attività della provin-cia modenese. Lo stessoaccordo siglato nel 2006 èfrutto di un progetto dellaProvincia, che ha poi tra-smesso ai vari distretti l’in-vito a sviluppare l’idea nelmodo ritenuto più opportu-no. “Il nostro territorio –conclude Cleofe Filippi –ha dimostrato un impegnostraordinario su questo fron-te. Ad esempio abbiamodovuto normare in mododiverso disturbi comediscalculia e dislessia: incerte province il bambinodiscalculico non ha dirittoad alcun sostegno; si ven-gono così a creare situazio-ni spiacevoli per cui il bam-bino viene certificato comedisabile, pur di ottenere l’as-sistenza. Ma queste sindro-mi non sono da considerar-si handicap. Creando unafascia apposita abbiamoprevisto il sostegno per glialunni affetti da questi di-sturbi dell’apprendimento,senza la necessità di dia-gnosi inesatte”.

D

Handicap e scuola: in campo una nuova figura nel percorsoformativo dei ragazzi, il Personale educativo assistenziale.L’assessore Cleofe Filippi presenta il progetto

Scelte responsabiliHandicap escuola: i numeri

L’Unione Terre d’Argineha da poco diffuso i datirelativi all’anno scolastico2007/2008. Un rapporto det-tagliato, che mostra in ci-fre la composizione dellescuole di Carpi, Novi,Soliera e Campogalliano,dalla materna alle superio-ri. L’handicap è una realtàpresente negli istituti delnostro territorio con gran-de incidenza dalla scuolad’infanzia: su un totale di2680 iscritti, l’1,8% è co-stituito da bimbi disabili.Nelle scuole primarie la per-centuale sale al 2,18%, men-tre le secondarie di primogrado accolgono 69 alunniportatori di handicap, il2,6% sul totale. Infine, sono47 i ragazzi diversamenteabili che frequentano lescuole superiori (1,4%).

Cleofe Filippi

Il Premio “Donata Testi”consistente in un attestatoe in un assegno dicinquemila euro a favoredi chi – persona o asso-ciazione - si sia distintonella propria attività scien-tifica e nel proprio agirerendendo meno solitariae difficile l’esistenza deisofferenti. Obiettivo delPremio è diffondere unacultura di solidarietà, conuna particolare attenzio-ne ai meno privilegiatisenza dimenticare l’eccel-lenza nella propria attivi-tà e l’accoglienza all’al-tro. Il “Donata Testi”, nelricordare una figura signi-ficativa nel mondo delvolontariato, vuole esse-re un progetto che contri-buisce a far decollare l’eti-ca della responsabilità so-ciale.

Centro ServiziHandicapRiferimentoper le scuole

“Nell’ottobre del 2006 adintegrazione dell’accordoprogrammatico sull’handi-cap, è stato aggiunto un fa-scicolo con il quale venivaistituito il CSH (Centro Ser-vizi Handicap)”. A parlareè Silvano Fontanesi, pre-side della scuola superiore“Vallauri” e attuale respon-sabile del progetto. Il CSHè una sorta di unità centralein cui viene raccolto e mes-so a disposizione delle scuo-le materiale utile nel per-corso educativo dei ragazzicon handicap. Un’aula del-l’istituto Vallauri contienesussidi didattici, sia infor-matici (software e hardware)che cartacei (libri), desti-nati al prestito alle scuoledell’Unione Terre d’Argi-ne che ne facciano richie-sta. “I finanziamenti statalio provinciali che andavanoalle singole scuole non ba-stavano a garantire un ade-guato rifornimento. Si èpensato così di convogliarequeste sovvenzioni verso ununico organismo, il CSHappunto, che acquista ilmateriale necessario e lomette a disposizione dellescuole”. Ma il CSH non silimita a questo: i referentinominati da ogni scuolaorganizzano assemblee pe-riodiche allo scopo di ag-giornamento, ricerca e do-cumentazione. “Sono statipianificati dibattiti – con-clude Fontanesi – per quantoriguarda i DSA (DisturbiSpecifici dell’Apprendi-mento), occasioni formativeper il personale educativo,per i tutor e per tutti i do-centi coinvolti in questeproblematiche”.

D.F.

Donata Testi

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119 marzo '08CRONA CARPICRONA CARPI

Assemblea del Partito DemocraticoMaria Cleofe Filippi eletta presidente.Definito anche l’esecutivo checollaborerà con il segretario comunale

I delegati degli 11 circoli cittadini del Pd carpigianoriuniti in assemblea hanno eletto come proprio presi-dente Maria Cleofe Filippi e approvato le proposteorganizzative del segretario comunale, Davide DalleAve.E’ stato definito anche l’esecutivo, l’organo consultivoche collaborerà con il segretario e che sarà compostoda dieci persone scelte per contribuire a un maggiorgrado di rappresentanza del partito nella societàcarpigiana rispetto a quella che era la tradizionale basedi riferimento degli ex-partiti Ds e Margherita.I componenti dell’esecutivo eletti, oltre al segretariocomunale sono: Daniela De Pietri, Luca Fedrigotti,Stefano Garuti, Stefania Gasparini, Elena Goldoni,Maria Grazia Lugli, Simone Morelli, Lisa Pignatti,Marc’Aurelio Santi, coordinatore dell’esecutivo.L’assemblea comunale, su proposta del segretario, hainoltre approvato anche l’assegnazione di altri incari-chi: Ermanno Losi è stato confermato responsabiledell’organizzazione, Lucio Ferrari assumerà l’inca-rico di tesoriere del partito sul territorio, Marco Bagnoliè stato designato responsabile della comunicazione edell’ufficio stampa.

Il Partito della LibertàNel gazebo Pdl per lepriorità del Programma

Anche a Carpi, in Piazza Martiri, è stato allestito neigiorni 1 e 2 Marzo un gazebo del Pdl per chiederedirettamente ai cittadini quali priorità dare alle quin-dici azioni di governo sui temi della sicurezza, dellafamiglia, della tassazione e del lavoro.Per il Pdl di Carpi, nel quale si riconoscono ForzaItalia, Alleanza Nazionale, Popolari Liberali diGiovanardi, Nuovo Psi, Circolo della Libertà è stato ilprimo momento operativo in città.Oltre 400 persone si sono fermate e hanno espresso laloro opinione in merito, a conferma del successodell’iniziativa.I temi della sicurezza e della tassazione da ridefiniresono stati quelli ritenuti prioritari.Tra i suggerimenti più frequenti quelli per una riduzio-ne dei costi della politica e dei privilegi per i parlamen-tari.

A Modena Rocco Buttiglione conferma la linea dell’Udc: aggregare l’areadi centro e aprire alle energie vitali del cattolicesimo italiano.Sul Pdl: “Comprano i marchi, ma il nostro è un simbolo di storia e valori,e non è in vendita”. A Carpi presentato l’Udc delle Terre d’argine

Capitani coraggiosidentità cristiana,recupero dell’autoritàe della cultura del

dovere, qualità e difesa del-la vita umana in ogni conte-sto. Sono i cardini della pro-posta dell’Udc, il partito diPier Ferdinando Casini,che ha deciso di correre dasolo e proporsi come leaderper la guida del prossimogoverno, ribaditi dal presi-dente del partito RoccoButtiglione intervenuto aModena, domenica 2 mar-zo, per inaugurare la nuovasede del partito. La presen-za a Modena a distanza diun mese di Casini prima edi Buttiglione poi, la dicelunga sulla volontà dei ver-tici dell’Udc di consolidarela leadership di DavideTorrini e far dimenticarepresto l’uscita di CarloGiovanardi. “Stima perl’uomo e l’amico – ha dettoButtiglione riferendosi alparlamentare modenesetransitato alla corte diBerlusconi – ma scarsa in-telligenza politica. Le cosecrescono come nascono ecosì non può nascere il Par-tito Popolare Europeo comevogliono far credere dopola fusione di Forza Italia eAn. E’ un partito contenito-re dove è vietato parlare diquestioni etiche, dove i va-lori sono stati sterilizzati”.Infine la stoccata sull’ac-quisto del marchio della Dc:“Non si accorge Giovanardidi essere stato preso in giro?Hanno rifiutato l’alleanzacon il nostro simbolo e poivanno a comprare i marchi.La libertà è un valore chenasce prima di tutto dal ri-fiuto della prepotenza”.E’ ottimista Buttiglione dopol’accordo con la Rosa Bian-ca di Pezzotta e il ritrovatorapporto con il mondo cat-

tolico e i giovani: “Il nostroelettorato di riferimento pre-mia ogni sforzo di unità,c’è interesse da parte di tan-ti ex elettori della Marghe-rita disorientati per le sceltedel Pd, le realtà più dinami-che del laicato cattolicovedono positivamente lascelta di distinguerci dai duepartiti contenitore: occorrerimanere coerenti la nostrastoria e i nostri valori con laconsapevolezza che questeelezioni saranno solo unprimo punto di partenza diun nuovo percorso di ag-gregazione dell’area mode-rata in Italia. Siamo rimastigli unici ad avere il corag-gio – ha concluso Buttiglione– di difendere e riproporrein modo nuovo una storia eun simbolo che altri hannorimosso e cancellato”.

Un centro ben centratoTerre d’argine: l’Udc c’è eriparte: lo ha ribadito Davi-de Torrini che, in una con-ferenza stampa, ha presen-tato Davide Boldrin,referente per Carpi e Novi,e Damiano Pietri perCampogalliano. “Loro cisono, e sono giovani, maper questa città mi spende-rò anch’io in prima persona– ha precisato Torrini -. Carpiè troppo importante per nonfarlo, inoltre è un’altra Dio-cesi e questo, nel mondocattolico, ha il suo peso”.Ha spaziato Torrini e conuna chiarezza esemplare haosservato come “noi, di pro-ve d’amore, non ne dobbia-mo dare. Noi a sinistra nonci andiamo e chi c’è andato,prima o poi verrà via. Saràquestione di alcuni anni, ma

lo faranno. Inoltre – ha com-mentato per mettere pari gliuni e gli altri visto che, l’Udc,si colloca più che mai alcentro – non credo che ac-cettando i ricatti si possaavere il centrodestra deldomani. Berlusconi ci hascaricato dopo aver guar-dato i numeri, i nostri votinon gli servivano più maadesso deve capire chiara-mente che la governabilitàè un suo problema, non ècerto il nostro. Dall’altraparte Veltroni: non ha piùconigli da tirar fuori dal suocappello, ormai i nomi li haspesi tutti”. Ma è Berlusconi,l’ex alleato, il nome ricor-rente in Torrini. “Quandoha governato – ha precisato– si è messo contro tutti:Confindustria, il sindacato,la pubblica amministrazio-ne. Ha fatto una battagliastupida contro l’articolo 18e ha perso due anni di tem-po, ma alla base di tutto c’èun dato: Berlusconi noncapisce, meglio non vuolecapire perché lui capisce be-nissimo, la differenza traun presidente del consiglioe un amministratore dele-gato, anche se della più gran-de azienda italiana. Noi –ha concluso Davide Torrini– abbiamo optato per unascelta coraggiosa e non ab-biamo ceduto al ricatto.Voglio vedere cosa succe-derà al Popolo della Libertàquando Berlusconi andrà via,per adesso è sufficiente con-statare quanto è successo aModena e anche a Carpi”.Per il resto, c’è tempo. Perle elezioni, forse troppopoco, ma è chiaro che l’Udcc’è, e non molla. Ben con-sapevole che l’Italia, per ilbipolarismo, non è ancoramatura. E chissà mai se equando lo sarà.

I

Davide Boldrin Damiano Pietri Pagina a cura di Annalisa Bonaretti e Luigi Lamma

Davide Torrini e Rocco Buttiglione

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139 marzo '08

Annalisa Bonaretti

n profeta, ecco comeappare don ZenoSaltini nelle testimo-

nianze fatte a La storia sia-mo noi, il programma diGiovanni Minoli in ondasu Rai3. Una troupe è venu-ta a Carpi e ha intervistatodon Ivo Silingardi, donClaudio Pontiroli, Gabrie-le e Cesare Neri, figli diAgata, la sorella più vicinaa don Zeno per età e quellacon cui, probabilmente, haavuto un rapporto privile-giato. “L’è furba”, diceva,intendendo che era la piùdecisa e dinamica della fa-miglia.“Una parentela molto pe-sante – confida Gabriele,ingegnere -, ma i ricordibelli sono molti. Noi abita-vamo a Novi e don Zenoveniva spesso a casa. DonZeno ha fatto tanto, in uncerto modo è stato un ma-nager mancato”. “Era mol-to amico del Padrone”, locorregge con ironia Cesare,economista laureato allaBocconi.Parlano a ruota libera i duenipoti di don Zeno nel setallestito a Notizie; prepara-ta, documentata, gentile,l’intervistatrice spagnolaMaite Carpio sa metterli aloro agio e anche la presen-za dei due tecnici è discreta.Sono professionali al mas-simo, correggono una luce oun’ombra mentre la segreta-ria di redazione, EleonoraOrlandi, sa essere una pre-senza leggera e costante.Gabriele ricorda di aver vi-sto “La maschera di ferro”nel cinema di don Zeno aSan Giacomo Roncole,l’unico che aveva il sonoromentre gli altri erano anco-ra al muto. “In casa, ognitanto, venivano i PiccoliApostoli. Noi avevamoun’azienda agricola, gli da-vamo quello che potevamo”.Cesare, più giovane, ha al-tri ricordi ma non ha di-menticato le visite dello zio“sempre molto cordiali, e lamamma che, nei suoi con-fronti, aveva un atteggia-mento materno. Ricordo –prosegue Cesare Neri – qual-che discussione, con lo ziosi parlava di notte, da mez-zanotte alle quattro di mat-tina. E a quell’ora non siarrivava a una conclusio-ne”. Comunque emergevache Nomadelfia era una pro-posta, che i volontari si uni-scono per cambiare il mon-do, che le scelte di don Zenonon avevano un sottofondopolitico ma sempre e solo

evangelico. Hanno provatoad affibiargli un’etichettapolitica, ma lui era contro ilcapitalismo come contro ilcomunismo. Era a favoredell’uomo, e se era quellodebole, minato nella sua di-gnità dalla vita e dalla sto-ria, tanto meglio. Don Zenonon chiedeva niente se nonfare la sua strada con lui,condividendo tutto, ma pro-prio tutto.I nipoti ammettono di avere“scoperto” la spiritualità didon Zeno leggendo In me-dia ora, le sue meditazionimattutine.“Don Zeno – osserva Cesa-re – era una persona con ilcuore in mano. Per lui agireera determinante, ma avevaqualche piccola debolezza,ad esempio gli piacevano,come piacciono a me, lemacchine, in particolare lefuoriserie”. “Però – ripren-de il discorso Gabriele – eraun uomo con delicatezzeparticolari”. Praticamenteinsieme raccontano l’episo-dio che devono avere senti-to in casa migliaia di volte,quando don Zeno fu ricevu-to dal Papa. A Pio XII ilprete disse: “Qui bisognafare la rivoluzione” e il Pon-tefice, di rimando, “sai cheio sono con te, ma io sono ilPapa, tu sei don Zeno. Vaiavanti”, un imprimatur, maprivato. Come privati sonoalcuni degli episodi raccon-tati dai fratelli Neri. “Primadi diventare don Zeno, ilgiovanotto era piuttosto

birichino, un discolo si di-ceva una volta, e spesso incontrasto con il padre, uomomolto religioso. Una voltail cane sentì delle urla cosìforti che prese paura, uscìdalle inferriate lasciandociun bel po’ di pelo…”. Epi-sodi di vita familiare rac-contati dalla signora Agata,per tutti Lena, che era “unpo’ speciale, come tutti iSaltini. E’ un Dna che han-no loro”. Aveva fatto sì e nola quinta elementare peròstrimpellava la chitarra, suo-nava il pianoforte e ilmandolino e sapeva fare diconto come una ragioniera.E’ un don Zeno solare quel-lo che raccontano i Neri,ma non hanno dimenticatoanche le sofferenze dellozio, “quando chiusero ilcampo di Fossoli fu una tra-gedia, per lui come per lemamme. Avevano caricatoi bambini che urlavano suicamion, terribile. Ma anchei primi anni in Maremmasono stati durissimi, hanno

patito la fame. Ma la soffe-renza più grande è stataquando, ridotto allo statolaicale, non ha più potutoamministrare l’Eucaristia. Inpunto di morte ha detto‘l’unico dispiacere che honella mia vita è non potercontinuare a fare quello cheho fatto’. Riteneva di nonavere fatto abbastanza pergli altri. Però, arrivato allafine, aveva un gran deside-rio di pace. Desiderava an-dare alla casa del Padre”.“La Chiesa è madre anchequando sculaccia”, la pri-ma cosa che don Claudioricorda di don Zeno. Unafrase che il prete disse a lui,appena ordinato sacerdote,e che non l’ha più abbando-nato. “Don Zeno era davve-ro un profeta, ha anticipatodeterminate cose e ha di-mostrato che il Vangelo nonè un’utopia ma la meta ver-so la quale camminare tut-ti”. Un grande don Zeno neiricordi di don Claudio che ètuttora predicatore degli

U

In uscita a metàmarzo il librodi Remo Rinaldisu don ZenoE’ in fase di stampa e usci-rà intorno alla metà di marzoper le edizioni San Paolo illibro di Remo Rinaldi de-dicato a don Zeno Saltini eintitolato “Il profeta diNomadelfia”.“Le considerazioni e i giu-dizi – scrive Rinaldi nel-l’Introduzione al libro – chesi possono esprimere sulprete carpigiano sono moltie, in qualche caso, antitetici,perché egli è una persona-lità con aspetti che sem-brano contraddittori. (…)Don Zeno però non è affat-to un rivoluzionario, è unprete della più solida tradi-zione ecclesiale del suotempo, che si propone unacosa semplice, ma irta didifficoltà: mettere in prati-ca il Vangelo, liberandoloda incrostazioni e altera-zioni che ne inquinano lalimpidezza”. Proprio perevidenziare meglio lavalenza evangelica dellavita e dell’operato di donZeno, Rinaldi afferma diaver riportato episodi del-la vita del sacerdote chefanno capire, meglio di tantiragionamenti, lo spessoreumano e il temperamentoreligioso assai poco con-venzionale di don Zeno,che non fu prete “del dis-senso” ma “della contesta-zione equilibrata” all’in-terno della Chiesa. E a fian-co del sacerdote, in secon-do piano, “appaiono alcu-ne figure della Chiesa lo-cale di Carpi che sono diuna forza straordinaria: donSisto Campagnoli, donArmando Benatti, i duevescovi monsignor Giovan-ni Pranzini e monsignorVigilio Federico Dalla Zan-na, Odoardo Focherini, lasorella Nina Saltini, donFrancesco Venturelli”. Per-ché “don Zeno non è unpino solitario in unaprateria, casomai il pinoche svetta in un bosco. E’sorprendente – concludeRinaldi – l’addensarsi disantità, di profezia, di mar-tirio che si nota nella Chie-sa di Carpi durante gli annidi episcopato delfrancescano Vigilio Fede-rico Dalla Zuanna”.

esercizi spirituale dei gio-vani di Nomadelfia.“Nomadelfia – insiste – nonè solo il luogo fisico, è an-che quelle migliaia di per-sone che ci sono passate inmezzo. Nomadelfia è glispettacoli in giro per paesi ecittà, Nomadelfia è una pro-posta, non è un cartello in-dicatore. Nomadelfia è unaforma eroica di vita, comeil suo fondatore. Ma a voleressere onesti – conclude donClaudio – il vero don Zenoc’è fino al 1961, da lì all’81è Nomadelfia che lo tira.Comunque la sua dimen-sione carismatica è fuoridiscussione”.Trascinano questi testimo-ni, le loro parole piene disignificato ci aiutano a ri-trovare il senso della giusti-zia e della carità. Si puòessere testimoni del Van-gelo anche con un tricornoin testa, di sghimbescio na-turalmente.

Una troupe di Rai3 a Carpi per una lunga intervista a don Ivo Silingardi, amico carissimodi don Zeno Saltini, insieme a lui anche don Claudio Pontiroli, Gabriele e Cesare Neri, nipotidel fondatore di Nomadelfia. Entro marzo la trasmissione su questo prete fuori dagli scheminel programma di Giovanni Minoli. Precederà la fiction di Rai1

La storia siamo noiLa storia siamo noi

CULTURA E SOCIETA'CULTURA E SOCIETA'

Sul prossimo numerodon Ivo racconta don Zeno

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14 9 marzo '08 MIRANDOLA CONCORDIAMIRANDOLA CONCORDIA

olo dalla passione edal gusto della ricer-ca di due scout come

Fabio Balboni e StefanoZerbini poteva arrivare allestampe una storia inedita eben documentata come quel-la descritta nel libro “Dal-l’Inghilterra alla BassaModenese” interamentededicata alle prime espe-rienze del movimento scout(dal 1922 al 1958) aMirandola, Carpi, San Feli-ce sul Panaro, Finale Emilia,Camposanto, San GiacomoRoncole, Mortizzuolo. Unanarrazione che si arresta al1958, perché nella inten-zione degli autori si è giàinsinuata l’idea di una even-tuale seconda pubblicazio-ne che vada a coprire glianni dal 1958 al 2007, annostorico nel quale loscautismo ha compiuto i suoiprimi 100 anni di vita.Frutto di indagini storichescrupolose e approfondite(si pensi alla precisione deinomi nelle didascalie dellefotografie), più di trecentopagine e circa cinquecentoimmagini d’epoca moltedelle quali inedite, il volu-me verrà presentato al pub-blico sabato 15 marzo aMirandola.Una pagina di storia localea tutti gli effetti e nello stes-so tempo una storia moltoparticolare di una propostaeducativa, quella del movi-mento scout, che era appro-data da pochi anni in Italia eche nella Bassa incontròsubito l’attenzione e la sen-sibilità di educatori e sacer-doti.Questo lungo e accattivanteracconto ha tutte le caratte-ristiche della ricerca stori-ca locale con i suoi milleparticolari, desunti da do-cumenti, dalla rievocazio-ne di fatti e di situazionipolitiche, ecclesiali e socialicon l’obiettivo, ottimamentecentrato, di individuare econtestualizzare le radici diun movimento educativo cheè stato presente, con alternevicende, in questi ultimi 80anni nella vita del nostroterritorio.Balboni e Zerbini ricostru-iscono i percorsi più o menocontinuativi dei vari gruppiscout, a cominciare da quellomirandolese che nasce nel1924 e si sviluppa fino aigiorni nostri, poi Campo-santo che vede per prima igiovani esploratori nel 1922,Finale Emilia con il suo glo-rioso inizio nel 1923 e lasuccessiva ripresa tra il 1947e il 1948, San GiacomoRoncole (1946-1953) conuna storia tutta particolare,impostata sulla spiritualitàe lo stile di don Zeno,Mortizzuolo dal 1948 al

1951, gruppo tutto al fem-minile che arrivò a contarequasi 38 iscritte, e Carpiche merita una menzione aparte per gli anni 1926 e

1927.Dai documenti, dalle foto-grafie, dagli archivi e dallaviva voce di alcuni testimo-ni rivivono anche i “ricordi

di famiglia”: le persone, lelotte, le conquiste, le av-venture, che hanno attra-versato numerose giovinez-ze e si sono intrecciate conle vicende ecclesiali e poli-tiche per vari decenni. C’èil piacere di scoprire per-corsi condivisi, a suo tem-po, da persone ancora vi-venti oppure dalla memoriadi coloro che ci hanno giàlasciato come don France-sco Venturelli, il primoassistente, don RobertoMaletti, don ArmandoBenatti, il martire della ca-rità cristiana OdoardoFocherini, don ZenoSaltini, Koki Fregni,scenografo di fama nazio-nale, Sergio Neri,pedagogista insigne e tantialtri: tutti quelli che, insom-ma, a vario titolo si sonoincontrati e a volte scontraticon lo scautismo. Signifi-cativo anche il parallelosviluppo dello scautismomaschile e di quello fem-minile: quest’ultimo spes-so nascosto o dimenticatoma che fu e tuttora rimane,un vero e proprio laborato-rio di emancipazione in anniin cui pochi prestavano at-tenzione al “genio femmi-nile”.Attraverso la rivisitazione

Lo scautismo nella Bassa Modenese dal 1922 al 1958 in un librodi Fabio Balboni e Stefano ZerbiniLa presentazione sabato 15 marzo a Mirandola

Alle radici del grande gioco

La presentazioneSabato 15 marzo alle ore 16nell’Auditorium del Castello

Il volume “Dall’Inghilterra alla Bassa Modenese” saràpresentato sabato 15 marzo alle ore 16.00presso l’Auditorium del Castello di Mirandola allapresenza delle Autorità cittadine e degli autori StefanoZerbini e Fabio Balboni, con l’intervento di don NinoLevratti, uno dei principali fautori della ripresa delloscautismo a Mirandola nell’immediato dopoguerra.

1953 Addio delle guide a don Nino. Da sinistra in piedi: don Nino Levratti, Rita Caleffi, GiulianaMecugni, Laura Ferraresi, Maria Clara Artioli, Maura Andreoli, Maria Luisa Borsò, Carla Morselli,Marta Messora, Laura Sbardellati, Maria Luisa Porta. In basso da sinistra: Gloria Rossi, PaolaBergamini, Brunetta Lolli, Maria Grazia Andreoli.

S

L’albero di Natale 24-27 dicembre1953. A sinistra Alberto Borsò

a destra Angelo Venturini

Gli autori

Fabio BalboniSposato, insegnante, appassionato di storia locale.Una lunga appartenenza all’associazione scout diMirandola di cui è stato archivista. È capo scoutbrevettato.Stefano ZerbiniSposato, tre figlie, è insegnante e diacono permanente.Il suo impegno nei gruppi scout mirandolesi continuaoggi come responsabile della catechesi. È capo scoutbrevettato.Il progetto grafico del libro è stato curato da RobertoCavicchioli.

puntuale dei risvolti orga-nizzativi – dal metodoeducativo alle divise – gliautori hanno ricercato ilcontatto con lo spirito pro-fondo, gli atteggiamentispirituali, i valori sociali chenel tempo hanno unito i ra-gazzi e i giovani protagoni-sti di un’esperienza di ami-cizia destinata a lasciare unatraccia nella loro vita.Anche in questa ricerca sto-rica emerge l’originalità el’attualità dell’intuizione di

Baden-Powell e si compren-de come ancora oggi rap-presenti un vero e propriopunto di riferimento nellavita di tanti adulti, ma so-prattutto un patrimonio divalori e orientamenti edu-cativi, che, ormai da un se-colo, costituiscono l’animadi quel “grande gioco” ca-pace di unire e coinvolgerenella gioia, nell’avventurae nel servizio al prossimo legiovani generazioni in tuttoil mondo.

1952 Gruppo scout di San Giacomo Roncole. Da sinistra: William Rinaldi, Tiziano Ganzerli,don Nino Roveda, Nino Ascari, Giampaolo Caleffi, Ovilio Cavicchioli.

1926 Duilio Franciosicon un lupetto davantial campanile.

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159 marzo '08MIRANDOLA CONCORDIAMIRANDOLA CONCORDIA

Per un’etica di fine vitaCon la relazione su “Etica alla fine della vita: tra mortedegna e dignità del morente” tenuta da Antonella Pragliola,citogenetista all’Ospedale Bufalini di Cesena, si è conclu-so il ciclo di conferenze di bioetica promosse dalle parroc-chie di Medolla e Villafranca, dal Circolo Medico “M.Merighi”, dall’Avis-Aido di Medolla e da Scienza&Vitadi Modena.Antonella Pragliola si è soffermata sulla necessità diaccompagnare il malato terminale alla morte rispettandola sua dignità. Fondamentali sono le cure palliative cherappresentano oggi una realtà operativa in grado di per-mettere al malato oncologico di non soffrire e di arrivarecon dignità alla morte. Riguardo al testamento biologicosu cui oggi si discute molto, sono stati forniti dati in cui sievidenzia come nei paesi in cui è operativo solo il 18% deimalati lo redige, mentre nel 68% dei casi il testamentostesso è irreperibile e nell’87% il linguaggio è genericocon difficoltà di interpretazione della volontà del pazien-te.

Per una finanza eticaIn uno degli incontri promossi a Medolla si è parlatoanche di etica nella finanza con Eugenio Garavini, esper-to di temi finanziari e capo scout d’Italia. Il relatore èpartito dall’esperienza di educatore per raccomandare chenella formazione dei giovani si ponga attenzione al corret-to uso del denaro, al fine di favorire nei ragazzi lo sviluppodi una coscienza critica verso gli stili di vita della societàconsumistica odierna. Proprio per sottolineare tale neces-sità, ha utilizzato lo slogan del centenario dello scautismo“Si impara da piccoli a diventare grandi”. E’ stata sotto-lineata l’importanza di vigilare e di monitorare la qualitàdei comportamenti etici delle Banche e delle societàfinanziarie e sono state illustrate iniziative sperimentatein Italia e all’estero nell’ambito della “banca etica” e deifondi d’investimento “etici”.

Fausto Luppi, responsabi-le del Centro commercialeConad “Mazzone” diMirandola –. La gente inol-tre è sempre più attenta nelfare la spesa. Di fronte adun reale aumento dei prezzidi alcuni prodotti, noi cer-chiamo di contenere la cre-scita”. Anche Conad dun-que punta sulle promozionidi articoli di prima necessi-tà e largo consumo: “La stra-tegia principale è ampliarele iniziative intorno ai pro-dotti con il nostro marchio,ovvero quei prodotti realiz-zati per Conad da aziende,che costano molto menodegli altri perché non ci sonospese di pubblicità e grazieal forte potere contrattualedella catena”. Vi sono inol-tre le promozioni sui pro-dotti di largo consumo –alimentare e per la casa –rivolti in particolare alleesigenze delle famiglie nu-merose e con figli e ancheprodotti di primo prezzo dadiscount accanto a quelli dimarca.Vari sono i motivi che por-tano alla situazione di gra-ve aumento dei prezzi: lacrescita dei consumi alimen-tari ed energetici in India eCina, la crescita del costodell’energia, la crisi negliStati Uniti, il potere dell’eurosul dollaro… “Per reggerele nuove sfide economiche– commenta Zanini – oc-corre anche progettare pia-ni energetici che prevedanofonti di energia pulita e fon-ti diversificate, oltre ad unforte impegno per ottenereun risparmio possibile del30–40 per cento sui consu-mi energetici nelle nuoveabitazioni”.

Laura Michelini

all’ipermercato allabottega del centro,tutti i commercianti

e soprattutto i loro clientisono alle prese con i prezzisaliti alle stelle di molti ge-neri di largo consumo e pri-ma necessità. Pasta, pane,ma anche latte a lunga con-servazione, olio di semi,uova, biscotti: i rincari toc-cano la media del 4,6 - 5 percento rispetto allo scorsoanno, con punte del 19 percento per cereali e farina,del 15,2 per cento per lapasta, del 14,5 per cento peril latte, del 14,4 per centoper il burro e del 12,7 percento per la benzina. “Que-ste percentuali – spiega ilpresidente diFederconsumatori di Mo-dena Mauro Zanini – ri-guardano in particolare lerilevazioni Istat sul comu-ne di Modena, e mostranoche per molti prodotti aduso quotidiano l’inflazionereale è ben superiore a quellaregistrata pari al 2,8 percento”. Federconsumatori datempo denuncia la presen-za di un carovita molto ac-centuato; da un’indaginesvolta annualmente dall’as-sociazione che tutela i dirit-ti dei consumatori, si ricavache Mirandola si colloca ametà della classifica tra icomuni della provincia diModena per quanto riguar-da i prezzi. Il campione ècomposto da un paniere di104 prodotti di grandi mar-che, il cui prezzo è statoindagato in 40 punti vendi-ta superiori ai 400 metriquadrati.Come correre ai ripari?

Come spiega Zanini,“Federconsumatori chiededi aprire in comuni comeMirandola e Carpi un tavo-lo di confronto tra catenedistributive, amministrazio-ni comunali, associazioni diconsumatori e sindacati: loscopo è pervenire ad un ac-cordo per sperimentare ilblocco dei prezzi di 100prodotti a largo consumoper un anno. In questo modosi potrebbe far fronte alledifficoltà di molte famiglie,non solo di quelle ritenuteindigenti, ma anche di tuttequelle con reddito fisso chefaticano ad arrivare a finemese”. Al tavolo di lavorosi potrebbero anche verifi-care comportamenti specu-lativi che si celano nel per-corso dal produttore al con-sumatore.Da una parte ci sono i con-sumatori sempre più in dif-ficoltà nella gestione dellaspesa quotidiana e con unpotere d’acquisto in fortecalo, dall’altra molte realtàcommerciali avvertono ilcalo delle vendite.In una piccola città comeMirandola, c’è un’Ipercoopdi notevoli dimensioni, chenegli ultimi anni è diventa-ta il fulcro della vita com-merciale locale. L’IpercoopLa Mirandola, che fa partedi Coop Estense, è inseritanella campagna “Sorriso”che prevede, da fine genna-io 2008 in poi, la riduzionedel prezzo di 5mila prodottiappartenenti a 20 categoriemerceologiche. “Si tratta diuna drastica riduzione conuna media del 4 per cento. –spiega Fausto Mezzetti,direttore dell’Ipercoop LaMirandola –. Questa politi-

ca di Coop Estense tenta difavorire l’intervento sui pro-dotti necessari, per esem-pio il latte rispetto alla coca-cola”.Forse i risultati hanno giàiniziato a farsi sentire: “Perora le nostre vendite nonvanno male – continuaMezzetti – e forse è meritoanche della nuova campa-gna “Sorriso”. È partita sol-tanto da un mese, ma siamoin crescita rispetto al feb-braio 2007”.Il direttore dell’Ipercoopparla di vera e propria emer-genza: “I ritocchi ai prezzinon sono finiti, ce ne saran-no altri per esempio sullapasta: la farina è proprionell’occhio del ciclone. Percontro, dobbiamo registra-re un andamento in riduzio-ne sui prezzi dei prodottitecnologici, che costanosempre meno”.Con l’aumento dei prezzidei viveri, cambiano anchele abitudini della gente: “Peresempio, c’è uno spostamen-to dei consumi dalle carnirosse a quelle bianche, checostano meno. – spiega

D

Una firma per la famiglia“Un fisco a misura di famiglia”, ma non solo. Si è svoltadomenica 2 marzo la giornata di mobilitazione promossadal Forum delle Associazioni Familiari per raccogliere lefirme dei cittadini per un fisco più giusto (il modulo perfirmare la petizione è anche on line:www.forumfamiglie.org). A Mirandola e in centinaia dipiazze italiane i volontari hanno allestito i banchetti perdistribuire materiale informativo e raccogliere le adesionialla petizione che l’associazione ha inviato, nei giorniscorsi, a tutti i candidati alla Presidenza del Consigliodelle varie liste con la richiesta di un incontro per discu-tere di fisco e problema educativo.A Mirandola è stata l’associazione “La Casa sulla roccia”a farsi promotrice della raccolta di firme, che si conclude-rà il 15 aprile e che secondo il presidente nazionale delForum Giovanni Giacobbe “sta andando bene e ci augu-riamo di ripetere il successo del Family day. Se a piazzaSan Giovanni abbiamo riunito oltre un milione di persone,adesso auspichiamo di raggiungere due milioni di firme”.

Il Sindaco di MirandolaLuigi Costi ha nominatoIsabella Folloni nuovo as-sessore del Comune, attri-buendole le deleghe allaPubblica Istruzione e agliAsili Nido.Isabella Folloni, insegnan-te di scuola primaria, su-bentra a Cristina Ceretti(già assessore a PubblicaIstruzione e Cultura), che siè dimessa perché eletta se-gretaria del Pd a Mirandola.La delega alla Cultura èandata invece a GinoMantovani, che resta an-

che assessore allo Sport, allePolitiche giovanili e agliIstituti di partecipazione.Il nuovo assessore del Pd,sposata, con due figli, è giàstata consigliere comunalenella legislatura 1994-1999.Nata a Salsomaggiore Ter-me (Parma) e residente da31 anni a Mirandola, si in-teressa da sempre dei temidell’educazione e dell’in-segnamento. Nella sua pro-fessione ha seguito progettiche arricchiscono l’offertaformativa della scuola, coin-volgendo le agenzie del ter-

ritorio. Ultimamente sta la-vorando per inserire la scuolaprimaria mirandolese in pro-getti europei che coinvol-gono, in particolare, i do-centi.“Ho accettato con entusia-smo questa proposta – com-menta Isabella Folloni –perché è un settore moltovicino ai miei interessi. La-vorerò in una logica di con-tinuità con chi mi ha prece-duto, al fine di attuare gliobiettivi che si è prefissa laGiunta in questa ultima partedi mandato”.

Isabella Folloni nuovo assessorealla Pubblica Istruzione

Isabella Folloni

Mauro Zanini

A Mirandola la Federconsumatori chiede un tavolodi confronto per bloccare la crescita dei prezzi

Consumatori consumatiA Mirandola la Federconsumatori chiede un tavolodi confronto per bloccare la crescita dei prezzi

Consumatori consumati

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16 9 marzo '08 VITA DELLA CHIESAVITA DELLA CHIESA

Un incontro voluto da insegnanti per insegnanti: final-mente un corso d’aggiornamento che non incombe dal-l’alto e che non tratta di tecnicismi. Un incontro che nasceda un’amicizia di persone che si sono confrontate sui temie sui problemi del proprio lavoro, partendo dalla convin-zione che condividere la passione per le materie e per laquestione educativa sia, in que-sti tempi difficili, l’inizio di unanovità nella scuola.Una sorpresa. A conferma deltitolo del corso, una vera e pro-pria sorpresa è stata martedì 26febbraio la prima delle due le-zioni del corso d’aggiornamen-to dal titolo “La bellezza dellecose ama sorprenderci”. Dopo iprecedenti importanti momenti sull’educazione - ultimoquello con Franco Nembrini a Carpi - si è voluti entrarenel merito delle discipline, cominciando da un’opera,come “I Promessi Sposi”, con cui tutti ci confrontiamo.A rileggerla per noi è stato il giovanissimo Edoardo Rialtiche, con la lezione dal titolo “La fine delle piccolesperanze, l’inizio della grande Speranza: perché leggere iPromessi Sposi”, ha ridato a quest’opera il suo spessoreesistenziale e con la sua profonda conoscenza e il suoentusiasmo ha di nuovo provocato a quella bellezza checi ha inizialmente affascinato e per cui abbiamo comin-ciato ad insegnare.La triste ottusità di tante persone è dovuta al fatto cheritengono di sapere già tutto; in particolare gli insegnanti,proprio perché insegnano, sono spesso restii, diffidenti oprevenuti di fronte a qualcosa di nuovo; ma l’esperienzaci insegna che nel nostro mestiere, più che in tutti gli altri,si deve imparare. Allora perché non scegliere i maestrimigliori? Quelli come Rialti che hanno conoscenza epassione, che si entusiasmano per la verità e la bellezzadell’opera d’arte e si confrontano con essa. Quelli, i pochiormai, ancora ispirati da Calliope “dalla bella voce”, o daQualcuno di più grande.

Serenella Bertoli

Si può amare lo studio?La seconda lezione del corso d’aggiornamento “Si puòamare lo studio? Il segreto e la sfida dellediscipline…cominciando dalla matematica” sarà tenu-ta dalla professoressa Raffaella Manara, docente dimatematica e autrice di libri di testo per le scuole superio-ri, venerdì 7 marzo 2008 alle ore 15.30 presso l’istitutoLuosi di Mirandola. Questo incontro è rivolto a tutti gliinsegnanti perché non si occupa in modo specifico dellamatematica ma vuole affrontare il tema della motivazioneallo studio, aprendo delle domande sul metodo di studioe sulla didattica.

Il corso è proposto da Diesse, associazione professionaledi insegnanti che si occupa di didattica e innovazionescolastica, in collaborazione con l’Istituto Luosi diMirandola.

L’incontro con il sociologo Ivo Colozzi promossodalla Pastorale Scolastica e dell’Educazione

Risposte di speranzaincontro promossodalla Pastorale Sco-lastica e dell’Educa-zione il 26 febbraio

scorso presso il Liceo Fantidi Carpi ha centrato un aspet-to fondamentale del dibatti-to attorno al “pianeta giova-ni”: esiste davvero un pro-blema giovanile nel nostropaese? Se sì quali sono lecause?L’intervento di Ivo Colozzi,sociologo dell’Università diBologna, ha messo in eviden-za quanto sia pressante la ne-cessità di dare segnali di spe-ranza per rinvigorire il conte-sto sociale in cui viviamo eoperiamo. Ecco alcuni puntidi riflessione toccati dalrelatore sintetizzatisottoforma di domande e ri-sposte.

Cosa racchiude la cartelladel disagio giovanile?E’ evidente a tutti che stiamoassistendo a una transizioneepocale dove si è interrotto ilpassaggio generazionale divalori. Abbiamo la individua-lizzazione assoluta, spesso sisperimenta la reversibilitàdelle scelte (si fa fatica a dire“per sempre”). Assistendo aciò che avviene nel mondogiovanile sono evidenti alcu-ni dati: l’aumento significa-tivo della devianza (es.bullismo, il fenomeno dellebande); la crescita di com-portamenti autolesionisti (au-mento del consumo di dro-ghe, di alcol); l’aumento deltasso dei suicidi.

Perché le cose vanno in que-sto modo? quali le cause?

Forse è l’effetto di un certofallimento del processoeducativo. L’impressioneche si ricava è che i ragazzisiano meno felici. Jungammha definito l’educazionecome introduzione alla real-tà totale nella globalità deifattori che la costituiscono;quattro sono le dimensioniche rientrano nel concettodell’educazione i valori, nor-me, fini, mezzi.

Le nuove generazioni fannoprogetti?La società non sa dove staandando, non sa proporreobiettivi su cui misurarsi, per-segue una “neutralità etica”che sembra non avere nulla dasuggerire rispetto ai progetti.I giovani sono lasciati soli e inuna situazione di questo ge-

Spunti per un nuovo slancio allaprofessione da un incontro sui PromessiSposi a Mirandola

Insegnanti, continuatead imparare

nere fanno fatica a crescere, ascegliere; molti pensano sidebba vivere senza porsi do-mande di senso. Gli stessiadulti non hanno certezze mamolti dubbi e faticano a tra-smettere significati.

Cosa si può fare allora pernon perdere la speranza?Sicuramente c’è la necessitàdi riappropriarsi di una visio-ne globale dell’educazione,che sappia stimolare relazio-ni e sinergie fra le diversedimensioni di cui abbiamoparlato, con una logica di rin-forzo, una logica di rete in cuitutte le agenzie educative siimpegnino a creare un’alle-anza per un obiettivo comu-ne: il bene della persona.

Antonia Fantini

Pastorale giovanileCorso di formazione

per insegnantie educatori

Continua “Bambini disattenti ediperattivi: chi sono?” corso di formazio-ne organizzato da Effatà onlus, in colla-borazione con la Pastorale GiovanileDiocesana, Aceg, Fondazione Cassa diRisparmio di Carpi e Unione Terre d’ar-gine, rivolto ad insegnanti delle scuoled’infanzia, primarie, secondarie di pri-mo grado, educatori e genitori.Gli incontri si svolgono presso l’Orato-rio cittadino Eden (via Santa Chiara 18– Carpi). Info: 333 3828449 (Chiara) –059 651103 (pomeriggio).Venerdì 7 marzo – dalle ore 17 alle 19“Il bambino Ddai (Disturbo da deficit diattenzione e iperattività) a scuola: regola-re il comportamento e favorire l’appren-dimento”Interverrà Francesca Offredi, psicologae consulente presso il servizio dineuropsichiatria infantile di Verona.

Venerdì 14 marzo – dalle ore 17 alle 19“Scuola, famiglia e territorio: il lavoro direte intorno al bambino Ddai”Interverrà Francesca Offredi, psicologae consulente presso il servizio dineuropsichiatria infantile di Verona.

UFFICIO DIOCESANO PELLEGRINAGGI

Corso M. Fanti, 13 - 41012 Carpi (MO) – Tel. 059-652552 - [email protected]

12 APRILE 2008RIMINI

Pellegrinaggio al Santuario della Madonna dellaMisericordia dei Padri del Preziosissimo San-gue a Rimini. Nel pomeriggio visita alla Comu-nità Papa Giovanni XXIII di don Oreste Benzi.

23-26 GIUGNO 2008MEDJUGORIE

Partenza e arrivo in aereo da BergamoAccompagnatore:

don Marino Mazzoli

28 LUGLIO2 AGOSTO 2008

GIUBILEOA LOURDESLuogo di consolazione

e misericordiaPELLEGRINAGGIO

DIOCESANO“Lourdes è quella

fonte dovela coscienza ritorna pulita”

(Giovanni Paolo II)

Iscrizioni entro il 31 marzo

Circolo Anspi “MarioGasparini Casari”

Sant’Antonio in Mercadello

Pellegrinaggioad Assisi – Perugia

25 – 26 – 27aprile 2008

Accompagnatore:don Roberto Vecchi

Quote di partecipazione (viaggio,vitto, alloggio, ingressi vari e gui-de): Iscritti al Circolo 250 euro,Non iscritti 255 euro, Bambinifino a 10 anni 200 euro, Caparrad’iscrizione 50 euro.Numero minimo di partecipanti:30 personeInfo: Anna Maria Cavazza (tel.059 674195) e GiovannaMantovani (tel. 059 674178; cell.320 0829129).

L’

Sabato 1 e domenica 2marzo l’Unitalsi ha festeg-giato la propria Giornatanazionale allestendo sulsagrato della Cattedrale ein piazza Martiri due ban-chi presso i quali è statopossibile acquistare unapianticella d’ulivo e rice-vere informazioni sullamissione e i progetti del-l’associazione. Con gran-de disponibilità ed entu-siasmo i volontari si sonoalternati in piazza durantele due giornate e sono riu-sciti ad avvicinare tante per-sone interessate alle atti-vità dell’Unitalsi. “E’ sta-ta una piacevole sorpresa – commenta Paolo Carnevali, presidentedell’Unitalsi di Carpi – constatare l’interesse dei giovani per le nostreattività di volontariato. Alcuni di loro hanno anche chiesto di essereiscritti all’associazione. Se dunque lo scopo principale dell’iniziativa eraquello di sensibilizzare la cittadinanza, possiamo ritenerci soddisfatti.Buono anche il ricavato delle due giornate, soprattutto grazie allegenerose offerte dei carpigiani”.

Pellegrinaggio diocesanoUltimi giorni per le iscrizioni al pellegrinaggio diocesano che si svolgeràdall’3 all’8 aprile in collaborazione tra Unitalsi e Cooperativa Nazareno.

L’Unitalsi in piazzaSuccesso per l’iniziativa di sabato 1 edomenica 2 marzo

Ivo Colozzi

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179 marzo '08

Chiamati a cose grandi

Strada Statale Modena-Carpi 290 - Appalto di Soliera - Modena - Tel. 059/5690308Orari: dal martedì al venerdì dalle 9.45 alle 12.45 e dalle 15.30 alle 19.45 • sabato dalle 9.30 alle 20 orario continuato • lunedì dalle 15.30 alle 19.45

UOMO - DONNA - BAMBINO

Nuove CollezioniPrimavera Estate 2008A B B I G L I A M E N T O

diocesi di Carpi ce-lebrerà la GiornataMondiale della Gio-

ventù il prossimo sabato 15marzo con due importantiappuntamenti promossi dallaPastorale Giovanile.Il primo consisterà nellaLiturgia Penitenziale per igiovani dai 14 anni in su,presieduta dal Vescovo, alleore 19 in Cattedrale. Negliultimi giorni monsignorElio Tinti ha rivolto a tuttii giovani un invito a parte-cipare alla Penitenziale, li-turgia tanto più significati-va se si ricorda che questoanno pastorale è dedicato altema della Misericordia edella Consolazione.La Penitenziale sarà segui-ta, per chi vorrà, dalla cenacomunitaria offerta nei lo-cali dell’Oratorio cittadinoEden di via Santa Chiara.Come sottolinea SimoneGhelfi, incaricato laico perla Pastorale Giovanile, dopoil momento dedicato allapreghiera “la cena saràun’occasione per stare in-sieme e per conoscersi me-glio, dato che la celebrazio-

ne della Giornata della Gio-ventù è forse l’unico mo-mento dell’anno in cui i gio-vani della diocesi possonoriunirsi tutti insieme e in-contrare il Vescovo”.Alle 21.30 presso il Cine-ma Teatro Eden si terrà laPalma d’Oro 2008, spetta-colo di musica, canto, balloe molto altro. Come ormaidi consueto, la manifesta-zione - gara si dividerà indue parti. Nella prima, siesibiranno i ragazzi prove-nienti dalle parrocchie, dal-

Sabato 15 marzo a Carpi la Giornata Mondialedella Gioventù. L’invito del Vescovo ai Giovani

VITA DELLA CHIESAVITA DELLA CHIESA

Verso SidneyParteciperà alla GiornataMondiale della Gioventù diSidney un gruppo di giova-ni provenienti dalla nostradiocesi, fra i quali alcuniappartenenti a vari movi-menti ecclesiali.Sono perciò ormai chiusele iscrizioni da parte delladiocesi, che si rende co-munque disponibile ad offrire informazioni per chidesidera autogestire il proprio viaggio a Sidney.Info: Simone Ghelfi (338 8781137).

Riconosciamo insiemel’amore di DioCarissimo giovane,sabato 15 marzo celebreremo la nostra Giornata Mon-diale della Gioventù in preparazione alla Pasqua e algrandioso incontro dei giovani a Sidney in Australiacon il Santo Padre nel mese di luglio.(…)Sono ad invitarTi con grande affetto a partecipare almomento importante della Celebrazione comunitariadella Penitenza in Cattedrale, per riconoscere tuttiassieme l’amore di Dio Padre che conosce e compren-de la nostra debolezza e la nostra fragilità e continua-mente ci dona la gioia di riconciliarci con Lui, con noistessi e con chi ci sta vicino, scoprendoci sempre piùfigli suoi e fratelli fra di noi e con ogni persona.E’ la bellezza della Chiesa, la famiglia di Dio checammina sulla terra ed è formata da noi peccatori checontinuamente veniamo invitati a riconciliarci, a con-vertire e a convergere il nostro sguardo al Signore,lasciandoci fare santi, cioè persone ricche di pace, disenso pieno di vita e quindi di gioia.Saremo presenti, sabato 15 marzo in Cattedrale, sia ioche diversi sacerdoti chiamati, pur nella nostra debo-lezza e fragilità, a rendere presente il Signore inquesta famiglia della Chiesa di Carpi, e, in nome suoe della sua forza, ad essere strumenti della sua miseri-cordia e del suo perdono. (…)Ti attendo! Il Signore Ti ama e Ti vuole bene! Lui siaspetta grandi cose da Te e Ti chiede di non sciuparel’unica vita che hai, che è preziosa ai suoi occhi ed èpreziosa per tante persone che Ti sono vicine e cheincontrerai.

+ Elio Tinti, Vescovo

Il messaggio del Papain preparazionealla Gmg 2008Lo Spirito soffiasu Sidney“Avrete forza dallo SpiritoSanto che scenderà su divoi e mi sarete testimoni”(At 1,8). Sarà questo il temadella XXII Giornata Mon-diale della Gioventù, che siterrà a Sidney dal 15 al 20luglio prossimi. Come silegge nel messaggio di Be-nedetto XVI in preparazio-ne alla Gmg, i giovani sonoinvitati a riflettere nelle lorocomunità e con i loroeducatori sullo Spirito difortezza e testimonianza, chedona “il coraggio di vivereil Vangelo e l’audacia diproclamarlo” e che è dun-que il “Protagonista dellastoria della salvezza”.Varie sono le vie propostedal Papa. Innanzituttol’ascolto attento della Pa-rola di Dio per riconoscere“la vera identità dello Spi-rito” e “per prendere unalucida coscienza della suacontinua, attiva presenzanella vita della Chiesa”. Insecondo luogo, la riscopertadello Spirito Santo “respi-ro vitale della propria vitacristiana, grazie ai sacra-menti dell’iniziazione cri-stiana”, e cioè il Battesimo,la Confermazione e l’Eu-caristia. Poi l’impegno nel-la missione, perché “chi silascia guidare dallo Spiri-to” non può non avvertirequanto sia urgente trasmet-tere anche agli altri la Buo-na Novella. Sidney diven-terà perciò “un’occasioneprovvidenziale per speri-mentare appieno la potenzadello Spirito Santo” e perchiedere “con fiducia a Dioil dono di una rinnovataPentecoste per la Chiesa eper l’umanità del terzo mil-lennio”.

Chiamati a cose grandiLa

Giornata Mondiale della Gioventù a Carpi“Misericordia io voglio e non sacrificio” (Mt. 9,13)

Sabato 15 marzoOre 19 – Cattedrale

Liturgia Penitenziale diocesana presieduta damonsignor Elio Tinti

Al termine verrà offerta la cena all’Oratorio Eden

Ore 21.30 – Cinema Teatro EdenPalma d’Oro 2008

Spettacolo per giovani con musica,ballo e molto altro.

Si invitano i gruppi giovanili a partecipareall’iniziativa con un proprio spettacolo.

Info: Simone Ghelfi (338 8781137)

le associazioni o da altrerealtà della diocesi. Al ter-mine, premiazione dellospettacolo più apprezzato.La seconda parte sarà dedi-cata ai gruppi musicali. Nelleultime settimane si sonosvolte le selezioni dei grup-pi e tre di loro sono statiscelti per esibirsi in occa-sione della Palma d’Oro.Fra questi, nella serata disabato 15, sarà decretato ilvincitore del premio finalein palio.

V.P.

7 ª zona pastorale Concordia, San Giovanni, Santa Caterina, Fossa, Vallalta, San Possidonio

Una Stazione per i bambiniDomenica 2 marzo si è svolta a San Possidonio la StazioneQuaresimale, una delle cinque che si celebrano in tutte leparrocchie della zona. La prima domenica di quaresima abbia-mo iniziato questo “pellegrinaggio” a Santa Caterina, la dome-nica successiva siamo andati a San Giovanni, e poi ancora aFossa. La speciale liturgia di domenica 2 marzo è stata animatadai piccoli alunni delle scuoledell’infanzia paritarie di Con-cordia e di San Possidonio. E’stato infatti sviluppato il temaevangelico del “seminatore”,introdotto da una bellissima can-zone cantata dai bimbi stessi.Man mano i bambini hanno por-tato all’altare i segni dei variluoghi dove cade il seme: la stra-da, le spine, i sassi e infine la

terra buona, dove il seme può germogliare e crescere. DonAleardo e don Franco hanno guidato la riflessione sottolinean-do come la Parola di Dio ha bisogno di essere accolta, curata ecoltivata per poter mettere radici in noi e finalmente portarefrutti. Mentre tutti cantavano “Come la pioggia e la neve scen-dono giù dal cielo e non vi ritornano senza portare frutto, così

ogni mia parola non ritornerà ame senza operare quanto deside-ro”, i bambini hanno deposto illoro seme nella terra buona.Il prossimo appuntamento è perdomenica 9 marzo, quando ci re-cheremo a Vallalta per celebrareinsieme la fine delle MissioniPopolari, iniziate il 2 marzo.

Euro Barelli www.fotostudioimmagini.it

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18 9 marzo '08

Daniele Franda

a nascita del nuovoStato del Kosovo hainfiammato la politi-ca internazionale. Le

fiamme stanno divampan-do, e non solo in senso figu-rato: dal 17 febbraio si sonosusseguite le manifestazio-ni di violenza da parte dicittadini serbi (si pensa ap-poggiati dall’esercito), iquali hanno assaltato l’am-basciata USA a Belgrado ealtre sedi diplomatiche enegozi della zona, con ve-trine infrante e autobus in-cendiati. I vandalismi si sonoestesi anche ad altre zone,come Vienna (5 mila mani-festanti) o il confine traSerbia e Kosovo, dove sisono registrate le azioni piùgravi. La situazione è anda-ta degenerando dal momentoche la Serbia, forte dell’ap-poggio della Russia di Putin,ha dichiarato di non volerrinunciare alla regione, senzala quale non entrerà a farparte dell’Unione Europea.Proseguono invece i rico-noscimenti della nuova con-dizione da parte di tantenazioni (USA e Italia inprimis). Un caos balcanicoche evoca brutti ricordi,anche perché la missioneOnu che dovrebbe teneresotto controllo la situazio-ne è osteggiata da vari fron-ti. Si spera in una soluzionepacifica, una decisione chemetta la parola fine alle sof-ferenze dei popoli serbi ealbanesi che si contendonol’area.In Kosovo sono attive mol-tissime realtà delvolontariato europeo e in-ternazionale, che operano afavore della pace e dellaconvivenza civile. Una diqueste è Reggio Terzo Mon-

do (RTM), ong di ReggioEmilia che, in collaborazionecon la Diocesi di Carpi, re-alizza progetti per la co-struzione di un futuro mi-gliore per i kosovari. RTM,presente dal 1999 in Kosovo,

ha diramato un comunicatonel quale si legge che “prendeatto dell’indipendenza pro-clamata unilateralmente dalParlamento di Pristina e nonriconosciuta dalla Serbia.Nell’attesa dell’evolversi

Il 17 febbraio 2008 è una data storica: nasce un nuovo Stato nei BalcaniI progetti di Reggio Terzo Mondo e Diocesi di Carpi vanno avanti

In Kosovo prosegue l’impegno

Domenica 9 marzoGiornata diocesana

della caritàLe proposte della Caritas

Le comunità parrocchiali sono invitate nelcorso della Quaresima a destinare la collet-ta della V° domenica ai progetti della CaritasDiocesana. Tali offerte verranno poi conse-gnate al Vescovo nel corso della MessaCrismale del Mercoledì Santo. Quest’annoi progetti individuati dal Consiglio Caritassono:· sostegno alle cooperative sociali della

Locride create da monsignorBregantini, acquistando alimenti daloro prodotti al di fuori del “circuitomafioso”

· contribuire alle “borse della spesa” perle famiglie e i bisognosi che si recano aicentri di ascolto di Porta Aperta diCarpi e Mirandola (nel 2007 sono state3.850 le sporte alimentari erogate con-tro le 3.007 del 2006)

Info: Caritas Diocesana Carpi,Corso Fanti, 13 tel. 059/686048

L

della situazione a livellodiplomatico internazionale,RTM precisa che continue-rà a lavorare in Kosovo, nellaMunicipalità di Klina, sullascia dell’impegno che staportando avanti da diversianni”.L’ong reggiana continueràa promuovere la conviven-za pacifica e il dialogointeretnico, sostenendo prin-cipalmente la parte più vul-nerabile della popolazione:le donne e i bambini, basan-dosi e potenziando i buonirapporti costruiti sia con lacomunità serba che con quel-la albanese del Kosovo.“Attualmente le attività pro-seguono – conclude il co-municato –, grazie all’im-pegno delle due volontarieespatriate, Estella Guerrerae Eleonora Bertacchini edello staff locale, che ope-rano per la tutela dei dirittidi tutti, indipendentementedall’etnia e dalla religionedi ciascuno.RTM si augura che la situa-zione si evolva in modopacifico, e che vengano get-tate le basi per un futuro distabilità e rinascita, dopoanni di sofferenze e ingiu-stizie. RTM sarà vicino alpopolo kosovaro in questocammino”.

Rubrica a cura della FederazioneNazionale Pensionati CISL

Carpi - Viale Peruzzi - tel. 059 682322Mirandola - Via Marsala 53 - tel. 0535 21259Modena - Numero verde gratuito 800 031333

MILLEPROROGHE E ANZIANI

Il Parlamento ha approvato l’ultimo provvedimento dellalegislatura che nel corso delle varie votazioni è stato inte-grato e dai 52 articoli iniziali si è giunti a 106. Il decreto, cheriguarda numerose e diverse misure, è stato denominatoDecreto “milleproroghe”. In sintesi illustriamo le norme diinteresse per gli anziani e i pensionati.1) Canone Rai per gli anziani con oltre 75 anni a bassoreddito: è stato eliminato il tetto di 500 mila euro annui estanziati 26 milioni a decorrere dal 2008.2) Scade il 31 dicembre il termine per i commercianti perchiedere i contributi statali per eliminare le barrierearchitettoniche nei negozi.3) Si riempie il “vuoto retributivo” e si sana un’ingiustiziaprodotta dall’introduzione delle “finestre” per le pensioni divecchiaia decisa dalla nuova legge di riforma delle pensio-ni: chi matura i requisiti può restare al lavoro fino alladecorrenza del trattamento pensionistico.4) La reversibilità dell’assegno vitalizio, concesso agli exdeportati nei campi di sterminio nazisti, è estesa anche ailoro familiari superstiti che non fruiscono del beneficioperché non hanno presentato domanda, se hanno raggiuntoil limite di età pensionabile o se sono riconosciuti inabili.5) Dal 15 settembre 2007, ai fini del riconoscimentodell’assegno sociale e della pensione sociale, non rilevano(non si considerano) per la determinazione dei limiti direddito gli assegni vitalizi previsti per i perseguitati politici

e razziali.6) La domanda per accedere alle prestazioni del Fondo disolidarietà, per l’acquisto di beni immobili nel caso di situa-zioni di crisi del costruttore, va presentata entro il 30 giugno.7) L’esecuzione degli sfratti per la conclusione della locazio-ne di immobili abitati è sospesa fino al 15 ottobre per partico-lari categorie sociali.8) E’ stato prorogato al 30 giugno il termine per adottare undecreto che definisca i criteri di applicazione delle tariffeelettriche (e del gas naturale) agevolate per soggetti disagiati.9) L’art. 29 proroga al 31 dicembre le disposizioni sullarottamazione dei veicoli usati.

ORA I DATI ISTATSONO PIU’ VERI

Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl,chiede all’Istat di rivedere il paniere tenendo contodella spesa reale delle famiglie: “Le famiglie sono indifficoltà. Abbiamo bisogno di dati certi sull’infla-zione. Al di là del paniere generale, serve un dato sucui basare le richieste contrattuali di aumento salaria-le”. Anche la statistica spiega perché i salari e lepensioni hanno perso potere d’acquisto: l’inflazioneufficiale è pari a metà di quella rilevata con riferi-mento ai beni di largo consumo.

LA FAMILY CARD

A Modena il Comune ha promosso un’intesa con inegozianti, sostenuta anche da una Banca, per farerisparmiare negli acquisti le famiglie numerose. Perottenere la tessera, che permette sconti in 54 negozidella città, il Comune non ha previsto alcun costo, male famiglie con almeno tre figli minorenni devonoavere un reddito inferiore a 80 mila euro (40mila perlo sconto nei supermercati aderenti all’iniziativa).

VITA DELLA CHIESAVITA DELLA CHIESA

I progetti di RTM in corso in Kosovo sono: “Progettosociale e pedagogico di Educazione alla Pace”; “Svi-luppo integrato nei settori agro-zootecnico, socio -educativo e di promozione della donna in comunitàmulti-etniche a Klina”; “Ure/Most (ponte): paroleche intrecciano ponti”; Commercio equo solidale.

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199 marzo '08

ome sapete non sonomolto solerte nelloscrivere, in partico-

lare quando devo parlare dime. Sono partito per ilMadagascar nel 1990 e sonostato inviato come testimo-ne del Risorto. I testimoniannunciano qualcun altro enon parlano di se stessi, edè esattamente quanto vorreifare. Il parlare di se va con-tro questa logica.Quello che voglio raccon-tarvi riguarda dunque ciòche sto vivendo da un annoa questa parte. Nel marzodel 2007, quando sono rien-trato in Madagascar, dopoun periodo di tre mesi inItalia, ho iniziato un’espe-rienza completamente nuo-va. Dopo 17 anni vissutinella cittadina di Ambositra,situata nell’altopiano cen-trale a 250 km dalla capita-le, e dopo aver prestato ilmio servizio presso un cen-tro di accoglienza, recuperoe reinserimento per malatidi ogni genere (lebbrosi,tubercolotici, disabili fisicie psichici) ho accettato diiniziare una nuova esperien-za in un luogo completa-mente diverso. Come sape-te il Madagascar ha un’esten-sione che è il doppio del-l’Italia ed oggi mi trovo alavorare a Manakara sullacosta est a circa 500 km daAntananarivo e a 250 daAmbositra.Appena giunto, mi sono

presentato alle autorità lo-cali, e tra queste al MedicoIspettore, responsabile sa-nitario di tutto il territoriodi Manakara. Dopo avermiascoltato, era la prima voltache lo incontravo, mi haringraziato per la disponi-bilità di RTM (Reggio Ter-zo Mondo) a dare man fortealle attività sanitarie del suodistretto, ma ha subito ag-giunto una richiesta: “Per-ché non ci date una manoall’ospedale psichiatrico?”.Sapeva che per diversi anniavevo cercato di venire in-contro alla sofferenza diqueste persone adAmbositra. Sono rimastosorpreso e la mia risposta èstata evasiva, perché il mioprogetto non prevedeva unimpegno verso questi ma-lati. Il Medico Ispettore nonmi ha lasciato terminare ildiscorso, si è alzato e mi hainvitato ad andare a “vede-re” la realtà. Sono rimastosgomento, una struttura di-roccata e senza alcun servi-zio funzionante che acco-

glie una trentina di pazien-ti, oltre alle loro famiglie,che si arrabattano per tro-vare il cibo, le medicine e lealtre cose necessarie. Poimi ha accompagnato a ve-dere le stanze d’isolamen-to, un vero e proprio “lager”.Non sapendo cosa rispon-dere all’Ispettore, gli hochiesto di darmi il tempo diriflettere prima di decidere.L’ospedale psichiatrico di“Ambokala” mi è rimastonegli occhi e nel cuore, stocontinuando a portare avantile attività del progetto per ilquale sono venuto aManakara, che peraltro staandando molto bene e stadando ottimi risultati, maquei volti non mi lascianoin pace. In questi mesi sonodiverse le persone che sonovenute a visitarmi, non hoesitato ad accompagnarle adAmbokala, è bene che sisappia che esiste anche que-sto Madagascar! Antonio eFederica Savignano, i duesposi carpigiani che sonovenuti qui come volontari

nell’ottobre scorso, hannovisto con i loro occhi comepuò essere profonda la sof-ferenza e ci siamoripromessi, con i mezzi chepotremo trovare, di miglio-rare un po’ alla volta le con-dizioni di vita di questimalati. Grazie a tutti quelliche vorranno darci una manoe in particolare al CentroMissionario di Carpi, checontinua a stimolarmi per-ché non vuole lasciarmi dasolo a camminare con que-sti sofferenti.Il Signore Gesù che ha vin-to la morte, la sofferenza,l’indifferenza, ci renda tuttitestimoni di Lui, il Risorto!

Luciano Lanzoni

C

DallaTanzaniaSuorGabriellinaMorselli

Dalla Costad’AvorioSuorAmbrogiaCasamenti

Ho ricevuto gli auguri na-talizi del Centro Missio-nario anche se dopo Nata-le perché le poste cammi-nano lentamente per le fe-ste; chiedo scusa se que-sta, forse, arriverà per laPasqua.Quando vado a visitare lefamiglie mi trovo di fron-te alla capanna diBetlemme, se vado poi dinotte, le stelle sono tantoluminose che sembranotutte comete che illumina-no il presepe.Qui non è questione di“dare” e fare grandi pro-getti, ma di imparare a vi-vere prendendo esempiodalle semplici famiglie diToropalca.Tutto questo si vive qui,lontani dalla città, dalle

tentazioni dello spreco, dalmaterialismo e dalle scelteinutili.Una volta che la gente sitrasferisce in altre nazioni ocittà si lasciano subito cor-rompere dalle false neces-sità e perdono il loro stile divita semplice.Così succede anche per noireligiose, per questo dico,abbiamo tanto da imparareper continuare a rimanerefedeli al Vangelo.Grazie a tutti voi per il vo-stro ricordo: al Vescovo, adon Fabio e a tutti i Volon-tari del Centro.Vi auguro una Quaresimadi Conversione ed una Pa-squa piena di luce e di glo-ria .

Suor Celestina Valieri

Dalla BoliviaSuor Celestina Valieri

Per sostenere il progettodel Centro psichiatrico diManakara le offerte in de-naro possono essere effet-tuate direttamente presso ilCentro MissionarioDiocesano in Corso Fanti13 a Carpi o tramite bonifi-co/versamento sui seguenticonti corrente:* Solidarietà MissionariaOnlus - Progetto ManakaraUnicredit Piazza Martiri –Carpi IT - 14 - M 02008 -23307 – 28443616* Centro MissionarioDiocesano – ProgettoManakaraUnicredit Piazza Martiri –Carpi - IT - 88 - I - 02008 -23307 – 28474200

Negli ultimi mesi suorGabriellina Morselli hainviato due lettere nelle qua-li spiega quali sono le ne-cessità più urgenti relativeai progetti da lei seguiti.

“Sono ritornata bene e feli-ce alla missione ed ho go-duto molto nel rivedere imiei bambini e la nostragente. I bambini e ragazziorfani, ai quali procuriamocibo, vestiti, cure, scuolaecc.. sono 156. La scuolaSecondaria di Ilamba vaavanti piano piano e pergennaio non è possibile in-cominciare, speriamo nel2009. Mancano i dormito-ri, refettorio, cucina, lavan-deria, bagni, salone, ufficiinsegnanti e casette perloro. Abbiamo trovato l’ac-qua vicino, a 120 metri diprofondità ed è stata unagrande grazia del Signore.Speriamo nella Provviden-za. I giovani sono stanchidi aspettare ma non hannoaltra scelta. E’ una grandepena anche per noi. A Dar-Es-Salaam, stiamo co-struendo un Centro di For-mazione e animazionevocazionale e missionariaper le giovani. Questo saràpronto per il luglio del2008.La scuola secondaria vaavanti piano piano e per il2008 non sarà certamentepronta, ma speriamo per il2009 con l’aiuto del Signo-re. L’offerta di don RinoMalagoli è stata destinataalla costruzione della scuo-la (…).I miei bambini e giovanisono una bella e grandefamiglia, tutti felici e con-tenti e anche buoni. A Dar-Es-Salaam, stiamo co-struendo un Centro di for-mazione e animazionevocazionale per le giovanie speriamo che sia prontoper giugno o luglio del2008. C’è un bisogno gran-de di aiutare questi giova-ni!Il Signore vi benedica ognigiorno e vi conceda le gra-zie che desiderate per voi ei vostri Cari. Nella stessagioia missionaria e nellapreghiera vi saluto con af-fetto e gratitudine”.Suor Gabriellina Morselli

Corso di formazioneUltimo incontro del Corso di formazione per volon-tari “Estate in missione”, promosso dall’Associa-zione dei Volontari per le Missioni e dal CentroMissionario Diocesano: Giovedì 13 marzo, Canonicadel Duomo di Mirandola – ore 21Alberto Pederzini parlerà di “Madagascar, il centroaltrove di una esperienza in cammino”, presentandole attività missionarie svolte da Luciano Lanzoni.

Centro Missionario DiocesanoCorso Fanti, 13 - CarpiTel e fax 059 689525

E-mail: [email protected]

Volontari per le MissioniElezione del nuovo direttivo

Sabato 8 marzo alle ore 16 presso la sala parrocchialedel Duomo di Mirandola si terrà l’assemblea dell’As-sociazione diocesana dei Volontari per le Missioni,alla quale interverrà il Vescovo. Dopo le relazionisull’attività svolta nel 2007 e sull’incontro del 1marzo in Vescovado, si procederà all’elezione dei seimembri del nuovo direttivo che resterà in carica per iprossimi tre anni.

Per il Centro Missionariodi Carpi, noi, come scuoladi taglio e cucito, stiamopreparando dei ‘Bubu’ tra-dizionali, tipici del luogo,da inviarvi appena saran-no terminati. Le attivitàsono incominciate a ritmodi rock e le ragazze e ibambini sono sempre piùnumerosi e più bisognosiin questa situazione di dopoguerra, perché non c’è lapossibilità di un lavorostabile. Il tutto si risolvealla giornata: vivere e la-vorare per mangiare oggi.Da parte mia, avverto moltoquesta situazione di gravedisagio economico che lefamiglie vivono in questoperiodo.Ancora un grazie accom-pagnato con la preghiera econ la gioia di servire ilSignore.

Suor Ambrogia

In Quaresima il Centro Missionario propone di sostenere il progettodi Luciano Lanzoni per il centro psichiatrico di Manakara (Madagascar)

Per non dimenticare quei volti

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20 9 marzo '08

Abbonamento 2008Ordinario: Euro 35

Sostenitore: Euro 50Benemerito: Euro 100

Modalità di abbonamento

• presso gli incaricati parrocchialipubblicati in questa pagina o pressoil parroco

• direttamente in redazione aCarpi, via d. E. Loschi 8 a Carpi

• tramite versamento su ContoCorrente Postale nr. 15517410,intestato a Notizie sc – Carpi

La corrispondenza dei lettori va inviata a:Notizie - Giornale Aperto - Via don Loschi 8 - 41012 Carpi

Fax 059/630238 - E-Mail: [email protected]

L’ordinazione trascurata?

Il nostro Vescovo ci esorta sempre, con forza e passio-ne, a pregare il Signore perché ci dia nuove e santevocazioni sacerdotali; e oggi viene ordinato sacerdotedon Andrea Mistrorigo.Oggi è dunque festa per la Diocesi di Carpi e le festevanno manifestate con gioia ed entusiasmo.Oltretutto, vista la rarità delle ordinazioni sacerdotali,mi parrebbe naturale manifestare questa gioia ai fedelie ai non fedeli con tutti i mezzi possibili. E uno diquesti, se non il più importante, è Notizie, di cuiapprezzo la pluralità degli argomenti trattati che ne faun settimanale aperto a tutta la città, a tutta la Diocesi,credenti e non credenti.Nel numero del 2 Marzo, all’ordinazione sacerdotaledi don Andrea è dedicato un piccolo spazio in primapagina e buona parte della sesta pagina, con la storiadella sua vocazione: la notizia è stata coperta.Però, perché non dare più spazio e risalto a questanotizia in prima pagina e perché non approfondirel’argomento parlando della situazione dei sacerdotinella Diocesi, del bisogno che abbiamo di loro, diquello che fanno per tutti? Non è superfluo ricordarea tutti che i sacerdoti non sono quelli delle fictiontelevisive o quelli degli spot pubblicitari dove gli fanfare sempre stupide figure; non è superfluo neppurericordare come fanno a sostenersi, anche per risponde-re a certa grande stampa che li attacca continuamente.Mi sembra che l’ordinazione di un sacerdote in questaDiocesi sia il fatto importante, certo più importante ditanti altri argomenti, degnissimi di nota, cui viene datapari importanza, tipo la “Primula di Chernobyl”, ilMuseo contadino, i Cattolici al voto, la “Maialata” inparrocchia.Più importante almeno per il Settimanale Cattolicodella Diocesi. O no ?Ringrazio per l’attenzione e le porgo cordiali saluti.

Lettera firmata

Che Notizie non abbia trattato con il dovuto risaltol’ordinazione sacerdotale di padre Andrea Mistrorigomi pare una critica… preventiva.L’ordinazione avvenuta sabato 1 marzo, è stata inse-rita in un “percorso vocazionale” avviato alcunesettimane fa in preparazione all’ordinazione diaconaledi Maurizio Veronesi e Claudio Zerbini. E’ statapresentata la situazione del diaconato in diocesi eabbiamo intervistato i due diaconi. Abbiamo presen-tato padre Andrea per farlo conoscere e raccontaredella sua vocazione, infine sul numero che ha tra lemani c’è un ampio servizio sull’ordinazione, l’omeliadel Vescovo, la Prima Messa a Limidi, l’intervista aigenitori.Come giustamente annota il nostro lettore Notizie si fasempre più apprezzare per “la pluralità degli argo-menti trattati che ne fa un settimanale aperto a tutta lacittà, a tutta la Diocesi, credenti e non credenti”. Equesto senza perdere di vista le priorità e le specificitàche costituiscono il carattere distintivo di un settima-nale cattolico espressione di una comunità diocesanavaria e articolata. Certi avvenimenti della vita eccle-siale possono trovare altri contesti più idonei a valo-rizzarli mentre invece Notizie, vista anche la scarsadiffusione di Avvenire, è sempre più l’unica voce,purtroppo con limiti di spazio oggettivi, a sostenereun dibattito pubblico dove impera la disinformazionesui temi di più stretta attualità che investono le que-stioni della vita e della famiglia e la stessa presenzadella Chiesa nella società italiana.Grazie dell’attenzione e dell’amicizia con cui segue ilnostro lavoro.

L.L.

progetto che non sembranonecessarie.La creazione di nuovi sog-getti e società di gestione (adesempio quella che dovràgestire la casa delvolontariato) direttamentecontrollati dalla Fondazione,unita alle ultime modifichestatutarie, rischiano poi difare della Fondazione un sog-getto troppo autoreferente,un soggetto che gestisce sem-pre di più, eroga sempremeno, si affida sempre piùspesso a consulenti esterni erisponde tendenzialmente anessuno di ciò che fa.

Una proposta finorainascoltata: case ad affittiaccessibili!Alle audizioni fatte dallaFondazione con le associa-zioni di volontariato è statochiesto anche un impegnoper fornire abitazioni alletante famiglie che non rien-trano nelle pocheassegnazioni di case popo-lari. Abbiamo dato in que-sto modo voce a bisogni chenon trovano facilmente chili rappresenti. Sono centi-naia infatti le famiglie che sicollocano in quella “zonagrigia” compresa tra le casepopolari ed il normale mer-cato immobiliare.Perché la Fondazione nonmette a disposizione del suoterritorio un buon numerodi alloggi ad affitticalmierati? Per un progettodi questo tipo, di grande uti-lità sociale e di grande im-patto sulla città, non servealcun confronto perchè sitratterebbe di una rispostaconcreta ad esigenze altret-tanto concrete, evidenti econdivise. La Fondazionefarebbe un investimento erimarrebbe proprietaria delpatrimonio immobiliare; po-trebbe acquistare gli appar-tamenti in diversi luoghi diCarpi, Novi e Soliera, ancheper evitare l’effetto-ghetto;potrebbe costituire un suoente strumentale per la lorogestione. Un progetto sem-plice, chiaro, lineare, che tro-verebbe tutti d’accordo. Per-ché no?* direttore Caritas Diocesana

Stefano Facchini *

uali sono la natura, ilmetodo ed i compitidi una Fondazione diorigine bancaria?

La lettura di alcuni fatti re-centi aiuta a mettere a fuocoalcuni nodi critici.

Le statue di SeveriSenza entrare nel merito delprogetto, della sua opportu-nità e della sua efficacia“commerciale”, si è assistitoad una grande fretta nel pub-blicizzare lo stanziamento,senza però concordare, pri-ma, tutta una serie di aspetti.Di fatto, da anni, il progettonon è riuscito a decollare edi fondi (2 milioni di euro)sono inutilizzati.

La “Corte futura”4milioni e mezzo di europer un investimento non con-diviso con la città e con chiha il compito di prendere ledecisioni necessarie alla riu-scita del progetto. Altri sol-di sono stati spesi per un“progetto di fattibilità” diqualcosa che probabilmen-te non si farà mai. Il Comu-ne ha deciso che il “polodegli eventi” è e deve rima-nere il centro storico (nelquale e per il quale sonostate spese consistenti som-me per renderlo più bello edaccogliente) Perché il pro-getto non è stato condiviso,concordato, progettato pri-ma di procedere all’acqui-sto? E’ sufficiente a motiva-re la spesa il fatto di averecomunque “ipotecato” unterreno in una zona che pri-ma o poi di sicuro si svilup-perà? Aspettando e concor-dando le decisioni con gliorgani preposti si potevaforse attuare, anche sul me-desimo terreno, una spesapiù mirata, più necessaria eforse più economica, dalmomento che la diversa de-stinazione d’uso di un terre-no (di interesse pubblico seper costruire, ad esempio,un nuovo ospedale, privatose per edificare attività com-merciali) ha una incidenzadiretta sul suo prezzo.

La “Casa del volontariato”Anche questa ultima opera-zione (un milione eseicentomila euro più lamessa a nomera) è parsa af-frettata e non condivisa. Unprogetto di questo tipo, di

questo costo e di questa por-tata poteva e doveva esserecondiviso prima con leconsulte del volontariato. E’vero che qualche associa-zione nell’incontro di con-sultazione promosso dallaFondazione, ha espresso lanecessità di una sede per leproprie attività, ma da que-sto a procedere in tutta frettaad un acquisto di questo tipo,ce ne passa!Impostare una indagine di-screta tra le associazioni divolontariato avrebbe consen-tito di conoscere, condivi-dere ed impostare megliotutta una serie di elementi: ilnumero e la tipologia deglispazi necessari; gli orari difruizione; le tipologie di ser-vizi erogati; la disponibilitào meno a condividere conaltri la propria sede; di con-tribuire alla gestione dellastruttura con personale e ri-sorse economiche; l’accor-do su chi e come gestiràl’immobile, su chi avrà di-ritto alle sedi e chi no, sullabase di criteri condivisi; conquale suddivisione di onerigestionali ed organizzativi,con quali vincoli, opportu-nità ed orari.Una migliore conoscenzadelle esigenze poteva infinefar cogliere opportunità piùmirate, a Carpi, Novi eSoliera.

Qual è la vera natura dellaFondazione?Qualcuno dice che la Fon-dazione è un soggetto “pri-vato” e in quanto tale nondeve rispondere a nessunodi ciò che fa, se non alleleggi dello Stato. Eppure laFondazione è percepita unpo’ da tutti come una realtà- di fatto, anche se non didiritto - “pubblica” e per-tanto tenuta, in qualchemodo, a rispondere di quan-to progetta e fa. Nessun sog-getto esclusivamente priva-to, per quanto importante, èpresente quotidianamentesui giornali come la Fonda-zione!L’elemento più importantea favore di questa tesi è peròil fatto che i componenti delConsiglio di indirizzo della

Fondazione - cui compete lanomina del Consiglio di am-ministrazione - sono tuttidesignati dal territorio (Co-muni, Provincia, Camera diCommercio, Università, Di-rigenti scolastici, Diocesi,Volontariato…). Risulta dif-ficile sostenere che la Fon-dazione non debba rispon-dere al medesimo territoriodi cui è espressione!Ora, la Fondazione in questiultimi anni promuove e ge-stisce sempre di più, in pro-prio, tutta una serie di pro-getti. Perché invece - laddoveesistano già soggetti che ope-rano da tempo in un deter-minato settore o servizio -non sostiene e non valorizzaquesti soggetti, piuttosto checrearne di nuovi, secondoquanto suggerisce il notoprincipio di sussidiarietà?Potrebbe dedicare più ener-gie in consultazioni più ac-curate, personalizzate e mi-rate, alla collaborazione congli altri attori presenti nellasocietà carpigiana. In talmodo potrebbe essere per-cepita come soggetto piùvicino e forse perseguire conmaggiore efficacia gli scopidi utilità sociale che costitu-iscono la sua principaleragion d’essere.

La fretta di stanziare som-me elevate, di fare grandiprogetti poco condivisi ègiustificabile? Perché que-sta esigenza di spendere tantoe in fretta?Questo interventismo dellaFondazione, questa esigen-za di fare grandi investimen-ti, rischia forse – salvo raree “consistenti” eccezioni –di togliere finanziamenti atanti piccoli e medi progettiche i soggetti del territorioautonomamente propongo-no, soggetti che costituisco-no un tessuto robusto ed im-portantissimo per la città,soggetti che meritano di es-sere valorizzati, sostenuti esviluppati.La Fondazione appare ge-stita un po’ come una im-presa, con un decisionismoche si addice poco a questotipo di ente, con esigenze dipubblicità e visibilità in ogni

L’opinione - Fondazione Cassa Risparmio di Carpi

Metodo e sussidiarietàQ

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219 marzo '08CULTURA E SPETTACOLICULTURA E SPETTACOLI

FESTA DELLA DONNASabato 8 marzoMirandola – Auditorium Castello PicoSabato 8 marzo alle ore 17, nell’auditorium del Castello dei Pico, “laZattera” mette in scena “Il vizio dell’amore”, otto monologhi-con-fessione che celebrano la femminilità. Lo spettacolo, di GabrieleRomagnoli, è ad ingresso libero ed ha il coordinamento di GiulioAscari. Recitano Daniela Battioni, Gabriella Bortoli, Barbara Bru-schi, Silvana Gozzi, Elisabetta Razzaboni, Giovanna Rizzolo e LuisaSovieni. Organizzano il Comune di Mirandola e il Consiglio delCastello.

DONNE IN PISTADomenica 9 marzoLimidi – Palestra “O. Pederzoli”, via Papotti 20Per il ciclo “Protagonista donna”, domenica 9 marzo dalle ore 15presso la palestra “O. Pederzoli” di via Papotti 20, avrà luogo unaesibizione di gruppi di pallavolo, pattinaggio, danza, ginnastica eballo. A cura del Centro Polivalente di Limidi, per info: 059/567222o 340/2907305, [email protected].

MUSICA E POESIAVenerdì 7 marzoCarpi – Auditorium Biblioteca LoriaAndrea Meschiari propone il suo “Percorso intorno alla canzoned’autore”. Venerdì 7 marzo alle ore 21 nell’auditorium della biblio-teca multimediale “A. Loria”, dibattito sulla “Geografia poetica dellacanzone italiana”, con accompagnamento musicale del gruppo Flexus.Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, evento a cura dellaFonoteca comunale. Per informazioni 059/649954 - mail:[email protected].

APPUNTAMENTI

mai a Carpi, rimase semprein possesso dei francesi e oggisi trova al Louvre, tra l’altronella sezione dedicata allascultura d’oltralpe. L’unicorammarico è non poter esporrel’ultima parte originale di uncarteggio tra il nostro eErasmo da Rotterdam: le re-gole di prestito della Biblio-teca Ambrosiana sono rigi-de”.Appuntamento dunque a ve-nerdì 14 marzo, alle ore 19,

Daniele Franda

uattrocentotre annidopo Carpi riabbracciaAlberto Pio. Sarà unritorno temporaneo ma

pur sempre celebrato in grandestile, come uno di quegli even-ti a cui non si può mancare. Econ il Principe tornerà ai fa-sti grandiosi del tempo chefu il suo Palazzo, la sua resi-denza che oggi fa da cornicealla nostra magnifica piazza.Il Castello restaurato è il co-ronamento di anni di lavori,avviati nel 2005 e che hannointeressato il nucleo centraledell’edificio: “Il progetto –spiega Manuela Rossi, di-rettrice dei Musei del Palaz-zo – ha riguardato circa 6mila metri quadri, di cui 2mila di cortili e portici. In-fatti la zona interessata è quel-la circostante il cortile d’Ono-re ed il cortiletto nord, costi-tuito dalle Logge di primo esecondo ordine. Con questilavori abbiamo completatogli impianti e i restauri ini-ziati dopo il terremoto del1996, procedendo al rinno-vamento delle finiture edili,alla costruzione di nuove scaleed ascensori (il Castello èfruibile da chiunque e da va-rie posizioni si garantisce l’ac-cesso ai disabili, ndr) e al-l’allestimento e arredamen-to degli uffici”. Gli interven-ti, diretti da Giovanni Gnoli,hanno permesso inoltre direalizzare nuovi percorsi divisita ed esposizione deiMusei istituiti nel 1898. Cu-ratrice della parte scientificaè Manuela Rossi: “Dal 14marzo i carpigiani riavrannoil Palazzo, sarà fruibile quasinella sua interezza: riman-gono ancora off limits zoneche pian piano verranno reseagibili, da qui al prossimogiugno il Castello riveleràsorprese di continuo”. Ciòche sappiamo per certo è cheAlberto III Pio farà il suoritorno nella città che gli ap-

partenne fino al 1525. Il ce-lebre ritratto, attribuito aBernardino Loschi e conces-so in prestito dalla NationalGallery di Londra, sarà il fioreall’occhiello della mostra“L’immagine del Principe”,che raccoglierà le opere ri-guardanti l’ultimo Signore diCarpi. Insieme al quadro delLoschi sarà visitabile un’al-tra opera di pari importanzastorico-artistica. E’ il monu-mento funebre del Principerinascimentale, commissio-nato dal nipote cardinaleRodolfo Pio a Giovan Fran-cesco Rustici, scultore fio-rentino, e conservato alLouvre di Parigi. ManuelaRossi racconta le vicende chesi celano dietro questi duecapolavori: “Per capire per-ché essi si trovano all’esteroe non a Carpi bisogna affron-tare un discorso di caratterestorico. Il dipinto faceva partedella collezione personale diAlberto, quel bagaglio di gran-de valore artistico che i Si-gnori del Rinascimento por-tavano con sé per dimostraree accrescere il loro prestigio.Venne realizzato nel 1512,come si nota da un particola-re della veste di Alberto, eraffigura il Principe in unmomento di meditazione spi-rituale. Di questo ritratto sitorna a parlare nell’800, quan-

do viene identificato in pos-sesso di un collezionista in-glese. Poi confluiràdefinitivamente nel patrimo-nio della National Gallery”.Alberto Pio è stato un princi-pe lungimirante, abile diplo-matico, innovativo, di vastis-sima formazione culturale.L’errore che commise quan-do decise di schierarsi al fian-co di Francesco I, re di Fran-cia, contro l’Imperatore Car-lo V, gli costò il dominio diCarpi. Riparò dapprima aRoma, in seguito, nel 1527,si recò a Parigi in qualità diambasciatore di Papa Cle-mente III. Nella capitale fran-cese la morte lo colse nel1531. “Quattro anni dopoRodolfo Pio, nunzio aposto-lico in Francia, commissio-nò allo scultore regio di Fran-cesco I un monumento fune-bre alla memoria di Alberto.Di fatto l’opera non arrivò

LO SCAFANDROE LA FARFALLAdi Julian SchnabelCon M.Amalric, E.Seigner,M.J.Croze (Drammatico, FR/USA, Colore, 2007, 112’)

Nella vita di Jean Dominique,capo redattore di una notarivista di moda, la tragediaarriva improvvisa e inaspet-tata: una gita in macchina,l’ictus, il coma. Al risveglio,la realtà annuncia una terri-bile verità: la paralisi presso-ché totale non concede spe-ranze di miglioramento. Soloun occhio è rimasto illeso.Comincia così un lungo cal-vario che condurrà il prota-gonista da un’iniziale ribel-lione a una serena e soffertaaccettazione della propriacondizione. Attraverso l’oc-chio sano si accosterà allarealtà, incontrando infermierie familiari in modo nuovo epiù autentico. Noi stessi, at-traverso una coraggiosa einusuale scelta del regista,impareremo a guardare ilmondo con l’occhio di JeanDominique. Seppur con fati-ca, non senza un lieve toccod’ironia, imparerà ad acco-starsi alla realtà attraversopossibilità che gli sono rima-ste intatte: la fantasia e lamemoria. Grazie all’aiutodelle competenti infermiere,Jean Dominique comunicagrazie al battito della palpe-bra. La discesa nell’abisso diuna vita senza senso cui l’ave-va condotto l’ictus, si tra-sforma così in una rinascitaalla vita, che egli decide ditestimoniare raccontandonel’esperienza in un libro da luiscritto dettando lettera perlettera.Premiato a Cannes per la mi-glior regia e tratto da una sto-ria vera, Lo scafandro e lafarfalla costituisce un inno allavita raccontato con coraggio,senza ricorrere a facili solu-zioni consolatorie. Un film cheinsegna il coraggio di viverein modo lucido e profondo.Così bello e così diverso datanti altri film che, di frontealla deriva del mondo, non rie-scono a sollevarsi dall’abissodella rassegnazione.

Stefano Vecchi

Il film della settimana

“L’immagine del Principe”I ritratti di Alberto III nel Palazzo dei Pio a Carpi

La mostra sarà visitabile dal 15 marzo al 15 giugno,con i seguenti orari: dal martedì al giovedì ore 10-13;venerdì, sabato e festivi ore 10-13 e 15-19. Chiuso illunedì.Per info: Musei di Palazzo dei Pio, Carpi; 059/649955,[email protected], www.palazzodeipio.it.

Q

presso l’appartamento Nobiledi Palazzo Pio per l’inaugu-razione della mostra. Per l’oc-casione, dopo una visita li-bera, Vittorio Sermonti leg-gerà, non casualmente, unbrano tratto dal VI librodell’Eneide: è lo stesso checompare tra le mani di Al-berto Pio nel ritratto del Lo-schi.La girandola di emozioni staper iniziare: sabato 15, dalleore 16, una “Festa a palazzo”inaugurerà il ritorno del Ca-stello, in una atmosfera cin-quecentesca ma sempre nelsegno del nuovo, per presen-tare un luogo moderno di artee cultura. Domenica 16 mar-zo altre iniziative e altreperformances di artisti di variediscipline: un “Invito a pa-lazzo” ci tratterrà dalle 22 amezzanotte con concerti, let-ture e mostre temporanee. Unabella occasione per visitareparti di quel Castello che con-sideriamo nostro ma che nonconosciamo fino in fondo,andando alla ricerca dellasorpresa che non ti aspetti.Potremo guardare al di là delvetro di una finestra e scor-gere magari un particolareinedito di Piazza Martiri, unnuovo scorcio degno di unafotografia. E ci chiederemose Alberto Pio l’avrà mainotato.

Alberto Pio, il ritorno del PrincipeAlberto Pio, il ritorno del Principe

In Sala Peruzzi l’11 marzo alle 16.30presentazione del saggio di Elisabetta Musi

Non è semprela solita storia…Un pomeriggio senza dubbio interessantequello di martedì 11 marzo quando, in SalaPeruzzi, verrà presentato il saggio di Elisa-betta Musi Non è sempre la solita storia…che nasce da un corso di formazione pro-mosso dalla Commissione Pari Opportuni-tà del Comune di Carpi in collaborazionecon l’assessorato alle Politiche scolasti-che. L’incontro è rivolto a insegnanti di nido, scuola d’infanzia e scuola elementare,ma naturalmente è aperto a tutti.Apre i lavori Gabriella Contini, presidente della Commissione Pari Opportunità;dopo i saluti degli assessori Marcella Valentini e Maria Cleofe Filippi, lapresentazione del saggio e conversazioni con l’autrice: Marco Deriu, docente diSociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università di Parma, VannaIori, docente di Pedagogia generale e di Pedagogia della Famiglia presso la facoltàdi Scienze della Formazione dell’Università Cattolica di Milano ed ElisabettaMusi, l’autrice, docente di Pedagogia sociale e di Pedagogia della Differenza digenere presso l’Università Cattolica di Milano. Dopo le letture a cura di GiuliaCampioli, attrice, l’apertura del dibattito.

Giovanni Gnoli

Il monumento funebre del Principe conservato al Louvre

Venerdì 14 marzo inaugura la mostra dedicata al Signore di Carpi.Fino a giugno si susseguiranno iniziative ed eventi per celebrarela riapertura di Palazzo Pio

Venerdì 14 marzo inaugura la mostra dedicata al Signore di Carpi.Fino a giugno si susseguiranno iniziative ed eventi per celebrarela riapertura di Palazzo Pio

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22 9 marzo '08

Direttore responsabile: Luigi LammaRedazione: Annalisa Bonaretti (coordinatrice, area cronacacultura e società); Virginia Panzani (area vita ecclesiale);Daniele Franda; Laura Michelini (area Mirandola – Concor-dia); Benedetta Bellocchio; Saverio Catellani; Corrado Corradi.Collaboratori: Lidia Bovi, Gianpaolo Camurri, Nicola Catellani,Davide Cattini, Dante Colli, Pier Giuseppe Levoni, MariaLuisa Luppi, don Carlo Malavasi, Silvia Pignatti, AntonioPrandi, mons. Douglas Regattieri, Alberto Rustichelli, OrnellaTibasti, Luca Verrini.Fotografia: Paolo Santini - Art Director Claudio VarettoGRAFICA E IMPAGINAZIONE: Compuservice sas - 059/684472.

Redazione - Ufficio Abbonamenti e Pubblicità -Amministrazione: via d.E.Loschi 8 - Carpi

(a fianco della Cattedrale)tel. 059/687068 - fax 059/630238

Una copia 1,00(i.i) - Copie arretrate 2,00(i.i)ABBONAMENTO ORDINARIO 35,00 (i.i)ABBONAMENTO SOSTENITORE 50,00 (i.i) BENE-MERITO 100,00 (i.i)

Registrazione del Tribunale di Modena n. 841 del 22.11.86 - C.C.P. n.15517410 intestato a Notizie, Settimanale della Diocesi di Carpi -Stampa: Galeati industrie grafiche Spa - www.galeati.it - AutorizzazioneProt. DCSP/1/1/5681/102/88/BU del 13.2.90. Notizie fruisce deicontributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990 nr. 250.

Redazione: [email protected]:

[email protected]

Ai sensi del D.Lgs n. 196 del 30/06/1993 si comunica che i dati deidestinatari del giornale, forniti all'impresa editrice Notizie scrl all'attodella sottoscrizione dell'abbonamento, o diversamente acquisite daenti e associazioni collegati, sono contenuti in un archivio informaticoidoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Tali dati sarannoutilizzatti, salvo divieto espresso per iscritto dagli interessati, oltreche per il rispetto al rapporto di abbomaneto o di invio pacchi, ancheper le proprie attività istituzionali, ivi comprese la comunicazione,l'informazione e la promozione, nonchè per conformarsi ad obblighinormativi e di legge.

Settimanale della Diocesi di Carpi

ASSOCIATO ALL'USPIUNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

E ALLA FISCFEDERAZIONE ITALIANASETTIMANALI CATTOLICI

UNITALSIUnione Italiana Traspor-to Ammalati a Lourdes eSantuari internazionaliAccanto all’organizzazio-ne di pellegrinaggi ai san-tuari italiani ed esteri, visono numerose proposte diincontro con gli ammalati.

Sede di Carpi: via San Bernardino da Siena,14 - 41012 - Carpi (MO), Tel e fax: 059640590. Orario: martedì - giovedì 17.30-19.Sede di Mirandola: c/o Parrocchia delDuomo, via don Minzoni 3, 41037 Mirandola(MO), Tel: 0535 21018 – Fax: 0535 27330.Orario: ogni sabato dalle 9 alle 12.

AGAPE DI MAMMA NINA

Casa di accoglienza femmi-nile secondo il carisma dellavenerabile Mamma NinaSaltini. Gestita anche conl’aiuto di volontari.

Sede: via Matteotti 91 – Carpi - Tel 059641015 – Fax 059 6223181.

COOPERATIVA SOCIALE NAZARENO

Nasce nel Novembre 1990in Carpi con lo scopo di ac-cogliere, valorizzare ed aiu-tare persone con disabilità edisturbo mentale.

Sede: Via Bollitora Interna, 130 - 41012Carpi -Tel. 059 664774 - Fax 059 664772, e-mail segreteria: [email protected], sito internet: www.nazareno-coopsociale.it/

UFFICIO DIOCESANO PER L’EDUCAZIONE E LA SCUOLA

Si propone come punto diriferimento, coordinamentodi sostegno di iniziative e diformazione e aggiornamen-to rivolte a chi opera nellascuola e nel mondo dell’edu-cazione. Tiene i contatti conle comunità parrocchiali conle scuole e con il territorio.

Sede: C.so Fanti 13 – Carpi Tel 059686048 –fax 0596326530 - Orario: lunedì 9-11;venerdì 10-12 (o per appuntamenti)

AGENDAAGENDAGIOVEDÌ 13 MARZO

INCONTRI• Ore 16 – Mirandola - Aggiornamento

per gli IRC

VENERDÌ 14 MARZO

PREGHIERA• Ore 17.15 – Chiesa dell’Adorazione –

Preghiera per le vocazioni• Ore 21 – San Francesco - Via Crucis

cittadina

SABATO 15 MARZO

PREGHIERA• Ore 19 – Cattedrale - Penitenziale per

i giovaniINCONTRI• Ore 21.30 – Eden – Palma d’oro

DOMENICA 9 MARZOGiornata diocesana della CaritàPREGHIERA• Ore 10.45 – Cattedrale – Santa Messa

episcopale nel 70° della vestizione diMamma Nina e delle prime religiose

LUNEDÌ 10 MARZO

PREGHIERA• Ore 21 – Seminario – Veglia di pre-

ghiera per i cristiani impegnati in po-litica in preparazione alla Pasqua

MERCOLEDÌ 12 MARZO

INCONTRI• Ore 16 – Seminario – Aggiornamento

per gli IRC

GIOVEDÌ 13 MARZO

INCONTRI• Ore 9.30 – Seminario – Aggiornamen-

to per il clero

CURIA VESCOVILE

La curia diocesana è com-posta da persone e uffici cheda vicino collaborano con ilVescovo nel suo ufficio pa-storale. Accanto a quelli giàindicati con sede esterna,sono presenti i seguenti uf-fici: beni culturali, catechi-stico, liturgico, per la pasto-rale sociale e del lavoro, perla pastorale familiare, per lapastorale della salute, per lapastorale scolastica e inse-gnamento della religione cat-tolica, per il tempo libero,turismo e sport.

Sedi: Curia Vescovile, Corso Fanti, 13 -Carpi. Tel 059 686048.

UFFICIO PELLEGRINAGGI

Organizza e coordina i pel-legrinaggio diocesani; dispo-nibili in sede diverse pubbli-cazioni sui luoghi di pelle-grinaggio.

Aperto dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12.E-mail: [email protected] .

UFFICIO MISSIONARIO

Tiene i contatti con tutti imissionari della Diocesi neidiversi Paesi del mondo ecoinvolge la comunità suprogetti in loro sostegno.

Aperto dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12,30e il martedì dalle 15 alle 18. Tel e fax 059689525. E-mail:[email protected] .

ASSOCIAZIONE SOLIDARIETÀ MISSIONARIA ONLUS

Legata all’attività del Cen-tro Missionario diocesano, èun servizio in più a favoredei missionari della Diocesidi Carpi per offrire possibili-tà aggiuntive di intervento.

Sede: c.so Fanti, 13 - Carpi. Tel e Fax 059689525. e-mail: [email protected]

ASSOCIAZIONE VOLONTARI PER LE MISSIONI

Nata nell’ambito del CentroMissionario per favorire lapreparazione e l’invio di vo-lontari presso le missioni neipaesi in via di sviluppo. Pro-muove iniziative atte a fi-nanziare i progetti che ver-ranno realizzati.

Sede: c.so Fanti, 13 - Carpi. Tel 3402482552 e Fax 059 689525. e-mail:[email protected]

SPES – SERVIZI PER L’EDUCAZIONE E LA SCUOLA

Si impegna nella promozio-ne dei diritti dell’infanzia edell’adolescenza e nell’inno-vazione e sperimentazionedi servizi socio-educativi(doposcuola, sostegno ai di-sturbi specifici dell’apprendi-mento, campi gioco estivi,formazione degli educatori distrada e dei centri di aggrega-zione).

Sede: c/o Oratorio Eden, via S. Chiara, 18;Recapito: c.so Fanti, 44 - Carpi. Tel 059 686889.

TEOLOGIA ED EVANGELIZZAZIONE ONLUS

Associazione costituitasi inoccasione del 25° anniversa-rio di ordinazione sacerdota-le di monsignor GildoManicardi, per sostenere gio-vani della Diocesi di Carpiche scelgano di studiare teo-logia dopo le superiori.

Sede: c.so Fanti, 89–Carpi. Tel/fax. 059/685210.

Adulti di AcIncontro Coa

La Commissione Catechesi Or-ganica Adulti (Coa) della diocesiorganizza per domenica 16 mar-zo alle ore 15.30, presso la par-rocchia di Sant’Agata di Cibeno,un incontro teologico sul tema “IlVangelo della vita”. Interverràcome relatore don Roberto Vec-chi, direttore dell’Ufficio Cate-chistico Diocesano.Sono caldamente invitati a parte-cipare tutti i coordinatori e i grup-pi Coa.

Sabato 3 maggio 2008Partenza da Mirandola alle ore 5:30 - da Carpi alle ore 6:00Arrivo a Roma e pranzo al saccoVisite guidate e incontro teologico con Mons. E. ManicardiCena e pernotto all’istituto religioso “Mondo Migliore” di Castelgandolfo

Domenica 4 maggio 2008Ritrovo in piazza S. Pietro per l’incontro con Benedetto XVI - PranzoRientro a Carpi (previsto per le 22:30)

Iscrizioni settore Adulti: Roberto Cigarini - Tel. 059 650908 Mail:[email protected] ACR: Chiessi Chiara - Tel. 339 2838491 Mail: [email protected]

Quota partecipazione comprensiva di: viaggio, ospitalità alberghiera, cena del sabato,colazione e pranzo (cestino) della domenica, permessi, copertura assicurativa, Kit delpellegrino. Adulti (da 15 anni in su) 100 euro. Ragazzi (da 11 a 14 anni) 70 euro. Bambini(da 3 a 10 anni) 50 euro. Bimbi (da 0 a 2 anni) Gratis.

Azione Cattolica - Diocesi di CarpiPellegrinaggio a Romadal 3 al 4 maggio 2008

per celebrare i 140 anni dell’associazione

AcrEsercizi spirituali di Pasqua

Presso il santuario mariano di Pietralba(BZ) si terranno dal 28 al 30 marzoprossimi gli esercizi spirituali di Pasquaper tutti i ragazzi delle scuole mediedella diocesi. Tema: “Stefano, testimonedi Gesù”.Costo indicativo: 65 euro (viaggio inpullman e iscrizione compresi).Iscrizioni fino al 17 marzo.Info: Elisabetta Camellini (tel. 3347630261; e-mail: [email protected]) eChiara Chiessi (tel. 339 2838491; e-mail: [email protected]).

Parrocchia di San Giuseppe ArtigianoIncontro di bioetica

Domenica 9 marzo alle ore 15.30 nella chiesa di San Giuseppe Artigianosi terrà un incontro di bioetica sul tema “Accanimento terapeutico e curedi fine vita. Eutanasia e cure palliative. Il testamento biologico: serve unalegge?”. Relatori dell’incontro saranno Luigi Mellini, presidente dell’Asso-ciazione Medici Cattolici della provincia di Modena, e Roberto Cigarini,magistrato. L’iniziativa è promossa dalla parrocchia in collaborazione conScienza e Vita di Modena e Carpi.

Santa Messa per i malatiDomenica 16 marzo nella chiesa di San France-sco a Carpi il Vescovo celebrerà la Santa Messaper i malati e le associazioni di volontariato che sioccupano di loro. Questo il programma:Ore 15: ConfessioniOre 15.30: Santa Messa presieduta dal VescovoSeguirà momento di festa e scambio degli auguridi Pasqua.

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239 marzo '08AGENDAAGENDA

AGENDA del VESCOVO

ORARIO SS. MESSE

Segreteria vescovile Corso Fanti 7 Carpi - Tel. 059 686707

In grigio gli orari modificati dall'elenco pubblicato in precedenza.

Le parrocchie sono pregate di segnalare eventuali variazioni.

Frequenza per la diocesi FM 90,2La Tv dell’incontro

Digitale terrestre - Canale 818 Sky - “E’ TV” Bologna

Il Signore è bontà e misericordia

Domenica 9 marzoLETTURE: Ez 37, 12-14; Sal 129; Rm 8,8-11; Gv 11,1-45V DOMENICA DI QUARESIMAANNO A – I SETT. SALTERIO

Dal vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, era malato un certo Lazzaro di Betania, il villaggio di Maria e di Marta suasorella. (…) Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, il tuo amico è malato».(…) Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era già da quattro giorni nel sepolcro. (…)Gesù allora quando vide piangere Maria e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei,si commosse profondamente, si turbò e disse: «Dove l’avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesùscoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha apertogli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?».Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra.Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, già manda cattivo odore, poichéè di quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra.Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. Io sapevo che sempre mi dai ascolto, mal’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». E, detto questo, gridò a gran voce:«Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesùdisse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare».

Il commento al vangelo delle domeniche di Quaresima a pagina 3

Sabato 15 marzo – San Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria epatrono della Chiesa universaleQuest’anno la solennità di San Giuseppe sarà anticipata al 15 marzo, poichéil 19 marzo, in cui si fa normalmente memoria del Santo, cadrà il mercoledìdella Settimana Santa.

Dal Vangelo secondo MatteoEcco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendopromessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovòincinta per opera dello Spirito Santo.Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise dilicenziarla in segreto.Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno unangelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere diprendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dalloSpirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo.

Il quotidianodei cattolici

Zona Pastorale 1Prima messa festiva• 17,00: casa protetta Quadrifoglio/Carpine (p.zza Dona-

tori di Sangue 1) • 18,00: Cattedrale • 18,30: S. Nicolò• 19,00: S. Francesco • 19,30: Ospedale

Festive• 7,15: S. Bernardino da S. • 7,30: S. Chiara • 8,00:

Cattedrale, S. Nicolò • 9,00: Ospedale, Tenente Marchi• 9,30: Cattedrale, S. Francesco, S. Nicolò • 10,00:casa protetta Quadrifoglio/Carpine (p.zza Donatori diSangue 1) • 10,30 Cimitero • 10,45: Cattedrale •11,00: S. Francesco, S. Nicolò • 12,00: Cattedrale •17,30: S. Nicolò • 18,00: Cattedrale • 19,00: S. Fran-cesco – Ospedale

Zona Pastorale 2Prima messa festiva• 18,30: Corpus Domini • 19,00: Quartirolo, S. CroceFestive• 8,00: Quartirolo • 8,30: Corpus Domini, S. Croce •

9,45: Quartirolo • 10,00: Corpus Domini, Gargallo •11,15: Quartirolo, S. Croce • 11,30: Corpus Domini,Panzano

Zona Pastorale 3Prima messa festiva • 16,00: Cortile • 19,00: S. Bernardino R., LimidiFestive• 8,00: Limidi • 9,30: S. Bernardino R, S. Martino Secchia

• 10,00: Limidi • 11,00: S. Bernardino R, Cortile •11,15: Limidi • 17,00: S. Bernardino R.

Zona Pastorale 4Prima messa festiva• 19,00: S. Agata-Cibeno, S. Giuseppe Artigiano, S. Ma-

rino Ponticelli, Fossoli • 20,30: BudrioneFestive• 8,00: S.Marino • 9,30: S. Giuseppe A., S. Agata-Cibeno

• 10,00: Fossoli, Migliarina • 11,00: S. Giuseppe A.,S.Marino • 11,15: S. Agata-Cibeno, Fossoli, Budrione •17,00: Fossoli (prima domenica del mese) • 18,30: S.Giuseppe A.

Zona Pastorale 5Prima messa festiva• 18,00: Novi di Modena • 19,00: Rolo, S. Antonio in M.

• 20,30: RoveretoFestive• 8,00: Rovereto • 8,30: Novi di Modena • 9,30: Rolo,

Rovereto • 10,00: Novi di Modena • 11,00: Rovereto,S. Antonio in M. • 11,15: Rolo • 17,00: Novi di Modena• 18,00: Rolo

Zona Pastorale 6Prima messa festiva• 17,00: Mirandola S. Francesco, Mirandola Casa di Ripo-

so • 18,00: Cividale • 18,30: Mirandola Duomo •18,30: Mortizzuolo • 19,30: S. Giacomo Roncole

Festive• 7,30: Mirandola Ospedale • 8,00: Mirandola S. France-

sco • 8,30: Cividale • 9,00: Mirandola Duomo • 9,30:Mortizzuolo, S. Giacomo Roncole • 9,45: S. Giustina •10,30: Mirandola Duomo, Cividale, S. Martino Carano •11,15: Mirandola S. Francesco • 11,30: Mortizzuolo, S.Giacomo Roncole • 12,00: Mirandola Duomo • 17,00:Mirandola S. Francesco • 18,30: Mirandola Duomo

Zona Pastorale 7Prima messa festiva• 18,30: Concordia • 19,00: Fossa, S. Possidonio •

20,00: VallaltaFestive• 8,00: Concordia, S. Possidonio • 9,00: Vallalta, S.

Caterina • 9,30: Fossa, S. Possidonio • 10,00: Concor-dia • 10,45: S. Giovanni • 11,00: Vallalta • 11,15:Fossa • 11,30: S. Possidonio, Concordia

Zona Pastorale 8Prima messa festiva• 17,00: San Martino SpinoFestive• 9,00: S. Martino Spino • 9,30: Gavello • 11,00: S.

Martino Spino, Quarantoli • 11,15: Tramuschio

GIOVEDI’ 13• ore 9.30: Carpi, Seminario Vescovile: Incontro di ag-

giornamento per il Clero• ore 21: Carpi, San Giuseppe Artigiano: Incontro per i

fidanzati

VENERDI’ 14• ore 10.30: Carpi, Ospedale Ramazzini: Inaugurazione

della nuova sala Day Hospital oncologico• ore 20.30: Carpi, Via Crucis cittadina

SABATO 15• ore 19: Carpi, Cattedrale: Celebrazione comunitaria

della penitenza per i giovani della Diocesi

DOMENICA 16• ore 10.20: Carpi, Chiesa di Santa Chiara, Benedizione

delle Palme e processione• ore 10.45: Carpi, Cattedrale: Santa Messa Episcopale

nella Domenica delle Palme• ore 15.30: Carpi, San Francesco: Santa Messa di prepa-

razione alla Pasqua dell’Unitalsi

VENERDI’ 7• ore 21: San Martino Carano: Corso per fidanzati

SABATO 8• ore 15.30: Carpi, Sala Peruzzi, Saluto ai partecipanti

all’incontro promosso dal Cif sul tema: “Tra origini efuturo: le donne per la costruzione del bene comune”

• ore 17: Mirandola: Assemblea elettiva dell’Associazio-ne Volontari per le Missioni

DOMENICA 9• ore 10.45: Carpi, Cattedrale: S.Messa nel 70° di Vestizione

di Mamma Nina• ore15.30: Modena, Duomo: Concelebrazione dell’Ordi-

nazione Episcopale di S.E. Monsignor Enrico Solmi,Vescovo di Parma

LUNEDI’ 10• ore 21: Carpi, Seminario Vescovile: Incontro di preghie-

ra in preparazione alla Pasqua per tutti coloro che sonoimpegnati in politica

MERCOLEDI’ 12• Giornata personale di studio, di preghiera e di riflessione

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Il palazzoritrovatoInaugurazionedei nuovi percorsi di visitadel Palazzo dei Pioe del museo della città

Carpi14, 15, 16 marzo 2008


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