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Rassegna stampa · 2012. 2. 28. · Asili chiusi, dade senza paga 28/02/12 Lavoro 32 ... La...

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Ufficio stampa Rassegna stampa martedì 28 febbraio 2012 Pagina 1 di 179
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Ufficio stampa

Rassegna stampamartedì 28 febbraio 2012

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Il Resto del Carlino Ravenna

INDICE

prima pagina28/02/12 Prima pagina 7

Imu, quanto mi costi? Che rebus per la Chiesa28/02/12 Economia e Territorio 8

E Palazzo Merlato sforbicia le spese di politica e personale28/02/12 Economia e Territorio 11

Sposarsi nel week-end? Il prezzo raddoppia28/02/12 Cronaca 12

«Bilanci? Imu leggera e tagli agli sprechi nei servizi sociali»28/02/12 Economia e Territorio 14

PDL, TUTTI GLI ELETTI28/02/12 Politica 15

«Che grave sbaglio fare la moschea senza referendum28/02/12 Politica 16

Cinque progetti sul versante del disagio28/02/12 Sanità e Politiche sociali 17

Un corso di richiamo per le anatre28/02/12 Cronaca 18

Vizi e virtù nella classicità: una lezione oggi pomeriggio al Museo nazionale28/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 19

Spazio alle idee per Ravenna 201928/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli, Politica 20

Al nido ‘I pargoli’ serie di incontri tenuti dalla pedagogista Claudia Orioli28/02/12 Istruzione 21

Trovato morto in casa, altro decesso al porto28/02/12 Cronaca 22

Poveri e immigrati «Persone, non problemi»28/02/12 Sanità e Politiche sociali 23

Era su una panchina davanti a casa: scattano le manette28/02/12 Cronaca 24

Anche venti delegati da Ravenna all’assemblea di Legacoop28/02/12 Agricoltura, Economia e Territorio 25

Uffici decentrati, dall’1 marzo anche carte d’identità28/02/12 Cronaca 26

Accordo per gas ed energia elettrica a condizioni agevolate28/02/12 Ambiente, Economia e Territorio 27

Missionari da tutto il mondo all’Artistico28/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 28

Confronto con i neodiciottenni sulle feste al mare28/02/12 Politica 29

Salvo gabbiano catturato da un amo in aria28/02/12 Ambiente 30

Sviluppo, servono scelte lungimiranti28/02/12 Economia e Territorio 31

Asili chiusi, dade senza paga28/02/12 Lavoro 32

Il cammino ad ostacoli verso la laurea in Armenia28/02/12 Istruzione 33

L’universo variegato è in classe28/02/12 Istruzione 34

Conti: «Sosterremo Nicolardi Ma prima costruiamo il progetto28/02/12 Politica 35

prima pagina faenza lugo28/02/12 Prima pagina 36

CENTRALE RUSSI28/02/12 Economia e Territorio 37

spettacoli e cultura28/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 38

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Corriere Romagna Ravenna

La Voce di Romagna Ravenna

PRIMA PAGINA28/02/12 Prima pagina 39

I numeri dell’evasione28/02/12 Economia e Territorio 40

Il Comune: bilancio pronto entro aprile28/02/12 Economia e Territorio 41

Gabbiano impigliato in un amo28/02/12 Cronaca 42

Sfreccia a 100 km/h dove il limite è la metà28/02/12 Cronaca 43

Arrestato il cameriere che serviva la droga28/02/12 Cronaca 44

Ponteggio irregolare a Marina Romea28/02/12 Cronaca 45

Libertà in fumo per colpa di una sigaretta28/02/12 Cronaca 46

«Troppi sforamenti, quadro preoccupante28/02/12 Ambiente 47

«Non si possono chiedere deroghe»28/02/12 Ambiente 48

Province dipendenti dai Comuni Consiglio composto dagli eletti nelle amministrazioni locali28/02/12 Economia e Territorio, Pubblica Amministrazione 49

Lezioni da recuperare Decidono le scuole28/02/12 Istruzione 50

Candidatura, è l’ora delle idee: «Ravennati, fatevi avanti»28/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 51

Pronti i progetti sviluppati su sei temi28/02/12 Economia e Territorio 52

Strade impercorribili per l’Iperbarico. E a Castiglione servono gli anfibi28/02/12 Cronaca 53

Convenzione con Unogas Energia28/02/12 Economia e Territorio 54

Progetto Comenius28/02/12 Istruzione 55

L’amore non ha prezzo, i matrimoni sì28/02/12 Cronaca 56

Hera cresce nel fotovoltaico e acquista una società faentina28/02/12 Ambiente 57

Tre ceramisti faentini celebrano la Lira a dieci anni dall’addio28/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 58

Presentato al Palace il Centenario28/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 60

Gli operatori: «Pasqua arriva troppo presto»28/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 61

Il ritorno di Roberto Latini con il suo immondo “Ubu roi” shakespeariano28/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 62

PRIMA PAGINA28/02/12 Prima pagina 63

APPUNTAMENTI28/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 64

Tra club e cantine brillano tutti i colori del jazz28/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 65

Il Comune vara il balzello sul matrimonio28/02/12 Cronaca 66

Vandini (M5s): “Aumenta il costo della vita e dai rincari non si salva nemmeno il giorno più bello della vita”28/02/12 Politica 67

L’anno scorso 305 unioni civili Incasso potenziale 45mila euro28/02/12 Cronaca 68

Benzoni: “L’Imu della chiesa sarà pagata dai poveri”28/02/12 Cronaca 69

Zona San Biagio: dal 2013 sarà a traco limitato28/02/12 Viabilità 70

Platani killer: opposizione all’archiviazione con riserva28/02/12 Cronaca 71

Evasione fiscale segnalata dai Comuni: molti casi ma soltanto 54mila euro riscossi in provincia28/02/12 Economia e Territorio 72

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Corriere della Sera

Il Fatto

Il Giornale

Il Manifesto

Da Twitter: “Rossella Urru Libera” Appello di Fiorello per la giovane28/02/12 Cronaca 73

Stati generali contro i tagli alla cultura28/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 74

L’INIZIATIVA28/02/12 Sanità e Politiche sociali 75

Lega Nord: Stefano Fantinelli eletto con l’85 per cento28/02/12 Cronaca 76

A inizio marzo si rinnovano le rappresentanze sindacali28/02/12 Lavoro 77

Agroalimentare: Legacoop in assemblea28/02/12 Agricoltura, Economia e Territorio 78

“NO ALLE MAFIE”: UN INCONTRO28/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 79

Un weekend tra evasioni, arresti per droga patenti sequestrate e cantieri irregolari28/02/12 Cronaca 80

Gabbiano impigliato a un amo penzolante dai fili del telefono28/02/12 Ambiente 81

Around the Rock Aperte le iscrizioni28/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 82

CULTURA28/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 83

Club Alpino Il sindaco incontra il presidente28/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 84

Itis Galileo: Marco Paolini da mercoledì al teatro Rasi28/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 85

HERA SUL FOTOVOLTAICO28/02/12 Ambiente, Economia e Territorio 86

La lettera “Ospedale, forza col parcheggio...”28/02/12 Sanità e Politiche sociali 87

Rotary Seminario Distretto 2070 in onore di Gianni Bassi28/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli, Sanità e Politiche sociali 88

Tra sommelier e intenditrici Ormai il vino è donna28/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 89

Mossa che rassicura la Commissione Ue e pare soddisfi la Cei28/02/12 Pubblica Amministrazione 90

Passa la separazione Snam-Eni28/02/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 91

Meno potere ai sindaci su licenze e tariffe28/02/12 Pubblica Amministrazione 92

Una cassa centrale per controlli più facili28/02/12 Pubblica Amministrazione 93

Monti salva il non profit I vescovi: chiarimento utile28/02/12 Pubblica Amministrazione 94

I Comuni segnaleranno case fantasma e lavoro nero28/02/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 95

Più di 100 discariche irregolari Procedura europea contro l'Italia28/02/12 Ambiente, Pubblica Amministrazione 97

Ici, salve le scuole cattoliche non profit28/02/12 Pubblica Amministrazione 99

Imu alla Chiesa, Monti dà la linea28/02/12 Istruzione, Pubblica Amministrazione, Politica Nazionale 100

L'Ue ci bacchetta: l'Italia ha troppe discariche illegali28/02/12 Ambiente 102

Le cattoliche non profit non pagano28/02/12 Pubblica Amministrazione 103

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Il Resto del Carlino

Il Sole 24 Ore

Italia Oggi

La Repubblica

Rabbia degli antagonisti, bloccate le stazioni Gli 007 avvertono: «Non molleranno mai»28/02/12 Politica Nazionale 104

Ici, Monti fa lo sconto al no profit Scuola salva e vescovi soddisfatti28/02/12 Pubblica Amministrazione 105

Cartellino giallo Ue sulle discariche28/02/12 Pubblica Amministrazione 107

«Emilia allergica ai furbetti» Funziona il patto anti-evasione28/02/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 108

Snam-Eni e servizi locali, primo sì28/02/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 110

Veneto, Zaia diffida il tesoriere Unicredit: niente soldi allo Stato28/02/12 Pubblica Amministrazione 111

Imu Chiesa, esenti le scuole no profit28/02/12 Pubblica Amministrazione 112

No Tav, proteste in tutta Italia28/02/12 Politica Nazionale 114

La corruzione di batte a scuola28/02/12 Sanità e Politiche sociali 115

Studio, lavoro, casa, sanità: arriva il piano di Riccardi per i Rom28/02/12 Politica Nazionale 117

Comuni, segnalazioni più dirette28/02/12 Pubblica Amministrazione 118

Azione congiunta fuori dalle grandi città28/02/12 Pubblica Amministrazione 120

I controlli municipali acquistano efficacia se le informazioni vengono condivise28/02/12 Pubblica Amministrazione 121

In attivo solo tre Regioni28/02/12 Pubblica Amministrazione 122

Sull'incompatibilità decide la Consulta28/02/12 Pubblica Amministrazione 124

In bilico per i ritardi della Pa28/02/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 125

L'Imu sulle seconde case verrà portata ai livelli più alti28/02/12 Pubblica Amministrazione 126

Anzichè semplificare, il governo mette in subbuglio tutte le anagrafi28/02/12 Pubblica Amministrazione 127

Ici, a Monti riesce il miracolo28/02/12 Pubblica Amministrazione 128

Lo stadio non paga l'ici, l'edificio della Federcalcio sì28/02/12 Pubblica Amministrazione 129

Grazie ai comuni scovata base imponibile per 110 mln28/02/12 Pubblica Amministrazione 130

Tesoreria, Veneto ricorre al Tar28/02/12 Pubblica Amministrazione 131

Fabbisogni, questionari entro il 25/428/02/12 Pubblica Amministrazione 132

Fisco e sindaci a braccetto28/02/12 Pubblica Amministrazione 133

Niente Imu se non c'è profitto28/02/12 Pubblica Amministrazione 134

Sit-in e cortei in tutta Italia, a Roma binari occupati28/02/12 Politica Nazionale 136

La Tav Dagli espropri forzati ai timori per la salute vent’anni di battaglie per 13 chilometri28/02/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 137

Le consulenze Quasi due miliardi l’anno e 250 mila i professionisti utilizzati da Regioni e enti28/02/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 139

Tesoreria unica, Comuni in rivolta E Zaia: mai a Roma i soldi del Veneto28/02/12 Pubblica Amministrazione 142

Smantellati i controlli sugli incidenti di lavoro tutto rinviato alle Regioni28/02/12 Lavoro, Pubblica Amministrazione 143

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La Stampa

Ravenna e Dintorni

Unità

Rifiuti, l’Ue contro l’Italia: “Fuorilegge 102 discariche”28/02/12 Ambiente, Pubblica Amministrazione 145

La protesta infiamma le piazze28/02/12 Politica Nazionale 146

Ici allaChiesa,ma scuole esentate28/02/12 Pubblica Amministrazione 148

Zaia: “Roma non avrà i soldi delVeneto”28/02/12 Pubblica Amministrazione 149

Se non paghi la Tarsu il Comune ti segnala all’Erario28/02/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 150

Confcooperative riunita a congresso al tempo della crisi. Rinnovo dei vertici23/02/12 Economia e Territorio 151

Ecco gli strumenti per sostenere imprese e famiglie23/02/12 Economia e Territorio 153

Librerie.coop: cassa integrazione per i lavoratori23/02/12 Lavoro 154

Se la scuola chiude per neve le maestre non sono tutte uguali23/02/12 Istruzione 155

Omsa, cassa integrazione per altri sei mesi23/02/12 Economia e Territorio, Lavoro 156

DONNE E BENI COMUNI SECONDO L’ECONOMISTA RICOVERI23/02/12 Economia e Territorio 157

ALLA CLASSENSE SI PARLA DI MOVIMENTI MIGRATORI23/02/12 Economia e Territorio 158

Il presidente Napolitano «Rossella Urru sta bene»23/02/12 Economia e Territorio 159

Ancarani: «La nostra forza sarà il fatto di essere stati eletti dalla base23/02/12 Politica 160

In ospedale con una spalla lussata, ragazza querela due poliziotti per lesioni23/02/12 Cronaca 162

«Voglio un incontro in questura»23/02/12 Cronaca 165

Vitamin Store, prodotti e consigli mirati per alimentazione e integrazione23/02/12 Cronaca 167

«Disattenzione verso la fotografia? Bisognerebbe chiedere al Mar»23/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 169

«Ci sono i fotografi e ci sono gli artisti...»23/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 171

DIOSSINE, IL DOTTOR GHINASSI SI DOVREBBE DIMETTERE23/02/12 Cronaca 173

«Servono soldi, spazi aperti e fiducia nei progetti dei giovani»23/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 174

Latte materno inquinato Il sindaco chiede aiuto all’Emilia Romagna23/02/12 Cronaca 176

«Su diossine e altri inquinanti è ora di fare monitoraggi concreti»23/02/12 Agricoltura 177

Roma, Bologna, Napoli scatta la protesta Attacco al sito della Polizia28/02/12 Politica Nazionale 178

«Troppe discariche non a norma» Rifiuti, procedura contro l’Italia28/02/12 Ambiente, Pubblica Amministrazione 179

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Ravenna

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Martedì 28 febbraio 2012

Redazione: via via Satara 40, 48100 Ravenna Te1. 0544 249611 Fax 0544 39019 60 Tet. 0544 278065/ Fax 0544 270457

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M Ade pagine 4-5

• Ultim'ora

Castel Bolognese, ucciso in strada a colpi di pistola

A pagina 17 pagine 2-3

Milano Marittima

La città giardino in ve-ti a a Milano a A pag ina 25

IL COMMENTO di ROBERTO ZOFFOLI

UN CENTENARI( PER IL FUTT iTtO Sono fidice della grande risposta amati per qat,sta iniziativa. Ci inorgoglisce pia ?.onte cittadini che Come amministratori. Dai i marzo per21 !Iitiorni. saremo a Milano con rare manifestazioni Ring r azio quanti hanno creduto nell'iniziatina come la Regione, la Prouincia, la Camera di commercio le Fondazioni Cassa di Risparmio di Rarentur e di Forti. Si e lotto sistema per le cielebraziOni iniiportanti non salo per hit nostra città aia anche per l'E militi Rornagna. In questi tempi di difficirità mettere in campo risorsi? importami nel un programma di altissimo lfrellafa

r sperare per il futuro. Bit /alza ti) ch-aato astratto ma ra utilizzato come vglore aggiunto. Milano ha crealo una rìiità. ~fino per le proprie vacanze e 11 pittore milanese Giuseppe Paharti ha ideato una ijardeir (?ity Da allora Milano Marittima ha cisti) crescere la propria fama mantenendo ari equilibrio con la natura e l'ambiente. ',inaliamo portare /a nosnw costa all'interno de IFErpo. E' una presenza attiro per un ulteriore chiaritati() ad an appuntamento dir/rant/i euenti e per una ftrar cle spda ehe siamo sicarri tii ninc ere.'

* Sindaco di ('ernia

OGGI SU www.ilrestadeciartinoitA

FOTOGALLERY N r‘A Guarda te immagini

del gabbiano salvata

Milano Marittima, cent'anni da celebrare

e,%\% SONDAGUO La Chiesa alle prese con la tassa Imu

Candidatura per il 2019

Ravenna Capitale: un concorso di idee o A pagina 9

Spettacoli

Sipario a teatro fra Cbu Roi e Molière diA pagina 21

I dolori della nuova imposta

i la Curia si chiese: cara Imu, quanto ci verrai a costare?

• Pubia facciate da a graffin

Sabbiatura e verniciatura, adile ra ndusidaie vornmaturai e intim-Recitara Sabbiatura iii facciate a

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Tett. 0544 524165 a Fax 0544474514 infoeérometalravaaimait

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press unE il Resto del Carlino 28/02/2012 Ravenna

hnu, quanto ml costi? Che rebus per la Chiesa Non solo edifici di culto, ma anche asili e cinema .

Un puzzle ancora lutto da decifrare

IN ATTESA. E questo l'atteggia-mento della curia ravennate in questi giorni di polemica sulla pro-posta del governo di far pagare l'Imu agli immobili di proprietà ecclesiastica. «Aspettiamo che la norma sia chiara e definitiva. Se andasse in porto così com'è, per noi non cambierebbe nulla, per-ché la chiesa paga già l'Imu per gli edifici che ospitano attività in pre-valenza commerciale». Il chiari-mento arriva da Enrico Maria Sa-viotti, portavoce del vescovo Giu-seppe Verucchi. «Per la farmacia di Santa Teresa prosegue vie-ne pagato». Ma non per l'imponen-te complesso di via De Gasperi che la ospita, dal momento che al

suo interno «si svolgono diverse at-tività di carattere assistenziale» che prevedono l'esenzione. «Sì all'Imu invece per la libreria delle Paoline di via Can:n.eti, essen-do attività commerciale», aggiun-ge il portavoce del vescovo, e an-che per il Galletti Abbiosi di via di Roma. «Non potrebbe essere altri-menti puntualizza sempre Sa-viotti — visto che l'immobile non è della chiesa ma di una fondazio-ne privata, se poi al suo interno c'è anche la Curia, è un'altra cosa». Anche il cinema jolly gestito da don Ugo Salvatori della parroc-chia di San Rocco 'paga' l'Imu. Nodo cruciale rimangono asili e scuole, ventidue in tutta la diocesi

che si estende da Argenta a Cervia. «Certo — assicura Saviotti — se si dovesse pagare Firmi su quelle, tut-to cambierebbe. Molte sarebbero costrette a chiudere e allora lo Sta-to dovrebbe aprirne di nuove. E sa-rebbe una spesa non da poco».

MA LA SITUAZIONE non è co-sì netta e definita. E lo stesso Sa-viotti a dire che «esistono alcune zone 'grigie' su cui ovviamente la norma dovrà fare chiarezza». In cit-tà, ad esempio, nella zona che si estende attorno alla sede arcivesco-vile, ci sono edifici chiaramente utilizzati a scopi assistenziali. Pri-mo tra tutti il centro di accoglien-za della Caritas, ma ci sono anche

imponenti edifici storici come il Pa-lazzo del Seminario in piazza Duo-mo. E ancora il cinema Roma in via Nino Bixio, da anni ormai in disuso. Ti cinema Corso, in via di Roma, ri-strutturato nel 2000 in occasione del Giubileo, viene utilizzato solo in ra-re occasioni. 'Tutto questo senza prendere in con-siderazioni donazioni, molte delle quali fatte a parrocchie del forese. «La nostra indicazione conclude Saviotti — è stata chiara. Su tutte le attività di natura commerciale o an-che solo toccate da questo dubbio, Mimi va pagata. Ma per ora possia-mo solo aspettare la corretta formula-zione della norma».

Annamaria Corrado

CONTRARIO DON UGO SALVATORI: «SAREBBE UNA CATASTROFE, LE NOSTRE SCUOLE NON HANNO SCOPO DI LUCRO E IL NOSTRO È UN SERVIZIO ALLA COMUNITÀ»

LA KLENICS C'È GRANDE FERMENTO ATTORNO ALLA PROPOSTA DEL GOVERNO DI FARE PAGARE L'IMU ANCHE AGLI IMMOBILI DI PROPRIETÀ DELLA CHIESA Pagina 8 di 179

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«Srns• _p ire più. deboli»

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il Resto del Carlino 28/02/2012 Ravenna

Basilica di San Vitale

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L'ostello Galletti Abbiosi

\NNNNNNNNNNN• N" t Per L'ex orfanatrofio di

via di Roma poi trasformato in ostello

viene pagato L'Ima. L'immobile non è di

proprietà della chiesa ma di una fondazione privata che ha al suo

nterno anche La curia

:....»•■•■•■•■•■•■•■•■•■•■•■•■•■•■•■~1 Per gli edifici adibiti al culto non è previsto il

pagamento dell'imu. La norma non è messa in

discussione. Le polemiche di questi

giorni riguardano prattutto gli istituti cotastici parificati

\

<Ns.

La farmacia di via De Gasperi

locali della farmacia dì Santa Teresa in via De Gasperi, sono soggetti

al pagamento dell'Imu. E sempre stato così,

spiega il portavoce del vescovo, dal momento che si tratta di attività

commerciate

Il cinema parrocchiale

Piccolo e con una Lunga tradizione alle spalle, il

cinema Jolly di via Renato Serra è soggetto al pagamento detrimu.

La sala è attualmente gestita da don Ugo

Satvatori detta cchia di San Rocco

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Opera di religion Santa Teresa

L'imponente complesso con vari ingressi, tra cui uno in via De Gasperi, a

pochi metri dalla farmacia, non è

soggetto al pagamento di linu. Ospita al suo

interno atthiltà dì attore assistenziale

GIANLUC:A 13 ENZONI, GIOVANI UDC

«Si salvi r di uso comune, sempre frutto di facilonerie e disirifòrnuzitmr. A pagare per l'applicazione dell'Imu agli edifici della Chiesa saranno quelle fasce deboli che ogni giorno si inffitiscono sempre di più. L'attività della Chiesa non si esaurisce nel luogo di culto o con la predica, ma si esplicita compiendo attività di sostegno concrete, offrendo aiuti ai bisognosi, »7-mnd° assistenza medica ai non abbienti. Già le politiche del welfare sono allo àcelo. Se non consentiamo alla Chiesa di poter continuare nel suo percorso aiutando i più deboli, l'applicazione generalizzata dell'imo può produrre un effrito boomerang e si rischia un aumento esponenziale della microcriminalità. Ma se anche i tempi moderni non giustificassero più una 'corsia fiscale privilegiata, si introduca pure l'Iniu per la Chiesa, ma senza compiacimento o senso di rivalsa. Semmai con un doveroso ringraziamento».

San Vincenzo de' Pacati

Le scuote paritarie sono uno dei punti più caldi

della polemica di questi giorni. Non pagano Imu.

Allarmati i direttori degli istituti, temono

che L'introduzione della tassa porterebbe atta

ehi usura

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press unE il Resto del Carlino 28/02/2012 Ravenna

seu,o:x PARTARJA e

va la tassa, San Vincenzo è a rischio Chiusura»

BATTAGLIERO Don Ugo Salvatori presiede la San Vincenzo

DON UGO Salvatori è il presidente del cda della Fondazione San Vincenzo de' Paoli, che gestisce l'omonima scuola paritaria cattolica: un istituto da 270 alunni tra scuola d'infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Le rette a carico delle famiglie — differenziate a seconda dei di-versi cicli scolastici vanno dai 2.400 ai 2.900 euro, pasti in men-sa esclusi.

A quanto ho dichiarato il presidente del consiglio Monti in commissione Industria al Senato„ le scuole gestite da enti no profit saranno esentate dall'Imu, se rispetteranno certi requisiti. Ma quali sarebbero le conseguenze sul vostro isti-tuto, se invece fosse soggetto all'imposta?

«Sarebbe una grave sciagura, una catastrofe. Le nostre scuole non hanno scopo di lucro, il nostro è a tutti gli effetti un servizio alla comunità: se dovessero essere gravate di tasse, saremmo in un ma-re di guai. E un'eventualità che non ho mai neanche preso in con-siderazione».

Sareste costretti ad aumentare le rette? «No, è una soluzione impraticabile: già oggi le famiglie fanno quello che possono per pagare. Se la tassa fosse applicata alle no-stre strutture, non oso nemmeno pensare cosa succederebbe: le rette sono la nostra unica fonte di entrate, non saprei proprio do-ve altro andare a prendere i soldi».

Uno dei requisiti previsti per l'esenzione è che l'attività non produca utili. Il vostro bilancio è in pareggio?

«Certo, siamo una onlus a tutti gli effetti, e abbiamo precisi obbli-ghi riguardo al bilancio. Anzi, dobbiamo contare i centesimi, sia-mo sempre sotto il pelo dell'acqua. Per questo, se dovessimo paga-re le tasse, di fatto non saremmo nelle condizioni di proseguire l'attività».

Francesco Monti

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Sarit'Uniiltà e Sacro Cuore:

«11 no profit va salvato»

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tuo: per sopravvivereotremino solo alzare le rette, i sono diverse famiglie ia g lriieleghe oggi ci problemi a pagare» sto :..iilo d

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primo grado dell'istituto Sa- et Cuore i",iore dì Lugo. «I contributi statali ----- dice ----- riguardano solo la scuola primaria, e-sono cornull- (pie ridicoli', L'unica altra

lear.

no le rette. In ogni caso, l'eve‘ntusoa: le imposta ci metterebbe in grave difficoltà». A quanto pare, però, il governo ha intenzione di salvare" .

le attività educative no profit, a de-

terminate condizioni. «Noi ab- it.iiialtilo.,v

Monti tutti i requisiti elenca - .

t o nt — assicura Marco Venturelli, presidente della fan-

l ° dazione Marri-Sant'U di Faenza, un istituto che va L'ade scuole d'infanziaia superiori,

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per un totale di 850 alunni. — Penso e priva o eh privato sociale non debba essere schiacciato da

n pressione fiscale equivalente

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e quello dell'impresa profit P l- tro noi non facciamo -diatinzriao- rii all'ingresso, e anzi,

'' rmole famiglie, con rette I t ffi<- e- eir ziate per fasce di reddito».

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Don Ugo: «Se

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Valentina Morigi Assessore al Bilancio

Pochi risultati dalle 800 segnalazioni all'Agenzia dette entrate: sola 10 hanno generato accertamenti

press unE il Resto del Carlino 28/02/2012 Ravenna

INCONTRO CON I SINDACATI

E Palazzo Merlato sforbicia le spese di politica e personale LA BOZZA del bilancio 2012 ap-proderà in consiglio comunale l'8 marzo, e dovrebbe essere approva-to entro metà aprile. Lo ha annun-ciato l'assessore Valentina Mori-gi, durante l'incontro pubblico or-ganizzato ieri da Cgil, Cisl e Uil sui conti dell'amministrazione. I sindacati hanno ribadito i loro rilievi sugli orientamenti della giunta: le tre si-gle hanno criti-cato la decisio-ne di non appli-care già da quest'anno l'imposta di soggiorno, e hanno chiesto una maggiore gradualità nel destinare gli oneri di urba-nizzazione alla voce investi-menti del bilan-cio (e non pii alla spesa cor-rente, come è stato finora). Inoltre, Cgil, Cisl e Uil han-no chiesto una riflessione sui co-sti della macchina comunale, il tutto per rendere meno pesante l'impatto dell'Imu. Luigi Veltro (dell'ufficio studi Uil nazionale) ha sottolineato come, nel bilancio ravennate, le entrate siano in cre-scita (215,7 milioni), e che, com-plessivamente, «la finanza locale tiene».

L'ASSESSORE ha sottolineato

gli sforzi del Comune per contene-re le spese: «Nel 2012 taglieremo i costi della politica, riducendo del 20-40% i rimborsi — ha assicura-to la Morigi. Il personale è sta-to ridotto, con un risparmio di un milione e 100 mila euro». Quanto agli oneri di urbanizzazione, «de-stinarli agli investimenti è l'unico modo per rispettare i limiti del

patto di stabili-tà: se lo violassi-mo, una delle conseguenze sa-rebbe il blocco delle assunzio-ni, e quindi i ni-di comunali re-sterebbero sen-za personale». La Morigi ha inol ire lamenta-to lo scarso ri-scontro avuto dall'attività di. segnalazione di presunti casi di evasione fisca-le: «Su 800 se-gnalazioni in-viate — ha rife-rito meno di

10 hanno portato ad accertamenti da parte iell'Agenzia». Per Mat-teo Cavicchio ri (Pd) «sarebbe inopportuno applicare ora la tassa di soggiorno, i cui proventi peral-tro sarebbero inferiori a quanto è stato detto ultimamente». Secon-do Nereo Foschini va ridotta al minimo sulla prima casa, e vanno salvaguardate anche le aziende in difficoltà. Quanto ai costi, va analizzata l'efficienza dei servizi alla persona».

Francesco Monti

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press unE il Resto del Carlino 28/02/2012 Ravenna

Sposarsi nei week-end? 11 prezzo raddoppia

Per il rito civile di sabato si passa da 80 a 150 euro CONFETTI più salati per le cop-pie che si giureranno eterno amo-re in Municipio. La giunta ha de-liberato l'aggiornamento delle ta-riffe di alcuni servizi al pubblico. Tra questi ci sono proprio i matri-moni. Si passa dalla gratuità della celebrazione nei giorni feriali e dall'onere di 80 curo per il sabato pomeriggio e la domenica matti-na, a 20 curo per i residenti e 50 per i non residenti per le celebra-zioni nei feriali e a 150 curo per le celebrazioni del sabato pomerig-gio e della domenica mattina. Queste ultime quasi raddoppia-no. Un motivo in più per rifletterci. su prima del grande passo? Di cer-to un introito per le magre case co-munali. Tenuto contro del fatto che nel 2011 i matrimoni con rito civile sono stati 305 e la quasi tota-lità si è celebrata di sabato o dome-nica, sarebbero entrati nelle casse

L' \\SSESSOR E Massimo Cametianì: «Le tariffe non venivano adeguate dal 2007»

di Palazzo Merlato circa 45mila euro anzichè 24mila. A scegliere il rito religioso nel 2011, come spiega l'assessore alla Statistica Massimo Gameliani, so-no state 169 coppie. E una costan-te da qualche anno la diminuzio-ne delle nozze davanti al parroco. Nel 2010 erano state 183, come nel 2009 e nel 2008 200. Il sì con rito civile è stato pronunciato nel. 2008 363 volte, nel 2009 323 e nel 2010 280. «Sempre nel 2011 — spiega Cameliani. — i matrimoni di coppie straniere sono stati 20 e quelli tra un cittadino straniero e un italiano 42».

LE MOTIVAZIONI dell'aumen-to dei costi, continua l'assessore, sono di due tipi: «Dal 2007 tali ta-riffe non venivano ritoccate. Ab-biamo guardato anche alle altre amministrazioni. E poi ci sono i costi da sostenere: quasi tutti chie-dono di sposarsi di sabato pome-riggio o domenica mattina, gior-nate nelle quali il Comune viene aperto appositamente. E poi vor-rei precisare che gli assessori cele-branti non percepiscono alcun compenso, diversamente da come si pensa. Lo stesso vale per i consi-glieri. Chi vuole ha anche la possi-bilità di farsi sposare da un ami-co, che però va prima istruito sul. rito». Ultimo dato i divorzi: quelli del 2010 sono stati 199, 30 in più ri-spetto a chi, l'anno scorso, si è giu-rato eterno amore davanti al par-roco.

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LA OR:STS «C'E ANCHE A CHI BASTA UNA ROSA»

«Così le coppie rispanniano anche sul bouquet»

RITA, I suo negozio di fiori in vie Montana e e due passi dal Comune. Cosa pensa di questo aumento di tariffe?

sceglie le nozze con rito civili tende a risparmiare, dall'abito alle decorazioni, Penso che questo au-mento dei costi spinga qualche coppia a pensarci un po' più su».

Quanto si spende in media per l'allestimento floreale?

«Bisogna precisare che l'allesti-mento floreale in Municipio non si fa, si acquistano bouquet e qual-che volta una composizione per la tavola che poi, dopo il rito viene portata via».

Quindi il costo di un bouquet?

«Le coppie in genere vogliono ri-manere entro i 20-30 curo al massi-mo. La stessa spesa per le composi-zioni. Ad andare per la maggiore sono qualità semplici come roselli-ne e margherite. E mi sono capita-te coppie che anziché il bouqet hanno preferito una sola rosa».

t. RITA, FIORISTA IN VIA MENTANA

Chi sceglie le nozze in Municipio tende a spender poco Si scelgono roselline o semplici margherite

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COMUNAj GU ADEGUAMENTI RIGUARDANO DIVERSI ALTRI SELIORI

Anche cartografia e callista diventano più cari NON costa di più soltanto sposar-si. Il Comune ha infatti ritoccato altre tariffe dì servizi al pubblico. I precedenti aggiornamenti risali-vano al 2007 e al 2008 «e quindi si è anche tenuto conto del tempo trascorso spiega il Comune secondo i parametri degli aggior-namenti Istat e del confronto con le tariffe applicate in realtà simila-ri a quelle di Ravenna». Nel dettaglio, la tariffa minima per l'estrazione e d rilascio di dati riferiti a liste elettorali e numera-zione civica passa dagli attuali 45 curo più Iva a 50 curo più Iva; la tariffa per la numerazione civica passa dagli attuali 30 curo per la numerazione civica esterna e 8 per quella interna a rispettiva-mente 35 e 10. Per quanto riguarda la cartografia

in formato digitale si passa dagli attuali 3 curo per ogni mega byte di file generato a 5 (restano previ-ste una franchigia di 15 euro e ri-duzioni del 10, 15 e 20 per cento per file superiori a 50, 100 e 150 rilega byte, nonché del 50 per cen-to per studenti con autorizzazio-ne scritta dell'istituto, in assenza

di convenzione). Infine per quan-to riguarda la cartografia in forma-to cartaceo si passa, a seconda del-le dimensioni e del fatto che sia a colori o in bianco e nero, da 10 a 12 curo, da 12 a 15, da 15 a 17.

SEMPRE nella seduta di marte-dì è stato deliberato l'aggiorna-mento del contributo richiesto per il servizio di callista organizza-to e gestito negli uffici decentrati. Nel 2011 sono state erogate 7.667 prestazioni, negli ambulatori de-gli uffici decentrati e a domicilio per chi ha problemi di deambula-zione, a un costo per l'utenza ri-spettivamente di 9 e 11 curo, fer-mo da oltre tre anni. L'incremen-to deciso è di un curo: si passa quindi rispettivamente a 10 e 12 curo, Iva compresa.

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press unE il Resto del Carlino 28/02/2012 Ravenna

P L IL NUOVO COORDINATORE ANCARANI

«Bilanci I:m leggera e tagli agli sprechi nei servizi sociali» «HANNO votato 631 iscritti, ben oltre la metà degli aventi diritto. Un risultato lusinghiero per il par-tito a Ravenna, perché altrove i da-ti dei congressi sono molto infe-riori». Alberto Ancarani, 29 anni, appena eletto coordinatore pro-vinciale del Pdl, fa un bilancio dei lavori e accenna agli obiettivi più immediati. Qual è il segnale più forte emer-so dal congresso? «Il bisogno di unità. L'affluenza di iscritti dimostra che quando all'interno del partito c'è un buon clima e viene favorito il passaggio generazionale, si alimentano par-tecipazione ed entusiasmo. Da questo partiamo, con molta umil-tà e con l'impegno a essere più pre-senti sul territorio». Per sfidare apertamente il Pd? ([1è una forte volontà del nostro elettorato di essere protagonista. La risposta conseguente sarà di in-dire le primarie. Ci presentiamo profondamente innovati e questo può far breccia tra i moderati». Intanto i consigli comunali stan-no affrontando il dibattito sui bi-lanci. Qual è la sua posizione sul-la 'patrimoniale' sulla casa? «Occorre che i sindaci applichino l'aliquota standard dell'Imu. Se proprio sarà necessario fare ritoc-chi, si deve fare in modo che ab-biano il minor impatto possibile sulle famiglie. Poi noi diciamo che certi tagli ai servizi si possono fare, incidendo su alcune rendite di posizione, senza ridurre la qua-lità delle prestazioni a favore dei cittadini». Siete favorevoli all'istituzione di nuove zone a traffico limitato? «Non siamo contrari pregiudizial-mente. Mentre diciamo un chiaro `no' alla chiusura di piazza Kenne-dy. Anche se il Comune di Raven-na si è già molto esposto e non cre-do possa fare più marcia indie-tro». A Russi non si placa la polemi-ca sulla riconversione dell'ex zuccherificio in centrale a bio-masse. Il Pdl che ne pensa? «La nostra lista locale è sicura-mente contraria alla centrale, co-me lo sono i cittadini e i produtto-ri agricoli. Ribadiamo questa posi-zione».

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PDL, TUTTI GLI ELETTI

E' composto da Alberto Ancarani, Paolo Savelli, Gianguido Bazzoni, Roberto Petri, Rodolfo Ridolfi, Sergio Bedel, Antonella. Brini, Maurizio Bracci, Angelo Carnanzi, Giuseppe Della Casa, Donatella Donati, Bruno Fantinelli, Mariateresa Felici, Stefano Foschini, Flavio Fuzzi, Pietro Martini, Francesca Vico, Simonetta Zuffl i

Francesco Baldni, Roberto Cortesi, Tiziana Galletti, Alessio Grillini, Giuliano Lelli Mami, Marco Zavarini, Chiara Morandi, Luca Gennari, Stefano Trebbi, Edo Fantini, Luca Lorenzetti, Loris Vioni, Bianca Maria Canepa, Orfano Casadio.

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press unE il Resto del Carlino 28/02/2012 Ravenna

U.,1 LA SECONDA VOLTA DI FANTI N E LI

«Che grave sbaglio fare la moschea senza referendum» IL CONGRESSO provinciale della Lega Nord ha eletto il nuo-vo segretario. E' il faentino Stefa-no Fantinelli che, con 1'85% dei consensi, raccoglie l'eredità di Gianluigi Forte. Fantinelli, 52 an-ni, padre di tre figli, lavora a Bolo-gna al gruppo consiliare della Le-ga Nord in Regione come addetta stampa e comunicazione. E iscrit-to al Carroccio dal 1991 ed è già stato segretario provinciale nel 1994. Due anni dopo è stato eletto leader del movimento in Roma-gna: nel 2000 ha lasciato il posto a Gianiuca Pini. Dal 2010 è consi-gliere comunale a Faenza. Fantinelli, da pendolare, come ha vissuto il caos del trasporti ferroviari durante l'emergenza neve? «Come tutti gli altri viaggiatori ho registrato situazioni paradossa-li. Comprensibili le difficoltà dei primi giorni. Non quello che è ac-caduto dopo: roba da Terzo Mon-do. La cosa peggiore è stata la mancanza totale di infbrmazioni., Incredibile». Veniamo ai temi amministrativi locali. I Comuni, per salvare i lo-ro bilanci, si affidano a un'impo-sta 'federale' come l'Ima. E' d'ac-cordo? «Sl è cercato di far passare l'idea che l'Imu sia la stessa voluta dal ministro Calderoli. Ma questa im-posta è un'altra cosa che, in realtà, reintroduce l'Id. Con l'aggravan-te che le somme incassate non vanno tutte ai Comuni. Il nostro gruppo regionale ha chiesto alla giunta di sollecitare il Governo a lasciare l'importo intero dell'Irnu sui territori colpiti dall'ondata re-cente di neve e gelo». A Ravenna la costruzione della moschea è quasi completata. Si tratta di una sconfitta della Le-ga? «Avremmo voluto ci fosse stata prima una consultazione, anche non vincolante, dei cittadini. In-vece su questi temi, come anche su altri, le amministrazioni di si-nistra non tengono in considera-zione le opinioni e le aspirazioni dei cittadini. Mi auguro se ne ren-deranno conto alle elezioni».

m.p.

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zio tempo' a sostegno di 4 alunni faen lini diversamente abili dell'Istituto professionale Persoli-no. L'associazione Bubulina di Voltami si propone invece di assi-stere genitori dei Paesi dell'Est con figli malati di leucemia che in-tendono curare i piccoli in ospeda-li italiani, dove la possibilità di guarire è molto alta. Linea Rosa di Ravenna ha invece pensato di realizzare un cortometraggio, in-

il 5R3MFICTO «Un riconoscimento al ruolo svolto nell'ambito della solidarietà sociate»

dirizzato alla formazione delle for-ze dell'ordine, all'interno del qua-le affrontare le problematiche dell'intervento a casa di donne e bambini vittime di violenze. La San Rocco di Ravenna punta ad ampliare la mensa, che attuai:men-te somministra 54mila pasti all'anno, tutti preparati da volon-tari. La onlus Zarlor di Sant'Al-berto propone infine un progetto di per terapy, da praticare al cam-po addestramento cani e rivolto a persone diversamente abili, anzia-ni e malati di Alzheimer.

«NEL MOMENTO in cui si ren-de necessaria una revisione del welfare per come lo abbiamo inte-so finora, il ruolo del volontariato è destinato a crescere di importan-za. E l'istituzione del Premio Bia-gi rappresenta per noi una forma di riconoscimento per il ruolo che il volontariato svolge nell'am-bito della solidarietà sociale». Gio-vanna Baroni è presidente del Co-mitato paritetico che ha il compi-to di coordinare le attività del vo-lontariato. «Coordiniamo il lavo-ro delle 350 associazioni di volon-tariato presenti nella nostra pro-vincia, Le difficoltà economiche — spiega — e i 'tagli' dei trasferi-menti dallo Stato agli enti locali. rendono indispensabile una stret-ta collaborazione tra pubblica am-ministrazione e volontariato. Pen-so che il nostro ambito di inter-vento sarà sempre più focalizzato sul varsante del disagio e del soste-gno alla famiglia». Proprio il sostegno alla persona è al centro dei cinque progetti con quali altrettante associazioni si presentano al Premio Biagi. L'as-sociazione Cosmohelp ha messo a punto, ad esempio, un progetto denominato 'Vivere nell'acqua e percorsi legati alla conoscenza del-le piante e dell'orientamento spa-

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Cinque progetti sul versante del disagio Le aswociazioni si presentano al Premio Biagi con importanti interventi

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CACCA

Un corso di richiamo per te anatre

soia- ione ea‘ciatori erritlian()-romagnicili. e Caccia Ambiente deWErnili Romagna organizzano un corso di richiamo a bocca e a mano per germani e altri artatidi. Istruttore sarà Roberto Segala. 11 corso si terrà nelle gio

. rnate mercoledì 29

febbraio e 7 inatz.(i, dalle 21 alle 22 presso la sala riunioni della chiesa di Fosso Ghiaia. Costo del corso, 80 curo.

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Vizi e virtù netta classicità: una Lezione oggi pomeriggio al. Museo nazionale

° VIZI PRIVATI, pubbliche virtù: etica e valori nella classicità': ne parlerà Federica Cavarti dalle 15 presso il Museo nazionale nell'ambito del seminer'io '11 cammino dell'uomo fra{ vizi virtù' proposto dalla Soprintendenza nell'ambito di corsi di aggiornamento.

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press unE il Resto del Carlino 28/02/2012 Ravenna

Spazio alle idee per Rave a 2019 Chiunque potrà presentarle a sostegno della candidatura a capitale della cultura

È STATO presentato l'Open Cali per Ravenna 2019, uno stru-mento attraverso cui si chiede a cittadini, organizzazioni cultura-li, sociali ed economiche territo-riali di proporre idee progettuali per dare corpo al dossier per la candidatura di Ravenna a Capita-le europea della Cultura. Lo sco-po è quello di raccogliere idee e ri-cercare visioni per il 2019, non ve-ri e propri progetti: i partecipanti alla Open Cali avranno completa libertà nella stesura della propo-sta e nell'elaborazione progettua-le per stimolare creatività e imma-ginazione.

TUTTAVIA è stato fissato un vincolo relativo ai criteri per le idee. Sono: dimensione europea (cooperazione internazionale, re-lazioni con la Bulgaria, sfide euro-pee, cultura europea, identità eu-ropea), rapporto con i cittadini (coinvolgimento emotivo, bambi-ni, anziani, disabili etc.), attinen-za ai temi delle cinque tracce, ela-borati dallo staff Ravenna 2019 (ospitalità e diversità culturale, conflitto e sue possibili composi-zioni, rapporto con l'acqua e rela-zioni con l'esterno, creatività e nuove tecnologie, trasformazioni e fare insieme attraverso la coope-

«L'OPEN Cali è uno strumento ampiamente utilizzato dalle città che sono state candidate a Capita-le europea della Cultura - ha evi-denziato Nadia Carboni, Project Manager Ravenna 2019 - ai lini

della raccolta e della selezione dei. progetti». Alcune città, infatti, ne hanno fatto uso prima della sele-zione, come Turku nei 2011, altre dopo l'assegnazione del titolo, co-me il caso di Marsiglia 2013; altre ancora hanno impiegato strumen-ti meno formali basati sulla nego-

online attraverso la compilazione di un modulo disponibile sul sito di Ravenna2019 (www.raven-na2019.eu) oppure ritirando il modulo presso la sede dell'Ufficio di Ravenna 2019 in via Ponte Ma-rino 2, a Ravenna. Le idee proget-tuali verranno valutate e, se saran-no rispondenti ai criteri indicati, costituiranno il dossier per la can-didatura di Ravenna. Nel caso in cui Ravenna venisse prescelta, le idee verranno realizzate entro il 2019; in caso contrario quelle più originali potranno essere comun-que realizzate per sviluppare la cit-tà. «Utilizzeremo l'Open Cali per presentare progetti concreti — ha evidenziato Mario Petrosino, re-sponsabile della CNA comunale - sono idee che ci dovrebbero tra-ghettare verso l'economia della co-noscenza e, quindi, verso l'innova-zione». Sono intervenuti anche il sindaco Fabrizio Matteucci e Al-berto Cassani, coordinatore di Ra-venna 2019.

Valerio lazzi

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ziazione e sulla discussione con tutti i soggetti partecipanti (Linz 2009 e Aarhus 2017).

LE IDEE progettuali si possono presentare dal 1 marzo al 31 otto-bre e dovranno essere trasmesse all'Ufficio di Ravenna 2019, o

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Al nido 9 ipargoli' serie di incontri tenuti dalla pedagogista Claudia °ridi

AL MICRO nido '1 pargoli" di via del Biancospino 51 a Ponte Nuovo inizia giovedì una serie di incontri tenuti dalla pedagogista Claudia Orioli 1orario 17,30-1845). Si inizia con il tema: Ma mma e papà: come districarsi dai va uoli`. Prenotazioni allo 0544-63807,

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il Resto del Carlino 28/02/2012 Ravenna

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Poveri e immigrati «Persone, non problemi» «PERSONE, non problemi» è il. titolo di un incontro pubblico or-ganizzato per sabato prossimo, dalle 8.30 alle 13 nell'aula magia del liceo artistico Nervi-Severini in via Tombesi dall'Ova. L'incon-tro è organizzato dal comitato 'Rompere il silenzio' e verterà sui temi dell'immigrazione e delle nuove povertà. Interverranno pa-dre Claudio Ciccillo, presidente della consulta del Volontariato di Ravenna ('Tracce di strada, incon-trare le persone, affrontare i pro-blem l'avvocato Andrea Mae-stri ('Tutela dei migranti: la Costi-tuzione violata'), il giudice del la-voro Roberto Riverso (T diritto e la paura: prove tecniche di tute-la% l'avvocato Luca Donelli ('Stranieri irregolari e diritto pe-nale'), don Alberto Brulichi, diret-tore della Cariuis Diocesana ('Abi-tare o essere ospiti? Case popolari e dormitori come accoglienza del-le persone più bisognose') e Anto-nio Mummolo, presidente dell'as-sociazione nazionale 'Avvocati di strada' ('La povertà al tempo del-la crisi').

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Era su una panchina davanti a casa: scattano le manette SE NE stava su una panchina all'esterno della propria abitazio-ne, in via Fiume Montone Abban-donato; e invece avrebbe dovuto essere in casa, trovandosi agli arre-sti domiciliari, e dove peraltro era stato controllato poco prima. Co-sì i carabinieri lo hanno arrestato. Si tratta del tunisino 34enne Wai-di Jlassi che ieri è comparso da-vanti al giudice Rossella Materia (nuovo magistrato appena giunto da Rovigo) per la convalida e il processo per direttissima. Il difen-sore, l'avvocato Luca Donai, ha chiesto i termini a difesa per veri-ficare se il giorno dell'arresto, sa-bato, per jlassi fosse già potuta scattare la liberazione anticipata: era in custodia cautelare da tem-po a seguilo di una condanna a dieci mesi per detenzione di dro-ga e, dedotti i 45 giorni per buona condona, la liberazione anticipa-ta, secondo il difensore, avrebbe già dovuto scattare. In attesa del giudizio, il 7 marzo, il tunisino se ne andrà in carcere come dispo-sto dal giudice e richiesto dal pm Stefano Stargiotti.

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Anche venti delegati da Ravenna all'assemblea di Legacoop

LA LEGA delle Cooperative e Mutue della provincia di Ravenna partecipa con venti delegati, guidati da Stefano Patrizi, WAssemblea congressuale del settore

roalimentare di Legacoop, distretto Nor d he si terrà oggi, martedì, a Bentivegtio,

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Uffici decentrati daTi marzo

anc le carte dkentità A PARTIRE dall'i marzo, i tre nuovi sportelli anagrafi-ci di via Maggiore 120 (tele-fono 0544 482043-2044), via Berlinguer 11 (0544 482815-2816) e via Aquileia 13 (0544 482509-2323) effet-tueranno anche il rilascio e il rinnovo delle carte di identità cartacee. Si comple-ta così il panorama dei servi-zi, che comprende cambio di indirizzo nel Comune di residenza, autentiche di co-pia e firma, certificazioni anagrafiche e di stato civile. Diversamente dall'Anagra-fe centrale, i tre sportelli so-no aperti anche nei pome-riggi di martedì e giovedì, ri-sultando molto utili alle fa-miglie con bambini che co-sì possono fare la carta di identità senza perdere ore di scuola. Gli orari: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8 alle 12.30; martedì e giove- dì dalle 8 alle 12.30 e dalle 14 alle 17; sabato chiuso.

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Accordo per gas ed energia elettrica

a condizioni agevolate CONFCOMMERCIO ha firmato una convenzione con Unogas Energia per la fornitura ai propri soci di gas metano ed energia elet-trica a condizioni agevolate. «Questa nuova opportunità — ha detto il direttore di Confcommercio, Giorgio Guberti ci permette di of-frire un'opportunità favore-vole a un numero crescente di aziende associate». Tra i vantaggi offerti, anche un ufficio 'dedicato' di cui è re-ferente il responsabile com-merciale Michele Ferioli. «Il nostro obiettivo ha spiegato il direttore com-merciale di Unogas, Paolo Rossi — è insegnare alle per-sone che possono acquista-re le forniture di gas al mi-nor prezzo, come si fa per qualsiasi altro prodotto, sen-za oneri o spese aggiunti-ve».

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VSr'S I SAVERIANI HANNO PARLATO DI SAN GUIDO MARIA CONFORTI

Missionari da tutto il mondo all'Artistico QUEST'ANNO la Diocesi di Ravenna-Cer-via ricorda con particolare attenzione San Guido Maria Confbrti, vescovo di Ravenna dal 1902 al 1904, canonizzato a ottobre 2011, che da giovane fondò l'ordine dei Missionari Saveriani. Ieri mattina nove giovani missio-nari si sono recati in visita (nella foto) al li-ceo artistico N ervi-Severini, invitati dagli in-segnanti di religione cattolica Giovanni Gar-dini e Davide Riminucci. Incontrando diver-

se classi, hanno presentato la figura di Con-forti e dell'ordine dei Saveriani evidenzian-do come il missionario oggi sia uomo innan-zitutto di ascolto e di dialogo perché l'annun-cio del Vangelo nasce dall'incontro con l'al-tro. La volontà di Conforti, di fare del mon-do un'unica famiglia, è un sogno che innanzi-tutto si è realizzato all'interno della famiglia saveriana; inflitti, i giovani missionari prove-nivano da varie parti del mondo.

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PALA1O .N..na„§',TO IL TRADIZIONALE INCONTRO DEL SINDACO MA I I EUCCI

Confronto con i neodiciottenni sulle feste al mare

SI È RINNOVATA ieri mattina, a Palazzo Merlato, la tradizione dell'incontro mensile del primo cittadino dì Ravenna con i neodiciottenni. Fabrizio Matteucci ha visto un gruppo di ragazzi ravennati (nella foto) che hanno appena compiuto diciotto anni, oppure che li compiranno entro questo mese di febbraio. L'incontro è stato aperto dal sindaco, che ha spiegato i motivi alla base dell'iniziativa; tra gli

altri, promuovere la partecipazione alla vita sociale e civile della comunità e far crescere la coscienza civica e culturale tra i giovani. E' seguito un confronto con i ragazzi su diversi temi, primi fra tutti le recenti nevicate e le nuove modalità messe a punto per le feste negli stabilimenti balneari della prossima estate. L'incontro è terminato con il tradizionale brindisi. di auguri e con la consegna di una copia della Costituzione a ognuno dei ragazzi.

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Salvo gabbiano catturato da un o in aria L'insolita 'trappola' era rimasta appesa a un cavo telefonico a Borgo .Faina

DECISAMENTE insolita la di savventura toccata a un gabbiano nella zona dì Bomo Faina . a dive-- si metri d'altezza e infatti rimasto inapigl iato in un filo da pesca.

perazione di soccorso è scatta- ta ieri inattina, quando un cittadi- no ha telefonato alla Forestale se-

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velluti e Ininno constittito elle il gabbiano era impigliato con l'ala

destra in un filo da pesca penzo-lante dal cavo del telefono. Evi- dentenlentetenlpo addietro un • pescatore aveva effettuato un lan- cio un po' ftiorj traiettoria, la len- za era finita sul eavo, rimanendo

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del gabbiano

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ea dì via Canale Moliiietto. Al ter-mine degli accertamenti, il volati-le verra liberato, La Forestale ri-corda che è sempre attivo il nume-ro verde gratuito l 515, al quale ri-volgersi gratuitamente per segna-lare attività à dann1. dell'ambien te o animali in diffx:olta

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S'„".3teZSTO

Sviluppo 9

servono scelte lungimiranti

clì ENRICO GAMBI "

IN UN MOMENTO dì profonda crisi e di acclara-ta recessione, abbiamo il dovere di impegnarci per garantire tutto il nostro ap-poggio ad ogni segnale o iniziativa che si orienti ver-so lo sviluppo. E' questo un concetto, spesso ripreso in modo tra-sversale dalla politica, che trova ampio consenso tra i cittadini, fino a quando pe-rò esso non viene declina, to attraverso proposte pra-tiche e concrete. A quel punto, però, sorgo-no due problemi spesso in-somiontabili. Innanzitut-to, ognuno di noi gradireb-be che lo sviluppo gli ga-rantisse agio e comodità, ma che, allo stesso tempo, non gli chiedesse nulla in cambio; in secondo luogo esiste ancora, purtroppo molto diffuso, il pensiero che l'impresa operi per de-fmizione a danno della co-munità.

NON SAREBBE un erro-re se ci impegnassimo tut-ti per rimettere al centro delle discussioni il tema del lavoro, ma soprattutto il tema di come creare nuo-ve opportunità di lavoro, o come mantenere quelle che ancora esistono prima che sia troppo tardi,

uesti temi, che possono sembrare slegati dal conte-sto agricolo, sono alla base della sopravvivenza del no-stro tessuto economico lo-cale e quindi di conseguen-za alla radice della soprav-vivenza del settore prima-rio. Ma, cosa ancora più importante, sono alla base del sostentamento econo-mico di tutto il sistema di welfare e servizio della no-stra comunità.

SONO GIORNI importan-tissimi per delineare gli scenari futuri dei vari set-tori economici, attraverso scelte fatte dal governo na-zionale, ma anche dagli en-ti locali. Proprio per que-sto viene chiesto che le scelte non siano solo orien-tate ad un arco temporale di breve periodo, ma che si assumano la responsabili-tà della lungimiranza.

* Presidente Confagricoltura

Ravenna

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Noi ravennati di CARLO RAGGI

Asili chiusi, dade senza paga LASCIA sconcertati il mancato pagamento dei giorni di lavoro, persi a causa della neve, dalle lavoratrici e dai lavoratori degli asili dipendenti di cooperativa. Crediamo infatti che il contratto di lavoro, che prevede ap-punto la mancata corresponsione dello sti-pendio, non possa essere distinto dal con-tratto in essere con l'amministrazione pub-blica, che prevede invece la continuità di erogazione dei pagamenti alle cooperative. Insomma, il Comune paga le cooperative, che non pagano i dipendenti. Un circolo vi-zioso da eliminare per il futuro, ma a cui cre-diamo si debba porre rimedio da subito, atti-vando un dialogo con le ditte appaltatrici che porti rapidamente a pagare le ore di la-voro perse.

Sinistra ecologia e libertà Ravenna

************************* SONO centinaia le dipendenti delle cooperative che prestano servizio nelle scuole materne e negli asili pubblici e che non hanno lavorato, nei giorni della grande nevicata, per via della sospensione delle attività decretate da un'ordinanza del sindaco. Ora accade che a seconda delle mansioni e dei rapporti contrattuali vi siano lavoratrici che, pur assenti, vengono pagate e altre che, assenti, per

essere pagate siano obbligate a recuperare le ore non svolte (e ammesso che sia possibile). Ma la disparità non si ferma qui: il personale direttamente dipendente dall'ente pubblico e che svolge attività nelle materne rimaste chiuse è comunque pagato. Ecco a che cosa portano la sempre più frequente frammentazione delle condizioni di lavoro e la moltiplicazione degli appalti. La disparità è direttamente proporzionale alla diversità dei contratti per lavori uguali. Una situazione che stride con i principi fondamentali della nostra Costituzione e che, in concreto, è anche in palese violazione dC l codice civile che tutela l'assenza dal servizio per cause non imputabili al lavoratore. Ritengo che l'anomento possa e debba essere affrontato al più presto anche dai Comune con la consapevolezza che anche le stesse cooperative ben possano comprendere rec.7ezionalità del problema e quindi risolverlo.

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ll cammino ad ostacoli verso la laurea in Armenia L'ARMENIA tenta di elevare il livello scolastico verso gli standard europei, ma genitori e insegnanti sono scettici di fronte alle riforme, poiché le infrastrutture sono inadegua-te, così molti alunni sono costretti a prendere lezioni priva-tamente. Gli armeni attualmente frequentano la scuola per dieci anni, a differenza dei 12 anni comuni in Europa e in Nord America. I bambini iniziano la scuola primaria a 7 anni, un anno dopo i loro coetanei occidentali, e la termina-no un anno prima. Di conseguenza, dicono i -funzionari, il livello dell'istruzione in Armenia resta molto arretrato an-che rispetto agli altri paesi poco sviluppati. Gli alunni spes-so si trovano ad affrontare grossi problemi, se vogliono pro-seguire verso la laurea. Per accedere all'università devono necessariamente prendere lezioni private, ciò che studiano

a scuola basta. A volte saltano un anno per prepararsi, ma rischiano di non prendere comunque il certificato di scuola superiore. Dal momento che questo documento è necessa-rio per l'università, i genitori spesso si trovano a dover cor-rompere gli insegnanti perché rilascino un diploma ai figli, Il governo dovrebbe introdurre il sistema 12 anni all'inizio del prossimo anno scolastico. Il cambiamento è parte di un progetto di legge che è ora all'esame dell'Assemblea nazio-nale, il parlamento del paese. Non va dimenticato che il de-bole sistema scolastico armeno ha sofferto fortemente dopo il collasso dell'Unione sovietica, che provvedeva alla forni-tura degli arredi e dei materiali di uso quotidiano.

Adriano Vasiu Classe III B

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universo variegato e in classe È necessario che gli alunni possano vedere garantiti i loro diritti

QUALI SONO le caratteristiche degli allievi con cittadinanza non italiana con cui i docenti e i diri-genti scolastici si confrontano? Il primo dato che emerge è quello della pluralità delle situazioni di percorso migratorio. Un'avverten-za scontata per molti, ma purtrop-po non ancora per tutti: gli allievi stranieri rappresentano un univer-so assai variegato in cui convivo-no storie personali, familiari e di integrazione con il contesto italia-no assai diversificate, e questo può originare diversi problemi nel sistema scolastico di acco-glienza,

NON SOLO perché quando si in-contra la diversità si fa fatica ad ac-cettarla, ma anche perché l'altro assolve alla cosiddetta 'funzione specchio', che evidenzia difficoltà e carenze della società di acco-glienza. Si corre dunque il rischio di chiudersi a strenua difesa dello status quo, senza accorgersi che il presente cambia in modo assai

più rapido di quanto non ci si ren-da conto e soprattutto non ci si vo-glia ammettere. Ne consegue la persistenza di immagini stereoti-pate, soprattutto quella di un'im-migrazione che da tempo è stata superata nei fatti da nuovi flussi. Ti secondo elemento riguarda il policentrismo migratorio, ossia la

I R1SCH si può chiudere

a strenua difesa detta situazione corrente

comprese nza di nume rose cittadi-nanze all'interno della stessa clas-se. La pluralità si è trasformata nel tempo da ricchezza in difficoltà, poiché sono apparsi i limiti e la ca-renza di risorse per affrontare clas-si multilingue, caratterizzate da diversità relative alla lingua, alla cultura e all'istruzione.

L'eterogeneità di percorsi scolasti-ci e programmi di studio rappre-senta il terzo elemento da conside-rare: è necessario rinnovare i cur-ricola, in modo che fin dal loro in-serimento nel mondo della scuola gli alunni stranieri possano ap-prendere e vedere garantiti i dirit-

ti alla regolamentazione dell'im-migrazione, alla loro tutela (in ba-se a quanto stabilito dalla conven-zione di New York del 1990) e al-la cittadinanza.

Lorenzo Pistoechi Classe III B

Professoressa Erika Bertuzzi

LE AVVERTENZE

à diffusa la persistenza dì immagini stereotipate, soprattutto quella di un'immigrazione che da tempo è stata superata nei fatti da nuovi flussi

E necessario che fin dal toro inserimento nel mondo detta scuota gli alunni stranieri possano apprendere e vedere garantiti idrtt atta regotamentazione

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Conti. «Sostengemo Nicolardi Ma prima costruì o il progetto» Riolo Terme, parla Conti (Sei) secondo alle primarie

CERCA di non farlo traspari-re, ma Emanuele Conti, il rap-presentante di Sinistra Ecolo-gia Libertà uscito sconfitto domenica dalle primarie del centro sinistra di Riolo Ter-me è certamente deluso del ri-sultato. A trionfare è stato Al-fonso N icolardi, candidato uf-ficiale del Pd, seguito dallo stesso Conti e da Gianmarco Lanzoni poco dietro.

Allora Conti, ammette un po' di delusione o si può consolare con il buon ri-sultato conseguito da Sei?

«No, non c'è amarezza. E' chiaro che, chi scende in poli-tica, lo fa per vincere. Tutta-via, sono comunque soddisfat-to della buona affermazione che il movimento da me rap-presentato ha ottenuto. Inol-tre, non posso che essere con-tento per i tanti voti presi da elettori non legati a Sei. Que-sto è un segnale positivo del lavoro che stiamo facendo da un po' di tempo a questa par-te».

A differenza di quanto ac-caduto in altri comuni, co-me a Faenza o Farli, que-sta volta il candidato del Pd ha sbaragliato la con-correnza.

«Sapevamo che era difficile, il Partito Democratico ha mes-so in moto una macchina im-portante a supporto del suo candidato. Detto questo, cre-do che qualche mal di pancia collegato all'amministrazio-ne uscente sia venuto fuori da queste primarie. A fronte di un 46% di maggioranza relati-va ottenuta dal partito, c'è

L'O 31.ETTIVO Condizioni per L'alleanza saranno partecipazione, ascolto e trasparenza

una maggioranza assoluta de-gli elettori di centrosinistra, il 51% che si è espressa diver-samente».

Crede abbia pesato sul successo di Nicolardi la frarmraentazione?

«E' difficile valutare quanti voti avrei potuto incassare in più se Lanzoni non si fosse

presentato. Probabilmente la maggior parte dei suoi eletto-ri non si sarebbe neanche re-cata alle urne. Per cui non mi pongo neanche la questione».

Ora il futuro è a fianco del Pd alle elezioni ammini- strative di maggio...

«Assolutamente si, Sinistra Ecologia e Libertà sostiene nella corsa a sindaco il vinci-tore Alfonso N icolardi. In cantiere c'è il programma elet-torale, e poi ci sono da vince-re le elezioni di maggio. Inol-tre, una condizione importan-te per la nostra alleanza sarà portare all'interno della politi-ca riolese l'ascolto, la parteci-pazione e la trasparenza, i no-stri ideali su cui abbiamo ba-sato l'impegno nelle prima-rie».

Accetterà incarichi di rilie-vo m giunta?

«Per dire questo è ancora mol-to presto. Prima costruiamo un progetto per Riolo, poi cer-chiamo di vincere le elezioni, e infine parleremo di possibi-li ruoli».

Lorenzo Pelliconi

Affluenza record per il< paese 'Nornination' ai. candidato dei, Pd

DOMENICA al voto si sono recati 1.095 elettori per scegliere il candidato a sindaco di Riolo Tenne del centrosinistra. I:attuale assessore alla cultura e alla scuola Alfonso Nicolardi, sostenuto dal Pd si e imposto con il 46,21%. Dietro di lui rex assessore Emanuele Conti dì Sei (28,959/o) e il socialista Gianmarco Lanzoni (24,84%).

IL GIUDIZIO k SUL RISULTATO

Non c'è amarezza E chiaro che chi scende in politica Lo fa per vincere Sono soddisfatto dell'affermazione ottenuta

, , UN RUOLO N GIUNTA

E troppo presto per dirlo Prima lavoriamo ai. programma, poi cerchiamo di vincere, solo alla fine ne parleremo

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il Resto del Carlino Ravenna

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Redazione, via XX settembre 15, 48018 Faenza - Tel. 0546 26589 - Fax 0546 664750 E Pubblicità: S.P.E. via dalla Repubblica, 2 Fusignago Tel. 0545 50690/ Fax 0545 50287

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1 Conti: «Mal di pancia fra gli elettori Al Pd solo ia maggioranza relativa»

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Manne Cova ha spento cento candeline Servizio A pagina 16

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Travolto da un Ihrgone, 43enne all'ospedale Servizio e A pagina 19

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Emanuele Conti, di Sinistra, ecologia e libertà PELLICONI «A pagina 16

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CS73.AZ,Z k:SV CLAN-DESTINO

Powercrop chiede i desii? «Pieno sostegno

alla Soprintendenza»

tUNMAZ.2 RUS 2 LEGAMBIENTE

«Gli amministratori decidano quali interessi e più importante tutelare»

POWERCROP'fionde al provve-dimento di tutela indiretta emanato dalla Soprintendenza Per la salva- guardia del complesso di Palazzo San Giacomo con un'esorbitante ri-chiesta di risarcimento danni. Relati-vamente a Eridanía-PowerCrop, oc-corre puntualizzare che l'area di sua proprietà interessata dal vincolo com-prende esclusivamente la superficie occupata dalle vasche interne all'ex zuccherificio, poste direttamente a ri-dosso di Palazzo San Giacomo, inse-rite in un'area di pregio ambientale, zona di protezione speciale e sito di importanza comunitaria e confinan-te con un'area già assoggettata a tute-la diretta. Nessun coinvolgimento quindi dell'area industriale. Sostenia-mo appieno il percorso coerente intra-preso dal Ministero tramite l'operato della soprintendente Antonella

PowerCrop ritiene responsabi-le il Ministero dei ritardi per la costru-zione e messa in opera dell'impianto di biogas, dimenticando forse che l'azione della Soprintendenza è suc-cessiva alla diffida, inviata dalla Pro-vincia, che interdiva Eridania «dal gestire l'attività di recupero ambienta-le r10 dall'area da rinaturalizzare si-to in Comune di Russi» e contestual-mente ne sospendeva «l'iscrizione n. 235 registro delle imprese che effettua-no attività di recupero rifiuti non peri-colosi», ponendo quindi un pesante veto alla prosecuzione dei lavori. Ta-le decisione è conseguente all'interven-to del Corpo forestale dello Stato e all'accertamento del superamento dei valori di contaminazione per stagno e nitrati individuati nelle calci prove-nienti dalla vasca 1.

per Ravenna Virtuosa Asso Clan-Destino

Cinzia. Pasi Roberta Babini

RUSSI IN ATTESA Una delle tante proteste

NON POSSIAMO che accogliere positivamente la presa di posizione della Soprintendenza a tutela del pa-trimonio storico culturale, oltre che oo-viarnente della salute dei cittadini che risiedono nei pressi dell'ex zucche-rificio di Russi. La vicenda si sta tra-scinando da parecchi mesi tra Power-crop, che ha previsto di realizzare un impianto da circa 30m v., con combu-stione principalmente da coltura de di-- alla, e cittadini e numerose associa-zioni preoccupate per l'impatto am-bientale della centrale. Gli impianti a biomasse possono rappresentare un importante aiuto alla riduzione della dipendenza dal petrolio quando si tratta di piccoli impianti, collegati al-le attività agricole o alle aziende di trasformazione e che permettono di utilizzare gli scarti che diversamente andrebbero comunque smaltiti in qualche modo. Viceversa, impianti di grandi dimensioni necessitano di note-voli estensioni di terreno agricolo, con utilizzo di ingenti quantità di acqua e fertilizzarla senza considerare le•emissioni di polveri e co2 e l'aumento di traffico pesante. Nella vicenda si è. spesso parlato di sviluppi, di econo-mia, di posti di lavora La tutela del territorio, delle sue eredità storiche e naturalistiche e le opportunità di va-lorizzazione a fini turistici rappresen-tano urrOpportunità di sviluppo di-versa, duratura, attenta al territorio e alla salute dei cittadini. Powercrop ti-tiene di aver avuto dei danni per i ri-tardi nella realizzazione della centra-le, la Soprintendenza e i cittadini so-no preoccupati per la salute e il Mu-ro del territorio: ora spetta agli ammi-nistratori decidere quali interessi sia piir importante tutelare.

Ymi Rambelli presidente Legambiente

Bassa Romagna

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NOBODADDY In scena questa sera Fortebraccio Teatro, la compagnia diretta da Roberto Latini, con il testo centrale della celebre saga di Alfred jarry

press unE il Resto del Carlino 28/02/2012 Ravenna

Roi' su palcoscenico del Rasi Stona tragicomica di un eterno tiranno

AL TEATRO Rasi arriva [U6 Roi di Roberto Latini. Fortebrac-cio Teatro, la compagnia diretta dall'attore e regista romano, torna in scena con un altro capitolo del-la saga di Alfred. jarry. Il N obodaddy stasera alle 21 ospi ta testo centrale della saga di Al-fred Jarry, `13bu Roi'. Il personag-gio di Ubu re, essenza tragieorni-ca dei tiranni di tutti i tempi a cui Jarry ha dedicato una vera saga, è una caricatura dell'eroe classico e un esempio di grossolanità, trivialità, inco:n.tinenza. Al termi-ne, presentazione del libro 'Io so-no un'attrice. I teatri di Roberto Latini', con la curatrice del volu-me Katia Ippaso. Il Rasi aprirà al-le 19 per un aperitivo a cura del Lato Oscuro della Costa. Info e prenotazioni: 0544 36239, 333 7605760.

'Dopplo' aLd grande edwrmz, tra Nurejev e muslca rock Questa sera doppio appuntamento con il cinema. All'Astoria di via Trieste si potrà assistere alla proiezione di una mitica versione del Lago dei Cigni, protagonisti l'immortale Rudolf Nurejev e la grande Margot Fonteyn. Alle 20. Info.: 0544 421026, www.cinernateatroastoria.com il Teatro Socjale di Piangi pane propone 'In viaggio con una rockstar' di Nicholas Stoller, interpretato da Jonan Hill e Russel Brand, teatro apre alle 20.45 e la proiezione inizia alle 21.30. Per chi lo vuole: biglietto, bicchier di vino e piatto di cappelletti all'intervallo, a 1O curo.

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Ravenna, oggi la partita sì gioca in Tribunale

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orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

REDAZIONE E PUBBLICITÀ:VIA DE GASPERI, 5 - RAVENNA- TEL 0544-218262 FAX: 054433793. SPEDIZIONE IN AR - D.L. 35V03 (CON: L.27102101i ART. 1 CONINI51 - FORLI' ALTRE SEDI: AIN1111105.11-35111t, MALI ,,054335520), CESENA (0547311900), FAENZA-LU GO (0546-23123 IMOLA (0542-28784 RSM (0549-995147)- RAVENNÚCORRIEREROMAGNA.IT- IN ABBINAM ENT 0 GON LA STAMPA

euro 1,20 Anno XXI N. 58

MARTEDÌ 28 FEBBRAIO 2012

SALDI

Ricco programma di manifestazioni dal I° marzo (Foto Fiorentini) SERVIZIO a pagina 14

Bollette: dura pagarle

e numerosi alpi

- Tt ì. 05,12 6 1,02.90 Cd

APERTO TUTTI I GIORNI

ORAR)'O o 10...23

press LinE 28/02/2012

Corriere

RAVENNA

Bilancio comunale pronto entro aprile Evasione: 653 segnalazioni dal Comune Grandi eventi fra Cervia e Milano per il Centenario

Ma poche le verifiche e le riscossioni Presentato il calendario. Zoffoli: «Il legame con il capoluogo lombardo èprofondo» RAVENNA. Pronta la bozza del do- tato i dati sui casi di evasione segna-

cumento economico finanziario del lati dai Comuni. A Ravenna sono 653 Comune, che dovrebbe giungere (terzo posto). Pochi invece gli accer-all'approvazione a metà aprile. Intan- lamenti e le riscossioni. to l'Agenzia delle entrate ha presen- •SERVIZI a pagina 3

,N.‘1111.1~

«Non si esce dalla Bolkestein» Dal ministro Gnudi doccia fredda sulle spiagge Il ministro Gnudi è intervenuto sul tema del turismo balneare a un convegno sul federalismo

RAVENNA. Doccia fredda sulle spiagge: «Non si posso-no chiedere deroghe alla di-rettiva Ue». Il ministro del Turismo Piero Gnudi ha di-chiarato che «fuori dalla Bol-kestein non si può andare», pertanto «la nuova legge sul settore balneare dovrà essere omogenea con la direttiva».

• SERVIZIO a pagina 6

Imola, crescono le famiglie in difficoltà per pagare le bollette

Fermato a Forti per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio un ravennate di 52 anni

Serviva droga, arrestato cameriere Ai domicili ad , l'uomo è stato condannato a un anno e sei mesi

Lugo: si schianta con lo scooter

Grave un 43enne IMOLA. Crisi e-

conomica e con-sumi invernali in aumento: è sem-pre più difficile, per molti, pagare le bollette. Ricor-re alla rateizza-zione il 20 % in più degli imolesi. E il fondo per l'affitto è modesto.

• SERVIZI a pagina 17

FORLÌ. Sul piatto, que-sta volta, serviva dosi di cocaina. Un cameriere ra-vennate di 52 anni, Clau-dio Ragazzini, è stato arre-stato per detenzione illeci-ta di sostanza stupefacen-te ai fini di spaccio e con-dannato a un anno e sei mesi di arresti domicilia-ri.

• SERVIZIO a pagina 5

Gabbiano "preso" all'amo salvato a Bordo Faina

• SERVIZIO a pagina 5

LUGO. È andato a sbat-tere prima contro un Do-blò che usciva da un passo carraio, poi contro un'au-to in sosta ed è stramaz-zato a terra. Si trova rico-verato in prognosi riser-vata all'ospedale di Lugo un 43enne che era alla guida di uno scooterone Aprilia ieri mattina.

• SERVIZIO a pagina 13

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RA

press LIETE 28/02/2012

Caiiere

RAVENNA

Fisco. L'agenzia delle entrate presenta i dati regionali sui casi registrati

I numeri dell'evasione Con 653 segnalazioni Ravenna è terza

RAVENNA. La colla-borazione fra comuni e agenzia delle entrate dal 2009 al 2011 in regio-ne ha fruttato 13.662 se-gnalazioni di evasioni fiscali. Su questi casi, gli accertamenti sono stati 2.507, e gli accer-tamenti definiti 1.874, per un maggior imponi-bile di oltre 110 milioni di euro, una maggiore imposta accertata di 24 milioni, e 7,5 milioni di maggiori somme ri-scosse.

Sono i numeri presen-tati ieri dal direttore re-gionale dell'agenzia delle Entrate, Antonino Gentile, nel corso di un convegno a Reggio Emi-lia.

Il settore più delicato è quello della proprietà edilizia e patrimonio immobiliare, che da so-lo attira il 63% delle se-gnalazioni, seguito dal-

la disponibilità di beni indicativi di capacità contributiva (16%), da urbanistica e territorio (12 %), commercio e professioni (8%) e infi-ne da residenze fittizie

all'estero (1%). Il Comu-ne più operoso dal pun-to di vista delle segna-lazioni è Bologna (1.112 nel 2011), seguito da Ri-mini (933), Cesena (694), Ravenna (653).

Il panorama cambia, invece, se si considera il dato provinciale. Mo-dena, infatti, si piazza al primo posto come provincia per numero di segnalazioni (2.609),

seguita da Bologna (2.550), Ravenna (1.850), Reggio Emilia (1.487), Piacenza (1.320), For-lì-Cesena (1.254), Rimi-ni (1.059).

In tema di somme ri-scosse, è la provincia di Bologna a primeggiare, con 2,4 milioni di euro recuperati. Fanalino di coda, invece, è Raven-na, con soli 54 mila eu-ro.

Su questo tema sem-pre ieri l'assessore al bilancio Valentina Mo-rigi nel corso del con-vegno organizzato da C-gil, Cisl e Uil sulla fi-scalità locale ha posto il tema del rapporto fra le segnalazioni fatte dal Comune e i pochi accer-tamenti fatti dall'agen-zia e ha promesso un impegno per valutare come utilizzare le risor-se recuperate dall'eva-sione fiscale.

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Il Comune: bilancio pronto entro ai

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I numeri dell nus

press LIETE 28/02/2012

Cailere

RAVENNA

Cgil, Cisl e Uil avviano il confronto sulla finanza locale. Oggi incontri a Lugo e Faenza con amministratori e politici

Il Comune: bilancio pronto entro aprile L'8 marzo partirà la discussione, poi l'approvazione del consiglio comunale

RAVENNA. Mentre è ancora aperta la fase di confronto sul bilancio di previsione, l'assessore comunale Valentina Mo-rigi ha scelto uno degli incontri promossi da C-gil, Cisl e Uil sulla finan-za locale per annunciare ieri la data di approdo in consiglio comunale della bozza del documento eco-nomico finanziario. L'8 marzo si aprirà la discus-sione, per giungere all'approvazione a metà aprile. Le proiezioni sul-le entrate e le stime sulle spese di queste settimane danno il senso di un la-voro in via di definizione, che ha visto i partiti a-vanzare proposte anche discordanti e le parti so-ciali reclamare un ruolo attivo.

Tassa di soggiorno. Se Antonio Cinosi, segreta-rio provinciale Cisl, dice di preferire azioni co-struttive alla polemica politica, restano sul tavo-lo alcune richieste in te-ma di leve fiscali, prima fra tutte la tassa di sog-

giorno, ben vista dai sin-dacati.

«Vorremmo che l'au-mento dell'aliquota al massimo consentito per le seconde case avvenisse dopo aver valutato altri interventi, come per e-sempio la tassa di sog-giorno e gli oneri di ur-banizzazione, che potreb-bero passare solo parzial-mente dalla parte della spesa corrente a quella in conto capitale per gli in-vestimenti». Ma sulla tas-sa di soggiorno raffredda gli entusiasmi il capo-gruppo del Pd Matteo Ca-vicchioli, che parla di gettito difficile da quan-tificare, nonostante le a-perture del sindaco Mat-teucci che non ha escluso per il 2013 l'introduzione della gabella. «Auspi-chiamo di non doverla mai introdurre, perché in riviera nessuno la vuo-le e perché sarebbe una misura depressiva per il sistema turistico».

Rigore ed equità. Alchi- mie necessarie per copri- re uno squilibrio iniziale

di 23 milioni di euro, per il quale non verrà toccata l'addizionale Irpef, oggi ferma allo 0,6 pari a 13,4 milioni di euro, e lieve,

nelle intenzioni, sarà l'intervento sulle prime case. Per coniugare rigo-re, equità e crescita per i sindacati occorre andare

a indagare i bilanci di previsione degli anni 2007-2011, metodo critica-to dall'assessore al Bilan-cio Morigi, che chiede u-

na verifica sui consunti-vi. Fra gli elementi di maggiore preoccupazio-ne per Riberto Neri, se-gretario provinciale Uil,

il conflitto di interesse che riguarda gli enti nel-la gestione delle tariffe, divisi fra il ruolo di soci nelle società e di garanti di interesse collettivo. Per Nereo Foschini, ca-pogruppo Pdl, occorre u-na progressione nell'ap-plicazione sulle seconde case. Per Cavicchioli poi le spese sostenute per l'e-mergenza neve non do-vrebbero rientrare nel patto di stabilità.

Le cifre. Dai dati divulgati dai sindacati e illustrati Lui-gi Veltro della Uil nazionale, relativi agli anni 2007-2011, le entrate del Comune am-montano a 215,7 milioni, in aumento del 21,5% rispetto al 2007. La pressione fiscale, esclusa la Tia, è di 817 euro per ciascun contribuente. Per quanto riguarda la spesa corrente, nel 2011 il Comune destina 128,3 milioni di euro, il 28,4% è rivolto alla funzio-ne generale; al settore socia-le va il 22,7%, nel 20071a spe-sa era pari al 14,7; all'istru-zione va il 15,8%.

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Il Comune: bilancio pronto entro aprile

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Caiiere

RAVENNA

Singolare salvataggio del Corpo forestale e dei vigili del fuoco vicino a Borgo Faina

Gabbiano impigliato in un amo Il volatile è stato affidato al Centro recupero fauna selvatica

RAVENNA. A notarlo è stato un cittadino, sor-preso dal volo scompo-sto che del volatile, che sembrava come legato ad un filo del telefono sospeso tra due tralicci.

Ed in effetti il gabbia-no salvato nella matti-nata di ieri dal persona-le del Corpo forestale e dei vigili del fuoco nella zona di Borgo Faina era impossibilitato a volare liberamente, essendo ri-masto impigliato con l'ala destra ad un filo da pesca che pendeva dal

cavo utilizzato per le co-municazioni telefoni-che. Evidentemente tempo addietro un pe-

scatore aveva effettuato un lancio con la canna da pesca fuori traietto-ria e la lenza si era im-

di via Canale Molinetto per le visite veterinarie precedenti al suo ritor-no in libertà.

pigliata al cavo del tele-fono restando con l'amo sospeso in aria.

Sospeso sopra il cana-

le Fosso Ghiaia, l'uccel-lo è stato recuperato e consegnato al Centro re-cupero fauna selvatica

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Arrestatoilcaincrierechesentaladma

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RAVENNA

Sfreccia a 100 km/h dove il limite è la metà. Patente ritirata ad una 35enne sorpresa da una pattuglia con il telelaser

RAVENNA. Forse era in ritardo o riteneva di conoscere alla per-fezione il tracciato. Oppure ha calcato troppo il piede sull'acce-leratore. Indipendentemente dalle motivazioni, l'automobili-sta sorpresa nei giorni scorsi dal-la polizia municipale mentre sfrecciava ad Ammonite si sicu-ro non aveva fatto caso al limite vigente in quel tratto di strada: 50 km/h. La donna, una 35enne di Glorie di Bagnacavallo, è tran-sitata a 100 km/h come eviden-ziato dal display del telelaser che ha immortalato l'infrazione co-stata alla conducente il ritiro del-

la patente. Nel pomeriggio di sabato, inve-

ce, gli agenti hanno sanzionato un 36enne rumeno fermato in viale Europa con il veicolo priva della copertura assicurativa, scaduta nell'ottobre scorso. Ol-tre alla multa, il mezzo è stato se-questrato e affidato ad una car-rozzeria convenzionata.

Sempre la polizia municipale ha restituito al legittimo pro-prietario, residente nel comune di Russi, un'auto risultata ogget-to di furto individuata in via Ca-lamandrei. La vettura era stata rubata lo scorso novembre.

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RAVENNA

Arrestato il cameriere che serviva la droga Accusato di detenzione ai fini di spaccio, è stato fermato con lo stupefacente in auto

FORLÌ. Sul piatto, questa volta, serviva dosi di co-caina. Un cameriere ravennate di 52 anni, Claudio Ragazzini, è stato arrestato per detenzione illecita di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e con-dannato a un anno e sei mesi di arresti domiciliari che sconterà nella sua abitazione di Ravenna.

Durante un controllo i carabinieri del Nucleo o-perativo radiomobile di Forlì, guidati dal capita-no Cristiano Marella, hanno rinvenuto 22 gram-mi di cocaina, divisi in dosi. Nono-stante la sua incensura-tezza, il giu-dice Giorgio Di Giorgio (pubblico ministero Mi-chela Guidi) non ha rite-nuto di concedere la so-spensione della pena.

Claudio Ragazzini era stato fermato l'altra notte sulla Ravegnana, all'al-tezza di Durazzanino, mentre guidava la sua au-to. Subito i militari han-no notato nel sedile a fian-co del conducente, un piattino con due cannuc-ce colorate, due tessere te-lefoniche e residui di una polvere bianca prove-niente da una pallina tro-vata lì vicino. Un'altra pallina è stata trovata nel vano del cambio. Dopo la

perquisizione personale, tra pacchetto di sigarette e giubbotto, i militari hanno rinvenuto involu-cri contenenti in totale 22 grammi di cocaina. Il ca-meriere ravennate è stato

arrestato e poi proces-sato con rito abbreviato. Davanti al giudice per

le indagini preliminari ha ammesso che dall'esta-te scorsa aveva messo in piedi questa "piccola atti-vità" di spaccio e che a-veva qualche cliente an-che a Forlì. Essendo an-che un assuntore, in auto aveva tutto il kit per l'u-tilizzo poichè non voleva tenere nulla a casa per non fare insospettire la moglie, ignara di tutto. Per il pericolo di poter reiterare il reato il gip Di Giorgio non ha concesso la sospensione della pena e così Ragazzini sconterà i 18 mesi di arresti domi-ciliari.

Condannat o a un anno e sei mesi c he sconterà

ai dom iciliari

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press LIETE 28/02/2012

Caiiere

RAVENNA

Sanzionato dalla polizia municipale il titolare dell'impresa

Ponteggio irregolare a Marina Romea RAVENNA. Avevano allestito un pon-

teggio occupando abusivamente circa tredici metri di marciapiede. Per que-sta ragione il titolare dell'impresa è sta-to sanzionato per mancata autorizza-zione di occupazione di suolo pubbli-co.

L'irregolarità è stata accertata vener-dì scorso dal personale dell'ufficio edi-lizia della polizia municipale durante un sopralluogo in un cantiere allestito in viale Italia a Marina Romea.

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Caiiere

RAVENNA

Tunisino arrestato per evasione

Libertà in fumo per colpa di una sigaretta RAVENNA. Due chiacchiere e una siga-

retta con un amico sulla panchina davan-ti a casa. Un momento di evasione (con-figurato come tale anche dal codice pena-le) che è costato all'uomo, un 34enne che stava scontando i domiciliari, il ritorno in carcere. Così, ad una manciata di gior-ni dal termine della pena (il 10 aprile), per Ylassi Waj di si sono riaperte le porte del-la casa circondariale di via Port'Aurea. Condannato a dieci mesi per droga, il tu-nisino aveva potuto beneficiare degli ar-resti domiciliari. Ma sabato scorso, dopo il controllo da parte dei carabinieri che lo hanno trovato regolarmente nella pro-pria abitazione, il nordafricano ha pen-sato di approfittare dell'assaggio prima-verile per mettere il naso fuori di casa. Non che si fosse allontanato molto. Giu-sto pochi passi per raggiungere la prima panchina dove i carabinieri lo hanno tro-vato quando poco dopo, a sorpresa, sono ripassati per verificare che fosse in casa. A quel punto sono scattate le manette. Do-po un weekend trascorso in camera di si-curezza, ieri mattina il tunisino (assistito dall'avvocato Luca Donelli) è comparso in aula per il processo per direttissima. Il legale del 37enne ha chiesto i termini a difesa; in attesa della prossima udienza, fissata per il 7 marzo, il giudice ha dispo-sto la custodia in carcere.

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Arrestatoilcaincrierechesentaladma

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Ravenna, tra le città che hanno superato quota 24 sforamenti al limite di Pni10

press LIETE 28/02/2012

Cailere

RAVENNA

«Troppi sforamenti, quadro preoccupante» Legambiente chiede alla Regione interventi più forti sul traffico

RAVENNA. Non sono bastati la neve e il gelo della prima quindicina di febbraio a migliora-re la qualità dell'aria nelle principali città e-miliano romagnole. Da Legambiente arrivano nuovi dati allarmanti sullo smog che conti-nuiamo a respirare. Anche a Ravenna, tra le città che hanno supera-to quota 24 sforamenti al limite di 50 micro-grammi di Pm10 per metro cubo sulla media giornaliera. Oltre a questo, Ravenna è tra i capoluoghi emiliano romagnoli che per cin-que giorni, tra il 16 e il 20 febbraio, ha registra-to 5 giorni di supera-menti consecutivi, con valori molto al di sopra la soglia di attenzione, ed un picco di 175 mi-crogrammi registrato il 19 febbraio.

Peggio di lei hanno respirato solo Parma (246) e Reggio Emilia. E' andata invece me-glio, ma non di tanto, a Modena (170), Piacenza (152), Bologna (129) e Forlì (122).

Messi insieme, questi dati preoccupano forte-

mente Legambiente, che torna a chiedere al-la Regione azioni im-mediate per l'emergen-za che si protrae ormai dagli ultimi mesi del 2011.

«E' indispensabile -dichiara Frattini, pre-sidente Legambiente E-milia Romagna - pro-grammare a stretto gi-

ro un incontro con am-ministrazioni comuna-li, associazioni ecologi-ste e di categoria per mettere in atto rapida-mente azioni di emer-genza, serie e continua-tive, che almeno diano il senso della disconti-nuità rispetto al passa-to.

Per questo risulta in-

dispensabile un'indica-zione netta della Regio-ne verso azioni di re-strizione del traffico più ampie e omogenee su tutte le città, evitan-do che i sindaci possa-no scegliere soluzioni al ribasso, timorosi che nella città a fianco le so-luzioni siano più mor-bide».

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«Non si possono chiedere deroghe›

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Giancarlo Cappelli

Cappelli (Sib): «Sono sconvolto, in questo modo non ci sarà nessuna speranza per la categoria»

Pagina 6 CronaudRaverna

press LIETE 28/02/2012

Caí-,ere

RAVENNA

«Non si possono chiedere deroghe»

«Non si possono chiede-re deroghe», ha dichiara-to il ministro del Turi-smo, Piero Gnudi, che ie-ri a Bologna è intervenu-to a un convegno sul fe-deralismo organizzato dall'Assemblea legislati-va regionale.

Ieri è giunta anche la notizia ufficiale della chiusura della procedura d'infrazione nei confron-ti dell'Italia sul settore balneare: un fatto as-solutamen-te positivo, ha commen-tato Gnudi. «Dopodiché dobbiamo lavorare in-sieme agli o-peratori del settore per trovare una soluzione che sia in li-nea con le promesse che noi ab-biamo fatto a Bruxel-les». Ma «fuori dalla direttiva non si può anda-re. Bisogna trovare delle soluzioni che siano prati-cabili e che non penaliz-zino il settore».

«Sono sconvolto da que-ste parole. Lo stesso mi-nistro aveva detto solo po-co tempo fa che avrebbe fatto tutto il possibile per dare soccorso al settore. Ma se non avremo la de-roga, non ci sarà nessuna speranza per la catego-ria». Giancarlo Cappel-li, vicepresidente nazio-nale e presidente regiona-le di Sib Confcommercio, non esita a proclamare la sua profonda delusione, ad esterna ormai una pro-

fonda sfiducia nella capa- cità della classe politica i- taliana di "trattare" auto- revolmente con Bruxel- les. «Noi arriviamo anche a pensare a un disegno: quello che vogliano anda- re all'asta per assegnare gli stabilimenti alle mul- tinazionali. Mi sembra infatti che ci chiudano sia la porta, sia la finestra».

«Anche a me piacereb- be che ci di- cessero che è possibile ottenere la deroga, an- che perché occorre da- re tranquil- lità al setto- re turistico. Ma siamo fuori tempo massimo, ormai; è ne- cessario pensare a u- na legge quadro che preveda un congruo nu- mero di an- ni di conces- sione, il di- ritto di pre-

lazione per gli attuali con- cessionari, l'ammorta- mento degli investimenti fatti da loro e i criteri per stabilire il valore econo- mico dell'impresa, per- ché venga riconosciuto e- quamente all'imprendi- tore quello che ha investi- to», suggerisce il senatore Vidmer Mercatali (Pd).

«La deroga non verrà data. Dobbiamo cercare strade percorribili e non quelle molto suggestive che rischiano di farci ca- dere nel burrone», com- menta Alberto Ancara- ni, coordinatore provin- ciale del Pdl. «Occorre u- na legge quadro per la tu-

tela delle giuste rivendi-cazioni degli operatori, che non hanno avuto ri-sposte adeguate in sede europea», è l'opinione di Silvia Noè, consigliere regionale dell'Udc.

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Caiiere

RAVENNA

RAVENNA. Ha trovato riscontro nelle "alte sfe-re" la proposta del consi-gliere comunale Alvaro Ancisi sulle Province "semplificate" e dipen-denti dai Comuni, così da abbattere i costi della po-litica.

«Il governo Monti - sot-tolinea il capogruppo di Lista per Ravenna - ha messo in pratica la mia proposta che riguarda le Province, aggiungendo, con uno specifico disegno di legge elettorale, un al-tro provvedimento che sostanzialmente trasfor-ma le Province da politi-camente autonome a di-pendenti principalmente dai Comuni, un po' come le ex Comunità Montane o le associazioni dei Co-muni, semplificando no-

tevolmente il rapporto tra i cittadini e gli enti lo-cali riguardo alle compe-tenze di livello interme-dio tra Co-muni e Re-gioni».

La propo-sta del capo-gruppo di Lista per Ravenna è ma-turata in seno alla presi-denza dell'Associazione nazionale dei Comuni ita-liani, dove Ancisi ricopre il ruolo di capo-delegazio-

LZS' ■.\ SLZ:'

ne dell'Udc, dal quale ha ricevuto l'incarico di pre- sentare una serie di e- mendamenti al disegno di

legge sulla Carta delle autonomie che da di- verso tempo giace in Par-

lamento dopo l'ultima bozza aggiornata redatta dai senatori Bianco-Pa- store. Nel suo documento Ancisi ha proposto di «tratteggiare le Province

come enti strettamente raccordati ai Comuni sul cui territorio insistono, non esattamente di secon-do grado, ma quasi». A prescindere dalla formu-lazione tecnica, questo si-gnifica eliminare le ele-zioni provinciali a suffra-gio universale, in modo che elettori ed eletti delle Province siano solo i con-siglieri comunali e i sin-daci dei rispettivi territo-ri. «Esattamente quello che il governo Monti ha deciso di fare - sottolinea Ancisi -. Per capirci, quando scadrà l'attuale amministrazione provin-ciale di Ravenna, vote-ranno e potranno essere eletti in Provincia solo i consiglieri comunali e i sindaci dei 18 Comuni del suo territorio. Gratis».

Province dipendenti dai Comuni Consiglio composto dagli eletti

nelle amministrazioni locali

Messa in pratica la propos ta di Ancisi

maturata nell'Anci

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Candidatura, ètoraddle idee: «Ravemiali, fatevi asma,

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Candidatura, ètoraddle idee «Ravemiali,Luevi asmi,

preSSLInE 28/02/2012

Caiiere

RAVENNA

Lezioni da recuperare Decidono le scuole

RAVENNA. Giorni di lezione da recuperare sì o no? È questa la do-manda che si stanno ponendo in questi giorni gli istituti scola-stici di Ravenna, dopo la circolare del Mini-stero dell'Istruzione relativa all'emergenza neve. Assodato che, anche in caso di man-cato recupero, l'anno scolastico 2011/2012 resterà valido, spetta ora alle singole scuole decidere se e con quali modalità recuperare le ore di lezione perse a causa dei 9 giorni di scuola persi a causa del maltempo.

«Nell'ambito dell'au-tonomia delle singole scuole mi auguro che ci sia una sorta di "coordinamento" tra le decisioni prese dai diversi istituti - ha commentato il diri-gente scolastico Maria Luisa Martinez -. Nel caso in cui qualcuno decida di recuperare i giorni e altri no il ri-schio che si corre è quello di disguidi. Co-me potrebbe argomen-tare la propria posizio-ne per esempio un in-segnante in servizio presso due scuole che hanno preso decisioni diverse? O ancora quando i genitori si in-contreranno come si spiegheranno il fatto che il proprio figlio magari ha avuto la possibilità di recupe-rare una verifica e un altro no?». Alunni e studenti infatti potreb-bero dover rinunciare a giorni di chiusura previsti per esempio nel periodo di Pasqua o per il ponte del 1° maggio. «Si tratta di due decisioni, recupe-rare o meno, entrambe legittime - spiega Mar-tinez - speriamo che non si creino situazio-ni troppo eterogenee e discordanti tra loro». (v. v.)

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Pagina 8 Crona. Raverna

Candidatura, è l'ora delle idee: ..Ravenna//, falci aunfil.

ERRE . .

o u tu soluppan suze.

press LinE 28/02/2012

Caiiere

RAVENNA

Candidatura, è l'ora delle idee: «Ravennati, fatevi avanti»

RAVENNA. Idee innovative, di respiro europeo e internazionale, ispirate ai te-mi delle Cinque Tracce 2019. E' questo il contributo richiesto ai cittadini raven-nati, in vista della candidatura della città a Capitale europea della cultura.

L'open cali di idee, che partirà alla fine di marzo per proseguire fino alla fi-ne di ottobre, è stata pre-sentata ieri mattina a Pa-lazzo Merlato dal coordi-natore di Ravenna 2019 Al-berto Cassani. «Siamo en-trati nella fase decisiva del percorso di candidatu-ra, il 2012 sarà l'anno in cui verranno elaborati gli spunti progettuali - ha spiegato -. Abbiamo defi-nito il terreno di gioco con le Cinque Tracce; ora, con l'open call, chiediamo ai cittadini raccontarci nuo-ve suggestioni per il 2019. Non chiediamo progetti e-secutivi già definiti, ora abbiamo bisogno di idee forti».

L'idea progettuale, che potrà essere presentata dai cittadini in forma sin-gola o associata, dovrà es-sere inoltrata attraverso la compilazione online di un modulo disponibile sul sito di Ravenna 2019, in questi giorni oggetto di re-styling.

«L'open call, già utilizza-ta da altre città tra cui Tur-ku (capitale della cultura nel 2011) e Marsiglia (futu-ra capitale della cultura nel 2013), sarà coordinata da gruppi di lavoro che a-vranno il compito di crea-re sinergie tra le diverse i-dee -chiarisce Nadia Car-boni, project manager di Ravenna 2019 -. Si tratta di uno strumento che per-metterà di garantire da u-na parte la qualità del pro-gramma, dall'altra con-sentirà di avviare un per-

corso il più coinvolgente possibile per i cittadini».

Le idee progettuali mi-gliori, valutate dal Comita-to artistico-organizzativo di Ravenna 2019, entreran-no a far parte del dossier di candidatura. Se la città vincerà il titolo, le idee, svi-

luppate in più progetti ese-cutivi, verranno realizzate entro il 2019. «Nel caso di mancata vittoria - rassicu-ra però Carboni - le idee più innovative otterranno co-munque la possibilità di trovare realizzazione nel pieno sviluppo della città».

Alla presentazione c'era anche il sindaco Fabrizio Matteucci, che ha invitato tutti i ravennati a farsi a-vanti con le proprie idee. «Comunque vadano le co-sa si tratta di un percorso che lascerà una traccia nella vita culturale della

città - ha commentato il primo cittadino -. Raven-na è già una capitale della cultura ricca e piena di fermento, potevamo "dor-mire sonni tranquilli" ma abbiamo voluto fare un ul-teriore passo in avanti». (v. v.)

Da fine marzo a fine ottobre porte aperte a progetti innovativi, di respiro europeo e internazionale, ispirati ai temi delle Cinque Tracce I migliori entreranno a far parte del dossier di candidatura

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press LIETE 28/02/2012

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RAVENNA

Pronti i progetti sviluppati su sei temi Contributi ispirati agli ideali dell'Europa, dai mestieri all'ambiente

RAVENNA. «Come associazione abbiamo appoggiato da subito l'idea della candidatura, non solo sostenendola economicamente, ma attraverso un lavoro concreto di incontri, convegni, workshop tematici che hanno coinvolto tante imprese». A parlare è il responsabile comunale della Cna di Ravenna Mario Petrosino, esprimendo il sostegno dell'associazione alla candidatura di Ravenna a Capitale europea della cultura.

Sono stati sei i temi su cui si è

concentrato il contributo dell'associazione, temi che richiamano, ognuno per le proprie specificità, gli ideali dell'Europa. Si tratta di progetti singoli legati alla valorizzazione dei mestieri (artigianato artistico e restauro, enogastronomico, nautica e mare, fotografia, bicicletta, wellness e benessere, porto e trasporto), sostenibilità ambientale, formazione, economia della conoscenza e Ict, rinnovamento architettonico e urbanistico delle città, turismo e tempo libero, arte

e cultura. «Utilizzeremo l'open cali per presentare progetti concreti -ha chiarito Petrosino -. Mi preme sottolineare che, indipendentemente dal risultato finale, sono idee che ci dovrebbero traghettare verso l'economia della conoscenza e, quindi, verso l'innovazione, l'unica via che potrà garantirci un futuro economico e di crescita sociale e culturale, per competere con le nuove grandi economie che si affermeranno nei prossimi decenni nel mondo».

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Candidatura, ètoraddle idee «Ravemiali,Luevi asmi,

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[amore non haprezzo, i matrimoni sì

Sotto,

Castiglione

di Ravenna

dove l'area

di sosta

ricoperta

di neve

ha lasciato

spazio

solo a fango

e pozze

Sopra,

in alto

e a lato,

lo stato

delle strade

vicine

al Centro

iperbarico

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press LIETE 28/02/2012

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RAVENNA

Strade impercorribili per l'Iperbarico. E a Castiglione servono gli anfibi

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press LIETE 28/02/2012

Caiiere

RAVENNA

CONFCOMMERCIO RAVENNA

Convenzione con Unogas Energia Siglata una convenzione tra Con-fcooperative Ravenna e Unogas E-nergia per la fornitura di gas me-tano ed energia elettrica per i soci dell'associazione a condizioni a-gevolate . In caso di sottoscrizione di fornitura congiunta di gas na-turale ed energia elettrica, verrà riconosciuto uno sconto aggiun-tivo. La convenzione prevede i-noltre una polizza assicurativa gratuita per ogni centrale termica, che garantisce un rimborso a fon-do perduto per ripristinare i danni subiti in caldaia. Un ulteriore a-gevolazione riguarda la consulen-za fiscale gratuita, per la verifica dei requisiti, l'istruzione e la ge-stione delle pratiche presso gli uf-fici tecnici di Finanza competenti per l'applicazione corretta delle imposte agevolate su gas naturale ed energia elettrica.

Pagina 9 L'amore non ha prezzo, i matrimoni sì

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press LIETE 28/02/2012

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RAVENNA

SCUOLA

Progetto Comenius Venti docenti provenienti da Sco-zia, Polonia, Spagna e Turchia, si incontreranno oggi, alle 17, nella scuola elementare Torre con i col-leghi della scuola media don Min-zoni e delle scuole elementari Ca-merani, Morelli, e Torre nell'am-bito del progetto Comenius di e-ducazione all'Europa. Sarà presen-te il vicesindaco Giannantonio Mingozzi che parlerà dell'unità d'I-talia. Il progetto Comenius, desti-nato ad alunni ed insegnanti, si propone di sensibilizzare i partner sulla nascita dell'Europa, sull'im-portanza delle radici storiche rap-presentate dai monumenti dei vari Paesi e, quindi, per rimarcare le pluralità culturali e l'importanza dell'apprendimento della lingua straniera attraverso le nuove tec-nologie della comunicazione.

Pagina 9 L'amore non ha prezzo, i matrimoni sì

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press LIETE 28/02/2012

Caiiere

RAVENNA

L'amore non ha prezzo, i matrimoni sì Sposarsi in Comune nel weekend

costerà 150 euro; 20 nei ferzaCi RAVENNA. La crisi economica colpisce anche i

matrimoni celebrati in Comune, che il sabato po-meriggio e la domenica mattina costeranno ai pro-messi sposi ben 150 euro, contro gli 80 spesi sino ad ora. Andrà meglio nei giorni feriali, quando pronunciare il fatidico "sì" in municipio non sarà certo più gratuito, ma costerà "solo" 20 euro.

Lo ha deliberato la Giunta insieme all'ag-giornamento delle tariffe di altri servizi al pubbli-co. «La decisione - spiega-no da Palazzo Merlato - è stata presa in considera-zione del fatto che, per i servizi in questione, si sta registrando una crescen-te richiesta, con conse-guente aumento del tem-po di lavoro necessario per l'erogazione dei servi-zi stessi, e quindi di costi a carico dell'amministra-zione. Inoltre gli ultimi aggiornamenti risalgono al 2007 e al 2008 e quindi si è anche tenuto conto del tempo trascorso, secondo i parametri degli aggior-namenti Istat e del con-fronto con le tariffe appli-cate in realtà similari a quelle di Ravenna».

Gli altri aumenti ri-guardano la tariffa mini-ma per l'estrazione e il ri-lascio di dati riferiti a li-ste elettorali e numera-zione civica, che passa da-gli attuali 45 euro più Iva a 50 euro più Iva; la tariffa per la numerazione civi-ca passa dagli attuali 30 euro per la numerazione civica esterna e 8 per quella interna a rispetti-vamente 35 e 10.

Per quanto riguarda la cartografia in formato di-gitale, si passa dagli at-tuali 3 euro per ogni mega byte di file generato a 5 (restano previste una franchigia di 15 euro e ri-duzioni del 10%, 15% e 20% per file superiori a 50, 100 e 150 mega byte, nonché del 50% per stu-denti con autorizzazione

scritta dell'istituto, in as-senza di convenzione). In-fine per quanto riguarda la cartografia in formato cartaceo si passa, a secon-da delle dimensioni e del fatto che sia a colori o in bianco e nero, da 10 a 12 euro, da 12 a 15, da 15 a 17.

La Giunta ha deliberato anche l'aggiornamento del contributo richiesto per il servizio di callista organizzato e gestito ne-

gli uffici decentrati. «Nel 2011 sono state erogate 7.667 prestazioni, negli ambulatori degli uffici decentrati e a domicilio per chi ha problemi di deambulazione - sottoli-nea il Comune - a un costo per l'utenza rispettiva-mente di 9 e 11 euro, fer-mo da oltre tre anni. L'in-cremento deciso è di un miro: si passa quindi ri-spettivamente a 10 e 12 miro, Iva compresa».

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L'amore non ha vezzo, i matrimoni sì

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celebrano la Lira adisci anni dall'addio

eUttattEl.'

press LIETE 28/02/2012

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RAVENNA

Hera cresce nel fotovoltaico e acquista una società faentina FAENZA. Hera cresce nel foto-

voltaico a Faenza. Sarà rilevata nelle prossime settimane la socie-tà di produzione di energia elet-trica da fotovoltaico faentina Ctg Ra. L'acquisizione si affianca ad un'altra compiuta nelle Marche: Juwi Sviluppo Italia 02 srl, di Pe-triolo, in provincia di Macerata. Per Ctg Ra la società venditrice è Colexon Italia srl. L'acquisto del-la società faentina si concretizze-rà nelle prossime settimane, dal momento che la transazione è an-cora sottoposta al nulla osta dell'autorità Antitrust.

Entrambe le società possiedono impianti fotovoltaici a terra con

potenza installata di 1 MW ciascu-no. Tale potenza consentirà la produzione di circa 2.570 M-Wh/anno di energia elettrica, pa-ri a un risparmio di emissioni in atmosfera pari a 1.241 tonnellate di CO2. Le due operazioni, realiz-zate da Hera Energie Rinnovabi-li, si aggiungono agli acquisti di altre due società attive nel foto-voltaico compiuti a inizio feb-braio: Amon di Copparo (Ferra-ra) ed Esole di Alfianello (Bre-scia). Il gruppo punta all'allarga-mento del portafoglio di genera-zione rinnovabile e a basso impat-to, per raggiungere, entro il 2012, i 300 MW di potenza installata.

Pagina 12 Cronau Faerma

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press LIETE 28/02/2012

Caiiere

RAVENNA

Tre ceramisti faentini celebrano la Lira

a dieci anni dall'addio FAENZA. Tramite l'Ente Ceramica, tre artisti faentini saranno

oggi a Roma per partecipare con loro opere originali a "L'in-dimenticabile lira" manifestazione commemorativa della vec-chia valuta a dieci anni dalla sua abolizione. Un evento di ri-sonanza nazionale con il patrocinio del Senato, della Camera dei Deputati, della Presidenza del Consiglio e del Ministero dei Beni Culturali.

Lidia Carlini

Sotto

la Boschi

e Sangiorgi

Alle 15 sarà la Sala Pie-tro da Cortona in Campi-doglio - Musei Capitolini -ad accogliere la cerimo-nia che vedrà ospiti tra gli altri Lino Banfi, Te-rence Hill, Christian De Sica e le miss Italia Ste-fania Bivone, Cristina Chiabotto, Denny Men-dez e Gloria Bellicchi. Le opere dei ceramisti, crea-te appositamente sul te-ma dell'evento, saranno impiegate secondo un programma di iniziative e omaggi presentati nell'occasione.

Maria Elena Boschi ha realizzato "Il dritto della moneta...", un disco a rilievo con smalto me-tallizzato al nitrato di ar-

Boschi, Carlini e Sangiorgi presenteranno tre opere originali

gento, del diametro di 30 centimetri, in cui il dritto e il rovescio della lira so-no rappresentati in rilie-vo su entrambi i lati del

disco con una "particola-rità" sul dritto.

Lidia Carlini porterà "Per una lira": un vassoio del diametro di 35 centi-metri in terra refrattaria smaltato in bianco cra-quelé e decoro in grigio, con applicata una moneta originale da 1 lira.

Arnaldo Sangiorgi in-fine sarà a Roma con "1 lira italiana", piatto del diametro di 35 centimetri in maiolica semilucida con bassorilievo in terra-cotta e decori in blu Faen-za, in cui la lira viene in-terpretata, oltre che at-traverso i simboli propri, anche con l'inserimento di una medaglia in terra-cotta raffigurante l'Ita-

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Magi:R.2R

press LIETE 28/02/2012

Cailere

RAVENNA

Alla manifestazione personaggi dello spettacolo e alcune miss Italia

ha. La lira italiana sarà ce-

lebrata nel giorno del de-cimo anniversario della sua uscita di scena. Il cor-

so legale terminò infatti il 28 febbraio del 2002. Il pro-gramma celebrativo sarà presentato da Michele Cucuzza: saranno lancia-ti una "Via della Lira" a Roma, una sorta di mu-seo-memoria a cielo aper-to; una mostra di monete e banconote allestita da Guido Crapanzano, con-sulente numismatico del-la Banca d'Italia e l'aper-tura del sito www.indi-ment i cab ilelir a. it. Al mattino Stefania Bivone lancerà le ultime monete in Lire nella Fontana di Trevi, mentre a Denny Mendez sarà affidato il compito di testimonial dell'Euro.

Francesco Donati

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Un momento della presentazione al Palace Hotel

press LIETE 28/02/2012

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RAVENNA

Presentato al Palace il Centenario CERVIA. E' stato presentato ieri,

all'hotel Palace, il programma del Centenario di Milano Marittima. Per festeggiare in modo adeguato l'even-to, l'amministrazione comunale, in-

sieme alla Provincia di Ravenna, al-la Regione Emilia Romagna e alla Ca-mera di commercio di Ravenna, ha definito un ricco programma di ma-nifestazioni.

«Il legame con Milano è profondo e proprio là si terranno le prime inizia-tive - afferma il sindaco Roberto Zoffoli -; dal 1° al 21 marzo è in programma una mostra fotografica, sulla elegante e centralis-sima via Dante». Segui-ranno immagini della lo-calità, incontri, confe-renze, degustazioni ed al-tro ancora, all'Urban Center della Galleria Vit-torio Emanuele.

E il 1° marzo, le inizia-tive organizzate dal Co-mune di Cervia per cele-brare il Centenario di Milano Marittima, sa-ranno presentate alla stampa nazionale alla presenza del sindaco di Milano Giuliano Pisa-

pia. Ieri hanno preso parte

all'iniziativa anche il presidente della Provin-cia Claudio Casadio, il presidente della Camera

di commercio Gianfran-co Bessi, l'assessore re-gionale al Turismo Mau-rizio Melucci e il presi-dente della Regione Va-sco Errani.

Giovedì alle 12.30, l'Ur-ban center di Milano o-spiterà la presentazione del calendario dedicato al secolo della Città giar-dino. Fra gli appunta-

menti da non perdere, fi-gura la "Cena del cente-nario", in programma ad agosto. La vigilia di Fer-ragosto sarà quindi ani-mata dal "Concerto del

compleanno"; mentre an-cora prima, ad aprile, verrà inaugurata la mo-stra di Giuseppe Palanti ai Magazzini del sale. (m•P.)

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press LIETE 28/02/2012

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RAVENNA

Il turismo sportivo in crisi complica le cose: cala il flusso dei ciclisti, resiste quello dei gruppi di atletica

« Gli operatori Pasqua arriva troppo presto» Poca voglia di aprire gli alberghi in quella data; molti non hanno il riscaldamento

CERVIA. Pasqua viene presto, e gli alberghi tengono chiuso. L'8 a-prile, infatti, non è una garanzia per fare buoni affari. Il clima po-trebbe essere ancora rigido, e fra l'altro diverse strutture sono prive dell'impianto di riscaldamento; ma non è escluso che, per i turisti, sia più conveniente rimandare in ogni caso queste vacanze alla pri-mavera inoltrata. Quando il tepo-re è assicurato e, soprattutto, si può prendere la tintarella. Oltre-tutto, dopo il Lunedì dell'Angelo molti hotel sarebbero costretti a chiudere nuovamente i battenti, per mancanza di ospiti. Qualcuno si chiede allora; «Chi me lo fa fa-re?»; e proseguirà il letargo inver-nale, probabilmente fino a mag-gio-giugno.

«Effettivamente la situazione non invoglia a riaprire le strutture - afferma il consigliere di Federal-berghi Maurizio Zoli - e, come se non bastasse, anche il turismo sportivo è in crisi. Con la Pasqua precoce, credo proprio che non ci saranno molte strutture in funzio-ne. Ma poi, tutti prenotano all'ul-timo momento, costringendo gli o-peratori a lavorare senza certez-ze».

Alle soglie di marzo, dunque, ri-comincia il tormentone. Le preno-tazioni diventano sempre più "low cost", i turisti scrutano la mappa delle previsioni meteo fino all'ul-timo momento, e si preparano ad una vacanza più che mai "mordi e fuggi". Se poi piove, diluviano le disdette. «Da una prima osserva-zione sull'andamento del flusso -

afferma il direttore della Confeser-centi Andrea Casadei Della Chiesa -, risulta come le prenotazioni di Pasqua sono molto a rilento. Nel frattempo arriveranno i turisti della vacanza attiva, ma con un ca-lo dei ciclisti. Fino all'8-9 aprile, sono previsti in maggioranza i

gruppi di atletica». A metà marzo scatta però la "Sa-

gra della seppia", che richiamerà migliaia di persone, per gustare il menù dei volontari di Pinarella. Gli alberghi saranno ancora chiu-si, ma almeno lavoreranno i risto-ranti e gli altri esercizi della zona. I problemi potrebbero arrivare con il Festival internazionale de-gli aquiloni, in programma due settimane dopo Pasqua. Anche chi dovesse decidere di riaprire per la Resurrezione, difficilmente resi-sterà poi fino al 21 aprile. La co-perta, insomma, «è sempre più corta».

Massimo Previato

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Presentato 1;agee'il'Ckntettaltio

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ritorno di Roberto Latini conilsuo immondo

llurorshakes eariano

poltromsot

press LIETE 28/02/2012

Caiiere

RAVENNA

Il ritorno di Roberto Latini con il suo immondo

"Ubu roi" shakespeariano RAVENNA. Dopo il suc-

cesso di "Ubu incatena-to", visto al Teatro Rasi nel 2007, il cartellone del Nobodaddy ospita il ritor-no di Roberto Latini e della sua compagnia For-tebraccio Teatro, in sce-na stasera (ore 21), sem-pre al Rasi, con il testo centrale della saga di Jar-ry, "Ubu Roi", una produzione del Teatro Metastasio Teatro Sta-bile della Toscana.

Ubu re è un personag-gio grottesco scaturito dall'immaginazione dell'autore francese Al-fred Jarry, che lo creò tra i banchi del liceo ispiran-dosi a un'insegnante di fi-sica oggetto di beffa da parte degli studenti. Figu-ra dal carattere marionet-tistico e paradossale, "Pe-re Ubu" è un usurpatore,

che sottrae con la forza il potere al re polacco Ven-ceslao e instaura un regi-me crudele al solo scopo di arricchirsi per poi, sconfitto, riparare in esi-lio. Il personaggio di Ubu re - essenza tragicomica dei tiranni di tutti i tempi a cui Jarry ha dedicato u-na vera e propria saga - è

una carica- tura dell'e- roe classico, e un esem- pio di gros- solanità, tri- vialità, in- continenza,

un essere dall'aspetto or-ribile e dall'assoluta inca-pacità di riflessione, gui-dato nell'esercizio del suo potere dagli istinti più bassi.

Datato 1896, "Ubu Roi" -ispirato al Macbeth di Shakespeare e intriso in toni dadaisti e surrealisti - apre al Novecento la "patafisica", scienza del-

le soluzioni immaginarie e delle leggi che governa-no le eccezioni spiegando un universo alternativo, inventata da Jarry. Ed è da un fondale marino che la regia di Roberto Latini fa emergere le presenze "patafisiche" del suo "U-bu Roi", come se gli attori fossero naufraghi su un palcoscenico che appare come un luogo fuori da o-gni tempo e spazio, un pianeta in movimento ep-pure immobile e quasi condannato alla reitera-zione della propria condi-zione. Per moltiplicare

poi il fattore immagina-rio del testo di Jarry, i volti degli attori - accanto a Latini ci sono Sebastian Barbalan, Lorenzo Berti, Fabiana Gabanini, Ciro Masella, Savino Paparel-la, Simone Perinelli, Mar-co Vergani - sono celati da maschere uniformi, che permettono di aprire altri livelli possibili tra i personaggi.

Accanto al magma poe-tico del drammaturgo francese, Latini evoca in "Ubu Roi" versi di Shake-speare - da "Macbeth" ad "Amleto", passando per "Romeo e Giulietta", "Giulio Cesare" e "La Tempesta" - e di Pinoc-chio. Dopo lo spettacolo, è in programma la presen-tazione del libro "Io sono un'attrice. I teatri di Ro-berto Latini" (Editoria & Spettacolo), che vedrà la partecipazione dell'arti-sta e della curatrice del volume, Katia Ippaso.

• Info: 0544 36239

Una caricatura dell'eroe, esempio di grossolanità

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Gabbiano impigliato a un amo ) A Ravenna singolare salvataggio di Forestale e I pompieri per pennuto agganciato a una lenza

penzolante dai fili del telefono

Mentre volava sui campi attorno a Bayern., con un'ala si è impi- gliato a un amo da pesca che penzolava dai fili del telefono. Disav- ventura a lieto fune quella capitata ieri mattina a un gabbiano salvato da un intervento congiunto di corpo Forestale dello Stato e vigili del Fuoco. A segnalare l'accaduto è stato un cittadino che in zona di Borgo Faina-cave di Sani Bartolo ha notato l'uccello volare in ma- niera scomposta, come se fosse legato a un filo del telefono tra due tralicci. Dato che l'uccello era sopra un canale, la Forestale ha chiesto la collaborazione dei pompieri anivati sul posto collima prima scala aerea. A quel punto i soccorritori hanno capito la ragione dell'im- possibilità al volo libero del pennuto. Probabilmente nei giorni scorsi un pescatore aveva fatto un lancio con la canna fuori traiettoria.

A pagina 15

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• E se tutti questi si sposassero in Comune? L'erario sorriderebbe...

CRONACHE

In manette Fine corsa per la scassinatrice IMOLA La scassinatrice d'auto stavolta è finita in manette. Ventiquattro ore prima era stata sorpresa in zona Pedagna dalla polizia e se l'era cavata con una de-nuncia. Ci ha riprovato ma dopo avere rubato un'auto-radio è stata arrestata dai carabinieri che le hanno se-questrato gli attrezzi.

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Arresto Colpisce una ragazza per rubarle la borsa CASTEL SAN PIETRO Un 26enne inizia a infastidire u-na ragazza di 4 anni più vecchia di lui alla fermata dell'autobus, poi tenta di portarle via la borsa. La gio-varle fa resistenza e si pren-de un pugno in faccia, ma arrivano i carabinieri che bloccano il malvivente lo ar-restano per tentata rapina.

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Incendio ai motori alla Seychelles

La Costa non ha pace -- Zie La nave Allegra alla deriva

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E' in corna Folgorato il leader dei No Tav A pagina 6

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Il Comune dice stop ai matrimo-ni gratuiti. La giunta nei giorni scorsi ha deliberato l'aggiorna-mento delle tariffe relative alla celebrazione con rito civile dei

matrimoni prevedendo l'intro-duzione di un balzello anche per i riti celebrati nelle giornate feria-li, sinora gratuite. Da oggi in poi, dunque, chi deciderà di convo-tace o nozze in municipio dovrà versare un balzello che andrà da 20 a 150 curo a seconda della giornata scelta - sabato e dome-nica le piè care - e del possesso o meno della residenza ravennate. Lanuninistrazione Matteucci -considerato che, per i servizi in questione, si sta registrando una crescente richiesta, con conse-guente aumento del tempo di la-voro necessario per l'erogazione dei servizi stessi, e quindi di costi

a carico del Comune, ha optato

per un ritocco sostanziale delle tariffe. "Anche perché - spiega u-na nota di Palazzo Merlato - gli ultimi aggiornamenti tariffari ri-salgono a1 2007 e al 2000".

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Castel Bolognese Giustiziato con un colpo in testa A pagina 19

ALL'IN

Cotignolese col vino vincente

Nel ristorante di famiglia, La Corte degli Sforza a Cotignola, è lei la regina. Per Annalisa Linguerri, sommelier di 32 anni è sta-ta una settimana di ritorno all'occupazione abituale dopo l'emozionante serata al Museo Internazionale delle Ceramiche dove è ar-rivata al secondo posto al XI Master del Sangiovese-Trofeo Consorzio Vini di Romagna. E probabilmen-

te meritava di vincere. A pagina 21

Perde patente e auto al test

A Faenza e a Castel Bolo-gnese i Carabinieri hanno denunciato a piede libero per guida in stato di eb-brezza tre persone trovate positive al test dell'etilo-metro. Ai tre guidatori è stata ritirata la patente. In un caso il conducente era a bordo della propria auto e ha provocato un inciden-te stradale: auto seque-strata. A pag. 19

DI ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO 11 IMOLA

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COMMENTI

Mercati in attesa Attenzione: l'emergenza non è finita Monti non deve mollare sulle riforme del lavoro e i tagli alla spesa

Pelanda a pagina 39

Web 2.0 La "vecchia" Chiesa sa come usare bene i nuovi media e batte anche grandi marchi

Caraceni a pagina 38

Partiranno il I marzo da Mi-lano le iniziative per celebra-re i 100 anni di Milano Marit-tima. Per questo il Comune di Cervia, la Provincia di Ra-renna, la Regione e la locale Camera di Commercio saran-no presenti dall'uno al 21 del mese prossimo all'Llrban Center milanese.. Si parte gio-vedì mattina con una confe-renza stampa sull'intero pro-gramma del Centenario alla presenza dei sindaci delle due città. Quindi ci sarà l'i-naugurazione della mostra "Milano Marittima: cent'anni di bellezza!".

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MARTEDÌ

LA 44V" 28. FEBBRAIO 2012

CE A RAVENNA Dalla giunta l'aggiornamento delle tariffe per la celebrazione del rito civile dei matrimoni: si paga anche nei feriali, sinora gratuiti

Vuoi sposarti in Comune? E allora devi pagare...

MILANO MARITTIMA IN FESTA ANTICIPAZIONE A MARZO

Un centenario ricco di eventi e di mostre

Tecnocrazie L'Unione Europea ha due nemici: L'Europa stessa e la democrazia E i popoli restano senza voce

Agnoli a pagina 39

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APPUNTAMENTI

Vizi privati e pubbliche virtù La tematica dei vizi e delle virtù ha suscitato in ogni epo-ca riflessioni che hanno trova-to nell'arte espressioni di grande continuità e fortuna perché attraverso questo te-ma, a prescindere dalle impli-cazioni etiche, l'uomo parla della ricerca dell'armonia e della felicità. Proprio per inda-gare tale tematica la Soprin-tendenza per i Beni Architet-tonici e Paesaggistici di Ra-venna propone il seminario "Il cammino dell'uomo tra vizi e virtù". Questo pomeriggio, al-le 15, presso il Museo Nazio-nale, Via Fiandrini, è in pro-gramma il secondo dei quat-tro incontri del seminario (che rientra nei corsi di aggiorna-mento Tessellae - Centro di Ricerca e Sperimentazione Didattica ed è riconosciuto come attività di aggiorna-mento dall'Ufficio Scolastico

Provinciale di Ravenna previa iscrizione da parte dei docen-ti). In programma quest'oggi la conferenza "Vizi privati , pubbliche virtù: etica e valori della classicità" con Federica Cavani. I prossimi appunta-menti in programma sono fis-sati per il 6 marzo, sempre al-le 15, con "La psicomachia: la lotta fra il bene e il male" con Cetty Muscolino e il 13 marzo con la conferenza "La neces-sità di una scelta". Ogni ap-puntamento è aperto al pub-blico con ingresso gratuito. Per ulteriori informazioni Mu-

seo Nazionale 0544 543711 op-pure [email protected].

Tra cinema e cappelletti Prosegue la tradizionale pro-grammazione cinematografi-ca del martedì al Teatro Socjale. Il film in programma questa sera, martedì 28 feb-braio, all'interno del ciclo de-dicato alla commedia a stelle e strisce, è "In viaggio con u-na rock star", di Nicholas Stol-ler. Interpretato da Jonah Hill e Russel Brand, è una scate-nata commedia che si svilup-pa fra Londra, New York e Los Angeles: in cui il giovane im-pegato di una casa discogra-fica dovrà seguire - fra mille peripezie - un ingestibile can-tante rock per portarlo fino a all'annunciato, grande concer-to californiano... Come sem-pre, il Teatro apre alle 20.45 e la proiezione inizia alle 21.30. Per chi lo vuole, vale la for-mula biglietto + bicchier di vi-no + piatto di cappelletti al-l'intervallo, a 10 euro.

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Tra club e cantine brillano tutti i colon

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Tra club e cantine brillano tutti i colori

Tra club e cantine brillano tutti i colori del jazz IN CUFFIA Note di qualità

al Mama's e alla Sala Strocchi

D ebutta sabato prossi-mo, 3 marzo, la se-conda edizione della rassegna che il "Ma-

ma's performing arts cafe" dedica al jazz. Sul palco del circolo di via San Mama, per quattro sabati consecutivi, saliranno grandi musicisti della scena jazz nazio-nale. Si parte, come detto, sabato 3 marzo alle 21.30 con l'esibizio-ne a tutta hard bop del Jazzology Quartet (Alessandro Scala al sax, Nico Menci al piano, Luca Pisani al contrabbasso e Oreste Soldano alla batteria). A seguire, il 10 mar-zo, originai jazz con il John Serry Trio (John Serry piano, Bruno Fa-rinelli batteria e Davide Garattoni contrabbasso). I124 marzo sarà la volta dello standard jazz del-l'Angelo Adamo Harmonica Quartet (Angelo Adamo armoni-ca, Alessandro Altarocca pia-noforte, Paolo Ghetti contrabas-so, Filippo Mignatti batteria). Si chiude il 30 marzo con il main street jazz del Mike LeDonne Quartet (Mike LeDonne al piano, Piero Odorici sax tenore, John

Da Flavio Boltro a Gabriele Mirabassi Sul palco salgono i big

Webber contrabbasso e Jason Brown batteria). La rassegna, i-noltre, prevede sabato 17 marzo un appuntamento speciale. Alle 14.30 il grande trombettista Fla-vio Boltro terrà un master class sull'improvvisazione jazz. Sem-pre Boltro, alle 21.30, sarà prota-

gonista del concerto nu jazz con Alessandro Scala al sax e Leo Corradi all'hammond. Per info: 331 9118800 o www.ma-masclub.it

E dato che il jazz si sta facendo largo in quel di Ravenna, come non ricordare l'altra rassegna cit-tadina già in corso. Stiamo par-lando di "Jazz nel borgo", appun-tamento musical-gastronomico che si svolge alla Sala Rinascita di via Maggiore 71. Giovedì 1 marzo, alle 21.15, incursione nell'electro jazz con il concerto dei Three Lower Colours di Marco Tambu-rini. Il trombettista, ospite da an-ni di prestigiose rassegne e colla-boratore di artisti di fama mon-diale, da Luciano Pavarotti a Gra-ce Jones, si presenta dal vivo con il suo trio. Chiude la rassegna, giovedì 8 marzo, il Gabriele Mira-bassi Duo (Gabriele Mirabassi clarinetto e Peo Alfonsi chitarra). Mirabassi, vincitore del Top Jazz nel '96 ha collaborato con artisti di fama assoluta come Richard Galliano e Luciano Biondini. Info e prenotazioni: 0544 217734.

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Raddoppia il costo delle celebrazioni in giorni festivi E il Comune cerca nuove location

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ZE Ettta RAVENNA

Il Comune vara il balzello sul matrimonio

LA NOVITÀ Palazzo Merlato dice stop ai riti civili gratuiti Ora sposarsi in municipio costerà dai 20 ai 150 euro

Il Comune vara il balzello sul matrimonio

p alazzo Merlato dice stop ai matrimoni gratuiti. La giunta comunale, nei giorni scorsi, ha delibe-

rato l'aggiornamento delle tariffe relative alla celebrazione con rito civile dei matrimoni prevedendo l'introduzione di un balzello an-che per i riti celebrati nelle gior-nate feriali, sinora gratuite. Da og-gi in poi, dunque, chi deciderà di convolare a nozze in municipio dovrà versare un balzello che an-drà da 20 a 150 euro a seconda della giornata scelta - sabato e do-menica le più care - e del possesso o meno della residenza ravennate. L'amministrazione Matteucci -considerato che, per i servizi in questione, si sta registrando una crescente richiesta, con conse-guente aumento del tempo di la-voro necessario per l'erogazione dei servizi stessi, e quindi di costi a carico del Co-mune, ha optato per un ritocco sostanziale delle tariffe. 'Anche perché - spiega una nota di Palazzo Merlato - gli ultimi aggiornamenti tariffari risalgono al 2007 e al 2008 e quindi si è anche tenuto conto del tempo trascorso, secondo i parametri degli ag-giornamenti Istat e del confronto con le tariffe ap-plicate in realtà similari a quelle di Ravenna". Con il nuovo regolamento, dunque, si passa dalla gra-

tuità della celebrazione nei giorni feriali e dall'onere di 80 euro per il sabato pomeriggio e la domeni- ca mattina, a 20 euro per i resi- denti e 50 euro per i non residenti per le celebrazioni dei giorni fe- riali e a 150 euro per le celebrazio- ni del sabato pomeriggio e della domenica mattina. Ritoccate le tariffe matrimoniali, il Comune non molla l'idea di ampliare il ventaglio delle location dove ce- lebrare le unioni civili. Dal 2007, infatti, una circolare ministeriale autorizza i Comuni ad individuare una sala per i matrimoni oltre alla casa comunale L'amministrazio- ne ha quindi avviato un monito- raggio delle proprietà, partendo dalla romantica Loggetta lombar- desca. A frenare Palazzo Merlato, che già ipotizzava nuovi introiti le- gati al business delle unioni civili,

l'esito dell'indagine sulla sostenibilità economica dell'operazione, indagine ampliata poi a diversi im- mobili comunali. L'ipotesi della Loggetta - e poi a catena quella della Classense e di altre prestigiose location comunali - sono cadute una ad una per via dei costi eccessivi. Ma Palazzo Merlato non si arrende. È in corso, infatti, una valutazione di altre opportunità all'interno delle proprietà comunali.

Andrea Conti

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IL PRIMO MATRIMONI DEL CONSIGLIERE

Vandini (M5s): "Aumenta il costo della vita e dai rincari non si salva nemmeno il giorno più bello della vita" RAVENNA Solo poche set-timane fa ha celebrato il suo primo matrimonio, probabilmente uno degli ultimi gratuiti "consumati" tra le mura di Palazzo Mer-lato e uno dei pochi che si-nora ha visto nel ruolo di officiante un consigliere d'opposizione. La novità del balzello sulle unioni civili introdotto dal-la giunta Matteucci coglie dunque un poco di sorpre-sa il capogruppo dei 'Grilli-

ni' Pietro Vandini: "Ennesi-mo segno dei tempi diffici-li che stanno vivendo le amministrazioni locali -commenta il consigliere - e di riflesso tutti i cittadini-contribuenti. Aumenta il costo della vita - prosegue Vandini - e dai rincari non si salva nulla, nemmeno il giorno in cui si convola a nozze". Il consigliere poi torna a poche settimane fa quan-do, con comprensibile e-

mozione, ha unito in matri-monio una coppia di amici: "Ero abbastanza tranquillo ma decisamente più emo-zionato di quando ho con-diviso piazza del Popolo con Beppe Grillo - afferma Vandini - quello del matri-monio è un giorno molto importante per gli sposi e credo sia normale che chi celebra il rito avverta una certa responsabilità, alla fi-ne - per fortuna - tutto è andato per il meglio". Pietro Vandini con gli sposi

Pagina 11 RAVENNA

Il Comune vara il balzello sul matrimonio

ZE Ettta

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ZE Ettta RAVENNA

L'anno scorso 305 unioni civili Incasso potenziale 45mila euro

Dopo la flessione del 2010, quando le unioni civili celebrate in munici-pio erano state 280, l'an-no scorso i matrimoni ci-vili 'officiati' a Palazzo Merlato sono tornati a crescere toccando quota 305. Se anche quest'an-no il trend dovesse esse-re confermato, alla luce delle nuove tariffe, l'am-ministrazione potrebbe incassare dai matrimoni qualcosa come 45mila euro. Da rilevare poi co-me, nel 2011, i matrimoni civili abbiano doppiato quelli religiosi, fermi a quota 169. Altri dati rela-tivi ai matrimoni civili ri-guardano la nazionalità degli sposi, nel 2011 infat-ti sono convolate a nozze in municipio 20 coppie formate da cittadini stra-nieri, mentre 42 sono sta-te le unioni tra un italiano e uno straniero. Guardan-do poi all'età media degli sposi, è pari a 33 anni quella degli uomini e a 31 quella della donne, men-tre al secondo matrimo-

nio l'età media sale a 48 per lo sposo e 42 per la sposa. I dati diffusi dall'A-nagrafe, inoltre, consen-tono di analizzare nel dettaglio la perdita di ap-peal del rito religioso. Se nel 1990, anno nel quale si registrò il picco, i ma-trimoni religiosi furono 412 contro appena 172 u-nioni civili, dal 2002 ad oggi i ravennati hanno sempre preferito il muni-cipio alla chiesa. Guar-dando alle statistiche re-lative ai matrimoni totali celebrati nel comune di Ravenna, dal 1990 -quando le unioni furono 584 - si è passati alle 463 del 2010: ben 121 sposali-zi in meno. Il dato registrato nel 2010, inol-tre, è il più basso degli ultimi vent'anni: la soglia dei 500 non si era mai abbassata se non nel 2003, (anno in cui si regi-strarono 471 matrimoni) e nel 2005 (494). La gente non si sposa più, forse perché non crede più nelle unioni durature oppure poiché non ha i mezzi economici per far-lo: questi sembrano esse-re i motivi alla base della generale tendenza al ri-basso.

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Il Comune vara il balzello sul n atrimouio

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Benzoni: "L'Imu della chiesa sarà pagata dai poveri" RAVENNA "Si salvi chi può dalle o-pinioni di uso comune perché sono sempre frutto di facilonerie": a scri-verlo è Gianluca Benzoni, coordina-tore dei giovani Udc di Ravenna. pagare per l'applicazione dell'Imu agli edifici della Chiesa saranno an-cora una volta i cittadini ossia quelle fasce deboli che ogni giorno si infol-tiscono sempre di più". Benzoni mili-ta a pensare "all'attività che svolge la Caritas anche solo nella nostra realtà territoriale, è una opera di concreta assistenza ai bisognosi. L'attività della Chiesa non si esauri-sce nel luogo di culto, non si esauri-sce con la predica, ma si esplicita compiendo attività di sostegno con-crete, offrendo concreti aiuti ai bi-sognosi, ai poveri, fornendo assi-stenza medica ai non abbienti; il gettito che la Chiesa dovrà versare allo Stato è stimato in 600 milioni di euro. Un bocconcino che fa gola ai più appassionati di matematica, nondimeno al governo e ai comuni tutti con i loro conti in rosso. Già che le politiche del welfare sono allo sfa-celo, se non consentiamo nemmeno alla Chiesa di poter continuare nel loro percorso aiutando i più deboli, l'applicazione generalizzata dell'imu può produrre solo un effetto boo-merang e si rischia di assistere ad un aumento esponenziale della micro-criminalità. In 150 anni, la Chiesa non ha mai fatto mancare il suo contributo alla crescita dello Stato. Il suo compito era di salvare anime e si è ritrovata a salvare e crescere uomini, senza fare pagare tessere d'iscrizione e senza chiedere certificati di battesi-mo. In decenni nei quali lo Stato non arrivava praticamente da nes-suna parte, milioni di italiani hanno imparato a leggere, scrivere, a essere curati, aiutati e consolati senza mai pagare un euro. Con questa mano-vra lo Stato rischia di diventare pro-tagonista di una azione di negazione delle assistenze ai poveri".

Pagina 13 Zona San Biagio: dal 2013 sarà a traffico limitalo

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Zona San Biagio: dal 2013 sarà a traffico limitato

VIABILITÀ La questione era stata oggetto di petizioni e di otto interrogazioni presentate da Lista per Ravenna. Nel piano del traffico era prevista

Otto interrogazioni. Tante ne sono servite a Lista per Ravenna per avere rispo-ste dal Comune sull'istitu-

zione della Ztl di via Portone, una traversa di via Maggiore alle porte del centro, presa d'assalto dalle auto. L'assessore alla viabilità Andrea Cor-sini ha detto che "la Ztl si farà entro l'anno o al massimo all'inizio del 2013". Spiega il leader della lista civica, Al-varo Ancisi: "La Ztl in questione, e-sattamente denominata 'del borgo San Biagio' e comprendente la zona in asse su via Portone racchiusa en-tro le vie Fiume Montone Abbando-nato -Maggiore-Landoni-degli Spre-ti-Moradei, è prevista nel montagno-so Piano Generale del Traffico Urba-no (Pgtu) del 2007, approvato nel 2009, scaduto nel 2011, attualmente in via di ricopulazione avendo par-torito qualche topolino appena. Sa-rebbe la 'prima applicazione del concetto di Ztl all'esterno del Centro Storico, anche se, per la verità, que-sta zona è già centro storico nell'ur-banistica della città". Perché Lista per Ravenna ha insistito fino allo sfinimento? "Basta, come riassunto, un passo della prima in-terrogazione: la particolarità urba-

nistica di questa porzione di centro storico è quella di essere dotata di storici e tipici edifici frontestrada le cui vie strette sono state costruite per il passaggio di persone e carri. L'ingiustificato ritardo della giunta comunale nell'istituzione di questa Ztl determina l'utilizzo delle strettis-sime strade del quartiere come per-corsi interni alla città sia per il tran-sito che per la ricerca parcheggio a scapito della sicurezza e della vivi-bilità del quartiere. Si aggiunge inol-tre la problematica legata alle diffi-coltà d'accesso, in tale zona, dei mezzi di emergenza". Ancisi ricorda che l'istituzione della Ztl "non costa

quasi niente, se non redigere lo spe-cifico Piano Particolareggiato trami-te gli uffici (che sono lì per questo) e installare la necessaria segnaletica. Se poi si volesse metterci Sirio a guardia, si pagherebbe da solo con lauti interessi". Ancisi lamenta anche quanto il piano del traffico si sia po-co concretizzato nei fatti: "Il Pgtu -conclude il politico - oltre alla for-mazione di 15 piani di settore e di 22 piani esecutivi, in gran parte tut-tora inesistenti, avrebbe dovuto pro-durre 52 Piani Particolareggiati. Per contare quanti ne sono stati realiz-zati basterebbero, più o meno, le di-ta di una mano".

Pagina 13 Zona San Bigio: dal 2013 sarà a traffico limitato

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11alkitten 10.16111,11,ra Appello di Fiordo perla Oo,me

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MARITTIMA

Platani killer: opposizione all'archiviazione con riserva Il gip Piervittorio Farinella si è riservato la decisione in meri-to all'eventuale archiviazione del fascicolo aperto contro un dirigente della Provincia in relazione alla morte la mattina del 13 novembre 2006 di un 42enne operaio cervese, Flavio Ravaglia, deceduto in un incidente stradale accaduto a Mila-no Marittima sulla provinciale "Nullo Balbini". L'uomo si era schiantato contro uno dei platani ai bordi della carreggiata. Circostanza questa che aveva spinto la vedova - tutelata dall'avvocato Massimiliano Nicolai - a chiedere l'individua-zione dei responsabili. La procura (pm Stefano Stargiotti) a-veva però rilevato che gli alberi erano stati piantumati prima dell'entrata in vigore di quel regolamento del codice della strada che impone almeno sei metri di distanza dal ciglio. E aveva di conseguenza chiesto l'archiviazione del caso. Atto di fronte al quale l'avvocato Nicolai aveva poi proposto op-posizione. Per questo, udienza ieri mattina alla quale era presente per l'indagato l'avvocato Ermanno Cicognani.

Platani killer e nuove indagini: riserva dal gip

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'Ventiquatt'ore in attesa di ricovero"

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11alkitten 10.16111,11,ra Appello di Fiordo perla Oo,me

Evasione fiscale segnalata dai Comuni: molti casi ma soltanto 54mila euro riscossi in provincia IL RAPPORTO L'Agenzia delle entrate presenta i risultati della collaborazione con gli enti locali a Ravenna più di mille segnalazioni ma la somma finale è la più bassa in tutta la regione

RAVENNA Molte segnalazioni, poche riscossioni: Ravenna è fanalino di coda nella classifica regionale del recupero delle quote di evasione segnalate dai Comuni. Solo 54mila euro. Nel 2011, i Comuni dell'Emilia-Romagna hanno segnalato ben 13.662 casi di evasione fiscale all'Agenzia delle Entrate regio-nale. Su questi casi, gli accer-tamenti sono stati 2.507, e gli accertamenti definiti 1.874, per un maggior imponibile di oltre 110 milioni di euro, una mag-

giore imposta accertata di 24 milioni, e 7,5 milioni di mag-giori somme riscosse. Sono i numeri presentati dal direttore regionale dell'Agenzia delle En-trate, Antonino Gentile, duran-te il convegno su "la partecipa-zione dei Comuni all'accerta-mento dei tributi statali" che si sta svolgendo nella sala del Tri-colore di Reggio Emilia. Il Co-mune piu' operoso dal punto di vista delle segnalazioni è Bo-logna (1.112 nel 2011), dove si registra anche la maggiore im-

posta accertata piu' considere-vole (oltre 3,5 milioni di euro), seguito da Rimini (933), Cese-na (694), Ravenna (653), Ponte Dell'Olio (578), Carpi (525), Mi-randola (452), Parma (443), Reggio Emilia (432), Imola (367), Lugo (358), Podenzano (357), Piacenza (261), Modena (255), Ferrara (242), Forlì (239). Il panorama cambia, invece, se si considera il dato provinciale. Modena, infatti, grazie al peso di Carpi e Mirandola (dove è stata accertata una maggiore

imposta di ben 1,2 milioni di euro), si piazza al primo posto come provincia per numero di segnalazioni (2.609), seguita da Bologna (2.550), Ravenna (1.850), Reggio Emilia (1.487), Piacenza (1.320), Forlì-Cesena (1.254), Rimini (1.059), Parma (846) e Ferrara (687). In tema di somme riscosse, è la provincia di Bologna a primeggiare, con 2,4 milioni di euro recuperati. Fanalino di coda, appunto, è Ravenna, con soli 54 mila eu-ro.

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'Ventiquatt'ore in attesa di ricovero"

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RAPITA IN ALGERIA IL 23 OTTOBRE DAI TERRORISTI DELL'AQMI, COSTOLA DI AL-QAEDA

Da Twitter: "Rossella Urru Libera ', Appello di Fiorello per la giovane RAVENNA "Rossella Urru Libera": a lancia-re l'appello è stato Fiorello che alle 8 di ieri mattina ha twittato un video girato nella sua "edicola" chiedendo ai Tg, "che tanto ci vogliono bene'", di parlare di più dell'i-taliana rapita in Algeria. Ma Fiore non si è fermato qui: ha anche chiesto ai suoi fol-lowers di "contagiare" gli amici, cambian-do la foto dell'account per una settimana, sostituendola con quella della Urru. "Ab-biamo pensato di fare un appello a tutti i Tg perché noi vorremmo parlare di Ros-sella Urru - ha detto Fiore nel video -. Ab-biano notato che in televisione non se par-la moltissimo, in Rete di più". E poi su Twitter: "Dai followers, contagiate i vostri amici! Possibilmente se ne avete all'estero! Vai con la foto di RossellaUrru!! Bisogna

Rossella Urru la cooperante rapita

fare sul serio". Nel pomeriggio sempre di ieri Fiorello

ha quindi voluto ringraziare Skytg24, il Tg5 delle 13, il Tg2 e Studio Aperto per avere accolto l'appello in favore della 28enne

cooperante italiana. Appello che da giorni girava sul web dopo che ad averlo lanciato dal palco dell'Ariston al festival di Sanremo era stata Geppy Cucciari.

Secondo quanto finora accertato dalle indagini, a rapire la cooperante e suoi due giovani colleghi spagnoli il 23 ottobre scor-so in Algeria nel campo profughi Saharawi di Tinduf, sono stati i terroristi dell'Aqmi, costola di Al-Qaeda nel maghreb islamico, che qualche mese dopo hanno peraltro ri-vendicato l'accaduto. La Urru, che è rap-presentante del comitato italiano sviluppo dei popoli (Cisp), è originaria di Samugheo (Oristano) ma per diversi anni ha abitato a Ravenna, città nella quale si è laureata e nella quale ha lavorato per un progetto co-munale aiuto alle popolazioni Saharawi.

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'Ventiquatt'ore in attesa di ricovero"

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TEATRO APPELLO REGIONALE

Stati generali contro i tagli alla cultura Stati generali a Parma- epicentro della crisi con il Regio- per le rap-presentanze sindacali dei teatri del-la regione alle prese con la man-canza di sostegno pubblico. Raven-na non mancherà: i lavoratori ro-magnoli risponderanno alla chia-mata. L'idea è del sindacato dei lavoratori della comunicazione Slc Cgil, che ha convocato per venerdì, dalle 10 alle 13, alla Camera del Lavoro di Parma in via Casati Confalonieri, 5/a un coordinamento regionale straordinario delle rappresentanze sindacali Al Coordinamento- si leg-ge in una nota- parteciperanno rappresentanti del Comunale di Modena, del Valli di Reggio Emilia, del Comunale di Bologna, del Tea-tro Alighieri di Ravenna, del Muni-cipale di Piacenza, del Comunale di Ferrara, oltre che del Teatro Regio e dell'Orchesta Toscanini di Parma. Interverranno anche il Coordinato-re regionale Slc Cgil, Beppe Fiorelli, e Silvano Conti, della segreteria na-zionale Slc Cgil.

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L'INIZIAT A

La Casa Matha racconta Ravenna Si apre oggi alla Casa Matha di piazza Costa il progetto curato da Paolo Bezzi e Paolo Gambi. Si tratta di "la Casa Matha rac-conta Ravenna", un ciclo di in-contri per riflettere e far riflet-tere Ravenna e i ravennati sul-la propria identità Il primo incontro di oggi, nel-l'aula Magna, è in programma alle 17. Sarà ospite il presiden-te del Centro Relazioni Cultu-rali, Walter Della Monica che parlerà del tema "il dialetto e i dialetti inchiesta fra scrittori, poeti, sociologi e specialisti" in cui sarà presentato l'omonimo libro. In occasione dei lavori per la presentazione della can-didatura di Ravenna a capitale europea della cultura anche l'Ordine della Casa Matha, la più antica corporazione esi-stente, ed istituzione ravenna-te sin dal primo millennio. Questo il calendario dei pros-simi incontri.

21 marzo

Giovanni Poggiali, Presidente del Gruppo Giovani Imprendi-tori di Ravenna, parlerà dell'identità del porto di Ravenna e dei suoi sviluppi.

17 aprile

Enrico Mambelli, già ammini-stratore delegato di Ferrè, Berruti e Nike Italia, parlerà di Ravenna nel conte-sto internazionale.

4 maggio

Chiuderà il ciclo Antonio Pa-tuelli, Presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna, con una visione diacronica dell'identità ravennate a parti-re dall'esperienza risorgimen-tale.

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IL CONGRESSO Passaggio di testimone nel Carroccio ravennate

Lega Nord: Stefano Fantinelli eletto con 1'85 per cento RAVENNA E' Stefano Fantinelli il nuovo segretario provinciale della Lega Nord. La nomina è scaturita dal congresso pro-vinciale di domenica. Alla presenza del segretario romagnolo, Gianluca Pini. Il voto ha proclamato, con oltre 1'85 per cento delle preferenze, eletto come nuo-vo segretario Fantinelli, che ha chiuso l'assemblea provinciale con un ringra-ziamento rimarcando il suo impegno già elencato nel programma di candidatura. Il nuovo segretario Fantinelli, cinquan-taduenne padre di tre figli, lavora presso il Gruppo Consiliare della Lega Nord in Regione Emilia Romagna come addetto stampa e comunicazione. Non è un vol-to nuovo all'interno della Lega Nord, i-scritto al Movimento nel 1991 diventa

Il nuovo segretario succede a Gianluigi Forte

Socio Militante l'anno successivo, nel 1994 diventa Segretario Provinciale e nel 1996 viene eletto Segretario Nazionale della Lega Nord Romagna, ruolo che ri-copre per quattro anni prima di lasciare la guida del Carroccio romagnolo a a Pi-ni. Dal 2010 è Consigliere a Faenza, dove ricopre il ruolo di Vice Presidente del

Consiglio Comunale, e nel 2012 è stato eletto, come membro dell'opposizione, nella Unione della Romagna Faentina.

Tra i punti presentati come prioritari c'è quello di una maggiore presenza del-la Lega sui media e tra la gente comune che "rappresenta la base dell'elettorato potenziale". C'è poi la necessità di un "miglior coordinamento tra gli eletti". Tra i primi impegni in agenda, del nuovo se-gretario provinciale, ci sono le imminen-ti elezioni nel comune di Riolo Terme.

Stefano Fantinelli

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SCUOLA A • • • • • inizio marzo si rinnovano

le rappresentanze sindacali RAVENNA Dopo tre anni il 5, 6 e 7 marzo si torna a votare in tutto il comparto del pubblico impiego per dare la possibilità ai lavoratori di esercitare il diritto di scegliere i loro rappresentanti sindacali. "La Flc Cgil - si legge in una nota del sindacato - si è battuta, e non ha mai abbassato la guardia, perchè convinta del ruolo fondamentale delle Rsu come presidio democratico all'interno dei luoghi di lavoro". La campagna elettorale della Flc Cgil è partita a novembre, riferisce Valeria Monti, segretario provinciale, con lo svolgimento di una assem-blea sindacale in ogni scuola e in ogni Ente di Ricerca e Alta Forma-zione. "In questi mesi abbiamo incontrato iscritti e simpatizzanti, raccolto le loro perplessità e le difficoltà che vivono quotidianamente nelle scuole". A Ravenna, conclude la segretaria, "abbiamo presentato una lista in o-gni scuola, per un totale di 46 liste e 171 candidati, oltre alla lista del Cnr di Faenza e del Conservatorio "Verdi" di Ravenna"

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Agroalimentare: Legacoop in assemblea Anche la Lega delle Cooperative e Mutue della provincia di Ravenna parteciperà con 20 delegati, guidati da Stefano Patrizi, all'assemblea con-gressuale del settore agroalimentare di Legacoop, distretto Nord Italia, in programma oggi nella bolognese Bentivoglio.

"Coltiviamo Valore e Valori" - fan-no sapere da Legacoop - è lo slogan evocativo dell'Assemblea. Da un lato richiama la missione principale del-l'impresa cooperativa agroalimenta-re, che consiste nel dare maggior va-lore al prodotto conferito dai soci. Dall'altro, mette in evidenza le po-tenzialità del modello cooperativo in quanto portatore di valori: la coope-rativa è impresa del dialogo, impresa di donne, uomini e giovani che - gra-zie ai principi di partecipazione atti-va sui quali si regge - può fornire un importante contributo alla democra-zia del nostro Paese. Ed è un'impresa che si fonda su un modello "trans ge-nerazionale": un valore chiave rispet-to ad un sistema economico che ha progressivamente distrutto le pro-spettive delle generazioni future. Il messaggio che si intende trasmettere in occasione dell'assemblea - conti-nua la nota - è un segnale forte, di ri-lancio e di impegno per il futuro: per i soci e per i collaboratori, per le loro famiglie e per il nostro Paese è ne-cessario impegnarsi per continuare a coltivare, sempre di più e meglio. Si parte alle 9.30 con i preliminari di rito. Alle 10 Giovanni Luppi, presi-dente Legacoop Agroalimentare, farà il saluto introduttivo. Alle 10.30 tavo-la rotonda condotta da Emilio Gelo-si, direttore del mensile "La Società Cooperativa': Partecipano Paolo Cat-tabiani, presidente regionale Lega-coop Emilia Romagna; Roberto Fan-fani, docente Politica economica ed Economia agraria all'università di Bologna; Giuseppe Politi, presidente Cia; Tiberio Rabboni, assessore re-gionale all'Agricoltura; Pierluigi Ste-fanini, presidente Unipol.

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140 ALLE MAFIE": UN INCONTRO

RAVENNA Domani alla sala D'Attorre di via Ponte Mari-no dalle 21, il Gruppo dello Zuccherificio, Calimero - Il giornale dei giovani raven-nati e il Mas (movimento autonomo studentesco) or-ganizzano, in collaborazio-ne con gli studenti del liceo classico Dante Alighieri, u-na serata intitolata "I cento passi quotidiani": storie di chi ha detto no alla mafia. Attraverso le testimonianze dirette di Gaetano Alessi, giornalista siciliano, fonda-tore della rivista "Ad est" (con la quale ha combattu-

to la famiglia Cuffaro e continua ad informare sulle vicende di mafia) nonché

vincitore del premio Ilaria Alpi. E Gaetano Saffioti, im-prenditore calabrese, testi-mone di giustizia che ha smesso di pagare il pizzo decidendo di denunciare

decine di n'dranghetisti portandoli all'arresto, si cercherà di approfondire il tema della lotta alla mafia cercando di snocciolare i punti più caldi dell'argo-mento. La serata rientra in un più ampio progetto attivato dall'associazione Gruppo dello Zuccherificio rivolto agli studenti del Liceo Clas-sico i quali hanno voluto portare fuori dalle mura scolastiche l'iniziativa e-stendendo l'invito di parte-cipazione a tutta la cittadi-nanza.

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Un weekend tra evasioni, arresti per droga patenti sequestrate e cantieri irregolari Evade dai domiciliari

Era sottoposto agli arresti domiciliari, ma i militari sabato pomeriggio l'hanno beccato al parco con un amico. Lui è un tunisino del 1977, ai domiciliari in via Fiume Montone Abbandonato per reati con-nessi con gli stupefacenti. Il 35enne, trovato dai mi-litari seduto in tranquillità su una panchina in com-pagnia di un amico, dovrà rispondere del reato di evasione.

Il telelaser non perdona

Weekend di controlli per i vigili urbani che hanno staccato multe per eccesso di velocità e sanzionato un'occupazione di suolo pubblico in un cantiere e-dile di Marina. A fare le spese del telelaser posizio-nato lungo via Ammonite una 35enne di Glorie di

Bagnacavallo che viaggiava a 100 chilometri orari, il doppio del consentito su quel tratto di strada. Per la donna, oltre ad una multa salata, è scattato il se-questro della patente. Venerdì, inoltre, personale dell'ufficio Edilizia ha controllato un cantiere in via-le Italia a Marina sanzionando il titolare dell' im-presa che aveva allestito un ponteggio occupando abusivamente il marciapiede per circa 13 metri.

Coca nell'auto: 52enne nei guai

Aveva nascosto la droga un po' dappertutto all'in-terno della propria auto. I carabinieri del nucleo o-perativo radiomobile di Forlì l'hanno però trovata tutta: 22 grammi di cocaina in 13 diversi involucri. A trasportare lo stupefacente un 52enne di Raven-na, intercettato e fermato sabato notte lungo la Ra-vegnana. L'uomo (C.R. le sue iniziali) è stato pro-cessato e condannato a un anno e sei mesi.

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penzolante dai fili del telefono

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Gabbiano impigliato a un amo penzolante dai fili del telefono

entre volava sui campi attorno a Ra- venna, con un'ala si è impigliato a un a- mo da pesca che

penzolava dai fili del telefono. Disav-ventura a lieto fine quella capitata ieri mattina a un gabbiano salvato da un intervento congiunto di corpo Forestale dello Stato e vigili del Fuo-co.

A segnalare l'accaduto facendo scattare i soccorsi, è stato un citta-dino che in zona di Borgo Faina-ca-ve di San Bartolo, in un'area di cam-pagna, ha notato l'uccello volare in maniera scomposta, come se fosse legato a un filo del telefono tra due tralicci.

Dato che il pennuto era sospeso sopra il canale "Fosso Ghiaia", la Fo-restale ha chiesto la collaborazione dei vigili del Fuoco arrivati sul posto con una prima scala aerea. A quel punto i soccorritori hanno capito la ragione dell'impossibilità al volo li-bero del pennuto. Probabilmente in passato un pescatore - hanno poi i-potizzato - aveva effettuato un lan-cio con la canna fuori traiettoria. E la lenza si era impigliata al cavo del telefono con l'amo sospeso in aria: lo stesso che ha agganciato l'ala del

gabbiano. Tramite una seconda scala aerea

e usando un apposito retino, i vigili del Fuoco hanno infine recuperato il volatile che è apparso in buone condizioni di salute ma che è stato lo stesso consegnato al personale del centro recupero fauna selvatica di via Canale Molinetto. Dopo gli ac-certamenti medico-veterinari del ca-so, verrà rimesso in libertà.

Al di là della singolare modalità at-traverso la quale il gabbiano è rima-sto ferito, non è la prima volta che la Forestale ravennate è stata chiamata a un intervento impegnativo per sal-vare un uccello in difficoltà. Giusto

pochi giorni fa, grazie anche alla col-laborazione degli agenti della polizia Provinciale, tra la Pialassa Baiona e gli stabilimenti industriali è toccato a una giovane poiana che trascinava un'ala in posizione innaturale. Tra-mite la necessaria attrezzatura (guanti in pelle per evitare gli artigli del rapace), i soccorritori hanno cat-turato il pennuto ferito e l'hanno trasportato sempre al centro di via Canale Molinetto. In questo caso la ferita era stata probabilmente rime-diata in seguito a un urto contro un'auto o un traliccio. Mentre era stato escluso un eventuale episodio di bracconaggio.

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Around the Rock Aperte le iscrizioni RAVENNA Torna il concorso per le band ravennati: sono aperte le iscrizioni alla 22° edizione di Around the Rock. Concorso mu-sicale rivolto a tutti i gruppi emergenti della provincia di Raven-na che propongono brani inediti di propria composizione. L'e-vento è organizzato dall'Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Ravenna e dall' Associazione Culturale Norma, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Ecco come partecipare al bando di selezione: almeno un componente del gruppo deve essere residente nella provincia di Ravenna. Consegnare o inviare, presso lo Studio73 in Via Sant'Alberto 73 Ravenna (aperto tutti dalle 15 alle 23, chiu-so la domenica), un Cd audio (contenente almeno 2 brani) con riportati nella confezione o in allegato nome del gruppo, titoli delle canzoni, curriculum del gruppo musicale con nomi, reca-piti, e-mail, telefono e referente. L'iscrizione è gratuita. Il termine ultimo per la consegna del materiale richiesto è il sei marzo prossimo. I gruppi selezionati potranno partecipare ad Around the Rock, che si svolgerà presso le Artificerie Almagià dal 4 al 7 Aprile 2012. Per informazioni, Studio73 Via Sant'Alberto 73 Ravenna, te-lefono 0544.684365.

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Coltiva il tuo sogno torna nelle scuole Torna nelle scuole di Ravenna e provincia "Coltiva il tuo sogno", il progetto ludico-didattico promosso dalla banca Ing Direct. L'iniziativa è rivolta a tutti i bambini delle elementari e ai loro insegnanti con l'o-biettivo di far riflettere i più piccoli su quanto sia im-portante impegnarsi per realizzare i propri progetti.

Palomar: suggestioni calviniane al Planetario "Palomar guarda il cielo": questo il titolo dell'incontro che si terrà questa sera al Planetario alle 21. Si tratta di riflessioni sull'uomo e l'universo ispirate da Palomar di Italo Calvino, con Orlano Spazzoli Per info: 0544 62534.

A Casa Melandri si parla di sessismo Sessismi e razzismi di genere: venerdì prossimo (ore 20.30) a Casa Melandri è in programma un incontro pub-blico con Annamaria Rivera (Università di Bari) e Claudio Vedovati (Maschile Plurale), autore con altri uomini di un percorso di riflessione sulla violenza maschile contro il ge- nere femminile, sul tema "sessismi e razzismi di genere"

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MUNICIPIO

Club Alpino II sindaco incontra il presidente RAVENNA il Sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci ha incontrato in Municipio Elisabetta Baldrati e Arturo Maz-zoni, rispettivamente Presidente e Tesoriere della sezio-ne di Ravenna "Mario Beghi" del Club Alpino Italiano. L'incontro è stato l'occasione per illustrare al Sindaco il programma dell'associazione e per donargli il bollino 2012 della tessera di socio del Cai. Il Club Alpino Italiano è stato fondato per iniziativa di Quintino Sella nel lontano 1863 ed ha lo scopo di pro-muovere l'alpinismo in ogni sua manifestazione, la cono-scenza e lo studio delle montagne. La sezione Cai di Ravenna è stata ufficialmente fondata nel 1984.

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Solisti Vendi La leggenda

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Itis Galileo: Marco Paolini da mercoledì al teatro Rasi LO SPETTACOLO La figura dello scienziato pisano diventa uno spettacolo di denuncia

RAVENNA Dopo i celebri spet-tacoli di denuncia sui misteri di Ustica e del Vajont e il suc-cesso di Ausmerzen, l'oratore civile Marco Paolini arriva a Ravenna per la Stagione di Prosa con ITIS Galileo, in sce-na al Teatro Alighieri da do-mani febbraio a sabato. L'av-ventura umana e culturale di Galileo Galilei rivisitata da un maestro dell'arte della narra-zione. Con la sua aggraziata i-ronia e le sue doti affabulato-de, Marco Paolini ripercorre la figura del padre della scienza moderna, la sua fame di co-noscenza e il suo amore per lo studio costante e appassiona-to delle cause e dei fenomeni della natura. Lo spettacolo parte dalla considerazione che, nell'epoca attuale, Galileo è poco più di un nome con cui intitolare un istituto tecnico, un argomento fra tanti che si

è costretti a studiare sui ma-nuali scolastici. Recuperare le sue straordinarie scoperte e la sua viva passione per la scien-za, tenacemente portata avan-ti anche in seguito alla con-danna della Chiesa, significa invece fare di Galileo un mo-dello di opposizione, un sag-gio ideale di resistenza all'o-scurantismo della superstizio-ne e del pensiero comune. "Le sue scoperte danno un altro colpo alle perfette sfere tole-maiche — racconta Paolini in scena. E Galileo non ha paura a scriverlo: parla di "grandi ri-voluzioni attorno al centro del mondo, cioè al Sole". Il Galileo di Paolini — scritto con Francesco Niccolini — è un eroe moderno, un eroe senza mito, un genio senza laurea, un uomo che ha paura e non se la sente di morire per le sue idee. Non è un Giordano Bru-

no, un eretico pronto al rogo, ma un simbolo in lotta per la "legittimità di sbagliare". "Ga-lileo è il simbolo di un pensie-ro che fa 'resistenza' all'omo-logazione — afferma Paolini. Essere geniali, in circostanze difficili, può essere un proble-ma, per gli altri soprattutto". L'incontro pubblico di ap-profondimento con Marco Paolini — condotto da Marco Martinelli — si terrà alla sala Corelli del Teatro Alighieri sa-bato 3 marzo alle 17. I biglietti per lo spettacolo possono es-sere acquistati presso la bi-glietteria del Teatro Alighieri, via Mariani 2, Ravenna, telefo-no 0544 249244 (orario di a-pertura: feriali dalle 10 alle 13, giovedì dalle 16 alle 18 e da un'ora prima della rappresen-tazione). A pagina 34 altro servizio con intervista a Marco Paolini

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FAENZA Rilanciare il centro? Si, con le auto in piazza

REA SUL FOTOVOLTAJC0

Acquisita la società faentina "Ctg Ra" Il Gruppo Hera continua la crescita nel fotovoltaico, con l'acquisto di altre due società attive nella produzione di e-nergia solare: "Ctg Ra Srl" di Faenza (la società venditrice è Colexon Italia Srl), e Juwi Svi-luppo Italia di Petriolo (Mace-rata). L'acquisto di "Ctg Ra" si concretizzerà nelle prossime settimane, dal momento che la transazione è ancora sotto-posta al nullaosta dell'Autorità Antitrust. Entrambe le società possiedono impianti fotovol-taici a terra con potenza in-

stallata di 1 Mw ciascuno; po-tenza che consentirà la produ-zione di 2.570 Mwh/anno di e-nergia elettrica, con risparmio di emissioni (1.241 tonnellate di Cot) in atmosfera. Le due operazioni sono state realizza-te da Hera Energie Rinnovabili (100% Gruppo Hera) e si ag-giungono agli acquisti di altre due società nel ferrarese e nel bresciano compiuti dal Grup-po a inizio febbraio. "La cre-scita nel fotovoltaico rientra nella più ampia strategia del Gruppo Hera di allargamento del portafoglio di generazione rinnovabile e a basso impatto, che deve raggiungere, entro il

2012, i 300 Mw di potenza in-stallata". Le acquisizioni nel fotovoltaico giungono in scia a diverse iniziative realizzate o messe in cantiere nei mesi scorsi, e finalizzate ad accre-scere la quota di energia puli-ta prodotta. Fra gli interventi più importanti la partecipazio-ne a Ghirlandina Solare pro-prietaria di un campo fotovol-taico nel modenese, la realiz-zazione degli impianti fotovol-taici sui tetti dei Magazzini Generali dell'Interporto di Bo-logna e il progetto "Biodige-stori anaerobici" per la produ-zione di energia elettrica da rifiuti organici.

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FAENZA Rilanciare il centro? Si, con le auto in piazza

La lettera "Ospedale, forza col parcheggio..."

In questi mesi all'ospedale di Faenza ho usufruito del ser-vizio analisi senza prenota-zione (fino alle 9.30 del mat-

tino), del reparto medicina uomi-ni e del day ospitai, che non co-noscevo. Voglio qui riconoscere il valore del personale: da quello di servizio fino ai medici. Invece no-nostante le mie segnalazioni da 10 anni (quand'ero capogruppo Pdl in Provincia) non sono stato capace di fare recepire al Comu-ne di Faenza, all'Asl Ravenna e al-la stessa Provincia la proposta di utilizzare provvisoriamente l'area adiacente all'ex Seminario per il parcheggio dell'Ospedale. Un'a-rea ideale per chi deve utilizzare il servizio, specie se non abita a Faenza e ha problemi ad arrivare e parcheggiare comodamente anche a pagamento. L'altro gior-no il parcheggio l'ho trovato a-spettando vicino all'ex area eli-cottero. Faenza, da un indagine, è il 1° Comune romagnolo per "benessere e qualità della vita", e ha vinto tanti premi per il Piano Regolatore. Ma, nella realtà, chi ci vive e utilizza i servizi sa che non è vero. Una città deve avere per prima cosa un parcheggio -adeguato - per l'Ospedale e non conclamare da anni che lo realiz-zerà sopraelevato o interrato ma senza fissare i tempi. Il parcheg-gio occorre subito, per gli utenti e il personale, e la mia vecchia proposta di 10 anni fa è ancora più che valida. La Curia, pagan-do anche l'Ici, credo sia disponi-bile a venire incontro (Comune o chi per esso) cedendo l'area per "tot tempo", ma credo non sia mai stata interpellata. La spesa può finanziarsi col ricavato del pagamento della tassa parcheg-gio o dalle multe per la velocità. Muoversi! Per avere il parcheggio non aspettare altri 10 anni. Vincenzo Galassini Brisighella

Utente Ospedale Faenza

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FAENZA Rilanciare il centro? Si, con le auto in piazza

Rotary Seminario Distretto 2070 in onore di Gianni Bassi

La sala assemblee della Banca di Romagna di Faenza ha ospitato il Seminario di istruzione della squadra del distretto 2070 del Rotary International (Emilia-Roma-gna, Repubblica di San Marino, Toscana). L'appunta-

mento si è tenuto a Faenza in omaggio al rotariano faentino Gianni Bassi (già governatore del distretto 2070) scomparso l'estate scorsa. Relatori della giornata, Paolo Margara presi-dente della commissione formazione, Arrigo Rispoli presiden-te della commissione per la Rotary Foundation, Roberto Ariani presidente della commissione supporto e sviluppo informa-tico, e Cesare Andrisano presidente della sottocommissione Web e club. I lavori, che hanno visto riuniti rotariani prove-nienti dall'intero distretto, sono stati aperti dai saluti del go-vernatore in carica Pierluigi Pagliarani, del governatore inco-ming Franco Angotti, del governatore designato per il 2013-14 Giuseppe Castagnoli e del presidente del Rotary Faenza, Giuseppe Pezzi. Il prof. Giuseppe Lenzini ha accompagnato un folto gruppo di consorti in visita al Museo internazionale delle Ceramiche.

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32 anni, è al timone del ristoran te "La Corte degli Sforza"

COTIGNOLA ANNALISA LINGUERRI CONQUISTA IL SECONDO POSTO AL XI MASTER DEL SANGIOVESE-TROFEO CONSORZIO VINI DI ROMAGNA

Tra sommelier e intenditrici Ormai il vino è donna

N el ristorante di famiglia, La Corte degli Sforza, a Cotignola, è lei la regina. Per Annalisa Linguerri, sommelier di 32 anni è stata una settimana di ritorno

all'occupazione abituale dopo l'emozionante se-rata al Museo Internazionale delle Ceramiche do-ve è arrivata al secondo posto al XI Master del Sangiovese-Trofeo Consorzio Vini di Romagna, che si è svolto nell'ambito della rassegna Vini ad Arte realizzata da Enoteca Regionale Emilia Ro-magna, Consorzio Vini di Romagna e Convito di Romagna. Annalisa Linguer-ri è arrivata seconda alle spalle dell'aretina Claudia Bondi (che a Firenze affian-ca l'attività di "maestra dei vini" a quella di operatrice nel settore moda), confer-mando la posizione del 2011, un anno d'oro per lei visto che si era laureata "mi-glior sommelier romagnolo", prima donna a conquistare questo trofeo in terra di Ro-magna. Uno straordinario entusiasmo, oltre ad una ec-cellente preparazione, sono gli ingredienti del successo della giovane sommelier. "Ho deciso insieme alla mia famiglia di aprire un ristorante. Da allora passo interamente il mio tempo li: rinuncio a tanti altri aspetti della mia vita personale, ma trovo nella sommellerie il mio spazio e la mia realizzazione". Come è nata la sua passione per il vino e quando ha pensato di diventare sommelier? "Credo che l'artefice sia stato mio nonno. Dal 2003 ho un locale mio e si è resa necessaria una figura

preparata e competente, così mi sono impegnata nei tre corsi Ais per raggiungere il livello profes- sionale scoprendo una vera passione. Mi sono di- plomata nel 2007, ho fatto subito il master in tec- niche di servizio, e poi nell'ottobre 2008 il primo concorso". Quali persone hanno influito nella sua forma- zione di sommelier? "Simona Bizzarri, Davide Staffa, Luca Martini mi hanno dato stimoli e incoraggiamento. Devo mol- to al nostro presidente regionale Gian Carlo Mon-

dini. Andrea Spada mi ha fatto conoscere il vino in I- talia, i piccoli produttori, quindi Rudy Travagli (Ma- ster del Sangiovese 2010) un collega-amico con cui mi preparo e confronto. Per ul- timi, alcuni produttori che han fatto la storia del vino in Italia come Clerico, Livio Felluga, Dorino Livon, Ste- fano Ferrucci". Due donne ai primi due po- sti del Master del Sangiove- se, che si è tinto di rosa.Le donne stanno conquistan- do spazio e sempre maggio- re credibilità nel mondo del

vino. Come mai? "Credo che oltre a nutrire una forte passione, pro-fessionalità e preparazione, noi donne siamo an-che molto testarde e se ci imponiamo riusciamo. Conosco sommelier molto in gamba, produttrici preparatissime. Al ristorante, da sommelier, noto che spesso sono le donne a scegliere il vino e che sono molto informate su questo mondo".

Giuseppe Sangiorgi

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Mossa che rassicura la Commissione Ue e pare soddisfi la Cei "-" dettagli che colpiscono, nelle spiegazioni date al

Parlamento da Mario Monti in materia di lei (ora Imu, Imposta municipale unica) sono soprattutto due. Il primo è che il presidente del Consiglio non

. ha mai usato il termine «Chiesa». E non per un lap- sus, ma perché l'argomento delle esenzioni fiscali riguar- da anche le attività commerciali legate al mondo cattoli- co; ma in parte non piccola altre realtà come ad esempio le associazioni sportive dilettantesche. Il secondo è il rife- rimento, fatto anche ieri davanti ai membri della com- missione Industria del Senato, al processo per infrazione contro l'Italia aperto dalla. Commissione europea; e tutto- ra pendente, almeno formalmente, sul governo di Roma.

Avere mandato «in via informale» a Bruxelles il testo del suo emendamento è stato un atto di cortesia istituzio- nale ma anche di prudenza. Così come lo era stato la scel- ta di spedire ad Almunia la relazione con la quale si illu- strava il percorso deciso da Palazzo Chigi. Monti voleva essere rassicurato dal vicepresidente joaquin Almunia sull'efficacia della soluzione che il Parlamento italiano si prepara ad adottare. Sa, infatti, che l'ipotesi di sanzioni pesanti a carico dell'Italia e, in prospettiva, anche della Chiesa italiana, sarebbe inesorabile; e il pericolo non sembra ancora scongiurato del tutto. Il procedimento di infrazione esige una risposta rapida e senza ambiguità.

E così, ieri il premier ha spiegato ai senatori di non ave- re voluto modificare il testo per non «destabilizzare il de- licato meccanismo di andata e ritorno su questa decisio- ne»: andata e ritorno dalla Commissione -lie. Ma le pole-

miche di parte cattolica e di settori del Pdl, del Pd e della Lega sul destino soprattutto delle attività non commerciali del Vaticano, hanno costretto Monti a spiegarsi meglio. li, il capo del governo l'ha fatto in modo esauriente, visto che la commissione del Senato ha votato all'unanimità il suo emendamento. Secondo Pier Ferdinando Casini, leader del-l'Udc, non ci sono sorprese. Monti ha spiegato che tutto

ciò che è commerciale deve pagare «e non si tratta solo della Chiesa». In realtà, rimane qualche zona d'om-bra su quali scuole e attività «non profit» saranno esenta-te e quali no.

Il criterio degli istituti che garantiscono accesso a tutti e dunque svolgono un ruolo sociale anche per conto del-lo Stato dovrebbe garantire qualche certezza in più; e far rientrare le diffidenze e gli attacchi, alimentati dagli ordi-ni religiosi che gestiscono alcune strutture educative. Ma l'intenzione di colpire l'evasione fiscale che si fa scudo di queste etichette per non pagare le tasse è dichiarata. «E non proftt è un'attività troppo seria e importante», ha av-vertito Monti, «perché possiamo permetterci in suo no-me comportamenti non in linea, sottraendo risorse attra-verso esenzioni fiscali indebite». La reazione tuttora tiepi-da dei vertici della Cei conferma che il provvedimento crea magari non più malumori ma qualche residua ap-prensione: sebbene nelle grandi linee sembra sia stato og-getto di contatti informali e riservati fra esperti del gover-no e dei vescovi. E probabile che si aspetti di vedere qua-le sarà la versione definitiva inserita nel decreto sulle libe-ralizzazioni: un provvedimento che nelle intenzioni di Monti sarà approvato dal Parlamento entro il mese di marzo.

Pesa a favore del governo, tuttavia, la consapevolezza delle gerarchie ecclesiastiche che Bruxelles vuole risposte chiare e in tempi brevi; e non accetterebbe misure tese a rinviare o annacquare la decisione. D'altronde, anche i di-fensori politici delle attuali esenzioni, a prima vista si so-no mossi più per marcare il proprio territorio di referenti del mondo cattolico, che per sabotare l'operazione di Monti: la loro soddisfazione unanime è frutto dell'abilità del premier ma anche di questa verità inconfessabile. An-che perché nessuno prevede che il 2012 sarà meno pesan-te dell'anno passato, anzi: il ministro della Cooperazione Andrea Riccardi vede una povertà in aumento. Assecon-dare ulteriormente l'evasione fiscale, chiunque ne sia re-sponsabile, risulterebbe intollerabile.

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Passa la separazione Snam-Em Sì anici alla Chiesa. Tesoreria unica, enti locali in rivolta. Scontro su taxi e farmacie

ROMA Un nodo sciolto con il via libera all'unanimità sull'emendamento per l'Imu al-la Chiesa. La conferma degli ac-cordi già trovati sia per la sepa-razione Snam rete gas dall'Eni, che dovrà avvenire entro 18 mesi a partire da un nuovo de-creto da scrivere entro maggio, sia dell'obbligo della gara, nei servizi pubblici locali, per gli af-fidamenti oltre i 200 mila duro. Altri due nodi che restano ben stretti, i taxi e le farmacie, no-nostante la lunga seduta not-turna della commissione Indu-stria del Senato con tanto di tra-mezzini per 77 persone, ordina-ti verso sera. Ma sul percorso del decreto legge per le libera-lizzazioni il vero problema adesso è la tesoreria unica. Di-ce l'articolo 35 che tutti gli enti locali, ma anche le università e le asl, devono trasferire dalla propria tesoreria a quella nazio-nale le risorse che hanno in cas-sa e che di solito affidano alle banche per guadagnare qualco-sa con il tasso di interesse.

Il trasferimento forzoso ver-so Roma dovrebbe durare fino alla fine del 2014 e, secondo calcoli del governo, porterebbe alla tesoreria unica una liquidi-tà aggiuntiva di 8,6 miliardi di euro. Così lo Stato potrebbe ri-durre la quantità di titoli del de-bito pubblico da mettere sul mercato, con un risparmio sti-mato in 620 milioni di euro nei prossimi tre anni. Fino a pochi giorni fa sembrava che a prote-stare fosse solo la Lega. Il sena-tore del Carroccio Massimo Ga-ravaglia ha scritto emendamen-ti su emendamenti senza trova-re molti appoggi. Ieri il presi-dente delta Regione Veneto, il leghista Luca Zaia„ ha annuncia-to un ricorso al 'Far affinché sia. «intimato al nostro tesoriere di non consegnare i soldi allo Sta-to» perché i «soldi dei vene ti devono restare in Veneto». li governo sembrava intenziona-to a tirare dritto non solo per l'importanza che attribuisce a questa norma per la tenuta dei

conti pubblici ma anche per-ché il Carroccio è uno dei po-chi partiti in Parlamento che non lo sostiene.

Il fronte del no, però, si è ra-pidamente allargato nelle ulti-me ore e, magari con parole meno incendiare ma con lo

stesso ragionamento, sono in-tervenuti il presidente dell'As-sociazione dei Comuni, Grazia-no Delrio, delle Regioni, Vasco Errani, e delle Province, Giu-seppe Castiglione. Oggi l'Anci spedirà un telegramma a tutti i responsabili delle tesorerie per

chiedere loro di non trasferire la prima franche dei fondi, ope-razione che andrebbe fatta en-tro domani. E alta fine il gover-no ha deciso di mediare. Quan-do Monti è arrivato in commis-sione il senatore leghista Gara-vaglia, il primo a sollevare il ca-so, non si è lasciato sfuggire l'occasione di sottoporgli per-sonalmente la questione. «Monti mi ha detto di averne preso nota — racconta Gai-ava-glia in una delle lunghissime pause dei lavori — e che al go-verno ci sono tantissime pen-ne: qualcuno se ne occuperà». Ma se la volontà di mediare c'è, la soluzione è ancora tutta. da scrivere. Due finora le ipote-si prese in considerazione: ri-durre la durata den'«espro-prio» da tre a due anni; oppure rendere più graduali le tappe del trasferimento dei fondi ver-so la tesoreria unica.

La risposta finale dovrà arri-vare entro stamattina, come per i taxi e le farmacie. Per i ta-xi la soluzione sembra quella trovata la settimana scorsa. Di fatto il potere di decidere sul numero delle licenze e sul livel-lo delle tariffe sarebbe nelle ma-ni della nuova Autorità dei tra-sporti, che dovrebbe non solo esprimere un parere al sindaco ma anche sostituirsi a lui, in ca-so di mancato rispetto del pare-re stesso. Per le farmacie conti-nua il tira e molla sul numero necessario di abitanti per aprir-ne una nuova. Sarà cambiata la cifra fissata nella versione origi-nale del decreto: 3 mila. Ma se il Pdl propone 3.800 (che an-drebbe bene ai farmacisti) il go-verno non vuole andare oltre i 3,300. Oggi è l'ultimo giorno di lavoro per la commissione. Da domani il testo sarà in Aula al Senato, che dovrà approvano entro venerdì. Poi si passerà al-la Camera dove il via libera fina-le deve arrivare entro il 24 mar- zo.

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Le condizioni

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Sono tre i criteri che le scuole dovranno dimostrare di avere per godere dell'esenzione dall'Irnu. Il primo è che svolgano un servizio «assimilabile a quello pubblico» sotto il profilo «dei programmi di studio e della rilevanza sociale, dell'accoglienza di alunni con disabilità, dell'applicazione del contratto collettivo per personale docente e non docente»

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2 Ogni scuola o attività non profit deve adottare un regolamento interno che garantisca la non discriminazione degli alunni nella fase di iscrizione. Se il regolamento prevede una selezione è consentito premiare la media più alta, ma non richiedere una media minima al di sotto della quale non è possibile accedere

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3 il governo impone infine la verifica della «non lucratività» della finalità dell'ente (scuola o non profil:): ai fini dell'applicazione dell'esenzione è infatti necessario che l'attività non chiuda il bilancio «con un risultato superiore al pareggio»; eventuali avanzi dovranno essere usati a sostegno della «gestione dell'attività didattica»

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Taxi

Meno potere ai sindaci su licenze e tariffe

ltro caso del decreto, temi- \ to aperto sino alla fine, è

quello dei tassisti. La norma è stata riscritta più volte, ma l'ap prodo finale dovrebbe essere abbastanza, vicino al testo usci-to da Palazzo Chigi. Il primo passo sul numero delle licenze e sul livello delle tariffe spetta alla nuova Autorità dei traspor-ti che in base alle proprie anali-si esprime un parere ai sinda-ci. Poi la palla passa a questi ul-timi: formalmente tocca a loro decidere cosa fare, e non po-trebbe essere diversamente per non violare il principio del-la sussidiarietà. Ma attenzio-ne. Perché il testo che dovreb-be uscire dalla commissione stabilisce che se il sindaco si di-scosta troppo dalle indicazioni della Autorità, questa può eser-citare il proprio potere sostitu-tivo e intervenire in modo di-retto.

Il meccanismo è abbastanza complesso ma di fatto gran parte del potere sarebbe pro-prio nelle mani dell'Authority, togliendo una buona fetta di competenza ai sindaci, che og-

gi possono decidere in assolu-ta autonomia. All'inizio del-l'esame in commissione, il te-sto era stato molto ammorbidi-to. La nuova Authority era fini-ta in un angolo perché avreb-be potuto esprimere solo un parere non vincolante e quindi di fatto aggirabile dal sindaco. Ma era stata proprio quella cor-rezione a innescare la polemi-ca sull'assalto delle lobby al de-creto e per questo il governo ha deciso di tornare verso post azione originaria.

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Enti locall

Una «cassa» centrale per controlli più facili 1.-; l'ultima grana spuntata sul

percorso e forse anche la più difficile da risolvere, perché non vede l'opposizione di una lobby o di un solo partito ma di tutti i Comuni, le Province e le Regio-ni, a prescindere dal loro colore politico. L'articolo 35 stabilisce Che tutti gli enti locali debbano trasferire dalla propria tesoreria a quella nazionale le risorse che hanno in cassa e che di solito affi-dano alle banche per guadagna-re qualcosa con il tasso di interes-se. La norma è stata pensata per razionalizzare il controllo dei conti pubblici ma soprattutto per abbattere il fabbisogno stata-le che in questo modo, secondo le stime della relazione che ac-compagna il decreto sulle libera-lizzazioni, verrebbe abbattuto di almeno 8,6 miliardi di euro. Avendo più liquidità presso la te-soreria centrale, lo Stato avrebbe bisogno di emettere meno titoli di debito pubblico. E questo — sempre secondo la relazione del decreto — si tradurrebbe in un risparmio per il bilancio statale di 320 milioni di curo per il 2012, di 150 milioni nel 2013 e di

altri 150 nel 2014. 1 tempi sono strettissimi perché già domani, 29 febbraio, gli enti locali dovreb-bero trasferire alla tesoreria cen-trale una prima tranche dei fon-di a loro disposizione. Ma sono tutti contrari. Il governo sta cer-cando di mediare: tra le ipotesi, una maggiore gradualità del pro-cesso oppure una minor durata dell'«esproprio» che, in base al decreto, dovrebbe essere valido per tre anni.

Test; di Lorenzo Salvia , DR!PRODUZIONE RISERv'A'A

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La scelta xernier e l'esenzione alle scuole: un valore gli enti non commerciali

Monti «salva» il non profil I vescovi: chia ento utile

Schifavi annuncia la stretta in Parlamento ROMA — «Desidero ribadire che il

governo considera le attività svolte dagli enti non profit come un valore e una risorsa della società italiana. Ta-li attività appaiono tanto più merite-voli di riconoscimento e garanzia nel-l'attuale congiuntura economica». Con questa premessa, a sorpresa, ieri pomeriggio, Monti si è presentato da-vanti ai senatori della commissione Industria di Palazzo Madama. Sentiva il bisogno di precisare, ha aggiunto poco dopo, viste le polemiche, le in-terpretazioni divergenti, le critiche dei partiti, Pdl in testa, sul tema dell'I-E1111 che alcuni enti ecclesiastici po-trebbero dover pagare.

A giudicare dal risultato, dalla rea-zione dei vescovi (che esprimono «apprezzamento» e parlano di «preci-

sazione utile»), degli esponenti della maggioranza che seguono più da vici-no t'argomento, il premier ci è riusci-to. Ha spiegato ., in generale, che «so-no esenti coloro che svolgono attivi-tà secondo modalità non commercia-li». Ha aggiunto un auspicio, ovvero che per il futuro la materia non sia. più frutto di divisioni: «Spero il go-verno sia riuscito a definire questa de-licata materia in modo da metterla al riparo in futuro da polemiche».

Monti è arrivato in commissione accompagnato dal presidente del Se-nato, Renato Schifard, e dal sottose-gTetario alla presidenza del Consi-glio, Antonio Catricalà. Ha evitato di rispondere ad altre domande, preci-sando che la sua visita rispondeva proprio all'esigenza di precisare su quella parte del decreto liberalizzazio-ni che riguarda la Chiesa e gli enti non profit.

In primo luogo, ha detto, occorre «riconoscere che proprio le attività non commerciali svolte dalle organiz-zazioni non profit assumono un ruo-lo centrale anche in termini di coesio-ne sociale e rispondono direttamente ai principi costituzionali di solidarie-tà e di sussidiarietà, cardini essenzia-li dell'ordinamento giuridico italia-no». Di conseguenza «non è intenzio-ne del governo disconoscere il patri-monio che connota il settore, ma pro-prio per evitare critiche ingiustifica-te, da un lato, e interpretazioni ridut-tive„ dall'altro, si ritiene necessario definire con assoluto rigore, traspa-renza e linearità l'esatto confine tra attività commerciali e attività non commerciali». Se così avverrà, Monti ha aggiunto che la procedura di infra-zione da parte dell'Ue, che è stata «in-formalmente» messa a conoscenza. dei contenuti della norma, dovrebbe rientrare. A patto che «gli enti non commerciali» che beneficiano d el-l'esenzione Irriu siano «individuati at-traverso un doppio criterio, soggetti-vi) e oggettivo; il primo è la natura e il fine non lucrativo perseguito dagli stessi enti; il secondo é lo svolgimen-

to da parte dell'ente di attività al di fuori del regime della libera concor-renza».

Ovviamente il governo italiano e la ile discuteranno degli effetti del de-creto, in base alla sua «esatta inciden-za e senza pregiudizi ideologici». Mentre sul tema specifico delle scuo-le cattoliche «non è corretto chieder-si se le scuole in quanto tali siano esenti» dal pagamento dell'Imu, «bensì quali siano esenti e quali sotto-poste alla disciplina» introdotta con l'emendamento. La risposta è univo-ca: sono esenti quelle che svolgono la propria attività in modo concreta-

Polemiche il presidente del Consiglio: spero si sia riusciti a definire la materia in modo da metterla al riparo da polemiche

mente non commerciale». E a questo punto il premier ha anche indicato i «parametri» per considerare non commerciali le scuole: «L'attività pa-ritaria è valutata positivamente se il servizio è assimilabile a quello pub-blico», in particolare sul piano dei programmi scolastici, dell'appuralo-ne dei contratti nazionali e su quello della «rilevanza sociale», Inoltre il bi-lancio dovrà essere «tale da preserva-re in modo chiaro la modalità non lu-crativa»; e «l'eventuale avanzo sarà destinato all'attività didattica».

Approfittando della visita di Monti il presidente del Senato é intervenu-to sul tenia dei lobbisti parlamentari: oggi «ci sarà un ufficio di presidenza per l'adozione di linee guida per rego-lane meglio l'accesso in Parlamen-to». Si profila un divieto di ingresso durante i lavori parlamentari di Aula e commissioni: «Il Parlamento deve essere lasciato in pace mentre lavo-ra», ha aggiunto Schifani,

Marco Galluzzo ©RIPRODUZIONE RISERVR'A

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I Com segnalera case fantasma e lavoro nero Linee guida per la collaborazione con l'Agenzia delle Entrate

ROMA Le case fantasma ancora sconosciute al catasto, il commercio ambulante, il la -voro nero nell'edilizia, nell'ar-tigianato e nel commercio fi-niscono nel mirino dei sinda-ci, nuovi «sceriffi» della lotta all'evasione. A dare loro indi-cazioni sui settori dove scova-- re gli illeciti fiscali, con la pro-spettiva di incassare l'intero bottino recuperato dallo Stato grazie alle loro segnalazioni, è stata l'Agenzia delle Entrate, ieri, con il provvedimento con cui si dà il via alla nuova alleanza antievasione con i sindaci.

publAdtà Il provvedimento firmato

dal direttore dell'Agenzia, At-tilio Befera, è una specie di

L'accordo

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I referentl Lo scarnolo (iati coirlvolgerà anche lnps Guardia di Finanza

manuale, dove si indicano tut-ti i settori di possibile inter-vento dei Comuni. Oltre alle case fantasma e al lavoro ne-ro, che sono i nuovi obiettivi del 2012, il provvedimento dettaglia tutte le possibili nic-chie dell'evasione, sulle quali i sindaci devono prestare un occhio particolarmente vigi-le.

Nel settore del commercio e delle professioni, ad esem-pio, si raccomanda di verifica-re la rispondenza dell'attività svolta con quella dichiarata, la presenza della partita Iva che è sempre necessaria, ma anche di fare molta attenzio-ne alla pubblicità abusiva e so-prattutto alle organizzazioni senza fini di lucro che, all'atto pratico, svolgono invece atti-

vita commerciale, come club e associazioni di varia natura.

U‘; Nel settore immobiliare si

chiede ai sindaci di verificare tutti quei casi in cui esistono la proprietà o i diritti reali di godimento di immobili che non risultano invece dichiara-ti al fisco, ma anche dì accen-dere i fari sulle locazioni abusi-ve. Come? Ad esempio control-

I compld Nel mirino anche partite lva, locazioni, pubblicità abusiva e organizzazioni senza fini di lucro

lindo le notifiche per il man-cato pagamento della tariffa ri-fiuti: se sono indirizzate a chi non dichiara il possesso di un immobile, e non esiste un con-tratto d'affitto registrato, la frode fiscale é sicura.

Così come è certo che die-tro una lottizzazione abusiva si nasconda un grosso giro di evasione, che non riguarderà solo gli imprenditori, spiega l'Agenzia delle Entrate ai sin-daci, ma quasi certamente an-che i professionisti coinvolti.

«I Comuni hanno dimostra-to di saper effettuare indagini in grado di scovare fenomeni evasivi o addirittura fraudo-lenti alcune volte non facili-

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Collaborazìbne PrtAlde il via una più stretta collaborazione tra Agenzia delle Entrate e Cornlini tema di lotta all'evasione

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mente individuabili dalle no-stre strutture grazie alla loro conoscenza dei territorio» ha detto ieri Befera, presentando il nuovo accordo assieme al presidente dell'Anci, Grazia-- no Delrio. I Comuni (in Emi-lia-Romagna l'accordo con. l'Agenzia è già operativo e sta dando ottimi risultati) sem-brano pronti a raccogliere la sfida, allettati anche dalla pro-spettiva di incassare da qui al 2014 tutte le risorse 'tempera-te all'evasione (a regime la lo-ro quota sarà del 50%).

L'Arici sta già organizzando un piano dì formazione per dipendenti comunali e la mes-sa a punto di un software per creare la banca dati.

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Nel frattempo, la campagna dello Stato contro l'evasione non si arresta. Ieri a Prato c'è stato un nuovo blitz di Equita- lia. Gli agenti del Fisco hanno preteso il pagamento di tasse accertate e non pagate, soprat- tutto dai cinesi, sequestrando di tutto, dalle auto di lusso ai macchinari che ora andranno all'asta. A meno che i proprie- tari, entro trenta giorni, non saldino il debito con Equitalia.

E una nuova stretta è in ar- rivo con il decreto di semplifi- cazione fiscale varato venerdì dal governo. Ieri erano ancora in corso le verifiche della Ra- gioneria, la promulgazione del decreto è attesa per oggi.

Mario Sensini O RIPRODUZIONE RISERVA:Il,

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Rifiuti Bruxelles contesta la gestione degli impianti in 14 regioni

«Più di 100 discariche irregolari» Procedura europea contro l'Italia

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

BRUXELLES Ancora rifiu- ti, ancora discariche «selvag-ge» da un angolo all'altro del Bel Paese„ dall'Adriatico allo Io-nio. E regole mai applicate, con l'Europa che alza la voce. Una lettera di messa in mora, primo passo di una procedura. di infrazione che potrebbe por-tare a multe da centinaia di mi-gliaia di euro, è partita, o parti-rà prestissimo, da Bruxelles per Roma: firmata dagli organi-smi della Commissione Euro-pea rileva che ben 102 discari-che in varie regioni italiane (tre conterrebbero anche rifiu-ti pericolosi) non sono state chiuse o adeguate alla norniati-

va come avrebbe dovuto ac-cadere entro il i6 luglio 2009. Anzi: la direttiva che fissava. quell'obbligo era molto più «vecchia», risaliva addirittura al 1999, e diceva esplicitamen-te che le discariche non in rego-la già «esistenti» avrebbero do-vuto essere messe completa-mente a posto o chiuse entro io anni. Ma niente o quasi niente, appunto, sarebbe stato

Differenziata ministro Chini: la

mossa è una stimolo per aumentare la raccolta differenziata

fatto. E cosi Bruxelles ha deci-so di passare ai provvedimenti amministrativi,

Le Regioni sotto accusa so-no 14, la gran maggioranza di quelle italiane: Abruzzo, Basili-cata, Calabria, Campania, Friu-li Venezia Giulia, Emilia-Roma-gna, Liguria, Lombardia, Mar-che, Moti se, Piemonte, Puglia, Sardegna, e Umbria. L'Italia ha ora due mesi di tempo per for-nire le informazioni richieste, e rispondere punto per punto alle contestazioni. Diversa-mente, scatteranno gli altri due passi della procedura di in-frazione: il cosidetto «parere motivato» di Bruxelles e ne il il deferimento alla Corte di giustizia della.Lle, che potrà ap-

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I Cinque volge»

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punto comminare pesanti am-mende.

Lo sviluppo odierno non è precisamente un fulmine a del sereno: già nel 2009 Si era ten-tata a Bruxelles una soluzione «negoziale», con scambi di messaggi e contatti, e nel 2010

era stata avviata una procedu-ra di «pre-infrazione». Coni-menta ora da Trieste il mini-stro per l'Ambiente, Corrado Clini: la procedura di infrazio-ne «è uno stimolo a uscire 1'1E0 - ri da una situazione che soprat-tutto in alcune Regioni italiane

è caratterizzata dal fatto che le scelte importanti, quelle sinit- turali per la gestione intelligen- te e coefficiente, siano state rin- viate... ». Ci sono troppe disca- riche in Italia, dice ancora il mi- nistro, «che non sono da anni identificate come una soluzio- ne per la gestione dei rifiuti». Per questo, «l'infrazione è uno stimolo ad aumentare e raffor- zare la raccolta differenziata e

anche ad au- • E

e nt ar e la quota di recu- pero energeti- co dai rifiuti. Bisogna lavo- rare in questa direzione».

Invece il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesa-ro, trova in qualche modo una consolazione indiretta: il pas-so di Bruxelles dimostrerebbe «come purtroppo l'emergenza ambientale sui rifiuti non è un problema solo napoletano. An-

zi, forse oggi nella provincia di Napoli ed in Campania, su questo fronte siamo un passo avanti rispetto a molte zone del Paese». E ancora: «Riman-go convinto di quanto sto di-cendo da tempo, ovvero che dopo questa tremenda emer-genza. rifiuti che abbiamo vis-suto per anni, il nostro territo-rio si sta attrezzando in manie-ra tale che risulterà essere nei prossimi anni all'avanguardia in Italia». Piuttosto «filosofo» anche il vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano: la procedu-ra di infrazione è «uno stimo-lo per accelerare su raccolta differenziata e riduzione dei ri-fiuti. Le discariche non sono una soluzione, ma solo la par-te finale del ciclo. L'Italia deve capirlo». E dalla Ue, arrivereb-be «un forte richiamo a livello nazionale».

Luigi Offeddu loffeddli#corriere.it

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lei, salve le »mole cattoliche non-proli!

l' 111,,I1 C. eìniSDi Pietro

di Marco Palombi

E rano tre giorni che non ci dormivano la notte: tutto, ma le scuole no. Alla fine, di fronte ad una tale dose

di preoccupazione parlamen-tar-religiosa, s'è mosso Mario Monti in persona, il primo pre-mier a partecipare ai lavori di una commissione ("succede anche questo... ", il suo com-mento): "Sono esenti dall'Imu quelle scuole che svolgono at-tività secondo modalità non commerciali - ha spiegato ai se-natori che esaminano il decreto liberalizzazioni - il governo considera le attività svolte dagli enti no profit come un valore e una risorsa della società italia-na, tanto più meritevoli di rico-noscimento e garanzia nell'at-tuale congiuntura economica". E partito il coro: allora va benis-simo, bravo il governo, ottimo provvedimento. Pure la Cei, per bocca di monsignor Gianni Ambrosio, presidente della Commissione episcopale per l'educazione cattolica, si di-chiara soddisfatta: "Le dichiara-zioni di Monti vanno nella dire-zione giusta. Non ha senso tas-sare attività che hanno chiara ri-levanza pubblica e sociale".

IN REALTÀ, il tipo di esen-zione a cui fa riferimento il pre-mier - quella per il no profit - è e resterà in vigore. La sostanza,

dunque, è che pagano e paghe-ranno l'Imu le scuole private ve-re e proprie (tipo quelle da "due anni in uno"), ma quasi nessuna delle oltre 13mila paritarie in at-tività, due terzi delle quali cat-toliche: è su quel "quasi", ovvia-mente, che si giocherà la partita. I criteri da seguire, ha spiegato Monti, sono demandati a un de-creto del Tesoro da emanare nei prossimi mesi, ma seguiranno tre linee guida, le stesse elenca-te in una circolare interpretativa emanata nel gennaio 2009 da Fa-brizia Lapecorella, direttrice del Dipartimento delle Finanze . Ec-cole: per l'esenzione Imu la scuola deve essere, appunto, paritaria e dunque vincolata a una serie di obblighi (rispetto dei programmi ministeriali e del contratto nazionale, etc.), non deve usare criteri discriminato-ri nello scegliersi gli studenti e chiudere in bilanci in pareggio o destinare l'eventuale surplus al-l'attività didattica. Si tratta di li-nee guidagià in vigore: difficile che producano sfracelli. Restano, comunque, due pro-blemi: la stretta sulla nuova Imu, già così, finirebbe per gravare su molti asili gestiti da enti religio-si, cui va aggiunta una postilla che Monti ha fatto ai criteri in-dividuati nel 2009 dal Diparti-mento delle Finanze: parlando dei criteri non discriminatori, il premier ha aggiunto "anche con riferimento ai contributi chiesti

quanto saranno larghe le maglie per l'esenzione: è probabile che alla fine pagheranno alberghi e ostelli vari degli enti religiosi, molti ospedali (già esclusi i "classificati", che fanno servizio pubblico e sono "non a scopo di lucro"), ma le scuole la sfanghe-ranno quasi in blocco. Almeno, sostiene Monti, non avremo problemi con la procedura d'in-frazione aperta dall'Unione eu-ropea per aiuti di Stato: "La for-mulazione dell'emendamento è stata informalmente sottoposta all'Ue per avere rassicurazioni che la procedura possa essere chiusa". E il responso è stato po-sitivo. "Se resta così noi faremo un nuovo ricorso", dicono i ra-dicali Maurizio Turco e Carlo Pontesilli (autori degli esposti su cui indaga la commissione): "Sconsigliamo uscite del tipo `paga l'Imu chi iscrive un utile in bilancio' includendo solo le or-ganizzazioni no profit. E i priva-ti? Sarebbero discriminati An-che così c'è una violazione eei principi della concorrenza". Spazio per modifiche, però, non ce n'è: il decreto liberalizzazioni è blindato dalla commissione che chiuderà i lavori al massimo stasera (le farmacie sono l'ulti-mo nodo da sciogliere).

lei, salve le scuole cattoliche non-profit

DISCORSO DI MONTI IN SENATO, A RISCHIO QUELLE CON RETTE ALTE

alle famiglie". Se le rette sono un criterio, allora anche altre istitu-zioni educative private - quelle d'élite - saranno chiamate a pa-gare. Andrea Riccardi, ministro tra i meglio piazzati quanto a rapporti in Vaticano, ha infatti notato: "Ci sono alcuni nodi da

sciogliere come il discorso sulle scuole: bisogna capire cosa è so-ciale e cosa commerciale".

INCASSATO il via libera del Parlamento, insomma, bisogne-rà stare bene attenti al decreto attuativo del Tesoro per capire

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lmu alla Chiesa, Monti dà la linea «Le scuole non dovranno pagare» Il premier in commissione al Senato spiega l'applicazione della nuova ki: «Niente è dovuto dagli istituti senza fini commerciali». Soddisfatti i vescovi

Francesco Cramer

Roma Monti arriva in Senato e, caso più unico che raro, intervie-ne in commissione in sede refe-rente. Accompagnato dal presi-dente Renato Schifani, che fa no-tare l'eccezionalità dell'evento, il premier risponde: «Succede an-che questo...». È un Monti di buon umore quello che varca pa-lazzo Madama e, di fronte alla sel-va di cronisti, si concede una bat-tuta: «Ma siete ubiqui voi...». Lavi-sita in Senato è stata decisa all'ul-timo momento per cercare di fu-gare ogni dubbio sulle nuove nor-me relative all'Imu-Ici. La Chiesa deve pagare o no? Scuole, asili, ospedali, men- se e ospizi sa-ranno colpite dal balzello op-pure resteran-no esenti? Sic-come il dubbio aveva fatto tre-mare vescovi e pattuglie di parlamentari cattolici, Mon-ti èvoluto inter-venire diretta-mente per scio-gliere ogni am-biguità. «Per le scuole è neces - sario precisare - dice Monti de- sideroso di chiudere il ca-pitoloe soffoca-re ogni polemi-ca - sono esen- ti dall'Imu quelle che svol-gono attività se-condo modali-

tà non corn, merciali», dice il premier, fa- cendo presen- te che la mate- ria non era af- fatto facile dal momento che «non è mai stata af- • frontata in molti anni pur essen-do vista come tema opportuno da chiarire».

Da chiarire anche perché c'è un procedimento contro l'Italia, aperto dopo l'esposto del Partito radicale nell'ottobre 2010 e che ha portato a una procedura di in-frazione perviolazione della con-correnza e illegittimo aiuto di Sta-to. La questione non è sciolta del tutto, posto che il premier dice: «In linea generale l'Unione euro-pea e l'esecutivo affronteranno il tema dell'Imu per la Chiesa in ba-se alla sua esatta incidenza e sen-za pregiudizi ideologici». Ma per prima cosa Monti vuole definire questa «delicata materia in modo da metterla al riparo in futuro da

I CRITERI DI ESENZIONE Il Prof: «Sono escluse le paritarie che *svolgono un servizio pubblico»

polemiche». In pratica Monti spiega che «non è corretto chie-dersi se le scuole in quanto tali sia-no esenti» dal pagamento del-l'Imu,,«bensì quali siano esenti e quali sottoposte alla disciplina» introdotta con l'emendamento governativo.«La risposta è univo - ca - dice il capo del governo - sono esenti quelle che svolgono la pro - pria attività in modo concreta-mente non commerciale». Monti quindi, indica i «parametri» per

considerare non commerciali le scuole: l'attivitàparitaria sarà«va-lutatapositivamente se il servizio è assimilabile a quello pubblico»,

in particolare sul piano dei pro-grammi scolastici, dell'applica-zione dei contratti nazionali e su quello della rilevanza sociale. E

ancora: il bilancio dovrà essere «tale da preservare in modo chia-ro la modalità non lucrativa». E, quindi, «l'eventuale avanzo sarà

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mu alla Chiesa, Monti dà la linea «Le scuole non dovranno pagare»

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destinato all'attività didattica». In pratica non pagherà nessuno.

E che alla fine sia così lo dimo-strano le reazioni di giubilo dive-scovi e parlamentari sensibili alla questione: «Il chiarimento del premier Mario Monti sull'esen-zione Ici-Imu alle scuole che svol-gono attività non commerciali è utile e ci fa esprimere apprezza-mento e soddisfazione», dice al-l'Ansa monsignor Michele Penni-si, segretario della Commissione Cei per l'educazione, la scuola e l'università. E anche la politica applaude. Esulta Casini: «Sul-l'Imu alle scuole paritarie non c'è nessunanovità, tutto come previ-sto: chi fa un esercizio commer-ciale deve pagare, chi fa un'azio-ne a favore della comunità e delle famiglie è giusto che sia esenta-to». Applaude Gasparri: «Chiari-mento positivo frutto anche del-l' attenzione fondamentale posta da parte del presidente del Sena-to Schifani e dal nostro gruppo Pdl». Sorride Fioroni del Pd:

«Monti ha dato certez- za all'esenzione del pagamento dell'Ici/ Imu per le scuole del sistema di istruzione pubblico e per gli ospe- dali e case di cura del sistema sanitario na- zionale». Tira le som- me il presidente degli eurodeputati del Pdl

Mario Mauro: «Non vorrei che il governo fosse stato mosso dal-l'ansia di colpire il non profit per dare ossigeno ai Comuni, strozza-ti dal patto di stabilità». In ogni ca-so Monti, incassato il plauso gene-rale, va avanti per la sua strada e verosimilmente metterà la fidu-cia anche al provvedimento sulle liberalizzazioni. La partita do-vrebbe essere definitivamente chiusa entro il 24 marzo, quando il testo, ora in Senato, planerà alla Camera.

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lima:A.11a ba troppe discarbe

Ecco gli onori elle ho visto nei lager della vivisezione

press unE 28/02/2012 il Giornale

NEL MIRINO 14 REGIONI

La Ue ci bacchetta: «L'Italia ha troppe discariche abusive» Fuorilegge almeno 102 siti (di cui 3 riservati a sostanze tossiche). Il ministro: «Interverremo presto» Enza Cusmai

le Dopo le montagne di «monnez-za» napoletane tristemente famose in tutto il pianeta, ecco un'altra brutta figuraccia per l'Italia. Sul no - stro territorio, già abbondantemen-te deturpato o trascurato, abbiamo almeno 102 discariche di cui tre tos-siche ancora fuorilegge. Sono disse-minate ovunque: in Abruzzo, Basili-cata, Calabria, Friuli Venezia Giu-lia, Campania, Emilia Romagna, Li-guria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna e Um-

bria. Una situazione inaccettabile per la Ue. Che bacchetta l'Italia con l'apertura di una procedura di infra-zione. Il primo passo verso la strada più salata di pesanti sanzioni.

In fatto di rispetto dell'ambiente, fare dei paragoni tra la situazione italiana e gli altri stati europei è qua-si imbarazzante. Germania, Au-stria, Svezia e Danimarca hanno già messo le discariche fuori legge da anni. E in questi Paesi, ma anche in Francia, Olanda e Belgio, il riciclo dei rifiuti urbani oscilla fra il 40 e il 70%. Noi invece gettiamo di tutto

nelle oltre mille discariche dissemi-nate ovunque. L'Italia è in ritardo di ben tredici anni per l'adeguamento alle norme comunitarie nonostan-te sia stata più volte avvertita dalla Commissione. Già nel 1999 le disca-riche dei rifiuti avrebbero dovuto chiudere o quanto meno adeguarsi a regole più restrittive. Dopo dieci anni, nulla era stato fatto. Tanto che nel 2010 era stata attivata la pro-cedura di pre-infrazione. Ma altri tue anni sono passati invano ed ora ecco la mazzata. Che il nuovo mini-stro dell'Ambiente incassa come

una sferzata per cambiare rotta. «In Italia ci sono troppe discariche che non sono da anni identificate come una soluzione per la gestione dei ri-fiuti - ammette Corrado Clini - L'in-frazione è quindi uno stimolo ad au-mentare e rafforzare la raccolta dif-ferenziata e anche ad aumentare la quota di recupero energetico dai ri-fiuti. Bisogna lavorare in questa di-rezione». Parole che fanno venire al-la mente i cumuli di spazzatura dila-ganti nelle strade di Napoli ora spe-dite in Nord Europa, dove sanno co-me gestire la spazzatura. Soprattut-

to le discariche, dove si trovano ma-terie prime preziose. In Germania, per esempio, la metà dell'acciaio prodotto deriva dal riciclo dei resti rottamati. E ora i tedeschi stanno pensando di scavare nelle discari-che già bonificate, per tirar fuori an-che da là i metalli rimasti sepolti nei secoli di utilizzo L'Italia, invece, che è il terzo Paese europeo per di-mensione del mercato dei rifiuti ur-bani, il riciclo si ferma al 33%, men-tre i153%finisce in discarica, con di-vari enormi da regione a regione (dal 9% dellaLombardia al 99% del-la Sicilia). Inoltre, solo il 14% dei ri-fiutiviene sfruttato come combusti-bile per produrre energia. Una si-tuazione desolante, considerando chela Commissione europea impo-ne di arrivare al 50% di riciclo entro il 2020.

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il manifesto press unE 28/02/2012

SANTA ICI • Monti chiarisce, «salve» le scuole dei preti che reinvestono gli utili. Sì della Cei

Le cattoliche non profit non pagano Daniela Dalerci

ROMA

L e esenzioni alla nuova Imu asso-migliano parecchio a quelle del-la vecchia Ici. La tassa non sarà

pagata dalle scuole, cattoliche e non, che dimostreranno di essere «no pro-fit». Ieri pomeriggio Mario Monti si è precipitato in commissione Industria del senato, dopo aver saputo che, nel corso della complicato esame delle li-beralizzazioni, sull'emendamento del governo stavano calando almeno cin-que subemendamenti. Una prima as-soluta, la sua visita: nessun premier aveva partecipato fin qui ad una sedu-ta in sede referente. Ma l'urgenza era da codice rosso: i tecnici di Palazzo Chigi hanno concordato il testo delle esenzioni con i commissari europei e questo lo rende nei fatti (e nelle inten-zioni del governo) inemendabile.

Così Monti ha fornito l' interpretazio-ne della norma, i vescovi hanno impar-tito la loro benedizione e la commissio-ne ha approvato. Fra gli osanna e gli al-leluja di un esercito trasversale di par-lamentari che già si preparavano alla battaglia per «salvare» le scuole «parita-rie», soprattutto le 9.371 cattoliche. Ma l'apprezzamento è davvero trasversa-le, se accanto alle lodi di Pier Ferdinan-do Casini arrivano anche le congratula-zioni dell'Idv, a patto che, spiega Luigi Li Gotti, si eviti «che rientri dalla fine-stra quello che si sta facendo uscire dalla porta».

Monti assicura che saranno esenti dall'imposta le scuole che «svolgono le proprie attività secondo modalità com-pletamente e propriamente non com-merciali». Ma siccome, proprio come nella precedente legge, il diavolo si na-sconde nei dettagli, la definizione del-le condizioni per l'esenzione è riman-data a un decreto ministeriale. Per sommi capi Monti formula tre parame-tri: le scuole saranno considerate pari-tarie, «se il servizio è assimilabile a quello pubblico, sotto il profilo dei pro-grammi di studio, dell'accoglienza di alunni con disabilità, nell'applicazio-ne della contrattazione collettiva del personale docente e non docente»; det-taglio, quest'ultimo, non banale, data la giungla che esiste in questo settore. Il loro servizio dovrà essere «aperto a

tutti» senza discriminazioni; e anche qui è tutto da vedere se una scuola con-fessionale possa adeguarvisi. E infine il bilancio deve dimostrare «senza dubbi la finalità non lucrativa».

Il governo affronta il tema, ha assicu-rato il premier, «senza pregiudizi, pre-testi o approcci ideologici, ascrivibili a qualsiasi derivazione». Ma l'intervento è «indispensabile» per chiudere la pro-cedura d'infrazione avviata dall'Unio-ne europea contro di noi. Tant'è che il testo, prima della sua definitiva appro-vazione, sarà ancora sottoposto ai commissari europei. Resta da capire come possano essere considerate no profit alcune delle attività gestite dalla Chiesa, per esempio quel il turismo se-dicente sociale che secondo la Ue è «fuori dal regime della concorrenza se-condo le regole Ue» e che aveva provo-

cato l'esposto dei Radicali a Bruxelles. E che è uno dei nodi della questione. Perché invece per l'Arci, l'altra grande associazione della promozione sociale no profit, la legge non era una preoccu-pazione: dei 5.500 circoli pochi sono proprietari degli immobili e comun-que l'attività «senza fini di lucro» è la condizione stessa per l'affiliazione. Quanto invece a partiti e fondazioni, sindacati e patronati e Caf, bisognerà aspettare il decreto ministeriale.

Ma che il provvedimento alla fine morda il settore, soprattutto il coté cat-tolico, giusto il minimo indispensabile per chiudere il contenzioso europeo, lo dimostra l' immediata soddisfazione dei vescovi: le parole del premier «van-no nella direzione giusta Scuole e ora-tori sono attività no profit e non ha sen-so tassare attività che hanno chiara ri-

levanza pubblica e sociale», dice mon-signor Michele Pennisi, che si spinge fi-no a vantare il fatto che «la Chiesa non vuole privilegi. Vogliamo anzi contri-buire a che si superi questo momento di crisi senza però che si creino ingiu-stizie che producano danni maggiori di quelli che si vogliono risolvere».

Lo stesso Monti all'indirizzo dei se-natori pronuncia una frase che sem-bra scritta da un politico navigato, più che da un «tecnico»: «Avete avuto occa-sione di misurare come ciascun legitti-mo interesse di categoria sia ben pre-sente e sensibile nella discussione pub - blica». Abbiamo ascoltato tutti, sem-bra rivendicate. Ma certo, le voci di 01- tretevere sono quelle particolarmente soddisfatte.

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Rabbia degli antagonisti, bloccate le s •

Gli 007 avvertono: «Non moller4 o mai» Binari occupati a Roma e Bologna. Cortei a Milano, Torino e Firenze

TOR N O NON MOLLERANNO mai. Con-tro il progetto dell'alta velocità agisce «un articolato fronte di lot-ta determinato a resistere a oltran-za contro la grande opera». Non sono generiche paranoie. Sta scrit-to nella relazione annuale al Parla-mento dei Servizi segreti sullo sta-to della sicurezza in Italia. Nell'analisi degli 007 il capitolo No Tav viene inserito in quello più ampio dedicato all'antagoni-smo e ai movimenti a:n.arco ÉrlS1137- rezionalis ti. Anime diverse, spes-so divise. Con un salto di qualità: alla cronica frammentizzazione si stanno sostituendo «tentativi di conferire alla protesta una nuova spinta di collaborazione e conver-genza sui temi dell'ambiente, del lavoro, della repressione, dei beni comuni e sulle conseguenze della crisi nel territorio in termini di oc-cupazio:n.e, reddito, tariffe, servizi e diritti sociali». L'incidente sul. traliccio dell'alta tensione scandì-

:KIONYMONS IN CAMPO GL hacker assattano i siti di polizia e carabinieri Vaisusa, picchetti suLL'A32

sce un nuovo tempo. Luca Abbà, contadino e anarchico senza pau-ra, forse è il volto della nuova ani-ma della lotta.

IERI in almeno 50 città italiane si sono formati presidi in suo onore. Un blitz dei NoTav ha paralizza-to la stazione Termini a Roma. Hanno fatto irruzione da un'en-trata laterale perché quella princi-pale era sorvegliata, dopo aver pro-.........................................................................

vocato ritardi ai treni di 20 minu-ti sono sfilati in via Tiburtina scortati dalle forze dell'ordine in assetto ari tisommossa. In centina-ia si sono dati appuntamento in piazza San Babila, nel centro di Milano, controllati da un impo-nente schieramento che ha blocca-to la circolazione da corso Vene-zia a corso Europa. A Bologna si è trasformato in corteo improvvisa-to il presidio in piazza Nettuno

che è arrivato fino ad occupare la stazione ferroviaria. A Torino il movimento ha manifestato prima sotto la prefettura, poi sotto il Co-mune e in serata sotto l'ospedale Cto dove è ricoverato Luca Abbà. Veglia di preghiera dalle 20, stato d'animo riassunto dal cartello 'Re-sisti Luca, siamo tutti con te'. Tut-ti anche a Bussoleno nell'ennesi-ma fiaccolata che illumina la val-le, dove per ore restano bloccate

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l'autostrada A 32 e la statale 25. Luca Abbà, dice il movimento, sa-rebbe caduto perché inseguito dai carabinieri, «L'aria è cambiata — annuncia il leader Alberto Perino

da adesso in poi non comuni-cheremo più le nostre strategie». Qualcosa gli scappa e parte l'ova-zione: blocco a oltranza allo svin-colo di Chianocco e presidi anche in alta valle per ostacolare i cambi turno delle forze dell'ordine al

cantiere della Maddalena. La gen-te porta viveri e si attrezza a passa-re la notte sull'autostrada chiusa, «Luca è un eroe» grida Perino. E al Governo, «il peggiore di questa Repubblica», manda a dire: «Ci vogliono a 90 gradi davanti alle lobby del cemento infiltrate dai camorristi».

LA GIORNATA in crescendo spo-sa blitz reali e incursioni informa-tiche: i No Tav si scatenano in un attacco di hacker al sito ufficiale della Polizia mandandolo in tilt. L'affondo è gestito dalla rete Anonymous e consiste nel con-centrare in pochi minuti migliaia di richieste di accesso coordinate da annunci in rete. Il server in questo modo si ingolfa e il sito va 'down', diventa ntaggiungibile. «Quello che faremo lo scoprirete quando l'avremo fatto — minac-cia Per no — vi invito a leggere tutte le forme di protesta non vio-lenta proposte da Gandhi, scopri-rete cose che non vi aspettate». Av-vertimenti espliciti anche da Lele Rizzo, del centro sociale Askatasu-na di Torino: «Ci vogliono schiac-ciare, riescono persino a riscrive-re le regole sulla proprietà priva-ta. Faremo i nostri calcoli. Dopo quello che è successo oggi le cose cambiano». «Le procedure per ampliare il can-tiere della Tav Torino-Lione pro-seguono nonostante l'incidente» fa sapere in serata il Comitato pro-vinciale di Torino per l'ordine e la sicurezza. Decisione presa per-ché essendosi trattato di un episo-dio isolato «non sussistono ragio-ni per fermare le procedure». Ma suona come una dichiarazione di guerra.

Viviana Ponehia

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press unE 28/02/2012 il Resto del Carlino

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Monti fa lo sconto al no profit Scuola salva e vescovi soddisfatti Ok unanime in Commissione ai Senato. Intesa di cile sulle farmacie Lungo stop a Palazzo Madama sulle nuove misure per la concorrenza Maratona notturna di votazioni Via libera allo scorporo di Snam Rete Gas dairEni

Matteo Palo ROMA

TRA STOP E RINVII, la meta Si av-vicina a grandi passi. Il decreto li-beralizzazioni ha avuto una gior-nata travagliata ieri in commissio-ne Industria al Senato.. causa del blocco su una serie di punti, in particolare le farmacie, la gior-nata di lavori è slittata in avanti: la discussione proseguirà oggi, con l'obiettivo di portare il prov-vedimento mercoledì in Aula, per chiudere entro la fine di questa settimana. Non è escluso, a que-sto punto, nemmeno un week end di lavoro straordinario.

LA NOVITÀ principale é arrivata in tema di imposizione sugli im-mobili, I criteri per identificare il carattere non commerciale in ba-se al quale le scuole e le altre attivi-. tà no profit, in primis della Chie-sa, potranno godere dell'esenzio-ne dall'Inca sono tre. Li ha spiega-ti il pretnier Mario Monti alla commissione industria del Sena-to. «L'attività paritaria rispetto a quella statale.

— ha detto Monti a proposito del primo parametro ----- è valutata po-sitivamente se il servizio effèniv a-mente prestato è assimilabile a quello pubblico». Ti secondo para-metro, ha spiegato ancora il pre-mier, è che «il servizio sia aperto a tutti i cittadini alle stesse condi-zioni». Infine il terzo pararne li-tro: «L'organizzazione dell'ente sia tale da preservare senza alcun dubbio la finalità non lucrativa». Monti ha poi precisato che la chia-rificazione non riguarda solo la scuola ma tutte le varie attiva del settore no profit. Questi criteri sa-ranno usati per capire se l'ente svolga attività «effettivamente non commerciale». Il premier ha poi confermato che questa norma è stata «informalmente» sottopo-SIA al vaglio dell'Unione europea,

per sincerarsi della conclusione della procedura di infrazione nei confronti dell'Italia. Un interven-to che chiude anche le polemiche con la Chiesa: «Va nella direzione giusta, quella portata avanti an-che in Europa. Scuole e oratori so-no attività no profit e non ha sen-so tassare attività che hanno chia-ra rilevanza pubblica e sociale». Lo ha detto monsignor Gianni Ambrosio, presidente della Com-missione episcopale per l'educa-zione cattolica, le scuole e le uni-versità, e vescovo di Piacenza,

PIÙ COMPLESSE altre due que-stioni. La prima è quella delle far-macie, sulla quale il governo pun-ta ad aprire almeno 5niila nuovi punti vendita ma non riesce a tro-vare un accordo con il Parlamen-

to. C'è poi la grana scoppiata sulle tesorerie. Riguarda la parte del de-creto liberalizzazioni che prevede l'obbligo per le tesorerie degli en-ti locali di versare entro il 29 feb-braio il 50% delle disponibilità li-quide depositate alla tesoreria un i-ca statale. «Un vero e proprio abu-so – ha affermato il governatore del Veneto, Luca Zaia, diffidando la propria tesoreria dall'effettuare

, IL GOVERNATORE LUCA ZAIA

IL Veneto diffida Unicredit, tesoriere della Regione «Niente soldi allo Stato In tempo di crisi 8 miliardi sono ossigeno per noi»

il trasferimento — la negazione di ogni principio federalista già accolto dalla Costituzione».

ALTRI DUE Sì sono arrivati ieri sera sulla separazione proprieta- ria di Snam Rete Gas dal'Eni e sul-la riforma dei servizi pubblici lo-cali (diventa obbligatoria la gara per l'affidamento di servizi oltre i 200mila curo). Sembra comun-que quasi certo che si ricorrerà a un maxiemendainento del gover-no mercoledì in Aula. Maxiernen-(lamento sul quale probabilmente sarà posta la questione di fiducia, per velocizzare ì tempi di approva-zione ed evitare modifiche indesi-derate.

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press unE 28/02/2012 il Resto del Carlino

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LIBERALIZZAZIONI IN PANNE

Chiarimento con La Chiesa Delle scuote paritarie 9.371 sono cattotichei740mila alunni). Monti iteri ha spiegato che continueranno

non pagare l'Irnu quelle concreta ente non commerciati»

Le nuove farmacie R governo punta ad aprire alrrieno temila nuovi punti vendita m non riesce a trovare un accordo con partiti. . nodo è nel!? í nnatza m ento

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SEG N ALAZIONI DEI COMUNI: RESTITUITI ALL'ERARIO I IO MILIONI

«Emilia allergica ai furbetti» Fui»ona il patto anti-evasione

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L'alleanza anti-evasione fiscale con Comuni dell'Emilio Romagna ha dato buoni risultati. Lo ha confermato ieri a Reggio il presidente dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera

con Bologna, che raggiunge 3.557.811 curo. Seguono Cesena con 1.469.853, Ferrara (1.407.476), Reggio (1.317357), quindi il pri-mo Comune non capoluogo, Mi-randola (1.279.190), Rimini (1.102.103). Modena si ferma a 432.484 curo, battuta da altri co-

muni della sua provincia come Formigine, Carpi e Soliera. Più in-dietro Ravenna con 378.870. E le somme riscosse? Bologna vince con 1.876.557, seguita da Cesena (981.510) e Maranello (789368). Quindi Soliera (474.266), Reggio (372.397) e Campegine (un paese

Paolo Patria RE.0010 EMILIA

L'EVASORE con l'auto fuoriserie e (falsa) residenza all'estero non ha resistito: ha chiesto il permesso per circolare in centro storico. E così a Reggio Emilia è finito nel re-te della collaborazione tra comuni e Agenzia delle entrate. Dai Comu-ni può partire «una rivoluzione eti-ca», ha detto ieri al convegno il sin-daco Graziano Delrio. E il presi-. dente nazionale dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera (nel tondo sopra), ha annunciato che di blitz stile Cortina «ce ne saranno anche in futuro». Ieri è stato siglato un patto arti-evasione. Un'alleanza più forte, nel solco della possibili-tà per i comuni di incassare nel triennio 2012-2014 — il 100% del-le somme recuperate grazie a se-gnalazioni. In Emilia Romagna il 77 % dei Comuni ha già aderito al patto ami-evasione (con il 93% del-la popolazione). Ma i risultati pre-sentati ieri mostrano già cifre im-portanti, segnalando quali comuni si stanno muovendo o mostrano il passo.

CI SONO capoluoghi come Bolo-gna, Cesena e Reggio che stanno mettendo in croce gli evasori, altri come Modena e Ferrara dove i ri-sultati sono per ora modesti. Ma ci sono gli exploit di Comuni non ca-poluogo, in particolare nella pro-vincia di Modena. In tutto ci sono state in Regione (dati del :31 dicem-bre) 13.662 segnalazioni, 2.507 ac-certamenti (definiti L874), con ol-tre 110 milioni di maggior imponi-bile, una maggiore imposta accer-tata di 24 milioni e maggiori som-me riscosse per 7,5 milioni. Le se-gnalazioni sono l'elemento di par-tenza. Ma sono gli accertamenti a mostrare la loro validità. E nella classifica per maggiore imposta ac-certata per Comune non c'è gara

reggi= con 265.023). Scorrendo la classifica troviamo Rimini (220.119), Forlì (122.463) e Piacen-za (85.160).

MA NON TUTTI i capoluoghi sono tra le prime posizioni, Modena e Ferrara sono molto sotto questi va-lori. Il dato provinciale premia an-cora Bologna con 2.467.651 euro, seguita da Modena (2.215.952) e Forlì-Cesena con L225.656). Fana-lino di coda Ravenna, con un mo-destissimo 54.148.

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è fi maggior imponibile dopo gli accertamenti (+96% rispetto al 2010) 24 MUOIO EURO è la maggiore imposta dopo gli accertamenti (4408%)

,5Mt UUNU1EIJHU di tributi aggiuntivi riscossi (4-138%)

IAIU$IRAOEUfPRØVffi (numero di segna/azioni nel 201 Modena 2.609 Bologna 2.550

Reggio Emilia 1.487 2: Piacenza 1.320

F°1 ì-Cesena Rimini 1.059 Parma 846 Ferrara 887

I NUMERI DEL 201 1

••••• I OASI DI EVASIONE

FISCALE segai dai Comuni dell'Ed& Renna

ail:Agadz4 dalle Entratereiaeak

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ACCERTAMENTI

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Snam Eni e servizi locali, primo sì Maratona notturna in commissione al Senato - Trattativa su taxi, farmacie e tesoreria

Marco Rogari ROMA

Separazione Eni-Snam en-tro settembre 2013, stoccaggi compresi, e riforma dei servizi pubblici locali, con gara obbliga-toria oltre i 2oomila euro. Sono i due articoli del decreto liberaliz-zazioni approvati, nella nuova formulazione, dalla commissio-ne Industria del Senato insieme a quello sulle società di professio-nisti con capitale. Un via libera arrivato a tarda notte dopo che i lavori erano rimasti a lungo bloc-cati su tre nodi: farmaci, tesore-ria unica e taxi. Nodi ai quali la commissione per tutta la giorna-ta ha faticosamente cercato di

L'AGENDA Domani il Dl in aula, probabile fiducia sul testo votato dalla commissione. Tra le possibili limature anche le assicurazioni

dare una risposta. Una trattativa a oltranza, e non senza qualche frizione, tra i partiti e il Gover-no, che ha di fatto paralizzato i lavori fino a sera quando è stato dato il via a una maratona nottur-na per concludere, al più tardi oggi, le votazioni sul provvedi-mento. E anche in Aula, dove il provvedimento dovrà approda-re domani, non è da escludere del tutto qualche altra sorpresa, visto che il Governo è intenzio-nato a ricorrere alla fiducia su un maxi-emendamento che do-vrebbe comunque rispettare le decisioni della commissione.

Lavori a lungo paralizzati, dun-que. Con un unico intermezzo, pe-raltro imprevisto: l'intervento in commissione - del premier Mario Monti per illustrare e chiarire i punti nevralgici dell'Imu sulla Chiesa. Monti cerca così di accele-rare l'approvazione del decreto al Senato limitando le modifiche e ri-corda ai senatori che il testo «tra-suda di finalità economiche e so-ciali p er liberare l'economia italia-

, na da vincoli Che ne hanno impac-

ciato la crescita». A parte questa parentesi, non

sono mancate le tensioni. Comu-ni, Province e Regioni, ad esem-pio, sono tornate all'attacco per chiedere la modifica delle misure sulla tesoreria unica che di fatto priverebbe le casse degli enti loca-li di oltre 8,5 miliardi. Anche la Le-ga ha spinto molto per correggere questa stretta. E nel pomeriggio proprio da Monti è arrivata una leggera apertura: il premier ha la-sciato intendere che il Governo stava valutando la questione. In serata l'esecutivo avrebbe abboz-zato alcuni ritocchi, ma solo di na-tura prettamente tecnica, senza cioè stravolgimenti della norma originaria, sulla quale peraltro ie-ri dalla commissione Bilancio del Senato è arrivato un nuovo stop, dopo quello di giovedì, con la ri-chiesta di alcune correzioni. Pri-ma fra tutte una disciplina transi-toria per regolare le convenzioni tra le autonomie territoriali e gli istituti di credito «al fine di preve-nire l'insorgere di possibili con-tenziosi», predisponendo mecca-nismi che evitino a Regioni e Co-muni di subire penalizzazioni.

Farmaci e taxi sono state le al-tre matasse difficili da sbroglia-re. Nel primo caso si è a lungo cercata una mediazione sul nu-mero di nuove farmacie poten-zialmente da aprire per effetto delle liberalizzazioni (si veda al-tro articolo in pagina).

Sui taxi invece si è tentato di irrobustire i poteri della nuova Authority dei trasporti, il cui rag-gio di azione risultava estrema-mente limitato dall'emendamen-

to presentato nei giorni scorsi dai relatori, Simona Vicari (Pdl) e Filippo Bubbico (Pd), con cui si punta a riattribuire a Regioni e Comuni i compiti sull'affidamen-to delle licenze. Proprio Bubbico ieri ha ipotizzato un «possibile rafforzumento» delle funzioni dell'Autorità «agendo sui poteri sostitutivi». Immediata la dura reazione della categoria: «Ora ba-sta - ha affermato Nicola Di Gia-cobbe coordinatore nazionale di Unica-Cgil Taxi - non sono i tas-sisti il problema italiano e non sa-ranno loro l'oggetto di scambio tra le componenti del Governo e l'opposizione».

Lobby, dunque, sempre in azio-ne nonostante il presidente del Se-nato, Renato Schifani, abbia an-nunciato per oggi un ufficio dipre-sidenza per adottare nuove linee guida sulla presenza dei lobbisti in Parlamento.

Quanto alle altre misure, do-vrebbero essere confermati l'az-zeramento delle commissioni sul pagamento del carburante con bancomat e le agevolazioni sui conti correnti bancari per i pensionati con assegni inferiori ai i.5oo euro. Interventi che sem-brano non essere graditi dagli istituti di credito, ma le associa-zioni dei consumatori definisco-no «indecenti le lamentazioni» delle banche. Su questo fronte al-la conclusione della maratona notturna in Commissione po-trebbe emergere qualche nuovo ritocco così come sul versante delle assicurazioni.

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Pagina 8 Snam-Eni e servizi locali, primo sì

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Il Sole12

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la protesta, Pronti ricorsi in tutta Italia

Veneto, Zaia ordina lo stop a UniCredit niente soldi allo Stato ROMA

Autonomie unite contro la tesoreria unica. Non piace af-fatto a governatori, Anci e Upi la ritrosia del Governo a can-cellare dal decreto liberalizza-zioni la norma che obbliga Re-gioni, Province e Comuni a tra-sferire allo Stato, entro doma-ni, il 50% delle risorse deposi-tati presso le tesorerie locali al-la data del 14 gennaio scorso.

I toni più decisi li ha usati ie-ri il presidente del Veneto, il le-ghista Luca Zaia, che ha già im-pugnato la questione davanti alla Corte Costituzionale. Zaia ha parlato di «appropriazione indebita dello Stato a danno delle Regioni e degli enti loca-li» diffidando la propria tesore-ria, presso Unicredit Banca, dal trasferire i fondi (8 miliardi per il solo Veneto, ndr) alla te-soreria unica nazionale, e pre-sentando ieri un apposito ri-corso al Tar.

Il tema sta a cuore anche agli altri livelli di governo. Il presi-dente dell'Anci, Graziano Delrio, ha sottolineato come sia «un fatto grave che il prov-vedimento non sia stato nem-meno concertato». Da qui la lettera inviata alle sezioni re-gionali dell'associazione affin-ché faccia moral suasion sui ri-spettivi governatori per con-vincerli a presentare ricorso al-la Consulta.A tutti i sindaci ita-liani arriverà nelle prossime ore una bozza di delibera, re-datta dal comune di Venezia, per promuovere un ricorso ci-vile e sospendere i trasferimen-ti. «Chiediamo la sospensiva del trasferimento dei fondi», ha concluso Delrio, che ha

quantificato in 9 miliardi di eu-ro la posta in palio.

Una parte di questi (circa i miliardo) giungerebbero dalle Province, come ricordato dal presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione. A suo giudizio la norma «è umiliante ed inaccet-tabile: riporta Regioni, Provin-ce e Comuni indietro di 3o anni e limita qualunque autono-mia». Nell'ottica, ha spiegato Castiglione, di «prendere le no-stre risorse per fare cassa».

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Il sule/ /,1

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Imu Chiesa, esenti le scuole no profit Monti al Senato per l'ok in commissione: «Risorsa della società» - Soddisfazione dei vescovi

Eugenio Bruno ROMA

I vescovi e le scuole cattoli-che tirano un sospiro di sollievo. L'auspicato chiarimento sugli ef-fetti dell'Imu per la Chiesa c'è sta-to. Ed è giunto dalla viva voce del premier Mario Monti che si è pre-sentato ieri a Palazzo Madama per ribadire che l'imposta munici-pale verrà applicata agli istituti re-ligiosi solo in presenza di finalità «commerciali». Parole che han-no tranquillizzato la Cei e messo d'accordo maggioranza e opposi-zione così da assicurare il via libe-ra in commissione alla norma che elimina l'esenzione sugli im-mobili di enti ecclesiastici, onlus, partiti e sindacati.

Vista la solennità del tema e le polemiche delle 48 ore preceden-ti Monti ha preferito presentarsi di persona in commissione Indu-stria per fornire l'interpretazio-ne autentica dell'Esecutivo. Cre-ando anche un precedente visto che - come ha sottolineato il pre-sidente del Senato, Renato Schifa-ni - è la prima volta che un capo del Governo partecipa a una riu-nione degli organi parlamentari in sede referente. Nel suo inter-vento il presidente del Consiglio è partito dai profili generali, evi-denziando come le attività degli enti non profit siano «un valore e una risorsa della società italia-na», per arrivare presto al cuore del problema: l'applicabilità dell'imposta alle scuole e agli asi-li gestiti direttamente o indiretta-mente dalla Chiesa. E qui il pro-fessore ha ricordato come il di-scrimine sia sempre l'esercizio o meno di attività commerciali.

Per ravvisarlo, ha spiegato il premier, bisognerà concentrarsi su tre parametri. A cominciare dallo svolgimento negli istituti scolastici di un'attività «parita-ria» rispetto a quella statale con un servizio «assimilabile a quello pubblico» sul piano dei program-

mi di studio, del contratto appli-cato agli insegnanti e dall'accogli-mento degli alunni con disabilità. Abbinato, da un lato, alla garan-zia che tutti i cittadini abbiano pa-rità di accesso e, dall'altro, a un'or-ganizzazione del bilancio che de-stini gli eventuali avanzi all'attivi-tà scolastica.

Le sue rassicurazioni hanno convinto entrambi gli schiera-menti. La commissione ha dato il via libera all'unanimità all'emen-

TRE R.WOLE PER ITSENEOK Svolgimento di un'attività «paritaria» rispetto a quella statale, parità di accesso per i cittadini e devoluzione degli utili all'attività didattica

Si definisce scuola paritaria una scuola gestita da enti diversi dallo Stato, da privati e da persone giuridiche appartenenti a Stati membri dell'Ue, da enti religiosi italiani o stranieri dipendenti dalla Santa Sede che abbiano ottenuto la personalità giuridica in Italia. Il riconoscimento della parità scolastica garantisce l'equiparazione dei diritti e dei doveri degli studenti, le medesime modalità di svolgimento degli esami di Stato l'assolvimento dell'obbligo di istruzione e l'abilitazione a rilasciare titoli di studio aventi lo stesso valore legale di quelli rilasciati dalle scuole statali.

damento governativo nella sua formulazione originaria. Quella cioè che cancella l'esenzione Imu sui beni con finalità «non esclusivamente commerciali» di Chiesa ed enti non profit e la limi-ta alle sole parti non commercia-li. Un testo che, ha rivelato lo stes-so Monti, è stato sottoposto invia informale alla Commissione Ue per capire, sempre informalmen-te, se Bruxelles intenderà chiude-re la procedura d'infrazione av-viata nei confronti del nostro Pae-se.E a suggello dell'unità di inten-ti a breve arriverà un ordine del giorno dei relatori Simona Vicari (Pdl) e Filippo Bubbico (Pd) per impegnare l'Esecutivo a «valuta-re l'esenzione delle scuole parita-rie e no profit».

Soddisfatta per le spiegazioni di Monti si è detta anche la Cei. Il segretario della Commissione per l'educazione, la scuola e l'uni-versità, monsignor Michele Pen-nisi, ha chiarito che da parte del mondo cattolico non c'era stata alcuna recriminazione ma solo l'auspicio che il «Governo agisse con saggezza e criteri di giusti-zia». «Da parte nostra - ha ag-giunto il vesc ovo di Piazza Arme-rina (Enna) - c'era una richiesta di chiarimento. Ora questo chiari-mento c'è stato, quindi siamo sod-disfatti».

Di tenore analogo le considera-zioni dei politici cattolici. In pri-mis da Pier Ferdinando Casini (Udc) secondo il quale «chi fa un'azione a favore della comuni-tà e delle famiglie è giusto che sia esentato». Ma gli stessi accenti hanno caratterizzato i commenti del pidiellino Maurizio Lupi («Non si tratta di difendere privi-legi della Chiesa, ma di affermare il principio, profondamente lai-co, della libertà di educazione») e del democratico Beppe Fioroni (le parole di Monti «fugano i dub-bi che avevamo sollevato»).

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Il Sole/ /,1 press unE 28/02/2012

ISTRUZIONE STRUTTURE ECCLESIASTICHE OSPEDALI E CENTRI DI ASSISTENZA LE SCUOLE CATTOLICHE PARITARIE Anno scolastico 2010-2011

Gli immobili della Chiesa

1.000 Conventi

Seminari 504

I

Case generalizie di ord. relig. 360

Sedi vescovili

TO TAL, 49,Q82

Scuole materne

61

Scuole primarie

Scuole secondarie

1.280

1.136

Strutt. universit. e parauniv. 135

TOTALE 11-084 ---

Ospedali e case di cura 1.853

Centri "difesa vita e famiglia" 1.669

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Consultori familiari 534

Nidi di infanzia 399

Ambulatori e dispensari 136

Ospedali di medie dimensioni 111

Grandi ospedali 10

TOTALE 4

0A~2.000 Musei e biblioteche 2.300

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118 Grandi università 5

601 588

Infanzia Primana condaria

grado Secondaria

° grado lel.

Numero di scuole

Numero di classi o sezioni

Numero di alunni

7i 7.049 1.133

19.573 7.618 33.479 2.926 3.362

Rapporto alunni/scuola 138,3 112,8 106,3 79,0

740.636 453.757 156.687 63.867 66.325

Fonte: Fidae

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No Tav, proteste in tutta Italia Un leader del movimento cade da traliccio: è grave - Cortei e blocchi in diverse città

Maria Chiara Voci Matteo Meneghello

I no Tav scuotono la Peniso-la. Dalla zona circoscritta del cantiere piemontese in val di Su-sa, ieri la protesta si è allargata in poche ore, a macchia d'olio, a tutto il resto d'Italia. Binari e sta-zioni ferroviarie bloccate, piaz-ze invase da cortei, siti internet istituzionali infestati dagli hac-ker. La situazione, precipitata in mattina, dopo un grave inciden-te accaduto a uno dei leader del-la protesta, è rimasta ad alta ten-sione per ore e non si è ricompo-sta fino a tarda notte.

L'incidente in Val di Susa

È salito in cima a un traliccio dell'alta tensione, vicino allabai-ta Clarea di Chiomonte, per pro-testare contro l'avvio delle ope-razioni di allargamento del can-tiere della Maddalena, che sono scattate ieri mattina, con alcune ore di anticipo rispetto a ciò che si attendevano gli stessi no tav. Ma quando si è accorto che i ca-rabinieri rocciatori, dopo aver-gli intimato di scendere, lo stava-no raggiungendo, nel tentativo di salire più in alto è rimasto ful-minato ed è caduto a terra, con un volo di 15 metri.

Luca Abbà, 37 anni, uno dei leader del movimento, che in val di Susa si oppone all'arrivo dell'alta velocità ferroviaria, è stato trasportato di urgenza con l'elisoccorso al Cto di Torino e, ancora ieri sera, versava in serie condizioni, pur se in via di mi-glioramento, sedato in coma far-macologico, con fratture multi-ple, trauma cranico e toracico e ustioni sul 15% del corpo.

Un incidente (la procura di Torino nel frattempo ha aperto un'inchiesta) che è stato letto dai no Tav come l'ennesimo so-pruso da parte del Governo e che ha fatto da detonatore al moltiplicarsi delle azioni di pro-testa in tutta Italia. L'occupazio-ne dei terreni di ieri mattina, di-sposta da un'ordinanza del Pre-fetto di Torino, ha coinvolto aree private, di proprietà di esponenti del movimento. Fino a ieri erano recintate solo aree della Sitaf, la concessionaria dell'autostrada Torino-Bardo-necchia: ma per far partire en-tro la primavera lo scavo del cu-nicolo pilota della Maddalena, così come disposto da una deli-bera di novembre dal Cipe e co-me concordato con l'Ue, era ne-

cessarlo allargare le recinzioni. «Il capo della polizia, Anto-

nio Manganelli, aveva prefigu-rato che prima o poi sarebbe scappato il morto, parlando al-la Commissione sicurezza del-la Camera - ha dichiarato, ieri mattina, Alberto Perino, lea-der dei no Tav - e oggi l'inci-dente è avvenuto. Luca è un eroe, che si è battuto per difen-dere la nostra terra».

Con un tam tam di messaggi e sms, a poche ore dall'incidente, i sindacati di base hanno procla-mato lo sciopero in valle e il po-polo che si oppone alla Torino-Lione ha bloccato la statale 25 e poi l'autostrada Torino-Bardo-

L'occupazione dei terreni, avallata da un'ordinanza del Prefetto di Torino, coinvolge aree private di proprietà di esponenti del movimento

LE AZIONI DEI «DLLIE111 A Roma blitz a Termini e stop al traffico ferroviario: danneggiato un Frecciarossa Gli hacker mandano in tilt i siti di Polizia e Carabinieri

necchia, all'altezza dello svinco-lo di Chianocco, che ieri sera continuava a esse presidiata. A Torino si sono susseguiti presi-di, sotto la prefettura e il Comu-ne: ieri sera è stata organizzata anche una veglia di preghiera, davanti alle finestre dell'ospeda-le CTo. Nel frattempo, il movi-mento ha annunciato di essere pronto alla battaglia legale. «Im-pugneremo l'ordinanza prefetti-zia che viola i dettami della Cor-te Costituzionale» ha avvertito il legale del movimento, Massi-mo Bongiovanni, riferendosi all'allargamento del cantiere. «Non c'e nessun esproprio legit-timo autorizzato - ha spiegato -stanno recintando terreni di pro-prietà privata. L'ordinanza ri-guarda solo la viabilità, in vista del futuro procedimento ammi-nistrativo di occupazione tem-poranea dei terreni. La zona di interesse strategico nazionale non comporta l'occupazione».

Le proteste nel resto d'Italia

La protesta dei no Tav ha coin-

volto ieri circa cinquanta città in tutta Italia, dilagando anche su internet, coinvolgendo sia il popolo dei social network che quello degli hacker, che hanno attaccato il sito dei Carabinieri e della Polizia di Stato. A Vene-zia alcune decine di manifestan-ti del Centro Sociale «Rivolta» di Marghera hanno dato vita a una protesta davanti al pontile della Prefettura di Venezia, do-ve sono giunti con le barche, a Napoli circa 200 persone sono sfilate in corteo in centro, a Fi-renze circa 200 manifestanti si sono concentrati davanti alla se-de della prefettura di Firenze, dove hanno esposto bandiere e striscioni, per poi sfilare in cor-teo in direzione della stazione di Santa Maria Novella, dove hanno occupato i binari della tramvia per pochi minuti.

A Pisa un centinaio di perso-ne ha sfilato per le vie del centro raggiungendo la stazione ferro-viaria, dove sono stati occupati alcuni binari: la protesta è dura-ta una quarantina di minuti e ha causato il ritardo di alcuni con-vogli. Disordini anche a Roma, dove i no Tav hanno organizza-to una occupazione lampo alla stazione Termini, che ha provo-cato qualche ritardo ai treni. I manifestanti, circa 200, hanno danneggiato un Frecciarossa, imbrattato alcuni treni, lanciato un fumogeno e anche sassi con-tro i poliziotti. Poi si sono diretti in corteo verso via Tiburtina.

A Bologna un centinaio di giovani, per la maggior parte vi-cini ai centri sociali cittadini ma anche studenti universitari, si sono dati appuntamento in piazza Nettuno e sono poi sfila-ti in corteo. Un gruppo è riusci-to a occupare alcuni binari del-la stazione, con momenti di ten-sione e tafferugli con le forze dell' ordine, ma in serata i binari sono stati liberati.

La protesta a Milano ha coin-volto circa 500 persone, che si sono radunate a piazza San Babi-la, per poi dirigersi in corteo ver-so Porta Venezia. Disordini an-che a Palermo, dove un gruppo di studenti, dopo aver manife-stato davanti alla Prefettura, ha occupato alcuni binari della sta-zione centrale per un'ora, e ad Ancona, dove l'agitazione è du-rata due ore, con un'occupazio-ne della principale strada di scorrimento delle auto.

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LA CU 1T RA COME BENE COMUNE

La corruzione si batte a scuola Il sistema dei valori civici va incentivato a partire dai giovani

di Luigi Guiso

- a fatto bene il S ole 240re a lancia- re un manifesto di sostegno alla „„„ cultura. Il successo dell'iniziati-

. ,va, come dimostrano le numero-se adesioni, indica che questo bisogno è sen-tito, ma è rimasto latente, forse perché ab-biamo vissuto un lungo periodo di promo-zione d'altro.Il successo, prob abilmente, ri-flette anche il fatto che il concetto di cultu-ra, già per sua natura vago, è, in questa cam-pagna, non specificato, lasciando intendere che include la conoscenza accumulata, la

CAMEAK Serve un impegno duraturo Hong Kong è oggi un Paese tra i più trasparenti: merito delle lezioni sulla legalità tra i ragazzi avviate negli anni 70

produzione di arte, nelle sue piùvarie artico-'azioni, lo studio, la scuola e l'apprendimen-to nonché il sistema di valori, credenze e norme che definiscono e circoscrivono i no-stri comportamenti al di là di quanto non re-golato - o non regolabile - dalla legge.

Così ce n'è per tutti e tutti vi possono tro-vare se stessi. Da chi nella promozione della cultura vi legge la difesa e conservazione delle minoranze linguistiche a chi vi vede una ricomposizione del pubblico bilancio verso la scuola, la ricerca e l'università oppu-re verso la promozione di musei, teatri e opere liriche. Da chi vi intravede una enfasi

nuova sullo sfruttamento economico dell'enorme patrimonio artistico e archeo-logico di cui il paese dispone, fino a chi spe-ra che il focus sulla cultura serva a riportare l'attenzione verso la ricostruzione di un si-stema divalori che oggi molti reputano com-promesso e minacciato dal dilagare della corruzione - come sembrano suggerire le al-larmanti statistiche rese recentemente no-te dalla Corte dei Conti.

Queste nozioni non sono né antitetiche né indipendenti né mutuamente esclusive. Ma la loro "promozione", come è facile intu-ire, chiama interventi molto diversi. E forse sarà di questi che da ultimo si dovrà discute-re. Qui vorrei soffermarmi su una nozione specifica: il sistema di valori, norme e cre-denze più o meno condivise dalla comuni-tà, che ne regolano e spiegano i comporta-menti dei suoi membri. E, in particolare, su un sottoinsieme di queste norme, valori e credenze: le attitudini delle persone verso la corruzione, le norme che presiedono alri-fiuto o alla accettazione di comportamenti corruttivi, le aspettative sul comportamen-to correttivo degli altri. Gli standard del no-stro Paese sono sotto questo aspetto ancora lontani da quelli dove la corruzione è feno-meno raro. Le testimonianze di questo defi-cit sono numerose. Ne riporto alcune tratte dallaEuropean Socio! Survey. Su quattro da-nesi tre ritengono che possano tranquilla-mente fidarsi che un funzionario pubblico si comporti onestamente con loro e due te-deschi su quattro la pensano così. Tragli ita-liani solo uno su quattro pensa di potersi fi-dare dell'onestà di un pubblico funzionario - più o meno le stesse aspettative che hanno i greci riguardo ai loro dipendenti pubblici.

1150% degli italiani ha maturato un serio ti-more di poter essere trattato in modo diso-nesto. Questa paura riguarda solo il 7% dei danesi e il 23% dei tedeschi: evidentemente la diffusione di fenomeni corruttivi alimen-ta queste credenze. Infatti se oltre il 6% de-gli italiani intervistati dichiara che nei tra-scorsi cinque anni un pubblico dipendente ha preteso mazzette o favori, questo accade in meno dell'ido tra i danesi e i tedeschi, ma tra il 12% dei greci.

Una ragione per cui queste pratiche so-no diffuse ha certamente a che fare con la legge e ciò che si fa per farla rispettare. È possibile che tedeschi e danesi siano più se-veri di quanto noi non siamo nel far rispet-tare le norme anticorruzione e che abbia-no anche norme più severe delle nostre. Il decreto che il governo si appresta a varare in materia probabilmente aiuta. Ma la leg-ge non può moltissimo se le persone sono tolleranti verso la corruzione, se vi è intor-no al fenomeno un favorevole humus cul-turale che ne alimenta domanda e offerta. Dopotutto solo il 70% degli italiani pensa che sia seriamente sbagliato che un funzio-nario pubblico accetti favori o bustarelle in cambio di una accelerazione del servi-zio mentre quasi il 9o% dei danesi lo pen-sa. Se si è tolleranti verso la corruzione, si tollera anche che non venga perseguita o che non appaia al top dell'agenda politica, e quindi che la sua eradicazione si rifletta in leggi e provvedimenti.

Sovvertire questa cultura - questo insie-me di norme e credenze - sembra quindi conditio sine qua non per restringere il cam-po della corruzione.Ma è anche possibile? E come si fa? Dopotutto - questa è l'obiezione

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Il Manifesto Sul Sole 24 Ore Domenica del19 febbraio

è stato presentato i l Manifesto «Per una costituente della cultura».

I cinque punti :::: Una costituente per la cultura; strategie di lungo periodo; cooperazione tra i ministeri; l'arte a scuola e la cultura scientifica; cultura del merito e collaborazione pubblico-privato, sgravi ed equità fiscale.

Le adesioni Molte le adesioni raccolte fra artisti,

docenti, scrittori illustri: tra gli altri, Andrea Carandini, Maurizio Pollini, Daniel Barenboim, Sergio Escobar, Claudio Abbado, Stephane Lissner, Salvatore Settis, Remo Bodei, Carlo Fuortes, Giorgio Parisi,Franco Cardini, BobWilson, Lluis Pasqual, Antonio Damasio, John Banville, Dacia Maraini, Vincenzo Cerami, Lorenzo Bini Smaghi, Luigi Zoja, Ernesto Ferrero, Toni Servillo.

- non è forse la cultura un fenomeno così persistente da rendere l'impresa quasi sen-za speranza (un po' come cercare di far cam-biare religione agli italiani)? Non sono tanti gli esempi di politiche che si siano poste que-sto obiettivo. Ma vi è un caso interessante: quello di Hong Kong nella metà degli anni 70 quando Murray MacLehose, ultimo go-vernatore britannico di Hong Kong, decise di varare un programma per liberare l'isola dalla corruzione endemica che affliggeva qualunque settore della amministrazione pubblica e aveva innervato la polizia, ren-dendo la sua punizione ormai impossibile. Il compito viene affidato alla Commissione Indipendente Contro la Corruzione (Icac) che lo persegue usando tre strade: azioni preventive per ripristinare la funzionalità della polizia, un severo enforcement delle leggi e un vasto programma di educazione contro la corruzione condotto nelle scuole. La vera novità rispetto ai tentativi falliti del passato era il programma di e ducazione, va-sto e insistito per 20 generazioni di ragazzi. Fu questo che mutò l'atteggiamento verso la corruzione, sia scoraggiando direttamen-te atti corruttivi (perché non si fa) sia per-ché prosciugò in maniera durevole la giusti-ficazione della corruzione, accrescendo la domanda di legalità e quindi il consenso ver-so le politiche di enforcement.

Fu una piccola rivoluzione culturale. Mentre prima del programma solo il 32% della gente di Honk Kong riteneva che pas-sare una mazzetta a un funzionario pubbli-co per sveltire una pratica fosse un atto com-mendevole, questa quota accede il 70% 15 anni dopo. Oggi Hong Kong svetta nelle classifiche di Transparency International come uno dei paesi a minor corruzione. La lezione per noi è che se si vuole si può cam-biare; richiede però un impegno non estem-poraneo ma duraturo. È questo impegno a insistere sulla politica che gli conferisce cre-dibilit à. A sua volta queseultima è condizio-ne indispensabile perché le persone siano disposte ad abbandonare norme e creden-ze con cui sono cresciuti.

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uwù‘.. Il ministro lo presenterà a Bruxelles

Studio, lavoro, casa, sanità: arriva il piano di Riccardi per i Rom

ROMA

Una casa, un lavoro, un tito-lo di studio e un medico (se ser-ve). Per i 180mila Rom presenti in Italia arriva la rivoluzione-Riccardi. Il ministro per la coo-perazione internazione e l'inte-grazione sta per portare a Bru-xelles il suo progetto: un centi-naio di pagine intitolate «Strate-gia nazionale d'inclusione dei Rom, dei Sinti e dei Caminanti» (le altre due etnìe presenti in Italia), un piano definito con i colleghi del Lavoro, Interno, Istruzione, Università, Giusti-zia e Salute. È un'inversione di 180 gradi rispetto alle politiche di Silvio Berlusconi e Roberto Maroni: stop agli sgomberi, in-tanto, basta anche con i campi attrezzati, rivelatisi poco effica-ci. Si passa dalla polizia che prendeva le impronte digitali dei nomadi - pratica bocciata peraltro dal Tar Lazio - alle for-ze dell'ordine iscritte ai corsi antidiscriminazione razziale: gli agenti sono già in aula.

Il rapporto del ministro per la cooperazione prevede quat-tro «assi» di intervento. Il pri-mo è una sfida che dura da de-cenni: «Aumentare la quantità e qualità delle opportunità edu-

cative e il numero degli studen-ti Rsc (Rom, sirti e caminanti) iscritti nelle scuole di ogni ordi-ne e grado». Le ultime cifre so-no sconfortanti: mettendo a confronto gli anni scolastici dal 2007/2008 al 2010/2011, i nume-ri variano di poche unità (non sempre in aumento) e risulta-no, in assoluto, molto bassi: nel 2010/2011 ci sono 6.764 iscritti nella scuola dell'infanzia, 3.401 nella primaria, 2.054 nella se-condaria di primo grado e sol-tanto 158 nella secondaria di se-condo grado.

L'analisi del documento rico-struisce tutti i possibili fattori, ma non si tira indietro di fronte alla scommessa e lo motiva: con una serie di casi sul territo-rio che hanno avuto successo. È chiaro che per i circa 7omila minori Rsc serve «un approc-cio globale» che significa, tra l'altro, «favorire il passaggio appena iniziato dalla scolariz-zazione della primaria e secon-daria di primo grado alla secon-daria di secondo grado anche attraverso forme di alternanza scuola/lavoro». Un percorso analogo riguarda l'occupazio-ne: l'obiettivo è «favorire la promozione della formazione e l'accesso non discriminato-

rio ai corsi di formazione fina-lizzati all'inserimento nel mer-cato del lavoro e alla creazione d'impresa».

Un percorso altrettanto com-plicato è quello che prevede di inserire a pieno diritto le comu-nità Rom nell'accesso al servi-zio sanitario nazionale quando, al momento, l'approccio più probabile rimane solo quello al pronto soccorso. Difficoltà pre-senti per «pregiudizi, errate convinzioni e barriere comuni-cative» da entrambe le parti. In ogni caso il documento ricorda che la Costituzione e la Consul-ta sottolineano «il nucleo irrri-nunciabile di diritti fondamen-

LA STRATEG.LA «I campi vanno superati, riducono le possibilità di

inclusione socio-economica»

Ma è già scontro con il centro-destra

tali» tra cui quello della salute, dei bambini in particolare. L'idea, intanto, è di attivare con le regioni una campagna di vac-cini. Tema ancora più scabro-so, quello della casa.

Ma la linea è tracciata: serve, dice Riccardi, «il superamento dei campi Rom - la stima è di 4omila persone oggi insediate -in quanto condizione fisica di isolamento che riduce le possi-bilità di inclusione sociale ed economica». Le soluzioni pro-spettate sono molteplici: incen-tivi alle «autocostruzioni», mi-cro-aree di sosta odi residenza, sostegno all'acquisto e all'affit-to, edilizia sociale. Anche qui sono già in atto casi specifici -nel Centro Nord - positivi, da provare a rendere più diffusi.

Ora, si può essere o no d'ac-cordo con le scelte del ministro della cooperazione: dal centr destra sono già arrivati segnali bellicosi. Ma è incontestabile la profonda convinzione di Ric-cardi nel sostenere che la sfida sui Rom si gioca sulla capacità dell'Italia di evitare ogni forma di discriminazione. «Tutti i cit-tadini hanno pari dignità socia-le e sono uguali davanti alla leg-ge senza distinzioni di sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni perso-nali e sociali», articolo due del-la Costituzione.

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Letta all'evasione, La collaborazione con il fisco ha fatto emergere 27mila casi sospetti per 50 milioni di maggiori imposte , i• Comuni, segnalazioni piu wrette Befera apre su accesso alle banche dati e tracciabilità degli «allarmi» dei sindaci

Gianni Trovati REGGIO EMILIA Dal nostro inviato

Una geografia telematica delle «segnalazioni qualificate», con l'indicazione dei destinatari che cambiano a seconda del tipo di sospetta evasione messa nel mirino, messa nero su bianco dal provvedimento firmato ieri dal direttore dell'agenzia delle Entra-te Attilio Befera; e un'apertura uf-ficiale, da parte dello stesso Befe-ra, sulla «tracciabilità» delle se-gnalazioni, che permetta ai sinda-ci di conoscere il destino di ognu-na delle indicazioni trasmesse al-le Entrate, e sulla condivisione delle banche dati.

Sono le due novità in fatto di al-leanze tra Fisco e Comuni nella lotta all'evasione, che proprio nel nuovo provvedimento direttoria-le trova anche gli strumenti per al-largarsi anche all'evasione contri-butiva a braccetto con l'Inps, emerse ieri dal convegno organiz-zato dall'Anci a Reggio Emilia per fare il punto sui risultati ottenuti finora dall'«anti-evasione concor-data» fra Entrate e sindaci e trac-ciare il programma delle azioni in arrivo. Sul primo tema, i numeri cominciano a far emergere quelle potenzialità che finora erano ri-maste allo stadio di promesse. I Comuni impegnati nella caccia all'evasione sono 1.200, le segnala-zioni arrivate all'Agenzia hanno raggiunto quota 27mila e la mag-gior imposta accertata arriva a quota 50 milioni: tutti dati che rad-doppiano abbondantemente il quadro tracciato a metà del 2011. Certo, l'Emilia Romagna, dove l'attività congiunta tra sindaci e Fi-sco ha già sostenuto un rodaggio più lungo, continua a primeggia-re, e ad offrire i risultati più ecla-tanti: a Bologna, per esempio, le Fiamme Gialle sono arrivate a sco-prire una famiglia che nelle di-chiarazioni fiscali aveva tralascia-to di indicare ben 160 unità immo-

biliari affittate in nero, dall'appar-tamento di lusso al piccolo gara-ge. Risultato: 3,2 milioni di impo-ste erariali accertate, con un co-rollario importante in termini di Ici e Tia.

L'obiettivo, ora, è "annacqua-re" il primato emiliano allargan-do i risultati ad altri territori: «L'obiettivo - ha spiegato Befera - è quello di riportare il Paese a una condizione di normalità, ab-bassando il livello patologico di evasione che si registra oggi; nel lavoro con i Comuni, ora, si tratta di passare dalla fase artigianale a quella industriale, per arrivare a un sistema integrato della fiscali-tà». Un obiettivo condiviso dal presidente dell'Anci Graziano Delrio, che lo declina in chiave politica sottolineando «il ruolo dei Comuni come presidio di le-

Milano punta sull'Area C N T ella (lunga) attesa dei

database condivisi, i Comuni hanno in casa messi di dati che si possono rivelare utili nella lotta al nero. Uno degli ambiti rilanciati dal provvedimento del direttore dell'Agenzia è quello delle residenze fittizie all'estero. Un fatto è certo: chi risiede davvero a Montecarlo o in altri Paesi dal fisco ultra-light, difficilmente va in centro a Milano tutte le mattine a lavorare. Per questo a Palazzo Marino stanno pensando di utilizzare le targhe registrate dai varchi dell'Area C per pescare chi è più italiano di quanto lascino credere le dichiarazioni. Un'arma, questa, replicabile ovunque ci sia una Ztl. (G. Tr.)

galità» e quello dell'anti-evasio-ne come «strumento di competi-tività attraverso la riduzione del-le disuguaglianze».

Sul piano del metodo, ieri, il di-rettore delle Entrate ha aperto la strada su due richieste operative degli amministratori locali: la «tracciabilità» delle segnalazio-ni, per conoscere il destino anche delle indicazioni che non vanno a buon fine ed evitare così di ripete-re gli stessi errori nelle segnala-zioni successive, e la condivisio-ne delle banche dati, già regolata da norme non completamente at-tuali. Sul tema, Befera si è detto «favorevolissimo», dopo aver va-lutato con il Garante i riflessi sul-la privacy e stando attenti a evita-re che la moltiplicazione degli at-tori produca un aumento degli adempimenti. «L'altra arma - ha sottolineato il direttore dell'Agenzia - è la semplificazio-ne; il decreto appena approvato dal Governo ha messo il primo tassello, ed è sperabile che il Par-lamento ne aggiunga altri».

Messa a punto l'infrastruttura, gli amministratori locali metto-no sul piatto anche alcune «azio-ni migliorative» considerate indi-spensabili: «L'incentivo al 100% del maggior riscosso - ha sottoli-neato Angelo Rughetti, segreta-rio generale dell'Anci - va reso strutturale (oggi è previsto per il 2012-14, ndr) e liberato dai vincoli del Patto insieme alle assunzioni necessarie per ricostruire le com-petenze fiscali nei Comuni. Que-ste risorse, poi, devono poter es-sere utilizzate nei bilanci». Ma su questo versante è il Parlamento l'interlocutore indispensabile.

gianni trovatielsole24ore com

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e,h., APPROFONDIMENTO ON LINE

IL testo deL provvedimento

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Comuntscoalazionipiildirette

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La fotografia della collaborazione

I NU M ERI

In campo Sono i Comuni che hanno attivatole intese con l'amministrazione finanziaria per partecipare alla lotta congiunta a ll'evasione fiscale

Il loro numero è raddoppiato rispetto al, primo semestre del 2011

T casi Sono le segnalazioni inviate dai Comuni all'agenzia delle Entrate. Poco meno di ltimila (il 52%) sono arrivate dai sindaci dell'Emilia Roma gna che ín passato ha nno. occupato q uasi Interamente la scena della lotta &l'evasione congiunta

Il «tesoretto» la maggiore imposta'. Pos

accertata finora grazie alle alleanze tra Fisco e sindaci,Anche in questo caso, si tratta di un raddoppio rispettoai primi mesi de12011„ con un trend desti. ato a incrementarsi con le convenzioni operative

LE NOVITÀ.

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LE RICHIESTE DEI SINDACI

01l TRACCIABILITÀ La tracciabilità serve a far conoscere le cause dell'eventuale «decadenza» di alcune segnalazioni dei Comuni, per evitare che l

e amministrazioni ripetano gli errori che han no fatto mancare l'obiettivo alle segnalazioni precedenti

I INCENTIVI I Comuni chiedono che

02 I GLI AMBITI Il provvedimento delle Entrate indica 5 ambiti di intervento (commercio e professioni urbanistica edilizia, residenze estere e redditometro), a cui si aggiunge la collaborazione con Inps e Territorio

03 I LE CONVENZIONI Le convenzioni informatiche serviranno a regolare gli scambi cli dati fra sindaci e amministrazione finanziaria

l"incentivo al100% del maggior riscosso, oggi previsto per i l 2012/2014, sia reso strutturale

, che le risorse così ottenute siano liberate

per pagamenti e

investimenti. Richiesta anche ma ggior libertà per l'assunzione di personale necessario alla lotta all'evasione

03 I BILANCI Chiesta la possibilità di utilizzare queste somme a copertura

I I Al via congiu nto per la

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Comuni, scoalazioni più dirette

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prospetfive, Il provvedimento delle Entrate

Azione congiunta fuori dalle grandi città Alleanze coni Comuni medio-

piccoli, fino a 4omila abitanti, per fare la lotta all'evasione attraver-so strutture intermedie e rimedia-re così alla carenza di competen-ze, evitando anche un rapporto troppo «stretto» fra controllore e controllato. È il nuovo fronte aper-to dal provvedimento firmato ieri dal direttore dell'agenzia delle En-trate (e anticipato sul Sole 24 Ore

del 2 febbraio), e disciplinato dall'intesa siglata ieri a Reggio Emi-lia fra Entrate, Anci e Ifel. Il suppor-to ai Comuni meno grandi è il pas-saggio strategico per rendere la lot-ta locale all'evasione un'esperien-za il più possibile ampia.

Urbanistica ed edilizia sono i terreni chiave. Il provvedimento direttoriale disegna però un ruolo più ampio per i sindaci che si vo-

gliono alleare con il Fisco, indican-do anche quale debba essere il de-stinatario della «segnalazione qua-lificata» (in grado, cioè, di indicare da sola l'evasione o l'elusione) in base al terreno messo sotto esame. In fatto di commercio e professio-ni, per esempio, sui tavoli dell'Agenzia devono finire le se-gnalazioni sullo svolgimento di at-tività diverse da quelle indicate nel-

la Partita Iva, ma se la partita Iva non esiste del tutto o i ricavi raccon-tano una storia diversa rispetto alle dichiarazioni l'indirizzo da scrive-re è quello della Guardia di Finan-za. Distinzioni analoghe, e precisa-te punto per punto dal provvedi-mento, tornano negli altri ambiti d'intervento, dall'urbanistica all'edilizia, dalle residenze estere aibeni che indicano un tenore divi-

ta superiore a quello conosciuto dal Fisco. Con l'Inps, invece, si lavo-rerà sul sommerso, e lo stesso acca-drà con l'agenzia del Territorio per le materie di competenza.

A rendere operativi in pieno questi canali, disciplinando an-che l'accesso dei Comuni ai data-base e la trasmissione ai sindaci delle dichiarazioni dei "loro" con-tribuenti, saranno le convenzioni informatiche in arrivo con Entra-te, Inps e Territorio.

G.Tr.

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STRATEGIE

I controlli municipali acquistano efficacia se le informazioni vengono condivise

di Raffaello Lupi

li uffici controllo dell'agenzia delle Entra- .te vanno sempre più collocandosi presso i capoluoghi di provincia, e le loro sedi

staccate in luoghi diversi vengono progressiva-mente, a quanto mi risulta, chiuse. E una centra-lizzazione che rende sempre più importante, per recuperare il controllo del territorio ai fini tribu-tari, la collaborazione dei Comuni, in cui si inqua-dra l'iniziativa tenutasi a Reggio Emilia. Il colle-gamento tra Comuni ed Entrate è quindi fonda-mentale, anche se rende necessario un coordina-mento aggiuntivo, rispetto a quelli già in essere con Gdf ed Equitalia, e potenzialmente faticoso. L'immagine mediatica è quella di una attività vo-lontaristica e spontaneistica dei Comuni nella "lotta all'evasione", segnalando all'Agenzia indi-ci di prosperità commerciale e di elevato tenore di vita personale, che non trovano riscontro nel-la ricchezza dichiarata al fisco. La realtà è molto meno avventurosa, in quanto la maggior parte delle segnalazioni sono state innescate da corti circuiti tra le procedure amministrative in cui viene coinvolto il Comune e quelle gestite dalle Entrate. La maggior parte delle segnalazioni gra-vita infatti attorno agli immobili, tanto per le lo-cazioni, in cui i Comuni sono coinvolti nell'attri-buzione della residenza, quanto perle costruzio-ni e il recupero edilizio, materie in cui il Munici-pio già accede alle banche dati dell'Agenzia rela-tive agli atti immobiliari registrati.

Proprio l'accesso dei Comuni a ulteriori ban-che dati dell'Agenzia costituisce un presupposto per ampliare il loro spettro d'intervento alle pic-cole attività commerciali e artigianali, in cui si frammenta la grande ricchezza fiscalmente non registrata di questo Paese.

Se ci si limita agli immobili, non è possibile so-stituire, neppure in parte, attraverso i Comuni, quel controllo del territorio che l'Agenzia va per-dendo, concentrandosi nelle città e sui "grandi contribuenti". In prospettiva il Comune ha gli oc-chi per vedere anche "gli autonomi" e le piccole attività. Occorre però fornirgli gli strumenti per valutare e confrontare l'apparenza esteriore dell'attività o del tenore di vita coni dati dichiara-ti al fisco.A questo scopo serve l'accesso alle ban-che dati dell'Agenzia, essendo improponibile e antieconomica la creazione di autonome banche dati comunali, salve quelle dei tributi propri de-gli enti locali. Serve, quindi, un interscambio si-stematico e bidirezionale tra Comuni e Agenzia. Che dovrebbe anche offrire una tracciabilità del-le segnalazioni dei Comuni, non solo ai fini di ren-dicontare la compartecipazione al gettito, ma an-che per mettere a punto criteri di segnalazione sempre più efficaci.

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5 Secondo le prime indiscrezioni relative ai bilanci 2011 in aumento il rosso di Asl e ospedali

In attivo solo tre Regioni Il disavanzo della spesa pubblica potrebbe superare 2-3 miliardi

Paolo Del Bufalo Roberto Turno ROMA

Le verifiche del Governo, analitiche e minuziose, sono an-cora in corso. Ma, come gli stessi governatori da tempo avevano messo in guardia, anche per i bi-lanci del 2011 di Asl e ospedali il barometro dei conti è destinato a segnare "maltempo". Secondo le primissime e ufficiose indiscre-zioni, sembra che il deficit totale del 2011 del pianeta della sanità pubblica sia destinato a superare ancora una volta i 2-3 miliardi di euro. Se non qualcosa di più. Con un ulteriore dato negativo che sta affiorando ai tavoli col ministero dell'Economia: solo tre Regioni sarebbero inattivo, anche se di po-

511 TERKTORM Conti positivi per Lombardia, Toscana e Basilicata, ma le manovre locali di aggiustamento potrebbero modificare i risultati finali

chissimo, ossia Lombardia, To-scana e Basilicata. Tutte le altre -e anzitutto le cinque con piano di rientro e commissariate e le altre tre "soltanto" sotto piano di rien-tro dal disavanzo - navigano in se-gno negativo. Questo, almeno, pri-ma delle verifiche finali ai tavoli di monitoraggio. Anche se scon-tando le manovre locali i conti per alcune regioni potrebbero stingersi dal rosso al nero.

Un risultato, se confermato, fondamentale per le scelte a veni-re in tempi anche relativamente brevi. Nel 2013, infatti, scatteran-no i costi standard, da applicare proprio sulla base dei risultati d'esercizio deboli, secondo para-metri indicati dal decreto legisla-tivo sul federalismo fiscale. Che tra l'altro dispongono la scelta concordata tra Stato e governato-

ri delle regioni benchmark tra le tre con il miglior risultato: da sce-gliere appunto in una rosa che comprenda una realtà del Nord, una del Sud e una del Centro Ita-lia, con la presenza di una regione di piccole dimensioni. E così, se i conti finali del 2011 confermeran-no le indiscrezioni, le regioniben-chmark a questo punto potrebbe-ro essere proprio Lombardia, To-scana e Basilicata. Sempreché i go-vernatori concordino.

Nelzoio era andata decisamen-te meglio, con nove regioni che dopo le manovre locali avevano chiuso i bilanci in pareggio o in at-tivo. Quasi tutte del centro-nord. I conti "migliori" nel 2010 sono sta-ti quelli di Marche (con un avan-zo di 27,6 milioni) ed Emilia Ro-magna (26,5). I conti "peggiori" nel Lazio con un deficit di poco su-periore al miliardo e in Campania che ha chiuso a -496.

Sui piani di rientro, tuttavia, le regioni hanno chiesto di prevede-re nel Patto per la salute 2013-2015, che stanno trattando in queste settimane con il Governo, nuove regole per le regioni in ros-so in grado di assicurare comun-que l'efficacia dal punto di vista della qualità dei servizi e del go-verno della spesa.

E sui conti si apre domani un'al-tra partita: quella del riparto del fondo sanitario 2012:108,8 miliar-di, su cui le regioni sono divise tra quelle che vorrebbero nuovi indi-ci come quello della situazione so-cio-economica locale (sud) e quelle (nord) che preferiscono i vecchi criteri in attesa del cambio di rotta che ci sarà col federali-smo fiscale. E con l'outsider della Toscana che ha chiesto - e in que-sto senso anche scritto a Mario Monti- di obbligare tutte le azien-de sanitarie italiane a presentare bilanci certificati per non avere sorprese di fine anno che si riper-cuotono, con i tagli, anche su chi i conti li ha in regola.

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Il Sole12 press unE 28/02/2012

Umbria -39,00 -2.325,58 12,00 Italia 10,42

Un quadro critico

01 I IL NODO I bilanci regionali alla voc

e spesa sanitaria 2011, al netto di interventi d'aggiustamento successivo, dovrebbero chiudersi tutti in rosso. Secondo a cune indiscrezioni che

starebbero emergendo nell'ambito dei tavoli aperti con il ministero dell'Economi

a soltanto Lombardia, Toscana e apresenterebbero Basilicata :

conti in attivo, un numero più basso rispetto all'anno precedente

I LA PREVISIONE Se i dati del bilancio 2011 saranno confermati - perora si parla di indiscrezioni - la sanità pubblica nazionale potrebbe chiudere con una perdita stimabile tra 12 e i 3 miliardi di euro, una cifra forse anche superiore a qui 2,3 miliardi con cui era stato chiusoil2010. Scon ando le manovre locali !è tuttavia possibile che i cont i ! di alcuni Regioni al capitolo sanità possano stingersi dal rosso al nero

03 I FONDO SANITARIO Su' conti della sanità si aprirà domani un'altra importante partita riguardante il riparto del fondo sanitario 2012. Si tratta di 108,8 miliardi su cui le Regioni si dividono in due fronti. Quelle del Nord vorrebbero mantenere i vecchi criteri di riparto in attesa del cambio di rotta

n'avvio d o fiscale, bero nuovi indici í della situazione o ica locale

collegato a federalism Sud vorreb come quel socio-econ

el quelle del

Così nel 2010

Avanzi e disavanzi nella spesa sanitaria contenuti nei bilanci 2010 delle Regioni italiane (in milioni di euro) e risultato pro capite del territorio (in euro) Note: in nero le Regioni con piano di rientro e commissiariate; in grigio le Regioni con piano di rientro

Regioni

Piemonte

Valle d'Aosta

Lombardia

Bolzano

Trento

Veneto

Friuli V. G.

Liguria

Emilia R.

Toscana

Avanzo/ disavanzo

milioni euro

8,84,

-6,92

10,58

1,95

-10,81

-72,67

8,63

-88,58

26,45

14,22

Risultato procapite euro Regioni

Marche

Lazio

1,00 Abruzzo

Avanzo/ disavanzo

milioni euro

27,59

-1.043,83

-19,11

-53,46

5,79

-335,38

-35,33

18,26

-61,97

-228,72

Risultato procapite euro

18,00

-184,00

-14,00

-167,00

5,00 .......

-82,00

-60,00

9,0

-12,0

-137,00

4,00 Molise

-21,00 Campania

-15,00 Puglia

7,00 Basilicata

-55,00 Calabria

6,00 Sicilia

4,00 Sardegna

Fonte: relazione sulla situazione economica del Paese 2010

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-54,00

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I principi

Avvocato e dipendente Pa part time

Francesca Milano MILANO

Non è detto che l'attività professionale di un avvocato sia incompatibile con quella di dipendente pubblico part ti-me. A porre il dubbio è stata la Corte di cassazione che, con l'ordinanza 2929/2012, ha ritenuto opportuno attende-re «la decisione della Corte costituzionale sul prospetta-to dubbio di legittimità costi-tuzionale» relativo alla legge 339/2003. In attesa che la Cor-te costituzionale si pronunci, la Cassazione ha deciso di so-spendere l'efficacia della deci-sione del Consiglio nazionale forense che aveva cancellato dall'albo degli avvocati un pro-fessionista che aveva iniziato a lavorare come dipendente pubblico part time. Secondo il Cnf, la legge 339/2003 ha sanci-to l'incompatibilità anche rea-tro attiva. La Cassazione, inve-ce, ha dichiarato «non manife-stamente infondata la questio-ne di legittimità costituziona-le della legge 339 del 2003, arti-coli l e 2, nella parte in cui non prevedono che il regime di in-

compatibilità stabilito dall'ar-ticolo i non si applichi ai dipen-denti pubblici a tempo parzia-le ridotto non superiore al 50% del tempo pieno, già iscrit-ti negli albi degli avvocati».

Sempre in materia di avvo-cati, la Cassazione (sentenza 2924/2012) ha respinto il ricor-so di un legale che aveva pro-posto reclamo contro i risulta-ti delle elezioni del Consiglio dell'Ordine svoltesi senza che ne fosse data notizia sul sito dell'Ordine nazionale.

Secondo il Cnf, la manca-ta pubblicazione «costituiva una mera irregolarità inido-nea a inficiare il risultato elet-torale». L'avviso delle elezio-ni, infatti, era stato pubblica-to sui giornali locali e affisso nelle aule degli uffici giudi-ziari del circondario. In più, l'avviso di convocazione era stato inviato anche per posta elettronica agli iscritti. Alle elezioni, in effetti, era stato raggiunto il quorum. La Cas-sazione, quindi, ha respinto la richiesta di annullamento delle elezioni.

ompRonnouffisuwATA

OI I ORDINANZA 2929/2012 Secondo la C tedi cassazione è opportuno or portuno attendere la decisione della Corte costituzionate sul dubbio cr legittimità costituzionale 1

relativo alle legge 339/200 che ha sta bilito

mPatibilità, anche retroattiva, tra la professione di avvocato e lavoro di

ipendente pubblico. In attes i che la Corte costituzionale s'

1 pronunci, la Cassazione ha deciso per l'accoglimento dell'istanza del ricorrente di sospendere

a l'efficac .l della

decisione del Consigla i nazionale forense,chelo aveva cancellato dall'albo

02 I SENTENZA 2924/2012 Non sono nulle le elezioni del Consiglio dell'Ordine degli avvocati che non sono state pubblicizzate sul't

rnet ell'Ordíe te n d 51 ° in nazionale. La Cassazione ha respinto il ricorso dì un t iscritto, che amentava la mancanza di un annuncio sul web. Secondo il Cnf, tale irregolarità è «inidonea» a infidare il risultato delle elezioni, postoche queste erano state pub blicizzate sui quotidiani locali e attraverso l'affissionedi avvisi in Tribunale er di più, alle elezioni contestate era stato raggiunto il quorum

Sull'incompatibilità decide la Consulta

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CostruzAon'ì P •■• $,,'Teesoz;e,

In bilico per i ritardi della Pa Mirco Marchiodi ALA (TN)

Dante Pasqualini è l'ex presidente dell'Associazione costruttori di Trento. La sua impresa, la Costruzioni Pa-squalini di Ala, è stata messa in liquidazione a dicembre. Il rapporto tra l'azienda e le banche ultimamente è stato difficile. Difficile è anche la si-tuazione dell'azienda ma Pa-squalini più di tanto non vuo-le dire: «Non adesso, ci sono troppe questioni da affronta-re». Tra queste, la recente ri-chiesta di concordato pre-ventivo depositata al tribuna-le di Rovereto.

Un'impresa cresciuta negli anni, quella di Pasqualini, na-ta nel 1979 e passata nel tem-po al settore dei grandi appal-ti. Poi, però, è arrivata la crisi, il calo del fatturato, sceso pri-ma a 13,5 e poi a 6,4 milioni e la

perdita di esercizio che nelbi-ennio 2009-2010 ha portato a un rosso complessivo di 7 mi-lioni di euro. La trattativa con le banche, nell'aprile scorso, aveva portato a un accordo di

GECRETI I NOUN TIV.;

La Popolare dell'Alto Adige ha ottenuto dal tribunale di Rovereto due ordinanze per recuperare 1,8 milioni di euro di credito

ristrutturazione dei debiti: il rientro previsto era sulla base dei tre anni, periodo nel quale la Pasqualini Costruzioni avrebbe dovuto ripianare un indebitamento di 35 milioni.

Ma il perdurare della crisi, il rallentamento di alcuni progetti importanti come

quello all'ex ospedale Um-berto di Mestre e il ritardo nei pagamenti di alcuni clien-ti (tra cui anche il Comune di Rovereto, che all'azienda de-ve ancora 2oomila euro) han-no messo ancor più in diffi-coltàl'azienda. Che, di conse-guenza, non è più riuscita a rispettare i tempi previsti dal piano di ristrutturazione dei debiti. Così, a novembre, perde la pazienza una delle banche creditrici, la Popola-re dell'Alto Adige, che ottie-ne dal tribunale di Rovereto due decreti ingiuntivi per re-cuperare il proprio credito, pari a 1,8 milioni: vengono ipotecati beni dell'impresa per 2,2 milioni. A dicembre, quindi, la società viene mes-sa in liquidazione.

Sarebbebastataun po' dipa-zienza in più da parte delle banche? Pasqualini si trincera

dietro a un «no comment» e continua a fare il possibile per salvare il salvabile: «Con le banche - racconta - ci parlo tutti i giorni». Ma nel frattem-po i cantieri dell'impresa di co-struzioni sono fermi e i 15 di-pendenti nel nuovo anno non hanno ancora ottenuto stipen-di, senza contare, come de-nuncia la Cgil, che agli impie-gati non è stata versata neppu-re la tredicesima.

Sul futuro dell'azienda edile se ne saprà di più nei prossimi giorni, quando è stato programmato un nuo-vo incontro tra azienda e sindacati. Entro quella data potrebbero sbloccarsi i la-vori a Mestre e dovrebbero chiarirsi anche altre situa-zioni. I sindacati sono pre-occupati: «L'azienda - dico-no - è in bilico».

RIPRODUZIONE RISERVATA

Pagina 46 Societisana ma a -rischio inca io

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II Soie/2

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FiSCO, Aumenterà anche la Tarsu

L'Imu sulle seconde case verrà portata ai livelli più alti

Per far tornare il bilancio previsionale 2012 e coprire le spese correnti, Palazzo Marino farà ricorso alla leva fiscale, por-tando l'Imu seconda casa ai livelli più alti. Se andràbene verrà fissata al 6,6 per mille, altrimenti si dovrà salire fino al massimo, il io,6 per mille. Considerando il meccani-smo imposto dalla norma nazionale (in b a-s e alla quale il governo fissa l'aliquota a 7,6 per mille; si prende i13,8 per mille; compen-sa l'incasso comunale rimanente con un minore trasferimento statale; lascia intat-to al Comune solo l'extra gettito superiore al 7,6 per mille), al Comune di Milano do-vrebbero andare tra i 15o e i 220 milioni.

La scelta politica di Palazzo Marino, per quest'anno, è di non aumentare troppo le aliquote più impopolari, scaricando le esi-genze finanziarie su seconde case, esercizi commerciali e imprese. Quindi: l'addizio-nale Irpef, introdotta nel 2011 allo 0,2%, do-vrebbe rimanere uguale o salire al massi -mo allo 0,4%; l'Imu sulla prima casa, che verrà reintrodotta a quota 4,6% per mille (gli stessi livelli della vecchia Ici), non do-vrebbe subire incrementi.

Oggi l'addizionale comunale Irpef por-ta alle casse del Comune di Milano 45 mi-lioni, mentre l'Imu prima casa al 4,6 per mille porterà a Milano 33 milioni circa

Disavanzo fra spese e entrate Oltre all'aumento delle imposte, Palazzo Marino prevede anche di vendere quote di Serravalle e Sea

(considerando il meccanismo della nor-ma nazionale, che in questo caso stabili-sce che il gettito dell'aliquota base al 4 per mille venga compensata da un mino-re trasferimento statale).

Ci sono infine altre leve fiscali, come l'aumento della Tarsu, da cui sono atte-si ulteriori 5o milioni (oltre ai 200 che già procura).

L'obiettivo, anche per il 2012, è quindi co-prire le spese correnti, superiori alle entra-te per 58o milioni. Le leve sono tre: tasse, operazioni straordinarie, tagli. Sulle tasse, abbiamo visto; le operazioni straordinarie principali dovrebbero essere la vendita delle quote Serravalle e, molto probabil-mente, di un altro 25% di Sea; quanto ai ta-gli, la spending review dovrebbe portare ad un risparmio di 75 milioni.

S. Mo. O RIPRODUZIONE RISERVATA

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Milano 600 milioni in rosso

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Il Sole12

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I All'insegna dello slogan «più cognomi per tutti» ci sarà da ridere (e piangere)

Anziché semplificare, il governo mette in subbuglio tutte le anagrafi

DI ASSUNTINA MORRESI *

L e hanno approvate nell'ultimo Con-siglio dei Ministri, e le chiamano norme sulla semplificazione. Sul sito del governo leggiamo che d'ora in poi,

velocemente: 1. chiunque potrà chiedere di aggiungere il

cognome materno a quello paterno.

2. le donne divorziate o vedove potranno aggiun-gere il cognome del nuovo marito ai propri figli.

3. per coloro che hanno ricevuto la cittadinanza italiana sarà possibile mantenere il cognome con il quale erano identificati all'estero.

La terza semplificazione è, francamente, incompren-sibile, almeno formulata in questi termini• ma che suc-cedeva, fino a adesso, cam-biavano cognome quando venivano in Italia? Mah! Ma che le prime due siano semplificazioni, è tutto da dimostrare.

Se le cose stessero vera-mente così come riportato — e forse, eccessiva-mente semplificato — dal comunicato stampa del governo, si potrebbero sommare cognomi su cognomi, con evidenti ed imbarazzanti complicazioni per le famiglie allargate, che diventerebbero la disperazione di qualsiasi anagrafe se per disgrazia fosse approvata pure la legge sul divorzio breve, che a questo

punto risulta praticamente incompatibile con le semplificazioni suddette: in pochissi-mo tempo nelle famiglie italiane potrebbe succedere di tutto.

In 13 anni di scuola, per esempio, — fra ele-mentari, medie e superiori — un povero alun-no avrebbe il tempo di vedersi con tutta tran-quillità (si fa per dire) almeno tre matrimoni

con relativi divorzi, e fra aggiunte di cognomi ma-terni e paterni, potrebbe trovarsi il cognome al-lungato anche di quat-tro-cinque volte. Ma poi, che succede ai fratelli di famiglie allargate, quelli che magari uno va con la madre e l'altro col padre, si risposano tutti e due, e magari aggiungono pure i cognomi? Fratelli con cognomi diversi?

Esempio: il signor Mobutu viene in Italia e si sposa con la sigdora Frazzetti. Nascono Giu- seppe e Francesca, che si chiameranno Mobutu Frazzetti. Ma i genitori si separano, e si risposano, Mobutu con la signora

Faraki, e la Frazzetti con il signor Lorusso. Giuseppe va con la madre, che vuole aggiun- gere il cognome del nuovo marito, e Francesca va con il padre che, per principio, vuole fare lo stesso, e chiede di aggiungere il cognome della nuova moglie (tra l'altro, perché al con- siglio dei ministri non lo hanno previsto? Perché solo le donne possono aggiungere il

cognome del nuovo marito, e non viceversa? Forse perché fino adesso non lo ha chiesto nessuno? Ma prima o poi qualcuno lo farà, specie dopo certi divorzi burrascosi, almeno per puntiglio), e quindi avremo Giuseppe Mo-butu Frazzetti Lorusso e Francesca Mobutu Frazzetti Faraki.

Che succede se Mobutu divorzia pure dalla signora Faraki e ha un colpo di fulmine con la signora Colucci e se la sposa? Per coerenza vorrà aggiungere pure questo cognome, no? E se invece per disgrazia muore Lorusso e la Frazzetti si risposa con Tasticelli, e si conti-nua anche da questa parte con la tradizione di aggiungere i cognomi? Se poi il figlio Giu-seppe (che si chiama almeno Mobutu Frazzet-ti Lorusso e forse anche Tasticelli) incontra e sposa Roberta, anche lei figlia di divorziati e con la quota minima di cognomi, cioè tre, di-ciamo Roberta Fizeri Diaropi Lusati, che fan-no per il cognome dei figli, tirano a sorte?

Poi magari - visto che ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, che non nella tua filo-sofia si scopre che il signor Mobutu è paren-te stretto dell'ex presidente del Congo, e, in nome della terza sedicente semplificazione introdotta dal governo Monti e per via di un ritrovato orgoglio familiare e patriottico, de cide di recuperare l'intero cognome originale, Mobutu Sese Seko Nkuku Ngbendu Wa Za Banga (che nell'idioma locale, secondo alcuni significa «guerriero irresistibile che andrà di conquista in conquista lasciando il fuoco die-tro di se», mentre secondo altri: «Il gallo che non si lascia sfuggire nessuna gallina»), un cognome sicuramente originato a sua volta da una probabile legge sulle semplificazioni della repubblica congolese...

*L'Occidentale

Pagina 3 lei, Imiti riesce il miracolo

. . _Angelo. onughfir ,,,erte in subbuglio

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ItaliaOggi

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Il premier: non pagheranno la tassa gli istituti scolastici non commerciali, tutelato il no profit

lei, a Monti riesce il miracolo Il capo del governo convince tutti, parlamento e Chiesa

DI EMILIO GIOVENTÙ

M cerio Monti si presen-ta a sorpresa in com-missione industria del Senato, è la prima vol-

ta che un presidente del Consiglio si rende protagonista di questo gesto, e compie un piccolo miraco-lo politico su un tema ostico quale l'Imu per la chiesa cattolica. Mon-ti ottiene contemporaneamente l'unanimità dell'approvazione da parte della commissione e Fok della Chiesa. Al capo del governo è bastato spiegare, «senza pre-giudizi, pretesti o approcci ideo-logici», che «sono esenti dall'Imu quelle scuole che svolgono attività secondo modalità non commer-ciali», perché si aprissero i cuori e raccogliesse i pareri favorevoli. Certo, per i dettagli toccherà at-tendere «un successivo decreto del ministero dell'economia e delle finanze», ma Monti anticipa comunque «parametri», «stretta-mente necessari» e «ragionevoli». Per evitare di pagare la tassa «il servizio dell'attività paritaria scolastica deve essere assimila-bile al pubblico sotto il profilo dei programmi, dell'accoglienza di

alunni disabili e dell'applicazio-ne della contrattazione collettiva del personale». Secondo, «il ser-vizio deve essere aperto a tutti i cittadini alle stesse condizioni». E poi «l'esclusione e la selezione all'ingresso sia relativa al merito e non dovuta da nonne «discrimi-natone». Infine, «l'organizzazione della scuola, anche dal punto di vista delle rette, deve essere tale da preservare senza alcun dubbio la finalità non lucrativa».

Non profit, bene da tutelare

A nome del Governo, Monti ha poi ribadito che «le attività svol-te dagli enti non profit» sono «un valore e una risorsa della società italiana. Queste attività appaio-no tanto più meritevoli di ricono-scimento e garanzia nell'attuale congiuntura economica».

E la Cel benedice

La reazione soddisfatta della Conferenza episcopale (Cei) dan-no il senso del miracolo compiuto dal capo del governo. «Le dichia-razioni di Monti vanno nella direzione giusta, quella portata

avanti anche in Europa. Scuole e oratori sono attività no profit e non ha senso tassare attività che hanno chiara rilevanza pubblica e sociale. Al contrario giustamen-te si decide di tassare le attività commerciali. È un principio eu-ropeo».

I partiti, bravo Monti

Le parole di Monti soddisfano

anche i partiti. Applausi da tut-ti gli schieramenti. Tra gli altri, Maurizio Gasparri (Pdl): «Ha fatto bene chiarire», Giuseppe Fioroni, cattolico del Pd: «Inter-vento positivo».

II terzo polo detta condizioni

Archiviato l'entusiasmo sull'Ici, il governo affronta due scogli nel mare tempestoso del-

le liberalizzazioni. Lobby e far-macie, due questioni sulle quali il Terzo polo con Francesco Rutelli detta condizioni. «Due punti-chiave: la regolamenta-zione delle lobby. E una svolta nelle farmacie: non basta certo crearne qualche centinaio in più. Occorre riformare in profondità il rapporto pazienti/medici/pro-dotti farmaceutici. Vogliamo più flessibilità per le confezioni in vendita, meno sprechi, meno co-sti assurdi per la collettività».

No Tav folgorato

Lontano dal palazzo ,c'è da an-notare una pagina tragica nella protesta no. Tav. Durante i lavo-ri a Chiomonte di allargamento dell'area per la realizzazione dell'Alta Velocità, Luca Abbà, uno degli esponenti più noti del movimento, ha preso una scossa salendo su un traliccio. Versa in gravi condizioni. Riproduzione risero c'tta—i

Altro articolo su Imu e scuole , paritarie a pag. 37

r~l~Mal.

Pagina 3 lei, a Nlotili riesce il miracolo

press unE 28/02/2012

ItaliaOggi

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press unE 28/02/2012

ItaliaOggi

Lo stadio non paga l'Ici, l'edificio della Federcalcio sì Gli edifici usati dalla Federcalcio non sono esenti da Id. Men-tre gli stadi godono del beneficio fiscale. La linea dura della Cassazione (sentenza n. 2821 del 24 feb- braio 2012) sulla esenzione Ici arriva in un momento in cui l'argomento è al centro dell'acceso dibattito politico. In particolare la sezione tributaria sottolinea il carattere eccezionale del beneficio fiscale spiegando che l'esenzione dall'imposta prevista dall'art. 7, comma 1, lett. i), del d.lgs. n. 504 del 1992, si applica ove gli immobili siano destinati allo svolgimento fra le altre - di "attività sportive", e la nor- ma va intesa nel senso, imposto dalla ratio e dal carattere

eccezionale della stessa, che nell'immobile sia effettivamente (oltre che esclusivamente) rea-lizzata un'attività consistente, in via diretta e non mediata, nella pratica - a scopo ricreativo o agonistico - di uno sport; non essendo, quindi, sufficiente l'esercizio di attività strumentali, di tipo organizzativo o gestionale. D'altronde la Federcalcio, lo aveva già antici- pato la Ctr nelle sue motivazioni, è una società avente scopo di lucro e come tale non ha diritto all'agevolazIone. Non solo. Ad avviso della Su- prema corte l'esenzione spetta ai luoghi dove si svolgono le attività sportive (stadi, campi) ma non agli immobili, uffici della Federcalcio.

«Per quanto riguarda il profilo soggettivo, - ha motivato Piazza Cavour - occorre che gli immobili siano posseduti dall'ente, non commerciale, utilizzatore, cioè che vi sia coincidenza tra ente proprietario (o titolare di altro diritto reale sul bene, come tale soggetto passivo d'imposta ai sensi dell'art. 3 del medesimo d.lgs. n. 504/92), che rientri nella categoria di cui al menzionato art. 87, primo comma, lett. c), del TUIR, ed ente che utilizza l'immobile stesso». Anche la Procura Generale del Palazzaccio, nell'udienza te-nutasi lo scorso 24 novembre, ha chiesto il rigetto del ricorso della Federcalcio.

Debora Alberici Riproduzione riservata

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I dati in un convegno a Reggio Emilia. Sono 1.200 gli enti coinvolti

Grazie ai comuni scovata base imponibile per 110 mln

DI VALERIO STROPPA

C rescono i risultati della compartecipazio-ne dei comuni all'accertamento. Finora le segnalazioni qualificate inoltrate al Fisco da oltre 1.200 municipi sono circa

27 mila. La maggiore imposta accertata è di 50 milioni di euro.

A renderlo noto è il direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, intervenuto ieri in un convegno a Reggio Emilia per illustrare i risultati della col-laborazione tra amministra-zione finanziaria e sindaci. L'Emilia Romagna si con-ferma la regione leader in questa tipologia di attività, con oltre la metà del ren-dimento nazionale. L'alle-anza anti-evasione, infatti, al 31 dicembre 2011 ha pro-dotto 13.662 segnalazioni, con un incremento dell'87% rispetto alle 7.274 di fine 2010. La base imponibile recuperata a tassazione supera i 110 milioni di euro, mentre gli incassi sono pari a 7,5 milioni di euro (che diventano qua-si 10 se si sommano le rate da versare su accertamen-ti precedenti già chiusi).

In regione, la schiera dei comuni che hanno sotto-scritto intese con

l'Agenzia è costituita da 270 enti su 348. «I comuni hanno dimostrato di saper scovare fenomeni evasivi o fraudolenti talvolta non facilmente individuabili dalle nostre strutture», commenta Befera, «grazie alla loro conoscenza del territorio e alle informazio-ni presenti in Anagrafe tributaria».

Va ricordato che dal 1° gennaio 2012 la compar-tecipazione dei comuni all'accertamento è premiata con il 100% delle somme incassate a titolo defini-tivo. «La collaborazione in Emilia-Romagna ha già dato risultati molto importanti, ma va estesa e consolidata», osserva Graziano Delrio, presidente Anci, «oltre a essere una battaglia per l'equità e la giustizia contributiva, è uno strumento rilevante per il recupero di risorse che i comuni possono poi investire sul territorio».

Dal monitoraggio emerge come l'Emilia Ro magna sia all'avanguardia non solo in quanti-tà. «L'indice di definizione degli accertamenti

raggiunge il 78%», chiosa il direttore regionale delle Entrate, Antonino Gentile, «questo livello

qualitativo non si sarebbe potuto ottenere sen-za la capacità di fare sistema del territo-

rio». E secondo Daniele Manca, presidente dell'Anci Emilia

Romagna, «questa espe-rienza apre la strada a un ulteriore e più puntuale lavoro da affrontare nei prossimi anni. Occorre rafforzare le competen-ze degli uffici tributi dei comuni, inserendoli tra le funzioni da gestire in forma associata tra più enti». Soprattutto in vista dell'introduzione dell'Imu.

Riproduzione riservata

Attlho Befera

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ItaliaOggi

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La regione ha deciso di diffidare Unicredit

Tesoreria, Veneto ricorre al Tar

D opo i comuni anche le regioni alzano le barricate contro la tesoreria unica. La

centralizzazione della conta-bilità imposta dal governo col decreto liberalizzazioni (dl n. 1/2012), e anticipata da Italia-Oggi il 21/1/2012, sta creando più di un malumore negli enti improvvisamente espropriati dei depositi detenuti presso i conti di tesoreria (circa 8,6 miliardi).

Particolarmente arrabbiati contro la norma sono gli am-ministratori locali del Veneto. Che ora, dopo l'iniziativa del sindaco di.Venezia Giorgio Or-soni di passare alle vie legali per stoppare la tesoreria uni-ca (con l'appoggio dell'Anci, si veda ItaliaOggi del 25/2/2012) possono contare sul sostegno del governatore Luca Zaia. La regione ha infatti annunciato di aver diffidato il proprio tesorie-re, Unicredit Banca, a trasferire le risorse dell'ente alla tesoreria unica nazionale. «Abbiamo pre-sentato un ricorso al Tar», ha anticipato Zaia, «affinché sia intimato al nostro tesoriere di non consegnare i soldi allo sta-to». Mentre i comuni si stanno organizzando attraverso l'Anci prendendo ad esempio il model-lo di delibera elaborato dalla giunta veneziana.

I tempi per bloccare la rifor-ma sono peraltro strettissimi. Entro la fine di febbraio i teso-rieri degli enti locali dovranno versare il 50% dei depositi li-quidi ed esigibili tenuti in ban-ca sulle rispettive contabilità speciali, sotto conto fruttife-ro, aperte presso la tesoreria statale. La restante quota di risorse dovrà essere riversata entro il 16 aprile.

Il passaggio al nuovo siste-ma avrà anche un altro effetto pratico: tutti gli investimenti finanziari effettuati dagli enti (e che saranno comunque det-tagliati dal Mef con decreto da emanare entro il 30 aprile) dovranno essere smobilizzati entro il 30 giugno a eccezione di quelli in titoli di stato ita-liani e affluiranno sulle conta-bilità speciali presso la Banca d'Italia.

Nel frattempo, fino al com-pleto riversamento delle som-me, i tesorieri dovranno di-sporre i pagamenti utilizzando prioritariamente le risorse nella disponibilità degli enti. Eventuali vincoli di destina-zione sulle somme depositate transiteranno sulla tesoreria statale.

Le risorse da mutui e tra-sferimenti resteranno invece depositate in conti infruttiferi presso la tesoreria statale.

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DECRETO IN

Fabbiso questiort

25/4 Al via ufficialmente la terza fase dei fabbisoga i standard degli enti locali. I questionari relativi alle funzioni di istruzione (an-ticipati da italia0g/gi 1110 febbraio 2012) dovranno essere compilati e resti tuiti entro il prossimo 2i aprile. E questa la tabella di marcia scandita dal de- creta del direttore genera-le delle finanze pubblicato sulla Gazzetta Uffciale n. 47 del 25 febbraio 2012. Gli enti che non rispetteranno i termini per la restituzio-ne dei prospetti messi a punto da Sose andranno incontro alla decurtazione di una tranche del fondo di riequilibrio. Per le modalità di co palazione e restituzione dei questionari la Sose consiglia la consultazio-ne del portale «Progetta fabbisogni standard» che riporta tutte le informa-zioni utili per gli enti lo-cali coinvolti.

Cot Riproduzione nserv

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Crasi roma

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Firmate le linee guida delle Entrate sulle segnalazioni qualificate

Fisco e sindaci a braccetto Focus su commercio, professioni e case fantasma

Pagina a cura DI FRANCESCO CERISANO

I fisco si allea con i comuni per combattere l'evasione fi- scale. E trasforma i sindaci in 007 a tutto campo in grado di

indagare dal commercio alle pro-fessioni, dall'urbani- stica all'edilizia, dalle finte residenze fiscali all'estero ai beni indi-cativi di capacità con-tributiva, passando per gli immobili fantasma. Destinatari delle se-gnalazioni qualificate dei municipi saranno, oltre all'Agenzia del-le entrate, anche la Guardia di finanza, l'Agenzia del territorio e l'Inps a seconda che si tratti di accertamento di tributi stata-li, irregolarità immobiliari (per esempio fabbricati non dichiarati in catasto) o mancato versamento di contributi previdenziali e assi-stenziali. Il tutto secondo un ri-parto di competenze individuato in modo puntuale dal provvedi-mento firmato ieri dal direttore dell'Agenzia delle entrate Attilio

Befera. Il documento, che aveva già ricevuto l'ok in Conferenza Unificata lo scorso 2 febbraio (si veda ItaliaOggi del 3/2/2012), consolida la sinergia tra i comu-ni e il fisco ampliando il panie-re di irregolarità segnalabili. Si va dallo svolgimento di attività

ItaltaOggi

senza partita Iva, all'affissione di pubblicità abusiva, dal controllo sulle finte Onlus, alle operazioni di abusivismo edilizio, dagli im-mobili non dichiarati al Fisco ai contratti di affitto non registrati. Passando per l'omessa dichiara-zione della tassa rifiuti, la man-cata o infedele dichiarazione della rendita catastale e tutte le segnalazioni relative «a soggetti

per i quali, di fatto e di diritto, siano riconducibili beni indicativi di capacità contributiva». Il nuo- vo patto anti-evasione arruola anche l'Anci che potrà costituire strutture di servizio intermedie per supportare soprattutto i pic- coli comuni, spesso privi di mezzi

finanziari e risorse umane per vestire i panni di 007 fi-scali. A questo sco-po Entrate, Anci e Ifel hanno sotto-scritto un proto-collo d'intesa che impegna le parti a costituire un gruppo di lavoro «composto da per-sonale altamente qualificato».

Gli enti dovranno comunicare (esclusivamente per via telema-tica) «le posizioni soggettive in relazione alle quali sono rileva-ti e segnalati atti, fatti e negozi che evidenziano, senza ulteriori elaborazioni logiche, comporta-menti evasivi ed elusivi». Le se-gnalazioni dovranno contenere nome, cognome, codice fiscale o partita Iva dei soggetti sospettati

di evasione o elusione. Per le segnalazioni all'Agenzia

del territorio i primi cittadini dovranno avvalersi del «Portale dei comuni» e indicare gli iden-tificativi catastali degli immobili interessati. Il provvedimento di Via Cristoforo Colombo dedica molta attenzione al contrasto al lavoro sommerso, nei cantieri edili, ma anche nel settore del commercio per strada e nell'ar-tigianato. Spetterà ai comuni scovare le imprese che non ver-sano i contributi o gli ambulanti che omettono la comunicazione unica ai fini fiscali, amministra-tivi e previdenziali, inviando le segnalazioni qualificate all'Inps. Agenzia delle entrate, Territo-rio e Inps forniranno ai comuni l'aggiornamento sullo stato di ciascun atto collegato alle segna-lazioni ricevute e report periodici sugli atti di accertamento.

Riproduzione riservata

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IL GIORNALE DELLE AUTONOMIE

Ok u Unificalo al moosidimotto delle diamo, sullo conprodoeipinione olia lotto alreenadone

Sindaci 007 non solo per il fisco Segnalazioni a 360° su professioni, commercio, edilizia

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..„..„ Niente lino se non c'e profitto

Monti detta al senato le regole per esentare gli istituti degli enti ecclesiastici. Fidae: non basta

Niente Imu se non c'è profitto La scuola non paga l'imposta se reinveste gli utili nelle attività

DI ALESSANDRA RICCIARDI

ono esenti dall'Imu le scuole della Chiesa che «svolgono le proprie at- tività secondo modalità

completamente e propriamente non commerciali». Lo afferma il premier, Mario Monti, inter-venendo ieri in commissione in-dustria al senato, alle prese con l'esame del decreto legge liberalizzazioni. Ma non basterà avere il bollino di scuola e cattolica per essere al riparo dalla tassa su-gli immobili, la nuova Imu: è necessario che eventuali utili siano sempre reinvestiti nelle attività didattiche. Monti mette le mani avan-ti: perché l'apertura del-

la linea di credito verso le scuole non sarà assolu-

ta, ci saranno verifiche con- crete e non solo astrat- te, assicura Monti, sui re- quisiti sogget-

tivi e oggettivi degli istituti.

Tanto che la Fidae, nonostante le precisazioni di Monti, chiede di rivedere la formulazione del regi-me delle esenzioni inserito nel dl liberalizzazioni, perché «per certi aspetti siamo gestiti da enti non profit, ma per altri risultiamo attività commerciali». Monti non sembra però disposto a fare con-cessioni sulle attività commer-ciali: sì a una effettiva garanzia di tutela per gli enti non profit, controlli serrati contro eventuali abusi o violazioni.

«Per il caso specifico delle scuo-le», recita la nota dell'intervento di Monti a Palazzo Madama, «è necessario precisare che non è propriamente corretto chiedersi se le scuole, in quanto tali, siano esenti o meno dall'imposta muni-cipale propria, bensì è più corretto domandarsi quali scuole possano essere esenti e quali, viceversa, siano soggette alla disciplina comune. La risposta chiara ed inequivoca è la seguente: sono esenti le scuole che svolgono la propria attività secondo mo- dalità concretamente ed ef-

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..„..„ Niente Inni se non s'e profitto

fettivamente non commerciali». Fermo restando che la definizione dettagliata dei requisiti è deman-data a un successivo decreto del Ministro dell'Economia e delle Fi-nanze, Monti indica quali sono i parametri strettamente necessari per ottenere l'esenzione: «L'attivi-tà paritaria rispetto a quella sta-tale è valutata positivamente se il servizio effettivamente prestato è assimilabile a quello pubblico, sotto il profilo dei programmi di studio e della rilevanza sociale, dell'accoglienza di alunni con disabilità, dell'applicazione della contrattazione collettiva del per-sonale docente e non docente; il servizio sia aperto% tutti i citta-dini alle stesse condizioni, nonché la modalità di eventuale selezione all'ingresso ovvero di successiva esclusione, correlata al rendi-mento scolastico, siano articolate secondo norme non discrimina-torie». E poi: « L'organizzazione dell'ente, anche con specifico riferimento ai contributi chiesti alle famiglie, alla pubblicità del bilancio, alle caratteristiche delle

strutture, sia tale da preservare senza alcun dubbio la finalità non lucrativa ed eventuali avan-zi non rappresentino profitto, ma sostegno direttamente correlato ed esclusivamente destinato alla gestione dell'attività didattica». E come se non bastasse: «non rile-va l'attività indicata nello statuto dell'ente, ma l'attività effettiva-mente svolta negli immobili».

Padre Francesco Macrì, presi-dente della Fidae, la federazione degli istituti di attività educa-tive che rappresenta la quasi totalità delle scuole cattoliche, chiede «una formulazione più chiara», perché la precisazione di Monti «basta se viene preci-sato meglio cosa si intende per attività non profit, perché noi delle scuole paritarie cattoliche ricadiamo sotto un tipologia un po complessa. Per certi aspetti siamo gestiti da enti no-profit, ma per altri aspetti, invece, ri-sultiamo attività commerciali». Insomma, potrebbe non essere finita.

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Da Milano a Bologna e Napoli, la contestazione dilaga, Gli backer di .Anonymous oscurano i siti di polizia e carabinieri

Sit-in e cortei in tutta. Italia, a Roma binari occupati FEDERICA CRAVERO

TO RI N O —«ForzaLuca», un unico coro da Aosta a Palermo. Presidi, cortei e blocchi dei treni: così i gruppi di No Tav sparsi in tutta Italia hanno voluto portare solida-rietà a Luca Abbà, l'anarchico che ieri mattina è stato folgorato dalla corrente ed è caduto da un traliccio mentre si oppo-neva all'allargarti ento del cantiere dell'Al-ta velocità .in Valsu sa.

La protesta dalla piazza si è estesa al web, con un attacco degli hacker che sot-to la siglaAnonymous hanno mandato in tilt i siti internet della polizia e dei carabi-nieri.

Mentre diversi gruppi gi àsi m uovevano spontaneamente, lanciando appunta-menti attraverso i soda] network, un invi-to alla mobilitazione è arrivato anche dal segretario nazionale di Rifondazione co-munista Paolo Ferrero, che ha proposto presidi davanti a palazzo Chigi e davanti

L'occupazione ala stazione Termini

alle prefetture di ogni città: apartire da To rino, dove gli attivisti hanno dato vita a un corteo nel pomeriggio e in serata hanno organizzato una fiaccolata sotto le fine-stre deii'ospedale in cuiAbbà è ricoverato.

Le adesioni maggiori a Milano, dove circa 500 persone hanno sfilato d a San. Ba - Ha a Porta Venezia, lanciando petardi contro la redazione di "Libero", e a Roma

7Fermini, dove il traffico ferroviario è stato paralizzato perun quarto d'o rada 200 an-tagonisti che sono riusciti a eludere i con-trolli dellap olizia e hanno danneggiato un Fre cciaro ssa. Tensione e disordini a B olo - gna: i manife stanti hanno invaso i binari e ci sono state cariche della polizia. Occu-pate anche le stazioni di Pisa, Palermo e Ancona con ripercussioni sul traffico fer-roviario in tutta la penisola.

A Napoli al corteo contro l'Alta velocità si sono uniti anche gli attivisti del Comita-to contro la discarica di Chiaiano, mentre da Vicenza è arrivata la solidarietà a Luca Abbà dei No Dal Molin. Protesta con le barche davanti al pontile della prefettura di Venezia, mentre a Firenze un sit-in sui binari della tranvia ha rallentato ii servi-zio. Iniziative sotto la b andiera No Tavp u-re ad Aosta, .Reggio Calabria, Reggio Em i-li a, Piacenza, cenza, For:0, Modena, Parma, Co - senza, L'Aquila, Trieste, Genova, Cagliari.

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LeaderNorrovfolgorato sul traliccio tensione inVal Susa, allarme deiServi- AWincornadowlacad.Isihtd:sropaila,vi

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PAOLO GR1SER

Passato in secondo piano il merito del progetto, adesso lo scontro è simbolico tra due modi di concepire lo sviluppo

La Val di Susa è diventata la palestra per tutti gli antagonisti. E la politica non riesce a dare risposte condivise

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Dagli espropri forzati ai timori per la salute vent' di battaglie per 13 chilometri

Vent'anni di battaglie e scontri intorno a un tunnel che è in gran parte francese e che interessa l'Italia solo per 13 chilometri, più o meno quelli di una galleria autostradale, Questa è la Tav o il Tav come preferiscono chiamarla gli oppositori. Da tempo la questione di merito è passata in secondo piano. Dopo quattro anni di discussioni e una modifica al tracciato cui avevano partecipato tutte le amministrazioni della valle, la questione è tornata improvvisamente politica nel 2010 dividendo in due anche gli amministratori locali del Pd. E rapidamente la battaglia contro il supertreno è diventata la bandiera di tutti coloro che vogliono modificare il modello di sviluppo. Dall'estate scorsa la valle è diventata anche il punto di raccolta degli antagonisti italiani, un grande centro sociale o una palestra, come si legge negli allarmati rapporti dei servizi e nelle stesse dichiarazioni dei vertici della polizia. L'alleanza tra valligiani e antagonisti, il patto di mutuo soccorso tra l'ala violenta e quella pacifica si è cementato nell'indifferenza della politica che anche oggi nasconde dietro i generici appelli al dialogo l'incapacità di dire con chiarezza che l'opera è ormai decisa e non si può più tornare indietro. Perché in Francia le talpe hanno già cominciato a scavare, perché il Parlamento italiano democraticamente eletto ha già detto si e si è impegnato. Il dramma di un uomo di 37 anni che sta lottando contro la morte al Cto di Torino è anche frutto di quell'ambigua reticenza.

Tunnel esplorativo della Maddalena

Tunnel di base

Lunghezza totale 7,4 obUnlo•

Larghezza

Metri cubi cubi scavat

Durata dei lavori wn

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Costo per

Lunghezza totale

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.......

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Scelte autoritarie e sindaci divisi così è fallita ogni forma di dialogo

PRIMA del 2006, l'atteggiamento delle Ferrovie è stata una delle principali cause dellaprotesta. Con scelte burocratiche i funzionari hanno tracciato un itinerario sulla carta ge o gra- fica tentando di imporlo ai comuni interessati. La rivolta del- l'inverno 2005 aVenaus ha portato alla naz,uita dell'Ossen'a-

torio tecnico, L' organism o 11 al avora t o p er quattro anni riunendo sindaci, ferrovie, ministeri e tecni- ci. A gennaio del 2010 ha approvato un tracciato molto diverso da quello originale. Subito dopo i comuni si sono divisi. Una p arte dei sindaci dei Pd si è alleato con le liste civiche No Tav p er governa- re la nuova Comunità montana nata dall'accor-

pamento delle precedenti e ha abbandonato l'Osservatorio. Sulla tratta Torino-Lione i comuni italiani interessati sono 25 e la maggioranza (15) è presente nell'Osservatorio. Per q -uanto riguarda invece it tunnel di base, l'opera che si avvia in questi giorni, i comuni realmente interessati sono due, Chio monte e Susa, e hanno già espresso parere favorevole. Ci sono poi tre comuni che non sono direttamente coinvol- ti se non perché il tunnel di base passa sotto il loro territorio: Giaglione, Venaus e Mompantero che si sono detti contrari.

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La sesa

Duello di cifre sui costi dell'opera "Amianto e uranio sul tracciato" "Solo 2,8 miliardi", "No, saranno 23" ma ora c'è un nuovo percorso

SUL versante italiano l'opera viene realizzata per fasi. Ora partono i lavori per il tunnel di base. Per molti anni allo sbocco italiano del tunnel i binari si congiungeran-no con la ferrovia attuale. Il corso dell'opera è di 8,5 mi-liardi e l'Unione europea coprirà iI40 per cento. :11 resto

lo divideranno Italia e Francia. L'Italia pa-gherà dunque 2,7 miliardi in dieci anni (e non 23 come dicono i contrari al tunnel). Prima dì iniziare lo scavo della galleria di base sul ver-sante italiano, è necessario scavare la galleria di servizio di 7,4 chilometri che parte da Chio-monte, dove in questi giorni si sta allestendo il

cantiere. La galleria raggiungerà il tunnel di base e ser-virà da via di fuga in caso di necessità. La legge europea impone infatti che per gallerie molto lunghe ci sia una via di fuga ogni 15 chilometri. :La galleria di servizio co-sta 143 milioni. Di questi 71 arrivano dall'Union e Euro-pea mentre gli altri 71 sono equamente divisi tra:Italia e Francia. L'Italia ne spenderà dunque 35. In tutto l'ope-ra costerà all'Italia 2,8 miliardi di euro così come previ-sto dai trattati internazionali.

I TIMORI per i possibili danni ambientali sono stati uno dei problemi principali discussi negli ultimi vent'anni in val di Susa. Due i punti delicati: la presenza di materiale pericoloso nel cuore della montagna e gli effetti ambien- tali dei cantieri. Il tracciato originario prevedeva il pas-

saggio sul lato sinistro orografico della valle do- ve era stata segnalata presenza di venature di amianto e di uranio. 11 nuovo tracciato messo a punto insieme alle amministrazioni locali, pre- vede il passaggio sul versante orografico oppo- sto, quello destro. In ogni caso le gallerie della tratta italiana verranno realizzate in un secondo

tempo. Il secondo punto in discussione è quello del depo- sito del terreno che verràscavato nella man tagna.in realtà dei 57 chilometri del tunnel di base solo 13 sono in Italia ed equivalgono alla lunghezza della galleria autostradale

:Frejus che viene raddoppiata proprio in questi mesi senza che si siano verificate nella stessa valle particolari obiezioni. La sistemazione del materiale scavato nei 45 chilometri del tratto francese è un problema già risolto dalla Francia con le amministrazioni locali interessate.

Imminente il via ai lavori in Francia "Ormai il processo è inarrestabile"

LA NUOVA Torino-Lione è utile? Secondo i contrari all'o- pera no perché l'attuale linea è sotto utilizzata rispetto al- le potenzialità e il traffico merci, per il quale viene giusti- ficata da chi è favorevole, sta subendo una contrazione a livello internazionale. I favorevoli sostengono invece che

la nuova linea è un semplice ammodernamento dì quella che da metà Ottocento attraversa le Al- pi

in fondo alla valle. li nuovo tracciato ha una

pendenza minore dell'attuale e potrebbe dun- que essere meglio utilizzato per il trasporto mer- ci trasferendo su rotaia almeno una parte del traffico su gomma. La discussione è in ogni caso

superata dai fatti perché il sì all'opera è venuto a suo tem- po sia dal Parlamento italiano cheda quello francese ed ha avuto l'approvazione dell'Unione europea come proget- to prioritario. :Lo stesso governo Monti ha firmato recen- temente con il governo di Parigi un accordo che precisa meglio la distribuzione dei. costi e i tempi di realizzazione. Infatti sul versante francese lo scavo della prima parte del tunnel dibase inizieràtrapochimesied è impensabile che a questo punto venga bloccato un processo irreversibile.

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Secondo il ministero del 'Innovazione dal 2006 al 2010 la spesa è salita di oltre 400 milioni_ curo

I magistrati contabili rilevano che tanti incarichi sono assegnati "in assenza di requisiti professionali adeguati"

,

Quasi due lardi l'anno e 250 'la i professionisti util ati da Regioni e enti La Corte dei conti denuncia: costi sproporzionati e inutili La marcia dei consulenti non conosce soste, sospinta da interessi clientelari e fondi pubblici a go go: ammonta a quasi un miliardo 800 milioni la spesa annua per gli incarichi affidati da sindaci, presidenti di Province e Regione, manager di aziende sanitarie, rettori di atenei più o meno illustri. Quello del ricorso al tecnico esterno è un fenomeno che riguarda circa 250 mila professionisti nel foglio paga delle pubbliche amministrazioni italiane e che è in costante crescita. Basti raffrontare il dato della spesa - fornito dal ministero dell'Innovazione e aggiornato al 2010 - con quello fatto registrare quattro anni prima: oltre 400 milioni curo in meno. Accanto ad incarichi necessari, fa rilevare la Corte dei Conti, ce ne sono tanti assegnati «in assenza di requisiti professionali adeguati o senza previa verifica dell'esistenza di professionalità interne». un male endemico, rileva il magistrato siciliano Luciano Pagliaro, avendo bene in mente come l'amministrazione regionale dell'Isola segni un record poco edificante: con 13 incarichi al mese la

giunta Lombardo non -ne confronti. Anche se nel più ricco Centro-Nord il valore dei contratti firmati, e di conseguenza la spesa pubblica, è superiore: Lombardia al primo posto, nel 2010, seguita da Emilia Romagna, Veneto, Lazio e Piemonte.

Da Milano a Palermo, da Genova a Castellammare di Stabia, è una rassegna di sprechi: dai velisti e dai suonatori di piano bar chiamati ad occuparsi della ricostruzione dopo l'alluvione del

iessinese ai tecnici precettati dopo il sisma in Basilicata che dal 2002 al 2008 hanno esaminato cinque pratiche (5! ) ogni anno.

Dalle due relazioni fatte col copia incolla che sono valse a. un professionista ligure un doppio compenso ai dipendenti del ministero delle Politiche agricole

nominati pure consulenti di una partecipata. Una latapianta difficile da estimare. Se è vero che, a onte dei quasi due miliardi di spesa, le condanne per

onsulenze illecite si sono limitate ad accettare un ro erariale di tre milioni.

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13 consa-ti al mese, per l'alluvione reclutati pianisti, velisti e sciatori L'ultimo caso è quello del presidente della Provincia di Palermo, GiovanniAvanti, citato a giudizio dalla procura contabile per la spesa spropositata sostenuta per tenere in piedi„ dal 2008 a oggi, suo ufficio

di segreteria "imbottito" di esterni: la Corte dei Conti gli contesta unmaxi danno erariale, pari a un milione di euro. Ma è la Regione a far registrare un boom di

, consulenze: nel 2011 la giunta Lombardo ha viaggiato alla media di 13 contratti al mese, per uscite complessive

\ superiori a un milione e mezzo di curo. Fra i capitoli di spesa più sostanziosi, la ricostruzione delle zone

alluvionate del messinese. Coni suoi poteri commissariali il governatore ha affidato 15 incarichi (400 mila euro la spesa) che hanno premiato, silegge dai curricula, appassionati di vela e sci alpino, pizmisti di piano bar e orgtin.isti su richiesta per mani:umili.

R!P ROD UZC NE RISERVATA

Castellammare, il record della Asl 23 milioni per parcelle di avocati La stangata più recente risale a gennaio: la Corte dei conti campana ha fatto pervenire ai vertici dell'ex Asi 5 di Castellammare di Stabia un "invito a dedurre" (l'equivalente dell'avviso di garanzia) per le spese

legali sostenute sino: al 2008. L'accusa rivolta ai dirigenti è quella di essersi rivolti allegramente ad avvocati esterni all'ente, fino ad accumulale parcelle (interessi

-:- compresi) per 23 milioni di euro. Sono 75 le istruttorie ' \ aperte suincaric bi e consulenze affidati da enti ; . \ \ camparti. «In svariati casi si registra un.a completa

inutilità della spesa», dice il procuratore Tornmaso Cottone) che cita alcuni esempi (il Comune di Capri deve rispondere di un danno pari a 240 mila euro) ma segnala che il fenomeno è assai diffuso anche in settori diversi dagli enti locali. Il Cira (centro ricerca aerospaziale) deve rispondere di un danno pari a 106 mila euro.

RIPRODUZIONE RISERVATA

La spesa Regione per Regione Dati in milioni di euro riferito all'importo dei contratti stipulati nel 2010

Campant

84,465 Olicata

633

Fonte: Ministero dello R3 bit

Friul

121

140,422

Val d'Aosta 22,12t.

......... .......

22

Marche 34499

37,33 Abruzzo ise 10,199 9,409

'' • Tosca Puglia

122,119

a Calabria 52.476 30,872

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Le spese Rai a difesa di Meocci condannati i dirigenti aziendali Il presidente della sezione giurisdizionale della Corte, Salvatore Nottola, mette in evidenza tre sentenze di condanna del 2011, La principale riguarda il danno finanziario procurato alla Rai dopo

l'illegittima nomina dell'ex direttore generale, Alfredo Meocci, sanzionata dall'Agcom. Alcuni dirigenti, fra i quali il capo dell'ufficio legale Rubens Esposito, sono stati condannati a rifondere le spese «sostenute dalla società pubblica per l'acquisizione di pareri favorevoli a tale nomina nonostante la palese illegittimità». È stato condannato al pagamento di 100 mila euro l'ad

di una società partecipata dallo Stato, Fabrizio Mottironi, che aveva affidato consulenze a professionisti nel frattempo anche assunti con contratti di collaborazione nello staff del ministro delle politiche agricole: hisofmna gli "esperti" erano pagati due volte.

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La giunta ha pagato due volte per avere lo stesso proge.D

Doppio compenso per relazioni-fotocopia. È il caso paradossale giunto a conclusione, almeno sul piano giudiziario, nel 2011 in Liguria. Una sentenza della sezione giurisdizionale della Corte dei

conti ha condannato un ex assessore regionale, Giovanni Battista Pittaluga, e il dirigente Giuseppe Profiti, ai pagamento di 30 mila euro, in quanto responsabili di una spesa gonfiata sostenuta dalla Regione, La giunta affidò nel 2001 ai professor GiovanniValotti l'incarico di un progetto di sviluppo della organizzazione dell'ente: il lavoro si concluse due anni dopo con una relazione, e

costò 72.500 euro. Ne12007 nuova consulenza, allo stesso professionista, «sullo stesso oggetto». Incarico ingiustificato, osserva la Corte. «E ciò è dimostrato dalla pressoché totale identità del testo delle due relazioni». Un caso ben remunerato di «copia e incolla».

íe RIPRODUZIONE RISERVAI -

Il consulente telefonico e il segretario promosso direttore Nel j'accuse della procura contabile meneghina una parte significativa riguarda incarichi e consulenze assegnati in modi illegittimi.imagistrati elencano una sfilza di esempi: la

promozione del segretario comunale a direttore generale, la figura apicale della burocrazia, in un Comune consoli tre dipendenti. O ancora la consulenza affidata «in modo del tutto generico»: «espie t ava le sue funzioni ai telefono». Storie che seguono le condanne piovute sull'ex sindaco Moratti per lo spoils system che aveva premiato manager esterni sprovvisti di titoli e per i compensi a

sei componenti dell'ufficio stampa. Anche da ministro, nel 2001, la Moratti aveva assegnato una consulenza ritenuta impropria dalla Corte: quella a Ernst&Young, costata 180 mila euro.

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Ventidue milioni di danno erariale e il dipendente diventa consulente

Il sito del ministero della Funzione pubblica pone l'Emilia Romagna ai vertici della classifica delle Regioni che più spendono per consulenze: 231 milioni 400 mila euro nei 2010. Di

recente la Guardia di finanza ha elencato una casistica di furbetti e doppiolavoristi in nero che hanno provocato un clarino erariale superiore ai 22 milioni. Un docente dell'Alma Mater di Bologna, all'insaputa di università e fisco, faceva 1' ad in una

\ spa del settore ingegieristico. E in una decina di anni avrebbe messo in tasca 386mila euro extra. il funzionario di un'agenzia fiscale ha incassato 8.500

euro di consulenza da un'azienda di servizi. TJn altro dipendente pubblico pare sia riuscito nella incredibile impresa di diventare consulente dello stesso ente da cui riceve lo stipendio.

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Qui il primato delle 'condanne" 125 mila euro per 5 gratiche in 7 anni La Basificata è, a sorpresa, la regio ne che ha registrato il maggio rnumero di condanne, rle1201.1, per il ricorso a consulenze illecite: cinque. Anche il terremoto del 1998 ha

contributo a gonfiare il fenomeno. Ha visto il traguardo l'iter di un'inchiesta che ha condannato la giunta di Lauria, in provincia di Potenza, al pagamento delle spese sostenute (125 mila euro) per l'assunzione di un gruppo di tecnici "esterni" incaricati di vagliare le pratiche di risarcimento danni. La Co rte ha sottolineato

che in sette anni. (200212008) sono state definite soltanto 172 pratiche: circa 5 pratiche all'ann o pe r ciascun tecnico convenzionato. Insomma, per dirla con le parole dei giudici, non proprio «una gestione efficace ed economica».

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N L'Ami sollecita ricorsi alla Consulta contro il trasferimento dei fondi al Tesoro

Tesoreria unica, Comuni in rivolta E Zaia: mai a Roma i soldi del Veneto ROMA — «Una vera falange ma-cedone contro il governo». La vuole organizzare Luca Zaia, che ha diffidato il tesoriere delVene-to — Unicredit — dall'obbedire a una norma contenuta. nel de-creto liberatizzazioni. It gover-natore leghista considera l'ob-bligo di trasferire il 50 per cento della liquidità degli enti lo cali al-la nuova tesoreria unica dello Stato un esproprio. Una forala di appropriazione indebita. Un abuso. E chiede ai Comuni di se-guirlo nella battaglia.

La Regione ha già fatto un esposto alla Corte Costituziona-le, e un ricorso al Tar di Venezia perché ordini alla banca di non trasferire le risorse fino alla pro-nuncia della Consulta. Infine, ha diffidato lo stesso Unicredit dal farlo senza il permesso dei go-

vernatore. Non si tratta di spic-cioli: ilVeneto ha una liquidità di 8 miliardi di giuro. Le Province, un miliardo di euro. I Comuni, 9 miliardi.

E quindi, protesta anche l'An-ci: «Abbiamo sollecitato le Re-gioni a fare ricorso alla Consulta. E grave che il provvedimento non sia stato nemmeno concer-

KneNe Erradì,

ConZemez delle Reglonl, ceMea ..'"accentram,m;o

Il leghista Luca Zaia, governatore della Regione Veneto

tato», dice il presidente Grazia-no D elrio. Si ribella l'Upi: «Il go-verno prende le tiostre risorse per fare cassa», lamenta Giusep-pe Castiglione. Mentre il presi-dente della Conferenza delle Re-gioni Vasco Errani chiede che «si faccia un programma di riforme costituzionali e lo si segua. Ma non contenga la tesoreria unica

né il meccanismo automatico di commissariamento degli enti locali».

Il senatore leghista Massimo Garavaglia racconta che — al Se-nato viario Monti ha preso no t a della questione: «Il prender uscendo mi ha detto: "Ci sono tante penne al governo, qualcu-no se ne occuperà"». Nel frat-tempo, la lente cade su quello che il centrista Antonio De Poli definisce il vero problema, il pat-to di stabilità: «Per colpa dei suoi vincoli le risorse degli Enti terri-toriali restano chiuse a chiave ne lle tesorerie». Stessa denuncia dell'assessore veneto al Bilancio Roberto Ciambetti: «Una legge cervellotica impedisce le spese, e ora ci chiedonos alvadanaio».

(a. cuz.)

RiPRODUZiONE RiSERVATA

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CRCRI

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Smantellati i control rei i Mi ittn nin

ialmirleReatoi

Smantellati i controlli sugli incidenti di lavoro tutto rinviato alle Regioni ROMA — Ci hanno provato in molti, ma nessuno era andato co-sì lontano. Il governo Monti, con l'articolo 14 del decreto Semplifi-cazioni da domani in Parlamento, sarebbe pronto al colpo di mano, alla cancellazione tout court dei controlli per la sicurezza sul lavo-ro.

Un tema caldissimo in Italia dove ogni anno muoiono circa 1.000 persone e dove solo un pu-gno di add etti ai controlli, meno di 2mila, effettua ispezioni su una platea"impossibile" comp osta da 6 milioni di imprese. Nel decreto il famigerato articolo 14 al comma "F" parla espressamente di «sop-pressione o riduzione dei control-li sulle imprese in possesso della certificazione del sistema di ge-stione per la qualità (UNI EN 9001) , o altra appropriata certifi-cazione emessa, a fronte di norme armonizzate, da un organismo di certificazione accreditato da un ente di accreditamento designato da uno Stato membro dell'Unio-ne europea ai sensi del Regola-mento 2008/765/CE, o firmatario degli. Accordi internazionali di mutuo riconoscimento (I AF DviLhi)».

In sostanza una semplice certi-ficazione, come la iso 9001 — che non si occupa certo di sicurezza sul lavoro — potrebbe bastare per impedire verifiche in azienda. L'unico appiglio, o speranza per il mondo del lavoro (che probabil-mente colto di sorpresa non ha al-zato ancora le barricate sulla nor-ma che potrebbe essere approva-ta entro la prossima settimana) è la possibilità affidata agli Enti Lo-cali e a non meglio specificate "li-nee guida da approvare entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto"

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Gii incidenti t•MartWorts 1$esgr~

~unita oomplosso 31,3°l0 28,9%

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Uomini Donne

Fonte: inali

di «conformare le attività di con-trollo diloro competenza» alprin-cipi dei regolamenti che saranno «emanati su proposta del mini-stro per la Pubblica amministra- zione- e la semplificazione, del mi-nistro dello Sviluppo economico e dei ministri comp etenti per mate -

ria, sentite le associazioni im-prenditoriali in base ai seguenti principi e criteri direttivi». In pra-tica si demanda ad un dialogo ri-stretto tra imprese e ministeri una materia che coinvolge milioni di lavoratori. L' Aitep, l'associazione italiana dei tecnici della preven-zione, ha già messo nel mirino il testo così comeAntonio Boccuzzi, l'unico operaio superstite del ro-go delle acciaierie Thyssen Krupp del dicembre 2007 e oggi parla-mentare del Pd. «Leggere questo articolo del decreto scatena delle sensazioni forti e dolorose dice

e il solo pensare che sia suffi-ciente essere certificati per evitare dei controlli è francamente inac-cettabile. Un dramma come quel-lo degli infortuni sul lavoro non lo si può affrontare andando nella direzione sbagliata. Se poi si legge il testo — aggiunge — si scoprono passaggi davvero incredibili: tra le righe, infatti, si parla di "collabo-razione amichevole con i soggetti controllati al fine di prevenire ri-schi e situazioni di irregolarità". Ma chi l'ha scritta così?».

Ora, secondo Boccuzzi, «è pos-sibile che vengano aggirati i con-trolli mettendo in campo confor-mità. che non riguardano la sicu-rezza. E questo non po ssi ani o per-mettercelo». E pensare che nei 2009 la materia entrò nel mirino del governo Berlusconi. «In quei caso — conclude Boccuzzi— riu-scimmo a convincere la maggio-ranza a fare un passo indietro». E oggi? «Io ho proposto una serie di emendamenti tra cui la soppres-sione dell'articolo. Ora ci aspetta-no una decina di giorni decisivi prima del voto della prossima set-timana. Qui non siamo più di fronte a delle semplificazioni ma ad una cancellazione dei control-li».

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LUCIO CILLIS

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press unE 28/02/2012 la Rernibblica

Ogni anno in Italia 1.000 "morti bianche": e ora si rischia un calo delle verifiche

Gli infortuni ozd lavoro denunciati

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In occasione di lavoro

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{fObeitS-OatitéttitttiiittidMiqffilk~t):SSSS:

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Infortuni complesso

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Casi mortali

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Nutdti.ise~0.»0::ffi~l~h0#00 .0."ffi. etrada}e ecc)

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2009 2010 2009 2010

TOTALS 790.112 775,374 553.000 Fonte: Inali

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Smantellati inctsmili

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Rifiuti,l'Ue contro Italia: "Fuorilegge 102 discariche" FABIO TONAC

ROMA — Cento due discariche sul ter-ritorio italiano, tra cui tre contenenti rifiuti pericolosi, sono irregolari per-ché non soddisfano i criteri della nor-mativa europea in m ateri a. Per quel to motivo la Commissione europea ha inviato al governo Monti una lettera di costituzione in mora, che rappresenta il primo passo dellaprocedu -radiinfra- zione al Trattato dell'Unione Europea.

I siti sotto osservazione si trovano in

14 Regioni (Friuli Venezia Giulia, Pu-glia, Abruzzo, Emilia Romagna, Ligu-ria, Lombardia, Piemonte, Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Molise, Sardegna e Urnbria) anche s e non è an-cora del tutto chiaro quali siano. «Ab-biamo analizzato le segnalazioni arri-vate per la nostra regione ---- diceva a esempio ieri l'assessore all'Ambiente delle Marche, Sandro Donati — e non risultano situazioni di irregolarità così gravi da giustificare la procedura».

La questione riguarda la violazione

dell'articolo 14 della direttiva europea del 1999 sulla gestione dei rifiuti, se-condo cui spettava agli stati membri chiudere le discariche che al 16 luglio 2009 non fossero state conformi alla normativa europea. L'Italia, a quanto pare, non ha fatto niente. «In alc une re - giorú ---- ha commentato il ministro dell'Ambiente Corrado Clini le scel-te importanti, quelle strutturali per la gestione intelligente ed ecoefficiente, sono state rinviate. L'infrazione sarà uno stimolo a rafforzare la raccolta dif-

ferenziata e ad aumentare la quota di recupero energetico dai rifiuti». Alla commissione Petizioni del Parlamen-to europeo, dopo l'annuncio della co-stituzione in mora, sono state ascolta-te le autorità campane, che più di altre soffrono per la questione rifiuti, «Non è solo l'Italia a incontrare difficoltà ---- h a spiegato Erminia Mazzoni, presi-dente della commissione —nel 90 per cento dei Paesi Ue il Parlamento euro-peo ha riscontrato una grande diffi-coltà ad attuare la direttiva».

Pagina 19 EmergenzaaPompei,ancommerollo

press unE 28/02/2012 la R ubblica

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La protesta infiamma le piazze "Luca è un eroe, assassini". Dopo il tam-tam sul web manifestazioni da Milano a Palermo

MAURIZIO TROPEANO INVIATOA BUSSOLENO

«Luca è stato un eroe, è cadu-to perché rincorso dalla poli-zia. Hanno fatto un'operazio-ne da Stato di polizia e da Sta-to fascista. Qui noi continuia-mo ad oltranza». Sono le sette di sera di questo lunedì di grande nervosismo in Valsu-sa. Le parole di Alberto Peri-no, uno dei leader del movi-mento, raccontano di una rab-bia crescente tra i militanti No Tav e danno una versione del-l'incidente di cui è stato vitti-ma Luca Abbà che ha fatto il giro dei siti antagonisti e che il migliaio di persone che si è riu-nito in località Vernetto di Chianocco, dove da ore sono state bloccate l'autostrada e la Statale 25, riassume con uno slogan: «Assassini, assassini».

Rabbia, dolore e determina-zione fanno il giro d'Italia per-ché la rete di opposizione so-ciale e antagonista che i comi-tati hanno tessuto con pazien-za in questi mesi ha risposto al-la richiesta di aiuto dei valligia-ni. E quell'accusa alle forze dell'ordine risuo- na in tante piaz- ze italiane, da Milano a Bolo- gna, da Roma a Napoli, da Vi-

cenza all'Aquila. Il web moltiplica gli appelli e diventa esso stesso terreno di protesta. I siti istituzionali di polizia e carabinieri sono inac-cessibili dopo un attacco dei pi-rati informatici di Anony-mous, lanciato in solidarietà ai manifestanti No Tav.

Alle cinque del pomerig-gio era stato Perino ad annun-ciare che «alle 18, in cinquan-ta città italiane, ci saranno presidi sotto le Prefetture». E infatti manifestazioni di so-lidarietà e cortei si sono avuti un po' ovunque. A Milano 500 persone si sono riunite a piaz-za San Babila e hanno sfilato in corteo verso Porta Vene-zia. Corteo senza incidenti, tranne all'altezza dell'ingres-so del quotidiano Libero, quando i manifestanti hanno tirato fumogeni e petardi nel-l'atrio, senza peraltro creare danni particolari.

A Vicenza si sono mobilita-ti i comitati che da anni sono riuniti nel patto di mutuo soc-corso con i No Tav. Nella città veneta sono entrati in azione gli attivisti del comitato «No Dal Molin» gemellati con la Valle nel nome di una batta-glia comune contro l'allarga-mento della base dell'esercito americano e con il supertreno.

Manifestazioni davanti alle prefetture a Venezia (con le barche), Trieste, Firenze e Pi-sa. A Genova centri sociali e at-tivisti No Tav, dopo essersi ra-dunati intorno alle 17 e 30 da-vanti alla prefettura del capo-luogo, hanno dato vita ad un corteo per le strade del centro cittadino, aperto da un lungo striscione con scritto «Chi at-tacca la Val Susa attacca tutti noi». A Bologna un centinaio di manifestanti ha occupato i binari della stazione. Poco pri-ma c'erano stati tafferugli con le forze dell'ordine con lancio di pietre contro i poliziotti.

Ancora cortei e proteste ad Ancona, L'Aquila, Cosen-za. A Roma 200 persone han-no compiuto un blitz occu-pando i binari della stazione Termini, danneggiando un Frecciarossa e alcuni convo-gli. A Palermo alcuni studen-ti hanno contestato il leader del Pd, Pierluigi Ber sani, al teatro Zappalà per le prima-rie: «Vergogna! Luca è in fin di vita per i vostri profitti».

A Napoli si sono mobilita- ti i militanti del comitato con- tro la discarica di Chiaiano e studenti e atti- visti del labora-

torio Insurgen-cia. Hanno sfilato in duecen-to per le strade del centro tra gli slogan: la «Val di Susa ce l'ha insegnato, resistere al-lo Stato non è un reato».

Dai presidi ai blocchi di strade e stazioni il passo è sta-to breve anche perché, come spiegava Lele Rizzo, uno dei leader del centro sociale Aska-tasuna, nel corso della confe-renza stampa dei No Tav «qui le cose cambiano, Luca ha ri-schiato la vita per difendere la nostra terra. Adesso su c'è uno Stato di polizia. Il messag-gio che è stato dato a noi, ma anche a chiunque si oppone, è semplice: attenzione, non lo fa-te, non vi opponete».

Le manifestazioni di ieri sembrano la prova generale di una fiammata che dalla Valsu-sa potrebbe estendersi e spo-starsi nelle grandi città. A par-tire da Torino la protesta po-trebbe diventare il catalizzato-re di una rivolta sociale più ampia contro un governo che Perino ha definito il «peggiore della storia d'Italia».

Nicoletta Dosio, segretaria della sezione Prc di Bussoleno, spiega parlando ai manifestan-ti valsusini: «Noi non ci pieghe-remo mai. La nostra rabbia de-ve diventare azione».

Venezia contestai:n, barci: AVenezia alcune decine di manifestanti

hanno protestato davanti alla prefettura arrivandoci con le barche

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t..urteo in centro a NaN Circa 200 manifestanti hanno sfilato in

centro al grido di «Val di Susa ce l'ha insegnato, resistere allo Stato non è reato»

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La protesta infiamma le pezze

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press unE 28/02/2012 LA STAMPA

Circa 200 persone hanno occupato i binari della StazioneTermini provocando qualche ritardo

nei treni e danneggiando un Frecciarossa

Scontri a Bologna Un centinaio di giovani si è radunato in

piazza Nettuno, un gruppo ha occupato i binari con momenti di tensione e scontri

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La protesta infiamma le piazzP

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Firenze, sotto la -)re'ett;am. Duecento persone si sono riunite con striscioni

davanti alla prefettura. Tentativo, andato a vuoto, di occupare i binari della stazione

Nlí hmn, 500 in phtzza. Raduno di 500 a piazza San Babila e corteo

verso Porta Venezia. Fumogeni e petardi nell'atrio del quotidiano Libero

Ron La, nVaSe

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lei alla Chiesa, ma scuole esentate Monti: non pagheranno gli istituti non commerciali. La Cei esulta: "Si va nella direzione giusta"

GIACOMO GALEAZZI ROMA

«Esenti dal pagamento le scuo-le non commerciali», chiarisce il premier. Partita chiusa, dun-que, sull'Imu alla Chiesa? Sem-brebbe di sì a sentire Mario Monti. Ma il ministro Andrea Riccardi ammette che resta un nodo da sciogliere: «Monti ha indicato la linea: ciò che è commerciale deve pagare l'Imu. E non si tratta solo della Chiesa ma anche di altre orga-nizzazioni no profit. Ci sono al-cuni nodi da sciogliere come il discorso sulle scuole». Le di-chiarazioni del premier «van-no nella direzione giusta, quel-la portata avanti anche in Eu-ropa», commenta il vescovo

Tra le «paritarie»

9371 sono cattoliche, e hanno oltre 740 mila alunni

la prima volta che un premier partecipa ad una semplice sedu-ta in sede referente, cioè ordina-ria, come ha sottolineato il presi-dente del Senato, Renato Schifa-ni che lo ha accolto. Monti ha toccato il punto su cui c'erano più preoccupazioni, cioè quello delle scuole paritarie: di queste ben 9.371 sono cattoliche, con 740.000 alunni. Ebbene, ha ga-rantito, continueranno a non pa-

gare l'Imu quelle che sono «con-cretamente non commerciali», in base ad alcuni «parametri»: che esse seguano i programmi scolastici ministeriali, che appli-chino ai professori il contratto nazionale, che abbiano rilevan-za sociale (per esempio acco-gliendo bambini disabili); che non discriminino nessuno che voglia iscriversi; che il bilancio sia «effettivamente» non lucrati-

vo e che gli «eventuali avanzi non rappresentino profitto, ma sostegno all'attività didattica». Questi criteri vanno estesi a tut-te le altre attività sociali e non solo alla scuola. Ciò metterebbe al sicuro la gran parte delle atti-vità assistenziali e sociali gestiti dalla Chiesa, compreso il turi-smo sociale (ostelli della gioven-tù) che è fuori dal regime della concorrenza secondo le regole

Ue, ma che era quello che aveva provocato l'esposto dei Radicali a Bruxelles.

Monti è stato evidentemente persuasivo visto che tutti i sub-emendamenti sono stati ritirati e la commissione Industria ha subito approvato all'unanimità il testo del governo. Tutte le forze politiche, compresa la Lega Nord, hanno espresso «apprez-zamento» per il chiarimento di

Monti. E un giudizio positivo lo ha espresso anche Graziano Del Rio, presidente dell'Associazio-ne dei comuni. Cauto don Fran-cesco Macri, presidente delle scuole cattoliche: «Monti ha espresso principi ancora genera-li. C'è bisogno di estrema esat-tezza sugli aspetti tecnici perché le interpretazioni possono lede-re l'intenzione dell'esecutivo». La prudenza non è mai troppa.

Gianni Ambrosio, presidente della commissione Cei per l'educazione: «Scuole e oratori sono attività no profit e non ha senso tassare attività che han-no chiara rilevanza pubblica e sociale». Gli istituti paritari «vivono in condizioni non faci-li, in contrasto con le tendenze europee sulla sussidiarietà, quindi le preoccupazioni delle congregazioni religiose sono molto serie e legittime».

Mario Monti subodora i malumori trasversali presenti in Parlamento sull'emenda-mento e, inaspettatamente, si presenta in commissione Indu-stria del Senato per tranquil-lizzare tutti: le scuole e le atti-vità autenticamente no profit continueranno ad essere esen-tate. Parole che convincono i senatori che immediatamente approvano l'emendamento e che rassicurano anche la Cei. A preoccupare Monti è stata la notizia della presentazione di alcuni sub-emendamenti da parte di senatori di tutti i grup-pi al testo del governo. Questo, come ha rivelato lo stesso pre-sidente del Consiglio, era stato informalmente concordato con la Commissione Ue, e quin-di era importante che venisse approvato senza limature o modifiche. E così nel primo po-meriggio Monti si è presenta-to in commissione Industria: è

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Ici alla Chiesa, ma scuole esentate

Senato delle lolk

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Zaia: "Roma non avrà i soldi del Veneto" Ricorso al Tar contro il trasferimento dei fondi

FABIO POLETTI MILANO

Il Governatore del Veneto Luca Zaia giura che non po-teva fare diversamente: «E' solo legittima difesa. Altri-menti tanto vale consegnar-si...». I toni sono da guerra, la solita guerra del Nord tar-gato Lega contro la Capita-le. Ma almeno la prima bat-taglia contro lo spostamen-to a Roma delle Tesorerie -provvedimento contenuto nel decreto sulle liberalizza-

Il decreto del governo prevede l'invio

del 50 per cento della liquidità di cassa

zioni - sembra averla vinta la regione del Nord Est. Il decreto approvato un mese fa prevede che la liquidità di cassa al 24 gennaio debba es-sere trasferita per il 50% a Roma, alla Tesoreria centra-le, entro il 29 febbraio. Il provvedimento non piace al-l'Anci, all'Upi che raccoglie le Province ma il Veneto è il primo a non mugugnare e basta. E ieri mattina il Go-vernatore Luca Zaia si è ri-volto al Tar per impedire

che la banca che fa da tesorie-re al Veneto, trasferisca entro domani a Roma metà della li-quidità di cassa: «Unicredit non può mandare i soldi a Ro-ma senza la nostra autorizza-zione. Adesso vediamo cosa succede dopo la diffida».

A chiedergli se questa sua iniziativa sia una specie di fe-deralismo fai-da-te, Luca Zaia prima risponde snocciolando numeri: «Dovremmo trasferi-re 8 miliardi di euro. Sono sol-di investiti che fanno girare le 600mila imprese del Veneto. Cosa succederebbe se il gover-no chiedesse alle banche di tra-sferire a Roma il 50% dei depo-siti dei cittadini?». Poi la butta in politica: «Sono soldi nostri. Da Governatore di questa Re-gione ho sempre detto: "Prima il Veneto". Con il governo Monti invece c'è l'apoteosi del centralismo. Spero che tutti gli Enti Locali ci seguano, dob-biamo costruire una falange macedone contro Roma». Nel-l'attesa sono al lavoro gli uffici legali. Oltre all'intimazione a Unicredit, al ricorso davanti al Tar e alla Corte Costituziona-le c'è pure un'istanza al tribu-nale di Venezia «contro que-sto abuso che si profila come un'appropriazione indebita ai danni del Veneto».

Il rischio è che le mosse del-la regione del Nord Est possa-no fare scuola. Graziano Delrio presidente di Anci vor-rebbe bloccare il trasferimen-to che su scala nazionale vale 9 miliardi di euro: «Il provvedi-mento non è stato nemmeno concertato». Dalle Province stesse grida di dolore: «Così torniamo indietro di trent'an-ni...». Le indiscrezioni che arri-vano da Palazzo Chigi assicu-rano che il governo starebbe valutando le proteste degli en-ti locali. Ma il tempo stringe, mancano 24 ore alla scadenza

111 CSOrCri

Sono i soldi che la Regione dovrebbe trasferire a Roma

Che traggono vantaggi dagli investimenti regionali

del termine imposto dal decre-to, e il Governatore del Veneto vorrebbe che si bloccasse tut-to e subito: «Questa è una ap-propriazione indebita».

Il fatto è che almeno in que-sto angolo del Nord governato dalla Lega, la battaglia contro la Tesoreria centrale ha una marcia in più. Quella del «Nord che lavora» contro «Ro-ma ladrona». Alla fine solo slo-gan ma Luca Zaia giura che c'è molto di più: «Togliere i sol-di alla nostra Regione può pro-vocare danni incalcolabili. Il Veneto è la Baviera italiana.

Quegli otto miliardi di euro so-no la benzina nel motore delle imprese. Da noi le cose funzio-nano: non ci sono strade che fi-niscono nel nulla in mezzo ai campi. E poi perché spostare a Roma i soldi dei veneti? Noi non abbiamo 1900 miliardi di debito... Meglio, molto meglio che i nostri soldi ce li ammini-striamo noi. Almeno sono al si-curo. E poi sarebbe meglio che il governo Monti si desse un colpo di reni federalista per-ché noi ne abbiamo le tasche piene, di fare sempre quelli che pagano come Pantalone».

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Zida: -Roma non avrà i soldi del Venero-

Bermi in campo nel 111l'almno

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Se non paghi la Tarsu il Comune ti segnala all' l ù.ario ROMA

Il Comune sorveglia, far fesso il Fi-sco dovrebbe diventare meno faci-le. Soprattutto ora che è pronto il protocollo che i Municipi seguiran-no per inviare a Guardia di Finan-za ed Agenzia delle Entrate, le co-siddette segnalazioni qualificate, quelle in grado di evidenziare «sen-za ulteriori elaborazioni logiche» i comportamenti evasivi o elusivi. Il numero uno dell'Agenzia delle En-trate, Attilio Befera, ha messo ne-ro su bianco le indicazioni per i da-ti che gli saranno utili per dare un'ulteriore stretta nella lotta al-l'evasione. Ieri, a Reggio Emilia, li ha consegnata all'Associazione na-zionale dei comuni, secondo l'inte-sa raggiunta lo scorso 2 febbraio durante la conferenza unificata.

«I Comuni hanno dimostrato di

saper effettuare indagini in grado di scovare fenomeni evasivi o addirit-tura fraudolenti alcune volte non fa-cilmente individuabili dalle nostre strutture, grazie alla loro conoscen-za del territorio», ha spiegato Befe-

ra, presentando le linee della nuova collaborazione tra Agenzia e Comu-ni, messa in campo con l'obiettivo di recuperare l'evasione fiscale e pro-muovere una più diffusa tax com-pliance. «I Comuni sono il luogo da cui può partire una rivoluzione etica che coinvolga l'intero Paese», ha ri-badito dal canto suo il presidente dell'Anci Graziano Delrio. Questo anche perché «i comuni sono il luo-go in cui si rifonda la cittadinanza, il luogo in cui le persone comprendo-no il senso del sacrificio per il bene comune, e capiscono che pagare le tasse vuol dire rendere la propria comunità più vivibile e più giusta».

Il documento delle Entrate indivi-dua l'ambito e le tipologie di scam-bio di informazioni non solo con la stessa Agenzia e la Gdf, ma anche con Inps e Agenzia del Territorio. In particolare vengono puntualmente

distinte le tipologie di segnalazioni da far pervenire, da parte dei Comu-ni, all'amministrazione fiscale.

Per quanto riguarda le modalità di accesso alle banche dati dell'Am-ministrazione finanziaria e del-l'Inps, si stabilisce che vengano re-golate, così come la trasmissione delle dichiarazioni dei contribuenti residenti nei Comuni, da specifiche Convenzioni di cooperazione infor-

Il direttore delle Entrate «Dalle città può partire una rivoluzione etica che coinvolga tutto il Paese»

matica. Vengono, inoltre, ampliati gli ambiti di intervento dei Munici-pi: si affianca anche la collaborazio-ne volta a individuare i fabbricati che non risultano dichiarati al cata-sto. C'è anche una procedura 'alter-nativà per i Comuni più piccoli: sarà per loro possibile fare ricorso a «strutture di servizio intermedie», costituite anche grazie all'interven-to dell'Anci. [R. E.]

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Confcooperative riunita a congresso al tempo della crisi. Rinnovo dei vertici

«In questi ultimi 4 anni Confcooperative Ravenna ha concentrato gran parte delle proprie energie nel sostegno e nella guida del-le cooperative associate sia dal punto di vista econo-mico che gestionale. Sono stati anni difficili che han-no visto abbattersi anche sulla nostra provincia gli effetti di una crisi deva-stante che, purtroppo, morde ancora oggi. La no-stra organizzazione però può dirsi soddisfatta del la-voro svolto fin qui e dei ri-sultati, incoraggianti, che ci accompagnano: in un periodo ne-ro per l'economia locale l'utilizzo di ammortizzatori sociali da parte delle nostre cooperative è quasi irrilevante se confrontato ai dati economici complessivi». La riflessione è di Raf-faele Gordini, presidente uscente di Confcooperative, che così pone le premesse dell'imminente XXIV° Congresso dell'associazione e fra le priorità, lo sviluppo delle cooperative associate e la promozione di una "nuova cooperazione".

L'assise dell'Unione provinciale a cui parteciperanno oltre 200 delega-ti è in programma il prossimo venerdì 24 febbraio, a partire dalle ore 9.30, presso l'hotel Holiday Inn di Raven-na (via Mattei 25).

«Ci siamo sempre battuti a soste-gno delle nostre cooperative — prose-gue nel suo ragionamento il presi-dente Gordini — e non ci siamo mai sottratti alle responsabilità verso il territorio. Abbiamo fornito un con-tributo attivo in tutti i Tavoli della provincia, pubblici e delle associazio-ni di categoria, sia per la concretizza-zione del Nuovo Patto per lo Svilup-po, sia per la stesura dei Piani territo-riali di ambito locale. Chi guiderà l'associazione nei prossimi 4 anni avrà davanti una nuova grande sfida

fatta di azioni propositive e concrete per uscire dalla crisi e di impegni im-portanti per la coesione del movi-mento nell'ambito dell'Alleanza del-le Cooperative Italiane».

Il programma della giornata di As-semblea sarà articolato in un mo-mento pubblico (dalle 9,30 alle 12,45) e in una seconda parte, riser-vata ai delegati (dalle 14,30), duran-te la quale si terrà l'elezione del presi-dente e dei consiglieri provinciali che guideranno l'Associazione nel futuro quadriennio. La sessione pubblica mattutina prevede, altre alla relazio-ne del presidente Gordini, i saluti del-la autorità presenti: Fabrizio Mat-teucci, sindaco di Ravenna, Claudio Casadio, presidente provincia di Ra-venna, Mons. Giuseppe Verucchi, ve-scovo della Diocesi di Ravenna-Cer-via, Gianfranco Bessi, presidente Cciaa di Ravenna; seguiranno l'in-tervento del prof. Franco Mosconi, docente di Economia all'Università di Parma, e le conclusioni del presiden-te regionale di Confcooperative,

L'assise provinciale in programma il 24 febbraio all'Holiday Inn

di Ravenna. Attesi oltre 200 delegati

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Maurizio Gardini «Abbiamo pensato di dividere in

due parti i lavori per poter garantire uno spazio adeguato ai delegati delle cooperative che durante la parte ri-servata potranno intervenire in As-semblea sugli argomenti che reputa-no più importanti — evidenzia il diret-tore di Confcooperative Ravenna An-drea Pazzi —. I lavori di preparazione al Congresso sono partiti diversi me-si fa con la proposta, da parte del Consiglio uscente, di quattro gruppi di lavoro dedicati a: "Una moderna organizzazione", "La cooperativa e il mercato", "Servizi efficienti ed effi-caci...", "L'Alleanza delle cooperati-ve italiane". Così nostri quadri diri-genti hanno avuto modo di parteci-pare a momenti di approfondimento su tematiche che verranno poi di-scusse in assemblea». «Inoltre —continua Pazzi — dal consiglio pro-vinciale è emersa la proposta di una spe-ciale commissione atta a formulare le li-nee per un Codice etico di Confcoopera-tive Ravenna, uno strumento che possa essere da stimolo per le cooperative ade- renti e per la comu- nità in cui operano». kAzs,

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Cordi,opefulise riunita a corlgresso al tempo dellarrisi.Rinnoludehertici

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Ecco gli strumenti per sostenere imprese e famiglie

«L'accesso al credito per le imprese e la tutela dei soci lavoratori in alcuni campi, quali la salute personale e il superamento della co-siddetta terza settimana con la surrogazione (sostituzione) di pre-stiti ad alto tasso di interesse contratti dai singoli cittadini, sono attività sulle quali sempre più oggi si spende la nostra organizza-zione nel formulare proposte e progetti — afferma Andrea Pazzi, di-rettore Confcooperative Ravenna —; un mandato ricevuto in questi anni che, ritengo, possa essere mantenuto anche durante i prossimi quattro anni della nuova presidenza che verrà eletta nel corso del Congresso provinciale».

Sul fronte delle imprese sono note a tutti le principali problema-tiche del momento riassumibili in generalizzata difficoltà di acces-so al credito (con particolari rigidità per alcuni settori d'impresa quali l'edilizia), lentezza degli Istituti bancari nell'erogarlo e forti difficoltà nell'incassare il loro dovuto dalle vendite o dalle presta-zioni eseguite, in particolare quando il committente è la Pubblica amministrazione. La cooperazione ha a disposizione uno strumen-to per far fronte a questo problema: il consorzio unitario di garan-zia Cooperfidi Italia che in Emilia Romagna svolge l'operatività più importante. «Grazie a Cooperfidi, — sottolinea Pazzi — con le garan-zie sussidiarie fornite e le convenzioni con la maggior parte degli Istituti di credito operanti sul territorio, le cooperative possono ri-cevere dalle banche maggiore possibilità di erogazione e tassi d'in-

teresse concorrenziali rispetto al mercato». I numeri di Cooperi/Mi ne dimostrano la sua efficacia: nella sola Emi- lia Romagna nell'anno 2011 i finanziamenti erogati so- no stati pari a 50milioni di euro, di cui circa 30milioni concessi in convenzione con il Fondo di co-garanzia della Regione che ha permesso una maggiore operatività nel- l'assegnazione di prestiti. «Oltre a Cooperfidi — prosegue Pazzi — le cooperative possono contare su funzionari della nostra associazione provinciale, specializzati nel pianifi- care gli investimenti, nelle "ristrutturazioni" del debito, nella valutazione delle proposte di credito e nel dialogo con le banche. Inoltre non va dimenticato il lavoro svolto dalle Bcc, che hanno dato e continuano a fornire risposte

importanti a questi problemi, a dimostrazione che tutta la coopera-zione, anche in materia di credito, è a fianco dei propri soci e del proprio territorio».

Per il credito al consumo, cioè quei finanziamenti erogati alle singole persone per l'acquisto di beni e servizi, dal contatto tra la nuova Mutua regionale Vivere e il sistema regionale delle Banche di Credito Cooperativo è nato un nuovo prodotto creditizio con l'obiet-tivo di venire incontro alle famiglie in particolari difficoltà econo-miche sia perché strette da finanziarie private con tassi a doppia ci-fra, sia per contingenti esigenze di nuovo prestito. «I due firmatari dell'accordo hanno diversi ruoli — spiega Pazzi —: compito della Bcc è di liberare il consumatore dall'impegno preso con la finanziaria e sostituire il precedente debito con uno più dilazionato nel tempo a tassi inferiori e rate sostenibili; la cooperativa Vivere, nel frattem-po, farà da intermediario e da garante nell'intera transizione».

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«Ma il progetto per il mercato coperto non è in discussione

Sarà fatto»

I Librerie. coop: cassa integrazione per i lavoratori

C'è aria di crisi nel settore librario. Parte la cassa integrazione per i sei dipendenti della Libreria coop di Ravenna e per quelli del punto vendita di Lugo, co- me per tutti i 170 dipendenti nazionali del gruppo.

La società ha chiesto formalmente la cassa inte- grazione nei giorni scorsi al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e comunicato contestual- mente ai sindacati. Riguarderà a rotazione circa una ventina di lavoratori sui 170 e dovrebbe avere quindi un impatto molto limitato sui lavoratori, co- me hanno commentato alcuni sindacalisti. La scelta di ricorrere comunque agli ammortizzatori sociali,

aveva spiegato in una nota la società «è dovuto all'acuirsi della crisi dei consumi in ge- nerale e al settore del libro in particolare: il mercato del li- bro nel 2011 ha chiuso intor- no a -8% rispetto al 2010, mentre librerie Coop a -2,8%; in gennaio 2012 il mercato

ha chiuso al -10% e librerie Coop a — 3%». Dati in perdita ma non drammatici che però arrivano in un momen- to delicato. «Questa infelice coincidenza tra la crisi e lo start up delle librerie — dice ancora librerie.coop ha po- sto la società di fronte alla necessità di utilizzare la fles- sibilità prevista contrattual- mente e il temporaneo ricor- so agli ammortizzatori socia- li per garantire da una parte i posti di lavoro esistenti e dall'altra affrontare la ri- strutturazione aziendale fi- nalizzata alla crescita, allo

sviluppo e all'occupazione». Il punto vendita raven- nate dell'Esp è stato tra i primissimi, se non il primo, ad aprire in Italia e in città la società è coinvolta an- che nel grande progetto di ristrutturazione del mer- cato coperto. Su questo, giungono però rassicura- zioni da Giovanni Monti, vicepresidente di Coop Adriatica, il garantisce però che questo provvedi- mento «non inficerà minimamente sul progetto che è ovviamente confermato. Bisogna evitare toni al- larmistici su questa questione, che riguarda una flessione del settore a livello nazionale. Le librerie so- no e restano il nostro fiore all'occhiello». (ma. ca.)

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I Se la scuola chiude per neve le maestre non sono tutte uguali

A seguito della chiusura di tutte le scuole per l'emergenza neve, le maestre, gli educatori e tutti i lavoratori dei nidi o delle materne comunali saranno pagati o perderanno otto giorni di lavoro? Di-pende. Non tutti i lavoratori saranno infatti trattati allo stesso mo-do. I dipendenti comunali assunti a tempo indeterminato saranno pagati normalmente, come gli statali. I dipen-denti delle cooperative e i precari del Comune, che fanno lo stesso lavoro, saranno trattati in modo diverso e dovranno recuperare le ore (se sarà possibile) o perderanno la retribuzione.

Come è giustificata questa disparità? I geni-tori pagheranno le rette complete dei figli al ni-do (vedi box), pur non avendo potuto usufruire del servizio. «Anche il Comune — assicura l'as-sessore all'Infanzia Ouidad Bakkali — pagherà normalmente una quota per ogni bambino al-le cooperative, come concordato, senza tenere conto della chiusura». E allora, perché le lavo-ratrici dipendenti di cooperative potrebbero non ricevere lo stipendio?

Secondo quanto spiegatoci da Rita Contessi, responsabile del personale dei 417 lavoratori della coop Zerocento, «le assenze vanno in qualche modo giustificate. Per questo, in ac-cordo con i sindacati, abbiamo stabilito tre mo-di in cui i lavoratori potranno giustificarle. O utilizzando le ferie, o utilizzando le proprie ore di permesso o con la banca ore (un sistema di recupero delle ore non lavorate, ndr)».

Eppure le indicazioni della Flc Cgil nazionale erano state catego-riche «non è dovuto alcun recupero per le ore non prestate, fermo restando il diritto alla retribuzione — ha scritto Isetta Barsanti Mauceri in una nota —. Il ritardo o l'assenza dal servizio per cause non imputabili alla volontà del lavoratore rientra in quella tutelata dal codice civile secondo cui, all'artico-lo 1256, "l'obbligazione si estingue quando, per una causa non imputabile al debitore, la prestazione diventa im-possibile"».

La Cgil di Ravenna però attenua i to-ni: «Le direttive nazionali non sono ap-plicabili a tutti i contratti, perché an-che i datori di lavoro (in questo caso il Comune di Ravenna e le coop, ndr.) posso-no applicare lo stesso criterio di "non recupero" negando la retribuzione —spiega Marinella Melandri segretaria della Funzione Pubblica Cgil Ravenna —. I lavoratori potranno scegliere se se-gnare le giornate a zero ore e rinuncia-

re al pagamento o segnarle come ferie a seconda delle necessità personali. Oppure potranno anche decidere di recuperarle sup-plendo alle assenze delle colleghe nell'arco dell'anno, anche se in questo caso si dovranno adattare a lavorare in orari e strutture di-verse dalle abituali e che potrebbero essere anche distanti e non

sempre conciliabili con il proprio lavoro nor-male. Grazie all'accordo di "mensilizzazione", però, se decideranno di recuperare le ore rice-veranno lo stipendio normalmente». Il pro-blema arriverà con la chiusura delle scuole, in cui le ferie sono obbligate. A quel punto le ore non recuperate e non utilizzate come ferie po-trebbero intaccare lo stipendio delle lavoratri-ci, che oscilla attorno ai 900 curo al mese.

Ma come è possibile che gli assunti dal Co-mune siano pagati, mentre i loro colleghi as-sunti sempre dal Comune, ma a tempo deter-minato, e i dipendenti dalle coop (a loro volta pagate dal Comune) non lo siano? «È una di-sparità contrattuale. Il lavoro è identico, il contratto no e quindi nemmeno i diritti», spie-ga la sindacalista. I soldi pagati dai genitori per queste giornate allora rimarranno al Co-mune e alle cooperative? «Non ci sarà nessu-na discrepanza tra le entrate e le uscite della cooperativa. — spiega Rita Contessi di Zero-

cento —. Le lavoratrici hanno un contratto con previste ferie e ore di permesso e si farà semplicemente riferimento a quello».

Matteo Cavezzali

Precarie e dipendenti

di cooperative dovranno recuperare

otto giornate o rinunciare

alla retribuzione Le statali

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le tariffe

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Omsa, cassa integrazione per altri sei mesi

«La cassa integrazione in deroga di sei mesi per i lavoratori dell'Omsa consente di proseguire più serena-mente il lavoro per la reindustrializza-zione dell'area e per la salvaguardia dell'occupazione. Abbiamo fatto un altro passo in avanti». Lo ha sottoli-neato l'assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli commentando l'accordo raggiunto mercoledì 22 febbraio a Roma al ministero del Lavoro e delle politiche sociali.

Alla Pansac si punta a far ripartire a pieno

regime l'attività L'accordo prevede che la Omsa-

Golden Lady possa richiedere la con-cessione della cig in deroga — con il so-stegno sia del ministero sia della Re-gione Emilia-Romagna — per 239 la-voratori con un impegno del ministe-ro dal 15 marzo al 15 settembre 2012. Nel periodo di cig in deroga, si punterà ad attuare un progetto indu-striale che potrà consentire di assorbi-re un parte rilevante delle lavoratrici e dei lavoratori (almeno 120).

È già previsto un incontro al Mini-stero dello sviluppo economico entro il 10 marzo per perfezionare gli accor-di tra l'acquirente, Golden Lady, orga-nizzazioni sindacali e le istituzioni, mentre la Regione, a sua volta, convo-cherà Golden Lady e sindacati il pros-

simo 12 marzo per chiudere formal-mente la procedura di mobilità aperta dall'azienda. La Regione e la Provin-cia di Ravenna interverranno per fa-vorire la necessaria riqualificazione professionale dei lavoratori.

Pansac. Si sono svolti invece il giorno prima, martedì 21 febbraio, sempre a Roma, gli incontri tra le isti-tuzioni e il commissario straordinario della Pansac Marco Cappelletto. È sta-ta chiesta la concessione della cassa integrazione guadagni straordinaria, con decorrenza 12 dicembre 2011, e per tutta la durata dell'attività del commissario, per un numero massi-mo di 731 unità lavorative distribuite nei cinque stabilimenti produttivi ita-liani, compreso quello ravennate.

Cappelletto ha poi esposto i pro-grammi futuri di sviluppo aziendale dichiarando che le prospettive di recu-pero dell'attività imprenditoriale av-verranno sulla base di un programma di prosecuzione dell'esercizio dell'im-presa, e di cessione degli stabilimenti produttivi di cui essa si compone.

Per quanto riguarda lo stabilimen-to produttivo ravennate l'assessore Cameliani dichiara che «vi è il massi-mo impegno a far ripartire a pieno re-gime l'attività e che in proposito si stanno cercando di acquisire ulteriori ordinativi di mercato».

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DONNE E BENI COMUNI SECONDO

L'ECONOMISTA RICOVERI

Continua il breve corso di economia organizzato dal co-mitato "Se non ora quando" di Ravenna. Sabato 25 febbraio alle 10 nella sala di via Garatto-ni 1 l'appuntamento è con l'e-conomista Giovanna Ricoveri che parlerà di "Economia, don-ne e beni comuni". L'incontro ha l'obiettivo di analizzare tre elementi: l'economia dominan-te intesa come il problema; le donne intese come soggetto capace di individuare e pratica-re soluzioni e i beni comuni in-tesi come strumenti capace di favorire l'emergere di poten-zialità. Giovanna Ricoveri, eco-nomista, ambientalista, ha fon-dato e diretto dal 1991 ad oggi la rivista CNS (Capitalism, Na-ture, Socialism).

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EMULI AKATI

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ALLA CLASSENSE SI PARLA

DI MOVIMENTI MIGRATORI

Proseguono le iniziative del circolo Cooperatori Ravennati dedicate al grande tema della "Globalizzazione e immigra-zione". Dopo l'incontro con l'economista Massimo D'An-gelillo, venerdì 24 febbraio al-la sala Muratori della bibliote-ca Classense, in via Baccarini, è in programma la seconda conferenza: dopo l'introduzio-ne di Oscar Casadei, presiden-te del circolo, il relatore sarà lo storico ravennate Andrea Ba-ravelli, che affronterà il tema "I movimenti migratori, problemi ed opportunità in prospettiva storica. L'atteggiamento dei ravennati di ieri e di quelli di oggi".

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ELIMPIO AKATI

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Il presidente Napolitano «Rossella Urru sta bene»

Rossella Urru— la giovane cooperante sarda rapita in Algeria che a Ravenna si è laureata e ha iniziato a lavora-re — sta bene. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «Le autorità italiane — ha dichiarat — stanno seguendo molto bene la vicenda e, dalle infor-mazioni che abbiamo, sappiamo che Rossella sta bene. Inoltre il Ministero degli esteri mi ha assicurato che stanno intensificando i contatti per giungere alla sua li-berazione». Intanto a Ravenna è in programma un sit-in per chiedere la sua liberazione organizzato dalle assesso-re e dalle consigliere comunali. L'appuntamento è per giovedì alle 18 in piazza del Popolo e verrà riproposta il 23 di ogni mese fino a quando non ci saranno novità.

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Arrarant «La nosira fi». sarà il fido di mere stati eletti dalla base»

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Ancarani: «La nostra forza sarà il fatto di essere stati eletti dalla base»

Alberto Ancarani sarà il primo coordinatore provinciale Pdl eletto dagli iscritti. Ha appena trent'anni ma fa politica da dieci e siede sui banchi del consiglio comunale di Ravenna.

Lei e il suo vice siete giovani e avete l'appoggio di due big come Bazzoni e Petri. Come riuscirete a garantirvi l'indipendenza da queste figure "ingombranti"?

«Abbiamo detto che siamo loro grati per il lavoro fatto fin'ora e che contiamo sulla loro collaborazione. Noi però, a differenza loro e non cer-to per loro responsabilità, saremo i primi a essere eletti e avremo quindi la forza di questa legittimazione. Quella di guidare il partito è una re-sponsabilità che vogliamo prenderci e vogliamo che questo congresso sia un inizio, non la fine di qualcosa».

I partiti sono in crisi, anche qui. E voi state cercando di strutturarne uno, non siete "antistorici"?

«Il nostro scopo è quello di coniu-gare il buono del passato dei partiti senza però trasformarli in centri di potere, come troppo spesso sono di-ventati. Per questo oggi sono in cri-si. Ma credo che ancora un partito possa rappresentare un luogo di sin-tesi delle varie istanze di una so-cietà, soprattutto quando, come nel nostro caso, gli iscritti appartengo-no a ceti sociali molto diversi tra lo-ro. A patto che sia forte il legame tra i vertici e la base».

Tra i valori in evidenza nella vostra mozione ci sono molte questioni di "coscienza" come il diritto alla vita dal concepimen-to alla morte naturale, il matri-monio tra uomo e donna, le ra-dici cristiane dell'Europa. Il Pdl ravennate sta prendendo una piega "confessionale"?

«No, questi temi non sono emersi su pressione di una parte sola del partito, ma anzi, sono condivisi da tutti. Personalmente sono cattolico, ma non ho voluto mai dare un'im-pronta confessionale al mio fare po-litica, io per esempio, se fosse pre-sentato un odg a favore dei due atto-ri ravennati minacciati di morte per

lo spettacolo della Sanzio, voterei a favore. In generale credo che il Pdl si stia configurando sempre più nel solco del Partito popolare europeo, anche se, è un dato di fatto, nel resto d'Europa far parte del Ppe non crea un automatismo con il rigido rispet-to della dottrina sociale della Chie-sa, come invece accade in Italia. Non vorrei però che venisse trascu-rato l'altro aspetto fondante del Pdl: la spinta verso la libertà impendito-riale».

A questo proposito: cosa ne

pensa dell'Omsa? Fanno bene a delocalizzare?

«No, perché un imprenditore che comunque ha modo di fare business e che da uno stato ha ricevuto servi-zi dovrebbe sentire una responsabi-lità verso il territorio. Però allo stes-so tempo dico anche uno stato che rende troppo conveniente delocaliz-zare per via di troppi lacci e lacciuo-li ha molte responsabilità in questa vicenda. E le hanno anche scelte fatte in passato dalle amministra-zioni locali».

D'accordo con la cassa inte-grazione in deroga dalla Regio-ne alle lavoratrici?

«Gli ammortizzatori sociali in questi due anni hanno permesso di tenere insieme il paese, ma non cre-do dovrebbero essere erogati dalla Regione. Si rischia di creare prece-denti e di fare figli e figliastri. La sensazione è che sia più una scelta simbolica e ideologica».

Sui bilanci comunali, il Pdl chiede di non aumentare l'Imu, ma come far quadrare i conti?

«Esatto. Noi crediamo che prima di sfruttare questa piccola patrimo-niale mascherata sia possibile fare razionalizzazioni anche nei servizi e tagli che non sono stati fatti, non

solo nella cultura ma anche nel wel-fare. Una volta fatto questo, si può parlare di nuove tasse».

Vendere le partecipate? «Dipende. Certamente, a Raven-

na, bisognerebbe vendere Sapir. E su Ravenna Farmacie siamo favorevoli all'ingresso di un socio privato, ma si potrebbe fare anche di più, evi-tando però un monopolio privato, ossia facendo uno "spezzatino". Il pacchetto azionario di Hera sarebbe stato da vendere tempo fa, prima che il valore delle azioni calasse, perché non serve a mantenere il controllo pubblico dell'azienda, che è garantito dal patto di sindacato».

Un'ultima domanda persona-le. Lei non vive grazie alla politi-ca e ci spende dunque gran par-te del suo tempo libero. Perché?

«Perché ci credo. Perché credo che ci possano essere le condizioni per cambiare questa città in cui so-no nato e in cui ho vissuto sotto la cappa soffocante del partitone che tutto decide, dal presidente della Camera di commercio fino al presi-dente del più piccolo comitato citta-dino. Credo ci possa essere una poli-tica meno assistenzialista e più libe-rale anche a Ravenna».

Federica Angelini

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Da sinistra Paolo Savelli e Alberto Ancarani

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E dopo il congresso primarie anche per i parlamentari

Sarà un congresso unitario quello di domenica 26 febbraio al Cube Hotel, il primo congres-so provinciale del Pdl, che sarà presieduto da Beatrice Lorenzin e vedrà l'elezione dell'unico candidato coordinatore Alberto Ancarani e del suo vice Paolo Savelli.

Quest'ultimo infatti ha deciso di ritirare la propria candidatura (sponsorizzata dall'ex An Ro-berto Petri) nata in contrapposi-zione a quella di coordinatore Gianguido Bazzoni. Il consiglie-re regionale, però, già qualche settimana fa si era detto dispo-sto a un passo indietro in nome dell'unità e del rinnovamento. E così, salgono alla ribalta, en-trambi con un po' di emozione, due trentenni, entrambi avvo-cati, entrambi da oltre dieci an-ni attivamente impegnati in po-litica, entrambi nati e politica-mente cresciuti in Forza Italia. Forse anche per questo i due, dicono, hanno lavorato in totale sintonia nello stendere il docu-mento congressuale. La loro mozione è di dodici pagine e, in brutale sintesi, difende l'opera-

to di Berlusconi, chiede un nuo-vo assetto istituzionale e, sul territorio, si impegna a radicare il partito pur senza farlo diven-tare il Pd. Con lo scopo di riuni-re tutto ciò che "non è sinistra" nei diversi territori e strappare, da qui al 2016, il maggior nu-mero di amministrazioni al cen-trosinistra.

Il loro è un impegno a essere più presenti nei territori, a far emergere anche fuori Ravenna l'anima del Pdl che c'è in pro-vincia. E per farlo chiedono il voto dei 1200 neo tesserati, i quali potranno votare anche il consiglio direttivo provinciale di cui sono già noti quindici no-mi che esprimono comunque le diverse anime del partito, men-tre gli altri quindici sono scelti direttamente dai votanti che potranno indicare una sola pre-ferenza. A breve poi, sempre per impegno di Ancarani e Sa-velli, i militanti saranno chiama-ti a votare anche per i congressi comunali. E se questa è di per sé una novità, visto appunto che finora il partito era stato «carismatico e verticistico» se-condo la definizione dei due candidati, la grande rivoluzione potrebbe essere quella delle primarie. Perché il Pdl locale, come ha sottolineato lo stessi Petri, intende utilizzare la con-sultazione di simpatizzanti e mi-litanti per tutti i candidati sinda-ci e anche per i candidati parla-mentari, nel caso nel frattempo non venisse modificata la legge elettorale. (fe. an.)

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Arrarant «La nosira fi». sarà il fido di mere stati eletti dalla base»

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In ospedale con una spalla lussata, ragazza querela due poliziotti per lesioni

Scappata dalla guerra che affligge il suo paese da anni, oggi in pratica vive al dormitorio Re di Girgenti di via Mangagnina avendo perso lavo- ro e non riuscendo più a trovarne uno. Una storia triste come forse molte altre, che 1'8 febbraio è però sfociata anche in una denuncia nei

confronti di due poli- ziotti. La protagonista della vicenda è una ra- gazza somala di 25 an- ni, che abbiamo incon- trato in un bar del cen- tro. «I poliziotti mi han- no picchiato», ci aveva anticipato al telefono.

La ragazza — ci ha rac- contato poi di persona — lavorava come badante 24 ore su 24 a 900 euro al mese alle dipendenze di una ravennate che, al termine di un rapporto burrascoso, l'ha licen- ziata lo scorso mese di marzo. Stando anche a quanto ci racconta il

suo avvocato Andrea Camprini, alla ragazza spetterebbero ancora circa 3mila euro di stipendi pregressi. Si è rivolta all'ispettorato del lavoro, ai sindacati e a un avvocato: in mano ha i documenti che comproverebbe- ro il mancato pagamento, che spet- terebbe al genero della signora, in quanto c'è la sua firma in calce alla proposta di conciliazione formulata dall'ispettorato del lavoro. Ma i soldi

nonostante questo non si vedono e lei continua a cercare un nuovo la-voro senza riuscirci.

Così decide di andare di persona dal genero della sua ex assistita, a casa sua, per chiedergli i soldi faccia a faccia. Lui, però, non vuole neppu-re vederla e chiama la polizia che, giunta sul posto con una pattuglia della squadra volante composta da due agenti, tenta di ricostruire la vicenda, invi-tando la ragazza — è quanto ci dice lei stessa — a rivolgersi all'ispettora-

to del lavoro e ad andarsene da quella casa.

La giovane allora si innervosisce, non vuole più ricomin- ciare tutta la trafila già vissuta ma vuole solo parlare con l'uomo che ancora non le ha dato i soldi che le spetterebbe- ro. Si impunta e vuole restare sul pianerottolo di fronte all'ingresso. I poliziotti cercano di convincerla ad andarse-

ne e, stando ancora al suo racconto, la strattonano facendola cadere. Nella querela presentata in questura

La storia di una 2 5 enne immigrata dalla Somalia

che accusa due agenti di averla strattonata

La polizia smentisce tutto

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per lesioni la giovane usa la parola «strattonata». Lei — continua il rac-conto della somala — chiama il 118 che però tarda ad arrivare e così si incammina e arriva a piedi al pronto soccorso, dove le prestano le prime cure, la refertano e le applicano una fasciatura rigida alla spalla lussata. Al bar lo abbiamo constatato.

Il giorno dopo ha avuto il coraggio di andare a denunciare i poliziotti in questura. La sera del 9 febbraio, il giorno stesso in cui l'avevamo in-contrata al mattino, arriva in reda-zione un comunicato stampa dalla stessa questura in cui si riassume la vicenda, in maniera piuttosto diver-sa rispetto alla versione fornita dalla badante.

Secondo la polizia, infatti, l'inter-vento degli agenti sul posto non avrebbe soddisfatto la ragazza che —si legge nella nota — «con uno strata-gemma» si sarebbe improvvisamen-te introdotta all'interno della palaz-zina dove abita l'uomo che non le avrebbe pagato gli arretrati e avreb-be iniziato «ad inveire contro gli ita-liani, suonando anche in maniera violenta al campanello dell'ex datore di lavoro».

«Gli agenti, pertanto — continua la nota della polizia che citiamo te- stualmente — tentavano di farla rece- dere dal suo comportamento e di condurla all'esterno del palazzo, ove nel frattempo si era creato scompi- glio, ma la stessa opponeva una fer- ma resistenza. Riportata la donna alla calma, gli agenti terminavano l'intervento e, senza procedere ulte- riormente, lasciavano lo stabile sen- za che la signora lamentasse alcun- ché». L'avvocato Camprini poi ci dirà che dalla questura è arrivata una controquerela ai danni della donna.

Luca Manservisi

«Molti non vogliono querelare perché temono le conseguenze»

«Questo tipo di denunce — ci spiega l'avvocato An-drea Maestri, esperto di immigrazione — sono sempre molto complicate perché di fatto è sempre la parola di una parte, della presunta vittima, contro l'altra, l'a-gente, a cui può bastare appellarsi al reato di "resisten-za a pubblico ufficiale" per giustificare qualche even-tuale eccesso. Per questo è fondamentale e delicatissi-mo il ruolo del giudice che deve vagliare bene le testi-monianze e ogni elemento della vicenda. Perché è chia-ro che bisogna far passare il concetto, anche dal punto di vista culturale, che anche la potenziale vittima im-migrata davanti alla legge è protetta al pari di qualsia-si altra vittima. Qui, per fortuna, è chiaro che non esi-ste un problema diffuso di maltrattamenti agli immi-grati da parte della polizia, ma gli agenti che stanno in strada e sono in prima linea e si trovano a gestire po-tenzialmente anche situazione pericolose vanno ac-compagnati e supportati. E i pochi casi di violenza pu-niti con puntualità».

«Di questi casi ne capitano— concorda l'avvocato Li-na Taddei —. Non è semplice tracciare un confine tra la versione del ragazzo e quanto dichiarato da chi procede. Chi racconta tali storie difficilmente trova il coraggio di denunciare per timore di conseguenze. Il sentore è che in molti casi si abusi dello strumento penale, nella fattispecie si apra un'indagine per il reato di resistenza a pubblico ufficiale».

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LA QUESTURA SCEGLIE DI NON COMMENTARE I FATTI Prima di pubblicare queste due pagine abbiamo ritenuto opportu-no che la questura di Ravenna po-tesse fornire la sua posizione sulle testimonianze e sulle vicende che avremmo raccontato, La se

, gli uffici di via Berlingue quella di non aggiungere

comunicato sulla vicend 25enne somala ehe ha querelato i due agenti. Per tutti gli altr la polizia ha scelto di non la ritenendoli privi di feirid

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La divisa che racconta «Ti provocano e reagisci Ho picchiato anche io»

«Quando ho smesso di prenderlo a calci avevo il fiatone. Ma certi pezzi di merda che stanno qua a spacciare a volte esagerano e ti scappa la pa- zienza». Aveva esagerato quell'extracomunitario e lui, con la divisa addosso, lo ha preso a calci. «Ma lo sanno tutti che succede a chiunque sta nelle forze dell'ordine, non racconto mica niente di nuovo. Ci sono delle volte in cui se non le dai finisci per prenderle. Che cosa do-vremmo fare?».

Succede. Succede a Ravenna. Ce lo racconta uno di loro, uno delle for-ze dell'ordine. Ce lo racconta mezzo-ra prima di montare per un turno: «Non sai mai cosa ti capita quando entri in servizi. Ti può capitare di tut-to. Dalle cazzate inutili ai casini più complicati. Ci chiamano dappertutto e te la devi cavare con quello che sai, con la tua esperienza».

In certi casi l'esperienza e la cono-scenza non bastano per mantenere il controllo della situazione: «Ci sono certi che provocano continuamente e tu ti sforzi per controllarti perché pic-chiare qualcuno non è certo l'obietti-vo di nessuno nelle forze dell'ordine ma a volte le provocazioni diventano troppe, anche noi siamo uomini, la pazienza ti scappa e alzi le mani». Nel giro di chi si occupa dell'ordine pubblico, a prescindere dal corpo di appartenenza o dalla divisa indossata, si è sparsa presto la voce della denuncia presentata dalla ra- gazza somala che accusa due agenti di polizia di averla buttata a terra: «Non ho idea di cosa sia successo. Però credo che un conto sia avere a che fare con uno spacciatore e un conto con una ra- gazza che doveva avere dei soldi».

Andrea Alberizia

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L'assessore Martin Monti col sindaco in un sopralluogo ai giardini Speyer ,j5

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«Voglio un incontro in questura» L'assessore alla Sicurezza: «Ho sentito io stessa i racconti degli immigrati»

via Gulli

«PROVOCAZIONI IN CRESCITA DOPO ARRIVO DEI PROFUGHI» Altre testimonianze arrivano dalle parti di via Gulli. E sempre da quel la zona arriva invece il racconto dí un ragazzo di origini

nig hrebine,

regolare in Italia daannai che rac-conta di un «atteggiamento ag-gressivo delle forze dell'ordine an-che nei normali controlli di routi- ne. Personal mente mi 'è capitato dí f sentirmi dire frasi come "Tornate-ne a casa tua'", di qui" "Vergogna" sìocgnoa" seil'' za che avessi fatti; u

si scaldano gli animi, confesso di iasverli a mia volta accu- sati di razzismo. atteggia-

nmennté noduiopro' ma

ovoa' c zione Psicologica no n ' è ultimi tem- pi, dall'arrivo dei profugh i tunisini mi sembra che si sia accentuato .

verso noi tutti immigrati del Nor-clafrican.

«Non molti giorni fa — racconta Marcello Chiorboli, operatore allo sportello Immigrati del Comune di Ravenna in via Alberoni — un ragazzo tunisino del 1992 è venuto in ufficio: aveva labbra rotte, segni sulle gambe e sulle braccia e il giubbotto strappa-to. Ha detto che erano stati degli agenti durante un normale controllo, senza che lui avesse reagito». Chior-boli, insiema al collega Meho Sule-manski della cooperativa "Persone in movimento" che si occupa di profu-

La testimonianza degli operatori «Un tunisino

racconta di pugni per fargli firmare un foglio in bianco E arrivato da noi

con le labbra rotte»

ghi e in quel momento era nell'ufficio, ha ritenuto plausibile quella testimo-nianza. «Ha detto — prosegue nel rac-conto — di essere stato costretto a fir-mare un foglio sotto le minacce di pu-gni in testa. Ma siccome non parla italiano, non ha capito cosa stesse fir-mando. Abbiamo interpellato la no-stra dirigente, Raffaella Sutter, chie-dendo cosa potevamo fare e lei ci ha consigliato di andare in ospedale ma il ragazzo, quando ha capito che co-munque la denuncia l'avrebbe dovu-

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ta fare a un poliziotto, non se l'è senti-ta, ci ha detto che temeva ripercussio-ni. Credo che dorma per strada. Chi lo conosce mi dice che il ragazzo è tran-quillo e non solito a delinquere. Ma pare che non sia un episodio isolato. Sia chiaro, io non accuso nessuno, mi limito a riportare segnalazioni che ri-ceviamo». Ma non potrebbe essere che, invece, si picchiano tra loro? Che mentano? «Io quel ragazzo l'ho visto e ci ho parlato. È venuto qui da solo, spaventato e preoccupato. Altri ra-gazzi sono venuti con segnalazioni si-mili ma ci sono sembrati meno atten-dibili e, forse sbagliando, li abbiamo più trascurati».

«Se ci arrivano segnalazioni di questo tipo e riteniamo la persona at-tendibile — dichiara la dirigente del Comune Raffaella Sutter — non pos-siamo esimerci dall'intervenire, per esempio accompagnandoli a sporgere denuncia o al pronto soccorso. Fa parte del lavoro degli operatori. Se poi dovessero presentarsi più casi, allora dobbiamo agire».

È quello che sembra intenzionata a fare l'assessore all'Immigrazione e al-la Sicurezza Martina Monti. «So che sono arrivate segnalazioni di questo tipo, alcune le ho sentite personal-mente mentre mi trovavo negli uffici. Chiederò un incontro con la dirigente della questura. Che attendibilità ab-biano le testimonianze non possiamo saperlo, per questo voglio approfondi-re e farmi un'idea più chiara».

Federica Angelini

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«Uno picchiava, l'altro guardava» Nigeriano denuncia carabinieri, il giudice archivia

John (nome di fantasia), nigeriano, classe 1973, vive a Ravenna, ma per molto tempo è andato a Rimini a cercare di racimolare gli spiccioli dai carrel-li della spesa o nei parcheggi a pagamento. Un giorno del gennaio 2008, mentre è davanti a un centro commerciale, vede arrivare due auto dei cara-binieri e cerca di scappare, perché ha visto rigettare la sua richiesta d'asilo e, in attesa del ricorso, è momentaneamente irregolare. Viene preso e portato in auto, senza manette.

John è un tipo tranquillo e pacifico, non ha precedenti, mai alzato un dito contro nessuno. Viene lasciato solo nel sedile posteriore e si sente rivolgere una minaccia: «Quando siamo in ufficio ti faccio il culo». E in effetti, raccon-ta ancora John: «Arrivati in caserma, mi ha trascinato fuori dall'auto e, in prossimità dei gradini di accesso alla sede, mi ha colpito con numerosi schiaffi, calci e pugni in diverse parti del corpo e ha continuato per diversi minuti, nonostante lo implorassi di smettere». A un certo punto, racconta an-cora John, sul posto si è presentato anche un altro carabiniere che ha assisti-to alla scena senza intervenire. John viene poi rinchiuso nella cella di sicurez-za e racconta di essere stato lasciato senza cibo né acqua per oltre ventiquat-trore.Terminata l'udienza di convalida, John torna a Ravenna e va dritto al pronto soccorso dove gli diagnosticano «una contusione toracica con infra-zione della sesta costola destra e contusioni al volto». E John decide allora di sporgere denuncia affidandosi a due avvocati ravennati i quali però non riescono a ottenere nulla di più di un'archiviazione da parte del giudice che evidentemente non si è lasciato convincere dalla testimonianza del nigeria-no, né dalla sua cartella clinica, ma ha dato credito alle parole del militare che avrebbe spiegato come il ricorso alla forza fosse stato reso necessario dalla resistenza opposta dall'arrestato. Resistenza che però, appunto, non aveva avuto nemmeno bisogno del ricorso alle manette.

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«Disattenzione verso la fotografia? Bisognerebbe chiedere al Mar»

Una foto di Guido Guidi inserita nella pubblicazione realizzata in occasione delle Cinquetracce per Ravenna capitale

«La fotografia è al centro dell'inte-resse dello staff di Ravenna 2019». Parola di Franco Masotti, direttore artistico del Ravenna Festival e come noto membro del comitato artistico-organizzativo sorto a fine 2010 per costruire la candidatura della nostra città a capitale europea

della cultura. Lo abbiamo interpellato alla luce della nostra inchiesta della scorsa settimana, quando abbiamo ri-portato le dichiarazioni di autorevoli esponenti del mondo della fotografia come Alex Majoli, Ettore Malanca e Guido Guidi, che denunciavano una sorta di disinteresse da parte della città e, più o meno direttamente, an-che dello staff di Ravenna 2019. «Fin dagli incontri delle "Cinquetracce" —ci dice invece Masotti — Guido Guidi compare in una pubblicazione piccola ma preziosa curata da Silvia Loddo ed edita in occasione della traccia "Verso il mare aperto" (curata dallo stesso Masotti, ndr). Quella pubblicazione offriva le immagini (vagamente di te-ma "marino") di 18 fotografi di area romagnola e voleva essere un primo

segno di attenzione proprio per la fo-tografia e i fotografi che hanno lavo-rato sul nostro territorio, anche se non ravennati di nascita. Ne cito uno per tutti, grandissimo, Luigi Ghirri». Replicando anche alla provocazione di Guidi — che ricordava sul nostro giornale il fatto di essere stato invitato a Guimaraes capitale europea della cultura di quest'anno e di non essere invece stato ancora contattato dallo staff di Ravenna —Masotti chiede, giu-stamente, tempo. «Siamo all'inizio del percorso, siamo ancora solo candida-ti, e al 2019 mancano 7 lunghi an-ni...». Anche il direttore artistico del Ravenna Festival non può però fare

altro che constatare quello che lui stesso definisce un «problema» ri-guardo «la mentalità della città nei confronti della fotografia».

«È strano — continua Masotti — ma è così. Si tratta di una sorta di disatten-zione, una rimozione. Qualche volta, diciamola tutta, trattasi di sana igno-ranza o arretratezza provinciale, ma Modena o Savignano (dove la fotogra-fia viene molto valorizzata, ndr) non sono così lontane. Forse, ancora, è un'incapacità di guardarsi e vedersi. Poi nascono fotografi così importan-ti... sarà un caso?». In questa diffi-coltà, secondo Masotti, «vi deve essere un elemento antropologico di qual-che natura che potrebbe essere inda-gato. Comunque si tratta di una stra-na dialettica tra il genius loci e il Nemo profeta in patria in questa città così propizia agli ossimori. Voi — continua — avete fatto benissimo ad avviare un dibattito e almeno qualcuno ora inizia a percepire che non c'è "solo" il mo-saico, e anzi potrebbe essere proprio la fotografia la chiave di volta dell'im-magine di Ravenna in Europa». Ma-lanca e Guidi lamentavano in partico-lare il disinteresse delle istituzioni. «Che però non si devono identificare con Ravenna2019 e il suo staff, che è operativo da meno di un anno — con-clude Masotti —; esiste un'istituzione di riferimento per quanto concerne le arti visive a Ravenna che è il Mar. Bi-sognerebbe chiedere al direttore Spa-doni...». Lo abbiamo fatto nella pagi-na qui a fianco. (lu.ma.)

Franco Masotti dello staff 2019 sull'ottava arte: «E al centro del

nostro interesse»

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...1Yrsallenziece ciso fulogratia, Ilbogacrebbe chiedere al Mar,

I Quello spazio sperimentale in centro: «Ma è durissima solo coprire le spese»

Tra i nomi più importanti attivi in città nel campo della fotogra-fia c'è senza dubbio anche quello di Alessandra Dragoni che do-po aver lavorato all'estero tra Amsterdam e Parigi e collaborato con le più importanti riviste italiane ha aperto a Ravenna una pic-cola galleria fotografica in via Pasolini, MyCamera. «Si tratta — ci racconta — del mio studio che ho deciso di utilizzare anche come spazio espositivo, per mostrare lavori che considero interessanti e utili alla conoscenza e alla diffusione del linguaggio fotografico contemporaneo. Mostro e vorrei mostrare autori italiani o stranie-ri che lavorano sulla ricerca. Vuole essere uno spazio sperimenta-le, dove propongo agli artisti di provare un lavoro, un progetto, che poi va a debuttare magari in un luogo più grande o istituzionale. È successo con Broomberg e Chanarin, per esempio». In questi gior-ni (e fino all' 8 marzo) è in corso la mostra di Marcello Galvani, gio-vane autore che fa parte di Osservatorio Fotografico, associazione ravennate per la promozione della cultura fotografica di cui anche la stessa Dragoni fa parte.

Ma come si sostiene un luogo del genere? «Sarebbe auspicabile riuscire a coprire almeno le spese — continua Dragoni — ma è duris-sima. Mi piacerebbe creare delle piccole pubblicazioni per l'uscita di ogni mostra per avere un documento che lasci una traccia del lavoro fatto, ma non posso sostenerne i costi. Gli stessi fotografi che espongono da me devono autoprodursi i lavori. Il problema grave è che non ci sono mai le risorse. In questo senso, se la foto-grafia fosse meno relegata a mostre estemporanee ma fosse parte integrante dei grandi progetti, se fosse considerata come indispen-sabile e "naturale" nella costruzione della storia di un luogo, se il tessuto economico della città volgesse il suo sguardo verso questa disciplina, si potrebbero costruire esperienze importanti».

«Produrre un libro fotografico o una mostra o un progetto di do-cumentazione sul territorio — spiega ancora la fotografa —significa produrre materiale di valore destinato a durare nel tempo. A Ra-venna non mancano i fotografi. Manca la controparte, manca la committenza». Come dichiarava Guido Guidi la scorsa settimana su queste pagine, anche Dragoni attribuisce «il problema della fo-tografia in città alla mancanza di cultura. È certamente sottovalu-tato il suo ruolo nell'ambito contemporaneo — conclude —. Proprio a Ravenna, che invece si dimostra molto attenta e all'avanguardia in altri contesti come teatro e musica».

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Claudio Spadoni tra un «discrimine capzioso»,

campanilismi e quella mostra mancata di Christo

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«Ci sono i fotografi e ci sono gli • • ...» Il direttore artistico del Museo d'arte respinge le accuse

Tra le istituzioni prese di mira dai grandi fotografi da noi intervistati sullo scorso numero di Ravenna&Dintorni c'era naturalmente anche il Museo d'Arte della città di Ravenna, che ha da poco inaugurato la nuova grande mostra di pittura e che non pare in effetti aver mai puntato con convinzione sulla fotografia come forma d'arte. Ne parliamo con il direttore artistico Claudio Spadoni, in questi giorni al centro delle polemiche anche per l'incarico da consu-lente esterno che il Comune gli ha conferi-to, di fatto senza sostituirlo (se non con una dirigente comunale ad interim), dopo che a inizio anno era andato ufficialmente in pensione da direttore del Mar. Ma su questi temi Spadoni preferisce non dichia-rare, nonostante le nostre insistenze.

Parliamo di fotografia, allora: il Mar non la tiene in dovuta considera-zione? E perché?

«Non mi sembra si possa dire che il mu-seo abbia ignorato la fotografia: bastereb-be scorrere le edizioni prima di "No Bor-der", curate da Serena Simoni e Maria Ri-ta Bentini, poi di "Critica in arte", ognuna con un giovane critico diverso (rassegne che però non si tengono più, ndr), per ren-dersi conto che un numero considerevole di giovani artisti invitati lavorava sulla fo-tografia. Poi bisognerebbe intendersi: la fotografia è un mezzo espressivo da tempo adottato da molti artisti, come da molti bravissimi fotografi che a ragione o a torto non sono accreditati come artisti. Capisco che il discrimine è capzioso, ma questa è la realtà, non una mia opinione. In ogni caso, come per qualsiasi altro mezzo espressivo, personalmente non ritengo utili, a far chiarezza in merito, mo-stre specifiche, preferendo invece la pluralità, per confronti diretti più in-teressanti».

Cosa ne pensa del progetto di Luigi Tazzari di riportare in città i grandi nomi della fotografia ravennate? Il Mar collaborerebbe?

«Non avrei nulla in contrario su una mostra di grandi fotografi raven-nati, salvo precisare che in questi casi l'operazione rischia di apparire ri-

duttivamente campanilistica anche se si tratta di fotografi di reputazione internazionale».

C'è però chi l'accusa di una certa chiusura verso altre forme espressive contemporanee come la videoarte. In passato ha fatto anche discutere il mancato allestimento al Mar per motivi di budget di un'opera di Yuri Ancarani, regista ravennate recentemente premiato anche al Fe-stival di Venezia.

«Vale lo stesso discorso fatto per la foto-grafia. Rivedersi, prego, le edizioni di "No Border" e di "Critica in arte", quando ho personalmente invitato artisti che lavo-ravano col video. Così come ho fatto, lo vorrei ricordare ai distratti, nell'ultima Quadriennale di Roma, dove proprio un videoartista da me chiamato, Adrian Pa-ci, ha vinto il primo premio, assegnato da una giuria internazionale. La storia di Ancarani l'ho già spiegata a suo tempo: si è trattato di un problema di reperimento di risorse non preventivate, per quanto molto modeste, in tempi brevi. Ma ricon-fermo la stima che ho di lui. Curioso, però, che nessuno abbia espresso ramma-rico per una mancata mostra di Christo, che avrei potuto fare a costi contenutissi-mi, ma non sostenibili perchè non pre-

ventivati. Sarebbe stata di risonanza internazionale». Cosa sta facendo e cosa può fare il Mar per Ravenna capitale

europea della cultura? «Penso che il Mar, con la visibilità esterna della sua attività espositiva,

come delle ricerche e pubblicazioni sulle proprie collezioni, stia facendo la sua parte. Ed è quello che io credo debba comunque fare un museo, posto che non lo si voglia intendere come una Mirabilandia o come sede per ini-ziative estemporanee, fossero pure "trovate" di grande richiamo. Conti-nuo a credere che la forza di un museo stia nella salvaguardia della sua identità».

Luca Manservisi

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, . . . • ■ Itsono Ilolograh e c.m. gli arlish...»

«Mostrare i maestri, puntare sui giovani»

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la testimo-nianza di un giovane fotografo ravennate stimolato dalla nostra inchiesta della scorsa settimana.

Come giovane fotografo che opera in questa città non posso che riscontrare che sebbene Ravenna presenti occa-sionali mostre fotografiche, dall'altra parte mancano un progetto più articolato che permetta il confronto tra chi si occupa di fotografia e anche un luogo dedicato ad esposizio-ni, corsi-workshop e acquisto di opere fotografiche. Per tale ragione nonostante aver realizzato e portato in mostra nel-la mia città natale alcuni dei miei progetti sono oggi impe-gnato solo ed esclusivamente con la fotografia al di fuori dei confini della città. Credo che a questo punto la scelta delle istituzioni, delle associazioni che si propongono di promuo-vere la fotografia e di coloro che parteciperanno possa avere due soluzioni. La prima: lavorare con grandi autori, maga-ri fotografi nati a Ravenna e conosciuti in tutto il mondo; una soluzione "vetrina" in grado di attrarre a sé pubblico e visitatori ma che nella sostanza non crea opportunità per chi a Ravenna o nel circondario crede nella fotografia come forma di espressione. Oppure si può scegliere una soluzione di "sostanza" promuovendo chi a Ravenna si occupa di foto-grafia e non solo, ma anche dando valore ai fotografi, spes-so poco ricordati, che nel corso della prima metà del '900 in questa città hanno lavorato e che hanno lasciato archivi che sono veri e propri documenti di storia (per citare un esem-pio il fondo fotografico Trapani e David),

Queste due soluzioni non si escludono vicendevolmente ma potrebbero diventare un connubio vincente. Mostrare le opere dei maestri della fotografia richiamando in città pub-blico e visitatori e al tempo stesso lavorare con autori meno noti valorizzando il loro lavoro e promuovendo la loro visi-bilità. Un esempio di questa strategia è l'attività dell'Archi-vio Fotografico Italiano di Castellanza (Varese) che è in grado di lavorare con grandi autori e al tempo stesso con giovani e meno conosciuti dando vita a esposizioni di otti-ma qualità. Inoltre un investimento sulla fotografia a Ra-venna non dovrebbe prescindere dall'individuazione di un soggetto competente, sopra le parti, in grado di ascoltare le proposte che pervengono da fotografi, associazioni, sponsor e istituzioni che si assuma la responsabilità di operare scel-te concrete e lungimiranti. Questo aiuterebbe a sopperire un faticoso dialogo attento per lo più a personalismi e ini-micizie piuttosto che alla vera incentivazione della fotogra-fia. Inoltre occorrerebbe un luogo deputato in modo esclusi-vo o quasi alla fotografia. Matteo Scadi

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DIOSSINE, IL DOTTOR CHINASSI SI DOVREBBE DIMETTERE

Il dottor Chinassi solo per questa frase (estrapolata dalla nostra intervista della scorsa settimana, ndd) in un Paese serio si dovrebbe dimettere do-mani mattina: «L'inceneritore è un male che non possiamo evitare». In-credibile. Se un medico (non un rap-presentante di Confindustria, un me-dico, per di più direttore del diparti-mento di sanità pubblica di Ravenna) difende l'archeologia industriale nel 2012 come fosse una prassi inevitabi-le, è di tutta evidenza che non sa nulla di prevenzione primaria e non sa nul-la dei suoi doveri (tralasciamo a livello tecnico). Non sa neppure che Reggio

Emilia sta per chiudere il suo maledet-to inceneritore e a Parma si sta com-battendo una battaglia civile e pacifi-ca per impedirne uno nuovo. [...] Giu-dico quantomeno ipocrita la richiesta di "monitoraggi" espressa dal sindaco Matteucci, quando nel 2006 la mag-gioranza che lo esprime ha impedito l'audizione al Comune del dottor Montanari in Commissione ambien-te: era già calendarizzata, poi hanno trovato la postilla giusta nei regola-menti. Paura a confrontarsi con dati scomodi eh? Le audizioni sono regi-strate... non è mica come nei conve-gni: quelli basta disertarli, o non ri-spondere sui giornali fino a quando gli allarmi non si esauriscono per estenuazione. Un ex assessore della giunta Mercatali a me riferì personal-mente: «Montanari? Non durante la campagna elettorale» (quando si dice "priorità"!). Un mese dopo ho fatto i miei bravi bagagli e me ne sono anda-to a distanza di sicurezza da questi ir-responsabili, non prima di aver con-tribuito ad evitare il terzo, inutilissi-

mo, inceneriore in progetto in città. Su una cosa ha ragione il dottor Chi-nassi: non c'è da sorprendersi se si trovano le diossine nel latte materno nel ravennate. Verissimo. Greenpeace le aveva già trovate nel latte vaccino di allevamenti nel 2004. Bastava cer-carle. Come a sud di Brescia: bastava cercarle. Se non le cerchi le diossine, non le trovi. Una nota volutamente polemica però la aggiungo: se le due donne prese in esame dai movimenti invece che esseri umani fossero peco-re andrebbero abbattute. Ci rendiamo conto? [...] Col senno di poi, ho preso una decisione giusta ad andarmene da Ravenna. Le fonti di inquinamento inutile, superfluo, e incontrollabile come nel caso di combustibile etero-geneo, andrebbero chiuse domani-mattina. Tutte. E faccio una scom-messa. Da poco sono stati condannati alcuni di coloro che hanno permesso la follia dell'amianto. Fra 10-20 sa-ranno condannati coloro che hanno permesso la follia dell'incenerimento. Roberto Pirani

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«Servono soldi. spazi aperti e fiducia nei progetti dei giovani»

Per fare cultura basta la volontà di comunicare a qualcuno la propria vi-sione. Per fare cultura in modo profes-sionale però, e rendere la cultura de-gna della "C" maiuscola, occorrono altre due cose: i luoghi dove poter ac-cogliere un pubblico e i soldi per poter fare una produzione.

Il percorso di Ravenna 2019 inizia-to con gli incontri di Cinque tracce, giu-stamente pensate per un lavoro intel-lettuale di confronto con esperti ita-liani e stranieri. potrebbe proseguire con un diretto coinvolgimento della foltissima flora culturale cittadina.

Come? L'unico modo di coinvolgere è dare possibilità di fare. Come per la Darsena si è pensato alla partecipa-zione dei cittadini come mezzo per for-mare un progetto, per Ravenna capi-tale si potrebbe procedere per idee. Speriamo che la open cali sia una occa-sione reale. L'opportunità di finanzia-re anche chi fino a oggi è rimasto escluso da tutti i circuiti, e non un mo-mento per rimpolpare meccanismi già oliati e perfettamente funzionanti. Ci sono moltissimi giovani artisti in città che non hanno contatti con le istituzioni. Sono musicisti, pittori, e ragazzi che hanno progetti spesso snobbati perché "venuti dal nulla". Speriamo insomma che a questa "chiamata" risponda qualcuno e non parta la solita segreteria telefonica. Anche noi che non abbiamo alcuna "patente di cultura" vogliamo dare al-cuni suggerimenti alcuni suggeri-menti dal basso, nati da diversi con-fronti tra noi e tra altri lavoratori del settore artistico ravennate e non solo, che potranno essere ignorati, ma che riteniamo valga comunque la pena di ascoltare.

Fondi Quanti soldi sono a disposizione dei

prossimi eventi? 300mila euro? Bene dividiamoli in piccoli blocchi e faccia-mo un bando in cui siano premiati i progetti migliori per far respirare l'i-dea di capitale in città. Un bando non rivolto ai singoli artisti, ma a gruppi di artisti diversi che devono lavorare as-sieme e sforzarsi di collaborare anche tra generi di arte diversi, anche quelli meno conosciuti. A questi gruppi vengano assegnati contributi. Basta dare fiducia alle idee. «Tenete, avete questo budget, create qualcosa. un evento, una mostra, un percorso. In-somma: stupiteci!». Solo con la fidu-cia si costruisce una collettività con-sapevole. Crediamo che con finanzia-menti anche piccoli i vari artisti della città sarebbero in grado di costruire ed esplorare strade non ancora imma-ginate. In una capitale della Cultura non si ha paura di osare, di dare carta bianca anche a un gruppo di quindi-cenni. In fondo Rossini quando visse tra Lugo e Conventello di Ravenna non aveva ancora quindici anni e qui compose brani di eccezionale inten-sità grazie al contributo di alcuni me-cenati. Cosa esclude che oggi giri per

le strade di Ravenna qualche grande talento a cui serve solo una opportu-nità?

Scuole Gli studenti sono una grande po-

tenzialità per la città. Le superiori e l'università sono fucine di idee che vengono lasciate marcire sull'albero. Non intendiamo il coinvolgimento

delle scuole come istituzioni, ma di-rettamente dei ragazzi. Lasciare in mano ai ragazzi, senza la mediazione di professori che dettano regole, la possibilità di fare può dar vita a inedi-te visioni della città e del mondo. I ra-gazzi delle superiori, a differenza di quello che molti credono, non sono stati anestetizzati dalla tv e da inter-net. Sono ricchi di potenzialità, ma

hanno poche occasioni di mettersi realmente alla prova perché vengono incasellati in percorsi obbligati. Noi, lavorando per anni come guide della non-scuola e facendo teatro nelle su-periori e nei centri di aggregazione, abbiamo toccato con mano la vitalità insperata degli adolescenti. Perché sprecarla? Basterebbe lasciargli a di-sposizione gli edifici scolastici per una serata al mese. Una serata in cui orga-nizzarsi da soli. Siamo certi nascereb-be qualcosa di interessante.

Spazi Un altro punto importante è l'aper-

tura degli spazi. Ravenna sotto questo aspetto ha una lunga storia di coin-volgimento degli artisti come è suc-cesso col festival Ravenna viso-in-aria o in concorsi come Ram, eccetera, ma questo non vuol dire che si sia arriva-ti a destinazione. Lasciare aperti i luo-ghi della città per serate a disposizione di progetti organizzati per tempo e con una coerenza, da chi non ha modo di accedere agli spazi sarebbe una gran-de opportunità. L'Almagià, il teatro Rasi, l'Alighieri, la galleria Ninapì, il Mar, la Classense che lasciano una se-rata di programmazione a chi voglia mezzora per presentare il proprio la-voro. Certo ci sono dei costi, e anche il rischio che non tutti i risultati siano artisticamente degni di nota, ma è un rischio che tutto sommato si può cor-rere.

Privati Concludiamo con una piccola pro-

vocazione. Parafrasando JFK i privati, i locali di Ravenna e piccoli imprendi-tori non dovrebbero pensare «cosa possiamo guadagnare dalla capitale della cultura», ma «cosa possiamo fa-re per essa». Al momento ci sembra che l'interesse di molti sia più mirato a sondare se c'è qualcosa da guadagna-re da questa sfida che non a come vin-cerla insieme, ma i veri imprenditori sanno che non c'è guadagno se prima non si investe in un progetto. Gli arti-sti sono pronti a questo investimento, gli imprenditori lo sono?

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«Servono soldi, spazi aperti e fiducia nei progetti dei giovani»

TeatrOnnivoro: «L'open cali sia una

opportunità anche per finanziare chi finora

è rimasto escluso da tutti i circuiti»

di TeatrOnnivoro

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biografia Il TeatrOnnivoro nasce nel 2008 a Ravenna ed

e composto da Matteo Cavezzali, Antonio Maiani Elena Ferri, David Loom, Kingsley Ngad"lu b

a I Cavezzali, Vacon Sartirani, Franck Viderot, l al fiancati da un mutevole grupvpo di giovani spiri-

m 0 di Ravenna il lor a pinscensapeattllaacGoalol-: ti rbib

aina liberi. Il 29 febbraio 2008

gvesta Tragicammediao rimogastro-teolagica,

che cpoerrsfooremdreràl 2009 la compagnia a llestisce

e festival. Nellestisce diverse

replicato ín vari s

ance tra cui il presidente, Fasci-nazio- ine,

liA-a nascita e morte del teatro nello stivale

italico (presentato al festival di Santarcangelo Immensa) e Otiain Imperi/. Il secondo spettaco-lo del TeatrOnnívoro liMorbo è stato presentato in anteprima a Parma all'interno del Premio Scenario 2009. La compagnia ha partecipato in città a Ravenna-Viso-ln-Aria e al Festíval delle Culture.

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I Ul ,.ET.TERA ........................ ...............

Latte materno inquinato Il sindaco chiede aiuto all'Emilia Romagna

Inserire Ravenna nel progetto regionale sulla qualità dell'aria e nel monitoraggio dei contaminan-ti. È la richiesta del sindaco dopo il caso di due madri con tracce di diossina nel latte.

Era stato il Movimento 5 Stelle a dicembre a ren-dere pubblici i risultati dei test svolti su due volonta-rie: i livelli di diossina erano fino a quattro volte oltre il limite consentito per il latte vaccino. Dopo avere in-contrato nei giorni scorsi il direttore dell'Ausl di Ra-venna, Tiziano Carradori, il sindaco Fabrizio Mat-teucci ha inviato una lettera agli assessori all'Am-biente e alle Politiche per la Salute dell'Emilia Roma-gna per chiedere il coinvolgimento del Comune di Ravenna nei progetti di ricerca regionali.

«Risulta — scrive il primo cittadino — che in altre parti della regione l'associazione Medici per l'am-biente abbia effettuato campionamenti e analisi di diossine suscitando allarme nella popolazione. Te-nuto conto che la Regione Emilia Romagna sta con-ducendo un progetto innovativo di studio e valuta-zione della qualità dell'aria denominato Supersito e ha attivato, nell'ambito dell'assessorato alla Salute, un gruppo di lavoro dedicato al monitoraggio e al controllo dei contaminanti negli alimenti sono a chiedere di inserire nell'ambito delle attività dei pro-getti sopracitati anche il territorio ravennate per da-re risposte alle preoccupazioni della cittadinanza».

Nella vicenda non ha tardato l'intervento di Patri-zia Gentilini, presidente dell'associazione Medici per l'ambiente a Forlì-Cesena che ha inviato una lettera aperta al dirigente Ausl Paolo Chinassi dopo l'inter-vista pubblicata sul numero scorso: «chinassi affer-ma che non sono necessarie ulteriori indagini per-ché in tutte le aree industrializzate le diossine sono presenti nel latte materno. Ci spiace contraddirlo ma questo non è il parere dell'Organizzazione mondiale della sanità che anzi raccomanda il biomonitoraggio del latte materno, quale indicatore ideale della con-taminazione ambientale e, più modestamente, nep-pure delle associazioni che hanno dato vita di recen-te ad una specifica campagna per la difesa del latte materno dall'inquinamento».

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ora di fare moniloraggi concreti.»

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Parla il direttore del laboratorio di analisi

sul pollo contaminato

«Su diwsine e altri inyuinanti radi far, monitora.i concreti»

«Su diossine e altri inquinanti è ora di fare monitoraggi concreti»

«Finora le autorità hanno applicato la politica dello struzzo che di fronte ai pericoli nasconde la testa sotto la sab-bia. Hanno evitato di fare ricerche per-ché fino a quando non ci sono risulta-ti è come se il problema non esistesse». Le autorità nel mirino sono quelle di tutela per l'ambiente e la salute, le cri-tiche arrivano da Stefano Raccanelli, responsabile del laboratorio microin-quinanti organici di Venezia-Marghe-ra del consorzio interuniversitario che ha svolto le analisi sui campioni di lat-te materno e di carne di pollo raccolti dal Movimento 5 stelle di Ravenna rin-tracciando una presenza di diossine a livelli che i grillini giudicano preoccu-pati. Nel caso dell'animale si era oltre il limite consentito per legge. Nel caso delle due donne non esiste una legge che fissa parametri per il latte materno ma esistono per il latte vaccino ed era-no superiori fino a quattro volte.

«Chiariamo subito una cosa — pre-cisa Raccanelli — le diossine non sono cianuro quindi non rischia nulla chi ha mangiato quel pollo o i bambini che hanno bevuto quel latte dalla ma-dre. Le diossine hanno effetti in pro-spettiva futura, sulle persone già adul-te e sulla loro prole cui vengono tra-smesse dai genitori».

Il direttore del dipartimento di Sa-nità pubblica dell'Ausl di Ravenna, Paolo Chinassi, in una intervista pub-blicata sul numero scorso ha definito inevitabile la presenza di diossine per chi vive in aree industrializzate. «Dios-sine sono risultato dei processi di com-bustione quindi è comprensibile che

siano presenti in chi vive in un'area con industrie. Ma sappiamo che livelli hanno le persone che vivono invece fuori da aree industriali? No, perché non ci sono studi dettagliati»• E il rife-rimento è alla convenzione di Stoccol-ma: nel 2001 venne firmata per impe-gnarsi a ridurre certi inquinanti tra cui le diossine. L'Italia non ha ancora ratificato la convenzione con la legge nazionale. «Rendiamoci conto che nel nostro Paese abbiamo solo un piano

nazionale residui che prevede 440 campioni all'anno in tutto lo Stato. Dovremmo sapere quante diossine ab-biamo in corpo. E dovrebbe chiederse-lo il sindaco di ogni città che è la prima autorità sanitaria sul territorio comu-nale».

Tra dicembre e febbraio, per inizia-tiva del Movimento 5 stelle che ha so-stenuto le spese delle analisi (circa 600 curo ognuna), a Ravenna sono suonati tre campanelli di allarme: le due madri e l'animale. Tre campioni senza valore statistico, come ricono-sciuto dai grillini. Che incalzano: «Noi abbiamo fatto la nostra parte, l'Ausl e le autorità facciano il resto». Ancora Chinassi, intervistato prima che fosse-ro pubblicati i risultati sul pollo, ha so-stenuto l'impossibilità di paragonare latte materno e latte vaccino: il bovino comincia a produrre latte dopo appe-na un anno di vita, la donna dopo al-meno una ventina e quindi con più tempo trascorso nell'ambiente. «È ve-ro — incalza Raccanelli — ma forse non andrebbe dimenticato che la donna allatta un bambino di pochi chili e il bovino invece allatta un vitello di di-verse decine di chili di peso».

Ma allora che deve fare il cittadino di fronte a questi fenomeni? «Dovreb-be pretendere tre cose. Un monito-raggio preciso delle emissioni degli inceneritori a spese delle aziende. La pubblicazione dei dati. Un biomoni-toraggio sui soggetti che vivono in questi contesti cercando nelle matrici corrette».

Andrea Alberizia

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Cinquanta città hanno risposto all'appello partito dal web: in piazza, in solidarietà con Luca Ab-bà. Stazioni occupate, cortei, bli-tz, Mentre Anonymus ha manda-to in tilt il sito della polizia. Danni alla sede milanese di. Libero.

MARZO CENO O1$

«Luca resisti». ll tam tam è arrivato dalla Rete, da Facebook ma anche da Twitter: alle 1.8 riunitevi davanti alle prefetture, chi è a Roma vada davanti a Palazzo Chigi, gli altri scendano in piazza, allo Stato si può resistere. E il movimento si è mosso. Cinquanta le città coinvolte, Mila-no, Bologna, Firenze, Napoli. Con un filo diretto intrecciato con i mili-tanti della Val Di Susa che via telefo-no consegnavano le direttive. Con presidi che si trasformava.no in coi-tei spontanei. No Tav ma anche stu-

denti, operai, cittadini guardati a vi-sta dalle forze dell'ordine. Mentre la. rete Anonymus ha attaccato i siti di polizia e carabinieri mandandoli in tilt.

L'appello a mobilitarsi è partito dal segretario di Rifondazione Pao-lo Ferrero subito dopo il grave inci-dente che ha coinvolto Luca Abbà. <Ni sta la gravità di quanto sta succe-dendo in Val Di Susa - ha detto - mo-bilitiamoci e andiamo davanti alle prefetture. Bisogna fermare i lavori della Tav». Ma invece delle prefettu-re, in diverse città, i manifestanti hanno deciso di presidiare le stazio-ni e occupare i binari. Così a Roma dovei No Tav hanno bloccato il bina-rio 11. e danneggiato il Frecciarossa. Così a Pisa e a Bologna dove un cen-tinaio di militanti - riuniti prima in piazza Nettuno - sono rimasti fermi sul binario 1 dello scalo ferroviario ed hanno esposto diversi striscioni, «Siamo tutti valsusini»; «Luca sia-

mo tutti con te». Anche a L'Aquila sono scesi in piazza, nel centro stori-co ferito dal terremoto: «Luca ri-schia la sua vita per difendere la pro-pria terra. Siamo tutti No Tav», Il presidio organizzato a Firenze è di-ventato un corteo che si è diretto poi verso Santa Maria Novella, ad apri-re lo striscione «La valle resiste». Non potendo entrare in stazione, perchè presidiata dalle forze dell'or-dine, per occupare i binari ferrovia-ri, il corteo No Tav di Firenze ha op-tato per fermare la tramvia per alcu-ni minuti ed ha poi ripreso la pro-pria marcia verso il centro. E ancora a Roma dove dopo l'occupazione lampo della stazione Termini circa 200 attivisti si sono diretti in corteo in via Tiburtina e lungo il loro per-corso alcuni cassonetti sono stati ro-vesciati.

Centinaia in piazza San Babila, a Milano, a due passi da piazza del Duomo, guardata a vista da un in-gente schieramento dello forze dell' ordine. Dal corteo, poi, si sono stac-cati alcuni manifestanti che hanno lanciato fumogeni contro la sede del quotidino Libero lasciando scrit-te sui muri («Giornalisti terroristi») e danneggiando alcune telecamere di sorveglianza. Molti i cartelli espo-sti in solidarietà a Luca Abbà: «Luca siamo con te, fermarci è impossibi-le».•

Protesta in tutta. Italia attacco al sito della Ps Assaltato «Libero»

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--> 1,-ezee Per Bruxelles almeno 102 siti non sono conformi alla direttiva Ue del 1999

-› QkA;oAte. le regioni interessate. ll ministro Clini: stimolo per cambiare la situazione

«Troppe discariche non a no a» Rifiuti, procedura contro l'Italia

Non solo Terzigno. Dalla Lom-bardia alla Calabria, dal Friuli alla Puglia, nel mirino dell'Ue. sono finite 102 discariche. Do-dici anni non sono bastati per adeguarsi alla direttiva euro-pea sui rifiuti.

MAREAGRAZIA GER1NA rigerina@untait

Centodue discariche, nel mirino dell'Ue. Sparse tra Abruzzo, Basili-cata, Calabria, Friuli Venezia Giu-lia, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Moli-se, Piemonte, Puglia., Sardegna e Umbria. Tre "custodiscono" rifiu-

ti pericolosi, Tutte risultano non conformi alla direttiva europea sui rifiuti. E sì che di tempo ne hanno avuto per adeguarsi. Visto che la di-rettiva risale al 1999.

Dodici anni non sono bastati. E ora Buruxelles ha aperto ufficial-mente la procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per violazio-ne del Trattato Lie, Per ora, la Com-missione europea si è limitata a in-viare una prima lettera di costitu-zione in mora. Il secondo passo pre-visto è il «'parere motivato». E se neppure quello dovesse bastare, c'è il ricorso alla Corte di giustizia euro-pea.

L'Italia, in particolare, è finita

nel mirino per non essersi confor-mata all'articolo 14 della direttiva Ue.

NON SOLO TERZIGNO

Secondo quell'articolo gli stati membri avrebbero dovuto prende-re delle misure per assicurare che le discariche «non conformi» non avrebbero continuato ad operare dopo il :16 luglio 2009. Dal 15 lu-glio 1.999 Bruxelles ha chiesto infor-mazioni all'Italia dimostrando nel-la sua risposta precisa Bruxelles che il Paese non era in linea con le disposizioni relative alle discariche «esistenti». Un anno dopo, la Coni-missione Ue ha rilevato che in Italia erano presenti almeno 187 discari-che non conformi alla direttiva eu-ropea. La situazione è stata chiarita dall'Italia il 16 maggio 2011. Ma sulla base di quelle informazioni, a cui si sono aggiunte altre relative alla regione Piemonte, è emerso

Fuorì Itnge Tre le discariche con scorie classificate come pericolose

che, ancora in 14 Regioni sono pre-senti almeno 102 discariche «tre delle quali di rifiuti pericolosi o che non sono state chiuse o che non

sono conformi alla direttiva Ue». Non solo Terzigno, dunque, «Ci

sono troppe discariche in Italia, che non sono da anni identificate come una soluzione per la gestione dei ri-fiuti», riconosce il ministro dell'Am-biente Corrado Clini. La situazione denunciata da Bruxelles - spiega .-è dovuta al fatto che soprattutto in certe Regioni «le strutturali per la gestione intelligente e coefficiente dei rifiuti, sono state rinviate». Il ri-chiamo dell'Ue - assicura è «uno stimolo» per uscire fuori da questa situazione e «aumentare la raccolta differenziata insieme alla quota di recupero energetico dai rifiuti».

«Ora il ministro proceda. con rapi-dità per arrivare ad una soluzione definitiva in accordo con le Regio-:li», incalza Raffaella Mariani, capo-gruppo Pd in commissione Ambien-te della Camera. «Occorre al più pre-sto istituire un tavolo nazionale e promuovere un'iniziativa del gover-no insieme alle Regioni», avverte il capodelegazione Idv ai Parlamento europeo Niccold Rinaldi. Le discari-che « sono state considerate una so-luzione senza, tuttavia, esserlo e l'Italia deve capirlo», attacca Tom-maso Sodano, vi.cesindaco di Napo-li e delegato Ambiente per l'Artci, che auspica si possa ora arrivare «quanto prima. a una diversa pianifi-cazione del ciclo dei rifiuti».•

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en'oppe discariche non a norma) Rifiuti, procedura contro l'Italia

press unE 28/02/2012 rUnità

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