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RELOADER Magazine N.80 Settembre 2014

Date post: 03-Apr-2016
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Magazine di facile lettura che consente di trovare utili informazioni su RAEE, ambiente, energia e altro ancora.
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Page 1: RELOADER Magazine N.80 Settembre 2014
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RELOADER Magazine n. 80 - settembre 2014

Viale Carlo Felice 89 Tel: +39 06 77.25.07.02 Fax: +39 06 70.49.04.79 00185 Roma www.reloaderitalia.it [email protected]

Settembre 2014

Sommario In Primo Piano

QQQ uesto è  lo slogan che  l’Associazione RELOADER ha  fatto suo molto tem‐po fa. Nel corso degli ultimi due anni, analizzando  i dati riferiti alle chiavi di 

ricerca del nostro portale e parlando con le per‐sone,  abbiamo  potuto  misurare  il  diffondersi dell’esigenza di saperne di più sulla raccolta dif‐ferenziata e, soprattutto, avere chiare indicazio‐ni  sul  come  farla. Nasce  perciò  sul  nostro  sito una  sezione  chiamata  ‘Dove  lo  Getto?’  nella quale  i  visitatori  possono  trovare  facilmente  il maggior numero possibile di  soluzioni alle  loro necessità. ‘Dove lo Getto?’ è concepito anche con  lo  scopo  di  agevolare  l’assunzione  di comportamenti  virtuosi  per  salvaguardare l’ambiente  in  cui  viviamo  perché,  mano  a mano  che  il  tempo  passa,  siamo  sempre  più convinti che gettare meglio i nostri rifiuti sia una condizione indispensabile al vivere bene. 

Marina Melissari

Energie rinnovabili

UNIVERSO INNOVAZIONE: come cambiano le celle solari

Online il Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica

7

9

RAEE SISTRI - VECCHIE CRITICHE, NUOVE REGOLE … MA SENZA SELEX

Va edizione della RE BOAT RACE Un week end speciale ed un nuovo successo

3

6

Ambiente e Società Venezia: “Il Postino” di Konchalovsky vince il Green Drop Award 2014

Expo 2015 - Il concorso We-Women per imprese al femminile

Settimana Europea della Mobilità sostenibile - “Our streets, our choice”

RIFIUTI - L’allarme di Goletta Verde: mari sempre più inquinati. Ma cresce ovunque la mobilitazione

I prossimi Eventi

13

14

14

15

18

Storie di riciclo DAGLI USA 2 BRILLANTI ESEMPI DI UPCYCLING A SCOPO SOCIALE ‘LUV Seat’ della Southwestern Airlines Autobus dismessi per la toilette dei senzatetto di San Francisco

11 12

Gli Speciali 19

di Roberto Vacca

INEGUAGLIANZA ECCESSIVA “Il Capitale nel XXI Secolo” di T. Piketty

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RELOADER Magazine n. 80 - settembre 2014

Viale Carlo Felice 89 Tel: +39 06 77.25.07.02 Fax: +39 06 70.49.04.79 00185 Roma www.reloaderitalia.it [email protected]

Settembre 2014

Sommario In Primo Piano

QQQ uesto è  lo slogan che  l’Associazione RELOADER ha  fatto suo molto tem‐po fa. Nel corso degli ultimi due anni, analizzando  i dati riferiti alle chiavi di 

ricerca del nostro portale e parlando con le per‐sone,  abbiamo  potuto  misurare  il  diffondersi dell’esigenza di saperne di più sulla raccolta dif‐ferenziata e, soprattutto, avere chiare indicazio‐ni  sul  come  farla. Nasce  perciò  sul  nostro  sito una  sezione  chiamata  ‘Dove  lo  Getto?’  nella quale  i  visitatori  possono  trovare  facilmente  il maggior numero possibile di  soluzioni alle  loro necessità. ‘Dove lo Getto?’ è concepito anche con  lo  scopo  di  agevolare  l’assunzione  di comportamenti  virtuosi  per  salvaguardare l’ambiente  in  cui  viviamo  perché,  mano  a mano  che  il  tempo  passa,  siamo  sempre  più convinti che gettare meglio i nostri rifiuti sia una condizione indispensabile al vivere bene. 

Marina Melissari

Energie rinnovabili

UNIVERSO INNOVAZIONE: come cambiano le celle solari

Online il Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica

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RAEE SISTRI - VECCHIE CRITICHE, NUOVE REGOLE … MA SENZA SELEX

Va edizione della RE BOAT RACE Un week end speciale ed un nuovo successo

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Ambiente e Società Venezia: “Il Postino” di Konchalovsky vince il Green Drop Award 2014

Expo 2015 - Il concorso We-Women per imprese al femminile

Settimana Europea della Mobilità sostenibile - “Our streets, our choice”

RIFIUTI - L’allarme di Goletta Verde: mari sempre più inquinati. Ma cresce ovunque la mobilitazione

I prossimi Eventi

13

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Storie di riciclo DAGLI USA 2 BRILLANTI ESEMPI DI UPCYCLING A SCOPO SOCIALE ‘LUV Seat’ della Southwestern Airlines Autobus dismessi per la toilette dei senzatetto di San Francisco

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Gli Speciali 19

di Roberto Vacca

INEGUAGLIANZA ECCESSIVA “Il Capitale nel XXI Secolo” di T. Piketty

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SISTRI è entrato in vigore il 3 marzo 2014 dopo otto rinvii. Ecco  la storia delle ultime settimane.  Cominciamo  dalle  PMI.  Se  è  vero che concordano sul fatto che non si possa  rinunciare ad un sistema per la tracciabilità dei rifiuti, oltre la me‐tà delle  imprese esprime giudizi ne‐gativi  sul  funzionamento di SISTRI, come  risulta  da  un  sondaggio  del Centro Studi CNA effettuato  su un campione di 1.700 aziende, alle qua‐li  è  stato  chiesto  di  esprimersi  sui tre fattori: 1.  funzionalità  tecnologica:  me‐

dia in pagella, 2,3. Il 59,5% delle imprese assegna  il voto 1 e so‐lo lo 0,5% il voto 10; 

2.  Gestione  delle  procedure:  vo‐to medio,  2,2.  Sale  al  59,9%  la percentuale  di  PMI  che  asse‐gnano 1, scende allo 0,1%  il nu‐mero dei 10; 

3.  chiarezza  e  applicabilità  degli obblighi  normativi:  voto  me‐

dio  2.  Il 62,8%  vota  1, nessuno vota 10 né 9. 

Pertanto, il SISTRI ottiene come vo‐to medio 2: insomma, una bocciatu‐ra senza alcun dubbio. E'  sostanzialmente  differente  il punto  di  vista  del  Ministero dell’Ambiente, il cui sottosegretario Silvia  Velo  nega  l'abolizione  di  SI‐STRI come chiedono le imprese, ma sostiene un cambiamento delle nor‐me improntato alla semplificazione, che  potrebbe  già  arrivare  con  la conversione  in  legge del Dl Compe‐titività.  La  risposta  del  sottosegre‐tario ha provocato reazioni critiche. Paolo  Uggè,  Presidente  di  Fai  ‐Conftrasporto,  ribadisce  «la  forte contrarietà verso un sistema costo‐so,  non  funzionante  e,  come  era nella fase iniziale, non applicabile ai vettori esteri». Condividendo che la tracciabilità delle merci è “una scel‐ta  irreversibile”,  conferma  «la  di‐sponibilità  a  collaborare  purché 

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RAEE

RELOADER Magazine - Settembre 2014

l’obiettivo sia quello di avere uno stru‐mento che funzioni, si applichi a tutti e che non sia oneroso per  la categoria». Nei giorni  scorsi  il Vicepresidente  alle Politiche Regionali e alla Semplificazio‐ne  di  Confindustria,  Gaetano  Macca‐ferri,  si  era  espresso  a  favore dell’abolizione  del  SISTRI,  auspicando di  ripartire da zero elaborando «un si‐stema davvero fruibile dalle imprese e, soprattutto,  funzionale  all’obiettivo, cioè seguire i movimenti dei rifiuti peri‐colosi».  Adesso  le  ultime  novità:  il  21 agosto  2014  è  en‐trata  in  vigore  la legge 11/8/2014, n. 116,  conversione del  Dl  24/6/2014, n.°  91  detto  di “Competitività”, che principalmen‐te  conferma  il  SI‐STRI,  introduce nuove  regole  per l’utilizzo  dei  ma‐teriali  dragati  e aggiorna  le  istru‐zioni per  la classi‐ficazione dei rifiu‐ti.  L’articolo  14 prevede  l’obbligo per  il  Ministero 

dell’Ambiente  di  provvedere  ad  ul‐teriori  semplificazioni  del  SISTRI, in merito  all’applicazione  della  in‐teroperabilità  e  alla  sostituzione dei dispositivi token usb, nonché alla proroga dell’attuale  contratto di ge‐stione del SISTRI al 31 dicembre 2015, con  l’obbligo però per  il Ministero di avviare entro il 30 giugno 2015 le pro‐cedure  per  un  nuovo  affidamento della  concessione del  servizio, nel  ri‐spetto  del  “Codice  appalti”  (DLgs 163/2006), delle norme UE di settore e 

dei  principi  di “economic i t à , semplificazione, interoperabilità tra  sistemi  infor‐matici e  costante aggiornamento tecnologico”.  [La legge  11  agosto 2014,  n.  116  in materia  di  rifiuti è  disponibile  sul sito  RELOADER nella sezione do‐wnload].  Il Mini‐stro  Gian  Luca Galletti,  è  con‐vinto che, con la conversione  del 

SISTRI VECCHIE CRITICHE, NUOVE REGOLE … MA SENZA SELEX

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SISTRI è entrato in vigore il 3 marzo 2014 dopo otto rinvii. Ecco  la storia delle ultime settimane.  Cominciamo  dalle  PMI.  Se  è  vero che concordano sul fatto che non si possa  rinunciare ad un sistema per la tracciabilità dei rifiuti, oltre la me‐tà delle  imprese esprime giudizi ne‐gativi  sul  funzionamento di SISTRI, come  risulta  da  un  sondaggio  del Centro Studi CNA effettuato  su un campione di 1.700 aziende, alle qua‐li  è  stato  chiesto  di  esprimersi  sui tre fattori: 1.  funzionalità  tecnologica:  me‐

dia in pagella, 2,3. Il 59,5% delle imprese assegna  il voto 1 e so‐lo lo 0,5% il voto 10; 

2.  Gestione  delle  procedure:  vo‐to medio,  2,2.  Sale  al  59,9%  la percentuale  di  PMI  che  asse‐gnano 1, scende allo 0,1%  il nu‐mero dei 10; 

3.  chiarezza  e  applicabilità  degli obblighi  normativi:  voto  me‐

dio  2.  Il 62,8%  vota  1, nessuno vota 10 né 9. 

Pertanto, il SISTRI ottiene come vo‐to medio 2: insomma, una bocciatu‐ra senza alcun dubbio. E'  sostanzialmente  differente  il punto  di  vista  del  Ministero dell’Ambiente, il cui sottosegretario Silvia  Velo  nega  l'abolizione  di  SI‐STRI come chiedono le imprese, ma sostiene un cambiamento delle nor‐me improntato alla semplificazione, che  potrebbe  già  arrivare  con  la conversione  in  legge del Dl Compe‐titività.  La  risposta  del  sottosegre‐tario ha provocato reazioni critiche. Paolo  Uggè,  Presidente  di  Fai  ‐Conftrasporto,  ribadisce  «la  forte contrarietà verso un sistema costo‐so,  non  funzionante  e,  come  era nella fase iniziale, non applicabile ai vettori esteri». Condividendo che la tracciabilità delle merci è “una scel‐ta  irreversibile”,  conferma  «la  di‐sponibilità  a  collaborare  purché 

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l’obiettivo sia quello di avere uno stru‐mento che funzioni, si applichi a tutti e che non sia oneroso per  la categoria». Nei giorni  scorsi  il Vicepresidente  alle Politiche Regionali e alla Semplificazio‐ne  di  Confindustria,  Gaetano  Macca‐ferri,  si  era  espresso  a  favore dell’abolizione  del  SISTRI,  auspicando di  ripartire da zero elaborando «un si‐stema davvero fruibile dalle imprese e, soprattutto,  funzionale  all’obiettivo, cioè seguire i movimenti dei rifiuti peri‐colosi».  Adesso  le  ultime  novità:  il  21 agosto  2014  è  en‐trata  in  vigore  la legge 11/8/2014, n. 116,  conversione del  Dl  24/6/2014, n.°  91  detto  di “Competitività”, che principalmen‐te  conferma  il  SI‐STRI,  introduce nuove  regole  per l’utilizzo  dei  ma‐teriali  dragati  e aggiorna  le  istru‐zioni per  la classi‐ficazione dei rifiu‐ti.  L’articolo  14 prevede  l’obbligo per  il  Ministero 

dell’Ambiente  di  provvedere  ad  ul‐teriori  semplificazioni  del  SISTRI, in merito  all’applicazione  della  in‐teroperabilità  e  alla  sostituzione dei dispositivi token usb, nonché alla proroga dell’attuale  contratto di ge‐stione del SISTRI al 31 dicembre 2015, con  l’obbligo però per  il Ministero di avviare entro il 30 giugno 2015 le pro‐cedure  per  un  nuovo  affidamento della  concessione del  servizio, nel  ri‐spetto  del  “Codice  appalti”  (DLgs 163/2006), delle norme UE di settore e 

dei  principi  di “economic i t à , semplificazione, interoperabilità tra  sistemi  infor‐matici e  costante aggiornamento tecnologico”.  [La legge  11  agosto 2014,  n.  116  in materia  di  rifiuti è  disponibile  sul sito  RELOADER nella sezione do‐wnload].  Il Mini‐stro  Gian  Luca Galletti,  è  con‐vinto che, con la conversione  del 

SISTRI VECCHIE CRITICHE, NUOVE REGOLE … MA SENZA SELEX

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5 6 RELOADER Magazine - Settembre 2014 RELOADER Magazine - Settembre 2014

Decreto Competitività, si sia imbocca‐ta  la  strada  giusta  per  un  rapporto nuovo fra ambiente, impresa e cresci‐ta.  Trova  necessaria  un’innovazione profonda  per  il  SISTRI  «con  la  scelta di  un  nuovo  gestore  dal  2016  e  una riflessione  su ulteriori  semplificazioni da  introdurre  subito».  Trova  altresì indispensabile   emanare  le norme per far partire  le bonifiche «e soprattutto le piccole bonifiche».  In merito  al  SI‐STRI  ha  ancora  ribattuto:  «Dico  anzi‐tutto  che  io  condivido  in  pieno l’obiettivo  di  una  piena  tracciabilità dei rifiuti, soprattutto pericolosi, per‐ché arriva dalle direttive UE e perché in un Paese come  il nostro, che ha  la Terra dei fuochi, non si può fare diver‐samente. Questo obiettivo va centra‐to  con  un  sistema  tecnologicamente adatto  a  perseguirlo:  l’attuale  con‐tratto [con Selex] non ci garantisce in pieno su questo punto. Quindi abbia‐mo  deciso  di  chiuderlo  a  fine  2015  e intanto  di  avviare  una  nuova  gara pubblica  europea  per  scegliere  il  si‐stema più adatto tecnologicamente». Conseguentemente il Ministro ha previ‐sto  di  sostituire  la  gestione  Selex,  av‐viando entro il 30 giugno 2015 una gara per  l’affidamento  della  gestione  del servizio.  In questo  scenario  si  sta  con‐sumando  il divorzio, perché  la proroga del  contratto  Selex  (in  scadenza  il  30 novembre 2014) per il periodo successi‐vo sarebbe stata dunque solo provviso‐

ria, ma  l’azienda si è dichiarata non  in‐teressata a proseguire la commessa. La decisione  dell’azienda  è  stata  comuni‐cata  direttamente  al  Ministro  Galletti adducendo la motivazione di non voler subire nuovi danni alla propria  immagi‐ne oltre a quelli già  subiti nel  corso di questi anni,  in cui  il SISTRI non è riusci‐to a decollare nonostante l’azienda ab‐bia “eseguito  correttamente e diligen‐temente”  le diverse previsioni contrat‐tuali. Nella  lettera  al Ministro, Selex  si dichiara  disposta  ad  arrivare  al  30  no‐vembre  2014:  “a  fronte  di  un’offerta limitata di servizi, tale da minimizzare  i costi ed  i danni a proprio carico e di consentire  comunque al Dicastero, committente  di  Selex  Service Management  in  base  al  contratto di affidamento del SISTRI, di effet‐tuare tempestive ed adeguate comuni‐cazioni agli utenti sulle modalità opera‐tive nelle fasi successive alla cessazione del  servizio”. E  così  si  spera di voltare pagina.    Enrico Cosenza 

Va edizione della RE BOAT RACE

Un week end speciale ed un nuovo successo

La vittoria al Green Team “RARI RECICLANTES”

Foto

: Pi

er G

iova

nni C

arta

Roma  ‐  La  regata  di  imbarcazioni  costruite interamente  con  materiali  riciclati    ha  regi‐strato un boom di green team che hanno ga‐reggiato  il 14 settembre 2014 sulle acque del  lago dell'EUR. A lanciare la sfida alla vincitrice della  scorsa  stagione  la RARI RECICLANTES, 18 barche: dall’Acchiappa Pesci a Jessica An‐gel, dai Pirati della Domenica al Team Lincoln, dalla fascinosa La Regina e  il Capitano al  leg‐gendario  Nautilus.  Le  migliori  imbarcazioni sono  state  premiate  con  “speciali”  trofei  e l'attestato di 'ciurma + green del pianeta'. Ma questa stagione c'è stata una   sfida nella sfi‐da: quattro Team dell'ACEA  rappresentanti  i quattro  settori della Holding, oltre  a  sfidare le altre imbarcazioni, si sono contesi uno spe‐ciale  TROFEO  ACEA  a  loro  esclusivamente dedicato,  che  è  stato  assegnato  a ll’imbarcazione “100% Energy Idrobike”.  In  più,  per  questa  stagione  –  la  RE  BOAT RACE ha fatto network con LE VOCI DEL BO‐SCO Arte urbana, Musica e Laboratori creativi per promuovere  la cultura della sostenibilità, un evento  realizzato dall'Associazione cultu‐

rale il Clownotto con il sostegno di Roma Ca‐pitale,  inserito  nel  programma  ESTATE  RO‐MANA 2014, dall'11 al  14  settembre. LE VOCI DEL BOSCO è uno spazio  intergenerazionale dove  recuperare  la  capacità  di  ascoltare,  di stare insieme, di meravigliarsi, di condividere, di prestare attenzione alle persone e alle co‐se che ci circondano per confrontarle e conci‐liarle con le proprie conoscenze e competen‐ze. Laboratori di  riciclo, musica e  incontri   si sono svolti tra un bosco di plastica traslucido e un palco ‐ la collina dei suoni e delle sonori‐tà ‐ la cui scenografia è stata realizzata princi‐palmente con bottiglie  in PET e buste di pla‐stica:  rifiuti  che  si  rinnovano  assumendo  le sembianze della natura che non  li ha mai ge‐nerati.   

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Decreto Competitività, si sia imbocca‐ta  la  strada  giusta  per  un  rapporto nuovo fra ambiente, impresa e cresci‐ta.  Trova  necessaria  un’innovazione profonda  per  il  SISTRI  «con  la  scelta di  un  nuovo  gestore  dal  2016  e  una riflessione  su ulteriori  semplificazioni da  introdurre  subito».  Trova  altresì indispensabile   emanare  le norme per far partire  le bonifiche «e soprattutto le piccole bonifiche».  In merito  al  SI‐STRI  ha  ancora  ribattuto:  «Dico  anzi‐tutto  che  io  condivido  in  pieno l’obiettivo  di  una  piena  tracciabilità dei rifiuti, soprattutto pericolosi, per‐ché arriva dalle direttive UE e perché in un Paese come  il nostro, che ha  la Terra dei fuochi, non si può fare diver‐samente. Questo obiettivo va centra‐to  con  un  sistema  tecnologicamente adatto  a  perseguirlo:  l’attuale  con‐tratto [con Selex] non ci garantisce in pieno su questo punto. Quindi abbia‐mo  deciso  di  chiuderlo  a  fine  2015  e intanto  di  avviare  una  nuova  gara pubblica  europea  per  scegliere  il  si‐stema più adatto tecnologicamente». Conseguentemente il Ministro ha previ‐sto  di  sostituire  la  gestione  Selex,  av‐viando entro il 30 giugno 2015 una gara per  l’affidamento  della  gestione  del servizio.  In questo  scenario  si  sta  con‐sumando  il divorzio, perché  la proroga del  contratto  Selex  (in  scadenza  il  30 novembre 2014) per il periodo successi‐vo sarebbe stata dunque solo provviso‐

ria, ma  l’azienda si è dichiarata non  in‐teressata a proseguire la commessa. La decisione  dell’azienda  è  stata  comuni‐cata  direttamente  al  Ministro  Galletti adducendo la motivazione di non voler subire nuovi danni alla propria  immagi‐ne oltre a quelli già  subiti nel  corso di questi anni,  in cui  il SISTRI non è riusci‐to a decollare nonostante l’azienda ab‐bia “eseguito  correttamente e diligen‐temente”  le diverse previsioni contrat‐tuali. Nella  lettera  al Ministro, Selex  si dichiara  disposta  ad  arrivare  al  30  no‐vembre  2014:  “a  fronte  di  un’offerta limitata di servizi, tale da minimizzare  i costi ed  i danni a proprio carico e di consentire  comunque al Dicastero, committente  di  Selex  Service Management  in  base  al  contratto di affidamento del SISTRI, di effet‐tuare tempestive ed adeguate comuni‐cazioni agli utenti sulle modalità opera‐tive nelle fasi successive alla cessazione del  servizio”. E  così  si  spera di voltare pagina.    Enrico Cosenza 

Va edizione della RE BOAT RACE

Un week end speciale ed un nuovo successo

La vittoria al Green Team “RARI RECICLANTES”

Foto

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arta

Roma  ‐  La  regata  di  imbarcazioni  costruite interamente  con  materiali  riciclati    ha  regi‐strato un boom di green team che hanno ga‐reggiato  il 14 settembre 2014 sulle acque del  lago dell'EUR. A lanciare la sfida alla vincitrice della  scorsa  stagione  la RARI RECICLANTES, 18 barche: dall’Acchiappa Pesci a Jessica An‐gel, dai Pirati della Domenica al Team Lincoln, dalla fascinosa La Regina e  il Capitano al  leg‐gendario  Nautilus.  Le  migliori  imbarcazioni sono  state  premiate  con  “speciali”  trofei  e l'attestato di 'ciurma + green del pianeta'. Ma questa stagione c'è stata una   sfida nella sfi‐da: quattro Team dell'ACEA  rappresentanti  i quattro  settori della Holding, oltre  a  sfidare le altre imbarcazioni, si sono contesi uno spe‐ciale  TROFEO  ACEA  a  loro  esclusivamente dedicato,  che  è  stato  assegnato  a ll’imbarcazione “100% Energy Idrobike”.  In  più,  per  questa  stagione  –  la  RE  BOAT RACE ha fatto network con LE VOCI DEL BO‐SCO Arte urbana, Musica e Laboratori creativi per promuovere  la cultura della sostenibilità, un evento  realizzato dall'Associazione cultu‐

rale il Clownotto con il sostegno di Roma Ca‐pitale,  inserito  nel  programma  ESTATE  RO‐MANA 2014, dall'11 al  14  settembre. LE VOCI DEL BOSCO è uno spazio  intergenerazionale dove  recuperare  la  capacità  di  ascoltare,  di stare insieme, di meravigliarsi, di condividere, di prestare attenzione alle persone e alle co‐se che ci circondano per confrontarle e conci‐liarle con le proprie conoscenze e competen‐ze. Laboratori di  riciclo, musica e  incontri   si sono svolti tra un bosco di plastica traslucido e un palco ‐ la collina dei suoni e delle sonori‐tà ‐ la cui scenografia è stata realizzata princi‐palmente con bottiglie  in PET e buste di pla‐stica:  rifiuti  che  si  rinnovano  assumendo  le sembianze della natura che non  li ha mai ge‐nerati.   

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Energie rinnovabili

Ormai non stupisce più vedere  i pannelli foto‐voltaici sui tetti e sulle pensiline dei parcheggi ma, nonostante  il  loro successo,  le celle foto‐voltaiche non sono ancora  in grado di sfrutta‐re il loro massimo potenziale: obiettivo al qua‐le  i  ricercatori  di  tutto  il mondo  si  dedicano 

sviluppando  soluzioni  innovative  in  tema  di materiali, design,  costi di produzione  ed  effi‐cienza delle celle.  

IL DESIGN A OCCHI DI FALENA  In Svizzera,  sono partiti dall'idea  che  l'ossido di  ferro  (in  pratica  la  comune  ruggine)  è  un materiale  più  economico  rispetto  all'usuale silicio  ed  è  in  grado  di  assorbire  un'elevata quantità di raggi solari, ma hanno dovuto ovvi‐are alla bassissima conduttività che esso pre‐

senta. I ricercatori dell'Istituto di ricerca Empa sono  riusciti  a  risolvere  il  problema  creando una speciale microstruttura applicata sulla su‐perficie degli elettrodi in grado di intrappolare con efficacia la luce. La pellicola è costituita da minuscole  particelle  di  ossido  di  tungsteno 

che forma una microstruttura speciale che aiu‐ta a “catturare” la luce in maniera più efficace  e ricalca  il funzionamento degli occhi delle fa‐lene, capaci di raccogliere quanta più luce not‐turna possibile senza rifletterla all'esterno. Le fotocellule dell'Empa sfruttano  lo stesso prin‐cipio: quando la luce esterna raggiunge le par‐ticelle viene riflessa  internamente avanti e  in‐dietro,  finché  non  viene  assorbita  completa‐mente. Per  ricreare gli occhi artificiali è  stata spruzzata su una lastra di vetro una sospensio‐

UNIVERSO INNOVAZIONE: come cambiano le celle solari

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ne  di  particelle  di  plastica,  ciascuna  delle  quali contiene  al  suo  centro una goccia di  soluzione salina al tungsteno. La lastra è stata infine riscal‐data in forno così da bruciare il materiale plasti‐co e trasformare  la soluzione salina  in ossido di tungsteno.  

LA VERNICE SPRAY ALLA PEROVSKITE  Ricercatori dell’Università di Sheffield, di Oxford ed  anche  del  Center  for  nano  science  and  te‐chnology di Milano  invece,  lavorano  in parallelo ad una vernice spray davvero rivoluzionaria, che può  trasformare qualsiasi  superficie  in  un  pan‐nello  fotovoltaico,  sfruttando  la  capacità di  as‐sorbire  le  radiazioni  solari  della  perovskite,  un minerale  composto  principalmente  da  titanato di calcio. Mentre i pannelli solari in silicio attual‐mente utilizzati hanno uno spessore di circa 180 micrometri,  le  celle  solari  in  perovskite  hanno uno spessore di meno di un micrometro e sono in  grado di  catturare  la  stessa quantità di  luce solare. Questo è possibile in quanto le celle così composte possono essere realizzate spargendo il pigmento su una lamina di vetro o metallo, uti‐lizzando anche pochi altri strati di materiali atti a facilitare il movimento degli elettroni attraverso 

la  cella.  Le  cariche  elettriche  generate dall'assorbimento  della  luce  possono  viag‐giare per distanze superiori al micrometro e, grazie ad una prolungata permanenza all'in‐terno  del  pannello,  possono  generare  un maggior  accumulo  di  energia.  Nel  saggio intitolato  “Electron‐hole  diffusion  lengths exceeding  1  micrometer  in  an  organometal trihalide perovskite absorber”  di Annamaria Petrozza,  ricercatrice  presso  il  Center  for nano  science  and  technology  di  Milano  e Henry  Snaith,  ricercatore  di  Oxford,  i  due scienziati  spiegano come grazie a  semicon‐duttori policristallini,  con  struttura di pero‐

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Ormai non stupisce più vedere  i pannelli foto‐voltaici sui tetti e sulle pensiline dei parcheggi ma, nonostante  il  loro successo,  le celle foto‐voltaiche non sono ancora  in grado di sfrutta‐re il loro massimo potenziale: obiettivo al qua‐le  i  ricercatori  di  tutto  il mondo  si  dedicano 

sviluppando  soluzioni  innovative  in  tema  di materiali, design,  costi di produzione  ed  effi‐cienza delle celle.  

IL DESIGN A OCCHI DI FALENA  In Svizzera,  sono partiti dall'idea  che  l'ossido di  ferro  (in  pratica  la  comune  ruggine)  è  un materiale  più  economico  rispetto  all'usuale silicio  ed  è  in  grado  di  assorbire  un'elevata quantità di raggi solari, ma hanno dovuto ovvi‐are alla bassissima conduttività che esso pre‐

senta. I ricercatori dell'Istituto di ricerca Empa sono  riusciti  a  risolvere  il  problema  creando una speciale microstruttura applicata sulla su‐perficie degli elettrodi in grado di intrappolare con efficacia la luce. La pellicola è costituita da minuscole  particelle  di  ossido  di  tungsteno 

che forma una microstruttura speciale che aiu‐ta a “catturare” la luce in maniera più efficace  e ricalca  il funzionamento degli occhi delle fa‐lene, capaci di raccogliere quanta più luce not‐turna possibile senza rifletterla all'esterno. Le fotocellule dell'Empa sfruttano  lo stesso prin‐cipio: quando la luce esterna raggiunge le par‐ticelle viene riflessa  internamente avanti e  in‐dietro,  finché  non  viene  assorbita  completa‐mente. Per  ricreare gli occhi artificiali è  stata spruzzata su una lastra di vetro una sospensio‐

UNIVERSO INNOVAZIONE: come cambiano le celle solari

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ne  di  particelle  di  plastica,  ciascuna  delle  quali contiene  al  suo  centro una goccia di  soluzione salina al tungsteno. La lastra è stata infine riscal‐data in forno così da bruciare il materiale plasti‐co e trasformare  la soluzione salina  in ossido di tungsteno.  

LA VERNICE SPRAY ALLA PEROVSKITE  Ricercatori dell’Università di Sheffield, di Oxford ed  anche  del  Center  for  nano  science  and  te‐chnology di Milano  invece,  lavorano  in parallelo ad una vernice spray davvero rivoluzionaria, che può  trasformare qualsiasi  superficie  in  un  pan‐nello  fotovoltaico,  sfruttando  la  capacità di  as‐sorbire  le  radiazioni  solari  della  perovskite,  un minerale  composto  principalmente  da  titanato di calcio. Mentre i pannelli solari in silicio attual‐mente utilizzati hanno uno spessore di circa 180 micrometri,  le  celle  solari  in  perovskite  hanno uno spessore di meno di un micrometro e sono in  grado di  catturare  la  stessa quantità di  luce solare. Questo è possibile in quanto le celle così composte possono essere realizzate spargendo il pigmento su una lamina di vetro o metallo, uti‐lizzando anche pochi altri strati di materiali atti a facilitare il movimento degli elettroni attraverso 

la  cella.  Le  cariche  elettriche  generate dall'assorbimento  della  luce  possono  viag‐giare per distanze superiori al micrometro e, grazie ad una prolungata permanenza all'in‐terno  del  pannello,  possono  generare  un maggior  accumulo  di  energia.  Nel  saggio intitolato  “Electron‐hole  diffusion  lengths exceeding  1  micrometer  in  an  organometal trihalide perovskite absorber”  di Annamaria Petrozza,  ricercatrice  presso  il  Center  for nano  science  and  technology  di  Milano  e Henry  Snaith,  ricercatore  di  Oxford,  i  due scienziati  spiegano come grazie a  semicon‐duttori policristallini,  con  struttura di pero‐

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E’ arrivato a luglio in Gazzetta Ufficiale il Dm 17 luglio  2014  che  approva  il  Piano  nazionale  di efficienza  energetica  2014.  Il  documento,  ela‐borato  dall’ENEA,  contiene  gli  obiettivi  nazio‐nali di risparmio energetico per il 2020 e le stra‐tegie governative per raggiungerli;   approvato dai Ministri dopo consultazione pubblica e inte‐sa della Conferenza Stato‐Regioni, è stato  tra‐smesso alla Commissione Europea come preve‐de  il  D.lgs  115/2008.  Ai  sensi  della  direttiva 2012/27/Ue il Piano andava inviato alla Commis‐sione europea entro  il 30 aprile 2014  (con ag‐giornamento ogni 3 anni).  In particolare  il do‐cumento  riporta,  accanto  alla  valutazione 

quantitativa dei risparmi  conse‐guiti  al  31  di‐cembre  2012 per effetto del‐le  misure  di policy  già  atti‐ve  nel  Paese, anche  gli  ob‐biettivi  nazio‐nali  di  ridu‐zione dei con‐sumi  di  ener‐gia primaria e finale e i rispar‐mi  negli  usi 

finali di energia attesi al 2020 per singolo setto‐re  economico.  Particolare  attenzione  è  stata data alle nuove misure di  riduzione dei consu‐mi, che dovrebbe permettere di conseguire per la  fine di questo decennio una  riduzione di 55 Mton/anno di emissioni di gas ad effetto serra e il risparmio di circa 8 miliardi di euro l’anno di importazioni di combustibili fossili. In termini di obiettivi quantitativi di energia, il programma si propone  di  risparmiare  15,5  Mtep  di  energia finale annui (20 Mtep di energia primaria), rag‐giungendo al 2020 un  livello di consumi circa  il 24% inferiore rispetto allo scenario di riferimen‐to europeo. Per  raggiungere  il  target  citato  il contributo  fornito dall’edilizia è stimato  in 4,9 Mtep/a di cui 3,67 Mtep/a dal settore  residen‐ziale  e  1,23  Mtep/a  dal  terziario,  il  risparmio proveniente dal settore trasporti è calcolato in 5,50 Mtep/a, mentre  il  settore  industriale  do‐vrebbe partecipare con 5,1 Mtep/a.  E. C. 

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vskite,  sarà  possibile  creare  celle  solari  ibride con  un  rendimento  superiore  a  quelle  attuali del 15%. Tutto questo, unito all'elevata reperibi‐lità del minerale e ad un metodo di fabbricazio‐ne dei pannelli più semplice, permette di ridur‐re i costi di produzione. Secondo il Dipartimen‐to  dell'Energia  degli  Stati  Uniti  l'energia  così prodotta  potrebbe  davvero  competere  con quella derivata dai combustibili fossili. 

LE CELLE A RAFFREDDAMENTO PASSIVO Un'altra sfida per gli scienziati è rappresentata dal  surriscaldamento  delle  celle  fotovoltaiche che,  causa  la  continua  esposizione  alle  radia‐zioni solari, possono raggiungere temperature di  oltre  55°  C  che  ne  riducono  rapidamente l’efficienza e  la durata di vita. Gli studiosi della Stanford University hanno progettato una sor‐ta di sistema di raffreddamento passivo,  incor‐porando piccole strutture a forma di cono e di piramide su uno strato estremamente sottile di vetro  di  silice,  capaci  di  reindirizzare  il  calore indesiderato sotto forma di radiazione infraros‐sa  dalla  superficie  delle  celle  all’atmosfera.  Il segreto è tutto nelle proprietà fisiche della  lu‐ce e dei materiali: controllando con precisione la  larghezza e  l’altezza delle piramidi e dei mi‐cro‐coni,  il  team  ha  sintonizzato  la  superficie della  cella  solare  per  rifrangere  e  reindirizzare solo le lunghezze d’onda infrarosse indesiderate.  

CELLE SOLARI DI CARTA Altre  innovazioni arrivano dall'America e dalla Cina: sono le celle solari in carta realizzate gra‐zie  al  lavoro  congiunto  delle  Università  del Maryland, della tecnologia del Sud della Cina e del Nebraska ‐ Lincoln. La ricerca  pubblicata in un numero recente di Nano Letters, spiega co‐me il gruppo di scienziati sia riuscito a venire a compromessi,  grazie  ad  un  nuovo  materiale, tra due fattori dicotomici nella tecnologia sola‐re: la trasparenza e l’opacità ottica. Si tratta di una nuova carta a fibre di cellulosa modificate, usata come base per un nuovo rivestimento, in grado  di  vantare  una  trasparenza  del  96%  ed un’opacità  del  60%,  parametri  più  che  ottimi per ottenere un'alta efficienza. E’ riconosciuto che  le prestazioni delle celle migliorano  laddo‐ve  i materiali possiedano caratteristiche di ele‐vata trasparenza ottica al fine di ottenere una buona trasmissione luminosa e, insieme, di alta opacità per aumentare  la dispersione e quindi l’assorbimento della  luce trasmessa all’interno del materiale. Tuttavia è  inevitabile che mate‐riali con elevati valori di  trasparenza mostrino un’opacità molto bassa. L'obiettivo dunque era ottenere entrambe  le caratteristiche e sembra che ci siano riusciti producendo un nuovo tipo di carta a struttura nanoporosa, in cui sono as‐senti  le microcavità   di cui è composta  la carta tradizionale responsabili della bassa opacità. Al termine dei test, l'efficienza di una lastra di sili‐cio  ricoperta  con  la  nuova  carta  è  aumentata del 10%.   

PANNELLI SOLARI AUTOPULENTI Una difficoltà  riscontrata  nel'uso dei pannelli, soprattutto di quelli posizionati nelle zone de‐sertiche, deriva dal deposito di particelle come polveri e altro materiale volatile sulla superficie delle celle esposte all'aria che ne limita il rendi‐mento.  Per  risolverla  i  ricercatori  del Massa‐chusetts Institute of Technology hanno proget‐tato superfici per i pannelli fotovoltaici chiama‐te ‘attive’, costituite da un sottile foglio metalli‐co  la cui superficie è costituita da microscopici rilievi  che, oscillando mediante un  campo ma‐

gnetico, provoca lo scivolamento di fluidi e parti‐celle indesiderate, guidandone i movimenti. Non si  tratta di un'idea completamente nuova, ma  il lavoro dei ricercatori statunitensi ha permesso di ridurre  le energie necessarie ad attivare  la capa‐cità di 'scivolamento', rendendo così sempre più vicino  il  possibile  l'impiego  di  questi  materiali attivi.  

LA PANCHINA FOTOVOLTAICA Per  chiudere  con  una  'curiosità'  la  serie  di mi‐croinnovazioni,  un'utile  e  immediatamente  tan‐gibile  applicazione  delle  celle  fotovoltaiche  si può ammirare a Boston: è Soofa  la panchina fo‐tovoltaica che non solo consente a chiunque di ricaricare  gratuitamente  il  proprio  smartphone, ma raccoglie e analizza pure i dati relativi all'am‐biente, con particolare riferimento alla tempera‐tura e alla qualità dell'aria circostante. Le  infor‐mazioni raccolte sono archiviate  in un database e accessibili sul sito di Soofa.    Mirko Turchetti 

Online il Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica Il  documento  elaborato  dall’ENEA  riporta  gli obiettivi di efficienza energetica fissati dall’Italia al  2020  e  le misure di policy  attivate per  il  loro raggiungimento 

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E’ arrivato a luglio in Gazzetta Ufficiale il Dm 17 luglio  2014  che  approva  il  Piano  nazionale  di efficienza  energetica  2014.  Il  documento,  ela‐borato  dall’ENEA,  contiene  gli  obiettivi  nazio‐nali di risparmio energetico per il 2020 e le stra‐tegie governative per raggiungerli;   approvato dai Ministri dopo consultazione pubblica e inte‐sa della Conferenza Stato‐Regioni, è stato  tra‐smesso alla Commissione Europea come preve‐de  il  D.lgs  115/2008.  Ai  sensi  della  direttiva 2012/27/Ue il Piano andava inviato alla Commis‐sione europea entro  il 30 aprile 2014  (con ag‐giornamento ogni 3 anni).  In particolare  il do‐cumento  riporta,  accanto  alla  valutazione 

quantitativa dei risparmi  conse‐guiti  al  31  di‐cembre  2012 per effetto del‐le  misure  di policy  già  atti‐ve  nel  Paese, anche  gli  ob‐biettivi  nazio‐nali  di  ridu‐zione dei con‐sumi  di  ener‐gia primaria e finale e i rispar‐mi  negli  usi 

finali di energia attesi al 2020 per singolo setto‐re  economico.  Particolare  attenzione  è  stata data alle nuove misure di  riduzione dei consu‐mi, che dovrebbe permettere di conseguire per la  fine di questo decennio una  riduzione di 55 Mton/anno di emissioni di gas ad effetto serra e il risparmio di circa 8 miliardi di euro l’anno di importazioni di combustibili fossili. In termini di obiettivi quantitativi di energia, il programma si propone  di  risparmiare  15,5  Mtep  di  energia finale annui (20 Mtep di energia primaria), rag‐giungendo al 2020 un  livello di consumi circa  il 24% inferiore rispetto allo scenario di riferimen‐to europeo. Per  raggiungere  il  target  citato  il contributo  fornito dall’edilizia è stimato  in 4,9 Mtep/a di cui 3,67 Mtep/a dal settore  residen‐ziale  e  1,23  Mtep/a  dal  terziario,  il  risparmio proveniente dal settore trasporti è calcolato in 5,50 Mtep/a, mentre  il  settore  industriale  do‐vrebbe partecipare con 5,1 Mtep/a.  E. C. 

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vskite,  sarà  possibile  creare  celle  solari  ibride con  un  rendimento  superiore  a  quelle  attuali del 15%. Tutto questo, unito all'elevata reperibi‐lità del minerale e ad un metodo di fabbricazio‐ne dei pannelli più semplice, permette di ridur‐re i costi di produzione. Secondo il Dipartimen‐to  dell'Energia  degli  Stati  Uniti  l'energia  così prodotta  potrebbe  davvero  competere  con quella derivata dai combustibili fossili. 

LE CELLE A RAFFREDDAMENTO PASSIVO Un'altra sfida per gli scienziati è rappresentata dal  surriscaldamento  delle  celle  fotovoltaiche che,  causa  la  continua  esposizione  alle  radia‐zioni solari, possono raggiungere temperature di  oltre  55°  C  che  ne  riducono  rapidamente l’efficienza e  la durata di vita. Gli studiosi della Stanford University hanno progettato una sor‐ta di sistema di raffreddamento passivo,  incor‐porando piccole strutture a forma di cono e di piramide su uno strato estremamente sottile di vetro  di  silice,  capaci  di  reindirizzare  il  calore indesiderato sotto forma di radiazione infraros‐sa  dalla  superficie  delle  celle  all’atmosfera.  Il segreto è tutto nelle proprietà fisiche della  lu‐ce e dei materiali: controllando con precisione la  larghezza e  l’altezza delle piramidi e dei mi‐cro‐coni,  il  team  ha  sintonizzato  la  superficie della  cella  solare  per  rifrangere  e  reindirizzare solo le lunghezze d’onda infrarosse indesiderate.  

CELLE SOLARI DI CARTA Altre  innovazioni arrivano dall'America e dalla Cina: sono le celle solari in carta realizzate gra‐zie  al  lavoro  congiunto  delle  Università  del Maryland, della tecnologia del Sud della Cina e del Nebraska ‐ Lincoln. La ricerca  pubblicata in un numero recente di Nano Letters, spiega co‐me il gruppo di scienziati sia riuscito a venire a compromessi,  grazie  ad  un  nuovo  materiale, tra due fattori dicotomici nella tecnologia sola‐re: la trasparenza e l’opacità ottica. Si tratta di una nuova carta a fibre di cellulosa modificate, usata come base per un nuovo rivestimento, in grado  di  vantare  una  trasparenza  del  96%  ed un’opacità  del  60%,  parametri  più  che  ottimi per ottenere un'alta efficienza. E’ riconosciuto che  le prestazioni delle celle migliorano  laddo‐ve  i materiali possiedano caratteristiche di ele‐vata trasparenza ottica al fine di ottenere una buona trasmissione luminosa e, insieme, di alta opacità per aumentare  la dispersione e quindi l’assorbimento della  luce trasmessa all’interno del materiale. Tuttavia è  inevitabile che mate‐riali con elevati valori di  trasparenza mostrino un’opacità molto bassa. L'obiettivo dunque era ottenere entrambe  le caratteristiche e sembra che ci siano riusciti producendo un nuovo tipo di carta a struttura nanoporosa, in cui sono as‐senti  le microcavità   di cui è composta  la carta tradizionale responsabili della bassa opacità. Al termine dei test, l'efficienza di una lastra di sili‐cio  ricoperta  con  la  nuova  carta  è  aumentata del 10%.   

PANNELLI SOLARI AUTOPULENTI Una difficoltà  riscontrata  nel'uso dei pannelli, soprattutto di quelli posizionati nelle zone de‐sertiche, deriva dal deposito di particelle come polveri e altro materiale volatile sulla superficie delle celle esposte all'aria che ne limita il rendi‐mento.  Per  risolverla  i  ricercatori  del Massa‐chusetts Institute of Technology hanno proget‐tato superfici per i pannelli fotovoltaici chiama‐te ‘attive’, costituite da un sottile foglio metalli‐co  la cui superficie è costituita da microscopici rilievi  che, oscillando mediante un  campo ma‐

gnetico, provoca lo scivolamento di fluidi e parti‐celle indesiderate, guidandone i movimenti. Non si  tratta di un'idea completamente nuova, ma  il lavoro dei ricercatori statunitensi ha permesso di ridurre  le energie necessarie ad attivare  la capa‐cità di 'scivolamento', rendendo così sempre più vicino  il  possibile  l'impiego  di  questi  materiali attivi.  

LA PANCHINA FOTOVOLTAICA Per  chiudere  con  una  'curiosità'  la  serie  di mi‐croinnovazioni,  un'utile  e  immediatamente  tan‐gibile  applicazione  delle  celle  fotovoltaiche  si può ammirare a Boston: è Soofa  la panchina fo‐tovoltaica che non solo consente a chiunque di ricaricare  gratuitamente  il  proprio  smartphone, ma raccoglie e analizza pure i dati relativi all'am‐biente, con particolare riferimento alla tempera‐tura e alla qualità dell'aria circostante. Le  infor‐mazioni raccolte sono archiviate  in un database e accessibili sul sito di Soofa.    Mirko Turchetti 

Online il Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica Il  documento  elaborato  dall’ENEA  riporta  gli obiettivi di efficienza energetica fissati dall’Italia al  2020  e  le misure di policy  attivate per  il  loro raggiungimento 

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Stor ie di Ric ic lo

Smaltire correttamente componenti e attrezzature degli aerei che non pos-sono più volare è un bel problema ed è anche impegnativo per le com-

pagnie aeree che voglio-no ridurre gli impatti am-bientali delle loro attività, senza contare il fatto che si tratta di una vera mi-niera di molteplici mate-riali pregiati che possono essere riciclati. La Southwestern Airlines, compagnia aerea statuni-tense con sede a Dallas e major nei voli nazionali a basso costo, ha trovato una soluzione intelligente

sia dal punto di vista ambientale sia da quello sociale per riutilizzare il rivestimento dei sedili in pelle dei propri velivoli, sostituiti nel 2012 con materiali più leggeri

RELOADER Magazine - Settembre 2014 RELOADER Magazine - Settembre 2014

nell'ambito di un restyling della flot-ta. I 43 acri di cuoio recuperati sono stati inviati ad alcune organizzazio-ni del Kenya che operano per lo svi-luppo sociale e insegnano ai giova-ni, grazie a tirocini retribuiti, a lavo-rare il cuoio per la produzione di scarpe e borse e di palloni da cal-cio. Il progetto pilota si è diffuso e numerose organizzazioni hanno a-derito, tra cui TeamLift, Maasai Pe-date, Sos Children Village Kenya e Alive & Kicking. locali. I palloni da calcio sono distribuiti poi alle comu-nità e alle scuole locali.

‘LUV Seat’ della Southwestern Airlines

Dagli Usa 2 brillanti esempi di upcycling a scopo sociale

Autobus dismessi per la toilette dei senzatetto di San Francisco Sono 6.400 i senzatetto che vivono nella città di San Francisco. Tra le molte assen-ze di agi che caratterizzano la vita di queste persone vi è senza dubbio la dif-ficoltà di lavarsi. Sembra che in tutta la città vi siano solo circa 20 cabine doccia alle quali essi possono accedere. Per ri-spondere all’esigenza dei clochard citta-dini di mantenere la propria persona in condizioni igieniche e dignitose, l'ex e-sperta di marketing Doniece Sandoval ha avuto l’idea di trasformare gli auto-bus dismessi in cabine doccia su ruote. L’autobus gira per la città e si ferma in punti preordinati in cui può attendere i

senzatetto che desiderano fare toilette. E’ nata così la start-up Lava Mae che ha realizzato il progetto grazie anche al finanziamento di Google, che ha dato al progetto 100 mila dollari come parte della sua sfida Google Impact.

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Stor ie di Ric ic lo

Smaltire correttamente componenti e attrezzature degli aerei che non pos-sono più volare è un bel problema ed è anche impegnativo per le com-

pagnie aeree che voglio-no ridurre gli impatti am-bientali delle loro attività, senza contare il fatto che si tratta di una vera mi-niera di molteplici mate-riali pregiati che possono essere riciclati. La Southwestern Airlines, compagnia aerea statuni-tense con sede a Dallas e major nei voli nazionali a basso costo, ha trovato una soluzione intelligente

sia dal punto di vista ambientale sia da quello sociale per riutilizzare il rivestimento dei sedili in pelle dei propri velivoli, sostituiti nel 2012 con materiali più leggeri

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nell'ambito di un restyling della flot-ta. I 43 acri di cuoio recuperati sono stati inviati ad alcune organizzazio-ni del Kenya che operano per lo svi-luppo sociale e insegnano ai giova-ni, grazie a tirocini retribuiti, a lavo-rare il cuoio per la produzione di scarpe e borse e di palloni da cal-cio. Il progetto pilota si è diffuso e numerose organizzazioni hanno a-derito, tra cui TeamLift, Maasai Pe-date, Sos Children Village Kenya e Alive & Kicking. locali. I palloni da calcio sono distribuiti poi alle comu-nità e alle scuole locali.

‘LUV Seat’ della Southwestern Airlines

Dagli Usa 2 brillanti esempi di upcycling a scopo sociale

Autobus dismessi per la toilette dei senzatetto di San Francisco Sono 6.400 i senzatetto che vivono nella città di San Francisco. Tra le molte assen-ze di agi che caratterizzano la vita di queste persone vi è senza dubbio la dif-ficoltà di lavarsi. Sembra che in tutta la città vi siano solo circa 20 cabine doccia alle quali essi possono accedere. Per ri-spondere all’esigenza dei clochard citta-dini di mantenere la propria persona in condizioni igieniche e dignitose, l'ex e-sperta di marketing Doniece Sandoval ha avuto l’idea di trasformare gli auto-bus dismessi in cabine doccia su ruote. L’autobus gira per la città e si ferma in punti preordinati in cui può attendere i

senzatetto che desiderano fare toilette. E’ nata così la start-up Lava Mae che ha realizzato il progetto grazie anche al finanziamento di Google, che ha dato al progetto 100 mila dollari come parte della sua sfida Google Impact.

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La 71a Mostra  Internazionale di Arte Cinemato‐grafica di Venezia si è tinta nuovamente di ver‐de, con  il premio che Green Cross Italia e Città di Venezia assegnano al  film,  tra quelli  in gara nella  selezione  ufficiale  del  Festival,  che “meglio abbia interpretato i valori dell'ecologia e dello sviluppo sostenibile, con particolare at‐tenzione  alla  conservazione  del  Pianeta  e  dei suoi ecosistemi per  le generazioni  future,  agli stili di vita e alla cooperazione  fra  i popoli”.  Il trofeo Green Drop, soffiato dal maestro vetra‐io  Simone  Cenedese  di Murano,  rappresenta una goccia d’acqua  al  cui  interno  trova posto un campione di terra che quest’anno proviene dall’Antartide.  La  giuria,  presieduta  da  Silvia Scola ha ritenuto di premiarlo in quanto “opera di profonda  riflessione  sui  rapporti  fra  uomo  e uomo e  fra uomo e natura,  il  cui  futuro è nelle nostre mani se solo vorremo assumercene  la re‐sponsabilità”.  “The  postman’s  white  nights” racconta la storia di una comunità  in uno sper‐duto villaggio russo sul  lago Kenozero.  I pochi 

abitanti possono raggiungere  il resto del mon‐do solo attraversando  in barca un  lago. Nono‐stante nelle vicinanze sorga una base spaziale che  usa  tutte  le  più moderne  tecnologie,  gli abitanti del villaggio vivono come un millennio fa, producendo per se stessi solo  il necessario per la sopravvivenza. Konchalovsky commenta così  il  film:  “Negli  ultimi  anni  ho  cominciato  a pensare che  il cinema moderno stia cercando di liberare  lo spettatore da qualsiasi forma di con‐templazione. Negli ultimi anni mi sento travol‐to  dal  dubbio  di  avere  realmente  compreso l’essenza del cinema. Questo film è il mio tentati‐vo di scoprire  le possibilità alternative che si na‐scondono  nell’immagine  in movimento  accom‐pagnata dal suono.  Il tentativo di vedere con gli occhi di un “neonato” il mondo che ci circonda. Il tentativo della “lettura lenta” della vita. La con‐templazione è  lo stato d’animo dell’uomo che si sente tutt’uno con  l’universo. Forse questo  film è il tentativo di affinare il mio udito per ascoltare il quieto sussurro dell’universo”. 

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Ambiente e società

RELOADER Magazine - Settembre 2014 RELOADER Magazine - Settembre 2014

La premiazione il 5 settembre, a bordo della Turanor Planet Solar, la nave solare più grande del mondo

Il concorso “We – Progetti delle donne” si basa sull’erogazione di premi fino a 40mila euro alle imprese femminili che presenteranno progetti in tema di empo-werment femminile, innovazione e sosteni-bilità ambientale ed economica sul territo-rio italiano. Le imprenditrici protagoniste di EXPO 2015 potranno beneficiare dei premi in denaro secondo quanto previsto dalla Commissione Pari Opportunità del Consi-

glio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro. Con il progetto “We-Women for Expo”, infatti, prende il via anche la selezione rivolta alle imprese femminili fi-nalizzata a valorizzare e premiare i pro-getti imprenditoriali ideati dalle donne e destinati a essere realizzati nell’ambito del territorio nazionale. Le candidature possono essere presentate in forma singola o associata e dovranno essere inviate entro il 31 ottobre 2014. Tutti i dettagli del concorso sono pubblicati sul portale consulenti del lavoro.

Torna dal 16 al 22 settembre, la Settima-na Europea della Mobilità Sostenibile, ap-puntamento promosso dalla Commissione Europea, che ha l'obiettivo di incentivare l'utilizzo dei mezzi di trasporto alternativi all'auto privata (piedi, bicicletta o mezzi pubblici) per gli spostamenti quotidiani. Tema di quest'anno sarà ‘Our streets, our choice’: le nostre strade, la nostra scelta. Enti locali, scuole, operatori commerciali sono invitati a organizzare attività sulla base di questo tema, a lanciare e pro-muovere misure permanenti volte a miglio-rare la qualità della vita nelle città. Un'opportunità, per le pubbliche ammini-strazioni, di testare nuove misure di tra-sporto e le risposte dei cittadini, spiegare le sfide che le città possono affrontare per compiere progressi e migliorare la qualità della vita per tutti, stabilire partnership e condividere impegni e fina-lità con altri soggetti sul territorio, lanciare nuove politiche a lungo termine e misure di pianificazione permanenti in favore dell'ambiente. Ogni anno sono sempre di più anche i Comuni e le Province che, ade-rendo all'evento, propongono appunta-menti e iniziative, coinvolgendo un grande numero di famiglie in una azione di sensi-bilizzazione culturale verso una mobilità dolce. “Chi sceglie la bici merita un pre-mio” è una delle proposte che si potranno trovare nelle città.

Expo 2015 Il concorso We-Woman per imprese al femminile

We-Women for Expo

Settimana Europea della Mobilità sostenibile

“Our streets, our choice”

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La 71a Mostra  Internazionale di Arte Cinemato‐grafica di Venezia si è tinta nuovamente di ver‐de, con  il premio che Green Cross Italia e Città di Venezia assegnano al  film,  tra quelli  in gara nella  selezione  ufficiale  del  Festival,  che “meglio abbia interpretato i valori dell'ecologia e dello sviluppo sostenibile, con particolare at‐tenzione  alla  conservazione  del  Pianeta  e  dei suoi ecosistemi per  le generazioni  future,  agli stili di vita e alla cooperazione  fra  i popoli”.  Il trofeo Green Drop, soffiato dal maestro vetra‐io  Simone  Cenedese  di Murano,  rappresenta una goccia d’acqua  al  cui  interno  trova posto un campione di terra che quest’anno proviene dall’Antartide.  La  giuria,  presieduta  da  Silvia Scola ha ritenuto di premiarlo in quanto “opera di profonda  riflessione  sui  rapporti  fra  uomo  e uomo e  fra uomo e natura,  il  cui  futuro è nelle nostre mani se solo vorremo assumercene  la re‐sponsabilità”.  “The  postman’s  white  nights” racconta la storia di una comunità  in uno sper‐duto villaggio russo sul  lago Kenozero.  I pochi 

abitanti possono raggiungere  il resto del mon‐do solo attraversando  in barca un  lago. Nono‐stante nelle vicinanze sorga una base spaziale che  usa  tutte  le  più moderne  tecnologie,  gli abitanti del villaggio vivono come un millennio fa, producendo per se stessi solo  il necessario per la sopravvivenza. Konchalovsky commenta così  il  film:  “Negli  ultimi  anni  ho  cominciato  a pensare che  il cinema moderno stia cercando di liberare  lo spettatore da qualsiasi forma di con‐templazione. Negli ultimi anni mi sento travol‐to  dal  dubbio  di  avere  realmente  compreso l’essenza del cinema. Questo film è il mio tentati‐vo di scoprire  le possibilità alternative che si na‐scondono  nell’immagine  in movimento  accom‐pagnata dal suono.  Il tentativo di vedere con gli occhi di un “neonato” il mondo che ci circonda. Il tentativo della “lettura lenta” della vita. La con‐templazione è  lo stato d’animo dell’uomo che si sente tutt’uno con  l’universo. Forse questo  film è il tentativo di affinare il mio udito per ascoltare il quieto sussurro dell’universo”. 

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Ambiente e società

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La premiazione il 5 settembre, a bordo della Turanor Planet Solar, la nave solare più grande del mondo

Il concorso “We – Progetti delle donne” si basa sull’erogazione di premi fino a 40mila euro alle imprese femminili che presenteranno progetti in tema di empo-werment femminile, innovazione e sosteni-bilità ambientale ed economica sul territo-rio italiano. Le imprenditrici protagoniste di EXPO 2015 potranno beneficiare dei premi in denaro secondo quanto previsto dalla Commissione Pari Opportunità del Consi-

glio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro. Con il progetto “We-Women for Expo”, infatti, prende il via anche la selezione rivolta alle imprese femminili fi-nalizzata a valorizzare e premiare i pro-getti imprenditoriali ideati dalle donne e destinati a essere realizzati nell’ambito del territorio nazionale. Le candidature possono essere presentate in forma singola o associata e dovranno essere inviate entro il 31 ottobre 2014. Tutti i dettagli del concorso sono pubblicati sul portale consulenti del lavoro.

Torna dal 16 al 22 settembre, la Settima-na Europea della Mobilità Sostenibile, ap-puntamento promosso dalla Commissione Europea, che ha l'obiettivo di incentivare l'utilizzo dei mezzi di trasporto alternativi all'auto privata (piedi, bicicletta o mezzi pubblici) per gli spostamenti quotidiani. Tema di quest'anno sarà ‘Our streets, our choice’: le nostre strade, la nostra scelta. Enti locali, scuole, operatori commerciali sono invitati a organizzare attività sulla base di questo tema, a lanciare e pro-muovere misure permanenti volte a miglio-rare la qualità della vita nelle città. Un'opportunità, per le pubbliche ammini-strazioni, di testare nuove misure di tra-sporto e le risposte dei cittadini, spiegare le sfide che le città possono affrontare per compiere progressi e migliorare la qualità della vita per tutti, stabilire partnership e condividere impegni e fina-lità con altri soggetti sul territorio, lanciare nuove politiche a lungo termine e misure di pianificazione permanenti in favore dell'ambiente. Ogni anno sono sempre di più anche i Comuni e le Province che, ade-rendo all'evento, propongono appunta-menti e iniziative, coinvolgendo un grande numero di famiglie in una azione di sensi-bilizzazione culturale verso una mobilità dolce. “Chi sceglie la bici merita un pre-mio” è una delle proposte che si potranno trovare nelle città.

Expo 2015 Il concorso We-Woman per imprese al femminile

We-Women for Expo

Settimana Europea della Mobilità sostenibile

“Our streets, our choice”

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I  dati 2014 sullo stato di salute del Me‐diterraneo sono piuttosto inquietanti: 

si contano 27 rifiuti galleggianti ogni chi‐lometro  quadrato,  1  rifiuto  di  plastica ogni 10 minuti ed  il 90% dei rifiuti marini è  rappresentato da plastica. Queste  so‐no  le cifre  risultate dall’annuale campa‐gna  di  Legambiente  (realizzata  anche grazie al contributo del COOU  ‐ Consor‐zio Obbligatorio degli Oli Usati, di Nova‐mont e Nau) ‐ dopo 87 ore di osservazio‐ne di rifiuti galleggianti, 1700 km di mare monitorati e 700 rifiuti rilevati sulle trat‐te  costiere prese  in  considerazione: dal Tirreno settentrionale fino al tratto Civi‐tavecchia –Barcellona, e dal Tirreno cen‐tromeridionale  fino  allo  Ionio  e  al Mar Adriatico.  Guardando  i  singoli  bacini,  quello più  inquinato dai rifiuti risulta es‐sere l’Adriatico, con 27 rifiuti galleggianti ogni kmq di mare che si distingue anche per la quantità di rifiuti plastici derivanti dalla pesca:  il 20% del totale delle plasti‐che  è  dato  da  reti  e  polistirolo  nonché frammenti o intere cassette che si usano per contenere il pescato, mentre il 41% è 

riferibile alle buste e  il 22% a vari  frammenti di plastica.  Segue  il  Tirreno,  con  una  densità  di rifiuti pari a 26 per kmq e con la più alta percen‐tuale di rifiuti di plastica: il 91%. Da notare che di questa  ben  il  34%  è  costituito  da  bottiglie (bevande  e  detergenti)  che  superano  la  per‐centuale di buste di plastica  (29%) che,  invece, fino all’anno scorso avevano il sopravvento. Lo Ionio è quello che versa nelle condizioni miglio‐ri,  si  fa  per  dire,  con  7  rifiuti  ogni  chilometro quadrato di mare. E, ancora, 4 rifiuti ogni Kmq per  la  tratta  transfrontaliera  Civitavecchia  – Barcellona, monitorata da Accademia del Levia‐tano dove, però, sono stati presi  in considera‐zione  solo  i  rifiuti maggiori  di  20  cm  e  in  am‐biente di mare alto. Delle restanti tratte moni‐torate da Goletta Verde quelle più “dense” di rifiuti sono la costa di Castellammare di Stabia, dove  si possono contare più di  150  rifiuti ogni kmq; la costa abruzzese di Giulianova con più di 100 per Kmq ed  il Gargano,  tra Manfredonia e Termoli, più di 30 per Kmq. “La grande quantità di rifiuti che abbiamo trovato  lungo  il nostro vi‐aggio – sostiene Serena Carpentieri, portavoce di Goletta Verde  ‐  rende  l’idea di quello che na‐scondono  i  fondali  marini.  I  rifiuti  galleggianti che abbiamo monitorato costituiscono solo una minima parte del problema.  Si  stima  che  il  70% dei  rifiuti  che  entrano  nell’ecosistema  marino 

affondino: secondo i dati dell’Università di Geno‐va e della Regione Liguria ci sono circa 40 kg di rifiuti  sommersi  ogni  kmq  di  fondale,  in  gran parte plastica. A causa poi delle leggi vigenti e dell’assenza di sistemi di raccolta e smaltimen‐to nei porti,  i pescatori sono costretti a riget‐tare  in mare  i rifiuti  finiti accidentalmente nelle proprie reti. Per questo continueremo a lavorare affinché  possano  essere  superate  queste  buro‐crazie,  appoggiando progetti pilota  che  contra‐stano il marine litter e spronando il nostro Paese a  impegnarsi  per  affrontare  e mitigare  questo problema, a partire dalla prevenzione e sfruttan‐do  l’opportunità  di  studio  e  programmazione offerta dalla direttiva europea della Marine Stra‐tegy”. Con questo proposito,  Legambiente ha inviato  un  appello  al’Unione  Europea  proprio all’indomani dell’entrata  in vigore del Piano di Azione Regionale sulla gestione dei rifiuti mari‐ni  nel Mediterraneo,  adottati  dalle  Parti  della Convenzione  di Barcellona  nel  dicembre  2013. Con questo Piano il Mediterraneo diventa il pio‐niere  dell’adozione  di  misure  giuridicamente vincolanti sui rifiuti marini ed è il primo a basar‐si  interamente sul principio dell’approccio eco‐ sistemico. La messa  in opera di misure concre‐te per  la riduzione dei rifiuti marini va dal 2016 al 2025, con  la maggior parte delle misure che devono essere attuate entro  il 2020. In Europa 

Come ogni estate sono arrivati i dati sullo stato di salute dei  nostri mari, che sono sempre più inquinati da plastiche ed altri rifiuti. La buona notizia è che si moltiplicano in Europa i progetti di prevenzione  e  salvaguardia di questo immenso patrimonio.

RIFIUTI L’allarme di Goletta Verde: mari sempre più inquinati. Ma cresce la mobilitazione

Maria Panzeca 

Foto: Mirko Turchetti

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I  dati 2014 sullo stato di salute del Me‐diterraneo sono piuttosto inquietanti: 

si contano 27 rifiuti galleggianti ogni chi‐lometro  quadrato,  1  rifiuto  di  plastica ogni 10 minuti ed  il 90% dei rifiuti marini è  rappresentato da plastica. Queste  so‐no  le cifre  risultate dall’annuale campa‐gna  di  Legambiente  (realizzata  anche grazie al contributo del COOU  ‐ Consor‐zio Obbligatorio degli Oli Usati, di Nova‐mont e Nau) ‐ dopo 87 ore di osservazio‐ne di rifiuti galleggianti, 1700 km di mare monitorati e 700 rifiuti rilevati sulle trat‐te  costiere prese  in  considerazione: dal Tirreno settentrionale fino al tratto Civi‐tavecchia –Barcellona, e dal Tirreno cen‐tromeridionale  fino  allo  Ionio  e  al Mar Adriatico.  Guardando  i  singoli  bacini,  quello più  inquinato dai rifiuti risulta es‐sere l’Adriatico, con 27 rifiuti galleggianti ogni kmq di mare che si distingue anche per la quantità di rifiuti plastici derivanti dalla pesca:  il 20% del totale delle plasti‐che  è  dato  da  reti  e  polistirolo  nonché frammenti o intere cassette che si usano per contenere il pescato, mentre il 41% è 

riferibile alle buste e  il 22% a vari  frammenti di plastica.  Segue  il  Tirreno,  con  una  densità  di rifiuti pari a 26 per kmq e con la più alta percen‐tuale di rifiuti di plastica: il 91%. Da notare che di questa  ben  il  34%  è  costituito  da  bottiglie (bevande  e  detergenti)  che  superano  la  per‐centuale di buste di plastica  (29%) che,  invece, fino all’anno scorso avevano il sopravvento. Lo Ionio è quello che versa nelle condizioni miglio‐ri,  si  fa  per  dire,  con  7  rifiuti  ogni  chilometro quadrato di mare. E, ancora, 4 rifiuti ogni Kmq per  la  tratta  transfrontaliera  Civitavecchia  – Barcellona, monitorata da Accademia del Levia‐tano dove, però, sono stati presi  in considera‐zione  solo  i  rifiuti maggiori  di  20  cm  e  in  am‐biente di mare alto. Delle restanti tratte moni‐torate da Goletta Verde quelle più “dense” di rifiuti sono la costa di Castellammare di Stabia, dove  si possono contare più di  150  rifiuti ogni kmq; la costa abruzzese di Giulianova con più di 100 per Kmq ed  il Gargano,  tra Manfredonia e Termoli, più di 30 per Kmq. “La grande quantità di rifiuti che abbiamo trovato  lungo  il nostro vi‐aggio – sostiene Serena Carpentieri, portavoce di Goletta Verde  ‐  rende  l’idea di quello che na‐scondono  i  fondali  marini.  I  rifiuti  galleggianti che abbiamo monitorato costituiscono solo una minima parte del problema.  Si  stima  che  il  70% dei  rifiuti  che  entrano  nell’ecosistema  marino 

affondino: secondo i dati dell’Università di Geno‐va e della Regione Liguria ci sono circa 40 kg di rifiuti  sommersi  ogni  kmq  di  fondale,  in  gran parte plastica. A causa poi delle leggi vigenti e dell’assenza di sistemi di raccolta e smaltimen‐to nei porti,  i pescatori sono costretti a riget‐tare  in mare  i rifiuti  finiti accidentalmente nelle proprie reti. Per questo continueremo a lavorare affinché  possano  essere  superate  queste  buro‐crazie,  appoggiando progetti pilota  che  contra‐stano il marine litter e spronando il nostro Paese a  impegnarsi  per  affrontare  e mitigare  questo problema, a partire dalla prevenzione e sfruttan‐do  l’opportunità  di  studio  e  programmazione offerta dalla direttiva europea della Marine Stra‐tegy”. Con questo proposito,  Legambiente ha inviato  un  appello  al’Unione  Europea  proprio all’indomani dell’entrata  in vigore del Piano di Azione Regionale sulla gestione dei rifiuti mari‐ni  nel Mediterraneo,  adottati  dalle  Parti  della Convenzione  di Barcellona  nel  dicembre  2013. Con questo Piano il Mediterraneo diventa il pio‐niere  dell’adozione  di  misure  giuridicamente vincolanti sui rifiuti marini ed è il primo a basar‐si  interamente sul principio dell’approccio eco‐ sistemico. La messa  in opera di misure concre‐te per  la riduzione dei rifiuti marini va dal 2016 al 2025, con  la maggior parte delle misure che devono essere attuate entro  il 2020. In Europa 

Come ogni estate sono arrivati i dati sullo stato di salute dei  nostri mari, che sono sempre più inquinati da plastiche ed altri rifiuti. La buona notizia è che si moltiplicano in Europa i progetti di prevenzione  e  salvaguardia di questo immenso patrimonio.

RIFIUTI L’allarme di Goletta Verde: mari sempre più inquinati. Ma cresce la mobilitazione

Maria Panzeca 

Foto: Mirko Turchetti

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intanto si sta chiedendo il supporto della popo‐lazione, occhio  super partes che può dare una mano a trovare strategie vincenti in fatto di tu‐tela del mare. Il progetto SFS  ‐ Sea For Society ha come slogan “Verso una Società Blu, verso una società nuova” e cerca di coinvolgere tutte le parti interessate. A due anni dal lancio il pro‐getto ha portato  a  termine  la  sua prima  fase, riunendo  i  cittadini e  le parti  interessate e  sti‐molando  il  coinvolgimento  nelle  reciproche  a‐ree di  competenza. Per  favorire  il dialogo SFS ha organizzato  in 24 mesi 39 forum  in Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Norvegia, Polonia, Porto‐gallo,  Spagna  e  Svezia,  in  rappresentanza  del Mar Baltico e del Mare Nord, del Canale della Manica, del Mediterraneo e dell’Oceano Atlan‐tico.  I risultati dei dialoghi  intrattenuti durante le sessione dei forum sono al momento in fase di valutazione da parte degli esperti, che stan‐no  identificando  analogie  e  differenze  tra  le varie regioni e culture europee cercando di for‐nire una attenta valutazione di come  i cittadini percepiscono  l’ambiente marino  e  gli  oceani. Grazie a questi  risultati, secondo gli esperti, si potranno elaborare strategie di sviluppo e sal‐vaguardia conformi alle esigenze del territorio, al fine di dar vita ad una vera Società Blu come base per una governance del mare da elabora‐re entro la fine del progetto SFS stimata  in no‐vembre 2015.  Passando  dal  livello  europeo  al  nazionale, dall'Olanda arriva  la notizia che  il diciannoven‐

ne  Boyan  Slat  ha messo  a  punto  lo  'spazzino dei  mari’,  un  sistema  galleggiante  capace  di convogliare  i  rifiuti  galleggianti  sfruttando  le correnti, senza danneggiare l'ecosistema e con un costo 33 volte  inferiore rispetto ai meccani‐smi  tradizionali di pulizia. Per  testare  su  larga scala la sua invenzione,  ha lanciato una campa‐gna di  raccolta  fondi sul Web  (crowdfunding), che ha già raccolto oltre un milione di dollari in 40 giorni e viaggia spedita verso l'obiettivo pre‐fissato  di  2 milioni  in  100  giorni.  La  somma  è necessaria per avviare il primo progetto pilota, che intende ‘attaccare’ la Great Pacific Garbage Patch,  la mega‐isola  galleggiante  di  immondi‐zia, sita nel Pacifico fra le Hawaii e la California. In 10 anni, secondo  i calcoli,  l’idea‐progetto sa‐rà capace di rimuoverne il 50%.   Altre buone notizie, questa volta  in merito agli ecosistemi marini, provengono dal CNR, che da poco  ha  concluso  il  primo  ‘Ocean  Sampling Day’,  il più esteso campionamento  simultaneo delle acque oceaniche e costiere. Dall'Islanda  all'Antartico,  dalla  Polinesia  al  Su‐dafrica in 170 siti i ricercatori di diverse naziona‐lità hanno mappato, in contemporanea e utiliz‐zando gli stessi protocolli operativi, la biodiver‐sità dei microorganismi marini e  le  loro funzio‐ni.  L’obiettivo  è  ottenere  un  istantanea mon‐diale di una grande varietà di ambienti, per veri‐ficarne  lo  stato  di  salute  e  valutare  gli  effetti dei cambiamenti climatici e dell'impatto antro‐pico. Tra i diversi punti di campionamento indi‐

viduati nelle coste nazionali, i ricercatori dell'Ente hanno  analizzato  le  acque  del  Golfo  di  Venezia antistanti  la  piattaforma  oceanografica  ‘Acqua alta’ e il Lago Faro di Messina.   “Quest'ultimo  è  un  interessante  esempio di  lago salato meromittico,  cioè un bacino  in  cui  la mag‐gior  salinità degli  strati profondi  impedisce  la  cir‐colazione  delle  acque”, dice Mikail Yakimov, biolo‐go molecolare di origine  russa  in  forza all'IAMC‐CNR, in un articolo sull'edizione online dell'Alma‐nacco della Scienza. “Questo  ambiente  particola‐re ha  favorito  la proliferazione di organismi  tipici delle acque profonde del Mediterraneo, caratteriz‐zati dalla capacità di svolgere attività di fotosintesi anche  in mancanza di ossigeno.  Il campionamento è  stato  condotto  in  collaborazione  con  colleghi dell'Università  di  Bangor”.  La ricerca ha rappre‐sentato anche un'occasione unica per  identifica‐re, grazie alle più  recenti  tecniche di  sequenzia‐mento del genoma,  la grande varietà di microor‐ganismi  generati  dai  processi  di  adattamento, aprendo  nuove  prospettive  nell'ambito  delle ‘biotecnologie blu’. “La  possibilità  che  la  ricerca offre  oggi  di  decifrare  i  geni  dei  vari  organismi planctonici attraverso tecniche di metagenomica e metabarcoding potrà aiutarci nello sviluppo di en‐zimi industriali nuovi e più resistenti, e nell'identifi‐cazione  di  nuovi  farmaci”, ha spiegato Gian Marco Luna, coordinatore dell'iniziativa per l'Ismar‐CNR: “È un settore di ricerca con grandi potenzialità dal punto  di  vista  applicativo  ed  economico, ma  che inevitabilmente mette al centro del dibattito nuo‐ve questioni  legate ai  ‘diritti di utilizzo’ del mare. Non  a  caso,  in  occasione  della manifestazione,  la Commissione Scientifica del Mediterraneo (Ciesm) ha  formalizzato  la  firma di  una  Carta  che  regola‐menta  l'accesso e  la  condivisione delle  risorse ge‐netiche marine,  ispirata a principi di equità,  legali‐tà,  trasparenza  e  rispetto  dell'ambiente”.  I dati  raccolti sono stati  inviati al Max Planck  Institute for Microbiology di Brema, che coordina l'iniziati‐va. Una parte di campioni sarà conservata presso lo Smithsonian Institute di Washington.  M.P.  

Roma, 16 settembre 2014|  Assemblea Nazionale Programmatica  sulla  Responsabilità Estesa del Produttore  ENEA ‐ Via Giulio Romano 41 ‐ 9.00/13.00 L'iniziativa si  iscrive nell'ambito dei  lavori preparatori agli Stati Generali della Green Economy 2014 che si terranno il 5‐6 novembre 2014 a Rimini Fiera in occasione della mani‐festazione Ecomondo‐Key Energy‐Cooperambiente. 

 Roma, 17 settembre 2014|  “Car Sharing Day ‐ Our streets, Our choice” Sala Protomoteca in Campidoglio ‐ 9:30/13:00 Organizzato  dal  Ministero  Ambiente,  Roma  Capitale  e Fondazione Sviluppo Sostenibile nella Settimana Europea della Mobilità Sostenibile (16‐22 Settembre). Tema è pre‐sentare lo stato dell'arte del Car Sharing in Italia ed in Eu‐ropa, oltre che per delinearne  i vantaggi economici e per tracciare una Roadmap, anche normativa, per  incentivar‐ne lo sviluppo nei prossimi anni.   

 Milano, 17 settembre 2014|  Comprendere e monitorare  le dinamiche del setto‐re Construction  ICE/ITA, sala Pirelli Corso Magenta 59 ‐ 17/19:00 Il punto di contatto e raccordo è  la tematica del Demand Management (lato esterno all'azienda) da cui scaturiscono poi, in funzione delle previsioni della domanda di mercato, le  attività  proprie  di  strategia,  gestione  e  ottimizzazione della Supply Chain aziendale. 

 In Italia, 22 ‐ 26 settembre 2014| Settimana della Scienza L'evento  dedicato  alla  sostenibilità  toccherà  tematiche sociali,  di  sviluppo  economico  e  questioni  ambientali  e culminerà con la Notte Europea dei Ricercatori. 150 eventi studiati per coinvolgere bambini, giovani, famiglie, scuole e professionisti specializzati in diverse città italiane. 

 In Europa, 29 settembre ‐ 5 ottobre 2014| European SME Week Coordinata dalla Commissione UE in contemporanea in 37 Paesi  dell’Unione.  L’evento  principale  in  Italia  “Crescita attraverso l’impresa: le opportunità future” a Napoli dal 1 al 3 ottobre. Temi:  forme di  sostegno della UE a piccole imprese,  imprenditoria giovanile, premi  agli  imprenditori che  hanno  contribuito  all’occupazione,  all’innovazione  e alla competitività.  

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intanto si sta chiedendo il supporto della popo‐lazione, occhio  super partes che può dare una mano a trovare strategie vincenti in fatto di tu‐tela del mare. Il progetto SFS  ‐ Sea For Society ha come slogan “Verso una Società Blu, verso una società nuova” e cerca di coinvolgere tutte le parti interessate. A due anni dal lancio il pro‐getto ha portato  a  termine  la  sua prima  fase, riunendo  i  cittadini e  le parti  interessate e  sti‐molando  il  coinvolgimento  nelle  reciproche  a‐ree di  competenza. Per  favorire  il dialogo SFS ha organizzato  in 24 mesi 39 forum  in Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Norvegia, Polonia, Porto‐gallo,  Spagna  e  Svezia,  in  rappresentanza  del Mar Baltico e del Mare Nord, del Canale della Manica, del Mediterraneo e dell’Oceano Atlan‐tico.  I risultati dei dialoghi  intrattenuti durante le sessione dei forum sono al momento in fase di valutazione da parte degli esperti, che stan‐no  identificando  analogie  e  differenze  tra  le varie regioni e culture europee cercando di for‐nire una attenta valutazione di come  i cittadini percepiscono  l’ambiente marino  e  gli  oceani. Grazie a questi  risultati, secondo gli esperti, si potranno elaborare strategie di sviluppo e sal‐vaguardia conformi alle esigenze del territorio, al fine di dar vita ad una vera Società Blu come base per una governance del mare da elabora‐re entro la fine del progetto SFS stimata  in no‐vembre 2015.  Passando  dal  livello  europeo  al  nazionale, dall'Olanda arriva  la notizia che  il diciannoven‐

ne  Boyan  Slat  ha messo  a  punto  lo  'spazzino dei  mari’,  un  sistema  galleggiante  capace  di convogliare  i  rifiuti  galleggianti  sfruttando  le correnti, senza danneggiare l'ecosistema e con un costo 33 volte  inferiore rispetto ai meccani‐smi  tradizionali di pulizia. Per  testare  su  larga scala la sua invenzione,  ha lanciato una campa‐gna di  raccolta  fondi sul Web  (crowdfunding), che ha già raccolto oltre un milione di dollari in 40 giorni e viaggia spedita verso l'obiettivo pre‐fissato  di  2 milioni  in  100  giorni.  La  somma  è necessaria per avviare il primo progetto pilota, che intende ‘attaccare’ la Great Pacific Garbage Patch,  la mega‐isola  galleggiante  di  immondi‐zia, sita nel Pacifico fra le Hawaii e la California. In 10 anni, secondo  i calcoli,  l’idea‐progetto sa‐rà capace di rimuoverne il 50%.   Altre buone notizie, questa volta  in merito agli ecosistemi marini, provengono dal CNR, che da poco  ha  concluso  il  primo  ‘Ocean  Sampling Day’,  il più esteso campionamento  simultaneo delle acque oceaniche e costiere. Dall'Islanda  all'Antartico,  dalla  Polinesia  al  Su‐dafrica in 170 siti i ricercatori di diverse naziona‐lità hanno mappato, in contemporanea e utiliz‐zando gli stessi protocolli operativi, la biodiver‐sità dei microorganismi marini e  le  loro funzio‐ni.  L’obiettivo  è  ottenere  un  istantanea mon‐diale di una grande varietà di ambienti, per veri‐ficarne  lo  stato  di  salute  e  valutare  gli  effetti dei cambiamenti climatici e dell'impatto antro‐pico. Tra i diversi punti di campionamento indi‐

viduati nelle coste nazionali, i ricercatori dell'Ente hanno  analizzato  le  acque  del  Golfo  di  Venezia antistanti  la  piattaforma  oceanografica  ‘Acqua alta’ e il Lago Faro di Messina.   “Quest'ultimo  è  un  interessante  esempio di  lago salato meromittico,  cioè un bacino  in  cui  la mag‐gior  salinità degli  strati profondi  impedisce  la  cir‐colazione  delle  acque”, dice Mikail Yakimov, biolo‐go molecolare di origine  russa  in  forza all'IAMC‐CNR, in un articolo sull'edizione online dell'Alma‐nacco della Scienza. “Questo  ambiente  particola‐re ha  favorito  la proliferazione di organismi  tipici delle acque profonde del Mediterraneo, caratteriz‐zati dalla capacità di svolgere attività di fotosintesi anche  in mancanza di ossigeno.  Il campionamento è  stato  condotto  in  collaborazione  con  colleghi dell'Università  di  Bangor”.  La ricerca ha rappre‐sentato anche un'occasione unica per  identifica‐re, grazie alle più  recenti  tecniche di  sequenzia‐mento del genoma,  la grande varietà di microor‐ganismi  generati  dai  processi  di  adattamento, aprendo  nuove  prospettive  nell'ambito  delle ‘biotecnologie blu’. “La  possibilità  che  la  ricerca offre  oggi  di  decifrare  i  geni  dei  vari  organismi planctonici attraverso tecniche di metagenomica e metabarcoding potrà aiutarci nello sviluppo di en‐zimi industriali nuovi e più resistenti, e nell'identifi‐cazione  di  nuovi  farmaci”, ha spiegato Gian Marco Luna, coordinatore dell'iniziativa per l'Ismar‐CNR: “È un settore di ricerca con grandi potenzialità dal punto  di  vista  applicativo  ed  economico, ma  che inevitabilmente mette al centro del dibattito nuo‐ve questioni  legate ai  ‘diritti di utilizzo’ del mare. Non  a  caso,  in  occasione  della manifestazione,  la Commissione Scientifica del Mediterraneo (Ciesm) ha  formalizzato  la  firma di  una  Carta  che  regola‐menta  l'accesso e  la  condivisione delle  risorse ge‐netiche marine,  ispirata a principi di equità,  legali‐tà,  trasparenza  e  rispetto  dell'ambiente”.  I dati  raccolti sono stati  inviati al Max Planck  Institute for Microbiology di Brema, che coordina l'iniziati‐va. Una parte di campioni sarà conservata presso lo Smithsonian Institute di Washington.  M.P.  

Roma, 16 settembre 2014|  Assemblea Nazionale Programmatica  sulla  Responsabilità Estesa del Produttore  ENEA ‐ Via Giulio Romano 41 ‐ 9.00/13.00 L'iniziativa si  iscrive nell'ambito dei  lavori preparatori agli Stati Generali della Green Economy 2014 che si terranno il 5‐6 novembre 2014 a Rimini Fiera in occasione della mani‐festazione Ecomondo‐Key Energy‐Cooperambiente. 

 Roma, 17 settembre 2014|  “Car Sharing Day ‐ Our streets, Our choice” Sala Protomoteca in Campidoglio ‐ 9:30/13:00 Organizzato  dal  Ministero  Ambiente,  Roma  Capitale  e Fondazione Sviluppo Sostenibile nella Settimana Europea della Mobilità Sostenibile (16‐22 Settembre). Tema è pre‐sentare lo stato dell'arte del Car Sharing in Italia ed in Eu‐ropa, oltre che per delinearne  i vantaggi economici e per tracciare una Roadmap, anche normativa, per  incentivar‐ne lo sviluppo nei prossimi anni.   

 Milano, 17 settembre 2014|  Comprendere e monitorare  le dinamiche del setto‐re Construction  ICE/ITA, sala Pirelli Corso Magenta 59 ‐ 17/19:00 Il punto di contatto e raccordo è  la tematica del Demand Management (lato esterno all'azienda) da cui scaturiscono poi, in funzione delle previsioni della domanda di mercato, le  attività  proprie  di  strategia,  gestione  e  ottimizzazione della Supply Chain aziendale. 

 In Italia, 22 ‐ 26 settembre 2014| Settimana della Scienza L'evento  dedicato  alla  sostenibilità  toccherà  tematiche sociali,  di  sviluppo  economico  e  questioni  ambientali  e culminerà con la Notte Europea dei Ricercatori. 150 eventi studiati per coinvolgere bambini, giovani, famiglie, scuole e professionisti specializzati in diverse città italiane. 

 In Europa, 29 settembre ‐ 5 ottobre 2014| European SME Week Coordinata dalla Commissione UE in contemporanea in 37 Paesi  dell’Unione.  L’evento  principale  in  Italia  “Crescita attraverso l’impresa: le opportunità future” a Napoli dal 1 al 3 ottobre. Temi:  forme di  sostegno della UE a piccole imprese,  imprenditoria giovanile, premi  agli  imprenditori che  hanno  contribuito  all’occupazione,  all’innovazione  e alla competitività.  

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Abraham Lincoln,  contro  le 

mire  territoriali  verso  il 

Messico del Presidente Polk 

(1846),  citò  un  mitico  far‐

mer:  “Non  sono  avido  di 

terra, voglio solo quella che 

confina con  la mia!” Era un 

ovvio  progetto  di  arricchi‐

mento  senza  limiti.  È  un 

processo  in  atto?  Il  Prof 

Thomas  Piketty  nel  suo  li‐

bro “Il capitale nel   XXI Se‐

colo”  analizza  grandi  moli 

di dati raccolte in un decen‐

nio.  Vede  il  rischio  che 

l’ineguaglianza  eccessiva 

porti  a  instabilità  politica  e 

a reazioni turbolente. 

In  USA  fino  al  1940  il  10% 

della  popolazione  riceveva 

il  45%  dei  redditi  totali;  poi 

per  40  anni  sceso  al  33%  e 

dal  1980  risalito  al  48%.  In 

Europa e in USA fino al 1930 

il  10% della popolazione de‐

teneva oltre  l’80% della  ric‐

chezza. Poi a causa di tasse, 

inflazione, fallimenti, avven‐

19 RELOADER Magazine - Gli Speciali, Settembre 2014

RELOADER Magazine Inserto n.8/2014

Roberto Vacca 

Courtesy: Il Caffè - Locarno

“Il capitale nel XXI

secolo” è libro

che va studiato

attentamente. R.V.

L’intera bibliografia del Prof. Vacca è disponibile all’indirizzo www.printandread.com

Page 21: RELOADER Magazine N.80 Settembre 2014

6 20

Abraham Lincoln,  contro  le 

mire  territoriali  verso  il 

Messico del Presidente Polk 

(1846),  citò  un  mitico  far‐

mer:  “Non  sono  avido  di 

terra, voglio solo quella che 

confina con  la mia!” Era un 

ovvio  progetto  di  arricchi‐

mento  senza  limiti.  È  un 

processo  in  atto?  Il  Prof 

Thomas  Piketty  nel  suo  li‐

bro “Il capitale nel   XXI Se‐

colo”  analizza  grandi  moli 

di dati raccolte in un decen‐

nio.  Vede  il  rischio  che 

l’ineguaglianza  eccessiva 

porti  a  instabilità  politica  e 

a reazioni turbolente. 

In  USA  fino  al  1940  il  10% 

della  popolazione  riceveva 

il  45%  dei  redditi  totali;  poi 

per  40  anni  sceso  al  33%  e 

dal  1980  risalito  al  48%.  In 

Europa e in USA fino al 1930 

il  10% della popolazione de‐

teneva oltre  l’80% della  ric‐

chezza. Poi a causa di tasse, 

inflazione, fallimenti, avven‐

19 RELOADER Magazine - Gli Speciali, Settembre 2014

RELOADER Magazine Inserto n.8/2014

Roberto Vacca 

Courtesy: Il Caffè - Locarno

“Il capitale nel XXI

secolo” è libro

che va studiato

attentamente. R.V.

L’intera bibliografia del Prof. Vacca è disponibile all’indirizzo www.printandread.com

Page 22: RELOADER Magazine N.80 Settembre 2014

21 22

to  del  welfare  state,  la  per‐

centuale  scese  al  60%.  Negli 

ultimi 40 anni sta risalendo. 

Do  qui  una  rapida  idea  del 

contenuto del  libro. Sarà  ina‐

deguata:  le 700 pagine del  li‐

bro  vanno meditate.  Riferirò 

sulle accese polemiche che ha 

scatenato.  Oltre  che  cultura‐

le,  l’interesse  è  politico.  Sap‐

piamo bene che i redditi da la‐

voro, come la ricchezza, sono 

distribuiti  in modo da seguire 

la  legge  di  Pareto,  dunque, 

con  differenziali marcati  ai  li‐

velli più  alti. Questi, però, da 

anni  crescono oltre ogni  limi‐

te  per  i  grandi  capi  azienda 

che fissano i propri livelli di re‐

tribuzione  e  i  paracadute 

d’oro  previsti  per  il  tratta‐

mento di fine rapporto. 

Piketty   nota   che   anche  la  

ricerca   e   lo   sviluppo   im‐

plicano  la  formazione  e 

l’addestramento di esperti 

abili  nell’uso  di  sofisticati 

strumenti  di  alta  tecnologia. 

Queste  alte  prestazioni  sono 

compensate a  livelli più alti  il 

che  contribuisce  alla  inegua‐

glianza.  Qui  bisogna  aggiun‐

gere, però, che  i Paesi e  le  in‐

dustrie che investono di più in 

ricerca  scientifica,  sviluppo 

tecnologico e istruzione avan‐

zata, generano più brevetti e 

prodotti  ad  alto  valore  ag‐

giunto.  In  conseguenza  con‐

tribuiscono  a  far  crescere  il 

prodotto  interno  lordo e a  ri‐

durre l’ineguaglianza. 

Appare ovvio alla luce del sen‐

so  comune  (Piketty  lo  docu‐

menta  in  base  a  dati  storici 

abbondanti)  che  un  tasso  di 

rendita del capitale molto più 

alto di quello della crescita e‐

conomica  causa  ineguaglian‐

za crescente. Questa si mani‐

festa  con  la  concentrazione 

fra  pochi  cittadini  della  ric‐

chezza e dei redditi da capita‐

le.  Il processo è tanto più ve‐

loce quanto più il tasso di ren‐

dita supera quello della cresci‐

ta del reddito nazionale.  Il fe‐

nomeno potrebbe essere  fre‐

nato da una forte crescita de‐

mografica ed economica – og‐

gi  improbabile.  L’alternativa 

proposta da Piketty è  la ado‐

zione di  consistenti  tasse pa‐

trimoniali  globali.  Sono  pro‐

RELOADER Magazine - Gli Speciali, Settembre 2014 RELOADER Magazine - Gli Speciali, Settembre 2014

Thomas Piketty 

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to  del  welfare  state,  la  per‐

centuale  scese  al  60%.  Negli 

ultimi 40 anni sta risalendo. 

Do  qui  una  rapida  idea  del 

contenuto del  libro. Sarà  ina‐

deguata:  le 700 pagine del  li‐

bro  vanno meditate.  Riferirò 

sulle accese polemiche che ha 

scatenato.  Oltre  che  cultura‐

le,  l’interesse  è  politico.  Sap‐

piamo bene che i redditi da la‐

voro, come la ricchezza, sono 

distribuiti  in modo da seguire 

la  legge  di  Pareto,  dunque, 

con  differenziali marcati  ai  li‐

velli più  alti. Questi, però, da 

anni  crescono oltre ogni  limi‐

te  per  i  grandi  capi  azienda 

che fissano i propri livelli di re‐

tribuzione  e  i  paracadute 

d’oro  previsti  per  il  tratta‐

mento di fine rapporto. 

Piketty   nota   che   anche  la  

ricerca   e   lo   sviluppo   im‐

plicano  la  formazione  e 

l’addestramento di esperti 

abili  nell’uso  di  sofisticati 

strumenti  di  alta  tecnologia. 

Queste  alte  prestazioni  sono 

compensate a  livelli più alti  il 

che  contribuisce  alla  inegua‐

glianza.  Qui  bisogna  aggiun‐

gere, però, che  i Paesi e  le  in‐

dustrie che investono di più in 

ricerca  scientifica,  sviluppo 

tecnologico e istruzione avan‐

zata, generano più brevetti e 

prodotti  ad  alto  valore  ag‐

giunto.  In  conseguenza  con‐

tribuiscono  a  far  crescere  il 

prodotto  interno  lordo e a  ri‐

durre l’ineguaglianza. 

Appare ovvio alla luce del sen‐

so  comune  (Piketty  lo  docu‐

menta  in  base  a  dati  storici 

abbondanti)  che  un  tasso  di 

rendita del capitale molto più 

alto di quello della crescita e‐

conomica  causa  ineguaglian‐

za crescente. Questa si mani‐

festa  con  la  concentrazione 

fra  pochi  cittadini  della  ric‐

chezza e dei redditi da capita‐

le.  Il processo è tanto più ve‐

loce quanto più il tasso di ren‐

dita supera quello della cresci‐

ta del reddito nazionale.  Il fe‐

nomeno potrebbe essere  fre‐

nato da una forte crescita de‐

mografica ed economica – og‐

gi  improbabile.  L’alternativa 

proposta da Piketty è  la ado‐

zione di  consistenti  tasse pa‐

trimoniali  globali.  Sono  pro‐

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Thomas Piketty 

Page 24: RELOADER Magazine N.80 Settembre 2014

23 24

cessi economici  complicati.  Le 

statistiche sono spesso  incom‐

plete  e  contraddittorie  specie 

sui  redditi più alti. Tutti  i com‐

mentatori  riconoscono  che Pi‐

ketty ha  fatto un  lavoro enor‐

me  per  migliorarle.  Si  usano, 

però, strumenti e procedure di 

analisi  di  tipi  diversi. Quindi  è 

normale che su “Capital” ci sia 

molto  da  discutere.  La  citata 

conclusione dell’autore che sia 

opportuno  intervenire con  im‐

poste ai più ricchi e ai lavorato‐

ri con retribuzioni più alte non 

è  gradita  ai  plutocrati,  né  agli 

economisti  di  destra.  La  di‐

scussione diventa politica. 

Chris Giles  (su  Financial  Times 

del 23/5/14) ha negato che do‐

po  il  1980  l’ineguaglianza eco‐

nomica  sia cresciuta e che ne‐

gli USA  sia più marcata che  in 

Europa.  In  particolare  ha  so‐

stenuto  che  nel  Regno  Unito 

nel 2010  il  10% dei cittadini de‐

teneva  il  44%  della  ricchezza 

totale e non il 70% come scritto 

da  Piketty.  Paul  Krugman 

(Nobel per  l’Economia) docu‐

menta da decenni che  i  ricchi 

USA  diventano  più  ricchi  an‐

che  per  i  tagli  alle  loro  tasse 

dall’era  Reagan.  Osserva  ora 

che  il  44%  di  Giles  è  desunto 

da  sondaggi  e  non  da  dati  

RELOADER Magazine - Gli Speciali, Settembre 2014 RELOADER Magazine - Gli Speciali, Settembre 2014

Paul Krugman  

(1)  20% a 7°+ 8° decile; 12% a 5°+ 6°; 7% a 3°+ 4°; 1% dei più poveri.  

pubblicati  dal  fisco 

britannico.  Io  ho 

trovato  lo  studio 

“UK  Personal  We‐

alth  Statistics”  pub‐

blicato  il  28/9/2012  da 

HM  Revenue &  Customs,  che 

riporta  in 60% del totale  la ric‐

chezza del 10% degli inglesi top 

(1). Il valore vero appare incer‐

to, ma la stima di Piketty è più 

vicina  a  quella  ufficiale.  Con‐

cludo:  Capitale  e  reddito  si 

concentrano  da  decenni 

nelle mani di pochi.  

L’ineguaglianza cresce:  lo pro‐

vano  i prezzi di case e oggetti 

di  lusso.  L’economista  france‐

se best seller non è un perico‐

loso comunista. “Il capitale nel 

XXI secolo” è  libro che va stu‐

diato attentamente.  R. V. 

Page 25: RELOADER Magazine N.80 Settembre 2014

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cessi economici  complicati.  Le 

statistiche sono spesso  incom‐

plete  e  contraddittorie  specie 

sui  redditi più alti. Tutti  i com‐

mentatori  riconoscono  che Pi‐

ketty ha  fatto un  lavoro enor‐

me  per  migliorarle.  Si  usano, 

però, strumenti e procedure di 

analisi  di  tipi  diversi. Quindi  è 

normale che su “Capital” ci sia 

molto  da  discutere.  La  citata 

conclusione dell’autore che sia 

opportuno  intervenire con  im‐

poste ai più ricchi e ai lavorato‐

ri con retribuzioni più alte non 

è  gradita  ai  plutocrati,  né  agli 

economisti  di  destra.  La  di‐

scussione diventa politica. 

Chris Giles  (su  Financial  Times 

del 23/5/14) ha negato che do‐

po  il  1980  l’ineguaglianza eco‐

nomica  sia cresciuta e che ne‐

gli USA  sia più marcata che  in 

Europa.  In  particolare  ha  so‐

stenuto  che  nel  Regno  Unito 

nel 2010  il  10% dei cittadini de‐

teneva  il  44%  della  ricchezza 

totale e non il 70% come scritto 

da  Piketty.  Paul  Krugman 

(Nobel per  l’Economia) docu‐

menta da decenni che  i  ricchi 

USA  diventano  più  ricchi  an‐

che  per  i  tagli  alle  loro  tasse 

dall’era  Reagan.  Osserva  ora 

che  il  44%  di  Giles  è  desunto 

da  sondaggi  e  non  da  dati  

RELOADER Magazine - Gli Speciali, Settembre 2014 RELOADER Magazine - Gli Speciali, Settembre 2014

Paul Krugman  

(1)  20% a 7°+ 8° decile; 12% a 5°+ 6°; 7% a 3°+ 4°; 1% dei più poveri.  

pubblicati  dal  fisco 

britannico.  Io  ho 

trovato  lo  studio 

“UK  Personal  We‐

alth  Statistics”  pub‐

blicato  il  28/9/2012  da 

HM  Revenue &  Customs,  che 

riporta  in 60% del totale  la ric‐

chezza del 10% degli inglesi top 

(1). Il valore vero appare incer‐

to, ma la stima di Piketty è più 

vicina  a  quella  ufficiale.  Con‐

cludo:  Capitale  e  reddito  si 

concentrano  da  decenni 

nelle mani di pochi.  

L’ineguaglianza cresce:  lo pro‐

vano  i prezzi di case e oggetti 

di  lusso.  L’economista  france‐

se best seller non è un perico‐

loso comunista. “Il capitale nel 

XXI secolo” è  libro che va stu‐

diato attentamente.  R. V. 

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RELOADER Magazine n. 80 - Settembre 2014

Associazione RELOADER onlus Italy - 00185 Roma - Viale Carlo Felice 89

Tel: +39 06 7049.5320 [email protected]


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