RELOADER Magazine n. 80 - settembre 2014
Viale Carlo Felice 89 Tel: +39 06 77.25.07.02 Fax: +39 06 70.49.04.79 00185 Roma www.reloaderitalia.it [email protected]
Settembre 2014
Sommario In Primo Piano
QQQ uesto è lo slogan che l’Associazione RELOADER ha fatto suo molto tem‐po fa. Nel corso degli ultimi due anni, analizzando i dati riferiti alle chiavi di
ricerca del nostro portale e parlando con le per‐sone, abbiamo potuto misurare il diffondersi dell’esigenza di saperne di più sulla raccolta dif‐ferenziata e, soprattutto, avere chiare indicazio‐ni sul come farla. Nasce perciò sul nostro sito una sezione chiamata ‘Dove lo Getto?’ nella quale i visitatori possono trovare facilmente il maggior numero possibile di soluzioni alle loro necessità. ‘Dove lo Getto?’ è concepito anche con lo scopo di agevolare l’assunzione di comportamenti virtuosi per salvaguardare l’ambiente in cui viviamo perché, mano a mano che il tempo passa, siamo sempre più convinti che gettare meglio i nostri rifiuti sia una condizione indispensabile al vivere bene.
Marina Melissari
Energie rinnovabili
UNIVERSO INNOVAZIONE: come cambiano le celle solari
Online il Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica
7
9
RAEE SISTRI - VECCHIE CRITICHE, NUOVE REGOLE … MA SENZA SELEX
Va edizione della RE BOAT RACE Un week end speciale ed un nuovo successo
3
6
Ambiente e Società Venezia: “Il Postino” di Konchalovsky vince il Green Drop Award 2014
Expo 2015 - Il concorso We-Women per imprese al femminile
Settimana Europea della Mobilità sostenibile - “Our streets, our choice”
RIFIUTI - L’allarme di Goletta Verde: mari sempre più inquinati. Ma cresce ovunque la mobilitazione
I prossimi Eventi
13
14
14
15
18
Storie di riciclo DAGLI USA 2 BRILLANTI ESEMPI DI UPCYCLING A SCOPO SOCIALE ‘LUV Seat’ della Southwestern Airlines Autobus dismessi per la toilette dei senzatetto di San Francisco
11 12
Gli Speciali 19
di Roberto Vacca
INEGUAGLIANZA ECCESSIVA “Il Capitale nel XXI Secolo” di T. Piketty
RELOADER Magazine n. 80 - settembre 2014
Viale Carlo Felice 89 Tel: +39 06 77.25.07.02 Fax: +39 06 70.49.04.79 00185 Roma www.reloaderitalia.it [email protected]
Settembre 2014
Sommario In Primo Piano
QQQ uesto è lo slogan che l’Associazione RELOADER ha fatto suo molto tem‐po fa. Nel corso degli ultimi due anni, analizzando i dati riferiti alle chiavi di
ricerca del nostro portale e parlando con le per‐sone, abbiamo potuto misurare il diffondersi dell’esigenza di saperne di più sulla raccolta dif‐ferenziata e, soprattutto, avere chiare indicazio‐ni sul come farla. Nasce perciò sul nostro sito una sezione chiamata ‘Dove lo Getto?’ nella quale i visitatori possono trovare facilmente il maggior numero possibile di soluzioni alle loro necessità. ‘Dove lo Getto?’ è concepito anche con lo scopo di agevolare l’assunzione di comportamenti virtuosi per salvaguardare l’ambiente in cui viviamo perché, mano a mano che il tempo passa, siamo sempre più convinti che gettare meglio i nostri rifiuti sia una condizione indispensabile al vivere bene.
Marina Melissari
Energie rinnovabili
UNIVERSO INNOVAZIONE: come cambiano le celle solari
Online il Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica
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RAEE SISTRI - VECCHIE CRITICHE, NUOVE REGOLE … MA SENZA SELEX
Va edizione della RE BOAT RACE Un week end speciale ed un nuovo successo
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Ambiente e Società Venezia: “Il Postino” di Konchalovsky vince il Green Drop Award 2014
Expo 2015 - Il concorso We-Women per imprese al femminile
Settimana Europea della Mobilità sostenibile - “Our streets, our choice”
RIFIUTI - L’allarme di Goletta Verde: mari sempre più inquinati. Ma cresce ovunque la mobilitazione
I prossimi Eventi
13
14
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Storie di riciclo DAGLI USA 2 BRILLANTI ESEMPI DI UPCYCLING A SCOPO SOCIALE ‘LUV Seat’ della Southwestern Airlines Autobus dismessi per la toilette dei senzatetto di San Francisco
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Gli Speciali 19
di Roberto Vacca
INEGUAGLIANZA ECCESSIVA “Il Capitale nel XXI Secolo” di T. Piketty
SISTRI è entrato in vigore il 3 marzo 2014 dopo otto rinvii. Ecco la storia delle ultime settimane. Cominciamo dalle PMI. Se è vero che concordano sul fatto che non si possa rinunciare ad un sistema per la tracciabilità dei rifiuti, oltre la me‐tà delle imprese esprime giudizi ne‐gativi sul funzionamento di SISTRI, come risulta da un sondaggio del Centro Studi CNA effettuato su un campione di 1.700 aziende, alle qua‐li è stato chiesto di esprimersi sui tre fattori: 1. funzionalità tecnologica: me‐
dia in pagella, 2,3. Il 59,5% delle imprese assegna il voto 1 e so‐lo lo 0,5% il voto 10;
2. Gestione delle procedure: vo‐to medio, 2,2. Sale al 59,9% la percentuale di PMI che asse‐gnano 1, scende allo 0,1% il nu‐mero dei 10;
3. chiarezza e applicabilità degli obblighi normativi: voto me‐
dio 2. Il 62,8% vota 1, nessuno vota 10 né 9.
Pertanto, il SISTRI ottiene come vo‐to medio 2: insomma, una bocciatu‐ra senza alcun dubbio. E' sostanzialmente differente il punto di vista del Ministero dell’Ambiente, il cui sottosegretario Silvia Velo nega l'abolizione di SI‐STRI come chiedono le imprese, ma sostiene un cambiamento delle nor‐me improntato alla semplificazione, che potrebbe già arrivare con la conversione in legge del Dl Compe‐titività. La risposta del sottosegre‐tario ha provocato reazioni critiche. Paolo Uggè, Presidente di Fai ‐Conftrasporto, ribadisce «la forte contrarietà verso un sistema costo‐so, non funzionante e, come era nella fase iniziale, non applicabile ai vettori esteri». Condividendo che la tracciabilità delle merci è “una scel‐ta irreversibile”, conferma «la di‐sponibilità a collaborare purché
3 4
RAEE
RELOADER Magazine - Settembre 2014
l’obiettivo sia quello di avere uno stru‐mento che funzioni, si applichi a tutti e che non sia oneroso per la categoria». Nei giorni scorsi il Vicepresidente alle Politiche Regionali e alla Semplificazio‐ne di Confindustria, Gaetano Macca‐ferri, si era espresso a favore dell’abolizione del SISTRI, auspicando di ripartire da zero elaborando «un si‐stema davvero fruibile dalle imprese e, soprattutto, funzionale all’obiettivo, cioè seguire i movimenti dei rifiuti peri‐colosi». Adesso le ultime novità: il 21 agosto 2014 è en‐trata in vigore la legge 11/8/2014, n. 116, conversione del Dl 24/6/2014, n.° 91 detto di “Competitività”, che principalmen‐te conferma il SI‐STRI, introduce nuove regole per l’utilizzo dei ma‐teriali dragati e aggiorna le istru‐zioni per la classi‐ficazione dei rifiu‐ti. L’articolo 14 prevede l’obbligo per il Ministero
dell’Ambiente di provvedere ad ul‐teriori semplificazioni del SISTRI, in merito all’applicazione della in‐teroperabilità e alla sostituzione dei dispositivi token usb, nonché alla proroga dell’attuale contratto di ge‐stione del SISTRI al 31 dicembre 2015, con l’obbligo però per il Ministero di avviare entro il 30 giugno 2015 le pro‐cedure per un nuovo affidamento della concessione del servizio, nel ri‐spetto del “Codice appalti” (DLgs 163/2006), delle norme UE di settore e
dei principi di “economic i t à , semplificazione, interoperabilità tra sistemi infor‐matici e costante aggiornamento tecnologico”. [La legge 11 agosto 2014, n. 116 in materia di rifiuti è disponibile sul sito RELOADER nella sezione do‐wnload]. Il Mini‐stro Gian Luca Galletti, è con‐vinto che, con la conversione del
SISTRI VECCHIE CRITICHE, NUOVE REGOLE … MA SENZA SELEX
SISTRI è entrato in vigore il 3 marzo 2014 dopo otto rinvii. Ecco la storia delle ultime settimane. Cominciamo dalle PMI. Se è vero che concordano sul fatto che non si possa rinunciare ad un sistema per la tracciabilità dei rifiuti, oltre la me‐tà delle imprese esprime giudizi ne‐gativi sul funzionamento di SISTRI, come risulta da un sondaggio del Centro Studi CNA effettuato su un campione di 1.700 aziende, alle qua‐li è stato chiesto di esprimersi sui tre fattori: 1. funzionalità tecnologica: me‐
dia in pagella, 2,3. Il 59,5% delle imprese assegna il voto 1 e so‐lo lo 0,5% il voto 10;
2. Gestione delle procedure: vo‐to medio, 2,2. Sale al 59,9% la percentuale di PMI che asse‐gnano 1, scende allo 0,1% il nu‐mero dei 10;
3. chiarezza e applicabilità degli obblighi normativi: voto me‐
dio 2. Il 62,8% vota 1, nessuno vota 10 né 9.
Pertanto, il SISTRI ottiene come vo‐to medio 2: insomma, una bocciatu‐ra senza alcun dubbio. E' sostanzialmente differente il punto di vista del Ministero dell’Ambiente, il cui sottosegretario Silvia Velo nega l'abolizione di SI‐STRI come chiedono le imprese, ma sostiene un cambiamento delle nor‐me improntato alla semplificazione, che potrebbe già arrivare con la conversione in legge del Dl Compe‐titività. La risposta del sottosegre‐tario ha provocato reazioni critiche. Paolo Uggè, Presidente di Fai ‐Conftrasporto, ribadisce «la forte contrarietà verso un sistema costo‐so, non funzionante e, come era nella fase iniziale, non applicabile ai vettori esteri». Condividendo che la tracciabilità delle merci è “una scel‐ta irreversibile”, conferma «la di‐sponibilità a collaborare purché
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l’obiettivo sia quello di avere uno stru‐mento che funzioni, si applichi a tutti e che non sia oneroso per la categoria». Nei giorni scorsi il Vicepresidente alle Politiche Regionali e alla Semplificazio‐ne di Confindustria, Gaetano Macca‐ferri, si era espresso a favore dell’abolizione del SISTRI, auspicando di ripartire da zero elaborando «un si‐stema davvero fruibile dalle imprese e, soprattutto, funzionale all’obiettivo, cioè seguire i movimenti dei rifiuti peri‐colosi». Adesso le ultime novità: il 21 agosto 2014 è en‐trata in vigore la legge 11/8/2014, n. 116, conversione del Dl 24/6/2014, n.° 91 detto di “Competitività”, che principalmen‐te conferma il SI‐STRI, introduce nuove regole per l’utilizzo dei ma‐teriali dragati e aggiorna le istru‐zioni per la classi‐ficazione dei rifiu‐ti. L’articolo 14 prevede l’obbligo per il Ministero
dell’Ambiente di provvedere ad ul‐teriori semplificazioni del SISTRI, in merito all’applicazione della in‐teroperabilità e alla sostituzione dei dispositivi token usb, nonché alla proroga dell’attuale contratto di ge‐stione del SISTRI al 31 dicembre 2015, con l’obbligo però per il Ministero di avviare entro il 30 giugno 2015 le pro‐cedure per un nuovo affidamento della concessione del servizio, nel ri‐spetto del “Codice appalti” (DLgs 163/2006), delle norme UE di settore e
dei principi di “economic i t à , semplificazione, interoperabilità tra sistemi infor‐matici e costante aggiornamento tecnologico”. [La legge 11 agosto 2014, n. 116 in materia di rifiuti è disponibile sul sito RELOADER nella sezione do‐wnload]. Il Mini‐stro Gian Luca Galletti, è con‐vinto che, con la conversione del
SISTRI VECCHIE CRITICHE, NUOVE REGOLE … MA SENZA SELEX
5 6 RELOADER Magazine - Settembre 2014 RELOADER Magazine - Settembre 2014
Decreto Competitività, si sia imbocca‐ta la strada giusta per un rapporto nuovo fra ambiente, impresa e cresci‐ta. Trova necessaria un’innovazione profonda per il SISTRI «con la scelta di un nuovo gestore dal 2016 e una riflessione su ulteriori semplificazioni da introdurre subito». Trova altresì indispensabile emanare le norme per far partire le bonifiche «e soprattutto le piccole bonifiche». In merito al SI‐STRI ha ancora ribattuto: «Dico anzi‐tutto che io condivido in pieno l’obiettivo di una piena tracciabilità dei rifiuti, soprattutto pericolosi, per‐ché arriva dalle direttive UE e perché in un Paese come il nostro, che ha la Terra dei fuochi, non si può fare diver‐samente. Questo obiettivo va centra‐to con un sistema tecnologicamente adatto a perseguirlo: l’attuale con‐tratto [con Selex] non ci garantisce in pieno su questo punto. Quindi abbia‐mo deciso di chiuderlo a fine 2015 e intanto di avviare una nuova gara pubblica europea per scegliere il si‐stema più adatto tecnologicamente». Conseguentemente il Ministro ha previ‐sto di sostituire la gestione Selex, av‐viando entro il 30 giugno 2015 una gara per l’affidamento della gestione del servizio. In questo scenario si sta con‐sumando il divorzio, perché la proroga del contratto Selex (in scadenza il 30 novembre 2014) per il periodo successi‐vo sarebbe stata dunque solo provviso‐
ria, ma l’azienda si è dichiarata non in‐teressata a proseguire la commessa. La decisione dell’azienda è stata comuni‐cata direttamente al Ministro Galletti adducendo la motivazione di non voler subire nuovi danni alla propria immagi‐ne oltre a quelli già subiti nel corso di questi anni, in cui il SISTRI non è riusci‐to a decollare nonostante l’azienda ab‐bia “eseguito correttamente e diligen‐temente” le diverse previsioni contrat‐tuali. Nella lettera al Ministro, Selex si dichiara disposta ad arrivare al 30 no‐vembre 2014: “a fronte di un’offerta limitata di servizi, tale da minimizzare i costi ed i danni a proprio carico e di consentire comunque al Dicastero, committente di Selex Service Management in base al contratto di affidamento del SISTRI, di effet‐tuare tempestive ed adeguate comuni‐cazioni agli utenti sulle modalità opera‐tive nelle fasi successive alla cessazione del servizio”. E così si spera di voltare pagina. Enrico Cosenza
Va edizione della RE BOAT RACE
Un week end speciale ed un nuovo successo
La vittoria al Green Team “RARI RECICLANTES”
Foto
: Pi
er G
iova
nni C
arta
Roma ‐ La regata di imbarcazioni costruite interamente con materiali riciclati ha regi‐strato un boom di green team che hanno ga‐reggiato il 14 settembre 2014 sulle acque del lago dell'EUR. A lanciare la sfida alla vincitrice della scorsa stagione la RARI RECICLANTES, 18 barche: dall’Acchiappa Pesci a Jessica An‐gel, dai Pirati della Domenica al Team Lincoln, dalla fascinosa La Regina e il Capitano al leg‐gendario Nautilus. Le migliori imbarcazioni sono state premiate con “speciali” trofei e l'attestato di 'ciurma + green del pianeta'. Ma questa stagione c'è stata una sfida nella sfi‐da: quattro Team dell'ACEA rappresentanti i quattro settori della Holding, oltre a sfidare le altre imbarcazioni, si sono contesi uno spe‐ciale TROFEO ACEA a loro esclusivamente dedicato, che è stato assegnato a ll’imbarcazione “100% Energy Idrobike”. In più, per questa stagione – la RE BOAT RACE ha fatto network con LE VOCI DEL BO‐SCO Arte urbana, Musica e Laboratori creativi per promuovere la cultura della sostenibilità, un evento realizzato dall'Associazione cultu‐
rale il Clownotto con il sostegno di Roma Ca‐pitale, inserito nel programma ESTATE RO‐MANA 2014, dall'11 al 14 settembre. LE VOCI DEL BOSCO è uno spazio intergenerazionale dove recuperare la capacità di ascoltare, di stare insieme, di meravigliarsi, di condividere, di prestare attenzione alle persone e alle co‐se che ci circondano per confrontarle e conci‐liarle con le proprie conoscenze e competen‐ze. Laboratori di riciclo, musica e incontri si sono svolti tra un bosco di plastica traslucido e un palco ‐ la collina dei suoni e delle sonori‐tà ‐ la cui scenografia è stata realizzata princi‐palmente con bottiglie in PET e buste di pla‐stica: rifiuti che si rinnovano assumendo le sembianze della natura che non li ha mai ge‐nerati.
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Decreto Competitività, si sia imbocca‐ta la strada giusta per un rapporto nuovo fra ambiente, impresa e cresci‐ta. Trova necessaria un’innovazione profonda per il SISTRI «con la scelta di un nuovo gestore dal 2016 e una riflessione su ulteriori semplificazioni da introdurre subito». Trova altresì indispensabile emanare le norme per far partire le bonifiche «e soprattutto le piccole bonifiche». In merito al SI‐STRI ha ancora ribattuto: «Dico anzi‐tutto che io condivido in pieno l’obiettivo di una piena tracciabilità dei rifiuti, soprattutto pericolosi, per‐ché arriva dalle direttive UE e perché in un Paese come il nostro, che ha la Terra dei fuochi, non si può fare diver‐samente. Questo obiettivo va centra‐to con un sistema tecnologicamente adatto a perseguirlo: l’attuale con‐tratto [con Selex] non ci garantisce in pieno su questo punto. Quindi abbia‐mo deciso di chiuderlo a fine 2015 e intanto di avviare una nuova gara pubblica europea per scegliere il si‐stema più adatto tecnologicamente». Conseguentemente il Ministro ha previ‐sto di sostituire la gestione Selex, av‐viando entro il 30 giugno 2015 una gara per l’affidamento della gestione del servizio. In questo scenario si sta con‐sumando il divorzio, perché la proroga del contratto Selex (in scadenza il 30 novembre 2014) per il periodo successi‐vo sarebbe stata dunque solo provviso‐
ria, ma l’azienda si è dichiarata non in‐teressata a proseguire la commessa. La decisione dell’azienda è stata comuni‐cata direttamente al Ministro Galletti adducendo la motivazione di non voler subire nuovi danni alla propria immagi‐ne oltre a quelli già subiti nel corso di questi anni, in cui il SISTRI non è riusci‐to a decollare nonostante l’azienda ab‐bia “eseguito correttamente e diligen‐temente” le diverse previsioni contrat‐tuali. Nella lettera al Ministro, Selex si dichiara disposta ad arrivare al 30 no‐vembre 2014: “a fronte di un’offerta limitata di servizi, tale da minimizzare i costi ed i danni a proprio carico e di consentire comunque al Dicastero, committente di Selex Service Management in base al contratto di affidamento del SISTRI, di effet‐tuare tempestive ed adeguate comuni‐cazioni agli utenti sulle modalità opera‐tive nelle fasi successive alla cessazione del servizio”. E così si spera di voltare pagina. Enrico Cosenza
Va edizione della RE BOAT RACE
Un week end speciale ed un nuovo successo
La vittoria al Green Team “RARI RECICLANTES”
Foto
: Pi
er G
iova
nni C
arta
Roma ‐ La regata di imbarcazioni costruite interamente con materiali riciclati ha regi‐strato un boom di green team che hanno ga‐reggiato il 14 settembre 2014 sulle acque del lago dell'EUR. A lanciare la sfida alla vincitrice della scorsa stagione la RARI RECICLANTES, 18 barche: dall’Acchiappa Pesci a Jessica An‐gel, dai Pirati della Domenica al Team Lincoln, dalla fascinosa La Regina e il Capitano al leg‐gendario Nautilus. Le migliori imbarcazioni sono state premiate con “speciali” trofei e l'attestato di 'ciurma + green del pianeta'. Ma questa stagione c'è stata una sfida nella sfi‐da: quattro Team dell'ACEA rappresentanti i quattro settori della Holding, oltre a sfidare le altre imbarcazioni, si sono contesi uno spe‐ciale TROFEO ACEA a loro esclusivamente dedicato, che è stato assegnato a ll’imbarcazione “100% Energy Idrobike”. In più, per questa stagione – la RE BOAT RACE ha fatto network con LE VOCI DEL BO‐SCO Arte urbana, Musica e Laboratori creativi per promuovere la cultura della sostenibilità, un evento realizzato dall'Associazione cultu‐
rale il Clownotto con il sostegno di Roma Ca‐pitale, inserito nel programma ESTATE RO‐MANA 2014, dall'11 al 14 settembre. LE VOCI DEL BOSCO è uno spazio intergenerazionale dove recuperare la capacità di ascoltare, di stare insieme, di meravigliarsi, di condividere, di prestare attenzione alle persone e alle co‐se che ci circondano per confrontarle e conci‐liarle con le proprie conoscenze e competen‐ze. Laboratori di riciclo, musica e incontri si sono svolti tra un bosco di plastica traslucido e un palco ‐ la collina dei suoni e delle sonori‐tà ‐ la cui scenografia è stata realizzata princi‐palmente con bottiglie in PET e buste di pla‐stica: rifiuti che si rinnovano assumendo le sembianze della natura che non li ha mai ge‐nerati.
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Energie rinnovabili
Ormai non stupisce più vedere i pannelli foto‐voltaici sui tetti e sulle pensiline dei parcheggi ma, nonostante il loro successo, le celle foto‐voltaiche non sono ancora in grado di sfrutta‐re il loro massimo potenziale: obiettivo al qua‐le i ricercatori di tutto il mondo si dedicano
sviluppando soluzioni innovative in tema di materiali, design, costi di produzione ed effi‐cienza delle celle.
IL DESIGN A OCCHI DI FALENA In Svizzera, sono partiti dall'idea che l'ossido di ferro (in pratica la comune ruggine) è un materiale più economico rispetto all'usuale silicio ed è in grado di assorbire un'elevata quantità di raggi solari, ma hanno dovuto ovvi‐are alla bassissima conduttività che esso pre‐
senta. I ricercatori dell'Istituto di ricerca Empa sono riusciti a risolvere il problema creando una speciale microstruttura applicata sulla su‐perficie degli elettrodi in grado di intrappolare con efficacia la luce. La pellicola è costituita da minuscole particelle di ossido di tungsteno
che forma una microstruttura speciale che aiu‐ta a “catturare” la luce in maniera più efficace e ricalca il funzionamento degli occhi delle fa‐lene, capaci di raccogliere quanta più luce not‐turna possibile senza rifletterla all'esterno. Le fotocellule dell'Empa sfruttano lo stesso prin‐cipio: quando la luce esterna raggiunge le par‐ticelle viene riflessa internamente avanti e in‐dietro, finché non viene assorbita completa‐mente. Per ricreare gli occhi artificiali è stata spruzzata su una lastra di vetro una sospensio‐
UNIVERSO INNOVAZIONE: come cambiano le celle solari
RELOADER Magazine - Settembre 2014 RELOADER Magazine - Settembre 2014
ne di particelle di plastica, ciascuna delle quali contiene al suo centro una goccia di soluzione salina al tungsteno. La lastra è stata infine riscal‐data in forno così da bruciare il materiale plasti‐co e trasformare la soluzione salina in ossido di tungsteno.
LA VERNICE SPRAY ALLA PEROVSKITE Ricercatori dell’Università di Sheffield, di Oxford ed anche del Center for nano science and te‐chnology di Milano invece, lavorano in parallelo ad una vernice spray davvero rivoluzionaria, che può trasformare qualsiasi superficie in un pan‐nello fotovoltaico, sfruttando la capacità di as‐sorbire le radiazioni solari della perovskite, un minerale composto principalmente da titanato di calcio. Mentre i pannelli solari in silicio attual‐mente utilizzati hanno uno spessore di circa 180 micrometri, le celle solari in perovskite hanno uno spessore di meno di un micrometro e sono in grado di catturare la stessa quantità di luce solare. Questo è possibile in quanto le celle così composte possono essere realizzate spargendo il pigmento su una lamina di vetro o metallo, uti‐lizzando anche pochi altri strati di materiali atti a facilitare il movimento degli elettroni attraverso
la cella. Le cariche elettriche generate dall'assorbimento della luce possono viag‐giare per distanze superiori al micrometro e, grazie ad una prolungata permanenza all'in‐terno del pannello, possono generare un maggior accumulo di energia. Nel saggio intitolato “Electron‐hole diffusion lengths exceeding 1 micrometer in an organometal trihalide perovskite absorber” di Annamaria Petrozza, ricercatrice presso il Center for nano science and technology di Milano e Henry Snaith, ricercatore di Oxford, i due scienziati spiegano come grazie a semicon‐duttori policristallini, con struttura di pero‐
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Energie rinnovabili
Ormai non stupisce più vedere i pannelli foto‐voltaici sui tetti e sulle pensiline dei parcheggi ma, nonostante il loro successo, le celle foto‐voltaiche non sono ancora in grado di sfrutta‐re il loro massimo potenziale: obiettivo al qua‐le i ricercatori di tutto il mondo si dedicano
sviluppando soluzioni innovative in tema di materiali, design, costi di produzione ed effi‐cienza delle celle.
IL DESIGN A OCCHI DI FALENA In Svizzera, sono partiti dall'idea che l'ossido di ferro (in pratica la comune ruggine) è un materiale più economico rispetto all'usuale silicio ed è in grado di assorbire un'elevata quantità di raggi solari, ma hanno dovuto ovvi‐are alla bassissima conduttività che esso pre‐
senta. I ricercatori dell'Istituto di ricerca Empa sono riusciti a risolvere il problema creando una speciale microstruttura applicata sulla su‐perficie degli elettrodi in grado di intrappolare con efficacia la luce. La pellicola è costituita da minuscole particelle di ossido di tungsteno
che forma una microstruttura speciale che aiu‐ta a “catturare” la luce in maniera più efficace e ricalca il funzionamento degli occhi delle fa‐lene, capaci di raccogliere quanta più luce not‐turna possibile senza rifletterla all'esterno. Le fotocellule dell'Empa sfruttano lo stesso prin‐cipio: quando la luce esterna raggiunge le par‐ticelle viene riflessa internamente avanti e in‐dietro, finché non viene assorbita completa‐mente. Per ricreare gli occhi artificiali è stata spruzzata su una lastra di vetro una sospensio‐
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ne di particelle di plastica, ciascuna delle quali contiene al suo centro una goccia di soluzione salina al tungsteno. La lastra è stata infine riscal‐data in forno così da bruciare il materiale plasti‐co e trasformare la soluzione salina in ossido di tungsteno.
LA VERNICE SPRAY ALLA PEROVSKITE Ricercatori dell’Università di Sheffield, di Oxford ed anche del Center for nano science and te‐chnology di Milano invece, lavorano in parallelo ad una vernice spray davvero rivoluzionaria, che può trasformare qualsiasi superficie in un pan‐nello fotovoltaico, sfruttando la capacità di as‐sorbire le radiazioni solari della perovskite, un minerale composto principalmente da titanato di calcio. Mentre i pannelli solari in silicio attual‐mente utilizzati hanno uno spessore di circa 180 micrometri, le celle solari in perovskite hanno uno spessore di meno di un micrometro e sono in grado di catturare la stessa quantità di luce solare. Questo è possibile in quanto le celle così composte possono essere realizzate spargendo il pigmento su una lamina di vetro o metallo, uti‐lizzando anche pochi altri strati di materiali atti a facilitare il movimento degli elettroni attraverso
la cella. Le cariche elettriche generate dall'assorbimento della luce possono viag‐giare per distanze superiori al micrometro e, grazie ad una prolungata permanenza all'in‐terno del pannello, possono generare un maggior accumulo di energia. Nel saggio intitolato “Electron‐hole diffusion lengths exceeding 1 micrometer in an organometal trihalide perovskite absorber” di Annamaria Petrozza, ricercatrice presso il Center for nano science and technology di Milano e Henry Snaith, ricercatore di Oxford, i due scienziati spiegano come grazie a semicon‐duttori policristallini, con struttura di pero‐
E’ arrivato a luglio in Gazzetta Ufficiale il Dm 17 luglio 2014 che approva il Piano nazionale di efficienza energetica 2014. Il documento, ela‐borato dall’ENEA, contiene gli obiettivi nazio‐nali di risparmio energetico per il 2020 e le stra‐tegie governative per raggiungerli; approvato dai Ministri dopo consultazione pubblica e inte‐sa della Conferenza Stato‐Regioni, è stato tra‐smesso alla Commissione Europea come preve‐de il D.lgs 115/2008. Ai sensi della direttiva 2012/27/Ue il Piano andava inviato alla Commis‐sione europea entro il 30 aprile 2014 (con ag‐giornamento ogni 3 anni). In particolare il do‐cumento riporta, accanto alla valutazione
quantitativa dei risparmi conse‐guiti al 31 di‐cembre 2012 per effetto del‐le misure di policy già atti‐ve nel Paese, anche gli ob‐biettivi nazio‐nali di ridu‐zione dei con‐sumi di ener‐gia primaria e finale e i rispar‐mi negli usi
finali di energia attesi al 2020 per singolo setto‐re economico. Particolare attenzione è stata data alle nuove misure di riduzione dei consu‐mi, che dovrebbe permettere di conseguire per la fine di questo decennio una riduzione di 55 Mton/anno di emissioni di gas ad effetto serra e il risparmio di circa 8 miliardi di euro l’anno di importazioni di combustibili fossili. In termini di obiettivi quantitativi di energia, il programma si propone di risparmiare 15,5 Mtep di energia finale annui (20 Mtep di energia primaria), rag‐giungendo al 2020 un livello di consumi circa il 24% inferiore rispetto allo scenario di riferimen‐to europeo. Per raggiungere il target citato il contributo fornito dall’edilizia è stimato in 4,9 Mtep/a di cui 3,67 Mtep/a dal settore residen‐ziale e 1,23 Mtep/a dal terziario, il risparmio proveniente dal settore trasporti è calcolato in 5,50 Mtep/a, mentre il settore industriale do‐vrebbe partecipare con 5,1 Mtep/a. E. C.
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vskite, sarà possibile creare celle solari ibride con un rendimento superiore a quelle attuali del 15%. Tutto questo, unito all'elevata reperibi‐lità del minerale e ad un metodo di fabbricazio‐ne dei pannelli più semplice, permette di ridur‐re i costi di produzione. Secondo il Dipartimen‐to dell'Energia degli Stati Uniti l'energia così prodotta potrebbe davvero competere con quella derivata dai combustibili fossili.
LE CELLE A RAFFREDDAMENTO PASSIVO Un'altra sfida per gli scienziati è rappresentata dal surriscaldamento delle celle fotovoltaiche che, causa la continua esposizione alle radia‐zioni solari, possono raggiungere temperature di oltre 55° C che ne riducono rapidamente l’efficienza e la durata di vita. Gli studiosi della Stanford University hanno progettato una sor‐ta di sistema di raffreddamento passivo, incor‐porando piccole strutture a forma di cono e di piramide su uno strato estremamente sottile di vetro di silice, capaci di reindirizzare il calore indesiderato sotto forma di radiazione infraros‐sa dalla superficie delle celle all’atmosfera. Il segreto è tutto nelle proprietà fisiche della lu‐ce e dei materiali: controllando con precisione la larghezza e l’altezza delle piramidi e dei mi‐cro‐coni, il team ha sintonizzato la superficie della cella solare per rifrangere e reindirizzare solo le lunghezze d’onda infrarosse indesiderate.
CELLE SOLARI DI CARTA Altre innovazioni arrivano dall'America e dalla Cina: sono le celle solari in carta realizzate gra‐zie al lavoro congiunto delle Università del Maryland, della tecnologia del Sud della Cina e del Nebraska ‐ Lincoln. La ricerca pubblicata in un numero recente di Nano Letters, spiega co‐me il gruppo di scienziati sia riuscito a venire a compromessi, grazie ad un nuovo materiale, tra due fattori dicotomici nella tecnologia sola‐re: la trasparenza e l’opacità ottica. Si tratta di una nuova carta a fibre di cellulosa modificate, usata come base per un nuovo rivestimento, in grado di vantare una trasparenza del 96% ed un’opacità del 60%, parametri più che ottimi per ottenere un'alta efficienza. E’ riconosciuto che le prestazioni delle celle migliorano laddo‐ve i materiali possiedano caratteristiche di ele‐vata trasparenza ottica al fine di ottenere una buona trasmissione luminosa e, insieme, di alta opacità per aumentare la dispersione e quindi l’assorbimento della luce trasmessa all’interno del materiale. Tuttavia è inevitabile che mate‐riali con elevati valori di trasparenza mostrino un’opacità molto bassa. L'obiettivo dunque era ottenere entrambe le caratteristiche e sembra che ci siano riusciti producendo un nuovo tipo di carta a struttura nanoporosa, in cui sono as‐senti le microcavità di cui è composta la carta tradizionale responsabili della bassa opacità. Al termine dei test, l'efficienza di una lastra di sili‐cio ricoperta con la nuova carta è aumentata del 10%.
PANNELLI SOLARI AUTOPULENTI Una difficoltà riscontrata nel'uso dei pannelli, soprattutto di quelli posizionati nelle zone de‐sertiche, deriva dal deposito di particelle come polveri e altro materiale volatile sulla superficie delle celle esposte all'aria che ne limita il rendi‐mento. Per risolverla i ricercatori del Massa‐chusetts Institute of Technology hanno proget‐tato superfici per i pannelli fotovoltaici chiama‐te ‘attive’, costituite da un sottile foglio metalli‐co la cui superficie è costituita da microscopici rilievi che, oscillando mediante un campo ma‐
gnetico, provoca lo scivolamento di fluidi e parti‐celle indesiderate, guidandone i movimenti. Non si tratta di un'idea completamente nuova, ma il lavoro dei ricercatori statunitensi ha permesso di ridurre le energie necessarie ad attivare la capa‐cità di 'scivolamento', rendendo così sempre più vicino il possibile l'impiego di questi materiali attivi.
LA PANCHINA FOTOVOLTAICA Per chiudere con una 'curiosità' la serie di mi‐croinnovazioni, un'utile e immediatamente tan‐gibile applicazione delle celle fotovoltaiche si può ammirare a Boston: è Soofa la panchina fo‐tovoltaica che non solo consente a chiunque di ricaricare gratuitamente il proprio smartphone, ma raccoglie e analizza pure i dati relativi all'am‐biente, con particolare riferimento alla tempera‐tura e alla qualità dell'aria circostante. Le infor‐mazioni raccolte sono archiviate in un database e accessibili sul sito di Soofa. Mirko Turchetti
Online il Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica Il documento elaborato dall’ENEA riporta gli obiettivi di efficienza energetica fissati dall’Italia al 2020 e le misure di policy attivate per il loro raggiungimento
E’ arrivato a luglio in Gazzetta Ufficiale il Dm 17 luglio 2014 che approva il Piano nazionale di efficienza energetica 2014. Il documento, ela‐borato dall’ENEA, contiene gli obiettivi nazio‐nali di risparmio energetico per il 2020 e le stra‐tegie governative per raggiungerli; approvato dai Ministri dopo consultazione pubblica e inte‐sa della Conferenza Stato‐Regioni, è stato tra‐smesso alla Commissione Europea come preve‐de il D.lgs 115/2008. Ai sensi della direttiva 2012/27/Ue il Piano andava inviato alla Commis‐sione europea entro il 30 aprile 2014 (con ag‐giornamento ogni 3 anni). In particolare il do‐cumento riporta, accanto alla valutazione
quantitativa dei risparmi conse‐guiti al 31 di‐cembre 2012 per effetto del‐le misure di policy già atti‐ve nel Paese, anche gli ob‐biettivi nazio‐nali di ridu‐zione dei con‐sumi di ener‐gia primaria e finale e i rispar‐mi negli usi
finali di energia attesi al 2020 per singolo setto‐re economico. Particolare attenzione è stata data alle nuove misure di riduzione dei consu‐mi, che dovrebbe permettere di conseguire per la fine di questo decennio una riduzione di 55 Mton/anno di emissioni di gas ad effetto serra e il risparmio di circa 8 miliardi di euro l’anno di importazioni di combustibili fossili. In termini di obiettivi quantitativi di energia, il programma si propone di risparmiare 15,5 Mtep di energia finale annui (20 Mtep di energia primaria), rag‐giungendo al 2020 un livello di consumi circa il 24% inferiore rispetto allo scenario di riferimen‐to europeo. Per raggiungere il target citato il contributo fornito dall’edilizia è stimato in 4,9 Mtep/a di cui 3,67 Mtep/a dal settore residen‐ziale e 1,23 Mtep/a dal terziario, il risparmio proveniente dal settore trasporti è calcolato in 5,50 Mtep/a, mentre il settore industriale do‐vrebbe partecipare con 5,1 Mtep/a. E. C.
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vskite, sarà possibile creare celle solari ibride con un rendimento superiore a quelle attuali del 15%. Tutto questo, unito all'elevata reperibi‐lità del minerale e ad un metodo di fabbricazio‐ne dei pannelli più semplice, permette di ridur‐re i costi di produzione. Secondo il Dipartimen‐to dell'Energia degli Stati Uniti l'energia così prodotta potrebbe davvero competere con quella derivata dai combustibili fossili.
LE CELLE A RAFFREDDAMENTO PASSIVO Un'altra sfida per gli scienziati è rappresentata dal surriscaldamento delle celle fotovoltaiche che, causa la continua esposizione alle radia‐zioni solari, possono raggiungere temperature di oltre 55° C che ne riducono rapidamente l’efficienza e la durata di vita. Gli studiosi della Stanford University hanno progettato una sor‐ta di sistema di raffreddamento passivo, incor‐porando piccole strutture a forma di cono e di piramide su uno strato estremamente sottile di vetro di silice, capaci di reindirizzare il calore indesiderato sotto forma di radiazione infraros‐sa dalla superficie delle celle all’atmosfera. Il segreto è tutto nelle proprietà fisiche della lu‐ce e dei materiali: controllando con precisione la larghezza e l’altezza delle piramidi e dei mi‐cro‐coni, il team ha sintonizzato la superficie della cella solare per rifrangere e reindirizzare solo le lunghezze d’onda infrarosse indesiderate.
CELLE SOLARI DI CARTA Altre innovazioni arrivano dall'America e dalla Cina: sono le celle solari in carta realizzate gra‐zie al lavoro congiunto delle Università del Maryland, della tecnologia del Sud della Cina e del Nebraska ‐ Lincoln. La ricerca pubblicata in un numero recente di Nano Letters, spiega co‐me il gruppo di scienziati sia riuscito a venire a compromessi, grazie ad un nuovo materiale, tra due fattori dicotomici nella tecnologia sola‐re: la trasparenza e l’opacità ottica. Si tratta di una nuova carta a fibre di cellulosa modificate, usata come base per un nuovo rivestimento, in grado di vantare una trasparenza del 96% ed un’opacità del 60%, parametri più che ottimi per ottenere un'alta efficienza. E’ riconosciuto che le prestazioni delle celle migliorano laddo‐ve i materiali possiedano caratteristiche di ele‐vata trasparenza ottica al fine di ottenere una buona trasmissione luminosa e, insieme, di alta opacità per aumentare la dispersione e quindi l’assorbimento della luce trasmessa all’interno del materiale. Tuttavia è inevitabile che mate‐riali con elevati valori di trasparenza mostrino un’opacità molto bassa. L'obiettivo dunque era ottenere entrambe le caratteristiche e sembra che ci siano riusciti producendo un nuovo tipo di carta a struttura nanoporosa, in cui sono as‐senti le microcavità di cui è composta la carta tradizionale responsabili della bassa opacità. Al termine dei test, l'efficienza di una lastra di sili‐cio ricoperta con la nuova carta è aumentata del 10%.
PANNELLI SOLARI AUTOPULENTI Una difficoltà riscontrata nel'uso dei pannelli, soprattutto di quelli posizionati nelle zone de‐sertiche, deriva dal deposito di particelle come polveri e altro materiale volatile sulla superficie delle celle esposte all'aria che ne limita il rendi‐mento. Per risolverla i ricercatori del Massa‐chusetts Institute of Technology hanno proget‐tato superfici per i pannelli fotovoltaici chiama‐te ‘attive’, costituite da un sottile foglio metalli‐co la cui superficie è costituita da microscopici rilievi che, oscillando mediante un campo ma‐
gnetico, provoca lo scivolamento di fluidi e parti‐celle indesiderate, guidandone i movimenti. Non si tratta di un'idea completamente nuova, ma il lavoro dei ricercatori statunitensi ha permesso di ridurre le energie necessarie ad attivare la capa‐cità di 'scivolamento', rendendo così sempre più vicino il possibile l'impiego di questi materiali attivi.
LA PANCHINA FOTOVOLTAICA Per chiudere con una 'curiosità' la serie di mi‐croinnovazioni, un'utile e immediatamente tan‐gibile applicazione delle celle fotovoltaiche si può ammirare a Boston: è Soofa la panchina fo‐tovoltaica che non solo consente a chiunque di ricaricare gratuitamente il proprio smartphone, ma raccoglie e analizza pure i dati relativi all'am‐biente, con particolare riferimento alla tempera‐tura e alla qualità dell'aria circostante. Le infor‐mazioni raccolte sono archiviate in un database e accessibili sul sito di Soofa. Mirko Turchetti
Online il Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica Il documento elaborato dall’ENEA riporta gli obiettivi di efficienza energetica fissati dall’Italia al 2020 e le misure di policy attivate per il loro raggiungimento
11 12
Stor ie di Ric ic lo
Smaltire correttamente componenti e attrezzature degli aerei che non pos-sono più volare è un bel problema ed è anche impegnativo per le com-
pagnie aeree che voglio-no ridurre gli impatti am-bientali delle loro attività, senza contare il fatto che si tratta di una vera mi-niera di molteplici mate-riali pregiati che possono essere riciclati. La Southwestern Airlines, compagnia aerea statuni-tense con sede a Dallas e major nei voli nazionali a basso costo, ha trovato una soluzione intelligente
sia dal punto di vista ambientale sia da quello sociale per riutilizzare il rivestimento dei sedili in pelle dei propri velivoli, sostituiti nel 2012 con materiali più leggeri
RELOADER Magazine - Settembre 2014 RELOADER Magazine - Settembre 2014
nell'ambito di un restyling della flot-ta. I 43 acri di cuoio recuperati sono stati inviati ad alcune organizzazio-ni del Kenya che operano per lo svi-luppo sociale e insegnano ai giova-ni, grazie a tirocini retribuiti, a lavo-rare il cuoio per la produzione di scarpe e borse e di palloni da cal-cio. Il progetto pilota si è diffuso e numerose organizzazioni hanno a-derito, tra cui TeamLift, Maasai Pe-date, Sos Children Village Kenya e Alive & Kicking. locali. I palloni da calcio sono distribuiti poi alle comu-nità e alle scuole locali.
‘LUV Seat’ della Southwestern Airlines
Dagli Usa 2 brillanti esempi di upcycling a scopo sociale
Autobus dismessi per la toilette dei senzatetto di San Francisco Sono 6.400 i senzatetto che vivono nella città di San Francisco. Tra le molte assen-ze di agi che caratterizzano la vita di queste persone vi è senza dubbio la dif-ficoltà di lavarsi. Sembra che in tutta la città vi siano solo circa 20 cabine doccia alle quali essi possono accedere. Per ri-spondere all’esigenza dei clochard citta-dini di mantenere la propria persona in condizioni igieniche e dignitose, l'ex e-sperta di marketing Doniece Sandoval ha avuto l’idea di trasformare gli auto-bus dismessi in cabine doccia su ruote. L’autobus gira per la città e si ferma in punti preordinati in cui può attendere i
senzatetto che desiderano fare toilette. E’ nata così la start-up Lava Mae che ha realizzato il progetto grazie anche al finanziamento di Google, che ha dato al progetto 100 mila dollari come parte della sua sfida Google Impact.
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Stor ie di Ric ic lo
Smaltire correttamente componenti e attrezzature degli aerei che non pos-sono più volare è un bel problema ed è anche impegnativo per le com-
pagnie aeree che voglio-no ridurre gli impatti am-bientali delle loro attività, senza contare il fatto che si tratta di una vera mi-niera di molteplici mate-riali pregiati che possono essere riciclati. La Southwestern Airlines, compagnia aerea statuni-tense con sede a Dallas e major nei voli nazionali a basso costo, ha trovato una soluzione intelligente
sia dal punto di vista ambientale sia da quello sociale per riutilizzare il rivestimento dei sedili in pelle dei propri velivoli, sostituiti nel 2012 con materiali più leggeri
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nell'ambito di un restyling della flot-ta. I 43 acri di cuoio recuperati sono stati inviati ad alcune organizzazio-ni del Kenya che operano per lo svi-luppo sociale e insegnano ai giova-ni, grazie a tirocini retribuiti, a lavo-rare il cuoio per la produzione di scarpe e borse e di palloni da cal-cio. Il progetto pilota si è diffuso e numerose organizzazioni hanno a-derito, tra cui TeamLift, Maasai Pe-date, Sos Children Village Kenya e Alive & Kicking. locali. I palloni da calcio sono distribuiti poi alle comu-nità e alle scuole locali.
‘LUV Seat’ della Southwestern Airlines
Dagli Usa 2 brillanti esempi di upcycling a scopo sociale
Autobus dismessi per la toilette dei senzatetto di San Francisco Sono 6.400 i senzatetto che vivono nella città di San Francisco. Tra le molte assen-ze di agi che caratterizzano la vita di queste persone vi è senza dubbio la dif-ficoltà di lavarsi. Sembra che in tutta la città vi siano solo circa 20 cabine doccia alle quali essi possono accedere. Per ri-spondere all’esigenza dei clochard citta-dini di mantenere la propria persona in condizioni igieniche e dignitose, l'ex e-sperta di marketing Doniece Sandoval ha avuto l’idea di trasformare gli auto-bus dismessi in cabine doccia su ruote. L’autobus gira per la città e si ferma in punti preordinati in cui può attendere i
senzatetto che desiderano fare toilette. E’ nata così la start-up Lava Mae che ha realizzato il progetto grazie anche al finanziamento di Google, che ha dato al progetto 100 mila dollari come parte della sua sfida Google Impact.
La 71a Mostra Internazionale di Arte Cinemato‐grafica di Venezia si è tinta nuovamente di ver‐de, con il premio che Green Cross Italia e Città di Venezia assegnano al film, tra quelli in gara nella selezione ufficiale del Festival, che “meglio abbia interpretato i valori dell'ecologia e dello sviluppo sostenibile, con particolare at‐tenzione alla conservazione del Pianeta e dei suoi ecosistemi per le generazioni future, agli stili di vita e alla cooperazione fra i popoli”. Il trofeo Green Drop, soffiato dal maestro vetra‐io Simone Cenedese di Murano, rappresenta una goccia d’acqua al cui interno trova posto un campione di terra che quest’anno proviene dall’Antartide. La giuria, presieduta da Silvia Scola ha ritenuto di premiarlo in quanto “opera di profonda riflessione sui rapporti fra uomo e uomo e fra uomo e natura, il cui futuro è nelle nostre mani se solo vorremo assumercene la re‐sponsabilità”. “The postman’s white nights” racconta la storia di una comunità in uno sper‐duto villaggio russo sul lago Kenozero. I pochi
abitanti possono raggiungere il resto del mon‐do solo attraversando in barca un lago. Nono‐stante nelle vicinanze sorga una base spaziale che usa tutte le più moderne tecnologie, gli abitanti del villaggio vivono come un millennio fa, producendo per se stessi solo il necessario per la sopravvivenza. Konchalovsky commenta così il film: “Negli ultimi anni ho cominciato a pensare che il cinema moderno stia cercando di liberare lo spettatore da qualsiasi forma di con‐templazione. Negli ultimi anni mi sento travol‐to dal dubbio di avere realmente compreso l’essenza del cinema. Questo film è il mio tentati‐vo di scoprire le possibilità alternative che si na‐scondono nell’immagine in movimento accom‐pagnata dal suono. Il tentativo di vedere con gli occhi di un “neonato” il mondo che ci circonda. Il tentativo della “lettura lenta” della vita. La con‐templazione è lo stato d’animo dell’uomo che si sente tutt’uno con l’universo. Forse questo film è il tentativo di affinare il mio udito per ascoltare il quieto sussurro dell’universo”.
13 14
Ambiente e società
RELOADER Magazine - Settembre 2014 RELOADER Magazine - Settembre 2014
La premiazione il 5 settembre, a bordo della Turanor Planet Solar, la nave solare più grande del mondo
Il concorso “We – Progetti delle donne” si basa sull’erogazione di premi fino a 40mila euro alle imprese femminili che presenteranno progetti in tema di empo-werment femminile, innovazione e sosteni-bilità ambientale ed economica sul territo-rio italiano. Le imprenditrici protagoniste di EXPO 2015 potranno beneficiare dei premi in denaro secondo quanto previsto dalla Commissione Pari Opportunità del Consi-
glio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro. Con il progetto “We-Women for Expo”, infatti, prende il via anche la selezione rivolta alle imprese femminili fi-nalizzata a valorizzare e premiare i pro-getti imprenditoriali ideati dalle donne e destinati a essere realizzati nell’ambito del territorio nazionale. Le candidature possono essere presentate in forma singola o associata e dovranno essere inviate entro il 31 ottobre 2014. Tutti i dettagli del concorso sono pubblicati sul portale consulenti del lavoro.
Torna dal 16 al 22 settembre, la Settima-na Europea della Mobilità Sostenibile, ap-puntamento promosso dalla Commissione Europea, che ha l'obiettivo di incentivare l'utilizzo dei mezzi di trasporto alternativi all'auto privata (piedi, bicicletta o mezzi pubblici) per gli spostamenti quotidiani. Tema di quest'anno sarà ‘Our streets, our choice’: le nostre strade, la nostra scelta. Enti locali, scuole, operatori commerciali sono invitati a organizzare attività sulla base di questo tema, a lanciare e pro-muovere misure permanenti volte a miglio-rare la qualità della vita nelle città. Un'opportunità, per le pubbliche ammini-strazioni, di testare nuove misure di tra-sporto e le risposte dei cittadini, spiegare le sfide che le città possono affrontare per compiere progressi e migliorare la qualità della vita per tutti, stabilire partnership e condividere impegni e fina-lità con altri soggetti sul territorio, lanciare nuove politiche a lungo termine e misure di pianificazione permanenti in favore dell'ambiente. Ogni anno sono sempre di più anche i Comuni e le Province che, ade-rendo all'evento, propongono appunta-menti e iniziative, coinvolgendo un grande numero di famiglie in una azione di sensi-bilizzazione culturale verso una mobilità dolce. “Chi sceglie la bici merita un pre-mio” è una delle proposte che si potranno trovare nelle città.
Expo 2015 Il concorso We-Woman per imprese al femminile
We-Women for Expo
Settimana Europea della Mobilità sostenibile
“Our streets, our choice”
La 71a Mostra Internazionale di Arte Cinemato‐grafica di Venezia si è tinta nuovamente di ver‐de, con il premio che Green Cross Italia e Città di Venezia assegnano al film, tra quelli in gara nella selezione ufficiale del Festival, che “meglio abbia interpretato i valori dell'ecologia e dello sviluppo sostenibile, con particolare at‐tenzione alla conservazione del Pianeta e dei suoi ecosistemi per le generazioni future, agli stili di vita e alla cooperazione fra i popoli”. Il trofeo Green Drop, soffiato dal maestro vetra‐io Simone Cenedese di Murano, rappresenta una goccia d’acqua al cui interno trova posto un campione di terra che quest’anno proviene dall’Antartide. La giuria, presieduta da Silvia Scola ha ritenuto di premiarlo in quanto “opera di profonda riflessione sui rapporti fra uomo e uomo e fra uomo e natura, il cui futuro è nelle nostre mani se solo vorremo assumercene la re‐sponsabilità”. “The postman’s white nights” racconta la storia di una comunità in uno sper‐duto villaggio russo sul lago Kenozero. I pochi
abitanti possono raggiungere il resto del mon‐do solo attraversando in barca un lago. Nono‐stante nelle vicinanze sorga una base spaziale che usa tutte le più moderne tecnologie, gli abitanti del villaggio vivono come un millennio fa, producendo per se stessi solo il necessario per la sopravvivenza. Konchalovsky commenta così il film: “Negli ultimi anni ho cominciato a pensare che il cinema moderno stia cercando di liberare lo spettatore da qualsiasi forma di con‐templazione. Negli ultimi anni mi sento travol‐to dal dubbio di avere realmente compreso l’essenza del cinema. Questo film è il mio tentati‐vo di scoprire le possibilità alternative che si na‐scondono nell’immagine in movimento accom‐pagnata dal suono. Il tentativo di vedere con gli occhi di un “neonato” il mondo che ci circonda. Il tentativo della “lettura lenta” della vita. La con‐templazione è lo stato d’animo dell’uomo che si sente tutt’uno con l’universo. Forse questo film è il tentativo di affinare il mio udito per ascoltare il quieto sussurro dell’universo”.
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Ambiente e società
RELOADER Magazine - Settembre 2014 RELOADER Magazine - Settembre 2014
La premiazione il 5 settembre, a bordo della Turanor Planet Solar, la nave solare più grande del mondo
Il concorso “We – Progetti delle donne” si basa sull’erogazione di premi fino a 40mila euro alle imprese femminili che presenteranno progetti in tema di empo-werment femminile, innovazione e sosteni-bilità ambientale ed economica sul territo-rio italiano. Le imprenditrici protagoniste di EXPO 2015 potranno beneficiare dei premi in denaro secondo quanto previsto dalla Commissione Pari Opportunità del Consi-
glio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro. Con il progetto “We-Women for Expo”, infatti, prende il via anche la selezione rivolta alle imprese femminili fi-nalizzata a valorizzare e premiare i pro-getti imprenditoriali ideati dalle donne e destinati a essere realizzati nell’ambito del territorio nazionale. Le candidature possono essere presentate in forma singola o associata e dovranno essere inviate entro il 31 ottobre 2014. Tutti i dettagli del concorso sono pubblicati sul portale consulenti del lavoro.
Torna dal 16 al 22 settembre, la Settima-na Europea della Mobilità Sostenibile, ap-puntamento promosso dalla Commissione Europea, che ha l'obiettivo di incentivare l'utilizzo dei mezzi di trasporto alternativi all'auto privata (piedi, bicicletta o mezzi pubblici) per gli spostamenti quotidiani. Tema di quest'anno sarà ‘Our streets, our choice’: le nostre strade, la nostra scelta. Enti locali, scuole, operatori commerciali sono invitati a organizzare attività sulla base di questo tema, a lanciare e pro-muovere misure permanenti volte a miglio-rare la qualità della vita nelle città. Un'opportunità, per le pubbliche ammini-strazioni, di testare nuove misure di tra-sporto e le risposte dei cittadini, spiegare le sfide che le città possono affrontare per compiere progressi e migliorare la qualità della vita per tutti, stabilire partnership e condividere impegni e fina-lità con altri soggetti sul territorio, lanciare nuove politiche a lungo termine e misure di pianificazione permanenti in favore dell'ambiente. Ogni anno sono sempre di più anche i Comuni e le Province che, ade-rendo all'evento, propongono appunta-menti e iniziative, coinvolgendo un grande numero di famiglie in una azione di sensi-bilizzazione culturale verso una mobilità dolce. “Chi sceglie la bici merita un pre-mio” è una delle proposte che si potranno trovare nelle città.
Expo 2015 Il concorso We-Woman per imprese al femminile
We-Women for Expo
Settimana Europea della Mobilità sostenibile
“Our streets, our choice”
15 16 RELOADER Magazine - Settembre 2014 RELOADER Magazine - Settembre 2014
I dati 2014 sullo stato di salute del Me‐diterraneo sono piuttosto inquietanti:
si contano 27 rifiuti galleggianti ogni chi‐lometro quadrato, 1 rifiuto di plastica ogni 10 minuti ed il 90% dei rifiuti marini è rappresentato da plastica. Queste so‐no le cifre risultate dall’annuale campa‐gna di Legambiente (realizzata anche grazie al contributo del COOU ‐ Consor‐zio Obbligatorio degli Oli Usati, di Nova‐mont e Nau) ‐ dopo 87 ore di osservazio‐ne di rifiuti galleggianti, 1700 km di mare monitorati e 700 rifiuti rilevati sulle trat‐te costiere prese in considerazione: dal Tirreno settentrionale fino al tratto Civi‐tavecchia –Barcellona, e dal Tirreno cen‐tromeridionale fino allo Ionio e al Mar Adriatico. Guardando i singoli bacini, quello più inquinato dai rifiuti risulta es‐sere l’Adriatico, con 27 rifiuti galleggianti ogni kmq di mare che si distingue anche per la quantità di rifiuti plastici derivanti dalla pesca: il 20% del totale delle plasti‐che è dato da reti e polistirolo nonché frammenti o intere cassette che si usano per contenere il pescato, mentre il 41% è
riferibile alle buste e il 22% a vari frammenti di plastica. Segue il Tirreno, con una densità di rifiuti pari a 26 per kmq e con la più alta percen‐tuale di rifiuti di plastica: il 91%. Da notare che di questa ben il 34% è costituito da bottiglie (bevande e detergenti) che superano la per‐centuale di buste di plastica (29%) che, invece, fino all’anno scorso avevano il sopravvento. Lo Ionio è quello che versa nelle condizioni miglio‐ri, si fa per dire, con 7 rifiuti ogni chilometro quadrato di mare. E, ancora, 4 rifiuti ogni Kmq per la tratta transfrontaliera Civitavecchia – Barcellona, monitorata da Accademia del Levia‐tano dove, però, sono stati presi in considera‐zione solo i rifiuti maggiori di 20 cm e in am‐biente di mare alto. Delle restanti tratte moni‐torate da Goletta Verde quelle più “dense” di rifiuti sono la costa di Castellammare di Stabia, dove si possono contare più di 150 rifiuti ogni kmq; la costa abruzzese di Giulianova con più di 100 per Kmq ed il Gargano, tra Manfredonia e Termoli, più di 30 per Kmq. “La grande quantità di rifiuti che abbiamo trovato lungo il nostro vi‐aggio – sostiene Serena Carpentieri, portavoce di Goletta Verde ‐ rende l’idea di quello che na‐scondono i fondali marini. I rifiuti galleggianti che abbiamo monitorato costituiscono solo una minima parte del problema. Si stima che il 70% dei rifiuti che entrano nell’ecosistema marino
affondino: secondo i dati dell’Università di Geno‐va e della Regione Liguria ci sono circa 40 kg di rifiuti sommersi ogni kmq di fondale, in gran parte plastica. A causa poi delle leggi vigenti e dell’assenza di sistemi di raccolta e smaltimen‐to nei porti, i pescatori sono costretti a riget‐tare in mare i rifiuti finiti accidentalmente nelle proprie reti. Per questo continueremo a lavorare affinché possano essere superate queste buro‐crazie, appoggiando progetti pilota che contra‐stano il marine litter e spronando il nostro Paese a impegnarsi per affrontare e mitigare questo problema, a partire dalla prevenzione e sfruttan‐do l’opportunità di studio e programmazione offerta dalla direttiva europea della Marine Stra‐tegy”. Con questo proposito, Legambiente ha inviato un appello al’Unione Europea proprio all’indomani dell’entrata in vigore del Piano di Azione Regionale sulla gestione dei rifiuti mari‐ni nel Mediterraneo, adottati dalle Parti della Convenzione di Barcellona nel dicembre 2013. Con questo Piano il Mediterraneo diventa il pio‐niere dell’adozione di misure giuridicamente vincolanti sui rifiuti marini ed è il primo a basar‐si interamente sul principio dell’approccio eco‐ sistemico. La messa in opera di misure concre‐te per la riduzione dei rifiuti marini va dal 2016 al 2025, con la maggior parte delle misure che devono essere attuate entro il 2020. In Europa
Come ogni estate sono arrivati i dati sullo stato di salute dei nostri mari, che sono sempre più inquinati da plastiche ed altri rifiuti. La buona notizia è che si moltiplicano in Europa i progetti di prevenzione e salvaguardia di questo immenso patrimonio.
RIFIUTI L’allarme di Goletta Verde: mari sempre più inquinati. Ma cresce la mobilitazione
Maria Panzeca
Foto: Mirko Turchetti
15 16 RELOADER Magazine - Settembre 2014 RELOADER Magazine - Settembre 2014
I dati 2014 sullo stato di salute del Me‐diterraneo sono piuttosto inquietanti:
si contano 27 rifiuti galleggianti ogni chi‐lometro quadrato, 1 rifiuto di plastica ogni 10 minuti ed il 90% dei rifiuti marini è rappresentato da plastica. Queste so‐no le cifre risultate dall’annuale campa‐gna di Legambiente (realizzata anche grazie al contributo del COOU ‐ Consor‐zio Obbligatorio degli Oli Usati, di Nova‐mont e Nau) ‐ dopo 87 ore di osservazio‐ne di rifiuti galleggianti, 1700 km di mare monitorati e 700 rifiuti rilevati sulle trat‐te costiere prese in considerazione: dal Tirreno settentrionale fino al tratto Civi‐tavecchia –Barcellona, e dal Tirreno cen‐tromeridionale fino allo Ionio e al Mar Adriatico. Guardando i singoli bacini, quello più inquinato dai rifiuti risulta es‐sere l’Adriatico, con 27 rifiuti galleggianti ogni kmq di mare che si distingue anche per la quantità di rifiuti plastici derivanti dalla pesca: il 20% del totale delle plasti‐che è dato da reti e polistirolo nonché frammenti o intere cassette che si usano per contenere il pescato, mentre il 41% è
riferibile alle buste e il 22% a vari frammenti di plastica. Segue il Tirreno, con una densità di rifiuti pari a 26 per kmq e con la più alta percen‐tuale di rifiuti di plastica: il 91%. Da notare che di questa ben il 34% è costituito da bottiglie (bevande e detergenti) che superano la per‐centuale di buste di plastica (29%) che, invece, fino all’anno scorso avevano il sopravvento. Lo Ionio è quello che versa nelle condizioni miglio‐ri, si fa per dire, con 7 rifiuti ogni chilometro quadrato di mare. E, ancora, 4 rifiuti ogni Kmq per la tratta transfrontaliera Civitavecchia – Barcellona, monitorata da Accademia del Levia‐tano dove, però, sono stati presi in considera‐zione solo i rifiuti maggiori di 20 cm e in am‐biente di mare alto. Delle restanti tratte moni‐torate da Goletta Verde quelle più “dense” di rifiuti sono la costa di Castellammare di Stabia, dove si possono contare più di 150 rifiuti ogni kmq; la costa abruzzese di Giulianova con più di 100 per Kmq ed il Gargano, tra Manfredonia e Termoli, più di 30 per Kmq. “La grande quantità di rifiuti che abbiamo trovato lungo il nostro vi‐aggio – sostiene Serena Carpentieri, portavoce di Goletta Verde ‐ rende l’idea di quello che na‐scondono i fondali marini. I rifiuti galleggianti che abbiamo monitorato costituiscono solo una minima parte del problema. Si stima che il 70% dei rifiuti che entrano nell’ecosistema marino
affondino: secondo i dati dell’Università di Geno‐va e della Regione Liguria ci sono circa 40 kg di rifiuti sommersi ogni kmq di fondale, in gran parte plastica. A causa poi delle leggi vigenti e dell’assenza di sistemi di raccolta e smaltimen‐to nei porti, i pescatori sono costretti a riget‐tare in mare i rifiuti finiti accidentalmente nelle proprie reti. Per questo continueremo a lavorare affinché possano essere superate queste buro‐crazie, appoggiando progetti pilota che contra‐stano il marine litter e spronando il nostro Paese a impegnarsi per affrontare e mitigare questo problema, a partire dalla prevenzione e sfruttan‐do l’opportunità di studio e programmazione offerta dalla direttiva europea della Marine Stra‐tegy”. Con questo proposito, Legambiente ha inviato un appello al’Unione Europea proprio all’indomani dell’entrata in vigore del Piano di Azione Regionale sulla gestione dei rifiuti mari‐ni nel Mediterraneo, adottati dalle Parti della Convenzione di Barcellona nel dicembre 2013. Con questo Piano il Mediterraneo diventa il pio‐niere dell’adozione di misure giuridicamente vincolanti sui rifiuti marini ed è il primo a basar‐si interamente sul principio dell’approccio eco‐ sistemico. La messa in opera di misure concre‐te per la riduzione dei rifiuti marini va dal 2016 al 2025, con la maggior parte delle misure che devono essere attuate entro il 2020. In Europa
Come ogni estate sono arrivati i dati sullo stato di salute dei nostri mari, che sono sempre più inquinati da plastiche ed altri rifiuti. La buona notizia è che si moltiplicano in Europa i progetti di prevenzione e salvaguardia di questo immenso patrimonio.
RIFIUTI L’allarme di Goletta Verde: mari sempre più inquinati. Ma cresce la mobilitazione
Maria Panzeca
Foto: Mirko Turchetti
17 RELOADER Magazine - Settembre 2014 RELOADER Magazine - Settembre 2014
intanto si sta chiedendo il supporto della popo‐lazione, occhio super partes che può dare una mano a trovare strategie vincenti in fatto di tu‐tela del mare. Il progetto SFS ‐ Sea For Society ha come slogan “Verso una Società Blu, verso una società nuova” e cerca di coinvolgere tutte le parti interessate. A due anni dal lancio il pro‐getto ha portato a termine la sua prima fase, riunendo i cittadini e le parti interessate e sti‐molando il coinvolgimento nelle reciproche a‐ree di competenza. Per favorire il dialogo SFS ha organizzato in 24 mesi 39 forum in Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Norvegia, Polonia, Porto‐gallo, Spagna e Svezia, in rappresentanza del Mar Baltico e del Mare Nord, del Canale della Manica, del Mediterraneo e dell’Oceano Atlan‐tico. I risultati dei dialoghi intrattenuti durante le sessione dei forum sono al momento in fase di valutazione da parte degli esperti, che stan‐no identificando analogie e differenze tra le varie regioni e culture europee cercando di for‐nire una attenta valutazione di come i cittadini percepiscono l’ambiente marino e gli oceani. Grazie a questi risultati, secondo gli esperti, si potranno elaborare strategie di sviluppo e sal‐vaguardia conformi alle esigenze del territorio, al fine di dar vita ad una vera Società Blu come base per una governance del mare da elabora‐re entro la fine del progetto SFS stimata in no‐vembre 2015. Passando dal livello europeo al nazionale, dall'Olanda arriva la notizia che il diciannoven‐
ne Boyan Slat ha messo a punto lo 'spazzino dei mari’, un sistema galleggiante capace di convogliare i rifiuti galleggianti sfruttando le correnti, senza danneggiare l'ecosistema e con un costo 33 volte inferiore rispetto ai meccani‐smi tradizionali di pulizia. Per testare su larga scala la sua invenzione, ha lanciato una campa‐gna di raccolta fondi sul Web (crowdfunding), che ha già raccolto oltre un milione di dollari in 40 giorni e viaggia spedita verso l'obiettivo pre‐fissato di 2 milioni in 100 giorni. La somma è necessaria per avviare il primo progetto pilota, che intende ‘attaccare’ la Great Pacific Garbage Patch, la mega‐isola galleggiante di immondi‐zia, sita nel Pacifico fra le Hawaii e la California. In 10 anni, secondo i calcoli, l’idea‐progetto sa‐rà capace di rimuoverne il 50%. Altre buone notizie, questa volta in merito agli ecosistemi marini, provengono dal CNR, che da poco ha concluso il primo ‘Ocean Sampling Day’, il più esteso campionamento simultaneo delle acque oceaniche e costiere. Dall'Islanda all'Antartico, dalla Polinesia al Su‐dafrica in 170 siti i ricercatori di diverse naziona‐lità hanno mappato, in contemporanea e utiliz‐zando gli stessi protocolli operativi, la biodiver‐sità dei microorganismi marini e le loro funzio‐ni. L’obiettivo è ottenere un istantanea mon‐diale di una grande varietà di ambienti, per veri‐ficarne lo stato di salute e valutare gli effetti dei cambiamenti climatici e dell'impatto antro‐pico. Tra i diversi punti di campionamento indi‐
viduati nelle coste nazionali, i ricercatori dell'Ente hanno analizzato le acque del Golfo di Venezia antistanti la piattaforma oceanografica ‘Acqua alta’ e il Lago Faro di Messina. “Quest'ultimo è un interessante esempio di lago salato meromittico, cioè un bacino in cui la mag‐gior salinità degli strati profondi impedisce la cir‐colazione delle acque”, dice Mikail Yakimov, biolo‐go molecolare di origine russa in forza all'IAMC‐CNR, in un articolo sull'edizione online dell'Alma‐nacco della Scienza. “Questo ambiente particola‐re ha favorito la proliferazione di organismi tipici delle acque profonde del Mediterraneo, caratteriz‐zati dalla capacità di svolgere attività di fotosintesi anche in mancanza di ossigeno. Il campionamento è stato condotto in collaborazione con colleghi dell'Università di Bangor”. La ricerca ha rappre‐sentato anche un'occasione unica per identifica‐re, grazie alle più recenti tecniche di sequenzia‐mento del genoma, la grande varietà di microor‐ganismi generati dai processi di adattamento, aprendo nuove prospettive nell'ambito delle ‘biotecnologie blu’. “La possibilità che la ricerca offre oggi di decifrare i geni dei vari organismi planctonici attraverso tecniche di metagenomica e metabarcoding potrà aiutarci nello sviluppo di en‐zimi industriali nuovi e più resistenti, e nell'identifi‐cazione di nuovi farmaci”, ha spiegato Gian Marco Luna, coordinatore dell'iniziativa per l'Ismar‐CNR: “È un settore di ricerca con grandi potenzialità dal punto di vista applicativo ed economico, ma che inevitabilmente mette al centro del dibattito nuo‐ve questioni legate ai ‘diritti di utilizzo’ del mare. Non a caso, in occasione della manifestazione, la Commissione Scientifica del Mediterraneo (Ciesm) ha formalizzato la firma di una Carta che regola‐menta l'accesso e la condivisione delle risorse ge‐netiche marine, ispirata a principi di equità, legali‐tà, trasparenza e rispetto dell'ambiente”. I dati raccolti sono stati inviati al Max Planck Institute for Microbiology di Brema, che coordina l'iniziati‐va. Una parte di campioni sarà conservata presso lo Smithsonian Institute di Washington. M.P.
Roma, 16 settembre 2014| Assemblea Nazionale Programmatica sulla Responsabilità Estesa del Produttore ENEA ‐ Via Giulio Romano 41 ‐ 9.00/13.00 L'iniziativa si iscrive nell'ambito dei lavori preparatori agli Stati Generali della Green Economy 2014 che si terranno il 5‐6 novembre 2014 a Rimini Fiera in occasione della mani‐festazione Ecomondo‐Key Energy‐Cooperambiente.
Roma, 17 settembre 2014| “Car Sharing Day ‐ Our streets, Our choice” Sala Protomoteca in Campidoglio ‐ 9:30/13:00 Organizzato dal Ministero Ambiente, Roma Capitale e Fondazione Sviluppo Sostenibile nella Settimana Europea della Mobilità Sostenibile (16‐22 Settembre). Tema è pre‐sentare lo stato dell'arte del Car Sharing in Italia ed in Eu‐ropa, oltre che per delinearne i vantaggi economici e per tracciare una Roadmap, anche normativa, per incentivar‐ne lo sviluppo nei prossimi anni.
Milano, 17 settembre 2014| Comprendere e monitorare le dinamiche del setto‐re Construction ICE/ITA, sala Pirelli Corso Magenta 59 ‐ 17/19:00 Il punto di contatto e raccordo è la tematica del Demand Management (lato esterno all'azienda) da cui scaturiscono poi, in funzione delle previsioni della domanda di mercato, le attività proprie di strategia, gestione e ottimizzazione della Supply Chain aziendale.
In Italia, 22 ‐ 26 settembre 2014| Settimana della Scienza L'evento dedicato alla sostenibilità toccherà tematiche sociali, di sviluppo economico e questioni ambientali e culminerà con la Notte Europea dei Ricercatori. 150 eventi studiati per coinvolgere bambini, giovani, famiglie, scuole e professionisti specializzati in diverse città italiane.
In Europa, 29 settembre ‐ 5 ottobre 2014| European SME Week Coordinata dalla Commissione UE in contemporanea in 37 Paesi dell’Unione. L’evento principale in Italia “Crescita attraverso l’impresa: le opportunità future” a Napoli dal 1 al 3 ottobre. Temi: forme di sostegno della UE a piccole imprese, imprenditoria giovanile, premi agli imprenditori che hanno contribuito all’occupazione, all’innovazione e alla competitività.
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17 RELOADER Magazine - Settembre 2014 RELOADER Magazine - Settembre 2014
intanto si sta chiedendo il supporto della popo‐lazione, occhio super partes che può dare una mano a trovare strategie vincenti in fatto di tu‐tela del mare. Il progetto SFS ‐ Sea For Society ha come slogan “Verso una Società Blu, verso una società nuova” e cerca di coinvolgere tutte le parti interessate. A due anni dal lancio il pro‐getto ha portato a termine la sua prima fase, riunendo i cittadini e le parti interessate e sti‐molando il coinvolgimento nelle reciproche a‐ree di competenza. Per favorire il dialogo SFS ha organizzato in 24 mesi 39 forum in Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Norvegia, Polonia, Porto‐gallo, Spagna e Svezia, in rappresentanza del Mar Baltico e del Mare Nord, del Canale della Manica, del Mediterraneo e dell’Oceano Atlan‐tico. I risultati dei dialoghi intrattenuti durante le sessione dei forum sono al momento in fase di valutazione da parte degli esperti, che stan‐no identificando analogie e differenze tra le varie regioni e culture europee cercando di for‐nire una attenta valutazione di come i cittadini percepiscono l’ambiente marino e gli oceani. Grazie a questi risultati, secondo gli esperti, si potranno elaborare strategie di sviluppo e sal‐vaguardia conformi alle esigenze del territorio, al fine di dar vita ad una vera Società Blu come base per una governance del mare da elabora‐re entro la fine del progetto SFS stimata in no‐vembre 2015. Passando dal livello europeo al nazionale, dall'Olanda arriva la notizia che il diciannoven‐
ne Boyan Slat ha messo a punto lo 'spazzino dei mari’, un sistema galleggiante capace di convogliare i rifiuti galleggianti sfruttando le correnti, senza danneggiare l'ecosistema e con un costo 33 volte inferiore rispetto ai meccani‐smi tradizionali di pulizia. Per testare su larga scala la sua invenzione, ha lanciato una campa‐gna di raccolta fondi sul Web (crowdfunding), che ha già raccolto oltre un milione di dollari in 40 giorni e viaggia spedita verso l'obiettivo pre‐fissato di 2 milioni in 100 giorni. La somma è necessaria per avviare il primo progetto pilota, che intende ‘attaccare’ la Great Pacific Garbage Patch, la mega‐isola galleggiante di immondi‐zia, sita nel Pacifico fra le Hawaii e la California. In 10 anni, secondo i calcoli, l’idea‐progetto sa‐rà capace di rimuoverne il 50%. Altre buone notizie, questa volta in merito agli ecosistemi marini, provengono dal CNR, che da poco ha concluso il primo ‘Ocean Sampling Day’, il più esteso campionamento simultaneo delle acque oceaniche e costiere. Dall'Islanda all'Antartico, dalla Polinesia al Su‐dafrica in 170 siti i ricercatori di diverse naziona‐lità hanno mappato, in contemporanea e utiliz‐zando gli stessi protocolli operativi, la biodiver‐sità dei microorganismi marini e le loro funzio‐ni. L’obiettivo è ottenere un istantanea mon‐diale di una grande varietà di ambienti, per veri‐ficarne lo stato di salute e valutare gli effetti dei cambiamenti climatici e dell'impatto antro‐pico. Tra i diversi punti di campionamento indi‐
viduati nelle coste nazionali, i ricercatori dell'Ente hanno analizzato le acque del Golfo di Venezia antistanti la piattaforma oceanografica ‘Acqua alta’ e il Lago Faro di Messina. “Quest'ultimo è un interessante esempio di lago salato meromittico, cioè un bacino in cui la mag‐gior salinità degli strati profondi impedisce la cir‐colazione delle acque”, dice Mikail Yakimov, biolo‐go molecolare di origine russa in forza all'IAMC‐CNR, in un articolo sull'edizione online dell'Alma‐nacco della Scienza. “Questo ambiente particola‐re ha favorito la proliferazione di organismi tipici delle acque profonde del Mediterraneo, caratteriz‐zati dalla capacità di svolgere attività di fotosintesi anche in mancanza di ossigeno. Il campionamento è stato condotto in collaborazione con colleghi dell'Università di Bangor”. La ricerca ha rappre‐sentato anche un'occasione unica per identifica‐re, grazie alle più recenti tecniche di sequenzia‐mento del genoma, la grande varietà di microor‐ganismi generati dai processi di adattamento, aprendo nuove prospettive nell'ambito delle ‘biotecnologie blu’. “La possibilità che la ricerca offre oggi di decifrare i geni dei vari organismi planctonici attraverso tecniche di metagenomica e metabarcoding potrà aiutarci nello sviluppo di en‐zimi industriali nuovi e più resistenti, e nell'identifi‐cazione di nuovi farmaci”, ha spiegato Gian Marco Luna, coordinatore dell'iniziativa per l'Ismar‐CNR: “È un settore di ricerca con grandi potenzialità dal punto di vista applicativo ed economico, ma che inevitabilmente mette al centro del dibattito nuo‐ve questioni legate ai ‘diritti di utilizzo’ del mare. Non a caso, in occasione della manifestazione, la Commissione Scientifica del Mediterraneo (Ciesm) ha formalizzato la firma di una Carta che regola‐menta l'accesso e la condivisione delle risorse ge‐netiche marine, ispirata a principi di equità, legali‐tà, trasparenza e rispetto dell'ambiente”. I dati raccolti sono stati inviati al Max Planck Institute for Microbiology di Brema, che coordina l'iniziati‐va. Una parte di campioni sarà conservata presso lo Smithsonian Institute di Washington. M.P.
Roma, 16 settembre 2014| Assemblea Nazionale Programmatica sulla Responsabilità Estesa del Produttore ENEA ‐ Via Giulio Romano 41 ‐ 9.00/13.00 L'iniziativa si iscrive nell'ambito dei lavori preparatori agli Stati Generali della Green Economy 2014 che si terranno il 5‐6 novembre 2014 a Rimini Fiera in occasione della mani‐festazione Ecomondo‐Key Energy‐Cooperambiente.
Roma, 17 settembre 2014| “Car Sharing Day ‐ Our streets, Our choice” Sala Protomoteca in Campidoglio ‐ 9:30/13:00 Organizzato dal Ministero Ambiente, Roma Capitale e Fondazione Sviluppo Sostenibile nella Settimana Europea della Mobilità Sostenibile (16‐22 Settembre). Tema è pre‐sentare lo stato dell'arte del Car Sharing in Italia ed in Eu‐ropa, oltre che per delinearne i vantaggi economici e per tracciare una Roadmap, anche normativa, per incentivar‐ne lo sviluppo nei prossimi anni.
Milano, 17 settembre 2014| Comprendere e monitorare le dinamiche del setto‐re Construction ICE/ITA, sala Pirelli Corso Magenta 59 ‐ 17/19:00 Il punto di contatto e raccordo è la tematica del Demand Management (lato esterno all'azienda) da cui scaturiscono poi, in funzione delle previsioni della domanda di mercato, le attività proprie di strategia, gestione e ottimizzazione della Supply Chain aziendale.
In Italia, 22 ‐ 26 settembre 2014| Settimana della Scienza L'evento dedicato alla sostenibilità toccherà tematiche sociali, di sviluppo economico e questioni ambientali e culminerà con la Notte Europea dei Ricercatori. 150 eventi studiati per coinvolgere bambini, giovani, famiglie, scuole e professionisti specializzati in diverse città italiane.
In Europa, 29 settembre ‐ 5 ottobre 2014| European SME Week Coordinata dalla Commissione UE in contemporanea in 37 Paesi dell’Unione. L’evento principale in Italia “Crescita attraverso l’impresa: le opportunità future” a Napoli dal 1 al 3 ottobre. Temi: forme di sostegno della UE a piccole imprese, imprenditoria giovanile, premi agli imprenditori che hanno contribuito all’occupazione, all’innovazione e alla competitività.
18
6 20
Abraham Lincoln, contro le
mire territoriali verso il
Messico del Presidente Polk
(1846), citò un mitico far‐
mer: “Non sono avido di
terra, voglio solo quella che
confina con la mia!” Era un
ovvio progetto di arricchi‐
mento senza limiti. È un
processo in atto? Il Prof
Thomas Piketty nel suo li‐
bro “Il capitale nel XXI Se‐
colo” analizza grandi moli
di dati raccolte in un decen‐
nio. Vede il rischio che
l’ineguaglianza eccessiva
porti a instabilità politica e
a reazioni turbolente.
In USA fino al 1940 il 10%
della popolazione riceveva
il 45% dei redditi totali; poi
per 40 anni sceso al 33% e
dal 1980 risalito al 48%. In
Europa e in USA fino al 1930
il 10% della popolazione de‐
teneva oltre l’80% della ric‐
chezza. Poi a causa di tasse,
inflazione, fallimenti, avven‐
19 RELOADER Magazine - Gli Speciali, Settembre 2014
RELOADER Magazine Inserto n.8/2014
Roberto Vacca
Courtesy: Il Caffè - Locarno
“Il capitale nel XXI
secolo” è libro
che va studiato
attentamente. R.V.
L’intera bibliografia del Prof. Vacca è disponibile all’indirizzo www.printandread.com
6 20
Abraham Lincoln, contro le
mire territoriali verso il
Messico del Presidente Polk
(1846), citò un mitico far‐
mer: “Non sono avido di
terra, voglio solo quella che
confina con la mia!” Era un
ovvio progetto di arricchi‐
mento senza limiti. È un
processo in atto? Il Prof
Thomas Piketty nel suo li‐
bro “Il capitale nel XXI Se‐
colo” analizza grandi moli
di dati raccolte in un decen‐
nio. Vede il rischio che
l’ineguaglianza eccessiva
porti a instabilità politica e
a reazioni turbolente.
In USA fino al 1940 il 10%
della popolazione riceveva
il 45% dei redditi totali; poi
per 40 anni sceso al 33% e
dal 1980 risalito al 48%. In
Europa e in USA fino al 1930
il 10% della popolazione de‐
teneva oltre l’80% della ric‐
chezza. Poi a causa di tasse,
inflazione, fallimenti, avven‐
19 RELOADER Magazine - Gli Speciali, Settembre 2014
RELOADER Magazine Inserto n.8/2014
Roberto Vacca
Courtesy: Il Caffè - Locarno
“Il capitale nel XXI
secolo” è libro
che va studiato
attentamente. R.V.
L’intera bibliografia del Prof. Vacca è disponibile all’indirizzo www.printandread.com
21 22
to del welfare state, la per‐
centuale scese al 60%. Negli
ultimi 40 anni sta risalendo.
Do qui una rapida idea del
contenuto del libro. Sarà ina‐
deguata: le 700 pagine del li‐
bro vanno meditate. Riferirò
sulle accese polemiche che ha
scatenato. Oltre che cultura‐
le, l’interesse è politico. Sap‐
piamo bene che i redditi da la‐
voro, come la ricchezza, sono
distribuiti in modo da seguire
la legge di Pareto, dunque,
con differenziali marcati ai li‐
velli più alti. Questi, però, da
anni crescono oltre ogni limi‐
te per i grandi capi azienda
che fissano i propri livelli di re‐
tribuzione e i paracadute
d’oro previsti per il tratta‐
mento di fine rapporto.
Piketty nota che anche la
ricerca e lo sviluppo im‐
plicano la formazione e
l’addestramento di esperti
abili nell’uso di sofisticati
strumenti di alta tecnologia.
Queste alte prestazioni sono
compensate a livelli più alti il
che contribuisce alla inegua‐
glianza. Qui bisogna aggiun‐
gere, però, che i Paesi e le in‐
dustrie che investono di più in
ricerca scientifica, sviluppo
tecnologico e istruzione avan‐
zata, generano più brevetti e
prodotti ad alto valore ag‐
giunto. In conseguenza con‐
tribuiscono a far crescere il
prodotto interno lordo e a ri‐
durre l’ineguaglianza.
Appare ovvio alla luce del sen‐
so comune (Piketty lo docu‐
menta in base a dati storici
abbondanti) che un tasso di
rendita del capitale molto più
alto di quello della crescita e‐
conomica causa ineguaglian‐
za crescente. Questa si mani‐
festa con la concentrazione
fra pochi cittadini della ric‐
chezza e dei redditi da capita‐
le. Il processo è tanto più ve‐
loce quanto più il tasso di ren‐
dita supera quello della cresci‐
ta del reddito nazionale. Il fe‐
nomeno potrebbe essere fre‐
nato da una forte crescita de‐
mografica ed economica – og‐
gi improbabile. L’alternativa
proposta da Piketty è la ado‐
zione di consistenti tasse pa‐
trimoniali globali. Sono pro‐
RELOADER Magazine - Gli Speciali, Settembre 2014 RELOADER Magazine - Gli Speciali, Settembre 2014
Thomas Piketty
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to del welfare state, la per‐
centuale scese al 60%. Negli
ultimi 40 anni sta risalendo.
Do qui una rapida idea del
contenuto del libro. Sarà ina‐
deguata: le 700 pagine del li‐
bro vanno meditate. Riferirò
sulle accese polemiche che ha
scatenato. Oltre che cultura‐
le, l’interesse è politico. Sap‐
piamo bene che i redditi da la‐
voro, come la ricchezza, sono
distribuiti in modo da seguire
la legge di Pareto, dunque,
con differenziali marcati ai li‐
velli più alti. Questi, però, da
anni crescono oltre ogni limi‐
te per i grandi capi azienda
che fissano i propri livelli di re‐
tribuzione e i paracadute
d’oro previsti per il tratta‐
mento di fine rapporto.
Piketty nota che anche la
ricerca e lo sviluppo im‐
plicano la formazione e
l’addestramento di esperti
abili nell’uso di sofisticati
strumenti di alta tecnologia.
Queste alte prestazioni sono
compensate a livelli più alti il
che contribuisce alla inegua‐
glianza. Qui bisogna aggiun‐
gere, però, che i Paesi e le in‐
dustrie che investono di più in
ricerca scientifica, sviluppo
tecnologico e istruzione avan‐
zata, generano più brevetti e
prodotti ad alto valore ag‐
giunto. In conseguenza con‐
tribuiscono a far crescere il
prodotto interno lordo e a ri‐
durre l’ineguaglianza.
Appare ovvio alla luce del sen‐
so comune (Piketty lo docu‐
menta in base a dati storici
abbondanti) che un tasso di
rendita del capitale molto più
alto di quello della crescita e‐
conomica causa ineguaglian‐
za crescente. Questa si mani‐
festa con la concentrazione
fra pochi cittadini della ric‐
chezza e dei redditi da capita‐
le. Il processo è tanto più ve‐
loce quanto più il tasso di ren‐
dita supera quello della cresci‐
ta del reddito nazionale. Il fe‐
nomeno potrebbe essere fre‐
nato da una forte crescita de‐
mografica ed economica – og‐
gi improbabile. L’alternativa
proposta da Piketty è la ado‐
zione di consistenti tasse pa‐
trimoniali globali. Sono pro‐
RELOADER Magazine - Gli Speciali, Settembre 2014 RELOADER Magazine - Gli Speciali, Settembre 2014
Thomas Piketty
23 24
cessi economici complicati. Le
statistiche sono spesso incom‐
plete e contraddittorie specie
sui redditi più alti. Tutti i com‐
mentatori riconoscono che Pi‐
ketty ha fatto un lavoro enor‐
me per migliorarle. Si usano,
però, strumenti e procedure di
analisi di tipi diversi. Quindi è
normale che su “Capital” ci sia
molto da discutere. La citata
conclusione dell’autore che sia
opportuno intervenire con im‐
poste ai più ricchi e ai lavorato‐
ri con retribuzioni più alte non
è gradita ai plutocrati, né agli
economisti di destra. La di‐
scussione diventa politica.
Chris Giles (su Financial Times
del 23/5/14) ha negato che do‐
po il 1980 l’ineguaglianza eco‐
nomica sia cresciuta e che ne‐
gli USA sia più marcata che in
Europa. In particolare ha so‐
stenuto che nel Regno Unito
nel 2010 il 10% dei cittadini de‐
teneva il 44% della ricchezza
totale e non il 70% come scritto
da Piketty. Paul Krugman
(Nobel per l’Economia) docu‐
menta da decenni che i ricchi
USA diventano più ricchi an‐
che per i tagli alle loro tasse
dall’era Reagan. Osserva ora
che il 44% di Giles è desunto
da sondaggi e non da dati
RELOADER Magazine - Gli Speciali, Settembre 2014 RELOADER Magazine - Gli Speciali, Settembre 2014
Paul Krugman
(1) 20% a 7°+ 8° decile; 12% a 5°+ 6°; 7% a 3°+ 4°; 1% dei più poveri.
pubblicati dal fisco
britannico. Io ho
trovato lo studio
“UK Personal We‐
alth Statistics” pub‐
blicato il 28/9/2012 da
HM Revenue & Customs, che
riporta in 60% del totale la ric‐
chezza del 10% degli inglesi top
(1). Il valore vero appare incer‐
to, ma la stima di Piketty è più
vicina a quella ufficiale. Con‐
cludo: Capitale e reddito si
concentrano da decenni
nelle mani di pochi.
L’ineguaglianza cresce: lo pro‐
vano i prezzi di case e oggetti
di lusso. L’economista france‐
se best seller non è un perico‐
loso comunista. “Il capitale nel
XXI secolo” è libro che va stu‐
diato attentamente. R. V.
23 24
cessi economici complicati. Le
statistiche sono spesso incom‐
plete e contraddittorie specie
sui redditi più alti. Tutti i com‐
mentatori riconoscono che Pi‐
ketty ha fatto un lavoro enor‐
me per migliorarle. Si usano,
però, strumenti e procedure di
analisi di tipi diversi. Quindi è
normale che su “Capital” ci sia
molto da discutere. La citata
conclusione dell’autore che sia
opportuno intervenire con im‐
poste ai più ricchi e ai lavorato‐
ri con retribuzioni più alte non
è gradita ai plutocrati, né agli
economisti di destra. La di‐
scussione diventa politica.
Chris Giles (su Financial Times
del 23/5/14) ha negato che do‐
po il 1980 l’ineguaglianza eco‐
nomica sia cresciuta e che ne‐
gli USA sia più marcata che in
Europa. In particolare ha so‐
stenuto che nel Regno Unito
nel 2010 il 10% dei cittadini de‐
teneva il 44% della ricchezza
totale e non il 70% come scritto
da Piketty. Paul Krugman
(Nobel per l’Economia) docu‐
menta da decenni che i ricchi
USA diventano più ricchi an‐
che per i tagli alle loro tasse
dall’era Reagan. Osserva ora
che il 44% di Giles è desunto
da sondaggi e non da dati
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Paul Krugman
(1) 20% a 7°+ 8° decile; 12% a 5°+ 6°; 7% a 3°+ 4°; 1% dei più poveri.
pubblicati dal fisco
britannico. Io ho
trovato lo studio
“UK Personal We‐
alth Statistics” pub‐
blicato il 28/9/2012 da
HM Revenue & Customs, che
riporta in 60% del totale la ric‐
chezza del 10% degli inglesi top
(1). Il valore vero appare incer‐
to, ma la stima di Piketty è più
vicina a quella ufficiale. Con‐
cludo: Capitale e reddito si
concentrano da decenni
nelle mani di pochi.
L’ineguaglianza cresce: lo pro‐
vano i prezzi di case e oggetti
di lusso. L’economista france‐
se best seller non è un perico‐
loso comunista. “Il capitale nel
XXI secolo” è libro che va stu‐
diato attentamente. R. V.
RELOADER Magazine n. 80 - Settembre 2014
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