Date post: | 07-Jul-2015 |
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Healthcare |
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Rimodulazione delle reti assistenziali, delle strutture complesse ospedaliere
e rilancio del territorio
Direzione Sanità
Volumi di attività anno 2013
� Ricoveri totali 676.848
� Ricoveri in urgenza 242.438
� Passaggi in Pronto Soccorso 1.768.800
� Codici bianchi e verdi 1.601.335 (90.53%)
Direzione Sanità 2
Di cosa stiamo parlando?
Rimodulare le reti: una opportunità
Direzione Sanità 3
Se cambia una….si muovono tutte!
Perché rimodulare la rete ospedaliera?
Direzione Sanità 4
�Per una maggiore sicurezza dei pazienti
(rete emergenza salva vita – volumi ed esiti)
�Per un sistema più efficiente e sostenibile
(strutturale e duraturo nel tempo)
�Per imprescindibili esigenze normative
(piano di rientro)
Le imprescindibili esigenze normative
Direzione Sanità 5
Il Regolamento è stato approvato dalla CSR n.98 del 5 agosto 2014
Patto per la Salute 2014-2016, siglato in data 10 luglio 2014, art. 3
sull’adozione del regolamento di definizione degli standard qualitativi,
strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, in
attuazione dell’articolo 1, comma 169 della legge 30 dicembre 2004, n. 311”
e dell’articolo 15, comma 13, lettera c) del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95
convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.
Le imprescindibili esigenze normative - segue
Direzione Sanità 6
CSR n.98 del 5 agosto 2014 – Allegato 1
� Regolamento standard ospedalieri
� Rete ospedaliera Hub & Spoke articolata per bacino di utenza
� Bacino di utenza per disciplina secondo volumi ed esiti
Proposta di riorganizzazione dell’assetto erogativo
DEA II livello «Hub» – Requisiti da Regolamento
Direzione Sanità 7
Bacino di Utenza
600.000 – 1.200.000 AB
N°accessi annui
> 70.000
Discipline Cardiologia con Emodinamica interventistica h 24NeurochirurgiaCardiochirurgia e Rianimazione CardiochirurgicaChirurgia VascolareChirurgia ToracicaChirurgia Maxillo – faccialeChirurgia PlasticaEndoscopia digestiva ad elevata complessitàBroncoscopia interventisticaRadiologia interventisticaRianimazione Pediatrica e NeonataleMedicina Nucleare«…e altre eventuali discipline ad alta specialità»
Presenti h24
Servizi di radiologia con TAC e Ecografia (con presenza medica),Laboratorio, Servizio Immunotrasfusionale.
Il DEA di II livello:
�È sede di discipline di
riferimento per le reti delle
patologie complesse
�Effettua le funzioni di
accettazione in emergenza
urgenza per il trattamento
delle patologie acute ad
elevata complessità
Presenza della rete di teleconsulto anche per lo scambio di flussi informativi con il 118
DEA I livello «Spoke» – Requisiti da Regolamento
Direzione Sanità 8
Bacino di Utenza
150.000 – 300.000 AB
N°accessi annui
> 45.000
Discipline Medicina Interna e Chirurgia GeneraleAnestesia e RianimazioneOrtopedia e TraumatologiaOstetricia e Ginecologia (se prevista per N.parti/anno)PediatriaCardiologia con UTICTerapia IntensivaNeurologiaPsichiatriaOncologiaOculisticaOtorinolaringoiatriaUrologia«…con servizio medico di guardia attiva e/o reperibilità oppure in rete per le patologie che lo prevedono»
Presenti o disponibili in rete h24
Servizi di radiologia almeno con TAC e Ecografia,Laboratorio,Immunotrasfusionale.
Il DEA di I livello:
�Per le patologie complesse (traumi, cardiovasc., stroke) devonoessere previste forme di consultazione, di traferimento delle immagini e protocolli concordati peril traferimento dei pazienti presso Centri di II livello..�Devono essere dotati di letti di Osservazione Breve Intensiva (OBI) e di letti di terapia sub-intensiva (anche a caratteremultidisciplinare)
Chirurgia Vascolare
Ospedali di Base, sede di Pronto Soccorso– Requisiti da Regolamento
Direzione Sanità 9
Bacino di Utenza 80.000 – 150.000 AB
N°accessi annui > 45.000
Discipline Medicina Interna Chirurgia GeneraleOrtopedia e TraumatologiaAnestesia e Rianimazione
«…presenti letti di Osservazione Breve Intensiva»
rete di guardia attiva e /o in pronta disponibilità h24
Servizi di radiologia, Laboratorio, Emoteca
Ospedali di Base, sede di Pronto Soccorso:
Effettua in emergenza-urgenza stabilizzazione clinica, procedure diagnostiche, trattamenti terapeutici,
ricovero oppure trasferimento urgente al DEA di livello superiore di cura, in continuità di assistenza
secondo protocolli concordati per patologia (es. reti assistenziali ad alta complessità.
Strutture Complesse o Strutture Semplici in
rapporto a bacini di utenza e/o volumi
Presidi ospedalieri in zone disagiate– Requisiti da Regolamento
Direzione Sanità 10
Le zone particolarmente disagiate sono definibili sulla base di oggettive
tecniche di misurazione o di formale documentazione tecnica disponibile,
distanti più di 90 minuti dai centri Hub o Spoke di riferimento ( o 60 minuti
dai presidi di Pronto Soccorso) superando i tempi previsti per un servizio
di emergenza efficace.
Strutture Private Accreditate– Requisiti da Regolamento
Direzione Sanità 11
«…fermo restando che l’attività assistenziale esercitata per conto del Servizio Sanitario Nazionale
viene annualmente programmata dalla Regione con la fissazione dei volumi di attività ed i tetti di
remunerazione per prestazioni e funzioni da indicarsi negli appositi accordi contrattuali annuali, le
strutture ospedaliere private sono accreditate, in base alla programmazione regionale,
considerando la presenza delle specialità previste per i tre livelli a complessità crescente
di cui ai punti 2.2, 2.3 e 2.4 e sono prevedibili, altresì, strutture con compiti complementari
e di integrazione all’interno della rete ospedaliera, stabilendo altresì che, a partire dal
1°gennaio 2015 entri in vigore e sia operativa la soglia di accreditabilità e sottoscrivibilità degli
accordi contrattuali annuali, non inferiore a 60 p.l. per acuti, ad esclusione delle strutture
monospecialistiche per le quali è fatta salva la valutazione regionale dei singoli contesti secondo
le modalità di cui all’ultimo periodo del presente punto.
Rapporto tra volumi e Esiti – il Regolamento
Direzione Sanità 12
Rapporto tra volumi e Esiti – il Regolamento
Direzione Sanità 13
Rapporto tra volumi e Esiti – il Regolamento
Direzione Sanità 14
Rapporto tra volumi e Esiti – il Regolamento
Direzione Sanità 15
Rapporto tra volumi e Esiti – Esempi
Direzione Sanità 16
Tumori gastrici 44 strutture 6 sopra i volumi standard 17 con meno di 5 interventi annui
Rapporto tra volumi e Esiti – Esempi
Direzione Sanità 17
• A.O.U.U. S. G. Battista Molinette-To 102
• Pol.U. Maggiore della Carità-Novara 28
• A.O. S. Croce e Carle-Cuneo CN 22
• Osp. S. Giovanni Bosco-Torino TO 22
• A.O. S.S. Antonio e Biagio-Alessandria 20
• A.O. Mauriziano Umberto I-Torino 20
•• Osp. S. Biagio-Domodossola* VB 19
• Osp. S.S. Trinità-Borgomanero NO 16
• A.O.U.U. S. Luigi-Orbassano TO 15
• Osp. degli Infermi-Biella BI 14
• Osp. S. Andrea-Vercelli VC 14
• Osp. Martini-Torino TO 13
• Osp. Mondovì CN 12
• Osp. Cardinal Massaia-Asti AT 12
• Osp. Civile E. Agnelli-Pinerolo TO 12
*trattasi di due presi separati
Rapporto tra volumi e Esiti – Esempi
Direzione Sanità 18
Intervento chirurgico per TM mammella: volume di ricoveri
9 sopra standard >15015 strutture <5
Rapporto tra volumi e Esiti – Esempi
Direzione Sanità 19
• A.O.U.U. Osp. Ostetrico Ginecologico S. Anna-Torino TO 7714
• Pol.U. Maggiore della Carità-Novara NO 2075
• A.O. S. Croce e Carle-Cuneo CN 1867
• Osp. Cardinal Massaia-Asti AT 1559
• Osp. Maria Vittoria-Torino TO 1521
• Osp. Maggiore S.S. Annunziata-Savigliano CN 1423
• Osp. degli Infermi-Rivoli TO 1349
Osp. S. Spirito-Casale Monferrato AL 480
Osp. Civile-Acqui Terme AL 315
Osp. S. Lorenzo-Carmagnola TO 282
Osp. Civile-Susa TO 189
Osp. S. Spirito-Bra CN 175
Osp. SS. Antonio e Margherita-Tortona AL 132
Parti: volume di
ricoveri
Piemonte 2013
Applicazione del Regolamento
Direzione Sanità 20
Applicazione della rete ospedaliera articolata in
� 6 Hub (DEA di II livello)
�19 Spoke (DEA di I Livello)
� 9 Ospedali di base (PS)
� 4 Ospedali di zona disagiata
Definizione dei fabbisogni per specialità e allocazione anche delle UOC per
la elezione secondo i nodi della rete della emergenza e delle patologie
complesse tempo dipendenti
Organizzazione della rete ospedaliera
Direzione Sanità 21
Il tempo e il luogo...nel posto giusto al momento giusto
Cardiovascolare
Stroke
Trauma
Ostetrico-neonatale
Pediatrica
Vascolare
Ortopedica
Tutti gli Attori
Reti Patologie Complesse
La rete dell’emergenza-urgenza: riorganizzazione
Direzione Sanità 22
Cambiare il concetto di erogazione del servizio - un determinato territorio viene servito da:
�1 auto medica (medico + infermiere)
�1 mezzo di soccorso avanzato ( medico + infermiere)
�1 mezzo di soccorso avanzato di base (infermiere)
�Mezzi di soccorso di base (Volontari Soccorritori) in relazione ai minuti di assistenza BLS previsti
implementazione progressiva auto mediche 2015 H12 totale regione = 6
mezzo di soccorso avanzato (medico + infermiere) invariato
mezzo di soccorso avanzato di base ( infermiere) invariato
Implementazione mezzi di soccorso di base (Volontari Soccorritori) H12 = 8
La Rete Ospedaliera
Direzione Sanità 23
� La rimodulazione garantisce un sistema efficiente ma anche di
salvaguardia delle prestazioni salvavita qualitativamente accettabili grazie
alle discipline necessarie e sufficienti alla emergenza-urgenza.
� Sui nodi della rete dell’emergenza così definiti si implementano le
discipline delle patologie complesse tempo dipendenti (Infarto, ictus,
politrauma, ostetricia, neonatologia, pediatria).
La Rete Ospedaliera -segue
Direzione Sanità 24
� Sui nodi (Hub; Spoke; Pronto Soccorso) della rete della emergenza si
implementano le specialità di elezione che rispondono a criteri di volumi
di attività e si avvalgono dell’hardware garantito dalla struttura già
organizzata per rispondere alle urgenze.
� Gli esiti sono indicatori di valutazione delle singole unità operative.
La Rete Ospedaliera -segue
Direzione Sanità 25
Ospedali
HUB
SPOKE
P.S.
P.P.I.
La Rete di Emergenza territoriale: postazioni odierne (MSA, MSAB)
Direzione Sanità 26
Postazioni
A
AB
MSA
MSAB
La Rete degli ospedali Torino NORD
Direzione Sanità 27
0 – 30 min.
30 – 60 min.
60 – 90 min.
90 – 120 min.
Aree di percorribilità
Ospedali
HUB
SPOKE
P.S.
P.P.I.
La vera sfida è il Territorio
Direzione Sanità 28
� Contemporaneamente: riconvertire l’ospedale e potenziare
il territorio
� Piattaforma tecnologica condivisa
� 7 /2/ 2013 Accordo Stato Regioni: rapporti tra emergenza
urgenza e continuità assistenziale
� Continuità assistenziale ma anche rafforzamento delle
attività distrettuali.
� CURAP 116.117
» Accordo Stato Regioni del 7 febbraio 2013 – Linee di indirizzo periorganizzazione del sistema di emergenza urgenza in rapporto alla
continuità assistenziale:
• adottare sistemi di ricezione delle richieste di assistenza primaria nelle 24 ore
finalizzati ad assicurare la continuità delle cure e ad
• intercettare prioritariamente la domanda a bassa intensità
• centralizzando almeno su base provinciale, le chiamate al Servizio di Continuità
Assistenziale
• condividendo con il servizio di Emergenza Urgenza, le tecnologie e integrando i
sistemi informativi regionali
• lasciando comunque distinto l’accesso degli utenti alle numerazioni 118 e della
Continuità assistenziale
Direzione Sanità 29
10 luglio 2014 - Patto per la salute 2014-2016� Art. 5 (assistenza territoriale) comma 12
+ “Con riferimento alla decisione europea per l’attivazione del numero 116.117
dedicato al servizio di cure mediche non urgenti, al fine di armonizzare la
situazione italiana con quella di altri paesi europei, il Ministero della Salute
chiede all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ai sensi dell’art. 14 della
Delibera 52/12/CIR, l’assegnazione del numero a valenza sociale, “116-117”, per
il Servizio di Guardia Medica non urgente. Con apposito Accordo tra le Regioni ed
il Ministero della Salute, saranno definite le modalità e i tempi per la
realizzazione del numero unico “116-117” su tutto il territorio nazionale;
successivamente le Regioni - in quanto Enti utilizzatori del numero -
provvederanno ad effettuare tutte le necessarie operazioni tecniche per
implementarne l’utilizzo”.
Direzione Sanità 30
La Rete Territoriale
Direzione Sanità 31
� Garantisce la presa in carico, direttamente o dalla
interazione con la rete della emergenza e con quella
ospedaliera, della inappropriatezza.
� Risponde anch’essa a criteri organizzativi con tecnologie
telefoniche ed informatiche condivise, di rintracciabilità,
misurabilità e controllo.
La Rete Territoriale - segue
Direzione Sanità 32
In alternativa al ricovero ospedaliero occorre quindi potenziare:
�Continuità assistenziale�Ospedalizzazione a domicilio� Assistenza Domiciliare Integrata
E integrare con:
�Attività socioassistenziali�RSA�Volontariato
Gli obiettivi della Regione devono essere conformi con il Patto per la Salute
Direzione Sanità 33
Criticità:
� Popolazione del bacino di utenza non servita in modo omogeneo
� Strutture complesse accentrate e ridondanti
� Organizzazione con proliferazioni eccessive delle medesime
discipline (Università)
Rilancio della Rete Territoriale
Il percorso sanitario e quello assistenziale devono essere percorsi che hanno una integrazione assoluta: per fare questo bisogna che ci sia una riappropriazione, da parte delle Comunità, dell’assistenza sociale e dell’assistenza sanitaria di base con le strutture appositamente individuate all’art. 5 del Patto per la Salute 2014/16: Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT).
Direzione Sanità 34
• Le AFT, gestite dai MMG con il supporto degli infermieri, assistenti sociali e amministrativi del territorio, svolgono la funzione di presa in carico globale dell’individuo in stato di necessità sia dal punto di vista sanitario che del supporto sociale alla famiglia, anche utilizzando le risorse tecnologichee di comunicazione delle centrali operative del territorio (CURAP) rispondenti al numero unico europeo delle cure primarie 116117
Direzione Sanità 35
Rilancio della Rete Territoriale
Il numero 116117 è un numero unico nazionale
dedicato ai servizi di cure mediche non urgenti e
concorre alla gestione della domanda a bassa
intensità/priorità in coerenza con la riorganizzazione
dell’assistenza territoriale prevista dal Patto per la Salute.
Direzione Sanità 36
Rilancio della Rete Territoriale
• Le AFT diventano il punto di riferimento della popolazione anche per l’accesso alle prestazioni ospedaliere e di specialistica ambulatoriale (garantite in ogni Distretto dalla organizzazione delle Unità di Cure Primarie – UCCP), oltre che per le necessità di assistenza domiciliare osemiresidenzialità, e residenzialità collettiva.
• Per evitare sprechi e/o spese duplicate tra professionisti specialisti del territorio e ospedalieri, la specialistica necessaria alle UCCP potrà (dovrà) essere prioritariamente reperita in ospedale in apposite sezioni di ambulatori a tempo zero (accesso diretto) su prescrizione del MMG.
Direzione Sanità 37
Rilancio della Rete Territoriale
• In Piemonte le UCCP potrebbero coincidere territorialmente con il distretto: il responsabile del Distretto è investito del coordinamento tra le attività degli specialisti (ospedalieri/specialisti ambulatoriali interni(Sumai)) e dei MMG/ guardia medica.
• Dal punto di vista gestionale, l’idea di mettere insieme l’assistenza sociale con quella sanitaria, dà come risultato la moltiplicazione delle risorse e non la mera somma. Un esempio per tutti: il volontariato meglio organizzato in un contesto socio sanitario sostiene le dimissioni dall’ospedale con attività dibadanza, che sostengono l’economia ospedaliera e anche la famiglia; in un sistema solidale a regìa pubblica
Direzione Sanità 38
Rilancio della Rete Territoriale
• Con le risorse liberate si può attuare un piano di investimenti, come l’ex art. 20 della Legge 67/88. Le risorse liberate dalla virtuosa riorganizzazione strutturale della rete ospedaliera finanzieranno la costruzione della rete territoriale dei Distretti nelle sue articolazioni, costruendo centri di aggregazione di servizi territoriali ex novo là dove necessari, riconvertendo in strutture territoriali i piccoli ospedali, utilizzando al meglio sedi di distretto e poliambulatoricostruendo una vera e propria rete di assistenza territoriale distrettuale.
Direzione Sanità 39
Rilancio della Rete Territoriale
• La presenza di più punti di erogazione di attività finalizzate al “benessere” della popolazione deve diventare un’occasione di lavoro e di protezione dell’ambiente per la comunità. Le parole d’ordine possono diventare: filiera corta dei prodotti alimentari, consumo di energia rinnovabile prodotta sul territorio stesso, ecc.
• In conclusione, tutti i programmi delle attività connesse al funzionamento delle AFT/UCCP devono diventare occasione per sostenere l’economia locale con il rispetto dell’individuo, della comunità e dell’ambiente.
Direzione Sanità 40
Rilancio della Rete Territoriale
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Pop 2012
ASL Residenza Ospedale DEA Distretto Totale010201 - To1 (Torino) Torino TO - Distretti di Torino 484.604
Torino Totale 484.604
010201 - To1 (Torino) Totale 484.604
010202 - To2 (Torino) Torino TO - Distretti di Torino 422.269Torino Totale 422.269
010202 - To2 (Torino) Totale 422.269
010203 - To3 (Collegno) Pinorolo TO3/7 - Pinerolo 91.490TO3/8 - Val Pellice 23.363TO3/9 - Valli Chisone e Germanasca 19.942
Pinorolo Totale 134.795
Rivoli TO3/1 - Collegno 87.050TO3/2 - Rivoli 56.835TO3/4 - Giaveno 29.763TO3/5 - Susa 90.352TO3/6 - Venaria 86.753
Rivoli Totale 350.753
S Luigi OrbassanoTO3/3 - Orbassano 95.939S Luigi Orbassano Totale 95.939
010203 - To3 (Collegno) Totale 581.487
010204 - To4 (Chivasso) Chivasso TO4/2 - Chivasso 79.690TO4/3 - Settimo Torinese 83.744TO4/4 - San Mauro Torinese 40.904
Chivasso Totale 204.338
Cirie TO4/1 - Ciriè 121.228Cirie Totale 121.228
Ivrea TO4/5 - Ivrea 110.903TO4/6 - Cuorgnè 79.989
Ivrea Totale 190.892
010204 - To4 (Chivasso) Totale 516.458
Popolazione per DEA Torin
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Pop 2012
ASL Residenza Ospedale DEA Distretto Totale010205 - To5 (Chieri) Chieri TO5/1 - Chieri 102.911
Chieri Totale 102.911
Moncalieri TO5/2 - Moncalieri 75.640TO5/3 - Nichelino 75.712TO5/4 - Carmagnola 52.903
Moncalieri Totale 204.255
010205 - To5 (Chieri) Totale 307.166
010206 - Vc (Vercelli) Vercelli VC/1 - Vercelli 102.468VC/2 - Valsesia 71.150
Vercelli Totale 173.618
010206 - Vc (Vercelli) Totale 173.618
010207 - Bi (Biella) Biella BI/1 - Biella 115.521BI/2 - Cossato 57.290
Biella Totale 172.811
010207 - Bi (Biella) Totale 172.811
010208 - No (Novara) AO Novara NO/3 - Galliate-Trecate 59.369NO/4 - Novara 131.498
AO Novara Totale 190.867
Borgomanero NO/1 - Borgomanero 73.332NO/2 - Arona 81.046
Borgomanero Totale 154.378
010208 - No (Novara) Totale 345.245
010209 - Vco (Omegna) Verbania VCO/1 - Omegna 42.089VCO/2 - Domodossola 64.535VCO/3 - Verbania 64.051
Verbania Totale 170.675
010209 - Vco (Omegna) Totale 170.675
Popolazione per DEA Chieri e Novara
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Pop 2012
ASL Residenza Ospedale DEA Distretto Totale010210 - Cn1 (Cuneo) Mondovi CN1/5 - Mondovì 64.139
CN1/6 - Ceva 23.062Mondovi Totale 87.201
S Croce CN1/1 - Cuneo e Borgo San Dalmazzo 119.758CN1/4 - Dronero 41.777
S Croce Totale 161.535
Savigliano CN1/2 - Saluzzo 81.007CN1/3 - Savigliano e Fossano 88.976
Savigliano Totale 169.983
010210 - Cn1 (Cuneo) Totale 418.719
010211 - Cn2 (Alba) Alba CN2/1 - Alba 105.246CN2/2 - Bra 65.274
Alba Totale 170.520
010211 - Cn2 (Alba) Totale 170.520
010212 - At (Asti) Asti AT/1 - Asti nord 69.663AT/2 - Asti centro 77.401AT/3 - Asti sud - Nizza Monferrato 58.490
Asti Totale 205.554
010212 - At (Asti) Totale 205.554
010213 - Al (Casale Monferrato) AO Alessandria AL/1 - Alessandria 119.818AL/2 - Tortona 60.596AL/4 - Valenza 30.706
AO Alessandria Totale 211.120
Casale AL/3 - Casale Monferrato 84.200Casale Totale 84.200
Novi Ligure AL/5 - Novi Ligure 73.267AL/6 - Ovada 28.309AL/7 - Acqui Terme 42.812
Novi Ligure Totale 144.388
010213 - Al (Casale Monferrato) Totale 439.708
Popolazione per DEA CN e Al
Risorse per garantire il patto con la popolazione
Tutte le garanzie del patto comportano dei costi (le centrali operative, i centri di erogazione territoriale, i presidi ospedalieri attrezzati ecc..).
Le risorse dello Stato per il sistema sanitario saranno sufficienti se il sistema attuale viene ridisegnato garantendo :
• AFT con medici di medicina generale (incl. la Continuità Assistenziale), infermieri (bacino di utenza max. 30.000 abitanti) con delle antenne nelle valli e nelle aree scarsamente abitate.
• UCCP con specialisti ambulatoriali e altre funzioni distrettuali
• Il sistema 118
• Il sistema 116-117
• Una rete di ospedali in grado di garantire una risposta multidisciplinare 24H su 24 e 365 GG su 365 in modo articolato con
• I centri maggiori (DEA 2° livello) (uno ogni 600.000 – 1.200.000 abitanti)
• I presidi più diffusi (DEA 1° livello) (uno ogni 150.000 – 300.000 abitanti)
• I presidi minori (PS) (uno ogni 80.000 – 150.000 abitanti)
• I presidi nelle zone disagiate.
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Interventi per recuperare risorse
L’intervento di razionalizzazione del sistema ospedaliero consiste in una riduzione di numero di ospedali, la riduzione del numero di “fuochi” e la distribuzione più efficiente ed efficace delle specialità in modo che siano allocate dove l’utilità è maggiore. L’effetto complessivo non può, quindi, essere una somma di piccoli interventi ma una riorganizzazione complessiva dell’ intero sistema.
Contemporaneamente è previsto un intervento di razionalizzazione delle prestazioni ambulatoriali del territorio concentrandole nei presidi ospedalieri e nelle UCCP.
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Interventi per recuperare risorse
Base dei calcoli per il ricupero di risorse sono i flussi ministeriali :
• LA (costi per livello assistenziale) 2013,
• Ricoveri 2013,
• Prestazioni ambulatoriali 2013.
Si è calcolata la differenza tra il valore prodotto, incluso il finanziamento per funzioni universitarie e non, e i costi.
Si prevede un recupero annuo a fine del triennio in corso del 30% della differenza tra i costi e il valore per le funzioni interessate.
Il recupero complessivo, alla fine del triennio, è stimabile in circa 330 milioni annui.
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Utilizzo delle risorse recuperate
Mentre la progressiva efficienza del sistema si realizzerà è possibile destinare le risorse ricuperate nel modo seguente:
• Incremento degli investimenti nelle strutture ospedaliere (circa 100 milioni/anno)
• Realizzazione tecnologica e organizzativa del sistema 116-117 (circa 30 milioni/anno)
• Investimenti per la realizzazione di centri di erogazione territoriali (AFT e UCCP) (circa 150 milioni/anno)
• Rafforzamento di almeno il 40% dell’Assistenza Domiciliare Integrata (circa 50 milioni / anno)
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