Date post: | 20-Mar-2016 |
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Numero quattroNumero quattro
Giugno 2011Giugno 2011
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Il giornalino “Rosaonline” nasce da un’idea
progettuale dell’ITCS Rosa Luxemburg
elaborata dalla prof.ssa Graziella Giorgi in
collaborazione con la filmaker Silvia Storelli
e realizzata con la consulenza
della redazione di CrossingTV.
"Rosaonline" intende creare uno spazio
nella/della scuola per dare voce agli
studenti, per far dialogare studenti, docenti
della scuola e di altre scuole, famiglie e
altri interlocutori del contesto sociale e
istituzionale del nostro territorio.
Vogliamo condividere esperienze, progetti…
emozioni!
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ROSALAND
● ‘Oh là là... c'est la France’ di Eleonora Maffei, Vanessa Salvatore e Silvia Squarcia p. 7
● ‘Tre quinte del Luxemburg vincono il concorso “Uomini liberi... ”’ p. 10
● ‘Il futuro del calcio è … Rosa’ di Francesca Arbizzani e Majda Chebakia p. 11
● ‘Gli altri gruppi sportivi del Luxemburg’ p. 13
● ‘Scuole libere dal fumo’ di Carlos Henrique Mattioli p. 14
● ‘Sotto il segno della mediazione’
di G. Finessi, L. Lodi, E. Minelli A. Pizzirani, V. Sapori, F. Venturi p. 16
● ‘La bici è...educazione alla cittadinanza ’ di Melissa Alberto, Dania Ciccone, Adnan Khasbi p. 17
● ‘Valencia, un'esperienza indimenticabile’ di Vanessa Ferrari e Lisa Moreddu p. 19
SPINE E PETALI
● ‘Valori’ p. 27
NONSOLOROSA● ‘Non mollare mai (l'inno del Rosa Luxemburg)’ di Luca Fiorini p. 21
● ‘One Mic commerciale’ di Francesco Pio D'Apollo p. 22
● ‘Un posto nel mondo’ di Sheela Stanzani p. 24
● ‘Need 4 speed shift 2’ di Riccardo Amenduni p. 25
● ‘Un viaggio nei misteri dell'oriente’ di Sara Abousaid p. 26
I CONSIGLI DI ZIA ROSA
●‘Chi dona sangue, organi e midollo fa bene anche a sé’
● di Licia Taglioli e Nouhaila Amir p. 33
LE DUE ROSE
● ‘La Malducazione a scuola, un problema reale?' testi di Marco Lodoli e Milays Sanchez p. 4
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schema
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LA MALEDUCAZIONE A SCUOLA: UN PROBLEMA REALE?Inauguriamo con questo argomento una nuova rubrica del nostro giornalino
dedicata al dibattito ed al confronto tra opinioni diverse. Sul tema della maleducazione in ambiente scolastico si confrontano un insegnante
«famoso» ed una studentessa del nostro istituto. Leggete e poi dite la vostra, utilizzando la pagina Facebook del nostro giornalino
UN Insegnante: MARCO LODOLI(da “La Repubblica”, 25.02.11)
Nel campo della pedagogia spicciola, lo slogan oggi più diffuso è senz´altro “Non autoritarismo, ma autorevolezza”, che vorrebbe spingere insegnanti e genitori a mollare lo sgabello e la frusta da domatori e a conquistare i loro tigrotti grazie alla forza dei discorsi e delle lezioni più affascinanti. Non si deve gridare, non si deve minacciare, sospendere, punire, bisogna ammansire e ammaestrare le giovani belve con le nostre parole cariche di seduzione: noi insegnanti dobbiamo essere una via di mezzo tra Umberto Eco e Roberto Benigni, colti e spiritosi, profondissimi pozzi di scienza circondati dalla meringa della simpatia. (…). Giuro: io ci provo, sia in classe che a casa, con gli studenti e con i miei bambini. Ce la metto tutta per essere carismatico, perottenere senza pretendere, per convincere senza imporre. Spiego e scherzo, provo a essere un buon professore ma anche un buon intrattenitore, provo ad arrivare a qualche risultato senza annoiare troppo.
Una studentessa: MILAYS SANCHEZ
La buona educazione è alla base di qualsiasi società civile, in tutte le sue fasce di età,
partendo dall’adolescente, passando per l’adulto, fino all’anziano.
Il cambiamento della società, dei suoi usi e costumi, ha portato tanti cambiamenti, anche per quello che riguarda l’educazione e il rispetto. Non
so dire se i professori siano diventati più rigidi e severi rispetto al passato, perché in prima persona
non ho termini di confronto per dare un giudizio.Ma dai racconti fatti dai genitori e da altre
persone più grandi di me, gli insegnanti di oggi mi sembrano addirittura meno severi di quelli del
passato; stando ai loro racconti, oggi ci sono situazioni che, tempi indietro, neanche
lontanamente si sarebbero viste, come, ad esempio, uno studente che risponde
o contraddice un professore.In particolare è il
rapporto dei genitori con la scuola e gli
insegnanti che è mutato fortemente.Non nascondiamoci
dietro un dito!! Adesso i genitori tendono per la grande maggioranza
dei casi a coprire o giustificare qualsiasi
cosa nei confronti dei figli, in particolare per
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Ma purtroppo non sempre riesco ad arginare il caos.
“Senti un po´, professò, devo annà ar bagno”, mi dice una ragazza. “Non darmi del tu, impara a rivolgerti agli adulti con più rispetto. E aspetta dieci minuti, il cambio d´ora”. Mi guarda stupita: “A professò, nun me poi fa così, io me sto a piscià sotto, io esco.” E se ne va, anche se io ripeto aspetta, e se provo a trattenerla se ne va sbattendo la porta. Scene di questo tipo accadono di continuo. A volte spiego e due studenti mi danno le spalle, sono a mezzo metro, ma a loro non importa, non cercando nemmeno il sotterfugio, il bigliettino, il bisbiglio: chiacchierano tranquillamente con i compagni seduti al banco di dietro. “Professò, io so´ sincero, sta cosa nun me interessa, la storia è roba vecchia, noi c´abbiamo da fa oggi pomeriggio, se dovemo organizzà”.
Una palese maleducazione impera, al punto tale che non viene nemmeno intesa come maleducazione, semplicemente come libertà, sincerità, naturalezza. Il linguaggio è spesso sbracato, i modi villani, i toni da mercato. Io resisto, cerco di dimostrare che la gentilezza d´animo è una qualità necessaria per avvicinarsi al sapere, che il bruto è tagliato fuori dalla società, che la volgarità non paga.(…)
Noi cinquantenni - cresciuti in una scuola severa, ma sbocciati grazie al vento libertario - temiamo che qualcosa di buono si perda durante il processo educativo, e questo timore ci rende deboli, esitanti, inascoltati. Non ce la facciamo a castigare, dunque ci deprimiamo di fronte all´insolenza. Crediamo che sia colpa nostra, di non essere capaci a spiegare Dante come la coppia Eco-Benigni. E a casa non è poi così diverso. (…)I nostri padri ci avrebbero rifilato un ceffone, ma noi sappiamo che i bambini non si toccano, che il Telefono Azzurro è pronto a recepire ogni denuncia.
quello che riguarda l'ambiente scolastico: a volte anche un semplice rimprovero da parte di
un insegnante viene visto come un affronto, una mancanza di rispetto, la possibile causa di qualche turbamento psicologico per il proprio
figlio.
In passato i professori davano addirittura, in casi estremi, la bacchetta sulle mani degli
alunni, e, quando si tornava a casa, si prendeva il resto dai genitori, perché si doveva portare rispetto all’insegnante come lo si porta a casa nei confronti dei genitori. Adesso è vero che le cose sono cambiate, ma da parte di noi studenti; ci sentiamo in diritto di rispondere a ogni rimprovero, ci sentiamo in dovere di fare
presente se un insegnante ci manca di rispetto, ma non abbiamo l’intelligenza di capire che
loro hanno a che fare tutti i giorni con centinaia di ragazzi
di tutti i tipi.
Trovare delle soluzioni è difficile perché fino ad adesso non si è ottenuto molto, anche dove
si è passati da un estremo all’altro. Noi studenti dobbiamo rientrare in un’altra ottica,
tornare nei nostri panni, nel nostro ruolo, perché forse non capiamo bene che non
dobbiamo stare a scuola come a casa, e se nel nostro ambito familiare abbiamo problemi non
dobbiamo scaricarli a scuola perché alla fine va tutto a scapito nostro.
L’imposizione di regole più rigide non penso sia una soluzione, ci vorrebbero regole chiare e
lineari, talvolta anche dure, ma uguali per tutti e che premino chi le rispetta davvero.
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A dire il vero, i nostri padri difficilmente mollavano sganassoni: bastava uno sguardo per ricordare al ragazzino che c´è un ordine e c´è una legge, che i piccoli devono obbedire alla volontà dei genitori, i quali agiscono seguendo una logica non sempre chiara, ma tesa al bene del figliolo.
Il guaio è che anche come genitori crediamo assai poco a quella legge invisibile e un po´ stupida, vorremmo essere più comprensivi perché da bambini nessuno ci ha compreso, vorremmo essere più buoni perché in quelle case del dopoguerra i sentimenti gelavano, si doveva solo ubbidire e tacere. Insomma: la frusta non la vogliamo più, però non vorremmo nemmeno gli sputi in faccia. E allora che fare? Nonostante tutto, nonostante qualche delusione, credo che l´amore alla fine sia più fecondo della caserma, che produca persino risultati migliori.
Studenti e bambini sono istintivamente disordinati e chiassosi, vogliono esistere contro ogni regola, a volte straripano oltre i margini: però resto convinto che la loro energia sa riconoscere la voce buona del maestro, la vitalità del bene, che non è inermità e insulsaggine. Bisogna avere pazienza, insistere, non essere pietre severe e immobili, ma guidare con mano ferma e calda i nostri figli, continuare a vivere insieme a loro: insegnare e imparare.
L’ideale sarebbe venirsi incontro a vicenda, ma sappiamo tutti che non è sempre possibile; non
è la scuola dell’obbligo quella che stiamo facendo, e quindi paradossalmente è come
stare sul posto di lavoro, ed è proprio qui che dobbiamo capire che tra un po’ dovremo affrontare una realtà piena di obblighi e
regole che dobbiamo per forza rispettare.
Lo so, forse sto parlando con le parole che userebbe un adulto, non come una ragazza che
frequenta le superiori, una ragazza pronta a fare polemica ed a partire in quarta ogni volta
che c’è la possibilità, ma a mente lucida mi rendo conto davvero degli errori che si
commettono, delle parole di troppo, spessodette anche a sproposito.
Ma a volte questi errori sono portati dalla giovane età, che ci fa incappare in sbagli
dettati solo dall’impulsività, quegli stessi sbagli che tutte le persone, in ogni generazione,
hanno commesso e commetteranno ancora.
Errori che anche i nostri insegnanti hanno fatto da giovani, anche se adesso mi sembra
facciano tanta fatica a capirli, eppure non è così lontano il tempo in cui erano alunni anche
loro...
Hai qualcosa da dire, da aggiungere o da contestare circa il tema della MALEDUCAZIONE A SCUOLA??
Utilizza la pagina FACEBOOKdi Rosa Online, dove troverai uno spazio per esprimere le tue opinioni
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OH LÀ LÀ… C’EST LA FRANCE!!!
Bonjour à tout le monde! Siamo Silvia, Eleonora e
Vanessa, ragazze della 3AL.
Per cominciare vi poniamo una domanda
semplicissima: qual è l’evento più atteso e
desiderato da ogni classe? Una bella e divertente
gita con i propri amici! E noi siamo qui proprio
per raccontarvi la nostra esperienza.
Rientrati dalle vacanze a settembre non avremo
mai pensato che la nostra mitica prof. Raffaelli,
insegnante di francese, ci avrebbe dato questa
stupenda opportunità di fare un soggiorno-studio
a Cap d’Ail, sulla Côte d'Azur. Il viaggio è stato
organizzato con un’altra classe della scuola e
siamo stati accompagnati anche dal prof. di
Lettere Lamberti.
Con molta
ansia
abbiamo
atteso il giorno
della partenza e finalmente dopo circa 6 ore di
viaggio siamo arrivati nel bellissimo luogo del
soggiorno, dove ci hanno subito assegnato le
nostre camere.
Maschi e femmine sono stati opportunamente
distribuiti in dormitori differenti e lontani!! Le
ragazze hanno avuto la chance di una posizione
decisamente migliore con vista sul Mar
Mediterraneo e relativa alba rosata, tutto
compreso nel prezzo!!!
Tutte le mattine ci aspettava un'abbondante e
gustosa colazione e successivamente ci recavamo
in diverse aule, divisi in gruppi, per migliorare il
nostro francese grazie all’aiuto di insegnanti
madrelingua. Ma non pensiate che abbiamo
passato tutte le giornate a studiare!
Ogni pomeriggio ci aspettava un posto diverso
della Costa Azzurra da visitare, ed ogni sera
c’era un
diverso
spettacolo
per intrat-
tenerci,
dal prestigiatore alla serata francese, gustando
tantissime crêpes!Il luogo sicuramente più profumato è stato
Fragonard, la fabbrica di profumi che si trova
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nel villaggio di Èze, dove abbiamo comprato molti profumi, saponette per i nostri familiari e amici, e
abbiamo imparato come avviene il complesso procedimento di fabbricazione dei profumi: in sintesi vi
possiamo dire che bisogna avere…naso!!
Abbiamo anche visitato la città di Cannes, famosa per il Festival del cinema, dove abbiamo
fotografato le impronte dei VIP e passeggiato sulla Croisette.
Abbiamo camminato tanto e ci siamo divertiti molto salendo e scendendo per le strade di Saint-Paul
de Vence con i suoi piccoli negozi di souvenir e le botteghe di artisti originali.
Ma Nizza è stata sicuramente la città più affascinante e attiva che abbiamo visitato!! Abbiamo avuto
la fortuna di vederla tutta colorata e in festa, pronta ad accogliere il famoso Carnevale. Tra negozi,
mercati, pasticcerie e gelaterie non è potuto mancare un bellissimo giro alla Galeries La Fayette!
Passeggiando ci hanno colpito molti ragazzi che,con le loro BMX, skateboard e
rollerblade, eseguivano acrobazie estreme: che spettacolo! Erano tutti bravissimi
e alcuni anche molto giovani!!
L’ultima meta è stata il Principato di Monaco, dove il sole ci ha rallegrato la
giornata, tra il Palazzo Reale, il museo oceanografico e la vista sul famoso e
lussuosissimo porto di Monte-Carlo.
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Non ci dimentichiamo poi del gruppo di studenti giapponesi che erano ospiti come noi e con i quali
abbiamo condiviso alcuni momenti piacevoli, come un simpatico incontro di calcio ITALIA-GIAPPONE,
conclusosi a nostro favore grazie ai boys del Rosa Luxemburg!!
E poi un’ultima parola sui quattro meravigliosi animatori che ci hanno fatto sognare… soprattutto i tre
ragazzi tedeschi (alti, biondi e ..“boni”). Grazie a loro l’organizzazione ha funzionato perfettamente,
e la simpatica disponibilità dimostrata con tutti noi è stato un valore aggiunto!
L’ ultima serata ci siamo divertiti molto, all’inizio ballando in gruppo una danza tipica francese, poi
ascoltando la musica suonata dal vivo ed infine ballando tutti insieme. Tra risate, sorrisi, nuove
amicizie e chiacchiere, la nostra settimana è volata; ma tuttora teniamo nel cuore ricordi ed
emozioni uniche di un posto magnifico, quasi magico.
Speriamo che l’anno prossimo ci venga offerta un’altra opportunità per visitare posti nuovi, e
auguriamo a tutte le classi di avere la nostra stessa occasione e di vivere questa bellissima
esperienza!
(articolo di
Eleonora Maffei,
Vanessa Salvatore
e Silvia Squarcia)
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TRE QUINTE DEL LUXEMBURG VINCONO IL CONCORSO "UOMINI LIBERI…"
Gli alunni e le alunne delle classi 5 BI, 5 BL e 5 CL hanno partecipato, nelle ore di religione nel corso
dell'anno scolastico, al Concorso “UOMINI LIBERI. Giusti e protagonisti del dissenso. Vite e destini
tra Est ed Ovest. Percorsi di educazione alla cittadinanza”.
Hanno prodotto un lavoro di ricerca, attraverso fonti scritte e testimonianze, dal titolo “Storie di
combattenti disarmati, educazione alla nonviolenza e alla democrazia”, ricevendo una menzione
speciale. Le tre figure sulle quali si è incentrata la ricerca sono Pavel Florenskij, Filippo Cavazza e
Giangiuseppe Palmieri.
Alla premiazione, che si è svolta presso l'Oratorio di San Filippo Neri a Bologna, hanno partecipato,
tra gli altri, Maurizio Cevenini, in rappresentanza dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia
Romagna, Lorena Pirani dell’USR per l’Emilia Romagna e Rolando Dondarini, per conto del Magnifico
Rettore dell’Università di Bologna. Inoltre, hanno partecipato alcune alunne della classe 4 CL come
hostess.
Sono intervenuti, assieme ad alcuni
studenti polacchi e rumeni, anche Octav
Bjoza Presidente dell’Associazione
Nazionale degli ex-detenuti politici
romeni (AFDPR), Daniela Anna
Simonazzi, autrice di “Azor la resistenza
“incompiuta” di un comandante
partigiano” e Don Vidmar Bogdan,
parroco di Podraga (Aiudussina - Slovenia)
vice postulatore di Filj Tercelj, sacerdote
ucciso nel 1947.
Ha moderato l'incontro Antonia Grasselli,
coordinatrice del progetto regionale di
rete di scuole “Storia e Memoria”.
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IL FUTURO DEL CALCIO E' … ROSA
Piedi buoni e cervello sopraffino le tecniche usate dalle “gladiatrici in rosa” dell'istituto Luxemburg per trionfare nel torneo provinciale di calcio a 5.
di Francesca Arbizzani e Majda Chebakia
Quest'anno la squadra femminile di calcio a 5 delle Rosa Luxemburg ha sbaragliato tutti aggiudicandosi il
torneo a quattro squadre indetto dal CUSB, Centro Universitario Sportivo Bolognese, di Bologna.
Per prepararsi alla competizione svolta durante l'anno scolastico la squadra si è allenata sotto l'occhio
vigile e attento della professoressa Franca Donati, attiva promotrice e sostenitrice dello sport giovanile
scolastico, che ha incoraggiato le ragazze a partecipare numerose.
La squadra, già presente lo scorso anno alla competizione, si è presentata priva di alcuni elementi ma
rinforzata da new entry di alto livello.
Ogni gara è stata una battaglia a sè: dall'esordio contro
l'Istituto Mattei, vinto per 2 a 1, passando per la
difficile partita contro le detentrici del titolo del
liceo Sabin, superate per 3 a 1, alla chiusura
contro il liceo Fermi, sconfitto per 6 a 2. La
squadra, trascinata a suon di gol dalla
capitana Bouirki Hanane, dalle parate
del portiere Scaletta Dora,
dall’unità e compattezza del
gruppo, e, “last but not least”,
dal sostegno della panchina e
dell'allenatrice Franca Donati,
non ha mai perso la concen-
trazione trionfando nel torneo
senza subire sconfitte.
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LE NOSTRE CAMPIONESSE PROVINCIALI DI CALCIO A 5:
In piedi da sinistra: Sara Pilade (4CL), Sara Olivieri (3BE),Hanane Bouirki (4CL),
Francesca Arbizzani (4AI), Eleonora Guidi (4CL), Houda Errami (5FE), Luminita Radu (5AI).
Accosciate: Alessandra Corti, (4CL), Majda Chebakia (4BL), Dora Scaletta (4CL).
Non sono presenti nella foto: Giulia Baccolini (5AI) e Giuditta Gualandi (5AI)
Le gare, svolte quasi tutte nel mese di aprile presso il CUSB di Bologna, sono state caratterizzate dal fair play
praticato da tutte le squadre aderenti all'iniziativa ed hanno rafforzato i legami di amicizia e rispetto fra le varie
scuole, avvicinando tutte le partecipanti allo sport ed alla correttezza che quest'ultimo richiede. La premiazione
per la vittoria del torneo da parte della preside Laura Villani e dell'insegnante responsabile del progetto Franca
Donati avrà luogo Giovedì 9 Giugno 2011 presso l' Istituto stesso.
L'anno prossimo il calcio femminile del Luxemburg intende difendere il titolo conquistato: invitiamo tutte le
ragazze a settembre ad iscriversi alla squadra!!
SQUADRA CALCIO A 5 MASCHI JUNIORHanno partecipato ai Campionati Sportivi Scolastici Provinciali:
MATTIA GAETANI 4BLLUCA PUGLIOLI 4CLFABIO RODA 4CLENRICO CAPELLI 5AICATALIN POIAN 5AIGIANLUCA SAGLIMBENI 5AIGABRIELE ZANETTI 4AIDAVIDE PETTI 4AIALESSANDRO PUGLISI 3AIVALENTIN BICSADA 3AITHIAGO MATTIOLI 3DLMATTEO FARNETI 4BLAllenatrice : Prof. Franca Donati Aiuto allenatori : Simone Zanini (5AI) e Alessandro Venturi (5CL)
SQUADRA CALCIO A 5 MASCHI ALLIEVI
Hanno partecipato ai Campionati Sportivi Scolastici Provinciali:
JACOPO GIERI 3AIJOHN JAYSON RAMIREZ 3AICARLOS MATTIOLI 3AIGIANLUCA NATALI 3AIYOUSSEF LANZOURI 1CGIUSEPPE SASSO 3DLDARIO FERRAGINA 2ELMATTEO COCCHI 3BIFAYSSEL SABIR 3BILUIGI LISI 3BE
Allenatrice : Prof. Franca Donati
SQUADRA PALLAVOLO FEMMINE JUNIOR Hanno partecipato ai Campionati Sportivi Scolastici Provinciali:
SIMONA ARMANDI 5DLLINDA RONDELLI 5DLSARA CALZOLARI 5DLCAMILLA PALMIERI 4DLMARTINA SEVINI 4DLILARIA DEL RIO 5ALVALENTINA BIANCHINI 4ALARIANNA CASTELLARI 4ALGIADA BERGONZONI 4ALGIULIA BACCOLINI 5AIAGNESE TESEI 4BLAllenatrice : Prof. Franca Donati
GRUPPO DANZA HIP HOPHanno partecipato alla 6° OLIMPIADE
DELLA DANZA città di Bologna:
GIULIA BARBUTI 4BLDEBORA COLLINA 4BLSILVIA BARBONI 3BLELENA PANCALDI 3DLVALENTINA CUOMO 3DLALICE DEGLI ESPOSTI 3DLVERONICA MAZZACURATI 3DLDILUSHINI PERERA 1EMARTINA MORSELLI 1EOLGA SARTI 1ESILVIA GURIOLI 2FEMONICA CACERES 1BTANTHONY JOY 1BTSOFIA DERONICHE 1BTKADIJA CHEBAKIA 1BT
Coreografo : Luigi Falcone (3 BL)Insegnante responsabile : Prof. Franca Donati
L'Istituto ha inoltre partecipato al PROGETTO ULTIMATE FRISBEE, nel quale sono state coinvolte le classi 4AL (Prof. Cristina Bughetti) e 3AI-3BI-4AI-5AI-3AL (Prof. Franca Donati)Si è poi aderito, con le classi 3AI, 3BI e 1D, al PROGETTO “UN ALTRO SPORT”, in collaborazione con il Comune di Bologna che ha visto l’intervento esterno di esperti su diverse classi e su diversi argomenti, come l'educazione alimentare, il giornalismo sportivo e l'avviamento al rugby. La classe 1D ha infine partecipato ad una giornata di avvicinamento ad alcuni sport cosiddetti “minori” presso il Centro Sportivo Dozza organizzata dal Comune di Bologna.
GLI ALTRI GRUPPI SPORTIVI DEL LUXEMBURG
LIBERIAMO LA SCUOLA DAL FUMO!
di Carlos Henrique Mattioli
Ho partecipato al progetto "Scuole libere dal
Fumo", che ha preso inizio lo scorso anno
scolastico. A questo progetto hanno partecipato,
insieme a me, altri sei ragazzi di tre terze
differenti (3 DL, 3 AI, 3 BI), cioè i Peer educator
formati quest’anno, gli otto Peer dell’anno scorso
(3 AL, 4 AL, 4 BE, 4 CL), due operatori dell 'ASL di
San Lazzaro, Alessandra e Giuseppe, e la prof.ssa
Pappalardo, referente del progetto.
Per tre venerdì consecutivi ci siamo incontrati con
questi operatori nella Sala lettura della scuola,
dove ci sono stati illustrati i problemi causati dal
fumo delle sigarette. Inoltre ci è stato spiegato,
con l'aiuto di opuscoli e materiale molto
interessante, come cercare di non prendere il vizio
del fumo e come provare a smettere nel caso
fossimo già fumatori. Sono seguite, poi, lunghe
chiacchierate sull’argomento e una giornata con gli
operatori del team di Reggio Emilia, “Luoghi di
Prevenzione” insieme alle tre classi prime coinvolte
(1 A, 1 BT, 1 C).
Tutto questo per arrivare a realizzare la “Giornata
mondiale di Scuole libere dal fumo” che si è tenuta
il giorno 31/05/2011, in tutte le scuole aderenti al
progetto, in occasione della Giornata Mondiale
meno ragazzi in giardino che fumavano e che
erano di più quelli che avevano rinunciato a
fumare una sigaretta per dare un respiro di
sollievo ai propri polmoni.
Per “la giornata mondiale di scuole libere dal
fumo” noi, dell'Istituto Rosa Luxemburg, abbiamo
organizzato una lotteria, vendendo i biglietti a
0.20 cent (che è il costo simbolico di una
sigaretta); con il ricavato della vendita abbiamo
acquistato i premi ovvero un pranzo, una
colazione, una bibita e un panino da consumare
presso il bar della nostra scuola.
Anche i premi erano simbolici, in realtà il nostro
obiettivo più importante è stato quello di
sensibilizzare i ragazzi sul problema del fumo e,
con la lotteria, speriamo di aver attirato la loro
senza tabacco.
L’iniziativa si è svolta
con risultati soddi-
sfacenti, infatti è stato
bello vedere che erano
attenzione e per un momento
si siano fermati a riflettere.
Questa nostra iniziativa ha
avuto molto successo, abbiamo
riscontrato una grande
partecipazione alla lotteria,
soprattutto da parte dei
fumatori che non sono rimasti
insensibili e hanno comperato
molti biglietti.
Anche i nostri professori
hanno aderito con gioia
all'iniziativa, a fin di bene (si
presume sia anche per il loro
bene, poiché anche molti di
loro fumano!).
A me personalmente il progetto ha fatto conoscere i
danni causati dal fumo di sigaretta, sopratutto quello
passivo , cosa che non avevo mai approfondito e mi ha
incentivato ancor di più a non incominciare a fumare,
perché fumare nuoce gravemente alla salute: adesso
l'ho capito bene. In casa mia non fuma nessuno, forse
per questo non sono mai stato attirato dalle sigarette,
ma penso che questo progetto dovrebbe essere esteso
a molti altri problemi, ad esempio l'alcool e le droghe.
Noi giovano siamo “prede appetibili per il mercato” e
si sa che a volte, per crescere, si fanno molti errori; a
volte per sentirci accettati nel gruppo di amici o per
sentirci più grandi, facilmente ricorriamo all'ausilio di
una sigaretta o di una birra, per “atteggiarci” e
sentirci più sicuri, ma non siamo realmente
consapevoli del male che ci stiamo facendo. Basta
guardare alla pubblicità degli alcolici che vengono
trasmesse nelle ore di punta, mostrando giovani belli
e sorridenti che bevono aperitivi, alcolici, piuttosto
famosi, per capire che queste pubblicità si rivolgono a
noi come consumatori, senza spiegarci però che
l’aperitivo di tendenza ci distrugge il fegato. Ma se ai
giovani si dà la possibilità di ragionare e pensare con
la propria testa, non c’è inganno o mercato che
tenga.
Noi possiamo essere belli e sorridenti anche senza
sigarette, alcool e droghe. Quindi ben vengano questi
progetti.
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Nel mese di gennaio noi ragazzi di 3BL insieme alla classe 3DL abbiamo partecipato all’attività che
trattava delle relazioni generiche di violenza tra le persone a cura della signora Maria Rosa Mondini
mediatrice nonché membro di grande rilievo del tribunale dei minori.
Per affrontare l’argomento ci siamo riuniti nella sala polivalente della nostra scuola.
Per renderci partecipi e per farci sempre più immedesimare nelle parti la signora ci chiamava in mezzo
a un cerchio da noi costruito.
Tutto parte dalle due figure principali che sono “vittima” e “carnefice”; successivamente si sviluppa una
condizione di dominio (un crescendo di violenza) da parte del carnefice verso la vittima.
In questo caso la posizione assunta dal carnefice viene definita “maggiore” e quella della vittima
“minore”. Per entrare più nello specifico ci sono state consegnate delle fotocopie raffiguranti quattro
stanze che simboleggiano il passaggio da uno stadio all’altro della violenza.
Si parte dalla “belligeranza”
(porta interiore) che rappresenta la situazione di
accanimento verso la propria vittima, per poi passare alla
porta chiamata “prestazioni violente” dove si vedono i primi segni
di violenza, sia psicologica che fisica; la terza stanza è quella della “virulenza”
laddove il violentatore prevale, l’ultima stanza che vediamo è quella della “brutalizzazione”.
Un'altra cosa estremamente interessante che ci è stata insegnata è l’ascolto empatico, cioè ascoltare la
persona con cui stai parlando in modo così profondo da calarsi nei suoi panni, provando i suoi stessi
sentimenti al momento del racconto.
SOTTO IL SEGNO DELLA MEDIAZIONE
di G. Finessi, L. Lodi, E. Minelli, A. Pizzirani, V. Sapori, F. Venturi
E’ stata un’esperienza formativa che ci ha insegnato tanto, ci ha fatto conoscere
nuovi metodi utilizzati nelle prigioni per cercare di recuperare, attraverso
progetti, laboratori, attività teatrali ed inserimenti lavorativi, gli individui ospiti
delle carceri. Questo metodo che cerca il recupero, in questo caso dei giovani, e
non li lascia all'abbandono, sta dando molti risultati sempre più positivi.
Solitamente chi soffre di queste problematiche violente è cresciuto in situazioni
difficili.Tutto questo ci ha rivelato che in ognuno di noi c'è un
piccolo cosmo violento.
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Noi della classe 3EE, il 22 Febbraio 2011 abbiamo
fatto un’uscita accompagnati dai professori
Lamberti e Corticelli, per studiare il territorio in
cui sorge la nostra scuola.Il nostro percorso è
iniziato in via Dalla Volta, dove abbiamo fatto
alcune osservazioni sulla mancanza di piste
ciclabili e marciapiedi, nonostante le strade siano
idonee ad ospitarli. Proseguendo fino in fondo
alla strada e svoltando a destra ci si ritrova in via
Agucchi. Anche qui abbiamo verificato l’assenza
di zone protette nelle quali i pedoni e i ciclisti
possano circolare in sicurezza. Dopodiché
abbiamo considerato l’ipotesi di costruire un
tratto ciclabile nei pressi dell’ex ferrovia, non
più utilizzata da diversi anni. Procedendo verso la
zona del Borghetto di Bertalia, abbiamo rilevato
anche lì che non è garantita la sicurezza dei
passanti per la mancanza di percorsi sicuri. Per
concludere la nostra uscita ci siamo fermati ad
osservare lo spazio antistante
la nostra scuola, e da lì
abbiamo dedotto che i
percorsi ciclabili
protetti e le
zone pedonali
favorirebbero
il raggiungimento
dell’Istituto
da parte
degli studenti e dei professori, che in molti casi
sono obbligati ad utilizzare mezzi di trasporto a
motore nonostante abitino a distanze
ravvicinate. Quest’anno ci siamo concentrati in
particolare sulla mobilità in bicicletta, perché
nonostante sia considerato da molti un mezzo di
trasporto retrogrado, offre molti vantaggi
all’ambiente e conseguentemente alle persone.
Le tesi a favore dell’utilizzo della bicicletta
sono molteplici. Per l’essere umano costituisce
una fonte di benessere, in quanto oltre a ridurre
lo stress psicologico accumulato durante la
giornata, permette di fare un'attività fisica
alternativa con spensieratezza e divertimento.
Mentre per quanto concerne la tematica
dell’ecologia, è lampante come il suo impiego, a
differenza dell’automobile, fa sì che la
produzione d’inquinamento e gas nocivi si riduca
poiché dalle recenti statistiche è emerso che in
Italia ogni anno si contano 8000 morti per
malattie correlate alla concentrazione di polveri
sottili. Inoltre è importante sottolineare come in
Italia si rilevi uno dei più alti tassi di
motorizzazione al mondo: 600 auto ogni mille
abitanti considerando che la lun-
ghezza media di un tragitto
effettuato in città equivale a
3-5 km.
LA BICI E'.....EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA
di Melissa Alberto, Dania Ciccone, Adnan Khasbi
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Il nostro lavoro è stato articolato in più fasi. Inizialmente sono stati organizzati col professor Lamberti
cinque gruppi di lavoro che come compito iniziale avevano quello di trovare uno slogan da abbinare
alla propria idea di “bicicletta”. Una volta scelto il tema, ogni gruppo l'ha sviluppato esponendone gli
aspetti vantaggiosi al fine di realizzare uno spot video di una decina di minuti. Conclusa la parte
teorica, ci siamo spostati sul campo svolgendo delle riprese che mostravano nella realtà ciò che fino a
quel momento avevamo sviluppato solo in classe. Il lavoro si è concluso col montaggio finale e la
realizzazione di un DVD.
Abbiamo poi presentato il nostro lavoro alla Biblioteca Lame, il 9 maggio 2011, giornata denominata
"A scuola a piedi e in bici", durante un incontro con i "Pedalalenta", un gruppo di persone vicine ai
temi dell'ecologia che credono nella bici come mezzo di trasporto, socializzazione, rispetto e cultura.
Sono molto attivi, infatti organizzano frequentemente iniziative da fare in bici a Bologna e dintorni
lavorando assiduamente per aumentare i percorsi ciclabili, i sentieri e i cavalcavia. Viene dunque da
chiedersi: perché, se la bici è tanto vantaggiosa, sono così pochi gli italiani che la usano? Il 23% degli
italiani lo farebbe a patto di poter disporre di una vera rete di percorsi ciclabili che attraversa le
città; il 15% se ci fosse meno traffico e quindi più sicurezza; un 13% se avesse distanze più brevi da
percorrere. Chiunque vada in bicicletta sa che è inutile e pericoloso percorrere una pista ciclabile che
si interrompe qua e là (ad esempio in situazioni difficili come rotonde e sottopassi), perciò non c’è
solo da chiedersi quante ciclabili siano state realizzate ma se queste ciclabili siano sicure, collegate
tra di loro e ben separate dal resto del traffico.
A destra, la
copertina del DVD
realizzato durante
l'attività didattica.
Chi ne vuole
visionare il
contenuto può
richiederlo alla
biblioteca
della
scuola
VALENCIA, UN'ESPERIENZA INDIMENTICABILE
di Vanessa Ferrari e Lisa Moreddu
Alle ore 09:15 del 14 febbraio 2011, già non vedevamo l’ora di essere sull’aereo, curiosi di come sarebbe stata
Valencia e pensierosi su tutte le esperienze e le emozioni che avremmo conservato alla fine di questa gita.
Ci siamo ritrovati tutti all’aeroporto di Bologna, un po’ assonnati ma felicissimi di partire.
Dopo una lunga fila al check-in, siamo saliti sull’aereo, e dopo le diecimila foto scattate e quei 10 minuti buoni
di turbolenze siamo finalmente atterrati a Valencia.
Il tempo era soleggiato e caldo, notevolmente diverso da quello di Bologna, che nei giorni precedenti ricordava
vagamente delle ghiacciate giornate d’inverno.
La nostra prima tappa è stata la metropolitana che ci ha condotto fino al nostro albergo.
Dopo essere arrivati là e aver sistemato le valigie ci siamo diretti nel pieno centro di Valencia per poter fare una
visita guidata della città insieme ai ragazzi spagnoli.
Il centro era bellissimo, un miscuglio tra arte antica e moderna.
Finito il nostro giro ci siamo diretti di nuovo al nostro albergo concludendo così la nostra prima giornata.
Senza nemmeno accorgercene era già il secondo giorno e avevamo un appuntamento con i ragazzi spagnoli ad
Aljemesi, un paesino proprio fuori Valencia, dove loro andavano a scuola. L’idea delle nostre prof. era quella di
farci avvicinare ai ragazzi e per realizzare il loro scopo: avevano deciso di farci creare un blog.
A pranzo, per darci il benvenuto, la mensa della scuola aveva organizzato un pranzo dove abbiamo mangiato la
celebre paella Valenciana.In un men che non si dica anche il secondo giorno era passato.
Il terzo giorno abbiamo visitato la fabbrica Lladrò dove si producevano vere e proprie opere d’arte in ceramica.
Dopo aver girovagato per la fabbrica e aver visto tutte le fasi della lavorazione di questo materiale, ci siamo
concessi un bel pranzetto. Noi abbiamo preferito farci accompagnare in un piccolo ristorantino tipico a mangiare
Tapas e, tra un bicchiere di coca-cola e “las patatas bravas” ci siamo legati sempre di più ai ragazzi spagnoli.
Il giorno dopo per le mattina era in programma una visita al museo de las fallas, una festa tipica valenciana,
simile al nostro carnevale e dove sfilano gli omonimi carri; mentre per la sera avevamo ricevuto un invito a cena
dai ragazzi.
L’appuntamento era fissato per le 9:30 in un locale molto particolare: “Las bestias”.
Ci siamo abbuffati, bevuto sangria e ballato e forse questa è stata una delle serate più belle di tutte passate in
questa meravigliosa città.
Il mattino seguente siamo ritornati ad Aljamesi per poter partecipare ad un piccolo congresso e per finire il nostro
blog.
Il sabato, penultimo giorno prima della nostra partenza siamo andati a “Las Ciudad de las Artes y de la Ciencia”,
un museo straordinario diviso in tre strutture diverse circondate dall’acqua.
Sfortunatamente non siamo stati accompagnati dagli spagnoli e non abbiamo nemmeno terminato di visitare il
nostro giro ma quello che abbiamo potuto vedere è stato magnifico.
L’ultimo giorno, a nostro mal grado ci siamo dovuti preparare per le partenza ma fortunatamente prima di
lasciare questo paese bellissimo abbiamo deciso di passare quell’ultima mattinata in spiaggia.
La settimana è stata bellissima ma è volata.
Due settimane dopo il nostro ritorno a Bologna sono arrivati i ragazzi spagnoli.
Molti di noi sono andati ad accogliergli ad Anzola dove avrebbero soggiornato per l’intera settimana.
Il giorno seguente li abbiamo accompagnati nel centro di Bologna e dopo un pranzo insieme ci siamo diretti fino
alla scuola per riprendere il lavoro del blog che avevamo cominciato a Valencia.
Mercoledì abbiamo visitato la fabbrica simbolo di Bologna: la Ducati. Il giro guidato è piaciuto moltissimo e al
termine ci siamo fermati per alcuni souvenir nel negozietto a fianco.
Lo stesso pomeriggio non siamo potuti stare insieme poiché loro avevano in programma una visita guidata alla
fabbrica Lamborghini.
Giovedì abbiamo passato l’intera giornata a Venezia.
È stato molto suggestivo accompagnarli lì, poiché sono rimasti affascinati dalla bellezza di questa città circondata
dall’acqua.
Le giornate a Bologna sono passate velocissime e, dopo un doloroso “hasta luego” e un po’ di lacrime, i nostri
ormai affezionati amici sono tornati a casa con la promessa che un giorno ci saremmo rivisti.
In alcuni momenti è stato molto difficile rapportarsi con loro però con la buona volontà (e innumerevoli gaffes…)
siamo riusciti a comunicare e instaurare un bel rapporto d’amicizia, che dura ancora adesso.
NON MOLLARE MAI (L'INNO DEL ROSA LUXEMBURG)
Di Luca Fiorini
Dal 3 Maggio 2011 l’ITCS Rosa Luxemburg ha l’inno
d’istituto.
L’inno è stato scritto a 4 mani da Francesco Pio
D’Apollo (in arte Frenz Paniko) e Natasha Santoro,
due dei finalisti del “Rosa Got Talent” svoltosi a
metà anno all’interno dell’ istituto. Il beat invece è
stato pensato e prodotto da Francesco Corrias (in
arte Dj Nervo), dj emergente sardo che si è offerto
di produrre la traccia, che è stata registrata presso
gli “High Distortion Level” studios di Altedo (BO).
La composizione è molto varia e unisce al suo
interno diversi generi musicali, forse anche per
necessità, poiché Frenz e Natasha cantano due
generi diversi: Frenz è un rapper di un gruppo
bolognese (Pesta Clan) che sta iniziando a farsi
conoscere a
livello locale, mentre Natasha è una solista del
Pop/R&B. Da subito si nota la voce calda di
Natasha che canta la prima strofa e tutti i
ritornelli della canzone, è molto naturale ma allo
stesso tempo curata e rende il brano molto
orecchiabile e apprezzabile. Alla seconda strofa
troviamo invece Frenz, con il suo rap irriverente
e ritmato che dà un tocco urban a tutto il
complesso, non trascurando però il significato
delle parole e delle frasi, spesso
intrecciate, che possono richiedere anche un
secondo ascolto per una migliore comprensione.
La terza strofa invece è un intreccio di voci e
sequenze prese dalle due strofe precedenti.
Il lavoro si fa apprezzare da tutti, infatti è stato
subito un enorme successo sia all’ interno dell’
istituto che non, ed emerge la grande
professionalità dei 3 artisti che si stanno
affacciando da poco sulla scena musicale, e che, a
detta degli ascoltatori, hanno le potenzialità per
poter divenire diventare le nuove voci del
momento.
Ascolta l'inno su Youtube:
http://www.youtube.com/watch?v=z9lID60G5JE
sulla scena hip hop del trio torinese composto dai
fratelli Alex e Jari Vella, in arte Raige ed Ensi,
insieme all'amico di sempre Marco Ricchetto, in
arte Rayden.
Gli “One Mic” nascono infatti nel 1999 e, nel
2005, fanno uscire il loro primo disco, Sotto la
cintura, per poi dedicarsi a progetti singoli.
Entrambi producono un paio di album prima della
riunione di quest'anno.
Raige, insieme al produttore Zonta, sforna prima
Tora-Ki, ritenuto una vera e propria pietra
miliare del rap italiano, poi Zer06-Zer08 in cui è
contenuta la canzone Ci Sarà, molto famosa sul
web, ed infine due anni fa pubblica Zer09 che
conclude il ciclo aperto col disco precedente.
ONE MIC – COMMERCIALE
di Francesco Pio D'Apollo
“Il nostro disco è più underground ma se lo
ascolti è commerciale” esordisce così il singolo
che ha anticipato il disco che annuncia il ritorno
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Ensi dapprima si dedica alla sua innata dote di freestyler poi pubblica prima Vendetta, poi Donercore
EP ed infine Equilibrio EP.
Rayden si fa notare anche lui nelle gare di freestyle, curando molte produzioni e dando sfoggio di una
grande abilità nel beatmaking, come si nota nei suoi due album C.A.L.M.A. ed In Ogni Dove. Il singolo
Commerciale, che dà il titolo all'album, risulta come una provocazione rivolta a tutto il mondo della
“doppia H” sull'ormai eterna discussione tra l'underground e il commerciale. E l'intero album crea
nell'ascoltatore una situazione di equilibrio precario tra un disco che entrerebbe facilmente tra i
migliori album hip hop dell'ultimo decennio ed un album che dal rap si schianta su un pop/r&b
melodico che ai cultori non piace.
Personalmente il mio giudizio sul disco è assolutamente sufficiente, anzi, sfiora quasi la lode: le
tematiche attuali s'intrecciano tranquillamente a testi autocelebrativi tipici del rap fino ad arrivare
“ad una canzone che fa sognare” come dice Ensi nella traccia Scusami, incredibile pezzo d'amore.
Le tracce sono tutte molto valide ma le mie preferite rimangono Con o Senza Cash, One Mic fa Rap,
Vivo Come Se, Il Mare Se Ne Frega, Scusami e la grande Pioggia Remix. L'ultimo è stato uno dei pezzi
più conosciuti estratti dal primo album dei tre, e il ritornello era cantato dall'allora fidanzata di
Raige, Anda. Interessante e per me fantastico questo rifacimento cantato da Simona Barbieri. La cosa
migliore rimane la parte di Raige che è stata completamente cambiata (nell'originale il testo era
riferito alla ragazza) ma rimane efficacissimo anche lanciando dei messaggi diretti proprio a lei.
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NEED FOR SPEED SHIFT 2
dI Riccardo Amenduni
La prima e, forse, la più importante novità
derivante dall’inedita “vocazione al
realismo” degli sviluppatori di Unleashed la
ritroviamo nella trasformazione della
Carriera: la modalità principale a giocatore
singolo di SHIFT 2, infatti, pur mantenendo
Tale modifica assume i contorni di una vera e propria rivoluzione se consideriamo la cancellazione netta del
sistema di crescita del personaggio basato, nel 2009, sulla conquista delle Stelle e sul dualismo
comportamentale tra la Precisione e l’Aggressività: se le prime sono state sostituite in toto da un massimo di
tre “azioni di dominio” per gara legate al raggiungimento di determinati obiettivi su pista (come l’esecuzione
impeccabile di un giro o di tutte le curve di un circuito), nel secondo caso il binomio tra le azioni di precisione
e gli atti aggressivi si fonde in un unico sistema di Punti Esperienza legato più alla pulizia del nostro stile di
guida (e al nostro andamento in gara) che al mondo in cui ci scontreremo con gli avversari per guadagnare
posizioni a loro discapito. Con Unleashed, gli studi Slightly Mad non imbastiscono il titanico parco macchine di
Gran Turismo 5, non elaborano sistemi di guida anche solo lontanamente paragonabili a quelli di Forza
Motorsport 3, ciononostante la scelta di ottimizzare il tempo di sviluppo a loro disposizione per concentrarsi su
tutta quella serie di orpelli scenici che hanno contraddistinto il capitolo precedente
compie un vero e proprio balzo e s’avvicina minacciosamente al territorio di caccia
battuto dalla concorrenza con le ultime edizioni di Forza Motorsport e Gran Turismo
(più del primo che del secondo, a dire il vero).
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Il libro raccoglie vari racconti di ambientazione e vissuto arabo, ma
senza stereotipi e senza banalizzazioni. Giorgio Gigliotti è uno
scrittore italiano il qual è ha vissuto nei Paesi islamici dedicando la
sua vita e il suo studio al fine di confrontarsi con il cosiddetto “Medio
Oriente” fino a confondersi con esso .
Tra donne definite “puttane”, veli e harem, tra minareti e deserto,
con un nuovo modo di scrivere che passa dal poetico al
cinematografico, viene cosi raccontato un mondo nuovo e
affascinante.
Ecco, questo è il mondo che la maggior parte delle volte la gente non
conosce perché, essendo un mondo misterioso, non si può sapere cio
che ci circonda.
Sta di fatto che questo mondo, visto attraverso gli occhi di un'altra
persona non islamica, viene ritenuto un mondo speciale, quasi come
se fosse un “avventura”.
Questo libro riuscirà a far sì che la vostra fantasia possa viaggiare fino
ad arrivare lì dove tutto è un mistero: l’Oriente.
Approfittando dell’esperienza maturata negli anni passati e dell’oggettiva mancanza di concorrenti diretti nel
campo dei racing game pseudo-simulativi, i ragazzi della casa di sviluppo londinese riescono così a ritagliarsi
uno spazio tutto loro in un mercato altamente competitivo ma stagnante ed eccessivamente
autoreferenziale.Per questo, e per tutti gli altri motivi che abbiamo cercato di spiegarvi con questa recensione,
consigliamo l’acquisto di SHIFT 2 Unleashed a chi è alla ricerca spasmodica di emozioni e a quella fetta di
appassionati di giochi di corse disposta a soprassedere sulle evidenti lacune dell’impianto simulativo,
dall’irrealistico sistema di guida alla scarsa personalità delle vetture proposte. Ricapitolando: un gioco che
colpisce il cuore degli appassionati, con molti tracciati visuale realistica e macchine discrete, ma con evidenti
lacune nel gameplay. VOTO: 7,5/10
specifici elementi del loro prodotto viene ripagata dalla bontà della Carriera in
singolo, dalla ricchezza di tracciati proposti e dalla realisticissima rappresentazio-
ne scenica della visuale interna all’abitacolo.
UN VIAGGIO NEI MISTERI DELL'ORIENTE di Sara Abousaid
Hotel Allah. Racconti dall'Islam, di Giorgio Gigliotti, Coniglio Editore, 2008.
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Pubblichiamo i testi prodotti in occasione dell’atelier di scrittura creativa condotto da Silvia Storelli, e coordinato dalla Prof. Graziella Giorgi
Il laboratorio è stato realizzato nell'ambito del progetto SeiPiù, promosso e finanziato dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
«VALORI»Testi di: Raluca Ana Maria Balan (3EE)Fatima Dounasser (3EE)Amina Muraina Folarin (3AL)Sadia Muraina Folarin (5AL)Ylenia Magro (3AL)Eric Mizzoni (3BI)Sarah Mizzoni (3FE)Nouhaila Tamaldou (3DL)Souad Tazarini (4AL)
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Amina Muraina Folarin Considero valore la saggezza di un anziano,le scritture dei più grandi.Considero valore i talenti non soliti,le parole dette,i momenti difficili da ripetere,le sensazioni insolite.Considero valore la nascita di un bimbola sua importanza e l’affetto da dimostrargli.Molti di questi valori non ho conosciuto.
***Istruzioni per cambiare il mondo Comincia pulendoti le mani, prendi colori, penna e gomma e mettiti in testa che il sole è per tutti. Cancella tutto ciò che è nero e usa un colore che piace a te. Però quando il cielo si fa buio lascialo, perché poi verranno le stelle.Se l’albero vicino a casa tua non ti piace, cancellalo e mettilo un po’ più in là. Al suo posto disegna una casa per il bimbo della strada. Fai uso della gomma e cancella i bidoni e al loro posto disegna uffici d’ascolto, non di confessione, ma per ascoltare la gente che ha bisogno di sfogarsi. Le carceri sono inutili, le persone cattive sono di colore nero quindi cancella e componili con cuore buono come piacciono a te.
*** Invocazione Datemi soddisfazioni, voglia, decisioni e sicurezza; tenetevi l’insicurezza, il non fare e il non sapere.Datemi l’istruzione, la conoscenza e la saggezza; tenetevi l’ignoranza.Datemi la gioia, le risa e la luce; tenetevi il buio, l’infelicità e il pianto.Datemi l’amore e quella frase che ha mille significati; tenetevi l’amaro che non sarà l’opposto di amore ma ha diverse interpretazioni.Datemi il mondo come fu creato: rotondo, verde, giallo, azzurro; tenetevi il mondo reale come l’uomo l’ha trasformato: rotondo, rosso, nero, con le spine.
***
Fatima Dounasser Considero valore l’aria, la pioggia, l’odore della terra bagnata, il riflesso del sole.Considero valore poter sentire un’anima che si muove dentro, nella pancia.Considero valore i momenti indimenticabili dell’infanzia.Considero valore i profumi dei dolci di mia madre, un profumo che ci unisce.Considero valore la famiglia ma soprattutto la mamma.Considero valore avere sorelle meravigliose.Considero valore il sacrificio della madre per poter dar da mangiare ai figli.Considero valore la nonna che ci ha dato tutto ciò che poteva.Considero valore il coraggio di affrontare la vita.Considero valore le persone che hanno vissuto una situazione difficile.Considero valore ogni sorriso verso i poveri.Considero valore la gentilezza, l’amicizia, l’amore e il rispetto verso tutti.Considero valore la diversità.Considero valore la cultura di ogni Paese.Considero valore conoscere diverse lingue.Considero valore la scuola, un’opportunità, che, grazie a Dio, ci viene data per arricchire la nostra personalità e la nostra cultura.Molti di questi valori non ho conosciuto.
***
Istruzioni per cambiare il mondo Dare più importanza alle proprie azioni;essere sinceri sulle intenzioni che si hanno nel fare le cose;rispettare i diritti altrui;aprirsi verso altre culture e arricchire le proprie conoscenze;rivendicare con azioni non violenteuguaglianza giuridica degli immigrati e dei cittadini che vivono in uno stesso Paese;lottare e scioperare per ottenere più possibilità di lavoro;interessarsi di ogni cosa che succede quotidianamente nel mondo e pensare su cosa ciascuno di noi possa fare.
*** Invocazione Datemi il colore del cielo a primavera e il canto felice degli uccelli sopra i campi;
tenetevi il fumo delle ciminiere degli stabilimenti industriali.Datemi l’odore della terra quando è appena piovuto, l’odore dei fiori appena sbocciati;tenetevi il rumore delle macchine, lo scorrere fanatico della vita di tutti i giorni.Datemi la vita dei monti innevati, quell’atmosfera intatta dei paesaggi invernali;tenetevi le città senza verde, piena di costruzioni anonime.Datemi l’acqua limpida;tenetevi il cielo grigio dello smog cittadino.Datemi il verde tenero degli alberi a primavera;tenetevi l’immondizia accantonata vicino ai cassonetti.Datemi il mare azzurro del Marocco d’estate dove tuffarsi è meraviglioso e dà un senso di libertàe tenetevi la puzza del Mc Donalds dove i giovani, tuffandosi nelle miriadi di hotdog,sprofondano nel mare dell’ artificiosità e dello sfruttamento.Datemi il sorriso dei bambini che vanno felici e spontanei incontro al loro giorno;tenetevi la tristezza delle persone stressate, preoccupate solo del successo ed incuranti della bellezza e della ricchezza di rapporti umani sinceri.
***Anch’io canto l’Italia Io sono straniera, marocchina, figlia di un’operaia.Mi sento strana, confusa in una marea di idee e di domande senza risposta,quando sento l’ignoranza, l’indifferenzai pregiudizi, l’arroganza e l’ingiustizia.Ma io ascoltoe penso e ci ripensoe accumulo.Domani risponderò con coraggio e con cultura,quando sarà il mio turnochiarirò i punti interrogativi.Anch’io canto l’Italia.
***
Nouhaila Tamaldou I giusti che salvano il mondo Mia madre che, anche se per numerosi anni ha sofferto, ha resistito in un matrimonio difficile; la maestra che difende un extracomunitario incapace di parlare la lingua del posto;chi non dice bugie a propri genitori;chi non tradisce;chi denuncia un atto illecito;chi fa la raccolta differenziata;
chi si assume le proprie responsabilità;chi cerca di far capire agli altri dove hanno sbagliato;chi rispetta coloro che gli sono gerarchicamente inferiori;chi, se vuole una cosa, la ottiene senza ledere i diritti altrui.
***
Raluca Ana Maria Balan Considero valore il rispetto degli altri nei miei confronti.Considero valore la gente felice e senza pensieri.Considero valore gli amici che non hanno le doppie facce.Considero valore il cielo azzurro chiaro d'inverno.Considero valore le persone che credono che i soldi non portino la felicità.Considero valore l'amore, l'amicizia e il sorriso.Considero valore giocare ancora con la bambola regalata da papà quando avevo quattro anni.Considero valore l'aiuto per il prossimo.Molti di questi valori non ho conosciuto.
***La mia unicità Cari lettori,vorrei spiegarvi la mia unicità.Sono una ragazza straniera in una città straniera, e a volte mi sento sola, proprio perché sono straniera, sebbene a volte riesca ad integrarmi. Sono socievole, però non mostro a tutti come sono; non do fiducia a tutti perché, quando ero più piccola, molti mi hanno tradito, e quindi ho imparato la lezione: è meglio che mi faccia gli affari miei piuttosto che riavere rimpianti dopo.Mi sento più matura della mia età per certi aspetti, in realtà mi sono sempre sentita più matura perchè ho sempre avuto le stesse responsabilità di mia sorella più grande.Molte volte mi mostro forte quando succede qualcosa di brutto, però dentro sono molto fragile e tante volte non riesco a trattenermi e scoppio.Penso che molte donne siano così e non sono l'unica.Io e la mia famiglia siamo persone oneste che manteniamo la parola data e quando certi miei coetanei fanno in Italia cose che non dovrebbero, io mi sento in colpa e mi vergogno per loro. E' per questo che mi considero un valore!
***
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Indignazione Un po' di tempo fa, precisamente 3 anni fa, a Roma, successe una catastrofe.Una madre e le sue due figlie aspettavano l'autobus per andare a scuola e mentre aspettavano, un ragazzo italiano che andava molto veloce in macchina, ha perso il controllo dell'auto e ha travolto le tre indifese.Le ragazze erano rumene, mie coetanee, provenienti dalla mia stessa città. Il padre da quel giorno è rimasto da solo senza nessuna delle sue donne: neanche una è stata risparmiata dal massacro, se ne sono andate tutte e tre.Quando uno straniero fa qualcosa è sui giornali e nei telegiornali per mesi, perchè tutti gli italiani chiedono giustizia, però un uomo straniero che lavora in regola e non ha mai dato fastidio a nessuno, cosa dovrebbe chiedere agli italiani dopo che gli hanno ucciso la moglie e le figlie? Io dico che deve essere fatta giustizia, ma senza incolpare tutti gli italiani come fanno gli italiani quando uno straniero commette un reato e ci danno della “razza” delinquente.Penso che tutte quelle persone che disprezzano gli stranieri e pensano che siano tutti delinquenti debbano provare vergogna.
Sadia Muraina Folarin Considero valore il cuore che batte.Considero valore il sole che sorge, l’azzurro intenso del cielo, l’albero che nasce e muore, il cigno che vola.Considero valore la fatica che si vede.Considero valore il soldato che muore per la giustizia.Considero valore internet che si diffonde.Considero valore la scuola che insegna.Considero valore la donna che si sposa.Considero valore la mamma che insegna.Considero valore la nostalgia di casa.Considero valore il desiderio di volare.Considero valore la vita dopo la morte.Considero valore gli occhi che osservano.Considero valore il lato oscuro che è in noi;il lavoro anche se ti distrugge;le lacrime di un bambino che piange;la forza della natura, anche quando è distruttiva.Molti di questi valori non ho conosciuto.
I giusti che salvano il mondo L’uomo che dice no alla guerra;chi dice no al dolore;la bambina che canta;chi vede le ingiustizie e non fa giustizia da sé;chi sa correggere i propri sbagli;coloro che vedono se stessi negli altri;il medico che cura i pazienti;l’amico che sostiene nei momenti difficili;chi comprende la frase di Dante:”Lasciate ogni speranza voi che entrate”.Tali persone stanno salvando il mondo.
***
Istruzioni per cambiare il mondo Non guardare l’Occidente per giudicare l’Oriente.Non guardare solo indietro per vedere ciò che c‘era prima, ma guarda in avanti per vedere il futuro.Non essere intollerante.Non sperare solo perché l’alba è vicina, ma perché l’alba non è lontana.Non guardare solamente, se vuoi cambiare. Non sperare nella menzogna.
*** Invocazione Datemi la pace, la gloria; tenetevi la malinconia.Datemi il Sole che avvolge col suo splendore, ma tenetevi la Terra inquinata.Datemi il buio per dormire e sognare;tenetevi il caos che confonde.Datemi la biro;tenetevi l’inchiostro che sporca e mostra ciò che penso degli altri.Tenetevi qualsiasi cosa, ma datemi il cielo che è la mia gioia.
***
Anch’io canto l’Italia Io sono l’immigrata che si deve integraremi considerano una nullitàquando parlano di diritti e doveri,ma io osservoe analizzoe mi adatto.Domani chiederanno quali sono i miei doveri,quando saremo tutti riunitie poi dirò loro anche i miei diritti.Anch’io canto l’Italia.
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Sarah Mizzoni Considero valore ciò che mi circonda: l’erba, la luna, le foglie autunnali, gli alberi che perdono le foglie che poi ricresceranno.Considero valore il sole che scalda le nostre giornate, le nubi che bloccano l’eccesso di calore.Considero valore il tetto sulla testa che molti, purtroppo, non hanno.Considero valore il coraggio di affrontare ciò che fa paura.Considero valore la virtù individuale.Considero valore la propria identità, espressa liberamente.Considero valore l’accettazione della morte.Considero valore la vita felice.Molti di questi valori non ho conosciuto.
*** I giusti che salvano il mondo Coloro che non abbandonano:Amber che, nonostante i cinque anni di lontananza,ancora vuole essere la mia amica del cuore;Giancarlo che riesce sempre a far sorridere anche l’anima più triste.I bambini che con la loro ingenuità e i loro sorrisi illuminano la giornata;gli insegnanti che si assumono la responsabilità di educare gli alunni oltre che insegnar loro la propria materia;i medici che salvano vite tutti i giorni;lo scrittore e il disegnatore che danno espressione e colore alla vita.Tutte le persone che con piccole azioni restano nell’ombra della semplicità.Tali persone stanno salvando il mondo.
***
Istruzioni per cambiare il mondo Prendi una foschia, un ventilatore e una presa al muro.Spazza via le nubi con il ventilatore, aprendo la vista sul cielo notturno, il cielo nero sarà pieno di stelle.Fai cadere le stelle marce ed evidenzia il contrasto tra cielo e stelle con musica e parole originando la luna: le stelle brilleranno ancora di più. Le stelline più piccole cresceranno e le stelle più vecchie cadranno, posandosi sulla soffice erbetta verde.
La luna segnerà la caduta delle stelle marce, facendo danzare nella bellissima musica le stelle buone che nasceranno, cresceranno e moriranno, cadendo sulla soffice erbetta verde.
*** Invocazione Datemi la montagna, tenetevi il mare inquinato.Datemi le rose, tenetevi i narcisi.Datemi la tolleranza, tenetevi l’arroganza e il pregiudizio.Datemi la gioia, tenetevi i litigi futili.Datemi i sorrisi, tenetevi le lacrime.Datemi l’amicizia, tenetevi l’ipocrisia.Datemi la speranza, tenetevi la disperazione.Datemi la pace, tenetevi il caos.Datemi gli occhiali da sole, tenetevi le tapparelle chiuse.Datemi la musica, tenetevi le bugie.Datemi la vita e la morte, tenetevi la paura.Datemi il mondo ma tenetevi la stupidità umana.
***
Souad Tazarini La mia unicità ènel velo che indosso, credendoci;nella lotta per farmi valere come sono;nel voler scoprire tutto il mondo e tutto ciò che gli appartiene;nel chiedere spiegazione di ogni parola;nel divertirmi anche con persone con idee diverse dalle mie;nell’essere felice e fiera della mia patria;nel convincere il mondo della bellezza della mia cultura;nell’amare la vita e nell’essere felice;nelle offese che subisco;nelle mie ragioni.Per questo mi considero un valore.
***
32
Considero valore la vita.Considero valore rispettare l’ambiente.Considero valore la conoscenza dell’altro, il rispetto, la solidarietà.Considero valore lo stare insieme, l’amicizia vera.Considero valore amarsi, provare pietà.Considero valore viaggiare per scoprire e conoscere.Considero valore divertirsi.Considero valore la ragione.Considero valore prendere autonomamente decisioni.Considero valore studiare.Considero valore ricordare momenti belli.Considero valore farsi valere con le proprie ragioni ed opinioni.Considero valore la pace nel mondo.Molti di questi valori non ho conosciuto.
***
clikka qui
Per vedere il video tratto dai testi di
questo laboratorio:
I giusti che salvano il mondo La professoressa che insegna la sua materia con amore;l’amica che ti sta vicino quando hai bisogno;quelli che lasciano la loro patria per migliorare la loro condizione di vita;la mamma che a 40 anni inizia ad andare a scuola per imparare a scrivere e a leggere; mio padre che lavora 10 ore al giorno per far crescere i suoi figli e non far loro mancare nulla;i figli che accompagnano la mamma o il padre in ospedale o in un ufficio perché hanno difficoltà nella lingua;le sorelle che affrontano i problemi insieme;chi si impegna per far felice la sua famiglia.
***
Anch’io sono l’Italia Io sono figlia di un marocchinomi guardano male quando sono in autobusma io li ignoroe continuo nella mia stradae vivo bene.Domani salirò in autobusquando mi vedono nessuno oserà guardarmi malee poi vedranno quanto sono meglio di tanti di loroe si vergogneranno.Anch’io sono l’Italia.
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CHI DONA SANGUE, MIDOLLO E ORGANI FA BENE ANCHE A SE'
Nell’anno del 10° anniversario dell'istituzione dell'Anno del volontariato, e
nell'ambito della collaborazione con l’Associazione AVIS per la donazione del sangue
e degli organi e ADMO per la donazione del midollo osseo, le classi quarte e quinte
del nostro Istituto hanno incontrato, nei mesi di ottobre e novembre 2010,
volontari, medici e donatori appartenenti a tali Associazioni.
Gli incontri hanno avuto la funzione di sensibilizzare i giovani al tema della
donazione volontaria del sangue, diffondere la cultura della donazione del midollo
e degli organi, educare i ragazzi alla solidarietà, ma anche ad interessarsi della
salute del proprio corpo.
Le schede su Avis e Admo sono a cura di Licia Taglioli e Nouhaila Amir
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L’Avis è un’associazione di volontariato costituita tra coloro che dona-
no volontariamente, gratuitamente, periodicamente e anonimamente il proprio
sangue.
Fondata a Milano nel 1927 dal dott. Vittorio Formentano, costituitasi ufficial-
mente come Associazione Volontari Italiani del Sangue nel 1946, riconosciuta nel
1950 con una legge dello Stato Italiano, l'AVIS è oggi un ente privato con
personalità giuridica e finalità pubblica e concorre ai fini del Servizio Sanitario
Nazionale in favore della collettività. Fonda la sua attività istituzionale ed
associativa sui principi costituzionali della democrazia e della partecipazione
sociale e sul volontariato quale elemento centrale e strumento insostituibile di
solidarietà umana.
All'AVIS possono aderire gratuitamente sia coloro che donano volontariamente e
anonimamente il proprio sangue e sia coloro che, pur non potendo per motivi di
inidoneità fare la donazione, collaborano però gratuitamente a tutte le attività
di promozione e organizzazione.
Per donare il sangue bisogna essere maggiorenni e puoi recarti nella sede AVIS o
nel Servizio Trasfusionale più vicino e devi pesare più di 50 Kg.
Devi avere buone condizioni di salute,per le donazioni intere non puoi superare i
65 anni di età mentre per le donazioni di plasma e piastrine il limite è di 60 anni.
Sede di Bologna (presso Ospedale Maggiore) via dell'Ospedale n. 20 - Bologna
Aperta tutti i giorni, compresi sabato e domenica, dalle 7 alle 10,30
Per informazioni: Tel 051.6478011 - Fax 051.388858
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L'ADMO è l'Associazione Donatori Midollo Osseo, e punta decisamente sui giovani.
Molti sono i giovani volontari impegnati nelle diverse sedi e sezioni
dell'Associazione.
Molti sono i giovani donatori e, fra questi, tanti con una donazione di midollo
osseo già effettuata.
Alcuni di loro comunicano attraverso i social notwork più popolari (come
Facebook e MySpace) dove hanno addirittura creato “gruppi ADMO“, ma altri, e
in numero notevolmente maggiore, sono i giovani che hanno trovato
nell'Associazione non “una” ma “la” ragione di vita.
Sette ragazzi prestano il loro Servizio Civile Nazionale presso alcune sezioni di
ADMO in Emilia-Romagna, con risultati molto positivi.
L'ADMO ha come scopo principale informare la popolazione italiana sulla
possibilità di combattere le leucemie, i linfomi, il mieloma e altre neoplasie del
sangue attraverso la donazione e il trapianto del midollo osseo.
Sono molte le persone che ogni anno in Italia necessitano di un trapianto, ma
purtroppo la compatibilità genetica è un fattore molto raro.
L'Associazione Donatori Midollo Osseo (ADMO) è nata in Italia nel 1990 e i donatori
italiani erano 2.500. Oggi gli iscritti sono oltre 370.000.
Per chi è interessato, ecco le informazioni sulla sede ADMO di Bologna:
Ospedale Sant'Orsola, Palazzina Gozzadini, Via Massarenti 11
Tel. 051391111 Fax. 051392244
e-mail: [email protected]
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hanno collaborato a questo numero:
Sara Abusaid
Melissa Alberto
Riccardo Amenduni
Nouhaila Amir
Francesca Arbizzani
Majda Chebakia
Dania Ciccone
Francesco Pio D'Apollo
Vanessa Ferrari
Giulia Finessi
Luca Fiorini
Adnan Khasbi
Laura Lodi
Eleonora Maffei
Carlos Henrique Mattioli
Eleonora Minelli
Lisa Moreddu
Alessandra Pizzirani
Vanessa Salvatore
Valentina Sapori
Milays Sanchez
Silvia Squarcia
Sheela Stanzani
Licia Taglioli
Francesca Venturi
realizzazione grafica ed impaginazione:
Riccardo Amenduni, Francesco Pio D'Apollo, Luca Fiorini
Progetto grafico e consulenza:
Akio Takemoto, (CrossingTV)
direttore responsabile:
Paolo Bernardi