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RosaOnLine n°0

Date post: 24-Mar-2016
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RosaOnLine è il giornalino online dell'ITCS Rosa Luxemburg di Bologna. Il progetto è promosso dalla Provincia di Bologna (Assessorato Comunicazione e Sistemi Informativi), Istituzione Gian Franco Minguzzi, Università di Bologna (Dipartimento di Scienze della Comunicazione), con il cofinanziamento della Fondazione Carisbo, "Rosaonline" intende creare uno “spazio” nella/della scuola per dare voce agli studenti, per far “dialogare” studenti, docenti della scuola e di altre scuole, famiglie e altri interlocutori del contesto sociale e istituzionale del nostro territorio.
23
marzo 2010
Transcript
Page 1: RosaOnLine n°0

marzo 2010

Page 2: RosaOnLine n°0

Il giornalino “Rosaonline” nasce da un’idea

progettuale dell’ITCS Rosa Luxemburg elaborata

dalla prof.ssa Graziella Giorgi in collaborazione con

la filmaker Silvia Storelli e realizzata con la

consulenza della redazione di CrossingTV. L’attività

si inserisce nel progetto denominato “Nuove

tecnologie senza barriere”, che si pone l’obiettivo di

promuovere le nuove potenzialità tecnologiche per

favorire il benessere a scuola e una migliore equità

di apprendimento. Il progetto è promosso dalla

Provincia di Bologna (Assessorato Comunicazione e

Sistemi Informativi), Istituzione Gian Franco

Minguzzi, Università di Bologna (Dipartimento di

Scienze della Comunicazione), con il

cofinanziamento della Fondazione Carisbo,

"Rosaonline" intende creare uno “spazio” nella/della

scuola per dare voce agli studenti, per far

“dialogare” studenti, docenti della scuola e di altre

scuole, famiglie e altri interlocutori del contesto

sociale e istituzionale del nostro territorio. Vogliamo

condividere esperienze, progetti…emozioni!

Page 3: RosaOnLine n°0

In questo numero:ROSALAND

● 'Venezia' di Vadim Kitsak ● 'Due chiacchiere con Ema e Doru ' di Sheela Stanzani● 'Museo di Ustica' di Riccardo Amenduni ● 'Mettersi in gioco ' di Mei Li Oca● 'Laboratorio teatrale ' di Majda Chebakia● 'Robert Posa' di Roberto Hu

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SPINE E PETALI

● 'C'era'

14

I CONSIGLI DI ZIA ROSA

● 'Spazio giovani dell'Ausl '

18

ROSAGAME

● 'Anche loro sono stati giovani '

20

NONSOLOROSA

● 'Dogocrazia' di Francesco Pio D'Apollo● 'Serie A: gratis e sul pc in diretta ' di Andrea Bellei ● 'Jessica e Maria Antonietta ', segnalazione della redazione di CrossingTV

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VENEZIA

Il 15 dicembre 2009 (gran bel giorno, ma un freddo cane!!)

io e la mia classe III BL siamo andati a Venezia,

accompagnati dalla prof.ssa Giorgi e dalla prof.ssa

Pappalardo (due delle prof che non vorrei mai perdere).

Con noi sono venuti anche i due ragazzi rumeni, perché in

quel periodo stavamo facendo lo scambio con la loro

scuola. Ritrovo alle 9 circa di mattina alla stazione di

Bologna e da li è iniziato il nostro viaggio. Appena arrivati,

la maggior parte della classe era già molto in ansia

per la visita della città, visto che molti

di loro non ci erano mai stati, io

compreso. Una volta usciti dalla

Stazione (ripeto: faceva un

freddo cane!!) alcuni hanno

proposto di andare in giro

Con il traghetto, ma quasi

nessuno era d’accordo e

quindi ci siamo trovati a

passeggiare tutta la giornata

per le strade di Venezia. Niente da dire, una città

bellissima, unica e stupenda da molti punti di vista, tranne

per i prezzi (5 euro a caffè!!). Abbiamo fatto molte pause

per riposarci visto che la giornata era lunga ed

impegnativa, ma allo stesso tempo molto divertente. Il

cuore della città di Venezia è piazza San Marco, per

definizione l'unica a meritarsi il nome di piazza: le altre

sono chiamate infatti campi o campielli. La Basilica di San

Marco appare al centro, colorata d'oro e rivestita da

mosaici che raccontano la storia di Venezia, assieme ai

meravigliosi bassorilievi che raffigurano i mesi dell'anno.

Sopra la porta principale, i quattro cavalli bronzei di

Costantinopoli (sono copie: gli originali sono nel museo di

San Marco) ricordano la quarta Crociata del 1204. La sua

forma a croce greca è sovrastata da cinque enormi cupole.

È la terza Basilica dedicata a San Marco che sorge in questo

luogo: le prime due andarono distrutte. Pare che questa

versione sia stata ispirata dalla chiesa dei Santi Apostoli di

Costantinopoli. L'interno è rivestito di mosaici a fondo oro

che raffigurano passi biblici e allegorici.

Inizialmente, era la cappella dei Dogi

della Repubblica di Venezia. Dopo aver

visitato questi luoghi bellissimi ci

siamo concessi un momento di

relax, andando a mangiare da

McDonald’s (non era il massimo) e

visitare altri posti senza i professori,

che ci hanno concesso un’ora di

tempo libero. È stato anche un bel

momento per conoscere meglio i

ragazzi rumeni, che sono stati molto socievoli con tutti,

soprattutto con me, visto che conosco e parlo la loro lingua

(grazie nonna!). Da quello che ho capito erano molto

entusiasti di essere qui in Italia, di visitare le città “molto

belle”, ma soprattutto di conoscere ragazzi italiani, vedere

come ci comportiamo con loro, dato che qui in Italia i

rumeni non sono molto graditi (io non sono uno di quelli

che li disprezza, essendo straniero li posso capire).

Insomma è stato davvero una bella giornata con loro! E

nell’ora d’aria che ci hanno concesso i professori (errore

gravissimo), io e i miei compagni naturalmente abbiamo

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DUE CHIACCHIERE CON EMA E DORU

Nella nostra scuola il 14 dicembre 2009 sono arrivati due

ragazzi rumeni: Ema e Doru, provenienti da Iasi, la città

rumena a nord-est della Moldavia. Iasi è soprannominata

“la città dalle sette colline”, anche se ultimamente con

l’espansione del tessuto urbano queste sono diventate

nove: Cetăţuia, Tătăraşi Galata, Copou-Aurora, Bucium-

Păun, Şorogari, Ciric, Repedea e Bârnova. La città,

capitale della Moldavia, ospita 400.000 abitanti circa e il

suo paesaggio comprende una grande varietà di parchi e

giardini. Il clima è molto freddo e in inverno la

temperatura arriva fino a -20 gradi. I due ragazzi,

accompagnati dalla loro professoressa Gabriela Butnaro,

hanno passato con noi solo due giorni della loro

permanenza in Italia e si sono sottoposti ad un'intervista

rispondendo in modo divertente e dettagliato alle nostre

domande curiose.

Cosa fate il sabato sera?

Doru: “Mi piace andare in discoteca, guardare qualche

film al cinema, trovarmi in un caffè con i miei amici o

giocare al pc”.

Ema: “Spesso vado al pub o in discoteca con amici, oppure

guardiamo un film al cinema”.

Fate sport?

Ema: “Io gioco a basket e qualche volta a calcio”.

Doru: “Mi piace giocare a calcio, basket e baseball” .

Oltre alle domande personali,

però, ce ne sono state altre di

carattere più generale e serio.

In Romania c'è la

legalizzazione delle

droghe?

Entrambi: “Sì, le droghe

leggere sono legali e ci

sono dei negozi che le

vendono; a noi è

indifferente perché non

ci piace né bere,

né fumare, né drogarci”.

fatto i cretini con la gente, imitando le persone che ci

passavano davanti e facendo i trenini come mongoli! Ho

trovato anche da discutere con un signore che mi ha

spinto! Naturalmente, visto che eravamo in una città

molto romantica, alcune delle nostre coppiette della

classe non hanno perso tempo e si sono dati da fare con

vari regali, ecc. Mi sono divertito molto, davvero! Dopo

aver visitato,visto e conosciuto certi luoghi siamo tornati

alla stazione e da lì purtroppo abbiamo preso il treno del

ritorno. Una volta arrivati a casa è tornato tutto come

prima, ma le sensazioni provate a Venezia sono rimaste

eccome!!

(Vadim Kitsak)

“Doru è del segno dello

scorpione e si definisce impulsivo, a volte infantile e

sognatore.Ama l’avventura e la sua

passione più grande è il calcio.Gli piace andare al cinema e il suo genere preferito di film

sono le commedie.

Page 7: RosaOnLine n°0

Il momento forse più delicato è stato quando noi studenti,

senza peli sulla lingua, abbiamo detto loro che qui in Italia

ci sono molti pregiudizi nei confronti dei rumeni,

probabilmente perché influenzati dalle notizie propagate

dai media. Loro, molto tranquillamente e con l’aiuto della

loro insegnante, ci hanno detto: “Sì, lo sappiamo, ma non

tutti siamo così. Anche a noi arrivano notizie sull’Italia, su

ciò che succede e spesso non sono positive; ma non per

questo abbiamo pregiudizi sugli italiani, perché, come in

tutti i paesi, nel nostro e nel vostro paese vi sono persone

che commettono reati. Se uno è colpevole, però, non lo

devono essere tutti”.

Altre risposte che ci hanno incuriosito molto, sono state

quelle relative agli usi e alle tradizioni del loro paese.

Festeggiate il Natale?

Entrambi: “Sì, e facciamo anche noi

l’albero, apriamo i regali, andiamo a

messa e il pomeriggio del 24 dicembre

ci sono gruppi di persone che vanno di

casa in casa a cantare le canzoni. Il

nostro è un paese cristiano e molto

religioso”.

Seguite la Moda?

“Abbiamo molti creatori di moda e nel

nostro paese vi sono vari stili: gli emo,

i punk, i rocker”.

Per concludere la nostra intervista gli

abbiamo chiesto come hanno passato i

loro giorni in Italia e una considerazione dopo aver visitato

Roma e Bologna.

Ema: “Mi ha colpito molto vedere girare tutti questi

motorini per strada, perché da noi non ce ne sono così

tanti. Il cibo che mi è piaciuto di più è la pasta, che a Iasi

mangiamo solo nei giorni di festa. Mi piacerebbe venire a

vivere qui, soprattutto a Roma che mi è piaciuta

moltissimo”.

Doru: “Mi piacerebbe vivere in Italia, perché mi ha colpito

tutto ciò che abbiamo visto in questi giorni”.

Relativamente alla scuola ci hanno fatto notare le

differenze tra il nostro paese e il loro: in Romania le classi

sono più numerose (almeno una trentina di alunni), vi è

più rispetto e disciplina ed è obbligatorio usare le

uniformi.

È stata un’esperienza molto istruttiva e

utile che si è conclusa con una gita a

Venezia in cui abbiamo avuto l’occasione

di parlare con Ema e Doru e affiancare i

nostri mondi, per quanto possibile.

Peccato che il tutto sia durato poco

tempo, ma questo non toglie che avremo

sicuramente tutti un bel ricordo e che

possiamo finalmente constatare che

le notizie e le idee che ci propinano

i media non sono del tutto veritiere.

(Sheela Stanzani)

“Ema è nata il 26 giugno 1993

ed è del segno del cancro.Ama fare fotografie,

viaggiare, cantare e il suo sport preferito è il basket.Le piace molto la musica

techno e jungle e il suo libro preferito è 'Twilight'

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ricostruito durante le indagini. Christian Boltanski ha

prodotto una installazione su misura composta da 81

lampade flebilmente pulsanti sospese sui resti dell'aereo e

81 specchi neri. Dietro ciascuno specchio vi è un

altoparlante che diffonde un semplice

pensiero/preoccupazione. Sono presenti, inoltre, alcune

casse di legno rivestite di plastica nera contenenti tutti gli

oggetti ritrovati nei pressi dell'aereo. Un piccolo libro con

le foto degli oggetti e delle informazioni generali viene

consegnato ai visitatori.

Questo museo, per quanto inquietante e angosciante possa

essere, è un museo affascinante e assolutamente da

visitare e ammirare. Per chi volesse saperne di più, ecco il

link utili:

● Sito Ufficiale: http://www.strageustica.it/

●Pagina Wikipedia:

http://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Ustica

●Sito dell'associazione dei parenti delle vittime:

http://www.comune.bologna.it/iperbole/ustica/

(Riccardo Amenduni)

MUSEO DI USTICA

È ancora un mistero. È il 27 giugno 1980. Un aereo DC-9.

81 persone a bordo compreso l’equipaggio. Il volo sta

lasciando Bologna con destinazione Palermo. Ecco, però,

che, arrivati ad Ustica (un’isola al largo della Sicilia), il

volo scompare misteriosamente dal radar. L’aereo viene

rinvenuto nel mare giorni dopo l’incidente e ancora oggi

non si sa cosa 'abbia fatto inabissare. L’autopsia dei corpi

riscontra che le persone, prima di morire, una forte

decompressione che li fece svenire, segno che l’aereo si

aprì nell’aria. Un attentato? Una bomba? La versione

ufficiale racconta di uno sbaglio dell’aeronautica militare

americana, pare abbia lanciato un missile contro l’aereo.

Il 27 giugno 2007 viene aperto a Bologna il Museo per la

memoria di Ustica voluto dalle famiglie delle vittime. Il

museo, che si trova in via di Saliceto 5 presso gli ex

magazzini dell'ATC, contiene l'aereo così come era stato

Page 9: RosaOnLine n°0

“Prima di iniziare a recitare

delle scenette, per riscaldarci facevamo finta di arrabbiarci,

oppure ci faceva parlare di qualsiasi cosa

Abbiamo intervistato Azzurra, una

studentessa della 2FL dopo lo

spettacolo/prova aperta.

Ti è piaciuta questa esperienza?

Mmm... sì.

La rifaresti?

No.

Una cosa in particolare che ti è

piaciuta?

Il prof. di recitazione, per metterci a nostro agio ci

raccontava cosa faceva durante la giornata in modo

veramente buffo. Prima di iniziare a recitare delle

scenette, per riscaldarci, ad esempio, facevamo finta di

arrabbiarci, oppure ci faceva parlare di qualsiasi cosa e

man mano il prof. ci suggeriva delle parole da inserire nei

nostri discorsi.

Come è venuta l'idea di 'Mettersi in gioco'?

È venuta al prof. di recitazione e al nostro prof. di Italiano,

con i quali abbiamo sperimentato insieme. Le parti sono

state scelte in base alla spigliatezza di ognuno.

Vuoi aggiungere qualcosa?

Vorrei fare una lode al nostro prof. di Italiano, Gabriele

Lamberti, che è stato disponibile a farsi ricoprire di

schiuma da barba, smarties e coriandoli, perché

recitava la parte di un prof. vendicativo e questo

ci ha fatto divertire molto! Una delle cose migliori

di questo progetto è che abbiamo avuto dei voti

fra il 6 e il 7 in base all'impegno di ognuno.

(Mei Li Oca)

LABORATORIO TEATRALE

Cronache di una giornata con il

coreografo Dimitri Pasquale:

Alcuni sopravvissuti hanno nuotato

tutta la notte dopo aver rifiutato

l'aiuto di una nave. Si risvegliano su

un'isola deserta. L'unica cosa da

mangiare sono due scatolette di mais.

Il gruppo si divide: alcuni vanno a

Cercare gli altri dispersi. Una ragazza comincia a cantare

“non ce la faremo, moriremo tutti”, quando ad un tratto

vedono qualcosa e cominciano a chiedere aiuto, ma niente

da fare. Lei allora continua a cantare “non ce la faremo,

moriremo tutti”. Tornano a dormire.

All'inizio dell'esame di maturità entra il prof., saluta tutti e

dice che erano 5 anni che aspettava questo momento.

Arrivano i soliti ritardatari e terminato l'appello il prof.

esce dall'aula. I ragazzi intanto ripassano. Ad un certo

punto si alza Azzurra e dice: “se passo l'esame

faccio il giro del mondo, vado

in America con gli amici”. Torna

il prof. per iniziare le

interrogazioni, ma i

ragazzi accendono lo

stereo, lo legano alla sedia

mettendogli occhiali da

sole, naso da pagliaccio

METTERSI IN GIOCO

Il 3 febbraio 2010 alcune classi hanno assistito ad una prova

aperta del laboratorio teatrale 'Mettersi in gioco', condotto

da Dimitri Pasquali della compagnia 'Lo Zibaldone'. Le classi

che si sono esibite sono state la 1 CL e la 2 FL,

rispettivamente coordinate dal prof. Lamberti e dalla

prof.ssa Pontonio.

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e ricoprendolo di schiuma e coriandoli. Per finire gli fanno

indossare un cappellino con le orecchie da asino.

(Majda Chebakia)

ROBERT POSA

Nome e cognome?

Robert Posa.

Quanti anni hai?

18.

Dove sei nato?

Sono nato in Romania, in montagna.

Qual è la tua passione?

Praticare il body building.

Come hai conosciuto questo sport?

Ho conosciuto il body building grazie a mio zio, che fa

pesi. Ora è molto grosso e muscoloso. Lui ora è il mio

modello.

Cosa ti piace del body building?

Mi piace aumentare la massa muscolare, e poi questo

sport mi dà la carica e mi fa star bene.

Qual è l'aspetto peggiore, invece?

Sicuramente il fatto che devo sacrificare il tempo in cui

potrei stare con la mia ragazza.

E i vantaggi?

Beh, dopo tanti allenamenti sono bello e scolpito, e

piaccio alle ragazze in spiaggia.

Quali sono i tuoi obiettivi?

Non so bene quali siano i miei obiettivi, sicuramente ho

molta voglia di arrivare in alto. Credo di potercela fare in

futuro, e magari di poter partecipare ad alcune gare.

Quali sono le gare più importanti nel body building?

Per esempio Mister Olimpia, che si può vincere nella gara

Junior riservata alla categoria under 18, i cui partecipanti

devono pesare almeno 55-60 kg.

Cosa fai per migliorare le tue prestazioni e il tuo fisico?

Prendo creatina, integratori e ossido nitrico per la

resistenza; ogni tanto vado in piscina, mangio tanta carne

e pesce per accumulare creatina. Spesso mangio anche dal

Mc Donald's.

Cosa pensi del doping?

Riguardo al doping penso che le pastiglie facciano male,

ma se sono leggere vanno bene, mentre se sono pesanti

come il testosterone, no. Infatti, il testosterone è uno

steroide che ti rende sterile, e anche se smetti di

assumerlo, cessi di produrre completamente ormoni.

Quanto ti viene a costare la tua attività?

Beh, contando che ho comprato alcuni attrezzi per fare

pesi, dal prezzo di 500 euro, che vado in palestra e

l'abbonamento è di circa 60 euro al mese, e che compro

gli integratori, è una certa somma.

Se fossi un animale cosa saresti?

Un toro.

Un genere di musica?

House.

Un paese?

L'Austria.

(Roberto Hu)

Page 11: RosaOnLine n°0

DOGOCRAZIA

Tradimento o evoluzione?

Questione Dogocrazia. L’ultimo disco del trio milanese

Club Dogo ha fatto parlare molto di sé.

Dogocrazia contiene in tutto 15 tracce molto potenti e

decise. Questo album è a mio parere un importante di

maturità musicale e non segna un punto d’arrivo per il

gruppo, ma piuttosto una partenza verso un nuovo modo

di fare del buon rap, cosa in cui hanno sempre dimostrato

di essere i migliori. Il complesso del disco è quello a cui il

trio ha sempre abituato i suoi ascoltatori. Crudezza dei

testi e cura del dettaglio sono alla base di quest’opera che

ha, attraverso la poesia di Guè Pequeno e la freddezza di

Jake la Furia, il compito di ridicolizzare e criticare gli

stereotipi di vita quotidiana attuali. Ad esempio il

brano d’esordio dell’album dal titolo “Sgrilla”

ironizza sull’immagine femminile d’oggi, così come

ci viene presentata quotidianamente dai media.

L’album raccoglie tra le sue tracce molti featuring

con artisti che ruotano attorno al nome dei Dogo da

parecchi anni, come Marracash, J-Ax, Vincenzo da Via

Anfossi o Montenero, solo per citarne alcuni. Non passano

inosservate, inoltre, le partecipazioni d’oltreoceano di

Infamous Mobb (in 'Infamous Gang') e di Kool G Rap (in

'Gunz From Italy') in particolare quella del rapper tunisino

Karkadan, che ci stupisce col suo rap per la prima volta in

versione italiana in 'Ragazzi Fuori'. Altro aspetto

fondamentale è che tutti i beat sono stati prodotti dal

solito Don Joe (dj del Club Dogo).

L’uso dei vocoder e delle basi americanizzate ha fatto

discutere i fan su una sorta di “tradimento” nei confronti

di quello che era l’underground e la cultura di strada che

hanno sempre trasmesso attraverso le loro liriche. A mio

avviso invece, come ho spiegato ampiamente prima,

Dogocrazia rappresenta un nuovo orizzonte musicale sia

per il Dogo che per il piccolo mondo dell’hip hop italiano.

Questo disco è un mix di strada, crudezza, amore,

innovazione musicale e decisione che porta la maggior

Page 12: RosaOnLine n°0

parte degli ascoltatori a rimanere incollati allo stereo,

probabilmente proprio grazie a quegli elementi che gli sono

stati criticati e che rendono più piacevole l’ascolto anche a

chi non è avvezzo in materia di rap. Il Club Dogo sta

portando il rap sempre più fuori dalla nicchia pur

mantenendo quello che è il classico stile crudo degli artisti

underground.

Il consiglio che do a tutti è quello di ascoltarlo, e se

possibile, anche più di una volta, in modo accurato poiché

vi sono nei testi parecchi sensi nascosti che non si

percepiscono al primo colpo.

(Francesco Pio D'Apollo)

SERIE A: GRATIS E SUL PC IN DIRETTA

Serie A: gratis sul pc in diretta

Come primo articolo, ho deciso di parlarvi di qualcosa che

può risultare molto interessante per gli appassionati che

(come me) non riescono a vedere le partite della serie A.

La mancanza dell’abbonamento alle varie emittenti

televisive spesso è un odioso ostacolo per la maggior parte

dei tifosi.

Per chi non ha la possibilità di seguire sempre la propria

squadra del cuore tutte le domeniche allo stadio o per chi

è costretto a seguire la cronaca del match per radio

hanno, infatto, cominciato a diffondersi sempre più siti o

portali che consentono la visione diretta di tutti gli eventi

sportivi. Il tutto, a volte, senza dover scaricare alcun

software o utilizzare metodi complessi. Ce ne sono molti,

invece, che richiedono l'insatllazione nel vostro pc di un

programma per la visualizzazione dei video in steaming

(TvAnts, Uusee, SopCast, TvuPlayer o PPStream), ma

ormai sono superati...

Riportiamo dunque alcuni dei siti più interessanti,

ricordando agli utenti che lo streaming del campionato di

serie A è da considerarsi legale in quanto gli incontri sono

messi in rete da emittenti televisive estere che ne hanno

acquistato regolarmente i diritti .

●LiveTv●Kinglion

●http://multivideo.altervista.org/multivideo/

Più semplice e completo di tutti è Tvlive, un sito Myp2p in

cui per ogni evento sportivo ci sono svariate client che vi

posso trasmettere in streaming cioè che volete.

Ovviamente più l'evento è importante, più client si

trovano.

Spero che queste brevi righe possano far capire che ormai

la rete è diventata una risorsa importantissima a

disposizione di tutti e, fino ad ora, senza troppe censure.

Se usato bene Internet può darci una risposta a tutto e

questo articolo è solo l’ inizio…

(Andrea Bellei)

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JESSICA E MARIA ANTONIETTA

Per questo numero zero, la redazione di CrossingTV vi segnala un

video che ha come protagonista proprio una ragazza che

frequenta il Rosa Luxemburg. Clikkate qui per vedere il video.

Jessica ha 18 anni, frequenta l’ Istituto Tecnico Commerciale

Rosa Luxemburg di Bologna e nel tempo libero si dedica alla sua

particolare passione: la storia di Maria Antonietta.

Questo suo interesse coinvolge tutti quelli che le stanno vicino: i

suoi amici l’hanno soprannominata “Maria Antonietta” e suoi

genitori ormai si sono rassegnati all’idea di andarla a trovare a

Parigi, dove si trasferirà appena possibile.

Dal sua camera-museo, Jessica ci racconta la “sua” Maria

Antonietta.

Page 14: RosaOnLine n°0

C'ERA

Io e me stessa in camera vicino alla finestra. Mi giro e vedo il tramonto

che rende tutto più colorito: c'erano le bimbe giù al parco che

giocavano; c'erano gli uccelli che volavano, decollavano sul ramo

dell'albero e, come se concordassero un qualcosa, si dirigevano su

panchine diverse, e bastava un attimo di distrazione che sparivano;

c'era la gente che attraversava la strada, e io che associavo una storia a

ognuno di loro; c'era il cielo che allora si faceva scuro: alzo lo sguardo,

una goccia sul naso, sbatto le ciglia e si mette a piovere... Mi allontano

dalla finestra e chiudo ciò che, aperto, rendeva impossibile la visione

del mondo che c'era dentro e il mondo che c'era fuori.

(Amina Muraina Folarin)

Io e mia cugina eravamo in campagna dalla nonna, durante l'estate.

Giocavamo a tanti giochi diversi. Io insegnavo a lei alcuni giochi, e lei

ne insegnava altri a me. C'era il bel sole, con i suoi raggi caldi. C'era la

nonna che a volte ci guardava. C'era l'erba verde su cui ci piaceva

sdraiarci. C'erano le formiche che ammazzavamo se ci davano fastidio.

C'era mio fratello che rompeva sempre con i suoi scherzi stupidi.

C'erano due ragazzine sotto un albero, ed eravamo io e mia cugina.

C'era anche Miky, il gattino che a volte veniva da noi per farsi

accarezzare. C'erano tutti i nostri giocattoli sparsi per il giardino.

C'erano le nostre risate che sentiva perfino il vicino di casa. C'era una

bella armonia.

(Simona Avasilichioae)

Page 15: RosaOnLine n°0

Era estate, in campagna, e tutti correvano nel prato

verde calpestando le piccole margheritine. Eravamo io e

Alexandra, ed i nostri genitori che ci guardavano

saltellare. C'era il caldo dell'estate di sera. C'era mia

sorella che a malapena camminava, perché aveva

appena iniziato a muovere i primi passi. C'era la rugiada

fredda che ci bagnava i piedi. C'erano le cavallette che

provavamo a prendere. C'era il profumo della carne alla

griglia. C'era il sottofondo degli altri bambini che

giocavano e urlavano nel paese. C'era l'altalena su cui ci

dondolavamo. C'era il mio cane che tanto amo.

(Raluca Ana Maria Balan)

Mi trovavo nel bel mezzo del pomeriggio con la mia

migliore amica, Rita, in un paesino nascosto. C'era la

grande collina che si estendeva. C'era una lunga

camminata per arrivarci. Nei dintorni c'erano delle

grandi ville con i muri screpolati e i mattoni che

fuoriuscivano. C'era una vecchia che ci guardava dalla

sua finestra, come qualcuno che da anni non vede

passare nessuno per di lì. C'era un bel bosco, in cui le

nostre scarpe, a contatto con l'erba bagnata,

sembravano più pesanti del solito, e fra i sassi e le

foglie c'erano tante buone castagne da raccogliere e da

portarsi via.

(Milka Chasco)

Passavo molto tempo con Zara, una bimba marocchina

che tutti prendevano in giro per il colore della pelle, ma

a me non interessava, con lei c'era sempre qualcosa da

fare. C'era da passare lunghe giornate in mensa a

gettare cibo in testa a Maria, la bambina snob della

nostra classe, e c'erano i nostri amici a sostenerci; c'era

la bidella che sbraitava per la confusione e per lo sporco

creato, c'era la maestra che minacciava punizioni

esemplari; infine c'era il carrello d'acciaio della mensa

dove io e Zara eravamo solite nasconderci quando non

volevamo tornare in classe, per raccontarci storie e

ricordi del nostro passato e delle nostre origini.

(Rossella Rosito)

Era un caldo pomeriggio d'estate, eravamo io, mio padre,

mio cugino e la mia cara amica Giulia. C'era una spiaggia

deserta, c'era qualche ombrellone abbandonato qua e là;

c'era la musica proveniente da qualche lido più avanti.

C'era il limpido cielo accompagnato da immagini buffe di

cui noi ci divertivamo a inventare le forme; c'era il rumore

del treno che passava, e c'erano le incomprensibili

barzellette inventate da mio padre per passare il

pomeriggio... e infine c'era questa lunga e infinita distesa

di mare, che faceva sognare chiunque.

(Alice Tagliavini)

Ricordo le sere d'estate al mare io e Sara, la mia amica

d'infanzia, quei bei momenti passati insieme in quelle

giornate sempre allegre che purtroppo finivano sempre

troppo presto. C'era il cielo che si scuriva. C'era la sabbia

che piano piano si raffreddava. C'era il vento che

aumentava. C'era l'ora del gelato. C'erano gli amici con cui

si stava la sera in spiaggia a giocare; e c'era il momento di

salutarsi

(Martina Gardeni)

Ricordo i momenti passati tra la casa e il giardino con la

mia migliore amica di quegli anni: c'erano le risate e le

nostre intese per ogni cosa, c'erano i compiti da fare, ma

mancava la voglia di farli, c'erano le merende che ci

preparavamo da sole, c'erano i giochi con il gatto e il cane

e le finte lettere d'amore che mettevamo nella posta dei

miei vicini, c'erano i fiori non ancora sbocciati e il gioco di

indovinarne il colore, “Rosa, rosso o giallo?”, c'era la

consapevolezza di essere bambine e la voglia di diventare

grandi, e non mancava mai l'inventiva, la voglia di fare, di

raccontare, di giocare... Poi c'era la palla con la quale

abbiamo rotto tanti oggetti, c'erano le rose e gli spini con

Page 16: RosaOnLine n°0

cui abbiamo bucato il pallone tante volte, c'era il

cancello che si chiudeva sempre al momento sbagliato.

E poi c'era l'ora di cena che metteva fine al nostro

divertimento, ma c'erano le chiacchiere tra i genitori

che ci regalavano sempre quei cinque minuti in più.

(Chiara Bartolotti)

Era la prima volta che io e mia sorella passavamo il

capodanno nel nostro paese d'origine. Per questo motivo

eravamo sempre incollate ai nostri cugini. C'erano

sempre degli ospiti a casa, e quindi c'era sempre del

buon cibo sul tavolo. C'era, ogni volta, del gran chiasso

proveniente dalle case dei vicini, che si mettevano a

cantare col karaoke, e non sempre cantavano bene.

C'erano i saldi nei negozi e c'era un gran via vai tra una

casa e l'altra; c'era la luna che illuminava gaiamente il

paesaggio festivo.

(Diana Altar)

Io, Giulia e Vanessa andavamo tutti i giorni in bicicletta

sulla collinetta verde del parco, dall'altra parte del

paese. C'era l'erba verde dove ci sedevamo e

poggiavamo le bici a terra. C'erano le margherite aperte

o non ancora sbocciate, che noi prendevamo e con cui

facevamo degli anellini. C'erano le coccinelle, che chi le

prendeva per primo esprimeva un desiderio, dopodichè

le facevamo volare. C'erano i formicai, che radunavano

le formiche nere o rosse. C'erano le risate di noi

bambine, che ridevamo e scherzavamo su quella collina.

Ora lo si può fare solo in alcune rare occasioni.

(Alessia Vicentini)

L'estate della mia infanzia. La scuola era finita, nessuno

pensava ad altro fuori che divertirsi. Il condominio dove

ho vissuto era pieno di bambini della mia età, pronti ad

inventare un nuovo gioco e ad immergersi nell'avventura.

C'erano le giornate calde d'estate, e quando qualcuno

usciva fuori scalzo, era visto con invidia, perché non tutti i

genitori lo permettevano. C'era quel caos dal mattino alla

sera, con noi tutti che giocavamo e correvamo facendo

molto chiasso, ma era un rumore

bello perché trasmetteva la nostra gioia. C'era quell'odore

di cibo appena preparato, ogni piano aveva la sua

specialità del giorno. C'era quel silenzio abissale al

pomeriggio, quando tutti andavano a casa a mangiare, per

poi fare un pisolino (obbligatorio, a quel tempo), ma non

mancavano neanche quelli che in qualche modo riuscivano

a scappare di nascosto, e vagavano per tutto il cortile nel

tentativo di trovare un nuovo gioco. C'era l'arrivo della

sera, che con il tramonto e col suono dei grilli ci avvolgeva

senza che noi ce ne accorgessimo. C'era l'immancabile, per

ogni bambino che si rispetti, fiaba della buona notte, che

arrivava puntualmente alle 9 in tv. C'erano tutti quei giorni

di divertimento che resero la mia infanzia indimenticabile.

(Natalia Dragoman)

Io e la mia amica eravamo sempre insieme. Stavamo

sempre attorno a casa mia perché mio padre non voleva

che ci allontanassimo troppo poiché c'erano alcuni che

rubavano i bambini. Io e lei avevamo paura di essere

rapite, per questo stavamo davanti a casa, tanto lei

abitava vicino a me. C'era la sabbia, il nostro giocattolo

preferito con cui costruivamo tante cose. C'erano anche le

bambole, che però stavano sedute, aspettando

pazientemente di essere vestite. Quando pioveva, papà mi

diceva di entrare in casa, ma preferivo stare a giocare con

la mia amica. C'era papà che mi diceva di andarmi a lavare

perché ero tutta sporca, mentre c'erano le mie bambole

che avevamo lasciato in mezzo alla pioggia, che

aspettavano ancora pazientemente... Quando la mia amica

veniva a casa mia c'era il salotto pieno di divani; c'erano i

tavoli e noi, come leonesse inferocite, distruggevamo

tutto; c'era una bambina con noi, ed era la mia piccola

sorellina; c'erano delle voci che rimproveravano, e quella

era la voce di mio padre che chiedeva silenzio.

(Sadia Muraina Folarin)

Page 17: RosaOnLine n°0

Quando ero piccola ogni tanto, dopo la scuola, andavo a

trovare mio nonno, che ero sicura di trovare nel suo

giardino. La sua passione infatti era quella di coltivare

le piante. Zappava e annaffiava e nei momenti di riposo

sorvegliava il giardino, sorseggiando un the caldo alla

menta. C'era un tappeto colorato di foglie cadute. Mi

piaceva molto raccoglierle con il rastrello. C'erano tanti

fiori che sbocciavano in primavera. Mi piaceva sedermi

e osservare i tulipani e le margherite e mi piaceva

annusare le erbe aromatiche.

(Fatima Dounasser)

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LO SPAZIO GIOVANI DI BOLOGNA

A Bologna esiste lo Spazio Giovani dell'Ausl dove ragazzi e ragazze fino ai 20 anni possono andare in

maniera gratuita per qualsiasi richiesta di informazione o di aiuto che riguardino:-

●la salute fisica (la crescita, l'acne, i problemi con il cibo, i problemi di peso)

●la salute psicologica (problemi in famiglia, a scuola, con gli amici, con il partner o con se stesso/a)- la

sessualità

●come evitare gravidanze indesiderate (contraccezione ed interruzione volontaria di gravidanza)

●come affrontare una gravidanza

●come evitare o curare una malattia sessualmente trasmessa

●uso e abuso di sostanze (alcol e droga)

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Allo Spazio Giovani si può andare da soli, in coppia o in compagnia di amici o di familiari.

Il servizio è gratuito e garantisce la riservatezza.

Per accedere al servizio ci si rivolge agli operatori, direttamente o per telefono, nei giorni di apertura.

Indirizzo: Via S. Isaia 94/a Scala A,  3°piano

Città: 40100 Bologna

Telefono: 051 6597217

Orari: dal lunedì al giovedì 14.00-18.00

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Sono stati giovani anche loro...

Ebbene sì, che ci crediate o no, anche i

professori del Rosa Luxemburg un tempo

sono stati baldi (e vivi) giovani.

Non ne siete ancora convinti? Date

un'occhiata alla foto qui a destra, allora.

Questa sorridente ragazza ora insegna

nella nostra scuola.

Se avete capito di chi si tratta mandate

la risposta col nome della persona nella

foto ed il vostro a questo indirizzo:

[email protected] ;

Chi fra voi sarà più svelto vincerà una

colazione, ovviamente offerta dalla

“ragazza” della foto e la possibilità di

realizzare un'intervista sul suo passato

da studentessa.

In bocca al lupo a tutti!!

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direttore responsabile: prof. Paolo Bernardi

redattori:

Andrea Bellei

Francesco Pio D'Apollo

Majda Chebakia

Mei Li Oca

Riccardo Amenduni

Roberto Hu

Sheela Stanzani

Vadim Kitsak

consulenti: Akio Takemoto, Azeb Lucà Trombetta, Gaia Roncarelli, Silvia Storelli (CrossingTV)

coordinamento: prof.ssa Graziella Giorgi

grafica ed impaginazione: Akio Takemoto

Anche tu vuoi dire la tua o semplicemente partecipare alla realizzazione di un numero di Rosaonline?

Contattaci scrivendo a [email protected] o mandaci direttamente un articolo.

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TI sei mai chiesto chi è colei che dà il nome alla tua scuola? Noi ti diamo alcuni dati, tu scopri tutto il resto...


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