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ROTARY CLUB ROMA EST
DISTRETTO 2080 Rotary International TEL. 06.321.42.92 - FAX 06.321.52.88 - email: [email protected]
Notiziario N°9 (Riservato ai Soci del Rotary Club Roma Est)
Aprile 2010 – mese della stampa rotariana
Si avverte che il notiziario non sarà inviato per posta ordinaria ai soci in possesso
di posta elettronica.
LETTERA DEL PRESIDENTE – APRILE 2010
Carissimi amici,
appartenere al Rotary è un privilegio.
È un orgoglio, essere parte di una Associazione, che vive e si sviluppa da così tanto tempo …
Dobbiamo essere consapevoli, che una così lunga vita e la “diffusione universale” dei principi
rotariani, possano trovare valide motivazioni nei contenuti che animano il Rotary stesso.
Quando parlo di “diffusione universale” parlo essenzialmente di Comunicazione, di quella
comunicazione che è chiamata, da sempre, a presidiare l’immagine pubblica del Rotary.
Essa non è solo strumento fondamentale di relazione nell’ambito della comunità ma è intesa
anche come un atto sociale di reciproca partecipazione.
Si deve dunque comunicare con metodo e continuità se vogliamo essere credibili e convincenti
riguardo i principi e le azioni da rappresentare; il “far sapere” non è un esercizio semplice, tutt’altro,
spesso la mancanza di tempestività ci fa essere presenti in modo parziale o insoddisfacente.
Dovremmo considerare conclusi, veramente, tutti i nostri service solo nel momento in cui li
avremo anche adeguatamente comunicati e pubblicizzati affinché, unitamente ai loro beneficiari,
anche l’immagine del Rotary ne tragga giovamento.
Nel mio anno abbiamo puntato, sin dall’inizio, ad essere presenti con uno o più articoli sulla
rivista nazionale “Rotary” che è al suo 84° anno di vita e che ha accompagnato il nostro sodalizio
praticamente da quando fu costituito il Distretto unico italiano nel 1925; d’altra parte, partecipare
alla vita di un club, significa far conoscere le proprie idee, le proprie riflessioni e i propri orientamenti
con appropriati articoli pubblicati sui media.
Da gennaio abbiamo ogni mese più articoli anche sul nostro organo di informazione distrettuale
“Voce del Rotary”; comunicati che il nostro notiziario regolarmente anticipa mensilmente.
Ci riteniamo dunque soddisfatti perché ciò che stiamo facendo (e non è poco) cerchiamo anche di
farlo sapere nella maniera migliore.
A tal proposito, nel rispetto dell’esigenza del “fare”, vi chiedo di essere generosi nella
partecipazione alla vita del Club, ricordando che la presenza è necessaria se si vuole che gli sforzi
organizzativi sostenuti per l’attuazione di eventi importanti -che hanno coinvolto sempre di più
personalità esterne al Club- possano rappresentarci al meglio.
Vi saluto con l’augurio che la partecipazione alle riunioni diventi sempre più una rotariana
consapevolezza a sostegno di una sincera amicizia, elemento fondamentale della famiglia rotariana
che rafforza da sempre l’entusiasmo, lo spirito di corpo, il senso di appartenenza, insomma
l’emozione e l’orgoglio di essere rotariani.
A presto.
Patrizia
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LETTERA DI APRILE DEL GOVERNATORE LUCIANO DI MARTINO
Cari Amici,
“Se un baobab cade nella foresta e non c’è una telecamera a riprenderlo, il baobab non è mai caduto”. Questa significativa
indicazione del sociologo californiano Percy Tannenbaum ben si adatta al tema di aprile, dedicato alla stampa rotariana. Ma
l’emblematica frase vale sempre: ogni giorno dobbiamo averla presente ed è per questo motivo che uso ripeterla durante le mie
visite ai club del distretto, per invogliare i soci a conoscere e far conoscere le nostre attività di servizio. E’ importantissimo che
tutti siamo al corrente delle iniziative ideate e portate avanti dai club, così come è necessario che il nostro operare sia conosciuto
al di fuori dell’organizzazione. Se il mondo esterno non sa quello che facciamo, in buona sostanza è come se il Rotary stesso non
esistesse; e se il Rotary “non esiste” nella sua operosità, nessuno può interessarsi ad aiutarlo nella sua azione umanitaria. “Solo
chi comunica esiste” è il motto che spiega l’attenzione del Rotary (a cominciare dal Presidente internazionale) verso la necessità
di rappresentare a tutti i livelli le proprie attività. La comunicazione è un fattore moltiplicante dell’azione e delle opere che si
compiono: è la chiave di lettura del mondo, più che mai in quest’era basata appunto sulle tecniche di comunicazione sociale.
Ecco perché, specialmente nel mese della stampa rotariana, i club sono chiamati a leggere e a favorire la lettura delle nostre
pubblicazioni, dalla rivista Rotary (organo ufficiale in lingua italiana del Rotary International), al mensile del nostro distretto
(Voce del Rotary) e a tutti i bollettini scrupolosamente confezionati dai club. Questa molteplicità di pubblicazioni è
un’insostituibile miniera di informazioni, resa ancora più ricca e diffusa grazie ai siti web curati non solo dai distretti ma anche
dai singoli club. In particolare, la Voce de Rotary rappresenta la memoria storica del Distretto 2080 e anche per questo è la
rivista ufficiale al servizio dei club.
Pubblicata con scadenza mensile, è diretta e redatta da giornalisti professionisti, tutti rotariani. Intende non soltanto mettere
al corrente delle attività i soci del Lazio e della Sardegna, ma anche raccontarci a chi non è rotariano.
Proprio per rendere più facile l’approccio al mondo esterno, comprende ogni mese almeno un editoriale e un servizio
giornalistico su argomenti non strettamente rotariani.
Sono convinto che si distacchi autorevolmente dalla miriade di pubblicazioni di cui sono piene le edicole di giornali e che
somministrano a lettori annoiati servizi poco interessanti e lunghe interviste ai politici.
Al riguardo della comunicazione esterna, sono convinto che una chiara e veloce indicazione debba sempre accompagnare il
nostro logo, conosciuto in tutto il mondo ma non da tutti riconosciuto per ciò che realmente rappresenta.
Perché la ruota dentata sia un richiamo immediatamente comprensibile nei suoi significati e contenuti, vorrei che d’ora in
avanti i documenti, le lettere, le comunicazioni e le pubblicazioni del Rotary del nostro distretto portassero accanto al distintivo
la breve scritta che troverete in un’apposita pagina illustrativa di questa edizione di aprile.
Per restare alla comunicazione interna, al di là delle pubblicazioni ricordo i nostri strumenti più tipici, come la lettera
mensile che il governatore rivolge ai soci del distretto; come l’Annuario (ora snellito per consentire una più agevole
consultazione); come i forum e i Ryla dedicati. In particolare, ricordo la commissione distrettuale “Pubbliche relazioni”, che ha
il compito specifico di informare il pubblico sul Rotary curando i rapporti con stampa, radio e televisione, con l’industria,
l’artigianato e il commercio, con l’università e la scuola, con i settori del turismo e dello spettacolo (dispone ovviamente di un
sito in rete).
Anche i club, cellule fondamentali della struttura rotariana, hanno ciascuno una commissione per la comunicazione.
La capillarità dell’informazione esterna a livello locale rientra nella strategia rotariana: si tratta di individuare i soci che
operano professionalmente nel settore, il cui compito è quello di “decodificare” le nostre attività per trasformarle in notizie, così
da poter accedere ai media attraverso le strade che i giornalisti conoscono bene: segnalazioni agli organi di informazione,
comunicati stampa, eventuali conferenze stampa, utilizzazione di siti internet, email, cellulari. E magari creare eventi,
organizzare convegni su argomenti d’attualità, concedere e cercare sponsorizzazioni, promuovere sottoscrizioni su argomenti di
natura umanitaria. Abbiamo potuto constatare proprio nello scorso febbraio quanto siano state produttive, in termini di
propaganda, le iniziative varate per il Rotary Day a Roma (il convegno pubblico al Circo Massimo e la postazione rotariana
nella frequentatissima Galleria di piazza Colonna hanno richiamato l’interesse di organi di stampa e televisivi).
Il Rotary possiede le più alte professionalità e nell’area della comunicazione dispone di giornalisti, pubblicitari, addetti alle
pubbliche relazioni, intellettuali, sociologi: tutti sono chiamati a impegnarsi come vettori dell’informazione rotariana. Voglio far
notare che Paul Harris fu per un breve tempo giovane cronista al Chronicle di San Francisco, fin da allora indicandoci una
strada da percorrere.
Questo mese saremo tutti concentrati alla preparazione del Congresso distrettuale che si terrà a Roma (nel “Centro Eventi
Piazza di Spagna”) dal 7 al 9 maggio, al quale siete caldamente invitati a partecipare.
E’ con vero piacere, infine, che vi comunico che il numero dei club del nostro distretto è salito a 83, grazie alla istituzione del
nuovo RC Mores Centro Nord Sardegna.
Augurando a tutti voi e ai vostri cari una Felice Pasqua, vi saluto con fraterno affetto
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UNO SVILUPPO SOSTENIBILE PER I LEADER DI DOMANI
Il nostro RYLA – 25 e 26 febbraio
Lo stendardo azzurro del Rotary Club Roma Est
continua le sue amichevoli incursioni nei luoghi d’arte e
nei palazzi romani più belli architettonicamente e più
interessanti e prestigiosi dal punto di vista storico. Da
quando ha ricevuto il collare, al Ninfeo di Villa Giulia,
Patrizia Cardone presidente del club, ha creato molte
occasioni di incontro all’esterno del “nostro” St. Regis
Grand hotel. Antichità dei siti e modernità dell’azione
del club si sono così fuse generando atmosfere e
momenti non facilmente ripetibili.
Per il Ryla del 2010 i dirigenti del club, i relatori e i
giovani corsisti sono stati ospitati a palazzo della
Minerva, nella biblioteca del Senato, dedicata a
Giovanni Spadolini. Il complesso di edifici, sorto sui templi romani dedicati a Minerva, Iside e Serapide,
ospitò i Domenicani e il Sant’Uffizio. Un luogo dove il sapere viene oggi celebrato, mentre in passato era
perseguito e condannato. Lì, l’Inquisizione processò Galileo Galilei. Sempre lì, invece, Spadolini fondò il
Ministero dei Beni culturali. Se, oggi, abbiamo voglia di aggiornare la nostra conoscenza possiamo
frequentare questa biblioteca e consultare i seicentomila volumi, i tremila periodici e i cinquecento giornali
italiani e stranieri.
Spinti dalla voglia di acquisire nuove esperienze trenta
giovani laureati (tra i quali alcuni soci del Rotaract) hanno
frequentato il Ryla sul tema Politiche di sviluppo economico
sostenibile, che si è svolto il 25 e il 26 febbraio 2010, al
Senato. Si è trattato di un percorso formativo e di visite
guidate, che hanno aperto ai corsisti anche i cancelli di
palazzo Koch, la sede della Banca d’Italia. E, davanti agli
occhi di tutti (appena nel cortile) è apparso
l’inimmaginabile: la statua del giovane Antinoo, che nella
sua espressione malinconica e pensierosa conserva per
sempre memoria del suo patrocinatore Adriano (76-138
d.C.) e subito dopo (nell’atrio) il gruppo marmoreo L’Abisso
di Pietro Canonica proveniente dalla collezione di Riccardo
Gualino, geniale imprenditore torinese, che, indebitatesi con la Banca, dovette cedere i pezzi più raffinati
e preziosi. Salendo per lo scalone d’onore (ai suoi piedi l’imponente sarcofago di Lènos), passando di
salone in salone, l’attenzione è catturata dalle sfumature cromatiche degli antichi e rari marmi cavati dalle
Alpi e dagli Appennini, degli arazzi, delle tele di Jean Lemaire, di Alessandro Magnasco, di Jean-Battiste
Lallemand, di Paolo De Matteis (incanta Il trionfo di Galatea), fino ai più recenti dipinti (di grande intensità
poetica) di Filippo de Pisis. Nel palazzo ci sono anche numerosi reperti archeologici e una cosiddetta
“Saletta cinese” con opere cinesi, persiane, indiane, tibetane. Il luogo più avvincente (perlomeno per i
giovani del Ryla) è giù nel sottosuolo al quale si accede attraverso una porta blindata e, sull’istante,
sembra di stare dentro una cassaforte. È il Museo della Moneta. Impossibile descrivere i molti materiali
esposti: dalle tavolette di argilla di origine mesopotamica alle monete coniate (statera, tetradracma,
denario, solido, augustale, carlino) fino alla più recente cartamoneta (passando anche per le emissioni
della Repubblica Romana di Mazzini). Un vero privilegio: lo dobbiamo al socio Antonio Pedone e alla stima
che gode presso i vertici della banca.
Il Ryla in “aula” (nella Biblioteca Spadolini) è stato aperto dall’intervento dell’architetto Patrizia
Cardone sul tema “Il Rotary Club Roma Est e il suo cinquantenario”. La carica vitale di servizio che il
nostro club esprime, orientata verso mete ambiziose e prestigiose, ha affermato la Presidente, vuole
essere d’esempio ai giovani dei quali seguiremo la crescita formativa e ai quali consegneremo con i nostri
ideali il presente nella certezza che sapranno progettare il loro futuro nei rispettivi ambiti professionali.
Per questo motivo siamo qui, ha detto il professore Giuseppe Marchetti Tricamo coordinatore del corso,
per riflettere insieme sugli attuali sistemi di gestione delle risorse economiche e di quelle ambientali. Di
fronte alla crisi che l’Italia e i Paesi più sviluppati stanno subendo, ha aggiunto Marchetti Tricamo,
dobbiamo ammettere che non abbiamo gestito in modo accorto il nostro passato. Occorre incamminarci
subito su un nuovo percorso. È urgente progettare il futuro. E questo sarà il compito più importante della
generazione emergente. L’impegno di una classe dirigente nuova, di valore, di buone tradizioni, di senso etico, di qualità. Una generazione che voli alto, senza paura di fare, senza paura di sbagliare. Il Rotary
Club Roma Est, ha promosso questo Ryla per permettere a trenta giovani leader del futuro di incontrare
coloro che nei vari segmenti dell’economia possono dire a che punto siamo e dove dovremmo dirigerci.
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È toccato al professore Antonio Pedone introdurre i lavori con un’ampia
relazione che ha avuto per tema “Dopo la crisi un nuovo modello per
l’economia?” La grave crisi economica e finanziaria che ha colpito i paesi
industrializzati, ha spiegato Pedone, si è sovrapposta, in Italia, a una
crescita della produttività inferiore a quella media dell’Unione Europea nel
corso dell’ultimo decennio. Gli interventi di politica monetaria e di bilancio
hanno consentito di fronteggiare l’emergenza, ma non bastano per
superare la crisi e per rimettere l’economia su un percorso di crescita
elevata e stabile.
L’attuale crisi e l’esigenza del suo superamento può costituire
l’occasione per ripensare il modello di crescita basato soltanto
sull’aumento della produzione materiale misurata dal prodotto interno
lordo. Perseguire uno sviluppo stabile e sostenibile significa puntare
sull’accrescimento del benessere individuale oltre che della produzione, utilizzando una serie di indicatori
relativi allo stato di salute, istruzione, sicurezza personale ed economica, ambiente presente e futuro,
rapporti e relazioni sociali, partecipazione politica.
Sono seguite le lezioni di Riccardo Gallo, docente di Economia industriale alla Sapienza – Università di
Roma su “L’economia delle reti e dei servizi pubblici”; di Grazia Francescato, ambientalista, su
“L’Economia del turismo e dell’ambiente. Ricchezze culturali, storiche e riequilibrio del territorio”; di
Benito Li Vigni, editorialista, su “L’economia dell’energia. Petrolio o fonti rinnovabili”; di Fabio Orecchini,
docente di Macchine e sistemi per l’energia e l’ambiente alla Sapienza – Università di Roma su
“L’economia dell’automobile. Benzina, idrogeno, batterie?; di Marcello Spagnulo, dirigente dell’Agenzia
spaziale italiana, su “L’economia dello spazio. Verso marte si vola italiano?”; di Glauco Benigni, dirigente
Rai, su “L’economia della comunicazione. Le nuove tecnologie nemiche o alleate dei media?”; di Myrta
Merlino, giornalista televisiva, su “L’economia delle parole. Le trasmissioni della radio e della televisione”;
di Roberto Ippolito, giornalista e scrittore, su “L’economia dello Stato. La scelta dei conti pubblici”.
Il Ryla si è concluso nell’aula della Commissione Finanze del Senato, dove il presidente sen. Mario
Baldassarri ha tenuto una lezione sul tema “Il Parlamento e l’economia” e ha consegnato insieme a
Patrizia Cardone, Antonio Pedone e Alessandra Spasiano (coordinatrice del comitato organizzativo del
Ryla) gli attestati di partecipazione. A tutti i relatori la presidente Cardone ha offerto la medaglia del
Cinquantenario del club, disegnata dall’architetto Gaspare De Fiore e realizzata dal laboratorio di Antonio
Tassone, che interpreta un dettaglio della fontana delle Naiadi ricordando così quanto le esigenze di
sviluppo dell’umanità debbano essere compatibili con quelle dell’ambiente.
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Lo spazio a disposizione non consente di riportare,
neppure in sintesi, le relazioni dei docenti. Di ognuno
segnaliamo una frase che ci è apparsa significativa.
Riccardo Gallo: Le imprese presentano spesso
insufficienti investimenti, o in quanto inferiori sia
all’autofinanziamento sia a quelli fatti dai concorrenti
internazionali, o in quanto gli utili sono reinvestiti poco,
essendo per lo più distribuiti ai soci.
Grazia Francescato: Lo sviluppo sostenibile procede a
passo di gambero. È urgente rivedere i nostri stili di vita per
uscire dalla crisi con un matrimonio fra l’economia e
l’ecologia.
Benito Li Vigni: Occorre diminuire la dipendenza dal
petrolio e passare alle fonti rinnovabili con un piano preciso.
Fabio Orecchini: L’automobile cambia e il cambiamento riguarda tutti gli aspetti del settore. L’auto del
futuro che fa il pieno sfruttando un vettore energetico prodotto da risorse rinnovabili non è un sogno.
Marcello Spagnulo: Le attività spaziali hanno costituito un volano importante di sviluppo economico,
oggi il volume di affari legato allo spazio è di circa 80 miliardi di dollari all’anno nel mondo, e molto
spesso nella nostra vita quotidiana ci troviamo ad utilizzare sistemi spaziali senza neanche rendercene
conto.
Glauco Benigni: Le tre risorse fondamentali che contribuiscono a sviluppare e mantenere in vita l’intero
sistema dei media mondiale sono: la pubblicità, i ricavi da vendite dirette o indirette e i contributi di
istituzioni e amministrazioni pubbliche.
I media italiani di massa hanno soprattutto goduto della risorsa pubblicità.
Myrta Merlino: Chi vuol fare divulgazione economica deve usare parole semplici per far comprendere al
pubblico le questioni economiche più complesse.
Roberto Ippolito: Le scelte dei conti pubblici sono decisive per disegnare oggi il futuro. È un momento
fondamentale. Ci sono grandi potenzialità che possono essere esaltate. Per alimentare lo sviluppo. E
lavorare per le nuove generazioni.
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Mario Baldassarri: Il mondo è cambiato ma non l’abbiamo capito. Stiamo sperperando un patrimonio
umano importante, i giovani, non mettendolo a reddito, non facendolo produrre. Nel mondo globalizzato
non c’è un governo corrispondente, non c’è una rete di autorità di controllo del mercato finanziario,
praticamente non c’è governance e nel contesto l’Europa si comporta come la bella addormentata nel
bosco.
BORSE DI STUDIO 15 marzo 2010
La tradizionale cerimonia per la consegna delle
Borse di studio per i figli dei Caduti delle Forze
dell’Ordine si è tenuta il 15 marzo presso l’aula
magna della Scuola Ufficiali dei Carabinieri di
via Aurelia. L’evento, che vede concorde la
maggioranza dei Rotary Club di Roma
nell’offrire un tangibile riconoscimento ai figli di
coloro che hanno sacrificato la loro vita a favore
della collettività, anche quest’anno ha avuto
momenti di toccante commozione quando il
trombettiere dell’Arma ha suonato il “silenzio
fuori ordinanza” a ricordo di tutti i Caduti delle
Forze di Polizia.
Ha presieduto la cerimonia il Presidente del
Roma Est, Patrizia Cardone, alla presenza del
Governatore del Distretto 2080, Luciano Di
Martino, del Comandante della Scuola Ufficiali,
dei vertici di Polizia, Carabinieri, Guardia di
Finanza e Vigili del Fuoco e di tutti i Presidenti e
di molti soci dei Club aderenti all’iniziativa.
Quest’anno il protocollo ha subito una
variazione rispetto a quello degli anni
precedenti perché il riconoscimento è stato
consegnato ai ragazzi dai Presidenti dei Club
Roma, Roma Prati, Nord e Sud Ovest che fanno
parte di un Comitato istituito dal Co. In. con il
compito di regolamentare il conferimento delle
borse di studio nei prossimi anni e di attuare un’alternanza dei club che dovranno organizzare la
cerimonia, che è finanziata da tutti i rotariani della Capitale.
Luciano Luciani
CON IL ROTARY PER COSTRUIRE INSIEME LA LEGALITÀ 22 marzo 2010
1° Sessione – Sala delle Conferenze- Camera dei Deputati
2° Sessione- Saint Regis Grand – Interclub con Rotary Club Bisceglie
Costruire insieme la legalità, il ruolo delle Istituzioni e della società per uno sviluppo civile e
consapevole del nostro paese: sono stati questi gli assi portanti del Convegno che il Rotary Club di Roma
Est ha organizzato con successo il 22 marzo, dedicando un’intera giornata al Progetto della legalità,
proprio nell’anno delle celebrazioni del cinquantenario dalla sua fondazione.
Sull’invito, l’eloquente e famosissima immagine dei giudici Falcone e Borsellino che parlano vicino ha fornito la migliore rappresentazione possibile di un Evento di straordinaria rilevanza sociale e culturale che
ha visto il mondo rotariano protagonista con i suoi valori e il suo impegno.
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L’iniziativa, promossa in Interclub con il Rotary Club Bisceglie e alla quale hanno dato adesione i
Rotary delle città di Napoli, Palermo e Reggio Calabria, si è svolta in due distinte sessioni per articolare un
Progetto per la legalità, indirizzato a favorire, nel territorio e nei giovani, azioni positive per lo sviluppo di
una coscienza civica consapevole e coerente.
La mattina, nella prestigiosa Sala delle Conferenze della Camera dei Deputati, davanti ad un folto
pubblico di rappresentanti del mondo della Scuola e della Società, insieme a molti amici rotariani, il
Convegno si è aperto con il caloroso saluto della Presidente del Rotary Club Roma Est, Patrizia Cardone,
che ha saputo coinvolgere emotivamente l’uditorio nel clima della giornata affidando poi il coordinamento
alla giornalista del TG1 RAI, Elisa Ansaldo.
Dopo il saluto dei Presidenti dei Rotary Club partecipanti all’iniziativa, si sono susseguiti gli interventi
dei relatori che hanno approfondito il concetto di Legalità sul piano storico, etico e giuridico, con
riferimenti al ruolo della società e delle istituzioni, ad iniziative di solidarietà sociale e ai rapporti con il
mondo della comunicazione.
Ha aperto i lavori l’Avv. Angela Radesi Metro, del Rotary Club Roma Est, Presidente T.A.R. Toscana,
che ha interessato i numerosi studenti intervenuti sulle profonde radici e sul significato del concetto di
legalità rivolgendosi ai ragazzi anche con numerose testimonianze e chiarimenti sul piano etico e
giuridico.
Il Prof. Giampiero Bianchi, docente di Storia Economica all’Università Cattolica di Roma, ha sottolineato
l’importanza e il valore storico dell”Associazionismo”, anche nel creare una cultura di legalità condivisa; a
sua volta, il Commissario prefettizio di Rosarno, Domenico Bagnato, ha presentato la sua coinvolgente
esperienza sul territorio di Reggio Calabria, nel quadro del problema di una corretta inclusione degli
extracomunitari in Italia.
Il dott. Giuseppe Pierro, in rappresentanza del MIUR- Direzione Generale per lo studente, ha illustrato
un filmato, di grande efficacia comunicativa, riguardante il Progetto della “Nave della legalità” che come
ogni anno, il Ministero dell’Istruzione, insieme alla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, promuove in
tutte le scuole d’Italia, con lo scopo di sensibilizzare i giovani al riconoscimento dei valori in cui i
magistrati Falcone e Borsellino hanno creduto: il rispetto delle leggi, il senso della giustizia e della
cittadinanza, insieme all’amore verso la Costituzione.
Una testimonianza, che sicuramente ha destato grande interesse fra i presenti, è stata quella
dell’imprenditore Vincenzo Conticello, proprietario di una storica focacceria palermitana, che per primo ha
denunciato la prassi del “pizzo”, subito da lungo tempo da negozianti e imprenditori della città di Palermo.
Il suo racconto di vita vissuta, ancora oggi sotto scorta, ha profondamente colpito un uditorio sempre
attento e partecipe.
La giornata si è conclusa con l’intervento della Dirigente della Scuola “Luigi Settembrini”, Simona
Pianese, coordinatrice del Concorso rotariano “Un premio per la Legalità”, appositamente istituito per gli
studenti dal Rotary Club Roma Est.
La Preside ha sottolineato l’importanza dell’Istituzione-Scuola nell’educazione alla legalità, portata
avanti attraverso attività concrete realizzate dagli studenti e dall’esempio quotidiano di tutti gli operatori
scolastici impegnati in un consapevole lavoro comune. Così, nel nome di Falcone e Borsellino, sono stati
premiati i migliori temi
sull'argomento delle scuole medie
e superiori.
Il primo premio è stato
assegnato a Luca Conti (III H,
"Luigi Settembrini” - Roma) per la
Categoria A (scuole medie) e a
Silvia Cecchetto (II B, Istituto
alberghiero "Pellegrino Artusi") per
la Categoria B (scuole superiori,
primo biennio).
Con la consegna di targhe,
premi e riconoscimenti da parte
della Presidente, Patrizia Cardone,
e dei rappresentanti di tutti i
Rotary presenti, si è concluso
questo primo appuntamento di
riflessione che ha rappresentato
una lezione di vita per i giovani
intervenuti e una felice
testimonianza del valore di un
lavoro condiviso, svolto in rete sul
territorio.
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La seconda sessione del Convegno si è svolta, dalle ore 19.00 in poi, presso il “St Regis Grand”,
organizzata in interclub con il Rotary Club Bisceglie e con la presenza, come per il mattino, dei
rappresentanti dei Rotary Club di Napoli, Reggio Calabria e Palermo.
L’incontro è stato brillantemente coordinato da Roberto Olla, giornalista Rai TG1, che ha saputo creare
in sala un clima di grande condivisione, coinvolgendo i relatori in un dibattito appassionato.
Dopo i saluti di Patrizia Cardone, Presidente del “Roma Est”, promotore della giornata, è intervenuto
Dario Cicero, da sempre ideatore di significativi progetti sulla legalità, nell’ambito dell’attività rotariana,
che ha invitato tutti all’ascolto delle parole espresse dai giovani nei Temi selezionati dal “Premio per la
Legalità”.
Dario Cicero ha proposto la celebrazione di una “Giornata rotariana per la legalità” a livello nazionale,
legata proprio alla data del 21 marzo, “Giorno della memoria delle vittime della mafia” e ha sottolineato
che il Rotary, da sempre impegnato nei suoi ideali del servire, può rappresentare un importante anello di
congiunzione tra Istituzioni e Società civile per un impegno condiviso nella lotta verso l’illegalità. Sono
quindi state ricordate le parole di Giovanni Falcone, che, rifacendosi ad una frase di John Kennedy diceva:
“Compiere il proprio dovere ad ogni costo: in ciò sta il senso della dignità umana”.
È seguito l’intervento del Prefetto Vincenzo Boncoraglio, che ha parlato dell’assoluta necessità che lo
Stato sappia dare risposte immediate e certe ai giovani e alla popolazione, anche su problemi semplici, e
che ha sottolineato l’importanza di migliorare la percezione che delle Istituzioni hanno i privati cittadini.
Il sociologo Maurizio Fiasco è intervenuto per ribadire, in risposta anche ai quesiti degli studenti nei
loro temi, il valore dell’esempio e di modelli positivi che certamente esistono nella società ma che spesso
vengono trascurati o ignorati, soprattutto dai mezzi di comunicazione.
Particolarmente significativa, è stata la testimonianza di Tano Grasso, imprenditore e consulente anti
racket, che ha parlato di un’infiltrazione sempre maggiore della mafia nel nostro paese, purtroppo a livelli
sempre più alti e minacciosi. Anche Vincenzo Ponticello, già intervenuto nella sessione del mattino, ha
concordato nel denunciare l’illegalità come realtà diffusa nei più diversi ambiti della società, da quello
politico a quello professionale. Per il coraggioso imprenditore siciliano, non dobbiamo perdere la capacità
d’indignarci di fronte ai soprusi anche piccoli; è necessario non lasciare solo il cittadino che deve essere
incoraggiato a denunciare ed aiutato con azioni positive e concrete. A questo proposito Vittorio Pianese,
membro della Commissione del Ministero degli Interni per il risarcimento dei danni provocati dalla mafia,
ha messo in particolare luce la gravità del problema dell’usura, forse oggi meno conosciuto, ma così
diffuso nella società da provocare drammatici problemi ai cittadini, agli imprenditori e all’economia stessa
del nostro paese.
Il convegno si è chiuso con la lettura da parte degli attori Davide Bechini e Claudia Casaglia di alcuni
brani tratti dai temi più emozionanti, premiati nel Concorso, e con l’auspicio da parte della Presidente,
Patrizia Cardone, e di tutti i convenuti che il Progetto” Il Rotary per la legalità” possa proseguire nei
prossimi anni a livello nazionale.
Simona Pianese Longo
LA SALUTE DALLA TESTA AI PIEDI 29 marzo 2010
Lo scorso 29 marzo presso i locali del St. Regis Grand si è svolto il Forum “La salute dalla testa ai
piedi” in interclub con il RC Roma. Oltre i vari luminari intervenuti, di cui si parla di seguito hanno,
condotto gli interventi la giornalista RAI Livia Azzariti e la giornalista de Il Messaggero Carla Massi.
Hanno concluso i lavori del convegno i rotariani Prof. Salvatore Corsello e il nostro Prof. Enrico
Cruciani.
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L’uomo di Vitruvio di Leonardo richiama immediatamente gli studi del grande scienziato sull’ anatomia
del corpo umano. Certamente un po’ meno conosciuto ma di grandissimo effetto è la rappresentazione
anatomica dell’uomo del Marchese di Sansevero dietro l’omonima cappella nella Chiesa di San Domenico
Maggiore di Napoli. Perché l’accostamento? Probabilmente perché Leonardo è troppo elevato e questo
Principe (Raimondo di Sangro) un po’ mago un po’ guaritore, è riuscito a darci una visione del corpo
umano “dalla testa ai piedi” mettendo in evidenza il sistema arterioso e i vari organi, in modo che desta,
dopo oltre 300 anni, ancora stupore.
Così anche nel nostro Forum del 29 Marzo: la Salute dalla testa ai piedi. Un team quasi incredibile di
super esperti ci ha introdotto alle più recenti intuizioni in campo medico. Formidabile. Certamente le
nuove frontiere si sono allargate e offrono un panorama di speranza non solo dato dalle reali applicazioni,
ma anche della continuità degli studi nei vari campi che lasciano intravedere traguardi futuri veramente
straordinari.
È vero che alla fine della prima sessione denunciavo quasi tutti i malanni che i vari oratori hanno citato
e se avessi consultato Google – moderna accezione di quanto già descritto da Jerome K. Jerome in Tre
uomini in barca per ... - avrei trovato ulteriori sintomatologie e descrizioni di mie presunte malattie.
Serietà! D’accordo. Ma affrontare l’argomento estremamente importante per un resoconto che sia
destinato ad un pubblico molto adulto e senz’altro con qualcuno dei problemi descritti (noi rotariani), ha
bisogno di un alleggerimento.
In questa sede mi limito a sottolineare un ulteriore successo del nostro Rotary. Bisogna dare atto che
la Presidente ha realizzato importanti iniziative che hanno anche comportato impegni da parte di tutti
quelli che sono coinvolti: Presidente (e marito), Segreteria (Jassna e Gabriella), il Prefetto e qualche altro
volenteroso collaboratore … per la buona riuscita di questi interventi.
Ritorniamo al Forum. Un abstract degli interventi è stato diffuso incrementando la visibilità del nostro
Club (ed è disponibile sul sito).
Siamo lieti di aver suscitato interesse e spinto i vari oratori a superarsi sempre più nell’area della
ricerca sanitaria avanzata. Ci auguriamo di continuare negli anni a venire di mantenere viva l’evoluzione
di questi convegni culturali.
Sergio Sperindeo
RACCOLTA DEL BANCO SANITARIO
Segnaliamo le date delle prossime raccolte del Banco Sanitario (nato lo scorso anno e finalizzato alla
raccolta di prodotti per bambini e per anziani), a cui è stato consegnato il Premio “Una goccia nel mare”
nel 2009:
19-24 aprile: raccolta sperimentale presso 20 farmacie di Roma della catena “+Bene”. In quella
settimana quello che viene donato in ciascuna farmacia va a esclusivo beneficio dell'Ente che
presidia la farmacia stessa
28 maggio: grande Raccolta in circa 200 farmacie di Roma e provincia (seconda edizione)
Ulteriori informazioni sul sito del Banco Alimentare: www.bancoalimentareroma.it
9
ASSIDUITÀ AL 31/03/2010
Totale presenze su 22 riunioni nell’anno sociale in corso (al 31/03/2010)
AGUIARI
2
AHMADI
3
ALABISO D 17
ALVINO
9
AMBROSINI
0
ARLOTTA
7
ATTILI
15
ATTOLICO
8
BALDUINI D 7
BANCALE D 2
BARTOLI D 15
BECCHETTI
3
BELLINI
11
BERNARDINI
1
BERNARDINI DE
PACE D 5
BRANCATO
1
BRUNI
0
BUCCELLATI
14
BUCCIARELLI D 21
CARBONE D 15
CARDELLINI
14
CARDONE
30
CASTELLI
4
CASTRIOTA SANTA MARIA BELLA
D 18
CAVALLINI MENCAGLI
13
CECCHI PAONE D 10
CELOZZI BALDELLI
20
CICERO
17
CIMINO
12
COLUZZI
2
CONTARDI
6
CRISTILLI
0
CRUCIANI D 8
DAMIANI
3
D'ARDIA CARACCIOLO
D 4
DEGLI ATTI
12
DE JULIO D 2
DELLO MONACO
14
DE VINCENTIIS
0
DE VITIS
6
DI DOMENICO
16
DI LILLO
3
DI RAIMONDO G.
26
DI RAIMONDO N.
12
Di TROCCHIO
5
DIOTALLEVI
4
DOCCI D 6
DOTTI D 28
ERBA D 13
FALVELLA D 18
FERRETTI D 25
FERRINI
11
GALLI F. D 2
GALLI G.B. D 0
GESUALDI
1
GEROSA D 15
GIACOBBO
5
GIARDINA D 17
GIUSBERTI D 16
GRECO D 4
IACULLI
0
IANNUCCI
14
IMBRIGHI
24
KIROVA
0
KLINGER D 8
LAX
10
LEYSSIEUX
8
LIGUORI
8
LIMENTANI
2
LOMBARDO
0
LONGO D 0
LUCHERINI
4
LUCIANI
22
MADIA D 13
MANCINI D 2
MANNU D 2
MARCHETTI
TRICAMO 16
MARCHI
14
MARSIGLIA
0
MAZZOLA
1
MAZZONIS D 23
MEGNA
4
MEROLLE D 0
MONDINI
3
MONTAGNANI D 1
MORETTI D 9
MUGNANO D 4
MURRI
10
MUSUMECI
4
NUNZIATA D 3
OETIKER D 15
ONETO
15
ORECCHINI
6
PADALINO D 13
PAGLIETTI
13
PALOSCIA
12
PAMBIANCHI
0
PANELLA D 19
PAZIENZA D 14
PEDONE D 14
PIANESE LONGO
19
PINI
8
PISCITELLO D 25
POTOTSCHNIG C 0
POZZI
14
PUGLISI ALIBRANDI
19
RADESI METRO
15
RAGUSA D 13
RAIMONDO
12
RAMONDELLI D 16
RODINO'
10
RONZA
6
SAGRIPANTI
5
SAVERIANO
8
SCAVINO
3
SCHATZER
8
SELVAGGI
1
SERLENGA D 1
SETTE D 19
SIMONAZZI D 2
SPASIANO
12
SPERINDEO
21
TANA D 0
TIRINDELLI
2
TIRINDELLI
DANESI 0
VALENTI
5
VERGHINI
4
VETTORI
0
VIOLANTE D 6
VIRGILII D 17
ZAMPONE D 2
ZIFFER D 2
D= dispensato
C= congedato
10
PROSSIMI APPUNTAMENTI DEL CLUB
lunedì 19 aprile 2010 - Palazzo Valentini – Sala Di Liegro – ore 18.00
PROGETTO ACCOGLIENZA ed integrazione sociale “Per un futuro di amicizia”
Testimonial: Jean Léonard Touadi, Magdi Cristiano Allam, Souad Sbai
Presentazione su DVD di una serie di interviste a volti noti e non per far conoscere con
spirito positivo il problema della integrazione sociale e culturale
Conferenza e presentazione del video “Per un futuro di amicizia”.
Il DVD parla di integrazione e di accoglienza.
- Ore 18.15 – inizio conferenza
- Introduzione al tema: Gian Carlo Gerosa
- Coordinamento: la giornalista Daniela Miniucchi
- Interventi:
o Jean Lèonard Touadi
o Souad Sbai
o Magdi Cristiano Allam
o Pref. Mario Morcone
- Ore 20.30 – Conviviale presso l’Hotel Forum (Via Tor de’ conti, 25)
Lunedì 26 aprile – St. Regis Grand - ore 19.00
Tema: “Il caso esiste? Si, esiste ed ha cambiato la vita di molti”
Ospiti: Elettra Marconi, José Van Roy Dalì, Cinzia Tani
Coordina: la giornalista del TG1 Marina Como
lunedì 3 maggio 2010 – annullata per concomitante congresso distrettuale
Lunedì 10 maggio – St. Regis – ore 13.30
Riunione diurna
lunedì 17 maggio 2010 – MILANO
Presso lo storico Club milanese Società dei giardini
Riunione interclub con Milano Sud, Milano Sempione, Reggio Calabria, Palermo Teatro del
Sole, Bisceglie
“Costruiamo insieme la legalità per lo sviluppo civile del nostro Paese”
lunedì 24 maggio 2010 – CASTEL S. ANGELO – ore 19.00
Interclub - Serata Evento per i festeggiamenti del Cinquantenario dei Club appartenenti
all’ex Distretto 188.
Si ricorda ai soci che la prenotazione alle manifestazioni è obbligatoria
(TEL. 06.321.42.92 - FAX 06.321.52.88 – E-MAIL: [email protected])
11
La salute dalla testa ai piedi Roma, St. Regis Grand - lunedì 29 marzo 2010
1° Sessione
dalle ore 10 alle 13.30
Saluti:
Patrizia Cardone, Presidente Rotary Club Roma Est
Introduzione e coordinamento:
Dott.ssa Livia Azzariti – Giornalista RAI
Neurologia - Paolo Maria Rossini
Direttore Clinica Neurologica e entro Integrato ricerche, Università Campus Bio-Medico, Roma
Tema: “Interfacce intra-neurali periferiche per il controllo di protesi di mano ad
elevata destrezza”
Neurochirurgia - Alberto Delitala
Direttore Struttura Complessa Neurochirurgia - Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini
Tema: Il futuro della neurochirurgia: tra innovazione tecnologica e
appropriatezze delle cure
Oculistica - Emilio Balestrazzi
Direttore istituto Oftalmologia - Università Sacro Cuore Tema: Cosa c‟è di nuovo nella cura delle malattie oculari
Chirurgia endocrinologica - Rocco Bellantone
Direttore Chirurgia Endocrina Università Cattolica
Tema: “Nuove frontiere nel trattamento delle malattie endocrine e mammarie”
Cardiochirurgia - Francesco Musumeci
Direttore Dipartimento Cardiovascolare, Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini
Tema: “Innovazioni tecnologiche ed attualità in Cardiochirurgia”
Gastroenterologia - Guido Costamagna
Dirigente Struttura complessa Endoscopia digestiva chirurgica Policlinico
Gemelli Tema: Novità diagnostiche e terapeutiche in endoscopia digestiva
Intervento riassuntivo
Prof. Salvatore Corsello Rotary Club Roma
Dibattito
2° Sessione
dalle ore 15 alle 18
Saluto
Giancarlo Moretto, Presidente Rotary Club Roma
Introduzione e coordinamento:
Dott.ssa Carla Massi – Giornalista scientifica de Il Messaggero
Urologia - Carlo de Dominicis
Direttore Cattedra di Urologia – Università “Sapienza” di Roma2 Tema: Attualità diagnostiche e terapeutiche nei tumori dell‟apparato urinario
Ginecologia - Errico Zupi
Specialista in ginecologia laparoscopica - Clinica Ostretricia e Ginecologica Università di Tor Vergata
Tema: Endometriosi: un semplice enigma
Tecnologia delle protesi - Gennaro Verni
Direttore Tecnico Area Ricerca e formazione – Centro Protesi INAIL Tema: Protesi d‟arto ed innovazione tecnologica
Dermatologia - Caterina Catricalà
Direttore Dipartimento di dermatologia oncologica (IFO)
Tema: Tecniche non invasive nella diagnosi dei tumori cutanei
Reumatologia - Antonio Spadaro
Dipartimento di clinica e terapia medica, responsabile DH reumatologia Tema: Artrite reumatoide: “dalla salix alba ai biologici”
Oncologia - Ruggero De Maria
Direttore Dipartimento di ematologia oncologica e medicina molecolare - Istituto
Superiore di Sanità – Roma Tema: Problemi e progressi nella diagnosi e terapia dei tumori
Diagnostica - Gianfranco Gualdi
Direttore della radiologia d‟emergenza-urgenza Policlinico Umberto I
Tema: “Le nuove sfide dell‟Imaging alla luce delle tecnologie più avanzate”
Intervento riassuntivo
Prof. Enrico Cruciani Rotary Club Roma Est
Dibattito
12
INTERFACCE INTRA-NEURALI PERIFERICHE PER IL CONTROLLO
DI PROTESI DI MANO AD ELEVATA DESTREZZA
L‟amputazione di un arto comporta completa sezione delle fibre nervose afferenti ed efferenti e conseguenti
modificazioni del sistema nervoso centrale e periferico che controlla l‟arto. Malgrado ciò le vie ed i centri sensorimotori non perdono del tutto le loro funzioni, e possono fungere da target di interfacce per il controllo di
protesi. Questo studio ha avuto come obiettivo testare un nuovo tipo di array di elettrodi che fungono da
interfaccia intraneurale su nervo periferico per il controllo motorio di una protesi di mano e per la trasmissione di feedback sensoriale.
Quattro elettrodi tfLIFEs-4 (Longitudinally-implanted Intra Fascicular Electrode) sono stati impiantati nei nervi
mediano ed ulnare di un amputato e sono stati capaci di registrare segnali motori neurali per circa quattro settimane. I segnali acquisiti sono stati tradotti in 3 prese di una protesi cibernetica con 5 dita indipendenti, 6
attuatori e 16 gradi di libertà.
Dopo un periodo di training l‟amputato e‟ riuscito ad ottenere il controllo motorio della protesi in real-time. Il classificatore con intelligenza artificiale, applicato off-line, ha innalzato la percentuale di corretti accoppiamenti
tra intenzione dell‟amputato e presa effettuata dalla mano a più del‟ 85%. L‟avere a disposizione un totale di 32
canali ha dato la possibilità di prelevare segnali da un numero molto elevato di fibre nervose e di ottener un controllo molto superiore rispetto alle capacità delle protesi attualmente in uso, che son poco più che semplici pinze.
L‟elettro-stimolazione attraverso i tfLIFEs-4 ha permesso di elicitare sensibilità riproducibile tattile e propriocettiva localizzata sia alle dita che al resto della
mano. In parallelo e‟ stata valutata la riorganizzazione corticale nell‟ amputato che, grazie a questo sistema protesi-interfaccia, per 4 settimane ha rigiovato di un
flusso bidirezionale di impulsi nervosi funzionalmente significativi da e verso l‟arto mancante. Le modificazioni corticali e la sindrome da arto fantasma sono
state monitorate con stimolazione magnetica transcranica (TMS), elettroencefalografia (EEG) e scale cliniche preimpianto, alla fine del periodo di training e a
3 mesi dalla rimozione degli elettrodi. Grazie all‟esercizio nel controllo della mano robotica e nella percezione sensoriale si e‟ avuta una normalizzazione della
mappe in corteccia motoria, che prima dell‟impianto presentavano una abnorme e asimmetrica ipereccitabilità, e un miglioramento della sindrome da arto
fantasma, con un progressivo ritorno ad una percezione più fisiologica del fantasma dell‟arto perso.
IL FUTURO DELLA NEUROCHIRURGIA:
TRA INNOVAZIONE TECNOLOGICA E APPROPRIATEZZE DELLE CURE
La neurochirurgia come branca specialistica a se stante nasce nelle prime decadi del secolo scorso.
Da allora ha subìto uno sviluppo notevole, grazie alla rapida evoluzione della conoscenza medica e all‟immensa espansione della ricerca scientifica e tecnica. La rapida crescita dell‟ingegneria, della chimica, delle scienze e
tecnologie in generale, hanno investito e profondamente mutato l‟approccio conoscitivo e tecnico della
neurochirurgia, così come in moltissimi campi della medicina. L‟era della microscopia, resa possibile dal progresso delle ottiche e delle fonti di luce, ha rivoluzionato lo studio delle scienze e ha costituito una pietra
miliare nell‟espansione delle tecniche neurochirurgiche. La progressiva computerizzazione, l‟elaborazione
elettronica delle immagini, la „miniaturizzazione‟ dei sistemi, l‟apporto dell‟endoscopia e di sistemi di “bombardamento” hanno sviluppato la possibilità di raggiungere risultati un tempo impensabili in termini di
miglioramento dei risultati con interventi meno invasivi. La chirurgia dei tumori, il trattamento delle emorragie
cerebrali, dell‟idrocefalo e delle compressioni midollari – solo per fare degli esempi - hanno subito
un‟evoluzione parallela al progresso delle conoscenze e all‟avanzamento tecnologico.
Oggi è possibile – e talvolta obbligatorio – operare tumori cerebrali in aree ritenute fin‟ora inoperabili, in virtù
dello sviluppo dei sistemi di monitoraggio intraoperatorio delle funzioni cerebrali; in altre parole il chirurgo non opera più “a vista”; il suo bisturi - o il suo laser - sono guidati anche e soprattutto dagli strumenti di controllo delle funzioni, quasi come in un delicato “videogame”. Ma tutto questo richiede grossi
investimenti e un nuovo modo di pensare l‟organizzazione sanitaria. E‟ necessario che queste tecnologie, e il know-how relativo, siano accentrati in strutture
sanitarie pensate per grandi numeri. Solo l‟economia di scala e la concentrazione delle competenze possono rendere questi avanzamenti veramente fruibili a tutti. La neurochirurgia italiana è pronta alla sfida.
COSA C’È DI NUOVO NELLA CURA DELLE MALATTIE OCULARI
Il Prof. Balestrazzi ha illustrato le novità tecnologiche e farmacologiche che hanno trasformato l‟approccio diagnostico, terapeutico e chirurgico nel campo dell‟oftalmologia.
La diagnostica delle malattie oculari è stata resa più agevole grazie all‟impiego di nuovi e sofisticati macchinari
che permettono ai clinici di evidenziare patologie anche in fase iniziale, rivoluzionando completamente la terapia rispetto ai concetti del passato.
Grazie ai nuovi farmaci e alle nuove procedure terapeutiche per il controllo e la cura delle patologie
degenerative corneali e retiniche è stato possibile un incremento dei risultati della chirurgia del trapianto di cornea, del glaucoma e del distacco di retina.
Inoltre, le nuove tecnologie introdotte in chirurgia oftalmologica, come i nuovi sofisticati macchinari
computerizzati per la chirurgia vitreoretinica, i nuovi laser chirurgici ultraveloci per la chirurgia corneale e le placche radioattive per la terapia dei tumori oculari, hanno modificato l‟approccio terapeutico a patologie che
necessitavano di interventi più invasivi in passato, migliorando i risultati e accelerando i tempi di recupero
funzionale dei pazienti. Il Prof Balestrazzi terminerà il suo intervento presentando le prospettive terapeutico chirurgiche del futuro che prevedono l‟utilizzo di cellule staminali per il
ripristino dei tessuti oculari danneggiati e la possibilità di realizzazione di un occhio “bionico” capace di sostituire in toto la funzionalità dell‟occhio naturale.
13
NUOVE FRONTIERE NEL TRATTAMENTO
DELLE MALATTIE ENDOCRINE E MAMMARIE
La Chirurgia è nata di fatto con l‟uomo. Gli scontri violenti tra uomo e natura e tra gli uomini stessi hanno da
subito fatto nascere il problema della cura delle ferite e della rimozione dei corpi estranei. Chirurgia significa
soprattutto studio dell‟anatomia umana e sin dalle popolazioni più antiche l‟uomo ha avuto il desiderio di conoscere il proprio corpo. Solo nei secoli successivi però, XVIII-XIX, sono stati codificati con rigore
scientifico i primi interventi chirurgici e sono nate le Scuole di Chirurgia. Lo strumentario si è ovviamente
evoluto anche se i ferri chirurgici base sono ormai gli stessi da più di 50 anni. Quello che ha dato la svolta al processo di modernizzazione della chirurgia è stata l‟introduzione della tecnologia. Questo ingresso prepotente
ha dato impulso negli ultimi anni a nuove tecniche chirurgiche sempre più avanzate. L‟evoluzione ha travolto
soprattutto gli accessi chirurgici, sono nate l‟endoscopia diagnostica ed operativa e la laparoscopia. Al giorno d‟oggi alcuni interventi, anche di chirurgia maggiore, possono essere eseguiti attraverso un unico accesso di
pochi centimetri o addirittura sfruttando gli orifizi naturali. La Chirurgia Endocrina è una branca della Chirurgia Generale che si occupa specificatamente delle malattie
chirurgiche della ghiandole endocrine: tiroide, paratiroide, surrene e dei tumori endocrini del pancreas e
dell‟apparato digestivo. Nell‟Unità Operativa di Chirurgia Endocrina del Policlinico A. Gemelli si eseguono, ogni anno, circa 1200 tiroidecotomie, 50 paratiroidectomie e circa 30
surrenectomie.
Nella tiroidectomia le novità introdotte negli ultimi anni sono il nerve monitoring, il bisturi ad ultrasuoni (Ultracision) e la tiroidectomia video-assistita. Il primo è un sistema che permette di riconoscere e verificare l‟integrità delle strutture nervose che si incontrano durante gli interventi sul collo, causa
principale di contenzioso medico-legale per gli endocrinochirurghi.
L‟Ultracision è un nuovo sistema di taglio, dissezione ed emostasi ad ultrasuoni, con una dispersione di calore decisamente inferiore rispetto all‟elettrobisturi bisturi classico e di conseguenza con un minimo trauma tissutale ed un significativo minor rischio di provocare danni alle strutture vicine.
La tiroidectomia video-assistita invece prevede l‟impiego di una telecamera e di strumenti appositi che permettono di eseguire l‟intervento di asportazione
della tiroide mediante un‟incisione sul collo di 2.5 cm con ovvi vantaggi estetici ma anche sul dolore post-operatorio e sulla velocità di recupero da parte del paziente.
Gli stessi sono i vantaggi apportati dall‟introduzione della tecnica laparoscopia per la chirurgia del surrene e ancora di più con l‟accesso posteriore che evita
l‟introduzione degli strumenti nella cavità peritoneale. La chirurgia della mammella invece è ormai definita oncoplastica per la contemporanea attenzione rivolta ai problemi oncologici e anche estetici delle
donne affette dal tumore della mammella. La tecnica del linfonodo sentinella ha permesso di limitare gli interventi demolitivi sul cavo ascellare e la
radioterapia intraoperatoria permette trattamenti integrati sin dal tavolo operatorio. Nell‟arco di pochi anni probabilmente sarà possibile praticare il trattamento loco-regionale del Ca mammario (intervento chirurgico, linfonodo sentinella, radioterapia intraoperatoria) in 1 ora di intervento rispetto alle 8-10
settimane a tutt‟oggi richieste.
L‟evoluzione della chirurgia è arrivata ormai all‟uso del robot che prelude addirittura alla possibilità, già testata di una chirurgia a distanza. Da qui è facile viaggiare con la fantasia per immaginare i prossimi sviluppi, incredibili, fino a qualche anno fa.
INNOVAZIONI TECNOLOGICHE ED ATTUALITÀ IN CARDIOCHIRURGIA
Nel corso degli anni la cardiochirurgia ha visto continue ed importanti innovazioni che hanno ridotto
il rischio delle diverse procedure chirurgiche e migliorato i risultati nel lungo termine. Tutto questo ha consentito, inoltre, di estendere le indicazioni chirurgiche a pazienti sempre più complessi ed ai
pazienti anziani. Oggi l‟uso di condotti arteriosi per la chirurgia delle coronarie, la chirurgia
ricostruttiva della valvola mitrale, la possibilità di eseguire alcuni degli interventi attraverso una mini incisione ed ancora il trapianto di cuore nei pazienti con scompenso cardiaco avanzato rappresentano
delle realtà ormai ben acquisite e consolidate nella pratica clinica. L‟obbiettivo di una sempre minore
invasività al fine di minimizzare il trauma chirurgico nei pazienti più anziani con stenosi della valvola aortica ha visto di recente, dopo anni di sperimentazione, l‟introduzione nella pratica
chirurgica la possibilità di posizionare una protesi valvolare aortica per via trans-catetere quale alternativa alla chirurgia convenzionale. Altra importante innovazione nel trattamento dello
scompenso cardiaco avanzato che non può essere trattato con terapia medica o chirurgia
convenzionale sono i sistemi di assistenza ventricolare meccanica. Si tratta di pompe meccaniche che vicariano il ventricolo sinistro proprio nella sua funzione di pompa. Queste pompe oggi sono da
considerare come un ponte al trapianto di cuore per i pazienti più critici e non in grado di aspettare
che un organo si renda disponibile per il trapianto. Con le evoluzioni tecnologiche, particolarmente per quanto riguarda biocompatibilità e miniaturizzazione delle fonti di energia, è prevedibile che queste pompe in futuro costituiranno una reale alternativa al
trapianto di cuore. Ed è proprio il progresso tecnologico che consentirà il raggiungimento di ulteriori traguardi per i quali noi abbiamo il dovere di impegnarci.
NOVITÀ DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA
L‟endoscopia ha continuato ad espandere i propri ambiti diagnostici e terapeutici, sostenuta dalle molte
innovazioni tecnologiche ad essa dedicate. Nonostante i progressi della radiologia abbia relegato alcune delle metodiche endoscopiche a procedure esclusivamente terapeutiche, l‟affermarsi delle tecniche di emostasi, di
palliazione e resezione hanno trasformato l‟endoscopia chirurgica in realtà, ottenendo risultati paragonabili alla
chirurgia tradizionale. Le tecniche di immagine, come l‟endoscopia ad alta risoluzione e magnificazione, la spettroscopia tissutale, la
tomografia ad aderenza ottica e l‟endoscopia wireless, continuano ad evolversi, potenziando le capacità
diagnostiche dell‟endoscopia e facilitandone ampie applicazioni nei protocolli di prevenzione. L‟affermarsi delle tecniche di istologia virtuale probabilmente porterà alla diagnosi istantanea di neoplasie e precancerosi,
eliminando la necessità di biopsie e prelievi citologici.
Lo sviluppo di overtubes e accessori dedicati all‟endoscopia operativa ha dato impulso a procedure terapeutiche antireflusso e antiobesità che replicano in via minimamente invasiva alcuni degli interventi chirurgici
tradizionali utilizzati per la cura di queste patologie. Infine, la convergenza multidisciplinare di microrobotica e bioingegneria hanno portato allo sviluppo di endoscopi multipiattaforma di ultima generazione che
consentono l‟esplorazione della cavità addominale per via transorale, superando definitivamente i limiti imposti dal lume gastrointestinale.
14
ATTUALITÀ DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE
NEI TUMORI DELL’APPARATO URINARIO
Dovendo parlare dei progressi tecnici e scientifici in campo urologico, data la vastità dell‟argomento, si è
volutamente ristretta l‟attenzione al campo delle neoplasie ed in particolare ad alcuni aspetti clinici e diagnostici
delle neoplasie del rene e della vescica. Per quanto riguarda il rene si è riscontrato negli ultimi anni, grazie al diffuso impiego dell‟ecografia, un costante incremento di diagnosi “occasionali” di neoplasie in massima parte
in stadi iniziali e quindi di piccole dimensioni. Ciò ha prodotto un profondo cambiamento sulle indicazioni e
sulle modalità terapeutiche, in primis di carattere conservativo e successivamente di carattere mininvasivo nell‟accesso chirurgico e nella tecnica di asportazione della neoplasia, consentiti dai notevoli progressi della
tecnologia. Nei confronti delle neoplasie vescicali, anch‟esse molto diffuse, è di fondamentale importanza
l‟esatta diagnosi e tipizzazione della neoplasia oggi consentita dall‟impiego della Tecnica Fotodinamica. Grazie a tale metodica, del tutto recentemente entrata nelle Linee Guida Europee, è tra l‟altro possibile evidenziare una
delle forme clinicamente più aggressive, il Carcinoma in Situ, quasi mai visibile con le metodiche classiche. Inoltre, l‟ampia diffusione dell‟impiego delle tabelle di rischio (EORTC) per l‟impostazione di una chirurgia
conservativa o demolitiva della vescica, da ulteriore importanza a tale metodica che, eseguita in corso di
resezione della neoplasia vescicale, consente una maggior precisione diagnostica, completa radicalità oncologica e accuratezza nei follow-up.
ENDOMETRIOSI: UN SEMPLICE ENIGMA
La maggiore sensibilizzazione ai problemi delle donne affette da Endometriosi, consente,oggi, un sempre più
frequente approccio multidisciplinare a questa patologia. La diffusione della malattia a diversi organi ed apparati, pur nella sua evoluzione benigna, richiede,infatti, una conoscenza del problema da parte di diversi
specialisti ed anche la necessità di uno scambio di competenze, specie di tipo chirurgico, nell‟interesse
esclusivo della donna. Oggi, sempre più di frequente, si riesce ad avere la giusta collaborazione interdisciplinare che riduce i rischi
chirurgici e migliora la qualità dei risultati.
La presentazione vorrebbe mettere a fuoco le problematiche connesse a questa patologia, mai sufficientemente conosciuta e le nuove possibilità terapeutiche in ambito medico e chirurgico.
PROTESI D’ARTO ED INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Dati statistici sulle amputazioni d’arto
I dati rilevabili dal sito del Ministero della Salute mostrano che le amputazioni d‟arto sono circa 14.000 l‟anno.
Se si considera il 2005, anno dell‟ultimo aggiornamento, i dati disponibili mostrano che le amputazioni
dell‟arto superiore sono solo il 21% del totale, mentre il 78% è costituito da quelle dell‟arto inferiore.
AMPUTAZIONI D’ARTO 2005 %
ARTO SUPERIORE 3.000 21,4%
ARTO INFERIORE 11.000 78,6%
TOTALE AMPUTAZIONI 14.000 100,0%
Cause d’amputazione dell’arto inferiore
Le amputazioni d‟arto inferiore, sono le più rilevanti dal punto di vista sia numerico (78% annuo sul totale)
che sociale.
CAUSE D’AMPUTAZIONE DELL’ARTO INFERIORE stima 2005
VASCOLARE E/O DIABETE 80% 8.800
ALTRE CAUSE (TUMORI, TRAUMI, MALATTIE, CONGENITE ECC.) 20% 2.200
TOTALE AMPUTAZIONI 11.000
Esse, infatti, interessano prevalentemente pazienti anziani (80%), nei quali la causa principale d‟amputazione è vascolare, spesso abbinata alla presenza di
diabete.
Tra le amputazioni da trauma, si devono ricordare quelle dovute ad infortuni sul lavoro e ad incidenti stradali, in genere motociclistici.
Com‟è ben comprensibile, l‟amputazione di un arto o di una sua parte, anche limitata, comporta sempre:
una perdita di funzionalità ed autonomia più o meno accentuata,
un evidente danno estetico,
un indubbio danno psicologico.
La perdita anatomica ed i conseguenti danni sopra descritti possono essere compensati, in buona parte, tramite una
protesi (esterna), purché essa possa essere integrata efficacemente nello schema corporeo del paziente. Qualsiasi amputato, indipendentemente dalla causa che ha provocato l‟amputazione, avrà la legittima aspettativa di
poter disporre di una protesi in grado di riprodurre i valori più elevati di funzionalità e di cosmesi compromessi dalla
perdita anatomica, al fine di raggiungere due obiettivi:
ottenere il massimo livello di reintegrazione nel suo ambiente sociale (familiare, tempo libero) e
lavorativo;
compensare i negativi effetti psicologici provocati dall‟evento traumatico.
L’innovazione tecnologica
L‟introduzione dell‟elettronica per il controllo delle articolazioni protesiche e l‟evoluzione continua delle tecnologie, dei materiali (fibre di carbonio e leghe di titanio) e delle tecniche di costruzione impiegate in campo protesico,
consentono di soddisfare in misura sempre più efficace le esigenze, anche estreme (ad esempio la pratica delle più
disparate attività sportive), dei pazienti.
15
Ad esempio: - nelle protesi d’arto inferiore, in funzione delle esigenze e del livello d‟amputazione, possono essere applicate tutte e tre le articolazioni (anca,
ginocchio e caviglia) con un completo controllo dei loro movimenti tramite microprocessori, micromotori e software specifici; con i ginocchi a
completo controllo elettronico si possono ottenere velocità di oltre 8 km/h, difficili da raggiungere anche per un normodotato; con i piedi in fibra di carbonio (detti ad accumulo-restituzione d‟energia) si possono conseguire performances molto simili a quelle del piede umano e risultati strabilianti
in moltissime attività sportive, anche a livello agonistico, come ha dimostrato l‟atleta Oscar Pistorius.
- - nelle protesi d’arto superiore sono ormai disponibili le prime mani a controllo elettronico di nuova generazione, con movimenti antropomorfi delle dita (mani poliarticolate), il polso ed il gomito elettromeccanici ed i primi prototipi di articolazione elettromeccanica di spalla.
- le protesi di arto inferiore, ma soprattutto quelle d‟arto superiore, possono essere rivestite con cosmesi che presentano dettagli tali da potersi
confondere con l‟aspetto dell‟arto naturale.
Costi
L‟innovazione tecnologica e l‟accuratezza cosmetica comportano, però, costi di protesizzazione necessariamente elevati (anche di molte migliaia di euro) e
continuamente crescenti, in gran parte a carico del paziente in quanto non riconosciuti dal Servizio Sanitario Nazionale.
TECNICHE NON INVASIVE NELLA DIAGNOSI DEI TUMORI DELLA PELLE
Attualmente in Dermatologia si utilizzano metodiche di indagine non invasive che migliorano sensibilmente l‟osservazione della pelle differenziando le lesioni infiammatorie e/o tumorali in modo
più corretto che in passato. Tra quelle che negli ultimi anni hanno dato il maggior contributo alla
diagnosi precoce dei tumori cutanei vi è sicuramente la Dermatoscopia diretta manuale o digitale e la Microscopia laser confocale, metodiche che analizzano in vivo ed in modo non invasivo la cute
umana permettendo di visualizzare strutture non riconoscibili ad occhio nudo e migliorando l‟
accuratezza diagnostica del 35% rispetto all‟osservazione con l‟occhio nudo. La Dermatoscopia risulta oggi particolarmente efficace nel riconoscimento tra i nevi atipici ed il
melanoma cutaneo e dei tumori cutanei non melanocitari quali i carcinomi e le precancerosi cutanee.
Fortemente innovativa ed ancora in fase di sperimentazione clinica è la Microscopia Laser Confocale, che analizza in vivo gli aspetti cellulari di varie patologie infiammatorie della pelle
permettendo anche di seguire il risultato di trattamenti effettuati. L‟applicazione della Microscopia
Laser Confocale alla diagnostica dei tumori sembra dare risultati molto promettenti nelle forme superficiali e quindi precoci soprattutto nella distinzione tra le lentiggini senili o solari e la Lentigo
maligna del volto.
ARTRITE REUMATOIDE: “DALLA SALIX ALBA AI BIOLOGICI”
La Reumatologia nata come Patologia Medica delle malattie articolari, ha visto estendere i propri confini per
comprendere malattie e sindromi che interessano altre strutture dell‟apparato locomotore così come condizioni che interessano soprattutto organi ed apparati diversi (polmone, cuore, rene etc.). Tutti questi quadri clinici
comportano più o meno frequentemente la comparsa un dolore muscolo-scheletrico che rappresenta il comune
denominatore di differenti patologie che vanno da condizioni di tipo degenerativo, come l‟artrosi, a condizioni di tipo infiammatorio come le artriti. Fra queste ultime l‟artrite reumatoide rappresenta la malattia più severa in
termini di danno strutturale delle articolazioni, di danno osseo secondario, di complicanze extraarticolari, di
comorbidità associate e di rischio di mortalità.
E‟ chiaro che il paziente con artrite reumatoide richieda, in prima istanza, la risoluzione del sintomo dolore e,
fra i farmaci che il Reumatologo può utilizzare, i farmaci antiinfiammatori non sterodei (FANS) occupano un
posto di rilievo. Il capostipite degli attuali FANS è la corteccia della salix alba, conosciuta fin dall‟antichità per le sue proprietà anti-infiammatorie, ma bisogna ricordare che solo nel 1827 venne scoperto il suo principio
attivo (il glicoside salicina) e che la successiva introduzione in terapia dell‟aspirina diede inizio all‟era dei
FANS. Nonostante i FANS siano fondamentali per ridurre nel breve termine la sintomatologia dolorosa e la rigidità mattutina, la risoluzione del sintomo non significa curare la malattia, in quanto è necessario intervenire sui meccanismi patogenetici dell‟artrite al fine di limitare la progressione del danno articolare
responsabile della grave disabilità per il paziente. Pertanto gli obiettivi della terapia dell‟artrite reumatoide sono da un lato migliorare la qualità di vita del malato, mediante farmaci sintomatici come i FANS, cortisonici a basse dosi e analgesici, e dall‟altro di modificare la storia naturale della malattia con farmaci
definiti di “fondo” o DMARD (Disease Modifying Antirheumatic Drugs), che a loro volta incidono positivamente anche sul primo obiettivo. Tuttavia è stato
evidenziato un effetto limitato dei DMARD (methotrexate, leflunomide, ciclosporina, antimalarici di sintesi etc), sulla progressione del danno radiologico dell‟artrite reumatoide, con la conseguenza che la ricerca è stata indirizzata verso farmaci che potessero agire in maniera più efficace sui meccanismi
responsabili del danno articolare. Questo ha portato negli ultimi anni a una vera e propria rivoluzione terapeutica con l‟introduzione dei farmaci biologici, così
detti perché ottenuti con procedure di colture cellulari ed ingegneria genetica piuttosto che di sintesi o estrazione chimico/biochimica. Questi farmaci capaci di inibire selettivamente mediatori solubili o cellulari implicati nella patogenesi delle malattie reumatiche infiammatorie croniche, ha offerto la possibilità di
modificare sensibilmente la storia naturale dell‟artrite reumatoide offrendo, alla maggior parte dei pazienti, un marcato miglioramento della sintomatologia
infiammatoria e della qualità di vita, nonché la possibilità dell‟arresto della progressione del danno anatomico.
PROBLEMI E PROGRESSI NELLA DIAGNOSI E TERAPIA DEI TUMORI
La diffusione dei programmi di screening, unitamente alla maggior accuratezza delle tecnologie radiologiche, al
raffinamento delle tecniche chirurgiche ed ai progressi in ambito farmacologico, hanno consentito di
diagnosticare i tumori in stadi sempre più precoci e di trattarli in modo più efficace rispetto al recente passato. Nonostante ciò le neoplasie maligne rappresentano ancora la seconda causa di morte, dopo le malattie
cardiovascolari, nei paesi industrializzati. Tale andamento delle curve di mortalità è dovuto alla combinazione
di quattro fattori strettamente interconnessi tra loro: l‟impossibilità di definire il rischio di ammalarsi di una data neoplasia, la discrepanza tra le attuali metodiche di stadiazione e la reale estensione del tumore, la mancanza di
strumenti per una valutazione individuale del rischio di recidiva ed, infine, la mancanza di parametri in grado di
definire la migliore strategia farmacologica per ogni singolo paziente. Per ciò che concerne il primo punto un esempio paradigmatico è quello dei tumori mammari ed ovarici a carattere eredo-familiare. Oggi sappiamo che
tali neoplasie particolarmente aggressive, e che colpiscono specialmente giovani donne, sono correlate a mutazioni germinali di due geni, chiamati BRCA1 e -2, le quali conferiscono un rischio di sviluppare neoplasie
mammarie ed ovariche anche dell‟80% superiore rispetto alla popolazione generale. Lo screening molecolare in
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famiglie nelle quali si registrano diversi casi di tali patologie ha però consentito di limitare l‟insorgenza di tali forme, attraverso l‟uso della cosiddetta chirurgia profilattica. Per ciò che concerne una più corretta valutazione dell‟estensione della neoplasia, è noto che in una percentuale rilevante di pazienti con tumori
definiti precoci secondo la classificazione vigente TNM sono presenti cellule tumorali circolanti nel sangue periferico e/o micrometastasi midollari,
responsabili dello sviluppo di metastasi a distanza nonostante l‟asportazione chirurgica del tumore. Sebbene ancora non routinarie, le attuali tecnologie ci consentono non solo di rilevare le cellule tumorali nel sangue, ma anche di determinare in che quantità esse sono presente. Diversi studi sono in corso al fine di
valutare in che misura tali tecnologie possano migliorare l‟accuratezza stadiativa e, di conseguenza, a quali pazienti riservare un trattamento più aggressivo o,
viceversa, più conservativo. Un notevole contributo è altresì atteso dalle tecnologie che consentono di valutare l‟intero genoma delle cellule tumorali, e quindi l‟entità della deregolazione di geni coinvolti nell‟aggressività neoplastica. Tali tecnologie, note come microarrays, stanno consentendo l‟identificazione di
specifiche “firme molecolari” associate ad un decorso più o meno aggressivo del tumore. Alcune di queste “firme” sono in corso di valutazione clinica con
l‟obiettivo non solo di identificare quei pazienti con un più alto rischio di recidiva, e quindi da trattare più aggressivamente, ma anche di selezionare quei pazienti che non necessitano di ulteriore trattamento oltre quello chirurgico e che, attualmente, sono esposti a rischi di tossicità da farmaci. Tali strumenti ci
consentiranno di migliorare sensibilmente la scelta del percorso terapeutico più appropriato per ogni singolo paziente. Infine, l‟aspetto predominante è quello
inerente lo sviluppo dei cosiddetti farmaci “intelligenti” a bersaglio molecolare. Tali composti agiscono “spegnendo” selettivamente delle proteine che giocano un ruolo chiave nel determinismo dell‟aggressività dei tumori. Alcune di queste molecole sono già entrate a far parte dell‟armamentario terapeutico apportando
un sensibile miglioramento rispetto alla sola chemioterapia convenzionale sia in termini di risposte obiettive che di sopravvivenza globale. In aggiunta, un gran
numero di farmaci biologici in grado di inibire a vario livello quelli che sono ritenuti i segnali chiave nel determinismo del comportamento delle neoplasie sono in varia fase di sperimentazione, sia preclinica che clinica. Dal momento però che tali composti bloccano specificatamente una o più proteine bersaglio,
lo sforzo maggiore da fare in futuro sarà quello di riuscire a stabilire con esattezza la presenza e la rilevanza biologica del bersaglio farmacologico o di
proteine ad esso funzionalmente correlate. L‟identificazione di tali parametri molecolari, o biomarcatori predittivi di sensibilità e resistenza, ci consentono, seppur oggi ancora limitatamente, di selezionare a priori i pazienti che beneficiano di un dato composto. In un futuro prossimo tale approccio ci permetterà di
massimizzare l‟efficacia di tali farmaci ed, al tempo stesso, eviterà di esporre ad effetti avversi pazienti che da tali molecole non avrebbero alcun giovamento.
In questa ottica di oncologia personalizzata lo studio di alcune caratteristiche genetiche del singolo paziente, i cosiddetti polimorfismi, ci permettono di studiare anche gli enzimi coinvolti nella detossificazione dei farmaci. L‟identificazione di quelle varianti enzimatiche associate ad una diminuita capacità di
metabolizzare i farmaci antitumorali consentirà, pertanto, di non esporre un paziente a farmaci che possano comportare tossicità gravi e potenzialmente fatali
in virtù del personale assetto genetico.
LE NUOVE SFIDE DELL’IMAGING ALLA LUCE DELLE TECNOLOGIE PIÙ AVANZATE
La relazione tratta l‟evoluzione della diagnostica per immagini dalle prime macchine radiologiche fino ai giorni
nostri; e di come la diagnostica si sia rivoluzionata nel tempo rivoluzionando di conseguenza la medicina stessa.
Si discute ad esempio del fatto che mentre in passato, con le prime apparecchiature, erano necessarie alcune ore per eseguire un esame TAC completo di tutto il corpo, con l‟ottenimento di immagini di qualità scadente,
attualmente servono pochi secondi ottenendo immagini di elevato dettaglio anatomico, tridimensionali,
impensabili un tempo. La relazione passa successivamente in rassegna alcune delle patologie più frequenti e come, grazie alle moderne
apparecchiature di diagnostica si possa attualmente effettuare una diagnosi in fase precoce.
Ad esempio attualmente si ha la possibilità di rilevare dei segni precoci del morbo di Alzheimer addirittura ancora prima che la malattia si manifesti, oppure come sia possibile eseguire degli studi non soltanto
morfologici ma anche di tipo funzionale come nel caso della rilevazione del tumore della prostata con la
risonanza magnetica utilizzando la spettroscopia che permette di rilevare alterazioni a livello molecolare. La diagnostica per immagini ha inoltre permesso di eseguire esami di screening in modo meno invasivo rispetto
al passato utilizzando ad esempio la colonscopia virtuale piuttosto che la colonscopia tradizionale.
Oppure di come sia possibile valutare la presenza del tumore della mammella analizzando il tipo di vascolarizzazione mammaria con la risonanza magnetica. Insomma la diagnostica per immagini si è, nel tempo, trasformata da scienza delle”ombre”a scienza che riesce a veder ed a studiare il comportamento degli
organi e dei suoi costituenti, aprendo la frontiera della diagnostica molecolare.