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1 ROTARY CLUB ROMA EST DISTRETTO 2080 Rotary International TEL. 06.321.42.92 - FAX 06.321.52.88 - email: [email protected] Notiziario N°9 (Riservato ai Soci del Rotary Club Roma Est) Aprile 2010 mese della stampa rotariana Si avverte che il notiziario non sarà inviato per posta ordinaria ai soci in possesso di posta elettronica. LETTERA DEL PRESIDENTE APRILE 2010 Carissimi amici, appartenere al Rotary è un privilegio. È un orgoglio, essere parte di una Associazione, che vive e si sviluppa da così tanto tempo … Dobbiamo essere consapevoli, che una così lunga vita e la “diffusione universale” dei principi rotariani, possano trovare valide motivazioni nei contenuti che animano il Rotary stesso. Quando parlo di “diffusione universale” parlo essenzialmente di Comunicazione, di quella comunicazione che è chiamata, da sempre, a presidiare l’immagine pubblica del Rotary. Essa non è solo strumento fondamentale di relazione nell’ambito della comunità ma è intesa anche come un atto sociale di reciproca partecipazione. Si deve dunque comunicare con metodo e continuità se vogliamo essere credibili e convincenti riguardo i principi e le azioni da rappresentare; il “far sapere” non è un esercizio semplice, tutt’altro, spesso la mancanza di tempestività ci fa essere presenti in modo parziale o insoddisfacente. Dovremmo considerare conclusi, veramente, tutti i nostri service solo nel momento in cui li avremo anche adeguatamente comunicati e pubblicizzati affinché, unitamente ai loro beneficiari, anche l’immagine del Rotary ne tragga giovamento. Nel mio anno abbiamo puntato, sin dall’inizio, ad essere presenti con uno o più articoli sulla rivista nazionale “Rotary” che è al suo 84° anno di vita e che ha accompagnato il nostro sodalizio praticamente da quando fu costituito il Distretto unico italiano nel 1925; d’altra parte, partecipare alla vita di un club, significa far conoscere le proprie idee, le proprie riflessioni e i propri orientamenti con appropriati articoli pubblicati sui media. Da gennaio abbiamo ogni mese più articoli anche sul nostro organo di informazione distrettuale “Voce del Rotary”; comunicati che il nostro notiziario regolarmente anticipa mensilmente. Ci riteniamo dunque soddisfatti perché ciò che stiamo facendo (e non è poco) cerchiamo anche di farlo sapere nella maniera migliore. A tal proposito, nel rispetto dell’esigenza del “fare”, vi chiedo di essere generosi nella partecipazione alla vita del Club, ricordando che la presenza è necessaria se si vuole che gli sforzi organizzativi sostenuti per l’attuazione di eventi importanti -che hanno coinvolto sempre di più personalità esterne al Club- possano rappresentarci al meglio. Vi saluto con l’augurio che la partecipazione alle riunioni diventi sempre più una rotariana consapevolezza a sostegno di una sincera amicizia, elemento fondamentale della famiglia rotariana che rafforza da sempre l’entusiasmo, lo spirito di corpo, il senso di appartenenza, insomma l’emozione e l’orgoglio di essere rotariani. A presto. Patrizia
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ROTARY CLUB ROMA EST

DISTRETTO 2080 Rotary International TEL. 06.321.42.92 - FAX 06.321.52.88 - email: [email protected]

Notiziario N°9 (Riservato ai Soci del Rotary Club Roma Est)

Aprile 2010 – mese della stampa rotariana

Si avverte che il notiziario non sarà inviato per posta ordinaria ai soci in possesso

di posta elettronica.

LETTERA DEL PRESIDENTE – APRILE 2010

Carissimi amici,

appartenere al Rotary è un privilegio.

È un orgoglio, essere parte di una Associazione, che vive e si sviluppa da così tanto tempo …

Dobbiamo essere consapevoli, che una così lunga vita e la “diffusione universale” dei principi

rotariani, possano trovare valide motivazioni nei contenuti che animano il Rotary stesso.

Quando parlo di “diffusione universale” parlo essenzialmente di Comunicazione, di quella

comunicazione che è chiamata, da sempre, a presidiare l’immagine pubblica del Rotary.

Essa non è solo strumento fondamentale di relazione nell’ambito della comunità ma è intesa

anche come un atto sociale di reciproca partecipazione.

Si deve dunque comunicare con metodo e continuità se vogliamo essere credibili e convincenti

riguardo i principi e le azioni da rappresentare; il “far sapere” non è un esercizio semplice, tutt’altro,

spesso la mancanza di tempestività ci fa essere presenti in modo parziale o insoddisfacente.

Dovremmo considerare conclusi, veramente, tutti i nostri service solo nel momento in cui li

avremo anche adeguatamente comunicati e pubblicizzati affinché, unitamente ai loro beneficiari,

anche l’immagine del Rotary ne tragga giovamento.

Nel mio anno abbiamo puntato, sin dall’inizio, ad essere presenti con uno o più articoli sulla

rivista nazionale “Rotary” che è al suo 84° anno di vita e che ha accompagnato il nostro sodalizio

praticamente da quando fu costituito il Distretto unico italiano nel 1925; d’altra parte, partecipare

alla vita di un club, significa far conoscere le proprie idee, le proprie riflessioni e i propri orientamenti

con appropriati articoli pubblicati sui media.

Da gennaio abbiamo ogni mese più articoli anche sul nostro organo di informazione distrettuale

“Voce del Rotary”; comunicati che il nostro notiziario regolarmente anticipa mensilmente.

Ci riteniamo dunque soddisfatti perché ciò che stiamo facendo (e non è poco) cerchiamo anche di

farlo sapere nella maniera migliore.

A tal proposito, nel rispetto dell’esigenza del “fare”, vi chiedo di essere generosi nella

partecipazione alla vita del Club, ricordando che la presenza è necessaria se si vuole che gli sforzi

organizzativi sostenuti per l’attuazione di eventi importanti -che hanno coinvolto sempre di più

personalità esterne al Club- possano rappresentarci al meglio.

Vi saluto con l’augurio che la partecipazione alle riunioni diventi sempre più una rotariana

consapevolezza a sostegno di una sincera amicizia, elemento fondamentale della famiglia rotariana

che rafforza da sempre l’entusiasmo, lo spirito di corpo, il senso di appartenenza, insomma

l’emozione e l’orgoglio di essere rotariani.

A presto.

Patrizia

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LETTERA DI APRILE DEL GOVERNATORE LUCIANO DI MARTINO

Cari Amici,

“Se un baobab cade nella foresta e non c’è una telecamera a riprenderlo, il baobab non è mai caduto”. Questa significativa

indicazione del sociologo californiano Percy Tannenbaum ben si adatta al tema di aprile, dedicato alla stampa rotariana. Ma

l’emblematica frase vale sempre: ogni giorno dobbiamo averla presente ed è per questo motivo che uso ripeterla durante le mie

visite ai club del distretto, per invogliare i soci a conoscere e far conoscere le nostre attività di servizio. E’ importantissimo che

tutti siamo al corrente delle iniziative ideate e portate avanti dai club, così come è necessario che il nostro operare sia conosciuto

al di fuori dell’organizzazione. Se il mondo esterno non sa quello che facciamo, in buona sostanza è come se il Rotary stesso non

esistesse; e se il Rotary “non esiste” nella sua operosità, nessuno può interessarsi ad aiutarlo nella sua azione umanitaria. “Solo

chi comunica esiste” è il motto che spiega l’attenzione del Rotary (a cominciare dal Presidente internazionale) verso la necessità

di rappresentare a tutti i livelli le proprie attività. La comunicazione è un fattore moltiplicante dell’azione e delle opere che si

compiono: è la chiave di lettura del mondo, più che mai in quest’era basata appunto sulle tecniche di comunicazione sociale.

Ecco perché, specialmente nel mese della stampa rotariana, i club sono chiamati a leggere e a favorire la lettura delle nostre

pubblicazioni, dalla rivista Rotary (organo ufficiale in lingua italiana del Rotary International), al mensile del nostro distretto

(Voce del Rotary) e a tutti i bollettini scrupolosamente confezionati dai club. Questa molteplicità di pubblicazioni è

un’insostituibile miniera di informazioni, resa ancora più ricca e diffusa grazie ai siti web curati non solo dai distretti ma anche

dai singoli club. In particolare, la Voce de Rotary rappresenta la memoria storica del Distretto 2080 e anche per questo è la

rivista ufficiale al servizio dei club.

Pubblicata con scadenza mensile, è diretta e redatta da giornalisti professionisti, tutti rotariani. Intende non soltanto mettere

al corrente delle attività i soci del Lazio e della Sardegna, ma anche raccontarci a chi non è rotariano.

Proprio per rendere più facile l’approccio al mondo esterno, comprende ogni mese almeno un editoriale e un servizio

giornalistico su argomenti non strettamente rotariani.

Sono convinto che si distacchi autorevolmente dalla miriade di pubblicazioni di cui sono piene le edicole di giornali e che

somministrano a lettori annoiati servizi poco interessanti e lunghe interviste ai politici.

Al riguardo della comunicazione esterna, sono convinto che una chiara e veloce indicazione debba sempre accompagnare il

nostro logo, conosciuto in tutto il mondo ma non da tutti riconosciuto per ciò che realmente rappresenta.

Perché la ruota dentata sia un richiamo immediatamente comprensibile nei suoi significati e contenuti, vorrei che d’ora in

avanti i documenti, le lettere, le comunicazioni e le pubblicazioni del Rotary del nostro distretto portassero accanto al distintivo

la breve scritta che troverete in un’apposita pagina illustrativa di questa edizione di aprile.

Per restare alla comunicazione interna, al di là delle pubblicazioni ricordo i nostri strumenti più tipici, come la lettera

mensile che il governatore rivolge ai soci del distretto; come l’Annuario (ora snellito per consentire una più agevole

consultazione); come i forum e i Ryla dedicati. In particolare, ricordo la commissione distrettuale “Pubbliche relazioni”, che ha

il compito specifico di informare il pubblico sul Rotary curando i rapporti con stampa, radio e televisione, con l’industria,

l’artigianato e il commercio, con l’università e la scuola, con i settori del turismo e dello spettacolo (dispone ovviamente di un

sito in rete).

Anche i club, cellule fondamentali della struttura rotariana, hanno ciascuno una commissione per la comunicazione.

La capillarità dell’informazione esterna a livello locale rientra nella strategia rotariana: si tratta di individuare i soci che

operano professionalmente nel settore, il cui compito è quello di “decodificare” le nostre attività per trasformarle in notizie, così

da poter accedere ai media attraverso le strade che i giornalisti conoscono bene: segnalazioni agli organi di informazione,

comunicati stampa, eventuali conferenze stampa, utilizzazione di siti internet, email, cellulari. E magari creare eventi,

organizzare convegni su argomenti d’attualità, concedere e cercare sponsorizzazioni, promuovere sottoscrizioni su argomenti di

natura umanitaria. Abbiamo potuto constatare proprio nello scorso febbraio quanto siano state produttive, in termini di

propaganda, le iniziative varate per il Rotary Day a Roma (il convegno pubblico al Circo Massimo e la postazione rotariana

nella frequentatissima Galleria di piazza Colonna hanno richiamato l’interesse di organi di stampa e televisivi).

Il Rotary possiede le più alte professionalità e nell’area della comunicazione dispone di giornalisti, pubblicitari, addetti alle

pubbliche relazioni, intellettuali, sociologi: tutti sono chiamati a impegnarsi come vettori dell’informazione rotariana. Voglio far

notare che Paul Harris fu per un breve tempo giovane cronista al Chronicle di San Francisco, fin da allora indicandoci una

strada da percorrere.

Questo mese saremo tutti concentrati alla preparazione del Congresso distrettuale che si terrà a Roma (nel “Centro Eventi

Piazza di Spagna”) dal 7 al 9 maggio, al quale siete caldamente invitati a partecipare.

E’ con vero piacere, infine, che vi comunico che il numero dei club del nostro distretto è salito a 83, grazie alla istituzione del

nuovo RC Mores Centro Nord Sardegna.

Augurando a tutti voi e ai vostri cari una Felice Pasqua, vi saluto con fraterno affetto

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UNO SVILUPPO SOSTENIBILE PER I LEADER DI DOMANI

Il nostro RYLA – 25 e 26 febbraio

Lo stendardo azzurro del Rotary Club Roma Est

continua le sue amichevoli incursioni nei luoghi d’arte e

nei palazzi romani più belli architettonicamente e più

interessanti e prestigiosi dal punto di vista storico. Da

quando ha ricevuto il collare, al Ninfeo di Villa Giulia,

Patrizia Cardone presidente del club, ha creato molte

occasioni di incontro all’esterno del “nostro” St. Regis

Grand hotel. Antichità dei siti e modernità dell’azione

del club si sono così fuse generando atmosfere e

momenti non facilmente ripetibili.

Per il Ryla del 2010 i dirigenti del club, i relatori e i

giovani corsisti sono stati ospitati a palazzo della

Minerva, nella biblioteca del Senato, dedicata a

Giovanni Spadolini. Il complesso di edifici, sorto sui templi romani dedicati a Minerva, Iside e Serapide,

ospitò i Domenicani e il Sant’Uffizio. Un luogo dove il sapere viene oggi celebrato, mentre in passato era

perseguito e condannato. Lì, l’Inquisizione processò Galileo Galilei. Sempre lì, invece, Spadolini fondò il

Ministero dei Beni culturali. Se, oggi, abbiamo voglia di aggiornare la nostra conoscenza possiamo

frequentare questa biblioteca e consultare i seicentomila volumi, i tremila periodici e i cinquecento giornali

italiani e stranieri.

Spinti dalla voglia di acquisire nuove esperienze trenta

giovani laureati (tra i quali alcuni soci del Rotaract) hanno

frequentato il Ryla sul tema Politiche di sviluppo economico

sostenibile, che si è svolto il 25 e il 26 febbraio 2010, al

Senato. Si è trattato di un percorso formativo e di visite

guidate, che hanno aperto ai corsisti anche i cancelli di

palazzo Koch, la sede della Banca d’Italia. E, davanti agli

occhi di tutti (appena nel cortile) è apparso

l’inimmaginabile: la statua del giovane Antinoo, che nella

sua espressione malinconica e pensierosa conserva per

sempre memoria del suo patrocinatore Adriano (76-138

d.C.) e subito dopo (nell’atrio) il gruppo marmoreo L’Abisso

di Pietro Canonica proveniente dalla collezione di Riccardo

Gualino, geniale imprenditore torinese, che, indebitatesi con la Banca, dovette cedere i pezzi più raffinati

e preziosi. Salendo per lo scalone d’onore (ai suoi piedi l’imponente sarcofago di Lènos), passando di

salone in salone, l’attenzione è catturata dalle sfumature cromatiche degli antichi e rari marmi cavati dalle

Alpi e dagli Appennini, degli arazzi, delle tele di Jean Lemaire, di Alessandro Magnasco, di Jean-Battiste

Lallemand, di Paolo De Matteis (incanta Il trionfo di Galatea), fino ai più recenti dipinti (di grande intensità

poetica) di Filippo de Pisis. Nel palazzo ci sono anche numerosi reperti archeologici e una cosiddetta

“Saletta cinese” con opere cinesi, persiane, indiane, tibetane. Il luogo più avvincente (perlomeno per i

giovani del Ryla) è giù nel sottosuolo al quale si accede attraverso una porta blindata e, sull’istante,

sembra di stare dentro una cassaforte. È il Museo della Moneta. Impossibile descrivere i molti materiali

esposti: dalle tavolette di argilla di origine mesopotamica alle monete coniate (statera, tetradracma,

denario, solido, augustale, carlino) fino alla più recente cartamoneta (passando anche per le emissioni

della Repubblica Romana di Mazzini). Un vero privilegio: lo dobbiamo al socio Antonio Pedone e alla stima

che gode presso i vertici della banca.

Il Ryla in “aula” (nella Biblioteca Spadolini) è stato aperto dall’intervento dell’architetto Patrizia

Cardone sul tema “Il Rotary Club Roma Est e il suo cinquantenario”. La carica vitale di servizio che il

nostro club esprime, orientata verso mete ambiziose e prestigiose, ha affermato la Presidente, vuole

essere d’esempio ai giovani dei quali seguiremo la crescita formativa e ai quali consegneremo con i nostri

ideali il presente nella certezza che sapranno progettare il loro futuro nei rispettivi ambiti professionali.

Per questo motivo siamo qui, ha detto il professore Giuseppe Marchetti Tricamo coordinatore del corso,

per riflettere insieme sugli attuali sistemi di gestione delle risorse economiche e di quelle ambientali. Di

fronte alla crisi che l’Italia e i Paesi più sviluppati stanno subendo, ha aggiunto Marchetti Tricamo,

dobbiamo ammettere che non abbiamo gestito in modo accorto il nostro passato. Occorre incamminarci

subito su un nuovo percorso. È urgente progettare il futuro. E questo sarà il compito più importante della

generazione emergente. L’impegno di una classe dirigente nuova, di valore, di buone tradizioni, di senso etico, di qualità. Una generazione che voli alto, senza paura di fare, senza paura di sbagliare. Il Rotary

Club Roma Est, ha promosso questo Ryla per permettere a trenta giovani leader del futuro di incontrare

coloro che nei vari segmenti dell’economia possono dire a che punto siamo e dove dovremmo dirigerci.

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È toccato al professore Antonio Pedone introdurre i lavori con un’ampia

relazione che ha avuto per tema “Dopo la crisi un nuovo modello per

l’economia?” La grave crisi economica e finanziaria che ha colpito i paesi

industrializzati, ha spiegato Pedone, si è sovrapposta, in Italia, a una

crescita della produttività inferiore a quella media dell’Unione Europea nel

corso dell’ultimo decennio. Gli interventi di politica monetaria e di bilancio

hanno consentito di fronteggiare l’emergenza, ma non bastano per

superare la crisi e per rimettere l’economia su un percorso di crescita

elevata e stabile.

L’attuale crisi e l’esigenza del suo superamento può costituire

l’occasione per ripensare il modello di crescita basato soltanto

sull’aumento della produzione materiale misurata dal prodotto interno

lordo. Perseguire uno sviluppo stabile e sostenibile significa puntare

sull’accrescimento del benessere individuale oltre che della produzione, utilizzando una serie di indicatori

relativi allo stato di salute, istruzione, sicurezza personale ed economica, ambiente presente e futuro,

rapporti e relazioni sociali, partecipazione politica.

Sono seguite le lezioni di Riccardo Gallo, docente di Economia industriale alla Sapienza – Università di

Roma su “L’economia delle reti e dei servizi pubblici”; di Grazia Francescato, ambientalista, su

“L’Economia del turismo e dell’ambiente. Ricchezze culturali, storiche e riequilibrio del territorio”; di

Benito Li Vigni, editorialista, su “L’economia dell’energia. Petrolio o fonti rinnovabili”; di Fabio Orecchini,

docente di Macchine e sistemi per l’energia e l’ambiente alla Sapienza – Università di Roma su

“L’economia dell’automobile. Benzina, idrogeno, batterie?; di Marcello Spagnulo, dirigente dell’Agenzia

spaziale italiana, su “L’economia dello spazio. Verso marte si vola italiano?”; di Glauco Benigni, dirigente

Rai, su “L’economia della comunicazione. Le nuove tecnologie nemiche o alleate dei media?”; di Myrta

Merlino, giornalista televisiva, su “L’economia delle parole. Le trasmissioni della radio e della televisione”;

di Roberto Ippolito, giornalista e scrittore, su “L’economia dello Stato. La scelta dei conti pubblici”.

Il Ryla si è concluso nell’aula della Commissione Finanze del Senato, dove il presidente sen. Mario

Baldassarri ha tenuto una lezione sul tema “Il Parlamento e l’economia” e ha consegnato insieme a

Patrizia Cardone, Antonio Pedone e Alessandra Spasiano (coordinatrice del comitato organizzativo del

Ryla) gli attestati di partecipazione. A tutti i relatori la presidente Cardone ha offerto la medaglia del

Cinquantenario del club, disegnata dall’architetto Gaspare De Fiore e realizzata dal laboratorio di Antonio

Tassone, che interpreta un dettaglio della fontana delle Naiadi ricordando così quanto le esigenze di

sviluppo dell’umanità debbano essere compatibili con quelle dell’ambiente.

*****

Lo spazio a disposizione non consente di riportare,

neppure in sintesi, le relazioni dei docenti. Di ognuno

segnaliamo una frase che ci è apparsa significativa.

Riccardo Gallo: Le imprese presentano spesso

insufficienti investimenti, o in quanto inferiori sia

all’autofinanziamento sia a quelli fatti dai concorrenti

internazionali, o in quanto gli utili sono reinvestiti poco,

essendo per lo più distribuiti ai soci.

Grazia Francescato: Lo sviluppo sostenibile procede a

passo di gambero. È urgente rivedere i nostri stili di vita per

uscire dalla crisi con un matrimonio fra l’economia e

l’ecologia.

Benito Li Vigni: Occorre diminuire la dipendenza dal

petrolio e passare alle fonti rinnovabili con un piano preciso.

Fabio Orecchini: L’automobile cambia e il cambiamento riguarda tutti gli aspetti del settore. L’auto del

futuro che fa il pieno sfruttando un vettore energetico prodotto da risorse rinnovabili non è un sogno.

Marcello Spagnulo: Le attività spaziali hanno costituito un volano importante di sviluppo economico,

oggi il volume di affari legato allo spazio è di circa 80 miliardi di dollari all’anno nel mondo, e molto

spesso nella nostra vita quotidiana ci troviamo ad utilizzare sistemi spaziali senza neanche rendercene

conto.

Glauco Benigni: Le tre risorse fondamentali che contribuiscono a sviluppare e mantenere in vita l’intero

sistema dei media mondiale sono: la pubblicità, i ricavi da vendite dirette o indirette e i contributi di

istituzioni e amministrazioni pubbliche.

I media italiani di massa hanno soprattutto goduto della risorsa pubblicità.

Myrta Merlino: Chi vuol fare divulgazione economica deve usare parole semplici per far comprendere al

pubblico le questioni economiche più complesse.

Roberto Ippolito: Le scelte dei conti pubblici sono decisive per disegnare oggi il futuro. È un momento

fondamentale. Ci sono grandi potenzialità che possono essere esaltate. Per alimentare lo sviluppo. E

lavorare per le nuove generazioni.

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Mario Baldassarri: Il mondo è cambiato ma non l’abbiamo capito. Stiamo sperperando un patrimonio

umano importante, i giovani, non mettendolo a reddito, non facendolo produrre. Nel mondo globalizzato

non c’è un governo corrispondente, non c’è una rete di autorità di controllo del mercato finanziario,

praticamente non c’è governance e nel contesto l’Europa si comporta come la bella addormentata nel

bosco.

BORSE DI STUDIO 15 marzo 2010

La tradizionale cerimonia per la consegna delle

Borse di studio per i figli dei Caduti delle Forze

dell’Ordine si è tenuta il 15 marzo presso l’aula

magna della Scuola Ufficiali dei Carabinieri di

via Aurelia. L’evento, che vede concorde la

maggioranza dei Rotary Club di Roma

nell’offrire un tangibile riconoscimento ai figli di

coloro che hanno sacrificato la loro vita a favore

della collettività, anche quest’anno ha avuto

momenti di toccante commozione quando il

trombettiere dell’Arma ha suonato il “silenzio

fuori ordinanza” a ricordo di tutti i Caduti delle

Forze di Polizia.

Ha presieduto la cerimonia il Presidente del

Roma Est, Patrizia Cardone, alla presenza del

Governatore del Distretto 2080, Luciano Di

Martino, del Comandante della Scuola Ufficiali,

dei vertici di Polizia, Carabinieri, Guardia di

Finanza e Vigili del Fuoco e di tutti i Presidenti e

di molti soci dei Club aderenti all’iniziativa.

Quest’anno il protocollo ha subito una

variazione rispetto a quello degli anni

precedenti perché il riconoscimento è stato

consegnato ai ragazzi dai Presidenti dei Club

Roma, Roma Prati, Nord e Sud Ovest che fanno

parte di un Comitato istituito dal Co. In. con il

compito di regolamentare il conferimento delle

borse di studio nei prossimi anni e di attuare un’alternanza dei club che dovranno organizzare la

cerimonia, che è finanziata da tutti i rotariani della Capitale.

Luciano Luciani

CON IL ROTARY PER COSTRUIRE INSIEME LA LEGALITÀ 22 marzo 2010

1° Sessione – Sala delle Conferenze- Camera dei Deputati

2° Sessione- Saint Regis Grand – Interclub con Rotary Club Bisceglie

Costruire insieme la legalità, il ruolo delle Istituzioni e della società per uno sviluppo civile e

consapevole del nostro paese: sono stati questi gli assi portanti del Convegno che il Rotary Club di Roma

Est ha organizzato con successo il 22 marzo, dedicando un’intera giornata al Progetto della legalità,

proprio nell’anno delle celebrazioni del cinquantenario dalla sua fondazione.

Sull’invito, l’eloquente e famosissima immagine dei giudici Falcone e Borsellino che parlano vicino ha fornito la migliore rappresentazione possibile di un Evento di straordinaria rilevanza sociale e culturale che

ha visto il mondo rotariano protagonista con i suoi valori e il suo impegno.

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L’iniziativa, promossa in Interclub con il Rotary Club Bisceglie e alla quale hanno dato adesione i

Rotary delle città di Napoli, Palermo e Reggio Calabria, si è svolta in due distinte sessioni per articolare un

Progetto per la legalità, indirizzato a favorire, nel territorio e nei giovani, azioni positive per lo sviluppo di

una coscienza civica consapevole e coerente.

La mattina, nella prestigiosa Sala delle Conferenze della Camera dei Deputati, davanti ad un folto

pubblico di rappresentanti del mondo della Scuola e della Società, insieme a molti amici rotariani, il

Convegno si è aperto con il caloroso saluto della Presidente del Rotary Club Roma Est, Patrizia Cardone,

che ha saputo coinvolgere emotivamente l’uditorio nel clima della giornata affidando poi il coordinamento

alla giornalista del TG1 RAI, Elisa Ansaldo.

Dopo il saluto dei Presidenti dei Rotary Club partecipanti all’iniziativa, si sono susseguiti gli interventi

dei relatori che hanno approfondito il concetto di Legalità sul piano storico, etico e giuridico, con

riferimenti al ruolo della società e delle istituzioni, ad iniziative di solidarietà sociale e ai rapporti con il

mondo della comunicazione.

Ha aperto i lavori l’Avv. Angela Radesi Metro, del Rotary Club Roma Est, Presidente T.A.R. Toscana,

che ha interessato i numerosi studenti intervenuti sulle profonde radici e sul significato del concetto di

legalità rivolgendosi ai ragazzi anche con numerose testimonianze e chiarimenti sul piano etico e

giuridico.

Il Prof. Giampiero Bianchi, docente di Storia Economica all’Università Cattolica di Roma, ha sottolineato

l’importanza e il valore storico dell”Associazionismo”, anche nel creare una cultura di legalità condivisa; a

sua volta, il Commissario prefettizio di Rosarno, Domenico Bagnato, ha presentato la sua coinvolgente

esperienza sul territorio di Reggio Calabria, nel quadro del problema di una corretta inclusione degli

extracomunitari in Italia.

Il dott. Giuseppe Pierro, in rappresentanza del MIUR- Direzione Generale per lo studente, ha illustrato

un filmato, di grande efficacia comunicativa, riguardante il Progetto della “Nave della legalità” che come

ogni anno, il Ministero dell’Istruzione, insieme alla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, promuove in

tutte le scuole d’Italia, con lo scopo di sensibilizzare i giovani al riconoscimento dei valori in cui i

magistrati Falcone e Borsellino hanno creduto: il rispetto delle leggi, il senso della giustizia e della

cittadinanza, insieme all’amore verso la Costituzione.

Una testimonianza, che sicuramente ha destato grande interesse fra i presenti, è stata quella

dell’imprenditore Vincenzo Conticello, proprietario di una storica focacceria palermitana, che per primo ha

denunciato la prassi del “pizzo”, subito da lungo tempo da negozianti e imprenditori della città di Palermo.

Il suo racconto di vita vissuta, ancora oggi sotto scorta, ha profondamente colpito un uditorio sempre

attento e partecipe.

La giornata si è conclusa con l’intervento della Dirigente della Scuola “Luigi Settembrini”, Simona

Pianese, coordinatrice del Concorso rotariano “Un premio per la Legalità”, appositamente istituito per gli

studenti dal Rotary Club Roma Est.

La Preside ha sottolineato l’importanza dell’Istituzione-Scuola nell’educazione alla legalità, portata

avanti attraverso attività concrete realizzate dagli studenti e dall’esempio quotidiano di tutti gli operatori

scolastici impegnati in un consapevole lavoro comune. Così, nel nome di Falcone e Borsellino, sono stati

premiati i migliori temi

sull'argomento delle scuole medie

e superiori.

Il primo premio è stato

assegnato a Luca Conti (III H,

"Luigi Settembrini” - Roma) per la

Categoria A (scuole medie) e a

Silvia Cecchetto (II B, Istituto

alberghiero "Pellegrino Artusi") per

la Categoria B (scuole superiori,

primo biennio).

Con la consegna di targhe,

premi e riconoscimenti da parte

della Presidente, Patrizia Cardone,

e dei rappresentanti di tutti i

Rotary presenti, si è concluso

questo primo appuntamento di

riflessione che ha rappresentato

una lezione di vita per i giovani

intervenuti e una felice

testimonianza del valore di un

lavoro condiviso, svolto in rete sul

territorio.

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La seconda sessione del Convegno si è svolta, dalle ore 19.00 in poi, presso il “St Regis Grand”,

organizzata in interclub con il Rotary Club Bisceglie e con la presenza, come per il mattino, dei

rappresentanti dei Rotary Club di Napoli, Reggio Calabria e Palermo.

L’incontro è stato brillantemente coordinato da Roberto Olla, giornalista Rai TG1, che ha saputo creare

in sala un clima di grande condivisione, coinvolgendo i relatori in un dibattito appassionato.

Dopo i saluti di Patrizia Cardone, Presidente del “Roma Est”, promotore della giornata, è intervenuto

Dario Cicero, da sempre ideatore di significativi progetti sulla legalità, nell’ambito dell’attività rotariana,

che ha invitato tutti all’ascolto delle parole espresse dai giovani nei Temi selezionati dal “Premio per la

Legalità”.

Dario Cicero ha proposto la celebrazione di una “Giornata rotariana per la legalità” a livello nazionale,

legata proprio alla data del 21 marzo, “Giorno della memoria delle vittime della mafia” e ha sottolineato

che il Rotary, da sempre impegnato nei suoi ideali del servire, può rappresentare un importante anello di

congiunzione tra Istituzioni e Società civile per un impegno condiviso nella lotta verso l’illegalità. Sono

quindi state ricordate le parole di Giovanni Falcone, che, rifacendosi ad una frase di John Kennedy diceva:

“Compiere il proprio dovere ad ogni costo: in ciò sta il senso della dignità umana”.

È seguito l’intervento del Prefetto Vincenzo Boncoraglio, che ha parlato dell’assoluta necessità che lo

Stato sappia dare risposte immediate e certe ai giovani e alla popolazione, anche su problemi semplici, e

che ha sottolineato l’importanza di migliorare la percezione che delle Istituzioni hanno i privati cittadini.

Il sociologo Maurizio Fiasco è intervenuto per ribadire, in risposta anche ai quesiti degli studenti nei

loro temi, il valore dell’esempio e di modelli positivi che certamente esistono nella società ma che spesso

vengono trascurati o ignorati, soprattutto dai mezzi di comunicazione.

Particolarmente significativa, è stata la testimonianza di Tano Grasso, imprenditore e consulente anti

racket, che ha parlato di un’infiltrazione sempre maggiore della mafia nel nostro paese, purtroppo a livelli

sempre più alti e minacciosi. Anche Vincenzo Ponticello, già intervenuto nella sessione del mattino, ha

concordato nel denunciare l’illegalità come realtà diffusa nei più diversi ambiti della società, da quello

politico a quello professionale. Per il coraggioso imprenditore siciliano, non dobbiamo perdere la capacità

d’indignarci di fronte ai soprusi anche piccoli; è necessario non lasciare solo il cittadino che deve essere

incoraggiato a denunciare ed aiutato con azioni positive e concrete. A questo proposito Vittorio Pianese,

membro della Commissione del Ministero degli Interni per il risarcimento dei danni provocati dalla mafia,

ha messo in particolare luce la gravità del problema dell’usura, forse oggi meno conosciuto, ma così

diffuso nella società da provocare drammatici problemi ai cittadini, agli imprenditori e all’economia stessa

del nostro paese.

Il convegno si è chiuso con la lettura da parte degli attori Davide Bechini e Claudia Casaglia di alcuni

brani tratti dai temi più emozionanti, premiati nel Concorso, e con l’auspicio da parte della Presidente,

Patrizia Cardone, e di tutti i convenuti che il Progetto” Il Rotary per la legalità” possa proseguire nei

prossimi anni a livello nazionale.

Simona Pianese Longo

LA SALUTE DALLA TESTA AI PIEDI 29 marzo 2010

Lo scorso 29 marzo presso i locali del St. Regis Grand si è svolto il Forum “La salute dalla testa ai

piedi” in interclub con il RC Roma. Oltre i vari luminari intervenuti, di cui si parla di seguito hanno,

condotto gli interventi la giornalista RAI Livia Azzariti e la giornalista de Il Messaggero Carla Massi.

Hanno concluso i lavori del convegno i rotariani Prof. Salvatore Corsello e il nostro Prof. Enrico

Cruciani.

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L’uomo di Vitruvio di Leonardo richiama immediatamente gli studi del grande scienziato sull’ anatomia

del corpo umano. Certamente un po’ meno conosciuto ma di grandissimo effetto è la rappresentazione

anatomica dell’uomo del Marchese di Sansevero dietro l’omonima cappella nella Chiesa di San Domenico

Maggiore di Napoli. Perché l’accostamento? Probabilmente perché Leonardo è troppo elevato e questo

Principe (Raimondo di Sangro) un po’ mago un po’ guaritore, è riuscito a darci una visione del corpo

umano “dalla testa ai piedi” mettendo in evidenza il sistema arterioso e i vari organi, in modo che desta,

dopo oltre 300 anni, ancora stupore.

Così anche nel nostro Forum del 29 Marzo: la Salute dalla testa ai piedi. Un team quasi incredibile di

super esperti ci ha introdotto alle più recenti intuizioni in campo medico. Formidabile. Certamente le

nuove frontiere si sono allargate e offrono un panorama di speranza non solo dato dalle reali applicazioni,

ma anche della continuità degli studi nei vari campi che lasciano intravedere traguardi futuri veramente

straordinari.

È vero che alla fine della prima sessione denunciavo quasi tutti i malanni che i vari oratori hanno citato

e se avessi consultato Google – moderna accezione di quanto già descritto da Jerome K. Jerome in Tre

uomini in barca per ... - avrei trovato ulteriori sintomatologie e descrizioni di mie presunte malattie.

Serietà! D’accordo. Ma affrontare l’argomento estremamente importante per un resoconto che sia

destinato ad un pubblico molto adulto e senz’altro con qualcuno dei problemi descritti (noi rotariani), ha

bisogno di un alleggerimento.

In questa sede mi limito a sottolineare un ulteriore successo del nostro Rotary. Bisogna dare atto che

la Presidente ha realizzato importanti iniziative che hanno anche comportato impegni da parte di tutti

quelli che sono coinvolti: Presidente (e marito), Segreteria (Jassna e Gabriella), il Prefetto e qualche altro

volenteroso collaboratore … per la buona riuscita di questi interventi.

Ritorniamo al Forum. Un abstract degli interventi è stato diffuso incrementando la visibilità del nostro

Club (ed è disponibile sul sito).

Siamo lieti di aver suscitato interesse e spinto i vari oratori a superarsi sempre più nell’area della

ricerca sanitaria avanzata. Ci auguriamo di continuare negli anni a venire di mantenere viva l’evoluzione

di questi convegni culturali.

Sergio Sperindeo

RACCOLTA DEL BANCO SANITARIO

Segnaliamo le date delle prossime raccolte del Banco Sanitario (nato lo scorso anno e finalizzato alla

raccolta di prodotti per bambini e per anziani), a cui è stato consegnato il Premio “Una goccia nel mare”

nel 2009:

19-24 aprile: raccolta sperimentale presso 20 farmacie di Roma della catena “+Bene”. In quella

settimana quello che viene donato in ciascuna farmacia va a esclusivo beneficio dell'Ente che

presidia la farmacia stessa

28 maggio: grande Raccolta in circa 200 farmacie di Roma e provincia (seconda edizione)

Ulteriori informazioni sul sito del Banco Alimentare: www.bancoalimentareroma.it

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ASSIDUITÀ AL 31/03/2010

Totale presenze su 22 riunioni nell’anno sociale in corso (al 31/03/2010)

AGUIARI

2

AHMADI

3

ALABISO D 17

ALVINO

9

AMBROSINI

0

ARLOTTA

7

ATTILI

15

ATTOLICO

8

BALDUINI D 7

BANCALE D 2

BARTOLI D 15

BECCHETTI

3

BELLINI

11

BERNARDINI

1

BERNARDINI DE

PACE D 5

BRANCATO

1

BRUNI

0

BUCCELLATI

14

BUCCIARELLI D 21

CARBONE D 15

CARDELLINI

14

CARDONE

30

CASTELLI

4

CASTRIOTA SANTA MARIA BELLA

D 18

CAVALLINI MENCAGLI

13

CECCHI PAONE D 10

CELOZZI BALDELLI

20

CICERO

17

CIMINO

12

COLUZZI

2

CONTARDI

6

CRISTILLI

0

CRUCIANI D 8

DAMIANI

3

D'ARDIA CARACCIOLO

D 4

DEGLI ATTI

12

DE JULIO D 2

DELLO MONACO

14

DE VINCENTIIS

0

DE VITIS

6

DI DOMENICO

16

DI LILLO

3

DI RAIMONDO G.

26

DI RAIMONDO N.

12

Di TROCCHIO

5

DIOTALLEVI

4

DOCCI D 6

DOTTI D 28

ERBA D 13

FALVELLA D 18

FERRETTI D 25

FERRINI

11

GALLI F. D 2

GALLI G.B. D 0

GESUALDI

1

GEROSA D 15

GIACOBBO

5

GIARDINA D 17

GIUSBERTI D 16

GRECO D 4

IACULLI

0

IANNUCCI

14

IMBRIGHI

24

KIROVA

0

KLINGER D 8

LAX

10

LEYSSIEUX

8

LIGUORI

8

LIMENTANI

2

LOMBARDO

0

LONGO D 0

LUCHERINI

4

LUCIANI

22

MADIA D 13

MANCINI D 2

MANNU D 2

MARCHETTI

TRICAMO 16

MARCHI

14

MARSIGLIA

0

MAZZOLA

1

MAZZONIS D 23

MEGNA

4

MEROLLE D 0

MONDINI

3

MONTAGNANI D 1

MORETTI D 9

MUGNANO D 4

MURRI

10

MUSUMECI

4

NUNZIATA D 3

OETIKER D 15

ONETO

15

ORECCHINI

6

PADALINO D 13

PAGLIETTI

13

PALOSCIA

12

PAMBIANCHI

0

PANELLA D 19

PAZIENZA D 14

PEDONE D 14

PIANESE LONGO

19

PINI

8

PISCITELLO D 25

POTOTSCHNIG C 0

POZZI

14

PUGLISI ALIBRANDI

19

RADESI METRO

15

RAGUSA D 13

RAIMONDO

12

RAMONDELLI D 16

RODINO'

10

RONZA

6

SAGRIPANTI

5

SAVERIANO

8

SCAVINO

3

SCHATZER

8

SELVAGGI

1

SERLENGA D 1

SETTE D 19

SIMONAZZI D 2

SPASIANO

12

SPERINDEO

21

TANA D 0

TIRINDELLI

2

TIRINDELLI

DANESI 0

VALENTI

5

VERGHINI

4

VETTORI

0

VIOLANTE D 6

VIRGILII D 17

ZAMPONE D 2

ZIFFER D 2

D= dispensato

C= congedato

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PROSSIMI APPUNTAMENTI DEL CLUB

lunedì 19 aprile 2010 - Palazzo Valentini – Sala Di Liegro – ore 18.00

PROGETTO ACCOGLIENZA ed integrazione sociale “Per un futuro di amicizia”

Testimonial: Jean Léonard Touadi, Magdi Cristiano Allam, Souad Sbai

Presentazione su DVD di una serie di interviste a volti noti e non per far conoscere con

spirito positivo il problema della integrazione sociale e culturale

Conferenza e presentazione del video “Per un futuro di amicizia”.

Il DVD parla di integrazione e di accoglienza.

- Ore 18.15 – inizio conferenza

- Introduzione al tema: Gian Carlo Gerosa

- Coordinamento: la giornalista Daniela Miniucchi

- Interventi:

o Jean Lèonard Touadi

o Souad Sbai

o Magdi Cristiano Allam

o Pref. Mario Morcone

- Ore 20.30 – Conviviale presso l’Hotel Forum (Via Tor de’ conti, 25)

Lunedì 26 aprile – St. Regis Grand - ore 19.00

Tema: “Il caso esiste? Si, esiste ed ha cambiato la vita di molti”

Ospiti: Elettra Marconi, José Van Roy Dalì, Cinzia Tani

Coordina: la giornalista del TG1 Marina Como

lunedì 3 maggio 2010 – annullata per concomitante congresso distrettuale

Lunedì 10 maggio – St. Regis – ore 13.30

Riunione diurna

lunedì 17 maggio 2010 – MILANO

Presso lo storico Club milanese Società dei giardini

Riunione interclub con Milano Sud, Milano Sempione, Reggio Calabria, Palermo Teatro del

Sole, Bisceglie

“Costruiamo insieme la legalità per lo sviluppo civile del nostro Paese”

lunedì 24 maggio 2010 – CASTEL S. ANGELO – ore 19.00

Interclub - Serata Evento per i festeggiamenti del Cinquantenario dei Club appartenenti

all’ex Distretto 188.

Si ricorda ai soci che la prenotazione alle manifestazioni è obbligatoria

(TEL. 06.321.42.92 - FAX 06.321.52.88 – E-MAIL: [email protected])

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La salute dalla testa ai piedi Roma, St. Regis Grand - lunedì 29 marzo 2010

1° Sessione

dalle ore 10 alle 13.30

Saluti:

Patrizia Cardone, Presidente Rotary Club Roma Est

Introduzione e coordinamento:

Dott.ssa Livia Azzariti – Giornalista RAI

Neurologia - Paolo Maria Rossini

Direttore Clinica Neurologica e entro Integrato ricerche, Università Campus Bio-Medico, Roma

Tema: “Interfacce intra-neurali periferiche per il controllo di protesi di mano ad

elevata destrezza”

Neurochirurgia - Alberto Delitala

Direttore Struttura Complessa Neurochirurgia - Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini

Tema: Il futuro della neurochirurgia: tra innovazione tecnologica e

appropriatezze delle cure

Oculistica - Emilio Balestrazzi

Direttore istituto Oftalmologia - Università Sacro Cuore Tema: Cosa c‟è di nuovo nella cura delle malattie oculari

Chirurgia endocrinologica - Rocco Bellantone

Direttore Chirurgia Endocrina Università Cattolica

Tema: “Nuove frontiere nel trattamento delle malattie endocrine e mammarie”

Cardiochirurgia - Francesco Musumeci

Direttore Dipartimento Cardiovascolare, Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini

Tema: “Innovazioni tecnologiche ed attualità in Cardiochirurgia”

Gastroenterologia - Guido Costamagna

Dirigente Struttura complessa Endoscopia digestiva chirurgica Policlinico

Gemelli Tema: Novità diagnostiche e terapeutiche in endoscopia digestiva

Intervento riassuntivo

Prof. Salvatore Corsello Rotary Club Roma

Dibattito

2° Sessione

dalle ore 15 alle 18

Saluto

Giancarlo Moretto, Presidente Rotary Club Roma

Introduzione e coordinamento:

Dott.ssa Carla Massi – Giornalista scientifica de Il Messaggero

Urologia - Carlo de Dominicis

Direttore Cattedra di Urologia – Università “Sapienza” di Roma2 Tema: Attualità diagnostiche e terapeutiche nei tumori dell‟apparato urinario

Ginecologia - Errico Zupi

Specialista in ginecologia laparoscopica - Clinica Ostretricia e Ginecologica Università di Tor Vergata

Tema: Endometriosi: un semplice enigma

Tecnologia delle protesi - Gennaro Verni

Direttore Tecnico Area Ricerca e formazione – Centro Protesi INAIL Tema: Protesi d‟arto ed innovazione tecnologica

Dermatologia - Caterina Catricalà

Direttore Dipartimento di dermatologia oncologica (IFO)

Tema: Tecniche non invasive nella diagnosi dei tumori cutanei

Reumatologia - Antonio Spadaro

Dipartimento di clinica e terapia medica, responsabile DH reumatologia Tema: Artrite reumatoide: “dalla salix alba ai biologici”

Oncologia - Ruggero De Maria

Direttore Dipartimento di ematologia oncologica e medicina molecolare - Istituto

Superiore di Sanità – Roma Tema: Problemi e progressi nella diagnosi e terapia dei tumori

Diagnostica - Gianfranco Gualdi

Direttore della radiologia d‟emergenza-urgenza Policlinico Umberto I

Tema: “Le nuove sfide dell‟Imaging alla luce delle tecnologie più avanzate”

Intervento riassuntivo

Prof. Enrico Cruciani Rotary Club Roma Est

Dibattito

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INTERFACCE INTRA-NEURALI PERIFERICHE PER IL CONTROLLO

DI PROTESI DI MANO AD ELEVATA DESTREZZA

L‟amputazione di un arto comporta completa sezione delle fibre nervose afferenti ed efferenti e conseguenti

modificazioni del sistema nervoso centrale e periferico che controlla l‟arto. Malgrado ciò le vie ed i centri sensorimotori non perdono del tutto le loro funzioni, e possono fungere da target di interfacce per il controllo di

protesi. Questo studio ha avuto come obiettivo testare un nuovo tipo di array di elettrodi che fungono da

interfaccia intraneurale su nervo periferico per il controllo motorio di una protesi di mano e per la trasmissione di feedback sensoriale.

Quattro elettrodi tfLIFEs-4 (Longitudinally-implanted Intra Fascicular Electrode) sono stati impiantati nei nervi

mediano ed ulnare di un amputato e sono stati capaci di registrare segnali motori neurali per circa quattro settimane. I segnali acquisiti sono stati tradotti in 3 prese di una protesi cibernetica con 5 dita indipendenti, 6

attuatori e 16 gradi di libertà.

Dopo un periodo di training l‟amputato e‟ riuscito ad ottenere il controllo motorio della protesi in real-time. Il classificatore con intelligenza artificiale, applicato off-line, ha innalzato la percentuale di corretti accoppiamenti

tra intenzione dell‟amputato e presa effettuata dalla mano a più del‟ 85%. L‟avere a disposizione un totale di 32

canali ha dato la possibilità di prelevare segnali da un numero molto elevato di fibre nervose e di ottener un controllo molto superiore rispetto alle capacità delle protesi attualmente in uso, che son poco più che semplici pinze.

L‟elettro-stimolazione attraverso i tfLIFEs-4 ha permesso di elicitare sensibilità riproducibile tattile e propriocettiva localizzata sia alle dita che al resto della

mano. In parallelo e‟ stata valutata la riorganizzazione corticale nell‟ amputato che, grazie a questo sistema protesi-interfaccia, per 4 settimane ha rigiovato di un

flusso bidirezionale di impulsi nervosi funzionalmente significativi da e verso l‟arto mancante. Le modificazioni corticali e la sindrome da arto fantasma sono

state monitorate con stimolazione magnetica transcranica (TMS), elettroencefalografia (EEG) e scale cliniche preimpianto, alla fine del periodo di training e a

3 mesi dalla rimozione degli elettrodi. Grazie all‟esercizio nel controllo della mano robotica e nella percezione sensoriale si e‟ avuta una normalizzazione della

mappe in corteccia motoria, che prima dell‟impianto presentavano una abnorme e asimmetrica ipereccitabilità, e un miglioramento della sindrome da arto

fantasma, con un progressivo ritorno ad una percezione più fisiologica del fantasma dell‟arto perso.

IL FUTURO DELLA NEUROCHIRURGIA:

TRA INNOVAZIONE TECNOLOGICA E APPROPRIATEZZE DELLE CURE

La neurochirurgia come branca specialistica a se stante nasce nelle prime decadi del secolo scorso.

Da allora ha subìto uno sviluppo notevole, grazie alla rapida evoluzione della conoscenza medica e all‟immensa espansione della ricerca scientifica e tecnica. La rapida crescita dell‟ingegneria, della chimica, delle scienze e

tecnologie in generale, hanno investito e profondamente mutato l‟approccio conoscitivo e tecnico della

neurochirurgia, così come in moltissimi campi della medicina. L‟era della microscopia, resa possibile dal progresso delle ottiche e delle fonti di luce, ha rivoluzionato lo studio delle scienze e ha costituito una pietra

miliare nell‟espansione delle tecniche neurochirurgiche. La progressiva computerizzazione, l‟elaborazione

elettronica delle immagini, la „miniaturizzazione‟ dei sistemi, l‟apporto dell‟endoscopia e di sistemi di “bombardamento” hanno sviluppato la possibilità di raggiungere risultati un tempo impensabili in termini di

miglioramento dei risultati con interventi meno invasivi. La chirurgia dei tumori, il trattamento delle emorragie

cerebrali, dell‟idrocefalo e delle compressioni midollari – solo per fare degli esempi - hanno subito

un‟evoluzione parallela al progresso delle conoscenze e all‟avanzamento tecnologico.

Oggi è possibile – e talvolta obbligatorio – operare tumori cerebrali in aree ritenute fin‟ora inoperabili, in virtù

dello sviluppo dei sistemi di monitoraggio intraoperatorio delle funzioni cerebrali; in altre parole il chirurgo non opera più “a vista”; il suo bisturi - o il suo laser - sono guidati anche e soprattutto dagli strumenti di controllo delle funzioni, quasi come in un delicato “videogame”. Ma tutto questo richiede grossi

investimenti e un nuovo modo di pensare l‟organizzazione sanitaria. E‟ necessario che queste tecnologie, e il know-how relativo, siano accentrati in strutture

sanitarie pensate per grandi numeri. Solo l‟economia di scala e la concentrazione delle competenze possono rendere questi avanzamenti veramente fruibili a tutti. La neurochirurgia italiana è pronta alla sfida.

COSA C’È DI NUOVO NELLA CURA DELLE MALATTIE OCULARI

Il Prof. Balestrazzi ha illustrato le novità tecnologiche e farmacologiche che hanno trasformato l‟approccio diagnostico, terapeutico e chirurgico nel campo dell‟oftalmologia.

La diagnostica delle malattie oculari è stata resa più agevole grazie all‟impiego di nuovi e sofisticati macchinari

che permettono ai clinici di evidenziare patologie anche in fase iniziale, rivoluzionando completamente la terapia rispetto ai concetti del passato.

Grazie ai nuovi farmaci e alle nuove procedure terapeutiche per il controllo e la cura delle patologie

degenerative corneali e retiniche è stato possibile un incremento dei risultati della chirurgia del trapianto di cornea, del glaucoma e del distacco di retina.

Inoltre, le nuove tecnologie introdotte in chirurgia oftalmologica, come i nuovi sofisticati macchinari

computerizzati per la chirurgia vitreoretinica, i nuovi laser chirurgici ultraveloci per la chirurgia corneale e le placche radioattive per la terapia dei tumori oculari, hanno modificato l‟approccio terapeutico a patologie che

necessitavano di interventi più invasivi in passato, migliorando i risultati e accelerando i tempi di recupero

funzionale dei pazienti. Il Prof Balestrazzi terminerà il suo intervento presentando le prospettive terapeutico chirurgiche del futuro che prevedono l‟utilizzo di cellule staminali per il

ripristino dei tessuti oculari danneggiati e la possibilità di realizzazione di un occhio “bionico” capace di sostituire in toto la funzionalità dell‟occhio naturale.

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NUOVE FRONTIERE NEL TRATTAMENTO

DELLE MALATTIE ENDOCRINE E MAMMARIE

La Chirurgia è nata di fatto con l‟uomo. Gli scontri violenti tra uomo e natura e tra gli uomini stessi hanno da

subito fatto nascere il problema della cura delle ferite e della rimozione dei corpi estranei. Chirurgia significa

soprattutto studio dell‟anatomia umana e sin dalle popolazioni più antiche l‟uomo ha avuto il desiderio di conoscere il proprio corpo. Solo nei secoli successivi però, XVIII-XIX, sono stati codificati con rigore

scientifico i primi interventi chirurgici e sono nate le Scuole di Chirurgia. Lo strumentario si è ovviamente

evoluto anche se i ferri chirurgici base sono ormai gli stessi da più di 50 anni. Quello che ha dato la svolta al processo di modernizzazione della chirurgia è stata l‟introduzione della tecnologia. Questo ingresso prepotente

ha dato impulso negli ultimi anni a nuove tecniche chirurgiche sempre più avanzate. L‟evoluzione ha travolto

soprattutto gli accessi chirurgici, sono nate l‟endoscopia diagnostica ed operativa e la laparoscopia. Al giorno d‟oggi alcuni interventi, anche di chirurgia maggiore, possono essere eseguiti attraverso un unico accesso di

pochi centimetri o addirittura sfruttando gli orifizi naturali. La Chirurgia Endocrina è una branca della Chirurgia Generale che si occupa specificatamente delle malattie

chirurgiche della ghiandole endocrine: tiroide, paratiroide, surrene e dei tumori endocrini del pancreas e

dell‟apparato digestivo. Nell‟Unità Operativa di Chirurgia Endocrina del Policlinico A. Gemelli si eseguono, ogni anno, circa 1200 tiroidecotomie, 50 paratiroidectomie e circa 30

surrenectomie.

Nella tiroidectomia le novità introdotte negli ultimi anni sono il nerve monitoring, il bisturi ad ultrasuoni (Ultracision) e la tiroidectomia video-assistita. Il primo è un sistema che permette di riconoscere e verificare l‟integrità delle strutture nervose che si incontrano durante gli interventi sul collo, causa

principale di contenzioso medico-legale per gli endocrinochirurghi.

L‟Ultracision è un nuovo sistema di taglio, dissezione ed emostasi ad ultrasuoni, con una dispersione di calore decisamente inferiore rispetto all‟elettrobisturi bisturi classico e di conseguenza con un minimo trauma tissutale ed un significativo minor rischio di provocare danni alle strutture vicine.

La tiroidectomia video-assistita invece prevede l‟impiego di una telecamera e di strumenti appositi che permettono di eseguire l‟intervento di asportazione

della tiroide mediante un‟incisione sul collo di 2.5 cm con ovvi vantaggi estetici ma anche sul dolore post-operatorio e sulla velocità di recupero da parte del paziente.

Gli stessi sono i vantaggi apportati dall‟introduzione della tecnica laparoscopia per la chirurgia del surrene e ancora di più con l‟accesso posteriore che evita

l‟introduzione degli strumenti nella cavità peritoneale. La chirurgia della mammella invece è ormai definita oncoplastica per la contemporanea attenzione rivolta ai problemi oncologici e anche estetici delle

donne affette dal tumore della mammella. La tecnica del linfonodo sentinella ha permesso di limitare gli interventi demolitivi sul cavo ascellare e la

radioterapia intraoperatoria permette trattamenti integrati sin dal tavolo operatorio. Nell‟arco di pochi anni probabilmente sarà possibile praticare il trattamento loco-regionale del Ca mammario (intervento chirurgico, linfonodo sentinella, radioterapia intraoperatoria) in 1 ora di intervento rispetto alle 8-10

settimane a tutt‟oggi richieste.

L‟evoluzione della chirurgia è arrivata ormai all‟uso del robot che prelude addirittura alla possibilità, già testata di una chirurgia a distanza. Da qui è facile viaggiare con la fantasia per immaginare i prossimi sviluppi, incredibili, fino a qualche anno fa.

INNOVAZIONI TECNOLOGICHE ED ATTUALITÀ IN CARDIOCHIRURGIA

Nel corso degli anni la cardiochirurgia ha visto continue ed importanti innovazioni che hanno ridotto

il rischio delle diverse procedure chirurgiche e migliorato i risultati nel lungo termine. Tutto questo ha consentito, inoltre, di estendere le indicazioni chirurgiche a pazienti sempre più complessi ed ai

pazienti anziani. Oggi l‟uso di condotti arteriosi per la chirurgia delle coronarie, la chirurgia

ricostruttiva della valvola mitrale, la possibilità di eseguire alcuni degli interventi attraverso una mini incisione ed ancora il trapianto di cuore nei pazienti con scompenso cardiaco avanzato rappresentano

delle realtà ormai ben acquisite e consolidate nella pratica clinica. L‟obbiettivo di una sempre minore

invasività al fine di minimizzare il trauma chirurgico nei pazienti più anziani con stenosi della valvola aortica ha visto di recente, dopo anni di sperimentazione, l‟introduzione nella pratica

chirurgica la possibilità di posizionare una protesi valvolare aortica per via trans-catetere quale alternativa alla chirurgia convenzionale. Altra importante innovazione nel trattamento dello

scompenso cardiaco avanzato che non può essere trattato con terapia medica o chirurgia

convenzionale sono i sistemi di assistenza ventricolare meccanica. Si tratta di pompe meccaniche che vicariano il ventricolo sinistro proprio nella sua funzione di pompa. Queste pompe oggi sono da

considerare come un ponte al trapianto di cuore per i pazienti più critici e non in grado di aspettare

che un organo si renda disponibile per il trapianto. Con le evoluzioni tecnologiche, particolarmente per quanto riguarda biocompatibilità e miniaturizzazione delle fonti di energia, è prevedibile che queste pompe in futuro costituiranno una reale alternativa al

trapianto di cuore. Ed è proprio il progresso tecnologico che consentirà il raggiungimento di ulteriori traguardi per i quali noi abbiamo il dovere di impegnarci.

NOVITÀ DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA

L‟endoscopia ha continuato ad espandere i propri ambiti diagnostici e terapeutici, sostenuta dalle molte

innovazioni tecnologiche ad essa dedicate. Nonostante i progressi della radiologia abbia relegato alcune delle metodiche endoscopiche a procedure esclusivamente terapeutiche, l‟affermarsi delle tecniche di emostasi, di

palliazione e resezione hanno trasformato l‟endoscopia chirurgica in realtà, ottenendo risultati paragonabili alla

chirurgia tradizionale. Le tecniche di immagine, come l‟endoscopia ad alta risoluzione e magnificazione, la spettroscopia tissutale, la

tomografia ad aderenza ottica e l‟endoscopia wireless, continuano ad evolversi, potenziando le capacità

diagnostiche dell‟endoscopia e facilitandone ampie applicazioni nei protocolli di prevenzione. L‟affermarsi delle tecniche di istologia virtuale probabilmente porterà alla diagnosi istantanea di neoplasie e precancerosi,

eliminando la necessità di biopsie e prelievi citologici.

Lo sviluppo di overtubes e accessori dedicati all‟endoscopia operativa ha dato impulso a procedure terapeutiche antireflusso e antiobesità che replicano in via minimamente invasiva alcuni degli interventi chirurgici

tradizionali utilizzati per la cura di queste patologie. Infine, la convergenza multidisciplinare di microrobotica e bioingegneria hanno portato allo sviluppo di endoscopi multipiattaforma di ultima generazione che

consentono l‟esplorazione della cavità addominale per via transorale, superando definitivamente i limiti imposti dal lume gastrointestinale.

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ATTUALITÀ DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE

NEI TUMORI DELL’APPARATO URINARIO

Dovendo parlare dei progressi tecnici e scientifici in campo urologico, data la vastità dell‟argomento, si è

volutamente ristretta l‟attenzione al campo delle neoplasie ed in particolare ad alcuni aspetti clinici e diagnostici

delle neoplasie del rene e della vescica. Per quanto riguarda il rene si è riscontrato negli ultimi anni, grazie al diffuso impiego dell‟ecografia, un costante incremento di diagnosi “occasionali” di neoplasie in massima parte

in stadi iniziali e quindi di piccole dimensioni. Ciò ha prodotto un profondo cambiamento sulle indicazioni e

sulle modalità terapeutiche, in primis di carattere conservativo e successivamente di carattere mininvasivo nell‟accesso chirurgico e nella tecnica di asportazione della neoplasia, consentiti dai notevoli progressi della

tecnologia. Nei confronti delle neoplasie vescicali, anch‟esse molto diffuse, è di fondamentale importanza

l‟esatta diagnosi e tipizzazione della neoplasia oggi consentita dall‟impiego della Tecnica Fotodinamica. Grazie a tale metodica, del tutto recentemente entrata nelle Linee Guida Europee, è tra l‟altro possibile evidenziare una

delle forme clinicamente più aggressive, il Carcinoma in Situ, quasi mai visibile con le metodiche classiche. Inoltre, l‟ampia diffusione dell‟impiego delle tabelle di rischio (EORTC) per l‟impostazione di una chirurgia

conservativa o demolitiva della vescica, da ulteriore importanza a tale metodica che, eseguita in corso di

resezione della neoplasia vescicale, consente una maggior precisione diagnostica, completa radicalità oncologica e accuratezza nei follow-up.

ENDOMETRIOSI: UN SEMPLICE ENIGMA

La maggiore sensibilizzazione ai problemi delle donne affette da Endometriosi, consente,oggi, un sempre più

frequente approccio multidisciplinare a questa patologia. La diffusione della malattia a diversi organi ed apparati, pur nella sua evoluzione benigna, richiede,infatti, una conoscenza del problema da parte di diversi

specialisti ed anche la necessità di uno scambio di competenze, specie di tipo chirurgico, nell‟interesse

esclusivo della donna. Oggi, sempre più di frequente, si riesce ad avere la giusta collaborazione interdisciplinare che riduce i rischi

chirurgici e migliora la qualità dei risultati.

La presentazione vorrebbe mettere a fuoco le problematiche connesse a questa patologia, mai sufficientemente conosciuta e le nuove possibilità terapeutiche in ambito medico e chirurgico.

PROTESI D’ARTO ED INNOVAZIONE TECNOLOGICA

Dati statistici sulle amputazioni d’arto

I dati rilevabili dal sito del Ministero della Salute mostrano che le amputazioni d‟arto sono circa 14.000 l‟anno.

Se si considera il 2005, anno dell‟ultimo aggiornamento, i dati disponibili mostrano che le amputazioni

dell‟arto superiore sono solo il 21% del totale, mentre il 78% è costituito da quelle dell‟arto inferiore.

AMPUTAZIONI D’ARTO 2005 %

ARTO SUPERIORE 3.000 21,4%

ARTO INFERIORE 11.000 78,6%

TOTALE AMPUTAZIONI 14.000 100,0%

Cause d’amputazione dell’arto inferiore

Le amputazioni d‟arto inferiore, sono le più rilevanti dal punto di vista sia numerico (78% annuo sul totale)

che sociale.

CAUSE D’AMPUTAZIONE DELL’ARTO INFERIORE stima 2005

VASCOLARE E/O DIABETE 80% 8.800

ALTRE CAUSE (TUMORI, TRAUMI, MALATTIE, CONGENITE ECC.) 20% 2.200

TOTALE AMPUTAZIONI 11.000

Esse, infatti, interessano prevalentemente pazienti anziani (80%), nei quali la causa principale d‟amputazione è vascolare, spesso abbinata alla presenza di

diabete.

Tra le amputazioni da trauma, si devono ricordare quelle dovute ad infortuni sul lavoro e ad incidenti stradali, in genere motociclistici.

Com‟è ben comprensibile, l‟amputazione di un arto o di una sua parte, anche limitata, comporta sempre:

una perdita di funzionalità ed autonomia più o meno accentuata,

un evidente danno estetico,

un indubbio danno psicologico.

La perdita anatomica ed i conseguenti danni sopra descritti possono essere compensati, in buona parte, tramite una

protesi (esterna), purché essa possa essere integrata efficacemente nello schema corporeo del paziente. Qualsiasi amputato, indipendentemente dalla causa che ha provocato l‟amputazione, avrà la legittima aspettativa di

poter disporre di una protesi in grado di riprodurre i valori più elevati di funzionalità e di cosmesi compromessi dalla

perdita anatomica, al fine di raggiungere due obiettivi:

ottenere il massimo livello di reintegrazione nel suo ambiente sociale (familiare, tempo libero) e

lavorativo;

compensare i negativi effetti psicologici provocati dall‟evento traumatico.

L’innovazione tecnologica

L‟introduzione dell‟elettronica per il controllo delle articolazioni protesiche e l‟evoluzione continua delle tecnologie, dei materiali (fibre di carbonio e leghe di titanio) e delle tecniche di costruzione impiegate in campo protesico,

consentono di soddisfare in misura sempre più efficace le esigenze, anche estreme (ad esempio la pratica delle più

disparate attività sportive), dei pazienti.

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Ad esempio: - nelle protesi d’arto inferiore, in funzione delle esigenze e del livello d‟amputazione, possono essere applicate tutte e tre le articolazioni (anca,

ginocchio e caviglia) con un completo controllo dei loro movimenti tramite microprocessori, micromotori e software specifici; con i ginocchi a

completo controllo elettronico si possono ottenere velocità di oltre 8 km/h, difficili da raggiungere anche per un normodotato; con i piedi in fibra di carbonio (detti ad accumulo-restituzione d‟energia) si possono conseguire performances molto simili a quelle del piede umano e risultati strabilianti

in moltissime attività sportive, anche a livello agonistico, come ha dimostrato l‟atleta Oscar Pistorius.

- - nelle protesi d’arto superiore sono ormai disponibili le prime mani a controllo elettronico di nuova generazione, con movimenti antropomorfi delle dita (mani poliarticolate), il polso ed il gomito elettromeccanici ed i primi prototipi di articolazione elettromeccanica di spalla.

- le protesi di arto inferiore, ma soprattutto quelle d‟arto superiore, possono essere rivestite con cosmesi che presentano dettagli tali da potersi

confondere con l‟aspetto dell‟arto naturale.

Costi

L‟innovazione tecnologica e l‟accuratezza cosmetica comportano, però, costi di protesizzazione necessariamente elevati (anche di molte migliaia di euro) e

continuamente crescenti, in gran parte a carico del paziente in quanto non riconosciuti dal Servizio Sanitario Nazionale.

TECNICHE NON INVASIVE NELLA DIAGNOSI DEI TUMORI DELLA PELLE

Attualmente in Dermatologia si utilizzano metodiche di indagine non invasive che migliorano sensibilmente l‟osservazione della pelle differenziando le lesioni infiammatorie e/o tumorali in modo

più corretto che in passato. Tra quelle che negli ultimi anni hanno dato il maggior contributo alla

diagnosi precoce dei tumori cutanei vi è sicuramente la Dermatoscopia diretta manuale o digitale e la Microscopia laser confocale, metodiche che analizzano in vivo ed in modo non invasivo la cute

umana permettendo di visualizzare strutture non riconoscibili ad occhio nudo e migliorando l‟

accuratezza diagnostica del 35% rispetto all‟osservazione con l‟occhio nudo. La Dermatoscopia risulta oggi particolarmente efficace nel riconoscimento tra i nevi atipici ed il

melanoma cutaneo e dei tumori cutanei non melanocitari quali i carcinomi e le precancerosi cutanee.

Fortemente innovativa ed ancora in fase di sperimentazione clinica è la Microscopia Laser Confocale, che analizza in vivo gli aspetti cellulari di varie patologie infiammatorie della pelle

permettendo anche di seguire il risultato di trattamenti effettuati. L‟applicazione della Microscopia

Laser Confocale alla diagnostica dei tumori sembra dare risultati molto promettenti nelle forme superficiali e quindi precoci soprattutto nella distinzione tra le lentiggini senili o solari e la Lentigo

maligna del volto.

ARTRITE REUMATOIDE: “DALLA SALIX ALBA AI BIOLOGICI”

La Reumatologia nata come Patologia Medica delle malattie articolari, ha visto estendere i propri confini per

comprendere malattie e sindromi che interessano altre strutture dell‟apparato locomotore così come condizioni che interessano soprattutto organi ed apparati diversi (polmone, cuore, rene etc.). Tutti questi quadri clinici

comportano più o meno frequentemente la comparsa un dolore muscolo-scheletrico che rappresenta il comune

denominatore di differenti patologie che vanno da condizioni di tipo degenerativo, come l‟artrosi, a condizioni di tipo infiammatorio come le artriti. Fra queste ultime l‟artrite reumatoide rappresenta la malattia più severa in

termini di danno strutturale delle articolazioni, di danno osseo secondario, di complicanze extraarticolari, di

comorbidità associate e di rischio di mortalità.

E‟ chiaro che il paziente con artrite reumatoide richieda, in prima istanza, la risoluzione del sintomo dolore e,

fra i farmaci che il Reumatologo può utilizzare, i farmaci antiinfiammatori non sterodei (FANS) occupano un

posto di rilievo. Il capostipite degli attuali FANS è la corteccia della salix alba, conosciuta fin dall‟antichità per le sue proprietà anti-infiammatorie, ma bisogna ricordare che solo nel 1827 venne scoperto il suo principio

attivo (il glicoside salicina) e che la successiva introduzione in terapia dell‟aspirina diede inizio all‟era dei

FANS. Nonostante i FANS siano fondamentali per ridurre nel breve termine la sintomatologia dolorosa e la rigidità mattutina, la risoluzione del sintomo non significa curare la malattia, in quanto è necessario intervenire sui meccanismi patogenetici dell‟artrite al fine di limitare la progressione del danno articolare

responsabile della grave disabilità per il paziente. Pertanto gli obiettivi della terapia dell‟artrite reumatoide sono da un lato migliorare la qualità di vita del malato, mediante farmaci sintomatici come i FANS, cortisonici a basse dosi e analgesici, e dall‟altro di modificare la storia naturale della malattia con farmaci

definiti di “fondo” o DMARD (Disease Modifying Antirheumatic Drugs), che a loro volta incidono positivamente anche sul primo obiettivo. Tuttavia è stato

evidenziato un effetto limitato dei DMARD (methotrexate, leflunomide, ciclosporina, antimalarici di sintesi etc), sulla progressione del danno radiologico dell‟artrite reumatoide, con la conseguenza che la ricerca è stata indirizzata verso farmaci che potessero agire in maniera più efficace sui meccanismi

responsabili del danno articolare. Questo ha portato negli ultimi anni a una vera e propria rivoluzione terapeutica con l‟introduzione dei farmaci biologici, così

detti perché ottenuti con procedure di colture cellulari ed ingegneria genetica piuttosto che di sintesi o estrazione chimico/biochimica. Questi farmaci capaci di inibire selettivamente mediatori solubili o cellulari implicati nella patogenesi delle malattie reumatiche infiammatorie croniche, ha offerto la possibilità di

modificare sensibilmente la storia naturale dell‟artrite reumatoide offrendo, alla maggior parte dei pazienti, un marcato miglioramento della sintomatologia

infiammatoria e della qualità di vita, nonché la possibilità dell‟arresto della progressione del danno anatomico.

PROBLEMI E PROGRESSI NELLA DIAGNOSI E TERAPIA DEI TUMORI

La diffusione dei programmi di screening, unitamente alla maggior accuratezza delle tecnologie radiologiche, al

raffinamento delle tecniche chirurgiche ed ai progressi in ambito farmacologico, hanno consentito di

diagnosticare i tumori in stadi sempre più precoci e di trattarli in modo più efficace rispetto al recente passato. Nonostante ciò le neoplasie maligne rappresentano ancora la seconda causa di morte, dopo le malattie

cardiovascolari, nei paesi industrializzati. Tale andamento delle curve di mortalità è dovuto alla combinazione

di quattro fattori strettamente interconnessi tra loro: l‟impossibilità di definire il rischio di ammalarsi di una data neoplasia, la discrepanza tra le attuali metodiche di stadiazione e la reale estensione del tumore, la mancanza di

strumenti per una valutazione individuale del rischio di recidiva ed, infine, la mancanza di parametri in grado di

definire la migliore strategia farmacologica per ogni singolo paziente. Per ciò che concerne il primo punto un esempio paradigmatico è quello dei tumori mammari ed ovarici a carattere eredo-familiare. Oggi sappiamo che

tali neoplasie particolarmente aggressive, e che colpiscono specialmente giovani donne, sono correlate a mutazioni germinali di due geni, chiamati BRCA1 e -2, le quali conferiscono un rischio di sviluppare neoplasie

mammarie ed ovariche anche dell‟80% superiore rispetto alla popolazione generale. Lo screening molecolare in

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famiglie nelle quali si registrano diversi casi di tali patologie ha però consentito di limitare l‟insorgenza di tali forme, attraverso l‟uso della cosiddetta chirurgia profilattica. Per ciò che concerne una più corretta valutazione dell‟estensione della neoplasia, è noto che in una percentuale rilevante di pazienti con tumori

definiti precoci secondo la classificazione vigente TNM sono presenti cellule tumorali circolanti nel sangue periferico e/o micrometastasi midollari,

responsabili dello sviluppo di metastasi a distanza nonostante l‟asportazione chirurgica del tumore. Sebbene ancora non routinarie, le attuali tecnologie ci consentono non solo di rilevare le cellule tumorali nel sangue, ma anche di determinare in che quantità esse sono presente. Diversi studi sono in corso al fine di

valutare in che misura tali tecnologie possano migliorare l‟accuratezza stadiativa e, di conseguenza, a quali pazienti riservare un trattamento più aggressivo o,

viceversa, più conservativo. Un notevole contributo è altresì atteso dalle tecnologie che consentono di valutare l‟intero genoma delle cellule tumorali, e quindi l‟entità della deregolazione di geni coinvolti nell‟aggressività neoplastica. Tali tecnologie, note come microarrays, stanno consentendo l‟identificazione di

specifiche “firme molecolari” associate ad un decorso più o meno aggressivo del tumore. Alcune di queste “firme” sono in corso di valutazione clinica con

l‟obiettivo non solo di identificare quei pazienti con un più alto rischio di recidiva, e quindi da trattare più aggressivamente, ma anche di selezionare quei pazienti che non necessitano di ulteriore trattamento oltre quello chirurgico e che, attualmente, sono esposti a rischi di tossicità da farmaci. Tali strumenti ci

consentiranno di migliorare sensibilmente la scelta del percorso terapeutico più appropriato per ogni singolo paziente. Infine, l‟aspetto predominante è quello

inerente lo sviluppo dei cosiddetti farmaci “intelligenti” a bersaglio molecolare. Tali composti agiscono “spegnendo” selettivamente delle proteine che giocano un ruolo chiave nel determinismo dell‟aggressività dei tumori. Alcune di queste molecole sono già entrate a far parte dell‟armamentario terapeutico apportando

un sensibile miglioramento rispetto alla sola chemioterapia convenzionale sia in termini di risposte obiettive che di sopravvivenza globale. In aggiunta, un gran

numero di farmaci biologici in grado di inibire a vario livello quelli che sono ritenuti i segnali chiave nel determinismo del comportamento delle neoplasie sono in varia fase di sperimentazione, sia preclinica che clinica. Dal momento però che tali composti bloccano specificatamente una o più proteine bersaglio,

lo sforzo maggiore da fare in futuro sarà quello di riuscire a stabilire con esattezza la presenza e la rilevanza biologica del bersaglio farmacologico o di

proteine ad esso funzionalmente correlate. L‟identificazione di tali parametri molecolari, o biomarcatori predittivi di sensibilità e resistenza, ci consentono, seppur oggi ancora limitatamente, di selezionare a priori i pazienti che beneficiano di un dato composto. In un futuro prossimo tale approccio ci permetterà di

massimizzare l‟efficacia di tali farmaci ed, al tempo stesso, eviterà di esporre ad effetti avversi pazienti che da tali molecole non avrebbero alcun giovamento.

In questa ottica di oncologia personalizzata lo studio di alcune caratteristiche genetiche del singolo paziente, i cosiddetti polimorfismi, ci permettono di studiare anche gli enzimi coinvolti nella detossificazione dei farmaci. L‟identificazione di quelle varianti enzimatiche associate ad una diminuita capacità di

metabolizzare i farmaci antitumorali consentirà, pertanto, di non esporre un paziente a farmaci che possano comportare tossicità gravi e potenzialmente fatali

in virtù del personale assetto genetico.

LE NUOVE SFIDE DELL’IMAGING ALLA LUCE DELLE TECNOLOGIE PIÙ AVANZATE

La relazione tratta l‟evoluzione della diagnostica per immagini dalle prime macchine radiologiche fino ai giorni

nostri; e di come la diagnostica si sia rivoluzionata nel tempo rivoluzionando di conseguenza la medicina stessa.

Si discute ad esempio del fatto che mentre in passato, con le prime apparecchiature, erano necessarie alcune ore per eseguire un esame TAC completo di tutto il corpo, con l‟ottenimento di immagini di qualità scadente,

attualmente servono pochi secondi ottenendo immagini di elevato dettaglio anatomico, tridimensionali,

impensabili un tempo. La relazione passa successivamente in rassegna alcune delle patologie più frequenti e come, grazie alle moderne

apparecchiature di diagnostica si possa attualmente effettuare una diagnosi in fase precoce.

Ad esempio attualmente si ha la possibilità di rilevare dei segni precoci del morbo di Alzheimer addirittura ancora prima che la malattia si manifesti, oppure come sia possibile eseguire degli studi non soltanto

morfologici ma anche di tipo funzionale come nel caso della rilevazione del tumore della prostata con la

risonanza magnetica utilizzando la spettroscopia che permette di rilevare alterazioni a livello molecolare. La diagnostica per immagini ha inoltre permesso di eseguire esami di screening in modo meno invasivo rispetto

al passato utilizzando ad esempio la colonscopia virtuale piuttosto che la colonscopia tradizionale.

Oppure di come sia possibile valutare la presenza del tumore della mammella analizzando il tipo di vascolarizzazione mammaria con la risonanza magnetica. Insomma la diagnostica per immagini si è, nel tempo, trasformata da scienza delle”ombre”a scienza che riesce a veder ed a studiare il comportamento degli

organi e dei suoi costituenti, aprendo la frontiera della diagnostica molecolare.


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