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Sentiero del castagno

Date post: 28-Mar-2016
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Sentiero del castagno
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Malcantone Turismo CH-6987 Caslano – Piazza Lago Telefono 091 606 29 86 – Fax 091 606 52 00 www.malcantone.ch E-mail: [email protected] Sentiero del castagno Inizia la stagione dei tagli. La forma di governo del casta- gneto che permette una produzione principale di legna è il ceduo (palina): si tratta di boschi che si riproducono per via vegetativa (polloni di ceppaia) con turni di 15-20 anni. Per ottenere legname di qualità e alberi più stabili è asso- lutamente indispensabile eseguire il taglio della ceppaia raso terra e con una superficie di taglio liscia ed inclinata. Per quanto riguarda la selva l’operazione di maggior rilie- vo, da effettuarsi in questa parte dell’anno, è la potatura di allevamento, di produzione o di recupero in caso di attac- co di cancro o di abbandono. Una volta a terra, i frutti vanno raccolti al più presto pos- sibile, per evitare che vengano colpiti da funghi o insetti. Il buon esito di questa operazione è subordinato al rispet- to di precise modalità che limitano al minimo le perdite di prodotto. Di norma la raccolta è riservata al proprietario fino ad una determinata data (nel Malcantone solitamente San Mar- tino, 11 novembre): dopo questa data la raccolta è aperta a tutti. Come per ogni coltura di sostentamento, anche nella produzione di castagne si è sviluppata una differen- ziazione del prodotto in molte varietà distinguibili a se- conda del periodo di maturazione, del tipo di utilizzazione o dell’areale di distribuzione. I marroni, che si differenziano dalle castagne per dimen- sione superiore (solo 1-2 per riccio), colore brillante mar- cato da striature di tinta più scura, pellicina interna facile da staccare, pasta farinosa e zuccherina, sono una distin- zione più commerciale che botanica. Lo sfalcio periodico delle erbe è un’operazione che do- vrebbe essere eseguita almeno due volte nel corso della stagione vegetativa. Un’ottima alternativa a questa costo- sa operazione è il pascolo di bestiame. La struttura rada della copertura e la presenza di alberi vec- chi ed imponenti contribuiscono ad accrescere l’impor- tanza ecologica delle selve che assumono molteplici fun- zioni biologiche formando un ricco ecosistema. Nel sottobosco cresce la felce aquilina (Pferidium aquilinum). Le foglie al suolo diventano strame. Tipica chioma di castagno fiorita. Castagno secolare. Erba lucciola (Luzula Nivea). Funghi porcini. Castagne mature. «Barlasc» per raccogliere lo strame. Finalmente un po’ di riposo. Giovane castagno con tutore (palo). Gemme di castagno contenenti le foglie per il prossimo anno. Padella per caldarroste. Arosio Mugena Vezio Fescoggia Arosio Estate Autunno Inverno Castagne protette nei ricci.
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Page 1: Sentiero del castagno

Malcantone TurismoCH-6987 Caslano – Piazza LagoTelefono0916062986 – Fax 0916065200www.malcantone.chE-mail: [email protected]

Sentierodel castagno

Inizia la stagione dei tagli. La forma di governo del casta-gneto che permette una produzione principale di legna è ilceduo (palina): si tratta di boschi che si riproducono pervia vegetativa (polloni di ceppaia) con turni di 15-20 anni.Per ottenere legname di qualità e alberi più stabili è asso-lutamente indispensabile eseguire il taglio della ceppaiaraso terra e con una superficie di taglio liscia ed inclinata.Per quanto riguarda la selva l’operazione di maggior rilie-vo, da effettuarsi in questa parte dell’anno, è la potatura diallevamento, di produzione o di recupero in caso di attac-co di cancro o di abbandono.

Una volta a terra, i frutti vanno raccolti al più presto pos-sibile, per evitare che vengano colpiti da funghi o insetti.Il buon esito di questa operazione è subordinato al rispet-to di precise modalità che limitano al minimo le perdite diprodotto.Di norma la raccolta è riservata al proprietario fino ad unadeterminata data (nel Malcantone solitamente San Mar-tino, 11 novembre): dopo questa data la raccolta è apertaa tutti. Come per ogni coltura di sostentamento, anchenella produzione di castagne si è sviluppata una differen-ziazione del prodotto in molte varietà distinguibili a se-conda del periodo di maturazione, del tipo di utilizzazioneo dell’areale di distribuzione.I marroni, che si differenziano dalle castagne per dimen-sione superiore (solo 1-2 per riccio), colore brillante mar-cato da striature di tinta più scura, pellicina interna facileda staccare, pasta farinosa e zuccherina, sono una distin-zione più commerciale che botanica.

Lo sfalcio periodico delle erbe è un’operazione che do-vrebbe essere eseguita almeno due volte nel corso dellastagione vegetativa. Un’ottima alternativa a questa costo-sa operazione è il pascolo di bestiame.La struttura rada della copertura e la presenza di alberi vec-chi ed imponenti contribuiscono ad accrescere l’impor-tanza ecologica delle selve che assumono molteplici fun-zioni biologiche formando un ricco ecosistema.

Nel sottobosco cresce la felce aquilina (Pferidium aquilinum). Le foglie al suolo diventano strame.

Tipica chioma di castagno fiorita. Castagno secolare.

Erba lucciola (Luzula Nivea).

Funghi porcini. Castagne mature.

«Barlasc» per raccogliere lo strame.

Finalmente un po’ di riposo.

Giovane castagno con tutore (palo). Gemme di castagno contenenti le foglie per il prossimo anno.

Padella per caldarroste.

ArosioMugenaVezioFescoggiaArosio

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Castagne protette nei ricci.

Castagno2007 ITALIANO imp:Castagno2007 ITALIANO imp 27.3.2007 12:53 Pagina 13

Page 2: Sentiero del castagno

3 Metato(grà)

È l’edificio in sasso dove si fanno essiccare le castagneesponendole su graticci ad un moderato caloree tenore di fumo. L’essicazione permette la conservazionedei frutti anche per alcuni mesi.Nel tardo autunno la grà viene caricata con ca. 600kg.di castagne.Per visite tel. Malcantone Turismo 091 6062986

4 Puntopanoramico

Immersi in un anfiteatro naturale marcato dalla catena deiGradiccioli, lo sguardo spazia verso sud in un panoramatipico dell’Alto Malcantone caratterizzato da un mosaicopaesaggistico dove i villaggi di Mugena, Vezio e Fescog-gia si integrano armoniosamente tra boschi e aree aperte.Tipico dell’Alto Malcantone è pure l’insediamento dellabetulla nelle selve castanili e nei terreni agricoli abbando-nati. Scendendo dal punto panoramico è consigliabile lavisita del paese di Mugena dove si può osservare l’im-piego del castagno nelle vecchie e nelle nuove costruzioni.

1Castagneto da frutto(selva castanile)

Si tratta di un bosco puro di castagno a gestione agro-fo-restale, dove il prodotto principale è il frutto (castagna),mentre i prodotti secondari sono molteplici (pascolo, fie-no, strame, bacche, funghi, legname, miele). Gli alberi,ben spaziati gli uni dagli altri e periodicamente potati, so-no generalmente innestati con varietà da frutto. La selva ca-stanile, elemento tipico del paesaggio sudalpino, esercitaun’importante funzione ricreativa ed ecologica.

2 Chiesa di S.Michele(sec. XIV-XVII)

In questo importante punto storico è possibile osservareil tetto in piode e parte dei vecchi serramenti in legno dicastagno (porta d’entrata). In questo stesso punto trovateun’indicazione temporale con la meridiana italica del 1664(sul lato sud-est della chiesa) e la meridiana cubica del1984 (sul lato sud-ovest). Ben visibile da questo punto èla Selva di Induno visitata precedentemente.

Chiesa di San Michele ad Arosio. Tipico paesaggio dell’Alto Malcantone.Dettaglio legno di castagno.

Meridiana italica.

Bovini al pascolo. Sezione e pianta di una «grà». Ginestre in fiore.Villaggio di Vezio.

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Riprodottoconl’autorizzazionedell’Ufficiofederaleditopografiadel18.7.1996.Foglio1333.

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«S’u piöv ur dì d’Ascensionu fa castegn fin i boscûn»

Se piove il giornodell’Ascensione fannocastagne persino gli sterpi.(Astano)

Raccolta dello strame nel passato.

Alla scoperta dell’Alto Malcantone : terra di castagni

Sentiero tematico che si snoda nella regione del comune dell’Alto Malcantone.Oltre ad evidenziare le selve, la coltivazione e l’albero di castagno il percorsoci accompagna attraverso un ambiente e un paesaggio gradevole e armonico dovela natura emerge nella sua ampiezza.Il tracciato offre alcuni punti panoramici e la possibilità di ammirare le particolaritàarchitettoniche dei caratteristici villaggi di Arosio, Mugena, Vezio, Fescoggiae Breno, uniti tra di loro da questo singolare tragitto.L’itinerario, con la segnaletica convenzionale, prevede alcuni punti didattici segnatisemplicemente sul terreno e più ampiamente illustrati in questo prospetto.

Il sentiero può essere percorso a piacimento, ossia ogni villaggio può costituireil punto di partenza rispettivamente d’arrivo.Tempo di percorrenza 4/5 ore.Esso è anche percorribile su brevi tratti per 1 o 2 ore secondo il vostro desiderioe piacere.Si consigliano scarpe da escursione.Raccomandazione: l’Alto Malcantone è una zona ad alto rischio di incendi, quindiè assolutamente proibito accendere fuochi all’aperto.Rifiuti: lungo il percorso non sono posati contenitori per i rifiuti.Confidiamo nella vostra collaborazione, vi ringraziamo e vi auguriamo una piacevolepasseggiata.

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Breno

Svizzera pura

Castagno2007 ITALIANO imp:Castagno2007 ITALIANO imp 27.3.2007 12:53 Pagina 1

Page 3: Sentiero del castagno

7 Il legno Il legno di castagno è molto duraturo grazie alla presenzadel tannino (una volta utilizzato per la concia delle pelli).Il suo impiego è quindi molto ampio nelle opere esterne:tutori per vigneti, staccionate, ripari valangari, parchi gio-chi, ponti, scandole per tetti, consolidamento naturale(briglie, cassoni, graticciate). Viene inoltre utilizzato comelegname d’opera (mobili, travature, tavolame, porte e fine-stre) nei casi in cui non si riscontra la cipollatura: un di-fetto del legname consistente nel distacco degli anelli diaccrescimento. Infine è importante ricordare che il suo le-gno è un buon combustibile (legna da ardere e carbone).

8 «Ul Carocc»(PianodelCaroggio)

Il castagno rappresenta un vero ponte tra attività forestalied agricole. Dal piano del Caroggio – centro vitale dell’at-tività agricola dell’AltoMalcantone – è possibile osservarei rimboschimenti artificiali di conifere realizzati circa 30anni fa quando si pensava che il cancro del castagno (unfungo giunto da noi verso la fine degli anni quaranta)distruggesse tutti i castagni.

5 Vascaantincendio

Il Malcantone è una regione soggetta al rischio di incendiboschivi, che avvengono soprattutto in inverno e inizioprimavera nei fitti boschi cedui di castagno (palina), ric-chi di strame molto combustibile e spesso esposti a sud.Per contro il castagneto da frutto ben coltivato forma unabarriera naturale attorno ai villaggi per arginare il feno-meno degli incendi, purtroppo spesso causati dall’uomo.In questa zona si è costruita una vasca alimentata con l’ac-qua del fiume Magliasina, che garantisce il rifornimentoidrico degli elicotteri antincendio.

6 Jus plantandi /varietà da frutto

Il «diritto di piantare» conferiva il diritto ai cittadini patri-zi di piantare alberi o di innestare selvaggioni (piante sel-vatiche) su suolo pubblico e di divenire proprietari dell’al-bero trattato, il quale veniva marcato con un numero o conuna croce. In questo stesso punto è possibile conoscerealcune varietà nostrane (San Michee, Tenasca, Lanee, Bo-niröö, Pinca, Magreta…).

Tetto in scandole di castagno. Vasca antincendio.

Jus plantandi. Bosco ceduo di castagno (palina).

Parco giochi a Novaggio.

Carbonaia.

Briglia di castagno (Valle della Motta).

Arredo rurale.

Piano del Caroggio.

CH-6939Arosio,MalcantoneTel. 0916091938

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in compagniadella natura

Castagno2007 ITALIANO imp:Castagno2007 ITALIANO imp 27.3.2007 12:53 Pagina 5

Page 4: Sentiero del castagno

Prim

aver

a Quando il castagneto produce frutti di scarso valore com-merciale è opportuno innestare sulle vecchie ceppaiemarze di cultivar (rametti pregiati) più gradite dal consu-matore e dall’industria alimentare. Questo è anche il pe-riodo adatto per piantare giovani alberi alfine di creare lanuova generazione di castagni, che devono spesso esseresingolarmente protetti da una recinzione quale protezionecontro il pascolo caprino.

Infiorescenze maschili. Infiorescenza femminile.

Innesto a corona.

Il risveglio.

Pericoli, avversità

Esemplare colpito dal cancro corticale.

La civiltà del castagno

Distribuzione locale

Descrizione

Esigenze ecologiche

Associazionedei comuni RegioneMalcantoneViale Reina 96982 Agno

Comuni e patriziati localiDipartimento del territorio, Sezione forestaleGruppo di lavoro sul castagnoFNP, Sottostazione Sud delle AlpiFondo svizzero per il paesaggioPro Patria

Progettografico:OrioGalli,Caslano

Fotografie:SandroOldrati,GabrieleCorti,MarcoMarcozzi,StefanoMagini,

CarloScheggia,ArchivioETM,Centrodidatticocantonale,LecasecontadinenelTicino,

FotoSchumacher,Giornaleforestalesvizzero.

Disegni:OrioGalli,Ildivulgatore,GrütliAssicurazioni,Florasvizzera,FNPSottostazione

SuddelleAlpi,Tavolesvizzeredeifunghivol.I,VocabolariodeidialettidellaS.I.

Prestampa:Taiana,Muzzano

Stampa:Effe51Riazzino

2007

Il castagno, introdotto alle nostre latitudini dai romanicirca 2000 anni orsono, è la specie arborea che più di tutteha assicurato in Europa una produzione differenziata e divitale importanza, tanto dameritare l’appellativo di «alberodel pane» (la castagna era l’alimento per almeno 6 mesiall’anno). L’importanza vitale che questa specie ha avutoanche alle nostre latitudini è testimoniata dall’appellativo«arbur» che ancor oggi le forme dialettali riservano uni-camente agli alberi innestati dei castagneti da frutto.«Dove vi era il castagno giunse l’uomo; dove si fermòl’uomo piantò il castagno»: una pianta che accompagnal’uomo e si integra con esso dando origine ad una vera epropria «civiltà del castagno». Il castagno è stato vita perla montagna, anche se molto sudata. In condizioni umanee socio-economiche ben diverse, lo è ancora oggi nell’AltoMalcantone. Con il ripristino delle selve castanili e con ilsuo sentiero il castagno vi permetterà di scoprire, e diamare, la simbiosi «uomo-albero».

Il castagno è pianta tipica del Sud delle Alpi tra i 200 e i1000 m di quota (cfr. areale di distribuzione). La superfi-cie complessiva dei castagneti sudalpini raggiunge i26’000 ettari. Al nord delle Alpi lo troviamo unicamentenelle vallate ad influsso favonico.

Il castagno può raggiungere i 25-30 metri di altezza e pas-sare il millennio di età (castagno dell’Etna detto dei «cen-to cavalli»: ca. 2500 anni). Le sue foglie sono grandi, den-tate al margine e di colore verde scuro. I fiori compaionoin maggio-giugno a fogliazione compiuta. Le infiore-scenze maschili sono quelle più lunghe e vistose che «pit-turano» di giallo le chiome dei castagneti, mentre quellefemminili, più piccole e solitamente raggruppate a due adue alla base di quelle maschili, si trasformeranno in frut-to: le brune castagne, raccolte nei ricci. L’impollinazioneavviene tramite il vento e gli insetti, in particolare api (ba-sti pensare al pregiato miele di castagno), mosche e pic-coli insetti.La corteccia è liscia, verde oliva in età giovanile; rugosa,grigio bruna, in età avanzata. Le radici scendono in pro-fondità permettendo al nostro albero un ottimo ancorag-gio. Il legno del castagno è duraturo, elastico, facilmentelavorabile e fendibile, ricco di tannino e buon combusti-bile.

Il castagno è stato inserito un po’ ovunque a scapito di altrespecie indigene.Con l’aumento dello stato di abbandono dei castagneti siosserva la ricolonizzazione di alcune specie originariecome betulla (Betula pendula), roverella (Quercus pube-scens), rovere (Quercus petraea) e pioppo tremolo (Popu-lus tremula) nelle stazioni più povere; tiglio (Tilia cordata),ciliegio (Prunus avium), frassino (Fraxinus excelsior) eacero di monte (Acer pseudoplatanus) nelle stazioni piùfresche; faggio (Fagus sylvatica), abete rosso (Piceaabies), larice (Larix decidua) e pino silvestre (Pinus syl-vestris) nelle zone marginali dell’areale di diffusione.

Il castagno è una pianta che con il passare dell’età amasempre più la luce. Esige inoltre un clima mite e preci-pitazioni abbondanti, temendo le gelate precoci e tardive.Il terreno ideale dovrebbe essere profondo, leggero, bendrenato e ricco di sostanze nutritive (soprattutto potassio).Non si adatta a terreni calcarei e superficiali.

La malattia principale legata al castagno è il cancro corti-cale causato da un fungo. Nel 1948, anno della sua se-gnalazione in Ticino, si temeva che il castagno scompa-risse dal Sud delle Alpi, così come era successo con ilcastagno americano. È anche per questo motivo che si ef-fettuarono diversi rimboschimenti artificiali. Per nostrafortuna è sopravvissuto grazie ad una maggiore resisten-za della specie europea combinata alla comparsa di unaforma meno virulenta del fungo. I sintomi più facilmenteosservabili in caso di attacco da cancro sono l’arrossa-mento della corteccia e l’avvizzimento delle foglie.

La raccolta del castagno nel Medioevo.

Picchio (Picus spp.).

«Marrunat».

Ape (Apis mellifica).

Castagno(castanea sativa)fam. cupulifere.

Areale di distribuzionedel castagnoin Ticino eMesolcina.

Castagno2007 ITALIANO imp:Castagno2007 ITALIANO imp 27.3.2007 12:53 Pagina 9


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