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Settembre 2010 numero 2 - anno XXVII
AZIENDA PUBBLICA DI SERVIZI ALLA PERSONA “s. SPIRITO—FONDAZIONE MONTEL”
Settembre 2010 numero 2 - anno XXVII
AZIENDA PUBBLICA DI SERVIZI ALLA PERSONA “s. SPIRITO—FONDAZIONE MONTEL”
COPERTINA “La nostra storia” Ivo Fruet (2010)
Il ponte n. 2 - settembre 2010 Distribuzione gratuita Comitato di redazione Cristina Bolgia Meneghini Giovanna Cura redazionale e impostazione grafica Cristina Bolgia Meneghini Giovanna Fotografie Servizio animazione Redazione presso: S. Spirito - Fondazione Montel Azienda Pubblica di Servizi alla Persona 38057 - Pergine Valsugana (TN) Via Pive n. 7 tel. 0461/531002 fax 0461/532971 E-mail: [email protected] Sito: www.apsp-pergine.ti Stampa Publistampa Arti grafiche, Pergine Valsugana Si ringraziano tutti coloro che hanno dato il loro apporto per la realizzazione del periodico
LA CASA INFORMA 2 Festa “Granda”
4 Porte aperte alla S. Spirito
6 Il modello “Q&B-Qualità e Benessere”
CONCORSI 8 Suoni e rumori di una vita
9 Il laboratorio corale
PROGETTI 10 Adotta un nonno
12 La sciarpa longa
12 Il libro dei desideri
ATTIVITÀ 13 La nostra storia
14 Parole crociate
15 Laboratorio manipolazione creta
16 Alleniamo corpo e mente
16 Serata al cinema
17 News dal 4° piano di via Pive
18 News dal 1° piano di via Pive
19 La rassegna stampa
EVENTI 20 Olimpiadi 2010
21 Pellegrinaggio a Montagnaga di Pinè
23 Cene d’estate
22 Pellegrinaggio a Pietralba
L’ANIMAZIONE INFORMA 25 Azione 10
25 News
26 Grazie
1
SOMMARIO
di Giovanni dott. Bertoldi
LA CASA INFORMA 2
I tre edifici costituenti questa moderna Cittadella dei servizi, funzionalmente collegati l’uno all’altro attraverso sottopassi pedonali in grado di garantire l’attraversamento delle persone in totale sicurezza, offrono al loro interno tipologie di servizi
diversificati sulla base delle esi-genze degli Ospiti ivi residenti. Alla trasformazione strutturale della Casa di Riposo, che ha visto nel tempo la realizzazione dei seguenti interventi: a. ampliamento della sede sto-
rica di via Pive seguito dalla
realizzazione della sala poli-valente,
b. spostamento degli Ospiti dalla sede provvisoria degli Artigianelli di Susà alla nuo-va struttura residenziale di via Marconi,
c. creazione di un nucleo Al-
FESTA “GRANDA”
Con l’inaugurazione della Pa-lazzina Servizi e dei Sottopassi pedonali di collegamento alle Residenze di via Pive e di Via Marconi si conclude la grande opera di riqualificazione e am-
modernamento della Casa di Riposo pensata, studiata e pro-gettata nel lontano 1990 e fina-lizzata alla realizzazione di quella “Cittadella dell’Anziano e dei Servizi alla Persona e alla
Famiglia” voluta fortemente dalle Amministrazioni che via via nel tempo hanno governato l’allora IPAB oggi divenuta APSP.
RESIDENZA
DI VIA PIVE
RESIDENZA
DI VIA MARCONI
PALAZZINA SERVIZIPALAZZINA SERVIZI
3
LA CASA INFORMA
In copertina viene ripresa
l’opera del pittore Ivo Fruet
(2010) nella quale è raffigurata
la storia della Casa di Riposo.
La successione e l’evoluzione
delle Sedi all’ombra dei
campanili delle Chiese
perginesi testimoniano la
sensibilità che nel tempo e nella
storia la comunità ha
manifestato nei confronti degli
anziani e dei bisognosi.
zheimer negli alloggi dell’ex convento delle Suore
d. realizzazione della struttura per servizi generali dove tro-vano collocazione la cucina centralizzata, delle sale plu-riuso, i locali guardaroba-lavanderia, gli uffici ammini-strativi,
sono intervenute contestual-mente modifiche organizzative e gestionali finalizzate a garan-tire la miglior qualità della vita e benessere possibile oltre che la diversificazione e integrazione dei servizi. L’organizzazione per nuclei modulari autonomi distinti, la riqualificazione e professiona-lizzazione del personale, un nuovo approccio sistemico alla qualità e al miglioramento con-tinuo, l’offerta di servizi al terri-torio sia di tipo semiresidenzia-le (Centro Diurno) che ambula-toriale (Fisioterapia per esterni, servizio Odontoiatrico conven-zionato con l’APSS) nonché di tipo alberghiero (pasti esterni) e informativo (Sportello badanti
e Il Notaio informa), ne sono alcuni esempi. Oggi 4 settembre 2010 è per noi FESTA “GRANDA” nella quale vogliamo ringraziare e ricordare gli Amministratori che con sagacia, ostinità e lungimi-ranza hanno perseguito l’obiettivo che oggi vede la sua concretizzazione, tutto il perso-nale dipendente che negli anni ha collaborato alla riqualifica-zione non solamente strutturale ma anche dei servizi, le Ammi-nistrazioni Comunali e Provin-ciali che hanno supportato dap-prima l’IPAB e poi l’APSP nelle varie fasi di realizzazione dell’opera nonché gli Ospiti ed i famigliari per aver accettato di convivere con i lavori in corso d’opera che negli ultimi 15 anni non hanno avuto alcuna sosta ma che hanno portato ad una miglior qualità della vita. Questo rappresenta per Noi un punto di arrivo ma allo stesso
tempo un punto di partenza nell’affrontare nuove sfide ver-so l’eccellenza. E’ infatti già in programma un intervento di ristrutturazione della Residenza di via Pive che vedrà la realiz-zazione di due nuovi moderni e spaziosi ascensori, lo sposta-mento del Centro Diurno in nuovi locali recuperati nel porti-cato sottostante la Sala Poliva-lente nonchè il recupero degli spazi liberati al piano terra con la realizzazione delle nuove palestre di fisioterapia e la si-stemazione degli spogliatoi per il personale. E’ invece in fase di studio e di approfondimento l’individuazione di spazi per la realizzazione di un Centro Diur-no Alzheimer, di alcuni alloggi protetti nonché di una struttura tipo Hospice per garantire un’assistenza adeguata e con-tinuativa alle persone che ne-cessitano di cure palliative.
Buona festa e buona sagra a tutti!
LA NOSTRA STORIA
di Andrea Zuccatti
4
PORTE APERTE: SCAPPIAMO!
Andiamo tutti fuori! Fuori dalle stanze, dai corridoi, dai soggiorni!
In giardino c’è il gelato, alla crema o alla frutta; ce n’è proprio per
tutti i gusti! Il suono della pianola e una voce amica che canta
qualche canzone, il profumo dei fiori che colorano i vialetti. E’
l’occasione per godersi lo splendido sole di giugno, per fare due
chiacchiere assieme e con i nostri famigliari, che per l’occasione
accorrono numerosi. Una fetta di succosa anguria attorno alle
tavole, che da poco sono state posizionate nel giardino, mai così
bello prima d’ora. La risistemazione dei vialetti ed il posiziona-
mento di tavole e panchine di legno ci permetterà di godere di
questo bel sole per tutta l’estate.
PORTE APERTE ALLA S. SPIRITO
Le porte spalancate permetto-
no di riscoprire la struttura di
via Pive. Dalle 15:00 il perso-
nale si è reso disponibile ad
accompagnare i visitatori
all’interno della Casa. C’è fer-
mento, curiosità. Molte sono le
persone interessate alla visita
dei luoghi, all’incontro e al dia-
logo con i dipendenti, alla co-
noscenza dei servizi erogati.
Grande interesse per il nuovo
nucleo Sorgente, per le nume-
rose attività di animazione. C’è
chi si sofferma a guardare i
cartelloni del terzo piano, chi
nel cavedio incontra alcuni resi-
denti. Un ottimo punto informa-
tivo situato all’entrata del primo
piano dà precise informazioni
sui servizi erogati, sulle modali-
tà di accesso, consegna la Car-
ta dei Servizi.
PORTE APERTE: VEDIAMO UN PO’!
5
LA CASA INFORMA
E’ questa l’occasione per cono-
scere più a fondo i risultati
dell’Azienda Pubblica di Servizi
alla Persona S. Spirito. Dalle
ore 18:00 nella sala Polivalente
viene presentato il Bilancio So-
ciale. Sono presenti le autorità,
i rappresentanti di numerose
associazioni ed enti attivi sul
territorio, Massimo Giordani,
direttore dell’ U.P.I.P.A. e il
prof. Michele Andreaus
dell’Università di Trento. Il Bi-
lancio Sociale non è solo quel
libricino giallo, con molte foto-
grafie e una grafica accattivan-
te. E’ lo strumento che permet-
te all’Azienda di svestirsi
dall’abito, comunque necessa-
rio, della struttura economica e
organizzativa per mettere a nu-
do il proprio cuore e la sua fina-
lità più intima, quella di contri-
buire a migliorare la qualità del-
la vita dei residenti e della so-
cietà nella quale l’Azienda è
inserita.
PORTE APERTE: BENVENUTI ALLA SANTO SPIRITO!
Il giorno giovedì 10 giugno le porte spalan-
cate hanno fatto entrare aria nuova alla
Santo Spirito, che fa da apripista in questa
nuova modalità di condividere i risultati.
Apertura vuol dire novità, accoglienza, vi-
ta nuova. Speriamo che ci siano ancora
molte occasioni per aprire le nostre porte
alla comunità!
PORTE APERTE: UNA VENTATA D’ARIA FRESCA!
di Cristina Bolgia
6
La RSA di Pergine, già nel 2004, spinta dalla necessità di riorganizzare le attività, di ac-quisire informazioni e cono-scenze sui livelli di attività, ha deciso di intraprendere un per-corso di qualità utilizzando il modello ISO che ha prodotto buoni risultati in termini di effi-cacia ed efficienza. La certificazione ha accresciuto negli anni il senso critico non
solo nelle figure apicali dell’Ente ma anche in tutto il personale. L’Amministrazione ha poi aderi-to al progetto UPIPA quale ul-teriore strumento di verifica ed analisi della qualità della vita e del benessere dei Residenti in RSA.
IL MODELLO “Q&B - Qualità e Benessere”
CHE COSA E’?
È un modello di valutazione
reciproca e partecipata
della qualità della vita e del
benessere degli anziani
nelle strutture residenziali,
basato sui risultati piuttosto
che sui processi
organizzativi e sul
coinvolgimento degli stessi
anziani residenti.
Rendere misurabile ciò che è importante (piuttosto che dichiarare importante quello che è facilmente misurabile), aggiornando periodicamente il modello di valutazione e perfezionando gli indicatori. Valorizzare e far crescere la capacità degli enti di auto valutare la qualità del proprio lavoro nel modo più obiettivo possibile, considerando fattori ed elementi soggettivi e difficili da valutare, attraverso una supervisione dell’autovalutazione. Promuovere la partecipazione degli anziani residenti alla valutazione ed al miglioramento dei servizi, individuando idonee forme di coinvolgimento dei loro cari nei casi in cui essi non possano più partecipare attivamente. Riconoscere il contributo fondamentale di tutto il personale delle strutture nella realizzazione di un clima di effettiva accoglienza e qualità della vita degli anziani residenti, coinvolgendo il personale nella autovalutazione e nella restituzione degli esiti ed offrendo una prospettiva di significato valoriale al lavoro di documentazione della propria attività. Facilitare la conoscenza reciproca, la cooperazione in rete e la diffusione delle migliori esperienze tra i soggetti aderenti, attraverso il coinvolgimento diretto, reciproco e paritetico di loro rappresentanti nelle visite di valutazione. Porre le premesse per un confronto costante, nel tempo e tra enti, dei risultati di qualità raggiunti annualmente dai singoli soggetti aderenti e dal sistema nel suo complesso, per apprendere dall’esperienza e valorizzare l’attività di tutti. Favorire l’attivazione e il mantenimento di una tensione costante verso il miglioramento continuo che sia di stimolo e di confronto per gli enti in un clima di confronto cooperativo piuttosto che di competizione reciproca. Dare valore e visibilità alle migliori prassi ed alle sperimentazioni innovative. Creare una cultura dell’integrazione tra gli aspetti sociali e sanitari dei servizi agli anziani che sappia partire anche dalle risorse e non solo dai problemi di cui essi sono portatori. Fare in modo che i Fattori di Qualità della Vita e del Benessere degli anziani residenti in RSA siano costantemente considerati come un elemento guida nelle decisioni organizzative degli enti aderenti, ma anche dei soggetti regolatori, mantenendo alto l’impegno di tutti a realizzarli al livello più elevato possibile.
GLI IMPEGNI DEL MODELLOGLI IMPEGNI DEL MODELLO
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Q & B La Carta si propone di dare evidenza, in modo semplice e comprensibile, dei valori e dei 12 fattori di qualità sui quali ci sentiamo impegnati come gruppo di soggetti aderenti al progetto.
LA CARTA DEI VALORI
Rispetto è … possibilità di vedere riconosciuti dall’organizzazione il rispetto dei tempi e ritmi di vita personale, degli spazi privati, della privacy e della riservatezza dei dati, della dignità della persona e dei suoi valori.
Autorealizzazione è … possibilità di attuare ancora concretamente le proprie aspirazioni, desideri, passioni, stili di vita e sentirsi appagati e soddisfatti di ciò, superando ove possibile gli ostacoli derivanti dalla non autosufficienza.
Interiorità è … possibilità di fruire di occasioni, spazi e servizi adeguati per il raccoglimento spirituale (nel rispetto del pluralismo religioso), per riflettere sul sé ed il senso della vita anche affrontando l’esperienza della morte
Comfort è … Possibilità di fruire di un ambiente fisico nel quale la persona vive ed opera in grado di coniugare le proprie esigenze personali e vita comunitaria con particolare attenzione alla dimensione familiare.
Umanizzazione è… possibilità di essere accolti nella propria globalità con una presa in carico attenta all’ascolto, alla personalizzazione degli interventi ed alla dimensione umana e relazionale dell’assistenza.
Socialità è … possibilità di trovarsi inseriti in un contesto sociale e comunitario aperto verso l’esterno e permeabile dall’esterno, nel quale mantenere la comunicazione e lo scambio con la comunità di riferimento.
Operosità è … possibilità di vedere espresse, promosse e valorizzate le capacità, le attitudini, le abilità, le competenze del residente nell’agire quotidiano e nella gestione del tempo libero, superando ove possibile gli ostacoli derivanti dalla non autosufficienza.
Salute è … possibilità di fruire di azioni di prevenzione, cura e riabilitazione erogate da personale professionalmente preparato, personalizzate ed integrate nel contesto di vita quotidiano, evitando forme di accanimento e sanitarizzazione eccessiva o non gradita.
Affettività è … Possibilità di mantenere e sviluppare relazioni affettive ed emotive autentiche anche all’interno della residenza sia con persone, che con oggetti personali ed animali significativi.
Libertà è … possibilità di agire e muoversi liberamente entro limiti di rischio ragionevoli e correlati alla proprie capacità residue, esercitando la libertà di scelta nel rispetto delle regole della civile convivenza e partecipando alle decisioni organizzazione riguardanti la vita quotidiana dei residenti.
Gusto è … possibilità di fruire di un servizio ristorazione con un’alimentazione sana, completa, varia e gustosa, adeguata alla libertà di scelta e alle condizioni di salute senza eccessive restrizioni, collegata alle tradizioni alimentari del luogo ed attenta alla valorizzazione della funzione sociale e cognitiva del momento dei pasti.
Vivibilità è … possibilità di vivere in un luogo caldo, accogliente, confortevole, pulito, con un’atmosfera stimolante e rispettosa delle esigenze dei residenti e del contesto della vita comunitaria.
LA CASA INFORMA
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CONCORSI
di Giovanna Meneghini
La signora Eccher Cesira: “Ho finì la scòla a 14 ani e a
15 son nada a laòrar en fi-
landa. Sento ancor la cam-
panela dela filanda che la
sonava ale oto, ale dodese, a
l’ùna e ale zìnque. L’èra co-
me ‘n zìfolot… el se sentiva
anca da lontan…
Quela de Perzèn la se senti-
va benissimo…”.
SUONI E RUMORI DI UNA VITA
Durante il gruppo
espressivo del venerdì
pomeriggio, abbiamo
iniziato la raccolta di
materiale attraverso
interviste, testimonianze,
ricordi e racconti…
Chi èl de voi che no conosse le nosse campane? Mi, me le ènsògno ancora la not, ànca se adesso le gò lontane… la picola, la vècia, el campanon, la undesa le forma ‘na famiglia sul campanil de la ciesa. La matina bonora, come ‘na sveglia le vegniva a desmissiar! “Din, don, salta fòra, l’è ‘n altro dì, bisogn laorar”. Alle undese per tre volte la campana la sonava e come ‘na mama i so fioi la ciamava! “Angelus Domini, presti, vegnì a casa a magnar, Gloria Patri, così sia, l’è l’ora del disnar”. Sonando en gual nòt, pareva le volessa dir: “Tutti a casa, l’è l’Ave Maria, l’è l’ora del dormir”. Ale tre del vèndro sentiven sonar, alor piegaven la testa e i ginoci, per poder pù ben pregar; la tèrra entant la se bagnava col nòss sudor e noi con Fede, pregaven el Signor! Col temporal, l’istà, la “vecia” la scampanava, noi steven enginociadi e fòra el tonezava; brusaven l’oliva, diseven “Ave Maria, benedissi la tempesta perché la vàga via!”. Quando el “campanon” el sc’ionchenava ‘n angonia Vegniva en gropo al còr: “Rechia Meterna, …così sia!” E pareva i sangioti de quela voze empassionada perché ‘n altra creatura per sempre la era nàda… ‘Sti chì l’è i ricordi de le campane de alora che le ne parlava con gioia o con dolor de ogni ora; le contava la vita del nòss paesot, l’è per questo che me le ‘nsogno ancora la not.
di Lidia Roat Tecilla
Le nose campane
Chiesa di S. Maria (Pergine Valsugana)
9
Improvvisamente mi sono tro-vata a sostituire un volontario ricoverato d’urgenza, il quale intratteneva un bel gruppo di ospiti su temi di cultura genera-le e biblica coinvolgendoli note-volmente. Non sapendo che pesci pigliare ho utilizzato una delle grandi passioni che hanno accompa-gnato tutta la mia vita: Musica e Canto. Il riscontro è stato molto positi-vo ed entusiasmante. Tuttora si continua insieme a Gianluigi
come proposto dall’Ufficio Ani-mazione. Per fare un valido e serio lavo-ro ci siamo confrontati con il prof. Giuseppe Calliari, noto critico ed esperto musicale, nonché docente. Molto gentilmente ci ha fornito molto materiale e utili consigli didattici; prevalentemente sono canti della tradizione popolare trentina elaborati da docenti dell’attuale Conservatorio di Trento. Ci sono pure semplici pezzi polifonici di compositori
trentini come mons. Celestino Eccher, Nicola Conci, Camillo Moser e Rossi. Tutto ciò è stato sottoposto all’attenzione delle ospiti, fatto ascoltare su CD e loro libera-mente hanno scelto i pezzi da cantare. Sono state coinvolte personalmente a redigere un programma di loro gradimento, senza nessuna imposizione. Si è tenuto un concertino di Na-tale coinvolgendo parenti, ami-ci, autorità presenti e il perso-nale della casa.
dal gruppo musicale di via Marconi
IL LABORATORIO CORALE
I brani preferiti sono particolarmente due: - “LA MADONNINA” di Camillo Moser - “SIGNORE NON TI SO PARLARE” di C. Eccher e N. Conci Finita l’armonia, per qualche minuto in sala scende un silenzio intimo, religioso, forse commosso. Si percepisce un’intensità di sentimenti vari: un filo d’oro che lega la terra al cielo. Ciò che più fa stupire è la facilità di apprendimento, nonostante l’età avanzata. Quasi sempre le parole e la melodia vengono storpiate: non fa nulla! L’importante è vedere il coro sorridere, sentire la partecipazione attenta, impregnata di sentimento, di passione e di impegno per dare il meglio.
“Signore io non ti so parlare ma so che sei buono e immenso
immenso come il cielo e più del mare. E buono tanto
che se di notte piango tu che accendi le stelle
ascolta anche il mio pianto.”
CONCORSI
di Giovanna Meneghini
Con la fine delle scuole si
è chiuso il progetto
“Adotto un Nonno”, ini-
ziato a gennaio, da alcuni
dei nostri residenti che
una volta al mese incon-
travano i ragazzi della ca-
techesi di Calceranica.
Vi raccontiamo cosa abbiamo fatto: 5° Incontro (18/05/2010) Con alcuni “nonni” siamo andati con il pulmino della A.P.S.P. a Calceranica per recitare con i ragazzi il S. Rosario e al termine di questo momento solenne siamo andati tutti assieme a mangiare un gelato in riva al lago. I partecipanti hanno apprezzato molto questo momento di anima-zione spirituale e anche quello più ricreativo che ha permesso ai ragazzi di socializzare spontaneamente con i nonni. Il 6° e Ultimo Incontro (10/06/2010). Durante la festa d’inizio estate nel giardino della nostra A.P.S.P. i ragazzi hanno raggiunto i nonni in giardino e ai nuclei per gustare insieme un buon gelato e consegnare il libricino realizzato per ri-cordare questa esperienza. Una copia è stata consegnata ad ogni nonno e ad ogni ragazzo, più qualche copia per gli insegnanti della catechesi e per il parroco di Calceranica. Vi invitiamo a richiederne copia al Servizio Animazione o in Ufficio Amministrazione o se preferite potete sfogliarlo direttamente sul sito della nostra A.P.S.P. all’indirizzo: www.apsp-pergine.it
10
ADOTTA UN NONNO (2ª parte)
1922 il fascismo cominciò a comandare, tutti dovevano i-scriversi al partito, i preti erano sorvegliati anche durante la Messa e predica. Se arrivava-no a prenderne uno facevano tutte le cattiverie possibili (vetri sminuzzati in bocca o pipì). Uno l’hanno picchiato e gli hanno fatto bere un bicchiere di olio di motore quello nero.
Trascinato a casa suonò una campana, era notte, chiamò la zia entrarono in chiesa. Lui di-ceva la preghiera e la zia ri-spondeva: “ascoltaci Signore”. Entro la settimana erano morti tutti. Anche noi (casa mia) non es-sendo scritti al fascismo d’ogni tanto papà era qui a Pergine veniva rimproverato aspramen-
te. A scuola la maestra ci rim-proverava che avevamo dei genitori con la testa di segatura o di semola. Il giorno che com-pivano i 18 anni erano convo-cati qui a Pergine per iscriversi al fascismo. Casa mia era pic-colina in mezzo alla campa-gna; dal piazzale si entrava in cucina dove noi eravamo riuniti dopo cena soprattutto. Due o
Una giornata speciale:
parliamo con Suor Corina, la nonna spirituale di tutti noi bambini.
PROGETTI
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tre volte papà uscito dalla porta a quella ora, tardi, si è trovato davanti al naso uno di Casalino che veniva a fare la spia. Papà allora comprò un cane piccoli-no, quando questo ritornò a spiare papà dovette pagare la multa. Allora comprò un cane più grande, più cattivo e questi quando ritornò dovette fare due, tre salti e non ritornò più. Il partito nazionale fascista era chiamato partito necessità fa-migliare. Mio papà ha dovuto scriversi per evitare la deporta-zione, perché aveva figli picco-li. 1943 come in Italia coman-dava una SS tedesca, Mussoli-ni era schiavo di Itler. C’era Una SS per tutta l’Italia. Itler lo fece venire perché do-veva sequestrare il Papa e tut-ta la curia Vaticana e portarla in Germania. Nel 1944 Itler insistette molto, ma il generale vestito in civile andò in Vaticano a raccontare tutto al Papa e assicurarlo che non farà mai questo e che do-ve c’era scritto sulle case: pro-prietà della S. Sede i nazisti non sarebbero entrati. Per questo abbiamo salvato gli ebrei nei conventi. Come il fascismo unito al nazi-smo tedesco comandava sem-pre più il Re Vittorio Emanuele III° si caricò di oro e fuggì in Egitto con la Regina Elena. Da qualche anno l’Italia era avida di potere e di soldi. Invase la Libia la Somalia, l’Eritrea, in ultimo l’Abissinia. Intanto Itler voleva soldi e oro e cominciò a
reclamare soldi e oro agli e-brei. Il 14 ottobre del 43 suc-cesse la notte dei cristalli, ossi-a in Germania Austria Polonia quella notte ruppero tutte le vetrine porte e quanto hanno potuto che apparteneva agli ebrei e lo ricevettero , arrestan-do quanti trovavano. Il Papa quando vide queste cose diede il permesso a tutti i conventi anche di clausura di accettare tutti i perseguitati del regime, perché non c’erano solo questi, ma anche quelli del campo di battaglia di Cassi-no. Perché vi racconto questo? Perché questo facilitò la falsifi-cazione delle carte d’identità degli ebrei. Mi trovavo a Roma dal 5 dicembre 1942. Dopo 14 giorni dovetti uscire di casa… c’era gente sulle strade che si metteva in ginocchio suppli-candoci di salvarli. Come fare? La cucina era seminterrata. Per le donne era più facile le facevano passare per sfollate di Cassino con carta d’identità falsa ma gli uomini? Abbiamo fatto una specie di rifugio in cantina, sempre sperando in Dio. Il sottosuolo era pieno di brandine … il buco del carbone
e dove c’era la caldaia. Il se-condo problema… come dar da mangiare a tanta gente? Due suore sono andate in Vati-cano da Madre Pasqualina (braccio destro del Papa). Su-bito una camionetta e a carica-re: pasta riso olio sale con l’assicurazione che ogni giorno la camionetta del Vaticano sa-rebbe passata verso mezzo-giorno e avrebbe scaricato una marmitta di minestrone calda fumante. Questo ha durata otto mesi fino al 5 giugno 1944 quando i carri armati inglesi passarono Via Garibaldi e noi dalle finestre li salutavamo e loro gridavano: “Sorelle prega-te per noi… andiamo in prima linea… ossia a morire”. Possiamo essere contenti di essere italiani perché più buoni più sensibili. In Italia 85% di ebrei è stato salvato mentre in Germania Polonia Austria sono stati ammazzati. Quanta catti-veria… Lungo il Piave ogni al-bero aveva due uomini appesi … Non veniva risparmiato nes-suno, neanche i bambini appe-na nati e se uno era anziano trovava alla porta di casa sua: b. p. b. (buono per bruciare).
Marcia su Roma “O Roma o morte!”
27 ottobre 1922
PROGETTI
12
dal laboratorio Maglia e cucito
Dopo aver molto “sferruzzato” durante i nostri laboratori di maglia e cucito e grazie all’apporto di tutti ma proprio di tutti… (chi non lavorava a ferri doppiava la lana in comodi go-mitoli, inoltre qualcuno procura-va la lana, altri hanno coinvolto i propri familiari e amici…) la nostra A.P.S.P. ha contribuito al progetto elaborando circa 300 m di bellissima sciarpa multicolore. Domenica 12 settembre ci sa-remo anche noi alla presenta-
zione della sciarpalonga. Partendo alle ore 15.30 da Pa-lazzo Ippoliti, sfilando per tutta Pergine, la sciarpa raggiungerà in fine Piazza Municipio dove ci sarà una scenografia ed una ambientazione molto particola-
re per mostrarla nella sua inte-rezza. Grazie alla sinergia di tutte le associazioni e dei singoli parte-cipanti unite alle idee del comi-tato promotore ci aspettiamo di partecipare ad una bella festa.
LA SCIARPA LONGA
di Giovanna Meneghini
IL LIBRO DEI DESIDERI
Nella sede di Via Marconi nel mese di luglio, grazie alla di-sponibilità e sensibilità del no-stro amico Clown Mauro Lunel-li, è stato attivato il Progetto: “Il Libro dei Desideri”. Gli incontri sono avvenuti di sera, dopo cena nella sala polivalente del 2° Piano. Il progetto è nato dal desiderio mio e di Mauro di far sentire le persone uniche ed importanti, ascoltate e comprese, aiutan-dole a riappropriarsi della capa-cità di scegliere, decidere e im-maginare. Offrire la possibilità di pensare ed esprimere le pro-prie aspirazioni, desideri, pas-sioni,sogni, stili di vita ecc...
Far sperimentare la sensazione di poter presto rivivere un mo-mento o una situazione che la mente riesce a rievocare, in modi più o meno realistici o e-vanescenti rispetto alle espe-rienze effettivamente vissute o che sono rimaste in sospeso, al fine di costruire una progettuali-tà propria che stimoli l’autono-mia ed il recupero della voglia di vivere e di desiderare. Il progetto è stato suddiviso in più fasi, organizzato in incontri serali settimanali come mo-mento creato ad hoc per desi-derare e sognare, favorendo un clima di conoscenza e fiducia reciproca.
Utilizzando molteplici forme espressive con gruppi discus-sione, proiezione di audiovisivi (films, DIA, documentari, ecc.), laboratori manuali, colloqui in-dividualizzati, ecc... al fine di agevolare la maggiore libertà d’espressione di ogni soggetto prevedendo, inoltre, la “costru-zione” di un libro gigante su cui raccogliere e documentare quanto emergerà dagli incontri e dove possibile... la realizza-zione pratica di alcuni desideri coinvolgendo, dove disponibili, i familiari o altre persone per la messa in atto del progetto.
13
ATTIVITA’
I bambini di questo mondo cre-scono, vanno all'asilo e poi a scuola, diventano grandi; altri ne nascono; il tempo passa così veloce che non hai nem-meno il tempo di pensare e zia Viola che di anni ne aveva 92 quando entrò al Santo Spirito, ora ne ha qualcuno in più. Le sue facoltà visive, uditive e di deambulazione si riducono, ma il suo carattere è buono e tena-ce: collabora ancora con la ni-pote Erina che l'accudisce tutto il giorno e per tutti i giorni; con lei è ancora nella sua famiglia. Con la nipote Gabriella che ar-riva solo al lunedì, Viola è in chiesa perché pregano e can-tano le canzoni della Messa, è nel salotto di casa per qualche parola, qualche risatina, qual-che cantata montanara, è in cucina per la colazione e per il pranzo è sui banchi di scuola. Sì, a scuola! Perché sotto le
fronde del poderoso Begnami-no ci stanno sempre delle “ragazze” attente alle lezioni del giorno di lunedì e cantano canzoni del passato ascoltan-dole da un registratore, parlano degli usi e costumi di una volta; commentano le tante fotografie che mostra con orgoglio la nuo-va compagna Emma prove-niente dalla valle dei Mocheni, ricordano e spiegano i lavori femminili alla stalla, nei campi e in casa con tanti bambini in-torno, coi suoceri, i cognati co-me racconta Ottilia, una signo-ra grande e robusta con ferri e lana sempre appresso, leggono divertite le poesie su Pergine, raccolte in un libro della nostra anziana signorina Emilia, genti-le e riguardosa dai bianchissimi capelli. E così le donne del 4° piano si trovano in 7 a frequentare il viale alberato di Filodenri, Be-gnamini e Dracene. Altre persone passano e si incuriosiscono al nostro grup-po ed otteniamo la benedizio-ne di Padre Albano e Suor Santina; altri si intrattengono brevemente ed amichevol-mente con noi per capire cosa si fa ogni lunedì in quel posto. E nasce la meraviglia! Anche gli operatori di assistenza e i fisioterapisti passando con
altre donne e con altri uomini ci individuano e ci interpellano su questa attività. Udire da bocche non certamen-te giovani il parlar di casa, di lavoro, di montagna, il ricordar di figli, di scuola, di chiesa, di morosi è sempre un piacere per l'anima non solo di chi fa queste cose, ma anche e so-prattutto per chi ama queste persone. E così anche gli operatori più sensibili dedicano qualche pic-colo tempo alle loro “ragazze” e si lasciano coinvolgere in una vecchia strofa di operetta, in qualche melodia in disuso, per una breve esibizione sul taglio di capelli, sul moderno tipo di vestire, sulla foggia degli orna-menti indossati. Così nascono sorrisi ed ap-plausi! Il grazie reciproco cre-sce così bene che è una bel-lezza! Un'altra Emilia arriva al 4° pia-no: la conosciamo al battere triste delle campane per il suo Gianni; ora lei è sola e triste, ma è con noi e sarà la prima persona che al lunedì ci aspet-terà in sedia azzurra sotto al “Begna”.
dal gruppo AMICIZIA di via Pive
LA NOSTRA STORIA
L’appuntamento con
il “Gruppo Amicizia”
è ogni lunedì mattina
al 4° piano di Via
Pive.
14
Era tempo che anche il gruppo di appassionati di cruciverba della sede di via Marconi si presentasse sulle pagine del giornalino! Da qualche anno, puntualmen-te alle 16 di ogni venerdì, ci si incontra per risolvere uno sche-ma. Solo nel tempo di Quaresi-ma sospendiamo questo pas-satempo, ma ci incontriamo ugualmente per pregare la “Via Crucis”. Fra di noi si è instaurato un bel gruppo di amicizia, siamo pre-valentemente donne, ma ogni tanto fa capolino anche qual-che coraggioso. Vogliamo ricordare con affetto, a tal proposito, l’amico Quirino, mancato qualche mese fa, che ci ha sempre fatto compagnia. Solo problemi di salute, un ap-puntamento dal parrucchiere,
la visita di parenti o amici ci distoglie dal nostro appunta-mento. Mentre cerchiamo la soluzione delle varie definizioni, approfit-tiamo per approfondire qualche argomento, per scambiarci qualche curiosità, per rispolve-rare le nostre conoscenze di storia e geografia e, perché no, anche per qualche battuta o barzelletta. A volte affiorano alla memoria ricordi di tanto tempo fa. Durante i nostri incontri l’atmosfera è serena, si sta be-ne insieme. Una volta risolto completamen-te lo schema, ci prendiamo una pausa per bere qualcosa. Un affettuoso pensiero anche all’amica Cornelia che ci ha lasciati nei giorni scorsi. Un affettuoso saluto a tutti gli altri Ospiti ed un invito ad ag-gregarsi alla nostra bella compagnia da parte delle a-miche del cruciverba e della volontaria Anna.
“Poi, assieme ad altri
Ospiti che si uniscono a
noi dopo il cruciverba, ci
raccogliamo in preghiera
recitando il S. Rosario. E’
un momento molto bello,
particolare e molto
sentito e partecipato.
Alla fine ci salutiamo con
cordialità e sono sicura
che il nostro cuore, dopo
lo svago e la preghiera, è
più leggero e sereno” -
Anna
PAROLE CROCIATE
di Anna Cortesi
L’appuntamento con
il “Cruciverbone” è
tutti i venerdì
pomeriggio alle
16.00 nel Soggiorno
del 2° piano di via
Marconi
15
ATTIVITA’
LABORATORIO MANIPOLAZIONE CRETA
Alcuni anni fa, grazie all'attività proposta dalle volontarie Tere-sa, Giuliana e Maria ad alcuni Ospiti del gruppo “attività espressive/figurative”, nella no-stra Casa è entrata con molta discrezione la creta: un mate-riale composto da “calcare ter-roso, bianco o variamente colo-rato, usato per terrecotte, nella scultura o altro; argilla”. In quell'occasione è stato coin-volto anche un “ceramista” O-spite al nucleo del 2° piano che ha messo a disposizione le sue conoscenze e capacità. Successivamente è stato atti-vato un laboratorio per costrui-re, con materiale di recupero, un tornio elettrico per poter fare vasi ed altri oggetti. Dopo alcu-ni mesi di lavoro, che oseremo definire piuttosto fantasioso, creativo e foriero di curiosità e interesse, il tornio finalmente
ha fatto i suoi primi giri ... e an-che gli ultimi: non era infatti possibile avere le omologazioni ed i permessi indispensabili per poter utilizzare tale attrezzatura in R.S.A. Fortunatamente è giunta in no-stro soccorso l'associazione perginese “Atelier”, rappresen-tata dalla Signora Teresa Nata-le, che gentilmente ci ha messo a disposizione un tornio profes-sionale a pedale con il quale il Sig. Dino Franzoi può creare degli oggetti mostrando anche agli interessati (Ospiti, famiglia-ri, operatori, volontari ...) le fasi necessarie per fare un vaso di terracotta . Lavorando con lui, maestro an-che nel creare fischietti, abbia-mo capito che la creta è un ma-teriale molto particolare, che si lascia lavorare solo da chi la sa comprendere e amare con pa-zienza e passione: è necessa-rio capire quando ha il giusto grado di umidità, altrimenti non si riuscirà a dare agli oggetti le forme desiderate. Per questo è utile conservarla avvolta in un canovaccio da mantenere umi-do aggiungendo eventualmente dell'acqua ... ma non finisce qua. La pazienza sopra citata entra in gioco anche nel saper aspettare il momento giusto per le rifiniture (asportazione di e-ventuali sbavature e imperfe-
zioni con coltellini e/o carta ve-trata) da apportare ai manufatti prima dell'essicazione e suc-cessiva cottura. Durante questo laboratorio so-no già stati creati alcuni oggetti con varie modalità di lavorazio-ne: al tornio per il vasellame, a “mano libera” per fare i fischiet-ti, utilizzando degli stampi in gesso per fare delle ocarine; anche gli stampi in gesso sono stati fatti al nucleo durante que-sta attività. Speriamo di poter proseguire in questo progetto che coinvolge non solo chi sta manipolando la creta in quel momento, ma an-che chi sta osservando e cer-cando di immaginare la forma che nascerà da quel pezzo di creta stretto e accarezzato dal-le abili mani di Dino o di altre persone che vogliono speri-mentare il piacere di lasciarsi coinvolgere nell'utilizzo di que-sto meraviglioso materiale.
di Giorgio Dalmaso e Dino Franzoi
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ALLENIAMO CORPO E MENTE
Martedì mattina tutti in movi-mento! In sala polivalente si esercitano muscoli e cervelli. Con studiati esercizi specifici semplici e divertenti i fisiotera-pisti Sonia e Michele stimolano le capacità nel cammino e nei movimenti spontanei, smuovo-no arti poco usati ed esercitano la coordinazione degli Ospiti
che hanno capacità di deambu-lazione. L'animatrice Sonia invece ri-sveglia la mente di un altro gruppo di Ospiti con giochi di memoria e di ragionamento, esercizi di concentrazione e semplici calcoli matematici, con un'attenzione particolare alle relazioni.
Si conclude per tutti con il ri-chiestissimo gioco dei birilli, molto apprezzato dai numerosi “atleti” Ospiti partecipanti, che, pur accontentando una sana rivalità tra due squadre, eserci-ta la cordinazione, la memoria e non ultime le interazioni.
di Sonia Gottardi e di Sonia Tonezzer
SERATE AL CINEMA
di Francesca Ferrari
Anche in estate, continua l'ap-puntamento con il cinema. In via Pive abbiamo potuto gu-stare film che spaziavano dal genere romantico a quello comico/divertente. Prolungare la serata fino alle 21.30 è stato a volte impegnativo ma sempre soddisfacente, grazie anche alla collaborazione degli opera-tori di nucleo. Vi auguriamo buona visione
per i prossimi film. In via Marconi sono proseguiti gli incontri proposti dai volontari Walter Fontanari e Mauro Lu-nelli con i documentari sulle nostre montagne. Appunta-mento molto gradito dai nostri Residenti che intervengono vi-vacemente riportando le loro impressioni e le loro esperien-ze personali.
17
ATTIVITA’
dove barchette a vela e wind-
surf ci hanno occupato piace-
volmente il pomeriggio. Prossi-
ma meta il 25 agosto sarà la
Denominatore comune delle
gite del 4° piano di via Pive di
quest'anno sono i “laghi”.
Abbiamo iniziato con la spiag-
getta in fondo al lungolago di
Calceranica, dove, oltre a man-
giare una gustosa merenda
portata dalla nostra cucina, i
nostri Residenti hanno potuto
ammirare uno “spettacolare
panorama”.
Dopo alcune occasioni annulla-
te, a causa del caldo intenso,
finalmente l'uscita alla spiaggia
della darsena di S. Cristoforo
Comparsa di Pinè per una pre-
ghiera, senza dimenticare un
buon gelato al lago di Pinè.
Lago:che bella vista!
NEWS DAL 4° PIANO di via Pive
Orto e mercato contadino
Anche quest'anno nel terrazzo
del 4° piano in via Pive è stato
allestito un piccolo orto. Curati
da Gemma e Giovanna nei
grandi vasi crescono fragole,
fragoline di bosco, lamponi e
mirtilli che quasi non arrivano a
maturare tanta è la fretta di co-
glierli e mangiarle.
Quale miglior collegamento
quindi che quello con il mercato
contadino del giovedì mattina
dietro piazza Municipio?
Con l'aiuto dei colleghi operato-
ri e dei volontari le nostre Ospiti
possono curiosare sui banchi
dei “nostri colleghi agricoltori”,
ammirare i loro prodotti e tal-
volta assaggiarli, consolandosi
poi della nostra limitata produ-
zione con un buon caffè in
piazza Municipio.
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Viaggiando per … Madrano - Segonzano - Fierozzo S. Francesco - Canezza …
NEWS DAL 1° PIANO di via Pive
Non è mancata la gioia nell'in-contrare i nostri paesani e fami-liari con i quali abbiamo condi-viso la merenda rievocando i momenti significativi trascorsi assieme. Tutto questo ci ha dato la bella sensazione di appartenere an-cora alle nostre comunità dove abbiamo vissuto. Cogliamo l'occasione per rin-graziare Milena, Bruna, Renata e Mauro che volontariamente ci hanno accompagnato renden-do piacevoli le nostre uscite e i familiari e conoscenti che ci hanno accolto.
Nel nostro cuore e nei nostri pensieri è sempre presente il nostro paese, la nostra casa e le persone care che hanno condiviso con noi le gioie, i do-lori e le fatiche di ogni giorno della nostra vita. In occasione delle uscite pome-ridiane con i nostri operatori: Silvana, Gino e Cristina, abbia-mo realizzato il nostro deside-rio di ritornare in quei luoghi. Rivederli ha suscitato in noi tanta emozione e nostalgia.
LA RASSEGNA STAMPA
di Francesco Roat
È trascorso all’incirca un anno da quando ‒ al quarto piano della struttura di Via Pive ‒ nel-la mattina di ogni venerdì per un’ora, come volontario, ho iniziato ad incontrare un grup-po di Ospiti interessati alla let-tura ed al commento delle noti-zie riportate dai quotidiani. L’idea era quella non solo di fornire un freddo resoconto delle notizie del giorno, ma di suscitare l’attenzione da parte degli anziani su temi che pote-vano essere davvero motivo d’interesse e partecipazione. Obiettivo ulteriore, inoltre, era quello di stimolare anche i più restii ad esprimersi; al dialogo, insomma. Va detto che i primi tempi sono stati tutt’altro che facili. La maggior parte delle persone
aveva all’inizio un approccio titubante: sia con me, che con i brani degli articoli proposti. Bi-sognava individuare lo spazio giusto: né troppo ampio e di-spersivo, né troppo angusto. Occorreva fare in modo che la voce dello speaker arrivasse a tutti (e a ciò si è ovviato posi-zionando in modo ottimale un amplificatore). Era infine op-portuno “riscaldare” l’uditorio parlando in modo da risultare accattivante e coinvolgente: cosa tutt’altro che semplice. E confesso che per qualche me-se nutrivo forti perplessità che l’esperimento riuscisse a de-collare. Poi però, un poco alla volta, provando e riprovando, il dialo-go si è avviato e l’interessamento s’è fatto via
via più vivo, più partecipe. I partecipanti hanno mostrato presenza continuativa e i loro interventi sono aumentati di numero. Così si può dire che oggi il gruppo costituisca un momento/ambito significativo di stimolo per l’attenzione e la riflessione intorno a ciò che accade oltre le quattro mura della Casa di Riposo. Auguria-moci dunque di poter continua-re i nostri incontri settimanali con sempre rinnovato impe-gno, affacciandoci a quella fi-nestra spalancata sul mondo che il giornale rappresenta.
L’appuntamento con
la “Rassegna
stampa” è tutti i
venerdì mattin
a al 4°
piano di via Pive
ATTIVITA’ 19
OLIMPIADI 2010
20
EVENTI
Giugno ci ha visti impegnati, malgrado la
pioggia ed il freddo in alcune giornate,
nelle consuete sfide tra Residenti delle
varie A.P.S.P. del Trentino (e non solo).
Quest’anno abbiamo sfoggiato la
nuovissima tuta con un nostro logo creato
apposta per l’occasione che ci ha reso
ancor più “squadra”…
Sarà anche per questo , forse, che grazie
all’impegno di tutti i partecipanti oltre che
alle vittorie individuali siamo arrivati sesti
nella classifica finale portando a casa una
bella coppa.
La premiazione di tutti i partecipanti si è
tenuta, come da tradizione, durante la
premiazione del “Torneo di bocce - giochi
in amicizia” il 27 agosto in sala
polivalente.
21
EVENTI
PELLEGRINAGGIO A MONTAGNAGA DI PINE’
Domenica 6 giugno 2010 con gli Ospiti di via Marconi abbia-mo partecipato al pellegrinag-gio diocesano degli ammalati al Santuario Mariano di Pinè. Avevamo ricevuto l’invito a par-teciparvi dai volontari di Ospita-lità Tridentina i quali, con la col-laborazione dei volontari della Croce Rossa di Pergine, hanno organizzato la giornata. Nella Conca della Comparsa aveva-no piazzato un gran tendone dove hanno accolto tutti gli am-malati e i pellegrini al riparo dal sole. La Santa Messa è stata presie-duta dall’arcivescovo di Trento Luigi Bressan, il quale ha avuto parole di conforto per gli am-malati e i presenti:”La malattia è una prova per ognuno di noi. Sono momenti che ci fanno capire come la vita e la salute sono doni del Signore. Cristo è con noi nel momento della sofferenza e Lui sa
sempre valorizzare queste prove”. Dopo la S. Messa i vo-lontari di Ospitalità Tridentina hanno offerto a tutti i presenti un delizioso piatto di minestro-ne che tutti hanno apprezzato, per il secondo invece ha pen-sato la nostra cucina che rin-graziamo. E’ stato un pasto fru-gale consumato senza tavoli o comodità varie, ma diremo ben
riuscito. Ad accompagnarci e ad offrirci il loro aiuto c’erano due affezio-nati volontari: la Sig Nannini Maria e il Sig Holneider Giu-seppe che non mancano mai nel momento del bisogno. Ver-so le 14 c’è stata la recita del S. Rosario, dopo il quale abbia-mo chiesto all’arcivescovo se era disposto a fare una foto con gli Ospiti ed ha accettato più che volentieri. Gli Ospiti hanno partecipato alla giornata volentieri e con dedizione sop-portando il caldo e i piccoli in-convenienti che si presentano per essere così numerosi ad un evento, basti pensare che c’erano oltre duemila parteci-panti. Noi animatori di via Mar-coni ci sentiamo in dovere di ringraziare la responsabile di Ospitalità Tridentina di Pergine Divina Rosanna e i volontari per l’impeccabile organizzazio-ne, l’aiuto e il minestrone, la responsabile del servizio socio assistenziale gruppo Croce
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PELLEGRINAGGIO A PIETRALBA
Rossa di Pergine Sartori Dona-tella e i volontari per l’attenzione e la cura verso gli Ospiti, i volontari del gruppo Pastorale sempre presenti, tutti
gli Ospiti che hanno partecipato e per ultima, ma non da meno, l’Amministrazione della A.P.S.P. che ci permette di rea-lizzare questi eventi.
Gli Ospiti che hanno partecipa-to a questa bella manifestazio-ne uniscono un loro plauso e ringraziano vivamente tutti gli organizzatori.
Al fine di rispettare e risponde-re al desiderio spirituale dei nostri Residenti di poter parte-cipare anche quest’anno, ai pellegrinaggi organizzati dalla parrocchia e dalla diocesi, la nostra amministrazione ha pen-sato di organizzare anche un pellegrinaggio della “Casa” in Pullman… Così, dopo aver un po’ indaga-to sulle preferenze dei nostri Residenti, abbiamo scelto “Pietralba”(era dal 2001 che non ci andavamo). Partenza mercoledì 12 maggio sotto una pioggia torrenziale, che però non ci ha scoraggiati. Muniti di “ombrelloni” e coperte per il freddo, oltre a tutto il ne-cessario, siamo partiti alla volta del santuario. Giunti puntuali, senza intoppi, tutti alla S. Mes-sa celebrata dal nostro Cappel-
La giornata è trascorsa serena-mente, in un clima di festosa amicizia, grazie anche a tutti i familiari e amici volontari che ci hanno accompagnato. Non ci crederete… senza prendere nemmeno un po’ di pioggia… tanto che si è potuti andare a comperare qualche ricordino da portare a casa per chi non ha potuto esserci… Un Grazie speciale al nostro Direttore che ha proposto e ha partecipato personalmente all’evento. E sentiti i pareri po-sitivi, dei partecipanti, possia-mo dire che il pellegrinaggio è andato bene e stiamo già pen-sando alla destinazione per il prossimo anno.
lano Padre Rinaldo che ha ac-cettato di venire. Dopo il ristoro dell’anima, tutti al ristorante per il pranzo, con la nostra I.P. Bri-gitte che con attenzione e pre-mura si assicurava che tutti stessero bene.
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CENE D’ESTATE
Gemma Lorenzini: “Molto
piacevole la serata con le mie
nipoti, buono il cibo e la
compagnia”.
Casimiro Valentini: “Sono
molto contento della cena e in
particolare mi è piaciuta la mu-
sica della fisarmonica”.
Severina Roat: “Mi è piaciuto
molto il menù scelto”.
EVENTI
Le offerte raccolte saranno
destinate all’acquisto di
materiale per le attività di
animazione.
In totale sono stati raccolti
€ 400.00 circa
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Salomon Lina: “Ottima la ma-
gnada, apprezzati i frutti di
bosco col gelato. Sono contenta
della serata trascorsa con i miei
famigliari”.
Gadotti Fiore: “Bella musica,
molto contenta della compa-
gnia delle mie nipoti e soprat-
tutto ho apprezzato “el pasto
come sti ani.”
Curzel Rosina: “sono molto sod-
disfatta della serata in compa-
gnia dei miei famigliari. Anche
loro hanno apprezzato sia il
menù che la manifestazione e
mi vedono quasi “ringiovanita”, rispetto al periodo nel quale sono
entrata”.
25 L’ANIMAZIONE INFORMA
AZIONE 10 Sono Giovanna, Susanna, Franca e Daniela le meraviglio-se “ragazze” dell’Azione 10 che da aprile/maggio sono con noi su tutti i piani della struttura di Via Pive e al 1° di Via Marconi. Il Servizio Animazione a cui sono “affidate” è molto soddi-sfatto della loro presenza e del contributo prezioso che stanno apportando, infatti, nei nuclei contribuiscono a migliorare la qualità della vita dei nostri Re-sidenti ascoltandoli, accompa-gnandoli nei vari spostamenti
nel nucleo o per brevi uscite, oppure svolgendo per loro pic-cole commissioni o altre attività personalizzate… cercando di essere imparziali e con un at-teggiamento di attenzione ed interesse per tutti, soprattutto per chi normalmente non parte-cipa alle attività di animazione comune. Grazie di cuore per l’impegno con cui state svolgendo il vo-stro lavoro.
NOTIZIE FLASH
IL NUCLEO ALZHEIMER CAMBIA NOME… Gli operatori assieme ai residenti: Clelia, Daniela, Elda, Livia A., Livia B., Margherita, Pia Luigia e Rosa hanno scelto di rinominare il Nucleo Alzheimer chiamandolo “Nucleo Sorgente”. TORNIAMO AL MARE Dopo sette anni, così tanti ne sono passati, dall’ultimo soggiorno marino, organizzato dall’allora Casa di Riposo S. Spirito. proprio da dove avevamo lasciato abbiamo scelto di ricominciare… Quindi dal 28 ago-sto al 4 settembre un gruppo di Residenti, avuto l’autorizzazione medica, ha soggiornato al mare presso la “casa per ferie Stella Maris” di Jesolo Lido. IL 7° TORNEO “GIOCHI IN AMICIZIA” Altro tradizionale appuntamento estivo è il torneo di bocce. Dal 9 al 27 agosto la nostra Casa è diventata protagonista e ha organizzato le gare presso il suo “storico” campo di bocce nella sede di Via Pive. I Re-sidenti, in coppia con un “esterno” (volontario, familiare, amico, ecc…) si sono confrontati nei vari turni mettendocela tutta… Complimenti a tutti i partecipanti!!! 13 AGOSTO: IL PRANZO IN ALBERÈ “Un appuntamento che ormai è una tradizione”. Grazie ai nostri amici volontari del Movimento Pastorale che ogni anno ci ospitano presso la Casa degli alpini a Tenna, offrendoci un pasto con menù tipico tren-tino pazientemente preparato dalle loro abili mani, condito dal loro affetto e vicinanza, a dimostrazione di un “legame” che ci unisce da anni… LE SPIZZATE DEL GRUPPO MAGLIA Dopo un anno di duro lavoro, siamo andati a mangiarci la pizza; quest’anno al lago di Caldonazzo pres-so il ristorante Europa. Una serata magnifica con un panorama mozzafiato e la compagnia degli amici volontari che fedelmente e con amore ci stanno vicino ogni settimana per aiutarci nel lavoro ma soprat-tutto per parlare con noi. Grazie di cuore.
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“ Grazie “ Desidero dire “grazie” alle care persone che per scelta o professione (volontari e operatori) ci sono vicine con dedizione, offrendoci amore e comprensione. A tutte loro dedico questo scritto di ignoto che esprime la nostra profonda riconoscenza. Ines e le Ospiti del 3° piano Via Marconi
CANTICO DI UN ANZIANO
Benedetti quelli che mi guardano con simpatia.
Benedetti quelli che comprendono il mio cammino stanco.
Benedetti quelli che parlano a voce alta per minimizzare la mia sordità.
Benedetti quelli che stringono con calore le mie mani tremanti.
Benedetti quelli che si interessano della mia lontana giovinezza.
Benedetti quelli che non si stancano di ascoltare i miei discorsi già tante volte ripetuti. Benedetti quelli che comprendono
il mio bisogno di affetto. Benedetti quelli che mi regalano
frammenti del loro tempo. Benedetti quelli che si ricordano
della mia solitudine. Benedetti quelli che mi sono vicini
nella sofferenza. Benedetti quelli che rallegrano gli ultimi giorni della mia vita.
Benedetti quelli che mi sono vicini nel momento del passaggio.
***** Quando entrerò nella vita senza fine
mi ricorderò di loro presso il Signore Gesù.