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SEZIONE 0 - DATI IDENTIFICATIVI DEL PROGETTO …Sezione B Descrizione del progetto 7 A.1.1.5 Valore...

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2 SEZIONE 0 - DATI IDENTIFICATIVI DEL PROGETTO 01 Titolo: FARMAZIONE OBBLIGATORIA PER ASSISTENTI FAMILIARI 02 Acronimo: FAMILYCARE 03 Soggetto proponente capofila e partenariato operativo 03.1. Denominazione soggetto proponente (singolo o capofila di partenariato) ATHENA SRL 03.2 Forma giuridica del partenariato (se previsto) ATI ATS Convenzione (solo se tutti soggetti pubblici) Già costituito Da costituire 03.2.1 Denominazione soggetti partner di ATI/ATS/convenzione 03.3 Nel caso in cui il proponente (singolo o capofila/partner di ATI/ATS) sia un consorzio o un’associazione o un’impresa facente parte di un gruppo/consorzio/associazione/fondazione, indicare se E’ previsto il coinvolgimento per l’attuazione di parti del progetto di soggetti consorziati o associati o altre imprese dello stesso gruppo/consorzio/associazione/fondazione Non è previsto 03.4 Denominazione soggetti consorziati (o altri associati o altre imprese dello stesso gruppo/consorzio/associazione/fondazione proponente) attuatori di parti del progetto (se previsto il loro coinvolgimento) 04 Identificazione dell’obiettivo specifico e dell’azione (INDICARE ASSE, Obiettivo Specifico e Azione, come declinati in allegato all’avviso) 04.1 Asse: II 04.2 Obiettivo specifico: e 04.3 Azione: 5
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SEZIONE 0 - DATI IDENTIFICATIVI DEL PROGETTO

01 Titolo:

FARMAZIONE OBBLIGATORIA PER ASSISTENTI FAMILIARI

02 Acronimo:

FAMILYCARE

03 Soggetto proponente capofila e partenariato operativo

03.1. Denominazione soggetto proponente (singolo o capofila di partenariato)

ATHENA SRL

03.2 Forma giuridica del partenariato (se previsto)

ATI ATS Convenzione (solo se tutti soggetti pubblici)

Già costituito Da costituire

03.2.1 Denominazione soggetti partner di ATI/ATS/convenzione

03.3 Nel caso in cui il proponente (singolo o capofila/partner di ATI/ATS) sia un consorzio o un’associazione o un’impresa facente parte di un gruppo/consorzio/associazione/fondazione, indicare se

E’ previsto il coinvolgimento per l’attuazione di parti del progetto di soggetti consorziati o associati o altre imprese dello stesso gruppo/consorzio/associazione/fondazione

Non è previsto

03.4 Denominazione soggetti consorziati (o altri associati o altre imprese dello stesso gruppo/consorzio/associazione/fondazione proponente) attuatori di parti del progetto (se previsto il loro coinvolgimento)

04 Identificazione dell’obiettivo specifico e dell’azione

(INDICARE ASSE, Obiettivo Specifico e Azione, come declinati in allegato all’avviso)

04.1 Asse: II

04.2 Obiettivo specifico: e

04.3 Azione: 5

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05 Tipologia utenza

05.1 Indicare l’utenza prevista

Persone inoccupate, disoccupate, inattive, in CGIS o mobilità, residenti nella Provincia di Siena; il 75% dei posti disponibili è riservato a donne.

06 Finanziamento

Euro % sul costo di progetto

Totale costo progetto 32.000,00 100%

Finanziamento pubblico richiesto 32.000,00 100%

Cofinanziamento facoltativo 0,00 0,0%

07 Rilevazione presenza priorità trasversali POR

07.1.Barrare le priorità trasversali di cui il progetto tiene conto

X Parità di genere

Organismi di pari opportunità in fase di progettazione/selezione/realizzazione del progetto Presenza di elementi di flessibilità negli orari: Conciliazione con i tempi di vita e di lavoro: Il calendario delle lezioni sarà redatto dall’Agenzia formativa tenendo conto delle esigenze delle diverse parti coinvolte nelle attività. In particolare, l’Agenzia formativa si impegna a tener conto delle difficoltà e delle richieste dei partecipanti connesse ai carichi familiari, realizzando un calendario attività che agevoli il più possibile l’allievo. Presenza di servizi di cura (per bambini, anziani) attivabili dai beneficiari

X Pari opportunità – Specificare :

Riguardo al problema della disabilità, a tutti gli allievi che si trovano in condizioni di handicap psicofisico, sarà data comunicazione diretta (con relativa documentazione) delle opportunità e dei servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche o da soggetti privati (assistenza domiciliare, trasporti sociali, servizi di prossimità, ecc.), per favorire la partecipazione e prevenire situazioni di abbandono delle attività formative.

Le problematiche relative alle discriminazioni su base religiosa, relative all’identità sessuale o ai fenomeni di omofobia, saranno all’attenzione del progetto sia nel processo che nel contenuto.

In ogni caso, i docenti, con il supporto del tutor e di ulteriori forme di sostegno didattico, metteranno in essere tutte le azioni necessarie a garantire percorsi di inclusione sociale ed educativa di tutti i soggetti adulti in formazione, in forme e modi adeguati ai bisogni rilevati.

• Sarà data priorità di accesso per 2 posti ad un’utenza in situazione di disagio; soltanto se non perverranno domande da parte di tale tipologia di utenza, i posti potranno essere occupati da altri soggetti. A questo scopo, saranno stabiliti contatti con i Responsabili delle categorie protette dei Centri per l’Impiego della Provincia di Siena, in modo da facilitare la promozione dell’iniziativa e l’eventuale iscrizione da parte di tali persone.

x Altre eventuali priorità- Specificare:

• Approccio individualizzato: durante l’attività in aula è prevista la presenza di un tutor. Il tutor avrà non solo la funzione di supportare la logistica, ma anche di supportare il docente durante la lezione, per verificare che tutti gli allievi siano su uno stesso livello di apprendimento, recuperare eventuali lacune e/o supportare i processi di elaborazione cognitiva, nonché essere a disposizione degli allievi per effettuare colloqui individuali, allo scopo di verificare l’andamento del corso, registrare problemi e suggerimenti e proporre al direttore eventuali correzioni in itinere.

• E’ prevista l’attuazione di una lezione finale dedicata all’ orientamento in uscita; tali ore verranno strutturate nel seguente modo:

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- discussione di gruppo: analisi delle competenze e capacità acquisite e loro integrazione nella vita lavorativa; analisi della crescita personale e maturazione professionale raggiunta;

- spendibilità e collocabilità del profilo professionale nel mercato del lavoro;

- tecniche di ricerca attiva del lavoro.

08 Area territoriale

08.1 Zona in cui ricade il progetto

ZONA VALDELSA

ABSTRACT 09 Sommario idea progettuale

09.1 Descrizione sintetica del progetto (max 15 righe)

Il progetto si propone di formare 14 persone inoccupate, disoccupate o inattive, per favorirne l’occupabilità, nell’ambito di un profilo professionale fortemente richiesto sul mercato, sia presso cooperative sociali, sia tra soggetti disoccupati (soprattutto di genere femminile), che aspirano a trovare rapidamente un lavoro. In effetti, il lavoro di cura orientato alle persone ha un forte trend di crescita ed è suscettibile (per effetto soprattutto dell’innalzamento degli indici di vecchiaia della popolazione e dell’allungamento della vita media) di ulteriore aumento. Il corso seguirà il percorso richiesto dal profilo previsto dalla Regione Toscana (Decreto del 19/12/2006, n. 6219), integrato da azioni innovative sia sul piano dei contenuti (in modo particolare, riguardanti approfondimenti specifici sulle diverse forme di demenza senile e di malattie neurodegenerative, malattie sempre più frequenti) sia sul piano del sostegno didattico individuale (tutoraggio individualizzato, azioni di orientamento e accompagnamento in uscita). Al percorso di formazione teorico-pratico, sarà affiancata un’attività di stage, attentamente programmata in tutte le sue fasi, da svolgersi in strutture qualificate convenzionate.

09.2 Partecipanti/destinatari del progetto (max 5 righe)

I destinatari del progetto sono persone che si trovano in situazione di: Inoccupazione (ossia persone alla ricerca di una prima occupazione, immediatamente disponibili allo svolgimento e alla ricerca di un’attività lavorativa); disoccupazione di breve o lunga durata (disoccupati in senso stretto ossia persone che hanno perso un precedente posto di lavoro, immediatamente disponibili allo svolgimento e alla ricerca di un’attività lavorativa); Inattività di breve o lunga durata; lavoratori in CIGS e mobilità, che hanno bisogno di riqualificare le proprie competenze personali, per migliorare il tasso di occupabilità. N. 11 posti (75,00 %) saranno riservati a donne; n. 2 posti saranno riservati a soggetti appartenenti alle categorie di soggetti svantaggiati; n. 1 posto sarà riservato a utenti di età superiore a 45 anni.

09.3 Numero partecipanti/destinatari, di cui % di donne

14, di cui 11 donne (75%)

09.4 Punti di forza del progetto (max 5 righe) (nel caso di progetto multiobiettivo evidenziare anche il valore

aggiunto relativo al compresenza di più obiettivi specifici)

Esperienza pluriennale degli enti attuatori in progetti simili e coincidenti; Esperienza pluriennale dei formatori nel settore di riferimento; Metodologie formative: la formazione privilegia il carattere tecnico, cioè stimola l’applicazione diretta delle conoscenze e delle tecniche illustrate alle procedure di lavoro, che saranno attuate concretamente dai destinatari del corso.

Sezione riservata all’ufficio Numero matricola del progetto approvato:……………………….

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Sezione B Descrizione del progetto

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A.1 SCHEDA DEI SOGGETTI ATTUATORI

A.1.1 Soggetto proponente (singolo o capofila di ATI/ATS)

A.1.1.1 Dati identificativi denominazione e ragione sociale: Athena s.r.l. natura giuridica: società responsabilità limitata rappresentante legale: Angiolo Piccioli indirizzo (via/piazza, città, provincia, CAP): VIA LEOPARDI, 31/C – 52025 Montevarchi (AR) tel.: 055/981066 fax: 055/901859 e-mail: [email protected] referente del progetto: GIUSEPPINO PIRAS ruolo: DIRETTORE AGENZIA tel.: 055/981066 fax: 055/901859 e-mail: [email protected] coordinate bancarie: IT 19 Z 01030 71600 000001209368 soggetto accreditato: X SI; indicare il codice di accreditamento (obbligatorio): AR0342

NO; compilare il riquadro seguente

Sede Legale: indirizzo (via/piazza, città, provincia, CAP): tel.: fax: e-mail: Sede Fiscale: indirizzo (via/piazza, città, provincia, CAP): tel.: fax: e-mail: Sede Operativa: indirizzo (via/piazza, città, provincia, CAP): tel.: fax: e-mail: Registrazioni: c/o Camera di Commercio: n.ro Anno Prov. c/o Tribunale: n.ro: Anno Prov. Partita IVA: Codice fiscale:

A.1.1.2 Ruolo e attività del capofila nel progetto

Progettazione

Coordinamento tecnico-amministrativo e didattico

Informazione

Orientamento

Diffusione

Monitoraggio e valutazione del progetto

Erogazione formazione

Preparazione materiale didattico

Coordinamento docenti

Tutoraggio

Organizzazione stage

Rapporti con le aziende

Direzione

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Sezione B Descrizione del progetto

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A.1.1.3 Attività formative e/o attività attinenti educazione/politiche del lavoro/altro (specificare) realizzate nell’ultimo triennio (indicare le 3 attività più significative ai fini del progetto: breve descrizione

dell’attività, sua durata, ruolo svolto, indicare amministrazione erogatrice fondi, e periodo svolgimento) (max 30 righe)

Corso di Qualifica QUALIFICARE GLI ASSISTENTI DI BASE CON COMPETENZE ASSISTENZIALI SU PATOLOGIE DEGENERATIVE E DEBILITANTI (ADB) 1) “Amministrazione erogatrice fondi: Provincia di Siena 2) Ruolo svolto: Soggetto attuatore unico Periodo svolgimento: 2012-2013 Durata: n. 600 ore Descrizione: percorso di qualifica per operatori addetti all’assistenza di base, per l’acquisizione di competenze specifiche in materia di conoscenze, tecniche e abilità relative all’assistenza alla persona.

2.) Progetto di formazione obbligatoria QUALIFICARE L’ASSISTENZA FAMILIARE Ruolo svolto: Soggetto partner attuatore Amministrazione erogatrice fondi: Provincia Siena Periodo svolgimento: 2012-2013 Durata: 220 ore Descrizione: Percorso di formazione obbligatorio rivolto ad Assistenti familiari della zona senese

3) Progetto cod. 12576 COMUNICAZIONE, INTEGRAZIONE, LAVORO: LA SFIDA DELLE COMPETENZE (INTEGRAJOB) (P.O.R. TOSCANA OB. 2 2007-2013, finanziamento pubblico € 102.590,00) Ruolo svolto: Soggetto capofila e attuatore

Amministrazione erogatrice fondi: Provincia di Arezzo Periodo svolgimento: aprile 2011- marzo 2012 Descrizione: 1 percorso di “Mediazione culturale nei centri per l'integrazione su bilancio di competenze e orientamento al lavoro” di 400 ore + n. 18 percorsi di aggiornamento di 30 ore ciascuno per assistenti familiari ed operatori del sociale (tot 540 ore di formazione); alcuni dei corsi attuati: “Corso per assistenti familiari straniere sulle competenze culturali in materia di S.L.A.”, “Corso per assistenti familiari straniere sulle competenze culturali in materia di demenze senili”, “Corso di italiano per stranieri- livello base, per assistenti familiari”, “Corso di italiano per stranieri- livello avanzato, per assistenti familiari”, “Comunicazione e sviluppo dell’autonomia personale: la formazione degli operatori socio sanitari”

A.1.1.4 Ulteriori informazioni ritenute utili per la candidatura L’Agenzia Athena, nell’ultimo decennio, si è occupata prevalentemente di formazione socio-assistenziale ed educativa. In particolare, Athena ha attuato ben 34 corsi per “Addetto all’assistenza di base”, coprendo tutte le zone socio-sanitarie della Provincia di Arezzo, e anche altre Provincie del territorio Regionale. Gestisce inoltre la formazione interna per oltre 13 aziende/cooperative di servizi sociali, coprendo il loro fabbisogno formativo attraverso la partecipazione a bandi FSE e dei rispettivi fondi interprofessionali. Ha maturato quindi, negli anni, una grande esperienza nella gestione di tali tipologie di percorsi. Ha inoltre vinto e gestito come capofila il progetto ASSISTENTI FAMILIARI DI ZONA, che prevedeva la formazione degli assistenti familiari dell’intero territorio provinciale di Arezzo.

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Sezione B Descrizione del progetto

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A.1.1.5 Valore aggiunto recato al progetto Athena srl ha un’esperienza decennale nella formazione socio-assistenziale, cosa che gli ha permesso di: - creare un sistema gestionale ad hoc, in grado di fronteggiare prontamente varie esigenze e problematiche, poiché da oltre 10 anni dirige e coordina tali tipologie di progetti. - Creazione di una solida rete di rapporti con le Cooperative/Enti operanti nel settore socio-sanitario; - avere a disposizione un vasto e altamente qualificato bacino di Risorse Umane, da cui selezionare sempre le figure docenti meglio indicate e qualificate per le varie discipline di insegnamento. Gli stessi docenti, grazie all’esperienza pluriennale di insegnamento agli adulti, nonostante provengano dal mondo del lavoro e non da quello della formazione, sono in grado di rapportarsi ad allievi non più “abituati” o lontani dal mondo scolastico e accademico, e in grado di padroneggiare tecniche attive di insegnamento.

A.1.2 Soggetto partner di ATI/ATS/Convenzione (se previsto il partenariato)

A.1.2.1 Dati identificativi denominazione e ragione sociale: natura giuridica: rappresentante legale: indirizzo (via/piazza, città, provincia, CAP): tel.: fax: e-mail: referente del progetto: Ruolo: tel. fax: e-mail: soggetto accreditato:

SI; indicare il codice accreditamento (obbligatorio):

NO; compilare il riquadro seguente

Sede Legale: indirizzo (via/piazza, città, provincia, CAP): tel.: fax: e-mail: Sede Fiscale: indirizzo (via/piazza, città, provincia, CAP): tel.: fax: e-mail: Sede Operativa: indirizzo (via/piazza, città, provincia, CAP): tel.: fax: e-mail: Registrazioni: c/o Camera di Commercio: n.ro Anno Prov. c/o Tribunale: n.ro: Anno Prov. Partita IVA: Codice fiscale:

A.1.2.2 Ruolo e attività nel progetto

A.1.2.3 Attività formative e/o attività attinenti educazione/politiche del lavoro/altro (specificare) realizzate nell’ultimo triennio (indicare le 3 attività più significative ai fini del progetto: breve descrizione dell’attività, sua durata, ruolo svolto, indicare amministrazione erogatrice fondi, e periodo svolgimento) (max 30 righe)

A.1.2.4 Ulteriori informazioni ritenute utili per la candidatura

A.1.2.5 Valore aggiunto recato al progetto

Aggiungere sottosezione A.1.2 per ciascun partner del progetto

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Sezione B Descrizione del progetto

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A.1.3 Soggetto consorziato (associato o impresa dello stesso gruppo/consorzio/associazione/fondazione proponente) attuatore di parti di progetto (da compilare nel caso di in cui il proponente singolo, capofila o

partner di ATI/ATS preveda di avvalersi di consorziati/associati/imprese/fondazione dello stesso gruppo, per l’attuazione di parti di progetto) A.1.3.1 Dati identificativi denominazione e ragione sociale: natura giuridica: rappresentante legale: indirizzo (via/piazza, città, provincia, CAP): tel.: fax: e-mail: soggetto accreditato:

SI; indicare il codice accreditamento (obbligatorio):

NO

A.1.3.2 Ruolo e attività nel progetto

A.1.3.3 ulteriori informazioni ritenute utili per la candidatura

Aggiungere sottosezione A.1.3 per ciascun consorziato previsto quale attuatore di parti del progetto

A.1.4. Specificare ruolo e funzioni prevalenti di ogni partner nel progetto .

A.1.4.1 Capofila

A.1.4.2 Partner 1

A.1.4.2 Partner 2

A.1.4.3 Partner 3

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Sezione B Descrizione del progetto

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A.2 SOGGETTI TERZI DELEGATI (N.B. se si prevede la delega è obbligatorio compilare sia la sottosezione A.2

sia la sottosezione F.1)

A.2.1 Soggetto delegato

A.2.1.1 Dati identificativi

denominazione e ragione sociale: natura giuridica: rappresentante legale: indirizzo (via/piazza, città, provincia, CAP): tel.: fax: e-mail: soggetto accreditato:

SI; indicare il codice accreditamento (obbligatorio):

NO

A.2.1.2 Attività oggetto di delega

progettazione

docenza Aggiungere altra/e sottosezione/i A.2.1 se i soggetti delegati sono in numero maggiore

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Sezione B Descrizione del progetto

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B.1 Informazioni generali

B.1.1 Presentazione progetto

X progetto presentato per la prima volta progetto già presentato

alla Provincia di Siena ad altra Pubblica Amministrazione. Indicare quale:

già finanziata una precedente edizione del progetto x NO

SI

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Sezione B Descrizione del progetto

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B.2 Contestualizzazione (problema individuato, contesto, target)

B.2.1 Contesto di riferimento e problema/esigenza che si intende affrontare (esplicitare il problema/esigenza individuati a cui si intende rispondere con il progetto, precisando gli eventuali studi /ricerche utilizzati a tale scopo e i soggetti che hanno variamente partecipato alla soluzione del problema)

Contesto di riferimento Dall’analisi della situazione sociale nazionale italiana emergono due tendenze: la contrazione della natalità e l’allungamento della vita media, che combinate insieme producono un processo di invecchiamento della popolazione accompagnato da un forte mutamento dei bisogni sociali . Per quanto riguarda la Toscana, sembra che questo processo sia più accelerato che nel resto delle regioni d’Italia. In epoca contemporanea la famiglia è andata incontro a grossi cambiamenti e trasformazioni strutturali determinati da presupposti economici e politici: dalla famiglia patriarcale a quella nucleare, a volte composta da una sola persona (vedovi, anziani, separati…), tendente a volte all’isolamento; la tendenza è quindi verso un isolamento crescente, sia affettivo, sia materiale, della parentela, verso la riduzione delle relazioni vicinali in funzione della mobilità territoriale e lavorativa. Secondo i dati Istat, al 1° gennaio 2009 erano residenti in Toscana 862.680 persone ultra65enni, in prevalenza (58%) donne. Queste persone rappresentano dal 20,2% al 24,8% della popolazione residente nelle 12 Aziende USL della Toscana, per un indice di invecchiamento medio regionale (percentuale di ultra65enni sul totale della popolazione residente in Toscana) del 23,3%, significativamente più alto del dato nazionale (20,1%) (Figura 1.6). La Toscana si conferma quindi come una regione ad alto invecchiamento, a livello nazionale seconda soltanto alla Liguria. La Provincia di Siena è la seconda per indice di invecchiamento (24,5%), seconda solo a Grosseto e al di sopra della media regionale.

La Provincia di Siena ha una delle popolazioni più anziane della Regione; la percentuale sia di ultrasessantacinquenni, sia di ultrasettantacinquenni è più elevata della media regionale; solo l'Alta Val d'Elsa ha una popolazione percentualmente più giovane. La percentuale di popolazione ultrasessantacinquenne oscilla infatti dal 21,6 della Zona Val d'Elsa al 27,26

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della Zona Amiata, quella con più di settantacinque anni dal 11,39 al 15,72. In particolare, è interessante evidenziare e dettagliare le classi di età anziane, sulle quali si orientano una quantità importante di servizi sanitari. Il primo dato di un certo rilievo è che il numero di anziani residenti nella provincia di Siena con più di ottanta anni, la cosiddetta quarta età, è considerevole. La seconda informazione è che la grande maggioranza di popolazione ultrasessantacinquenne è costituita da donne, con un progressivo fenomeno di femminilizzazione, che determina nella coorte degli ultraottantacinquenni una presenza di donne pari a quasi il 70% del totale.

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Sezione B Descrizione del progetto

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L'indice di vecchiaia (pop.65 e oltre/0-14x1000), che descrive quante persone con più di sessantacinque anni vi sono per ogni bambino sotto i quindici, nella provincia di Siena è notevolmente più elevato di quello regionale, anche se dal 2005 risulta in diminuzione in tutte le Zone; il trend in diminuzione è netto ed esteso all'intero ultimo quinquennio in Amiata e nella Zona Senese, progressivamente meno marcato in Val di Chiana e in Val d’Elsa. L''indice di dipendenza”, detto anche di carico sociale, rapporta la "quota" di popolazione teoricamente non produttiva alla popolazione attiva e, per quanto riguarda il confronto esterno con la Regione ed interno fra zone, va nella stessa direzione dell'indice di vecchiaia.

Altro dato non trascurabile è che la Provincia di Siena si estende su un’area di notevoli dimensioni e bisognosa di diversificazione delle attività economiche. Per completare il quadro andiamo ad analizzare con chi vivono le persone anziane. Quasi il 40% vivono con il proprio coniuge e il 10% anche con un figlio. Quasi il 26% vive da solo toccando il 40% negli ultra85enni (prevalentemente donne). Alcune riflessioni per l’interpretazione. Innanzitutto questo dato rileva la residenza anagrafica degli anziani e non la collocazione della loro abitazione rispetto alle abitazioni di altri parenti. Ovverosia non è possibile stabilire se e come

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Sezione B Descrizione del progetto

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esistono relazioni più o meno strette nella vita quotidiana di queste persone. In secondo luogo il dato non deve sorprendere perché nelle fasce di età più avanzate la morte del coniuge (e quindi l’esperienza della vedovanza) è un fenomeno assolutamente normale. Infine l’aumento dall’anno dell’inizio della rilevazione del dato, è in linea con l’aumento più accentuato degli ultra 85enni.

La stima della non autosufficienza Nel 2010 la non autosufficienza degli anziani riguarda, con livelli diversi di gravità, il 21% della popolazione anziana. I gradi “molto grave” e “grave” (quelli maggiormente invalidanti) riguardano il 10,25% della popolazione anziana. Il dato della stima è in costante crescita dal 2003 in avanti, in linea con l’aumento della popolazione anziana.

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Sezione B Descrizione del progetto

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Dopo aver valutato la stima, la domanda fondamentale è: chi si prende cura degli anziani non autosufficienti? In questa sede abbiamo concentrato la nostra attenzione su due aspetti: 1) le strutture e i servizi pubblici e del terzo settore e volontariato; 2) le “badanti”

Strutture e servizi Per quanto riguarda le strutture per anziani sono disponibili 813 posti per gli anziani non autosufficienti e 1.336 per quelli non autosufficienti sia convenzionati sia non convenzionati. A livello provinciale la copertura dei posti occupati convenzionati per non autosufficienti è del 99%.

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Sezione B Descrizione del progetto

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Per quanto riguarda i servizi di assistenza domiciliare, le persone che hanno ricevuto assistenza infermieristica sono state 13.553, che hanno ricevuto assistenza domiciliare programmata 1.925, che hanno ricevuto assistenza domiciliare semplice 499 e che hanno ricevuto assistenza domiciliare intergrata 607. Complessivamente ai dati che riguardano strutture e servizi pubblici e del terzo settore, vanno aggiunti anche i supporti delle famiglie (spesso le donne) e del volontariato. In conclusione sono ancora molti gli spazi per incrementare i servizi e le strutture rivolti alla popolazione anziana non autosufficiente anche con modalità innovative.

Le Assistenti familiari: centralità dell’immigrazione al femminile Un’altra risorsa delle famiglie è quelle delle “badanti”. Le assistenti familiari degli anziani non autosufficienti sono quasi nella totalità donne immigrate straniere. Alcuni dati per comprendere meglio di cosa stiamo parlando. L’immigrazione femminile alla fine del 2009 era pari a 14.922 e rappresenta il 53,3% dell’immigrazione complessiva e il 10,6% della popolazione femminile residente. L’incremento della popolazione straniera femminile rispetto a 5 anni fa è di quasi del 100%. Tra le prime quindici nazionalità delle donne straniere troviamo in successione oltre a quella rumena ed albanese, quella ucraina, quella polacca, quella bulgara. Sono le nazionalità prevalenti delle assistenti familiari.

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Sezione B Descrizione del progetto

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Un contributo significativo alla valutazione dell’impatto delle assistenti familiari sul sistema di Welfare della Provincia di Siena è stato dato dal progetto “Un euro all’ora”, nato nel 2004 per favorire la regolarizzazione dei contratti di lavoro delle assistenti familiari fornendo un euro per ogni ora di contributi Inps versati dalla famiglia. Il progetto ha avuto un impatto crescente sulle famiglie della provincia di Siena con una assistente familiare prevalentemente straniera. Le richieste di contributo, tutte soddisfatte, sono triplicate in cinque anni (da 415 domande a 1293) denotando un uso sempre più ampio di questa forma di supporto per la non autosufficienza. L’assistente familiare per il quale le famiglie hanno ricevuto il contributo è donna, straniera e proviene da quelle nazionalità maggiormente presenti in provincia di Siena tranne quella albanese: rumene, bulgare, polacche, ucraine, moldave. Il collegamento fra buona parte dell’immigrazione femminile e il lavoro di assistente familiare è evidente.

Tutti questi fattori determinano nuovi e vari bisogni sociali , che necessitano di risposte assistenziali immediate, diversificate, qualificate e che siano in grado di fornire il giusto supporto. Le cooperative sociali e le altre strutture assistenziali si trovano a gestire, sempre di più, per conto delle USL locali o di altri enti pubblici, nuovi servizi, per questo motivo hanno bisogno di personale altamente qualificato. E anche i servizi di assistenza familiare, per l’impatto generale che hanno sui servizi di assistenza alla persona hanno bisogno di crescere in qualità delle prestazioni. E’ proprio da questa esigenza che nasce questo progetto, attraverso il quale si vogliono formare persone che non sono in possesso di qualifica e che necessitano di frequentare il percorso formativo in oggetto per acquisire e per consolidare le conoscenze e le competenze necessarie allo svolgimento e quindi all’inserimento nel mondo del lavoro.

Problema che si intende affrontare Il problema che si intende affrontare è il deficit di figure professionali qualificate nel settore dei servizi alla persona. A fronte infatti di una crescita quantitativa e qualitativa della domanda di servizi rivolti alle fasce deboli di popolazione (anziani, minori, disabili), non vi è stata una parallela crescita di disponibilità di figure professionali in possesso di idonea qualifica professionale da impiegare nei servizi alla persona. La carenza riguarda in modo particolare e significativo le figure chiave da impiegare in questi servizi, soprattutto quelli rivolti alla popolazione anziana, cioè gli assistenti familiari. Tale carenza risulta dalle indagini recenti dell’IRPET e del CESVOT sulle caratteristiche strutturali del Terzo Settore e del Sistema di Welfare della Toscana. Il progetto quindi intende dare un contributo significativo alla qualificazione di una figura professionale, assolutamente necessaria per il miglioramento qualitativo dei servizi sociali e portare un contributo sia al

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Sezione B Descrizione del progetto

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sostegno dell’occupabilità (dato che i servizi alla persona sono stati inseriti dall’Unione Europea tra i nuovi bacini di impiego, a basso impiego di capitali e ad alto tasso di occupazione) e delle pari opportunità (dato che il ruolo professionale di assistente familiare è coperto quasi interamente dalle donne). Il progetto contiene moduli formativi che approfondiscono in modo specifico le tecniche di assistenza relative ad alcune malattie che richiedono una specializzazione elevata ed una competenza tecnica adeguata ai bisogni di estrema complessità che esprimono. Questo percorso formativo potrà così fornire un’adeguata risposta che possa soddisfare in modo efficiente ed efficace quelli che sono i bisogni rilevati, creando opportunità di lavoro qualificato nella Zona.

B.2.2 Risposta offerta dal progetto (descrivere come con il progetto si intende concretamente affrontare/risolvere il problema/esigenza)

Il progetto intende affrontare il problema del deficit formativo degli operatori dell’area socio-assistenziale che svolgono compiti primari di assistenza alla persona a domicilio, con la progettazione di un percorso di formazione che: a) risponde pienamente ai vincoli normativi e di contenuto richiesti dal repertorio regionale; b) si fa carico di un aggiornamento significativo delle competenze tecnico professionali che devono possedere gli assistenti familiari, rendendoli partecipi di un percorso formativo che li abilita ad affrontare carichi di assistenza anche di tipo specialistico, per lavori di cura che tengono conto di nuovi bisogni della popolazione anziana relativi all’area della non autosufficienza, con riguardo anche alle diverse forme di demenza senile e delle malattie neurodegenerative, che necessitano di un’assistenza specialistica e qualificata.

B.2.3 Autonomia e integrazione rispetto ad altre iniziative locali (indicare in quali termini, concretamente ed in che misura, il progetto si integra ad altre iniziative locali esistenti, nel rispetto delle reciproche autonomie, responsabilità, utenza)

Il progetto si connette in modo stretto e significativo agli obiettivi del PIANO INTEGRATO SOCIALE REGIONALE 2007-2010 e al PIANO INTEGRATO DI SALUTE, DI TRANSIZIONE E CONTINUITÀ elaborato dalla Società della Salute della Zona Senese nelle parti in cui si affrontano problemi analoghi riguardanti l’analisi della situazione sociale, i nuovi bisogni della popolazione anziana e dei soggetti non autosufficienti, che richiedono interventi di assistenza alla persona maggiori, più puntuali e qualificati. E’ evidente infatti che il primo modo di soddisfare correttamente questi bisogni consiste nella predisposizione degli interventi necessari per la formazione degli operatori sociali che lavorano nel delicato campo dell’assistenza a soggetti deboli (anziani, minori, disabili), per renderli in grado di affrontare problemi di assistenza di sempre maggiore complessità. Il progetto di formazione degli operatori di assistenza familiare si collega inoltre ad altri progetti in corso, gestiti dalla Società della Salute dell’area senese: 1. Gestione del FONDO UNICO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA, per venire incontro alle difficoltà delle famiglie a fornire un’assistenza continuativa e di qualità agli anziani e ai disabili in condizioni di non autonomia personale; 2. "Sportello per l'Assistenza domiciliare" presso i Centri per l'Impiego della provincia di Siena: si tratta di sportelli per informare, accogliere, accompagnare i cittadini che richiedono servizi socio sanitari e socio assistenziali (es. medicazioni domiciliari, protesi o ausili, semplice collaborazione domestica, ingresso in RSA ecc.). Agli allievi del corso saranno spiegate le modalità di funzionamento di tali sportelli, in modo da favorire il loro inserimento lavorativo. 3. Progetto “Un euro all’ora”, contributo dato alle famiglie, a partire dal 2004, per pagare i contributi Inps delle assistenti familiari, per favorire l’emersione dal lavoro nero

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Sezione B Descrizione del progetto

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B.2.3.1 Eventuali studi e ricerche utilizzati per l’individuazione del problema/esigenza e/o per delinearne la soluzione (citare le fonti in caso di documenti pubblicati, allegare copia in caso di indagini specifiche non pubblicate)

1. SOCIETÀ DELLA SALUTE SENESE – Piano integrato di salute di transizione e continuità, 2011 2. BALZAMO P.- VOLTERRANI A. (a cura di) Da bambini ad anziani: una vita a Siena. dati, servizi,

progetti. Relazione Sociale Provinciale 2010, Provincia di Siena, Osservatorio sociale Provinciale, Siena 2011

3. REGIONE TOSCANA - Piano Regionale Sociale Regionale 2007-2010; 4. REGIONE TOSCANA - Relazione Sociale della Regione Toscana 2007-2009, Firenze 2009 5. ANDREA VOLTERRANI - Competenze, conoscenze e strategie. Verso il futuro della cooperazione sociale

in Toscana, Franco Angeli, Milano, 2008 6. CESVOT (A cura di Mauro Pellegrino) - Servizi alla persona e volontariato nell’Europa sociale in

costruzione, Firenze 2002 7. IRPET - La cooperazione sociale nel sistema di welfare toscano. 1° Rapporto, Firenze 2005 8. FRANCESCA GIOVANI (a cura di) - Il lavoro flessibile: opportunità o vincolo? , Franco Angeli, Milano 2005 9. REGIONE TOSCANA / Parti sociali - Nuovo Patto per uno sviluppo qualificato e maggiori e migliori lavori

in Toscana, Firenze, 30 marzo 2004 10. IRPET - Le imprese cooperative nel sistema economico della Toscana. Secondo Rapporto, Firenze 2004 11. AA. VV. , Gestire il non profit, Il sole 24 ore, Milano, 1996. 12. ISFOL, Area dei servizi socio-sanitari 13. ISTAT- “La disabilità in Italia, il quadro della statistica ufficiale” 2010

14. REGIONE TOSCANA “Decreto del 19/12/2006, n. 6219”

B.2.4 Standard di riferimento per la progettazione dell’attività formativa

Repertorio Regionale delle Figure Professionali: progettazione di percorso finalizzato all’acquisizione di competenze relative ad intere figure professionali o intere Aree di Attività: rilascio di attestato di qualifica o certificato di competenze

Compilare la sezione B.2.5 Repertorio Regionale dei Profili Professionali: progettazione di percorso finalizzato

all’acquisizione di competenze relative a profili professionali attivabili nella fase transitoria e profili professionali riferiti a qualifiche dovute per legge: rilascio di attestato di qualifica

Compilare la sezione B.2.6

X Altro rilascio di attestato di frequenza o dichiarazione degli apprendimenti:

progettazione di percorso finalizzato all’acquisizione di singole capacità/conoscenze di una o più Area di Attività;

percorso finalizzato all’acquisizione di singole capacità/conoscenze non correlati a nessuna Area di Attività;

X percorso di formazione obbligatoria (attestato ad esito positivo)

Compilare la sezione B.2.7

B.2.5 Il progetto formativo prende a riferimento il Repertorio Regionale delle Figure Professionali e in particolare:

una figura professionale Compilare la sezione B.2.5.1 una o più Aree di Attività Compilare la sezione B.2.5.2

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Sezione B Descrizione del progetto

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B.2.5.1 Indicazioni relative alla figura professionale del Repertorio Regionale delle Figure

Denominazione della figura:

Livello EQF:

Denominazione e codice Aree di Attività che compongono la figura: 1) 2) … 9)

si prevede l’integrazione aggiuntiva di una o più Aree di Attività1?

NO SI (indicare di seguito)

Denominazione Area di Attività aggiuntiva 1 (UC 1):

Denominazione Area di Attività aggiuntiva 2 (UC 2):

Motivare la scelta di integrare il riferimento alla figura professionale attraverso l’indicazione aggiuntiva di una o più Aree di Attività:

si prevede l’integrazione aggiuntiva di conoscenze e/o capacità?

NO SI

Motivare la scelta di integrare il riferimento all’Area di Attività attraverso l’indicazione aggiuntiva di una o più conoscenze/capacità:

1 Il numero di Aree di Attività individuate come riferimento aggiuntivo rispetto a quelle previste dalla figura che costituisce lo standard professionale minimo deve essere inferiore o pari ad un quarto del numero di Aree di Attività che caratterizzano la figura di riferimento. Le eventuali Aree di Attività aggiuntive devono essere presenti all’interno del Repertorio Regionale delle Figure Professionali

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Sezione B Descrizione del progetto

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Tipologia di attestato di qualifica professionale che si prevede di rilasciare in esito al percorso formativo

Qualifica di “Addetto” - Livello 2 EQF: percorsi rivolti a persone che hanno adempiuto al diritto-dovere all’istruzione ed alla formazione professionale

Qualifica di “Tecnico” - Livello 3 EQF Qualifica di “Tecnico” - Livello 4 EQF Qualifica di “Responsabile” - Livello 5 EQF

B.2.5.2 Indicazioni relative alla/e Area/e di Attività del Repertorio Regionale delle Figure

Denominazione Area di Attività 1:

Denominazione della figura di riferimento dell’Area di Attività:

Unità di Competenze (UC):

Denominazione Area di Attività 2:

Denominazione della figura di riferimento dell’Area di Attività:

Unità di Competenze (UC):

si prevede l’integrazione aggiuntiva di conoscenze e/o capacità?

NO SI

Motivare la scelta di integrare il riferimento all’Area di Attività attraverso l’indicazione aggiuntiva di una o più conoscenze/capacità:

B.2.6 Il progetto formativo prende a riferimento il Repertorio Regionale dei Profili Professionali:

Denominazione del profilo professionale del Repertorio Regionale dei Profili:

Codice del profilo professionale del Repertorio Regionale dei Profili:

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Sezione B Descrizione del progetto

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Tipologia di attestato di qualifica professionale che si prevede di rilasciare in esito al percorso formativo

Qualifica di “Addetto” - Livello 2 EQF: percorsi rivolti a persone che hanno adempiuto al diritto-dovere all’istruzione ed alla formazione professionale

Qualifica di “Tecnico qualificato” - Livello 3 EQF Qualifica di “Tecnico esperto” - Livello 4 EQF Qualifica di “Esperto” - Livello 5 EQF Qualifica di “Specialista” - Livello 5 EQF

B.2.7 Altro percorso finalizzato all’acquisizione di singole capacità/conoscenze di una o più Aree di Attività percorso finalizzato all’acquisizione di singole capacità/conoscenze non correlate a nessuna Area di

Attività X percorso di formazione obbligatoria

Denominazione del percorso formativo: FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER OPERARE NELL'AMBITO DELL'ASSISTENZA FAMILIARE

Tipologia di attestazione che si prevede di rilasciare al termine del percorso formativo

Dichiarazione degli apprendimenti (nel caso in cui il progetto formativo prenda a riferimento gli standard del Repertorio Regionale delle Figure Professionali)

X Attestato di frequenza (negli altri casi): corso dovuto per legge

B. 2.8 Durata del percorso

Durata totale in ore 220

Di cui FAD 0 % ore di FAD 0

Di cui stage 80 % ore di stage 36,3%

B.2.8.1 Indicare la durata in mesi

12 MESI

B.2.8.2 Motivare l’eventuale richiesta di pluriennalità

Non prevista

B.2.9 Destinatari/partecipanti

B.2.9.1 Tipologia/caratteristiche dei destinatari (partecipanti) alle attività del progetto, numero complessivo e % di donne

I destinatari del progetto devono rientrare in una delle seguenti categorie: inattivi, inoccupati, disoccupati lavoratori in CIGS e mobilità. Il numero degli allievi è 14.

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Sezione B Descrizione del progetto

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Di questi, 11 posti sono riservati a donne (75%), 2 posti sono riservati ad un’utenza in situazione di disagio e 1 a persone con più di 45 anni; soltanto se non perverranno domande da parte di tale tipologia di utenza, i posti potranno essere occupati da altri soggetti.

B.2.9.2 Modalità di reperimento e orientamento (azioni che si intendono attivare per raggiungere e informare i potenziali destinatari)

Le azioni che si intendono attivare per il reperimento degli allievi saranno le seguenti: - pubblicazione e affissione di bandi in tutto il territorio provinciale di Siena; - affissione dei bandi all’interno degli uffici comunali (ad esempio Informagiovani) o della Provincia (es. Centri per l’Impiego) predisposti alla divulgazione di tali informazioni; - invio dei bandi ai servizi sociali dei vari comuni del territorio Provinciale; - Pubblicizzazione delle attività presso le parti sociali (sindacati dei lavoratori e organizzazioni di categoria); - Pubblicizzazione sul sito Internet dell’Agenzia formativa (www.nuoviorizzonti.si.it ) - Invio del bando tramite mailing list alle strutture socio-sanitarie della Provincia L’Agenzia svolgerà anche un’azione orientativa diretta, per tutti gli interessati che esprimono l’intenzione di partecipare al corso e si dichiarano disponibili ad approfondire la scelta. L’azione consiste in un colloquio di orientamento, teso a valutare preventivamente la motivazione e informare sulle caratteristiche del corso (articolazione, durata, contenuti, sbocchi professionali). E’ infine prevista la realizzazione di un seminario informativo presso il CTI.

B.2.9.3 Modalità di pubblicizzazione sia delle procedure di accertamento delle competenze in ingresso atte a verificare il possesso dei requisiti previsti sia di riconoscimento dei crediti (azioni che si intendono

attivare per pubblicizzare adeguatamente le modalità di svolgimento dell’accertamento in ingresso del livello di competenze e degli ulteriori requisiti nella fase di raccolta delle richieste di partecipazione al percorso nonché del riconoscimento di eventuali crediti formativi)

I requisiti e le competenze richiesti per l’accesso alle attività e le modalità di accertamento degli stessi saranno descritte in modo dettagliato all’interno del bando che l’Agenzia predisporrà per realizzare il reperimento degli allievi e che sarà affisso negli spazi pubblici e spedito tramite mailing list a tutte le sedi interessate. Tali procedure di accertamento prevedranno: - Colloqui diretti con i potenziali interessati, per verificare la compatibilità dell’offerta dei servizi del

progetto (azioni di orientamento, tutoraggio, formazione/lavoro) con le loro aspettative ; - La verifica della possibilità di una effettiva partecipazione continuativa e regolare alle attività previste; - L’accertamento del possesso dei requisiti previsti dal target di progetto; - L’accertamento dei titoli di studio posseduti (per operare una discriminazione positiva a favore dei

soggetti a più bassa scolarità); - La verifica del livello di competenze acquisite in eventuali esperienze lavorative precedenti o in altri

contesti non formali; - La verifica della possibilità di riconoscere eventuali crediti formativi, attraverso l’attivazione delle

procedure previste dalla normativa regionale, che possono permettere l’abbattimento del monte ore previsto delle attività, fino alla concorrenza massima del 50% delle ore programmate. Tale procedura potrà essere attivata a richiesta degli interessati solo prima dell’inizio delle attività.

B.2.9.4 Specificare i requisiti minimi di ingresso al percorso formativo di cui alla DGR 532/2009 e sm.i

inattivi, inoccupati, disoccupati lavoratori in CIGS e mobilità;

Istruzione primo ciclo: diploma di scuola secondaria di primo ciclo; oppure Adempimento dell'obbligo di istruzione e possesso della certificazione delle competenze di base per coloro che devono adempiere al diritto-dovere all'istruzione e formazione professionale;oppure assolvimento di obbligo scolastico con

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Sezione B Descrizione del progetto

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licenza elementare + esperienza lavorativa triennale e compimento del 18° anno di età alla data di avvio del percorso formativo.

B.2.9.5 Specificare eventuali requisiti di ingresso supplementari ritenuti opportuni sia in termini di maggiore età, patente di guida, titolo di studio, etc. sia attinenti al possesso di conoscenze, capacità o patenti/abilitazioni specifiche nonché previsti da specifiche normative nazionali/regionali di settore

Tipologia di requisito previsto (per es. età; titolo di studio)

Soglie previste (per es. 18 anni; istruzione

secondaria superiore)

Modalità di accertamento (per es. verifica documento d’identità;

documentazione attestante il titolo) Competenze Linguistiche (per allievi

stranieri)

Conoscenza Livello A – Base

previste dal QCER - Certificato di competenze - In assenza di certificazione, sarà

effettuato un Colloquio di verifica delle abilità linguistiche

B.2.10 Procedure di accompagnamento in ingresso (prevedere le modalità di selezione iniziale dei partecipanti e

di riconoscimento di eventuali crediti/certificazione delle competenze)

B.2.10.1 Procedure di accertamento delle competenze in ingresso al percorso formativo (indicare le

modalità con cui l’organismo intende accertare che i partecipanti siano effettivamente in possesso del livello di competenza necessario per partecipare con successo all’attività formativa)

L’accertamento delle competenze minime, necessarie per frequentare con successo il percorso formativo, avverrà sia per via documentale, sia attraverso riscontri diretti, nei colloqui di orientamento iniziale previsti al momento della domanda di iscrizione, o nei colloqui di verifica delle abilità linguistiche (ove si rendessero necessarie, per gli allievi stranieri).

B.2.10.2 Modalità di attivazione di eventuali percorsi/servizi integrativi di ri-orientamento (individuare e

indicare la disponibilità delle tipologie di servizi di ri-orientamento della persona in relazione ai propri fabbisogni e

modalità di pubblicizzazione degli stessi )

Nell’eventualità in cui le verifiche in ingresso per l’accesso al percorso formativo (a seguito della selezione, se il numero degli iscritti supererà i posti disponibili, o a seguito del colloquio motivazionale nel caso contrario) si concludano con una valutazione di non idoneità della persona che ha presentato domanda di iscrizione, sarà cura dello staff dell’Agenzia Formativa reindirizzare la persona stessa ad un intervento formativo alternativo, se al momento è in fase di realizzazione presso l’Agenzia, oppure ad un Centro per l’Impiego, dove la persona potrà trovare soluzioni più adeguate ai propri fabbisogni.

B.2.10.3 Modalità di riconoscimento di eventuali crediti (indicare le modalità di verifica di eventuali

conoscenze/capacità tra quelle previste quali obiettivi del percorso formativo - già possedute dal partecipante e riconoscibili quali crediti in ingresso al percorso, secondo quanto previsto dalla DGR 532/2009)

I crediti in entrata saranno riconosciuti solo per l’intera durata delle singole UF (cosa che esonera l’allievo dalla frequenza delle stesse) per massimo il 50% della durata del corso (Art. 80 del Regolamento di Esecuzione ex art. 32 della LR 32/02, DPGR Toscana 8/8/03 n. 47/R e “Procedure operative” approvate con DGR 532/2009 e s.m.i.).

Gli allievi che svolgano o abbiano svolto attività di assistenza familiare per almeno 80 ore opportunamente accertata e documentata non sono tenuti allo svolgimento dello stage, che viene pertanto riconosciuto come credito in ingresso (come previsto dal Decreto del 19/12/2006, n. 6219 che regolamenta tale profilo). La verifica delle competenze per il riconoscimento dei crediti in entrata sarà condotta da una commissione composta dal direttore del corso, dal docente della UF di riferimento e dall’esperto di valutazione degli apprendimenti e certificazione delle competenze , che stileranno apposito verbale. La validazione delle competenze avverrà secondo le seguenti modalità: 1. Ogni allievo potrà richiedere il riconoscimento di competenze su ogni singola UF, presentando la relativa documentazione attestante il possesso delle competenze;

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Sezione B Descrizione del progetto

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2. La richiesta verrà esaminata da un’apposita commissione composta dal Direttore del corso, dai docenti di riferimento dell’UF per la quale si richiede il credito e dall’esperto di valutazione degli apprendimenti e certificazione delle competenze. 3.La Commissione, nel caso ritenga sufficiente ed adeguata la certificazione prodotta, potrà riconoscere il credito immediatamente. Altrimenti sottoporrà l’allievo ad un test di verifica (scritto e/o pratico), che servirà a valutare l’opportunità di concedere o meno il credito.

B.2.10.4 Composizione del nucleo di selezione iniziale per la verifica delle competenze in ingresso al percorso e il riconoscimento di eventuali crediti (indicare i profili professionali delle persone che comporranno il

nucleo di valutazione)

Il nucleo di selezione iniziale per la verifica delle competenze in ingresso sarà composto da: • direttore del progetto; • esperto di valutazione apprendimenti e certificazione competenze iscritto all’Elenco Regionale; e, nel caso di richiesta di crediti in ingresso, anche dal docente incaricato della UF per la quale si richiede il credito.

B.2.10.5 Modalità di eventuale selezione dei partecipanti in caso di numero di idonei superiori al numero massimo previsto (indicare attraverso quali procedure - criteri, metodologie e strumenti - si intende effettuare la

selezione dei partecipanti nel caso in cui le richieste di partecipazione al percorso presentate da partecipanti in possesso dei requisiti richiesti superino il numero dei posti disponibili)

In caso che il numero di idonei superi il numero di allievi massimo previsto, sarà effettuata una selezione articolata sulle seguenti prove: • prova scritta con questionario a risposta multipla, completamento o collegamento (30 domande, valutazione espressa in centesimi) sulle tematiche previste dal corso di formazione - con valore ponderato sul totale dell’esame di selezione: 40% • colloquio orale di verifica della motivazione alla partecipazione e di possibilità reale di partecipazione all’intero percorso formativo (valutazione espressa in centesimi, valore ponderato 40% del totale della valutazione); • verifica delle esperienze formative e/o lavorative e/o eventuali attività di volontariato relative agli ultimi 10 anni attinenti il settore sociale, esprimenti non tanto il livello di competenza quanto la continuità di interesse circa il settore sociale, effettuata attraverso esame del curriculum (valutazione: 5 punti ogni 10 ore di formazione e/o 10 punti ogni mese lavorativo o di volontariato, fino a max 100 punti) - con valore ponderato sul totale dell’esame di selezione: 20%.

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Sezione B Descrizione del progetto

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B.3 Architettura del Progetto

B.3.1 Obiettivi generali del progetto

Le problematiche relative al settore socio-assistenziale, quali il cambiamento della struttura familiare da patriarcale a nucleare, il regresso della popolazione infantile e minorile, l’altissimo indice di invecchiamento della popolazione della Provincia di Siena, la notevole estensione del territorio, la situazione occupazionale assolutamente sfavorevole determinano nuovi e vari bisogni sociali, necessitano di risposte assistenziali immediate, diversificate, qualificate che siano in grado di fornire un supporto per fronteggiare i pesanti carichi assistenziali.

Le Strutture Sociali quindi devono offrire un numero maggiore di servizi sempre più qualificati e specializzati per ogni tipo di settore d’intervento: sui minori, anziani, handicap e psichiatria, attraverso la formazione continua dei propri operatori.

L’obiettivo principale del progetto è quello di formare 12 operatori, far consolidare ed acquisire loro le conoscenze e le competenze necessarie ad un nuovo inserimento lavorativo, allo svolgimento ed al mantenimento del proprio posto lavoro.

Attraverso il percorso formativo dell’ ”Assistente familiare” l’operatore consolida ed acquisisce la capacità di svolgere assistenza diretta e di cura dell’ambiente di vita a domicilio dell’utente, operando in stretto contatto con i servizi e con le risorse sociali per favorire l’autonomia personale dell’utente stesso.

Altro obiettivo del progetto è quello di contribuire alla soluzione di reali esigenze locali, sia da un punto di vista di erogazione di servizi qualificati richiesti dal territorio, sia di mantenimento e crescita dell’occupazione attraverso lo sviluppo di un profilo professionale fortemente richiesto dal mercato del lavoro

B.3.2 Struttura e logica progettuale (descrivere sinteticamente la struttura del progetto tenendo conto delle

attività previste ed evidenziandone sia la logica unitaria sottesa sia il rapporto tra requisiti in ingresso - ritenuti

funzionali ad un’efficace partecipazione al percorso - percorso di apprendimento e competenze in uscita - declinate anche attraverso il riferimento ai livelli EQF)

Questo progetto prevede una realizzazione in fasi che si intersecano tra loro in modo da favorire un apprendimento integrato:

Pubblicizzazione dell’intervento;

Selezioni degli iscritti;

Start up e orientamento informativo;

Formazione e stage;

Bilancio delle Competenze in uscita, in funzione dell’outplacement. Come si può notare dallo schema sotto riportato, il percorso è articolato in più fasi, l’insieme delle quali permette la realizzazione del ‘modello formativo’, oggetto del presente progetto. Si esplicitano di seguito i contenuti delle varie fasi. 1. Pubblicizzazione e selezione: I possibili destinatari del progetto saranno informati direttamente attraverso il bando pubblicitario.

In caso di iscrizioni superiori al numero stabilito, si provvederà alla selezione dei partecipanti, secondo metodologie ispirate alla trasparenza.

2. Informazione e orientamento: Nella prima fase del progetto verrà illustrata la figura professionale ed il relativo percorso formativo, con particolari accenni ai possibili sbocchi professionali in riferimento nel mercato del lavoro locale; verranno inoltre effettuati da un esperto di Orientamento dei colloqui con gli iscritti, al fine di verificarne la motivazione e l’interesse alla partecipazione nonché effettuare un primo bilancio delle competenze.

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Sezione B Descrizione del progetto

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3. Formazione: Di seguito ai colloqui di informazione-orientamento, avrà inizio la fase dell’attività di formazione vera e propria, durante la quale saranno trasmessi i contenuti e le competenze necessarie per esercitare il ruolo professionale di assistente familiare nelle diverse situazioni in cui potrebbe trovarsi ad operare (assistenza domiciliare, servizi per i disabili). 4. Monitoraggio: Durante questa fase i destinatari dell’intervento saranno seguiti attraverso un’attività di supervisione e monitoraggio costante rispetto al progetto formativo. Tali attività risultano necessarie in quanto costituiscono sia una misura di accompagnamento e sostegno al processo di apprendimento degli allievi, sia una garanzia per la qualità dell’intero processo formativo. Sarà anche effettuata una ricognizione del grado di soddisfazione degli allievi. 5. Disseminazione: per la disseminazione dei risultati si propone la realizzazione di un Report cartaceo e in formato elettronico su CD, all’interno del quale saranno raccolti i materiali didattici più significativi, i risultati più significativi ottenuti dal progetto, in termini di: - allievi formati, - soddisfazione degli allievi rispetto a: organizzazione del corso, insegnamenti, livello di conoscenza e di competenza professionale raggiunti. Il report potrà essere pubblicato nel sito Internet dell’Agenzia formativa. Nei confronti delle aziende dell’area del progetto (soprattutto del Terzo Settore), la disseminazione verterà sulla presentazione dei risultati qualitativi del corso e delle competenze raggiunti dagli allievi, anche in funzione di una eventuale loro collocazione o ricollocazione in livelli professionali corrispondenti al titolo conseguito (disseminazione orientata all’outplacement) La struttura logica del progetto è adeguatamente riassunta nel grafico che segue:

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Sezione B Descrizione del progetto

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Struttura del Progetto

Monitoraggio

VERIFICHE E CERTIFICAZIONE

COMPETENZE

ESERCITAZIONI

SIMULAZIONI

LEZIONI

MAGISTRALI

ATTIVITA’ di FORMAZIONE

Pubblicizzazione dell’attività Selezione degli iscritti

PROGETTAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO

START UP ED ORIENTAMENTO

INFORMATIVO

BILANCIO DI COMPETENZE

PATTO FORMATIVO

DISSEMINAZIONE

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Sezione B Descrizione del progetto

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B.3.3 Stage/Project Work/Cantiere Scuola (in caso di attività formative per le quali la normativa prevede la

realizzazione di stage/Project Work/Cantiere Scuola o nel caso esso sia comunque previsto dal progetto, indicare le modalità organizzative e di attuazione, gli obiettivi, la durata, le aziende ospitanti/sedi del cantiere scuola

L’obiettivo della fase di stage è quello di far affrontare agli allievi attività propedeutiche a quelle che svolgeranno durante il reale inserimento lavorativo. Lo stage, della durata di ore 80, si svolgerà presso famiglie e strutture socio assistenziali, anche grazie al contributo organizzativo delle associazioni che hanno mostrato interesse nei confronti dell’iniziativa. In particolare, sarà privilegiato l’inserimento degli allievi nelle famiglie, al fine di consentire un’esperienza diretta più connessa al profilo professionale di riferimento. Lo stage garantirà l’incontro fra le conoscenze teoriche e pratiche e valuterà il grado di capacità operativa degli allievi. Gli scopi dello stage saranno di tipo: conoscitivo (in quanto consentirà la verifica delle conoscenze e delle competenze di base, la risoluzione dei problemi di organizzazione e di gestione dei processi), orientativo (in quanto consentirà di sperimentare il lavoro), applicativo (perché permetterà la messa in pratica delle acquisizioni teoriche apprese, confrontandole con la vita lavorativa) e di pre-inserimento (in quanto consentirà la sperimentazione del ruolo professionale da svolgere nella futura vita lavorativa). Gli allievi, durante lo stage, saranno affiancati da un tutor aziendale che supervisionerà il loro operato, e dal tutor dell’agenzia formativa, che effettuerà controlli in itinere per verificare il corretto andamento delle attività. N° 3 enti hanno dato un’adesione preliminare ad accogliere i tirocinanti nelle loro strutture, ma potranno essere stipulate convenzioni anche con altre imprese, qualora un allievo ne faccia richiesta e le stesse strutture abbiano i requisiti necessari per ospitare tirocinanti. Le convenzioni ufficiali saranno stipulate al momento dell’attivazione del progetto, poiché contestualmente occorre avviare le procedure assicurative degli allievi (INAIL e responsabilità civile dell’Agenzia). Le convenzioni saranno sottoscritte da Agenzia Formativa/Azienda/Allievo e in esse sarà dettagliato il progetto formativo da svolgere, gli orari e la frequenza. Gli allievi che svolgano o abbiano svolto attività di assistenza familiare per almeno 80 ore opportunamente accertata e documentata non sono tenuti allo svolgimento dello stage, che viene pertanto riconosciuto come credito in ingresso.

B.3.3.1 Imprese che si sono dichiarate disponibili ad accogliere gli alunni in stage (allegare lettere di

disponibilità)

B.3.3.2 Sedi di realizzazione del Cantiere Scuola (allegare lettere di disponibilità della sede)

Nome azienda Indirizzo Settore di attività N° dipendenti N° stagisti

Casa di Riposo della Misericordia di Gaiole

Via Dante Alighieri n°7 Gaiole SI

Socio-sanitario 12 3

RSA “Cocconi Bernabei” Via del Poggiolo - Montepulciano

Socio-sanitario 39 5

APSP Istituto Maria Redditi

RSA/RA/CD Sinalunga Socio-sanitario 42 2

RSA Torrita di Siena Socio-sanitario 38 2

Tipologia/Nome Sede

Soggetto che rende disponibile la sede

Indirizzo Principali

caratteristiche

Modalità di gestione del

gruppo classe

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Sezione B Descrizione del progetto

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B.3.4 Procedure di accompagnamento in itinere (descrivere le attività di orientamento in itinere e le attività di

supporto all’apprendimento compresi servizi di supporto per fabbisogni specifici)

B.3.4.1 Procedure di accompagnamento e supporto dei partecipanti nell’ambito del percorso formativo

1. BILANCIO DI COMPETENZE Il percorso di orientamento che accompagna gli allievi durante tutta l’attività formativa è basato

sulla metodologia del Bilancio delle Competenze ispirato ai criteri della “Carta qualità Europa BdC”. Questa metodologia, frutto della pluriennale esperienza maturata nei CIBC francesi, ha nel Portafoglio delle Competenze il suo punto di forza. Infatti, partendo dall’idea progettuale del soggetto, relativamente al suo obiettivo professionale (mantenimento del posto di lavoro, cambiamento di funzione nell’ambito dello stesso settore, mobilità interna, avanzamento di carriera…), vengono analizzate le competenze e le capacità acquisite attraverso le pregresse esperienze scolastiche, professionali ed extraprofessionali. Vengono poi messe in risalto le competenze acquisite durante il percorso formativo in essere e formalizzata l’acquisizione di eventuali crediti formativi. Infine si prendono in considerazione gli interessi, i valori, le priorità di vita, nonché la motivazione al lavoro.

L’integrazione tra i dati emersi da questa analisi ed una approfondita conoscenza della figura professionale, inserita nel mercato del lavoro locale, favorisce la definizione di un obiettivo professionale integrato nell’ambiente socio-professionale del soggetto. È possibile, inoltre, verificare eventuali scarti tra le aspirazioni del soggetto, in riferimento al posto di lavoro occupato o da occupare, e il suo bagaglio formativo; in questo caso la persona potrà individuare l’eventuale ulteriore azione formativa da attuare. La metodologia prevede sessioni di lavoro collettivo (analisi delle esperienze, lavori di gruppo, simulazioni, somministrazione di questionari e test) e un tempo di lavoro individualizzato (colloquio di orientamento) finalizzato alla definizione dell’obiettivo professionale che verrà indicato nel documento di sintesi. C’è poi un tempo periferico in cui il soggetto lavora da solo per elaborare il proprio progetto professionale realizzando una ricerca sulle professioni, sui percorsi formativi, sulle aree di mobilità professionale, sulle competenze professionali. 2. TUTORAGGIO E’ prevista la presenza un tutor per un totale di 140 ore, con le seguenti funzioni: - supportare il docente durante la lezione, verificando che tutti gli allievi siano su uno stesso livello di apprendimento e recuperare eventuali lacune e/o supportare i processi di elaborazione cognitiva; - essere a disposizione degli allievi per effettuare colloqui individuali, allo scopo di verificare l’andamento del corso, registrare problemi e suggerimenti e proporre al direttore eventuali correzioni in itinere. Il tutor inoltre ha il compito di: - predisporre l’organizzazione dell’aula (spazi, strumenti, sussidi didattici); - riprodurre e distribuire i materiali didattici; - tenere aggiornato il registro delle presenze. Il tutor assiste gli allievi in tutti gli adempimenti pratici e burocratici relativi alla partecipazione al corso e svolge un ruolo di facilitatore. Il tutor, inoltre, coadiuva il docente nell’espletamento delle sue funzioni, soprattutto nell’articolazione dei lavori di gruppo e nelle attività laboratoriali, che richiedono un presidio puntuale delle fasi di formazione e delle metodologie applicative. 3. CONCILIAZIONE CON I TEMPI DI VITA E DI LAVORO Il calendario delle lezioni sarà redatto dall’Agenzia formativa tenendo conto delle esigenze delle diverse parti coinvolte nelle attività. In particolare, l’Agenzia formativa si impegna a tener conto delle difficoltà e

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Sezione B Descrizione del progetto

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delle richieste dei partecipanti connesse ai carichi familiari, realizzando un calendario attività che agevoli il più possibile l’allievo. 4. PATTO FORMATIVO

Il Patto o Contratto formativo costituisce la dichiarazione, esplicitata e partecipata, dell’operato dell’Agenzia formativa. È elaborato in coerenza con gli obiettivi formativi definiti ai diversi livelli istituzionali e citati in premessa e sulla base della programmazione educativo-didattica. Regola la relazione tra docenti e allievi, delineandone in linea di massima i diritti e i doveri.

Il Patto è un accordo stipulato tra persone che, nel rispetto dei ruoli, concordano per:

promuovere una comune azione educativa;

individuare valori comuni;

trovare insieme le possibili soluzioni ai problemi. Il Patto è un impegno che docenti e allievi, nell’ambito dei propri ruoli e delle proprie competenze,

si assumono per: sperimentare e incrementare quella “cultura della collegialità” che ha nella attenzione, nella

partecipazione e nella corresponsabilità le condizioni indispensabili per la sua realizzazione; condividere semplici regole di convivenza, basate sul rispetto reciproco, indispensabili per la buona

riuscita dell’iniziativa formativa

B.3.4.2 Durata

La presenza del tutor è prevista per un totale di 70 ore del percorso formativo.

B.3.5 Il progetto formativo prende a riferimento il Repertorio Regionale delle Figure Professionali ed è finalizzato al rilascio di attestato di qualifica/certificato di competenze:

SI Compilare le sezioni B.3.5.1, B.3.5.2 e B.3.5.3 X NO Compilare la sezione B.3.5.4

B.3.5.1 Articolazione e struttura delle prove di verifica (descrivere l’architettura complessiva delle prove di

verifica finalizzate al rilascio di attestato di qualifica/certificato di competenze comprensiva delle prove intermedie e delle prove finali. Evidenziare il rapporto tra le prove finalizzate alla valutazione degli apprendimenti e le prove finalizzate alla verifica delle competenze necessarie al presidio di ciascuna Area di Attività )

(la descrizione specifica dell’impianto di ciascuna delle prove intermedie previste deve essere esplicitata per ciascuna Unità formativa nelle apposite schede C.4.6; la descrizione specifica dell’impianto di ciascuna delle prove tecnico-pratiche previste deve essere riportata per ciascuna Unità di Competenze nelle apposite schede B.3.5.3)

Tipi di prove (prove intermedie, prove pratiche di simulazione, colloquio ed eventuali prove di tipo oggettivo) e loro caratteristiche:

Finalità e obiettivi delle prove:

Modalità di svolgimento di ciascuna prova:

Tempi di somministrazione della prova:

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Sezione B Descrizione del progetto

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Punteggio massimo teorico e minimo (soglia) per il rilascio della certificazione:

Peso percentuale di ciascuna prova rispetto al punteggio massimo teorico:

Strumenti a disposizione della commissione per la valutazione delle prestazioni effettuate dai candidati (griglie di analisi, schede di osservazione, etc.):

B.3.5.2 Prove pratiche di simulazione (in caso di percorso finalizzato al rilascio di qualifica

professionale/certificato di competenze)

Tipologie di prove previste (indicare le tipologie di prove che si intende realizzare per la valutazione della/e Unità

di Competenze relative alla/e Area/e di Attività che si intende certificare)

Per ciascuna delle U.C. oggetto della valutazione compilare ed allegare una scheda B.3.5.3

Compilate ed allegate n° …… schede B.3.5.3

B.3.5.3 Scheda di valutazione delle competenze N° 0 DI 0

Unità di Competenze oggetto della valutazione: Tipologia di prova tecnico-pratica prevista: Rapporto tra la prova e la/e Area/e di Attività: Prestazione attesa: Criteri di accettabilità della prestazione (indicatori ed eventuali misuratori della prestazione): Modalità di svolgimento di ciascuna prova: Tempi di somministrazione della prova: Strumenti per la realizzazione delle prove di verifica finali (attrezzature e/o materiali, spazi, etc.):

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Sezione B Descrizione del progetto

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B.3.5.4 Verifiche di apprendimento in itinere e prove di verifica finale (indicare le tipologie di prove e le

relative modalità di realizzazione sia delle verifiche intermedie di apprendimento sia delle verifiche finali; la descrizione specifica dell’impianto di ciascuna delle prove di verifica intermedie previste deve essere riportata per ciascuna Unità formativa nelle apposite schede C.4.6)

Tipologie di prove di verifiche finali previste (indicare le tipologie di prove che si intende realizzare in relazione

ai learning outcomes indicati):

Riguardo alle prove intermedie, per quanto concerne la formazione in aula, i docenti svolgeranno delle verifiche scritte (questionari a risposta chiusa per le prove così dette “oggettive”) al fine di definire i livelli di conoscenza acquisiti da ciascun allievo (verifica dei risultati di apprendimento). I docenti utilizzeranno, oltre al loro metodo personale di verifica, un modulo appositamente predisposto in cui registrare i momenti di verifica, i contenuti e i risultati raggiunti. Per quanto riguarda lo stage, sarà cura del tutor aziendale compilare un’apposita Griglia di valutazione predisposta dall’Agenzia. Per l’effettuazione dell’esame finale sarà istituita una commissione ai sensi della DGR 532/09 e s.m.i. Le prove d’esame saranno: 1. Prova scritta: QUESTIONARIO A SCELTA MULTIPLA: 50 domande con tre alternative di risposta, afferenti a tutte le UF del percorso. In ogni domanda, una sola delle 3 alternative è esatta. Il questionario permette di verificare se il candidato è in possesso delle conoscenze teoriche e delle tecniche operative necessarie per lo svolgimento della professione.

La prestazione è ritenuta accettabile se il candidato risponde esattamente al 60% delle domande (18).

2. Prova tecnico-pratica: descrizione e contemporanea simulazione di un protocollo di assistenza alla persona. La prestazione dovrà evidenziare la padronanza di capacità e conoscenze in grado di esprimersi in una performance capace di riassumere le prestazioni previste dalle Unità Formative di riferimento. In modo particolare il protocollo di assistenza dovrà contenere tutti gli elementi chiave utili a dimostrare il livello di competenza raggiunta.

La prestazione è ritenuta accettabile se la procedura risulta corretta e completa, così come indicato dai seguenti indicatori: 1. correttezza delle procedure preliminari 2. completezza delle procedure preliminari 3. adeguatezza nel modo di relazionarsi al paziente 4. correttezza nella motivazione della scelta della procedura 5. correttezza nel mantenimento della postura 6. correttezza nell’individuazione di possibili rischi della procedura 7. completezza nell’individuazione di possibili rischi della procedura 8. correttezza nel descrivere i possibili strumenti di ausilio 9. completezza nel descrivere i possibili strumenti di ausilio 10. correttezza nel modo in cui si utilizzano gli ausili Ogni indicatore viene valutato su una scala Likert a 10 livelli, per un punteggio massimo ottenibile di 100. Sarà considerata accettabile una prova che raggiunge il punteggio di 60/100. 3. Prova orale: seguente allo svolgimento delle prove tecnico-pratiche, la prova orale ne rappresenterà, per certi aspetti, un completamento. Durante la prova orale il candidato dovrà rispondere alle domande che la commissione formulerà, dimostrando di possedere le conoscenze, le capacità e le competenze necessarie per lo svolgimento della professione. I commissari, infatti, esamineranno il candidato sotto due principali punti di vista:

- domande di verifica delle conoscenze e delle capacità, che saranno inerenti tutte le tematiche affrontate durante tutto il percorso formativo;

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- chiarimenti circa le procedure che il candidato ha simulato in sede di prova tecnico-pratica, allo scopo di far ragionare criticamente il candidato sul proprio operato, e mettere ulteriormente in evidenza le sue competenze. La prestazione è ritenuta accettabile se le risposte risultano complete e coerenti, così come indicato dai seguenti indicatori: 1. correttezza delle conoscenze teoriche 2. completezza delle conoscenze teoriche 3. adeguatezza della terminologia utilizzata 4. correttezza delle capacità tecniche 5. completezza delle capacità tecniche 6. grado di approfondimento delle tematiche affrontate 7. logicità delle argomentazioni (risposte puntuali e coerenti alla domanda) 8. capacità di esaminare la situazione da molteplici punti di vista (legislativo, sicurezza, igiene, procedure, elementi sanitari…) 9. logicità del ragionamento che sottostà alla realizzazione della procedura 10. capacità di riflessione critica sul proprio operato Ogni indicatore viene valutato su una scala Likert a 10 livelli, per un punteggio massimo ottenibile di 100. Sarà considerata accettabile una prova che raggiunge il punteggio di 60/100.

Per ciascuna tipologia di prova di verifica finale indicare i tempi di svolgimento e gli strumenti per la realizzazione: Per ciascuna tipologia di prova di verifica finale indicare i tempi di svolgimento e gli strumenti per la realizzazione: Prova scritta: QUESTIONARIO A SCELTA MULTIPLA Il tempo a disposizione per la compilazione del questionario è di 1 ora. Ogni membro della commissione ha a disposizione una griglia di correzione del questionario, con l’indicazione delle risposte corrette. Prova tecnico-pratica La prova sarà realizzata in un tempo di 20’ per ciascun allievo. A disposizione del candidato saranno messi tutte le attrezzature e gli ausili socio-sanitari necessari: letto, carrozzina, lenzuola, traverse monouso, guanciali, guanti, pannoloni, bacinelle, padelle, materassino anti-decubito, storte, garze, tamponi, asciugamani. Prova orale: La prova orale di ciascun allievo durerà circa 20’. Ogni membro della commissione ha a disposizione una griglia di valutazione con elencati i 10 indicatori sopra illustrati, su cui segnare la propria valutazione su scala Likert a 10 livelli Al termine della prova verrà fatta una media tra le valutazione dei commissari e tale votazione sarà registrata su una tabella riassuntiva dei voti.

B.3.6 Monitoraggio dell’andamento del progetto e modalità di valutazione finale (descrivere le modalità di

rilevazione dell’andamento attuativo e di valutazione finale del progetto; precisare chi svolge le relative funzioni)

Il monitoraggio dell’andamento del progetto verrà effettuato per analizzare i processi del percorso formativo e la loro corrispondenza con gli obiettivi prefissati. Poiché l’Agenzia Nuovi Orizzonti ha ottenuto la Certificazione della Qualità ISO 9001:2008, attuerà il monitoraggio e la valutazione finale del progetto secondo le procedure indicate nel Manuale per la Qualità. Sono previsti tre momenti principali di verifica: quello iniziale, quello in itinere e quello finale.

I docenti effettueranno le verifiche dell’apprendimento attraverso le prove in itinere.

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Infine il Direttore/coordinatore dell’attività farà una valutazione completa di tutta l’attività nel report finale.

Sono previsti due oggetti di monitoraggio: - aspetti tecnico-organizzativi - aspetti formativi

Monitoraggio degli aspetti tecnico-organizzativi Il monitoraggio verrà effettuato in itinere secondo tempi e modalità specifiche che verranno fissati all’inizio delle attività. I fattori che verranno comunque monitorati in questo ambito sono: a) attività: verifica della effettiva realizzazione delle attività previste per fase b) tempi: rispetto dei tempi fissati per le varie fasi del progetto c) utenza: verifica delle frequenze dei partecipanti alle attività formative d) budget: verifica costante della gestione finanziaria del progetto e) partnership: verifica costante del rispetto di compiti e responsabilità per ciascuno dei partners f) risorse umane: verifica costante rispetto al numero ed all’efficacia delle risorse umane impiegate per la realizzazione del progetto g) disseminazione: preparazione dei materiali e disseminazione degli stessi

Monitoraggio del modello formativo I fattori che verranno monitorati rispetto alle attività formative sono: a) obiettivi: verifica della coerenza fra obiettivi fissati, aspettative dei partecipanti ed attività realizzate b) contenuti: verifica della efficacia dei contenuti previsti in relazione alle aspettative degli allievi e agli

obiettivi c) metodi: verifica dell’efficacia dei metodi in relazione agli obiettivi e ai tempi d) strumenti: verifica dell’efficacia e coerenza degli strumenti utilizzati rispetto agli obiettivi ed ai tempi e) tempi: verifica della congruenza dei tempi rispetto ad obiettivi, contenuti e metodi f) soddisfazione degli utenti: verifica del grado di soddisfazione dei lavoratori in formazione L’azione valutativa nel suo complesso ha la finalità di: 1) rendere conto delle scelte e dei risultati (accountability); 2) tenere sotto controllo l’andamento del progetto, favorendone l’aggiustamento in corso di realizzazione; 3) valutare l’andamento del progetto, attraverso l’analisi dei dati raccolti, e verificare i risultati conseguiti (management control); 4) formulare indicazioni per migliorare l’organizzazione, i risultati e i processi formativi (improvement).

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Per quanto riguarda questo specifico progetto, l’impianto di valutazione, che ha la sua sintesi nella Verifica finale, costituisce parte integrante del progetto, rappresenta un momento di apprendimento e un’opportunità per il miglioramento continuo. La strategia di valutazione si ispira anche al modello basato sul “ciclo di vita del progetto”. In tal senso, il piano di valutazione ha per oggetto aspetti diversi delle attività che saranno realizzate, quali ad esempio l’opportunità delle azioni formative, il loro processo di erogazione, i costi, ecc. Il Processo inizia con la fase di progettazione e terminerà, in caso di aggiudicazione del finanziamento, con l’azione di valorizzazione dei risultati. La Verifica finale, che andremo a implementare, comprenderà: 1)Monitoraggio del Progetto (inteso come prodotto/servizio erogato ed in via di erogazione); 2) Monitoraggio e Valutazione dei Processi; 3) gli esiti del Monitoraggio dello stato avanzamento del progetto; 4) gli esiti del Monitoraggio presenza partecipanti e docenti ai percorsi ; 5) Monitoraggio e valutazione apprendimenti; 6) gli esiti della rilevazione della soddisfazione dei partecipanti alle attività formative 7) Valutazione e valorizzazione dei risultati La soddisfazione degli utenti verrà rilevata attraverso specifici questionari di gradimento, che verranno somministrati agli allievi e che andranno a valutare: i docenti (capacità di trasmettere i contenuti, interazione in aula, attenzione alle esigenze degli allievi,

coerenza dei contenuti rispetto all’obiettivo, adeguatezza del materiale didattico) lo staff dell’Agenzia, delle attrezzature, degli ambienti didattici e del materiale fornito. Per ogni elemento di giudizio sarà previsto questo metro di valutazione: 1 = Insufficiente 2 = Sufficiente 3 = Buono

4 = Ottimo

B.3.7 Eventuali procedure di accompagnamento in uscita (se previste all’interno del percorso formativo,

descrivere le attività di orientamento in uscita e le attività di placement)

Procedure di accompagnamento e supporto dei partecipanti: All’interno del piano formativo sono previste 4 ore dedicate all’attuazione di un percorso di orientamento in uscita. Tale percorso si collega direttamente alle ore di orientamento effettuate in ingresso, in cui l’allievo ha effettuato una prima analisi delle sue competenze e delle sue aspettative rispetto al percorso intrapreso. L’orientamento in uscita sarà effettuato attraverso: - discussione e lavoro di gruppo; - elaborazione di un progetto di inserimento lavorativo individualizzato. Tali tecniche hanno l’obiettivo di analizzare le competenze e capacità acquisite nel percorso formativo effettuato, integrandole nel progetto di vita lavorativa elaborato nella fase di orientamento in ingresso, e confrontandole con gli obiettivi a breve e lungo termine individuati in tale fase. A completamento di tutti gli interventi di orientamento si procederà al rinnovo del bilancio delle competenze del singolo soggetto, registrandone: - competenze - attitudini professionali e personali;

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Sezione B Descrizione del progetto

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- bisogni - aspirazioni e inserendole sul libretto personale adottato nella fase di orientamento in ingresso, che acquisirà a questo punto la seguente struttura:

Fasi Attività

FASE DI PREDIAGNOSTICA

Accoglienza Presentazione del percorso di bilancio Presentazione dei partecipanti

· Avvio del percorso di bilancio (analisi della “domanda”, ipotesi di progetto (si/no), contratto)

FASE DIAGNOSTICA 1

Ricostruzione della biografia (Percorsi di vita, di formazione e di lavoro) Esplorazione di sé e delle proprie potenzialità (competenze, conoscenze, capacità sociali, interessi professionali, caratteristiche personali)

FASE DIAGNOSTICA 2

Acquisizione di informazioni sul mercato del lavoro locale (professioni, offerta di lavoro, …)

Acquisizione di informazioni sulla rete dei servizi all’impiego e sulle modalità di accesso

Acquisizione di informazioni e strumenti inerenti le strategie di ricerca di lavoro (CV, lettera di presentazione, colloquio di selezione, etc. )

Acquisizione di informazioni su percorsi ulteriori di istruzione / formazione

individuazione di un’ipotesi di progetto

FASE CONCLUSIVA

sintesi degli esiti del bilancio analisi dei punti di forza e di debolezza definizione del progetto professionale individuazione delle tappe di realizzazione

ATTIVITA’ DI PLACEMENT E VERIFICA

Alla fine del percorso formativo, sulla base degli esiti del bilancio di competenze in uscita, sarà stilato un profilo personale dell’allievo che, con il suo consenso esplicito, sarà inviato alle aziende sociali del territorio, ai fini della richiesta di assunzione. A sei mesi dalla fine dell'azione formativa saranno esplorati i seguenti risultati inerenti l’efficacia su questa azione: 1. Tempi di collocazione nel mondo del lavoro: INDICATORE: N. __di allievi che nei 6 mesi successivi alla fine del corso hanno trovato un lavoro; 2. Congruenza tra la collocazione nel mondo del lavoro e la formazione ricevuta: INDICATORE: N. __di allievi che nei 6 mesi successivi alla fine del corso hanno trovato un lavoro pertinente con la specializzazione acquisita; 3. Qualità dell’inserimento lavorativo pertinente al percorso: INDICATORE: tipologia di contratto in essere (a tempo determinato, indeterminato, a progetto, autonomo…).

Durata: Il percorso di orientamento in uscita avrà una durata di 4 ore.

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Sezione B Descrizione del progetto

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B.4 Risorse da impiegare nel progetto B.4.1 Risorse umane compilare una riga per ogni persona con riferimento a tutte le funzioni previste per il progetto (1)

Nome e cognome

Funzione

Risorsa già

presente nel

dossier accreditamento SI/NO

Senior/ Junior

ore/ giorni

Soggetto attuatore che rende disponibile la risorsa

(2)

Personale interno/ esterno

(3)

A B C D E

1 Marika Nanni Progettazione SI S ATHENA SRL E

2 Giuseppino Piras

Direzione SI S 35 ATHENA SRL E

3 Marina Botteghi

Amministrazione SI S 140 ATHENA SRL I

Rendicontazione SI S 110 ATHENA SRL I

4 Tonia Manfreda

Tutoraggio NO J 70 ATHENA SRL E

5 Giuseppino Piras

Verifica finale SI S 25 ATHENA SRL E

6 Bacci Elisabetta Orientatore SI S 8 ATHENA SRL E

7 Massimo Bigoni Docente SI S 16 ATHENA SRL E

8 Perle Mansholt Docente NO S 35 ATHENA SRL E

9 Katia Righeschi Docente NO S 20 ATHENA SRL E

10 Marina Gobbi Docente SI S 15 ATHENA SRL E

11 Cristina Donati Docente NO S 12 ATHENA SRL E

12 Birgit Dorothea Randolf

Docente NO S 24 ATHENA SRL E

13 Emiliano Ceccherini

Docente SI S 12 ATHENA SRL E

14 Erika Tognaccini

Docente NO S 8 ATHENA SRL E

15 Marika Nanni Coordinamento SI S 60 ATHENA SRL (1) Indicare tutte le funzioni che intervengono per l’attuazione del progetto, specificando nella colonna (B) se trattasi

di risorsa previste dall’accreditamento o meno (2) da compilare solo nel caso di ATI/ATS/Consorzio/Associazione,Fondazione, indicare il nome del soggetto che

mette a disposizione la risorsa (soggetto attuatore con cui intercorre il rapporto di lavoro) (3) indicare “interno” nel caso di persona legata al soggetto attuatore da un rapporto di lavoro di tipo subordinato,

“esterno” per tutte le altre tipologie di rapporto di lavoro

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Sezione B Descrizione del progetto

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B.4.2 Qualità delle risorse umane utilizzate (indicare le caratteristiche delle principali figure professionali

utilizzate nel progetto, interne ed esterne e, qualora trattasi di percorso formativo avente a riferimento una figura professionale/Area di Attività del Repertorio Regionale delle Figure Professionali finalizzato al rilascio di attestato di qualifica professionale/certificato di competenze, indicare le caratteristiche in riferimento alle varie filiere formative. Tenere conto nella descrizione della eventuale presenza di attività riconducibili a differenti tipologie di azioni)

Funzione Mondo del lavoro

Anni di esperienza UF interessata

Disciplina (solo per i docenti)

MASSIMO BIGONI Avvocato SI 12 1 Legislazione socio-sanitaria

PERLE MANSHOLT Psicologo SI 9 2 Psicologia

KATIA RIGHESCHI Medico SI 13 3 Pronto soccorso

MARINA GOBBI Biologa e Tecnico sicurezza

SI 23 3 Sicurezza

CRISTINA DONATI Medico Geriatra SI 9 4 Malattie anziano

BIRGIT DOROTHEA RANDOLF

Infermiere SI 25 4 Assistenza sanitaria

EMILIANO CECCHERINI

Fisioterapista SI 19 4 Mobilizzazione (fisioterapia)

ERIKA TOGNACCINI

Assistente sociale SI 10 5 Organizzazione servizi

BIRGIT DOROTHEA RANDOLF

Infermiere SI 25 5 Gestione ambiente domestico

B.4.3 Risorse strutturali e strumentali da utilizzare per il progetto B.4.3.2

B.4.3.1 Motivazione dell’utilizzo di risorse non registrate nel dossier di accreditamento (da compilare solo

nel caso di soggetti accreditati)

NON PREVISTO

B.4.3.2 Locali

Tipologia locali (specificare) Città in cui

sono ubicati Metri quadri

Soggetto attuatore che rende disponibile la risorsa (4)

Locali registrati nel dossier di

accreditamento (SI/NO)

Locali ad uso ufficio MONTEVARCHI 38 ATHENA SRL SI

Aule didattiche (5) POGGIBONSI 30 ATHENA SRL NO

Altri locali (specificare tipologia)

(4) Da compilare solo nel caso di ATI/ATS/Consorzio/Associazione, fondazione indicare il nome del soggetto che mette a disposizione la risorsa

(5) Deve essere garantita una superficie netta delle aule didattiche di mq 1,8 per allievo

B.4.3.3 Attrezzature (indicare le principali attrezzature da utilizzare con finalità didattiche per la realizzazione del

progetto)

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Sezione B Descrizione del progetto

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Tipologia attrezzature (specificare) Soggetto attuatore che rende disponibile

la risorsa (6)

N° 8 PC portatili , ciascuno fornito del pacchetto microsoft office Athena s.r.l. PC PORTATILE E VIDEOPROIETTORE Athena s.r.l. Letto sanitario Athena s.r.l.

Carrozzina Athena s.r.l.

Presidi socio-sanitari (lenzuola, federe, materasso, cuscini, materassino ad aria compressa, bacinelle, padelle, pappagallo, pannoloni, garze, sacca per urine, sacca per stomia)

Athena s.r.l.

(6) Da compilare solo nel caso di ATI/ATS/Consorzio/Associazione,fondazione indicare il nome del soggetto che mette a disposizione la risorsa

B.4.3.4 Qualità delle attrezzature e tecnologia (descrivere le caratteristiche delle attrezzature che si prevede di

utilizzare, con particolare riferimento a quelle tecnologicamente avanzate. Tenere conto nella descrizione della eventuale presenza di attività riconducibili a differenti tipologie di azioni)

Video proiettore

Luminosità d'immagine: 3100 ANSI lumens , Risoluzione nativa: 1024 x 768 , Tecnologia di Proiezione: DLP , Formato video analogico: HDTV SECAM NTSC PAL , Rapporto tra altezza/larghezza: 16:9 4:3

Lettore DVD

Formato audio/video: DivX MP3 MPEG-2 WMA MPEG-4 WMV JPEG AVCHD MKV , Formato video analogico: PAL NTSC , Connessioni A/V: Composite Video HDMI USB

Personal computer , Intel Core i3-370M 2.40GHz, RAM 4GB, HDD 320GB, DVDRW Dual DL LightScribe, Radeon HD 5470, wired

Letto sanitario costituito da un telaio portante, in tubo di acciaio, interno al piano rete, dal basamento in acciaio con compassi per il movimento di sollevamento, al quale sono applicate ruote, dotato di trendelenburg (circa 0-15°) e controtrendelenburg (circa 0+12°) a regolazione manuale tramite leva posta al lato piedi, con movimento servoassistito.

Carrozzina per disabili

in acciaio cromato, crociera singola, seduta e schienale in nylon blu imbottito. ruote in alluminio a razzi. Braccioli lunghi estribili, pedane estribili con rotazione antero-posteriore.

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Sezione B Descrizione del progetto

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B.5 Risultati attesi Esplicitare concretamente le ricadute del progetto. Compilare i box dei risultati attesi indicati nell’avviso per la tipologia di progetto o se comunque pertinenti alla tipologia di progetto proposto.

B.5.1 Occupabilità e/o miglioramento dello status professionale/occupazionale dei destinatari del progetto (quantificare il numero di inserimenti lavorativi previsti e/o di miglioramento occupazionale professionale

dei destinatari e supportare con dati oggettivi. Allegare eventuali dichiarazioni delle imprese di interesse al/alla profilo/figura e/o di disponibilità all’assunzione e/o di impegno/disponibilità all’avanzamento professionale dei lavoratori)

Si prevede che al termine del percorso, a distanza di un anno, abbiano trovato un’occupazione coerente con il profilo professionale almeno il 70% dei partecipanti alle attività formative. Ciò è suffragato dalla forte attenzione che la maggior parte delle imprese sociali ha sui temi della qualità del lavoro di cura, anche per effetto delle novità introdotte dalla Regione Toscana in materia di accreditamento dei servizi e delle strutture sociosanitarie, che obbliga ad impiegare personale qualificato nel lavoro di assistenza alla persona. Al termine del percorso formativo gli allievi avranno acquisito competenze di base necessarie per la conoscenza delle principali normative in materia di servizio di assistenza familiare.

Inoltre avranno acquisito le competenze Tecnico/professionali necessarie per svolgere l’attività di assistenza diretta e di cura dell'ambiente di vita a domicilio dell'utente, nonchè le competenze trasversali necessarie a riconoscere le dinamiche relazionali appropriate per rapportarsi con l’utente in collaborazione con il personale sanitario.

Gli allievi avranno acquisito consapevolezza sulla Strategia Europea per l’Occupazione in materia di promozione delle pari opportunità fra donne e uomini nell’accesso al mercato del lavoro, e le conoscenze relative allo scenario locale, al proprio ruolo nel mercato del lavoro, delle opportunità associative e della cooperazione.

L’acquisizione di tutte queste competenze determinerà un miglioramento dello status di occupabilità, cioè la crescita di reali possibilità di inserimento lavorativo.

Le Strutture assistenziali si trovano a gestire, sempre di più, per conto delle USL locali o di altri enti pubblici, nuovi servizi, per questo motivo hanno bisogno personale formato che molto spesso non riescono a reperire. E’ proprio da questa esigenza che si giustifica il progetto “Qualificare l’assistenza familiare” attraverso il quale si vuole formare un gruppo significativo di donne disoccupate, inoccupate o inattive, che non sono in possesso di una specifica qualifica e che necessitano di frequentare il percorso formativo in oggetto per acquisire le conoscenze e le abilità necessarie allo svolgimento del compito professionale previsto.

Questo percorso formativo potrà così fornire un’adeguata risposta che possa soddisfare in modo efficiente ed efficace quelli che sono i bisogni rilevati offrendo un servizio qualificato e specializzato al territorio della Provincia di Siena.

Per tutti i destinatari, l’acquisizione delle competenze legate al percorso determinerà un generale miglioramento dello status di occupabilità, cioè il rafforzamento del proprio status professionale, determinato dall’adeguamento di competenze strategiche come sono quelle relative alla comunicazione, alla gestione delle relazioni nei servizi alla persona, alla gestione delle situazioni problema nei servizi di cura della persona

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Sezione B Descrizione del progetto

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B.5.2 Continuità degli effetti e stabilità dei percorsi attivati (descrivere le azioni attivate e le caratteristiche del

progetto tali da garantire la continuità/stabilità dei suoi effetti e/o il grado di autonomia dei percorsi attivati – sostenibilità.)

CONTINUITA’ L’acquisizione di competenze chiave previste nel percorso, relative al lavoro di assistenza della persona, alle abilità comunicative, alla conoscenza del quadro giuridico e normativo, all’area della cultura del lavoro e della sicurezza, nonché dell’acquisizione di tecniche di lavoro di cura, anche ad alto contenuto specialistico, garantisce non solo una sostenibilità nel tempo di quanto acquisito, ma costituisce una base fondamentale per “imparare ad imparare”. Vale a dire che esse sono il presupposto su cui è possibile fondare nuove competenze di vita e quindi accrescere in modo continuo e stabile il grado di occupabilità degli allievi coinvolti nei processi di formazione. La logica del progetto di rendere disponibili sintesi, materiali, project work online, in maniera gratuita ed accessibile a tutti nel sito di Athena (www.athenaformazione.it) rappresenta un ulteriore dispositivo di continuità. La presentazione dei risultati e la diffusione degli stessi produce effetti ulteriori di continuità.

STABILITA’ Il lavoro di proposizione di strumenti comunicativi e tecniche di cura da usare, da subito, nella pratica quotidiana costituisce un importante elemento di stabilità, perché introduce nella pratica professionale elementi di novità che diventano “normali” e si inseriscono stabilmente nei percorsi di vita dei soggetti interessati. Funzione analoga hanno i repertori di attività e le declinazioni disciplinari degli argomenti trattati.

AUTONOMIA Come dettagliato nella sezione specifica, la qualificata platea di sostenitori garantisce la presenza di tutte le competenze necessarie allo svolgimento adeguato del progetto e tutte le risorse anche di carattere informativo, di dialogo con il territorio, di coinvolgimento dei vari soggetti con differenti tipologie di responsabilità e decisionalità circa le tipologie di istituzioni, organizzazioni ed enti coinvolti.

SOSTENIBILITA’ Continuità e stabilità del progetto sono, come spiegato sopra, possibili senza risorse aggiuntive e dunque il progetto risulta sostenibile, anche nei suoi effetti ex post senza necessità di ulteriori finanziamenti.

B.5.3 Ricaduta dell’intervento (specificare l’impatto dell’intervento formativo sulle aziende/settori interessati e il

tasso di copertura dell’intervento rispetto al numero dei lavoratori e delle imprese presenti nei settori di riferimento. Indicare le fonti utilizzate al fine di definire tale dato)

Il progetto proposto potrà fungere da esperienza pilota alla quale potranno riferirsi tutte quelle organizzazioni che si occupano di servizi alla persona che intendano porre in essere un sistema di controllo delle attività, che consenta di garantire ai loro utenti la possibilità di valutare:

La qualità tecnica dei suoi servizi, in termini di esperienza, competenza, affidabilità, creatività del personale impiegato e di caratteristiche delle prestazioni che si intendono erogare;

La qualità organizzativa, definendo in maniera chiara e trasparente le procedure di erogazione dei servizi;

La qualità amministrativa, definendo in maniera chiara e trasparente le procedure di trattamento dei dati economici;

La qualità sociale, definendo in maniera chiara, trasparente e partecipata i risultati che si intende conseguire;

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Sezione B Descrizione del progetto

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La definizione e la assunzione di precise modalità operative comporterà:

l’identificazione della corretta esecuzione delle diverse attività, puntualizzandone la sequenza e le reciproche interazioni;

l’individuazione di obiettivi misurabili;

la definizione delle competenze necessarie a svolgere un compito;

l’attribuzione di precise responsabilità;

l’adozione di strumenti e procedure per il monitoraggio delle prestazioni e dei risultati nonché per il controllo del funzionamento del Sistema stesso.

Fonti per acquisizione dati: Centri per l’impiego; Provincia di Firenze; Articolazioni zonali delle Conferenze dei Sindaci; parti sociali (datoriali e sindacali). Percentuale di copertura dei destinatari: La percentuale dei destinatari diretti è difficile da calcolare, rispetto al numero dei lavoratori e delle imprese presenti sul territorio. Il numero degli addetti all’assistenza familiare impiegati nel settore sociale è infatti molto rilevante, rispetto alle migliaia di famiglie presenti nella zona. Quindi la formazione dei 14 allievi previsti avrà un impatto sociale e culturale limitato, ma in questo caso significativo, per l’arricchimento di contenuti specifici previsti nel programma di formazione, che andrà valorizzato e pubblicizzato in modo specifico, presso le imprese sociali che potenzialmente potrebbero essere interessate ad assumerli. Le ricadute sul settore sono di vario tipo: - incremento delle competenze specialistiche nel lavoro di assistenza e cura della persona ; - miglioramento del grado di occupabilità di un gruppo significativo di soggetti considerati socialmente deboli; - innovazione dei metodi didattici ottenuta attraverso la spinta dell'attenzione all’accoglienza e a procedure di accompagnamento e di orientamento; - innovazione dei contenuti per le stessa motivazione.

B.5.4 Esemplarità e trasferibilità dell’esperienza (specificare in quale senso il progetto può essere considerato

esemplare/trasferibile (diffusione nuove prassi). Soffermarsi in particolare sulla descrizione degli utenti che potenzialmente potrebbero usufruire del modello e/o della metodologia del progetto)

ESEMPLARITÀ

Il progetto proposto è negli obiettivi esemplare e trasferibile, sia per i contenuti veicolati (arricchiti con specifiche tecniche di assistenza di natura complessa) che per le metodologie didattiche impiegate (che valorizzano fortemente un apprendimento attivo).

La metodologia impiegata (centrata sul soggetto in formazione) può essere significativamene ed efficacemente trasferita in tutti i contesti formativi in cui sia possibile operare con modalità di didattica attiva e in funzione di una individualizzazione dei processi di apprendimento.

Tra le buone prassi esemplari c'è anche la possibilità di mettere a disposizione di docenti ed operatori, anche se non partecipanti al progetto, repertori di attività, indicazioni bibliografiche e strumenti per la didattica rispettosa delle differenze culturali dei soggetti.

TRASFERIBILITÀ

Il progetto può essere agevolmente trasferito, visto che i contenuti che prende in esame interessano l'intero territorio nazionale, in particolar modo la declinazione in relazione alla progettazione di contenuti specifici attinenti particolari tecniche di assistenza, rivolte a soggetti affetti da varie forme di demenza o da patologie neurodegenerative. Così come le pratiche di formazione qualificata, volte a sviluppare competenze chiave di soggetti deboli, in funzione della loro crescita professionale e dello sviluppo del grado di occupabilità, sono auspicabili e trasferibili in tutti gli altri contesti dello stesso settore.

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Sezione B Descrizione del progetto

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L’attività di bilancio di competenze degli allievi presenta forti caratteri di trasferibilità ad altri contesti: l’attività di bilancio di competenze verso utenti socialmente fragili si rivela fondamentale, avendo spesso questi utenti curricula formativi e professionali discontinui, e caratterizzati da percorsi formativi non formalizzati, e spesso non attinenti alle mansioni svolte. La trasferibilità è data dalla semplicità del modello, replicabile semplicemente inserendo operatori formati alla conduzione di colloqui atti a rilevare le competenze formali e informali degli allievi iscritti.

B.5.5 Disseminazione (esplicitare i meccanismi dell’eventuale disseminazione dell’idea progettuale e/o dei suoi

risultati, specificando prodotti e/o manifestazioni previste e la loro coerenza e opportunità in riferimento al progetto)

Il principale elemento di disseminazione è costituito dalla struttura del progetto, orientato a diffondere i propri contenuti non soltanto al gruppo bersaglio. Oltre a questa importante caratteristica, altri elementi chiave saranno costituiti dalla diffusione nei media locali e regionali, dalle aree dedicate nei network sociali (anche per creare discussioni e confronto non soltanto con i partecipanti al progetto), dalle aree risorse che saranno ad accesso libero dopo la conclusione del progetto. Ulteriore elemento di disseminazione è costituito dall'ampio spettro e tipologia dei sostenitori che si sono impegnati a diffondere sia l'opportunità formativa che i risultati del progetto. Per la disseminazione dei risultati si propone la realizzazione di un Report cartaceo e in formato elettronico (su CD) all’interno del quale saranno raccolti: - i materiali didattici più significativi; - i risultati più significativi ottenuti dal progetto, in termini di: - allievi formati, - soddisfazione degli allievi rispetto a: organizzazione del corso, insegnamenti, livello di conoscenza e di competenza professionale raggiunto, - risultati della verifica di outplacement. Il report potrà essere pubblicato nel sito internet dell’Agenzia formativa. Nei confronti delle aziende dell’area del progetto (soprattutto del Terzo Settore), la disseminazione verterà sulla presentazione dei risultati qualitativi del corso e delle competenze raggiunta dagli allievi, anche in funzione di una eventuale loro collocazione o ricollocazione in livelli professionali corrispondenti alla formazione realizzata (disseminazione orientata all’outplacement)

B.5.6 (Indicare ulteriori specifici risultati attesi)

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Sezione B Descrizione del progetto

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B.6 Carattere innovativo B.6.1 Tipologia e livello di innovazione (per ogni tipologia di innovazione descrivere in qual senso può parlarsi di

innovazione)

B.6.1.1 Orientata agli obiettivi (cosa)

Motivare

ll progetto è innovativo in quanto:

- fortemente connesso ai bisogni culturali, di base ed evoluti, espressi da un gruppo significativo di soggetti deboli (donne, inoccupate, disoccupate o inattive);

- in sintonia con l’obiettivo dello sviluppo dei servizi alla persona all’interno dei nuovi bacini di impiego e con le esigenze di sviluppare competenze chiave, mediate da un percorso formativo tale da favorire la crescita del grado medio di occupabilità dei soggetti interessati;

- collega competenze chiave strategiche del settore sociale (sicurezza, relazione di aiuto, conoscenza della normativa sul funzionamento del sistema socio-assistenziale) alle competenze tecnico-professionali relative al ruolo di assistente familiare in situazioni anche tecnicamente complesse (come quelle rivolte a soggetti affetti da varie forme di patologie neurodegenerative) costituendo così il fondamento necessario per la crescita professionale e sociale degli allievi.

I contenuti innovativi che si propongono consistono inoltre: a) in un percorso di orientamento personalizzato, che porterà alla definizione di un percorso personalizzato di outplacement; b) in un percorso per le pari opportunità, particolarmente significativo per un profilo professionale che occupa prevalentemente lavoro femminile. L’innovazione è inoltre da considerarsi nella positiva ricaduta che il progetto avrà, non soltanto nei confronti degli allievi (che potranno affacciarsi sul mercato del lavoro sociale con buone prospettive occupazionali ), ma anche nei confronti della Strutture socio-assistenziali che, grazie ad un simile intervento, garantiranno al territorio, che lo richiede, un servizio sociale caratterizzato da qualità ed efficienza.

B.6.1.2 Orientata ai processi (come)

Motivare

I metodi operativi sono anch’essi innovativi, in quanto: - mettono al centro del progetto i soggetti, con i loro bisogni e le loro necessità di crescita culturale, interrogandoli direttamente e sostenendoli individualmente nel processo di acquisizione delle competenze; - mirano a costruire saperi non parcellizzati e indirizzati ad una loro immediata spendibilità pratica; - mirano ad un coinvolgimento diretto degli utenti, con pratiche di didattica attiva, di ricerca-azione, di ascolto della domanda, di approccio diretto e non mediato alle fonti culturali; - alternano momenti operativi e momenti di riflessione, in un circuito virtuoso per l’acquisizione delle conoscenze.

Il carattere innovativo del progetto relativamente al processo si evidenzia nell’integrazione voluta tra il percorso formativo relativo alla figura professionale, il percorso di orientamento finalizzato alla costruzione di un progetto personale di outplacement e l’attuazione di steps di verifica d’efficacia del processo, intercalati durante tutta la realizzazione del progetto. Tale integrazione dovrà favorire negli allievi una maggiore assimilazione dei contenuti formativi, valorizzando anche l’esperienza di stage che svolgeranno. La formalizzazione delle conoscenze e competenze via via acquisite dovrebbe inoltre influire positivamente sul livello di motivazione. La verifica d’efficacia permetterà di ottimizzare il processo qualora si evidenziassero lacune o esigenze particolari in fase di attuazione

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Sezione B Descrizione del progetto

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B.6.1.3 Orientata al contesto (dove) Motivare

La qualificazione del settore sociale nell'area provinciale di Siena costituisce una forma di sviluppo globale del territorio. Lo sviluppo dei servizi alla persona è infatti uno degli assi principali di crescita occupazionale e di miglioramento della qualità della vita di tutto il territorio. Lo sviluppo dei servizi connessi al terzo settore recano significativi vantaggi economici e di servizio alla comunità locale e regionale.

1. Il progetto rafforza la possibilità di qualificare il terzo settore, contribuendo ad elevare gli indici di occupabilità in aree imprenditoriali a forte crescita occupazionale, che anche con indici bassi di investimenti diretti produce alti tassi di occupazione;

2. Valorizza al massimo la presenza di un gruppo significativo di soggetti deboli, ma importanti per il settore sociale e dell’economia locale, quali le donne disoccupate, inoccupate o inattive, qualificando le loro competenze di base, fondamentali per facilitarne l’accesso al mondo del lavoro;

3. Valorizza le risorse umane, soprattutto femminili, fortemente presenti nel settore sociale, spesso tenute ai margini dalle posizioni chiave nelle aziende;

4. Produce innovazione nei servizi alla persona, attraverso l’utilizzo di diverse forme di qualificazione del lavoro, alzando il tasso di occupabilità delle persone coinvolte;

5. Le specifiche identità e risorse locali sono salvaguardate dal rapporto sinergico che si crea dall’azione congiunta tra l’intervento di valorizzazione e qualificazione delle risorse umane del territorio e l’attività delle imprese sociali, che le utilizzano per produrre e gestire essenzialmente servizi sociali di alta qualità.

Da un’attenta lettura dei fabbisogni formativi e dell’evoluzione dei profili professionali nella Provincia di Siena risulta che si prevede una crescita alla domanda di personale qualificato nei servizi alle persone.

Inoltre nella Provincia di Siena l’occupazione femminile risulta in una situazione di calo o di stasi. Lo sviluppo di profili professionali qualificati legati ai servizi alla persona, a prevalente occupazione femminile, possono portare quindi un contributo significativo ad un riequilibrio occupazionale.

B.6.1.4 Orientata alle reti di relazione (con chi) Motivare

Il Progetto, nello sviluppo del suo percorso formativo, coinvolge una molteplicità di soggetti pubblici e privati: è quindi anche un progetto di “rete”, che mira a mettere insieme risorse, a produrre sinergie, a valorizzare gli elementi di scambio delle esperienze e delle buone prassi.

Il Progetto ha anche la vocazione a mettere in circolo le competenze e le buone pratiche e ha la capacità di tessitura delle reti e, nel suo stesso congegno, pensa ad ottimizzare l'efficacia attraverso modalità di tessitura interna di reti di relazioni, partendo da quella già costituita dai soggetti sostenitori.

B.7 Ulteriori Informazioni ritenute utili

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Sezione C Articolazione esecutiva del progetto

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C.1 Riepilogo delle azioni del progetto e schede di dettaglio Per “Azione” si intende la tipologia di intervento presente nel PAD; tali azioni sono composte da una o più attività, ciascuna con utenti, ore, modalità didattiche diverse. C.1.1 Riepilogo azioni (inserire le azioni - tra quelle individuate nel PAD - a cui sono riconducibili tutte le attività

previste dal progetto)

N° azione

(da PAD)

Titolo azione (da PAD) N°

destinatari N° ore

incidenza % spesa sul

progetto

1 5

percorsi formativi finalizzati al sostegno dell’inserimento lavorativo e a prevenire i fenomeni di disoccupazione

giovanile e di lunga durata (categoria di spesa 66);

14 220 100%

2

3

4

5

6

7

Totale 14 220 100%

Per ciascuna delle singole azioni sopra indicate compilare ed allegare una “Scheda azione” C.2 in cui

specificare l’articolazione di ogni singola azione in attività

Compilate ed allegate n° 1 schede C.2

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Sezione C Articolazione esecutiva del progetto

48

C.2 Scheda azione n° 1 di 1

Titolo azione: Titolo azione: percorsi formativi finalizzati al sostegno dell’inserimento lavorativo e a prevenire i fenomeni di disoccupazione giovanile e di lunga durata ;

C.2.1 Quadro riepilogativo delle attività in cui si articola l’azione

Titolo attività N°

destinatari N° ore

incidenza % spesa

dell’attività sul costo totale del progetto

Costo dell’attività

Sede di svolgimento (indicare Via,

n.civico, località,

Comune, etc)

1 “FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER OPERARE NELL'AMBITO DELL'ASSISTENZA FAMILIARE”

14 220

2 ORIENTAMENTO 14 8

3

4

5

6

7

Totale 28 228 100%

Per ciascuna delle attività sopra indicate compilare ed allegare una “Scheda di dettaglio attività” C.3 se

attività non formativa, C.4 se attività formativa

Compilate ed allegate n° 1 schede C.3

Compilate ed allegate n° 1 schede C.4

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Sezione C Articolazione esecutiva del progetto

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C.3 Scheda di attività non formativa(di supporto/correlata all’attività formativa) N° 1 DI 1

Titolo attività: Orientamento Durata 8 ore

Titolo azione di riferimento: 5. percorsi formativi finalizzati al sostegno dell’inserimento lavorativo e a prevenire i

fenomeni di disoccupazione giovanile e di lunga durata

C.3.1 Obiettivi dell’attività

L’attività di orientamento sarà svolto sia in ingresso che in uscita al percorso formativo per una durata complessiva di 8 ore. Per quanto riguarda le 4 ore dedicate all’orientamento in ingresso, gli obiettivi perseguiti riguardano: -comprensione dell'impianto organizzativo del progetto -sviluppo di competenze comunicative e relazionali da attuare in gruppo -acquisizione di consapevolezza del percorso di analisi delle proprie attitudini e dei proprio interessi finalizzate alla definizione dell'obiettivo professionale. Le 4 ore dedicate invece al follow up in uscita serviranno principalmente per conoscere le tecniche di ricerca attiva del lavoro e le caratteristiche del mercato del lavoro locale.

C.3.2 Descrizione articolazione/contenuti

Per quanto riguarda l’orientamento in ingresso gli argomenti che si andranno ad affrontare sono: Presentazione di ciascun partecipante; Presentazione del percorso di lavoro: obiettivi, struttura, articolazione, metodologia; Metodi, Strategia e Pianificazione del lavoro; Obiettivi e traguardi formativi; Verifica delle aspettative del gruppo; Attitudini, interessi, competenze Percorso logico per la definizione dell’obiettivo professionale Dinamiche di socializzazione; Ai fini dell’accompagnamento in uscita invece i contenuti saranno: -Tecniche di ricerca attiva del lavoro -Caratteristiche del mercato del lavoro locali -Analisi del percorso formativo svolto ed identificazione le competenze sviluppate, al fine di avviare un proprio percorso di bilancio di competenze;

C.3.3 Metodologie e strumenti (illustrare le metodologie di intervento e specificare quantità, qualità e

pertinenza, nell’ambito del progetto, dei materiali di supporto, documentazione specifica, testi professionali, manuali, dispense, banche dati ecc. previsti. Specificare se si tratta di semplice utilizzo o di creazione.)

L’orientamento di gruppo si svolgerà in aula didattica e prevederà il supporto di pc e proiettore. Le metodologie prevalentemente utilizzate saranno la discussione di gruppo e l’utilizzo delle esercitazioni, in cui l'orientatore presenta le diverse tematiche (dalla presentazione del progetto alle tecniche più specifiche di ascolto e orientamento, dalle informazioni dettagliate sul piano didattico alle attività di stage ecc); verranno utilizzate slides di presentazione, presentati materiali di supporto alle riflessioni attivate e stimolate discussioni di gruppo al fine di chiarificare e condividere dubbi ed eventuali problematiche.

C.3.4 Verifiche e valutazione (tipologia, modalità di svolgimento)

Si prevede la realizzazione di esercitazioni e schede di lavoro che andranno a costituire le prove. La valutazione terrà conto di modalità di osservazione qualitativa da parte del docente, che andrà a dare un giudizio esclusivamente in base all'impegno nelle esercitazioni da parte dei corsisti, anche perché i contenuti dell’attività riguardano elaborazioni di carattere personale.

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Sezione C Articolazione esecutiva del progetto

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C.3.5 Risultati attesi

Dall’orientamento iniziale ci si aspetta che le finalità del progetto formativo siano comprese appieno e condivise, che si crei un buon clima d’aula proficuo anche per l’apprendimento e che si pongano le basi per una progettualità lavorativa individuale. Dall’orientamento in uscita ci si aspetta che i discenti abbiano elaborato un proprio progetto lavorativo e che in base a quello sappiano mettere in atto o le tecniche di ricerca attiva qualora la strada che si vuole percorrere è quella dell’inserimento in azienda oppure porre i primi passi per l’attuazione di una propria idea imprenditoriale.

C.3.6 Numero e tipologia delle principali figure professionali coinvolte

N° (7)

Funzione Senior/ Junior

Ore/ giornate previste per

l’attività

6 orientatore s 8 ore

(7) Riportare il numero indicato nella tabella generale delle risorse umane (nella sottosezione B.4.1) in corrispondenza di ciascuna funzione

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Sezione C Articolazione esecutiva del progetto

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C.4 Scheda di attività formativa N° 1 DI 1 Titolo attività: FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER OPERARE NELL'AMBITO DELL'ASSISTENZA FAMILIARE

Titolo azione di riferimento: percorsi formativi finalizzati al sostegno dell’inserimento lavorativo e a prevenire i fenomeni di disoccupazione giovanile e di lunga durata

C.4.1 Obiettivi formativi generali:

1. (in caso di percorso finalizzato all’acquisizione di competenze relative ad intere figure professionali o intere Aree di Attività, declinare gli obiettivi formativi generali in termini di competenze chiave e competenze tecnico-professionali;

2. in caso di percorso finalizzato all’acquisizione di competenze relative a profili professionali, declinare gli obiettivi formativi generali in termini di competenze di base, tecnico-professionali e trasversali;

3. in caso di percorso finalizzato all’acquisizione di singole capacità/conoscenze, declinare gli obiettivi formativi generali in riferimento a specifici fabbisogni e/o vincoli normativi )

Al termine del percorso formativo l’assistente familiare acquisirà le competenze necessarie per l’esercizio del ruolo richiesto. In particolare acquisirà le seguenti conoscenze e capacità: Conoscenze:

- conoscere e saper attivare tutti i diritti ed i doveri che regolano la collaborazione domestica e l’assistenza familiare

- Saper riconoscere le situazioni di rischio socio-sanitario ed adottare le misure necessarie per la loro prevenzione Capacità:

- Essere in grado di relazionarsi in maniera efficace ed appropriata con l’utente e con la famiglia dello stesso

- Essere in grado di accudire la persona da un punto di vista igienico, personale e della casa, deambulatorio, nutrizionale e di

sorveglianza.

- Saper organizzare le attività domestiche in relazione alla gestione dei tempi

- Essere in grado di rapportarsi con la rete dei servizi territoriali e di emergenza per la cura e l’assistenza dell’utente

C.4.2 Il progetto formativo prende a riferimento gli standard del Repertorio Regionale delle Figure Professionali:

SI Compilare dalle sezioni C.4.2.1 e C.4.2.2

(se previste conoscenze/capacità/competenze aggiuntive compilare le sezioni C.4.2.3 e C.4.2.4)

X NO Compilare dalla sezione C.4.3

C.4.2.1 Competenze chiave per l’apprendimento permanente di cui Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 (2006/962/CE)2

Denominazione Competenze

chiave

Durata* Conoscenze Capacità UF n. Denominazione UF

(Competenza chiave 1)

2 Verificare la percentuale (%) di ore previste per le competenze chiave riferite a ciascuna filiera (Cfr. DGR 532/2009 e smi)

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Sezione C Articolazione esecutiva del progetto

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(Competenza chiave …)

C.4.2.2 Unità di Competenze - UC Denominazione

ADA/(UC) Durata

* conoscenze capacità UF n. Denominazione UF

(UC 1)

Denominazione

ADA/(UC) Durata* conoscenze capacità UF n. Denominazione UF

(UC …)

C.4.2.3 Unità di Competenze - UC aggiuntive (in caso il percorso formativo prenda a riferimento il Repertorio

Regionale delle Figure Professionali e nella progettazione del percorso vengano proposte intere Unità di Competenze aggiuntive )

Denominazione ADA/(UC)

Durata* conoscenze capacità UF n. Denominazione UF

(UC 1)

C.4.2.4 Conoscenze/capacità aggiuntive (in caso il percorso formativo prenda a riferimento il Repertorio

Regionale delle Figure Professionali e nella progettazione del percorso vengano proposte conoscenze/capacità aggiuntive )

Denominazione ADA/(UC)

Durata conoscenze capacità UF n. Denominazione UF

(UC 1)

C.4.3 Metodologie e strumenti di formazione (descrivere sinteticamente le diverse modalità didattiche con le

quali i contenuti della formazione vengono affrontati, come ad esempio, in aula, in laboratorio, stage, FAD, simulazioni, casi di studio, ecc. e relative ripartizioni tra le stesse espresse in ore ed in % sulle ore complessive)

Articolazione generale della metodologia didattica:

140 ore in aula (lezioni teoriche + laboratorio per esercitazioni pratiche)

80 ore di stage Articolazione delle ore di aula: Accanto alle lezioni teoriche per l’apprendimento dei concetti fondamentali alla base dell’agire professionale, saranno affiancate metodologie attive di formazione, volte all’apprendimento pratico delle corrette procedure di lavoro.

* Indicare quante ore del percorso formativo si prevede di dedicare all’acquisizione di ciascuna competenza

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La metodologia attiva sarà centrata sui metodi esperenziali, quali esercitazioni, simulazioni di procedure, lavori di ricerca, analisi e discussione di casi concreti. Si cercherà di porre il partecipante di fronte a situazioni problematiche e realistiche da analizzare e comprendere. I principi metodologici possono essere così sintetizzati: impostare l’apprendimento partendo dall’utilizzo di strumenti anziché dalla teoria; stimolare efficaci modalità di soluzione di problematiche attraverso simulazioni. Tale metodologia didattica aiuterà quindi a stimolare la creatività, ad acquisire il senso del risultato, a sviluppare la sensibilità ad avvalersi delle idee altrui in un quadro di conoscenze sempre più ampio e sostenuto dalla rigorosità di un nuovo metodo di approccio ai problemi. Le lezioni si svolgeranno con comunicazione diretta, con lavori in piccoli gruppi, ed esercitazioni pratiche con la supervisione del docente. In sintesi si enucleano alcune modalità formative, come segue:

METODI DI INSEGNAMENTO OBIETTIVI Lezioni Magistrali Dimostrazioni tecniche con simulazione diretta da parte dei partecipanti.

1) Acquisizione di conoscenze teoriche 2) Composizione delle conoscenze teoriche in sistemi complessi delle conoscenze

Lavoro a piccoli gruppi su CASE STUDY con produzione di rapporto finale da discuter con il docente

1) Applicazione a tecniche esercitative 2) Maturazione di capacità (saper fare conseguente a sapere cognitivo)

Presentazione, in seduta plenaria, dei rapporti elaborati da ciascun gruppo di lavoro

Possibilità, da parte del docente, di rilevare il grado di apprendimento delle tecniche presentate. Per i discenti, possibilità di auto valutare il grado di apprendimento delle tecniche presentate. Stimolare la discussione al fine di individuare ed approfondire alcune tematiche risultate particolarmente ostiche.

Simulazioni e roleplaying

Possibilità, da parte del docente, di rilevare il grado di apprendimento delle tecniche presentate. Per i discenti, possibilità di auto valutare il grado di apprendimento delle tecniche presentate, attraverso la sperimentazione diretta. Per i discenti, possibilità di riflettere sulle proprie dinamiche di comportamento e sulle modalità di gestione delle proprie emozioni in un contesto protetto.

In sintesi, la metodologia è disegnata in modo da permettere l’integrazione di competenze su tre piani fondamentali: teorico Esperienziale; Della crescita personale. Articolazione delle ore di stage: Il discente sarà inserito all’interno di una struttura del settore, in modo da vivere direttamente la realtà lavorativa, o in una famiglia. Egli dovrà svolgere tutte le attività professionali inerenti la cura della persona e del suo ambiente di vita, sotto la supervisione di un tutor aziendale esperto di settore. Il tutor avrà il compito di supervisionare il lavoro svolto dall’allievo, correggendo eventuali inesattezze e imprecisioni relativamente alle procedure attuate. La metodologia di apprendimento, quindi, è basata totalmente sul “fare direttamente” in un contesto reale.

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C.4.4 Numero e tipologia formatori

N° (8)

Funzione Senior/ Junior

Anni di esperienza

Ore previste per l’attività di docenza relativa alle competenze

TP

% docenza relativa alle competenze TP rispetto

al totale delle ore

UF interessata

Disciplina (solo per i docenti)

7 Docenza S 12 16 8,9% 1 Legislazione socio-sanitaria

8 Docenza S 9 35 18,5% 2 Psicologia

9 Docenza S 13 20 11.2% 3 Pronto soccorso

10 Docenza S 23 15 8,4% 3 Sicurezza

11 Docenza S 9 12 6,7% 4 Malattie anziano

12 Docenza S 25 10 5,6% 4 Assistenza sanitaria

13 Docenza S 19 12 6,7% 4 Mobilizzazione (fisioterapia)

14 Docenza S 10 8 4,5% 5 Organizzazione servizi

12 Docenza S 25 12 6,7% 5 Gestione ambiente domestico

(8) Riportare il numero indicato nella tabella generale delle risorse umane (nella sottosezione B.4.1) in corrispondenza di ciascuna funzione

C.4.5 Inserire le unità formative (U.F.) previste dall' attività

U.F. Durata Di cui Fad

% Fad rispetto alla durata del percorso

Ore dedicate ad attività di

accompagnamento in itinere

1 Area giuridica e rapporto di lavoro 16 00 0% 8

2 Area socio-psicologica e relazionale 35 00 0% 17

3 Area Sicurezza e salute 35 00 0% 18

4 Area operativa di cura 34 00 0% 17

5 Area organizzativa 20 00 0% 10

6 Stage 80 00 0%

Totale 220 0 0% 70

Per ciascuna delle U.F. sopra indicate compilare ed allegare una scheda C.4.6 (tale scheda è prevista per

ciascuna delle sottosezioni di cui alla sezione B.2.5)

Compilate ed allegate n° 6 schede C.4.6

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C.4.6 Scheda di unità formativa N° 1 DI 6

Titolo U.F.: AREA GIURIDICA E RAPPORTO DI LAVORO Durata:16

Titolo attività di riferimento: FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER OPERARE NELL'AMBITO DELL'ASSISTENZA FAMILIARE

C.4.6.1 Obiettivi specifici di apprendimento in termini di

conoscenze: Norme fondamentali che regolano l’accesso al modo del lavoro e le pari opportunità. Norme fondamentali che regolano il rapporto di collaborazione domestica e di assistenza familiare Principali norme civilistiche italiane. capacità: Essere in grado di operare nel rispetto dei doveri imposti dal proprio ruolo lavorativo, dei diritti dei propri assistiti e dei loro familiari e delle leggi stabilite dalla Repubblica Italiana. Saper utilizzare la normativa riguardante i diritti di cittadinanza e pari opportunità nell’accesso al mercato del lavoro.

C.4.6.2 Contenuti formativi (descrivere i contenuti specifici proposti in relazione agli obiettivi di apprendimento

definiti)

Elementi di Diritto del lavoro ed antidiscriminazione, pari opportunità; CCNL collaborazione domestica; Diritti e doveri della persona assistita e familiari; Diritti e doveri dell'assistente familiare; Elementi di educazione civica; La condizione giuridica dello straniero in Italia, diritti e doveri.

C.4.6.3 Metodologie (descrivere le metodologie adottate sia per un efficace apprendimento di saperi teorico-tecnici

sia per un completo sviluppo di competenze richieste dallo standard professionale)

Lezioni teoriche per l’apprendimento dei saperi teorico-concettuali

C.4.6.4 Professionalità coinvolte (indicare le figure professionali attivate nell’unità formativa)

Docente esperto di materie giuridiche Tutor

C.4.6.5 Organizzazione e logistica (indicare le principali attrezzature e materiali necessari in relazione alla

metodologia didattica adottata e alle finalità formative)

ATTREZZATURE Lavagna a fogli mobili PC e videoproiettore MATERIALI Dispense elaborate dal docente di riferimento (materiale individuale). Testi delle leggi di riferimento

C.4.6.6 Metodologie e strumenti di verifica degli apprendimenti

Tipologie di prove intermedie previste: Questionario a scelta multipla per la verifica dei risultati d’apprendimento Modalità di valutazione degli esiti delle prove intermedie: Griglia di valutazione elaborata dal docente

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C.4.6 Scheda di unità formativa N° 2 DI 6

Titolo U.F.: AREA SOCIO-PSICOLOGICA E RELAZIONALE Durata: 35

Titolo attività di riferimento: FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER OPERARE NELL'AMBITO DELL'ASSISTENZA FAMILIARE

C.4.6.1 Obiettivi specifici di apprendimento in termini di

conoscenze: Disabilità comuni nella popolazione anziana. Dinamiche di gruppo e lavoro in rete. Tecniche di comunicazione efficace. Modalità comunicative NON VERBALI del paziente e la logica delle domande ad “albero”. capacità: Saper relazionarsi in maniera efficace con la persona assistita. Saper sviluppare la capacità di ascolto per essere in grado di rapportarsi alle capacità cognitive della persona anche a fronte di patologie invalidanti. Sviluppare attività che promuovano l’autonomia della persona assistita. Essere in grado di instaurare e mantenere una relazione di aiuto realistica ed efficace con la persona affetta da malattia degenerativa, con la famiglia di origine e con la rete sociale interessata.

C.4.6.2 Contenuti formativi (descrivere i contenuti specifici proposti in relazione agli obiettivi di apprendimento

definiti)

Elementi di psicologia relazionale con particolare riferimento alla condizione di non autosufficienza; Quadri diagnostici dei più comuni disturbi mentali e tecniche di relazione col paziente; Tecniche di comunicazione; Tecniche e strumenti di socializzazione, di recupero e mantenimento delle life skills e di promozione dell'autonomia dell'assistito; Modalità e strumenti per stimolare interazione e collaborazione con assistito e familiari, con le altre figure professionali coinvolte e con la rete dei servizi territoriali.

C.4.6.3 Metodologie (descrivere le metodologie adottate sia per un efficace apprendimento di saperi teorico-tecnici

sia per un completo sviluppo di competenze richieste dallo standard professionale)

Lezioni teoriche per l’apprendimento dei saperi teorico-concettuali Case study: pensare come un disabile mentale: visione di filmati e discussione di gruppo Role playing: analizzare le proprie dinamiche comportamentali all’interno del gruppo e i ruoli assunti

C.4.6.4 Professionalità coinvolte (indicare le figure professionali attivate nell’unità formativa)

Docente psicologo Tutor

C.4.6.5 Organizzazione e logistica (indicare le principali attrezzature e materiali necessari in relazione alla

metodologia didattica adottata e alle finalità formative)

ATTREZZATURE Lavagna a fogli mobili PC e videoproiettore TV e lettore DVD MATERIALI Dispense elaborate dal docente di riferimento (materiale individuale). DVD e materiale interattivo Schede di analisi e valutazione delle proprie caratteristiche comportamentali all’interno del gruppo

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C.4.6.6 Metodologie e strumenti di verifica degli apprendimenti

Tipologie di prove intermedie previste: Questionario a scelta multipla per la verifica dei risultati d’apprendimento Modalità di valutazione degli esiti delle prove intermedie: Griglia di valutazione elaborata dal docente

C.4.6 Scheda di unità formativa N° 3 DI 6

Titolo U.F.: AREA SICUREZZA E SALUTE Durata: 35

Titolo attività di riferimento: FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER OPERARE NELL'AMBITO DELL'ASSISTENZA FAMILIARE

C.4.6.1 Obiettivi specifici di apprendimento in termini di

conoscenze: Procedure per la valutazione dei rischi in ambiente domestico. Sindromi e patologie comuni nella popolazione anziana. La catena della sopravvivenza (BLS). Metodologie di contatto con il SSN. Procedure di intervento pratico. Principi di alimentazione e dietologia. capacità: Essere in grado di intervenire preventivamente sui rischi presenti in ambiente domestico, adottando un comportamento volto alla prevenzione e alla risoluzione tempestiva delle situazioni di pericolo. Saper riconoscere le situazioni di rischio socio-sanitario ed adottare le misure necessarie per la loro prevenzione. Saper attuare la catena della sopravvivenza e le fasi del BLS. Saper attuare le principali manovre di intervento pratico di primo soccorso nelle principali tipologie di emergenza.

C.4.6.2 Contenuti formativi (descrivere i contenuti specifici proposti in relazione agli obiettivi di apprendimento

definiti)

Elementi di sicurezza e prevenzione degli incidenti domestici; Situazioni di rischio socio-sanitario; Nozioni di pronto soccorso; Nozioni patologie frequenti negli anziani; Nozioni sulla disabilità e malattie invalidanti; Elementi di dietetica.

C.4.6.3 Metodologie (descrivere le metodologie adottate sia per un efficace apprendimento di saperi teorico-tecnici

sia per un completo sviluppo di competenze richieste dallo standard professionale)

Lezioni teoriche per l’apprendimento dei saperi teorico-concettuali Case study: analisi e discussione su un documento di valutazione dei rischi in ambiente domestico Simulazioni: realizzazione delle procedure pratiche di primo soccorso sul manichino

C.4.6.4 Professionalità coinvolte (indicare le figure professionali attivate nell’unità formativa)

Docente medico; esperto sicurezza Tutor

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C.4.6.5 Organizzazione e logistica (indicare le principali attrezzature e materiali necessari in relazione alla

metodologia didattica adottata e alle finalità formative)

ATTREZZATURE Lavagna a fogli mobili PC e videoproiettore MATERIALI Dispense elaborate dal docente di riferimento (materiale individuale). Modello di documento valutazione dei rischi Manichino Tabella Triage

C.4.6.6 Metodologie e strumenti di verifica degli apprendimenti

Tipologie di prove intermedie previste: Questionario a scelta multipla per la verifica dei risultati d’apprendimento Modalità di valutazione degli esiti delle prove intermedie: Griglia di valutazione elaborata dal docente

C.4.6 Scheda di unità formativa N° 4 DI 6

Titolo U.F.: AREA OPERATIVA DI CURA Durata: 34

Titolo attività di riferimento: FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER OPERARE NELL'AMBITO DELL'ASSISTENZA FAMILIARE

C.4.6.1 Obiettivi specifici di apprendimento in termini di

conoscenze: Anatomia e fisiologia dell’apparato muscolo-scheletrico. Tecniche di mobilizzazione. Tipologia e caratteristiche degli ausili alla movimentazione. capacità: Essere in grado di accudire la persona da un punto di vista igienico personale e della casa, deambulatorio, nutrizionale e di sorveglianza. Essere in grado di facilitare e/o sostituirsi nelle attività di igiene della casa, nel fare la spesa e saper preparare e somministrare pasti con variazioni che tengano conto delle patologie dell’anziano. Assistere e supportare l'utente nella soddisfazione dei bisogni primari, nello svolgimento di attività domestico-alberghiere e nella gestione di interventi igienico-sanitari. Essere in grado di mobilizzare correttamente un paziente, utilizzando tecniche, presidi e attrezzature idonei con il suo tipo di necessità e/o invalidità e tutelando la propria salute fisica.

C.4.6.2 Contenuti formativi (descrivere i contenuti specifici proposti in relazione agli obiettivi di apprendimento

definiti)

Igiene e accudimento della persona; Igiene e cura ambiente di vita; Aiuto domestico (lavaggio e stiro biancheria, preparazione pasti, spesa..); Tecniche spostamento, sollevamento e postura della persona parzialmente o completamente non autosufficiente; Sostegno alla mobilità e alla deambulazione in casa e fuori; Tradizioni alimentari locali; Esecuzione pratiche burocratiche e commissioni (posta, ricette ecc.); Sorveglianza sul benessere della persona e attivazione della segnalazione in caso di necessità.

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Sezione C Articolazione esecutiva del progetto

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C.4.6.3 Metodologie (descrivere le metodologie adottate sia per un efficace apprendimento di saperi teorico-tecnici

sia per un completo sviluppo di competenze richieste dallo standard professionale)

Lezioni teoriche per l’apprendimento dei saperi teorico-concettuali (anatomo-fisiologia, procedure e protocolli assistenziali) Esercitazioni: - analisi del livello di bisogno e individuazione dei corretti piani di assistenza - simulazione delle procedure assistenziali su manichini

C.4.6.4 Professionalità coinvolte (indicare le figure professionali attivate nell’unità formativa)

Docente Infermiere Tutor

C.4.6.5 Organizzazione e logistica (indicare le principali attrezzature e materiali necessari in relazione alla

metodologia didattica adottata e alle finalità formative)

ATTREZZATURE Lavagna a fogli mobili PC e videoproiettore Letto sanitario Carrozzina Presidi di ausilio alla deambulazione MATERIALI Dispense elaborate dal docente di riferimento (materiale individuale). Cuscini, lenzuola, coperte, traverse, padelle, pappagalli, pannoloni, bacinelle, garze, manopole, guanti monouso, catetri, materassini ad aria (antidecubito)

C.4.6.6 Metodologie e strumenti di verifica degli apprendimenti

Tipologie di prove intermedie previste: Questionario a scelta multipla per la verifica dei risultati d’apprendimento Modalità di valutazione degli esiti delle prove intermedie: Griglia di valutazione elaborata dal docente

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C.4.6 Scheda di unità formativa N° 5 DI 6

Titolo U.F.: AREA ORGANIZZATIVA Durata: 20

Titolo attività di riferimento: FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER OPERARE NELL'AMBITO DELL'ASSISTENZA FAMILIARE

C.4.6.1 Obiettivi specifici di apprendimento in termini di

conoscenze: Disciplina del Servizio Sanitario Regionale. Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale della Regione Toscana. Ruoli e competenze delle varie figure professionali operanti all’interno della rete dei servizi sociali. capacità: Saper organizzare le attività domestiche in relazione alla gestione dei tempi. Essere in grado di operare nel rispetto della vigente legislazione socio-sanitaria. Saper lavorare all’interno dei vari servizi socio-assistenziali, nel rispetto delle norme che li regolano e delle professionalità che li compongono, integrando il proprio lavoro all’interno della rete dei servizi territoriali. Saper operare per delega dei familiari o con il coordinamento e/o in sinergia con i servizi sociali. Saper organizzare e valutare il proprio lavoro.

C.4.6.2 Contenuti formativi (descrivere i contenuti specifici proposti in relazione agli obiettivi di apprendimento

definiti)

Organizzazione attività domestiche; Gestione tempi; Organizzazione rete dei servizi territoriali e dei servizi di emergenza; Orientamento sulle competenze delle figure professionali coinvolte nella cura e nel lavoro sociale dell'anziano/disabile; Attivazione azioni previste nel progetto individualizzato dei servizi territoriali; Valutazione del proprio lavoro.

C.4.6.3 Metodologie (descrivere le metodologie adottate sia per un efficace apprendimento di saperi teorico-tecnici

sia per un completo sviluppo di competenze richieste dallo standard professionale)

Lezioni teoriche per l’apprendimento dei saperi teorico-concettuali (normativa nazionale e regionale dei servizi sanitari e socio-sanitari) Case study: simulazione della valutazione di un soggetto anziano per la realizzazione di un adeguato piano di assistenza (procedure dell’UVG)

C.4.6.4 Professionalità coinvolte (indicare le figure professionali attivate nell’unità formativa)

Docente Assistente Sociale Tutor

C.4.6.5 Organizzazione e logistica (indicare le principali attrezzature e materiali necessari in relazione alla

metodologia didattica adottata e alle finalità formative)

ATTREZZATURE Lavagna a fogli mobili PC e videoproiettore MATERIALI Dispense elaborate dal docente di riferimento (materiale individuale). Modello di piano di assistenza Testi delle leggi di riferimento

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Sezione C Articolazione esecutiva del progetto

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C.4.6.6 Metodologie e strumenti di verifica degli apprendimenti

Tipologie di prove intermedie previste: Questionario a scelta multipla per la verifica dei risultati d’apprendimento Modalità di valutazione degli esiti delle prove intermedie: Griglia di valutazione elaborata dal docente

C.4.6 Scheda di unità formativa N° 6 DI 6

Titolo U.F.: STAGE Durata: 80

Titolo attività di riferimento: FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER OPERARE NELL'AMBITO DELL'ASSISTENZA FAMILIARE

C.4.6.1 Obiettivi specifici di apprendimento in termini di

conoscenze: Organizzazione e operatività del contesto lavorativo reale capacità: Saper applicare alla realtà lavorativa quanto appreso durante il percorso d’aula

C.4.6.2 Contenuti formativi (descrivere i contenuti specifici proposti in relazione agli obiettivi di apprendimento

definiti)

Applicazione pratica in contesto reale di tutto quanto appreso durante il percorso d’aula. Lo stage sarà effettuato in RSA, Centri diurni, Centri di Riabilitazione e/o Case famiglia, assistenza domiciliare per: • anziani (disabili e non) • disabili fisici e/o mentali con possibilità per l’allievo di concordare il luogo in base alle sue preferenze ed esigenze, nel rispetto delle finalità formative del percorso. Lo stage permetterà il perfezionamento delle pratiche operative di assistenza e cura, sotto la supervisione di un tutor aziendale.

C.4.6.3 Metodologie (descrivere le metodologie adottate sia per un efficace apprendimento di saperi teorico-tecnici

sia per un completo sviluppo di competenze richieste dallo standard professionale)

La metodologia, come ogni lavoro “in situazione”, consiste sia nel rendere operativi gli allievi ed indirizzarli verso un’attività sempre più autonoma, sia nel valutare in ambiente lavorativo le competenze di base e tecnico professionale acquisite, nonché quelle trasversali in relazione con gli utenti e le altre figure di riferimento (familiari, servizi socio-sanitari territoriali).

C.4.6.4 Professionalità coinvolte (indicare le figure professionali attivate nell’unità formativa)

Tutor aziendale Tutor dell’agenzia

C.4.6.5 Organizzazione e logistica (indicare le principali attrezzature e materiali necessari in relazione alla

metodologia didattica adottata e alle finalità formative)

Trattandosi di stage, il corsista utilizzerà tutte le attrezzature presenti nella struttura, necessarie all’espletamento delle mansioni assistenziali

C.4.6.6 Metodologie e strumenti di verifica degli apprendimenti

Tipologie di prove intermedie previste:

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Sezione C Articolazione esecutiva del progetto

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Griglia di valutazione inerente le macroaree: capacità operative, Impegno e partecipazione, Comportamento professionale, capacità relazionali verso l’utente, il gruppo di lavoro e se stesso. Modalità di valutazione degli esiti delle prove intermedie: Il tutor aziendale che supervisiona l’allievo, compilerà la griglia predisposta dall’agenzia, rispondendo su una scala da 1 a 4 a tutti i criteri previsti

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Sezione C Articolazione esecutiva del progetto

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C.5 Cronogramma del progetto

Indicare i tempi di svolgimento elencando le attività previste per ciascuna tipologia di azione, come individuate nella/e scheda/e C.2. N°

azione (9)

N° attività

(10) Titolo attività (11)

Ge

nn

aio

Feb

bra

io

Mar

zo

Ap

rile

Mag

gio

Giu

gno

Lugl

io

Ago

sto

Sett

em

br

e

Ott

ob

re

No

vem

br

e

Dic

em

bre

Ge

nn

aio

Feb

bra

io

Mar

zo

Ap

rile

Mag

gio

Giu

gno

Lugl

io

Ago

sto

Sett

em

br

e

Ott

ob

re

No

vem

br

e

Dic

em

bre

5 2 Orientamento

1 Formazione Obbligatoria Per Operare Nell’ambito Dell’assistenza Familiare

2 Orientamento

…… ……

…….

…….

(9) V. elenco azioni riportato alla sezione C.1 (10) V. elenco attività riportato per ciascuna azione nella sezione C.2.1 (11) Riportare il titolo indicato nella sezione C.2.1

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Sezione D Priorità

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D.1 Priorità trasversali riferibili al POR D.1.1 Strategie per la parità di genere (indicare le azioni previste nel progetto che soddisfano a tale strategia:

adeguata presenza di donne fra i destinatari; specifiche modalità informative, promozionali, di accesso ed attuative; azioni tese alla possibilità di realizzare la conciliazione fra vita familiare e/o aspettative di carriera; azioni tese ad affrontare il problema di sotto- rappresentatività delle donne nel settore/profilo; altro specificare)

La presenza delle donne è assolutamente adeguata in relazione alla rilevanza percentuale del sesso femminile rispetto al numero complessivo degli operatori sociali. Esse sono anzi le principali destinatarie del progetto. Le strategie per garantire la parità di genere, non solo al momento dell’accesso, ma anche nello sviluppo delle attività, è il seguente:

Verranno organizzate modalità di recupero dei contenuti per favorire la conciliazione tra vita familiare e vita professionale, nonché definire orari compatibili con gli impegni lavorativi

Il progetto formativo, nell’ambito dell’articolazione dei contenuti (soprattutto quelli riferiti al contesto sociale e alle dinamiche organizzative e gestionali del settore e dei sub settori di riferimento) metterà in rilievo gli aspetti rilevanti relativi alla questione della parità di genere.

Inoltre, dal punto di vista logistico ed organizzativo, gli orari e le modalità operative delle attività formative saranno concordate con gli allievi, tenendo conto in primo luogo della necessità di facilitare le condizioni di accesso ai moduli formativi, rimuovendo preventivamente possibili causi di disagio o di drop out collegate o collegabili a fattori didattici od organizzativi.

Infine a tutte le allieve sarà data comunicazione diretta (con relativa documentazione) delle opportunità e dei servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche o da soggetti privati (assistenza domiciliare, servizi sociali, servizi educativi, servizi di prossimità, ecc.), per favorire la conciliazione tra vita familiare e lavoro e prevenire situazioni di abbandono delle attività formative. Non sono previste iniziative particolari rispetto al problema di sotto-rappresentatività delle donne, in quanto sia il settore di riferimento che il profilo professionale non risentono di questo fenomeno.

D.1.2 Strategie per le pari opportunità (indicare le azioni previste nel progetto che sono previste affinché pari

opportunità e possibilità siano date ai soggetti più deboli, svantaggiati, emarginati e in condizioni di disabilità, secondo un approccio di mainstreaming: priorità di accesso, se compatibile con le finalità e caratteristiche degli interventi; specifiche modalità informative, promozionali, altro specificare)

Fin dalla fase di progettazione, Athena ha dedicato particolare attenzione all’individuazione e predisposizione di un piano preventivo di gestione delle diversità che dovrà identificare le criticità e gli obiettivi di sviluppo interculturale relativi al contesto formativo in cui sono inseriti gli allievi.

Un primo obiettivo perseguito dal progetto è che le differenze linguistiche e culturali non devono costituire un impedimento per l’accesso ai percorsi personali di formazione. In tutte le attività previste dal progetto sono comunque definiti obiettivi e contenuti che si risolvono in percorsi di formazione tesi a fornire strumenti educativi per realizzare l’inclusione e impedire l’affermarsi di una cultura e di comportamenti razzisti.

Riguardo al problema della disabilità, a tutti gli allievi che si trovano in condizioni di handicap psicofisico sarà data comunicazione diretta (con relativa documentazione) delle opportunità e dei servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche o da soggetti privati (assistenza domiciliare, trasporti sociali, servizi di prossimità, ecc.), per favorire la partecipazione e prevenire situazioni di abbandono delle attività formative.

Le problematiche relative alle discriminazioni su base religiosa, relative all’identità sessuale o ai fenomeni di omofobia, saranno all’attenzione del progetto sia nel processo che nel contenuto.

In ogni caso, i docenti, con il supporto del tutor e di ulteriori forme di sostegno didattico, metteranno in essere tutte le azioni necessarie a garantire percorsi di inclusione sociale ed educativa di tutti i soggetti adulti in formazione, in forme e modi adeguati ai bisogni rilevati.

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Sezione D Priorità

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D.2 Altre priorità previste

Esplicitare ed illustrare le priorità di intervento cui si ritiene il progetto risponda concretamente D.2.1 Presenza di elementi legati alla promozione delle ICT

I materiali didattici elaborati dai docenti saranno messi a disposizione degli allievi. Per ognuno di loro sarà creata una cartella di condivisione tramite il programma Dropbox, che consentirà di scambiare online materiali didattici, esercitazioni, esperienze.

D.2.2 Presenza di elementi legati alla promozione dello sviluppo sostenibile

La crescita della popolazione anziani ha modificato il rapporto tra servizi e cittadini, dato la crescita esponenziale di bisogni di assistenza e la carenza di risorse tecniche , umane ed economiche utili a fronteggiare il grave problema della non autosufficienza e della disabilità. Tutti questi fattori determinano nuovi e vari bisogni sociali , che necessitano di risposte assistenziali immediate, diversificate, qualificate e che siano in grado di fornire il giusto supporto. I servizi di assistenza familiare, per l’impatto generale che hanno sui servizi di assistenza alla persona contribuiscono significativamente a ricondurre un certo equilibrio tra bisogni assistenziali e servizi resi, a costi sostenibili. Lo sviluppo umano, la sostenibilità della crescita dei servizi è resa oggipossibile proprio dalla diffusione di servizi privati, offerti a basso costo. Il progetto quindi, qualificando le persone che si dedicano a questo servizio rende possibile una risposta qualificata, senza obbligare gli anziani ad una istituzionalizzazione precoce, altro contributo significativo alla riduzione dei costi erientata allo sviluppo sostenibile.

D.2.3 Utilizzo di metodologie innovative

Saranno curati in modo particolare gli aspetti pratici, cioè la corretta esecuzione dei protocolli di assistenza, secondo le linee guida della Regione Toscana. Ciò per garantire il raggiungimento di una competenza tecnica importante nel settore sociale di assistenza alla persona.

D.2.4 Attenzione alla certificabilità degli interventi

Tutte le competenze raggiunte saranno verificate, mediante un esame, e certificate in esito. La certificazione consentirà di ottenere dei crediti significativi in percorsi dello stesso settore occupazionale, più evoluti e significativi, come il percorso di qualifica per Assistente di Base o OSS.

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E.1 PRODOTTO CARTACEO3 N° 0 di 0

E.1.1 Titolo

E.1.2 Argomento

E.1.3 Autori (Enti o singoli)

E.1.4 Descrizione

E.1.5 Tipologia e formato (per l’inserimento nella Didateca Centrale TRIO della Regione Toscana)

Studi e ricerche, relazioni (13,2 x 19,5 cm)

Guida didattica (19,4 x 26,4 cm)

Guida didattica con CD-ROM (19,4 x 26,4 cm)

(Compilare la SCHEDA DESCRITTIVA PRODOTTO MULTIMEDIALE per descrivere il CD-ROM e riportarne qui di seguito il numero progressivo (___)

Altro (Specificare)

E.1.6 Collana di destinazione prevista (per l’inserimento nella Didateca Centrale TRIO della Regione Toscana)

Formazione

Educazione

Lavoro

E.1.7 Proprietà dei contenuti

La pubblicazione conterrà solo materiali sviluppati all’interno del progetto

La pubblicazione si baserà in parte sui seguenti materiali preesistenti.

(descrivere il materiale e specificarne il/i detentore/i del copyright)

3 I prodotti a stampa saranno realizzati all’interno del progetto approvato secondo le modalità ivi previste e consegnati dal soggetto attuatore alla

presentazione del rendiconto. I prodotti che la Regione, sulla base di una autonoma e distinta valutazione da effettuarsi entro 30 giorni dalla loro consegna formale, intenderà inserire all’interno della Collana Formazione-Educazione-Lavoro dovranno essere coerenti con le specifiche per i prodotti a stampa fornite dall’Amministrazione. Qualora non siano stati realizzati secondo le specifiche indicate, dovranno essere adeguati ad esse a cura del soggetto attuatore entro 30 giorni dalla richiesta della Regione. Gli eventuali costi che dovessero sorgere da tale attività di adeguamento sono a carico del soggetto attuatore e non potranno essere ammessi a rendicontazione.

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E.2 PRODOTTO MULTIMEDIALE4 N° 0 di 0

E.2.1 Titolo

E.2.2 Argomento

E.2.3 Autori (Enti o singoli)

E.2.4 Descrizione

E.2.5 Tipo di supporto utilizzato

CD-ROM

WebCD (CD-ROM con collegamento a Web)

Web

Altro (Specificare)

4 I prodotti multimediali realizzati all’interno dei progetti si distinguono in due tipologie:

a) prodotti espressamente progettati come moduli FAD la cui fruizione avviene on-line attraverso la Didateca del sistema regionale di web learning (progetto TRIO); b) altri prodotti a finalità informative o di diffusione. In fase di presentazione del progetto, i prodotti dovranno essere descritti secondo lo schema fornito dall’Amministrazione. Prodotti e-learning I prodotti di cui alla precedente lett. a sono definiti prodotti e-learning. Tali prodotti dovranno uniformarsi alle specifiche tecniche adottate dal sistema regionale di web learning (disponibili all’indirizzo http://www.progettotrio.it, link “servizi” sulla home page. Gli uffici del Servizio FSE – Sistema della Formazione Professionale e del soggetto gestore del sistema regionale di web learning potranno fornire informazioni dettagliate e materiali di lavoro appositamente predisposti per facilitare il raggiungimento dell’uniformità richiesta. E’ disponibile per tale finalità il seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected]. I prodotti saranno sottoposti a valutazione in ordine alle specifiche di produzione e alla correttezza formale e sostanziale da parte del soggetto gestore del sistema toscano di web learning, che informerà la Regione di eventuali difformità riscontrate. Tale verifica avviene: a) prima dell'avvio del corso, se il progetto presentato ne prevede l'erogazione tramite piattaforma TRIO; b) successivamente all'avvio del corso e comunque prima del saldo conclusivo del finanziamento, se il progetto prevede l'erogazione del corso tramite piattaforma diversa già in disponibilità del soggetto attuatore. Le difformità rispetto alle specifiche di produzione o alle finalità del progetto comportano: nel caso a) la necessità di adattare il prodotto in modo da renderlo effettivamente fruibile tramite la piattaforma di TRIO o la rinuncia al progetto; nel caso b) la mancata ammissibilità a rendicontazione delle spese relative ai prodotti difformi. Le spese relative alla realizzazione di questi prodotti possono essere ammesse a rendicontazione secondo le modalità ordinarie. Non è in ogni caso ammissibile a finanziamento qualsiasi tipo di spesa relativa: a) all’utilizzo di specifiche piattaforme di erogazione di contenuti (LMS – LCMS) diverse dal sistema regionale di web learning (TRIO); b) alla realizzazione e utilizzo di siti Web per l’erogazione di prodotti e-learning; c) alla realizzazione e utilizzo di prodotti di e-learning non compatibili con le specifiche tecniche sopra citate. Altri prodotti multimediali Fanno parte della categoria di cui alla lett. b, in generale, i prodotti con finalità didattiche (dispense), di informazione o divulgazione siano esse fruibili tramite CD o altro supporto, (collegati o meno in rete) o reperibili su siti internet. Le spese relative a questi prodotti possono essere ammesse a rendicontazione secondo le modalità ordinarie. La Regione ha facoltà di inserire questi prodotti all’interno dell’Area Open del sistema regionale di web learning. Strumenti per l’apprendimento collaborativo Gli strumenti per l’apprendimento collaborativo (newsgroup, forum, chat, aula virtuale, videoconferenza) sono disponibili all’interno del sistema regionale di web learning. Non potranno pertanto essere ammesse a rendicontazione le spese relative alla realizzazione e utilizzo di strumenti aventi funzionalità analoghe.

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E.2.6 Il prodotto sarà fruibile

Su computer singolo non connesso a rete

In rete locale

Attraverso Web: Tipo di connessione richiesta

Standard

ISDN

ADSL

Cavo

Satellitare

Attraverso una piattaforma di gestione della teleformazione (Specificare quale)

E.2.7 Collana di destinazione prevista (per l’inserimento nella Didateca Centrale TRIO della Regione Toscana)

Formazione

Educazione

Lavoro

E.2.8 Proprietà dei contenuti

La pubblicazione conterrà solo materiali sviluppati all’interno del progetto

La pubblicazione si baserà in parte sui seguenti materiali preesistenti.

(descrivere il materiale e specificarne il/i detentore/i del copyright)

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F.1 Delega a soggetti terzi diversi da persone fisiche E’ obbligatorio compilare la sottosezione F.1 .qualora si preveda la delega a soggetti terzi F.1.1 Attività oggetto di delega e relativo importo:

progettazione € _____________ pari a ___.% (max 50%) dell’importo della categoria B.1.2 del PED

docenza € _____________ pari a ___.% (max 30%) del costo totale del progetto al netto del cofinanziamento privato rappresentato dal “reddito allievi”

Ore di attività previste:_________ Compenso orario: € ___________

F.1.2 Soggetto delegato denominazione e ragione sociale: natura giuridica: rappresentante legale: indirizzo (via/piazza, città, provincia, CAP): tel.: fax: e-mail: soggetto accreditato:

SI; indicare il codice di accreditamento:

NO F.1.3 Motivazioni del ricorso alla delega (illustrare le condizioni e caratteristiche del progetto che rendono

necessario l’apporto di specifiche competenze non reperibili con singolo incarico a persona fisica)

F.1.4 Requisiti e competenze possedute dal terzo per lo svolgimento delle attività delegate (descrivere ed

allegare documentazione comprovante)

Aggiungere altra/e sezione/i F.1 se i soggetti delegati sono in numero maggiore

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F.2 Funzioni operative svolte da titolare di carica sociale I costi o le indennità relative allo svolgimento delle funzioni connesse alle cariche sociali non sono ammissibili. Sono ammissibili le spese relative a eventuali funzioni operative all’interno del progetto svolte da persone che ricoprono cariche sociali nell’ambito del soggetto attuatore, purché i relativi incarichi siano assegnati nel rispetto della trasparenza e della separatezza delle funzioni (incarico formalizzato da organismo/soggetto diverso dal titolare di carica sociale, in cui sia definito l’impegno del soggetto nella funzione operativa ed il relativo compenso) Laddove non sia possibile l’affidamento di un incarico formalizzato da organismo/soggetto diverso dal titolare di carica sociale (ad es. ditte individuali, società di persone) o comunque non sia possibile distinguere i due ruoli (carica sociale e funzione operativa) e relativi compensi è possibile richiedere una autorizzazione in sede di presentazione del progetto. A tale scopo deve essere compilare la sottosezione F.3. F.2.1 Titolare di carica sociale

Cognome e Nome: Ditta/Società (soggetto proponente/capofila/partner): Carica sociale ricoperta: dal:

F.2.2 Funzione operativa che sarà svolta da titolare di carica sociale

Tipo di prestazione: Obiettivi ed eventuali prodotti: Periodo di svolgimento:

dal ________________al _______________ Ore o giornate di lavoro previste:

Compenso complessivo previsto: €________________ Compenso orario o a giornata: €__________________

F.2.3 Motivazioni (illustrare e motivare nel dettaglio la necessità/opportunità dello svolgimento della prestazione da

parte del titolare di carica sociale, con particolare riguardo alle competenze del soggetto ed all’economicità della soluzione proposta)

Allegare:

- dichiarazione sottoscritta dall’interessato attestante che le ore di lavoro previste per la funzione operativa nell’ambito del progetto sono compatibili con il monte ore di lavoro complessivo;

- curriculum professionale dell’interessato.

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Sezione F Piano finanziario

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F.3 Prodotti finiti o semilavorati realizzatati durante le esercitazioni (c/o strutture non produttive)

F.3.1 Tipologie e quantità prevista di prodotti

F.3.2 Utilizzo previsto Vendita (i ricavi previsti devono essere quantificati nella corrispondente voce del PED) Cessione a titolo gratuito a organismi che perseguono finalità sociali

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AVVERTENZE

Il formulario deve essere compilato in tutte le sue parti, fatto salvo quanto stabilito dall’avviso.

Nel caso in cui uno o più elementi richiesti non ricorrano per il progetto specifico, sarà sufficiente indicarlo nella corrispondente sezione/sottosezione del formulario.

Il formulario deve essere sottoscritto – pena l’esclusione – dal rappresentante legale del soggetto

attuatore che presenta il progetto. In caso di partenariato, è sufficiente la sottoscrizione del solo soggetto capofila solo se l’ATI/ATS sia già costituita al momento della presentazione del progetto; se ancora da costituire, il formulario deve essere sottoscritto – pena l’esclusione – dai rappresentanti legali del soggetto capofila e di tutti i partner.

SOTTOSCRIZIONE FORMULARIO Il sottoscritto ANGIOLO PICCIOLI in qualità di rappresentante legale del soggetto attuatore del progetto FAMILYCARE

Attesta

l’autenticità di tutto quanto dichiarato nel formulario e sottoscrive/sottoscrivono tutto quanto in esso contenuto.

FIRME (del legale rappresentante del soggetto attuatore)


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