Sul lavoroil momentodi sceltecoraggioseIntervistaCostalli: «Sosteneregli imprenditori seriper contrastare lacultura dello scarto»L’impegno verso la Settimana sociale
on il presidente del Mcl,Carlo Costalli, abbiamoparlato di lavoro, della 48ª
Settimana sociale dei cattolici ita-liani, di legge elettorale e di ele-zioni anticipate.Il tema del lavoro è tornato alcentro del dibattito, incalzatoanche da papa Francesco, c’è spe-ranza nel futuro?Dopo anni che lo auspicavamo fi-nalmente si torna a parlare di la-voro, ma siamo ancora lontanidalle soluzioni per far fronte altasso di disoccupazione altissimoe per restituire dignità al lavoro,dissolta in anni di precarietà esfruttamento. Papa Francesco nel-l’incontro di Genova ci ha forni-to, come per «l’economia che uc-cide», una preziosa chiave di let-tura del problema e gli obiettivi daperseguire. Siamo di fronte allaquarta rivoluzione industriale edobbiamo dare risposte al «lavo-ro che cambia» e trovare soluzio-ni per il «lavoro che manca». Il pri-mo obiettivo è il «lavoro per tut-ti», degno ed equamente retribui-to, e non il reddito per tutti comemolti invocano, perché non ave-re lavoro è molto più drammati-co della mancanza di reddito. Sen-
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Summer SchoolPer l’XI edizionele sfide del digitale
rende il via oggi, presso la sede dell’U-niversità Cattolica di Milano, la IX e-dizione della Summer School, frutto
della collaborazione tra il Movimento cri-stiano lavoratori e il Centro di Dottrina so-ciale della Chiesa dell’Università Cattolica.Il tema scelto per questa edizione è «Co-municazione e società nell’era digitale: leopportunità e i problemi». Quattro gior-nate di alta formazione che si conclude-ranno sabato 17 giugno con la tavola ro-tonda, coordinata dal professor EvandroBotto, direttore del Centro di Dottrina so-ciale della Chiesa, e che vedrà la partecipa-zione di Carlo Costalli, presidente del M-cl, di Mario Taccolini, prorettore dell’Uni-versità Cattolica, di Alessandro Barbano,direttore de Il Mattino e di Massimo Milo-ne, direttore di Rai Vaticano. Alla SummerSchool parteciperanno – oltre a Franco A-nelli, rettore dell’Università Cattolica, cheporterà il suo saluto – anche monsignorDario Viganò, prefetto della Segreteria perla comunicazione della Santa Sede, CarloPuca, responsabile della redazione romanadi Panorama, Domenico Delle Foglie, pre-sidente del Coordinamento delle Associa-zioni per la comunicazione, Andrea Tor-nielli, vaticanista de La Stampa e coordina-tore di Vatican Insider, e Arturo Celletti, ca-poredattore di Avvenire.Il tema, su cui si confronteranno una cin-quantina di giovani dirigenti del Mcl, è nonsolo di grande attualità ma anche piuttostocontroverso: la comunicazione moderna èinfatti sempre più veloce, quasi istantanea,sempre più immediata e pervasiva, senza al-cun tipo di mediazione o di filtro. Ciascu-no di noi è fruitore, anzi consumatore, dinotizie e, allo stesso tempo, contribuisce alloro formarsi e al loro propagarsi. Non ab-biamo compreso fino in fondo il significa-to della rivoluzione digitale, quanto questapossa alterare la nostra percezione e (s)tra-volgere persino le regole della politica odelle relazioni internazionali. Basti pensa-re al ruolo dei social network nelle campa-gne elettorali, o come questi vengano uti-lizzati quali canali privilegiati per annun-ciare decisioni politiche, scavalcando le se-di istituzionali. Oppure a cosa stia cam-biando con la comunicazione del terroreche ha aperto nuove e inquietanti prospet-tive alla propaganda e disegnato nuovi sce-nari di guerra. In questo contesto è ancorapossibile una comunicazione che sia un be-ne per l’uomo? Che sia un luogo di con-fronto per la ricerca della verità? È ancorapossibile uno sguardo buono? È questa lasfida della IX edizione della Summer School,che si lascerà guidare dalle parole di papaFrancesco: «Una comunicazione costrutti-va che, nel rifiutare i pregiudizi verso l’al-tro, favorisca una cultura dell’incontro, gra-zie alla quale si possa imparare a guardarealla realtà con consapevole fiducia».
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Alpe-Adria, un laboratorio di popoli e culturemettere di piangersi ad-dosso e affrontare congrinta e passione le sfi-
de che ci attendono, è il cuo-re del messaggio che vienedal Seminario internazio-nale di Studi europei «Alpe-Adria, un laboratorio di po-poli e culture per la promo-zione del dialogo sociale»,promosso dal Movimentocristiano lavoratori (Mcl) edal network europeo Eza,che si è svolto a Zara dal 26al 28 maggio. Nella città dal-mata si sono confrontati e-sponenti della società civilee del mondo sindacale pro-venienti da Austria, Slove-nia, Bosnia-Erzegovina,Montenegro, Albania, oltre
S che da Croazia e Italia.Nel corso della tre giorni, in-trodotta dal saluto di mon-signor Zelimir Puljic, arci-vescovo di Zara, si sono con-frontati in un dialogo serra-to il presidente Mcl CarloCostalli, Isidoro Gottardodel Comitato europeo delleRegioni, Vittorio EmanueleParsi dell’Università Catto-lica, Fritz Neugebauer già se-condo presidente del Parla-mento austriaco, Franjo To-pic di Napredak. Le delega-zioni presenti hanno quin-di avuto la possibilità di di-scutere e mettere a confron-to le loro esperienze sul dia-logo sociale nella regione.Non si è trattato di un sem-
plice scambio di opinioni,ma di un vero e proprio con-fronto di esperienze che hafatto emergere il senso ulti-mo del progetto europeo.Guardare con gli occhi di chidesidera far parte dell’U-nione Europea o di chi vi èentrato solo di recente, si-gnifica riscoprire quell’oriz-zonte ultimo di pace e di co-struzione di un bene comu-ne europeo che è stata la vi-sione che ha dato vita alle i-stituzioni europee e che neha permesso lo sviluppo. Inquesti luoghi martoriati dauna guerra fratricida si com-prende in modo chiaro il si-gnificato storico della casacomune Europea, vista da
chi ne è fuori come un luo-go di pace che è in grado digarantire la pace. È un a-spetto fondamentale che siriscopre nei rapporti tra leregioni frontaliere, tra le e-sperienze di una società ci-vile sempre più capace di es-sere una vera protagonistadel vivere sociale e politicoanche in luoghi in cui è sta-ta repressa per molto tem-po. Così si capisce l’affer-mazione sentita più volte aZara che se i Balcani hannobisogno dell’Europa, è al-trettanto vero che l’Europaha bisogno dei Balcani, enon solo da un punto di vi-sta geopolitico.Non ci si può rassegnare ai
populismi che attraversanol’Europa, a quell’egoismostrisciante che riporta in au-ge gli antichi sciovinismi, aquella fitta coltre di nebbiache separa la piazza dal pa-lazzo (europeo). Per questoè prezioso puntare sul dia-logo sociale e ad essere re-sponsabili nei confronti diquei popoli che guardanocon la speranza di un futu-ro di pace l’approdo nell’U-nione Europea. Perché co-me, ha detto chiaramente ilpresidente Mcl, il populi-smo non si combatte con al-tro populismo, ma con laverità e con la volontà di af-frontare i problemi alla lo-ro radice.
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Seminario a Strasburgo dal 2 al 5 luglioI giovani imparano a pensare "europeo"
n esercito dicirca 430milapersone che
lavorano dodici ore algiorno sotto il sole,senza diritti,accampati in ghettifatiscenti, ai marginidei campi dovevengono prodotte leprimizie made in Italy:è il caporalato. Unapratica che apre a duebusiness: le agromafie e la gestionedel mercato delle braccia, cheinsieme muovono l’economiasommersa con un volume di affari trai 14 e i 17 miliardi di euro. Se ne èparlato all’incontro «Alla luce delsole. Contro lo sfruttamento deinuovi schiavi», tenuto a Napoli ametà maggio. Fra gli intervenuti
Gennaro Famiglietti, presidenteIstituto cultura meridionale; MicheleCutolo, presidente provinciale MclNapoli; Giuseppe Cantisano, capoispettorato territoriale del LavoroNapoli; Giuseppe Greco, direttoreregionale Campania Inps; DanieleLeone, direttore regionale CampaniaInail; Ciro Capasso, sostituto
procuratore della Repubblicapresso il Tribunale diNapoli; il colonnelloUbaldo Del Monaco,comandante provinciale deiCarabinieri di Napoli;Pasquale Esposito,presidente E.& P. Italia;Sonia Palmeri, assessoreregionale al Lavoro; PaoloPennesi, direttore ispettoratonazionale del Lavoro; CarloCostalli, presidente Mcl.
L’incontro è stato moderato daFranco Di Mare, giornalista Rai.«Contrastare il caporalato è moltopiù che occuparsi di una fetta dimercato del lavoro: implicainteressarsi della persona umana,della sua dignità. Significa, in unaparola, combattere per una societàpiù umana», ha detto Costalli.
U al 2 al 5 luglio cinquanta giovani delMcl, provenienti anche da vari Paesieuropei, si ritroveranno a Strasburgo
per l’ormai tradizionale seminariointernazionale di formazione. Il dibattito,introdotto dal presidente Mcl Carlo Costalli, ededicato al tema: «A sessant’anni dai Trattatidi Roma: identità e responsabilità», siannuncia vivace: i giovani partecipanticercheranno di andare oltre la meracommemorazione per esaminare e rafforzarele ragioni della scelta europeista del Mcl, eapprofondire le esigenze che oggi impongonoscelte ancor più fortemente europeiste,soprattutto nei settori della sicurezza, delfisco, del governo dell’economia. Siamocoinvolti in grandi sfide epocali: il lavoro, lacrisi demografica, la questione ambientale…non è possibile rimandare l’appuntamento colnostro futuro. L’Europa ha garantito 60 anni
di pace: oggi spetta a noi la responsabilità dicostruire politiche in grado di garantire ancorapace, sviluppo, giustizia sociale. I giovani diMcl, partecipando alle lezioni di StefanoCostalli dell’Università di Firenze e di MarioTaccolini, prorettore dell’università Cattolicadi Milano, potranno convenire sulla necessitàdi rilanciare una stagione di partecipazione edi iniziative «per i lavoratori», che oggi paganopiù di tanti altri le conseguenze di un’Europache è un «colosso dai piedi di argilla» e nonriesce a esercitare le sue responsabilità su scalamondiale. I lavori saranno chiusi dal vicepresidente nazionale Mcl, Pier GiorgioSciacqua.
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Il presidente Mcl: «Affrontiamo adesso, con una grande operazione di verità sul debito pubblico, i nodi economici che soffocano il Paese, con un’attenzione particolare a lavoro e famiglie»
Un incontro a Napoli ha fatto il punto su agromafie e «mercato delle braccia»: insieme muovono un’economiasommersa con un volume di affari tra i 14 e i 17 miliardi di euro
Una vista di Zara (Croazia)
Contrastare il caporalato ridà dignità alle persone
za lavoro viene meno la dignitàstessa dell’uomo. Il nostro mer-cato del lavoro è ancora caratte-rizzato da un basso tasso di in-clusione, da inaccettabili squilibriterritoriali e da una vasta presen-za di lavoro sommerso. C’è biso-gno di politiche che sappianocreare il vero sviluppo, di propo-ste forti nate con la collaborazio-ne di tutte le forze vive del Paese.Gli imprenditori seri vanno so-stenuti, mentre è giunto il mo-mento di contrastare gli "specu-latori": non è più accettabile cheaziende chiudano per trasferirsiall’estero solo per aumentare i pro-fitti con manodopera sottopaga-ta. Ci stiamo impegnando da tem-po per dimostrare che una nuovacultura del lavoro è possibile: unacultura del lavoro che generi un’e-conomia al servizio dell’uomo econtrasti la «cultura dello scarto»per una società a misura d’uomo.Al tema del lavoro è dedicata la48ª Settimana sociale dei catto-lici italiani, come vi state prepa-rando? È un appuntamento molto im-portante: il tema centrale è nel d-na del Movimento. Stiamo facen-do un percorso di preparazioneda mesi con un ampio dibattito al-l’interno del Mcl in cui sono coin-volti tutti, in primis i nostri gio-vani, cardine del nostro futuro chein questi giorni sono impegnatialla Summer School organizzatacon l’università Cattolica. Il no-stro percorso culminerà con il se-minario nazionale di studi e for-mazione di Senigallia, a settem-bre, dedicato proprio alle conclu-sioni del cammino di preparazio-
ne per la 48ª Settimana sociale.In questo momento, in cui la po-litica è distratta e lontana dalla vi-ta reale del Paese, è di nuovo laChiesa a farsi carico delle vere e-mergenze. Dobbiamo diventareprotagonisti di una nuova di-mensione per il bene comune, perquesto è necessario un nuovo pro-tagonismo in ambito sociale: par-tecipativo, solidale e creativo.Legge elettorale ed elezioni an-ticipate, cosa ne pensa? È saltato l’accordo fatto sulla testadel Parlamento e dei cittadini.
Spero adesso che gli italiani nonabbiano una legge elettorale cheporti alla costituzione di un Par-lamento di nominati. Assistiamoai soliti giochetti, al limite del-l’incostituzionalità, di una politi-ca debole che tenta di salvaguar-dare i propri interessi incurantedella sovranità popolare. Di que-sto gli elettori si ricorderanno. An-dare alle urne in sovrapposizionecon lo snodo della Legge di stabi-lità sarebbe una fuga dalle re-sponsabilità e un vero salto nelbuio. Un gravissimo errore che po-
trebbe costarci molto in termini e-conomici. Renzi voleva trascinareil Paese alle urne per una sua vo-glia di riscatto: il gioco è saltato.Affrontiamo adesso, con unagrande operazione di verità sul de-bito pubblico, i nodi economiciche soffocano il Paese, con un’at-tenzione particolare a lavoro e fa-miglie. Gli italiani sono stanchi esfiduciati nei confronti dei parti-ti, le recenti elezioni amministra-tive hanno dato segnali forti: af-fermazione delle liste civiche e al-to astensionismo.
14 Mercoledì14 Giugno 2017SPECIALE Mcl