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WP5 – Definizione del modello
formativo e del sistema di
certificazione
MANUALE Per promuovere e
diffondere l'attività di formazione
Coordinatore:
Fondazione Pestalozzi
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I membri del partenariato del progetto Leonardo SOCIALIZING TOURISM (So.To.)
CEFAL – Emilia Romagna, ente di formazione
(ITALIA)
www.cefal.it
KEK Z-Invest, ente di formazione (GRECIA)
www.zinvest.gr
Municipalità di Rodi, amministrazione
pubblica (GRECIA)
www.rhodes.gr
Observatorio Economia Solidaria (OeS),
associazione di economia sociale (SPAGNA)
www.oesolidaria.org
Fare Comunità soc. coop, consorzio di
cooperative sociali (ITALIA)
http://www.farecomunita.com
Università di Malta, Istituzione per il
Turismo, Viaggi e Cultura (MALTA)
www.um.edu.mt
DOT – Lower Silesia, agenzia pubblica di
turismo (POLONIA)
www.dot.org.pl
Fundatia Pestalozzi, ente di formazione
(ROMANIA)
www.pestalozzi.ro
Partner associati:
Scuola Centrale Formazione, associazione
nazionale degli enti di formazione
professionale
PA Group, campo locale di sviluppo
sostenibile e governance locale
http://www.pagroup.it
A proposito del progetto:
Sito: www.socialtourism.eu
Email: [email protected]
ATTENZIONE:
Il contenuto della presente relazione finale non riflette il parere ufficiale dell’Unione Europea.
La responsabilità per le informazioni e le opinioni espresse nella presente pubblicazione ricade
interamente sugli autori.
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INDICE
Descrizione del progetto 5
Stato dell’arte: la formazione nel Turismo Sociale, le competenze e le
necessità formative
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Contenuto e metodologia del programma di formazione 22
Corsi di formazione di sperimentazione 24
Esempio di sperimentazione 31
Certificazione del Sistema 36
Conclusioni e raccomandazioni 42
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Il merito di un progetto come So.To. è anche quello di far capire che il
Turismo - e sto usando la T maiuscola - è davvero una vocazione: ha
regole, presuppone una conoscenza della “macchina turistica” e anche
una profonda comprensione dell'aspetto umano del turismo – dei
viaggiatori e di chi offre ospitalità, siano essi un individuo o una
comunità [...]. Il Turismo in generale e il Turismo per Tutti, in
particolare, può e deve essere un motore per lo sviluppo dell'Europa e
una grande opportunità di occupazione: questo sarà sempre più
possibile se il livello di professionalità e la capacità di essere e di
costruire una rete saranno migliorate.
Fabrizio Pozzoli
Vice-Presidente di OITS –Organizzazione Internazionale del Turismo Sociale
So.To. è un progetto finanziato dal programma quadro Lifelong Learning della Commissione
Europea nell'ambito del programma “Leonardo da Vinci”, ed è l'acronimo di Socializing
Tourism (“Turismo Sociale”). Al centro del progetto c’è appunto il “Turismo Sociale”,
nell’accezione ad esso assegnata dall'Organizzazione Mondiale del Turismo con la
“Dichiarazione di Manila” del 1980, ovvero un turismo “[...] che rende accessibili il viaggio e
il tempo libero alla maggioranza delle persone, compresi giovani, famiglie e anziani,
fornendo un'opportunità economica eccezionale". L'obiettivo finale di So.To. è quindi quello
di realizzare dei corsi formativi, rivolti agli operatori turistici sociali, nonché quello di
ampliare le conoscenze in tema di turismo sociale fra tutti gli attori coinvolti nell'azione.
Il progetto presta particolare attenzione alla cooperazione fra i diversi attori del settore e al
potenziale sviluppo di reti a livello locale tra gli operatori turistici e gli imprenditori che
operano nel campo dell’economia sociale. I beneficiari finali del progetto sono tutti i turisti,
in particolare quelli tradizionalmente esclusi dal movimento turistico.
So.To. è un progetto transnazionale e viene attuato da un consorzio composto da soggetti
pubblici e privati, tra cui quattro enti di formazione professionale, una università, due
autorità pubbliche e un consorzio di cooperative sociali. Questi soggetti rappresentano
Italia, Malta, Spagna, Grecia, Polonia e Romania.
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Descrizione del progetto
Il progetto So.To. ha riguardato la realizzazione di un percorso di formazione per
sviluppare e migliorare le competenze degli operatori del settore turistico (non solo
albergatori e PMI) ed è incentrato sul turismo sociale, non solo per persone con disabilità
ed anziani, in modo da consentire maggiore accesso a questa fascia di popolazione, ma più
ampiamente a tutti i target turistici, per una dimensione sociale e sostenibile del turismo,
che consenta a tutti di beneficiare di offerte di turismo sociale. So.To. inoltre ha formato
gli operatori per offrire una forma di turismo sociale in linea con il nuovo approccio che si
ispira ad una visione più sociale del turismo.
Beneficiari dal progetto.
Questo modello formativo è indirizzato a un particolare target: operatori turistici del settore
profit e non-profit, e persone che lavorano in agenzie turistiche, sia pubbliche che private.
Questi, naturalmente, sono i beneficiari diretti dell'azione. I beneficiari finali sono tutti i
turisti, anche quelli tradizionalmente esclusi dal movimento turistico. Disabili, anziani,
famiglie, giovani, disoccupati e persone a basso reddito che non possono solitamente
permettersi una vacanza o anche una semplice gita di un giorno, a causa dei diversi ostacoli
di tipo fisico ed economico.
Gli obiettivi del progetto sono: (1) ampliare il livello di conoscenza sul turismo sociale
attraverso gli attori che operano all'interno del progetto; (2) sviluppare delle reti a livello
locale tra gli operatori turistici e gli imprenditori che operano nel settore dell'economia
sociale; (3) trovare un nuovo modo di promuovere il turismo, anche durante un periodo di
recessione economica come quello che stiamo vivendo.
Questi obiettivi sono stati raggiunti, in particolare, seguendo le azioni descritte tramite: (1)
ricerche in materia di turismo sociale; (2) progettazione di un percorso formativo e di un
sistema di certificazione per gli operatori nel settore del turismo sociale; (3) attuazione di
un’attività di formazione nel Paese di provenienza di ciascun partner; (4) disseminazione
dei risultati di questa azione e coinvolgimento di altre organizzazioni.
Il carattere innovativo del progetto. A livello europeo sono stati realizzati molti studi e
ricerche incentrati sul fenomeno e sul suo impatto in campo economico e sociale. Sono però
state realizzate poche azioni per quanto riguarda l'istruzione e la formazione in tema di
turismo sociale, soprattutto per coloro che gestiscono quotidianamente attività turistiche e
per gli imprenditori sociali che lavorano con gruppi di individui che il turismo sociale vuole
coinvolgere.
Per questo motivo So.To. propone un modello formativo che include diversi aspetti, dalle
competenze tecniche a quelle relazionali. I corsi di formazione sono stati rivolti a diversi tipi
di attori imprenditoriali e sociali, e questo è uno degli aspetti innovativi dell'azione. I “Corsi
di Formazione Integrata per il Turismo Sociale” di So.To. hanno investito molto nello
sviluppo di competenze in materia di pianificazione personalizzata dei servizi, rispettando le
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esigenze espresse dai visitatori e cercando di intercettare tutti quei gruppi esclusi dal
turismo tradizionale.
Le nuove e innovative azioni di accoglienza e di ricezione ispirate al turismo sociale offrono
alla comunità locale un ulteriore strumento per valorizzare il marchio territoriale,
soprattutto in questo momento di crisi in cui il territorio locale e la comunità stanno vivendo
una flessione dei redditi legati al turismo, oltre che a forti perdite economiche e
occupazionali.
Un altro aspetto da considerare è il passaggio dal marketing al societing: il professore
Bernard Cova1 con societing intende lo studio della nuova funzione produttiva dei
consumatori, con la loro capacità di produrre legami sociali e simbolici connessi a prodotti e
servizi ed allo stesso tempo contribuire alla generazione di valore per le imprese, ma anche
per promuovere una visione collettiva e partecipativa dello sviluppo locale.
1 Professore all’Euromed Management di Marsiglia e Visiting Professor all’Università Bocconi di Milano. E’ uno dei più eminenti studiosi del marketing e della sociologia del consumo a livello internazionale. Studioso degli approcci alternativi del marketing, ha sviluppato la teoria del consumo tribale e dei modelli collaborativi tra consumatori e produttori.
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Stato dell’arte: la formazione nel Turismo sociale, le competenze e le necessità formative2
Ricerche in materia di turismo sociale. In primo luogo focalizzata su una ricerca
documentale generale del turismo sociale in tutta Europa, raccolta di buone pratiche e di
esperienze dai partner, poi attraverso visite studio di questi buoni esempi. Infine, con focus
group organizzati in ciascun Paese di provenienza dei partner per scambiarsi conoscenze in
tema di turismo sociale tra i diversi attori.
Turismo sociale: prerequisiti
Il turismo sociale è ormai da tempo parte integrante del settore turistico in molti Paesi
europei, tuttavia esistono grandi differenze da Paese a Paese, per quel che concerne la
dimensione, l'enfasi e la direzione della pratica del turismo sociale (McCabe, Minnaert e
Diekmann, 2012). La sfida principale durante la fase di ricerca preliminare del Progetto
So.To. è stata appunto quella di definire lo "Stato dell’arte: la formazione nel Turismo
sociale, le competenze e le necessità formative". Ad occuparsi di questo studio è stata
l’Università di Malta, Istituto per il Turismo, i Viaggi e la Cultura, come risulta dal Working
Package 2 del progetto So.To.. Scopo dello studio era quello di creare le basi su cui
sviluppare un percorso formativo per ampliare e migliorare le competenze degli operatori
turistici che si occupano di turismo sociale rivolto ad anziani e persone disabili; altresì lo
scopo era quello di puntare a una dimensione sociale più ampia e sostenibile del turismo
per permettere a tutti di beneficiarne.
I "Corsi di Formazione Integrati per il Turismo Sociale", presentatI sul programma europeo
Lifelong Learning, prendono in considerazione il ruolo che il turismo sociale potrebbe
svolgere nella vita economica e sociale europea, soprattutto tenendo conto dell’attuale crisi
economica. Il rischio che deriva dai crescenti vincoli economici è che il turismo, come
concepito oggi, potrebbe diventare un lusso per la maggior parte delle popolazioni europee.
L'elemento innovativo fondamentale di questo progetto è la creazione delle basi per un
quadro strategico europeo, necessario per il settore e per promuovere questo tema come
parte integrante della formazione professionale futura di chi opera nel turismo.
A questo proposito, il progetto vuole sviluppare competenze integrate fondendo le
competenze tecniche con le capacità relazionali e sociali, in modo da offrire servizi di
accoglienza adeguati ai differenti tipi di clienti/ospiti ed allo stesso tempo disegnando, nel
corso dell'attività di formazione, pacchetti turistici attraverso la collaborazione tra gli
operatori e le organizzazioni dell'economia sociale. Durante questi corsi di formazione, un
ruolo privilegiato viene assegnato allo sviluppo di competenze in materia di pianificazione
personalizzata, per quanto riguarda le reali esigenze dei diversi clienti.
Questi servizi - che vanno dalla “semplice” rimozione delle barriere architettoniche
all’accompagnamento, dalle guide turistiche all’assistenza sanitaria, dai trasporti alla
mobilità, dalla creazione alla fruizione di eventi - dovrebbero essere forniti in maniera
2 Capitolo preparato dall’Università di Malta, Istituto per il Turismo, Viaggi e Cultura (MALTA), a seguito del
Pacchetto di Lavoro 2 del progetto.
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sussidiaria tanto dal mercato quanto dalla società civile, e dovrebbero servire per
amplificare e valorizzare l'offerta di prodotti turistici all'interno di un territorio.
Di conseguenza, con i suoi obiettivi, So.To. prevede di creare un ambiente favorevole per il
turismo sociale in tutte le regioni coinvolte nel progetto, in particolare creando una rete di
operatori pubblici/privati/profit/non profit con competenze e capacità trasversali, in grado
soprattutto di cooperare per valorizzare il loro marchio territoriale e la comunità locale.
Questo particolare aspetto rappresenta l’elemento centrale dei corsi: vi è infatti una carenza
generale di servizi turistici specificamente progettati per le categorie di persone che sono di
solito considerate come utenti svantaggiati, come ad esempio disabili, anziani, giovani e
famiglie numerose. I dati indicano che, dopo opportuni adeguamenti delle infrastrutture
turistiche, il 70% delle persone con disabilità potrebbe viaggiare in condizioni favorevoli e
questo è abbastanza rilevante in una società europea che invecchia progressivamente.
Considerando inoltre altre fonti come OSSATE (One-Stop-Shop for Accessible Tourism in
Europe) e OITS (Organizzazione Internazionale del Turismo Sociale), il potenziale bacino di
utenza potrebbe comprendere 134 milioni di persone tra disabili fisici e mentali e anziani.
Nello scenario europeo, si possono trovare alcuni corsi di formazione in materia di turismo
sociale, ma questi non sono generalmente accettati come strumento per affrontare la
trasformazione dei bisogni turistici all’interno di una società in evoluzione, e non sono
considerati come un modo di fare turismo attraverso il miglioramento e il societing3 del
valore della comunità locale e del suo marchio territoriale.
Inoltre, la mancanza di servizi "su misura" è dovuta all’assenza di cooperazione tra i diversi
soggetti che operano in un territorio, in particolare tra gli operatori turistici e gli
imprenditori sociali, che sono generalmente più consapevoli delle esigenze delle persone
svantaggiate. Questa situazione è dovuta in parte all'organizzazione storica del turismo
sociale: in alcuni Stati membri, il turismo sociale è di competenza del settore pubblico e,
pertanto, per una questione di razionalità economica, vi è la tendenza ad andare per un
approccio one size fits all4. In altri Stati membri, invece, il turismo sociale rientra nelle
competenze del settore privato, che tende a concentrarsi sulla creazione di mercati di
nicchia, delimitati in modo tale che “il cliente” sia curato interamente dal tour operator con
pacchetti vacanza all-inclusive in strutture ricettive e di ristorazione appositamente creati
per gli ospiti con un profilo molto simile.
Per quanto riguarda il riferimento alle strategie e alle priorità politiche, il tema del turismo
sociale è stato trattato a livello europeo in molti documenti istituzionali. Ad esempio, il
Comitato Economico e Sociale Europeo ha espresso il suo parere sul "turismo socialmente
3Societing è il termine colloquiale moderno per riferirsi al marketing sociale. Andreasen (1995) lo definisce
come "l'applicazione delle tecnologie di marketing commerciale all'analisi, progettazione, esecuzione e
valutazione dei programmi volti a influenzare il comportamento volontario di target di pubblico, al fine di
migliorare il loro benessere personale e quello della loro società". La differenza tra “marketing sociale” e
“società” è che il primo è associato con le imprese, mentre la seconda riguarda il terzo settore: enti pubblici e
organizzazioni non-profit
4 One size fits all è la descrizione di un prodotto che si adatta bene per tutti i casi in cui è applicabile. Il termine
è stato esteso a significare uno stile o una procedura sarebbe adatta in tutte le applicazioni correlate. In questo
caso si intende una proposta per un turismo di massa/generico.
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sostenibile per tutti" nel 2003 e nel 2006 ne "Il turismo sociale in Europa" (2006 / C 318/2).
La Commissione Europea ha adottato diverse misure in questo senso, la più importante di
queste è la creazione del progetto Calypso, che collega il turismo sociale all’agenda sulla
sostenibilità e competitività generale del turismo europeo, sottolineando anche il potenziale
contributo economico di questo tipo di attività, attraverso la creazione di posti di lavoro ed
il miglioramento della capacità di spesa dei turisti. Questa azione rientra tra gli obiettivi
generali fissati da Calypso, che mira a combattere i modelli turistici stagionali fluttuanti,
attraverso il ruolo che il turismo gioca nelle politiche sociali, e lo sviluppo di attività
economiche e di crescita. Inoltre spera di aumentare il senso di cittadinanza europea, oltre a
dare importanza al lato della domanda e alla prospettiva sociale del turismo.
Per questo motivo - in modo tale da essere in linea con la Strategia Europa20205, in cui
l'Europa cerca di raggiungere obiettivi diversi e predeterminati, come per esempio una
crescita intelligente, sostenibile e inclusiva - lo scopo principale del progetto So.To. è quello
di formare ed educare diversi operatori sul tema dell'inclusione sociale e turistica di ogni
persona, contribuendo in tal modo a una crescita inclusiva. Ciò si riflette nella filosofia del
progetto Calypso:
“Nel promuovere l'accesso dei gruppi di persone per le quali andare in vacanza è diventato
progressivamente più difficile, il turismo sociale rafforza il potenziale generatore di introiti
del settore turistico. Il turismo sociale aiuta la mobilità e consente di sviluppare il turismo
anche fuori stagione, in particolare nelle regioni in cui il turismo è principalmente
stagionale. Di conseguenza, il turismo sociale favorisce la creazione di una più duratura
opportunità di lavoro nel settore turistico, in linea con la Strategia di Lisbona, rendendo
possibile il mantenimento di tali posti di lavoro anche oltre il solo periodo di alta stagione”.
(McCabe n.d.)
La prima considerazione riguarda le varie definizioni di “turismo sociale” e dei diversi
approcci tra i diversi Paesi, così come all'interno di ogni singolo Stato o Regione. A livello
europeo sono stati prodotti vari studi, in particolare negli ultimi dieci anni circa, concentrati
su questo fenomeno e sulle sue conseguenze in campo economico e sociale; alcune azioni
sono state però attuate anche in materia di istruzione e formazione sul turismo sociale,
soprattutto per coloro che gestiscono quotidianamente attività turistiche e per quegli
imprenditori sociali che lavorano con gruppi di persone che il turismo sociale vuole
coinvolgere.
Per questa ragione, il progetto So.To. offre un modello formativo che incorpora una serie di
aspetti che vanno dalla tecnica alle competenze più relazionali. Il corso di formazione si
rivolge a una vasta gamma di attori imprenditoriali e sociali, e questo è uno degli aspetti
innovativi dell'azione. In tale contesto, So.To. investe nello sviluppo di competenze per la
pianificazione personalizzata dei servizi per soddisfare le esigenze espresse dai visitatori, nel
tentativo di intercettare tutti quei gruppi di individui esclusi dal turismo tradizionale.
Le nuove e innovative azioni di accoglienza e di ricezione, che si ispirano al turismo sociale,
offrono un ulteriore strumento per la comunità locale per valorizzare il marchio territoriale,
5 http://ec.europa.eu/europe2020/europe-2020-in-a-nutshell/priorities/index_it.htm
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soprattutto in questo momento di crisi durante il quale il territorio locale e la comunità
stanno vivendo un calo dei redditi turistici, oltre a forti disavanzi economici e occupazionali.
Le Origini del Turismo Sociale
L’aspetto sociale del turismo esiste da secoli, basti pensare al turismo didattico, ai centri
ricreativi per bambini svantaggiati, ai viaggi per motivi di cura e di pellegrinaggio finanziati
dai membri della comunità. In Europa, fino al XIX° secolo, il turismo era accessibile solo alle
classi privilegiate della società. Probabilmente come conseguenza all’industrializzazione, nel
periodo compreso tra la fine del XIX° secolo e i primi anni del XX° secolo, ostelli della
gioventù, campeggi vacanze e bed and breakfast sono apparsi in diverse parti d'Europa.
Questo sviluppo è stato attribuito al settore privato o a scopo profit, senza dimenticare i
campi estivi o socio-educativi per bambini e ragazzi organizzati da gruppi di volontari
religiosi. Tuttavia, dopo la Convenzione del 1936 Holiday with Pay dell'Organizzazione
Internazionale del Lavoro, e la successiva Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948,
è stato sancito che "ogni individuo ha diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò
una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite" , il turismo
sociale è 'nato da una richiesta etica’ (www.bit-int.org).
La convenzione dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro è stata, infatti, la spinta per i
lavoratori - dopo la Seconda Guerra Mondiale - per beneficiare di “ferie pagate” nella misura
in cui la “vacanza” ha iniziato a far parte dello stile di vita nazionale (Minnaert, Diekmann e
McCabe, 2012: 25). Chauvin (2002 in Minnaert, Diekmann e McCabe, 2012: 25) conferma
che questo periodo è stato anche il momento in cui "le autorità pubbliche hanno iniziato a
sovvenzionare il turismo sociale, che è stato, ed è tuttora, in molti Paesi, controllato da
associazioni, collettivi operai, movimenti educativi collettivi".
L’Europa occidentale è passata attraverso la sua età dell'oro detta les trente glorieuses6 in
Francia, Wirtschaftswunder in Germania e miracolo economico in Italia: si tratta dei
trent´anni che vanno dal 1945, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, alla metà degli
anni Settanta, quando la crisi economica è stata innescata dalla crisi petrolifera del 1973. Il
turismo sociale tradizionale è fiorito con l'avvento delle colonie e dei centri estivi, intesi
come nuovi e convenienti modi per prendersi una vacanza. Nell’Europa occidentale
continentale, molti centri di vacanza offrivano una pensione completa con incluse varie
attività e intrattenimento (Caire in Minnaert, Diekmann e McCabe, 2012: 73-87), e sono stati
gestiti da enti di beneficenza o sindacati (Minnaert, Diekmann e McCabe, 2012: 26). Nel
Regno Unito, Butlins Holyday Camps offriva “una settimana di vacanza per una settimana di
paga” (Brookman, 2009). Tuttavia secondo Minnaert e altri autori, il tasso di competitività
era ancora al di là rispetto ai mezzi a disposizione degli occupati con bassi salari o dei
disoccupati (Hardy, 1990: 55), in quanto molti dei villaggi sono stati gestiti con approccio
commerciale, mentre le strutture turistiche costruite dalle autorità educative, sindacati o
enti di beneficenza anche se ci esistenti, erano comunque molto meno comuni.
Durante questo periodo, la società ha assistito al lancio di una serie di organizzazioni
6 Jean Fourastié coniò il termine nel 1979 con la pubblicazione del suo libro Les Trente Glorieuses, ou la
révolution invisibile de 1946 à 1975.
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internazionali e conferenze che hanno sostenuto il concetto di “turismo sociale”. Tra queste,
la Federazione Internazionale delle Organizzazioni di Viaggio Popolari (IFPTO) nel 1950, la
Federazione delle Organizzazioni di Viaggio Internazionali Giovanili (FIYTO) nel 1956, e il
Bureau International du Turism Social (BITS) nel 1963. Nel 1972, la Carta di Vienna dichiarò
che “il turismo sociale è un fatto sociale fondamentale dei nostri tempi”. Sia la Carta di
Vienna che il successivo Codice Etico Globale per il Turismo del UNWTO7 del 1999 hanno
affermato che il turismo sociale “dovrebbe essere sviluppato con il sostegno delle autorità
pubbliche” (UNWTO - Articolo 7).
Nonostante questo, la crisi economica degli anni Ottanta e quella più recente hanno
comportato ampi e profondi tagli alla spesa pubblica e una razionalizzazione delle risorse,
con il risultato che ci sono meno finanziamenti per il turismo sociale, mentre allo stesso
tempo le persone che rientrano nel mercato dei potenziali soggetti interessati al turismo
sociale ed il tasso di povertà sono in aumento. Questo fenomeno ha creato una reazione,
che ha spostato l'accento dal settore pubblico verso le iniziative del settore privato e del
terzo settore, come sostenitori del turismo sociale. Ciò è confermato dalla Dichiarazione di
Montreal del 1996, modificata un decennio più tardi con l'addendum in cui si specifica che il
cambiamento oramai riguarda una 'maggiore enfasi sul ruolo del (soggetto ospitante nel)
turismo solidale come un aspetto fondamentale del turismo sociale' (Minnaert , Diekmann e
McCabe, 2012).
Perchè i benefici siano percepiti sia dai turisti che dagli operatori turistici, il concetto e
quindi la definizione di turismo sociale deve essere cambiata. Così come la società cambia in
base alle nuove realtà, anche la nostra definizione di turismo sociale deve cambiare. Il
turismo sociale non è il centro o il focus, bensì dovrebbe essere il driver che rende i benefici
del turismo accessibili a tutti i membri della società. I benefici non devono essere di breve
durata, devono essere di lunga durata ed il turismo responsabile e sostenibile è la chiave.
L'imperativo è che questo concetto di turismo sociale non venga utilizzato come una forma
di green washing8 o per ulteriori guadagni puramente commerciali, ma dovrebbero essere
integrati in ciò che è conosciuto come Triple Bottom Line (TBL). La genesi della TBL deriva da
una frase coniata da John Elkingtonin 1995 "persone, pianeta e profitto". Questa frase
cattura i valori e i criteri per misurare il successo in ambito sociale, ambientale e economico.
Questo approccio garantirà che ciascuno tragga beneficio dal turismo sociale. Quindi
l’obiettivo non è quello di proporre una forma di turismo rivolto ai soli turisti in condizione
di svantaggio, ma quello di rendere i benefici del turismo sociale accessibili a tutti, a
prescindere dalle differenze. Esperienze “differenti” o “nuove” sono ciò che i turisti vanno
cercando (Avellino 2012, Seppo Iso-Ahola, 1982 a Middleton et al, 2009:80, Jang et al 2009,
7 Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite
8 Greenwashing è un neologismo indicante l'ingiustificata appropriazione di virtù ambientaliste da parte di
aziende, industrie, entità politiche o organizzazioni, finalizzata alla creazione di un'immagine positiva di proprie
attività (o prodotti) o di un'immagine mistificatoria per distogliere l'attenzione da proprie responsabilità nei
confronti di impatti ambientali negativi. Il termine è una sincrasi delle parole inglesi green (verde, colore
dell'ambientalismo) e washing (lavare) e potrebbe essere tradotto con "lavare col verde" o, più ironicamente,
con "il verde lava più bianco".
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51-73). Può trattarsi di un clima diverso, un paesaggio esotico o un incontro con persone di
diverse culture, origini o etnie. Vi è, inoltre, la dimensione educativa, la costruzione di
capitale sociale e culturale, che deriva dal turismo. Ciò può verificarsi quando le persone
sperimentano l’incontro con altri individui con disabilità o problematiche simili, così da
poter apprendere gli uni dagli altri come ciascuno affronta la propria situazione di
svantaggio, sia a casa che in vacanza. Parlare con persone che hanno una memoria
condivisa, sfide comuni e background culturali diversi, può portare a una migliore
comprensione, alla cooperazione e all'apprezzamento reciproco, tutti elementi che portano
alla creazione di capitale sociale e culturale.
Tradizionalmente lo sviluppo del turismo regionale si è focalizzato su aspetti tangibili come
la creazione di posti di lavoro, l’incoming turistico e l’aumentando del valore dei terreni, ma
questo approccio ignora l'aspetto comunitario dello sviluppo turistico (Avellino 2009).
Innovazione e sostenibilità devono tenere conto del capitale sociale e culturale (Avellino
2005). Macbeth e altri autori (2004) hanno sostenuto che lo sviluppo del turismo regionale
ha molto da guadagnare da un forte CSPC (Capitale Sociale, Politico e Culturale); il CSPC e il
turismo si supportano a vicenda e contribuiscono allo sviluppo reciproco. Macbeth elenca
anche una serie di vantaggi che il CSPC può portare allo sviluppo del turismo:
- un aumento del CSPC può migliorare il senso di benessere di una comunità, aspetto
questo che amplia l’apertura al turismo della comunità stessa; a sua volta, il turismo
porta nuovi benefici alla comunità.
- un vantaggio per il flusso di comunicazione all'interno della comunità e tra la
comunità e l'industria – cercando di rafforzare il processo decisionale legato allo
sviluppo turistico, in modo che la comunità possa contribuire allo stesso processo.
- la facilitazione del processo di transazione, con la riduzione dei costi dovuti
all’aumento della produttività, grazie alla creazione di reti sociali, o quando la
cooperazione e il coordinamento tra queste stesse reti è attuato, quindi quando la
conoscenza (il capitale culturale) è accessibile attraverso queste reti.
- partecipare alla generazione di attività culturali che attirano anche i visitatori e che
offrono alla comunità locale un senso di caratterizzazione, che in cambio genera il
ritorno del turista. Nelle campagne, il CSPC si può sommare a quello che alcuni
teorici definiscono come “capitale rurale”, cioè le caratteristiche ambientali,
economiche, culturali e sociali specifiche delle comunità regionali, che le rendono
attraenti come destinazioni “rurali” (Slee 2003 in Macbeth et al, 2004).
Metodologia della ricerca
L'obiettivo della ricerca è fornire una rassegna della letteratura scientifica e una revisione
documentale dello stato dell'arte della formazione per adulti in Europa sul turismo sociale,
sulla ricerca e sulle buone pratiche, con la documentazione sui quadri nazionali forniti
anche dai partner del progetto. In questo senso è stata utilizzata una metodologia di lavoro
integrata che combina analisi teorica, ricerca qualitativa e attività pratiche, basate su un
approccio partecipativo e bottom-up, che significa coinvolgimento attivo, in ogni fase, di
tutti i soggetti interessati, sia i partner del progetto che gli stakeholder esterni. Lo fa
ascoltando i pareri e le richieste di coloro che ogni giorno sperimentano sul campo la realtà
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di lavorare in questo specifico settore del turismo con le questioni sociali. A questo scopo,
una serie di sei focus group - gestiti dai partner del progetto nei rispettivi Paesi e coordinati
dall'Università di Malta - hanno fornito i dati principali per l'analisi. In tutto, circa 90
soggetti europei hanno partecipato ai focus group, che hanno fornito ricche intuizioni circa
le problematiche in materia di turismo sociale, oltre a delineare chiare indicazioni sul tipo di
formazione che è necessaria sia a livello operativo che a livello istituzionale.
Un secondo insieme di dati è stato raccolto per mezzo di “Indicatori di Buone Prassi”. Questi
dati sono stati accumulati attraverso la documentazione raccolta da tutti i partner, e in
seguito sono stati analizzati insieme ai casi di studio indicati nella letteratura accademica
disponibile in lingua inglese. Durante le visite di studio, i partner e i ricercatori hanno visto il
funzionamento e le complessità del turismo sociale e delle sue variazioni, attraverso una
selezione di casi di studio. C'è stata, inoltre, l'opportunità di intervistare e parlare
direttamente con le persone che gestiscono le imprese e con coloro i quali in prima persona
beneficiano delle offerte di turismo sociale.
Venticinque casi di studio in tutto sono stati raccolti dai partner e sono stati integrati con
altri casi di studio sulle pratiche del turismo sociale individuati all’interno della letteratura
accademica. La terza categoria di dati presenti nella ricerca deriva dalla raccolta di
informazioni sulla formazione dedicata al turismo sociale già esistente a livello istituzionale
e professionale. I dati primari sono stati raccolti dai partner e dalle altre istituzioni che
hanno accettato di partecipare. Qui si deve richiamare l'attenzione sul fatto che questo
studio non è esaustivo a causa di varie restrizioni; tuttavia il materiale raccolto permette di
avere una panoramica della situazione nei Paesi europei salienti.
Una analisi dei bisogni formativi (TNA, Training Needs Analysis) degli stakeholder del
turismo sociale è stata effettuata, così come quella dei potenziali partecipanti, che
includeva una comprensione delle competenze. Era importante capire ciò che è necessario
per il turista sociale, in modo che la formazione potesse colmare le lacune di conoscenze/
competenze. Le informazioni raccolte dallo stato dell´arte costituiscono la base del
programma di formazione e di sviluppo del corso, e possono anche essere utilizzate per
creare le fondamenta di un sistema di misurazione e revisione che finora non è stato
previsto nel progetto. Ciò potrebbe consentire la misurazione dell'impatto che la
formazione avrà sul prodotto offerto e sull'esperienza turistica, sia durante che dopo la
partecipazione nel turismo sociale.
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La ricerca è stata limitata, in quanto la “desk research” si è concentrata principalmente
sulla letteratura disponibile in lingua inglese e aveva lo scopo di individuare i problemi e le
questioni che potevano essere affrontati. Inoltre, era la fase preliminare del progetto per la
progettazione e lo sviluppo di un modello di programma formativo.
Per lo studio dello stato dell'arte, si è deciso di includere, oltre alla ricerca documentale,
anche degli esempi di buone prassi, che sono stati raccolti dai partner di So.To. Molte di
esse sono state visitate e/o intervistate da parte del partner ospitante, o in altri casi dai
partner stessi durante le visite di studio. Inoltre, la ricerca fa riferimento a casi di studio
documentati, che sono stati inclusi in recenti lavori accademici, in modo da ottenere il più
ampio quadro possibile circa lo scenario del turismo sociale in Europa.
La ricerca documentale è stata accompagnata da una ricerca sul campo, che consisteva in
visite di studio e focus group. Durante le visite di studio, la presentazione faccia a faccia di
offerta dei diversi prodotti ha permesso:
- di acquisire una profonda comprensione di ciò che è in gioco e ciò che è coinvolto;
- di raccogliere informazioni che non sono immediatamente disponibili su siti web o
brochure;
- di vedere come la gente opera quotidianamente sul posto di lavoro;
In questo modo è stato possibile:
- valutare le sfide e le opportunità da affrontare;
- capire come queste opportunità sono state raccolte e come, in alcuni casi, sono
state perse a causa della troppa burocrazia, assenza di un chiaro quadro giuridico o
mancanza di conoscenze, competenze e capacità, che avrebbero permesso a queste
persone e organizzazioni di cogliere opportunità che gli si presentavano.
| 15
I focus group sono stati condotti da ciascun Paese partner, coinvolgendo ognuno 15 attori
locali, per discutere della loro percezione di turismo sociale, nonché per contribuire con le
loro idee su ciò che è necessario per sostenere questo mercato specifico. In tutto, più di 90
persone hanno partecipato in sei nazioni differenti. Tra i partecipanti c’erano stakeholder
del settore turistico, come tour operator, guide e albergatori. Hanno partecipato diverse
organizzazioni provenienti dal settore privato, dal Terzo Settore e dalle autorità pubbliche,
tra cui le organizzazioni turistiche nazionali. Dal lato della domanda sono state incluse
persone (o loro rappresentanti) svantaggiate, ad esempio con limitazioni fisiche, limitazioni
finanziarie, sociali ed educative.
Definizione di Turismo Sociale
La ricerca letteraria indica che, anche se ci sono differenti definizioni di turismo sociale, due
elementi principali sono generalmente presenti. Il primo elemento riguarda l'aspetto
'sociale', secondo cui il turismo dovrebbe essere accessibile a tutti, anche da parte di
persone che hanno limitazioni economiche, sociali, giuridiche, culturali, tecnologiche, fisiche
e mentali. Il secondo elemento riguarda la definizione di turismo stesso, cioè spostarsi fuori
dalla propria residenza abituale, per un periodo temporaneo. Questo denota, quindi, una
circolazione o mobilità delle persone con differenti motivazioni tra le quali il tempo libero e
lo svago.
Questi due aspetti sono emersi dalla definizione di Hunzicker (1951:1) che definisce il
turismo sociale come ''le relazioni e fenomeni nel settore del turismo derivanti dalla
partecipazione al viaggio da parte di soggetti economicamente deboli o altrimenti
svantaggiati della società". Questo porta a stabilire interpretazioni che sono evidenti nel
turismo sociale in Europa oggi. Interpretazioni che, sulla base del lavoro di Minnaert,
Maitland e Miller (2011), hanno costituito la base del questionario somministrato durante i
focus group. Nel documento intitolato 'Che cosa è il turismo sociale?’ (2011) quattro diverse
definizioni sono date a questo concetto e queste sono basate su diversi scenari legati ai tipi
di persone che sono incoraggiate a partecipare al turismo, il prodotto offerto e il tipo di
iniziative utilizzate per attirare i partecipanti.
| 16
Interpretazioni di Turismo Sociale (Minnaert, Maitland e Miller, 2011)
Gli intervistati hanno generalmente accettato che i diversi modelli siano complementari. Vi
è un consenso generale rispetto al modello di partecipazione ed ai modelli di inclusione,
che sono i più ampiamente accettati, anche se non sempre funzionano bene.
I partecipanti ai focus groups hanno sollevato continuamente la questione legata a chi
dovrebbero essere i beneficiari di Turismo Sociale, il che è una discussione circolare che ci
riporta a quella che dovrebbe essere una definizione adeguata di turismo sociale.
Una definizione molto più ampia, dice che il turismo sociale è per tutti - lavoratori,
famiglie e associazioni. Le aziende possono sostenere i loro lavoratori con ferie pagate o
buoni sconto per fini di sviluppo personale, istruzione e tempo libero. Dal momento che
ognuno ha diritto al tempo libero di qualità, questo potrebbe essere un'alternativa. Il
turismo sociale in questo caso dovrebbe anche promuovere la socializzazione e
l'integrazione con le comunità ospitanti e in aggiunta, sostenere economicamente le
località (CESE, 2006 e Albergo Mule 2013). Infatti, durante la sessione di un focus group, è
stato fatto notare che non sembra esistere un modello di business per il turismo sociale,
che utilizza tradizionalmente contributi pubblici o altre sovvenzioni, ma nello scenario
economico attuale, potrebbe essere operato da soggetti privati, in modo che le famiglie a
basso reddito possano avere accesso alle opportunità di viaggio.
Le organizzazioni di turismo sociale attualmente assumono dirigenti che hanno avuto una
formazione e/o qualifiche sulla gestione alberghiera. Tuttavia questa prospettiva tende a
concentrarsi sulla parte puramente gestionale dell'impresa. Le competenze di base "soft"
sono simili per chi opera sul campo, ma nel caso del turismo sociale vi è la necessità di una
specializzazione, quando si tratta di essere 'customer-centric'. L'Europa, parlando delle
persone con disabilità (European Disability Forum, 2001:4), evidenzia la necessità di
“migliorare la formazione per sviluppare le competenze all'interno del settore del turismo
| 17
per far fronte ai bisogni dei turisti con disabilità”. La questione è stata più volte evidenziata
nei focus group, in cui i rappresentanti dei gruppi svantaggiati lamentavano che i fornitori
di proposte turistiche come alberghi, ristoranti e anche fornitori di trasporto non hanno le
competenze di base quando si tratta di gruppi svantaggiati, non solamente le persone
disabili, ma anche gli anziani e le famiglie.
Le discussioni con i partner del progetto hanno rivelato che, sebbene il termine “impresa
sociale” possa essere applicato alle organizzazioni profit, si voleva concentrare il modello
formativo sulle pratiche sociali aziendali, che riguardano le organizzazioni non profit.
“Un’Impresa Sociale è un business con obiettivi principalmente sociali, il cui surplus è
principalmente reinvestito a tale scopo nel business o nella comunità, piuttosto che essere
guidata dalla necessità di massimizzare il profitto per azionisti e proprietari.” (Relazione sui
progressi dell’Impresa Sociale - Una strategia per il successo, DTI, 2003:8). L’impresa
turistica sociale, che noi stiamo immaginando, è quella che ha obiettivi sociali con un
orientamento imprenditoriale e che ha una dimensione sociale nel suo profilo di proprietà.
Questa prospettiva non è nuova: “i decisori politici considerano l'imprenditorialità nel
settore del turismo quale mezzo di sviluppo del business locale di nicchia, ad esempio
nell'Unione europea” (Rita, 2000; Pearce, 1992; Cotrell, 2001; Crouch e Ritchies , 1999;
Callahan, 1995 a Tetzschner e Herlau, 2003).
Le imprese sociali sono “per natura parte dell'economia partecipata, in cui le imprese sono
create da e per le persone con bisogni comuni, e responsabili nei confronti di coloro che
sono destinate a servire” (EU, 2005 a Thomas e Augustyn 2007). Nella ricerca sulle imprese
sociali nel settore del turismo nel Regno Unito, è emerso che uno dei problemi è stata la
carenza di competenze, anche se chi vuole avviare un'attività in proprio può accedere alla
formazione gratuita.
Figura: questioni che saranno affrontate dal programma di formazione So.To.
| 18
Progettando il programma di formazione
La ricerca ha concluso che - anche se c'è consapevolezza in tema di turismo accessibile,
turismo sociale e altre problematiche associate - questi argomenti non fanno parte degli
studi di terzo livello. Tali tematiche sono integrate in specifiche unità di studio, come per
esempio l’interpretazione di speciali esigenze, presso i siti turistici o i catering per i bisogni
speciali nel settore dell'ospitalità. Per raggiungere l'omogeneità, così come un
trasferimento di capacità e competenze, si suggerisce che i corsi di formazione siano
regolati e approvati da un organismo ufficiale. Si può così concludere che la formazione sul
turismo accessibile deve essere resa disponibile a tutti i livelli, non solo per i dipendenti o
gli imprenditori del settore, ma anche trasversalmente, includendo altre discipline come
l'architettura, l'ingegneria, la comunicazione, il marketing e le professionalità digitali.
Tuttavia, l’obiettivo di questo studio è quello di progettare un programma di formazione
per gli utenti finali, quindi si rivolge a stakeholder nel settore del turismo, con particolare
attenzione al terzo settore che opera a livello di comunità.
Ci sono inoltre sfide che devono essere prese in considerazione quando si progetta il
programma di formazione. La prima è la sfida della sostenibilità: il concetto di
“sostenibilità” deve essere il cuore del programma formativo. Siccome il concetto generale
di “turismo accessibile per tutti” significa sempre più viaggiatori, questo può anche
equivalere in più turismo per le masse. Il turismo di massa è percepito come in opposizione
al turismo sostenibile; quest’ultimo sembra proporsi come una alternativa al turismo di
massa. Tuttavia la ricerca indica che “lo sviluppo sostenibile (e per estensione il turismo
sostenibile), come risultato, può significare qualsiasi cosa a chiunque” (Romeril, 1994 a
Weaver 2006: 19). E’ evidente che, quando si progetta un percorso formativo, è importante
essere consapevoli di tutte le diverse interpretazioni di “turismo sostenibile”. Non esiste un
modello ideale di turismo sostenibile, anche se Weaver (2006: 25) suggerisce uno spettro
che va da un approccio minimalista a uno globale. L'approccio dipenderà dal contesto,
nonché dalla sostenibilità finanziaria, poiché, se un progetto turistico non è
finanziariamente sostenibile, non sopravviverà.
Il progetto di formazione deve avere un duplice approccio: sviluppare le competenze
imprenditoriali sociali per il turismo e sviluppare le competenze legate all’ospitalità e al
management turistico per il turismo sociale. Quello che segue è un programma consigliato
per il corso formativo:
Prima settimana:
competenze imprenditoriali
sociali per il turismo
Seconda settimana:
ospitalità e competenze di
management turistico per il
turismo sociale
Obiettivo Creare, sviluppare e gestire una
impresa sociale.
Fornire competenze per la ospitalità e il
turismo che pongano al centro il
cliente.
| 19
Risultati
dell’apprendimento
Apprendere una serie di competenze
che permetteranno allo studente di
organizzare una impresa di turismo
sociale di successo.
Essere in grado di creare un business
plan fattibile.
Apprendere una gamma di competenze
che permetteranno allo studente di
sensibilizzare sé stesso ai bisogni e alle
aspettative della clientela svantaggiata.
Sviluppare una gamma di competenze
tecniche, personali, interpersonali, e
generiche che possano essere applicate
alla industria del turismo e della
ospitalità. Queste competenze
includono l’abilità di comunicare
efficaciemente, le capacità di vendita e
di elaborazione delle informazioni, il
pensiero critico, la creatività, il problem
solving, ecc.
Essere in grado di applicare conoscenze
e competenze adeguate in una vasta
gamma di situazioni connesse con
l'industria, nel contesto di 'turismo per
tutti'.
Contenuti del corso
Comprendere il contesto giuridico ed
economico della imprenditoria sociale.
Marketing dell´Impresa di Turismo
Sociale
Finanza e business planning per le
imprese turistico-sociali.
Prima del viaggio: comunicazione per il
turismo accessibile, marketing, pensiero
creativo (sviluppo di nuovi prodotti,
miglioramento dei servizi per disabili,
ecc.).
Durante le vacanze: servizi di
accoglienza, comunicazione con la
clientela.
Dopo il viaggio: capacità di “fare rete”,
di tenersi in contatto, preparazione e
somministrazione di questionari ai
clienti.
Durante il dibattito circa i risultati
ottenuti dalla ricerca, è stato convenuto
che il 20% della formazione dovesse
essere progettata “su misura” per ogni
Paese, tenendo conto delle differenze
economiche, politiche, giuridiche,
sociali, culturali e ambientali da Paese a
Paese.
Ci sono anche situazioni specifiche a
livello della comunità e che devono
essere affrontate dalla formazione.
| 20
Raccomandazioni e conclusioni
All’inizio di questo documento si è cercato di trovare una adeguata definizione di “turismo
sociale”: una definizione sfuggente soprattutto perché il dibattito è ancora aperto, a causa
del gran numero di soggetti impegnati in attività turistiche, che usano termini come
"turismo per tutti”, “turismo accessibile” e altre variazioni sul tema in maniera
intercambiabile; a complicare ulteriormente le cose c’è la presenza di una miriade di
soggetti effettivamente impegnati nel turismo sociale che non si riconoscono come tali.
Proponiamo una definizione di “turismo sociale” che servirebbe a guidare il programma
formativo: “Il turismo sociale è una guida per il turismo con una dimensione sociale, per
fornire valore a tutti: turisti, centri di assistenza e comunità basate sulla premessa della
sostenibilità e della responsabilità”.
Quello di “turismo sociale”, sebbene non sia un concetto nuovo, solo di recente è stato
diffuso e ampiamente discusso da soggetti diversi. Il settore privato sta ancora cercando di
adattarsi alle esigenze emergenti dei clienti svantaggiati. Dall’altra parte, la formazione in
ambito turistico invece è sempre stata tradizionalmente focalizzata sulla “produzione” di
lavoratori, che possono essere parte di un sistema redditizio e con un numero crescente di
laureati e studenti in competizione tra di loro per i lavori migliori. Lavorare nel settore del
turismo sociale potrebbe non essere considerata una buona scelta di carriera, a causa della
percezione che chi vi opera abbia bassi redditi o non sia qualificato professionalmente.
Instillare valori etici in materia di istruzione al turismo aiuterebbe, ma non sarebbe
sufficiente. Un modello di educazione al turismo sociale di successo si concretizzerà solo se
si trova l'equilibrio tra le esigenze dell'industria e quelle della clientela.
Il turismo sociale non riguarda solo la creazione di una opportunità per le persone di
accedere a destinazioni che non sarebbero normalmente state in grado di visitare. Il
turismo sociale deve essere più di questo e deve includere tutti. L’incontro tra il visitatore e
l’ospitante permette di arrivare a una comprensione reciproca, a una responsabilità
condivisa, ad un rispetto che dà valorizzazione al turista, così come alla vita quotidiana di
un luogo.
Contenuto e metodologia del programma di formazione 9
I risultati evidenziati nella fase precedente sono stati considerati per un ulteriore passo
avanti nel processo di progettazione del programma di formazione, sulla base dei risultati
della fase precedente, comprese le informazioni sulle esigenze di formazione e l'analisi
delle indicazioni e proposte provenienti dal turista e attori sociali di tutti i territori coinvolti
nell'azione. Gli insegnanti/formatori hanno un ruolo chiave a questo punto, perché con le
loro competenze possono tradurre i bisogni, le indicazioni e le proposte in un programma
di formazione. L'obiettivo finale era quello di sviluppare un modello comune per il corso di
9 I contenuti del corso sono stati sviluppati da KEK-Z Invest con il supporto di tutte le organizzazioni di
formazione professionale del consorzio.
| 21
formazione. A questo proposito, nel corso del progetto, gli scambi tra le organizzazioni di
formazione professionale partecipanti hanno aiutato a confrontare le loro metodologie e i
contenuti. Inoltre, i formatori hanno sviluppato tutti gli strumenti didattici per la
realizzazione di questi corsi.
Gli aspetti generali, presi in considerazione nella realizzazione delle attività di formazione,
che sono la base per lo sviluppo del modello formativo comune, sono:
- Una definizione condivisa e chiara di “turismo sociale” – turismo per tutti:
accessibile, sociale, sostenibile;
- La dimensione del fenomeno: la diffusione del turismo sociale in Europa e nei singoli
territori;
- Cambiamento di approccio: dal turismo di massa/indifferenziato al turismo
personalizzato e locale. Le nuove dinamiche del turismo dopo la crisi;
- Dal marketing al societing: come il modo di fare brand cambia anche nel settore del
turismo;
- Approccio responsabile di rete: come sviluppare le reti territoriali a supporto del
turismo sociale;
- Come pianificare servizi turistici integrati: non solo un luogo, ma una comunità.
Descrizione del programma
Il programma di formazione si chiama «SO-TO Socializzare il Turismo - corso integrato di
formazione per il turismo sociale», ed è stato elaborato su scala europea da formatori
europei.
Il programma di formazione si articola in due moduli. Ogni modulo sarà suddiviso in sotto-
unità ulteriormente elaborate qui di seguito.
M1: Business Design Strategico per l’impresa turistica.
M2: Gestione di un’impresa di Turismo Sociale.
Il programma di formazione SO-TO è stato sviluppato sulla base dell’analisi dei bisogni
formativi, svolta in precedenza su scala europea, in relazione al principale gruppo di
progetto, vale a dire, i tour operator, le persone che lavorano nel settore del turismo e le
persone che desiderano avviare un´impresa di turismo sociale o espandere le attività
esistente.
Il programma deve svolgersi con metodi di formazione tradizionali in aula, tramite
presentazioni, discussioni, casi di studio e attività di gruppo.
La durata del programma di formazione è di 100 ore, suddivise come segue:
| 22
- 40 ore di formazione generica.
- 20 ore di di formazione su contenuti nazionali.
- 40 ore di project work.
Informazioni generali sul programma
Titolo/
descrizione Durata in ore
Nº totale
di
formatori
Background
Educativo
Lezioni
teoriche
Project
work
Specifiche
per paese
Corso Socialising
Tourism 40 40 20 60
Liceo, HEI,
corso di
formazione
Tipologia Europea
Localizzazione Europea
Sviluppato
con tutti
partners
Si
MODULO 1. : Business Design Strategico di un´impresa turistica
Unità Operazioni di una società turistica 18 ore
Benvenuto e ice breaking session 1
Unità: 1.1.1: Nozione di impresa turistica/impresa sociale 1
Unità: 1.1.2: Funzionalità di un’impresa turistica (impresa sociale) 2
Unità: 1.1.3: Le attività di un´impresa turistica 2
Unità: 1.1.4: Il mercato del turismo e la concorrenza 2
Unità: 1.1.5: e-marketing (strategia globale) 5
| 23
Unità: 1.1.6N:
contenuto
nazionale
Diritto delle imprese sociali (da sviluppare da parte dei
formatori nazionali).
1. Legislazione.
2. Processi coinvolti nella creazione di un'impresa sociale
(individuale o in gruppi).
3. Processi coinvolti (possibile identificazione di un caso di
studio).
4. Presentazione del gruppo al gruppo
5
Unitá Business plan strategico 16 ore
Unità: 1.2.1: Pianificazione aziendale strategica 3
Unità: 1.2.2: Progettazione strategica di business step by step e
organizzazione in imprese turistiche 8
Unità: 1.2.3N:
Casi di studio nazionali.
Selezionare 2 imprese sociali nella propria regione e discutere
la configurazione del loro business plan.
Analizzare le sue caratteristiche (gruppo o individuali), e la
situazione attuale presente.
5
MODULO 2: Gestire un'impresa di Turismo Sociale (30 ore)
Unità Le applicazioni per e-tourism 12 ore
Unità: 2.1.1: Definizione e caratteristiche di e-tourism 2
Unità: 2.1.2: L'impatto dell'e-tourism sulla domanda turistica 2
Unità: 2.1.3: Profilo del Manager (abilità/competenze) 2
Unità: 2.1.4: Sensibilizzazione - gruppo target 1
Unità: 2.1.5: Contenuti Nazionali: suggerimenti.
Identificare 2 imprese turistiche sociali (o usare quelle
precedenti) e:
a. Identificare la struttura manageriale.
b. Identificare l'ambiente locale, cioè dove operano e quali
sono i vantaggi offerti dall’operare in quella zona.
c. Identificare la clientela alla quale si rivolgono.
d. Identificare i prodotti e servizi che offrono (se possibile
condurre un colloquio con loro tramite telefono o faccia a
faccia) e il modo in cui sono impostati per competere sul
mercato.
5
| 24
Unità Le applicazioni dell’e-marketing 14 ore
Unità: 2.2.1: e-marketing e online marketing 3
Unità: 2.2.2: Social Media 1
Unità: 2.2.3: Performance dell’e-marketing e relazioni publiche 1
Unità: 2.2.4: Intermediari della distribuzione elettronica e il prodotto
turistico 1
Unità: 2.2.5: Blog di marketing turistico/promozione di servizi e prodotti 3
Unità: 2.2.6: A. Salute e sicurezza: le norme di salute e sicurezza applicati
alle imprese turistiche per proteggere i clienti e il personale.
2
B. Usare le 2 precedenti imprese sociali turistiche selezionate e
identificare le caratteristiche del loro piano di marketing.
Discuterene vantaggi e svantaggi.
3
I risultati del corso di formazione di sperimentazione10
Aspetti metodologici
Sono stati attuati, nei diversi Paesi, sei corsi di formazione per i gruppi di riferimento, con 15
partecipanti ciascuno. Questi partecipanti sono stati selezionati per partecipare a un totale
di 100 ore di corso. Le attività di formazione hanno avuto luogo nei Paese di ciascun partner:
in Italia con CEFAL, in Grecia con KEK Z-Invest, a Malta con l'Università locale, in Polonia con
DOT Bassa Slesia, in Romania con la Fondazione Pestalozzi e in Spagna con OES.
Alcuni strumenti sono stati prodotti appositamente per la valutazione del programma di
formazione, per i formatori e i partecipanti, e anche per una discussione finale di gruppo, al
fine di migliorare la messa a punto della metodologia.
Questo capitolo presenta tutti i documenti e le informazioni circa il programma del corso, i
dettagli organizzativi, i fogli presenza, la valutazione del corso, espressa dai partecipanti
stessi, i suggerimenti e le valutazioni di ogni partner, al fine di organizzare il corso per la
messa a punto del modello.
Dopo la fine del corso, è stata fatta un’analisi complessiva del percorso, attraverso un
sondaggio tra i tirocinanti, per verificare la loro soddisfazione per il corso, l'acquisizione di
competenze e conoscenze, la loro capacità di trasferire ciò che hanno imparato nelle loro
attività quotidiane, ma anche analizzando il cambiamento nella loro posizione sul tema,
credenze e significati. Ciò è stato fatto utilizzando gli strumenti sviluppati nella fase
precedente del progetto. Inoltre, è stata prevista una autovalutazione degli allievi, dopo il
10 Materiale sviluppato dall’Observatorio Economia Solidaria (OeS), associazione di economia solidale, Spagna.
| 25
corso di formazione, attraverso l'uso dei fascicoli, agende di lavoro o attraverso la creazione
di una comunità di esperienza per il confronto/scambio/discussione sulle soluzioni adottate,
le buone prassi, le nuove procedure, ecc.
Gli studenti hanno valutato la propria soddisfazione per quanto riguarda l'attività di
formazione; sull'utilità, la portabilità e l'applicabilità di quanto appreso durante il corso;
sulla didattica, le competenze e l'efficacia del formatore e degli aspetti organizzativi del
corso.
Gli aspetti di maggiore interesse sono stati:
- Sapere come il programma di formazione è stato sviluppato in ogni Paese.
- Valutare la soddisfazione degli studenti, per quanto riguarda il percorso
formativo.
- Cosa pensano i formatori e i loro suggerimenti sul programma di formazione.
Gli strumenti utilizzati nella fase di valutazione, per quanto riguarda il controllo principale
del corso, i partecipanti, i formatori e anche il gruppo, portano a diversi aspetti del processo
di valutazione:
Selezione dei partecipanti e valutazione delle esigenze degli studenti
Appedix_A1_INTERWIEW LINEE GUIDA
L'attività di monitoraggio del corso di formazione (la descrizione dettagliata, riguardante
l'organizzazione del corso di formazione comprese opinioni di formatori e tutor):
Appendix_A2_GRIGLIA AUTOVALUTAZIONE PARTECIPANTI
Appendix_A3_GRIGLIA SETTIMANALE FORMATORI
Appendix_A4_LINEE GUIDA PER IL CONDUTTORE
Il corso
Questa scheda rappresenta lo strumento utilizzato da tutti i partner. Ogni aspetto
concernente il programma di formazione, i formatori e gli allievi è stato incluso in questo
documento, per comunicare/facilitare aspetti importanti alla base dello sviluppo della
formazione. Questo strumento è stato aggiornato e condiviso con gli altri partner del
progetto in diversi momenti: prima di iniziare il corso, durante il corso e anche a corso
ultimato.
I partecipanti
Questa parte contiene tutte le informazioni relative alla valutazione dei partecipanti, per
quanto riguarda le responsbailità del WP Leader e anche i partner. Sono state pianificate
due modalità di raccolta qualitativa e quantitativa delle informazioni, come segue:
Interviste personali Autovalutazione
Quando Prima della formazione 1 alla fine della prima
| 26
Dopo la formazione settimana.
1 alla fine della seconda
settimana (prima/dopo il
gruppo di discussione).
Chi Ogni Partner Ogni Partner
Obiettivi
Conoscere Ie motivazioni, le
abilità, le competenze e le
aspettative dei partecipanti.
Conoscere le impressioni dei
tirocinanti sul corso in
tempo reale, una fotografia
con le loro descrizioni
qualitative durante il
percorso di apprendimento.
Cosa
10 minuti d´intervista faccia
a faccia con il partecipante,
prima e dopo il corso di
formazione.
Una griglia facile da riempire
per i tirocinanti e distribuita
loro dai partner alla fine di
ogni settimana. Entrambe le
griglie saranno raccolte da
ciascun partner alla fine del
corso.
Suggerimenti
Intervista informale faccia a
faccia (o al telefono se non è
possibile in altro modo), da
realizzarsi una settimana
prima dell'inizio del corso,
per conoscere le motivazioni
che hanno spinto a seguire il
corso, le aspettative sul
corso stesso ed eventuali
inconvenienti o problemi.
Spiegare ai partecipanti
come completare la griglia e
l'importanza di essere onesti
nelle risposte fornite.
Ricordare che questa NON E’
una valutazione individuale
del partecipanti.
Allegati A1 Linee guida per
l’intervista
A2 Autovalutazione per
partecipanti (W1 & W2)
| 27
I formatori
Questa parte del lavoro è progettata per raccogliere le impressioni dei formatori circa il
programma del corso: aspetti qualitativi e pratici sul percorso formativo.
Griglie della programmazione settimanale
Quando 1 alla fine della prima settimana.
1 alla fine della seconda settimana.
Chi Ogni partner
Obiettivi
Sapere se il corso è adeguato al tempo standardizzato e
alla pianificazione dei contenuti suggeriti nella
progettazione della formazione. Entrambi i controlli del
piano settimanale saranno raccolti da ciascun partner alla
fine del corso.
Cosa 10 minuti di intervista faccia a faccia con il tirocinante, sia
prima che dopo il corso di formazione.
Suggerimenti
Spiegare come controllare il piano e l'importanza di essere
onesti in questa griglia. Ricordare che questa NON E’ una
valutazione individuale del tirocinante.
Allegati relativi A3: Griglia del piano settimanale per formatori
Il gruppo
Una sessione finale di 30 minuti sarà molto importante per conoscere le sensazioni e le
impressioni del gruppo circa il percorso formativo e circa il grado di motivazione del
progetto So.To.
Ciò si può sviluppare attraverso una conversazione informale tra i partecipanti, i formatori e
ciascun partner, al fine di ottenere le informazioni qualitative, che non potrebbero essere
raccolte individualmente con un sondaggio online.
Discussione di 30 minuti
Quando Alla fine dell’ultima lezione
Chi Un moderatore per ogni Partner
Obiettivi Ottenere impressioni di gruppo qualitative sul percorso di
formazione e sugli obiettivi del progetto So.To.
| 28
Cosa
Sessione di 30 minuti per chiacchierare con i partecipanti
coinvolti nella formazione, usando alcune linee guida
suggerite dal Leader WP per facilitare il moderatore nella
gestione della sessione.
Allegati relativi A4 Linee guida per il conduttore
Il corso
Totale Italia Polonia Malta Grecia Romania Spagna
Nº di
giorni 71 14 13 15 15 14
Ore per
giorno 4.29 7.69 5 5 4.36
Lingua 6 lingue
diverse Italiano Polacco Inglese Greco Rumeno Spagnolo
Visite 3 1 0 2 0 0 2
Profilo dei partecipanti
Totale % IT PO MA GR RO SP
Partecipanti Numero 102 24 15 12 24 17 10
Genere Maschile 37 36.28 4 6 6 10 6 5
Female 65 63.72 20 9 6 14 11 5
Età
16 – 25 anni 9 8,82 0 4 1 3 0 1
26 – 35 anni 41 40,2 7 5 7 12 8 2
36 – 45 anni 23 22,55 6 3 3 5 2 4
46 – 55 anni 17 16,67 7 2 0 3 3 2
56 + anni 12 11,76 4 1 1 1 4 1
Stato
lavorativo
Occupato 33 61,76 22 5 11 0 16 9
Disoccupato 38 37,25 1 10 1 24 1 1
Livello
educativo
Laurea 39 38,23 11 10 7 5 2 4
Maturità 22 21,57 2 0 1 5 12 2
| 29
Totale % IT PO MA GR RO SP
Scuola media 25 24,5 8 2 3 9 2 1
Formazione
professionale 10 9,8 0 3 1 5 1 0
Altri 2 1,96 2 0 0 0 0 0
Esperienza
nel settore
1 – 3 anni 32 31,37 4 5 0 14 7 2
3 – 5 anni 20 19,6 10 0 1 1 4 4
5 – 10 anni 16 15,69 5 4 3 0 2 2
Oltre 10 anni 19 18,63 5 2 6 0 4 2
Tipo di
organizzazi-
one
Profit 8 7,84 0 0 6 2 0
Non-Profit 6 5,88 1 1 1 0 3
Impresa privata 18 17,65 5 2 0 8 3
Amministrazzione
publica 6 5,88 3 0 2 0 1
Operatore
turistico 7 6,86 2 0 0 4 1
Imprenditore 8 7,84 2 2 2 1 1
Altri 37 36,27 9 0 1 24 2 1
Dimensione
dell´impresa
1 – 10 dipendenti 21 20,58 5 4 4 0 4 4
11 – 20
dipendenti 3 2,94 0 0 0 0 2 1
21 – 50
dipendenti 6 5,88 1 2 1 0 0 2
Oltre 50
dipendenti 12 11,76 2 0 5 0 2 3
Profilo dei formatori:
Totale % IT PO MA GR RO SP
Formatori Numero 37 19 2 6 3 4 3
Organizzazione
Università 7 18,9 5 2
Centro di
formazione 7 18,9 1 2 3 1
| 30
Totale % IT PO MA GR RO SP
Educazione non
formale 1 2,7
Altri 20 54,05 18 2 1
Campo di
competenza
Comunicazione 5 13,51 4 1
Turismo 9 24,3 4 2 1 1 1
Marketing 7 18,9 6 1
Management 8 21,62 5 1 1 1
Conclusioni
Si può concludere che tale corso di sperimentazione sia stato molto utile per determinare
aspetti, come contenuti e metodologia, che dovrebbero essere migliorati per sviluppare un
percorso di formazione di maggiore qualità e utile in questo settore del turismo sociale. La
formazione è stata considerata non solo necessaria, ma come una vera e propria domanda
per il settore del turismo, il settore sociale e per gli imprenditori.
Sia i partecipanti che i formatori erano molto motivati e avevano alte aspettative. I
partecipanti speravano di ottenere nuove possibilità di sviluppo professionale nel settore e
conoscere altri professionisti, che, come loro, hanno preoccupazioni sociali nel settore del
turismo.
I principali punti evidenziati come nuove conoscenze acquisite sono stati:
- il lavoro sociale e gruppi svantaggiati.
- Gestione sull'impresa sociale, marketing e social media.
- Come creare un pacchetto turistico e come creare un business plan.
Infine, è stato rilevato che alcuni contenuti erano molto generici e gli insegnanti hanno
dovuto adattarli o ampliarli per venire incontro alle aspettative del corso.
Allo stesso modo, la distribuzione delle ore è stato un altro elemento da considerare, per un
migliore progresso accademico, sarebbe necessario fare meno ore giornaliere e meno giorni
alla settimana, ampliando la durata del corso; i formatori erano d’accordo con i partecipanti
sul fatto che questo aspetto andrebbe modificato.
| 31
Un altro fattore da sottolineare è l'esperienza che i partecipanti hanno condiviso, in quanto
hanno lavorato come un punto di incontro, di condivisione della conoscenza,
preoccupazioni, problemi e soluzioni.
Come abbiamo detto prima, i formatori hanno dovuto adeguare materiali e casi di studio
per soddisfare le aspettative del corso e motivare gli studenti. Dopo la formazione, i
partecipanti hanno sottolineato che:
- Hanno migliorato le competenze professionali, e sono pronti a lavorare nel settore
del turismo sociale.
- Si sentono fiduciosi nel creare un'impresa o attività in questo settore.
Un altro aspetto interessante è la difficoltà dei professionisti del settore a frequentare le
lezioni regolarmente, per questo motivo dovrebbe essere considerata la possibilità di un
percorso misto. La parte teorica potrebbe essere online e in aula potrebbe essere affrontati
gli studi di casi, visite e applicazione della teoria. Ciò faciliterebbe un migliore utilizzo del
tempo; questo consentirebbe a più professionisti che lavorano di partecipare il corso.
In sintesi, questo corso di sperimentazione è stato un'esperienza molto arricchente, per
partecipanti, formatori e organizzatori, che ha permesso di raggiungere conclusioni molto
utili per migliorare la continuità della formazione e la promozione del turismo sociale.
Esempi d´espirementazione
L'attività di formazione ha avuto luogo in ogni paese partner: in Italia con CEFAL, in Grecia,
con KEK Z-Invest, a Malta con l'Università locale, in Polonia con DOT Lower Silesia, in
Romania con la Fondazione Pestalozzi e in Spagna con OES. Questi corsi sono stati rivolti ai
agli operatori turistico locali, con origini profit e non-profit, gli operatori tradizionali e
imprenditori sociali (quelli più importanti: cooperative sociali, associazioni, imprese sociali),
ma anche includendo i dipendenti delle agenzie turistiche pubbliche e private, le
organizzazioni locali per informazioni e promozione turistiche.
Ogni partner VET ha usato la stessa metodologia preparata nella fase precedente del
progetto, ma le esperienze di formazione, così come il loro contesto nazionale, sono state
uniche. Dopo la sperimentazione del corso di formazione, i partner sono stati invitati a
condividere le loro esperienze e la metodologia della formazione. Le informazioni offerte sul
programma di formazione, gli obiettivi di apprendimento, il numero dei partecipanti e il
sistema di selezione, gli strumenti didattici più utili e il valore aggiunto della formazione
(lezioni apprese) hanno dato specificità ad ogni corso svolto durante il progetto.
Programma di formazione. Ogni partner ha eseguito il programma di formazione in accordo
con la proposta di programma di formazione So.To., ma con alcune leggere modifiche: "per
raffigurare le esigenze dei gruppi di riferimento e rinforzare con casi di studio provenienti
dalla Grecia" (Centro di Formazione Professionale KEK-Z INVEST - Atene, Grecia); per
regolare le competenze dei formatori, nel caso della Fondazione Pestalozzi, "i tre formatori,
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che hanno condotto il corso, avevano diversi background, per coprire tutti gli aspetti del
programma di formazione: uno era un esperto di turismo, il secondo era uno specialista in
Servizio sociale e Marketing e il terzo, uno specialista in campo sociale (educazione
interculturale, disabilità) ".
Il programma di formazione, realizzato a Malta, dall’l'Università di Malta, Istituto per il
Turismo, Viaggi e Cultura, è stato condotto come parte della seconda sperimentazione del
progetto. Dal momento che la prima sperimentazione del corso è stata ritenuta troppo
lunga per i partecipanti dei paesi partner. Inoltre, in alcuni paesi partner, i partner hanno
suggerito di organizzare più project work a piccoli gruppi. Nel condurre la formazione, il
partner maltese ha messo a punto un programma rivisto, per un totale di 100 ore, ma così
suddiviso:
• 25 ore frontali per la formazione in classe basate su letture, discussioni in piccoli gruppi e
formazione 1-1
• 6 ore per la visita sul posto
• 70 ore di lavoro pratico di gruppo - con esercitazioni fornite dai rispettivi tutor e una
presentazione di un progetto di gruppo (gruppi di tre persone ciascuno)
Il gruppo target consisteva in "persone che già lavoravano nel settore turistico in una
regione con turismo stagionale che aveva bisogno di nuove idee per la bassa stagione e
come creare nuovi servizi " (Fondazione Pestalozzi, Romania); la gente "interessata ad aprire
imprese sociali o attiva come membro di imprese sociali, che desiderano conoscere il
turismo sociale e come creare nuovi servizi " (Centro di Formazione Professionale KEK-Z
INVEST, Grecia), con una struttura eterogenea "proveniente da vari rami del settore
turistico" (CEFAL Emilia Romagna , Italia). A Malta "il corso è stato rivolto a persone che
avevano almeno un diploma di maturità, esperienza nel settore dell'ospitalità, o del turismo,
o un settore correlato, ed erano anche interessate ad avventurarsi in nuove iniziative nel
settore del turismo" (Università di Malta, Istituto per Turismo, Viaggi e Cultura).
Contenuti. In termini di contenuti, il programma So.To. era perfettamente compatibile con
un programma di formazione nel settore turistico accreditato dall’Autorità Rumena per la
Qualificazione, in modo da essere ben accolto dai partecipanti (Fondazione Pestalozzi,
Romania). Inoltre, nel caso del la Grecia, i due moduli del programma So.To. riguardano la
costituzione di un´impresa sociale nel settore del turismo, la sua gestione, capacità e
competenze di gestione, nonché gli aspetti di business plan e marketing integrato con i
social media (Centro di Formazione Professionale KEK-Z INVEST, Grecia).
Obiettivi di apprendimento. L'obiettivo principale era testare il programma di Formazione
So.To e valutarne la sua efficacia e la sua utilità per il particolare gruppo di riferimento
(Centro di Formazione Professionale KEK-Z INVEST, Grecia). In aggiunta, in Romania, gli
obiettivi sono stati formulati a livello cognitivo (conoscenza del concetto di turismo sociale;
quello che è, le sue funzioni e forme), livello di azione (elaborando un business plan per un
azienda turistico sociale) e livello di attitudine/personalità (aumento di consapevolezza e
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sensibilizzazione sulla diversità sociale e le esigenze dei diversi gruppi svantaggiati, dal punto
di vista turistico). Similarmente, il partner italiano ha formulato l'obiettivo generale ("i
partecipanti al corso di formazione impareranno a costruire un prodotto turistico sociale
integrato, sulla base della conoscenza del mercato turistico, dei prodotti turistici del
territorio e la loro utilità per le esigenze di particolari gruppi di destinatari") e le quattro
specificità indirizzate ai contenuti e le competenze (ricerche di mercato, la costruzione del
prodotto turistico sociale, il business plan, piano di promozione).
Il sistema di selezione. Il programma di formazione è stato indirizzato a persone che
avevano registrato il loro interesse a partecipare a corsi di formazione relativi alla start up
d’impresa sociale e alla sua gestione (Centro di Formazione Professionale KEK-Z INVEST,
Grecia). In Romania, il programma di formazione è stato promosso in vari incontri con le
parti interessate nel settore del turismo e i candidati sono stati selezionati "principalmente
in funzione della loro motivazione e disponibilità a partecipare alle lezioni" (Fondazione
Pestalozzi, Romania). A Malta, il sistema di selezione si è concentrato per raggiungere
persone all'interno delle aree geografiche delle isole maltesi, dove si stanno sviluppando
nuove iniziative turistiche. Uno di questi è la Three Cities (Cottonera Area) e la zona di Grand
Harbour, che è una zona che verrà coinvolta attivamente nell’iniziativa “Capitale europea
della cultura” nel 2018 e anche una zona che ha bisogno di sviluppo sociale ed economico.
La zona è anche una di quelle in cui il turismo e la cultura sono finanziati dal governo
maltese come mezzo per lo sviluppo. A questo proposito, un invito a presentare
candidature, con una breve descrizione degli obiettivi del progetto e del corso So.To., è
stato diffuso via e-mail alle seguenti reti: Database degli Hotel di Malta e Associazione dei
Ristoranti; sito web dell’Università di Malta e rete del Cottonera Resource Center
dell'Università di Malta, Istituto per il Turismo, Viaggi e Cultura).
Strumenti didattici utilizzati. Uno degli strumenti didattici utilizzati più apprezzati sono
state le slides fornite dai formatori (CEFAL Emilia Romagna, Italia). In Grecia, quelli stanno
seguendo i "processi stabiliti nel centro di formazione professionale KEK-Z INVEST:
integrando discussioni, studi di casi, processi di riflessione e teorie integrate con la pratica"
(Centro di Formazione Professionale KEK-Z INVEST, Grecia). A Malta le presentazioni
PowerPoint, preparate dai docenti, sono state rese disponibili tramite Google Drive, istituito
appositamente per i partecipanti al corso e ai tutor (Università di Malta, Istituto per il
Turismo, Viaggi e Cultura.
Inoltre, un altro strumento è stato il "quaderno del partecipante per il project work",
elaborato dai formatori e compilato dai partecipanti, e i giochi di ruolo, condotti dai
formatori, utilizzati per (a) aumentare la consapevolezza sulle difficoltà che alcune persone
hanno nella ricerca di condizioni adeguate quando si viaggia e (b) gli esercizi e simulazioni
sulla comunicazione con i diversi / difficili clienti (Pestalozzi Fondazione, Romania).
I progetti di gruppo sono uno strumento utile per caratterizzare ed elaborare le conoscenze
e le intuizioni ottenute dalle visite in loco presso le organizzazioni che eseguono iniziative
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che utilizzano principi di imprenditorialità sociale (Università di Malta, Istituto per il Turismo,
Viaggi e Cultura).
I formatori hanno studiato e analizzato il programma di formazione So.To. e, come
formatori esperti, hanno integrato i loro metodi e strumenti pedagogici, alla richiesta
proposta, come stabilito da So.To. (sia in Romania che in Grecia).
Valore aggiunto della formazione. Lezioni apprese:
E’ importante coniugare formazione, innovazione e creazione di networking, avvicinando i
principali attori del settore del turismo e creare sinergie utili per lo sviluppo del territorio e
delle comunità, che condividono gli stessi obiettivi e la stessa sensibilità sul turismo sociale.
E’ stato più utile ai partecipanti partecipare a corsi di formazione con una componente
pratica avanzata. A questo proposito, è importante combinare lezioni tenute in classe e
l'interazione 1-1 con i tutor. Questi aiutano i partecipanti a comprendere meglio il materiale
presentato e ad applicarlo alle idee concrete su cui stanno lavorando. Inoltre, le visite hanno
consentito ai partecipanti di vedere le operazioni nella pratica, per incontrare i dirigenti e
discutere, sia pure brevemente, le sfide ed i meriti della gestione di un'impresa sociale;
La conformazione di un gruppo eterogeneo di partecipanti, provenienti da vari rami del
settore turistico, ha permesso il confronto tra i diversi punti di vista e diversi approcci in
materia di turismo sociale, creando la possibilità di costruire un dibattito ampio e motivato
in aula;
Dal momento che i gruppi target sono diversi e le esigenze di formazione variano, il
programma So.To. deve essere generico per essere modificabile dai formatori VET per
riferirsi a bisogni formativi specifici individuali al momento della formazione;
I formatori VET devono essere esperti in materia e fornire preziosi esempi relativi ai
contenuti nazionali, la realtà e di mercato;
Il project work finale necessita di essere cominciato fin dall'inizio, in modo che i partecipanti
lavorino su questo in più fasi per tutta la durata del programma di formazione;
La durata deve variare in funzione dei gruppi di destinatari, vale a dire da 2 settimane a 2
mesi, siccome i partecipanti sono persone che lavorano e non possono facilmente lasciare il
loro lavoro;
L'integrazione con i programmi di formazione esistenti può essere fatto al fine di migliorare
il programma di formazione So.To. e, di conseguenza, fornire un valore aggiunto ai
partecipanti;
La cooperazione con due o più formatori (non più di 3) è ottimale, in quanto le discussioni
sono utili e possono migliorare l'esperienza per i partecipanti;
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L’aumento di consapevolezza sulle potenzialità del turismo sociale in una regione con una
storia di isolate iniziative sociali turistiche. La gente ha capito che si può creare una rete per
la promozione del turismo sociale, tenendo in conto che la regione ha un paesaggio
incredibile, che potrebbe essere sfruttato anche in inverno;
Mai sottovalutare il potenziale delle persone e dei luoghi. A volte è necessario solo un po’ di
spinta, proveniente dall'esterno, per riattivare l'energia dormiente.
Altre osservazioni
L'aspetto della certificazione è molto forte e fornisce un vantaggio competitivo per il
programma So.To. Si tratta di una caratteristica molto ricercata in Grecia e possono essere
create collaborazioni con i soggetti interessati nel settore delle imprese sociali e del turismo.
In Romania la formazione è stata interessante soprattutto per le persone nuove nel settore.
Hanno scoperto l'ampiezza e le potenzialità del turismo sociale. Le persone che lavorano nel
settore da molti anni (10-20) sono più interessati a corsi accreditati dal Ministero del
Turismo e trovato molto difficile trovare il tempo di partecipare a una lunga formazione
(100 ore).
A Malta i tutor, che hanno assistito i partecipanti nella preparazione del progetto, hanno
lodato altamente il lavoro svolto dai partecipanti. In realtà due delle idee sono state
considerate fattibili per il lancio sul mercato. La presentazione del progetto è stato aperta al
pubblico, e il personale dell'Istituto per il Turismo Viaggi e Cultura è stato invitato a
partecipare.
In termini di contenuti, il programma So.To. è stato perfettamente compatibile con un
programma di formazione nel settore turistico accreditato dall’Autorità Rumena per la
Qualificazione, di conseguenza è stato ben accolto dai partecipanti.
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Sistema di certificazione
Il processo di certificazione per il progetto So.To. è stato documentato l'Università di Malta,
in qualità di partner del Progetto So.To.. L’Università di Malta ha un proprio sistema di
convalida, che è riconosciuto e approvato dal Processo di Bologna. Tutti i corsi sviluppati
dall'Università di Malta sono riconosciuti a livello internazionale e hanno una equivalenza,
che ha una valutazione di livello secondo il quadro europeo delle qualifiche.
Il Consiglio di amministrazione11. Nuovi corsi, programmi e unità di studio da parte dei
servizi di insegnamento o Istituti dell'Università di Malta sono convalidati dal Comitato di
validazione del programma (PVC). Il PVC è un comitato permanente del Senato
dell’Università di Malta12. Le principali funzioni del PVC, che è composto da membri
accademici del personale, nominati per questo scopo dal Rettore, sono i seguenti:
- Fornire meccanismi di garanzia della qualità accettabili per il Senato e adeguati ai fini
di audit interni ed esterni
- Garantire che i programmi di studio siano di standard appropriato
- Accertare la validità dei programmi offerti
- Garantire un utilizzo ottimale delle risorse disponibili
- Il PVC è assistito nel suo compito dall’Unità Qualità dei Programmi Accademici e
Risorse (APQRU), che fornisce anche assistenza on-site e off-site ai dipartimenti e
facoltà, istituti e centri con riferimento alle procedure di convalida.
Lo scopo del processo del programma di convalida. Tutti i nuovi programmi di
insegnamento devono essere convalidati, utilizzando il processo di convalida prevista
dall'Università. Questo è un meccanismo chiave attraverso il quale l'Università stabilisce gli
standard accademici, assicurando che:
- La logica accademica per i nuovi programmi è completamente esposta e compresa
- I requisiti per gli studenti per raggiungere i risultati di apprendimento previsti sono
chiari
- Le risorse possono essere fornite per consegnare un programma di standard
accettabili per l'Università
In aggiunta a questo, il processo di convalida mira a determinare che i programmi proposti
siano in linea con visione complessiva e la strategia dell’Università di Malta, siano sensibili
11 Le informazioni contenute in questo documento provengono dal sito del programma di convalida
dell'Università di Malta, che sono disponibili a http://www.um.edu.mt/apqru/programmevalidationcommittee
12 Il Senato è uno degli organi di governo dell'Università. E’ in gran parte responsabile per le questioni
accademiche dell'Università, regolando principalmente studi, ricerche, documentazione e gli esami
all'Università. Il Senato stabilisce anche le norme di ingresso. I membri del Senato sono il Rettore, Pro Rettore,
Presidi di Facoltà, Rappresentanti degli Istituti, rappresentanti degli studenti e il cancelliere. Tutti i nuovi corsi e
programmi devono essere approvati dal Senato.
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alle richieste del mercato, e che la qualità dei programmi sia paragonabile a quella dei
partner europei ed internazionali. La procedura per l'approvazione e la validazione di nuovi
programmi è stata progettata per essere rigorosa ed efficace, anche incoraggiando
l'innovazione adeguata.
Ruoli degli Enti coinvolti nel processo di convalida del programma di formazione So.To..
Gli organismi coinvolti nel processo di convalida del programma di formazione So.To. sono i
seguenti:
- Autori del programma: il programma di formazione So.To. è stato sviluppato dalla
partnership So.To., in particolare da KEK-Z INVEST (sulla base della ricerca predisposta
dall'Università di Malta - Istituto per il Turismo, Viaggi e Cultura ITTC), che ha sviluppato il
programma di 100 ore. Gli ideatori del programma (KEK e ITTC), per conto del partenariato
So.To., hanno lavorato sulla struttura delle Fasi 1 e 2 (vedere Sezione su Fase 2
Approvazione a pagina 4, per una spiegazione della struttura della Fase 1 e 2) che sono
richiesti dall'Università di Malta durante la convalida dei suoi corsi e programmi;
- Consiglio dell’Istituto per il Turismo, Viaggi e Cultura: competente per l'esame “In
principio” della Fase 1 dell'approvazione del programma, facendo una raccomandazione al
Comitato di validazione del programma (PVC), e responsabile per l'esame della fase 2
dell'approvazione di un programma, facendo una raccomandazione al Senato, attraverso il
programma di convalida (PVC);
- Unità Qualità Programmi Accademici e Risorse (APQRU): responsabilità di contribuire a
garantire che i programmi di studio, offerti dall'Università, siano in linea con i regolamenti,
decreti e le politiche universitarie, considerando anche la loro fattibilità, in relazione alle
risorse disponibili e le richieste del mercato;
- Comitato di Convalida del Programma (PVC): responsabile delle decisioni per
raccomandare l'approvazione del Senato, dopo aver analizzato la documentazione
presentata in entrambe le fasi di approvazione;
- Revisori esterni: Se ritenuto necessario, l'Università nominerà un revisore esterno. (Vedere
l'Appendice 1 per ulteriori informazioni sul ruolo del revisore esterno);
- Senato: compito di approvare i programmi accademici offerti dall'Università.
Panoramica del processo. Ci sono due fasi principali nella pianificazione del programma
accademico.
Fase 1 si concentra sulla praticità e fattibilità dell'idea generata all'interno della visione
complessiva e della strategia dell’Università.
Fase 2 si concentra sulla progettazione e i dettagli del programma.
Fase 1 Approvazione. KEK e ITTC hanno preparato il formuario di proposta della Fase 1, che
è destinato a fornire i dettagli preliminari del programma proposto. Sono state preparate le
seguenti aree del modulo:
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- Il razionale del programma, dando la giustificazione che il programma di formazione
affronta un grande bisogno in materia di sviluppo del turismo e che è stato introdotto in
risposta alle mutevoli esigenze del viaggiatore, nel più ampio contesto, per rendere il
turismo più accessibile. Il programma contribuisce anche ad un settore in crescita di
formazione e ricerca nel campo del personale turistico e dell'ospitalità.
- Obiettivi del programma di formazione e il loro allineamento alla visione dell’ITTC e
dell'Università. Il programma è anche un programma originale e non esiste ancora nessun
altro corso presso l'Università, o altra Istituzione europea.
- La necessità di questo programma e le sue caratteristiche uniche, distintive e innovative.
- Il gruppo target di partecipanti ai corsi. In questo caso gli operatori turistici interessati ad
acquisire conoscenze sulla gestione dell'impresa sociale e la gestione del turismo sociale,
all'interno della propria organizzazione. Nel nostro caso, non erano necessarie pre-
qualifiche, perché volevamo attirare un vasto pubblico, ma le persone già in possesso di una
laurea turistica possono fare questo programma, in quanto darà loro un valore aggiunto.
Tale requisito può essere aggiunto, in quanto darà un ulteriore valore al punteggio di livello
EQF.
- La struttura, gli obiettivi e i risultati d’apprendimento attesi del programma proposto.
Includendo le ragioni di questo programma di formazione, soprattutto che questo
programma sia derivante da una domanda di mercato, tra cui la ricerca condotta per il
progetto So.To., e risponda alla necessità espressa da UNWTO e ISTO, nonché il diritto
fondamentale di base che il turismo deve essere accessibile a tutti. Inoltre, la fase di
sperimentazione del corso, nei paesi partner So.To., ha inoltre illustrato che tali programmi
di formazione sono richiesti dalle rispettive industrie turistiche. Le prospettive di carriera
per i partecipanti al corso sono buone, dal momento che le persone, che fanno questo
programma e ottengono la qualifica in questione, avranno una specializzazione aggiuntiva.
- Risorse necessarie. La fase di sperimentazione è stata sostenuta dal Programma di
apprendimento permanente, tuttavia il funzionamento in termini di risorse per le ore di
insegnamento, lo spazio per le lezioni in classe e le visite deve essere calcolato. Il personale
scelto per insegnare nella fase di sperimentazione si è rivelato adeguato e le persone
coinvolte dall’ITTC continueranno a sostenere il corso, quando richiesto, attraverso la
propria esperienza.
- Fattibilità finanziaria del programma. Il programma proposto è finanziariamente
sostenibile? L'iniziatore del programma dovrebbe tener conto di tutte le risorse necessarie
per l'attuazione del programma di studio, così come il numero previsto di studenti da
ammettere nel considerare la sostenibilità finanziaria del programma.
Fase 2 Approvazione
- KEK e ITTC, per conto del partenariato So.To., hanno preparato i formulari della Fase 2.
Questi sono stati modificati dopo la sperimentazione del programma di formazione.
- I formulari di proposta per la Fase 2 saranno poi trasmessa agli APQRU
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- Se tutta la documentazione verrà presentata in linea con i requisiti, APQRU inoltra la
proposta della fase 2 al PVC per le raccomandazioni
- Soggetto al ricevimento di una raccomandazione positiva del revisore esterno (se ritenuto
applicabile), il PVC presenta la sua raccomandazione al Senato per la conferma di
approvazione definitiva.
La struttura del formulario della Fase 2 che doveva essere applicata per ognuna delle quatri
aree dei programmi di formazione So.To. si basavano sulle seguenti aree.
SEZIONE A – Generale
A1. Codice delle unità di studio: Consigliare all'ufficio del Registro un codice univoco,
composto da 3 lettere, che indicano il reparto, divisione o programma e 4 cifre.
Nel nostro caso il codice delle unità è TTC. Dal momento che il corso di formazione
è certificato al livello 4 EQF, proponiamo che ogni unità inizi con la cifra 4,
indicante il rating di livello e altri due numeri dati da ITTC. Il rating di livello è
qualcosa per cui siamo ancora in attesa di feedback.
A2. Titolo delle unità di studio, come per ognuna delle aree sviluppate attraverso il
programma di formazione So.To.
A3. Livello: Stiamo indicando che il livello è in post-qualifica (parlando rigorosamente
ci aspettiamo di attrarre persone che sono già impiegati nel settore, ma che
potrebbe non aver avuto alcuna formazione ancora).
A4. Crediti ECTS: Il programma totale è di 100 ore e quindi ha una equivalenza ECTS di
4 ECTS
A5 Tipo di unità di studio : il tipo di attività per ogni unità di studio, lezione, visita.
A6 Periodo di studio: NON APPLICABILE, in quanto il programma di studio sarà realizzato
in ogni momento al di fuori del programma di studi dell'università.
A7 Numero di presenze: NON APPLICABILE
A8 Dipartimento di realizzazione della Unità: NON APPLICABILE
A9 Facoltà responsibile: ITTC
A10 Disponibilità a visite per studenti :NON APPLICABILE
A11 Numero di studenti stimati: Quanti studenti sono tenuti a registrarsi e seguire
quest’unità di studio?
A12 Dimensione massima della classe: Qual è il limite massimo al numero di studenti
che possono registrarsi e seguire quest’unità di studio?
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SEZIONE B - Razionale
B1 Indicare se questa forma di approvazione viene presentata al fine di proporre
una nuova unità di studio
B2 Razionale per un nuova unità - Parte del programma di formazione So.To.
B3 Da quale anno accademico diventerà disponibile questa unità - 2014
B4 Ritiro (solo nuove unità di studio): NON APPLICABILE
B5 Da quale Dipartimentale o Comitato di Facoltà quest’unità di studio è stato
approvata? ITTC nelle sue riunioni del Consiglio di aprile 2014
SEZIONE C - Dettagli dell’unità di studio
C1 Denominazione e status del docente del coordinamento : Nomi e stato di
rispettivi tutor per ogni area sono stati inclusi, tra cui il loro curriculum vitae.
C2 Questa unità di studio è obbligatoria per ogni programma di studio? SI, tutte le
unità sono obbligatorie per il programma di formazione So.To.
C3 Pre-qualifiche richieste (se del caso): NON APPLICABILE, anche se è necessaria una
nota che affermi la conoscenza del settore del turismo.
C4 Prerequisiti per l’unità di studio (se del caso): NON APPLICABILE.
C5 Co-requisito per l’unità di studio (se del caso): NON APPLICABILE
C6 Descrizione di questa unità di studio: una breve dichiarazione del contenuto
generale dell’unità di studio doveva essere qui fornita. Tale dichiarazione sarà
utilizzata per scopi di pubblicazione relativi al programma.
C7 Obiettivi per l’unitá di studio: Una breve, ma chiara, impressione complessiva
delle finalità educative del gruppo, assicurando che siano coerenti con, e
contribuiscano a, gli obiettivi del programma (i), di cui l'unità è una parte.
C8 Obiettivi formativi: Dichiarazioni che specificano ciò che gli studenti impareranno
o saranno in grado di fare, come risultato della partecipazione all’unità di studio.
In questa sezione, le competenze e le conoscenze che gli studenti acquisiranno o
svilupperanno, durante l’unità di studio, sono state elencate brevemente,
garantendo che tali risultati contribuiscano ai risultati di apprendimento del
programma(i) complessivo(i), di cui il gruppo fa parte.
C9 Metodi d´insegnamento e apprendimento: Dettagli dei metodi di insegnamento e
di apprendimento, che saranno utilizzati per la realizzazione di ogni unità di
studio, che potrebbero includere il numero di sessioni di cui si farà uso per ogni
metodo, così come la durata di ciascuna.
| 41
C10 Metodi di valutazione: Indicare qual´è il metodo di valutazione.
C11 Lettura e riferimenti consigliati: fornire un elenco dei testi principali e letture
supplementari per questa unità di studio.
| 42
Conclusioni e raccomandazioni
Dopo le attività di sperimentazione nei diversi contesti nazionali, il risultato principale
formulato è che è importante e necessario avere un programma comune di formazione sul
turismo sociale, al fine di sviluppare competenze simili in diversi paesi e/o regioni europei.
Ma, d'altra parte, è obbligatorio adattare il programma alla specificità di ciascun paese.
Sotto sono presentati i suggerimenti avanzati dai partner VET del progetto, per ciò che
riguarda il continuo miglioramento dell'offerta formativa:
1. Il valore aggiunto del corso di sperimentazione è quello di coniugare la formazione,
l'innovazione e la creazione di reti, avvicinando i principali attori del settore del turismo e
creare sinergie utili per lo sviluppo del territorio e le comunità, che condividono gli stessi
obiettivi e la stessa sensibilità sul turismo sociale.
I partecipanti, provenienti da ambienti diversi (agenzie di viaggio, cooperative, imprese
sociali, alberghi e società di catering, ecc), illustrano le loro competenze e metodi per i
propri servizi di gestione, aspetti che consentono ai formatori di definire meglio il
programma di formazione, volto a sviluppare competenze "turistiche" e "sociali" integrate.
La formazione in aula diventa un ambiente in cui viene simulata la creazione di una rete,
dove operatori dell'economia e del turismo sociale lavorano insieme, imparando gli uni dagli
altri e condividendo contenuti e metodi di lavoro, da replicare nel proprio territorio e nel
proprio ambiente organizzativo.
2. La formazione, così com'è, è la benvenuta in diversi ambienti turistici, essendo regioni con
esperienza nel settore turistico sociale, o regioni che lo hanno sviluppato recentemente, e il
turismo sociale è un concetto nuovo per loro.
3. Dal momento che il gruppo di riferimento e le esigenze di formazione variano, il
programma So.To. deve essere generico per essere modificato dai formatori, per rivolgersi a
esigenze specifiche ed individuali di formazione, al momento della formazione.
I punti di forza di avere un programa generico sono la flessibilità e l’adattabilità. I punti
deboli sono la difficoltà di sviluppare competenze simili in diverse paesi e Regioni europee, a
causa della mancanza di un contentuto comune di base. Il programma So.To. identifica gli
elementi di base per lo sviluppo di competenze "integrate" e poi lascia la flessibilità, per
adattarli tenendo in consideraizone gli specifici bisogni formativi di ciascun contesto
nazionale e / o regionale.
4. La domanda più importante posta dai partecipanti sulla formazione è stata: la formazione
è accreditata? Poiché una formazione di 100 ore dovrebbe esserlo. Quindi la questione più
critica, prima di avviare il programma di formazione, è quella di essere accreditati all'interno
del sistema di ciascun paese.
Tuttavia, la metodologia di certificazione sviluppata dovrebbe facilitare il processo di
accreditamento dei programmi di formazione, in linea con l'attuale sistema di ciascun paese.
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5. La sua durata deve variare in funzione dei gruppi di destinatari, vale a dire da 2 settimane
a 2 mesi, dal momento che i partecipanti sono lavoratori e non possono facilmente lasciare
il loro lavoro.
Più lungo è il lasso di tempo per effettuare la formazione, maggiore è la necessità di rendere
il corso "coinvolgere" e "stimolare", al fine di evitare significativi tassi di abbandono. Ciò
significa coinvolgere costantemente il partecipante, anche in periodi in cui le attività in aula
non sono in programma, semplicemente dando loro materiali o casi da risolvere, relativi al
loro settore di attività. I materiali poi verranno discussi durante le sessioni di formazione in
aula.
6. Un altro aspetto che deve essere preso in considerazione è il periodo dell'anno per
erogare il corso, perché nel settore turistico (almeno in alcuni paesi o in alcune regioni) non
esistono periodi "fuori stagione". Quindi, un buon punto sarebbe quello di organizzare la
formazione in modo meno intensivo, distribuita su un periodo di tempo più lungo, durante
la settimana, perché il fine settimana sono impegnati per le persone che lavorano nel
settore turistico. Tuttavia, come detto sopra, il programma So.To. propone di agevolare lo
svolgimento del programma di formazione in relazione al tempo-lavoro dei partecipanti
7. Ci sono vantaggi e svantaggi nella omogeneità del gruppo. Un gruppo omogeneo di
partecipanti permette di concentrarsi sui temi di interesse per tutti. Un gruppo eterogeneo
di partecipanti, provenienti da vari rami del settore turistico, permette il confronto dei
diversi punti di vista e approcci sul turismo sociale, dando la possibilità di costruire un
dibattito ampio e motivato in aula.
Il programma So.To. può essere utilizzato in entrambi i contesti: nelle classi omogenee, se si
decide di creare e/o sviluppare competenze su contenuti specifici, e nelle classi eterogenee,
quando il contenuto specifico non rappresenta l'elemento centrale del corso, ma il punto di
partenza per la condivisione di approcci, metodi di gestione di un servizio e l'unione di
competenze tra gli operatori turistici e dell'economia sociale, coinvolti nella formazione.
8. Ultimo, ma non per importanza, è importante avere un team interdisciplinare di
formatori. La cooperazione con due o più formatori (non più di 3) è ottimale, in quanto le
discussioni sono utili e possono migliorare l'esperienza per i partecipanti. I formatori devono
avere diversi backgrouds, che coprano almeno tre settori di attività: turismo, marketing e
assistenza sociale. L'ultima specialità è importante al fine di fare sensibilizzazione verso i
gruppi vulnerabili. I formatori devono essere esperti in materia e fornire preziosi esempi
relativi ai contenuti nazionali e la realtà del mercato.
I due / tre formatori con diversi profili professionali, presenti in aula, assumono il ruolo di
facilitatori durante la discussione e il confronto tra partecipanti, e promuovono lo scambio e
la condivisione di conoscenze e l'integrazione delle competenze.