Star bene a scuola:
una proposta di intervento
per la prevenzione del
disagio scolastico
Dott.ssa Angela BasileDott.ssa Angela Basile
Psicologa, PsicoterapeutaPsicologa, Psicoterapeuta
LE RISPOSTE OSTACOLO AL DIALOGO:LE RISPOSTE OSTACOLO AL DIALOGO:
RISPOSTA DI VALUTAZIONERISPOSTA DI VALUTAZIONE
L’ascoltatore che ha questo atteggiamento si limita a filtrare ciò che proviene dall’altro sulla base del
proprio inflessibile sistema valoriale, sulla base dei propri schemi mentali, delle proprie idee
precostituite e dei propri presupposti ideologici.
Indicatori verbali: “E’ bene, non è bene…”, “E’
giusto, non è giusto”…, “Si deve, non si deve”…,
“Hai fatto bene, hai fatto male”.., “Attenzione”..,
“Bisogna, non bisogna”.., “E’ sbagliato, è corretto”,
etc… ”
LE RISPOSTE OSTACOLO AL DIALOGOLE RISPOSTE OSTACOLO AL DIALOGO
RISPOSTA INVESTIGATORIARISPOSTA INVESTIGATORIA
Questo atteggiamento Questo atteggiamento èè caratterizzato da una smania caratterizzato da una smania indagatrice dellindagatrice dell’’ascoltatore relativamente ad aspetti che ascoltatore relativamente ad aspetti che
nella sua ottica appaiono di estrema importanza e sui quali nella sua ottica appaiono di estrema importanza e sui quali ritiene che il soggetto non abbia abbastanza chiarezza. La ritiene che il soggetto non abbia abbastanza chiarezza. La
risposta inquisitoria incalza il soggetto con domande risposta inquisitoria incalza il soggetto con domande precise e puntuali per raccogliere informazioni ritenute precise e puntuali per raccogliere informazioni ritenute
indispensabili al fine di comprendere e finisce, nella indispensabili al fine di comprendere e finisce, nella migliore delle ipotesi, per orientare il flusso comunicativo su migliore delle ipotesi, per orientare il flusso comunicativo su
aspetti particolari.aspetti particolari.
Indicatori verbaliIndicatori verbali: : ““mi chiedomi chiedo…….non mi ha .non mi ha dettodetto…….perch.perchèè?...ha considerato il fatto che?...ha considerato il fatto che…… mi dice mi dice
sese……..””..
LE RISPOSTE OSTACOLO AL DIALOGOLE RISPOSTE OSTACOLO AL DIALOGO
RISPOSTA DI INTERPRETAZIONERISPOSTA DI INTERPRETAZIONE
Questo atteggiamento tende a cogliere, della realtQuesto atteggiamento tende a cogliere, della realtàà
presentata, ciò che risulta essenziale per presentata, ciò che risulta essenziale per
ll’’ascoltatore e non per chi parla. La realtascoltatore e non per chi parla. La realtàà delldell’’altro altro
viene distorta sulla base delle proiezioni personali viene distorta sulla base delle proiezioni personali
delldell’’ascoltatore e ricondotta ad una logica di causaascoltatore e ricondotta ad una logica di causa--
effetto solo per gli aspetti che hanno maggiormente effetto solo per gli aspetti che hanno maggiormente
attirato lattirato l’’attenzione dellattenzione dell’’ascoltatore e interpretando ascoltatore e interpretando
le informazioni fornite. le informazioni fornite.
Indicatori verbaliIndicatori verbali: : ““Fa cosFa cosìì
perchperché…é…poichpoiché…é…alloraallora……. Alla base di . Alla base di ……. c. c’è…’è…..
LE RISPOSTE OSTACOLO AL DIALOGOLE RISPOSTE OSTACOLO AL DIALOGO
RISPOSTA DI SOLUZIONE AL PROBLEMARISPOSTA DI SOLUZIONE AL PROBLEMA
Questo atteggiamento si ha quando al soggetto si Questo atteggiamento si ha quando al soggetto si
sottopongono proposte incalzanti di soluzioni sottopongono proposte incalzanti di soluzioni
precostituite, che in realtprecostituite, che in realtàà sono le soluzioni sono le soluzioni
delldell’’ascoltatore e proprio per questo non possono ascoltatore e proprio per questo non possono
offrire la minima sicurezza di validitoffrire la minima sicurezza di validitàà condivisa. Si condivisa. Si
tende a fornire subito una soluzione sotto forma di tende a fornire subito una soluzione sotto forma di
consiglio o di strada da seguire. consiglio o di strada da seguire.
Indicatori verbaliIndicatori verbali: : ““basta chebasta che……., se vuole ., se vuole
possoposso…….., se far.., se faràà coscosì…ì… allora, allora, èè importanteimportante……., .,
prenda in considerazione diprenda in considerazione di……, la soluzione , la soluzione è…è…., al ., al
posto suo fareiposto suo farei……..””
LE RISPOSTE OSTACOLO AL DIALOGOLE RISPOSTE OSTACOLO AL DIALOGO
RISPOSTA DI SOSTEGNO/CONSOLAZIONERISPOSTA DI SOSTEGNO/CONSOLAZIONE
Questo atteggiamento consiste in una benevolenza Questo atteggiamento consiste in una benevolenza
tesa ad incoraggiare, a sostenere ed a consolare tesa ad incoraggiare, a sostenere ed a consolare
ll’’altro, rassicurandolo sulla sua situazione e altro, rassicurandolo sulla sua situazione e
sdrammatizzando gli aspetti per lui piusdrammatizzando gli aspetti per lui piu’’
preoccupanti. La risposta di supporto dimostra preoccupanti. La risposta di supporto dimostra
interesse, comprensione, rassicura, consola ma se interesse, comprensione, rassicura, consola ma se
diventa sistematica, può indurre nel soggetto diventa sistematica, può indurre nel soggetto
passivitpassivitàà e dipendenza.e dipendenza.
Indicatori verbaliIndicatori verbali: : ““non si preoccupi succede a non si preoccupi succede a
tuttitutti…è…è naturale chenaturale che…… vedrvedràà che tutto si che tutto si
risolverrisolverà…èà…è normale chenormale che……andrandràà tutto benetutto bene””..
ERRORI DI COMUNICAZIONE:ERRORI DI COMUNICAZIONE:
LE DODICI RISPOSTE TIPICHELE DODICI RISPOSTE TIPICHE
�� Dare ordini, dirigere, comandareDare ordini, dirigere, comandare
�� Avvertire, ammonire, minacciareAvvertire, ammonire, minacciare
�� Esortare, moraleggiare, fare la predicaEsortare, moraleggiare, fare la predica
�� Consigliare, offrire suggerimenti o soluzioniConsigliare, offrire suggerimenti o soluzioni
�� Insegnare, argomentare, persuadereInsegnare, argomentare, persuadere
�� Giudicare, criticare, opporsi, biasimareGiudicare, criticare, opporsi, biasimare
�� Elogiare, assecondareElogiare, assecondare
�� Etichettare, ridicolizzare, umiliareEtichettare, ridicolizzare, umiliare
�� Interpretare, analizzare, diagnosticareInterpretare, analizzare, diagnosticare
�� Rassicurare, simpatizzare, consolare, sostenereRassicurare, simpatizzare, consolare, sostenere
�� Inquisire, fare domande, interrogareInquisire, fare domande, interrogare
�� Sottrarsi, cambiare argomento, scherzare, distrarreSottrarsi, cambiare argomento, scherzare, distrarre
ERRORI DA EVITAREERRORI DA EVITARE�� EEffetto aloneffetto alone: : che viene messo in atto quando aspetti che viene messo in atto quando aspetti
effettivamente riscontrati in un solo tratto di personaliteffettivamente riscontrati in un solo tratto di personalitàà vengono vengono estesi ad altri tratti della personalitestesi ad altri tratti della personalitàà stessastessa
�� EErrore logicorrore logico: : che viene messo in atto quando si tende ad che viene messo in atto quando si tende ad immaginare una serie di tratti collegati tra loro quando si riscimmaginare una serie di tratti collegati tra loro quando si riscontra la ontra la presenza di solo uno di essipresenza di solo uno di essi
�� ContagiositContagiositàà del pregiudiziodel pregiudizio: : che conduce a concezioni che conduce a concezioni stereotipiche preconcette e a giudizi senza fondamento di realtstereotipiche preconcette e a giudizi senza fondamento di realtàà che che possono essere estesi da un argomento allpossono essere estesi da un argomento all’’altro della consulenzaaltro della consulenza
�� Profezia che si autoavvera (effetto pigmalione)Profezia che si autoavvera (effetto pigmalione) : : quando quando ““si dsi dàà la la cosa per scontatacosa per scontata””, il soggetto sottoposto a questo giudizio si , il soggetto sottoposto a questo giudizio si comporta in modo tale da confermare la premessa.comporta in modo tale da confermare la premessa.
LA RISPOSTA DI LA RISPOSTA DI
COMUNICAZIONE/FACILITAZIONECOMUNICAZIONE/FACILITAZIONE
Per dar luogo effettivamente a questa risposta Per dar luogo effettivamente a questa risposta
bisogna che sia presente un atteggiamento di bisogna che sia presente un atteggiamento di
profonda accettazione dellprofonda accettazione dell’’altro. Laltro. L’’atteggiamento di atteggiamento di
accettazione accettazione èè specularmente opposto specularmente opposto
allall’’atteggiamento valutativo. Implica il non valutare atteggiamento valutativo. Implica il non valutare
nnéé sotto forma di approvazione nsotto forma di approvazione néé sotto forma di sotto forma di
disapprovazione, il non sentenziare e il non disapprovazione, il non sentenziare e il non
colpevolizzare. Accettare lcolpevolizzare. Accettare l’’altro significa rispettarne altro significa rispettarne
profondamente lprofondamente l’’alteritalteritàà e le l’’unicitunicitàà..
Questo tipo di risposta serve per assicurarsi di aver Questo tipo di risposta serve per assicurarsi di aver
ben compreso ciò che lben compreso ciò che l’’altro voleva dire. Ealtro voleva dire. E’’ questo questo
sincero desiderio che facilitersincero desiderio che faciliteràà la strutturazione la strutturazione
della fiducia nelldella fiducia nell’’ altro e gli consentiraltro e gli consentiràà di aprirsi al di aprirsi al
colloquio fino a raggiungere una libera espressione colloquio fino a raggiungere una libera espressione
di sdi séé stesso.stesso.
La risposta di comprensione/ facilitazione implica la La risposta di comprensione/ facilitazione implica la
pratica dellpratica dell’’ ascolto attivo. ascolto attivo.
Due le tecniche che lo facilitano: Due le tecniche che lo facilitano:
la riformulazione e la verbalizzazione.la riformulazione e la verbalizzazione.
LL’’ASCOLTO ATTIVO implica partecipazione e ASCOLTO ATTIVO implica partecipazione e
interesse sia a livello verbale che non verbale. Deve interesse sia a livello verbale che non verbale. Deve
essere un ascolto corretto ed empatico. essere un ascolto corretto ed empatico.
Indicatori verbaliIndicatori verbali: : ““ah ahah ah……ehmehm……ssìì, ,
certocerto……capiscocapisco…”…”
Indicatori non verbaliIndicatori non verbali : annuire, sorridere, : annuire, sorridere,
protendersi in avanti, e tutte le forme di protendersi in avanti, e tutte le forme di
incoraggiamento.incoraggiamento.
RIFORMULAZIONERIFORMULAZIONE
�� Va sul versante dei contenutiVa sul versante dei contenuti
�� Preceduta da locuzioni tipiche: Preceduta da locuzioni tipiche: ““se ho capito benese ho capito bene…”…” ““mi mi corregga se sbagliocorregga se sbaglio…”…” ““a suo avvisoa suo avviso…”…” ““mi pare di mi pare di capirecapire…”…”
�� Riformulazione parafrasiRiformulazione parafrasi
�� Riformulazione riepilogoRiformulazione riepilogo
�� Riformulazione correttiva (critica, delucidazione, Riformulazione correttiva (critica, delucidazione, figurafigura--sfondo, sottolineatura)sfondo, sottolineatura)
�� Riformulazione di confrontoRiformulazione di confronto
VERBALIZZAZIONEVERBALIZZAZIONE
EE’’ una tecnica piuuna tecnica piu’’ complessa che facilita lcomplessa che facilita l’’ascolto empatico perchascolto empatico perchéé, , oltre ai contenuti, permette di cogliere ciò che il soggetto senoltre ai contenuti, permette di cogliere ciò che il soggetto sente e te e
sperimenta. sperimenta. Va piuVa piu’’ sul versante emozionale ed esperenziale.sul versante emozionale ed esperenziale.
�� Uso dei sinonimiUso dei sinonimi
�� Uso dellUso dell’’antinomiaantinomia
�� Uso dellUso dell’’optativooptativo
�� ““verbalizzazioneverbalizzazione”” concisaconcisa
�� ““verbalizzazioneverbalizzazione”” concretaconcreta
�� ““verbalizzazioneverbalizzazione”” dei sentimenti attualidei sentimenti attuali
�� Uso del silenzioUso del silenzio
�� Arte di porre domandeArte di porre domande
BUONA CONDUZIONE DEL COLLOQUIOBUONA CONDUZIONE DEL COLLOQUIO
�� Polarizzarsi sulla persona in toto;Polarizzarsi sulla persona in toto;
�� Focalizzare lFocalizzare l’’attenzione sul vissuto del cliente nellattenzione sul vissuto del cliente nell’’hic et nunc e non hic et nunc e non sui fatti (come la persona vive il problema e non cosa sta dicensui fatti (come la persona vive il problema e non cosa sta dicendo);do);
�� Fare attenzione a ciò che il cliente sta comunicando anche con iFare attenzione a ciò che il cliente sta comunicando anche con il l linguaggio non verbalelinguaggio non verbale
�� Chiedersi quali emozioni sta sperimentandoChiedersi quali emozioni sta sperimentando
�� Non limitarsi al significato razionale delle sue paroleNon limitarsi al significato razionale delle sue parole
�� Non interessarsi esclusivamente al racconto degli avvenimenti o Non interessarsi esclusivamente al racconto degli avvenimenti o delle delle situazionisituazioni
�� Non centrare lNon centrare l’’attenzione sui legami di causaattenzione sui legami di causa--effettoeffetto
COMPORTAMENTO DCOMPORTAMENTO D’’ASCOLTO EMPATICOASCOLTO EMPATICO
�� Non fa riferimento alla Non fa riferimento alla
comunicazione dellcomunicazione dell’’altroaltro
�� Fa interventi direttivi: domande Fa interventi direttivi: domande
chiuse, suggestioni, diagnosi, chiuse, suggestioni, diagnosi,
moralizzazioni, prssioni, eccmoralizzazioni, prssioni, ecc……
�� Riporta in modo Riporta in modo
significativamente diverso fatti significativamente diverso fatti
e argomenti delle argomenti dell’’emittenteemittente
�� Interrompe continuamente Interrompe continuamente
ll’’emittente disturbando la emittente disturbando la
comunicazionecomunicazione
�� Non interviene assumendo Non interviene assumendo
atteggiamenti passivi e di atteggiamenti passivi e di
disinteressedisinteresse
��Fa riferimento ai contenuti Fa riferimento ai contenuti
essenziali dellessenziali dell’’emittente, emittente,
riformulando, verbalizzando o riformulando, verbalizzando o
usando domande aperte; usando domande aperte; èè vicino vicino
allall’’altro in quello che dice e sente;altro in quello che dice e sente;
��Comprende completamente il Comprende completamente il
significato che la comunicazione significato che la comunicazione
ha per lha per l’’emittente;emittente;
��Accompagna lAccompagna l’’emittente nella sua emittente nella sua
esplorazione, dandogli la esplorazione, dandogli la
possibilitpossibilitàà di esprimere fino in di esprimere fino in
fondo il suo pensiero;fondo il suo pensiero;
��Agevola lAgevola l’’altro nella esposizione altro nella esposizione
della comunicazionedella comunicazione
�� EE’’ impossibile dialogare con i miei genitori, impossibile dialogare con i miei genitori, parlano unparlano un’’altra lingua e non mi capiscono per altra lingua e non mi capiscono per nienteniente
�� Mia sorella non mi considera. EMia sorella non mi considera. E’’ come se io per lei come se io per lei non esistessinon esistessi
�� So di valere qualcosa, eppure spesso mi sembra di So di valere qualcosa, eppure spesso mi sembra di non essere capace di fare nientenon essere capace di fare niente
�� Che rabbia. Ho preso ventisei in statisticaChe rabbia. Ho preso ventisei in statistica
�� LL’’amicizia non esiste. Gli amici danno solo grosse amicizia non esiste. Gli amici danno solo grosse delusioni!delusioni!
�� Voglio bene al mio ragazzo, ma i miei non vogliono Voglio bene al mio ragazzo, ma i miei non vogliono e mi trattano male. Che dici, lo devo lasciare?e mi trattano male. Che dici, lo devo lasciare?
PRINCIPI FONDAMENTALI PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA COMUNICAZIONEDELLA COMUNICAZIONE
�� EE’’ impossibile non comunicare;impossibile non comunicare;
�� La sfera del non verbale La sfera del non verbale èè vastissima: i messaggi non vastissima: i messaggi non verbali sono piverbali sono piùù veritieri, piveritieri, piùù efficaci e piefficaci e piùù diretti di quelli diretti di quelli verbali;verbali;
�� La percezione dipende anche da fattori soggettivi;La percezione dipende anche da fattori soggettivi;
�� Ognuno invia e riceve una molteplicitOgnuno invia e riceve una molteplicitàà di messaggi che di messaggi che codifica e decodifica soggettivamente e che non sempre codifica e decodifica soggettivamente e che non sempre sono sono ““pulitipuliti””;;
�� Si può Si può apprendere a comunicare.apprendere a comunicare.
BARRIERE COMUNICATIVEBARRIERE COMUNICATIVELa percezione soggettivaLa percezione soggettiva
�� La mia percezione non La mia percezione non èè ll’’unica, non unica, non èè la migliore, la migliore, non non èè la piula piu’’ completacompleta..
�� Bisogna minare lBisogna minare l’’idea che ci sia una percezione idea che ci sia una percezione giusta o sbagliata.giusta o sbagliata.
�� Bisogna cominciare a pensare in termini di Bisogna cominciare a pensare in termini di diversitdiversitàà percettiva.percettiva.
�� Non si può comunicare se non si parte dallNon si può comunicare se non si parte dall’’idea idea che lche l’’altro può avere unaltro può avere un’’idea diversa dalla nostra.idea diversa dalla nostra.
Es. Es. ““il film il film èè bellissimobellissimo””““Per me il film Per me il film èè bellissimobellissimo””
Genitore Ragazzo
Codice in seconda persona
Tu sei una pesteIo sono
cattivo
Io sono stanco papà è
stanco
stanco
stanco
Codice in prima persona
Messaggi in seconda persona Messaggi in prima personaMessaggi in seconda persona Messaggi in prima persona
�� SmetSmettitilala
�� Non dovresNon dovrestiti comportarti coscomportarti cosìì
�� Non Non titi permettere mai pipermettere mai piùù didi……
�� PerchPerchéé non non faifai coscosìì??……
�� SeiSei uno stupidouno stupido
�� Ti staiTi stai comportando come un comportando come un bambinobambino
�� VuoiVuoi attirare lattirare l’’attenzioneattenzione
�� PerchPerchéé non non titi comporti benecomporti bene
�� DovresDovresti ti avere piavere piùù buon senso buon senso
�� Non Non posso posso riposare se qualcuno riposare se qualcuno mi si arrampica sulle gambemi si arrampica sulle gambe
�� Non Non mi vami va di giocare quando sono di giocare quando sono stancostanco
�� Non Non possoposso cucinare con tutte cucinare con tutte queste pentolequeste pentole
�� Mi preoccupoMi preoccupo perchperchéé di questo di questo passo non farò in tempo a passo non farò in tempo a preparare la cenapreparare la cena
�� Mi scoraggiaMi scoraggia proprio vedere la proprio vedere la cucina sporca dopo aver passato cucina sporca dopo aver passato ore a pulirla.ore a pulirla.
••Frasi tipiche di adolescenti ai genitori:Frasi tipiche di adolescenti ai genitori:
••Non Non èè vero che i miei amici non abbiano valori vero che i miei amici non abbiano valori –– Dammi Dammi pipiùù responsabilitresponsabilitàà –– Non sono piNon sono piùù una bambina una bambina –– Voglio Voglio andare a vivere lontano da voi. Voglio stare da sola andare a vivere lontano da voi. Voglio stare da sola ––Preferisco uscire con i miei amici anzichPreferisco uscire con i miei amici anzichéé stare con voi stare con voi ––Non vedo lNon vedo l’’ora di compiere 18 anni ora di compiere 18 anni –– Voglio essere Voglio essere ascoltato di piascoltato di piùù –– PapPapàà, non sei tu a decidere cosa fare o , non sei tu a decidere cosa fare o non fare non fare –– Permettimi di capire da sola quando sbaglio Permettimi di capire da sola quando sbaglio ––Se tu non sei riuscito a realizzare qualcosa, non puoi Se tu non sei riuscito a realizzare qualcosa, non puoi pretendere che sia io a riuscirci, questa pretendere che sia io a riuscirci, questa èè la mia vita, non la la mia vita, non la tua tua –– Non mi interessa il tuo punto di vista, io sono un Non mi interessa il tuo punto di vista, io sono un individuo e ho il mio che individuo e ho il mio che èè diverso dal tuo diverso dal tuo –– Voglio Voglio scegliere liberamente le mie amicizie scegliere liberamente le mie amicizie
� Sin dai primi mesi di vita, le nuove generazioni hanno a che fare con i display di computer, videogame, cellulare e dei dispositivi touch,come tablet e smartphone, prima di aver imparato abilità utili nella vita di tutti i giorni.
� Nei bambini che hanno un’interazione precoce con la televisione e con il computer, le connessioni cerebrali si sviluppano in modo diverso rispetto a chi esercita un’attivitàdi lettura e scrittura o un’attività corporea.
� Il tessuto sociale è ormai spaccato in due grandi gruppi culturali: i digital natives (nativi digitali) che sono nati nel mondo della tecnologia digitale, e i digital immigrants (immigrati digitali) che sono stati proiettati (o sbalzati?) da adulti.
� L’adolescente di oggi si connette a tempi multipli e si muove attraverso spazi decentrati e ambivalenti.
� La cosmovisione giovanile si configura a partire da interscambi comunicativi planetari. Gli adolescenti sperimentano una sensazione di ubiquità, muovendosi attraverso le diverse culture e geografie virtuali, entrando in relazione con altre lingue, altre culture, diventando protagonisti di un apprendimento ibrido.
� Gli adolescenti “sono” la comunicazione odierna, ci sono nati, la amano, la consumano e la producono.
� La giornata scorre da una tastiera all’altra: passano velocemente dal cellulare al computer all’iPod (attivitàmultitasking), vivendo (o meglio attraversando) molteplici esperienze. Contemporaneamente studiano, chattano, ascoltano musica, rispondono al cellulare, guardano la televisione (ovviamente sul web).
� È una generazione abituata a mettere in comune le esperienze, a confrontarsi in modo diretto, a darsi consigli e a dialogare simultaneamente.
� Questo porta alla necessità di essere continuamente connessi.
� Il vissuto sociale dei giovani oggi è “liquido”.
� I ragazzi si servono dei social network anche per controllare i “movimenti” dei propri contatti, “tracciare” gli spostamenti degli amici e conoscenti ponendo così la cerchia amicale in una continuità tra online e offline.
� Attraverso i social network i giovani si “prendono cura” degli amici, organizzando vere e proprie “compagnie” consolidate attorno ad interessi, scopi comuni: un modo di continuare a sentire “tutti vicini”. In questo modo mantengono sempre aperta la comunicazione con i propri amici, rimanendo sempre connessi, raggiungibili, rintracciabili durante ampie fasce della giornata. È “il non sentirsi mai soli” e isolati ma sempre al centro dei pensieri della propria rete di amicizie.
� Attraverso i social network i ragazzi diventano “autori” di comunicazione, produttori di contenuti audio, video, testi, immagini che vengono poi condivisi per intessere e mantenere le relazioni.
� la velocità di interazione (rapidità di diffusione delle informazioni e
costruzione della comunicazione in Rete) che sopprime la dimensione
temporale, annullando il passato e rischiando di appiattire tutto sul
presente;
� la moltiplicazione delle amicizie online che può essere a scapito di una
profondità di tali relazioni perché fondate su legami deboli;
� il misurarsi con una o più identità digitali che, data la fase di
consolidamento dell’identità stessa, può determinare la “con-fusione” tra
dimensione pubblica e privata;
� le forme di omologazione o di banalizzazione per evitare il conflitto, per cui
non si esprimono posizioni dissonanti rispetto a quelle del gruppo;
� l’amicizia che si costruisce sulle basi della similitudine e dell’affinità,
lasciando fuori tutto ciò che è “altro”, ma senza un’apertura all’alterità
difficilmente può esserci incontro e comunicazione.
IL TEMPO LO SPAZIIL TEMPO LO SPAZIIL TEMPO LO SPAZIIL TEMPO LO SPAZIOOOO
La capacitLa capacitàà di sopportare la di sopportare la frustrazione frustrazione èè la risorsa emotiva la risorsa emotiva che rischia di mancare che rischia di mancare allall’’adolescente di oggi. Ladolescente di oggi. L’’unica unica possibilitpossibilitàà diventa allora non diventa allora non scegliere, facendo ricorso ai rinvii scegliere, facendo ricorso ai rinvii e sostando nelle sostando nell’’attesa. Il rischio attesa. Il rischio di questo agire di tono di questo agire di tono depressivo depressivo èè la rinuncia ad la rinuncia ad esercitare lesercitare l’’azione e con essa il azione e con essa il potere di incidere sulla propria potere di incidere sulla propria vita.vita.
Sembra perdersi il contatto con il Sembra perdersi il contatto con il territorio come spazio circoscritto territorio come spazio circoscritto e definito. Si crea allora una e definito. Si crea allora una nuova polaritnuova polaritàà. Da una parte . Da una parte esiste lo spazio intimizzato, la esiste lo spazio intimizzato, la camera da letto diventa un camera da letto diventa un microambiente per lmicroambiente per l’’adolescente, adolescente, dalldall’’altro esiste lo spazio altro esiste lo spazio globalizzato, creato dai media, in globalizzato, creato dai media, in particolare da internet. particolare da internet.
TEMPO E SPAZIO NELL’ ADOLESCENZA OGGI
Gli adolescenti di oggi vengono da un’infanzia in cui non è stato
possibile sentirsi contenuti quando avevano un compito o una
preoccupazione: i genitori non erano in casa o erano
emotivamente assenti. Hanno dovuto trovare le risposte su
Google, in un freddo computer. È mancato l’abbraccio, il senso di potersi rilassare sul corpo di chi vuole loro bene, e questo ha reso
difficile sentire il proprio corpo. Non sono stati incoraggiati a
risolvere i problemi utilizzando l’energia corporea che li anima,
ma sono rimasti soli con le grandi potenzialità tecnologiche a loro
disposizione. Hanno imparato la lingua del computer, ma non quella degli affetti. La loro energia non contenuta è diventata
ansia e, per evitarla, hanno dovuto desensibilizzare il corpo.
(M. Spagnuolo Lobb, 2014)
Non piú organismi-umani-in-contatto, ma organismi-solitari
sempre impegnati-in-luoghi-altri. I gruppi diventano sempre di più
raduni di individui che, dopo essersi salutati frettolosamente,
tornano a chattare e a inviare interessantissimi messaggi su
Facebook o Whatsapp. Cosa paradossale (perfino angosciante) è
che si può tornare a chattare anche con la persona che si ha
davanti! Capita sempre più spesso che i ragazzi preferiscano dire
una cosa al compagno attraverso lo smartphone, pur essendo
fisicamente davanti a lui. Insomma, l’incontro reale con l’altro è
diventato secondario, e certamente più ansiogeno, rispetto
all’incontro virtuale. Oggi gli adolescenti evitano di guardarsi negli
occhi e di respirare guardandosi: stare con l’altro con i sensi
aperti non appartiene al loro registro, nascondono l’ansia di farsi
vedere nudi davanti all’altro.
(M. Spagnuolo Lobb, 2014)
Nel lavoro con l’adolescente l’attenzione è posta sulle “polarità”: è nella natura delle cose che il figlio nella relazione genitoriale rappresenti la polarità del coraggio mentre il genitore quella della paura, del voler stare con le cose già note. Come è nella natura del SOSTEGNO GENITORIALE che il genitore rappresenti la polarità del coraggio (“Ce la fai a superare le avversità della vita” dice il padre al figlio) davanti al figlio che esprime la polarità della paura (“Papà sarò mai alla tua altezza?”).
E’ importante ritrovare in una circolarità di ascolto dell’altro e di se stessi le polarità che abitualmente vengono negate in sé e combattute nell’altro. Il genitore, preoccupato per l’euforia acritica del figlio di fronte ad ogni novità, aliena la propria voglia di sperimentare il nuovo e si irrigidisce nella polarità della preoccupazione, provocando nell’altro reazioni rigide e di segno contrario.
Accettando l’esistenza e il dialogo tra le due polarità si permette al “coraggio” di non
divenire “imprudenza” e alla “paura” di non diventare “paralisi”.
La sfida più grande che il figlio porta nella relazione con i genitori è il bisogno di trovare l’equilibrio tra il coraggio e la paura di essere se stesso, di esistere secondo la propria diversità, per credere nel valore della vita piena, per credere anche nella possibilità di dare qualcosa di significativo al mondo in cui vive.
““Chi sono io?Chi sono io?””
DIVENTADIVENTA
““Di che cosa sono capace?Di che cosa sono capace?””
Dare valore alla diversitDare valore alla diversitàà del figlio del figlio adolescenteadolescente
� Leggere la positività della forza aggressiva del figlio come tentativo di raggiungere l’adulto per confrontarsi.
� I genitori devono cogliere, al di là delle sue incongruenze comportamentali, la voglia di crescere e differenziarsi.
� Le domande che pongono dietro le loro azioni sono: “che valore mi dai? Che spazio dai alla mia diversità? Quanta fiducia hai nel mio pensiero che è diverso del tuo?
(M. Spagnuolo Lobb)
Cosa può fare LCosa può fare L’’adulto adulto �� Contempla la forza e la bellezza degli adolescenti, Contempla la forza e la bellezza degli adolescenti,
sostenendo la loro voglia di crescere e di dare un sostenendo la loro voglia di crescere e di dare un contributo speciale al mondo.contributo speciale al mondo.
�� Guarda alla grazia degli adolescenti piGuarda alla grazia degli adolescenti piùù che che preoccuparsi di risolvere i loro problemi. preoccuparsi di risolvere i loro problemi.
�� Si fida della capacitSi fida della capacitàà autoregolativa dellautoregolativa dell’’adolescente e adolescente e gli risponde attraverso la relazione: gli risponde attraverso la relazione: ““Io so che ce la Io so che ce la faraifarai””..
�� Ha, successivamente, il coraggio di lasciare andare i Ha, successivamente, il coraggio di lasciare andare i ragazzi. La sfida evolutiva lanciata ragazzi. La sfida evolutiva lanciata èè quella di affidarsi a quella di affidarsi a ciò che si ciò che si èè sperimentato insieme per permettere di sperimentato insieme per permettere di andare verso la realizzazione dellandare verso la realizzazione dell’’autonomia.autonomia.
LA CREATIVITLA CREATIVITÀÀ E LA E LA BELLEZZABELLEZZA
Sostenere la creativitSostenere la creativitàà degli adolescenti significa degli adolescenti significa sostenerne la curiositsostenerne la curiositàà come intenzionalitcome intenzionalitàà di contatto. di contatto.
CuriositCuriositàà, creativit, creativitàà e spontaneite spontaneitàà dei ragazzi sono dei ragazzi sono ll’’espressione della loro bellezza. espressione della loro bellezza. ““Solo vedendo la Solo vedendo la
bellezza che cbellezza che c’è’è allall’’interno di ogni ragazzo e lasciandosi interno di ogni ragazzo e lasciandosi
appassionare da questa appassionare da questa èè possibile accompagnarlo nel possibile accompagnarlo nel
suo percorso di crescitasuo percorso di crescita””
(M. Spagnuolo Lobb 2007).(M. Spagnuolo Lobb 2007).