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Stato dell’arte delle lesioni neoplastiche dell’apparato ... Centro... · Carcinoma a cellule...

Date post: 17-Feb-2019
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Stato dell’arte delle lesioni neoplastiche dell’apparato gastroenterico Dr.ssa Grazia Grazzini
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Stato dell’arte delle lesioni neoplastiche dell’apparato gastroenterico

Dr.ssa Grazia Grazzini

Tumore dell’esofago Tumore dello stomaco Tumore del colon-retto

Carcinoma a cellule squamose (SCC) e adenocarcinoma (ADK) 95% dei casi

Istotipi rari (5%) k a piccole cellule, verrucosi, mucoepidermoidi, adenoido-cistici, carcinosarcomi, sarcomi, melanomi, linfomi etc. Da più di un decennio il rapporto fra SCC e ADK ha iniziato a invertirsi con velocità maggiore nel Nord Europa e Nord America In Italia si e arrivati ora alla parità tra le due forme.

Tumori maligni dell’esofago

Carcinoma squamoso Terzo medio-superiore dell’esofago Aree ad alta (Iran, Cina, Kazakhstan, Zimbabwe) e bassa incidenza (Paesi occidentali). In Europa: maggiore incidenza in Normandia, Calvados e nel Nord-Est in Italia (Friuli). Fattori di rischio Fumo Alcool Nei Paesi occidentali causano il 90% dei casi con effetto cancerogeno sinergico e moltiplicativo, se associati Predisposizione familiare al SCC in presenza di polimorfismo del gene ALDH2 (aldeide deidrogenasi 2), con incremento dell’effetto cancerogeno dei metaboliti alcolici e nella tilosi (NEPPK), disordine genetico autosomico dominante (gene TOC). Mutazioni di geni della replicazione cellulare (TP53), amplificazione del gene della ciclina D1, l’inattivazione trascrizionale del gene FHIT e l’alterazione del gene DLC-1 (deleted in lung and oesophageal cancer).

Adenocarcinoma (ADK) Terzo inferiore/giunzione esofago-gastrica, su aree di metaplasia intestinale della mucosa (esofago di Barrett) 6,3 casi di ADK ogni 1000 pazienti con Barrett/anno di follow-up Reflusso gastroesofageo (azione lesiva dell’acido cloridrico, acidi biliari e enzimi pancreatici) Più pericoloso il reflusso duodenale. Reflusso biliare severo, sintomatico e di lunga durata e la lunghezza del Barrett correlati ad un aumento del rischio di ADK esofageo da 7 a 40 volte.

Adenocarcinoma (ADK) Altri fattori di rischio: • Fumo di sigaretta (in ca.40% dei casi di ADK) • Obesità con alto BMI (rischio di 3 v.)

L’infezione da Helicobacter pylori ha un moderato effetto protettivo Ipotizzata una predisposizione genetica, in base a dati epidemiologici, Più frequente nei maschi di razza bianca, cluster familiari, alterazioni geniche

Variante del gene della glutatione transferasi (GSTP1), responsabile della detossificazione dei carcinogeni, altre alterazioni geniche (TP53, CDKN2A, inattivazione trascrizionale di FHIT etc.)

Incidenza in Italia Casi attesi nel 2016: circa 1.500 uomini 600 tra le donne 1% e 0,3% di tutti i tumori incidenti Rischio di sviluppare un tumore dell’esofago: 1 caso su 183 negli uomini 1 su 710 nelle donne Rischio aumenta all’aumentare dell’età Trend di incidenza in diminuzione: negli uomini (-2,5% per anno) e stabile nelle donne negli uomini in calo solo le forme squamose (-3%) nelle donne calano solo le forme di adenocarcinoma (-1,9%). Tassi lievemente più alti nelle Regioni del Nord sia negli uomini sia nelle donne (4,9 e 1,2 per 100.000) rispetto alle Regioni del Centro-Sud

Tumori dell’esofago

Mortalità Nel 2013 = 1.805 decessi (1.356 uomini e 449 donne) 1% dei decessi per tumore Rischio di morire= 1 caso su 198 negli uomini 1 su 1.243 nelle donne. Il trend di mortalita in calo, statisticamente significativo, negli uomini (-3,6% per anno) e stabile nelle donne. Sopravvivenza Sopravvivenza a 5 anni in Italia: 11,7%, in linea con la media europea (12,4%) e del Nord Europa (10,5%)

Tumori dell’esofago

Diagnosi precoce

Non ci sono evidenze a supporto di efficacia dello screening

endoscopico nel ridurre la mortalità per neoplasia esofagea

Bassa incidenza

Bassa accettabilità

Costi elevati

Barrett “indolente” asintomatico o paucisintomatico

Tumori dell’esofago

Tumori del cardias Tumori dello stomaco propriamente detto Aumento nell’ultimo decennio dei tumori del cardias (oggi il 40%).

Tumore dello stomaco

FATTORI DI RISCHIO Tumori non cardias Il principale fattore di rischio è l’infezione da Helicobacter pylori Ceppi batterici a diversi capacità cancerogenica

Cofattori: Fumo, abitudini alimentari (basso consumo di verdura e frutta e l’alto

consumo di carni rosse e di cibi conservati, sale, nitrati e affumicatura)

Storia familiare

Ruolo della gastrite cronica atrofica - Nitrosamine Solo 1-3% forme ereditarie (FAP, la sindrome di Lynch, la sindrome di Li-

Fraumeni, alcune forme della sindrome di Peutz-Jeghers). Cancro gastrico ereditario diffuso (HDGC), associato a k mammario lobulare

Tumore dello stomaco

FATTORI DI RISCHIO Tumori del cardias Il principale fattore di rischio è il reflusso gastro-esofageo. Cofattori: • obesità, associata al reflusso

• dieta ricca di carni e povera di fibre

• cibi conservati sotto sale o caldi

Tumore dello stomaco

INCIDENZA Quasi 13.000 nuovi casi attesi nel 2016 in Italia 6° posto sia tra gli uomini sia tra le donne (4% di tutti i tumori

nei maschi e nelle femmine) Frequenza in calo da tempo in entrambi i sessi Ruolo della refrigerazione degli alimenti, terapie antibiotiche Area geografica tradizionalmente ad alto rischio (Appennino tosco-romagnolo e marchigiano) Al Sud minore frequenza (dieta)

Tumore dello stomaco

Mortalità Nel 2013 = 9.595 morti (58% nei maschi) 5° posto sia nei maschi sia nelle femmine (6% dei decessi per

tumore) Negli ultimi anni appare in netta diminuzione (-3,8%/anno nei maschi, -3,6% nelle femmine)

Sopravvivenza Sopravvivenza a 5 anni in Italia = 32,4%, più elevata rispetto alla media europea (25,1%), ma anche rispetto al Nord Europa (21,9%)

Tumore dello stomaco

Diagnosi precoce

Nei Paesi occidentali, a differenza del Giappone, lo screening del

carcinoma gastrico non è proponibile.

• Relativa bassa incidenza della neoplasia

Non esistono studi randomizzati finalizzati a valutarne l’efficacia.

Purtroppo i sintomi vaghi e aspecifici degli stadi iniziali rendono difficile

una diagnosi precoce.

Il controllo dell’infezione da HP e più corrette abitudini alimentari

potrebbero contribuire a ridurre ulteriormente l’incidenza di questa

neoplasia.

Il tumore ha una lunga fase asintomatica?

Esiste un test capace di cogliere il tumore in quella fase?

Esiste una terapia specifica che applicata alla fase precoce del tumore cambi la prognosi della malattia?

La somma dei benefici attesi dallo screening superi gli effetti negativi dello stesso?

Lo screening deve soddisfare queste condizioni

Condizioni per uno screening oncologico

Tumore della mammella: mammografia nelle donne fra i 50 ed i 69 anni

Tumore del collo dell’utero: Pap test per le donne tra i 25 ed i 33 anni ogni tre anni, HPV test per le donne tra i 34 e i 64 annui ogni 5 anni

Tumore del colon-retto: ricerca del sangue occulto fecale nelle donne e negli uomini tra i 50 ed i 70 anni o rettosigmoidoscopia a 58/60 anni una volta nella vita

Quali sono i tumori per i quali si può fare lo screening?

Malattia che colpisce l’ultimo tratto del tubo gastroenterico (intestino crasso o grosso intestino) Più frequente nei paesi industrializzati Interessa entrambi i sessi, soprattutto a partire dal 50° anno di età

INCIDENZA

29.500 nuovi casi nei maschi, 22.900 nelle femmine stimati per il 2016 3° posto negli uomini (dopo prostata e polmone) 2° posto nelle donne (dopo mammella)

Carcinoma del colon-retto

Da Globocan 2012

EUROPA INCIDENZA maschi

Da Globocan 2012

EUROPA INCIDENZA MORTALITA’ femmine

MORTALITA’

18.756 decessi (54% negli uomini) nel 2013 2° posto tra i tumori

Mortalità in calo

SOPRAVVIVENZA

Circa il 61% dei casi vivente a 5 anni dalla diagnosi (colon), circa il 58% per il retto Peggiore al Sud

Carcinoma del colon-retto

Fattori genetici ( 5-10% )

Fattori ambientali

alimentazione, obesità, vita sedentaria, fumo, alcool

malattie infiammatorie croniche

età

polipi adenomatosi

Carcinoma del colon-retto

Sequenza di trasformazione adenoma-carcinoma

10- 15 anni

The implementation of colorectal cancer screening in the early 1980s in a part of

Florence district was associated with a larger reduction in colorectal cancer

mortality than that observed in the rest of that area, where screening started 15

– 20 years later

E’ ormai dimostrato che lo screening

mediante test per la ricerca del sangue

occulto fecale è efficace nel ridurre la

mortalità per cancro colorettale

Il FIT ha ormai sostituito il test al guaiaco

SCREENING DEL CARCINOMA COLO-RETTALE

Semplice test per la ricerca del sangue occulto fecale

che può svelare sanguinamenti non visibili ad occhio

nudo che possono essere la spia di piccoli tumori o

polipi che eventualmente possono trasformarsi in

tumori veri e propri

Uomini e donne tra i 50 e i 70 anni devono fare il test ogni 2 anni

SCREENING DEL CARCINOMA COLO-RETTALE

SCREENING DEL CARCINOMA COLO-RETTALE

FIT

Processo

totalmente

automatico

Residenti/Assistiti 50-70 enni

INVITO POSTALE

FIT su 1 campione

NEGATIVI

POSITIVI

RISPOSTA POSTALE

COLONSCOPIA TOT COLONSCOPIA SN + CTC

EVENTUALE TERAPIA E FOLLOW-UP

CONSEGNA TEST (distretti, MMG, farmacie)

Laboratorio

2 ANNI

Protocollo organizzativo

FIT a 5 anni NEGATIVI

Screening del carcinoma colo-rettale mediante FIT

Da studi di confronto, il FIT immunochimico, se

impiegati su un 1 giorno di prelievo, mostra più

elevate sensibilità per cancro colorettale e adenomi

avanzati rispetto al test al guaiaco, con migliore

specificità

Evidenze di efficacia dello screening mediante FIT

Rilevano specificamente emoglobina umana

Non esiste possibilità di reazione con emoglobine

di origine animale

Non è necessario modificare la dieta

SCREENING DEL CARCINOMA COLO-RETTALE

Test immunochimici

Programmi di screening colorettale

Popolazione italiana

50-69 anni: 15.856.462

Popolazione

italiana 50-69

coinvolta:

88,5%

Numero

programmi attivi:

124

Estensione effettiva degli inviti, per macroarea Anno 2015

Adesione corretta all’invito, per Regione

Anno 2015

Adesione corretta all’invito, per Macroarea

Anno 2015

ADESIONE STAZIONARIA DA 10 ANNI

Screening del carcinoma colo-rettale mediante FIT

81,879,5

74,0

84,2

79,1

71,3

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Nord Centro Sud - Isole

x 1

00 S

OF

+

2010

2011

Il 20% circa dei soggetti positivi al test non esegue la colonscopia

ADESIONE ALLA COLONSCOPIA NEI FIT POSITIVI FONTE ONS – ANNO 2013

Adesione alla colonscopia

Nonostante l’alto rischio (circa il 30%) dei soggetti positivi al sangue occulto di essere affetti da adenomi avanzati o cancri, circa il 20% di queste persone non effettuano alcun ulteriore esame. E’ possibile che una parte di essi effettuino l’esame al di fuori del percorso di screening La pratica della ripetizione del test per il sangue occulto è molto diffusa, ma del tutto inappropriata

Il ruolo del Medico di Medicina

Generale è centrale per il

successo dello screening


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