STUDI E DOCUMENTAZIONE DI VITA UNIVERSITARIA
STUDENTI NELL'EUROPA DELDUEMILA Bilancio e futuro delprogramma Socrates. Le opportunità di Erasmus. L'opinione deiSocrates promoters. Percorsi educativi del programma Grundtvig POLITECNICO DI MILANOEspansione e decentramentoNUOVI ATENEI L'Università diFoggia DOCENTI La leggesullo stato giuridico dispersa alParlamento IDEE La medicinacome scienza umana OLANDACulture a confronto nell'Università di Wageningen NELMONDO Viet Nam, il vecchioe il nuovo. Il diritto ali'educazione nel Rapporto Unesco
Anno XXI - numero 78 - dicembre 2000 - Ediun CoopergionRivista trimestrale - Spedizione in abb. post~le art. 2 comma 20/b legge 662/96
(45%) - Filiale di Perugia - ISSN 0393-2702
IL TRIMESTRESocrates 2000Massimo Gaudina2Il programma Socrates4Grundtvig: educazione degli adulti e altripercorsi educativi6Bilancio di Socrates ISoccorsa Le Moli9Erasmus, un'opportunità da non perderea cura di Livio Frittella12I Socrates promotersFrancesco Anzi, Marco De Bonis, CarloFadda, Biagio FioritoISGli uffici Erasmus20
NOTE ITALIANEDidatticaPolitecnico di Milano/La "potenzaintellettuale"Adriano De Maio27Nuove universitàFoggia/Dal territorio per il territorioAntonio Muscio33StudentiLa parola agli studentiRoberta Cacciamani37CNSU/Primi mesi di attivitàTommaso Agasisti38Nuovi rettori in nove università39Brevitalia40
IDEEMedicina clinica, una scienza umanaAldo Torsoli49
EUROPA OGGICulture a confrontoBurton Bollag53
UNI,ftl.d..•• 78
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RedazioneBurton Bollag, Antonio Ciaschi,
Raffaella Cornacchini, Giovanni MariaDel Re, Giovanni Finocchietti, Livio
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200 I dalla Edimond srldi Città di Castello (PG)
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La seconda fase di AlfaCarmen Tata
S5
DIMENSIONE MONDOViet Nam: il vecchio e il nuovo
Elisabetta Durante60
Rapporto Unesco 2000/11 dirittoall'educazione
Roberto Peccenini63
COOPERAZIONE INTERNAZIONALERapporto Fao 2000/ Un millennio libero
dalla fameLuca Cappelletti
68Aspettando una nuova cooperazione
Luca Cristaldi70
Rapporto Cad-Ocse 1999/11 nuovo ruolodell'aiuto
Stefania Lastra72
NORMATIVADocenti/La modifica dello stato giuridico
Renata Valli73
Le classi di laurea specialistica74
BIBLIOTECA APERTAGli "antenati" dei collegi
Giovanna Pasqualin Traversa76
Riflessioni sulla condizione studentescaFabio Murizzi
78Riviste/Segnalazioni
79Libri
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Le foto di questo numero illustranoil Politecnico di Milano,
l'Università di Foggiae immagini dal Viet Nam
Periodico associato all'UspiUnione stampa periodica italiana
UNIVERSITAS 78
Dal primo Erasmus all' ultimo Socrates. Un rapido excursus tra i programmi europei dimobilità dopo quindici anni di attività e quasi un milione di partecipanti
SOCRATES 2000Massimo Gaudina
Commissione Europea - Direzione Generale Istruzione e Cultura
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"Portare gli studenti in Europa, fortare l'Europa a tutti gli studenti" . Conquesto slogan Socrates (ed il suo predecessore Erasmus) si apprestano avarcare la soglia del milionesimo partecipante2 e del quindicesimo anno diattività.Lanciato nel 1987 con un manipolo di300 università "pioniere" e di 3.000coraggiosi studenti, Erasmus (European Action Scheme for the Mobility01' University Students) rappresenta,nel suo crescere, la metafora dell'Unione Europea: un'iniziativa natain sordina, tra una ristretta cerchia diaddetti ai lavori, con un piccolo budget, con attività limitate (gli scambi distudenti), per un ristretto numero di
. paesi (inizialmente i Dodici alloramembri della CEE), che si è poi evoluto, coinvolgendo un crescente numero di università (oggi sono circa1.800), di studenti (più di 100.000 ognianno), di paesi (a tutt'oggi 293) e diattività.Incorporato nel 1995 in Socrates4 (ilprimo programma europeo per l'istruzione di ogni livello) e poi inSocrates 115 (2000-2006), da sempliceprogramma di scambi studenteschi,Erasmus è divenuto il maggior sh'umento di europeizzazione delle università del Vecchio Continente, attraverso nuove attività quali la mobilitàdei docenti, i curriculn congiunti, iprogrammi intensivi, le reti tematiche.
Studenti nell'Europa del 2000
La mobilità studentesca ha indubbiamente rappresentato la parte più visi-
bile, più cospicua e più riuscita delprogramma. Dal 1987 ad oggi, più di800 mila studenti hanno effettuato unperiodo di studi all'estero con unaborsa Erasmus, per un periodo variabile tra i 3 e i 12 mesi. Inizialmenteconcentrati nei tre maggiori paesidell'Unione (Francia, Regno Unito eGermania assorbivano nei primi annii due terzi di tutti gli studenti in arrivo), oggi gli "erasmiani" si recanodappertutto, dalla Finlandia allaGrecia, dall'Estonia al Portogallo (i trepaesi maggiori si attestano oggi intorno al 45 %)6. L'Italia si colloca al quinto posto sia tra i paesi di destinazione,sia tra quelli di partenza7. Tutte lediscipline accademiche sono ben rappresentate, con un particolare attivismo degli studenti di Economia (circail 19% del totale), Lingue (15 %) eIngegneria (12 %) e un certo ritardo,in considerazione anche della relativapopolazione studentesca, per quellidelle discipline umanistiche (4%),Medicina (5%) e Scienze dellaFormazione (4%).Secondo numerose indagini8, l'esperienza Erasmus è considerata a posteriori "positiva o molto positiva" sia intermini accademici (91 % di Wl campione di studenti intervistati), sia intermini sociali e culturali (98 % i).La questione del riconoscimento deiperiodi di studio all'estero, talloned'Achille nei primi anni del programma, è nettamente migliorata grazie alsistema ECTS (European CreditTransfer System)9, oggi adottato dapiù di mille università in tutta Europae divenuto la base di un sistema dicrediti largamente utilizzato anche in
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ambiti nazionali. Anche la preparazione linguistica, condizione indispensabile per una mobilità studentesca di qualità, ha registrato dei progressi grazie a una più consistenteofferta di corsi (prima del soggiornoall'estero o prima dell'inizio deicorsi), sia da parte delle AgenzieNazionali Socrates, sia da parte delleuniversità partecipanti.Ma qual è l'origine - e quale il destino - degli studenti Erasmus? Laprima questione, sollevata a piùriprese dal Parlamento Europeo, siriferisce a un certo luogo comune chevuole l'erasmiano come uno studenteprivilegiato, ed Erasmus come unprogramma elitario. In realtà, secondo lmo studio voluto dal Parlamentostesso, realizzato da esperti indipendenti e pubblicato dalla Commissione10, la popolazione degli erasmiani sembra non differire sostanzialmente da quella degli studenti universitari in genere (il 53% degli intervistati definisce il reddito dei genitoridi livello equivalente o inferiore allamedia). Tuttavia, se a livello europeola situazione socio-economica dellafamiglia non sembra rappresentareWl fattore importante, si può rilevareuna relazione tra basso reddito parentale e bassa partecipazione a Erasmusin quei paesi, come l'Italia e i paesidel Sud Europa in genere, in cui glistudenti vivono abitualmente con igenitori e in cui i regimi di aiuto aglistudenti sono limitati. Inoltre, laborsa di studio Erasmus (che, ricordiamo, non intende sovvenzionarel'intero soggiorno all'estero e costituisce un semplice aiuto alle cosiddette
IL TRIMESTRE/Studenti nell'Europa del 2000
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"spese di mobilità"), serve in alcunipaesi a compensare la mancanza disovvenzioni pubbliche per studi all'estero.A livello europeo, un'interessantecaratteristica degli studenti Erasmusriguarda non tanto il loro backgroundeconomico, con le dovute eccezioni,quanto piuttosto il background culturale e educativo delle famiglie di origine: sembra infatti appurato che i genitori degli erasmiani siano mediamente più qualificati di quelli della popolazione universitaria in generalell . Sipuò assumere che, in funzione dellivello d'istruzione dei genitori, determinate famiglie abbiano una maggiore consapevolezza circa l'importanzadello studio all'estero insieme, forse, auna maggiore conoscenza o unmigliore accesso alle informazioni suiprogrammi europei. Il ParlamentoEuropeo, nel rispondere a tale rapporto, ha sottolineato il bisogno di garantire, con Socrates II, un'autenticaparità di opportunità per studenti diogni paese e di ogni background, ath'averso studi, dibattiti e campagned'informazione più mirate.Quanto al "post-Erasmus", sembraormai provato12 che lo studio all'estero, soprattutto di medio-lungo periodo (almeno sei mesi, ma soprattuttoun anno), non solo faciliti l'inserimento in W1a professione di tipo internazionale (in enti pubblici, privati, nongovernativi, etc., che può essere svolta all'estero o anche nel paese di origine), ma soprattutto permette diridurre il noto fenomeno di "over-education" che spinge i laureati ad accettare lavori per i quali la laurea non èrichiesta. Sembra infatti che gli exstudenti Erasmus, intervistati all'indomani del completamento dei lorostudi universitari, tendano a trovarelavori coerenti con il proprio corso distudi13 e a valorizzare le competenzesviluppate grazie al soggiorno all'estero (conoscenza di W1a lingua e diW1 paese straniero, capacità di comunicare, di risolvere problemi, etc.).
L'Europa agli studenti
Con il crescere dell'Europa e della"dimensione europea dell'istruzione", con la progressiva internaziona-
lizzazione dell'istruzione superiore econ l'incontestabile successo del programma Erasmus, Socrates ha affiancato, alla tradizionale mobilità deglistudenti, una vasta gamma di attivitàeuropee volte a coinvolgere il corpodocente e gli studenti "non mobili",attraverso un impegno dell'intera istituzione accademica accompagnato dauna Dichiarazione di strategia eUrDpea14 .
Dal 1997 ad oggi sono stati lanciati,con buoni risultati, più di 300 tra corsidi studio, moduli europei, programmi intensivi in tutte le discipline accademiche, organizzati in partenariatoda almeno tre università di paesidiversi15. Oltre a creare dei partenal'iati transnazionali di grande valoreaccademico, tali progetti hanno arricchito la gamma di corsi a disposizione degli studenti "locali", con un evidente impatto sull'innovazione esulla qualità dell'offerta didattica inEuropa. Restano tuttavia dei progressi da compiere, sia sul terreno dellaverifica e valorizzazione dei risultaticonseguiti, sia sul piano di un maggiore "riconoscimento" di tali attività,il cui sostegno finanziario è ancoratroppo limitato (a causa del limitatobudget dell'intero programma Socratese di lID non elevato grado di selezio-
Politecnico di Milano: la "nave" nelcampus Leonardo
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ne) per poter dare luogo a un autentico "marchio" di qualità.Interessante l'esperienza delle "retitematiche Socrates", lanciate nel 1996con l'obiettivo di analizzare la dimensione europea delle singole disciplineaccademiche o di alcuni tematiche trasversali16, attraverso grandi networkpan-europei tra facoltà, istituti, centridi ricerca e associazioni professionali.Più modesti, invece, i risultati conseguiti dagli scambi di docenti, nonostante un elevato impatto potenziale(sul docente stesso, sugli studenti esui docenti "visitati", sulla didatticadelle due istituzioni coinvolte): ineffetti, soltanto un quarto delle borsedisponibili per soggiorni all'estero dibreve durata è stato utilizzato17, siaper varie resistenze a lasciare temporaneamente la propria cattedra (e ilproprio domicilio), sia per una mancata valorizzazione, anche in terminidi carriera, di un soggiorno all'esterointeramente dedicato all'insegnamento e non alla ricerca. Per l'avvenire, siauspica che la riduzione del periodominimo di insegnamento (otto ore, oW1a settimana) possa facilitare l'usodi tale opportunità.
Conclusione
Molto resta ancora da fare per migliorare e facilitare la mobilità di studentie docenti in Europa (le istituzionieuropee stanno attualmente negoziando il testo di una Raccomandazione agli Stati membri18 per rimuovere gli ostacoli ancora esistenti in talsenso, mentre in parallelo la Presidenza di turno francese ha adottatoun Piano d'Azione per la Mobilità 19),ma è indubbio che, come segnalatoanche dal presidente della Commissione Romano Frodi di fronteall'europarlament020, "Erasmus (epoi Socrates) ha indubbiamente rappresentato uno dei più significativiprogrammi europei". Nonostante ilimitati mezzi finanziari disponibili,resta llU1egabile il suo impatto suigiovani (in termini di cittadinanzaeuropea, di crescita personale, di"occupabilità"), sui docenti (in termini di apertura internazionale e cooperazione europea), sulle istituzioni("attraversate" da flussi reali e virtua-
li, e dotate di strutture apposite) eanche sui sistemi nazionali: nessunadichiarazione e nessun processo diconvergenza sarebbe oggi possibile,in Europa, senza la caduta di barrierefisiche, tecniche e mentali che programmi come Erasmus e Socrateshanno provocat021 .
NOTE
1 Il presente articolo riflette l'opinione personale dell'autore e non impegna in alcun modo laCommissione Europea.2 Soglia che sarà presumibilmente raggiuntanell'anno accademico 2001-023 Ai 15 paesi dell'Unione e ai tre dello SpazioEconomico Emopeo, si sono aggiunti, a partiredal 1997-98, undici paesi associati (dieci paesidell'Europa centro-orientale e Malta) a CLU presto si aggiungerà Cipro. Secondo la DecisIOneche stabilisce il nuovo programma, anche laTurclùa potrebbe in futuro parteciparvi.4 Decisione del Parlamento e del Consiglio n.819/95/CE del 14 marzo 1995.5 Ufficialmente lanciato il 14 Marzo 2000 dalConsiglio Istruzione di Lisbona e con Decisionedel Parlamento e del Consiglio num.253/2000/CE del 24/1/2000, si compone di otto azioni di cui quattro pre-esistenti (Erasmus,Comenius, Lingua e Misme di accompagnamento) e quattro nuove: Grwldtvig (ish'uzlonedegli adulti); Minerva (nuove tecnologie e istruzione a distanza); Osservazione e innovazione;Azioni congiunte con altri programmi europei.6 Una delle ragioni alla base di Erasmus era ineffetti quella di stimolare la mobilità studentescaverso tutti i paesi della ComlUÙtà, e non soltanto verso il cosiddetto "triangolo d'oro" costituito dai tre paesi maggiori.7 La destinazione più richiesta è la Francia
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(16,3% di studenti), seguita da Germania,Regno Unito, Spagna e Italia; la "classifica" deipaesi di origine è identica, con la sola differenza che la Spagna è al terzo posto e il RegnoUnito al quarto. Dati riferiti all'anno 2000-01.Occorre sottolineare che la partecipazione italiana, inizialmente piuttosto limitata, è nettamente migliorata in questi ultimi anni, sino agli11.000 studenti Erasmus del 1999-2000.8 In particolare, si vedano lo studio di valutazione finale del programma Socrates, realizzato dall'Università di Kassel nel 2000 (disponibile SIi! sito Internet della Comnùssione europea,DG Istruzione e Cultura) e l'indagine sulla condizione socio-economica degli studentiErasmus (ibidelll), da cui sono tratte le statistiche riportate nel testo.9 Secondo lo studio di valutazione finale diSocrates, 1'85 % degli studi seguiti all'estero èstato riconosciuto al ritorno.10 Indngine sul/n condizione socio-econolllicn deglistudenti Erasllllls, Rapporto della CommissioneEuropea, 2000. Si veda http://europa.eu.int/commieducation/socra tesierasmus/survey_i\pdf1 il 59% degli studenti Erasmus ha almeno ungenitore laureato, contro il 30% degli studentilUÙversitari.12 Si vedano F. Maiworm e U. Teichler, SlIidynbrond fl/ld en/'ly Cfl/'ee/'. Expe/'iences of fanne/'Eraslllus students, Jessica Kingsley Publishers,1997 e Socrates 2000, valutazione finale del pro?famma Socrates.
il 72 % degli intevistati della prima delleinchieste citate in nota 9 risponde di compiereattività "appropriate" o "più che appropriate"allivello degli studi effettuati.14ll "Contratto Istituzionale Socrates" impegnainfatti il rettore, e non più i singoli dip,artimenti, per tutte le attività previste; la 'Dichiarazione di strategia europea" introduce tale contratto, attraverso la presentazione dei fini, deimezzi e delle priorità europee dell'istituzione.15 Si tratta per la precisione di 70 CII/'/'iCIIln dilivello universitario, 117 di livello post-univer-
sitario, 131 moduli emopei e 18 corsi di linguaintegrati16 Delle circa cinquanta reti lanciate tra il 1996e il 2000, cinque erano coordinate da istituti italiani: "Immaginare l'Emopa - Rete interdiscip!}nare di. studi filosofici, cult:urali, intermediali , coordmata dail'Uruverslta di Urbmo (prof.Baratta); "BIOTECHnology Network", Università di Perugia (prof.ssa Viola Magni);"crCERO, ELPIS e LYSIAS - Legai Educationand Training in the European Learningsociety", European Law Faculties Associationc/o UETP Toscana (prof. Grementieri);"COTREPA: The study of teaching of literaturefrom a European comparative perspective",Università di Bologna (prof.ssa Fortunati).17 Si tratta di circa 8 mila docenti all'alUlo, suWù di 30 mila posti disponibili.8 Raccomandazione proposta dalla Commis
sione e in via di adozione da parte delParlamento e del Consiglio.19 Non si tratta di LUl atto legislativo ma di unasemplice raccolta di singole misure volte aincentivare e favorire la mobilità in Europa, daf<erseguire soprattutto a livello nazionale.O Discorso pronLU1Ciato il 4 maggio 1999, in
occasione della sua audizione in qualità diPresidente designato, vedi http://europa.eu.int/comm/commissioners/prodi/speeches/designate/040599_en.hhn21 In effetti, molti degli elementi della Dichiarazione di Bologna (il sistema dei crediti, la promozione della mobilità, la dimensione europeadegli studi, la cooperazione in tema di qualitànell'istruzione, il Diploma supplement e la trasparenza dei titoli) si riferiscono implicitamente o esplicitamente a programmi e iniziativeeuropee già esistenti, in gran parte lanciate daErasmus.Nel corso del 2000, inoltre, Erasmus è stato analizzato anche ai vertici del G-8 a Okinawa e alConsiglio europeo di Lisbona, dedicato allasocietà della conoscenza, e indicato come unimportante esempio di cooperazione in campoeducativo.
IL PROGRAMMA SOCRATES
Socrates1 è il programma d'azionecomunitaria in materia d'istruzione.La seconda fase del programma copreil periodo che va dal 10 gennaio 2000al 31 dicembre 2006. Farà tesoro dell'esperienza maturata n.ella primafase (1995-1999) e ne svilupperà gliaspetti positivi, migliorando e integrando alcune azioni esistenti introducendo, inoltre, alcune novità.Socrates si basa sugli articoli 149 e 150del Trattato sull'Unione Europea.Secondo l'articolo 149 la Comunità"contribuisce allo sviluppo di un'istruzione di qualità" mediante unagamma di azioni da realizzare instretta collaborazione con gli Statimembri. li Trattato prevede inoltre
l'impegno a promuovere l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita pertutti i cittadini dell'Unione.Gli obiettivi che Socrates si prefiggesono specificati nella Decisione cheistituisce il programma2. Essi possono essere così sintetizzati:• rafforzare la dimensione europea
dell'istruzione a tutti i livelli e agevolare un ampio accesso transnazionale alle risorse educative inEuropa, promuovendo nel contempo le pari opportunità in tutti i settori dell'istruzione;
• promuovere un miglioramentoquantitativo e qualitativo dellaconoscenza delle lingue dell'Unione Europea, in particolare di quelle
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meno parlate e meno insegnate;• promuovere la cooperazione e la
mobilità nel settore dell'istruzione,in particolare:- incentivando scambi tra istitutid'istruzione,- incoraggiando l'insegnamentoaperto e a distanza,- perfezionando i sistemi di riconoscimento dei diplomi e dei periodidi studio,- sviluppando lo scambio di informazioni,- e contribuendo a rimuovere gliostacoli esistenti;
• incoraggiare l'innovazione nellosviluppo di metodologie e materialididattici, nonché esaminare questioni
IL TRIMESTRE/Studenti nell'Europa del 2000
Politecnico di Milano: la sala di lettura della biblioteca
d'interesse comune riguardanti lapolitica in materia di istruzione.Nel perseguimento di questi obiettivi,il programma inten~ promuovere laparità tra donne e uomini e pariopportunità per le persone disabili, econtribuire attivamente alla lotta contro l'esclusione sociale, il razzismo ela xenofobia.
Il programma Socrates si realizza tramite le seguenti tipologie di attività:mobilità transnazionale delle personenel settore dell'istruzione in Europa;• progetti basati su partenariati trans
nazionali intesi a sviluppare l'innovazione e la qualità nell'istruzione;
• promozione delle conoscenze linguistiche e della comprensione delle diverse culture;
• utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione(TIC) nel settore dell'istruzione;
• reti di cooperazione transnazionaliche facilitino lo scambio di esperienze e di esempi di buona prassi;
• osservazione e analisi comparativadei sistemi educativi e delle politiche in materia di istruzione;
• attività finalizzate allo scambio diinformazioni e alla diffusione degliesempi di buona prassi e delle innovazioni.
Le attività sopra descritte si realizzano nell'ambito di una serie di "azioni" nel settore dell'istruzione.
Comenius si prefigge di migliorare laqualità e rafforzare la dimensioneeuropea dell'insegnamento scolastico, incoraggiando la cooperazionetransnazionale fra istituti scolastici econtribuendo ad un miglioramentodelle competenze professionali delpersonale direttamente impegnatonel settore dell'insegnamento scolastico, e di promuovere la conoscenzadelle lingue e la sensibilizzazioneinterculturale.
Erasmus3 si prefigge di migliorare laqualità e rafforzare la dimensioneeuropea dell'insegnamento superiore,incoraggiando la cooperazione transnazionale fra istituti d'insegnamentosuperiore, accrescendo la mobilità distudenti e docenti universitari, migliorando la trasparenza e il riconoscimento accademico degli studi e delle
qualifiche in ogni paese dell'Unione.
Grundtvig4 intende rafforzare la qualità, la dimensione europea, la disponibilità e l'accessibilità dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vitaattraverso l'educazione degli adultinel senso più lato, offrire miglioriopportunità d'istruzione a coloro chelasciano la scuola senza qualifiche dibase e stimolare l'innovazione attraverso percorsi di apprendimentoalternativi. Oltre all'apprendimentoche avviene nell'ambito di un regolare sistema educativo, ciò comprendeanche le cognizioni che si acquisiscono in modo informale o autonomo.
Lingua, che riguarda l'insegnamento el'apprendimento delle lingue, sostienele altre azioni di Socrates con misureintese a promuovere e mantenere ladiversità linguistica nell'ambito dellaComw1ità, a migliorare la qualità dell'insegnamento e dell'apprendimento delle lingue e ad agevolare l'accesso ad opportunità di apprendimentolinguistico adeguato alle necessitàindividuali lungo tutto l'arco dellavita.
Minerva promuove la cooperazioneeuropea nel settore dell'insegnamento aperto e a distanza e in quello delletecnologie dell'informazione e della
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comunicazione applicate all'istruzione. A tale scopo, questa azione promuove W1a migliore comprensionetra insegnanti, discenti, decisori egrande pubblico delle implicazionidell'insegnamento aperto e a distanzae delle tecnologie dell'informazione edella comunicazione per l'istruzione;contribuisce a garantire che sia attribuita adeguata importanza agli aspetti didattici nella realizzazione di prodotti e servizi educativi multimedialie basati sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione; promuove l'accesso a metodi e risorseeducative migliori in questo campo.
Osservazione e innovazione in materia di politiche e sistemi educativi.L'azione contribuisce a migliorare laqualità e la trasparenza dei sistemi diistruzione e a dare impulso al processo d'innovazione riguardante il settore dell'istruzione in Europa mediantelo scambio di informazioni e di esperienze, l'individuazione delle buoneprassi, l'analisi comparativa dei sistemi e delle politiche in tale settore,nonché attraverso il dibattito e l'analisi di questioni d'interesse comuneriguardanti le politiche dell'istruzione. Questa azione prevede anche ilsostegno finanziario per le retiEurydice e Naric nonché per le visitedi studio Arion.
Azioni congiunte, che creano un collegamento tra Socrates e altri programmi comunitari, in particolareLeonardo da Vinci (per la formazioneprofessionale) e Gioventù.
Misure di accompagnamento a sostegno di una serie di iniziative che contribuiscono alla realizzazione degliobiettivi del programma mediante attività di sensibilizzazione e di informazione, di diffusione e formazione, nonché attività intraprese da associazioni eorganizzazioni non governative.
Possono partecipare a Socrates:• gli Stati membri dell'Unione
Europea: Belgio, Danimarca, Germania, Grecia, Spagna, Francia,Irlanda, Italia, Lussemburgo, PaesiBassi, Austria, Portogallo, Finlandia, Svezia e Regno Unito;
• i paesi AELS e SEES: Islanda, Liechtenstein, Norvegia;
• i paesi candidati all'adesione;• i paesi associati dell'Europa centra
le e orientale (PECO): Bulgaria,Repubblica ceca, Estonia, Ungheria,Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia e Slovenia;
• Cipro, Malta e Turchia.La partecipazione dei paesi sopraelencati che non sono ancora statimembri dell'Unione Europea è soggetta al perfezionamento delle procedure giuridiche formali, che dovreb-
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bero - secondo le previsioni - concludersi in tempo utile per consentire atali paesi di partecipare fin dal 2001,eccezion fatta per la Turchia per laquale il 2000 è stato un anno preparatorio e che comincerà a parteciparesolo in un secondo tempo. Prima dipresentare una domanda di sostegnofinanziario è pertanto auspicabile chei candidati chiedano conferma allapropria Agenzia nazionale circa ipaesi già ammissibili, o che consultino, a tal proposito, il sito Internet diSocrates.Per determinate azioni del programma 'può essere previsto un sostegnofinanziario di entità limitata per consentire a persone o istituti di paesi nonfiguranti nell'elenco di cui sopra dipartecipare ad alcune attività specifiche. In tal caso, le relative informazioni sono reperibili negli inviti annualie/o specifici a presentare proposte enei relativi moduli di candidatura.
Socrates riguarda l'istruzione di ognitipo e livello e si rivolge, in particolare, a:• alunni, studenti e altri discenti; per
sonale direttamente coinvolto nell'insegnamento;
• tutti i tipi di istituti di istruzionedichiarati eleggibili da ciascunpaese partecipante;
• persone ed organismi responsabilidei sistemi e delle politiche dell'i-
struzione a livello locale, regionalee nazionale.
A determinate azioni del programmapossono partecipare altri organismipubblici o privati, in particolare:• enti e organizzazioni locali e regio
nali;• associazioni che operano nel settore
dell'istruzione, comprese quelle distudenti, insegnanti e genitori;
• le parti sociali;• centri di ricerca esperti nelle analisi
in materia di istruzione;• imprese e consorzi, organismi pro
fessionali, organizzazioni di categoria e camere di commercio e dell'industria.
Per ulteriori informazioni si possonoconsultare i siti web dell'UnioneEuropea (www.europe.eu.int) Commissione Europea (www.europe.eu.int/com).
NOTE1 Il testo è un adattamento della presentazionedel programma Socrates contenuta in"Programma Socrates - Guida del candidato~edizlOnemaggio 2000)".
Decisione n. 2S3/2000/CE del Parlamentoeuropeo e del Consiglio del 24 gennaio 2000,Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee n. L28 del 3.2.2000.3 Per maggiori informazioni vedi gli articoli diMassimo Gaudina e Soccorsa Le Moli pubblicati in questo "Trimestre".4 Per magl7iori informazioni vedi la schedarelativa aTl Azione Grundtvig pubblicata in~uesto "Trimestre".
Aels: Associazione eUl'Opea di libero scambio;See: Spazio economico europeo.
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GRUNDTVIG: EDUCAZIONE DEGLI ADULTIEALTRI PERCORSI EDUCATIVI
Perché è nato
Grundtvig1 si propone di migliorarela qualità e la dimensione europeadell'educazione degli adulti in sensolato e di contribuire a rendere piùaccessibili per i cittadini europei leopportunità di apprendimento lungotutto l'arco della vita. Unitamente aComenius (insegnamento scolastico)e ad Erasmus (insegnamento superio-
re), costituisce un trio di azioni settoriali nell'ambito del programmaSocrates volto a promuovere l'innovazione e a favorire la qualità, l'accessibilità e la dimensione europea dell'apprendimento lungo tutto l'arcodella vita in tutti i paesi partecipanti.I principali obiettivi operativi diGrundtvig si possono così sintetizzare:• promuovere la cooperazione a livel
lo europeo in materia di apprendi-
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mento lungo tutto l'arco della vitatra gli organismi operanti nell'educazione degli adulti o nell'istruzione di recupero;
• contribuire a migliorare la formazione delle persone impegnate nell'educazione degli adulti, secondola definizione ampia che ne dà l'azione Grundtvig;
• promuovere la creazione di "prodotti" concreti e di altri risultati che
IL TRIMESTRE/Studenti nell'Europa del 2000
rivestano un ampio potenziale perpiù paesi europei;
• favorire il dibattito sull'apprendimento lungo tutto l'arco della vita econtribuire alla diffusione di buoneprassi.
I destinatari
Il concetto di "apprendimento ededucazione degli adulti" è estremamente vasto nell'azione Grundtvig.Esso abbraccia tutte le modalità diapprendimento: da quello che avviene nell'ambito di un regolare sistemaeducativo per adulti, formale e non, aquello che segue modalità più "informali" come l'apprendimento autonomo, le cognizioni acquisite partecipando all'attività di organizzazionilocali o più semplicemente il processodi apprendimento che avviene nelcorso della vita quotidiana.Ai fini dell'azione Grundtvig, per"adulto" s'intende:• tutte le persone di età superiore ai
25 anni;• tutte le persone di età compresa tra
i 16 e i 24 anni, che non sono piùinserite nell'istruzione iniziale alivello secondario superiore nell'ambito del sistema scolastico formale dei paesi partecipanti.
Grundtvig si rivolge alle persone chedesiderano studiare per i motivi piùvari, tra i quali:• migliorare la propria capacità di
svolgere un ruolo pieno e attivonella società e sviluppare la propriasensibilità interculturale;
• migliorare la propria idoneità all'occupazione acquisendo nuovecompetenze generali o aggiornandoquelle già possedute;
• migliorare la propria capacità diaccedere o riaccedere al sistemaeducativo formale.
Gmndtvig è pertanto complementarerispetto alle attività rivolte in modo piùspecifico alla formazione professionale, che ricevono il sostegno finanziariodel programma Leonardo da Vinci.Benché Grundtvig sia rivolto a tutti idiscenti adulti nel senso più ampiodel termine, ricevono particolareattenzione le attività riguardanti:• persone prive di istruzione e di
qualifiche di base;
• persone che abitano in zone rurali osvantaggiate, o che sono svantaggiati per motivi socioeconomici;
• persone con bisogni speciali inmateria di istruzione;
• persone appartenenti ad altri gmppi "difficili da raggiungere" chegeneralmente non prendono parte ainiziative di istruzione per adulti odi istruzione permanente.
Grundtvig è aperto a tutti gli organismi che operano nel campo dell'educazione degli adulti, secondo l'ampiadefinizione di cui sopra. La natura elo status di tali organismi possonovariare molto da un paese all'altro ein funzione dei singoli settori in cui siarticola l'educazione degli adulti. Laseguente classificazione dei contestidi apprendimento cui è rivolta l'azione Grundtvig, così come i relativiesempi, hanno valore puramenteindicativo e servono unicamente afornire una base concettuale di riferimento ai potenziali beneficiari diGrundtvig in tutti i paesi partecipanti:• organismi appartenenti al sistema
formale: si tratta generalmente diistituti scolastici o universitari cheoffrono corsi speciali per adulti chedesiderano ottenere un diplomad'istruzione di livello base, medioinferiore, medio-superiore o superiore (ossia, scuole secondarie superiori per studenti adulti, scuole civiche per l'educazione degli adulti,università serali, etc.);
• organismi appartenenti al cosiddettosistema non formale: in questa categoria possono figurare "attori" di genere e livello variabili, quali scuolemedie superiori popolari, associazioni, organizzazioni con o senza scopodi lucro, iniziative finanziate daglienti locali etc., che offrono opportunità d'istruzione non inserite dinorma in un curriculum concordato evalidato a livello ufficiale (regionaleo nazionale). Qui Grundtvig si troverà a operare in territori relativamente inesplorati, in continuo mutamento, con iniziative prese da unnumero sempre crescente di operatori non formali dell'istruzione, acominciare da imprese del settoreprivato che gestiscono programmid'istruzione nell'ambito del propriooggetto sociale, per finire agli ospe-
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dali e alle carceri, le cui strutture diapprendimento e i cui corsi forniscono spesso ai discenti interessati ottime occasioni di "recupero";
• apprendimento informale e "altri percorsi educativi": Grundtvig si rivolgeanche a questi settori. Si definisce"apprendimento informale" quelloche avviene in modo non programmato, al di fuori delle strutture diapprendimento cosiddette "normali" o "convenzionali". Tra queste forme rientrano gli insegnamenti ricevuti da persone del proprio livello,l'apprendimento in famiglia, quellonell'ambito di associazioni di volontariato e così via. Può essere inseritoin questa categoria anche l'''autoapprendimento" o "apprendimentoautonomo", benché questo possaavvenire sia a livello individuale siain una struttura organizzata.
Per motivi di brevità e semplicità, nelprosieguo di questo documento i riferimenti al sistema non formale s'intendono comprendere anche la categoriadell'"apprendimento informale".Sono ammessi a partecipare ai quattrofiloni di attività di Grundtvig gli organismi descritti nel seguente elenco:organismi operanti nell'educazionedegli adulti e appartenenti al sistemaformale o non formale (ad esempio,scuole primarie e secondarie con corsiper adulti, scuole secondarie popolari, scuole finanziate da enti locali);università che svolgono attività diricerca e/odi sviluppo di curriculaper adulti, o che offrono opportunitàdi istruzione per discenti adulti; organismi che si occupano della formazione dei docenti per adulti; autoritàlocali e regionali; organismi operantinell'educazione degli adulti e appartenenti al sistema non formale e informale, ad esempio fondazioni e associazioni senza scopo di lucro, sindacati e associazioni degli imprenditori,biblioteche e musei, ospedali, carcerie riformatori, associazioni sportive,organismi di quartiere e altri "attori"che soddisfano una domanda specifica di apprendimento.
La struttura generale
Grundtvig si articola in quattro sottoazioni:
GRUNDTVIG 1 - Progetti europei di cooperazione per l'educazione degli adulti el'apprendimento lungo tutto l'arco dellavita. Un progetto europeo di cooperazione nell'ambito di Grundtvig èlm'attività consistente nella collaborazione fra istituti/organismi didiversi paesi europei, che apportanoal progetto il proprio patrimonio diconoscenza ed esperienza per raggiungere risultati concreti e innovativi, di indiscutibile valore europeo. Inmolti casi, ciò significa effettuareesperienze pilota in aree strategiche eprodurre strumenti didattici di elevata qualità. I progetti intendono inoltrerafforzare la dimensione europea nelsettore dell'educazione degli adulti.GRUNDTVIG 2 - Partenariati di apprendimento. Il partenariato di apprendimento Grundtvig è un dispositivo perattività di cooperazione su piccolascala fra organismi che operano nelcampo dell'educazione degli adultinel senso più ampio del termine.
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Rispetto ai progetti di cooperazione,più orientati al "prodotto" o comunque ai risultati, i partenariati diapprendimento sono maggiormenteimperniati sul processo, e volti a incrementare la partecipazione degli organismi più piccoli che intendono inseri.~e la cooperazione europea fra le proprie attività nel campo dell'istruzione.GRUNDTVIG 3 - Attività individuali dimobilità per il personale degli istituti diistruzione degli adulti. L'obiettivo diGrundtvig 3 è quello di contribuire amigliorare la qualità dell'apprendimento lW1go tutto l'arco della vitaconsentendo ai docenti che operanonegli istituti d'istruzione per adulti,nel senso più ampio del termine, e aquelli che operano nella formazionedei docenti di frequentare corsi di formazione di durata compresa fra una equattro settimane in un paese diversoda quello in cui normalmente lavorano. I partecipanti sono così stimolati amigliorare le proprie capacità didatti-
che, formative e di consulenza e adacquisire una più approfondita conoscenza della formazione permanentein Europa.GRUNDTVIG 4 - Reti Grundtvig. Loscopo delle reti Grundtvig è quello diconsolidare i legami tra i diversi"attori" dell'educazione degli adultinel senso più ampio del termine, dioffrire loro la possibilità di collaborare in modo più stabile ed efficace e diacquisire una più approfondita conoscenza della dimensione europeadella formazione permanente.
Per ulteriori informazioni suGrundtvig, con esempi di attività,consultare il sito web http:/ I europa.eu.intlcommieducation/SOCRATESI adult/home.html
NOTA1 Il testo è un adattamento della presentazionedel programma Grundtvig contenuta in"Programma Socrates - Guide del candidato(edizione maggio 2000)".
Veduta dell'area delle ex-Officine del Gas, ridestinata a insediamento del Politecnico di Milano (foto Stefano Topuntoli)
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IL TRIMESTRE/Studenti nell'Europa del 2000
BILANCIO DI SOCRATES ISoccorsa Le Moli
Ministero dell'Università e della Ricerca scientiftca e tecnologica - Ufficio V
Con il programma Socrates I SI evoluto realizzare uno strumento quadro che raccogliesse tutte le iniziativecomunitarie del settore istruzione,riconoscendo un carattere trasversalea questioni quali ad esempio l'insegnamento e l'apprendimento dellelingue straniere, o l'uso delle nuovemetodologie didattiche.I pochi anni a disposizione (5 anni, dicui almeno 2 di transizione), le risorsefinanziarie non sempre sufficienti, lapresenza di procedure complessehanno consentito di sfruttare solo inparte le potenzialità del programma.Nonostante questo, l'esperienza complessivamente positiva ha permessodi rinnovare il programma e di formularne la seconda fase con i necessari aggiustamenti, tra cui una duratapiù lunga, un budget globale più consistente, una struttura adeguatamentemodificata.
La partecipazione italianaa Erasmus
All'interno di questa cornice, Erasmusha rappresentato una delle azioni piùrilevanti alla quale è stato destinatopiù del 50% delle risorse finanziariedi Socrates I.Anche Erasmus è stato oggetto diprofonde modifiche di cui le principali hanno riguardato:-l'inserimento del contratto istituzio-
nale, come strumento di dialogo trale università e la CommissioneEuropea;
-la possibilità di estendere l'uso diECT5 a tutte le istituzioni.
Il contratto istituzionale, realmenteintrodotto a partire dal 1997-98, hatrovato la sua ragione di essere nellaconsiderazione che i tempi eranomaturi per promuovere una internazionalizzazione dei percorsi formativicome espressione di una strategia
complessiva di ateneo all'internodella quale il lavoro dei singoli vienepienamente riconosciuto e valorizzato. All'interno del contratto istituzionale si sono collocate tutte le attivitàdi progettazione e sperimentazionedelle istituzioni (curricula integrati,sviluppo di moduli europei, mobilitàdei docenti, etc.), nonché gli accordiinteruniversitari propedeutici allamobilità studentesca.L'estensione di ECT5, inoltre, ha rappresentato il superamento della fasepilota. Era ormai ampiamente dimostrata la validità di ECT5 come strumento di trasparenza e comparazionedei sistemi.
Il contratto istituzionale
Per quanto riguarda l'Italia, le istituzioni hanno aderito al programmacon entusiasmo. Nell'ultimo anno diSocrates I ( a.a. 1999-2000), si è giuntiad avere 95 istihlzioni titolari di uncontratto istituzionale, ossia tutte leuniversità e buona parte di istituzioninon universitarie eleggibili.Grazie alle recenti riforme nazionalidel sistema di formazione superioreartistico e musicale, che ha consentitol'ammissione dei conservatori allaseconda fase del programma, si puòragionevolmente ipotizzare una piùampia partecipazione del settore nonuniversitario nei prossimi anni.La gestione del contratto istituzionaleha comportato necessariamente unaserie di cambiamenti di tipo organizzativo all'interno degli atenei. Conmodalità e risultati differenti, granparte delle istituzioni universitariehalmo costituito o riorganizzato i propri uffici per le relazioni internazionali l , e hanno attivato strutture e procedimenti interni di coordinamento edi monitoraggio.La partecipazione italiana allo svilup-
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po di progetti curricolari integrati(CDI, CDA) o di moduli europei (EM),seppure con notevoli differenze, èstata nel suo complesso soddisfacente. Sarà interessante verificare neiprossimi almi quanti dei progettifinanziati con Socrates supereranno lafase pilota e diventeranno realmenteparte dell'offerta formativa dell'istituzione proponente.La mobilità dei docenti è risultatainvece deludente. L'Italia è stata tra ipaesi che hanno utilizzato meno questo strumento, anche se va detto che alivello europeo le cose non sonoandate molto meglio. Per la mobilitàdei docenti esistono difficoltà nel programmare i flussi con largo anticipo edifficoltà legate ai calendari accademici e agli impegni didattici.In tre almi accademici si è assistito adun costante incremento di istituzioniche hanno ottenuto un finanziamentoper la messa a punto di ECT5, in alcune o in tutte le aree disciplinari, che sisono sottoposte a valutazione delladocumentazione prodotta2 o che hanno ospitato visite di esperti ECT5.
La mobilità studentesca
Un discorso più approfondito meritala mobilità studentesca. Questa sicolloca come evento finale di unaserie di azioni che l'istituzione diappartenenza mette in atto e che vadalla scelta dei partner, alla stipula diaccordi, ad una programmazione deiflussi. A sua volta, il contratto istituzionale rappresenta la garanzia chegli accordi con le università partner,in esso contenuti, trovino l'approvazione degli organismi didattici competenti e che il periodo di studi all'estero sia pienamente riconosciuto allostudente.Da un punto di vista quantitativo, sulma mobilità Erasmus pari a circa
347.000 studenti europei nel periodo1995-99, la mobilità italiana realizzataha rappresentato 1'11% con più di38.000 studenti. Nel 1998-99, l'Italia siè collocata al quarto posto, dopoFrancia, Germania e Spagna, con unnumero di studenti pari a 11.868.La domanda di mobilità, nel suo complesso, ha subito un incremento ognianno e la maggioranza delle nostreistituzioni ha dimostrato una buonacapacità di programmazione. Ciò haposizionato l'Italia tra i primi duepaesi europei a più alto tasso di realizzazione di mobilità studentesca(60%) rispetto alla previsione inizialecontenuta nel contratto istituzionale.Le aree disciplinari maggiormenteinteressate dalla mobilità sono statequelle umanistiche, linguistiche,sociali ed economiche seguite dai settori di giurisprudenza, ingegneria,architettura, agraria e di scienze naturali, mentre medicina resta tra i campidisciplinari meno presenti. Questadistribuzione è in linea con i dati dimobilità Erasmus complessiva a livello europeo, anche se con qualche differenza come nel caso di medicina chenel nostro paese è meno presente chein altri, e dell'area relativa alla formazione insegnanti che in Italia solorecentemente vede coinvolto il sistema di istruzione superiore.Pur riconoscendo il forte impegnoche tutte le istituzioni italiane hannomostrato nell'offrire ad un più ampionumero di studenti l'opportunità difruire del programma, la percentualedi studenti Erasmus rispetto allapopolazione studentesca di riferimento è ancora molto eterogenea.Esistono squilibri regionali tra nord esud, con picchi positivi soprattuttoper le istituzioni situate in regioniquali il Trentino, il Friuli-VeneziaGiulia e il Veneto.Se questa percentuale cambia rispettoall'area geografica di appartenenza,essa varia maggiormente se si considera la mobilità per area disciplinarerispetto agli iscritti ai corsi di studiocorrispondenti. Si osservano ad esempio valori intorno al 3,7% nell'arealinguistica, e valori di poco più di 0,5nell'area di ingegneria. Non sempre,tuttavia, tra le aree disciplinari diErasmus ed i corsi di studio vi è perfetta corrispondenza.
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I paesi verso i quali si è realizzata lamaggior mobilità sono nell'ordine laSpagna, la Francia, la Gran Bretagna ela Germania. Si tratta dei paesi chehanno il maggior potenziale di ricettività in Europa e che, insieme all'Italia,realizzano circa il 70 % della mobilitàstudentesca complessiva in Europa.Tuttavia la preferenza verso laSpagna, rispetto a paesi più ricettiviquali la Germania, può nella maggiorparte dei casi ricondursi all'esistenzadi un maggior numero di accordi traistituzioni italiane e spagnole, aminori ostacoli linguistici nonché alminore costo della vita.
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La mobilità verso l'Italia
Un sistema si definisce internazionale'e competitivo se ha anche la capacitàdi attirare studenti sh'anieri in misuraalmeno pari a quanti ne invia all'estero. In Socrates I, i dati sui flussimostrano che in Italia, anche se coneccezioni, complessivamente si accolgono meno studenti di quanti se neinviano: nel 1997-98 abbiamo ospitato5.667 studenti stranieri a fronte di9.334 partiti; nel 1998-99, 6.953 contro10.868 italiani. Anche se questa differenza è legata in parte ad una diversacapacità di realizzazione della mobilità da parte delle istituzioni di appartenenza, si tratta di lm fenomeno cheva tenuto sotto controllo in quanto inItalia esistono oggettivi fattori dirischio legati principalmente a barriere di tipo linguistico e a problemilegati all'accoglienza.Rispetto ai paesi di provenienza, laSpagna è al primo posto seguita dallaGermania, la Gran Bretagna e laFrancia.
Gli studenti Erasmus italiani
Nel 1998, su richiesta del Parlamentoeuropeo, l'allora Direzione GeneraleXXII della Commissione Europea hacondotto una indagine su un campione di 20.000 studenti Erasmus con lacollaborazione delle Agenzie Nazionali Socrates-Erasmus, per analizzareil retroterra socio-economico deglistudenti Erasmus.L'indagine è stata oggetto di una rela-
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zione presentata agli inizi del 20003, aconclusione della quale la Commissione ha formulato alcune raccomandazioni agli Stati membri tra cuil'approfondimento dello studio alivello nazionale.Il Ministero dell'Università e dellaRicerca scientifica e tecnologica hadeciso di avviare un approfondimento sia comparando i risultati dell'indagine con i risultati di altri studi,come ad esempio "Eurostudent", siaanalizzando una popolazione di laureati che avessero effettuato un'esperienza Erasmus rispetto ad una popolazione di controllo.Il primo aspetto è stato curato daGiovanni Finocchietti della Fondazione Rui, coordinatore italiano dell'indagine "Eurostudent"; mentre peril secondo tipo di studio è stato incaricato Andrea Cammelli, ordinarionell'Università di Bologna, responsabile della banca dati Alma Laurea.Evidenziando solo alcuni elementiemersi, rimando alla lettura dellerispettive pubblicazioni per unapprofondimento.4Dal lavoro curato da GiovanniFinocchietti, è risultato che:1) la condizione socio-economicadegli studenti Erasmus italiani è maggiormente eterogenea della mediacomunitaria. Tra gli italiani, il 62%proviene da famiglie di livello culturale medio-basso contro il 40% rilevato a livello europeo, così come il 44%degli studenti italiani appartiene afamiglie di condizione socio-economiche medio-basse mentre la percentuale scende al 32% a livello europeo.Questa situazione rispecchia, anche secon una tendenza verso l'alto, la composizione sociale della popolazionestudentesca dell'università italiana.2) Le famiglie tendono a coprire laparte più rilevante delle spese daaffrontare per gli studi all'estero(mediamente il 56%), mentre la borsaErasmus copre circa il 24%, con differenze legate al costo della vita nelpaese di destinazione.3) Nonostante le difficoltà economiche riscontrate dalla maggioranzadegli studenti italiani intervistatiunite a difficoltà sul piano umano epersonale, la valutazione degli studenti rispetto alla propria esperienza
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TIL TRIMESTRE/Studenti nell'Europa del 2000
è positiva sia in termini accademiciche socio-culturali.
Nell'analisi condotta dal prof. Cammelli su circa 40.000 laureati di 18 università, di cui poco più del 7% vantano un'esperienza Erasmus, 1'8,6% conun'esperienza all'estero di brevedurata, e poco più dell'80% senzaalcuna esperienza di studio all'estero,si evidenziano risultati paragonabiliper quanto riguarda la situazionesocio economica, seppure con qualchedifferenza che può trovare spiegazione nel differente campione utilizzato.L'indagine analizza anche le petformance del gruppo di laureati Erasmusrispetto ai non Erasmus, rilevando untempo mediamente inferiore nel conseguire il titolo finale nonché unavotazione media di circa 4 puntisuperiore, anche a parità di condizione socio-economica e nell'ambitodello stesso corso di studi.Sebbene le differenze non siano particolarmente accentuate, l'indagine hamesso in evidenza come, tra tutti ilaureati che lavorano dopo la laurea,gli Erasmus risultino occupati inminor tempo ed in percentuale maggiore.
Considerazioni conclusive
È indubbio che il programmaSocrates abbia rappresentato per tuttigli attori coinvolti un laboratorio disperimentazione e abbia svolto la suafunzione di stimolo e di avvicinamento tra i sistemi dei diversi paesi.I risultati ottenuti mostrano il cre-
scente interesse del mondo accademico italiano nei confronti dei processidi internazionalizzazione. I differentistrumenti a disposizione sono statiutilizzati con maggiore o minore efficacia e tra i compiti della nuovaAgenzia Nazionale andrà rafforzatal'azione di diffusione delle buonepratiche.E maturata la consapevolezza che leopportunità offerte dal programmavadano integrate con altre esistenti alivello nazionale e comunitario,garantendo così il raggiungirnento dirisultati più duraturi coerenti anchecon gli obiettivi che il sistema di istruzione superiore nazionale si è datonegli ultimi anni.Infine, per quanto riguarda la mobilità studentesca, dai risultati delleindagini è emerso un problema socioeconomico che dovrà essere risoltonelle sedi opportune.Chi va a studiare all'estero per unperiodo della propria carriera di studente utilizza Erasmus. Le borsecomunitarie sono finalizzate a contribuire in parte alle spese e ciò ha resonecessaria l'integrazione economicada parte delle istituzioni.In futuro, le risorse finanziarie assegnate all'Italia saranno insufficientirispetto alla domanda. Se da un latoandranno attivate strategie e procedure adeguate a livello locale, analogamente andranno attivati o potenziati altri strumenti a livello nazionale. Ad esempio, l'attivazione di unsistema di prestiti così come l'aumento delle risorse destinate al diritto alloshldio potranno servire anche a questo scopo.
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NOTE1 A. CAMMlSA, P. SCIOLI, L. SARNO, Relazioni veramente intel'l1azionali?, in Universitas, n. 72-73,1999.2 P. BLOCK, Report for the EuropeanCorrunission - Qualitative analysis of ECTSinformation packages, August 2000.3 COMMISSIONE EUROPEA, DGEAC, Indagine slillasitllazione socio econoll/ica degli stlldenti Erasll/lIs,COM(2000) 4, def. 18.01.2000, Brussels.4 G. FINOCCHIETII, L'esperienza della II/obilitàil/ternazionale: gli stlldenti EraslI/lis italiani,Fondazione Rui/Murst, 2000.A. CAMMELLI, S. GHISELLI, G. P. MiGNOLI, I lallreati Socrates-EraSIII/IS anno 1999 - Origine sociale, Cl/rricllillm stlldiol'lllll, cOl/diziol/e oCCl/pazionale, Osservatorio Statistico dell'Università diBologna/Murst, 2000.
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"ERASMUS, UN'OPPORTUNITADA NON PERDERE
a cura di Livio Frittella
"Un'esperienza positiva sia dal plmtodi vista accademico che umano";"fantastico"; "migliore di quantopotessi immaginare"; "un'esperienzagrandiosa"; "è stato bellissimo".Questi sono soltanto alcuni dei commenti entusiastici espressi dai giovaniche hanno effettuato un periodo distudi all'estero nel quadro del pro-·.gramma Erasmus. Le note stonate chehanno caratterizzato un'esperienzaaltrimenti positiva - a giudicare daquanto affermato dagli studenti chehanno risposto al questionario proposto da Universitns - sono davveropoche, e riguardano soprattutto l'esiguità della borsa concessa dal programma, ritenuta gravemente insufficiente e pertanto da integrare confondi familiari. Però, per tutti gli altriaspetti, si passa da un'enfasi cherasenta il trionfalismo a giudizi intrisidi moderata ma completa soddisfazione.Tra questi ultimi, ecco quello espressoda Alessio Laurenzano, 23 anni,facoltà di Economia della Bocconi,quattro mesi a Manchester: "L'hoscelta per la sua notorietà e l'apprezzata reputazione di cui gode a livellointernazionale, in campo economico escientifico. All'inizio ero un po' scettico, soprattutto SlÙ contributo che questa esperienza mi avrebbe potutodare dal punto di vista universitario,per le difficoltà a seguire i corsi in lingua straniera. In realtà dopo le primesettimane la difficoltà si 'riduce' allostudio di grossi volumi, e la linguanon è più il problema principale. Dalpunto di vista umano, invece, l'arricchimento è stato subito all'altezzadelle aspettative. InnanziÌutto per lenumerose amicizie che ho fatto e chetuttora, almeno in parte, riesco a man-
Inchiesta per scoprirele caratteristiche delle
esperienze Erasmus di alcunistudenti e verificarne
il gradimento
tenere via Internet, e poi anche perchéper la prima volta ho veramente vissuto da solo, con oneri e onori delcaso".Della schiera degli entusiasti fa partela catanese Manuela Coci, ventiduenne iscritta a Scienze MFN che ha tra.scorso dieci mesi a Cadice in Spagna("non avevo possibilità di scelta, mane sono stata felice"): "Mi aspettavodi poter imparare, non dico alla perfezione, ma certamente a un buonlivello, lo spagnolo; l'Università diCadice ha tenuto per tutto l'am10accademico un corso di lingua perstudenti Erasmus, che oltre a passareottime informazioni linguistiche eculturali è sta.to un punto di riferimento per tutti noi stranieri. A livellopersonale, ho avuto la possibilità diconoscere molte persone, partendodalla mia compagna di casa (unaragazza originaria della città), comprendendo la sua famiglia e i suoiamici, nonché i colleghi all'universitàe i professori che si sono mostrati diuna gentilezza squisita".Della sua esperienza (in Finlandia:"scelta per motivi di gusto personalee soprattutto per il desiderio di viverein una metropoli") è soddisfattoanche Lorenzo Cappannari, ventiduenne studente di Economia azien-
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dale ad Ancona: "Le aspettative eranobuone e sono state confermate in toto:alloggio, università, persone, tutto hacontribuito a rendere un'esperienzache si prospettava fantastica ancoramigliore di quanto potessi immaginare"."Nonostante il metodo sia piuttostodiverso da quello della mia università,la Luiss - riferisce la ventiduenneSilvia Grechi, studentessa di Scienzepolitiche che ha scelto la Danimarca(alla Luiss mi aveva appassionato uncorso libero di lingua danese!) - icorsi sono stati interessanti per la lorovarietà e multidisciplinarità, nonchéper il fatto di offrire molti contatti conpersone addette dei relativi campi, equindi non solo approcci teorici .Riguardo all'esperienza personale,sono rimasta piacevolmente sorpresadai danesi, che per quel che miriguarda hanno smentito la loro famadi freddezza nei rapporti umani".Dice Irene La Marca, 23 anni, stessoateneo romano ma facoltà diEconomia: "Studiare in Germania, eprecisamente a Berlino - dove avevointenzione di migliorare la mia conoscenza del tedesco - è stata un'esperienza eccezionale: l'università è perfettamente organizzata e i corsi sonosvolti in modo tale da favorire l'interazione tra docente e studenti. Inoltre,Berlino è una città estremamentemultieh1ica che offre infinite opportunità culturali, di svago, di incontrocon realtà diverse tra loro e, cosa chenon guasta, ovw1que vi sono facilitazioni per studenti. Devo dire chenulla è stato inferiore alle mie aspettative e dovendo ripetere l'esperienzasceglierei sicuramente di rimanere lmanno invece di un semestre, come hofatto".
IL TRIMESTRE/Studenti nell'Europa del 2000
Politecnico di Milano: la nuova piazza adiacente alla sala lettum
Una piccola nota negativa nel racconto di Alessandro Faraci, catanese di 24anni recatosi in Belgio ("un paeseall'avanguardia riguardo alle nuovebiotecnologie del settore agricolo")per perfezionare i suoi studi diScienze e tecnologie agrarie: "L'esperienza vissuta è stata grandiosa dalpunto di vista umano e sociale, sottole aspettative dal punto di vista dellostudio, poiché si deve obiettivamentedire che i professori dell'universitàospitante trattano gli studentiSocrates con un particolare occhio diriguardo per cui si studia moltopoco".
Dall'estero all'Italia
Qual è invece il bilancio degli studenti stranieri venuti in Italia? Valganoper tutti (considerata la sostanzialeomogeneità di giudizio) le parole diNatalia Gluszkiewicz, ventitreennepolacca di Gdansk, facoltà diEconomia: "Durante il mio periodo distudi ad Ancona ho scritto la mia tesi,in inglese, sulle piccole e medieimprese in Italia. Ho avuto modo difrequentare il Centro linguistico perapprendere l'italiano. Ho imparatomoltissimo: dopo 3 settimane potevoparlare un italiano comprensibile; hoconosciuto la vostra cultura e ora homolti amici italiani, con i quali ho attivato una corrispondenza".In merito all'arricchimento del curriculum degli studi, gli studenti-campione si dichiarano soddisfatti. EccoLorenzo Cappannari: "L'esperienzaestera mi ha arricchito da ogni puntodi vista: le mie prospettive di orientamento al lavoro sono passate da unavaga indeterminatezza ad una focalizzata presa di coscienza; i miei studisono stati velocizzati (dopo aver confrontato i tempi medi dei paesi stranieri), nonché arricchiti dalla possibilità - che intendo sfruttare - di prendere una seconda laurea straniera. Seho scoperto qualcosa di nuovo?Anche troppo... La possibilità dilavorare parallelamente agli studi,portando avanti entrambi gli impegnicon successo senza 'impazzire', laprospettiva di completare l'apprendimento (tralasciando le ipotesi sull'apprendimento continuo) in una età
accettabile, la necessità di entrare incontatto in modo più pratico e fin dasubito con l'ambiente lavorativo,anche nelle università".Gli fanno eco Alessandro Faraci, "hocambiato il mio modo di vedere illaureato in Agraria, che in Belgio è considerato un vero e proprio ingegnere" eSilvia Grechi, "ho chiarito le mie ideesulla direzione da imprimere al mioultimo anno, spero, di università, e hoscelto la materia per la tesi. Ho acquisito una certa capacità di ricerca autonoma, ho scoperto nuove fonti,soprattutto per le tematiche di rilievointernazionale".
Cosa cambia da un paeseall'altro
Inevitabile trovare delle differenze tragli insegnamenti del paese di provenienza e quello in cui si è stati ospitati (tranne che per la polacca Nataliache non ravvisa diversità fra gli studiin terra natìa e l'esperienza italiana).Manuela Coci parla di "laboratorispagnoli attrezzatissimi, inesistenti aCatania"; Alessio Laurenzano dichiara che "la più grossa differenza dellaGran Bretagna rispetto all'Italia sta inuna forte enfasi sulla discussione di
vicende economiche di attualità(Unione Europea in primis ma anchedinamiche dei paesi emergenti) che inItalia vengono un po' trascurate ocomunque non integrate nei corsiimpartiti"; Irene La Marca affermache in Germania "al primo posto c'èun'università interamente a misura distudente e una cultura che esalta l'importanza della formazione anche pratica, come dimostrano le possibilitàofferte ad ogni studente di fare almeno due Pmktikum (stage) durante illoro corso di studi". All'estero, secondo i ragazzi, "ci sono classi ridotte chefacilitano l'interazione con il professore" e maggiore attenzione per l'attualità (Laurenzano), "le lezioni sonoun dialogo e le strutture, l'accessibilità delle informazioni e la disponibilità dei docenti è encomiabile aCopenhagen" (Grechi), "c'è maggioredisponibilità di materiale umano edidattico" (Coci), "la sistema ticamemorizzazione nozionistica italianaalla quale ero abituato si è scontratacon un metodo di studio più pratico eflessibile" (Cappannari), "le lezioni inGermania sono meno teoriche e inmedia il carico di lavoro per ciascw1esame è notevolmente minore" (LaMarca), "in Belgio l'ente universitàcome luogo di formazione e di ricerca
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è più 'sostenuto' dallo Stato di quanto lo sia in Italia" (Faraci) ,
Il riconoscimento degli studi
Ed eccoci alla spinosa questione delriconoscimento degli studi fatti all'estero, affrontata da alcuni dei nostriintervistati,Laurenzano: "In Inghilterra ho potutofrequentare 4 corsi Master inInternational business e Business economics che ero certo mi avrebberoconvertito in Italia con esami similigiacché avevo ottenuto la confermadai professori italiani". Coci: "Su 6
.esami sostenuti, mi sono state convalidate solo 3 materie (tra l'altroZoologia e Fisiologia corrispondono aCatania a un corso integrato; quindi iltotale sul libretto è 2 materie su 6esami). Le ragioni? Ho rifiutato chemi fossero convalidate con voti inferiori al 25". Cappannari: "Il programma di studi concordato con la mia
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università di partenza consisteva inun totale di 7 esami del ramo diEconomia aziendale da sostenerepresso l'istituzione ospite, convalidabili in 4 esami italiani (più la linguastraniera, quindi 5). Quanto concordato è stato totalmente rispettato, e latabella di conversione voti è stataequa". Grechi: "Tre degli esami cheho svolto sono pienamente riconosciuti dalla Luiss, quindi contribuiscono a formare la mia media, mentregli altri due saranno inseriti comunque nel mio curriculum con il relativovoto, e considerati un di più", Faraci:"Ho frequentato per 12 mesi l'Università di Agraria di Gent sostenendodiversi esami e svolgendo 3 mesi ditirocinio pratico-applicativo, Tutti gliesami sostenuti mi sono stati riconosciuti e, ovviamente anche il tirocinio",In conclusione, abbiamo chiesto aglistudenti Erasmus alcw1i suggerimenti da dare a cl1i è in partenza per lamedesima esperienza. "Scegliere un
paese dove fare esperienze diverse,come uno nordico, valutare l'università migliore per il proprio percorsodi studio, contattare studenti chesono già stati in quell'ateneo", consiglia Alessio Laurenzano, mentreSilvia Grechi invita ad "assorbiretutto il nuovo, senza rinunciare o sottovalutare la propria personalità",Manuela Coci suggerisce di "partirecon la voglia di conoscere, di approfittare al massimo dell'esperienza, dinon risparmiarsi"; Lorenzo Cappannari trova che "spirito di adattamento e apertura verso il nuovo sononecessari per godere appieno dell'esperienza Erasmus", Secondo IreneLa Marca, non bisogna "aver pauradelle difficoltà: le università che aderiscono al progetto sono in genereattrezzate per accogliere gli 'sprovveduti' studenti stranieri", mentreAlessandro Faraci invita a partire"perché è la più bella esperienza cheuno studente possa fare durante lasua carriera universitaria".
Il grande atrio su tre livelli che distribuisce i laboratori didattici della facolM di Architettura del Politecnico di Milano, ricavatidal riadattamel7to dell'ex-complesso produttivo Ceretti & Tanfani (foto Giuseppe BellanO
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IL TRIMESTRE/Studenti nell'Europa del 2000
I SOCRATES PROMOTERSIl lO gennaio 2000 rappresenta unadata importantissima per il mondodell'istruzione in Europa. Da quelladata, infatti, è partito il programmacomunitario Socrates II, che non èsemplicemente un rifinanziamentodel precedente programma scaduto ilgiorno prima, bensì una versione rivista e aggiornata, caratterizzata daimportantissime novità rispetto alpassato1.Vediamo un po' di fare una brevedescrizione storica.Il primo grande significativo programma a livello comunitario nelcampo dell'istruzione come è ormainoto è stato Erasmus, nato nel 1987.Bisogna rifarsi alla sua istituzione percomprendere al meglio le motivazioni che hanno spinto all'evoluzione diSocrates.Negli Anni Ottanta la Corte diGiustizia Europea fu chiamata a sentenziare sul caso di uno studente, ilquale reputava che i suoi diritti di cittadino europeo fossero stati lesi.All'atto di iscriversi presso una lmiversità francese, gli venne chiesto dipagare una tassa maggiore rispetto aquella normalmente pagata dai cittadini francesi. Lo studente vinse lacausa, e la Corte sancì il principio deldiritto all'istruzione dei cittadinieuropei all'interno di qualsiasi Statomembro. Ogni studente doveva averequindi pari diritto e pari opportunitànella scelta dell'università nell'ambito delle Comw1ità Europee.L'ammonizione da parte della giurisprudenza, così come la spinta digrandi network di studenti europeicome l'AEGEE (Associntion des EtntsGénémux des Etudinnts de l'Europe) chenascevano in quegli anni, convinse gliorgani comunitari a cercare di creareun programma che favorisse i ragazzinella sperimentazione di diversi sistemi educativi. Il favorire era inteso siadal punto di vista economico (borsadi studio), che dal plillto di vistaburocratico con l'esenzione dal pagamento di una nuova tassa d'iscrizionee con la promessa (previa autorizza-
zione del consiglio di facoltà, corso dilaurea, indirizzo) del riconoscimentodegli esami sostenuti nelle universitàstraniere. Fu creato infatti l'EuropennCredit TI'nnsfer System (ECTS) , che oggiè parte integrante di tutte le riformeuniversitarie non solo negli Statimembri.Sull'onda del successo riscosso daErasmus, nacquero così anche Comenius, riservato alle scuole di ognigrado, ed altri programmi e azioni sulmondo dell'istruzione.Perché allora nel 1995 fu creatoSocrates? Socrates veniva definitospesso come "programma-contenitore": sotto il suo nome infatti venivanoaccomunate azioni eterogenee. PerchéErasmus diventava Socrates/Erasmuse Comenius diventava Socrates/Comenius? Semplicemente perchéentrambi rappresentano diverse fasidel medesimo percorso dello studente: il suo iter formativo.Socrates rappresenta quindi lillO deiprimi riconoscimenti dell'importanzadi una visione generale dei sistemieducativi.Parlare di visione d'insieme dei sistemi educativi ha senso soprattutto se siprendono in considerazione le azionidi Socrates chiamate spesso erroneamente "secondarie".Nel Socrates I (1995-1999), ma soprattutto nella sua seconda fase, sonocomprese sia le cosiddette joint netionsche le azioni di osservazione e innovazione. Le prime mirano a crearelegan1i sia tra i vari programmi comunitari (Socrates, Leonardo, Tempus,Gioventù, etc.), che tra le singole azioni Socrates, al fine di ricercare appunto lilla certa continuità tra il mondodella scuola, della ricerca, dell'università e dell'educazione per adulti.Le seconde invece mirano prettamente allo studio dei sistemi educativi(osservazione) e ad un loro sviluppoalla luce degli studi effettuati. Gliobiettivi dello studio e innovazionenel Socrates II non sono più finalizzati quasi esclusivamente al mero sviluppo di sistemi riconoscitivi dei tito-
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li di studio e dei periodi formativieffettuati in paesi stranieri, ma mirano anche e soprattutto a mettere incomune le esperienze di realtà e istituzioni diverse, affinché ciascunopossa far tesoro delle esperienzealtrui al fine di migliorarsi in proprio,così come per testare la possibilità diun percorso comune.Sfortunatamente non esiste nella lingua italiana una parola che renda ilsignificato del motto in inglese delprogramma Socrates II: lifelong lenrning si traduce nella nostra lingua con"istruzione per tutto l'arco della vita",ma anche se il suono non è immediato come quello inglese risulta subitoevidente quali siano le volontà politiche alla base del programma.Socrates non è da considerarsi comeW1a imposizione politica che arrivadall'alto, ma come lo sviluppo distudi ed esperienze che durano ormaida più di un decelmio.È vero che chi gestisce il progetto è laCommissione Europea, chi ne vota itermini finanziari è il ParlamentoEuropeo, ma numerosissimi interlocutori sono sopraggiunti negli anniad arricc11ire il bagaglio sperimentalein materia. La Conferenza Europeadei Rettori, ad esempio, è protagonista in prima fila durante le scelte, enon a caso la Dichiarazione diBologna è uno dei fondamenti su cuisi basa Socrates II.Ecco quindi come azioni che nasconodal basso vengono istituzionalizzatedall'alto, ma ritornano poi a un'evoluzione del tipo bottom-up.All'ultimo Eduention Couneil (novembre 2000) tra gli invitati ai lavori vi eraanche lilla delegazione di studenti,chiamati ad esprimere le loro opinioni e i risultati dell'ultimo grande meeting europeo.
"50crates on the move"
Questa volontà, più volte espressadallo stesso commissario, MadameViviane Reding, si ricollega all'appro-
vazione del progetto "Socrates on themove", rientrante nell'azione cheriguarda le "misure di accompagnamento". Grazie a tale azione, con illancio ufficiale della seconda fase delProgramma Socrates, è stato approvato e finanziato dalla CommissioneEuropea il progetto "Socrates on themove".Tale progetto è stato presentato dalletre principali organizzazioni studentesche europee: AEGEE-Europe, E5lBThe National Unions of Students, ESN
Erasmus Student Network.Pur essendo la prima volta che taliorganizzazioni operano in comuneper un progetto europeo, è notevole illavoro che ciascuna di esse ha svoltoin passato, portando un contributonon indifferente al processo di integrazione europea, sopra ttu tto nelmondo studentesco.È fondamentale sottolineare che leiniziative di tali associazioni si svol- gono su base volontaria, con migliaiadi giovani e studenti che danno il proprio contributo alla costruzione diuna Europa civile e democratica, nelrispetto pacifico delle diverse lingue,culture e mentalità del vecchio Continente.Potendo contare sull'esperienza matura ta dalle tre organizzazioni nellungo processo di integrazione europea, la Commissione ha deciso diappoggiare l'idea permettendo di formare 50 giovani "Socrates promoters" provenienti da 28 diversi paesieuropei, che potessero svolgere unacampagna informativa nel propriopaese attraverso fiere e convegni enello stesso tempo essere un supporto per le istituzioni preposte alla diffusione dei programmi di mobilità,quali le agenzie nazionali Socrates, leuniversità e le scuole di ogni grado eogni altra istituzione eleggibile perpartecipare al programma.Il progetto "Socrates on the move" haavuto una prima fase di tirocinio per i50 promotori selezionati dalle treorganizzazioni svoltosi a Bruxelles inmarzo, con esperti della DirezioneGenerale Istruzione e Cultura dellaCommissione Europea e della Conferenza Europea dei Rettori chehanno presentato e spiegato in modocapillare tutte le azioni introdotte nelprogramma Socrates II, oltre a una
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generale presentazione degli altriprogrammi di mobilità, promossidalla Commissione Europea: Leonardo II, Gioventù, Tempus III.
Gli obiettivi principali
Per passare dalla teoria alla pratica,ciascun promotore è rientrato nel proprio paese prendendo inizialmentecontatti con le istituzioni preposte alladiffusione di tali programmi e pianificando le attività di promozione dasvolgersi tra aprile e dicembre 2000.I principali obiettivi dei "Socratespromoters" erano da un lato diffondere le informazioni su Socrates II,nonché sugli altri rilevanti programmi della Commissione, le opportunitàche le singole azioni offrono a studenti e insegnanti, i diritti degli studentiche si recano in uno dei paesi partecipanti, oltre all'importanza che puòavere effettuare parte dei propri studiall'estero; dall'altro lato creare deilegami tra studenti, associazioni studentesche, istituzioni universitarie,agenzie nazionali e CommissioneEuropea, per favorire un maggioresviluppo della mobilità studentescain Europa.Noi "Socrates promoters" per l'Italiaabbiamo ricevuto un notevole supporto da parte dell'Agenzia Nazionale Socrates per l'Italia, che ci hacoinvolto nelle fiere e nei saloni svoltisi nelle principali città italiane, oltrealla conferenza del lancio ufficiale delprogramma Socrates II ed alcuniseminari di aggiornamento; inoltreabbiamo ricevuto richieste di collaborazione da alcune università e scuoleper campagne informative, oltre alle"Giornate Erasmus" organizzate incollaborazione con le "antenne" locali delle nostre rispettive associazioni;non ultimo, Universitas ci ha permesso di pubblicare questo articolo sulruolo da noi svolto in questi mesi,oltre alla collaborazione con la Fondazione Rui sull'indagine Eurostudent2000, per quanto riguarda i dati sullamobilità internazionale.Inoltre, durante i tre seminari a livello europeo inclusi nel progetto, svoltisi nel mese di ottobre nelle città di trediversi paesi europei (Segovia, Bucarest, Danzica), abbiamo avuto l'op-
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portunità di confrontarci con altripromotori di differenti paesi.Ciò ha dato l'opportunità a noi promotori di confrontarci su aspetti eproblemi comuni rilevati durante lenostre attività, oltre alle diverse esigenze incontrate dalle migliaia di studenti in mobilità in ciascun paese.Dopo circa sette mesi di esperienza,noi del "Socrates in movimento", consapevoli del grande valore aggiuntoche può portare un'esperienza effettuata in un altro paese, vogliamo sottolineare l'importanza che può altresìavere una costante e sempre maggiore attività di informazione, affinchél'obiettivo proposto dalla Commissione Europea di un incremento siaqualitativo che quantitativo di docenti e studenti in mobilità possa pianpiano realizzarsi, abbattendo gli ostaçoli tuttora presenti.E per questo che alla conferenza conclusiva del progetto (Napoli 11-12dicembre 2000), dopo aver tracciatoun bilancio dell'impatto del progettoed un quadro della situazione attualedella mobilità studentesca in Europa,valuteremo insieme alle nostre associazioni e alla Commissione Europeal'eventualità di creare per i prossimianni un "Socrates on the move" II.
NOTA1 Questo articolo introduttivo e i contributi cheseguono ci sono pervenuti all'inizio del mese didicembre.
-rIL TRIMESTRE/Studenti nell'Europa del 2000
CON GLI OCCHI DELL'EUROPA
UN'ESPERIENZA fONDAMENTALE
Francesca Anzi (Trento)
È già quasi dicembre e, a quanto pare,la conferenza conclusiva di "è alleporte. Napoli ci aspetta per fare ilpunto della situazione di quello che èstato questo primo armo di "Socrateson the move". Solo pochi mesi fa eroa Bruxelles e mi stavo introducendoall'Europa di Socrates; oggi, cometante altre volte durante questi ultimimesi, ho partecipato ad un evento dipromozione: sono stata a Milano allafiera "Dal dire ... al fare". Qui hoavuto la possibilità di conoscerenuove persone, presentare loro il programma Socrates e cercare di trasmettere quella voglia e quel desiderio dipartire, di scoprire luoghi e culturediverse per mettersi alla prova e perconoscersi meglio.
Marco De Bonis (Firenze)
"La mia Europa è un grande paesefondato sul pacifico rispetto dellediversità linguistiche e culturali!".Partendo da questo motto, posso riassumere quanto questi cinque anni diesperienze a livello internazionale edi vita intensamente vissuta mi abbiano arricchito e formato.Dopo una singolare esperienza dilavoro vissuta a 19 anni all'estero, hosviluppato un grande e crescente interesse a conoscere luoghi e popolidiversi e la chiave migliore per avvicinarsi all'Europa è stato senz'altro ilcoinvolgimento in AEGEE - AssociatiOlIdes Etats Générnux des Etudiants de['Europe che, nel percorso universitarioclassico, mi ha permesso di aggiw1gere le molteplici esperienze, sia di tipoprettamente Iudica, sia a livello professionale, ultima delle quali il progetto "Socrates on the move".La mia innata inquietudine non haposto mai ostacoli al "lungo viaggio"che per cinque anni mi ha pratica-
Queste sono state le motivazioni chemi hanno spinto a partecipare adErasmus, all'associazione ErasmusStudent Network e a "Socrates on themove".Durante quest'ultimo anno, dopol'entusiasmante e altrettanto formativa settimana a Bruxelles, ho avutomodo di prendere contatto con varieistituzioni: l'Agenzia Nazionale, laFondazione Rui, gli uffici Eurodesk,gli uffici Iniormagiovani e le divisionirapporti internazionali delle università che ho visitato e che mi hannoaiutato a portare avanti il mio "lavoro" come promoter. Da una parte essehmmo sicuramente contribuito allamia formazione personale, dall'altraio ho collaborato con loro a divulgare
mente portato a contatto con moltissime realtà, persone, culture delVecchio Continente, pur con un crescente interesse verso il mio paese, ilmio popolo, la mia lingua.Tutto ciò poteva essere ben conciliatocon le opportunità che Firenze, luogoin cui studio, offriva soprattutto nelcontesto universitario: studenti provenienti da tutta Europa, corsi di tuttele principali lingue europee, luoghid'arte incomparabili per escursioni efeste di ogni sorta in cui si creavanoineguagliabili atmosfere internazionali!E dai semplici inconh"i per conversazioni, escursioni, feste, etc., assieme algruppo di AEGEE mi sono impegnatoper favorire l'integrazione degli studenti sh"anieri con la realtà locale,sotto tutti gli aspetti. In tal modo, daisemplici viaggi di piacere ho sviluppato un interesse sempre maggioreverso le opportunità di studio in altripaesi europei, tenendo contatti con
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il programma Socrates: ho cercato dichiarire le informazioni riguardo aiprogrammi europei laddove eranoconfuse, ma specialmente ho cercatodi rivolgermi a chi non sapeva nullaal riguardo. Mi riferisco ai ragazzidelle scuole superiori che non conoscono la possibilità, una volta iscrittiall'università, di frequentare dei corsipresso atenei stranieri; oppure agliinsegnanti delle scuole superiori, chenon sanno di poter trascorrere unanno perseguendo, per esempio, gliobiettivi descritti all'interno di unprogetto concordato con alh"e scuoledi paesi stranieri. Penso che sia proprio questo il target da raggiungerenello sviluppo Socrates. Ed è propriosu questo che porrò l'accento nell'esprimere, ai futuri Socrates promotersla mia esperienza, quando si appresteranno l'anno prossimo a continuare quest'iniziativa che già nel prirÌlOam10 ha dato notevoli frutti.
istituzioni preposte alla diffusionedelle informazioni e ponendomicome possibile canale di mediazionetra istituzioni e studenti.L'attività svolta con AEGEE a livelloeuropeo mi ha permesso di sviluppare capacità linguistiche, socializzarecon migliaia di studenti europei emantenere un continuo interesseverso la mobilità europea, soprattuttonel contesto universitario.E il "tesoro" raccolto negli anni hah'ovato la migliore forma di espressione con il grande progetto "Socrateson the move", che mi ha permesso diformalizzare questa attività come unSocrates promoter.Dopo un iniziale tirocinio formativoho dato la mia collaborazione a università e istituzioni che svolgono ufficialmente attività di promozione deiprogrammi di mobilità, che mi hannodato un notevole supporto e fattoconoscere da vicino le diverse realtàdel contesto nazionale, assieme adaltri tre colleghi Socrates promoterper l'Italia.Per ben sei mesi ho spaziato tra norde sud Italia, tra fiere e università, ricevendo richieste di collaborazione oinformazione, con W1a continua atti-
vità promozionale che mi ha fatto credere nell'importanza che il mio ruoloriveste, per dare lill pur piccolo mareale contributo alla costruzione dilill'Europa libera da barriere istituzionali, che permetta lilla continua e crescente mobilità di idee e di persone.La mia attività "on the move" mi haperciò permesso di comprendere lediversità che esistono da lilllato tra lemolteplici realtà italiane, le quali possono tuttavia essere valutate comedifferenti contributi che concorronoper il comlille scopo di informare esensibilizzare studenti, docenti, adulti in generale, a sperimentare l'ineguagliabile valore aggiunto che offrelill'esperienza di studio o di lavoroeffettuata in lill altro paese europeo;dall'altro lato, confrontandomi con icolleghi promoters di altri paesi hoconstatato come altrove si riescano asfruttare meglio tali opportunità, grazie all'impegno concreto di governied istituzioni.Avviandomi a terminare l'attivitàcome Socrates promoter mi auguroche si comprenda l'importanza diincrementare tali iniziative, in lillapossibile seconda fase "Socrates onthe move" affinché l'ideale di portarela mobilità studentesca nel contestoeuropeo dall'attuale circa 1% al 10%durante i sei anni di durata delSocrates II possa essere il preludio perlilla futura mobilità pressoché totale,indispensabile per la costruzione diun'Europa fondata sul rispetto dellesue diversità linguistiche e culturali.
Politecnico di Milano: un'aulainformatizzata
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gUALCOSAECAMBIATOCarlo Fadda (Cagliari)
Sono da 6 anni membro dell'AEGEE eposso considerarmi lm "europeistaattivo"; parlo, oltre all'italiano e alsardo, inglese e spagnolo, ma questosarebbe da considerarsi normale, senon fossi di Cagliari. Molti dei mieiamici stranieri, infatti, parlano almeno due lingue straniere, viaggiano eimparano a scoprire l'Europa, le suetradizioni, la sua cultura. lo sonoancora indietro, anche se le mie attività mirano a contribuire a costruirequello in cui credo.Per quanto riguarda il "Socrates onthe move", io e i miei colleghi ci troviamo ormai in dirittura d'arrivo, ecome sempre accade in queste occasioni, è tempo di bilanci, personali edi gruppo.Anzitutto quello che mi sono chiestoè: cosa è cambiato in me dopo esserediventato Socrates promoter? Mentirei sicuramente se dicessi che non ècambiato nulla, è cambiato eccome.È vero che siamo stati selezionati tra iragazzi europei con i migliori curriculum in materia di esperienza sul programma Socrates e sulla sua promozione, e questo lascerebbe presagireuna certa continuità con le attivitàpassate. In teoria è così, ma quella settimana a Bruxelles ha cambiato il miomodo di agire e confrontarmi concerte problematiche.Anzitutto le campagne di sensibilizzazione al progetto Socrates che facevo prima le facevo da ragazzino,
. senza responsabilità e, soprattutto,senza lill'adeguata preparazione.A Bruxelles in realtà ho potuto imparare molto poco di quello che dovrebbe essere il bagaglio di preparazionedi un Socrates promotel~ ma ho imparato due cose fondamentali: quellache molti giuristi chiamerebbero inmaniera riduttiva ratio legis dei programmi comunitari, ma soprattuttoche credevo nel progetto, e che dovevo impegnarmi durante il mio mandato.
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Da ciò ho capito che al ritorno inSardegna dovevo anzitutto sedermidavanti a ili1 computer e davanti adalcuni libri e pubblicazioni e acquisirele competenze che mi mancavano.Certamente trovarsi inseriti in lilladimensione che prima sembrava lontanissima mi ha aiutato moltissimo.L'orgoglio nel vedere il mio nome e imiei recapiti pubblicati nel sito internet della Commissione Europea conl'esortazione a contattarmi è stato poilill motivo fondamentale di coinvolgimento.Dal giorno in cui ero Socrates promoter a tutti gli effetti qualclillo ha scommesso su di me, qualcuno ha investito, qualclillo di molto importante chenon volevo deludere.Spero che tra lill mese (alla fine del"Socrates on the move") io e i mieicolleghi saremo in grado di vedere lefacce sorridenti di quanti ci hannoaffidato questo compito, leggereinsomma la soddisfazione nei loroocchi, così come la si potrà leggere neinostri. lo ho cercato di spendere tuttele mie energie, e a dire il vero anchemolti dei miei quattrini personali, maso che quanto sto portando avantinon finirà qua, magari neSSlma delleistituzioni con le quali sono venuto acontatto mi telefonerà lill giorno peroffrirmi lill lavoro stabile, ma l'esperienza che sto facendo non è certamente trascurabile, né dal plmto divista professionale, né dal punto divista umano e pe,rsonale.In questi mesi ho girato tanto, ed hopotuto, oltre che prestare la mia operadi promotore, osservare diverserealtà, diversi colleghi universitari, leloro esigenze, le loro abitudini; allostesso modo sono venuto a contattocon persone e istituzioni che lavoranonel campo dell'istruzione, e ciascunodi essi, ragazzi, ministri, funzionariitaliani e non, ha potuto insegnanniqualcosa.Sarebbe inutile in questa sede annoiare il lettore con dettagliati report sullemie attività degli ultimi nove mesi, enon intendo farlo.Sarebbe piÙ opporhmo semmai parlare di quali siano i miei progetti peril futuro, ma le idee non sono moltochiare. Il 12 dicembre a Napoli con i .colleghi si discuterà sull'eventualitàdi reiterare il progetto SOTM, che, stan-
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IL TRIMESTRE/Studenti nell'Europa del 2000
maid'e
do alle fonti ufficiose da Bruxelles,dovrebbe essere rifinanziato dallaCommissione Europea.Sicuramente quello che vorrei io ènon perdere tutta l'esperienza che ho
accumulato in questo periodo, sfruttando l'occasione che mi è stata data econtinuando a lavorare in un ambitoche mi affascina. Quello di cui sonosicuro è che il 31 dicembre per quanto
mi riguarda (e credo che la maggiorparte dei miei colleghi sia d'accordo)non segnerà la fine dell'impegno cheho preso, ma solo la fine di un progetto.
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UN MISSIONARIO AD ALTA VELOCITÀBiagio Fiorito (Napoli)
Ho iniziato quest'avventura, quasiper caso, per gioco e ora mi ritrovo adessere un missionario!!! Ma andiamocon ordine.Anch'io ho fatto l'Erasmus (nel 1996),anch'io ho sofferto della "sindromepost-Erasmus", anch'io ho visto comeili1ica cura alla sindrome l'associazionismo.Con un paio di amici, anche loro"convalescenti", abbiamo rifondato aNapoli una sezione dell'ErasmusStudent Network, un'associazionesenza scopo di lucro che ha come finequello di favorire l'integrazione deglistudenti stranieri nella città ospitante.Napoli nel mio caso. Altro fine istituzionale dell'associazione è il favorirela mobilità dagli studenti locali.Non ho mai fatto il conto di quantemattinate ho trascorso cercandoalloggi per gli studenti Erasmus,quante ore ho trascorso parlando coni loro professori, quante sveglie all'alba per poter far visitare loro Pompei,Capri o Sorrento, quante fotocopie hofatto, quante schede telefoniche consumato e quanti litri di birra ho bevuto. Non lo voglio sapere.Non mi è bastato terminare gli studi,non mi è bastato fare capolino nelmondo del lavoro per poter lasciarel'associazione. Per poter abbandonarela mia "famiglia". Già, la mia famiglia. Lo dico senza esagerare. Quantevolte mi sono scoperto davvero solod'estate quando tutti gli Erasmuserano partiti.Ho h'ascorso gli ultimi cinque amùdella mia vita in lm clima "multiculhlrale", in una dimensione europea.Concetti difficili da spiegare. Facili davivere. Ma una domanda mi assilla-
va: perché i miei amici napoletani,quelli di scuola, quelli del quartiere,quelli di sempre non mi capivano e,anzi, mi dicevano che "perdevo"troppo tempo con "questi stranieri"?Per la verità io sono convinto che iltempo l'abbiano perduto loro. Hosempre avuto la sensazione che la miavita viaggiasse a una velocità doppia,tripla rispetto alla loro, avevo la sensazione che loro fossero immobili,sempre uguali a se stessi, che non crescessero, che non si evolvessero, chenon avessero tutti gli strumenti perfare delle scelte, per confrontarsi, peraprire la loro mente.Avrei volentieri regalato a tutti unanno di Erasmus. Facevo una pubblicità incredibile ai bandi universitariper l'assegnazione delle borse, miprodigavo a tranquillizzare i partentie a dar loro consigli.Non immaginate il dolore e il dispiacere che provavo quando sapevo chedelle borse rimanevano inutilizzate,quando sapevo che studenti ritornavano a casa dopo una settimana.Improvvisamente, poi il ProgrammaSocrates entrò di nuovo nella miavita. Dopo l'azione Erasmus avevo lapossibilità di prendere parte ad unprogetto che trovai subito geniale: il"Socrates on the move". Un progettoche sembrava fare proprio al casomio. Mi venivano dati tutti gli strumenti per poter promuovere le diverse possibilità per fare esperienza inquel famoso clima multiculturale.Promuovere con un diverso approccio, questa volta di tipo orizzontale,da studente a studente.Oramai è già un po' di tempo cheorganizzo eventi divulgativi sul pro-
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gramma Socrates II. Ho imparato adorganizzare conferenze, a parlare inpubblico, a relazionarmi con autoritàe con scolari, addirittura ho sperimentato metod~ di promozione nonconvenzionali. E stata un'esperienzastraordinaria. Soprattutto ho imparato tantissimo sulle politiche comunitarie riguardanti l'istruzione.E stato tutto ili1 continuo susseguirsi diemozioni: la prima volta che ho parlato davanti a 300 studenti liceali, inPuglia; quando ho collaborato conl'Agenzia Nazionale Socrates-Erasmus"lavorando" nel loro stand; quando hofatto un breve resoconto sull'attivitàdei promoters al CNR, davanti a tutti irappresentanti delle wùversità italiane;infine, quando ho scambiato qualcheparola con Viviane Reding.Quindi, sul piano emotivo e formativo questa esperienza mi ha regalatotantissimo e credo, inoltre, che taleattività sia anche molto positiva per ilmio curriculum vitne.In generale, fra gli shldenti ho notatomolto interesse per le varie possibilitàche offre il Socrates II, ho, però,riscontrato anche tantissima disinformazione e confusione.Campagne promozionali come questa del "Socrates on the move", sonostrumenti formidabili d'informazionee vanno incoraggiate, portate avanticon continuità ed anche potenziate.C'è una grandissima sete d'informazione fra i giovaIù, giovani che amaI10ascoltare i racconti di chi ha vissutoqueste esperienze direttamente, giovani che vanno anche rassicurati suciò che potrebbe attenderli. È questala mia missione, è così che mi sento avolte: come lm missionario.
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GLI UFFICI ERASMUS DELLE UNIVERSITÀ ITALIANEL'elenco degli uffici Socrates/Erasmus di tutte le istituzioni italiane di istruzione superiore è disponibileon·line all'indirizzo www.murst.itlsocrates/institutions.htm alla voce "Uffici Socrates/Erasmus"
ANCONA
Uni'Versità degli studi
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BARI
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Politecnico
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BENEVENTO
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BERGAMO
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BOLZANO
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CHIETI
Università degli studi"Gabriele D'Annunzio"
Ufficio amministrativo:dott.ssa Gabriella Di PeppeUfficio rapporti internazionaliRettorato - CampusuniversitarioVia dei Vestini, 3166013 Chieti scaloTe!.: 0871-355.6126/.6054Fax: 0871-355.6128E-mail: [email protected]
Sito Internet:http://www.unich.it/uri/index.htm
COSENZA
Università degli studidella Calabria
Ufficio amministrativo:dott.ssa Franca LeonoraMorroneUfficio Socrates e contratti diricerca comlmitariaVia Pietro Bucci - Edificioamministrazione87030 Arcavacata di RendeTe!.: 0984-493.709Fax: 0984-493.624E-mail: [email protected] Internet:http://www.unical.it/socrates/welcome.html
FERRARA
Università degli studi
Ufficio amministrativo: sig.raGiuseppina Antolini, sig.raClaudia FongaroUfficio relazioniinternazionaliVia Savonarola, 944100 FerraraTe!.: 0532-293.200/ .204Fax: 0532-293.203E-mail: [email protected];[email protected] Internet:http://www.urtife.it/ateneo/didattic / socrates.htm
FIRENZE
Università degli studi
Ufficio amminish'ativo:dott.ssa Silvia Garibotti, sig.raIlaria Borselli, sig.ra FedericaBertozzi, sig.ra MichelaFerrettiUfficio organizzazionestrutture didatticheVia Giorgio La Pira, 450121 FirenzeTe!.: 055-275.7671/.7683Fax: 055-275.7681E-mail:[email protected] Internet:http://www.unifi.it/socrates.html
21
50125 FirenzeTel.: 055-240.246/.173Fax: 055-241.799E-mail: [email protected]
GENOVA
Università degli studi
Ufficio amministrativo: sig.raPatrizia VerzellesiServizio ricerca e relazioniinternazionali - Settore IIVia Balbi, 516126 GenovaTel.: 010-209.9300/ .9545/ .9496/ .5012Fax: 010-209.9382E-mail:[email protected];[email protected];[email protected] Internet:http://www.unige.it/coopint/
L'AQUILA
Università degli studi
Ufficio amministrativo: dottoLuigi Di Domenico, sig.Ascenzo GubbiottiUfficio affari generaliPiazza Vincenzo Rivera, 167100 L'AquilaTel.: 0862-432.238/ .092Fax: 0862-432.003E-mail:[email protected] Internet:http://www.lmivaq.it/rein/rein02.htm
LECCE
Università degli studi
Ufficio amministrativo: dottoAntonio Lezzi, sig.ra TizianaMarottaUfficio affari generali edErasmus bureauViale Gallipoli, 4973100 LecceTel.: 0832-336.215/ .214Fax: 0832-336.309E-mail: [email protected];[email protected] Internet:http://www.lmile.it/ateneo/programmi_europei/Default.htm
MACERATA
Università degli studi
Ufficio amministrativo: sig.raClaudia MengoniCentro rapporti internazionalipiaggia dell'Università, 262100 MacerataTel.: 0733-258.632Fax: 0733-258.636E-mail: [email protected]
MESSINA
Università degli studi
Ufficio amministrativo:dott.ssa Elvira La Rocca,sig.ra Valeria D'Audino, sig.raNorita De AngelisUfficio SocratesPiazza Pugliatti, 198100 MessinaTel. e fax 090-676.4278Fax: 090-717.762E-mail: [email protected]
MILANO
Università degli studi
Ufficio amministrativo:dott.ssa AÌ1na Maria DeGaetano, dott.ssa VirnaPiazzi, dott.ssa MonicaSinibaldi, dott.ssa AngelaD'AlessandroDivisione Affari generali Ufficio programmi comunitaridi formazioneVia Festa del perdono, 720122 MilanoTel.: 02-5835.2041/ .3500/ .3501/.3504Fax: 02-58304482E-mail:[email protected];virna.piazzi@unimLit;[email protected];[email protected] Internet:http://studenti.divsi.unimi.it/socrates/
Politecnico
Ufficio amministrativo: arch.Paola FerriCri - Centro per le relazioniinternazionaliPiazza Leonardo da Vinci, 3220133 Milano
•
UNIVERSITAS 78
•
Tei.: 02-2399.2340Fax: 02-23992339E-mail: [email protected];[email protected] Internet:http://www.polimi.it/facoltaling/leonardo/servizi/Mobill
Università cattolica delSacro cuore
Ufficio amministrativo: dottoGuido Castelli, dott.ssaFloriana Conte, dotto MarioGattiUfficio relazioniinternazionaliVia Morozzo della Rocca, 2/a20123 MilanoTel.: 02-7234.5801Fax: 02-7234.5806E-mail: [email protected];[email protected];[email protected];Sito Internet:http://www.unicattit/serviziIrelintl
Università commerciale"Luigi Bocconi"
Ufficio amministrativo:dott.ssa Sonia GiudiciServizio relazioniinternazionaliVia R. Sarfatti, 2520136 Mi!anoTei.: 02-5836.2254Fax: 02-5836.2204E-mai!:[email protected]bocconi.itSito Internet:http://www.lInibocconi.it/bocconilservizi!estero I estero1.htm
Libera Università dilingue e comunicazione Iulm
Ufficio amministrativo:dott.ssa Sonia Giannotto, sig.Francesco OrroUfficio affari internazionaliVia Filippo da Liscate, 120143 MilanoTel.: 02-8914.1345/.1395/.1396Fax: 02-89141266E-mail:[email protected] In ternet:http://www.iulm.it/didatticaB.htm
Libera Università Vita Salute "San Raffaele"
Ufficio amministrativo: sig.raLuisa MeldolesiVia Olgettina, 5820123 MilanoTei.: 02-2643.3813Fax: 02-2643.4704E-mai!: [email protected] Internet:http://www.fondazionesanraffaele.it I uhsrI serv_4.h tml
Università degli studi diMilano - Bicocca
Ufficio amminish'ativo:dott.ssa Stefania MilaniUfficio SocratesPiazza dell'Ateneo nuovo, 120126 MilanoTel.: 02-6448.6149Fax: 02-6448.6005E-mail: [email protected] Internet:http://www.unimib.it/socra tes I socrates .htm
MODENA/REGGIOEMILIA
Università degli studi
Ufficio anmlinistrativo:dott.ssa Maria Rosaria Tosco,sig.ra Francesca Bergamini·Ufficio rapporti internazionaliCorso Vittorio Emanuele,53/141100 ModenaTel.: 059-205.6568/.6567Fax: 059-205.6566E-mail:[email protected];[email protected] Internet:http://pinss.lmimo.it/serviziImob.htm
NAPOLI
Università degli studi"Federico II''
Ufficio amministrativo:dott.ssa Antonietta D'AuriaAttanasio, dott.ssa FernandaNicotera, dott.ssa FabriziaVenuta, dott. ClaudioSolimene, sig.ra MariaMonsurrò, sig.ra LuigiaMondo
Ufficio Programmiinternazionali di mobilitàDocenti e studentiVia Alcide De Gasperi, 5580133 NapoliTel.: 081253.4810/.4808/.4809/.4811/.4812/.4813Tel. e fax 081-253.4801E-mail:[email protected] Internet:http://www.amministrazione.unina.itl studenti!mobilita IMobilitaLaterale.htm
Istituto universitarioorientale
Ufficio anmlinistrativo:dott.ssa Patrizia Zotti, dott.ssaValeria De Bonis, dotto LuigiMondo .Ufficio relazioniinternazionali, ricercascientifica e alta formazioneVia Melisurgo, 4480134 NapoliTel.: 081-760.5313/.5314/.5315Fax: 081-760.5310E-mail: [email protected] Internet:http://wvvw.iuo.it/relaz_int/web_rel_int.htrnll r_in terISocrates.htm
Seconda Università deglistudi
Ufficio amministrativo:dott.ssa A.tmamariaCandalino, dott.ssaAlmerinda De FranciscisUfficio Accordi internazionaliViale Beneduce, lO81100 CasertaTel.: 0823-274.9401.941Fax: 0823-351.839E-mai!:[email protected];[email protected];[email protected] Internet:http://www.lmina2.it/ceda/affgen.htm
PADOVA
Università degli studi
Ufficio amministrativo:dott.ssa Emanuela PaVia,
22
dott.ssa Roberta Rasa, dottoNicola Benfatto, sig.ra SabrinaMarchioriUfficio relazioniinternazionaliVia VIII Febbraio, 235122 PadovaTei.: 049-827.3061/.3062/.3063Fax: 049-827.3060E-mail: [email protected]ùpd.it;benfalù@lIx1.unipd.it;[email protected] Internet:http:! hvww.unipd.it/programmi!formazione I socrates1.html
PALERMO
Università degli studi
Ufficio anmlinistrativo:dott.ssa Anlalia Ciliberto,dott.ssa Santa CurròUfficio relazioniinternazionaliPiazza Marina, 6190133 PalermoTel.: 091-607.57271.5730Fax: 091-611.1820E-mail: [email protected] Internet:http://www.unipa.it/-relinterISOCRATESI index.htm
PARMA
Università degli studi
Ufficio anmluùstrativo: dottoAlessandro Bernazzoli, sig.raSara Tesemma, sig.ra TizianaCordaroUfficio Socrates/ErasmusVia Università, 1243100 ParmaTei.: 0521-904.203/.289Fax: 0521-904.353E-mail:socra [email protected] Internet:http://relpllb.ceda.unipr.it/settoriscambilculturali.html
PAVIA
Università degli studi
Ufficio amministrativo:dott.ssa Antonella Soresuli,sig.ra Lorena Bertocchi(mobilità studentesca)Via sant'Agostino, 8
IL TRIMESTRE/Studenti nell'Europa del 2000
na
i3
27100 PaviaTe!.: 0382-504.302Fax: 0382-504.314E-mail: [email protected];[email protected] Internet:http://www.lmipv.it/erasmus/ index.hhnl
dott.ssa Silvia Massara,dott.ssa AlessandraBendiscioliUfficio relazioniinternazionali(contratto istituzionale)sh'ada Nuova, 6527100 PaViaTel.: 0382-504.225/.217Fax: 0382-504.529E-mail: [email protected]
PERUGIA
Università degli studi
Ufficio ammÌlùstrativo:dott.ssa Maria LauraBellocchi, sig.ra MariaNovella Stefanini, sig.ra SoniaTrÌllariUfficio relazioniinternazionaliPiazza Università, 106100 PerugiaTe!.: 075-585.2176 /.2093Fax: 075-584.7225E-mail: Uri@lllÙpg.itSito Internet:http://www.unipg.it/-uri/erasmus.htrn
Università per stranieri
Ufficio amministrativo: sig.raRita GaleatiUfficio affari internazionaliPiazza Fortebraccio, 406100 PerugiaTel.: 075-574.6263Fax: 075-574.6463E-mail: [email protected] Internet:http://www.unistrapg.it
PISA
Università degli studi
Ufficio amministrativo:dott.ssa Manuela MarÌlù,sig.ra Bruna OrlandoUfficio per lo sviluppo deirapporti internazionali con
enti ed impreseIWlgarno PacÌllotti, 43/4456100 PisaTel.: 050-920.115/.227Fax: 050-920.222E-mail: marÌlù@adm.unipi.it;[email protected]ùpi.itSito Internet:http://www.unipi.it/rappint/ socrates.htrnl
dott.ssa Franca Cancherini,dott.ssa Francesca Ferti, sig.raIvonia Salituri, sig.ra NadiaConfortiDipartinlento amministrativoper le attività istituzionali,Settore 4 - UIùtà operativa lO- Azione 2Via cardinale Maffi, 3956127 PisaTe!.: 050-836.017/ .032/ .030/ .031Fax: 050-552.085E-mai!: [email protected]ùpi.it;[email protected];socra [email protected]
Scuola normale superiore
Ufficio amministrativo: sig.raRomana CampagIÙ, sig.raEmanuela BrustolonUfficio Affari generaliPiazza dei Cavalieri, 756126 PisaTe!.: 050-509.235Fax: 050-509.029E-mai!: [email protected] Internet:http://www.sns.it
Scuola superiore di studiuniversitari e diperfezionamento"Sani'Anna"
Ufficio ammilùstrativo:dott.ssa Chiara BusnelliDivisione formazionewliversitariaVia G. Carducci, 4056100 PisaTe!.: 050-883.273Fax: 050-883.225E-mai!: [email protected] Internet:http://www.sssup.it
POTENZA
Università degli studidella Basilicata
Ufficio arnnùnistrativo:dott.ssa Mariangela ColucciUfficio speciale ricercascientifica e rapportiÌllternazionaliVia Nazario Sauro, 8585100 PotenzaTel.: 0971-202.198/.199Fax: 0971-546.86E-mail: [email protected] Internet:http://www.lmibas.it/ects/index.htm
REGGIO CALABRIA
Università degli studi
Ufficio ammilùstrativo: dottoAntOlÙO RomeoUfficio relazioniinternazionaliVia Zecca, 489125 Reggio CalabriaTel.: 0965-246.12/ .16Fax: 0965-332.201E-mai!: [email protected];yolande.locascio@illÙrc.itSito Internet:http://www.lmirc.it/erasmus/
ROMA
Università degli studi "LaSapienza"
Ufficio ammilùstrativo:dott.ssa Mati!de Capolei,sig.ra Rita Belli, sig.ra NadiaGirolamiSettore prograrnnùinternazionali - RipartizioneIV Studentipalazzo delle Segreterie scala C - piano terraPiazzale Aldo Moro, 500185 RomaTel.: 06-4991.2728/ .2729 / .2730Fax: 06-4991.2735E-mail:[email protected] Internet:http://www.uniromal.it/amm/relint/4.htrnl
Università degli studi"Tor Vergata"
Ufficio arnmilùstrativo:dott.ssa Marina TesauroUfficio Scambi culturaliVia O. Raimondo, 800173 Roma
23
Te!.: 06-7259.2556/ .2104Fax: 06-7236.605E-mail: [email protected] Internet:http://www.Wliroma2.it/studenti/erasmus/erasmus.htm
dotto Massimiliano BrancatoUfficio Scambiculturali/Servizio ErasmusVia O. Raimondo, 800173 RomaTel.: 06-7259.2555Fax: 06-7236.605E-mail: [email protected]
Libera Universitàinternazionale degli studisociali "Guido Cadi"
Ufficio arnmilùstrativo:dott.ssa Annamaria Ricciardi,dott.ssa Giovanna Marra,sig.ra Anna LiguoriUfficio relazioniinternazionaliViale di Villa Massimo, 5700161 RomaTel.: 06-8522.5711 / .5722/ .5726Fax: 06-8552.024E-mail: [email protected];[email protected]; [email protected] Internet:http://www.1uiss.it/relazioni_Ìllternazionali/ index.htm
Libera Università "MariaSS. Assunta"
Ufficio a11111Ùnistrativo: sig.raPasqua TamponiUfficio internazionaleVia della Traspontina, 2100193 RomaTe!.: 06-6842.21Fax: 06-6878.357E-mail:lumsa@giannuh·i.caspur.itSito Internet:http://www.1umsa.it/Socrates.htm
Istituto universitariostatale di scienze motorie
Ufficio ammirtistrativo: sig.raCirtzia PaceUfficio relazioniinternazionaliPiazza Lauro de Bosis, 1500194 RomaTe!.: 06-3609.5561Fax: 06-3600.2884/3215.313E-mai!: [email protected]
UNIVERSITAS 78
Libera Università"Campus bio-medico"
Ufficio amministrativo: dottoPaolo ParisiUfficio relazioniinternazionaliVia E. Longoni, 8300155 RomaTe!.: 06-2254.1354Fax: 06-2254.1456E-mai!: [email protected] Internet:http://www.unicampus.it
Università degli studi"Roma Tre"
Ufficio amministrativo:dott.ssa Roberta EvangelistaUfficio relazioniinternazionaliVia Ostiense, 15900154 RomaTe!.: 06-5737.0213/.0251/.0453Fax: 06-5737.0479E-mai!: [email protected];[email protected] Internet:http://w2.uniroma3.it/internazionali1internazionali.asp
Libera Università deglistudi "San Pio V"
Docente delegato: prof.Alberto RimicciVia delle Sette chiese, 13900145 RomaTe!.: 06-5140.101Fax: 06-5140.101/6878.252E-mai!: [email protected] Internet:http://www.luspio.org
SALERNO
Università degli studi
Ufficio amministrativo: dottoDomenico Grillo, dott.ssaAnnunziata Fraiese, dott.ssaGiuliana Ricciardi, dottoGennaro VietriUfficio Socrates/ErasmusVia Ponte don Melillo84084 FiscianoTe!.: 089966.2401.2451.404/.012Fax: 089-966.255E-mai!: [email protected];[email protected] Internet:http://www.unisa.it/
Erasmuslcopert48.html
SASSARI
Università degli studi
Ufficio amministrativo: dott.Gasperino Pala, dotto GiorgioCau, dott.ssa Anna L.FrassettoUfficio relazioniinternazionalilargo Macao, 3207100 SassariTe!.: 079-229.9801.978Fax: 079-229.979E-mai!: [email protected] Internet:http://www.uniss.it/erasmus-socratesl
SIENA
Università degli studi
Ufficio amministrativo:dott.ssa Annalisa Poggialini,sig.ra Katia Medaglini, sig.raMilena FaddaUfficio relazioniinternazionaliVia san Vigilio, 653100 SienaTe!.: 0577-232.416/.403/.422Fax: 0577-232.392E-mai!: [email protected];kmedaglini@unisLit;fadda@unisLitSito Internet:http://www.unisLit/ammin/urilse.html
Università per stranieri
Ufficio amministrativo: sig.raGiuseppina Grassiccia,dott.ssa Stefania Eutropi,dott.ssa Laura Failli, sig.raTiziana PetriniDivisione Promozione erelazioni internazionaliVia Pantaneto, 4553100 SienaTe!.: 0577-240.164/.1651.166Fax: 0577-270.630E-mai!: grassiccia@unistrasLit;prorelint@wustrasLitSito Internet:http://www.unistrasi.it
TERAMO
Università degli studi
24
Ufficio amministrativo: dottoEzio Speca, dott.ssa GiovannaCacciatoreUfficio affari internazionaliViale Crucioli, 12264100 TeramoTe!.: 0861-266.223/.291Fax: 0861-266.549E-mai!:[email protected];[email protected] Internet:http://www.unite.it/Ateneo1scambLhtrnl
TORINO
Università degli studi
Ufficio amministrativo:dott.ssa Mariangela NasiMarengo, dott.ssa Maria RosaCitarda, dotto Georges KaboréArea ricerca e relazioniinternazionali - Sezionemobilità internazionaleVia S. Ottavio, 810124 TorinoTe!.: 011-883.082/.054Fax: 011-836.100E-mail:[email protected] Internet:http://www.rettorato.unito.it1peechi_studia1prog_mobilita 1mobilita1indice_socrates
Politecnico
Ufficio amministrativo:dott.ssa Maria CristinaCaminiti, sig.ra StefaniaPortaiuri, dott.ssa AnnaSolaro, dotto Mirko VaranoSocrates information centerCorso Duca degli Abruzzi, 2410129 TorinoTe!.: 011564.6124/.62471.6115/.4123Fax: 011-564.6295E-mai!: [email protected];[email protected] Internet:http://www.sds.polito.it/socrates/out_in.html
TRENTO
Università degli studi
Ufficio amministrativo: dott.ssaPatrizia Paoli, sig.ra CinziaChini, sig.ra Lucia Gadotti
Ufficio Socrates ErasmusVia Verdi, 838100 TrentoTe!.: 0461-882.902/.9081.909Fax: 0461-882.916E-mail:socra [email protected] Internet:http://www.gelso.wutn.it/wwwsegr/unione/unione.html
TRIESTE
Università degli studi
Ufficio amministrativo:dott.ssa Chiara Zingone, dottoRoberto Paoletti, sig.ra MariaLuisa Bressan, sig.ra MariaGabriella RomanatoZangrando, sig.ra LorianaErmanni SauleSezione didattica Ripartizione affari generaliPiazzale Europa, 134127 TriesteTe!.: 040-676.3024/.3025Te!. e fax 040-676.3713E-mail:[email protected] Internet:http://www.univ.trieste.it/-socratesl
Scuola internazionalesuperiore di studiavanzati
Via Beirut, 2/434014 Miramare - GrignanoTe!.: 040-378.71Fax: 040-378.7249E-mai!: [email protected] Internet:http://www.sissa.it
UDINE
Università degli studi
Ufficio amministrativo: sig.raBarbara Errico, sig.ra SoniaBoseroCentro rapporti internazionaliVia Palladio, 833100 UdineTe!.: 0432-556.221/.222/.226Fax: 0432-556.229E-mai!:[email protected];[email protected];[email protected]
TIL TRIMESTRE/Studenti nell'Europa del 2000
Sito Internet:http://www.amm.uniud.it/crinisocrates_ita.htm
URBINO
Università degli studi
Ufficio amministrativo: dottoFabrizio Maci, sig.ra IsabellaVasinctonUfficio Socrates e relazioniinternazionaliVia Saffi, 261029 UrbinoTel.: 0722-305.424/ .405Fax: 0722-329.186E-mai!: [email protected]:http://www.uniurb.it/Uborse/menu.htm
VARESE
Università degli studidell'Insubria
Docente delegato: praf.Achille GhidoniDipartimento di Biologia
strutturale e funzionaleVia J. H. Dunant, 321100 VareseTel.: 0332-421.533Fax: 0332-421.500E-mail:[email protected] Internet:http://www.uninsubria.it/rel_int/socrates-erasmus.asp
VENEZIA
Università degli studi
Ufficio amministrativo:dott.ssa Alessandra Ori,dott.ssa Elisa Aghito, sig.raLuciana JovineSezione Affari relazioniinternazionali - DivisioneServizio agli studentiCa' della Zorza, 3859Dorsoduro30123 VeneziaTel.: 041-257.8309/.8221Fax: 041-521.0112E-mail: [email protected];[email protected];[email protected] Internet:
http://helios.unive.it/-sai!erasmus/bando-studenti.htm
VERCELLI
Università degli studi delPiemonte orientale"Amedeo Avogadro"
Ufficio amministrativo:dott.ssa Gisella Favagrossa,dott.ssa Nadia PiloniArea Studenti - relazioniinternazionaliPiazza Risorginlento, 1213100 VercelliTel.: 0161-261.518/.522Fax: 0161-210.718E-mai!:[email protected] Internet:http://www.rettorato.unipmn.it/ relazinterr / default.htm
VERONA
Università degli studi
Ufficio amministrativo:
dott.ssa Lucia Didonè, sig.raMonica GhiroUfficio relazioniinternazionaliVia dell'Artigliere, 8 - palazzoGiuliari37129 VeronaTel.: 045-802.8591/.8596Fax: 045-802.8411E-maìl: [email protected] Internet:http://www.univr.it/carint/Socrates/index.htm
VITERBO
Università degli studidella Tuscia
Ufficio amministrativo: sig.raCristina Rosa, sig.ra DanielaLoreti, sig.ra Paola VitaVia S. Giovanni decollato, 101100 ViterboTel.: 0761-357.820Fax: 0761-357.819E-mail: [email protected] Internet:http://www.unitus.it/relcult/t17i.html
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UNIVERSITAS 78
abstractTl1e first I1rticle tl1kes us from the first Emsmus to the latestSocrates, Il rapid review of Europel1n mobility progrmnmes I1fterfifteen yel1rs of I1ctivity I1nd 111most Il million pl1rticipants.Incorpomted in 1995 in Socrates (tl1e first Europeanprogramme for education I1t every level) and then in Socrates II(2000-2006), from Il simple student-excl1ange programme,Emsmus I1l1s become the grel1test instrument forEuropel1!l~s~tion of tl1e Old Continent's universities, througl1new I1Ct/V/tIeS such I1S tel1cher mobility, joint curricull1,intensive programmes I1nd teleml1tic networks.Student mobility l1as undoubtedly been tl1e most visible, mostconspicuous I1nd most successful pl1rt of the progm.mme, inwhich Italy is in fiftl1 place both as destination and originoNumerous investigations I1l1ve sl107On tl1l1t tl1e Erasmusexperience is considered "positive or very positive" I1fterwards,both in l1eademic I1nd in socil11l1nd cultuml terms, and this is111so bome out by the interviews presented in the feature.Furthermore, the Emsmus scholl1rship (which, it should beremembered, is not intended to pay for the entire stl1Y abroadbut snnply I1S Il help 70ith the so-cl111ed "mobility costs") servesin some countries to compensate for the lack of publicscholl/rships for study I/brol/d.With the growth of Europe I1nd of the "Europel1n dimension ofeducation", witl1 the progressive intemationl11isl1tion of higheredueation I1nd with the unquestionl1ble success of the Emsmusprogramme, Socmtes hl1s I1dded to the tmditional studentmobility Il vast mnge of European I1ctivities designed to involvetl1e tel/.ching body I1nd "non-mobile" students through Il
cOl11nutment by the entire l1eademic institution, accompanied byIl Declaration of Europel1n strategy.The fel/ture continues with boxes providing geneml informl1tionon Socrates I1l1d on Gnmdtvig, Il progmmme that includesadt~lt edueation I1nd otl1er educl1tion routes, while Il separateI1rt/cle presents Il bl11l1nce sl1eet for tl1e first phl1se of Socmtes.A second series of interviews introduces tl1e "Socmtespromoters". With the officil111l1uncl1 of the second SocmtesProgml11me, the "Socmtes on tl1e move" project hl1s beenI1pproved I1nd finl1lised by the Europel1n Commission.Tl1isproject 70IlS presented by three lel1ding Europel1n StudentOrgl1nisl1tiol1s: Aegee-Europe, Este-The Niltionl11 Union ofStudents, I1nd ESI1-Emsmus StudentNet7Oork.TI1~ ~ommission decided to support the idel1, l1110wing tl1etmInIng of50 young people from 28 different EuropeI/ncountries, who willl1ct on a voluntary bl1sis as "Socratespromoters", conducting I1n information eampl1ign in their o7Oncountries through exhibitiol1s and conferences I1nd I1t the sl1meti~ne ac.t I1s.a support for .t~1e institutions responsible fordissem11111tlOn oftl1e mob/llty progmmmes, tl1l1t is tl1e nl1tionl11Socrates I1gencies, tl1e universities and schools of every level, inI1ddition to other institutions eligible to take part in theprogmmme.Tl1e feature concludes with Il usefullist of Erasmus offices I1nddelegates.
Le premier I1rticle de la rubrique nous amène du premierEmsmus I1U demier Socmtes. Un tour d'horizon rapide pl1nniles programmes européens de mobilité I1U bout de quinze ansd'l/ctivité et presque un million de participl1nts. Incorporé en1995 dl1ns Socmtes (le premier progmmme européen pourl'instruction de tous les niveaux) puis dans Socmtes II (20002006), de simple program111e d'échl1nges entre étudil1nts,Emsmus est devenu le principl11 instrument d'européisl1tion desuniversités de l'Ancien Continent, grace ii de nouvelles activitéstelles que 111 mobilité des enseigl1l1nts, les program111es d'étudesconjoints, les progmm111es intensifs, les réseaux tl1éml1tiques.LI/ 1110bilité des étudil1nts a sl1ns doute représel1té 111 pl1rtie 111plus visible, 111 plus importl1nte et 111 plus réussie du progml11medl1n~ leq~/ell'Itlllie se pll1ce ii 111 cinquième pll1ce, des PI1Ys dedestl11atlOn comme despl1Ys de dépl1rt. SelOI1 de nombreusesenquetes, l'expérience Emsmus - comme le montrent lesentretiens rapportés dl1ns 111 rubrique - est considérée aposterioricomme "positive ou très positive" en termes universitl1irescomme en ter111es socillux et culturels. En mitre, 111 boursed'études Erasmus (qui, nous le mppelons, n'est pl1S destinée iisubventionner 111 totl11ité du séjour ii l'étmnger et constituesimplement une l1ide I1UX "dépenses de mobilité") sel't danscertains PI1Ys ii compenser le manque de subventions publiquespour les études ii l'étmnger.Avec 111 croissl1nce de l'Europe et de 111 "dimension européennede l'instruction", I1vec l'internl11isl1tion progressive del'enseignement supérieur et I1vec l'incontestl1ble succès duprogramme Erasmus, Socmtes I1l1jouté ii 111 traditionnellemobilité des étudil1nts une vl1ste gl1mme d'l1ctivités européennesvisl1nt ii impliquer le corps enseignl1nt et les étudil1nts "nonmobiles" gl'ace ii un engagement de toute l'institutionl1eadémique I1ccompl1gné pl1r une Décll1ration de stratégieeuropéenne. La rubrique continue pl1r des ficl1es d'informl1tionsgénérales SUI' Socrates - dont, dl1ns un I1rticle ii pl1rt, estprésenté le bill1n de 111 première pl1l1se d'l1ctivité - et SUl'Gnl11dtvig, un progmmme qui comprend l'édueation desadultes et d'autres pl1rcours édueatifs.Une deuxième série d'entretiens nous fait COl1nl1/tre les"Socmtes promoters". Avec le 1l1ncement officiel de la deuxièmephl1se du progrmnme Socmtes, 111 Commission Européenne Il
I1pprouvé et finl1ncé le projet "Socrates on the move". Ce projetIl été présenté pl1r les trois principl11es orgl1nisl1tions étudil1nteseuropéennes: AGEE-Europe, ESIB-Tl1e Niltionl11 UnionsofStudents, ESN-Erasmus Student Network. LI1 Commissionl1décidé de soutenir l'idée en permettl1nt de former 50 jeunes I1gissl1nt SUI' une bl1se bénévole - "Socrates promoters"provenl1nt de 28 PI1Ys européens, qui pourmient mener uneca!npl1gne d'information dl1ns leur propre PI1Ys I1U moyen defon'es et de congrès et etre en meme temps un support pour lesinstitutions préposées ii 111 diffusion des progmmmes demobilité, telles que les I1gences nationl11es Socmtes, lesuniversités et les écoles de tous degrés, et toutes les l1utresinstitutions remplìssl1nt les conditions requises pour pl1rticiperI1U programme. LI1 ntbrique se termil1e pl1r une liste desburel1ux et des délégués Erasmus.
~ ~resume26
NOTE ITALIANE/Didattica
Missione didattica e formativa e ricerca sperimentale, cooperazione e alleanze con il sistemaindustriale: ecco le carte vincenti del Politecnico di Milano, un ateneo proiettato nel futuro
Politecnico di Milano
LA "POTENZA INTELLETTUALE"Adriano De Maio
Rettore del Politecnico di Milano
Politecnico di Milano: la facciata del Rettornto
il Politecnico di Milano è lm'università scientifico-tecnologica che formaoltre alle storiche figure di ingegneried architetti, anche le nuove di laureati in disegno industriale e in pianificazione territoriale con molteplici edinnovative specializzazioni, facendosì che la formazione non sia limitataesclusivamente agli aspetti tecnici,ma permetta di essere un professionista il piÙ possibile completo.Fondato nel 1863, il Politecnico, la piÙantica università milanese, continua,aggiornandola, la tradizione di lmaScuola che punta sulla qualità e sull'innovazione della didattica e dellaricerca che si sostanziano in un rapporto sempre piÙ fecondo con larealtà economica e produttiva.TI Politecnico fu voluto dalla comunità milanese e lombarda qualemomento fondamentale per lo sviluppo economico, produttivo e culturaledel territorio. Fondamentale apportofu dato dal Comune, dalla Provincia,dalla Carnera di Commercio diMilano, dalla Cariplo, e da Associazioni culturali fra cui la Società diIncoraggiamento di Arti e Mestieri incui un ruolo primario fu giocato daCarlo Cattaneo.La missione didattica e formativarappresentò l'obiettivo principale, mafin da subito, con la creazione deiprimi laboratori interni, la ricerca sperimentale assunse un valore determinante nella vita dell'ateneo. Oggi laricerca è sempre piÙ intrinsecamente
legata alla didattica e costihlisce unimpegno prioritario che ci consente diraggiungere risultati di alto livellointernazionale.L'attività di ricerca costituisce inoltreun percorso parallelo a quello dellacooperazione e delle alleanze con ilsistema industriale. Conoscere il mondo dove si andrà ad operare è requisito indispensabile per la formazionedegli studenti, rapportarsi alle esigenze del mondo produttivo, industrialee della pubblica amministrazione
aiuta la ricerca a percorrere terreninuovi e a confrontarsi con la necessitàdi lma costante e rapida innovazione.L'alleanza con il sistema economicoconsente al Politecnico di assecondarela vocazione dei territori in cui opera edi essere da stimolo per il loro sviluppo. Lo stimolo infine alla creazione dinuove imprese è sempre stato, dall'inizio, un impegno dell'Ateneo che hacontribuito alla nascita di gran partedelle imprese basate sulla tecnologiadi Milano e della Lombardia.
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Dislocazione delle sedi del Politecnico di Milano
L'impegno del Politecnico di Milanoin questi ultimi anni si è particolarmente concentrato sul raggiungimento di questi obiettivi.La sfida che si gioca oggi proiettaquesta tradizione di forte radicamento territoriale oltre i confini del paese,in un confronto che si sviluppa primadi tutto a livello europeo con l'obiettivo di contribuire alla creazione di un"mercato unico" della formazione.Questa unicità non significa uniformità ma capacità di valorizzare ladiversità e la ricchezza culturale diogni singola realtà, in un clima di produttiva competizione.
Università e competitività
Oggi è più che mai diffusa la consapevolezza che l'università può e devegiocare un ruolo preciso nella competitività di un territorio e, dall'altro,attraverso un sempre più marcatoprocesso di autonomia e di insediamento in nuove localizzazioni territoriali, si è potuto constatare un interesse assolutamente analogo a quello chesi era avuto a suo tempo. Questo, fral'altro, ha fatto sì che il Politecnico,così come altre università, senza perdere la sua unitarietà, si sviluppasseoltre che nella sede storica di MilanoCittà Studi, in un nuovo polo aMilano Bovisa, a Como, a Lecco, aMantova, a Cremona ed a Piacenza.Questo sviluppo è stato reso possibile, come peraltro avvenne all'attodella fondazione, grazie alla disponibilità ed alla spinta delle amministrazioni locali, delle Camere di Commercio e delle associazioni presentisul territorio.Oggi il ruolo pubblico e sociale dell'università è sempre più evidente esempre più marcato.L'impegno del Politecnico, in tutte lesedi in cui si articola, è quello di preparare una classe di professionisti dialto livello che possano costituire unasolida base per lo sviluppo economico, sociale, culturale, produttivo.11 modello di Politecnico-rete chesosteniamo in tutti i modi, nonostante le difficoltà di gestione, è risultatoessere un modello vincente perchénasce dall'unione della forza, dellavisibilità, della storia, della tradizio-
ne, della rilevanza internazionale,della qualità della ricerca e delladidattica di una grande istituzionecon la vivacità, l'interesse, la partecipazione di una comunità in cui l'imprenditorialità, il lavoro, l'innovazione, costituiscono caratteristiche dominanti: questo è l'elemento essenzialedel nostro modello.Da ciò deriva la necessità di sperimentare modelli di gestione che rendano più fluido ed efficace:• il coinvolgimento delle realtà terri
toriali (Comuni, Province, Regione,Camere di Commercio, Fondazioni);
• la mobilitazione di risorse oltre aquelle statali;
• lo svolgimento di attività di servizioe di sostegno alla nuova imprenditoria, in particolare giovanile;
• il rapporto e la collaborazione tra lesingole università;
• l'interazione con le università straniere.
Questo sarà possibile attraverso lacostituzione di una Fondazione mantenendo, ovviamente, all'internodell'Università, le funzioni istituzionali e le relative regole.Essa costituirà il momento di rappre-
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sentanza delle realtà locali, particolarmente dedicato alla promozione eallo sviluppo territoriale e, se bengestita, svolgerà una preziosa funzione di attrazione di competenze erisorse, alleggerendo l'attività istituzionale di compiti amministrativi avolte gravosi. Questo significa che"pubblico" non vuoI dire sempre enecessariamente solo statale. Pubblico vuoI dire della comunità e, quindi, delle amministrazioni locali, degliimprenditori, dei cittadini.
Progetti di sviluppo dellesingole sedi
BOVISA - Il grande progetto Bovisa,nell'area cosiddetta dei gasometri è,allo stato attuale, nelle ultime fasi diprogettazione da parte della Ishimoto, società di architettura e ingegneria giapponese che ha vinto lagara. Nel prossimo anno dovrebberoquindi avviarsi i lavori.CITTÀ STUDI - Dovrebbe concludersi illungo iter del trasferimento delNeurologico Besta che permetterà diconcretizzare il progetto di insediamento negli edifici e nell'area lasciatalibera.
NOTE ITALIANE/Didattica
Politecnico di Milano: la I facoltà di Architettura a Milano Leonardo
PIACENZA - Il 24 ottobre 2000 è statainaugurata la nuova sede dellaCaserma della Neve messa a disposizione dal Comune di Piacenza, a cuihanno generosamente contribuito ilComune di Piacenza, la Fondazionedi Piacenza e Vigevano, la RegioneEmilia Romagna, la Banca di Piacenza e l'Associazione Industriali diPiacenza.COMO - La sede di Como si staampliando. I laboratori di via Anzanisaranno pronti all'inizio del prossimoanno e tutto l'edificio verrà completato enh'o l'anno. La sede di Como si svilupperà ulteriormente grazie in particolare all'accordo di programma conla Regione Lombardia e il Comune diComo su ili1 progetto di Centro diInnovazione per la Ricerca e ilTrasferimento Tecnologico e Organizzativo.LECCO - La firma dell'accordo di programma dopo l'acquisto dell'edificiodi via Cairoli, oggi in fase di ristrutturazione, permetterà di dare finalmente una sede appropriata e coerenteagli impegni e ai progetti di sviluppodel nostro insediamento su Lecco. Lacentralità del sito o le sue dimensionipermetteranno di progettare 1ma sedeftmzionale per le nostre attività didattiche e di ricerca, nonché possibili sviluppi di collaborazione con l'Ospedale nel campo bio-ingegneristico.Con l'attuazione della proposta di accordo di programma sottoscritto nel'98 dal Politecnico di Milano con ilComune di Lecco, la Provincia diLecco, la Provincia di Sondrio, laCamera di Commercio di Lecco, laCamera di Commercio di Sondrio, eUniverLecco-Sondrio, si prevede l'acquisizione di un'area di circa 45.000mq coperti, necessari per la popolazione prevista di 3.000 studenti.CREMONA - La sede di Cremona si èormai consolidata con lo sviluppo dialcuni laboratori e servizi didattici e, abreve, potrà essere dotata anche distrutture per l'ospitalità degli studentiin accordo con l'università e l'ISU diPavia e con il sostegno degli enti locali.MANTOVA - La sede di Mantova si staampliando secondo un programma diristrutturazione del complesso immobiliare che già ospita il corso di laureain Edilizia e quello in Architettura.Entro l'anno saranno appaltati i lavo-
ri per la ristrutturazione degli spazidestinati alla Biblioteca grazie a unfinanziamento della Fondazione CaripIo.
Nei progetti dei nuovi insediamenti, apartire dalla "Grande Bovisa" l'Ateneopersegue l'obiettivo di inserire tuttele sedi all'interno della vita dellacomunità e non già di tenerle isolate.Niente più recinti di delimitazionedel sito universitario, accessibilità 24ore, ovviamente differenziata per tipidi utenza e controllata, in modo taleda evitare che vi sia 1m vuoto negliorari e nei giorni in cui non vi sonolezioni, grandi spazi verdi, attrezzatie accessibili a tutti, servizi culturali biblioteche, musei, spazi per manifestazioni - disponibili per la comunità.L'università nella città e per la città e,reciprocamente, la città nell'università e per l'università.Il progetto più complessivo di Politecnico rete e la rapidità con cui questi risultati sono stati raggiunti hapotuto contare sul sostegno spessoentusiastico delle amministrazionilocali e delle realtà economiche,finanziarie e sociali dei territori in cuil'ateneo opera, che hanno saputocogliere il senso della presenza e dell'attività del Politecnico, quale fattoredi sviluppo del territorio, nonchéall'impegno dei docenti, dei ricercato-
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ri e del personale tutto e grazie allaspinta e alla disponibilità al cambiamento degli studenti.
Alcune considerazionisulla riforma
Dall'anno accademico 2000-2001 èstato avviato dal Politecnico di Milano il nuovo ordinamento per tutti icorsi di laurea, ad eccezione di quelliin Architettura e in Ingegneria edileArchitettura, per i quali l'articolazione deve tener conto anche di una specifica direttiva europea.La riforma è fortunatamente moltomeno rigida di quanto si possa pensare. Di questo, a mio avviso, va datomerito a chi ha steso le norme. Nonvi è eccessiva rigidità nella definizione di possibili curricula. Vi sono interessanti spazi per orientare e calibrare l'accesso al secondo livello (laureaspecialistica), così come per migliorare la formazione e la specializzazioneprofessionale senza "intasare" inmodo inappropriato percorsi formativi che hanno altri scopi. Se si riescono a cogliere tutte le opporhmità, ipunti positivi della riforma sonosuperiori a quelli negativi e questodeve rappresentare per noi un fortestimolo.D'altra parte la ricchezza nasce dalla
I CORSI DI STUDIO
Icorsi di studio sono stati attivati dall'a.a.2000-200 I secondo la nuova articolazione prevista dalla legge di riforma.
I Facoltà di Ingegneria
SEDE DI MILANO LEONARDO
Corsi di studioIngegneria per l'Ambiente e il TerritorioIngegneria BiomedicaIngegneria ChimicaIngegneria CivileIngegneria EdileIngegneria ElettricaIngegneria GestionaleIngegneria dei Materiali
SEDE DI CREMONA
Corsi di studioIngegneria per l'Ambiente e il TerritorioIngegneria Gestionale
Il Facoltà di Ingegneria
SEDE DI COMO
Corsi di studioIngegneria per l'Ambiente e il TerritorioIngegneria GestionaleIngegneria InformaticaIngegneria Informatica (on line)
diversità e la diversità costituisce lavera fonte di innovazione e di progresso. Il Politecnico si è proposto ilraggiungimento degli obiettivi diseguito elencati:• rispondere positivamente alla sem
pre maggiore globalizzazione:attrarre studenti italiani e stranierid'alta potenzialità e facilitare i laureati nell'inserimento in qualsiasitipo di mercato;
• spostare il maggior numero di studenti sul curriculum professionaledi h-e anni;
• anticipare e, per quanto possibile,prevenire gli abbandoni;
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III Facoltà di Ingegneria
SEDE DI LECCO
Corsi di studioIngegneria CivileIngegneria GestionaleIngegneria MeccanicaEdiliziaIngegneria Edile-Architettura
IV Facoltà di Ingegneria
SEDE DI MILANO BOVISA
Corsi di studioIngegneria AerospazialeIngegneria EnergeticaIngegneria Meccanica
SEDE DI PIACENZA
Corsi di studioIngegnel-ia MeccanicaIngegneria dei Trasporti
V Facoltà di Ingegneria
SEDE DI MILANO LEONARDO
Corsi di studioIngegneria ElettronicaIngegneria InformaticaIngegneria delle Telecomunicazioni
SEDE DI CREMONA
Corsi di studioIngegnel-ia Informatica
• aumentare ulteriormente la qualitàdella laurea specialistica rispettoall'attuale laurea;
• recuperare lo studente "medio"(abbandoni e durata degli studi);
• sfruttare al massimo le potenzialitàofferte di "mix-culturali". Nondovrebbe esserci una elevata percentuale di diretto legame fra specializzazioni uguali di lO e 20 livello;
• approfittare di quest'occasione perrivedere completamente in che cosadeve consistere la formazione dibase, oggi, per i nostri studenti (diingegneria, ma anche di architettura, di industriaI design, di pianifica-
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I Facoltà di Architettura
SEDE DI MILANO LEONARDO
Corsi di studioArchitetturaPianificazione Territoriale, Urbanistica eAmbientale
SEDE DI MILANO C/O ISTITUTO INDUSTRIALE
EDILE "CARLO BAllI"
Corsi di studioEdilizia
SEDE DI MANTOVA
Corsi di studioArchitetturaEdilizia
Il Facoltà di Architettura
SEDE DI MILANO BOVISA
Corsi di studioArchitettura
III Facoltà di Architettura
SEDE DI MILANO BOVISA
Corsi di studioDisegno Industriale
SEDE DI COMO
Corsi di studioDisegno Industriale
zione territoriale);• aumentare i programmi internazio
nali congiw1ti;• aumentare la formazione "istituzio
nale" parallela (master di lO e 20
livello) dopo un'esperienza lavorativa.
Il problema più importante in prospettiva riguarda l'apertura interdisciplinare. I rigidi confini disciplinarinon sono coerenti con l'innovazione,con l'evoluzione scientifica e con iproblemi operativi più critici. Potrebbero facilitare questo disegno il collegamento e le alleanze fra diverse w1iversità.
NOTE ITALIANE/Didattica
Politecnico di Milano: un gruppo di studenti all'ingresso del campus Leonardo
Le nuove opportunitàformative
Il Politecnico ha avviato alcLUle iniziative di grande spessore e che hannoaperto nuove interessanti vie.Le prime riguardano i quattro nuovicorsi istituzionali di seguito elencati:• un corso di studi triennale (lamea
in Ingegneria informatica) interamente "on line" sostenuto, per gliaspetti più operativi, da Somediama completamente progettato alnostro interno attraverso il centroMETID e "appoggiato" presso la sededi Como;
• la laurea in Ingegneria dei trasporti, attivata presso la nostra sede diPiacenza. È estremamente innovativa anche perché va nel verso dellamultidisciplinarità: economia easpetti giuridici, integrati con lepolitiche di pianificazione territoriale e con le competenze ingegneristiche in senso stretto dovrebberopermettere di ottenere quella figuradi progettista e di gestore di sistemidi trasporti che oggi rappresentalma grave lacuna nel curriculwn formativo e professionale in Italia;
• la laurea specialistica in ArchitettoIngegnere (o Ingegnere-Architetto,come meglio si desidera) appoggiata sulla sede di Lecco, che pur
Politecnico di Milano: percorso internodel campus Leonardo
essendo già stata avviata qualcheanno fa è diventata da poco effettivamente operativa;
• la laurea in Ingegneria energetica da cui, fra l'altro, si può accedere allalaurea specialistica in Nucleare appoggiato alla sede di Bovisa è LUlprimo passo verso la costituzione difigme professionali atte a progettaree gestire sistemi di generazione trasporto, distribuzione e utilizzo dienergia, che richiede anch'esso lmaforte multidisciplinarità.
Si sta inoltre procedendo alla progettazione di ili1 corso di Ingegneriaagraria, presso la nostra sede diCremona, nel completamento di ili1
sistema formativo globale sul restauro appoggiato a Mantova e nell'individuazione di altri percorsi formativi,
su più temi h'a i quali quelli sullasicurezza.Anche ath'averso tali iniziative si stadando corpo al modello di Politecnicorete. Tutte le sedi hanno ugualedignità. Tutte le sedi producono egestiscono innovazione. Tutte le sedisono centri esclusivi di progetti formativi di pLUlta. In tutte queste iniziative si sta procedendo attraverso LUlaforte collaborazione interdisciplinaresia all'interno dell'Ateneo sia conaltre LUliversità (a Piacenza ad esempio il progetto è stato steso insieme aPavia e alla Cattolica).
~icerca e sostegno alleImprese
Lo scarso livello di impegno sullaricerca e sviluppo a base tecnologicacomincia a preoccupare fortemente.Finalmente, da ili1 po' di tempo, questo tema sembra avere qualche risonanza, anche sugli stessi mezzi dicomunicazione di massa.Sempre più stiamo diventando consumatori e non produttori di innovazione a base tecnologica.Il Politecnico di Milano, dal suo esordio, ha sempre avuto tra le sue missioni la creazione di nuova imprenditoria e il sostegno alle imprese. Oggiquesto avviene attraverso il trasferimento tecnologico, l'attività di laboratori di prove e misure, la formazione extra-curricolare, l'incubatore dinuove iniziative, l'aiuto nel h'ovarefonti finanziarie di investimento e nelprocesso di brevettazione.Infine si è istituzionalizzato, con ilfondamentale contributo di Fondazione Cariplo e della RegioneLombardia, Politecnico IImovazione,costituito nel marzo 2000. Ad essooggi aderiscono: Assolombarda,Camera di Commercio IndustriaArtigianato e Agricoltura di Como,Camera di Commercio IndustriaArtigianato e Agricoltura di Lecco,Camera di Commercio IndustriaArtigianato e Agricoltma di Milano,CNA-Milano, Finlombardia SpA,Istituto Scientifico Breda SpA, PoloScientifico Tecnologico LombardoSpA, API Milano, Unione Industrialidella Provincia di Lecco, UnioneIndustriali di Como.
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Internazionalizzazione ealleanze
Internazionalizzazione ha due significati: da lm lato accentuare la mobilitàdi studenti, ricercatori, professori versol'esterno e dall'altro attrarre studenti,ricercatori, professori dall'esterno.Per la mobilità e l'attrattività un ruolorilevante giocano le alleanze.Alleanze fra università "locali", relativamente ad attività sia didatticheche di ricerca. Le complementarità ele sinergie possono essere molto elevate. Il termine "locale" va peraltrointerpretato e può essere relativo adiversi confini territoriali. Partiamoda Milano: poche città harmo la possibilità di offrire un panorama cosìampio di università di alta qualità,fortemente complementari fra loro.Milano città universitaria va interpretata in senso radicalmente diverso daaltre realtà storiche in cui questo termine significa che l'università caratterizza una città. Milano città universitaria sta a significare la possibilità didisporre di una concentrazione dirisorse formative e di ricerca chepochi altri luoghi possono proporre.Ma l'estensione alla Lombardia èimmediato. Innanzitutto, perché lanosh'a politica di costituzione di unsistema di wuversità-rete sta funzionando e in secondo luogo perché l'esistenza formale di lm coordinamentoregionale può, se ben utilizzato, permettere scambi, emulazione competitiva, collaborazioni che potrannoessere benefiche per ogni università eper il territorio nel suo complesso.Estendendo poi i confini, il termine"locale" può comprendere i confininazionali: in tal senso l'avvio di unrapporto intenso e strategico che si èavuto recentemente con il Politecnicodi Torino, il Sant'Anna di Pisa,l'Università di Lecce sono dimostrazioni di questa politica. Intendiamoinfine "locale" anche in termini europei. I nostri concorrenti da questopunto di vista sono le università statunitensi. Siamo noi a dover attrarre i
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Il rettore del Politecnico di MilaiwAdriano De Maio
migliori studenti, ricercatori, professori dall'Estremo Oriente, dall'Europa dell'est, dall'India, dall'AmericaLatina, dal bacino del Mediterraneo.È oltremodo importante svilupparealleanze con le amministrazioni locali.Non è facile ma potrebbe rappresentare una sostanziale modifica positivadei rapporti fra wuversità, territori,ammuustraziOlU locali, regioni, governo centrale. Ed alleanze infine, con inosh'i laureati e diplomati.Siamo ad un momento cruciale dellavita del nostro paese, delle università,del Politecnico. L'autonomia universitaria è uno degli aspetti fondamentali. Si può andare verso uno scenarioche prevede forte responsabilizzazione, "liberalizzazione" del valore deltitolo, differenziazione e competizione emulativa fra università, condizione per un incremento costante di qualità, elevata mobilità nazionale einternazionale di studenti, ricercatori,professori con il raggiungimento disaldo migratorio nullo o negativo, eliminazione delle corporazioni accademiche, professionali, burocratiche,valutazioni severe e non formali, forte
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collegamento con la società esterna.Ma potrebbe verificarsi anche lo scenario opposto. Sta a noi impegnarci amuoverci, U1 modo chiaro e conseguente, verso l'lma o l'altra di questeposizioni.La costituzione della "Fondazione"rappresenta lm modo visibile e unostrumento operativo per legare l'wuversità al territorio-Stato, alla regione,alla comunità locale.Appare sempre più chiaro lo strettolegame intercorrente tra alta formazione, disponibilità di risorse umanequalificate, ricerca, sviluppo, trasferimento tecnologico, irmovazione, creazione di nuove imprese, sviluppoeconomico, sociale, culturale.Questo legame è a forte "retroazionepositiva": l'aumento di un fattore permette e facilita il miglioramento ditutti gli altri e viceversa.Il Politecnico di Milano dedica tutto ilsuo impegno, la sua passione, la suacompetenza, attraverso i suoi docenti,il suo personale, i suoi studenti perpartecipare attivamente alla costituzione e all'avvio di nuove possibilitàdi sviluppo tecnologico per l'interopaese. Per questo è fondamentalel'impegno delle forze politiche, industriali, culturali, sociali, nazionali,regionali, locali."lo mi augurerei che, come Milano èricca di u1dustrie tutte dovute all'attività privata, così anche l'uuziativaprivata si dirigesse agli istituti diistruzione. Mi pare che molti altridovrebbero prendersi a cuore cheMilano diventasse non solo unapotenza economica, ma anche u1tellethlale e lo diventasse non chiedendo favori allo Stato, ma per sua solaforza e ricchezza". Così diceva CarloErba nel 1886 all'atto della fondazione di W1a "scuola speciale di elettricità" che si è evoluta nel dipartimentodi Ingegneria elettrica che ancoraporta il suo nome. La correzione unica - che oggi va portata a questafrase è che la potenza economica puèdi nuovo essere raggiunta se e solo SE
si è anche una "potenza intellethlale"
l.
a
e
)
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NOTE ITALIANE/Nuove università
Foggia
DAL TERRITORIOPER IL TERRITORIO
Antonio MuscioRettore dell'Università degli Studi di Foggia
La storia
Un primo embrione della futuraUniversità degli Studi di Foggia siintravede fin dall'anno accademico1988-1989, anno in cui il Consorzioper l'Università di Foggia ha organizzato alcuni "seminari " svolti dadocenti della facoltà di Economia diBari. A questi sono seguiti, nell'annosuccessivo, altri "seminari" di docenti della facoltà di Giurisprudenza enell'anno accademico 1991-1992 quelli di docenti della facoltà di Lettere eFilosofia.li primo anno accademico ufficiale(1990-91) del Polo Universitario diFoggia è stato inaugurato il 12 gennaio 1991 alla presenza del ministrodell'Università e della Ricerca scientifica e tecnologica, del magnifico rettore e del Senato accademico dell'Università di Bari, oltre che di varie autorità, docenti e studenti.Dall'anno accademico 1990-91 a Foggia sono stati attivati corsi universitari ufficiali, relativi alle facoltà diEconomia, Giurisprudenza e Agraria,(con il corso di laurea in Scienze eTecnologie Alimentari) "gemmate"dalle relative facoltà di Bari. Nell'anno accademico 1992-93 sono statiattivati i corsi per i seguenti diplomiuniversitari: Economia e gestione deiservizi turistici, Produzioni vegetali,Ingegneria meccanica, Scienze infermieristiche e nel 1993-94 sono statiattivati il primo e il quarto anno delcorso di laurea in Medicina eChirurgia della medesima facoltà. Apartire dal 10 novembre 1994 lefacoltà di Agraria e di Economiahanno conseguito l'autonomia didat-
tica, mentre nell'anno accademico1996-97 anche la facoltà di Giurisprudenza ha ottenuto l'autonomia didattica.L'Università degli Studi di Foggianasce con il decreto 5 agosto 1999 delministro dell'Università e della Ricerca scientifica e tecnologica con ilquale ha istituito l'Università degliStudi di Foggia ampliando il numerodelle facoltà e dei corsi di laurea e didiploma.
L'offerta didattica
Oltre alle facoltà di Agraria, Economia, Giurisprudenza ed il corso dilaurea in Medicina e Chirurgia, già
Università di Foggia: In sede centrale
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operanti da tempo e che accresceranno la loro offerta didattica con l'attivazione di nuovi diplomi universitari, dall'anno accademico 1999-2000 èstata attivata la facoltà di Medicina eChirurgia con i corsi di laurea inMedicina e Chirurgia e in Scienzemotorie e i corsi per i diplomi universitari di: Infermiere, Ostetrica/o,Fisioterapista e Tecnico sanitario dilaboratorio biomedico. A partire daquest'anno accademico è stata attivata anche la facoltà di Lettere eFilosofia con il corso di laurea inLettere.L'Università ha attivato anche iseguenti corsi di laurea, corsi didiploma universitario, corsi di perfezionamento e scuole di specializzazione afferenti alle predette facoltà:
c.d.l. Economia aziendale - facoltà diEconomia (dall'a.a. 2001-2002);d.u. Tecnologie alimentari (Cerignola) - facoltà di Agraria (dall'a.a.2001-2002);d.u. Produzioni vegetali (San Severo)- facoltà di Agraria;d.u. Viticoltura ed enologia (SanSevero) - facoltà di Agraria;d.u. Economia, gestione e tutela dell'ambiente (Manfredonia) - facoltà diEconomia (dall'a.a. 2001-2002);d.u. Scienze Bancarie (San Severo) facoltà di Economia (dall'a.a. 20012002);d.u. Consulente del lavoro - facoltà diGiurisprudenza (dall'a.a. 2001-2002)d.u. Operatore Giudiziario - facoltàdi Giurisprudenza (dall'a.a. 20012002);d.u. Operatore dei beni culturali(Lucera) - facoltà di Lettere eFilosofia (dall'a.a. 2001-2002).
I corsi di perfezionamento sono:AlcologiaL'ansia e le sue implicazioni somatiche e psico-socialiMonitoraggio emodinamico in terapia intensivaMicrochirurgia oculareEducazione del pazienteIl doloreIl nursing in ginecologia oncologicaMedicina materno-fetaleManagement diagnostico e terapeutico del paziente urologicoPreparazione al parto e riabilitazionepuerperaleChirurgia endocrinaChirurgia laparoscopica
Le scuole di specializzazione comprendono:Gestione della qualità nelle filiereagro-alimentariGinecologia-OstetriciaCardiologiaChirurgia generaleMedicina internaMedicina legaleOftalmologiaProfessioni legali
Le strutture edilizie
Le strutture edilizie attualmentedisponibili ed utilizzate, assommano
UNIVERSITAS 78
a circa 19.000 mq, dei quali circa 5.000destinati ad aule, circa 3.000 a laboratori, circa 800 a biblioteche, circa 3.500a studi, 1.500 a reparti universitarinell'ambito della struttura ospedaliera, circa 700 a segreterie studenti, rettorato, direzione amministrativa, uffici amministrativi. I restanti spazisono rappresentati da seminterrati eda superfici di supporto e connettivo.L'attività della facoltà di Agraria sisvolge nella sede di via Napoli 25, edè costituita da due fabbricati preesistenti, di complessivi 1.200 mq. circa eda un nuovo edificio di complessivi4.000 mq. circa, con il quale verrannosoddisfatte tutte le esigenze connesseallo svolgimento delle attività didattiche.Le facoltà di Economia e di Giurisprudenza, hanno sede presso il PalazzoAteneo assieme agli uffici amministrativi. Questo edificio si distribuiscesu circa 8.000 mq., costruito verso lafine del secolo scorso, è costituito daun corpo pentagonale. Inizialmenteadibito ad istituto liceale (V. Lanza),durante il primo conflitto mondialefu utilizzato parzialmente come ospedale per i militari feriti e, dal4 ottobre1923, fu utilizzato come sede delTribunale civile e penale. Nel 1931 fucollocato sul fastigio della facciata unorologio elettrico, ancora esistente,vera meraviglia per quei tempi. Nel1990, trasferito il Tribunale nellanuova sede, l'edificio è stato dato incomodato dal Comune di Foggiaall'Università di Bari ed è divenuto lasede dell'Ateneo foggiano.La facoltà di Medicina ha la sua sedepresso la "Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti", che consta di circa 900posti di degenza, dei quali circa 150 adirezione universitaria, e di numerosilaboratori e servizi di diagnosi e cura.La facoltà dispone di un complesso dilO aule di varia dimensione, per circa600 posti totali. Per la facoltà diMedicina e Chirurgia il completamentodella struttura impiantistica dellaparte già sistemata del 3° lotto porteràalla disponibilità di 8.000 mq circa dadestinare a 170 posti letto e a servizidi diagnostica; nel frattempo ci si staadoperando per avviare a breve leprocedure per l'edificazione dellasede del triennio biologico in adiacenza agli Ospedali Riuniti per una super-
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ficie totale di 12.800 mq circa e per ilcompletamento della sistemazionedella parte restante del 3° lotto a curadell'Azienda Ospedali Riuniti confondi regionali previsti nell'ambitodel piano nazionale per l'ediliziasanitaria, che porterebbe a un'ulteriore disponibilità di 7.300 mq da destinarsi alle cliniche universitarie. Sirammenta infatti che il protocollod'intesa di recente approvato e sottoscritto prevede l'istituzione di 384posti letto a direzione universitaria.Il corso di laurea in Scienze motorietrova oggi sistemazione presso l'ex15EF e sono state avviate le procedureper la stipula delle convenzioni perl'utilizzazione degli impianti sportivi.Per la facoltà di Lettere e Filosofia, lasede didattica è stabilita presso l'exospedale di via Arpi, in complessivi2.300 mq, suddivisi all'interno di unapalazzina di tre piani.
Le motivazionidell'istituzione
La nascita di questa Università si colloca in un momento particolarmentedelicato della storia nazionale, delMezzogiorno d'Italia, della Regionepugliese e dell'Università italiana. Inuovi scenari aperti dalla creazionedella moneta unica europea, la globalizzazione dei mercati, le profondetrasformazioni in atto in importantisettori dell'economia, l'aggravarsi delfenomeno della disoccupazione giovanile, ivi compresa quella intellettuale, che ha raggiunto in Puglia enella nostra provincia in particolarelivelli molto più alti della medianazionale, costituiscono problemi cherichiedono un forte, rinnova to impegno di tutte le istituzioni interessate.Tale impegno coinvolge direttamentel'Università, la quale, rappresentandola massima istituzione nel settoredella ricerca e dell'alta formazione, hail compito di interpretare le esigenzeposte dal territorio e di proporreorientamenti e concrete linee operative per la soluzione dei problemi esaminati.In tale prospettiva intende collocarsil'Università degli Studi di Foggia,proseguendo una funzione sinorasvolta quale struttura decentrata
Università di Foggia: il pubblico presente all'inaugurazione del primo anno accademico
ileanoa
dell'Università di Bari, in sinergia conil sistema universitario italiano e conquello pugliese in particolare, con leistituzioni territoriali, gli enti pubblicie i rappresentanti del sistema produttivo, nella consapevolezza comuneche l'investimento nel campo dellosviluppo culturale e dell'ampliamento dell'offerta di alta formazione puòcostituire un fattore determinante perl'armonica crescita del paese, semprepiù proteso verso una reale integrazione europea.A livello locale in particolare,l'Università di Foggia nasce per favorire lo sviluppo socio-economico eculturale della provincia, operandoattivamente sul territorio e collaborando con altre istituzioni, pubblichee private.Essa, quindi, quale patrimonio dellacollettività, si propone come volano ocatalizzatore di un processo virtuosoteso a produrre ricchezza ed occupazione in una provincia che sta tentando di crescere (ed ha tutte le potenzialità per farlo) attraverso:• la creazione di cultura e di forza
dirigente capace di affrontare i cambiamenti radicali che investono lasocietà, la competizione tra imprese, il vivere quotidiano;
• la creazione di conoscenza a supporto di enti privati per stimolareuna continua innovazione dellerelative attività;
• il trasferimento agli operatori delletecnologie e delle informazioninecessarie per aumentare la produttività del sistema.
Molte sono le forze impegnate insieme all/Università per raggiungerequesto obiettivo: enti locali, impresecommerciali e industriali, operatoriagricoli, associazioni di categoria,operatori del settore turistico e delterziario. Molte sono anche le iniziative intraprese che dimostrano unagrande vitalità dell/Università. Sipensi, in particolare, all'offerta didattica "a domicilio" tramite il decentramento di diverse iniziative didattichenei principali Comuni della Provincia(Cerignola, Lucera, Manfredonia, S.Severo) tese a valorizzare le vocazionie le richieste di professionalità territoriali specifiche; si pensi alle variegatecollaborazioni in atto con il mondoproduttivo e con gli enti territoriali
NOTE ITALIANE/Nuove università
per la programmazione dell'utilizzorazionale delle risorse, delle realizzazioni e delle gestioni professionali. Lanostra Università ha già da tempoavviato intense collaborazioni con ilmondo istituzionale e con quello produttivo per dare e ricevere impulsicon i quali e attraverso i quali realizzare quel progetto di sviluppo del territorio sotteso alla sua istituzione.
I rapforti con il territorio econ i sistema universitarionazionale e pugliese
In tale contesto è doveroso ricordarele numerose (ben 28) convenzioni inatto con il mondo produttivo per losvolgimento di tesi di laurea e di attività di tirocinio dei nostri studenti eper la realizzazione di programmi diricerca; quelle con enti di ricerca sperimentali e altre istituzioni pubbliche(LACHIMER e CESAN della CCIA, IstitutoZooprofilattico Sperimentale dellaPuglia e Basilicata, Istituto Sperimentale per le Colture Foraggere, IstitutoSperimentale per la Cerealicoltura)quella con il Parco Nazionale delGargano, di recente sottoscrizione,per la realizzazione di ricerche per unimporto di oltre 300 milioni, la collaborazione con l'AmministrazioneProvinciale di Foggia per la realizzazione di un Osservatorio Turistico e
per l/adesione al patto territoriale perl'agricoltura e, insieme all'APT e adiversi Comuni garganici, a quelloper il turismo e per la progettazione ela messa a punto di numerosi progetti IFfS.
La collaborazione con il Comune diFoggia, la Regione Puglia, la CCIA diFoggia, l'Unione generale Coltivatoridi Bari, il Consorzio Nuovi Mercatigenerali di Foggia e altre istituzioniprivate per la realizzazione di unCentro Integrato Ortofrutticolo conannesso Centro di sperimentazione ericerche per un importo totale di 551miliardi; l'accordo, con lo stessoComune di Foggia, per il conferimento all'Università di venti borse di studio.La collaborazione con l'Associazionedegli Industriali della Provincia diFoggia per la realizzazione, in sinergia anche con la London School ofEconomics, di corsi per la formazionedi quadri manageriali nell'ambito delcontratto d'area di Manfredonia; l'ingresso dell'Università nella SocietàConsortile DAICAP, finalizzata allapromozione, organizzazione, potenziamento e realizzazione dell'offertaproduttiva locale con particolare riferimento alle filiere dell/agricoltura,della zootecnia, della pesca e dell'acquacoltura.In concorso con l'Ente Parco Nazionaledel Gargano, la Comunità montana del
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Gargano e l'Associazione ProduttoriOlivicoli e il comune di Vieste,l'Università concorrerà alla creazionedi un Museo-civiltà dell'olivo.L'Università di Foggia collabora,attraverso apposite convenzioni, conquelle della Basilicata, di Bologna, diUdine; con altre università (Ancona,Bari, Salerno, Udine), oltre che conl'Istituto Nazionale della Nutrizionedi Roma, il Centro Ricerche Bonomodi Castel del Monte (Bari), l'IstitutoAgronomico Mediterraneo di Bari,l'Istituto del CNR di Lesina (Foggia) eassociazioni private, ha proceduto,nell'ambito del programma di potenziamento della rete di ricerca scientifica e tecnologica finanziato dal MURST
per il Comune di Manfredonia, allamessa a punto di progetti di ricercanello stesso Comune sulla valorizzazione dei prodotti e degli scarti vegetali, della pesca e lattiero-caseari perun importo di lO miliardi.La nostra Università è inoltre entrata afar parte della Comunità delle Università del Mediterraneo, come primafase di un processo di intemazionalizzazione che si prefigge di sviluppareper conferire alle sue attività un respiroancora più ampio, nella consapevolezza che la diffusione e lo sviluppo dellacultura può contribuire al rafforzamento dell'unione dei popoli.Particolarmente stretto si presentainfine il legame con gli altri ateneipugliesi, insieme ai quali è entrata afar parte del Comitato UniversitarioRegionale di Coordinamento, delConsorzio Interuniversitario Regionale Pugliese, del Consorzio UNI.VER
SUS-CSEI, della Scuola Interateneo perla formazione degli insegnanti dellescuole medie superiori, ed in collaborazione con le quali contribuisce inoltre all'attuazione del ProgrammaOperativo Regionale per i fondi strutturali 2000-2006.
L'avventura culturale
In definitiva, se esiste un modello diuniversità, si può tranquillamenteaffermare che il modello Foggia,senza dimenticare la ricerca di base,sicuro punto di riferimento per la crescita culturale del nostro giovane ateneo, sarà finalizzato alla crescita
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sociale, culturale ed economica delpaese, nonché, in collaborazione conle altre università pugliesi, all'ulteriore sviluppo del ruolo del sistemaPuglia nell'ambito dei circuiti culturali nazionali e internazionali.Il lavoro che ci attende è enorme, macertamente non mancheranno l'entusiasmo e la volontà di impegnarsi nell'accettare questa sfida culturaleanche nella convinzione e nella certezza che tutto il nostro ateneo diventerà una fucina di operosità e di impegno e che tutte le sue componenti(docenti, personale e studenti) coopereranno, come stanno già facendo,per la sua edificazione culturale emateriale per farne, e lo dico conorgoglio, una università di qualità. Ma,cosa importante, siamo certi che inquesta che mi piace definire avventura culturale non verremo mai lasciatisoli perché tutti gli enti e le istituzioniche insieme a noi hanno voluto l'istituzione dell'Università ci sosterralmoe ci aiuteranno nella certezza cheinsieme potremo realizzare, a garanzia delle attuali e future generazioni,quel progetto di sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio checonsentirà di guardare al futuro conmaggiore serenità.In conclusione, l'Università degliStudi di Foggia ha aperto una nuovafase della vita del polo universitariofoggiano. Essa nasce "dal territorio"per essere "al servizio del territorio"proponendosi quale volano dello svi-
Il rettore dell'Università di Foggia,Antonio Muscio
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luppo di una provincia dalle potenzialità ancora inespresse.
UNIVERSITÀ DEGLISTUDI DI FOGGIASEDE CENTRALE EAMMINISTRATIVA
Via IV novembre I, FoggiaTel, 0881.582208 - Fax 0881. 709262E-mail:dir.amm@unifg.~
http://wvvw.unifg.~
FACOLTÀ DI AGRPJlJA
Via Napoli. 25 - 711 ()() FoggiaTel: 0881.711454 Fax: 0881.740211
FACOLTÀ DI ECONOMIA
Via IV Novembre, I - 711 ()() FoggiaTel: 0881.724754 Fax:0881.720566
FACOlTÀ DI MEDICINA ECHIRURGIA
Via Luigi Pinto do Azienda Ospedaliera OspedaliRiuniti - 711 ()() FoggiaTel: 0881.743134 Fax: 0881.747884
FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA
Via IV Novembl'e n, I 71100 FoggiaTel: 0881.723794 Fax: 0881.724337
FACOLTÀ DI LmERE EFILOSOFIA
Via Arpi do ex sede Ospedaliera - 711 ()() FoggiaTel: 0881.582231/232 Fax: 0881.709262
CORSI DI LAUREA
Scienze etecnologie alimental'jGiUl'isprudenzaEconomia eCommel'cioMedicina eChil'UrgiaScienze motorieLettere
CORSI DI DIPLOMA UNIVERSITARIO
Produzioni vegetaliWicoltura ed EnologiaEconomia egestione dei servizi turisticiEconomia eamministrazione delle impreseOstetl'icaInfermiere
. Tecnico sanitario di laboratorio biomedicoFisioterapista
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NOTE ITALIANE/Studenti
LA PAROLA AGLI STUDENTIRoberta Cacciamani
Il 14 giugno 2000 si è insediato pressoil MUR5T il Consiglio Nazionale degliStudenti Universitari, primo organoconsultivo di rappresentanza deglistudenti, composto da trenta componenti, di cui ventotto risultati eletti tragli iscritti ai corsi di diploma, di laurea, e alle scuole dirette a fini specialie due eletti rispettivamente tra gliiscritti ai corsi di specializzazione edai corsi di dottorato di ricerca.La legge 15 marzo 1997, n. 59 - meglionota come la "prima Bassanini" - prevedeva, infatti, l'emanazione di appositi regolamenti per disciplinare alcune materie in ambito universitario e,fra queste, anche !'istituzione delCNSU con decreto del Presidente dellaRepubblica 2 dicembre 1997, n. 491.In particolare, veniva stabilito che conordinanza ministeriale venisseroindette le elezioni che avrebbero consentito l'individuazione delle previstecomponenti.Operazione delicata, ma soprattuttocomplessa perché avrebbe interessatola popolazione studentesca su tutto ilterritorio nazionale e viva era lapreoccupazione di non riuscire nell'intento. L'amministrazione, infattigià aveva vissuto nel passato unasimile esperienza negativa. La legge 2dicembre 1991, n. 390 "Norme suldiritto agli studi universitari" prevedeva, infatti, che presso il Ministerodell'Università e della Ricerca scientifica e tecnologica fosse istituita laConsulta nazionale per il diritto aglistudi universitari, ma non furono trovate mai le modalità per l'elezione deirappresentanti delle università e, pertanto, l'amministrazione non fu messa nella condizione di poter realizzarequanto previsto.
Una nuova procedura
Maggiore fu l'impegno perché leaspettative degli studenti non venisse-
ro deluse. L'allora ministro Berlinguere il sottosegretario di Stato, che posero la materia del diritto allo studio trale questioni meritevoli di particolarerilievo, stabilirono di iniziare unaprocedura del tutto nuova per l'amministrazione istituendo un tavolo diconcertazione con le associazioni piùrappresentative degli studenti universitari con le quali discutere deiprovvedimenti ministeriali che avessero riguardato la condizione studentesca e, tra l'altro, portarono all'esamela questione del CNSU.
Iniziò così un iter laborioso e complesso attraverso il quale vennero fissate le elezioni e svolte tutte le procedure perché le stesse si svolgessero il24 e 25 marzo 1999. Solo alla vigilia didette elezioni il Consiglio di Stato accogliendo un ricorso - sospese levotazioni.Venne ripresa subito la consultazionecon i rappresentanti delle associazioni e delle liste studentesche per nonvanificare il progetto di insediamentodi un organismo così rappresentativoe fu presentata alle stesse la nuovabozza di ordinanza ministeriale chefu discussa in tutta la sua articolazione. Sulla base anche di quanto emersodalle consultazioni, il 7 febbraio 2000venne emanata l'Ordinanza con laquale venivano fissate nuovamente levotazioni per i giorni lO e 11 maggio2000.Per l'elezione dei ventotto studenti lesedi universitarie, secondo la procedura elettorale definita nel Regolamento n. 491/1997, furono raggruppate in quattro distretti territoriali,corrispondenti ad altrettanti collegi.Nel primo distretto furono ricomprese le regioni Trentino-Alto Adige,Veneto, Friuli Venezia Giulia, EmiliaRomagna, Marche; nel secondodistretto il Piemonte, la Lombardia, laLiguria; nel terzo distretto la Toscana,l'Umbria, il Lazio, l'Abruzzo; nelquarto il Molise, la Campania, la
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Puglia, la Basilicata, la Calabria, laSicilia e la Sardegna.Le quattro sedi delle commissionielettorali locali furono individuatedalla Conferenza dei Rettori delleUniversità Italiane in quelle diBologna, Milano, Roma "Tor Vergata"e Napoli "Federico II''.Le candidature relative all'elezionedegli studenti iscritti ai corsi di diploma, di laurea, alle scuole dirette a finispeciali dovevano essere presentateper ciascun collegio mediante liste traloro concorrenti a sistema proporzionale, con un numero di candidati nonsuperiore agli eligendi nel distretto,ovvero sette studenti. Per l'elezionedei due rappresentanti degli iscrittialle scuole di specializzazione e aidottorati di ricerca dovevano esserepresentate candidature individuali.Per queste due ultime componentidovevano essere costituiti due distinti collegi elettorali su base nazionale.La commissione elettorale centralevalidava le candidature ammesse allacompetizione elettorale in rappresentanza degli iscritti ai corsi di specializzazione e ai corsi di dottorato diricerca, nonché - attraverso le operazioni delle commissioni elettoralilocali - redigeva gli elenchi delle listeammesse alla competizione elettoralee delle relative candidature per l'elezione degli studenti iscritti ai corsi didiploma, di laurea e alle scuole dirette a fini speciali e li trasmetteva alleuniversità perché ne fosse assicuratala prevista pubblicità.Su un elettorato di 1.513.650 studentielettori, su 70 delle 75 sedi universitarie coinvolte, hanno esercitato il diritto di voto in 148.959. Il 9,5% circadegli aventi diritto al voto ha partecipato alle elezioni studentesche.
Gli eletti
In data 17 maggio 2000, sulla base
delle votazioni effettuate sono statiproclamati eletti i rappresentantidegli iscritti ai corsi di specializzazione e ai corsi di dottorato di ricerca,mentre il successivo 29 maggio, sullabase delle risultanze delle operazionielettorali svoltesi presso tutti gli atenei, la stessa commissione centraleproclamava eletti i rappresentanti tragli iscritti ai corsi di diploma, di laurea e alle scuole dirette a fini speciali,che risultano essere:• per il primo distretto: quattro studenti
della Lista "Student Office" provenienti rispettivamente dalle Università di Bologna, Parma, Ancona,Trento; due della Lista "Unione degliuniversitari-Associazioni e Listeindipendenti" provenienti rispettivamente dalle Università diBologna, e Urbino; uno della Lista"Alleanza universitaria-Studenti perle Libertà dell'Università di Trieste;
CNSU/PRIMI MESI DIATTIVITÀTommaso AgasistiPresidente del CNSU (Consiglio Nazionale degliStudenti Universitari)
L'attività del CNSU di questi primi mesI estata prevalentemente costituita da unafase di inserimento dentro l'attività delMURST, operazione certamente non faciledata anche la complessità dei compiti chetale Ministero svolge. La costituzione diquesto organo è di fatto un passo avanti,che ha come obiettivo la valorizzazionedel ruolo degli studenti non solo nelle singole università, ma anche nei punti nevralgici di decisione riguardo al futuro dell'università italiana. A pochi mesi dall'inizio deilavori del Consiglio, non si può dire chel'organo abbia acquisito completamentequella capacità di incisività che invece lodovrebbe contraddistinguere. Tuttavia, ladirezione verso cui tendono i nostri sforziè proprio quella di diventare interlocutorereale del Ministro, per portarlo a conoscenza dei problemi concretamente awertiti nell'università, e che sicuramente siamoin grado di leggere ed interpretare megliodi chiunque altro.Fino ad ora la nostra attività è stata moltovaria. In primo luogo abbiamo reso alcuni
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• per il secondo distretto: quattro studenti della Lista "Ateneo StudentiObiettivo Studenti", provenientirispettivamente dall'UniversitàCattolica "Sacro Cuore" di Milano,dall'Università di Milano, dal Politecnico di Milano, dall'Università diGenova; due studenti della Lista"Liste di Sinistra-Studenti Democratici", provenienti dal Politecnicodi Milano e dall'Università diTorino; uno studente della Lista"Alleanza Universitaria-Studentiper le Libertà" dell'Università diPavia;
• per il terzo distretto: tre studenti dellaLista "Alleanza UniversitariaStudenti per le Libertà", provenienti dalle Università de L'Aquila, dallaIII Università di Roma, dall'Università "Tar Vergata" di Roina; duestudenti per la Lista "Lista apertaper il diritto allo studio", dell'Uni-
pareri che il Ministro ci ha chiesto a proposito dei decreti ministeriali sulle lauree elauree specialistiche. In tali documentiabbiamo sottolineato l'apprezzamentoverso i principi ispiratori della riforma universitaria, esprimendo tuttavia forti perplessità su certi aspetti. Tali perplessità atutt'oggi sono rimaste, non abbiamo avutomolti dei chiarimenti chiesti; tuttavia, peressere partecipi nella fase di applicazionedella riforma, in questi giorni (21 dicembre2000) abbiamo redatto un documentoall'indirizzo del Ministro e di tutti i rettoriin cui segnaliamo alcuni nodi fondamentaliper una riuscita significativa e concretadella riforma. In estrema sintesi, la mia opinione è che tale riforma debba saper trovare l'equilibrio tra due diverse esigenze,entrambe importanti: la prima è quella disalvaguardare l'ampia formazione culturaleche l'università italiana ha sempre fornito;l'altra è quella di dare efficacemente e nelminor tempo possibile una conoscenza dicontenuto professionalizzante. Evidentemente, tale obiettivo deve essere raggiunto tenendo presenti le differenze cheintercorrono tra i diversi ambiti di studio:in particolare, non si possono applicare glistessi (l'iteri a corsi di studi scientifici eumanistici (in questi ultimi peraltro, occorre interrogarsi su cosa significhi creare figure professionali dopo tre anni).Un altro campo in cui il ruolo del Consi-
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versità di Chieti e di Firenze; duestudenti per le Liste di SinistraStudenti democratici, provenientidalla III Università di Roma edall'Università di Pisa;
• per il quarto distretto: due studentidella Lista "Ateneo DemocraticoConfederazione degli Studentilev", iscritti alle Università "Federico II'' di Napoli e all'Universitàdella Calabria; due studenti dellaLista "Studenti Uniti per il dirittoallo studio" del Politecnico di Bari edell'Università "Federico II'' diNapoli; uno studente per la Lista"Liste di Sinistra-Studenti democratici" dell'Università "Federico II'' diNapoli; uno studente della Lista"Unione degli Universitari-Associazione e Liste Indipendenti" dell'Università di Lecce; uno studentedella Lista "Alleanza Universitariadell'Università di Messina.
glio Nazionale degli Studenti Universitaridovrà risultare decisivo è quello del diritto0110 studio universitario. L'atto formale che ilConsiglio attende è quello di rendere ilparere sul nuovo DPCM sul tema "dirittoallo studio", che detta le norme precise inquesto ambito. D'altro canto, è iniziataanche una forma di collaborazione conl'ANCI (Associazione Nazionale deiComuni Italiani), per poter studiare assieme forme di diritto allo studio da investirenelle singole realtà locali.Un altro argomento su cui il CNSU si è piùvolte espresso è quello della tutela dellopresenza studentesco all'interno dell'università. Ritengo infatti indispensabile che sianovalorizzate tutte le espressioni culturali,sociali, ricreative ed aggregative promosseda studenti singoli ed associati; è ora chegli atenei riconoscano queste iniziativecome momento fondamentale della vitauniversitaria. Inoltre è fondamentale anchela presenza della componente studentescanei vari organi decisionali dei singoli atenei.Concludendo, l'attività del CNSU fino ad oraè stata piuttosto intensa, e mirata a far sentire la voce reale degli studenti, agendo inprima linea nella realtà universitaria.Proprio per questo motivo il CNSU è destinato a giocare un ruolo da protagonistanella nuova università, ponendosi comepossibilità per tutti gli studenti di partecipare a questa decisiva fase di cambiamento.
NOTE ITALIANE/Studenti
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La rappresentanza in seno al CNSU
degli iscritti ai corsi di specializzazione è affidata ad uno studentedell'Università di Torino e la rappresentanza degli iscritti ai corsi di dottorato di ricerca ad un iscrittoall'Università di Pisa. Trenta componenti che a decorrere dal 14 giugno2000 il ministro ha insediato nelnuovo organo consultivo del MURST:
la voce degli studenti.
Le funzioni svolte
Quali funzioni svolge? Il CNSU, secondo quanto previsto dal ricordatodecreto del Presidente della Repubblica 2 dicembre 1997, n. 491, formulapareri e proposte al ministro sui progetti di riordino del sistema universitario; sui decreti ministeriali con iquali sono definiti i criteri generali perla disciplina degli ordinamenti didattici dei corsi di diploma universitario edi laurea e di specializzazione, di cuiagli articolo 2, 3 e 4 della legge 19
novembre 1990, n. 341, nonché lemodalità e gli strumenti per l'orientamento e per favorire la mobilità deglistudenti; sui criteri per l'utilizzazionedella quota di riequilibrio del fondoper il finanziamento ordinario delleuniversità. Inoltre il CNSU ha la suarappresentanza in seno al ConsiglioUniversitario Nazionale; può formulare proposte e può essere sentito dalministro su altre materie di interessegenerale per l'università; presenta alministro, entro due anni dall'insediamento, una relazione sulla condizionestudentesca nell'ambito del sistemauniversitario; può rivolgere quesiti alministro circa fatti o eventi di rilevanza nazionale riguardanti la didattica ela condizione studentesca.Già nel corso della riunione di insediamento le componenti del CNSU harmoeletto un proprio presidente, che risulta essere uno studente iscritto al corsodi laurea in Economia e Commerciodell'Università di Bologna. Nella stessa riunione i trenta consiglieri harmopoi eletto l'Ufficio di Presidenza.
Niente formalità, niente celebrazioni,ma subito al lavoro. C'era urgenzaper l'amministrazione e una granvoglia, da parte dei neoeletti, di farsentire la propria voce.Perché l'urgenza dell'amministrazione? Il ministro, poco dopo aver ufficialmente insediato il CNSU, lo ha incaricato di esprimere un parere in merito alla definizione delle classi in cuiricomprendere i corsi di laurea didurata triennale, così come previstodal regolamento in materia di autonomia didattica degli atenei di cui aldecreto 3 novembre 1999, n. 509.Quindici giorni al massimo per farloed i tempi sono stati rispettati. La partenza è stata più che buona, e il calendario delle riunioni si è andato definendo velocemente; da allora sonotante le questioni sulle quali c'è interesse ad intervenire, sia che riguardino la vita accademica in generale, siache rientrino tra le competenze istituzionali spettanti, sia che rivestanocarattere di urgenza o di particolareattenzione per fatti intervenuti.
Nuovi rettori in nove università Rettori per anzianità di canea
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scientllcae sciert..tecnol
maggioreanzianità
29%scienze giuriOlChe, economiche, politiche e sociali
Provenienza per area disciplinare
1998-2000 199$-1997 1992·1994 1989-1991 1986-1988
Da questo armo accademico nove università sono guidateda nuovi rettori. Si tratta di: Giovanni Girone a Bari,Francesco Lelj Garolla Di Bard a Potenza, Aniello Cimitilea Benevento, Ferdinando Latteri a Catania (subentrato aRizzarelli da aprile), Augusto Marinelli a Firenze, CarloSecchi alla Bocconi di Milano, Gino Ferretti a Parma(subentrato a Occhiocupo ad aprile), Francesco Bistoni aPerugia, Pier Ugo Calzolari a Bologna (dopo la lunga seriedi mandati di Roversi Monaco).Quanto a provenienza disciplinare, 3 appartengono allafacoltà di Ingegneria (Calzolari, Cimitile, Ferretti), 2 allafacoltà di Medicina (Bistoni e Latteri), 2 a quella diEconomia (Girone e Secchi), 1 ad Agraria (Marinelli), ed 1a Scienze matematiche fisiche e naturali (Lelj Garolla).La composizione della Conferenza dei Rettori si è assaimodificata negli ultimi due anni: dei 74 membri, 32 sonoinfatti quelli insediati dalI o novembre 1998.Il Comitato di Presidenza, in carica sino al settembre del2002, è composto dal Presidente, prof. Luciano Modica,rettore dell'Università di Pisa; da due vicepresidenti,Giovanni Cannata (Molise) e Giovanni Marchesini(Padova); dal segretario generale Marco Pacetti (Ancona) eda 7 altri rettori: Bertolino (Torino), Dalla Torre (LUMSA),
Pecere (Cassino), Pontremoli (Genova), Schmid (Pavia),Tosi (Siena) e Venuta (Catanzaro).
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BREVITALIAa cura di Livio Frittella
4 settembre I ScompareAntonio Ruberti
Si spegne in una clinicaromana Antonio Ruberti, exministro dell'Università edella Ricerca Scientifica edex-rettore de "La Sapienza"."È la scomparsa - ha scrittoil presidente del ConsiglioGiuliano Amato in unmessaggio di cordoglio - diun uomo che ha lasciato isegni indelebili della suacultura, del suo buon senso,della sua disponibilità, nelmondo accademico, in quellopolitico, nelle istituzioni.Professore, ministro,commissario europeo: sonole tappe di un percorsoumano e politico digrandissimo valore"."La scomparsa di AntonioRuberti, che ammiravo per laricchezza della suapersonalità e delle sue dotiumane - ha scritto ilPresidente della RepubblicaCarlo Azeglio Ciampi - mi haprofondamente addolorato. Èstato insieme uomo discienza e innovazione euomo delle istituzioni,conosciuto e apprezzatonella comunità internazionale.Da studioso ha contribuitocon valoreall'approfondimento dellateoria dei sistemi, da politicosi è impegnato con costanzae rigore per l'organizzazionedella ricerca scientifica comeuna delle principali risorse inItalia e in Europa. Europeistaconvinto, ha legato il suolavoro parlamentare allapromozione di costruttivirapporti fra parlamentinazionali e parlamentoeuropeo per contribuire allariforma delle istituzionicomunitarie".
5·15 settembre III casoMedicina
È il 5 settembre, e mancanodue giorni all'awio dei test diammissione alle facoltà diMedicina e Chirurgia, cheriguardano n mila studenti. APalermo viene trovata unabusta aperta che contiene letracce della prova.Immediatamente, i test sonosospesi in tutta Italia e rinviatia data da definire.Successivamente, la data per itest verrà fissata al 25settembre.Il giorno dopo, il ministroribadisce in un'intervista alGiornale Radio che lasospensione dei test diammissione a Medicina è resa"indispensabile", una volta "cheè venuta meno la segretezzadei quesiti, che avevano tuttele condizioni di trasparenza edi garanzia per gli studenti".Il I 3 settembre, Zecchinoannuncia una novità circa i testdi Medicina, che potrebbediventare operativa giàdall'anno accademico 20012002: un nuovo sistema digraduatorie nazionali perstabilire l'accesso al corso dilaurea. È"un'ipotesi chestiamo studiando perché afronte di test unici ed ugualiper tutto il territorionazionale, deve esserci unacondizione di maggioreequanimità che può appuntoderivare dall'unicità dellagraduatoria, data l'esiguità deiposti per l'accesso alla laureain Medicina rispetto allerichieste". Oggi infatti, ricordail ministro, si hanno variesituazioni: "Si possono averecandidati ammessi con unnumero di risposte basso inalcune università e, viceversa,con un numero di risposte più
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ampio candidati non ammessiin altri atenei. Questo crea deiproblemi dal punto di vistadella giustizia del sistema matale punto può esseremigliorato, e una graduatorianazionale renderebbe piùgiustizia al merito deicandidati".Quanto alla "centralizzazione"delle prove per l'accesso allalaurea in Medicina, da molticontestata, Zecchino affermala necessità di "garantire lacentralità delle prove per unaserie di ragioni: per garantireinnanzitutto l'uniformità deicriteri delle modalità divalutazione e pe,- evitare unfenomeno di 'turismouniversitario' dei candidatip,-esso i vari atenei sedi deitest di accesso". Zecchinosottolinea anche la disparitàtra domanda ed offerta per lalaurea in Medicina. A fronte din.ooo domande infatti,ricorda, "vi sono poco più di7.500 posti disponibili. Ildivario è grande - aggiunge e mi auguro che un'adeguatapolitica di orientamento possacontribuire ad eliminarlo intempi rapidi".
7 settembre I Ateneiin graduatoria
Bologna si piazza al primoposto nella speciale classificadedicata al sistemauniversitario italiano dal Censise dal quotidiano "LaRepubblica". Gli autoridell'inchiesta, ai fini dellavalutazione nelle varie sediprese in esame, hannoanalizzato innanzi tutto lefacoltà (per didattica, iscritti,laureati e rapportiinternazionali) e consideratoanche il prestigio accademico(attraverso il voto dei presidi difacoltà). Oggetto di interessesono stati anche i servizispecifici offerti da ciascunateneo come mense, postiletto, laboratori, attrezzature
sportive e siti Internet. Ma adavere peso nella valutazionefinale è stato anche il datorelativo alla qualità della vitacittadina nelle diverse sedi.Moltissime sorprese vengonosoprattutto dalla provincia.Nella top-ten, infatti, i piccoliatenei di Trento, Ancona eSiena conquistano cinque stellee si piazzano subito a ridossodi Bologna. Buoni risultatianche per Perugia, Ferrara ePadova (che conquista il sestoposto) e per il Politecnico diTorino, che batte l'omologo diMilano. Pari merito per Pisa eFirenze, mentre i grandi assentidalle prime posizioni sono gliatenei di Roma "La Sapienza",Milano, Genova, Napoli"Federico Il'' e Venezia "Ca'Foscari".
8·10 settembre IGiubileo delle università
Viene inaugurato il Giubileodelle Università con il primoincontro mondiale dei rettori(300 da tutto il mondo) che sisvolge a "La Sapienza" diRoma. "È un incontro cheriunisce non solo cristiani maesponenti di tutte le religioni"dice il rettore dell'Ateneo,Giuseppe D'Ascenzo. "Quelloche ci aspettiamo da questoincontro è che emergano lelinee guida della strategia deirapporti internazionali trauniversità. Ci auguriamo chel'intensificarsi di rapporti trauniversità possa contribuireall'impegno per- la pace con ilsuperamento, attraverso lacultura, delle distinzioni razziali,religiose ed etniche".Il IO settembre, durante laMessa a Piazza San Pietro,Giovanni Paolo Il invita glistudiosi ad aprire lo spirito "ali.verità che rende liberi", laverità cristiana "che vaproposta e mai imposta"per-ché l'università sia il luogodove i giovani trovino"progettualità, sapienza e
NOTE ITALIANE
impulso al servizio qualificatodella società" e dove ciascunadisciplina si interroghi "sulsenso ultimo della realtà".
12 settembre III nomedi Architettura
Crolla un mito del '68.L'Università "La Sapienza" diRoma abolisce infatti ladenominazione "Valle Giulia"per la facoltà di Architettura,nella quale nell'anno dellacontestazione gli studenti disinistra si scontrarono con leforze dell'ordine nel tentativodi rioccupare la facoltà.Oggi il nome "Valle Giulia" è alcentro di una diatriba tra idocenti della facoltà, all'inizio disettembre sdoppiata con undecreto del rettore GiuseppeD'Ascenzo con l'obiettivo didecongestionare un corsouniversitario che conta 9 milaiscritti. Proprio perché né lafacoltà A, con 6 mila iscritti eI IO docenti, né quella B, con 3mila studenti e 59 professori,hanno intenzione di rinunciareallo storico nome, il pl"esideMario Docci decide chel'appellativo vada in pensionecon la nascita delle due facoltà.Nonostante le polemiche, neigiorni precedenti sono statiawiati i test per selezionare le750 matricole che sarannoammesse al primo announiversitario.
I 3 settembre IContratto di lavoro
Il presidente della Conferenzadei Rettori delle UniversitàItaliane, Luciano Modica,difende il nuovo contratto delpersonale tecnicoamministl"ativo delle università,firmato lo scorso agosto ecriticato da Angelo Panebiancosul "ColTiere della Sera".Tanti,secondo Modica, i risultatipositivi del nuovo contratto. "IIprincipale - afferma - è la
riforma radicale del sistema diinquadramento dei dipendenticon l'obiettivo di far funzionaremeglio le struttureuniversitarie e di consentire dipremiare la professionalità el'impegno dei dipendenti". Nelnuovo contratto, sottolinea,"tutto il personale delleuniversità viene inquadrato insole 4 categorie. All'interno diciascuna, in base al merito, sipossono ottenel"e degliavanzamenti di carriera edeconomici mentre, per passareda una categoria allasupenore, occorre supel"areun concorso pubblico oltre adavere un titolo di studioadeguato". Inoltl"e, scompaionoi mansionari e sono introdottipremi di produzione eincentivi di I"esponsabilità.Compare addirittul"a, primocaso in assolutonell'amministrazione pubblica,afferma Modica, il lavorointerinaie per far fronte aparticolare esigenze lavorativedegli atenei limitate nel tempo.Un contratto, insomma,"moderno e innovativo",commenta il presidente dellaCRUI.
21 settembre I Pochiaumenti per la ricerca
Gli enti pubblici di ricerca e leunivel"sità sono "abbastanzadelusi dal fatto che nellaFinanzial"ia vi siano pochetracce per l'aumento difinanziamenti per la I"icercamentre attendono invecequella risposta minima indicatadalle linee del Programmanazionale della ricercaapprovate a maggio dal Cipe".A lanciare il grido di allal"me èstato il presidente del CNRLucio Bianco, affiancato dalpresidente dell'ENEA CarloRubbia e da quello dellaConferenza dei Rettori,Luciano Modica, in unaconferenza stampa alla Cameradei Deputati. "A fronte di
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finanziamenti, pari mediamenteal 2% del Pii dei paesi europei(con punte del 3% come laFinlandia) - ha proseguitoBianco - l'Italia è passata in 5anni dalI' I ,3-1 ,4 all'I %. I 75.000ricercatori italiani sono la metàdi quelli di Francia e GranBretagna e un terzo di quellidella Germania ed hannoun'età media elevata"."II pericolo di questa situazione- ha detto Rubbia - è quelloche per la ricerca si creiun'Europa a due velocità".Modica ha rincarato la dosesottolineando che "se glistanziamenti italiani per laricerca fossero suddivisi pel" i75.000 ricercatorisignificherebbero 6 milioni atesta che è il costo di un buoncomputer". Il ministro dellaRicerca Ortensio Zecchino haribadito che i fondi richiesticon il Progl"amma nazionaletendono a far raggiungereall'Italia in sei anni il livellomedio attuale europeo, cioè il2%, mentre già oggi l'obiettivodichiarato del ParlamentoEuropeo è il raggiungimentodel 3%. Per fare ciò, oltre ad unmaggiore impegno della ricercaindustriale pl"ivata, Zecchino hachiesto incrementi di spesa di4.000 miliardi per il 200 I, e di2.000 per ognuno dei due annisuccessivi.
2Ssettembre I ACagliari universitàa cfistanza
Tiscali, l'Università e la BancaCis costituiscono a Cagliari il"Consorzio per gli studiuniversitari a distanzaFrancesco Corongiu", pel"consentire ad aree disagiate diuscire dall'isolamentoculturale, favorendone losviluppo economico sociale.Presidente del Consorzio èstato nominato il rettore diCagliari Pasquale Mistl"etta,vicepresidenti GiorgioMazzella, presidente di Banca
Cis, e Renato Soru, presidentedi Tiscali. L'operatività delconsorzio è immediata: daottobre a Sorgono e Ilbono i60 studenti ammessi (sui 184che avevano fatto domanda)seguiranno, con l'ausilio dei piùavanzati strumenti informatici,le stesse lezioni che i propricolleghi frequentanonell'Ateneo cagliaritano ed allafine dei tre anni previsti daltipo di corso presceltoconseguiranno il relativodiploma di laurea.
26 settembre I Fondiper gli atenei disagiati
Il ministro Zecchino, nel corsodi un incontro nella sede delrettorato di Palermo, volto apresentare il nuovo Pianonazionale delle ricerche edegli ordinamenti didatticidell'università italiana, dichiarache "l'aumento delle risorseda destinare ai poli universitaridel Mezzogiorno dovrebbetrovare spazio nella nuovaFinanziaria. Non pocherisorse, inoltre, sarannorecuperate dalla gara perl'assegnazione delle licenzetelefoniche Umts. L'impegno èquello di consentil"e agli ateneidisagiati del Meridione dicolmare il divario che li separadal resto d'Italia".
26·28 settembre IElezioni alla "Sapienza"
I 2.606 docenti erappresentanti di ricercatol"idell'Università "La Sapienza" diRoma votano per scegliel"e ilnuovo rettore per il trienniosuccessivo. Le urne di questapl"ima tornata elettorale, però,rimangono sigillate e i I"isultatisconosciuti, prima delpronunciamento del Consigliodi Stato, che si riunisce il 28, inseguito ad un ricorso ad unasentenza del Tar del luglioscorso che ha escluso
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dall'elettorato attivoricercatori e personale tecnicoe amministrativo, al contrariodi quanto stabilito dal nuovostatuto dell'Ateneo.Il 28 settembre. conun'ordinanza, i giudici dellasesta sezione del Consiglio diStato sospendono la sentenzadel Tar che aveva esclusodall'elettorato attivoricercatori e personale tecnicoe amministrativo."Finalmente possiamoapplicare lo statuto dellaSapienza", commenta ilrettore Giuseppe D'Ascenzo."Era inconcepibile votare conil vecchio regolamento cheescludeva dal voto personeche ne avevano diritto, comesoprattutto gli studenti, iricercatori e il personaletecnico e amministrativo".
1 ottobre I Universitàitalo-tedesca
Il ministro della Ricercascientifica del BadenWuerttenberg, Klaus VonTrotha - ancherappresentante dei I6Laender tedeschi nellacommissione per la ricercascientifica in ambitocomunitario - conferma che aTrento sorgerà un'universitàitalo-tedesca, con corsi dilaurea e master comuni,scambio di studenti e docentie sperimentazione congiuntadi nuove metodologie diinsegnamento eapprendimento. Il ministro,assieme al presidente dellaProvincia autonoma e alrettore dell'Università diTrento, Massimo Egidi, ha
parlato dei rapporti in atto daanni con le università del suoLand, in particolare Karlsruhe,e dello stato di avanzamentodella proposta di fare diTrento e Karlsruhe stessa lesedi permanenti del Comitatoitalo-tedesco per la scienza,organismo incaricatodell'organizzazione, conperiodicità annuale, delColloquio scientifico italotedesco, evento aperto allapartecipazione di tutte leuniversità di Italia e Germania.
6 ottobre I Ricercadella Fondazione Agnelli
A Milano, in occasione dellapresentazione del volume Ilfilo di Arianna, dedicatoall'orientamento dei giovani
nella scelta di facoltàuniversitarie con sbocchioccupazionali, è statapresentata una ricerca dellaFondazione Agnelli cheevidenzia due record europeinegativi detenuti dall'universitàitaliana: quello sul bassonumero di laureati (lapercentuale di abbandoni,65%, è la più alta in tutti ipaesi OCSE) e quellodell'anzianità con cui glistudenti conseguono il titolo.Si tratta, secondo laFondazione Agnelli, di undoppio spreco per la risorsasapere nel nostro paese,Infatti, non solo la preferenzadegli italiani per lauree"deboli" e con pocheprospettive lavorative portaalla situazione paradossaledella presenza simultanea di
ADDIO PROVVEDITORATI
Il sistema scuola italiano perde la suacentralità vecchia di quasi un secolo emezzo. Con essa, scompaiono anche gliorgani territoriali che ne garantivano lacapillarità di intervento: i Proweditoratiagli studi. Il regolamento che riforma eriorganizza tutta l'amministrazione scolastica viene approvato dal Consiglio deiMinistri il 14 luglio. "II riordino - dice unanota della Pubblica Istruzione - rispondeall'esigenza di adeguare le struttureministeriali centrali e periferiche al nuovoassetto complessivo di un sistemaformativo fondato sull'autonomia, cheavrà la sua applicazione a partire dalprossimo primo settembre". Ecco, insintesi, la nuova organizzazione basata suldecreto legislativo 300 del 1999:• scompaiono le attuali otto Direzioni
generali e il ministero è riordinato in 2dipartimenti e in 3 uffici di supporto(informatizzazione, comunicazione, affari economici). Un dipartimento èdedicato allo sviluppo complessivodell'istruzione e quindi approfondisce eattua "le politiche della formazionesotto il profilo della definizione e dellaqualità dell'istruzione". Il secondo dipartimento centrale si occupa deiservizi e perciò individua e cerca "di
garantire standard elevati ed omogeneidi servizi sul territorio nazionale";
• vengono creati due dipartimenti diindirizzo: il primo si occupa deiprogrammi e dei curricoli che lo Statodeve definire per tutte le scuole, dellostatus degli studenti, degli esami; delinea,fra l'altro, gli indirizzi per la formazionee l'aggiornamento del personale; cura lerelazioni internazionali in materia diistruzione. Laltro dipartimento definisceindirizzi per l'organizzazione dei servizinel territorio e per la valutazione dellaloro efficienza; si occupa del reclutamento e dello stato giuridico delpersonale; si occupa di politichegiovanili e di sport, di istruzione postsecondaria o per gli adulti, dei percorsiintegrati di istruzione e formazione;
• vengono istituiti tre servizi centralizzatidi supporto: il primo deve "garantireun'omogenea e capillare distribuzionedelle risorse tecnologiche nelle scuole;il servizio per la comunicazione deve"garantire una tempestiva e obiettivainformazione su tutti i temi di maggiorrilievo"; il terzo servizio (affari economici) ha come "compito essenzialequello di censire tutti i bisogni e digarantire una ripartizione perequatadelle risorse economiche sul territorionazionale";
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• vengono soppressi gli attuali Provveditorati e le Sovrintendenze regionali,trasformati in semplici organi diconsulenza e di supporto alle scuolerese autonome. Il livello organizzativoterritoriale si sposta nei capoluoghi diregione, dove hanno sede le nuovedirezioni generali di ambito regionale,che hanno il compito di "garantire chegli standard formativi e dei servizitrovino efficace attuazione sul territorio". Esse devono, inoltre, "offrirealle istituzioni scolastiche tutti i supportinecessari per facilitare e consolidare lagestione dei processi di autonomia";
• alle nuove direzioni generali regionalispetta di esercitare - tra le funzioni cherimarranno allo Stato - le attività disupporto alle scuole; i rapporti con leAmministrazioni e gli Enti locali; irapporti con le università e le agenzieformative; il reclutamento e la mobilitàdel personale; l'assegnazione dellerisorse e del personale alle scuole.
Va ricordato, infine, che il riordino deldicastero della Pubblica Istruzione siinserisce, anticipandola in parte, in unaprospettiva generale di riforma deiministeri che prevede, fra l'altro, unariunificazione di tutte le competenzerelative alla formazione: scuola, universitàe ricerca.
NOTE ITALIANE
imprese senza personale tecnologie dell'informazione e un mondo del lavoro sempre specializzazione. Un percorsoqualificato e disoccupati della comunicazione per la più esigente in fatto di che non contemplerebbe laintellettuali; in più, la laurea formazione a distanza. professionalità". laurea specialistica (2 anni). Il"ritardata" sottrae al mondo Fresco ha poi ricordato che la titolo di laurea specialistica, hadel lavoro gli anni più creativi Fiat ha istituito lo scorso anno, sottolineato Guerzoni, "puòe dinamici dei nuovi 16 ottobre I Marco insieme al Politecnico di essere un 'di più', che lo
à lavoratori. Unendo quindi a Pacetti nuovo Torino, il corso di laurea in studente consegue anche inquesti fattori gli effetti del segretario generale Crui Ingegneria dell'autoveicolo, che contemporanea con la scuolacalo delle nascite, è già ora conta già 60 studenti e ne di specializzazione, e che glipossibile capire - è detto Marco Pacetti, rettore accoglierà altri 120 da questo viene riconosciuto in puntegginella ricerca - che nei dell'Università degli Studi di anno accademico. per i concorsi. Oppure laprossimi anni difficilmente Ancona, è stato designato laurea specialistica può essereavremo una "risorsa sapere" nuovo segretario generale un titolo che il docente già inquantitativamente e della Conferenza dei Rettori 18 ottobre I Siena servizio consegue e che gliqualitativamente sufficiente a delle Università Italiane dal in Antartide viene riconosciuto anche ingarantire una crescita presidente dell'istituzione termini economici".economica adeguata e uno Luciano Modica. Pacetti aveva Il dipartimento di Scienzesviluppo sociale equilibrato già raccolto il maggior numero della Terra dell'Università dinel paese. di preferenze nella votazione Siena partecipa alla sedicesima 11 ottobre I CorsoSecondo la Fondazione con la quale l'assemblea della spedizione italiana in post laurea inAgnelli "l'autonomia CRUI aveva eletto i membri del Antartide. Si recano nel sesto net-economydell'università rappresenta un comitato di presidenza. Si continente Marco Meccheri emomento importante per tratta di un "riconoscimento - Franco Talarico, nell'ambito di L'Università di Trieste hatentare di recuperare si legge nella nota diffusa dalla un programma bilaterale italo- attivato, da quest'anno, unscolarità: permettendo un Conferenza - che, oltre alla americano, oltre a Silvia corso di perfezionamentoaumento dell'efficienza interna persona del prof Pacetti e alle Olmastroni e a Francesco post laurea in net-economy,della didattica, della ricerca e sue capacità, va anche alla Pezzo, del dipartimento di destinato ai giovani laureati diuna maggiore sintonia con il dignità e al rilievo che Scienze ambientali, che Economia e Ingegneria. Ilsistema delle professioni e i l'Università di Ancona, trascorreranno tre mesi in un corso, della durata di tre mesi,mercati del lavoro l'autonomia recentemente segnalata dalla campo isolato dalla base si articolerà in moduli tematici.rappresenta un'opportunità classifica nazionale stilata dal italiana di Terra Nova Bay, ad Si approfondiranno, inper ridurre il tasso di Censis al terzo posto per Edmonson Point. per studiare un'ottica aziendale, materieabbandono delle università efficienza didattica, vivibilità e il comportamento dei pinguini come l'informatica, la statistica,fino ad un fisiologico 15-20%, livello della ricerca scientifica, Adelia nell'ambito di una l'organizzazione, lae ringiovanire l'età media dei si è conquistata nel panorama ricerca italo-australiana. comunicazione, la qualitàlaureati". nazionale in soli trent'anni di nell'e-business, senza però
esistenza" . trascurare gli aspetti giuridici,10 ottobre I Convegno fiscali, economici e finanziari,
I 3 ottobre I Università sulla riforma distinguendo le problematichedell'Euromediterraneo I 7 ottobre I Cingue universitaria del business to business (B2B)
borse di studio f.at rispetto a quelle del businessNel quadro del "Sommet des Durante il convegno nazionale to consumer (B2C). Ognivilles de la Mediterranée" La Fiat ha messo a sulla riforma universitaria modulo (sette in totale)tenutosi a Genova, 22 rettori disposizione dell'Università di presso l'Università di Roma prevede lezioni da parte dihanno fatto il punto sui Torino 450 milioni destinati a "La Sapienza", il docenti universitari, nonchéprogetti comuni con i sindaci cinque borse di studio per sottosegretario all'Università interventi specialistici e didelle città mediterranee. I 22 dottorati di ricerca sui Luciano Guer70ni ha proposto consulenti, discussioni, lavori diatenei di otto paesi (Italia, rapporti tra cultura, università un percorso di sei anni - tra gruppo ed esercitazioniFrancia, Spagna, Algeria, Tunisia, e impresa. "È mia convinzione laurea triennale, orientamento specifiche nelle auleMarocco, Egitto, Libano) - ha detto il presidente Paolo e scuola di specializzazione - informatizzate.partecipano al programma Fresco - che, essendo la per diventare insegnanti nellaTethys, che prevede lo formazione un fondamentale scuola secondaria. Il percorsosviluppo di un ente strumento di competitività, prevederebbe dunque: il titolo 11 ottobre I Nuovointernazionale definito l'industria debba dare ogni di laurea (3 anni); un anno di master a Udine"Università contributo possibile per formazione aggiuntivadeIl'Euromediterraneo". migliorare il sistema finalizzata ad approfondire le L'Università di Udine haL'obiettivo è di realizzare dell'istruzione, specie laddove competenze in ragione attivato - prima in Italia - unprogrammi di formazione e di esso più specificamente dell'indirizzo da scegliere; due master in Diritto dell'Unionericerca comuni, usando le prepara i giovani all'ingresso in anni di scuola di Europea riguardante le regole
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in materia di trasporto.L'iniziativa, riservata a 30laureati, è stata messa a puntoinsieme al Consorzio EtlEuropean Transport Law,costituito dall'Alitalia, dalleFerrovie dello Stato, dalla Sea,la società che gestiscel'aeroporto "Malpensa 2000",dalle compagnie armatrici diGenova e dall'Autoritàportuale di Trieste. Il corso, atempo pieno e a frequenzaobbligatoria - ha spiegato ilcoordinatore dell'iniziativa,Maurizio Maresca, che è anchepresidente dell'AutoritàPortuale di Trieste - ha ladurata di sei mesi, percomplessive 600 ore di lavoro,di cui 300 in aula e altrettantea carattere seminariale. Allafine i partecipanti svolgerannoanche 300 ore di stage.
13 ottobre I Nuovorettore alla Bocconi
Mettere il bene comune alcentro dell'economia. Questo,in sintesi, il pensiero espressodall'arcivescovo di Milano,Carlo Maria Martini, nellamessa che ha precedutol'inaugurazione del nuovoanno accademico dellaBocconi di Milano. Nellacappella dell'Ateneo, presenteanche il presidentedell'università, Mario Monti,Martini ha accennato "alla falsasicurezza quando l'economia èbasata solo sulle cose esull'accumulo delle ricchezze"."L'attività economica - hasottolineato il cardinale - deveguardare al bene comune, percreare ricchezza eoccupazione".Il nuovo rettore della Bocconiè ora Carlo Secchi, unbocconiano doc: infatti si èlaureato in Economia eCommercio nell'Ateneomilanese nel 1967.Attualmente è ordinario diPolitica economica e direttoredell'Istituto di studi latino-
americani dell'Università. Èstato anche senatore edeputato al ParlamentoEuropeo.
13 ottobre IPreoccupazionedi professori ericercatori
Preoccupazione "per lamancata approvazione delriordino dello stato giuridicodei professori e ricercatori" èstata espressa dai presidi dellefacoltà di Lettere e Filosofiaitaliane, a conclusione dellaconferenza nazionale tenutasitre giorni fa a Roma "LaSapienza". Il documento,diffuso oggi aTorino dalpresidente della conferenzaNicola Tranfaglia (preside dellafacoltà di Torino) è statoinviato ai ministridell'Università, OrtensioZecchino, e della PubblicaIstruzione,Tullio De Mauro. "IIrinvio dell'approvazione deldisegno di legge alla prossimalegislatura - si legge nelcomunicato a proposito deiricercatori - rischia di metterele facoltà e i loro presidi inuna situazione di estremadifficoltà per attuarel'innovazione didattica ecostruire i percorsi previsti daidecreti di area". Dopo averriaffermato l'adesione allariforma e quindi all'autonomiae ai tre livelli di formazione, laconferenza (che rappresenta45 facoltà di Lettere)sottolinea che "non si potràridurre al solo percorsotriennale la preparazionedisciplinare necessaria per gliinsegnanti della scuolasecondaria".
15 ottobre IGraduatorie a Medicina
La graduatoria perl'assegnazione di 612 posticomplessivi alla facoltà di
Medicina de "La Sapienza" pubblicata lo scorso IOottobre e subito contestata davari studenti che virawisavano molteplici"scorrettezze" - è stataannullata.La prima graduatoriapubblicata dalla facoltà,denuncia l'Unione degliuniversitari, "impostata sucriteri quanto meno singolari,da un lato sanciva l'ingressoalla facoltà a studenti conpunteggi estremamente bassiche avevano avuto solo lafortuna di preferire un polomedico anziché un altro,dall'altro escludeva tantistudenti con punteggi più chesufficienti". Una "scorrettezza- ha sottolineato l'Udu dietro cui, a parer nostro, nonstava solo un semplice erroreburocratico, ma una precisavolontà di mantenere privilegied interessi e affermarne dinuovi, come quelli che stannodietro il polo medico diLatina".Secondo il Ministerodell'Università, all'atto dellaprova per i test di accesso "LaSapienza" aveva invitato icandidati a dichiarare lapropria opzione per la sedeuniversitaria ("La Sapienza", "S.Andrea", Polo pontino diLatina) e, al termine dellaprova, aveva redatto tredistinte graduatorie sulla basedell'opzione degli studenti,"disattendendo così alprincipio della graduatoria dimerito, dal momento checandidati con punteggi minorie con una determinataopzione risultavano ammessiin una graduatoria ed altri conpunteggi maggiori restavanoinvece esclusi".
16 ottobre Il ricorsidegli esclusi
La Camera ha bocciato laproposta di legge di sanatoriaper gli studenti che avevano
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fatto ricorso al Tar contr-ol'esclusione dai corsiuniversitari a numeroprogrammato. "Ha vinto ilprincipio di legalità el'esigenza fondamentale disalvaguardal-e la funzioneformativa del sistemauniversitario", ha commentatoil sottosegretarioall'Università, LucianoGuerzoni. Se, infatti, "fosserostati iscritti per legge glistudenti ammessi con riservain seguito alle sospensive deiTar - ha affermato Guerzoni- interi corsi di studiosarebbero stati stravolti perl'impossibilità di accogliere unnumero di studenti di granlunga superiore allepotenzialità formative dellestrutture universitarie investitedai ricorsi"."Vergognoso" è stato ilgiudizio espressounanimemente dalla Sinistragiovanile (Sg) e dallaConfederazione degli studenti(Cds) in merito alprowedimento della Camera.Secondo Sinistra giovanile è"vergognosa la mancanza dirisposte del Parlamento aiproblemi concreti di tantiragazzi, anche a causa di unatteggiamento massimalista eirresponsabile del Polo e diRifondazione comunista, i cuideputati hanno rifiutato diappoggiare un emendamentoche avrebbe consentito disanare la posizione di tutticoloro che avessero superatoalmeno un esame. Siamopienamente coscienti dellecomplesse implicazioni che lasanatoria avrebbecomportato e condividiamomolte delle riserve di meritoespresse dal governo, ma lasituazione che oggi stannovivendo migliaia di studenti èdi fatto insostenibile". Con ilvoto della Camera "si èsegnata una delle peggioripagine della politicauniversitaria nazionale - haaffermato la Cds - e il
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Parlamento italiano e i partitiche lo rappresentano hannocommesso una vergognosaingiustizia".Una "vicenda gravissima cheporterà all'espulsione dagliatenei di circa 2.000 studenti,la maggior parte dei qualiaveva sostenuto gli esami delprimo anno". Anche l'Unionedegli universitari (Udu) hacriticato il "no" della Cameraalla sanatoria.Un "forte segnale di speranzaper gli universitari e le nuovegenerazioni meridionali" hainvece commentato ilconsigliere del ministrodell'Università per i problemidella condizione studentescae diritto allo studio, StefanoGraziano. Un segnale che"restituisce piena dignitàall'unica vera logica che deveavere cittadinanza nelle auleuniversitarie e negli atenei: lafiducia nell'intelligenza".
30 ottobre I Operatoredi pace a Torino
Inizierà il prossimo 5 febbraioil corso post-Iaurea dellafacoltà di Scienze politiche diTorino per Operatore dipace, in collaborazione conNazioni Unite, Forze Armate,Carabinieri, Croce Rossa e leorganizzazioni internazionalipresso l'Unione Europea.Durante la presentazione delmaster; il presidente dellaCommissione Affari Esteri delSenato Giangiacomo Migoneha ribadito che aTorino cisono tutte le condizioni perattivare una scuola per "caschiblu". Lo dimostrano lapresenza della Scuolad'Applicazione dell'Esercito edello "staff college" dell'Onupresso il "Bit" che in trent'anniha visto formarsi oltre 55 milapersone provenienti da 172paesi, tutti quadri esecutivi edirigenti di livello medio alto.Il corso di perfezionamento denominato "peacekeeping e
intel-venti umanitari" - è unulteriore passo avanti nelladirezione "di rafforzare ilruolo dell'Italia nell'ambitodella cooperazioneinternazionale. Siamosostenitori di un metodo diintervento che è quello dellacollaborazione e nondell'imposizione unilaterale". Ilcorso sarà a numero chiuso(40 iscritti), durerà 14settimane e si svilupperà in280 ore di lezione. Destinataripossono essere laureati siacivili che militari.
1 novembre I Residenzeuniversitarie
La commissione istruzione delSenato ha approvato in sededeliberante il disegno di legge,già approvato dalla Camera,che stanzia 180 miliardi in treanni da destinare allarealizzazione di residenzeuniversitarie. Si tratta di unmeccanismo di cofinanziamento alle regioni eagli enti locali: lo Statometterà a disposizione 60miliardi l'anno fino al 2002per progetti di recupero e diristrutturazione degli immobilida destinare ad uso abitativoper la popolazioneuniversitaria. Il sottosegretarioper- l'Università, LucianoGuerzoni, ha fatto notare cheil prowedimento consentiràdi applicare risorsecomplessive per I .500 miliardifino al 2002. "L'obiettivo,concretamente realizzabile ha detto Guerzoni - è lacostruzione di circa 30 milaalloggi, che raddoppierebbel'attuale disponibilità".
6 novembre I Master inInformatica giuridica aBologna
Un mastel- in Informaticagiuridica e Diritto delle nuovetecnologie - con docenti
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come Stefano Rodotà eVietor Uckmar - è statoistituito dalla facoltà diGiurisprudenza dell'Universitàdi Bologna nell'ambito di unmaster- europeo di cui fannoparte alcune universitàconsorziate, fra cui Londra eVienna. È il primo master delgenere in Italia, insieme aquello che partirà più omeno nello stesso periodo aLecce, ed è rivolto a giovanilaureati, professionisti,awocati, dirigenti di impresee funzionari della pubblicaamministrazione. L'obiettivo ègarantire una solidapreparazione professionaleper- rispondere alle esigenzedel mondo delle imprese,delle professioni e dellapubblica amministrazione. Ilmaster; che dura un anno perun totale di 200 ore dilezione di cui 40 dilaboratorio, è riservato alaureati in Giurisprudenza,Economia, Scienze politiche,Scienze dell'Informazione eIngegneria.
6 novembre I 133 annidi "Ca' Foscari"
Inaugurato oggi il I 33° annoaccademico dell'Universitàveneziana "Ca' Foscari". Nellasua relazione introduttiva, ilrettore Maurizio Rispoli haaffermato di "non esserepessimista sul futurodell'Ateneo", ricordando laprossima riforma degliinsegnamenti, che introdurràlauree triennali e master dispecializzazione. Rispoli hainoltl-e ricordato il risultatolusinghiero di 2.243 lauree e225 diplomi rilasciati loscorso anno da "Ca' Foscari",un numero quasi doppiorispetto a quello di cinqueanni fa. "Risorse ecompetenze presentinell'ateneo possonoconsentirci l'obiettivo dieccellere in alcuni campi della
didattica e della ricelTa chesaranno fondamentali nelprossimo decennio per losviluppo economico eculturale del paese".
7 novembre I Anchei computer sbagliano
Caos all'Università di Torino:per un errore del computersono risultati vincenti glistudenti che hanno sbagliato itest d'ingresso al corso diOdontoiatria. Su 40 postidisponibili, solo 7 sono statiattribuiti in modo corretto;agli altri, nonostante abbianogià iniziato le lezioni, è statochiesto dal SenatoAccademico di rinunciare.Prevedibili le proteste e lepromesse di ricorsi e dirichieste di sanatoria. Unacommissione interna è stataincaricata di accertareeventuali responsabilità."Dopo aver corretto 399compiti, contraddistintisoltanto da un numero eassolutamente anonimi - haspiegato il docente LorenzoSilengo - attraverso uncomunissimo programmainformatizzato, vengonoabbinati gli elaborati ai nomidei candidati". A quel punto siè verificato, in circostanzenon chiarite, l'errore inquestione, per cui addiritturadue studenti, che avevanorisposto erroneamente atutte le domande, hannosuperato la prova. A scoprirel'inganno sono stati alcuniesclusi che hanno ottenuto lariverifica dei compiti.
8 novembre I Nuovelauree "strategiche"
Dal prossimo annoaccademico sarà dato il viaalle nuove lauree per leprofessioni sanitarie e aquelle per diventare ufficialidelle Forze Armate. Il
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ministro dell'UniversitàZecchino ha infatti trasmessoai ministri competenti Sanità, Difesa e Finanze - glischemi dei decreti sullerelative classi di laurea per iprevisti pareri. Dall'annoaccademico 2001-2002,dunque, per diventareinfermieri, ostetriche,fisioterapisti, ma anchepodologi, tecnici oprofessionisti sanitari dellaprevenzione (dal terapistaoccupazionale all'assistente dicomunità) sarà necessaria unalaurea (durata triennale), chesostituirà gli attuali diplomi.Ed una laurea triennale,seguita eventualmente da unalaurea specialistica (biennale),sarà introdotta per la primavolta anche per diventareufficiali dell'Esercito, Marina,
Aeronautica, Guardia diFinanza e Carabinieri.
14 novembre I Stranieriin Italia
Si è svolto il seminario "Glistudenti stranieri nelleuniversità italiane", organizzatodall'Organismo nazionale dicoordinamento per le politichedi integrazione sociale deglistranieri istituito presso il Cnel,in collaborazione con la Fuci(Federazione universitariacattolica italiana) e l'Udu(Unione degli universitari).Secondo alcuni dati presentatiper l'occasione, sono 20 milagli studenti stranieri chefrequentano gli istitutiaccademici italiani: l' I ,2% deltotale degli iscritti, contro una
media del 4,8% nei paesi Ocse(stima del 1998). Si tratta diuna presenza in fiessionenell'ultimo decennio e tra lepiù basse in Europa.Gli europei che studiano nelleuniversità italianerappresentano il 67,4% deltotale degli iscritti stranieri.Seguono gli asiatici (13,4%), gliafricani (I 1,5%) e gli americani(7,6%). Il restante 0,6% èrappresentato da giovaniprovenienti dall'Oceania e dagliapolidi. Secondo quantoemerso dal seminario, ascoraggiare le iscrizionistraniere sono soprattutto iproblemi che lo studente deveaffrontare: dal rinnovo annualedei permessi di soggiornoall'accesso a borse di studio eall'alloggio, oltre alle questionidegli studenti-lavoratori, dei
profughi e dei rifugiati politici.Per il Cnel è opportuno, oltreche aprire le frontiere,predisporre incentivi perattrarre lo studente, garantirela qualità della formazione,stimolare il dialogo e loscambio tra culture. Laproposta, emersa dalseminario, è stata inoltre quelladi aprire un dibattito sul temadell'immigrazione per motivi distudio, perché "l'universitàrappresenta uno dei maggioriveicoli di mobilità sociale e ciòimpone alle istituzioni diindividuare opportunestrategie di integrazione",anche "dando concretaattuazione alla legge 40 del1998 che ha sancito la paritàtra studenti stranieri e italianiquanto all'accesso all'universitàe al diritto allo studio"
INCHIESTA SULLAVITADEGLI STUDENTI
In occasione dell'inaugurazione dellaSettimana dei diritti dello studente,organizzata in 30 atenei fino al I 3novembre, l'Unione degli universitari hapresentato un'inchiesta sulle condizioni divita degli studenti. Secondo l'Udu, sonomolti i mali sofferti dal mondo accademico italiano; fra essi vanno annoverate letasse universitarie tra le più alte inEuropa, le case dello studente in grado diospitare solo il 6% degli studenti fuorisede, le borse di studio il cui numero eimporto è di gran lunga inferiore rispettoalla media europea. Obiettivo dell'inchiesta, che intende far definitiva lucesulla situazione sperimentata daglistudenti del nostro paese, è ricostruire ibisogni del corpo studentesco "proprionel momento in cui verrà coinvolto nelprocesso di riforma dell'autonomiadidattica". Sarà coinvolto un campione di3.000 studenti, mentre altrettantiuniversitari saranno intel-pellati attraverso il sito Internet www.studenti.it.Il fondo per il finanziamento degli atenei- ad esempio - viene adeguato nellamisura dell'8% e le risorse per il
programma triennale di sviluppo sonopari a 750 miliardi, mentre 150 miliardil'anno saranno disponibili per l'innovazione didattica. Occorre peròconsiderare, sottolinea l'Unione, che negliultimi IO anni si è avuta una riduzionedella spesa per studente del 30% e unaumento del peso della contribuzionestudentesca, sul totale delle entrate degliatenei, di circa il 150%. L'aumentoprevisto del fondo, afferma l'Udu, èdunque insufficiente. La richiesta degliuniversitari è invece di aumentare ilfondo del 15% per il prossimo anno accademico.Per quanto riguarda gli alloggi pubbliciper studenti fuori sede in Italia, essi eranonel '99 circa 27.000, contro i 130.000 diFrancia ed i 140.000 della Germania; lacopertura del diritto allo studio è in Italiadel 9% (18% in Francia; 21 % in Germaniae 19% in Spagna); gli studenti idonei chepercepiscono borse di studio sono il79%, contro il 100% degli altri paesi.Infine: le entrate per il diritto allo studiouniversitario nel 1998 sono state di 1.000miliardi di lire. Anni luce, conclude l'Udu,rispetto agli 8.000 miliardi della Francia.Pronta la risposta del sottosegretal-ioLuciano Guerzoni: i finanziamenti complessivi per il sistema universitario "sonoindubbiamente insufficienti", ma è "sin-
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golare che la protesta dell'Udu giungaproprio nel primo anno in cui laFinanziaria segna invece una svoltasignificativa". Per la prima volta, haaffermato Guerzoni, la Finanziaria segnaun "incremento significativo di risorse pergli atenei con un adeguamento del fondodi finanziamento per gli atenei dell'8%, 50miliardi in più destinati al fondo per ildiritto allo studio ed il raddoppio deglistanziamenti per la programmazionetriennale 2001-2003. Per la prima volta siregistra una svolta significativa, con unincremento complessivo di oltre 1.300miliardi di lire degli stanziamenti destinatial sistema universitario". Circa 1.500miliardi, ha aggiunto Guerzoni, "sono poiprevisti per l'incremento delle residenzeuniversitarie". Inoltre, ha rilevato ilsottosegretario, i dati, "andrebberoverificati attentamente, dal momento chele analisi sugli indicatori universitari italianifanno in molti casi riferimento ad unnumero di studenti non veritiero". Su1.700.000 studenti iscritti all'università,infatti, ha spiegato Guerzoni, "gli studentiche frequentano realmente non sono piùdi 1.200.000. Tutti i dati, calcolati sulnumero degli studenti iscritti, devonodunque scontare tale 'gap'. Una cosa checertamente non si verifica negli altri paesieuropei".
NOTE ITALIANE
I Snovembre I Cnre Sicilia
Potenziare la ricerca, realizzarenuovi progetti dicollaborazione fra Comune,Università e ConsiglioNazionale delle Ricerche edare una nuova sedeall'istituzione che svolgeattività di ricerca. Il sindacoLeoluca Orlando e il rettoredell'Università di Palermo,Giuseppe Silvestri, hannosottolineato che "occorreattivare e potenziare irapporti con il Cnr, perincrementare e rendere piùefficace l'attività della ricercacome settore strategico per losviluppo sociale, economico eculturale della Sicilia".
17 novembre I Laureabreve in Etica sanitariae bioeticaPer la prima volta in Italia èstata attivata una laurea brevein Etica sanitaria e bioetica. Ilcorso triennale, riservato astudenti con il titolo di scuolamedia superiore e conesperienze in ambito sanitarioè svolto dall'UniversitàCattolica della capitale.Il diploma universitario èstrutturato in corsi semestralie si articola in 4.600 orecomplessive di insegnamentoteorico, teorico-pratico e ditirocinio. "L'obiettivo prioritariodel nuovo corso - ha dettoAntonio Spagnolo professoreassociato di Bioetica - è di farconseguire allo studente lebasi scientifiche, eticogiuridiche, filosofiche emetodologiche, necessarie adinsegnare etica professionale ebioetica nei diplomi universitaridell'area sanitaria".
2~, novembre I Le areeplU gettonate
Secondo il MURST, sono 10.895(più del 50% ragazze) gli
studenti che hanno giàeffettuato le preiscrizioniall'università. Di questi, 4.756hanno richiesto una borsa distudio. Il maggior numero dipreiscrizioni si registra aNapoli (789), seguita daMilano (753) e Torino (534); ilminor numero è invece adEnna: soltanto una.Da queste prime rilevazioniemerge che in testa allaclassifica delle preferenze sicolloca l'area umanistica,seguita da quella giuridica e daingegneria, mentre l'areamedico-sanitaria registra unforte calo. In coda, l'areascientifica. Se i dati venisseroconfermati, ha detto ilsottosegretario all'UniversitàLuciano Guer"Zoni, "si avrebbeper la prima voltaun'inversione di tendenza: nonsarebbe più l'area sanitaria,bensì quella umanistica, adiventare prevalente".Quest'anno si rilevano duetrend: "II primo è positivo ed èil calo di attrazione per l'areasanitaria. A fronte di circasettemila posti disponibili,sono infatti ogni anno oltre 20mila gli studenti che scelgonola facoltà di Medicina, mentrecresce la disoccupazione tra imedici. Il secondo trend èinvece negativo e si trattadella scarsa attrazione per icorsi dell'area scientifica comematematica e fisica; tendenzaperaltro riscontrata anchenegli altri paesi UE. Unasituazione che ci pone in unasituazione di svantaggiorispetto agli Stati Uniti".
10 novembre IRicercatori troppo"anziani"
Durante il IOI o congl"essodella Simi (Societa' italiana dimedicina interna) ospitato dalLingotto, il presidente FrancoDammacco denuncia che nellefacoltà di Medicina delleuniversità italiane mancano i
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giovani ricercatori e il corpodocente è mediamente moltopiù vecchio che all'estero. "IIbudget per la ricerca ècongelato dal 1994 e i 4.636ricercatori delle facoltà dimedicina hanno un'età mediadi 46 anni. Oltre i due terzi (il65%) ha più di 45 anni, e soloil 3,8% (184 unità) è sotto i35. Il mondo accademico èpreoccupato, la ricerca italianaè in pericolo".
11 novembre I La CRUIda Ciampi
Ricevendo al Quirinale irappresentanti dellaConferenza dei Rettori delleUniversità Italiane, ilpresidente della RepubblicaCarlo Azeglio Ciampiraccomanda che ci sia piùdialogo fra atenei e societàcivile, per superare sulterritorio la "discr"asia fradomanda e offerta diformazione", per fare insiemescelte formative che possanoattrarre investimenti elocalizzazioni produttive, per"bloccare la fuga dei cervellidall'Italia".Il prof. Luciano Modica, chepresiede la Conferenza, fra glialtri problemi ha segnalatoquello dei finanziamentipubblici, inferiori alla mediaeuropea, appena sufficienti acoprire gli aumenti deglistipendi, nonostante l'aumentodel 7% previsto dalla leggefinanziaria in discussione.L'anno accademico appenainiziato, ha aggiunto Ciampi,presenta "due grandi novità:l'autonomia e la riforma deicicli", due grandi opportunitàper "disegnare il futuro delleuniversità, che già hanno fattomolta innovazione". Ciampi siaugura che la laurea breve sia"veramente una laurea e nonun diploma rafforzato, unatappa verso il secondo ciclo distudi e verso il master". Equest'ultimo, certamente
richiede la "cooperazione fravarie università". Infine, il capodello Stato riconoscel'importanza, richiamata dairettori, di fissare criterioggettivi per la valutazionecosti-benefici dei singoli ateneie della ricerca.
17 novembre IIIproblema dello statogiuridico
Intervenuto a un dibattitosulla riforma universitaria nellatrasmissione Fahrenheit diRadio 3, il ministrodell'Università OrtensioZecchino ha affermato che ilnuovo stato giuridico deidocenti universitari (all'esamedel Parlamento) è unproblema aperto. Comunque,"non saranno ammesse econsentite, almeno dalgoverno sanatorie di alcuntipo". Il ministro ha quindiaggiunto che "in ognimomento in cui si mettemano alla rivisitazione di unostato giuridico c'è sempre latentazione di 'sistemare' unaserie di situazioni in qualchemodo precarie. lo credo chequesto vada contro la logicadell'elevazione della qualità,anche perché nel frattempo èvenuta meno una delle ragioniche prima dava spazio aqueste spinte: noi oggi infattiabbiamo un sistema diconcorsi che comunque hafortemente velocizzato lapossibilità di assunzioni e diricambio".
18 novembre I Istituitele lauree specialistiche
Il ministro Zecchino hafirmato il decreto pell'istituzione delle I04 laureespecialistiche biennali. Conquesto prowedimento, hasottolineato Zecchino duranteuna conferenza stampa aPalazzo Chigi, "si conclude la
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riforma dell'università italiana".Dal prossimo anno, dunque,entrerà in vigore quello che èstato già battezzato il sistemadel "3+2", caratterizzato dadue livelli: la laurea (di duratatriennale e che prevede 42classi) e la laurea specialistica(di durata biennale e con I04indirizzi).L'accesso alla laureaspecialistica non saràgeneralizzato: prerequisitobasilare sarà il possesso deltitolo di laurea e di alcunirequisiti di base, ai quali siaggiungerà un meccanismoper la valutazionedell'adeguatezza dellapreparazione dei candidati.Non si tl-atterà quindi, harilevato Zecchino, di unasemplice prosecuzioneautomatica degli studi, ma diun iter di forte specializzazionesulla base di "criteri selettivimeritocratici". La laurea
triennale assicureràconoscenze scientifiche maanche professionali e, comequella specialistica, si articoleràsui crediti (la misuraconvenzionale per le ore dididattica e di studio, pari a 25ore): per la laul-ea bisogneràraggiungere 180 crediti e 120crediti saranno invecenecessari per la laureaspecialistica.Nell'università italiana nonsaranno introdotte soltanto le104 lauree specialistiche, bensìanche i master di stileanglosassone: dureranno unanno e potranno essere diprimo e secondo livello;completeranno la formazionee sono pensati comestrumento di formazionepermanente. Il master diprimo livello si potràfrequentare dopo la laurea,mentre quello di secondolivello dopo la laurea
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specialistica. A regime, i masterrappresenteranno il bacinodella formazione permanenteper i laureati del futuro: sipotrà infatti seguire un masteranche dopo essersi laureati daanni e come forma diaggiornamento nel percorsodella carriera.Il presidente della Conferenzadei Rettori italiani, LucianoModica, ha dato un giudiziopositivo del decreto cheistituisce le nuove laureespecialistiche e smorza, alcontempo, le polemiche deglistudenti: "Nessun numerochiuso, ma una necessariaverifica della preparazioneiniziale per l'accesso alle laureespecialistiche". Il decl-eto, hasottolineato Modica,"rappresenta l'ultimo atto perun awio della riforma già apartire dal prossimo ottobre.Era l'ultimo tassello, del qualediamo un giudizio positivo".
IDEE
MEDICINA CLINICA,UNA SCIENZA UMANA
Aldo Torsoli
L'università per 1111 nuovo umanesimo è stato illeit motiv del recente Giubileo delle componenti accademiche (su cui Universitasha informato nel numero scorso). Una meta che riguarda l'attività di docenti e studenti, ricercatori, tecnici e amministrativi, ma chepure postula una revisione di contenuti didattici e di modalità d'insegnamento, In questo suo contributo il prof Aldo Torsoli indicale caratteristiche di una "medicina della persona intera" e propone linee percorribili per arricchire il bagaglio professionale delfuturo medico clinico. L'autore, professore di gastroenterologia e coordinatore del Canale Parallelo Romano all' Università di Roma"La SapiellZa", è membro del Nucleo di valutazione di Ateneo, nonché fondatore e direttore della rivista MEDIe.È insegname anche presso l'Università Campus Bio-Medico di Roma.
Introduzione
È abbastanza diffusa nel pubblico l'opinione che la prassi attuale dellamedicina, se da lm lato è notevolmente progredita dal punto di vista scientifico, dall'altro tende spesso ad omettere quelle caratteristiche di umanitàe solidarietà che dovrebbero presiedere al rapporto del medico con ilpaziente1. Si tratta in verità di un'opinione non del tutto ingiustificata; lesue origini sono di varia natura, maprimariamente risalgono al progressostesso dell'esercizio professionale edai nuovi assetti che l'assistenza sanitaria si è data negli ultimi decenni.TI progresso medico dei nostri tempi èstato in effetti segnato - con risultatinon sempre positivi - dalla pervasione delle tecnologie specialistiche edalla progressiva frammentazione eseparazione dei saperi. I due fattisono legati da una relazione reciproca, ed entrambi hanno contribuito alprevalere anche nella medicina clinica della parcellizzazione propria dellaricerca sperimentale2.
I medici, specie quelli piÙ giovani,scelgono sempre piÙ spesso di dedicarsi interamente a teClùche settoriali,e questo non solo perché è piÙ facileacqlùsirne il know-how e perché piÙremunerative nell'immediato, maanche per la convinzione che i dati"oggettivi" di wl'analisi di laborato-
l'io, di un'indagine di imnging o di unamisma fisiologica, risolvano rapidamente il percorso altrimenti difficile etortuoso verso la diagnosi e la terapia.In tal modo, tuttavia, questi medicidecadono dalla loro genuina figma,riducendosi a puri mediatori deirisultati della loro particolare tecnologia; risultati che oltretutto - se avulsidal contesto complessivo della persona malata - perdono non di radomolto del loro significato.Il malato tende ad essere visto comeun isolato problema d'organo o d'ap-'parato leso, e questo fa sì che le suemotivazioni, attese, speranze, sianoignorate o per lo meno sottovalutate.Eppure è noto che la trascuratezza nelcomunicare col paziente e i suoi familiari, il minimizzare informazioni,spiegazioni, consigli, sono causa disegLÙti legali dell'azione professionale piÙ di eventuali deficienze tecnicoscientifiche3.I nuovi assetti dell'assistenza sanitaria,a loro volta, hanno tratto origine daun'esigenza etica di equità sociale,ma quasi inevitabilmente si ispiranoad una cultura di massa anziché aduna cultma dell'individuo. Moltiplicano in estensione gli inconvenientidel progresso medico prima citati, efavoriscono le iniziative di omogeneizzazione dei percorsi diagnostici eterapeutici (protocolli, linee-guida,etc). Si tratta di iniziative utili al
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medico come strumento di confrontodel proprio sapere e saper fare e comemezzo di prevenzione di eventualierrori; tuttavia non sono prive diinconvenienti se adottate in modoacritico o imposte prescrittivamente,come se la clitùca potesse concepit"sialla stregua di 1m universo di pazienti "medi". Tali nuovi assetti, si tratti diassistenza pubblica o privata, nonsono inoltre esenti dal rischio di anteporre fitlalità di bilancio ad altre considerazioni. Certi indebiti l'azionamenti delle cure ne dalUlo esempio.Possono quindi essere utili alcunirilievi in merito, riguardanti l'organizzazione sanitaria e l'educazionemedica.
Un nuovo governoassistenziale
I servizi sanitari nazionali hannocome obiettivo istituzionale la difesae la promozione della salute per ilmaggior numero di persone, ma talvolta perseguono in pari tempo obiettivi surrogati. In Italia, ad esempio,sono, stati visti anche come strumentodi ammortizzazione sociale, e di quil'elefantiasi ammmistrativa che ècausa non secondaria della loro scarsa efficienza. L'insoddisfazione neiriguardi degli ospedali e dei presìdi
La nuova sede del Politecnico di Milano a Piacenza
ambulatoriali pubblici (tempi di attesa, tempi di degenza, qualità delleprestazioni, organizzazione del lollow-up, etc) deriva tuttavia, almeno ingran parte, dall'incapacità di questestrutture - o dalla loro non volontà di uscire da un'impasse che le tra~tie
ne: l'essere state cioè, e continuare adessere, puramente autoreferenziali.Sarebbe utile, in proposito, ripensarela posizione del cittadino nei confronti dell'organizzazione assistenziale.Rispetto ad essa il cittadino-pazientesi pone come utente, con un rapportoparallelo ma non assimilabile a quellocon il medico; e non riguardantedirettamente lo Stato, il Ministerodella Sanità o la Regione, ma piuttosto gli enti erogatori. Per migliorare laqualità organizzativa, l'ente deputatoall'assistenza - ad esempio l'ospedale- e i rappresentanti dei cittadini cuil'erogazione è diretta, dovrebberopoter istituzionalmente confrontarsisulla qualità complessiva - fornita epercepita - delle cure messe a disposizione4. La composizione degli organi di governo delle strutture sanitarie,policlinici universitari inclusi, dovrebbe riflettere tale principio e ciò presumibilmente varrebbe - come di fatto èaccaduto in altri paesi - ad incrementare l'efficienza del sistema. Tramite i
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suoi rappresentanti, in altre parole, ilcittadino-utente verrebbe coinvoltonelle scelte gestionali relative all'accessibilità delle prestazioni, allaquantità dei servizi ed alla definizione della priorità.Si consideri in proposito quanto spesso si crea un dilemma fra l'etica professionale, che impone di far tuttoquanto è possibile per il propriomalato, e l'inevitabile necessità dicontrollo dei costi nell'ambito dirisorse necessariamente finite. Per suanatura, il medico non può essere luistesso il controllore restrittivo dellaspesa5; l'assetto di governo assistenziale sopra prospettato potrebbealmeno portare ad lma condivisionedelle responsabilità di scelta fra medici e comunità interessate.
Una medicina della personaintera
La medicina, nella sua visione e nelsuo studio dell'uomo, si è affidataspesso a modelli riduzionistici. Ilriduzionismo strumentale, vale a direl'uso di modelli semplificati per risolvere determinati problemi clinici e diricerca, è senz'altro condivisibile. Il
riduzionismo teoretico, fondato cioèsulla tesi che i modelli riduzionisticipossono effettivamente rappresentarela natura dell'uomo, è invece inaccettabile.La scelta del modello ha rilevantiimplicazioni etiche ed educative, inquanto determina l'atteggiamentoverso il malato. Il clinico che vede iproblemi medici in senso puramentebiologico e tecnico basa il suo rapporto col malato sulla propria autorità; alcontrario, il medico che considera ilpaziente come essere autonomo, valea dire cosciente di sé, capace di sceltemorali e di far piani per il futuro,tende piuttosto a coinvolgerlo nelprocesso decisionalè. In tal modo ilrapporto medico-paziente, da unilaterale o asimmetrico qual era, tende atrasformarsi in una partnership frapersone di uguale dignità.Le ricadute di quest'ultimo approccioriguardano l'intera vicenda clinica, apartire dall'anamnesi. In luogo di uninterrogatorio con connotati rigidi, laricostruzione della storia del malatodiventa un dialogo nel quale entrambi i partecipanti ham10 la possibilitàdi valutare la personalità dell'altro.Fra l'altro, attraverso il dialogo, esoprattutto ascoltando, il medico puòpercepire un'assai maggiore messe didati, alcuni dei quali talvolta d'importanza critica per la diagnosi e laterapia. L'esame fisico, a sua volta,viene eseguito tenendo conto dell'obiettività che può fornire ed anche delfatto che, agli occhi del malato, essodimostra il grado di coinvolgimentodel medico nello sforzo di risolvere ilproblema che ha di fronte. Viene riaffermato il principio che qualsiasiindagine può essere dal clinico delegata ad altri, non l'anamnesi e l'esame obiettivo: questo sia perché l'unae l'altro sono l'ineludibile backgrounddel percorso diagnostico-terapeutico,sia perché predeterminano in largamisura l'atteggiamento del pazienterispetto alle indicazioni che via viaemergono dall'analisi della sua vicenda. Trascuratezza e superficialità inquesta prima fase sono la primacausa di non-compliance del malato edanche occasione non infrequente dierrori.Il senso di un'effettiva partnership framedico e paziente si svela ancor piÙ
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di fronte alle decisioni cliniche, tantole minori (scelta delle indagini) che lemaggiori (trattamenti). Il processodecisionale, sia esso implicito o esplicito, deve infatti considerare non soloi prevedibili esiti anatomo-clinici, maanche le~ "utilità" rappresentantedalle attese e dalle preferenze delpaziente. Le decisioni, in lma parola,non possono più restare apparmaggiodel solo medico ed essere imperative;più che a un assenso del paziente,dato magari con esitazione e sullabase di informazioni succinte o nonben comprese, esse dovrebbero corrispondere a un'effettiva concordanzasul da farsi.Del malato, in conclusione, si devepensare che nulla di ciò che lo riguarda gli è esh'aneo, e di qui il principiodi associarlo attivamente alla condotta della vicenda clinica. La malattia èciò che emerge visibilmente da uncontesto unitario più vasto, fattoanche di pulsioni, desideri, cultura esperanze, e questo contesto va ugualmente esplorato con cura. Una rirmovata attenzione al riguardo fin dall'inizio dei corsi di laurea può oltretuttoriscattare la medicina da certi insuccessi che spingono il pubblico a rivolgersi a pratiche, come quelle cosiddette alternative, che pur sono privedi un reale fondamento scientifico eche talvolta sono tutt'altro che irmocue.
Per una cultura medicaaperta ed integrata
La medicina viene comunementedefinita lma scienza applicata, unascienza soft, in quanto trasferiscenello studio dell'organismo umanocriteri procedurali e conoscenzemutuati dalle scienze hard. La definizione, tuttavia, non corrisponde completamente alla realtà. Le scienzemediche cosiddette di base, ad esempio, adottano effettivamente metodiche e tecniche della fisica, della chimica, della statistica etc, ma non di radole ampliano o ne introducono dinuove. La medicina clinica, a suavolta, persegue i propri fini secondo ilmetodo proprio di tutte le scienze:l'osservazione dei fatti, la generazio-
IDEE
ne di ipotesi, il loro controllo finoall'enunciazione di una tesi. In più èricca di altri contenuti, che nel complesso ne farmo una vera e propriascienza umana.Questo assunto ha varie implicazioniper la preparazione e la cultura delmedico. In sintesi, alcune di esse sipossono così rappresentare:L'opportunità di conoscenze antropologiche di base. In clinica sia l'investigatore che l'oggetto dell'investigazionesono persone. L'aiuto che viene dallariflessione anh'opologica riguarda laconoscenza di sé e dell'altro e delvario evolversi del rapporto interpersonale; consente cioè al medico dipercepire meglio il background individuale di tradizioni, cultura e visionedel mondo di coloro con cui viene acontatto.La necessità di uno sviluppo delle capacità di cOI1ULnicare. Il rapporto delmedico con individui e gruppi esigeun affinamento delle sue capacità dicomunicazione. In proposito non sipuò contare soltanto sulle capacitàirmate, sull'imitazione dei maestri esull'esperienza che lentamente e nonsenza errori può essere guadagnatanel corso della vita professionale. Vi èdel resto evidenza che non solo il rapporto umano, ma le stesse capacitàdiagnostiche del medico sono favorite da un'istruzione ad hoc nel campodella comunicazione7.
La necessità di una cultura della salute.Salute e malattia non sono condizioniantitetiche, ma due aspetti di W1 continuum. L'interesse del medico siestende ormai dai pazienti alle popolazioni, vale a dire all'ampio spettropsico-fisiologico della condizioneumana e ad obiettivi predittivi, preventivi e riabilitativi. L'osservazionedelle popolazioni ha peraltro ancheun intrinseco valore clinico: basti pensare allo sviluppo della probabilisticabayesiana, all'importanza per la prognosi della storia naturale dellemalattie e all'incidenza clinica deirisultati dei trials controllati, che rappresentano autentici studi di subpopolazioni. L'epidemiologia è divenuta in effetti una delle basi critichedella clinica, che da questo plmto divista non può definirsi tout courtscienza dell'individuale, ma è piuttosto verifica nell'individuo malato di
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realtà umane di maggior grandezza.In pari tempo, appare opportuno chedel bagaglio culturale del medico facciano parte nozioni di sociologia, economia e diritto più sviluppate che inpassato.La necessità di un'educazione etica. Ogniazione medica sottintende atteggiamenti e scelte morali, ed infatti lamedicina è stata definita, in essenza,una attività morale fondata su unpatto di fiducia8. Rispetto alle grandiquestioni esistenziali che coinvolgonol'intera società e che costituisconol'oggetto primario della bioetica aborto, fecondazione in vitro, manipolazione genetica, eutanasia - l'eticamedica è per gran parte etica del quotidiano, con risvolti che vanno dall'accoglienza e dal rapporto del medico col paziente alla prescrizione,all'indicazione degli stili di vita e allacondivisione delle decisioni terapeutiche.La stessa ricerca biomedica e l'educazione professionale harmo una definita valenza etica. L'etica della ricerca sifonda sulla responsabilità individualee tende a sviluppare lo spirito collaborativo, la visione della critica aipropri asserti come strumento permigliorare la qualità del lavoro e lacondivisione con altri ricercatori deifrutti di questo lavoro in vista diobiettivi più avanzati e più alti.L'etica dell'educazione riguarda primariamente i docenti, ma comportaanche determinate responsabilitàmorali da parte degli studenti. Irequisiti che, a parte la competenzascientifica, si richiedono ai docenti,sono ormai abbastanza ben esplicitatie sono anche, entro certi limiti, suscettibili di misura9. Gli studenti, a lorovolta, debbono essere consapevoli cheil loro ruolo non è quello di acquirenti o utenti di un prodotto. L'educazione non è un prodotto, è un processo: il prodotto è l'efficienza professionale del medico e di essa sono giudicii pazienti, gli amministratori e lasocietà. Gli studenti sono attori essistessi e corresponsabili del processoeducativo, alla cui costruzione devono contribuire giorno per giorno. Illoro giudizio su corsi e docentiriguarda l'andamento del processo,non la valutazione di qualità del suoesito finale10.
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Politecnico di Milano: vista sulla nuova piazza
La necessità di una cultura epistemologicn e logicn, in grado di sostenere ilrigore del ragionamento e di evitarnele fallacie. Al di là di quanto il medicosia competente da altri punti di vista,l'esito del percorso clinico non puòessere ottimale se difettano o sonomal impiegate le capacità di ragionamentalI. Un'educazione in questosenso è stata a lungo trascurata;malauguratamente i clinici si sono ingenere poco occupati della filosofiadella loro scienza o addirittura hannomancato di professarla12.L'opportunità di conoscenze nel campodella letteratura e dell'arte. Infine, sembrerebbe opportlmo che medici e studenti coltivassero anche argomentiselezionati della letteratura classica,antica e moderna, e dedicassero unaparte del proprio tempo ad altre arti.LetteratlIra ed arte hanno notevolevalore come addestramento al problemsolving ed offrono occasioni per rimeditare l'esperienza medica ed eventiimportanti e tuttavia trascurati dall'usuale istruzione. Si pensi ad esempioal morire ed alla morte, che nei corsidi laurea sono invariabilmente relegati in una zona d'ombra. C'è da chiedersi in proposito quanto lma difettosa formazione in merito porti i malatiad essere abbandonati dal medico come non di rado avviene - proprionel momento culminante della lorovicenda clinica ed assistenziale.
Conclusione
Ai medici di oggi non è più sufficiente un corredo teorico e tecnico puramente biologico. Missione dellefacoltà di Medicina dovrebbe essere diassicurare loro un profilo più ampio,di tipo bio-psico-sociale ed umanistico. Ciò varrebbe ad aumentare nelmedico l'interesse professionale per lasocietà di cui fa parte ed a sviluppare
adeguatamente quel rapporto con ilpaziente, alla cui decadenza si è fattocenno all'inizio. Sembra altrettantoindubbio che il recupero di un comportamento umano del medico debbapassare attraverso la costruzione diun suo nuovo umanesimo.L'integrazione dei saperi dovrebbeprocedere dalla fiducia nell'unità dellascienza, in particolare dall'accettazione del principio della non separabilitàdella scienza clinica da una serie divalori ad essa sottesi; e dovrebbe essere vista non come un Olnamento dianime elette, bensì come sh·umentoper rendere più efficace ed efficientel'azione pratica quotidiana.
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EUROPA OGGI
CULTURE A CONFRONTOBurton Bollag
Appena arrivato dall'Indonesia perstudiare alla Wageningen AgriculturaI University, Setiyo Hadi Waluyorimase scioccato da quanto accadeva:lo studente che rispondeva in modocorretto alle domande veniva apostrofato dal professore con un "Haiperfettamente ragione!".Waluyo si chiese: "Cosa sta succedendo? Gli studenti ne sanno più dei professori?". Otto anni dopo, alle sogliedel dottorato in Microbiologia, si èabituato al modo in cui i docenti olandesi incoraggiano la partecipazionedegli studenti e ha imparato adapprezzarlo. Ma il suo disappunto èlo stesso che provano tutti quei ragazzi che studiano in un paese con unacultura completamente diversa dallapropria.
Malintesi non sempredivertenti
Aspettative impossibili per quantoriguarda studi, alloggi, cibo o relazioni interpersonali possono causareequivoci esilaranti che a volte si chiariscono tra le risate in un pub. Maaltre volte questi malintesi non sonocosì comici: fanno sentire gli studentiterribilmente isolati, li portano ainterrompere gli studi e - nei casi piùgravi - sfociano in un esaurimentonervoso.Wageningen è l'università olandesepiù internazionale. Nonostante ci siadoperi molto per evitare fraintendimenti, la grande varietà etnica deglistudenti rende la situazione moltopiù difficile che in altri atenei europei:su 4.500 studenti, 600 sono stranieri eprovengono principalmente da paesiin via di sviluppo (Asia, Africa,America Latina).Jeanine Hermans, che segue gli sh'anieri a Wageningen, è un'autorità nelcampo delle comunicazioni intercul-
Cosa significa per uno
straniero studiare in Olanda?
Il caso di Wageningen, la più
internazionale delle
università olandesi, ci fa
capire come da banali. . .
equlvocl possano sorgere verz
problemi, e come sia difficile
seguire dei corsi dove
vengono applicati metodi
totalmente diversi da quelli a
cui si è abituati
turali, della formazione dei docenti edell'assistenza agli studenti provenienti da tutta Europa. La RoyalDutch Football Association l'haassunta per insegnare agli allenatori ilmodo migliore per comunicare con ilnumero sempre crescente di giocatori stranieri. Janine Hermans ha istituito dei seminari per i docenti, considerando il forte incremento di iscrittistranieri negli Anni Novanta.
Conflitto di sistemi
Tra le principali lamentele degli studenti, c'è la mancanza di dispense chefaciliterebbero la memorizzazionedelle lezioni. Ma, spiega la Hermans,in Olanda i docenti si aspettano chegli studenti siano autonomi, dotati disenso critico e capaci di analizzare idiversi aspetti di un argomento.Purtroppo molti di loro provengonoinvece da un tipo di formazione cherichiede l'ascolto attento del professo-
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re e la ripetizione acritica di quanto èstato detto durante le lezioni: un conflitto di sistemi che non può non creare tensioni.Il discorso vale anche per gli studentidi altri paesi occidentali. All'Università di Amsterdam, Nico Everstiene corsi di lingua inglese per stranieri e sostiene che gli studenti americani - pur non avendo particolari difficoltà con la lingua inglese - nonsono abituati alle responsabilità di cuisono investiti in Olanda: preferisconouna costante programmazione, addirittura settimanale, dei testi da seguire. Qui in Olanda, però, per un corsopossono essere assegnati anche duesoli testi, con un esame alla fine delsemestre."Qui vige il sistema del bere o affogare" sostiene Bryan McAdams, laureando in Pubbliche relazioni eMarketing alla University of SouthernCalifornia venuto ad Amsterdam perun semestre di scambio. "Negli StatiUniti cercano di aiutarti in tutti imodi, qui sei responsabile del tuoapprendimento".Elsie Nwankwo è venuta da Chicagoper conseguire un master in Dissertazione e Dialettica, un corso checoniuga linguistica e logica per analizzare i diversi tipi di comunicazione. "Negli USA gli appunti sono inrealtà dei saggi, con le tue idee e i tuoipensieri. Qui la maggior parte degliappunti è densa di note che rimandano a una ricerca in biblioteca".
Autonomia di ricerca
All'Università di Aix-Marseille III,nella Francia meridionale, MyrnaMagnan - una docente di inglese cheè anche responsabile di alcuni problemi interculturali - spesso prepara isuoi studenti per andare a studiare inGran Bretagna: anche qui il sistema
universitario si basa sull'iniziativadegli studenti più di quanto accada inFrancia. "I nostri studenti sono abituati a lunghe ore di lezione e nonsono molto indipendenti" affermaM.me Magnan. "Non sanno cercareinformazioni in modo autonomo. lodico loro di stare attenti, perchéavranno meno ore di lezione, ma questo non significa che avranno tempoda perdere". Nelle sue lezioni diinglese prepara gli studenti ad affrontare gli equivoci che possono crearsi,ad esempio, nel corso di un pranzo dilavoro con un collega tedesco. "Il ciboè terribilmente importante in Francia" continua M.me Magnan. "I pranzi di lavoro possono andare avantiper ore, ma un tedesco può pensare diperdere il suo tempo".
Corsi di metodologia dellostudio
La distanza tra aspettative e realtà puòessere particolarmente grande per glistudenti extraeuropei. A differenza deiloro colleghi olandesi, gli studentistranieri a Wageningen tendono adessere nel bel mezzo della carriera, emolti di loro vi sono mandati daun'amministrazione pubblica o dall'istituzione per la quale lavorano."Sono fortemente motivati" sostieneAndre Boon, coordinatore del masterin Gestione dei sistemi agrari in cuigli studenti coniugano sistemi agraritradizionali e moderni per promuovere l'agricoltura nei paesi in via disviluppo. "Per la maggior parte diloro è un'occasione unica e si immergono totalmente nello studio". Perprima cosa, Andre Boon fa seguire ai
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nuovi iscritti per sei settimane uncorso di metodologia dello studio. "Illoro problema principale è che nonsanno leggere un articolo in modo critico, ma cercano di memorizzarequello che leggono senza affrontare ilcontenuto" .Questo è vero soprattutto per gli studenti dei paesi più poveri, con pochilibri e poche biblioteche, e dove l'istruzione consiste soprattutto nelmemorizzare le lezioni. Nelle residenze studentesche possono sorgere ulteriori problemi, per ovviare i qualiJeanine Hermans tiene un corso di tregiorni per presentare agli studentistranieri le abitudini di vita olandesi.Eppure, nonostante questo, molti diloro si sentono come se fossero approdati a Sodoma e Gomorra.Tuttavia, pur trovando che l'atmosfera delle residenze sia tL.'1 po' libertinae il cibo bizzarro, gli stranieri riconoscono agli olandesi una grande riservatezza. Joseph Muyeti, studenteugandese di Economia agraria, è acapo dell'International Students'Panel, un comitato che rappresentagli studenti stranieri a Wageningen;racconta di vivere nello stesso corridoio con un collega olandese, ma didover fissare un appuntamento perpoterlo incontrare.
Come cambianoi comportamenti
Studiare in Olanda ha sicuramentecambiato Joseph Muyeti. "Mi sonoaccorto di comportarmi da olandese.Recentemente sono andato a parlarecon un borsista ugandese. Voleva chemangiassimo insieme, ma io mi sono
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sorpreso a rispondergli che sarebbestato meglio discutere bevendo velocemente qualcosa, e questo non è uncomportamento ugandese".La presenza di così tanti stranieri haprodotto alcuni cambiamenti tra idocenti di Wageningen. "Quandosaluto uno studente africano" ci diceGert Jan Holfstede, lettore di Sistemiinformatici "gli dedico qualche momento in più stringendogli la mano escambiandoci qualche parola. Gli africani se lo aspettano, gli olandesi no".Ad alcuni problemi si può ovviare conun po' di buona volontà. Due supermercati locali - dopo che l'universitàaveva segnalato le difficoltà incontrate dagli studenti stranieri nel fare laspesa - si sono impegnati a indicarecon più chiarezza la natura dei prodotti esposti sugli scaffali. Infatti alcuni avevano erroneamente acquistatocibo per cani (sui barattoli era scrittosemplicemente "carne", e costavanomeno), oppure tubetti di maionesecredendo che fosse dentifricio.La formazione intel'culturale deveandare in entrambe le direzioni. DineBrinkman, lettore al dipartimento diAgraria, insegna ai ricercatori olandesi a minimizzare le incomprensioniculturali quando si recano all'estero.A volte le sue colleghe offendono lepersone di altri paesi senza rendersene conto. "Gli olandesi sono cosìimmediati" sottolinea la Brinkman."Può capitare che entrino in un ministero e, senza complimenti, chiedanodi accedere agli archivi, mentre laprocedura prevederebbe una richiesta formale. Oppure si siedono senzaessere invitati. lo consiglio loro diessere più garbati".
(Traduzione di Isabella Ceccarini)
EUROPA OGGI
Prosegue il programma del!' Unione Europea rivolto alla cooperazione nel campodell' istruzione superiore con i paesi dell' America Latina
LA SECONDA FASE DI ALFACarmen lata
Mantenendo le stesse caratteristichedel programma appena scaduto, ALFA
II prevede di incoraggiare la mobilitàstudentesca a tutti i livelli (studenti dimaster, dottorati ed anche laureandi).Il programma avrà la durata di seianni e potrà contare su un budgetcomplessivo di 42 milioni di euro. Lescadenze per la presentazione delleproposte sono già fissate nei mesi diaprile e ottobre per i primi 4 anni. Isettori scientifici interessati comprendono:• medicina e scienze sanitarie• ingegneria• scienze economiche e sociali.Come nella fase precedente, ALFA fun-
1994 in risposta ai concetti di istruzione, miglioramento di qualità, adattamento alle esigenze locali nel contestoglobalizzato.ALFA risponde alle esigenze del mondo accademico di raggiungere obiettivi comuni in cui nessuna controparteha il ruolo predominante secondo ilvecchio binomio donatore-ricevente.Sulla scia del già avviato programmaCRE-COLUMBU5 la Comunità Europeaha creduto opportuno avviare una cooperazione interuniversitaria chepuntasse sui due obiettivi primari diformazione e di miglioramento dellagestione istituzionale delle università.
Lo strumento di cooperazione ALFA fucreato dalla Comunità Europea nel Politecnico di Milano: la sala consiglio nel Rettorato
Un breve cenno sulprogramma
I risultati positivi, i benefici reciproci el'entusiasmo dimostrato dalle istihtzioni partecipanti come pure la qualitàdegli 846 progetti approvati, hannoportato la Comunità Europea a lanciare la seconda fase di ALFA che mira amigliorare e rafforzare le relazioniaccademiche tra Europa e AmericaLatina sia attraverso la cooperazionenel mondo accademico che attraversola formazione delle risorse umane.Nei cinque anni appena trascorsidella prima fase di ALFA è stata dedicata una crescente attenzione alla formazione, a conferma del fatto che igoverni latino-americani e quellicomunitari sono consci dell'importanza fondamentale che riveste ilcapitale umano nel processo di sviluppo economico di un paese.La promozione della cooperazionescientifica e istituzionale deve dareun nuovo impulso allo sviluppo, allacrescita e all'evoluzione delle relazioni economiche e culturali tra le dueregioni. La cooperazione auspicatadal programma è definita inter paresin quanto il beneficio è reciproco. Leuniversità rivestono un ruolo diprimo piano in questa cooperazioneinter pares e sono il cardine per superare gli ostacoli di una collaborazioneunivoca al fine di incrementare la cultura della solidarietà tra i due continenti.
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Fonte: Rapporto dell'Ufficio di Assistenza Tecnica di Bruxelles
Fonte: Rapporto dell'Ufficio di Assistenza Tecnica di Bruxelles
Tabella I - Numero di istituzioni partecipanti
Partecipanti Unione Europea America Latina
Istituzioni accademiche 1.255 704 511%
Tabella 2 . Paesi partecipanti e numero di progetti da loro coordinati
Europa Progetti coordinati America Latina Progetti coordinati
Austria IO Argentina 28Belgio 37 Bolivia IDanimarca 2 Brasile 19Finlandia 19 Chile 28Francia 86 Colombia 5Germania 40 Costa Rica 13Grecia 4 Cuba 2Irlanda O Ecuador 4Italia 81 El Salvador 2Lussemburgo O Guatemala 2Olanda 27 Honduras OPortogallo 52 Messico 28Spagna 255 Nicaragua 2Svezia 12 Panama IGran Bretagna 70 Paraguay O
Perù 4Uruguay 4
Venezuela 8Totale 695 151
te come ALFA incrementi la visibilitàdella cooperazione tra i due continenti come pure le possibilità di sinergietra i paesi partecipanti ed offra opportunità a studenti e docenti di sperimentare nuove realtà accademiche.La mobilità tra gli studenti e il riconoscimento dei titoli accademici hacostituito una base per future iniziative di integrazione regionale ancheattraverso un miglioramento dellacapacità imprenditoriale delle stesseuniversità coinvolte.Se tuttavia gli aspetti positivi risultano così sorprendentemente visibili,non mancano i punti critici quali unacarenza di informazioni e una non deltutto chiara interpretazione degliobiettivi che i partner si erano prefissi.Anche le interazioni tra i partner nonsono state così facili e i processiamministrativi hanno ostacolato lafluidità delle operazioni, rendendoeccessivi i passaggi burocratici. Comesi evince dalla tabella 2, la partecipazione ad ALFA non è stata uniformepoiché i paesi europei più vicini aquelli sudamericani per lingua e tradizioni hanno fatto necessariamentela parte del leone.Che raccomandazioni fare? Prima fratutti quella relativa al budget: una percentuale che oscilla tra il 66 e il 75%dovrebbe essere dedicata alla mobilità degli studenti, cercando anche dirafforzare il monitoraggio di coloroche stanno all'estero. Accanto alfinanziamento dei corsi di dottorato emaster, si dovrebbero stanziare deifinanziamenti per incontri tra ricercatori o gruppi di ricerca che lavoranotutti su uno stesso progetto. Da moltiè stata richiesta una formazioneanche in settori differenti da quelliprevisti con il coinvolgimento di entidiversi dal mondo accademico qualiistituti di ricerca, amministrazionilocali, industrie private. Le procedureburocratiche, a volte oscure e macchinose, dovrebbero essere sostituite conuna gestione più snella favorendouna maggiore trasparenza dei processi di selezione.Le conclusioni che emergono dal rapporto di lavoro effettuato dallaCommissione sono comunque rassicuranti: ALFA continuerà a rappresentare il principale motore di cooperazione tra i mondi accademici di due
Il commento dell'Ufficio diAssistenza Tecnica
1.215 istituzioni di istruzione superiore di cui 511 provengono dall'America Latina e 704 dall'UnioneEuropea.Il contributo finanziario iniziale èstato di 32 milioni di euro ai quali sisono aggiunti altri 6,4 milioni nel '97.
L'Ufficio di Assistenza Tecnica diBruxelles, preposto alla gestioneamministrativa di ALFA per contodella Commissione, ha stilato un rapporto di valutazione sulla prima fasedi ALFA appena trascorsa, cercando ditrarre alcune conclusioni ed individuare sia le debolezze che i punti diforza del programma stesso. Esaminando questi ultimi appare eviden-
zionerà attraverso partnership transnazionali che comprendono almeno6 istituzioni di istruzione superiore (3europee e 3 latino-americane). Il programma è diviso in due sottoprogrammi:A- Gestione istituzionaleB- Formazione tecnica e scientifica(mobilità di post laureati, brevi corsiper ricercatori).Ogni network dovrà scegliere un'istituzione coordinatrice che sarà anche ilresponsabile finanziario del progetto.
Qualche cifra dell'Alfa I(1995-1999)
Nei 5 anni di attività il programma haavuto 7 bandi in cui sono state presentate 2.918 proposte delle quali 846sono state approvate. La prima fase diALFA ha visto la partecipazione di
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realtà sempre più simili attraversomaggiori opportunità per una integrazione futura.
Perché anche una valutazioneesterna?
Al fine di assicurare una maggiore trasparenza e obiettività dei risultati raggiunti, la Commissione Europea havoluto affidare la valutazione dell'attività di ALFA nei 5 anni appena trascorsi anche ad un gruppo di esperti esterni. La missione ha constatato cometroppi aspetti siano ancora caotici, e siinvoca in generale una maggioreattenzione alla descrizione delle istituzioni partecipanti rispetto al contenuto del progetto stesso. Sicuramente lapubblicità effettuata in questi anni perdivulgare l'iniziativa ha avuto i suoifrutti: si sono susseguiti incontri e riunioni in tutti i paesi interessati perpresentare il programma e molte sonostate le testimonianze dirette delle istituzioni partecipanti.Il fatto che il coordinamento dei progetti sia stato per la maggior parteappannaggio di istituzioni europee(82%) rispetto a quelle sudamericane(rimanente 18%), può avere una doppia chiave di lettura. Da una parteappare logica conseguenza del fattoche i coordinatori siano europei, comed'altronde la prevalenza dei fondi,dall'altro invece dimostra lo squilibrio esistente tra i due sistemi universitari, e la dipendenza degli ateneilatino-americani da quelli europei.La di6tribuzione per coordinatorimostra come la Spagna sia nettamente la prima, seguita dagli altri paesimediterranei come Francia, Italia ePortogallo che da soli hanno il coordinamento di più della metà dei progetti approvati. Se si prende invece inconsiderazione l'America Latina,Argentina e Cile guidano la classifica.Che dire sull'impatto avuto dai progetti ALFA appena terminati? Trarreconclusioni affrettate appare prematuro. Si può invece constatare cheALFA ha dato una spinta in più al sistema di internazionalizzazione delmondo accademico, consolidando ivecchi legami e creandone di nuovi.Forse bisognerà aspettare ancora
EUROPA OGGI
qualche anno prima di poter affermare che ci siano stati effettivi cambiamenti nel sistema di ish'uzione universitario e che sia avvenuta l'auspicata osmosi nel campo dell'istruzionesuperiore tra i due continenti.
Una testimonianza diretta
Ad un docente di una università italiana coinvolta in uno dei primi progetti ALFA approvati abbiamo chiestodi raccontarci la sua esperienza conl'Argentina, paese sede del programma di formazione finanziato dallaComunità Europea."Abbiamo realizzato un master ineconomia presso l'Università di Salta,in Argentina della durata di 18 mesi,di cui 3 da trascorrere in Europa presso le università europee facenti partedel networlc. La nostra rete era formata da lO università (5 europee e 5 lati-
COSTRUIRE IL FUTURO
La creazione di uno spazio europeo dell'istruzione superiol'e rappresenta un'occasione unica per la comunità accademica europea di costruire in modo efficace ed equilibrato il proprio futuro.La Convenzione di Salamanca (29-30marzo 200 I) ha lo scopo di mobilitarele istituzioni di istruzione superiore suprincipi condivisi per approntare unapiattaforma di iniziative comuni. In questa occasione si cercherà di individuareobiettivi concreti per lo svolgimento ditali iniziative. sollecitando un impegnointra-europeo volto a promuovere lacompetitività internazionale.A Salamanca le istituzioni di istruzionesuperiol'e cercheranno di infiuire sullepolitiche dei rispettivi governi nonché suquelle europee, anche in vista della riunione che si terrà a Praga dopo sei settimane. In quella sede i ministridell'Istruzione dei 29 paesi firmataridella Dichiarazione di Bologna traccel'anno un bilancio delle azioni intrapresedal 1999 e definiranno gli orientamentidel futuro spazio europeo dell'istruzionesuperiore.
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no-americane); anche se il coordinamento è stato gestito in Italia, abbiamo voluto però realizzare un masterin loco perché avevamo già contatticon l'Università di Salta e c'era unanotevole richiesta di realizzare corsispecializzazione post-laurea in loeo".
Ci può raccontare qualche aspettosignificativo della sua esperienza?Sono stato a Salta circa tre settimaneed ho tenuto un corso di macroeconomia ed economia della crescita; hofatto lezione in italiano perché tuttiavevano già avuto un corso intensivoin lingua, come previsto dal programma. L'università disponeva di strutture organizzative e logistiche ad hocproprio per il master. Gli studenti,circa una ventina, al termine dellelezioni a Salta, hanno dovuto superare degli esami e solo poco più dellametà di loro hanno proseguito glistudi in Europa presso tre universitàdella rete. Infatti alcuni sono stati bocciati e altri invece hanno rinunciato alperiodo di soggiorno all'estero. Peccato, perché erano comunque personepreparate.
Quali sono, a suo parere, gli aspettipositivi del programma?La cosa che mi ha più colpito è statol'interesse dimostrato dagli studenti,la loro sete di conoscenza e l'altissimadeterminazione nell'affrontare materie nuove. A Salta infatti non esisteuna laurea in economia; quella chepiù le si avvicina è in business administmtion. Mi sono trovato ad insegnarea contadores, noi diremo contabili,piuttosto che ad economisti veri epropri.
E come punti negativi?I nostri dottorandi italiani sono tuttigiovani e freschi di laurea, invece aSalta i miei studenti erano tutti sui 3540 anni, gente che lavora già da almi eche solo ora sente la necessità diapprofondire gli studi. Ecco, manca lacultura del dottorato. Mi sono confrontato con altri colleghi impegnaticome me in altri programmi ALFA edanche loro mi harmo confermato questo scollamento esistente in tuttal'America Latina tra i laureandi e i
Politecnico di Milano: la nuova sala di lettura (foto Federico Brunetti)
ALTRI PROGRAMMIA FAVORE DELL'AMERICALATINA
AL-INVE5T - programma I-ivolto allacooperazione tra piccole e medie impl-ese dei due continenti.
ALURE - programma rivolto all'usorazionale dell'energia in America Latina.
URB-AL - programma per la promozionedella cooperazione tra città e regioni deidue continenti.
Un denominatore comune tra tutti i pro-
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grammi rivolti all'America Latina è rappresentato dall'enfasi posta sul beneficio dientrambe le controparti (i due continenti). Ciò è chiaramente dimostrato dal cofinanziamento, a garanzia che i beneficiarimettano a disposizione fondi propl-i o diterzi per l'esecuzione del programmastesso.Altra caratteristica è la natura decentralizzata di questi programmi, aspetto chegarantisce una maggiore autonomia diesecuzione e una maggiore rispondenzaai bisogni dei beneficiari.Un terzo elemento in comune è l'approccio regionale dei programmi che facilitaanche la cosiddetta cooperazione sud-sudtra i paesi latino-americani.
dottorandi. I giovani laureati chevogliono proseguire gli shldi vannoall'estero, principalmente negli StatiUniti, dove molto spesso rimangono.Gli altri, appena laureati, cercano dientrare subito nel mondo del lavoro.
Ma allora questi sui studenti"senior" da che cosa sono stati spinti a proseguire gli studi?Tra i miei studenti c'erano tutte persone che ruotavano attorno al mondoaccademico: professori stessi, funzionari di ministeri economici o diamministrazioni locali che hannousato il master come strumento dicrescita professionale. Non ci dimentichiamo che abbiamo rilasciato untitolo pienamente riconosciuto dalloro Ministero della Pubblica Istruzione e con questo hanno ottenuto unaprogressione della propria carriera.
Secondo lei l'America Latina è ingrado di dare un nuovo impulso alproprio sistema di istruzione superiore con la creazione di corsi postlaurea interamente gestiti in loco?Non voglio essere pessimista, mastare ancorato alla realtà. L'AmericaLatina ha ancora bisogno di noi: bisogna creare un corpo docente adatto aformare alte professionalità e poilavorare anche sugli strumenti.Potenziare le biblioteche o insegnarea fare progetti di ricerca costituisconostrumenti di lavoro essenziali cheassieme al capitale umano formanoun binomio vincente per una cooperazione paritaria.
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EUROPA OGGI
abstractWhnt does it menn far nforeigner to study in Hollnnd? Thecnse of Wngeningen - the 1110St internntionnl of DutchUniver~ities where most of the foreigners come fram developingcountnes - mnkes us understnnd how renI prablems cnn nrisefram trivinl misunderstnndings nnd how difficult it is to followcourses when the 111ethods used nre totnlly different to those towhich one is nccustomed.It is nbove nll the wny in which study is plnnned thnt crentesgreat perplexity. In Hollnnd, tenchers aim to stimulatenutonomy and pnrticipntion by the students, while theforeigners nre used to a more traditionnl approach thatenvisnges listening to the lesson taught by theteacher andmemorisntion of concepts that nre nssimilnted nnd repraducedquite. uncriticnlly. However, in spite of everything, after a longstny 111 the host country the foreigners eventually becomenccustomed to the system and npprecinte it.The distnnce between expectntion nnd renlity mny bepnrticulnrly grent fornon-Eurapenn students. Unlike theirDutch collengues, foreign students nt Wngeningen tend to bein mid cnreer; in fnct mnny of them hnve been sent bythe publicndministration or institution far which the work. The secondnrticle in the fenture is nbout the Alfn ProgralJ1l11e, which nil11sto im~rave nnd strengthen relations between Eurape and LntinAmencnthraugh both co-operation in the ncndel11ic world nndthe training of hUl11nn resources. The positive results, mutunlbenefits nnd enthusinsm shown by the pnrticipntinginstitutions, together with the qunlity of the 846 projectsnppraved, hnve led the Europenn COl11munity to lmmch thesecond stnge of the pragraml11e.~n the r~cently c~mpleted five yenrs of the Alfn pragramme,lI1crensll~gattentl?n hns been devoted to training, confirmingthnt Lntzn-AJ~erzcnn nnd EU governments are conscious of theflmdnmentallmportance of humnn cnpitnlin the economicdevel~pment of a country. As in the preceding phase, Alfa willftmctlOn thraugh tmnsnationnl partnerships thnt include atlenst 6 higher educntion establishments (3 Eurapean and 3Latin Americnn).The Technicnl Assistance Office in Bnlssels that providesadministrative mnnagement of Alfa on behalf of theCommission, hns dmfted an vnluation report on the recentlycompleted first stage of Alfn, nttempting to dmw someconclusions nnd identiftJ both weak nnd strong points of theprograml11e. The mission found that too mnny nspects are stillchaotic nnd in geneml invokes gl'enter nttention to descriptionof the institutions tnking part thnn to the content of theproject.
Que signifie pour un étranger étudier nux Pnys-Bas? Le cns deWngeningen - In plus internntionnle des universitéshollnndnises, oÙ In plupnrt des étrangers viennent de pays envaie de développement - nous fnit comprendre comment desimples équivoques peuvent donner nnissance à de véritablesproblèmes, et combien il est difficile de suivre des cours oÙ sontnppliquées des 111éthodes totalement différentes de cellesauxquelles nous sommes Iwbitués.C'est surtout In mise en plnce de l'étude qui crée d'énormesperplexités: nux Pnys-Bas, en effet, les prafesseurs ont tendnnceà stimuler l'autonomie et In pnrticipation des étudiants, alorsque les étrangers sont habitués à une méthode plus "classique",comportant l'écoute de In leçon faite par le prafesseur, et Inmémorisation des concepts qui sant assimilés et rapportés defaçon totalement acritique. Mais malgré tout, au bout de longsséjours dnns le pays d'nccueil, les étrangers finissent pars'habituer à ces systèmes et à les apprécier.Ln distnnce entre espérances et réalité peut etrepnrticulièrement grande pour les étudiants qui ne sont pasd'origine européenne. A In différence de leurs compagnons11011nndnis, les étudinnts étrangers à Wageningen sont souventpnrvenus au benu milieu de leur cnrrière, et nombre d'entreeux sont envoyés dans cette université pnr une ndministmtionpublique ou pnr l'institution pour lnquelle ils travnillent. LedeL~xi~m~ nrti~l~ de In J!lbrique porte SUl' le progmmme Alfn,qUi Vlse n nmellOrer et n renforcer les relntions universitairesentre l'Europe et l'Amérique Lntine, tnnt pnr In coopérationdnns le monde universitnire que pnr In formntion des ressourcesIwmnines. Les résultnts positifs, les bénéfices réciproques etl'enthousinsme mnnifesté par les institutions pnrticipnntes,ninsi que In qunlité des 846 projets npprouvés, ont nmené laCommunnuté Européenne à lnncer In deuxième phase duprogml11me.Dumnt les cinq ans écoulés depuis le début de In premièrephase d'Alfa, on a consncré une attention craissante à laformation, confirmant ainsi le fnit que les gouvernementsd'Amérique latine et ceux de la COl11munauté sont conscientsde l'importance fondamentnle du capitaI humain dans leprocessus de développement économique d'un pays. Cammedans In phase précédente, Alfn fonctionnem grace à desaccords de partenarint transnntionallx qui comprennent aumoins 6 institutions d'instruction supérieure (3 européennes et3 latino-nméricnines).Le Bureau d'Assistance Technique de Bruxelles, préposé à Ingestion administrative d'Alfa pour le compte de laCommission, a signé un rapport d'évnluation SUI' la premièrephase d'Alfn tout juste achevée, en essnynnt de tirer quelquesconclusions et de définir les faiblesses et les points forts duprogramme. Ln mission a constnté que trop d'aspects sontencore p~u cohérents, et l'on demande en général plllsd'nttentlOn pour la description des institutions participantespar rapport nu contenu du projet.
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VIET NAM: IL VECCHIO E IL NUOVOElisabetta Durante
La recente visita in Viet Nam della delegazione USA guidata dal presidente Clinton è un evento di portata storica, ma sottolinea unpassaggio che in realtà si sta già da tempo compiendo: un passaggio annunciato da molti segni, forse meno macroscopici, ma inequivocabili. Il Viet Nam degli anni della guerra resta affidato alla memoria di molti che certo non possono né vogliono dimenticare;ma il nuovo paese che sta nascendo, ha una nuova cultura e sta mettendo in piedi un apparato scientifico, tecnologico ed economicoche va sviluppandosi giorno per giorno, e che non a caso si avvale di tutto il suo potenziale intellettuale e universitario per attirareconferenze di importanza internazionale su problematiche di tipo molto avanzato. È questo il Viet Nam che guarda all'Europa eall'America, che punta dritto allo sviluppo, alla new economy, che intende mettere rapidamente a frutto le sue potenzialità, legateanzitutto ad una popolazione molto giovane e sempre piÙ scolarizzata, e che per questo è deciso a stringere alleanze con il sistemascientifico occidentale. Insomma, il nuovo Viet Nam è quello che dedica grande attenzione alle nuove tecnologie dell'informazione,alla ricerca, ed i cui ragazzi affollano sempre piÙ numerosi i cyber café.
L'agricoltura è ancora una importante risorsa economica per il Viet Nam
La nuova politica di apertura che inViet Nam porta il nome di "dai mai"sta accelerando il passo. Prova ne sial'inaugurazione ad Ho Chi Minh Citydella prima Borsa della storia vietnamita, presentata dalle autorità comel'esordio di un nuovo processo diintegrazione economica; ma non sitratta di un segnale isolato, perchéogni giorno il Viet Nam stringe nuoviaccordi commerciali, tra cui quello diportata storica siglato con gli USA, cheha aperto la via alla recente visitadella delegazione americana guidatadal presidente Clinton.Si autorizzano centinaia di progettistranieri di insediamento industrialeed è sorprendente la quantità di testie normative in lingua inglese chespiegano le molte opportunità e gliincentivi per gli investitori esteri.Sempre più numerose sono le sedioperative e di rappresentanza chesocietà vietnamite aprono nei paesioccidentali: per esempio, la Financingand Promoting Technology inauguragià il suo secondo ufficio in USA, a solisei mesi dall'apertura della primasede nella Silicon Valley, che le ha giàfruttato qualche milione di dollari incontratti per investimenti ed attivitàsu Internet. Intanto apre i battenti ilprimo parco tecnologico, il SaigonSoftware Park che ospita attività diricerca, trasferimento tecnologico,formazione avanzata in informatica eservizi Internet, e si dice pronto a
replicare il miracolo indiano diBangalore. Un altro hi-tech park sorgerà presto ad Hoa Lac, che sta perdiventare il distretto scientifico-universitario di Ha Noi.I segni del cambiamento sono ovunque, se si osservano con occhi attenti ipiccoli ma inarrestabili traffici dellagente, che affolla le strade e i mercatidelle caotiche, rumorosissime, operose metropoli, in cui i grattaceli si
mescolano ai tuguri e agli edifici diepoca coloniale. Il nuovo avanza agrandi passi: ad esempio, non si contano gli Internet o i cyber café, né lebotteghe del vecchio quartiere diHoan Kiem che esibiscono indirizzidi posta elettronica. Sono tutti segnalidi una realtà che in mezzo a millecontraddizioni punta rapidamentealla new economy, pronta a compieremolti salti pur di salire subito in grop-
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icerche all'avanguardia
il 75% è di proprietà Ford e per il 25%del Ministero dell'Industria. Pur sottolineando e forse esagerando i risultati raggiunti negli ultimi armi dallepolitiche a favore della ricerca e dellatecnologia, il governo vietnamita dichiara di avere un secondo obiettivo
La splendida baia di Ha Long
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statale risulta conforme alla normativa ambientale Iso 14000; sono invecein regola sei imprese straniere:Toyota, Fujitsu, Sony, Sanyo, DaewooHotel e Tae Kwang Vina. La solaindustria ad essere in possesso dell'Iso 9001 è la Ford Viet Nam, che per
Una tipicn imbarcnzione vietnamitn
d Ha Noi premi Nobel ed esperti ditutto il mondo hanno presentato in
casione di convegni recenti i risulti più avanzati della ricerca inmpi sofisticati come la fisica dellete energie e la bio-ingegneria delleiante: un settore quest'ultimo diteresse estremo, potremmo dire
strategico" per lill paese che è ilcondo esportatore di riso nelondo.Viet Nam è anche il paese che haesso al lavoro decine di scienziatii problemi idro-biologici del Mek-
ng e che nelle biotecnologie vede'opportunità fondamentale, anzi
rinunciabile. Oggi però l'attivitàgricola vietnamita è ancora arretrata:ei campi sono i bufali a tirare l'arao, mentre la produzione di macchie per il movimento della terra nonpre più del 10% del fabbisogno.uello di una tecnologia inesistente osoleta è del resto il maggior ostacoallo sviluppo del paese: nel campo
ali'automazione come in quello deiateriali, il Ministero per la Scienza,Tecnologia e l'Ambiente denuncia
n ritardo complessivo dell'infratruttura produttiva di 10-20 anni'spetto ai paesi industrializzati.
si guarda per esempio alle certifizioni di qualità, che costituiscono
ggi il passaporto per il mercatoternazionale, nessuna delle cinque. a aziende vietnamite di proprietà
pa al cavallo dello sviluppo e raggiungere la terra promessa dellenuove tecnologie.fIa Noi ospita conferenze scientifichedi rilievo internazionale, il cui scopoesplicito è far conoscere la realtàscientifica del paese (il Viet Namconta un centinaio tra università ecollege, e centinaia di piccole strutture di ricerca), promuovere il suopot~nzial.e intel~ett.ual~, ~~abilire. c.on~rattl con l magglOn e l plU prestlglOsllaboratori internazionali che, specialmente in Francia, contano da moltianni studiosi di origine vietnamita. Enon è un caso che a ricoprire l'incario di commissario per l'Energia atomica sia stato chiamato un fisico delERN di Ginevra.
prioritario (dopo il problema dellasostenibilità del debito estero) rappresentato dalla necessità di superarerapidamente quel divario tra paesisviluppati e paesi in via di sviluppo,che la rapida evoluzione dell'informntion technologtj sta sempre più amplificando.Di fronte ad una vera e propria emergenza che da anni vede il Viet Namdestinatario di tecnologie-spazzatura(vale a dire energeticamente costoseda un lato ed ambientalmente insostenibili dall'altro), il Ministero per laScienza, la Tecnologia e l'Ambientesta mettendo a punto una serie distrumenti atti a bloccare l'importazione e l'uso di tecnologie obsolete, favorire l'ingresso della qualità nella produzione industriale, sostenere lanascita di parchi tecnologici e di laboratori di ricerca, promuovere jointventures con partner internazionali;un altro degli obiettivi indicati dalGoverno come prioritario è quello diappoggiare quell'industria del software che viene ritenuta "target sector" degli anni 2000.
La via per il cambiamento
Wu Tuyen Hoang, presidente dellaViet Nam Union of Science andTechnology Association, mostra la via
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Ln postnzione in un cyber cnfé di Hn Noi
per cambiare il sistema economicovietnamita, che fino ad oggi è statofavorito da un unico fattore, rappresentato dal basso costo del lavoro. Levalutazioni di Hoang sono di straordinaria attualità e assai vicine al dibattito in corso in molti paesi sviluppati,tra cui il nosh"o, quando sostiene che il
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Viet Nam ha troppo a lungo trascurato la ricerca di base per concentraretutte le forze su attività di tipo applicato. Questa linea di condotta ha prodotto una debolezza complessiva dell'apparato scientifico e ha privato ilpaese delle risorse umane indispensabili a fronteggiare le sfide del XXIsecolo, da Hoang definito "il secolodell'intelletto": egli sottolinea infattiche queste risorse rappresentano unapremessa indispensabile allo sviluppo, capaci come sono di attirare quegliinvestimenti esteri di pregio, che nonpossono essere ath"atti semplicementeda una manodopera conveniente.Il Viet Nam già a partire dal 2000investirà in attività di ricerca il 75%più dello scorso anno: il budget complessivo resta però molto limitato(appena 1'1% del PIL quest'anno, cheprobabilmente sarà portato al 2% nel2001) se rapportato all'ambiziositàdei progetti con i quali si voglionosostenere programmi di ricerca avanzata e creare profili professionali adalta specializzazione (i dottori diricerca vietnamiti sono oggi 2.500).Non è certamente un caso che le conferenze internazionali di Ha Noi sisiano concluse con la premiazione di45 giovani aspiranti ricercatori cheavranno l'opportunità di proseguiregli studi nei più importanti laboratoridel mondo.
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RAPPORTO UNESCO 2000IL DIRITTO ALL'EDUCAZIONE
Roberto Peccenini
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"1. Ogni individuo ha diritto all'educazione". Con queste parole si aprel'art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, che cosìprosegue: "L'istruzione deve esseregratuita almeno per quanto riguardale classi elementari e fondamentali.L'istruzione elementare deve essereobbligatoria. L'istruzione tecnica eprofessionale deve essere messa allaportata di tutti e !'istruzione superiore deve essere egualmente accessibilea tutti sulla base del merito.2. L'ish'uzione deve essere indirizzataal pieno sviluppo della personalitàumana e al rafforzamento del rispettodei diritti dell'uomo e delle libertàfondamentali. Essa deve promuoverela comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.3. I genitori hanno diritto alla prioritànella scelta del genere di istruzioneda impartire ai loro figli".A più di SO anni di distanza dalla proclamazione è il caso di domandarsi, inprimo luogo, quali siano il significatoesatto e la portata del diritto all'educazione, quindi, se e come i principisolennemente dichiarati abbiano trovato attuazione e, infine, quanto questeenunciazioni siano adeguate alle mutate circostanze della realtà odierna. ilRapporto biennale che l'Unesco dedicaalle problematiche educative nel 20001
è rivolto proprio ad approfondire taliquestioni e, per la prima volta, è direttamente accessibile al pubblico italiano, giacché l'editore Armando, per iniziativa della Commissione NazionaleItaliana per l'Unesco e con il contributo della Fondazione Banco di Sicilia loha pubblicato in traduzione contemporaneamente alle edizioni ufficiali infrancese e in inglese.
Le implicazioni del dirittoall'educazione
Una delle parti più interessanti delvolume è l'appendice I, che fornisceun resoconto della fase di elaborazione previa dell'articolo in questione,che conobbe varie stesure, chiaratestimonianza della difficoltà di raggiw1gere un accordo tra culture esistemi politici diversissimi tra loro2,
eppure uniti dall'aspirazione a porrele basi di una civiltà dei diritti chescongiurasse il risorgere dei totalitarismi, responsabili delle distruzioni edelle atrocità della guerra.Ai fini del nostro discorso, conoscereil dibattito che ha preceduto la stesura definitiva dell'articolo è fondamentale per capire le intenzioni, le problematiche e i dubbi di chi ha redatto laDichiarazione e quindi per interpretarla in maniera non arbitraria.Innanzi tutto salta chiaramente agliocchi la perentoria apoditticità delprimo periodo dell' articolo 26. Ildiritto all'educazione viene proclamato come diritto soggettivo senzalimitazioni di sorta. Forti limiti peròscaturivano dalla situazione storica diallora: la maggior parte dell'umanitànon era mai entrata in contatto conalcun sistema formale di istruzione equesta descolarizzazione si traducevain analfabetismo di massa. Quindi,perché il diritto all'educazione nonrisultasse un'astratta petizione diprincipio, fu necessario precisare, nelprosieguo dello comma, alcuni concetti: accanto all'istruzione elementare si menziona l'istruzione fondamentale, espressione oggi desueta, con laquale allora si indicava la formazionedi base destinata agli adulti che nonavevano potuto frequentare la scuola;solo a questi livelli venne prescritta lagratuità, giacché era impensabile
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estendere questo beneficio agli altrilivelli di istruzione quando ancoratanto si doveva fare al livello primario. La gratuità, ovviamente, discendecome logica conseguenza dalla obbligatorietà sancita dal terzo periodo delcomma che stiamo esaminando. Il termine "obbligatoria" fu inserito neltesto definitivo non senza contrasti, inquanto vi era chi temeva che taleespressione potesse avallare un monopolio statale dell'istruzione cheledesse il diritto delle famiglie nellascelta della scuola. Per scongiurarequesto rischio fu inserito, su propostadel rappresentante libanese, il terzocomma dell'articolo che tutela la priorità dei genitori nella scelta dell'indirizzo educativo. L'"obbligo" dell'istruzione, si chiarisce nel dibattito, sirivolge sia allo stato, che deve fornirele opportunità di istruirsi e assicurareche nessuno resti escluso, sia allasocietà civile e alle famiglie, che nonpossono impedire ai bambini di frequentare almeno le classi elementari,ma anzi devono considerare ciò comeun dovere. Non riguarda tuttavia l'educazione "fondamentale", ma soloquella elementare, perché si supposeche gli adulti potessero avere difficoltà di lavoro insormontabili tali daimpedire la frequenza scolastica.Il diritto all'accesso all'istruzione tecnica e professionale, per quanto noninserito nella prima stesura, venneintrodotto senza opposizioni nellesuccessive. Fu invece contrastata laclausola "sulla base del merito" concui viene specificato il diritto all'accesso all'ish'uzione superiore. La rappresentanza sovietica temeva chequesta espressione potesse dare aditoa discriminazioni. Si concordò cosìche l'espressione inglese che significa"sulla base del merito" andasse intesacon l'espressione russa che significa
"sulla base delle capacità e conoscenze personali". Questo però non fuconsiderato lilla garanzia sufficiente,cosicché i rappresentanti dell'uRssproposero un emendamento cheesplicitasse l'esclusione di ogni disCl'iminazione di razza, sesso, lingua,condizione materiale o appartenenzapolitica. Tale emendamento fu respinto perché si ritenne che l'esclusionedelle discriminazioni fosse precisatain maniera più ampia e completa nell'art. 2 della Dichiarazione. In talmodo venne chiarito che l'articoloriguardante l'educazione si dovesseleggere in congiunzione con quantoenunciato nell'art. 2.Se, procedendo nell'analisi, si esaminail 2° comma dell'art. 26, si passa daconsiderazioni generali e quantitativea una prospettiva qualitativa. Sviluppo della personalità umana, rispettodei diritti e delle libertà, amicizia ecomprensione fra nazioni, razze e religioni. Questi sono i presupposti perché il diritto lmiversale all'educazionesi indirizzi verso un'''educazione allapace", ragione stessa dell'esistenzadelle Nazioni Unite. Anche questefinalità generali vanno storicizzate: ilricordo dell'esperienza del nazismoera recente; da questo esempio risultava quindi chiaro che l'estendersi dell'istruzione non avrebbe comportatoautomaticamente una crescita nellacoscienza civile, anzi, il sistema edu-
Politecnico di Milano: lo scalone centraledel Rettorato
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cativo poteva diventare un potentestrumento per violare i diritti fondamentali dell'uomo. Ad ulteriore tuteladal rischio di un'educazione totalitaria venne introdotto anche il 3°comma che, come già abbiamo ricordato, stabilisce la priorità dei genitorinelle scelte educative riferite ai lorofigli. Colpisce la consonanza di tonitra lo spirito di questo e altri articolidella Dichiarazione e documenti ditutt'alh'a fonte quali, ad esempio, laPacem in terris di Giovanni XXIII e laPopu/orum progressio di Paolo VI.
L'attuazione dei principi dellaDichiarazione
Come è noto a chi ha qualche dimestichezza con il diritto internazionale,una Dichiarazione dei diritti non è diper se stessa giuridicamente vincolante nepp~re per i paesi che l'hannoapprovata. E necessario che si stipulino dei trattati internazionali su materie specifiche comprese nella dichiarazione; una volta ratificati da unnumero congruo di stati firmatari itrattati entrano in vigore pIeno jure.Per questo motivo, dal 1948 ad oggi,si sono susseguiti diversi altri testinormativi di vario genere, ossia convenzioni, raccomandazioni e dichiarazioni. Elenchiamo i più importanti:la Convenzione contro la discriminazione nell'educazione, stipulata nel1960, entrata in vigore nel 1962 eattualmente3 ratificata da più di 80paesi; la Convenzione internazionalesui diritti economici, sociali e culturali del 1966, entrata in vigore dieci annidopo, e ratificata da quasi 150 Stati; laConvenzione sui diritti dell'infanzia,sottoscritta nel 1989, entrata in vigorenel 1990 e attualmente ratificata dapoco meno di 200 paesi (non dagliStati Uniti); la Convenzione sull'istruzione tecnica e professionale, anch'essa del 1989, entrata in vigore nel 1991e ratificata, al momento, solo da unaquindicina di Stati. Anche nellaConvenzione internazionale sui diritti civili e politici del 1966, nella Convenzione sull'eliminazione di tutte leforme di discriminazione contro ledonne del 1979 e in vari trattati internazionali di ambito regionale si famenzione dell'istruzione.
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Se passiamo dal piano giuridico alpiano fattuale, ci troviamo di fronte aun mutamento epocale. Dal 1950 al2000 il numero assoluto di adultianalfabeti nel mondo è cresciuto di150 milioni (da 700 a 850 milioni), main percentuale la riduzione è di proporzioni colossali. Anche il continente che presenta i maggiori problemi,ossia l'Africa, ha più che dimezzato lapercentuale di analfabeti sul totaledella popolazione (dall'84% al 39%),mentre la scolarizzazione elementaredi massa è un fenomeno ormai ordinario in America Latina e in Asia,dove resistono solo porzioni ridottedi minori non alfabetizzati. Nei paesipiù sviluppati e nei paesi in transizione la scolarizzazione secondaria èormai quasi universalmente diffusa el'istruzione terziaria è diventata unfenomeno di massa. Nella maggiorparte dei paesi meno sviluppati l'ish'uzione secondaria non è più riservata alle élite e la scolarizzazione femminile è cresciuta significativamente,tanto da pareggiare, in alcuni casi,quella maschile. Inoltre le università ele altre istituzioni di istruzione terziaria, pressoché assenti fino al momento della decolonizzazione, si sono diffuse in ogni parte del mondo. Il quadro generale, quindi, sembra autorizzare l'ottimismo, ma non va dimenticato che esistono paesi che negli anniOttanta e Novanta hanno compiutopesanti regl'essi e che la piaga stessadell'analfabetismo è ancora lungi dall'essere completamente eliminata.Inoltre, se si presta attenzione all'aspetto qualitativo e alle finalità dell'istruzione, non sfugge che il rischio diutilizzare questo strumento per sostenere rivendicazioni nazionalistiche,razziali o conflitti religiosi è presenteancora oggi ovunque si instauri unregime dittatoriale. Tuttavia nonmancano gli approfondimenti deldiritto all'educazione nel senso diw1'educazione alla pace e allo sviluppo. Si possono ricordare la Raccomandazione sull'Educazione allacomprensione internazionale, alla cooperazione e alla pace, e l'Educazioneriguardante i diritti umani e le libertàfondamentali del 1974, la Dichiarazione sull'educazione alla pace, aidiritti umani e alla democrazia del1995, entrambe emanate dall'Unesco,
o la Dichiarazione di Copenhagen altermine del Summit mondiale per losviluppo sociale del 1995 e la Dichiarazione per una cultura di pace,del 1999, entrambe promosse dall'oNU. Anche singole autorevoli voci sisono levate in questa direzione. Sipuò citare, per esempio, l'economistaAmartya Sen, che sostiene la necessitàdi superare l'idea di "capitaleumano" e di "sviluppo delle risorseumane" in quanto troppo strumentali. "Abbiamo bisogno - sostiene lostudioso indiano - di un concetto piùampio di sviluppo che concentri l'attenzione sulla vita e sulla libertà dell'uomo, al di là del fatto che tale promozione sia - o non sia - resa possibile da un aumento della produzione dibeni di consumo"4.
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L'evoluzione del concetto di"diritto all'istruzione"
Tracciando una sommaria analisi diacronica, si può affermare che gli anniCinquanta hanno visto un approccioprevalentemente quantitativo al problema, centrato sulle esigenze dell'alfabetizzazione. Questo sforzo, proseguito negli Anni Sessanta con ilProgramma mondiale sperimentaleper l'alfabetizzazione, si è coniugatocon la fiducia nella possibilità di umescare circoli virtuosi di sviluppo economico e civile agendo esclusivamente sui flussi in entrata nel sistema dell'istruzione. Le successive difficoltàpolitiche, tanto dei paesi in via di sviluppo quanto di quelli industrializzati, e la ristrutturazione economica
susseguita alla crisi petrolifera, se daun lato hanno gelato la speranza inuno sviluppo continuo e senza scosse,dall'altro hanno affinato la riflessionesulle modalità con cui il sistema educativo poteva reagire a queste sfide.Sono stati proprio i trattati applicatividei principi enunciati nella Dichiarazione del 1948 a favorire l'evoluzionedel concetto di "diritto all'educazione" verso una prospettiva qualitativache privilegia l'apprendimento lungoil corso della vita. Questo cammino èstato segnato dai documenti sopracitati e da numerose conferenze regionali e mondiali. Per quanto riguardala lotta all'analfabetismo, si è passatida una generica definizione dell'alfabetizzazione come "capacità di leggere e scrivere" al concetto più ricco di
-Politecnico di Milano: un concerto nell'aula magna negli Anni Sessanta
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"alfabetizzazione funzionale". Unapersona può considerarsi funzionalmente alfabetizzata quando ha acquisito conoscenze e abilità nel leggere enello scrivere che le consentono diimpegnarsi efficacemente in tuttequelle attività nelle quali il saper leggere e scrivere si presume come qualcosa di normale nella sua cultura onel suo gruppo. Poiché l'alfabetizzazione funzionale poteva essere considerata come pre-requisito imprescindibile per poter "imparare ad imparare", l'attenzione si andò sempre piùconcentrando sulle esigenze basilaridi apprendimento, cosicché il dirittoad imparare divenne il vero fulcro deldiritto all'educazione. Fu, tra gli altri,la Commissione internazionale sullosviluppo dell'educazione (altresì dettaCommissione Faure), istituita dall'Unesco nel 1972, a criticare perchéinefficiente e inefficace la "strategia diespansione lineare" dei sistemi diistruzione. Così la necessità dellasostituzione della visione dell'educazione centrata sull'insegnamento conquella centrata sull'apprendimento sifece strada, finché non venne adottatadalla Conferenza mondiale sull'educazione per tutti Gomtien, 1990): le"esigenze basilari di orientamento"divennero così l'oggetto del dirittouniversale all'educazione gratuita e iltermine corrispettivo "educazione dibase" inglobò le espressioni "elementare e fondamentale" presenti nellaDichiarazione del 1948.Lo sviluppo sociale ha messo in lucealtri aspetti che difficilmente potevano essere inclusi nell'art. 26 dellaDichiarazione universale. Per esempio, in esso non si fa menzione dell'istruzione secondaria, che invece èoggetto di specifica attenzione all'art.4 della Convenzione contro la discriminazione nell'educazione del 1960.In quegli anni, infatti, il concetto diistruzione secondaria era in fase ditransizione, in quanto si consideravache essa non dovesse più limitarsi afornire solo una preparazione previaai successivi studi universitari, ma siproponeva di sviluppare una formazione sia generale sia tecnica che sviluppasse le opportunità educative talvolta in forma unitaria, talvolta informa differenziata.Per quanto riguarda l'istruzione ter-
ziaria, lo sviluppo quantitativo a cuisi è assistito è percentualmente ancora maggiore rispetto agli altri livelliscolastici, forse perché molti paesipartivano praticamente da zero.Questa espansione dimostra cheerano infondati i timori della rappresentanza sovietica, di cui si è discussonel paragrafo precedente, che ladistinzione in base al merito implicasse una discriminazione economica esociale. In realtà anche gli elementimeritocratici si sono molto attenuatiin questi decenni e, se non si puòescludere che si verifichino discriminazioni, nondimeno si può dire che sisono andate riducendo. A propositodi discriminazioni economiche, perquanto riguarda il problema delfinanziamento dell'istruzione terziaria, si è passati dal tentativo diintrodurre progressivamente la gratuitàanche nell'istruzione superiore, all'abbandono di tale principio. Infattil'art. 13 della Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali eculturali (1966) afferma, tra le altrecose: "L'istruzione superiore sia resaegualmente accessibile a tutti, sullabase delle capacità, con ogni mezzoadeguato, ed in particolare con la progressiva introduzione dell'istruzionegratuita". Invece la Convenzione suidiritti dell'infanzia del 1989, moltopiù brevemente stabilisce il doveredegli Stati firmatari di "rendere l'istruzione superiore accessibile a tuttisulla base della capacità con ognimezzo adeguato". Questo mutatoindirizzo politico si può spiegare siaconsiderando le politiche di restrizione dei bilanci statali a partire dagliAnni Ottanta, sia in base a ragioni diequità, essendo i fruitori dell'istruzione terziaria una quota pur sempreminoritaria dell'intera società.Per quanto attiene le istituzioni cheagiscono a livello di istruzione terziaria, in maggior parte sono università,ma negli ultimi trent'anni si è assistito, nelle regioni più sviluppate, inAmerica Latina e in Africa a un'espansione dell'istruzione terziarianon universitaria. Più o meno invariata, invece, rispetto al 1970, è ladistribuzione tra studi umanistici estudi scientifici: in tutte le regioni delglobo il rapporto è di circa 2 a 1 conprevalenza degli studi umanistici.
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Anzi, le regioni che avevano una piùelevata percentuale di studenti dell'area tecnico-scientifica, come l'Africasub-sahariana e i paesi del blocco exsovietico, si sono spostati su percentuali analoghe agli altri paesi delmondo. La distribuzione per sessodegli iscritti all'istruzione terziaria(media mondiale del 47%di individuidi genere femminile; dato massimoAmerica Settentrionale 55%; datominimo Africa 38%) può far considerare con soddisfazione i progressifatti nel superamento di questa formadi diseguaglianza (nel 1950 la mediamondiale era del 32%, con una puntaminima del 17% in Asia e Oceania).E come si lega l'istruzione terziaria altema del diritto alla pace? A cinquant'anni esatti dalla Dichiarazioneuniversale dei diritti dell'uomo laConferenza mondiale sull'istruzionesuperiore (Parigi 1998) ha prodottouna Dichiarazione mondiale sull'istruzione superiore. Essa, nel tracciare gli scenari che si aprono sul XXIsecolo, accanto ai compiti tradizionalidella creazione e divulgazione delsapere attraverso l'insegnamento e laricerca, sottolinea a chiare lettere lafunzione civile dell'istruzione superiore che consiste nel contribuire allosviluppo sostenibile della società enel fornire opportunità per un'educazione che duri tutta la vita.
NOTEl Unesco, Rapporto mOl/diale sull'educaziol/e2000. Il diritto ali'educazione. La formazione pertutti lUI/go il corso della vita, ed. it. con pref. diKoichiro Matsuura, Tullio De Mauro e GianniPuglisi, Armando, Roma 2000, pp. 184, lit.35.000.2 Nel 1947 e 1948, quando si tennero le rilmionidel comitato di redazione della Dichiarazione,la divisione del mondo in blocchi era già realtà;eppure alla stesura del documento collaborarono esponenti di Australia, Cile, Cina, Francia,Libano, Regno Unito, Stati Uniti e Ul'ss.3 I nostri dati sono aggiornati al ]O agosto 1999.4 A. Sen, Hllmal/ Developmellt al/d Fil/al/eialCOl/servatism, in "World Development", n. 4,1998, p. 734, cito in Rapporto UI/esco 2000, p. 89.
DIMENSIONE MONDO
Ln récente visite au Viet-Nam de la délégation USA conduitepart le Président Clinton est un événement de portéehistorique, mais souligne un passage qui en rénlité est en coursdepuis longtemps. Le Viet-Nam des années de la guerre resteconfié à In mémoire de beaucoup de gens qui ne peuvent ni neveulent oublier; mais le nouveau pays en train de naftre à unenouvelle c.ulture r:t de m~ttre SUl: pied un appareil scientifique,tec.h.nologlque et economlque qUI se développe jour après jour,utllzse, et non pas par hasard, tout san potentiel intellectuel etuniversitaire pour attirer des conférences d'importnnceinternationale sur des problématiques très avancées, C'est celnle Viet-Nam qui observe l'Europe et l'Amérique, qui met le capsur le développement, la new economy, qui entend tirermpidement profit de ses potentiels, liés avant tout il unepopulation très jeune et toujours plus scolarisée, raison pourlaquel~e. il est d~cidé à nouer des alliances avec le systèmesClentiflque occldental. En somme, le nouveflu Viet-Nam estcelui qui consncre une gmnde attention aux nouvellestechnologies de l'information, il la recherche, et dont les enfantsse pressent de plus en plus nombreux dnns les cyber cafés. Lanouvelle politique d'ouverture accélère le rythme. La preuve enest l'inaugumtion à Ho Chi Minh-Ville de la première Boursede l'histoire vietnamienne, présentée pnr les autorités camme ledébut d'un nouveau processus d'intégration économique; maisil ne s'agit pas d'un signal isolé, parce que chaque jour le VietNam établit de nouveaux accords commerciaux. On autorise~es centnines de projets étrangers d'implantation industrielle etzl est surprenant de voir la quantité de textes et de normes enlangue anglaise qui expliquent les nombreuses occasions et lesincita~ts offerts aux investisseurs étrangers. Les siègeso~ératlO1~nels et les bureaux de représentation que des sociétésvletnamlennes ouvrent dan sles pays occidentaux sant de plusen plus nombreux.Le deuxième artiele commente le Rnpport Unesco 2000. L'unedes pa.rties les plus intéressantes du volume est l'Annexe I, quifourl1lt un compte rendu de la phase d'élaboration préalable del'artiele 26 de la Déelaration Universelle des Droits del'Homme; les rédactions successives témoignent de la difficultéde trouver un accord entre cultures et systèmes politiques trèsdifférents les uns des nutres, encore qu'unis par l'aspimtion iljeterles bnses d'l~ne ,civilisation des droits, pour conjurer leretour aux totalLtansmes, responsables des destructions et desatracités de la guerre. Développement de la personnnlitéhumaine, respect des droits et des libertés, amitié etcompréhension entre les nations, les races et les religions. Tellessont les conditions de départ pour que le droit universel ill'éducation s'oriente vers une "éducation à la paix", raisollmeme de l'existence des Nations Unies.Le Rapport, en brossnnt les scénnrios qui s'ouvrent SUI' le 21esièele, outre les tfìches traditionnelles de la créntion et de ladivulgation du savoir par l'enseignement et la recherche,souligne elnirement In fonction civile de l'enseignementsupérieur qui consiste il contribuer au développement dumblede In société et il foumir les occasions d'ncquérir une éducntionqui durerait toute la vie.
" "resume67
abstract11e recent visit to Vietnmn of the US delegation headed by1yesidel~t Clinton is an event of historic importance, butmphn~/ses a change that in renlity has been under way farome tl1ne.11e Vietnnl11 of t!1e war yenrs remnins in the memory of manyople who certamly cannot and do not want to forget it. But
he l1ew country thnt is being born has a new culture and isreeting a,scientific, technological nnd economic apparatus thnt'developmg dny by day and that utilises nll its university anddlellectual potentinl to attmct conferences of internntionalOlportnnce on topics ofa very ndvnnced nature. This is thelietl1nm that looks to Eurape and America, that is aimingUrectly at development, nt the new economy, which is aimingobring its potentinl quickly to fruition, linked nbove nll to ary young and increasingly educated population, nnd which
or thnt reason has decided to build alliances with the Westerniientific system. In short, the new Vietnnm is one that devotes~eat nttention to the new tecl11l010gies of informntion and
earch, nnd whose young people crowd the incrensinglyIl/lI1erous cyber cafes.Ule new policy ofopenness is gaining speed. One proofof thatth: opening iJ~ Ho Chi Minh City of the first stock exchange
" Vletnamese hlstory, represented by the authorities as theginning ofa new process of economic integration. But this isI just one isolated signal, because Vietnam signs new tradereements daily. It nuthorises hundreds offoreign industrinlvestment prajects and there is n surprising volume of texts
pld regulations in English to explnin the mnny opportunitiesUld incentives far foreign investors. The representntive offices
~d sents ofopel:ntlOns .opened. by Vietnamese compnnies inestern countnes are mcrensmgly numeraus.le second artiele comments on the Unesco 2000 report. Onethe most interesting parts is Appendix I, which provides ancount of the drafting stnge ofartiele 26 of the Universalec1nrntion of Human Rights. The vnrious dmfts bear witnesst!': difficulty of reaching an agreement between cultures nndll!lca! systems that are very different, though united by theplrat!on to lny the foundntions far a "civilisation of rights"al 10111 nvert a resurrection of totalitarinnism, responsible faredestruction and atrocities of wnr.evelopmen,t of th~ humnn personnlity, respect far rights nndeedoms, fnendslup and understanding between nations, races.'d religions. These nre the preconditions far the universnlrght to education to become "education far pence", the very
SO/1 far the existence of the United Nntions.outlining the scenarios that nppear nt the dnwn of the 21st/Itury, the Report emphnsises not only with the traditionnlks .of crention and dissemination of knowledge thraugh
.chll1g nnd resenrch, but in pnrticular the civil ftmction ofrgher education, which consists in its contribution to thest~inable development of society and providing opportunitiesr life-Iong leaming.
UNIVERSITAS 78
I dati che emergono dal Rapporto Fao 2000 sono sempre molto drammatici.Sarà mai possibile raggiungere gli obiettivi ideali che vengono posti in
occasione dei grandi vertici mondiali?
Rapporto Fao 2000
UN MILLENNIO LIBERODALLA FAME
Luca Cappelletti
È stato presentato dalla FAO, l'Organizzazione delle Nazioni Unite perl'Alimentazione e 1'Agricoltura, ilnuovo Rapporto annuale sullo "Statodell'insicurezza alimentare mondiale2000"; i dati che emergono non sonoconfortanti: in un'epoca di abbondanza senza precedenti, almeno 826milioni di persone non hanno damangiare a sufficienza e, rispettoall'ultimo censimento, non si è verificato alcun progresso nel tasso didiminuzione del numero di sottoalimentati cronici nel mondo.Nel periodo 1996-98, 792 milioni dipersone dei paesi in via di sviluppoed altri 34 milioni nei paesi industrializzati e in transizione sono state sottoalimentate, confermando i dati delperiodo 1995-97.Secondo Harting de Haen, vicedirettore generale della FAO e capo delDipartimento Economico e Sociale, il"Rapporto FAO presenta informazionisu chi sono gli affamati e quanto sonoaffamati. Le società con maggioredeficit alimentare sono pure societàcon alta mortalità infantile ed aspettativa di vita notevolmente inferiore; ilRapporto di quest'anno va oltre lestatistiche e individua specificamentei gruppi più vulnerabili, confermando il fatto che le donne sono più soggette a problemi di nutrizione.Questo affinamento dell'informazio-
ne è uno strumento importante per iresponsabili delle politiche.Consentirà loro di muoversi in unadirezione più precisa, orientando piùefficacemente azioni e risorse verso iluoghi dove il bisogno è maggiore".Proprio quattro anni fa, i responsabilidi 186 governi riuniti a Roma si eranoimpegnati non solo a ridurre la malnutrizione, ma anche a eliminare lafame e realizzare l'obiettivo di garantire "cibo per tutti" all'inizio di questoterzo millennio. Infatti, l'impegnoprincipale del Piano d'Azione delVertice Mondiale sull'Alimentazioneera solenne: "Noi assicuriamo unambiente politico, sociale ed economico favorevole, destinato a creare lemigliori condizioni per eliminare lapovertà e raggiungere una pace durevole fondata su una completa e paritetica partecipazione di donne euomini, particolarmente propizia peril raggiungimento della sicurezza alimentare di tutti". A queste parole nonsono però corrisposte azioni o programmi adeguati: le attuali proiezioni, infatti, indicano che non si potràraggiungere l'obiettivo stabilito dalVertice Mondiale dell'Alimentazionedel 1996, ovvero di diminuire dialmeno 400 milioni il numero dellepersone sottoalimentate del mondoentro il 2015; se verrà confermata latendenza attuale, l'obiettivo del
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Vertice non verrà raggiunto prima del2030; eppure, secondo la FAO, "le persone che muoiono di fame non possono aspettare altri 15 anni; la mancanza di progresso sottolinea l'urgenzadi un'azione immediata, decisa egenuinamente efficace".Secondo il Rapporto - che presentaper la prima volta gli indicatori deldeficit alimentare e le statistiche sulnumero degli affamati nei paesi intransizione - il tasso di diminuzionedel numero di affamati, poco meno diotto milioni l'anno nello scorso decennio, è assolutamente inadeguato;per ottenere risultati apprezzabili eavvicinarsi all'obiettivo del Vertice,sarebbe necessario che da qui al 2015ci fosse una riduzione di almeno 20milioni l'anno.
Il deficit alimentare
Il deficit alimentare è misurato paragonando la quantità media dell'energia alimentare che le persone sottoalimenta te ricevono dal cibo con il fabbisogno minimo indispensabile amantenere il peso corporeo e svolgereun'attività leggera. In media, 826milioni di persone cronicamente affamate nel mondo mancano di 100-400chilocalorie al giorno.In termini puramente numerici, ci
Ila più~affamaticronici in Asia, madeficit alimentare è più alto
ell'Africa subsahariana; in quest'uljlla regione, in 19 paesi su 46, i sotoalimentati hanno un deficit medioli oltre 300 chilocalorie al giorno perl?rsona; parallelamente, solo in tre:ei 19 paesi asiatici i sottoalimentatiaggiungono - secondo il RapportoJ,O - questi livelli.IRapporto raggruppa i paesi in base~ grado di indigenza alimentare. Peri/tenere un quadro più accurato diI"anto le persone possono soffrire laJJIle, la FAO ha individuato cinque~uppi di indigenza: nel gruppo dei)iù indigenti, oltre a 18 paesi africani,roviamo l'Afghanistan, il Banglalesh, la Repubblica Democraticapopolare di Corea, Haiti, la Mongolia.Per sconfiggere la fame, secondo ilRapporto della FAO, occorre investire10n solo nella produttività, ma ancheBelle persone sotto forma di istruzioBe, servizi igienici, sanitari e socialiideguati e aiuti alimentari.Ridurre la fame non ha solo una giustificazione umanitaria, ma anche unaforte motivazione economica; ciò,iene ampiamente espresso in unarecente ricerca sostenuta dalla FAO,
che parla di "costi economici dellafume e della malnutrizione - sottoforma di perdita di produttività,malattia e morte - estremamente~ti". Per esempio, il PIL nell'Africaubsahariana avrebbe potuto rag~ungere livelli da 1.000 a 3.500 dollari nel 1990 se non vi fosse stata sotloalimentazione, invece è stato diappena 800 dollari.Nel Rapporto vengono presentatiquattro fattori che possono aiutare arisolvere il problema della fame. Ènecessario che ci siano condizionipolitiche stabili e istituzioni capaci dicostruire la pace; maggiori investillIenti per una crescita economicaSOstenibile e per la riduzione dellap?vertà; sicurezza sociale per i grupPi vulnerabili; rtçerca agronomica~ata al miglioramento della produz~one agricola. Un punto, questo, cheviene sottolineato con grande forzanel Rapporto.In Asia, la strategia della Thailandia
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COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
contro l'insicurezza alimentare èdescritta dal rapporto della FAO comeun modello di programma di azionecomunitaria a lungo termine: la percentuale di persone in condizioni dipovertà è scesa dal 32,6% del 1988all'll,4% nel 1996.Il Rapporto FAO dedica una grandeattenzione all'identificazione deigruppi vulnerabili: "Determinare igruppi vulnerabili in un paese è unostrumento per aiutare a dirigere gliinterventi dei responsabili verso lepersone più esposte all'insicurezzaalimentare". Secondo il Rapporto "ledonne sono spesso più vulnerabilidegli uomini a causa delle loro diverse esigenze fisiologiche; nella maggioranza dei casi una donna ha bisogno di una maggiore quantità di vitamine e di minerali in proporzione.all'energia alimentare totale. Quandole donne aspettano un bambino oallattano, i loro cibi devono essere piùricchi di energie e sostanze nutritive".
Indicazioni per il futuro
Parlando del futuro, il Rapporto 2000della FAO sottolinea la necessità dicreare condizioni atte a mettere lepersone in grado di assicurare il diritto ad un cibo adeguato. "La stradasarà lunga e difficile; ma si potrà progredire se i singoli paesi e la comunitàinternazionale agiranno in osservanza degli impegni asslmti nel VerticeMondiale sull'Alimentazione".Un'occasione da non perdere è larecente iniziativa della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale e di altri donatori per lariduzione del debito, che renderàdisponibili risorse per lo sviluppo inmolti paesi poveri pesantementeindebitati. "La riduzione del debitopuò stimolare progressi verso la riduzione della fame, a condizione che lerisorse liberate siano usate non soloper nutrire gli affamati di oggi, maanche per porre, a più lungo termine,paesi e comunità sulla strada dellosviluppo sostenibile grazie ad investimenti nella sicurezza alimentare".Oltre alla presentazione del Rapporto
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2000, anche quest'anno la FAO ha promosso il Telefood e la GiornataMondiale dell'Alimentazione (chesegna il 55° Anniversario della fondazione della FAO), dedicata questa voltaal tema: "Un millennio libero dallafame", un "richiamo forte ad un'azione collettiva da parte di governi,organizzazioni della società civile,settore privato e singoli che voglionoimpegnarsi in un mondo più giusto epiù umano".Nel suo messaggio ufficiale il direttoregenerale Jacques Diouf, ha ricordato ibuoni risultati ottenuti nel passato("negli ultimi tre decenni il numero dipersone che soffrono la fame è diminuito del 14%, mentre la disponibilitàalimentare pro capite è aumentata del32%"), ma ha anche ricordato le urgenti sfide per il futuro ("non c'è tempo daperdere nella lotta alla fame, alla malnutrizione, alla povertà"); secondoDiouf "è importante aumentare la produzione alimentare locale ... I redditirurali devono crescere e l'accesso all'alimentazione deve migliorare... Persviluppare la sicurezza alimentaresono essenziali un più ampio accessoalla terra, all'acqua e alle altre risorseproduttive, una migliore gestione cheriduca i costi di produzione, la conservazione delle risorse naturali, inclusala pesca e le foreste, la lotta biologicaintegrata, nuove tecnologie, ulterioriopportunità di creare reddito e occupazione, accesso ai servizi sociali einfrastrutture funzionali. Ma all'insicurezza alimentare hanno invece contribuito il continuo calo degli investimenti complessivi nell'agricolturadovuti all'urbanizzazione, il protezionismo che domina l'accesso dei prodotti agricoli sul mercato, le politicheche impediscono eque opportunità alcommercio agricolo internazionale e iconflitti sociali".Grazie alla campagna Telefood, lanciata nel 1997 dalla FAO per reperirefondi a beneficio di chi soffre la famenel mondo, sono stati finora raccoltioltre 6 milioni di dollari, destinati allarealizzazione di microprogetti (conun finanziamento per un massimo dilO mila dollari) destinati a piccoligruppi rurali.
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Ritardi e discussioni stanno caratterizzando il lungo iter legislativo per la riforma dellalegge sulla cooperazione italiana. Si tratta di crisi strutturale o di sistema?
ASPETTANDO UNANUOVA COOPERAZIONE
Luca Cristaldi
Fonte Ministero Affari Esteri. 1998.
·Trattasi dei contributi deliberati ma non effettivamente imputati all'esercizio. Non sono compresi i contributi
a fini di educazione ed informazione allo sviluppo.
"Dato reperito a partire dal 1990.
·"Stanziamenti a dono.
Tab. I - Andamento programmi promossi da Ong rispetto al totale deidoni APS (Aiuto Pubblico allo Sviluppo) 1987-1997
Anno Contributi N. Programmi** Risorsedeliberati complessive***
mld.lire mld.lire*
1987 60.1 - 1.5721988 134.7 - 1.4701989 122 - 1.6171990 117.1 169 2.0781991 102.4 140 2.4351992 26.9 39 2.4171993 57 63 4501994 25.3 29 8061995 6.5 6 6911996 14.2 25 5901997 14.6 20 519
L'Italia, per la propria collocazionegeografica e per il ruolo assunto nelcontesto internazionale - sia comemembro del G7, che come uno deipaesi guida nel processo di unificazione europea - dovrebbe costituireun importante attore del sistema dicooperazione. Tuttavia il nostro paesestenta a configurare una politica estera univoca ed in grado di assumereuna propria rilevanza.Le risorse pubbliche destinate agliinterventi di cooperazione non-
governativa allo sviluppo hannoavuto un andamento assolutamenteanomalo nel decennio 1987-97 (v.tabella l), registrandosi all'iniziodegli Anni Novanta una netta crescitaimmediatamente seguita da un brusco calo.
L'iter legislativo
Nel processo di riforma della cooperazione italiana assume rilevanza fon-
damentale il riassetto normativo delsettore. La legge 49 del 1987, purfacendo propri i più significativiaspetti delle nuove idee di sviluppo,ha ormai dimostrato la sua incapacitàdi offrire una regolamentazione coerente ed efficace rispetto alle dinamiche interne ed internazionali.Purtroppo il percorso che conduce alvaro della nuova legge è fortementetravagliato.Il testo emendato della riforma dellalegge sulla cooperazione allo sviluppo è stato approvato il 29 novembredel 2000 dalla Commissione Esteridella Camera e ha cominciato l'iter inaula il 18 dicembre. La legge dovràpoi tornare al Senato per essereapprovata, prima della fine della legislatura: una vera corsa contro iltempo.Tale percorso, insieme a una evidenteassenza di uniformità di intenti e allacontrapposizione politica in merito aicontenuti ed alle strategie delle relazioni internazionali inficia ogni tentativo di sistemazione organica dellanostra cooperazione.Spesso le difficoltà superano persinol'appartenenza politica, risultandotrasversali agli schieramenti partiticie conducendo alla presentazione dimolteplici proposte legislative (sia inseno alla maggioranza, che all'internodell'opposizione). Le varie iniziativemantengono generalmente la relazione funzionale tra politica estera e cooperazione, ma prospettano diverse econtrastanti ipotesi per l'assetto istituzionale ed organizzativo (istituzio-
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ne di un ministero ad hoc, creazione diun'agenzia, mantenimento della OGCSiJl una forma più flessibile, sistemadel block grant, etc.).
La proposta di legge
Il disegno di legge di riforma"politica e strumenti della cooperazione allo sviluppo" riunisce alcunetra le molteplici proposte presentate.In continuità con la normativa precedente, la proposta legislativa mantienei principi ed i caratteri fondamentalidella legge 49, promuovendo un concetto di sviluppo integrale della persona umana e rafforzando l'approcciopartecipativo ed i meccanismi di crescita endogena. Essa affida il ruolo diindirizzo politico al Ministero degliAffari Esteri ed al Tesoro (con unaripartizione più rigorosa delle compelenze tra le due istituzioni).Tra i suoi elementi di maggior rilevanza, vi è l'impossibilità al finanziamento dell'Aiuto Pubblico allo Sviluppo per interventi diretti o indirettidi sostegno ad operazioni militari o dipolizia e di sostegno delle esportazioni italiane. Inoltre, tale finanziamentonon è vincolato alla fornitura di benie servizi di origine italiana, se non inparticolari circostanze e la cui decisione è assunta dal ministro degli AffariEsteri d'intesa con il ministro delTesoro, del Bilancio e della Programmazione economica.Del tutto innovativa è l'assegnazionedell'intera gestione ad un'appositaagenzia che, attraverso un fondounico per l'APS, dovrebbe godere dimaggiore flessibilità, efficacia ed efficienza sott<? l'aspetto deliberativo edoperativo. E l'Agenzia italiana per lacooperazione allo sviluppo, ente didiritto pubblico dotato di autonomiaregolamentare, amministrativa, contabile, organizzativa, patrimoniale,finanziaria e gestionale. Essa sarà sottoposta alla vigilanza del ministro
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COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Politecnico di Milano: un'aulainformatizzata
degli Affari Esteri ed al controllo parlamentare.Per quanto concerne la cooperazionenon-governativa e il decentramento,il disegno di legge rafforza il ruolodelle ONG negli interventi di sviluppoed estende i margini di azione deglienti locali.
Elementi critici
Forti perplessità destano non soloalcuni aspetti della normativa proposta, ma anche il timing del relativoprocesso legislativo. Sotto quest'ultimo profilo, appare infatti indubbioche, per diversi motivi (quali, adesempio, la contrapposizione partitica sulla politica estera, la frammentazione tra i vari soggetti attivi dellacooperazione, la preminenza dellequestioni di politica interna, la mancanza di forti incentivi, etc.), il disegno di legge non rientra fra le prioritàdell'agenda politica della fine di questo decennio. Tale circostanza è assairischiosa perché può acuire lo stallodel settore ed aggravare i forti ritardiche caratterizzano la nostra cooperazione rispetto ai sistemi degli altripaesi sviluppati.La proposta di legge pone inoltreparecchi dubbi sia in merito ai principi sui quali viene fondata la politica dicooperazione, sia in relazione allascelta degli assetti gestionali, rischian-
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do così di essere obsoleta e superatadagli eventi prima ancora di venirealla luce. Nel dettaglio:• complessa e difficilmente realizza
bile appare, sotto il profilo dellacoerenza politica e sul piano delcorretto funzionamento, la consistenza tra direzione del Ministerodegli Affari Esteri e gestione organizzativa di un soggetto autonomo(l'Agenzia);
• l'inserimento nell'ambito di un dettato legislativo di due azionisostanzialmente politiche, quali lariduzione del debito dei pvs ed iltendere alla devoluzione dello 0,7%del PIL ai fini dello sviluppo, puòcondurre alla paradossale situazione di una perenne disattenzionedelle norme ed alla consequenzialesvalutazione dei loro significati;
• a fronte del rafforzamento, nellaproposta di legge, dei più importanti ed innovativi caratteri riguardanti lo sviluppo umano e sostenibile, permane comunque un'ampiacommistione tra interessi geo-politici, interessi economico-commerciali ed istanze solidaristiche.Anche tra interventi d'emergenza eprogettualità di sviluppo non vienecompiuta alcuna distinzione;
• con riferimento alla cooperazionenon-governativa, al partenariato edal decentramento, emergono ampiedistorsioni interpretative che possono produrre grave confusione traruoli, funzioni, obiettivi ed attivitàdei soggetti coinvolti (cioè le ONG ele altre formazioni sociali impegnate nella solidarietà, le autonomielocali, le istituzioni e le imprese).
Al di là dei limiti del disegno di legge,il processo di riforma manca di unreale e serrato dibattito sull'identità esulle funzioni attuali della cooperazione italiana: un elemento essenzialenon solo per il riassetto del settore, masoprattutto per recuperare la partecipazione ed il sostegno della societàcivile.
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.Rapporto CAD-OCSE 1999
IL NUOVO RUOLO DELL'AIUTOStefania Lastra
Nell'ultimo Rapporto del CAD(Comitato di Aiuto allo Sviluppo)sulla cooperazione allo sviluppo sicerca di capire come fare in modo chel'aiuto e i capitali privati finanzino losviluppo in modo efficiente contribuendo a ridurre la povertà e a favorire uno sviluppo durevole.Dal Rapporto emerge che 1'APS (AiutoPubblico allo Sviluppo) gioca unruolo fondamentale, ma la sua crescita futura sarà condizionata dall'efficacia con la quale concorrerà alla realizzazione degli obiettivi internazionali di sviluppo, sia nel quadro di unpartenariato con un singolo paese, siain quello più generale tendente arafforzare l'offerta di beni collettivi suscala mondiale.A partire dagli Anni Novanta gliapporti di capitali privati verso i pvssono aumentati in modo veloce mainstabile, contrariamente agli investimenti pubblici che hanno avuto unaprogressione regolare ma inferiore (dicirca 20 miliardi di dollari all'anno)alla media degli Anni Settanta eOttanta.Pertanto, è indispensabile che i PVS siintegrino nell'economia mondiale; aquesto proposito il Rapporto 1999evidenzia tre grandi assi strategici inmateria di cooperazione allo sviluppo: il partenariato, la buona gestionedegli affari pubblici e la coerenzadelle politiche.
L'efficacia dell'AiutoPubblico allo Sviluppo
L'APS non sempre ha dato risultatiscontati: questa constatazione costituisce la base delle riflessioni e delleproposte dei paesi industrializzati.Gli esempi asiatici, seppur nella lorodiversità, ci permettono di comprendere quanto l'aiuto abbia giocato unruolo determinante nella costituzione
delle basi dello sviluppo: la creazionedi un capitale umano di qualità, diinfrastrutture di base, di dinamichefinanziarie in grado di costruire unambiente favorevole agli investimenti. Resta però il fatto che, pur in presenza di casi positivi, il volume dell'aiuto è diminuito.La considerazione di politiche di sviluppo a medio termine, il passaggioda progetti a programmi, il dialogosulle politiche da attuare, l'accento sulpartenariato e il riassetto della gestione hanno giocato un ruolo importante. A queste nuove impostazioni sisono accompagnati la riforma delsistema di distribuzione dell'aiuto e ilcoordinamento tra i paesi donatori.La "gestione" ormai non concerne piùsolamente i governi. La "gestione"dell'impresa interessa tutte le parti.La"gestione" pubblica e privata traduce quindi in campi diversi le stesseregole e gli stessi principi; l'efficaciadell'aiuto deve beneficiare di un'estensione della nozione di partenariato al settore privato.Questa evoluzione del ruolo dell'APS
che lo mette in stretta interazione con ilfinanziamento privato non deve entrare in concorrenza con ciò che rimanedelle priorità immediate o dei bisogni
Immàgine notturna del campus Leonardodel Politecnico di Milano (foto FedericoBrunetti)
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urgenti. Anzi, sarà opportuna unariflessione sulla "gestione dell'aiuto",per conciliare la concentrazione geografica e strategica e la flessibilitànecessarie alla realizzazione delle politiche di sviluppo nel lungo periodo.
Scenari di finanziamentodello sviluppo
Per quanto riguarda il futuro del finanziamento dello sviluppo, si ipotizzache i pvs riducano progressivamente laloro dipendenza attirando investimenti stranieri e ricorrendo ai mercati internazionali di capitali creando una crescita del risparmio interno. Ciò implica una vigorosa azione per realizzare lepolitiche, le istituzioni e le capacitàindispensabili al buon funzionamentoe alla stabilità di un'economia di mercato. TI ruolo dell'aiuto è di sostenerequesto processo.Quale dovrà essere il livello dell'aiutoin futuro?Ciò dipenderà dalle volontà politicheche dovraru10 basarsi sulla convinzione comune che:• il partenariato con i paesi poveri dà
risultati e permette di avvicinarsiagli obiettivi di sviluppo: in questomodo i PVS potranno trarre profittoda un aiuto aumentato nel breveperiodo, fino a quando non si realizzi veramente la loro transizionefinanziaria;
• l'investimento in beni collettivimondiali e regionali è giustificato ele idee e le istituzioni possonoorientare la fornitura dei beni giàesistenti.
La frazione del PNL che i paesi donatori dovranno dedicare all'aiuto perfar sì che torni ai livelli del passato èmolto piccola (circa lo 0,1% del PNLglobale dei membri del CAD), ma lavolontà politica per realizzare unatale azione deve essere molto forte.
NORMATIVA
Docenti
LA MODIFICA DELLO STATOGIURIDICO
Renata Valli
Sembra che questa XIII legislaturanon riuscirà a fornire una definizioneorganica della riforma universitaria,attualmente in costruzione. Il percorso di rinnovamento - iniziato nell'89con la predisposizione di norme perl'autonomia statutaria degli atenei,proseguita nel '93 con l'autonomiafinanziaria, nonché nel 1998 con quella concorsuale e nel 2000 con quelladidattica (in via di completamento) manca oggi della fondamentale modifica dello stato giuridico dei docenti. Emolto probabilmente resterà così finoa nuova legislatura, date le notevolidifficoltà non solo a livello parlamentare.La determinazione di un nuovo statogiuridico dei professori universitarinon riesce a trovare soluzione, nonostante le reiterate enunciazioni, voltea promettere una pronta quanto mainecessaria riforma del DPR 382/80;fino alla dichiarazione di intenti daparte del Governo, avvenuta a fine'98 nell'ambito del Patto sull'occupazione siglato con le parti sociali, i progetti a riguardo consistevano per lopiù in proposte giacenti presso leCommissioni parlamentari, neanchein corso d'esame.Parallelamente alle proposte di leggesullo stato giuridico, nel corso del1999 l'attenzione venne estesa al tentativo di risolvere la lunga vacatio delDPR dell'80 in materia di stato giuridico dei ricercatori. Fu la volta, pertanto, della presentazione del Disegno dilegge (A:C: 5980 e proposte di leggeconcorrenti) relativo all'istituzionedella terza fascia. Seppur a fatica,l'anno scorso tale provvedimentosembrò aver trovato un buon ritmo dimarcia. Approvato, nell'aprile dalla
VII Commissione del Senato, in sededeliberante, venne modificato dall'omologa commissione della Camera (il28 ottobre 1999), esaminato in sedelegislativa in ogni suo articolo erimesso all'Aula su richiesta delnumero prescritto di deputati il 16dicembre dello stesso anno. Si comprese allora che il percorso autonomodeciso per questo progetto di leggecominciava a destare i primi ripensamenti, dettati dalle esigenze politichedi raggruppare insieme la materiadello stato giuridico. Non erano infatti pochi coloro che vedevano intempestiva l'approvazione delle disposizioni sulla terza fascia, alla luce dell'esigenza di ridisegnare tutta lamateria sulla base della riforma globale dell'università.La soluzione venne ravvisata quindinell'inserimento della questione deiricercatori in quella della docenzauniversitaria, stralciando il ddl sullaterza fascia e facendolo confluire nelpiù ampio provvedimento relativoappunto alla nuova impalcatura delladocenza.Ci si illuse comunque di tranquillizzare gli interessati (e quindi primariamente i ricercatori) elevando il mix diproposte di legge sullo stato giuridicodei docenti a Collegato ordinamentale della Finanziaria 2000. Fu unamossa che aveva il sapore di salvaredall'accusa di "abuso" lo stralcioeffettuato, attraverso la garanzia che,trattandosi di Collegato, l'interamateria avrebbe avuto una corsia preferenziale e quindi una responsabilenonché veloce approvazione.Come sappiamo, così non è stato. Il26 gennaio 2000 iniziò l'esame delddl 6562 (il Collegato) e dei 13 pro-
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getti di legge abbinati. La discussioneproseguì in sei sedute in febbraio;una a marzo; poi più nulla fino all'8giugno quando venne costituito unComitato ristretto, a testimonianzanon solo delle visioni antitetiche presenti nella Commissione cultura dellaCamera dei Deputati, ma anche degliaccesi dibattiti in tutto il mondo accademico.A conferma dei dubbi sorti sullaprima stesura del testo governativo,basti notare che il CUN, in sessionestraordinaria (29-30 marzo 2000), elaborò un suo parere generale sull'impianto proposto (in calce al documento venne allegata anche una relazionedi minoranza contraria alla valutazione dell'Assemblea), osservando l'inadeguatezza dell'iter scelto (appunto ilCollegato alla Finanziaria), in quantoincapace di dare il giusto spazio adapprofondimenti doverosi in unamateria tanto delicata. In più, sollevòdubbi sulla proposta relativa al ruolounico della docenza divisa in duefasce, considerando cosa opportunainvece l'articolazione in tre fasce finda subito (e non dopo il novembre2001, come specificato nell'art. 12), alfine di garantire a domanda il riconoscimento di un adeguato stato giuridico dei ricercatori, anche proponendo una permanenza a· termine in talefascia. Il Consiglio lamentò anche unascarsa valutazione della funzione istituzionale della ricerca scientifica, nonsolo come precipua competenza deidocenti, insieme alla didattica, maanche come necessario nucleo propulsore della vita universitaria, nelquadro della trasformazione del sistema della formazione.Comunque, dopo lunghi dibattiti in
Comitato ristretto, i lavori dellaCommissione Camera ripresero il 13luglio 2000, con l'inizio della discussione di una nuova versione del ddlgovernativo.Omettendo di riportare in dettaglio laproposta modificata, che si esamineràpiù approfonditamente al momentodella sua approvazione alla Camera,ci si limita a considerare l'inserimentoimmediato della terza fascia nel ruolounico dei professori universitari el'immissione ad esaurimento dellafigura di ricercatore (art.12, co. lO,norme transitorie e finali "Dalla datadi entrata in vigore della presentelegge è fatto divieto di indire procedure di reclutamento per posti diricercatore universitario, salvo i concorsi di cui all'articolo 1, comma lO,della legge 14 gennaio 1999, n. 4").L'esame del provvedimento è continuato lentamente dopo la pausa estiva (3 sedute a settembre; 2 ad ottobre;3 a novembre; più qualche altra adicembre).Malgrado le notizie annunciate sul-
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l'avvenuto e auspicato accordo tramaggioranza ed opposizione, inrealtà le posizioni rimangono distanti. Le critiche da parte dell'opposizione ricalcano alcune osservazioni delCUN, a riprova dell'elaborazione di unnuovo testo, solo formalmente diverso dal precedente. Si chiede da piùparti lo scollegamento del provvedimento dalla sessione finanziaria 2000,e ciò è ormai un dato scontato. Si chiedono garanzie per quei ricercatoriche, qualora non riuscissero ad essereinseriti nella terza fascia, per il mancato superamento delle verificheaccademiche previste, si ritroverebbero fuori dal sistema universitario,senza un minimo di riconoscimentodell'impegno pregresso. Si chiedonofondi adeguati per reimpostare le carriere e una migliore impostazionedella progressione delle retribuzione.Si chiede, più in generale, l'abbandono della discussione del provvedimento, per lasciare alla prossima legislatura il compito di concludere lariforma, anche sulla base del comple-
tamento della normativa sull'autonomia degli atenei a cui il rimodellamento della docenza è strettamenteconnesso. Si chiede infine il ripristinodel disegno di legge sull'istituzionedella terza fascia per dare almenorisposta a tutti quei ricercatori che dal1980 aspettano una definizione giuridica.Non sembra ormai esserci molto spazio per l'approvazione di questalegge e perciò per la definizione organica della riforma wuversitaria, comesi diceva all'inizio. Quel che è certo èche i fondi sono inadeguati. Nel 1999all'università sono stati ridotti glistanziamenti nell'ordine del 5%. I tentativi di armonizzazione europea partono in evidente difficoltà, se non sidà modo ai "cervelli italiani" di essere competitivi sul mercato europeo edinternazionale della formazione. Ciòdipende non solo dal livello formativo ma anche dall'acquisire consapevolezza che una riforma così ampia inchiave europea non può essere a costozero.
LE CLASSI DI LAUREA SPECIALISTICHE
Nell'attesa che la riforma dei cicli scolastici, secondo il programma diattuazione quinquennale definito dalministro de Mauro, acquisti una suafisionomia, si sta gradualmente delineando anche la riforma del percorsouniversitario. Dopo il decreto ministeriale per le lauree di primo livellodel 4 agosto 2000, pubblicato il successivo 19 ottobre, a fine nov~mbre ilministro Zecchino ha firmato laseconda direttiva in materia di riforma delle classi di laurea, determinando le 104 classi specialistiche. li decreto è ora alla Corte dei Conti per laregistrazione, ma la sua struttura èormai ben delineata dopo i pareridelle Commissioni parlamentari,nonché quelli del CUN e del CN5U.
A parte l'area sanitaria, dove i corsicontinueranno ad essere articolati su
cinque anni, in virtù dei vincoli europei in materia, il nuovo modello diformazione sarà impostato (come giàchiarito nel numero scorso diUNIVERSITAS, al quale rimandiamo perl'analisi delle tappe della riforma), suuna laurea triennale, con titolo professionalizzante ai fini degli sbocchilavorativi e una laurea specialisticaper ottenere la quale la prima diventerà un requisito.Come è noto la riforma, che partiràdall'anno accademico 2001-2002, hal'intento di aggiornare il sistema universitario italiano in una strategiaeuropea di ammodernamento deglistandard di formazione culturale eprofessionale, cambiando la strutturadei corsi di studi e cercando di ridurre il numero degli abbandoni e ladurata effettiva dei percorsi.
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Questa trasformazione determinerà aregime una situazione in cui un terzodei curriculn verranno definiti dai singoli atenei, i quali si troveranno anchea gestire i filtri d'accesso all'università, basati come tiene a sottolineare ilministro Zecchino su criteri di merito.In particolare, per l'accesso alle laureedi primo livello la valutazione nonpotrà prescindere dal fatto che spessola vocazione è ancora poco definita eche la verifica di lacw1e determineràper l'immatricolato specifici obbligruformativi da soddisfare nel primoanno di corso. Per l'ingresso a quellespecialistiche, invece, non sarà sufficiente il titolo di laurea triennale, mala selezione dovrà valutare l'adeguatezza della preparazione, e i requisiticurricolari legati al percorso di secondo livello scelto.
Isistema sembra proprio mettere gli.lenei in prima linea nella costruziole della nuova impalcatura. Ancheispetto alla gestione dei corsi, le sediJIlÌversitarie non solo sono tenute adiggiornare i corsi già disponibili, majovranno progettare anche quelliluovi, previsti dalla riforma, ma non)resenti nel vecchio ordinamento.luesta autonomia di realizzazioneJovrebbe dare fondo alla nascita di un,istema concorrenziale nell'ambitoJJÙversitario. Gli atenei, nel rispettoli alcune indicazioni nazionali, avranlO infatti la responsabilità non solo ditituire i corsi ma di definirne gli
nsegnamenti e le concrete attivitàIormative, così come dettato dal DM
YJ9/99, avendo inoltre l'opportunitàli realizzare corsi di laurea specialiltica con il concorso di più facoltà.ndecreto stabilisce, come detto, 104iorsi di laurea biennali con relativiobiettivi formativi qualificanti, attività formative e numero minimo dicrediti per tipologia, che i regolamenti didattici di ateneo assegnerannopoi nel concreto. Anche questo provvedimento prevede per gli studenti~à iscritti la possibilità di poter scegliere i nuovi percorsi, attraverso lariformulazione da parte degli ateneidegli iter compiuti.Quanto sinora detto riguarda l'impalcatura del nuovo regime; per quantoconcerne, invece, i giudizi espressidalle autorità chiamate a dare parere,vale la pena sottolineare che ilConsiglio Universitario Nazionale hamostrato ancora perplessità e dubbiu tutto l'impianto. Ricordiamo inparticolare che il CON, in occasionedella valutazione sull'istituzionedelle lauree di primo livello, chiese laConcomitante considerazione delloschema di decreto sulle lauree speciaijstiche. Se in quel caso il Consigliolamentò un'eccessiva frammentazione del disegno riformatore, rilevandobmancanza dei decreti relativi all'atea sanitaria e a quella, inedita, delleScienze strategiche, tutt'oggi nonancora varati, con il parere del 27luglio scorso lo stesso Consiglio ha
NORMATIVA
sottolineato, ancora una volta, lanecessità di accompagnare l'interariforma con adeguate risorse finanziarie, organizzative ed umane: ilrischio di un fallimento è reale se aisingoli atenei non viene data concretamente la facoltà di realizzare efficacemente il passaggio. Per questo ènecessario dare spazio al settore dellaricerca, ma parallelamente anche alcompletamento della riforma dell'insegnamento universitario, con l'approvazione del famoso collegato 2000sull'università, fermo in Commissione Cultura della Camera deiDeputati.Le perplessità del CON hanno riguardato, infine, la strutturazione deicorsi. In particolare, la Consulta haproposto alcune modifiche ed accorpamenti (per altro accolte in minimaparte), constatando il pericolo che sicostruiscano classi di laurea specialistiche "in risposta a interessi settoriali più che in risposta a logiche dicarattere culturale",Nel leggere i pareri previsti dalla normativa vigente, ed in particolare idibattiti all'interno delle istituzioniche li hanno emessi, si rileva uncomune giudizio rispetto al numeroassai elevato delle classi. Ad esempio,se il CUN coglie l'esigenza di accorpare le classi riguardanti lo sport, piuttosto che quelle relative alla storia, oanche di istituire classi nuove, quali"finanza" o "scienza e tecnologie peri beni culturali", le CommissioniIstruzione di Camera e Senato fannoaltro. La Camera dei Deputati, adesempio, ritiene una limitazione circoscrivere in tm'unica classe specialistica la "giurisprudenza"; perché ciòa suo parere porterebbe a "smarrire ilsenso dell'arricchimento culturale edisciplinare, proprio della figura delgiurisprudente", considerando poiche le lauree del primo triennio prevedono sia la classe in "giurisprudenza" che quella in "scienze e tecnichegiuridiche".Come si vede, le diverse interpretazioni date al decreto mettono in luceuna sottilissima linea di demarcazio-
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ne tra "accanimento" specialistico enecessità di dare senso alla specializzazione.Nel dibattito parlamentare, comeaccennato, viene spesso sottolineato ilnumero eccessivo delle classi biennali, soprattutto rispetto alle 42 laureetriennali. In particolare, si teme da unlato che le 42 classi siano poco professionalizzanti per la collocazione nelmondo del lavoro, cosa che renderebbe di fatto necessario il proseguimento degli studi. Dall'altro, che l'altonumero delle classi specialistiche,nascondendo riserve accademichecontraddica lo spirito della riformastessa. Secondo il dettato normativo,infatti, la classe dovrebbe rappresentare un alveo dove far nascere diversicorsi. In questo caso c'è, invece, lanetta sensazione che si prediliga troppo spesso un'identificazione tra classe e corso di laurea.L'altro argomento molto sentito nell'ambito del dibattito riguarda il problema finanziario. Oltre al CUN, anchei gruppi parlamentari dell'opposizione ed il Consiglio Nazionale degliStudenti Universitari hanno sollevatodubbi in merito. In particolare, il CNSU
ha insistito sulla necessità che la riforma universitaria sia accompagnata daadeguate risorse economiche peraccelerare la progressiva autonomiafinanziaria da parte degli atenei. Lostesso Consiglio ha poi suggerito diaumentare il numero dei crediti assegnati alle materie caratterizzanti e diquelli relativi ad attività rimesse allascelta dello studente.La riforma ormai in vigore non poneneanche in questione, il valore legaledei titoli di studio. E chiaro che leclassi di appartenenza assicuranoidentici valori del titolo. Tuttavia, lapercezione è che tale requisito sia unpo' in crisi e che la validità, in quantospendibilità, dei titoli dipenda sempre più dalla qualità delle attività formative, realizzate nell'ambito di unospecifico corso di studio e dalla qualità dell'istituzione universitaria chelo rilascia.
R.V
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GLI "ANTENATI" DEI COLLEGIGiovanna Pasqualin Traversa
Nel caleidoscopico mondo universitario, oltre agli atenei, alle accademie,ai gabinetti scientifici e alle scuolemilitari, giocano un ruolo di primopiano anche i collegi, spesso percepitidall'immaginario collettivo comesinonimi dell'istituzione universitaria, in realtà dotati di connotazionispecifiche assai diverse.Nati tra il XII e il XIII secolo comestrutture di accoglienza per studentiprivi di mezzi, si sono trasformati nelcorso degli anni prima in prestigiosicentri di produzione e diffusione dicultura, successivamente in veri epropri vivai per le future classi dirigenti e in precursori dei futuri istitutidi istruzione secondaria, vale a diredei moderni licei. Denominati halls inGran Bretagna e bursen in Germania,ma anche domus o paedagogia, i collegi, ancorché nella pluralità delle loroforme, traggono origine alla fine delXII secolo come fondazioni autonomerispetto agli atenei, con lo scopo diaccogliere e mantenere i pauperes scholares concentrati per la durata deglistudi nelle sedi di maggiore prestigio,spesso, come è noto, caratterizzate dacronica penuria di alloggi. Pur nellamolteplicità delle tipologie - talunidestinati esclusivamente all'accoglienza degli studenti, altri a quelladei maestri, altri ancora, infine, a formula mista come quelli di Oxford eCambridge - i collegi sono contraddistinti dalla dotazione di rendite regolari, di edifici propri, e di uno specifico statuto redatto generalmente dalfondatore e approvato dall'autoritàecclesiastica; sono tali elementi agarantire, almeno nel periodo iniziale, piena autonomia all'istituzione.Vanno menzionati, al riguardo, ipatrimoni fondiari dei citati TrinityCollege di Cambridge e ChristChurch di Oxford, che rendono irispettivi istituti autentici latifondisti.Alla guida del collegio viene preposto
un "guardiano" con il compito didirigerlo curandone il funzionamentoe la disciplina. La visita annuale diun "visitatore" - un magistrato o undignitario ecclesiastico designato dalfondatore - completa l'attività di controllo e verifica cui è sottoposta l'istituzione.
Le origini
Da una camera dell'Hotel-Dieu diParigi nasce nel 1180 il primo nucleodi collegio, istituito per il mantenimento di diciotto studenti da un pellegrino inglese di ritorno dallaTerrasanta, Josse of London, in lineacon i principi che di lì a poco avrebbero ispirato il De disciplina scholarium, manuale scolastico della metàdel XIII secolo secondo il quale lamancanza di mezzi era ostacoloinsormontabile per lo studio, mentreil soddisfacimento dei bisogni disopravvivenza più elementari - qualivitto e alloggio - costitutiva un irrinunciabile presupposto per un buonrendimento scolastico. Criteri essenzialmente caritativi e umanitari ispirano dunque le istituzioni della primafase, laddove non è ancora viva l'attenzione per gli aspetti intellettuali edidattici che costituirà il motore delcambiamento dei periodi successivi.Ne sono ancora esempio i collegi "desBons Enfants" e quello di Navarra.Ma c'è dell'altro: l'amore per i luoghidelle proprie origini e il desiderio ditramandarne la memoria attraversoun'istituzione di prestigio che neinnalzi il livello culturale e spiritualecostituiscono ulteriori motivazioniper i fondatori più antichi.Sono venticinque i collegi istituiti nelXIII secolo, tra cui a Parigi il Collègede la Sorbonne voluto dal dignitarioecclesiastico Robert de Sorbon e quelli di Sa6ne e d'Harcourt, destinati agli
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studenti di teologia (in generale,insieme a quelli della facoltà di arti, ipiù bisognosi); ottantacinque quellisorti nel secolo successivo, tasselliormai fondamentali del sistema universitario e destinati ad assurgere averi e propri centri di irradiazionedella cultura cui vanno ad aggiungersi, nel Quattrocento, altre novantaduefondazioni. Ad un'accentuata componente ecclesiastica della popolazione studentesca corrisponde dunqueuna maggiore diffusione dei collegi, ilruolo dei quali risulta viceversa piùmarginale nelle sedi universitariedove è prevalente lo studio del dirittoe della medicina, corsi di maggioredurata e impegno, e pertanto naturalmente riservati a studenti di condizione sociale ed economica più elevata e, sovente, di età più adulta. Due,allora, le linee di sviluppo del collegio, che rispecchiano la fotografiauniversitaria di un'Europa caratterizzata al nord da una matrice ecclesiastica più accentuata e da un minorecontrollo della Chiesa nell'area meridionale e mediterranea.Tra il XIV e il XVI secolo, ancorchésecondo tempi e modalità diverse, siverifica il progressivo trasferimentodelle attività didattiche dalle auleuniversitarie al collegio. In molti istituti, infatti, fin dalle origini agli studenti era offerto anche un servizio disostegno allo studio e di insegnamento integrativo, fenomeno inizialmenteaccessorio ma che, particolarmentediffuso a Parigi, finisce per trasformare il collegio in vera e propria scuoladotata di docenti, aule e biblioteche.Proprio all'alba del Trecento, peraltro,il profondo conflitto consumatosi traBonifacio VIII e Filippo il Bello avevarivelato la potenziale insidia rappresentata da una classe di abili funzionari fedeli al re cui non corrispondevaun'altrettanto preparata controparte.Di qui, l'urgenza di formare consi-
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Politecnico di Milnno: il campus Milnno Leonnrdo (foto Federico Brunetti)
eri e uomini di legge competenti evoti al papato attraverso la creaziodei collegi di Bayeux, Montaigu eil'bonne.
età moderna
eparazione culturale e professionama anche stretto controllo, rigida
,ciplina morale e creazione di élite:no i segni che contraddistinguono,voluzione dei collegi dell'epocananistica, periodo del loro apogeo.attenua, nel contempo, l'attenzionela povertà, fenomeno che si tentaIresì di contenere attraverso prov!dimenti disciplinari di reclusione!i bisognosi onde prevenire possibidisordini sociali. Un efficace struento di segregazione diviene alloraJa particolare tipologia di collegio, illidngogium: nel corso del Quattro'I1to alcune università resero obblilloria per tutti gli ~tudenti, ad ecceone dei nobili, la residenza all'inter-
di un istituto (il pnedngogiumpunto) nel quale la disciplina fosse
'Sicurata da ili) maestro o un baccelere. "Martinets" sono chiamati glillievi della facoltà di arti sottopostii vincoli e alle regole del paedagoil/lI1, come stabilito a Parigi dal carmale d'Estouteville nel 1452. Ancherazie ad una politica lliÙversitariarmai tesa a scoraggiare - attraversoaumento delle spese per il dottoratol'obbligo per tutti, senza esenzioni,~I pagamento delle tasse - l'accessogli studi da parte dei meno abbienti,iassiste ad una significativa riduzio'e del numero degli studenti poveri eduna progressiva evoluzione dell'utiversità in senso aristocratico.uovo corso che si rispecchia anche
'el fasto dell'architettura dei collegi,jUali quello di Spagna a Bologna fonlato dal card. Egidio Albornoz, il~ew College di Oxford e il King'siall e il King's College di Cambridge,ontuosi edifici dotati di biblioteche,iÙe di lavoro, torri, chiostri, cappelle!giardini.Dopo il Concilio di Trento, nella~conda metà del Cinquecento,l'oriz!onte si arricchisce ulteriormente, purta alterne vicende, con la nascita di~lune fondazioni legate, nei paesiatlolici, a ordini religiosi quali gesui-
ti, barnabiti, scolopi e, in area protestante, alla Chiesa luterana e calvinista. Fondazioni talvolta in antagonismo con l'istituzione lliÙversitaria: aParigi va ricordato al riguardo ilCollège de Clermont, sorto nel 1564 emai equiparato, nonostante i ripetutitentativi dei gesuiti che tra il 1594 e il1603 furono addirittura espulsi dallacapitale, alla facoltà di Arti.La formula del collegio varcal'Oceano e mette radici gradualmenteanche nelle Americhe. Ovunque, aquesta diffusione corrisponde il progressivo inaridirsi e decadere dell'università; tuttavia, ciò che apparenuova linfa in grado di alimentare evivificare un'istituzione ormai disecoli accentuando gli aspetti disciplinari e di isolamento nei confronti dell'esterno in nome di principi educativi rigidi e protezionistici, finirà persvuotare e fossilizzare anche l'istituzione del collegio. Si tratta peraltro diun quadro non del tutto omogeneo,con varianti legate alle condizionisociali, politiche e culturali dei diversi Stati. Rimane vario e inquieto ilmosaico della vicenda lliÙversitaria,caratterizzata da incessanti processiinnovativi e continue metamorfosiche registrano la nascita, lo splendoree la decadenza della grande molteplicità di istituzioni ad essa collegate.Così, di fronte al tramonto dei collegi- ridotti per lo più a pensionati o alicei - i fermenti che innervano l'attività intellettuale e il dibattito cultura-
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le troveranno dal XVII secolo in poispazio d'espressione nei nuovi luoghidel sapere: accademie, osservatori,gabinetti scientifici e soprattutto università di nuova fondazione, teseormai, di fronte ad un inarrestabilemoltiplicarsi di mansioni e specializzazioni, alla formazione dei nuoviquadri burocratici e amministrativi, esulle quali ogni sovrano esercita un'azione di protezione e di controllo.Questa, la parabola storica degli"antenati" degli attuali collegi lliÙversitari che, enti riconosciuti dalMinistero dell'Università, sono oggiluoghi non soltanto di mera accoglienza degli studenti, ma di autentica crescita e formazione culturale eumana dei giovani inseriti in unambiente intellettualmente stimolante, multidisciplinare e proiettatoverso il mondo delle imprese e delleprofessioni.
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Riflessioni sulla condizione studentesca
Fabio Murizzi
Il "vissuto" dello studente universitario è un pianeta che la ricerca sociologica fatica ancora ad esplorare. Conl'eccezione dell'indagine Eurostudent,la letteratura di settore ci consegnaanalisi sui diversi momenti che accompagnano il ciclo di vita dello studente(ad esempio, la fruizione della didattica o gli sviluppi occupazionali dei titoli conseguiti). La condizione studentesca nella sua interezza è raramenteoggetto di riflessioni; uno spaccato celo dà il volume Il collegio Einaudi fradiritto allo studio ecomunità di eccellenza:indagine sulla condizione studentesca1979 e 1996.Confrontando dati di due diverse rilevazioni (una del 79, l'altra del 96)emerge con chiarezza il profilo sociologico degli studenti ospiti del collegio.Come si conviene, un profilo o è articolato in maniera tale da cogliere lamultidimensionalità degli individui oè rassegna superficiale di dati raccoltie assemblati. Tra questi due estremi sigioca la qualità della ricerca sociale.Lo scrupolo scientifico con cui si delineano i riferimenti teorici e l'avvedutezza metodologica che guidano la formulazione delle ipotesi e l'interpretazione dei dati rendono piacevole e stimolante la lettura del lavoro, che in unimmaginario intervallo di qualitàsecondo i criteri sopra enunciati siandrebbe a collocare SlÙ versante sicuramente positivo. Si vedano ad esempio l'accuratezza con la quale si tesaurizza la letteratura sociologica e la sensibilità che guida l'interpretazionedella scelta collegio come ottimizzazione di un percorso (lo studio universitario) frutto del perseguimento di unash'ategia individuale.La migliore riflessione sociologica(Boudon, Elster ed epigoni) a serviziodi un'indagine empirica è il punto diforza di un lavoro che appare oltre chescientificamente robusto, godibile nella sua lettura e nella sua agilità informativa. Dei residenti presso il CollegioEinaudi se ne osserva la tipologia
familiare, l'appartenenza territoriale,variabili contestuali alle azioni e allescelte individuali dei singoli studenti.Scelte che, aggregate, fanno del collegio una comunità studentesca d'eccellenza, di cui i singoli, si fa con perizianotare, non percepiscono l'esser tale.Ovvero, tra i residenti non serpeggia laconsapevolezza dell'appartenenza aduna comunità, il cui solo esserci fornisce opportunità formative di ordinesuperiore e arricchisce le biografie diognuno di loro. I residenti intervistatisi limitano ad apprezzare il valoreintangibile dell'ambiente comunitario(pur se la maggioranza diserta gliincontri ufficiali organizzati dal collegio), piuttosto che le infrastrutture(biblioteca, risorse informative) disponibili ma sottoutilizzate.Una fruizione che una lettura affrettata definirebbe irrazionale (lo stare alcollegio consente la fruizione di servizi preclusi ad altri studenti universitari non residenti). Il lavoro, invece, sollevando la questione, introduce elementi di riflessione sulla reale qualitàdella nosh'a popolazione universitaria(tra l'altro in questo caso selezionataanche per merito per accedere al collegio) e induce a riflettere sulle motivazioni latenti e sottese che presiedono lescelte di iscriversi ad un corso universitario. Ovvero: si è attratti dal fine (ilconseguimento della laurea) o anche ein che misura dal mezzo (l'universitàin sé come condizione sociale)?Il libro descrive, analizza, formula ipotesi interpretative e suggerisce nuovepiste di ricerca, tutto in 116 pagine.Un'altra buona lettura, si può fareanche tramite Internet al sitowww.impresapolitecnico.polimi.it: èL'indagine sui laureati in ingegneria delPolitecnico di Milano, condotta dall'istituto lARD, il più accreditato centro diricerca su giovani e dintorni (è da pocouscito il quinto rapporto sulla condizione giovanile in Italia).Non nuovo a queste iniziative, ilPolitecnico si è potuto giovare dellapossibilità di una lettura diacronica
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dei dati, comparando le precedentirilevazi0!1i già effettuate nel '71 enell'8I. E stimolante perciò leggerecome l'ingegnere del Politecnico si siarapportato con la società in questi annidi impetuoso dinamismo economico esociale.Ad esempio, si registra un minor ottimismo sul versante del prestigio sociale e della capacità di reddito, laddovela figura dell'ingegnere non apparepiù unica, inarrivabile. Ma questo,secondo noi, è il segnale del suo successo. Il credito degli anni precedentiha spinto molti ad investire in una formazione ingegneristica; per conseguenza, le scelte aggregate dei singoli,generando conseguenze inattese, rendono meno attraente e competitiva lamedesima. Inoltre, il bisogno di cultura ingegneristica espresso da questasocietà (puntualità nel problem solving,lettura di scenari complessi, ricerca disoluzioni ottirnizzanti) ha consentitoall'ingegnere di far tutto (dalla comunicazione alla formazione) e ha spintoaltri saperi a seguire approcci e linguaggi ingegneristici. Certo se questodemitizza la figura dell'ingegnere è, alcontempo, l'indicatore che la culturadi cui è depositario è forse quellameglio attrezzata, secondo i più, agovernare e progettare i processi economici e sociali.Queste, che sono considerazioni delrecensore, sono anche frutto della lettura di questo libro, ricco di spunti, diindicazioni e tendenze.Scritto con stile piano e lineare, sintesidi un lavoro di indagine capillare earticolato su più piani di analisi: indagine quantitativa sui laureati, indaginequalitativa presso le aziende, testimonianza di laureati eccellenti.Per evitare che la recensione si trasformi in una pedante elencazione di datiesh'apolati dal libro di cui si occupa,rifuggiamo dalla sintesi dei dati, agilmente scaricabili da Internet, tra l'altroresi complessi dal confronto diacronico ed orizzontale tra le diverse areedisciplinare.
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uello che appare comunque utileportare è la proiezione nel futuro chelibro affronta con dovizia. Ormai haliSO parlare di esiti della formazioneuversitaria solo se la collochiamo nel!l'corso dinamico introdotto con l'at!<Izione della riforma degli ordina.enti universitari, con solerzia sposadalle facoltà di Ingegneria.
Tanto più che dal rapporto si evincecome il confronto tra le coorti di laureati ci consegna una sostanziale permanenza della percezione delle carenze in campo didattico. Pertanto, lariforma dei corsi riuscirà a colmare ilgap tra quanto auspicato da laureati etestimoniai aziendali e quanto realizzato in materia di esperienze formative
applicative e professianalizzanti?Per questo e tanto altro di utile custodito nel libro, ci sentiamo autorizzati asuggerirne la lettura in primo luogo achi è impegnato nell'impresa di riformulare i percorsi didattici delle facoltàdi Ingegneria. Grazie a loro una successiva indagine ci dirà se l'auspicio sisarà trasformato in realtà.
RIVISTE/Segnalazioni Uno studio sui laureati in Scienze dell'informazione
n. 9, novembre 2000Valori e stili di vita dei giovani italianiin una recente indagine sociologicaA. Schizzerotta e A. de Lilla
n. S, giugno 2000La Scuola di specializzazione per l'insegnamentosecondario: un bilancio del primo anno
Rivista annuale del Centro interuniverstitario per la storia delleuniversità italiane
n.3/99Stipendi e status sociale de; docenti universitari. Una prospettiva storica di lungo periodoAZanniniLa ricerca storica sull'università italiana in età contemporaneaG. Fais
FONDAZIONE RUI
Rivista di cultura universitariadella Fondazione Rui
UNIVERSITÀ ESCUOLA
n. 76, settembre 2000Giubileo dell'Università per un nuovo umanesimo
Problemi trasversali e ricerca didatticaPeriodico della Conferenza Nazionale dei Centri Universitariper la Ricerca Educativa e Didattica (CONCURED)
n. I/R - 2000Libro verde sulla formazione degli insegnanti in EuropaInserto speciale a cura di G. Luzzata
Uomini e storiaA. Fumagalli
Il futuro della comunicazione di massaFScianò
IL MULINOSu tutorato e incentivazione nelle universitàG.Michelan Rivista bimestrale di cultura e di politica
SISTEMA UNIVERSITÀn. 391, settembre/ottobre 2000L'irresistibile ascesa del cretino localep Rossi
Notiziario mensile delle Università di Milano e di Milano-Bicocca
n.4, maggio 2000Il numero chiuso all'universitàA. Monti, M. Santambrogia
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LIBRIGUIDA AI SERVIZI PER GLISTUDENTI UNIVERSITARI2000-2001Ministero dell'Universitàe della Ricerca Scientificae TecnologicaCimea de1la FondazioneRui serie "Percorsi", n. 7,marzo 2000
Nella presentazione alvolume il ministroZecchino ricorda che "leuniversità italiane stannodimostrando una notevolevitalità nella creazione dimolti e qualificati serviziper gli studenti; si tratta diun processo che valorizzae qualifica il percorso diattuazione dell'autonomiauniversitaria. In tale ottica,il Ministero, con lapresente guida cheraccoglie tutte leinformazioni sui serviziforniti dalle universitàitaliane, intende offrireun'immagine significativadi tale realtà e continuarecon gli studenti quelpercorso di comunicazioneiniziato ormai da diversianni".Le informazioni sonoaggiornate al marzo 2000 esi riferiscono all'annoaccademico 1999-2000; laloro principale fonte diinformazioni è costituitadalla rilevazione conquestionario svoltanell'autunno 1999 presso lesingole università, le altreistituzioni di istruzionesuperiore e gli enti per ildiritto allo studiouniversitario (osu).La Guida, molto ampia madi facile consultazione, èdivisa in due parti. Nellaprima parte vengonopresentate le principalitipologie di servizi per glistudenti offerti dalle
università e dagli altriistituti di istruzionesuperiore, dagli enti per ilDiritto allo studiouniversitario (osu) ad altrisoggetti (in particolare:enti specializzati, entipubblici, enti senza fini dilucro) che operano inambito universitario chehanno come utenti glistudenti universitari. Perciascuna tipologia la Guidafornisce una scheda in cuivengono descritti i serviziofferti, i soggetti erogatorie le modalità di accesso edi fruizione da parte deglistudenti.Il volume contiene ancheinformazioni su entierogatori di servizi, aiutifinanziari (aiuto diretto eindiretto, borse di studio),assistenza psicologica,attività culturali, di~attica,dimensione internazionale(mobilità e accoglienzadegli studenti stranieri),orientamento (agli studi eal lavoro), ristorazione,servizi abitativi e sanitari,sport, stage, trasporti eturismo studentesco.
I collegi
Tra le novità piùinteressanti, va segnalatala parte riguardante icollegi muversitari statali elegalmente riconosciuti dalMURST. Tali struttureoffrono vari servizi:assicurano la pensionecompleta e dispongono diimpianti sportivi,biblioteche, emeroteche,sale di studio e di musica eaule poHfunzionali; inmolti collegi vengonoorganizzate attivitàculturali, conferenze,seminari e concerti apertianche agli studenti esterni.Nell'ambito delle attivitàprogrammate è moltoattivo il rapporto con il
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mondo accademico,culturale e professionale.La vita nei collegi offremolti stimoli allapartecipazione attiva deglistudenti, che sono idestinatari di un vero eproprio progettoformativo; granderilevanza ha la figura deltutor (spesso uno studentepiù anziano o un laureato),che aiuta gli studenti aprogrammare gli esami, aorganizzare il lavoro e adaffrontare le difficoltà nellostudio; inoltre, fornisce lemetodologie adatte adottimizzare il rendimentouniversitario e stimola unproficuo uso del tempo.In molti collegi si tengonocorsi di metodologia dellostudio e viene offerto unvalido servizio diorientamento che iniziadal momento della sceltauniversitaria (attraversocolloqui personali eincontri di presentazionedelle facoltà e dei corsi dilaurea) e proseguenell'ambito dell'attivitàtutoriale (attraversoincontri con professionisti,visite ad aziende e stage).
Dal lavoro part-time aidisabili
Sempre scorrendo la Guida,va segnalata lma partededicata al garante deglistudenti (o "difensorecivico"): tale figura, ingenere prevista dallostatuto d'ateneo, è stataistituita da alcuneuniversità con il compitodi tutelare gli interessi distudenti che si ritengonolesi nei propri diritti daabusi, disfunzioni, carenzee comportamenti di uffici eanche di singole persone.Nella Guida è ancheinserito un capitolospecifico riguardante il
lavoro part-time deglistudenti, previsto dall'art.13 della legge-quadro sulosu. Le occasioni di lavororiguardano molti settori:dall'orientamento e daltutorato a semplicimansioni di tipoamministrativo o diricerca, a servizi diinformazione e a quelliculturali, sportivi,ricreativi e di biblioteca; avolte gli studenti part-timeoperano anche nei servizisanitari, nelle case dellostudente e nelle mense ocon interventi di assistenzamirati a studenti stranieri edisabili. E proprioquest'ultimo punto vieneapprofondito nella Guida:la riforma del osu e altrenorme hanno individuatonegli studenti disabili e insituazioni di handicap unacategoria cui indirizzareinterventi specifici, pergarantire le miglioripossibilità di accesso allestrutture e di fruizionedella didattica e deiservizi. Olh-e ad interventiper eliminare le barrierearchitettoniche, in alcuniatenei è stato istituito unufficio responsabiledell'accoglienza ai disabilio è presente un docentedelegato del rettore confunzioni di coordinamentoe di monitoraggio delleiniziative poste in atto peraiutare tali studenti.Inoltre, in alcune sedi asostegno degli studentidisabili vengono fornitiservizi didattici, diorientamento, di tutoratospecializzato, diaccompagnamento e dilettura.
Informazionimultimediali
Il MURST offre da tempo unservizio di informazione
BIBLIOTECA APERTA
Ediun CoopergionViale XXI Aprile, 36 - 00162 Roma
Te!. 0686321281 - Fax 06 86322845E-mail: [email protected]
L. 30.000
Umberto Massimo Miozzi
Dalla Legge Casati al Testo Unico (e oltre)
Selezione, reclutamento e valutazionedella docenza (1989-90)
Cresce la polemica (1990-94)
I progetti di revisione dei meccanismi concorsuali(1994-96)
Un passo avanti verso l'autonomia:la 210/98 (1996-99)
IL PROBLEMA DELLADOCENZA FRA CRONACA
E STORIA
L. Ca.
Le riforme nelle istituzioninon sono frutto della solaazione regolatrice delleleggi e delle normestabilite dallo Stato, matraggono linfa vitale ancheda altri stimoli alcambiamento - prodotti inseno alle istituzioni stesse- che fungono da "volanoaggiuntivo" del futuromutamento. Questo è piùche mai vero nel caso delleuniversità non statali, lacui forza risiede "nellapossibilità di generare,creare ed esprimere valoridal proprio interno". Èquesto il senso autenticodell'autonomia secondoGiuseppino Molinari,direttore amministrativodell'Università Cattolicadel Sacro Cuore,all'apertura del ciclo diincontri su "L'autonomiauniversitaria nellanormazione degli anni'90". Le relazioni tenute inquell'occasione - che risaleal 1997 - sono stateraccolte nel volume daltitolo omonimo pubblicatoda Vita e Pensiero.Fra i l'eIa tori ancheDomenico Fazio, ideatore epromotore della serie diincontri. Nel tracciare una
anni è notevolmente.aumentato il numero dicittà divenute sedidecentrate o periferiche dicorsi universitari; i serviziofferti da questi nuoverealtà universitarie sonostati inseriti nella schedarelativa alla "città-madre".
AA.VV., L'AUTONOMIAUNIVERSITARIA NELLANORMAZIONE DEGLIANNI '90Vita e Pensiero, Milano1999, pp. 134, L. 20.000
~timediale agli studentillani e stranieri, basatodifferenti strumenti:J collana di guideormative su cartaIIlpata - realizzata in'Iaborazione con il!Jlea della Fondazionej e periodicamenteJiornate - distribuite in~e le scuole secondarieperiori; guide!J'testuali in Cd-rom,tizie reperibili tramite!ernet:tp:/ jwww.murstit).Ite le università (e moltiti per il DSU) pubblicanoliffondono guidermative e altri tipi di
)'lidi, molto utili per gli:denti e sono presenti su~rnet con propri siti,rendo informazionime per via telematica, oraverso Televideo-Rai, o1video informativi,ppy disk e Cd-rom; laiggior parte delleiversità e molti enti persu hanno proprinettini di informazionertacei o on-line), spessoliati a tutti gli studenti.molte sedi universitarie,che gli studentiIpongono di propriumenti di informazione;atti, il settore dellaIIllpa studentesca, ancheIzie ad Internet, vive unriodo di grande vivacitàInumero dei giornali,Jmalini, bollettinintinua a crescere, anchelZie al sostegno delleUversità e degli enti perIlSU.ella seconda partel1gono descritti i servizisponibili nelle realtàcali. Nelle schede,testate alle città italianeIli di nittorato sono~sentati con chiarezza e:euratezza tutti i servizifferti in base allaPOlogia e agli entirogatori. Negli ultimi
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storia delle istituzioniaccademiche, Faziometteva in evidenza come"autonomia e universitàcostituiscano un binomioinscindibile da sempre",proprio perché gli ateneinacquero come"scuoleprivate"; in seguito, lanatura dell'autonomia siindebolì e il primo verointervento da parte delloStato "comparveufficialmente, almeno inItalia, per ciò che si leggepresso vari autori, conl'editto di re Rotariodell'825, e con iprovvedimenti reali diFederico II di Svevia perl'ateneo di Napoli". Di lì inpoi si susseguironoiniziative per assoggettarequeste libere istituzionialle regole della cosapubblica, in forte contrastocon le azioni normativevolte a salvaguardarel'autonomia da uncondizionamento stataletroppo oppressivo.L'ingerenza del poterecentrale si fece forte, ancheper ovviare a unasituazione di caos diffuso,"attraverso l'azione diaccentramento espressasoprattutto a danno degliorgani elettivistudenteschi" nel XVIIIsecolo.Nel 1859 Gabrio Casati "sifece promotore della primalegge organicasull'istruzione, nella qualeveniva per la prima voltadichiarato il finedell'istruzioneuniversitaria" ed eraprevisto l'accentramento ditutta l'organizzazionescolastica nelle mani delpotere pubblico(suscitando moltepolemiche). Nel 1898veru1e presentata la primalegge sull'autonomia delleuniversità. La riforma di
Giovanni Gentile produssenel 1933 il Testo unico, chestabiliva: "L'istruzioneuniversitaria è impartitanelle universitàgovernative e in quellelibere; le università hannopersonalità giuridica eautonomia amministrativa,didattica e disciplinare, neilimiti stabiliti dallo stessoTesto Unico e sotto lavigilanza dello Stato" echiariva che fIle universitàlibere non hannocontributo a carico delbilancio dello Stato".Nessun cenno, notavaFazio, "riguardoall'esercizio della potestànormativa che è, come ènoto, l'animadell'autonomia". Unalaclma che fu colmatadalla Costituzionerepubblicana (artt. 33 e 34,che conferiscono alleistituzioni il diritto di darsiordinamenti autonomi,purtroppo scarsamenteattuato in seguito). Dalleleggi sul decentramento eda un concetto diautonomia limitato aggilmgeva Fazio - sigiunge, nel 1989, a parlaredi una compiutaautonomia con la legge168, che stabiliva"che leuniversità sonodisciplinate, oltre che dairispettivi statuti eregolamenti,esclusivamente da normelegislative che vi operinoesplicito riferimento" esopprimeva il potere divigilanza del Ministero.Sulla necessità diconsiderare l'autonomiacome fondamento di unsistema idoneo a garantirela qualità dell'educazione,si prommciò il secondorelatore, Bruno Civello direttore generale delMUR5T - spiegando che si èsempre più "affermato il
convincimento che lariforma del nostro sistemauniversitario debbabasarsi da un lato sulpotenziamentodell'autonomia e dall'altrosulla realizzazione di unefficace sistema divalutazione" e che esiste lanecessità "di delineare, perun corretto e coerentequadro giuridicodell'ordinamentouniversitario, una chiarademarcazione tra ciò che èinteresse e garanziadell'intero sistema, per ilquale devenecessariamenteintervenire l'indirizzopolitico del ministro, e ciòche è rimesso allapossibilità diautodeterminazione dellesingole lmiversità".Visto che l'autonomia nonè soltanto normativa, maanche ovviamentefinanziaria, non potevamancare ili1 contributoconoscitivo in tal senso,affidato a GiovanniD'Addona, direttore delDipartimento AffariEconomici del MUR5T. Nelsuo intervento, D'Addonaricorda come, nel 1990 e1991, fIle università nonstatali abbiano precorso itermini di un'autonomiaspiccata rispetto allestatali. Infatti l'art. 6 dellalegge 245/90, chedeterminava laprogrammazioneuniversitaria e i piani disviluppo degli atenei, haposto le università nonstatali su un gradino moltopiù elevato rispetto allestatali in termini diautonomia.Nel succitato articolo sidichiara che, qualora leuniversità non stataliabbiano ottenutoprecedentemente ilriconoscimento del valore
legale del titolo di studio,esse possono addiritturaformare e attivare nuovefacoltà, purché in sede,alh'imenti queste devonoessere prodotte nell'ambitodel piano triennale disviluppo. Le universitàstatali, invece, sono statefermate dall'art. 2 di quellastessa legge là dove, peristituire nuove facoltà enuovi corsi di laurea, eranecessario il pianotriennale di sviluppo".Continuando a descrivere ivantaggi sperimentatidagli atenei non statali,D'Addona ha chiaritocome questi ultimi abbianoil "privilegio" di"determinare una capacitàimpositiva propria (inmateria di tassazione, ndr)senza limiti da parte delloStato". Altre differenze trauniversità pubbliche e nonstatali risiedono nellapossibilità, da parte diqueste ultime, di"trasmettere soltanto ilbilancio per conoscenza"(senza obblighi) e nellacondizione di non"assoggettamento" allaTesoreria unica.In conclusione, questovolume di Atti del ciclo diincontri su "L'autonomiauniversitaria nellanormazione degli anni '90"fornisce al lettore unospaccato dei cambiamentistorici avvenuti nell'ultimodeceru1Ìo del millennionell'ambitodell'orgal1Ìzzazioneaccademica. Gli spunti diriflessione sono molteplici:dagli interventi pubblicatisi possono trarre utilissimeindicazi011Ì sui percorsi daseguire per garantire agliatenei l'autonomiaindispensabile per faredell'istruzione di qualità.
Livio Frittella
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?FINANZIAMENTI
AGEVOLATIli!?
INFORMAZIONICOMMERCIAU.
FINANZ~STRAORDINARIA•
controller®Più che un conto, un assistente di fiducia.
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