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TANGO

Date post: 19-Mar-2016
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Lucia Marchesini - Paolo Scatragli Piazzale del Cassero, Castiglion Fiorentino- 21 Agosto 2008
40
Lucia Marchesini Paolo Scatragli TANGO Piazzale del Cassero – Castiglion Fiorentino 21 Agosto 2008
Transcript

Lucia Marchesini Paolo Scatragli

TANGO

Piazzale del Cassero – Castiglion Fiorentino

21 Agosto 2008

Foto: Fabio Salvietti Elaborazioni grafiche: Paolo Scatragli

31

Ringraziamenti

Pietro Fusi, Direttore dell’ICEC Prof. Gabriele Nocentini, Consigliere ICEC Gianfranco Foscoli, Fisarmonicista Giuseppe Benigni e Valeria, Ballerini di Tango Le ragazze della “Fame Star Academy” Fabio Salvietti Il personale della Cooperativa BIBLOS 2000 Francesca e Lucrezia

Lucia Marchesini Paolo Scatragli

TANGO

Piazzale del Cassero - Castiglion Fiorentino

21 Agosto 2008

Lucia, Francesca, Paolo

...Immagini care

per qualche istante, sarete presto

una folla distante, scavalcate da un ricordo

più vicino…

(Fabrizio de André – A.Paul)

3

Quando l’Istituzione Culturale Educativa Castiglionese ci invitò ad introdurre con le nostre poesie una serata dedicata al Tango, dopo aver scartato alcune idee, prese corpo spontaneamente quella di fare un “esperimento”: in realtà tutto fu molto rapido e spontaneo, facilitato dalla grande amicizia e stima reciproca che ci lega da anni. Discutemmo sul senso del “Tango”, danza passionale a tinte intense ed in questo contesto è nata la nostra idea: creare un Tango con le nostre poesie, usare le nostre parole e farle ballare tra di loro, come i ballerini in pista. E’ stata istintiva e spontanea anche l’idea di fare in modo che sia la poesia dell’uomo a rispondere a quella della donna, che è il contrario di quanto avviene nel ballo ma in realtà è quanto avviene nella vita dove è la Donna che sovente (per non dire sempre) prende l’iniziativa di un sentimento, di una passione; e lo fa in modo “femminile”: dolce, sensuale ed intrigante. A questo “invito” l’Uomo risponde in modo irruente, protettivo, passionario, “maschile”, addirittura “possessivo” talvolta e questo porta a pensare, erroneamente, che sia l’Uomo a “decidere”. Ma se osserviamo gli animali, ci accorgiamo che sono i maschi che hanno la criniera, che sono variopinti, che danzano per attirare l’attenzione della femmina, però alla fine è lei, la femmina, la Donna che decide, e compito dell’Uomo è di proteggere e tenere sempre viva ed importante questa sua scelta , seguire i passi della sua“danza”.

In realtà quello che il Tango ci insegna è la cosa più importante, fondamentale: il reciproco profondo rispetto. La passione e l’amore sono l’incontro tra questi due linguaggi, dove ciascuno dona ciò che manca all’altro fino a creare un’armonia; il Tango è una delle più belle espressioni di questo dialogo: per questo abbiamo provato a far ballare la poesia di un a donna con quella di un uomo, nel tentativo di ottenere lo stesso risultato. Come accade in pista, dove sovente due persone non si prefiggono quello che faranno, pur seguendo schemi rigidi, così noi abbiamo creato tutto sullo schema del ballo senza comporre nulla insieme: le nostre poesie di quella sera sono il frutto di esperienze personali, anche recenti e forti, che si sono incontrate per un Tango, sotto la torre antica, in una splendida notte d’estate.

A concludere il Tango c’è una poesia di Francesca a cui risponde una elaborata su parole di Lucrezia che non ha potuto scriverla di pugno poiché era assente nei giorni dello “spettacolo”: sono le nostre figlie, di sette anni Francesca e di undici Lucrezia, sono il futuro della vita che prosegue e sarà forte e concreta, terrificante e stupenda, quando la passione del Tango di una sera avrà perso nel nostro ricordo il “nero e lo scarlatto” e sarà solo un’immagine malinconica, una foto lontana e sbiadita che avrà piantato il suo seme nel giardino del vivere.

Desideriamo ringraziare l’Istituzione Culturale ed Educativa Castiglionese che ci ha dato l’opportunità di arricchire la nostra amicizia con una esperienza indimenticabile e tutti coloro che la sera del 21 Agosto hanno partecipato al ballo dei nostri sentimenti e delle nostre emozioni.

Paolo e Lucia

4

La locandina dello spettacolo (Fabio Salvietti)

29

UNA ROSA

Con te una rosa rossa d’amore gialla di pazzia

bianca di innocenza passeggia nella tua mano

sotto il sole ti colora il sentiero

segue i tuoi passi e il tuo dolore: le sue spine.

Scarpa leggera al tuo cuore con lui cammina,

una farfalla su un fiore ignoto ti veste con l’arcobaleno

che in me vive davanti al tuo viso

oramai in bianco e nero,

lontano...

Paolo da una poesia di Lucrezia Scatragli

28

PASSIONE

Una rosa nasce, cresce e muore,

la passione no, un uomo muore la passione no,

passano gli anni, la passione no, perché la passione è un fuoco

che non si consuma, è l’amore del cantante, del pianista o ballerino.

La passione non finisce

finché l’amore vivrà.

Francesca Pallini

INTRODUZIONE ALLA SERATA

Gabriele Nocentini, presentatore della serata Le ragazze della “Fame Star Academy”

27

Tango

Balla con me, balla ancora “a piedi nudi”…* Balla nel buio, balla nella pista della tua nuova vita balla nel tuo respiro, sorrisi e lacrime scritti nel Paradiso. Sia il tuo passo vento e luce e un mare stupendo la tua musica Vivi e respira con me quando non sono accanto a te e le tue mani non stringono le mie. Ogni tuo respiro, lontano, è la mia aria. Quando saremo soli chiuderai gli occhi in un sogno, ballerai con me un Tango che non avrà mai fine.

Paolo

Ad Antonella “Lella”B.

( 4 Dicembre 1964 - 7 Agosto 2008 ) * “Dancing Barefooth”, Patti Smith.

26

Tango

Ti vesto del mio corpo e la musica e’ di carne e di seta e ti muta e mi muta mentre ci abbracciamo trafitti da un unico dardo.

Lucia

7

Il tango è una forma d'arte che comprende musica e danza nata a

Buenos Aires (Argentina) e Montevideo (Uruguay) intorno alla seconda metà dell'800. Il ritmo è di derivazione negra. Più precisamente, prende le mosse dalla habanera cubana, a sua volta emanazione di motivi afri-cani portati dagli schiavi in America Latina nel XVIII secolo.

L'habanera nasceva come piattaforma musicale e basta. Raggiunse la forma compiuta del classico brano con testo, attraverso l'incontro e la fusione con la payada generarono la milonga (che fu an-che una danza): un canto malinconico e triste che raccontava le difficol-tà della vita e le pene d'amore della povera gente.

"Il tango è un pensiero triste che si balla" (così si dice nella tra-dizione porteña), è un ballo basato sull'improvvisazione, caratterizzato dalla sua eleganza e passionalità. Il passo base del tango è il passo in sé, dove per passo s'intende il normale passo di una camminata. Essendo un ballo di improvvisazione, in pista non esiste l'idea di se-quenze di passi predefinite, e sta alla fantasia dei ballerini costruire co-me in un dialogo il proprio ballo.

La posizione è un abbraccio frontale asimmetrico in cui l'uomo con la destra cinge la schiena della propria ballerina e con la sinistra le tiene la mano, creando quindi una maggiore distanza tra la spalla sini-stra dell’uomo e la destra della donna. Ma il tango non è solo un pensie-ro, è un'emozione, una sensazione, un enigma. E' una danza non solo del momento, ma della potenzialità del momento. E' la danza con centinaia di segreti, migliaia di ombre, milioni di misteri. Il tango nasce dalla poe-sia popolare improvvisata che diventa pura poesia, musica, ansia di as-soluto.

Come non poter dare inizio a questa serata se non con Pablo Neruda (Cile, Parrai 1904 - Santiago 1973) considerato uno dei più grandi poeti del nostro tempo e il maggiore di lingua spagnola, leggendo una delle sue poesie che più rappresentano l’amore, la passione, l’unio-ne con la donna amata, amore che poi diventa un mezzo di partecipazio-ne alla vita universale, con cui l’uomo cerca di superare l’inevitabile trascorrere del tempo e la paura della morte.

Seguiranno, intervallate dalla musica, letture di poesie di Lucia e Paolo senza avere minimamente la pretesa di un confronto con il gran-de poeta, ma semplicemente per esprimere la passione di una vita.

Giuseppe e Valeria, ballerini di Tango Gianfranco Foscoli alla fisarmonica

25

Notte Di S.Lorenzo

Hai veduto la luna, stanotte? Non hai veduto cadere le stelle? Eri distratta, una notte ormai sfogliata nel libro del passato… Col tuo respiro hai coperto l’Infinito, hai chiuso il sipario delle stelle per risplendere tu, tu sola.

Paolo

24

Luce Della Sera

La luna abbraccia l’incessante amore che ricopre il ritmo delle cose: sono china dinanzi al mistero sono luce della sera che verra’.

Lucia

9

HO FAME DELLA TUA BOCCA

di Pablo Neruda

Ho fame della tua bocca, della tua voce, dei tuoi capelli e vado per le strade senza nutrirmi, silenzioso, non mi sostiene il pane, l’alba mi sconvolge, cerco il suono liquido dei tuoi piedi nel giorno. Sono affamato del tuo riso che scorre, delle tue mani color furioso granaio, ho fame della pallida pietra delle tue unghie, voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta. Voglio mangiare il fulmine bruciato nella tua bellezza, il naso sovrano dell’aitante volto, voglio mangiare l’ombra fugace delle tue ciglia e affamato vado e vengo annusando il crepuscolo, cercandoti, cercando il tuo cuore caldo come un puma nella solitudine di Quitratùe.

Pablo Neruda

23

Tempesta

Non ti somiglio: sei in me, sei me. L’acqua che ci disseta entrambi ha una sola sorgente nel cuore del nostro cuore. Mare fiume tempesta luminosa, il mio sogno è una porta chiusa e la chiave ti appartiene è tua, tua, tua. Le mie rughe sono ricami del tempo, sono il Disegno di Dio sopra il mio viso. Con te io sono onda con te io sono luce con te io sono ombra con te io sono tempesta con te io sono quiete. Con te “Io Sono”. *

Paolo

* Vangelo Gv, 18-5. (Viene spesso erroneamente tradotto “Sono io”)

22

Pioggia

La pioggia ti somiglia. Mi siedo aspetto: e’ l’ora apro il mio cuore e canto. Conosco solo te mia acqua e scivoli leggero pesante scompari. . . Amore con te mi dissolvo come queste gocce in rughe infinite. . .

Lucia

TANGO

12

Particolare

Assaporo al mattino la tua ruga serena e mi tingo le labbra del tuo nuovo respiro. Ti ho visto poi ingoiare il mio cuore e lo hai sputato intero come un osso, una pietra o cibo bollente. Ti ho amato senza sfiorarti .

Lucia

21

Nel Silenzio

Il nostro silenzio ci ascolta, poi ci racconta quando restiamo soli nella notte le parole che ci siamo detti respirando nel filo di un telefono. Quando il silenzio tornerà a braccarti, in quel silenzio, tu mi parlerai, guardandomi nell’angolo più buio del tuo buio.

Paolo

20

Sesto Senso

Ascolto il tuo silenzio prima ancora della tua voce. Ti trascina il mio corpo e profumi di terre lontane. Ora so che sei assolutamente irraggiungibile. Ma anche altrove ti so amare.

Lucia

13

Il Diario

Lascia ch’io sia orizzonte alle tue nubi, sia per me la tua palpebra la notte. Fa’ che sia unico oceano il nostro sangue, la mia certezza renda corallo ogni tuo mare. Fa’ che sia vela il tuo vestito alla mia nave e sia il mio sogno, al mattino il tuo risveglio. Sulle labbra di Dio scrivemmo questo sorriso, con lacrime d’inchiostro luminoso. Io e te, una sola pagina del suo Diario.

Paolo

14

Ti Amo

Ti amo: preghero’ l’infinito perche’ ogni tua lacrima sia mare in me. Bacero’ la tua pelle fino al tuo totale essermi.

Lucia

19

Amore

Il tempo mi ha tradito. Tu sei il mio attimo, confondo le ore in attesa dell’ora in cui sei qui presente e chiara: l’istante di uno sguardo, il “persempre” che fa vivere e morire.

Paolo

18

Amore

Amandoti la mia mente si confonde perche’ i tuoi attimi li respiro come secoli .

Lucia

15

Ti Amo

L’infinito è racchiuso nel tuo alito ogni tuo soffio crea la mia vita. Ogni tua lacrima battezza il mio cuore: è acqua che mi disseta. Il mare del tuo essere è oceano sconosciuto: siamo terra, fuoco, aria ed acqua Siamo due prigionieri di una sola pelle che si fa respiro.

Paolo

16

Notturno

Trabocca la notte: i sogni inondano le mie inviolabili isole e i miei porti attendono le tue vele all’ orizzonte .

Lucia

17

La Vela

Sono una vela senza nessun veliero. Solo in te il timone solo in te la tempesta solo in te la stella polare. E' in te il mio navigare è in te il mio viaggio. Tu sei il faro che illumina il mio cuore, sei la riva accogliente nella sera.

Paolo

16

Notturno

Trabocca la notte: i sogni inondano le mie inviolabili isole e i miei porti attendono le tue vele all’ orizzonte .

Lucia

17

La Vela

Sono una vela senza nessun veliero. Solo in te il timone solo in te la tempesta solo in te la stella polare. E' in te il mio navigare è in te il mio viaggio. Tu sei il faro che illumina il mio cuore, sei la riva accogliente nella sera.

Paolo

18

Amore

Amandoti la mia mente si confonde perche’ i tuoi attimi li respiro come secoli .

Lucia

15

Ti Amo

L’infinito è racchiuso nel tuo alito ogni tuo soffio crea la mia vita. Ogni tua lacrima battezza il mio cuore: è acqua che mi disseta. Il mare del tuo essere è oceano sconosciuto: siamo terra, fuoco, aria ed acqua Siamo due prigionieri di una sola pelle che si fa respiro.

Paolo

14

Ti Amo

Ti amo: preghero’ l’infinito perche’ ogni tua lacrima sia mare in me. Bacero’ la tua pelle fino al tuo totale essermi.

Lucia

19

Amore

Il tempo mi ha tradito. Tu sei il mio attimo, confondo le ore in attesa dell’ora in cui sei qui presente e chiara: l’istante di uno sguardo, il “persempre” che fa vivere e morire.

Paolo

20

Sesto Senso

Ascolto il tuo silenzio prima ancora della tua voce. Ti trascina il mio corpo e profumi di terre lontane. Ora so che sei assolutamente irraggiungibile. Ma anche altrove ti so amare.

Lucia

13

Il Diario

Lascia ch’io sia orizzonte alle tue nubi, sia per me la tua palpebra la notte. Fa’ che sia unico oceano il nostro sangue, la mia certezza renda corallo ogni tuo mare. Fa’ che sia vela il tuo vestito alla mia nave e sia il mio sogno, al mattino il tuo risveglio. Sulle labbra di Dio scrivemmo questo sorriso, con lacrime d’inchiostro luminoso. Io e te, una sola pagina del suo Diario.

Paolo

12

Particolare

Assaporo al mattino la tua ruga serena e mi tingo le labbra del tuo nuovo respiro. Ti ho visto poi ingoiare il mio cuore e lo hai sputato intero come un osso, una pietra o cibo bollente. Ti ho amato senza sfiorarti .

Lucia

21

Nel Silenzio

Il nostro silenzio ci ascolta, poi ci racconta quando restiamo soli nella notte le parole che ci siamo detti respirando nel filo di un telefono. Quando il silenzio tornerà a braccarti, in quel silenzio, tu mi parlerai, guardandomi nell’angolo più buio del tuo buio.

Paolo

22

Pioggia

La pioggia ti somiglia. Mi siedo aspetto: e’ l’ora apro il mio cuore e canto. Conosco solo te mia acqua e scivoli leggero pesante scompari. . . Amore con te mi dissolvo come queste gocce in rughe infinite. . .

Lucia

TANGO

23

Tempesta

Non ti somiglio: sei in me, sei me. L’acqua che ci disseta entrambi ha una sola sorgente nel cuore del nostro cuore. Mare fiume tempesta luminosa, il mio sogno è una porta chiusa e la chiave ti appartiene è tua, tua, tua. Le mie rughe sono ricami del tempo, sono il Disegno di Dio sopra il mio viso. Con te io sono onda con te io sono luce con te io sono ombra con te io sono tempesta con te io sono quiete. Con te “Io Sono”. *

Paolo

* Vangelo Gv, 18-5. (Viene spesso erroneamente tradotto “Sono io”)

24

Luce Della Sera

La luna abbraccia l’incessante amore che ricopre il ritmo delle cose: sono china dinanzi al mistero sono luce della sera che verra’.

Lucia

9

HO FAME DELLA TUA BOCCA

di Pablo Neruda

Ho fame della tua bocca, della tua voce, dei tuoi capelli e vado per le strade senza nutrirmi, silenzioso, non mi sostiene il pane, l’alba mi sconvolge, cerco il suono liquido dei tuoi piedi nel giorno. Sono affamato del tuo riso che scorre, delle tue mani color furioso granaio, ho fame della pallida pietra delle tue unghie, voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta. Voglio mangiare il fulmine bruciato nella tua bellezza, il naso sovrano dell’aitante volto, voglio mangiare l’ombra fugace delle tue ciglia e affamato vado e vengo annusando il crepuscolo, cercandoti, cercando il tuo cuore caldo come un puma nella solitudine di Quitratùe.

Pablo Neruda

Giuseppe e Valeria, ballerini di Tango Gianfranco Foscoli alla fisarmonica

25

Notte Di S.Lorenzo

Hai veduto la luna, stanotte? Non hai veduto cadere le stelle? Eri distratta, una notte ormai sfogliata nel libro del passato… Col tuo respiro hai coperto l’Infinito, hai chiuso il sipario delle stelle per risplendere tu, tu sola.

Paolo

26

Tango

Ti vesto del mio corpo e la musica e’ di carne e di seta e ti muta e mi muta mentre ci abbracciamo trafitti da un unico dardo.

Lucia

7

Il tango è una forma d'arte che comprende musica e danza nata a

Buenos Aires (Argentina) e Montevideo (Uruguay) intorno alla seconda metà dell'800. Il ritmo è di derivazione negra. Più precisamente, prende le mosse dalla habanera cubana, a sua volta emanazione di motivi afri-cani portati dagli schiavi in America Latina nel XVIII secolo.

L'habanera nasceva come piattaforma musicale e basta. Raggiunse la forma compiuta del classico brano con testo, attraverso l'incontro e la fusione con la payada generarono la milonga (che fu an-che una danza): un canto malinconico e triste che raccontava le difficol-tà della vita e le pene d'amore della povera gente.

"Il tango è un pensiero triste che si balla" (così si dice nella tra-dizione porteña), è un ballo basato sull'improvvisazione, caratterizzato dalla sua eleganza e passionalità. Il passo base del tango è il passo in sé, dove per passo s'intende il normale passo di una camminata. Essendo un ballo di improvvisazione, in pista non esiste l'idea di se-quenze di passi predefinite, e sta alla fantasia dei ballerini costruire co-me in un dialogo il proprio ballo.

La posizione è un abbraccio frontale asimmetrico in cui l'uomo con la destra cinge la schiena della propria ballerina e con la sinistra le tiene la mano, creando quindi una maggiore distanza tra la spalla sini-stra dell’uomo e la destra della donna. Ma il tango non è solo un pensie-ro, è un'emozione, una sensazione, un enigma. E' una danza non solo del momento, ma della potenzialità del momento. E' la danza con centinaia di segreti, migliaia di ombre, milioni di misteri. Il tango nasce dalla poe-sia popolare improvvisata che diventa pura poesia, musica, ansia di as-soluto.

Come non poter dare inizio a questa serata se non con Pablo Neruda (Cile, Parrai 1904 - Santiago 1973) considerato uno dei più grandi poeti del nostro tempo e il maggiore di lingua spagnola, leggendo una delle sue poesie che più rappresentano l’amore, la passione, l’unio-ne con la donna amata, amore che poi diventa un mezzo di partecipazio-ne alla vita universale, con cui l’uomo cerca di superare l’inevitabile trascorrere del tempo e la paura della morte.

Seguiranno, intervallate dalla musica, letture di poesie di Lucia e Paolo senza avere minimamente la pretesa di un confronto con il gran-de poeta, ma semplicemente per esprimere la passione di una vita.

Gabriele Nocentini, presentatore della serata Le ragazze della “Fame Star Academy”

27

Tango

Balla con me, balla ancora “a piedi nudi”…* Balla nel buio, balla nella pista della tua nuova vita balla nel tuo respiro, sorrisi e lacrime scritti nel Paradiso. Sia il tuo passo vento e luce e un mare stupendo la tua musica Vivi e respira con me quando non sono accanto a te e le tue mani non stringono le mie. Ogni tuo respiro, lontano, è la mia aria. Quando saremo soli chiuderai gli occhi in un sogno, ballerai con me un Tango che non avrà mai fine.

Paolo

Ad Antonella “Lella”B.

( 4 Dicembre 1964 - 7 Agosto 2008 ) * “Dancing Barefooth”, Patti Smith.

28

PASSIONE

Una rosa nasce, cresce e muore,

la passione no, un uomo muore la passione no,

passano gli anni, la passione no, perché la passione è un fuoco

che non si consuma, è l’amore del cantante, del pianista o ballerino.

La passione non finisce

finché l’amore vivrà.

Francesca Pallini

INTRODUZIONE ALLA SERATA

4

La locandina dello spettacolo (Fabio Salvietti)

29

UNA ROSA

Con te una rosa rossa d’amore gialla di pazzia

bianca di innocenza passeggia nella tua mano

sotto il sole ti colora il sentiero

segue i tuoi passi e il tuo dolore: le sue spine.

Scarpa leggera al tuo cuore con lui cammina,

una farfalla su un fiore ignoto ti veste con l’arcobaleno

che in me vive davanti al tuo viso

oramai in bianco e nero,

lontano...

Paolo da una poesia di Lucrezia Scatragli

Lucia, Francesca, Paolo

...Immagini care

per qualche istante, sarete presto

una folla distante, scavalcate da un ricordo

più vicino…

(Fabrizio de André – A.Paul)

3

Quando l’Istituzione Culturale Educativa Castiglionese ci invitò ad introdurre con le nostre poesie una serata dedicata al Tango, dopo aver scartato alcune idee, prese corpo spontaneamente quella di fare un “esperimento”: in realtà tutto fu molto rapido e spontaneo, facilitato dalla grande amicizia e stima reciproca che ci lega da anni. Discutemmo sul senso del “Tango”, danza passionale a tinte intense ed in questo contesto è nata la nostra idea: creare un Tango con le nostre poesie, usare le nostre parole e farle ballare tra di loro, come i ballerini in pista. E’ stata istintiva e spontanea anche l’idea di fare in modo che sia la poesia dell’uomo a rispondere a quella della donna, che è il contrario di quanto avviene nel ballo ma in realtà è quanto avviene nella vita dove è la Donna che sovente (per non dire sempre) prende l’iniziativa di un sentimento, di una passione; e lo fa in modo “femminile”: dolce, sensuale ed intrigante. A questo “invito” l’Uomo risponde in modo irruente, protettivo, passionario, “maschile”, addirittura “possessivo” talvolta e questo porta a pensare, erroneamente, che sia l’Uomo a “decidere”. Ma se osserviamo gli animali, ci accorgiamo che sono i maschi che hanno la criniera, che sono variopinti, che danzano per attirare l’attenzione della femmina, però alla fine è lei, la femmina, la Donna che decide, e compito dell’Uomo è di proteggere e tenere sempre viva ed importante questa sua scelta , seguire i passi della sua“danza”.

In realtà quello che il Tango ci insegna è la cosa più importante, fondamentale: il reciproco profondo rispetto. La passione e l’amore sono l’incontro tra questi due linguaggi, dove ciascuno dona ciò che manca all’altro fino a creare un’armonia; il Tango è una delle più belle espressioni di questo dialogo: per questo abbiamo provato a far ballare la poesia di un a donna con quella di un uomo, nel tentativo di ottenere lo stesso risultato. Come accade in pista, dove sovente due persone non si prefiggono quello che faranno, pur seguendo schemi rigidi, così noi abbiamo creato tutto sullo schema del ballo senza comporre nulla insieme: le nostre poesie di quella sera sono il frutto di esperienze personali, anche recenti e forti, che si sono incontrate per un Tango, sotto la torre antica, in una splendida notte d’estate.

A concludere il Tango c’è una poesia di Francesca a cui risponde una elaborata su parole di Lucrezia che non ha potuto scriverla di pugno poiché era assente nei giorni dello “spettacolo”: sono le nostre figlie, di sette anni Francesca e di undici Lucrezia, sono il futuro della vita che prosegue e sarà forte e concreta, terrificante e stupenda, quando la passione del Tango di una sera avrà perso nel nostro ricordo il “nero e lo scarlatto” e sarà solo un’immagine malinconica, una foto lontana e sbiadita che avrà piantato il suo seme nel giardino del vivere.

Desideriamo ringraziare l’Istituzione Culturale ed Educativa Castiglionese che ci ha dato l’opportunità di arricchire la nostra amicizia con una esperienza indimenticabile e tutti coloro che la sera del 21 Agosto hanno partecipato al ballo dei nostri sentimenti e delle nostre emozioni.

Paolo e Lucia

Foto: Fabio Salvietti Elaborazioni grafiche: Paolo Scatragli

31

Ringraziamenti

Pietro Fusi, Direttore dell’ICEC Prof. Gabriele Nocentini, Consigliere ICEC Gianfranco Foscoli, Fisarmonicista Giuseppe Benigni e Valeria, Ballerini di Tango Le ragazze della “Fame Star Academy” Fabio Salvietti Il personale della Cooperativa BIBLOS 2000 Francesca e Lucrezia

Lucia Marchesini Paolo Scatragli

TANGO

Piazzale del Cassero - Castiglion Fiorentino

21 Agosto 2008


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