Date post: | 21-Mar-2016 |
Category: |
Documents |
Upload: | antonio-savino |
View: | 214 times |
Download: | 0 times |
IL SOMMARIO DI QUESTO 2010
LA CITTA’ DI POTENZA SI PREPARA PER IL NUOVO ANNO. E VOI?
La controversiadelle ztl
Settimanale Freepress
MERCOLEDI’ 29 DICEMBRE 2010
ANNO III N. 13
Direttore
ANTONIO SAVINO
INDEBITATI, DISOCCUPATI E IN PASTO AGLI USURAI
Di Palma pagine
PER LA TUA PUBBLICITA’ CHIAMA 0971 1973010 CELL. 320 1813033 email: [email protected]
Di Palma pagina 2
Marganella pagina 4
Albini pagina 4
Arlotto pagina 3
CO
SE
D’O
GG
I29 DICEMBRE 2010
2 SENZA VIADI SCAMPO?
Tutto finirà nel 2010. La
Crisi. Quella con la C
maiuscola. Il Fondo Mo-
netario Internazionale ci rassi-
curò così, un anno fa,
stabilendo che l’Europa sarebbe
uscita fuori dall’impasse econo-
mico e sociale entro la seconda
metà del 2010. Certo bisogna
pur considerare la ripresa, con i
suoi tempi sempre lenti e di-
luiti. Ma se ripresa è, qualche
effetto deve pur sentirsi. Invece
l’economia sembra sempre più
andare in picchiata, verso fon-
dali ai più sconosciuti, ignorati
dagli stessi economisti, da go-
vernatori di fama mondiale, da
studiosi, ricercatori, statisti.
Dunque di ripresa nemmeno
l’ombra, disoccupazione galop-
pante, licenziamenti e ricorso
alla casa integrazione da parte
anche di grandi aziende dei più
disparati settori. In Italia gli ef-
fetti sono palpabili. I giovani a
passeggio sembrano flotte in-
calcolabili e i lavoratori in mo-
bilità quasi la normalità. Il
Fondo Monetario cita i doveri
cui gli Stati non possono venir
meno, per contrastare un ulte-
riore affondo dell’economia
planetaria e del sistema società.
I governi devono fornire liqui-
dità per la facilitazione al cre-
dito; devono monitorare ogni
perdita del sistema finanziario;
ricapitalizzare il settore privato
sostenendolo; mettere in atto
politiche fiscali di sostegno alla
domanda, misure di stimolo e
politiche monetarie in grado di
prevenire il rischio di defla-
zione. Poi gli “stress test” da
applicare alle banche europee
per comprendere e nel caso ri-
conoscere eventuali perdite
all’interno delle stesse e, even-
tualmente, procedere a ricapita-
lizzazioni. Misure fondamentali
per evitare quell’impasse che
pare già essersi impossessato
delle maggiori economie mon-
diali. Eppure la recessione sem-
bra andare per conto suo, a
briglie sciolte e senza una guida
in gradi di governarla o attu-
tirne il moto. Le famiglie ita-
liane, nello specifico, in che
acque stanno sguazzando? Pu-
tride o opa-
che? O
saranno sab-
bie mobili?
Uno dei dati
più altiso-
nanti è quello
che riguarda
l ’ i n d e b i t a -
mento medio
delle fami-
glie italiane:
dal 2008 al
2010 risulta
essere cre-
sciuto del
28,7%. Da
una ricerca
italiana ri-
sulta che, pa-
radossalmente, i più indebitati
siano i settentrionali, quindi i
più benestanti: forse perché la
tendenza al consumismo non è
stata intaccata dalla maledetta
crisi? Al meridione tutt’altra
musica. Le zone più fiacche del
Paese sono gravate da un triste
primato, quello delle erogazioni
da parte di istituti creditizi.
Cosa vuol dire? Che nelle ta-
sche delle fasce più fragili della
popolazione manca la liquidità
finanche per i beni di prima ne-
cessità. E nel campo delle “in-
solvenze” spiccano i soliti
comuni meridionali; Crotone,
Caltanissetta, Benevento ed
Enna risultano essere quelli con
il più alto tasso di morosità. Si
torna a menzionare, così, in
questa crisi
degli anni
2000, quel
termine che
sa di dispe-
razione e ab-
b a n d o n o :
usura. Pra-
tica larga-
mente usata
e molto ita-
liana, oggi
più che mai
fa affari
d’oro. Si
parla di circa
tre milioni e
mezzo di
soggetti (im-
prend i to r i ,
artigiani e commercianti) e fa-
miglie potenzialmente a ri-
schio. Si ricorre troppo spesso
alla rateizzazione per acqui-
stare qualsivoglia bene di con-
sumo o di prima necessità; ma
ci sono anche le dinamiche del-
l’esattoria sempre più aggres-
siva ed un aumento dei
giocatori d’azzardo, che vivono
di false speranze ai tavoli da
gioco o davanti agli schermi
fluorescenti di terribili apparec-
chi mangia-soldi. Cosa aspet-
tarci dal 2011? Le ipotesi sono
diverse ma la maggior parte va
verso un’unica direzione:
tracollo. Si parla di rivolu-
zioni sociali, di Nuova De-
pressione su scala
planetaria, di impoveri-
mento repentino della po-
polazione mondiale, di
disfacimento di alleanze
economiche consolidate
negli anni, di barriere
commerciali, di tagli dra-
stici cui gli Stati saranno
obbligati ad operare e
sempre a scapito del po-
polo, di disoccupazione
delle nuove e delle prece-
denti generazioni, di man-
canza di sicurezza nelle
città a causa dei tagli, di
politici sempre più inca-
paci ed abulici. Quello che
è certo è che siamo già in
ritardo. Gli effetti perni-
ciosi della crisi che ha cor-
roso gli Stati, anche i più
forti ed inaffondabili, ci
sono e si sentono tutti. Si
persiste in disquisizioni
nei salotti tv, si litiga -
vedi la politica nostrana -
come il gatto e la volpe,
ognuno recrimina qual-
cosa, si sente troppo
spesso dire: “Stiamo fa-
cendo tanto, ma non è
colpa nostra se c’è la
crisi”. Quindi, che si fa? Si
attende, braccia conserte,
qualcuno o qualcosa che ci
salvi, che ci acciuffi uno
ad uno per il bavero della
giacca dalle sabbie mobili
dentro cui ci siamo per
metà? O si fa una rivolu-
zione? Oppure si espatria,
o ci si piange addosso ma-
gari, o ancora si vende
tutto e si campa con qual-
che soldo in tasca, da qual-
che parte e per qualche
anno? Qual è la soluzione
al rebus? Ma una solu-
zione ci sarà poi?
Michela Di Palma
3
CO
SE
D’O
GG
I
IL 2010? UNA BUONA ANNATAC
i si prepara a salutare il
2010. Anno non parti-
colarmente fausto te-
nuto conto del fatto che uno dei
principali argomenti all’ordine
del giorno è quello di una crisi
incombente. Sarà vero? Mai
mettere limiti al destino. Ep-
pure tra disastri ambientali, gio-
vedì neri e dintorni, qualche
buona notizia ha riempito le
scalette dei tg e non solo.
Prima tra tutte, quella che ha
reso nota la venuta alla luce di
“Truvada”: una probabile cura
contro l’HIV. Sembra infatti
che assumendola periodica-
mente possa ridurre le probabi-
lità di contrarre il virus.
Controindicazioni? Particolar-
mente costosa. La cura è stata
messa a punto da Anthony S.
Fauci e il suo gruppo di ricerca
interno al National Institutes of
Health su finanziamento da
parte della fondazione benefica
Melinda e Bill Gates. La stessa
fondazione che ha finanziato un
altro farmaco in grado di debel-
lare la meningite in Africa.
Anche la Birmania — anche nota
come la Repubblica del Myanmar
— può dirsi soddisfatta, sebbene
viga ancora un regime dittato-
riale. La notizia della liberazione
dell’attivista Nobel per la pace
dopo quindici anni di arresti do-
miciliari è stata seguita con
grande ottimismo da buona parte
del mondo. Suu Kyi ha dichiarato
che è pronta a dialogare con il re-
gime e ora dovrà rimettere in-
sieme i pezzi dell’opposizione,
che si è indebolita in sua as-
senza..
Un salto a piè pari ci conduce
negli Stati Uniti. Qui il Presi-
dente Barack Obama ha messo in
atto una svolta epocale: trentadue
milioni di statunitensi in più sono
avranno diritto all’assistenza sa-
nitaria. Una sferzata di democra-
tizzazione in un paese che, pur
professandosi tra i più democra-
tici, non riusciva a sopperire alle
esigenze sanitarie della sua popo-
lazione.
Ottime notizie anche dallo spa-
zio. Pare infatti che il buco del-
l’ozono si stia restringendo.
Miracolo? Può darsi. Oltre ad una
buona dose di coscienza da parte
di tutte le Nazioni che
hanno messo al bando
l’emissione di gas re-
sponsabili della distru-
zione dell’ozono e,
quindi, principali pro-
tagonisti del surriscal-
damento globale.
Si, se puede. Portogallo
e Islanda danno il bene
placito ai matrimoni
omosessuali. L’Argen-
tina è stato il primo
Stato sudamericano ad
approvare le unioni tra
persone dello stesso
sesso, oltre alle ado-
zioni.
Ultima, ma non per or-
dine di importanza, la
fame nel mondo. Se-
condo alcune dichiara-
zioni della FAO, vi è
una riduzione drastica
delle persone affette da
malnutrizione nei paesi
cosiddetti del “Terzo
Mondo” – circa 90 mi-
lioni in meno. Sebbene
lontano dalla risolu-
zione, sembra che si
possa guardare questo
flagello da una prospet-
tiva diversa.
Un bilancio che può
dirsi, dunque, positivo.
Speriamo che il pros-
simo cominci sotto gli
stessi auspici.
Luca Arlotto
29 DICEMBRE 2010
CO
SE
D’O
GG
I
4 ZTL UN PROBLEMAO UNA SOLUZIONE?
Un natale, quello capitolino,all’insegna dello shopping.E non solo. È precisa inten-
zione del Comune di Roma quella dipotenziare il trasporto pubblico nellezone centrali: tre linee di shoppingbus gratuite, funzionamento ztl cen-tro storico, parcheggi di scambio e iti-nerari pedonali. Questi in sintesi gliinterventi messi in campo per i con-sueti acquisti prenatalizi. Il tutto inpieno vigore tra l’8 e il 24 dicembre.Lo stesso piano che dovrebbe interes-sare le aree centrali della città a ri-dosso delle festività e, precisamente,nel periodo dei saldi. Anche il servizio metro-ferroviariourbano sarà potenziato nei fine setti-mana di dicembre (11-12-18 e 19)con corse aggiuntive sulle linee dimetro A e B e sulla ferrovia Ter-mini/Giardinetti"Abbiamo predisposto questi orari -ha affermatol'assessore Marchi -Blinderemo il centro storico alle mac-chine private. Affollarsi con la propriaauto in centro non serve a nessunoanche perché nelle nostre azioni ab-biamo potenziato il trasporto pub-blico. I romani ed i turisti hanno tuttigli strumenti per muoversi beneanche senza macchina".
Percorsi, quelli previsti nel piano, pro-tagonisti di sperimentazioni: il delegatodel sindaco per il centro storico, DinoGasperini, infatti ha spiegato che la lineache congiunge la porta Pinciana - pas-sando per piazza del Popolo, corso Ri-nascimento ed altre arterie centrali ”saràelettrica. Vogliamo in occasione delpiano straordinario della mobilità nata-lizia sperimentare i mezzi elettrici che
serviranno il Tridente una volta pedo-nalizzato". Insomma, iniziative che renderannoagevole il traffico – tipico della Capi-tale – nonché foriere di azioni con-crete volte alla sostenibilitàambientale. E se a Roma la Ztl nonsembra spaventare, altrove, pare su-sciti sdegno e polemica. Qui da noidiventa tabù. Che sia un probabile
spunto per rivedere l’incal-zante discussione su di essasotto una prospettiva di-versa? Tra spostamenti inavanti da parte del Comunee, in tal senso, piccole gioiedei molti detrattori, il nostrotraffico si muove indistur-bato. Non resta che aspet-tare.
Simona Marganella
Pochi giorni ci separano dall’inizio del nuovo anno. I giovani si pre-
parano, come ogni anno, a festeggiare in piazza, tra alcool ed
eccessi. A tal proposito, le grandi
città si organizzano con un vero e
proprio piano, necessario per far
fronte alla notte delle follie. La Capi-
tale, in particolare, mette a disposi-
zione il servizio metro fino alle 2:30
e numerose navette sino quasi al-
l’alba. Maggiorati i controlli da parte
delle forze dell’ordine, che monito-
reranno costantemente la situa-
zione. Fermento per il grande
concerto di Claudio Baglioni e per
tutti gli eventi previsti per la serata.
Centinaia le presenze annunciate
per la notte di San Silvestro. Non mancheranno certamente gli in-
toppi e qualche disordine, ma nonostante tutto si spera che la serata
si svolga nella giusta atmosfera. Anche il capoluogo lucano, nel suo
piccolo, si appresta ad accogliere in piazza i più temerari, per nulla
intimoriti dal gelido freddo in-
vernale. Dj in Piazza Mario
Pagano riscalderanno l’atmo-
sfera con suoni house sino a
notte fonde. Non manca l’al-
ternativa per gli amanti della
disco, ai quali si propone la
serata ad hoc nei locali di città
e provincia. Alla ricerca della
serata perfetta, la giovane
compagine si appresta ad ac-
cogliere il nuovo anno nel
modo migliore. I preparativi
fervono e la città spera di fare
belle figura, proponendosi con iniziative interessanti. Inizia il conto
alla rovescia �.Buon 2011! Agnese Albini
PRONTI PER IL NUOVO ANNO? BUON 2001
29 DICEMBRE 2010