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MA... IL MARE E’ SEMPRE
PIU’ BLU...
Cutullè pagine 2 - 3
VOLATA FINALE
PER SALSOMAGGIORE
L’ULTIMA SFIDA NEL CAMPO
DEL LAVORO
SI VESTE A NUOVO IL PORTALE DELLA REGIONE
METTERE INSIEME LE RAPPRESENTANZE
DEL CAPOLUOGO PER UNA LEGGE SPECIALE
UNIVERSITA’POCHI SPICCIOLI
Settimanale Freepress
MERCOLEDI’ 14 LUGLIO 2010
ANNO III N. 9
Direttore
ANTONIO SAVINO
VIA ANCONA E VIA A. VIVIANI 15/27 POTENZA
VERDE SPERANZA
Di Palma pagine 10 - 11
Zappacosta pagina 4 - 5
Marganella pagina 8
pagina 20
PER LA TUA PUBBLICITA’ CHIAMA 0971 1973010 CELL. 320 1813033 email: [email protected]
a pagina 21
Arlotto pagina 13
La redazione diTerra Di Basilicatava in vacanza e ri-prenderà le pubbli-cazioni il primosettembre. Auguriamo buonevacanze ai nostrilettori
CO
SE
D’O
GG
I14 LUGLIO 2010
2 Maratea: la perla Turisti coast
Il nostro viaggio tra i luoghi
lucani di balneazione prose-
gue sul versante tirrenico
dove domina incontrastato il co-
mune di Maratea. Per i suoi pit-
toreschi paesaggi costieri e
montani e per le peculiarità arti-
stiche e storiche, Maratea è una
delle principali mete turistiche
della regione, tanto da essere so-
prannominata la perla del Tir-
reno. Non tutti forse sanno che il
10 dicembre 1990 il presidente
della Repubblica Francesco Cos-
siga ha insignito questo comune
con il titolo onorifico di "Città",
riconoscendo la sua bellezza pae-
saggistica e artistica.
Lo scorso 15 giugno, dopo un’in-
terruzione durata alcuni anni, è
stato attuato il servizio di pulizia
delle acque superficiali antistanti
la costa per rendere ancora più
gradevole l’immersione nelle
acque di questo splendido mare
che, anche nel 2010, ha conqui-
stato la tanto ambita bandiera
blu. Il paesaggio costiero di Ma-
ratea è tipicamente mediterraneo:
un magnifico alternarsi di ripide
falesie, promontori a picco sul
mare, minuscoli lembi di sabbia
lambiti da un mare cristallino.
Sono proprio queste sue peculia-
rità ad attirare ogni anno centi-
naia di turisti italiani e stranieri.
Ma qual è la situazione attuale di
Maratea? Cosa ha programmato
il Comune per rendere ancora più
piacevole la permanenza dei vil-
leggianti?Abbiamo raggiunto te-
lefonicamente una responsabile
dell’Azienda di Promozione Tu-
ristica di Maratea.
É iniziata a pieno regime la stagione turistica?“Si, già dal mese di giugno rice-viamo molti turisti. Come ognianno, inizialmente si tratta di vil-leggianti che si fermano solo nelfine settimana. Seguendo unatendenza ormai in atto da anni,sarà nei mesi di luglio e di ago-sto che i turisti si fermeranno al-meno per una settimana. È
ancora presto per fare un bilan-cio della situazione turistica, maun lieve calo di affluenza rispettoal precedente anno può esseregià registrato”.
Che tipologia di turisti si fermano a Maratea?“�el mese di giugno ci sono statisoprattutto turisti stranieri, prin-cipalmente tedeschi ed inglesi. Aluglio e ad agosto i villeggiantisono di solito per lo più italianiprovenienti dalle altre regioni”.I lucani scelgono Maratea?“�o, i turisti lucani sembranopreferire altre mete. I lucani chefrequentano Maratea sono prin-cipalmente coloro che possie-dono una casa a cui vannoaggiunti i villeggianti della do-menica”.
Quali eventi ha organizzato ilcomune per la stagione estiva?“Il calendario delle varie mani-festazioni sarà reso noto solo laprossima settimana. Sicuramentesaranno riproposte molte rasse-
gne che già negli anni passatihanno avuto un grande successodi pubblico. In particolare, dal25 luglio e per una settimanal’associazione Le Tre Torri orga-nizzerà una rassegna culturaleche, coinvolgendo artisti di famanazionale vedrà esibirsi molti ta-lenti lucani. Si tratta di una ma-nifestazione che spazia dallapoesia alla canzone, al cinema,alla letteratura.”Ci suggerisca tre motivi per iquali i turisti, anche lucani, do-vrebbero scegliere Maratea.“In primo luogo per il mare pu-lito. Poi sicuramente per l’ospi-talità delle persone del luogo. Unterzo motivo potrebbe essere ilbuon cibo. Da noi, infatti, è pos-sibile degustare piatti tipici e, inparticolare, delle specialità dipesce”.Il film di Rocco Papaleo cheprende il via proprio dallapiazzetta di Maratea ha inqualche modo contribuito alla
promozione turisticadella zona?“Certamente. Riceviamoquotidianamente moltetelefonate presso l’ufficioinformazioni turistiche dipersone che desideranorecarsi a Maratea ed in-traprendere lo stesso iti-nerario del film. A talfine, stiamo predispo-nendo delle cartine chepotranno essere utili atutti coloro che inten-dano recarsi a Maratea emuoversi lungo il per-corso indicato da Papa-leo per visitare queglistessi luoghi. Come ogni anno l’ammi-
nistrazione comunale
predisporrà un calendario
ricco di eventi: musica,
teatro, mostre, libri, ci-
nema, arte e spettacolo
saranno gli ambiti entro i
quali si muoveranno le
Laura Cutullè
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14 LUGLIO 2010
del Tirrenoto coast
varie manifestazioni. A tutto que-
sto aggiungeteci del buon cibo e
il mare cristallino e avrete tutta
una serie di motivazioni per tra-
scorrere le vostre vacanze a Ma-
ratea!
OPERAZIO�E MARE
SICURO SULLA COSTA
MARATEOTA
Alcune raccomandazioni
della Capitaneria Di Porto
ai bagnanti
Anche quest’anno, con l’avvio
della stagione balneare è partita
l’operazione “Mare Sicuro” che,
dalla fine di giugno fino alla
metà di settembre, vedrà coin-
volte tutte le capitanerie di porto.
Abbiamo contattato telefonica-
mente il comandante della Capi-
taneria di Porto di Maratea,
Tiziana Manca, che ci ha fornito
utili indicazioni per trascorrere
vacanze tranquille e all’insegna
di una balneazione sicura.
Che tipo di attività svolge
la Capitaneria?
“Come ogni anno, durante il pe-riodo estivo sono stati intensifi-cati i controlli sia in mare sialungo la costa al fine di garantireil rispetto dell’ordinanza bal-neare che tutti i bagnanti e i re-sponsabili degli stabilimentipossono trovare sul nostro sitointernet www.guardiacostiera.it e
che devono conoscere e rispet-tare”. Quali raccomandazioni
può fornire ai bagnanti?
“�on immergersi in acquaprima che siano trascorse al-meno 3 ore dai pasti; durante leimmersioni subacquee è neces-sario segnalarsi con l’appositopallone prescritto per i sub; nonnavigare o fare il bagno sotto icostoni rocciosi; segnalareeventuali unità a motore che na-vigano nell’area di balnea-zione”. Il comandante sembra contare
molto proprio su questo spirito
di collaborazione e di senso ci-
vico dei bagnanti ai
quali ricorda il numero
blu da contattare per se-
gnalare eventuali illeciti,
il 1530.
Alla nostra domanda
circa gli illeciti già ri-
scontrati il comandante
ci informa che i loro in-
terventi hanno riguar-
dato per lo più gli
stabilimenti balneari nei
quali sono state riscon-
trate delle carenze ine-
renti le dotazioni di
sicurezza, ad esempio il
possesso di un pattino di
salvataggio non a norma
o di salvagenti anulari
non conformi all’ordi-
nanza o il mancato pos-
sesso di tutto
l’occorrente per il
pronto soccorso. Ci sono
stati, inoltre, interventi
di repressione contro la
pesca non autorizzata.
Il comandante ci assi-
cura che quotidiana-
mente con due gommoni
ed una motovedetta la
capitaneria di porto terrà
sotto stretta sorveglianza
tutto il litorale marateota
e che saranno svolti ac-
certamenti continui sia
via mare che via terra. I
bagnanti, dunque, pos-
sono stare tranquilli e ri-
spettare dal canto loro le
semplicissime norme
che valgono per una bal-
neazione sicura.
Forse in Italia non c'è paesaggioe panorama più superbi. Immagi-nate decine e decine di chilometridi scogliera frastagliata di grotte,faraglioni, strapiombi e morbidespiagge davanti al più spettaco-loso dei mari, ora spalancato eaperto, ora chiuso in rade piccolecome darsene(Indro Montanelli, articolo sul Corriere della Sera del 4 ottobre 1957)
POLITICA
14 LUGLIO 2010
4Una legge speciale
MI�IERA POLITICAÈ stato come se mi fossi trovato, im-provvisamente, dinanzi ad una mi-niera politica e, altrettantoimprovvisamente, dinanzi ad unesponente politico che prima o poi di-venterà famoso. Tanto, poiché �icolaBecce, consigliere comunale delPDL, ha lasciato parecchi segni. Ve-diamo il perché. Impegnato nelmondo del volontariato e del socialein osservanza ai principi di coopera-zione e sussidiarietà, è membro delRicreativo Santa Cecilia nonché delprimo Comitato di Quartiere PoggioTre Galli. Lascia tracce nel settoresportivo poiché è Presidente regio-nale dell’Associazione ciclo-ambien-talista Fias Bicilandia organizzandomanifestazione per bambini e non di-sdegna affatto le arti e i mestieri,tanto da aver ricoperto, in passato, lacarica di Vice Presidente della Com-missione Regionale dell’Artigianatodi Basilicata. Ovviamente è compo-nente del Comitato Regionale deiConsumatori e degli Utenti istituitodalla Regione Basilicata e, di conse-guenza, è Presidente Regionale dellaCasa del Consumatore. Tutto ciò, nelsociale. E dal campo sociale a quellopolitico, naturalmente il passo èbreve, perché sin dagli inizi si iscrivea Forza Italia, nel 2004 si candida alConsiglio Comunale di Potenza otte-nendo 346 voti di preferenze, ma èsolo nel 2009 che sfonda il tetto deivoti per entrare in Consiglio dopouna battaglia elettorale passata allastoria della competizione a suon dimanifesti originali. E cos’ �icolaBecce, con 360 voti di preferenze,entra in Consiglio, dove rischia dipassare alla storia come “l’Uomodella Legge Speciale” per la città diPotenza. �ABORRE L’ISPIRATOREDELLA LIBERTÀMe lo avevano descritto come un po-
litico ribelle, quasi anarchico, distante
da statuti e regolamenti, quindi dalla
disciplina di partito. Balle: assoluta-
mente balle, perché su Nicola Becce
c’è stato un travisamento nelle interpre-
tazioni caratteriali sul suo conto, sem-
plicemente ridicolo e sconcertante. Si è
equivocato nel fatto che il nostro Uomo
ha aderito al Movimento dei Popolari
Liberali sorto per volere del Sottosegre-
tario Giovanardi all’interno del PDL
che - come è noto - vede in Camillo Na-
borre il Responsabile Regionale della
componente. A causa dello sviscerato
amore che Nicola Becce nutre per il
principio della libertà è sorta la favola
dell’anarchia. Balle, quindi, perché se il
naborriano – giovanardiano in que-
stione passa alla storia, arriva a tanto nel
rispetto degli organismi statutari del
PDL, della sua gerarchia, in virtù del-
l’immenso amore che Nicola Becce
nutre per la sua città. E per questo, l’ab-
biamo battezzato come: “l’Uomo della
Legge Speciale”. Seguiteci nell’intervi-
sta e comprenderete il perché.
U�’I�TERVISTA SE�ZA REQUIEDietro la sua scrivania, è come una furia
a causa della sua poliedricità. Mille ne
pensa e mille ne fa, sembra non abbia
requie. Mi riesce difficile stargli dietro.
Tuttavia me lo impongo, altrimenti l’in-
tervista salta e, prima delle godute ferie,
non voglio passare come l’intervistatore
fallito dell’ultima ora. Per cui passo
all’intervista.
Perché è liberale ed è entrato nellacomponente di Giovanardi? “Perché il liberalismo è il primo pa-drone, la mia vita e la mia co-scienza”.
Camillo �aborre ha detto che “lascelta di Becce non fa altro che sot-tolineare la validità di una sceltacompiuta in tempi non sospetti, edin posizione non sicuramente co-moda. Con la sua adesione, raf-forza l’area di quanti credono chenel PDL vi sia spazio per coltivarequella matrice cristiana e demo-cratica che da sempre è presentenella nostra cultura”.“È vero: anche secondo me il liberi-smo ed il popolarismo, conciliati conl’insegnamento proveniente dalladottrina e dal magistero della Chiesasono valori fondanti che fanno partedella mia fede personale”. Crediamo che questo suo partito,con certi dirigenti non avrà vitalunga.“Dissento: il partito è comeun’azienda, dove i massimi dirigentidebbono vivere a fianco dei lavora-tori giorno per giorno. Se poi c’è
qualcuno che non ha se-guito questa logica, ne ri-sponderà al Congresso”.Però nel suo partito non siparla affatto dei congressi.Qual è la verità?“�on è vero: i congressi siterranno. Credo e speroentro l’anno, ma di sicuroentro il primo semestre delprossimo anno”.A proposito di Dirigenti,quali Lei ritiene all’altezzadella situazione?“Taddei, Moles e �aborre.Il primo perché come nes-sun altro conosce bene lapolitica di Basilicata. Molesè un parlamentare giovanee brillante, che non conoscela Lucania come Taddei,però ha una esperienza po-litica e conoscenza del par-tito a livello nazionale cherappresenta una ricchezzada distribuire alla base delpartito. Quanto a �aborre èstato colui che, sul pianopersonale, ha saputo coin-volgermi nelle politiche li-berali. �aborre ha un
Saro Zappacosta
La chiede il consigliere comunale del Pdl, Nicola Becce, al Sindaco Vito Santarsiero.
Solo dotando la nostra città di uno Statuto Particolare, si possono risolvere i suoi gravi problemi
Da sinistra il Consigliere Comunale Nicola Becce e il nostro editorialista politico Saro Zappacosta
POLITICA
514 LUGLIO 2010
grande merito: è stato il primo chedopo le elezioni ha evidenziato il fal-limento politico di gran parte dellapolitica dirigenziale”.CORRE�TI
E FO�DAZIO�I
Però Silvio Berlusconi ha detto no
alle correnti.
“È vero. Tuttavia, conciliando libertàe responsabilità, dissento perché ri-tengo che la presenza di correnti in-terne determini quello che accade nelmondo economico: vale a dire purae genuina competizione che producequalità, entusiasmo e maggiore re-sponsabilità in diversi gruppi del par-tito”.Ammetterà tuttavia che tutto ciò
può essere determinato anche dalle
Fondazioni che hanno il pregio di
fornire idee e proposte nell’inte-
resse del partito.
“È vero. Le correnti se non control-late adeguatamente portano allo sfa-celo. Le Fondazioni sono ‘correntinobili’ perché rappresentano conte-nitori socio culturali politici, utili allaformazione continua di giovani emeno giovani che rappresenteranno,un domani, la nuova classe dirigentedel partito. Quindi ben vengano le
Fondazioni. Posso anticipare in me-rito che personalmente ho già creatole premesse per costituire una Fon-dazione”.Ritorniamo al partito. Sono cu-
rioso: chi vorrebbe come Segreta-
rio Provinciale del PDL?
“Sono molti coloro che hanno i re-quisiti per assurgere a questa carica.Però visto che debbo soddisfare lasua curiosità, le anticipo soltanto chenon mi dispiacerebbe che la scelta ri-cadesse su un consigliere comunaledi Potenza”.Il fatto che il Coordinatore Regio-
nale viene scelto da Roma come lo
giudica?
“Assolutamente negativo: ritengoche il Coordinatore Regionale debbaessere eletto dai delegati provinciali”.BERLUSCO�I
E SA�TARSIERO
Lei è un politico pane al pane vino
al vino. Mi dia il suo giudizio sul
Sindaco di Potenza.
“Affronta con dignità e saggezza ladrammatica realtà di Potenza. Ag-giungo di più: in Commissione Con-siliare ho dichiarato che se SilvioBerlusconi conoscesse personal-mente Vito Santarsiero lo colloche-
rebbe in una posizione di massima re-sponsabilità politica e amministra-tiva.”.Si rende conto che questa Sua di-
chiarazione susciterà commenti più
disparati?
“Certamente”!E quindi?
“Quindi in tutta coscienza posso affer-mare che questa dichiarazione, per meè una verità sacrosanta”.In poche parole, Lei ha lasciato Pep-
pino Molinari.
“Assolutamente no! L’ho sostenuto,l’ho votato e fatto votare perché è per-sona degna di amministrare enti im-portanti come il Comune di Potenza.Però Vito Santarsiero, secondo me, èdestinato a mete superiori”. VOGLIO LA LEGGE!
Mi dica la verità: ma Lei cosa vuole
da Vito Santarsiero?
“Voglio una Legge Speciale per Po-tenza, perché solo dotando la nostracittà di uno statuto particolare, riusci-remo ad affrontare seriamente, connorme, risorse e strumenti adeguati, iproblemi che stritolano la nostra cittàe che risultano accentuati dal fatto chela Regione non perde occasione di pe-nalizzare la città in ogni settore, a co-
minciare da quello dellaricostruzione di Buca-letto”.C’è una congiuntura
economica particolare:
dinanzi a questa diffi-
coltà, davvero crede di
ottenere la Legge Spe-
ciale? �oi siamo pessi-
misti.
“Personalmente credoche l’unità fa la forza.Una città capoluogocome Potenza, non puòrealisticamente pensare diguidare i propri processidi trasformazione econo-mico e sociale con i solimezzi tradizionalmente adisposizione di un co-mune. Ha bisogno di unaLegge Speciale che - piùche il risultato della limi-tata iniziativa di un sin-golo parlamentare,consigliere regionale ocomunale, o di un sologruppo politico, dovrebbeessere il frutto di un lavorod’insieme, il prodottodella città e delle sue di-verse espressioni e rap-presentanze”.ATTO DI BUO�A
FEDE
Fin qui, �icola Becce,“l’Uomo della LeggeSpeciale”. Lo abbiamorivoltato come un calzino,in questa intervista pro-vocatoria e, alla fine, cisiamo trovati dinanzi aduna intuizione politicache davvero può passarealla storia. Coraggio,quindi, signor Sindaco,coraggio pertanto anchea �icola Becce. Tentarnon nuoce. C’è buonafede e merita di esser ri-spettata.
per Potenza CittàPiù che il risultato di una limitata iniziativa, il progetto dovrebbe essere frutto
di un lavoro d’insieme delle rappresentanze del capoluogo. Si deve tentare
Il Tavolo della promozione dell’Innovazioneè “idea di eccellenza” a livello nazionale
Il Tavolo per la Promozione dell’Innovazione, ideato dalla Camera di Commercio di Potenza attraverso l’aziendaspeciale Forim, è stato inserito da Unioncamere nel ristretto novero dei “progetti eccellenti” a livello nazionale.Verrà pertanto finanziato per il 65% (78.000 euro sui 120.000 complessivi) nell’ambito del Fondo perequativo
2007-2008, grazie al “collegamento permanente tra mondo della ricerca e sistema produttivo locale, concretiz-zatosi attraverso un Accordo che ha coinvolto enti locali, associazioni di categoria e l’Ateneo lucano”. Una stra-tegia, quella sopra descritta, considerata vincente a livello nazionale, mentre sul piano locale restano ancoraoscuri i motivi di una mancata “disponibilità al dialogo” da parte della Regione Basilicata e l’assoluto diniego adogni forma di collaborazione da parte di Area Science Park, nell’ambito del progetto “Basilicata Innovazione”.
“Crediamo che l’innovazione non solo sia un concetto di moda ma una delle leve strategiche reali per lo svi-luppo competitivo dei territori e dei sistemi economici e produttivi – dichiara il presidente della Cciaa potentina,Pasquale Lamorte -. In una sfida così grande, nessuno può pensare di poter scendere in campo da solo. Ecco
perché è nata l’idea di riunire intorno ad uno stesso tavolo istituzioni come la Provincia, centri di ricerca e asso-ciazioni di categoria. Oggi possiamo disporre dell’esperienza e delle competenze necessarie a favorire un pro-cesso così complesso, evitando duplicazioni o sovrapposizioni di percorsi progettuali”. Dal Tavolo dellaPromozione dell’Innovazione, oltre a momenti formativi e informativi, sono scaturiti due progetti molto originali:l’Industrial Liaison Office - struttura di collegamento tra ricerca e mondo delle imprese, che ha realizzato la map-patura dei progetti di ricerca condotti in ambito universitario (inseriti in un apposito database consultabile sul sitowww.unibas.it/Ilo/index.html) - e il bando NIDI per nuove idee di impresa innovative, che ha visto concorrere 18gruppi di giovani all'erogazione di un voucher per l'acquisto di servizi di consulenza finalizzati alla verifica dellafattibilità di un'idea di impresa.Il riconoscimento nazionale consentirà all’l’Ente camerale di sviluppare ed ampliareulteriormente i servizi e le azioni informative e di assistenza avviate, consolidando il ruolo di perno della rete deltrasferimento tecnologico dell'Accordo (recentemente rinnovato fino al 2014) e di “verticalizzare” l’azione in duedirezioni principali: “Innovazione nelle filiere produttive, distretti, reti di imprese” e “Sviluppo sostenibile e greeneconomy”.
REGIONE
67 LUGLIO 2010
Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale
(art. 23 D. Lgs 152 del 03.04.2006, D. Lgs 4 del
16.01.2008, L.R. n° 47 del 14.12.1998)
Il sottoscritto Pasquale Petrarulo
In qualità di Imprenditore Agricolo a Titolo Principale,
IAP, iscritto al Registro delle Imprese della Camera di
commercio Industria Agricoltura di Potenza in data
19.07.1999, con la qualifica di Impresa Agricola (se-
zione speciale), con il numero di Repertorio Econo-
mico Amministrativo 107477, della Ditta “Pasquale
Petrarulo Impresa Individuale”, con sede in Corso
Giustino Fortunato, n° 153, C.A.P. 85024, Comune di
Lavello (PZ),
AVVISA
Che sono stati depositati presso l’Ufficio Compatibilità
Ambientale della Regione Basilicata, Dipartimento
Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità, la
sede del Comune di Melfi (PZ) e presso l’Ufficio Am-
biente della Provincia di Potenza, gli elaborati relativi
al progetto per la “Realizzazione di Serre Agricole a
Struttura Rigida con Copertura a Doppia Falda Foto-
voltaiche in Località Parasacco (San Nicola di Melfi)
del Comune di Melfi (PZ).
L’impianto delle Serre agricole a struttura rigida con
copertura a doppia falda fotovoltaica, è inserito in un
progetto di miglioramento della produzione agricola
dell’Azienda Pasquale Petrarulo, sia qualitativa che
quantitativa, con la possibilità di produrre energia elet-
trica rinnovabile, energia verde, con la tecnologia del
fotovoltaico, i pannelli fotovoltaici sono inseriti nella
falda di copertura, per una potenza di 9 MWp, tali da
migliorare il bilancio del fabbisogno energetico regio-
nale e nazionale e di rendere un enorme risparmio
alla collettività, in termini di nocività, di produzione di
CO2 nell’ambiente.
Le serre hanno la struttura in acciaio zincato con chiu-
sure in vetro, l’Impianto è dotato di un sistema di recu-
pero in vasca delle acque meteoriche.
A decorrere dal 13 luglio 2010 lo “Studio di Impatto
Ambientale” e la “Sintesi Non Tecnica” sono a disposi-
zione del pubblico per la consultazione, al seguente
indirizzo:
• Comune di Melfi (PZ), Piazza P. Festa Campa-
nile, 1 – 85100 Melfi (PZ)
Il progetto medesimo rimarrà in deposito per 60 giorni
consecutivi a partire dalla presente data e durante
tale periodo, chiunque abbia interesse, può prenderne
visione e presentare osservazioni, istanze e pareri,
formulate per iscritto ed in carta semplice, all’Ufficio
Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata, Di-
partimento Ambiente, Territorio, Politiche della Soste-
nibilità, via Vincenzo Verrastro, 5 – 85100 Potenza
(PZ).
Potenza 12.07.2010
AVVISO
REDAZIONALE
7
CIT
TA
’
14 LUGLIO 2010
prio simile, spesso di man-cata venerazione dei geni-tori (IV° Comandamento),nonché a una crescita spiri-tuale fatta di castità e vergi-nità, è responsabilitàcongiunta proprio di unclero oggi molto lassista edi una scuola allo sbando.Di qui invece di ruggire be-lando, e di sproloquiareconsentendo di mostrare ilperizoma di Roberta, leforme dei seni acerbi, dipancini scoperti ornati finoal pube o di esibizione diprovocanti fondoschiena,sarebbe ora di ripassarel’omelia di don Mimì Sabiain quella festività dellaSS.ma Vergine Maria as-sunta in Cielo. Non eranoanatemi ma insegnamentiper il rispetto del propriocorpo, degli altri e dellaChiesa – tempio di Cristo -. Perché se a teatro si va conil frack o l’abito lungo, lacasa di Dio non può essereluogo di tentazione per chipredica l’apertura a cani eporci e chi chiede compo-stezza, coerenza e pulizia.Molti hanno dimenticato ilfamoso brocardo in mediostat virtus e modestia decetpuellas. Il ruggito della pecora e ilfragore del terremoto nondisturberanno la quiete dellariflessione.
Tommaso Marcantonio
al cianuro, conditi da una flessuosa espinta comprensione non verso chicura il male, ma verso chi è promo-tore di oscenità e di vergognose atti-vità immorali.Così troviamo l’educanda che rian-noda i fili della comprensione versol’adulterio, verso la magnificazioneperpetua dell’attività sessuale senzalimiti e che, pur di ritrovarsi innova-trice e progressista, approva le modi-fiche biologiche ed organiche delproprio corpo per le prurigini nel ce-lebrare il gaysmo, il lesbismo e tuttele altre forme più vituperevoli di or-giastica secondo le mode delle fre-quenze transessuali più trasgressiveche hanno visto coinvolto Marrazzo equell’altro sporcaccione di consi-gliere provinciale romano della PDL.In una mistura di sesso, alcool, drogae schifezze.Boccaccia mia taci!Se a lor signori è sfuggito, basta ricor-dare che uomini e donne di più pro-fonda cultura e dignità quali NicolaSavino, Lucio Tufano, senza dimen-ticare l’ultimo intervento dell’avvo-cato Camillo Naborre – non di certoproni per servilismo o per scelta bac-chettona – hanno espresso solidarietàpro vescovo, pro monsignor Sabia epontefice.Quello che è poco condivisibile e chesconcerta è l’abbraccio ricambiato aS.E. il Vescovo Mons. Agostino Su-perbo con la signora Filomena Iemmail giorno del corteo pro Elisa. Non solo. Se la vicinanza di don Mar-cello Cozzi aiuta a guastare per pre-sunta solidarietà nella ricerca diVerità/Giustizia, ci deve spiegare lasoddisfazione e la ritrovata fiducia lamamma di Elisa in don Sabino fonda-tore dei Testimoni del Risorto nell’in-
Il ruggito della pecorae il je accuse
Gentile Direttore, Martedì 13Luglio La Nuova del Sud, aproposito del caso Elisa
Claps, quello che una mamma – Fi-lomena Iemma – sconcertata per lefregnacce degli ultimi giorni, riferiteun poco dagli inquirenti, un po’ dallastampa e dal continuo vociare –anche se in parte sommerso dai vu-vuzelas dei mondiali di calcio che“Farà un terremoto se non vengonoa galla le verità e farà i nomi dei po-tenti che guidano le sorti del Capo-luogo”.Comincio a tremare (non perché fac-cia parte di quello stuolo), anche perquello che all’unisono a squarcia-gola ribadisce Gildo Claps – cheprende coraggio dopo le invettivedell’avvocatessa Giulia Scarpetta,quale loro legale rivolgendosi ancorain maniera brusca, sconcertante econ acredine nei confronti del nostroamato vescovo Agostino Superbo esoprattutto verso S.S. il sommo Pon-tefice.Per scoprire quale recondita verità èun mistero! Non più la ricerca delreato, ma il peccato e fustigare chieventualmente l’ha compiuto.Quindi non si va più alla ricercadella Verità sull’autore del delitto(ormai ben delineato, disegnato e ad-ditato dal professor Introna e dagliorgani inquirenti) e sulla Giustizia,ma per alimentare morbosità e ca-priccio di un percorso per le oscenitàeventualmente compiute nel sotto-tetto della Chiesa della SS.ma Trinitàin Potenza!).Alimentare il romanzo boccaccescoper consentire alla stampa locale –quella più specialistica in fatti di cro-naca nera – e a qualche altro/a bo-rioso/a strozzapreti di lanciare strali
contro a Pagognano recentemente.È da ritenere il ruggito della pecoraquesto kan kan che, con il supportodella Federica Sciarelli, continua aintorbidire e infastidire. Difatti, lastampa nazionale, ora ignora o quasiquesta storia.Nessuno condivide la trattazione diEros, Thanatos, Agape a cura di donDino Lasalvia pubblicata su Il Quo-tidiano della Basilicata. Che, se hachiarito che al sottotetto della Trinitàanche Elisa ha fatto le scale dellelunghe tre rampe e passa per rag-giungere il terrazzo e poi il sottotettoquella fatidica domenica, non dicerto ha voluto parlare di concorsodi colpa. E ora veniamo alla Vocatio in Jus peril ritrovamento del bottone rossoporpora, al lettino o brandina del sot-totetto e alle tracce dello sperma. Don Dino Lasalvia è a digiuno dipsicologia e demonologia. La tra-sgressione e il peccato assumono piùpiacere, colore e forza dove è vie-tato. Il demonio tentò Gesù spregiudica-tamente – lo riferisce il Vangelodella Quaresima – per ben tre volte,senza esito. Ma era Gesù, non il de-bole ragazzo o fanciulla. Quindi nessuna alcova o succursaledi casa di tolleranza il sottotetto diquella Chiesa! Né responsabilità didon Mimì per culpa in vigilandovisto che aveva dato ampi poteri aifrequentatori del Circolo CulturaleH.J. Newman di accesso e massimalibertà, anche ad altri, confidandonel grave senso di responsabilità e dirispetto dell’ambiente. Che le famiglie siano responsabilidella scarsa educazione nei valoridella vita, del non rispetto del pro-
CASO ELISA CLAPS “...Per scoprire quale recondita verità è un mistero!
Non più la ricerca del reato, ma il peccato e fustigare chi eventualmente l’ha compiuto...”
Si sono ritrovati da tutta
Italia (dalla Lombardia,
dalla Basilicata, dal
Lazio, dalla Campania, dal
Piemonte e dalla Puglia) e c’è
chi ha superato le Alpi giungendo dal Belgio, per partecipare al “2°
Meeting della Famiglia Palese”, sabato 10 Luglio 2010, presso la
“MASSERIA LE CALIE” di Acquarica del Capo (LE).Una serata, or-
ganizzata da Rocco Palese di Potenza, dove hanno partecipato i tanti
Palese e del quale non poteva mancare anche Rocco Palese, capogruppo
del PDL alla Regione Puglia.La manifestazione si è svolta nella magica
cornice del Salento, una delle più affascinanti zone d’Italia dove i Pa-
lese partecipanti hanno seguito con interesse la storia della loro fami-
glia, che Rocco Palese sta conducendo da oltre dieci anni, cercando
documenti e notizie tra Chiese, Archivio di Stato di Napoli e di Potenza,
Biblioteca Nazionale di Napoli e di Roma (sezione i araldica). Prima
di sedersi intorno ad un tavolo per gustare deliziosi prodotti gastrono-
mici del Salento, Rocco Palese, di Potenza, ha insignito a “Presidente
Onorario dell’Associazione” Rocco Palese, capogruppo del PDL della
Regione Puglia. Altri riconoscimenti sono stati consegnati a Gigi Palese
di Acquarica del C., che è stato nominato Rappresentante della Regione
Puglia dell’Associazione e a Luigi Palese, originario di Taviano ma re-
sidente a Torino, al quale è stato consegnato il riconoscimento del Pa-
lese più longevo d’Italia. Alla manifestazione è intervenuto anche il
Sindaco di Acquarica del Capo, Francesco Ferraro, che ha voluto dare
un saluto a tutti i partecipanti evidenziando il suo entusiasmo per le fa-
miglie, con il cognome Palese, che si sono dati appuntamenti nel suo
comune e che per una serata abbiano potuto festeggiare un avvenimento
particolare e suggestivo. Messaggi di auguri sono stati anche inviati dal
Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata, Vincenzo Folino
e dal Presidente del Con-
siglio Comunale di Po-
tenza. Folino, con una
e-mail ha inviato un au-
gurio a Rocco Palese di
Potenza e a tutti i partecipanti, affinchè possa continuare la crescita e
l’affermazione nel mondo dei Palese Santangelo, con un telegramma,
ha sottolineato l’importanza di queste occasioni che cercano di ranno-
dare rapporti, che con il tempo, possono far crescere la conoscenza dei
popoli, nello spirito della solidarietà e fanno si che si possa creare un
ponte, senza confini tra la Basilicata e altre Regioni, in modo da farla
conoscere ad una più vasta platea turistica. Rocco Palese non è nuovo
a iniziative di questo tipo, infatti, già il 17 Settembre 2000, aveva or-
ganizzato, a Potenza, il 1° Meeting della Famiglia Palese dove anche
in quella occasione avevano partecipato PALESE provenienti non solo
dalla Basilicata, dalla Puglia, dalla Lombardia, ma anche dalla Germa-
nia e addirittura da oltre oceano e precisamente dalla California e dal
New Jersey. Alla fine della manifestazione sono state donate, ad ogni
partecipante, una pergamena contenente un sunto della storia della fa-
miglia e la descrizione del motto “SUSCIPIT ET OSTENDIT”, conte-
nuto in un libro di Carlo Padiglione. Lo spirito di questa iniziativa è
anche quella di non dimenticare le proprie origini e le proprie tradizioni,
che non conoscono confini culturali e geografici. Secondo Rocco Palese
di Potenza è scattato un allarme che mina le nostre origini, la nostra
cultura, le nostre tradizioni. Infatti, in molti paesi, soprattutto della Ba-
silicata, il cognome Palese si è estinto (vedi Garaguso e Brindisi di M.)
a causa delle numerose emigrazioni verso regioni e/o altri continenti.
CITTA’
814 LUGLIO 2010
Primo passo per cercare lavoro?Camminare sui carboni ardenti
Se siano più motivati, ancora non è dato saperlo! Certo
è che gli aspiranti immobiliari che hanno partecipato
al funambolico “Motivation Day” nella zona di Fra-
scati, devono fare i conti con ustioni e dolori indescrivibili.
Quella fiamma di energia positiva, che avrebbe dovuto con-
solidare la motivazione degli aspiranti agenti ha prodotto
effetti devastanti, oltre l’umana sopportazione: una “bol-
lente” passeggiata che, a causa di qualche imprevisto, non
ha sortito gli effetti sperati. “Qualcosa non ha funzionato -
spiega il coach, organizzatore della formazione outdoor, Di
Priamo - la temperatura massima da raggiungere era di circa
700°C. Molto probabilmente, chi ha preparato il percorso
ardente ha commesso, sicuramente in buona fede, qualche
errore”. Certo è che già la stessa filosofia lavorativa sottesa
alle attività dell’agente di commercio o immobiliare, sia
quella di muoversi con disinvoltura sui “carboni ardenti”:
questo è tanto vero soprattutto oggi, tempo in cui l’ingrato
compito di abbindolare ostinati e ritrosi risparmiatori, di-
venta una sfida quasi impossibile da vincere. “Del resto -
continua laconicamente il coach - dopo una prova così
ardua quante cose restano impossibili da superare? Poche».
Ma la vera sfida, in questi tempi di reale o millantata crisi,
è un’altra: cercare un lavoro. Oggi più che mai, i tanti di-
soccupati che affollano gli uffici di collocamento o che im-
perversano sui milioni di siti web dedicati alla ricerca di la-
voro, sono costretti a contendersi le briciole rimaste sul ta-
volo di un banchetto consumato da altri. Perché quando ci
si imbatte nella ricerca di un posto di lavoro, le possibilità
ci sono ma, ovviamente, non garantiscono stabilità e conti-
nuità nel tempo: ed ecco che si cade nel trascinante vortice
del precariato. Per di più, cambiano anche le modalità di ri-
cerca di un impiego: se un tempo l’aspirante lavoratore ri-
maneva ricurvo sul proprio foglio, ore ed ore, a compilare
un brillante curriculum vitae da indirizzare, con grande do-
vizia, alle aziende varie, oggi deve sfidare se stesso, deve
dar prova di essere un supereroe. Col rischio di rimetterci
le penne!
Simona Marganella
Una delle ultime “sfide” nel campo della formazione e motivazione,
ha messo a dura prova i piedi di nove aspiranti agenti immobiliari
Un meeting di famiglia
TrenoRocky
CITTA’
14 LUGLIO 2010
10 In una giovane idea,
Questa non è una sto-
ria che si serve
dell’amicizia per
farsi pubblicità: l’apparenza
potrebbe indurre il lettore a
pensarlo. Perché noi di
TERRA non conoscevamo i
protagonisti di un’avventura
che merita l’attenzione e
l’ammirazione di tutti, isti-
tuzioni e cittadini. Questa è
la storia di un gruppo di gio-
vani professionisti che, piut-
tosto che speculare, ha visto
nel verde un’occasione di
recupero ingegnosa, civile e
garbata. Nel 2009 viene lan-
ciato, dal “Circolo Angilla
Vecchia”, un concorso
d’idee a livello nazionale.
Tema, la progettazione di un
“Centro Sportivo Poliva-
lente”, atto a riqualificare
un’area tanto infelice quanto
dotata di grandi potenzialità:
Poggio Tre Galli. L’obiet-
tivo del concorso è di pre-
miare le idee e non tanto i
curricula dei professionisti.
Come dire, largo alle nuove
proposte, che siano fattibili
e meritorie. Un’occasione
per tanti giovani. Ed un
gruppo di giovani, liberi
professionisti, ha superato la
selezione, forte di un’idea
vincente per intelligenza e
senso civico. Gli architetti
Gerardo Sassano e Christian
Rosolino e l’ingegnere Mi-
chele Scioscia, tutti dello
studio “W.O.P. Architettura”
di Potenza, con la collabora-
zione degli ingegneri Do-
nato Losasso e Giovanni
Albano, ci hanno provato. Si
sono tenuti alla larga da
un’occasione ghiotta per
quanti avrebbero potuto spe-
culare in un piatto assai
ricco. Loro hanno visto
“verde”, perché in esso
hanno letto un patrimonio
collettivo, un bene che è un
sacrosanto diritto di ogni cit-
tadino del mondo. Hanno
messo davanti l’ecologia:
con la loro idea - che pur-
troppo è ancora tale, quindi
solo sulla carta - hanno di-
mostrato la fattibilità di un
progetto che tratta il verde
con i guanti. E non con i
guantoni. Primo plauso ai
progettisti: aver preferito
non servirsi della totalità
dell’area riservata all’edifi-
cazione (quando a loro
avrebbe fatto comodo in ter-
mini di ritorno economico).
Su 65 mila metri quadri to-
tali, avrebbero potuto sfrut-
tarne 21 mila. Loro ne hanno
previsti solo 4.700 per rea-
lizzare il Centro Sportivo.
Tutto il resto in verde. Uno
schiaffo in faccia al cemento
utilizzato in città come fab-
brica di soldi facili. Non è
tutto. Sul tetto della struttura
immaginata - tra l’al-
tro seminterrata,
quindi con un impatto
visivo ancora più
morbido - i professio-
nisti hanno predispo-
sto una distesa di
verde utilizzabile per
molteplici attività.
Questo, tirando le
somme, vuol dire che
quei 4.700 metri qua-
dri vanno a ridursi an-
cora di più,
privilegiando così
Michela Di Palma
La storia di un gruppo di giovani professionisti e della loro idea,
verde e possibile, di un Centro Sportivo Polivalente
Alcune immagini relative al progetto “Nuovo Centro Sportivo Polivalente”, concorso d’idee bandito dal Circolo Angilla Vecchia e vinto dallo Studio “W.O.P.Architettura” di Potenza. In alto, lo skate park; in basso, la pista da jogging.
11
CITTA’
14 LUGLIO 2010
la speranza e l’intelligenza
prati e percorsi pedonali.L’architetto Gerardo Sas-sano spiega: “Siamo partitidall’idea del Cen-tro Sportivo e l’abbiamorealizzato, ma alla fine si èprogettato un vero parco ur-bano”. Noi aggiungiamo ILparco. “Il verde non è resi-duale ma fa da spina dorsaledel progetto”. È fondamen-tale, continua, ricordare ilvero senso di questo Centro:fare da collante tra due rioni:Poggio Tre Galli e Malvac-caro, come una bretella fattadi percorsi pedonali. Senzadimenticare che il Centro èdedicato ad una intera città.Molte le attività immaginateall’interno e all’esterno dellastruttura e rivolte ad ogni fa-scia di età: piste atletiche eda jogging; percorsi pedo-nali; piscina “regolamen-tare” per la pallanuoto cheeviterebbe ai nostri sportividi recarsi fuori città (a causadell’assenza di strutture adi-bite all’uopo); pista da patti-
naggio su rotelle e, in in-verno, su ghiaccio; campoda beach volley; area desti-nata allo street basket; unparco giochi disegnato sumodello olandese (giochiper bambini, diversi dai tra-dizionali, finalizzati alla sol-lecitazione della creatività edella curiosità); una pareteper arrampicata; una pista daskateboard; un circolo bocceed uno per gli anziani. Que-sto Parco è stato immaginatoper tutti, nessuno escluso:atleti, hobbysti e appassio-nati, genitori e bambini, gio-vani e anziani. Idiversamente abili nonavrebbero alcuna difficoltàad usufruire dell’intero Cen-tro Sportivo. Ma quanto co-sterebbe mantenere unastruttura del genere? I pro-gettisti hanno pensato inverde ancora una volta econcepito un sistema natu-rale per il riscaldamento e larefrigerazione dell’edificio.Su una delle pareti in vetro
della struttura hanno ideatodelle “schermature solari” chemitigano, in estate, l’impattodel calore; in più, attraversodei dotti applicati sotto l’edi-ficio l’aria esterna si raffred-derebbe a contatto col terrenoe verrebbe così reintrodottanella struttura. In inverno leschermature, al contrario, in-tercetterebbero in maniera ot-timale il calore. E la “serra”,prevista all’interno, servi-rebbe a prelevare aria caldaper immetterla all’interno.Ancora in tema di abbatti-mento dei costi utilizzandometodi ecologici, i progettistimenzionano gli ormai notoripannelli solari che, in città, aquanto pare sono visti comeun giocattolo senza utilità. In-vece: sui parcheggi destinatiagli utenti, categoricamenteesterni all’area del Centro Po-livalente, ne verrebbero appli-cati a iosa. Costi abbattuti el’ambiente ringrazia. L’acquaè elemento essenziale in certicontesti. Così come la vegeta-
Un progetto brillante e altamente ecocompatibile che risanerebbe le sorti
dei rioni Poggio Tre Galli e Malvaccaro. E di una intera città.
zione. L’architettoSassano ci mostrasulle carte il lago arti-ficiale ipotizzato,frutto del supporto deiconsulenti agronomi,la dr.ssa Valeria DiMuzio e il dr. FeliceCurci. Un sistema direcupero di acque re-flue e piovane rende-rebbe ancora piùsostenibile l’impattoambientale e la gravo-sità dei costi. Sco-priamo che esistonoin natura specie vege-tali capaci di filtrare erigenerare questo ge-nere di acque renden-dole dunque fruibiliper diversi servizi. Eloro ne hanno previ-ste. Ci sarebbe tantoaltro di cui potersivantare. La storia diquesti ragazzi meritatutto il rispetto di unacittà che declina ogniipotesi di alternativeall’edificazione spe-culatrice e irriguar-dosa. Noi speriamo inuna concretizzazionedell’idea che, pur-troppo, non dipendedai nostri verdi pro-gettisti. Ricordandoche l’intelligenza el’integrità di questopugno di giovani po-tentini è ormai mercerara. E senza prezzo.
TERRAMIA
14 LUGLIO 2010
12 E’ il ritmo ciò che conta
La musica è… ognuno po-
trebbe continuare questa
frase in modo diverso,
perché non esiste nulla di più uni-
versale. Ci sono infiniti generi di-
versi ma accomunati da un solo
filo conduttore: il ritmo. Quello
che ti entra nelle ossa e che ti fa
ballare anche quando non ne hai
voglia, che riesce a farti sorri-
dere. Ti fa conoscere altra gente,
ti fa stringere i rapporti con chi
già conosci. Anche nei momenti
di grande difficoltà, come per i
malati terminali o per coloro che
sono in uno stato di coma,si con-
siglia di fare ascoltare diversi
brani, e vedere se si riscontrano
cambiamenti, se avvengono delle
reazioni. La musica è terapeutica,
è scientificamente provato. E già
gli antichi avevano notato quanto
fosse importante. In Grecia nac-
quero infatti le scale di sette suoni
e gli intervalli di tono e di semi-
tono, che sono tuttora la base del
linguaggio musicale e della teo-
ria. Da allora si sviluppò tutto e la
musica non ha più abbandonato
l’uomo. A tal punto che, que-
st’anno, una delle fatidiche tracce
degli esami di stato era proprio
basata sulla musica e sulle sensa-
zioni che dona. Poteva apparen-
temente sembrare un compito
banale, perché non presupponeva
dietro un grande studio, ma questi
pensieri vengono in mente da un
analisi superficiale. Bisognerebbe
soffermarsi a pensare un po’ di
più per capire la profondità ri-
chiesta dalla traccia. Questo per-
ché dietro un parola semplice e
lineare come “musica” si na-
sconde un significato troppo pro-
fondo e studiato che forse ancora
nessuno è riuscito a cogliere. Bi-
sognerebbe rimanere stupiti già
davanti all’idea che una mede-
sima canzone provoca sensazioni
anche opposta a seconda del sog-
getto che l’ascolta. Ma non fa-
cendo riferimento ai gusti, cioè se
piace o non piace il brano, perché
in ognuno dei due casi lascia un
segno. Ormai esiste musica per
tutti i gusti da quella classica e
più pacata a quella rock più sca-
tenata. Ma esistono anche le vie
di mezzo. C’è solo l’imbarazzo
della scelta. Tutto questo, ovvia-
mente, nel passato non era possi-
bile. Lo strumento più
conosciuto, se non l’unico, nel-
l’antica Grecia, era la lira, e anche
cambiando brano la melodia ri-
maneva pressoché la medesima.
Oggi gli strumenti in commercio
sono talmente numerosi che è dif-
ficile stipulare una lista senza fare
torto a nessuno. E’ per questo mo-
tivo che si riescono a comporre
brani musicali sempre diversi. E
soprattutto se prima il ruolo del-
l’aedo era limitato a pochi eletti
adesso ogni giorno è possibile
sentire della nascita di una nuova
stella della musica. Ma tutte que-
ste stelle non avranno riempito un
po’ troppo il cielo? Ci vorrebbe
una ripulita per tornare al sano e
vecchio buio. Soprattutto perché
la vita di questi astri, a differenza
di quelli reali che brillano sulla
testa di tutti, è davvero molto
breve. Tanti fuochi di paglia che
per qualche mese inondano le te-
levisioni e le radio e poi non rie-
scono a rimanere sulla cresta
dell’onda. Pochi sono coloro
degni di essere chiamati cantanti
e lo si può notare perché piac-
ciono a tutti indistintamente e la
loro popolarità non è dovuta ad
un singolo brano ma ad un’infi-
nità raccolta. E si sviluppa ancora
di più la diffusione della musica
perché, grazie alle mo-
derne tecnologie, è possi-
bile scaricare tutte le
canzoni via internet, an-
dando ovviamene a disca-
pito sia di chi incide i
dischi sia di chi li vende.
Ma è una grande opportu-
nità quella di avere tutta
la musica che si desidera
in modo veloce e gratuito,
e nessuno ci può rinun-
ciare; fatta eccezione per
i fans sfegatati che desi-
derano avere tra le loro
mani una copia originale,
e per far si che questo ac-
cada non badano a spese.
Serena Danese
La musica è terapeutica,
è scientificamente provato
13
TERRAMIA
14 LUGLIO 2010
I piccoli ateneidestinati a soffrire
Dal momento del suo in-sediamento, il nostrogoverno ha attuato una
politica a costo zero, l’unica checonosce, probabilmente: quelladel taglio. Si taglia dappertutto:nella Pubblica Amministra-zione, in ambito sanitario,nell’ambito dell’informazione(anche se più di taglio, li si parladi bavaglio) e nell’ambito dellacultura, vale a dire nel settorescuola e in quello universitario.A Montecitorio un po’ meno:forse li c’è divieto di potatura?Una politica osannata da alcuni,vituperata da altri. E che nontarda a destare diffuse preoccu-pazioni. Ciononostante, i nostrigovernanti ci rassicurano, ci in-vitano a non aver timori. Anchel’evidenza non li sconvolge: in-fondo, se c’è un terremoto ci di-cono che può far bene per idolori alla schiena meglio diuna cintura vibro massaggiantee uno tsunami ha effetti beneficial pari di una vasca idromassag-gio. Ciò che preoccupa, è so-prattutto il settore universitario:li si procede, soprattutto ultima-mente, a vere e proprie aratureincondizionate. A risentirnesono, soprattutto, i piccoli ate-nei che con grandi sforzi sonoriusciti comunque a rimanere inpiedi e a forgiare professionalitàvalide e idonee a reggere lesfide competitive provenientidal mercato del lavoro. Una po-tatura che riguarda anche l’ate-neo lucano, per il quale èprevista la chiusura nell’annoaccademico 2010/2011 di duecorsi di laurea: Scienze dellaComunicazione, corso di laureache ha preso vita nel 2000, eLingue e culture moderne euro-pee, storico corso di studio cheha inaugurato l’attività accade-mica della nostra università lu-cana. Un colpo di scure per
questi corsi che nel tempo hannovisto diminuire sensibilmente ilnumero di iscritti. E per questo, bi-sogna “tagliare”. “Una politica spropositata- af-ferma A. studentessa dell’Unibas-che rischia di portare alla chiusuradi ulteriori corsi di laurea, non solonel polo umanistico, se non sitrova una reale e concreta solu-zione. Cosa ne sarà di noi stu-denti? Certo, i corsi universitari dachiudere diverranno ad “esauri-mento”, quindi, rimane salva lapossibilità di continuare. Ma cosaracconteremo un domani ad uncolloquio di lavoro? Che ci siamo
laureati in un’università fantasma? Èinconcepibile- conclude ironica-mente”. Una polemica e una pauradiffuse, che innervano tutto il territo-rio nazionale, oltre la nostra ridottasituazione locale. Dal 13 luglio inpoi, fino alla fine della sessioneestiva, la prima università di Roma,La Sapienza, ha deciso di protestarein modo davvero singolare: gli esamisi sosterranno a partire dalle 21 disera fino alle 5 del mattino succes-sivo. Una forma di dissenso checoinvolge tutto il personale universi-tario, disposto ad esprimere contra-rietà (anche se non retribuiti perquell’insolito orario di lavoro) contro
Il governo taglia? Noi ricercatori
“tagliamo la corda”!
questa politica ritenutaormai da tutti dissennata.Insomma, questa politicaproprio non s’ha da fare.Soprattutto nel settoredella cultura, che da tempoimmemore, ormai, ci con-traddistingue. Anche per-ché se il governo dovessecontinuare a tagliare, so-prattutto nelle università,allora saranno i ricercatoria tagliare la corda.
Luca Arlotto
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O14 LUGLIO 2010
14 La bibita che può creare una dipendenza
E’ successo a una donna
americana
Luca Arlotto
Di notizie strane
ve ne sono tante:
la rete ne è piena
zeppa. Come quest’ul-
tima che riguarda una
donna ha dovuto sotto-
porsi a cure e terapie per
“dipendenza da Coca
Cola”. Strano ma vero
Lisa McKay, giovane
americana venticin-
quenne, è arrivata a bere
20 lattine di Coca Cola al
giorno.
Una dipendenza radicata
che, addirittura, la co-
stringeva ad alzarsi nel
cuore della notte per an-
dare a berne una lattina.
La donna a soli 24 anni è
arrivata a pesare 120
chili, quando è andata in
vacanza ha dovuto pre-
notare due posti sull'ae-
reo e dopo una piccola
passeggiata era costretta
a fermarsi perché a corto
di fiato.
Lisa, oggi in cura per di-
sintossicarsi da questa
strana forma di dipen-
denza, ha subito un inter-
vento allo stomaco ed ha
fatto sparire tutte le Coca
Cola in casa.
Lisa vive a Brandon, ha
perso quasi 63 chili e ha
dichiarato: "E 'stato molto
difficile smettere di bere
Coca Cola, avevo gravi
sintomi di astinenza
quando ho smesso" e an-
cora: "L'operazione allo
stomaco mi ha aiutata
molto, da allora non ho più sor-
seggiato una Coca Cola e mai lo
farò".
Dopo l'intervento chirurgico,
Lisa ha iniziato a mangiare di
meno: "Non mi rendevo conto
che lo zucchero di Coca Cola mi
faceva diventare così
grassa, più ne bevevo e
più ne desideravo dell'al-
tra”.
ingredienti :
• 5 o 6 patate
• 2 cipolle pomodori maturi
• pecorino grattugiato
• mollica di pane
• origano olio di frantoio
• sale
Sbucciate le patate ; lavatele e tagliatele a fette.
Mondate le cipolle e affettatele.Lavate i pomodori e affettateli .
Bagnate d’olio una teglia (ruoto)e disponetevi un primo strato
di patate,un secondo di cipolle,un terzo di pomodori;salate.Ir-
rorate ognuno di essi con un filo d’olio ed infine spolverate la
superfice con il formaggio,l’ origano e il pangrattato.
Cuocete in forno gia caldo per un’ ora circa.
consumare sia calda che fredda ma soprattutto mangiarla con
le persone amate
BUON APPETITO
RICETTEPatate arraganate
15
TE
RR
A M
ON
DIA
LE
14 LUGLIO 2010
Ipiù belli del mondo ne diven-
tano i padroni: non succede
sempre, dunque l'epilogo
della Coppa 2010 è anche un atto
di giustizia. Giusto che la Spagna
faccia perdere all'Olanda la terza
finale della sua storia: e se nel '74
e nel '78 gli Oranje avevano
smarrito un mondiale che vice-
versa sarebbe stato loro di diritto,
stavolta hanno saputo quasi solo
picchiare. La squadra di Del Bo-
sque firma così una clamorosa
doppietta: Europeo più Mon-
diale, come in passato avevano
saputo fare solo Germania e
Francia; mentre l’Olanda si con-
ferma nel ruolo di bellissima per-
dente. E’ vero che sulla sconfitta
olandese pesa un grave errore di
Robben, che però è stato anche
una parata miracolosa di Iker Ca-
sillas, capitano e migliore in
campo, colui che alla fine ha al-
zato il trofeo tutto d'oro: non ac-
cadeva dal 1982 che un portiere
lo sollevasse, quella volta era
toccato ad un certo Dino Zoff.
Era, guarda caso, un altro 11 lu-
glio e c'entrava anche allora la
Spagna..... La partita è stata tosta
dall’inizio, equilibrata, ed è di-
ventata vibrante con il passare
dei minuti, quando la stanchezza
ha aperto gli spazi e le difese. Al-
lora le occasioni sono arrivate.
Tante, ma non concretizzate.
Gli spagnoli partono a razzo, E
va vicino al gol due volte. La
Spagna continua a spingere, vede
le crepe che si aprono in mezzo
alla difesa arancione che si apre
ad ogni affondo. Vulnerabile da
non crederci. Il primo quarto
d’ora è tutto Spagna, dunque, che
però, come spesso le accade, non
concretizza quanto creato. Dopo
aver resistito con il fiato sospeso,
l’Olanda riemerge, con grande
grinta e spirito agonistico (forse
troppo!), per cui la partita si rie-
quilibra. Dopo l’intervallo, la
gara stenta a decollare: poco cal-
cio, tanti calci. Fino a quando
Robben non sbaglia l’occasione
della sua vita e Casillas fa la pa-
rata della vita. La gara è bruttina,
Campeones..... la Spagna sul tetto del mondo
La nazionale di Del Bosque batte 1-0 l'Olanda a Johannesburg
e conquista la Coppa, impresa che non le era mai riuscita in passato
giocata soprattutto sui nervi. Dura, spi-
golosa. C’è anche paura, adesso, perché
un errore può essere fatale. E così si ar-
riva ai supplementari. La stanchezza di-
venta un fattore. E rende la gara
divertente. Perché le squadre si allun-
gano, la lucidità viene meno, gli spazi si
aprono: tante occasioni mancate, fino al
gol di Iniesta, quello che regala alla Spa-
gna il suo sogno mondiale.
Mai, nella sua storia, la Spagna era riu-
scita ad arrivare tra le prime tre. E dopo
80 anni di mondiale, ecco un nome
nuovo che permette alla vecchia Europa
di superare il Sudamerica (10 a 9), e tra
quattro anni in Brasile ci sarà l'occasione
per una rivincita. Anche se poi, a ben
guardare, poche squadre sono più "suda-
mericane" (per gioco) di questa Spagna,
che se non diventa leziosa è irresistibile.
Aveva perso la prima gara contro la pic-
cola Svizzera, eppure ha saputo trovare
il passo magnifico che le aveva per-
messo di vincere l'Europeo due anni fa:
dunque, il mondiale sudafricano rappre-
senta la migliore evoluzione possibile
del percorso. E quando vincono i più
bravi, e i più belli, c'è solo da essere con-
tenti.
E con la finale si è chiuso
anche il mese più bello che la
storia del calcio possa vi-
vere.... e fortuna che i mon-
diali ci sono ogni quattro anni.
Un Campionato del Mondo di
calcio è qualcosa di unico:
dribbling e passione, gol e po-
litica, tiri in porta e società.
Difficile discuterne separata-
mente: certo è che se un cam-
pionato del mondo ha avuto
senso, e ragione di esistere, e
motivo di essere giocato, que-
sto primo mondiale in Africa
ha avuto senso, ragione e mo-
tivo più di tutti gli altri pas-
sati. Il calcio è un gioco di
popoli, ed è lo sport più bello
al mondo anche per questo.
Razzismo e antirazzismo,
apartheid, segregazione e in-
tegrazione, progresso, fratel-
lanza: Sudafrica 2010 ci ha
tenuto vivi non solo con
Messi o Rooney, Xavi o
Sneijder, Buffon o Canna-
varo, Robben o Iniesta. Questo
primo mondiale in terra
d’Africa ci ha portato a diretto
contatto con realtà che spesso
ci rifiutiamo di considerare,
che pensiamo troppo lontane
per riguardarci. Abbiamo par-
lato di Soweto, di Mandela, di
Robben Island, delle rivolte
razziali. ll calcio, alla fine della
sua sessantaquattresima partita
e del suo trionfo tutto europeo,
messe a tacere le milioni di vu-
vuzelas che ci hanno accompa-
gnato, si spera ci abbia
comunque lasciato più consa-
pevoli, e portati un po' più vi-
cini a quello che chiamiamo
Terzo Mondo.....
Non ci resta che augurarci l’ar-
rivederci in Brasile, nella spe-
ranza che spenti i riflettori sul
Sudafrica e zittite le vuvuzelas,
non ci si dimentichi di questo
immenso e meraviglioso conti-
nente....
Loredana Romanelli
14 LUGLIO 2010
16L
A N
OS
TR
A E
STA
TE
Tanti granelli tra le pagine
I libri da leggere sotto l’ombrellone
non fanno mai male, ma ci rilassano molto
Michela Di Palma
Niente scuse. In
estate il tempo di-
venta patrimonio
dell’umanità. Le ferie sono
riposo e rinascita. Ma la
sabbia va accompagnata a
qualcosa che non ci trasporti
nella noia delle ore trascorse
al cospetto del mare. Leg-
gere fa bene alla salute, per
lo meno a quella dello spi-
rito. TERRA ha stilato un
piccolo elenco, molto perso-
nale, dei libri più amati
nell’ultimo periodo. Ro-
manzi contemporanei, lievi,
commoventi o singolari.
Partiamo. “Il giardino delle
favorite”, di Katie Hickman,
attraverso le sue pagine,
mette in atto un rapimento
bello e buono ai “danni” del
lettore, perché dalla Costan-
tinopoli dipinta non si vor-
rebbe più tornare indietro.
Due storie parallele, due
mondi agli antipodi. Una
studiosa di Oxford scova
tracce di un amore infranto
tra la schiava di un harem ed
un commerciante europeo,
in un contesto fatto di pas-
sioni e ambiguità. “La casa
di vetro”, di Simon Mawer,
ci trasporta invece nella Ce-
coslovacchia del nazional-
socialismo. Una storia
struggente che ruota attorno
agli amori e ai contrasti vis-
suti da una ricca famiglia.
Fa da sfondo il celebre edi-
ficio di vetro e acciaio, casa
Tugendhat, capolavoro d’ar-
chitettura moderna del ge-
niale Mies van der Rohe.
“La tredicesima storia” è
quasi una favola per adulti:
Diane Setterfield si diverte
a sorprendere il lettore, pa-
gina dopo pagina, narrando
le vicende inquietanti vis-
sute dalla protagonista, una
scrittrice ormai anziana e di
fama mondiale che si serve
di una giovane biografa per
le sue memorie capaci di turbare il
cuore del lettore. Titolo e romanzo
insolito, invece, per Brunonia
Barry: “La lettrice bugiarda”. La
protagonista, gemella di una so-
rella che non c’è più, rivive le
gesta della sua pittoresca famiglia,
in una Salem da sempre associata
al fenomeno delle streghe. Figure
di spicco, le “lettrici di pizzo” che
nelle trame di un tessuto leggono
il futuro. Il finale è una gran sor-
presa. Per chi ama i racconti brevi
ma scalzanti, Stefano Benni per-
mane nella missione di portare alla
riflessione il lettore, provocando
sorrisi amari o ricche risate. Uno
dei suoi libri più spiazzanti, “La
grammatica di Dio”, è un conden-
sato di episodi inverosimili con un
comune denominatore: il senso
delle vita. Ancora un romanzo che
in realtà è un piccolo racconto,
quello di Susanna Tamaro: il suo
“Luisito” è una storia d’amore,
come recita il sottotitolo. Quella
tra una maestra in pensione, un pò
sola, un pò malinconica, che trova
uno splendido pappagallo abban-
donato tra i rifiuti di un cassonetto.
Ne nascerà una esemplare storia
d’amicizia e rispetto per gli ani-
mali che vuol essere una lezione
per il genere umano. E l’amicizia
e l’amore si fondono nel romanzo
di Margaret Mazzantini, “Venuto
al mondo”, opera che le è valso il
Campiello 2009. Una narrazione
dolce e amara che vede al centro di
tutto il desiderio di maternità che
si trasforma, infine, in necessità a
tutti i costi, da ottenere con le un-
ghie e con i denti. Barcellona nel
cuore, ancora una volta, per Carlos
Ruiz Zafon, scrittore dal successo
inarrestabile che continua a stre-
gare eserciti di lettori; con “Ma-
rina”, uno dei suoi romanzi più
suggestivi, ci fa vivere l’adole-
scenza e poi la maturità del prota-
gonista, Oscar, attraverso
un’immaginazione allo stato puro,
tra misteri, tormenti e amore per la
conoscenza. Ancora, il giovane
Alessandro D’Avenia - professore
di letteratura, emigrato da Pa-
lermo, in un liceo milanese - al suo
primo romanzo, “Bianca come il
latte, rossa come il sangue”, tratta
il tema della scuola e dei suoi tanti
conflitti. L’adolescenza come mo-
tore di una storia che vede al cen-
tro di tutto l’amicizia tra il
protagonista, uno studente, ed il
suo insegnante prima
osteggiato con noia poi
preso ad esempio, com-
plice un amore silen-
zioso e poi perduto
vissuto dal ragazzo. Per
chi ama la leggerezza di
quei libri che restano
nel cuore, consigliamo
“Tre settimane, un
mondo”, romanzo auto-
biografico scritto a
quattro mani da Nicho-
las Sparks e dal fratello
Micah. I due si ritro-
vano a condividere un
lungo tour in giro per il
mondo. I ricordi della
loro infanzia, a tratti
esilarante a tratti dura,
rivivono nella mente dei
protagonisti e diventano
pagine di un libro in-
tenso e soave.
Dieci libri per una va-
canza di dieci giorni.
Forse un pò troppo. Ma
che piacere indugiare
tra le pagine di un buon
romanzo. Buona estate
tra i libri.
L'Aquila non può crollare:
è una città che sa volare
1714 LUGLIO 2010
Roma. In questa frase, impressa sulla ma-
glietta di uno dei manifestanti, è
espressa la rabbia dei terremotati aqui-
lani. Un corteo che, partendo da piazza Venezia,
voleva spingersi fin sotto al Parlamento: un
cammino sbarrato dal tempestivo arrivo delle
forze dell’ordine. Momenti di acuta tensione,
dunque: lancio di bottiglie, spintoni e manga-
nellate. Il tutto per aver espresso il proprio dis-
senso rispetto ad una situazione di fatto, che
vede “per i Parlamentari pensioni d’oro e per
gli aquilani le macerie”.
Un atto di barbarie, per molti, che non trova
giustificazione in un regime democratico come
il nostro.
Cosa rimane, quindi, del diritto alla libera ma-
nifestazione del pensiero: solo macerie?
LUCA ARLOTTO
TRAMA DEL FILM SOLOMON KANE:
SOLOMON KANE è un brutale guerriero armato di pistole
e spada. Lui e i suoi uomini sono assassini assetati di san-
gue che combattono per l'Inghilterra guerra dopo guerra,
in ogni continente. All'inizio della storia, Kane e la sua
banda di saccheggiatori si stanno aprendo una sangui-
nosa strada attraverso le orde di difensori di una esotica
città del nord Africa. Ma quando Kane decide di attaccare
un misterioso castello e di saccheggiarne le ricchezze, la
sua missione prende una piega nefasta. Uno ad uno gli
uomini di Kane vengono uccisi da creature demoniache
fino a che non rimane lui solo a combattere con il Mietitore
del Diavolo.
Sala: 1 Posti a sedere:284Twilight Saga: EclipseOrari: 18.30 21.00
Sala: 2 Posti a sedere:193La papessaOrari: 18.30 21.30
Sala: 3 Posti a sedere: 193A-TeamOrari: 20.00 22.15
Sala: 4 Posti a sedere: 193Toy Story 3 - La grande fugaOrari: 17.30 19.45 22.00
Sala: 5 Posti a sedere: 204Twilight Saga: EclipseOrari: 19.15 21.45
Sala: 6 Posti a sedere: 174Toy Story 3 - La grande fugaProiezione in : 3DOrari: 17.00 19.15 21.30
Sala: 7 Posti a sedere: 48Poliziotti FuoriOrari: 17.30 20.00 22.30
PROGRAMMAZIONE CINEMATOGRAFICA MULTISALA RANIERI
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1814 LUGLIO 2010
Loredana Romanelli
vengono tarpate le ali;
ritorneremmo indietro
nel tempo, quando i dis-
sidenti e coloro che
avevano il coraggio di
esprimere le proprie
idee venivano arrestati
o mandati al confino;
probabilmente sprofon-
deremmo in un era di
oscurantismo.... Ma
dalla storia si impara...
Ecco perché non ci
resta che sperare nel
buon senso dei nostri
parlamentari, del Presi-
dente della Repubblica
e nella voglia di libertà
di tutti quei cittadini
che continueranno a
protestare contro un de-
creto che potrebbe es-
sere il primo passo
verso l’irreggimenta-
zione della società ita-
liana!
emittenti televisive nazionali,
mediante gli sbocchi alle televi-
sioni pubbliche e le sue parteci-
pazioni ai media privati", si
legge nel rapporto del 2009,
dove si ricorda anche che "il
primo ministro è il principale
azionista di Mediaset, di Mon-
dadori ed è principale azionista
anche della più grande conces-
sionaria di pubblicità italiana
Publitalia". A questo punto ver-
rebbe da chiedersi perché Ber-
lusconi vorrebbe eliminare
definitivamente quel po di
stampa libera che ancora ab-
biamo.... Intanto, Lui, tranquillo
e sereno disegna la road map da
seguire per approvare il ddl
entro agosto: incassare l'assenso
dei finiani (che sono irremovi-
bili sugli emendamenti) e poi
puntare diritto al Colle, dove
spuntare un sì pieno di Napoli-
tano sugli emendamenti. Il voto:
dibattito pieno, senza fiducia, se
dal capo dello Stato arriva il via
libera, o la fiducia se il presi-
Legge-bavaglio, Berlusconi accelera
Stampa libera? No gra-
zie..... Sembra questo il
titolo di un romanzo
estivo da scrivere, se solo fosse
possibile, sull’Italia di questa
strana estate..... E mentre il
Premier si appresta ad imbava-
gliare la stampa, il rapporto
2010 di “Freedom House”, or-
ganizzazione indipendente Usa
fondata nel 1941 per garantire
nel mondo le libertà fondamen-
tali di ogni individuo, ci in-
forma che l'Italia è un paese la
cui stampa è parzialmente li-
bera (ma va?), come il Suda-
frica, le Filippine, il Congo, la
Thailandia e il Nepal, e che
siamo classificati al 72esimo
posto nel mondo, dopo Israele,
Grecia e Cile, ma anche, come
se non bastasse Suriname, Tri-
nidad e Tobago. "La libertà
d'espressione è fondamentale
per tutte le altre libertà. L'ordi-
namento legislativo, le elezioni
libere, i diritti delle minoranze,
la libertà d'associazione, e un
governo responsabile dipen-
dono da una libertà di stampa
che può mettere in pratica la
sua funzione di controllo e vi-
gilanza", ha detto Jennifer
Windsor, direttore esecutivo di
Freedom House. I paesi con
una maggiore libertà di stampa
sono, secondo il rapporto 2010,
le civilissime democrazie scan-
dinave: la Finlandia, l'Islanda,
la Norvegia e la Svezia sono ai
primi posti, mentre, come
detto, l’Italia è il fanalino di
coda dei paesi occidentali se-
guita solo dalla Turchia! C’è
da dire, ad onor del vero, che
fino al 2003 la stampa italiana
era considerata libera, ma a
partire dal 2004, Freedom
House ha relegato l'Italia nel
gruppo dei paesi di fascia B.
"Il ritorno al potere di Berlu-
sconi nell'aprile 2008 gli ha
permesso nuovamente di poter
controllare fino al 90% delle
dente si chiude a riccio e man-
tiene il no a qualsiasi lascia-
passare preventivo. E questo
nonostante lo sconcertante rap-
porto di Freedom House e le
proteste dell’OSCE, nono-
stante dell'Europa: nella nota
dell'European Writers Council,
la federazione che raccoglie 60
sindacati degli scrittori di 33
paesi, si esprime "profondo
sconcerto" sul ddl. Che, se ap-
provato, metterebbe "in discus-
sione la libertà d'informazione
e d'espressione in Italia". Ma in
fondo cosa importa? Certo, se
il ddl venisse approvato i gior-
nalisti non potrebbero più fare
il loro mestiere.... per non par-
lare delle forze dell’ordine e
dei magistrati, che si trovereb-
bero a dover chiedere “la gra-
zia” per poter fare il loro
lavoro! La stampa in Italia è
già parzialmente libera, se do-
vesse passare il ddl ci ritrove-
remmo nelle condizioni di quei
paesi in cui, a chi dice la verità
L’obiettivo è approvare il ddl entro
la prima settimana di agosto
Il 7 luglio si sono svolti i funerali dell’emerito avvocato Gianfranco Giu-
liani, colpito da un infarto fulminante qualche ora prima, nella cattedrale
San Gerardo di Potenza.
Lo stuolo degli avvocati e dei cittadini che si è unito attorno alla bara per
un ultimo saluto è la dimostrazione lampante dell’affetto, della riconoscenza,
della grande stima e rispetto per questo galantuomo.
L’avvocato Gianfranco Giuliani ha lasciato traccia nel suo percorso umano
e professionale di rara ed efficace competenza, di vero giurista e di serietà
congiunta a onestà, rettitudine, precisione e impegno che rendevano ecce-
zionali ed uniche le sue doti. Se poi si aggiunge che nonostante la levatura
giuridica era anche un uomo dalle caratteristiche di semplicità, di disponi-
bilità e di distinta comprensione, si capisce il motivo del rimpianto per la
dipartita di questo Maestro del diritto e delle preclare virtù di saggezza.
L’avvocato Gianfranco Giuliani aveva le virtù e le doti tramandate dall’an-
tico autorevole zio avvocato Enrico Vita che con la moglie Giovanna Vita,
altresì avvocato, professoressa di lettere prima alla scuola Media Luigi La
Vista, poi dell’Istituto Tecnico per Geometri Leonardo da Vinci di Potenza
negli anni ’50 infine ispettrice del Ministero della Pubblica Istruzione.
Lo studio legale recepito dall’avv. Gianfranco Giuliani, dagli zii Vita, è la
dimostrazione lampante non di una tradizione baronale quanto di una antica
arte dell’essere, con impegno e professionalità, vera elìte di quei valori che
ora sono in via di estinzione.
Perché scrivere, commemorare e lodare un personaggio pubblico afferma-
tosi per una brillante carriera già dal 1950, appena laureato all’Università
di Bari? In un’epoca in cui vi è un appiattimento generale, un livellamento
culturale, sociale e civile, chi proviene da una vera baronia, quella della fa-
miglia avv. Enrico e professoressa Giovanna Vita, è una stella del firma-
mento nel buio delle tenebre. Per competenza, signorilità, onestà, semplicità
– senza mai scendere a compromessi – l’avvocato Gianfranco Giuliani era
di una statura senza pari.
Considerava il suo cliente, una persona, un Uomo che nel desiderio di in-
contrarla non era una mucca da mungere e da spremere, ma di assistenza
tecnica e giuridica. E i consigli li elargiva senza irritazione o briosità, anche
per i colleghi che con umiltà gli si rivolgevano.
Un maestro, un docente un galantuomo piange Potenza che è andato via
senza scalpore, senza i riflettori delle luci.
Amava leggere, a parte l’aggiornamento costante in materia di leggi, norme,
decreti (la biblioteca dell’avvocato Vita contempla pandectae e testi del-
l’epoca giustinianea) , anche gli articoli dello scrivente – che apprezzava
molto – pubblicati sulla stampa locale. E ove gli fossero sfuggiti ne chie-
deva copia. Poi lo ha stimolato a laurearsi in giurisprudenza anche se in età
avanzata. Era di una semplicità e genuinità uniche.
Senza montature o prosopopea di chi, con distacco e superbia, ti guarda
dall’alto in basso, ti chiedeva di correggere, approvare o modificare i suoi
ricorsi. La modestia.
Tali attenzioni giovavano ad incoraggiare, a non temere, a non deflettere so-
prattutto quando tutti intorno a te sembrano scimmiottarti, farti ritenere un
poco di buono e a farti ancora credere nella giustizia.
Egli – da poco aveva riaperto lo studio legale nell’immobile a fianco della
Chiesa della SS.ma Trinità di Potenza nel quale aveva esercitato fino a prima
del terremoto e poi nel piazzale Luigi Rizzo vicino alla sede dell’odierno
tribunale. Aveva negli ultimi tempi molto sofferto per la perdita della figlia
Giovanna ed anche per questo era voluto ritornare in via Pretoria.
Nato nell’agosto del 1924, laureato a Bari nel 1950, aveva ottenuto anche il
riconoscimento dell’ambito attestato della Toga d’oro nel febbraio 2001 ed
era stato Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati.
A lui ha dedicato l’elogio commemorativo con immenso calore e commo-
zione dopo la conclusione del rito funebre, l’avv. Aldo Morlino, anche a
nome dei più giovani colleghi per l’apporto offerto alla loro preparazione e
alla soluzione dei dubbi.
Ancora un pensiero e un ricordo.
Egli, fratello del più pimpante notaio Pierluigi, già esponente di grosso ca-
libro nell’ex Democrazia Cristiana, non aveva mai cercato posizioni di pri-
vilegio o incarichi come normalmente avviene in questi tempi bui.
Vivere di luce propria e non per discendenza o collegamenti a corporazioni
o associazioni era quanto lo distingueva per umiltà e semplicità.
Tutta la città, a parte gli addetti all’amministrazione della giustizia, si è fer-
mata per rendere l’ultimo saluto al decano dei principi del foro potentino.
Tanto nel desiderio di estendere alla sorella, alla consorte e al caro figlio
Eduardo, alla nuora e ai nipoti i sensi della profonda stima e sincero affetto
elevando preghiere perché Iddio lo accolga nel suo regno. Per non dimenti-
care.
1914 LUGLIO 2010
Dati allarmanti sul lavoro nero
Un abbraccio e un ricordo
Tommaso Marcantonio
Gran parte della ricchezza italiana sfugge alla lente del Fisco. Nel 2008 il valore aggiunto prodotto nell'area del sommerso economico
è compreso tra un minimo di 255 e un massimo 275 miliardi di euro. Lo rileva l'Istat, aggiungendo che il peso dell'economia som-
mersa è compreso tra il 16,3% e il 17,5% del Pil (nel 2000 era tra 18,2 e 19,1%).
Tra il 2000 e il 2008 l'ammontare del valore aggiunto sommerso registra una tendenziale flessione, pur mostrando andamenti alterni: la
quota del sommerso economico sul Pil raggiunge il picco più alto (19,7%) nel 2001, per poi decrescere fino al 2007 (17,2%) e mostrare se-
gnali di ripresa nel 2008 (17,5%). La parte più rilevante del fenomeno dell'economia sommersa «è costituita dalla sottodichiarazione del fat-
turato e dal rigonfiamento dei costi impiegati nel processo di produzione del reddito. A livello settoriale l'evasione fiscale e contributiva è più
diffusa nei settori dell'agricoltura e dei servizi, ma è rilevante anche nell'industria. A tal proposito si registra un intervento del consigliere re-
gionale del Pdl Michele Napoli, secondo il quale “I dati economici forniscono cifre allarmanti sullo stato di salute dell’economia lucana.
Disoccupazione, soprattutto femminile, in aumento, posti di lavoro persi, prospettive, nell’immediato, incerte e fumose. Il problema mag-
giore – sottolinea Napoli – interessa, soprattutto, i giovani che non riescono a programmare il proprio futuro, atteso che la nostra regione
offre sempre meno opportunità.
La politica non è stata, evidentemente, in grado di fornire risposte adeguate per fronteggiare, con opportuni interventi, il problema occupa-
zionale in Basilicata e, al tempo stesso, sarebbe necessario fronteggiare ‘ muso duro’ l’altro fenomeno che sta divenendo vero contraltare ai
problemi di occupazione, quello costituito dal mercato nero del lavoro che, nella nostra regione si va espandendo in maniera preoccupante”.
“L’incertezza e le tante esitazioni nelle scelte politiche da adottare, alimentano. quindi, in maniera consistente, un sommerso che si annida
nei settori più svariati dell’economia, sottraendo risorse importanti per lo sviluppo del territorio. In Basilicata – dice Napoli - non è mai stata
attuata un’azione di controllo serrato per scongiurare, soprattutto nel settore agricolo, il fenomeno ‘dell’evasione lavorativa’. E’ necessario, a
questo punto, un cambio di rotta che dia una svolta importante su due fronti: attivare le norme e tutte le misure necessarie per favorire
‘l’emersione’ del sommerso, ponendo, in tal modo, le basi per uno sviluppo concreto della regione, investendo risorse per lo sviluppo indu-
striale. Sono opportune – conclude Napoli - iniziative che coinvolgano i diversi livelli istituzionali per promuovere azioni di concerto impor-
tanti e ramificate sul territorio, capaci di incidere drasticamente su quei fenomeni che condizionano ‘in nero’ il mercato del lavoro”.
Secondo Michele Napoli(Pdl) , il problema maggiore interessa, sopratutto,
i giovani che non riescono a programmare il proprio futuro
TE
RR
A S
PE
TTA
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LO
2014 LUGLIO 2010
Per Miss Potenza, oltre
alla fascia che la por-
terà a Salsomaggiore,
anche un gioiello Mi-
luna offerto dalla pro-
prietaria della
gioielleria 18 Karati di
Potenza.
Per partecipare alle se-
lezioni in programma,
le ragazze di età com-
presa tra i 18 anni (da
compiersi entro il 31
marzo 2011) e i 26
anni (da compiersi
entro il 31 dicembre
2010) possono iscri-
versi gratuitamente dal
s i t o
www.missitalia.rai . i t
oppure telefonare al
numero 348/1322191 e
contattare Teresa Pierri
– responsabile casting
Concorso nazionale
Miss Italia 2010 in Ba-
silicata.
Da ben 11 anni, Vincenzo Rus-
solillo rappresenta con orgo-
glio il territorio lucano in
qualità di agente unico per la
regione Basilicata. “E’ un tour
– ha detto Russolillo - che ci
porta in giro ma che restituisce
l’appagamento di chi fa questo
lavoro con passione e cura nel
ricercare le Miss che sapranno
Potenza esprimele sue miss
Conquista la fascia di
Miss Potenza nella
sua città, Francesca
Laus, 19 anni, e una passione
innata per la passerella. Su
16 ragazze in gara è la prima
finalista regionale del Con-
corso nazionale di Miss Italia
2010 in Basilicata, andrà a
Salsomaggiore. Si è aggiudi-
cata il titolo per aver convinto
la giuria mostrando con ele-
ganza, sulla passerella, una
personalità esclusiva, classe e
quel pizzico di esuberanza
che non guasta in questi casi.
Seconda classificata, Miss
Rocchetta, Laura Labella.
Terza classificata, Miss Peu-
geot, Maddalena Liguori.
Quarta classificata, Miss
Wella, Veronica Fasano.
L’evento è stato ospitato al
Pessolano Center – Iveco Pes-
solano in viale del Basento a
Potenza, grazie all’attenzione
rivolta da anni alla manifesta-
zione da parte del Cavalier
Nicola Pessolano. “La bel-
lezza trionfa – ha detto il cav.
Pessolano – ed è sempre un
onore ospitare e far sentire
l’evento di Miss Italia a casa
come accade, ormai da anni,
da Pessolano Center”. Prima
dell’inizio della serata, il
pubblico presente ha avuto
l’occasione di visitare il sa-
lone auto, gestito da uno staff
che rispecchia e riscontra le
esigenze anche della clientela
più giovane.
Due i presentatori della se-
rata: Eva Immediato e Angelo
Contaldo che hanno intro-
dotto le Miss in gara, valoriz-
zando l’evento per
l’appartenenza che raccon-
tano sul palco nei confronti di
un’avventura consolidata da
71 anni grazie allo storico pa-
tron del Concorso di Miss Ita-
lia Enzo Mirigliani e alla
figlia, Patrizia che ha eredi-
tato il testimone.
conquistare i palchi, superare
le selezioni e magari avvici-
narsi al successo”.
A sottolineare la grazia e
l’impegno dimostrato da tutte
le ragazze in gara è la respon-
sabile casting Teresa Pierri
che prima di ogni passerella
condivide con le spiranti regi-
nette consigli importanti.
Le selezioni di avvicinamento alla kermesse
di Salsomaggiore
Da sinistra Francesca Laus vincitrice della kermesse,Laura Labella, Maddalena Liguori e Veronica Fasano
La Basilicata raddoppia sul web. A più di un decennio dalla
nascita di basilicatanet, la presenza in Internet della Re-
gione, dal prossimo 22 luglio, si sdoppierà in due “galas-
sie” a cui punteranno i due domini storici della regione. La prima,
all’indirizzo www.regione.basilicata.it proporrà il portale istitu-
zionale della Regione Basilicata; la seconda, all’indirizzo
www.basilicatanet.it condurrà a un portale di informazione e ser-
vizi. Un modo per essere sempre più vicino alle esigenze dei cit-
tadini e per garantire la trasparenza della pubblica
amministrazione.
Un unico sistema I due portali saranno tra loro strettamente col-
legati. Non solo perché dalle di-
verse pagine sarà possibile
interrogare basi dati comuni e
perché in qualsiasi momento
della navigazione un solo click
consentirà di cambiare portale,
ma anche perché la parte alta di
entrambi i portali presenta una
barra di navigazione comune.
Una serie di servizi che l’utenza
ha mostrato di utilizzar e parti-
colarmente e elementi strategici
per la trasparenza saranno ac-
cessibili ugualmente e con le
stesse logiche sia dal portale
istituzionale che dal portale dei
servizi.
I nuovi portali, inoltre, sono
stati interamente progettati e
realizzati in base alle direttive
di accessibilità dei portali della
pubblica amministrazione.
Ogni elemento risponde alle in-
dicazioni date sulla presenza
degli enti on line, sulla facilità di utilizzo, sulle modalità di pro-
posizione.
Il Portale Istituzionale - www.regione.basilicata.it
Il portale istituzionale sarà la comune porta d’ingresso al sistema
della presenza della Regione Basilicata sul Web. Oltre a proporre
contenuti in evidenza tanto sulla vita politica dell’ente che sul-
l’attività amministrativa dei diversi dipartimenti, avrà funzione
di smistamento tra le pagine dedicate ai diversi organi istituzio-
nali della Regione, ossia Presidente della Regione, Consiglio e
Giunta. Tre diverse sezioni web per illustrare i programmi, le de-
cisioni, gli appuntamenti più importanti per la Regione.
La modalità di proposizione sarà quella dei folder (in uso a molti
applicativi informatici e molti siti web) in modo tale da riuscire
a dedicare spazi propri ed autonomi ad ogni singolo organo della
Regione (incluse pagine proprie per i diversi Dipartimenti) ma
mantenendo una visione unitaria e la facilità di passaggio da un
organo all’altro (ad esempio dalla Giunta al Consiglio, o dal Con-
siglio al Presidente della Regione) sempre e solo con un click.
Il portale garantirà accesso agli atti, sarà elemento di dialogo tra
informazione e cittadini, e conterrà una linea di informazione de-
dicata rappresentata dai comunicati degli Uffici Stampa di Giunta
e Consiglio regionali. Il Portale Territoriale - www.basilicatanet.it
Il portale territoriale, invece, proporrà notizie e servizi della Re-
gione Basilicata ma non solo, aprendosi a tutto ciò che appartiene
al territorio della Basilicata, a partire dagli altri enti locali, sulla
scia di quello che già oggi era Basilicatanet. L’aspetto multime-
diale del portale è fortemente potenziato e, sotto il profilo della
fruizione, si lavorerà per aree tematiche (Cittadini, imprese ecc).
Anche in questo caso si avrà un passaggio in un solo click al por-
tale istituzionale nelle sue diverse articolazioni.
La logica dell’infor-
mazione sarà quella
già consolidata sul
vecchio basilicatanet,
con accanto alle noti-
zie di fonte regionale,
tutte le altre di prove-
nienza dal territorio.
Nell’immediato (ossia
già dal prossimo set-
tembre)verranno im-
p l e m e n t a t i
collegamenti tra noti-
zie testuali, video e
audio e relativi atti,
nonché un sistema di
aggancio alle notizie
correlate.
Ugualmente sulla
nuova base sarà possi-
bile implementare
nuovi servizi, non solo
erogati direttamente
dalla Regione e dagli
altri enti, ma anche aperti al sistema delle imprese.
La nuova grafica
I nuovi portali avranno una grafica più leggera rispetto al prece-
dente e saranno meno affollati di contenuti. Lo scorrimento delle
pagine di presentazione sarà estremamente limitato, in modo da
presentare in un solo colpo d’occhio i principali contenuti pro-
posti. Pur in una unitarietà di logica di navigazione, vengono uti-
lizzati maggiormente i codici-colore per marcare le differenze
tra le diverse pagine.
La preview e il quiz “quanto sei lucano?”
Prima che i nuovi portali siano definitivamente on line sarà pos-
sibile, per gli utenti, accedere ad una prewiew. Ma bisognerà
“conquistarsi” questa possibilità rispondendo a 10 domande a ri-
sposta multipla sulla Basilicata. I risultati del quiz saranno poi
resi noti (in forma aggregata e anonima) dopo il definitivo lancio
dei portali.
21
MO
ND
O W
EB
14 LUGLIO 2010
Il portale della regionesi cambia d’abito
I domini storici regione.basilicata.it e basilicatanet.it punteranno a portali diversi:
il primo sarà quello istituzionale, il secondo resterà quello territoriale e di servizio
14 LUGLIO 2010
22LIBERARTE
Attilio Selva, un triestino a Roma
Una raffinata mostra nella casa-museo
Pietro Canonica a Villa Borghese
Michele De Luca
Nel centro di Roma, nel-
l’elegante e compassato
quartiere Prati, ed esatta-
mente a Piazza dei Quiriti (a
metà strada tra il biondo Tevere e
il Vaticano), sorge una fontana
bellissima, che forse oggi solo in
pochi notano, perché un po’ ap-
partata e nascosta dai pini e i ci-
pressi che la circondano; la
fontana è sorretta da quattro fi-
gure femminili nude, sedute, con
le braccia sollevate a sorreggere
una vasca sormontata da una
grande pigna da cui sgorga l’ac-
qua. Sono donne procaci e miste-
riose, dai tratti vagamente
orientaleggianti, da cui emana
una straordinaria sensualità, che
turbarono i sonni dei benbensanti
abitanti del quartiere, i quali le
trovarono troppo conturbanti e
addirittura oscene. E infatti al suo
apparire l’opera, realizzata tra il
1924 e il 1928 su commissione
comunale dallo scultore triestino
Attilio Selva (Trieste 1888 –
Roma 1970), fece scandalo, su-
scitando le vibrate proteste dei
cattolici della vicina chiesa di
San Gioacchino, i quali denun-
ciarono “la sconcia esibizione di
quattro prostitute effigiate nella
più indecente delle pose”. Oggi
invece la fontana rappresenta una
delle rare testimonianze di stile
déco a Roma, stile che Selva ha
in realtà anticipato fondendo, già
negli anni Dieci, suggestioni sim-
boliste e secessioniste con spunti
mutuati dalla statuaria egizia e
indiana. Alla figura ed all’opera
di Selva, scultore vigoroso e
colto, dopo un’antologica di due
anni fa’ alla Galleria Francesca
Antonacci di Via Margutta, viene
ora dedicata una raffinata mostra
che assume un fascino particolare
per la sua location – come ama
dirsi oggi – in una casa-museo tra
le più affascinanti della capitale,
e cioè in quella che fu l’abita-
zione, ricca di memorie e di “pre-
senze”, ed ora anche stracolmo
museo dello scultore Pietro Ca-
nonica, appartato nel verde di Villa
Borghese, di fronte alla coreogra-
fica Piazza di Siena, legata ai suc-
cessi ippici dei mitici fratelli
D’Inzeo. La mostra (promossa dalla
Sovrintendenza ai Beni Culturali
del Comune di Roma ed ideata
dall’Associazione amici di Villa
Strohl-fern , crocevia in quei tempi
d’ogni forma
d’arte, dove
Selva ha
avuto uno stu-
dio dal 1910
al 1929) con-
siste in una
scarna, quanto
rappresenta-
tiva selezione,
curata da Gio-
vanna Cate-
rina de Feo, di
sculture in bronzo e gesso, disegni
e materiali d’archivio provenienti
dallo studio dello scultore triestino,
messi a disposizione dalla famiglia.
Il suo percorso si sviluppa illu-
strando il lungo ed intenso lavoro
creativo dell’artista, dall’essenziale
immediatezza dei disegni ad alcuni
piccoli bozzetti, alle sculture. Tra i
disegni - scelti tra le bellissime fi-
gure di donna eseguite con gesto si-
curo e con un unico tratto a
carboncino su carta da spolvero -
spiccano quello per “Enigma” (la
sua scultura più famosa che può es-
sere ammirata nelle sale della Gal-
leria Nazionale d’Arte Moderna
sempre a Roma) e il grande disegno
per il progetto del concorso per la
fontana di Piazza dei Quiriti, con le
Cariatidi disegnate ancora casta-
mente vestite, caratteristica che
scomparirà, come s’è ricordato,
nella realizzazione finale che su-
scitò sì grande scandalo, tanto da
costringere lo scultore, non senza
una sottile ironia a discolparsi, di-
cendo: “Quale male avrei fatto io a
produrre nelle giuste fattezze le
forme della nostra
progenitrice Eva,
che fu destinata da
Dio nel paradiso
terrestre senza nem-
meno un paio di
mutande”.
Nato dunque a
Trieste nel 1888
e, quindi, di na-
zionalità austriaca,
ma irredentista con-
vinto e da sempre,
Selva compie il suo primo appren-
distato presso Leonardo Bistolfi, lo
scultore torinese che, almeno sino
alla metà degli anni Dieci, può es-
sere considerato l’espressione più
avanzata della scultura italiana.
Poco più che ventenne, nel 1909,
vince il Premio Rittmayer che gli
consente dal 1910 di trasferirsi a
Roma, dove incontra numerosi ar-
tisti, tra i quali Arturo Martini (in
mostra sono esposte in originale al-
cune sue interessanti lettere), il pit-
tore parmense Amedeo Bocchi,
Cipriano Efisio Oppo, Nino e Pa-
squarosa Bertoletti (artisti che in-
trattengono anche un duraturo
rapporto con Anticoli) e la futura
moglie, la modella anticolana Nata-
lina Toppi. Esponente di spicco
nelle mostre degli Ama-
tori e Cultori di Belle
Arti (nel 1914 espone il
Ritratto di Augusta ac-
quisito dalla Galleria
Comunale d’Arte Mo-
derna di Roma) e nella
Terza e Quarta mostra
della Secessione, con la
guerra alle porte, segue
l’addestramento militare
a Roma e parte volonta-
rio con l’esercito italiano
combattendo valorosa-
mente sul Carso. Nel
1918 partecipa a Zurigo
alla mostra internazio-
nale degli artisti bellige-
ranti e nello stesso anno
all’esposizione alla Ca-
sina del Pincio, allestita
dal critico Carlo Tri-
denti, da Marcello Pia-
centini e Antonio
Maraini. Nel dopoguerra
prende parte ad alcune
edizioni della Biennale
di Venezia e nel 1921
alla Prima Biennale ro-
mana e presenta
“Enigma”. A proposito
della quale sriveva entu-
siasticamente Oppo, il
quale aveva prima la-
mentato la sua iugosla-
viofilia: “Ora una delle
cose più piacevoli e bene
impressionanti del-
l’odierna maniera di
Selva è proprio la deli-
berata volontà di cac-
ciare quella che era una
esteriore appiccicatura
stilistica per ritrovare la
fondamentale essenza
della plastica sana e car-
nosa propria della scul-
tura italiana”.
14 LUGLIO 2010
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