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Terra di Basilicata

Date post: 24-Mar-2016
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Periodico free press
24
MA... IL MARE E’ SEMPRE PIU’ BLU... Cutullè pagine 2 - 3 VOLATA FINALE PER SALSOMAGGIORE L’ULTIMA SFIDA NEL CAMPO DEL LAVORO SI VESTE A NUOVO IL PORTALE DELLA REGIONE METTERE INSIEME LE RAPPRESENTANZE DEL CAPOLUOGO PER UNA LEGGE SPECIALE UNIVERSITA’ POCHI SPICCIOLI Settimanale Freepress MERCOLEDI’ 14 LUGLIO 2010 ANNO III N. 9 Direttore ANTONIO SAVINO VIA ANCONA E VIA A. VIVIANI 15/27 POTENZA VERDE SPERANZA Di Palma pagine 10 - 11 Zappacosta pagina 4 - 5 Marganella pagina 8 pagina 20 PER LA TUA PUBBLICITA’ CHIAMA 0971 1973010 CELL. 320 1813033 email: [email protected] a pagina 21 Arlotto pagina 13 La redazione di Terra Di Basilicata va in vacanza e ri- prenderà le pubbli- cazioni il primo settembre. Auguriamo buone vacanze ai nostri lettori
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Page 1: Terra di Basilicata

MA... IL MARE E’ SEMPRE

PIU’ BLU...

Cutullè pagine 2 - 3

VOLATA FINALE

PER SALSOMAGGIORE

L’ULTIMA SFIDA NEL CAMPO

DEL LAVORO

SI VESTE A NUOVO IL PORTALE DELLA REGIONE

METTERE INSIEME LE RAPPRESENTANZE

DEL CAPOLUOGO PER UNA LEGGE SPECIALE

UNIVERSITA’POCHI SPICCIOLI

Settimanale Freepress

MERCOLEDI’ 14 LUGLIO 2010

ANNO III N. 9

Direttore

ANTONIO SAVINO

VIA ANCONA E VIA A. VIVIANI 15/27 POTENZA

VERDE SPERANZA

Di Palma pagine 10 - 11

Zappacosta pagina 4 - 5

Marganella pagina 8

pagina 20

PER LA TUA PUBBLICITA’ CHIAMA 0971 1973010 CELL. 320 1813033 email: [email protected]

a pagina 21

Arlotto pagina 13

La redazione diTerra Di Basilicatava in vacanza e ri-prenderà le pubbli-cazioni il primosettembre. Auguriamo buonevacanze ai nostrilettori

Page 2: Terra di Basilicata

CO

SE

D’O

GG

I14 LUGLIO 2010

2 Maratea: la perla Turisti coast

Il nostro viaggio tra i luoghi

lucani di balneazione prose-

gue sul versante tirrenico

dove domina incontrastato il co-

mune di Maratea. Per i suoi pit-

toreschi paesaggi costieri e

montani e per le peculiarità arti-

stiche e storiche, Maratea è una

delle principali mete turistiche

della regione, tanto da essere so-

prannominata la perla del Tir-

reno. Non tutti forse sanno che il

10 dicembre 1990 il presidente

della Repubblica Francesco Cos-

siga ha insignito questo comune

con il titolo onorifico di "Città",

riconoscendo la sua bellezza pae-

saggistica e artistica.

Lo scorso 15 giugno, dopo un’in-

terruzione durata alcuni anni, è

stato attuato il servizio di pulizia

delle acque superficiali antistanti

la costa per rendere ancora più

gradevole l’immersione nelle

acque di questo splendido mare

che, anche nel 2010, ha conqui-

stato la tanto ambita bandiera

blu. Il paesaggio costiero di Ma-

ratea è tipicamente mediterraneo:

un magnifico alternarsi di ripide

falesie, promontori a picco sul

mare, minuscoli lembi di sabbia

lambiti da un mare cristallino.

Sono proprio queste sue peculia-

rità ad attirare ogni anno centi-

naia di turisti italiani e stranieri.

Ma qual è la situazione attuale di

Maratea? Cosa ha programmato

il Comune per rendere ancora più

piacevole la permanenza dei vil-

leggianti?Abbiamo raggiunto te-

lefonicamente una responsabile

dell’Azienda di Promozione Tu-

ristica di Maratea.

É iniziata a pieno regime la stagione turistica?“Si, già dal mese di giugno rice-viamo molti turisti. Come ognianno, inizialmente si tratta di vil-leggianti che si fermano solo nelfine settimana. Seguendo unatendenza ormai in atto da anni,sarà nei mesi di luglio e di ago-sto che i turisti si fermeranno al-meno per una settimana. È

ancora presto per fare un bilan-cio della situazione turistica, maun lieve calo di affluenza rispettoal precedente anno può esseregià registrato”.

Che tipologia di turisti si fermano a Maratea?“�el mese di giugno ci sono statisoprattutto turisti stranieri, prin-cipalmente tedeschi ed inglesi. Aluglio e ad agosto i villeggiantisono di solito per lo più italianiprovenienti dalle altre regioni”.I lucani scelgono Maratea?“�o, i turisti lucani sembranopreferire altre mete. I lucani chefrequentano Maratea sono prin-cipalmente coloro che possie-dono una casa a cui vannoaggiunti i villeggianti della do-menica”.

Quali eventi ha organizzato ilcomune per la stagione estiva?“Il calendario delle varie mani-festazioni sarà reso noto solo laprossima settimana. Sicuramentesaranno riproposte molte rasse-

gne che già negli anni passatihanno avuto un grande successodi pubblico. In particolare, dal25 luglio e per una settimanal’associazione Le Tre Torri orga-nizzerà una rassegna culturaleche, coinvolgendo artisti di famanazionale vedrà esibirsi molti ta-lenti lucani. Si tratta di una ma-nifestazione che spazia dallapoesia alla canzone, al cinema,alla letteratura.”Ci suggerisca tre motivi per iquali i turisti, anche lucani, do-vrebbero scegliere Maratea.“In primo luogo per il mare pu-lito. Poi sicuramente per l’ospi-talità delle persone del luogo. Unterzo motivo potrebbe essere ilbuon cibo. Da noi, infatti, è pos-sibile degustare piatti tipici e, inparticolare, delle specialità dipesce”.Il film di Rocco Papaleo cheprende il via proprio dallapiazzetta di Maratea ha inqualche modo contribuito alla

promozione turisticadella zona?“Certamente. Riceviamoquotidianamente moltetelefonate presso l’ufficioinformazioni turistiche dipersone che desideranorecarsi a Maratea ed in-traprendere lo stesso iti-nerario del film. A talfine, stiamo predispo-nendo delle cartine chepotranno essere utili atutti coloro che inten-dano recarsi a Maratea emuoversi lungo il per-corso indicato da Papa-leo per visitare queglistessi luoghi. Come ogni anno l’ammi-

nistrazione comunale

predisporrà un calendario

ricco di eventi: musica,

teatro, mostre, libri, ci-

nema, arte e spettacolo

saranno gli ambiti entro i

quali si muoveranno le

Laura Cutullè

Page 3: Terra di Basilicata

3

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SE

D’O

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I

14 LUGLIO 2010

del Tirrenoto coast

varie manifestazioni. A tutto que-

sto aggiungeteci del buon cibo e

il mare cristallino e avrete tutta

una serie di motivazioni per tra-

scorrere le vostre vacanze a Ma-

ratea!

OPERAZIO�E MARE

SICURO SULLA COSTA

MARATEOTA

Alcune raccomandazioni

della Capitaneria Di Porto

ai bagnanti

Anche quest’anno, con l’avvio

della stagione balneare è partita

l’operazione “Mare Sicuro” che,

dalla fine di giugno fino alla

metà di settembre, vedrà coin-

volte tutte le capitanerie di porto.

Abbiamo contattato telefonica-

mente il comandante della Capi-

taneria di Porto di Maratea,

Tiziana Manca, che ci ha fornito

utili indicazioni per trascorrere

vacanze tranquille e all’insegna

di una balneazione sicura.

Che tipo di attività svolge

la Capitaneria?

“Come ogni anno, durante il pe-riodo estivo sono stati intensifi-cati i controlli sia in mare sialungo la costa al fine di garantireil rispetto dell’ordinanza bal-neare che tutti i bagnanti e i re-sponsabili degli stabilimentipossono trovare sul nostro sitointernet www.guardiacostiera.it e

che devono conoscere e rispet-tare”. Quali raccomandazioni

può fornire ai bagnanti?

“�on immergersi in acquaprima che siano trascorse al-meno 3 ore dai pasti; durante leimmersioni subacquee è neces-sario segnalarsi con l’appositopallone prescritto per i sub; nonnavigare o fare il bagno sotto icostoni rocciosi; segnalareeventuali unità a motore che na-vigano nell’area di balnea-zione”. Il comandante sembra contare

molto proprio su questo spirito

di collaborazione e di senso ci-

vico dei bagnanti ai

quali ricorda il numero

blu da contattare per se-

gnalare eventuali illeciti,

il 1530.

Alla nostra domanda

circa gli illeciti già ri-

scontrati il comandante

ci informa che i loro in-

terventi hanno riguar-

dato per lo più gli

stabilimenti balneari nei

quali sono state riscon-

trate delle carenze ine-

renti le dotazioni di

sicurezza, ad esempio il

possesso di un pattino di

salvataggio non a norma

o di salvagenti anulari

non conformi all’ordi-

nanza o il mancato pos-

sesso di tutto

l’occorrente per il

pronto soccorso. Ci sono

stati, inoltre, interventi

di repressione contro la

pesca non autorizzata.

Il comandante ci assi-

cura che quotidiana-

mente con due gommoni

ed una motovedetta la

capitaneria di porto terrà

sotto stretta sorveglianza

tutto il litorale marateota

e che saranno svolti ac-

certamenti continui sia

via mare che via terra. I

bagnanti, dunque, pos-

sono stare tranquilli e ri-

spettare dal canto loro le

semplicissime norme

che valgono per una bal-

neazione sicura.

Forse in Italia non c'è paesaggioe panorama più superbi. Immagi-nate decine e decine di chilometridi scogliera frastagliata di grotte,faraglioni, strapiombi e morbidespiagge davanti al più spettaco-loso dei mari, ora spalancato eaperto, ora chiuso in rade piccolecome darsene(Indro Montanelli, articolo sul Corriere della Sera del 4 ottobre 1957)

Page 4: Terra di Basilicata

POLITICA

14 LUGLIO 2010

4Una legge speciale

MI�IERA POLITICAÈ stato come se mi fossi trovato, im-provvisamente, dinanzi ad una mi-niera politica e, altrettantoimprovvisamente, dinanzi ad unesponente politico che prima o poi di-venterà famoso. Tanto, poiché �icolaBecce, consigliere comunale delPDL, ha lasciato parecchi segni. Ve-diamo il perché. Impegnato nelmondo del volontariato e del socialein osservanza ai principi di coopera-zione e sussidiarietà, è membro delRicreativo Santa Cecilia nonché delprimo Comitato di Quartiere PoggioTre Galli. Lascia tracce nel settoresportivo poiché è Presidente regio-nale dell’Associazione ciclo-ambien-talista Fias Bicilandia organizzandomanifestazione per bambini e non di-sdegna affatto le arti e i mestieri,tanto da aver ricoperto, in passato, lacarica di Vice Presidente della Com-missione Regionale dell’Artigianatodi Basilicata. Ovviamente è compo-nente del Comitato Regionale deiConsumatori e degli Utenti istituitodalla Regione Basilicata e, di conse-guenza, è Presidente Regionale dellaCasa del Consumatore. Tutto ciò, nelsociale. E dal campo sociale a quellopolitico, naturalmente il passo èbreve, perché sin dagli inizi si iscrivea Forza Italia, nel 2004 si candida alConsiglio Comunale di Potenza otte-nendo 346 voti di preferenze, ma èsolo nel 2009 che sfonda il tetto deivoti per entrare in Consiglio dopouna battaglia elettorale passata allastoria della competizione a suon dimanifesti originali. E cos’ �icolaBecce, con 360 voti di preferenze,entra in Consiglio, dove rischia dipassare alla storia come “l’Uomodella Legge Speciale” per la città diPotenza. �ABORRE L’ISPIRATOREDELLA LIBERTÀMe lo avevano descritto come un po-

litico ribelle, quasi anarchico, distante

da statuti e regolamenti, quindi dalla

disciplina di partito. Balle: assoluta-

mente balle, perché su Nicola Becce

c’è stato un travisamento nelle interpre-

tazioni caratteriali sul suo conto, sem-

plicemente ridicolo e sconcertante. Si è

equivocato nel fatto che il nostro Uomo

ha aderito al Movimento dei Popolari

Liberali sorto per volere del Sottosegre-

tario Giovanardi all’interno del PDL

che - come è noto - vede in Camillo Na-

borre il Responsabile Regionale della

componente. A causa dello sviscerato

amore che Nicola Becce nutre per il

principio della libertà è sorta la favola

dell’anarchia. Balle, quindi, perché se il

naborriano – giovanardiano in que-

stione passa alla storia, arriva a tanto nel

rispetto degli organismi statutari del

PDL, della sua gerarchia, in virtù del-

l’immenso amore che Nicola Becce

nutre per la sua città. E per questo, l’ab-

biamo battezzato come: “l’Uomo della

Legge Speciale”. Seguiteci nell’intervi-

sta e comprenderete il perché.

U�’I�TERVISTA SE�ZA REQUIEDietro la sua scrivania, è come una furia

a causa della sua poliedricità. Mille ne

pensa e mille ne fa, sembra non abbia

requie. Mi riesce difficile stargli dietro.

Tuttavia me lo impongo, altrimenti l’in-

tervista salta e, prima delle godute ferie,

non voglio passare come l’intervistatore

fallito dell’ultima ora. Per cui passo

all’intervista.

Perché è liberale ed è entrato nellacomponente di Giovanardi? “Perché il liberalismo è il primo pa-drone, la mia vita e la mia co-scienza”.

Camillo �aborre ha detto che “lascelta di Becce non fa altro che sot-tolineare la validità di una sceltacompiuta in tempi non sospetti, edin posizione non sicuramente co-moda. Con la sua adesione, raf-forza l’area di quanti credono chenel PDL vi sia spazio per coltivarequella matrice cristiana e demo-cratica che da sempre è presentenella nostra cultura”.“È vero: anche secondo me il liberi-smo ed il popolarismo, conciliati conl’insegnamento proveniente dalladottrina e dal magistero della Chiesasono valori fondanti che fanno partedella mia fede personale”. Crediamo che questo suo partito,con certi dirigenti non avrà vitalunga.“Dissento: il partito è comeun’azienda, dove i massimi dirigentidebbono vivere a fianco dei lavora-tori giorno per giorno. Se poi c’è

qualcuno che non ha se-guito questa logica, ne ri-sponderà al Congresso”.Però nel suo partito non siparla affatto dei congressi.Qual è la verità?“�on è vero: i congressi siterranno. Credo e speroentro l’anno, ma di sicuroentro il primo semestre delprossimo anno”.A proposito di Dirigenti,quali Lei ritiene all’altezzadella situazione?“Taddei, Moles e �aborre.Il primo perché come nes-sun altro conosce bene lapolitica di Basilicata. Molesè un parlamentare giovanee brillante, che non conoscela Lucania come Taddei,però ha una esperienza po-litica e conoscenza del par-tito a livello nazionale cherappresenta una ricchezzada distribuire alla base delpartito. Quanto a �aborre èstato colui che, sul pianopersonale, ha saputo coin-volgermi nelle politiche li-berali. �aborre ha un

Saro Zappacosta

La chiede il consigliere comunale del Pdl, Nicola Becce, al Sindaco Vito Santarsiero.

Solo dotando la nostra città di uno Statuto Particolare, si possono risolvere i suoi gravi problemi

Da sinistra il Consigliere Comunale Nicola Becce e il nostro editorialista politico Saro Zappacosta

Page 5: Terra di Basilicata

POLITICA

514 LUGLIO 2010

grande merito: è stato il primo chedopo le elezioni ha evidenziato il fal-limento politico di gran parte dellapolitica dirigenziale”.CORRE�TI

E FO�DAZIO�I

Però Silvio Berlusconi ha detto no

alle correnti.

“È vero. Tuttavia, conciliando libertàe responsabilità, dissento perché ri-tengo che la presenza di correnti in-terne determini quello che accade nelmondo economico: vale a dire purae genuina competizione che producequalità, entusiasmo e maggiore re-sponsabilità in diversi gruppi del par-tito”.Ammetterà tuttavia che tutto ciò

può essere determinato anche dalle

Fondazioni che hanno il pregio di

fornire idee e proposte nell’inte-

resse del partito.

“È vero. Le correnti se non control-late adeguatamente portano allo sfa-celo. Le Fondazioni sono ‘correntinobili’ perché rappresentano conte-nitori socio culturali politici, utili allaformazione continua di giovani emeno giovani che rappresenteranno,un domani, la nuova classe dirigentedel partito. Quindi ben vengano le

Fondazioni. Posso anticipare in me-rito che personalmente ho già creatole premesse per costituire una Fon-dazione”.Ritorniamo al partito. Sono cu-

rioso: chi vorrebbe come Segreta-

rio Provinciale del PDL?

“Sono molti coloro che hanno i re-quisiti per assurgere a questa carica.Però visto che debbo soddisfare lasua curiosità, le anticipo soltanto chenon mi dispiacerebbe che la scelta ri-cadesse su un consigliere comunaledi Potenza”.Il fatto che il Coordinatore Regio-

nale viene scelto da Roma come lo

giudica?

“Assolutamente negativo: ritengoche il Coordinatore Regionale debbaessere eletto dai delegati provinciali”.BERLUSCO�I

E SA�TARSIERO

Lei è un politico pane al pane vino

al vino. Mi dia il suo giudizio sul

Sindaco di Potenza.

“Affronta con dignità e saggezza ladrammatica realtà di Potenza. Ag-giungo di più: in Commissione Con-siliare ho dichiarato che se SilvioBerlusconi conoscesse personal-mente Vito Santarsiero lo colloche-

rebbe in una posizione di massima re-sponsabilità politica e amministra-tiva.”.Si rende conto che questa Sua di-

chiarazione susciterà commenti più

disparati?

“Certamente”!E quindi?

“Quindi in tutta coscienza posso affer-mare che questa dichiarazione, per meè una verità sacrosanta”.In poche parole, Lei ha lasciato Pep-

pino Molinari.

“Assolutamente no! L’ho sostenuto,l’ho votato e fatto votare perché è per-sona degna di amministrare enti im-portanti come il Comune di Potenza.Però Vito Santarsiero, secondo me, èdestinato a mete superiori”. VOGLIO LA LEGGE!

Mi dica la verità: ma Lei cosa vuole

da Vito Santarsiero?

“Voglio una Legge Speciale per Po-tenza, perché solo dotando la nostracittà di uno statuto particolare, riusci-remo ad affrontare seriamente, connorme, risorse e strumenti adeguati, iproblemi che stritolano la nostra cittàe che risultano accentuati dal fatto chela Regione non perde occasione di pe-nalizzare la città in ogni settore, a co-

minciare da quello dellaricostruzione di Buca-letto”.C’è una congiuntura

economica particolare:

dinanzi a questa diffi-

coltà, davvero crede di

ottenere la Legge Spe-

ciale? �oi siamo pessi-

misti.

“Personalmente credoche l’unità fa la forza.Una città capoluogocome Potenza, non puòrealisticamente pensare diguidare i propri processidi trasformazione econo-mico e sociale con i solimezzi tradizionalmente adisposizione di un co-mune. Ha bisogno di unaLegge Speciale che - piùche il risultato della limi-tata iniziativa di un sin-golo parlamentare,consigliere regionale ocomunale, o di un sologruppo politico, dovrebbeessere il frutto di un lavorod’insieme, il prodottodella città e delle sue di-verse espressioni e rap-presentanze”.ATTO DI BUO�A

FEDE

Fin qui, �icola Becce,“l’Uomo della LeggeSpeciale”. Lo abbiamorivoltato come un calzino,in questa intervista pro-vocatoria e, alla fine, cisiamo trovati dinanzi aduna intuizione politicache davvero può passarealla storia. Coraggio,quindi, signor Sindaco,coraggio pertanto anchea �icola Becce. Tentarnon nuoce. C’è buonafede e merita di esser ri-spettata.

per Potenza CittàPiù che il risultato di una limitata iniziativa, il progetto dovrebbe essere frutto

di un lavoro d’insieme delle rappresentanze del capoluogo. Si deve tentare

Page 6: Terra di Basilicata

Il Tavolo della promozione dell’Innovazioneè “idea di eccellenza” a livello nazionale

Il Tavolo per la Promozione dell’Innovazione, ideato dalla Camera di Commercio di Potenza attraverso l’aziendaspeciale Forim, è stato inserito da Unioncamere nel ristretto novero dei “progetti eccellenti” a livello nazionale.Verrà pertanto finanziato per il 65% (78.000 euro sui 120.000 complessivi) nell’ambito del Fondo perequativo

2007-2008, grazie al “collegamento permanente tra mondo della ricerca e sistema produttivo locale, concretiz-zatosi attraverso un Accordo che ha coinvolto enti locali, associazioni di categoria e l’Ateneo lucano”. Una stra-tegia, quella sopra descritta, considerata vincente a livello nazionale, mentre sul piano locale restano ancoraoscuri i motivi di una mancata “disponibilità al dialogo” da parte della Regione Basilicata e l’assoluto diniego adogni forma di collaborazione da parte di Area Science Park, nell’ambito del progetto “Basilicata Innovazione”.

“Crediamo che l’innovazione non solo sia un concetto di moda ma una delle leve strategiche reali per lo svi-luppo competitivo dei territori e dei sistemi economici e produttivi – dichiara il presidente della Cciaa potentina,Pasquale Lamorte -. In una sfida così grande, nessuno può pensare di poter scendere in campo da solo. Ecco

perché è nata l’idea di riunire intorno ad uno stesso tavolo istituzioni come la Provincia, centri di ricerca e asso-ciazioni di categoria. Oggi possiamo disporre dell’esperienza e delle competenze necessarie a favorire un pro-cesso così complesso, evitando duplicazioni o sovrapposizioni di percorsi progettuali”. Dal Tavolo dellaPromozione dell’Innovazione, oltre a momenti formativi e informativi, sono scaturiti due progetti molto originali:l’Industrial Liaison Office - struttura di collegamento tra ricerca e mondo delle imprese, che ha realizzato la map-patura dei progetti di ricerca condotti in ambito universitario (inseriti in un apposito database consultabile sul sitowww.unibas.it/Ilo/index.html) - e il bando NIDI per nuove idee di impresa innovative, che ha visto concorrere 18gruppi di giovani all'erogazione di un voucher per l'acquisto di servizi di consulenza finalizzati alla verifica dellafattibilità di un'idea di impresa.Il riconoscimento nazionale consentirà all’l’Ente camerale di sviluppare ed ampliareulteriormente i servizi e le azioni informative e di assistenza avviate, consolidando il ruolo di perno della rete deltrasferimento tecnologico dell'Accordo (recentemente rinnovato fino al 2014) e di “verticalizzare” l’azione in duedirezioni principali: “Innovazione nelle filiere produttive, distretti, reti di imprese” e “Sviluppo sostenibile e greeneconomy”.

REGIONE

67 LUGLIO 2010

Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale

(art. 23 D. Lgs 152 del 03.04.2006, D. Lgs 4 del

16.01.2008, L.R. n° 47 del 14.12.1998)

Il sottoscritto Pasquale Petrarulo

In qualità di Imprenditore Agricolo a Titolo Principale,

IAP, iscritto al Registro delle Imprese della Camera di

commercio Industria Agricoltura di Potenza in data

19.07.1999, con la qualifica di Impresa Agricola (se-

zione speciale), con il numero di Repertorio Econo-

mico Amministrativo 107477, della Ditta “Pasquale

Petrarulo Impresa Individuale”, con sede in Corso

Giustino Fortunato, n° 153, C.A.P. 85024, Comune di

Lavello (PZ),

AVVISA

Che sono stati depositati presso l’Ufficio Compatibilità

Ambientale della Regione Basilicata, Dipartimento

Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità, la

sede del Comune di Melfi (PZ) e presso l’Ufficio Am-

biente della Provincia di Potenza, gli elaborati relativi

al progetto per la “Realizzazione di Serre Agricole a

Struttura Rigida con Copertura a Doppia Falda Foto-

voltaiche in Località Parasacco (San Nicola di Melfi)

del Comune di Melfi (PZ).

L’impianto delle Serre agricole a struttura rigida con

copertura a doppia falda fotovoltaica, è inserito in un

progetto di miglioramento della produzione agricola

dell’Azienda Pasquale Petrarulo, sia qualitativa che

quantitativa, con la possibilità di produrre energia elet-

trica rinnovabile, energia verde, con la tecnologia del

fotovoltaico, i pannelli fotovoltaici sono inseriti nella

falda di copertura, per una potenza di 9 MWp, tali da

migliorare il bilancio del fabbisogno energetico regio-

nale e nazionale e di rendere un enorme risparmio

alla collettività, in termini di nocività, di produzione di

CO2 nell’ambiente.

Le serre hanno la struttura in acciaio zincato con chiu-

sure in vetro, l’Impianto è dotato di un sistema di recu-

pero in vasca delle acque meteoriche.

A decorrere dal 13 luglio 2010 lo “Studio di Impatto

Ambientale” e la “Sintesi Non Tecnica” sono a disposi-

zione del pubblico per la consultazione, al seguente

indirizzo:

• Comune di Melfi (PZ), Piazza P. Festa Campa-

nile, 1 – 85100 Melfi (PZ)

Il progetto medesimo rimarrà in deposito per 60 giorni

consecutivi a partire dalla presente data e durante

tale periodo, chiunque abbia interesse, può prenderne

visione e presentare osservazioni, istanze e pareri,

formulate per iscritto ed in carta semplice, all’Ufficio

Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata, Di-

partimento Ambiente, Territorio, Politiche della Soste-

nibilità, via Vincenzo Verrastro, 5 – 85100 Potenza

(PZ).

Potenza 12.07.2010

AVVISO

REDAZIONALE

Page 7: Terra di Basilicata

7

CIT

TA

14 LUGLIO 2010

prio simile, spesso di man-cata venerazione dei geni-tori (IV° Comandamento),nonché a una crescita spiri-tuale fatta di castità e vergi-nità, è responsabilitàcongiunta proprio di unclero oggi molto lassista edi una scuola allo sbando.Di qui invece di ruggire be-lando, e di sproloquiareconsentendo di mostrare ilperizoma di Roberta, leforme dei seni acerbi, dipancini scoperti ornati finoal pube o di esibizione diprovocanti fondoschiena,sarebbe ora di ripassarel’omelia di don Mimì Sabiain quella festività dellaSS.ma Vergine Maria as-sunta in Cielo. Non eranoanatemi ma insegnamentiper il rispetto del propriocorpo, degli altri e dellaChiesa – tempio di Cristo -. Perché se a teatro si va conil frack o l’abito lungo, lacasa di Dio non può essereluogo di tentazione per chipredica l’apertura a cani eporci e chi chiede compo-stezza, coerenza e pulizia.Molti hanno dimenticato ilfamoso brocardo in mediostat virtus e modestia decetpuellas. Il ruggito della pecora e ilfragore del terremoto nondisturberanno la quiete dellariflessione.

Tommaso Marcantonio

al cianuro, conditi da una flessuosa espinta comprensione non verso chicura il male, ma verso chi è promo-tore di oscenità e di vergognose atti-vità immorali.Così troviamo l’educanda che rian-noda i fili della comprensione versol’adulterio, verso la magnificazioneperpetua dell’attività sessuale senzalimiti e che, pur di ritrovarsi innova-trice e progressista, approva le modi-fiche biologiche ed organiche delproprio corpo per le prurigini nel ce-lebrare il gaysmo, il lesbismo e tuttele altre forme più vituperevoli di or-giastica secondo le mode delle fre-quenze transessuali più trasgressiveche hanno visto coinvolto Marrazzo equell’altro sporcaccione di consi-gliere provinciale romano della PDL.In una mistura di sesso, alcool, drogae schifezze.Boccaccia mia taci!Se a lor signori è sfuggito, basta ricor-dare che uomini e donne di più pro-fonda cultura e dignità quali NicolaSavino, Lucio Tufano, senza dimen-ticare l’ultimo intervento dell’avvo-cato Camillo Naborre – non di certoproni per servilismo o per scelta bac-chettona – hanno espresso solidarietàpro vescovo, pro monsignor Sabia epontefice.Quello che è poco condivisibile e chesconcerta è l’abbraccio ricambiato aS.E. il Vescovo Mons. Agostino Su-perbo con la signora Filomena Iemmail giorno del corteo pro Elisa. Non solo. Se la vicinanza di don Mar-cello Cozzi aiuta a guastare per pre-sunta solidarietà nella ricerca diVerità/Giustizia, ci deve spiegare lasoddisfazione e la ritrovata fiducia lamamma di Elisa in don Sabino fonda-tore dei Testimoni del Risorto nell’in-

Il ruggito della pecorae il je accuse

Gentile Direttore, Martedì 13Luglio La Nuova del Sud, aproposito del caso Elisa

Claps, quello che una mamma – Fi-lomena Iemma – sconcertata per lefregnacce degli ultimi giorni, riferiteun poco dagli inquirenti, un po’ dallastampa e dal continuo vociare –anche se in parte sommerso dai vu-vuzelas dei mondiali di calcio che“Farà un terremoto se non vengonoa galla le verità e farà i nomi dei po-tenti che guidano le sorti del Capo-luogo”.Comincio a tremare (non perché fac-cia parte di quello stuolo), anche perquello che all’unisono a squarcia-gola ribadisce Gildo Claps – cheprende coraggio dopo le invettivedell’avvocatessa Giulia Scarpetta,quale loro legale rivolgendosi ancorain maniera brusca, sconcertante econ acredine nei confronti del nostroamato vescovo Agostino Superbo esoprattutto verso S.S. il sommo Pon-tefice.Per scoprire quale recondita verità èun mistero! Non più la ricerca delreato, ma il peccato e fustigare chieventualmente l’ha compiuto.Quindi non si va più alla ricercadella Verità sull’autore del delitto(ormai ben delineato, disegnato e ad-ditato dal professor Introna e dagliorgani inquirenti) e sulla Giustizia,ma per alimentare morbosità e ca-priccio di un percorso per le oscenitàeventualmente compiute nel sotto-tetto della Chiesa della SS.ma Trinitàin Potenza!).Alimentare il romanzo boccaccescoper consentire alla stampa locale –quella più specialistica in fatti di cro-naca nera – e a qualche altro/a bo-rioso/a strozzapreti di lanciare strali

contro a Pagognano recentemente.È da ritenere il ruggito della pecoraquesto kan kan che, con il supportodella Federica Sciarelli, continua aintorbidire e infastidire. Difatti, lastampa nazionale, ora ignora o quasiquesta storia.Nessuno condivide la trattazione diEros, Thanatos, Agape a cura di donDino Lasalvia pubblicata su Il Quo-tidiano della Basilicata. Che, se hachiarito che al sottotetto della Trinitàanche Elisa ha fatto le scale dellelunghe tre rampe e passa per rag-giungere il terrazzo e poi il sottotettoquella fatidica domenica, non dicerto ha voluto parlare di concorsodi colpa. E ora veniamo alla Vocatio in Jus peril ritrovamento del bottone rossoporpora, al lettino o brandina del sot-totetto e alle tracce dello sperma. Don Dino Lasalvia è a digiuno dipsicologia e demonologia. La tra-sgressione e il peccato assumono piùpiacere, colore e forza dove è vie-tato. Il demonio tentò Gesù spregiudica-tamente – lo riferisce il Vangelodella Quaresima – per ben tre volte,senza esito. Ma era Gesù, non il de-bole ragazzo o fanciulla. Quindi nessuna alcova o succursaledi casa di tolleranza il sottotetto diquella Chiesa! Né responsabilità didon Mimì per culpa in vigilandovisto che aveva dato ampi poteri aifrequentatori del Circolo CulturaleH.J. Newman di accesso e massimalibertà, anche ad altri, confidandonel grave senso di responsabilità e dirispetto dell’ambiente. Che le famiglie siano responsabilidella scarsa educazione nei valoridella vita, del non rispetto del pro-

CASO ELISA CLAPS “...Per scoprire quale recondita verità è un mistero!

Non più la ricerca del reato, ma il peccato e fustigare chi eventualmente l’ha compiuto...”

Page 8: Terra di Basilicata

Si sono ritrovati da tutta

Italia (dalla Lombardia,

dalla Basilicata, dal

Lazio, dalla Campania, dal

Piemonte e dalla Puglia) e c’è

chi ha superato le Alpi giungendo dal Belgio, per partecipare al “2°

Meeting della Famiglia Palese”, sabato 10 Luglio 2010, presso la

“MASSERIA LE CALIE” di Acquarica del Capo (LE).Una serata, or-

ganizzata da Rocco Palese di Potenza, dove hanno partecipato i tanti

Palese e del quale non poteva mancare anche Rocco Palese, capogruppo

del PDL alla Regione Puglia.La manifestazione si è svolta nella magica

cornice del Salento, una delle più affascinanti zone d’Italia dove i Pa-

lese partecipanti hanno seguito con interesse la storia della loro fami-

glia, che Rocco Palese sta conducendo da oltre dieci anni, cercando

documenti e notizie tra Chiese, Archivio di Stato di Napoli e di Potenza,

Biblioteca Nazionale di Napoli e di Roma (sezione i araldica). Prima

di sedersi intorno ad un tavolo per gustare deliziosi prodotti gastrono-

mici del Salento, Rocco Palese, di Potenza, ha insignito a “Presidente

Onorario dell’Associazione” Rocco Palese, capogruppo del PDL della

Regione Puglia. Altri riconoscimenti sono stati consegnati a Gigi Palese

di Acquarica del C., che è stato nominato Rappresentante della Regione

Puglia dell’Associazione e a Luigi Palese, originario di Taviano ma re-

sidente a Torino, al quale è stato consegnato il riconoscimento del Pa-

lese più longevo d’Italia. Alla manifestazione è intervenuto anche il

Sindaco di Acquarica del Capo, Francesco Ferraro, che ha voluto dare

un saluto a tutti i partecipanti evidenziando il suo entusiasmo per le fa-

miglie, con il cognome Palese, che si sono dati appuntamenti nel suo

comune e che per una serata abbiano potuto festeggiare un avvenimento

particolare e suggestivo. Messaggi di auguri sono stati anche inviati dal

Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata, Vincenzo Folino

e dal Presidente del Con-

siglio Comunale di Po-

tenza. Folino, con una

e-mail ha inviato un au-

gurio a Rocco Palese di

Potenza e a tutti i partecipanti, affinchè possa continuare la crescita e

l’affermazione nel mondo dei Palese Santangelo, con un telegramma,

ha sottolineato l’importanza di queste occasioni che cercano di ranno-

dare rapporti, che con il tempo, possono far crescere la conoscenza dei

popoli, nello spirito della solidarietà e fanno si che si possa creare un

ponte, senza confini tra la Basilicata e altre Regioni, in modo da farla

conoscere ad una più vasta platea turistica. Rocco Palese non è nuovo

a iniziative di questo tipo, infatti, già il 17 Settembre 2000, aveva or-

ganizzato, a Potenza, il 1° Meeting della Famiglia Palese dove anche

in quella occasione avevano partecipato PALESE provenienti non solo

dalla Basilicata, dalla Puglia, dalla Lombardia, ma anche dalla Germa-

nia e addirittura da oltre oceano e precisamente dalla California e dal

New Jersey. Alla fine della manifestazione sono state donate, ad ogni

partecipante, una pergamena contenente un sunto della storia della fa-

miglia e la descrizione del motto “SUSCIPIT ET OSTENDIT”, conte-

nuto in un libro di Carlo Padiglione. Lo spirito di questa iniziativa è

anche quella di non dimenticare le proprie origini e le proprie tradizioni,

che non conoscono confini culturali e geografici. Secondo Rocco Palese

di Potenza è scattato un allarme che mina le nostre origini, la nostra

cultura, le nostre tradizioni. Infatti, in molti paesi, soprattutto della Ba-

silicata, il cognome Palese si è estinto (vedi Garaguso e Brindisi di M.)

a causa delle numerose emigrazioni verso regioni e/o altri continenti.

CITTA’

814 LUGLIO 2010

Primo passo per cercare lavoro?Camminare sui carboni ardenti

Se siano più motivati, ancora non è dato saperlo! Certo

è che gli aspiranti immobiliari che hanno partecipato

al funambolico “Motivation Day” nella zona di Fra-

scati, devono fare i conti con ustioni e dolori indescrivibili.

Quella fiamma di energia positiva, che avrebbe dovuto con-

solidare la motivazione degli aspiranti agenti ha prodotto

effetti devastanti, oltre l’umana sopportazione: una “bol-

lente” passeggiata che, a causa di qualche imprevisto, non

ha sortito gli effetti sperati. “Qualcosa non ha funzionato -

spiega il coach, organizzatore della formazione outdoor, Di

Priamo - la temperatura massima da raggiungere era di circa

700°C. Molto probabilmente, chi ha preparato il percorso

ardente ha commesso, sicuramente in buona fede, qualche

errore”. Certo è che già la stessa filosofia lavorativa sottesa

alle attività dell’agente di commercio o immobiliare, sia

quella di muoversi con disinvoltura sui “carboni ardenti”:

questo è tanto vero soprattutto oggi, tempo in cui l’ingrato

compito di abbindolare ostinati e ritrosi risparmiatori, di-

venta una sfida quasi impossibile da vincere. “Del resto -

continua laconicamente il coach - dopo una prova così

ardua quante cose restano impossibili da superare? Poche».

Ma la vera sfida, in questi tempi di reale o millantata crisi,

è un’altra: cercare un lavoro. Oggi più che mai, i tanti di-

soccupati che affollano gli uffici di collocamento o che im-

perversano sui milioni di siti web dedicati alla ricerca di la-

voro, sono costretti a contendersi le briciole rimaste sul ta-

volo di un banchetto consumato da altri. Perché quando ci

si imbatte nella ricerca di un posto di lavoro, le possibilità

ci sono ma, ovviamente, non garantiscono stabilità e conti-

nuità nel tempo: ed ecco che si cade nel trascinante vortice

del precariato. Per di più, cambiano anche le modalità di ri-

cerca di un impiego: se un tempo l’aspirante lavoratore ri-

maneva ricurvo sul proprio foglio, ore ed ore, a compilare

un brillante curriculum vitae da indirizzare, con grande do-

vizia, alle aziende varie, oggi deve sfidare se stesso, deve

dar prova di essere un supereroe. Col rischio di rimetterci

le penne!

Simona Marganella

Una delle ultime “sfide” nel campo della formazione e motivazione,

ha messo a dura prova i piedi di nove aspiranti agenti immobiliari

Un meeting di famiglia

TrenoRocky

Page 9: Terra di Basilicata
Page 10: Terra di Basilicata

CITTA’

14 LUGLIO 2010

10 In una giovane idea,

Questa non è una sto-

ria che si serve

dell’amicizia per

farsi pubblicità: l’apparenza

potrebbe indurre il lettore a

pensarlo. Perché noi di

TERRA non conoscevamo i

protagonisti di un’avventura

che merita l’attenzione e

l’ammirazione di tutti, isti-

tuzioni e cittadini. Questa è

la storia di un gruppo di gio-

vani professionisti che, piut-

tosto che speculare, ha visto

nel verde un’occasione di

recupero ingegnosa, civile e

garbata. Nel 2009 viene lan-

ciato, dal “Circolo Angilla

Vecchia”, un concorso

d’idee a livello nazionale.

Tema, la progettazione di un

“Centro Sportivo Poliva-

lente”, atto a riqualificare

un’area tanto infelice quanto

dotata di grandi potenzialità:

Poggio Tre Galli. L’obiet-

tivo del concorso è di pre-

miare le idee e non tanto i

curricula dei professionisti.

Come dire, largo alle nuove

proposte, che siano fattibili

e meritorie. Un’occasione

per tanti giovani. Ed un

gruppo di giovani, liberi

professionisti, ha superato la

selezione, forte di un’idea

vincente per intelligenza e

senso civico. Gli architetti

Gerardo Sassano e Christian

Rosolino e l’ingegnere Mi-

chele Scioscia, tutti dello

studio “W.O.P. Architettura”

di Potenza, con la collabora-

zione degli ingegneri Do-

nato Losasso e Giovanni

Albano, ci hanno provato. Si

sono tenuti alla larga da

un’occasione ghiotta per

quanti avrebbero potuto spe-

culare in un piatto assai

ricco. Loro hanno visto

“verde”, perché in esso

hanno letto un patrimonio

collettivo, un bene che è un

sacrosanto diritto di ogni cit-

tadino del mondo. Hanno

messo davanti l’ecologia:

con la loro idea - che pur-

troppo è ancora tale, quindi

solo sulla carta - hanno di-

mostrato la fattibilità di un

progetto che tratta il verde

con i guanti. E non con i

guantoni. Primo plauso ai

progettisti: aver preferito

non servirsi della totalità

dell’area riservata all’edifi-

cazione (quando a loro

avrebbe fatto comodo in ter-

mini di ritorno economico).

Su 65 mila metri quadri to-

tali, avrebbero potuto sfrut-

tarne 21 mila. Loro ne hanno

previsti solo 4.700 per rea-

lizzare il Centro Sportivo.

Tutto il resto in verde. Uno

schiaffo in faccia al cemento

utilizzato in città come fab-

brica di soldi facili. Non è

tutto. Sul tetto della struttura

immaginata - tra l’al-

tro seminterrata,

quindi con un impatto

visivo ancora più

morbido - i professio-

nisti hanno predispo-

sto una distesa di

verde utilizzabile per

molteplici attività.

Questo, tirando le

somme, vuol dire che

quei 4.700 metri qua-

dri vanno a ridursi an-

cora di più,

privilegiando così

Michela Di Palma

La storia di un gruppo di giovani professionisti e della loro idea,

verde e possibile, di un Centro Sportivo Polivalente

Alcune immagini relative al progetto “Nuovo Centro Sportivo Polivalente”, concorso d’idee bandito dal Circolo Angilla Vecchia e vinto dallo Studio “W.O.P.Architettura” di Potenza. In alto, lo skate park; in basso, la pista da jogging.

Page 11: Terra di Basilicata

11

CITTA’

14 LUGLIO 2010

la speranza e l’intelligenza

prati e percorsi pedonali.L’architetto Gerardo Sas-sano spiega: “Siamo partitidall’idea del Cen-tro Sportivo e l’abbiamorealizzato, ma alla fine si èprogettato un vero parco ur-bano”. Noi aggiungiamo ILparco. “Il verde non è resi-duale ma fa da spina dorsaledel progetto”. È fondamen-tale, continua, ricordare ilvero senso di questo Centro:fare da collante tra due rioni:Poggio Tre Galli e Malvac-caro, come una bretella fattadi percorsi pedonali. Senzadimenticare che il Centro èdedicato ad una intera città.Molte le attività immaginateall’interno e all’esterno dellastruttura e rivolte ad ogni fa-scia di età: piste atletiche eda jogging; percorsi pedo-nali; piscina “regolamen-tare” per la pallanuoto cheeviterebbe ai nostri sportividi recarsi fuori città (a causadell’assenza di strutture adi-bite all’uopo); pista da patti-

naggio su rotelle e, in in-verno, su ghiaccio; campoda beach volley; area desti-nata allo street basket; unparco giochi disegnato sumodello olandese (giochiper bambini, diversi dai tra-dizionali, finalizzati alla sol-lecitazione della creatività edella curiosità); una pareteper arrampicata; una pista daskateboard; un circolo bocceed uno per gli anziani. Que-sto Parco è stato immaginatoper tutti, nessuno escluso:atleti, hobbysti e appassio-nati, genitori e bambini, gio-vani e anziani. Idiversamente abili nonavrebbero alcuna difficoltàad usufruire dell’intero Cen-tro Sportivo. Ma quanto co-sterebbe mantenere unastruttura del genere? I pro-gettisti hanno pensato inverde ancora una volta econcepito un sistema natu-rale per il riscaldamento e larefrigerazione dell’edificio.Su una delle pareti in vetro

della struttura hanno ideatodelle “schermature solari” chemitigano, in estate, l’impattodel calore; in più, attraversodei dotti applicati sotto l’edi-ficio l’aria esterna si raffred-derebbe a contatto col terrenoe verrebbe così reintrodottanella struttura. In inverno leschermature, al contrario, in-tercetterebbero in maniera ot-timale il calore. E la “serra”,prevista all’interno, servi-rebbe a prelevare aria caldaper immetterla all’interno.Ancora in tema di abbatti-mento dei costi utilizzandometodi ecologici, i progettistimenzionano gli ormai notoripannelli solari che, in città, aquanto pare sono visti comeun giocattolo senza utilità. In-vece: sui parcheggi destinatiagli utenti, categoricamenteesterni all’area del Centro Po-livalente, ne verrebbero appli-cati a iosa. Costi abbattuti el’ambiente ringrazia. L’acquaè elemento essenziale in certicontesti. Così come la vegeta-

Un progetto brillante e altamente ecocompatibile che risanerebbe le sorti

dei rioni Poggio Tre Galli e Malvaccaro. E di una intera città.

zione. L’architettoSassano ci mostrasulle carte il lago arti-ficiale ipotizzato,frutto del supporto deiconsulenti agronomi,la dr.ssa Valeria DiMuzio e il dr. FeliceCurci. Un sistema direcupero di acque re-flue e piovane rende-rebbe ancora piùsostenibile l’impattoambientale e la gravo-sità dei costi. Sco-priamo che esistonoin natura specie vege-tali capaci di filtrare erigenerare questo ge-nere di acque renden-dole dunque fruibiliper diversi servizi. Eloro ne hanno previ-ste. Ci sarebbe tantoaltro di cui potersivantare. La storia diquesti ragazzi meritatutto il rispetto di unacittà che declina ogniipotesi di alternativeall’edificazione spe-culatrice e irriguar-dosa. Noi speriamo inuna concretizzazionedell’idea che, pur-troppo, non dipendedai nostri verdi pro-gettisti. Ricordandoche l’intelligenza el’integrità di questopugno di giovani po-tentini è ormai mercerara. E senza prezzo.

Page 12: Terra di Basilicata

TERRAMIA

14 LUGLIO 2010

12 E’ il ritmo ciò che conta

La musica è… ognuno po-

trebbe continuare questa

frase in modo diverso,

perché non esiste nulla di più uni-

versale. Ci sono infiniti generi di-

versi ma accomunati da un solo

filo conduttore: il ritmo. Quello

che ti entra nelle ossa e che ti fa

ballare anche quando non ne hai

voglia, che riesce a farti sorri-

dere. Ti fa conoscere altra gente,

ti fa stringere i rapporti con chi

già conosci. Anche nei momenti

di grande difficoltà, come per i

malati terminali o per coloro che

sono in uno stato di coma,si con-

siglia di fare ascoltare diversi

brani, e vedere se si riscontrano

cambiamenti, se avvengono delle

reazioni. La musica è terapeutica,

è scientificamente provato. E già

gli antichi avevano notato quanto

fosse importante. In Grecia nac-

quero infatti le scale di sette suoni

e gli intervalli di tono e di semi-

tono, che sono tuttora la base del

linguaggio musicale e della teo-

ria. Da allora si sviluppò tutto e la

musica non ha più abbandonato

l’uomo. A tal punto che, que-

st’anno, una delle fatidiche tracce

degli esami di stato era proprio

basata sulla musica e sulle sensa-

zioni che dona. Poteva apparen-

temente sembrare un compito

banale, perché non presupponeva

dietro un grande studio, ma questi

pensieri vengono in mente da un

analisi superficiale. Bisognerebbe

soffermarsi a pensare un po’ di

più per capire la profondità ri-

chiesta dalla traccia. Questo per-

ché dietro un parola semplice e

lineare come “musica” si na-

sconde un significato troppo pro-

fondo e studiato che forse ancora

nessuno è riuscito a cogliere. Bi-

sognerebbe rimanere stupiti già

davanti all’idea che una mede-

sima canzone provoca sensazioni

anche opposta a seconda del sog-

getto che l’ascolta. Ma non fa-

cendo riferimento ai gusti, cioè se

piace o non piace il brano, perché

in ognuno dei due casi lascia un

segno. Ormai esiste musica per

tutti i gusti da quella classica e

più pacata a quella rock più sca-

tenata. Ma esistono anche le vie

di mezzo. C’è solo l’imbarazzo

della scelta. Tutto questo, ovvia-

mente, nel passato non era possi-

bile. Lo strumento più

conosciuto, se non l’unico, nel-

l’antica Grecia, era la lira, e anche

cambiando brano la melodia ri-

maneva pressoché la medesima.

Oggi gli strumenti in commercio

sono talmente numerosi che è dif-

ficile stipulare una lista senza fare

torto a nessuno. E’ per questo mo-

tivo che si riescono a comporre

brani musicali sempre diversi. E

soprattutto se prima il ruolo del-

l’aedo era limitato a pochi eletti

adesso ogni giorno è possibile

sentire della nascita di una nuova

stella della musica. Ma tutte que-

ste stelle non avranno riempito un

po’ troppo il cielo? Ci vorrebbe

una ripulita per tornare al sano e

vecchio buio. Soprattutto perché

la vita di questi astri, a differenza

di quelli reali che brillano sulla

testa di tutti, è davvero molto

breve. Tanti fuochi di paglia che

per qualche mese inondano le te-

levisioni e le radio e poi non rie-

scono a rimanere sulla cresta

dell’onda. Pochi sono coloro

degni di essere chiamati cantanti

e lo si può notare perché piac-

ciono a tutti indistintamente e la

loro popolarità non è dovuta ad

un singolo brano ma ad un’infi-

nità raccolta. E si sviluppa ancora

di più la diffusione della musica

perché, grazie alle mo-

derne tecnologie, è possi-

bile scaricare tutte le

canzoni via internet, an-

dando ovviamene a disca-

pito sia di chi incide i

dischi sia di chi li vende.

Ma è una grande opportu-

nità quella di avere tutta

la musica che si desidera

in modo veloce e gratuito,

e nessuno ci può rinun-

ciare; fatta eccezione per

i fans sfegatati che desi-

derano avere tra le loro

mani una copia originale,

e per far si che questo ac-

cada non badano a spese.

Serena Danese

La musica è terapeutica,

è scientificamente provato

Page 13: Terra di Basilicata

13

TERRAMIA

14 LUGLIO 2010

I piccoli ateneidestinati a soffrire

Dal momento del suo in-sediamento, il nostrogoverno ha attuato una

politica a costo zero, l’unica checonosce, probabilmente: quelladel taglio. Si taglia dappertutto:nella Pubblica Amministra-zione, in ambito sanitario,nell’ambito dell’informazione(anche se più di taglio, li si parladi bavaglio) e nell’ambito dellacultura, vale a dire nel settorescuola e in quello universitario.A Montecitorio un po’ meno:forse li c’è divieto di potatura?Una politica osannata da alcuni,vituperata da altri. E che nontarda a destare diffuse preoccu-pazioni. Ciononostante, i nostrigovernanti ci rassicurano, ci in-vitano a non aver timori. Anchel’evidenza non li sconvolge: in-fondo, se c’è un terremoto ci di-cono che può far bene per idolori alla schiena meglio diuna cintura vibro massaggiantee uno tsunami ha effetti beneficial pari di una vasca idromassag-gio. Ciò che preoccupa, è so-prattutto il settore universitario:li si procede, soprattutto ultima-mente, a vere e proprie aratureincondizionate. A risentirnesono, soprattutto, i piccoli ate-nei che con grandi sforzi sonoriusciti comunque a rimanere inpiedi e a forgiare professionalitàvalide e idonee a reggere lesfide competitive provenientidal mercato del lavoro. Una po-tatura che riguarda anche l’ate-neo lucano, per il quale èprevista la chiusura nell’annoaccademico 2010/2011 di duecorsi di laurea: Scienze dellaComunicazione, corso di laureache ha preso vita nel 2000, eLingue e culture moderne euro-pee, storico corso di studio cheha inaugurato l’attività accade-mica della nostra università lu-cana. Un colpo di scure per

questi corsi che nel tempo hannovisto diminuire sensibilmente ilnumero di iscritti. E per questo, bi-sogna “tagliare”. “Una politica spropositata- af-ferma A. studentessa dell’Unibas-che rischia di portare alla chiusuradi ulteriori corsi di laurea, non solonel polo umanistico, se non sitrova una reale e concreta solu-zione. Cosa ne sarà di noi stu-denti? Certo, i corsi universitari dachiudere diverranno ad “esauri-mento”, quindi, rimane salva lapossibilità di continuare. Ma cosaracconteremo un domani ad uncolloquio di lavoro? Che ci siamo

laureati in un’università fantasma? Èinconcepibile- conclude ironica-mente”. Una polemica e una pauradiffuse, che innervano tutto il territo-rio nazionale, oltre la nostra ridottasituazione locale. Dal 13 luglio inpoi, fino alla fine della sessioneestiva, la prima università di Roma,La Sapienza, ha deciso di protestarein modo davvero singolare: gli esamisi sosterranno a partire dalle 21 disera fino alle 5 del mattino succes-sivo. Una forma di dissenso checoinvolge tutto il personale universi-tario, disposto ad esprimere contra-rietà (anche se non retribuiti perquell’insolito orario di lavoro) contro

Il governo taglia? Noi ricercatori

“tagliamo la corda”!

questa politica ritenutaormai da tutti dissennata.Insomma, questa politicaproprio non s’ha da fare.Soprattutto nel settoredella cultura, che da tempoimmemore, ormai, ci con-traddistingue. Anche per-ché se il governo dovessecontinuare a tagliare, so-prattutto nelle università,allora saranno i ricercatoria tagliare la corda.

Luca Arlotto

Page 14: Terra di Basilicata

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B S

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O M

A V

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O14 LUGLIO 2010

14 La bibita che può creare una dipendenza

E’ successo a una donna

americana

Luca Arlotto

Di notizie strane

ve ne sono tante:

la rete ne è piena

zeppa. Come quest’ul-

tima che riguarda una

donna ha dovuto sotto-

porsi a cure e terapie per

“dipendenza da Coca

Cola”. Strano ma vero

Lisa McKay, giovane

americana venticin-

quenne, è arrivata a bere

20 lattine di Coca Cola al

giorno.

Una dipendenza radicata

che, addirittura, la co-

stringeva ad alzarsi nel

cuore della notte per an-

dare a berne una lattina.

La donna a soli 24 anni è

arrivata a pesare 120

chili, quando è andata in

vacanza ha dovuto pre-

notare due posti sull'ae-

reo e dopo una piccola

passeggiata era costretta

a fermarsi perché a corto

di fiato.

Lisa, oggi in cura per di-

sintossicarsi da questa

strana forma di dipen-

denza, ha subito un inter-

vento allo stomaco ed ha

fatto sparire tutte le Coca

Cola in casa.

Lisa vive a Brandon, ha

perso quasi 63 chili e ha

dichiarato: "E 'stato molto

difficile smettere di bere

Coca Cola, avevo gravi

sintomi di astinenza

quando ho smesso" e an-

cora: "L'operazione allo

stomaco mi ha aiutata

molto, da allora non ho più sor-

seggiato una Coca Cola e mai lo

farò".

Dopo l'intervento chirurgico,

Lisa ha iniziato a mangiare di

meno: "Non mi rendevo conto

che lo zucchero di Coca Cola mi

faceva diventare così

grassa, più ne bevevo e

più ne desideravo dell'al-

tra”.

ingredienti :

• 5 o 6 patate

• 2 cipolle pomodori maturi

• pecorino grattugiato

• mollica di pane

• origano olio di frantoio

• sale

Sbucciate le patate ; lavatele e tagliatele a fette.

Mondate le cipolle e affettatele.Lavate i pomodori e affettateli .

Bagnate d’olio una teglia (ruoto)e disponetevi un primo strato

di patate,un secondo di cipolle,un terzo di pomodori;salate.Ir-

rorate ognuno di essi con un filo d’olio ed infine spolverate la

superfice con il formaggio,l’ origano e il pangrattato.

Cuocete in forno gia caldo per un’ ora circa.

consumare sia calda che fredda ma soprattutto mangiarla con

le persone amate

BUON APPETITO

RICETTEPatate arraganate

Page 15: Terra di Basilicata

15

TE

RR

A M

ON

DIA

LE

14 LUGLIO 2010

Ipiù belli del mondo ne diven-

tano i padroni: non succede

sempre, dunque l'epilogo

della Coppa 2010 è anche un atto

di giustizia. Giusto che la Spagna

faccia perdere all'Olanda la terza

finale della sua storia: e se nel '74

e nel '78 gli Oranje avevano

smarrito un mondiale che vice-

versa sarebbe stato loro di diritto,

stavolta hanno saputo quasi solo

picchiare. La squadra di Del Bo-

sque firma così una clamorosa

doppietta: Europeo più Mon-

diale, come in passato avevano

saputo fare solo Germania e

Francia; mentre l’Olanda si con-

ferma nel ruolo di bellissima per-

dente. E’ vero che sulla sconfitta

olandese pesa un grave errore di

Robben, che però è stato anche

una parata miracolosa di Iker Ca-

sillas, capitano e migliore in

campo, colui che alla fine ha al-

zato il trofeo tutto d'oro: non ac-

cadeva dal 1982 che un portiere

lo sollevasse, quella volta era

toccato ad un certo Dino Zoff.

Era, guarda caso, un altro 11 lu-

glio e c'entrava anche allora la

Spagna..... La partita è stata tosta

dall’inizio, equilibrata, ed è di-

ventata vibrante con il passare

dei minuti, quando la stanchezza

ha aperto gli spazi e le difese. Al-

lora le occasioni sono arrivate.

Tante, ma non concretizzate.

Gli spagnoli partono a razzo, E

va vicino al gol due volte. La

Spagna continua a spingere, vede

le crepe che si aprono in mezzo

alla difesa arancione che si apre

ad ogni affondo. Vulnerabile da

non crederci. Il primo quarto

d’ora è tutto Spagna, dunque, che

però, come spesso le accade, non

concretizza quanto creato. Dopo

aver resistito con il fiato sospeso,

l’Olanda riemerge, con grande

grinta e spirito agonistico (forse

troppo!), per cui la partita si rie-

quilibra. Dopo l’intervallo, la

gara stenta a decollare: poco cal-

cio, tanti calci. Fino a quando

Robben non sbaglia l’occasione

della sua vita e Casillas fa la pa-

rata della vita. La gara è bruttina,

Campeones..... la Spagna sul tetto del mondo

La nazionale di Del Bosque batte 1-0 l'Olanda a Johannesburg

e conquista la Coppa, impresa che non le era mai riuscita in passato

giocata soprattutto sui nervi. Dura, spi-

golosa. C’è anche paura, adesso, perché

un errore può essere fatale. E così si ar-

riva ai supplementari. La stanchezza di-

venta un fattore. E rende la gara

divertente. Perché le squadre si allun-

gano, la lucidità viene meno, gli spazi si

aprono: tante occasioni mancate, fino al

gol di Iniesta, quello che regala alla Spa-

gna il suo sogno mondiale.

Mai, nella sua storia, la Spagna era riu-

scita ad arrivare tra le prime tre. E dopo

80 anni di mondiale, ecco un nome

nuovo che permette alla vecchia Europa

di superare il Sudamerica (10 a 9), e tra

quattro anni in Brasile ci sarà l'occasione

per una rivincita. Anche se poi, a ben

guardare, poche squadre sono più "suda-

mericane" (per gioco) di questa Spagna,

che se non diventa leziosa è irresistibile.

Aveva perso la prima gara contro la pic-

cola Svizzera, eppure ha saputo trovare

il passo magnifico che le aveva per-

messo di vincere l'Europeo due anni fa:

dunque, il mondiale sudafricano rappre-

senta la migliore evoluzione possibile

del percorso. E quando vincono i più

bravi, e i più belli, c'è solo da essere con-

tenti.

E con la finale si è chiuso

anche il mese più bello che la

storia del calcio possa vi-

vere.... e fortuna che i mon-

diali ci sono ogni quattro anni.

Un Campionato del Mondo di

calcio è qualcosa di unico:

dribbling e passione, gol e po-

litica, tiri in porta e società.

Difficile discuterne separata-

mente: certo è che se un cam-

pionato del mondo ha avuto

senso, e ragione di esistere, e

motivo di essere giocato, que-

sto primo mondiale in Africa

ha avuto senso, ragione e mo-

tivo più di tutti gli altri pas-

sati. Il calcio è un gioco di

popoli, ed è lo sport più bello

al mondo anche per questo.

Razzismo e antirazzismo,

apartheid, segregazione e in-

tegrazione, progresso, fratel-

lanza: Sudafrica 2010 ci ha

tenuto vivi non solo con

Messi o Rooney, Xavi o

Sneijder, Buffon o Canna-

varo, Robben o Iniesta. Questo

primo mondiale in terra

d’Africa ci ha portato a diretto

contatto con realtà che spesso

ci rifiutiamo di considerare,

che pensiamo troppo lontane

per riguardarci. Abbiamo par-

lato di Soweto, di Mandela, di

Robben Island, delle rivolte

razziali. ll calcio, alla fine della

sua sessantaquattresima partita

e del suo trionfo tutto europeo,

messe a tacere le milioni di vu-

vuzelas che ci hanno accompa-

gnato, si spera ci abbia

comunque lasciato più consa-

pevoli, e portati un po' più vi-

cini a quello che chiamiamo

Terzo Mondo.....

Non ci resta che augurarci l’ar-

rivederci in Brasile, nella spe-

ranza che spenti i riflettori sul

Sudafrica e zittite le vuvuzelas,

non ci si dimentichi di questo

immenso e meraviglioso conti-

nente....

Loredana Romanelli

Page 16: Terra di Basilicata

14 LUGLIO 2010

16L

A N

OS

TR

A E

STA

TE

Tanti granelli tra le pagine

I libri da leggere sotto l’ombrellone

non fanno mai male, ma ci rilassano molto

Michela Di Palma

Niente scuse. In

estate il tempo di-

venta patrimonio

dell’umanità. Le ferie sono

riposo e rinascita. Ma la

sabbia va accompagnata a

qualcosa che non ci trasporti

nella noia delle ore trascorse

al cospetto del mare. Leg-

gere fa bene alla salute, per

lo meno a quella dello spi-

rito. TERRA ha stilato un

piccolo elenco, molto perso-

nale, dei libri più amati

nell’ultimo periodo. Ro-

manzi contemporanei, lievi,

commoventi o singolari.

Partiamo. “Il giardino delle

favorite”, di Katie Hickman,

attraverso le sue pagine,

mette in atto un rapimento

bello e buono ai “danni” del

lettore, perché dalla Costan-

tinopoli dipinta non si vor-

rebbe più tornare indietro.

Due storie parallele, due

mondi agli antipodi. Una

studiosa di Oxford scova

tracce di un amore infranto

tra la schiava di un harem ed

un commerciante europeo,

in un contesto fatto di pas-

sioni e ambiguità. “La casa

di vetro”, di Simon Mawer,

ci trasporta invece nella Ce-

coslovacchia del nazional-

socialismo. Una storia

struggente che ruota attorno

agli amori e ai contrasti vis-

suti da una ricca famiglia.

Fa da sfondo il celebre edi-

ficio di vetro e acciaio, casa

Tugendhat, capolavoro d’ar-

chitettura moderna del ge-

niale Mies van der Rohe.

“La tredicesima storia” è

quasi una favola per adulti:

Diane Setterfield si diverte

a sorprendere il lettore, pa-

gina dopo pagina, narrando

le vicende inquietanti vis-

sute dalla protagonista, una

scrittrice ormai anziana e di

fama mondiale che si serve

di una giovane biografa per

le sue memorie capaci di turbare il

cuore del lettore. Titolo e romanzo

insolito, invece, per Brunonia

Barry: “La lettrice bugiarda”. La

protagonista, gemella di una so-

rella che non c’è più, rivive le

gesta della sua pittoresca famiglia,

in una Salem da sempre associata

al fenomeno delle streghe. Figure

di spicco, le “lettrici di pizzo” che

nelle trame di un tessuto leggono

il futuro. Il finale è una gran sor-

presa. Per chi ama i racconti brevi

ma scalzanti, Stefano Benni per-

mane nella missione di portare alla

riflessione il lettore, provocando

sorrisi amari o ricche risate. Uno

dei suoi libri più spiazzanti, “La

grammatica di Dio”, è un conden-

sato di episodi inverosimili con un

comune denominatore: il senso

delle vita. Ancora un romanzo che

in realtà è un piccolo racconto,

quello di Susanna Tamaro: il suo

“Luisito” è una storia d’amore,

come recita il sottotitolo. Quella

tra una maestra in pensione, un pò

sola, un pò malinconica, che trova

uno splendido pappagallo abban-

donato tra i rifiuti di un cassonetto.

Ne nascerà una esemplare storia

d’amicizia e rispetto per gli ani-

mali che vuol essere una lezione

per il genere umano. E l’amicizia

e l’amore si fondono nel romanzo

di Margaret Mazzantini, “Venuto

al mondo”, opera che le è valso il

Campiello 2009. Una narrazione

dolce e amara che vede al centro di

tutto il desiderio di maternità che

si trasforma, infine, in necessità a

tutti i costi, da ottenere con le un-

ghie e con i denti. Barcellona nel

cuore, ancora una volta, per Carlos

Ruiz Zafon, scrittore dal successo

inarrestabile che continua a stre-

gare eserciti di lettori; con “Ma-

rina”, uno dei suoi romanzi più

suggestivi, ci fa vivere l’adole-

scenza e poi la maturità del prota-

gonista, Oscar, attraverso

un’immaginazione allo stato puro,

tra misteri, tormenti e amore per la

conoscenza. Ancora, il giovane

Alessandro D’Avenia - professore

di letteratura, emigrato da Pa-

lermo, in un liceo milanese - al suo

primo romanzo, “Bianca come il

latte, rossa come il sangue”, tratta

il tema della scuola e dei suoi tanti

conflitti. L’adolescenza come mo-

tore di una storia che vede al cen-

tro di tutto l’amicizia tra il

protagonista, uno studente, ed il

suo insegnante prima

osteggiato con noia poi

preso ad esempio, com-

plice un amore silen-

zioso e poi perduto

vissuto dal ragazzo. Per

chi ama la leggerezza di

quei libri che restano

nel cuore, consigliamo

“Tre settimane, un

mondo”, romanzo auto-

biografico scritto a

quattro mani da Nicho-

las Sparks e dal fratello

Micah. I due si ritro-

vano a condividere un

lungo tour in giro per il

mondo. I ricordi della

loro infanzia, a tratti

esilarante a tratti dura,

rivivono nella mente dei

protagonisti e diventano

pagine di un libro in-

tenso e soave.

Dieci libri per una va-

canza di dieci giorni.

Forse un pò troppo. Ma

che piacere indugiare

tra le pagine di un buon

romanzo. Buona estate

tra i libri.

Page 17: Terra di Basilicata

L'Aquila non può crollare:

è una città che sa volare

1714 LUGLIO 2010

Roma. In questa frase, impressa sulla ma-

glietta di uno dei manifestanti, è

espressa la rabbia dei terremotati aqui-

lani. Un corteo che, partendo da piazza Venezia,

voleva spingersi fin sotto al Parlamento: un

cammino sbarrato dal tempestivo arrivo delle

forze dell’ordine. Momenti di acuta tensione,

dunque: lancio di bottiglie, spintoni e manga-

nellate. Il tutto per aver espresso il proprio dis-

senso rispetto ad una situazione di fatto, che

vede “per i Parlamentari pensioni d’oro e per

gli aquilani le macerie”.

Un atto di barbarie, per molti, che non trova

giustificazione in un regime democratico come

il nostro.

Cosa rimane, quindi, del diritto alla libera ma-

nifestazione del pensiero: solo macerie?

LUCA ARLOTTO

TRAMA DEL FILM SOLOMON KANE:

SOLOMON KANE è un brutale guerriero armato di pistole

e spada. Lui e i suoi uomini sono assassini assetati di san-

gue che combattono per l'Inghilterra guerra dopo guerra,

in ogni continente. All'inizio della storia, Kane e la sua

banda di saccheggiatori si stanno aprendo una sangui-

nosa strada attraverso le orde di difensori di una esotica

città del nord Africa. Ma quando Kane decide di attaccare

un misterioso castello e di saccheggiarne le ricchezze, la

sua missione prende una piega nefasta. Uno ad uno gli

uomini di Kane vengono uccisi da creature demoniache

fino a che non rimane lui solo a combattere con il Mietitore

del Diavolo.

Sala: 1 Posti a sedere:284Twilight Saga: EclipseOrari: 18.30 21.00

Sala: 2 Posti a sedere:193La papessaOrari: 18.30 21.30

Sala: 3 Posti a sedere: 193A-TeamOrari: 20.00 22.15

Sala: 4 Posti a sedere: 193Toy Story 3 - La grande fugaOrari: 17.30 19.45 22.00

Sala: 5 Posti a sedere: 204Twilight Saga: EclipseOrari: 19.15 21.45

Sala: 6 Posti a sedere: 174Toy Story 3 - La grande fugaProiezione in : 3DOrari: 17.00 19.15 21.30

Sala: 7 Posti a sedere: 48Poliziotti FuoriOrari: 17.30 20.00 22.30

PROGRAMMAZIONE CINEMATOGRAFICA MULTISALA RANIERI

PH

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IAK

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IRA

Page 18: Terra di Basilicata

IL B

EL

PA

ES

E

1814 LUGLIO 2010

Loredana Romanelli

vengono tarpate le ali;

ritorneremmo indietro

nel tempo, quando i dis-

sidenti e coloro che

avevano il coraggio di

esprimere le proprie

idee venivano arrestati

o mandati al confino;

probabilmente sprofon-

deremmo in un era di

oscurantismo.... Ma

dalla storia si impara...

Ecco perché non ci

resta che sperare nel

buon senso dei nostri

parlamentari, del Presi-

dente della Repubblica

e nella voglia di libertà

di tutti quei cittadini

che continueranno a

protestare contro un de-

creto che potrebbe es-

sere il primo passo

verso l’irreggimenta-

zione della società ita-

liana!

emittenti televisive nazionali,

mediante gli sbocchi alle televi-

sioni pubbliche e le sue parteci-

pazioni ai media privati", si

legge nel rapporto del 2009,

dove si ricorda anche che "il

primo ministro è il principale

azionista di Mediaset, di Mon-

dadori ed è principale azionista

anche della più grande conces-

sionaria di pubblicità italiana

Publitalia". A questo punto ver-

rebbe da chiedersi perché Ber-

lusconi vorrebbe eliminare

definitivamente quel po di

stampa libera che ancora ab-

biamo.... Intanto, Lui, tranquillo

e sereno disegna la road map da

seguire per approvare il ddl

entro agosto: incassare l'assenso

dei finiani (che sono irremovi-

bili sugli emendamenti) e poi

puntare diritto al Colle, dove

spuntare un sì pieno di Napoli-

tano sugli emendamenti. Il voto:

dibattito pieno, senza fiducia, se

dal capo dello Stato arriva il via

libera, o la fiducia se il presi-

Legge-bavaglio, Berlusconi accelera

Stampa libera? No gra-

zie..... Sembra questo il

titolo di un romanzo

estivo da scrivere, se solo fosse

possibile, sull’Italia di questa

strana estate..... E mentre il

Premier si appresta ad imbava-

gliare la stampa, il rapporto

2010 di “Freedom House”, or-

ganizzazione indipendente Usa

fondata nel 1941 per garantire

nel mondo le libertà fondamen-

tali di ogni individuo, ci in-

forma che l'Italia è un paese la

cui stampa è parzialmente li-

bera (ma va?), come il Suda-

frica, le Filippine, il Congo, la

Thailandia e il Nepal, e che

siamo classificati al 72esimo

posto nel mondo, dopo Israele,

Grecia e Cile, ma anche, come

se non bastasse Suriname, Tri-

nidad e Tobago. "La libertà

d'espressione è fondamentale

per tutte le altre libertà. L'ordi-

namento legislativo, le elezioni

libere, i diritti delle minoranze,

la libertà d'associazione, e un

governo responsabile dipen-

dono da una libertà di stampa

che può mettere in pratica la

sua funzione di controllo e vi-

gilanza", ha detto Jennifer

Windsor, direttore esecutivo di

Freedom House. I paesi con

una maggiore libertà di stampa

sono, secondo il rapporto 2010,

le civilissime democrazie scan-

dinave: la Finlandia, l'Islanda,

la Norvegia e la Svezia sono ai

primi posti, mentre, come

detto, l’Italia è il fanalino di

coda dei paesi occidentali se-

guita solo dalla Turchia! C’è

da dire, ad onor del vero, che

fino al 2003 la stampa italiana

era considerata libera, ma a

partire dal 2004, Freedom

House ha relegato l'Italia nel

gruppo dei paesi di fascia B.

"Il ritorno al potere di Berlu-

sconi nell'aprile 2008 gli ha

permesso nuovamente di poter

controllare fino al 90% delle

dente si chiude a riccio e man-

tiene il no a qualsiasi lascia-

passare preventivo. E questo

nonostante lo sconcertante rap-

porto di Freedom House e le

proteste dell’OSCE, nono-

stante dell'Europa: nella nota

dell'European Writers Council,

la federazione che raccoglie 60

sindacati degli scrittori di 33

paesi, si esprime "profondo

sconcerto" sul ddl. Che, se ap-

provato, metterebbe "in discus-

sione la libertà d'informazione

e d'espressione in Italia". Ma in

fondo cosa importa? Certo, se

il ddl venisse approvato i gior-

nalisti non potrebbero più fare

il loro mestiere.... per non par-

lare delle forze dell’ordine e

dei magistrati, che si trovereb-

bero a dover chiedere “la gra-

zia” per poter fare il loro

lavoro! La stampa in Italia è

già parzialmente libera, se do-

vesse passare il ddl ci ritrove-

remmo nelle condizioni di quei

paesi in cui, a chi dice la verità

L’obiettivo è approvare il ddl entro

la prima settimana di agosto

Page 19: Terra di Basilicata

Il 7 luglio si sono svolti i funerali dell’emerito avvocato Gianfranco Giu-

liani, colpito da un infarto fulminante qualche ora prima, nella cattedrale

San Gerardo di Potenza.

Lo stuolo degli avvocati e dei cittadini che si è unito attorno alla bara per

un ultimo saluto è la dimostrazione lampante dell’affetto, della riconoscenza,

della grande stima e rispetto per questo galantuomo.

L’avvocato Gianfranco Giuliani ha lasciato traccia nel suo percorso umano

e professionale di rara ed efficace competenza, di vero giurista e di serietà

congiunta a onestà, rettitudine, precisione e impegno che rendevano ecce-

zionali ed uniche le sue doti. Se poi si aggiunge che nonostante la levatura

giuridica era anche un uomo dalle caratteristiche di semplicità, di disponi-

bilità e di distinta comprensione, si capisce il motivo del rimpianto per la

dipartita di questo Maestro del diritto e delle preclare virtù di saggezza.

L’avvocato Gianfranco Giuliani aveva le virtù e le doti tramandate dall’an-

tico autorevole zio avvocato Enrico Vita che con la moglie Giovanna Vita,

altresì avvocato, professoressa di lettere prima alla scuola Media Luigi La

Vista, poi dell’Istituto Tecnico per Geometri Leonardo da Vinci di Potenza

negli anni ’50 infine ispettrice del Ministero della Pubblica Istruzione.

Lo studio legale recepito dall’avv. Gianfranco Giuliani, dagli zii Vita, è la

dimostrazione lampante non di una tradizione baronale quanto di una antica

arte dell’essere, con impegno e professionalità, vera elìte di quei valori che

ora sono in via di estinzione.

Perché scrivere, commemorare e lodare un personaggio pubblico afferma-

tosi per una brillante carriera già dal 1950, appena laureato all’Università

di Bari? In un’epoca in cui vi è un appiattimento generale, un livellamento

culturale, sociale e civile, chi proviene da una vera baronia, quella della fa-

miglia avv. Enrico e professoressa Giovanna Vita, è una stella del firma-

mento nel buio delle tenebre. Per competenza, signorilità, onestà, semplicità

– senza mai scendere a compromessi – l’avvocato Gianfranco Giuliani era

di una statura senza pari.

Considerava il suo cliente, una persona, un Uomo che nel desiderio di in-

contrarla non era una mucca da mungere e da spremere, ma di assistenza

tecnica e giuridica. E i consigli li elargiva senza irritazione o briosità, anche

per i colleghi che con umiltà gli si rivolgevano.

Un maestro, un docente un galantuomo piange Potenza che è andato via

senza scalpore, senza i riflettori delle luci.

Amava leggere, a parte l’aggiornamento costante in materia di leggi, norme,

decreti (la biblioteca dell’avvocato Vita contempla pandectae e testi del-

l’epoca giustinianea) , anche gli articoli dello scrivente – che apprezzava

molto – pubblicati sulla stampa locale. E ove gli fossero sfuggiti ne chie-

deva copia. Poi lo ha stimolato a laurearsi in giurisprudenza anche se in età

avanzata. Era di una semplicità e genuinità uniche.

Senza montature o prosopopea di chi, con distacco e superbia, ti guarda

dall’alto in basso, ti chiedeva di correggere, approvare o modificare i suoi

ricorsi. La modestia.

Tali attenzioni giovavano ad incoraggiare, a non temere, a non deflettere so-

prattutto quando tutti intorno a te sembrano scimmiottarti, farti ritenere un

poco di buono e a farti ancora credere nella giustizia.

Egli – da poco aveva riaperto lo studio legale nell’immobile a fianco della

Chiesa della SS.ma Trinità di Potenza nel quale aveva esercitato fino a prima

del terremoto e poi nel piazzale Luigi Rizzo vicino alla sede dell’odierno

tribunale. Aveva negli ultimi tempi molto sofferto per la perdita della figlia

Giovanna ed anche per questo era voluto ritornare in via Pretoria.

Nato nell’agosto del 1924, laureato a Bari nel 1950, aveva ottenuto anche il

riconoscimento dell’ambito attestato della Toga d’oro nel febbraio 2001 ed

era stato Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati.

A lui ha dedicato l’elogio commemorativo con immenso calore e commo-

zione dopo la conclusione del rito funebre, l’avv. Aldo Morlino, anche a

nome dei più giovani colleghi per l’apporto offerto alla loro preparazione e

alla soluzione dei dubbi.

Ancora un pensiero e un ricordo.

Egli, fratello del più pimpante notaio Pierluigi, già esponente di grosso ca-

libro nell’ex Democrazia Cristiana, non aveva mai cercato posizioni di pri-

vilegio o incarichi come normalmente avviene in questi tempi bui.

Vivere di luce propria e non per discendenza o collegamenti a corporazioni

o associazioni era quanto lo distingueva per umiltà e semplicità.

Tutta la città, a parte gli addetti all’amministrazione della giustizia, si è fer-

mata per rendere l’ultimo saluto al decano dei principi del foro potentino.

Tanto nel desiderio di estendere alla sorella, alla consorte e al caro figlio

Eduardo, alla nuora e ai nipoti i sensi della profonda stima e sincero affetto

elevando preghiere perché Iddio lo accolga nel suo regno. Per non dimenti-

care.

1914 LUGLIO 2010

Dati allarmanti sul lavoro nero

Un abbraccio e un ricordo

Tommaso Marcantonio

Gran parte della ricchezza italiana sfugge alla lente del Fisco. Nel 2008 il valore aggiunto prodotto nell'area del sommerso economico

è compreso tra un minimo di 255 e un massimo 275 miliardi di euro. Lo rileva l'Istat, aggiungendo che il peso dell'economia som-

mersa è compreso tra il 16,3% e il 17,5% del Pil (nel 2000 era tra 18,2 e 19,1%).

Tra il 2000 e il 2008 l'ammontare del valore aggiunto sommerso registra una tendenziale flessione, pur mostrando andamenti alterni: la

quota del sommerso economico sul Pil raggiunge il picco più alto (19,7%) nel 2001, per poi decrescere fino al 2007 (17,2%) e mostrare se-

gnali di ripresa nel 2008 (17,5%). La parte più rilevante del fenomeno dell'economia sommersa «è costituita dalla sottodichiarazione del fat-

turato e dal rigonfiamento dei costi impiegati nel processo di produzione del reddito. A livello settoriale l'evasione fiscale e contributiva è più

diffusa nei settori dell'agricoltura e dei servizi, ma è rilevante anche nell'industria. A tal proposito si registra un intervento del consigliere re-

gionale del Pdl Michele Napoli, secondo il quale “I dati economici forniscono cifre allarmanti sullo stato di salute dell’economia lucana.

Disoccupazione, soprattutto femminile, in aumento, posti di lavoro persi, prospettive, nell’immediato, incerte e fumose. Il problema mag-

giore – sottolinea Napoli – interessa, soprattutto, i giovani che non riescono a programmare il proprio futuro, atteso che la nostra regione

offre sempre meno opportunità.

La politica non è stata, evidentemente, in grado di fornire risposte adeguate per fronteggiare, con opportuni interventi, il problema occupa-

zionale in Basilicata e, al tempo stesso, sarebbe necessario fronteggiare ‘ muso duro’ l’altro fenomeno che sta divenendo vero contraltare ai

problemi di occupazione, quello costituito dal mercato nero del lavoro che, nella nostra regione si va espandendo in maniera preoccupante”.

“L’incertezza e le tante esitazioni nelle scelte politiche da adottare, alimentano. quindi, in maniera consistente, un sommerso che si annida

nei settori più svariati dell’economia, sottraendo risorse importanti per lo sviluppo del territorio. In Basilicata – dice Napoli - non è mai stata

attuata un’azione di controllo serrato per scongiurare, soprattutto nel settore agricolo, il fenomeno ‘dell’evasione lavorativa’. E’ necessario, a

questo punto, un cambio di rotta che dia una svolta importante su due fronti: attivare le norme e tutte le misure necessarie per favorire

‘l’emersione’ del sommerso, ponendo, in tal modo, le basi per uno sviluppo concreto della regione, investendo risorse per lo sviluppo indu-

striale. Sono opportune – conclude Napoli - iniziative che coinvolgano i diversi livelli istituzionali per promuovere azioni di concerto impor-

tanti e ramificate sul territorio, capaci di incidere drasticamente su quei fenomeni che condizionano ‘in nero’ il mercato del lavoro”.

Secondo Michele Napoli(Pdl) , il problema maggiore interessa, sopratutto,

i giovani che non riescono a programmare il proprio futuro

Page 20: Terra di Basilicata

TE

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2014 LUGLIO 2010

Per Miss Potenza, oltre

alla fascia che la por-

terà a Salsomaggiore,

anche un gioiello Mi-

luna offerto dalla pro-

prietaria della

gioielleria 18 Karati di

Potenza.

Per partecipare alle se-

lezioni in programma,

le ragazze di età com-

presa tra i 18 anni (da

compiersi entro il 31

marzo 2011) e i 26

anni (da compiersi

entro il 31 dicembre

2010) possono iscri-

versi gratuitamente dal

s i t o

www.missitalia.rai . i t

oppure telefonare al

numero 348/1322191 e

contattare Teresa Pierri

– responsabile casting

Concorso nazionale

Miss Italia 2010 in Ba-

silicata.

Da ben 11 anni, Vincenzo Rus-

solillo rappresenta con orgo-

glio il territorio lucano in

qualità di agente unico per la

regione Basilicata. “E’ un tour

– ha detto Russolillo - che ci

porta in giro ma che restituisce

l’appagamento di chi fa questo

lavoro con passione e cura nel

ricercare le Miss che sapranno

Potenza esprimele sue miss

Conquista la fascia di

Miss Potenza nella

sua città, Francesca

Laus, 19 anni, e una passione

innata per la passerella. Su

16 ragazze in gara è la prima

finalista regionale del Con-

corso nazionale di Miss Italia

2010 in Basilicata, andrà a

Salsomaggiore. Si è aggiudi-

cata il titolo per aver convinto

la giuria mostrando con ele-

ganza, sulla passerella, una

personalità esclusiva, classe e

quel pizzico di esuberanza

che non guasta in questi casi.

Seconda classificata, Miss

Rocchetta, Laura Labella.

Terza classificata, Miss Peu-

geot, Maddalena Liguori.

Quarta classificata, Miss

Wella, Veronica Fasano.

L’evento è stato ospitato al

Pessolano Center – Iveco Pes-

solano in viale del Basento a

Potenza, grazie all’attenzione

rivolta da anni alla manifesta-

zione da parte del Cavalier

Nicola Pessolano. “La bel-

lezza trionfa – ha detto il cav.

Pessolano – ed è sempre un

onore ospitare e far sentire

l’evento di Miss Italia a casa

come accade, ormai da anni,

da Pessolano Center”. Prima

dell’inizio della serata, il

pubblico presente ha avuto

l’occasione di visitare il sa-

lone auto, gestito da uno staff

che rispecchia e riscontra le

esigenze anche della clientela

più giovane.

Due i presentatori della se-

rata: Eva Immediato e Angelo

Contaldo che hanno intro-

dotto le Miss in gara, valoriz-

zando l’evento per

l’appartenenza che raccon-

tano sul palco nei confronti di

un’avventura consolidata da

71 anni grazie allo storico pa-

tron del Concorso di Miss Ita-

lia Enzo Mirigliani e alla

figlia, Patrizia che ha eredi-

tato il testimone.

conquistare i palchi, superare

le selezioni e magari avvici-

narsi al successo”.

A sottolineare la grazia e

l’impegno dimostrato da tutte

le ragazze in gara è la respon-

sabile casting Teresa Pierri

che prima di ogni passerella

condivide con le spiranti regi-

nette consigli importanti.

Le selezioni di avvicinamento alla kermesse

di Salsomaggiore

Da sinistra Francesca Laus vincitrice della kermesse,Laura Labella, Maddalena Liguori e Veronica Fasano

Page 21: Terra di Basilicata

La Basilicata raddoppia sul web. A più di un decennio dalla

nascita di basilicatanet, la presenza in Internet della Re-

gione, dal prossimo 22 luglio, si sdoppierà in due “galas-

sie” a cui punteranno i due domini storici della regione. La prima,

all’indirizzo www.regione.basilicata.it proporrà il portale istitu-

zionale della Regione Basilicata; la seconda, all’indirizzo

www.basilicatanet.it condurrà a un portale di informazione e ser-

vizi. Un modo per essere sempre più vicino alle esigenze dei cit-

tadini e per garantire la trasparenza della pubblica

amministrazione.

Un unico sistema I due portali saranno tra loro strettamente col-

legati. Non solo perché dalle di-

verse pagine sarà possibile

interrogare basi dati comuni e

perché in qualsiasi momento

della navigazione un solo click

consentirà di cambiare portale,

ma anche perché la parte alta di

entrambi i portali presenta una

barra di navigazione comune.

Una serie di servizi che l’utenza

ha mostrato di utilizzar e parti-

colarmente e elementi strategici

per la trasparenza saranno ac-

cessibili ugualmente e con le

stesse logiche sia dal portale

istituzionale che dal portale dei

servizi.

I nuovi portali, inoltre, sono

stati interamente progettati e

realizzati in base alle direttive

di accessibilità dei portali della

pubblica amministrazione.

Ogni elemento risponde alle in-

dicazioni date sulla presenza

degli enti on line, sulla facilità di utilizzo, sulle modalità di pro-

posizione.

Il Portale Istituzionale - www.regione.basilicata.it

Il portale istituzionale sarà la comune porta d’ingresso al sistema

della presenza della Regione Basilicata sul Web. Oltre a proporre

contenuti in evidenza tanto sulla vita politica dell’ente che sul-

l’attività amministrativa dei diversi dipartimenti, avrà funzione

di smistamento tra le pagine dedicate ai diversi organi istituzio-

nali della Regione, ossia Presidente della Regione, Consiglio e

Giunta. Tre diverse sezioni web per illustrare i programmi, le de-

cisioni, gli appuntamenti più importanti per la Regione.

La modalità di proposizione sarà quella dei folder (in uso a molti

applicativi informatici e molti siti web) in modo tale da riuscire

a dedicare spazi propri ed autonomi ad ogni singolo organo della

Regione (incluse pagine proprie per i diversi Dipartimenti) ma

mantenendo una visione unitaria e la facilità di passaggio da un

organo all’altro (ad esempio dalla Giunta al Consiglio, o dal Con-

siglio al Presidente della Regione) sempre e solo con un click.

Il portale garantirà accesso agli atti, sarà elemento di dialogo tra

informazione e cittadini, e conterrà una linea di informazione de-

dicata rappresentata dai comunicati degli Uffici Stampa di Giunta

e Consiglio regionali. Il Portale Territoriale - www.basilicatanet.it

Il portale territoriale, invece, proporrà notizie e servizi della Re-

gione Basilicata ma non solo, aprendosi a tutto ciò che appartiene

al territorio della Basilicata, a partire dagli altri enti locali, sulla

scia di quello che già oggi era Basilicatanet. L’aspetto multime-

diale del portale è fortemente potenziato e, sotto il profilo della

fruizione, si lavorerà per aree tematiche (Cittadini, imprese ecc).

Anche in questo caso si avrà un passaggio in un solo click al por-

tale istituzionale nelle sue diverse articolazioni.

La logica dell’infor-

mazione sarà quella

già consolidata sul

vecchio basilicatanet,

con accanto alle noti-

zie di fonte regionale,

tutte le altre di prove-

nienza dal territorio.

Nell’immediato (ossia

già dal prossimo set-

tembre)verranno im-

p l e m e n t a t i

collegamenti tra noti-

zie testuali, video e

audio e relativi atti,

nonché un sistema di

aggancio alle notizie

correlate.

Ugualmente sulla

nuova base sarà possi-

bile implementare

nuovi servizi, non solo

erogati direttamente

dalla Regione e dagli

altri enti, ma anche aperti al sistema delle imprese.

La nuova grafica

I nuovi portali avranno una grafica più leggera rispetto al prece-

dente e saranno meno affollati di contenuti. Lo scorrimento delle

pagine di presentazione sarà estremamente limitato, in modo da

presentare in un solo colpo d’occhio i principali contenuti pro-

posti. Pur in una unitarietà di logica di navigazione, vengono uti-

lizzati maggiormente i codici-colore per marcare le differenze

tra le diverse pagine.

La preview e il quiz “quanto sei lucano?”

Prima che i nuovi portali siano definitivamente on line sarà pos-

sibile, per gli utenti, accedere ad una prewiew. Ma bisognerà

“conquistarsi” questa possibilità rispondendo a 10 domande a ri-

sposta multipla sulla Basilicata. I risultati del quiz saranno poi

resi noti (in forma aggregata e anonima) dopo il definitivo lancio

dei portali.

21

MO

ND

O W

EB

14 LUGLIO 2010

Il portale della regionesi cambia d’abito

I domini storici regione.basilicata.it e basilicatanet.it punteranno a portali diversi:

il primo sarà quello istituzionale, il secondo resterà quello territoriale e di servizio

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14 LUGLIO 2010

22LIBERARTE

Attilio Selva, un triestino a Roma

Una raffinata mostra nella casa-museo

Pietro Canonica a Villa Borghese

Michele De Luca

Nel centro di Roma, nel-

l’elegante e compassato

quartiere Prati, ed esatta-

mente a Piazza dei Quiriti (a

metà strada tra il biondo Tevere e

il Vaticano), sorge una fontana

bellissima, che forse oggi solo in

pochi notano, perché un po’ ap-

partata e nascosta dai pini e i ci-

pressi che la circondano; la

fontana è sorretta da quattro fi-

gure femminili nude, sedute, con

le braccia sollevate a sorreggere

una vasca sormontata da una

grande pigna da cui sgorga l’ac-

qua. Sono donne procaci e miste-

riose, dai tratti vagamente

orientaleggianti, da cui emana

una straordinaria sensualità, che

turbarono i sonni dei benbensanti

abitanti del quartiere, i quali le

trovarono troppo conturbanti e

addirittura oscene. E infatti al suo

apparire l’opera, realizzata tra il

1924 e il 1928 su commissione

comunale dallo scultore triestino

Attilio Selva (Trieste 1888 –

Roma 1970), fece scandalo, su-

scitando le vibrate proteste dei

cattolici della vicina chiesa di

San Gioacchino, i quali denun-

ciarono “la sconcia esibizione di

quattro prostitute effigiate nella

più indecente delle pose”. Oggi

invece la fontana rappresenta una

delle rare testimonianze di stile

déco a Roma, stile che Selva ha

in realtà anticipato fondendo, già

negli anni Dieci, suggestioni sim-

boliste e secessioniste con spunti

mutuati dalla statuaria egizia e

indiana. Alla figura ed all’opera

di Selva, scultore vigoroso e

colto, dopo un’antologica di due

anni fa’ alla Galleria Francesca

Antonacci di Via Margutta, viene

ora dedicata una raffinata mostra

che assume un fascino particolare

per la sua location – come ama

dirsi oggi – in una casa-museo tra

le più affascinanti della capitale,

e cioè in quella che fu l’abita-

zione, ricca di memorie e di “pre-

senze”, ed ora anche stracolmo

museo dello scultore Pietro Ca-

nonica, appartato nel verde di Villa

Borghese, di fronte alla coreogra-

fica Piazza di Siena, legata ai suc-

cessi ippici dei mitici fratelli

D’Inzeo. La mostra (promossa dalla

Sovrintendenza ai Beni Culturali

del Comune di Roma ed ideata

dall’Associazione amici di Villa

Strohl-fern , crocevia in quei tempi

d’ogni forma

d’arte, dove

Selva ha

avuto uno stu-

dio dal 1910

al 1929) con-

siste in una

scarna, quanto

rappresenta-

tiva selezione,

curata da Gio-

vanna Cate-

rina de Feo, di

sculture in bronzo e gesso, disegni

e materiali d’archivio provenienti

dallo studio dello scultore triestino,

messi a disposizione dalla famiglia.

Il suo percorso si sviluppa illu-

strando il lungo ed intenso lavoro

creativo dell’artista, dall’essenziale

immediatezza dei disegni ad alcuni

piccoli bozzetti, alle sculture. Tra i

disegni - scelti tra le bellissime fi-

gure di donna eseguite con gesto si-

curo e con un unico tratto a

carboncino su carta da spolvero -

spiccano quello per “Enigma” (la

sua scultura più famosa che può es-

sere ammirata nelle sale della Gal-

leria Nazionale d’Arte Moderna

sempre a Roma) e il grande disegno

per il progetto del concorso per la

fontana di Piazza dei Quiriti, con le

Cariatidi disegnate ancora casta-

mente vestite, caratteristica che

scomparirà, come s’è ricordato,

nella realizzazione finale che su-

scitò sì grande scandalo, tanto da

costringere lo scultore, non senza

una sottile ironia a discolparsi, di-

cendo: “Quale male avrei fatto io a

produrre nelle giuste fattezze le

forme della nostra

progenitrice Eva,

che fu destinata da

Dio nel paradiso

terrestre senza nem-

meno un paio di

mutande”.

Nato dunque a

Trieste nel 1888

e, quindi, di na-

zionalità austriaca,

ma irredentista con-

vinto e da sempre,

Selva compie il suo primo appren-

distato presso Leonardo Bistolfi, lo

scultore torinese che, almeno sino

alla metà degli anni Dieci, può es-

sere considerato l’espressione più

avanzata della scultura italiana.

Poco più che ventenne, nel 1909,

vince il Premio Rittmayer che gli

consente dal 1910 di trasferirsi a

Roma, dove incontra numerosi ar-

tisti, tra i quali Arturo Martini (in

mostra sono esposte in originale al-

cune sue interessanti lettere), il pit-

tore parmense Amedeo Bocchi,

Cipriano Efisio Oppo, Nino e Pa-

squarosa Bertoletti (artisti che in-

trattengono anche un duraturo

rapporto con Anticoli) e la futura

moglie, la modella anticolana Nata-

lina Toppi. Esponente di spicco

nelle mostre degli Ama-

tori e Cultori di Belle

Arti (nel 1914 espone il

Ritratto di Augusta ac-

quisito dalla Galleria

Comunale d’Arte Mo-

derna di Roma) e nella

Terza e Quarta mostra

della Secessione, con la

guerra alle porte, segue

l’addestramento militare

a Roma e parte volonta-

rio con l’esercito italiano

combattendo valorosa-

mente sul Carso. Nel

1918 partecipa a Zurigo

alla mostra internazio-

nale degli artisti bellige-

ranti e nello stesso anno

all’esposizione alla Ca-

sina del Pincio, allestita

dal critico Carlo Tri-

denti, da Marcello Pia-

centini e Antonio

Maraini. Nel dopoguerra

prende parte ad alcune

edizioni della Biennale

di Venezia e nel 1921

alla Prima Biennale ro-

mana e presenta

“Enigma”. A proposito

della quale sriveva entu-

siasticamente Oppo, il

quale aveva prima la-

mentato la sua iugosla-

viofilia: “Ora una delle

cose più piacevoli e bene

impressionanti del-

l’odierna maniera di

Selva è proprio la deli-

berata volontà di cac-

ciare quella che era una

esteriore appiccicatura

stilistica per ritrovare la

fondamentale essenza

della plastica sana e car-

nosa propria della scul-

tura italiana”.

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