IL LEGIONARIO COMMENTARIVS DEL SOLDATO ROMANO
NOTIZIARIO DELL’ASSOCIAZIONE
ANNO III N.23 – SETTEMBRE 2016 -
Testo e struttura a cura di TETRVS
CORNELIO IL CENTURIONE
San Pietro battezza San Cornelio
CORNELIO IL CENTURIONE “CESAREA DI PALESTINA, I SECOLO”
ATTI DEGLI APOSTOLI, Cap. 10
Pietro e il centurione romano Cornelio 1 Vi era a Cesarèa un uomo di nome Cornelio, centurione della coorte detta Italica. 2Era
religioso e timorato di Dio con tutta la sua famiglia;. faceva molte elemosine al popolo e pregava sempre Dio. 3Un giorno, verso le tre del pomeriggio, vide chiaramente in visione un angelo di Dio venirgli incontro e chiamarlo: «Cornelio!». 4Egli lo guardò e preso da timore disse: «Che c'è, Signore?». Gli rispose: «Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite dinanzi a Dio ed egli si è ricordato di te. 5Ora manda degli uomini a Giaffa e fa' venire un certo Simone, detto Pietro. 6Egli è ospite presso un tale Simone, conciatore di pelli, che abita vicino al mare». 7Quando l'angelo che gli parlava se ne fu andato, Cornelio chiamò due dei suoi servitori e un soldato, uomo religioso, che era ai suoi ordini; 8spiegò loro ogni cosa e li mandò a Giaffa.
9Il giorno dopo, mentre quelli erano in cammino e si avvicinavano alla città, Pietro, verso mezzogiorno, salì sulla terrazza a pregare. 10Gli venne fame e voleva prendere cibo. Mentre glielo preparavano, fu rapito in estasi: 11vide il cielo aperto e un oggetto che scendeva, simile a una grande tovaglia, calata a terra per i quattro capi. 12In essa c'era ogni sorta di quadrupedi, rettili della terra e uccelli del cielo. 13Allora risuonò una voce che gli diceva: «Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!». 14Ma Pietro rispose: «Non sia mai, Signore, perché io non ho mai mangiato nulla di profano o di impuro». 15E la voce di nuovo a lui: «Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano». 16Questo accadde per tre volte; poi d'un tratto quell'oggetto fu risollevato nel cielo. 17Mentre Pietro si domandava perplesso, tra sé e sé, che cosa significasse ciò che aveva visto, ecco gli uomini inviati da Cornelio: dopo aver domandato della casa di Simone, si presentarono all'ingresso, 18chiamarono e chiesero se Simone, detto Pietro, fosse ospite lì. 19Pietro stava ancora ripensando alla visione, quando lo Spirito gli disse: «Ecco, tre uomini ti cercano; 20àlzati, scendi e va' con loro senza esitare, perché sono io che li ho mandati». 21Pietro scese incontro a quegli uomini e disse: «Eccomi, sono io quello che cercate. Qual è il motivo per cui siete venuti?». 22Risposero: «Il centurione Cornelio, uomo giusto e timorato di Dio, stimato da tutta la nazione dei Giudei, ha ricevuto da un angelo santo l'ordine di farti venire in casa sua per ascoltare ciò che hai da dirgli». 23Pietro allora li fece entrare e li ospitò.
Il giorno seguente partì con loro e alcuni fratelli di Giaffa lo accompagnarono. 24Il giorno dopo arrivò a Cesarèa. Cornelio stava ad aspettarli con i parenti e gli amici intimi che aveva invitato. 25Mentre Pietro stava per entrare, Cornelio gli andò incontro e si gettò ai suoi piedi per rendergli omaggio. 26Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Àlzati: anche io sono un uomo!». 27Poi, continuando a conversare con lui, entrò, trovò riunite molte persone 28e disse loro: «Voi sapete che a un Giudeo non è lecito aver contatti o recarsi da stranieri; ma Dio mi ha mostrato che non si deve chiamare profano o impuro nessun uomo. 29Per questo, quando mi avete mandato a chiamare, sono venuto senza esitare. Vi chiedo dunque per quale ragione mi avete mandato a chiamare». 30Cornelio allora rispose: «Quattro giorni or sono, verso quest'ora, stavo facendo la preghiera delle tre del pomeriggio nella mia casa, quando mi si presentò un uomo in splendida veste 31e mi disse: «Cornelio, la tua preghiera è stata esaudita e Dio si è ricordato delle tue elemosine. 32Manda dunque qualcuno a Giaffa e fa' venire Simone, detto Pietro; egli è ospite nella casa di Simone, il conciatore di pelli, vicino al mare». 33Subito ho mandato a chiamarti e tu hai fatto una cosa buona a venire. Ora dunque tutti noi siamo qui riuniti, al cospetto di Dio, per ascoltare tutto ciò che dal Signore ti è stato ordinato». Discorso di Pietro nella casa di Cornelio
34Pietro allora prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, 35ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. 36Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d'Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti. 37Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; 38cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. 39E noi siamo testimoni di tutte le cose
da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, 40ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, 41non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. 42E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. 43A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome». I pagani ricevono lo Spirito Santo 44Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. 45E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; 46li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio. Allora Pietro disse: 47«Chi può impedire che siano battezzati nell'acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?». 48E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Quindi lo pregarono di fermarsi alcuni giorni. Da qui parte l’inizio ufficiale dell’evangelizzazione dei Gentili e della loro ammissione “non come ospiti e forestieri, ma come cittadini e membri della famiglia di Dio”. A questo punto finisce la narrazione
apostolica che riguarda Cornelio il centurione, tutto quanto poi si sa sul suo futuro, non ha carattere di certezza, anzi è argomento di diverse interpretazioni fra la Chiesa latina e la Chiesa Greca, che nei suoi ‘Menologi’ lo classifica a volte come vescovo a volte come martire.
Gioacchino Pagliei- Il centurione Cornelio riceve la visita dell’Angelo Tecnica: olio su tela -1878
LA FIGURA DI CORNELIO Del centurione romano Cornelio si parla dunque negli ‘Atti degli Apostoli’ ed
era un noto come uomo pio e timorato, che pregava ed era largo di elemosine.
La sua residenza era a Cesarea di Palestina, sede del governatore romano e
apparteneva alla Coorte ‘Italica’; è probabile che sapesse del cristianesimo e che il
suo cuore fosse turbato e alla ricerca di Dio, non accontentandosi più degli dei
pagani.
Primo fra i pagani a convertirsi al cristianesimo, Cornelio certamente soffrì per
la fede in Skepsi in Misia, dove i greci lo pongono se non come vescovo, come
‘prefetto’ ecclesiastico di quella città, con la sua predicazione ‘testimoniò’
unitamente ai patimenti, quel Gesù che così prodigiosamente gli si era rivelato.
Il martiro inflittogli da Demetrio, prefetto della città, ebbero fine quando
questi, veduti i miracoli operati dal centurione, anche in favore di sua moglie e del
figlio, si convertì al cristianesimo e non solo lo liberò dal carcere, ma lo ricoprì di
onori.
Anche se dapprima incarcerato, Cornelio poi però morì in pace; tutti i menologi
greci portano la sua ricorrenza al 13 settembre. La sua casa, tramutata in chiesa, fu
visitata dalla matrona romana santa Paola, alla fine del IV secolo, nel suo
pellegrinaggio in Terra Santa, descritto da s. Girolamo.
Inoltre la Chiesa Greca lo ricorda insieme con i santi martiri Demetrio, la
moglie Evanzia e il figlio Demetriano, convertiti da Cornelio; la Chiesa Latina lo
ricordava da solo il 12 febbraio, i vari ‘Martirologi’ occidentali lo qualificavano come
vescovo di Cesarea di Palestina, ma il silenzio su ciò di autorevoli storici ecclesiastici
dell’antichità, come Eusebio di Cesarea e Origine, tanto legati a Cesarea, non fa
confermare questo episcopato.
La recente edizione del ‘Martyrologium Romanum’ porta s. Cornelio il
centurione al 20 ottobre. (cfr. Antonio Borrelli www.santiebeati.it › Sezione C)
RIFLESSIONI SUL CONTESTO
Di Cornelio si è detto che era un centurione della coorte italica (non c’è notizia
sulla sua numerazione), per sottolineare così la sua origine estranea al giudaismo.
Come indica il nome, questa coorte era probabilmente composta di volontari
arruolati in Italia, che erano cittadini romani per nascita o in quanto liberti.
E’ noto che il procuratore della provincia aveva a sua disposizione cinque
coorti di legionari, di cui una la lasciava a disposizione dell’autorità religiosa, in
Gerusalemme, per le esigenze di ordine pubblico. Le altre erano dislocate nelle zone
calde della Palestina, o in quelle di frontiera, come ad. es. sulle alture del Golam
L’unico riferimento biblico noto precisa che Cornelio era “ufficiale
dell’esercito della coorte chiamata italica”. (At 10:1) Ma La Bibbia non dice che
questa coorte italica fosse di stanza a Cesarea. Dice solo che Cornelio, uno degli
ufficiali, abitava a Cesarea.( At 10:1, 2, 22, 24.)
Cesarea era la residenza del Procuratore romano, in sostanza il capoluogo
politico della provincia della Giudea Cesarea (in greco antico: Καισάρεια, Kaisáreia, in latino Caesarea ad mare) o Cesarea marittima fu una
città portuale fondata da Erode il Grande tra il 25 e il 13 a.C. sulla costa mediterranea nel regno di Giudea
sotto protettorato romano. Fu chiamata Cesarea in onore di Cesare Ottaviano Augusto. La città è conosciuta
con molti nomi, tra cui, oltre a Cesarea Marittima, anche Cesarea di Palestina, Colonia Prima Flavia
Augusta Caesariensis, Cesarea di Erode, Horvat Qesari, Kaisariyeh, Kessaria, Metropoli della provincia di
Siria e Palestina, Migdal Shorshon, Qaisariya, Qaisariyeh, Qaysariyah, Qesari, Qisri, Qisrin. Essa porta lo
stesso nome di molte altre città dell'era romana, tra cui Cesarea di Filippo sulle alture del Golan e Cesarea
Mazaca in Cappadocia. La città era un emporio commerciale già all'epoca dei Fenici (IV secolo a.C.).
Nel 6 d.C. divenne la capitale politica e militare della provincia romana di Giudea (rinominata Syria
Palaestina nel 135 d.C.) e vi risiedeva il procuratore e governatore romano.
È presumibile che la conversione di Cornelio sia avvenuta tra il 34 o il 35 d.C.
pertanto si può ritenere che il centurione fosse agli ordini di quando Ponzio Pilato,
ancora governatore della provincia.
Cornelio rappresenta -dunque - un personaggio interessante e affascinante. È
italico, comanda una centuria d'una coorte romana ed ha un carattere onesto, nobile,
franco. Anche il suo stato psicologico comporta un interesse tutto particolare.
Cornelio non è più pagano ma non ha (ancora) conoscenza sufficiente delle cose
religiose per dirsi cristiano; è quindi il suo senso di rettitudine, di moralità e di
deontologia che lo fanno comunque un uomo probo (e santo per i Cristiani)
indipendentemente dall’aspetto religioso.
DATE STORICHE 4 SETTEMBRE 476
In questo giorno si chiude formalmente la storia dell’Impero Romano
d’Occidente. Infatti il 4 Settembre del 476 il generale Odoacre (di probabile discendenza
scira) depone a Ravenna (nuovo centro del potere imperiale) Flavio Romolo Augusto (noto
col diminutivo di “Augustolo”, cioè Piccolo Augusto), consegnando le insegne imperiali
all’Imperatore d’Oriente Zenone.
Dopo anni di instabilità politica l'impero romano d'occidente scompare
sostanzialmente per una sorta di “colpo di Stato” militare da parte di soldati
germanici, a seguito di un rifiuto posto dalle autorità imperiali di fronte alla loro
richiesta di avere un terzo delle terre italiche. Da questo momento, l’ Italia può essere
considerata ormai un regno romano-germanico con il suo primo rex: Odoacre.
Questo evento non sembra abbia suscitato eccessivo interesse negli storici
dell'epoca, forse in virtù del fatto perché, nel 476 era ancora in vita Giulio Nepote,
ufficialmente ritenuto de iure, proprio con il sostegno dell'Imperatore d'Oriente
Zenone, il legittimo imperatore d'occidente, titolo detenuto sino alla sua morte
avvenuta in Dalmazia nel 480.
In sostanza, il mondo di allora continuava a scorrere come prima, quasi in una
sorta di indifferenza generale. Lo stesso cambiamento politico venne avvertito nelle
restanti parti dell’ormai ex impero anche con un certo ritardo.
Dopo 1229 anni, 4 mesi e 13 giorni il concetto di Roma cessa di esercitare in
modo diretto il suo dominio sull’occidente europeo.
Il 4 settembre 476 è anche la data che segna convenzionalmente la fine della
Storia Antica e l’inizio del Medio Evo.
IL CENTURIONE SPIEGA LE AZIONI DI BASE DELLA SCHERMA LEGIONARIA
Le azioni fondamentali sono Guardia, Attacco e Parata, cui si aggiungono le
complementari Schivata, Finta e Contrattacco.
Definizioni
a) Guardia: La guardia standard è la posizione base da cui poi passare ad altre
figure o azioni.
b) Attacco: rappresenta il momento in cui si effettua l’assalto all’avversario o
altra azione di offesa.
c) Parata: è l’azione di difesa o allontanamento DEL colpo dell’avversario. Nella
parata possono rientrare anche la spazzata o deviazione
d) Schivata: è l’azione di difesa con allontanamento DAL colpo. Si collega al
contrattacco.
e) Finta: è l’azione volta a confondere l’avversario inducendolo a pensare ad un
certo tipo di attacco per sbilanciarlo sia nella posizione fisica sia in quella
mentale. E’ un’azione molto delicata e deve essere ben studiata per evitare che
si riveli controproducente (es: scoprire il fianco all’avversario).
f) Contrattacco: azione o reazione di movimento a seguito di un’azione di
attacco avversario. Si esegue per opporsi all’attacco senza pararlo ma
schivandolo o interrompendo l’azione nemica con un colpo di risposta. Nel
contrattacco rientra anche la spazzata o deviazione e prevede una
combinazione di alcune delle azioni precedenti.
L’azione complessa è rappresentata dall’Assalto (combattimento), una sorta di
combinazione e successioni di colpi e di mosse quali:
- Attacco (o assalto vero e proprio)
- Parata (difesa attiva)
- Finta
SOLDATI ROMANI IN UNA STAMPA ANTICA
EVENTI
ROMARS parteciperà al corteo storico del 18 settembre con la LEGIO II
BRITANNICA presentando il primo periodo costantiniano (306-312)
ECO DELLA STAMPA
In questa foto, del giornale corso CORSE INFOS, è presente anche la
COHORS X VRBANA in occasione della manifestazione della Messa Corsa svoltasi
il 23 luglio presso la Chiesa di S. Crisogono in Trastevere.
CRONACHE DAGLI SCAVI
DIPLOMA MILITARE DELL’URBANICIANO LUCIUS VESPENNIUS PROCULUS,
ORIGINARIO DI FAENZA Tavoletta bronzea risalente al 194 d.C., incisa sulle due facce, rinvenuta nel 1907
presso Umago / Umag (Croazia).
------------------------------------------------------------------------------------------- Numeri disponibili
2) V SECOLO: IL PROTO MEDIOEVO
5) LE COORTI URBANE
6) LA LANCIA DEL DESTINO
7) BURGH CASTLE
8) IL PERIODO ROMULEO
9) L’ARCO RACCONTA … LA CAMPAGNA D’ITALIA DI
COSTANTINO
10) ZENOBIA, REGINA DI PALMIRA
11) 284-395, IL PRIMO TARDO IMPERO
12) IL PRETORIANO DI CRISTO
13) MAGNVS MAXIMVS
14) IL GIORNO DELL’ALLIA
15) I MISTERIOSI ARCANI
16)LA VIA DEL TRIONFO
17)L’ASSEDIO DI MASADA
18)DE REDITV SVO
19)I DUE VOLTI DELL’IMPERO ROMANO
20)L’ETRUSCO UCCIDE ANCORA
21)TERRA DESOLATA
22)SEGNALI DI FUOCO
23)CORNELIO IL CENTURIONE
(per gli arretrati cartacei indirizzare la richiesta a [email protected]
CONTATTI:
3332765818---3883683997
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