FAVOLETTA

TU SEI LA NUVOLETTA, IO SONO IL VENTO;

TI PORTO OVE A ME PIACE;

QUA E LÀ TI PORTO PER IL FIRMAMENTO

E NON TI DO MAI PACE.

VANNO A SERA A DORMIRE DIETRO I MONTI

LE NUVOLETTE STANCHE.

TU NEL TUO LETTUCCIO I SONNI HAI PRONTI

SOTTO LE COLTRI BIANCHE.

UMBERTO SABA, IL CANZONIERE, EINAUDI

LESSICO

OVE = DOVE FIRMAMENTO = IL CIELO PIENO DI STELLE COLTRI = COPERTE LABORATORIO ESPRESSIVO COME SI COMPORTA IL VENTO CON LA NUVOLETTA? DOVE VANNO A DORMIRE LE NUVOLETTE LA SERA? IL POETA A CHI PARAGONA IL SONNO DELLE NUVOLE? ILLUSTRA COME TU IMMAGINI QUESTA POESIA.

CORALLINA

CORALLINA VIVEVA SUL FONDO MARINO.

TUTTE LE MATTINE SALIVA ALLA SUPERFICIE DEL MARE.

CORREVA CON LE ONDE, GALOPPAVA CON I CAVALLONI.

LA SERA TORNAVA SUL FONDO DEL MARE PER DORMIRE

NELLA SUA CULLA DI CORALLO. S. MALDINI, PRIMAVERA, ATLAS

DESCRIVI IL FONDO DEL MARE CHE VEDI NELL’ILLUSTRAZIONE. SAI NUOTARE SOTT’ACQUA, AD OCCHI APERTI? MEDUSE, GRANCHI, ALGHE, RICCI DI MARE … HAI MAI VISTO QUALCUNA DI QUESTE COSE SOTT’ACQUA? RACCONTA.

STORIA DI UNA GOCCIOLINA •••

C‟ERA UNA VOLTA

UNA GOCCIA D‟ACQUA,

UNA PICCOLA GOCCIA DEL MARE,

CHE DESIDERAVA TANTO VOLARE.

IL SOLE CHE LA VIDE

LE MANDÒ UN BEL RAGGIO D‟ORO.

IL RAGGIO TOCCÒ LA GOCCIOLINA

CHE SUBITO SI SENTÌ LEGGERA

E PIAN PIANO

COMINCIÒ A SALIRE.

PIÙ PERDEVA PESO

E PIÙ SALIVA NELL‟AZZURRO CIELO

E IL BEL RAGGIO D‟ORO DEL SOLE

L‟ AVVOLGEVA DI CALORE.

ORA DISEGNA TU

SALIVA SALIVA,

FINO A CHE FINÌ

IN UNA NUVOLA

SOFFICE E BIANCA.

SI MUOVEVA VELOCE NEL CIELO.

PASSAVA SUI MONTI E SUI LAGHI,

SUI PRATI FIORITI E SUI BOSCHI.

SFIORAVA I CAMPANILI

E FACEVA A GARA

CON GLI UCCELLI.

MA UN GIORNO INCONTRÒ UN

VENTO GELATO,

UN VENTO DI NEVE.

SI RAFFREDDÒ

E DIVENTÒ PIÙ PESANTE.

AD UN TRATTO SI SENTÌ CADERE

E SCENDERE DRITTA DRITTA

GIÙ VERSO IL MARE,

INSIEME A TANTE ALTRE

GOCCIOLINE.

LEI FECE UN GRAN TUFFO!

POI DANZÒ CON LE GOCCE

SORELLE NEL GRAN TEMPORALE.

PRESTO TORNÒ LA QUIETE

E IL CIELO SI FECE SERENO.

LA GOCCIA GUARDAVA IL BEL SOLE

D‟ORO E SOGNAVA DI VOLARE,

DI TORNARE NELLA SOFFICE

NUVOLA BIANCA,

DI VIAGGIARE NEL CIELO

AZZURRINO…

RACCONTA LA STORIA CON PAROLE TUE.

STELLE

CI SONO IN CIELO

GRAPPOLI DI STELLE,

GOCCE DI LUCE,

TREMOLANTI E BELLE.

IN VETTA ALLA COLLINA,

QUANDO IMBRUNA,

LE AMMIRO TUTTE

AD UNA AD UNA.

M. ACCORSI

ANCHE TU GUARDI LE STELLE? A CHE COSA TI FANNO PENSARE? DISEGNA UNA NOTTE STELLATA

FILASTROCCA DELLA SETTIMANA

TANTO SOLE IL LUNEDÌ;

BIANCA NEVE IL MARTEDÌ;

MERCOLEDÌ SI SCENDE IN PIAZZA

PER SENTIR LA STORIA PAZZA;

QUI SI RIDE IL GIOVEDÌ;

NON SI PIANGE IL VENERDÌ;

E DI SABATO, VI AVVISO,

C'È LA FESTA DEL SORRISO.

LA DOMENICA, È BALDORIA,

PERCHÉ INIZIA UN'ALTRA STORIA.

DA WWW.FILASTROCCHE.IT

LABORATORIO ESPRESSIVO: - SOTTOLINEA LE PAROLE IN RIMA. - RILEGGI IN ORDINE I GIORNI DELLA SETTIMANA E RIPETILI A MEMORIA. - PROVA, SE VUOI, AD INVENTARE UNA FILASTROCCA SIMILE CON I TUOI AMICI.

I GIORNI DELLA SETTIMANA

SAPETE PERCHÉ I GIORNI DELLA SETTIMANA SI CHIAMANO COSÌ?

ESSI PRENDONO IL LORO NOME DA QUELLO DEGLI ANTICHI DEI.

INFATTI, SIN DAI TEMPI ANTICHI, CIASCUN GIORNO ERA

DEDICATO AD UN NUME.

LUNEDI‟

È IL DÌ DELLA LUNA.

LA DEA DELLA LUNA ERA DIANA.

CON LE SUE FRECCE D‟ARGENTO

ACCENDEVA TUTTI GLI ASTRI DEL

FIRMAMENTO.

MARTEDI‟

E‟ IL GIORNO DI MARTE,

IL DIO DELLA GUERRA.

EGLI INDOSSAVA

UNA POSSENTE ARMATURA

ED ERA SEMPRE PRONTO

A DARE BATTAGLIA.

MERCOLEDI‟

QUESTO GIORNO

ERA DEDICATO A MERCURIO,

IL MESSAGGERO DEGLI DEI.

MERCURIO AVEVA LE ALI AI PIEDI

E SUL BERRETTO,

PERCIÒ VOLAVA

CON LA VELOCITÀ DEL LAMPO.

AVEVA UN BASTONE MAGICO,

CON IL QUALE POTEVA GUARIRE.

GIOVEDI‟

IL DÌ DI GIOVE.

QUESTO GIORNO STA

NEL BEL MEZZO DELLA

SETTIMANA.

GIOVE VENIVA CHIAMATO

IL PADRE DEGLI DEI.

I SUOI SIMBOLI ERANO

L‟AQUILA E LA FOLGORE.

IL SUO TRONO ERA IN CIMA

AL MONTE OLIMPO.

VENERDI‟

QUESTO GIORNO ERA DEDICATO A VENERE,

LA DEA DELLA BELLEZZA.

GLI ANTICHI RACCONTAVANO CHE VENERE ERA NATA

DALLA SPUMA DELLE ONDE.

CON UNA CONCHIGLIA, TIRATA DA BIANCHE COLOMBE, VENNE

PORTATA SULL‟OLIMPO.

SABATO

IN INGLESE SI DICE SATUR – DAY.

E‟ IL GIORNO DI SATURNO, IL PADRE DI GIOVE.

SATURNO VENNE A VIVERE NEL LAZIO QUANDO SUO FIGLIO SALÌ

AL TRONO.

ANTICAMENTE, MARTE, MERCURIO, GIOVE, VENERE E SATURNO

DAVANO I NOMI ANCHE AI PIANETI.

DOMENICA

DOMENICA VUOL DIRE SIGNORE.

PERCIÒ, LA DOMENICA È IL GIORNO DEL SIGNORE.

(ILLUSTRAZIONE)

IN INGLESE SI DICE SUN-DAY: IL GIORNO DEL SOLE.

ANTICAMENTE, ERA DEDICATA AD APOLLO, IL DIO DEL SOLE.

ILLUSTRAZIONE: APOLLO CON LE ORE

APOLLO TRAINAVA IL CARRO DEL SOLE.

LA SUA REGGIA ERA IL REGNO DELLA LUCE: NON C‟ERA OMBRA LÌ E

TUTTO ERA SPLENDENTE.

INTORNO AL SUO TRONO DORATO STAVANO DELLE FANCIULLE

CON VESTI DI VARI COLORI:

GLI ANTICHI LE CHIAMAVANO LE ORE.

LE ORE DEL PRIMO MATTINO AVEVANO GLI OCCHI CHIARI, LA

PELLE BIANCA E CANDIDE VESTI SFUMATE DI ROSA, COME I

COLORI DELL‟AURORA.

LE ORE DEL MERIGGIO AVEVANO I CAPELLI BIONDI E LE VESTI

DORATE, COME I RAGGI DEL SOLE SFOLGORANTE.

LE ORE DELLA SERA AVEVANO I CAPELLI ROSSI E LE VESTI DI UN

ARANCIO CANGIANTE IN VIOLETTO, COME I RIFLESSI DEL

TRAMONTO.

LE ORE DELLA NOTTE AVEVANO I CAPELLI NERI E LE VESTI DI UN

BLU PROFONDO.

♫ ASCOLTA LA “DANZA DELLE ORE” DI A.PONCHIELLI

LE STAGIONI: L‟INVERNO

I BAMBINI DI PRIMA VERA (QUELLI CHE – MUTI - COMPAIONO DURANTE LA PRESENTAZIONE DELLE

CONSONANTI, CON LE DIVERSE LETTERE NEL CARRETTO) PRESENTANO LA STAGIONE

(A FUMETTI):

“EHI, AMICI, È ARRIVATO L‟INVERNO!”

“GUARDIAMOCI INTORNO: CHE COSA È CAMBIATO?”

FOTO: L’INVERNO

RIFLETTI

IN CITTÀ L’ARRIVO DELLA NUOVA STAGIONE SI NOTA DI MENO.

OLTRE AGLI ALBERI CHE SONO NEI PARCHI E NEI VIALI, OLTRE AGLI

ANIMALI DEL CIELO,

QUALI ALTRI ELEMENTI DELLA NATURA PUOI OSSERVARE?

SE LA CONOSCI, DESCRIVI LA CAMPAGNA D’INVERNO; OPPURE IL BOSCO E

LA MONTAGNA.

LA TARTARUGA E L’ORSO

UN ORSO CAMMINAVA CON LA TESTA TRA LE

NUVOLE. AD UN TRATTO INCIAMPÒ IN UNA

TARTARUGA E ROTOLÒ PER TERRA. LA TARTARUGA SI

RINCHIUSE NEL GUSCIO, PIENA DI PAURA; MA

QUANDO L‟ORSO SI ALLONTANÒ, COMINCIÒ A

VANTARSI AD ALTA VOCE:

«HO ATTERRATO UN ORSO!»

TUTTI RISERO E NESSUNO LE PRESTÒ FEDE.

LESSICO

PRESTARE FEDE = CREDERE; AVERE FIDUCIA

CHE COSA VUOL DIRE “CON LA TESTA TRA LE NUVOLE”?

COMPRENSIONE

CHE COSA SUCCEDE ALL’ORSO?

PERCHÉ LA TARTARUGA SI RINCHIUDE?

CHE COSA FANNO GLI ALTRI QUANDO RACCONTA?

CHE COSA SIGNIFICA “VANTARSI”? TI È MAI CAPITATO DI VANTARTI?

LABORATORIO TEATRALE

CON UN COMPAGNO DRAMMATIZZA LA SCENETTA IN CLASSE

OSSERVA:

QUALI COLORI VEDI?

IN QUALE STAGIONE CI TROVIAMO NELLA STORIA?

IL GIURAMENTO

UN ANTICO IMPERATORE CINESE FECE, UN GIORNO, UN SOLENNE

GIURAMENTO:

«CONQUISTERÒ E CANCELLERÒ DAL MIO REGNO TUTTI I MIEI

NEMICI».

UN PO‟ DI TEMPO DOPO, I SUDDITI SORPRESI VIDERO

L‟IMPERATORE CHE PASSEGGIAVA PER I GIARDINI IMPERIALI A

BRACCETTO CON I SUOI PEGGIORI NEMICI, RIDENDO E

SCHERZANDO.

«MA… - GLI DISSE UN CORTIGIANO - NON AVEVI GIURATO DI

CANCELLARE DAL TUO REGNO TUTTI I TUOI NEMICI ? »

«LI HO CANCELLATI, INFATTI. - RISPOSE L‟IMPERATORE - LI HO

FATTI DIVENTARE TUTTI AMICI! »

BRUNO FERRERO, CERCHI NELL’ACQUA, ELLEDICI

RIFLETTI

A VOLTE ALCUNE PERSONE CI IRRITANO. COME TI COMPORTI CON LORO?

QUANDO QUALCUNO NON È MOLTO GENTILE CON TE, A CHE COSA PENSI?

COME POTRESTI AIUTARLI A MIGLIORARE?

QUALI POSSONO ESSERE LE “PAROLE MAGICHE”

CHE CAMBIANO IL COMPORTAMENTO NEGATIVO DI UNA PERSONA?

L’ABETE

ERA

UN ABETE.

VIVEVA SUI MONTI.

ORA E‟ UN ALBERO

DI NATALE. SUI RAMI CI

SONO TANTE LUCI COLORATE

E POI FILI DORATI E PALLINE ROSSE,

D‟ORO E D‟ARGENTO. IN ALTO, SULLA PUNTA,

C‟È UN ANGELO TUTTO BIANCO.

NATALE

BUIO IL CIELO,

BUIA LA SIEPE,

BUIO IL PRATO.

IL SORRISO DI UN BIMBO

IN UN PRESEPE,

E S‟ILLUMINA IL CREATO.

M. DELL’ARCO

ADORAZIONE DEI MAGI (GIOTTO)

DESCRIVI L’IMMAGINE

I MAGI

IL RE NERO

COME CERTAMENTE SAPETE, I TRE RE MAGI PROVENIVANO

DA PUNTI DIVERSI DEL MONDO. DUE ERANO BIANCHI, IL

TERZO ERA NERO.

I TRE RE SEGUIVANO LA STELLA CHE LI GUIDAVA

DALL‟ALTO DEL CIELO. MA UNA NOTTE LA PERSERO.

I DUE RE MAGI SUBITO COMINCIARONO A FARE CALCOLI

SEMPRE PIÙ COMPLICATI.

IL RE NERO APPROFITTÒ DELLA PAUSA IMPREVISTA.

I CAMMELLI ERANO STANCHI E ASSETATI.

«DOVREMMO PENSARE ANCHE AI POVERI ANIMALI» -

PENSÒ.

SI PROCURÒ UN SECCHIO E CERCÒ L‟ACQUA ALLA FONTE

DI UN VILLAGGIO. POI TORNÒ E PORSE IL SECCHIO AL

PRIMO CAMMELLO.

MENTRE TENEVA IL SECCHIO SOTTO IL MUSO

DELL‟ANIMALE, RITROVÒ LA STELLA.

SI RISPECCHIAVA NELL‟ACQUA DEL SECCHIO. DANZAVA

IN SILENZIO, SULL‟ACQUA CHE IL CAMMELLO

AVIDAMENTE BEVEVA.

COSÌ I TRE RE MAGI RITROVARONO LA STRADA PER

BETLEMME. BRUNO FERRERO, STORIE DI NATALE, , ELLEDICI

LESSICO ASTRO = STELLA INSIGNI = IMPORTANTI, ILLUSTRI COMPRENSIONE CHE COSA FECERO I DUE MAGI PER SCOPRIRE DOV’ERA LA STELLA CHE LI AVEVA GUIDATI? PERCHÉ IL RE NERO NON ERA CON LORO? DI CHE COSA SI OCCUPAVA? CHI ERA RIUSCITO A SCOPRIRE LA STELLA, PER RITROVARE LA STRADA? CONOSCI I NOMI DEI TRE RE MAGI?

LA BEFANA VIEN DI NOTTE …

NOTTE STRANA, NOTTE QUASI MAGICA: DAVIDE NON

RIESCE PROPRIO A DORMIRE PERCHÉ DEVE ARRIVARE LA

BEFANA.

C‟È LA CALZA APPESA AL CAMINO DEL SALONE: COME

SARÀ DOMATTINA?

DAVIDE SPERA DI VEDERLA

PIENA, CREDE DI ESSERE

STATO BUONO, CE L‟HA

MESSA TUTTA.

AD UN TRATTO UN

RUMORE: VORREBBE TANTO

ALZARSI ED ANDARE A

VEDERE, MA CHE PAURA …

RICCARDO, IL FRATELLINO,

DORME ACCANTO A LUI, LO

SVEGLIA: IN DUE SI HA PIÙ

CORAGGIO DI SCENDERE A

VEDERE.

OH! LA VECCHIETTA SE N‟È

GIÀ ANDATA, MA LA CALZA

APPESA AL CAMINO È

STRAPIENA DI DOLCIUMI!

LORETTA CAPELLI

RIFLETTI:

PERCHÉ DAVIDE NON RIESCE A DORMIRE? COME TROVA IL CORAGGIO DI VEDERE COSA SUCCEDE?

CHE COSA TROVA?

DISEGNA SU UN FOGLIO COME TU IMMAGINI QUESTA STORIA

MAGO GELO E L’UCCELLINO DEL FREDDO

OGNI MATTINA MAGO GELO USCIVA DALLA SUA CASA DI

GHIACCIO E OSSERVAVA LA CAMPAGNA COPERTA DI BRINA. SI

DIVERTIVA A VEDERE I POVERI UCCELLINI, TUTTI INFREDDOLITI,

STARE IMMOBILI E TRISTI.

MA UN GIORNO VIDE UN PICCOLO SCRICCIOLO CHE VOLTEGGIAVA

VISPO E GIULIVO. EPPURE LA NOTTE ERA STATA FREDDISSIMA.

«DOVE SEI STATO QUESTA NOTTE A DORMIRE?» - CHIESE IL

MAGO, UN PO‟ IRRITATO.

«SONO STATO NELLA STALLA, SOTTO LA CRINIERA DI UN BUON

CAVALLO,

AL CALDO»,

RISPOSE CALMO

CALMO

L'UCCELLINO.

«BENE! MA BENE!

- ESCLAMÒ

MAGO GELO -

QUESTA NOTTE

CI SARÒ ANCHE

IO».

E INFATTI

QUELLA NOTTE

IL FREDDO FU

COSÌ INTENSO

CHE ANCHE LA

CRINIERA DEL

CAVALLO GELÒ.

MA IL MATTINO LO SCRICCIOLO ERA ANCORA ALLEGRO E

CANTAVA COSÌ:

« CRR... TIRIT... FA FREDDO! FA TANTO FREDDO! MA IO SONO

CONTENTO UGUALMENTE! E DOPO IL FREDDO RITORNA IL SOLE!

CRR... TIRIT... !»

MAGO GELO SI MORSICÒ DALLA STIZZA LE LABBRA.

«MA DOVE SEI STATO DUNQUE QUESTA NOTTE?», CHIESE

FURIOSO.

«SONO STATO VICINO AL CUORE DI UNA MAMMA, CHE TENEVA

ABBRACCIATO IL SUO BAMBINO PERCHÉ NON PRENDESSE

FREDDO», RISPOSE LO SCRICCIOLO.

«AHIMÈ - BRONTOLÒ MAGO GELO – NESSUNO PUÒ VINCERE IL

CALDO CUORE DI UNA MAMMA». E DA ALLORA LASCIÒ IN PACE LO

SCRICCIOLO.

RID E ADATT. DA GUIDO FABIANI

LO SCRICCIOLO

LESSICO GIULIVO = CONTENTO, FESTOSO IRRITATO = CHI HA PERSO LA PAZIENZA, SECCATO STIZZA = BREVE ARRABBIATURA, ATTIMO D’IRA INTENSO = FORTE RACCONTA COS’È CHE TI FA PAURA E CHE COSA TI DÀ SICUREZZA?

LA FIAMMA

IO SONO LA FIAMMA

DI ROSSO VESTITA

CHE FISCHIA E SCOPPIETTA,

CHE SIBILA ARDITA,

CHE LESTA SERPEGGIA,

CHE ALZANDOSI RUGGE:

IO SONO LA FIAMMA

CHE TUTTO DISTRUGGE.

IO SONO LA FIAMMA

CHE SPRIZZA FAVILLE,

CHE A SPIRE S‟INNALZA,

CHE SPRIZZA SCINTILLE,

CHE SCALDA, CHE CUOCE,

CHE SPLENDE, CHE FUMA:

IO SONO LA FIAMMA

CHE TUTTO CONSUMA.

GIANNINA NOSEDA

RIFLETTI IL FUOCO AIUTA L’UOMO MA PUÒ ANCHE DISTRUGGERE

SOTTOLINEA CON LA MATITA

TUTTE LE PAROLE CON LE DOPPIE CHE TROVI IN QUESTA PAGINA

CONTALE: SONO 23?

LABORATORIO DI CUCINA

I TARTUFI DOLCI

ECCO CIÒ CHE TI SERVE: 1 ETTO DI BURRO MORBIDO

80 GRAMMI DI ZUCCHERO A VELO

UN TUORLO D‟UOVO

UN PACCHETTO DI BISCOTTI

SAVOIARDI

UN CUCCHIAIO DI LATTE

UN PO‟ DI CACAO DOLCE

1. IN UNA TERRINA MESCOLA CON UN CUCCHIAIO DI LEGNO IL

BURRO E LO ZUCCHERO.

2. AGGIUNGI IL TUORLO D‟UOVO E IL LATTE CONTINUANDO A

MESCOLARE.

3. SCHIACCIA I BISCOTTI FINO A RIDURLI IN BRICIOLE,

UNISCILI AL RESTO E RIMESCOLA IN MODO DA

AMALGAMARE BENE GLI INGREDIENTI.

4. CON LE MANI FORMA DELLE PALLINE E ROTOLALE NEL CACAO.

5. METTI I TARTUFI COSÌ OTTENUTI NEL FRIGORIFERO PER

ALMENO DUE ORE, FINO A CHE DIVENTANO DURI.

6. MANGIALI CON I TUOI AMICI, MA … NON FARE

INDIGESTIONE !!! METTI IN ORDINE I SEI DISEGNI

LESSICO TERRINA = RECIPIENTE, PENTOLA DI TERRACOTTA LARGA E BASSA AMALGAMARE = IMPASTARE, METTERE BENE INSIEME COSE DIVERSE

I RACCONTI DEL NONNO

LA TERRA E LE STAGIONI

CHE COSA SUCCEDE SOTTO TERRA QUANDO LA NATURA SEMBRA

CHE RIPOSI?

SUL PRATO NON C‟È ERBA NUOVA, LE PIANTE NON HANNO FIORI E

GLI ALBERI SONO SPOGLI.

MA … MENTRE SOPRA TUTTO TACE, SOTTO C‟È UN GRAN

MOVIMENTO: FERVONO GIÀ I PREPARATIVI PER L‟ARRIVO DELLA

NUOVA STAGIONE, LA PRIMAVERA.

«SOTTO TERRA LAVORA UN ESERCITO DI GNOMI …», RACCONTAVA

UN GIORNO UN NONNETTO DALLA LUNGA BARBA BIANCA E DAGLI

OCCHIETTI VISPI.

«LAVORANO DI GRAN LENA PER TUTTO L‟INVERNO – DICEVA – PER

METTERE INSIEME I COLORI: IL BIANCO, IL GIALLO, IL ROSSO,

L‟ARANCIO, IL BLU, L‟AZZURRO, IL VIOLETTO E TANTO, TANTO

VERDE».

«QUANDO STA PER ARRIVARE LA PRIMAVERA, PORTANO FIN

SOTTO LE PIANTE TUTTI I COLORI CHE HANNO RACCOLTO. POI

SPINGONO E SOFFIANO PER FARLI SALIR SU, ATTRAVERSO LE

RADICI. SPINGONO E SOFFIANO CON DEI MANTICI FINCHÉ I

COLORI NON ESCONO ALLA LUCE. E LE PIANTE DIVENTANO

ALLORA DI UN BEL VERDE BRILLANTE. E SPUNTANO I FIORI,

COLORATISSIMI. EH SÌ – DICEVA MENTRE SI ACCAREZZAVA LA

LUNGA BARBA - CI VUOLE PROPRIO UN GRAN LAVORO DI

PREPARAZIONE, DURANTE L‟INVERNO … »

«E D‟ESTATE, CHE SUCCEDE? » GLI CHIESE UN BIMBETTO CHE ERA

LÌ AD ASCOLTARE CON IL NASO PER ARIA.

«GIÀ, POI VIENE L‟ESTATE, LA STAGIONE DEI FRUTTI – RISPOSE

PENSOSO IL NONNO - E GLI GNOMI SONO ANCORA LÌ A

LAVORARE, PER SPINGERE FUORI COLORI E SOSTANZA: IL ROSSO

VIVO DELLE CILIEGIE, IL BEL GIALLO SFUMATO DELLE PESCHE, IL

VIOLA DELLE SUSINE …

LA TERRA, D‟ESTATE È CARICA DI COLORI E DI FRUTTI. MA, PIAN

PIANO, TUTTO RALLENTA.

C‟È ANCORA UN PO‟ DI LAVORO DA FARE, A SETTEMBRE, QUANDO

OCCORRE IL VERDE DEI FICHI, IL ROSSO CUPO E IL VERDE CHIARO

DELL‟UVA. MA, ALLA FINE DELL‟AUTUNNO, LA TERRA FINALMENTE

SI RIPOSA ED ANCHE GLI GNOMI SCENDONO GIÙ GIÙ, NEL SUOLO

PIÙ PROFONDO. COSÌ IL CONTADINO PUÒ PASSARE CON

L‟ARATRO».

«E CHI DÀ IL COLORE ALLE FOGLIE, CHE DIVENTANO ROSSE E

GIALLE ?» CHIESE ALLORA IL BIMBETTO.

«QUEI COLORI NON LI DÀ LA TERRA, MA IL SOLE - RISPOSE IL

NONNO - CON L‟AIUTO DEL PRINCIPE DELL‟AUTUNNO … MA

QUESTA È UN‟ALTRA STORIA».

LESSICO FERVONO GIÀ I PREPARATIVI = C’È UNA GRANDE ATTIVITÀ PER PREPARARE DI GRAN LENA = CON GRANDE VOLONTÀ, CON ENTUSIASMO MANTICE = APPARECCHIO CON MANICI CHE SI USA PER SOFFIARE ARIA

IN CHE STAGIONE CI TROVIAMO ? OSSERVA LA NATURA: COME SONO GLI ALBERI? E I PRATI? CI SONO FIORI? DIVIDI UN FOGLIO IN QUATTRO RIQUADRI E DISEGNA IN CIASCUNO UN PRATO COME APPARE NELLE QUATTRO STAGIONI

DODICI FRATELLI

GENNAIO VIEN TREMANDO

COL CAPPOTTO E LO SCALDINO,

VIEN FEBBRAIO SCHIAMAZZANDO

IN COSTUME D‟ARLECCHINO.

MARZO PORTA VENTO O PIOGGIA

UNA RONDINE E DUE VIOLE,

PORTA APRILE UN FIORE ROSA

CHE SI DESTA AL NUOVO SOLE.

MAGGIO CANTA E DA LONTANO

TRE USIGNOLI FANNO IL CORO,

GIUGNO TIENE NELLA MANO

UNA SPIGA TUTTA D‟ORO.

LUGLIO PORTA CESTE PIENE

DI SUSINE E PESCHE BIONDE,

PORTA AGOSTO DUE SIRENE

CHE SI SPECCHIANO NELL‟ONDE.

DISEGNA SU UN FOGLIO UN QUADRETTO PER OGNI MESE. SCRIVI SOTTO AD OGNUNO IL NOME DEL MESE. SOTTOLINEA CON IL GIALLO I MESI DELL’ESTATE; CON IL ROSSO I MESI DELL’AUTUNNO; CON IL BLU I MESI DELL’INVERNO; CON IL VERDE I MESI DELLA PRIMAVERA.

LA MACCHINA DEL TEMPO

I NUMERI NELL‟ANTICA ROMA ILLUSTRAZIONE: MACCHINA DEL TEMPO (TIPO COMPUTER)

EHI, BAMBINI!

SIETE PRONTI A VIAGGIARE SULLA MACCHINA DEL TEMPO ? SÌ?

ALLORA … IN CARROZZA! SI PARTE!

ANZITUTTO BISOGNA AZIONARE LA FANTASIA: È QUESTO IL

CONGEGNO FANTASTICO CHE LA FA PARTIRE.

E ADESSO VIA, NELLA GALLERIA DEL TEMPO: INDIETRO NEGLI

ANNI … AL TEMPO DEI BISNONNI … DEI TRISAVOLI … E PRIMA

ANCORA, INDIETRO INDIETRO, FINO AI TEMPI DELL‟ANTICA

ROMA.

ECCOCI, FINALMENTE SIAMO ARRIVATI!

SIAMO NELL‟URBE, TRA I NOSTRI LONTANI PROGENITORI.

ILLUSTRAZIONE: L’ARRIVO IN UNA VIA DI ROMA ANTICA. SCOLARI CHE ENTRANO IN UNA SCUOLA.

SEGUIAMO I PICCOLI SCOLARI CHE VANNO ALLA SCUOLA DEL

MAESTRO SIRIO DOMIZIO.

SENTITE I LORO NOMI: LUCIO, ELIO, FAUSTO, LUCILLA, LIVIA,

GAIO, VIRIO …

QUESTA MATTINA C‟È LEZIONE DI ARITMETICA: IL MAESTRO

INSEGNA A SCRIVERE I NUMERI.

E‟ SEMPLICE!

SIRIO DOMIZIO MOSTRA UN DITO E DISEGNA UN BASTONCELLO

SULLA TAVOLETTA DI CERA.

ILLUSTRAZIONE: IL MAESTRO MOSTRA L’INDICE, DICENDO “UNUS”; A FIANCO, UNA TAVOLETTA DI

CERA CON INCISO I

I NUMERI ROMANI RAPPRESENTANO LE DITA DELLA MANO.

SONO DEI DISEGNI MOLTO SEMPLICI …

ILLUSTRAZIONI: IDEM PER II, II E IIII

E IL CINQUE? È LA MANO APERTA … GUARDATE!

ILLUSTRAZIONE: IDEM “QUINQUE” CON LA MANO APERTA (SI DOVRÀ EVIDENZIARE CON DUE

SEGMENTI, SOPRASCRITTI SUL MIGNOLO E SUL POLLICE, IL SEGNO V)

IL DIECI SONO LE DUE BRACCIA INCROCIATE.

ILLUSTRAZIONE: SEMPRE IL MAESTRO CHE MOSTRA LE DUE BRACCIA INCROCIATE, AD INDICARE IL

X ED, A FIANCO, LA TAVOLETTA DI CERA CON IL NUMERO INCISO.

LABORATORIO DI ARTE E SCIENZA

STENDI DELLA CRETA SU UNA TAVOLETTA DI LEGNO INCIDI CON UNA MATITA I NUMERI ROMANI DA UNO A DIECI GIOCA CON I TUOI AMICI. CON LE DITA DELLE MANI COMPONI I NUMERI ROMANI E MOSTRALE AD UN COMPAGNO. VINCE CHI INDOVINA DIECI VOLTE, SENZA SBAGLIARE, CHE NUMERO È.

FILASTROCCA DEI NUMERI

LA MUCCA CON IL BUE (...DUE)

ANDARONO DAL RE (…TRE)

BECCARONO IL SUO PIATTO

IL RE PRESE DUE CINGHIE

OLÀ, SOLDATI MIEI !

LEGATELE BEN STRETTE

E FATENE UN FAGOTTO

FINCHÉ LA MUCCA E IL BOVE

DIVENTINO DUE CECI !

SCOPRI LA RIMA:

BUE VA CON DUE;

RE FA RIMA CON TRE … E POI?

CONTINUA TU.

CHE ORA E’

UN GIORNO IL BABBO DISSE A RENZINO:

«VAI DALLA MAMMA E CHIEDILE CHE ORA È».

QUANDO RENZINO TORNÒ, DISSE:

«SONO LE SETTE».

«MA È IMPOSSIBILE! - ESCLAMÒ IL BABBO – VEDO CHE

IL PRANZO È QUASI PRONTO! »

«EPPURE È COSÌ », RISPOSE QUEL BIRICHINO.

«LA MAMMA MI HA DETTO CHE SONO LE DODICI

MENO CINQUE. E DODICI MENO CINQUE, NON FA

SETTE?»

DANTE BELLESCHI

CHE ORA È?

IL GIORNO

IL CIELO SCURO SCURO

LENTAMENTE S‟IMBIANCA,

SI SPENGONO LE STELLE …

ECCO L‟ALBA CHE AVANZA.

IL CIELO ORA PIÙ CHIARO

DI ROSA SI COLORA,

SI SVEGLIANO GLI UCCELLI:

È ARRIVATA L‟AURORA.

IL CIELO FIAMMEGGIANTE

HA RAGGI D‟ORO FINO,

IL SOL SPLENDENTE APPARE:

ECCO IL FRESCO MATTINO.

DAL CIELO IL SOL DIFFONDE

LUCE E CALORE INTORNO,

TUTTO HA RIFLESSI D‟ORO:

È IL CALDO MEZZOGIORNO.

IL SOLE DILEGUA LENTAMENTE

E CALA DIETRO AL MONTE.

QUANTI COLORI IN CIELO!

E‟ BELLO ANCHE IL TRAMONTO.

FIORISCONO LE STELLE

NEL CIELO CHE SCURISCE,

CALA LA NOTTE BUIA,

COSÌ IL GIORNO FINISCE.

NOTTE

NOTTE CHE VIENI COL MANTO STELLATO

AL TUO APPARIRE S‟ANIMA IL PRATO.

CANTANO I GRILLI, LA LUCCIOLA VOLA

POI SI RIPOSA SULL‟UMILE VIOLA.

PORTAMI O NOTTE A DORMIRE PER MANO,

CULLAMI UN POCO, CULLAMI PIANO.

L’AUTORITRATTO

METTI TE STESSO DAVANTI ALLO SPECCHIO

COME LA LUNA SI SPECCHIA NEL SECCHIO.

GUARDATI BENE, GUARDATI ATTENTO,

L‟AUTORITRATTO SI FA IN UN MOMENTO.

E‟ LUNGO IL TUO VISO? E‟ LARGO? ROTONDO?

ALLORA DISEGNA IL CERCHIO DEL MONDO.

E GLI OCCHI? IL NASO? HAI I CAPELLI ALL‟INSÙ?

DI‟ ALLA MATITA DI FARNE DI PIÙ.

GUARDATI ANCORA, PIÙ GIÙ, FINO AL MENTO:

È L‟AUTORITRATTO DI UN VISO CONTENTO.

M.CECCHI E B.TOGNOLINI, FILASTROCCHE E CANZONI DELLA TELEVISIONE, RAI-ERI

DISEGNA SUL QUADERNO IL TUO AUTORITRATTO.

COME TI IMMAGINI DA GRANDE?

COSA “MI PIACE” DI ME MI GUARDO ALLO SPECCHIO, MI OSSERVO E COLORO DI GIALLO CIÒ CHE MI PIACE E CHE NON CAMBIEREI, DI BLU CIÒ CHE NON MI PIACE. CAPELLI NASO OCCHI PESO BOCCA STATURA GAMBE CARATTERE ORA COLORO DI GIALLO CIÒ CHE MI PIACE DEL MIO CARATTERE, DI BLU CIÒ CHE NON MI PIACE. SONO ALLEGRO SONO GIOCOSO SONO TRISTE SONO NERVOSO SONO FORTE SONO SPIRITOSO SONO FANTASIOSO SONO PREPOTENTE SONO PIGRO

VORREI ESSERE …

IL MIO PAPA’

SE GIRO TUTTO IL MONDO

PER QUANTO È GRANDE E TONDO

GIAMMAI TROVARE SI POTRÀ

UN ALTRO UGUALE AL MIO PAPÀ.

C‟È UN CALORE CHE AVVERTO DENTRO ME

QUANDO MI BACIA O MI STRINGE A SÉ:

OGNI PAURA SVANISCE D‟IMPROVVISO

ED IL SORRISO APPARE SUL MIO VISO.

UN UOMO PORTENTOSO È IL MIO PAPÀ

PERCHÉ OGNI GIORNO TAL PRODIGI FA.

ANDREINA MILANA

SI PUÒ TROVARE UN ALTRO PAPÀ UGUALE? CHE COSA FA IL PAPÀ PER IL SUO BAMBINO?

LESSICO PORTENTOSO = STRAORDINARIO, ECCEZIONALE PRODIGI = COSE STRAORDINARIE, MAGIE

UN GESTO D’AMICIZIA

IDA ARRIVA NEL GRANDE CORTILE DOVE C‟È LA FONTANA.

SI STRINGE FRA MAMMA E PAPÀ. E‟ IL PRIMO GIORNO DI

SCUOLA.

CAPISCE POCO DI QUEL CHE SI DICE.

LEI ARRIVA DA UN GRANDE PAESE CHE STA OLTRE L‟OCEANO,

L‟AMERICA.

PENSA AGLI AMICI CHE HA LASCIATO.

CHISSÀ SE ANCHE LORO LA PENSANO. CHISSÀ COSA STANNO

FACENDO.

E QUESTO STRANO PAESE, L‟ITALIA: CHISSÀ COME SARANNO

I BAMBINI DI QUI.

AD UN TRATTO ALZA GLI OCCHI E INCONTRA LO SGUARDO DI

GLORIA.

ANCHE PER LEI È IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA.

IL SUO PAPÀ, QUESTA MATTINA PRIMA DI USCIRE DA CASA,

LE HA REGALATO UNA PENNA.

«CIAO, CON CHI STAI IN CLASSE ?»

«NON PARLO ITALIANO, IO PRIMA SCUOLA »

GLORIA SORRIDE, APRE LO ZAINO, PRENDE LA PENNA E LA

DONA A IDA.

SONO PASSATI CINQUE ANNI. IDA E GLORIA SI STRINGONO

FORTE.

ORA L‟AMERICA È TANTO LONTANA E IDA È FELICE.

MARIELLA LIPPI

SONO DISTANTI I PAESI DI IDA E DI GLORIA? CHE COSA SI TROVA TRA LORO?

(ILLUSTR. : UN MAPPAMONDO IN CUI SI VEDANO L’OCEANO ATLANTICO, L’ITALIA E LA COSTA DEGLI

STATI UNITI)

INTERCULTURA

IL CAPPELLO DI REDI

CHE BUFFO IL CAPPELLO DI REDI !

QUANTI COLORI ! COPRE LE ORECCHIE !

« QUELLO STRANO ANIMALE, MAMMA, CHE COS‟È? »

«E‟ UN LAMA BIANCO E QUI NON CE NE SONO.

VIVE LONTANO, LÀ NEL PERÙ, DOVE GLI ZUFOLI SUONANO

DOLCI MELODIE.

LÌ LE MAMME PREPARANO AI LORO PICCINI DOLCI FETTINE DI

MANGO

E CON ABILI DITA INTRECCIANO FILI DEI COLORI

DELL‟ARCOBALENO».

MARIELLA LIPPI

(ILLUSTRAZIONI TUTTE INTORNO: CAPPELLO PERUVIANO CON UN LAMA BIANCO RICAMATO

MANGO

TESSUTO PERUVIANO MULTICOLORE

ZUFOLO)

(ILLUSTRAZIONE: MAPPAMONDO IN CUI SI VEDA IL PERÙ E L’EUROPA)

CERCA SUL MAPPAMONDO IL PAESE DI REDI

NOI E I NONNI

CI SON DELLE COSE

CHE SOLO I NONNI SANNO,

SON STORIE PIÙ LONTANE

DI QUELLE DI QUEST‟ANNO.

CI SONO DELLE COCCOLE

CHE SOLO I NONNI FANNO,

PER LORO TUTTI I GIORNI

SONO IL TUO COMPLEANNO.

CI SONO NONNI E NONNE

CHE FRETTA MAI NON HANNO:

NONNI E NIPOTI PIANO

NEL TEMPO INSIEME STANNO.

M.CECCHI E B.TOGNOLINI, FILASTROCCHE E CANZONI DELLA TELEVISIONE, RAI-ERI

COSA FAI TU CON I TUOI NONNI? PERCHÉ I NONNI NON HANNO MAI FRETTA? RACCONTA E DESCRIVI UNO DEI TUOI NONNI. POI DISEGNALO FACENDOGLIENE DONO: SARÀ MOLTO FELICE.

LO ZAINO LEGGERO

GLI ALPINI RISALIVANO LA VALLE. ERANO STANCHI,

PERCHÉ AVEVANO MARCIATO TUTTA LA NOTTE. E LO

ZAINO CHE PORTAVANO PESAVA TANTO. ALLORA UNO

DI LORO DISSE:

«NON CE LA FACCIO PIÙ! SE ANDIAMO AVANTI COSÌ,

GETTO LO ZAINO NEL FIUME! »

INCONTRARONO UNA MADRE AFFATICATA. PORTAVA

IN BRACCIO UN BAMBINO CHE NON POTEVA

CAMMINARE: AVEVA UN PIEDINO FERITO.

IL SOLDATO DISSE: «DA' QUI, MAMMA!»

PRESE IL BAMBINO E LO MISE SOPRA LO ZAINO CHE

VOLEVA GETTARE VIA.

ORA AVEVA UN PESO IN PIÙ DA PORTARE. MA UNA

FORZA PIÙ GRANDE GLI VENIVA DAL CUORE.

E COSÌ, RISALENDO LA VALLE COL NUOVO CARICO, GLI

PARVE CHE LO ZAINO NON PESASSE PIÙ.

DI GHERARDO UGOLINI ADATT. DA G. UGOLINI

SAI CHI SONO GLI ALPINI? NE HAI MAI INCONTRATO UNO? CONOSCI ALTRI UOMINI IN DIVISA? CHE COSA FANNO PER GLI ALTRI? HAI MAI SENTITO PARLARE DELLE FORZE DI PACE?

(ILLUSTRAZIONE: UN ALPINO CON LO ZAINO IN SPALLA E UN BIMBO SULLO ZAINO

SULLO SFONDO UNA BANDIERA ITALIANA)

CARNEVALE

ALLEGRE MASCHERINE

BENVENUTE MASCHERINE

GAIE BELLE E BIRICHINE;

VOI RIEMPITE IL NOSTRO CUORE

DEL PIÙ SCHIETTO BUONUMORE!

SU, FACCIAMO IL GIROTONDO

E CANTIAMO A TUTTO IL MONDO

CHE LA GIOIA E L‟ALLEGRIA

CI FAN BUONA COMPAGNIA!

SÌ ALLEGREZZA NON FA MALE,

SI FESTEGGIA IL CARNEVALE!

LA LEGGENDA DEL COSTUME DI ARLECCHINO

C‟ERA UNA VOLTA UN BAMBINO DI NOME ARLECCHINO.

ERA MOLTO POVERO E VIVEVA CON LA SUA MAMMA IN

UNA PICCOLA CASETTA.

QUANDO ARRIVÒ IL TEMPO DI CARNEVALE, LA MAESTRA

ORGANIZZÒ UNA FESTA E PROPOSE AI SUOI ALUNNI DI

VESTIRSI IN MASCHERA. TUTTI FURONO CONTENTI,

TRANNE ARLECCHINO CHE NON POTEVA COMPRARSI UN

VESTITO.

I COMPAGNI FURONO DISPIACIUTI DI VEDERLO TANTO

TRISTE, COSÌ DECISERO DI AIUTARLO.

IL GIORNO DOPO OGNUNO PORTÒ UN PEZZETTO DI

STOFFA COLORATA. COSÌ LA MAMMA DI QUEL BIMBO

POTÉ CUCIRE UN VESTITO DI TANTI COLORI.

IL GIORNO DI CARNEVALE LA SUA MASCHERA ERA LA PIÙ

BELLA E LA PIÙ FESTEGGIATA. ERA NATO COSÌ IL

COSTUME DI ARLECCHINO.

LABORATORIO CREATIVO

PER FARE UNA MASCHERA

CHE COSA TI SERVE:

1 SACCHETTO DI CARTA DA PANETTIERE (DISEGNO)

FORBICI (DISEGNO)

COLORI (DISEGNO)

FOGLI DI CARTA (DISEGNO)

COLLA (DISEGNO)

VOGLIA DI DIVERTIRTI (DISEGNO)

COME SI FA:

1. PRENDI IL SACCHETTO CON L‟APERTURA IN BASSO (DISEGNO)

2. CON LE FORBICI RITAGLIA DUE FORI ALL‟ALTEZZA DEGLI OCCHI: È LA

FACCIA (DISEGNO)

3. DIPINGI CON I PENNARELLI O I PASTELLI LE SOPRACCIGLIA, IL NASO

E LA BOCCA (DISEGNO)

4. DA UN FOGLIO DI CARTA DISEGNA DUE ORECCHIE, TAGLIA E

INCOLLALE AI LATI (DISEGNO)

5. TAGLIA TANTE STRISCE SOTTILI E INCOLLALE IN ALTO: SONO I

CAPELLI (DISEGNO), E SE VUOI, PUOI DISEGNARE E RITAGLIARE DUE

BEI BAFFONI

6. INFILA LA TESTA NEL SACCHETTO E … GIOCA CON GLI AMICI!

(DISEGNO)

LA FOCACCIA DI RE CRISTOFORO

DICE IL BUON RE CRISTOFORO:

«REGINA, SONO IN VENA,

UNA FOCACCIA SPLENDIDA

IO TI FARÒ PER CENA».

«MIO RE, GIÀ SENTO SCORRERMI

IN BOCCA L‟ACQUOLINA;

TANTA UVA PASSA METTICI

E FIORE DI FARINA!»

FINITA È LA FOCACCIA,

E LA REGINA E IL RE,

SI GUARDAN LIETI IN FACCIA

E MANGIANO PER TRE. LINA SCHWARZ

LA RICETTA

DELLA REGINA

ECCO CIÒ CHE SERVE:

10 MANCIATE DI

FARINA

1 PANETTO DI LIEVITO

UN PIZZICO DI SALE

ACQUA QUANTO BASTA

2 CUCCHIAI DI OLIO

1. METTI SUL TAVOLO LA FARINA E DISPONILA COME UNA

FONTANA CON IL BUCO AL CENTRO.

2. SCIOGLI IL LIEVITO IN UNA CIOTOLA CON IL SALE, L’ACQUA E

L’OLIO.

3. VERSA NEL BUCO PIAN PIANO, MENTRE CERCHI DI IMPASTARE

CON LE MANI FINO AD OTTENERE UNA PASTA MORBIDA, DA

STENDERE IN UNA TEGLIA BEN OLEATA.

4. SPIANA BENE E AGGIUNGI TUTTO CIÒ CHE TI PIACE: FOGLIOLINE

DI ROSMARINO O POMODORINI FRESCHI, OLIVELLE SGUSCIATE,

ORIGANO …

5. CON L’AIUTO DI UN ADULTO METTI IN FORNO, GIÀ RISCALDATO

A DUECENTO GRADI, E TIENI SOTTO CONTROLLO PER CIRCA 20-25

MINUTI. MANGIALA BEN CALDA CON GLI AMICI E … BUON

APPETITO

La ricetta di Re Cristoforo

3 UOVA

3 CUCCHIAI DI ZUCCHERO

3 CUCCHIAI DI OLIO D’OLIVA

7 CUCCHIAI DI FARINA

1 BUSTINA DI LIEVITO VANIGLIATO

PER DOLCI

DA SCIOGLIERE IN UN PO’ DI LATTE

1 CUCCHIAIO DI PINOLI

1 CUCCHIAIO DI UVETTA PASSA

1 CUCCHIAIO DI NOCI

FETTINE DI MELE

1. METTERE INSIEME GLI INGREDIENTI

2. VERSARE IN UNA TEGLIA

IMBURRATA

3. CUOCERE IN FORNO A 180 GRADI

EDUCAZIONE ALIMENTARE

PIRAMIDI E … PASTASCIUTTA

QUANTE PIRAMIDI CONOSCETE?

COME, SOLO QUELLE D‟EGITTO?

IO NE CONOSCO UN‟ALTRA: LA PIRAMIDE ALIMENTARE.

COME COS‟È? BEH, ORA VE LA DISEGNO E FORSE CI CAPIREMO

MEGLIO.

LA PIRAMIDE È FORMATA DA SEI RIQUADRI CHE CONTENGONO

VARI GRUPPI DI ALIMENTI: CIASCUN GRUPPO DEVE ESSERE

PRESENTE NELLA NOSTRA DIETA. MA ATTENZIONE ALLE

QUANTITÀ !

GLI ALIMENTI FONDAMENTALI PER LA NOSTRA VITA SONO

QUELLI CHE SI TROVANO ALLA BASE DELLA PIRAMIDE.

IN CIMA TROVIAMO “I CONDIMENTI” (BURRO, OLIO, ECC.) E “GLI

ZUCCHERI”CHE DOVREBBERO ESSERE CONSUMATI IN QUANTITÀ

VERAMENTE BILANCIATE.

PER UNA VITA ALIMENTARE SANA BISOGNEREBBE SEGUIRE

ALCUNI CONSIGLI.

QUANDO AVETE FAME E FATE MERENDA NON VI „INGOZZATE‟ DI

MERENDINE MA SOSTITUITELE, OGNI TANTO, ANCHE CON

FRUTTA, PANE E YOGURT.

È IMPORTANTE RICORDARE CHE NESSUN ALIMENTO PRESO

SINGOLARMENTE CI PUÒ NUTRIRE BENE: È SEMPRE MEGLIO

MANGIARE UN PO‟ DI TUTTO E VARIARE I CIBI.

VERDURA E FRUTTA NON DEVONO MAI MANCARE

PASTA E PANE DEVONO ESSERE ASSUNTI OGNI GIORNO

COLLEGAMENTI INTERDISCIPLINARI → GEOMETRIA: IL TRIANGOLO

I MESTIERI

I COLORI DEI MESTIERI

IO SO I COLORI DEI MESTIERI:

SONO BIANCHI I PANETTIERI,

S‟ALZAN PRIMA DEGLI UCCELLI

E HAN LA FARINA NEI CAPELLI;

SONO NERI GLI SPAZZACAMINI,

DI SETTE COLORI SON GLI

IMBIANCHINI;

GLI OPERAI DELL‟OFFICINA

HANNO UNA BELLA TUTA

AZZURRINA,

HANNO LE MANI SPORCHE DI GRASSO:

I FANNULLONI VANNO A SPASSO,

NON SI SPORCANO

NEMMENO UN DITO,

MA IL LORO MESTIERE

NON È PULITO.

IL VIGILE URBANO

CHI È PIÙ FORTE DEL

VIGILE URBANO?

FERMA I TRAM CON UNA MANO.

CON UN DITO, CALMO E SERENO,

TIENE INDIETRO UN AUTOTRENO:

CENTO MOTORI SCALPITANTI

LI METTE A CUCCIA ALZANDO I GUANTI.

SEMPRE IN CROCE IN MEZZO AL BACCANO:

CHI È PIÙ PAZIENTE DEL VIGILE URBANO? GIANNI RODARI

L’IMBIANCHINO

VERDE, ROSSO, GIALLO,

AZZURRO:

SONO TANTI E TUTTI BELLI

I COLORI DELLE TINTE

OVE INTINGONO I PENNELLI.

OGNI STANZA SI RINNOVA

E LA CASA CAMBIA CERA.

L‟IMBIANCHINO FA

TORNARE

IN UN GIORNO PRIMAVERA.

IL FALEGNAME

SEGA, TAGLIA, LIMA E PIALLA

TUTTO IL GIORNO IL FALEGNAME:

LEGNI, COLLA, CHIODI E VITI

ECCO QUESTO È IL SUO REAME.

QUANTE COSE TI SA FARE!

SEDIE, TAVOLI, ARMADIETTI,

CASSETTONI, PANCHE E LETTI,

E L‟ASTUCCIO DEI GESSETTI.

IL FABBRO QUANTI COLPI DI MARTELLO!

LA FUCINA È LÀ: GUARDATE.

ECCO IL FABBRO BATTE E TORCE

L‟ASTE ARDENTI E ARROVENTATE.

PRENDE IL FERRO FORME NUOVE

TRA L‟INCUDINE E I MARTELLI:

INFERRIATE, GRIGLIE, INFISSI,

SERRAMENTI, PIASTRE, ANELLI.

LUCIO VELTRI, I MESTIERI, LA SCUOLA - BRESCIA

CONOSCI I NOMI DI QUESTI ARNESI?

HAI MAI VISTO UN FABBRO AL LAVORO? E UN FALEGNAME? UN IMBIANCHINO?

LA PIETRA, IL FERRO, IL LEGNO

GUARDATI INTORNO. I MOBILI DELLA TUA AULA O DELLA TUA

STANZA SONO DI LEGNO. I BANCHI DELLA SCUOLA, SOTTO, SONO

FATTI DI FERRO. IL PAVIMENTO SU CUI CAMMINI È DI PIETRA.

MA CI SONO TANTI ALTRI OGGETTI INTORNO A TE COSTRUITI

CON MATERIALI DIVERSI, PER ESEMPIO LA PLASTICA. UNO DI

QUESTI FORSE LO TIENI ORA TRA LE MANI: È LA TUA PENNA.

NON MOLTO TEMPO FA, QUANDO ERANO PICCOLI I TUOI NONNI,

QUESTO MATERIALE NON ESISTEVA: INFATTI È UN MATERIALE

FABBRICATO DALL‟UOMO, CHE NON C‟È IN NATURA.

INVECE IL LEGNO, IL FERRO, LA PIETRA SONO MATERIALI

NATURALI.

IL LEGNO SI RICAVA DAGLI ALBERI; LA PIETRA SCAVANDO LE

MONTAGNE; IL FERRO DALLE MINIERE.

PROVA ORA A TOCCARLI: IL FERRO E LA PIETRA SONO PIÙ FREDDI

DEL LEGNO. MA SE LI ESPONI AL SOLE, FERRO E PIETRA SI

RISCALDANO PRESTISSIMO, IL LEGNO PRENDE IL CALORE MOLTO

LENTAMENTE.

PROVA POI A SENTIRE IL PESO. QUAL È IL PIÙ PESANTE?

E PER FINIRE, QUAL È IL PIÙ DURO ?

SE “BUSSI” CON LA MANO SUI TRE MATERIALI, TI ACCORGERAI

CHE FANNO SUONI DIVERSI.

GIOCHIAMO INSIEME:

“CARTA, FORBICE, PIETRA”

LA CARTA AVVOLGE LA PIETRA. (CARTA = MANO APERTA)

LA PIETRA ROMPE LA FORBICE (PIETRA = PUGNO CHIUSO)

ILLUSTR.

LA FORBICE TAGLIA LA CARTA (FORBICE = DITA A V)

SI GIOCA IN DUE PER VOLTA:

CARTA VINCE PIETRA – PIETRA VINCE FORBICE – FORBICE VINCE CARTA

INTERCULTURA E GIOCHI

IL PENNELLO DI AIKO

NELLA SCUOLA DI MARCELLO CI SONO TANTI GIOCHI, TANTI

LIBRI,

TANTI FOGLI E SOPRATTUTTO TANTI PENNARELLI.

I BAMBINI FANNO MOLTI DISEGNI E LI COLORANO,

MA DI USARE ANCHE LE CERE E LE MATITE NON NE

VOGLIONO SAPERE.

DICE LA MAESTRA: « NON USATE SEMPRE I PENNARELLI ».

MA MARCELLO RISPONDE: « COSÌ SI FA PRIMA! ».

UN GIORNO ARRIVA AIKO.

È UNA BELLA BAMBINA. PORTA CON SÉ UNA SCATOLA GIALLA

E VERDE.

CHIEDE ALLA MAESTRA UN PO‟ D‟ACQUA E UN FOGLIO.

APRE LA SCATOLA, PRENDE IL PENNELLO E DIPINGE UN

MAGICO ARCOBALENO. ALL‟IMPROVVISO LA SCUOLA NON HA

PIÙ PARETI E I COLORI DANZANO TRA LORO.

CERE E MATITE VOLANO TRA LE MANI DEI BIMBI E DICONO:

« VOLETE DIVENTARE DEI MAGHI ANCHE VOI? »

MARIELLA LIPPI

(ILLUSTRAZIONE: UNA SCATOLA DI ACQUERELLI ED UN ARCOBALENO)

LABORATORIO ARTISTICO

CHE COSA PREFERISCI: GLI ACQUERELLI, LE MATITE COLORATE O I PENNARELLI? PROVA A REALIZZARE LO STESSO DISEGNO CON TUTTE E TRE LE TECNICHE. NOTA LA DIFFERENZA.

NEL MONDO DEI COLORI

L’ONDINA BLU

C‟ERA UNA VOLTA UN‟ONDINA BLU CHE AMAVA NUOTARE E

CULLARSI NELLA SCHIUMA MARINA.

LE ONDE, DOLCEMENTE, LA DONDOLAVANO MENTRE LEI,

CON IL NASO ALL‟INSÙ, GUARDAVA LE NUVOLE NEL CIELO

E LE GRANDI ALI DI QUEGLI STRANI UCCELLI CHE SULLA

TERRA CHIAMANO GABBIANI. NON SI CURAVA, LEI, DELLE

SUE PICCOLE AMICHE CHE GIOCAVANO GUIZZANDO TRA

LE ACQUE DELL‟AZZURRO MARE … LE PIACEVA STAR DA

SOLA, A FARSI ACCAREZZARE DAI RIFLESSI DEL SOLE.

MA IL MOMENTO DA LEI PIÙ ATTESO, SAPETE QUAL ERA ?

ERA QUANDO CALAVA LA NOTTE PROFONDA, TUTTA DI

BLU VESTITA, CHE ABBRACCIAVA IL GRANDE MARE

DELL‟ONDINA. COSÌ IL MONDO INTERO DIVENTAVA COME

UN IMMENSO OCEANO BLU.

LA FATA GIALLA

ORA DOVETE SAPERE – BAMBINI - CHE LAGGIÙ NEL BOSCO

INCANTATO VIVE LA FATINA GIALLA. IL SUO VESTITO È DEL

COLOR DEL SOLE; LE SUE ALI SON TUTTE D‟ORO. MENTRE LE

ALTRE FATINE DEL BOSCO CORRONO DI QUA, CORRONO DI LÀ,

COLORANO UN FIORE, FANNO SPLENDERE LE FOGLIE CON LA

RUGIADA DEL MATTINO, LEI, SE NE VA LENTA LENTA, E UN PO‟

STUPITA DI VEDER TANTO AFFANNO. CON LA SUA MAGICA

BACCHETTA, PIANO PIANO, FA APPARIRE UN FUNGHETTO

GIALLO QUI, UNA ROSELLINA TUTTA GIALLA LÀ, E PENSA: «

MA DI CORRERE, CHI ME LO FA FARE ? IO STO COSÌ BENE

QUA, IMMERSA NEL LUMINOSO COLORE DEL GIALLO SOLE … »

IL FOLLETTO ROSSO

NEL “BOSCO DEI FRUTTI NASCOSTI” VIVE IL FOLLETTO

ROSSO; E QUANDO STA PER ARRIVARE, LO SI RICONOSCE

SUBITO, PERCHÉ ODI DA LONTANO IL RUMORE DEL SUO

POSSENTE PASSO, E UN GRANDE VENTO SI ALZA. GIRA NEL

BOSCO TINGENDO I SUOI FRUTTI DI ROSSO COME IL FUOCO:

SONO DOLCI E PROFUMATI, E TANTO SONO BUONI, CHE

TUTTE LE FATE CORRONO AD ASSAGGIARLI. IL FOLLETTO È

GENEROSO, E NON SI DUOLE DI LAVORARE TANTO… MA GUAI

A FARLO ARRABBIARE ! VA SU TUTTE LE FURIE, UN TURBINE DI

VENTO SI ALZA INTORNO E … TUTTO SEMBRA APPARIR DI

ROSSO.

M. LIPPI

ESPERIMENTI CON IL COLORE: PRENDI TRE FOGLI E DIPINGI UNA FIAMMA SOLO DI ROSSO, UN SOLE SOLTANTO DI GIALLO, ED UN MARE SOLO DI BLU.

I COLORI

NOI SIAMO IL ROSSO E IL GIALLO, ROSSO + GIALLO = ARANCIO

FACCIAMO INSIEME UN BALLO,

E PER COMBINAZIONE

VIEN FUORI L‟ARANCIONE.

NOI SIAM L‟AZZURRO E IL ROSSO,

GIRIAMO A PIÙ NON POSSO,

UNITI CON AFFETTO

FORMIAMO UN BEL VIOLETTO

NOI SIAMO IL GIALLO E IL BLU,

CI RINCORRIAM SU E GIÙ;

CIASCUN DEI DUE SI PERDE,

TUTTO DIVENTA VERDE

GIALLO + BLU = VERDE

AZZURRO + ROSSO = VIOLETTO

♫ CANTIAMO INSIEME: “I COLORI”

NEL MONDO DEI COLORI

IL COLORE DEL MARE

« DI CHE COLORE È IL CARBONE? »

IN CLASSE TUTTI GLI ALUNNI RISPOSERO IN CORO: «E‟ NERO! »

«DI CHE COLORE È LA MIMOSA? »

«GIALLA! »

LA MAESTRA CONTINUÒ A DOMANDARE, PER ACCERTARSI SE

TUTTI CONOSCEVANO I COLORI DELLE COSE.

«DI CHE COLORE È IL MARE? »

E TUTTI, IN CORO: «E‟ AZZURRO! »

IL MARE, CHE ERA POCO DISTANTE DA QUELLA SCUOLA, SI

OFFESE.

«IO NON SONO SOLO AZZURRO- BRONTOLÒ- HO TANTI ALTRI

COLORI: SFUMATURE BLU, CELESTI, VERDI…»

E COME GLI ACCADEVA QUANDO SI ARRABBIAVA, LA SUA

SUPERFICIE SI INCRESPÒ, COMINCIARONO A PERCORRERLO

GROSSI CAVALLONI E LE ONDE SI ABBATTERONO SPUMEGGIANDO

SULLA RIVA. IN POCHI ATTIMI DIVENNE AGITATISSIMO.

A SENTIRE IL BRONTOLIO DI QUELL‟IMPROVVISA MAREGGIATA,

TUTTI GLI SCOLARI CORSERO ALLA FINESTRA.

«GUARDA CHE MARE CATTIVO! »

«CHE ONDE ALTE! »

«ALLORA DI CHE COLORE SONO? »- BRONTOLÒ IL MARE.

«QUANDO MI ARRABBIO, POTETE VEDERLO, DIVENTO GIALLO,

VERDE, MARRONE, E HO ANCHE IL BIANCO DELLA SCHIUMA DELLE

ONDE. »

«AL POSTO, AL POSTO! »- ORDINÒ LA MAESTRA.

GLI SCOLARETTI TORNARONO A SEDERSI NEI BANCHI.

«COSA STAVAMO DICENDO, BAMBINI? AH, SÌ, DI CHE COLORE È IL

MARE? »

E TUTTI IN CORO: « E‟ AZZURRO! »

«ORA PROVATE A DISEGNARLO. »

PRESE LE SCATOLE DEI PENNARELLI, TUTTI GLI SCOLARI

TIRARONO FUORI QUELLO AZZURRO.

IL MARE CAPÌ ALLORA CHE ERA INUTILE CONTINUARE A

PROTESTARE E SI RASSEGNÒ AD ESSERE COLORATO SOLTANTO

CON I PENNARELLI AZZURRI.

M. ARGILLI

LABORATORIO ARTISTICO

- DIPINGI, CON TUTTI I COLORI CHE DESIDERI, UNA GRANDE ONDA, POI RITAGLIALA. - INCOLLA LA TUA ONDA, CON QUELLA DEI TUOI AMICI, SU UN GRANDE CARTELLONE.

LABORATORIO ESPRESSIVO - NEL RACCONTO SOTTOLINEA I NOMI DEI COLORI. - PERCHÉ, SECONDO TE, IL MARE SI ARRABBIA?

( SU 2 FACCIATE ILLUSTRARE IL MARE CON TUTTI I COLORI CITATI; IN PRIMO PIANO SARÀ CALMO,

DIETRO CON LE ONDE CHE DIVENTERANNO CAVALLONI)

OGNI NUOVO MATTINO

USCIRÒ PER LE STRADE

CERCANDO I COLORI

C.PAVESE

LEGGI L‟IMMAGINE

R.STEINER, MADRE E FIGLIO

QUANTI COLORI RIESCI A SCORGERE? SAPRESTI DESCRIVERE CON PAROLE TUE L’ESPRESSIONE DELLA MADRE? E DEL BAMBINO ? QUALI SENTIMENTI TI SUGGERISCE QUESTA IMMAGINE?

È BELLO … MI PIACE FABRIZIO HA PASSATO LE VACANZE IN GERMANIA LA SCORSA

ESTATE.

C‟È UNA COSA CHE NON DIMENTICHERÀ FACILMENTE: LA PASTA

CONDITA CON LA MARMELLATA! PROPRIO COSÌ, E L‟HA VISTO CON

I SUOI OCCHI.

OGGI NE PARLANO DURANTE LA RICREAZIONE.

«DISGUSTOSO, VERAMENTE DISGUSTOSO…» RIPETE FABRIZIO.

«GUSTOSO, INVECE; PER LORO È VERAMENTE GUSTOSO»

INTERVIENE LA MAESTRA CHE HA SENTITO TUTTO, MENTRE

STAVA CORREGGENDO I COMPITI.

«MAESTRA, MA COME È POSSIBILE?»

«GLI ANTICHI DICEVANO CHE SUI GUSTI NON SI DISCUTE. E NOI,

ANCORA OGGI DICIAMO CHE “I GUSTI SONO GUSTI”. CHE COSA

VUOL DIRE? CHE A QUALCUNO PIACE LA MARMELLATA SULLA

PASTASCIUTTA E AD ALTRI NO. NON È COSÌ?».

«BEH, SÌ…»

«MA C‟È UN‟ALTRA COSA CHE DICEVANO GLI ANTICHI. DEI NOSTRI

CINQUE SENSI, IL PIÙ NOBILE È LA VISTA, POI VIENE L‟UDITO,

POI L‟OLFATTO, QUINDI IL TATTO E PER ULTIMO IL GUSTO. VEDI?

IL GUSTO ERA CONSIDERATO IL SENSO MENO PERFETTO, PROPRIO

PERCHÉ CON I GUSTI È DIFFICILE METTERSI D‟ACCORDO. CON LA

VISTA È DIVERSO.»

«PERCHÉ ?»

«RICORDI LA PASSEGGIATA CHE ABBIAMO FATTO NEL PARCO,

L‟ALTRO GIORNO, E L‟ARCOBALENO SULLA PICCOLA CASCATA CHE

SCENDEVA NEL LAGHETTO … CHE COSA DIRESTI: È BELLO O MI

PIACE?»

«DIREI CHE ERA VERAMENTE BELLISSIMO, MAESTRA, E … CHE SU

CERTE COSE SIAMO TUTTI D‟ACCORDO» RIFLETTI: QUALI SONO SECONDO TE LE COSE PIÙ BELLE ? PARLANE CON I TUOI COMPAGNI: SONO D’ACCORDO? SCIENZE: I CINQUE SENSI OCCHI→VISTA ORECCHIE→…. NASO→…. MANI→… BOCCA→….

LE STAGIONI: LA PRIMAVERA (DECORAZIONI)

PRIMAVERA

QUANDO L‟ERBA PROFUMA DI VIOLE,

QUANDO SENTI PIÙ TIEPIDO IL SOLE

APRI IL CUORE ALLA GIOIA PIÙ VERA:

È ARRIVATA PER TE PRIMAVERA!

(ILLUSTR. ALBERO + ELEM. STAG.)

(SEMPRE I DUE BAMBINI…)

“EVVIVA, È ARRIVATA LA PRIMAVERA!”

“VUOI FARE CON NOI IL GIOCO DEI CINQUE SENSI?”

LA VISTA CHE COSA VEDI DI NUOVO INTORNO A TE?

(ILLUSTR. RONDINI, RUSCELLO CHE SCORRE ...)

L‟UDITO ASCOLTA I SUONI E I RUMORI DELLA NUOVA STAGIONE. CHE COSA

SENTI?

(ILLUSTR. UCCELLINO CHE CINGUETTA…)

L‟OLFATTO QUALI PROFUMI E QUALI ODORI PUOI SENTIRE A PRIMAVERA?

(FIORI…)

IL TATTO CON LE MANI, CHE COSA PUOI TOCCARE CHE PRIMA NON C’ERA?

CHE SENSAZIONE TI DÀ?

IL GUSTO ORA POTRAI GUSTARE NUOVI SAPORI. CHE COSA ASSAGGERAI?

(UOVA DI PASQUA, COLOMBE…)

FOTO: PRIMAVERA

OSSERVA LA FOTO: LA LUCE DEL CIELO IN PRIMAVERA,NON TI SEMBRA PIÙ

BRILLANTE?

♫ CANTIAMO INSIEME: “PRIMAVERA”

ED ECCO SUL TRONCO

ED ECCO SUL TRONCO

SI ROMPONO GEMME:

UN VERDE PIÙ NUOVO DELL’ERBA,

IL TRONCO PAREVA GIÀ MORTO.

E TUTTO MI SA DI MIRACOLO…

S. QUASIMODO, ED È SUBITO SERA, MONDADORI

COME “SI ROMPONO” LE GEMME? DI CHE “MIRACOLO” SI PARLA NELLA POESIA?

(ILLUSTRAZIONE: RAMI CON GEMME IN PRIMO PIANO, ALBERI E VERDE)

LABORATORIO ARTISTICO: OSSERVA L’IMMAGINE CHE ILLUSTRA LA POESIA: QUALI COLORI VEDI? QUAL È IL COLORE CARATTERISTICO DELLA PRIMAVERA? DISEGNA SU UN FOGLIO COME TU ILLUSTRERESTI QUESTA POESIA

IL VENTO E IL SOLE

IL VENTO E IL SOLE SI ERANO MESSI A DISCUTERE

DELLA LORO FORZA.

« LA MIA FORZA È LA PIÙ GRANDE CHE CI SIA. - DICEVA

IL SOLE - NESSUNO PUÒ RESISTERMI ».

« NESSUNO TRANNE ME. - RIBATTEVA IL VENTO - LA

MIA FORZA E MOLTO PIÙ GRANDE DELLA TUA ».

« LO VEDREMO. - DISSE IL SOLE - C 'È UN MODO

SEMPLICISSIMO PER SAPERE CHI DI NOI È IL PIÙ FORTE.

VEDI QUELL'UOMO CHE SCENDE LUNGO LA STRADA?

EBBENE, QUELLO DI NOI DUE CHE RIUSCIRÀ A FARGLI

LEVARE IL MANTELLO SARÀ IL PIÙ FORTE».

DETTO QUESTO, IL SOLE SI NASCOSE DIETRO UNA

NUVOLA E IL VENTO COMINCIÒ.

SOFFIÒ FORTE, E L'UOMO CHINÒ LA TESTA. SIBILÒ PIÙ

FORTE ANCORA, E L'UOMO RABBRIVIDÌ. ULULÒ, FRUSTÒ

L'UOMO CON LE SUE GELIDE SFERZATE. MA PIÙ IL

VENTO SI ACCANIVA E PIÙ L'UOMO SI STRINGEVA NEL

SUO MANTELLO.

« ORA TOCCA A ME » - DISSE IL SOLE USCENDO DA

DIETRO LA NUVOLA.

FECE SPLENDERE UN POCO I SUOI RAGGI E L'UOMO

SLACCIÒ IL MANTELLO. SPLENDETTE ANCORA PIÙ FORTE

E L‟UOMO COMINCIÒ A SENTIRE UN GRAN CALDO. POI IL

SOLE INONDÒ LA TERRA DI CALORE.

DOPO UN POCO L‟UOMO SI LEVÒ IL MANTELLO E SI

RIPARÒ ALL'OMBRA.

LA FAVOLA INSEGNA CHE VALE PIÙ LA PERSUASIONE

CHE LA VIOLENZA.

DA ESOPO

QUALE È LA FORZA DEL VENTO? E QUELLA DEL SOLE? CHI OTTIENE IL RISULTATO SPERATO? PERCHÉ?

LABORATORIO TEATRALE

DRAMMATIZZA LA STORIELLA CON I TUOI COMPAGNI LABORATORIO SCIENTIFICO: CONOSCI IL NOME DI QUALCHE VENTO? SAI CHE COS’È LA “ROSA DEI VENTI”? (DIS.) ECCOLA: OSSERVA BENE E PARLANE CON I COMPAGNI E L’INSEGNANTE

PIOGGIA D’APRILE

CHE PAZZERELLE NUVOLE!

SCHERZANO SU NEL CIELO ...

IN UN MOMENTO INTESSONO

INTORNO AL SOLE UN VELO;

POI LESTE QUATTRO GOCCIOLE

DI PIOGGIA SPRUZZAN GIÙ,

E AL SOL, FUGGENDO, GRIDANO:

«ADESSO ASCIUGA TU!».

LINA SCHWARZ

LESSICO INTESSONO = FANNO UN TESSUTO, CUCIONO

LABORATORIO ARTISTICO QUALI SONO I PERSONAGGI DI QUESTA POESIA? INVENTA CON LORO UN FUMETTO.

♫ CANTIAMO INSIEME: “GOCCE D’ACQUA”