1
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ufficio Regionale per il Lazio
Istituto Comprensivo
“Via G. Messina ” Via G. Messina, 51 - 00173 Roma - 067210164 - Fax 0672970364
Distr. 18° - Cod. mec. RMIC839006 - Cod. Fisc. 97197670587
sito web: www.comprensivogmessina.it
POF
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA ANNO SCOLASTICO 2015 - 2016
2
L’Istituto Comprensivo “Via Giuseppe Messina”
Carta D’ Identità dell’Istituto 5
POF
Fisionomia Scuola
Idea formativa
Profilo educativo culturale
Il nostro POF
Scuola Infanzia 13
Processo Formativo
Organizzazione Oraria
Scuola Infanzia Via G. Messina 71 14
Processo Formativo
Organizzazione Oraria
Scuola Infanzia Montessori 15
Processo Formativo
Organizzazione Oraria
Scuola Primaria 16
Processo Formativo
Organizzazione Oraria
Plesso M. Bosco
Plesso De Filippo
Plesso Via Fadda
Montessori
Secondaria di primo grado 21
Secondaria metodo comune
Processo formativo
Secondaria metodo Montessori
Processo formativo
Quadri orari
INDICE
3
Il nostro Istituto è…. 25
Continuità
Organizzazione e tempi
Scuola dell’Autonomia
Macroaree Progettuali
Opportunità formative
Metodologia della progettualità formativa
Campi di potenziamento
Progetti d’Istituto
Scuola delle opportunità 35
Didattica dell’inclusione
Integrazioni delle persone disabili
Norme, procedure ,buona prassi
Documenti di integrazione
Informatica 40
ICT, percorso digitale ,uso della tecnologia nella didattica
Criteri di valutazione 41
Valutazione dei Piani d’Istituto
Scuola dell’infanzia: Traguardi per lo sviluppo delle competenze
Scuola Primaria : Linee guida ,criteri di verifica e valutazione
Criteri valutazione IRC
Scuola secondaria di primo grado : Linee guida ,criteri di verifica e valutazione
Valutazione voto di condotta
Criteri valutazione IRC
Valutazione e autovalutazione d’istituto 55
Profili organizzativi e funzionali 58
Organi collegiali
Dirigente Scolastico
Collaboratori del Dirigente
Coordinatori di classe
Staff dei fiduciari di plesso
Funzioni strumentali
Servizi amministrativi 68
Personale ATA
Orario di ricevimento
Organigramma
4
NORME 73
Adempimenti vigilanza e disposizioni generali sugli aspetti funzionali ed
organizzativi dell’Istituto
Patto educativo di corresponsabilità
Regolamento disciplinare scuola primaria
Regolamento disciplinare scuola secondaria di primo grado
Esami di stato
Regolamento per la concessione di locali scolastici
Allegati
5
ISTITUTO COMPRENSIVO
VIA G. MESSINA
SCUOLA
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
"ALBERT SCHWEITZER"
Via G. Messina
n. 41
TEl. 06/7217797SCUOLA
SECONDARIA DI PRIMO GRADO "MONTESSORI"
Via G. Messina,41
06/7217797
SCUOLA PRIMARIA
"E. DE FILIPPO"
Via M.arco Dino Rossi ,38
tel 06/7297644
SCUOLA PRIMARIA
"MARGHERITA BOSCO"
Via G. Messina ,51
tell 06/7210164SCUOLA PRIMARIA
"VIA CARLO FADDA"
Via Carlo Fadda,91/93
Tel 06/7216581
SCUOLA PRIMARIA "MONTESSORI"
Via G. Messina,51
tel 06/7210164
SCUOLA DELL'INFANZIA
Via G. Messina,71
tel 06/7217004
CASA DEI BAMBINI
Via G.Messina ,51
tel 06/7210164
ANNO SCOLASTICO 2015/2016
CARTA D’IDENTITA’ DELL’ISTITUTO
6
LE SCUOLE DELL’ISTITUTO
SCUOLA PRIMARIA
“M. BOSCO”
SEDE DIRIGENZA
SCUOLA
SECONDARIA DI
PRIMO GRADO
“ALBERT
SCHWEITZER ”
SCUOLA
DELL’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA
“E. DE FILIPPO”
SCUOLA
PRIMARIA
“VIA CARLO
FADDA”
7
Il piano dell’offerta formativa è il documento con il quale ogni scuola dichiara la propria identità, offrendo alle famiglie
degli alunni uno strumento di conoscenza dell’istituto.
Esso è inoltre il mezzo attraverso cui si armonizzano gli interventi educativi, didattici e gestionali della scuola stessa,
sulla base della costituzione italiana e dei programmi ministeriali.
Il piano dell’offerta formativa è deliberato dal collegio dei docenti per ciò che attiene agli aspetti formativi, didattici,
pedagogici, ed organizzativi, dal consiglio d’istituto per le finalità e gli aspetti finanziari generali.
Il nostro Istituto, in continuità e in rete con il
territorio circostante, si pone al servizio delle famiglie per
offrire
PARI OPPORTUNITA'
e per diventare un
CENTRO DI PRODUZIONE E FRUIZIONE CULTURALE
Compito fondamentale della scuola è garantire a chi la
frequenta:
istruzione
(sapere),
educazione
(saper essere),
formazione
(saper fare).
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
8
Un Istituto comprensivo include diversi gradi di scuola costituenti il primo ciclo dell’istruzione, coprendo la
fascia che va dai 3 ai 13 anni. L’Istituto comprensivo valorizza in chiave di continuità l’unitarietà del
percorso educativo attraverso una progettazione integrata dell’offerta formativa.
Il nostro Istituto è costituito da:
scuola dell’Infanzia,
Casa dei Bambini,
scuola Primaria ,
scuola Primaria a metodo Montessori,
scuola Secondaria di Primo Grado a metodo comune;
scuola Secondaria di Primo Grado a metodo Montessori.
Gli edifici scolastici corrispondono a parametri di edilizia moderna; gli spazi interni sono sufficienti sia per
ospitare le aule sia i laboratori.
Biblioteca (C. Fadda – De Filippo – Schweitzer)
Laboratori multimediali (scuola dell’Infanzia – C. Fadda – De Filippo – M. Bosco “Gianni
Rodari” - Schweitzer “Dudan”)
Laboratorio scientifico (Schweitzer)
Laboratorio artistico (Schweitzer)
Teatro (Ada Burrani - Schweitzer)
Palestre (scuola dell’Infanzia - C.Fadda – De Filippo – M. Bosco – Schweitzer) Spazi esterni attrezzati (scuola dell’Infanzia - C.Fadda – De Filippo – M. Bosco –
Schweitzer)
L’ambiente sociale in cui è sita la scuola è eterogeneo con una considerevole presenza di cittadini provenienti
da paesi diversi.
Attenzione ai bisogni e alle esigenze
Attenzione alle innovazioni
Alfabetizzazione socio - culturale
FISIONOMIA DELLA SCUOLA
LABORATORI E SPAZI ATTREZZATI
UTENZA E TERRITORIO
BISOGNI E ASPETTATIVE DELL’UTENZA
9
Il nostro Istituto ha, su questo principio, una sua storia, sulla quale ha costruito,
gradualmente una propria identità culturale
I Concetti Fondamentali su cui si basa, sono:
•UGUAGLIANZA
•senza distinzione di sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche,condizioni psicofisiche o socio-economiche
•ACCOGLIENZA ED INTEGRAZIONE
•per permettere all’alunno e alla famiglia di ambientarsi nella nuova realtàscolastica
•DIRITTI DEGLI ALUNNI
•partendo dal principio che la scuola è e deve essere costruita intorno all’alunno,essa riconosce a tutti gli iscritti l’istruzione e l’educazione, basi dell’esercizio deldiritto alla cittadinanza
•PARTECIPAZIONE E RESPONSABILITA'
•la scuola ricerca la collaborazione della famiglia, titolare prima del diritto-dovere diistruire ed educare i propri figli, su un piano di responsabilità comune. Essasollecita ogni forma di partecipazione delle famiglie alla vita e alle scelte educativedella scuola, attraverso gli istituti e le forme previste nell’ambito degli organicollegiali
Superare le diversità nel rispetto di ogni cultura evitando ogni forma
di discriminazione
IDEA FORMATIVA
10
•ETICA DELLA COMUNICAZIONE
•privilegiare la parola per negoziare significati e sanare le divergenzeprima che sfocino nei conflitti (diritto di parola art. 2 della Costituzione
•LIBERTA' D'INSEGNAMENTO
•in base all’art.33 della Costituzione l’insegnamento è un’attività liberacome l’arte e la scienza; tale libertà viene assicurata nel rispetto dellagaranzia di formazione dell’alunno e degli obiettivi formativi nazionalifissati dai programmi didattici dei vari ordini di scuola che il nostroIstituto comprende
•PROMOZIONE DEL SAPERE
•declinare il sapere con la fantasia, la creatività, l’ingegno, la pluralitàdelle applicazioni delle capacità, abilità, competenze;
•EFFICIENZA E TRASPARENZA
•l’attività scolastica, configurandosi anche come pubblico servizio, siispira a criteri di efficienza, di efficacia e di flessibilitànell’organizzazione dei servizi amministrativi e dell’attività didattica. Atal fine promuove la formazione in servizio
•APERTURA AL TERRITORIO
•il nostro istituto da sempre si è posto e si pone come centro dipromozione culturale sociale e civile, consentendo il miglior uso degliedifici e delle attrezzature anche fuori dell’orario del servizio scolastico.
•SENSO DELLA LEGALITA'
•scegliere e agire in modo consapevole nello sviluppo di un’etica dellaresponsabilità
11
FINALITA'
RICONOSCIMENTO DEGLI ALUNNI COME SOGGETTI CENTRALI
DEL PROCESSO EDUCATIVO
EDUCAZIONE INTEGRALE DELLA
PERSONA
POTENENZIAMENTO DELLE ECCELLENZE
PREVENZIONE DEL DISAGIO
RISPETTO DI OGNI CREDO E CULTURA E
RIFIUTO DI OGNI FORMA DI
DISCRIMINAZIONE
PROFILO EDUCATIVO CULTURALE
12
Nella compilazione di questo documento ci si è avvalsi delle indicazioni date dal Collegio dei Docenti, dal
Consiglio d’Istituto, dai consigli di intersezione, interclasse e classe nonché dei suggerimenti delle varie
commissioni di studio e di lavoro e delle Funzioni Strumentali.
Il presente Piano potrà essere rivisto e/o integrato su proposta del Collegio dei Docenti, della Commissione POF, del
Consiglio d’Istituto.
Il Piano verrà controllato ed aggiornato anche in relazione ad una periodica valutazione degli esiti formativi realizzata
attraverso strumenti diversificati di monitoraggio:
relazioni dei referenti dei vari progetti;
analisi della partecipazione sia degli alunni che dei docenti coinvolti nei progetti;
congruenza fra gli obiettivi dei progetti e verifica degli esiti raggiunti.
POF PROGRAMMA LE ATTIVITÀ CHEL'ISTITUTO INTENDEREALIZZARE PERRISPONDERE AI BISOGNI
ELABORA IL CURRICULO NELRISPETTO DELLEFINALITA'
TIENE CONTO DELLE ESIGENZE DELCONTESTO
E' COERENTE CON GLI OBIETTIVIGENENERALI EDEDUCATIVI DEI TREORDINI DI SCUOLA
IL NOSTRO POF
13
SCUOLA DELL’INFANZIA
VIA G. MESSINA ,71
E
CASA DEI BAMBINI
14
La scuola dell’infanzia accoglie i bambini e le bambine dai tre ai sei anni concorrendo, nell’ambito del sistema di
istruzione, alla formazione integrale della loro personalità nella prospettiva di renderli soggetti liberi, responsabili,
critici ed attivamente partecipi alla vita della comunità locale, nazionale, europea ed internazionale, come specificato
nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo del 2012.
Nella scuola dell’infanzia il bambino è concepito come soggetto attivo, impegnato in un processo di continua
interazione con i pari, gli adulti, l’ambiente e la cultura e questo contesto gli consente di raggiungere gli obiettivi
generali del processo formativo finalizzati a:
Maturazione dell’identità;
Conquista dell’autonomia;
Sviluppo delle competenze;
Sviluppo della cittadinanza.
All’interno di questi quattro obiettivi generali confluiscono cinque campi di esperienza:
Il sé e l’altro (le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme);
Il corpo e il movimento (identità, autonomia, salute);
Immagini, suoni, colori (gestualità, arte, musica, multimedialità);
I discorsi e le parole (comunicazione, lingua, cultura);
La conoscenza del mondo (ordine, misura, spazio, tempo, natura).
Nei campi d’esperienza sono determinati gli obiettivi specifici di apprendimento, ovvero i livelli essenziali di
prestazione che tutte le scuole devono assicurare ai bambini, in termini di sapere (conoscenze) e saper fare (abilità) e
costituiscono gli essenziali prerequisiti e/o requisiti di base per un buon andamento nella scuola Primaria.
La scuola dell’Infanzia accoglie tutti i bambini, anche quelli che presentano difficoltà di adattamento e di
apprendimento, in un processo di inclusione che permette loro di riconoscersi come membri attivi della comunità
educativa coinvolgendoli in tutte le attività che in essa si svolgono.
Le attività didattiche vengono svolte nelle sezioni, a volte anche aperte, in gruppi che possono essere grandi, piccoli o
medi attraverso una programmazione annuale comune elaborata collegialmente dai docenti ed una programmazione di
sezione che tiene conto delle diverse esigenze ed età dei bambini.
Alla programmazione, ogni anno, sono affiancati dei progetti, strutturati per età omogenea.
Gli spazi interni ed sterni della scuola sono molteplici e rappresentano una risorsa di cui si fa uso quotidianamente
anche per le attività laboratoriali.
L’orario di funzionamento è definito su base giornaliera di 8 ore, corrispondenti a 40 ore settimanali, con la
generalizzata chiusura del sabato. L’orario di contemporaneità dei docenti (11.20-13.20) riveste grande
importanza per la didattica, le attività di recupero e di potenziamento.
SCUOLA DELL’INFANZIA METODO COMUNE VIA G. MESSINA,71
ORGANIZZAZIONE ORARIA
PROCESSO FORMATIVO
15
La Casa dei Bambini Montessori concorre all’educazione armonica ed integrale degli alunni valorizzando i ritmi
educativi, le capacità, le differenze e l’identità di ciascuno.
“Aiutami a fare da solo” è il principio portante del metodo Montessori.
Il bambino giunge con la guida dell’insegnante, che progetta con cura ogni attività, alla conquista della “libertà
d’azione” per poi poter agire in piena autonomia senza il controllo diretto dell’adulto.
Nella Casa dei Bambini il centro del sistema educativo è il bambino e non l’educatore, il quale diventa una figura
d’aiuto e facilitazione, un “trait d’union” tra il bambino e l’ambiente opportunamente predisposto dai docenti.
Le sezioni sono costituite da bambini di età diversa, rispondendo così al criterio montessoriano di una “società per
coesione”, cioè ricca di componenti diverse che operano in modo armonioso, dove i bambini si muovono in uno spazio
come quello della casa dove vivere i propri tempi e ritmi interiori.
La “ Casa dei bambini” ha le seguenti finalità:
rafforzare l’identità personale rispettando il naturale impulso del bambino ad agire e conoscere, rimuovendo
ciò che può ostacolare il manifestarsi del suo “essere psichico”.
favorire l’autonomia permettendo al bambino di operare in un ambiente scientificamente predisposto che limita
all’essenziale l’intervento dell’insegnante.
sviluppare le competenze attraverso il lavoro libero ed auto-educativo del bambino, rispettando i ritmi di
apprendimento di ciascuno.
L’orario di funzionamento è definito su base giornaliera di 8 ore, corrispondenti a 40 ore settimanali, con la
generalizzata chiusura del sabato.
L’orario di contemporaneità dei docenti (11,20-13,20), oltre a garantire uno svolgimento ottimale delle attività di
routine, fondamentale per questa fascia di età, consente al bambino di rivestire un ruolo attivo nell’espletamento
delle attività correlate al Progetto “Sala da pranzo”.
LA SCUOLA DELL’INFANZIA MONTESSORI
“CASA DEI BAMBINI”
ORGANIZZAZIONE ORARIA
PROCESSO FORMATIVO
16
SCUOLA PRIMARIA
MARGHERITA BOSCO
VIA C. FADDA
E. DE FILIPPO
MONTESSORI
17
Con l’introduzione dell’autonomia scolastica, l’elaborazione del curricolo degli alunni, cioè delle attività didattiche
attraverso le quali la scuola s’impegna a far raggiungere ad ogni alunno gli obiettivi previsti dai programmi, è di
competenza dei docenti dell’istituto.
Sarà cura dei docenti di ciascuna classe fornire direttamente ai genitori ogni informazione sulle attività programmate,
sulla metodologia, sugli strumenti didattici, sugli obiettivi che si intendono raggiungere per ciascuna disciplina e
sull’organizzazione oraria.
La didattica laboratoriale si innesta nella tradizione progettuale del nostro istituto come modalità di coinvolgimento
attivo dell’alunno nel suo percorso formativo.
Il laboratorio non è tanto un “luogo speciale”, o per lo meno non solo, quanto una pratica didattica ordinaria nella quale
il soggetto costruisce attivamente la propria conoscenza collegandola alla situazione in cui essa si verifica.
OBIETTIVI GENERALI DEL PERCORSO FORMATIVO
-valorizzare l’esperienza del bambino: vale a dire apprezzare e utilizzare il patrimonio conoscitivo, valoriale e
comportamentale che l’alunno porta con sé nella scuola, dedicando ad esso particolare attenzione e considerazione;
- favorire la conoscenza di sé sviluppando le capacità necessarie per imparare a leggere le proprie emozioni e a gestirle,
per rappresentarsi obiettivi non immediati e perseguirli;
- promuovere il senso di responsabilità: sviluppare la consapevolezza degli obiettivi personali per fare bene il proprio
lavoro e portarlo a termine, lavorare in modo autonomo ricercando le strategie più funzionali, saper valutare il proprio
lavoro; avere cura di sé, degli oggetti, degli ambienti che si frequentano;
- favorire il passaggio dal mondo delle categorie empiriche al mondo delle categorie formali: sollecitando l’acquisizione
delle varie conoscenze (lingua italiana – inglese) e delle modalità espressive fondamentali per ordinare correttamente
l’esperienza ;
- promuovere il confronto interpersonale: da realizzarsi a livello logico, morale e sociale con la prospettiva del
miglioramento di sé e della realtà in cui si vive;
- percepire la diversità delle persone e della cultura come ricchezza, risorsa educativa e didattica per tutti;
- praticare l’impegno personale e la solidarietà sociale: l’accettazione e il rispetto dell’altro, il dialogo e la
partecipazione attiva alla realizzazione di obiettivi comuni attraverso i quali pervenire alle «buone pratiche» richieste
dalla “Convivenza Civile” ;
- Promuovere il successo formativo riconoscendo e favorendo le “diverse intelligenze” con percorsi significativi
,diversificati , motivanti e personalizzati
- Promuovere la connessione tra i saperi
LA SCUOLA PRIMARIA
PROCESSO FORMATIVO
18
RELIGIONE CATTOLICA
ITALIANO
INGLESE
MATEMATICA
SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI
STORIA E CITTADINANZA E COSTITUZIONE
GEOGRAFIA
ARTE E IMMAGINE
MUSICA
EDUCAZIONE FISICA
TECNOLOGIA
* + 5 ORE MENSA
C
L
A
S
S
I
I
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T
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T
A
L
E.
I
9
8
2
2
3
2
2 + 2
2
2
1
35*
II
9
7
2
2
3
2
2 + 2
2
2
2
35*
III
8
7
2
2
3
2
2 + 2
2
2
3
35*
IV
8
7
2
2
3
2
2 + 2
2
2
3
35*
V
8
7
2
2
3
2
2 + 2
2
2
3
35*
DISCIPLINE DI STUDIO PREVISTE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI
AMBITI D’INSEGNAMENTO
MONTE ORE
ORGANIZZAZIONE ORARIA
19
L’educazione alla convivenza civile è un’area formativa trasversale a tutte le discipline, affidata ai docenti di classe
non solo attraverso attività didattiche specifiche ma anche con un’attenta progettazione del clima educativo della scuola
e una continua riflessione delle regole.
Le classi hanno tutte un orario di 40 h. settimanali. I docenti che operano nelle classi sono così suddivisi negli ambiti:
linguistico;
logico/matematico;
sostegno;
2 h di IRC;
L2( inglese).
Nei casi specifici è prevista la presenza dell’AEC.
Le discipline vengono assegnate a garanzia di una continuità didattica e di metodo per gli alunni.
Le classi hanno tutte un orario di 40 h. settimanali. I docenti che operano nelle classi sono così suddivisi negli ambiti:
linguistico;
logico/matematico;
sostegno;
2 h di IRC;
L2( inglese).
Nei casi specifici è prevista la presenza dell’AEC.
Le discipline vengono assegnate a garanzia di una continuità didattica e di metodo per gli alunni.
Le classi hanno tutte un orario di 40 h. settimanali. I docenti che operano nelle classi sono così suddivisi:
linguistico;
logico/ matematico;
sostegno;
2 h di IRC.
L2( inglese).
Nei casi specifici è prevista la presenza dell’AEC.
Le discipline vengono assegnate a garanzia di una continuità didattica e di metodo per gli alunni.
PLESSO M. BOSCO
PLESSO E. DE FILIPPO
PLESSO VIA C. FADDA
20
Le classi hanno tutte un orario di 40 h settimanali. I docenti che operano nelle classi sono così suddivisi:
12 insegnanti a metodo Montessori con ambiti non divisi, per permettere il lavoro libero;
sostegno;
1 docente di IRC;
L2( inglese).
Nei casi specifici è prevista la presenza dell’AEC.
Le insegnanti vengono assegnate a garanzia di una continuità didattica e di metodo per gli alunni.
Nelle classi gli alunni scelgono e completano liberamente i lavori predisposti dai docenti, o intraprendono
attività di interesse personale, adeguatamente supportati tanto dal materiale specifico, quanto da testi presenti nelle
classi. Tale procedura, prevista dal metodo, ha il fine di far raggiungere al bambino la piena autonomia e la naturale
crescita personale.
Sono previsti lavori individualizzati per il piccolo o il grande gruppo, sotto forma di “lezione magistrale” di
presentazione dei materiali specifici.
Anche durante la pausa pranzo, gli alunni continuano ad esercitare la propria autonomia servendo a tavola e
riordinando la sala.
L’orario aggiuntivo delle ex ore contemporaneità e di compresenza è stato distribuito in orario antimeridiano e
pomeridiano al fine di garantire comunque, in caso di supplenze brevi, una tranquilla e organizzata attività scolastica.
Le ore dell’organico funzionale verranno organizzate per far fronte alle seguenti tematiche:
1. ampliamento delle ore di supporto agli alunni con disabilità, con B.E.S e con D.S.A. segnalati;
2. attività funzionali all’organizzazione dell’Istituto .
MONTESSORI
21
SCUOLA SECONDARIA DI
PRIMO GRADO
ALBERT
SCHWEITZER
22
In linea con le Nuove Indicazioni la Scuola Secondaria di Primo Grado articola il proprio percorso educativo e didattico
nell’area della Costruzione dell’identità, nell’area dell’Alfabetizzazione culturale di base, nell’area della Cittadinanza e
Costituzione.
1. Scuola dell’educazione integrale della persona
i abilità di base.
manualità.
mondo interiore.
2. Scuola che orienta e che colloca nel mondo
zzazione, la formazione di una coscienza morale e
civile.
enza ed
integrazione tra culture diverse.
3. Scuola dell’identità
nella conoscenza e nel rispetto delle altre individualità, realizzando uno sviluppo armonico ed equilibrato
dell’individuo.
4. Scuola della motivazione, del significato e della relazione educativa
ostante al patrimonio
dei valori umani e spirituali d’ognuno, per arrivare alla scoperta del patrimonio culturale e spirituale dell’umanità.
5. Scuola della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi
antaggiati, tentando di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno
sviluppo della personalità di ognuno, valorizzandone ulteriormente le capacità, attraverso l’elaborazione di progetti
specifici.
Le classi sono così organizzate:
n. 4 classi a 30 h
n. 5 classi a 38 h
30 ore su 5 giorni ( dal lunedì al venerdì dalle ore 8,20 alle ore 14,20)
38 ore su 5 giorni ( dal lunedì al giovedì dalle ore 8,20 alle ore 16,20
venerdì dalle ore 8,20 alle ore 14,20)
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Metodo Comune
ORGANIZZAZIONE ORARIA
PROCESSO FORMATIVO
23
Il rapporto tra docenti ed alunni è caratterizzato dai presupposti montessoriani cui la scuola media si ispira fin dal 1973,
che implicano:
Il rispetto della persona in quanto tale a prescindere da ruoli o situazioni.
Una comunicazione agevole tra bambino ed adulto.
La valorizzazione dei percorsi individuali di apprendimento.
L’attenzione alla valenza educativa della sfera emozionale.
Nella fascia adolescenziale, inoltre, poiché si evidenzia l’esigenza di avere figure di riferimento autorevoli, accoglienti e
comprensive, l’insegnante si propone di creare le condizioni per permettere a ciascun ragazzo di confrontarsi con i
coetanei e con gli adulti, di comprendere la necessità di limiti e regole che il vivere insieme rende indispensabili, di
acquisire la consapevolezza dei propri spazi di azione da conciliare con le esigenze del proprio gruppo di appartenenza.
Contemporaneamente l’insegnante sollecita il rispetto dell’ambiente in cui si vive e ne promuove la conoscenza,
proponendo la cura degli spazi e degli arredi, l’organizzazione e la cura di contesti finalizzati ad esperienze didattiche
significative.
PROSEGUE il naturale percorso della Casa dei Bambini e della Scuola Primaria a metodo;
RAFFORZA l’autoeducazione finalizzata allo sviluppo armonico della personalità;
ACCRESCE l’autodisciplina e l’autostima, rispettando le potenziali individualità dei singoli e fornendo gli strumenti
critici e di confronto che li faranno “uomini di domani”.
n. 3 classi a 38 h
38 ore su 5 giorni ( dal lunedì al giovedì dalle ore 8,20 alle ore 16,20
venerdì dalle ore 8,20 alle ore 14,20)
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Metodo Sperimentale Montessori
ORGANIZZAZIONE ORARIA
PROCESSO FORMATIVO
24
CLASSI A 38 ORE DISCIPLINE CLASSI A 30 ORE
15 LETTERE 9
9 MATEMATICA 6
3 INGLESE 3
2 SPAGNOLO 2
2 TECNICA 2
2 ED. ARTISTICA 2
2 ED. MUSICALE 2
2 ED. FISICA 2
1 RELIGIONE 1
APPROFONDIMENTO 1
38 TOTALE 30
25
GARANTISCE
UN PERCORSO FORMATIVO E COMPLETO
PROMUOVE
•UNO SVILUPPO ARTICOLATO ECOMPLETO DELLAPERSONALITA'DELL'ALUNNO
PREVIENE
•LE DIFFICOLTA' CHE SI RISCONTRANONEI PASSAGGI DEI DIVERSI GRADI DISCUOLA
PREVEDE
•OPPORTUNE FORME DI COORDINAMENTO CHERISPETTINO LE DIFFERENZIAZIONI PROPRIE DICIASCUNA SCUOLA;
CONSIDERA
•IL PERCORSO FORMATIVO SECONDO UNA LOGICACOERENTE DI SVILUPPO CHE VALORIZZI LECOMPETENZE ACQUISITE;
RICONOSCE
•LA SPECIFICITA' EDUCATIVA DI CIASCUNORDINE DI SCUOLA
ASSICURA
L’ACCOGLIENZA E L’INTEGRAZIONE
CONSIDERA
BASILARI LE COMPETENZE E LEESPERIENZE DELL’ALUNNO
CURA
RENDENDO NATURALE E COORDINATO, ILPASSAGGIO DELL’ALUNNO NEI VARI ORDINI DISCUOLA;
IL NOSTRO ISTITUTO
E’ SCUOLA DI CONTINUITA’
26
IL NOSTRO ISTITUTO
Coniuga
le disposizioni nazionali in tema di programmazione e
organizzazione didattica con la specificità territoriale e
professionale.
Elabora
strategie funzionali al raggiungimento dell’idea
formativa dell’Istituto.
Persegue
attraverso la semplificazione delle procedure, l’unitarietà dell’insegnamento, di cui il
curricolo unitario è la massima espressione.
Determina
attraverso scelte condivise:
•momenti e criteri di valutazione;
•tempi e strategie operative.
Definisce
attraverso momenti condivisi le linee operative per
realizzare concretamente le finalità educativo-didattiche
Ispira
la progettualità scolastica ed extrascolastica.
Assicura
la migliore strategia possibile sia come risorse professionali,
sia come modalità organizzative.
Fornisce
ai docenti gli strumenti operativi con i quali espletare correttamente la
propria funzione.
Vigila
sulla corrispondenza tra le disposizioni date e la loro
piena attuazione, utilizzando strumenti di monitoraggio
adeguati
Elabora
modalità di autovalutazione d’Istituto.
SCUOLA DELL’AUTONOMIA
IL NOSTRO ISTITUTO :
27
MACROAREE
PROGETTUALI
MACROAREE PROGETTUALI
COMPETENZE
PREVENIRE IL DISAGIO E
POTENZIARE LE ECCELLENZE
INCLUSIONE
PERCHE' LE DIVERSITA' NON
GENERINO PREGIUDIZI MA
DIVENTINO RISORSE
CREATIVITA'
PER RICERCARE E SOSTENERE LA
CREATIVITA' INNATA IN OGNI ALUNNO
28
OPPORTUNITA'
FORMATIVE
PR
OG
ETTI
SONO SVOLTI PER
SVILUPPARE L'OFFERTA FORMATIVA
FACILITARE LA CONQUISTA DELLE COMPETENZE ED
ABILITA' MULTIDISCIPLINARI
MIGLIORARE LA CONOSCENZA E L'INTEGRAZIONE CON IL
TERRITORIO
ESALTARE LA CREATIVITA' E LA FANTASIA DEGLI ALUNNI
TENGONO CONTO
DELL'ETA'
DELLE FASI DI SVILUPPO
DELLA CACITA' DI APPRENDIMENTO
DELLA DINAMICA TRA GIOCO, APPRENDIMENTO
E SOCIALITA'
29
I progetti rispondono all'esigenza di ampliare l'offerta formativa in funzione dei bisogni cognitivi individuali destinando
un periodo di attività a classi aperte.
Tenendo conto delle diverse realtà delle classi, delle discipline, degli obiettivi programmati, nel rispetto della
libertà d’insegnamento, ogni docente organizza la propria attività, utilizzando in modo alternativo differenti
metodologie:
me
tod
olo
gia
INSEGNAMENTO INDIVIDUALIZZATO
è una strategia didattica che prevede di adattare la programmazione alle specificità di ogni singolo allievo.
CLASSI APERTE
con questa pratica gli alunni di due o più classi costituiscono gruppi misti per attività sia curricolari che
di progetto e possono sperimentare relazioni e metodi diversi da quelli del gruppo classe.
si darà la possibilità a ciascun alunno, senza discriminazioni, di apprendere al meglio i contenuti
proposti, nel rispetto dei propri tempi e delle proprie potenzialità.
TUTORING
è una strategia secondo la quale l’alunno illustra ai propri compagni un particolare argomento, mettendo a
disposizione degli altri le proprie conoscenze; questo tende a migliorare nel complesso il livello di autostima,
le relazioni positive e privilegia il rapporto educativo tra alunni.
Apprendimento cooperativo
è una metodica in uso ormai da alcuni anni, sperimentata inizialmente nei paesi anglosassoni, che si propone di attivare dinamiche di scambio, di aiuto reciproco, di cambiamento di ruolo. Gli esiti positivi più rilevanti sono: la maturazione di forme di collaborazione molto forti e il far sentire i singoli
individui membri di un gruppo.
METODOLOGIA DELLA
PROGETTUALITA’ FORMATIVA
30
POTENZIAMENTO UMANISTICO SOCIO ECONOMICO E PER LA LEGALITA'
Sviluppo dei comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e alrispetto della legalità,della sostenibilità ambientale, dei benipaesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali
POTENZIAMENTO SCIENTIFICO
Potenziamento delle competenze matematico logiche scientifiche
POTENZIAMENTO MOTORIO
Potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamentiispirati ad uno stile di vita sano,con particolare attenzione alla tuteladel diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportivoagonistica.
POTENZIAMENTO LABORATORIALE
Potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività dilaboratorio; valorizzazione della scuola intesa come comunitàattiva,aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentarel'interazione con le famiglie e con la comunità locale,comprese leorganizzazioni del terzo settore.
POTENZIAMENTO ARTISTICO MUSICALE
Potenziamento delle competenze nella pratica e nella culturamusicale, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema,nelle tecniche enei media di produzione e diffusione delle immagini e deisuoni,anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istitutipubblici e privati operanti in tali settori.
POTENZIAMENTO LINGUISTICO
Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, conparticolare riferimento all'italiano nonchè alla lingua inglese ed altrelingue dell'Unione europea,anche mediante l'utilizzo dellametodologia Content Language Integrated Learning
CAMPI DI POTENZIAMENTO
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POTENZIAMENTO MOTORIO
"MENS SANA IN CORPORE SANO"
FAVORIRE LA CONTINUITA' TRA I TRE ORDINI DI SCUOLA ATTRAVERSO LO
SPORT
POTENZIAMENTO SCIENTIFICO
"TINKERING LAB LABORATORI INTERATTIVI"
LABORATORIO TEMATICO ISPIRATO ALLA METOLOGIA TINKERING
POTENZIAMENTO UMANISTICO/
SOCIOECONOMICO/LEGALE
PROGETTO CONTINUITA'
"IL MITO"
GLOBALITA' DEI LINGUAGGI
SVILUPPARE IL LINGUAGGIO ATTRAVERSO IL MITO
POTENZIAMENTO LABORATORIALE
PROGETTO "RADIO WEB"
LABORATORIO DI COMUNICAZIONE
REALIZZARE FORMAT SPERIMENTANDO LINGUAGGI
MULTIMEDIALI
POTENZIAMENTO LINGUISTICO
PROGETTO CLIL
LABORATORI TEMATiCI PER L'INSEGNAMENTO DI
CONTENUTI DISCIPLINARI IN LINGUA STRANIERA
POTENZIAMENTO ARTISTICO/MUSICALE
PROGETTO INCLUSIONE
"VIAGGIO NEL MONDO"COSTRUIRE UN PERCORSO
DI INCLUSIONE PER ARRICCHIRE E VALORIZZARE LE DIFFERENZE
CULTURALI
PROGETTI D’ISTITUTO PER IL
POTENZIAMENTO DI ORGANICO
32
PROGETTO ITC: RADIO WEB
Il progetto prevede la realizzazione di brevi trasmissioni radio della durata
di 3 minuti fino ad un massimo di 10.
Ogni singolo programma potrà essere effettuato sia in diretta che in
differita da registrare con i propri alunni su tematiche scelte in diversi tipi
di format.
Sarà realizzato con esperti in tecnologia multimediale.
PROGETTO INCLUSIONE:VIAGGIO NEL MONDO
Il progetto d’Istituto si articolerà seguendo le seguenti tematiche: musica
e movimento, scrittura e scenografia, rappresentazione e documentazione
fotografica.
Sarà realizzato con esperti di musica, arte, teatro, tecnologie multimediali.
PROGETTO CONTINUITA’: IL MITO
Il progetto che ha l’obiettivo di individuare e condividere un quadro comune di obiettivi, sia di
carattere cognitivo sia comportamentale, che creino un “ponte” tra i diversi gradi di scuola e tra
la scuola e il territorio. Privilegia lo sviluppo del linguaggio attraverso il mito che nel tempo ha
unito popoli e generazioni.
Sarà realizzato con l’ausilio di esperti di musica, arte e tecnologie multimediali .
PROGETTO CLIL
Il progetto propone attività in tutte le classi della scuola primaria e secondaria di
primo grado per potenziare l'apprendimento della lingua Inglese usata come mezzo
per conoscere, approfondire, esprimere i contenuti di altre discipline; incrementare la
conoscenza delle stesse.
POTENZIAMENTO MOTORIO “MENS SANA IN COPORE SANO”
Educare alla socialità, sviluppare la sensibilità verso stili di vita sani,
educare al rispetto di sé e degli altri , acquisire consapevolezza delle proprie
potenzialità , riconoscere ed accettare il valore della diversità, educare al
rispetto delle regole.
PROGETTO TINKERING LAB: LABORATORI INTERATTIVI
Laboratorio tematico ispirato ad una nuova metodologia didattica del
cosiddetto “tinkering” che prevede la partecipazione attiva di tutto il
gruppo classe (curriculare e non) utilizzando lo svolgimento di attività
di costruzione e sperimentazione libera
33
PROGETTI D’ISTITUTO
PROGETTO BIBLIOTECA
Avvicinare i bambini e i ragazzi alla lettura
per indurre l’accrescimento della creatività,
della fantasia ,delle competenze logiche e
scoprire il piacere della lettura
PROGETTO RiCreAzione
Laboratori didattici a carattere ambientale
AMA per la scuola
ECDL IN THE CLASSROOM
(ECDL) Un corso di informatica
propedeutico al conseguimento della patente
Europea del computer
PROGETTO MEMORIA
Progetto volto a promuovere ,tramandare e
rafforzare nei giovani la consapevolezza
della Shoah. PROGETTO “SNAPPET”
Il progetto consiste nell'utilizzare nella didattica della
classe un tablet per ciascun alunno. I bambini esercitano le
proprie competenze in Italiano, Matematica, Geografia,
Storia e Inglese sperimentando una modalità di
apprendimento diversa, interattiva, individualizzata e
sociale.
CLASSE 2.0
Cl@ssi 2.0 è un progetto sperimentale di durata
triennale promosso dal MIUR , tramite l’Ufficio
Scolastico Regionale per il Lazio , al fine di
diffondere in modo razionale e sistematico su
tutto il territorio regionale, le azioni previste dal
Piano Nazionale Scuola Digitale.
ECDL POWER
Un gioco educativo fruibile via web con
qualsiasi dispositivo, per imparare a usare il
computer e per conseguire l’ECDL, la
certificazione informatica più diffusa al mondo
GENITORI VOLONTARI
Il progetto vede coinvolti
genitori volontari che mettono a disposizione
tempo e competenze in modo organizzato
nell’interesse degli studenti, sotto la
supervisione del Dirigente Scolastico
PROGETTO “SALA DA PRANZO”
Guidare i bambini in tutte le attività della
sala da pranzo secondo il metodo
Montessori
PROGETTO CURRICULO VERTICALE
Il curricolo verticale rappresenterà la sintesi della
progettualità formativa e didattica della nostra scuola,
muovendo dalle esigenze formative dei nostri allievi,
dagli esiti da garantire, dai vincoli e dalle risorse
presenti nel nostro contesto territoriale.
34
PROGETTO GIORNALISTI
NELL’ERBA
E’ un progetto nazionale e internazionale
di giornalismo e comunicazione ambientale
per bambini e ragazzi
CONECTANDO MUNDOS
“Conectando mundos” è un progetto
interculturale e propone la costruzione
culturale del genere e la disuguaglianza che
questa talvolta può generare tra le persone.
PROTEZIONE CIVILE
Promozione della cultura della sicurezza, si
rivolge agli addetti al primo soccorso e alle
emergenze che operano all’interno delle
scuole con lo slogan “più informati, più
operativi, più sicuri”.
PALESTRE DELL'INNOVAZIONE CON
FONDAZIONE MONDO DIGITALE
Imparare il linguaggio della fabbricazione (tradizionale
e digitale), della sperimentazione e della creatività per
stimolare la crescita
Oltre i progetti attualmente presenti nel POF si presenterà nel corso dell’anno scolastico la necessità di integrarli con altri che saranno valutati in itinere.
PROGETTO USCITA AUTONOMA
Il progetto disciplina l’uscita degli alunni al
termine delle lezioni ed il rientro a casa in
autonomia mediante la sottoscrizione, insieme alle
famiglie, di uno specifico progetto/ convenzione
avente come obiettivo lo sviluppo di competenze
legate all’ambito dell’autonomia personale dello
studente.
PROGETTO NONNI SU INTERNET
Progetto di alfabetizzazione digitale e
funzionale per adulti e anziani con il
modello di apprendimento
intergenerazionale
PROGETTO NONNI SU INTERNET
Progetto di alfabetizzazione digitale e
funzionale per adulti e anziani con il modello
di apprendimento intergenerazionale
PROGETTO GIORNALISTI
NELL’ERBA
E’ un progetto nazionale e internazionale
di giornalismo e comunicazione ambientale
per bambini e ragazzi
PROGETTO PON
Progetto per ottenere i fondi Europei per la
realizzazione, l'ampliamento o l'adeguamento
delle infrastrutture di rete LAN/WLAN
35
IL NOSTRO ISTITUTO
Accoglie
ogni anno un numero considerevole di alunni
diversamente abili e con Bisogni Educativi Speciali
(BES):
Differenzia
la proposta formativa adeguandola alle esigenze di ciascuno:
a tutti gli alunni deve essere data la possibilità di sviluppare la propria identità e potenzialità, favorendo la valorizzazione delle diversità contro ogni forma di emarginazione, discriminazione ed esclusione, affermando pari opportunità per tutti;
Persegue
il diritto di ognuno ad apprendere nel rispetto dei tempi e delle modalità proprie, progettando percorsi atti al superamento delle difficoltà, in un
clima sereno e cooperativo, finalizzato allo star bene, educando all’autostima
Garantisce
a tutti pari opportunità di crescita culturale.
Sostiene
gli alunni con disabilità e con B.E.S
Determina
la condivisione dei percorsi anche con le associazioni
esterne attraverso la realizzazione di progetti mirati;
Progetta
iniziative finalizzate al superamento di problemi evidenziati sia stabili sia
temporanei con interventi mirati
Favorisce
un ambiente capace di elaborare strategie personali;
Programma
momenti di accoglienza, integrazione, inserimento e
orientamento
Assicura
il riconoscimento delle eccellenze, anche attraverso l’istituzione di una borsa di studio intitolata a Claudio
Dudan, già alunno della nostra scuola.
Scuola delle …
PARI OPPORTUNITA’
36
L’inclusione scolastica è il processo educativo pensato per realizzare il diritto allo studio di tutti gli alunni, compresi
quelli che si segnalano per disabilità, per la presenza di bisogni educativi speciali, per difficoltà di sviluppo, di
apprendimento o di socializzazione.
A tal scopo, la commissione opera per attivare percorsi utili al servizio degli alunni, attraverso:
GLI (Gruppo di lavoro sull’inclusione) che ha il compito di:
- rilevare i BES nell’Istituto;
- raccogliere e documentare interventi didattico-educativi posti in essere;
- istituire momenti di focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle
strategie/metodologie di gestione delle classi;
- rilevare, monitorare e valutare il livello di inclusività dell’Istituto;
- coordinare le proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze;
- elaborare una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività (P.A.I) riferito a tutti gli alunni con BES, da
redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno);
- formulare una ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche;
- inviare il piano al Collegio dei Docenti e ai competenti ufficio Provinciali e Regionali per la richiesta
di organico di sostegno;
- formulare al Dirigente Scolastico, nel mese di settembre, tenuto conto delle risorse assegnate alla
scuola, proposte di adattamento del piano in relazione alle risorse assegnate
GLHO (Gruppo di lavoro sull’Handicap operativo) che al primo incontro redige il PEI, condiviso con la
famiglia.
Incontri tra dirigenza, docenti e famiglia per la stesura del PDP.
Incontri con i docenti di sostegno e di classe a febbraio (verifica primo quadrimestre e aggiornamento PEI e
PDP) e a giugno (verifica e relazione finale).
Incontri di classe, interclasse e intersezione con i coordinatori.
Il GLP (Gruppo di Lavoro Permanente sul disagio) che, in collaborazione con i Servizi Minori del VII
Municipio, il N.A.E., l’ASL RMB, l’Associazione Albatros, la Casa dei Diritti, lavora sulla prevenzione e
gestione delle problematiche sociali e scolastiche degli alunni del nostro Istituto.
Redige progetti con il Comune e con lo Stato a favore dell’integrazione scolastica degli alunni con disabilità.
Organizza gli incontri con lo sportello d’ascolto tenuto dall’Associazione Albatros all’interno del nostro
Istituto.
E’ in rete con alcune scuole del VII Municipio.
DIDATTICA DELL’INCLUSIONE
37
L’integrazione degli alunni con disabilità è un’attività che coinvolge soggetti diversi: insegnanti, famiglie, medici
specialisti, esperti; comporta la redazione di documentazioni specifiche, incontri con operatori esterni, consulenze.
Il presente documento intende offrire uno strumento utile agli insegnanti per gli adempimenti relativi all’integrazione e
consentire la pianificazione, nell’arco dell’anno scolastico, degli incontri collegiali e individuali dei soggetti coinvolti.
I gruppi di lavoro che si occupano dell’integrazione delle persone disabili nel nostro Istituto sono:
1. IL GRUPPO DI LAVORO SULL’INCLUSIONE (GLI)
Il GLI è un gruppo di studio e di lavoro che individua le linee guida per l’accoglienza degli alunni con disabilità.
Esse comprendono i criteri ai quali i GLHO operativi devono attenersi per la formulazione del PEI, predisponendo,
prima dell’inizio dell’anno scolastico, l’analisi della situazione ed individuando gli interventi e gli strumenti
necessari per l’inclusione degli alunni con disabilità.
E’ composto dal dirigente scolastico, la funzione strumentale di riferimento, gli insegnanti di sostegno, i
rappresentanti dei genitori, i rappresentanti degli operatori socio-sanitari.
2. IL GRUPPO DI LAVORO PERMANENTE SUL DISAGIO
Il GLP ha l’obiettivo di prevenire ed individuare, laddove presenti, forme di disagio; altresì appronta interventi
mirati all’individuazione e risoluzione delle problematiche emerse, tramite un osservatorio sui bisogni e sulle
problematiche scolastiche.
Attraverso l’articolazione coordinata di interventi efficaci su più fronti (Istituti Scolastici, docenti, alunni,
famiglie) è attivata un’azione di promozione del benessere psicosociale e del successo scolastico.
E’ composto dal referente Pari Opportunità, ASL RMB,Servizi Minori, N.A.E., Casa dei diritti sociali,
rappresentante dei genitori degli alunni con disabilità.
3. IL GLH – OPERATIVO (per ogni alunno con disabilità cm 258/83)
Il GLHO redige il PEI e collabora alla redazione del Profilo Dinamico Funzionale per i singoli alunni con disabilità. E’
composto dal Dirigente Scolastico, dagli insegnanti del consiglio di classe frequentata dall’alunno, dall’insegnante di
sostegno, dai genitori dell’alunno, dall’assistente per l’autonomia e la comunicazione e dagli operatori del Distretto
socio-sanitaro territoriale e/o quelli che hanno già in carico l’alunno.
Gli incontri con esperti e famiglie sono documentati e raccolti nel Registro Personale e nel libro della scuola
sull’handicap.
L’INTEGRAZIONE DELLE PERSONE
DISABILI A SCUOLA
“Norme, procedure, buona prassi”
38
1. LA DIAGNOSI FUNZIONALE
E’ il documento che attesta la disabilità ai fini dell’integrazione scolastica.
E’ stilato dall’Unità Multidisciplinare dell’ASL al termine di un iter che comprende:
La segnalazione del caso, a cura della famiglia;
La diagnosi clinica che è effettuata dall’Unità Multidisciplinare dell’età Evolutiva dell’azienda ospedaliera;
La valutazione del deficit;
La sottoscrizione di un modulo da parte dei genitori;
La stesura a cura dell’Unità Multidisciplinare.
Tale documento è presente nel fascicolo personale dell’alunno ed è riservato, in quanto si riferisce a dati personali
sensibili, tutelati dalla legge sulla privacy.
Non è consentito fare fotocopie della D.F.
2. PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (PDF)
E’ un documento di progettazione dell’integrazione che fa seguito alla diagnosi funzionale. E’ redatto in collaborazione
fra i genitori, i docenti curriculari e di sostegno, ASL e altre figure professionali che si occupano dell’alunno, per tutti
gli alunni con disabilità che frequentano la prima classe, il primo anno di scuola dell’infanzia e per tutti quelli che
vengono dichiarati in situazione di handicap per la prima volta.
Il PDF, che è un documento di ampio respiro, comprende la descrizione funzionale dell’alunno, l’analisi dello sviluppo
potenziale a breve e medio termine ed ha come riferimento i seguenti assi: cognitivo, affettivo – relazionale,
comunicazionale, linguistico, sensoriale, motorio – prassico, neuropsicologico, autonomia, apprendimento.
A seguito dell’Intesa Governo, Stato, Regioni, Province Autonome di Trento e Bolzano, ed Enti Locali del 20 marzo
2008, il PDF non è più atto separato rispetto alla Diagnosi Funzionale ma in esso incluso.
3. PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (PEI)
E’ stilato dallo stesso gruppo che ha lavorato sul profilo e deve approfondire, in stretta continuità, gli aspetti di
programmazione didattica- educativa- riabilitativa e di socializzazione per l’anno scolastico in corso. La
compilazione inizia in parallelo alla programmazione di classe; contiene la descrizione degli interventi integrati
(educativi, didattici, assistenziali e riabilitativi) predisposti per l’alunno sulla base del PDF e dell’osservazione
effettuata, con indicazione dei tempi e dei collegamenti con attività extrascolastiche. Viene redatto dai docenti, con
la collaborazione della famiglia e dell’Unità Multidisicplinare. Va rinnovato annualmente. I tempi di invio sono
dettagliati da una circolare.
Una copia del PEI viene alla famiglia che lo sottoscrive.
E’ importante che il PEI venga redatto in collaborazione con l’equipe e con la famiglia, o almeno da loro
sottoscritto previa analisi.
L’approvazione del PEI è verbalizzata in occasione del primo GLH operativo.
Verifiche e relazioni
Entro la fine di gennaio (verifica quadrimestre e aggiornamento PEI)
Entro la fine di giugno (verifica e relazione finale)
La valutazione agli esami e scrutini
Per la valutazione degli alunni con disabilità si applica il disposto dell’articolo 318 del D.L.vo n. 297, 16 Aprile
1994, in cui è esplicitato: ”Alla valutazione degli alunni handicappati da parte dei docenti è indicato, sulla base del
piano educativo individualizzato, per quali discipline siano stati adottati particolari criteri didattici, quali attività
I DOCUMENTI DELL’INTEGRAZIONE
39
integrative e di sostegno siano state svolte, anche in sostituzione parziale dei contenuti programmatici di alcune
discipline.”
“Nella scuola dell’obbligo sono predisposte, sulla base degli elementi conoscitivi, prove d’esame corrispondenti
agli insegnamenti impartiti e idonee a valutare il progresso dell’allievo in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli
di apprendimento iniziali.”
Art. 16 Legge n. 104 Valutazione del rendimento e prove d’esame.
Per quanto riguarda inoltre la valutazione, va tenuta presente la L. 148/90 sulla riforma dell’ordinamento della
scuola elementare, in particolare gli artt. 1,3,4,5,6. O.M. 80/95 Titolo I art. 3 c. 3 (integrato dall’art. 1 dell’O.M.
128/99): “ La valutazione degli alunni riconosciuti in situazione di handicap è operata, sulla base del piano
educativo individualizzato, mediante prove d’esame, anche differenziate, corrispondenti agli insegnamenti impartiti
ed idonee a valutare il processo formativo dell’allievo in rapporto alle sue potenzialità ed ai livelli di
apprendimento e di autonomia iniziali.”
Le gite scolastiche
L’alunno disabile ha diritto a partecipare alle gite scolastiche in quanto la sua esclusione si tradurrebbe in
atto discriminatorio.
La scuola è tenuta a predisporre tutte le misure di sostegno e gli strumenti necessari, inclusa la designazione di un
accompagnatore che può essere qualunque membro della comunità scolastica (art. 8 comma 2 C.M. 291/92).
40
.
Per l'anno scolastico 2015/2016 vengono sviluppate le seguenti proposte:
Passaggi concreti:
RE, registro elettronico
Miglioramento del sito a norma, Il sito avrà indirizzo http://www.icviagmessina.gov.it
Cl@sse 2.00 e classi con i tablet:Progetto Snappet
Formazione docenti in modalità blended
Uso dei tools 2.0.per pubblicare le principali attività didattiche progettuali scegliendo tempi e modalità tipo
blog, podcast, eccetera
Internet in tutti i plessi.
Proposta installazione nuove LIM Wimote
ECDL in the classroom : per il secondo ciclo della scuola Primaria e la Secondaria di primo grado.
Progetto Nonni su Internet: Il progetto pilota di alfabetizzazione digitale della terza età (Scuola Secondaria di
Primo grado)
PON: Progetto per ottenere i fondi Europei per la realizzazione, l'ampliamento o l'adeguamento delle
infrastrutture di rete LAN/WLAN.
Attività di Coding : viene suggerito di iniziare la sperimentazione del Coding
INFORMATICA
ICT, percorso digitale, uso delle tecnologie nella didattica
41
Premessa
La valutazione del processo formativo è espressa al termine degli anni in cui il bambino/a ha frequentato la scuola
dell’infanzia attraverso una scheda (allegata) nella quale si osserva il grado di autonomia raggiunto; la conquista di una
propria identità, la partecipazione alle attività proposte, i traguardi raggiunti nello sviluppo delle competenze relative ai
Campi d’esperienza indicati dalle Nuove Indicazioni per il curricolo (2012). Tali traguardi in uscita rappresentano i
prerequisiti in ingresso alla scuola primaria.
Il sé e l’altro
Il bambino sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.
Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in
modo sempre più adeguato.
Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini
Ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme.
Si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, anche in rapporto con gli
altri e con le regole condivise.
Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio.
Il corpo e il movimento
Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti
Il bambino vive pienamente la propria corporeità, riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo e adotta
pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione.
Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori.
Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella
musica, nella danza, nella comunicazione espressiva.
Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento.
Immagini, suoni, colori
Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura
e altre attività manipolative
Utilizza materiali, strumenti, tecniche espressive e creative ed esplora le potenzialità offerte dalle
tecnologie.
Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo.
Scopre e sperimenta il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale
utilizzando voce, corpo e oggetti.
I discorsi e le parole
Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa
ipotesi sui significati.
Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale
CRITERI DI VALUTAZIONE
SCUOLA DELL’INFANZIA:
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL
TERMINE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E IN ENTRATA
ALLA SCUOLA PRIMARIA
42
che utilizza in differenti situazioni comunicative.
Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i
suoni e i significati.
Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per
progettare attività e per definirne regole.
Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi,
si misura con la creatività e la fantasia.
Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura,
incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media.
La conoscenza del mondo
Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà,
confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua
portata.
Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana.
Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e
prossimo.
Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali,
accorgendosi dei loro cambiamenti.
Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi.
Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per
eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità.
Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto,
destra/sinistra, ecc; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.
43
Maria Montessori ha osservato che l’evoluzione del bambino, del suo percorso di apprendimento, avviene per
“esplosioni” che non seguono percorsi e tempi prestabiliti. Anche i dati attuali della psicologia e le più avanzate
riflessioni pedagogiche dimostrano che la formazione umana e culturale del bambino avviene per processi di
maturazione lenti e sotterranei, con ritmi estremamente personali. I tempi di apprendimento non sono mai quelli
collettivi della produttività forzata e del massimo rendimento (imposti dalla prassi corrente), ma piuttosto i ritmi naturali
di vita del singolo. Il principio dell’integrità del bambino, che va rispettato nel suo sviluppo senza pressioni esterne per
non intaccare nessun aspetto della sua esistenza, è l’elemento fondante del nostro ruolo di insegnante; all’interno del
nostro metodo l’attività di verifica e valutazione appare molto particolare e delicata; le attività didattiche vengono
strutturate in modo tale che il bambino possa svolgere individualmente il suo lavoro, seguendo inconsciamente dei veri
“diagrammi di flusso”, dove il controllo dell’errore non risiede nella supervisione dell’adulto ma nel successo
dell’azione.
L’apprendimento di ogni alunno è guidato dal materiale; il materiale stesso denuncia al bambino gli errori commessi.
Questo requisito rende possibile la verifica immediata della risposta e gli consente di apprendere controllando la propria
attività e di correggere immediatamente le risposte errate.
Le verifiche di noi insegnanti sull’attività dell’alunno vertono principalmente sull’osservazione, con rari e delicati
interventi diretti; da essa scaturisce il quadro di valutazione.
Nell’attività di verifica e valutazione dell'alunno, consideriamo i seguenti aspetti:
capacità di scegliere autonomamente una attività;
tempo di concentrazione;
ripetizione dell’esercizio;
capacità di svolgere organicamente l’attività;
capacità di portare a termine in modo autonomo il lavoro intrapreso;
livello di autostima;
rapporto con gli altri;
rispetto delle regole;
disponibilità e partecipazione.
Tali osservazioni che non prescindono mai dal rispetto della personalità e dei tempi di sviluppo del bambino, aiutano
noi insegnanti a non assumere il facile ruolo di giudice che emette sentenze, ma ci offre la possibilità di poter valutare
con obiettività se il nostro intervento è stato efficace.
Può essere utile l’adozione di griglie di osservazione, le quali, partendo dall’anamnesi personale e socio-familiare del
bambino, diventino una guida di rilevazione, descrizione e interpretazione del processo evolutivo, psicologico e
culturale, di ciascun bambino. Ciò darà luogo in pratica a quel diario psicologico o a quella carta biografica che la
Montessori propose a suo tempo, purtroppo inutilmente, considerato che ancora oggi la verifica e la valutazione sono
centrate in modo assoluto sul risultato-prodotto e non sul soggetto-produttore, valorizzando in modo esclusivo la
dimensione ricettiva ed apprenditiva della personalità infantile.
SCUOLA DELL’INFANZIA METODO MONTESSORI
44
FINALITA' “La Valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da
intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a
termine. Assume una preminente funzione formativa , di accompagnamento dei processi di
apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.” (Indicazioni nazionali per il
Curricolo della scuola di base, 2012)
• La valutazione è un processo che accompagna lo studente per l’intero percorso formativo,
perseguendo l’obiettivo di contribuire a migliorare la qualità degli apprendimenti.
• I processi valutativi, correlati agli obiettivi indicati nel piano dell’offerta formativa della
singola istituzione scolastica, mirano a sviluppare nello studente una sempre maggiore
responsabilizzazione rispetto ai traguardi prefissati e a garantire la qualità del percorso
formativo in coerenza con gli obiettivi specifici previsti per ciascun anno dell’indirizzo
seguito (art.1,OM 92/2007).
Per promuovere la valutazione come strumento di orientamento l’Istituto comprensivo
riconosce valore pedagogico e didattico alle verifiche e alla conseguenti valutazioni.
OBIETTIVI La valutazione comporta l’unificazione di tutti i dati raccolti e si articola in tre momenti:
iniziale – formativo – sommativo.
COSA VALUTIAMO:
• l’apprendimento, cioè il raggiungimento degli obiettivi cognitivi e metacognitivi, con
particolare attenzione al processo e non solo al prodotto; quindi il miglioramento rispetto alla
situazione di partenza
• aspetti del comportamento, cioè il raggiungimento di obiettivi relazionali: livello di rispetto
delle persone, delle norme e regole condivise e dell’ambiente scolastico, l’atteggiamento
dello studente.
La valutazione degli aspetti del comportamento tiene in considerazione, oltre alle eventuali
precise e motivate osservazioni presentate dai singoli docenti, i seguenti indicatori: interesse
e partecipazione, impegno, socialità e comportamento, frequenza.
Per impegno si intende la capacità di organizzare il proprio lavoro, con riferimento anche ai
compiti a casa, con continuità, puntualità e precisione.
Per partecipazione si intende il complesso degli atteggiamenti dello studente nel lavoro
comune durante le lezioni, nelle attività di laboratorio, durante gli stage e, in particolare per:
l’attenzione dimostrata – la capacità di concentrazione mantenuta nel perseguire un dato
obiettivo – l’ interesse verso il dialogo educativo, dimostrato attraverso interventi, domande.
La socialità e il comportamento intesi come: rispetto dell’ambiente scolastico:
– rispetto delle norme comportamentali
– rispetto delle persone
– rispetto delle consegne
– rispetto dei ruoli.
La frequenza intesa come grado di presenza alle lezioni
FUNZIONI 1) Diagnostica e orientativa
Valutazione come confronto tra risultati ottenuti e risultati attesi, tenendo conto della
situazione di partenza.
Analisi dei prerequisiti.
Attenzione per le situazioni personali (bisogni, interessi, background socio-culturale,
provenienza, disabilità, ecc)
Individuazione degli obiettivi didattici minimi richiesti.
2) Formativa (come impulso al massimo sviluppo della personalità) e sommativa (come
confronto tra risultati ottenuti e risultati attesi, tenendo
conto della situazione di partenza).
SCUOLA PRIMARIA
LINEE GUIDA CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE
CRITERI GENERALI
45
CONDIZIONI
IRRINUNCIABILI
Affinché la valutazione dell’apprendimento risulti efficace, trasparente e tempestiva (comma
2 art.1 DPR 122/09), il Collegio Docenti si impegna a garantire alcune condizioni:
stabilire sempre con esattezza quali obiettivi si intendono porre a verifica;
esplicitare i criteri di correzione relativi alle prove di verifica;
usare le prove, dopo la correzione, come strumento di crescita;
accettare l’idea che anche la correzione e la valutazione possano essere oggetto
di discussione;
avere la collaborazione, la consapevolezza e la disponibilità degli studenti;
consegnare le prove corrette e valutate in tempo utile perché la valutazione sia
funzionale all’apprendimento: max. entro 15 gg.
assegnare le prove in maniera calibrata ed equilibrata (evitare più prove nella
stessa giornata);
predisporre prove equipollenti per i soggetti diversamente abili o DSA(anche
in concertazione con l’insegnante di sostegno);
che ci sia corrispondenza tra quanto dichiarato e quanto realizzato (PDP);
utilizzare le griglie di valutazione;
FUNZIONI DELLE
VERIFICHE
Le verifiche sono una rilevazione il più possibile oggettiva e quantitativamente
misurabile delle conoscenze e delle abilità acquisite dall’alunno.
Le verifiche sono strumenti:
• con cui l’allievo prende consapevolezza delle conoscenze, delle abilità e delle
competenze acquisite, ma anche delle eventuali difficoltà in ordine al percorso
acquisito;
• con cui il docente identifica gli esiti del suo insegnamento, in vista di una continua
messa a punto delle metodologie didattiche e degli obiettivi.
PREDISPOSIZIONE
PROVE DI
VERIFICA
Le prove vengono predisposte tenendo conto degli obiettivi minimi (soglia di
irrinunciabilità) delle discipline e della mappa cognitiva della classe al fine di garantire
a tutti pari opportunità formative e di apprendimento.
Per gli alunni disabili le prove vengono predisposte in collaborazione con il docente di
sostegno.
COMUNICAZIONI
SCUOLA
FAMIGLIA
La scuola garantisce la comunicazione del rendimento e del comportamento tramite:
a) comunicazione di medio termine verbali ( colloqui n° 2 alla presenza di tutti docenti
della classe) o tramite pagellino per la Scuola Secondaria di primo grado ( n°1)
b) pagelle o schede nel 1° e 2° quadrimestre
c) comunicazioni del coordinatore e della presidenza scritta per chiamata diretta in
situazioni di particolare attenzione.
ATTRIBUZIONE
VOTO
Ogni docente porta al Consiglio una proposta di voto in base a rendimento dello
studente e alle prove sostenute.
In presenza di una votazione con decimale 0,5 il docente in piena autonomia tenendo
conto dell’impegno, dei progressi e della partecipazione, deciderà se proporre il voto
per eccesso o per difetto.
TIPOLOGIE DI
INTERVENTO:
RECUPERO
SOSTEGNO
La scuola prevede varie tipologie di intervento:
• in itinere
• durante le attività di laboratorio
• recupero a gruppi durante l’orario curriculare
• lavoro individualizzato.
Inoltre, previa copertura economica, si organizzano: corsi di recupero nel primo e nel
secondo quadrimestre.
Nel primo quadrimestre a verifica intermedia; nel secondo quadrimestre dopo la
valutazione intermedia.
LE VERIFICHE
46
CARICHI DI LAVORO E TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
SCUOLA PRIMARIA
VERIFICHE
Il momento della verifica è funzionale agli apprendimenti e allo sviluppo del percorso formativo, si riferisce ai
contenuti affrontati e alle attività svolte in classe, nei laboratori, nel corso delle visite d’istruzione, nelle attività di
apprendimento cooperativo, nei progetti offerti dalla scuola e dal territorio.
Le attività di verifica si basano sull’osservazione diretta e costante del team docente, sugli esiti di prove oggettive,
documentate e scelte dai docenti. Le prove di verifica devono essere calibrate in modo da consentire a tutti gli alunni
di poter esprimere i diversi livelli di conoscenze e di competenze acquisite
I dati raccolti per mezzo delle verifiche costituiscono la base informativa per decidere la successiva articolazione delle
attività didattiche in un’ottica di riprogettazione o sviluppo.
Si effettuano prove d’ingresso per accertare la situazione di partenza, prove in itinere per verificare il livello di
apprendimento raggiunto e finali per valutare il livello di maturazione globale; inoltre è prassi ormai consolidata la
somministrazione delle prove MT in seconda e terza, lo screening in prima e le prove Invalsi in seconda e quinta.
La valutazione in quanto verifica dei risultati raggiunti fornisce ,inoltre un’ indispensabile informazione di ritorno sul
processo educativo e sulle procedure didattiche utilizzate.
La verifica e la valutazione sono utili per modificare la sequenza, la progressione, la presentazione dei contenuti, nei
riguardi degli alunni.
47
VOTO 10
Corrisponde ad un eccellente raggiungimento degli obiettivi ed è indice di padronanza di
contenuti e di abilità. Abilità corrette, complete e senza errori di lettura e scrittura, capacità
di comprensione e di analisi approfondita, applicazione autonoma delle nozioni
matematiche in situazioni anche nuove, esposizione chiara, ricca e ben articolata.
VOTO 9
Corrisponde ad un completo raggiungimento degli obiettivi e un’autonoma capacità di
rielaborazione delle conoscenze. Abilità corrette e complete di lettura e scrittura, capacità di
comprensione e di analisi, applicazione autonoma delle nozioni matematiche in situazioni
anche nuove, esposizione chiara e articolata.
VOTO 8
Corrisponde ad un buon raggiungimento degli obiettivi e delle capacità di rielaborazione
delle conoscenze. Abilità corrette di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi,
applicazione delle nozioni matematiche in situazioni via via più complesse, esposizione
chiara.
VOTO 7
Corrisponde ad un sostanziale raggiungimento degli obiettivi e ad una capacità di
rielaborazione delle conoscenze non sempre sicura. Abilità di lettura e scrittura, capacità di
comprensione di semplici testi, applicazione sostanzialmente sicura delle nozioni
matematiche in situazioni semplici e note, esposizione chiara.
VOTO 6
Corrisponde al raggiungimento degli obiettivi minimi. Abilità essenziali di lettura e
scrittura, capacità di comprensione, applicazione delle nozioni matematiche in situazioni
semplici e note, esposizione in forma sostanzialmente ordinata seppur guidata.
VOTO 5
Corrisponde al non raggiungimento degli obiettivi minimi.
Non risultano acquisite le abilità di lettura e scrittura, l'alunno non appare in grado di
applicare i concetti matematici di base in situazioni semplici e note.
DESCRITTORI PER LA VALUTAZIONE DEL PROCESSO
E DEL PRODOTTO SCUOLA PRIMARIA
CLASSI PRIME E SECONDE
48
VOTO 10
Corrisponde ad un eccellente raggiungimento degli obiettivi ed è indice di padronanza di
contenuti e di abilità.
Conoscenze ampie ed approfondite, abilità solide di lettura e scrittura, capacità di
comprensione e di analisi precisa e pertinente, applicazione sicura ed autonoma delle
nozioni matematiche in situazioni anche nuove, esposizione ricca e ben articolata, capacità
di sintesi appropriata e di rielaborazione personale creativa ed originale, autonoma
organizzazione delle conoscenze acquisite.
VOTO 9
Corrisponde ad un completo raggiungimento degli obiettivi e ad un’autonoma capacità di
rielaborazione delle conoscenze.
Conoscenze complete, abilità corrette di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di
analisi, applicazione autonoma delle nozioni matematiche in situazioni anche nuove,
esposizione chiara e ben articolata con spunti creativi.
VOTO 8
Corrisponde ad un buon raggiungimento degli obiettivi e ad un’autonoma capacità di
rielaborazione delle conoscenze.
Conoscenze adeguate, abilità corrette di lettura e scrittura, buona capacità di comprensione
e di analisi, applicazione delle nozioni matematiche in situazioni via via più complesse,
esposizione chiara e precisa.
VOTO 7
Corrisponde ad un sostanziale raggiungimento degli obiettivi e ad una capacità di
rielaborazione delle conoscenze non sempre sicura.
Conoscenza dei nuclei fondamentali delle discipline, abilità di lettura e scrittura, capacità di
comprensione e di analisi, applicazione delle nozioni matematiche senza gravi errori in
situazioni semplici e note, esposizione essenziale e sintesi parziale con alcuni spunti critici.
VOTO 6
Corrisponde al raggiungimento degli obiettivi minimi.
Conoscenza accettabile ma superficiale dei contenuti disciplinari, abilità essenziali di lettura
e scrittura, capacità di comprensione e di analisi elementare, applicazione delle nozioni
matematiche senza gravi errori in situazioni semplici e note, esposizione in forma
sostanzialmente ordinata seppur guidata.
VOTO 5
Corrisponde al non raggiungimento degli obiettivi minimi.
Conoscenza frammentaria e lacunosa anche dei contenuti minimi disciplinari, abilità di
scrittura e di lettura da recuperare, capacità di comprensione scarsa e di analisi inesistente,
applicazione delle nozioni matematiche scorretta e con gravi errori, esposizione gravemente
scorretta, frammentaria e confusa,
povertà lessicale.
N.B .Per gli studenti diversamente abili e/o non italofoni si applicano gli stessi criteri di valutazione
compensati dalle disposizioni normative attualmente vigenti
CLASSI TERZE – QUARTE - QUINTE
49
Per i criteri di valutazione degli alunni che si avvalgono dell’insegnamento della Religione Cattolica, la normativa
ministeriale non prevede la valutazione numerica, per questo gli insegnanti di tale disciplina della scuola primaria e
secondaria di primo grado, si attengono ai seguenti giudizi:
OTTIMO
Per gli alunni che mostrano spiccato interesse per la disciplina, che partecipano in modo
costruttivo all’attività didattica, che sviluppano le indicazioni e le proposte dell’insegnante
con un lavoro puntuale, sistematico e con approfondimenti personali.
DISTINTO
Per gli alunni che dimostrano interesse e partecipazione con puntualità ed assiduità
contribuendo personalmente all’arricchimento del dialogo educativo e che avranno
pienamente raggiunto gli obiettivi
.
BUONO
Per gli alunni che partecipano all’attività scolastica con una certa continuità, anche se
talvolta in maniera passiva, intervenendo nel dialogo educativo solo se sollecitati
dall’insegnante e raggiungono gli obiettivi previsti.
SUFFICIENTE
Per gli alunni che dimostrano impegno e partecipazione seppure in modo discontinuo e che
raggiungono gli obiettivi previsti, anche solo parzialmente.
NON
SUFFICIENTE
Per gli alunni che non dimostrano interesse per la materia, che non partecipano alle attività
proposte dall’insegnante e che non raggiungono gli obiettivi previsti.
N.B. Per gli studenti diversamente abili e/o non italofoni si applicano gli stessi criteri di valutazione
compensati dalle disposizioni normative attualmente vigenti
RELIGIONE CATTOLICA
CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELL’IRC
50
DESCRITTORI VOTO/GIUDIZIO
SCUOLA
PRIMARIA
(giudizio)
Comportamento grave e ripetutamente scorretto.
Atteggiamenti ed azioni che manifestano grave o totale mancanza di rispetto verso
compagni, insegnanti, altre figure della scuola.
Atti vandalici.
Non
sufficiente
Comportamento spesso non rispettoso delle regole e non adeguato alla vita della
classe.
Episodi connotati da scorrettezze e inadempienze alle norme e ai doveri della vita
scolastica.
Sufficiente
Comportamento nel complesso rispettoso delle regole e dei doveri della vita
scolastica.
Sensibilità ai richiami e al dialogo; disponibilità all’autocorrezione.
Buono
Comportamento corretto e partecipe.
Ruolo positivo nel gruppo classe.
Attenzione nell’adempimento dei doveri e nel rispetto delle norme della vita
scolastica.
Distinto
Comportamento corretto responsabile.
Rispetto delle persone, dell’ambiente e delle norme scolastiche.
Ruolo attivo, collaborativo, decisamente positivo nel gruppo classe e nell’intera
comunità scolastica.
Scrupolosità nell'adempimento dei doveri scolastici.
Ottimo
Nelle sezioni di scuola primaria a metodo Montessori, in coerenza a quanto specificato nella premessa e nei criteri
generali, per le classi dalla prima alla quarta viene adottata una valutazione uguale per tutti alla quale è
associato un giudizio che chiarisce quanto osservato dagli insegnanti circa la capacità di scegliere
autonomamente una attività; il tempo di concentrazione; la ripetizione dell’esercizio; la capacità di svolgere
organicamente l’attività; la capacità di portare a termine in modo autonomo il lavoro intrapreso; il livello di
autostima; il rapporto con gli altri; il rispetto delle regole; la disponibilità e partecipazione.
Nelle classi quinte, invece, per facilitare il passaggio ad un metodo di valutazione espresso in voti, come quello
della scuola secondaria, si adottano i descrittori/voti delle quinte a metodo tradizionale.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
51
La normativa di riferimento distingue la valutazione degli apprendimenti da quella sulla qualità del sistema educativo di
istruzione e di formazione. Per questo, la valutazione periodica e annuale degli apprendimenti e del comportamento
degli studenti è affidata ai docenti della scuola, cui compete anche la valutazione del percorso didattico ai fini del
passaggio all’ordine di scuola successivo; l’INVALSI, invece, effettua la rilevazione degli apprendimenti degli
alunni; con l’Esame di Stato si valutano, infine, le competenze acquisite dagli studenti al termine del ciclo. Per
sintetizzare: ai docenti è affidata la valutazione interna, all'INVALSI la valutazione esterna, con l'Esame di stato si
compie la valutazione finale.
Da alcuni anni l’indagine a cura dell’INVALSI coinvolge obbligatoriamente tutti gli studenti delle classi seconde e
quinte della primaria e quelli delle classi prime e terze della secondaria. Si verificano da un lato la capacità di
comprensione di un testo e l’acquisizione delle conoscenze della struttura della lingua italiana, dall’altro le conoscenze
e le abilità matematiche in relazione a numeri, spazio e figure, relazioni e funzioni, misure, dati, previsioni. La
normativa prevede che la correzione delle prove sia curata dalle singole scuole. Per le classi terze si terrà conto della
valutazione degli apprendimenti cui saranno sottoposti gli studenti a giugno, in occasione della prova nazionale
dell’Esame di Stato del primo ciclo prevista dalla Legge del 25 ottobre 2007 n. 176.
Per quanto riguarda la valutazione interna, il Collegio dei Docenti ha recepito e attua quanto previsto dalla Legge 169
del 30 ottobre '08 che prevede la valutazione di apprendimenti e comportamento fatta con l'attribuzione di voti numerici
espressi in decimi. Nel corso dell’anno scolastico i docenti propongono agli alunni prove di verifica scritte e orali. Tali
prove possono essere di due tipi: oggettive (con esercizi a completamento, domande a scelta multipla o chiuse,
compilazioni di tabelle, letture di grafici, ecc.) o soggettive (con domande aperte). Rientrano tra queste ultime anche le
interrogazioni orali, gli interventi durante le discussioni in classe e altre forme espressive alternative quali: cartelloni,
ricerche ecc.. La frequenza delle prove può variare a seconda della disciplina. La valutazione formativa, in itinere,
verifica quali obiettivi siano stati raggiunti e quali, invece, necessitino di ulteriori interventi. I livelli di profitto sono
indicati, come si diceva, con l'attribuzione di voti numerici espressi in decimi:
VOTO DESCRITTORI
CONOSCENZE ABILITA’ COMPETENZE
1,2,3 Inesistenti Inesistenti Inesistenti
4
I contenuti non sono appresi o
sono appresi in modo confuso
e frammentario
Non è in grado di applicare
procedure, di effettuare analisi
e sintesi;
Ha difficoltà di
riconoscimento di proprietà e
classificazione;
Espone in modo confuso
Comprende in modo
frammentario testi, dati e
informazioni
Non sa applicare conoscenze e
abilità in contesti semplici
5
I contenuti sono appresi in
modo limitato e
disorganizzato
Applica procedure ed effettua
analisi e sintesi in modo
impreciso
Ha difficoltà di
riconoscimento di proprietà e
classificazione
Anche se guidato, non espone
con chiarezza
Comprende in modo
limitato e impreciso test, dati e
informazioni
Commette errori sistematici
nell’applicare conoscenze e
abilità in contesti semplici
6
I contenuti sono appresi in
modo superficiale, parziale e/o
meccanico
Applica procedure ed effettua
analisi e sintesi in modo
parziale e solo in compiti noti.
Guidato, riesce a riconoscere
proprietà ed a classificare.
Necessita di guida
nell’esposizione
Comprende solo in parte
e superficialmente testi,
dati e informazioni
Se guidato, applica
conoscenze e abilità in
contesti semplici
7
I contenuti sono appresi in
modo globale, nelle linee
essenziali e con
approfondimento solo di
Applica procedure ed effettua
analisi e sintesi in modo
consapevole.
Riconosce proprietà e regole,
Comprende in modo globale
testi, dati e informazioni
Se applicare conoscenze
e abilità in vari contesti in
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
LINEE GUIDA CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE
52
alcuni argomenti applica criteri di
Classificazione
Espone in modo semplice, ma
chiaro
modo complessivamente
corretto
8
I contenuti sono appresi in
modo ordinato, sicuro con
adeguata integrazione alle
conoscenze preesistenti
Applica procedure ed effettua
analisi e sintesi in modo
consapevole, corretto e con
assoluta autonomia.
Riconosce con sicurezza e
precisione proprietà e
regolarità, che applica nelle
classificazioni
Sa esprimere valutazioni
personali ed espone in modo
preciso e ordinato
Comprende a vari livelli testi,
dati e informazioni Se
applicare conoscenze
e abilità in vari contesti in
modo corretto
Sa orientarsi nella soluzione di
problemi complessi
9
I contenuti sono
appresi in modo completo,
sicuro e autonomo
Applica procedure ed effettua
analisi e sintesi con piena
sicurezza e autonomia.
Riconosce proprietà e
regolarità, che applica
autonomamente nelle
classificazioni
Sa esprimere valutazioni
personali ed espone in modo
chiaro, preciso e sicuro
Comprende in modo completo
e approfondito testi, dati e
informazioni
Applica conoscenze e abilità
in vari contesti in modo
corretto e sicuro Sa orientarsi
nella soluzione di problemi
complessi
10
I contenuti sono
appresi in modo
completo, sicuro e
organico, riuscendo
autonomamente ad integrare
conoscenze preesistenti
Applica procedure con piena
sicurezza ed effettua analisi e
sintesi corrette, approfondite e
originali.
Sa utilizzare proprietà e
regolarità per creare idonei
criteri di classificazione
Esprime valutazioni personali
pertinenti e supportate da
argomentazioni efficaci
Espone in modo chiaro,
preciso
Comprende in modo completo
e approfondito testi, dati e
informazioni.
Applica conoscenze e abilità
in vari contesti con sicurezza
e con padronanza.
Sa orientarsi nella soluzione di
problemi complessi
N.B. Per gli studenti diversamente abili e/o non italofoni si applicano gli stessi criteri di valutazione
compensati dalle disposizioni normative attualmente vigenti
53
VOTI
RISPETTARE
ADULTI E COETANEI
RISPETTARE
LE REGOLE
CONVENUTE
ASSUMERSI LA
RESPONSABILITA’
DELLE PROPRIE AZIONI
RISPETTARE E
UTILIZZARE
STRUTTURE E BENI
DELLA SCUOLA
10
E’ sempre ben disposto verso
gli altri (adulti e coetanei), ne
comprende e rispetta le opinioni, nelle discussioni non
si sottrae al confronto e, se
necessario, non esita a modificare le proprie idee.
Rispetta sempre
spontaneamente e
consapevolmente le regole convenute.
Valuta spontaneamente le
proprie azioni e ne accetta
consapevolmente le conseguenze.
Rispetta e utilizza in modo
responsabile e corretto
strutture e beni della scuola.
9
E’ ben disposto verso gli altri
(adulti e coetanei), ne comprende e rispetta le
opinioni, nelle discussioni non
si sottrae al confronto e, se necessario, non esita a
modificare le proprie idee.
Rispetta sempre
consapevolmente le regole convenute.
Valuta le proprie azioni e ne
accetta consapevolmente le conseguenze.
Rispetta e utilizza in modo
corretto strutture e beni della scuola.
8
Si pone verso gli altri in modo
corretto, ne rispetta le opinioni,
interviene nelle discussioni senza sottrarsi al confronto e
non pretende di imporre le
proprie idee.
Rispetta generalmente le
regole convenute.
Non sempre riesce a controllare
la propria esuberanza , però, se
rimproverato, modifica il proprio comportamento e ne
accetta le conseguenze.
Rispetta e utilizza in modo
corretto strutture e beni della
scuola.
7
Si pone verso gli altri in modo
non sempre equilibrato,
interviene nelle discussioni non sempre accettando il confronto
e, a volte, pretende di imporre le proprie idee.
Non sempre rispetta le regole
convenute e necessita di
continui richiami. Non è puntuale
nell’esecuzione dei compiti e nel portare note, avvisi e
giustificazioni firmate(ritardi
e assenze). E’ sprovvisto di materiale scolastico.
Valuta le proprie azioni e ne
accetta le conseguenze, solo se
sollecitato.
Non sempre rispetta e
utilizza in modo corretto
strutture e beni della scuola.
6
Si pone verso gli altri spesso in
modo scorretto, interviene nelle
discussioni non accettando il
confronto e pretende di imporre
le proprie idee.
E’ poco propenso a rispettare
le regole e necessita di
continui
richiami. Non è puntuale
nell’esecuzione dei compiti e nel portare note, avvisi e
giustificazioni firmate(ritardi
e assenze). E’ sprovvisto di materiale scolastico.
E’ stato richiamato con
tre note gravi sul registro di classe.
Non valuta responsabilmente le
proprie azioni e si mostra restio
a modificare il proprio
comportamento pur se più volte
richiamato.
Non rispetta e non utilizza in
modo corretto strutture e beni
della scuola.
5
Mostra scarso autocontrollo e non rispetta adulti e coetanei,
ignora qualsiasi punto di vista
che non sia il proprio e reagisce in modo litigioso e prepotente
quando non lo vede prevalere,
aggredisce ed offende verbalmente e fisicamente
(episodi di bullismo).
Non rispetta le regole e ha ricevuto provvedimento di
sospensione per episodi
particolarmente gravi.
Rifiuta di assumersi le proprie responsabilità relativamente a
quanto accade e di modificare i
propri comportamenti .
Utilizza sempre in modo avventato e scorretto strutture
e beni della scuola.
N.B. Ad integrazione si veda il Regolamento d’Istituto sulle finalità educative della Scuola Secondaria di I° grado.
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO “A. SCHWEITZER”
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO PER IL
VOTO DI CONDOTTA
54
La verifica dell'apprendimento degli studenti verrà proposta con modalità differenziate tenendo presente la classe, il
grado di difficoltà degli argomenti, la multidisciplinarietà ed il processo di insegnamento attuato. Verranno valutati: A. Interventi spontanei.
B. Prove oggettive e formative.
C. Test.
D. Lavoro di ricerca e di gruppo
Ottimo (10)
L’alunno partecipa in modo attivo e vivace a tutte le attività proposte dimostrando interesse
ed impegno lodevoli. È ben organizzato nel lavoro che realizza in modo autonomo ed
efficace. Molto disponibile al dialogo educativo.
Distinto (9 – 8)
L’alunno dà il proprio contributo con costanza in tutte le attività, si applica con serietà,
interviene spontaneamente con pertinenza ed agisce positivamente nel gruppo. È disponibile
al confronto critico e al dialogo educativo.
Buono (7)
L’alunno è abbastanza responsabile e corretto, discretamente impegnato nelle attività. È
partecipe e disponibile alla attività didattica e al dialogo educativo.
Sufficiente (6)
L’alunno ha un sufficiente interesse per gli argomenti proposti, partecipa anche se non
attivamente alla attività educativa in classe. È disponibile al dialogo educativo se stimolato.
Non sufficiente (5)
L’alunno non dimostra il minimo interesse nei confronti della materia, non partecipa alla
attività didattica e non si applica a nessun lavoro richiesto. Il dialogo educativo è
completamente assente. Impedisce il regolare svolgimento delle lezioni.
CRITERI DI VALUTAZIONE IN ORDINE AGLI OBIETTIVI DI
APPRENDIMENTO E AI TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE
COMPETENZE IRC
55
L’ordinamento della scuola italiana sta conoscendo in questi ultimi tempi dei consistenti mutamenti sotto il profilo
didattico, organizzativo e amministrativo.
I recenti provvedimenti legislativi in campo nazionale, quali il DPR 28 marzo 2013 n. 80 (Regolamento sul sistema
nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione) e la L. 13 luglio 2015, n. 107 (Riforma del sistema
nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti) hanno fornito le
indicazioni per elaborare, alla luce delle nuove direttive, il format sul Rapporto nazionale di Autovalutazione che è stato
compilato in versione digitale su una piattaforma comune predisposta dal MIUR e che sarà reso pubblico e a
disposizione delle famiglie.
L’autovalutazione contribuisce a costruire un’identità forte all’interno dell’istituzione scolastica, dando risalto agli
aspetti positivi e contribuendo a costruire percorsi formativi di qualità. L’autoanalisi permette di costruire un’ efficace e
realistica rappresentazione della scuola e del suo operato.
Alla prima fase diagnostica di raccolta, analisi ed elaborazione dei dati, è seguita la fase di individuazione dei punti
deboli e di pianificazione degli interventi migliorativi.
Sono stati valutati il contesto, i processi, gli input e gli output, al fine di migliorare sia l’azione didattica che la gestione
dei processi di erogazione del servizio e l’insieme delle scelte organizzative che devono assicurare il conseguimento
degli obiettivi stabiliti. Questo per spostare l’attenzione dalla sola analisi e valutazione degli esiti in termini di
apprendimento degli alunni, a quella del processo educativo nei suoi diversi fattori, attività e interazioni che concorrono
alla piena attuazione del diritto allo studio.
La valutazione ha riguardato i seguenti campi d’indagine:
Contesto:
Modalità d’interazione fra scuola e ambiente esterno.
Gestione del personale:
Corretta utilizzazione del personale rispetto alle finalità stabilite;
Coesione e collegialità del personale.
Input:
strumenti e risorse di cui la scuola dispone all’inizio dell’ attività .
Processi didattici
Processo di insegnamento / apprendimento;
Differenziazione processi formativi;
Integrazione esperienze educative;
Clima di accoglienza e valorizzazione allievi.
Output :
risultati formativi ottenuti, a breve e a lungo termine.
Successo scolastico interno degli allievi;
Valore raggiunto Offerta Formativa;
Inserimento e proseguimento scolare.
VALUTAZIONE E AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO
56
Per concorrere al successo formativo, basato sul conseguimento di obiettivi comuni e su competenze
trasversali nell’ottica di generare efficaci sinergie nel curricolo verticale, si istituiscono i dipartimenti con il
compito di organizzare:
attività di approfondimento sul curricolo verticale;
attività di aggiornamento annuale sul curricolo rispetto a quanto di nuovo verrà
pubblicato dalla ricerca e dalla normativa;
attività di sperimentazione di novità metodologiche, didattiche, tecnologiche
all’interno del curricolo verticale;
attività per creare prove di ingresso e di uscita e per standardizzarle dopo un
periodo di sperimentazione;
attività per armonizzare il curricolo verticale e le prove standardizzate con gli
strumenti di autovalutazione d’istituto;
attività di autovalutazione intesa come capacità di confrontare, tenendo conto delle
risorse umane e strutturali disponibili, i risultati ottenuti con quelli attesi, in
correlazione con i processi e gli esiti della valutazione esterna (Invalsi, ad esempio).
DIPARTIMENTI DISCIPLINARI
DIPARTIMENTI
E
DISCIPLINE
DIPARTIMENTO
LINGUISTICO
ITALIANO
LINGUE STRANIERE
STORIA
GEOGRAFIA
EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA
RELIGIONE
ATTIVITA’ ALTERNATIVE
DIPARTIMENTO
SCIENTIFICO
MATEMATICA
SCIENZE
TECNOLOGIA
DIPARTIMENTO ESPRESSIVO
ARTE
MUSICA
EDUCAZIONE FISICA
57
ORGANIGRAMMA
ADEMPIMENTI DEI COORDINATORI
58
PROFILI
ORGANIZZATIVI
E
FUNZIONALI
59
La scuola italiana si avvale di organi di gestione, rappresentativi delle diverse componenti scolastiche, interne ed
esterne alla scuola.
Sono composti da rappresentanti delle varie componenti interessate e si dividono in organi collegiali territoriali e organi
collegiali scolastici.
Gli Organi Collegiali Scolastici svolgono un importante ruolo all’interno dell’istituto, in quanto garantiscono il libero
confronto tra tutte le componenti scolastiche e il raccordo tra scuola e territorio di appartenenza.
ORGANO COMPOSIZIONE COMPETENZE COMPITI
COLLEGIO DEI
DOCENTI
Il collegio dei docenti è
composto da tutti gli
insegnanti in servizio
nell' Istituto Scolastico
ed è presieduto dal
Dirigente Scolastico
Quest'ultimo si incarica
anche di dare esecuzione
alle delibere del
Collegio.
Si riunisce in orari non
coincidenti con le
lezioni, su convocazione
del Dirigente scolastico
o su richiesta di almeno
un terzo dei suoi
componenti, ogni volta
che vi siano decisioni
importanti da prendere.
Riferimenti normativi:
art. 7 del DL 297/94
Ha la responsabilità
dell’impostazione
didattico-educativa, di
concerto con le
decisioni del consiglio
di istituto.
Ha competenza
esclusiva per quanto
attiene agli aspetti
pedagogico-formativi
e all’organizzazione
didattica e concorre
,con autonome
deliberazioni, alle
attività di
progettazione e di
programmazione
educativa e didattica a
livello d’istituto.
.
Individua le aree per
l’assegnazione delle Funzioni
Strumentali al P.O.F .
Elabora e verifica il P.O.F e i
progetti.
Definisce del Piano delle attività
funzionali all’insegnamento che
consentono l'accesso al Fondo
d'Istituto.
Elegge il Comitato di
Valutazione degli insegnanti per
l’anno di formazione.
Adotta i libri di testo.
Organizza le iniziative
d'aggiornamento e la
programmazione delle iniziative
per il sostegno agli alunni
disabili e per l’inserimento di
alunni stranieri.
Formula proposte al Dirigente
Scolastico per:
- la formazione e la
composizione delle classi
- l'assegnazione ad esse dei
docenti
- la formulazione dell'orario
delle lezioni e per lo svolgimento
delle altre attività scolastiche,
tenuto conto anche dei criteri
generali indicati
dal Consiglio di Istituto delle
prerogative del Dirigente
Scolastico. CONSIGLIO DI
ISTITUTO
Questo organo collegiale
è composto da tutte le
componenti della scuola:
docenti, genitori,
studenti e personale
amministrativo, variabile
da 14 a 19 componenti
secondo gli alunni
iscritti.
Tutti i genitori (padre e
madre) hanno diritto di
voto per eleggere loro
rappresentanti in questi
organismi ed è diritto di
Ha potere deliberante, su
proposta della giunta,
per quanto concerne
l'organizzazione e la
programmazione della
vita e dell'attività della
scuola (POF), nei limiti
delle disponibilità di
bilancio.
Ha prevalenti
competenze economico-
gestionali:
- delibera il Program-ma
Annuale e il conto
Fissa gli indirizzi generali del
P.O.F., adottandolo una volta
elaborato dal Collegio dei
docenti.
Determina le forme di auto-
finanziamento della scuola.
Adotta il Regolamento interno di
Istituto.
Fissa i criteri per:
- la formazione delle classi,
l'assegnazione dei singoli docenti
ad esse e il coordinamento
organizzativo dei consigli di
classe
ORGANI COLLEGIALI
60
ogni genitore proporsi
per essere eletto. Le
elezioni per i consigli di
circolo/istituto si
svolgono ogni triennio.
Riferimento normativo
art. 8 del Decreto
Legislativo 297/1994.
consuntivo
- stabilisce come
impiegare i mezzi
finanziari per il
funziona-mento
amministrativo e
didattico, esercitando le
competenze in materia di
uso delle attrezzature e
degli edifici scolastici.
- l'acquisto, il rinnovo e la
conservazione di tutti i beni
necessari alla vita della scuola
- la decisione in merito alla
partecipazione dell'istituto ad
attività culturali, sportive e
ricreative, nonché allo
svolgimento di iniziative
assistenziali. Esprime parere
sull'andamento generale,
didattico ed amministrativo
dell'istituto.
CONSIGLIO
DI
INTERSEZIONE
(Scuola
Dell’infanzia)
CONSIGLIO
DI
INTERCLASSE
(Scuola Primaria)
CONSIGLIO
DI CLASSE
(Scuola sec. I
grado )
Infanzia: tutti i
docenti e un
rappresentante dei
genitori per ciascuna
delle sezioni
interessate; presiede il
dirigente scolastico o
un docente da lui
delegato, facente parte
del consiglio
Primaria: tutti i docenti
e un rappresentante dei
genitori per ciascuna
delle classi interessate;
presiede il dirigente
scolastico o un docente
da lui delegato, facente
parte del consiglio.
Scuola Secondaria di
primo grado: tutti i
docenti della classe e
quattro rappresentanti
dei genitori; presiede il
dirigente scolastico o un
docente, da lui delegato,
facente parte del
consiglio.
Ha competenze pro-
positive circa l’azione
educativa e didattica
dell’Istituto.
Le competenze relati-
ve alla realizzazione
del coordinamento
didattico e dei
rapporti
interdisciplinari
spetta-no al consiglio
di inter-sezione, di
interclasse e di classe
con la sola presenza
dei docenti
Ha il compito di formulare al
collegio dei docenti proposte in
ordine a:
- azione educativa e didattica
- iniziative di
Sperimentazione
Ha il compito di agevolare ed
estendere i rapporti reciproci tra
docenti, genitori ed alunni.
Verifica l’andamento didattico
delle classi.
Esprime pareri in ordine ai libri
di testo da adottare.
Fra le mansioni del consiglio di
classe rientra anche quel-lo
relativo ai provvedimenti
disciplinari a carico degli
studenti .
61
FUNZIONE E
NOMINATIVO
COMPITI
Dirgente Scolastico
DOTT.SSA
ANTONELLA
FEMMINÒ
--Assicura la gestione unitaria dell’Istituzione
- Rappresenta legalmente l’Istituto
- È responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali
- È responsabile dei risultati del servizio
-Organizza l’attività scolastica secondo criteri di efficienza ed efficacia formative
- È titolare delle relazioni sindacali
- Promuove interventi che assicurino la qualità dei processi formativi
- Promuove la collaborazione delle risorse culturali, professionali ed economiche
del territorio per l’esercizio della libertà d’insegnamento, per l’esercizio della
libertà di scelta educativa delle famiglie e per l’attuazione del diritto
all’apprendimento da parte degli alunni
- È responsabile dell’adozione dei provvedimenti di gestione delle risorse e del
personale
- Individua docenti ai quali delegare specifici compiti organizzativi
- Garantisce l’informazione e un efficace raccordo per l’esercizio delle
competenze degli organi dell’istituzione scolastica .
Collaboratore Vicario
ARCURI ENRICO
I° collaboratore
1.Sostituire il Dirigente scolastico e firmare gli atti che non impegnano
l' Amministrazione verso l'esterno, in caso di sua assenza e/o impedimento
2. 2.Vigilare sul rispetto dell'orario (plesso Margherita Bosco) e, in
3. collaborazione con la Segreteria, sostituire i docenti assenti; monitorare sull'utilizzo
4. delle ore eccedenti per le sostituzioni;
3. Concedere permessi brevi (art. 16 CCNL), in assenza del Dirigente;
4. Concedere le autorizzazioni agli studenti per entrate posticipate, uscite
anticipate, permessi permanenti, relazionando al Dirigente;
5. Curare i rapporti con le famiglie;
6. Gestire i problemi disciplinari di lieve entità, dopo aver coinvolto il coordinatore
di classe ed eventualmente il Dirigente scolastico;
7. Provvedere alla stesura dei calendari delle attività Istituzionali
(Consigli di classe/interclasse/intersezione, Scrutini ed Esami);
8. Controllare i verbali dei Consigli di classe/interclasse/intersezione;
9. Autorizzare la richiesta di fotocopie per uso didattico;
10.Definire gli orari di servizio dei docenti da sottoporre al vaglio del D.S.
11. Vigilare sul rispetto dell’orario e del servizio dei Collaboratori scolastici
assegnato dal DSGA;
12.Coordinare il lavoro delle F.S. e dello staff di Dirigenza
13.Supervisionare sul rispetto delle norme e dei regolamenti interni per la
regolarità e la funzionalità del servizio scolastico;
Il II° collaboratore svolgerà la sua attività di concerto con il I° collaboratore vicario
prevedendo per i due un orario complementare che preveda la maggior copertura del tempo
scuola.
Secondo Collaboratore
Lucia Pozzi
II° collaboratore
1. Sostituire il Dirigente scolastico e firmare gli atti che non impegnano
l'Amministrazione verso l'esterno, in caso di sua assenza e/o impedimento e della
contemporanea assenza del I° collaboratore vicario;
2. Vigilare sul rispetto dell'orario (plesso Margherita Bosco) e, in collaborazione con
la Segreteria, sostituire i docenti assenti; monitorare sull'utilizzo delle ore eccedenti
per le sostituzioni;
3. Concedere permessi brevi (art. 16 CCNL), in assenza del Dirigente;
4. Concedere le autorizzazioni agli studenti per entrate posticipate, uscite anticipate,
permessi permanenti, relazionando al Dirigente;
5. Curare i rapporti con le famiglie;
6. Gestire i problemi disciplinari di lieve entità, dopo aver coinvolto il coordinatore di
classe ed eventualmente il Dirigente scolastico;
7. Provvedere alla stesura dei calendari delle attività Istituzionali (Consigli di
classe/interclasse/intersezione, Scrutini ed Esami);
8. Controllare i verbali dei Consigli di classe/interclasse/intersezione;
62
9. Autorizzare la richiesta di fotocopie per uso didattico;
10.Definire gli orari di servizio dei docenti da sottoporre al vaglio del D.S.
11. Vigilare sul rispetto dell’orario e del servizio dei Collaboratori scolastici
assegnato dal DSGA;
12.Coordinare il lavoro delle F.S. e dello staff di Dirigenza
13.Supervisionare sul rispetto delle norme e dei regolamenti interni per la regolarità e
la funzionalità del servizio scolastico;
Il II° collaboratore svolgerà la sua attività di concerto con il I° collaboratore vicario
prevedendo per i due un orario complementare che preveda la maggior copertura del
tempo scuola. Docenti Coordinatori Di Classe
cl. I sez. A
LUSTRATI
cl. I sez. G
ROTELLA
cl. II sez. A
RONCOLINI
cl. II sez. B
PETRUCCIANI
cl. II sez. D
MERLANO
cl. II sez G
D’ANGELO
cl. III sez. A
LACCHE’
cl. III sez. D
MATTIA
cl. III sez.G
NOCITA
Presiede in rappresentanza del Dirigente scolastico alle sedute del Consiglio di
classe, ad eccezione degli scrutini
- Segnala con tempestività al Consiglio di classe i fatti suscettibili di provvedimenti
- Convoca in seduta straordinaria il Consiglio di classe per discutere di eventuali
provvedimenti disciplinari
- Controlla le assenze e i ritardi degli alunni e le comunica mensilmente alla
segreteria didattica
- Segnala alle famiglie, anche in forma scritta, l’assenza continuativa degli studenti e
promuovere tutte le iniziative per limitare gli abbandoni scolastici
- Raccoglie sistematicamente informazioni sull’andamento didattico e disciplinare,
rileva le varie problematiche e ne cura la comunicazione al Consiglio di classe e alle
famiglie
- Coordina l’organizzazione didattica
Docenti Fiduciari Di Plesso
MIRABELLI
(PLESSO C. FADDA)
MELONI
(PLESSO E. DE FILIPPO)
MOSCARDINO
(PLESSO A. SCHWEITZER)
GIANNANTONIO
(SCUOLA DELL’INFANZIA)
Docenti Coordinatori di Plesso
TIMPERI A.
(PLESSO C. FADDA)
TALLARICO
(PLESSO E. DE FILIPPO)
MERLANO
- Rappresentanza del Dirigente Scolastico nel plesso;
- applicazione/controllo delle circolari e del rispetto della normativa scolastica
vigente;
-gestione e coordinamento degli orari dei plessi;
-accoglienza dei nuovi docenti/supplenti ed informazione agli stessi
sull'organizzazione generale dell'Istituto;
- svolgimento di tutte le funzioni che assicurano il pieno e quotidiano funzionamento
del plesso di servizio, incluso il coordinamento degli esperti esterni operanti nel
plesso ed il coordinamento in caso di sciopero ;
- sostituzione di docenti per assenze brevi qualora sia possibile con l’organico di
plesso, e/o prevedendo recuperi orari ai colleghi che svolgono ore eccedenti, in
collaborazione con il personale di segreteria;
- rapporti scuola/famiglia sulla base delle direttive del D.S. ed in base alla
disponibilità oraria di ricevimento (da concordare con il D.S.)
- rapporti con il personale docente e non docente per tutti i problemi relativi al
funzionamento didattico ed organizzativo informandone il D.S.
- controllo periodico delle assenze giornaliere e orarie degli alunni ed eventuale
comunicazione alla famiglia dopo averne informato il D.S.
- autorizzazione ingresso posticipato/uscita anticipata degli alunni sulla base di
apposita modulistica predisposta dalla segreteria amministrativa, con informazione al
D.S.
-controllo della custodia del materiale didattico, tecnico e scientifico presente nei
63
(PLESSO A. SCHWEITZER)
MIRONE
(SCUOLA DELL’INFANZIA)
plessi (art.27 del D.I. 44/2001)
- delegato del D.S. per il rispetto della normativa antifumo nei locali scolastici
- delegato del D.S. in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro: valutazione dei rischi
e attività di prevenzione informandone il D.S.; segnalazione tempestiva di
disfunzionamenti, pericoli, rischi prevedibili per alunni, docenti e collaboratori;
richiesta di interventi urgenti all’Ente municipale tramite la Direzione; gestione delle
emergenze; contatti con ASPP e RLS; coordinamento e compilazione della
modulistica apposita, verifica periodica della cassetta di primo soccorso.
Docenti Presidenti del consiglio
di classe /interclasse
GIANNANTONIO
Scuola dell’infanzia
Via G. Messina ,71
FIGONI
Casa dei bambini
Scuola primaria
CLASSI PRIME
GRAZIANO
CLASSI SECONDE
TIMPERI A.
CLASSI TERZE
BENFATTA
CLASSI QUARTE
DE LUCIA
CLASSI QUINTE
DI TOSTO
MONTESSORI
LETO
E’ delegato a presiedere i consigli.
Cura adeguata trattazione dei punti all’ordine del giorno.
Individua il segretario verbalizzante le riunioni.
Dopo ogni consiglio informa il D.S.
Coordina le iniziative prese dall’ OO.CC.
Cura la raccolta ordinata della documentazione (verbali) da trasmettere in
Presidenza
Coordina la predisposizione di comunicazioni del Consiglio alle famiglie,
controllandone la completezza e la correttezza, sempre nel rispetto della
privacy
Il segretario del C.d.I. è una figura istituzionalmente prevista dalla norma
(art.5/5 del D.Lgs n.297/1994) ed essenziale ai fini della validità delle
sedute del C.d.I.
E’ designato dal dirigente scolastico/presidente di volta in volta in occasione
delle singole riunioni. E’ dunque una figura obbligatoria perché la
verbalizzazione è attività indispensabile (documenta e descrive l’iter
attraverso il quale si è formata la volontà del Consiglio)
Il docente individuato, a meno di motivate eccezioni, non è legittimato ad
astenersi dal compito (la verbalizzazione è momento costitutivo del
Consiglio stesso).
Redige il verbale, in forma digitale, entro cinque giorni dalla data di
effettuazione della riunione (indica in modo dettagliato la presenza o
l’assenza dei componenti il Consiglio). Nei consigli di classe con i genitori
si dovrà sempre verbalizzare: l’inizio del consiglio aperto, i punti discussi,
gli interventi dei genitori, l’ora di chiusura.
Compila correttamente la relazione del verbale; allega la programmazione
annuale elaborata dal Consiglio.
Cura che in calce ad ogni verbale ci siano le firme prescritte e che il verbale
sia consegnato in Dirigenza entro i termini previsti.
Particolare cura dovrà essere destinata alla verbalizzazione delle situazioni
problematiche, dei casi difficili (BES) e dei portatori di handicap: il verbale
è la documentazione ufficiale di tutta l’attività didattica ed educativa posta
in essere dal Consiglio.
Di ogni alunno si dovrà essere in grado di provare, eventualmente, tutto
ciò che è stato fatto al fine di perseguire il successo scolastico e
formativo e di avergli offerto il massimo delle opportunità.
I Consigli si riuniscono in ore non coincidenti con l’orario delle lezioni per
l’espletamento dei compiti previsti dall’art. 5, titolo I, Capo I del D.Lgs.16
aprile 1994 n. 297. Area n.1
REFERENTE
GESTIONE DEL PIANO
DELL’OFFERTA FORMATIVA
BRIOTTI
Organizza e gestisce le riunioni attinenti al proprio ambito e gli incontri di
coordinamento organizzativo con le FF.SS. Di riferimento;
Revisiona, integra e aggiorna il POF;
Coordina la predisposizione della brochure informativa per le famiglie
scaricabile dal sito della scuola;
Verifica che la progettualità d’Istituto sia in sintonia con il POF;
Lavora con il Dirigente Scolastico facendo da tramite tra lui e le FF.SS. di
riferimento e relativamente alle specifiche questioni di natura economico
amministrativa, con il DSGA per la realizzazione del piano annuale
dell’offerta formativa;
Presenta il POF agli organi collegiali
64
Gestisce e/o coordina gli incontri con i genitori relativi all’area di
riferimento;
Opera su specifiche deleghe conferite dal Dirigente Scolastico;
Partecipa alle riunioni di coordinamento organizzativo con il gruppo staff;
Coordina le FF.SS. dell’area. Area n.1
FUNZIONE STRUMENTALE
GESTIONE DEL PIANO
DELL’OFFERTA FORMATIVA
DE SANTIS
(SCUOLA PRIMARIA E INFANZIA)
BIANCO
(SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO)
Collabora alla stesura del POF
Predispone la brochure informativa per le famiglie scaricabile dal sito della
scuola;
Controlla che la progettualità del suo ambito sia in sintonia con il POF;
Gestisce gli incontri con i genitori relativi all’area di riferimento;
Predispone la verifica intermedia e finale dei progetti attuati;
Partecipa alle riunioni di coordinamento organizzativo con il referente
d’area;
Lavora in collaborazione con la FF.SS. del l’area Pof e con il referente
d’area;
Seleziona le proposte provenienti da agenzie esterne alla scuola al fine di
individuare quelle maggiormente significative per l’Istituto ;
Consulta i siti istituzionali per la ricerca di progetti, iniziative, materiali,
documentazione etc, inerenti il settore di competenza, per successiva
divulgazione al personale docente e eventuale partecipazione ad attività
progettuali;
Incontra i genitori relativi all’area di riferimento;
Elabora un progetto iniziale e relaziona al Collegio dei docenti i risultati
intermedi e finali del lavoro svolto. Area n. 2
REFERENTE
COORDINAMENTO E
GESTIONE DELLE
PARI OPPORTUNITA’ E
DELL’INCLUSIONE
FERRUZZI
Cura l’accoglienza e l’inserimento degli studenti con bisogni speciali, dei
nuovi insegnanti di sostegno e degli operatori addetti all’assistenza di
concerto con le FF.SS. Dell’area di riferimento
Concorda con il Dirigente Scolastico la ripartizione delle ore degli
insegnanti di sostegno;
Coordina le riunioni G.L.H. I. e dei G.L.H.O.
Partecipa al G.L.H.I. e coordina la partecipazione delle FF.SS. ai G.L.H.O
Gestisce la documentazione relativa agli alunni con disabilità (certificazioni
sanitarie, P.E.I., P.D.F., verbali G.L.I., ecc.);
Comunica progetti e iniziative a favore degli studenti con bisogni speciali,
condividendone con le FF.SS. di riferimento;
Svolge attività di raccordo tra gli insegnanti, i genitori e gli specialisti
esterni;
Condivide con il Dirigente Scolastico, lo staff dirigenziale e le altre F.S.
impegni e responsabilità per sostenere il processo di inclusione degli
studenti con bisogni speciali;
Cura i rapporti con l’Ufficio scolastico provinciale, gli Enti locali, il
Municipio ed Istituzioni esterne alla Scuola in relazione alle tematiche
dell’integrazione scolastica;
Suggerisce l’acquisto di sussidi didattici per supportare il lavoro degli
insegnanti e facilitare l’autonomia, la comunicazione e l’attività di
apprendimento degli studenti;
Coordina la selezione del materiale prodotto per il successivo inserimento
nel sito web dell’Istituto;
Gestisce e coordina gli incontri con i genitori relativi all’area di riferimento;
Opera su specifiche deleghe conferite dal Dirigente Scolastico;
Partecipa alle riunioni di coordinamento organizzativo con il gruppo staff;
Lavora a fianco del D.S. facendo da tramite tra lui e le ff.ss. di riferimento.
Supervisiona la procedura da seguire per le gite/visite guidate / campi
scuola; verifica la congruenza con gli obiettivi relativamente agli itinerari
culturali e la coerenza con il POF.
Coordina le FF.SS. dell’area
65
Area n. 2
FUNZIONE STRUMENTALE
BABBUCCI (SCUOLA PRIMARIA E INFANZIA)
CAVALIERE (SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO)
Cura l’accoglienza e l’inserimento degli studenti con bisogni speciali, dei
nuovi insegnanti di sostegno e degli operatori addetti all’assistenza di
concerto con il referente d’area
Partecipa ai G.L.H.O.
Prende visione della documentazione relativa agli alunni con disabilità
(certificazioni sanitarie, P.E.I., P.D.F., verbali G.L.I., ecc.) traendone spunti
operativi;
Attua progetti e iniziative a favore degli studenti con bisogni speciali;
Svolge attività di raccordo tra gli insegnanti, i genitori e gli specialisti
esterni all’interno del suo settore;
Sostiene il processo di inclusione degli studenti con bisogni speciali;
Su delega del referente d’area tiene i rapporti con gli Enti locali, il
Municipio ed Istituzioni esterne alla Scuola in relazione alle tematiche
dell’integrazione scolastica;
Valuta la possibilità di acquisto di sussidi didattici per supportare il lavoro
degli insegnanti e facilitare l’autonomia, la comunicazione e l’attività di
apprendimento degli studenti in collaborazione con il referente d’area;
Seleziona il materiale prodotto per il successivo inserimento nel sito web
dell’Istituto;
Incontra i genitori relativi all’area di riferimento;
Partecipa alle riunioni di coordinamento organizzativo con il referente
d’area;
Lavora in collaborazione con la FF.SS. dell’area Inclusione e con il
referente d’area;
Predispone la verifica intermedia e finale dei progetti attuati
Elabora un progetto iniziale e relazione al Collegio dei docenti i risultati
intermedi e finali del lavoro svolto. Area n. 3
REFERENTE
COORDINAMENTO E
GESTIONE ICT E
DIDATTICA DIGITALE
AGHEMO
Gestisce il supporto ai docenti nell’utilizzo delle tecnologie informatiche;
Produce gli strumenti per la presentazione del P.O.F. da illustrare al
personale docente, non docente e all’utenza;
Coordina la verifica periodica del corretto funzionamento di tutte le
apparecchiature in sinergia con i responsabili ict dei plessi e le ff.ss.
Dell’area
Cura l’installazione o la rimozione di software ed eventuali aggiornamenti;
Verifica periodicamente il funzionamento della rete dei laboratori didattici,
coordinandosi con i referenti ict dei plessi e le ff.ss. Dell’area
Supporta i docenti per l’utilizzo del Registro on line e Scrutini elettronici
con il supporto delle ff.ss. di area
Raccoglie i lavori svolti al fine di creare una banca dati delle esperienze
condotte;
Cura i rapporti con le ditte in caso di riparazioni, acquisto di nuove
apparecchiature e/o applicazioni informatiche;
Cura i rapporti con gli elettricisti addetti alla manutenzione degli impianti
della Scuola per eventuali riparazioni concernenti i laboratori;
Presta consulenza per l’acquisto di nuovo hadware/software;
Coordina le procedure informatizzate e cartacee relative alla tutela dei dati
personali (D.L.vo 196/03) e rapporti con L’Amministratore di rete
dell’Istituto;
Coordina gli incontri con i genitori relativi all’area di riferimento;
Opera su specifiche deleghe conferite dal Dirigente Scolastico;
Partecipa alle riunioni di coordinamento organizzativo con il gruppo staff;
Coordina le ff.ss. dell’area.
Lavora a fianco del D.S. facendo da tramite fra lui e le ff.ss. di riferimento
Area n. 3
Funzione Strumentale
COORDINAMENTO E
GESTIONE ICT E
Supporta i docenti nell’utilizzo delle tecnologie informatiche;
Verifica il corretto funzionamento di tutte le apparecchiature in sinergia con
i responsabili ICT dei plessi;
Verifica periodicamente il funzionamento della rete dei laboratori didattici,
coordinandosi con i referenti ICT dei plessi ed il referente d’area;
Gestisce l’utilizzo del Registro on line e Scrutini elettronici con il supporto
66
DIDATTICA DIGITALE
OLIVO (SCUOLA PRIMARIA E INFANZIA)
STAGNO (SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO)
del referente d’area;
Raccoglie i lavori svolti al fine di creare una banca dati delle esperienze
condotte per il suo settore;
Incontra i genitori relativi all’area di riferimento;
Partecipa alle riunioni di coordinamento organizzativo con il referente
d’area;
Lavora in collaborazione con la FF.SS. dell’area ICT e con il referente
d’area;
Gestisce l’inserimento dei dati sul sito web d’istituto ;
Predispone la verifica intermedia e finale dei progetti attuati;
Elabora un progetto iniziale e relazione al Collegio dei docenti i risultati
intermedi e finali del lavoro svolto.
Area n.4
REFERENTE
COORDINAMENTO E
GESTIONE DEI
RAPPORTI CON GLI
EE.LL. DELLA
CONTINUITA’ E
DELL’ORIENTAMENTO
BENFATTA
Coordina le attività in collaborazione con i referenti di sede e le ff.ss.
dell’area
Predispone il progetto di “continuità/accoglienza”;
Coordina e gestisce le iniziative di continuità verticale e orizzontale tra i tre
ordini di scuola;
Favorisce gli scambi tra docenti dei diversi ordini di scuola, per condividere
percorsi educativi e didattici all’insegna della continuità;
Individua ed elabora le procedure per rendere più agevole il passaggio delle
informazioni che deve accompagnare l’inserimento dell’alunno/a nella
scuola d’accesso favorendone la conoscenza delle capacità o dei bisogni
formativi;
Programma incontri tra i diversi ordini di scuola per progettare attività;
Organizza e coordina le attività di orientamento proposte da altre scuole;
Organizza gli incontri con i docenti di Istituti Superiori;
Organizza la mattinata di stage degli alunni di terza con gli Istituti Superiori;
Organizza manifestazioni in continuità con gli EE.LL. e le altre Agenzie
Educative del territorio;
Organizza giornate tematiche (educazione stradale, educazione alla salute,
sicurezza web…);
Predispone, in continuità con il Territorio, progetti relativi a Scuole Aperte,
politiche sociali…;
Organizza incontri informativi per i genitori coinvolgendo le strutture
presenti sul territorio;
Organizza, nel corso dell’anno, momenti di socializzazione e
collaborazione;
Raccoglie e seleziona il materiale prodotto per il successivo inserimento nel
sito web;
Gestisce e coordina gli incontri con i genitori relativi all’area di riferimento;
Opera su specifiche deleghe conferite dal Dirigente Scolastico;
Partecipa alle riunioni di coordinamento organizzativo con il gruppo staff;
Lavora a fianco del D.S. facendo da tramite fra lui e le ff.ss. di riferimento
Coordina le ff.ss. dell’area.
Area n.4
FUNZIONE STRUMENTALE
COORDINAMENTO E
GESTIONE DEI
RAPPORTI CON GLI
EE.LL. E
DELL’ORIENTAMENTO
E DELLA CONTINUITA’
SCHIAPPA (SCUOLA PRIMARIA E INFANZIA)
Coordina le attività in collaborazione con i referenti di sede e il referente
d’area;
Predispone il progetto di “continuità/accoglienza” con il referente d’area;
Realizza iniziative di continuità verticale e orizzontale tra i tre ordini di
scuola;
Condivide percorsi educativi e didattici all’insegna della continuità;
Elabora le procedure per rendere più agevole il passaggio delle informazioni
che deve accompagnare l’inserimento dell’alunno/a nella scuola d’accesso
favorendone la conoscenza delle capacità o dei bisogni formativi;
Programma incontri tra i diversi ordini di scuola per progettare attività;
Predispone le attività di orientamento proposte da altre scuole;
Incontra i docenti dei vari ordini di scuola;
Partecipa agli stages degli alunni di terza con gli Istituti Superiori;
Partecipa alle manifestazioni in continuità con gli EE.LL. e le altre Agenzie
Educative del territorio;
67
PANFILI (SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO)
Partecipa alle giornate tematiche (educazione stradale, educazione alla
salute, sicurezza web…);
Organizza, nel corso dell’anno, momenti di socializzazione e
collaborazione;
Raccoglie e seleziona il materiale prodotto per il successivo inserimento nel
sito web;
Partecipa alle riunioni di coordinamento organizzativo con il referente
dell’area;
Lavora in collaborazione con la FF.SS. dell’area di riferimento e con il
referente d’area;
Incontra i genitori relativi all’area di riferimento;
Predispone la verifica intermedia e finale dei progetti attuati;
Elabora un progetto iniziale e relazione al Collegio dei docenti i risultati
intermedi e finali del lavoro svolto.
Area n. 5
REFERENTE
VALUTAZIONE E
AUTOVALUTAZIONE
D’ISTITUTO
BUDASSI
Coordina le prove I.N.V.A.L.S.I;
Si occupa della verifica e valutazione delle attività del P.O.F.;
Predispone e gestisce la distribuzione di questionari per genitori, alunni,
personale docente e non docente; Gestisce l’analisi delle risposte,
tabulazione, predisposizione di grafici esplicativi;
Formula ipotesi di miglioramento;
Coordina la stesura del rapporto finale di autovalutazione con il nucleo di
valutazione formato dai referenti di area anche per l’illustrazione al
Collegio dei Docenti e al Consiglio di Istituto;
Gestisce la periodica consultazione di siti istituzionali per ricerca di progetti,
iniziative, materiali, documentazione, ecc., inerenti il settore di competenza,
per successiva divulgazione al personale docente ed eventuale
partecipazione ad attività progettuali;
Coordina le ff.ss dell’area.
Cura la progettualità relativa al settore di competenza;
Seleziona il materiale prodotto per il successivo inserimento nel sito web
dell’Istituto;
Partecipa a riunioni di coordinamento organizzativo del gruppo staff, dei
Dipartimenti Disciplinari, ecc.;
Gestisce l’eventuale partecipazione a riunioni con i genitori.
Area n. 5
Funzioni Strumentali
VALUTAZIONE E
AUTOVALUTAZIONE
D’ISTITUTO
SANNA (SCUOLA PRIMARIA /
INFANZIA/SECONDARIA )
Coordina le prove I.N.V.A.L.S.I;
Si occupa della verifica e valutazione delle attività del P.O.F.;
Predispone e gestisce la distribuzione di questionari per genitori, alunni,
personale docente e non docente; Gestisce l’analisi delle risposte,
tabulazione, predisposizione di grafici esplicativi;
Formula ipotesi di miglioramento;
Coordina la stesura del rapporto finale di autovalutazione con il nucleo di
valutazione formato dai referenti di area anche per l’illustrazione al
Collegio dei Docenti e al Consiglio di Istituto;
Periodicamente consulta siti istituzionali per ricerca di progetti, iniziative,
materiali, documentazione, ecc., inerenti il settore di competenza, per
successiva divulgazione al personale docente ed eventuale partecipazione ad
attività progettuali;
Cura la progettualità relativa al settore di competenza;
Seleziona il materiale prodotto per il successivo inserimento nel sito web
dell’Istituto;
Partecipa a riunioni di coordinamento organizzativo e dei Dipartimenti
Disciplinari, con il referente d’area.
Incontra i genitori relativi all’area di riferimento;
Predispone la verifica intermedia e finale dei progetti attuati;
Elabora un progetto iniziale e relazione al Collegio dei docenti i risultati
intermedi e finali del lavoro svolto. BIBLIOTECA
DE MARCO
Addetta alla biblioteca
68
SERVIZI
AMMINISTRATIVI
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L’Istituto Comprensivo ha individuato i seguenti fattori di qualità dei servizi amministrativi che intende sviluppare e
rafforzare ispirandosi ai seguenti principi:
Cortesia e massima collaborazione con le famiglie e con gli alunni
Celerità delle procedure
Trasparenza
Informatizzazione dei servizi di segreteria
Riduzione dei tempi di attesa agli sportelli
Flessibilità degli uffici a contatto con il pubblico
UFFICI DI SEGRETERIA
Direttore dei Servizi
Generali e Amministrativi
MARIA TERESA MOI
Sovrintende, con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativo-
contabili e ne cura l'organizzazione svolgendo funzioni di coordinamento,
promozione delle attività e verifica dei risultati conseguiti, rispetto agli
obiettivi assegnati ed agli indirizzi impartiti, al personale Ata, posto alle
sue dirette dipendenze (art. 25 DLgs165/2001).
- Formula, all'inizio dell'anno scolastico una proposta di piano dell'attività
inerente le modalità di svolgimento delle prestazioni del personale Ata.
- Previa definizione del Piano annuale delle attività del personale Ata,
organizza autonomamente le attività, nell’ambito delle direttive del
Dirigente scolastico, e attribuisce al personale Ata, sempre nell’ambito del
piano delle attività contrattato tra dirigente e RSU, incarichi di natura
organizzativa e le prestazioni eccedenti l’orario d’obbligo, quando
necessario
- Redige le schede illustrative finanziarie(che tiene costantemente
aggiornate in base alle spese sostenute) di ogni singolo progetto compreso
nel Programma annuale e predispone apposita relazione ai fini della
verifica che entro il 30/6 il Consiglio di istituto esegue.
- Provvede alla liquidazione delle spese, previo accertamento della
regolarità della fornitura dei beni o dell'esecuzione dei servizi, gestendo
anche il fondo delle minute spese
- Predispone il Conto Consuntivo entro il 15/3
Area 1 Allievi
ROSALBA LELLI Gestione alunni della
scuola primaria
ILEANA SCIPIONI
Gestione alunni della
scuola secondaria di primo
grado e dell’infanzia
Garantire, secondo le direttive impartite, la gestione del curriculum
dell’allievo e i rapporti con le famiglie, offrire supporto allo staff di dirigenza
e ai docenti per le attività previste dal POF.
Faranno capo all’area alunni tutte le attività riferite al settore compreso il
supporto allo staff di dirigenza.
PERSONALE ATA
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AREA 2 PERSONALE E RETRIBUZIONI
SILVIA ANDERLONI
Gestione personale
docente a tempo
indeterminato
GABRIELLA POZZI
Gestione personale
ATA a tempo
indeterminato
Garantire, secondo le direttive impartite, la gestione amministrativa di tutto il
personale operante all’interno dell’Istituto (Direttivo, docente ed ATA)
nonché la liquidazione degli stipendi al personale supplente temporaneo con
la predisposizione e la trasmissione agli enti di competenza dei dati relativi
alle competenze fondamentali ed accessorie del personale a tempo
determinato.
AREA 3 GESTIONE FINANZIARIA E CONTABILE
GENERALE
MAURA CARDELLI
Sostituisce il DSGA in caso di assenza.
Affianca il DSGA in tutte le procedure di tipo amministrativo-contabile
COLLABORATORI SCOLASTICI
FORZA ANTONIETTA
COLOMBARI DANIELA
GIULI ANNA MARIA
PANZINI SIMONETTA
SARCHIONE LUCIANELLA
GRASSO ANGELA
ROTONDI MARIA
CATALDI ENRICA
MASCIARELLI STEFANIA
MOTTA SEBASTIANA
TULLI ANNITA
ELEUTERI MONICA
MOI LUIGIA
LA FRANCESCHINA CONSIGLIA
I collaboratori scolastici, coordinati dal DSGA, assolvono alle funzioni
operative, strumentali e di sorveglianza connesse all'attività dell'Istituto, in
rapporto di collaborazione con il Dirigente Scolastico e con il personale
docente.
L’istituto, in applicazione dell’autonomia organizzativa, declina le funzioni
dei collaboratori sulla base del contesto specifico (numero di alunni,
situazione delle strutture, tipologia di lavoro da svolgere, etc.) tenuto conto
del CCNL e della Contrattazione Decentrata d’istituto. La figura del
collaboratore scolastico è importante sia all’interno delle scuole sia nei
rapporti con il pubblico.
Egli esegue attività caratterizzata da procedure ben definite che richiedono
preparazione e competenze relazionali: è addetto ai servizi generali della
scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni
e del pubblico
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ORARIO DI RICEVIMENTO
SEGRETERIA DOCENTI SEGRETERIA FAMIGLIE DIRIGENTE SCOLASTICO
LUNEDI 12,00/13/00 8.00/10.00
15,00/16,00
**
MARTEDI 12,00/13/00 8.00/10.00
**
MERCOLEDI 12,00/13/00 8.00/10.00
**
GIOVEDI 12,00/13/00 8.00/10.00
15,00/16,00
**
VENERDI 12,00/13/00 8.00/10.00
**
** Per incontrare il Dirigente Scolastico è indispensabile fissare un appuntamento al n° 06 7210164.
72
DIR
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COLABORATORI DEL DIRIGENTE
Arcuri Enrico (Vicario)
Lucia Pozzi
DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI
Teresa Moi
SEGRETERIA
Assistenti Amministrativi FUNZIONI AGGIUNTIVE
COLLABORATORI SCOLASTICI
FUNZIONI AGGIUNTIVE
COLLEGIO DEI DOCENTI
COORDINATORI ORGANIZZATIVI
GESTIONE SUSSIDI
REFERENTI D'AREA
FUNZIONI STRUMENTALI REFERENTI PROGETTI
RSU
CONSIGLIO D'ISTITUTOGIUNTA ESECUTIVA
CONSIGLI DI CLASSE INTERCLASSE INTERSEZIONE
COORDINATORI DI CLASSE
PRESIDENTI
SEGRETARI
ORGANIGRAMMA
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Norme
Premessa La nota carenza di organico relativa ai collaboratori, il numero cospicuo di alunni, gli stessi edifici con le problematiche
relative agli ingressi e alle carenze strutturali evidenziate nel documento di valutazione dei rischi, rendono necessaria
l’attuazione di azioni organizzative rigorose, finalizzate a prevenire ogni forma di infortunio, tramite l’esercizio
costante, continuativo ed accurato dell’obbligo di vigilanza.
Si intende innanzitutto ribadire a tutto il personale scolastico che il dovere di sorveglianza e di vigilanza sugli alunni è
precipuo a qualsiasi altro dovere definito dal CCNL Scuola ( Sentenza Corte dei Conti, Sez. I° 24/9/84 n. 172).
Ai fini della vigilanza a tutela dei minori, la scuola provvede alla sorveglianza degli alunni fin dal loro ingresso, tenuto
conto del grado di maturità e dell’età degli alunni, nonché delle condizioni ambientali, fino al subentro reale o
potenziale dei genitori o da persone da essi delegati. L’obbligo di vigilanza è un dovere che si esplica, innanzitutto, nel
rispetto del proprio orario scolastico, negli spazi di pertinenza della scuola durante tutte le attività e durante gli
spostamenti all’esterno per le iniziative organizzate o autorizzate dalla scuola. A questo proposito si vedano gli artt.
2043, 2048 e 2047 del Codice Civile e l’art. 61 della legge 11/07/1980 e art. 61 della L. 312/80
Al Dirigente Scolastico spettano compiti organizzativi e di controllo delle attività del personale nell’ambito generale
della gestione delle risorse di cui è responsabile; tali compiti sono finalizzati alla prevenzione dei rischi prevedibili e si
esplicano nelle cautele di tipo organizzativo affinché sia garantita la sicurezza degli alunni.
In considerazione quindi dell’età degli alunni, della contrazione del numero dei Collaboratori scolastici e onde evitare di
incorrere in spiacevoli conseguenze, si ricorda di attenersi alle seguenti disposizioni:
Docenti 1. I docenti devono trovarsi a scuola 5 minuti prima dell’orario di inizio delle lezioni sia al mattino che al
pomeriggio, per assistere all’entrata degli alunni.
2. Tutti gli insegnanti devono rispettare scrupolosamente l’orario personale previsto dal quadro orario della
rispettiva sezione/classe/plesso e per la scuola primaria effettuare le ore di completamento orario nel team docente (ore
in organico funzionale).
3. Non è permesso scambiarsi le ore tra colleghi se non dopo autorizzazione del Dirigente. Gli eventuali cambi
devono risultare sempre nell’apposito registro delle sostituzioni.
4. La responsabilità per la cosiddetta culpa in vigilando deriva dalla presunzione che il danno sia l’effetto del
comportamento omissivo del sorvegliante nei confronti delle persone a lui affidate. Il docente può liberarsi da tale
responsabilità solo se:
risulta essere presente al momento dell’evento (è ovvio ma è opportuno comunque evidenziarlo) e dimostra di non avere
potuto evitare il fatto poiché lo stesso si è manifestato in modo imprevedibile, repentino e improvviso.
Personale ATA 1. Anche il personale ATA è obbligato alla vigilanza con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei riguardi
degli alunni nei periodi immediatamente antecedenti e successivi all’orario delle attività didattiche nonché durante la
ricreazione con compiti di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici e di collaborazione con i docenti (
art.44, comma 1, del CCNL 2006/2009).
2. In casi di particolare necessità è possibile ricorrere ai Collaboratori Scolastici al fine di assicurare la vigilanza
sul minore. Il ricorso alla collaborazione non prevede l’affidamento didattico a personale non abilitato. Durante la
momentanea, forzata, assenza del docente, il Collaboratore Scolastico esercita una pura azione di sorveglianza,
limitandosi con la propria presenza a verificare che la scolaresca non determini situazioni di pericolo e ad intervenire,
qualora necessario, per evitare danni a persone o a cose.
Assenza improvvisa dei docenti 1. In caso di allontanamento dell’insegnante dalla classe per causa di forza maggiore, il medesimo docente
richiederà immediatamente l’intervento di un collaboratore scolastico.
ADEMPIMENTI VIGILANZA E DISPOSIZIONI
GENERALI SUGLI ASPETTI FUNZIONALI ED
ORGANIZZATIVI DELL’ISTITUTO
74
2. In caso di assenza improvvisa del docente e/o eventuale ritardo del supplente, con il determinarsi quindi di una
situazione di rischio a carico degli alunni per mancata vigilanza, questa verrà assunta dal collaboratore scolastico per il
tempo strettamente necessario.
3. Qualora l’assenza del docente si prolunghi, la vigilanza dovrà comunque essere garantita anche, ove non sia
possibile ricorrere ad altra modalità di sostituzione, mediante la ripartizione degli alunni in altre classi.
4. Il responsabile del plesso o, in sua assenza, il docente presente con maggiore anzianità di servizio, provvede
per la corretta esecuzione delle disposizioni sopra riportate.
Pre Scuola 1. Nei locali della scuola primaria sarà previsto il tempo del pre-scuola per gli alunni che utilizzano tale servizio.
2. Gli alunni saranno accolti all’interno dell’edificio scolastico e sorvegliati dal personale assegnatario del
servizio di pre-scuola per l’anno scolastico di riferimento.
Ingresso e Uscita alunni 1. Per “edificio scolastico” si intende la struttura centrale, gli edifici accessori e/o distaccati e le relative
pertinenze (area cortilizia, giardino, scale d’accesso…).
2. Al fine di regolamentare l’ingresso degli alunni nell’edificio scolastico e di predisporre adeguate misure di
vigilanza nelle aree accessorie e pertinenziali dell’edificio, si dispone la chiusura dei cancelli esterni a ciascun plesso
fino all’orario stabilito annualmente in base alle esigenze rilevate.
I genitori degli alunni sono invitati ad un costante ed attento controllo dei propri figli fino all’effettiva presa in
consegna degli stessi da parte del personale scolastico, prevista per le ore 8,20.
Tale orario è coincidente con il suono della campana e l’apertura della porta a vetri d’accesso alla struttura
scolastica.
3. All’ingresso gli alunni devono attendere l’apertura dei portoni che verrà effettuata dagli operatori scolastici
all’orario stabilito.
4. Scuola Primaria: l’ingresso è alle ore 8,20 e l’uscita alle ore 16,20. I docenti accompagneranno gli alunni
all’uscita e li riconsegneranno personalmente ai genitori o a persona maggiorenne da loro delegata per iscritto.
In casi particolari gli alunni potranno entrare a scuola non oltre le 10,00 ed uscire non oltre le 14,30.
5. Scuola Secondaria di I grado: l’ingresso è alle ore 8,20. L’uscita è alle ore 14,20 per le classi a tempo ridotto;
alle ore 16,20 ad esclusione del venerdi per il tempo lungo. I docenti accompagneranno gli alunni all’uscita fino al
cancello principale d’accesso alla sede accertandosi preventivamente della avvenuta sottoscrizione della convenzione
concordata con le famiglie che consente l’uscita autonoma dell’alunno al termine delle attività didattiche. Nelle more
della firma dell’atto di cui sopra o nell’eventualità che i genitori non abbiano firmato il medesimo atto sarà cura del
docente la riconsegna dello stesso al genitore e/o a persona da lui delegata.
6. Gli alunni sono invitati a rispettare scrupolosamente l’orario di inizio delle lezioni. E' tollerabile l'occasionale
ritardo di dieci minuti sull'orario di entrata.
Ogni ritardo, per ogni ordine di scuola, che superi i dieci minuti di tolleranza, verrà segnato dai docenti sul registro di
classe e dovrà essere giustificato dalla famiglia. Si rammenta che secondo quanto disposto dall’art.11 del D.Lgs
59/2004 per la scuola secondaria di primo grado “ai fini della validità dell’anno scolastico per la valutazione degli
allievi è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato di cui ai commi 1 e 2 dell’art. 10.
7. L'alunno, dopo 5 ritardi nell'entrata, per essere riammesso a scuola, dovrà ottenere l'autorizzazione del
Dirigente Scolastico/ collaboratore dello stesso o dei fiduciari di plesso.
8. Poiché per la tutela del minore è necessario il subentro reale o potenziale dei genitori, qualora questi non
potessero essere presenti al ritiro del proprio figlio, sono invitati a compilare il modulo per l’uscita autonoma (per gli
allievi della scuola secondaria di primo grado)
9. I docenti, in caso di mancato ritiro occasionale dell’alunno non autorizzato all’uscita autonoma cercheranno di
contattare i genitori o la persona delegata per provvedere al ritiro;
10. L’alunno potrà usufruire di 5 permessi in entrata e 5 in uscita a quadrimestre . Dopo 5 ritardi nell’entrata, per
essere riammesso a scuola dovrà ottenere l’Autorizzazione del Dirigente Scolastico/collaboratore vicario o del
fiduciario di plesso, previa comunicazione da parte del docente titolare di classe;
11. Reiterati ritardi (max 5) nel ritiro degli alunni da parte dei genitori dovranno essere giustificati direttamente in
Direzione. In caso di ritardo dei genitori, i docenti sono comunque responsabili degli alunni sino all'arrivo dei
medesimi, coadiuvati dai collaboratori scolastici che, in caso di necessità, verranno incaricati dalla segnalazione in
segreteria, che provvederà alla comunicazione telefonica alla famiglia . In ogni caso, qualora il ritardo superi i 30 minuti
potrà essere interessata la Polizia Municipale.
Cambio dell’ora e spostamenti 1. Al cambio turno, lasciare la classe, al suono della campanella o all’ora prevista per la sostituzione e, senza
attardarsi, recarsi nella classe in cui si deve prendere servizio.
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2. Se il suono della campanella o il momento della sostituzione coincide con la fine del proprio turno di lavoro o
con l’inizio di un’ora di intervallo (ora di buco), attendere in classe l’arrivo del collega ed assicurare il massimo della
sorveglianza.
3. Durante gli spostamenti delle classi all’interno e all’esterno dell’edificio scolastico, per raggiungere aule
speciali o la palestra, gli alunni si devono attenere scrupolosamente alle indicazioni del docente responsabile.
4. Se vengono svolte attività che richiedono l’uso di spazi esterni e/o vicini all’aula per gruppi di alunni, il
docente deve garantire la sorveglianza dei gruppi con il supporto dei collaboratori o quantomeno deve poter avere il
controllo delle zone in cui sono dislocati i ragazzi.
5. Nei bagni la vigilanza spetta ai collaboratori scolastici, se presenti, compatibilmente con il diritto alla privacy,
o del personale con incarico di assistenza agli alunni diversamente abili per bisogni a questi collegati.
6. Gli alunni che si recano in palestra o nei laboratori o in altri ambienti per attività alternative, devono essere
accompagnati all’andata e al ritorno dai docenti che fanno uso di quei locali.
7. La sorveglianza nella palestra è affidata all’insegnante; grande attenzione si porrà agli incidenti in corso di
attività sportiva, dando il giusto spazio anche agli infortuni lievi che possono sembrare di secondaria importanza.
Vigilanza durante Mensa, Ricreazione, Gioco
1. L'orario dedicato alla mensa rientra a tutti gli effetti nelle attività educative e didattiche previste dalla
normativa vigente (CCNL 2006-2009, D. Lvo n. 59 del 19 febbraio 2004, art. 7 c.4 e Circolare n. 29 del 5 marzo 2004).
La vigilanza sugli alunni nei periodi di mensa e di dopo mensa è affidata ai docenti in servizio.
2. I docenti che lasciano le classi al termine della mattinata nei giorni di mensa, devono assicurarsi che i propri
alunni che usufruiscono della mensa vengano presi in carico dai docenti assegnati al servizio durante tale periodo.
3. Per la scuola primaria e la secondaria di primo grado sono previsti due intervalli: uno per la ricreazione e uno
per il dopo mensa, essi avvengono sotto la stretta vigilanza dei docenti in servizio sulle classi; se il gruppo viene
accompagnato in cortile o in altri spazi, la sorveglianza va garantita dal docente accompagnatore definendo
preventivamente con gli alunni le zone di spostamento consentito, rimanendo sempre e comunque nel cono visivo delle
insegnanti.
Si rammenta che non è consentita la sosta sotto gli alberi ad alto fusto ed è pertanto utile razionalizzare lo spazio
esterno.
4. Durante l’intervallo gli studenti potranno uscire dall’aula per recarsi in bagno autonomamente non più di uno
alla volta, dopo aver chiesto il permesso al docente e sotto la sorveglianza, laddove possibile, anche del personale
ausiliario.
5. Comportamenti prevedibili come fonte di rischio vanno impediti in particolare va evitato che vengano
effettuati giochi potenzialmente pericolosi; è vietato l’uso del gioco del calcio; i ragazzi non possono autonomamente
spostarsi da un piano all’altro. Al termine dell’intervallo lo stesso docente riaccompagna gli alunni in classe.
Durante l’attività didattica 1. Durante le ore di lezione non è permesso agli insegnanti allontanarsi dalla propria aula.
2. Per assenza breve e momentanea del docente dall’aula, va assicurata la sorveglianza del collaboratore sul
piano.
3. Va segnalata ai responsabili di plesso un’eventuale improvvisa necessità di sostituzione con altro docente.
4. La vigilanza sui minori diversamente abili, che risultino particolarmente imprevedibili nelle loro azioni ed
impossibilitati ad autoregolamentarsi, deve essere sempre assicurata dal docente di sostegno o dall’assistente ad
personam assegnato dal Comune o dal docente della classe che, in caso di necessità, potrà essere coadiuvato da un
collaboratore scolastico.
5. Inviare gli alunni ai servizi durante le ore di lezione solo in caso di reale necessità e per il tempo strettamente
occorrente, dopo essersi assicurati della collaborazione del personale del reparto nella sorveglianza soprattutto di quegli
alunni già noti per il comportamento “imprevedibile”;
6. Qualora i docenti ritengono utile invitare in classe altre persone in qualità di “esperti” a supporto dell’attività
didattica chiederanno, di volta in volta, l’autorizzazione al collaboratore del Dirigente o al Dirigente, compilando il
modulo presente in segreteria ed invitando l’eventuale esperto a fare lo stesso, il medesimo ai sensi del DPR 313/2002,
(Testo unico in materia di casellario giudiziale) cosi come integrato dall’art.2 del D.lgs 39 del 4 marzo 2014, compilerà
il modulo di autodichiarazione. Gli “esperti” permarranno nei locali scolastici per il tempo necessario per
l’espletamento delle loro funzioni. In ogni caso la completa responsabilità didattica e la vigilanza sulla classe resta del
docente.
7. Non consentire per nessun motivo (fotocopie, telefonate, informazioni, etc.) agli alunni di raggiungere da soli i
diversi punti della scuola; è vietato far scendere gli alunni per recuperare materiale o altro portato dai genitori; le
fotocopie vanno programmate in anticipo ed effettuate nelle ore di buco o fuori dell’orario di servizio;
8. Durante le ore di lezione i docenti non possono ricevere i genitori, solo in caso di colloquio urgente e
inderogabile, si affiderà momentaneamente la classe ai collaboratori di piano, previa autorizzazione del dirigente,
collaboratore vicario o referente di sede.
In relazione al profilo di responsabilità per mancata vigilanza, ma anche in considerazione degli aspetti pedagogici,
deve essere assolutamente evitato ogni allontanamento temporaneo degli alunni dalla classe per motivi disciplinari; il
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ricorso alla Dirigenza per problemi di ordine disciplinare, inoltre, va contenuto al massimo, giacchè se da un lato
ostacola il complesso e difficile lavoro di dirigenza, dall’altro provoca nell’alunno la convinzione di una impotenza
educativa da parte dei docenti che può costituire rinforzo di condotte errate in situazioni di difficoltà.
Vigilanza degli alunni in caso di sciopero 1. In caso di sciopero, sia il personale docente, sia il personale collaboratore scolastico, hanno il dovere di
vigilare su tutti gli alunni presenti nella scuola rientrando tale servizio tra le misure idonee a garantire i diritti essenziali
dei minori (Parere del Consiglio di Stato del 27/01/1982).
2. 5 giorni prima di ogni azione di sciopero (o comunque non appena la scuola ne avrà ricevuto comunicazione)
sarà inviato avviso alle famiglie con indicazione delle modalità del servizio per il giorno dello sciopero, sulla base delle
dichiarazioni preventive e volontarie dei docenti.
3. In mancanza delle comunicazioni preventive e volontarie dei docenti non potrà essere organizzato in anticipo
alcun servizio, pertanto i genitori saranno invitati a verificare l'effettivo ingresso dei ragazzi, in quanto la scuola non è
in grado di stabilire anticipatamente le analitiche modalità del servizio per ciascuna classe.
4. Qualora non si verifichino condizioni di ragionevole sicurezza i collaboratori scolastici provvederanno ad
inoltrare comunicazione alla segreteria che avrà il compito di contattare le famiglie per invitarle a prelevare il figlio da
scuola per tutta la mattinata (o per l'orario preventivamente comunicato).
5. Il personale che si troverà nella classe di un docente che sta scioperando non potrà effettuare alcuna lezione ma
si atterrà alla stretta vigilanza della scolaresca.
Compiti di vigilanza supportati dai Collaboratori Scolastici 1. I collaboratori scolastici, secondo organizzazione disposta da DSGA, cooperano con i docenti nel servizio di
vigilanza durante l’ingresso, l’uscita e tutto l’orario scolastico, secondo incarichi specifici ricevuti e zone/aule di
pertinenza specifica;
2. I collaboratori scolastici sono tenuti a partecipare alle prove di evacuazione per emergenza, secondo compiti e
informazioni ricevuti dall’Istituto, da RSPP, ASPP, RLS.
3. Devono vigilare sugli alunni loro affidati in caso di particolare necessità e urgenza: classi scoperte, infortuni,
malessere, alunni diversamente abili.
4. Uscite anticipate di alunni richiedono la sorveglianza dei collaboratori: essi verificheranno la presenza dei
genitori o di maggiorenni delegati che attendono l’alunno.
5. Durante l’orario scolastico, in caso di comportamenti scorretti, i collaboratori possono richiamare gli alunni
con forme consone e proporzionate all’episodio, tenendo presente che deve comunque trattarsi di un’azione educativa e
non repressiva; segnaleranno sempre e in modo riservato la circostanza ai docenti;
6. Terminate le lezioni, i collaboratori verificano che nessuno degli alunni si trattenga e/o rientri
immotivatamente all’interno del cortile o dell’edificio.
7. I cancelli d’accesso ai cortili devono essere costantemente chiusi durante le lezioni;
8. Nelle fasce orarie d’ingresso e uscita degli alunni, e nei momenti prossimi all’accesso del mezzo portavivande i
cancelli, aperti, saranno custoditi dai collaboratori scolastici.
9. I Collaboratori Scolastici sono tenuti all’identificazione e al trattenimento in atrio delle persone esterne che si
presentano negli edifici durante l’orario scolastico per accedere alle aule senza permesso del Dirigente/ Collaboratore o
dei fiduciari di plesso.
10. I collaboratori scolastici sono tenuti a verificare presso segreteria il mandato di eventuali tecnici chiamati dalla
scuola o Comune per interventi straordinari o di manutenzione degli edifici, degli arredi, delle attrezzature, dei sussidi e
faranno firmare loro l’ingresso e l’uscita nel libro all’uopo destinato.
Assenze Alunni 1. Qualora si verifichino assenze prolungate e non giustificate, i docenti devono provvedere a richiedere alle
famiglie le informazioni necessarie.
2. Gli insegnanti della 1° ora sono permanentemente delegati al controllo delle giustificazioni e alla relativa
trascrizione sul registro di classe.
3. I coordinatori e referenti di plesso segnaleranno tempestivamente al Dirigente Scolastico eventuali irregolarità.
4. Delle assenze ripetute e frequenti saranno informate le famiglie. Per un’assenza della durata di oltre 5 giorni o
più, dovuta a motivi di salute è obbligatorio allegare alla giustificazione un certificato medico. Gli studenti che il giorno
dopo un’assenza non portano la giustificazione sono ammessi in classe con riserva e il giorno successivo potranno
entrare a scuola solo se provvisti di giustificazione.
Utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici. 1. Si ricorda che ai sensi della normativa vigente è vietato l’uso di cellulari e di dispositivi elettronici sia per gli
studenti e che per i docenti, se non finalizzato ad attività didattiche previste in sede di programmazione. L’Istituto
scolastico non si ritiene responsabile di eventuali smarrimenti di telefoni e/o apparecchi elettronici non autorizzati.
77
2. Agli alunni che venissero sorpresi con apparecchiature elettroniche in funzione, queste saranno sequestrate dai
docenti e riconsegnate solo al genitore dall’Ufficio di vicepresidenza.
3. Anche gli insegnanti sono tenuti al rispetto di tale disposizione, in quanto le lezioni non possono essere
interrotte da problemi personali. Ogni abuso deve essere comunicato immediatamente in Presidenza.
4. Per quanto concerne l’utilizzo di Internet, esso è possibile solo in riferimento alle attività didattiche o alla
formazione. Si precisa che il Dirigente ha la facoltà di controllare la navigazione effettuata.
Colloqui Genitori – Docenti
1. Non è consentito ricevere i genitori durante le lezioni.
2. Sarà possibile, per esigenze educativo/didattiche richiedere colloqui con le famiglie al di là dei Consigli e
delle riunioni programmate, facendone espressa richiesta al Dirigente scolastico o suo delegato. Si rammenta che in
occasione di colloqui, riunioni di OO.CC., consegna di documenti di valutazione non è consentita la presenza di minori
all’interno della struttura scolastica.
3. Al fine di organizzare efficacemente il servizio ed evitare conflitti e incomprensioni il personale è tenuto ad
astenersi dal fornire comunicazioni alle famiglie diverse da quelle inviate dal Dirigente.
4. In tutti i casi di sospensione delle lezioni e delle attività, verranno predisposti a cura della Segreteria o dei
collaboratori di plesso cartelloni informativi da affiggere agli ingressi della scuola.
5. I consigli di classe/interclasse/intersezione devono essere snelli ed efficaci sarà il coordinatore/insegnante di
classe, che provvederà ad una sintetica relazione riferita all’andamento della classe, alle problematiche ed alle
iniziative.
6. Compito precipuo del coordinatore è quello di far si che la discussione verta esclusivamente sui punti all’odg e
che sia evitata ogni forma di riferimento a casi personali, anche di docenti, soprattutto se assenti.
Norme di comportamento per la sicurezza. 1. Nella scuola si pone particolare attenzione alla tutela della salute e della sicurezza degli alunni e di tutti i
lavoratori. A tal fine si adottano misure per l’informazione e la formazione nonché attività di prevenzione per la
sicurezza.
2. Per motivi di sicurezza un collaboratore scolastico deve essere sempre disponibile, laddove possibile, su ogni
blocco dell’edificio scolastico durante le ore di lezione.
3. Durante l’intervallo e tutte le attività ricreative, all’interno o all’esterno dell’edificio sono vietati i giochi
violenti, pericolosi o non ben organizzati, che possono pregiudicare l’incolumità degli alunni.
4. I docenti devono vigilare su tutto lo spazio di libero movimento concesso agli alunni, particolare attenzione
dovrà essere posta nei punti e nei momenti con rischio specifico:
transito o sosta nelle scale e/o luoghi a rischio di caduta:
i movimenti delle classi o gruppi di alunni debbono essere seguiti in modo da evitare eccessivi affollamenti,
corse, spinte ecc;
presenza di porte, finestre, armadi ecc dotati di vetri fragili;
prossimità a dislivelli non sufficientemente protetti: gradini scivolosi, ballatoi, pianerottoli, davanzali, ringhiere
ecc;
locali con sporgenze, spigoli vivi, radiatori non incassati, finestre con apertura interna;
in particolare in direzione di possibili rischi (pali, pilastri, finestre, caloriferi, gradini, alberi, recinzioni,
cancelli, sconnessioni del terreno ……).
5. Nei confronti degli alunni diversamente abili o che manifestino specifici ed accertati comportamenti di rischio
tali comportamenti dovranno essere portati all’attenzione del consiglio di interclasse/classe/ e segnalati al Dirigente per
l’adozione di ogni eventuale provvedimento straordinario.
6. I docenti sono tenuti a segnalare immediatamente eventuali situazioni di pericolo e a sospendere attività, uso
di spazi, attrezzature o materiale non idoneo alla sicurezza degli alunni.
7. Tutto il personale è obbligato a comunicare ai collaboratori del Dirigente o al Dirigente stesso ogni eventuale
fattore o comportamento a rischio sopraggiunto o non rilevato.
8. In caso di rischio immediato il personale presente deve urgentemente provvedere ad isolare ed interdire l’area
interessata dalla situazione di rischio; successivamente ne viene data comunicazione al Dirigente Scolastico per i
provvedimenti conseguenti.
9. Per favorire l’interiorizzazione dei comportamenti corretti, da parte degli alunni, i temi della sicurezza sono
contestualizzati nella programmazione educativo-didattica. Gli insegnanti, periodicamente, forniscono informazioni e
istruzioni agli alunni sui fattori di rischio, di natura strutturale o comportamentale, presenti nei locali scolastici.
10. Tutto il personale, anche supplente, i soggetti e i visitatori esterni sono tenuti a prendere visione del piano di
evacuazione d’emergenza, della cartellonistica e di ogni altro documento contenente informazioni o istruzioni in ordine
alla sicurezza scolastica.
11. Il personale scolastico è obbligato a partecipare:
alle esercitazioni di evacuazione d’emergenza;
ove previsto, alle iniziative di formazione/informazione sui temi della sicurezza.
78
Organizzazione aule 1. Tutto il personale è tenuto a verificare che ogni aula sia ben disposta e sicura per l’accoglienza degli alunni:
tutti sono tenuti alla segnalazione di elementi di rischio.
2. L’insegnante deve segnalare tempestivamente eventuali guasti o danni notati nel materiale, nelle
apparecchiature e nei laboratori.
3. Non possono accedere alle aule persone estranee (tecnici, genitori ecc.), se non previa autorizzazione del
Dirigente Scolastico.
Somministrazione Farmaci 1. Come precisato dalle Raccomandazioni ministeriali per la somministrazione di farmaci a scuola del
25.11.2005, è fatto divieto agli insegnanti di somministrare farmaci agli allievi senza preventiva autorizzazione da parte
di questo ufficio.
2. Nel caso di farmaci salvavita o che richiedono una somministrazione in orario scolastico, i genitori devono fare
richiesta alla scrivente e seguire la procedura di autorizzazione indicata nelle sopracitate raccomandazioni.
3. La richiesta di autorizzazione deve essere fatta anche dai genitori che vogliano accedere ai locali della scuola
per somministrare direttamente il farmaco.
4. Nel caso di emergenze, come indicato nell’art. 5: “Resta prescritto il ricorso al Sistema Sanitario Nazionale di
Pronto Soccorso” nei casi in cui si ravvisi l’inadeguatezza dei provvedimenti programmabili secondo le presenti linee
guida ai casi concreti presentati, ovvero qualora si ravvisi la sussistenza di una situazione di emergenza.
Fotocopie 1. Si ricorda che la legge n. 633 del 22 aprile 1941 Art. 171 lettera a) prevede sanzioni penali per chi, senza
averne diritto, a qualsiasi scopo, riproduce un’opera d’altri.
2. E’ inoltre il caso di riflettere sull’uso che spesso viene fatto del materiale didattico fotocopiato. E’ certamente
maggiore la valenza educativa e didattica di un lavoro manoscritto che obbliga a tempi più estesi di esecuzione
potenziando nel contempo la memorizzazione.
3. Il compito di produrre fotocopie è affidato esclusivamente al collaboratore scolastico.
4. La richiesta dovrà essere effettuata dal docente con congruo anticipo consentendo al personale di organizzare
il proprio lavoro.
Obblighi dei Dipendenti - Codice Disciplinare – Codice di Comportamento 1. Ai sensi del comma 9 dell’art. 94 del CCNL del comparto scuola 29 novembre 2007, si informa che il codice
di comportamento, il codice disciplinare e gli obblighi del dipendente sono pubblicati all’albo del sito della scuola, e
all’albo dei singoli plessi.
1. La presa visione della presente circolare costituisce presa visione di tali documenti.
Incompatibilità, cumulo di impieghi e di incarichi
1. Si ricorda alle SS.LL. che la normativa vigente fissa regole precise circa la compatibilità dell’impiego alle
dipendenze di una P.A. con altri impieghi e incarichi. In particolare, l’art. 53 del D. Lgs. 30 marzo 2001, n° 165,
(“Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle ammnistrazioni pubbliche”), al comma 7° stabilisce
che “i dipendenti pubblici non possono svolgere incarichi retribuiti che non siano stati conferiti o previamente
autorizzati dall’amministrazione di appartenenza.”
2. Il precedente comma 6° chiarisce che “incarichi retribuiti... sono tutti gli incarichi, anche occasionali, non
compresi nei compiti e doveri di ufficio, per i quali è previsto, sotto qualsiasi forma, un compenso.”, escludendo
dall’applicazione della norma i compensi derivanti dalle seguenti attività tassativamente elencate:
a. dalla collaborazione a giornali, riviste, enciclopedie e simili;
b. dalla utilizzazione economica da parte dell’autore o inventore di opere dell’ingegno e di invenzioni industriali;
c. dalla partecipazione a convegni o seminari;
d. da incarichi per i quali è corrisposto solo il compenso delle spese documentate;
e. da incarichi per lo svolgimento dei quali il dipendente è posto in posizione di comando o fuori ruolo;
f. da incarichi conferiti dalle organizzazioni sindacali a dipendenti presso le stesse distaccati o in aspettativa non
retribuita.
3. Tutto ciò premesso, anche ai fini degli adempimenti di cui allo stesso articolo 53 e
riguardanti la c.d. anagrafe delle prestazioni, le SS.LL. sono tenute, al ricorrere dei presupposti di fatto (
e cioè qualora svolgano un’attività o un incarico retribuito non rientrante nel precedente elenco), a richiedere a questa
Direzione le autorizzazioni prescritte.
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Partecipazione alle attività Collegiali previste dal Piano Annuale. 1. Eventuali assenze debitamente motivate e documentate, devono essere comunicate per iscritto al Dirigente
Scolastico.
2. I docenti in servizio anche in altri Istituti Scolastici sono tenuti a concordare ad inizio anno scolastico con il
Dirigente scolastico per il tramite dei fiduciari di plesso, il calendario degli impegni collegiali da effettuare durante il
corso dell’anno scolastico.
3. Le ore di impegno saranno computate in proporzione alle ore di servizio effettuate nei vari Istituti.
4. Nel verificarsi di situazioni in cui il docente, che ha prestato regolare servizio al mattino, sia impossibilitato a
partecipare a riunioni di Organi Collegiali o di programmazione previste per il pomeriggio, occorrerà preventiva
comunicazione e quindi segnalazione scritta e documentata per l’assenza.
Documentazione 1. Si raccomanda una cura puntuale della documentazione (registri cartacei ancora in uso, registri elettronici e
verbali dei consigli di classe, interclasse e intersezione).
2. Dalla documentazione suddetta dovranno risultare evidenti le strategie metodologiche e didattiche messe in
atto da ogni docente per supportare il percorso formativo degli alunni, gli interventi individualizzati e i progetti messi in
atto, le osservazioni sistematiche sugli alunni, sul loro comportamento e sul rendimento scolastico. Sono considerati
documenti scolastici anche i quaderni le schede, e comunque tutti gli elaborati degli alunni che devono essere
regolarmente corretti e riconsegnati agli stessi. Tutti i documenti scolastici sono vincolati alla normativa sulla privacy:
D.Lgs 196/2003.
3. Tutti i documenti e le segnalazioni interne che riguardano alunni devono riportare per intero nome e cognome
dell’allievo ( da evitare la sola sigla), cosi come tutti i documenti che si presentano devono riportare la firma in calce, in
originale, dei docenti interessati.
4. Si rammenta che, come da sentenze della Corte di Cassazione, il registro di classe è l’unico documento fide
facente e che il suo smarrimento obbliga ad una formale denuncia presso le Forze dell’Ordine.
5. I verbali dei consigli di classe e dei consigli di interclasse debbono essere elaborati e consegnati al Dirigente
Scolastico per tramite dei fiduciari di plesso o del primo collaboratore, entro 5 giorni dalla data delle sedute. Essi
devono avere le seguenti caratteristiche chiarezza, completezza, ordine, esaustività e devono consentire di comprendere
appieno quanto avvenuto o detto.
Circolari e modalità di trasmissione 1. Procedere alla lettura delle comunicazioni e delle disposizioni contenute nelle circolari mediante il quotidiano
controllo dell’apposito registro e del sito web che è in via di configurazione.
2. Si ricorda che le circolari corrispondono ad ordini di servizio a tutti gli effetti normativi e la pubblicazione
rappresenta un obbligo alla loro osservanza; il Dirigente Scolastico ne risponde per quanto concerne la legittimità
dell’ordine impartito, mentre il docente ne risponde per quanto concerne l’esecutività dello stesso. L’apposizione della
firma sulla circolare per presa visione è d’obbligo. In ogni caso tutte le circolari e gli avvisi inseriti nei registri,
depositati presso le varie sedi della scuola e consegnate ai coordinatori di plesso, si intendono regolarmente notificate a
tutto il personale. Compito dei coordinatori di plesso è la loro diffusione e la supervisione delle firme apposte.
3. Accertarsi che gli alunni sul diario/quaderno abbiano correttamente scritto tutte le comunicazioni relative a
scioperi, assemblee sindacali e modifiche al normale svolgimento delle lezioni e contestualmente annotare sul registro
di classe per il docente del giorno successivo in servizio alla prima ora la disposizione di procedere al controllo delle
firme.
Tutela Dati Personali - Privacy 1. Con l’entrata in vigore del Decreto L.vo 196 del 30.06.2003 sulla riservatezza e tutela dei dati personali, non è
consentito utilizzare, diffondere, trattare, al di là dei compiti istituzionali, i dati relativi rispettivamente ad alunni,
insegnanti, personale ATA.
2. Il personale docente (così come quello non docente e quello ausiliario) è tenuto al segreto d’Ufficio, ossia non
può dare a chi non ne abbia diritto, informazioni o comunicazioni relative ad operazioni amministrative di qualsiasi
natura ed a notizie delle quali sia venuto a conoscenza durante il servizio; bisogna prestare particolare attenzione
affinchè le informazioni date alle famiglie avvengano in luogo protetto, così come le informazioni che i docenti si
scambiano devono essere date in forma protetta dall’ascolto di alunni o personale non incaricato al trattamento dei dati.
3. Ai sensi dell’art. 13 del D. L.vo 196/2003 i dati personali forniti alla scuola verranno trattati esclusivamente
per fini istituzionali e necessari per la gestione giuridica ed economica del rapporto di lavoro.
4. I docenti di sostegno sono tenuti alla riservatezza di tutti gli atti relativi alla documentazione di ogni singolo
alunno certificato; gli stessi potranno prendere visione della documentazione, per tramite della F.S. all’uopo preposta o
del referente, presso l’Ufficio di Dirigenza.
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Divieto di Fumo negli ambienti scolastici 1. Considerata l'estrema importanza della materia finalizzata alla tutela della salute, si intende disciplinare il
divieto di fumo in tutti gli ambienti del luogo di lavoro, ai sensi delle seguenti normative:
- Legge n. 584 dell' 11 novembre 1975;
- Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 dicembre 1995;
- Circolare del Ministro della Sanità n. 4 del 28 marzo 2001;
- Art. 52, comma 20, della Legge n. 448 del 2001 (legge finanziaria 2002);
- Art. 51 della Legge n. 3 del 16 gennaio 2003;
- Art. 6 del Decreto-legge n. 32 del 3 marzo 2003;
- Circolare del Ministero della Salute del 17 dicembre 2004;
- Art. 1, comma 189 della Legge n. 311 del 30.12.2004 (legge finanziaria 2005).
- ordinanza 26.7.2013 del ministero della salute (G.U. Serie Generale, n. 176 del 29 luglio 2013)
- Decreto legge 12.9.2013 n.104
2. La disposizione in cui vige il divieto di fumo è estesa alle aree di pertinenza degli edifici scolastici (comprese
le zone esterne) ed a tutti i locali in uso a qualsiasi titolo nelle strutture scolastiche, ivi compresi i vani di transito e
quelli adibiti a servizi igienici.
3. Il divieto si applica: ai dipendenti, agli utenti e a chiunque frequenti a qualunque titolo i locali della scuola.
4. Si informa il personale che tale divieto è esteso anche all’utilizzo delle c.d. “sigarette elettroniche”
5. L'infrazione al divieto è punita con sanzione amministrativa pecuniaria, il cui importo, già stabilito dall'art. 7
della L. 584/1975, come modificato dall'alt. 52, comma 20 della L. 448/2001, è stato ulteriormente aumentato del 10%
dalla L. n. 311/2004, art. 1, comma 189 (legge finanziaria 2005).
6. La misura della sanzione attualmente va da un minimo di 27,50 Euro, fino a un massimo, in caso di recidive,
di 275,00 Euro, ed è raddoppiata qualora la violazione sia commessa alla presenza di una donna in stato di gravidanza o
di bambini fino a 12 anni.
Divieti personale docente e ATA Si ricordano in particolare i divieti:
o di utilizzo dei telefonini durante le ore di servizio;
o di utilizzo di software riprodotti illegalmente per lo svolgimento delle attività didattiche
o di utilizzo improprio dei laboratori.
o di utilizzo di fornellini per il caffè e/o altri apparecchi sprovvisti di marchio CE e dichiarazione di conformità
non preventivamente autorizzati.
o di installazione di programmi e/o applicazioni pirata sui pc della scuola
Fascicoli personali alunni 1. I fascicoli personali degli alunni sono a disposizione: vanno richiesti all’Ufficio della segreteria e possono
essere solo consultati in sede, senza estrarre copia dei documenti a protocollo riservato.
2. Per quanto concerne i fascicoli del sostegno, dovranno essere richiesti alle F.S. all’uopo preposte che
comunicheranno la richiesta direttamente al D.S. e concorderanno con il medesimo l’accesso alla documentazione.
Diffusione materiale propagandistico e commerciale.
1. E’ fatto divieto svolgere attività propagandistica e commerciale nell’ambito della scuola.
2. La distribuzione di materiale deve essere autorizzata preventivamente dal Dirigente Scolastico.
Altre disposizioni organizzative specifiche che tengano conto delle differenti realtà dei plessi potranno integrare tale
Regolamento su proposta degli Organi Collegiali, con ratifica del Dirigente Scolastico
La presente nota è affissa all'albo di ogni plesso e ne è raccomandata la lettura a tutto il personale di ruolo e ai supplenti
che nel corso dell'anno presteranno servizio nell'Istituto. Il personale di segreteria si premurerà di ricordare l'impegno
suddetto a tutto il personale che sarà assunto a tempo determinato. I fiduciari di plesso ed i coordinatori di attività di
plesso avranno cura di fare in modo che tutti si attengano alle presenti disposizioni.
Riammissione a scuola di alunni in corso di infortunio La riammissione a scuola degli alunni in corso di infortunio potrà avvenire soltanto dietro autorizzazione del Dirigente
Scolastico, a seguito della richiesta prodotta dal genitore dell’alunno infortunato.
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(Il presente documento viene sottoscritto all’inizio dell’anno scolastico, per gli alunni iscritti alla classe prima) a.s. 2015-2016
Premessa
“L’educazione deve tendere allo sviluppo della personalità, dei talenti, delle abilità mentali
E fisiche; allo sviluppo del rispetto per i diritti umani e per le libertà fondamentali; alla
Preparazione ad una vita responsabile in una società libera, in uno spirito di comprensione,
di pace, di tolleranza, uguaglianza fra i sessi e amicizia tra tutti i popoli, grupi etnici,
nazionali e religiosi; allo sviluppo del rispetto per l’ambiente naturale”
Convenzione ONU 1989
Il Patto Educativo di Corresponsabilità, (PEC) è un documento importante che per la prima volta mette in evidenza
il contratto educativo tra scuola e famiglia . L’obiettivo del patto educativo, vincolante con la sua sottoscrizione, è
quello di impegnare le famiglie , fin dal momento dell’iscrizione, a condividere con la scuola i nuclei fondanti
dell’azione educativa (nota ministeriale del 31/07/2008). E’ una vera e propria alleanza al centro della quale ci sono i
giovani, e tutti insieme, genitori, docenti, dirigente, personale ATA, pur con ruoli diversi, sono chiamati ad impegnarsi
per un obiettivo comune: il bene dei ragazzi, offrendo loro le migliori condizioni per una crescita sana.
I genitori devono, inoltre, essere consapevoli che le infrazioni disciplinari dei propri figli (le infrazioni e i conseguenti
provvedimenti disciplinari sono reperibili nel regolamento di Istituto) possono dar luogo a sanzioni ispirate alla
riparazione del danno (art. 4 comma 5 del DPR 249/1998, modificato dal DPR 235/2007).
Il Dirigente Scolastico, quale rappresentante dell’istituzione scolastica, assumerà l’impegno affinché i diritti dei genitori
e degli studenti siano pienamente garantiti.
Patto Educativo di Corresponsabilità
1. Visto il DM n. 5843/A3 del 16 ottobre 2006 “Linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e legalità”;
2. Visto il DM n. 16 del 5 febbraio 2007 “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la
prevenzione del bullismo”; 3. Visto il DM n. 30 del 15 marzo 2007 “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo dei telefoni
cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari,
dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”;
L’istituzione scolastica, i genitori, gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Via G. Messina”, sottoscrivono il
seguente PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
I Docenti si impegnano a:
Creare un clima scolastico sereno in cui stimolare il dialogo favorendo la conoscenza e il rapporto reciproco fra
studenti, l’integrazione, l’accoglienza, il rispetto di sé e degli altri, coetanei e adulti.
Valorizzare i comportamenti positivi degli alunni e intervenire con fermezza e con volontà di recupero, ne i
confronti di chi assume comportamenti negativi.
Incoraggiare e gratificare la creatività di ognuno, favorendo anche la capacità di iniziativa, di decisione e di
assunzione di responsabilità.
Pianificare il proprio lavoro, condividendo con gli alunni tappe, metodi e mete, facendo sì che l’alunno possa
essere costruttore e protagonista del proprio sapere, nel rispetto della libertà d’insegnamento.
Cogliere e promuovere la valenza formativa della valutazione, comunicando a studenti e genitori con chiarezza
i risultati delle verifiche scritte e orali.
Comunicare con le famiglie, informandole sull’andamento didattico-disciplinare degli studenti.
Pianificare il proprio lavoro, in modo da prevedere anche attività di recupero e sostegno.
Esplicitare fin dall’inizio dell’anno scolastico le richieste e le sanzioni eventuali per chi trasgredisce le regole.
Salvaguardare l’incolumità fisica e psicologica degli alunni.
Rispettare gli alunni, le famiglie e il personale della scuola.
Conoscere e rispettare il Regolamento d’Istituto.
Essere presenti a scuola in orario, vigilando in qualsiasi momento della giornata.
Non usare il cellulare in classe.
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
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La famiglia si impegna a:
Motivare i ragazzi allo studio e all’apprendimento, seguendoli nel percorso scolastico e valorizzando il loro
lavoro.
Collaborare al progetto formativo partecipando, con proposte e contributi critici, a riunioni, assemblee, consigli
di classe colloqui.
Rispettare le scelte educative e didattiche dell’insegnante.
Riconoscere l’autorevolezza dell’insegnante.
Rivolgersi ai docenti in presenza di problemi educativi, didattici o personali.
Conoscere e rispettare il Regolamento d’Istituto.
Far rispettare l’orario d’entrata e d’uscita dalla scuola.
Garantire una frequenza assidua alle lezioni.
Assicurare la presenza del materiale scolastico necessario.
Controllare che il lavoro assegnato a casa venga svolto regolarmente.
Giustificare puntualmente ogni assenza del figlio e firmare ogni comunicazione ricevuta dalla scuola.
Firmare le valutazioni riguardanti le singole discipline riportate sul libretto.
L’alunno s’impegna a :
Favorire il rapporto ed il rispetto tra i compagni contribuendo a creare situazioni di reciproco aiuto e di
solidarietà.
Favorire in modo positivo lo svolgimento dell’attività didattica e formativa con attenzione e partecipazione alla
vita della classe.
Favorire momenti di ascolto e dialogo con i docenti per parlare dei problemi disciplinari della classe.
Mantenere un comportamento positivo e corretto, rispettando l’ambiente scolastico inteso come insieme di
persone, situazioni, oggetti.
Attuare comportamenti adeguati alla salvaguardia della sicurezza propria e degli altri in condizioni ordinarie e
straordinarie di pericolo.
Condividere con gli insegnanti e la famiglia il Piano dell’Offerta Formativa e il Regolamento d’Istituto.
Essere puntuale alle lezioni e a frequentarle con regolarità.
Non usare mai il cellulare a scuola.
Lasciare l’aula solo se autorizzati dal docente.
Rispettare i compagni, i docenti e il personale della scuola.
Usare un linguaggio consono ad un ambiente educativo.
Rifondere i danni provocati sia intenzionalmente sia per insufficiente accortezza e diligenza.
Consegnare ai genitori ogni comunicazione ricevuta dalla scuola, riportandola con la firma per presa visione.
Svolgere regolarmente i compiti assegnati, chiedere ai propri docenti le ulteriori spiegazioni che fossero
necessarie.
Sottoporsi regolarmente alle verifiche previste dai docenti
Portare ed utilizzare correttamente il materiale scolastico necessario per le diverse attività.
Indossare un abbigliamento consono all’ambiente scolastico.
Il personale non docente si impegna a:
Essere puntuale e a svolgere con precisione il lavoro assegnato.
Conoscere l’Offerta Formativa della scuola e a collaborare a realizzarla, per quanto di competenza.
Garantire il necessario supporto alle attività didattiche con puntualità e diligenza.
Segnalare ai docenti e al Dirigente Scolastico eventuali problemi rilevati.
Favorire un clima di collaborazione e rispetto tra tutte le componenti presenti e operanti nella scuola (studenti, genitori, docenti). Il Dirigente Scolastico si impegna a:
Garantire e favorire l’attuazione dell’Offerta Formativa;
Garantire e favorire il dialogo, la collaborazione e il rispetto tra le diverse componenti della comunità
scolastica;
Cogliere le esigenze formative degli studenti e della comunità in cui la scuola opera per ricercare risposte
adeguate;
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Utilizzare al meglio le risorse professionali ed economiche che lo Stato determina per l’Istituto. Sottoscrizione del Patto Educativo di Corresponsabilità Firma del genitore che esercita la patria potestà dell’alunno
…………………………………………………………………………………………………………..
Firma del Dirigente Scolastico
……………………………………………………………………………………………
84
Art. 1 – Principi e finalità
Il presente Regolamento, in osservanza del Regolamento dell'Autonomia delle Istituzioni scolastiche, emanato con il
D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275, individua i comportamenti che configurano mancanze disciplinari, stabilisce le relative
sanzioni, individua gli organi competenti ad irrogarle ed il relativo procedimento. E' coerente e funzionale al Piano
dell'Offerta Formativa adottato dal nostro Istituto Comprensivo.
I provvedimenti disciplinari hanno finalità educative e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al
ripristino di rapporti corretti all’interno della scuola.
La responsabilità disciplinare è personale.
Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima sentito.
Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.
In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente la libera espressione di opinioni correttamente
manifestata e non lesiva dell’altrui personalità.
Le sanzioni sono temporanee, proporzionate all’infrazione disciplinare e ispirate al principio della riparazione del
danno. Esse tengono conto della situazione personale dello scolaro e, in ragione della sua giovane età, tendono a
favorire la riflessione e la costruzione del senso del limite, della responsabilità, dell’adesione alle regole di convivenza.
DOVERI COMPORTAMENTI INTERVENTI
Corretto utilizzo del patrimonio
scolastico:
arredi
strutture
computer
sussidi
attrezzatura sportiva
Spreco, noncuranza, danneggiamento Comunicazione alla famiglia da parte
del docente
Riparazione e risarcimento danni da
parte della famiglia
Rispetto del materiale proprio e altrui Spreco, danneggiamento, sottrazione Comunicazione alla famiglia da parte
del docente
Restituzione
Risarcimento se danneggiato
Segnalazione alle autorità competenti
da parte del docente
Rispetto per se stessi e gli altri Usa parole, comportamenti e gesti non
corretti e/o offensivi.
Porta a scuola oggetti pericolosi
Minaccia e intimidisce
Litiga ricorrendo alle mani e/o usa
oggetti contundenti
Atti di bullismo
Comunicazione alla famiglia e
convocazione dei genitori da parte del
docente
Segnalazione sul registro da parte del
docente
Al terzo richiamo, voto di condotta
insufficiente (da parte del docente),
sospensione con obbligo di frequenza
(da parte del D.S.)
Segnalazione ai servizi sociali, da
parte del D.S.
REGOLAMENTO DISCIPLINARE
SCUOLA PRIMARIA
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Art. 2 – Organo di garanzia
È costituita nell’istituto una commissione di garanzia composta dal Dirigente Scolastico, che la presiede, da
due genitori e da due docenti.
La Commissione decide anche sui conflitti che sorgano all’interno della scuola in merito all’applicazione del presente
regolamento.
La Commissione si riunisce dietro convocazione del Dirigente entro sette giorni dall’impugnazione della sanzione o
dalla richiesta di decidere sui conflitti che sorgono all’interno della scuola.
La Commissione ha durata pari a quella del Consiglio di Istituto e decade con esso.
Il processo verbale di ogni riunione è trascritto in un registro a pagine numerate e viene sottoscritto dal Presidente e dal
Segretario.
Art. 3 - Impugnazioni
Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso da parte dei genitori, entro 10 giorni dalla comunicazione della loro
irrogazione, alla commissione di garanzia della scuola.
Art. 4 - Disposizioni finali
Il presente Regolamento entra in vigore cinque giorni dopo la sua affissione all’albo dell’Istituto.
Copia del Regolamento sarà affissa all’albo di ogni scuola e sarà consegnata a ogni alunno e ad ogni team docente.
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Finalità educativa della Scuola secondaria di primo grado
La Scuola secondaria di primo grado promuove il pieno sviluppo della persona e concorre con altre istituzioni,
in particolare la famiglia, all’acquisizione delle conoscenze e dello sviluppo della coscienza critica di tutti gli alunni.
Inoltre, previene l’evasione dell’obbligo scolastico, contrasta la dispersione e persegue con ogni mezzo il
miglioramento della qualità del sistema di istruzione. Pertanto, la Scuola accompagna gli alunni nell’elaborare il senso
della propria esperienza, promuovendo la pratica consapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione degli alfabeti di
base della cultura.
La finalità educativa della Scuola mira a trasmettere negli alunni la formazione a una cittadinanza unitaria e
plurale, rispettosa sia delle tradizioni locali e delle memorie nazionali, che delle diverse identità europee e mondiali.
In quanto comunità educante, la Scuola persegue l'obiettivo di migliorare le competenze relazionali attraverso
linguaggi emotivi ed affettivi, promuovendo la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società
come parte di una comunità vera e propria. La Scuola, in tal modo, affianca al compito dell’ “insegnare ad apprendere”,
quello dell’ “insegnare ad essere”.
La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul
rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni
barriera ideologica, sociale e culturale.
Alla luce di quanto sopraesposto, il compito preminente della Scuola è educare, formare e promuovere, senza
utilizzare interventi puramente punitivi. I provvedimenti disciplinari hanno, dunque, finalità educativa e tendono al
rafforzamento del senso di responsabilità e al ripristino dei rapporti corretti all’interno della comunità scolastica.
Procedimento disciplinare
1. Valutazione del comportamento
La valutazione del comportamento è espressa con voto numerico che è riportato nel documento di valutazione
intermedio e finale.
Il voto tiene conto dei seguenti elementi:
rispetto verso sé stessi, i compagni, i docenti, il personale della scuola, il materiale e gli arredi scolastici;
rispetto verso le regole scolastiche: puntualità (ingresso, intervallo, inizio lezioni scolastiche), scadenze
(consegne verifiche, documenti, quote di iscrizione ad attività...), interventi adeguati (nel tempo e nell’espressione),
linguaggio adeguato e corretto in ogni momento della vita scolastica;
comportamento corretto durante le varie attività extrascolastiche (visite e viaggi istruzione, partecipazione a
spettacoli teatrali, manifestazioni...);
corretto uso del diario;
provvedimenti disciplinari.
2. Mancanze disciplinari
La responsabilità disciplinare è personale. Nessun alunno può essere sottoposto a sanzione disciplinare senza
essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni.
Sono infrazioni disciplinari i comportamenti individuali che ledono la dignità delle persone, offendono la
morale altrui, mettono a repentaglio la sicurezza e la salute degli altri, danneggiano le attrezzature didattiche,
compromettono il regolare svolgimento delle attività didattiche, disattendono le disposizioni organizzative previste dalla
normativa vigente e dal presente Regolamento.
Sono sanzionabili pecuniariamente quelle infrazioni disciplinari che si configurano nella mancanza di rispetto
delle norme di sicurezza e delle norme che tutelano la salute, nella mancanza di rispetto e nel danneggiamento,
volontario o per incuria, delle strutture e delle attrezzature della Scuola e delle norme di legge in generale.
REGOLAMENTO DISCIPLINARE
SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
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Per le infrazioni disciplinari che costituiscono anche reato, il Dirigente scolastico presenterà denuncia
all’autorità competente.
3. Sanzioni disciplinari
I provvedimenti disciplinari hanno finalità educative e tendono a rafforzare il senso di responsabilità all’interno della
comunità scolastica.
Le sanzioni disciplinari possono essere comminate per mancanze disciplinari commesse durante le attività
scolastiche, anche pomeridiane, e in quelle extrascolastiche organizzate dalla Scuola.
Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate all’infrazione, ispirate al principio di gradualità e, per
quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente,
del contesto in cui si è verificato l'episodio, della gravità del comportamento e delle conseguenze che da esso derivano,
delle attenuanti, delle aggravanti e del precedente comportamento dell’allievo.
Le sanzione vanno comminate in modo tempestivo, sia dal Coordinatore che dall’insegnante presente in classe
al momento dell’infrazione, per assicurarne la comprensione e quindi l'efficacia e devono specificare in maniera chiara
le motivazioni che hanno reso necessaria l'irrogazione delle stesse.
Su parere del Consiglio di Classe riunito in sede tecnica potrà interpellare le famiglie dell’alunno per offrire
allo stesso la facoltà di convertire le sanzioni in attività di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggio della
comunità scolastica, definite in accordo con la famiglia che accetta formalmente la loro applicazione. Tra le attività
rientrano: il volontariato nell’ambito della comunità scolastica, collaborazioni di segreteria, pulizia dei locali della
scuola, piccole manutenzioni, attività di ricerca, riordino di cataloghi e di archivi, produzione di elaborati che inducano
lo studente ad uno sforzo di riflessione critica di episodi verificatisi nella scuola.
Le sanzione influiscono sul voto per il comportamento ma non sulla valutazione del profitto.
4. Descrizione delle infrazioni e delle sanzioni disciplinari
4.1 INFRAZIONI LIEVI: a. Ritardi ripetuti; assenze saltuarie ripetute.
b. Mancanza del materiale occorrente; non rispetto delle consegne a casa e a scuola.
c. Comportamenti non corretti nel cambio dell’ora e durante lo spostamento da un piano all’altro e l’ora di
mensa
d. Disturbo dell’attività didattica.
e. Omissione della trasmissione delle comunicazioni alla famiglia;
f. Abbigliamento non decoroso
g. Danneggiamenti involontari a beni della scuola e/o di compagni per incuria e distrazioni
h. Lancio dalle finestre di oggetti non pericolosi
Sanzioni e soggetti competenti ad irrogare le sanzioni
b. c. d. f. g. h. Richiamo orale del docente presente in classe al momento dell’infrazione (a
discrezione del docente: consegna aggiuntiva da svolgere in classe a casa e/o sospensione della ricreazione).
a. e. Richiamo orale del coordinatore (a discrezione del coordinatore: consegna aggiuntiva da
svolgere in classe a casa e/o sospensione della ricreazione).
In caso di reiterazione delle infrazioni al punto 1, l’insegnante/coordinatore invia comunicazione
scritta alla famiglia e annota sul registro.
In caso di ulteriori reiterazione delle infrazioni al punto 1. l’insegnante/coordinatore convoca la
famiglia e annota sul registro.
4.2 INFRAZIONI GRAVI:
a. Assenze ingiustificate.
b. Falsificazione di firme o di contenuti di comunicazioni.
c. Falsificazione di verifiche scritte.
d. Allontanamento non autorizzato dall’aula durante l’orario scolastico.
e. Utilizzo del telefono cellulare o altri dispositivi elettronici a scuola senza autorizzazione.
f. Danneggiamento o furto di oggetti appartenenti ai compagni e al personale della Scuola, sussidi didattici, attrezzature
dell'Istituto.
g. Danneggiamento delle pareti dei locali scolastici (aule, corridoi, bagni, struttura esterna della scuola).
h. Danneggiamento di oggetti/ strutture durante le uscite didattiche.
i. Uso di un linguaggio volgare o offensivo nei confronti dei compagni.
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Sanzioni e soggetti competenti ad irrogare le sanzioni
Dal punto a al punto i: nota disciplinare sul registro del docente presente in classe al momento dell’infrazione
e comunicazione scritta alla famiglia o convocazione della famiglia.
Dal punto a al punto i: la reiterazione di tre infrazioni, in base alla gravità, su richiesta del Coordinatore della
classe e/o di un terzo dei docenti del Consiglio di Classe riunito in sede tecnica che irroga le sanzioni, comporta la
convocazione da parte del Dirigente Scolastico del Consiglio di classe, che irroga le sanzioni ( allontanamento dalle
lezioni da uno a tre giorni).
4.3 INFRAZIONI GRAVISSIME
a. Violenze fisiche e/o psicologiche verso gli altri.
b. Gravi mancanze di rispetto, anche formali, al Dirigente Scolastico, ai Docenti e a tutto il personale della
Scuola.
c. Volontario danneggiamento o furto di sussidi didattici e attrezzature della Scuola o dei compagni.
d. Rifiuto esplicito e reiterato ad ottemperare alle disposizioni organizzative e funzionali della Scuola per la tutela
dell’incolumità degli alunni e della salute in generale.
e. Allontanamento non autorizzato dall’aula durante l’orario scolastico con comportamento pericoloso per sé e
gli altri.
f. Infrazioni/reati che violino la dignità e il rispetto della persona umana (ad es.: costrizione, minacce, percosse,
ingiurie, reati di natura sessuale, etc.).
g. Infrazioni/reati che costituiscano grave danneggiamento e/o pericolo per l’incolumità delle persone (incendi,
allagamenti, etc.).
h. Utilizzo del telefono cellulare o altri dispositivi elettronici a Scuola per effettuare riprese audio/video non
autorizzate.
Sanzioni e soggetti competenti ad irrogare le sanzioni
Dal punto a al punto h: il Consiglio di classe irroga le sanzioni. È convocato dal Dirigente Scolastico in base
alla gravità dell’infrazione e/o su richiesta del Coordinatore della classe e/o di un terzo dei docenti del Consiglio di
Classe in sede tecnica. ( allontanamento dalle lezioni da tre a quindici giorni).
Dal punto a al punto h: nel caso in cui l’infrazione grave richiede una deroga al limite dell’allontanamento
fino a 15 giorni, il Consiglio d’Istituto irroga le sanzioni.
Dal punto a al punto h: in caso di recidive di gravi infrazioni oppure atti di violenza tale da determinare seria
apprensione a livello sociale, dopo aver verificato che non sono esperibili interventi per un reinserimento responsabile
e tempestivo dell’alunno nella comunità scolastica durante l’anno, il Consiglio d’Istituto irroga le sanzioni. Il
Consiglio d’Istituto è convocato per iniziativa del Dirigente Scolastico su richiesta dello stesso Dirigente o del
Consiglio di classe (allontanamento oltre i quindici giorni/ fino al termine delle lezioni/ fino al termine delle lezioni
ed esclusione dallo scrutinio finale o non ammissione all’esame di Stato conclusivo).
In tutti i casi di allontanamento dalle lezioni, la Scuola è tenuta a contattare e convocare telefonicamente e/o
per iscritto la famiglia, per un eventuale colloquio circa i fatti che hanno reso necessario la sanzione disciplinare.
5. Casi particolari
L’allontanamento dalle lezioni può essere parziale, prevedendo la possibilità di esclusione da attività didattiche che si
svolgono dentro o fuori dalla Scuola, come spettacoli, visite, viaggi e simili.
6. Procedimento di irrogazione delle sanzioni disciplinari
Per tutte sanzioni che prevedono l’allontanamento dalle lezioni è previsto il seguente procedimento
amministrativo:
- comunicazione di avvio del procedimento alla famiglia e all’alunno con la contestazione dell’addebito;
- invito ad esporre le proprie ragioni a difesa entro tre giorni;
- convocazione dell’Organo Collegiale in sede tecnica previsto per la sanzione;
- conclusione del procedimento con provvedimento del Dirigente Scolastico di archiviazione senza effetti del
procedimento oppure di irrogazione della sanzione che esplicita: motivazione, durata, calendario dell’allontanamento
dalle lezioni.
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Nei casi di competenza del Consiglio di Classe o del Consiglio d’Istituto, le deliberazioni sono prese a
maggioranza semplice dei presenti, dopo l’acquisizione di tutti gli elementi utili alla determinazione delle
responsabilità.
Le sanzioni disciplinari sono inserite nel fascicolo personale dell’alunno e l'eventuale cambiamento di Scuola
non pone fine ad un procedimento disciplinare iniziato.
7. Comunicazioni alla famiglia
La Scuola è tenuta a dare comunicazione alla famiglia dell’alunno delle sanzioni comminate al proprio figlio
per la violazione delle regole disciplinari; fanno eccezione le sanzioni da ovvero i casi di richiamo verbale, consegna
aggiuntiva da svolgere in classe o a casa, sospensione della ricreazione. In ogni caso i genitori sono tenuti a controllare
quotidianamente il diario dei propri figli, al fine di verificare possibili ammonizioni e/o comunicazioni da parte dei
docenti e/o del Dirigente Scolastico.
In tutti i casi di allontanamento dalle lezioni, la Scuola è tenuta a contattare e convocare telefonicamente e/o
per iscritto la famiglia, per un eventuale colloquio circa i fatti che hanno reso necessario la sanzione disciplinare.
Nei periodi di allontanamento dello studente dalla comunità scolastica deve essere previsto, per quanto
possibile, un rapporto con lo studente e con la famiglia per determinare un recupero adeguato dell'alunno e favorire il
suo rientro a Scuola.
8. Impugnazioni
Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da chiunque vi abbia interesse, entro quindici giorni dalla
comunicazione dell’irrogazione della sanzione, all’Organo di Garanzia dell’Istituto.
L’Organo di Garanzia deve esprimersi nei successivi dieci giorni.
L’impugnazione non incide sull’esecutività della sanzione disciplinare eventualmente irrogata.
9. Disposizioni finali
Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio d’Istituto nella seduta del giorno 03/12/2013, con delibera n.
33, entra in vigore il giorno successivo la pubblicazione.
Per quanto non contemplato dal presente Regolamento valgono le leggi vigenti e le disposizioni ministeriali.
Se nel corso delle sedute si presentassero fattispecie non disciplinate dal presente Regolamento o di non chiara
interpretazione, la decisione per la loro risoluzione è pregiudizialmente rimessa al voto favorevole della maggioranza
assoluta dei componenti del Consiglio d’Istituto.
Eventuali modifiche o integrazioni al Regolamento potranno essere apportate dal Consiglio d’Istituto con voto
favorevole della maggioranza assoluta dei componenti. Per gli aspetti propriamente educativo-didattici, è necessaria
altresì la preventiva delibera del Collegio dei docenti
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Si riportano, qui di seguito, le fasi dell’esame conclusivo del 1° ciclo di istruzione:
Ammissione all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione
L’ammissione all’esame degli alunni interni, previo accertamento della prescritta frequenza ai fini della validità
dell’anno scolastico (art. 3, c. 2, DPR n. 122/2009), è disposta, con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di
classe, nei confronti dell’alunno che ha conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o
gruppo di discipline (valutate queste con un unico voto) e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. Il
giudizio di idoneità è espresso in decimi, considerando il percorso scolastico complessivo compiuto dall’allievo nella
scuola secondaria di primo grado. In caso di valutazione negativa, viene espresso un giudizio di non ammissione
all’esame medesimo, senza attribuzione di voto.
Prove scritte d’esame
Le prove scritte per l’esame di Stato al termine del primo ciclo riguardano l’italiano, la matematica, le lingue straniere e
la prova Nazionale INVALSI. Ad ogni prova è attribuito un voto espresso in decimi.
Colloquio pluridisciplinare
Il colloquio pluridisciplinare, condotto collegialmente alla presenza dell’intera sottocommissione esaminatrice, verte
sulle discipline di insegnamento (escluso l’insegnamento della religione cattolica). Al colloquio interdisciplinare è
attribuito un voto espresso in decimi.
Esito dell’esame
All’esito dell’esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova nazionale INVALSI, e
il giudizio di idoneità all’ammissione. Il voto finale “è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole
prove e nel giudizio di idoneità, arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5”. A coloro che
conseguono un punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da parte della commissione esaminatrice con
decisione assunta all’unanimità” (DPR n. 122/2009). Il voto finale così ottenuto viene trascritto sul diploma.
Certificazione delle competenze
Al termine del primo ciclo di istruzione viene rilasciato anche un certificato delle competenze acquisite dall’alunno. La
certificazione va espressa mediante descrizione analitica dei diversi traguardi di competenza raggiunti, accompagnata
da valutazione in decimi, ai sensi dell’articolo 8, c. 1, del Decreto n. 122/2009.
ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEL
PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
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Art. 1 – Principi fondamentali: a) L'utilizzo delle strutture scolastiche da parte di terzi deve essere:
- compatibile con le finalità e la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile;
- coerente con le specificità del POF di Istituto;
- non interferente con le attività didattiche.
b) L'edificio scolastico può essere concesso a terzi solo per:
- utilizzazioni temporanee e precarie;
- attività fuori dell'orario scolastico e del periodo di attività didattica.
c) Nel valutare le richieste, si determinano le priorità secondo i criteri indicati all'articolo 2.
d) L'attività negoziale è soggetta ai principi di trasparenza, informazione e pubblicità.
e) Ogni richiesta di attività proposta da parte di Enti/organismi/persone esterne alla scuola dovrà essere motivata e
rivolta per iscritto (modulo allegato) al Dirigente scolastico e al Consiglio di istituto, che la vaglierà e fornirà risposta,
poi scritta e trasmessa al richiedente dalla segreteria della scuola.
Art. 2 - Criteri di assegnazione Per le modalità di uso dei locali e attrezzi scolastici si fa riferimento alle norme emanate in materia, in particolare alle
seguenti disposizioni: DPR n° 616 del 24/7/1977; Legge n° 517 del 4/8/1977; Legge n° 216 del 17/7/1991.
I locali scolastici possono essere concessi in uso temporaneo ad Istituzioni, Associazioni, Enti, per l'espletamento di
attività aventi finalità di promozione culturale, sociale e civile dei cittadini.
I contenuti dell'attività o iniziativa proposta saranno valutati in base ai seguenti criteri di assegnazione:
- attività che perseguono interessi di carattere generale e che contribuiscono all'arricchimento sociale, civile e culturale
della comunità scolastica;
- attività che favoriscono i rapporti fra l'istituzione scolastica e il contesto culturale, sociale, ed economico del territorio
locale e le interazioni con il mondo del lavoro;
- attività di istruzione e formazione coerenti col POF.
L'assoluta preminenza e priorità deve comunque essere assicurata alle attività proprie della scuola rispetto all'utilizzo da
parte di concessionari esterni, la cui attività non dovrà interferire con quella scolastica né recare alcun pregiudizio al
buon funzionamento dell'Istituto.
L’Ente locale proprietario dell’immobile può utilizzare i locali scolastici e le attrezzature per fini istituzionali,
concordando le modalità di utilizzo direttamente col Dirigente scolastico e facendo richiesta scritta, da approvare in
Consiglio d’Istituto.
In nessun caso può essere concesso l'utilizzo per attività con fini di lucro diversi da un interesse diretto della scuola.
Per attività extracurricolari della scuola (corsi integrativi, conferenze, formazione e aggiornamento per Docenti e
personale scolastico, incontri per orientamento con esperti esterni) non occorrono autorizzazioni da parte del Consiglio
di Istituto, in quanto il Dirigente dispone in autonomia dei locali e tempi per attività connesse con la didattica.
Art. 3 - Responsabilità del Concessionario Il concessionario è responsabile di ogni danno causato all'immobile, agli arredi, agli impianti, alla strumentazione, per
qualsiasi azione od omissione dolosa o colposa imputabile a lui direttamente o a terzi presenti nei locali scolastici in
occasione dell'utilizzo dei locali stessi; è pertanto tenuto ad adottare ogni idonea misura cautelativa.
L'istituzione scolastica e l’Ente locale proprietario sono quindi sollevati da ogni
responsabilità civile e penale derivante dall'uso dei locali da parte di terzi.
Art. 4 - Doveri del Concessionario: In relazione all'utilizzo dei locali, il concessionario deve assumere nei confronti dell'istituzione
scolastica i seguenti impegni:
- sottoscrivere la convenzione bilaterale (Dirigente scolastico e Referente esterno);
- indicare il nominativo del responsabile della gestione dell'utilizzo dei locali quale referente verso l'istituzione
scolastica;
- osservare incondizionatamente l'applicazione delle disposizioni vigenti in materia, particolarmente riguardo alla
sicurezza, igiene, salvaguardia del patrimonio scolastico;
- lasciare i locali in ordine e puliti dopo l'uso e comunque in condizioni idonee a garantire il regolare svolgimento delle
attività scolastiche;
- segnalare tempestivamente all'istituzione scolastica qualsiasi danno, guasto, rottura, malfunzionamento o anomalie
all'interno dei locali;
- evitare che negli spazi dati in concessione si svolgano attività e manifestazioni aventi contenuto diverso da quello
concordato;
REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE
DI LOCALI SCOLASTICI
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- custodire i locali, gli impianti, le attrezzature fisse e a risarcire la scuola dei danni arrecati;
- restituire, dopo l’utilizzo, i locali dati in concessione alla loro funzionalità, mediante una perfetta pulizia degli spazi e
cura delle attrezzature;
- prendere gli opportuni accordi con il Dirigente scolastico, per concordare modalità e forme di intervento al fine di
garantire la scuola, in qualsiasi momento, sotto l’aspetto igienico-sanitario e di tutela degli arredi e del patrimonio
informatico o didattico contenuto nell’aula;
- accettare ogni modifica degli orari di concessione dei locali ed eventuali sospensioni temporanee in relazione alle
esigenze dell’attività scolastica;
- essere responsabili del rispetto del divieto di fumo;
- non sub-concedere l’uso, anche parziale, dei locali oggetto dell’accordo a chiunque e a qualsiasi titolo;
- ritenere la scuola esente da qualsiasi responsabilità per qualsiasi fatto avvenuto nei locali durante le ore ed i giorni di
concessione, come pure da qualsiasi responsabilità per danni (a persone e cose) di frequentanti o di terzi, in dipendenza
dell’uso dei locali e attrezzature nel periodo di concessione;
- fornire per iscritto i nominativi dei partecipanti all’attività esterna prevista;
- comunicare immediatamente, per iscritto, al Dirigente scolastico i danni eventualmente riscontrati ai locali, pertinenze,
attrezzature;
- sospendere l'utilizzo dei locali in caso di programmazione di attività scolastiche da parte dell'istituzione scolastica;
- assumersi ogni responsabilità derivante dall'inosservanza di quanto stabilito.
Art. 5 - Oneri a carico della scuola: Sono a carico del Concessionario:
- le responsabilità inerenti e conseguenti allo svolgimento dell’attività oggetto della convenzione e all’uso degli spazi;
- la programmazione delle attività;
- la pulizia di ogni ambiente utilizzato.
Sono a carico della scuola:
- la stesura della convenzione;
- la predisposizione e individuazione dei locali;
- la cura della consegna e restituzione delle chiavi di accesso ai locali;
- la verifica, nel tempo della concessione, sulla regolarità dell’uso degli spazi e sull’osservanza delle prescrizioni
contenute nel presente accordo;
- la verifica periodica della programmazione delle attività e della compatibilità delle stesse con l’attività educativa della
scuola.
In ogni caso sono autorizzabili solo le attività esterne che non richiedano prestazioni di lavoro al personale scolastico,
per assistenza, riordino e pulizia dei locali concessi a terzi.
Art. 6 - Usi incompatibili e divieti particolari: Sono incompatibili le concessioni in uso che comportino la necessità di spostare o manomettere il mobilio, gli arredi e
la strumentazione dell'edificio scolastico.
Sono consentiti concerti musicali e attività di pubblico spettacolo in genere, purché con finalità e modalità di
svolgimento coerenti con le finalità formative della scuola, rispettose del decoro istituzionale e realizzate nel rispetto
delle norme di sicurezza.
Non sono consentite attività legate alle campagne di promozione politica.
Nei locali scolastici è fatto assoluto divieto di:
- fumare;
- accedere a locali della scuola non specificatamente richiesti e non autorizzati;
- utilizzare materiali e attrezzature scolastiche non specificatamente richiesti e non autorizzati;
- vendere cibarie e bevande all'interno delle sale scolastiche;
- consumare cibi o bevande in spazi non specificatamente destinati a tale scopo (refettorio per mensa scolastica);
- installare strutture fisse o di altro genere, se non specificatamente autorizzate dall'istituzione scolastica;
- lasciare, all'interno dei locali e fuori dell'orario di concessione, attrezzi e quant'altro che pregiudichino la sicurezza
dell'edificio e delle attrezzature ivi contenute.
In ogni caso l'istituzione scolastica è esente dalla custodia.
Art. 7 - Atto e Procedura per la concessione: Le richieste di concessione dei locali scolastici devono pervenire per iscritto all’istituzione scolastica (e, per
conoscenza, all’Amministrazione Comunale proprietaria dell’immobile) almeno 30 (trenta) giorni prima della data
richiesta per l’uso e dovranno contenere:
- l'indicazione del soggetto richiedente;
- lo scopo preciso per il quale viene effettuata la richiesta d’uso;
- le generalità della persona responsabile durante l’uso;
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- la specificazione dei locali e delle attrezzature richieste, qualora disponibili;
- le modalità d'uso dei locali e delle attrezzature;
- i limiti temporali dell'utilizzo dei locali;
- il numero di persone che utilizzeranno i locali scolastici richiesti.
Attività extrascolastiche svolte con Alunni della scuola (corsi pomeridiani di Inglese, doposcuola …) necessitano di
vigilanza, che non può essere affidata al personale scolastico; hanno inoltre bisogno di copertura assicurativa, che sarà
cura dell’organizzazione esterna
procurare.
Il Dirigente scolastico rilascia l'atto formale di concessione e ne invia copia all’interessato e all’Ente locale proprietario
dell’immobile. A fronte di richieste per progetti di esterni a vantaggio della popolazione scolastica, il DS è autorizzato a
concedere i locali scolastici, in quanto attività integrative alla didattica ordinaria.
Tutte le concessioni rilasciate vengono messe a disposizione del Consiglio di Istituto, nella prima riunione utile.
È assicurato il diritto di accesso agli interessati alla documentazione contrattuale, ai sensi della legge 241/1990. Il
Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi della scuola provvede alla tenuta della predetta documentazione.
Relativamente alla concessione di spazi per i Centri estivi comunali, essi non potranno essere mai svolti nei locali
scolastici prima del termine delle lezioni.
Art. 8 - Contribuzione per l’utilizzo dei locali scolastici: A fronte di concessione dei locali scolastici per attività gratuite svolte da persone esterne alla scuola non sono previste
quote di contribuzione da parte del Concessionario, ma donazione liberale (erogazione su conto corrente dell’Istituto o
donazione di materiale didattico o carta da fotocopie o toner per stampante).
L’utilizzo dei locali da parte dell’Ente locale proprietario degli immobili è gratuito.
Per iniziative svolte da esterni con attività a pagamento nei locali richiesti alla scuola si stabilisce di richiedere una
quota di contribuzione coerente con le tariffe territoriali, che sarà versata dal Concessionario sul conto corrente della
scuola.
Art. 9 - Decadenza, Revoca, Recesso: L’accertamento di una qualsiasi violazione di normative vigenti determina la facoltà di dichiarare la decadenza della
presente convenzione, ferme restando tutte le possibili azioni di richiesta di risarcimento degli eventuali danni subiti.
Il mancato rispetto anche di uno solo dei doveri elencati comporta l’interdizione all’uso dei locali da parte del
Concessionario per almeno mesi 6 (sei), oltre alle ulteriori misure che il Dirigente scolastico potrà adottare e alle
eventuali azioni civili e penali previste dalla vigente normativa.
In caso di inadempimento, di gravi o reiterate violazioni di quanto disposto nella presente convenzione, il Dirigente
scolastico può dichiararne la decadenza immediata, mediante comunicazione scritta, adeguatamente motivata, alla
controparte.
Qualora il Concessionario intenda recedere dalla convenzione prima della scadenza naturale, deve darne comunicazione
motivata alla scuola a mezzo di raccomandata, almeno 30 (trenta) giorni prima del termine.
Analoga modalità di recesso può essere esercitata, con le stesse modalità, dall’istituto scolastico. La concessione può
essere revocata in qualsiasi momento per motivate e giustificate esigenze dell'istituzione scolastica. A tal proposito il
Concessionario nulla potrà eccepire in merito alla revoca.
Alla scadenza della concessione o negli altri casi previsti, il Concessionario è tenuto alla riconsegna di chiavi,
attrezzature, locali, liberi da cose, in condizioni di perfetta funzionalità ed efficienza, senza nulla pretendere per
eventuali interventi o migliorie concordate ed effettuate da terzi.
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