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Date post: 22-Feb-2019
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RITA SABATINI UN CANE A TRE ZAMPE
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RITA SABATINI

UN CANE A TRE ZAMPE

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Accadde tutto in un afoso pomeriggio d’estate.Arturo stava scherzando con i suoi amici. Giocavano nella fontana schizzando l’acqua dappertutto. Erano completamente inzuppati e cercavano di scrollarsi l’acqua di dosso con buffi movimenti. Improvvisamente dalla strada erano arrivati dei ragazzi che non si erano mai visti prima.Sembrava che avessero in mente qualcosa. Parlottavano indicando continuamente il piccolo Arturo.Arturo dapprima non ci aveva fatto caso. Era troppo occupato a leccarsi la coda tutta bagnata. Ma quando un grosso sasso gli aveva sfiorato l’orecchio aveva sussultato.-Vai via brutto cagnaccio! Vattene via sei troppo brutto! -- Hai solo tre zampe che ci stai a fare qui! Sparisci!- Arturo aveva alzato gli occhi verso i ragazzi appena in tempo per evitare un altro sasso. Spaventato si era messo a correre per scappare da quell’incubo. Nessuno prima di allora l’aveva mai trattato così.Era nato in quel parco e lì aveva tanti amici che gli volevano bene. Arturo non correva molto veloce ma era il più bravo a fare le capriole e, durante la bella stagione, quando il prato diventava soffice come un tappeto di velluto, si divertiva a combinarne di tutti i colori.Gli piaceva un mondo giocare a nascondino nel parco. Contava fino a cento mentre i suoi amici svelti svelti si nascondevano tra i cespugli… ma a lui bastava un attimo per ritrovarli.Anche in inverno, quando il parco diventava completamente bianco, riuscivano a divertirsi. Facevano delle grandi scivolate sulle pozzanghere ghiacciate rotolando a più non posso e quando poi arrivava la neve era una grande festa.

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Grazie al fiuto straordinario di Arturo, i cagnolini riuscivano sempre a trovare qualcosa da mangiare: un osso sotterrato da qualche cane di passaggio, un pezzo di pane caduto ad un passante, qualche avanzo portato da un bambino.E poi con i suoi occhioni irresistibili e la sua tenerezza Arturo sapeva attirare l’attenzione di tutti i bambini che venivano a giocare al parco. E non c’era giorno che non gli portassero un regalino: un piccolo panino, una palla per giocare, perfino una cesta piena di morbidi cuscini per dormire.Arturo era sempre stato un cane felice fino a quel giorno…I ragazzacci lo stavano rincorrendo e Arturo faceva fatica a scappare. prima di allora non aveva mia fatto caso al fatto di avere tre zampe ma adesso che gliel’avevano gridato con tanta cattiveria si era sentito improvvisamente diverso e inutile. Disperato si era rifugiato sotto un fitto cespuglio deciso a non uscire più per paura di essere ancora deriso. Non si era mosso neanche quando aveva sentito quelle voci allontanarsi.I suoi amici avevano tentato invano di farlo uscire dal suo nascondiglio ma non c'era stato niente da fare.-Sono solo un brutto cane senza una zampa! Non servo proprio a nessuno- pensava tutto il giorno piangendo e isolandosi sempre di più.I bambini che erano soliti giocare con lui al parco, non vedendolo, l’avevano cercato a lungo: Arturo aveva deciso che non si sarebbe più fatto vedere da nessuno.Passarono così alcune settimane e Arturo diventava sempre più triste. Se ne stava raggomitolato con le orecchie basse e gli occhi socchiusi. Anche il suo morbido e lucente pelo marrone si era diradato ed era diventato ispido.

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Chissà cosa gli sarebbe accaduto se una sera d’autunno improvvisamente la sua attenzione non fosse stata attirata da una voce insistente. Una bambina con le treccine raccolte da buffi fiocchetti rossi correva per le stradine del parco guardando sotto ad ogni cespuglio e chiamando continuamente il suo gattino.Quando si avvicinò al suo nascondiglio, Arturo sussultò. Cercò di allontanarsi ma la piccola allungò la mano e lo tirò fuori.Arturo tremava di paura. Da quel brutto giorno non si era fatto più toccare da nessuno ma la bambina gli sorrise.- Ciao! Non devi avere paura di me. Mi chiamo Giulia e sto cercando il mio gattino. Chissà forse tu l’hai visto da queste parti…-Giulia lo accarezzava teneramente mentre parlava e Arturo si sentì di nuovo felice così decise di aiutarla. Grazie al suo fiuto eccezionale non impiegò molto tempo a scoprire che il gattino si era arrampicato su un albero e non riusciva più a scendere.Abbaiando forte riuscì ad attirare l’attenzione di Giulia che fu davvero felice di aver ritrovato il suo piccolo amico. – Sei il cane più buono e gentile che abbia mai conosciuto – sussurrò Giulia ad Arturo stringendolo forte. - Sei un cagnolino davvero molto speciale! Sono proprio contenta di aver trovato un vero amico come te! –Da quel giorno, Arturo capì che era davvero un cane molto speciale, niente e nessuno avrebbe più potuto fargli cambiare idea.E se passate da quelle parti potete accarezzarlo anche voi, di sicuro vi verrà incontro festante perché è un gran coccolone!


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