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Un disegno per il futuro del territorio - comune.noventa.pd.it · Collizzolli, Tumari, Oltrebrenta,...

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21 Un disegno per il futuro del territorio IL PAT - PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO IL PAT - PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO
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Un disegnoper il futuro

del territorio

IL PAT - PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIOIL PAT - PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO

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Chi abita a Noventa Padovanada lungo tempo sa come il ter-ritorio, nel giro di pochi

decenni, abbia subito notevoli tra-sformazioni. Ma anche chi vi si è tra-sferito da poco si rende conto, giran-do tra nuovi quartieri e numerosicantieri ancora aperti, che il paeseche ha davanti è molto diverso daquello che era solo pochi anni prima.

Noventa è un Comune, territorial-mente, piccolo, eppure ha accolto inpochi anni nuovi residenti in unnumero da cittadine di dimensioniben maggiori. Il loro inserimento èstato regolato da uno strumento, ilPiano Regolatore, arrivato forsetroppo tardi - il primo è datato 1968- e poi aggiornato e aggiustato neltentativo di rincorrere e dare unalogica alle trasformazioni.Ma sono le stesse “logiche” che cam-biano, e programmare lo sviluppodel territorio oggi richiede diversiapprocci, che sono bene spiegatinegli interventi conclusivi di questobreve inserto. La Regione Veneto, con

la legge 11 del 2004, lo ha ricono-sciuto introducendo un nuovo stru-mento che rappresenta, almenonelle intenzioni, un diverso modo diguardare al futuro: non più piani“regolatori”, ma piani di “assetto”del territorio, ovvero i PAT.

Cosa cambia? Maggiore partecipa-zione al processo di evoluzione, piùattenzione ad aspetti prima secon-dari o del tutto trascurati. Cosacambia per Noventa Padovana? Èancora presto per dirlo con certez-za, però sono gli abitanti che posso-no diventare protagonisti e influiremaggiormente sulle prospettive ditrasformazione. In particolare, senon è possibile pensare a una“ripartenza” visto quanto il territo-rio è cambiato, l’occasione permetteperò di ripensare alle origini, alpassato, per dargli ancora un ruolonel futuro. Per non perdere il filoconduttore che ha guidato il paesealmeno in questi ultimi secoli.Da cosa ripartire, ad esempio?Dalla centralità delle persone, più

che dell’economia: non a caso aNoventa le attività produttive, inpassato diffuse, stanno ormaiscomparendo per lasciare il postoad altre zone residenziali. Noventaè un paese di persone, non dicapannoni.Un altro elemento da valorizzare èl’acqua, che non è solo una questio-ne ambientale: significa verde,tempo libero, qualità della vita, esignifica storia, visto che la storiadel paese e il suo patrimonio arti-stico deve molto proprio ai fiumi.C’è poi il terreno agricolo, attivitàda tempo secondaria: ma cancellarei “campi”, anche se per trasformar-li in parchi e aree verdi, significhe-rebbe accettare di divenire, in tuttoe per tutto, sobborgo della grandecittà. Noventa ci deve pensare...

Queste sono solo alcune piste diriflessione: ma per essere realmenteinnovativo, il PAT dovrà avere lacaratteristica di essere più «aperto»dei PRG, per adeguarsi più facil-mente ai tempi e ai cambiamenti.

Pat: governare lo sviluppo di un territorio che cambia

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un disegno per il futuro del territorio

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Per riassumere la storia delle vi-cende urbanistiche che hannonegli anni interessato Noventa

Padovana bisogna partire dalla fine de-gli anni Sessanta.Parte infatti dal 1968 la pianificazioneurbanistica e passa attraverso cinque in-terventi principali, che con fortune al-terne hanno inciso sullo sviluppo ediliziodel nostro territorio.Sinteticamente si possono riassumere in:• PRG del 1968 - Arch. Marchi• PRG anno 1974 - Arch. Gaffarini• PRG anno 1985 - Ing. Gulli e Arch.

Torresini • variante generale anno 1993 - Ing.

Gulli e Arch. Torresini • variante generale anno 1999 – Arch.

Marangon

Con l’adozione nel 1968 del primo pianoregolatore del Comune, redatto dall’ar-chitetto Marchi, si apre la fase dello svi-luppo programmato del territorio: primanon esistevano strumenti veri di piani-ficazione.Questo primo strumento urbanistico se-gnava Noventa Padovana con una viabili-tà molto diversa da quella attuale. Dallazona industriale, inizio via Cappello, do-veva ad esempio essere prevista una stra-da che arrivava diritta fino al sottopassoautostradale di via Valmarana.Un’altrastrada di forte impatto partiva dalla zonaindustriale e, scorrendo lungo l’argine,doveva giungere fino a Stra. Lungo que-sta strada, nell’area tra via Cellini e l’ar-gine stesso, era prevista la zona indu-striale di Noventa. Inoltre, accanto agli at-tuali campi sportivi di Noventa si preve-deva di costruire sia la nuova piazza, siaun’ampia area destinata alla Fiera, perun totale di 3.5 ettari.Gli indici previsti nelle zone residenzia-li erano particolarmente alti. Si propo-nevano 3 metri cubi su metro quadro.

Sono in sostanza il doppio di quelli cheoggi ci sembrano eccessivi per il nostroterritorio.Questo piano fu adottato dal consiglio co-munale e venne trasmesso a Roma, alministero, come di competenza dell’e-poca, ma dallo stesso fu restituito perchénel frattempo la competenza era pas-sata alle Regioni e la vicenda si fermò li.Successivamente venne redatto un nuo-vo strumento urbanistico a firma del-l’arch. Gaffarini, adottato nel 1974, chenon recepì quasi nulla del piano prece-dente. Questo fu, a tutti gli effetti, il pri-mo strumento ad avere efficacia e so-stanzialmente recepì tutta una serie diinterventi che nel frattempo avevanoiniziato a prendere forma: tra i più im-portanti possiamo citare i quartieriBelvedere, San Paolo e Sanavia. Rimase in vigore fino all’adozione delsuccessivo piano, redatto dall’ing. Gullie dall’arch. Torresini, adottato nel 1985.Il piano Gulli-Torresini introdusse lo svi-luppo del centro di Noventa, soprattuttoil cosiddetto «piano particolareggiatoNoventa Centro», gli attuali complessiGiovannelli, Novecento e Kolbe, individuòle aree per gli impianti sportivi e previ-de la zona artigianale dove ora si sta rea-lizzando il parco ex-Fornace.Nel 1993 fu adottata una variantegenerale, sempre a firma di Gulli-

Torresini, che ridisegnava lo sviluppodel territorio non più su lotti singoli masu ampie aree di comparto, introdu-cendo i concetti di perequazione cheora vengono previsti nella nuova leggeurbanistica regionale del 2004.Questa variante fu ritirata dalla suc-cessiva Amministrazione Comunale,che rielaborò una nuova VarianteGenerale a firma dell’arch. Marangon,che fu adottata nel 1999 ed approvatadalla Regione Veneto nel 2000. Questa è la variante oggi vigente, cheha introdotto 15 nuove espansioni ditipo residenziale, la maggior partedelle quali sono dovute alla riconver-sione delle attività produttive dimesse.Le più significative sono: area exCollizzolli, Tumari, Oltrebrenta, Coalve,Carlesso etc.. Altre zone sono stateindividuate su aree limitrofe alle zoneresidenziali esistenti: Oltrebrenta, viaZocco, via De Gasperi.

Il territorio in cui viviamo oggi si pre-senta come il frutto delle vicende di unamancata pianificazione nei tempiopportuni e di una pianificazione piùrecente, che non è riuscita a prevederee creare un corretto equilibrio tra leinfrastrutture, strade e servizi e gliinsediamenti residenziali o produttiviche sono stati posti sul territorio stesso.

La storia e le vicende urbanistiche dei recenti Prg di Noventa Padovana

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Nel Comune di Noventa Padovana sono riconoscibili princi-palmente tre centri urbani: Noventa, Noventana eOltrebrenta. Noventa e Noventana sono separati tra lorodall’autostrada A13, mentre Noventana e separata dallafrazione di Oltrebrenta dal fiume Brenta. Questa frammen-tarietà dell’insediamento ha portato allo sviluppo di speci-fiche caratteristiche.La frazione di Oltrebrenta, che rappresenta una porzionedi territorio comunale stretta tra il confine comunale e ilfiume Brenta, si è sviluppata come elemento ad elevatadensità territoriale gravitante sul centro di Strà.

La frazione di Noventana si sviluppa lungo strade perpen-dicolari alla viabilità primaria rappresentata dalla«Noventana». Da una analisi della cartografia si individua-no le espansioni dell’abitato secondo schemi ortogonali. L’abitato di Noventa si sviluppa storicamente attorno a unsistema di ville ben definito e delimitato, lungo via Roma,via Valmarana e via Marconi, .Il tessuto insediativo si spinge compatto ad ovest fino allimite della zona industriale di Padova, a nord e a nord-estfino a lambire l’autostrada A4 e A13, a sud fino e oltre ilcanale Piovego.

Centri urbani ed edificato residenziale

Questa planimetria evidenzia le aree e le attività produtti-ve di Noventa Padovana.La trasformazione urbanistica ed economica del territorioha portato alla perdita di molte delle attività produttive cheper diversi decenni hanno caratterizzato l’economia dellazona: basti pensare ai numerosi mobilieri che rendevano

nota Noventa fin dal secolo scorso, o all'industria legataalle lavorazioni delle carni e delle calzature. L’attività produttiva è concentrata principalmente al confi-ne est, in continuità con la zona industriale di Padova.Altre attività, con carattere anche commerciale, sono pre-senti principalmente nella zona di Noventana.

Il sistema produttivo

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Questa planimetria evidenzia in verde scuro le aree vin-colate delle ville venete e dei parchi, sono in verde chia-ro invece le aree agricole e di rispetto fluviale diNoventa Padovana.La concentrazione di parchi di vaste dimensioni costi-tuisce un carattere ambientale particolare rispetto allaforte urbanizzazione che contraddistingue l'intero terri-torio comunale.I parchi offrono un grande valore naturale, paesaggisti-co, storico e culturale, anche se il rapporto tra la villa eil territorio spesso oggi non è riconoscibile a causa della

grande trasformazione degli ambienti circostanti.La presenza dei due corsi d’acqua, il Brenta lungo ilconfine nord e il Piovego a sud, rappresentano i segnifisici permanenti a ridosso dei quali troviamo ancoraaree di un certo valore ambientale.Anche se queste aree sembrano di una dimensioneimportante rispetto al resto del territorio, la qualitàdella percezione del paesaggio è difficile, perché glispazi vuoti diventano sempre più piccoli e tra loro sonopoco collegati a causa dei sempre più numerosi edificicostruiti all’interno di queste aree.

Sistema ambientale e patrimonio culturale

un disegno per il futuro del territorio

Questo fotopiano rappresenta il nostro territorio come sipresentava dall’alto circa 2 anni fa e ci permette di vederecon un solo sguardo la complessità e la frammentazionecon cui si è sviluppato il territorio di Noventa.

Ora, il nuovo strumento urbanistico di Governo del

Territorio P.A.T. dovrà tracciare le linee guida per il pros-simo decennio, consapevole delle piccole dimensioni diNoventa Padovana e che spetterà anche alle generazionifuture poter avere margine di azione, per creare un terri-torio rispondente alle nuove esigenze che si evidenzieran-no oltre i prossimi decenni.

Il fotopiano di Noventa Padovana

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La nuova legge urbanistica dellaRegione Veneto, n. 11/2004, ha so-stituito il vecchio Piano Regolatore

Generale (PRG) con il Piano di Assettodel Territorio (PAT) e il Piano degliInterventi (PI), che sono i nuovi strumen-ti urbanistici di pianificazione e gestionedel territorio a scala comunale.L’elemento più originale e innovativo diquesta nuova legge sta nella volontà diporre al centro dell’attenzione il “terri-torio” nei suoi diversi aspetti, ambienta-li, paesaggistico ed economico, ribaltan-do la lettura tradizionale che ha nei cen-tri abitati il punto di riferimento per la co-struzione delle politiche urbane. Questocomporta una metodologia di analisi edi progettazione diversa, nella quale en-trano a far parte altri saperi rispetto aquello urbanistico e in cui la valutazioneambientale assume un ruolo determi-nante, non solo in quanto verifica dellescelte, ma in quanto componente essen-ziale della progettazione. Viene individuato un nuovo approccio al-la questione ambientale che ha oramaiperso il carattere di opposizione o con-trollo dello sviluppo produttivo e insedia-tivo ed invece assume il ruolo della verificadi sostenibilità delle trasformazioni in-

tendendo il territorio nella sua globalità ela tutela dell’ambiente non è più percepi-ta come semplice vincolo, ma come pro-getto e verifica delle evoluzioni possibili edelle relative conseguenze.

In modo sintetico, i principi cardine a cuici si deve attenere sono:• promozione e realizzazione di uno svi-

luppo sostenibile e durevole, senza pre-giudizio per la qualità della vita delle ge-nerazioni future;

• tutela delle identità storico-culturali edella qualità degli insediamenti urbani,con particolare riferimento alla salva-guardia e valorizzazione dei centri sto-rici;

• tutela del paesaggio rurale e delle areed'importanza naturalistica;

• utilizzo di nuove risorse territoriali so-lo quando non esistano alternative allariorganizzazione e riqualificazione deltessuto insediativo esistente;

• coordinamento delle dinamiche del ter-ritorio regionale con le politiche di svi-luppo nazionali ed europee.

Oltre a questi nuovi principi, sono stati in-trodotti importanti strumenti operativi chedovranno permettere maggiore efficienza

ed efficacia nel raggiungere gli obiettiviprogrammati:• La copianificazione, intesa come forma

di accordo di pianificazione tra i diver-si soggetti interessati, per coordinareimportanti infrastrutture che hanno im-patto e valenza su più comuni o pro-vincie (viabilità, insediamenti produttivi,aree e servizi di interesse sovracomu-nale).

• La perequazione urbanistica, finaliz-zata all’equa distribuzione, tra i pro-prietari degli immobili interessati dagliinterventi, all’interno di comparti, deidiritti edificatori riconosciuti dalla pia-nificazione urbanistica e degli oneri de-rivanti dagli interventi.

• La compensazione urbanistica, stru-mento per consentire ai proprietari diambiti soggetti a esproprio di recupe-rare in altra zona le capacità edifica-torie.

• Il credito edilizio, infine, consente lademolizione dei volumi situati in ambitiimpropri mantenendo una qualità volu-metrica riconosciuta, che può esserespesa all’interno di ambiti individuatidal Piano degli Interventi, nella logica diperseguire il riordino ambientale e lariqualificazione del territorio.

Nuova legge urbanistica e nuovi principi di governo del territorioUna nuova legge urbanistica per lo sviluppo sostenibile

Noventa dopo il 1960

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Il nuovo Piano di Assetto del Territorio (PAT)offre l'occasione di pensare il futuro del ter-ritorio comunale secondo criteri di svilupposostenibile, che coniughino la salvaguardiadelle risorse ambientali, storico-culturali epaesaggistiche con un’innovazione volta amigliorare la qualità dell’abitare, dei luoghidi lavoro, degli spazi per il tempo libero e del-la vita sociale all’interno del territorio.Il Comune ha già predisposto il Documentopreliminare del PAT. In base alle problema-tiche e alle potenzialità del territorio sono sta-ti identificati i seguenti obiettivi generali escelte strategiche del PAT di NoventaPadovana:• Salvaguardare il territorio dal rischio idro-

geologico• Tutelare e valorizzare gli aspetti ambien-

tali e paesaggistici dei corsi d'acqua• Riqualificare l'ambiente tramite il com-

pletamento della struttura del verde, fa-vorendo lo sviluppo di corridoi ecologici

• Migliorare la leggibilità del territorio va-lorizzando le emergenze paesaggistiche

• Ampliare le superfici e la qualità del ver-de pubblico, promuovendo lo sviluppo ver-so un sistema del verde

• Aumentare le possibilità di ricreazionenello spazio aperto

• Valorizzare il patrimonio storico culturale• Tutelare e valorizzare il contesto paesag-

gistico delle ville storiche• Riqualificare il sistema degli spazi pubblici,

in particolare degli spazi identitari

• Migliorare il rapporto tra territorio ur-bano e infrastrutture viarie

• Riqualificare i bordi dell’edificato, mi-gliorando il rapporto tra gli insediamentied il contesto territoriale

• Promuovere i sistemi di trasporto alter-nativi (percorsi pedonali, percorsi ci-clabili e trasporti pubblici)

• Favorire interventi che portino al mi-

glioramento della qualità del patrimonioedilizio degradato, attraverso la riqua-lificazione o sostituzione di parti di tes-suto urbano

• Migliorare e adeguare la dotazione diservizi alla crescita demografica e allemutate esigenze

• Promuovere lo sviluppo sostenibile delterritorio.

I l territorio comunale di Noventa Padovana, di piccoledimensioni, attraversato da corsi d’acqua e disseminatodi edifici di rilevante pregio architettonico, ha subito

negli ultimi decenni una metamorfosi senza paragoni nelpassato. Lo sviluppo urbano è stato per molti aspetti caoticoe privo di qualità: la costruzione di importanti infrastrutturedi scala sovralocale, le autostrade e gli elettrodotti, lo svilup-po di una grande zona industriale, solo in piccola parte com-presa all’interno dei confini comunali, hanno creato dei vin-coli a un più armonioso sviluppo. Nonostante questi aspettinegativi, Noventa presenta ancora numerosi elementi di qua-lità, sia sotto il profilo paesaggistico e naturalistico - in par-ticolare nelle parti superstiti di terreno agricolo e lungo gliargini del Piovego e del Brenta - sia sotto il profilo del patri-monio storico culturale, con i centri storici e l'alta presenzadi ville venete con grandi parchi. Questi elementi, la cui valenza è ben presente nella perce-

zione degli stessi abitanti, sia come valori da preservare insé, sia come elementi identitari della comunità locale, sono laprincipale risorsa da cui partire per proporre un progetto diassetto del Comune che rappresenti una vera svolta rispettoalle vicende urbanistiche degli ultimi decenni. Si tratta cioèdi disegnare per il prossimo decennio nuovi scenari di rige-nerazione dell’intero territorio, ponendo limiti concreti aduna crescita intesa come espansione insostenibile e incon-trollata oltre che omologante alla periferia urbana di Padova.La qualità ambientale è assunta come riferimento e obiettivoprimario del governo del territorio, in modo da regolare ilconsumo delle risorse naturali a disposizione. Questo perarmonizzare un corretto rapporto tra popolazione insediatae insediabile, tutela dell’ambiente e dotazione di infrastrut-ture e servizi, sapendo che uno squilibrio tra questi elementirende impossibile il raggiungimento di una effettiva qualitàdel vivere e dell’abitare a Noventa.

Introduzione alle linee guida del nostro PAT

un disegno per il futuro del territorio

Il P.A.T. rappresenta lo strumento urba-nistico che delinea le scelte strategiche diassetto e sviluppo per il governo del ter-ritorio comunale con validità decennale.Tramite il P.A.T. vengono individuate lespecifiche vocazioni e le invarianti di na-tura geologica, idrogeologica, paesaggi-stica, ambientale, storico-monumentale earchitettonica, in conformità agli obietti-vi ed indirizzi espressi nella pianifica-zione territoriale di livello superiore ed al-le esigenze della comunità locale.

Per attuare gli indirizzi contenuti nelP.A.T. viene predisposto un Piano degliInterventi, che ha una validità di 5 anni,in cui si individuano e si disciplinanopuntualmente tutti gli interventi di tute-la, di riconversione o espansione, di tra-sformazione del territorio, program-mando in modo contestuale la realizza-

zione di tali interventi, in rapporto con ilpiano triennale delle opere pubbliche econ le risorse economiche disponibili, il lo-ro completamento, i servizi connessi e leinfrastrutture per la mobilità.

Per coordinare la pianificazione dellescelte strategiche e di rilevanza sovra-comunale è stato introdotto lo strumentodel P.A.T.I. (Piano di Assetto delTerritorio Inter comunale). Questo è unostrumento di pianificazione intercomu-nale, finalizzato al coordinamento fra piùcomuni, e può disciplinare tutto o in par-te il territorio dei comuni interessati o af-frontare solo singoli tematismi (come laprevisione di nuove strade, di nuove am-pie aree produttive o la localizzazione diservizi di grande valenza come ospedali)con i medesimi contenuti ed effetti delP.A.T.

Le caratteristiche degli strumentidella nuova legge urbanistica


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