Date post: | 08-Apr-2016 |
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La città di Kobanê, dopo aver resistito oltre 100 giorni all’assalto dallo Stato Islamico, il 26 gennaio scorso è stata liberata. In questi mesi Kobanê è diventata un simbolo globale della lotta contro il fondamentalismo religioso e la repressione. La comunità curda del Rojava, la regione di Kobanê, in questi anni si è dotata di forme di autogoverno a sostegno dei pari diritti fra donne e uomini, dei diritti delle minoranze etniche e religiose, rappresentando un esempio unico di nuove possibili forme di autonomia.
Durante questo lungo periodo, attivisti dei centri sociali di molte città italiane, Venezia compresa, hanno avviato una staffetta di solidarietà che li ha portati direttamente nella città. La forte volontà di sostenere il progetto politico della Rojava e la resistenza, ha dato vita a una cooperazione politica attraverso aiuti diretti ai rifugiati. Oltre a un importante lavoro d’informazione, molto tempo è stato speso nei tre campi autogestiti della città di Suruç, assieme alle compagne e ai compagni curdi che si occupano degli aiuti umanitari indispensabili per la sopravvivenza dei rifugiati. Attualmente, questi luoghi sono totalmente dimenticati da enti, istituzioni e grandi organizzazioni internazionali.
A questo si aggiunge il mancato riconoscimento dello status di rifugiati da parte del governo turco che ostacolando per gran parte del conflitto l’arrivo di grosse quantità di aiuti e medicinali dall’estero, ha contribuito al peggioramento delle condizioni umanitarie. Il numero dei profughi supera gli 80.000, dei quali circa 60.000 sono ospitati nei tre campi autogestiti, mentre i restanti 20.000 si trovano nei campi del governo.
La maggior parte del lavoro è svolto da volontari provenienti da tutta la Turchia ma non solo, che autonomamente scelgono di mettersi a disposizione nei campi. Ciò di cui hanno maggiormente bisogno sono medicinali come antibiotici, disinfettanti, medicine per la tosse e l’asma, vitamine. Inoltre servono strutture e fondi per garantire spazi fisici per ospitare scuole e ospedali.
Il desiderio di collaborare per la realizzazione di nuovi progetti nel territorio devastato, è stato fin da subito esplicitato da parte dei cittadini di Kobanê e dei villaggi limitrofi. Per questo come S.a.L.E. Docks abbiamo deciso di organizzare un’asta di raccolta fondi. Il ricavato sarà devoluto al progetto Rojava Calling il quale, attraverso i suoi attivisti, si occuperà di farlo pervenire a Kobanê a fine marzo 2015. Ci sembra importante rispondere alla chiamata e sostenere un’esperienza di autonomia come quella nel Rojava, non solo partecipando alla staffetta, ma cercando di coinvolgere quante più persone possibili con un gesto concreto e collettivo.
Oltre ai lavori presenti in questo catalogo sarà allestita una parte dedicata alla vendita diretta di fotografie, serigrafie e pubblicazioni. Inoltre, a tutti coloro che faranno un’offerta durante l’asta verrà regalato un disegno dell’artista Cesare Pietroiusti.
L’asta si terrà l’11 Marzo 2015 dalle ore 18 e l’intero ricavato sarà devoluto al progetto Rojava Calling.
INTRODUZIONE
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S.a.L.E. Docks è uno spazio indipendente per l’arte contemporanea nato a Venezia nel 2007 da un gruppo di attivisti provenienti dall’esperienza dei centri sociali. Il S.a.L.E. non è esattamente un centro sociale nel senso classico, ma è un’esperienza di movimento a tutti gli effetti. Il S.a.L.E. è fatto da lavoratori, ricercatori e studenti universitari tutti legati all’arte contemporanea.
La decisione di occupare lo spazio nasce da un’analisi delle nostre esperienze come studenti e lavoratori in campo artistico e da una previsione di cosa sarebbe diventata quella zona di lì a poco. Lo spazio si trova in una zona artisticamente sensibile a due passi dal Museo Peggy Guggenheim e dall’Accademia di belle Arti e di fronte alla Fondazione Cini. Poco dopo l’occupazione i nuovi vicini di casa del S.a.L.E. divennero la Fondazione Emilio Vedova e il Museo d’arte contemporanea di Punta della Dogana di proprietà del magnate francese Françoise Pinault.
Ora quella zona è chiamata il KM dell’arte. Venezia è una città molto particolare e allo stesso tempo spia di una situazione generale; le voci dell’arte contemporanea sono un elemento di sviluppo primario: una città che investe nel contemporaneo, non solo perché ospita importanti eventi internazionali apre musei e fondazioni, ma anche istituendo nuovi corsi universitari legati al contemporaneo che, basandosi sul modello del neoliberismo culturale, contano sullo sfruttamento di un terreno potenzialmente inesauribile. Questo significa che a un’enorme produzione di ricchezza corrisponde una precarietà endemica di tutto il lavoro qualificato all’interno della città. Inoltre Venezia rimane uno dei luoghi conosciuti per i suoi selvaggi processi di gentrificazione, vetrina del contemporaneo dell’altrove e assieme museo del suo passato, una discrepanza interna che evidenzia come lʼinvestimento sul immaginario sia di gran lunga superiore a quello sulla produzione e quindi sul lavoro. Quello che S.a.L.E. Docks tenta di creare è uno spazio fisico, una prospettiva di rottura, un progetto per nuovi esercizi d’immaginazione, una pratica in cui la cultura divenga centrale non come terreno di sfruttamento ma come ambito di condivisione, di coabitazione e di produzione. Il percorso del S.a.L.E. ha aperto una questione importante: Venezia non è solamente una vetrina del lusso artistico ma può anche essere un laboratorio di sperimentazione, un luogo ricco di capacità che però non sono localistiche, parlano al mondo. Quali sono le dinamiche socio-economiche culturali del territorio in cui viviamo? Come agiscono? Come possiamo cambiarle se ci parlando di un’espropriazione di ciò che è comune? Perché a grandi capitali investiti nella cultura corrisponde una precarietà endemica? Perché a una radicalità sempre più spesso rappresentata non consegue alcuna trasformazione reale? Perché arte, finanza e rendita immobiliare sono così fortemente intrecciate? Sono le domande che sempre ci accompagnano assieme alla consapevolezza, quali ingranaggi di una macchina che fa vivere questa città, di avere
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il compito d’intaccarla da dentro, di cambiare prospettiva e di ripensarla dal punto in cui siamo. Le attività del S.aL.E. dal 2007 a oggi sono innumerevoli e comprendono seminari, mostre, spettacoli, laboratori, pubblicazioni, eventi musicali e azioni dirette. Il S.a.L.E. in questi anni ha cercato di mantenersi sempre su due piani di lavoro e di collaborazione: da una parte privilegiando il rapporto con studenti e artisti sul piano locale e dall’altra portando avanti progetti con artisti, teorici e attivisti a livello internazionale.
Nel novembre 2012 S.a.L.E. Docks ha ottenuto un’assegnazione temporanea dello spazio, una vittoria parziale ma importante che permette di portare avanti un programma sempre più vasto.
S.a.L.E DocksDorsoduro 265, Veneziawww.saledocks.org
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01 FABRIZIO AJELLO
Bereshittecnica mista su stampa fotografica2012---20x26,5 cm---BASE D’ASTA € 100,00
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02 NICO ANGIULI
La Integración de un Minotaurostampa fotografica2013---30x42 cm---BASE D’ASTA € 150,00
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Km0 - báicàistampa su cartaedizione 1/102012---70x50 cm---BASE D’ASTA € 300,00
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05 DANILOCORREALE
Working slowlypiede di porco fatto a mano in ottone placcato oro 24kedizione 1/52012---10x60x3 cm---BASE D’ASTA € 2.000,00
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06 CURANDIKATZ
Several Attempts at Sewing the Borders of Homelands and Promised Lands - N. 7Kricamo a contorno cieco, filo grigio carbone su lino grigio carboneedizione 1/2+12015---75x75 cm---BASE D’ASTA € 600,00
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07 MADDALENAFRAGNITO
Out-look13 disegni, inchiostro su carta2015---10x15 cm---BASE D’ASTA INTERA SERIE € 300,00 CAD € 15,00
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08 GIACOMOGIOVANNETTI
Untitledcollage su carta2009---30x50 cm---BASE D’ASTA € 50,00 CAD
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09 GLIIMPRESARI
La grande macchina serigrafiaedizione 3/502014---48,5x48,5 cm---BASE D’ASTA € 30,00
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10 SILVIA HELL
O MS 30 : 3’ VRSinkjet print su carta cotone2014---29,7x21 cm---BASE D’ASTA € 250,00
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11 THOMASKILPPER
State of Control - Michael Foucaultjapan paper2009---280x100 cm---BASE D’ASTA € 500,00
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12 DOMENICO ANTONIOMANCINI
Untitleddisegno su carta2015---21x29 cm---BASE D’ASTA € 600,00
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13 ELENAMAZZI
Colors at the end of the world poster2011---110x145 cm---BASE D’ASTA € 150,00
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14 CORINNEMAZZOLI
Il Bastone del Comandobastone telescopico per selfie, bauta veneziana in plastica, plastica specchiante, pelle, ciniglia, unghie finte2014---dimensioni variabili---BASE D’ASTA € 700,00
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15 PIETRO MELE
Near to Youstampa fotografica su dibond2011-14---30x42 cm---BASE D’ASTA € 500,00
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16 ANDREAMORUCCHIO
Kathmandu #09stampa ai sali d’argento su carta baritataedizione 1/71997/2008---40x60 cm---BASE D’ASTA € 600,00
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17 OGINO:KNAUSS
Edificio Girón - urban skinstampa su dibond2006---100x70 cm---BASE D’ASTA € 200,00
Defence training sitestampa fotografica2006---100x70 cm---BASE D’ASTA € 150,00
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18 FABRIZIO PERGHEM
Errare humanum est foto documentativa, fujifilm2014---10,8x8,6 cm---BASE D’ASTA € 100,00
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19 MASSIMORICCIARDO
Bergie Seltzeracquerello su carta2015---18,5x25,5 cm---BASE D’ASTA € 70,00
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20 CLAUDIAROSSINI
La Gondolieracatalogo fotografico2014---21x29,7 cm---BASE D’ASTA € 30,00
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21 VLADISLAVSHAPOVALOV
Palazzo della Repubblica delle Lucertolestampa fotograficaedizione 1/52015---42x70 cm---BASE D’ASTA € 300,00
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22 MIRKOSMERDEL
I vostri grattacieliposter su stampa fotograficaedizione 2/302010---100x72 cm---BASE D’ASTA € 50,00 CAD
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23 ELEONORA SOVRANI
Le Pays où l’on n’arrive jamaisserie di 5 fotografie analogiche2013---20x30 cm---BASE D’ASTA € 70,00
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Human Territoriesmixed media - color collage2015---21x15 cm---BASE D’ASTA € 70,00
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Untitledtecnica mista su tela2005---40x30 cm---BASE D’ASTA € 100,00 CAD
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Supra Naturaincisioneedizione 1/302013---15x23 cm---BASE D’ASTA € 50,00
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La muertetecnica mista su legno sagomato2015---48x42 cm---BASE D’ASTA € 50,00
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Gorillascultura in legno + tecnica mista su carta2015---scultura 45x63x28 cmillustrazione 36x26 cm---BASE D’ASTA € 50,00
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FABRIZIO AJELLO | Bereshit
L’opera fa parte di una serie di tecniche miste su stampa fotografica realizzate nel 2012 dall’artista sul tema della Genesi. L’intero corpus ruota attorno al rapporto tra l’essere umano e il territorio.
NICO ANGIULI | La Integración de un Minotauro
“Nell’ ambito di una ricerca sui gesti agricoli in Spagna nel 2013 ho potuto conoscere da vicino la realtà magrebina che vive e lavora nell’agricoltura iberica. Pochi giorni prima della mia ripartenza Moussa, un bracciante del Marocco sposato con una donna spagnola, mi lascia questa frase, quasi una dichiarazione: ‘Porque sabes nos somos la fuerza de la Espana’, a sottolineare che la manovalanza migrante, in Spagna come in Europa, non è e non è stata una maniera di rubare il lavoro agli europei ma piuttosto una soluzione al rifiuto di molti europei verso i lavori più umili e/ o faticosi, fenomeno diffuso sino all’incombere della crisi. Pochi giorni dopo ho chiesto a Moussa di posare con la falce e ho quindi innestato il suo corpo in quello del Toro simbolo per antonomasia della Spagna.”
www.nicoangiuli.com
NANNI BALESTRINI | Tristanoil
Tristanoil è un film generato attraverso un computer che amalgama, in capitoli di dieci minuti ciascuno, oltre 150 videoclip in modo che ogni unità sia diversa dall’altra pur trattando il medesimo argomento: gli effetti distruttivi del petrolio sul pianeta. I dipinti rappresentano degli stills del film.
www.balestrini.it
LEONE CONTINI | Km0 - báicài
La periferia di Prato è un continuum di quartieri residenziali, capannoni tessili, centri commerciali e frammenti residuali di paesaggio rurale.In questo ambiente de-regolato si sviluppa l’agricoltura di sussistenza cinese, un’agricoltura poco visibile ma in grande espansione ed altamente significativa: queste pratiche agricole sono infatti, nel contesto della diaspora cinese, cruciali in termini di identità ed appartenenza, in quanto rappresentano un cordone ombelicale con le proprie origini; allo stesso tempo il fatto di coltivare ortaggi che fanno parte del proprio background tradizionale in una nuova terra racconta letteralmente un nuovo radicamento.In un generale contesto di sospetto nei confronti della presenza cinese, queste pratiche sono tuttavia altamente stigmatizzate da parte dei vicini italiani, delle autorità e dei proprietari delle terre - terre che sono del resto rimaste spesso incolte per decenni, dalla fine della mezzadria.Una mostra nel Museo Pecci è stata l’occasione per tentare uno ‘spostamento’ attraverso la costruzione di un contesto laboratoriale che coinvolgesse le due comunità: nonostante la barriera linguistica - i cinesi coinvolti erano immigrati di prima generazione - l’urgenza relazionale ha determinato un intenso processo di scambio e traduzione attorno al ‘pretesto’ della verdura cinese, perlopiù sconosciuta agli italiani.
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APPROFONDIMENTI
Manifesti raffiguranti ortaggi cinesi sono stati affissi sui muri esterni del museo, rivolti verso la città.
www.leonecontini.wordpress.com
DANILO CORREALE | Working slowly
“Carmine XXXX, ex detenuto del carcere Poggioreale, aveva perso molto, quando dopo 8 anni di reclusione è tornato ‘libero’. La vecchia bottega ‘ottonaia’ di famiglia, abbandonata da anni, era ancora lì impolverata, tuttavia il telento nel modellare il materiale era rimasto un sapere quasi archetipo. Ho conosciuto Carmine nei dintorni del Centro Direzionale di Napoli, (zona limitrofa al carcere) lui fischiettava per salutare gli ex compagni all’interno delle mura, mi ha chiesto una sigaretta, l’abbiamo fumata in compagnia, poi sono andato a trovarlo nella bottega in centro, abbiamo discusso di diverse cose, la mia e la sua occupazione, gli ho proposto di riprodurre un oggetto come presenza fisica di una memoria. Traducendo e forse esorcizzando un evento simbolico.”
www.raucciesantamaria.com/rs/mods.php?name=Artists&op=menu1&id=30
CURANDI KATZ | Several Attempts at Sewing the Borders of Homelands and Promised Lands - N. 7K
Il lavoro fa parte di una serie di tessuti su cui sono stati ricamati i confini di terre non riconosciute dalle leggi internazionali. Il processo artistico utilizza il metodo del disegno a contorno cieco sviluppato durante la Prima Guerra Mondiale da artisti camouflage assoldati dagli eserciti per disegnare mappe. Forzando la macchina da cucire nel seguire la logica di questo esercizio, ne risulta un ricamo che testimonia il costante tentativo di seguire e definire una linea che ufficialmente non esiste
www.curandikatz.net
MADDALENA FRAGNITO | Out-look
«Ora ho una vita molto più ricca di quello che loro possono pensare» combattente curda.Maddalena Fragnito, nata nel 1980, vive e lavora tra Milano e Macao.Il corpo centrale del suo lavoro è più volte frequentato da tutto il resto.
www.maddalenafragnito.com
GIACOMO GIOVANNETTI | Untitled
I collage di Giacomo Giovannetti fanno parte di un allenamento creativo quotidiano che l’artista compie da numerosi anni. In queste opere le esperienze, i viaggi, i luoghi, la vita professionale e creativa dell’artista si fondono per restituire una prospettiva di evoluzione d’immaginario visivo che diventa concreto e reale.
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GLI IMPRESARI | La grande macchina
La grande macchina è la rielaborazione grafica di un’immagine ottocentesca in cui viene descritto il funzionamento di un dispositivo teatrale del tempo: un meccanismo che permetteva di ottenere l’effetto scenografico di una grande nave in movimento. Nella versione proposta dagli artisti, il veliero dell’immagine originaria viene sotituito con la sezione di una nave da crociera moderna. Il risultato è un’ illustrazione dal carattare ironico, in grado di sintetizzare le diverse dinamiche economiche, politiche e sociali che ruotano intorno alla questione delle cosidette grandi navi veneziane. Se il peso economico della nave sembra gravare sulle fondamenta di una città, le cui sorti sono affidate a pochi individui, ‘macchinatori’ del dispositivo, lo stato di bilico in cui viene rappresentata l’imbarcazione suggerisce, forse, una volontà collettiva di ‘ribaltamento’ del meccanismo stesso.
www.impresari.tumblr.com
SILVIA HELL | O MS 30 : 3’ VRS
L’opera fa parte del progetto espositivo VRS (piano focale a soggetto mobile), un’indagine sulle 3 dimensioni dell’acronimo VRS: veglia, ricordo e sogno ed è il risultato di un’azione nella quale lo spettatore è chiamato a lasciare traccia disegnata o scritta su un registro della propria memoria rispetto a ciò che ha visto e di stimare il tempo della visione. In relazione a questo dato il segno lasciato verrà ripetutamente stampato sullo stesso foglio. L’immagine viene ogni volta spostata in diagonale per permetterne una progressione spaziale.
www.aplusbcontemporaryart.wordpress.com/artists-2
THOMAS KILPPER | State of Control - Michael Foucault
L’opera fa parte della serie State of Control nella quale l’artista ha raccontato tramite immagini di personaggi iconici una serie di eventi, alcuni già parte della storiografia ufficiale altri no, creando connessioni inedite tra fatti distanti geograficamente e nel tempo.Esposte per la prima volta nell’ex quartiere centrale della Stasi (Ministero della Sicurezza) a Berlino le numerose opere parte di questa serie continuano a viaggiare in mostre differenti e ad arricchirsi di nuovi ritratti.
www.kilpper-projects.net/blog
DOMENICO ANTONIO MANCINI | Untitled
Il disegno fa parte di una serie di paesaggi urbani la cui traccia rimanda alle immagini dello street view di google. Nell’immagine presentata in occasione dell’asta l’artista ha scelto di rappresentare il luogo in cui morì nel novembre del 1945 Gina Galeotti Bianchi, partigiana trentenne, entrata nel movimento antifascista a 16 anni e parte dei ‘Gruppi di difesa della donna’.
www.italianarea.it/artista.php?artista=ANTD&let
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ELENA MAZZI | Colors at the end of the world
Colors at the end of the world è un manifesto che graficamente ricalca i colori e i caratteri usati dall’azienda di moda Benetton nelle sue campagne pubblicitarie. In questo caso però, viene riportato il titolo di un film/documentario che narra gli abusi e i soprusi compiuti dall’internazionale fashion house nei confronti del popolo Mapuche, in Patagonia – Argentina.Il titolo, tradotto in diverse lingue, si riferisce invece alla recente legge presentata dal partito della Lega Nord, che vieta ai gestori di attività commerciali l’uso di caratteri che non siano latini nelle scritte delle insegne pubblicitarie, evidente sintomo di uno xenofobismo crescente nell’area in questione. Le traduzioni, in Arabo, Cinese, Macedone, Serbo, Ucraino, Bangladese, Hindi, Tamil, Greco e Russo rispecchiano le diverse nazionalità degli esercenti commerciali stranieri che operano attualmente nella città di Treviso. Le diverse nazionalità sono state distribuite all’interno del manifesto secondo un ordine decrescente che va dalla maggior percentuale di esercizi commerciali e di popolazionedi una specifica etnia presente sul territorio fino alla percentuale minore, escludendo popolazioni che utilizzano un alfabeto latino.
www.elenamazzi.com
CORINNE MAZZOLI | Il Bastone del Comando
Il Bastone del Comando è un selfie stick, infilato nell’occhio di una bauta veneziana con le sembianze di un rapace. Il collage di elementi muta la funzione del selfie stick da accessorio alla moda a bastone/arma che mutila la visione e dichiara la sua suprema autorità.
www.cargocollective.com/corinnemazzoli
PIETRO MIELE | Near to You
Near to You riproduce e ingrandisce una fotografia scattata da un militare durante una delle esercitazione NATO tenutasi in Sardegna e trovata dall’artista in un forum militare online. Fotografie come questa non possono essere diffuse perché coperte da segreto militare, quindi il gesto del soldato e la pubblicazione dell’immagine, prima on line e, poi nello spazio di una mostra sono da considerarsi a loro volta illegali. In contemporanea al periodo espositivo l’immagine, sotto forma di billboard, è stata affissa lungo le strade di alcune città sarde dall’artista. La fotografia donata per l’asta rappresenta la documentazione di questo intervento.
www.vimeo.com/user3083725
ANDREA MORUCCHIO | Kathmandu #09
La fotografia fa parte di una serie di sei immagini scattate da Andrea Morucchio in Nepal alla fine degli anni ’90, nella quale vengono rappresentati dei monaci bambini tibetani in un monastero Buddista alternate ad un paio a colori di capretti decapitati in sacrificio alla dea Kali in un tempio Induista. Le immagini sono state esposte in concomitanza con la violenta repressione del regime cinese verso il popolo tibetano nella primavera del 2008.
www.morucchio.com
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OGINO: KNAUSS | Edificio Girón - urban skin
Invitati a partecipare alla Novena Bienal de La Habana, il collettivo ha passato cinque settimane a Cuba nella primavera del 2006. Questa è stata un’occasione per esplorare la periferia di La Havana e la sua architettura modernista. Nella fotografia è rappresentato l’edificio Girón, un edificio brutalista a diciassette piani costruitonel 1967 nel quartiere di Vedado. La palazzina si affaccia sul mare, le sue superfici sono state corrose dal sale e lo scheletro in cemento armato sembra una creazione dell’oscuro J.G. Ballard.
www.oginoknauss.org
FABRIZIO PERGHEM | Errare humanum est
La fotografia è la documentazione di un’installazione site specific nella vasca di raccolta dell’acqua del Castello di Arco.L’artista recupera dalla cava dismesso di zona un masso di calcare ooliico, materiale utilizzato per creare la prima rete idrica trentina, dal quale ne realizza una scultura composta da tre rettangoli aurei che intersecati tra loro compongono la forma platonica dell’icosaedro.l’Installazione enfatizza l’arresto della continuità spazio temporale del luogo di origine e riflette sul futuro.
www.bevilacqualamasa.it/perghem
MASSIMO RICCIARDO | Bergie Seltzer
Iceberg: un grande pezzo di ghiaccio di acqua dolce staccato dal ghiacciaio di origine, o piattaforma che fluttua liberamente in acque libere. Nel momento del suo completo scioglimento produce un suono chiamato Bergie Seltzer.
CLAUDIA ROSSINI | La Gondoliera
Il catalogo raccoglie le fotografie e i documenti del progetto La Gondoliera, una collaborazione tra l’artista Yamada Hanako aka Claudia Rossini e la gondoliera Alex Hai. Scatti e soggetti evocano una rappresentazione emblematica della Venezia contemporanea, un ritratto cinematografico della città visto attraverso gli occhi di Yamada e di Alex. Una conversazione fatta di contrappunti, che invita a riflessioni sulla autenticità delle immagini e della nostra necessità di definire per categorie.
www.yamadahanako.org
VLADISLAV SHAPOVALOV | Palazzo della Repubblica delle Lucertole
La Repubblica delle Lucertole non si trova in un tempo e un luogo determinato, ma emerge da un intreccio di narrazioni e di fatti documentari incerti. Un’isola inabitata funge da contenitore per le premesse di un immaginario politico conservato fra gli strati di geografia e storia. Quest’immaginario è fiorito nel territorio insistentemente, in modi e tempi diversi; ha preso la forma di una repubblica ribelle di fuorilegge e si è materializzato in un manifesto
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di unità europea scritto da un comunista confinato dal fascismo. Quale potrebbe essere la prossima incarnazione di questa forza su un territorio che sta per essere venduto?La Repubblica delle Lucertole prende come punto di partenza la Repubblica di Santo Stefano, uno stato autoproclamato e istituito definitivamente nell’ottobre del 1860, dopo la rivolta dei membri della Camorra reclusi nella prigione costruita dai Borboni nel 1797. La lucertola utilizzata come simbolo dello Stato, è una lucertola autoctona che un tempo si trovava sull’isola. La Lucertola di Santo Stefano (Podarcis sicula sanctistephani) si estinse nel 1965, probabilmente a causa dei gatti selvatici e una particolare specie di serpente. Nel 1941 il comunista Altiero Spinelli, confinato dai fascisti sulla vicina isola di Ventotene, scrisse il Manifesto di Ventotene, una delle prime dichiarazioni politiche che immagina un’ idea di Europa unita.
MIRKO SMERDELL | I vostri grattacieli
“Nel 2008, poco dopo la demolizione della stecca degli artigiani, nel quartiere Isola di Milano, camminando lungo i bordi del cantiere dove sorgeva l’Isola Art Center, ho notato una scritta anonima su una parete di legno : ‘I vostri grattacieli sono macerie prima ancora di essere costruiti’.Il progetto si sviluppa per comparazioni: alla frase trovata vengono associate una serie di vecchie immagini del quartiere isola e vecchie immagini di grattacieli del IXX e XX secolo. La percezione è che non c’è più progresso (il progresso era un’idea troppo modernista), il cambiamento è stato staccato dall’idea di miglioramento, la Cultura è diventata una parola che serve da pretesto per la distruzione della cultura, come il ‘verde’ è la distruzione delle tracce di natura rimaste.”
www.privatemythologies.com
ELEONORA SOVRANI | Le Pays où l’on n’arrive jamais
L’incontro con una lingua sconosciuta, un paese lontano e reduce di una guerra ancora presente, anche se ufficialmente conclusa.L’impossibilità di immortalare l’immagine chiara di una realtà non decifrabile, nonostante i numerosi tratti di famigliarità, si esprime attraverso una deriva notturna di immagini mosse, scure, prese di nascosto.Uno sguardo rapido e istintivo, che subisce tutta la tensione di un disorientamento vissuto in prima persona, dentro il limite di un solo rullino.
www.eleonorasovrani.com
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GIORGIO BARTOCCI | Human Territories
Diviso tra urban-art e graphic-design, Giorgio Bartocci si fa portavoce di un’iconografia personalissima, evocativa e intima che si contraddistingue per le sue figure meticce che fluttuano nel vuoto. Forme e segni, animali, umani, vegetali popolano le tele o le pareti che l’artista realizza spesso in contesti urbani tra sfondi cupi e grigi, in cui si battono solo pochi dettagli chiave, spesso in colori fluorescenti. Il dipinto Human Territories è stato realizzato dall’artista in occasione dell’asta.
www.giorgiobartocci.tumblr.com
CREZ | Untitled
Ho iniziato con i ‘Graffiti’, la mia scuola è stata la strada, ne vado fiero. L’aiuto di tutti quelli che ho conosciuto in questi anni mi è stato fondamentale per capire, nel bene e nel male, cosa voglio e come posso ottenere i risultati che mi prefiggo.Dal 1993 svolgo il mestiere di tatuatore, dando tutto quel che posso, ho lavorato in mezza Europa negli ani ’90, fino a che dal 2003 frequento professionalmente il Giappone, dove mi sono spinto dentro al mondo dello Horimono lo stile classico Giapponese al quale ho dedicato gli ultimi 10 anni di studio esclusivo.
www.adrenalinktattoo.com/blog/crez
DEM | Supra Natura
DEM, come un moderno alchimista, crea personaggi bizzarri, creature surreali, abitanti di uno strato impercettibile della realtà umana. Multiforme ed ironico, le sue opere che spaziano dal wall-painting, all’illustrazione, alla pittura su tela, si arricchiscono di un linguaggio simbolico che invita ad elaborare un proprio codice d’accesso per questo mondo enigmatico ed arcano. L’avvicinamento a tematiche antropologiche e legate alla natura stimolano l’artista a una costante sperimentazione, giunta negli ultimi anni alla produzione di un film e alla creazione d’installazioni composte esclusivamente da materiali naturali.
www.demdemonio.org
DIEGO KNORE | La muerte
Visual Artista e Illustratore, i suoi lavori, sono composti principalmente da dipinti su tela e collage fotografico con tematiche religiose, oscure ma con un sapore street vintage. Autore-editore di BubkaZine, una fanzine che raccoglie le opere internazionali di artisti underground.Membro di Deliriohouse, una raccolta collettiva di artisti di Pop Surrealismo, Mutant Pop, Low Brow, Art brut e dell’arte medica.
www.diegoknore.com
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RGB | Gorilla
“Classe 1983 e 1987, le nostre basi e la nostra amicizia si fondano nella scena veneziana dei graffiti writing, allo stesso tempo produciamo delle installazioni che sono a metà tra l’illustrazione e la scultura. Il nostro stile prende forma dalla elaborazione di imput che ogni giorno ci arrivano da diverse sfere; è chiaro che la forte contaminazione deriva dal approccio diretto dei graffiti, dalla cura maniacale dei dettagli e la pulizia tipico di una certa filamento di disegno vettoriale graphyc, creando opere che non sono solo espressione di sé, ma che cercano un il valore di ‘oggetto’, come potrebbe essere concepito da designers.”
www.rgbcrew.tumblr.com
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GRAZIE
Grazie a tutti gli artisti che hanno partecipato donandouna loro opera (e anche quelli che avrebbero voluto partecipare...ci sarà un’altra occasione!), a Marco per l’entusiasmo con cui ha accettato questo ruolo insolito di battitore, al S.a.L.E. per lo spazio e la disponibilità, e a coloro che avranno la generosità di contribuire alla nostra raccolta fondi.
INFO:www.saledocks.orgfacebook/[email protected]