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[UNICO] people&style 24/13

Date post: 03-Aug-2016
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Il magazine dalle Alpi al mare novembre/dicembre 2013
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Torino Film Festival | Fondazione Albert 1 er | Pesca in Liguria | Panettoni artigianali per le feste | Fascino rinascimentale sulle piste dello sci nordico turismo di classe in piemonte le bollicine di giorgio rivetti TRADUCTION FRANÇAISE e 5,00 Poste Italiane spa - Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB/CN - anno V - numero 24 - Novembre - Dicembre 2013 cogliere punti di vista
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  • Torino Film Festival | Fondazione Albert 1er | Pesca in Liguria | Panettoni artigianali per le feste | Fascino rinascimentale

    sulle pistedello sci nordico

    turismodi classe inpiemonte

    le bollicinedi giorgiorivetti

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    cogliere punti di vista

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  • Non si ferma il nostro viaggio alla scoperta del territorio. Un itinerario partito quattro anni fa, proponendo un nuovo magazine che raccontasse le belle realt della provincia di Cuneo, la natura, i luoghi, i personaggi e l'enogastronomia. Un cammino senza una meta precisa e definita,

    iniziato, come ogni viaggio importante, con spirito davventura e sete di conoscenza, per accorgersi che quello a cui si sempre anelato li, appena dietro il giardino di casa. Un viaggio che ci ha fatto amare ogni nuova scoperta e ci ha resi amati da voi lettori, che con noi avete condiviso esperienze e sensazioni. Un percorso che si sviluppato, numero dopo numero, aggiungendo mete sempre nuove, estendendosi ben oltre i confini provinciali, arrivando al torinese, alla Liguria e alla Costa Azzurra,

    rendendoci cos internazionali, viaggiando attraverso lo spazio ed il tempo, spinti dalla voglia di conoscere, e far conoscere meglio, le nostre terre. E se viaggiare vuol dire turismo, analizziamo, insieme all'Assessore al

    turismo del Piemonte, Alberto Cirio, quanto vale e dove sta andando il

    viaggiatore nella nostra regione, attirato sempre pi da luoghi stupendi, ricchi di storia e cultura, e dalla sempre pi attraente enogastronomia. Ecco comparire cos sulla scena Giorgio Rivetti, patron delle cantine Contratto, che ci racconta la storia delle bollicine piemontesi che stanno conquistando i mercati internazionali, e poi il festival internazionale del film di Torino, diretto da Franco Virz. Scopriamo insieme come il

    Principe Alberto di Monaco sia seriamente impegnato nella campagna di

    salvaguardia dell'ambiente con la Fondazione da lui stesso presieduta, e

    ancora andiamo in Liguria, insieme ai pescatori, per conoscere meglio

    i tipi di pesci che troviamo sulle nostre tavole. Ma pensando ai piaceri

    della tavola di questo periodo dell'anno impossibile non pensare al panettone, scoprendo che ogni regione ha le proprie declinazioni.Un viaggio di immagini straordinarie, di sguardi e visioni senza paragoni. Perch, come scrisse Marcel Proust, il vero viaggio di scoperta non nel

    cercare nuovi paesaggi, ma nell'avere occhi sempre nuovi.

    Roberto Audisiodirettore artistico

    [email protected]

    EDITORIALE

  • AlessioBotto DIRETTORERESPONSABILE

    [email protected]

    CONTRIBUTORS

    con il patrocinio di: in collaborazione con:

    Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo numero

    hanno scritto:

    Roberto Audisio

    Maria Bologna

    Vilma Brignone

    Vanina Carta

    Valter Castellino

    Riccardo Celi

    Monica Coviello

    Claudia Ferraresi

    Giovanna Foco

    Fabrizio Gardinali

    Marco Jorio

    Fabio Moretti

    Luca Morosi

    Camilla Nata

    Alessandro Parola

    Monia Re

    Giorgio Trichilo

    traduzioni: Lidia Dutto

    credits fotografici:

    Francisco Antunes Foter.com

    Roberto Audisio

    Angelo Cesare Foter.com

    Michele Fino

    Francesco83 Fotolia.com

    Nasario Giubergia

    Daniele Molineris

    Dogbono sxc.hu

    Fon-Tina Foter.com

    Davide Papalini - Wikipedia

    Photophilla

    Press Office Art.Ur

    Press Office Contaminazioni

    Press Office Contratto La Spinetta

    Press Office Fondation Prince Albert II

    Press Office Notte dei Ricercatori

    Press Office Reggia Venaria

    Press Office Scrittorincitt

    Press Office Slow Fish

    Press Office Torino Film Festival

    Martino Ragusa

    Gino Russo

    Scuola sci Festiona Valle Stura

    Seahill Foter.com

    Nicola Since Foter.com

    Szymon Nitka Foter.com

    Gianpiero Trivisano

    Turismotorino.org

    aderente a:

    RobertoAudisio DIRETTOREARTISTICO

    [email protected]

    Rivista bimestrale dalle Alpi al MareAnno V Numero 24 Novembre - Dicembre 2013

    Direttore responsabile:Alessio Botto [email protected]

    Direttore artistico:Roberto Audisio [email protected]

    Redazione centrale:Giovanna Foco [email protected]

    Redazione Monaco:Maria Bologna [email protected]

    Editing:Vanina Carta [email protected]

    Concessionaria unica di pubblicit:BB Europa Edizioni via degli artigiani, 17 - Cuneo Provincie di Cuneo e Torino:

    Jolanda Bivona [email protected]. +39.388.61.86.091Valerie Chiodo [email protected]. +39.340.32.23.656

    Liguria:Gabriele Di Costanzo [email protected]. +39.331.39.19.781

    Monaco e Cte dAzur:Com & Pro [email protected]. +33.6.77.06.52.38 - +39.338.11.47.237

    [UNICO] una pubblicazione di BB Europa EdizioniVia degli Artigiani, 17 12100 Cuneo tel. +39.0171.60.36.33Reg. Trib. di Cuneo n. 617 del 1 Agosto 2009

    Stampa:TIPOLITOEUROPA [email protected] www.tipolitoeuropa.com

    Tutti i diritti riservati, vietata la pubblicazione, anche parziale, senza lautorizzazione dellEditore BB Europa Edizioni. Nelleventualit che testi e illustrazioni di terze persone siano riprodotti in questa pubblicazione, leditore a disposizione degli aventi diritto non citati. Leditore porr inoltre rimedio, a seguito di segnalazione, ad eventuali non volute omissioni e/o errori nei relativi riferimenti.

    Garanzia di riservatezza per gli abbonati.Leditore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilit di richiedere gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo a: BB Europa Edizioni - Responsabile dati UNICO - Via degli Artigiani, 17 - 12100 Cuneo. Le informazioni custodite nellarchivio elettronico della BB Europa Edizioni saranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati la testata e gli allegati, anche pubblicitari, di interesse pubblico (legge 675/96).

    Puoi trovare [UNICO] nelle migliori edicole della provincia di Cuneo e Liguria di Ponente, a Torino nella Libreria Internazionale Luxembourg, nei migliori locali della Liguria, del Principato di Monaco e della Cte dAzur.

    Questo numero stato chiuso in redazioneil 7 novembre 2013.

    In copertina foto di:Daniele Molineris

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  • RITRATTO14 | bollicine dal cuore piemontese

    STORIA E STORIE18 | torino film festival, ciak si sogna!

    SOCIET E COSTUME22 | la sfida che parla anche italiano

    SPORT26 | dare fondo alle proprie energie

    30 | lesperienza che fa vincere

    TERRITORIO34 | mar ligure, sapori per buongustai

    GUSTO40 | panettone oltre i luoghi comuni

    FASHION46 | fascino rinascimentale

    DESIGN & LIVING52 | ambiente moderno, anima antica

    ECONOMIA58| turismo di classe, in piemonte

    AZIENDE56 | sorseggia, degusta, regala

    64 | larte di fare mobili darte

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    SOMMARIO

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    58

    5 | EDITORIALE7 | SOMMARIO8 | PRIMO PIANO10 | PASSAPAROLA12 | PASSEPARTOUT29 | LINTERVISTA IMPOSSIBILE66 | LIFE-STYLE 70 | BONT A TAVOLA73 | DA ROMA74 | BON TON75 | LEGGE76 | ARTE78 | MOTORI80 | UNA MELA AL GIORNO82 | MONEY MONEY MONEY84 | ESSERCI86 | TRADUCTION FRANAISE

    RUBRICHE

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  • PrimoPianoMARKET ZONE: NUOVI STIMOLIPER IL MERCATO DI CUNEO

    MAX BLARDONESULLE PISTE DI LIMONE

    PAN ED LANGA HA IL SUO BOLLINO DI GARANZIAA partire dallautunno 2013 il Pan ed Langa, prodotto dagli artigiani panettieri albesi che fanno parte dellomonimo Consorzio di Tutela e Promozione, ha il suo bollino didentit e garanzia. Una piccola ostia rotonda che riprende il marchio ormai noto delle spighe di grano abbracciate, simbolo del Con-sorzio, verr posta infatti su ogni pagnotta di Pan ed Langa che uscir dai forni degli associati. Un simbolo forte e semplice che riunisce tutti i significati del progetto che sta alla base della creazione del Pan ed Langa: limpegno a panificare farine di variet antiche, prodotte a pochi chilometri dai laboratori degli associati, su terreni recuperati alla cerealicoltura grazie alla collaborazione di contadini volenterosi e di un mugnaio, Renzo Sobrino di La Morra, esperto nella lavorazione di piccole partite preziose di cereali rari. Sono 9 i panettieri artigiani soci del Consorzio di Tutela Pan ed Langa che potranno utilizzare il bollino di garanzia: gli albesi Enrico Giacosa (Panetteria Giacosa), presidente del Consorzio, poi Marcello Canavero (Alla corte del pane), Marco Bosio (Il Forno), Dario Ferrero (Antico forno), Luigi Gerlotto (La Bottega del Fornaio), Valter Sirio (Il Fornaio Sirio), Roberto Tallone (Tallone Panetteria), Luigi Bonada (Il Forno delle Delizie) e infine Claudio Sarotto (Il Forno di Manera) di Benevello.

    La L.I.F.T. S.p.A., societ degli impianti di Limone Piemonte presieduta da Massimo Arrighi, ha siglato un accordo di sponsorizzazione per la stagione invernale 2013-2014 con Massimiliano Blardone.Limone Piemonte ha scelto di percorrere insieme a Max Blardone (7 vittorie in Coppa del Mondo, 24 podi) il percorso di avvicinamento alle prossime Olimpiadi invernali di Sochi 2014. Max Blardone ha puntato nel mirino della sua preparazione atletica e agonistica il podio di Sochi e ha sviluppato un programma di lavoro denominato Max to Sochi che diventato anche un docu-reality in onda su Sky Sport 2 e disponibile sul sito www.maxblardone.itIl gigantista oltre a partecipare agli eventi di lancio della stagione invernale a Limone Piemonte ha gi programmato degli allenamenti sulle piste del comprensorio prima dellappuntamento delle Olimpiadi invernali di Sochi. Sono felice e riconoscente di questo accordo con Limone Piemonte dichiara Max Blardone durante FISI in Tour a Milano - conosco bene le piste che utilizzer nei miei trainning pre - olimpici e amo il paese, ricco di storia e di raffinata ospitalit.Abbiamo scelto Massimiliano Blardone dice il presidente della L.I.F.T. S.p.A., insieme al sindaco di Limone Piemonte, Francesco Revelli, per aumentare la visibilit e conoscenza della nostra stazione sciistica e del territorio depositario di tradizioni alpine. Ci ha convinto il progetto ambizioso di Max to Sochi che oltre ad essere una sfida importante, rappresenta unopportunit mediatica per Limone Piemonte di assoluto respiro nazionale e internazionale.

    Il progetto Market zone, che nel mese di ottobre ha animato la citt di Cuneo intorno al suo storico mercato, ha affascinato notevolmente i quindici creativi (artisti, designer, grafici e architetti, italiani e francesi) che vi hanno preso parte instaurando subito un ottimo rapporto con gli ambulanti e gli utenti di questo spazio pubblico. Gli artisti hanno vissuto in prima persona lesperienza del mercato di Cuneo, analizzando le sue innumerevoli sfaccettature e offrendo, dal canto loro, interessanti punti di osservazione artistica a quanti lo frequentano e vi lavorano. Sono stati apprezzati i momenti vissuti con lantropologo Marco Aime alla borgata Paraloup della Fondazione Nuto Revelli e la conferenza tenuta dal noto designer Paolo Ulian, come il workshop con gli artisti torinesi Andrea Caretto e Raffaella Spagna, che ha permesso ai partecipanti di sperimentare limportanza delle relazioni che nel mercato si creano e si consolidano offrendo ad ambulanti e passanti un piatto di minestra cucinata, nel mercato, con le verdure donate dai vari ambulanti di piazza Seminario. Dal 19 al 24 novembre il gruppo si trasferir a Nizza per una serie di conferenze e presentazioni pubbliche, con tutor di eccellenza: il pluripremiato architetto francese Marc Barani, la celeberrima designer Matali Crasset e il famoso artista Stphane Magnin, anchesse propedeutiche a unesposizione itinerante sul mercato, che viagger tra Cuneo e la Francia nellautunno 2014. Le esperienze e il materiale raccolto nei dieci giorni del progetto svoltosi nel capoluogo della Granda saranno da stimolo e da ispirazione per continuare in questo percorso di ricerca e collaborazione transdisciplinare tra Italia e Francia sul tema del mercato rionale.

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    ETICA, ECONOMIA E SOCIETPUBBLICATI GLI ATTI DEL CONVEGNOLa cover rossa. Sessantatr pagine ne sono il contenuto. Dentro, i protagonisti. Il convegno Etca, Economia, Societ proposto dallAssociazione di cultura politica Insiemee di cui questo volume intende proporre gli atti - puntualizza Giandomenico Genta, segretario dellAssociazione Insieme non soltanto non nato per caso, ma ha richiesto un notevole impegno per essere messo a punto nei suoi contenuti e nella sua articolazione complessiva. Relatore prestigioso stato il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato di sua santit Benedetto XVI. La relazione magistrale del cardinale, per decisione della stessa Associazione, stata accompagnata da alcuni interventi decisamente qualificanti. Tra questi: di Giovanni Quaglia, vice presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino; Fabrizio Palenzona, vice presidente di Unicredit; on.Michele Vietti, vice presidente dei Consiglio Superiore della Magistratura. Un grazie per la riuscita del convegno che, ricordo, ha fatto registrare una partecipazione di pubblico che ha superato le mille presenze. Ringrazio tutte le autorit che hanno voluto presenziare allevento, ai membri dellAssociazione Insieme, presieduta dal Emilio Lombardi, che hanno contribuito fattivamente allorganizzazione e alla gestione della manifestazione, allOsservatorio Famiglia e Impresa guidato dal notaio Massimo Martinelli che ha contribuito alla pubblicazione del volume. LAssociazione Insieme ha deciso di pubblicare gli atti del convegno, consentendo, a tutti coloro che lo vorranno, di riconsiderare con calma il contenuto di una serie di contributi che, crediamo, possono restituirci una maggiore positivit nel nostro pensare e nel nostro agire.

    Ci sar un nuovo aumento di capitale, per coprire le spese e consentire le procedure dingresso di nuovi partner nellaeroporto di Levaldigi. Innanzitutto, la societ turco-russa, che da qualche mese ha manifestato interesse ad acquisire la maggioranza delle azioni di Geac, societ di gestione. E stato stabilito allunanimit dallassemblea dei soci, che ha dato mandato al Consiglio di amministrazione per avviare liter. Entro il 20 dicembre devono essere versati 617 mila euro, riservati agli attuali soci. E per adeguare il capitale sociale al minimo di legge (516 mila euro) per i gestori di scali fra 300 mila e un milione di passeggeri. Varr il diritto di prelazione: 30 giorni, per quanti hanno sottoscritto laumento, per rilevare quote inoptate. Poi laltro passaggio: fino a 4 milioni, riservati a terzi, escludendo lopzione. Sar la fase dellauspicata entrata di nuovi azionisti. Presumibilmente i magnati turco-russi. E i dati? Secondo Assaeroporti, i primi nove mesi del 2013 laeroporto di Cuneo ha fatto segnare un +25,7, risultato in netta controtendenza rispetto alla media degli aeroporti italiani che si attesta a 2%. Alla luce del lancio di nuove destinazioni, lofferta di voli per la stagione estiva 31 Marzo - 27 Ottobre 2013 cresciuta del 45% rispetto allo stesso periodo dellanno precedente. La stagione invernale dal 27 Ottobre al 27 Marzo 2014 ha come novit la tratta su Trapani, operativa il marted e sabato grazie a Ryanair. Le compagnie partner dello scalo cuneese sono tutti vettori low cost, tra imigliori in Europa. Gli operatori di Levaldigi prevedono di chiudere lanno in corso sfiorando i 300.000 passeggeri: miglior risultato di sempre.

    LEVALDIGI AEROPORTO, IN ATTESA DELLA FIRMA DI CONCESSIONE

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    [UNICO] per le aziende

    LO CHEF ANDREA PICOTTIHA FATTO SCUOLA IN BRASILE stato lo chef Andrea Picotti del Ristorante Dla Picocarda di Barge a rappresentare il Piemonte durante la Settimana della Cucina

    Regionale Italiana in Brasile, curata da Icif, lIstituto di Cucina ed Enologia delle Regioni dItalia pi conosciuto nel mondo. Insieme ad altri 5 chef italiani, ha affiancato i colle-

    ghi dei 20 migliori Ristoranti di San Paolo

    specializzati in cucina italiana per aiutarli a conoscere ed interpretare al meglio i piatti tipici e i prodotti di eccellenza di tutto il territorio italiano, regione per regione. stata uniniziativa coinvolgente e dav-vero interessante per noi chef italiani, ma anche per gli chef ed i clienti brasiliani che hanno potuto conoscere ed apprezzare la vera cucina piemontese, e non solo, con pranzi, cene, degustazioni e lezioni di cucina.

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    DUCHESSA MARGHERITA, PREMIODEL TOURING CLUB ITALIANOLa Guida Alberghi e Ristoranti dIta-

    lia 2014 del Touring Club Italiano, da

    oggi in libreria, riserva una piacevole sorpresa al monregalese: a Duches-sa Margherita, dimora storica in Vi-

    coforte, stato assegnato il Premio Speciale Stanze Italiane per il Nord Ovest Italia. Sono soltanto quattro le strutture

    che ogni anno possono fregiarsi del prezioso riconoscimento assegnato dalla cu-ratrice della guida, Teresa Cremona, suddivise tra Nord Ovest, Nord Est, Centro e

    Sud Italia. Duchessa Margherita stata aperta nel 2011, dopo un accurato restau-

    ro curato nei minimi dettagli dallarchitetto Elena Accamo, utilizzando materiali

    di pregio e salvaguardando strutture preziose come la scala interna del 1850 di

    Verzino da Frabosa, con marmi estratti dalla stessa cava della Cappella della Sacra

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    nel 1200, sgorgano dalla sorgente Ma-

    donna Assunta, nellentroterra di Sanre-

    mo. La temperatura di 31 e le propriet

    sulfuree le rendono indicate nelle patolo-gie di interesse reumatologico, otorinola-ringoiatrico, broncopneumologico, ed in campo dermatologico. Nella moderna SPA del Grand Hotel Pigna, una qualificata

    equipe medico scientifica abbina trattamenti sanitari e olistici rendendola unim-

    portante meta dove poter trovare una vera e propria via della salute. Il reparto inalatorio dotato di spazi riservati ai bambini e da humage collettivi e aerosol. Lo

    stabilimento inoltre fornito di una piscina riabilitativa a doppio percorso flebo-

    logico e di moderni camerini per fangoterapia, bagni termali e idromassaggi.

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    GOLOSAMENTEPHILOSOPHY XTRAxtra il nome di una nuova azienda ligure con una storia che inizia in unaltra epoca, quando i velieri solcavano i mari alla scoperta di nuovi orizzonti, con le stive colme dei profumi del me-diterraneo e di olio extravergine di oliva. Oggi, a

    Imperia, con lo stesso spirito e la stessa passione trasmessa dal trisnonno, Anna Ardoino produ-ce ancora olio, a cui affianca i prodotti di tre linee innovative, che hanno le radici

    nella stessa terra. Lultimo nato nella linea Philosophy Madame Taggiasca: pura polpa di olive taggiasche e zucchero. Un prodotto unico che stravolge com-pletamente la visione delloliva. Non pi solo condimento o in versione salata, ma ottima con un calice fresco di prosecco per brindare ad un nuovo anno o insieme ad un buon bicchiere di porto davanti al caminetto o, perch no, da provare ac-compagnata al caff, per assaporare il vero spirito della Liguria.

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  • a cura di Monica Coviello - giornalista lifestyle

    il piacere di saziarsiCONSUNTIVO DI FINE ANNO IN RELAX

    OLIOLIVAImperia - Oneglia, dal 15 al 17 novembreOgni anno, tra met ottobre e inizio novembre, inizia la raccolta delle

    olive, dalla cui spremitura si ricava il cosiddetto olio nuovo. il mo-mento di partecipare al rito dellassaggio sul pane leggermente scottato sulla brace. Proprio in occasione di questa prima spremitura, Oneglia

    organizza una tre giorni di full immersion nei sapori tipici del territorio e di tutta la Riviera Ligure, fra degustazioni, convegni, mostre, fotogra-fie e un mercato dedicato proprio allolio nuovo. Immersi tra oliveti, frantoi e osterie tipiche, nel paesaggio suggestivo della Liguria daltri

    tempi, alla scoperta non solo del gusto, ma anche del valore culturale dellolio e del pane. www.olioliva.tv

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    SCRITTORINCITT Cuneo, dal 14 al 17 novembre

    La terra da cui si parte, quella che si attraversa,

    quella a cui si approda. Tutte le volte che ci si av-

    vicina a un romanzo, inizia un breve viaggio, ma quando si torna, cosa cambiato? Se ne parla in

    questa nuova, XV edizione della rassegna: il filo conduttore degli incontri proprio il tema Terra, terra!. Lella Costa, Umberto Guidoni, Michela Murgia, Linda Sutti, Gek Tessaro, Andrea Va-lente, la Banda Osiris e, ancora, Telmo Pievani, Federico Taddia e Alessandro Bergonzoni: ecco alcuni degli autori che incontrano altri autori e al-tri libri, presentando al pubblico non solo i loro ultimi lavori, ma anche i loro percorsi di crescita. Lappuntamento al Centro Incontri della Provin-

    cia, ma anche in tanti altri piccoli e grandi punti di ritrovo di Cuneo: Societ Operaia, Casa Galim-

    berti, Circolo LCaprissi, Cinema Monviso, Palazzo

    Comunale, Teatro Civico Toselli, Teatro Officina,

    Sala San Giovanni.

    www.scrittorincitta.it

  • PAOLO CONTE IN CONCERTOTorino, 29 novembreLavvocato con il vizio del jazz torna sui palchi piemontesi e lo fa per una

    buona causa. Il ricavato del concerto, che si tiene sul grande palco dellAu-ditorium Giovanni Agnelli, servir a finanziare la ricerca oncologica in uro-logia. Un pretesto nobile per regalarsi le versioni live di Un gelato al limon o Genova per noi e godersi le atmosfere da chansonnier contaminate da ritmi jazz e sonorit malinconiche del Sudamerica, proposte dal paroliere polistru-

    mentista fresco di decimo premio alla carriera (Alessandro Manzoni, citt di Lecco, ritirato a ottobre). In repertorio, i pezzi della sua ultima antolo-gia, Gong-Oh, una rosa dei suoi maggiori successi, con un inedito, La Mu-sica pagana, e una nuova registrazione di Via con me. I biglietti si possono prenotare e acquistare su www.ticketone.it.

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    LA FIERA FREDDABorgo San Dalmazzo - dal 4 all8 dicembreEra il 1569 quando Emanuele Filiberto di Savoia concesse a Borgo San Dalmazzo lau-torizzazione a istituire una fiera per il proprio

    patrono, il 5 dicembre. Da allora, ogni anno si

    rinnova un appuntamento classico, occasione di incontro per tutti gli abitanti delle vallate che qui convergono. Non solo, la manifestazio-ne permette di riscoprire, in tavola, quei piatti tipici che ormai sono diventati una rarit: il mi-nestrone di trippe, le lumache alla cartunera

    e il cotechino con i crauti. La protagonista

    una chiocciola, la Helix Pomatia Alpina, che vive nei boschi delle Alpi Marittime e a cui

    dedicato il mercato nazionale della lumaca, la fera di lumasse, poich Borgo San Dalmazzo, grazie alle sue piccole chiocciole, diventato un punto di riferimento internazionale del settore. E, come sempre, c spazio anche per concerti, convegni, spettacoli, mostre e dibat-titi a tema. www.fierafredda.it

  • LA NUOVA CONTRATTO: CON UNEREDIT STORICA DECCEZIONE, LA CANTINA, ACQUISITA DI RECENTE DAI FRATELLI RIVETTI, LANCIA LA SFIDA NELLA PRODUZIONE DEL METODO CLASSICO ITALIANO, CON PASSIONE E SENZA TIMORI REVERENZIALI.

    spumanti. Un bel fiore allocchiello, se pensia-mo che il Metodo Classico 1919 Contratto Extra

    Brut fu il primo vino spumante millesimato mai prodotto nel Paese.Da l, parte una storia fatta di prestigio e di grandezza: alla fine del XIX secolo secolo, i vini

    Contratto partono verso i casati reali di tutto il mondo, cos come verso il Vaticano e la famiglia

    reale italiana. Successi storici che consolidano

    il marchio nel corso del secolo successivo, ma che, dopo gli anni 60, si trovano a fare i con-

    ti con uneconomia nuova, nuove dinamiche commerciali e inedite realt concorrenti, come il Franciacorta: negli anni 90, le cantine vengo-no vendute al signore della grappa, Bocchino un nome che tutti noi, ancora oggi, associa-

    mo alla mitica immagine di Mike Bongiorno,

    versione alpinista. Bocchino restituisce le cat-

    Inoltrarsi nelle viscere della Terra, a 30 m. di profondit, senza nemmeno scendere un gradino, toglie il fiato. Varcata la soglia delle

    cantine Contratto, latmosfera quella di una cattedrale sotterranea, un dedalo di tunnel di 7.000 mq. che sfociano in ampi spazi dove si

    stratificano le pile di bottiglie coricate e le pu-pitres, come in un rito che si perpetua da ol-tre un secolo. E la sacralit del luogo si respira nellaria, permea lolfatto, la vista e i sentimenti. Qui, nel cuore della collina che protegge la citt di Canelli, Giuseppe Contratto ebbe lintuizio-ne di scavare nel tufo calcareo alla base della montagna e costruirvi le strutture atte alla vini-ficazione a poca distanza. Era il 1867, ma non fu questa, evidentemente, la sola intuizione del fondatore. La cantina, infatti, riconosciuta

    come la prima produttrice, in Italia, di vini

    Trenta metri di profondit, un dedalo di 7.000 mq tra tunnel e aree per lo stoccaggio delle bottiglie e delle pupitres, e una temperatura media naturale di 13. Le Cantine Contratto, a Canelli, oltre a vantare un eccezionale valore storico, sono una vera opera di ingegneria, la cui costruzione, nella seconda met del XIX secolo, durata decenni.

    Nella pagina successiva: Giorgio Rivetti e le bottiglie Contratto con la nuova immagine che riprende il marchio originale, illustrato da Leonetto Capiello (1875-1942).

    bollicine dal cuorepiemontese DI VANINA CARTAPHOTO: P.O. CONTRATTO - LA SPINETTA

  • tedrali sotterranee al loro massimo splendore con un restauro faraonico, ma non arriva a ri-portare in auge il marchio. Infine, lultima tappa fondamentale che vede la

    svolta decisiva: nel 2011, la Contratto torna alla terra, alla propria identit legata a doppio filo al

    metodo classico, con un golden boy della viti-coltura piemontese e italiana, Giorgio Rivetti. Insieme ai fratelli Carlo, Bruno e Giovanna, Giorgio lartefice de La Spinetta, azienda-gioiello nel panorama enologico italiano con sede a Castagnole Lanze. Quello dei Rivetti

    un ritorno al territorio di origine, lAstigiano,

    dopo lespansione che li ha portati prima nel territorio del Barbaresco e del Barolo, poi an-che in Toscana (Tenuta Casanova a Terricciola

    - PI), e una passione, quella per le bollicine, che

    riemerge, poich La Spinetta nasce negli anni

    60 con una vocazione prettamente moscatista.

    Abbiamo chiesto direttamente a Giorgio di

    spiegarci qualcosa di pi sulle bollicine firmate

    Contratto e sui grandi cambiamenti che stan-no riportando il noto metodo classico ai vertici qualitativi. Una qualit tutta italiana che torna a rinsaldare il legame vigna-vino, non sempre

    cos scontato.

    Come sta cambiando Contratto, da quando la famiglia Rivetti subentrata alla guida della-zienda? Quando abbiamo preso le redini dellazienda, ci siamo impegnati fin da subito per apporta-

    re sostanziali modifiche strutturali, in cantina

    come nei vigneti, con scelte radicali. Prima di tutto, Contratto, ora, non produce pi vini rossi fermi, sui quali invece aveva investito la gestione Bocchino, poich per noi il marchio

    deve mantenere quella vocazione per il meto-do classico che lo accompagna fin dallistitu-

    zione delle cantine stesse. Dunque, puntiamo su questa, cercando di riportarla alleccellenza e producendo le bollicine esattamente come

    realizziamo il Barolo. Cos potremmo sintetiz-zare il cardine della nostra filosofia.

    Cosa significa questo concretamente?

    Significa, prima di tutto, produrre soltanto vini millesimati, cio dannata. Il metodo classico no-vintage, cio realizzato con tagli di annate diverse (i vini di riserva) come per molte bolli-

    cine anche prestigiose si adatta pi a realt che

    producono milioni di bottiglie, come nella zona della Champagne, mentre Contratto, a pieno regime arriva a una media di 250.000 bottiglie annue. Si tratta quindi di abbassare le quantit

    a favore di una qualit media di alta gamma, che consenta esattamente come avviene per

    il Barolo di avere unevoluzione del prodotto

    che segua landamento delle vendemmie, anzi-ch un trend piuttosto comune verso lunifor-mazione delle caratteristiche.Laltra grande innovazione rispetto al passato

    la gestione diretta di molti vigneti, che vanno dallAstigiano allOltrepo pavese. Se prima si

    vinificavano uve conferite dai viticoltori locali,

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  • Le pupitres (i tipici cavalletti su cui vengono capovolte le bottiglie) rappresentano il simbolo

    stesso della produzione del metodo classico, poich sono fondamentali per consentire il lento

    deposito dei lieviti esausti sul tappo della bottiglia. Photo: Michele Fino

    In basso: la vendemmia.

    ora la conduzione del lavoro in vigna non ha pi intermediari: un punto fondamentale, che con-sente di avere un pieno controllo sia dei metodi utilizzati, che tornano a essere quelli tradizionali, sia delle rese, che devono restare basse.

    Perch lOltrepo pavese?Contratto, come molte altre aziende spumantie-re piemontesi, da sempre vinifica uve provenien-

    ti da quella zona. La ragione storica: nel 1859 il Regno di Sardegna annesse quelle aree, che divennero subito un luogo di sperimentazione vinicola e zona di provenienza del prodotto da spumantizzare nel basso Piemonte. Oggi, la vo-

    cazione a questo tipo di viticoltura rimasta con vaste estensioni soprattutto di Pinot noir. E dal Pinot noir produciamo gran parte dei nostri me-todi classici: il Blac de Noir e il Ros (100% Pinot Nero), cos come i nostri quattro assemblaggi

    (80% Pinot noir e 20% Chardonnay). Questo

    senza dimenticare il Metodo Classico Blanc de Blancs (100% Chardonnay) e un Asti Spumante, lunico Asti, realizzato con sole uve locali da una

    vigna di propriet.

    Com, ad oggi, il panorama della produzione spumantiera in Italia?

    A questo proposito, occorre fare molta chiarez-

    za, perch il consumatore, in questo momento,

    appare disorientato. Gran parte della produ-zione spumantiera italiana rappresentata dal Prosecco, che tra le realt italiane, domina anco-ra il mercato mondiale con circa 330 milioni di bottiglie e, dunque, con una potenza commer-ciale incredibile. Inoltre, soprattutto allestero, viene spesso identificato come lo spumante

    italiano e confuso con il metodo classico. Il distinguo, quindi, doveroso. Il Prosecco prodotto, infatti, con il metodo Martinotti (impropriamente talora chiamato Charmat),

    quindi un procedimento pi semplice e senza invecchiamento, rispetto al metodo classico, che prevede, in genere, una lunga attesa anche di

    2-3 anni in cantina, prima che le bottiglie vedano

    la luce del sole. Con questi numeri giganteschi, la qualit media, purtroppo, tendenzialmente non eccellente e va da s che diventa difficile far credere che, an-

    che in Italia, si possano fare grandi spumanti che non hanno nulla da invidiare a molti Champagne. C ancora molto spazio per lavorare sulla qualit e il nostro prodotto si colloca proprio sulla fascia di uno Champagne millesimato, con un prezzo di poco inferiore.

    Oltre alla produzione di millesimati, per cosa si contraddistingue il metodo classico Contratto?I vini Contratto si distinguono per unacidit e una mineralit pi marcate, che li rendono ide-ali a tutto pasto. Sono vini eleganti e allo stesso

    tempo gastronomici, grazie anche al basso do-

    saggio (cio con unaggiunta limitata di liqueur dexpdition ndr.). Il nostro For England, da

    questo punto di vista, ha fatto scuola: venne de-nominato cos nel 1930, quando Contratto inizi

    a rifornire il mercato inglese con vini a basso do-saggio. A quellepoca, tutti gli Champagne erano

    molto dolci e la corte reale inglese preferiva un vino pi secco. Il For England, Blanc de Noir,

    prodotto oggi a dosaggio zero e, in genere, la nostra produzione sta sotto i 3 g di zucchero per

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  • Con lacquisizione delle Cantine da parte dei fratelli Rivetti, la Contratto si presenta con una nuova filosofia: solo vini spumanti millesimati (dannata), gestione diretta dei vigneti e una produzione che punta alleccellenza qualitativa, senza timori reverenziali verso le grandi bollicine dOltralpe.

    litro di vino, per avere vini pi secchi, appunto.Altri grandi cambiamenti?Beh, tra le novit pi importanti, il rilancio dei vermouth, che fu un settore fondamentale in passato: i vermouth Contratto erano esportati in tutto il mondo nei primi decenni del secolo scorso. Ora, con il ritorno dei cocktail, includen-

    do bitter e vini spumanti, possiamo farli rivivere.Si tratta di ricette originali che si basano sulla

    combinazione di vini bianchi, Brandy italiano e

    spezie ed erbe di vario tipo, e che hanno pi di 100 anni di storia.

    Ci piace innovare, ma siamo anche convinti che sia necessario e doveroso soprattutto rilanciare, valorizzando leredit storica eccezionale che abbiamo tra le mani. Anche per questo abbia-

    mo ripreso sulle nostre bottiglie limmagine originaria del marchio Contratto, unautentica opera darte: unillustrazione del noto artista Leonetto Capiello, attivo in Italia allinizio del

    secolo scorso.Lo sguardo sul presente ma con i piedi ben sal-

    di a terra e le radici a trarre linfa dal passato. In una parola, la nuova Contratto.

    OCCHIO AL PERLAGELa finezza delle bollicine (il cosiddetto perlage) non solo uno dei parametri per il giudizio su uno spumante, ma anche un valido indicatore per distinguere uno spumante metodo classico (oppure tradizionale o champenoise) da un metodo Martinotti (o Charmat). Semplificando molto, il primo consiste nel favorire la rifermentazione in bottiglia attraverso laggiunta di zuccheri e lieviti (liqueur de tirage). Il vino acqui-sta cos il proprio perlage, grazie allanidride carbonica prodotta dalla seconda fermentazione in bottiglia (presa di spuma). Dopo una fase di riposo, avviene il remuage: le bottiglie restano capovolte su cavalletti detti pupitres, dove vengono ruotate per far depositare le fecce dei lieviti esausti sul tappo. In seguito, avviene il dgorgement, attraverso il congelamento del vino contenuto nel collo della bottiglia e togliendo il tappo, in modo che il deposito fuoriesca. A questo punto, si rabbocca con una miscela di vino e zucchero (liqueur dexpdition):

    la concentrazione di zucchero nel liqueur determiner le caratteristiche dello spumante, da demi-sec a extra-brut, o addirittura pas dos, se tale miscela non ha zucchero. Infine, la chiusura con il tappo a fungo e la gabbietta metallica. Il metodo Martinotti, invece, permette

    di ottenere spumanti dalle spiccate note fruttate per mezzo di recipienti a tenuta stagna, tipo autoclave. Il processo, dunque, molto pi rapido rispetto al metodo classico ed idoneo alla vinificazione di spumanti da vitigni aromatici o fruttati, a scapito per della finezza delle bollicine, che possono presentarsi pi grandi e invasive rispetto al fine perlage prodotto dalla lunga e paziente rifermentazione in bottiglia del metodo tradizionale.

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  • DAL 22 AL 30 NOVEMBRE SI ALZA IL SIPARIO SULLANNUALEAPPUNTAMENTO DEDICATO A QUESTA FORMA DARTE. IL DIRETTORE ARTISTICO DELLEDIZIONE 2013 IL REGISTA PAOLO VIRZ.

    DI GIORGIO TRICHILOPHOTO: P.O. TORINO FILM FESTIVAL

    ri. La formula, tuttavia, era gi ben delineata:

    orizzonti aperti, curiosit, spazio alla creativit. Sono trascorsi 31 anni, ma lidentit del festival

    rimasta invariata. mutata solo la sua riso-nanza: oggi il TFF un appuntamento must per cinefili e non, a livello internazionale.

    Eccoci, dunque, al Torino Film Festival 2013. La vicedirettrice Emanuela Martini ci accom-pagna tra le curiosit della rassegna. La prima

    indubbiamente il nuovo direttore: il regista Paolo Virz. Se mi chiedete la differenza tra lavorare con

    Paolo rispetto ai direttori precedenti, Gianni Amelio e Nanni Moretti, non risponder nem-

    meno sotto tortura, scherza la Martini. Ma

    pronta a riconoscere un merito al neodirettore: Virz si integrato subito e ha colto lo spirito

    di ricerca che rende unico il nostro festival e

    Il cinema non un pezzo di vita, un pezzo di torta, diceva Alfred Hitchcock e Torino, com noto, vanta una nobile tradizione

    pasticcera. Ma anche la citt dove fu girato

    uno dei primi lungometraggi italiani: Cabiria, nel 1914. Non quindi strano che sotto la Mole

    il cinema sia una delle passioni pi golose. Anche questanno, il Torino Film Festival ce-lebra lamore del capoluogo piemontese per questa forma darte e per chi non ha perso la voglia di realizzarla con piglio artigianale. La kermesse giunta alla XXXI edizione e la

    memoria non pu fare a meno di tornare al

    1982, quando in una Torino ancora lacerata

    dalla crisi della Fiat, ripiegata su se stessa e sul

    suo destino di company town, fu lanciata lidea del Cinema Giovani. Altro che pezzo di torta! Si trattava di un assaggio per pochi visiona-

    torino film festival,ciak si sogna!

  • lo caratterizza sin dalle origini. C un aspet-to che la vicedirettrice tiene a sottolineare: Il

    Torino Film Festival un evento metropolitano,

    coinvolge la citt come pochi altri festival e il pubblico uno dei veri protagonisti. I Torinesi

    hanno il palato fine e in questi anni hanno

    imparato a diventare sempre pi esigenti. Sempre Emanuela Martini: Paolo Virz ha ca-

    pito limportanza del pubblico, la necessit di rispondere ai suoi gusti e alle sue aspettative,

    quindi il TFF un festival pensato per gli spet-

    tatori. Non un caso, quindi, che tra le rassegne di questanno, sia prevista Europop: Si tratta di unidea di Paolo commenta la vicedirettrice

    del Festival. Siamo andati a scovare tra lim-

    mensa produzione cinematografica che in Italia

    non viene distribuita. Abbiamo scelto cinque

    film popolari, campioni di incassi al botteghi-

    no, ma di cui il grande pubblico qui da noi non

    Il manifesto delledizione 2013. La kermesse giunta alla trentunesima edizione e la memoria non pu fare a meno di tornare al 1982, quando in una

    Torino ancora lacerata dalla crisi della Fiat, ripiegata su s stessa e sul suo destino di company town, fu

    lanciata ldea del Cinema Giovani.

    Paolo Virz regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano. tra i principali eredi ed innovatori della tradizione della commedia

    all'italiana. Figlio di un carabiniere siciliano e di madre livornese, dopo aver trascorso l'infanzia a Torino, abitando prima nel quartiere Santa Rita e

    poi a Mirafiori Nord, cresce nel quartiere popolare livornese delle Sorgenti, coltivando sin da piccolo

    la passione per la letteratura. Dall'edizione del 2013 ricopre il ruolo di direttore del Torino Film Festival.

    Un festival caldo e accogliente che tenter di realizzare in nove giorni

    lutopia di un cinema senza confini. Paolo Virz

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  • sa niente. Sar unoccasione unica per venire in

    contatto con nuove storie e personaggi. Il TFF rende omaggio allAmerica. In program-

    ma la retrospettiva New Hollywood: il nuovo ci-nema americano tra il 1967 e il 1976 curata dalla stessa Emanuela Martini. Saranno proiettati 35

    film questanno e altri 35 il prossimo anno. Sul

    motivo della scelta di questo decennio non vi sono dubbi: Negli anni 60 cambiano le facce,

    lo stile e la cultura della narrazione americana. Hollywood esprime questa voglia di ricerca e,

    se vogliamo, di rivoluzione. In questo perio-do, esordiscono registi come Francis Coppola,

    Sydney Pollack. Michael Cimino, Steven

    Spielberg. E nascono antidivi destinati a diven-

    tare divi: mi riferisco a Jack Nicholson, Dustin

    Hoffman, Robert De Niro e Al Pacino.

    LAmerica lontana, dallaltra parte dalla luna,

    cantava Lucio Dalla, e il TFF attento natural-

    mente anche alle novit del cinema nostrano. Accanto al concorso internazionale di lungo-

    metraggi, permangono le abituali sezioni com-petitive: da Tff.doc, dedicata ai documentari, a Italiana Corti, che vede protagonisti i cortome-

    traggi, fino a Spazio Torino, un omaggio alla tendenze e ai movimenti creativi che fermen-tano sotto la Mole. E, naturalmente, dibattiti,

    laboratori, work in progress. La parola ai numeri. Alla selezione del TFF sono

    arrivati ben 4.000 lavori. Di questi saranno pre-

    sentati 185, di cui 70 lungometraggi. Cinque

    sono le anteprime internazionali e 62 quelle

    italiane. Tra queste ultime, si segnala La mossa del pin-

    guino che vede lesordio alla regia di Claudio Amendola. Il film ambientato, guarda caso, durante le Olimpiadi invernali di Torino 2006.

    Anche questanno ce labbiamo messa tutta

    per presentare un calendario ricco di proposte e attento a ci che succede nel mondo del ci-

    nema, afferma Emanuela Martini. E ancora: Il TFF il luogo della scoperta, della riscoperta,

    sicuramente si distingue per la sua capacit di uscire dagli schemi tradizionali dei festival cine-matografici: questo un motivo in pi, lo dico

    a chi ancora non lo conoscesse, per avvicinarsi la prima volta. Madrina della manifestazione, uneccellenza

    Prosegue la seconda edizione di Moving TFF. La manifestazione, ideata da UCCA (Unione Circoli Cinematografici Arci), Arci Torino, Museo Nazionale del Cinema e Torino Film Festival, si propone di offrire al pubblico torinese una anticipazione dell'ormai consolidato e apprezzato appuntamento di novembre con il Torino Film Festival.

    Anche questanno il Festival utilizza la prestigiosa location del Lounge (Sala Mostre del Palazzo della Regione Piemonte, Piazza Castello 165) dove per, a differenza dello scorso anno, si svolge tutta lattivit stampa, conferenze stampa incluse. I fans sono quindi avvisati: per vedere da vicino i loro beniamini potranno appostarsi in Piazza Castello.Le proiezioni si svolgono, come lanno scorso, nelle seguenti sale: Multisala Cinema Massimo - Via G. Verdi, 18, Multisala Reposi - Via XX settembre, 15 e Multisala Lux - Galleria San Federico, 33. Il 22 novembre sono aperte solo le casse dei cinema Massimo e Reposi dalle 10.00 alle 22.00. Dal 23 al 30 novembre lapertura delle casse dei cinema Massimo, Lux e Reposi ha luogo 30 minuti prima dellinizio della programmazione fino allinizio dellultimo spettacolo. Il prezzo del biglietto intero di euro 7 (ridotto euro 5), labbonamento intero euro 80,00 (ridotto euro55,00), il pass giornaliero euro10,00.

    Luciana Littizzetto la madrina della manifestazione 2013. Littizzetto, volto noto della

    televisione, attrice e autrice. nata a Torino e nel capoluogo del Piemonte ci vive. Leclettico

    personaggio si diplomata al Conservatorio nel 1984 e si laureata in Lettere alla facolt di

    Magistero nel 1990.

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  • torinese seconda solo al Gianduiotto, per no-toriet: Luciana Littizzetto. Serata inaugurale, venerd 22 novembre: alla presenza dello stes-

    so regista, sar proiettato Last Vegas di Jon Turteltaub. Il film, che sar nelle sale italiane a partire dal 23 gennaio 2014, vede riuniti quattro

    grandi di Hollywood: Robert De Niro, Michael Douglas, Morgan Freeman, Kevin Kline. Per finire, laugurio che Paolo Virz ha rivolto il febbraio scorso al momento del suo inse-diamento come direttore: Un festival caldo e

    accogliente che tenter di realizzare in nove giorni lutopia di un cinema senza confini, dove

    lo spettacolo e lintrattenimento popolare abi-tano nello stesso luogo dei percorsi dautore, del documentario e del cinema sperimentale; ma anche un Festival 2.0, continuamente con-

    nesso e fruibile dagli utenti del web.

    Buio in sala. Buon Torino Film Festival.TORINO FILM FESTIVAL 22-30 novembre 2013 www.torinofilfest.org

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  • LA FONDAZIONE CHE PORTA IL NOME DI SAS, IL PRINCIPE CARLO ALBERTO II DI MONACO, HA COMPIUTO SETTE ANNI PERSEGUENDO COSTANTEMENTE PRINCIPI ETICI FONDAMENTALI.

    MARIA BOLOGNAPHOTO: FPA2

    missione quella di identificare e promuove-

    re progetti in grado di proteggere lambiente e lo sviluppo sostenibile a livello mondiale. Una bella sfida, la sua, che ha voluto fortemente

    e con passione e ne afferma i fondamenti, ovunque sia chiamato a parlare della difesa del pianeta.Le attivit della Fondazione, come mission, si propongono di lavorare principalmente su tre tematiche: i cambiamenti climatici e le ener-gie rinnovabili, la biodiversit e lacqua in relazione al problema della desertificazione. Per questo, vengono selezionati e finanziati

    ogni anno decine di progetti indirizzati a tre specifiche regioni e ambiti geografici: il baci-

    no del Mediterraneo, le regioni polari e i Paesi

    meno sviluppati.Un compito non facile ma svolto con grande

    Sono trascorsi setti anni da quando SAS il Principe Alberto II di Monaco ha dato vita alla Fondazione che porta il suo nome. Ne

    aveva fatto cenno durante il discorso in occa-sione della sua intronizzazione, tenutosi il 12 luglio 2005, nel quale intravedeva un avvenire importante per il suo Paese, legato a sani valo-ri e principi etici fondamentali: Monaco pu

    diventare, alla sua maniera, una grande poten-za, una combinazione perfetta tra progresso-

    benessere e attivit legate alla difesa dellam-biente, alla lotta per la pace, al rispetto della giustizia, allo sviluppo sostenibile, alla tutela degli indifesi e alla messa in opera di azioni per un mondo pi giusto e pi armonioso.Meno di un anno dopo, nel giugno del 2006,

    il Principe Sovrano crea cos la Fondation Prince Albert II de Monaco (FPA2), la cui

    SAS il Principe Alberto II di Monaco, dal 2005 il presidente della Fondazione che porta il suo nome. La sua missione quella di identificare e promuovere progetti in grado di proteggere lambiente e lo sviluppo sostenibile a livello mondiale.

    la sfida che parlaanche italiano

  • attenzione da un importante comitato scien-tifico e dagli staff di vari bureaux, aperti an-che in Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Canada,

    Svizzera e Germania, e coordinati tutti da SE

    Bernard Fautrier, vice presidente e ammini-

    stratore delegato della Fondazione stessa.

    Ovviamente, lItalia non poteva non dare il

    proprio contributo. La sezione nostrana,

    la cui sede milanese diretta dallavvocato Maurizio Codurri, vede la luce durante li-

    SAS il Principe Alberto II di Monaco, insieme ai rappresentanti italiani della Fondazione: (da sinistra a destra) il signor Marco Colasanti, Maurizio Codurri, Elisabeth Lanteri Minet, Sbastien Lubert e Jean Philippe Bertani.

    Difesa dellambiente, lotta per la pace, rispetto della giustizia, sviluppo

    sostenibile, tutela degli indifesi: azioni per un mondo pi giusto

    e armonioso.

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  • naugurazione, nellottobre del 2009, delle-

    sposizione Les annes Grace Kelly, Princesse de Monaco, tenutasi allinterno delle sale di Palazzo Ruspoli, a Roma, per opera della Fondazione Memmo. allora che il Sovrano

    monegasco decide di dare vita alla filiale italia-

    na della propria Fondazione e lo fa in presenza

    del sottosegretario del Consiglio, Gianni Letta

    e di Gianni Alemanno, allora Sindaco di Roma.

    Il dado tratto.Nel 2010 anche nel nostro Paese inizia cos

    una continua opera di sensibilizzazione alle te-matiche promosse dalla FPA2, soprattutto con

    progetti e congressi organizzati presso presti-giose universit italiane. Come, per esempio, quello del marzo dello scorso anno: nelloc-casione, SAS il Principe Alberto II di Monaco,

    invitato dal rettore, prof. Marcello Fontanesi,

    allAuditorium dellUniversit degli Studi di Milano Bicocca, ha preso parte a una con-ferenza scientifica sul tema La protezione

    del Mare Mediterraneo dallinquinamento:

    i risultati conseguiti e le sfide future. A tale

    azione di divulgazione, indirizzata soprattutto ai giovani, seguita immediatamente con

    il coinvolgimento oltre che del Sovrano mo-

    negasco, del presidente del Gruppo Finelco,

    Alberto Hazan, di SE Bernard Fautrier e del

    gi citato Maurizio Codurri la concessione

    del patrocinio della Fondazione al progetto

    Mr Planet, un programma radiofonico dove il personaggio interpretato dalla voce del dop-piatore di Robin Williams, Carlo Valli, con vari

    interventi mirati, sollecita gli ascoltatori a dare una mano a preservare il Pianeta Terra, da lui

    impersonato.Indimenticabile poi, lo stesso giorno, il fa-stoso gal di beneficenza svoltosi a Palazzo

    Mezzanotte (Borsa Italiana Palace), che ha

    sigillato regalmente la giornata con unim-portante raccolta fondi. Tanto stato il suc-

    cesso ottenuto che, lo stesso anno, a ottobre,

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  • Nella pagina precedente:Al Ballo del Giglio di Firenze, nel 2012 SAS il Principe Alberto II di Monaco e la Principessa Charlene insieme a Matteo Renzi e la moglie Agnese.

    SAS il Principe Alberto II di Monaco, al Gal de Berne, insieme a (da sinistra a destra), Gina Lollobrigida e Doris Leuthard.

    SAS il Principe Alberto II di Monaco e la Principessa Charlene nel 2012 a Firenze.

    la seconda edizione del Ballo del Giglio di Firenze, stata una nuova importante occa-

    sione per raccogliere fondi, sempre impiegati insieme a quelli ricevuti dal 5 per mille della

    Dichiarazione dei Redditi degli Italiani a fi-

    nanziare i progetti approvati dalla Fondazione

    monegasca.Infine, ancora in Italia e ancora in ottobre,

    ma di questanno, il Principe ha preso parte a una nuova conferenza, presso lUniversit di Siena. Anche questa volta, sul tema Il Mar

    Mediterraneo Biodiversit e crescente inqui-

    namento: quali prospettive, il Principe Alberto

    II di Monaco ha voluto sottolineare di fronte agli

    studenti dellateneo toscano come in un clima

    di grande difficolt, soprattutto nel passare dal-

    la teoria alla pratica, il nostro primo dovere quello di fare chiarezza, per convincere i nostri contemporanei: un non celato riferimento alle diverse azioni compiute dalle Nazioni Unite per sensibilizzare i governi di tutto il mondo a

    impegnarsi seriamente per trovare soluzioni al disequilibrio sociale ed ambientale.Fino ad ora, oltre 200 sono stati i progetti fi-nanziati dalla FPA2 e molti i premi assegnati durante prestigiose cerimonie, per lo pi ar-ricchite da importanti anteprime cinemato-grafiche di film o documentari dedicati alla

    natura. Lultimo, in ordine di tempo, stato presentato al Grimaldi Forum di Monaco: si

    tratta del lungometraggio dedicato alle fo-reste tropicali firmato da Luc Jacquet (Oscar

    nel 2006 per la realizzazione de La Marcia del

    pinguino), dal titolo Il tait une fort, che in Francia in sala a partire dal 13 novembre. La

    magistrale fotografia e gli straordinari effetti

    3D permettono allo spettatore di apprendere,

    attraverso suggestivi paesaggi, come la natu-ra sia in grado di adattarsi a tutto, tranne che allinvadenza degli uomini, vittime e carnefici

    dei propri interessi economici. Un bel modo per rifletterci su...

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    La storica azienda ha le radici a Sanremo gi dalla prima met dell'800, fondata da uno scal-pellino della Societ del Duomo di Milano: Bar-tolomeo Formaggini. Da allora la collaborazione con i pi grandi architetti del periodo liberty che soggiornano in riviera e la realizzazione di grandi opere come l'altare maggiore della Chiesa S.S. Ma-ria degli Angeli di Sanremo o le innumerevoli sculture presenti al Cimitero Monumentale Foce di Sanremo e al Cimitero Staglieno di Genova, il Teatro Ariston, la fontana dello Zampillo o la passeggiata Imperatrice, hanno lasciato un segno. Oggi, nella sede di Valle Armea, i figli di Eugenio, Enrico e Giovanni prose-guono il lavoro con la professionalit e l'esperienza che gli hanno valso il riconoscimento di Impresa Storica d'Italia, per soddisfare imprese ed architetti, garantendo lavorazioni con marmi, graniti, travertini, ardesie e pietre selezionate fra il meglio che la natu-ra offre, con risultati sempre unici.

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  • PER CHI VIVE A RIDOSSO DELLE ALPI MARITTIME E DELLE ALPI COZIE, INVERNO SIGNIFICA SOPRATTUTTO NEVE E SCI. GLI APPASSIONATI DELLA DISCIPLINA NORDICA CRESCONO COSTANTEMENTE.

    DI MARCO JORIO

    campionessa olimpica Stefania Belmondo: il solo Centro Fondo di Festiona uno dei pi

    importanti comprensori per lo sci nordico nel Cuneese, con un anello di 40 km dove si svol-

    ge la gran fondo Promenado della Valle Stura. Anche le zone tra Vinadio e i Bagni di Vinadio consentono di scivolare sugli sci immersi in uno stupendo ambiente alpino circondato da abeti. Aisone, Pietraporzio e Argentera offrono altre opportunit.Ma gi dove cominciano le Alpi Marittime cune-

    esi, a pochi chilometri dalla vicina Liguria, si pu

    provare questo sport invernale: in Valle Tanaro,

    a Ormea, la pista di fondo Cantarana propone percorsi di diversa lunghezza e difficolt. Nel

    comprensorio del Mondol, invece, si incontra il Nordik Center, nuovo centro con 5 km di pi-ste a 1.400 m sul livello del mare. Consolidata la

    Lo skyline naturale che siamo abituati a vede-re ogni giorno intorno a noi un irresistibile richiamo a praticare gli sport legati alla monta-gna. Per chi vive a ridosso delle Alpi Marittime,

    dalluno e dallaltro versante, e delle Alpi Cozie,

    inverno vuol dire soprattutto neve e sci. In tutta larea, si va diffondendo sempre pi la pratica dello sci di fondo, o nordico, che non necessi-ta di impianti di risalita e che esalta il lato pi slow del contatto con la natura invernale. Le

    opportunit non mancano: a pochi minuti di macchina dalle principali citt, si trovano scena-ri naturali impagabili, tra le quasi 50 localit che

    tra Piemonte e Liguria offrono piste battute.

    CUNEESE, TERRA DI CAMPIONIIl Cuneese terra votata a questo sport e va citata per prima la Valle Stura, dove nata la

    Scivolare sulla neve con le sottili lame: lo sci nordico o sci di fondo che non necessita di impianti di risalita ed esalta il lalto pi slow del contatto con la natura invernale.Photo: Szymon Nitka - Foter.com

    dare fondo alle proprie energie

  • In Valle Stura, patria dellolimpionica Stefania Belmondo, centinaia di appassionati si danno appuntamento per la Promenado gara di sci di fondo per tutti gli amanti di questa disciplina e di questa straordinaria valle cuneese.Photo: Scuola sci Festiona Valle Stura.

    presenza dello sci nordico in Valle Vermenagna,

    dove si va da Vernante alla Riserva Bianca di Limone Piemonte: qui, in localit Panice, si hanno addirittura due piste, con la possibilit di scegliere il percorso ed eventualmente noleg-giare lattrezzatura.

    TRA CERTOSE E SANTUARISicuramente suggestive le offerte della Valle

    Pesio, tra le quali fare uno splendido viaggio allinterno del Parco naturale del Marguareis, con cinque piste distese su 30 km e lopportu-

    nit di sperimentare anche il biathlon. In Valle

    Maira, troviamo Acceglio, Canosio, Prazzo ed Elva che insieme arrivano a ben 61 km di lun-ghezza, con una scelta altimetrica dai 950 ai

    1600 m di Acceglio, mentre a Castelmagno, in Valle Grana, dopo la sciata ci si pu eventual-

    Uno sport per tutte le et, che permette di godersi il panorama

    all'interno di scenari unici, dal Parco del Marguareis alla Riserva Bianca,

    fino alle vallate olimpiche.

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  • mente ristorare con un piatto dei noti gnocchi locali. La Valle Varaita ha il suo cuore nordico

    nelle piste di Casteldelfino e Valmala, dal cui Santuario partono 30 km di percorsi in mez-

    zo alla natura. Infine, a Crissolo, in localit Pian della Regina, si scia sotto gli occhi del Monviso.

    LE VALLATE OLIMPICHEIl resto del Piemonte non certo da meno, con le vallate olimpiche. Fiore allocchiello per lo sci

    nordico, le piste di Pragelato Plan, che ospitaro-no molte gare a cinque cerchi e che oggi offrono la scelta tra lanello turistico e quello olimpico. Percorsi battuti sono presenti in tutte la valli, dalla Germanasca alla Chisone, fino alla Susa, e

    la stessa Sestriere, nonostante abbia nello sci da discesa il punto forte del turismo invernale, si dotata di una pista da fondo a pi di 2.000 m di

    quota. Anche Bardonecchia fa la sua parte con pi di 15 km di anelli, mentre si segnalano le valli

    di Lanzo, con Ala di Stura, alcune localit nellal-to Piemonte, come la pista di Riva Valdobbia-Alagna in Valsesia, nel Vercellese, e le valli Anzasca e Formazza nel Verbano-cusio-ossolese.

    IL PARADISO DEL FONDO IN LIGURIAIn Liguria, il paradiso del fondo sicuramente

    Colle Melosa: nel comune di Pigna (Imperia), a circa 40 km dalla costa, si trova a 1.542 m di al-

    titudine e pu contare su un anello di 5 km, nei

    pressi del rifugio CAI Allavena, dove possibile

    acquistare lo skipass e noleggiare lattrezzatura.

    Nella regione marittima, a causa delle precipi-tazioni nevose a volte scarse, le altre localit si contano sulle dita di una mano e spiccano Calizzano, in Valle Bormida, e Santo Stefano

    dAveto, in provincia di Genova.

    Tecnica classica o tecnica libera? La scelta vostra. Nello sci di fondo la tecnica permette di avanzare

    sulla neve con l'utilizzo coordinato di sci e bastoncini. Durante la sua evoluzione si sono create due tecniche distinte: la tecnica classica e la tecnica libera. Si differenziano in base al sistema con cui si trasferisce la forza delle gambe al suolo per creare

    la propulsione, entrambe le tecniche hanno poi una serie di differenti passi per poter coordinare la spinta

    di braccia con quella di gambe alle diverse velocit.Photo: Fon-tina - Foter.com

    LIMONE PIEMONTE: LA MONTAGNA A DUE PASSI DAL MARENon solo fondo, ma anche 80 km di piste, due kinder park e lo snowpark. Sono alcuni dei punti di forza di Limone Piemonte, a pochi passi dalle Langhe, che fa della vicinanza con

    Francia e Costa Azzurra uno dei propri punti di forza. Inoltre, chalet accoglienti e tipica-

    mente montani rendono la Riserva Bianca unesperienza del tutto particolare.Dopo lopen season del 14 e 15 dicembre, tutto il comprensorio sar a disposizione di sciatori e turisti della neve, anche grazie allinnovativa app per Android e IOS, attivata a met novembre, svelano alla Lift, la societ che gestisce gli impianti.

    Le piste sono battute con cura e il panorama qualcosa di veramente unico: verso il Cune-

    ese si domina tutta la pianura sovrastata dal Monviso, mentre dal versante francese, nelle

    giornate limpide e terse, si arriva a scorgere il mare.

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  • paesi della Bassa padana (che un

    modo dessere, non una notazione geografica), una zona dove sono

    particolarmente presente perch l

    si sta bene anche adesso che c la crisi (oddio bene, diciamo un po meno male), il Pascoli, mi invocava

    proprio per la mia capacit di celare. Nascondi le cose lontane, tu neb-

    bia impalpabile e scialba, tu fumo che ancora rampolli.

    Nonostante il disagio che vi com-porto creo, per, ambienti e situa-

    zioni impagabili. Ve lo immaginate

    il Romanico medio padano di

    Wiligelmo senza di me? O il Duomo

    di Milano e le trine e i merletti dei

    palazzi di Venezia, che per altro

    imitano le mie volute, quanto sono belli quando le loro forme sfumano nel vago dei miei vapori, diventando edifici di sogno per il sogno dei loro

    creatori.Neppure il vino delle colline fra Langhe e Monferrato, il culatello

    di Zibello e i salumi stagionati fra

    Parma e Reggio Emilia e il parmi-giano reggiano, quello vero, buono,

    fatto bene, sarebbero quello che sono in mia assenza. Pure unavventura del Maigret di Simenon, un poliziesco hard boiled senza una scena in una gior-nata, meglio nottata, per lo meno di foschia perderebbero gran parte del suo fascino.Vi per una mia variante, ma non metereologica, che non ha alcun effetto

    minimamente positivo, anzi devastante: la nebbia nel cervello che offusca il pensiero, confonde i valori, tramuta i mezzi nei fini. E non neppure stagio-

    nale: dura tutto lanno ed molto diffusa. Specie negli ultimi tempi la potete

    trovare spesso negli abitanti dei palazzi del potere politico ed economico: a Roma come a Milano, a Strasburgo come a Bruxelles, a Londra come a New

    York. Impedisce loro, un po troppo sovente, di vedere il Paese reale, di ave-

    re un contatto vero con esso e di rendersi consapevoli di quanto le loro azioni incidano sulla vita comune. Cos sono indotti a decisioni cupe che rendono

    grigia, dura e senza punti di riferimento la vita di tanta gente che vorrebbe solo un pallido sole di speranza.

    Paesaggio avvolto nella nebbia.Photo: dogbono - www.sxc.hu

    Mi stendo compatta e soffice ai piedi delluomo che, di spalle sulla roccia, osserva lorizzonte e il mondo ai suoi piedi che io, la neb-bia, gli impedisco di vedere. E bello essere protagonista di questo quadro di Caspar David Friedrich, anzi sono pure nel ti-

    tolo: Der Wonderer uber dem

    Nebelmeer ( Viandante sul mare di nebbia). Lo potete vedere dal

    vivo ad Amburgo, alla Hamburger

    Kunsthalle, altrimenti cercatevelo in

    Internet, ormai c di tutto, anche le opinioni dei blogger (nuovo mestie-re dai contorni ancora un po vaghi, appunto) politici o di altro. Ho un

    evidente significato allegorico, in

    questo caso, venato di tristezza.Gi, tutte le volte che mi vedete, in realt, a voi uomini viene ma-linconia, quando non panico, e vi innervosite. Specie quando siete

    in viaggio nelle vostre scatolette metalliche e io vi faccio perdere orientamento e sicurezza. Beh, cos vi rendete conto della vostra fragili-t, di quanto poco basti alla Natura, della quale sono parte, per mettervi in crisi. Di conseguenza voi, che vi cre-dete orgogliosi padroni del mondo, vi riscoprite piccoli, deboli e impotenti.La mia origine abbastanza semplice. Sono una nube che si forma a contat-

    to col suolo quando lumidit dell atmosfera raggiunge la saturazione, cio il 100%. Sono formata da goccioline dacqua o di ghiaccio sospesi nellaria.

    Quindi, poich la luce del sole diffusa da questa parte dacqua in sospen-

    sione, di genera la nota massa biancastra che limita le visuale. La nebbia in-

    somma. Se per la visibilit meno di un chilometro; altrimenti la dovete

    chiamare foschia.In un caso e nellaltro andate in difficolt. Sia che vi troviate sulla A 14 dalle

    parti di Forl - Cesena, sia che siate in mezzo al mare o, peggio ancora, in pros-

    simit della costa. Ma anche se siete a piedi, in un luogo sconosciuto o noto e

    io sono particolarmente fitta. C una bellissima scena in uno splendido film

    di Federico Fellini, Amarcord, quando il nonno esce di casa e, dopo pochi

    passi, si volta e non vede neppure luscio della sua abitazione: gli pare sia scomparso tutto, di essere nellaldil.In effetti faccio anche questo effetto straniante nel nascondere le cose. Il che non sempre necessariamente negativo. Un notissimo poeta, anche lui dei

    DI FABRIZIO GARDINALI

    lintervista impossibile

    Nebbia

  • ANDREA TELLINI, DOPO VARIE ESPERIENZE NELLA DIREZIONE DI SQUADRE SPORTIVE AUTOMOBILISTICHE E DI VOLLEY SI RIMETTE IN GIOCO, E ACCETTA UNA NUOVA SFIDA.

    DI VALTER CASTELLINO

    Sulla pit lane le decisioni devono essere prese

    in una frazione di secondo e cos, in quegli anni, lattitudine alla sicurezza dellIng. Tellini crea un

    ponte virtuale con lattuale professione di con-sulenza assicurativa.Dovendomi anche occupa-

    re nei team minori dellorganizzazione dei box,

    del lavoro dei meccanici, dei trasporti del mate-riale e delle hospitality, nonch del rifacimento

    parziale o totale delle auto da corsa a seguito di incidenti in pista, ero molto attento al fatto che ci fosse un sistema di prevenzione del rischio, maturando quindi una forte esperienza della sua gestione e del suo trasferimento al mercato assicurativo. Poi, la pallavolo bussa alla sua porta: Mi chie-

    sero se volevo occuparmi di Pallavolo Torino in

    qualit di presidente. Trovai qualche giovanile e

    una serie D; lanno seguente abbiamo amplia-

    Una tuta ignifuga della Ferrari, gentilmente sobria, dipinge di rosso un angolo dello studio. Nel nuovo ufficio, mondi e mestieri intri-

    si di sport si rincorrono con passione, ma il pri-mo amore non si scorda mai. Questa quella

    ufficiale usata nei box dei pit stop, un ricordo al

    quale sono molto affezionato. un uomo felice Andrea Tellini, lingegnere della pallavolo cune-ese, fresco presidente della Granda Volley. Un cittadino del mondo che ha speso bene i suoi anni: Ho avuto la fortuna di studiare per fare un

    lavoro che ho sempre sognato, che era quello di dedicarmi alle corse automobilistiche. Ho stu-

    diato negli Stati Uniti e il percorso lavorativo mi

    ha anche portato a Maranello, dove per diversi

    anni ho maturato esperienze significative, sia

    come direttore sportivo che come ingegnere, in diversi team legati al marchio Ferrari-Maserati.

    Le ragazze della prima squadradella VBC Granda Volley Cuneo.

    lesperienzache fa vincere!

  • Andrea Tellini, presidente della societ Granda Volley ha progetti ambiziosi come quello di

    riportarla ai massimi livelli nazionali.

    La sede di MAB, Isurance, sport and leasures, nuova agenzia di assicurazioni aperta da Andrea Tellini

    dopo varie esperienze da dirigente sportivo.

    to le giovanili, portato la prima squadra in C e due anni dopo in B2. Anni di fermento, di

    attrazione e di progetti importanti. Cominciai

    a frequentare di pi il mondo della pallavolo; divenni amico di numerosi atleti e iniziai questo percorso allinterno del volley che culmin, nel

    2006, con la costituzione di MA.GI.A.

    MA.GI.A. vuol dire: Mauro Berruto (attuale alle-

    natore della Nazionale Italiana), Gino Primasso

    (dirigente di spicco della pallavolo piemontese)

    e Andrea Tellini. Il progetto: riportare la serie A

    maschile a Torino. Progetto ambizioso e con tut-

    te le carte in regola per realizzarsi. Ma il destino

    ha in serbo altri disegni. Il programma, serio e con persone serie, trova alcune porte chiuse, a causa di equilibri che sarebbero stati compro-messi. La delusione brucia, ma riorienta. Tellini

    si concede dunque una pausa, durante la quale prendono forma nuovi scenari: Con gli amici

    del club Bubo Fontana, mi sono divertito a orga-

    nizzare il ritiro della nazionale maschile a Cuneo e lamichevole Italia-Francia. In quei giorni mi

    Quando dirigi una squadra sportivale decisioni devono essere prese

    in frazioni di secondo, neutralizzandoogni rischio.

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  • Le maglie ufficiali dellasquadra femminile Granda Volley Cuneo.

    La tuta ignifuga utilizzata dai tecnici Ferrarinei box dei pit stop un ricordo delle passate

    esperienze di Andrea.

    La societ sportiva Granda Volley pu contaresu un patrimonio umano di 300 ragazze.

    Una realt che rischiava di scomparire e che ora guarda avanti con ottimismo.

    hanno coinvolto. Da un po, con Ezio Barroero e Gino Primasso, spronati dallassessore allo Sport, si pensava di dare una mano alla societ

    Granda Volley e cos stato.

    Gli attimi fuggenti incalzano, i piani si sgomi-tolano e da una passione prende forma unina-spettata attivit professionale. Global point, tra gli sponsor dellItalvolley, richiede lapertura di

    una filiale a Cuneo; in cambio ci saranno altri

    fondi per la rinnovata societ femminile. Andrea

    Tellini, forte della propria esperienza in analisi

    del rischio, spiazza la propria vita e si rimette in gioco. Lirrequietezza, parte preponderante del

    mio carattere, mi ha sempre aiutato a cercare nuove sfide. Mi sono detto che poteva essere

    il momento di smettere di andare in giro sulle piste. Questa nuova avventura professionale sa-rebbe stata comunque legata allo sport. Nasce cos la MAB Insurance Sport & Leasures, fatta

    da gente che dentro allo sport, ma che si ri-volge a tutti: Le persone hanno capito che nel

    mondo delle assicurazioni si pu trovare qual-

    cosa di diverso. MAB, infatti, una societ che

    si pone come grossista sul mercato assicurativo.

    Noi compriamo le soluzioni migliori diretta-mente dalle compagnie. Cerchiamo di ottenere il costo pi basso e chiediamo di non caricare le provvigioni riservate allagenzia sul premio polizza. Quindi, il cliente paga il prodotto nudo, con tariffa da grossista, pi una fattura di consu-lenza, ma limporto finale di norma inferiore

    alla polizza tradizionale. Sulle auto, riusciamo

    a garantire un risparmio di almeno 50 euro. A

    volte, penso che, senza la Granda Volley, non

    ci sarebbe MAB. Da una passione cambiato

    il mio mondo professionale. Senza Granda

    Volley non ci sarebbe MAB o, forse, senza MAB

    e limpegno in prima persona di Andrea Tellini e

    soci, non ci sarebbe la Granda Volley cos come

    si presenta oggi. Una societ rigenerata con un patrimonio umano di circa 300 ragazze, con una

    storia sportiva che rischiava di scomparire, e che ora guarda avanti con ottimismo. Il presi-dente Tellini strizza locchio al futuro: Progetti

    tanti. Vogliamo riportare a Cuneo qualcosa di

    importante, vedremo cosa sar, cosa si potr fare. bello sognare. Ci tiene vivi, giovani e non costa nulla.

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  • SONO CIRCA CINQUECENTO LE IMBARCAZIONI CHE COMPONGONO LA FLOTTA DEI PESCHERECCI LIGURI E OLTRE TREMILA GLI ADDETTI CHE OPERANO NEL COMPARTO ITTICO.

    MONICA COVIELLOPHOTO: P.O. SLOW FISH

    professione, sono circa 5.000 persone, per 330 km di costa e 37 marinerie. Ma anche se la pesca un comparto economico strate-gico, spesso non trattata con la dovuta con-siderazione: i centri per la trasformazione e la conservazione del pesce, i mercati e la distri-buzione non vengono valorizzati e potenziati, e i pescatori rappresentano uno dei gruppi socio-economici pi sfavoriti. Anche il Tavolo Blu, creato dalle istituzioni di settore, ha ac-certato che i consumatori preferiscono orate, branzini e poco altro (lItalia importa quasi il 50% del pesce che consuma), anzich il pe-

    scato della tradizione, come lampughe, leccie, palamite, sugarelli. Secondo i dati Istat-Irepa,

    aggiornati al 2011, sui prodotti della pesca

    marittima e lagunare, in Liguria si pescano

    4.461 tonnellate di pesce (le acciughe sono

    Un mare profondo, fino a 3.000 m, e lam-bito dai venti di maestrale e di tramonta-na. Sono proprio quelle le correnti che spo-

    stano al largo le acque della costa e che richia-mano quelle profonde e ricche di nutrimento per i pesci, rendendo il mare cos speciale. In Liguria la pesca importante: i pescatori

    di professione, occupati in quella che viene chiamata la piccola pesca, sono quasi 2.000 e sono organizzati in cooperative. Addirittura,

    secondo il recente censimento del ministero delle Politiche agricole, coloro che invece pra-ticano quella sportiva e ricreativa, fra Levante

    e Ponente, sono in pi di 160.000.La flotta dei pescherecci liguri conta circa 500 imbarcazioni e, fra la lavorazione del prodot-to pescato e lindotto, gli addetti sono 3.000. In tutto, con poco pi di 2.000 pescatori di

    mar ligure, sapori per buongustai

  • I tipi di pesca praticati in Liguria sono la pesca con reti, per la cattura di acciughe e sardine, pesca a strascico, soprattutto calamari, seppie e sogliole di cui la Liguria ricchissima, reti da posta, per la pesca di naselli, occhialoni. Sciabica da spiaggia principalmente per la pesca tradizionale del cicerello e del bianchetto. Particolarmente diffusa la pesca a traina, nonch la tecnica del drifting, per la cattura di boniti, palamite, tonnetti, lampughe e cavalle. Questa tecnica di pesca praticata principalmente in autunno.

    Il mare della Liguria ricco non solo di pesci ma anche di crostacei e molluschi.

    il 39,7% del totale, le sardine l11%) allanno, per circa 28.810.000 di euro.Poi c il pescaturismo: i pescatori ospitano, a bordo delle loro imbarcazioni, i turisti: esco-no in barca con loro, raccontano le loro storie e calano le reti insieme a loro. Per spartire, a fine serata, un bottino ghiotto. Perch, so-

    prattutto sulla costa, vivono molte specie pre-

    giate: seppie, calamari, totani, moscardini bianchi e neri, e polpi. Aragoste e astici po-polano i fondali rocciosi, poi ci sono gamberi rossi e scampi. Ma nel mare ligure si trovano anche scorfani, sogliole, triglie di scoglio e di fango, branzini, spigole e cernie. Altre specie comuni sono lorata, la mormora, il sarago, la boga, il cefalo e il nasello. Il pesce

    La pesca una attivit versatile, capace di adattarsi agli ambienti

    e alle stagioni.

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  • azzurro, poi, fondamentale nel settore com-merciale, in particolare sardine e acciughe. Le loro forme larvali si chiamano gianchetti, i bianchetti. Non mancano, infine, i pesci di

    grandi dimensioni, come la ricciola, il suga-rello o il pesce spada.

    I CICCIARELLI DI NOLIFra le tipicit liguri, ci sono dei pesci minu-

    scoli, lunghi pochi centimetri, argentei, lisci e dalla forma allungata, che vivono in branchi fitti e si nascondono sotto la sabbia per rie-

    mergere quando lacqua limpida. Sono tipici

    di Noli, dove tutti li chiamano lussi o lus-sotti, e per tradizione si pescano con rete a sciabica (come i bianchetti). Sono strepitosi in

    carpione, purch non si esageri con laceto,

    o fritti. Ma, da qualche tempo, sono anche al

    centro di una questione molto spinosa che non accenna a risolversi. Dal 1 gennaio 2011

    spiega Claudio Varino, referente Slow Food

    del Presidio del cicciarello di Noli la pesca del cicciarello diventata ufficialmente spe-ciale, come quella dei bianchetti e dei rosset-ti. LUnione Europea, infatti, ha vietato la pe-

    sca a sciabica, accusata di impoverire i fondali, quindi, a Noli, la pesca del cicciarello, presidio Slow Food, stata bandita. Si pensava che con

    i piani di gestione inviati dalla regione Liguria

    al Ministero, a Roma, si potesse contare su una

    deroga, come da nuovo decreto Europeo, ma secondo alcune voci di corridoio, il Ministero

    non ha fatto pervenire in tempo utile le infor-mazioni richieste per tale deroga. Il risultato?

    La situazione in stallo e n le associazioni

    di categoria, n i biologi marini, n i centri di

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  • Nella pagina precedente:La spiaggia di Noli, localit rinomata per la pesca

    dei cicciarelli, pesci minuscoli che vivono in branchi fitti e si nascondono sotto la sabbia.

    Photo: wikimedia

    I cicciarelli fritti sono una delle specialit gastronomiche liguri che si sta perdendo

    a causa del divieto di pesca a sciabica imposto dallUnione Europea.

    Photo: Gino Russo.

    Lattivit di pesca comparto economico strategico, ma secondo i protagonisti non trattato

    con la meritata considerazione: i centri per la trasformazione e la conservazione del pesce, i

    mercati e la distribuzione non sono valorizzati e potenziati, e i pescatori rappresentano uno dei

    gruppi socio-economici pi sfavoriti.Photo: fotolia.com

    In questa pagina:Da levante a ponente, in Liguria,

    sono molti i mercati importanti doveacquistare il pesce appena pescato.

    Fra i progetti per la valorizzazione del pesce, in fase di studio la creazione di

    un marchio locale del pesce pescato.

    studio sulla pesca sanno cosa fare: la picco-la pesca ferma, non solo a Noli, ma in tutta Italia. I pescatori di Noli rischiano di perdere il lavoro e i cicciarelli la visibilit sulla scena internazionale. I pescatori di Noli chiedono

    delle risposte alle loro domande lappello

    di Varino e non vorrebbero che, per pro-

    blemi legati a interessi politici, a rimetterci fosse il loro lavoro, legato alla tradizione e alla cultura.Tuttavia, notizia fresca di queste settimane

    lavvio della pesca sperimentale. Durante lu-scita in mare, i pescatori imbarcano un biolo-go marino del Ministero che ha il compito di

    verificare la presenza del cicciarello sui fonda-

    li di fronte a Noli, le cui acque continuano ad esserne ricche. A fine pesca, ad oggi, i ciccia-

    relli pescati vengono liberati.

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    DOVE SI PESCAOltre a Noli, la quinta repubblica marinara,

    dove la pesca praticata ancora come al tempo dei nonni, uno dei centri pi rinomati Imperia, Calata Cuneo. Qui, da qualche mese, stato inaugurato un padiglione per la vendita del pesce, una sorta di mercato alla-perto, posto a una delle estremit della ban-china di Oneglia. Altri progetti riguardano la

    trasformazione di pescherecci in ristoranti galleggianti, la creazione di un marchio lo-cale del pesce pescato, la promozione del pesce azzurro nelle mense e negli istituti per anziani, ma ancora non si sa quando po-tranno concretizzarsi. Unaltra interessante opportunit a Savona, dove da otto anni

    si ripete lasta del pesce ligure, allIpercoop Il gabbiano: vengono battuti lotti di pesce

    locale appena pescato a prezzi particolar-mente vantaggiosi.

    notizie,

    e canzoni...sorrisi

    TUTTO IN UNA RADIO!

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    GLI EVENTI DEDICATI ALLA PESCADa Levante a Ponente, la Liguria celebra il pro-

    prio mare e la pesca. A maggio si tiene Slow Fish, al Porto Antico di Genova, che ogni anno guida i visitatori alla scoperta dei pesci di casa nostra.

    Evento organizzato da Slow Food e dalla Regione

    Liguria, in collaborazione con il Ministero delle

    politiche agricole, alimentari e forestali, propo-ne attivit educative, incontri di discussione e appuntamenti enogastronomici. Sempre a mag-gio, a Camogli c la Sagra del pesce, mentre la Sagra dellacciuga di Genova si svolge ogni anno a giugno. A Luglio, Loano (Savona) ospita la Festa del mare-muscolata, dedicata alle coz-ze. Agosto il mese della Sagra dei pignurin, a Ospedaletti (Imperia), in onore dei piccoli pesci che popolano le acque di Ponente, ma an-che della Sagra della sardina di Sestri Levante (Genova). E a settembre, a Badalucco (Imperia), tempo della Sagra dello stoccafisso.

    Nella pagina precedente:Ogni anno, a maggio, nel Porto Antico di Genova, si tiene Slow Fish, evento creato da Slow Food e Regione Liguria che celebra il mondo della pesca e del mare.

    Il porto di Imperia Oneglia, dove, da qualche mese, stato inaugurato un padiglione per la vendita diretta del pesce. Photo: panoramio.com

  • IL PANETTONE NON SOLO IL SIMBOLO DEL NATALE, MA IL FRUTTO DI UNARTE ANTICA CHE SA ASPETTARE E CHE VA BEN OLTRE QUELLIMMAGINE UN PO SCONTATA CHE LA COMUNICAZIONE MEDIATICA CI RESTITUISCE.

    tra amici e conoscenti e la sincera esclamazio-ne A l propii Galup! di Mario Vignetta, noto artista pinerolese, decretano la nascita della nuova interpretazione, diffusa da Pietro Ferrua con il nome di Galup, appunto. La sua fama cresce velocemente, tanto che nel 1937 lartigiano diventa fornitore della Real

    Casa. Dopo la Seconda guerra mondiale, la

    fondazione dellazienda omonima e la stessa progressiva diffusione, da nord a sud della re-gione, di tale versione del dolce natalizio: pi bassa e con una copertura che va dalle noc-ciole, alle mandorle miste ad albume e zuc-chero in granella, a differenza della milanese, pi alta, stretta e senza glassa, almeno nella realizzazione tradizionale.Oggi, il panettone il vessillo della nostra

    stessa italianit e forse anche una sorta di

    Che Galup! Che Galuperie! sono le curiose espressioni in piemontese che molti di noi avranno sentito pronunciare dai propri nonni o genitori ad ogni boccone prelibato, e che rivelano la storia del nostro panettone regionale, primo cugino di quello lombardo. Nato a Milano sotto la dominazione di

    Ludovico Il Moro, il panettone diventa pie-

    montese solo allinizio del secolo scorso, nel 1922, grazie a una splendida contaminazione tra essenza lombarda e creativit langarola, che si celebra a met strada, a Pinerolo.Mons Ferrua, originario di Dogliani, da

    qualche anno ha aperto un forno nel centro di Pinerolo e, provando a impastare questo dolce di Natale, decide di dargli unimpronta del tutto personale: lo riveste con una glassa a base di nocciole delle Langhe. Un successo

    Un nome, la storia del panettone piemontese: "Galup". Fu Pietro Ferrua, fornaio pinerolese originario delle Langhe e fondatore dell'omonima azienda, a personalizzare per la prima volta, nel 1922, il panettone milanese, rendendolo pi basso e ricoprendolo con una glassa alle nocciole. Da allora l'espressione, oggi ormai desueta, "Galup!" ("prelibato, ghiotto") si inesorabilmente legata alla versione piemontese del dolce natalizio.Photo: angelocesare - Foter.com

    panettone oltrei luoghi comuni DI VANINA CARTA

  • luogo comune del Natale, entrato, a suon di pubblicit e di promozioni sottocosto, nellimmaginario collettivo non sempre con accezioni positive, ma la sua storia e la


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