Date post: | 03-May-2015 |
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Università degli Studi di PaviaCorso interfacoltà in Comunicazione Interculturale e Multimediale
a.a. 2006/07
Tesi di laurea diRiccardo SettiMatr. 328926/65
RelatoreChiar.mo prof. Nuccio Lodato
CorrelatoreChiar.mo prof. Paolo Jachia
dal romanzo di Grazia Verasani
al film di Gabriele Salvatores
Dal romanzo al film:
problemi e adattamenti
Primo problema:
I personaggi devono fare i conti con la loro immagine
Secondo problema:
Il lettore del romanzo è un fruitore diverso dallo spettatore
cinematografico
Terzo problema:
Il ritmo della narrazione nel film deve essere molto più veloce
Adattamenti:
Il caso di Quo vadis, baby?
La scelta degli interpreti
Salvatores, per questo film, si è dedicato in modo particolare alla scelta di attori che rispecchiassero certe peculiarità dei personaggi che
avrebbero dovuto interpretare:
per recitare il ruolo di una detective che per la prima volta doveva indagare dentro di sé, Salvatores ha scelto un’attrice esordiente
per il ruolo di una ragazza che ha lasciato la famiglia per andare a Roma per tentare di diventare attrice, Salvatores ha scelto Claudia Zanella, che
nella vita reale ha fatto la stessa cosa
Velocizzazione del ritmo narrativo
Per rispondere all’esigenza di entrare prima nel vivo della storia, Salvatores decide di tagliare alcuni
personaggi e di compattarne altri:
Altri personaggi importanti, come Gaia Comolli, Alessandro Dazi e Gigi Marini non appaiono
Dei clienti di Giorgia, rimane il solo Giordano (Alberto, nel film) Lattice
Tim e Lucio Spasimo, che nel romanzo sono due personaggi distinti, nel passaggio al film vengono compattati in un unico personaggio,
Lucio
Tutti questi personaggi, che nel romanzo hanno la funzione di definire meglio il carattere di Giorgia, non
solo rallentano il ritmo narrativo, ma nel film non sono necessari
È molto più efficace un’immagine singola di un intero dialogo
In Quo vadis, baby? la differenza più grande tra la versione scritta della storia e la versione
cinematografica è che:
Ada nel romanzo spedisce lettere da Roma, mentre nel film spedisce videocassette
Salvatores opera questa proporzione
La lettera scritta
STA
al romanzo
COME
la videocassetta amatoriale
STA
al film
All’interno del romanzo la lettera scritta svolge perfettamente la sua funzione di racconto
Nel film, operando questa proporzione, lo spettatore può vedere il viso di Ada, può vedere dove viveva e
quello che faceva
Le immagini sfruttano l’impatto visivo per descrivere meglio il personaggio di Ada
L’utilizzo delle immagini introduce il problema della verità:
Il romanzo termina con il racconto di Andrea e del padre di Giorgia. La sera del suicidio di Ada viene
quindi interpretata da due punti di vista diversi
Nel film, Salvatores ci offre un terzo punto di vista, quello più oggettivo in assoluto: ci fa vedere le
immagini di quella sera, riprese da una videocamera
Quelle immagini sono viste, però, solo dallo spettatoree non da Giorgia
Il regista pone allo spettatore questo problema: come è giusto che Giorgia faccia vedere ai suoi clienti le immagini delle loro mogli o mariti nell’atto del
tradimento, allora è giusto che Giorgia veda quelle immagini?
All’interno del film gioca un ruolo molto importante il passato
Tutti i personaggi del film sono costretti a fare i conti con il proprio
passato
Giorgia, che è sempre stata abituata a guardare avanti è costretta dagli eventi a voltarsi indietro
Il papà di Giorgia è perseguitato dal passato. Per lui, il passato è dolore
Andrea Berti deve tornare a fare i conti con una storia di tanti anni fa, che lo ha segnato, ma che comunque
riteneva conclusa
Ultimo Tango a Parigi e M, il mostro di Dusseldorf
I film del passato, in Quo vadis, baby? dialogano con lo spettatore e con la
protagonista
È Ultimo Tango a Parigi a consegnare la soluzione della vicenda nelle mani di Giorgia
Mentre M, il mostro di Dusseldorf ci fa riflettere sulle responsabilità dei padri nei confronti dei figli, altro
tema dominante in Quo vadis, baby?