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Voci Corridoio - Collegio Plinio Fraccaro · felici della tua felicità, della tua emozione....

Date post: 20-Jul-2020
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Voci di Corridoio Anno III Numero XXXVI 1 marzo 2007 settimanale fraccarotto FINANZA € MERCATI CONCORSI GLOBETROTTING OPA Diana a pag. 9 RINOPLASTICA Redazione a pag. 13 MANILA DeBa sr. a pag. 14 Mancano pochi secondi alla sirena del secondo over time, Franz ap- poggia il pallone per terra. E’ finita: usciamo al primo turno dell’intercol- legiale dopo una partita assurda con il S. Agostino. Il punteggio lascia poco alla fantasia: un match combattutissimo, le due squadre si rincorrono e lottano con tutta la cattiveria possibile. Il S.Agostino pesta e tira, da lontano e sotto canestro. I nostri sono confusi dagli avversari che non ne sbagliano una e dal frastuono del tifo biancazzurro, superiore per volume e intensi- tà. La squadra combatte su tutti i palloni ma è evidente un leggero ritardo di prepara- zione atletico-tattica. Coach Dipa è sostituito da Marcone che sbraita dalla panchina. Il Toz, mezzo malaticcio, ci mette il cuore, i polmoni e le ginocchia: non basta. I palloni in attacco non girano, non siamo abbastanza rapidi e la percentuale dei nostri tiri è bas- sissima. Siamo sotto. Secondo tempo: arrivano i soliti ritardanti tifosi spacciatori in ri- tardo. La squadra comincia a mettere qualche canestro, il tifo aumenta e lo svantaggio è recuperarato. La marcatura sui nostri uomini d’oro è asfissiante e sempre al limite del regolamento. Franz palla in mano arriva al tiro pochissime volte: o subisce fallo o rovina in terra; i nostri lunghi non sono abbastanza cattivi e sotto canestro vengono falciati con facilità; Brighella e Pietro sono un po’ bloccati. Il gioco del Fraccaro ricorda quello del Milan: lento e inconcludente. Siamo sempre punto a punto. La fine del se- condo tempo è al cardiopalma: Nella girandola di falli e tiri liberi Pietro mette la tripla del pareggio a tre secondi dalla fine. Si va all’OverTime. Cominciamo alla grande e facciamo paura al S. Agostino. Sulle ali dell’entusiasmo e del frastuono mettiamo anche dei tiri liberi. Oggi il nostro miglior lungo è Enver. E’ il più concreto sotto ca- nestro, ruba anche qualche pallone. La panchina salta in piedi ad ogni punto e per un momento il S. Agostino sembra battuto. Segue a pag 7 HOUSE NE SA House ne sa. Gli autori di House ne sanno, ma questo è un altro discorso: è bello avere dei miti. Cmq dicevo, House ne sa. In una puntata (non chiedetemi quale, sono in flus- so di coscienza, non posso ricordarmi tut- to), nell’elencare il valore di emozioni disse una frase guardando un bambino, che mi è tornata in mente l’altra sera. Una sera stra- na e divertente, di quelle che ti aiutano a non pensare, e a pensare meno. A non pensare che ti hanno fregato sotto il naso come un VERO DEFICIENTE, a non pen- sare ai sacrifici futuri, nulla di drammatico, ma qualcosa di sicuramente molto fastidio- so. Cmq una sera giu- sta, di quelle che ci vogliono ogni tanto. Risate tra amici, tran- quillamente. “Marce ho perso senza gloria e senza onore” gli dico sorridendo. “Tranquillo, a fine se- rata sarai il più felice”. E chi ci pensa al signi- ficato di una frase così detta di sfuggita an- che se non così di sfuggita? Passa tra mille altre simpatiche e a volte senza molto sen- so. Così la serata passa e si arriva alle pre- miazioni. Alla fine delle premiazioni. E poi la faccia di Marce che mi fissa sorridente. La faccia del tipo “E adesso voglio vedere que- sta come la reggi”. La vedi solo in due casi, quando ti sta per regalare un’emozione for- te o quando ti sta per stendere. Non mi ha steso, anche se non so come ho fatto, risor- se ignote. Forse grazie alla faccia del buon Turker, sempre un po’ imbarazzato davanti alle emozioni, che sembra quasi impaccia- to, ma sa bene quel che fa. 380 euro. Po- che parole. Quasi metà del portatile nuovo. Tre frasi retoriche solo perché sono vere: non me l’aspettavo, non dovevate, grazie di cuore. Ed eccola lì l’emozione forte. Quella di vedere tutti che ti sorridono, che sono felici della tua felicità, della tua emozione. Insomma sono quei momenti in cui ti rendi conto che “ne vale la pena” per un tot di cose davvero. Ne vale la pena. Il collegio come una famiglia, perché solo una famiglia può far una cosa simile. Son due giorni che bacio tutti, e lo faccio sinceramente. Segue a pag.2 Disfatta Basket Tutto il criterium di briscola chiamata in esclusiva sulle nostre pagine Alta fedeltà, a pag 4 Il campione sta di camera alla 13, a pag.5 Tutte le statistiche a pag.6 INTERNI Alcune piccole considerazioni circa la crisi di governo Il vertice del nostro Paese è spaventato. Pie- gato. Incrinato. La relazione sull’Afghanistan presentata dal Ministro degli Esteri Massimo D’Alema non ha ottenuto l’approvazione del Senato. A pag. 11 ATTUALITA’ Fraccaro fuori al primo turno dopo una partita soffertissima “Il collegio come una famiglia, perché solo una famiglia può far una cosa simile“
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Voci di Corridoio Anno III Numero XXXVI 1 marzo 2007

settimanale fraccarotto

FINANZA € MERCATI CONCORSI GLOBETROTTING

OPA Diana a pag. 9

RINOPLASTICA Redazione a pag. 13

MANILA DeBa sr. a pag. 14

Mancano pochi secondi alla sirena del secondo over time, Franz ap-poggia il pallone per terra. E’ finita: usciamo al primo turno dell’intercol-legiale dopo una partita assurda con il S. Agostino. Il punteggio lascia poco alla fantasia: un match combattutissimo, le due squadre si rincorrono e lottano con tutta la cattiveria possibile. Il S.Agostino pesta e tira, da lontano e sotto canestro. I nostri sono confusi dagli avversari che non ne sbagliano una e dal frastuono del tifo biancazzurro, superiore per volume e intensi-tà. La squadra combatte su tutti i palloni ma è evidente un leggero ritardo di prepara-zione atletico-tattica. Coach Dipa è sostituito da Marcone che sbraita dalla panchina. Il Toz, mezzo malaticcio, ci mette il cuore, i polmoni e le ginocchia: non basta. I palloni in attacco non girano, non siamo abbastanza rapidi e la percentuale dei nostri tiri è bas-sissima. Siamo sotto. Secondo tempo: arrivano i soliti ritardanti tifosi spacciatori in ri-tardo. La squadra comincia a mettere qualche canestro, il tifo aumenta e lo svantaggio è recuperarato. La marcatura sui nostri uomini d’oro è asfissiante e sempre al limite del regolamento. Franz palla in mano arriva al tiro pochissime volte: o subisce fallo o rovina in terra; i nostri lunghi non sono abbastanza cattivi e sotto canestro vengono falciati con facilità; Brighella e Pietro sono un po’ bloccati. Il gioco del Fraccaro ricorda quello del Milan: lento e inconcludente. Siamo sempre punto a punto. La fine del se-condo tempo è al cardiopalma: Nella girandola di falli e tiri liberi Pietro mette la tripla

del pareggio a tre secondi dalla fine. Si va all’OverTime. Cominciamo alla grande e facciamo paura al S. Agostino. Sulle ali dell’entusiasmo e del frastuono mettiamo anche dei tiri liberi. Oggi il nostro miglior lungo è Enver. E’ il più concreto sotto ca-nestro, ruba anche qualche pallone. La panchina salta in piedi ad ogni punto e per un momento il S. Agostino sembra battuto.

Segue a pag 7

HOUSE NE SA House ne sa. Gli autori di House ne sanno, ma questo è un altro discorso: è bello avere dei miti. Cmq dicevo, House ne sa. In una puntata (non chiedetemi quale, sono in flus-so di coscienza, non posso ricordarmi tut-to), nell’elencare il valore di emozioni disse una frase guardando un bambino, che mi è tornata in mente l’altra sera. Una sera stra-na e divertente, di quelle che ti aiutano a non pensare, e a pensare meno. A non pensare che ti hanno fregato sotto il naso come un VERO DEFICIENTE, a non pen-sare ai sacrifici futuri, nulla di drammatico, ma qualcosa di sicuramente molto fastidio-so. Cmq una sera giu-sta, di quelle che ci vogliono ogni tanto. Risate tra amici, tran-quillamente. “Marce ho perso senza gloria e senza onore” gli dico sorridendo. “Tranquillo, a fine se-rata sarai il più felice”. E chi ci pensa al signi-ficato di una frase così detta di sfuggita an-che se non così di sfuggita? Passa tra mille altre simpatiche e a volte senza molto sen-so. Così la serata passa e si arriva alle pre-miazioni. Alla fine delle premiazioni. E poi la faccia di Marce che mi fissa sorridente. La faccia del tipo “E adesso voglio vedere que-sta come la reggi”. La vedi solo in due casi, quando ti sta per regalare un’emozione for-te o quando ti sta per stendere. Non mi ha steso, anche se non so come ho fatto, risor-se ignote. Forse grazie alla faccia del buon Turker, sempre un po’ imbarazzato davanti alle emozioni, che sembra quasi impaccia-to, ma sa bene quel che fa. 380 euro. Po-che parole. Quasi metà del portatile nuovo. Tre frasi retoriche solo perché sono vere: non me l’aspettavo, non dovevate, grazie di cuore. Ed eccola lì l’emozione forte. Quella di vedere tutti che ti sorridono, che sono felici della tua felicità, della tua emozione. Insomma sono quei momenti in cui ti rendi conto che “ne vale la pena” per un tot di cose davvero. Ne vale la pena. Il collegio come una famiglia, perché solo una famiglia può far una cosa simile. Son due giorni che bacio tutti, e lo faccio sinceramente.

Segue a pag.2

Disfatta Basket

Tutto il criterium di briscola chiamata in esclusiva sulle nostre pagine Alta fedeltà, a pag 4 Il campione sta di camera alla 13, a pag.5 Tutte le statistiche a pag.6

INTERNI

Alcune piccole considerazioni circa la crisi di governo Il vertice del nostro Paese è spaventato. Pie-gato. Incrinato. La relazione sull’Afghanistan presentata dal Ministro degli Esteri Massimo D’Alema non ha ottenuto l’approvazione del Senato.

A pag. 11

ATTUALITA’

Fraccaro fuori al primo turno dopo una partita soffertissima

“Il collegio come una famiglia,

perché solo una famiglia può far una cosa simile“

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2 Voci di Corridoio | XXXVI | 3 marzo 2007

Voci di Corridoio Fondato nel 2005

Direttore responsabile: Pellegrin Simone

Vicedirettori: Ferrari Elia,

Ferrari Giovanni

Art Director: Mason Giovanni

Pagina culturale:

Fatutti Nazareno

Terrone in vacanza: Delle Donne Cesario

(ma è tornato!)

Tiratura: 60 copie Finito di stampare alle 4:00

Segue dalla prima Perché bacio Fraccaro tut-to, alle persone singole penserò nel tempo, ringra-ziandole con i gesti ogni volta che sarà possibile (come spero di far già, ma magari con più attenzione). Vorrei urlare tutti i nomi an-che se non li so, tutti. An-che dell’anonimo che mi ha lasciato la busta con i 5 euro sotto la porta, e am-metto che questa, da solo in camera, mi ha steso.

Grazie a tutti. Indistin-tamente. E’ difficile scrivere senza cadere

nella banalità… però sono in flusso di coscienza, e capirò solo alla fine cosa avrò scritto. Ora c’è una partita da tifare e mi devo alzare, Pampa aspetta l’articolo. Ragazzi, grazie. Davvero.

Violenza

Il Violetto, ancora ignaro della propria sorte...

HOUSE NE SA!

Venerdì pomeriggio, bellissima giornata, ho voglia di correre, di sudare, di dare quattro calci al pallone. Chiamo la 326. Mason, ti va di correre un po’? ma si..dove? Cus canottieri, prendiamo un pallone e facciamo due tiri. Ok. Partia-mo, corsetta, andatura piacevole. Lungo Ticino, aria fresca nei polmoni e tanta gente che sembra avere avuto la nostra stessa idea. Arriviamo al ponte coperto, siamo fermi al semaforo. e… Do you play Football? Ci voltiamo e ci ritroviamo davanti un ragazzo che con il suo faccio-ne sorridente ci chiede se giochiamo a calcio e se può giocare con noi. Gli spie-ghiamo subito che siamo diretti al cus canottieri e che ci stiamo andando di corsa. Nessun proble-ma per il nostro nuovo amico che sembra di-sposto a tutto pur di footballegiare insieme a noi. Si corre in tre allo-ra. Il nuovo arrivato è anche vestito bene: je-ans firmati, scarpettino da gym nuovo nuovo, golfettino emporio ar-mani, al collo una catenina lunghissima e addosso mezzo litro di profumo di un dolce nauseante. Strada facendo il bel-loccio comincia a parlare in un misto di inglese/italiano/spagnolo. Ci spiega che si chiama Cyprian, viene dalla Romania,

la sua ragazza l’ha lasciato qui in Italia. Ora lavora a Vigeva-no, tifa per juve e Fio-rentina e ovviamente va matto per il calcio. Arrivati al campetto cominciamo a scam-biare con la palla, ma veniamo subito inter-rotti da un gruppetto di cinque ragazzi. Parti-tone? Ci guardiamo per un istante, perchè no? Ci mescoliamo, quattro contro quat-tro. Liceali, universitari, lavoratori, pavesi, ve-neziani, leccesi e rumeni. E vai, street

soccer, di quello buono. Non lo facevo dai bei tempi dei campetti improvvisati sulle scassatissime strade salentine. I ragazzi del cam-petto sono bravi, forse trop-pi tecnicismi inutili, e qual-che porco di# di troppo, ma chi se ne frega! Vogliamo solo divertirci. Cyprian (che nel frattempo ha indosso

una tuta che portava sotto i jeans) è nel mio team e se la cava davvero bene. Tut-to finte e finezze, ha anche una buona corsa e visione di gioco. Mason è con gli altri, gioca sulla fascia, alla Grosso, ele-

gante, preciso e disciplinato. Lo scontro, come spesso succede in questi casi è senti-tissimo. Segno vari goals. Non cediamo una palla agli avversa-ri, andiamo in vantag-gio, poi il pareggio e il sorpasso, poi ancora pari e così via, spen-sierati, fino all’imbruni-re. Bel pomeriggio, purtroppo dobbiamo

rientrare. Salutiamo i ragazzi e ancora di corsa verso casa. Cyprian ci spiega che si trova in una casa per il recupero di tossi-co dipendenti, ospitato da un amico. Lui però non fa uso di sostanze, vuole rima-nere in Italia: donne, feste e belle macchi-ne, no, non vuole tornare in Romania do-ve la gente non si droga perché non ha i soldi per comprare la coca. Università centrale. Le nostre strade si dividono, ci saluta e ci ringrazia più volte per avergli permesso di giocare con noi. Anche noi siamo contenti, ci siamo diverti-ti e vorremmo che questo fosse la quoti-dianità, vorremmo portarlo con noi, aiutar-lo, diventare amici per davvero.Un po’ come Will e Hand di Dave Eggers, per un attimo pensiamo a tutto questo. Ci salutiamo ancora e sorridenti trotterel-liamo verso il collegio, chissà Cyprian, magari ci vediamo venerdì prossimo.

Rezza

DO YOU PLAY FOOTBALL?

Sport

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3 Voci di Corridoio | XXXVI | 3 marzo 2007

Prefazione L’ultimo esame non è come tutti gli altri. E’ un’esperienza particolare, ti dà delle sensazioni diverse, un pò come il primo. Arrivi ad esso dopo mille peripezie, dopo anni alternati tra studio e spaccio. E, in quanto evento particolare, dev’essere trattato in maniera particolare. Non tanto perché potresti rovinarti la media proprio nel rush finale, quanto perché ci tieni a conclu-dere in bellezza la tua esperienza, vuoi un lie-to fine da copione. Non che sia la stessa cosa di laurearsi, però la tesi è una cosa diversa. L’ultimo esame è l’ulti-ma tappa di quello che hai fatto per cinque an-ni. E per questo che la sera prima avrei voluto scrivere un articolo su questa esperienza per condividerla con voi. Poi, invece, ho preferito toccarmi le palle e a-spettare di sostenerlo prima di raccontarvi le mie emozioni. Primo capitolo: «tutto è rimandato» Il mio ultimo esame è stato di letteratura inglese. Certo, è difficile preparare un esame a puntino quando sei assorto nella tesi. Ma, «ehi ragazzi, io sono un figo, sono stato sei mesi in Inghilterra!» vi direi. E così, anche se non sei prepa-rato in maniera ineccepibile, vai tranquil-lo all’appello, conscio delle tue capacità dialettiche. Arrivi al dipartimento e le segretarie ti avvertono che l’esame è stato rimandato al lunedì successivo per cause di forza maggiore. «Va beh, fa niente, non ho molto tempo perché devo pensare alla tesi, ma non mi cambia molto. Nooo, cazzo, domenica sera c’è la festa con le nostre amiche del piano sopra. Va beh, ci farò un giretto lo stes-so». Secondo capitolo: «la vigilia» Arriva domenica. Nel pomeriggio senti di sopra il trambusto per la preparazione della festa. Rileggi il terzo capitolo della tesi, tanto ti basta la sera per riguardare gli appunti dell’esame. Arriva la sera. Ti metti a ripassare l’esame, sai che il tem-po a disposizione non è molto per rive-dere bene le cose, ma la tua autostima è ancora alta. Di sopra il trambusto è ogni minuto più forte, quasi assordante. Le canzoni dei cartoni animati ti ricordano che è una festa in maschera, il tema della quale sono i personaggi dei film e, appunto, dei cartoni animati. Potrei met-

termi in pigiama e berretta, vestendomi da Mr Scrunch e salire a fare un saluto, penso. Terzo capitolo: «la festa» E’ quasi mezzanotte. Ti rendi conto che è inutile continuare a studiare, tanto il casino di sopra non te lo permetterebbe. Decidi con gli altri di salire. «Si però non mi vesto, tanto sto su poco, mi devo al-

zare presto do-mani mattina». Si sale. Alla festa non ci sono molte persone, ma co-munque sono tutte allegre, l’al-cool abbonda e il casino anche. Stai lì un momen-to, scambi quattro chiacchiere, bevi un bicchiere di birra, guardi l’oro-logio ogni due minuti. Passata la mezzanotte e mezza decidi che è meglio salutare tutti, non puoi fare l’irresponsa-bile anche all’ul-timo esame.

Quarto capitolo: «la notte» Ti sei appena messo a letto e non è an-cora l’una. Non puoi dormire le otto ore che Luca ritiene indispensabili per vivere sani e belli, ma comunque possono es-sere sufficienti anche un pò meno. C’è ancora trambusto di sopra, la musica è ancora alta, ma presto spegneranno, pensi. Poi una strana sequenza musica-le desta il tuo interesse e non ti lascia dormire: Jem e le olograms, Lupin, Holly e Benji, Jem e le olograms, Mila e Shiro, Jem e le olograms...insomma, tutto que-sto perché la padrona di casa e le sue amiche erano vestite da Jem e le olo-grams. Verso le due spengono la musi-ca. Finalmente...ma è un falso allarme. Ti tocca ascoltarti tutta la discografia di Rino Gaetano. Per carità, io adoro Rino Gaetano, però...verso due e mezza / tre arrivano anche Luca e Fabri che erano andati via a suonare. Hai fatto fino ad allora fatica a sopportare la musica, gli schiamazzi delle terrone di sopra...ma la voce di Fabri quella no...non la sostieni. Mi rivesto, salgo, e, con un sorriso forza-to, intimo di smetterla di fare schiamazzi. Mi fermo a fare due chiacchiere...ma, cazzo, ho sonno. Luca e Fabri, natural-mente in preda all’alcool, mi parlano di una festa spettacolare per il giorno dopo. «Ma che cazzo me ne frega a me» pen-so, «io voglio solo dormire adesso!».

Scendo di nuovo, ma più tranquillo. So che il mio avviso, i miei cari compagni di appartamento che sono consci dell’esa-me, mi aiuteranno a dormire tranquillo. Ma niente. Dopo cinque minuti che sono sceso, riparte la discografia di Rino Gae-tano, le terrone ricominciano a schia-mazzare, la voce di Fa-bri...beh...dovreste conoscerla oramai. Solo verso le quattro mi devo essere addormentato. Quinto capitolo: «Il risveglio» Mi sveglio col cellulare in mano. Non capisco, ho dormito tutta notte col telefo-no in mano? Lo accendo per guardare l’ora. Cazzo, mi devo sbrigare, devo a-verlo preso nel sonno per spegnere la sveglia! Cinque minuti per rendermi con-to che sono al mondo e che ho l’esame. Mi alzo, mi vesto, faccio colazione, mi sfogo al cesso per non avere problemi in aula. Si alza anche il Manzo mentre sto uscendo: «Ciao Colux...fammi vedere le occhiaie, auguri ehh!!!», non mi tocco neanche le balle perché sono troppo rincoglionito. Sesto capitolo: «L’esame» Arrivo in aula, ci sono solo tre ragazze oltre a me. Vengo chiamato per terzo. Il prof non mi lascia neanche il tempo di parlare che mi sta già interrogando. Mi fa domande in una lingua che mi sembra essere del tutto estranea. «Ehi, ma io studio filosofia, non lingue», penso. E mentre lo penso, il prof mi sta già ripe-tendo per la terza volta la stessa doman-da. «Non so cosa intenda con quel ter-mine, io quel libro l’ho letto in italia-no» (mi stava semplicemente chiedendo l’hobby di uno dei personaggi di quel libro). Alla fine delle mie english peripe-zie, la mia autostima circa la mia dialetti-ca in lingua inglese è stata un pò ridi-mensionata. Ma, fortunatamente, per concludere in bellezza, come era mio desiderio, ci ha pensato il prof a darmi un nuovo carico di autostima: «E lei sa-rebbe stato addirittura sei mesi a Rea-ding?!?».

Colux

L’ULTIMO ESAME

Francesco Colucci, attualmente deputato di Forza Italia qui ritratto in una foto del 1970, dopo l’arresto per il tentato e sventato golpe Borghese

La redazione informa tutti i suoi lettori che oggi 1 marzo inizia il mese di Marzo. Per tanto coglia-mo l’occasione per augurare a tutti i nostri lettori, in Italia e all’estero, in collegio e non un buon inizio di Marzo e soprat-tutto a coloro che compiranno gli anni a Marzo quest’anno La redazione

Esami

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4 Voci di Corridoio | XXXVI | 3 marzo 2007

ALTA FEDELTA’ “Guarda guarda, in campo c’è un nuovo giocatore, Allavena il suo nome è, e ta-lento…”Beh questo manca! In compenso ha un culo eccezionale. E’ sì nel Crite-rium più atteso del 2007 c’era anche lui, quello della “banda del piano”…Iscrittosi al prestigiosissimo torneo di briscola forse solo per vedere se sarebbe riu-scito ad andare più avanti di Violen-za( riuscendoci per altro) lo si è risco-perto nel Tavolo Finale. Nel sommo tavolo dove ogni giocatore accanito vorrebbe prendere posto, dove il solo essere presenti è una vittoria. Dove un errore può scatenare l’ira funesta dei veterani, vedi scappellotti dei vec-chi del bar del paese. Ebbene L’Av-vocato Allavena era lì, per bravura dice Brad, per fortuna risponde il mo-desto Davide, in barba ai grandi big che sono usciti dopo esser stati al suo fianco nei tavoli precedenti. Co-me un virus ha sabotato prima il duo Brad – Mendieta, e poi senza pietà ha sterminato il sottoscritto Ivan Ramiro e il Turca; avvalendosi biecamente dei suoi soci che l’anno aiutato nel cammino, prima Juanita e poi Perellino caduti poi in battaglia, risparmiando solo Elena. Ma se è vero che esiste una giustizia divina ecco cessare la sua fortuna nel momen-to clu! Là dove si ottiene il prestigio di un anno, ecco primeggiare il Pampa…che tra l’altro avevo messo in cima alla lista dei più forti briscolari nell’articolo del num. 31 di V.D.C. e il povero Allavena giungere ultimo. Ma veniamo al mio cruccio…alla seconda partecipazione (su 2) al Criterium sono giunto due volte sesto! Ma partiamo dall’inizio per arriva-re poi alla mia uscita anzitempo come la Spagna ai recenti mondiali. Sinceramen-te pensavo che se fossi dovuto uscire, al

primo turno avrebbe avuto più senso…terminati i sorteggi mi sono trovato in un girone di ferro. Turca, giocatore vetera-no, con la faccia da pokerista, non capi-sci mai un tubo se cerchi di guardarlo, JR Castagnoli, con le sue consuete gio-cate spumeggianti, il 70% delle volte

incoscienti, (che a dir il vero ieri sono un po’ mancate data la ruggine e la tensio-ne) ma pur sempre temibile. E poi coloro che per me erano un po’ un tabù, Naza, grande rivelazione del torneo, che non essendo un assiduo giocatore in collegio non aveva la tensione di altri giocatori (quali il sottoscritto che ha passato le ultime due notti a farneticare partite im-maginarie)ed è riuscito a dar il meglio, giungendo poi secondo. Infine il quinto elemento Colucci, giocatore estroso, dalle chiamate senz’asso. Per fortuna il vino ha bruciato quest’ultimo (ha seccato 3 bicchieri durante la manche) conse-gnandoli l’ultima posto del tavolo. Le mani sono corse veloci e con un po’ di fortuna mi sono trovato in testa. Appro-dato in semifinale insieme a Turca, con Perellino, Elena e Allavena che comple-

tavano il tavolo, ho trovato la sconfitta. Le chiamate folli del piacentino, senza asso(e a volte senza anche la brisca), i 2 di Elena in prima mano a cui ho caricato senza ritegno(sbagliando) mi hanno mandato in tilt, sprofondato a -4 al giro di boa, sono risalito purtroppo solo a-1.

Terzo posto, ma il migliore era quello di marce dell’altro tavolo, per cui pas-saggio del turno di Elena e Allavena. E quindi anche quest’anno addio al Tavolone Supremo. Ora mi verrebbe voglia di finire l’articolo con impreca-zioni, insulti a random per non essere mai giunto in quel benedetto tavolo finale…ma sarebbe ingiusto nei con-fronti di chi era lì (tranne per Allavena ovviamente). Però a placare le mie ire è arrivato quel premio tanto bello quanto inaspettato, Premio Alta Fe-deltà. Fino a 5 min. prima del torneo ne ignoravo l’esistenza e non pensa-vo di sicuro di vincerlo anche perché

sinceramente guardavo le targhette per i primi 3. Ma il destino mi ha legato ad esso da quando l’ho visto, caso vuole che a portarlo in sala comune sia stato io e pure a riportarlo in camera. Magari non avrà una grande valenza ma alme-no non pranzare per giocare a briscola è valso a qualcosa.. per cui grazie a coloro che hanno voluto istituire questo premio e chi a votato per darmelo. Detto questo fanculo…volevo vincere io il Criterium cazzo!!

Gotta

Orario visite del premio: dalle 18 alle 20 tutti i giorni esclusi i festivi.

-8

-6

-4

-2

0

2

4

6

PampaMarceElenaAllavenaNaza

Questo grafico rappre-senta l’andamento della finale vinta da Pampa. Notare come il Campio-ne a due mani dalla fine fosse penultimo...

Sport

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5 Voci di Corridoio | XXXVI | 3 marzo 2007

Ore 1.43. Camera mia, la numero tredici. Numero fortunato per al-cuni, decisamente meno per altri. Io nella fortuna, in generale, non ho mai creduto. E' appena finito il secondo criterium di Briscola Chiamata del collegio. Evento irri-nunciabile per chi come me, Mar-ce, Ivan Ramiro, Brad Pizza e tanti altri hanno una vera e propria pas-sione per questo gioco. Occasione (a sorpresa) seguitissima da altri col-legiali che non si diletta-no quotidianamente co-me noi. “Ci stanno que-ste serate” ha detto Marcello: 20 persone disposte a rinunciare ai propri impegni per se-dersi ad un tavolo a gio-care a carte, è un suc-cesso. Questo criterium non è stato organizzato da nessuno, è bastato un passaparola e una breve visita alla solita C.O.A.R. Sport per met-tere in piedi la seratina. Sono in camera, dicevo: ho vinto il criterium, guardo una targa dorata che mi appartiene e sorrido. Sarà anche uno stupido torneo, come molti profani lo giudicherebbero, ma averlo vinto mi dà gioia: certo uno di quelle piccole, ma che in colle-gio valgono di più. E pensare che la mia serata ludi-ca non era iniziata poi così bene. Ad un soffio dall'eliminazione al mio primo tavolo, ho marcato a uomo Idro, che è rimasto indietro di un solo punto. La semifinale è stata un tavolo già più serio: con me siedevano due futuri finalisti, ossia Naza e Marce; a completa-re il tavolo uno sfortunato Franz (cui devo un angolino di premio avendolo “chiamato” nell'ultima mano, quella decisiva, vincendo) e un insolitamente distratto Juani-

ta. Insomma, “alto livello”. Dall'al-tro tavolo arrivavano notizie cata-strofiche: in testa c'è Allavena (che fino ad oggi aveva giocato solo al computer con un giochetto passatogli da Violenza), ed Elena (avete capito bene: una femmina, e pertanto, un'esterna convocata

per tutte le partite giocate con i fraccarotti in sala comune). E così sarà fino alla fine: a Turco va ma-le l'ultima chiamata della semifi-nale e la ragazza ed il principian-te si ritrovano in finale come me, il bergamasco ed il verbano. Altis-simo livello? Dai nomi non si di-rebbe: Elena fuori allenamento da anni; Naza idem e Allavena prin-cipiante puro, Marce ed io rispetti-vamente campione e vicecampio-ne in carica dal primo criterium eravamo i più allenati. Io soprat-tutto ero lì per bontà divina, dato che le carte mi erano state avver-se per tutta la sera: e continuava-no ad esserlo fino alla fine. Con la portinaia che guardava con occhi intimidatori il tavolo (vista la tarda ora), a due mani dalla fine chiamo

un re. In mano ho solo 3 e caval-lo. Marcello sembra il socio ma quando cala l'asso, capisco che non può avere anche il re (sennò avrebbe chiamato lui, mi dico). Da gran calcolatore quale sono tracchete! Marce cala il re a sor-presa e stravinciamo. Ad una ma-

no dalla fine sono quarto ma a -2 da Naza che è se-sto. Alzo le carte: tra le pri-me tre viste ci sono asso e cavallo di ori, ne mancano cinque da guardare e spe-ro che qualcos'altro possa venirmi. Ma come tutta la sera, niente. Ragionamen-to: non chiamare e arrivare quarto non vale la pena; tanto vale chiamare e ri-schiare. Scendo fino al 6: passano tutti, ori. La gente intorno al tavolo si fa nu-merosa, so che è la dispe-razione ad avermi fatto chiamare il 6. Allavena già parecchio sotto con i punti, usa bene le carte. Quando gira l'ultimo e vedo il 6, sono convinto di aver per-so. Invece contando arri-vo a 65. CI vogliono tre

secondi per contare a mente e tac: ho vinto. Naza secondo, Ele-na terza. Bella soddisfazione riti-rare la targa, che avevo visto per due giorni in casa, convinto di darla a chissà chi. Ed invece è tornata mia, l'ho vinta. Ora starà un po' lì sul comodino, su quel comodino della camera 13 che non so a voi, ma a me credo che porti parecchia fortuna.

Pampa

Ps: dato che questo è il numero dei ps ne ho uno anche io: avrei voluto dedica-re un articolo alla questione...mi limito ad un ringraziamento in coda. Mi è stato recapitato in settimana il regalo di laurea (tempestivo!). A parte gli scherzi grazie mille, ok il direttore, ok il dittatore, ok il campione mondiale di briscola chiamata ma un portatile tutto per me...non dove-vate. Grazie davvero!

IL CAMPIONE STA DI CAMERA ALLA TREDICI

Il campione dei campioni PamapaNatale riceve il premio dalle mani “sante e venerabili” di JR Castagnoli, l’inventore della briscola chiamata

Sport

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6 Voci di Corridoio | XXXVI | 3 marzo 2007

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15 50

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Nella tabella qui sotto sono racchiuse tutte le statistiche inerenti al secondo criterium di briscola chiamata. Sono evidenziati in grassetto i migliori risultati e in corsivo i peggiori relativi ad ogni voce.

Sport

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7 Voci di Corridoio | XXXVI | 3 marzo 2007

CIAO RAGAZZI!!!!nn so se esattamente questo articolo possa apparire per i suoi contenuti sulla pagina culturale; è sempli-cemente un delirio che ha preso piede in questi ultimi giorni, ma riguardo a una di quelle minchiate che ormai girano abba-stanza tra noi – vedi Rizzi, jo, Perelli, Car-rozzo, Strippoli..etc…etc…- e di cui maga-ri anche voi apprezzerete i “contenuti”

Ciao e a mercoledì! IDEM VELLE

SINDROME DI PERELLI Definizione

Patologia sistemica su base immunologia il cui agente eziologico è Davide Perelli. Nonostante le pubblicazioni nella lettera-tura medica non siano ancora molte – e questo a causa della solo recente insor-genza della diffusione massiva tra la po-polazione- la condizione patologica è fortemente sfiga-invalidante. Fattori Di Rischio: di certo necessario è il contatto con il patogeno, sia diretto che indiretto. Anche una telefonata ben augurante pre-esame, una conversazione tendenziosa riguardo l’esito di una prova, l’eccessivo ottimismo dimostrato in sua presenza può essere fatale. Se si associa a preparazione non impec-cabile, a gastroenterite pre-esame, agita-zione con imponente sudorazione ascel-lare da stress la prognosi risulta invaria-bilmente sfavorevole. Agente Patogeno e Patogenesi, Carat-teristiche Cliniche: Davide vive tipicamente nella Val Pada-na, con zone di massima presenza nel Piacentino e nel Pavese dove indagini epidemiologiche hanno mostrato più e più casi. Qui il rischio di contrarla è ele-vatissimo. Il Perello colpisce con la sua tipica faccia “nn ci sto più dentro”, trasportando nel suo incedere sicuro e ingannevolmente pacifico un alone di miasmi infettanti che colpiscono l’ignaro ragazzo in stato pre-esame. Le tossine, una volta entrate nel soggetto esame-predisposto per via ae-rea, passano nel circolo sanguigno e arri-vano al cervello determinando un caratte-ristico obnubilamento dei sensi, incapaci-tà di esprimere anche solo il nome dei capitoli faticosamente studiati e a volte anche il proprio nome. Può colpire anche l’apparato urinario portando ad inconti-nenza grave con necessità di minzione frequente e determinare inoltre strani rumori digestivi intestinali, che possono

mettervi piuttosto e anzichenò in difficol-tà di fronte al professore, già visibilmen-te indisposto per la vostra presenza-nn presenza. Registrati anche casi fulmi-nanti., ad esempio quello che ebbe come vittima Riz-zi, emigrato in terra france-se per le cure del caso in un centro specializzato. Infine sembra che il Perel-lo, verso il quale era stata eretta una profilassi decisa ed efficace, abbia sviluppa-to un nuovo e pernicioso fattore di virulenza: scrive-re articoli dai contenuti psi-co-fisico destabilizzanti sulle testate dei più impor-tanti giornali, tra cui Il Cor-riere Della Sera e VcD. Unica terapia per colui che viene contagiato per questa via è la strizzata di coglioni, da ripetersi 5 volte per 20 minuti consecutivi per i primi 5 gg dai sintomi, poi 2 volte/die per almeno 2 settimane. Prognosi: Non dà quasi mai cronicizzazione, a me-no che il paziente non “ce l’abbia un po’ addosso”. Solitamente è indice di risoluzione la comparsa e la partecipazione del Pt allo Scimmia Party.

Questo evento la reazione ultima del soggetto contagiato al termine della ses-sione di esami che lo porta ad una o più festanti ubriacature di evidente portata,

più terapeuticamente effi-caci se in compagnia. Per caratterizzare questo tipo di bagordi diciamo solo che lo Scimmia Party causa ebbrezza seconda solo a quella del leggendario Summer Party Pliniano. Terapia: _pare che il Perello ri-sponda bene alla cura di tipo omeopatico: stare a stretto contatto col pato-geno con costanza, ma con esposizioni che nn superano mai i 10 minuti,

infatti determina una stimolazione del sistema immuno-antisfiga dell’ospite. _ s t r i z z a t a d i c o g l i o n i _riposo prolungato _ per le Complicanze – Perellite cronica autoperpetuante – induzione allo Scim-mia Party tramite alte dosi di alcool.

Il paramedico e allenatoredel volley, specialista in Perellitossicologia, Coach RjckyDaLione

PERELLITE

Segue dalla prima Purtroppo gli azzurri sono indomabili e continuano a rubare palla. Finisce anche il primo OverTime e siamo an-cora pari. Abbiamo dato tutto e da questo momento in poi psicologica-mente gli avversari sono in vantaggio. Ad ogni contropiede ci costringono a commettere fallo e loro dalla lunetta sbagliano molto meno di noi. Pit e Toz continuano a combattere ma serve a poco. Ormai anche gli arbitri ci danno contro. I falli sono tutti a favore del S. Agostino e anche il tiro più forzato va dentro. Juin, Oda e Elia non entrano nemmeno, ma non smettono di incita-re la squadra. Lo sconforto e la delu-sione delle loro facce dice tutto. Sem-bra un’annata non troppo felice per lo sport biancorosso. Facciamo di tutto per reagire al meglio già dal prossimo impegno. La nostra squadra giocherà ancora una partita per il quinto e se-sto posto nel basket: teniamo alto l’o-nore del Plinio e la prossima settima-na tutti al campo degli aquilotti per la coppa Cairoli. IDEM VELLE!

Kapa

La redazione di vdc ringrazia tutti coloro che da qualche settimana col-laborano attivamente alla buona riuscita del giornalino fornendo il loro contributo spontaneamente e tempestivamente. Ci auguriamo che questa ottima collaborazione prose-gua nel tempo in modo da creare ogni settimana un prodotto che in-contri il vostro massimo gradimento. VDC, YOUR POTENTIAL OUR

PASSION

Malattie

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8 Voci di Corridoio | XXXVI | 3 marzo 2007

Desidero farvi sapere che per la prima volta non mi sono drogato prima di scri-vere questo pezzo quindi ciò che dirò sarà più attendibile rispetto al solito. In ogni caso voglio semplicemente chie-dere un piacere a tutti i fraccarotti: ri-sparmiare con oculatezza l' energia e le risorse di cui siamo dotati qui in collegio e nelle nostre case. Molto semplicemente luci, computers etc. possono essere tranquillamente spenti quando non ci si trova in camera o comunque non se ne ha stretto biso-gno. Tutto ciò è semplice e quasi ridicolo da dire. ma più di una volta, ho notato camere vuote con l' intero impianto elet-trico in funzione a divorare per niente decine di watt. ovviamente lo stesso vale anche per me, perchè devo ammettere che talvolta ho dimenticato la luce acce-sa in camera uscendo. Ora vi elencherò svariati buoni motivi per cui val la pena risparmiare energia: Motivi: Per arrecare il minore danno possibile all' ambiente. Per assottigliare le bollette del nostro collegio ottenendo ingenti vantaggi pe-cuniari utilizzabili per abbellire sempre più le nostre splendide mura. Perchè ve lo dico io (e scusate se è po-co).

Perchè il campo magnetico creato at-tualmente dal Fraccaro è così intenso da rischiare di fare precipitare sulle nostre amate mura aerei in transito (fonte an-sa). Perchè ve lo dice Leo (ed in effetti è un po' comunista). Perchè ve lo dice cretì (ed in effetti fa un po' ridere). Perchè ve lo dice Pampa, lode al massi-mo dittatore, volevo dire direttore (e quindi i è molto più che un ordine). Perchè a chi risparmia più corrente vdc attribuirà una borsa di studio pari ai kg di carbone e petrolio che avrete risparmia-to. Perchè dove c' è Barilla c' è casa, non c' è 2 senza 3, cielo a pecorelle acqua a catinelle etc,etc,etc Perchè il Cairoli è merda e lo spalla an-che...

Spongy

NON FATEMI FLETTERE A MORTE DOPO CHE AVRETE LETTO QUESTO ARTICOLO PERCHÈ NON È MIA INTENZIONE FARE LO SPLENDIDO, CREDETEMI.

RISPONDE IL SESSUOLOGO - a cura di Marce Caro Sessuologo, sono un ragazzo non bello, anzi diciamo decisamente brutto. Con dei capelli improponibili dalla dubbia pulizia. Sono stato in Emarmus 6 mesi e al mio ritorno nessuno mi chiedeva se avessi imparato una lingua o conosciuto nuove persone, ma solo se avessi inco-nigliato qualche spagnola consenziente e cieca. Ahimè la mia attività da stallone italiano è stata poco fruttifera e non so come dirlo ai miei vecchi amici tanto più che avendo rivisto Como con questa nuova capigliatura mi sono posto delle domande un po’ strane. Non pensavo che il mio ritorno in Italia fosse così duro e pieno di novità. Cosa mi consigli di fare? Tornare il vecchio sciupafemmine o approfondire queste mie sensazioni?

Il Salamanchese Carissimo rasta, innanzitutto vergognati per non aver esportato un po’ d’Italia nelle mente di donne straniere. Come dice un mio amico: “Impossibile non sco-pare in Erasmus”. Per quanto riguarda l’attrazione verso il rasata lacustre che dirti: per stare al Fraccaro meglio essere eterosessuali. So comunque che al cai-roli c’è tale Bubu con cui faresti un bella coppia, tanto a certe cose loro sono abi-tuati!Bentornato!

Caro sessuologo, sono un giovane Dot-tore in erba e sabato sera nel mio turno di guardo mi è capitata una cosa strana: salendo in ascensore ho notato una figu-ra vestita di nero e alla mia domanda di dove andasse ha risposto “Al primo”. Mia stessa destinazione. Una volta in reparto gli chiesi di chi fosse parente e rispose “Letto 16”. Caspita! Uno dei miei letti! Che cula! Penso fosse La Morte poiché quella sera il Signor Ginetto pas-sò a miglior vita. Invece di essere spa-ventato mi rendo conto che la Morte è una gran bella gnagna: supercarenata con il fare molto gentile. Data la mia pro-fessione penso sia una storia senza fu-turo. Cosa mi consiglia?

Dott.ssa Priscilla

Bel problema. E’ come se un muratore si innamorasse di Miss Terremoto. Come se un camionista amasse i chiodi sull’a-sfalto (ndr uno dei massimi fattori di ri-baltamento di camion con pc). Sincera-mente mi concentrerei di più su aiutanti infermiere disponibili. Non tutte le leg-gende sono frutto di fantasia. Carissimo esperto, sono un ragazzo che

abita al quinto piano e mi sono innamo-rato perdutamente di una fantastica ra-gazza che abita sotto casa mia: la guar-do, la spio, cerco di incrociarla… fin quando un giorno ho trovato il coraggio per fare la prima mossa. Vedendola af-facciata alla finestra ho calato una cordi-cella con un bigliettino con su scritto: “Ti osservo da sempre. Mi sono innamorato di te! Ti va di far l’amore? Se si tira una volta la corda, se no, fa lo stesso, ma per dirmelo tirala 30 volte e le ultimo 5 più velocemente”. Non ho ricevuto rispo-sta. Dici che si sarà offesa? Sono stato un po’ troppo diretto nella mia doman-da?

J.I. Giozzi

Sicuramente la domanda era consona, era la modalità di risposto che mi risulta alquanto bizzarra. Sono curioso di capire cosa tu speravi: se fare l’amore o una risposta negativa. Vizioso. Ti posso con-sigliare un parrucchiere di altissimo livel-lo internazionale: JR Castagnoli numero 3487067400.

Spongy sta uscendo dal tunnel

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9 Voci di Corridoio | XXXVI | 3 marzo 2007

Esaminiamo da vicino cosa è nel con-creto un’OPA (offerta di pubblico acqui-sto) strumento di cui Delle Donne si sta servendo per acquisire la proprietà di VdC®. Per quanto concerne la parte generale, il proponente un'OPA è tenuto a darne immediata comunicazione, indicando i tratti essenziali dell'operazione e le fina-lità della stessa, alla Consob (Commissione nazionale per le società di borsa), a cui va inviata anche la sche-da di adesione destinata ai detentori dei prodotti finanziari oggetto dell'OPA pre-valentemente azioni, strumento che, come vi ho detto qualche settimana fa, dà al possessore la proprietà dell’emit-tente. Entro 15 giorni dalla ricezione (30 giorni se trattasi di prodotti non quotati in Borsa), la Consob può richiedere even-tuali modifiche o integrazioni, o la richie-sta di prestare particolari garanzie, reali o personali. Trascorso tale termine il documento può essere pubblicato su quotidiani e diffuso con altri mezzi. Il documento va inoltre trasmesso all'emit-tente (la società di cui si intende acquisi-re il controllo), che è tenuto a redigere un comunicato di valutazione dell'offerta da trasmettere alla Consob almeno 2 giorni prima della diffusione dello stesso e che va pubblicato prima della scaden-za del termine a partire dal quale è pos-sibile aderire all'offerta. Il termine previ-sto per aderire all'offerta deve essere obbligatoriamente tra i 15 e i 25 giorni di Borsa aperta, fatta salva la facoltà della Consob di prorogare il termine stesso fino ad un massimo di 45 giorni. L'offerta non può essere revocata e deve preve-dere parità di condizioni per tutti i pro-prietari di titoli finanziari che ne sono oggetto. In particolare è previsto l'obbli-go per l'offerente di adeguare il prezzo di acquisto al più alto prezzo pagato per gli stessi durante l'offerta. L'intera disciplina è volta a garantire pa-rità di trattamento a tutti gli azionisti e a garantire una tutela degli azionisti di mi-

noranza, ai quali dovrebbe consentire di guadagnare almeno parte del premio di controllo, cioè il valore superiore delle azioni in quanto strumento di controllo societario oltre che titolo per la percezio-ne dei dividendi. Ulteriori obblighi previsti in tal senso sono: • per la società oggetto dell'OPA: il divieto di compiere atti che possano o-stacolare il raggiungimento degli obiettivi dell'OPA senza l'espressa autorizzazio-ne dell'assemblea, la quale deve delibe-rare, anche in seconda e in terza convo-cazione, con il voto favorevole dei soci che rappresentino almeno il 30% del capitale sociale per la società stessa (l'emittente), l'offe-rente, nonché i loro amministratori, sin-daci o direttori generali ed in generale tutti i soggetti ad essi legati da rapporti di controllo: il rispetto delle norme di tra-sparenza e correttezza, volte a rendere di pubblico dominio tutte le informazioni fondamentali circa l'andamento e le ca-ratteristiche delle operazioni. L'offerta può essere modificata dal pro-ponente fino a 3 giorni dal termine previ-sto per la chiusura, purché: • non venga ridotto il quantitativo di titoli richiesto; medio ponderato il corrispettivo globale risulti superiore di almeno il 2% rispetto a quanto previsto nell'offerta originaria. L'OPA totalitaria Consiste in pratica nell'obbligo da parte di chi abbia acquisito a titolo oneroso, quindi non per successione mortis causa o donazione, una partecipazione socie-taria superiore al 30% del capitale socia-le ordinario di una società per azioni quotata in borsa di lanciare un'OPA sulla totalità delle azioni ordinarie residue. L'offerta va promossa entro 30 giorni dal superamento di tale soglia, e deve pre-vedere un prezzo di acquisto non inferio-re alla media aritmetica tra il prezzo di mercato degli ultimi 12 mesi e quello più elevato pattuito durante lo stesso arco

temporale dall'offerente per acquisto di azioni ordinarie della società stessa. L'OPA residuale L'OPA residuale è un'OPA obbligatoria che riguarda chiunque venga a detenere ed intenda mantenere una quota del capitale sociale ordinario di una società quotata superiore al 90%. Chiunque si trovi nella condizione di cui sopra, se non vuole lanciare l'OPA sul restante 10%, è tenuto a ripristinare en-tro 4 mesi un flottante sufficiente a ripri-stinare il normale andamento delle quo-tazioni, e la decisione deve essere co-municata alla Consob non oltre 10 giorni dal superamento della soglia del 90%. Qualora chi abbia lanciato un'OPA aven-te ad oggetto la totalità delle azioni con diritto di voto, venga poi a detenere più del 98% tali azioni, ha poi diritto di acqui-stare le azioni residue entro 4 mesi dalla conclusione dell'offerta, ad un prezzo fissato da un esperto nominato dal presi-dente del tribunale del luogo ove la so-cietà emittente ha sede, tenuto conto anche del prezzo dell'offerta e del prez-zo di mercato degli ultimi 6 mesi. Il suddetto diritto è comunque condizio-nato alla dichiarazione contenuta nel documento di offerta circa l'intenzione di avvalersi del diritto. Tale facoltà, comunemente denominata è riconosciuta in molti ordinamenti ai fini di tutela dell'offerente, che può essere agevolato dal possesso della totalità delle azioni. Mentre il destino del settimanale è in bilico il Mega Direttore Naturale si dà allo sport agonistico: ha recentemente trionfato al torneo di Briscola a Chiamata fregando in extremis il campione del CUS Pavia Macchi e il l’onnipresente Factotum Nazareth…..OOPAAAAAAAA!

La squadra di calcio ricorda in questi duri momenti di sport che è già ora di alzare la testa e reagire: martedì 6 marzo alle ore 20.30 al campo degli Aquilotti, nei pressi del Boccio si disputerà LA COP-PA CAIROLI 2007. A parte i convocati sono tutti tenuti a venire a tifare i propri portacolori e magari ad essere puntuali alle ore 20.00 in sala comune. Un servizio di autovetture coordinate penserà a portare tutti i supporters fuori dallo stadio. LA PARTITA SI GIOCHERA’ A PORTE CHIUSE IN OSSER-VANZA DELLE RECENTI NORME ANTI-VIOLENZA!

FINANZA € MERCATI RUBRICA A CURA DI EMANUELE DIANA

Soldi

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10 Voci di Corridoio | XXXVI | 3 marzo 2007

Oggi tra le mura della maestosa Sala Comune del Nostro collegio, il buon Naza mi ha posto una domanda che sarebbe servita a “soddisfare la sua curiosità”, circa la produzione dell’acido lattico che viene prodotto all’interno di una persona, du-rante un allenamento. Ed io, da “scienziato motorio”, dopo averglielo spiegato (mooolto in breve..) ho avuto l’idea di scrivere un pezzo sul tanto amato giornalino fraccarotto (che non so ancora chi, ma puntualmente alle 6:30 lo ficca sotto la porta della mia stanza…Grazie waglio’!). Comunque, godetevi questa botta di cultura sportiva! Molti soggetti praticanti sport a li-vello amatoriale parlano di acido lattico (Lo sai che mi sento i mu-scoli pesantissimi? Oppu-re...mammamia ieri ho lavorato troppo oggi ho i muscoli “a pezzi”! O ancora…Cavoli, dopo quei salti “in accosciata” di ieri, stamattina non riuscivo ad alzarmi dal letto!), ma non sanno bene da cosa derivi e per quale motivo sentono dolori ai muscoli dopo l’ allenamento. L’acido lattico è la sostanza prodotta in seguito allo sforzo o contrazione muscola-re, durante qualsiasi gesto motorio (quindi anche della vita quotidiana). In allena-mento viene prodotto in maniera più marcata. La forza, al velocità e la resistenza, dette anche capacità condizionali, coinvolgo-no in modo considerevole i meccanismi energetici (anaerobico alattacido, anaero-bico lattacido, aerobico) i quali permettono la contrazione muscolare. La più importante riserva energetica che cede energia per la contrazione musco-lare, ed in generale alla cellula, è l’ATP (adenosintrifosfato). Questo si scinde in ADP (adenosindifosfato) + P (fosfato) + energia, con conseguente produzione di a.l. Tale reazione è reversibile e quindi è condizionata dalla disponibilità di ener-gia di “ricarica”. Quella mattina, Il Naza tra le sue 1000 domande in 5 secondi, mi chiedeva se l’alimentazione centra con l’acido lattico…Ebbene si! L’ATP viene continuamente ricaricato fino ad esaurimento, in relazione all’intensità del lavoro, da tre tipi di sostanze: due di origine alimentare (grassi e carboidrati o zuccheri) ed una molecola chiamata fosfocreatina (CP). Quindi, cari fraccarotti, attenti! L’ali-mentazione è importante (...mense permettendo!). Infine, giusto per chiarire le principali reazioni che si attivano nell’ organismo di ognuno di noi durante l’allenamento o una gara, mi soffermo (..e qui finisco!) sui tre meccanismi energetici; questi assumono importanza basilare per sviluppare le suddette capacità condizionali. Il primo meccanismo, chiamato anaerobico alatta-cido, porta alla rapida utilizzazione dell’ATP disponibile e della CP e dura al mas-simo 10 secondi per erogazione massima di potenza; ad esempio: se il Toz tira un cazzotto nello stomaco di gran bastone (NEL CXXO), quello è un lavoro anae-robico alattacido. Ma se, invece di uno, lo “schiatta in cuorp”(gli da più di un pu-gno…E non credo che sia solo per 10 secondi!) non è più un lavoro alattacido. Il secondo meccanismo è di tipo anaerobico lattacido, perché come il primo non ricorre all’ossigeno ma a differenza dello stesso demolisce gli zuccheri arrivando a produrre acido lattico e produce al massimo della potenza tra i 25 ed i 50 se-condi; ad esempio: se “Il cavaliere del RIF” fa uno scatto dalla portineria fino all’A-malfitana per andare a prendere la pizza a Marce, l’organismo di Fra attiva il mec-canismo lattacido. Se invece, durante una partita tra fraccarotti, Cretì corre come un pazzo avanti e indietro per più di un minuto (senza sfiorare palla), quello del mio vicino di camera è un lavoro aerobico (Grassi o Carboitrati o Proteine + O2 --> ATP + H2O + CO2), cioè vi è una considerevole richiesta di ossigeno. A Cretì serve, in questo caso, un maggior apporto di risorse energetiche. All’aumentare della durata della corsa di Cretì aumenta la percentuale di richiesta di grassi del suo organismo e di conseguenza diminuisce quella dei carboidrati; le proteine intervengono solo quando le scorte dei carboidrati si esauriscono.

Ilo ‘81

QUANDO VIENE PRODOTTO L’ACIDO LATTICO? ANGOLO DEI LIBRI ...di Luca Giozzi

Pagina culturale

DUNE Frank Herbert Uno dei grandi capolavori della narrativa fantascientifi-ca. Come ha detto George Lucas: “Senza Dune, Guer-re Stellari non sarebbe mai esistito”

CHE COS’È LA

TRADIZIONE Elemire Zolla

"Tradizione" è la cono-scenza primordiale a cui dobbiamo in qualche mo-do ricongiungerci se vo-gliamo avere nozione di ciò che è. Uno scritto provocatorio verso un mondo che procede in opposta dire-zione. Un libro non per tutti; sottraetevi da facili e superficiali giudizi di reaziona-rismo.

IL SILMARIOLLION J.R.R. Tolkien Opera prima di Tolkien, su cui si innesta tutta la sua produzione narrativa. Imprescindibile se avete apprezzato Il Signore degli Anelli.

L’ALEPH Jorge L. Borges

Apocalittico e profetico, mi-sterioso e filosofico, que-st’insieme di racconti di Borges si presenta come un turbinio di citazioni e riman-di che spaziano in luogo e tempo, trasci-nando con sé il lettore in molteplici viag-gi virtuali.

COSÌ PARLÒ ZARATHU-STRA Friedrich Nietzsche Un'opera di filosofia e di poesia insieme, il cui inse-gnamento fondamentale è la serena, virile accettazio-

ne di ogni aspetto dell'esistenza, aliena dai diversi conformismi e dalle sovra-strutture imposte dalla morale dominan-te. “Un libro per tutti e per nessuno”.

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11Voci di Corridoio | XXXVI | 3 marzo 2007

Il vertice del nostro Paese è spaventato. Piegato. Incrinato. La relazione sull’Afgha-nistan presentata dal Ministro degli Esteri Massimo D’Alema non ha ottenuto l’ap-provazione del Senato. Tale clamorosa scon-fitta trova le proprie cause in due princi-pali elementi: • la maggioran-

za risicatissi-ma al Senato, che costringe la coalizione di centro-sinistra a ri-cercare l’ap-poggio dei senatori a vita o di qualche indipenden-te. Tale pre-caria situa-zione è dovuta esclusivamente alla riforma elettorale approvata dal centro-destra poco prima delle ele-zioni, riforma che statuisce premi di maggioranza su base regionale. Il ‘bonus’ - attribuito proporzional-mente al numero di votanti di ogni regione – ha favorito la Casa della Libertà, forte di una posizione pre-dominante in regioni popolose co-me la Lombardia, il Veneto e la Sicilia. È palese quindi l’intento speculativo di suddetta legge, sen-za la quale si avrebbero oggi – gra-zie al tradizionale sistema maggio-ritario – condizioni di governabilità del tutto differenti.

• Il ‘tradimento’ di due senatori ap-partenenti allo schieramento dell’U-nione, senza il voto dei quali non è stato raggiunto il quorum di 160

voti favorevoli. In particolare a partire da questo secon-do punto, si può sviluppare un discorso che mira a mettere in luce la distinzione

tra la Politica, intesa come espressione pubblica della morale e dell’etica, e il Gioco di potere, a cui sembra natura-le arrendersi consapevolmen-te quando si parla di politica oggigiorno. Il voto espresso da Rossi e Turigliatto, esponenti della sinistra radicale, rappresenta un errore imperdonabile dal punto di vista strategico. Un Governo ‘giovane’ ed equilibri-sta come quello di Prodi – che aveva già avuto una battuta d’arresto al Senato – neces-sitava di tutto tranne che di una perdita di compatezza

alle Camere. Se da un lato è giusto e-sprimere (anche con forza) le proprie posizioni circa questo o quel tema, vi è del resto un momento in cui la direzione presa va sostenuta incondizionatamente, anche turandosi il naso. Le molteplici anime che formano la coalizione di mag-gioranza devono considerare questo concetto come il caposaldo della loro azione. Soprattutto perché la posta in gioco è molto alta: un ritorno al potere della Casa delle Libertà sarebbe una tragedia per tutti. Essa infatti – e qui la chiusura del cer-chio – esprime pienamente la logica del Gioco di potere, cui la politica risulta es-sere subordinata. Nei cinque anni di go-verno da parte di Berlusconi, il centro-destra ha infatti potuto contare su tre fattori legati tra loro: l’attuazione di una politica che risultasse popolare ai più (seppure in ultima analisi catastrofica per

il Paese), l’allestimento di una macchina comunicativa e informativa prepotente e pervasiva, l’inossidabile lealtà al mo-mento delle votazioni (con relativo cal-pestamento della coscienza e del senso di giustizia). Inutile sottolineare perciò la predominanza dell’interesse personale e l’obiettiva incapacità di conduzione del Paese manifestate dalla CdL nel quinquennio 2001-2006. Se prendiamo per buono questo para-digma politico, risulta incomprensibile la scelta dei due senatori di Prc e Pdci. Esiste dunque forse uno spazio per la coscienza individuale? Non è superata la concezione della politica come mani-festazione del Giusto e del Bene? Prendiamo per vera questa assurda ipotesi. Seguendo un ragionamento che ritengo piuttosto lineare, il rifinanzia-mento di una missione internazionale sotto l’egida Nato avrebbe dovuto trova-re l’opposizione della sola parte pacifi-sta di tutto lo schieramento parlamenta-re (prendiamo Verdi, Pdci e Prc). Sul versante opposto, quello favorevole, avremmo dovuto trovare la sinistra mo-derata e il centro-destra più o meno unanime, essendo quest’ultimo stato il fautore primo della missione in Afghani-stan, oltre ad essersi dimostrato nel tempo di matrice – diciamo così – inter-ventista. L’unica conclusione possibile è quella che mette in luce il fallimento sostanzia-le del meccanismo che regola la nostra Repubblica: la democrazia rappresenta-tiva sembra perdere di significato di fronte ad una classe politica votata alle larghe intese e all’‘audience elettorale’, adagiata com’è su un qualunquismo intellettuale immobilizzante, infettata da effettiva incoscienza.

Nazareth

ALCUNE PICCOLE CONSIDERAZIONI CIRCA LA CRISI DEL GOVERNO

Qui sopra il gatto e la volpe...

S’ HA ‘DDA FA’ - Agenda culturale TEATRO Enrico IV di William Shakespeare. Regia di Marco Bernardi. Dove Teatro Fraschini – Pavia Quando martedì 6 marzo 2007, ore 21 (turno A). Mercoledì 7 marzo 2007, ore 21 (turno B). Giovedì 8 marzo 2007 (turno C) Info www.teatrofraschini.it CINEMA Anime veloci di Pasquale Marrazzo. Nell’ambito della rassegna ‘Sguardi puri 2007’. Dove Cinema Corallo Ritz – Pavia Quando giovedì 1 marzo 2007, ore 20.30

MUSICA Jimmy & Gnola Nell’ambito della rassegna ‘Malaikacustica’ Dove Malaika - Via Bossolaro, Pavia Quando giovedì 1 marzo 2007 Dirty balls Tributo agli AC/DC Dove Thunder Road – Strada Torrazza Coste,1 – Codevilla (PV) Quando ore 24 Ingresso 5 € (3 € fino alle 23) Info www.thunderroad.it

Politica

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12 Voci di Corridoio | XXXVI | 3 marzo 2007

LA RAGIONE STA NEL MEZZO Forse oggi sarebbe meglio dire che si vince se si è d’accordo con il più forte e che non c’è spazio per le opinioni in di-saccordo con il leader, questo è vero ma non in senso assoluto. Inutile ripercorre-re i passi che hanno portato, di recente, alla crisi di governo più importante, per gravità, della storia della repubblica. Quello a cui assistiamo non è tanto la crisi di una parte della politica italiana ma è la crisi della politica stessa. In una recente intervista fatta a Berlusconi da par-te di un autorevole gior-nalista qual è Giuliano Ferrara, alla domanda ma perché non si va ver-so le elezioni anticipate visto che non ci sono le condizioni di maggioranza? La risposta data è: […i politici italiani sono legati alla poltrona e nessuno rinuncerebbe ad un seggio ot-tenuto poco più di nove mesi fa.] Siamo di fronte alla contrapposizione di due blocchi politici miopi delle reali esi-genze del paese. Pur godendo della prestigiosa carica di senatore a vita, oggi la situazione di fidu-cia dipende da persone che sono al par-

lamento da più di 50 anni. Chi vi scrive dà una valutazione di tipo economico ad un problema di tipo politi-co, bisogna dire che è una vergogna ripetere gli errori commessi, si dice: erra-re è umano, perseverare è diabolico. Nel 96’ si vota scegliendo tra Berlusconi

e Prodi, vince Prodi ma dopo due anni viene cacciato dall’esecutivo e lui va a riflettere a Bru-xelles come presidente della commissione euro-pea. Nel 2001 si cambia regi-stro, vince Berlusconi e sarà il governo che du-rerà più a lungo nella Repubblica. Udite udite, nel 2006

indovinate per chi votano gli italiani? Ebbene si, ancora una volta si sceglie tra i due. Questa volta il popolo italiano disinteres-sato da una politica ripetitiva e confuso su quale sia il male minore pensa bene di dividersi a metà e lasciare carta bian-ca a chi li rappresenta. Quello che mi duole dire è che le elezio-ni anticipate adesso non fanno comodo a nessuno!

La domanda è: ci volevano più di dieci anni per capire che questo bipolarismo non garantisce la governabilità così co-me non lo garantiva il proporzionale dei vecchi tempi? All’interno delle coalizioni esistono forze così eterogenee e di piccola proiezione nazionale che non dovrebbero avere ragione di esistere in parlamento, una democrazia così fatta non è costruttiva. L’ipotesi di uno sbarramento alto va con-tro gli interessi degli stessi politici. Anco-ra una volta siamo di fronte al problema della miopia politica. L’ottica del politico è quella di breve pe-riodo, i nostri rappresentanti preferisco-no progetti economici-politici che possa-no produrre effetti nel corso del manda-to, ma gli effetti economici delle grandi manovre hanno bisogno di un tempo fisiologico che va dal medio al lungo ter-mine per la loro realizzazione. Nessuno vorrebbe vedere riconoscere ai governi futuri il merito di scelte fatte dal governo precedente, di contro ogni politico vuole lasciare il suo segno nel poco tempo a sua disposizione. E’ un sistema malato , la politica vive una patologia è non si è fatto nulla per prevenirla. Secondo voi chi ne paga le conseguenze?

Tony Scifo

...e Mangiafuoco!

Ogni giorno Violetto si alza alle 9 va a lezione e perde soldi giocando a Briscola Chiamata Ogni giorno Marce per 26 anni ha giocato a Briscola Chiamata Ogni giorno Gotta rischia il pranzo per giocare a Briscola Chiamata Ogni giorno Allavena si alza alle due e fa colazione Non importa se sei Gotta o Violenza o hai giocato una vita, l’importante è alzarsi alle due fare colazione e allenarsi a “Briscola Chiamata v. 1.3.2” sul pc

Politica

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13Voci di Corridoio | XXXVI | 3 marzo 2007

La settimana scorsa sono state ben 3 le persona che hanno indovinato la formazione di fraccarotti che vedete qui sopra! Nazareno Fatutti, Giulia Briganta e Daniele Brigante. Siccome Giu-lia è l’unica che ha indovinato anche il mento, che non era inse-rito nella schedina, vince ben 2 cani della pura muta da slitta, i restanti 2 se li dividono Naza e Bri. Questa settimana il nostro super concorso mette in palio una stupendevole padella antiaderente per i vostri soffrittini alla cipolla.

La redazione

RINO PLASTICA

Una convenzione internazionale proibisce agli Stati Uniti di utilizzare Chuck Norris nelle controversie internazionali. Per questo Chuck Norris si aggira incazzato nei deserti del Texas Da giovane Chuck Norris si è schiacciato un brufolo e Hiroshima è sparita. Il water di Chuck Norris è montato su un toro meccanico. Per dare quel qualcosa in più. Chuck Norris porta all'anulare una fedina penale. Sporca. Chuck Norris ha vinto l'Oscar come miglior documentario semplicemente riprendendosi mentre picchia-va Piero Angela.

Best of dedicato a Jacopo "SgozzoCesario" Gamba... Prima di andare a letto Boogeyman, l'Uomo Nero, controlla sempre che non ci sia Chuck Norris nell'armadio.

Andrea Violetto

WE LOVE CHUCK NORRIS

Rino & Chuck

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14 Voci di Corridoio | XXXVI | 3 marzo 2007

MANILA, RIENTRO DOMENICALE Il mio uffico era a Manila pero` le nostre attivita` erano nell`isola piu` grande delle 70.000 dell`arcipelago che si trova all`estremo sud e che si chiama Mindanao. A quel tempo abitavo in un apparthotel e quindi la prima volta che dovetti partire avvisai la reception circa le mie intenzioni, dicendo ‘’ parto oggi e ritorno domenica pomeriggio ‘’. ‘’ Molto bene ‘’ fu la risposta, ‘’ in tal caso chiuderemo la sua camera con una chiave di sicurezza in maniera tale che nessuno, nemmeno il personale del piano possa entrare ‘’. Partii sereno e fiducioso, feci le mie cose e come promesso la domenica pomeriggio ritornai stanco al mio appartamentino. Presi la chiave e salii, quando non riuscii ad aprire la porta mi ricordai della chiave di sicurezza e ritornai quindi alla reception dal personale incaricato. Notai uno sguardo preoccupato sul viso dell`addetto al banco ma pensai che si riferisse a qualcos`altro, comunque mi invito` a risalire che subito sarebbe arrivato qualcuno. Risalii e di li` a poco arrivo` una ragazza che mi invito`, nell`attesa, a sedere in un`altro appartamento libero. Risposi che non

era il caso dato che sicuramente avrei atteso per poco. La ragazza ritorno` ad insistere e tanto lo fece che cominciai ad innervosirmi dichiarando che la 710 era la mia camera, la` dentro c`era il mio frigorifero ed in bagno il mio accappatoio per cui in nessuna camera sarei entrato se non nella 710. Come sempre quando un`occidentale,

specialmente italiano, comincia ad innervosirsi il filippino entra nel panico e vorrebbe scappare, poiche` la ragazza non lo poteva fare, terrorizzata dalle mie esternazioni, mi confesso che in effetti la chiave si trovava nell`ufficio del manager che la domenica era chiuso a chiave e che di conseguenza la

chiave non si poteva prendere se non aprendo l`ufficio, cosa assolutamente vietata. Elevai al cubo le mie esternazioni e tanto feci che si convinsero a trasgredire le disposizioni, aprirono l`ufficio presero la chiave e finalmente aprirono, evidentemente le mie invettive erano diventate prioritarie rispetto alla disposizione. La volta successiva notificai nuovamente

la mia partenza ed il giorno del mio ritorno, come sempre la domenica. La risposta del`addetto fu la stessa della volta precedente, riccordai allora di ricordarsi di tirare fuori la chiave dall`ufficio prima di domenica. Feci di piu`, durante la settimana feci chiamare dalla mia

segretaria un paio di volte l`hotel facendo ripetere la disposizione. Ritornai la domenica pomeriggio ritirai la chiave arrivai davanti alla porta tentai d`aprire e non riuscii ad aprire. Questa volta mi precipitai alla reception e manco` poco che quando mi videro arrivare non scapassero dalla porta d`ingresso. Rimasero stoicamente al loro posto e mi confessarono col labbro tremante che purtroppo la chiave ancora una volta era chiusa nell`ufficio del manager, pero` non mi confessarono che a causa della durissima reprimenda che avevano subito la volta precedente non potevano assolutamente recuperarla. Il problema doveva pero` essere risolto e molto velocemente. Ritornai davanti alla mia stanza questa volta con tre persone dell`hotel che non sapevano che pesci pigliare, mentre cercavo di convincerli con la logica, con le minacce, stanco e depresso, con l`obiettivo di fargli riaprire l`ufficio. Arrivo` uno della manutenzione e si infilio` nella stanza attigua alla mia. Io continuai a discutere con la gente ma qualche minuto dopo la porta della mia camera miracolosamente si apri` ed apparse l`uomo della manutenzione. Cosa era successo che pur di non recuperare la chiave chiusa nell`ufficio avevano mandato uno che entrando nella stanza attigua aveva scavalcato il balcone raggiungendo quello della mia stanza, aveva forzato la finestra era entrato aprendo infine la porta che essendo della camera 710 si trovava al settimo piano. Pur di non infrangere le dispozioni, pena magari la perdita del lavoro, avevano optato per questa soluzione rischiosissima che metteva a repentaglio la vita di una persona. Erano i primi tempi dei cinque anni che passai nelle Filippine, negli anni successivi imparai ad interfacciarmi quotidianamente con questo tipo di soluzioni ‘’ not sense ‘’ adottate specialmente quando non erano in grado di portare a termine un lavoro, magari importante, e non bastava la classica risposta con la quale talvolta cercavano di chiudere l`argomento ‘’ sorry sir ‘’. Questi sono i risultati di secoli di colonialismo passato a terrorizzare la gente soggiogandola con la forza e la violenza. Il terzo mondo non e` fatto solo di miseria e malattie ma anche e specialmente di questa mentalita` che delle tre e` la piu` difficile da estirpare.

GLOBE-TROTTING Rubrica a cura di Enzo De Barbieri

Una veduta di Mindanao, la seconda isola in ordi-ne di grandezza delle Filippine

Ciao, lunedi' 26 febbraio, 6:40am, c'e' stata una new entry nella fami-glia Facchinetti: 3 chili e 800 grammi hanno lasciato Agnese per diventare Sebastiano. Il pargoletto dorme tutto il giorno: ha preso sicuramente dal pa-dre :-) La foto allegata lo te-stimonia! Un abbraccio /toOl

E’ NATO IL FIGLIO DI TULLIO!

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