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XI COMMISSIONE PERMANENTE - Giovedì 30 marzo...

Date post: 08-Oct-2018
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XI COMMISSIONE PERMANENTE (Lavoro pubblico e privato) SOMMARIO INTERROGAZIONI: 5-10509 Menorello: Rilascio del documento unico di regolarità contributiva (DURC) nei casi di definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione ai sensi dell’articolo 6 del decreto-legge n. 193 del 2016, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 225 del 2016 ..... 90 ALLEGATO 1 (Testo della risposta) .......................................................... 94 5-09967 Grande: Limitazione dell’accesso ai benefici previdenziali di cui agli articoli 19 e 25 del decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973, n. 1092 ................ 91 ALLEGATO 2 (Testo della risposta) .......................................................... 96 5-10652 Crivellari: Organizzazione della sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro nelle province di Ferrara e Rovigo ....................................................... 91 ALLEGATO 3 (Testo della risposta) .......................................................... 98 SEDE REFERENTE: DL 25/2017: Disposizioni urgenti per l’abrogazione delle disposizioni in materia di lavoro accessorio nonché per la modifica delle disposizioni sulla responsabilità solidale in materia di appalti. C. 4373 Governo (Seguito dell’esame e rinvio) ................................ 91 COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE: Sulla partecipazione alla quinta edizione della « Settimana europea », organizzata dal Parlamento europeo, nell’ambito del Semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche (Bruxelles 30 gennaio-1 o febbraio 2017) ..................................... 92 ALLEGATO 4 (Relazione) ..................................................................... 99 Sulla partecipazione all’incontro interparlamentare « Il rafforzamento delle donne in campo economico: agiamo insieme », organizzato dalla Commissione per i diritti della donna e la parità di genere (FEMM) del Parlamento europeo (Bruxelles 8-9 marzo 2017) ...... 92 ALLEGATO 5 (Relazione) ..................................................................... 110 UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI ........... 93 INTERROGAZIONI Giovedì 30 marzo 2017. — Presidenza della vicepresidente Renata POLVERINI. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luigi Bobba. La seduta comincia alle 15.45. 5-10509 Menorello: Rilascio del documento unico di regolarità contributiva (DURC) nei casi di defini- zione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione ai sensi dell’articolo 6 del decreto-legge n. 193 del 2016, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 225 del 2016. Il sottosegretario Luigi BOBBA ri- sponde all’interrogazione nei termini ri- portati in allegato (vedi allegato 1). Domenico MENORELLO (CI), ringra- ziando il sottosegretario, si dichiara sod- Giovedì 30 marzo 2017 90 Commissione XI
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XI COMMISSIONE PERMANENTE

(Lavoro pubblico e privato)

S O M M A R I O

INTERROGAZIONI:

5-10509 Menorello: Rilascio del documento unico di regolarità contributiva (DURC) nei casi didefinizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione ai sensi dell’articolo 6 deldecreto-legge n. 193 del 2016, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 225 del 2016 . . . . . 90

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94

5-09967 Grande: Limitazione dell’accesso ai benefici previdenziali di cui agli articoli 19 e 25del decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973, n. 1092 . . . . . . . . . . . . . . . . 91

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96

5-10652 Crivellari: Organizzazione della sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoronelle province di Ferrara e Rovigo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98

SEDE REFERENTE:

DL 25/2017: Disposizioni urgenti per l’abrogazione delle disposizioni in materia di lavoroaccessorio nonché per la modifica delle disposizioni sulla responsabilità solidale in materiadi appalti. C. 4373 Governo (Seguito dell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE:

Sulla partecipazione alla quinta edizione della « Settimana europea », organizzata dalParlamento europeo, nell’ambito del Semestre europeo per il coordinamento delle politicheeconomiche (Bruxelles 30 gennaio-1o febbraio 2017) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92

ALLEGATO 4 (Relazione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99

Sulla partecipazione all’incontro interparlamentare « Il rafforzamento delle donne in campoeconomico: agiamo insieme », organizzato dalla Commissione per i diritti della donna ela parità di genere (FEMM) del Parlamento europeo (Bruxelles 8-9 marzo 2017) . . . . . . 92

ALLEGATO 5 (Relazione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 110

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 93

INTERROGAZIONI

Giovedì 30 marzo 2017. — Presidenzadella vicepresidente Renata POLVERINI. —Interviene il sottosegretario di Stato per illavoro e le politiche sociali, Luigi Bobba.

La seduta comincia alle 15.45.

5-10509 Menorello: Rilascio del documento unico di

regolarità contributiva (DURC) nei casi di defini-

zione agevolata dei carichi affidati agli agenti della

riscossione ai sensi dell’articolo 6 del decreto-legge

n. 193 del 2016, convertito, con modificazioni, dalla

legge n. 225 del 2016.

Il sottosegretario Luigi BOBBA ri-sponde all’interrogazione nei termini ri-portati in allegato (vedi allegato 1).

Domenico MENORELLO (CI), ringra-ziando il sottosegretario, si dichiara sod-

Giovedì 30 marzo 2017 — 90 — Commissione XI

disfatto solo con riferimento alla rispostaal quesito riguardante la definizione, incaso di debiti di natura previdenziale,dell’ammontare degli interessi sulle san-zioni di natura civile da fare rientrare nelcalcolo della somma da corrispondere incaso di adesione all’istituto della « rotta-mazione » delle cartelle esattoriali. Vice-versa, rimane interlocutoria – e quindiinsoddisfacente – la risposta del sottose-gretario sulla necessità di intervenire alpiù presto per superare in via normatival’ostacolo che attualmente dissuade le im-prese dall’adesione alla « rottamazione »,costituito dal mancato allineamento tem-porale tra la data fissata per il pagamentodella prima rata ai fini del rilascio deldocumento unico di regolarità contributiva(DURC), corrispondente a luglio, e la dataultima per accedere alla rottamazione,fissata al prossimo 21 aprile. Il mancatointervento del Governo comporterà la for-zata rinuncia sia delle imprese ad avva-lersi della possibilità di una rateazione deidebiti più conveniente sia dello Stato acontare su incassi più rapidi.

5-09967 Grande: Limitazione dell’accesso ai benefici

previdenziali di cui agli articoli 19 e 25 del decreto

del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973,

n. 1092.

Il sottosegretario Luigi BOBBA ri-sponde all’interrogazione nei termini ri-portati in allegato (vedi allegato 2).

Silvia CHIMIENTI (M5S), in qualità disottoscrittrice dell’atto di sindacato ispet-tivo, pur ringraziando il sottosegretario, sidichiara insoddisfatta della risposta for-nita, che rinvia ad ulteriori approfondi-menti tecnici da parte del Ministero delladifesa.

5-10652 Crivellari: Organizzazione della sede terri-

toriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro nelle

province di Ferrara e Rovigo.

Il sottosegretario Luigi BOBBA ri-sponde all’interrogazione nei termini ri-portati in allegato (vedi allegato 3).

Diego CRIVELLARI (PD), ringraziandoil sottosegretario, si dichiara parzialmentesoddisfatto della risposta fornita, dallaquale può desumersi che, nell’ambito delprocesso di unificazione delle sedi provin-ciali di Ferrara e di Rovigo dell’Ispettoratonazionale del lavoro, sarà mantenuta unadistinzione funzionale tra le due sedi.Facendosi portavoce delle istanze emersedal territorio, osserva che la fusione tradue sedi, espressione di realtà produttiveestremamente diverse, comporterebbe di-sagi e disfunzioni, aggravate dalla consi-derazione che, in caso di necessità, la sederegionale di riferimento sarebbe, per ilterritorio del Polesine, addirittura Bolo-gna, con tutte le conseguenze negative chepossono derivare dal mancato collega-mento con il territorio e la ridotta cono-scenza delle sue problematiche.

Renata POLVERINI, presidente, di-chiara concluso lo svolgimento delle in-terrogazioni all’ordine del giorno.

La seduta termina alle 16.05.

SEDE REFERENTE

Giovedì 30 marzo 2017. — Presidenzadella vicepresidente Renata POLVERINI. –Interviene il sottosegretario di Stato per illavoro e le politiche sociali, Luigi Bobba.

La seduta comincia alle 16.05.

DL 25/2017: Disposizioni urgenti per l’abrogazione

delle disposizioni in materia di lavoro accessorio

nonché per la modifica delle disposizioni sulla

responsabilità solidale in materia di appalti.

C. 4373 Governo.

(Seguito dell’esame e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame delprovvedimento, rinviato, da ultimo, nellaseduta del 29 marzo 2017.

Renata POLVERINI, presidente, avverteche, nella seduta odierna, si concluderà

Giovedì 30 marzo 2017 — 91 — Commissione XI

l’esame preliminare del disegno di legge.Ricorda, a tale proposito, che il termineper la presentazione delle proposte emen-dative è fissato alle ore 17 di oggi e che,al termine della seduta odierna, si svolgeràuna riunione dell’Ufficio di presidenza,integrato dai rappresentanti dei gruppi,nell’ambito del quale potremo decidere lemodalità del prosieguo dell’esame delprovvedimento.

Nessuno chiedendo di intervenire,avendo la relatrice e il rappresentante delGoverno rinunciato a intervenire in sededi replica, rinvia il seguito dell’esame deldisegno di legge ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.10.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Giovedì 30 marzo 2017. — Presidenzadella vicepresidente Renata POLVERINI.

La seduta comincia alle 16.10.

Sulla partecipazione alla quinta edizione della « Set-

timana europea », organizzata dal Parlamento euro-

peo, nell’ambito del Semestre europeo per il coor-

dinamento delle politiche economiche (Bruxelles 30

gennaio-1o febbraio 2017).

Renata POLVERINI, presidente, comu-nica che una delegazione della Camera deideputati composta dai deputati AntonioMisiani, facente parte della V Commis-sione (Bilancio, tesoro e programmazione)e Chiara Gribaudo, componente della XICommissione, ha preso parte alla quintaedizione della « Settimana europea », or-ganizzata dal Parlamento europeo, nel-l’ambito del Semestre europeo per il co-ordinamento delle politiche economiche,svoltasi a Bruxelles il 30 gennaio e il 1o

febbraio 2017.In rappresentanza del Senato della Re-

pubblica hanno partecipato ai lavori della« Settimana europea » i senatori RemigioCeroni e Paolo Guerrieri Paleotti, compo-nenti della 5a Commissione (Programma-zione economica, bilancio) e le senatrici

Nunzia Catalfo e Nicoletta Favero, rispet-tivamente vicepresidente e componentedella 11a Commissione (Lavoro, previ-denza sociale).

Fa presente che con riferimento a talemissione, è stata predisposta una relazione(vedi allegato 4) nella quale si dà conto deitemi discussi nell’ambito della « Settimanaeuropea ».

La Commissione prende atto.

Renata POLVERINI, presidente, di-chiara concluse le comunicazioni sullaquinta edizione della « Settimana euro-pea », organizzata dal Parlamento euro-peo, nell’ambito del Semestre europeo peril coordinamento delle politiche economi-che.

Sulla partecipazione all’incontro interparlamentare

« Il rafforzamento delle donne in campo econo-

mico: agiamo insieme », organizzato dalla Commis-

sione per i diritti della donna e la parità di genere

(FEMM) del Parlamento europeo (Bruxelles 8-9

marzo 2017).

Renata POLVERINI, presidente, comu-nica che una delegazione della Camera deideputati, composta dalle deputate ElenaCentemero, facente parte della I Commis-sione (Affari costituzionali, della presi-denza del Consiglio e interni), e AntonellaIncerti, componente della XI Commis-sione, ha preso parte all’incontro inter-parlamentare dal titolo « Il rafforzamentodelle donne in campo economico: agiamoinsieme », organizzato dalla Commissioneper i diritti della donna e la parità digenere (FEMM) del Parlamento europeo,svoltosi a Bruxelles l’8 e il 9 marzo 2017.

Fa presente che, con riferimento a talemissione, è sta predisposta una relazione(vedi allegato 5) nella quale si dà conto deitemi discussi nell’ambito dell’incontro in-terparlamentare.

La Commissione prende atto.

Renata POLVERINI, presidente, di-chiara concluse le comunicazioni sull’in-

Giovedì 30 marzo 2017 — 92 — Commissione XI

contro interparlamentare dal titolo « Ilrafforzamento delle donne in campo eco-nomico: agiamo insieme », organizzatodalla Commissione per i diritti della donnae la parità di genere (FEMM) del Parla-mento europeo.

La seduta termina alle 16.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATODAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 30 marzo 2017.

L’ufficio di presidenza si è riunito dalle16.15 alle 16.20.

Giovedì 30 marzo 2017 — 93 — Commissione XI

ALLEGATO 1

5-10509 Menorello: Rilascio del documento unico di regolarità contri-butiva (DURC) nei casi di definizione agevolata dei carichi affidati agliagenti della riscossione ai sensi dell’articolo 6 del decreto-legge n. 193del 2016, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 225 del 2016.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con il documento in esame, l’onorevoleinterrogante fa riferimento all’istitutodella definizione agevolata dei carichi af-fidati agli agenti della riscossione dal 2000al 2016, previsto dall’articolo 6 del decre-to-legge n. 193 del 2016 convertito, conmodificazioni, dalla legge n. 225 del 2016.

In particolare, l’onorevole interroganterappresenta che la presentazione delladichiarazione di adesione non consente aldichiarante, fino al pagamento della primarata delle somme dovute per la definizione(in scadenza nel prossimo mese di luglio),di ottenere dall’INPS e dall’INAIL il do-cumento unico di regolarità contributiva(DURC), indispensabile per concorrere alleprocedure di evidenza pubblica per lafornitura di beni e servizi alle Pubblicheamministrazioni.

A causa del mancato raccordo tra lanormativa fiscale e previdenziale, per-tanto, l’onorevole interrogante evidenziache molte imprese, che hanno debiti pre-videnziali anche di modesta entità, potreb-bero decidere di non aderire, non trovan-dolo conveniente, all’istituto della cosid-detta rottamazione delle cartelle recente-mente introdotto.

Inoltre, l’onorevole chiede chiarimentisulle somme eventualmente da corrispon-dere a titolo di interessi per ottenere ladefinizione agevolata dei carichi di naturaprevidenziale e chiede quali iniziative in-tendano adottare per risolvere le proble-matiche esposte e assicurare così la rea-lizzazione del gettito atteso dalla defini-zione in parola.

Al riguardo, sentiti gli Uffici dell’Am-ministrazione finanziaria e del Ministerodel lavoro e delle politiche sociali, sirappresenta quanto segue.

Giova, preliminarmente, osservare chela regolarità contributiva ai fini del rila-scio del DURC sussiste anche in caso dirateizzazioni concesse dall’INPS, dall’I-NAIL o dalle Casse edili ovvero dagliAgenti della riscossione sulla base delledisposizioni di legge e dei rispettivi rego-lamenti.

Infatti, in base alla vigente prassi ap-plicativa, il presupposto per il rilascio delDURC al soggetto che ha presentatoistanza di rateizzazione, si realizza almomento del pagamento della prima ratadel piano di ammortamento trasmessodall’agente della riscossione, cioè allorchétale soggetto manifesti l’effettiva volontà diadempiere allo stesso piano e saldare,seppure in forma dilazionata, il suo de-bito.

Del resto, nel procedimento di dila-zione di cui all’articolo 19 del decreto delPresidente della Repubblica n. 602 del1973, la scadenza della prima rata è, diregola, fissata entro un breve terminedall’emanazione del provvedimento di ac-coglimento che, a sua volta, viene emanatoin un ristretto arco temporale dalla datadi presentazione dell’istanza.

In base alle nuove disposizioni di cuiall’articolo 6 del decreto-legge 193 del2016, il termine del primo o unico versa-mento dovuto per la definizione agevolatadeve necessariamente ricadere, perespressa indicazione del legislatore, nel

Giovedì 30 marzo 2017 — 94 — Commissione XI

mese di luglio 2017, indipendentementedal momento in cui la dichiarazione diadesione viene prodotta.

Ciò, evidentemente, in funzione dellacomplessità degli interventi procedurali eorganizzativi necessari alla gestione delladefinizione, tenendo conto anche dellaplatea molto ampia dei debitori potenzial-mente interessati e della numerosità deicarichi definibili.

Deve segnalarsi che, nella seduta divenerdì 24 marzo 2017 il Consiglio deiministri ha approvato un decreto-leggeche, allo scopo di favorire ulteriormentel’adesione dei cittadini interessati all’isti-tuto definitorio in argomento, ha proro-gato, dal 31 marzo al 21 aprile 2017, iltermine entro il quale i debitori potrannopresentare la dichiarazione di adesionealla procedura di definizione agevolata deicarichi affidati agli agenti della riscossionedal 2000 al 2016, di cui al citato articolo6 del decreto-legge n. 193 del 2016.

Inoltre, si rappresenta che, d’intesa conil Ministero del lavoro e delle politiche so-ciali, è in corso di definizione un’appositadisposizione, da inserire nel primo veicolonormativo utile, che si propone di risolverele criticità evidenziate dall’onorevole inter-rogante in merito ai rapporti tra la proce-dura di definizione agevolata delle cartelleemesse dall’Agente di riscossione e la nor-mativa attualmente vigente che regola i pre-supposti per il rilascio del Documentounico di regolarità contributiva.

L’onorevole interrogante, poi, chiedechiarimenti circa l’individuazione dellesomme da pagare a titolo di interessi perdefinire i carichi di natura previdenziale,ed, in particolare, chiede che venga pre-cisato il trattamento da riservare alle san-zioni civili accessorie per omesso o ritar-dato versamento contributivo.

Al riguardo, la lettera della norma cheintroduce il nuovo istituto della defini-zione agevolata prevede che ai fini dell’e-stinzione del debito non vadano corrispo-ste « sanzioni » senza distinguere tra san-zioni amministrative, tributarie o civiliquali sono quelli in argomento che inte-grano una quota risarcitoria prevista dallalegge per il mancato pagamento dei debiticontributivi.

Tenuto conto della diversa strutturadegli obblighi tributari e previdenziali conparticolare riferimento agli accessori deldebito, deve precisarsi che, ai fini delladefinizione agevolata di cui si discute, nonsembra debbano ritenersi incluse nel no-vero delle somme dovute le somme ag-giuntive irrogate al contribuente per l’o-messo o ritardato versamento dei contri-buti o premi previdenziali ai sensi dell’ar-ticolo 116, comma 8, lettere a) e b) dellalegge 23 dicembre 2000, n. 388, che, comeribadito dalle Sezioni unite della Cassa-zione nella sentenza n. 5076 del 11 marzo2015, sono da qualificarsi alla stregua di« sanzioni civili ».

Giovedì 30 marzo 2017 — 95 — Commissione XI

ALLEGATO 2

5-09967 Grande: Limitazione dell’accesso ai benefici previdenziali dicui agli articoli 19 e 25 del decreto del Presidente della Repubblica

29 dicembre 1973, n. 1092.

TESTO DELLA RISPOSTA

L’Onorevole interrogante, con il pre-sente atto parlamentare, richiama l’atten-zione del Governo sulla opportunità dirimuovere gli ostacoli – posti in esseredalla circolare n. 16749 del 14 marzo 2016– che impediscono al personale civile delleForze armate non appartenente alla cate-goria, operaia di poter usufruire dei be-nefici pensionistici previsti dal decreto delPresidente della Repubblica n. 1092 del1973. L’articolo 25 del predetto decreto, inparticolare, stabilisce una supervaluta-zione dei periodi di servizio prestati daglioperai addetti ai lavori insalubri o aipolverifici con conseguente anticipo deitempi previsti dalla normativa pensioni-stica.

Al riguardo, occorre precisare, in viapreliminare, che l’INPS, vigilato dal Mini-stero che rappresento, valuta il rapportointercorso tra le amministrazioni di ap-partenenza ed i loro dipendenti soltanto inrelazione agli effetti giuridici conseguentied influenti sul trattamento di quiescenza;la materia in esame – concernente in viadiretta e immediata l’attività di servizio –rientra invece nella competenza del Mini-stero della difesa. Pertanto, illustrerò glielementi informativi forniti da tale Mini-stero.

Tanto premesso, occorre precisare chesulla questione oggetto dell’interrogazionesi è consolidata una copiosa giurispru-denza (amministrativa, ordinaria e soprat-tutto contabile) univocamente concorde:

sulla imprescindibilità dell’apparte-nenza alla qualifica ex operaia ai finidell’attribuzione del beneficio in parola;

sull’esclusione di interpretazioniestensive, stante il carattere speciale dellanorma di riferimento;

sull’infondatezza delle questioni rela-tive a una disparità di trattamento tradipendenti con mansioni operaie e dipen-denti con mansioni impiegatizie.

Tale giurisprudenza ha reso necessariauna razionalizzazione della materia sullabase della quale, il 5 giugno del 2015, ladirezione generale del personale civile delMinistero della difesa ha emanato unaapposita circolare con la quale è stataeffettuata una ricognizione dei siti classi-ficabili come « polverici ».

Successivamente, il 14 marzo 2016, lapredetta direzione ha emanato la circolaren. 16749 che, rifacendosi alla citata giu-risprudenza, ha riepilogato i requisiti peraccedere al beneficio in parola, fornendoaltresì chiarimenti applicativi e stabilendoper il futuro nuove disposizioni procedu-rali.

Ciò posto, con riferimento a quantoevidenziato dall’interrogante, il Ministerodella difesa ha precisato che i riconosci-menti pregressi avvenuti in particolari si-tuazioni – come ad esempio quelle carat-terizzate dalla mancanza del presuppostodi legittimità (qualifica operaia o ad essaequipollente) – non possono comunqueconfigurare « diritti acquisiti » in quantotrattasi di situazioni consolidatesi sullabase di prassi amministrative prive delfondamento di legge. È, pertanto, conse-guente il comportamento del Ministerofinalizzato all’adozione di opportune

Giovedì 30 marzo 2017 — 96 — Commissione XI

azioni volte ad assicurare la legittimitàanche in considerazione di eventuali pro-fili di responsabilità amministrativa.

Da ultime, il Ministero della difesa hareso noto che sulla questione sollevatadall’interrogante ha effettuato e sta tut-

t’ora svolgendo ulteriori approfondimentitecnici anche al fine di verificare la pos-sibilità di un’ipotesi di proposta normativavolta a modificare il decreto del Presidentedella Repubblica n. 1092 del 1973, fermarestando la circolare n. 16749 del 2016.

Giovedì 30 marzo 2017 — 97 — Commissione XI

ALLEGATO 3

5-10652 Crivellari: Organizzazione della sede territoriale dell’Ispetto-rato nazionale del lavoro nelle province di Ferrara e Rovigo.

TESTO DELLA RISPOSTA

L’Ispettorato nazionale del lavoro(INL), istituito con il decreto legislativo149 del 2015, è articolato, sulla base deldecreto del Presidente del Consiglio deiministri 23 febbraio 2016:

in un ufficio centrale;

in quattro uffici interregionali deno-minati Ispettorati interregionali del lavoro(IIL);

in 74 uffici territoriali denominatiispettorati territoriali del lavoro.

L’ufficio centrale ha sede a Roma ed èripartito in due direzioni centrali di livellogenerale e in 10 uffici dirigenziali di livellonon generale.

Gli Ispettorati interregionali del lavorohanno sede a Milano, Venezia, Roma eNapoli e svolgono funzioni di coordina-mento degli Ispettorati territoriali rica-denti negli ambiti regionali indicati nel-l’articolo 3 del predetto decreto del Pre-sidente del Consiglio dei ministri.

Gli uffici territoriali hanno sede pressogli ambiti provinciali indicati nell’articolo4 del decreto del Presidente del Consigliodei ministri 23 marzo 2016.

Le articolazioni territoriali dell’INL su-bentrano nelle competenze delle Direzioniinterregionali e territoriali del Ministerodel lavoro e delle politiche sociali.

Nel delineare l’organizzazione degli uf-fici territoriali dell’INL ed al fine di ri-spettare i vincoli di spesa previsti daldecreto legislativo n. 149 del 2015, il de-creto del Presidente del Consiglio dei mi-

nistri 23 febbraio 2016 ha proseguito nel-l’opera di razionalizzazione, mediante ac-corpamento, di taluni uffici territoriali giàavviata – con il decreto del Presidente delConsiglio dei ministri 14 febbraio 2014n. 121 e con il decreto ministeriale no-vembre 2014 – nell’ambito degli ufficiterritoriali del Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali.

Al fine di assicurare una maggioreincisività ed efficienza dell’azione di vigi-lanza, gli accorpamenti previsti dal citatodecreto del Presidente del Consiglio deiministri, sono stati effettuati seguendo ilcriterio della prossimità territoriale degliuffici interessati che – anche in ragione diquesta vicinanza – sono caratterizzati daun tessuto economico e sociale significa-tivamente analogo e da altrettanto similifenomeni di irregolarità.

Voglio comunque evidenziare che gliuffici territoriali interessati da accorpa-menti, quali quelli di Ferrara e di Rovigocitati nel presente atto parlamentare, ri-cadono nell’ambito territoriale del mede-simo Ispettorato interregionale che, comedetto, esercita nei loro confronti funzionidi coordinamento.

Voglio, infine, sottolineare che gli ufficiaccorpati conservano la precedente arti-colazione in due distinte sedi provinciali,in questo caso quella di Ferrara e quelladi Rovigo, con conseguente espletamentoda parte delle singole sedi e del personalead esse rispettivamente assegnato dellefunzioni istituzionali e dei servizi destinatiall’utenza del territorio di riferimento.

Giovedì 30 marzo 2017 — 98 — Commissione XI

ALLEGATO 4

Sulla partecipazione alla quinta edizione della « Settimana europea »,organizzata dal Parlamento europeo, nell’ambito del Semestre euro-peo per il coordinamento delle politiche economiche (Bruxelles 30

gennaio-1o febbraio 2017).

RELAZIONE

Dal 30 gennaio al 1o febbraio 2017 si èsvolta a Bruxelles, la quinta edizione della« Settimana europea », organizzata dalParlamento europeo, nell’ambito del Se-mestre europeo per il coordinamento dellepolitiche economiche. La settimana sì èarticolata in due parti:

la Conferenza sul Semestre europeo,iniziativa avviata dal Parlamento europeonel 2013 nel quadro del dialogo con iParlamenti nazionali sul Semestre europeodi coordinamento delle politiche economi-che; nell’ambito della riunione, si sonosvolte due sessioni plenarie dedicate, ri-spettivamente, alle priorità del Semestreeuropeo 2017 e al futuro dell’Unione eco-nomica e monetaria, e tre distinte riunioniinterparlamentari organizzate dalle Com-missioni del Parlamento europeo compe-tenti, rispettivamente, per gli affari eco-nomici e monetari (ECON), per l’occupa-zione e gli affari sociali (EMPL) e per ibilanci (BUDG);

la riunione della Conferenza sulla sta-bilità, il coordinamento economico e lagovernance nell’Unione europea, istituitasulla base dell’articolo 13 del Trattatosulla stabilità, sul coordinamento e sullagovernance nell’unione economica e mo-netaria (cosiddetto Fiscal Compact) perconsentire il dialogo tra Parlamento euro-peo e Parlamenti nazionali in materia dipolitiche di bilancio e altre questioni ri-entranti nell’ambito di applicazione delmedesimo Trattato. La Conferenza si èarticolata in quattro sessioni incentrate sulFiscal compact, la dimensione sociale del-l’Unione economica e monetaria, il

benchmarking delle riforme nazionali asostegno della crescita e dell’occupazione eil ruolo dei programmi di assistenza e delMeccanismo europeo di stabilità nel sal-vaguardare la stabilità dell’euro.

Alla Settimana europea hanno presoparte 109 parlamentari nazionali prove-nienti da ventiquattro Stati membri, dadue Paesi candidati e dalla Norvegia. LaCamera dei deputati era rappresentata daideputati Antonio Misiani, componentedella V Commissione (Bilancio, tesoro eprogrammazione) e Chiara Gribaudo,componente della XI Commissione (La-voro pubblico e privato), mentre per ilSenato della Repubblica hanno presoparte i senatori Remigio Ceroni e PaoloGuerrieri Paleotti, componenti della 5aCommissione (Programmazione econo-mica, bilancio) e le senatrici Nunzia Ca-talfo e Nicoletta Favero, rispettivamentevicepresidente e componente della 11aCommissione (Lavoro, previdenza sociale).

Nella prima sessione della Conferenzasul Semestre europeo, relativa alle prioritàpolitiche 2017, sono intervenuti il Vicepre-sidente della Commissione europea perl’euro e il dialogo sociale Valdis Dom-brovskis e il Commissario europeo per gliaffari economici e finanziari Pierre Mo-scovici. In particolare, il VicepresidenteDombrovskis ha preso atto degli aggiusta-menti e dei progressi compiuti dagli Statimembri nel correggere i conti pubblicinell’area dell’euro e nell’Unione europea,ma ha, al contempo, sottolineato che lamoderata ripresa e la bassa inflazionecontinuano a pesare sulla riduzione dei

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rischi macroeconomici, lasciando di fattoinvariati gli alti livelli di indebitamento, ilcalo della produzione e l’elevata disoccu-pazione. Ha quindi richiamato la necessitàdi offrire assistenza tecnica agli Statimembri e di prevedere riunioni di altolivello presso i medesimi. Ha inoltre ri-cordato che la Commissione europea, nel-l’Analisi annuale della crescita, si eraespressa a favore di un’espansione di bi-lancio fino allo 0,5 per cento del Prodottointerno lordo nel 2017 a sostegno dellaripresa, posizione che non è stata inseguito condivisa dal Consiglio, che hapropeso per una posizione di bilancioneutrale. Il Commissario Moscovici hapreso atto della moderata ripresa negliultimi cinque anni, che a suo avviso vaimputata principalmente al basso prezzodel petrolio, all’indebolimento dell’euro ealle politiche della Banca centrale euro-pea, tuttavia ha sottolineato che i risultatinon sono ancora sufficienti: il tasso didisoccupazione non migliora abbastanza,l’inflazione è ancora sotto il 2 per cento,la redditività delle banche è debole e ladisuguaglianza è crescente. In tale conte-sto, ha richiamato anche le incertezzelegate alla politica economica americana eagli sviluppi del processo di uscita delRegno Unito dall’Unione europea. Haquindi invitato gli Stati membri a raddop-piare gli sforzi e a creare una triangola-zione virtuosa che assicuri, al contempo,di incrementare gli investimenti, perse-guire le riforme strutturali e garantirepolitiche fiscali responsabili. In tale con-testo, Moscovici ha evidenziato altresì lanecessità di realizzare politiche di soste-gno alla crescita, che non possono essereaffidate soltanto a interventi della Bancacentrale europea, i quali potrebbero com-portare rischi di squilibri finanziari. Hainoltre affermato che occorre evitare glieffetti aggregati di politiche fiscali restrit-tive e che gli Stati che hanno margini dibilancio dovrebbero utilizzarli. In tale con-testo, la fiscalità dovrebbe sostenere l’oc-cupazione e gli investimenti, la ricerca e losviluppo, ed essere al contempo equa edefficace. Infine, a suo avviso, occorre agireper migliorare la trasparenza fiscale e

intensificare la lotta all’evasione. Entrambii rappresentanti della Commissione euro-pea hanno annunciato la presentazione delLibro bianco sul futuro dell’Europa, inoccasione del sessantesimo anniversariodai Trattati di Roma, celebratosi nei giorniscorsi, nel quale un ampio capitolo èdedicato al futuro dell’Unione economica emonetaria in preparazione della fase 2dell’approfondimento dell’Unione econo-mica e monetaria nel nuovo contesto po-litico e democratico.

L’europarlamentare svedese Hökmark(PPE), relatore sul Semestre europeo nellaCommissione ECON, ha sottolineato lanecessità di ridurre la tassazione sul la-voro e di calcolare i rischi di politicheprotezionistiche, evidenziando che l’anda-mento delle esportazioni non può prescin-dere da un mercato aperto dal lato delleimportazioni. La relatrice nella Commis-sione EMPL del Parlamento europeo, laportoghese Maria João Rodrigues, Vicepre-sidente del gruppo S&D, ha invocato l’a-dozione di una adeguata combinazione trale diverse politiche, che preveda, accantoal risanamento dei conti pubblici, misurea sostegno degli investimenti e della do-manda interna. Ha poi segnalato l’oppor-tunità che i Paesi che hanno margini dibilancio, in quanto registrano un elevatosurplus delle partite correnti (nel casodella Germania, il surplus ha raggiunto nel2015 l’8,2 per cento del Prodotto internolordo), adottino adeguate politiche di in-vestimento. Tale tema è stato ripreso dadiversi parlamentari nel corso del dibat-tito. In proposito, il rappresentante delParlamento tedesco ha segnalato l’oppor-tunità di aiutare gli Stati che ne hanno lapossibilità ad aumentare gli investimenti,sottolineando tuttavia la necessità di nonindebolire gli Stati più forti, ma di raf-forzare quelli più deboli, affinché lo svi-luppo sia sostenibile per tutti.

Nel corso del dibattito, i rappresentantidei Parlamenti nazionali hanno espressoapprezzamento per il superamento di unalogica ispirata unicamente all’austerità e alrigore di bilancio, pur sottolineando che lerisorse messe a disposizione dal cosiddettoPiano Juncker risultano insufficienti, a

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fronte del crollo degli investimenti e dellagrave crisi sociale che ha colpito alcuniPaesi, in particolare quelli dell’Europameridionale. In tale contesto, il rappre-sentante del Parlamento portoghese haavanzato la proposta di costituire unFondo monetario europeo per far fronteagli shock economici e dotato di un bi-lancio proprio. Il Comitato delle regioni hapoi fatto riferimento alla mancanza dicoordinamento tra i vari livelli di Governoe all’opportunità di considerare il contri-buto delle città e delle regioni alla crescita,introducendo una dimensione territorialenel Semestre europeo.

Il deputato Misiani, nel suo intervento,ha evidenziato come la politica monetariadella Banca centrale europea possa arri-vare solo fino ad un certo punto, richia-mando la necessità di una politica espan-siva di bilancio promossa e controllata alivello europeo. Tale politica deve andareoltre il piano Juncker ed eventualmentemettere in gioco risorse, oggi congelate,quali quelle del Meccanismo europeo distabilità. Con riferimento a temi che in-cidono sulle materie di competenza dellaXI Commissione, il deputato Misiani haanche fatto riferimento alla necessità diuna rete di protezione sociale a livelloeuropeo, in proposito richiamando il pro-getto presentato lo scorso anno dal Mini-stro dell’economia e delle finanze Padoanper l’istituzione di un fondo europeo diassicurazione contro la disoccupazione(European unemployment insurancescheme).

La seconda sessione della Conferenzasul Semestre europeo, è stata aperta dalneo-eletto Presidente del Parlamento eu-ropeo Antonio Tajani, il quale ha richia-mato le proposte del Parlamento europeoin materia di governance economica, con-fluite, rispettivamente, nelle relazioni deglionorevoli Mercedes Bresso (S&D) e ElmarBrok (PPE) e dell’on. Verhofstadt (ALDE),successivamente approvate dal Parlamentoeuropeo alla metà dello scorso mese difebbraio. Il Presidente ha auspicato che siproceda su un percorso di maggiore inte-grazione e di responsabilità democratica,migliorando la dimensione sociale del Se-

mestre. Il Vice Presidente della Commis-sione europea, Dombrovskis, e il Commis-sario per gli affari economici e monetari,Moscovici, hanno entrambi ribadito la ne-cessità di rafforzare il Semestre europeo ela coesione e di procedere al completa-mento dell’unione bancaria, anche attra-verso l’istituzione di un sistema comune diassicurazione dei depositi bancari, e del-l’unione dei mercati di capitali, nell’otticadi realizzare parallelamente misure di ri-duzione e di condivisione del rischio.Completare l’unione economica e moneta-ria richiede, a loro avviso, la fissazione diobiettivi a medio e lungo termine, comeprospettato dalla cosiddetta relazione deicinque Presidenti, relativa al completa-mento dell’Unione economica e monetaria.Hanno inoltre fatto riferimento al raffor-zamento dell’architettura dell’Unione eco-nomica e monetaria sul versante delleprocedure di monitoraggio e controllo, conl’istituzione dell’European Fiscal Board,che coadiuva la Commissione europeanella valutazione dei bilanci pubblici degliStati membri, e la raccomandazione delConsiglio aventi ad oggetto l’istituzione ol’individuazione di comitati nazionali perla produttività volti ad analizzare gli svi-luppi e le politiche nel campo della pro-duttività e della competitività, contri-buendo in tal modo a promuovere latitolarità e l’attuazione delle riforme ne-cessarie a livello nazionale, e, di conse-guenza, a promuovere una crescita e unaconvergenza economica duratura.

Nel corso del dibattito i rappresentantidei Parlamenti nazionali hanno concor-dato sulla necessità di una maggiore con-vergenza delle politiche economiche rile-vando, tuttavia, che occorre adottare ungiusto mix di politiche: il consolidamentodi bilancio va accompagnato con riformestrutturali incisive (soprattutto nel mer-cato del lavoro e dei servizi) e con unarobusta strategia di investimenti. Alcuniparlamentari, in particolare i rappresen-tanti del parlamento greco e di quelloportoghese, hanno messo in discussionel’efficacia del meccanismo unico di riso-luzione delle crisi bancarie. È, inoltre,stata segnalata la necessità di completare

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l’architettura dell’eurozona e di adottarepolitiche efficaci che contrastino l’emer-gere di tendenze populiste ed estremisteche vogliono destabilizzare l’Europa. Inparticolare, è stata sollevata la necessità diuna capacità fiscale europea e sono stateavanzate proposte specifiche, quali la pre-visione di una base imponibile centraliz-zata e di un rafforzamento del controlloparlamentare, attraverso l’istituzione diun’assise democratica che associ il Parla-mento europeo e i Parlamenti nazionali.

Il workshop organizzato dalla Commis-sione lavoro e affari sociali del Parlamentoeuropeo (EMPL) si è articolato in duesessioni relative, rispettivamente, alla mo-bilità dei lavoratori e migrazione econo-mica e al seguito della consultazione sulnuovo Pilastro europeo dei diritti sociali.Su tale ultimo tema si ricorda che laCommissione dovrebbe presentare unaproposta nei primi mesi del 2017.

Nella prima sessione è intervenuta laCommissaria europea per l’occupazione,gli affari sociali e l’inclusione, MarianneThyssen, che, ribadendo l’impegno dellaCommissione nell’ambito del Semestre eu-ropeo per ridurre ulteriormente il tasso didisoccupazione, ha sottolineato che, pergarantire la sicurezza sul posto di lavoro,non sempre è necessario il ricorso astrumenti legislativi, ma è sufficiente lacorretta applicazione della legge. La Com-missaria si è quindi soffermata sulla pro-posta di direttiva del Parlamento europeoe del Consiglio che modifica la direttiva2004/37/CE sulla protezione dei lavoratoricontro i rischi derivanti da un’esposizionead agenti cancerogeni o mutageni duranteil lavoro, nonché sulla necessità di evitareil rischio di una concorrenza al ribassodelle condizioni di lavoro. Dopo avereaffrontato il tema della cosiddetta « fugadei cervelli », ha evidenziato i vantaggidella mobilità dei lavoratori, richiamandola necessità di un coordinamento dellenorme in materia sociale a livello europeo.Interrogata sull’opportunità di istituire unsalario minimo a livello europeo, propostaalla quale ha in diverse occasioni fattoriferimento il Presidente Juncker, ha af-fermato che la Commissione non ha com-

petenze in merito, ma ha invitato gli Statimembri ad adottare misure attive perl’inclusione. Ha, inoltre, ricordato che laCommissione sta lavorando alla revisionedelle raccomandazione sull’inclusione at-tiva al fine di potenziare la lotta contro lapovertà e la disoccupazione.

È poi intervenuta la parlamentare slo-vacca Silvia Shahzad, che si è soffermatasulle difficoltà che incontrano i disabili neltrovare lavoro all’estero, invocando a talfine la necessità della previsione di unaiuto speciale per un periodo di transi-zione. La relatrice ha quindi rilevato l’op-portunità di una maggiore mobilità nelsettore pubblico e si è soffermata sullecriticità della proposta di direttiva suldistacco dei lavoratori e sulla necessità dicontrastare il dumping sociale. Tale ultimotema è stato ripreso dal parlamentarebelga Frederic Daerden, il quale ha ancheevidenziato gli effetti negativi della mobi-lità dei lavoratori in Belgio, che ha pro-dotto la perdita di molti posti di lavoro peri cittadini belgi e ha espresso forti riservenei confronti della carta europea dei ser-vizi.

Durante il dibattito è intervenuta tra glialtri la senatrice Favero, che ha richia-mato talune criticità espresse nella riso-luzione approvata dalla Commissione La-voro del Senato sulla proposta di direttivadel Parlamento europeo e del Consigliorecante modifica della direttiva 96/71/CEdel Parlamento europeo e del Consiglio,del 16 dicembre 1996, relativa al distaccodei lavoratori nell’ambito di una presta-zione di servizi (COM(2016)128 final).Come è noto, tale proposta, esaminataanche dalla XI Commissione della Cameradei deputati, che su di essa ha approvato,ai sensi dell’articolo 127 del Regolamento,un documento finale (Doc. XVIII, n. 41), èal centro di una vivace disputa tra gli Statimembri. In particolare, i governi di Bul-garia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia,Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia eUngheria hanno sostenuto con una letteracomune l’esigenza di rinviare il riesamedella normativa vigente esprimendo, inparticolare, la preoccupazione che il prin-cipio di parità di retribuzione a parità di

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lavoro possa essere incompatibile con ilmercato unico. Quattordici parlamenti na-zionali in rappresentanza di undici Statimembri (Bulgaria, Croazia, Danimarca,Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Re-pubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Un-gheria) hanno quindi attivato la cosiddettaprocedura del « cartellino giallo », chie-dendo un riesame della proposta lamen-tando il mancato rispetto del principio disussidiarietà. La Commissione europea hatuttavia manifestato l’intendimento dimantenere inalterata la proposta.

Nella seconda parte della sessione de-dicata alla consultazione sul Pilastro eu-ropeo dei diritti sociali, sono intervenutiRegina Bastos, presidente della Commis-sione affari europei del parlamento por-toghese, e Wolfgang Strengmann-Kuhn,membro del Bundestag tedesco. La primaha sottolineato la necessità di un accordotra gli Stati per l’istituzione di un vero eproprio pilastro europeo dei diritti sociali,mentre il parlamentare tedesco ha invo-cato un new deal verde che favorisca losviluppo delle energie rinnovabili e si basisul pilastro sociale per attuare politiche diredistribuzione. Occorre, a suo avviso, as-sicurare sistemi di sicurezza di base perridurre i livelli di povertà, soprattutto deiminori, e standard comuni a livello euro-peo per superare le divergenze tra Stati ele disuguaglianze sociali. A tal fine, occor-rerebbe solidarietà tra Paesi più ricchi emeno ricchi con un effetto stabilizzatorenei periodi di crisi. La previsione, infine,di prestazioni sociali uniche a carico delbilancio dell’Unione europea a favore deiminori favorirebbe anche una migliorepercezione dell’Unione presso i cittadinieuropei.

È, quindi, intervenuta l’europarlamen-tare Maria Joao Rodrigues, relatrice sulPilastro europeo dei diritti sociali, che harichiamato la risoluzione approvata dalParlamento europeo il 19 gennaio 2017,rilevando in particolare che: i diritti socialidevono essere rafforzati mediante stru-menti concreti e specifici; le norme chesaranno sancite dal pilastro europeo deidiritti sociali dovrebbero essere applicate atutti i Paesi che partecipano al mercato

unico allo scopo di mantenere condizionidi parità; i vincoli specifici dell’apparte-nenza alla zona euro richiedono obiettivi,norme e strumenti finanziari specifici sup-plementari, pur restando aperti su basevolontaria agli Stati membri che non ap-partengono alla zona euro; le parti socialie la Commissione sono invitate a collabo-rare al fine di presentare una proposta didirettiva quadro sulle condizioni di lavorodignitose in tutte le forme di occupazione;si raccomanda l’istituzione di soglie retri-butive sotto forma di salari minimi nazio-nali, nel dovuto rispetto delle prassi diciascuno Stato membro e previa consul-tazione delle parti sociali; si raccomandal’introduzione di un’assicurazione controla disoccupazione, abbinata all’assistenzanella ricerca di un lavoro e a investimentinel perfezionamento e nell’aggiornamentoprofessionale.

Nel dibattito è intervenuta la deputataChiara Gribaudo, che richiamando il do-cumento finale sul pilastro dei diritti so-ciali approvato dalle Commissioni riuniteXI e XII della Camera dei deputati, harilevato che i principi affermati nel pila-stro dovrebbero essere configurati, a se-conda dei casi, come obiettivi da raggiun-gere o standard da garantire, introducendomeccanismi correttivi in caso di scosta-menti significativi da parte degli Statimembri. In tale contesto, ha osservato chetaluni parametri e indicatori sociali, qualila riduzione della percentuale di popola-zione a rischio di povertà e del tasso didisoccupazione, ovvero il miglioramentodelle competenze e lo sviluppo della for-mazione e dell’istruzione, dovrebbero ac-quisire, nell’ambito della procedura delSemestre europeo, valore vincolante alpari degli obiettivi di finanza pubblica. Ha,inoltre, ribadito l’esigenza di individuareun’adeguata cornice finanziaria per la tu-tela dei diritti sociali, osservando che ilraggiungimento degli obiettivi prospettatinell’ambito del Pilastro non può prescin-dere da un adeguato supporto agli sforziche gli Stati membri saranno chiamati acompiere attraverso necessarie misurenormative e opportuni sostegni finanziarida parte dell’Unione europea. In partico-

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lare, ha richiamato l’esigenza di renderepermanente, con conseguente rifinanzia-mento da parte dell’Unione europea, l’I-niziativa per l’occupazione dei giovani e dirafforzare gli strumenti a disposizione perpolitiche anticicliche e per fronteggiare gliaumenti del tasso di disoccupazione incaso di shock asimmetrici, ricordando laproposta del Governo italiano di istitu-zione di un fondo europeo di assicura-zione contro la disoccupazione.

Tra gli interventi che hanno avutoluogo nel corso del dibattito, si evidenzia,in particolare, la posizione ungherese, con-traria all’ampliamento del Semestre euro-peo ai nuovi obiettivi previsti dal pilastrosociale. Nel corso del dibattito con i par-lamentari europei e nazionali sono emersianche i seguenti altri temi: l’omogeneiz-zazione degli indicatori di povertà utiliz-zati dagli Stati membri; la garanzia delrapporto tra flessibilità e lavoro sicuro; larevisione delle politiche per la famiglia el’occupazione femminile; la riduzione delledivergenze salariali e di protezione tra gliStati membri.

Le tematiche affrontate nel corso delworkshop sono state riprese nella sessioneplenaria pomeridiana relativa alla dimen-sione sociale dell’Unione economica e mo-netaria. Sono intervenute come relatriciKatja Lehto, vicesegretaria generale dellaConfederazione europea dei sindacati(CES), Thérèse de Liedekerke, vicediret-trice generale di Business Europe e Ga-briele Bischoff, presidente del Gruppo deilavoratori del Comitato economico e so-ciale.

La prima relatrice ha indicato le cinquepriorità della CES affinché siano rafforzatii diritti sociali e il ruolo delle parti sociali:aumento quantitativo e qualitativo dei po-sti di lavoro; interventi per favorire gliinvestimenti pubblici e privati; aumentodei livelli salariali; transizione equa versola digitalizzazione e l’economia verde; ri-pristino della fiducia nel modello socialeeuropeo e nel ruolo delle parti sociali.

Con specifico riferimento al tema degliinvestimenti, la relatrice, da un lato, haevidenziato che occorre modificare il Pattodi stabilità e crescita per prevedere nuove

forme di flessibilità e, dall’altro, ha sotto-lineato l’esigenza di orientare i fondi eu-ropei, a partire dal Fondo per gli investi-menti strategici, verso i settori e i Paesiche ne hanno maggiormente bisogno. Conriferimento al tema dei salari, la relatriceha osservato la necessità di garantire unaredistribuzione attraverso una tassazioneequa e ha ribadito l’importanza a tal finedegli strumenti della contrattazione collet-tiva.

La seconda relatrice, richiamando l’im-pegno di Business Europe per il rafforza-mento della dimensione sociale, si è inparticolare soffermata sulle seguenti prio-rità: necessità di creare le condizioni permaggiori investimenti privati suscettibili diprodurre risultati in termini di crescita eoccupazione; eliminazione delle barriereregolamentari, soprattutto a livello nazio-nale, per avere accesso all’occupazione;attuazione delle riforme nazionali delmercato del lavoro, al fine di assicurarecoerenza e coesione tra gli Stati membri;inclusione dei parametri e degli indicatoridel pilastro sociale nell’ambito del Seme-stre europeo; rispetto, da parte dei mec-canismi di benchmarking, dell’autonomiadelle parti sociali e dei meccanismi dicontrattazione ai fini della definizione deilivelli salariali; adozione da parte dellaCommissione di una strategia per l’occu-pazione, fondata anche sull’innovazione,sperimentazione e digitalizzazione.

La rappresentante del Comitato econo-mico e sociale, infine, ha richiamato ipareri del Comitato sul futuro dell’Unioneeconomica e monetaria e sul pilastro so-ciale, soffermandosi in particolare su al-cune delle raccomandazioni contenute inquesti documenti: maggiore interdipen-denza tra politiche economiche e sociali;sostegno agli investimenti pubblici; attua-zione del Piano Juncker più equilibratadal punto di vista territoriale e del colle-gamento con gli investimenti sociali; ar-monizzazione dei sistemi previdenziali;reddito minimo europeo, da realizzareattraverso una convergenza verso l’alto inmateria salariale.

Nel corso del dibattito è intervenutaanche l’onorevole Gribaudo che ha

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espresso l’auspicio della prosecuzione deldialogo interparlamentare anche dopo lapubblicazione della proposta della Com-missione sul pilastro sociale.

La sessione della Conferenza sulla sta-bilità, il coordinamento economico e lagovernance nell’Unione europea, dedicataall’attuazione del Fiscal compact, è stataaperta dall’intervento del Presidente delParlamento europeo Antonio Tajani, cheha sottolineato la necessità di porre alcentro delle politiche europee la situazioneoccupazionale, di completare l’unione ban-caria, l’unione dei mercati dei capitali, ilmercato unico digitale e dell’energia e disupportare l’economia reale delle piccole emedie imprese, attraverso investimentiproduttivi e riforme al mercato dei servizi.Dopo aver osservato come le regole delcosiddetto Fiscal compact debbano tenerconto delle diverse situazioni presenti ne-gli Stati membri, il neopresidente del Par-lamento europeo ha sottolineato come oc-corra stimolare la crescita con finanzesolide, rispettando le regole di democraziae coinvolgendo il Parlamento europeo e iParlamenti nazionali.

Ha fatto seguito l’intervento del Presi-dente della Camera dei deputati maltese,Angelo Farrugia, che, indicando le prioritàdella Presidenza maltese (migrazioni, mer-cato unico, politica di vicinato, inclusionesociale, settore marittimo), ha ribadito chela dimensione parlamentare servirà a pro-muovere l’unità e il dialogo necessari alivello europeo e regionale. Il PresidenteFarrugia ha, inoltre, richiamato la neces-sità di una maggiore solidarietà nei con-fronti degli Stati in difficoltà e delle per-sone al di sotto della soglia di povertà.

È quindi intervenuto il Vicepresidentedella Commissione europea per l’euro e ildialogo sociale, Valdis Dombrovskis, ilquale ha inquadrato il Fiscal compact inuna più vasta risposta alla crisi europea edell’eurozona, ricordandone l’obiettivo dirafforzare i quadri nazionali di bilancioper garantire l’ottemperanza alle regole edi rendere così coerente il rapporto traUnione europea e Stati membri. Ha, poi,affermato che l’approccio intergovernativonon era la scelta preferita e che comunque

il rafforzamento dei quadri nazionali nonè avvenuto in un vuoto istituzionale; a talfine il rappresentante della Commissioneha citato il patto di stabilità e crescita el’accresciuto coordinamento di bilancio exante grazie al cosiddetto two pack. IlVicepresidente si è quindi soffermato sulruolo dei Fiscal Council nazionali, deiquali andrebbe assicurata l’indipendenza,e sulla recente istituzione dell’Europeanfiscal board. Ha, infine, preannunciato unarelazione della Commissione nelle pros-sime settimane sull’applicazione del Fiscalcompact, che costituirà la base del dibat-tito per l’incorporazione del Trattato nel-l’ordinamento giuridico dell’UE.

Successivamente, José Luis Escrivà,presidente dell’Autoridad independiente deresponsabilidad fiscal spagnola e presi-dente della rete delle Indipendent FiscalInstitutions (IFI), si è soffermato sullamaggiore attenzione alla vigilanza preven-tiva sul bilancio da parte degli IFI nazio-nali e sulla capacità di adattare le regoleeuropee alle specificità nazionali. Il rela-tore ha osservato che un modello basatosu regole di bilancio rigide e sulla vigilanzastretta dell’ottemperanza alle regole stessesi è rivelato inadeguato e insufficiente perevitare e risolvere la crisi e per promuo-vere delle buone finanze pubbliche. Ha,quindi, ribadito che i Parlamenti nazionalipossono svolgere un ruolo importante, an-che al fine di indebolire la percezionedelle regole di bilancio come un’imposi-zione dal centro. Accanto alle regole, fi-nanze pubbliche sane richiederebbero an-che un quadro di bilancio omnicompren-sivo a livello nazionale con un approccio amedio e lungo termine, in cui rientrinoanche i vari livelli di amministrazione. Inproposito, negli Stati membri sono statifatti dei passi avanti, ma non omogenei. Ilrelatore ha quindi richiamato il contributoche i Fiscal Council possono fornire allasostenibilità di bilancio, osservando tutta-via la necessità di garantire loro l’indipen-denza funzionale ed effettive e adeguaterisorse finanziarie e umane. Il relatore siè infine soffermato sulla complessità delmonitoraggio delle regole da parte degliIFI: pur dichiarandosi consapevole del

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fatto che ogni Stato ha un relativo marginedi manovra, grazie ai meccanismi di cor-rezione per le specificità nazionali, haosservato che le regole restano complesse(strumenti analitici, procedure e accordi diinterpretazione). Conclusivamente, ha rap-presentato che la rete degli IFI è dispo-nibile a collaborare con i Parlamenti na-zionali attraverso audizioni regolari.

È quindi intervenuto il senatore Guer-rieri Paleotti, che, ripercorrendo l’espe-rienza italiana, ha prima richiamato lalegge costituzionale n. 1 del 2012, volta aintrodurre in Costituzione il principio delpareggio di bilancio, e ha, quindi, osser-vato che, tra la fine del 2011 e il 2012, èstata promossa una trasformazione a duelivelli: da una parte, sono state avviateriforme radicali, come quella del sistemapensionistico, dall’altra, vi è stato un pro-gressivo consolidamento delle finanze pub-bliche con riduzione del deficit. Ha ag-giunto che la politica di bilancio respon-sabile ha dato buoni risultati in termini dicrescita economica e aumento dell’occu-pazione. Ha poi ricordato che, per quantoattiene all’attuazione del cosiddetto Fiscalcompact, l’Italia, come altri Stati membri,ha rinviato l’obiettivo di raggiungere l’e-quilibrio di bilancio, che solo la Germaniaè riuscita a conseguire per tre anni con-secutivi. Ha ricordato che l’Italia ha uti-lizzato la flessibilità consentita dalle regoledi bilancio dell’Unione europea per ri-forme strutturali, spese straordinarie do-vute al terremoto e all’emergenza immi-grazione, osservando che sarebbe erroneointerpretare la flessibilità insita nelle re-gole con un loro aggiramento. Ha affer-mato, poi, che prima dell’inclusione delFiscal compact nell’ordinamento europeo,sarebbero necessarie alcune riforme: inparticolare, come più volte emerso neidibattiti svolti a livello nazionale e sovra-nazionale, la metodologia per calcolare glisquilibri strutturali andrebbe rivista (unasoluzione potrebbe essere introdurre laregola della spesa, che è più trasparente efacile da capire rispetto agli squilibristrutturali ed è sotto il controllo direttodel Governo); i tempi per il calcolo dellacrescita potenziale e degli squilibri di

bilancio dovrebbero essere di almeno tre oquattro anni, anziché due, per dare tempoagli Stati di attuare e migliorare i pianid’investimento e le riforme; i limiti deri-vanti dal patto di stabilità e crescita e dalFiscal compact sono troppo rigidi e occor-rerebbe introdurre una maggiore discre-zionalità a livello politico pur rispettandoi limiti nominali; la flessibilità delle regoledovrebbe essere ampliata soprattuttoescludendo il cofinanziamento nazionaledelle riforme strutturali dal calcolo deideficit; occorrerebbe un maggior coinvol-gimento dei Parlamenti nazionali. In con-clusione, ritiene che l’inclusione del FiscalCompact nell’ordinamento dell’Unionedebba essere accompagnata da un migliorecoordinamento economico e da un chiaroimpegno a favore di riforme strutturaliche favoriscano anche la crescita e l’oc-cupazione.

Il successivo relatore, Norbert Bra-ckmann, membro della Commissione bi-lancio del Bundestag tedesco, dopo averribadito che la Germania ha conseguito laparità di bilancio per tre anni consecutivi,ha affermato che le regole vanno recepiteper rafforzare la fiducia dei mercati maanche dei consumatori. Ha aggiunto che laCommissione europea deve vigilare e che itrattati non possono essere applicati poli-ticamente, altrimenti si corre il rischio disgretolare l’Unione economica e moneta-ria. Con riferimento quindi alle politicheespansive della Banca centrale europea, hariconosciuto che, grazie ad esse, gli Statipagano meno interessi sul debito, ma haanche osservato che esse non potrannocontinuare a lungo termine.

Nel dibattito, il deputato Antonio Mi-siani ha osservato che il bilancio di questianni presenta luci e ombre, che rendononecessaria una profonda revisione del Fi-scal compact prima di procedere alla suainclusione nell’ordinamento dell’Unione.Ha citato poi il recente working paper delFondo monetario internazionale sulle po-litiche fiscali della zona euro, che haevidenziato i molti limiti dell’implementa-zione degli strumenti di coordinamentodelle politiche fiscali a livello europeo e la

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loro inefficacia in relazione al raggiungi-mento degli obiettivi macroeconomici dellacrescita e dell’occupazione.

Per quanto attiene all’impostazionecomplessiva del cosiddetto Fiscal compact,evidenzia che esso si fonda sul dogmadell’obiettivo del pareggio di bilancio strut-turale, peraltro costruito su una variabilenon osservata e quantificata diversamentedalla Commissione europea, dal Fondomonetario internazionale e dall’OCSE. Hapoi fatto riferimento alle seguenti criticità:l’eccessivo affidamento sulle politichestrutturali, che sono necessarie, ma non sipossono considerare da sole sufficienti peril rilancio della crescita; la forte asimme-tria del Fiscal compact, che si concentrasui Paesi con deficit di bilancio, ma è menoattento ai Paesi con squilibri di segnoopposto, egualmente pericolosi per la sta-bilità dell’area dell’euro.

In conclusione, il deputato ha osservatoche, anche se il deficit e il debito si sonoridotti, la crescita rimane modesta: ci sonoancora 20 milioni di disoccupati e 119milioni di persone a rischio di povertà edesclusione sociale. I divari sociali e ma-croeconomici, a suo avviso, vanno supe-rati; la stabilità è un valore, ma lo sonoancora di più la sostenibilità ambientale esociale dello sviluppo europeo.

Nel corso del dibattito sono emersi altritemi, manifestandosi in molti casi riservesull’impostazione delle regole di bilancionell’ambito dell’Unione economica e mo-netaria e sui loro effetti positivi sullasituazione economica degli Stati membri.

Considerazioni conclusive sono statesvolte da Roberto Gualtieri, presidentedella Commissione affari economici e mo-netari del Parlamento europeo (ECON),che ha ricordato che l’articolo 2 del Trat-tato sulla stabilità, sul coordinamento esulla governance nell’unione economica emonetaria prevede che esso sia applicabilenella misura in cui è compatibile con ildiritto dell’Unione e, pertanto, il dirittodell’Unione è di rango superiore al cosid-detto Fiscal compact. Ha poi aggiunto che,se l’obiettivo del Fiscal compact era quellodi ridurre il deficit (calato dal 6 per centoall’1,5 per cento), esso sta funzionando,

atteso che l’Unione economica e monetariaè l’area economica al mondo con il piùbasso livello di deficit (rispetto a Cina eGiappone); la riduzione del deficit è risul-tata però pro-ciclica ed è rimasta sgan-ciata da una sana gestione del ciclo eco-nomico. In conclusione, ha affermato che,anche se c’è una componente di fiducia daconsiderare, occorre dare prova di aper-tura mentale per valutare l’adeguatezzadelle regole, verificando in particolare lasostenibilità degli obiettivi di bilancio darealizzare ed evitando che le regole fini-scano per rafforzare eventuali andamentinegativi del ciclo economico.

La successiva sessione plenaria, dal ti-tolo « Verso il benchmarking delle riformenazionali volte a promuovere la crescitasostenibile e l’occupazione », è stata intro-dotta dal Vicesegretario generale del-l’OCSE, Mari Kiviniemi, che, preannun-ciando per il mese di marzo uno studiosull’impatto delle politiche pubbliche sulledivergenze sul piano economico, ha preli-minarmente rilevato che, sebbene il tassodi crescita nell’Unione europea si stiastabilizzando, esso risulta ancora delu-dente. La sfida per tutti gli Stati è ilrallentamento della produttività, peraltropresente anche prima della crisi e legato adiversi fattori strutturali. Tra questi, si èfatto riferimento, in particolare, al rallen-tamento degli investimenti nel capitalebasato sulla conoscenza e alla riduzionedel dinamismo delle imprese, fattori cheostacolano il ricambio tra imprese tradi-zionali e imprese innovative, per naturadotate di una produttività più elevata. Asuo avviso, per aumentare la produttività,dovrebbe essere accelerato il ritmo delleriforme strutturali, che invece rallentanoin quasi tutti gli Stati membri, soprattuttonei settori della pubblica istruzione e del-l’innovazione. Secondo l’OCSE, le prioritàper la crescita sono le seguenti: liberacircolazione dei lavoratori, con un ricono-scimento più semplice e rapido delle qua-lifiche professionali, anche tramite proce-dimenti elettronici; portabilità delle pre-stazioni sociali e dei diritti pensionistici;procedure paneuropee per evitare la dop-pia imposizione. Occorre inoltre semplifi-

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care gli oneri regolamentari per sbloccaregli investimenti, armonizzare le normativee le specifiche tecniche nazionali in settoricome i trasporti, l’energia e il mercatodigitale, aumentare la mobilità dei capitali,migliorando la cartolarizzazione e armo-nizzando i regimi di insolvenza.

È quindi intervenuto il presidente dellaCommissione economica e finanziaria edel gruppo di lavoro dell’Eurogruppo,Thomas Wieser, che ha sottolineato l’im-portanza del benchmarking, ricordandocome, oltre all’Eurogruppo, anche l’OCSEe la BEI utilizzino indicatori che consen-tono il confronto tra gli Stati membri. Hapoi ricordato che le discussioni tematichesulle riforme strutturali nell’Eurogrupposono cominciate nel luglio 2014 e che,nell’ambito del Semestre europeo, è sca-turita una raccomandazione agli Statimembri dell’eurozona volta a mantenerela regolarità di tali discussioni, le qualipossono estendersi anche a temi non stret-tamente di competenza dei Ministri dellefinanze e concentrarsi anche sugli effettidi contagio delle politiche dell’eurozona.

Il relatore ha quindi sottolineato l’im-portanza delle raccomandazioni specificheper Paese formulate dalla Commissioneeuropea nell’ambito del Semestre europeo,ai fini dell’individuazione di parametri diriferimento e della necessaria coerenza econvergenza nelle politiche degli Statimembri dell’eurozona. A suo avviso, oc-corre aumentare la consapevolezza deiMinistri sulla necessità di potenziare lapeer pressure per trasmettere un messaggiosulla necessità di una buona politica alivello nazionale, riconoscendo in questoambito un ruolo significativo ai Parlamentinazionali. A suo giudizio, lo strumento delbenchmarking, che spesso incontra resi-stenze da parte di alcuni Ministri, deveessere visto come un processo incentivanteper gli Stati e non come uno strumento divigilanza. Il relatore ha inoltre rilevato chefinora il benchmarking ha avuto una di-mensione prevalentemente quantitativa,osservando in particolare che, se per ilcuneo fiscale risulta facile individuare in-dicatori per il confronto, sulla qualità dei

quadri di insolvenza ciò è pressoché im-possibile, in mancanza di sufficienti infor-mazioni.

Nel corso del dibattito è intervenuto ilsenatore Guerrieri Paleotti che, ai finidell’individuazione di corretti parametri diriferimento, ha sottolineato la differenzatra riforme del mercato dei beni e deiservizi, da una parte, e riforme del mer-cato del lavoro, dall’altra. Mentre le primepossono avere effetti positivi già nel breveperiodo, le seconde hanno un impattonegativo nel breve termine e necessitano,quindi, nel medesimo periodo, di inter-venti compensativi. In Italia, ad esempio,non è stato possibile sostenere la riformadel mercato del lavoro con un’adeguatapolitica fiscale.

L’ultima sessione, infine, ha affrontatoil tema del ruolo dei programmi di assi-stenza finanziaria e del meccanismo eu-ropeo di stabilità nella salvaguardia del-l’euro.

In apertura, è intervenuto l’ammini-stratore delegato del Meccanismo europeodi stabilità (ESM), Klaus Regling, che haricordato che, in occasione delle crisi deldebito sudamericano degli anni ’80 e dellacrisi valutaria asiatica degli anni ’90, mec-canismi della tipologia del Fondo mone-tario internazionale e dell’ESM si sonoconfermati fondamentali per superare lacrisi. A suo giudizio, le origini della crisirisalgono a politiche pre-crisi di svilupposbagliate e insostenibili, legate in partico-lare ai seguenti fattori: non tutti i Paesiavevano accettato le limitazioni impostedall’unione economica e monetaria; in al-cuni casi, assenza di un’adeguata disci-plina fiscale; aumento dei salari a livellisuperiori all’aumento di produttività; tassidi interesse bassi non compensati da unasufficiente disciplina di bilancio. In pas-sato questi fattori avrebbero portato a unasvalutazione delle valute nazionali, opera-zione non più possibile in un’unione eco-nomica e monetaria.

Con riferimento ai programmi di ri-forma, che vanno di pari passo con iprogrammi di assistenza finanziaria del-l’ESM, il relatore ha sottolineato cheun’importante misura da adottare per ri-

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pristinare la competitività è la svaluta-zione interna, ossia la riduzione dei costidi produzione, che spesso implica taglinominali ai salari. Dopo avere ricordato icasi in cui finora è stato attivato il mec-canismo (Grecia, Irlanda, Spagna, Cipro),ha osservato, con specifico riferimento allaGrecia, che le condizioni favorevoli delprestito dell’ESM stanno permettendo allecasse dello Stato di risparmiare 8 miliardidi euro l’anno, pari al 4,5 per cento delPIL. Ha, inoltre, affermato di non condi-videre il giudizio sulla natura meramentepolitica del programma di aiuti, in quantoquesti hanno portato a vantaggi economicireali (le imprese risparmiano dai 22 ai 25miliardi di euro l’anno in meccanismi dicambio e la trasparenza dei prezzi èaumentata) e hanno consentito di superarele turbolenze valutarie intracomunitariecui abbiamo assistito dagli anni ’70 aglianni ’90. Infine, il relatore ha preannun-ciato che a giugno saranno disponibili irisultati del processo di valutazione del-l’ESM.

Successivamente il presidente del Con-siglio per gli affari economici e finanziari(ECOFIN), Edward Scicluna, pur condivi-dendo l’osservazione secondo cui i pro-grammi di aiuto non hanno un carattereesclusivamente politico, ha, al contempo,sottolineato, con riferimento all’euro, lamancanza di quegli elementi economici,

giuridici e istituzionali normalmente asso-ciati ad una valuta di un’entità federale,come il dollaro. Se, da un lato, sonocondivisibili le valutazioni economiche se-condo cui l’eurozona non è perfetta ed èsoggetta a crisi, occorre, dall’altro lato,considerare che il progetto europeo hauna forte valenza politica, in quanto c’èuna forte volontà politica di garantire lasostenibilità e la stabilità dell’euro, da cuiscaturiscono strumenti come il benchmar-king, lo studio sulla stabilità e la crescita,il coordinamento dei progetti di bilancio ei firewall fiscali. Ad ogni modo, il relatoreha sottolineato che l’eurozona cresce adun ritmo accettabile dell’1,8 per cento, conun livello d’inflazione anch’esso accetta-bile. Il relatore ha quindi concluso il suointervento elencando i vantaggi e gli effettipositivi prodotti dall’ESM: a fronte di unacapacità di prestito di 700 miliardi di euro,ha erogato finora 275 miliardi di euronell’ambito dei suoi programmi, pari a trevolte il volume di prestiti dell’FMI nellostesso periodo; ha protetto l’euro comeprestatore di ultima istanza; i costi difinanziamento sono calati al di sotto dell’1per cento con vantaggi diretti per gli Statibeneficiari e con tempi di maturità moltolunghi; è espressione del principio di so-lidarietà tra Stati, con un impatto notevoleanche sui cittadini.

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ALLEGATO 5

Sulla partecipazione all’incontro interparlamentare « Il rafforzamentodelle donne in campo economico: agiamo insieme », organizzata dallaCommissione per i diritti della donna e la parità di genere (FEMM)

del Parlamento europeo (Bruxelles 8-9 marzo 2017).

RELAZIONE

In occasione della Giornata internazio-nale della donna, l’8 e il 9 marzo 2017 siè svolto a Bruxelles un incontro interpar-lamentare dal titolo « Il rafforzamentodelle donne in campo economico: agiamoinsieme », organizzato dalla Commissioneper i diritti della donna e la parità digenere (FEMM) del Parlamento europeo.All’incontro hanno partecipato venticinqueparlamentari provenienti da quindici Statimembri.

Per il Parlamento italiano, in rappre-sentanza della Camera dei deputati, ladelegazione era composta dalle deputateElena Centemero, componente della ICommissione (Affari costituzionali, dellaPresidenza del Consiglio e interni), e An-tonella Incerti, componente della XI Com-missione (Lavoro pubblico e privato).

L’incontro si è articolato in due sessioniplenarie e cinque workshop paralleli in-centrati su temi specifici.

La sessione introduttiva è stata apertadal Presidente del Parlamento europeoAntonio Tajani, il quale ha in primo luogosollecitato la ratifica da parte degli Statimembri della Convenzione del Consigliod’Europa sulla prevenzione e la lotta con-tro la violenza nei confronti delle donne ela violenza domestica (la cosiddetta Con-venzione di Istanbul), ratificata dall’Italiacon la legge n. 77 del 2013. Il PresidenteTajani ha quindi ricordato l’impegno delParlamento europeo sui temi di genere, apartire dal sostegno alla proposta di di-rettiva relativa ad un migliore equilibrio digenere nei consigli di amministrazionedelle società quotate e alla riforma della

disciplina dei congedi parentali. Riferen-dosi quindi a un episodio accaduto nelcorso della discussione in plenaria sul« divario retributivo di genere », il Presi-dente ha inoltre preannunciato sanzioni diuna gravità senza precedenti nei confrontidel deputato polacco Korwin-Mikke per lesue inaccettabili osservazioni contro ledonne. Il Presidente Tajani ha infine evi-denziato l’attenzione per il tema dell’u-guaglianza di genere nell’azione esterna enel processo di allargamento dell’Unioneeuropea.

Successivamente, la Commissaria euro-pea per la giustizia, i consumatori e l’u-guaglianza di genere, Vera Jourová, harichiamato la nuova relazione della Com-missione europea sulla parità tra uomini edonne, la quale mostra taluni progressi nelmercato del lavoro in termini di occupa-zione e riduzione del divario retributivo.Tale divario tuttavia rimane ancora troppoelevato, assestandosi al 16,3 per cento e, inmateria di pensioni, al 38 per cento, undato, quest’ultimo, oggetto di specificheanalisi da parte della XI Commissionedella Camera nell’ambito dell’indagine co-noscitiva sull’impatto di genere della nor-mativa previdenziale e sulle disparità esi-stenti in materia di trattamenti pensioni-stici tra uomini e donne. La Commissariaha quindi preannunciato nuove iniziativein materia di conciliazione tra tempi divita e tempi di lavoro, che saranno pub-blicate alla fine del prossimo mese diaprile, e le proposte di modifica al sistemadi asilo per proteggere le donne migrantie migliorare l’accesso all’educazione.

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È, quindi, intervenuta Michaelle Jean,Segretaria generale dell’Organizzazione in-ternazionale della francofonia, organizza-zione che riunisce ottantaquattro Stati,accomunati dalla lingua francese. La re-latrice ha richiamato il partenariato del-l’Organizzazione con il Parlamento euro-peo e le iniziative poste in essere a favoredelle donne, in particolare in Africa, asostegno dell’istruzione, dell’imprenditoriafemminile, dello sviluppo equo e sosteni-bile, nonché delle diversità culturali elinguistiche. La relatrice ha quindi solle-citato i parlamentari europei a puntare sutali priorità nell’ambito del bilancio del-l’Unione europea, attraverso, in partico-lare, gli strumenti di finanziamento dellacooperazione allo sviluppo.

Successivamente, la scrittrice ed attivi-sta indiana Vandana Shiva si è soffermatasul legame, a partire dalla radice lingui-stica, tra economia ed ecologia e ha evi-denziato come i disastri ambientali e lasopraffazione della donna siano frutto diuna stessa cultura, fondata su modelli dieconomia di mercato improntati sulla pro-duttività e ciechi rispetto al ruolo delladonna e all’ambiente. A suo avviso, oc-corre, quindi, agire insieme per rivendi-care i beni comuni – dall’ambiente allasalute, all’istruzione, alla stessa democra-zia – e difenderli dallo sfruttamento digruppi privati. A tal fine, è necessarioriconoscere la produttività, la conoscenzae le capacità di leadership delle donne.

La sessione plenaria si è chiusa conl’intervento di Alia El-Yassir, rappresen-tante dell’Ufficio regionale per l’Europa el’Asia centrale dell’UN Women, l’ente delleNazioni Unite per l’uguaglianza di generee l’empowerment femminile, la quale si èsoffermata sui temi della sessantunesimasessione della Commissione ONU sullostatus delle donne, in programma la set-timana successiva a New YorK, e, inparticolare, sul ruolo delle donne nellarealizzazione degli obiettivi di svilupposostenibile. Con riguardo al tema dellapartecipazione femminile alla vita econo-mica, la relatrice ha evidenziato la neces-sità di iniziative a favore delle donne inmateria di formazione imprenditoriale, ac-

cesso al credito, appalti pubblici ed ener-gia verde, oltre che di una politica fiscalepiù sensibile al genere. La relatrice haquindi concluso il suo intervento osser-vando la presenza di norme discriminato-rie in oltre 150 Paesi, in materia, adesempio, di diritto di famiglia e di pro-prietà, che i Parlamenti dovrebbero impe-gnarsi a rimuovere.

La delegazione italiana ha quindi par-tecipato al workshop relativo alla presenzadelle donne nei settori STEM (scienza,tecnologia, ingegneria e matematica), pre-sieduto dalla parlamentare europea JulieGirling, del gruppo Conservatori e rifor-misti europei. Il dibattito è stato introdottoda Jolante Reingarde, ricercatrice pressol’Istituto europeo per l’uguaglianza di ge-nere di Vilnius (EIGE), la quale ha preli-minarmente evidenziato il legame tra lacrescita di un Paese e lo sviluppo, nelmedesimo, dei settori STEM e ha osservatocome, da qui al 2025, la richiesta diprofessionisti in questi settori aumenteràdell’8 per cento (a fronte del 3 per centonelle altre professioni) e si creeranno 3,4milioni di posti di lavoro (1 milione dinuovi posti e 2,4 milioni di posti in sosti-tuzione di lavoratori che andranno inpensione). Negli STEM si registrano tretendenze: la mancanza di professionisti; ilmancato aumento del numero degli stu-denti che sceglie questi settori; la sotto-rappresentazione delle donne. In partico-lare, solo il 13 per cento delle donnesceglie i settori STEM (a fronte del 38 percento degli uomini) e si registrano fortidifferenze tra Stati (Spagna, Italia e Fran-cia registrano i tassi più bassi) e tra settori(nell’informatica e nell’ingegneria le donnesono particolarmente sottorappresentate).Inoltre esiste un problema di divario pub-blico-privato, nel senso che le donne im-pegnate nei settori STEM lavorano prin-cipalmente nel settore pubblico, con con-seguenze sul piano delle differenze retri-butive. La relatrice ha tentato, quindi, diindividuare i fattori della sotto rappresen-tazione delle donne in tali ambiti, indi-cando, in particolare, il ruolo delle fami-glie nella trasmissione degli stereotipi digenere, la limitata presenza di modelli

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femminili e le soft skills richieste, e haosservato tali settori andrebbero resi piùallettanti attraverso l’introduzione di com-ponenti artistiche e creative. La relatriceha infine inquadrato il tema dell’occupa-zione nei settori STEM nell’ambito di unpiù generale studio dell’EIGE relativo aibenefici economici che deriverebbero dallaparità di genere. In particolare, secondotale studio, colmare il divario di genere nel2030 comporterebbe un aumento del PILdel 3 per cento e la creazione di 1,2milioni di posti di lavoro.

Durante il dibattito, l’onorevole Cente-mero, anche nella sua qualità di Presi-dente della Commissione sull’uguaglianzae non discriminazione del Consiglio d’Eu-ropa, ha evidenziato come la situazionenei quarantasette Paesi del Consiglio d’Eu-ropa è simile a quella illustrata per l’U-nione europea. La parlamentare ha postola questione dell’individuazione delle po-litiche da mettere in atto per orientare ilavoratori, indipendentemente dal loro ge-nere, verso i settori STEM. Ha, in propo-sito, richiamato una sua recente visita inFrancia presso la sede di talune aziendemultinazionali operanti prevalentementenel campo scientifico e tecnologico, nellequali, su iniziativa dei vertici aziendali(rappresentati da uomini), in risposta al-l’impulso di specifiche azioni politiche,sono state adottate misure di promozionedell’uguaglianza di genere. Dopo avere se-gnalato l’importanza del coinvolgimentoculturale degli uomini nell’adozione di talimisure, ha evidenziato che, a tal fine, èfondamentale rendere misurabile la pre-senza femminile all’interno dei settoriSTEM, assicurando anche una quantifica-zione del suo impatto economico e sociale.

È quindi intervenuta l’onorevole In-certi, che ha richiamato i risultati diun’indagine svolta in Italia su ottomilaprofessioniste, la quale conferma i dati suldivario di genere nei settori STEM. Talidati sono paradossali, essendo dimostratoche le aziende che impiegano più donnelavorano meglio. La parlamentare si èquindi soffermata sulle cause di tale si-tuazione, a partire dalla formazione sco-lastica. In proposito, ha ricordato talune

iniziative poste in essere in Italia già nellascuola primaria (come Pink cloud e Ra-gazze digitali) e sottolineato come unarigida separazione tra discipline umanisti-che e scientifiche accentui il divario digenere. La parlamentare ha quindi riba-dito l’influenza della famiglia nelle scelteaccademiche e professionali delle donne,la necessità di rafforzare le soft skills e diaccentuare il ruolo creativo delle scienze,oltre che l’importanza dell’ambiente azien-dale.

In sede di replica, l’esperta ha eviden-ziato la necessità di misure in tema diformazione degli insegnanti e orienta-mento alla carriera nonché l’esigenza dimigliorare i partenariati tra scuole e si-stema produttivo. La relatrice ha, inoltre,ribadito l’esigenza di attuare politiche at-tive nel mercato del lavoro, attraversoiniziative di formazione orientate ai settoriSTEM, e di promuovere l’immagine posi-tiva della scienza in particolare presso ibambini.

Successivamente, la delegazione ita-liana ha preso parte al workshop in ma-teria di equilibrio tra vita professionale evita privata, presieduto dalla parlamentaresocialista spagnola Iratxe García Pérez eintrodotto da una funzionaria della Dire-zione generale giustizia e consumatori (DGJUST) della Commissione europea, com-petente anche sui temi relativi all’ugua-glianza di genere. La relatrice ha richia-mato l’ultima relazione della Commissioneeuropea sulla parità tra uomini e donne,che mostra forti differenze tra Stati mem-bri nei progressi in materia di uguaglianzadi genere, e ha preannunciato per fineaprile alcune iniziative della Commissionein materia di conciliazione vita-lavoro.Verrà, in particolare, ripresentata unaproposta normativa in materia di congediparentali, che avrà una portata più ampiarispetto alla precedente proposta ritiratadalla Commissione. La relatrice ha quindiosservato che, al fine di ridurre i divarisalariali, occorre intervenire in materia diflessibilità degli orari di lavoro e investirenei servizi per l’infanzia e, con riferimentoagli strumenti finanziari disponibili, ha

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infine sottolineato il ruolo svolto dai fondistrutturali a supporto delle politiche digenere degli Stati membri.

L’economista francese Hélène Pèrivier,intervenuta in qualità di esperta, ha ri-chiamato taluni studi economici sulla se-gregazione professionale e sulla discrimi-nazione delle donne nel mondo del lavoro,fenomeni legati anche allo squilibrio nellaripartizione dei compiti domestici e fami-liari tra uomo e donna. La relatrice haosservato come politiche che mirino all’e-sternalizzazione di tali compiti per soste-nere la donna (ad esempio, attraverso ilpotenziamento dei servizi per l’infanzia) inrealtà non modificano la specializzazionedel ruolo della donna all’interno dellafamiglia. Occorre piuttosto un maggiorecoinvolgimento degli uomini, anche attra-verso la previsione dell’obbligatorietà delcongedo di paternità, ipotesi generalmentecondivisa dalle parlamentari presenti.

Si tratta, in particolare, di un argo-mento sul quale la XI Commissione si èsempre molto impegnata, collegialmente eattraverso l’iniziativa dei singoli deputati,mediante proposte volte a sintetizzare lediverse posizioni dei gruppi. Ad esempio,nel corso dell’esame della legge di bilancioper il 2017, recependo un emendamentoapprovato dalla Commissione, propostodalla deputata Di Salvo, il congedo obbli-gatorio di due giorni introdotto, in viasperimentale, dalla legge n. 92 del 2012, èstato incrementato a quattro giorni a de-correre dal 2018. Ad essi si aggiungeinoltre un quinto giorno di permesso fa-coltativo, da usufruire in alternativa allamadre.

Nel dibattito ha preso la parola l’ono-revole Incerti, che ha posto la questionedella possibilità di utilizzare il Fondoeuropeo per gli investimenti strategici pre-visto dal cosiddetto Piano Juncker perinvestimenti sociali, di natura infrastrut-turale e sul capitale umano. Il potenzia-mento e l’estensione di tale Piano è at-tualmente in corso di negoziato.

Con riferimento a tale questione, l’o-norevole García Pérez ha ricordato l’im-

pegno della Commissione FEMM per l’in-troduzione di una prospettiva di generenell’attuazione del Piano Juncker.

Nella successiva sessione plenaria, pre-sieduta dal parlamentare italiano AntonioPanzeri, presidente della Sottocommis-sione diritti dell’uomo del Parlamento eu-ropeo, sono innanzitutto intervenuteHauwa Ibrahim e Lamya Haji Bashar,vincitrici, rispettivamente, nel 2005 e 2016del premio Sakharov per la libertà dipensiero, assegnato annualmente dal Par-lamento europeo. La prima, avvocato peri diritti umani in Nigeria, ha posto conforza i temi dell’istruzione e della deter-minazione e resilienza delle donne. Laseconda, attivista yazida sopravvissuta allaschiavitù dello stato islamico, si è soffer-mata sulla difficile condizione della donnain Iraq, in tempi sia di pace sia di guerra.Lamya Haji Bashar ha lanciato un appelloai parlamentari affinché, da un lato, siprevedano fondi speciali a favore dell’e-mancipazione delle donne, anche attra-verso il supporto all’imprenditoria femmi-nile e, dall’altro, si intervenga sul dirittopenale in materia di tratta di esseri umanie stupri e si istituisca un Tribunale inter-nazionale speciale competente su questireati.

La successiva relatrice Mara Marinaki,consigliere del Servizio azione esterna del-l’Unione europea sull’attuazione della ri-soluzione del Consiglio di sicurezza del-l’ONU n. 1325 su donne, pace e sicurezza,ha osservato che, se, da un lato, esiste unquadro giuridico ONU piuttosto completoa tutela della donna e per l’uguaglianza digenere, composto dalla risoluzione n. 1325e da otto altre risoluzioni su temi specifici,dall’altro lato, gli Stati dovrebbero impe-gnarsi per la sua attuazione pratica.

Nel corso della medesima sessione,sono stati, infine, presentati alcuni ele-menti emersi negli altri workshop svolti ilgiorno precedente, alle quali non ha presoparte la delegazione italiana.

In particolare, nel workshop dal titolo« Prospettiva globale: libertà dalla violenzae presa di coscienza delle donne », nelquale è intervenuta la Vicepresidente delParlamento serbo, si è discusso del tema

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della violenza domestica e della necessitàdi contrastare tale fenomeno agendo pro-attivamente per cambiare gli stereotipiculturali e introducendo un quadro nor-mativo e specifiche politiche attive, checoinvolgano anche gli uomini. È statainoltre evidenziata l’opportunità di creareuna rete tra le parlamentari, anche didiversi gruppi politici, su tali temi, perloro natura trasversali.

Nell’ambito del workshop dal titolo« Una politica orientata al genere al cuoredi una crescita inclusiva », a seguito degliinput forniti dall’esperta dell’OCSE, si èdiscusso dei costi del divario di genere,delle misure per favorire l’accesso delledonne agli uffici elettorali e dell’impor-tanza di raccogliere dati per svolgere ana-lisi specifiche delle politiche di genere,nonché dell’ammodernamento delle mi-sure di conciliazione e degli strumenti diprotezione sociale, con riferimento in par-ticolare ai congedi presi per assistere unmembro della famiglia. Si è anche dibat-tuto del tema delle quote, strumento con-troverso ma che ha spesso portato risultaticoncreti in materia di uguaglianza di ge-nere.

Il workshop relativo al coinvolgimentoeconomico delle donne e gli obiettivi disviluppo sostenibile, introdotto dai rap-presentanti dell’UN Women e del Grupposugli indicatori globali, si è in particolareconcentrato sugli obiettivi dell’Agenda2030 n. 5 (uguaglianza di genere), n. 8(lavoro dignitoso e crescita economica), incollegamento con gli obiettivi n. 1 (ridu-zione della povertà) e n. 10 (riduzionedelle disuguaglianze). La Banca mondiale,le aziende, le donne stanno lavorandosullo sviluppo di indicatori per misurarela realizzazione di tali obiettivi. La prin-cipale conclusione emersa dal workshopconsiste nel fatto che non è possibileraggiungere gli obiettivi di sviluppo so-stenibile senza la parità di genere e chenon è possibile realizzare la parità digenere senza il coinvolgimento economicodelle donne. In proposito, si è affrontatoil tema della presenza delle donne neiconsigli di amministrazione delle societàe della necessità di migliorare i quadrigiuridici, al fine di combattere la discri-minazione delle donne nel mercato dellavoro.

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