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ISTITUTO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE “Sandro Pertini” - Servizi alla Persona e del Legno
(Sede legale) viale Verona, 141 – Trento
Cod. Fiscale 01944590221 - tel. 0461933147 – fax 0461931682 – email [email protected] Sezione Legno: via Asiago, 14 – Trento. Tel 0461935820 – fax 0461331359
Allegato parte integrante
ALLEGATO N. 2 PROGRAMMA 2010-2011
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
Servizio Scuola dell’Infanzia Istruzione e Formazione Professionale
PROGRAMMA ANNUALE
DELLE ATTIVITA’
PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE
2010-2011
ANNO FORMATIVO 2010-2011
Approvato dalla Giunta Provinciale con deliberazione n.
1. STRATEGIE E OBIETTIVI DEL PROGRAMMA
Linee strategiche: obiettivi definiti nel Programma di Sviluppo Provinciale per la XIV legislatura
(all’asse strategico “capitale umano”con particolare riferimento all’ambito dell’istruzione e
formazione) e le finalità della riforma indicata nella Legge Provinciale 7 agosto 2006, n. 5.
Le azioni strategiche indicate nel PSP trovano una puntuale coniugazione nel presente Programma
annuale, per quanto riguarda:
-la revisione dei piani di studio rispetto al perseguimento della finalità dello sviluppo unitario del
secondo ciclo, dell’approccio generalizzato per competenze, dello sviluppo delle metodologie
didattiche laboratoriali, dell’utilizzo consistente delle nuove tecnologie;
-l’offerta scolastica e formativa rispetto ad un’articolazione degli indirizzi dell’istruzione e
formazione professionale coerente con le prospettive di sviluppo dei diversi territori;
-le risorse professionali della scuola rispetto alla promozione e valorizzazione degli operatori
presenti nel sistema dell’istruzione e formazione professionale per promuovere e sostenere
l'innovazione e lo sviluppo reale del sistema formativo e con particolare riferimento alla formazione
in ingresso ed in servizio da attuarsi con il centro di Rovereto;
-la qualificazione dei servizi educativi, garantendo da un lato efficacia e strumenti equitativi e
dall’altro lo sviluppo delle iniziative di formazione permanente (percorsi di qualifica per adulti
legata alle esigenze di riqualificazione della forza lavoro adulta, l’abilitazione all'esercizio di
determinate attività professionali o il rilascio di un particolare patentino di mestiere o certificato di
idoneità) e la prevenzione del disagio scolastico e di
dialogo con le famiglie (vedi progetto Campus e azioni mirate contro la dispersione scolastica);
-l’internazionalizzazione del capitale umano, sostenendo durante la frequenza del percorso
formativo lo studio delle lingue straniere e la formazione presso contesti aziendali significativi
all’estero.
Inoltre per quanto riguarda l’azione strategica specifica sulla formazione professionale, che ha quale
obiettivo quello di ridefinire ed ampliare il ruolo della formazione professionale al fine di facilitare
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la transizione tra scuola e mondo del lavoro, le finalità indicate sono coniugate nelle azioni che
riguardano:
• la revisione del ruolo del sistema dell’istruzione e formazione professionale nell’ambito
dell’unitarietà del secondo ciclo e del contestuale riordino dell’istruzione secondaria superiore
(licei, istituti tecnici e professionali) con il passaggio al nuovo ordinamento. Ciò significa rivedere e
potenziare l’assetto dell’istruzione e formazione professionale anche con riferimento agli standard
assunti a livello nazionale e alla correlazione al Quadro Europeo delle Qualificazioni ovvero:
- per i percorsi triennali di istruzione e formazione professionale, favorire maggiormente la
preparazione culturale e professionale, ponendo al centro lo sviluppo personale dell’allievo in
formazione mediante un percorso che valorizza capacità, risorse e potenzialità di ciascuno e che nel
contempo risulta coerente alle esigenze e ai fabbisogni dello sviluppo territoriale locale;
-per il quarto anno orientarsi fortemente all’ampliamento delle competenze di base, tecnico-
professionali e gestionali connotando in questa direzione la
fisionomia del tecnico in uscita rispetto ai livelli di autonomia e responsabilità previsti per il IV
livello EQF;
• l’Alta Formazione Professionale (AFP), quale filiera strutturata di formazione
terziaria non accademica […]
• garantire la piena partecipazione al sistema scolastico e formativo a tutti i
giovani fino al diciottesimo anno di età;
• sviluppare l’orientamento […]
• porre una rinnovata attenzione agli interventi volti:
- a sostenere ed integrare gli studenti con bisogni educativi speciali […]
- ad inserire ed integrare gli studenti stranieri […]
• ampliare la dimensione interregionale, nazionale, europea e internazionale […]
• dare impulso e sviluppo all’alta formazione professionale;
• promuovere e favorire l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita;
• qualificare l’insegnamento e sviluppare la formazione dei formatori.
Nell’ambito di queste strategie il presente programma presenta novità di assoluto rilievo. Sul
versante dell’offerta formativa sono da segnalare:
-l’avvio nel primo anno di tutti i percorsi dell’istruzione e formazione professionale della fase di
passaggio al nuovo assetto ordinamentale dell’IeFP, rispetto al recepimento degli standard nazionali
delle figure professionali di riferimento per i percorsi triennali e quadriennali e alle indicazioni dei
nuovi piani di studio provinciali;
-le sperimentazioni […] del terzo anno di qualifica dell’operatore professionale edile suddiviso
negli indirizzi di costruzioni edili e di carpenteria edile in legno.
-l’ampliamento dell’offerta dei percorsi di qualifica per adulti, nella prospettiva dello sviluppo della
formazione permanente, ai settori del legno […] oltre a proseguire nei settori meccanico, elettrico,
acconciatura ed estetica.
Sul versante delle azioni a supporto della realizzazione dell’offerta formativa si rileva:
-il coinvolgimento dei soggetti del sistema dell’istruzione e formazione professionale nei confronti
del riassetto del sistema dell’istruzione e formazione professionale a seguito del processo di
definizione dei piani di studio del secondo ciclo;
-la messa a sistema del quarto anno rispetto a una nuova fase di riallineamento e di
sistematizzazione delle figure professionali provinciali con le figure professionali nazionali per il
riconoscimento nazionale del titolo […];
[…]
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-la prosecuzione e lo sviluppo del “Progetto campus”, che sperimenta una serie di metodologie e di
dispositivi pensati per dare risposte operative e nuove al fine di prevenire e contrastarne le
situazioni di malessere, sofferenza e di disagio adolescenziale;
-l’implementazione delle attività di certificazione esterna per l’informatica e le lingue straniere;
-la prosecuzione della progettazione e attuazione delle azioni integrate tra scuola e formazione
professionale mediante:
* le azioni di orientamento dei “progetti ponte” e le azioni formative integrate volte a garantire il
conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione;
* le “passerelle” ed i passaggi all’interno del sistema della formazione professionale e dalla
formazione professionale all’istruzione e viceversa.
[…]
Infine sul versante dell’alta formazione professionale si prevede per il 2010 2011 […] :
-l’implementazione della filiera con particolare riferimento allo sviluppo della ricerca applicata e
alla definizione di nuove figure professionali di riferimento per nuovi percorsi e alla relativa
progettazione.
2. SCENARIO ECONOMICO-OCCUPAZIONALE PROVINCIALE, IMPLICAZIONI PER
IL SISTEMA FORMATIVO, STRATEGIE E AREE DI INTERVENTO
Scenario generale di riferimento
Sotto il profilo economico il contesto trentino presenta, tra la fine del 2009 e l’inizio
del 2010, indicatori che evidenziano come l’economia trentina risenta ancora, anche se in misura
inferiore rispetto a quella nazionale, della congiuntura negativa[…] Ciò che il mercato del lavoro
segnala è un evidente staticità dei principali indicatori […] a fronte di un significativo
rafforzamento progressivo della dinamica negativa delle assunzioni, del forte e pervasivo ricorso
alla cassa integrazione e alla mobilità. In un clima di generale incertezza rispetto alle direzioni verso
le quali potrebbe indirizzarsi l’economia all’uscita della crisi, le imprese hanno adottato strategie
orientate soprattutto al blocco del turnover, cercando di salvaguardare la propria dotazione di
qualificazione professionale attraverso gli ammortizzatori sociali. Fermo restando il possibile
sfasamento temporale e conseguente effetto trascinamento […]l’ambito attualmente maggiormente
problematico risulta quello della vistosa contrazione delle chanche di accesso al lavoro da parte di
chi si appresta a entrare nella vita attiva: lo conferma la significativa crescita dell’inoccupazione
giovanile, delle donne in cerca di lavoro provenienti dall’inattività, della forza lavoro immigrata che
si affaccia sul mercato del lavoro provinciale. Si tratta di macro-gruppi sociali i cui tratti
connotativi, soprattutto in termini qualitativi, graduano anche in misura consistente il livello di
disagio occupazionale, legato sempre più al possesso di competenze poco spendibili in rapporto ai
processi di ristrutturazione organizzativa e di rinnovamento dei processi e dei prodotti/servizi,
all’assenza di una specifica qualificazione professionale oppure di una dotazione di competenze
chiave minima accettabile […]
Gli elementi costitutivi delle competenze chiave per l’occupabilità sono quelli che connotano
l’abilità del soggetto di combinare e coordinare conoscenze, risorse, capacità in ordine alla
predisposizione ed attuazione di
piani di intervento (strategie personali) efficaci per affrontare l’evolversi ed il mutare delle
situazioni ai fini dell’adattabilità al contesto sociale e lavorativo. Tali elementi sono sempre più
soglia critica delle competenze che può configurare, data l’incapacità della persona di mettere in
azione comportamenti riflessivi, trasformativi e progettuali, occupazione o disoccupazione per
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l’individuo e/o, di riflesso, criticità per le imprese nell’avviare e attuare un processo di sviluppo nel
quadro delle attuali, e prospettiche, tendenze […] i fabbisogni espressi dalle imprese, nonostante la
congiuntura negativa, evidenziano la presenza di posti di lavoro vacanti, causa le difficoltà di
reperimento sul mercato, in riferimento ad ampie fasce di qualificazione tecnico-professionale. Da
questo quadro, tracciato nelle linee più generali e di fondo, sembrerebbero dunque rafforzarsi,
nonostante il difficile momento congiunturale, le spinte alla ricerca di condizioni per il recupero di
competitività soprattutto attraverso, da questa angolatura di analisi, l’utilizzo, e la ricerca sul
mercato, delle componenti più “forti” delle risorse umane disponibili e, nello specifico, di forza
lavoro con qualificazioni sia tecnico-professionali sia trasversali e di base7, quest’ultime
considerate sempre più strategiche per il miglioramento continuo della qualità e della
professionalità individuali dentro organizzazioni produttive chiamate a cambiamenti sempre più
accelerati e ininterrotti nei modelli di funzionamento e nelle prestazioni di lavoro. […]
All’interno di un quadro più generale di revisione generale del sistema di educazione e
riqualificazione permanente, diventa quindi prioritario per il contesto provinciale concepire,
costruire e promuovere un programma d’azione fondato su alcune principali linee di indirizzo:
. sviluppo e potenziamento delle azioni per il miglioramento del sistema di istruzione e formazione
professionale iniziale provinciale funzionali all’assicurazione di un rinnovamento metodologico
continuo coerente all’evoluzione dei contesti lavorativi e organizzativi
. ampliamento dell’offerta di servizi di accompagnamento e supporto nella fase di transizione tra
l’esperienza formativa e la vita attiva diffusione nell’ambito dei percorsi di istruzione o di
formazione professionale dell’alternanza formativa (stage osservativi, formativi, di pre-inserimento,
tirocini e praticantato) come strumento di orientamento, preparazione professionale e inserimento
nel mondo del lavoro
. definizione di un marchio “impresa formativa”
Si tratta di conoscenze, abilità e atteggiamenti comuni a più competenze, a più figure, a più settori
che pur non essendo specifici di una professionalità concorrono a delinearne quei presupposti
associabili alla persona in senso ampio, significativi per la composizione di una base minima per
l’esercizio di una cittadinanza attiva, per il lavoro, per l’accesso alla formazione, più in generale,
per sostenere la flessibilità e la polivalenza. Le competenze di base denotano prevalentemente il
prodotto di una combinazione di conoscenze, abilità e predisposizioni interne del soggetto in
termini di espressione comunicativa (linguistica e digitale), di interazione nel contesto economico-
produttivo, di azione nel rispetto delle normative, di comprensione di un fenomeno, di un oggetto,
di una situazione.
. creazione e manutenzione di reti territoriali a supporto dell’individuazione e valorizzazione di
nuovi spazi e ambienti di apprendimento
. dilatazione degli spazi dedicati alle attività di istruzione e formazione sia in senso verticale
(lifelong learning) sia in senso orizzontale (lifewide learning) con nuovi approcci d’azione fondati
sull’assunto che la competenza si forma anche in luoghi diversi da quelli istituzionali come gli
ambienti di vita e di lavoro
. diffusione nei percorsi di istruzione o formazione della pratica dell’impresa
simulata funzionale sia alla formazione di giovani con competenze in grado di coniugare la
tradizione con l’innovazione sia al miglioramento del rendimento formativo
. innalzamento qualitativo dei risultati di apprendimento in esito a tutti i percorsi di istruzione e
formazione correlati ai diversi livelli del Quadro europeo delle qualificazioni
[…]
AREA: LEGNO
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. crescente necessità, oltre che di figure più tradizionali (carpentieri, falegnami, operatori della
lavorazione artigianale del legno), anche di tecnici specializzati con competenze di carattere
tecnico-produttivo, commerciale e gestionale nel settore delle lavorazioni industriali ed artigianali
nonché in quello della
commercializzazione del legno, dei materiali e dei prodotti derivati
.
diffusione di procedimenti tecnologicamente avanzati, con crescente presenza di centri di lavoro a
controllo numerico computerizzato, dei sistemi qualità e di prevenzione e riduzione dei rischi nelle
lavorazioni
. evoluzione del mercato dei prodotti legnosi verso lavorazioni ad alto contenuto tecnologico
Cluster di competenze di riferimento per la formazione di coloro che si apprestano ad entrare
nell’area
. lavorazioni artigianali e industriali del legno;
. programmazione e gestione macchine utensili e impianti automatizzati
. gestione delle operazioni attinenti ai processi amministrativo-contabili e di
controllo
. gestione delle operazioni attinenti agli approvvigionamenti/acquisti, alle
vendite/distribuzione
. competenze di elevato profilo tecnico-gestionale nei vari processi di area
Cluster di competenze di riferimento per la formazione degli addetti dell’area
. competenze di elevato profilo tecnico-gestionale nei vari processi
di area
PROGRAMMAZIONE DELLE AZIONI A FINANZIAMENTO
PROVINCIALE
1. OFFERTA FORMATIVA: TIPOLOGIE DI INTERVENTO FORMATIVO A
FINANZIAMENTO PROVINCIALE
1.1 ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (IeFP)
In attesa del nuovo assetto dei piani di studio provinciali […] si apre una nuova fase per il sistema
dell’istruzione e formazione professionale trentino, che per l’anno formativo 2010-11 avvia,
contestualmente al riordino della scuola secondaria superiore (licei, istituti tecnici e istituti
professionali), il passaggio al nuovo ordinamento dei percorsi di qualifica professionale triennale e
di diploma professionale quadriennale, che tiene conto delle figure professionali e degli standard
minimi nazionali delle competenze tecnico-professionali definiti nel recente Accordo.
Di conseguenza gli studenti iscritti al primo anno dell’ a.f. 2010/11 frequentano il percorso triennale
che fa riferimento anche al nuovo quadro nazionale, mentre gli studenti iscritti agli anni successivi
proseguono il percorso secondo l’ordinamento precedente.
Il nuovo quadro nazionale sarà recepito con apposita deliberazione, prima dell’avvio dell’anno
formativo 2010/11, che recepirà le figure nazionali di riferimento per i nuovi percorsi triennali e
quadriennali volti al conseguimento della qualifica professionale e del diploma di tecnico
professionale ed i relativi standard minimi.
Tutti i percorsi di istruzione e formazione professionale e le azioni formative ad essi collegate
assolvono all’obbligo di istruzione […]
Fino alla nuova definizione dei piani di studio provinciali l’istruzione e formazione professionale
mantiene:
-la sua strutturazione in macrosettore/famiglia professionale/qualifica […]
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-Il Profilo educativo culturale e professionale (PECUP) […]
-le competenze previste dagli assi culturali e le competenze chiave di cittadinanza da acquisire al
termine dell’istruzione obbligatoria […]
-le competenze finali del primo, secondo e terzo anno suddivise per area culturale e professionale, il
quadro orario per i diversi insegnamenti e gli indirizzi per la programmazione formativa, vincolanti
in termini di risultati da perseguire nella realizzazione del percorso triennale dell’istruzione e
formazione professionale […]
Inoltre nella realizzazione del percorso di istruzione e formazione professionale costituiscono
strumenti fondamentali:
-il Programma delle attività del Centro di Formazione Professionale;
-la programmazione formativa da parte dei Centri di Formazione Professionale […]
-la programmazione flessibile del percorso, che deve garantire l’accoglienza, l’accompagnamento,
la personalizzazione e l’orientamento degli allievi in formazione;
- l'adozione di coerenti modalità di valutazione.
Nell’ambito dell’offerta dell’istruzione e formazione professionale per il 2010-2011 si segnala: […]
-la sperimentazione nel terzo anno dell’operatore professionale edile degli indirizzi di costruzioni
edili e di carpenteria edile in legno. Il secondo indirizzo potrà essere attivato con almeno 6 allievi e
non potrà comportare incremento nel numero di classi, laddove non ne sussistano i requisiti […]
1.1.1 Le attività di orientamento con la scuola secondaria di primo grado
Le attività di orientamento con la scuola secondaria di primo grado sono particolari iniziative di
integrazione tra la scuola secondaria di primo grado e la formazione professionale, che riguardano:
a) le azioni denominate “progetti ponte”;
b) le azioni formative per il conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione.
a) I “progetti ponte” sono rivolti a soggetti con bisogni educativi speciali e a rischio di abbandono e
di dispersione scolastica iscritti alla scuola secondaria di primo grado e sono generalmente
realizzabili durante la frequenza del terzo anno o limitatamente a studenti ripetenti e/o pluriripetenti
anche durante la frequenza del secondo anno.
Le tipologie di intervento sono:
a1. percorsi di orientamento, strutturati in moduli brevi e articolati indicativamente dalle 30 alle 60
ore di attività che spaziano all'interno di uno o più macrosettori. Essi possono essere attivati per
piccoli gruppi omogenei o anche per un solo studente all’interno di più Istituti/Centri di formazione
professionale e sono rivolti a quei ragazzi che hanno la necessità
di trovare motivazione per la prosecuzione del loro iter formativo.
a2. percorsi di preinserimento: vengono effettuati all'interno di un solo istituto/centro di formazione
professionale per un totale di ore variabile dalle 60 ad un massimo di 150.
Sono possibili tre articolazioni:
-dalle 60 alle 90
-dalle 90 alle 120
-dalle 120 alle 150
Riguardano ragazzi con bisogni educativi speciali o in grande difficoltà sul piano
dell’apprendimento per i quali si individua un modulo specifico legato
alle abilità che possono conseguire rispetto ad un futuro inserimento nel mondo lavorativo;
Le attività previste nei “Progetti Ponte” […] prevedono una convenzione formalizzata tra la scuola
secondaria di primo grado in cui lo studente è iscritto, il CFP che lo ospita per le attività strutturate
e la famiglia dello studente. Nella convenzione vengono stabiliti il periodo indicativo di attuazione,
le modalità di coinvolgimento e le responsabilità delle rispettive strutture e la tipologia di
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intervento. L’azione è coprogettata dagli insegnanti della scuola secondaria di primo grado e dagli
insegnanti dell’Istituto/Centro di Formazione Professionale.
b) Le azioni formative integrate volte a garantire il conseguimento del titolo
conclusivo del primo ciclo di istruzione […] sono interventi rivolti a studenti che, al compimento
del 15° anno di età e con una frequenza scolastica di almeno 9 anni, non hanno conseguito il titolo
conclusivo del primo ciclo di istruzione e sono soggetti al nuovo obbligo di istruzione e al diritto-
dovere di istruzione e formazione. […] Si tratta di percorsi, strutturati anche in moduli formativi,
che sono riconosciuti come crediti formativi da parte:
-della stessa scuola secondaria di primo grado ai fini del conseguimento del
titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione, dell’Istituto/Centro di Formazione Professionale ai
fini della prosecuzione nell’anno scolastico successivo […] La titolarità degli interventi è della
scuola secondaria di primo grado, dove gli studenti sono iscritti.
[…]
1.1.2
Passaggi assistiti dal sistema scolastico a quello della formazione
professionale e viceversa (progetti passerella)
In attesa della definizione del regolamento di cui all’articolo 59 della LP 5/2006 si prevede la
possibilità di realizzare interventi per agevolare in corso d'anno il passaggio dal sistema scolastico a
quello della formazione professionale e viceversa[…] In questo caso si prevede l’integrazione
mediante uno strumento che consente il passaggio assistito all’interno e tra i sistemi, connesso al
portfolio creato per ciascun studente al fine del riconoscimento dei crediti acquisiti nei diversi
contesti formativi (dell’istruzione, della formazione professionale e del lavoro). L’integrazione si
attua mediante la progettazione congiunta tra Istituti secondari superiori e Istituti/Centri di
Formazione Professionale di percorsi didattici integrativi denominati “progetti passerella”, che
vengono realizzati durante la frequenza di un determinato corso di studi o di formazione e sono
volti all’acquisizione di capacità, conoscenze e abilità anche specifiche adeguate alla nuova scelta.
Questi progetti prevedono la formalizzazione di una convenzione tipo tra l’istituto scolastico/CFP,
presso cui è iscritto lo studente ed il CFP/istituto scolastico presso il quale lo studente intende
passare, che individua un percorso coprogettato di moduli di raccordo sulle discipline non previste
nell’indirizzo o nel percorso di provenienza, al fine di consentire un efficace inserimento in quello
di destinazione. I percorsi si concludono con una certificazione attestante l’acquisizione delle
competenze necessarie al passaggio.
1.1.3
Passaggio dal sistema della formazione professionale al sistema dell'istruzione secondaria di
secondo grado in base al Protocollo d'Intesa con il Ministero dell'Istruzione
Il Protocollo […] sancisce il consolidamento e l'ampliamento dei passaggi tra i sistemi della
formazione professionale e l'istruzione secondaria di secondo grado nel terzo anno con il
conseguimento della qualifica professionale. In questa direzione il Protocollo valorizza le
esperienze di transizione assistita dagli Istituti/Centri di Formazione Professionale con la
collaborazione degli Istituti scolastici di destinazione, attuate con i precedenti protocolli. Si tratta
nello specifico di esperienze che garantiscono, di fatto, la pari dignità tra i due sistemi, […]
mediante la costruzione di un percorso di accompagnamento da parte dell’Istituto/Centro di
Formazione Professionale e l’utilizzo di strumenti, quali il portfolio, per la documentazione dei
risultati conseguiti dallo studente. Infatti il Protocollo d'Intesa prevede la possibilità di passaggio al
quarto anno dell’istruzione secondaria per gli allievi della formazione professionale che risultano
qualificati e che hanno superato il colloquio volto ad effettuare un bilancio dei livelli di
apprendimento già documentati nella cartella personale (portfolio), creata per ciascun studente,
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secondo la metodologia di valutazione adottata nel percorso della formazione professionale, nonché
volto alla rilevazione di un giudizio di orientamento che valuti positivamente la possibile scelta di
passaggio dello studente. Si stabilisce altresì l'individuazione delle modalità di svolgimento del
colloquio, con il coinvolgimento sia dei docenti dell’istituto di istruzione sia dei docenti
dell’Istituto/Centro di Formazione Professionale. Inoltre con le stesse modalità può essere prevista
la prosecuzione, a partire dagli allievi iscritti al 3° anno nell'anno scolastico 2002/03 che si
qualificano a conclusione del percorso triennale della formazione professionale, con la frequenza
del 4° anno degli istituti professionali in corsi post-qualifica di indirizzo analogo o coerente con
quello acquisito con l'attestato di qualifica provinciale.
Analoghe modalità sono previste anche per gli allievi in possesso del diploma professionale di
tecnico che intendano iscriversi al quinto anno della scuola secondaria superiore, mediante un
percorso di accompagnamento mirato di tipo individuale.
[…]
1.1.4
Modalità di flessibilizzazione oraria del percorso formativo
[…] risultano pari al 20% del monte-ore annuo previsto per ciascuna area formativa.
1.1.5
Attività a supporto della realizzazione del percorso di formazione iniziale
[…] Tali attività saranno integrate con le nuove disposizioni che si riferiscono ai percorsi didattici
personalizzati” (art. 10 del Regolamento per
l’inserimento e l’integrazione degli studenti stranieri nel sistema educativo provinciale) e con la
possibilità di sostituire la lingua straniera con la lingua madre, che avrà ricadute anche sulla
valutazione finale del percorso di qualifica. Le attività individuate per il percorso triennale valgono
anche per il IV anno volto al conseguimento del diploma professionale di tecnico. A quest’ultimo
riguardo vanno inoltre potenziate le funzioni di progettazione e di tutoraggio […]
1.1.6
Simulimpresa
[…] i macrosettori coinvolti per l’anno formativo
2010/2011 sono:
-il macrosettore terziario;
-il macrosettore industria e artigianato;
-il macrosettore abbigliamento;
-il macrosettore alberghiero e della ristorazione.
[…]
1.1.7
Alternanza nel terzo anno dell’istruzione e formazione professionale
Per l’anno formativo 2010/2011 i settori coinvolti che potranno attivare l’alternanza nel terzo anno
dell’istruzione e formazione professionale sono quelli relativi a:
-servizi di vendita;
-edile negli indirizzi costruzioni edili e carpenteria edile in legno
-servizi sanitari e socio-assistenziali alla persona.
[…]
I Centri di Formazione Professionale che realizzano le qualifiche ed il terzo anno nei settori indicati
potranno elaborare un progetto di alternanza tra formazione presso il CFP e presso l’impresa,
secondo le modalità già individuate per il quarto anno (ed in particolare la costituzione di uno
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specifico parternariato con le imprese e/o le organizzazioni lavorative e la sottoscrizione delle
relative Intese), che sarà accompagnato e monitorato a livello provinciale. […]
1.1.8 Studenti stranieri e rete per l’integrazione di studenti stranieri
Per gli studenti stranieri si fa riferimento alle iniziative previste dal “Regolamento per l’inserimento
e l’integrazione degli studenti stranieri nel sistema educativo provinciale (articolo 75 della legge
provinciale 7 agosto 2006, n. 5), di cui al decreto del Presidente della Provincia 27 marzo 2008, n.
8-115/Leg. Inoltre per affrontare i bisogni emergenti degli stranieri minori iscritti alle istituzioni
scolastiche e formative, il Servizio Sviluppo e Innovazione del sistema scolastico e formativo ha
sviluppato un progetto denominato “Rete per l’integrazione di studenti stranieri”, che offre una serie
di servizi integrati a supporto delle scuole e dei Centri di Formazione Professionale presenti in vari
Comuni e Comprensori trentini. I servizi offerti riguardano uno sportello informativo, interventi di
prima accoglienza, azioni di orientamento e laboratori linguistici strutturati per favorire una prima
alfabetizzazione nella lingua italiana. L’attività presso i laboratori linguistici (vedi art. 11 del
Regolamento per l’inserimento e l’integrazione degli studenti stranieri nel sistema educativo
provinciale) va ricompresa nel progetto educativo dello studente e riconosciuta quale attività
curriculare.
[…]
1.1.9 Attività di partecipazione nei Centri di Formazione Professionale
Con riferimento alle attività di partecipazione nei Centri di Formazione Professionale individuate
nella deliberazione della Giunta Provinciale n. 661 del 30 marzo 2007 (cfr. allegato 5) si prevede
anche per l’anno formativo 2010/11 l’attivazione di specifiche iniziative di partecipazione dei
rappresentanti degli allievi e delle loro famiglie alla vita del CFP. Inoltre nella programmazione di
Centro potranno essere individuate anche specifici interventi di informazione/formazione rivolte ai
genitori e ai soggetti del contesto socio-economico del territorio di riferimento.
1.1.10 Sviluppo delle attività di certificazione esterna per l’informatica e le
lingue straniere
Nell’ambito dello sviluppo delle attività per il conseguimento da parte degli studenti di
certificazioni esterne al percorso formativo […]si prevede anche per l’anno formativo 2009/10
l’attivazione da parte degli Istituti/Centri di formazione professionale di iniziative volte a favorire il
conseguimento delle seguenti certificazioni:
-patente europea ECDL;
-Fit tedesco;
-Ket inglese;
-particolari patentini/abilitazioni di mestiere correlati al percorso formativo
frequentato, che si realizzano durante la frequenza del percorso di formazione professionale iniziale
(triennio e quarto anno).
1.1.11 Attività extracurriculari
Le attività extracurriculari delineate nella deliberazione della Giunta Provinciale n. 661 del 30
marzo 2007 (cfr. Allegato 5) trovano collocazione anche per l’anno formativo 2010/11 nella
Programmazione di Centro e possono riguardare l’ambito culturale, sportivo, musicale, artistico,
teatrale o altri che comunque risultino coerenti al raggiungimento degli obiettivi indicati nel profilo
educativo, culturale e professionale. In ogni Istituto/Centro di Formazione Professionale devono
essere realizzate almeno
due ore settimanali di attività extracurriculari con priorità alle iniziative di carattere sportivo.
Nelle attività extracurricolari rientrano anche i corsi della durata di 12 ore per il conseguimento del
certificato di idoneità alla guida del ciclomotore.
Lio
ISTITUTO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE “Sandro Pertini” - Servizi alla Persona e del Legno
(Sede legale) viale Verona, 141 – Trento
Cod. Fiscale 01944590221 - tel. 0461933147 – fax 0461931682 – email [email protected] Sezione Legno: via Asiago, 14 – Trento. Tel 0461935820 – fax 0461331359
1.1.12 Azioni contro la dispersione scolastica
Per contrastare l’insuccesso scolastico e la dispersione scolastica il Servizio Sviluppo e Innovazione
del sistema scolastico e formativo ha avviato un progetto denominato “Dispersione scolastica zero
(Di.Sco.0)” […]
La scuola ne assume la responsabilità, garantendo un consistente compito di
coordinamento, in quanto i soggetti coinvolti sono in età di diritto –dovere
all’istruzione o in obbligo formativo.
[…]
1.1.13 Prosecuzione e ampliamento della sperimentazione dei percorsi di
qualifica per adulti
Sulla base delle linee guida per la sperimentazione di percorsi di qualifica per gli adulti […] si
prosegue la realizzazione dei percorsi:
-nei settori meccanico ed elettrico presso le sedi dei CFP di Rovereto e di
Villazzano;
-nei settori dell’acconciatura e dell’estetica presso l’Istituto di Formazione
Professionale Servizi alla persona di Trento.
Nell’anno formativo 2010/11 si avvierà la progettazione e la realizzazione
sperimentale di nuovi percorsi di qualifica per adulti:
-nel settore del legno presso l’Istituto di formazione professionale Servizi alla Persona e del Legno
sede di Villazzano;
-nel settore alberghiero e della ristorazione presso l’Istituto di formazione
professionale Alberghiero di Rovereto e Levico.
L’impianto dei percorsi di qualifica per adulti prevede una valutazione in ingresso e la
personalizzazione del percorso con il contestuale riconoscimento di crediti e di debiti formativi
nonché una progettazione flessibile e modulare, attività di tutoring, approcci didattici centrati
sull’apprendimento degli adulti e su adeguate modalità e strumenti di valutazione. Questi percorsi
sperimentali sono rivolti agli adulti che hanno compiuto 18 anni e sono in possesso dei titoli previsti
per l’accesso all’istruzione e formazione professionale e possono:
-lavorare in un settore coerente con il percorso di qualifica;
-lavorare in un altro settore;
-non lavorare.
La durata massima di ogni annualità non potrà superare le 740 ore.
[…]
1.1.14
Progetti di internazionalizzazione
[…] In tale contesto[…] si intende coinvolgere la realtà della formazione professionale quale
importante settore formativo presente in vari paesi europei ed extra europei per promuovere
esperienze di scambi, gemellaggi e periodi formativi strutturati di docenti e/o studenti trentini
all’estero o di docenti e/o studenti esteri in Trentino. Gli Istituti/Centri di Formazione Professionale
del Trentino sotto il coordinamento o su richiesta del Dipartimento istruzione potranno aderire ai
vari progetti di internazionalizzazione.
1.1.15
Prosecuzione e sviluppo del “Progetto campus” per il potenziamento
educativo
Lio
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[…]
Nel 2010/11 le sedi dove si proseguirà la sperimentazione di Campus sono:
-Istituto di Formazione professionale Provinciale “Pertini” di Trento
-Centro di Formazione Professionale Barelli di Levico;
-Centro di Formazione Professionale Artigianelli di Trento;
-Centro di Formazione Professionale Canossa di Trento;
-Centri di Formazione Professionale Enaip di Varone e di Villazzano,
-Centro di Formazione Professionale Veronesi di Rovereto;
-Istituto di Formazione Professionale Provinciale Alberghiero di Rovereto e di Levico.
La rete Campus unisce, perciò, realtà con identità diverse per istituzioni di appartenenza, per offerte
formative, per ispirazioni e per tradizioni pedagogiche già sperimentate e consolidate nel tempo,
che ha dato origine ad un patto esplicito di reciproco riconoscimento e di scelta di un campo
comune di azione concordata nel rispetto e nel pieno accoglimento delle differenze. Su tale base le
istituzioni formative aderiscono a Campus e partecipano appieno alla progettazione delle attività,
producendo un articolato documento comune e una proposta autonoma curata da ogni Istituzione
aderente.
Le azioni prevedono di:
* Rafforzare la già presente vocazione comunitaria dei luoghi di apprendimento professionale come
luoghi educativi largamente intesi in risposta ai fattori di difficoltà e disagio:
-allargando l’offerta ai ragazzi di sperimentarsi entro una molteplicità di occasioni creative, sociali,
sportive;
-favorendo forte identità in tutti;
-coniugando il costante lavoro di formazione professionale con una pluralità di attività partecipative
e intraprese giovanili;
* Rendere più visibili e pedagogicamente più forti le procedure e i passaggi
simbolici della valutazione delle competenze specifiche e di quelle traversali, favorendo anche la
crescita di percorsi auto-valutativi;
* Trattare le sofferenze generalizzate e prestare speciale attenzione a quelle
specifiche d’accordo con le azioni già in campo, a partire dalla rete BES;
* Mettere in atto un miglioramento del “patto tra adulti” con le famiglie e creando migliori
occasioni partecipative per le famiglie stesse, anche scritte e ritualizzate;
* Rafforzare l’orientamento iniziale e in itinere;
* Aprire un vero e proprio cantiere che prevede nuove misure di presidio del limite e tenuta delle
regole condivise comprendente:
-un tutoraggio per tutti i ragazzi in particolare del primo anno;
-un’area di speciale attenzione e di recupero ad personam per i comportamenti più distruttivi;
* Favorire la crescita degli operatori adulti – intesi come parte di una comunità di pratiche –
potenziando la cultura della riflessione e una più ricca capacità propositiva concreta, una crescita
nel sapere psicologico e pedagogico, in collaborazione con l’offerta formativa del Centro di
Rovereto e con l’Iprase del Trentino.
[…]
Dislocazione territoriale dell’offerta di istruzione e formazione professionale
Il primo anno di macrosettore, le relative famiglie professionali (secondo anno) e qualifiche
professionali (terzo anno) da attivare nell'anno formativo 2010/11 risultano dislocati
territorialmente nel modo seguente.
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[…]
LEGNO
Primo anno di macrosettore
Istituto di Formazione Professionale Servizi alla persona e Legno sede di Villazzano
CFP di Tesero
Secondo anno di famiglia professionale
Istituto di Formazione Professionale Servizi alla persona e Legno sede di Villazzano
CFP di Tesero
Terzo anno di qualifica
Operatore/trice alle lavorazioni di falegnameria
Istituto di Formazione Professionale Servizi alla persona e Legno sede di Villazzano
CFP di Tesero
[…]
SERVIZI ALLA PERSONA
Primo anno di macrosettore Istituto di Formazione Professionale Servizi alla persona e Legno sede
di Trento,
CFP di Levico, Rovereto
Secondo anno di famiglia professionale Istituto di Formazione Professionale servizi alla persona e
Legno sede di Trento,
CFP di Levico, Rovereto
Terzo anno di qualifica
Acconciatore/trice Istituto di Formazione Professionale Servizi alla persona e Legno sede di
Trento,
CFP di Levico, Rovereto
Estetista Istituto di Formazione Professionale Servizi alla persona e Legno sede di Trento,
CFP di Levico, Rovereto
1.2
FORMAZIONE A FAVORE DI STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
Si identificano […]interventi a favore di :
A. studenti con disabilità certificata (art. 5 del regolamento DPP 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg.)
B. studenti con disturbi specifici di apprendimento – DSA-(art. 6 del regolamento DPP 8 maggio
2008, n. 17-124/Leg.)
C. studenti in situazione di svantaggio (art. 7 del regolamento DPP 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg.).
Le azioni formative ed educative individuate intendono garantire l'integrazione degli allievi con
bisogni educativi speciali attraverso percorsi personalizzati volti al conseguimento:
-della qualifica professionale;
-di una certificazione di competenze.
In entrambi i casi per questi studenti i docenti della classe di riferimento predispongono i percorsi
personalizzati di apprendimento e formazione, delineati nel Piano Educativo Individualizzato (PEI )
o nel Progetto Educativo Personalizzato (PEP), che possono prevedere anche significativi moduli di
attività pratica e laboratoriale e un’adeguata selezione degli ambiti disciplinari. Per gli studenti con
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disturbi specifici di apprendimento (DSA) i docenti della classe di riferimento concordano e
garantiscono le misure dispensative e gli strumenti compensativi idonei. Per ciascuno studente con
BES è da individuare tra i docenti della classe di riferimento un docente referente che provvede
all’elaborazione della proposta di PDF/PEI e PEP ,come previsti dall’art. 10 del regolamento DPP 8
maggio 2008, n. 17-124/Leg.
A. Studenti con disabilità certificata
Per gli studenti certificati ai sensi della Legge 104/92 (art. 5 del regolamento DPP 8 maggio 2008,
n. 17-124/Leg.) la proposta educativa e formativa deve tenere conto oltre che delle specifiche
esigenze e scelte individuali, anche:
-dell'orientamento emerso dalla diagnosi funzionale e relativo profilo dinamico-funzionale
predisposti dai soggetti competenti ai sensi della Legge 104/92;
-delle indicazioni fornite dal PEI prodotto dalle strutture scolastiche di provenienza del soggetto,
per gli studenti che si iscrivono per la prima volta alle opportunità corsuali offerte dal sistema della
formazione professionale;
-della valutazione del PEI realizzato presso il Centro di Formazione Professionale rispetto ai
risultati raggiunti e alle potenzialità emerse durante il percorso formativo per gli studenti già
presenti nel sistema della formazione professionale. La progettazione e la realizzazione del percorso
individuato, devono tendere al massimo inserimento dello studente nel contesto formativo in
un’ottica di integrazione che coinvolga in maniera mirata ed equilibrata gli ambiti di sviluppo della
persona in relazione alle potenzialità offerte dal contesto di apprendimento e di partecipazione
sociale.
Il percorso dovrà quindi essere:
-commisurato al grado di raggiungimento delle competenze acquisite in uscita dal percorso
scolastico-formativo precedente (istruzione-formazione);
-articolato, nell'ambito degli interventi di supporto, secondo un'ipotesi realistica di competenze da
raggiungere e/o da consolidare, di contenuti, strumenti e metodologie didattiche da individuare alla
luce delle informazioni contenute nella documentazione prevista dalla legge 104/92 e conservata nel
fascicolo personale dello studente che, costantemente aggiornato, deve seguire lo studente nel
passaggio agli ordini e gradi di scuola successivi;
-flessibile, ovvero strutturato in rapporto alle necessità di crescita e alle potenzialità dello studente
sul piano dell'apprendimento, della comunicazione e della socializzazione;
-documentato da un PEI, redatto dal referente del Progetto nei primi mesi di ogni anno formativo. In
esso vengono definiti gli obiettivi, i percorsi integrati con la programmazione della classe e le
attività previste per l’anno formativo di riferimento, avendo come punto di riferimento le
indicazioni contenute nel Profilo Dinamico Funzionale;
-corredato da una sistematica verifica in itinere e da una puntuale valutazione finale dei risultati
formativi raggiunti.
All’Istituto/Centro di Formazione Professionale spetta comunque la responsabilità del
coordinamento degli interventi predisposti sia all’interno della scuola che in collaborazione con:
-le attività oggetto di convenzione di cui alla LP. 35/83, per poter fare riferimento alle diverse
attività promosse dalle cooperative convenzionate a norma dall'art. 7 della medesima legge. Tali
attività si configurano come supporto ed integrazione rispetto al percorso formativo attivato
all'interno del Centro di Formazione Professionale e vanno svolte, fuori dallo stesso, in ambiti
opportunamente individuati;
-i Servizi e/o Enti di attività socio-assistenziali, presenti sul territorio, che assicurano, mediante
apposita convenzione, la risposta alle esigenze di presenza dello studente in difficoltà nel Centro;
-le strutture sanitarie per l'apporto professionale degli specialisti.
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E’ indispensabile prevedere, nell'ambito delle tipologie formative a favore dei soggetti con bisogni
educativi speciali, un significativo modulo di stage e/o tirocinio, attuato in forma integrata rispetto
al percorso formativo individuato, che può essere caratterizzato in termini:
-di orientamento dei contesti lavorativi;
-di socializzazione lavorativa e di messa a verifica delle capacità acquisite mediante la formazione;
-di accompagnamento e di inserimento lavorativo.
I tirocini formativi e di orientamento hanno una durata massima, cumulativa nella storia formativa
del soggetto, secondo quanto previsto dall'art. 7 comma 1 lettera f) del D.M. di attuazione 25 marzo
1998 n. 142. Di conseguenza, l'esperienza dello stage dovrà essere organicamente inserita nel
quadro di ciascun percorso formativo rivolto agli allievi con bisogni educativi speciali.
E’ inoltre possibile prevedere per gli studenti con bisogni educativi speciali che sono iscritti alle
diverse tipologie formative tirocini estivi di orientamento, collocati in periodo estivo di inattività
formativa, quale occasione di crescita personale e professionale, sostenuta da una forte elaborazione
progettuale, con l’impegno congiunto degli Istituti/Centri di Formazione Professionale e delle realtà
aziendali. Si tratta di un’esperienza di socializzazione all’ambiente lavorativo, attuata presso
aziende, enti pubblici e privati del territorio provinciale costruita con un progetto finalizzato
all’apprendimento di determinate competenze da acquisire nel periodo di permanenza nel contesto
lavorativo.
La durata complessiva dell’intervento formativo rivolto ai giovani con bisogni educativi speciali fa
riferimento alla totalità degli anni di percorso frequentati nei corsi di formazione iniziale (di base)
per il conseguimento della qualifica professionale e nei percorsi finalizzati al conseguimento di una
certificazione di competenze, che attuano a pieno titolo l’obbligo di istruzione ed il diritto e il
correlativo dovere all’istruzione e formazione professionale nei limiti previsti dalla Legge 53/2003
e dal relativo Decreto Legislativo n. 76/2005, ovvero per almeno 12 anni o, comunque, sino al
conseguimento di una qualifica professionale entro il diciottesimo anno di età.
Per gli studenti con disabilità certificata, ai sensi di quanto disposto dall’ articolo 5, comma 2 ,
lettera a) del DPP 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg., si possono predisporre e realizzare progetti fino
al compimento del ventesimo anno di età anche in collaborazione con altre realtà del territorio.
Prolungare e/o completare il percorso formativo in tempi più lunghi è l’esito di un progetto che si
rappresenta e prevede il percorso a partire dal momento in cui per lo studente si individuano i
bisogni prioritari e si concordano i risultati possibili nell’ottica del progetto di vita. Sarà quindi
dichiarato all’interno del consiglio di classe, alla famiglia e allo studente stesso in tempi tali da
consentire che le azioni formative abbiano uno sviluppo coerente e conseguente con gli esiti previsti
e raggiungano i risultati attesi.
Durante la fase finale dell'attività formativa realizzata presso gli Istituti/Centri di Formazione
Professionale si attua il passaggio all'Agenzia del Lavoro con la relativa trasmissione della
documentazione attestante il percorso formativo seguito dal giovane. Ciò per assicurare, nella fase
di transizione tra la formazione professionale ed i successivi interventi attuati dall'Agenzia (tirocini
guidati, preinserimenti lavorativi, Legge 68/99), la continuità tra il percorso frequentato dallo
studente con disabilità certificata ed il successivo inserimento nel mondo del lavoro. La congruenza,
le modalità di realizzazione e la qualità degli interventi saranno costantemente monitorate e valutate
durante l'intero arco dell'anno formativo da parte della struttura provinciale competente. Sulla base
della certificazione, della diagnosi funzionale, del profilo dinamico funzionale, della valutazione del
percorso precedente e dell’orientamento emerso e con riferimento alla finalità del conseguimento
della qualifica professionale o di una certificazione di competenze vengono progettati e attuati da
parte degli Istituti/Centri di Formazione professionali specifici percorsi personalizzati di
apprendimento e formazione che sono da intendersi:
-nel primo caso come interventi di supporto al raggiungimento delle competenze finali previste al
termine del triennio di qualifica ed in assenza del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione (di
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cui al comma 2 dell’articolo 4 del decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 76) anche il relativo
possesso;
-nel secondo caso come interventi con caratteristiche e bisogni di tipo pratico-operativo, che
possono essere completati anche senza il titolo conclusivo del primo ciclo. Questi interventi
preparano i ragazzi ad un possibile inserimento lavorativo, anche in ambiente protetto. Essi si
articolano in moduli di autonomia personale/ partecipazione sociale, di apprendimento di
conoscenze nell’area culturale e professionale e di competenze professionali di tipo operativo,
acquisibili anche tramite:
* esperienze formative integrate con altre realtà territoriali quali progetti-moduli integrati con
cooperative, Enti, etc[…]
* esperienze di alternanza formazione-lavoro, al fine di rinforzare competenze professionali
spendibili nel mercato del lavoro.
[…]
Le azioni dei percorsi personalizzati di apprendimento e formazione lavoro possono concretizzarsi
nelle seguenti attività:
[…]
-lavorazioni nel settore del legno;
[…]
-lavorazioni nell'ambito dei servizi alla persona;
[…]
B e C.
Studenti con disturbi specifici di apprendimento (DSA) e studenti in
situazione di svantaggio
Per ciascuno studente con DSA (art. 6 del regolamento DPP 8 maggio 2008, n. 17124/Leg.) o in
situazione di svantaggio tali da ostacolare la partecipazione e il positivo svolgimento del regolare
percorso di istruzione e formazione (art. 7 del regolamento DPP 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg.),
viene redatto il PEP nel rispetto delle disposizioni generali sull’ordinamento dei cicli scolastici e
formativi e relativi piani di studio, previste dalla legge provinciale. Il PEP è un progetto educativo
basato sulle caratteristiche evolutive dello studente e finalizzato ad adeguare, anche in termini
temporanei, il curricolo alle esigenze formative dello studente stesso. Viene elaborato e concordato
dal Consiglio di classe a seguito della rilevazione di bisogni educativi e formativi speciali definiti
sulla base di:
-diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento rilasciata da un neuropsichiatria o da uno
psicologo esperto dell’età evolutiva sulla base della classificazione per categorie diagnostiche
prevista dall’ICD. Lo specialista o lo psicologo redige, oltre ad una diagnosi, una relazione clinica
in cui sono evidenziati gli strumenti compensativi e le misure dispensative da adottare (art. 3, 1 b
del regolamento DPP 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg)
-individuazione da parte del Consiglio di classe, supportato dal parere della
famiglia e di uno specialista in neuropsichiatria o psicologia, di situazioni di
svantaggio, disagio, difficoltà di apprendimento, determinate da particolari
condizioni personali, sociali, ambientali. (art. 3, 1 c del regolamento DPP 8
maggio 2008, n. 17-124/Leg.).
Nei casi di studenti con DSA (lettera B) il PEP specifica le misure dispensative e gli strumenti
compensativi individuati, è caratterizzato dalla elevata compatibilità con il percorso regolare e viene
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aggiornato sulla base dell’evoluzione nelle capacità compensative dello studente e delle richieste
che progressivamente il percorso regolare pone.
Nei casi di studenti in situazione di svantaggio (lettera C) il PEP può presentare caratteristiche di
differenziazione anche consistente dal percorso regolare ed ha carattere di temporaneità prevedendo
interventi come da art. 7 del regolamento DPP 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg.
Per tutti gli studenti con BES la frequenza di un percorso personalizzato (PEI o PEP) volto alla
certificazione di competenze non deve precludere l’opportunità del conseguimento della qualifica.
In quest’ultimo caso dovrà essere verificato il possesso del titolo conclusivo del primo ciclo di
istruzione […] La progettazione di questi percorsi non può prescindere dalla consapevolezza e dalla
capacità organizzativa che parte dalla coscienza che, tra dal “sempre in classe e sempre fuori”,
“sempre seguito e sempre da solo”, “programma totalmente personale e programma di tutti”, si
collocano tante soluzioni “intermedie”, […] Sono queste le condizioni perché si attui un processo di
integrazione che consenta a ciascuno di realizzare al massimo, in ambito scolastico -formativo, le
proprie potenzialità.
A tale scopo si ritiene opportuno che, in alcuni casi, agli studenti certificati ai sensi della Legge
104/92 sia assegnato un docente unico o prevalente, esperto nei processi di integrazione, referente
per il progetto e gli interventi, utilizzando anche i docenti con specifica preparazione collegata alla
frequenza del corso speciale di formazione per il sostegno agli alunni disabili rivolto agli insegnanti
degli Istituti/Centri formazione professionale realizzato dall’Università degli Studi di Trento,
tramite la Scuola di Specializzazione all’Insegnamento Secondario (S.I.S.S.) su mandato del
Servizio Scuola dell’infanzia istruzione e formazione professionale della Provincia Autonoma di
Trento.
Per gli studenti con DSA o in specifiche situazioni di svantaggio che necessitano interventi di tipo
tutoriale, è da valutare l’opportunità di affidare l’intervento ad una figura unica (o ad un ristretto
numero di docenti). In tali casi infatti le competenze didattico-metodologiche specifiche, la
relazione con lo studente, l’azione di mediazione, integrazione e valorizzazione delle proposte dei
docenti della classe risultano di importanza fondamentale per l’efficacia dell’intervento.
Modalità di affidamento e finanziamento dei percorsi formativi (art. 38 DPP
1.10.2008 n. 42-149/Leg.)
[…]
Nel Documento dei criteri per l'assegnazione delle azioni ad esclusivo finanziamento e/o contributo
provinciale per l’anno formativo 2010-2011 (deliberazione della Giunta Provinciale di data odierna)
la Giunta provinciale definisce i criteri finanziari e le modalità procedurali nella formazione delle
classi […] In particolare possono rientrare nel conteggio utile alla formazione del gruppo classe
anche gli allievi che, pur provenendo da fuori provincia, resiedono nei comuni, confinanti della
Regione Veneto appartenenti alle province di Verona, Vicenza e Belluno, elencati nell’articolo 1
della suddetta L.P. 16.11.2007, n. 21 di seguito
riportati: -BOSCO CHIESANUOVA, BRENTINO BELLUNO, DOLCÉ’, ERBEZZO, FERRARA
DI MONTE BALDO, MALCESINE, SANT'ANNA D'ALFAEDO, SELVA DI PROGNO; -
ASIAGO, CISMON DEL GRAPPA, CRESPADORO, ENEGO, LAGHI, LASTEBASSE,
PEDEMONTE, POSINA, RECOARO TERME, ROTZO, VALDASTICO, VALLI DEL
PASUBIO; -ARSIÉ, CANALE D'AGORDO, CESIOMAGGIORE, FALCADE, FELTRE,
GOSALDO, LAMON, LIVINALLONGO DEL COL DI LANA, ROCCA PIETORE,
SOVRAMONTE, TAIBON AGORDINO,-VOLTAGO AGORDINO.
1.2.2
Lio
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Interventi per promuovere il pieno esercizio del diritto degli studenti con
bisogni educativi speciali (BES) alla formazione professionale
L’articolo 74 della LP5/06 ed il relativo regolamento (DPP 8 maggio 2008, n. 17124/Leg.
“Regolamento per favorire l’integrazione e l’inclusione degli studenti con bisogni educativi
speciali”) individua negli studenti con Bisogni Educativi Speciali i destinatari degli interventi a
favore dell’integrazione e dell’inclusione (art. 3) e disciplina gli interventi per promuovere il pieno
esercizio del loro diritto all’istruzione e alla formazione (artt. 5, 6 e 7 del Regolamento DPP 8
maggio 2008, n. 17-124/Leg.). Ci si riferisce, in particolare, all’attivazione di forme di assistenza
educativa/formativa e di ogni altro intervento idoneo a favorire la socializzazione e lo sviluppo
formativo degli studenti con Bisogni Educativi Speciali, volti a garantirne la piena ed effettiva
partecipazione ed integrazione all’interno dei percorsi della formazione professionale. Tali
interventi sono di natura assistenziale educativa/formativa e sono raccordati con l’azione formativa
e a supporto della stessa per tutte le necessità degli studenti con bisogni educativi speciali. La
finalità degli interventi è quella di assicurare servizi e attività di assistenza e di natura specialistica
per la realizzazione del progetto formativo individualizzato, secondo le modalità definite dal
regolamento stesso. Modalità di affidamento e finanziamento dei percorsi formativi (art. 38 DPP
1.10.2008 n. 42-149/Leg.)
1.3. MESSA A SISTEMA DEL QUARTO ANNO PER IL CONSEGUIMENTO DEL DIPLOMA
PROFESSIONALE DI TECNICO
Con l’anno formativo 2010/2011 il quarto anno per il conseguimento del diploma professionale di
tecnico, cui si accede con la qualifica professionale triennale, viene messo a sistema ed il relativo
titolo finale sarà riconosciuto a livello nazionale a seguito del recepimento provinciale:
-delle figure professionali e dei relativi standard tecnico professionali […]
-degli standard formativi delle competenze di base del quarto anno […]
-del documento sulla fisionomia dei tecnici […]
Per il quarto anno si apre una nuova fase di:
-riallineamento e di sistematizzazione delle figure professionali provinciali con le figure
professionali nazionali;
-adozione degli standard formativi delle competenze di base del quarto anno, che andranno a
sostituire quelle precedentemente individuate nella deliberazione della Giunta Provinciale n. 139 del
26 gennaio 2007;
-conseguente parziale revisione delle modalità di progettazione dei percorsi
formativi. Di conseguenza il repertorio provinciale delle figure professionali di riferimento […]sarà
sostituito dalle figure individuate a livello nazionale, ferma restando la possibilità per gli
Istituti/Centri di formazione Professionale di concordare una proposta di “curvatura” […] In questa
fase di transizione e fino alla nuova definizione dei piani di studio provinciali per il quarto anno
permane […] il modello di progettazione e di attuazione del quarto anno[…]:
-il Profilo educativo culturale e professionale (PECUP);
-il modello progettuale;
-l’approccio metodologico-progettuale peculiare e l’alternanza formativa;
-il modello di attuazione;
-l’accompagnamento dell’attuazione;
-la metodologia della valutazione ed il relativo modello di scheda di valutazione personale.
Il numero minimo di partecipanti per poter avviare il IV anno è di 15 allievi fino ad un massimo di
25. Prima della formalizzazione dell’iscrizione va effettuato un colloquio individuale volto alla
verifica delle motivazioni e dell’interesse nei confronti del percorso prescelto. […] Qualora il
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numero degli iscritti al IV anno sia superiore alla disponibilità di posti è prevista una selezione per
l’accesso al corso […] L’offerta formativa programmata per l’anno formativo 2010/11 risulta la
seguente:
QUARTI ANNI DI DIPLOMA PROFESSIONALE DI TECNICO – A. F.
2010/2011
[…]
Le attività sono attuate:
-dagli Istituti di Formazione Professionale Provinciali presso le seguenti sedi e per le seguenti figure
professionali di riferimento:
Istituto di Formazione Professionale Servizi alla persona e Legno sede di Trento viale Verona
Tecnico dei trattamenti estetici 1 corso
Tecnico dell'acconciatura 1 corso
Istituto di Formazione Professionale Servizi alla persona e Legno sede di
Villazzano
Tecnico del legno 1corso
1.4 FORMAZIONE POST QUALIFICA E PERMANENTE
L’obiettivo dei percorsi di formazione post-qualifica è quello di perfezionare la preparazione
professionale con riferimento a competenze e capacità specifiche, che si manifestano come esigenze
e necessità definite e puntuali nell'ambito dello sviluppo aziendale e produttivo locale. […] I
percorsi progettati devono essere fortemente raccordati con le esigenze manifestate dagli operatori
dei diversi settori in termini di ampliamento delle rispettive competenze professionali. I soggetti
destinatari della formazione post-qualifica sono in possesso dell'attestato di qualifica coerente con il
successivo intervento di perfezionamento o in possesso di un diploma di qualifica professionale
triennale di stato, qualora coerente all'intervento formativo o lavoratori del settore. Possono
accedere ai percorsi anche soggetti e docenti della formazione professionale che operano nel settore.
La durata per il percorso formativo presso l’Istituto/Centro di Formazione Professionale è compresa
tra un minimo di 100 ore ad un massimo di 300 ore a cui si può aggiungere a completamento un
periodo di formazione in azienda (vedi alternanza) per i giovani non occupati. Le azioni di
formazione post-qualifica e permanente attuabili potranno riguardare i seguenti fabbisogni:
-perfezionamento nelle tecniche operative del macrosettore servizi alla persona;
-perfezionamento nelle tecniche operative di liuteria (base e avanzato);
-perfezionamento nella programmazione delle macchine a cnc del legno (base e avanzato) […] Il
numero dei corsi massimo attivabili sono dieci e il numero minimo di utenti per l'avvio del corso è
15. […] Le attività sono attuate esclusivamente dagli Istituti di Formazione Professionale
Provinciali
1.5 FORMAZIONE AD INTEGRAZIONE DEI CURRICULA SCOLASTICI
[…]
Le attività sono attuate: -dalla Fondazione Edmund Mach Istituto Agrario San Michele mediante le
risorse provinciali assegnate dalla LP 28/90;
-dagli Istituti Professionali di Stato secondo la procedura per l'assegnazione
gestionale delle attività di cui all’art. 14 della LP 21/87, individuata nel documento dei criteri per
l'assegnazione delle azioni ad esclusivo finanziamento e/o contributo provinciale (deliberazione
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della Giunta Provinciale n. 1609 del 4 agosto 2006 e successive modifiche ed integrazioni) e
finanziate con le risorse provinciali.
1.6 FORMAZIONE PREVISTA DA SPECIFICHE LEGGI
[…]
Il numero minimo di utenti è per questa tipologia formativa di 15 allievi (esclusi i fuori provincia),
salvo i casi in deroga evidenziati nelle azioni finanziabili sotto indicate. Gli interventi formativi
previsti da specifiche leggi si concludono, nel casi richiesti dalla normativa, con un esame finale da
svolgersi secondo le modalità approvate dalla struttura provinciale competente in materia di
formazione professionale davanti ad una Commissione, nominata con determinazione del dirigente
e composta da:
. un funzionario provinciale o da un esperto nelle materie d’esame in qualità di presidente;
. dal direttore del corso o da un suo delegato, in qualità di vicepresidente;
. da docenti del corso;
. da un rappresentante di categoria ove designato;
.
[…]
ESTETICA
Abilitazione professionale per l’attività di estetista
L’abilitazione professionale per l’attività di estetista fa riferimento alla Legge n. 1/90, alla Legge
Provinciale 11/2002, art. 18 bis comma 2 e al relativo provvedimento della Giunta Provinciale n.
1631 del 9 luglio 2010.
Corso di abilitazione di contenuto prevalentemente pratico di tipo A
durata massima: 400 ore
sedi prioritarie di realizzazione. Levico, Rovereto, Trento.
Procedura di assegnazione: Istituto di Formazione Professionale Servizi
alla persona e Legno presso la sede di Trento
viale Verona e attività convenzionate ai sensi
dell'art. 11 della LP 21/87.
Corso di abilitazione di contenuto prevalentemente pratico di tipo B
durata massima: 900 ore
sedi prioritarie di realizzazione: Trento.
Procedura di assegnazione: attività riconosciute ai sensi dell'art. 12 LP 21/87.
Corso di abilitazione di contenuto prevalentemente teorico di tipo C
durata massima. 480 ore
sedi prioritarie di realizzazione: Trento.
Procedura di assegnazione: attività riconosciute ai sensi dell'art. 12 LP 21/87.
In riferimento ai percorsi prevalentemente pratico di tipo B e teorico di tipo C può essere prevista
un’articolazione unitaria del percorso con riferimento ai moduli comuni. Le persone iscritte al corso
B e C concorrono a determinare il numero minimo di 15 allievi.
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ACCONCIATURA
Abilitazione professionale di acconciatore
L’abilitazione professionale per l’attività di acconciatore fa riferimento alla Legge n. 174/2005, allo
standard professionale nazionale individuato per la figura dell’acconciatore di cui all’Accordo
Quadro tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano del 29 marzo 2007
(Repertorio Atti n. 65/CSR del 29 marzo 2007), all’articolo 18 bis della Legge Provinciale 11/2002
e al relativo provvedimento della Giunta Provinciale n. 1527 del 13 giugno 2008.
Abilitazione professionale di acconciatore - percorso prevalentemente pratico di tipo A
durata massima: 400 ore
sedi prioritarie di realizzazione: Levico, Rovereto, Trento.
Procedura di assegnazione: Istituto di formazione professionale Servizi alla persona e Legno presso
la sede di Trento viale Verona e attività convenzionate ai sensi dell'art. 11 della LP 21/87.
Abilitazione professionale di acconciatore - percorso prevalentemente pratico di tipo B
durata massima: 740 ore
sedi prioritarie di realizzazione: Trento.
Procedura di assegnazione: Istituto di formazione professionale Servizi alla persona e Legno presso
la sede di Trento viale Verona
Abilitazione professionale di acconciatore - percorso teorico
durata massima: 550 ore
sedi prioritarie di realizzazione: Trento.
Procedura di assegnazione: Istituto di formazione professionale Servizi alla persona e Legno presso
la sede di Trento viale Verona
In riferimento ai percorsi prevalentemente pratico di tipo B e teorico può essere prevista
un’articolazione unitaria del percorso con riferimento ai diversi moduli.
[…]
Rientrano nella tipologia della formazione prevista da specifiche leggi anche
-i corsi di formazione professionale a favore dei detenuti […]
DETENUTI
[…]
Tecniche di acconciatura e /o di estetica
[…]
Lavorazioni di falegnameria
[…]
Le attività sono attuate, con l’esclusivo ricorso alle risorse provinciali, con riferimento alle
procedure, sopraindicate nelle diverse aree o singola tipologia di corso:
-dagli Istituti di Formazione Professionale Provinciali;
-dai Servizi provinciali competenti delle singole normative di settore;
-mediante l'assegnazione gestionale delle attività convenzionate […]
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1.7 SPERIMENTAZIONE DI PERCORSI DI ALTA FORMAZIONE
PROFESSIONALE (AFP)
[…]
1.8 INIZIATIVE FORMATIVE PROMOSSE DALL’AGENZIA DEL
LAVORO
[…]
A. FORMAZIONE PER L’INSERIMENTO LAVORATIVO DEI
GIOVANI
Le attività formative sono promosse direttamente dall’Agenzia del Lavoro in collaborazione con il
Sistema Educativo di Istruzione e Formazione.
1. Interventi formativi per giovani assunti con contratto di apprendistato
[…]
1.b1 Apprendistato professionalizzante per i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni nel caso di
C.C.N.L. che abbiamo regolamentato detto istituto (L. 14 maggio 2005, n. 80)
[…].
1.b2
Apprendistato per i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni nel caso di
C.C.N.L. che non abbiano ancora regolamentato l’apprendistato professionalizzante
[…]
1.c
Interventi per l’apprendistato di alta formazione finalizzati all’acquisizione
di titoli di studio anche universitari
[…]
2.
Percorsi personalizzati
[…]
3.
Percorsi strutturati di transizione al lavoro
[…]
B.
ATTIVITA’ FORMATIVE PER LAVORATORI DISOCCUPATI
[…]
1. Iniziative formative su segnalazione dei servizi per l’impiego o delle parti sociali
[…]
2. Iniziative formative su specifica domanda aziendale
[…]
3. Progetti sperimentali per ampliamenti occupazionali utilizzando la leva formativa
[…]
4. Offerte formative per i lavoratori in contratto di inserimento
[…]
5. Partecipazione dei disoccupati alle offerte formative dell’Agenzia del Lavoro
[…]
6. Partecipazione dei cittadini comunitari ed extracomunitari alle opportunità formative
dell’Agenzia del Lavoro
[…]
C.
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INTERVENTI PER FAVORIRE LA FORMAZIONE
PROFESSIONALE CONTINUA
[…]
1. Iniziative di formazione finalizzate alla riqualificazione, aggiornamento e specializzazione dei
lavoratori
[…]
2. Interventi per sostenere l’apprendimento e l’utilizzo di nuove tecnologie
[…]
3. Premi di specializzazione e di aggiornamento
[…]
4. Iniziative formative a sostegno dei soggetti occupati con forme di lavoro non standard
[…]
5.
Iniziative formative riguardanti il miglioramento della sicurezza e della
salute dei lavoratori sul luogo di lavoro
[…]
6.
5.Partecipazione ai programmi comunitari o sopranazionali di sostegno allo
sviluppo delle competenze tecnico professionali
[…]
D. SVILUPPO DELLA PROFESSIONALITÀ NELL’AMBITO DI PICCOLE IMPRESE, ANCHE
IN FORMA COOPERATIVA
2. INTERVENTI PER GARANTIRE IL DIRITTO ALLA FORMAZIONE PROFESSIONALE
[…]
Il diritto allo studio si realizza attraverso la fruizione dei servizi e degli interventi indicati
dall’articolo 3 e riguarda:
a) servizio mensa
b) fornitura dei libri di testo
c) riconoscimento delle spese di convitto e alloggio;
d) copertura assicurativa;
e) concessione di assegno e di borse di studio;
f) servizio di trasporto;
g) servizi residenziali.
3.
AZIONI PER LO SVILUPPO E MIGLIORAMENTO DELLE FUNZIONI DEL SISTEMA
FORMATIVO PROVINCIALE
[…] Tali azioni promuovono il miglioramento della qualità complessiva dei processi che
caratterizzano il funzionamento del sistema della formazione professionale, ivi compresa la capacità
di anticipare i mutamenti, di promuovere e sostenere la domanda di formazione, di valutare
l'impatto degli interventi e degli investimenti realizzati. […]Le azioni individuate risultano le
seguenti:
[…]
-razionalizzazione e riorganizzazione dei CFP a livello territoriale e settoriale, in previsione del
piano educativo provinciale e delle trasformazione in istituzioni formative paritarie;
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-supporto agli Istituti Provinciali di formazione professionale per la gestione delle attività di
formazione professionale;
[…]
-confluenza nell’anagrafe unica e sviluppo di supporti informatici per quanto riguarda la gestione
didattica (registro, assenze, quarto anno etc.), la
certificazione (attestati, diplomi, certificazione delle competenze etc.). […]
4.
AZIONI PER LO SVILUPPO ED IL MIGLIORAMENTO DELL’ATTIVITÀ FORMATIVA
Le azioni per lo sviluppo ed il miglioramento dell’attività formativa si riferiscono al processo di
produzione degli interventi di formazione e perseguono la finalità di migliorare la qualità
complessiva dell'offerta formativa erogata e di promuovere e sostenere la domanda di formazione.
[…] Ciò comporta la ridefinizione dell’impianto del triennio e del quarto anno dell’istruzione e
formazione professionale. A partire dal quarto anno si
procederà ad allineare e aggiornare le competenze tecnico-professionali delle figure professionali
provinciali e le competenze di base secondo il nuovo quadro di riferimento nazionale e le esigenze
espresse dal contesto economico e di sviluppo locale, nonché le modalità di progettazione e
realizzazione degli stessi, per consentire già dal prossimo anno il riconoscimento nazionale del
titolo del diploma professionale di tecnico. Più in generale si avvierà il processo di ridefinizione
dell’intero assetto dell’istruzione e formazione professionale e la relativa predisposizione dei nuovi
piani di studio provinciali secondo le indicazioni del gruppo di lavoro incaricato per la redazione
degli stessi, coniugando obbligo di istruzione e riordino dell’istruzione tecnica e professionale;
2. accompagnare e supportare gli Istituti/Centri di formazione Professionale
mediante azioni mirate di assistenza, di rinnovamento metodologico e di valutazione delle attività
realizzate, sia per quanto concerne la prosecuzione dei percorsi nell’ambito del vecchio
ordinamento, sia per quanto concerne l’avvio della nuova fase di implementazione del sistema di
istruzione e formazione professionale;
3. sviluppare l’analisi e studi di fattibilità di particolari ambiti settoriali, strategici a livello
provinciale e/o segnalati dalle associazioni imprenditoriali di categoria o dalle imprese, come ad
esempio […] la filiera legno […]
5. proseguire nella verifica della metodologia di valutazione (interna, esterna, etc.) e dei relativi
strumenti con riferimento alle competenze e agli strumenti di analisi in ingresso e in uscita della
formazione, alla valutazione degli apprendimenti, alla ridefinizione delle proposte di esame finale,
alla certificazione per competenze e nell’ulteriore sviluppo della dimensione orientativa e
dell’approfondimento delle problematiche sull'orientamento come processo e come dimensione
della didattica, sui processi di apprendimento e di identificazione della scelta personale, rispetto alle
prospettive offerte dal percorso stesso (transizione al sistema scolastico, inserimento nel mercato
del lavoro, perfezionamento post-qualifica, quarto anno);
[…]
8.
proseguire nella progettazione degli anni successivi dei percorsi sperimentali in
essere […] un nuovo quarto anno coerente con l’indirizzo della carpenteria edile in
legno […]
9.
6. accompagnare e monitorare le azioni sperimentali avviate dagli insegnanti della formazione
professionale dopo il periodo sabbatico dedicato all’area dell’orientamento, dei bisogni educativi
speciali e degli studenti stranieri. Ciò riguarda in particolare:
-il supporto ai docenti e ai consigli di classe nel percorso innovativo collegato alla riforma;
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-la formazione specialistica;
- l’attivazione della proposta formulata dai dirigenti e direttori dei Centri di una ricerca-azione sui
processi in atto nella realizzazione della formazione a
favore degli studenti con BES;
[…]
10. proseguire le azioni rivolte alla realizzazione dei percorsi di qualifica rivolti agli adulti con
riferimento a:
-la progettazione di dettaglio dei percorsi nell’ambito dei settori legno […]
-l’accompagnamento e il monitoraggio della sperimentazione dei percorsi di
qualifica per adulti avviati;
[…]
15. la realizzazione di adeguate forme di promozione, divulgazione e conoscenza della formazione
professionale trentina […]
[…]
5.
FORMAZIONE DEGLI OPERATORI DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE
La formazione degli operatori costituisce uno degli strumenti più importanti per promuovere e
sostenere l'innovazione e lo sviluppo del sistema formativo, nonché la concreta realizzazione delle
azioni di intervento individuate nel presente Programma. Per l'anno formativo 2010/11 si propone
un programma di intervento di sistema, finalizzato alla formazione degli insegnati degli
Istituti/Centri di Formazione professionale rispetto alle azioni rilevanti e innovative previste nel
presente Programma, che sarà curato direttamente dal Centro per la formazione continua e
l’aggiornamento del personale insegnante di Rovereto (DPP 9 aprile 2008, n. 12119/Leg.) in
collaborazione con il Servizio Sviluppo e Innovazione del sistema scolastico e formativo
[…]Accanto agli interventi programmati dal Centro sono attuabili da parte degli Istituti di
formazione professionale provinciali e degli Enti di formazione progetti di formazione rivolti agli
tutti gli operatori del sistema della FP. Per gli insegnanti della formazione professionale possono
essere realizzate iniziative formative che rientrano nelle seguenti aree tematiche:
-formazione in ingresso per gli insegnanti neo-assunti;
-interventi di formazione che si riferiscono ai fabbisogni individuati dall'azione di bilancio delle
competenze per lo specifico Istituto/Ente di formazione professionale;
-aggiornamento sui contenuti formativi negli ambiti dell’istruzione e formazione professionale,
post-qualifica e prevista da specifiche leggi con particolare riferimento alla formazione tecnico-
specialistica, alle lingue straniere, alle competenze informatiche anche per il conseguimento della
certificazione europea;
-approfondimento delle competenze metodologiche e psico-pedagogiche sui
processi di apprendimento, sulle tecniche di comunicazione, di gestione dell'aula e di gestione della
didattica, sulle metodologie formative rivolte all'utenza adolescente, svantaggiata e adulta, sulle
metodologie di valutazione, sullo sviluppo della dimensione orientativa;
-qualità e certificazione degli Istituti/Centri di Formazione Professionale;
-metodologie di networking e sviluppo dei servizi formativi, anche su base
integrata, a livello territoriale;
-metodologie per lo sviluppo, l’accompagnamento e la valutazione di attività/azioni di carattere
integrato tra sistemi (formazione professionale, istruzione, lavoro);
[…]
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6. PIANO FINANZIARIO
6.1. CRITERI FINANZIARI
Per sostenere gli obiettivi di funzionamento e di sviluppo del sistema formativo, così come delineati
nel presente Programma pur in presenza di una contrazione delle risorse disponibili a causa
dell’attuale fase di applicazione delle misure anticongiunturali e della necessità di attuare il
processo di qualificazione, razionalizzazione e controllo della spesa pubblica sollecitato dalla
Giunta provinciale presso tutti i settori dell’Amministrazione, la spesa, già ferma dal 2008/2009,
nonostante una significativa e costante crescita degli utenti, rimane pressochè invariata.
[…]
In conclusione ne deriva per il 2010/2011 un costo di 42,8 milioni di euro rispetto i 42,2 milioni di
euro del 2009/2010. Considerato che nel corso dell’anno formativo potrebbero aumentare, anche a
seguito dell’avvio del riordino della scuola secondaria superiore, i tradizionali e numerosi arrivi di
allievi sia dai percorsi dell’istruzione superiore che dall’estero -giovani extracomunitari in
diritto/dovere-, l’attuale previsione potrebbe non essere sufficiente a coprire tutti i costi.
[…]
6.2. CRITERI ED ENTITÀ DEL CONCORSO A CARICO DEGLI UTENTI.
[…]
QUOTE RELATIVE AL CONCORSO PER LA PARTECIPAZIONE AI CORSI DI
FORMAZIONE PER STUDENTE
TIPOLOGIE FORMATIVE EURO
Istruzione e Formazione professionale (percorsi triennali e quadriennali) 35,00
Quarto anno per il conseguimento del diploma professionale di tecnico
50,00
Percorsi di qualifica per adulti 35,00
Perfezionamento post-qualifica e formazione permanente 35,00
Interventi previsti da specifiche leggi:
corsi inferiori alle 40 ore
corsi dalle 40 ore alle 100 ore
corsi superiori alle 100 ore
corsi di abilitazione professionale di acconciatura e di estetica a
seguito del percorso di I. e F. P. triennale
55,00
100,00
135,00
50,00
Alta formazione Professionale: primo,secondo e terzo anno 500,00
[…]
E’ inoltre prevista una quota relativa per la partecipazione:
-all’esame di qualifica professionale da parte dei candidati privatisti così definita:
Candidato residente in provincia di Trento Euro 25,00
Candidato non residente in provincia di Trento Euro 100,00
-all’esame finale previsto per gli interventi relativi alle specifiche leggi laddove non risulta
vincolante la frequenza di un determinato percorso di formazione
Candidato residente in provincia di Trento Euro 25,00
Candidato non residente in provincia di Trento Euro 50,00
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[…]
In deroga ai criteri generali le quote a carico degli allievi non dovranno essere corrisposte da:
-allievi il cui nucleo familiare fruisca dell'assistenza economica di base o ne abbia i requisiti;
-cittadini stranieri extracomunitari nell'ambito di quanto delineato dalla LP 13/90;
-detenuti;
-giovani in servizio civile e giovani alle armi che non hanno un rapporto di
impiego permanente con l'amministrazione della difesa
-giovani che partecipano a progetti di internazionalizzazione, previsti dal presente Programma.