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ESPERIMENTI COLLETTIVI

È possibile riutilizzare aree abbandonate e degradate? Sì.

Basta coinvolgere giovani lavoratori e creativi ottimisti.

Come hanno fatto per l’ex-Falck di Sesto San Giovanni.

Un successo (da imitare) di Giuliana Zoppis, foto di Edoardo Delille

RiscattareUNO SCANDALO

Le ideatrici del progettoMade in Mage negli spaziesterni delle ex acciaierieFalck: Isabella Inti e (in piedi) ValeriaInguaggiato. A sinistra, tre dei componenti diGarbageLAB, uno dei 14 gruppi ospitati incomodato d’uso neicapannoni riqualificatidella vecchia fabbrica diSesto San Giovanni.

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Fare un giro nell’ex “Stalingrado d’Italia” è una tappa istruttiva. Un po’ come andare ad Amsterdam o a Berlino

Altri gruppi di giovani artisti-artigiani, autoproduttori, stilistie designer del progetto Madein Mage. Sopra, le fondatricidel laboratorio Semi diSesamo; sotto, Alice Cateni; adestra, il collettivo Bigmagma.

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24 MARZO 2012

Anni di “distrazione” nella gestionedel patrimonio immobiliare hannodato a Milano e al suo hinterlandun aspetto quanto mai dimesso efatiscente, spesso a macchia dileopardo. Zone ricche e ben curatesi alternano ad altre con negozichiusi, laboratori dismessi, fabbri-che demolite e mai riqualificate. E

mentre l’assessore alla casa del Comune, Lucia Castella-no, completa il censimento dei locali abbandonati al pia-no terra di edifici demaniali (vetrine e magazzini desertida anni), l’assessore Daniela Benelli (decentramento eservizi civici) commenta sul suo blog: «In questi mesil’associazione Temporiuso.net, l’assessorato all’urbanisti-ca e il DiAP, Dipartimento di architettura e pianificazionedel Politecnico di Milano, in accordo con gli assessoratial decentramento, cultura e demanio, stanno firmandoun protocollo d’intesa. Obiettivo: avviare un percorso dimappatura, emersione della domanda e dell’offerta dispazi in abbandono nelle 9 zone di Milano. Inoltre, avvia-re bandi per il riuso temporaneo di spazi dismessi e sot-toutilizzati in comodato d’uso sociale o gratuito. Per alcu-ne situazioni segnalate dai cittadini le cose cambierannonei prossimi mesi. La darsena, per esempio, per cui c’èil finanziamento: all’inizio del 2013 inizieranno i lavori. Ol’ex albergo Isolabella, che diventerà Casa del Volontaria-to grazie a una convenzione con cui Palazzo Marino ha

affidato l’edificio a Ciessevi. La piscina Caimi sarà ri-strutturata, con una convenzione tra Comune e Fonda-zione Pierlombardo. Per le gallerie della stazione centra-le (oltre al memoriale del Binario 21, progetto che cercatuttora finanziamenti) è previsto un generale recupero.Sono allo studio provvedimenti per disincentivare l’ab-bandono di edifici privati da parte dei proprietari». Intanto, l’Aler (l’ente regionale che presiede alle case po-polari) decide di fare altrettanto, mappando i negozi ab-bandonati negli edifici di sua pertinenza. In tutto questofermento, un luogo da esplorareper prendere spunti è l’ex Stalin-grado d’Italia: un milione e mezzodi metri cubi a Sesto San Giovan-ni. D è andato negli ex MagazziniGenerali Falck per testimoniarnela vitalità. Farci un giro può esse-re una tappa istruttiva del viaggioin quell’Italia poco nota, ma sor-prendente, che vale la pena dipercorrere. Un po’ come andaread Amsterdam o a Berlino. I motivi sono due. Il primo è che,nonostante la marea di scandali,inchieste e fallimenti che hannocoinvolto l’area, accadono qui co-se molto interessanti e inedite, adanimare con impensabile energiala paralisi di un mega-cantiere inaugurato nel 2006 emai avanzato. Il secondo è che, proprio da una cittadinache è stata fiore all’occhiello dell’industria, il mitico polooperaio alle porte di Milano (Falck, Breda, Marelli, Cam-pari), sta nascendo un laboratorio-pilota d’innovazione,anche sociale e ambientale, rivolto ai giovani e ai creativi.Il progetto di Renzo Piano ripartirà a breve, sostiene ilsindaco Giorgio Oldrini (a patto che le prossime elezionicomunali di maggio non capovolgano i fragili equilibri),ma nel frattempo il nuovo avanza. E si chiama Made inMage.

Dateci quello spazio! L’esperimento di riuso temporaneo nasce da migliaia dimetri quadri di spazi vuoti, sottoutilizzati o abbandonati:perché non utilizzarli per promuovere e sostenere piccolerealtà artigianali e creative legate alla moda e al designsostenibile? E perché non prevedere nuove attività pro-duttive che valorizzino il patrimonio di archeologia indu-striale di Sesto? Le origini del progetto sono molte e i pri-mi passi risalgono a tre anni fa, quando gli spazi del Car-roponte sono stati affidati ad Arci Milano per i concertimusicali estivi e i PataPalla, happening legati ai Mondialidi calcio. Nell’ex portineria Breda, l’assessorato alla cul-tura, l’Agenzia di sviluppo MilanoMetropoli e le associa-zioni culturali Cantieri Isola e Precare.it hanno avviato,sempre allora, un bando per ospitare, in comodato gra-tuito, realtà della Land Art e architetti del paesaggio (vin-citori: l’artista Ettore Favini e i giovani architetti di Atelierdelle Verdure), che in cambio promuovessero attività emomenti di aggregazione. Nelle vetrerie Vetrobalsamo,nell’ex Torre dei Modelli, e in alcune palazzine per uffici(vuote da anni), sono stati organizzati workshop e semi-

Nonostante i fallimenti e un megacantierebloccato, qui succedonocose inedite:come il riusotemporaneo

Oscar Merli di RiCreazioni: fa mobili e oggetti con materialidi recupero. Come gli altri creativi che lavorano qui (3 annigratis, solo spese vive) ha vinto il bando Made in Mage.

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nari con studenti del DIAP, Politecnico di Milano e dellaNaba (Nuova accademia di belle arti Milano), che hannoripensato gli spazi in abbandono come “Cittadella per ilriuso temporaneo”, con hub e ostelli per giovani lavoratori.In seguito a queste prime esperienze pilota, la pubblicaamministrazione di Sesto San Giovanni ha accolto la pro-posta, avanzata dal laboratorio multiplicity.lab, DIAP Poli-tecnico di Milano, Temporiuso e Arci Milano, di riusotemporaneo degli ex Magazzini Generali Falck per l’atti-vazione di un polo per la produzione creativa e sostenibi-le e la valorizzazione degli spazi ex industriali. La propo-sta (presentata nel settembre 2010 nella sezione Il patri-monio industriale, una risorsa strategica per lo sviluppourbano del Convegno Internazionale Unesco) è finalmen-te partita qualche mese fa. E dal gennaio 2011 al dicem-bre 2013, il Comune di Sesto ha messo a disposizione diuna quindicina di gruppi selezionati da un “invito allacreatività”, altrettanti spazi per atelier-laboratori in como-dato gratuito, e con sole spese di mantenimento dell’im-mobile e start up. Il progetto vede il coinvolgimento diesperti nel campo del critical fashion, attività produttivesostenibili, eventi urbani, nonché della cittadinanza atti-va, in stretta collaborazione con l’amministrazione comu-nale sestese. I vincitori del bando, che attualmente han-no un laboratorio qui, sono: Artedì, Atelassé, Effemeridi,GarbageLAB, GhostZip, RiCreazioni, Semi di Sesamo,Vectorealism, Progetto Imana, Lascialascia, Collettivo Fo-tografico Rumore, Bigmagma, 2be2share. Lavorano, sidivertono e producono oggetti nel rispetto delle regoledella sostenibilità ambientale, culturale e sociale: borse,cappelli, lampade, bijoux, abiti, pupazzi, complementid’arredo (madeinmage.it).

I primi non saranno gli ultimi (si spera)«Made in Mage è il primo progetto pilota di riuso tempo-raneo avviato in Italia, dopo altre azioni minori semprenel territorio milanese come l’ostello temporaneo nei ma-gazzini FS a Porta Genova, ideato da Esterni, e il caso diBaseB alla Bovisa», affermano Isabella Inti e Valeria In-guaggiato dell’associazione Temporiuso.net, che hannocoordinato il progetto Made in Mage e dato vita, con ArciMilano, AB&com, La Cordata e Zucchi Group alle Gior-nate dell’insostenibile bellezza, incontri dedicati alle nuo-ve pratiche di progettazione e riqualificazione, dal designal territorio. «Investire in queste idee non vuol dire, peruna pubblica amministrazione, abdicare a realizzare pro-getti e servizi definitivi, ma sperimentare pratiche, funzio-ni ed economie emergenti, che possono attecchire e ri-generare spontaneamente parti di città in abbandono. Estimolare stilisti, creativi, designer, artigiani, associazioniculturali e cooperative attivi nel settore della moda e deldesign sostenibile. Gli stessi cui è rivolto l’invito alla crea-tività Made in Mage, perché presentino progetti e pro-grammi per atelier e laboratori di moda critica, da svi-luppare dentro gli ex Magazzini Falck. Per i migliori pro-getti (come quelli già installati nello spazio), il premio èun contratto d’uso temporaneo gratuito della durata ditre anni. Ai vincitori è richiesto un contributo per copri-re le spese di mantenimento dello stabile (costi vivi e ma-nutenzione ordinaria), proporzionale alle dimensioni del-l’atelier-laboratorio utilizzato (50, 75, 100 mq), e per ilsupporto allo start-up d’impresa da parte di esperti. Inol-tre, si chiede un impegno ad aprire lo spazio almeno unavolta al mese con servizi e attività per il pubblico sestesee di Milano. Un “baratto creativo”.

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Almeno una volta al mese è richiesto ai gruppi di

lavoro un “baratto creativo”: incambio degli spazi, offrire

servizi e attività ai cittadini

A sinistra: una degli aderenti a GhostZip (borse e accessori modauomo e donna). Sotto, in bicicletta, una socia di Semi di Sesamo,

che riunisce giovani artigiani impegnati su progetti sostenibili.


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