Contro la violenza sulle donne lageniale campagna “Punto su di te”Il "concept" ideato da Pubblicità Progresso sfrutta la stupidità dei
misogini contro loro stessi
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Fa ancora discutere la campagna intitolata “Punto su di te” ideata da Pubblicità Progressoper
la sensibilizzazione dell’opinione pubblica contro la violenza sulle donne e ladiscriminazione
di genere.
La ragione delle reazioni e delle critiche ricevute sta principalmente nel concept delle immagini
utilizzate.
I visual infatti contengono tutti il ritratto di una ragazza che pronuncia una frase non conclusa
come: “Dopo gli studi mi piacerebbe…” oppure “Vorrei che mio marito…”, lasciando poi uno spazio
libero.
Uno spazio che puntualmente ha visto vandali e stolti sciogliere il guinzaglio della loro volgarità,
riempiendo i manifesti di frasi sessiste e discriminatorie di ogni tipo.
Questa campagna è geniale.
E’ geniale perché punta sul vero problema che genera, e che continua ad alimentare, la violenza
sulle donne e la discriminazione sessuale: l’ignoranza.
In questo caso non si cambia un comportamento riprovevole dicendo semplicemente: “Fai
così/Non Fare così”. Questa campagna non combatte un fenomeno tanto grave
soloraccontando che la violenza (fisica e/o psicologica) su una donna è inaccettabile e
vergognosa, ma coglie di sorpresa, decidendo di far cadere il maschio violento in una “trappola”.
Lasciando espresso a metà il desiderio di quelle ragazze, infatti, ogni manifesto diviene “preda” di
quegli uomini violenti e misogini che loro malgrado si trasformano in copywriter della
campagna mostrando la loro bassezza – drammaticamente – in scritte di insulti, minacce o
derisioni e il tutto viene documentato.