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Venerdì 7 Marzo 2014 quotidiano PAGINA 3

IL PAGELLONE

Prandelli e Conte ora datevi la manoLe stranezze del codice etico azzurroIl Padova rimane anche senza maglie

Se (ce) lo potevano tranquillamenterisparmiare quel siparietto, triste e in-sieme stucchevole. Antonio Conte eCesare Prandelli hanno trovato il mododi scontrarsi dialetticamente sulla chia-mata di Chiellini in azzurro. Ora laconvocazione di un proprio giocatorein nazionale dovrebbe essere fonte digioia e di grande soddisfazione. Do-vrebbe, appunto. Perché per il tecnicojuventino prima di tutti vengono gliinteressi suoi e quelli della squadra cheallena. Per cui, nella sua ottica, lachiamata di un giocatore consideratoin non perfette condizioni fisiche vie-ne a rovinargli i progetti di una stagio-ne che sta entrando nella sua fase deci-siva. Ed eccolo allora, davanti ai mi-crofoni ed alle telecamere, anzichégloriarsi e godere della fondamentalevittoria sul Milan, lamentarsi per quel-lo che considera un dispetto del com-missario tecnico, reo di non averloconsultato. Al che ecco il cittì il giornodopo replicare stizzito che il giocatore"conteso" l'aveva valutato arruolabiledopo averlo visto riscaldarsi tranquil-lamente a bordo campo, pronto evi-dentemente per un eventuale utilizzo.Si è andati avanti così per qualche altroscambio, prima che il confronto an-dasse fortunatamente scemando. Det-to che la ragione sembra stare dallaparte di Prandelli, penso che un mini-mo di dialettica e di consultazionepreventiva non sarebbe male. Dettoquesto, il voto (5) è solo per Conte eper i suoi lamenti fuori luogo.

Dove invece Prandelli non convinceè sull'applicazione del cosiddetto co-dice etico che riguarda la nazionale.Ora succede che proprio alla vigiliadelle convocazioni il romanista DeRossi, uno dei leader storici del grup-po azzurro, sia sorpreso dalle teleca-mere a scazzottarsi durante la partitacon l'Inter. <Niente chiamata per DeRossi - la sentenza del cittì - e perquesto non mi serve attendere la deci-sione del giudice sportivo>. Qui ildibattito s'infiamma e Prandelli difen-de la sua scelta anche in ottica futura,spiegando che vuole salvaguardare ladisciplina <perché non posso permet-tere che magari in Brasile, al tempo deimondiali, rischiamo di trovarci con unuomo in meno per certi atteggiamentisconvenienti>. Tutto bene, tutto giu-sto, tutto eticamente corretto. Però è latempistica che non convince: perchénon attribuire eguale gravità alle even-tuali scazzottate o comunque ai com-portamenti sconvenienti avvenuti qualchesettimana prima delle convocazioni.Qui i conti non tornano e, ad esempio,con questo metro di valutazione unBalotelli (un nome buttato lì non acaso) rischierebbe di vedere spessochiuse le porte della nazionale. E allo-ra bisogna chiarirsi non poco le idee.Nell'attesa, il 5 ci sta tutto.

L'Oscar assegnato a Paolo Sorrentinoper il miglior film straniero ha solleci-tato una moltitudine di titoli, in ordinesparso, anche sulla stampa sportivache è andata in prestito da "La grandebellezza". Il più gettonato "La grandebruttezza" per commentare certi spet-tacoli calcistici scarsi di decoro, ma c'èstato spazio anche per mollezza, fred-dezza, freddo, distacco, vuoto e avantisul tema. Da navigato uomo di spetta-colo, il regista napoletano ha dettod'avere avuto, tra i suoi ispiratori, an-che un certo Diego Armando Maradona,l'idolo della sua gioventù, giusto perdare un'etichetta sportiva al suo pro-dotto, riuscendo a far discutere (ed unpo' anche a dividere) su questa suapronuncia. In ogni caso tanto di cap-pello per il prestigioso riconoscimen-to, cose da 9. Postilla: martedì sera hovisto qualche minuto di "La grandebellezza" e non sono riuscito ad entu-

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di andrea libondiFatti e protagonisti della settimana

siasmarmi. Ma io, per fortuna, nonsono un cinefilo (e nemmeno un cinofilo,se è per quello).

Ne hanno identificati tre, per il mo-mento, e li hanno pure denunciati, inaggiunta all'obbligo di stare lontanodue anni dagli stadi. Stiamo parlandodi quegli imbecilli che l'altra domeni-ca, nel corso del derby della Mole,hanno esibito quegli striscioni cheironizzavano sulla tragedia di Superga.La giustizia sta facendo il suo corso, eva bene così (7). Però non sarebbesgradito che anche da parte della Juve,al di là delle dichiarazioni forti dicondanna del presidente Agnelli, arri-vassero analoghi provvedimenti puni-tivi, con la privazione del piacere dellostadio per i responsabili di quellesconcezze. Non dovrebbe essere un'im-presa impossibile. E sarebbe una ri-sposta forte a quanti accusano di con-nivenza le società sportive e le frangepiù violente degli ultras. Aspettando

buone nuove, il voto resta sospeso.

Visto che la classifica piange e chela retrocessione nella C unica che saràsta sempre più dietro l'angolo, il Pado-va si è ritagliato uno spazio nel teatrodella vergogna con l'esibizione di ve-nerdì sera a Latina dove, al terminedella resa sul campo, i giocatori sisono sfilati le maglie così come chie-sto (o imposto?) dalle poche decine ditifosi al seguito. Una scena desolanteche ha ricordato in qualche modo quel-la che aveva visto protagonisti i gioca-tori del Genoa. Qui per la verità icontorni sono stati diversi, non si ècapito bene quale ruolo abbiano gioca-to i tifosi, di sicuro le maglie sonorimaste sotto la curva, abbandonate daquei giocatori evidentemente non con-siderati degni d'indossarle. Di sicuroanche una pessima immagine per lasocietà che rimpiange una volta di piùi tempi di Marcello Cestaro. Il 3 èd'obbligo e abbraccia tutte le compo-

nenti del calcio biancoscudato.

Vicenza tambureggiante, supera inrimonta l'Albinoleffe e si riposizionain terza corsia, solo un punto dietro aduna Pro Vercelli in chiaro debito d'os-sigeno (e che oltretutto deve fare tappaal Menti). Se la Virtus Entella sembrainattaccabile, il traguardo del secondoposto sa di grande opportunità per ibiancorossi. E sarebbe davvero un'ec-cellente conquista in ottica play-off.Al piano basso, il Bassano ha fatto duevolte bingo in una domenica decisa-mente speciale: prima ha fatto suo ilderby col Real all'ultimo respiro, poiha incassato la fiducia di Renzo Rossoanche per la prossima stagione. Però igiallorossi meritano una tiratona d'orecchiper aver rischiaro di non vincere dopoessersi trovato avanti di un gol, con unrigore a favore e poi anche in doppiasuperiorità numerica: onore al Reald'aver trovato il pari e d'aver speratofino al 93', ma si capisce perché Petronealla fine non fosse al settimo cielo. Unaltro piano sotto, è festa Marano anchese col Pordenone s'è interrotta l'incre-dibile striscia vincente interna. I puntidi margine restano 5, parecchi anchese c'è da tenere comunque alta la ten-sione. Riassumendo: 7 al Vicenza, 7.5al Bassano, 6 al Real e 7 al Marano.

Segnatevi questo nome: NnamdiOkebugwu. Intanto perché un giorno -speriamo per lui - potrebbe diventarefamoso. E poi perché, sui giornali dicasa nostra che ne trattano le gesta, lovedete (e vedrete, c'è da scommetter-ci) scritto molto spesso in maniera

impropria. Chiarito il concetto, adessoarriva il dunque: già, che c'azzecca ilbuon Nnamdi con le vicende sportivevicentine? C'azzecca, perché il ragaz-zo, 23 anni, nato in Italia da genitorinigeriani, col pallone ci sa fare al pun-to che da un paio d'anni il Cornedo(Promozione, girone B) l'ha messo sottocontratto puntando sulle sue qualità didifensore fluidificante. Solo che il no-stro ci sa fare anche con gli studi e,ottenuta la laurea breve a Venezia inscienze dell'architettura, negli ultimigiorni del 2013 ha scelto di seguireparte della famiglia in Gran Bretagna,a Portsmouth. Con i suoi amici vicen-tini (Filippo e Teo in particolare) e coni compagni di squadra continua però atenersi in contatto ed in questi giorni ètornato in zona per una rapida visita. ACornedo non hanno perso tempo e glihanno chiesto di giocare, visto che èancora tesserato: detto e fatto, in cam-po nel recupero mercoledì a Loreggia(pareggio) e domenica a Campigo (vit-toria), per un totale di 4 punti chehanno un po' aggiustato la classifica.Solo che oggi il nostro riprende l'aereoper tornare a Portsmouth, ma gli amicicornedesi l'hanno già prenotato in otti-ca playout, disposti anche a pagargli ilviaggio. Una bella storia che merita il7.

La vittoria del Vicenza sull'AlbinoLeffeha avuto, c'è da crederci, una dedicaspeciale. Anzi tre, considerando che ilcuore biancorosso di chi da alcuni giorninon c'è più avrebbe certo gioito per itre punti. Stiamo parlando di GianFrancoBarizza, Renato Cavinato e GiorgioGalla, scomparsi ancora l'altra setti-

mana, chi dopo una lunga malattia, chiimprovvisamente. Barizza è stato unodegli sponsor storici col marchio ForallPal Zileri; Cavinato ha legato il suonome da consigliere ai tempi di GiussyFarina col Real Vicenza di Pablito;Galla infine è stato un tifoso speciale,uno di quei signori della tribuna sem-pre al fianco della squadra nella buonae nella cattiva sorte, arrabbiato soloquando la serie B traslocò al sabatorendendo problematica la sua presen-za al Menti, visto che da apprezzatogastronomo gestiva un negozio diprelibatezze alimentari (ed era anchein prima fila come alpino). Buon viag-gio a tutti. E un 7 alla memoria.

Buon viaggio anche a Mario DallaPalma, per gli amici Marietto, avvoca-to bassanese scomparso a 82 anni.Personaggio speciale, politicamenteimpegnato (sul fronte opposto aBerlusconi, tanto per capirci), cultu-ralmente di alto livello, è stato buonsostenitore dello sport bassanese ingenere ed ha avuto 4 figli che con losport ci hanno saputo fare, nello sci,nello sci d'erba, nell'arrampicata spor-tiva e nel trekking.Lui è stato anche apprezzato scrittore,autore di numerose pubblicazioni incui s'ispirava a Cesare Pavese ed èstato insignito nel 2013 del premiocultura "Città di Bassano". Ho avutomodo di apprezzarlo curando la rubri-ca delle lettere sul Gdv, che lui alimen-tava con preziosi contributi. <Te vojoben> era il suo congedo di ogni telefo-nata.Ti voglio bene anch'io, caro Marietto.Nessun voto ma un grande rimpianto.

Le maglie sfilate dei giocatori delPadova sotto la curva dei tifosialla fine della partita di Latina.Nella foto sotto, il commissariodella nazionale azzurra, Cesare

Prandelli, autore di un sipariettocon Antonio Conte.

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