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della nazionale azzurra, Cesare Prandelli e Conte ora datevi la mano Le stranezze … ·...

Date post: 02-Aug-2020
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Venerdì 7 Marzo 2014 quotidiano PAGINA 3 IL PAGELLONE Prandelli e Conte ora datevi la mano Le stranezze del codice etico azzurro Il Padova rimane anche senza maglie Se (ce) lo potevano tranquillamente risparmiare quel siparietto, triste e in- sieme stucchevole. Antonio Conte e Cesare Prandelli hanno trovato il modo di scontrarsi dialetticamente sulla chia- mata di Chiellini in azzurro. Ora la convocazione di un proprio giocatore in nazionale dovrebbe essere fonte di gioia e di grande soddisfazione. Do- vrebbe, appunto. Perché per il tecnico juventino prima di tutti vengono gli interessi suoi e quelli della squadra che allena. Per cui, nella sua ottica, la chiamata di un giocatore considerato in non perfette condizioni fisiche vie- ne a rovinargli i progetti di una stagio- ne che sta entrando nella sua fase deci- siva. Ed eccolo allora, davanti ai mi- crofoni ed alle telecamere, anziché gloriarsi e godere della fondamentale vittoria sul Milan, lamentarsi per quel- lo che considera un dispetto del com- missario tecnico, reo di non averlo consultato. Al che ecco il cittì il giorno dopo replicare stizzito che il giocatore "conteso" l'aveva valutato arruolabile dopo averlo visto riscaldarsi tranquil- lamente a bordo campo, pronto evi- dentemente per un eventuale utilizzo. Si è andati avanti così per qualche altro scambio, prima che il confronto an- dasse fortunatamente scemando. Det- to che la ragione sembra stare dalla parte di Prandelli, penso che un mini- mo di dialettica e di consultazione preventiva non sarebbe male. Detto questo, il voto (5) è solo per Conte e per i suoi lamenti fuori luogo. Dove invece Prandelli non convince è sull'applicazione del cosiddetto co- dice etico che riguarda la nazionale. Ora succede che proprio alla vigilia delle convocazioni il romanista De Rossi, uno dei leader storici del grup- po azzurro, sia sorpreso dalle teleca- mere a scazzottarsi durante la partita con l'Inter. <Niente chiamata per De Rossi - la sentenza del cittì - e per questo non mi serve attendere la deci- sione del giudice sportivo>. Qui il dibattito s'infiamma e Prandelli difen- de la sua scelta anche in ottica futura, spiegando che vuole salvaguardare la disciplina <perché non posso permet- tere che magari in Brasile, al tempo dei mondiali, rischiamo di trovarci con un uomo in meno per certi atteggiamenti sconvenienti>. Tutto bene, tutto giu- sto, tutto eticamente corretto. Però è la tempistica che non convince: perché non attribuire eguale gravità alle even- tuali scazzottate o comunque ai com- portamenti sconvenienti avvenuti qualche settimana prima delle convocazioni. Qui i conti non tornano e, ad esempio, con questo metro di valutazione un Balotelli (un nome buttato lì non a caso) rischierebbe di vedere spesso chiuse le porte della nazionale. E allo- ra bisogna chiarirsi non poco le idee. Nell'attesa, il 5 ci sta tutto. L'Oscar assegnato a Paolo Sorrentino per il miglior film straniero ha solleci- tato una moltitudine di titoli, in ordine sparso, anche sulla stampa sportiva che è andata in prestito da "La grande bellezza". Il più gettonato "La grande bruttezza" per commentare certi spet- tacoli calcistici scarsi di decoro, ma c'è stato spazio anche per mollezza, fred- dezza, freddo, distacco, vuoto e avanti sul tema. Da navigato uomo di spetta- colo, il regista napoletano ha detto d'avere avuto, tra i suoi ispiratori, an- che un certo Diego Armando Maradona, l'idolo della sua gioventù, giusto per dare un'etichetta sportiva al suo pro- dotto, riuscendo a far discutere (ed un po' anche a dividere) su questa sua pronuncia. In ogni caso tanto di cap- pello per il prestigioso riconoscimen- to, cose da 9. Postilla: martedì sera ho visto qualche minuto di "La grande bellezza" e non sono riuscito ad entu- Questo giornale è associato all' Unione Stampa Periodica Italiana FONDATO DA GIANMAURO ANNI Reg.Trib. Vicenza n. 600 del 7 giugno 1988 - ROC 11169 STAMPA Società Editrice Arena spa - Caselle di Sommacampagna (VR) EDITORE: SPORTeditore srl - Vicenza - Via Casarsa 43 Direttore Responsabile PAOLA AMBROSETTI Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Casarsa 43, Vicenza, 36100 Telefoni 0444/525393 (3 linee r.a.) Fax 0444/525401 di andrea libondi Fattieprotagonistidellasettimana siasmarmi. Ma io, per fortuna, non sono un cinefilo (e nemmeno un cinofilo, se è per quello). Ne hanno identificati tre, per il mo- mento, e li hanno pure denunciati, in aggiunta all'obbligo di stare lontano due anni dagli stadi. Stiamo parlando di quegli imbecilli che l'altra domeni- ca, nel corso del derby della Mole, hanno esibito quegli striscioni che ironizzavano sulla tragedia di Superga. La giustizia sta facendo il suo corso, e va bene così (7). Però non sarebbe sgradito che anche da parte della Juve, al di là delle dichiarazioni forti di condanna del presidente Agnelli, arri- vassero analoghi provvedimenti puni- tivi, con la privazione del piacere dello stadio per i responsabili di quelle sconcezze. Non dovrebbe essere un'im- presa impossibile. E sarebbe una ri- sposta forte a quanti accusano di con- nivenza le società sportive e le frange più violente degli ultras. Aspettando buone nuove, il voto resta sospeso. Visto che la classifica piange e che la retrocessione nella C unica che sarà sta sempre più dietro l'angolo, il Pado- va si è ritagliato uno spazio nel teatro della vergogna con l'esibizione di ve- nerdì sera a Latina dove, al termine della resa sul campo, i giocatori si sono sfilati le maglie così come chie- sto (o imposto?) dalle poche decine di tifosi al seguito. Una scena desolante che ha ricordato in qualche modo quel- la che aveva visto protagonisti i gioca- tori del Genoa. Qui per la verità i contorni sono stati diversi, non si è capito bene quale ruolo abbiano gioca- to i tifosi, di sicuro le maglie sono rimaste sotto la curva, abbandonate da quei giocatori evidentemente non con- siderati degni d'indossarle. Di sicuro anche una pessima immagine per la società che rimpiange una volta di più i tempi di Marcello Cestaro. Il 3 è d'obbligo e abbraccia tutte le compo- nenti del calcio biancoscudato. Vicenza tambureggiante, supera in rimonta l'Albinoleffe e si riposiziona in terza corsia, solo un punto dietro ad una Pro Vercelli in chiaro debito d'os- sigeno (e che oltretutto deve fare tappa al Menti). Se la Virtus Entella sembra inattaccabile, il traguardo del secondo posto sa di grande opportunità per i biancorossi. E sarebbe davvero un'ec- cellente conquista in ottica play-off. Al piano basso, il Bassano ha fatto due volte bingo in una domenica decisa- mente speciale: prima ha fatto suo il derby col Real all'ultimo respiro, poi ha incassato la fiducia di Renzo Rosso anche per la prossima stagione. Però i giallorossi meritano una tiratona d'orecchi per aver rischiaro di non vincere dopo essersi trovato avanti di un gol, con un rigore a favore e poi anche in doppia superiorità numerica: onore al Real d'aver trovato il pari e d'aver sperato fino al 93', ma si capisce perché Petrone alla fine non fosse al settimo cielo. Un altro piano sotto, è festa Marano anche se col Pordenone s'è interrotta l'incre- dibile striscia vincente interna. I punti di margine restano 5, parecchi anche se c'è da tenere comunque alta la ten- sione. Riassumendo: 7 al Vicenza, 7.5 al Bassano, 6 al Real e 7 al Marano. Segnatevi questo nome: Nnamdi Okebugwu. Intanto perché un giorno - speriamo per lui - potrebbe diventare famoso. E poi perché, sui giornali di casa nostra che ne trattano le gesta, lo vedete (e vedrete, c'è da scommetter- ci) scritto molto spesso in maniera impropria. Chiarito il concetto, adesso arriva il dunque: già, che c'azzecca il buon Nnamdi con le vicende sportive vicentine? C'azzecca, perché il ragaz- zo, 23 anni, nato in Italia da genitori nigeriani, col pallone ci sa fare al pun- to che da un paio d'anni il Cornedo (Promozione, girone B) l'ha messo sotto contratto puntando sulle sue qualità di difensore fluidificante. Solo che il no- stro ci sa fare anche con gli studi e, ottenuta la laurea breve a Venezia in scienze dell'architettura, negli ultimi giorni del 2013 ha scelto di seguire parte della famiglia in Gran Bretagna, a Portsmouth. Con i suoi amici vicen- tini (Filippo e Teo in particolare) e con i compagni di squadra continua però a tenersi in contatto ed in questi giorni è tornato in zona per una rapida visita. A Cornedo non hanno perso tempo e gli hanno chiesto di giocare, visto che è ancora tesserato: detto e fatto, in cam- po nel recupero mercoledì a Loreggia (pareggio) e domenica a Campigo (vit- toria), per un totale di 4 punti che hanno un po' aggiustato la classifica. Solo che oggi il nostro riprende l'aereo per tornare a Portsmouth, ma gli amici cornedesi l'hanno già prenotato in otti- ca playout, disposti anche a pagargli il viaggio. Una bella storia che merita il 7. L a vittoria del Vicenza sull'AlbinoLeffe ha avuto, c'è da crederci, una dedica speciale. Anzi tre, considerando che il cuore biancorosso di chi da alcuni giorni non c'è più avrebbe certo gioito per i tre punti. Stiamo parlando di GianFranco Barizza, Renato Cavinato e Giorgio Galla, scomparsi ancora l'altra setti- mana, chi dopo una lunga malattia, chi improvvisamente. Barizza è stato uno degli sponsor storici col marchio Forall Pal Zileri; Cavinato ha legato il suo nome da consigliere ai tempi di Giussy Farina col Real Vicenza di Pablito; Galla infine è stato un tifoso speciale, uno di quei signori della tribuna sem- pre al fianco della squadra nella buona e nella cattiva sorte, arrabbiato solo quando la serie B traslocò al sabato rendendo problematica la sua presen- za al Menti, visto che da apprezzato gastronomo gestiva un negozio di prelibatezze alimentari (ed era anche in prima fila come alpino). Buon viag- gio a tutti. E un 7 alla memoria. Buon viaggio anche a Mario Dalla Palma, per gli amici Marietto, avvoca- to bassanese scomparso a 82 anni. Personaggio speciale, politicamente impegnato (sul fronte opposto a Berlusconi, tanto per capirci), cultu- ralmente di alto livello, è stato buon sostenitore dello sport bassanese in genere ed ha avuto 4 figli che con lo sport ci hanno saputo fare, nello sci, nello sci d'erba, nell'arrampicata spor- tiva e nel trekking. Lui è stato anche apprezzato scrittore, autore di numerose pubblicazioni in cui s'ispirava a Cesare Pavese ed è stato insignito nel 2013 del premio cultura "Città di Bassano". Ho avuto modo di apprezzarlo curando la rubri- ca delle lettere sul Gdv, che lui alimen- tava con preziosi contributi. <Te vojo ben> era il suo congedo di ogni telefo- nata. Ti voglio bene anch'io, caro Marietto. Nessun voto ma un grande rimpianto. Le maglie sfilate dei giocatori del Padova sotto la curva dei tifosi alla fine della partita di Latina. Nella foto sotto, il commissario della nazionale azzurra, Cesare Prandelli, autore di un siparietto con Antonio Conte.
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Venerdì 7 Marzo 2014 quotidiano PAGINA 3

IL PAGELLONE

Prandelli e Conte ora datevi la manoLe stranezze del codice etico azzurroIl Padova rimane anche senza maglie

Se (ce) lo potevano tranquillamenterisparmiare quel siparietto, triste e in-sieme stucchevole. Antonio Conte eCesare Prandelli hanno trovato il mododi scontrarsi dialetticamente sulla chia-mata di Chiellini in azzurro. Ora laconvocazione di un proprio giocatorein nazionale dovrebbe essere fonte digioia e di grande soddisfazione. Do-vrebbe, appunto. Perché per il tecnicojuventino prima di tutti vengono gliinteressi suoi e quelli della squadra cheallena. Per cui, nella sua ottica, lachiamata di un giocatore consideratoin non perfette condizioni fisiche vie-ne a rovinargli i progetti di una stagio-ne che sta entrando nella sua fase deci-siva. Ed eccolo allora, davanti ai mi-crofoni ed alle telecamere, anzichégloriarsi e godere della fondamentalevittoria sul Milan, lamentarsi per quel-lo che considera un dispetto del com-missario tecnico, reo di non averloconsultato. Al che ecco il cittì il giornodopo replicare stizzito che il giocatore"conteso" l'aveva valutato arruolabiledopo averlo visto riscaldarsi tranquil-lamente a bordo campo, pronto evi-dentemente per un eventuale utilizzo.Si è andati avanti così per qualche altroscambio, prima che il confronto an-dasse fortunatamente scemando. Det-to che la ragione sembra stare dallaparte di Prandelli, penso che un mini-mo di dialettica e di consultazionepreventiva non sarebbe male. Dettoquesto, il voto (5) è solo per Conte eper i suoi lamenti fuori luogo.

Dove invece Prandelli non convinceè sull'applicazione del cosiddetto co-dice etico che riguarda la nazionale.Ora succede che proprio alla vigiliadelle convocazioni il romanista DeRossi, uno dei leader storici del grup-po azzurro, sia sorpreso dalle teleca-mere a scazzottarsi durante la partitacon l'Inter. <Niente chiamata per DeRossi - la sentenza del cittì - e perquesto non mi serve attendere la deci-sione del giudice sportivo>. Qui ildibattito s'infiamma e Prandelli difen-de la sua scelta anche in ottica futura,spiegando che vuole salvaguardare ladisciplina <perché non posso permet-tere che magari in Brasile, al tempo deimondiali, rischiamo di trovarci con unuomo in meno per certi atteggiamentisconvenienti>. Tutto bene, tutto giu-sto, tutto eticamente corretto. Però è latempistica che non convince: perchénon attribuire eguale gravità alle even-tuali scazzottate o comunque ai com-portamenti sconvenienti avvenuti qualchesettimana prima delle convocazioni.Qui i conti non tornano e, ad esempio,con questo metro di valutazione unBalotelli (un nome buttato lì non acaso) rischierebbe di vedere spessochiuse le porte della nazionale. E allo-ra bisogna chiarirsi non poco le idee.Nell'attesa, il 5 ci sta tutto.

L'Oscar assegnato a Paolo Sorrentinoper il miglior film straniero ha solleci-tato una moltitudine di titoli, in ordinesparso, anche sulla stampa sportivache è andata in prestito da "La grandebellezza". Il più gettonato "La grandebruttezza" per commentare certi spet-tacoli calcistici scarsi di decoro, ma c'èstato spazio anche per mollezza, fred-dezza, freddo, distacco, vuoto e avantisul tema. Da navigato uomo di spetta-colo, il regista napoletano ha dettod'avere avuto, tra i suoi ispiratori, an-che un certo Diego Armando Maradona,l'idolo della sua gioventù, giusto perdare un'etichetta sportiva al suo pro-dotto, riuscendo a far discutere (ed unpo' anche a dividere) su questa suapronuncia. In ogni caso tanto di cap-pello per il prestigioso riconoscimen-to, cose da 9. Postilla: martedì sera hovisto qualche minuto di "La grandebellezza" e non sono riuscito ad entu-

Questo giornale è associato all'Unione Stampa Periodica Italiana

FONDATO DA GIANMAURO ANNIReg.Trib. Vicenza n. 600 del 7 giugno 1988 - ROC 11169

STAMPASocietà Editrice Arena spa - Caselle di Sommacampagna (VR)

EDITORE: SPORTeditore srl - Vicenza - Via Casarsa 43Direttore Responsabile PAOLA AMBROSETTI

Direzione, Redazione, Amministrazione:Via Casarsa 43, Vicenza, 36100

Telefoni 0444/525393 (3 linee r.a.) Fax 0444/525401

di andrea libondiFatti e protagonisti della settimana

siasmarmi. Ma io, per fortuna, nonsono un cinefilo (e nemmeno un cinofilo,se è per quello).

Ne hanno identificati tre, per il mo-mento, e li hanno pure denunciati, inaggiunta all'obbligo di stare lontanodue anni dagli stadi. Stiamo parlandodi quegli imbecilli che l'altra domeni-ca, nel corso del derby della Mole,hanno esibito quegli striscioni cheironizzavano sulla tragedia di Superga.La giustizia sta facendo il suo corso, eva bene così (7). Però non sarebbesgradito che anche da parte della Juve,al di là delle dichiarazioni forti dicondanna del presidente Agnelli, arri-vassero analoghi provvedimenti puni-tivi, con la privazione del piacere dellostadio per i responsabili di quellesconcezze. Non dovrebbe essere un'im-presa impossibile. E sarebbe una ri-sposta forte a quanti accusano di con-nivenza le società sportive e le frangepiù violente degli ultras. Aspettando

buone nuove, il voto resta sospeso.

Visto che la classifica piange e chela retrocessione nella C unica che saràsta sempre più dietro l'angolo, il Pado-va si è ritagliato uno spazio nel teatrodella vergogna con l'esibizione di ve-nerdì sera a Latina dove, al terminedella resa sul campo, i giocatori sisono sfilati le maglie così come chie-sto (o imposto?) dalle poche decine ditifosi al seguito. Una scena desolanteche ha ricordato in qualche modo quel-la che aveva visto protagonisti i gioca-tori del Genoa. Qui per la verità icontorni sono stati diversi, non si ècapito bene quale ruolo abbiano gioca-to i tifosi, di sicuro le maglie sonorimaste sotto la curva, abbandonate daquei giocatori evidentemente non con-siderati degni d'indossarle. Di sicuroanche una pessima immagine per lasocietà che rimpiange una volta di piùi tempi di Marcello Cestaro. Il 3 èd'obbligo e abbraccia tutte le compo-

nenti del calcio biancoscudato.

Vicenza tambureggiante, supera inrimonta l'Albinoleffe e si riposizionain terza corsia, solo un punto dietro aduna Pro Vercelli in chiaro debito d'os-sigeno (e che oltretutto deve fare tappaal Menti). Se la Virtus Entella sembrainattaccabile, il traguardo del secondoposto sa di grande opportunità per ibiancorossi. E sarebbe davvero un'ec-cellente conquista in ottica play-off.Al piano basso, il Bassano ha fatto duevolte bingo in una domenica decisa-mente speciale: prima ha fatto suo ilderby col Real all'ultimo respiro, poiha incassato la fiducia di Renzo Rossoanche per la prossima stagione. Però igiallorossi meritano una tiratona d'orecchiper aver rischiaro di non vincere dopoessersi trovato avanti di un gol, con unrigore a favore e poi anche in doppiasuperiorità numerica: onore al Reald'aver trovato il pari e d'aver speratofino al 93', ma si capisce perché Petronealla fine non fosse al settimo cielo. Unaltro piano sotto, è festa Marano anchese col Pordenone s'è interrotta l'incre-dibile striscia vincente interna. I puntidi margine restano 5, parecchi anchese c'è da tenere comunque alta la ten-sione. Riassumendo: 7 al Vicenza, 7.5al Bassano, 6 al Real e 7 al Marano.

Segnatevi questo nome: NnamdiOkebugwu. Intanto perché un giorno -speriamo per lui - potrebbe diventarefamoso. E poi perché, sui giornali dicasa nostra che ne trattano le gesta, lovedete (e vedrete, c'è da scommetter-ci) scritto molto spesso in maniera

impropria. Chiarito il concetto, adessoarriva il dunque: già, che c'azzecca ilbuon Nnamdi con le vicende sportivevicentine? C'azzecca, perché il ragaz-zo, 23 anni, nato in Italia da genitorinigeriani, col pallone ci sa fare al pun-to che da un paio d'anni il Cornedo(Promozione, girone B) l'ha messo sottocontratto puntando sulle sue qualità didifensore fluidificante. Solo che il no-stro ci sa fare anche con gli studi e,ottenuta la laurea breve a Venezia inscienze dell'architettura, negli ultimigiorni del 2013 ha scelto di seguireparte della famiglia in Gran Bretagna,a Portsmouth. Con i suoi amici vicen-tini (Filippo e Teo in particolare) e coni compagni di squadra continua però atenersi in contatto ed in questi giorni ètornato in zona per una rapida visita. ACornedo non hanno perso tempo e glihanno chiesto di giocare, visto che èancora tesserato: detto e fatto, in cam-po nel recupero mercoledì a Loreggia(pareggio) e domenica a Campigo (vit-toria), per un totale di 4 punti chehanno un po' aggiustato la classifica.Solo che oggi il nostro riprende l'aereoper tornare a Portsmouth, ma gli amicicornedesi l'hanno già prenotato in otti-ca playout, disposti anche a pagargli ilviaggio. Una bella storia che merita il7.

La vittoria del Vicenza sull'AlbinoLeffeha avuto, c'è da crederci, una dedicaspeciale. Anzi tre, considerando che ilcuore biancorosso di chi da alcuni giorninon c'è più avrebbe certo gioito per itre punti. Stiamo parlando di GianFrancoBarizza, Renato Cavinato e GiorgioGalla, scomparsi ancora l'altra setti-

mana, chi dopo una lunga malattia, chiimprovvisamente. Barizza è stato unodegli sponsor storici col marchio ForallPal Zileri; Cavinato ha legato il suonome da consigliere ai tempi di GiussyFarina col Real Vicenza di Pablito;Galla infine è stato un tifoso speciale,uno di quei signori della tribuna sem-pre al fianco della squadra nella buonae nella cattiva sorte, arrabbiato soloquando la serie B traslocò al sabatorendendo problematica la sua presen-za al Menti, visto che da apprezzatogastronomo gestiva un negozio diprelibatezze alimentari (ed era anchein prima fila come alpino). Buon viag-gio a tutti. E un 7 alla memoria.

Buon viaggio anche a Mario DallaPalma, per gli amici Marietto, avvoca-to bassanese scomparso a 82 anni.Personaggio speciale, politicamenteimpegnato (sul fronte opposto aBerlusconi, tanto per capirci), cultu-ralmente di alto livello, è stato buonsostenitore dello sport bassanese ingenere ed ha avuto 4 figli che con losport ci hanno saputo fare, nello sci,nello sci d'erba, nell'arrampicata spor-tiva e nel trekking.Lui è stato anche apprezzato scrittore,autore di numerose pubblicazioni incui s'ispirava a Cesare Pavese ed èstato insignito nel 2013 del premiocultura "Città di Bassano". Ho avutomodo di apprezzarlo curando la rubri-ca delle lettere sul Gdv, che lui alimen-tava con preziosi contributi. <Te vojoben> era il suo congedo di ogni telefo-nata.Ti voglio bene anch'io, caro Marietto.Nessun voto ma un grande rimpianto.

Le maglie sfilate dei giocatori delPadova sotto la curva dei tifosialla fine della partita di Latina.Nella foto sotto, il commissariodella nazionale azzurra, Cesare

Prandelli, autore di un sipariettocon Antonio Conte.

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