La crisi di fine secolo• Il successore di Crispi, Di Rudinì, chiude
la guerra in Africa ma continua nella repressione delle “forze eversive”.
• L’agitazione sociale cresce in tutta Italia anche per la cattiva congiuntura economica.
• Nel 1898 a Milano i dimostranti sono dispersi a cannonate dal Generale Beccaris, seguono arresti e processi.
La riconoscenza del ReRoma, addì 6 giugno 1898 - ore 21,20
Ho preso in esame la proposta delle ricompense presentatemi dal Ministro della Guerra a favore delle truppe da lei dipendenti e col darvi la mia approvazione fui lieto e orgoglioso di onorare la virtù di disciplina, abnegazione e valore di cui esse offersero mirabile esempio. A Lei poi personalmente volli conferire di motu proprio la croce di Grand'Ufficiale dell'Ordine Militare di Savoia, per rimeritare il grande servizio che Ella rese alle istituzioni ed alla civiltà e perché Le attesti col mio affetto la riconoscenza mia e della Patria.
Umberto
“Ritorniamo allo Statuto” ( S.Sonnino, 1897)
• Appoggiando i conservatori che reclamano un governo forte in mano al re, Umberto chiama al governo il generale Pelloux che emana leggi liberticide.
• Radicali e socialisti reagiscono con l’ostruzionismo e sono premiati dall’elettorato nelle elezioni del 1900.
• Pelloux è liquidato, ma Umberto I è ucciso a Monza dall’anarchico Bresci.
L'età giolittiana
• Il nuovo re, Vittorio Emanuele III (1900-1946) rinuncia alla repressione e chiama al governo il liberale di sinistra Zanardelli.
• Il delicato ministero degli interni è occupato da Giovanni Giolitti
• che, dopo le dimissioni di Zanardelli per motivi di salute (1903), sarà il nuovo capo del governo.
Giovanni Giolitti (1842-1928)• Piemontese, esponente della
generazione che non aveva partecipato al Risorgimento.
• Appartenente alla sinistra moderata liberale, pragmatico.
• Dopo una lunga esperienza nella pubblica amministrazione, era stato capo di governo nel 1892-93.
“Un sigaro ed un diploma di cavaliere non si rifiutano a nessuno.”“Le leggi per i nemici si applicano, per gli amici si interpretano.”
G.Giolitti
I governi Giolitti (1901-1914)
39. febbraio 1901 – ottobre 1903 Zanardelli40. novembre 1903 – marzo 1905 Giolitti II41. marzo 1905 Tittoni42. marzo 1905 – dicembre 1905 Fortis I43. dicembre 1905 – febbraio 1906 Fortis II44. febbraio 1906 – maggio 1906 Sonnino I45. maggio 1906 – dicembre 1909 Giolitti III46. dicembre 1909 – marzo 1910 Sonnino II47. marzo 1910 – marzo 1911 Luzzatti48. marzo 1911 – marzo 1914 Giolitti IV
Una nuova linea politica
• Giolitti Sostiene la neutralità dello stato nei conflitti sociali per motivi:– Economici: “chi non guadagna non consuma”.– Politici: si deve collaborare con il movimento
sindacale e socialista per allentarne latensione rivoluzionaria.
• Ciò non gli impedisce di mostrare un “doppio volto”, difendendo il padronato nel Sud e seguendo una politica clientelare.
Giolitti e il PSI
• Nel 1903 Giolitti adotta un programma riformista e inivita Turati (leader del PSI) a partecipare al governo.
• Turati non può accettare per non dividere il partito, ma inizia una collaborazione.
• Giolitti può attuare una politica sociale (pensioni di invalidità, riposo festivo, normativa sul lavoro di donne e minori).
Sinistra Destra
Sindacalisti rivoluzionari Massimalisti Riformisti
di sinistraRiformisti di destra
• Arturo Labriola
• Ferri• Turati• Treves
• Bonomi• Bissolati
Successi della politica giolittiana
• La neutralità in occasione dello sciopero generale nazionale (il primo) del 1904 premia Giolitti che vince le elezioni,
• grazie anche al contributo antisocialista dei cattolici (con il consenso di Pio X).
• Tra il 1906 e 1909 Giolitti continua nella sua attività riformista e ottiene un rafforzamento della lira e delle finanze.
Il decollo industriale italiano• Giolitti beneficia anche di una
congiuntura favorevole (tra il 1896 e il 1914 crescita industriale annua del 7%)
• Settori trainanti sono: metallurgia, meccanica (automobili) e chimica
• Limiti dello sviluppo italiano restano:– Dipendenza dalla “tutela” statale.– Concentrazione nel triangolo “industriale”.– Mercato interno molto ristretto.
Il IV governo Giolitti• Dopo una pausa di 2 anni Giolitti torna al
potere nel 1911 con un programma innovativo che prevede:– Nazionalizzazione delle assicurazioni sulla
vita (per finanziare le pensioni).– Suffragio universale maschile (temuto più
che voluto dai socialisti)
• Concessione alla destra nazionalista è invece la ripresa della politica coloniale.
La guerra di Libia (1911-12)• Da tempo preparata dalla diplomazia e
sostenuta dall'opinione pubblica, è accolta da Giolitti come una fatalità.
• Le operazioni militari si arenano di fronte alla guerriglia locale. Per vincere l'Italia deve attaccare direttamente l'Impero Ottomano (Dardanelli, Rodi),
• costretto alla resa (1912) e poi coinvolto nelle guerre balcaniche (1912-13).
Carta
Sai dove s’annida più florido il suol ?
Sai dove sorride più magico il sol ?
Sul mar che ci lega con l’Africa d’or,
la stella d’Italia ci addita un tesor.Ci addita un tesor!
[Rit.] Tripoli, bel suol d’amore,ti giunga dolce questa mia
canzon!Sventoli il tricoloresulle tue torri al rombo del
cannon!Naviga, o corazzata:benigno è il vento e dolce la
stagion.Tripoli, terra incantata,sarai italiana al rombo del
cannon!
[Rit] Tripoli, bel suol d’amore…
A te, marinaro, sia l’onda sentier.
Sia guida Fortuna per te, bersaglier.
Và e spera, soldato, vittoria è colà,
hai teco l’Italia che gridati: “Và!” [Rit.] Tripoli, bel suol d’amore… Al vento africano che Tripoli
assalgià squillan le trombe,la marcia real.A Tripoli i turchi non regnano
più:già il nostro vessillo issato è
lassù...
A Tripoli! Testo: G. Corvetto Musica: C. Arona
Un nuovo clima politico
• Dopo la guerra si accrescono le tensioni politiche:
– Nel 1912 prevale nel PSI la componente massimalista (espulsione dei riformisti, Mussolini direttore dell’Avanti), chiusa ad ogni collaborazione col governo.
– Sulla destra il nazionalismo diventa più aggressivo.
Le elezioni del 1913
• Non potendo contare sul PSI, Giolitti cerca l’appoggio dei cattolici, determinanti grazie al suffragio universale e all'atteggiamento di Pio X.
• Con il Patto Gentiloni se ne assicura i voti, in cambio di una politica in difesa della famiglia, dell'istruzione e delle associazioni cattoliche.
La fine dell'età giolittiana
• Giolitti vince le elezioni ma la sua maggioranza è troppo eterogenea per assicurargli libertà di manovra.
• Preferisce lasciare al liberale di destra Salandra il compito di formare un nuovo governo.
• mentre nel paese la tensione sociale torna a crescere (settimana rossa, giugno 1914).