Cerimonia di Apertura
Master in Gestione delle Risorse Energetiche
Centro Studi SAFE
Governare la transizione:
verso dove e come?
Villa Malta 25 marzo 2013
Agenda
Europa e Italia tra rigore e sviluppo
Transizione energetico-ambientale
Considerazioni conclusive
Le buone notizie tardano ad arrivare
Europa: la ripresa non è ancora iniziata (1/2)
-5,0
-4,0
-3,0
-2,0
-1,0
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013** 2014**
%
Fonte: elaborazione SAFE su dati Eurostat *A prezzi correnti **Previsioni
Variazione % annuale PIL* UE27
Dopo la contrazione economica del 2009, la dinamica del PIL è rimasta debole
La ripresa è stata via via posticipata, le ultime previsioni la rimandano al 2014
Fonte: Commissione europea
Europa: la ripresa non è ancora iniziata (2/2)
Var % PIL stimata per 2012, prevista per 2013
Previsioni Commissione europea novembre 2012
Previsioni Commissione europea febbraio 2013
2012 Vs 2011 0,2 0,0
2013 Vs 2012 0,4 0,1
2012 10,2 10,3 2013 10,7 10,7
Var % PIL
Tasso di disoccupazione
2012 Vs 2011 -1,4 -1,4
2013 Vs 2012 -1,4 -1,4
2012 25,1 25,0
2013 26,6 26,9
Var % PIL
Tasso di disoccupazione
UE27
2012 Vs 2011 -0,3 -0,3
2013 Vs 2012 0,4 0,1
2012 10,5 10,5
2013 10,9 11,1
Var % PIL
Tasso di disoccupazione
Area €
2012 Vs 2011 -0,4 -0,6
2013 Vs 2012 0,1 -0,3
2012 11,3 11,4
2013 11,8 12,2
Var % PIL
Tasso di disoccupazione
2012 Vs 2011 -0,3 0,0
2013 Vs 2012 0,9 0,9
2012 7,9 7,9
2013 8,0 8,0
Var % PIL
Tasso di disoccupazione
2012 Vs 2011 -6,0 -6,4
2013 Vs 2012 -4,2 -4,4
2012 23,6 24,7
2013 24,7 27,0
Var % PIL
Tasso di disoccupazione
2012 Vs 2011 0,8 0,7
2013 Vs 2012 0,8 0,5
2012 5,5 5,5
2013 5,6 5,7
Var % PIL
Tasso di disoccupazione
2012 Vs 2011 -2,3 -2,2
2013 Vs 2012 -0,5 -1,0
2012 10,6 10,6
2013 11,5 11,6
Var % PIL
Tasso di disoccupazione
Regno Unito
Francia
Spagna
Germania
Grecia
Italia
Fonte: Commissione europea
Un’Europa a più velocità
FATTORI BASE Finlandia 4° Vs Grecia 98°
1. Istituzioni
2. Infrastrutture
3. Condizioni macroeconomiche
4. Sanità e istruzione primaria
FATTORI DI EFFICIENZA Regno Unito 4° Vs Grecia 69°
5. Istruzione superiore
6. Efficienza del mercato dei beni
7. Efficienza del mercato del lavoro
8. Sviluppo dei mercati finanziari
9. Rapidità di adozione delle nuove tecnologie
10. Dimensione del mercato
FATTORI DI INNOVAZIONE Finlandia 3° Vs Romania 106°
11. Sofisticazione del business
12. Innovazione
56° 60°
Macro-parametri dell’indice WEF di competitività globale
*144 stati esaminati; punteggio: 1-7
Global Competitiveness Index 2012–2013
[5,39 – 5,55]
[5,00 – 5,39]
[4,60 – 5,00]
[4,20 – 4,60]
[3,86 – 4,20]
Paesi non-UE
Posizionamento paesi UE nel ranking mondiale
4°
3°
6°
8° 5°
12°
16°
17°
21°
34°
27°
36°
39°
41°
42°
45°
47°
49°
55°
58°
62°
71°
78°
96°
1° Svizzera con 5,72 punti
La crisi perdurante ha acuito
un divario già esistente
Fonte: elaborazione SAFE su dati WEF
n°
Il miglior paese europeo
Il peggior paese europeo per ciascun macro-parametro
Italia: un quadro economico eloquente
L’Italia è ancora in recessione
Inizio 2013: assenza segnali di
ripresa
Stime per il 2013 riviste al ribasso: da -0,5% a -1%
Clima di fiducia*
Indice clima di fiducia dei consumatori: nel
2012 si è attestato su livelli molto bassi
Sui giudizi pesano il peggioramento delle
prospettive occupazionali e l’incertezza su
tempi ed entità della ripresa
Ancora più basso l’indice clima di fiducia
delle imprese
Fonte: elaborazione SAFE su dati Banca d’Italia, Commissione europea, ISTAT
Variazioni % annuali PIL
-2,3
-0,5
0,8
-1,2
-5,5
1,8
0,4
-2,2
-1
0,8
-6
-5
-4
-3
-2
-1
0
1
2
3
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
%
Var % su anno precedente
Var % su anno precedente – previsioni UE novembre 2012
Var % su anno precedente – previsioni UE gennaio 2013
70
75
80
85
90
95
100
105
110
Gen-2010 Lug-2010 Gen-2011 Lug-2011 Gen-2012 Lug-2012 Gen-2013
Clima di fiducia dei consumatori Clima di fiducia delle imprese
Numero indice base 2005 = 100
* Dati mensili destagionalizzati
Competitività: un’altra nota dolente
Italia terz’ultima fra i paesi UE27, davanti solo a Grecia e Malta
per facilità di fare impresa Italia 42° su 144 paesi
nella classifica WEF
sulla competitività
globale
Fonte: CNEL, WB, WEF
Forte rigidità del mercato
del lavoro, scarsa
efficienza del mercato
del credito, alto livello di
corruzione e criminalità
organizzata
Fra le maggiori criticità per
le imprese: scarsa
capacità del sistema di far
rispettare i contratti commerciali ed elevata
pressione fiscale
Crescita della
produttività del lavoro nel manifatturiero
inferiore a quella dei partner europei
L’immobilismo del Paese ha amplificato
gli effetti della crisi ostacolando la ripresa economica
Il PIL non dice tutto
Fonte: CNEL, ISTAT
ISTRUZIONE e
FORMAZIONE
Divario perdurante rispetto all’Europa
NEET* in aumento
LAVORO
Tasso di disoccupazione e
livello precarietà in crescita
Divario di genere tra i più alti d’Europa
BENESSERE ECONOMICO
Livello di deprivazione, rischio di povertà e disuguaglianza
di reddito in aumento
POLITICA e ISTITUZIONI
Forte sfiducia nella istituzioni e nei partiti
Bassa partecipazione politica
RELAZIONI SOCIALI
Forte carico sulle reti famigliari
Presenza di reti di volontariato, ma non su
tutto il territorio
QUALITÀ DEI SERVIZI
Qualità dei servizi sociali non sempre adeguata, anche se in
miglioramento
Progressi nella differenziazione dei rifiuti, ma lontani da standard UE
*NEET: Not in Education, Employment or Training
AMBIENTE E PAESAGGIO
Scarsa tutela della grande ricchezza paesaggistica
Dissesto idrogeologico
Verde urbano e aree protette in aumento
RICERCA e INNOVAZIONE
Basso numero di brevetti
Ridotti investimenti in R&S e limitate applicazioni industriali
Chi ci guiderà nell’incertezza?
Nel voto erano riposte le speranze per una maggiore stabilità politica,
essenziale per il varo di riforme strutturali
L’esito elettorale ha invece decretato l’inizio di un nuovo periodo di
incertezza ma anche di cambiamento ormai inevitabile
Senato Camera
Presidente
della
Repubblica
?
Fonte: elaborazione SAFE su dati Ministero dell’Interno
Un’agenda fitta di impegni
Presidenza UE secondo semestre del 2014 all’Italia
Periodo di programmazione UE 2014-2020 nuovo budget
tagli per trasporti, energia, telecomunicazioni
politiche per il clima sempre più centrali
Completamento mercato interno dell’energia entro il 2014
attuazione della normativa vigente
operatività dei mercati transfrontalieri di gas e di energia elettrica
attuazione dei piani di completamento e ammodernamento delle reti
reti intelligenti
La lunga marcia…
1996-98
1° Pacchetto Energia
2003
2° Pacchetto Energia
2014
Termine per completamento mercato interno
dell’energia
2003-07 Separazione proprietaria e integrazione della proprietà
e della gestione della rete elettrica nazionale di trasmissione da GRTN (ISO) a Terna (TSO)
Completamento apertura mercato elettrico
2009
3° Pacchetto Energia
2012
Separazione proprietaria di Snam da Eni
Snam Rete Gas riceve la certificazione AEEG di
gestore di trasporto indipendente del gas naturale
Terna riceve la certificazione preliminare AEEG di
gestore del sistema di trasmissione di energia
elettrica in separazione proprietaria
1999-2000
Decreto Bersani: avvio liberalizzazione settore elettrico
Decreto Letta: avvio liberalizzazione settore gas con
anticipo misure 2° Pacchetto
2010-11 Decreto stoccaggi
DLgs 93/2011
Misure per favorire lo switching nel mercato elettrico
Adozione modello ITO per trasporto gas
…per un’Europa energeticamente interconnessa Corridoi prioritari energetici individuati dall’Unione europea
Per realizzare infrastrutture energetiche
al 2020 necessari più di 200 mld €:
140 mld € per settore elettrico
70 mld € per settore gas
2,5 mld € per trasporto CO2
Appena approvato taglio dei tempi
autorizzativi e costi amministrativi per la
realizzazione dei progetti di interesse
comune
Bozza budget UE 2014-2020 : 5,1 mld €
per fondo Connecting Europe Facility*
settore energia
L’impegno finanziario europeo sarà
sufficiente a stimolare un
«effetto volano»?
Fonte: Elaborazione SAFE su Regolamento orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee approvato dal Consiglio europeo il 21/03/2013
* CEF: meccanismo di finanziamento europeo istituito per migliorare le reti europee di trasporto, energia e digitali
Northern Seas
offshore grid
NSI West Electricity&Gas
NSI East Electricity&Gas
Southern Gas Corridor
Oil Supply Connections
BEMIP Electricity
&Gas
Gas Elettricità Elettricità &Gas Oil
Reti intelligenti, autostrade elettriche, rete transfrontaliera
per il trasporto di CO2
E l’Italia che ruolo gioca?
Nabucco West o TAP? Scelta cruciale per un futuro italiano
da hub
South Stream: dopo
l’inaugurazione, si procede?
GALSI: quale futuro?
Desertec: tante rinunce, un sogno prossimo al tramonto?
Progetti di interconnessione elettrica: un futuro da
piattaforma di collegamento tra Europa, Balcani e Nord
Africa?
Rigassificatori: uno in costruzione, tanti
pianificati, molti contestati. Quanti necessari?
La SEN prevede un incremento di capacità
almeno di 8-16 bcm
Fonte: GIE, Terna, siti consorzi
* High RES Scenario, Energy Roadmap 2050 ** Pompaggi e altri impianti di produzione elettrica *** Altri combustibili (ex. Idrogeno, metanolo)
Fonte: Elaborazione SAFE su dati Commissione UE, Eurostat
Transizione per un futuro verde? (1/2)
Mix UE ultimi 20 anni basato su termoelettrico e nucleare
Roadmap 2050 ipotizza una generazione elettrica coperta per oltre l’80% da FER, per lo più intermittenti
Raggiungere una generazione «verde» comporta ambiziosi step intermedi (incremento investimenti, sviluppo infrastrutturale, sistemi di accumulo, rilancio sistema ETS)
Generazione elettrica per fonte UE 1990- 2010
36% 25%
8%
3%
8%
24%
31% 27%
12% 21%
5% 1%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
1990 1995 2000 2005 2010
Carbone Petrolio Gas Nucleare Rinnovabili Altro **
Mix elettrico UE al 2050*
Rinnovabili
83%
Altro*** 4%
Nucleare 3,5% Gas 7,5%
Carbone 2%
Eolico 49%
Idroelettrico
8%
Solare 16%
Biomasse
9%
Geotermico 1%
Fonte: Elaborazione SAFE su dati Terna
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Carbone Prodotti petroliferi Gas Altro Rinnovabili
Generazione elettrica in Italia per fonte 1990- 2011
15%
3%
48%
24%
10%
15%
47%
18%
2%
18%
*
* Gas derivati, altri combustibili
Qualsiasi strategia di medio-lungo periodo non può ignorare gli impatti di
una transizione energetica sui comparti industriali
15% 15%
GAS: 39.082 GWh
FER IDRO: 35.079 GWh
FER NON IDRO: 3.222 GWh
Transizione per un futuro verde? (2/2)
1990 2011
GAS : 144.539 GWh
FER IDRO: 47.757 GWh
FER NON IDRO: 26.306 GWh
«Cambiamento climatico»
Fonte: Elaborazione SAFE su dati Enerdata
-50% 0% 50% 100% 150% 200% 250%
Russia
UE
USA
India
Cina
Variazione % emissioni di CO2 per Paese 1990- 2010
USA 24%
USA 18%
UE 20%
UE 12%
Russia; 12%
Russia; 5%
Cina 11%
Cina 25%
India 3%
India 6%
Resto del
mondo 31%
Resto del
mondo 34%
0% 20% 40% 60% 80% 100%
1990
2010
20.458 Mt CO2
29.432 Mt CO2
Emissioni di CO2 per Paese 1990- 2010
Modificato negli ultimi 10 anni il peso dei singoli Paesi sulle emissioni
globali di CO2
I maggiori emettitori non hanno assunto impegni
Accordo globale vincolante ancora lontano
La UE insisterà con un impegno unilaterale?
Protocollo di Kyoto 2008-2012, Paesi Annex 1 Protocollo di Kyoto 2013-2020, Paesi Annex 1
Canada, Giappone, Nuova Zelanda, Russia non
rinnovano impegni per il secondo periodo
Principali emettitori mondiali non partecipano al
Protocollo
Impegno di riduzione emissioni per Paesi Annex 1:
- 25/40% vs 1990
191 Paesi ratificanti
USA firmano ma non ratificano il Protocollo. Cina
ed India non assumono impegni vincolanti
Impegno di riduzione emissioni per Paesi Annex 1:
- 5% vs 1990
Sempre meno aderenti, sempre più oneri
Fonte: UNFCCC
ETS: una soluzione ancora valida?
* Roadmap 2050 - High RES Scenario Fonte: Elaborazione SAFE su dati EEX, Commissione UE
UE continua a ritenere l’ETS uno strumento
chiave per la decarbonizzazione
Domina incertezza sul futuro (back-loading, innalzamento target emissioni al 30%, carbon tax..)
Chi paga l’ostinazione europea per uno strumento
finora rivelatosi fallimentare?
Evoluzione EUA Futures Certificates 2008-2012
€/t
CO
2
Prezzi ETS in forte calo dal 2008 al 2012
Meccanismo ETS non ha consentito sviluppo di un processo virtuoso di riduzione della CO2
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5
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15
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25
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Gen -
Giu 08
Lug -
Dic 08
Gen -
Giu 09
Lug -
Dic 09
Gen -
Giu 10
Lug -
Dic 10
Gen -
Giu 11
Lug-
Dic 11
Gen -
Giu 12
Lug-
Dic 12
0 50 100 150 200 250 300
2012
2020
2030
2040
2050
Prezzo EUA 2012 e proiezioni 2050*
In sintesi…
In campo economico la ripresa è ancora lontana e la crisi
evidenzia i divari di competitività tra i paesi
La transizione energetico-ambientale, auspicata dall’UE, pone
obiettivi di lungo periodo più che sfidanti soprattutto alla luce
del quadro attuale
Si possono trasformare le sfide del presente in opportunità per il
futuro?
Cerimonia di Apertura
Master in Gestione delle Risorse Energetiche
La transizione della formazione:
verso dove e come?
Villa Malta 25 marzo 2013
Processo di «transizione» dell’università …
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1.400
1.600
1.800
2.000
Iscritti (migliaia) Femmine (per 100 iscritti)
Andamento iscritti università in Italia (1945-2010)
Fonte: elaborazione SAFE su dati ISTAT (serie storiche)
Dal dopoguerra ad oggi il numero di studenti universitari in Italia è quasi decuplicato
ed è al contempo quasi triplicata la percentuale femminile di studenti
Nell’ultimo decennio il numero di studenti si è stabilizzato, in ogni caso la «popolazione
universitaria» italiana ha raggiunto dimensioni enormi (quasi 2 milioni)
Nu
me
ro d
i is
critt
i (m
iglia
ia) %
Fe
mm
ine
sul to
tale
iscritti
… verso dove e come?
-
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100
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600
700
Facoltà Comuni sede di università
Andamento numero facoltà in Italia (1945-2010)
Fonte: elaborazione SAFE su dati ISTAT (serie storiche)
Nu
me
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N
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de
un
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rsitaria
Dal dopoguerra ad oggi il numero di facoltà in Italia è più che triplicato ed al contempo la presenza di sedi universitarie sul territorio è divenuta molto più capillare
La forte crescita dell’offerta formativa e dell’apparato universitario nel suo complesso è stata accompagnata da elevato aumento del corpo docente
3,0
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4,5
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5,5
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Economia Ingegneria Sc. Politiche Scienze MFN Media totale
Du
rata
la
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a 1
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Transizione verso lauree … brevi?
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2005 2006 2007 2008 2009
+4 anni e oltre +2-3 anni +1 anno Regolari Precoci
% S
tud
en
ti r
eg
ola
ri e
fu
ori c
ors
o
25%
Fonte: elaborazione SAFE su dati MIUR
Durata media degli studi e studenti regolari per la laurea 1
livello
+50%
Utilizzo competenze laurea di 2° livello (%) ECO ING GIU SCP SCE LET MEDIA
In misura elevata 39,0 49,1 31,8 25,6 42,6 30,5 37,7
In misura ridotta 47,1 43,5 36,6 46,3 37,7 40,0 42,5
Per niente 13,9 7,3 31,2 27,9 19,7 29,4 19,7
Utilità nel lavoro della laurea di 2° livello (%) Fondamentale 16,2 29,1 10,7 8,1 20,8 10,9 16,7
Utile 45,7 47,4 34,4 38,6 38,4 32,9 40,7
Sufficiente laurea 1° livello 20,9 15,4 18,1 23,0 21,6 20,2 20,8
Sufficiente diploma 17,0 7,9 36,0 30,1 19,1 35,9 21,6
Oppure transizione verso lauree … «di carta»?
Fonte: elaborazione SAFE su dati ALMALAUREA
Indagine a 1 anno di distanza dalla laurea (su laureati nel 2011)
Per oltre la metà dei laureati di secondo livello, le competenze acquisite con la
laurea specialistica sono poco utili (o addirittura per nulla) nella loro attività lavorativa
Per 4 laureati su 10 nell’attività lavorativa è sufficiente la laurea di primo livello oppure un diploma di scuola secondaria
Occupazione (%) ECO ING GIU SCP SCE LET MEDIA
Lavora 57 71 26 58 44 52 57
In cerca di lavoro 31 18 38 35 27 35 30
Formazione 8 7 33 3 22 7 8
Neet 4 4 3 4 7 6 5
Utilità nel lavoro della laurea di 2° livello (%) Trova lavoro prima laurea 16 29 11 8 21 11 17
Trova lavoro durante laurea 46 47 35 39 38 33 41
Cambia lavoro dopo laurea 21 16 18 23 22 20 21
Inizia lavoro dopo la laurea 17 8 36 30 19 36 21
Laurea come «transizione» verso … il lavoro?
Fonte: elaborazione SAFE su dati ALMALAUREA
Indagine a 1 anno di distanza dalla laurea (su laureati nel 2011)
Lavora grazie laurea 40% 62% 12% 30% 35% 32% 37%
Ad un anno dalla laurea specialistica solo poco più della metà degli studenti (57%)
ha trovato lavoro, con sostanziali differenze in funzione della tipologia di laurea
Oltre la metà degli occupati prosegue il lavoro che ha trovato prima della laurea
specialistica, quindi solo 4 studenti su 10 trovano lavoro grazie alla laurea
Cala la «fiducia» nella laurea … ?
200
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1.400
1.500
1.600
1.700
1.800
1.900
2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13
Iscritti Immatricolati
Nu
me
ro d
i is
critt
i (m
iglia
ia)
Nu
me
ro d
i imm
atricolati (m
igliaia)
Nel corso degli ultimi 10 anni il numero di immatricolazioni è in forte calo (-21%) e nel corso degli ultimi 5 anni il numero di studenti universitari è diminuito del 13%
Questo fenomeno sembra causato dal calo della «utilità percepita» della laurea e
dalla minore capacità di spesa delle famiglie
Fonte: elaborazione SAFE su dati MIUR e STAT (serie storiche)
Andamento iscritti e immatricolati nelle università in Italia (2003-2013)
-21%
Il sistema universitario italiano, che è cresciuto per rivolgersi ad
una fascia sempre più ampia di giovani, è oggi un «mare
magnum»
Nonostante la riforma delle «lauree 3+2» gli studenti italiani
restano per tanti (troppi) anni in cerca di un «porto dove
approdare»
La didattica delle università italiane non è riuscita a stare al passo con i tempi, e le competenze fornite sono poco utili per il lavoro
In sintesi…