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Sabato 23 novembre 2019
SommarioN. Data Pag Testata Articolo Argomento1 23/11/2019 38 IL GAZZETTINO DI PORDENONE RICERCATORI PRECARI IN FUGA DAL CRO PIOGGIA DI INTERROGAZIONI IN REGIONEEN SANITÀ LOCALE2 23/11/2019 45 IL GAZZETTINO DI PORDENONE RILANCIO DELL'OSPEDALE, LEGA AL CONTRATTACCO SANITÀ LOCALE3 23/11/2019 33, 3 IL GAZZETTINO DI UDINE REGIONE LA SCUOLA IN OSPEDALE E A DOMICILIO SANITÀ LOCALE4 23/11/2019 26 IL PICCOLO CHIRURGIA RICOSTRUTTIVA, NUOVO STRUMENTO HI-TECH SANITÀ LOCALE5 23/11/2019 33 IL PICCOLO TRUFFA ALL'ASUITS L'EX PRESIDENTE DE LA FONTE ONLUS FINISCE NEI GUAI SANITÀ LOCALE6 23/11/2019 38 MESSAGGERO VENETO AL CENTRO SALUTE MENTALE PERSONALE ALL'OSSO «SERVONO ALTRI MEDICI» SANITÀ LOCALE7 23/11/2019 33 MESSAGGERO VENETO INCHIESTA SERENI ORIZZONTI IL CAPO DEL PERSONALE TORCHIATO PER CINQUE ORE SANITÀ LOCALE8 23/11/2019 38 MESSAGGERO VENETO PORDENONE OPERATORI SANITARI: CHIUSO IL CORSO ALL'ASP ARCOBALENO SANITÀ LOCALE
Ricercatori precari in fuga dal Cro Pioggia di interrogazioni in Regioi •Il Pd a Fedriga: va subito trovata una soluzione 1̂1 ministro della Salute Speranza: si sta lavorando impensabili due anni senza direttore scientifico a un emendamento alla manovra contro la precarietà
IL NODO IRRISOLTO
PORDENONE «La ricerca scientifica non può essere messa in congelatore: non è pensabile che un Irccs del livello del Cro possa permettersi di restare due anni senza un guida scientifica stabile. Senza contare la situazione di precarietà dei ricercatori. Così si mina il prestigio guadagnato in tanti anni, Fedriga e Riccardi impediscano l'impoverimento dell'istituto». Suona quasi come un appello quello del capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Sergio Bolzonello. Che, con il consigliere regionale Nicola Con-ficoni, ha depositato ieri due interrogazione al presidente della Regione Massimiliano Fedriga e all'assessore alla Salute, Riccardo Riccardi. Intanto il ministro della Salute, Roberto Speranza, annuncia un emendamento: «Si sta lavorando - ha detto nelle ultime ore - a un emendamento da portare in manovra contro la precarietà del personale nel sistema sanitario, a partire dalle situazioni più urgenti». «La situazione di generale precarietà - afferma Bolzonello - del Cro di Aviano deve trovare una soluzione. Se esiste un'inerzia da parte della Regione va colmata prima di compromettere la piena funzionalità. Quanto alla situazione dei ricercatori, aggiunge Confi-coni «è importante dare un riconoscimento al merito di coloro che, in alcuni casi da vent'anni,
operano senza garanzie contrattuali. Attraverso un coordinamento Stato-Regione deve essere affrontato questo problema per dare, prima di tutto, riconoscimento e dignità allo straordinario lavoro svolto in questi anni dai precari». Sul caso interviene anche il consigliere regionale sanvitese Tiziano Centis ("Cittadini") che già aveva presentato un documento: «La Regione convochi al più presto un "tavolo di crisi" con le parti interessate. È grave la situazione che si sta creando: le premesse per la soluzione positiva c'erano tutte fino a un paio di mesi fa con l'inserimento in organico del Cro dei 93 posti da riservare proprio ai ricercatori e personale di supporto rientranti nell'inquadramento dal nuovo contratto nazionale della Sanità. L'iter ora sembra bloccato con la stragrande maggioranza del personale con contratto a scadenza 31 dicembre. Il clima è di massima incertezza. È necessario, prima possibile, convocare un tavolo con il ministero della Salute, Agenzia ministeriale pubblico impiego, direzione Cro e Regione per dare risposte immediate indispensabili a concretizzare e mettere in sicurezza il personale».
SINDACATO E MINISTRO Intanto dalla Cisl sanità nazio
nale si informa: "Il decreto interministeriale previsto per dar corso all'assunzione del personale
della ricerca in fase di prima applicazione è stato sottoscritto dai ministri competenti e inviato alla Corte dei conti per la registrazione. Entro 20 giorni il decreto sarà efficace e consentirà agli istituti l'avvio delle procedure di assunzione con la pubblicazione degli avvisi pubblici". Rispetto al problema della collocazione del personale nelle fasce economiche successive a quella iniziale "si sta lavorando per individuare una soluzione all'interno della legge di bilancio che eviti di riaprire il contratto appena siglato". E per lunedì è prevista a Roma una riunione con i direttori scientifici e amministrativi degli Irccs per coordinarsi nelle procedure di assunzione. Intanto i ricercatori di Aviano si appellano alla Regione: «Chiediamo l'intervento, rispetto alla vertenza nazionale, sulla rimodulazione di quei punti che sono di vitale importanza per un inquadramento meritocratico e proporzionato nell'inserimento contrattuale».
Davide Lisetto
INCERTEZZA SULLE NORME DEL CONTRATTO NAZIONALE MA ANCHE SULL'ORGANICO AVIANESE LETTERA DI PRECARI ALL'ASSESSORE RICCARDI
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SANITÀ LOCALE 1
Rilancio dell'ospedale, Lega al contrattacco
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'18292«raWf©4«i006b883 CONSIGLIERE COMUNALE P l a c i d o Fundarò illustra la proposta
SACILE
Pronta, dettagliata e provocatoria, arriva la risposta leghista ai detrattori della proposta per un rilancio della struttura ospedaliera sacilese. Ad illustrarla è il consigliere comunale Placido Fundarò che non lesina critiche a Comitati e associazioni.
«Abbiamo letto con attenzione in questi giorni - sottolinea il gruppo consiliare leghista - tutti i commenti provenienti da comi
tati, sindacati, partiti di sinistra tutti "orientati" e determinati a smontare il nostro progetto che vuole riportare, senza alcun intervento di spesa pubblica, cosa questa invece sempre cara ai partiti di sinistra, la possibilità di ricovero con degenza per le patologie acute di media complessità».
Tutto questo - sostiene la Lega - dopo che per anni si è «sbraitato che questa maledetta riforma Serracchiani aveva finito per depauperare il nostro ospedale delle funzioni mediche, del day sur-gery, del pronto soccorso, dell'ecografo e tanto altro, ed ora, invece dicono che tutto questo non lo vogliono più e che invece vogliono soltanto rafforzare l'area riabilitativa, come se questa fosse la mission di questa struttura».
Per i consiglieri leghisti l'unico scopo dei comitati è quello «di marcare il terreno, facendo finta di occuparsi della questione, all'unico fine di esistere, e riempire le pagine della stampa locale». Riferendosi poi alla sanità privata convenzionata, «la demonizzazione con cui la definiscono è veramente burlesca e prettamente ideologica, basata su false comunicazioni di guadagni illeciti a carico della comunità».
E ai detrattori non risparmia
no una frecciatina, sottolineando che «se avessero prestato attenzione, anziché volantinare falsità, avrebbero capito il significato della proposta, che non solo non costerà un solo euro in più di quanto già speso dalla Regione per i ricoveri, ma ripristinerà dei reparti di Medicina, Chirurgia ed Ortopedia nel nostro nosocomio e forse potrà ripristinare il Pronto soccorso, dalla loro riforma declassato e poi ipocritamente invocato. Il tutto forse, aggiungono, addirittura con qualche utile in più per l'Azienda da destinare ad ulteriori miglioramenti dell'offerta sanitaria».
I consiglieri leghisti concludono ribadendo che «l'intento intrinseco della proposta che è quello di fare qui a Sacile almeno parte di quello che già, in ogni caso, viene fatto in altre strutture; cercando inoltre di essere attrattivi anche per i vicini veneti».
M.S.
s o n o ACCUSA COMITATI, SINDACATI E PARTITI DI SINISTRA: «LA NOSTRA PROPOSTA MIGLIORA L'0FFERTAa9dd
A COSTO ZERO»
SANITÀ LOCALE 2
Regione
La scuola in ospedale e a domicilio «Con progetti come quelli della scuola in ospedale e dell'istruzione a domicilio il Friuli Venezia Giulia mette un mattone in più sul muro della civiltà». Lo ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fe-driga, a margine del convegno nazionale "La scuola in ospedale e l'istruzione domiciliare in Fvg", organizzato da Regione e Ufficio scolastico regionale, ieri mattina, a Trieste.
A pagina VII
Scuola a domicilio, regione più avanzata •Il presidente Fedriga ha illustrato in un convegno i progetti •L'esecutivo ha stanziato 80mila euro che integrano i 40mila che portano l'istruzione ai giovani ricoverati e ai malati cronici investiti dallo Stato per l'insegnamento a casa e in ospedale
ISTRUZIONE
«Con progetti come quelli della scuola in ospedale e dell'istruzione a domicilio il Friuli Venezia Giulia mette un mattone in più sul muro della civiltà». Lo ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine del convegno nazionale "La scuola in ospedale e l'istruzione domiciliare in Fvg", organizzato da Regione e Ufficio scolastico regionale, ieri mattina, a Trieste. REGIONE PIÙ AVANZATA
«Siamo orgogliosi di essere la regione con la nonnativa più avanzata in Italia in questo settore e di avervi impegnato risorse economiche aggiuntive, che superano di molto quelle statali. Così - ha aggiunto Fedriga - garantiamo ai bambini e ai ragazzi meno fortunati di proseguire nel loro percorso formativo, un diritto fondamentale per ogni individuo, per le famiglie e per l'intera società». Secondo il governatore «la pubblica amministrazione deve aiutare concretamente i ragazzi colpiti da patologie. Se in questo Paese - ha concluso - non siamo in grado di dare risposte
alle famiglie, vuol dire che abbiamo un serio problema di tutela dei diritti civili».
Dal canto suo, il vicegovernatore e assessore alla Sanità, Riccardo Riccardi, ha parlato di «sfida culturale e politica. L'esperienza della scuola in ospedale e dell'istruzione a domicilio è un pezzo importante dello sforzo complessivo che stiamo cercando di fare relativamente al tema della salute e della centralità della presa in carico che, in questo ambito, diventa possibile grazie all'alleanza strategica con il sistema scolastico». Ha quindi ricordato che «in Friuli Venezia Giulia, ci sono 500mila persone che vivono con addosso una cronicità. Il nostro sistema della salute, con gli strumenti più adatti, deve accompagnare queste persone, dimostrando di essere in grado di ridurre la distanza esistente fra una condizione di vita e quella di sopravvivenza».
SOGNAMOIN GRANDE Presente al convegno anche
l'assessore all'Istruzione, Alessia Rosolen: «Abbiamo fatto bene a sognare in grande: la Regione ha un ruolo sussidiario e complementare rispetto alle preroga
tive e alle risorse dello Stato, ma vogliamo far diventare il Friuli Venezia Giulia sempre più speciale. Sogniamo - ha aggiunto -che tutti i bisogni siano diritti, ai quali la politica è chiamata a dare risposte certe».
LE MISURE Nel dettaglio, i servizi integra
ti dalla Regione - che prevedono uno stanziamento di 80 mila euro che vanno ad aggiungersi ai 40 mila euro che arrivano dallo Stato - riguardano la predisposizione del servizio di istruzione domiciliare per la scuola dell'infanzia; l'assegnazione di ore aggiuntive di insegnamento per alunni che rientrano a scuola dopo una lunga assenza per malattia; l'integrazione - rispetto ai fondi del Miur - di ore aggiuntive di insegnamento per le discipline mancanti presso la Scuola in ospedale; la possibilità di fare convenzioni con associazioni ed esperti; l'individuazione e la formazione dei docenti che fungeranno da presidi sul territorio per gli ospedali con pediatria che non hanno la Sio; la formazione specifica di docenti e dirigenti scolastici su queste tematiche e la predisposizione di materiali informativi da condividere dedi-
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cati alle buone pratiche.
L'ASSESSORE ROSOLEN «ABBIAMO SOGNATO IN GRANDE PER TRASFORMARE LE NECESSITÀ IN DIRITTI ACQUISITI»
OSPEDALE DI PORDENONE Spazio riservato al gioco e all'insegnamento per i bambini ricoverati nel reparto di Pediatria di Pordenone
SANITÀ LOCALE 4
DONAZIONE DELLA LILT
Chirurgia ricostruttiva, nuovo strumento hi-tech
La cerimonia di consegna
Da ieri in dotazione alla Breast Unit e alla Chirurgia plastica e
ricostruttiva dell'Asuits, grazie alla donazione da parte della Lilt, è arrivato uno strumento per migliorare l'immagine e la percezione che la paziente che ha dovuto subire un intervento di mastectomia ha di sé : parliamo del micropigmenta-tore Amieamed, uno strumento di fondamentale importanza per il tatuaggio dell'areola e capezzolo delle donne sottoposte a ricostruzione della mammella dopo l'intervento per cancro al seno.
«Le pazienti oncologiche che subiscono questo tipo di intervento - ha spiegato Bruna
Scaggiante, presidente locale di Lilt intervenuta a Cattinara -si trovano a dover affrontare molteplici sfide che riguardano anche la psiche e la sfera emozionale».
Grazie al micropigmentato-re Amieamed di Lilt, si potrà intervenire per donare un aspetto più naturale al seno ricostruito. «Con questa donazione si conferma - ha detto l'assessore regionale alla Sanità, Riccardo Riccardi - la grande sensibilità che spinge Lilt a sostenere le donne colpite da tumore nella loro quotidiana lotta per la riconquista della normalità».—
SANITÀ LOCALE 5
LA COMUNITÀ FAMIGLIA A PROSECCO
Truffa all'AsuiTs L'ex presidente de La Fonte onlus finisce nei guai
Nel mirino della Procura i soldi ricevuti per servizi ai dializzati in realtà mai effettuati Il pm chiede il processo Una truffa da oltre 350 mila euro ai danni dell'Azienda sanitaria. Ferdinando Cassa-go, ex presidente de "La Fonte Comunità Famiglia onlus", già sotto inchiesta per maltrattamenti nei confronti di alcuni giovani ospiti della struttura, finisce nuovamente in guai giudiziari.
La Procura di Trieste stavolta contesta a Cassago i fondi ricevuti dall'Asuits (Ass. 1 all'epoca a cui si riferiscono i fatti) per l'assistenza dei pazienti sottoposti a dialisi. Finanziamenti riconosciuti dall'ente pubblico per effetto di una convenzione approvata nel 2010 per il periodo agosto 2010-luglio 2012 e prorogata fino al 31 ottobre 2014. L'expresiden-te, stando all'accusa di «truffa aggravata continuata» formulata dal pubblico ministero Pietro Montrone, si sarebbe impegnato a mettere a disposizione i volontari della "Fonte" per almeno 880 ore mensili, pur - si legge negli
atti - non avendo tale disponibilità.
Ariprova delle spese sostenute, l'ex presidente aveva poi presentato una serie di fatture. Documenti che però non sarebbero stati pertinenti al servizio di assistenza e di supporto ai pazienti dializzati, oggetto dell'accordo.
Le spese, in effetti, erano riferite a riparazioni, manutenzioni, personale, pedaggi, carburante e assicurazione. Costi della struttura, insomma.
Gli operatori dell'Assi, che evidentemente in prima battuta non si erano accorti delle possibili incongruenze contenute nelle fatture, avevano autorizzato i rimborsi disponendo di volta in volta
i pagamenti periodici. Cassago avrebbe «condot
to in errore» i responsabili dell'Azienda sanitaria «con artifizi e raggiri». Così recita l'imputazione.
Dai successivi conteggi è stato quantificato «in via presuntiva» un danno di 350.185,92 euro.
Ma nelle indagini del pm Montrone emerge anche un
altro possibile raggiro, commesso questa volta nei confronti dell'associazione Banco alimentare del Friuli Venezia Giulia. L'ex presidente avrebbe chiesto di poter beneficiare gratuitamente dei prodotti distribuiti dall'organizzazione, dichiarando che gli ospiti della comunità "La Fonte" erano indigenti e che la struttura non usufruiva di contributi.
In realtà, come viene fatto notare negli atti, la onlus riceveva le rette dai Comuni (e dai privati) per anziani, disabili e minori.
Il pm Montrone ha chiesto il rinvio a giudizio per Cassago. Il gup Guido Patriarchi ha fissato l'udienza preliminare, programmata per il 5 dicembre.
L'Azienda sanitaria universitaria integrata, che nel procedimento che la riguarda si ritiene parte offesa e danneggiata, si è costituita parte civile. L'ente ha affidato l'incarico legale all'avvocato Giovanni Borgna del Foro di Trieste. L'imputato è invece difeso dall'avvocato Andrea Mondini del Foro di Udine.—
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Al Centro salute mentale personale all'osso «Servono altri medici» Due psichiatri hanno lasciato il servizio, altri se ne vanno La direzione: stiamo cercando di fare nuove assunzioni
GEMONA. Carenza di psichiatri, preoccupazioni a Gemona sul futuro del servizio erogato dal Centro di salute mentale di Pio-vega. Nel centro di via Santa Lucia, già due psichiatri hanno lasciato il servizio e altri due andranno in pensione nei prossimi mesi. Con loro, in quiescenza andrà anche Mauro Asquini, direttore del centro da molto tempo. Questa situazione di organico, insieme alla futura organizzazione del servizio su tutto il territorio provinciale incluso nella nuova azienda sanitaria, preoccupa l'associazione Atsam che dal 2002 raduna oltre un centinaio di familiari degli utenti dei Csm di Gemona e Tolmez-zo: «Siamo preoccupati-spiega Mariolina Patat, vicepresidente Atsam e consigliere comunale a Gemona - perché non sappiamo se con le future disponibilità di personale sarà possibile assicurare il servizio così come è stato fino a oggi, sulle 24 ore, facendo diventa
re il centro di via Santa Lucia un punto di riferimento sul territorio. Non vorremmo che con la nuova organizzazione aziendale, tutto venisse concentrato a Tarcento, creando problemi per molti utenti». Con la costituzione della nuova azienda sanitaria unica provinciale, il distretto tarcentino entra a far parte dello stesso a cui fa riferimento il Gemone-se. Proprio a Tarcento è prevista la realizzazione di una nuova sede distrettuale in cui troverà posto il Csm della cittadina. Di questo, l'associazione Atsam ha avuto modo di parlare già con la direzione aziendale: «Quello che ci aspettavamo - dice ancora Patat - è che l'amministrazione comunale affrontasse l'argomento con noi come avevamo chiesto mesi fa». «Noi un incontro con l'associazione lo abbiamo avuto-risponde il sindaco Roberto Re-velant- e siamo al corrente dei bandi avviati dall'azienda per la ricerca di nuovo personale».
Dalla direzione arrivano rassicurazioni: «Non vi è nessuna intenzione - dice Maurizio An-dreatti, direttore sanitario dell'Aas3 - di depotenziare il centro di via Santa Lucia. La stesso centro ha ricevuto recentemente una comunicazione ufficiale dalla direzione aziendale in cui si danno direttive in merito alla continuazione del servizio sulle 24 ore. E per quanto riguarda il personale, i bandi per la assunzione di professionisti sono già stati avviati. È chiaro tuttavia che ci troviamo di fronte a un problema di mancanza di figure sul mercato. È chiaro che se facciamo un bando e si presentano solo due psichiatri, non è facile coprire le esigenze aziendali sul tutto il territorio. Troveremo altre soluzioni, coinvolgeremo più psicologi, stiamo valutando: quello che deve essere chiaro, è che la direzione aziendale sta affrontando il problema».—
t S BYNC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
SANITÀ LOCALE 7
LA TRUFFA DEGLI OSPIZI
Inchiesta Sereni Orizzonti Il capo del personale torchiato per cinque ore
SERENI ORIZZONTI
L'esterno della sede direzionale
Oltre cinque ore di interrogatorio. Durante le quali il pm Paola De Franceschi ha chiesto conto a Laura Spera, responsabile del personale di Sereni Orizzonti, del suo coinvolgimento nelle irregolarità che hanno portato all'apertura di una maxi-inchiesta per una serie di ipotesi di truffa aggra
vata ai danni delle aziende sanitarie di sei Regioni e di alcuni ospiti e relative famiglie del gruppo.
Spera, 31 anni, è stata sentita alla presenza dei legali di fiducia, gli avvocati Roberto Mete e Valentina Iaiza: ha risposto a tutte le domande formulate dal pubblico ministero, che ha messo la dirigente di fronte alle contestazioni mosse nei suoi confronti nell'ambito dell'inchiesta.
«Devo dire che la dottoressa Spera ha risposto a tutte le domande che le sono state poste con molta lucidità e, ritengo, in modo assolutamente soddisfacente senza contestazioni di sorta - ha commentato l'avvocato Mete - . Tutto si è svolto in un contesto molto sereno e confidiamo molto che possa rappresentare un viatico per un giudizio di attenuazione delle esigenze cautelari». Spera, arrestata un mese fa, si trova attualmen
te ai domiciliari nella sua casa di Udine: una misura, questa, confermata dal Tribunale del Riesame, che lo scorso 12 novembre aveva rigettato la richiesta di revoca del provvedimento avanzata dai legali della donna.
L'inchiesta era giunta a un punto di svolta un mese fa con gli arresti di Massimo Blasoni 54 anni, patron della Sereni Orizzonti, del consigliere d'amministrazione Marco Baldassi, 55, di Udine, della direttrice di "Area 1" Judmilla Jani, 46 residente a Udine, e del responsabile del personale Federico Carlassara, 42, di Maja-no, della direttrice di "Area 4" Denise De Riva, 47 anni, di Biella, del direttore dell'"Area 2" Claudio Salvai, 50, di Cantalupa, della responsabile di zona Regione Emilia Romagna, Manuela Castaldi, 64, di Bari-cella e del responsabile delle comunità per minori del gruppo, Walter Campagnolo, 37, diTrofarello. —
SANITÀ LOCALE 8
Operatori sanitari: chiuso il corso all'Asp Arcobaleno
Consegnati i 23 diplomi dopo la lunga formazione professionale Zancai Mucignat: rinnoviamo la collaborazione con l'Aas5 CORDENONS. Si sono conclusi con la proclamazione di 23 nuovi operatori socio sanitari, gli esami del corso di formazione iniziale di mille ore per l'acquisizione della qualifica di Oss realizzato all'Asp "Arcobaleno".
«La figura professionale che abbiamo contribuito a formare risponde ad una reale esigenza del territorio regionale, in linea con l'evoluzione di cui tale figura è oggetto», commenta il direttore dell'A-sp, Valentina Battiston. Il corso, gestito dall'Indar formazione e sviluppo, ente accredi-
LA CERIMONIA
tato dalla Regione, si è svolto nell'anno formativo 2018-19 ed è stato interamente finanziato dalla giunta regionale.
La sinergia tra l'Indar e l'A-sp ha reso possibile l'organizzazione dell'unico corso del genere in Fvg realizzato all'interno di un'Azienda pubblica servizi alla persona. La maggior parte dei docenti del corso, inoltre, sono stati gli stessi dipendenti della struttura. Nella residenza per anziani e al Centro diurno sono stati ospitati 16 tirocini formativi che hanno consentito un ulteriore approfondimento pratico delle materie trattate durante il corso e che consentiranno reali opportunità di inserimento professionale dei neo-Oss all'interno della strut
tura per anziani. «Crediamo nel valore della
formazione - aggiunge il presidente dell'Asp Loris Zancai Mucignat- come opportunità di sviluppo personale e professionale degli operatori tesa ad un miglioramento continuo della qualità dei servizi che eroghiamo. Grazie agli spazi formativi a nostra disposizione auspichiamo che l'Asp "Arcobaleno" diventi un vero e proprio centro di formazione per personale assistenziale e sanitario di tutto il territorio. Anche per questo mi sono impegnata ad avviare nuove collaborazioni formative con il Distretto sanitario e l'Aas5, oltre a rinnovare la disponibilità per avviare un nuovo corso Oss in struttura». -
I nuovi operatori socio sanitari
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