UNITÀ 1Fonologia, ortografia e punteggiatura1 La fonologia2 L’ortografia3 La punteggiatura
UNITÀ 2Semantica e lessico4 Il lessico5 La formazione delle parole6 I significati delle parole
⊲ COME SI USA IL VOCABOLARIO
PER L’INVALSI: Ortografia, punteggiatura e lessico
PARTE A
FONOLOGIA,SEMANTICA E LESSICO
IN CLASSE
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1 LA FONOLOGIA
Che cos’è e a che cosa serve
Definizione e funzioni■ La fonologia è la parte della grammatica che studia i suoni del linguag-gio umano (fonemi) e le regole della loro pronuncia. Essi possono ancheessere scritti, ossia rappresentati graficamente con le lettere (grafemi); nelloro insieme costituiscono l’alfabeto. Ogni alfabeto contiene un numerolimitato di lettere, ma consente di formare un numero enorme di parole.■ L’alfabeto della lingua italiana comprende 26 lettere, che si distinguonoin:
● 5 vocali, così chiamate perché si pronunciano emettendo la sola “voce”e non hanno bisogno dell’aiuto di altri suoni;
● 16 consonanti, così chiamate perché “suonano insieme” e hanno biso-gno dell’aiuto di una vocale per essere pronunciate;
● 5 lettere straniere, così chiamate perché sono presenti in parole di ori-gine non italiana che però usiamo abitualmente.
Vediamo la successione di vocali, consonanti e lettere straniere nell’alfa-beto italiano.
MAIUSCOLO A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
MINUSCOLO a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z
Fonemi e grafemi■ In italiano non c’è una perfetta corrispondenza tra i fonemi (i suonipronunciati) e i grafemi (le lettere scritte). Quando parliamo, infatti, usia-mo circa 30 fonemi, dunque a ogni suono non equivale una singola letteradell’alfabeto.■ Talvolta a una sola lettera corrispondono più suoni: le vocali e, o e leconsonanti c, g esprimono ciascuna due suoni diversi.
VideoCome si usano lelettere straniere?
PARTE A FONOLOGIA, SEMANTICA E LESSICO14
LA FONOLOGIA 1
ESERCIZI
LETTERA SUONI ESEMPI
E aperto: è; chiuso: é caffè, pèsca; perché, pésca
O aperto: ò; chiuso: ó còlto, bòtte; cólto, bótte
C dolce: ci, ce; duro: ca, co, cu acido, cesto; casa, conto, cubo
G dolce: ge, gi; duro: ga, go, gu legenda, gioco; gatto, gonna, gufo
■ Altre volte, a lettere diverse corrisponde uno stesso suono (c dura, q).Infine, a gruppi di due o tre lettere scritte insieme, chiamate rispettiva-mente digrammi (gh, gl, gn, sc) o trigrammi (gli, sci), può corrispondere unsolo suono.
LETTERE ESEMPI
Diverse c dura, q cuoco, quadro
Scritte insieme(digrammi)
ghglgnsc
ghetto, ghirofogli, taglio, magliavigna, vigneto, ingegno, bagnino, gnuscena, scintilla
Scritte insieme(trigrammi)
glisci
figlia, moglie, migliosciarpa, sciogliere, sciupato
1 ● CLASSIFICARE Completa con le lettere mancanti la sequenza dell’alfabeto, inserendo anche le 5
lettere straniere.
A F O V Z
2 ● CLASSIFICARE Riscrivi in ordine alfabetico le seguenti parole.
1. gomito • zattera • conto • altalena • frangia • giglio • frusta • castello • rinoceronte • rombo • qualità •
spada • spruzzo
2. culla • credenza • cuffia • poltrona • bambola • lampadario • armadio • cassa • mattoni • tavolo •
lampada • giardino
3. dado • dromedario • dito • dattero • dama • denaro • duna • distesa • diamante • dondolo • dalia •
deodorante • deserto
4. zanzara • zenzero • zuppa • zappa • zingaro • zia • zero • zanna • zampa • zebra • zaino • zoccolo •
zufolo
Fonologia, ortografia e punteggiatura UNITÀ 1 15
3 ●● RICONOSCERE Osserva le immagini e, dopo aver scritto i nomi degli oggetti raffigurati, mettili in
ordine alfabetico.
4 ● PRODURRE Modifica il grafema sottolineato nelle seguenti parole in modo da formarne una o
più di nuove.
1. becco ..........................................................................
2. ponte ...........................................................................
3. panna .........................................................................
4. zuppa ..........................................................................
5. orto ..................................................................................
6. noi .....................................................................................
7. colano .......................................................................
8. teglia ............................................................................
9. caso ...............................................................................
10. fede ................................................................................
11. stilla ................................................................................
12. melo ..............................................................................
5 ● ANALIZZARE Indica se nelle seguenti parole la c e la g sono dolci (DO) o dure (DU).
1. gallo
2. colpo
3. geranio
4. gara
5. ghianda
6. cuore
7. cena
8. caramella
9. circo
10. golfino
11. giullare
12. gufo
13. curva
14. grillo
LINGUE In altre lingue europee il suono sc (come nel termine italiano scena) si scrive usando gruppi
consonantici diversi: sh in inglese, ch in francese, sch in tedesco. Completa la tabella cercando su un
dizionario online la traduzione delle parole elencate e pronunciale correttamente.
1. ombra in inglese: in tedesco:
2. camicia in inglese: in francese:
3. castello in francese: in tedesco:
4. nave in inglese: in tedesco:
5. maiale in francese: in tedesco:
PARTE A FONOLOGIA, SEMANTICA E LESSICO16
BRAINSTORMING
LA FONOLOGIA 1
La sillaba
Definizione e funzioni■ La sillaba è la più piccola combinazione di suoni in cui si può dividereuna parola. Ogni sillaba deve contenere almeno una vocale, poiché, comeabbiamo visto, le consonanti non possono mai essere pronunciate da sole.È importante saper individuare le sillabe in modo da poter spezzare corret-tamente la parola quando si va a capo in un testo, perché è finito lo spaziodella riga.■ A seconda del numero di sillabe da cui sono formati, i termini si distin-guono in:
● monosillabi, quando sono formati da una sola sillaba (sì, giù, te);● bisillabi, quando sono formati da due sillabe (cit-tà, me-la);● trisillabi, quando sono formati da tre sillabe (ter-ro-re, vul-ca-no);● quadrisillabi, quando sono formati da quattro sillabe (can-di-da-to,
stra-va-gan-te);● polisillabi, quando sono formati da più di quattro sillabe (me-ra-vi-glio-
so, ve-lo-ce-men-te).■ A seconda dei confini delle sillabe, esse si definiscono aperte se termi-nano in vocale, chiuse se terminano in consonante. Per esempio, la parolacattedra è formata da una sillaba chiusa e da due sillabe aperte:
cat
chiusa
te
aperta
dra
aperta
i + u + vocale
i + vocale + i
3 vocali vicine
in 1 sillaba
TRITTONGO
i, u + a, e, o
i, u + u, i
2 vocali vicine
in 1 sillaba
DITTONGO
■ Ogni sillaba al suo interno può contenere:● una sola vocale (a-mo-re);● un dittongo, ossia un gruppo indivisibile di due vocali (di cui una è i o
u) pronunciate insieme (ie-ri, uo-mo);● un trittongo, ossia un gruppo indivisibile di tre vocali (di cui una è i o
u) pronunciate insieme (a-iuo-la);● una o più consonanti con vocale (bi-ro, scher-zo);● una o più consonanti con dittongo (piu-ma, schiu-ma);● una o più consonanti con trittongo (co-piai, striai).
La divisione in sillabe con le vocali■ Le vocali si distinguono in forti (a, e, o) e deboli (i, u). L’incontro travocali forti e deboli dà luogo a dittonghi o trittonghi, che si pronuncianocon una sola emissione di voce. In questo caso le vocali formano un’unicasillaba.I dittonghi sono formati dall’unione di una vocale debole (i, u) non accenta-ta (cioè priva di accento tonico, → p. 26) e di una vocale forte (a, e, o), comenella parola chia-ro, o dall’unione delle due vocali deboli (i + u, u + i), comenella parola ciur-ma.
Fonologia, ortografia e punteggiatura UNITÀ 1 17
IN CLASSE
I trittonghi sono formati dall’unione di tre vocali, che possono essere o ledue vocali deboli non accentate (i, u) più un’altra vocale, come in col-lo-quio,o due i non accentate più un’altra vocale, come in man-giai.
■ Le vocali vicine possono essere separate in due sillabe solo quando si pro-nunciano separatamente, senza formare dittongo. In questo caso si parla diiato. Esso si verifica:
● quando si incontrano tra loro le vocali forti a, e, o, come nella parolama-e-stro;
● quando si incontrano una vocale debole accentata (í, ú) e una vocaleforte (a, e, o), come nella parola ví-a.
NON SI DIVIDONO SI DIVIDONO
Dittonghi Iati
i, u non accentate+ a, e, o
ia, aiie, eiio, oiua, auue, euuo
fiam-ma, mai
pie-no, sei
pio-ve, poi
guan-cia, lau-reaguer-ra, feu-dofuo-co
unione a, e, o ae, eaao, oaeo, oe
pa-e-se, me-an-drofa-ra-o-ne, bo-a-tocre-o-lo, po-e-ta
i + u, u + i iu, ui fiu-me, gui-da í, ú + a, e, o ía, aííe, eíío, oíúa, aúúe, úo
fer-ro-ví-a, gua-í-tospí-e, ve-í-co-lobru-sí-o, mo-í-natú-a, pa-ú-rasú-e, dú-o
Trittonghi
i + u + vocale iuo, uai, uoi a-iuo-la, guai, suoi
i + vocale + i iai, iei co-min-ciai, miei
La divisione in sillabe con le consonanti■ Non si dividono mai i gruppi consonantici formati da s + consonante (di-spet-to), r o l precedute da consonante (ri-trat-to, in-cli-na-re) e i digrammi
ch, gh, gl, gn (ri-chie-sta).
■ Si dividono sempre in due sillabe le consonanti doppie (pol-lo), il grup-po cq (ac-qua), e le consonanti consecutive (e-ser-ci-zi), tranne nei casi de-scritti sopra.
NON SI DIVIDONO SI DIVIDONO
s + consonante ca-stel-lo,e-spor-ta-re,co-sme-ti-co,a-sfal-to,ca-sco
consonantidoppie
ec-co,pen-na,sot-to
consonante+ r o l
qua-dro,con-clu-de-re
gruppo cq tac-que,ac-qui-sto
ch, gh, gl, gn chie-sa,ghiac-cio-lo,sca-glia-re,a-gnel-lo
consonanticonsecutive
for-te,tec-ni-ca
PARTE A FONOLOGIA, SEMANTICA E LESSICO18
LA FONOLOGIA 1
ESERCIZI
1 ● ANALIZZARE Dividi in sillabe le seguenti parole. Svolgi l’esercizio insieme a un tuo compagno.
1. sottacere 2. realtà 3. autonomamente 4. cavalleresco 5. parodia 6. dialetto 7. stimolante 8. personale
9. pretenzioso 10. parrocchia 11. certuni 12. trafiggere 13. pendolarismo 14. triangolo 15. berretto 16. pri-
mogenito 17. sempreverde 18. agrifoglio 19. bue 20. parlamento 21. quartetto
2 ● ANALIZZARE Dividi in sillabe le seguenti parole.
1. vanagloria 2. bertuccia 3. primizia 4. equanime 5. prontamente 6. protesta 7. impegno 8. pronuncia
9. divisione 10. uovo 11. riportiamo 12. stradario 13. viale 14. prosciutto 15. filastrocca 16. pauroso 17. calco-
latore 18. elettronico 19. participio 20. soporifero 21. assumere 22. assistenza 23. congiungere
GIOCO APPLICARE Avete 2 minuti per dividere in sillabe le parole che seguono. Quindi correggete
eventuali errori, confrontandovi con i compagni e consultando un dizionario. Chi ne ha fatti di meno?
1. bullismo 2. apprendimento 3. ancheggiare 4. prigione 5. aiutante 6. altalena 7. spiare 8. spiacente
9. acquistare 10. stracchino
3 ●● CORREGGERE Nella suddivisione in sillabe di queste parole vi sono nove errori: individuali e
correggili sul quaderno.
1. nac-que 2. se-gno 3. por-tie-re 4. ani-ma 5. vo-le-re-mo 6. rien-tra-re 7. pio-ve 8. cen-tro-cam-pis-ta
9. mez-za-pun-ta 10. tre-quar-ti-sta 11. qua-ttro 12. vi-a-le 13. ve-spro 14. mi-glio 15. pio-lo 16. per-pe-tra-re
17. sud-di-vi-si-o-ne 18. fa-sci-a 19. pos-si-bi-li-tà 20. rac-cat-ta-pal-le 21. ar-bi-tro 22. de-ca-den-te 23. sim-
bo-li-sta 24. dra-sti-co 25. att-er-ra-re 26. pez-ze-tti-no 27. alza-ban-die-ra
INVALSI Quale di queste parole contiene un dittongo (sequenza di due vocali appartenenti alla stes-
sa sillaba)?
A. farmacia
Esame di Stato 2015-2016, Scuola secondaria di primo grado
4 ●● CLASSIFICARE Inserisci nella tabella le seguenti parole, indicando se contengono un dittongo,
un trittongo o uno iato.
pausa • poeta • miei • teatro • mormorio • piede • leale • petrolio • piuma • flauto • mariuolo • fuoco • se-
guiamo • applauso • mai • automobile • aiuola • inchiostro • maestra • suono • follia • pio • cieco • studiai
• fiume • aurora • magia • Mauro • tuoi • studio
DITTONGHI TRITTONGHI IATI
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5 ●● ANALIZZARE Dividi in sillabe le parole di questo testo.
Dormi sepolto in un campo di grano, non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia dall’ombra dei fossi,
ma sono mille papaveri rossi. Lungo le sponde del mio torrente voglio che scendano i lucci argentati,
non più i cadaveri dei soldati portati in braccio dalla corrente. Così dicevi ed era d’inverno e come gli altri
verso l’inferno te ne vai triste, come chi deve; il vento ti sputa in faccia la neve.
(F. De André, La guerra di Piero)
B. paura C. siamese D. maestra
Fonologia, ortografia e punteggiatura UNITÀ 1 19
IN CLASSE
2 L’ORTOGRAFIA
Che cos’è e a che cosa serve
Definizione e funzioni■ L’ortografia è la parte della grammatica che indica il modo corretto discrivere le parole di una lingua. I dubbi nell’applicare le regole ortografichederivano, come abbiamo visto, dalla mancanza di una perfetta corrispon-denza tra suoni e lettere e dal fatto che a volte uno stesso suono si puòscrivere in modi diversi.
Ce o cie, ge o gie?■ Tra le due grafie generalmente prevale l’uso di ce/ge, anche se in alcunicasi è obbligatorio scrivere cie/gie.
SI SCRIVE CE/GE SI SCRIVE CIE/GIE
Nei nomi cedimento, celare,gelato, agenda
Nei nomi in-iera e -iere
crociera, braciere,raggiera, formaggiera
Nelle formeverbali incui c/g sonoseguite da -e(anche se iverbi terminanoin -ciare/-giare)
Eccezione:sciare mantienela i
dire → dicevano,fare → faceva,baciare → bacerò,bacerei,mangiare →mangerai,mangerebbe
scieremo,scierebbe
Nei nomi cielo
e cieco
Alcuni derivati, però,perdono la i:cielo → celeste,cieco → cecità
Nei plurali dinomi terminantiin cia/gia
• se cia/gia è precedutoda vocale: camicia/camicie, ciliegia/ciliegie
• se la i è tonica(accentata): scía/scíe
In alcuni nomidi origine latina
società, specie,superficie, sufficienza
Cu o qu?■ Il suono q viene scritto in modi diversi (cu o qu), in base ad alcune normegenerali.
nomi plur.
con sing. in
conson.
+ cia/gia
verbic/g seguite
da e:
faceva, mangerò
in cie/gie
in latino
CE/GE
PARTE A FONOLOGIA, SEMANTICA E LESSICO20
2L'ORTOGRAFIA
SI SCRIVE CU SI SCRIVE QU
Se u è seguitada consonante
acuto, cubo,sicuro, custode,ricurvo
Se u è seguitada vocale
Eccezioni
quota, quaderno, quello,aquila, liquore
circuito, cuore, innocuo,scuola, scuotere, taccuino
■ Il suono cu si raddoppia in ccu: accumulo, accurato, accudire.Il suono qu si raddoppia in cq: acqua, acquisto, nacque, tacqui, piacque.Fa eccezione soqquadro.
Gli o li?■ La pronuncia del suono gli è molto simile a quella di li, soprattutto quan-do entrambi sono seguiti da vocale. Per distinguerli, bisogna tenere presen-ti i seguenti usi.
SI SCRIVE GLI SI SCRIVE LI
A inizio di parolasolo in sei casi
gli, glielo, gliela,glieli, gliele, gliene
Sempre a inizio diparola
lieto, lieve, lievito
All’interno diparola
cavaliere, olio,milione
All’interno diparola
figlia, famiglia,maniglia, consiglio
Quando l hasuono doppio
allievo, allineare,sollievo
Con i nomi propri Giulia, Sicilia,Italia
nomiin -iera, -iere
cielo e cieco
e derivati
con i tonicaaccentata
pluralicon sing. in
vocale + cia/gia
CIE/GIE
Gn o gni?■ Il suono gn pone problemi riguardanti sia la grafia (per la presenza omeno della i) sia la pronuncia, che risulta simile a quella di ni e nni (come inmaniera, scrutinio, annientare).
SI SCRIVE GN SI SCRIVE GNI
Davanti aa, e, o, u
cognato, ingegnere,gnomo, ognuno
Se la i è accentata compagnía
Con le vocidi verbi cheterminano in-gnare/-gnere
sognare → sogniamo,sogniatespegnere →spegniamo, spegniate
Sce o scie?■ Tra le due grafie prevale l’uso di sce; si scrive scie solo con tre parole e coni loro derivati:
– coscienza (cosciente, coscienzioso, incoscienza, incosciente);– scienza (scienziato, scientifico, fantascienza, onnisciente) ma conoscenza;– usciere e usciera.
Fonologia, ortografia e punteggiatura UNITÀ 1 21
Alcuni errori sono dovuti più a una pronuncia regio-nale scorretta che a una scarsa conoscenza dell’or-tografia. I dialetti settentrionali, per esempio, spessonon prevedono le consonanti doppie ( mato permatto). Al contrario, i dialetti meridionali tendono araddoppiare le consonanti ( ottobbre per ottobre).Un altro caso di “storpiatura” riguarda il gruppo nd,
che al Sud si avvicina a nt (quanto per quando); unaltro ancora riguarda la pronuncia di gl come gh (agghio per aglio) o la mancata distinzione tra gli e li
(taglio ma anche itagliano). Conoscere le caratte-ristiche del proprio dialetto può aiutare a prevenireerrori che, per quanto involontari, non sono ammessinell’italiano scritto.
Questioni di “geo-ortografia”
La lettera h■ La consonante h non viene pronunciata in italiano e perciò è detta “muta”.Si usa soprattutto per distinguere parole diverse per significato e funzionegrammaticale che altrimenti sarebbero scritte allo stesso modo.
FORME CON H FORME SENZA H
ho Ho un regalo per te. o Non so se chiamarlo o no.
hai Mi hai sentito? ai Manda un messaggio ai ragazzi.
ha Paolo ha grandi qualità. a L’avevo dato a te.
hanno Hanno avuto successo. anno Sarà un anno indimenticabile.
■ Gli altri casi in cui la lettera h viene usata sono:● con le esclamazioni (oh, che sorpresa!, ahi, che male!, ah, mi sono dimen-
ticato!);● dopo c e g, per segnalarne il suono duro davanti alle vocali e, i (oche,
chiodo, ghetto, ghiro);● con le parole straniere (hostess, hotel, hall);● con i nomi di luoghi e di persona (Rho, Sahara, Harry, Hassan).
Le lettere doppie■ Poiché non è sempre facile distinguere tra suono semplice e suono dop-pio, gli errori nell’uso delle doppie sono frequenti.
SI RADDOPPIANO NON SI RADDOPPIANO
Nelle parolecomposte, leconsonantiinizialidella parolasemplice
a + prendere →apprenderecosì + detto → cosiddettoo + pure → oppuresopra + tutto → soprattuttocontra + dire → contraddire
b davanti a-ile
adorabile, leggibile,inabile
g e z davantia -ione
stagione, ragione,azione, sezione
z davantiai gruppivocalici -ia,-ie, -io
pulizia, pazienza,poliziotto
USI DELLA H
Sì
No
verbiho, hai, ha,
hanno
congiunzioneo
esclamazionioh, ahi, ah
preposizioniai, a
nomidopo c/g,
stranieri,
di luoghi,
di persona
nomeanno
VideoQuando si aggiungela lettera h?
PARTE A FONOLOGIA, SEMANTICA E LESSICO22
2L'ORTOGRAFIA
ESERCIZI
1 ●● RICONOSCERE Sottolinea la forma corretta tra le due proposte. Svolgi l’esercizio in coppia con
un tuo compagno.
1. accuistare / acquistare
2. aquire / acuire
3. arcere / arciere
4. artificere / artificiere
5. conoscienza / conoscenza
6. coscenza / coscienza
7. frecce / freccie
8. grattacielo / grattacelo
9. igiene / igene
10. mercie / merce
11. misciela / miscela
12. moscerino / moscierino
13. nacque / naqque
14. onnisciente / onniscente
15. pasticcere / pasticciere
16. querce / quercie
17. quoco / cuoco
18. quoio / cuoio
19. socetà / società
20. specie / spece
21. striscie / strisce
22. torce / torcie
23. tracce / traccie
24. vascello / vasciello
2 ●● RICONOSCERE Sottolinea la forma corretta tra le due proposte.
1. adorabbile / adorabile
2. aimè / ahimè
3. aquila / acuila
4. celeste / cieleste
5. centro / cientro
6. contradire / contraddire
7. cosidetto / cosiddetto
8. crocera / crociera
9. distrazzione / distrazione
10. egli a / egli ha
11. imediato / immediato
12. inabbile / inabile
13. incedibbile / incedibile
14. te l’ho dato / te l’o dato
15. licuore / liquore
16. negligienza / negligenza
17. nemeno / nemmeno
18. opure / oppure
19. ozio / ozzio
20. poliziotto / polizziotto
21. pulizia / pulizzia
22. racogliere / raccogliere
23. ricuadro / riquadro
24. soprattutto / sopratutto
25. tacquino / taccuino
26. valigia / valligia
27. vizio / vizzio
3 ●● RICONOSCERE Sottolinea la forma corretta tra le due proposte.
1. bavaglio / bavalio
2. tagliere / taliere
3. maglione / malione
4. miglione / milione
5. migliore / miliore
6. migliardo / miliardo
7. consigliare / consiliare
8. esiglio / esilio
9. bagagliaio / bagaliaio
4 ●● APPLICARE Inserisci le lettere mancanti per completare opportunamente le parole. Svolgi l’eser-
cizio insieme a un tuo compagno.
1. Mi è venuta un’idea ge ale. 2. Ci ripu no gli atti di violenza verso gli immigrati. 3. I candidati
saranno eletti a scruti segreto. 4. Questo albero avrebbe biso di un soste . 5. Mi pare
che questo budino sia troppo li do. 6. Spesso noi mali mo sulle avventure di Elisa. 7. Giorgio
costruisce gli a loni. 8. Dopo la festa la casa era tutta a so adro. 9. Non dobbiamo estra rci
durante la lezione. 10. Il risultato della divisione si chiama to o ziente? 11. Furono a sati di
o ltamento di cadavere. 12. Sono efficaci le i iezioni di fiducia del mio allenatore. 13. O uno
ha i propri pregi e i propri difetti.
5 ●● APPLICARE Inserisci le lettere mancanti per completare opportunamente le parole.
1. Come si chiama lo nziato che ha inventato la ssione atomica? 2. Lo straccio si è impre to
di gasolio. 3. Mi si è s cito l’orlo dei pantaloni. 4. Aldo è uno studente co nzioso, non trala a
mai di svolgere i compiti. 5. Senti? Sta lando il telefono. 6. Durante la parata è sfilato uno drone
di cavalleggeri. 7. Attenti, il cane sta digri ndo i denti. 8. Sarà meglio che noi rasse mo le di-
missioni. 9. Spero che nella prossima vendita noi negozianti guada mo molti quattrini. 10. Con la
passione che aveva per i fiori, decise di fare il giardi ere. 11. L’u one fa la forza! 12. Si rimangerà
quella calu a.
Fonologia, ortografia e punteggiatura UNITÀ 1 23
6 ● RICONOSCERE Osserva le immagini e scrivi i nomi degli oggetti raffigurati.
7 ● APPLICARE Completa queste parole, inserendo opportunamente cu, qu, cqu, qqu, ccu.
1. inno o 2. a ietarsi 3. se oia 4. ore 5. ventrilo o 6. alcuno 7. so adro 8. na ero
9. oziente 10. oco 11. s artare 12. esto 13. a atico 14. ota 15. adro 16. a istare
8 ● APPLICARE Completa le seguenti frasi in modo adeguato, scegliendo tra hanno/anno, ha/a,
ho/o, hai/ai.
1. l’impressione di aver già visto quella faccia. 2. In aereo ricordato tutti le regole
da seguire in volo. 3. Matteo e Martina molto in comune. 4. Daremo l’invito nostri amici
più cari. 5. Marta già terminato il libro, tu invece non l’ neanche iniziato. 6. Devo decidere
se continuare smettere questo lavoro. 7. Quest’ spero di realizzare due sogni importanti.
8. Mario non capito ciò che tu detto. 9. So che dato l’invito anche nostri
simpatici vicini. 10. Vieni al cinema resti a casa? 11. abbattuto un albero secolare nel parco
pubblico. 12. L’ si sta concludendo al meglio.
9 ● APPLICARE Completa le seguenti parole con una consonante semplice o doppia.
1. orri ile 2. contro are 3. compa o 4. salva ente 5. giusti ia 6. via io 7. a raccio
8. ama ile 9. ra ia 10. sa io 11. forti imo 12. spiega ione 13. sentine a 14. puli ia
15. se ene 16. i ediato 17. cance o 18. sensa ione 19. cava o 20. sta ione
21. ambi ione
10 ● CORREGGERE Correggi gli errori contenuti nelle seguenti parole nell’uso delle doppie, scrivendo
sul quaderno la forma corretta.
1. capostazzione 2. nepure 3. sciabbolata 4. cariera 5. abbazzia 6. fraggile 7. aggile 8. accellerare
9. dacapo 10. lagiù 11. sopratutto 12. contrabando 13. adizzione 14. cuggino 15. ingreso 16. soprabbito
17. colezzione 18. veggetale 19. portabbandiera 20. Luiggi 21. frazzione
1.
4.
2.
5.
3.
6.
PARTE A FONOLOGIA, SEMANTICA E LESSICO24
2L'ORTOGRAFIA
11 ●● RICONOSCERE Sottolinea la forma corretta nell’uso delle doppie tra quelle proposte.
1. Posò la cariola/carriola a tera/terra e bevete/bevette un bichiere/bicchiere di quelo/quello buono.
2. La regione/reggione Lazio/Lazzio ha perfettamente ragione/raggione.
3. La chiave s’incastrò nella seratura/serratura arugginita/arrugginita.
4. Cercano in questo modo di sfugire/sfuggire alla prigione/priggione.
5. Quando va a teatro, sale sempre nel logione/loggione.
6. Molti rimasero seppeliti/seppelliti sotto le macerie del teribile/terribile/teribbile teremoto/terremoto.
7. Mamma non usa spezie/spezzie per abitudine/abbitudine quando cucina.
8. Giuseppe fa parte di una squadra antiterorismo/antiterrorismo.
9. La tua pronuncia ha una chiara inflesione/inflessione veneziana/venezziana.
10. Molti si arruolano nella legione/leggione straniera per sfugire/sfuggire alla giustizia.
12 ●● CORREGGERE Trova e correggi gli errori nell’uso delle doppie, scrivendo sul quaderno la forma
corretta.
1. Abbiamo visto uno spezone di un film d’aventura. 2. È stato pubblicato un aprofondito sagio sulla
masoneria in Italia. 3. Ho dormito, cosiché ho fatto tardi. 4. L’insieme delle pene degli ucceli si chiama
piumaggio. 5. Perché mai fate chiaso? Avete perso il seno, per caso? 6. Dobiamo imergere la barchetta
nella vasca. 7. Il nostro vicino suona strumenti a percusione: adeso stiamo freschi! 8. Alla nonna piace
sferuzzare davanti alla televvisione. 9. La società ha dichiarato l’attacante incedibbile. 10. Questa notte
ho avuto un incubbo.
13 ●● CORREGGERE Trova e correggi gli errori nell’uso delle doppie, scrivendo sul quaderno la forma
corretta (attenzione: non tutte le frasi contengono errori).
1. Mario ha fatto da contraltare a Gianni. 2. Ho lasciato a casa la pena e non so come scrivere. 3. Il prof di
storia è arivato in autobus, perché la sua auto è in panne. 4. All’ortomercato ho visto spostare le case di
fruta e verdura. 5. Il caro funebre sta arivando al cimitero. 6. Giovana mi voleva abracciare. 7. L’arbitro fu
titubbante e non fischiò il rigore. 8. L’aereo ha problemi all’atteraggio. 9. La merce che è arrivata è con-
trafatta. 10. Posero un bell’addobo di fiori all’ingresso del teatro.
GIOCO INVENTARE Avete 2 minuti di tempo per trovare almeno una parola per ciascuna delle se-
guenti condizioni. Svelti!
1. Contiene una sola z:
2. Contiene la doppia z:
3. Contiene il gruppo ge:
4. Contiene il gruppo gie:
5. Contiene il gruppo sce:
6. Contiene il gruppo scie:
7. Contiene una consonante doppia:
8. Contiene due consonanti doppie:
9. Contiene il gruppo cu:
10. Contiene il gruppo qu:
GIOCO GARA DI DETTATO Detta al tuo vicino di banco le parole che hai scritto nell’esercizio prece-
dente. Quanti errori ha fatto? Poi prova tu a trascrivere le sue parole.
Fonologia, ortografia e punteggiatura UNITÀ 1 25
L’accento
Definizione e funzioni– àncora = attrezzo per trattenere una barca– ancóra = “di nuovo”, indicazione temporale
■ L’accento indica il punto della parola su cui la voce si sofferma più alungo o insiste con più forza. Nella pronuncia, quindi, ogni parola è dotatadi accento (tonico), ma nella scrittura la maggior parte delle parole italianenon ha l’accento (grafico), tranne nei casi indicati dalle regole ortografiche.È importante conoscere l’uso dell’accento per una pronuncia corretta e, inalcuni casi, per distinguere parole che altrimenti sarebbero identiche.
L’accento tonico■ L’accento tonico caratterizza la sillaba su cui cade l’emissione dellavoce, che prenderà nome di sillaba tonica. Dal momento che ogni sillabadeve contenere almeno una vocale perché sia pronunciabile, la vocale su cuicade l’accento viene detta vocale tonica.■ In base alla posizione della sillaba tonica, le parole italiane si dividonoin cinque tipologie.
PAROLE ACCENTO ESEMPI
tronche ultima sillaba cit-tà, caf-fè, co-sì, an-dò, vir-tù
piane penultima sillaba bam-bí-no, a-mó-re, qua-dèr-no
sdrucciole terzultima sillaba gió-va-ne, pal-co-scè-ni-co
bisdrucciole quartultima sillaba è-vi-ta-no, con-sí-de-ra-no
trisdrucciole quintultima sillaba co-mù-ni-ca-me-lo
I monosillabi atoni■ Le sillabe della parola su cui non cade l’accento sono dette atone. In italia-no esistono molte parole formate da una sola sillaba priva di accento tonico:si tratta dei monosillabi atoni. I più frequenti sono:
● gli articoli (il, lo, la, i, gli, le, l’, un, un’, una) → pp. 107-112;● le preposizioni semplici (di, a, da, in, con, su, per, tra, fra) e articolate
(sul, nel, del ecc.), → pp. 280-282;● alcuni pronomi (mi, ti, lo, gli, la, le, ci, vi, li, le, ne, si), → p. 158.
■ I pronomi atoni hanno una particolarità: possono essere scritti insiemeal verbo a cui si riferiscono oppure essere staccati. Si definiscono:
● enclitici, i pronomi atoni che seguono il verbo, con cui formano unasola parola: Dobbiamo portarlo da un medico;
● proclitici, i pronomi atoni che precedono il verbo, a cui si appoggia-no nella pronuncia (ma non nella scrittura): Lorenzo ama così tanto iColdplay che li ascolterà dal vivo a Londra.
MONOSILLABIATONI
preposizioni
articoli
pronomi
enclitici
proclitici
VideoQuali sono gliaccenti e a che cosaservono?
PARTE A FONOLOGIA, SEMANTICA E LESSICO26
2L'ORTOGRAFIA
L’accento grafico■ L’accento tonico viene scritto solo in alcuni casi, prendendo nome di ac-cento grafico: in italiano ne esistono due tipi: acuto (´) e grave (`).Sulle vocali a, i, o, u compare sempre l’accento grave (città, mentì, soffiò, vir-tù); sulla vocale e l’accento varia: se il suono è aperto si usa l’accento grave(cioè, è, caffè), se il suono è chiuso si usa l’accento acuto (perché, poiché,benché, affinché).■ È obbligatorio segnare l’accento:
● sulle parole tronche: carità, partirà, bensì, laggiù;● su quei monosillabi che, se fossero scritti senza accento, potrebbero
confondersi con i monosillabi atoni appena visti.
Monosillabi a confronto■ Elenchiamo di seguito i più comuni monosillabi che si distinguono per lapresenza o meno dell’accento.
NON SI ACCENTANO(MONOSILLABI ATONI)
SI ACCENTANO(MONOSILLABI TONICI)
da, preposizione Vengo da Brindisi. dà, verbo Questa maglia dà la scossa.
di, preposizione È un’idea di Matteo. dì, nome Prendi una pastiglia al dì.
e, congiunzione Malika e Kaynat sono cugine. è, verbo Ora è tardi per rimediare.
la, articolo La matematica mi ha stufato. là, avverbio Sono andati tutti di là.
li, pronome Non li conosco affatto. lì, avverbio Aspettami lì!
ne, particella Ne vuoi parlare? né, congiunzione Non l’ho visto né ieri né oggi.
se, congiunzione Non so se sia il caso. sé, pronome Ha fatto tutto da sé.
si, pronome Si veste spesso di nero. sì, avverbio Dimmi di sì!
te, pronome Ci vediamo da te. tè, nome Posso offrirti del tè?
■ Il pronome sé (→ p. 160) ha una particolarità. Secondo la consuetudine,non richiede l’accento quando è seguito da stesso, poiché non ci sarebbe ilrischio di confonderlo con la congiunzione se: Se (congiunzione) vuoi il mioparere, Luca pensa solo a se stesso (pronome). Tuttavia, poiché si tratta diuna consuetudine, si accetta anche la grafia sé stesso.■ Gli altri monosillabi si comportano in maniera varia: alcuni richiedonol’accento (giù), altri no (su), ma i loro derivati sì (quassù), come descrittonella tabella.
ATONI TONICI
su–qui, quatrere
quassùgiù, quaggiù, laggiùlì, làventitré, trentatré ecc.viceré
ACCENTO ACUTO
é (chiusa):
poiché
ACCENTO GRAVE
à: città
è (aperta):
caffè
ì: sentì
ò: costò
ù: più
Fonologia, ortografia e punteggiatura UNITÀ 1 27
ESERCIZI
1 ● ANALIZZARE Indica se l’accento è grave (G) o acuto (A).
1. perché
2. andrò
3. né
4. vanità
5. è
6. salì
7. cioè
8. sé
9. là
10. caffè
11. bebè
12. tabù
2 ● APPLICARE Metti l’accento grave o acuto, solo quando è necessario, sui monosillabi indicati in
corsivo. Svolgi l’esercizio insieme con un tuo compagno.
1. Su o giu, che differenza fa?
2. Non e da te rilasciare certi giudizi.
3. Dimmi pure, ti ascolto.
4. Chi fa da se fa per tre.
5. Se mi dai la mano, ti dico grazie.
6. Per te o per me, che differenza c’e?
7. Quell’uomo non ha ne arte ne parte.
8. Dicci se fai parte o no del gruppo.
9. Ho detto si: che vuoi di piu?
10. Quand’e che si va a casa?
11. Se se la prende con se stesso, fa bene.
12. È la la giacca di Giulia?
13. E da un pezzo che se ne parla.
14. La dobbiamo accompagnare la.
3 ● APPLICARE Metti l’accento grave o acuto, solo quando è necessario, sui monosillabi indicati in
corsivo.
1. Non so come, ma e gia qui.
2. Non so se verrà, e non me ne importa.
3. Gli sta accanto notte e di.
4. Li o la non fa differenza.
5. Il tavolo e la, la sedia e qua.
6. Da sempre do il mio contributo.
7. Si sbrighi, che il tempo stringe.
8. Si o no, che differenza fa?
9. La sonata e in re maggiore.
10. Li ha contati e li porta con se di la.
11. Ti do un aiuto, si o no?
12. Li vogliono vedere notte e di.
13. Andiamo su e giu.
14. Ne voglio un pochino di piu.
4 ●● CLASSIFICARE Segna l’accento tonico sulle seguenti parole, poi scrivi accanto se sono tronche
(T), piane (P), sdrucciole (S), bisdrucciole (B) o trisdrucciole (TS). Svolgi l’esercizio con un tuo compa-
gno.
1. baule
2. simpatica
3. blu
4. volonta
5. quadro
6. salubre
7. andiamocene
8. riordinateli (tu)
9. caffe
10. garofano
11. anfora
12. carita
13. stazione
14. societa
15. riferiteglielo
16. corrono
17. perche
18. puo
19. persuadere
20. mollica
21. riordinateli (voi)
5 ●● CLASSIFICARE Segna l’accento tonico sulle seguenti parole, poi scrivi accanto se sono tronche
(T), piane (P), sdrucciole (S), bisdrucciole (B) o trisdrucciole (TS).
1. riordinaglieli
2. navigo
3. simpatico
4. cucu
5. riportaglieli
6. apostrofo
7. rotella
8. tecnico
9. spiaggia
10. ridevano
11. ridere
12. telefonale
13. sogliola
14. giovane
15. lampada
16. virtu
17. ditemelo
18. libro
19. societa
20. precipitare
21. vandalo
PARTE A FONOLOGIA, SEMANTICA E LESSICO28
2L'ORTOGRAFIA
L’apostrofo
Definizione e funzioni■ L’apostrofo è un segno grafico (’) che si usa per segnalare una modificasubita dalla parola, e più precisamente la caduta della vocale finale davan-ti alla vocale iniziale della parola successiva: c(i)’era una volta, anch(e)’io,all(a)’alba. Questo fenomeno si chiama elisione.■ Le parole, però, possono subire anche un altro tipo di modifica, che inte-ressa la vocale o la sillaba finale di una parola davanti a parole inizianti siaper vocale sia per consonante. Questo fenomeno si chiama troncamento,quando non è segnalato dall’apostrofo: bel(lo) viso, o apocope, quando èsegnalato dall’apostrofo: un po’(co).
L’elisione■ L’elisione riguarda la caduta della vocale finale di una parola davantia un’altra parola iniziante per vocale. Nella scrittura si segnala con l’apo-strofo. In alcuni casi l’elisione è obbligatoria, in altri vietata.
SI ELIDONO ESEMPI
Gli articoli una, lo, la una ape → un’ape, lo orto → l’orto,la amica → l’amica
La preposizione di di inverno → d’inverno, di accordo → d’accordo
Le preposizioni composte conlo, la: allo/a, dello/a, sullo/a,nello/a
alla osteria → all’osteria, della aria → dell’aria,sulla erba → sull’erba,nello armadio → nell’armadio
Gli aggettivi (al singolare)questo/a, quello/a, bello/a,grande, santo/a
questa età → quest’età, quello abito → quell’abito,bello aspetto → bell’aspetto, grande uomo→ grand’uomo, santa Anna → sant’Anna
Gli aggettivi alcuna, nessuna alcuna altra → alcun’altra,nessuna aula → nessun’aula
I pronomi lo, la e il verboavere
lo avevo → l’avevo,la ho chiamata → l’ho chiamata
La particella ci e i verbiessere, entrare
ci è → c’è, ci erano → c’erano,ci entra → c’entra
Le particelle mi, ti, si, vi, ne mi aspettano → m’aspettano, si incontrano →s’incontrano, se ne andarono → se n’andarono
Le locuzioni avverbiali d’altronde, d’ora in avanti, tutt’altro, senz’altro
NON SI ELIDONO ESEMPI
La preposizione da canzoni da ascoltare, da amico, da Amalfi
I pronomi li e le li ho visti, le ho detto
L’APOSTROFO
elisionel’albero,
d’estate,
c’era
apocopeun po’, a mo’,
fa’
troncamentoqual è,
buon gusto,
gran finale
Sì
No
Fonologia, ortografia e punteggiatura UNITÀ 1 29
IN CLASSE
Un errore ortografico molto diffuso riguarda il pronome quale, spesso apostrofatonell’espressione qual’è. Poiché quale subisce un troncamento (pensiamo peresempio al modo di dire qual buon vento), e non un’elisione, la grafia corretta è
qual è, senza apostrofo.
Il troncamento■ Il troncamento indica la caduta della parte finale (vocale o sillaba) diuna parola e non si segnala mai con l’apostrofo. Può verificarsi anche sela parola successiva inizia per consonante: nessun(o) caso, quel(lo) ragazzo,gran(de) torta.Alcuni troncamenti sono obbligatori, altri facoltativi, altri, infine, vietati.
SI TRONCANO ESEMPI
Uno e i composti alcuno, ciascuno,nessuno, qualcuno
un cuore, alcun modo, ciascun quadro,nessun trofeo, qualcun altro
Buono (solo al singolare) buon anno, buon prezzo
Bello, quello (solo con consonante) bel tipo, quel medico
Dottore, ingegnere, professore, signore
(solo con nome proprio)dottor Pieri, ingegner Astolfi,professor Guidi, signor Paolo
Santo/a, frate, suora
(solo con nome proprio)san Luigi, fra Cristoforo, suor Gertrude
■ Occorre fare due precisazioni su santo:● l’aggettivo non viene troncato se il nome proprio inizia con una vocale
(sant’Antonio) o con il gruppo s + consonante (santo Stefano);● l’aggettivo ha l’iniziale minuscola quando indica la persona, mentre ha
l’iniziale maiuscola quando indica una chiesa o una località (San Petro-nio, San Francisco).
SI POSSONO TRONCARE ESEMPI
Tale, quale tal esperto, qual novità
Grande (davanti a consonante) gran baccano
Le locuzioni avverbiali ben fatto, amor proprio, alla fin fine,mal di denti
NON SI TRONCANO ESEMPI
Aggettivi o nomi davanti a parole cheiniziano per z, ps, gn, s + consonante
bello zaino, nessuno psicologo,uno gnomo, quello spigolo
Aggettivi femminili terminanti in -a bella signora
Nomi terminanti in -a alcuna cosa
Qual’è o qual è?
PARTE A FONOLOGIA, SEMANTICA E LESSICO30
2L'ORTOGRAFIA
L’apostrofo si può usare anche per indicare una modi-fica della parte iniziale della parola, nel caso di:• ’sto e ’sta, derivanti da questo/questa (uniti perònella grafia e senza apostrofo in stamani, stamattina,stasera, stanotte, stavolta);• cifre indicanti un periodo di tempo, come anni ’80, il’68 (al posto di anni Ottanta, il 1968).
Altri usi dell’apostrofo
L’apocope■ L’apocope indica la caduta della parte finale (vocale o sillaba) di paro-la indipendentemente dall’iniziale della parola seguente. Al contrario deltroncamento, tuttavia, l’apocope si segnala con l’apostrofo. I casi più fre-quenti di apocope riguardano:
● la 2ª persona singolare dell’imperativo dei verbi dire, dare, fare, stare,andare (di’, da’, fa’, sta’, va’);
● gli avverbi poco, modo (ne vuoi un po’?, a mo’ di esempio).
Monosillabi: atoni, tonici o apostrofati?■ Tra i monosillabi che si distinguono, per mezzo dell’accento, in atoni etonici, ve ne sono cinque che possono prevedere anche l’uso dell’apostrofoper indicare una parola con diverso significato e diversa funzione gram-maticale. Confrontiamo le grafie dei cinque monosillabi di, da, fa, sta, va.
ATONI TONICI APOSTROFATI
di, preposizioneFu un caso di malaffare.
dì, nomeÈ cambiato dalla notteal dì.
di’, 2ª pers. sing.imperativoDi’ il tuo parere!
da, preposizioneNon lo vedo da anni.
dà, 3ª pers. sing.presente indicativoIl Sole dà luce alla Terra.
da’, 2ª pers. sing.imperativoDa’ una mano a tuofratello.
fa, 3ª pers. sing. presenteindicativoFa delle ottime pizze.fa, avverbioSono arrivato poco fa.
mai con accento fa’, 2ª pers. sing.imperativoSei in ritardo: fa’ presto!
sta, 3ª pers. sing.presente indicativoGiorgio sta riposando.
mai con accento sta’, 2ª pers. sing.imperativoSta’ tranquillo: ce lafaremo!
va, 3ª pers. sing.presente indicativoIl calore va verso l’alto.
mai con accento va’, 2ª pers. sing.imperativoVa’ subito via!
Fonologia, ortografia e punteggiatura UNITÀ 1 31
ESERCIZI
1 ● CLASSIFICARE Sottolinea una volta le elisioni, due volte i troncamenti e cerchia le apocopi.
1. Suor Maria viene dalla Sardegna. 2. Ho incontrato un amico. 3. A caval donato non si guarda in bocca.
4. Alla festa di sant’Ignazio ho visto un’immensa folla. 5. Ne vuoi un po’ anche tu? 6. Ho bisogno di te come
dell’aria che respiro. 7. Ho avuto molto mal di mare. 8. Signor presidente, si accomodi. 9. Quest’inverno
m’imbarcherò per una crociera. 10. Ciascun figlio di Gianni ha un figlio. 11. Che bel ragazzo! 12. Era da
tanto che non c’incontravamo. 13. Fa’ star fermo tuo fratello. 14. Va’ via subito!
2 ●● CLASSIFICARE Sottolinea una volta le elisioni, due volte i troncamenti e cerchia le apocopi. At-
tenzione: non tutte le frasi ne contengono.
1. Te l’ho detto a mo’ di esempio. 2. Quel giorno ho visto l’ingegner Rossi. 3. Furono passati tutti a fil di
spada. 4. Fa’ attenzione, per favore. 5. Li aspetterò là. 6. Voglio un po’ di sale. 7. Le ammirava molto.
8. Un po’ di amor proprio è necessario. 9. Ben detto! Hai proprio ragione. 10. È davvero un gran giocatore.
11. Sta’ fermo un attimo. 12. Quell’immagine di bontà me la ricorderò sempre. 13. Va’ un po’ a quel paese.
14. Adesso fa’ il bravo, mi raccomando.
3 ● CLASSIFICARE Inserisci nella tabella sottostante le espressioni di seguito, distinguendo l’elisio-
ne e il troncamento.
nient’altro • dov’è • buon uomo • nessun altro • professor Ciceri • t’aspetto • bell’amico • fra Elia • suor
Gertrude • un bel posto • mezz’ora • com’è • un’amica • san Fermo • l’aula • quell’angolo • un amico •
m’appassiona • quest’estate
ELISIONE TRONCAMENTO
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4 ● APPLICARE Metti l’apostrofo dove è possibile o necessario.
1. Ho avuto un opportunità davvero unica. 2. Nessun altro ci è riuscito. 3. Mi toccò un enorme fetta di torta.
4. Ciascun uomo desidera la propria felicità. 5. Quest abitudine va incoraggiata. 6. Che bell inizio! Con-
tinua così.
5 ●● APPLICARE Metti l’apostrofo dove necessario ed eliminalo dove è stato segnato erroneamente,
separando dove opportuno le parole. Svolgi l’esercizio con un tuo compagno.
1. Entrammo per un’ampio portone in un magnifico giardino d ulivi. 2. Il cibo preferito dai cavalli è la vena.
3. Per iscriversi al corso di ginnastica ci sono l’imitazioni di numero. 4. Abbiamo cercato lago nel pagliaio.
5. Enrico mi ha convinta a salire con lui sul lotto volante. 6. C era un insopportabile aria afosa e cercavamo
un introvabile fontana per dellacqua fresca. 7. Di solito a questa ora dorme, ma, vista l urgenza, faremo un
eccezione. 8. Cè della cera fresca sul pavimento. 9. Giada è un amica molto affidabile, mentre Giorgio è
un’antipatico e prepotente. 10. All’esame Giovanna ha preso 30 e l’ode.
PARTE A FONOLOGIA, SEMANTICA E LESSICO32
2L'ORTOGRAFIA
6 ●● APPLICARE Metti l’apostrofo dove necessario ed eliminalo dove è stato segnato erroneamente,
separando dove opportuno le parole.
1. Nessun altra domanda poteva metterlo tanto in difficoltà. 2. Un’albero di quell altezza deve essere
potato al più presto. 3. L’ascia perdere questi argomenti: sono cose l’oro. 4. Guidare con prudenza non
gl ha risparmiato un incidente quasi mortale. 5. Quei due non troveranno mai un intesa. 6. Quella moto
va anche a ottanta allora. 7. Ho visto la gente di pubblica sicurezza, ma non era in servizio. 8. Qual’è il
tuo vero nome? 9. Al nonno piace ascoltare l’aradio quando fa colazione. 10. Ha un’arrogante modo di
rivolgersi agli altri: per questo l allontanano tutti.
7 ●● CLASSIFICARE Sottolinea una volta i troncamenti e due volte le apocopi. Attenzione: non tutte le
frasi ne contengono.
1. Quel tuo compagno di classe è molto educato. 2. Gabriele ha esposto alla classe un bell’approfondi-
mento di geografia. 3. San Francesco e santa Chiara si conobbero in vita. 4. Era in fin di vita all’ospedale
dopo il gran malore che lo aveva colto. 5. A quel mercatino ho visto di tutto un po’. 6. Di tutto quel che c’è
non manca niente. 7. Suor Francesca è sempre sorridente e gentile: nessun alunno affermerebbe il con-
trario. 8. Se ne dicono tante ma non sempre ci si azzecca. 9. Oggi abbiamo avuto tutti una gran pazienza
ad aspettare per un’ora il tram. 10. Fra Galdino è un simpatico personaggio de I promessi sposi.
8 ●● APPLICARE Aggiungi davanti ai seguenti nomi la forma corretta degli aggettivi quello/a, bello/a,
questo/a, santo/a, gran/grande (in quest’ultimo caso la forma gran è spesso facoltativa, per cui si
accetta la doppia forma).
1. quello/a ................................................ amica ................................................ specchio ................................................ orco
................................................ fratello ................................................ animale ................................................ città
2. bello/a ................................................ amico ................................................ gara ................................................ bosco
................................................ elezione ................................................ aspetto ................................................ vista
3. questo/a ................................................ anno ................................................ apertura ................................................ casa
................................................ asilo ................................................ concetto ................................................ vaso
4. santo/a ................................................ Ambrogio ................................................ Stefano ................................................ Anna
................................................ Carlo ................................................ Giuseppe ................................................ Lucia
5. grande ................................................ successo ................................................ bella casa ................................................ maestro
................................................ problema ................................................ freddo ................................................ furbo
9 ● APPLICARE Completa con: un, uno, un’, una.
1. Vi faremo sorpresa al più presto. 2. Mangerò arancia. 3. Rimontammo tre reti:
fu impresa mitica. 4. Gli fu attribuito speciale riconoscimento. 5. È stato errore.
6. Marco è agile sciatore. 7. Questo cornetto è portafortuna. 8. Giorgio ha fatto osser-
vazione esatta. 9. Mi presti aquilone? 10. La decisione del guardalinee provocò invasione di
campo. 11. Ci fu improvvisa esplosione. 12. Mi fai capire se vuoi gelato o spremuta?
10 ●● APPLICARE Completa le seguenti frasi inserendo in modo adeguato le forme: ne, né, n’è, ce, c’è.
1. Per te non n’è proprio più. 2. Oggi una quantità esagerata di compiti: non so se riuscirò
a fare la metà. 3. Sono finiti in acqua tutti e due: non si è salvato l’uno l’altro. 4. Clarissa non
vuole vederti tantomeno parlarti: te devi fare una ragione! 5. Se andato quasi subito
dopo il tuo arrivo. 6. ho abbastanza dei tuoi capricci: un limite a tutto! 7. Non la faceva
a portare la spesa e l’ho aiutata. 8. Mi ha chiesto il dolce di ieri: forse ancora un po’. 9. I suoi
genitori non vogliono sapere di comprarle un cane di mandarla in vacanza con gli amici.
10. ancora speranza che si salvino. 11. Qui non nessuno che sappia più di te.
Fonologia, ortografia e punteggiatura UNITÀ 1 33
11 ● CORREGGERE Osserva le immagini e riscrivi le frasi senza errori.
1.
2.
3.
4.
5.
GIOCO CORREGGERE Hai due minuti per completare l’esercizio sottolineando la forma corretta tra
quelle proposte. Allo scadere del tempo correggi insieme a un tuo compagno (in caso di dubbi chie-
dete all’insegnante). Chi ha fatto meno errori?
1. Nessuno ingrediente / Nessun ingrediente / Nessun’ingrediente
2. San Angelica / Sant’Angelica / San’Angelica
3. Non ce l’ho / Non c’è l’ho / Non cel’ho
4. Sta fermo! / Sta’ fermo! / Stà fermo!
5. Un po / Un pò / Un po’
6. Fin’ora / Finora / Fin ora
7. Nient’altro / Nientaltro / Nient altro
8. Un bello esemplare / Un bel esemplare / Un bell’esemplare
9. Professore Orlandelli / Professor Orlandelli / Professor’Orlandelli
12 ●● APPLICARE Nelle frasi che seguono non è mai stato usato l’apostrofo; aggiungilo tu, quando è
necessario, per segnalare l’elisione, riscrivendo le frasi sul quaderno. Separa dove opportuno le paro-
le erroneamente unite.
1. Laiuto che vuoi dame te lo offerto io stesso. 2. Giacomo è un amico oltre che un insegnante eccellente.
3. Qualè la uscita più vicina al Vaticano? 4. Lultima volta che sono stato al cinema nonmi sono divertito.
5. Non è mai daccordo con linsegnante ditaliano. 6. Per realizzare quest opera avranno bisogno di una
gran quantità di mezzi e di un esperienza decennale. 7. Quel automobile è in divieto di sosta: non lhai
vista? 8. Ora sta quieto e non dire nulla. 9. Tutti gli anni per sant Anna mi telefonano quasi tutti i parenti e
gli amici per gli auguri di buon onomastico. 10. Dovrà pagare il debito in ununica soluzione. 11. Da retta a
me, per una volta. 12. Verrò anchio allinaugurazione.
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PARTE A FONOLOGIA, SEMANTICA E LESSICO34
IN CLASSE
3 LA PUNTEGGIATURA
Che cos’è e a che cosa serve
Definizione e funzioni– Arriva domani. – Arriva domani?– Arriva domani! – Arriva domani…
■ Quando parliamo, diamo un’intonazione al nostro discorso in base alcontenuto e allo scopo di ciò che vogliamo dire (affermare, chiedere, escla-mare, lasciare la frase in sospeso ecc.). Nel passaggio al testo scritto, perrispettare l’intonazione, le pause e il senso del discorso, inseriamo alcunisegni grafici, che nell’insieme formano la punteggiatura.■ Proviamo ora a moltiplicare e a combinare tra loro i segni di punteggia-tura e vediamo quante sfumature di significato essi riescano a conferire adue sole parole:
– Carlotta ritorna. – Carlotta ritorna? – Carlotta! Ritorna!– Carlotta ritorna… – Ritorna, Carlotta… – Carlotta… ritorna?!– Ritorna Carlotta! – Ritorna, Carlotta! – Ritorna… Carlotta!– Carlotta… ritorna... – Carlotta… ritorna! – Ritorna, Carlotta?
■ La punteggiatura ha però dei limiti: i suoi segni corrispondono in modoassai più povero alle intonazioni del parlato. Possiamo accorgercene regi-strando un qualsiasi breve discorso, e poi trascrivendolo su carta: faremofatica ad attribuire a una pausa, o a un’allusione, o a una battuta ironica,questo o quel segno di punteggiatura.■ In altri casi, la punteggiatura può addirittura cambiare il senso di unafrase:
– Mentre Nina scriveva la tesi, in camera sua i ladri hanno rubato i gioielli.– Mentre Nina scriveva la tesi in camera sua, i ladri hanno rubato i gioielli.
Qui la virgola è indispensabile per dare all’espressione il giusto significatoe per determinare con precisione due fatti diversi. Nel primo caso, infatti,la camera di Nina è il luogo in cui i ladri compiono il furto, nel secondo, in-vece, è il luogo in cui Nina scrive la tesi.
Fonologia, ortografia e punteggiatura UNITÀ 1 35
BRAINSTORMING
■ La punteggiatura rappresenta quindi un insieme di segni indispensabili
per organizzare in modo logico il flusso di parole che forma un testo scritto,dando loro un particolare significato e così riproducendo le intonazioni
del parlato.
I principali segni di punteggiatura■ La punteggiatura non è vincolata da norme rigide; tuttavia esiste un prin-cipio generale che si consiglia di rispettare: evitare gli eccessi, perché se daun lato troppi segni rendono faticosa la lettura, dall’altro invece la povertàdi segni di punteggiatura ostacola la comprensione del testo.■ I principali segni di punteggiatura, con le rispettive funzioni, sono i se-guenti.
TIPOLOGIA FUNZIONI
punto . Indica una pausa lunga, un’abbreviazione o una sigla.
virgola , Indica una breve pausa; scandisce il discorso; racchiudeun inciso.
punto e virgola ; Indica una pausa più forte della virgola.
due punti : Indicano uno stacco; introducono una spiegazione.
punto interrogativo ? Conclude una domanda diretta.
punto esclamativo ! Conclude una frase segnalando meraviglia, dolore ecc.
puntini sospensivi ... Indicano che la frase è lasciata sospesa per incertezza,ironia ecc.
parentesi ( ) Racchiudono un inciso.
virgolette “ ” « » Riportano un discorso, il titolo di un giornale o di unarivista.
lineette – – Racchiudono un inciso o la battuta di un dialogo.
trattino - Unisce due parole; segnala l’interruzione di parola a fineriga.
barra obliqua / Separa parole o concetti.
asterisco * Rimanda a una spiegazione a piè di pagina.
Il punto e i suoi usiDal giorno in cui ero partito erano trascorsi più o meno quattro anni e mezzo:
un anno e qualche mese in Pakistan e tre anni in Iran; ma questo per fare i conti“a buon peso”, come dice una signora che vende cipolle al mercato vicino casa mia,dove abito ora.Andavo per i quattordici e forse, be’, li stavo anche superando i miei primi quat-tordici anni, quando ho deciso che dall’Iran me ne sarei andato: ne avevo le taschepiene di quella vita.
(F. Geda, Nel mare ci sono i coccodrilli, Baldini & Castoldi, Milano, 2010)
PARTE A FONOLOGIA, SEMANTICA E LESSICO36