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ANNO I numero 15 del 27 aprile 2012
* Editoriale
* Il punto
* La nostra Storia
* É purtòn
* Massimi Sistemi
* Risultati & Classifiche
SOMMARIO
Si è tornati in campo dopo
la sospensione del campio-
nato per recuperare la gior-
nata rimandata dopo i fatti
del povero Morosini. Viene
spontaneo pensare cosa
sarebbe stata, in campo e
fuori, la bella giornata di
festa di ieri se quella parti-
ta fosse stata giocata poche
ore dopo gli eventi di Pe-
scara, con la tristezza nel
cuore e le immagini negli
occhi di tutti. Pur rispet-
tando tutte le opinioni, a
mente fredda forse si può
dire che una volta tanto –
sia stato anche per caso,
per ipocrisia o per timore –
chi di dovere ha fatto la
scelta giusta.
La scelta giusta invece non
l‟hanno fatta i tifosi di Ge-
nova che con la loro conte-
stazione hanno, in un modo
o nell‟altro, provocato la
sospensione della partita.
Attenzione: non sono in
discussione né la loro buo-
na fede né il loro diritto di
contestare pesantemente
(senza scendere alla violen-
za fisica) i giocatori in ros-
soblù. C‟è però una que-
stione di opportunità. In
primo luogo costringere
all‟interruzione (o voglia-
mo pensare che si potesse
realmente continuare la
partita in quelle condizio-
ni?) è comunque un atto di
violenza, anche se non fisi-
ca. In secondo luogo, si è
dato fiato ai (purtroppo)
soliti commenti che si leg-
gono sui giornali in questi
casi, conditi di ignoranza e
di disinformazione (forse
voluta). Inutile ricordarli,
li abbiamo letti e probabil-
mente li abbiamo trovati
fastidiosamente tendenzio-
si, eccessivi, ben oltre –
questa volta - la portata
del fatto in sé. Che dire?
Strategicamente è stato un
enorme autogol finito nella
rete di tutti coloro che a-
mano la partita allo stadio
e vorrebbero vedere gli im-
pianti, anche qui da noi,
sempre pieni e colorati.
Tanti, troppi, non frequen-
tano più lo stadio o non si
avvicinano ad esso solo per
pregiudizi sulla pericolosità
delle partite per lo spetta-
tore comune, spesso senza
alcun fondamento, come
sappiamo bene tutti noi
che allo stadio ci andiamo.
Penso, al contrario, che le
pay-tv abbiano goduto.
Continuo poi a pensare che,
volendo proprio mantenere
la stessa modalità di prote-
sta e lo stesso significato,
sarebbe stato molto più
efficace chiedere ai giocato-
ri le maglie a fine partita e
portarle via, senza quella
restituzione – un po‟ ridico-
la, si consenta – che abbia-
mo visto.
Viene a proposito il
“purtòn” di questa setti-
mana, con il bel racconto di
quei ragazzini emozionati
ed esaltati dall‟esperienza
della “partita allo stadio”.
Non è facile strappare i
ragazzini alla pay tv, a
milaninterjuve, ai Messi e
ai CR7 (pfui). Facciamo in
modo di non dare inutil-
mente altri argomenti a chi
li vuole tenere a casa.
www.riminivai.org - contatti: [email protected]; FB: facebook.com/RiminiVai
A Genova vincono gli ultrà...e le pay-tv ringraziano
Il forum RIMINI VAI !!
appoggia l’iniziativa
A Genova vincono gli
ultrà...e le pay-tv
ringraziano…....…...…...I
Rimini,
avanti tutta!.............II
LegaPro2 2011-12…..XVI
Un “romanzo” in
giacchetta nera.
Parte Seconda….....IX
Il laboratorio........XIII
Forza Rimini, viva i
tifosi del Rimini!...XII
II
Dopo l‟immeritata sconfitta
interna con la Pro Patria il
Rimini va a far visita al Lec-
co, in piena lotta per non
retrocedere. Entrambe le
compagini sono alla disperata
ricerca di punti: i blucelesti
per sperare ancora nei pla-
yout, i biancorossi per difen-
dere i playoff ed invertire il
„trend‟ negativo delle ultime
giornate. D‟Angelo schiera
un Rimini a trazione anterio-
re, con Buonocunto, Baldazzi
e Degano a sostegno
dell‟unica punta Zanigni.
Capitan Brighi ed Onescu
presidiano la mediana, men-
tre Andrea Brighi e Gaspero-
ni completano la linea a
quattro difensiva insieme ai
centrali Rosini e Mastronico-
la. Dopo soli tre minuti il
portiere di casa Aprea mette
in angolo una conclusione
insidiosa di Baldazzi, e poco
dopo si supera respingendo
l‟incornata di Zanigni, sugli
sviluppi di un corner.
All‟ottavo sono però i padro-
ni di casa a sfiorare il gol con
Rebecchi, che supera Scotti
in uscita: provvidenziale
l‟intervento di Rosini. Al 9‟
Tabbiani atterra Baldazzi in
area, rigore netto. Sul di-
schetto si presenta Buono-
cunto, il cui tiro è troppo
centrale: Aprea respinge coi
piedi e tiene a galla i suoi.
Merli Sala rischia l‟autorete
al 19‟, mentre un minuto
dopo Zanigni impegna Aprea
con un colpo di testa ravvici-
nato, ma il portiere di casa
respinge d‟istinto. La porta
lecchese sembra stregata, ma
al 25‟ il Rimini passa: puni-
zione di Baldazzi, perfetto
inserimento di Mastronicola e
palla in rete. Per il veterano
biancorosso è il primo gol
dopo oltre 200 presenze in
maglia a scacchi. Al 28‟ De-
gano, ben servito da Baldazzi
al centro dell‟area, calcia a
colpo sicuro ma il suo tiro è
rimpallato in angolo da Con-
ti. Il due a zero arriva in
Rimini, avanti tutta!
Alcuni scatti di Lecco - Rimini (foto aclecco.it)
III
Ivan
chiusura di tempo, quando
Aprea dice no ad Onescu, ma
non può nulla sul tap-in di
Zanigni che mette a segno il
suo settimo centro stagionale
(43’). La ripresa inizia con un
brivido, ma Fall viene antici-
pato di un soffio da Gaspero-
ni sul cross basso di Rebec-
chi. Al 7‟ un infortunio di
Andrea Brighi lancia Cava-
gna in area romagnola, con-
trastato fallosamente da Ma-
stronicola: su rigore Temelin
fissa il punteggio sull‟1-2.
Fall manca l‟appuntamento
col gol al 12‟, sul traversone
di Galli. Aprea risponde da
campione sulla girata di Va-
leriani, ben servito da Buono-
cunto a centro area. Scotti
non è da meno al 34‟, quando
mette in angolo una staffilata
di Conti, sugli sviluppi di un
corner. Zsnigni potrebbe
chiudere il match al 37‟, ma
dopo aver saltato Pizzuti
calcia addosso ad Aprea in
uscita. Gasperoni si immola
su Cavagna al 40‟ e dopo tre
minuti di recupero i bianco-
rossi possono finalmente gioi-
re per la sofferta ma meritata
vittoria. Meritata ed impor-
tante, perché rilancia i nostri
nella corsa alla promozione
diretta, viste le sconfitte di
Casale, Treviso e San Marino.
La tragica morte di Pierma-
rio Morosini impone una pau-
sa di riflessione a tutto il
calcio italiano, che si ferma
per un turno. Si riparte da
Montichiari, già giustiziere
del Rimini all‟andata. Out
Marco Brighi per squalifica,
si rivede Cardinale che si
riaccomoda in panchina dopo
il lungo stop. Dopo le scher-
maglie iniziali sono i bianco-
rossi ad andare in vantaggio
al quarto d‟ora con Valeriani,
bravo a freddare il portiere di
casa Polizzi con una puntata
in mischia sugli sviluppi di
un corner. Tre minuti dopo
Dimas impegna Scotti da
fuori area, ma il numero uno
biancorosso risponde presen-
te. Al 20‟ Degano manca il
più facile dei gol ciccando il
pallone a pochi passi dalla
linea di porta, ci prova Vale-
riani ma la palla finisce sul
fondo. Al 27‟ Scotti salva
ancora il risultato su Muchet-
ti, togliendo la palla
dall‟angolino, tre minuti do-
po il fendente di Zanigni da
fuori area meriterebbe mi-
glior fortuna ma trova solo la
traversa. Si va al riposo con il
Rimini avanti di un gol e
primo in classifica. Dopo soli
due minuti nella ripresa Scot-
ti è chiamato al miracolo per
negare il pari a Muchetti, ma
il portiere biancorosso deve
capitolare al 9‟ sul tiro di
Florian, che risolve una mi-
schia sugli sviluppi di un
corner, dopo che nessuno dei
nostri era riuscito a rinviare il
pallone. Passa un minuto e
Mastronicola ha sulla testa la
palla del vantaggio, ma la
sua incornata finisce tra le
braccia di Polizzi. Al 20‟
D‟Angelo sostituisce Degano,
impalpabile, con Cardinale e
al 23‟ il Rimini ritorna in
vantaggio con Rosini, che da
due passi dalla linea di porta
realizza il più facile dei gol
sfruttando a dovere un ango-
lo di Baldazzi. Palla al centro
e il Rimini cala il tris con
Valeriani, che insacca a porta
vuota l‟assist al bacio del
solito, indemoniato, Baldaz-
zi. Partita in archivio, si di-
rebbe, ed invece il Montichia-
ri trova ancora la forza di
reagire. Al 38‟ il brasiliano
Dimas realizza il 2-3 sfrut-
tando a dovere le disattenzio-
ni difensive della retroguar-
dia biancorossa e poi, non
pago, trova il 3-3 con un boli-
de da calcio piazzato
all‟incrocio dei pali. In pieno
recupero il Rimini ha
l‟occasione del nuovo vantag-
gio con Mastronicola, ma
Polizzi salva il risultato de-
viando in angolo. Finisce 3-3.
Dopo aver accarezzato a lun-
go l‟idea di agganciare la
vetta il Rimini rimane quinto
in classifica, ma vede avvici-
narsi pericolosamente la Vir-
tus Entella, a soli due punti.
Con queste premesse, il
match casalingo contro il
Cuneo si annuncia davvero
infuocato, l‟ennesima croce-
via della stagione. D‟Angelo
ritrova Marco Brighi e lancia
Zanigni dal primo minuto.
Parte forte il Rimini, che si
porta in vantaggio con Bal-
dazzi al 23‟, che da dentro
l‟area fulmina Rossi con un
gran sinistro. I piemontesi
non ci stanno e avanzano il
baricentro costringendo i
biancorossi nella loro metà
campo, ma l‟unico pericolo è
un fendente di Di Quinzio dal
limite, sul quale Scotti si fa
trovare pronto (44‟). E‟ inve-
ce il Rimini a rischiare il rad-
doppio a fine primo tempo,
ma Zanigni si divora un gol
fatto indirizzando il suo colpo
di testa addosso a Rossi a
pochi metri dalla linea di
porta. Due minuti dopo (48‟)
ancora Zanigni in contropie-
de viene chiuso in angolo al
momento del tiro, così si va
al riposo sull‟1a 0 per i bian-
corossi di casa. La ripresa si
apre con la traversa di Arcari
al quinto minuto, poi al quar-
to d‟ora gli ospiti rischiano di
restare in dieci per il fallo da
ultimo uomo dello stesso
Arcari su Buonocunto, ma
per il direttore di gara è solo
giallo. Al 24‟ Buonocunto si
libera bene al tiro dal limite,
ma il suo sinistro, troppo
debole, non può impensierire
il portiere ospite. Due minuti
dopo è Longhi a colpire il
montante della porta di Scot-
ti, Fantini tenta il tap-in ma
non ha fatto i conti con De-
luigi, che si immola per salva-
re il risultato. Alla mezzora
Buonocunto perde l‟attimo
per lanciare in contropiede
Onescu, rinviene il difensore
ospite Carretto e l‟azione
sfuma. A un minuto dal ter-
mine del tempo regolamenta-
re il Cuneo ha un‟occasione
ghiottissima con Gentile, il
quale, pescato da Fantini a
centro area, calcia alle stelle
la palla del pari nonostante la
libertà concessagli dalla dife-
sa riminese. Finisce così, e
dopo sei interminabili minuti
di recupero il Neri può esplo-
dere di gioia. Complici le
sconfitte di San Marino e
Casale, i nostri si issano al
secondo posto in graduatoria,
pronti a dare battaglia negli
ultimi 180 minuti della regu-
lar season. Domenica c‟è la
Giacomense, invischiata nella
lotta per non retrocedere.
Superfluo dire che bisogna
vincere, TUTTI AL NERI!
AVANTI RIMINI!
Lecco - Rimini (foto aclecco.it)
IV
Rimini - Cuneo, 25 aprile „12
V
Rimini - Cuneo, 25 aprile „12
VI
Rimini - Cuneo, 25 aprile „12
VII
VIII
ENTRA CON NOI IN SOCIETÀ!
Il 19 aprile scorso nella suggestiva cornice dell'Osteria La Chiacchiera sul colle di Covigna-
no si è svolta l’Assemblea di Bilancio dell’Associazione Amici del Rimini Calcio. Dopo aver
preso visione del bilancio relativo all’anno 2011, che ha sancito l’ingresso in Società
dell’Associazione con l’acquisto di quote per l’1% del capitale sociale della Rimini Calcio,
si sono svolte le votazioni di rito per eleggere il Consiglio Direttivo per l’anno 2012.
Questi i nominativi degli eletti:
Morri Federico (confermato)
Bartolini Federico (nuovo)
Carlini Alfredo (confermato)
Delli Ponti Gabriele
(confermato)
Fabbri Enrico (confermato)
Fanini Francesco (confermato)
Frisoni Moreno (nuovo)
Massari Marcello Augusto
(confermato)
Pironi Emanuele (confermato)
Raffaelli Ivan (nuovo)
Contestualmente alle votazioni, si è svolta la cena sociale dell’Associazione. Una sessantina
i partecipanti, tra soci e non soci, con tutte le anime del tifo biancorosso degnamente rappre-
sentate. Ospiti d’onore il Presidente Biagio Amati, il Vice Marco Amati, il Team Manager
Paolo Bravo, il Mister della prima squadra Luca D’Angelo e quello degli Allievi Nazionali
Elvio Selighini. Presenti inoltre i fratelli Brighi, Mastro e Valeriani. Prima dei saluti è stata
estratta a sorte anche una maglia ufficiale autografata, gentilmente offerta dalla Società.
Bilancio della serata sicuramente positivo, con grande entusiasmo tra i commensali e, il che
non guasta, nuove sottoscrizioni ad Amici. Il numero dei Soci infatti ha già superato le 150
sottoscrizioni, e certo non può che aumentare. Da tutti noi un grazie ai partecipanti, serate
come questa ripagano dei tanti sacrifici fatti finora. Avanti così e forza Rimini!
IX
(segue…)Lasciati alle
spalle i “burrascosi”
anni ‟60, spingiamoci
ora avanti di qualche
lustro, prendendo in
esame le successive
puntate del pittoresco
“derby dell‟Adriatico”
che ha visto per alcuni
anni i biancorossi in-
crociare i propri desti-
ni con giacchette nere
di origine barese. In
particolare giungiamo
al campionato di serie
C -gir.B stagione
1975/76, quello della
prima storica promo-
zione in Serie B. E‟ il
15 febbraio del ’76 e il
Rimini, sino a quel
momento in testa alla
classifica con punti 34
inseguito dalla Luc-
chese con punti 29, si
appresta ad intrapren-
dere la trasferta di
San Giovanni Valdar-
no, valevole per la
XXII^ giornata (III^
di ritorno), per affron-
tare una Sangiovanne-
se che non naviga in
buone acque. Dirige
l‟incontro il Sig. Ro-
meo Paparesta, fun-
zionario ENEL, futu-
ro dirigente tecnico
A.I.A. e padre di
Gianluca, a
sua volta di-
venuto arbi-
tro e balzato
in epoca re-
cente “agli
onori” delle
cronache in
quanto coin-
volto nello
scandalo di
Calciopoli del
2006. Quella
rimarrà nella
storia del Ri-
mini Calcio,
ma -
oseremmo di-
re- non solo,
come una del-
le partite
dall‟esito più
incredibile
alle quali si
sia mai assi-
stito. Basti
pensare che
gli echi di
quell‟evento
ai tempi var-
carono le so-
glie dei confi-
ni nazionali,
terminando anche sul-
le colonne della stam-
pa estera. E‟ un Rimi-
ni arrembante quello
sceso sul terreno del
“Comunale” toscano,
che attacca per tutto
il primo tempo e so-
vrasta gli avversari su
di un campo impre-
gnato d‟acqua. Nella
prima frazione i bian-
corossi trovano inva-
no la via della rete con
Giuliano Fiorini, che
però viene inspiegabil-
mente annullata, sal-
vo poi rifarsi ad una
Un “romanzo” in giacchetta nera.
Parte seconda: “Ancora tu?... Ma non dovevamo vederci più?”
Una bella immagine di Giuliano Fiorini (1958-2005), bomber globe-
trotter e simbolo di un calcio romantico. Per lui, ancora giovanissimo,
una stagione in biancorosso nel 1975/76 a impreziosire la prima storica
promozione in B con 13 presenze e 2 reti.
X
manciata di minuti
dal 90° col “gol-
buono” dello stesso
Fiorini, bomber di
razza proveniente dal-
le giovanili del Bolo-
gna. Il Rimini sta con-
ducendo dunque per 1
-0, ma succede
l‟imprevisto. I tifosi di
casa inveiscono e mi-
nacciano, aggrappati
alle recinzioni. Piove a
dirotto dalle nuvole
sulla Valdarno e
“piove” pure qualche
souvenir dagli spalti
tumultuosi. Il diretto-
re di gara fischia la
fine e “scappa” negli
spogliatoi in anticipo
di circa tre minuti sul
tempo regolamentare
(si dirà per un cattivo
funzionamento
dell‟orologio). Nella
bagarre però il Sig.
Paparesta ,invitato
dai guardalinee, pare
avere “un ripensa-
mento”, tornando sui
propri passi e mo-
strando l‟intenzione di
rientrare sul rettango-
lo di gioco per far di-
sputare lo scampolo di
partita “mancante”.
Tuttavia la frittata è
ormai fatta e la tifose-
ria locale glielo impe-
disce con un fitto lan-
cio di oggetti, uno dei
quali (un manico di
scopa) lo colpirà feren-
dolo. Paparesta rimar-
rà chiuso per circa due
ore negli spogliatoi
sotto assedio e riuscirà
ad allontanarsi sola-
mente sotto mentite
spoglie (vestito da bri-
gadiere) all‟interno di
un cellulare dei Cara-
binieri, scortato fino
alla stazione di Arezzo
dove lo attendono i
suoi due collaboratori.
L‟epilogo di questa
incredibile vicenda nei
titoli di alcuni tra i
maggiori quotidiani
sportivi, che sintetiz-
zano così l‟esito del
ricorso inoltrato dalla
Sangiovannese a
“Disciplinare” e Caf
avverso l‟interruzione
della gara: “verdetto
sconcertante!”. Il risul-
tato e la partita infat-
ti, nonostante le ine-
quivocabili intempe-
ranze del pubblico lo-
cale, vengono incredi-
bilmente annullati e
non sanzionati con la
sconfitta a tavolino
della squadra toscana.
La sentenza fa leva
sull‟errore arbitrale, in
buona sostanza il rap-
porto e il supplemento
di rapporto del malca-
pitato Sig. Paparesta
vengono contraddetti:
fa testo la defaillance
tecnica, viene inesora-
bilmente sconfessato il
giudizio sulla pericolo-
sità ambientale. Mo-
rale: sarà ripetizione.
Il Rimini “paga” per
colpe non sue e la
squadra toscana ha la
possibilità di ri-
giocarsi importanti
punti-salvezza. In cit-
tà dilaga lo sconforto
e
prendono corpo so-
spetti su un presunto
ostruzionismo nei con-
fronti della società
biancorossa lanciata
verso il traguardo del-
la promozione. Il recu-
pero, andato in scena
il 05/05/76, stavolta
termina 0-0 ; fortuna-
tamente nel turno
“odierno” la Lucchese
crolla sotto i colpi del
Grosseto (3-0) e il Ri-
mini mantiene intatta
una certa distanza di
sicurezza dalle imme-
diate inseguitrici. E
veniamo all‟ultimo
atto di questa saga.
Campionato nazionale
di Serie B, stagione
L‟arbitro Paparesta constata l‟impraticabilità del
campo di Avellino.
XI
Old-Fan
1976/77. Esattamente
un anno dopo. Dome-
nica 21/11/76, la ma-
tricola Rimini si ap-
presta ad affrontare la
IX^ giornata di anda-
ta come fanalino di
coda (5 i punti sin lì
totalizzati) sul difficile
campo di Avellino,
contro i biancoverdi
irpini a loro volta in-
vischiati nelle zone
basse della classifica.
Contro ogni logica a-
spettativa, a pochi
mesi di distanza dai
fatti di San Giovanni
V., in sede di designa-
zione i destini di Rimi-
ni e Paparesta si in-
trecciano nuovamen-
te, dando luogo ad un
altro “avvincente”
capitolo di questo
giallo-calcistico
d‟annata. Corre il 23°
della ripresa, il Rimini
del neo-assunto
“Mago H.H.” sta con-
ducendo per 1-0 (gol
di Fagni al 31') sul ter-
reno dell‟allora
“Comunale” avelline-
se, reso infido da una
pioggia battente che
cade sin dal primo mi-
nuto di gioco. Il cam-
po sta tenendo e rima-
ne sostanzialmente
praticabile, tuttavia
sia giocatori che pub-
blico di casa comincia-
no ad inveire animata-
mente. Riporta te-
stualmente “IL
BIANCOROSSO” del
28/11/76: “Gli irpini
do-
po aver subito il goal
hanno iniziato ad ag-
grapparsi alla rete, a
chiedere la sospensione;
i giocatori locali allar-
gano continuamente le
braccia in segno di di-
sapprovazione, la pan-
china è diventata una
polveriera. E’ in questo
esatto momento che la
fifa ,tanto cara al no-
stro, prende il soprav-
vento e fa mandare tutti
negli spogliatoi”. In
merito a quella deci-
sione presa “di sopras-
salto”, il Sig. Papare-
sta dirà di aver sospe-
so la gara per piog-
gia… In casa bianco-
rossa regna lo sconcer-
to, ritenendo che la
partita potesse essere
lasciata terminare re-
golarmente, visto e
considerato che sino a
quel momento -seppur
in presenza di terreno
allentato- non risulta-
vano oggettivi, drasti-
ci impedimenti tali da
giustificare una inter-
ruzione del gioco. Un
numero dell‟epoca del
“Guerin Sporti-
vo” (n.47, del 17-
23/11/76) riporta un
passaggio di carattere
tecnico formulato da
un dirigente A.I.A. in
merito all‟argomento
impraticabilità del
campo: “In caso di
pioggia, perché ci sia-
no le condizioni per
rinviare o sospendere
la partita, la palla de-
ve galleggiare in uno o
più punti del campo”.
Cosa che ,a quanto
pare, non si stava ve-
rificando quel giorno
ad Avellino. Chiosa
sarcasticamente “IL
BIANCOROSSO”: “E
così dopo questo terzo
round Bari batte Rimi-
ni 3-0”.
(Nota: La ripetizione
della gara Avellino -
Rimini, disputatasi il
27/12/76, finì 2-0 per
il Rimini.
Marcatori: 21’aut. Re-
ali, 34’ Sollier. Il Ri-
mini quell’anno rag-
giunse una sospirata
salvezza piazzandosi
nelle zone di centro-
classifica con 33 pun-
ti ).
Il titolo emblematico del Corriere dello Sport all‟indomani della sentenza del Giudice sportivo.
XII
Drugo
Forza Rimini, viva i tifosi del Rimini! E oggi niente dialetto,
oggi per raccontare
l'unica storia che si è
conclusa al portone mi
servirò della lingua
madre.
Li ho notati subito,
nei distinti, due ragaz-
zini sui quattordici
anni (non di più forse
qualche cosa in meno)
che si aggiravano per
la tribuna con le guan-
ce rosse e gli occhi ti-
midi che si avvicina-
vano a tutti ma non
rivolgevano la parola
a nessuno.
Ascoltavano e com-
mentavano tra loro,
durante la gara ovvia-
mente li ho persi ma
alla fine mentre vado
a guadagnarmi l'im-
mancabile mezz'ora e
passa di portone me li
trovo di fianco e sento:
“che figata! non credevo
fosse così bello andare
allo stadio, aveva ragio-
ne Fabio (chi cazzo è
Fabio? Non lo sapremo
mai..) poi il gol è stato
stupendo. E il tifo? Dal
vivo è un'altra cosa!”.
Avevo avuto l'impres-
sione che fossero gio-
vanissimi tifosi alla
prima partita dal vi-
vo, tifosi strappati alla
pay tv e simili che a-
vevano deciso di toc-
care con mano com'è
veder rotolare dal vivo
quel pallone che nor-
malmente vedi grande
quanto una bilia in tv.
Passa un po' di tempo,
i commenti e le discus-
sioni mi impegnano
ma quando comincia-
no ad uscire i giocatori
al portone si consuma
un rito che in passato
si è ripetuto spesso ma
che ultimamente lati-
tava da un po'.
Uno dei due ragazzi,
riconosciuto Baldazzi,
si avvicina e timida-
mente gli chiede l'au-
tografo.
Mentre poco lontano
da lì il calcio dei milio-
ni, dei campioni, delle
foto e degli autografi
sta consumando il suo
rituale più classico,
l'inizio di cesena
(volutamente minu-
scolo) Juventus è or-
mai questione di mi-
nuti, io osservo com-
piaciuto che il mio Ri-
mini ha appena con-
quistato due appassio-
nati giovanissimi in
più.
Non chiesi mai, per
timidezza, l'autografo
a Maurizio Bruno ai
tempi nonostante or-
mai mi conoscesse be-
nissimo visto che tutte
le partite ero tra colo-
ro che aspettavano
l'uscita dei “nostri”
dietro la vecchia curva
est, dentro il muro ma
aldilà del velodromo.
Mi sono rivisto, un po'
mi sono emozionato.
Forza Rimini, viva i
tifosi del Rimini!
XIII
Il calcio, si sa, è la grande passione degli Italiani, nonostante tutto, perfino l‟ormai acclarata irregolarità quantomeno degli ul-timi cinque campiona-ti. Da grande “laboratorio sociale” qual è, il calcio e tutto ciò che ci sta intorno si sono spesso rivelati premonitori di ten-denze sociali e gover-native, applicate spe-rimentalmente sui ti-fosi, introdotte con la
tecnica dell‟emergenza e del clamore mediatico, poi estese ad altri set-tori della società. La prima grande – e mai amata – rivolu-zione fu quella del bi-glietto nominale, in-trodotto con il cosid-detto Decreto Pisanu (e già la forma del de-creto mostra quanto questa norma non ab-bia percorso le vie del-le normali leggi, pas-sando per strettoie di
costituzionalità che forse non avrebbe su-perato). Questo com-portava due cose: la prima era una sostan-ziale intromissione nel tempo libero, un con-trollo e una acquisi-zione di dati anche in funzione economica e pubblicitaria. La se-conda una vessazione nei tempi, e l‟introduzione di pun-ti vendita aderenti ai grandi circuiti nazio-nali di distribuzione
biglietti. Questo ha comportato un movi-mento di soldi enor-me, usciti dalle tasche dei tifosi, ed entrati nel circuito delle gran-di banche. Dietro al balzello della “prevendita”, molti-plicato per centinaia di migliaia di biglietti che ogni anno veniva-no venduti per ogni squadra in ogni cate-goria, c‟erano enormi interessi di quelli che poi si sono rivelati i
Il laboratorio
XIV
soliti noti, quando non anche parenti o sodali di alcuni espo-nenti dei vertici del calcio in Italia. Da lì alla tessera bancaria del tifoso, il passo è stato breve. Ad ogni modo, molti artisti, come ad esempio Li-gabue, hanno deciso di introdurre il bigliet-to nominale ai loro concerti, magari con la buona intenzione di scoraggiare il bagari-naggio, ma di fatto ottenendo lo sconten-to del pubblico, senza ovviare per questo al problema. Il sistema pare quindi allargarsi. Tutto questo peraltro avviene in deroga ad un‟altra norma – guarda caso anch‟essa un decreto, il famoso 196/2003 – che al ter-zo articolo, il primo che entra nel merito, recita: “I sistemi in-formativi e i program-mi informatici sono configurati riducendo al minimo l'utilizza-zione di dati personali e di dati identificativi, in modo da escluderne il trattamento quando le finalità perseguite nei singoli casi posso-no essere realizzate mediante, rispettiva-mente, dati anonimi od opportune modali-tà che permettano di identificare l'interes-sato solo in caso di necessità”. Il qual ca-so sarebbe proprio quello dello stadio: il biglietto andrebbe venduto anonimo per-ché non c‟è motivo di acquisire nominativi
per quello che è uno svago, ed eventual-mente andrebbe iden-tificato qualcuno solo “in caso di necessità”, e con le “opportune modalità”. Il biglietto nominale si è portato poi dietro un‟altra no-vità della quale non si sentiva il bisogno: i famigerati tornelli. Inutile ricordare come questa novità sia poi tanto piaciuta, e così oggi si trovano tornel-li dappertutto, sul la-voro, sugli autobus di Milano, Torino e Bo-logna, in università, perfino in Vaticano per i prelati (!). Si è arrivati anche vicini, in un momento di par-ticolare fervore dell‟opinione pubbli-ca, alla “diffida” per le manifestazioni di piazza, naturalmente applicata seguendo il modello di quella sportiva, che pur in-costituzionale gode ormai del tacito as-senso praticamente di tutto lo spettro politi-co e istituzionale del paese. E così i tifosi, spremuti e munti eco-nomicamente, violati in ogni aspetto della loro privacy, depressi, repressi, terrorizzati e limitati nei loro spo-stamenti, costretti – nell‟idea finale della tdt che speriamo de-cada - all‟adesione a circuiti bancari, sotto-posti a perquisizioni con metaldetector, sperimentatori dei tornelli sono diventati loro malgrado il pro-totipo del cittadino
che verrà. Per le loro travagliate vicissitu-dini, i tifosi hanno per primi conosciuto lo stato di emergenza spesso creato ad arte, nel quale numerose leggi (anzi, decreti) sono state introdotte. Non diversamente, ora in emergenza eco-nomica sono caduti una serie di vincoli di privacy finanziaria, arrivando a uno stato di polizia tributaria. Sui telegiornali non si vede altro che evasori totali smascherati, negozi di Cortina mul-tati, e lo stesso accade nelle vie vip di Milano e Roma, senza dimen-ticare una capata a Napoli per par condi-cio, con dati ovvia-mente clamorosi. Ven-gono istituiti posti di blocco per i “macchinoni”, il cui solo possesso fa scat-tare un controllo. Nessuno si dispiace dello smascheramento di un evasore totale o di un falso cieco, que-sto si intende. Ma questa dovrebbe esse-re una attività ordina-ria, e non straordina-ria del fisco. Chi ha capito, magari aven-dolo sperimentato allo stadio, il meccanismo, sa che si tratta solo dell‟indoratura della pillola, ovvero della supposta, che già co-nosciamo. Servizi su servizi, ricostruzioni sensazionalistiche, proclami, rendiconti terrorizzanti, ostenta-zione dei casi limite servono per preparare
il terreno a leggi liber-ticide. Lo abbiamo sperimentato per la nostra passione, e chi è più avveduto forse ha riconosciuto lo stesso meccanismo emergenziale-mediatico in questa contingenza. Quello attraverso il quale si faranno passare leggi che verranno fatte sembrare ostili agli evasori, ma in realtà saranno vessatorie per tutti, anzi specie per chi non evade, per chi è facile da mungere, non avendo neppure magari la possibilità di nascondere nulla. Alla stessa maniera delle leggi da stadio, vessatorie per tutti, specie per chi non ha niente da nascondere: lo abbiamo già visto e sperimentato. Fatto sta che ora si parla di soldi, e non di calcio. E allora qualcuno che si sveglia per rivendi-care i diritti dei citta-dini (e propri…) si trova. Così il garante della privacy Pizzetti si è ridestato e ha tira-to le orecchie a Monti e al suo governo da-vanti al presidente del senato Schifani con parole durissime: “Attenzione alle liste dei buoni e dei cattivi. Attenzione ai bollini di qualunque colore siano. Le vie dell‟inferno sono la-stricate di buone in-tenzioni”. “La gogna, in qualunque forma, materiale o mediatica che sia, è sempre uno strumento pericoloso,
XV
anzi pericolosissimo”. Il signor garante (non in quanto Pizzetti, ma come istituzione) si sveglia solo ora? Le stesse identiche cose non le avrebbe potute dire per il Decreto Pi-sanu o per la tessera del tifoso? In vero, anche in questo il laboratorio-calcio era stato pre-monitore, con la sono-ra bocciatura della stessa tessera del tifo-so per “concorrenza sleale” e per gli ad-dentellati economici che si portava dietro (ma non per la palese incostituzionalità del trattamento polizie-sco dei dati persona-li!). Solita storia: in Italia si reagisce non sui di-ritti, ma solo per il portafoglio. Pizzetti prosegue infatti la sua requisitoria ricordan-do i 1305 euro a fami-glia in più di tasse, i 2 euro al litro per la benzina, le imprese che chiudono a centi-naia mentre le banche prendono soldi e non li danno a prestito co-me dovrebbero… tut-te cose giuste, ma sempre aggirando il problema della libertà in un paese che vuole e sempre più può con-trollare tutto. E allora, dove andrà l‟Italia? Sarebbe bene che i politici, e magari anche il garante Piz-zetti, venissero a fare file interminabili per acquisire un biglietto, dessero un loro docu-mento per farlo, o in
subordine facessero un abbonamento per una squadra di calcio, facendo la tessera del tifoso e fornendo i loro dati alle Questure (cosa peraltro che non sono tenuti a fare co-me parlamentari, “lavoro” che può esse-re svolto anche con sentenze di condanna passate in giudicato - lì il laboratorio-calcio ancora non arriva…), si sottoponessero a umilianti perquisizio-ni con metaldetector alla ricerca di mini-accendini, poi a ulte-riori file ai tornelli, dotati di un codice a barre identificativo, poi dovessero sotto-stare alle disposizioni di stewards dalle non chiare capacità pro-fessionali, o di addetti che amano maramal-deggiare per gli scon-finati poteri che sono loro attribuiti in quel contesto, infine rima-nere chiusi dentro uno stadio per disposizio-ne del questore anche se hanno fretta, e in-tanto, nell‟impianto, essere ripresi e se ne-cessario fotografati in primo piano ad uso delle forze dell‟ordine (già, la privacy…), andando infine a gua-dagnarsi la macchina parcheggiata lontano fuori dalla “zona ros-sa” (anch‟essa peral-tro invenzione espor-tata alle manifestazio-ni di piazza). Magari, sarebbe i-struttivo anche parla-re con una persona che SENZA UN
PROCESSO, si è fatta – ed è caso riminese – tre anni di diffida con firma per un reato che, una volta giunto a processo, “non sussi-steva”. Venendo tra la gente a vedere una partita, visto i tanti segni premonitori for-niti dal calcio, forse si accorgerebbero della direzione repressiva che sta assumendo, in tutti i suoi aspetti, il nostro paese. Sono sicuro che se scendes-sero dal palco d‟onore per venire tra la gen-te, qualche preoccu-pazione – e anche più grossa di quella per il portafoglio - verrebbe anche a loro. Sigmund Freud ha sapientemente de-scritto una situazione molto simile a quella italiana già agli inizi del secolo scorso, solo che parlava di guerra. E in Italia, adesso, per i diritti civili, è proprio come se ci fos-se una guerra: “Lo Stato in guerra si per-mette tutte le ingiu-stizie, tutte le violen-ze, la più piccola delle quali basterebbe a di-sonorare l'individuo. Esso ha fatto ricorso, nei confronti del ne-mico, non solo a quel tanto di astuzia per-messa, ma anche alla menzogna cosciente e voluta, e questo in una misura che va al di là di tutto ciò che si era visto nelle guerre precedenti. Lo Stato impone ai cittadini il massimo di obbedien-za e di sacrificio, ma li
tratta da sottomessi, nascondendo loro la verità e sottometten-do tutte le comunica-zioni e tutti i modi di espressione delle opi-nioni ad una censura che rende la gente, già intellettualmente de-pressa, incapace di resistere ad una situa-zione sfavorevole o ad una cattiva notizia. Si distacca da tutti i trattati e da tutte le convenzioni che lo le-gano agli altri Stati, ammette senza timore la propria capacità e la propria sete di po-tenza, che l'individuo è costretto ad appro-vare ed a sanzionare per patriottismo”. Già… “sanzionare per patriottismo”. Come si chiamano i provve-dimenti attuali? “Salva-Italia”… Allo stadio l‟avevamo già visto, cosa si dove-va fare per salvare il calcio a modo loro. Per salvarlo, si sono svuotati gli stadi, si è sottomessa la gente, si sono censurate le noti-zie e i dati (ci hanno addirittura parlato di spettatori in aumento come se non avessimo gli occhi per vedere gli stadi vuoti!), si sono spremuti economica-mente i tifosi. Mentre in campo si giocavano partite truccate per soldi. Questa la realtà del calcio, e – temo – l‟ennesima sua premo-nizione per l‟Italia.
Ciro di Pers
XVI
Classifica - girone A
LegaPro2 - Stagione 2011/12
Prossimo turno - 29 aprile 2012 ore 15.00: Alessandria - Pro Patria
Bellaria Igea M. - Montichiari
Casale - Valenzana
Mantova - Santarcangelo
Poggibonsi - Cuneo
Renate - Borgo a Buggiano
Rimini - Giacomense
San Marino - Sambonifacese
Savona - Lecco
Treviso - Virtus Entella
Trentacinquesima giornata (recupero) - 25 aprile 2012: Alessandria - Valenzana..……..……………………....…...1-0
Bellaria Igea M. - Lecco…………..…..…….……..……….1-1
Casale - Virtus Entella…..……...….…………………...….0-1
Mantova - Montichiari..………………...………………….2-2
Poggibonsi - Borgo a Buggiano...…………….…….……...1-1
Renate - Giacomense……………………………………….3-1
Rimini - Cuneo…...…………………………….………...…1-0
(23' pt Baldazzi)
San Marino - Pro Patria…...………….……………………0-1
Savona - Santarcangelo………………………...………..…2-0
Treviso - Samboniface……………………………………...6-0
Squadra Punti G V N S GF GS
Treviso 61 36 17 12 7 55 30
San Marino 60 36 17 9 10 60 39
Rimini 60 36 17 9 10 44 37
Cuneo 59 36 17 8 11 53 43
Virtus Entella 58 36 16 10 10 54 33
Casale 58 36 16 10 10 43 31
Pro Patria 56 36 18 13 5 55 33
Santarcangelo 53 36 16 5 15 45 38
Poggibonsi 53 36 15 8 13 47 44
Alessandria 48 36 13 12 11 43 42
Borgo a Buggiano 48 36 13 9 14 42 43
Renate 47 36 11 14 11 37 39
Savona 46 36 13 14 9 44 36
Giacomense 43 36 10 13 13 44 51
Bellaria Igea M. 41 36 9 14 13 36 43
Mantova 41 36 9 14 13 39 46
Montichiari 34 36 9 12 15 44 54
Lecco 31 36 7 10 19 31 65
Sambonifacese 26 36 6 8 22 36 76
Valenzana 23 36 5 8 23 26 55
G: Partite giocate | V: Partite vinte | N: Partite pareggiate | S: Partite perse | GF: Gol fatti | GS: Gol subiti