Rosso Malpelo Tutto il dolore viene per nuocere Paolo Guzzanti Tutto il male viene per nuocere: non ne avanza nemmeno un grammo che fermenti in bene. Sofferenze,
privazioni, umiliazioni, mal di schiena, tumori, distorsioni fanno soltanto male. Inutile. È un fatto acquisito
che non dovrai più «partorire con dolore», ma pochi sanno che non sarai neanche costretto a piangere la
tua pena fino alla fine. Oppure a chiedere il suicidio di Stato. Dobbiamo imparare che è ingiusto soffrire, ed
è immorale lasciar soffrire. Un gruppo di medici d'eccellenza italiani, capitanati dall'anestesista Guido
Fanelli (autore di «La legge del dolore») hanno scritto un «Nuovo giuramento d'Ippocrate» appena
consegnato alle Nazioni Unite e al Papa che impegna chi porta il camice a sbarrare la strada al dolore con
farmaci che già si trovano in farmacia ma che lì restano. Ero in Parlamento quando votammo una legge in
questo senso durante il governo Berlusconi (...) segue a pagina 14 dalla prima pagina (...) nel 2010, ma poi
burocrazia e gelosie di casta hanno impedito una rivoluzione sulla quale cade anche la scure del
pregiudizio: volete curare il dolore con gli oppiacei? E se poi i malati ci prendono gusto? Oppure: suvvia, il
dolore è necessario, rafforza, tempra, forgia. Tutte balle: dal dolore spurga soltanto diffuso e latente
sadismo. Si potrebbe anche aggiungere che la gente libera si ribella al dolore perché sa difendere la
propria persona, mentre il dolore è sopportato con rassegnazione da chi non conosce i propri diritti e
soccombe alla malattia come tortura inevitabile. Paolo Guzzanti
23/04/2016Pag. 1
diffusione:74885tiratura:143225
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 25/04/2016 10
L'assistenza Medici contro il dolore con Papa Francesco Vincenzo Palmieri e Rosanna Petrucci, medici dell'Unità Operativa Semplice Dipartimentale, Terapia del
dolore e Cure Palliative, dell'ospedale Rummo e membri dell'associazione «Amici di Isal» di Benevento,
hanno partecipato all'udienza generale con Papa Francesco, per portare avanti la «lotta» al dolore,
intrapresa dal comitato costituito da 144 medici. È stata infatti redatta una nuova formula del giuramento di
Ippocrate da un comitato promotore di medici specialisti, guidati da Guido Fanelli, presidente della terapia
del dolore, consegnata a Papa Francesco, ad Antonio Corcione, presidente della società italiana di
anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva e all'assemblea delle Nazioni Unite. Lo scopo è
quello di ottenere l'uguaglianza nell'accesso alla cura del dolore, affinché diventi una priorità. La fondazione
Isal, l'undici maggio, per il giro d'Italia, in collaborazione con l'ospedale Rummo, allestirà un gazebo
informativo sulla lotta al dolore che ospiterà come testimonial d'eccezione, Vittorio Adorni, vecchia gloria
del ciclismo italiano. lue. de cia.
23/04/2016Pag. 27 Ed. Benevento
diffusione:41752tiratura:56521
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 25/04/2016 15
L'analisi anche l'oncologia È sempre più «mobile» Pasquale Spinelli I pazienti che sopravvivono al cancro sono sempre più numerosi e vanno controllati
e seguiti; a 5 anni dalla diagnosi 60 su 100 sono vivi, con o senza malattia; assisterli
è un compito del Servizio sanitario e può non richiedere alti costi se le cure sono appropriate, le degenze
ospedaliere limitate ai casi che le richiedano, l'accanimento terapeutico sempre più ridotto.
Quando non si può mirare alla guarigione, alleviare la sofferenza e incrementare la qualità della vita
diventano un obiettivo primario per il paziente oncologico.
Le cure palliative, originariamente dedicate ai malati terminali, si sono estese gradualmente a formare
l'ampio capitolo delle terapie di supporto e della cura dei sintomi, con farmaci, tecnologie di avanguardia,
sostegno psicologico, indipendentemente dalla fase della malattia - cronicizzata o terminale - nella quale il
paziente si trova.
L'oncologia attuale dedica ampi spazi
di ricerca ai pazienti che non guariscono, per aiutarli a mantenere la malattia sotto controllo. A testimoniare
il grande impegno della comunità scientifica è lo sforzo volto a validare l'apporto delle «tecnologie mobili»:
la «mobile health» ( mhealth ) basata su smartphone programmati per misurare funzioni dell'organismo,
sensori in grado di reagire alle pur minime variazioni dei più vari parametri biochimici, apparecchi di
monitoraggio e registrazione delle funzioni essenziali come i «Personal Digital Assistant», apparati di
controllo senza fili per trasmettere dati a distanza; il paziente può essere così seguito da lontano da equipe
medico-infermieristiche in grado di monitorarlo anche quando
è fuori da qualsiasi struttura sanitaria.
La mhealth può contribuire a raccordare l'ospedale col territorio e suscita grande attenzione nel mondo
scientifico, se ne è occupato un recente convegno internazionale organizzato dall'Università Bocconi e sulla
palliazione è in libreria un monumentale volume, "Textbook of Palliative Medicine and Supportive Care"
(CRC press, E. Bruera et al. eds). Tutto il mondo invita a personalizzare i trattamenti e ad adeguarli ai
bisogni dei pazienti. Sembra scontato, ma spesso ci si accanisce contro la malattia: il medico lo fa per il
connaturato desiderio di guarirla, i parenti per tentare, talora contro ogni ragionevole prospettiva, di giovare
al paziente. Controllare la malattia attraverso un supporto tagliato a misura del malato migliora la vita del
paziente (e appaga lo sforzo dei curanti).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
24/04/2016Pag. 45
diffusione:325546tiratura:405864
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 25/04/2016 8
Per sconfiggere il dolore fatti ipnotizzare scienza»i primi risultati di uno studio La professoressaSantarcangelo dell'ateneo pisano spiega i progressi a livello clinico sulle pratiche della suggestione dianelgesia Per sconfiggere il dolore fatti ipnotizzare Per sconfiggere
il dolore
fatti ipnotizzare
scienza»i primi risultati di uno studio
La professoressa Santarcangelo dell'ateneo pisano spiega i progressi a livello clinico sulle pratiche della
suggestione di anelgesia di Barbara Baroni wPISA Intorno all'ipnosi sono nate leggende e credenze che
non sempre, nel tempo, hanno mostrato una loro validità scientifica. Ma una cosa è certa: «un soggetto
altamente ipnotizzabile può facilmente creare un mondo reale attraverso l'immaginazione, come se Harry
Potter potesse trasferirsi a Hogwarts senza prendere il treno. Intendo dire che il mondo creato attraverso le
immagini mentali per queste persone diventa un mondo sperimentato fisicamente». Oltre alla
trasformazione di immaginazione in percezione molto più sviluppata, i soggetti ad alta suscettibilità ipnotica
hanno un'attività cardiovascolare a minor rischio patologico. Ad affermare tutto questo è la professoressa
Enrica Laura Santarcangelo del Dipartimento di ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e
chirurgia che all'Università di Pisa ha portato avanti una ricerca sul rapporto tra ipnosi e dolore. I primi
risultati rivelano come la suggestione analgesica (ovvero quando un operatore aiuta i pazienti a immaginare
che l'intenso dolore che percepiscono si stia progressivamente spostando, o stia diminuendo, fino ad uscire
dal loro corpo) non sia direttamente legata alla suscettibilità ipnotica la quale, invece, è associata a una
serie di caratteristiche fisiologiche che potrebbero essere sfruttate anche in altri ambiti, per esempio per
individuare i trattamenti neuroriabilitativi in base alle capacità immaginative dei pazienti. L'immaginazione,
infatti, è una componente fondamentale della capacità di accettare suggestioni: «Lo studio - spiega la
professoressa Santarcangelo - aveva l'obiettivo di capire se l'attenzione a stimoli potenzialmente nocivi
produce delle risposte diverse in soggetti con alta e bassa ipnotizzabilità nel loro normale stato di
coscienza, cioè senza indurre l'ipnosi e senza somministrare alcuna suggestione. I risultati non sono stati
ancora pubblicati - dice Santarcangelo - ma posso anticipare che le risposte somatiche, noi abbiamo
studiato l'ammiccamento dovuto allo stimolo nocicettivo, sono indipendenti dalla suscettibilità ipnotica
mentre la frequenza cardiaca dei soggetti di alta ipnotizzabilità varia di più e torna ai livelli basali più
rapidamente di quella dei soggetti di bassa ipnotizzabilità. In sostanza, esiste una certa "automaticità" dei
soggetti altamente ipnotizzabili, che è stata osservata in molti ambiti, da quello cognitivo a quello
dell'integrazione sensitivo-motoria. Più in generale - spiega la professoressa - il contributo del nostro
laboratorio consiste nella dimostrazione che le suggestioni di analgesia sono efficaci anche nei soggetti non
ipnotizzati, cosa molto utile per l'impiego clinico delle suggestioni, e che la sola ipnotizzabilità a volte non
spiega l'effetto delle suggestioni di analgesia». L'ipnosi è entrata ormai a pieno titolo nel dominio della
scienza e viene studiata con tutte le più moderne tecniche di indagine in numerosi laboratori di tutto il
mondo. Quello che dalle persone ipnotizzate viene descritto come uno stato di coscienza diverso da quello
normale è associato a modificazioni dell'attività del cervello, come accade per molti altri stati cognitivi, dal
sonno all'attenzione: «Quello che ancora non abbiamo, in questo ambito - dice la professoressa - è un
indice discriminante la veglia dall'ipnosi. Mi spiego meglio: se registro l'attività cerebrale, oculare e
muscolare di una persona, posso capire se sta dormendo o è sveglia basandomi sui dati forniti da questi
segnali. Al contrario, nonostante l'attività cerebrale cambi significativamente passando dalla condizione
ordinaria a quella di ipnosi, non è ancora possibile giudicare se una persona è ipnotizzata semplicemente
analizzando una registrazione elettroencefalografica o una risonanza magnetica». Di una cosa, però,
24/04/2016Pag. 60
diffusione:44615tiratura:57997
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 25/04/2016 18
dobbiamo avere consapevolezza, avverte Santarcangelo, l'ipnosi non è necessaria per ottenere risultati
clinici attraverso l'uso di suggestioni specifiche: «L'ambito di applicazione più noto e diffuso è quello del
controllo del dolore e dell'ansia. Sia il dolore cronico, di qualunque origine, che il dolore acuto, per esempio
quello da parto e quello dovuto a procedure medico-chirurgiche, possono essere validamente trattati con
suggestioni di analgesia. La dottoressa Faymonville, un'anestesista che lavora a Liegi - dice ancora
Santarcangelo - ha eseguito ormai più di seimila interventi in analgesia ipnotica parziale o totale.
Ultimamente la pratica comincia ad affermarsi anche in Italia. È difficile, comunque, spiegare quanto
migliorerebbe la qualità della vita di pazienti e medici se si potesse insegnare al personale medico di ogni
livello l'uso delle suggestioni per il controllo del dolore procedurale». Non tutti possono essere ipnotizzati,
ma esistono anche altri modi, oltre l'induzione ipnotica standard, per entrare in "trance", come dimostrano
l'esperienza dei dervisci che danzano in cerchio e su se stessi, quella degli eschimesi che tracciano cerchi
sulla pietra, quella di alcuni credenti durante la recita del rosario. Concludendo, la professoressa
Santarcangelo sostiene che l'ingresso dell'ipnosi nel mondo dei fisiologi sia il segno che la nostra cultura è
ormai matura per accettare la grande importanza della relazione mente corpo: «È interessante notare che
questa impostazione, seguita rigorosamente per molti anni, ci ha condotto a ipotizzare che, in realtà, gran
parte delle caratteristiche fisiologiche e cognitive dei soggetti altamente ipnotizzabili siano il risultato di
peculiari caratteristiche dell'attività cerebellare, una struttura mai considerata, prima, tra quelle
potenzialmente implicate nel comportamento ipnotico. Dunque, lo studio dell'ipnosi e, soprattutto,
dell'ipnotizzabilità - spiega ancora la professoressa - è un esempio dell'efficacia dell'approccio
multidisciplinare alla ricerca umana. Vorrei solo sottolineare che, considerati i numerosi ambiti in cui
l'ipnotizzabilità modula le risposte fisiologiche, si può ritenere che questo tratto contribuisca
significativamente alla costruzione dell'esperienza e dell'identità sensorimotoria di ciascuno di noi. Mi
unisco perciò al triste coro dei ricercatori di base, che vedono i finanziamenti per la loro ricerca sempre più
ridotti a favore di progetti che non sempre hanno l'impatto socio-economico loro attribuito».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
24/04/2016Pag. 60
diffusione:44615tiratura:57997
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 25/04/2016 19
Scienza e Farmaci Dolore cronico e oppiodi. Le linee guida per il medico di famiglia La somministrazione di oppiodi in questo contesto può comportare una serie di problemi se mal gestita opeggio se persa di vista. Alla luce di questa constatazione, i Centers for Disease Control americani hannomesso a punto delle linee guida indirizzate proprio alla medicina generale, per fornire una guida all'impiegodi questi preziosi farmaci, senza dover pagare lo scotto dei loro effetti collaterali 26 APR - I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americani, nell'intento di guidare i medici di
famiglia nel loro processo prescrittivo per le forme di dolore cronico, che negli USA interessano oltre l'11%
della popolazione, hanno messo a punto delle linee guida sull'uso degli oppioidi, in contesti diversi da quelli
oncologici o di fine vita o di cure palliative. Scopo di queste linee guida, pubblicate su JAMA, è quello di
migliorare la comunicazione dei rischi e dei benefici inerenti alla terapia con oppioidi nel campo del dolore
cronico, per migliorare la sicurezza del paziente e l'efficacia del trattamento e infine per ridurre i rischi
associati ad un trattamento cronico a base di oppiodi. Scarse sono le evidenze sull'efficacia degli oppioidi
per il dolore cronico - affermano gli autori delle linee guida - mentre diversi sono i rischi comportati da
queste terapie, ivi compresi quello di overdose e di dipendenza. Questa edizione delle linee guida si basa
sul risultato di studi osservazionali o di trial clinici randomizzati. Nessuno degli studi considerati ha valutato i
benefici della terapia con oppioidi per dolore cronico protratta per oltre un anno consecutivo.
26/04/2016Sito Web QS - QuotidianoSanita.it
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 27/04/2016 21
ANT - in dieci Regioni Assistenza volontari ai malati neoplastici Medici, infermieri e psicologi di Fondazione ANT, organizzati in 20 équipe multidisciplinari diffuse in 10
regioni italiane, portano a casa di 4mila pazienti ogni giorno 365 giorni l'anno, 24 ore su 24 - ogni tipo di
sostegno sanitario. Da terapie di supporto, infusionali endovena o sottocutanee, alla gestione della
nutrizione parenterale ed enterale, da paracentesi, alla gestione ossigenoterapia, terapia del dolore, cure
palliative; visite infermieristiche con esecuzione di prelievi ematici e di liquidi biologici, medicazioni semplici
e complesse. Il tipo di aiuto proposto viene calibrato sulle esigenze e sulle richieste delle persone assistite,
e può variare dalla consulenza ad un supporto più strutturato e continuativo sia individuale sia di gruppo,
fino agli interventi psicoterapeutici. Per il maggior benessere globale del malato, al lavoro dei sanitari si
affianca un servizio socio-assistenziale che prevede - sulla base delle risorse disponibili sul territorio - visite
specialistiche domiciliari, cure igieniche, cambio biancheria, biblioteca e cineteca domiciliare, trasporto del
paziente da casa all'ospedale per svolgere esami strumentali che non possono essere eseguiti a domicilio.
27/04/2016Pag. 29
diffusione:74885tiratura:143225
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 27/04/2016 6
GLI SPECIALI DI Intimità/SALUTE & benessere FIBROMIALGIA, la malattia invisi bile LA SUA DIAGNOSI È SPESSO TUTT'ALTRO CHE SEMPLICE. MA I DOLORI CHE SCATENA, AlMUSCOLI E ALLE OSSA, SONO REALI E N O N VANNO SOTTOVALUTATI. UNA TERAPIAFARMACOLOGICA ADEGUATA PUÒ MIGLIORARE LA SITUAZIONE, E ANCHE GINNASTICA,AGOPUNTURA E CURE TERMALI POSSONO ESSERE D'AIUTO Emilio De Paoli REUMATOLOGIA E chiamata "la malattia invisibile", perché si fatica a riconoscerla. E il dolore che provoca
ha, purtroppo, un forte impatto anche sulla psiche di chi ne è affetto. La fibromialgia, infatti, è caratterizzata
da rigidità muscolare e dolori che si "spostano" tra braccia,gambe e schiena, senza sosta. Ma è
accompagnata anche da una lunga lista di disturbi che spesso costringono a vivere un'esistenza difficile.
ALTERAZIONI CHIMICHE Fibromialgia.un nome che deriva dal greco m/o (muscolo) unito ad algos (dolore
). Perché questa malattia consiste principalmente in dolori, spesso anche violenti, ai muscoli e alle strutture
connettivali fibrose, vale a dire legamenti e tendini. Colpisce più le donne rispetto agli uomini e soprattutto
la popolazione giovane, tra i 20 e i 30 anni, in Italia si calcola ne siano interessate quasi 2 milioni di
persone. «Ancora si sa poco riguardo alle cause, ma per fortuna si è cominciato a capire quali sono i
meccanismi che la scatenano, - spiega Matteo Longhi, responsabile dell'Unità di Reumatologia dell'IRCCS
Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano. - Gli studi più recenti hanno accertato che alla base vi sono
alterazioni riguardanti i neurotrasmettitori, cioè quelle sostanze chimiche che collegano e regolano i centri
del cervello deputati al controllo del dolore.Alterazioni che, come è documentato in alcuni studi
sperimentali, possono essere individuate mediante una risonanza magnetica all'encefalo eseguita sotto
determinati stimoli». Nelle persone predisposte, l'insorgere della patologia può essere favorita da fattori
esterni, per esempio, un evento stressante come un lutto familiare o un trauma fisico o psichico. I
"TENDER POINTS" Individuare questa patologia non è sempre facile, perché molti sintomi sono generici e
coincidono con altre condizioni cliniche associate a dolore cronico, astenia e ipotiroidismo, e nessun esame
di laboratorio o radiologico può diagnosticarla.Tant'è che molti pazienti interpellano specialisti diversi,
ognuno dei quali per un sintomo specifico, e si sottopongono a svariati esami diagnostici nel tentativo di
capire di quale malattia soffrane, e utili semmai solo per escludere altre patologie. «La diagnosi, dunque, si
basa sulla raccolta dei dati che il paziente riferisce: tipologia del dolore, sedi più interessate e condizioni
che possono aggravare il dolore come per esempio, cambi metereDlogici, clima freddo-umide o presenza
di vento. Inolt -e, grazie alla pressione delle dita in zone ben precise dis:ribuite lungo il corpo e chi imate
tender points (li vediamo nell'immagine a lato, ncr), il medico può riscontrare la presenza di dolore mol:o più
intenso rispetto a quello che si ha in una persona sana». Ma proprio a causi della relativa difficoltà di
ndividuare la fìbromialgia, per una diagnosi corretta e iriziare il trattamento specifico è opportuno rivolgersi
a un reumatologo o a un medico esperto nel settore. SINTOMI CORRELATI «Il sintomo principale è il
dolore osteo-articolare e muscolare, senza una localizzazione specifica, ma variabile da una zona all'altra
del cc rpo. Spesso sono presenti anche bruciore, rigidità, contratture, senso di tensione, che possono
variare in relazione ai momenti della giornata, ai livelli di attività o di stress e alle condizioni atmosferiche, -
spiega Longhi.- Molte persone lamentano un sonno poco ristoratore, con continui risvegli notturni,
accompagnato a volte dalla "sindrome delle gambe senza riposo", e di conseguenza la mattina hanno la
sensazione di non avere dormito abbastanza e avvertono stanchezza ai muscoli. E stato infatti accertato
che la fase profonda del riposo, nella quale la muscolatura si rilascia completamente, in chi è affetto da
fibromialgia si accorcia in modo progressivo. E la ricerca ha evidenziato che l'interruzione di questa fase
può alterare importanti funzioni del corpo e la percezione del dolore, per cui si innesca un circolo vizioso
che aggrava la situazione. E non è tutto: spesso le persone colpite da fìbromialgia lamentano cefalea,
specialmente di tipo muscolo-tensivo, o emicrania, di cui soffrono o hanno sofferto già in passato. Un altro
27/04/2016Pag. 81 N.17 - 3 maggio 2016
diffusione:181433tiratura:258973
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 27/04/2016 14
sintomo frequente è il cosiddetto colon irritabile o spastico, un disturbo della motilità dei visceri associato a
ipercontrattura della muscolatura dell'intestino. O la presenza di "spasmi vescicali" che costringono a
urinare spesso. Non rari sono anche parestesie e bruciori che possono far pensare ad altri problemi, come
alla sindrome del tunnel carpale, a una neuropatia o addirittura alla sclerosi multipla. Non sono da
sottovalutare neppure i frequenti disturbi della sfera psichica, dalla difficoltà di concentrazione ai
cambiamenti del tono dell'umore o del pensiero, dall'ansia alla depressione più o meno importante fino ad
arrivare, anche se più raramente, ai disturbi bipolari». NON SOLO FARMACI Una volta arrivati alla
diagnosi, diventa importante interrompere il circolo vizioso del dolore e interferire sui meccanismi cerebrali
che lo controllano, utilizzando i farmaci più efficaci. «Meglio degli antidolorifici tradizionali o degli oppiacei
funzionano i farmaci per decontrarre la muscolatura o gli antidepressivi, che interferiscono con alcuni
neuromediatori come la serotonina, utili a basse dosi per rilassare i muscoli, lenire il dolore e migliorare la
qualità del sonno. Un'altra categoria di medicinali utili comprende alcuni antiepilettici in grado di migliorare il
controllo sul dolore, dice Longhi. - Ma la terapia farmacologica non è l'unica soluzione. Essenziali sono
anche una ginnastica mirata che tenga conto dell'astenia e del dolore muscolare, volta a ridurre le
contratture,e la regolarizzazione del sonno. Nel campo delle terapie alternative sono documentati buoni
risultati sia con l'omeopatia sia con l'integrazione alimentare ricca di sostanze antiossidanti. Ma possono
aiutare molto anche agopuntura, chiropratica, training autogeno e tecniche di meditazione e rilassamento».
Quello che spaventa i pazienti è l'idea che la malattia possa evolvere e alla lunga risultare ancora più
invalidante o addirittura mortale, ma la fìbromialgia,in realtà, non porta a danni anatomici né a un
aggravamento accompagnato da deformità di articolazioni e muscoli. Certo, vivere con il dolore ogni giorno
non è certo facile, tuttavia è bene ribadire come un'educazione del paziente alla conoscenza della malattia,
del tipo di dolore e di ciò che la terapia può comportare è davvero molto importante, soprattutto per evitare
l'aggravamento dello stato ansioso o depressivo. Non a caso, più il paziente è informato sulla malattia e la
affronta in modo attivo, migliore è la prognosi.
LA MALATTIA "ESISTE" La consapevolezza che la fìbromialgia è una malattia vera e propria e la
conoscenza dei meccanismi che la provocano può aiutare il malato ad affrontare meglio il dolore e gli
eventuali cambiamenti di vita che ne derivano. La conoscenza della patologia da parte dei familiari può
invece portare a non sottovalutarne lo stato di prostrazione psicofisica e ad avere un atteggiamento più
comprensivo. Anche se non è individuabile mediante esami di laboratorio, infatti, la fìbromialgia esiste e fa
soffrire. Molto iriportante è anche il supporto psicologico, utile a superare la depressione, che spesso
subentra nelle lasi più acute della malattia, e a migliorare i rapporti sociali. Infine, sarebbe bene per chi
soffre di fibronialgia documentarsi attraverso colloqui con i medici e condividere con altri malati aubbi e
problemi.
SÌ A CAMMINATE, BICI, NUOTO... Senso di benessere, aumento della resistenza muscolare e
diminuzione del dolore. E ciò che consente un programma personalizzato e graduale di esercizio fisico cne
abbia come obiettivi lo stiramento muscolare dolce, un allenamento progressivo dei muscoli e un
incremento del fitness cardiovascolare. Anche se spesso il malato può essere riluttante a praticare sport
quando lamenta dolore e astenia, il movimento si è dimostrato efficace ed è sempre consigliabile, in
particolare l'esercizio aerobico. Attività a basso impatto come camminare, andare in biciletta, nuotare o fare
esercizi in acqua sono le attività migliori in questo caso. Occorre però allenarsi regolarmente, inizialmente a
giorni alterni, arrivando gradualmente a un'attività quotidiana. Prima e dopo l'attività aerobica, e
possibilmente ogni giorno, è consigliabile stirare delicatamente i muscoli e muovere le articolazioni. E utile,
quindi, consultare un terapista della riabilitazione che aiuti a stabilire anche un programma di esercizi per
migliorare la postura, la flessibilità e la forma fisica.
...E ALLE CURE TERMALI Le terme, con la loro tradizione di cura per le patologie reumatiche, possono
rispondere Eositivamente alle richieste di aiuto dei pazienti bromialgici. In diversi studi clinici, balneoterapia
27/04/2016Pag. 81 N.17 - 3 maggio 2016
diffusione:181433tiratura:258973
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 27/04/2016 15
e fango-balneoterapia hanno dimostrato di essere efficaci nel ridurre il dolore cronico, la sensibilità dei
"tender points" e nel migliorare complessivamente la qualità di vita di chi soffre di questa patologia. In
particolare, l'esercizio fisico moderato in acqua termale consente non solo di alleggerire il peso corporeo,
ma favorisce anche un più profondo rilassamento muscolare. Molte acque termali sono adatte, ma tra
queste in particolare le bromo-iodico-magnesiache perché sono dotate di proprietà antinfiammatorie,
sedative del dolore e miorilassanti. E, cosa importante, gli effetti della terapia termale si mantengono per
alcuni mesi dopo la conclusione del ciclo.
27/04/2016Pag. 81 N.17 - 3 maggio 2016
diffusione:181433tiratura:258973
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 27/04/2016 16
Università di Pittsburgh LA MEDITAZIONE ALLEVIA IL MAL DI SCHIENA Un programma di meditazione (mindfullness) allevierebbe il mal di schiena cronico in zona lombare,
facilitando le normali attività quotidiane di chi ne soffre. lo studio di Natalia Morone , dell'university of
Pittsburgh, ha coinvolto 282 anziani con dolore cronico alla schiena e conseguenti limitazioni funzionali.
Divisi in due gruppi, metà dei partecipanti ha seguito un programma di meditazione (con esercizi di
respirazione, pratiche meditative e stretching), gli altri un programma sui corretti stili di vita. Dopo alcuni
mesi di esercizio, il gruppo di meditazione è risultato migliorato sia sul fronte del dolore lombare percepito,
sia sul fronte della propria libertà di movimento nelle attività quotidiane.
27/04/2016Pag. 6 N.3 - marzo 2016
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 28/04/2016 15
Da zero a 263 hospice Ma la rete deve crescere Laura Angelini Le abbiamo viste crescere in questi dieci anni, le cure palliative. Le abbiamo seguite nel processo di
maturazione da cenerentola della medicina italiana a diritto sancito per legge. «Molto però ancora c'è da
fare - precisa Giovanni Zaninetta, che dirige l'hospice della casa di cura Domus Salutis di Brescia, il primo
nato in Italia - perché la rete delle cure palliative è ancora a macchia di leopardo, sbilanciata: molto nel
nord, molto meno nel sud». Gli hospice sono passati dal centinaio, propiziati dalla prima legge, del 1999
che incentivava la costruzione delle strutture (non ancora chiamate hospice) in cui anche chi non ha
possibilità di guarigione mantiene il diritto a essere curato fino alla morte, alle 263 strutture censite sul sito
del ministero della Salute, ma, soprattutto, sono le cure domiciliari a soffrire di una certa frammentarietà.
Spartiacque tra il pionierismo e il sistema attuale è stata la legge 38 del 2010 che ha sancito la nascita della
rete delle cure palliative, costituita dall'integrazione tra hospice e assistenza domiciliare. E l'ha distinta dalla
semplice terapia del dolore, che non riguarda solo i malati in fase terminale. «Questo passaggio è stato
molto importante - riprende Zaninetta - perché, pur non avendo ancora una specializzazione post laurea,
come invece in Francia o in Inghilterra, abbiamo potuto dedicarci in questi anni alla formazione dei medici e
degli infermieri che poi sono andati a lavorare nelle nuove strutture, attraverso i master creati grazie alla
legge 38». Le cure palliative, lo ha ribadito uno studio recente condotto in Canada, sono viste ancora come
uno stigma sociale: cure che si applicano quando non c'è più niente da fare. «Purtroppo è ancora così -
ammette Zaninetta -, ma sono convinto che potenziando il lavoro culturale, che deve andare di pari passo
con un alto livello di prestazione medica, possiamo far capire che le cure palliative possono entrare in gioco
in modo simultaneo alle terapie. Non possono essere relegate agli ultimi 15 giorni di vita del malato».
28/04/2016Pag. 16
diffusione:112526tiratura:144818
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 28/04/2016 8